Cenno storico

redatto nel corso della vita di Georg menzionato dal redattore di Aussig e pubblicato l'8 giugno 1937 nel "Giornale dell'Elba", il quale, nelle sue edizioni minori, a Bodenbach, Aussig e Leitmeritz, aveva una tiratura di 65.000 copie.

 

 

«Sul Fratello Georg – “Esistono ancora idealisti?”»

 

«Da parte di amici abbiamo saputo che ogni prima domenica del mese a Politz nell’Elba, presso Walter, il contadino, un predicatore viaggiante proveniente dalla Germania, parla a una comunità molto numerosa. Ebbene, domenica scorsa abbiamo avuto l'occasione di assistere a una di tale funzione religiosa e dobbiamo ammettere che tutti i presenti ascoltavano con profondo entusiasmo le parole di fratello Georg, come viene chiamato il predicatore viaggiante. Fratello Georg, veramente si chiama Georg Riehle, è un maestro falegname e sebbene abbia già 63 anni lavora con suo padre ancora vivente nella falegnameria di famiglia a Dresda-Löbtau. Quest'uomo già da 16 anni, ogni prima domenica del mese, viene regolarmente nel nord della Boemia per visitare i suoi molti amici, amici che si richiamano da ogni condizione sociale, senza riguardo all'età e al sesso. Sabato sera è stato tenuto un esercizio di fede a Windisch-Kamnitz, presso un seguace del predicatore viaggiante, al quale hanno assistito centinaia di persone provenienti dall’intero territorio del nord della Boemia, persone che, in parte, erano venute con l’autobus. Per la meditazione domenicale si son presentati parecchie centinaia di credenti. Oltre a delle donne anziane c'erano signore e ragazze, come anche uomini di tutte le età, e stavano ad ascoltare con l’orecchio teso le parole di fratello Georg. Così devono essersi svolte le adunanze dei primi cristiani. Semplici, spogli d’ornamenti e colmi di profonda fede nelle parole del messaggero che, in forma narrativa, dice sempre ciò che gli detta il cuore.

La meditazione inizia senza alcuna preparazione. Fratello Georg si rivolge ai suoi "fratelli e sorelle del cuore", e può scuoterli profondamente fin nel più intimo attraverso una naturale interpretazione della Parola di Dio. All'aperto, su panchine di legno, oppure sdraiati sul prato, l'altra domenica i fedeli si sono schierati intorno al predicatore del popolo; l’autorità che sta nelle sue parole è sufficiente a tenere in suo potere la comunità raccolta in intima unione dalle 14 fino alle 17 di sera. Nessuna parola contraria, nessuna disattenzione ha disturbato la funzione, tutti stavano seduti in silenzio e pendevano letteralmente dalle labbra di un tale uomo, il quale considera come compito della sua vita, unire i contemporanei con lo spirito cristiano, come si rivelò circa 2000 anni fa. I fedeli hanno ascoltato con profondissimo slancio le parole di fratello Georg che, quale purissimo idealista – sebbene coloro che portano odio sostengano il contrario – intraprende a proprie spese i viaggi mensili nel nord della Boemia, e là non si fa donare niente e non pretende nemmeno un centesimo dai suoi fedeli. Si arriva, si ascolta il predicatore e ci si allontana di nuovo, colmati dallo Spirito che ha parlato dalla bocca di fratello Georg. Vicinissimo al posto di raccoglimento sfrecciano treni, il cui rumore però non disturba l’attenta comunità.

Da 16 anni fratello Georg parla nel nord della Boemia. La sua comunità, tenuta insieme da nessun legame, va molto oltre. Così l'ultima domenica potevano essere visti, a mo’ d’esempio, a Politz nell'Elba fratelli provenienti dalla regione di Komotauer. Tra i seguaci si trovano disoccupati che percorrono lunghe vie a piedi nudi, per ascoltare fratello Georg.

Da parte delle autorità statali questi esercizi di fede sono stati spesso controllati, mai però è stato trovato un qualche motivo per intervenire con autorità. Che cosa può succedere qui? Dei fedeli si schierano intorno a un uomo che, animato dalla più onesta volontà, non vuole altro che ancorare profondamente in ogni cuore l'Insegnamento vecchio di 2000 anni: "Ama Dio sopra ogni cosa e il prossimo tuo come te stesso!". Egli non cerca nessun vantaggio materiale, al contrario, dona ai bisognosi, fin dove lo permettono le sue condizioni e le disposizioni della valuta. Quindi esistono ancora degli idealisti!»

 

 

 

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