Complotto lunare
degli U.S.A.
nelle
Missioni Apollo
Il
viaggio sulla Luna: la più grande bufala propinata all’umanità!
Chi cerca
di nascondere la verità, probabilmente ha i suoi interessi, e sparge menzogne,
ma chi le appoggia senza giuste osservazioni per confutarle, è
complice della stessa falsità,
e un giorno dovrà darne conto a Colui che ‘qui’ ci lascia liberi
di operare, ma ‘lì’ ci giudicherà!
Luna vergine? oppure: Luna calpestata?
(da Wikipedia): «La
cospirazione (anche complotto o congiura) è l'azione
condotta da più persone per stabilire un accordo segreto per modificare, sovvertire,
cambiare radicalmente, a volte con uso di mezzi violenti e coercitivi, un
regime, uno stato, una situazione politica o di altro tipo».
Complottisti:
appartengono a questa cerchia tutti quelli che ritengono esistente un
complotto, al fine di identificarne il contenuto cospirativo e gli esecutori, e
manifestarlo all’opinione pubblica o alle forze dell’ordine.
Anticomplottisti:
sono tutti coloro che si attuano per dissentire le teorie dei complottisti,
ritenendo insussistente il complotto ipotizzato.
Sulla questione ‘viaggi sulla Luna’, da
oltre 40 anni si è aperta una diatriba che non accenna
a diminuire, e le affermazioni tra le due fazioni - complottisti e
anticomplottisti - lascia aperto il dibattito sulla loro autenticità, e nessuno
si è veramente attivato per far luce sulla verità, analizzando senza essere di
parte, tutte le prove che oggi è possibile recuperare attraverso i moderni
mezzi della rete internet, e quindi, istituendo un certo «processo lunare», con un’accurata analisi delle
prove e contestazioni, al fine di districare la matassa di dubbi e dicerie,
schieramenti e supposizioni.
Se nessuno ha mai sollevato dubbi
sull’autenticità dei viaggi degli Space Shuttle o
sull’osservatorio spaziale che ruota attorno alla Terra a 400 km di altezza, è
perché le immagini presentate sono tutte reali e a prova di qualunque
contestazione! Ma allora, perché nei viaggi sulla
Luna, non una sola volta, bensì in ciascuna missione, le immagini presentate
dalla NASA hanno lasciato da sempre dubbi sulla loro autenticità?
Se tali dubbi sono rimasti, almeno nelle
prime missioni in cui le immagini presentate sono veramente contestabili, è
evidente che anche l’autenticità delle successive missioni ne è compromessa, ossia:
se le prime non furono vere, allora furono tutte false!
Infatti, anche alcuni anticomplottisti
in parte ammettono che ‘solo’ alcune - le prime -
furono false, ma per loro le ultime furono vere! Allora a questi chiediamo: “Ma se furono le
ultime ad essere presunte ‘vere’, come avrebbero potuto falsificare in anticipo
ciò che ancora non si conosceva?”. Solo se fosse il contrario, una
tale possibilità scenica potrebbe essere presa in considerazione! Ma se la
realtà visivamente ineluttabile, presentata nelle immagini durante il viaggio
di andata (e molto raramente in quello di ritorno), fu sempre la stessa in
tutte le missioni, come è possibile che le scene sul
suolo lunare – movimenti degli astronauti, sfondi
del suolo lunare, comunicazioni con Houston, inserite nei filmati delle
ultime missioni che apparentemente sembrano autentiche, possano autenticare il
viaggio verso e da, la Luna, se questo resta non certificato?
Se non riuscirono a rendere veritiero il
viaggio, presentando delle immagini realiste – così come invece è stato fatto
con quelle della stazione spaziale attorno alla Terra – allora anche quelle sul
suolo lunare furono frutto di montaggi scenici fatte
sulla Terra! Che poi sembrino ben fatte, non significa che arrivarono lì, ma
che ci hanno saputo fare! Infatti, c’è un certo miglioramento scenico man mano
che si analizzano le missioni successive, e ciò confermerebbe proprio la tesi
del complotto quanto mai ben architettato, progettato nei più piccoli
particolari sin dall’origine della decisione di comunicare all’umanità la
volontà di andare sulla Luna nel 1969!
Agli anticomplottisti chiediamo: “Se le missioni
fossero tutte vere, perché così tanti dubbi?”. Dovremmo credere che
così tanti astronauti, tecnicamente e fisicamente preparati specificamente per
compiere al meglio tutte le operazioni programmate, nel momento del loro lavoro
a dare il meglio, furono tutti così ‘emozionati’, a tal punto da ‘dimenticare’
semplici atteggiamenti che ne avrebbero invece autenticato
incontestabilmente la veridicità della missione? Già questa semplice
considerazione, a una prima analisi, ci fa gridare allo scandalo: “Non è possibile!”.
Se gli elementi dubbi, probatori,
fossero racchiusi in una singola missione, allora la tesi degli
anticomplottisti sarebbe fattibile, poiché certe superficialità sarebbero da
addebitare al caso, all’emozione, all’incapacità, e resterebbero relegati a
quei singoli individui facenti parte di una stessa
missione. Ma se gli elementi visivi lasciati come
‘prove’ dalla NASA, contengono in tutte le missioni elementi dubbi
contestabili, e questi sono simili pur con delle piccole varianti, allora non
c’è che una sola verità: la falsità scenica! Un
complotto lunare premeditato, studiato nei più piccoli particolari, e
architettato con grande capacità di ingegno, tale da
mistificare la realtà e produrre elementi probatori quanto più perfetti
all’analisi degli scienziati di allora, americani, russi, australiani, europei,
cinesi, ecc., e di conseguenza, a tutta l’umanità del xx°
secolo!
Ma adesso siamo nel XXI°
secolo, e la tecnologia attraverso il PC e la rete internet mette a
disposizione la possibilità di analizzare perfino gratuitamente tutti gli
elementi scenici di così tanti viaggi, e quindi, ciò che venne prodotto
ripetutamente per convincere alla Tv, milioni di telespettatori con singoli
programmi e in diretta, oggi amplia la possibilità di verificarle e trovare
tutti quegli indizi atti a dimostrare una tal ciclopica macchinazione, il cui bagget finanziario di allora era in grado di consentire
enormi risorse.
Noi, quali acuti osservatori, cercheremo
di analizzare alcune ‘prove’, affinché la verità possa avere la sua parte di
gloria.
Si dia dunque inizio al ‘processo’, poiché una sola prova a favore o contro, non
può determinarne l’autenticità o la mistificazione! Pronti? Buon Viaggio!
Il sistema di sopravvivenza della tuta e il suo peso
L’immagine del suolo lunare non convince
Il Rover ‘compare’ nelle
missioni Ap. 15/16/17
Le impronte degli allunaggi sono reali?
La partenza dalla Luna era possibile?
Numerose sonde andarono distrutte
Il filmato sull’esperimento: martello-piuma
Sulle comunicazioni radio durante il viaggio
Sulle comunicazioni radio dal suolo lunare
Il sistema di sopravvivenza della tuta e il suo peso
La temperatura interna del LeM
Sullo strano modo di camminare
Le immagini della Terra dalla Luna
Riepilogo date e posizione della Terra e della
Luna di tutte le missioni Apollo
Il ritorno dalla Luna in automatico?
Il tempo per percorrere la distanza Terra-Luna
/ Luna-Terra era congruo?
Il viaggio di ritorno impossibile
L’impossibile splasdown
nell’Oceano Pacifico
I
commenti (le prove): Apollo 8 - Apollo 10 - Apollo 13 - Apollo 15
- Apollo
17
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Prima di tutto occorrerebbe entrare nel
tempo di allora, poiché, 45 anni fa, il comportamento
degli uomini, e i fatti storici, non sono come oggi, in cui i mezzi d’informazione
riescono a dare molte più notizie e verità, quasi in diretta, rispetto ad
allora. Inoltre, capire quanto era avanzata la tecnologia nel 1965, molto
differente rispetto ad oggi, diventa importante.
Perciò invitiamo a iniziare con calma a capire il tempo di allora, altrimenti,
anche tutto il viaggio e poi le passeggiate lunari non
potranno che dare solo fumo negli occhi, e rendere il ricercatore del tutto
cieco, come qualche pseudo giornalista che continua a proclamare la veridicità
di quei viaggi, …ma senza avere uno straccio di prova lampante, ma solo parole!
Infatti, le immagini che presenteremo nella nostra avventura giuridico-lunare, dimostreranno esattamente proprio il contrario: sulla Luna, non ci potevano proprio
andare!
Un documentario della RAI su Stanley Kubrik di 52 minuti, suddiviso in
sei parti, ne darà un rara documentazione realistica del tempo di allora:
1/6 - [https://www.youtube.com/watch?v=wtUl9-0XIs8 ] Video
bloccato per no copyright
2/6 - [ https://www.youtube.com/watch?v=JsDcC6QWakI
] Video bloccato per no
copyright
3/6 – [ https://www.youtube.com/watch?v=kLjBF35YhBY
] Video bloccato per no
copyright
4/6 – [ https://www.youtube.com/watch?v=43z0bqbL0ck ] Video bloccato per no copyright
5/6 – [ https://www.youtube.com/watch?v=CAt_VHa7cS0
] Video bloccato per no
copyright
6/6 – [ https://www.youtube.com/watch?v=EBWuRofbw0k
] Video bloccato per no
copyright
Nuova pagina youTube: [ La storia
siamo noi – Il falso sbarco sulla Luna ] (Mazzucco)
Oppure un altro: [ Documentario
sul falso allunaggio - Non siamo mai stati sulla Luna ]
Lo schema della
missione non è congrua rispetto all’iperbole reale del
viaggio di andata e di quello di ritorno!
(vedi orbita viaggio reale)
Si trattava di ottenere la velocità
necessaria per spingere tre astronauti e i loro mezzi di sostentamento nello
spazio (del peso di circa 110-118
tonnellate tra: la torre di salvataggio / il modulo di servizio / il modulo di
comando / il LeM / il terzo stadio) che dovesse –
a quel tempo con una tale tecnologia – affrontare una simile missione così
articolata:
Il Saturno V del peso
totale di 3.000 t. al decollo (circa il
97% del peso era del propellente), doveva utilizzare i primi due stadi
attivi (figura) per far entrare in orbita
il peso utile max di 118 t. a circa 28.000 km/h in
una quota orbitale a circa 188 km dalla superficie terrestre, più una piccola
spinta di 10 secondi da parte del terzo stadio.
Dopo un giro attorno alla Terra e la verifica delle strumentazioni, in un punto
ben definito e calcolato mentre si trovavano dalla parte opposta alla Luna,
veniva ri-acceso il terzo stadio per imprimere una accelerazione di ulteriori
10.000 km/h e raggiungere una velocità di oltre i 38.000 km/h e sganciarsi parabolicamente in un ellisse dall’orbita terrestre,
liberarsi della torre di
salvataggio, che aveva il compito di salvarli in caso di problemi nella
fase di lancio, ruotare di 180 gradi e agganciarsi perfettamente ed
ermeticamente con il modulo lunare LeM (facendo
sparire la sonda di aggancio per
ottenere un passaggio?) tirandolo fuori dall’ultimo stadio del Saturno V,
sganciarsi da questo e proseguire nel viaggio fino alla Luna con la velocità
inerziale acquisita. Il terzo stadio all’inizio veniva
abbandonato al suo destino nello spazio, oppure, veniva data una piccola
accensione per indirizzarlo dalla Terra verso la Luna come dichiarato per le
missioni dall’Apollo 13 in poi, al fine di effettuare delle misurazioni
d’impatto sul suolo lunare (supposto che
avesse ancora del carburante…! Questa
è un assurdità delle assurdità!! Ma cosa avrebbe
potuto provocare un guscio vuoto pesante al massimo alcuni quintali, a cadere
su di un suolo/massa pesante miliardi di miliardi di
miliardi di tonnellate? Assolutamente, un perfettissimo: ‘NULLA!’.Probabilmente, neanche l’esplosione di una bomba
atomica avrebbe provocato delle vibrazioni, al massimo in un raggio di un
centinaio di kilometri!)
Durante il viaggio era necessario
ottenere una rotazione costante per non surriscaldare le parti esposte al Sole.
In questa fase, la forza di gravità terrestre avrebbe frenato progressivamente
la loro massa fino a ridurne la velocità, man mano fino ai circa 5.000÷6.000
km/h in corrispondenza della Luna e, con qualche aggiustamento di rotta,
entrare perfettamente in orbita a circa 110 Km dal suolo lunare.
A questo punto dovevano attraversare il
tunnel tra i due veicoli, in due e realizzare un
ulteriore bloccaggio dei due portelli, e
quindi sganciare il LeM
al tempo stabilito per azzeccare un inizio di discesa (in caduta libera) frenandone la velocità inerziale di spinta (da 5.000÷6.000 km/h a zero, con l’ulteriore
dispendio di carburante per vincerne la gravità) con la spinta del motore
del LeM, opposta alla direzione inerziale, e cioè
indovinando l’angolazione di caduta che iniziava sul lato nascosto, opposto
all’allunaggio, fino a scendere verso la superficie sul lato visibile dalla
Terra facendo uso di una prefissata energia, in modo tale da allunare senza
sfasciare il delicato LeM
ricoperto di carta stagnola, non conoscendo la compattezza del terreno, e
sperare di non arroventarsi subito appena atterrati se i diretti raggi del Sole
sulla superficie della Luna (si parla
fino a 117° con il Sole oltre i 45°!), fossero stati troppo alti nel punto
di atterraggio.
Se il diametro della Terra è
di 12.744 km e quello della Luna di 3.476 km, il rapporto è 3,6 volte.
[indice]
Esisteva a quel tempo la
tecnologia per realizzare ciò che progettualmente
essi speravano di poter ottenere?
L’invio di sonde oltre l’atmosfera terrestre,
la loro messa in orbita attorno alla Terra oppure verso la Luna, nonostante i
molti fallimenti, non fecero desistere né gli americani né i russi, e
impegnarono migliaia di tecnici e progettisti per preparare una
missione così articolata. Era ancora il tempo dell’uso iniziale del PC –
confinato però al livello del ‘Commodore 64’ – e tutte le sequenze/comandi,
almeno fino al tempo della missione ‘Apollo13’ presentata come sfortunata (vedi a tal proposito un trailer del film sulla missione di salvataggio Apollo 13
[2,34min], anch’essa un
bluff!) erano pressoché operazioni manuali, cioè con degli interruttori da
manipolare, e il PC serviva da promemoria temporale per la consecutività delle
operazioni da svolgere.
Nei filmati con la diretta televisiva (a
quel tempo), fu presentata la fattibilità della conquista dello spazio e poi
della Luna, con tre missioni preparative (Apollo 8 /
9 / 10), e ben sei missioni comunicate andate a buon fine (Apollo 11, 12, 14, 15, 16,
17), più una recuperata dopo un presunto guasto (Apollo 13), di cui a parte
ne commentiamo il falso viaggio.
[indice]
La tecnica della discesa verso il suolo
lunare è esposta in modo articolato su Wikipedia (allunaggio Apollo)
in cui si dovrebbe essere convinti delle fasi di questo presunto allunaggio. Si
viene a sapere che dopo la fase di sgancio, il LeM
allontanatosi di alcune centinaia di metri, accendeva il motore per imprimere
una decelerazione. Ma esistono immagini
di repertorio di una tale ‘frenata’, che si sarebbe dovuta vedere come se
questo schizzasse dal campo visivo del Modulo di comando, a causa della
variazione della velocità, visto che erano a sole
poche centinaia di metri di distanza? No! Ma ben
altro, propinato nei video con dei modellini! (vedi commento
Apollo 8)
Dice Wikipedia
che dalla missione Ap. 14 il Modulo di comando accompagnò il LeM
fino a 15 km dalla superficie affinché questo risparmiasse il suo carburante a
spese di quello del Modulo di comando. Quindi,
necessariamente, esso avrebbe dovuto riaccendere il suo motore per riportarsi
in orbita geostazionaria a 115 km dalla superficie per i successivi due/tre
giorni di attesa, compiendo le decine di orbite lunari dichiarate (vedi tabellina). Ma esiste una qualche
immagine realistica di una tale operazione? Nei video presentati dalla NASA si nota solo un costante, spezzettato allontanamento,
quindi il concetto di una tale operazione, fu solo un altro, grande, FALSO! –
Non ci sono prove!
[indice]
L’immagine del Sole sul suolo
lunare non convince
L’immagine del Sole
visto dal suolo lunare in tutte le missioni è sempre simile, e ciò dimostra
che tutte le sei missioni sulla pseudo Luna ebbero la stessa matrice, sebbene
con delle piccole varianti. I complottisti sostengono che la luce che
illuminava l’ambiente fosse il frutto di un escamotage scenica attraverso l’uso
di uno stesso finto
Sole costruito con un enorme proiettore e utilizzando telecamere e
fotocamere con pellicole ad alta sensibilità e particolari lenti nel diaframma
oculare, tali da illuminare gli oggetti, anche se in effetti essi potevano
essere pochissimo illuminati.
Gli anticomplottisti affermano che la
validità delle missioni è confermata proprio dalla impossibilità
di illuminare una così grande porzione di finto suolo lunare, per cui dovevano
‘per forza’ essere sulla Luna. Invitiamo i lettori a vedere il filmato su
Stanley Kubrick (il regista del film “2001 odissea nello spazio”), in cui il concetto della
possibilità di filmare scene con un obiettivo avente una lente ‘particolare’,
che desse luminosità anche in un ambiente scarsamente illuminato, fece sì che
egli stesso non trovò pace, finché si recò alla NASA per scoprirne i segreti.
(vedere l’ottimo servizio della Rai suddiviso in sei pezzi postato all’inizio
al primo punto un po’ di storia )
Inoltre presentiamo un archivio
fotografico a fondo pagina, tratto da un CD sulla Luna a cura dell’Istituto
Geografico De Agostini di Novara (occorre Quick Time), in cui vengono presentate le migliori
immagini del suolo lunare che si potevano trovare nel 1999, (Apollo
11/15/16/17) montate come un unica immagine a 360° del suolo attorno
all’allunaggio. Tutte le incomprensioni su un montaggio scenico, restano!
[indice]
Il Rover ‘compare’ nelle missioni Apollo 15/16/17
Il LeM non ha
mai cambiato la sua essenzialità costruttiva, nonostante con
gli Apollo 15/16/17 dovesse contenere anche il Rover. Ma come poteva contenerlo
(circa
m. 3,20 di lunghezza per 1,80 m. di larghezza) se il LeM
nella parte bassa
conteneva le attrezzature per la sopravvivenza e il motore per l’atterraggio?
Dove stava lo spazio per il contenimento del Rover? Una soluzione fu ingegnosa:
ripiegarlo!!
Questo è almeno ciò che sembra nella foto
esplicativa, in cui si vedono quattro grandi ruote ripiegate e molto vicine attaccate a un piccolo
supporto. C’è perfino un video che dimostra come un bel Rover diverso da quello
progettuale, molto più leggero, con le ruote trasparenti e un telaio ridotto
all’essenziale per sostenere la consolle per il comando dei quattro motorini
elettrici per le ruote e lo sterzo, ecc. [ http://www.youtube.com/watch?v=ObEjEEfnBj8
]. Tuttavia, fino in time 0,36 c’è l’apertura
lenta del portello/Rover, manca però proprio il ribaltamento delle ruote
anteriori e la parte finale della completa ricostruzione manuale. La stranezza
sono i gesti non naturali degli astronauti. Quella corda che uno di loro ‘tira’
in time 0.30÷038 è una
simulazione! Osservatela bene, poiché egli simula solo ciò che sarà fatto
vedere nel filmato sulla Luna. La corda non si allunga, e dovrebbe essere
rilasciata e non tirata, come infatti non lo è!
Nel video sulla supposta Luna per la sua
estrazione dal LeM, l’unico in rete trovato è quello
dell’Apollo 15 [ http://www.youtube.com/watch?v=-ShauSWcTC4
] si vede lo stesso processo, il Rover però si costruisce da sé, come se nella
fase progettuale avessero inserito delle enormi molle per farlo auto distendersi.
In time
0,52 c’è uno strano bagliore – un lampo – che si nota
al di sopra e dietro il LeM dovuto allo scoppio della
carica che era servita per lo sganciamento dei legacci delle molle; i
due armeggiano per molto tempo sul telaio, e almeno il secondo astr. senza fare effettivamente nulla, sebbene parlino
molto (sarebbe interessante capire cosa
si dicono), e alla fine lo spostano come se fosse molto leggero. Infatti,
mancano i sedili e le batterie sotto,
il gruppo di
rice-trasmissione, l’antenna
e la telecamera, e l’apparecchiatura per la trasmissione dei dati/video con
la sua batteria autonoma, a tal punto che tutto il piccolo telaio sembra
proprio diverso!! Ma era lo stesso telaio? Se la scena fu girata sulla Terra, è chiaro che il Rover
in questa scena doveva essere molto più leggero di quello reale che compare
dopo, per simularne la leggerezza.
E come hanno montato i successivi
elementi con quei guantoni? E le batterie (sotto i sedili), possibile che
avessero un autonomia così lunga e tale da fargli fare
così tanti km? Nel video per la riparazione del parafango (36
minuti di lavoro!!! – Ap.17 rover riparato) si nota
proprio la difficoltà per operare, che si poteva tradurre solo in un
appoggiare, ma non fissare/montare. Potevano tali batterie avere un’autonomia
sufficiente a restare in
funzione per giorni, anche oltre la loro partenza? Nelle varie escursioni,
con il terreno così accidentato, e andando a velocità non trascurabili, non
hanno mai bucato le ruote con i copertoni
trasparenti come fossero di plastica? C’è una sequenza di foto del Rover
dell’Ap.17 (video Handschannll
– 6.00 min) con la Hasselblad 70 mm. (da time
2.00), in cui tale Rover è enorme, mentre da time 5.32 sembra molto più piccolo,
rimpicciolito senza gli equipaggiamenti!! ( foto1 – foto2 – foto3 – foto4 – foto5 )
Un giretto così, tanto per perdere tempo, …e far girare la testa ai terrestri!
[indice]
Le impronte degli allunaggi
osservate da una sonda NASA sono reali?
Che poi possano essere vere le impronte
del Rover e del LeM rimasto sulla sua superficie,
dimostrate dalle immagini propinate nel 2011 attraverso le immagini della sonda
Lunar Reconnaissance Orbiter, è un vero schiaffo alla decenza, poiché i
termini di proporzionalità di tali segni sono assurde!! Per convincersene, basterebbe
produrre dei segni con un automobile su di una
superficie sabbiosa sulla Terra, e osservare come cambia il paesaggio e i segni
stessi quando ci si allontana su di un qualunque aeromobile a soli più di 1 km
o anche 2 km di altezza.
(prima ipotesi): Se alla luce di così tanti dubbi in tutte le missioni è
che non ci andarono mai, come hanno fatto a darci delle immagini di quel falso
suolo lunare? Una spiegazione potrebbe
essere che furono fatte sulla stessa enorme finta
luna sulla Terra che la NASA aveva già fatto vedere nel 1965 già pronta per
studiarla meglio, sulla quale furono riportati, ad esempio le supposte impronte
del Rover lasciate dagli astronauti e che a nostro avviso servirono per i video
di tutte le missioni: rotazioni orbitali, allunaggi e partenze.. - Che poi la
NASA abbia detto che con tale
sonda (Lunar Reconnaissance Orbiter nel 2009 e poi resi pubblici nel settembre 2011)
sarebbero stati visibili
tutti i siti e le abbiano propinate, è evidente che si tratta sempre di false
immagini satellitari marchiate NASA. Sembra, infatti, il solito falso suolo
lunare, con una strana illuminazione (non reale) di segni eseguiti sulla solita
falsa Luna. Quello stesso suolo che si intravede dal
finestrino del LeM nei filmati dei finti atterraggi,
o partenze dal finto suolo lunare!
(seconda ipotesi): Se invece si potesse certificare che tali immagini – non espressamente
timbrate dalla NASA - siano veramente quelle del suolo lunare nel punto di
atterraggio delle dichiarate missioni, esse potrebbero essere state fatte da
dalle sonde/robot che al tempo delle missioni servirono come ponte radio per
certificare le trasmissioni registrate mandate in onda e captate allora dalle
antenne terrestri. Quindi anche quei brevi segni sul
vero suolo potrebbero essere state fatte allora da tali robottini
poi rimasti evidentemente sul suolo, compreso il famoso ‘specchio’ (retroriflettore) che a tutt’oggi consente di calcolare ogni
giorno la distanza esatta dal nostro satellite. Ciò non
è una prova, tutt’altro, poiché anche i russi,
hanno mandato due loro robot (Lunokhod 1 e 2) come retroriflettori,
a tutt’oggi uno funzionante dopo averlo ‘ritrovato’ grazie alla LRO, la quale
anche per questa ha fatto delle foto ingrandite
che non si discostano molto da quelle fatte per gli Apollo, Infatti si notano
anche per questa sonda/robot dei segni delle ruote, come quelle pseudo del
Rover!! Quindi per noi è evidente che tra le vere foto
della sonda Orbiter, ne sono state inserite altre
‘false’ per tacciare i complottisti. In conclusione – ed è più realistico – gli
allunaggi li fecero delle sonde mandate con il
terzo stadio dentro la sua pancia al posto del Rover, e poi allunate per
realizzare il collegamento radio attraverso cui mandare le immagini e
comunicazioni pre-registrate dalla Luna come se lì ci fossero i veri
astronauti, e poi rimaste lì dopo aver fatto qualche giretto per dare dei veri
dati alla NASA del vero suolo. – In ogni caso: sempre di foto NASA si
tratta!
[indice]
La partenza dalla Luna era
possibile?
Immaginare una ri-partenza dalla Luna indovinando
il tempo della partenza (calcolata con
precisione, dissero – ma come?), la spinta (sempre, contro una gravità supposta dalle leggi di Newton) di un
ulteriore motore che doveva essere contenuto dentro il mezzo/LeM
superiore, e quindi con dei comandi diversi che per l’allunaggio con il tutto/LeM. Azzeccare la forza di spinta con una quantità di
carburante contenuta dentro il mezzo/LeM superiore
sufficiente all’accelerazione fino alla velocità di almeno 5.000÷6.000 km/h per
allinearsi e inseguire il Modulo di comando in rotazione orbitale, e
addirittura trovarlo (come dire: cercando
un ago in un pagliaio), e far coincidere un ‘rendezvous’ con la tecnologia radar di allora e con
guida manuale (come dire: una guida cieca
nell’enorme spazio! - Con il binocolo?), e poi far coincidere un aggancio (che doveva aver funzionato perfettamente,
senza essersi sfasciato nella prima operazione di aggancio!!), con la
capsula/madre – tutte operazioni manuali – e quindi dopo essersi garantiti un
aggancio perfettamente ermetico, togliendo la sonda di aggancio esterna dal di
dentro dove avrebbe dovuto esserci un passaggio (ma c’era realmente?), visto che nella parte superiore delle prime
capsule nel programma Mercury lo spazio era occupato dai paracadute, e
riaprire i due portelli (esistevano
realmente?) e ripassare nel
Modulo di Comando con tutte le rocce raccolte…., le
cui uniche riprese sono quelle sicuramente false dell’Apollo 13, e quelle dell’Apollo
9 che non possono essere certificate poiché proprio quelle dell’apertura sono a
colori, intervallate da altre più realistiche in bianco e nero, scusate,
bisogna essere proprio come Pinocchio nel paese dei barbagianni, in cui sperava
di moltiplicare i suoi zecchini dopo averli sotterrati!
Abbiamo trovato una foto NASA del presunto passaggio
nell’archivio dell’Apollo 11, che però, come foto, non può confermarne
l’autenticità, poiché è simile a quella presente nel filmato
dell’Apollo 13 che è certamente falsa! Portelli, agganci, tenute, non si
vedono così! L’unica apertura è in un video dell’Apollo 9,
ma è solo presunta, poiché in questo filmato è completamente pieno di
‘modellini’, mentre delle vere immagini in bianco e nero sono solo in time 7,15÷7,27 (ma non si
nota nemmeno la mancanza di gravità – che erano quelle dell’epoca – mentre le
uniche della presunta apertura sono a colori, sicuramente inserite a posteriori
(time 5,25÷6.00):
(17 min.) - [ http://www.youtube.com/watch?v=xytZh161E7o
] (lo commenteremo a parte)
Vi invitiamo a osservare bene solo le
estremità del modulo di comando e del LeM prima negli schizzi del progetto, e
poi in quelli dove sparisce
nella realtà, per capire se una tale operazione sia mai stata compiuta,
oppure ci fossero degli agganci, (a meno
che non ci siano delle immagini autentiche di tali passaggi, piuttosto che le
facce – e molte – degli operatori a Houston) mentre la parte superiore del
modulo di comando era – a nostro avviso – solo idonea a contenere gli
alloggiamenti dei paracadute e mantenere la torre di salvataggio nella
fase di lancio.
[indice]
Un
fatto è certo: ‘Numerose sonde andarono distrutte!’
Negli anni ’60 essi inviarono innumerevoli sonde che avrebbero dovuto allunare sulla Luna per la raccolta dei dati, e che invece andarono distrutte già nella fase di lancio o dopo la partenza, o dopo, che dovrebbe far pensare sul perché non sarebbe stato proprio possibile a quei tempi – oltre 40 anni or sono – riuscire in un’impresa titanica con degli esseri umani!
[ http://it.wikipedia.org/wiki/Programma_Luna
]
La sonda sovietica (Luna 3) che nel 1953 riuscì
a fare le prime foto vere della parte nascosta della
Luna, dimostrano quanta differenza ci possa essere nella rappresentazione
della realtà con quella delle false missioni lunari. Essa completò la missione
in oltre tre mesi (ci sono molti errori nel testo su Wikipedia),
inviando solo 29 immagini. Mentre la Lunar Orbiter nel 1966 inviò oltre 1700 immagini prima di
schiantarsi sul suolo lunare ( foto1 – foto2 – foto3 – foto4
– foto5
)
[indice]
Una vera e propria stranezza sul casco: “Perché si
vergognarono di farsi riprendere?”
Quello indossato sulla Luna (n.1) è veramente particolare! Sembra enorme
nella sua costituzione, poiché rappresentava una doppia copertura sussidiaria
per coprire il vero e proprio casco pressurizzato (n.2) molto più piccolo nella sua essenza, e
così tutelarsi con una triplice copertura dai raggi diretti del Sole. Il
risultato è che esso copriva completamente il volto degli astronauti. Possibile,
che MAI, in una sola missione delle sei, uno di loro alzò spontaneamente la
visiera davanti alla video, anche in ombra, per
salutare i suoi familiari o l’umanità che a milioni li osservava, e farsi così
immortalare in pose mimiche esemplari?
Dodici uomini
in tempi diversi, con ore e ore di filmati, in qualunque condizione di illuminazione e posizione, anche armeggiando sotto il LeM, o nell’eseguire compiti su strumentazioni sofisticate
all’ombra del Sole, senza mai alzare la visiera, neanche per…. dimostrare che effettivamente erano loro stessi - quelli
partiti col razzo – che stavano lì su quello strano suolo? Addirittura,
occorsero 18 anni (fino
al 1987) per stabilire che non tutte le immagini presentate nella missione
dell’Apollo 11 erano di Buzz Aldrin, ma che ‘una’ era
certamente di Armstrong! Poi adottarono il sistema di segnare le tute con dei
diversi stemmi, per l’identificazione.
Come dire: “Non ve li faremo vedere mai, le nostre facce!”,
stabilendo già dall’ora, dalla prima missione, lo stimolo per la nascita dei
futuri complottisti. E perché una tale macchinazione, visto
che – invece – proprio per annullare ogni futura domanda, essi avrebbero
potuto – semplicemente - far vedere sempre, in ogni missione, di tanto in tanto
le loro facce! Tuttavia, solo nel video dell’Apollo 17 (vedi video in time 19,38 citato più avanti),
c’è una sola immagine di un astronauta (sembra
Harrison Schmitt – n.3)
che lascia intravedere il piccolo volto dentro il grande spazio del casco
esterno, ma non sembra proprio ci sia il vero casco
pressurizzato interno!
Viene da pensare: poiché le riprese venivano
effettuate sulla Terra, e quindi decadeva la necessità di respirare dall’unità
di sopravvivenza (PLSS – Primary Life Support System – lo zaino), allora non era necessario
nemmeno un casco pressurizato, e quindi potevano
respirare l’aria direttamente attraverso quello grande opportunamente bucato da
dietro, completamente oscurato!
[ indice ]
Il sistema di sopravvivenza
della tuta e il suo peso
Le escursioni sul suolo lunare comunicate furono 14 così distribuite
Missione n.EVA durata x singola EVA totale
su luna orbite lunari tempo per viaggio*
Apollo 11 1 2h
e 31 m. 21h
e 36m. 30 103 ore
Apollo 12 2 3h
e 56 / 3h e 49m. 31h
e 31m. 45 110 ore
Apollo 14 2 4h
e 47 / 4h e 34 33h
e 30m. 34 108 ore
Apollo 15 3 6h
e 32m. / 7h e 12m. / 4h e 49m. 66h e 54m. 74 105
ore
Apollo 16 3 7h
e 11m. / 7h e 23m. / 5h e 40m. 71h e 2min. 64 104 ore
Apollo 17 3 7h
e 11m. / 7h e 36m. / 7 e 15m. 74h e 59m. 75 93
ore
(* - il tempo del viaggio di andata dall’ora di partenza della missione
fino all’allunaggio)
Il supporto vitale
collegato alla tuta (lo zaino) chiamato Primary Life Support System (PLSS),
durante le EVA (Extra-Vehicular Activity), era
in grado di consentire un’autonomia di oltre sette ore, ma esso, insieme alla
tuta, pesava oltre 100 kg. Nelle varie immagini video in cui si vedono saltare
gli astronauti per dimostrare la differenza di peso sulla Luna, si può
osservare comunque che tale dispositivo continuò a funzionare regolarmente, e
che in tali salti, nonostante il suo peso, non si scorge alcun movimento di
tale pesante zaino. Comunque aveva una massa!
Ma se tale zaino non dimostrava alcun peso/massa,
allora si può convenire che al suo interno ci fosse solo …polistirolo? Oppure
esso era ermetico e conteneva elio per alleggerirli?
Anche per la
temperatura interna della tuta, visto che le riprese
non erano consecutive, un po’ di calore poteva essere sopportato per breve
tempo. E poiché anch’essa nelle immagini sembra un po’
gonfia, ma non poteva essere di quel gas refrigerante del PLSS, allora anche un
po’ di Elio dentro, con tutti i doppi strati indossati, non gli avrebbe fatto
male.
[indice]
Il filmato sull’esperimento martello/piuma: ma cos’è?
Un altro punto degno di nota a favore dei
complottisti, è il filmato presente nell’Apollo 15
relativo all’esperimento martello / piuma, prodotto
per dimostrare a quei dubbiosi di allora che continuavano a dubitare delle
immagini televisive, l’autenticità del suolo lunare. Osservatelo bene!! Non è facile poiché le immagini del video, come altre
molte in rete, sono purtroppo sfocate!!! A occhio
nudo, ripetendo la scena nel punto di impatto (time 1,03), si nota come il martello fosse di
plastica o di gomma, e la piuma di metallo!
Lo si scopre nel loro comportamento quando toccano il suolo.
La piuma rimbalza! E se fosse vera piuma sarebbe stato
proprio impossibile! Probabilmente era quella stessa piuma d’oro che
successivamente fu presentata come testimonianza lasciata per la morte dei
tanti astronauti che li avevano preceduti? Il manico del martello tenuto in
mano ondeggia. E perché? - Non sembra nemmeno un vero martello, e nella sabbia non si conficca affatto, batte come su nuda roccia! Dove è
finita sabbia della Luna? Forse spazzata via dal motore del LeM?
Allora sotto il piccolo strato di sabbia, la Luna è fatta di roccia?
(1 min 23’’) - [ http://www.youtube.com/watch?v=KDp1tiUsZw8 ]
[indice]
Sulle comunicazioni radio durante il viaggio
(la nostra ipotesi): Se gli uomini dentro il Modulo di comando con alle
spalle il modulo di servizio per gli elementi atti alla loro sopravvivenza
(ossigeno, e carburante), non andò mai verso la Luna perché gli mancava la
spinta sufficiente, era necessario che vi andasse qualcos’altro per certificare
agli scienziati liberi e collaborativi (australiani, russi, tedeschi, inglesi),
che effettivamente un tale viaggio si stesse svolgendo. Lo poteva fare in piena
autonomia il terzo stadio del Saturno V, e
raggiungere la velocità inerziale sufficiente ad arrivare fino alla Luna, come
qualunque altra missione per la messa in orbita lunare o sul suolo lunare di
satelliti/robot, fatte precedentemente del peso di
poche tonnellate.
Infatti, considerando che il LeM
non era affatto necessario, quel vuoto del razzo
poteva contenere/nascondere gli elementi necessari allo scopo, affinché
esistesse un trasmettitore per il viaggio di andata fino alla sua messa in
orbita lunare, e un altro per le comunicazioni dalla superficie contenente
anche gli strumenti che dal suolo lunare avrebbero dovuto in seguito
certificare l’allunaggio in un punto dichiarato, e ratificare l’effetto doppler
come reale. Il terzo stadio veniva abbandonato, oppure
(dalla 13 in poi) veniva fatto precipitare sul suolo lunare (non commentiamo il
perché di una tale idiozia!!).
Nel frattempo, i veri astronauti restavano zitti zitti a ruotare in orbita terrestre, in attesa del
completamento della falsa missione. Sempre ché
veramente essi partissero con l’Apollo, poiché, visto che le false immagini in
assenza di peso potevano averle fatte precedentemente, la necessità di
costruire una vera capsula e un vero Modulo di servizio, non sussisteva! (vedi
il nostro commento sull’Apollo 13)
Quindi, secondo noi, tutto ciò che veniva
fatto vedere in diretta erano solo video pronti, precedentemente girati, già
doppiati con la voce dei veri astronauti, foto già acquisite fatte da sonde,
che venivano mandate in onda come se si svolgessero in diretta, compreso il
finto allunaggio, le scene sul finto suolo lunare, la ri-partenza e il randezvous fatti con modellini animati. Il finto viaggio di
ritorno, non avendo nulla da offrire, sarebbe proceduto nel più teatrale
silenzio.
[indice]
Sulle comunicazioni radio dal suolo lunare
Un elemento da tenere in considerazione è lo scambio dialettico
tra gli astronauti sul pseudo suolo lunare e i tecnici sulla Terra. Invitiamo a
seguire tali scambi, poiché nei vari filmati, anche quando essi sono sul Rover,
le comunicazioni radio non scemano mai, sono fluide e senza alcun ritardo.
Possibile che gli astronauti trasmettessero nel 1969 con la loro antennina sul casco – poiché non erano nemmeno collegati
via cavo con l’antenna del Rover – fino alla Terra? E ricevevano pure!!! E ciò avveniva anche mentre il Rover camminava in tutte
le direzioni e senza che l’antenna sopra di esso fosse puntata – almeno – verso
la supposta Terra nel loro cielo! Certamente poteva essere utilizzata un antenna sul LeM diretta verso
la Terra, e loro in ponte radio con questa, ma avessero fatto vedere almeno una
volta, …un tale puntamento! Se dalla Terra sarebbe stato possibile ricevere un
debole segnale ricevuto con le enormi parabole terrestri, loro con quale antennina ricevevano le comunicazioni dalla Terra?
[indice]
La
temperatura interna del LeM
Una delle affermazioni dei tecnici NASA
fu che durante il viaggio di andata, fu necessario imprimere una lenta
rotazione alla navetta per evitare di surriscaldare le delicate apparecchiature
del LeM, visto che era stato
costruito per stare esclusivamente nello spazio. Ci si chiede: una volta sul suolo lunare, come potè
resistere ai focosi raggi del Sole per quasi tre giorni consecutivi, senza
arroventarsi nelle sue parti esterne esposte al Sole? Sebbene il Sole
fosse basso all’orizzonte, non essendoci atmosfera, né venticello, i suoi raggi
già dopo poche ore, e poi giorni, avrebbero dovuto
surriscaldare la parte del LeM esposta. Esisteva un
sistema di refrigerazione in grado di consentire il riposo degli astronauti
durante il riposino tra la prima e la seconda, e tra la seconda
e la terza EVA? Con quali batterie?
Sono gradite eventuali segnalazioni video che confermino
una variazione della luminosità all’interno della capsula per tale rotazione
della navicella nel viaggio di andata.
[indice]
Gli anticomplottisti affermano che non era
possibile riprodurre sulla Terra l’effetto ‘pesante’ della sabbia, come se non
ci fosse atmosfera. I complottisti ribattono che bastava semplicemente bagnarla
abbondantemente alcune ore prima delle riprese, e ciò avrebbe comportato anche
una cancellazione di eventuali impronte, ed essa sarebbe rimasta pesante con
gli effetti che si notano nelle riprese. Queste, fatte in anticipo scegliendo
una notte senza nuvole e senza luna, come se si svolgessero veramente sulla
Luna, potevano essere mandate in onda al posto di quelle vere mancate. Non necessariamente i finti astronauti sul
finto suolo lunare dovevano essere gli originali attori, poiché sarebbe bastato che quelli veri doppiassero con la loro voce
i filmati registrati opportunamente in anticipo. Oppure si può ipotizzare che
alcune riprese furono fatte di giorno con obiettivi supersensibili ma oscurate
da lenti. Successivamente, visto che i ‘media’ avevano
cominciato a fare osservazioni sulle riprese di scarsa qualità, allora si
dovette solo dimostrare un ritardo asincrono delle immagini, migliorandole
attraverso l’utilizzo di persone esterne alla NASA, per dimostrarne la distanza
(cosa che non era avvenuto nelle prime
due, dove tale asincronismo era sfuggito – fonte ‘Focus’). Ma anche questo particolare non dimostra l’autenticità del
segnale proveniente dalla Luna, poiché, come abbiamo ipotizzato, sulla Luna
poteva già essere stato posto un ripetitore con una sonda inviata lì con il
terzo stadio.
[indice]
Una sola considerazione deve far
pensare, poiché in mancanza di atmosfera, senza nessuna schermatura per i raggi
cosmici, sia anche per la temperatura supposta oltre i 40° con il Sole oltre i
30°, le macchine fotografiche e video camere di allora
avrebbero dovuto essere comunque inservibili! Inoltre il cielo è senza luce, e
quindi senza un orizzonte vero e proprio come invece in
quelle di Marte. Lo sfondo, cioè l’orizzonte è inesistente, completamente
nero, oltre il quale, a distanza non superiore ai 200÷300 metri, sembra esserci
il baratro, né queste due immagini inserite in uno dei video della NASA
sull’Apollo16, ‘il
cielo stellato’ e ‘la Terra
dalla Luna’, possono dimostrare una veridicità che non c’è.
Aspettiamo di vedere le
immagini del suolo lunare dalla sonda cinese Yuto
arrivata sulla Luna con il suo robottino
il 14 dicembre 2013, dopo essere partita il 2 dicembre 2013 (12 giorni di
viaggio), e atterrata in una zona alta della parte a noi visibile della Luna.
[indice]
Sullo strano modo di
camminare
Non è il caso neanche di parlare dello
strano modo di camminare dei falsi astronauti. Gli
anticomplottisti chiedono: se le riprese furono effettuate
sulla Terra, come poteva essere creato l’effetto del peso sulle spalle, che
nelle immagini non era poi così eccessivo? Innanzitutto non è detto
che essi fossero realmente pesanti così come si ostinano a dichiarare gli
anticomplottisti come abbiamo commentato, e poi le
riprese, essendo realizzate in anticipo, potevano essere lavorate e preparate
con tutte le tecniche possibili, presentandole al rallentatore e ripetute a
piacimento visto che i tempi di ripresa non erano consecutivi. Potevano essere
fatte brevi riprese di 15-20 minuti, e i salti, se avessero avuto veramente
PSLL, si sarebbero ben guardati di saltare così, a rischio di rovinare il
preziosissimo e costosissimo zaino (dal costo di oltre un milione di dollari!).
Possibile che in tutte le sei missioni, sono stati così sfortunati da atterrare
sempre in degli avvallamenti che non consentirono loro di mostrare un panorama
un po’ più esteso, cioè senza orizzonte, nemmeno dal Rover lunare, nonostante
(dicono) che nella missione dell’Apollo 16 percorse più di 27 Km, ma che è
molto diverso da quello reale fotografato dalla Lunar Orbiter dallo spazio
nel 1966, le cui immagini servirono probabilmente per creare il finto suolo
lunare? Se nella missione Apollo 16 essi andarono su
per un altura, potevano completarne la scalata e mostrare un panorama
dall’alto. Perché non fu fatto? In rete esistono moltissimi commenti filmati
che ne riportano tutte le argomentazioni dei complottisti, affinché si rifletta
sui dubbi sollevati, alcuni delle quali riportiamo a fine pagina.
[indice]
Le immagini della Terra dalla Luna
Un'altra considerazione è che in rete
‘stranamente’ esistono pochissime
immagini della Terra dalla Luna. Nel filmato dell’Apollo 10 ne abbiamo
ricavato una che - in rapporto alla curvatura del suolo lunare rispetto al
suolo lunare mostrato dalla sonda Orbiter nel 1966 - la Terra è molto più piccola e
sfocata, e se si dovesse allontanare l’immagine affinché si curvi il suolo
lunare, la Terra diventerebbe ancora più piccola.
Un'altra foto molto più definita, trovata in
rete, in cui viene mostrata una Terra enorme, è senz’altro falsa!
Possibile che nelle sei missioni andate
a buon fine, con migliaia di scatti e ore e ore di riprese, alzando la video
camera, o la macchina fotografica a pellicola, mentre scorrazzavano su quel
suolo, non siano mai rimasti attratti dalla stupenda immagine della grande
Terra vista dalla Luna, che è di diametro 3,6 volte più
grande, tale da scolpirla e presentarla – piuttosto - in una
miriade di immagini all’umanità?
[indice]
Riepilogo
date e posizione della Terra e della Luna
di tutte e missioni Apollo
(Posizione
della luna nella sua fase in rapporto alla data di partenza delle missioni)
Per capire la veridicità delle
immagini che si trovano nei video NASA delle varie missioni, cioè se esse
furono scattate o riprese nell’epoca esatta della loro effettuazione, e non
prima scattate da delle sonde spaziali, così da rappresentare un elemento di
conferma o diniego sulla loro autenticità, è importante capire la fase lunare dei giorni della missione, affinché
questo elemento – quale prova inequivocabile – possa essere preso in
considerazione per confermare la fattibilità della specifica missione, o
dichiararla FALSA. Esso è certamente l’illuminazione
della Luna e della Terra come avrebbe dovuto essere, rispetto alle immagini
presentate in ogni missione, durante il falso
viaggio, la presunta visita alla Luna
e nell’improbabile viaggio di ritorno.
Poiché è chiaro, che se
effettivamente ci andarono, e la fase lunare nei viaggi è simile, allora anche
le immagini della fase lunare e della Terra vista nel viaggio dovrebbero essere
simili, con la discrepanza di uno o due giorni, così
come risulta dalla guida attraverso la tabellina riepilogativa. Se invece il
viaggio fu un bluff, allora la mancanza di foto, oppure la loro
diversificazione nelle varie missioni, oppure l’incoerenza delle immagini in
rapporto proprio alla illuminazione dei due
‘testimoni’, Terra e Luna, lo dovrebbe dimostrare.
In una pagina a parte cercheremo di raccogliere le immagini
NASA per dimostrare come essi, avendo solo quelle delle
sonde, hanno solo potuto diluirle nelle varie missioni, in cui si nota proprio
attraverso questo elemento ombra/luce che non potevano trovarsi là dove
avrebbero dovuto stare.
(tutte le missioni Apollo il giorno della
partenza/allunaggio/ritorno da Stellarium) [ missioni_apollo.htm
]
Lista di tutte
le missioni Apollo su Wikipedia : [ http://it.wikipedia.org/wiki/Lista_delle_missioni_Apollo
]
data partenza |
missione |
data rientro |
giorni totali |
fase Luna alla partenza |
giorno allunaggio |
tipo missione comunicata |
21 Dicembre 1968 |
Apollo 8 |
27 dicembre |
sei |
1 giorno dopo luna nuova |
primo giro attorno alla Luna |
|
3 Marzo 1969 |
Apollo 9 |
13 marzo |
dieci |
1 giorno prima Luna PIENA |
primo volo con il modulo LeM |
|
18 Maggio 1969 |
Apollo 10 |
26 maggio |
otto |
1 giorno dopo Luna nuova |
primo volo con il modulo LeM attorno alla Luna |
|
16 Luglio 1969 |
Apollo 11 |
24 luglio |
otto |
1 giorno dopo Luna nuova |
20 luglio |
primo allunaggio |
14 Novembre 1969 |
Apollo 12 |
24 novembre |
dieci |
4 giorno dopo Luna nuova |
19-20 nov. |
primo allunaggio preciso |
11 Aprile 1970 |
Apollo 13 |
17 aprile |
sei |
4 giorno dopo Luna nuova |
|
allunaggio fallito ma fatto un giro attorno alla Luna |
31 gennaio 1971 |
Apollo 14 |
9 febbraio |
nove |
2 giorni prima del 1° quarto |
5 febbraio |
primo astronauta programma Mercuri mette piede anche sulla Luna) |
26 Luglio 1971 |
Apollo 15 |
7 agosto |
dodici |
3 giorno dopo Luna nuova |
30/31 luglio |
prima missione col veicolo Rover |
16 Aprile 1972 |
Apollo 16 |
27 aprile |
undici |
2 giorno dopo Luna nuova |
21/22/23 aprile |
primo allunaggio sugli altipiani |
7 Dicembre 1972 |
Apollo 17 |
19 dicembre |
dodici |
1 giorno dopo Luna nuova |
11/12/13 dic. |
ultimo viaggio sulla Luna |
[indice]
Ritorno dalla Luna in
automatico?
Ammettendo che fosse stato possibile il
rendezvous, adesso dovevano solo sperare nella sufficiente spinta
del modulo di servizio – sempre ché non fosse stato consumato troppo carburante
nella fase di arrivo, correzioni, e mantenimento di rotta non tanto ellittica
nelle numerose rotazioni orbitali lunari, – per indovinare esattamente il
momento e la forza di spinta per accelerare, iniziando dal lato nascosto della
Luna (ma di quanto per uscire dall’orbita
lunare?), ed ottenere una velocità di uscita (non ne abbiamo trovato il valore) non tanto ellittica verso la
Terra. E quindi pian piano essere attratti dalla forza di gravità terrestre che
gli avrebbe pure fatto acquistare velocità nel viaggio. In corrispondenza della
Terra, solo qualche piccola correzione di rotta, data la grande velocità
acquistata (per l’Apollo 10 fu dichiarato
che ottenne i 39.937 km/h), e sperare in un angolo
di incidenza compreso tra i 6° e i 7° rispetto alla tangente sul limite
dell’atmosfera terrestre!!!
Beh, qui si va oltre la fantascienza di
Stanley Kubrick allora agli albori! Nello spazio non è come guidare un astronave dei film di fantascienza – ed a causa degli
enormi pesi della navicella con gli astronauti, di massa oltre le 100
tonnellate, rispetto alle spinte utilizzate per il ritorno delle sonde
telecomandate, quanto carburante contenuto nel Modulo di servizio avrebbero
avuto bisogno per una tale unica spinta? E perché il tempo del viaggio di
ritorno era simile al tempo di andata, visto che
l’ellitticità della rotta, e quindi della distanza da percorrere era di molto
inferiore?
[indice]
Il tempo per percorrere la distanza Terra-Luna / Luna-Terra era
congruo?
La posizione della Terra e della Luna vista dallo
spazio, non è congruente secondo l’ipotetico viaggio/progetto
della NASA, poiché l’iperbole percorso in un tale viaggio, dipendeva dal tipo
di spinta che doveva essere impressa per uscire fuori dall’orbita terrestre. Se
la spinta era unica, allora l’iperbole, secondo
Keplero, doveva essere molto ampia, tale da dimostrare l’effettivo tempo
impiegato a percorrerlo. Circa 5 (cinque) volte
la distanza Terra-Luna (vedi
schizzo n.1). Se invece la spinta fosse stata
data in due o più fasi, allora la distanza percorsa sarebbe diminuita (vedi schizzo n.2), e quindi
anche il tempo effettivamente occorrente non avrebbe dovuto essere quello
dichiarato (ad es. avrebbero impiegato
solo 30 ore!!).
Sebbene la spinta del terzo
stadio poteva essere utilizzata per più accensioni, fu dichiarato che esso,
dopo la piccola spinta per realizzare il completo assetto nell’orbita terrestre
a 28.000 km/h, per uscire da questa veniva acceso ancora una sola volta per
imprimere un'unica spinta, e portare il complesso alla velocità di 39.000 km/h.
e poi, dopo la manovra di aggancio della navetta ruotata per agganciare il LeM dalla sua pancia e tirarlo fuori, veniva abbandonato e
poi guidato da Terra con qualche piccola correzione di rotta verso il suolo
lunare.
È evidente che questa soluzione dichiarata era la n.1, cioè una grande ellisse che comportava un
allungamento dell’orbita tale da allungare lo spazio per il percorso di andata
che avrebbe comportato un tempo tra la partenza dalla Terra e l’allunaggio
indicato in tabella (vedi su) di circa 70÷100 ore. Tale
tempo, quindi, era circa lo stesso comunicato all’umanità occorrente per
l’invio delle sonde verso la Luna con un vettore utilizzante un'unica spinta. Ma con degli uomini a bordo, la necessità di perdere
tempo sarebbe stata proprio l’ultima cosa da fare!!! – Se effettivamente essi fossero andati, perché non
adottarono più spinte con il terzo stadio, avendone la possibilità, al fine di
diminuire il tempo del viaggio, anche di un solo giorno?
Ma se un tale viaggio fu effettivamente compiuto,
perché nelle immagini della Terra che si allontana, o della Luna che si
avvicina, nelle varie missioni, non c’è nessuna variazione della vista dei due
astri a seconda della posizione della navicella
durante tale viaggio in un vero percorso ellittico, mentre invece tali immagini
le fanno vedere come se essi andassero in linea retta? Se essi fossero andati secondo un percorso così come
hanno dichiarato e rappresentato negli schizzi del viaggio, a forma di
e$$e schiacciata, glielo facciamo noi il calcolo. Quindi, con un percorso
spaziale comprensivo di un orbita terrestre, e il percorso ad e$$e
dichiarato, ipotizziamo abbondantemente sui 600.000 km, dovendolo percorrere a
una velocità media di:
39.000-6.000 = 33.000:2 = 16.500 km/h
Allora, per completare il viaggio secondo il loro
schema, sarebbero bastate: 600.000:16.500= 36 ore e 30 min. - Cioè un tempo, che avrebbe dovuto essere la metà
di quello dichiarato! Però così, avrebbero dovuto far
vedere altre immagini sia della Terra in allontanamento curvo, che della Luna
in avvicinamento curvo! Ma non le avevano!!!
[indice]
Il
viaggio di ritorno impossibile
Un'altra incongruenza è sul viaggio
di ritorno, poiché la traiettoria ellittica derivata dalla spinta per uscire dall’orbita lunare (con una velocità che
non siamo riusciti a trovare), che dovrebbe essere dell’ordine degli 8.000
km/h, avrebbe dovuto dare loro una spinta sufficiente per essere poi agganciati
dall’attrazione terrestre (vedi
schizzo n.3). In tal caso, la minore ellitticità rispetto allo spazio
percorso nel viaggio di andata, avrebbe dovuto comportare un tempo notevolmente
inferiore di quello dichiarato, ad esempio, con un percorso sui 500.000 km, il
calcolo non supera le 30 ore!! Ma allora, perché
ancora tre giorni?
[indice]
L’impossibile splasdown nell’Oceano Pacifico
La più grande burla che potessero
inventare fu il
calcolo dell’esatto punto di ammaraggio sulla Terra dichiarato nell’Oceano pacifico! Per affrontare il viaggio di ritorno essi
dovevano accendere il motore del Modulo di Servizio quando si trovavano nella
parte nascosta della Luna, ed imprimere la spinta per
l’accelerazione che gli avrebbe consentito di vincere l’attrazione lunare. Così
come lo abbiamo visto nel loro schema sintetico (anche se noi adesso sappiamo che tale percorso avrebbe dovuto essere
ben diverso, con una grande iperbole nel viaggio di andata e una più piccola
per il ritorno), la domanda che porgiamo agli anticomplottisti è: “Come sarebbe
stato possibile addirittura calcolare il punto di atterraggio sulla Terra se,
in rapporto alla loro posizione ‘casuale’ nel momento della spinta
dalla parte opposta alla Luna, la Terra si trovava in una posizione
assolutamente indipendente dal loro viaggio?”
Già sarebbe stata un impresa
riuscire ad avere una traiettoria verso la Terra che consentisse loro di non
perdersi nello spazio, visto che era necessario azzeccare un angolo di
incidenza tangente all’atmosfera terrestre con un margine di errore di un solo
grado!!! Figuriamoci, poi,
calcolare anche tutto il tempo della missione in rapporto la rotazione
terrestre, il cui calcolo avrebbe dovuto
essere fatto in rapporto a:
- alla somma di tutte le velocità della
navetta con l’accelerazione in andata dei primi due stadi;
- all’esattissima traiettoria orbitale
terrestre;
- all’esatta spinta
del terzo stadio in rapporto al momento della posizione di inizio spinta;
- al calcolo dell’esatta ellitticità del
lunghissimo viaggio di andata;
- alla rotazione orbitale esatta attorno
alla Luna in rapporto alla distanza dalla superficie per ogni orbita lunare;
- al calcolo esattissimo della velocità
di rotazione;
- alla esatta
accensione e spinta del modulo di servizio in rapporto al peso residuo
comprensivo delle rocce lunari raccolte;
- alla esatta
traiettoria ellittica di ritorno,
- alla sua esattissima velocità
progressiva nel viaggio automatico ellittico di ritorno;
Tutto ciò, al fine di arrivare all’appuntamento dell’ingresso
nell’atmosfera terrestre mentre la Terra si trovava nella posizione esatta tale
da determinare con la sua posizione, la loro ‘caduta’ nell’oceano Pacifico, in
un punto ben definito e calcolato con la sommatoria di tutte le
distanze/tempi/velocità, calcolati così da determinare, …l’ora della partenza??? Ciò avrebbe dovuto comportare l’esatto orario del lancio
da Cape Canaveral, in rapporto a tutti i tempi e velocità e percorsi ellittici
con le esatte distanze da percorrere in ciascuna missione, precedentemente e assolutamente
pianificata, compresi il numero delle rotazioni orbitali lunari
stabilite precedentemente, in rapporto alla posizione della Terra dall’ora del
lancio, fino alla sua esatta posizione nel momento del rientro! E riuscire in
un tale calcolo, sin dalla loro prima missione con l’Apollo 8
e le sue solo ipotizzate 10 orbite lunari, fino all’ultima con le sue, sempre
ipotizzate 75 orbite!?!?! Insomma: non è proprio, assolutamente, inoppugnabilmente possibile,
nessun calcolo così esatto!!
Quanto meno, almeno in una missione, avrebbero dovuto far fare una o più orbite lunari (di circa
due ore), al fine di predisporre il rientro in un area dell’oceano Pacifico
(ben grande, sebbene con delle isolette sparse) racchiuse quindi in due fusi orari.
Oppure, se invece essi avessero dichiarato che la
velocità di impatto nell’atmosfera terrestre fosse
stata non superiore ai 28.000 km/h, allora una certa base di veridicità avrebbe
potuto salvarli dalla immane bufala! Ma è proprio questa dichiarazione sulla
velocità (dichiarata prossima ai 39.000 km/h), che
dimostra come essi non fossero assolutamente in grado di fare alcun calcolo,
figuriamoci quello perfettissimo che avrebbe dovuto
consentire loro di ammarare esattamente in un punto dell’oceano pacifico
previsto e conteggiato con un calcolo impossibile, così come è dimostrato con
la capsula/procure dell’Apollo 13 ritrovata dai russi nel golfo di Biscaglia,
ovvero a migliaia di chilometri dall’Oceano Pacifico, nonostante questa avesse
solo fatto solo qualche orbita terrestre!
[indice]
Una cosa fu la progettazione
dell’ipotesi sulla fattibilità dell’impresa titanica, altro fu la realizzazione
del progetto per eseguirlo. Nonostante ci è stato comunicato che essi
impiegarono faraoniche risorse e migliaia di progettisti, tecnici e aziende, e
tutto avrebbe dovuto funzionare così come ci è stato presentato, – secondo noi
– non avevano né hanno mai avuto la spinta sufficiente a spingere un peso così enorme come
quello dichiarato di oltre le 40 tonnellate! Che il Saturno V fosse
enorme rispetto agli altri suoi predecessori, non significa che avesse la spinta sufficiente per mettere in orbita e spingere quel
peso oltre l’orbita terrestre! Una cosa è mandare verso la Luna e oltre una
sonda di poche tonnellate, altra cosa è una spinta per
un peso decine di volte più grande. Una conferma è il fatto
che da allora nessun altro progetto ha inteso proporre di ritornare
sulla Luna con un equipaggio. E come potrebbero?
Un confronto può essere fatto con i
razzi per le navette Orbiter/Space Shuttle concluso e quelle delle missioni
Apollo. Il primo a vuoto pesava circa 17,5 t. con la possibilità di un carico
utile non superiore alle 10 t. quindi in totale circa 30 tonnellate. Il Saturno
V doveva spingere anche il peso del 3° stadio con un carico utile dichiarato di
114 t. Diventa facile fare il conto. Tra 30 e 114 il rapporto è 3,8, ovverosia
di quasi quattro volte. – Si domanda: “Quanto
avrebbe dovuto essere grande un corrispondente razzo per spingere un peso di
quasi quattro volte l’Orbiter?”. Noi riteniamo,
così come affermato nel 1976 da William Charles Kaysing
nel suo libro «Non siamo mai andati sulla
Luna», che non avevano
la spinta sufficiente!!
*
Agli anticomplottisti
chiediamo: se veramente si svolsero le sei missioni verso la Luna, oltre quelle
preparatorie 8/9/10 e in più quella ben architettata n. 13, in cui comunque un
razzo partì verso l’atmosfera, perché avrebbero dovuto propinare all’umanità
proprio negli elementi fondamentali dimostrativi, solo mezze
prove, filmati taroccati, immagini limitate e strane di modellini,
mentre per tutto ciò che riguardò la progettazione e riprese fatte alla NASA o
a Cape Canaveral, o nella fase di lancio, c’è un ampissimo repertorio?
Possibile che abbiano
risparmiato le pellicole proprio negli elementi autenticatori imprescindibili?
Proprio negli scatti delle ‘prove’? – Suvvia, siate onesti: proprio quelle
prove mancano!
C’è una sola spiegazione: negli anni settanta il giornalismo non aveva gli strumenti
odierni ed essi non potevano prevedere lo sviluppo di internet,
e quindi, dovendo propinare un falso, contarono sulla impossibilità che le
immagini presentate alla TV, che sarebbero quindi state viste dal grande
pubblico una sola volta sullo schermo per qualche secondo, supportate dal velo
dell’orgoglio umano che viene spinto affinché creda di poter fare tutto,
appoggiato da bravi e inconsapevoli presentatori, avrebbe convinto tutti,
perfino gli stessi innumerevoli progettisti e personale che lavorò sì alla
realizzazione di una tecnologia per far andare in orbita le navette, ma non
sulla Luna! Poiché si trattava solo di ‘corrompere’ i pochi interessati ai
lavori che sapevano, avendo a disposizione un ‘bagget’ consistente per tapparsi la bocca, anche per quei
pochi che dall’altra parte del mondo (i sovietici) osservavano con i loro
strumenti dell’epoca. E poi, non è sempre esistita l’FBI
per frenare qualunque impeto di dissenso in tutto ciò che i più esigenti
vorrebbero conoscere?
Osservando i video NASA delle prime
missioni, è così evidente che, non avendo prove, essi si dovettero adattare a
produrre video di immagini recuperate precedentemente
dalle sonde, diluendole nelle varie finte missioni, mentre restavano
realistiche solo quelle fatte a Houston, e solo in parte quelle fatte dentro la
capsula (modulo di comando), così come lo dimostrano i video delle varie
missioni che commentiamo a parte. Allora viene spontanea la seguente
riflessione:
- Se la missione Apollo 8 fu un emerito falso, e la mancanza di
prove lo dimostra; (le prove)
- se la missione Apollo 9 fu un altro
falso, e la serie di foto e video lo dimostra;
- se la missione Apollo 10 fu un altro ripetuto falso, e le foto
e i video NASA lo dimostrano; (il commento)
come potevano essere vere, le immagini del
suolo lunare delle missioni successive? Dovevano esserci andati!
- se con l’Apollo 12 si bruciò
l’unica video camera e non esistono video sul pseudo suolo lunare, quindi,
altre NON prove…;
- se con l’Apollo 13 fu tutto un ingegnoso bluff, e basta
guardare il loro video NASA per vedere quante cavolate ci sono lì, in cui si
portarono un cameramen per le riprese, e quindi erano
in quattro e non in tre, e l’episodio dei russi trovarono un guscio di capsula
che restituirono dopo due mesi…; (il commento)
come potevano allora perfettamente riuscire
le ultime missioni (14 – 15 – 16 – 17), visto che le immagini sulla Luna propinate
sono state simili a quelle precedenti delle cinque missioni taroccate,
sicuramente false?
Inoltre, con l’impossibilità di un
calcolo per un ammaraggio diretto senza un ultima
orbita terrestre, e ad una velocità di impatto nell’atmosfera terrestre circa
doppia rispetto a quella dello Space Shuttle, abbiamo visto che sarebbe stato
impossibile farli tornare sulla Terra e quindi, avendo questa certezza che ne
certifica la falsità, cosa serve parlare del gran numero di elementi probatori
che ne confermano il falso, sia dei viaggi che sul suolo lunare?
Con questa certezza dell’impossibilità
di un ritorno in sicurezza, possiamo affermare che tutte le missioni furono
solo l’effetto di ‘montaggi
cinematografici’, utilizzando, per quelle nello spazio un
enorme luna grande almeno 10-15 metri, e per il finto suolo lunare, un
sito/un deserto al riparo da occhi indiscreti in notturna (la Terra è grande, e lo spazio attorno all’area 51 è un enorme
segretissimo deserto), illuminato da un
enorme proiettore, magari mobile per le riprese con il Rover, con
telecamere dotate di quelle lenti che Kubrick era andato a cercare alla NASA.
[indice]
Se, come abbiamo visto, il punto di
ammaraggio (impossibile splasdown)
non poteva assolutamente essere calcolato in rapporto a tutte le variabili del
viaggio, e che per la sua fattibilità essi avrebbero dovuto avere un ulteriore ‘quarto’ stadio, potente quanto il
terzo, tale da imprimergli una decelerazione dai 39.000 km/h dichiarati fino a
una velocità di molto inferiore ai 28.000 km/h, al fine di consentire loro di
non fondersi nell’impatto con l’atmosfera terrestre a quella velocità, e quindi
di entrare/restare nell’orbita terrestre per un ultimo giro e scegliere così il
momento per la frenata ultima, per ‘cadere’
con una parabola controllata fin nell’Oceano pacifico, – perciò, in mancanza di questo 4° stadio che avrebbero dovuto portarsi
dietro nel viaggio di andata, come avrebbero potuto tornare sani e salvi?
Non sarebbero piuttosto caduti, come un asteroide –
immolati – in un qualunque punto della Terra? …altro che ammarare!! E quindi, il
Saturno V avrebbe dovuto avere quattro stadi e non tre! Una massa enorme con una spinta a tutt’oggi
impossibile da realizzare!!! A meno che il razzo non possa essere
assemblato direttamente nello spazio, …come per la nave Enterprise
di StarTrek fantascientifica!
[indice]
C’è una sola risposta a tutta la loro messa in scena:
se ancora oggi non è possibile alcun viaggio con
degli esseri umani, rimandato a dopo il 2020,
per calmare gli animi, verso, e – figuriamoci sopra –
il suolo lunare,
essi non avrebbero potuto, mai e poi mai, farlo oltre
quaranta anni fa!!
& & & &
&
- Archivio
video missioni Apollo e altro dalla rete internet (un po’ di prove
attraverso video commentati)
- CD ‘La Luna’ del
1999 edito dall’istituto Geografico De Agostini SpA di Novara (occorre Quick time)
Promemoria:
- Foto apparentemente
vere commentate da noi : [ Foto
archivio ]
- Tutte le fasi della Luna e della Terra nelle missioni
Apollo da ‘stellarium’ : [ missioni_apollo.htm
]
- Spiegazioni dei video e foto dall’Archivio fotografico dalla
NASA: [ LE
PROVE ] (aggiornato al 20/02/2014)
- L’immagine della Luna
con gli allunaggi delle sonde Surveyor/Luna e delle presunte missioni
Apollo: [ Luna-allunaggi ]
- Il sito NASA contenente tutte le immagini originali ad
alta risoluzione delle missioni: [ http://www.apolloarchive.com/
]
- La supposta ipotesi del
viaggio completo e particolareggiato (4,17 Mb)
[ schema
missione ]
- Mail per domande o prove da sottoporre: forum.luna@legamedelcielo.it
- Risposte
a domande su video o foto: [ foto/video
commentati ]
[indice]
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sull’opera “La Luna” ]