Commento
all’Opera
di
Jakob Lorber
‘La Luna’
Faccia
visibile faccia nascosta
Il
nostro satellite, così vicino, così osservato, quasi sfiorato dall’uomo del xx
secolo, sta lì quale testimone di qualcosa che l’uomo vorrebbe conoscere, al di
fuori delle dissertazioni scientifiche propinate all’umanità nelle varie epoche
storiche. Oltre 170 anni fa, grazie a Jakob Lorber e ad alcuni suoi amici che
lo frequentavano all’epoca delle sue iniziali ricezioni della Parola, e anche
per mettere alla prova ciò che egli riceveva, nacque una
domanda sulla Luna da parte di Giulie, una delle figlie di Anselm
Hüttenbrenner (un amico di Lorber), e
la risposta del Signore sviluppò una presentazione del satellite, non soltanto
riguardo alla sua costituzione fisica, ma soprattutto ai motivi spirituali
della sua essenza. Solo 100 anni dopo, con l’invio di sonde verso la Luna, è
stato possibile autenticare l’aspetto del territorio sul lato opposto a quello
visibile dalla Terra, e confermare quanto comunicato.
Nella
Creazione tutto ha uno scopo! L’infinita Misericordia di Dio, già prima di ogni
cosa creata, fu improntata a trovare soluzioni per stabilire e ordinare ciò che
poi avrebbe dovuto essere recuperato. Nell’infinita Creazione ogni puntino
luminoso visibile dalla Terra rappresenta un universo attraverso cui ‘lo spirituale’ attraversa tutte le fasi
necessarie alla sua redenzione, servendo da base sia per lo spirituale che si evolve dalla materia di quel mondo, sia per
punto di appoggio per il supporto alla reincarnazione e sviluppo di anime
ancora in cammino in un aldilà sconfinato, che ancora non hanno raggiunto la
maturità per accedere al Regno dei Cieli, e restano confinati per ‘tempi’ in una condizione fisica/spirituale del mondo
(dimora) dove il loro grado d’amore li trasporta.
Lo
sanno tutti: la Luna non è un Sole, né un pianeta di un sistema solare! Il suo
livello di esistenza – almeno da ciò che da qui si vede – è molto basso e,
nonostante tutto, la sua esistenza diventa indispensabile per la vita fisica e
animica del pianeta a cui esso è legato. Nonostante i pochi capitoli attraverso
cui il Signore presenta la Luna, le rivelazioni sono talmente tante, che un
breve commento non può essere sufficiente a sostenerne il peso, per cui diventa
necessario ampliarlo, affinché il lettore non rinunci di primo acchito alla
possibilità di credere alla Parola rivelata, che resta Verità dal Cielo e, come
tale, prima di rigettarla – se il suo intimo è ancora ostile alla ‘Parola’, se
messa a confronto con la conoscenza derivata dal mondo e dai suoi mistificatori
– possa credere esclusivamente alla ragione, la quale non essendo incanalata
dalla fede nei giusti meandri della realtà spirituale che lascia sussistere il
materiale, non consente più di comprendere dove sta la verità.
Perciò,
prima di qualunque opinione che può nascere nel leggere le Rivelazioni sulla
Luna, che certamente dissertano da quanto gli scienziati, astronomi e fisici
hanno già espresso e continuano a ipotizzare sulla sua costituzione fisica,
invitiamo il lettore a rendersi edotto anche sul
commento afferente, affinché la Comunicazione rivelata non sia solo una
lettura, ma diventi impegno di fede, e quindi studio e approfondimento in
questo tempo di oscurantismo e apostasia, in cui la tecnologia e la falsità dei
media, l’interpretazione delle S. Scritture e il proliferare anticipato dello
spirito dell’anticristo, hanno talmente corrotto lo spirito dell’uomo, che
perfino una piccola, ma vera luce, viene confusa con le false luci sbandierate
per vere dal mondo.
Questa
affermazione farà sorridere i più, però, una verità non si ritrova così a
portata di mano come oggi facilmente si è portati a credere! La tecnologia
odierna nell’era dei PC e telefonini, e la rete internet, ci spinge a credere
che tutto sia possibile, e quindi le immagini – a volte anche contraffatte
presentate alla TV – ci spingono a credere in realtà che spesso non è! I film
di fantascienza attraverso cui la tecnologia consente di far fare all’uomo
praticamente tutto, ci stimola a credere fin troppo facilmente in una realtà
suppositiva, che però spesso è molto molto lontana dalla realtà vera. Questo
significa che tutto ciò che si conosce attraverso i media, i quali riportano le
tesi/teorie e prove di eventi, anche se apparentemente presentano realtà
inoppugnabili, occorre comunque tenere presente che si tratta di realtà
costruite con sistemi di montaggio che consentono ai tecnici di utilizzare
spezzoni di riprese, tagliando e incollando a piacimento scene, ripetute a
volte finché ne vengono eliminati i difetti scenici. Per cui una realtà
presentata può, oppure non può, essere tale all’originale, come tutti sappiamo
quando c’è una trasmissione televisiva ‘in diretta’.
La
conquista della Luna non fu da meno!
La
vera Luna presentata dal Signore in modo oculato, fu già oggetto di citazione
da parte di Emanuel Swedenborg con i suoi viaggi con il corpo astrale, il quale
nel suo libro del 1758 “Le terre nel cielo stellato”,
oltre ad aver parlato con gli esseri di Mercurio, Giove, Marte, Saturno e
Venere, alla
fine del libro riferisce anche degli esseri della Luna sulla parte a noi
nascosta, esattamente così come nel 1841 viene rivelato a J. Lorber.
Sull’essenza
della Luna e dei suoi abitanti, c’è un'altra importante rivelazione nell’opera
“Il vescovo Martino” ai cap. 49
e 50 in cui il personaggio principale disputa con un piccolo ma sapiente
selenita.
Ciò
che c’è in tale parte nascosta, purtroppo, non potrà mai essere confutato
dall’uomo terrestre con i suoi occhi carnali, poiché secondo l’eterno Ordine di
Dio, non è concesso che due razze di qualunque mondo – terreno, satellitare o
solare – si incontrino! Il credere, perciò, resti saldo alla fede, affinché
libero il libero arbitrio sia sempre libero, e solo questo stimoli il cuore
alla ricerca interiore, per sviluppare i doni che gli consentano di ricevere
tutta la conoscenza dai Cieli, ma solo se ci si allontana da quella umana,
legata a interessi, esibizionismo, orgoglio, mendacità, superficialità, ecc.
Più
di ogni altra cosa, però, è il caso di leggere la piccola opera sulla Luna che
il Signore ha comunicato per noi, ascoltando le Sue osservazioni, per eliminare
le falsità del ‘mondo’ e far splendere la Luce della Verità dai Cieli.
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Sui falsi allunaggi…..
Ci han trattato come i bimbi
analfabeti
ci han rubato la fiducia certa dei concreti,
han mostrato foto e
immagini suadenti
messe in onda con filmati accattivanti.
Han rubato la decenza della viva
intelligenza
han frodato le finanze per la
propria grande panza,
e a tutt’oggi, pochi ancora han capito l’importanza
di far luce sulla più becera, umana baldanza,
di quegli uomini che volarono bensì
oltre il mare
facendoci credere di essere arrivati
sul suolo lunare.
Oh, povero mondo, quanto falso e putrido tu osteggi!
Se non riconoscerai il Signore, subirai le Sue Leggi!
[ ulteriore commento sul COMPLOTTO U.S.A. lunare
]
1 - 1°
maggio 1841, dalle 16 fino alle 18, Giulie Huttenbrenner domandò: “Che cosa è la
Luna? Esistono anche lì uomini così come qui?” Scriventi: Ans. H.,
Giulia H. e Guglielmina H. In risposta alla domanda di Giulie H. sulla Luna il
servitore Jakob Lorber ricevette in quel giorno ed in altri giorni seguenti
un’ampia comunicazione sulla natura della compagna della nostra Terra e sulla
vita che si trova sulla stessa.