1872 – 1962
GEORG RIEHLE
Il percorso di vita di un uomo ‘risorto nello
spirito’, vissuto a cavallo delle due grandi guerre, il quale ha avuto il dono
della Parola interiore, tramite cui, durante le sue numerose conferenze, sono state
donate ai suoi amici e a tutti gli ascoltatori del suo tempo tantissime parole
dall’Alto, ricche di esortazioni e ammonizioni, affinché ciascuno sia stimolato
a diventare perfetto come Gesù. Una serie di rivelazioni utili per tutta
l’umanità.
Cenno storico della vita di Georg
"Rivelazione delle
Misericordie di Dio" a cura di Teofilo di Oberland
Il mio curriculum vitae
Autobiografia
Caro Padre celeste!
Dato che i miei amici desiderano da me un rapporto di vita, Ti prego di darmi
le giuste parole, affinché sia evidente quanto Tu sia vicino a tutti, così che
sia adempiuta la Tua Parola: «Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del
mondo». – Solo la Tua santa Volontà sia fatta!
Sono
nato a Dresda il 30 dicembre del 1872. Mio padre aveva allora 26 anni, mia
madre 23. Entrambi i genitori tenevano alta la loro fede evangelica luterana, e
in questa siamo stati allevati noi, tre figli, fratelli e sorelle ancora
viventi. Padre e madre erano per noi degli ottimi esempi nella loro semplice
conduzione di vita e fedeli ai propri doveri.
Nei miei primi anni di vita fino al risveglio
dell’autocoscienza ho avuto memorabili esperienze interiori. Mia madre parlava
spesso di convulsioni che, allora, mi assalivano molte volte. Tuttora di questo
mi è rimasta un’irreale reminiscenza. Presumo di aver portato con me ancora
un’oscura percezione da una vita precedente alla nascita, e già allora ero
probabilmente assalito da paure nel presentimento delle lotte che mi
aspettavano nella vita terrena, al fine di trovare la via per il ritorno a Dio
e contribuirvi con una parte completa nella mia esistenza, per non staccarmi
dal collegamento divino e non espormi alle influenze anti divine del mondo.
Ho avuto le solite malattie infantili una dopo
l'altra. I miei genitori ci poterono mandare solo alla scuola dell'obbligo. Dei
miei buoni insegnanti di religione di quel tempo, posso dire, a loro onore, che
si sforzarono di risvegliare la mia intera essenza per il Divino.
All’età di dodici anni, nella libreria di mia nonna
trovai una copia de "L'infanzia di Gesù", rivelata tramite Jakob
Lorber, un libro che proveniva da Söbrigen presso Pillnitz, e lo considerai una sua eredità. Questo libro ha
compiuto in me dei veri miracoli, e non me ne potei più separare e credetti che il caro Dio non avesse potuto far finire la
Sua Parola dopo la morte di questo Jakob Lorber; perché altrimenti chi altro mi
avrebbe potuto spiegare queste Rivelazioni? Quando osai chiedere spiegazioni su
questo, mi venne la risposta: “Rimani con la Bibbia!”. Da allora sentii
dentro di me una forte guida dall’Alto.
In silenzio, lontano dal mondo, desiderando solo il
Divino, fui confermato[1] nel
marzo del 1887, e già pochi giorni dopo entrai nell'apprendistato presso mio
padre per imparare il mestiere di falegname. Allora era ancora usanza degli
artigiani, dopo l’ultimazione dell'apprendistato, di andare a piedi in giro per
il mondo. Così anche la mia via mi condusse da Dresda a Hof
e a Bayreuth; là trovai lavoro presso un onesto
mastro. Rimasi presso di lui dieci settimane. Il mastro non mi voleva lasciar
andare, ma l’impulso per l'ulteriore formazione mi attirava nel bel mondo, così
passai da Norimberga, Regensburg, Monaco in Baviera, Landsberg, Memmingen, Costanza,
Stoccarda, attraverso la mia indimenticabile Reutlingen
e Esslingen, Ludwigsburg, Heilbronn, Heidelberg, Mannheim e Worms. Da lì trovai lavoro
a Kirchheim-Bolanden nella regione di Pfalz e volevo rimanere lì per l'inverno; perché la mia
ferma aspirazione era di imparare e realizzare qualcosa di buono. Invece,
l'uomo propone e Dio dispone. Sentii che si avvicinava una grave malattia, il
che mi spinse ad iniziare al più presto il viaggio di ritorno verso casa.
Purtroppo per il tragitto col treno da Worms a Lipsia
mi mancavano 75 penny per il biglietto, che dovetti elemosinarli alla stazione.
Poi mi rimasero tre penny e con questi mi comprai un pezzetto di pane. A Lipsia
un caro parente pagò il prezzo del mio biglietto fino a Dresda. Il 18 novembre
1891 arrivai moribondo nella casa paterna e giacqui molto malato fino al marzo
del 1892.
Nessun medico mi poté aiutare. Subentrò una totale
paralisi e poiché non riuscivo più a stare a letto, i miei genitori mi
adagiarono su un materasso sul pavimento di tavole. I dolori divennero
insopportabili; potevo affidarmi ancora solo a Gesù, al mio Salvatore!
Nondimeno, la fine si avvicinava per me. Si andò a chiamare il sacerdote, ma svenni dalla debolezza. Il
mio occhio si era già spento e non lo riaprii. In questo stato sperimentai
l'Eternità; tutte le impressioni della mia vita vissuta fino allora stettero
davanti a me. Vidi che ero stato solo un cristiano mediocre e, intimamente,
pregai Dio di donarmi ancora solo per tre giorni la mia vita terrena. Per i
miei ero già morto; non sentivano più nessun respiro in me. Invece accadde il
miracolo: mi svegliai ed ero sano! Volevo alzarmi dal mio materasso, ma la forza
per far questo non c'era ancora. Tuttavia mi sentivo come rinato e la vita
donatami per la seconda volta dal mio Salvatore Gesù, sperimentata nel più
interiore, si fortificava rapidamente. Giurai in santa serietà di consacrarla
del tutto a Lui. Rifiorii! Solamente, non trovai nessuna comprensione per il
mio voto.
Nello stesso anno, in giugno, successe qualcosa di
determinante. Una sera ero tornato nella mia camera da letto dove giaceva nel
letto il nostro garzone, poiché ora ero tornato a lavorare di nuovo con mio
padre nella falegnameria. Sul tavolo c'era un foglio di carta da lettera con su
scritto in bella e sicura calligrafia d'uomo: "Io sono la Luce del mondo, e con la
Mia Nascita ho acceso una Luce. Poiché ora questa Luce si è ancora una volta
spenta, ne accenderò una nuova che non si spegnerà più in tutte le
Eternità". – Il garzone mi
riferì: "Volevo scrivere una lettera a mia sorella, ma ecco che la mia
mano andava da sola". Profondamente commosso, gli chiesi di prendere
ancora una volta la matita in mano. Questa volta scrisse: "Io sono già di nuovo presso di voi,
come tutti i giorni, fino alla fine del mondo". Il ragazzo ebbe
paura quando gli chiesi di scrivere ancora una volta. Pregai il mio Salvatore
di concedere a me questo dono, e poi supplicai lo scrivente, senza che questi
sapesse il perché, di scrivere ancora una volta. Dopo molte insistenze la sua
mano scrisse ancora: "Prega come Hanna e lavora come Ruth!".
Dopo molte ricerche di persone che avevano gli stessi
sentimenti, l'Amore di Dio mi condusse da una cara famiglia. Era il 2 novembre
1892. Questa gente semplice possedeva le opere di Jakob Lorber e con santa
serietà curavano le sublimi Verità rivelate unicamente attraverso di lui. Essi
mi accolsero nella loro cerchia, e per questo li ringrazio in eterno! –
Diventammo inseparabili; quasi ogni ora libera ci ritrovavamo, leggevamo,
discutevamo, pregavamo e ci sforzavamo di vivere quanto leggevamo. Così
passarono giorni e mesi, finché nell'ottobre del 1894 fui chiamato sotto le
armi come soldato del 134° reggimento della 10° fanteria, accomiatato con le
parole di accompagnamento attraverso la madre di questa famiglia: "Va’ nel Mio Nome. In tutte le classi e
ceti sociali voglio scegliermi dei figli, affinché dappertutto sia trovata
l'eterna salvezza della vita ".
Nei miei due anni di servizio fui assegnato al
Comandante, come attendente. Qui cominciò per me una scuola di completa
subordinazione. La famiglia del Comandante cominciò a volermi bene, e per questo
si strinse un legame al nostro comune eterno Santuario, di cui testimonia una
poesia edita nel 1918 "Doni di Grazia"
di Otto Hillig.
Ricco di esperienze e più maturo per gli scopi di Gesù
con i Suoi amici, ritornai nella casa
paterna nel settembre del 1896. Tornai di nuovo all'opera nella bottega
artigiana di mio padre e nelle ore libere andavo nuovamente alla cura dello
spirito nella piccola e silenziosa cerchia degli amici. Là mi accolse la seguente Parola del Padre: "Hai
superato una scuola preparatoria dell'umiltà. Scegli la massima: «Con Dio, con il Suo Amore, tutto; senza di Questi,
nulla!»”.
Nell'anno 1902 scrissi un gran numero di comunicazioni
che ricevetti dall'Eterno Amore tramite la Parola interiore per tre anni, e fui
istruito in tutte le questioni religiose che ebbi poi da riferire al mondo.
Gli incontri dedicati a Dio furono tanti, finché una
nuova ‘cerchia di amici’ che si stava
formando, ebbe bisogno delle mie ore e dei miei giorni liberi per l’assistenza.
Questo iniziò nell'anno 1903. Alfred Orgs mi pregò di
poter venire da me ogni martedì dopo il lavoro. Una volta, venendo da me,
incontrò per strada un collega di lavoro, questi gli chiese che cosa lo
conducesse da me, e subito si unì. Era il nostro caro Otto Hillig.
In lui si trovava un meraviglioso dono per esprimere le mie esperienze
interiori in poesie, come testimonia il seguente saggio dal prologo dei suoi "Doni di Grazia":
«Tre uomini
in cerchio riuniti, un giorno a Dio si rivolsero,
presso Cui
molti cuori secondo il senso di Gesù si ritrovarono.
Un Georg Riehle con Alfred Orgs insieme vi
stavano,
per
infiammarsi di Gesù nel loro scopo si fermarono.
Come terzo,
poi, nel patto delle righe lo scrivano stava a scrivere,
e spesso
Parole di Vita dalla bocca di Gesù riuscì a condividere.
Una cerchia
venne a fiorire, a crescere e a prosperare,
e il tenero
sforzo di Gesù in queste file molto più venne a serrare.
L'amor
fraterno viveva tra noi, e la Parola vivente vi scorreva.
Allora,
stretto tra le braccia di Gesù, qualche cuore tremava!».
La cerchia degli amici crebbe così tanto che la mia
stanzetta divenne troppo piccola, e l’assistenza seguì ulteriormente di
famiglia in famiglia. Ma poiché anche là gli spazi non bastavano più, chiedemmo
con insistenza una sala alle autorità cittadine. La nostra massima che ‘noi
curavamo ciò che insegnava la Chiesa’, fu
giudicata ineccepibile, e così ci fu messa a disposizione la sala del
popolo in Dresda-Löbrau per ogni primo lunedì del
mese.
Il primo lunedì nell'agosto 1914 potei assistere per
l'ultima volta i miei amici prima dell'inizio della prima guerra mondiale,
poiché la "Croce Rossa" mi chiamò subito come infermiere sul
treno-lazzaretto ‘L.2’. Durante i viaggi che dovetti fare attraverso i
territori tedeschi, mi si offrì anche l'occasione di mettere piede nella nostra
cara Bietigheim, il luogo della casa editrice delle
opere di Lorber, e potei conoscere padre Landbeck,
sorella Emma, Otto Zluhan e sua moglie Hedwig. Fu con indimenticabili impressioni e nuova forza
per il mio santo servizio che lasciai questo luogo così patrio per il nostro
cuore.
All'inizio del 1917 fui chiamato in servizio al fronte
in Russia. Lì cominciò una nuova scuola, nella quale avevo sempre più bisogno
di Gesù, ed Egli poté venirmi sempre più vicino fino all'ultima licenza nella
Pasqua del
Riguardo l’amata opera per Gesù, durante la mia
assenza da Dresda mio cognato Max Roth,
insieme a Otto Hillig e ad alcuni altri fedeli
amici, si continuò a curare l'opera. Un altro fratello ampliò la sua casa e
accolse le nostre assemblee, naturalmente ristrette durante la guerra. Comunque
il movimento cresceva ancora rapidamente e non rimase nemmeno inosservato dal
pubblico. La casa di quel fratello divenne nuovamente troppo piccola e dopo la
guerra fu messa a nostra disposizione la sala delle conferenze della casa
comunale Dresda-Löbtau che era in grado di ospitare
fino a cinquecento persone, e spesse volte fu molto affollata. Essa era la
stessa sala nella quale mio padre aveva operato come consigliere per molti anni
per il bene esteriore della città.
Mio cognato, un musicista di talento, formò e diresse
un coro misto comprendente circa quaranta persone che cantavano magnificamente.
Otto Hillig tenne saldo lo spirito della nostra
comunità scrivendo circa trecento poesie, delle quali mio cognato ne musicò un
gran numero. Adesso si poté sviluppare il contenuto di vita delle Rivelazioni
divine anche in piena bellezza, e dai nostri incontri derivò molta elevazione e
benedizione.
Adesso di domenica venivo spesso chiamato anche fuori
città, sia nella pia accessibile Erzgebirge a Chemnitz, che a Zwickau, Riesa, Leipizig, Liegnitz e Berlino. In seguito a una richiesta di un amico,
una volta andai nel suo paese d’origine a Politz,
presso Tetschen in Boemia, e là si formò
inaspettatamente un nuovo centro di diffusione, come un lavoro da seminatore,
ricco di benedizione per circa vent'anni. Ogni prima domenica del mese
arrivavano lì, da lontano, centinaia di persone di ogni età, sesso e ceto, per
stare ad ascoltare avidamente con l’orecchio teso la Parola di Dio. Un
redattore di Bodenbach-Aussiger sul "Giornale
dell'Elba", pubblicò nel 1937 un’estesa relazione su un nostro incontro, e
la rivista "Meditazioni domenicali – Parole
dall'eterno Amore a noi uomini", Dresda 1932/33, riportò estratti
di ciò che vi era stato detto.
Nel 1926 la casa editrice di Bietigheim
che pubblicava le opere di Lorber, organizzò un incontro coi lettori tedeschi,
e questo mi consentì di incontrare per la prima volta la cerchia di Reutlingen, con la quale mi unì per tanto tempo un legame
di intimissima comunione spirituale. Qui si
dischiusero le santissime profondità della divina Degnazione e Grazia.
Testimonianza di queste sono le "Ore di Betania", Bietigheim
1937, e i fascicoli non ancora stampati "Sette
giorni con Gesù", 1940, e "Dieci
giorni con Gesù", 1942. – O Dio, Padre nostro, quanto sei grande!
Alla mia attività verso l’esteriore fu messa
un’improvvisa fine nel 1937 da parte del ministero nazional-socialista, con il
divieto alla "Società della Nuova Salem"
di riunirsi, ed estendendolo anche al nostro movimento. Tutti i nostri libri e
scritti furono requisiti; mi fu proibito il rapporto con i miei ascoltatori
facendomi sentire come una madre separata dai suoi figli. Ero sempre convocato
in interrogatori da parte del partito in Dresda. Una volta mi si volle
riprendere molto sul serio e fui chiamato dalla "Polizia segreta di Stato".
Un funzionario mi esaminò e due altri scrivevano. Mi fu posta anche la domanda:
“Come si comporta lei verso la Chiesa?”. – La
mia risposta fu: “Io paragono la Chiesa a un
seminatore che semina buona semenza. La semenza è la Parola di Dio; il frutto è
la vita di Dio. Dove la semenza germoglia, là cresce un salvatore. Perciò è il
massimo curare la semenza della Chiesa”. – E ancora: “Cosa pensa di coloro che hanno un’altra dottrina di fede?”. – Risposi: “Ogni
uomo ha la sua particolare maturazione, la sua particolare opinione. Perciò
attraverso il mio esempio cerco di illuminare le persone che mi circondano”.
– Con ciò il colloquio terminò e davanti alla porta dell’ufficio del
funzionario ci congedammo da amici.
La grande incursione aerea su Dresda del 16 gennaio
1945 distrusse anche la casa e la falegnameria che io, dopo la morte di mio
padre, avevo continuato a mantenere ininterrottamente con un fratello, e fino
ad allora esercitai il mio servizio al banco di lavoro con diligenza e successo
per 54 anni. Il nostro Otto Hillig ci fu portato via
già nel 1928; nel 1946 lo seguì mio cognato Max Roth. La mia intenzione di
ritirarmi del tutto nella mia vita interiore non si poté realizzare. Nel 1948
fui guidato a una famiglia a me fino allora sconosciuta, nella quale la mia
vita divina-spirituale prosperò di nuovo
potentemente. Nel 1949 morì un amico di 81 anni e fui indotto a parlare in
pubblico sulla sua tomba. Questo portò ad un legame più stretto con i parenti
del defunto.
Se potessi portare ancora a lungo la veste terrena,
ciò sarebbe solo per servire un singolo fratello! Il raggio di luce di un
occhio fraterno è per me più che la pienezza della mia intera essenza.
Tuttavia, l'eterno Amore fa sempre ciò che è giusto; sia fatta la Sua Volontà!
Così ho soddisfatto il desiderio dei miei amici per un
profilo biografico della mia vita, tuttavia mai a causa della mia persona, ma
solo per dare una testimonianza dell'eterno Amore divino del Padre, il Quale
cerca ciascun uomo. Solo a Dio, Padre nostro, ogni Onore!
Georg Riehle
(Georg Riehle
morì a Dresda il 30 dicembre del 1962)
- - - - - - -
“Meditazioni domenicali” - (1932-1933 )
«Sonntagsandachten»
– Con il sottotitolo di “Parole
dall’eterno Amore a noi uomini”, qeste meditazioni furono date a Politz,
cittadina sul Mettau vicino a Tetschen
(D), la prima domenica di ogni mese, e pubblicate a cura del fratello Hans E.
Quando un figlio di Dio
sottomette la propria volontà a quella del Padre, ecco che il suo cammino
spirituale diventa un tutt’uno con lo Spirito che lo creò. Negli anni in cui la
Germania cresceva, Georg nel pieno della sua maturità ebbe la possibilità di
riunire spesso i suoi amici, e in questi incontri era evidente per gli
ascoltatori il rapporto indissolubile che lui aveva non soltanto con Gesù, ma
anche con il mondo dello spirito. Quel mondo spirituale interiore era parte
della vita di Georg e si manifestava durante le sue conferenze, lasciando agli
ascoltatori, e oggi anche a noi, Parole piene d’amore, per guidare in Alto
l’anima di chi crede, ama e spera nel Salvatore.
“Ore nello spirito di Betania” - (1936 )
«Bethanienstunden» –
Pubblicato a Bietigheim nel 1937, è il resoconto di
incontri tenutosi a Reutlingen, tra ascoltatori che
conoscevano le opere di Jakob Lorber.
Tra le molteplici
conferenze tenute da Georg nel 1936, anche questa raccolta rappresenta una
continuità della sua opera di evangelizzazione, improntata sempre a trasmettere
a mirati ascoltatori il concetto che non bisogna cercare il Padre al di fuori
di noi, ma sempre nel proprio interiore, tramite la pratica della propria fede
esercitando l’amore per il prossimo. È evidente la sinteticità dei concetti
affrontati nelle sue conferenze, durante le quali si riusciva a prendere quanto
il più possibile nota del senso generale dei discorsi presentati. Tuttavia, è
grazie alla buona volontà dei suoi amici fedeli che oggi è possibile conoscere
e apprezzare il grande impegno e la grande fede di quest’uomo semplice, nel
quale però era presente lo spirito di Gesù che spesso si manifestava e
trasmetteva amorevoli parole in grado di rinvigorire e rafforzare la fede dei
suoi ascoltatori.
“Sette giorni con Gesù” - (1940 )
«Siebe Tage mit Jesu» – Pubblicato nel 1940
anch’esso con il sottotitolo di: “Parole
dell’eterno Amore a noi uomini”. Trattasi di rivelazioni ricevute a Reutlingen.
Nel periodo prenatalizio
dell’anno 1940 a Reutlingen (D), durante un’intera
settimana di incontri degli otto amici più stretti di Georg, tramite la parola
in lui, il Padre Santo rivela loro perché l'Amore eterno di Dio sia stato
attratto dal loro impulso d'amore, quale Scintilla spirituale presente nel
cuore dei convenuti a quelle riunioni, essendo stato un loro spontaneo e
indipendente desiderio di farlo, come figlioli per incontrarsi col Padre Gesù.
Tramite questa comunicazione ci viene descritto che quell’evento aprì pure
un'epoca a coronamento della Creazione intera, cosicché, per ogni giorno della
settimana, verranno rivelate profonde verità spirituali, ma soprattutto, è
rivelato in maniera toccante il profondo Amore di Gesù, quale Padre di tutti
gli esseri umani, portatori della Sua Scintilla d’Amore divina.
“Dieci giorni con Gesù” - (1942)
«Zehn Tage mit Jesu» – Pubblicato nel
1955 con il sottotitolo di “Gesù con i
Suoi sulla via della perfezione”. È una raccolta di rivelazioni ricevute
nel 1942 a Reutlingen insieme ai suoi amici.
Nel 1942 in una serie di
dieci incontri con i seguaci della Parola divina a mezzo di Georg Riehle, ricevute a Reutlingen,
Gesù, anche se invisibile, Si rende presente in modo palpabile attraverso la
Sua Parola, non soltanto confermando di essere anche Lo stesso Padre da
eternità, ma comunicando agli otto presenti di quella cerchia la loro origine
in Cielo, così da esortarli amorevolmente a proseguire nel percorso d’amore
verso di Lui nello Spirito, e anche verso il prossimo, nonostante le amare
vicissitudini incombenti nel periodo bellico in cui avvennero questi incontri
“Cinquant’anni
pioniere dell’Amore divino” –
(1952)
«Georg Riehle»
– Pubblicato a cura della Lorber Verlag a Bietingheim nel 1952, con il sottotitolo “Cinquant’anni pioniere dell’amore divino”,
a cura dei suoi amici tra cui Otto Hummel in
occasione del suo ottantesimo anno d’età.
La parte principale del
libro è costituita da parole espresse direttamente da Georg, poiché lui non si
servì mai della forma scritta per comunicare le sue affermazioni, ma queste
erano dattiloscritte dai suoi ascoltatori; solo le più vecchie e iniziali prove
biografiche dall'anno 1902 furono messe giù per iscritto da lui stesso. Ciò che
lui esprimeva quando il Signore parlava tramite lui, avevano un senso, uno
spirito e un contenuto proveniente dal Cielo, mentre la forma linguistica
esteriore, denotava la caratteristica propria dell’individualità di Georg. Lui
non parlava, come i medium spiritici nello stato di trance, bensì con
l’assoluta desta consapevolezza. Tali parole erano dell'eterno Amore in lui.
Ciò che il fratello Georg ripeteva durante le numerose riunioni pubbliche,
visitate spesso da centinaia di ascoltatori e in altrettante ore di preghiera
in stretti circoli più piccoli "Chi
rimane nell'Amore, rimane in Dio e Dio in lui", trattava sempre l'unico tema di base: la divina destinazione
dell'uomo!
“Cristianesimo
vissuto” -
(1954)
«Erlebtes Christentum»
– Pubblicato nel 1954 a cura della Lorber Verlag di Bietingheim, tratta di episodi di vita e sprazzi di
conferenze curate da Otto Hummel.
Come può un
uomo risorto nello spirito, dimostrare ai posteri la propria vita interiore nel
suo rapporto con lo spirituale? In questa raccolta gli amici di Georg hanno
ordinato una sessantina di capitoli, quali estratti dalle sue conferenze, in
parte frutto di registrazioni, in parte trascrizioni. In breve emergono tratti
di vita vissuta nel tempo dell’egemonia tedesca al comando del Führer, con
divieti che, grazie all’aiuto spesso soprannaturale, Georg riusciva a superare
insieme ai suoi amici, e così continuare l’impegno delle conferenze in molti
città e paesi, durante le quali raccontava episodi già accaduti, quali
insegnamenti di vita veramente cristiana vissuta. Una personalità talmente
innamorata di Dio e del prossimo, da trascinare centinaia di persone, quali
fratelli in Cristo, al suo seguito.
“Dalla
vita sorta da Dio” - (1955-1962)
«Aus dem erstandenen Gottesleben» –
Trattasi del primo fascicolo della raccolta delle conferenze di Georg svoltesi
dal 1955 al 1962 a reutlingen e a Esslingen,
registrate su nastro magnetico da Karl Lillich.
In questa raccolta di
testimonianze di Georg in cui presentava la Vita di Dio in lui che è in
ciascuno di noi, viene testimoniato che egli non era un medium, così come
testimoniò di se stesso: “Io non sto
sotto l'influenza di una vita estranea, poiché ciò che comunico è la mia stessa
Vita". E in un'altra occasione disse: "La Vita, agitandosi in me, attirò il mio prossimo, e il mio
compito non consistette più nel leggere, ma nel mostrare al mio prossimo la via
per diventare figli". Con il suo esempio Georg dimostra che nel petto
dell'uomo c’è un germoglio dell’Essenza divina: la scintilla di Dio! Sta a
ciascuno di noi riattivare tale scintilla con la rinascita spirituale, per
diventare già sulla Terra un figlio di Dio.
[inizio]