Sulla vita di Georg

 

Georg Riehle, un maestro artigiano e uomo profondamente religioso nell'interiore, visse a Dresda dal 1872 al 1962. Attraverso più di due generazioni egli ha toccato in maniera vivente e resi fertili (nella fede) centinaia, anzi migliaia, di uomini con la potenza della sua parola e, attraverso l'intimità con Dio e la semplicità del suo essere, penetrò molto oltre i confini della sua città natale e della sua patria. Della forza irradiante dell'uomo semplice, solo difficilmente può ottenerne un concetto chi non l'ha sperimentata personalmente con lui, occhio nell’occhio.

La parola con la quale egli si esprimeva era sempre confidente, poiché non si serviva mai della forma scritta per le sue affermazioni, eccetto che con uno scambio di lettere sempre più ramificato. Anzi, era triste quando scopriva che le sue parole a volte erano imitate, e solo con riluttanza, negli anni a seguire, tollerò che gli effetti di intimi discorsi e scambi di idee fossero registrati sul nastro magnetico. "Non registrate le parole, ma lo spirito!", era il suo ammonimento sempre ricorrente.

E ciò nonostante, i suoi amici hanno cominciato a pubblicare come piccoli scritti alcune sue comunicazioni degli ultimi tempi di condivisione, tratte da registrazioni frammentarie su nastro, rimaste conservate. Essi vorrebbero offrire l'occasione, a coloro che non lo conoscevano personalmente, di imparare a comprendere il contorno della sua figura e le imperiture Verità che lui esprimeva ed aveva vissuto. Possa il lettore tener sempre presente che non ha davanti a sé la stampa di trattati scritti, bensì dichiarazioni, rapporti e discorsi verbali, e inoltre, per chi legge questo libricino, prendere molto sul serio un’ulteriore ammonizione del fratello Georg: non voler afferrare con i mezzi del pensiero razionale il contenuto delle sue parole, ma con le forze percettive del sentimento e dell'amore.

Il nastro magnetico, per nostra grande gioia, ha trattenuto ciò che fratello Georg ha espresso nel 1954 a Berlino in ore di intimo raccoglimento con amici dello stesso sentimento. L'editore ha lasciato queste dichiarazioni coscientemente nella disinvolta sequenza di un colloquio, così come il nastro magnetico l'ha registrato. Con questa raccolta non vogliono presentare un qualche particolare insegnamento, ma trasmettere la pienezza di eventi, esperienze e intendimento, di un discepolo di Gesù rinato nello spirito, seppur molto attempato, in cuori cercanti e bramanti.

Un particolare degno di nota al cap. 45 è l’accenno a una considerazione relativa agli amici più stretti del suo cerchio, in tutto otto, in similitudine agli otto trovati degni da Dio al tempo di Noè, ai quali, in particolari momenti di intimità, il Padre, tramite Georg darà delle meravigliose Parole di Luce riportate nei due libri “Sette giorni con Gesù” e “Dieci giorni con Gesù”.

Non è stato perseguito un preciso temporale ordinamento di singoli avvenimenti, non era nemmeno possibile. La suddivisione in piccoli capitoli, con titoli inseriti successivamente dall'editore, è come un tentativo ben imperfetto di agevolare al lettore l'accoglienza di una vita spirituale, ben oltre una tale ricchezza di contenuti.

Anche per la trasmissione delle esperienze interiori di Georg Riehle, deve valere in tutto e per tutto la parola che nel medioevo, l'uomo di Dio, Maestro Eckhart1, pose a conclusione di una delle sue potenti prediche trascritte: "A nessuno è proferito questo discorso, se non a colui che lo ha già acquisito interiormente con la vita, oppure lo possiede già come patrimonio del suo cuore".

 

 

 

[1] Maestro Eckhart: (*Hochheim 1260 - †Colonia 1327), teologo e mistico tedesco, domenicano, consigliere di Bonifacio VIII nella lotta contro Filippo il Bello.

 

 

 

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