Un dettato ricevuto a mezzo
di M. Sp. a G. nell’anno (1886)[[1]],
quale
una manifestazione dell’eterno Amore in relazione agli avvenimenti per il
prossimo e più grande Giudizio universale ed ai rapporti ed alle condizioni del
Regno dei mille anni già profetizzato nell’Apocalisse.
quale
premessa iniziale del ‘Dettato’
E Cielo e Terra trovansi congiunti............................ cap-1
da
quando Io ebbi a vincere la morte...................... cap-2
Ed Io per voi son morto................................................... cap-3
al modo umano e a quello della carne....................... cap-4
Ma
che i Miei figli a Me sono congiunti................ cap-5
comprender deve ciò e il bimbo e il vecchio.............. cap-6
Ché non nel vento Io semino parole............................. cap-7
ciò voglio Io dirvi oggi..................................................... cap-7
Io,
il Padre della Vita benedetta.............................. cap-7
dono vi feci d’un sensibil cuore................................. cap-8
Ma con la serietà di questa Vita.................................. cap-9
non faccio punto scherzi.................................................. cap-9
O
figli, Io vi amo in ogni tempo................................ cap-11
e
vi do forza per l’Eternità.......................................... cap-12
Io cerco di proteggervi dal male................................... cap-13
redimervi voglio Io dalla caduta!............................... cap-14
Ma
date voi ascolto al Mio richiamo? ................... cap-15
Di
grado in grado non precipitate voi giù.............. cap-16
tra
gli artigli della perdizione................................... cap-17
per
cader nel peccato?.................................................. cap-18
Oh, credete, credete che Io, il Signore
......................... cap-19
offrìì per voi con gioia la Mia Vita............................. cap-20
Offrite
ora voi pure in sacrificio a Me.................... cap-21
le
futil cose della vostra vita...................................... cap-21
Ed entrate, prendendoMi per mano............................. cap-22
nella Patria celeste. - Amen......................................... cap-23
RISPOSTA dei veri FIGLIOLI di DIO
al loro PADRE celeste
«O Gesù mio, o vita
mia, mio solo bene su questa Terra! In Te mi rimetto in quest’istante. Se anche
solingo e abbandonato su questo mondo io me ne sto, pure il cuor mio non può
capire tutto il Tuo Amore che parla in lui. Quando mestizia mi tiene avvinto
perché solingo sono e diserto, io lieto penso: ora ho raggiunto per in eterno
il mio Gesù. - Amen!»
Cap. 1
“IL CIELO E LA TERRA SONO CONGIUNTI”
(2 - Gennaio)
1. “Cosa significa ciò?” – Vedete, le
spiegazioni in proposito sono parecchie. Io voglio indicarvene alcune, e perciò
ascoltate: “Che cosa è il Cielo? Forse il firmamento il quale allieta sempre
lo sguardo di chiunque sia buono?” – Oh, no! Bensì l’immedesimarsi
nel Buono e nel Vero, il destarsi dell’Amore, l’accoglimento della Sapienza e
della percezione superiore e divina che ne deriva, entro il cuore dell’uomo.
- Questo è il Cielo.
2. Non è per voi un senso di beatitudine quando
percepite che Io, il Padre, ho preso col Mio Amore possesso dei vostri cuori, e
vi ho fatto il Mio ingresso per dimorarvi sì a lungo quanto sarà la vita
vostra? Vedete, nessuno si scioglie da Me quando a Me si è abbandonato; e
nessuno vuol lasciarMi una volta che Mi abbia riconosciuto per il vero ed
autentico Consolatore e Donatore. Non si è forse in questo caso congiunto il “Cielo
con la Terra” ovvero con la carne?
3. Ma ecco ancora un esempio: - Sulle montagne, dove
la vegetazione è rappresentata soltanto molto scarsamente e dove l’aria è più
pura a motivo della diminuita popolazione animale, lassù di rado giunge l’uomo,
perché di solito la via che vi conduce è molto ripida e faticosa. Ma se
qualcuno proprio brama di salirvi per godere del magnifico panorama (Io non
parlo già dei fanatici che si dedicano alla montagna per bravata), si può
essere certi che un tale, arrivato in alto, si sentirà molto più libero e
leggero, per la ragione che si sarà sottratto alla pressione che l’aria della
pianura esercita su di lui.
4. In questo suo stato di leggerezza e di libertà
egli, allora, anche se non è ancora destato nello spirito, sente o presente benissimo
che vi deve essere un Ente superiore, ed involontariamente il suo pensiero si
rivolge a Me ed alla Mia bontà, la quale ha fatto la Terra tanto bella da
sollevare, beatificare e rendere estatico il cuore e l’occhio. DiteMi dunque: “Non
si congiunge anche qui il mondano nell’uomo col Padre celeste?”.
(3 - Gennaio)
5. Quando un figliolo della vostra Terra va in cerca
di verità e di chiarezza, ma non la può trovare fra coloro che gli son vicini,
poiché egli è circondato da ciechi nello spirito, egli viene trascinato fra gli
errori e le confusioni del mondo fino a tanto che non ha imparato a conoscere
l’immondizia e le scorie del mondo stesso.
6. Egli allora si rivolge con orrore dal mondo, ed
apparentemente resta così, abbandonato; però a questo punto egli è maturo a
ricevere la Parola spirituale. Soltanto ora gli viene offerto il Calice della
Verità e dello spirituale puro. Egli accoglie amorosamente il Padre nel proprio
cuore, e poi resta per l’eternità congiunto a Lui. Ma, in tal modo, resta un
tale figliolo escluso dal Legame col Cielo? – Certamente no!
7. In un angolo della Terra, lontano dalla vostra
dimora, giornalmente sale un cantico di lode a Me, il Padre di tutti, da parte
di più di mille volte mille anime. Anch’esse Mi conoscono quale Padre, Maestro,
Guida, Dio e Signore. Allo stesso modo esse sono a cognizione del tempo della
Mia vita e delle Mie sofferenze. Questi figlioli sono il punto centrale intorno
al quale si gira la Terra, vale a dire l’elemento spirituale della stessa.
8. In mezzo a loro, esse hanno un grande maestro. Io
l’ho mandato affinché dichiari loro ciò che avrà da accadere nel tempo nel
quale Io intendo di condurre insieme a loro la piccola schiera dei Miei cari. –
Essi sono pronti alla partenza ed attendono gli avvenimenti e la chiamata che
Io, il Signore, lancerò loro. E come un giorno Io comandai al popolo d’Israele
che togliesse da sé il pane azzimo, cioè che lasciasse indietro ogni scoria,
così sono pure i Miei figlioli pronti per il viaggio nel paese che Io Mi
riservo di indicar loro. Dite, non Mi sono Io, così, congiunto con i Miei
figlioli, per salvar voi, ovvero la carne di questa Terra? - “Credete, Io
tutti vi salvo”.
[Poesia]
“PERCHE’ IO HO
VINTO LA MORTE!”
(4 - Gennaio)
1. Si, o figlioli Miei, Io ho vinto la morte del
peccato e del vizio, la morte della perdizione eterna, e vi ho redenti dal
peccato che gravava come un incubo su di voi fino a tanto che Io stesso sono
divenuto carne come qualsiasi altro uomo sul vostro mondo. Io, il Padre, il
Signore, il Creatore, il Quale tutto ma proprio tutto ha fatto e creato dal
nulla, ed al Quale nessun altro materiale stava a disposizione se non lacrime
soltanto, lacrime versate da spiriti pietosi. Pensate a ciò che significa: «Io
ho vinto la morte, ho salvato a voi la Vita e vi ho aperto il Cielo con le sue
beatitudini».
2. Il Mio Regno, la Mia Dimora Io la divido con voi.
Non c’è più nulla che Io vi tenga nascosto. Io, il Padre, divido volentieri con
voi ciò che possiedo, per dimostrarvi quanto Io vi ami e come vorrei rendervi
partecipi della Grazia che Io tanto di buon grado accordo a chiunque Mi
riconosca come Padre, come Padre Mi ami e Mi onori, e non rifiuti a Me una
obbedienza filiale. La morte è vinta, la morte dello spirito non è più!
3. Innalzate i vostri cuori al Donatore di ogni cosa
buona, al Padre di verità. Non lasciateveLo sfuggir più. Il tempo della
sofferenza si avvia esso pure verso la fine, ed il Padre vittorioso condurrà i
figlioli oltre tutta la molestia che il male ha gettato dinanzi ai loro piedi.
O Miei cari figlioli, benedetto sia il tempo nel quale Io vi faccio entrare nel
Regno della benedizione da Me promesso a coloro i quali Mi amano ora, e sempre
Mi ameranno. - Amen!
[Poesia]
“E CHE SONO MORTO
SULLA CROCE PER VOI”
(5 - Gennaio)
1. “Chi e che cosa è morto per voi?”, e “Perché?”.
- Vedete, queste domande non trovano così facilmente risposta come voi credete;
però Io voglio mostrarvi ciò di cui è capace l’Amore di Dio. – Quando sarete
voi, simili a questo Amore? - Oh, figlioli Miei, avviene bensì talvolta
anche su questo mondo, che questo o quello, per amore all’uno o all’altro,
rinunci a qualche cosa o si ritiri di fronte a qualcosa, ovvero si assoggetti
addirittura ad una punizione che spetterebbe ad un altro. Un tale amore del
prossimo sarà mille volte ricompensato. Ma che qualcuno per amore del prossimo
suo muoia di morte crudele e ignominiosa, questa è cosa già molto più rara.
Certamente anche di questi casi se ne sono avverati. I cosiddetti martiri sono
morti per Me ed hanno in compenso ottenuto la corona nel Mio Regno, ciò che
vuol dire: la corona eterna del Regno dei Cieli, la quale non sarà loro
tolta mai più in tutte le eternità.
2. “Cosa significa ciò? Perché Io sono morto per
voi?”. Domandiamo, ad esempio: “Che cosa sono le tenebre eterne?” –
Immaginatevi ora che voi non aveste potuto mai e poi mai vedere il Padre, né
avvicinarvi a Lui, né pronunciare mai in Sua presenza il dolce nome di “Padre
mio”. Ecco: “Questa è tenebra”. Ma adesso invece voi siete in grado di
comunicare con Me, così come voi vi trattate l’un l’altro.
3. Tosto che la Terra sarà purificata, verrò anzi Io
stesso a voi, e vi parlerò, vi insegnerò e guiderò; vi renderò attenti dei vostri
difetti, vi stringerò al Mio cuore e vi dirò: “Qui è il vostro posto, poiché
il Padre vi ama, e voi pure dovete amarLo con tutte le forze dell’anima vostra;
perché è per questo che Io sono morto sulla croce, sul legno dell’ignominia,
della morte disonorante del delinquente”.
4. Ma qual delitto ho commesso Io, il Signore del
Cielo e della Terra? Io, il Creatore, il Quale ha stretto al Suo cuore
sanguinante senza eccezione tutti gli uomini ed ha lavato i loro peccati col
Suo sangue santo? – Nessun altro delitto che quello di non aver reso omaggio
alla loro cecità, al loro orgoglio ed al loro egoismo. – Vedete, o Miei cari
figlioli, Io vi ho aperto il Cielo; il Cielo con le sue gioie e con l’amor suo.
5. Se io avessi atteso fino ad oggi con la Mia
venuta quaggiù, ben cattiva sarebbe ora la situazione del mondo,
particolarmente la vostra, voi che siete della stirpe di Davide, destinati a
recare questo ceppo ancora una volta in onore, affinché da voi abbia ancora una
volta a germogliare un re. Questi non Mi sarà infedele, bensì riconoscerà Me
quale l’unico Signore, e Mi amerà, Mi onorerà e non Mi rifiuterà il dovuto
rispetto.
6. Voi dovete essere figlioli di Re; il Mio sangue
vi ha resi tali. Però siate Miei seguaci in ogni cosa, amatevi fra di voi
veramente come fratelli, e non badate mai se l’uno o l’altro agisce sempre
secondo il vostro desiderio. Soggetti ad errare siete tutti ancora, fintanto
che dimorate nella carne, e tali rimarrete fintanto che vivrete su questo
mondo.
7. Soltanto i vostri discendenti, i quali possono
venire educati secondo la Mia prescrizione, potranno da sé soggiogare la loro
carne con il Mio aiuto. Io però Mi rallegro pensando a questo tempo. Voi pure
potrete edificarvi delle capanne e prendervi dimora nei luoghi della
beatitudine dove Io vi condurrò. L’indice dell’orologio dei mondi, ovvero della
redenzione, segna le ore 11 e mezzo (come voi dite). Molto tempo dunque non
manca. Ma la Mia morte corporale, quest’epoca, ve l’ha avvicinata.
8. Se Io non fossi morto, ora per voi andrebbe molto
male. Voi dovreste vivere peggio dei cani. Io però nella Mia onniscienza ho già
previsto la cosa e perciò ho disposto tutto nel modo migliore per voi. Io, il
Padre, vi ho lavati col Mio sangue e vi ho mondati dal peccato per introdurvi
puri nel Mio Regno benedetto. Potete voi concepire l’Amore e l’Onnipotenza del
Padre e la Bontà del Creatore? Nessuno andrà perduto di coloro che hanno libato
al calice della verità e che questa hanno accettato.
9. Io ho condotto i Miei figlioli per varie vie, ed
ho fatto loro sopportare varie tribolazioni. Ora però è giunto il tempo di
liberarmeli, affinché possano procedere innanzi verso di Me, ed affinché
divengano atti a sgombrare al loro prossimo la via dell’entrata colà e
dell’uscita da qui. Vedete, Miei cari figlioli, il Padre vi ha benedetti col
Suo sangue, ed Egli ancora col Suo sangue vi benedice e per sempre col Suo
sangue vi benedirà. - Amen!
[Poesia]
“NELLA MANIERA
MONDANA E NEL SENSO DELLA CARNE”
(6 - Gennaio)
1. “Cosa ha da significare questa frase?”. -
Miei cari figlioli, credete voi che il vostro Iddio avrebbe potuto morire e
lasciarvi per un solo istante abbandonati? Oh, no! Perché allora il Maligno
avrebbe avuto facile gioco e, non una pietra, non un atomo solo esisterebbe più
nei vasti campi della Creazione! Secondo il vostro modo di dire, questa sarebbe
stata tutta “acqua per il suo mulino”.
2. Io, quale Dio e Signore, non posso mai morire,
bensì soltanto la carne che avevo portato doveva essere ridonata alla Terra
dalla quale proveniva. Se oggi Io voglio comparire visibilmente fra voi, devo
nuovamente crearMi un corpo. Ma con ciò sarei costretto a portare la materia, e
dovrei sempre di nuovo restituirla. Questa sarebbe la spiegazione letterale
della frase menzionata più sopra.
3. Ma quale ne è invece il contenuto spirituale?
Vedete, persino uno spirito comune si crea una massa solida, quando vuol
comunicare con le creature umane su di un qualche mondo. A lui è lasciata la
scelta circa il modo in cui vuole presentarsi e la forma che egli vuole
assumere, (certamente in corrispondenza alla sfera nella quale vive).
4. Però, voglio ancora significarvi che Io, quale il
Signore in persona, non Mi ricopro mai di una spoglia di carne senza prima aver
benedetta la materia che Io intendo portare. Ma perciò è anche un dovere per
gli uomini di non vivere come gli animali, bensì di benedire e purificare la
carne prima che addivengano al matrimonio. Io, il Padre, voglio che tutti i
figlioletti neonati siano benedetti.
5. Gli altri non possono raggiungere il Paese
benedetto, oppure devono morire subito dopo la loro nascita, poiché Io intendo
edificare un Regno dei puri. Ciò che è vecchio ed impuro Io non posso né voglio
annientarlo, però posso benedire ciò che è vecchio e che si indirizza secondo
la Mia Volontà, affinché pure ciò che è giovane, venga dato alla luce
benedetto.
6. Miei cari figli, udite: quanto è stato detto ora
è di somma importanza per il Regno dei mille anni. Senza questo
Comandamento, e senza che questo venga osservato, il Regno dei mille anni non
può sussistere. - Io, il Padre vostro, devo perciò badare a tutto, affinché i
Miei figlioli non ricadano in preda al peccato. Il Mio Amore per voi Mi spinge
a prendere in anticipo le precise disposizioni che occorrono, affinché nessuno
di coloro che fanno il loro ingresso nel luogo che Io già ora ho benedetto,
abbia ad inciampare.
7. Perciò, o Miei cari figlioletti, accogliete con
tutto amore il Padre nei vostri cuori, sacrificateGli tutto ciò che per voi è
fonte di cure e di affanni, giacché Egli non vuole affatto lastricare di
angoscia, tristezza e miseria la via che dovete percorrere. RiguardateMi nelle
Mie parole d’amore e donateMi del tutto i vostri cuori. Siate benedetti ora e
per tutta l’eternità; prima, durante e dopo l’entrata nella Terra promessa.
- Amen!
[Poesia]
“CHE I MIEI
FIGLIOLI SONO AVVINTI STRETTAMENTE A ME”
(7 - Gennaio)
1. Sì, certamente, i Miei figlioli sono legati a Me.
Null’altro vi è che potrebbe rendervi tanto felici, né sul mondo, né nel Cielo.
Migliaia di spiriti i quali incominciano a riconoscerMi, e quelli che Mi hanno
già riconosciuto, tutti giubilano pensando a Me, oppure quando essi apprendono
qualcosa di Me o del Mio Amore. Rallegratevi dunque, o diletti figli, per
essere voi strettamente legati a Me per tutti i tempi.
2. Io, il Signore, sono come un fedele Capo di
Famiglia, il Quale pondera bene tutto ciò che può essere per il meglio per i
Suoi compagni di casa, affinché si sentano bene. Bisogna che nessuno abbia
occasione di lagnanza o sia malcontento. Il Mio Regno, la Mia Casa, il Mio
tutto che Io divido con coloro che Mi amano, necessita sia composto soltanto di
beati. L’Amore Mio per voi è tanto grande che sono persino sceso a rinunciare
alla Mia Grandezza e Divinità. Io scendo dalla Mia Altezza, e vado tra i deboli
ed i piccoli affinché acquistino maggior coraggio per avvicinarMisi. Sì, voi
siete avvinti a Me con i lacci dell’Amore.
3. Nel Regno dei mille anni voi porterete catene di
rose per penitenza e per premio per tutto ciò che avete sopportato per causa
Mia. Le catene che poi stringeranno i Miei prigionieri non sono pesanti, poiché
sono catene che i Miei angeli portano con gioia, e che molti, molti spiriti
hanno ardentemente bramato di portare prima della Mia morte corporale.
L’eternità vi cingerà come una catena d’oro, così che perfino gli angeli del
Cielo vi invidiano la felicità che Io vi dono. Abbracciate saldamente l’Amor
Mio, credete e sperate che Io posso darvi tutto, però posso anche riprendere
tutto, qualora vi dimostriate indegni della Mia Bontà e della Mia Grazia.
4. La benedizione di Dio vi conduce per buone vie e
vi solleva da molte fatiche e tribolazioni, e l’occhio di Dio veglia su tutti.
L’Amore di Dio vi costruisce i gradini fino al Suo padiglione celeste; ma lo
Zelo di Dio può anche in un istante distruggere tutto ciò, se i Suoi figlioli
sono troppo indegni di ricevere tutto il bene.
5. Le catene che Io vi faccio portare sono tanto leggere!
Io ho portato per voi i lacci della sofferenza! Portate dunque, anche voi per
Me, le catene delle beatitudini. Io voglio benedirvi, affinché impariate presto
a vedere quanto poca cosa il Padre richiede da voi. Io voglio aprirvi gli
occhi, affinché possiate rendervi ragione del cosa Io abbia fatto per voi, e
voglio aprirvi i cuori perché abbiate a riconoscerMi nell’interezza dell’Amor
Mio, il quale costantemente vi è dedicato, sia qui, sia là! - Amen!
[Poesia]
“QUESTE COSE
DEVONO ESSERE INTESE E COMPRESE DALL’UOMO E DAL BAMBINO!”
(8 - Gennaio)
1. “Di chi s’intende parlare qui? Del bimbo
debole ed ancor privo di ragione, nelle fasce, ovvero dell’uomo maturo senza
sua moglie?”. – Vedete, come siete ciechi voi. Perché mai dovrei Io
escludere le donne da ogni legge, da ogni Comandamento, da ogni insegnamento e
dall’amore? Voglio citarvi un piccolo esempio, e perciò ascoltate: «Non
lontano da voi, su di una montagna, dimorano quattro persone, delle quali due
procedono nella Luce dello spirito, mentre le altre due, da cieche che sono,
vanno brancolando nell’oscurità». - Ora Io voglio fare in modo che i due
ciechi vedano.
2. Come può accader ciò? Devo Io mandare i Miei
fulmini perché questi abbiano ad aprire loro gli occhi? - Oh, no! Io devo
guidare e rafforzare i due che vedono, affinché divengano maestri agli altri
due. Quando poi essi sono giunti al grado di maturità da poter dire
coraggiosamente ai ciechi (spirituali [[2]]):
“Eppure c’è l’essere superiore al Quale noi dobbiamo tutto; esiste veramente
un Creatore, un Dio che tutto ha fatto e tutto mantiene”, allora
l’attenzione dei ciechi viene da ciò fermata, e se anche non sono capaci ancora
di accogliere una dottrina, rimangono tuttavia colpiti o perplessi. E questo per
il momento basta.
3. Quando i ciechi, per essere stati colpiti da tali
parole, si trovano liberati da uno dei fitti veli, essi incominciano a
domandare della verità, oppure essi stessi ne vanno in cerca. Allora è compito
di coloro che vedono, se vengono interrogati, di dare ai ciechi la risposta che
Io pongo nel loro cuore.
4. Ed ora faccio ritorno ai Miei quattro abitanti
della montagna. I due veggenti stanno appunto parlando di Me e della Mia
Grandezza, all’incirca così: “Come è bello il contemplare nella libera
natura di Dio, quando si considerano gli alberi ricoperti di neve e
risplendenti per effetto dei raggi solari che vi cadono sopra, e tutto questo
scintillio della neve e, al di sopra, ecco le nubi dalle forme meravigliose
starsene nel cielo, quasi un disegno ben preciso.
5. Allora il cuore si apre. Al di sotto appare la
piccola chiesetta, nella quale par di vedere il servitore di Dio. Dalla sua
bocca sfugge una parola: “Santo”, e cantando egli rende onore al Creatore di
tante magnificenze. Non manca altro ancora che si oda il suono delle campane,
le quali chiamano i devoti alla celebrazione”.
6. Dopo di che uno dei ciechi dice: “Tutto ciò è
molto bene immaginato, però si tratta della natura, la quale è sempre stata e
per lungo tempo ancora sarà così. Sempre la stessa cosa uguale, immutabile”.
7. Ed il veggente obietta: “Ma allora anche il
momento che abbiamo appena vissuto ora dovrebbe essere già stato. Dovrebbe
esser già stata anche la circostanza che noi due, veggenti, nello stesso
momento ci ricordiamo di Colui il Quale ha fatto tutto ciò? Guarda un po’ lì
come scompaiono le nubi, e come il Sole nascosto dietro gli alberi, levandosi
lentamente, occhieggia verso di noi dapprima con un occhio solo, per così dire.
E tu asserisci che questo fenomeno, il quale si verifica in questo istante, sia
già stato?!
8. Ritornami tu l’istante nel quale io ho
ammirato il sole seminascosto; perché esso sta già nuovamente libero e
splendente ben alto nel cielo quale reggitore del giorno; ritornami
quest’istante ed io crederò che la natura è sempre rimasta ed eternamente
rimarrà uguale a sé. Ma se tu non puoi un tanto, rifletti allora a ‘Chi’ ha
formato tutto ciò, e ‘Chi’ tutto guida, mantiene e regge”.
9. Il cieco poi se ne va e si consiglia con l’altro
cieco. Tutti e due si danno a pensare, ed arrivano infine alla conclusione che
pure deve esserci veramente un Essere il Quale è collocato al di sopra di tutto
quello che, ad onta della loro cecità, essi possono comprendere.
10. Qui è il punto in cui i veggenti hanno già
partita vinta; giacché il ponderare intorno a queste cose, è da per sé già un
avviamento alla fede nel Padre e una recessione dal nulla terrestre.
Gradatamente poi si susseguono le domande e le risposte. Così si acquistano
le anime e vengono man mano tutte purificate.
11. In simili occasioni i Miei figlioli devono avere
molta pazienza, perché nemmeno Io stesso posso disporre tutto affrettatamente
senza rischiar di guastare molto di quello che è già guadagnato. - Così, allo stesso modo, stanno le cose rispetto
ai Miei quattro uomini dei quali ho qui simbolicamente parlato. - Ma chi dunque
sono ora i quattro? – Da voi stessi avrete già rilevato che Io non ho inteso
dire di quattro uomini di carne e sangue. I quattro uomini sono le quattro
età dell’uomo:
12. L’INFANZIA: - Oh, bella
fanciullezza, quand’essa è guidata da genitori che sentono cristianamente e in
tutta fede, e che dimostrano all’innocenza ciò che il Padre ha fatto e sofferto
per loro. Beato il fanciullo, allevato da una madre premurosa ed educato ed
ammaestrato da un padre terreno serio, ma tuttavia amato! Oh, se Io potessi
dire direttamente a ciascuna coppia di genitori: “Abbiate cura dei Miei
piccoli, perché a questi ho promesso il Regno dei Cieli. Però spetta a voi
l’indicare ai vostri figlioli qual è la via che vi conduce”.
13. Beata fanciullezza! Qual è la tua durata? Come
svanisce presto questo bel sogno, particolarmente se ai poveri fanciulli non
viene mostrata la Luce, ed essi devono andar brancolando nell’oscurità.
ManteneteMi i vostri figlioli nel Nuovo Regno quanto più a lungo sia
possibile nella loro innocente infanzia, mostrate loro il Padre celeste per Quello
che Egli è in verità: cioè il Padre, il Maestro amorosissimo, il Signore di
ogni cosa buona e, specialmente il Padre dei buoni fanciulli. - Ed ora
procediamo innanzi a considerare il secondo grado dell’età dell’uomo.
14. GIOVINEZZA: - Che cosa è la
giovinezza? - Forse delle pupattole ben acconciate che vanno a passeggio? Delle
scimmie, le quali si vanno incontro per farsi unicamente dei complimenti
inutili? – No! Per giovinezza, per innocente giovinezza Io intendo quei
figlioletti il cui cuore e l’occhio mirano ancora con sincerità ed innocenza al
futuro, i quali conoscono ancora il Padre dei loro primi anni infantili e
niente ancora sanno del mondo, degli uomini e della loro cooperazione molto
spesso crudele nello scavare la fossa alla giovinezza.
15. Io farò pubblicare una “Bibbia” destinata
solamente per la gioventù, nella quale non comparirà nessuna parola insidiosa ai
loro occhi. Ma Io punirò con tutta severità qualora qualcuno dovesse offendere
l’orecchio di una giovanetta o di un giovanetto con degli scherzi sciocchi o
con parole impure. Fra le rose devono esser condotti attraverso la vita i
fanciulli e la gioventù, ed è necessario venga dimostrato loro che la vita ha
attrattive e valore unicamente nell’amore a Me. Bisogna mostrar loro la Mia
Creazione e Me stesso nella Mia qualità di Padre, il Quale ama tanto i giovani
che per loro è morto sulla croce, onde assicurare loro la gioia e la
beatitudine del Cielo.
(9 - Gennaio)
16. (Verso la maturitA’):
- Voi Mi avete udito parlare con grande amorevolezza dei fanciulli e della
giovinezza, però, se Io ora in terzo luogo parlerò alquanto più seriamente dei
gradi di maggiore maturità nell’età dell’uomo, non dovete perciò credere che Io
li ami di meno. Basta che pensiate soltanto con quanto amore i genitori portano
intorno i piccoli figlioli e come si danno ogni cura per divertirli con parole
scherzose e carezze. Quante premure ha una madre cercando di procurare al suo
figliolo od alla sua figliola già grandicelli, una gioia, o nell’esaudire una
loro preghiera; ma sulle sue braccia non li porta più.
17. Quando però i figlioli hanno raggiunto l’età in
cui l’uomo si cerca una compagna, la donna diviene sposa, allora gli scherzi e
le carezze cessano. Ma poi, i buoni e già vecchi genitori trovano la loro gioia
nello scherzare con i loro nipotini, e nell’accarezzarli come un tempo avevano
già fatto con i propri figlioli. A dirla breve: i figlioli sono usciti dal
periodo delle carezze e dei giochi, perché essi stessi ormai pensano alla
propria futura famiglia.
18. Ma allo stesso modo, così anch’Io non posso
paragonare l’età dell’uomo, di cui ora si tratta, ai piccoli fanciulli, bensì a
figlioli che sono già cresciuti e con i quali bisogna parlare e trattare
alquanto più ragionevolmente. Chi fra voi ha intenzione di contrarre
matrimonio, ascolti: Io sono il Capo, il Punto centrale intorno al quale voi
dovete gravitare, affinché in primo luogo voi possiate riconoscerMi quale il
Padre e Donatore di ogni cosa buona.
19. Sono Io che, benedicendo, concludo il patto cui
voi intendete addivenire; è da parte Mia che tutto viene posto in pieno ordine.
Io faccio, e sciolgo il nodo, a seconda che fa di bisogno ai Miei figlioli.
Nessuno può rimproverarMi nessuna cosa se Io, quale il Donatore – quando vengo
pregato di una grazia – non prometto nulla. Quando il tempo sarà venuto,
radunerò e condurrò ben Io i Miei figlioli; ma se il tempo non è ancora
venuto, necessita che essi aspettino ancora fino a tanto che Io lo riterrò
opportuno.
20. Quando Io benedico una unione, già ora deve
venire osservato il Comandamento prima dato, poiché il tempo è giunto, anzi urge
che, se altri membri ancora della vostra stirpe hanno da essere introdotti nel
Mio Regno, il Suo Fondatore vi annunci queste Sue parole mediante il Suo
strumento.
21. Io, il Padre, vi guiderò e proteggerò voi ed i
vostri discendenti, affinché nessuno di coloro che hanno ricevuto la Mia
benedizione vada perduto. Conservate Me che sono il Donatore, conservateMi
sempre con fedeltà nei vostri cuori, siate certi che sono Io a guidarvi, e
credete in Me. Io conosco molto esattamente tutte le vie nascoste e tutti i
cantucci della vostra Terra nei quali devo tenervi nascosti per proteggervi e
per non lasciarvi correre inutilmente tra le mani del nemico.
22. Io sono presso di voi come la Guida del popolo,
come Padre dei figlioli, come il Pastore del gregge, come vostro Dio, vostro
Signore a vostra tutela e difesa, prima che la via cominci e poi quando essa è
finita.
23. E voi, o poveri derelitti vegliardi e vegliarde (di cui ora Io parlo),
uditeMi: i giovani vi aiuteranno volentieri, secondo le loro forze. Ma qualora
queste non bastassero più, allora Mi prenderò Io cura di voi, e vi rafforzerò e
vi guiderò per mezzo dei Miei angeli; perché Io ho bisogno di voi quali
testimoni nel Nuovo Regno.
24. E’ vostro dovere, e vi sarà necessario
testimoniare, che già da lungo tempo Io ho annunciato agli uomini la Mia
Parola. Voi siete chiamati a dire alla gioventù quanto è stato già detto a voi
tutto come poi è avvenuto, e che sono Io Colui che tutto vi ha annunciato e che
vi ha riservati per rendere testimonianza. Allora i giovani vi ascolteranno con
compiacenza, e di tutto ciò che direte loro, essi prenderanno nota per iscritto
per i loro discendenti.
25. Oh, quanto volentieri essi presteranno ascolto
alle vostre parole ed alle vostre asserzioni, e vi leggeranno quello che avranno
scritto per i loro successori. Ciò allora vi sarà di consolazione e v’infonderà
vigore nel tempo della vostra vecchiaia, e vi riconcilierà col passato deserto
di speranze. Ciò vi darà coraggio ad istruire la gioventù, e farà sì che non
abbia a raffreddarsi il vostro zelo nella lode al Donatore di ogni cosa buona.
26. Beati tutti coloro i quali ancora vedono il
Regno e che dinanzi ai figlioli confessano Me per Quello che anche in verità
sono nella Mia Bontà, nella Mia Serietà e nel Mio Amore. Io, che sono il Padre,
dico: “All’infuori dell’amore a Me, non vi è niente che Io riconosca tanto,
quanto l’amore e la venerazione che i Miei figlioli dimostrano per la
vecchiaia”. Benedetto sia ogni figliolo per ciascuna buona parola, per
ciascuna buona azione, per ciascun buon suggerimento e per ciascun dono che
egli dedica a vantaggio della vecchiaia.
27. Questo sia un Comandamento nella “Bibbia
della gioventù”, la quale nel Regno del millennio converrà che venga
distribuita fra i giovani quale una Scrittura per la gioventù. Voi, o vecchi,
non pensate però come se voi foste troppo vecchi, e, che cosa poi dovrebbero
fare ancora i vecchi! Voi avete udito come Io abbia bisogno di voi; quindi non
scoraggiatevi, poiché il vostro lavoro inizia appena col Regno millenario della
pace. Dunque, nessuno di voi può dire: - Io non sono un anello di quella catena
che è destinata a trattenere assieme le eternità - .
28. Vedete, così distribuisce il Padre i Suoi doni;
ma Egli dà pure ad ognuno il suo lavoro, affinché ciascuno sia occupato, e non
d’inutilità al mondo, particolarmente nel gran tempo del Regno dei mille anni
che sta per venire.
29. Sia la Mia benedizione con voi tutti, grandi e
piccoli, vecchi e giovani, d’alta o di bassa condizione; Io benedico tutti di
una eguale benedizione, la quale è un legame tra di voi! - Amen!
[Poesia]
“LE MIE PAROLE NON SONO SPARSE AL VENTO”
(10 - Gennaio)
1. Nella vostra miope intelligenza voi vi chiedete: “Quale
è il significato di questa frase?”. - Una spiegazione Io ve la darò;
ascoltateMi dunque: «La Mia Parola, ovvero la semente che Io spargo, ha trovato
anche del buon terreno, è cresciuta, ed ora è già ben matura e non aspetta che
la mano del mietitore per essere portata dad campo al luogo destinato.
2. O figlioli, il grano è maturo, ed il campo può
essere mietuto; ma dove prendo Io ora i mietitori? Vedete, Miei cari figlioli,
l’agricoltore non deve mancare di approfittar del bel tempo, né deve lasciarlo
passare inoperoso; bensì egli deve utilizzarlo per non aver danno nella
tagliatura delle messi.
3. Così pure egli deve cercare dei lavoratori
diligenti ed abili, e non già pigri od inetti i quali forse lascerebbero sul
terreno la metà del raccolto. No, egli stesso deve addirittura sorvegliare, perché
quando il padrone è presente al lavoro, i lavoranti, o servitori che siano,
lavorano più solleciti e meglio.
4. La stessa cosa avviene pure nel Mio lavoro. – Io,
il Signore, devo metter mano Io stesso all’opera, ed afferrata la falce devo
dare il buon esempio ai Miei lavoratori affinché il lavoro proceda bene. Ed
ora, vedete, Io tengo già la Mia falce nella mano, Io stabilisco già i
mietitori e destino i luoghi dove essi hanno da cominciare; poiché la falce
è già posta alla zizzania. Attendete ancora qualche mese, ed avrete la
conferma di ciò che qui il Mio strumento va scrivendo.
5. In aggiunta a ciò Io voglio manifestarvi che
questa giovane è destinata a farvi avere parecchie profezie, particolarmente
intorno a ciò che accadrà nel gran Tempo, alle quali cose dovete cooperare pure
voi. Ventuno spiriti sono destinati a proteggere questo Mio strumento. Sette di
questi rappresentano il grande angelo il quale impedisce che qualche altro
spirito le si avvicini, sia esso buono oppure cattivo, per dettarle delle
parole.
6. Soltanto Io, che sono il Signore in persona,
intendo di comunicare con lei in questo modo. Ma questo fatto spiega anche il
perché essa possa scrivere tanto senza interruzione, cosa della quale voi vi
meravigliate. Questa circostanza deve però servirvi come testimonianza sul Mio
conto, che cioè sono Io stesso che qui vi parlo mediante questo strumento,
mentre tra brevi mesi vi sarà reso chiaro quello che ho predetto!
7. Io sono un Signore sopra il bene e sopra il male.
Io faccio splendere il Sole sui giusti e sugli ingiusti; Io sono buono, lo
credano oppure no gli uomini; però sono anche severo quando vedo che tanta poca
attenzione si presta alla Mia Parola. Io voglio dimostrare agli uomini che alla
prima mietitura il campo resterà ben presto vuoto, poiché la falce lavora in
anticipo. Io, il Padre, ho sorvegliato abbastanza a lungo, ed ora intendo di
aver pace; ma per aver questa è necessario anche che Io sproni i Miei operai al
lavoro. Non datevi pensiero per la mercede, poiché il Padre pagherà con tutta
esattezza secondo i meriti.
8. A te, però, figliola Mia, dico che ben presto
avrai da scrivere ancora molto di più; perché è col tuo mezzo che voglio
assegnare ai Miei lavoratori il posto che hanno da occupare. - Amen.
[Poesia]
“CIO’ VOGLIO DIRVI IO OGGI”
9. Io voglio annunciarvi mediante questa figliola
tali cose: il Padre vuole oggi annunciarvi che Egli ha dato inizio all’esodo
dei Suoi figlioli. - “Ma di che esodo si tratterà?” - Non di certo come per esempio fanno gli
uomini i quali cambiano casa, città, oppure Paese. Questi se ne vanno assieme
ai loro familiari a visitare la nuova abitazione e si consigliano e si
consultano tra di loro; infine, stabiliscono l’abitazione e l’occupano con armi
e bagaglio per non far più ritorno alla vecchia dimora.
10. Anche i Miei figlioli se ne vanno per non
ritornare più; e i loro diletti familiari spirituali, anch’essi li
accompagnano, però senza armi né bagaglio, perché ciò sarebbe troppo pedantesco
e noioso, e perciò non può venirvi concesso.
11. Quello che ai Miei figlioli occorre, per il loro
bene corporale e spirituale, essi lo troveranno([3])
in parte già pronto, ed in parte potranno in breve tempo procurarselo. Quindi
ora è il tempo che non vi procacciate più cose inutili, cioè non più di quanto
è strettamente necessario, poiché tutto quello che fa rumore e che dà
nell’occhio viene lasciato indietro; queste cose se le prenderanno poi coloro
che saranno rimasti. Considerate dunque tutto quello che vi procurate
attualmente, come cera. Voi possedete ancora troppe cose inutili.
12. Un tanto sia detto in quanto
concerne il mondo. Lo spirituale voglio spiegarvelo Io. Voi adesso non
comprendete bene come Io, da un lato, vada dicendo che voi potete contrarre
matrimonio, mentre dall’altro vi consiglio di non farlo e di non procurarvi
nulla. Come va intesa questa cosa? Per voi che vedete è molto facile. Voi
dovete provvedervi del necessario e lasciar da parte ogni cosa futile. I ciechi
nello spirito certamente non Mi comprenderanno.
13. Udite ancora: “Una campana suonerà, la quale
non ha mai ancora suonato, ed uno squillo sarà udito sopra tutta la Terra”.
- “Questa cosa appare alquanto incredibile e di sapore mistico ed oscuro”, così
pensate voi. Ebbene, la campana significherà il crollo quasi simultaneo di
tutte le miniere di carbone, ed anche delle altre. Ma quando ciò si
verificherà, sappiate allora che è il Padre il Quale fa suonare la campana al
cui squillo voi dovete fare attenzione. Questo suono si propagherà quasi con la
velocità del vento da un Paese all’altro. A mezzo dei giornali che voi
leggerete, voi giungerete a sapere quasi contemporaneamente come staranno le
cose.
14. Io vi dico: “Questo è il primo
mietitore il quale mette la falce alla zizzania, ed egli taglia fino a tanto
che ha compiuto il suo lavoro”. Questo primo mietitore (falciatore)([4])
è però il Maligno spirito stesso in quanto egli vuole far entrare gli uomini in
possesso di molto denaro, allo scopo che essi non abbiano il tempo, nel
turbamento della felicità del denaro, di pensare a Me, di pregarMi e di
sacrificare a Me il loro lavoro.
15. Egli, il Maligno, soltanto, dimentica nella sua
cecità, che i sostegni del terreno sul quale lavorano i minatori è divenuto
vacillante, e che soltanto alla Mia Grazia è dovuto se già da lungo tempo
questa catastrofe è stata impedita. Poiché Io ho comandato agli angeli di
mantenere questo ponte fradicio fino a tanto che non sia giunto il tempo di
prendere il Maligno stesso nella sua propria trappola.
16. Egli diventerà furente e nella sua ira cercherà
di arrecarvi del danno. Ormai sta in voi di prestare più fede a Me che a tutte
le trame che egli ordisce. Egli avrà per appoggio la sapienza falsa accumulata
dagli scienziati del mondo, i quali appena posticipatamente dimostreranno con
precisione che così sarebbe dovuto accadere.
17. Ma voi, ai quali già oggi vado annunciando tali
cose, voi sapete la ragione per cui i sostegni della Terra vengono mantenuti
ancora. Non smarritevi, poiché Io sono con Voi! Io conosco i cuori dei Miei
figlioli, e so che Mi sono devoti. Abbiate fede nel Padre, voi che siete dei
buoni figlioli. Non disperate, perché Egli solo può difendervi ed anche vi
difenderà e vi libererà dalle insidie del Maligno, le quali con l’iniziare del
Regno dei mille anni hanno raggiunto la fine. Il Mio avversario farà ogni
sforzo possibile per accalappiarvi, usando sapienza, arti ed ogni sorta di
piccole macchinazioni. Però voi restateMi fedeli e siateMi devoti; amateMi
come il Padre vostro, il vostro Protettore, vostro Dio e Signore; così vado
dicendovi del continuo Io, che sono il Padre di ogni Vita e di ogni
benedizione.
[Poesia]
IO, IL PADRE DELLA VITA BENEDETTA
18. O diletti figlioli, Io
sono il Padre che compendia in Sé la Vita e la benedizione. Io ho
benedetto i Miei figlioli, ed ho fatto la Terra perché serva da dimora
ai figli di Dio. Ma invece, come hanno i figlioli ricompensato il Padre? Non
hanno essi ridotto la Terra, che era destinata a dimora degli uomini migliori
della Creazione, non l’hanno essi ridotta ad una spelonca di ladroni, anzi,
peggio ancora, ad una prigione di bestie selvagge e feroci?
19. Vedete, Io stesso, quale Signore della
Creazione, ho pianto quando vidi che tutto, tutto era vano, e che nessuno più
voleva cercarMi ed udirMi nelle Mie parole. O figlioli Miei, il Padre che tutti
vi ha creati ed il Quale vi guida dalla culla alla tomba, questo Padre ha
pianto. Egli sentì pietà nel vedere come tanti fra voi si erano incamminati
per la via comoda e tuttora vi vanno ed ancora vi andranno. E la Pietà in Me
così parlò all’Amore: “Noi vogliamo stringerci assieme e costruire una via
stretta, e vedere se per questa via l’uno o l’altro s’incamminerà verso il
mondo della pace”. E come stabilito, costruimmo la strada e vi disponemmo
dei gradini. E quantunque di rado, molto di rado, pure, dei viandanti stanchi
del mondo se ne vennero fino alla scala, però, molto più raramente vi
s’incamminarono, ma tuttavia almeno qualcuno ci venne.
20. Questi sono stati benedetti dal Padre d’Amore,
ottennero la Vita e, benché lentamente, furono pure introdotti nel Regno della
pace il quale tutti possono e dovrebbero conquistarsi e che, pure pochi
soltanto raggiungono. O Miei buoni figlioli, non è lasciato al Maligno
abbastanza potere, onde perseguitare i Miei agnelli?
21. Io non costringo nessuno, Io non comando a
nessuno, poiché ciascuno dispone della propria libera volontà. Però la Mia
libera Volontà ce l’ho pure Io. Chi dunque si abbandona del tutto a Me e non ha
più volontà, costui è Mio, ed a lui Io dono la Vita ed elargisco la
benedizione, ed è lui che Io chiamo Mio figliolo.
22. Certo, coloro che si abbandonano a Me,
resteranno Miei figlioli; Io non Mi stacco più da loro, in quanto Io voglio interdire
al Maligno i suoi armeggi e voglio dimostrare Chi è il Signore e Chi è il
Vincitore, se egli con i suoi accoliti, oppure Io con i Miei figlioli. Io vi
rafforzerò e vi guiderò (spiritualmente) per sentieri nascosti che egli non
conosce.
23. Io intendo dimostrare all’Infinità che essa non
deve tremare quando Io metto mano al timone che dirige l’Universo. Io sono il
Domatore del Maligno, e conseguirò quella vittoria che egli s’illude di aver
già conseguita. Io lo ricaccerò per sempre fra le strettoie dalle quali ora lo
svincolo per provare i Miei figlioli.
24. Per questa ragione anche questa Terra
rappresenta il mondo della prova, ovvero la dimora della prova dell’Infinito.
Io ho dato a ciascuno, al momento della sua nascita, i mezzi per ottenere la Vita,
affinché nessuno possa dire: “Signore, Tu ci hai bensì dato la vita terrena,
ma non ci hai dato contemporaneamente un dono celeste per il mantenimento
eterno della Vita”.
25. Ma allora Io esclamerò ad alta voce: “Che
cosa ne avete fatto del talento che vi ho affidato, e della Vita che vi ho
donato dall’aldilà per la peregrinazione su questo mondo? Non vi ho fatto dire,
a mezzo di uomini bene intenzionati: credete che Io sono il Padre, e sperate
che dopo la vita su questo mondo ce n’è un’altra migliore!
26. AmateMi come il Padre dei Suoi figlioli ed
amatevi tutti ugualmente fra di voi, così otterrete
[Poesia]
“CHE VI HA DONATO UN CUORE SPIRITUALE SENSIBILE”
(14 - Gennaio)
1. Io vi ho donato un cuore nel quale voglio
stabilire la Mia dimora, e nel quale Io sono a casa Mia quando i Miei figlioli
Me ne fanno sacrificio. Io ho fatto il vostro cuore sensibile per tutto ciò che
è buono, vero e nobile. Persino voi uomini riuscite a vincere il cuore,
ancorché, molto spesso non nella maniera e nel modo da ridonare a vostro onore,
ma pure, di rado, intimamente e con fervore, in tali occasioni il pensiero
vostro corre a Me, che sono il Donatore.
2. Voi cantate bensì alla maniera del mondo, ma pure
cantate; però, quanto non potrò di più Io, trionfare di un cuore quando esso è
devoto a Me, degno di Me, puro, buono, e particolarmente ripieno di buoni
sentimenti verso il prossimo?
3. In un tal cuore sono Io che dimoro; tutti i moti
dello Spirito partono dal cuore. Io vi guarisco da tutte le infermità
del mondo e metto tutte le Mie parole che vi necessitano, nei vostri cuori. Io
vi faccio continuamente percepire in esse quanto vi ami. Molte cose ve le dico
anticipatamente nel sogno, per la via del cuore. Già al tempo della vostra
nascita corporale il vostro cuore è sensibile per ogni cosa buona. Desto colui
che prende norma dagli incitamenti spirituali-divini del proprio cuore, che lo
nobilita e che con questo cuore nobilitato Mi viene incontro; ma sciagurato
colui che pensa di essere da più di altri uomini o da più di Me stesso, il
Signore, il Quale ha pure creato anche il suo cuore!
4. Tutte le sventure vengono sul mondo a motivo dei
cuori induriti, e con ciò viene aperta la porta al Maligno per la quale egli fa
il suo ingresso. Ma quando egli si è stabilito nel cuore, guai, guai allora
all’uomo.
5. L’Amore e l’Onnipotenza di Dio hanno tratto Adamo
dalla terra. Ma la Vita essi gliel’hanno alitata attraverso le narici, e con
ciò hanno donato vita al cuore. Esso incominciò la propria attività, e
si diede a battere gioiosamente perché percepiva in sé la Vita, e con ciò
l’uomo divenne simile a Dio dal Quale aveva ricevuto la Vita. Ma quanto tempo
l’uomo è rimasto soddisfatto della sua somiglianza a Dio? Cosa richiese egli in
primo luogo? Egli volle avere un ‘Io’ simile a lui, e Dio gli creò fuor da lui
stesso il secondo ‘Io’ richiesto, che fu chiamato la ‘sua donna’.
6. Ebbene, questa coppia si ritrovò essa contenta?
Affatto! Essa prestò più orecchio al Maligno, ovvero al serpente, che non a Me
che pure avevo donato loro la vita. E non andrebbe diversamente nel Regno dei mille
anni, qualora Io non mettessi il Maligno tra i ceppi. Tuttavia è necessario che
Io lo lasci sfogare, affinché ogni figliolo, ogni uomo, bisogna che si sfoghi e
che si vuoti del suo furore, prima che sia atto a migliorarsi. Quando egli si è
sfogato abbastanza, così da essersi infiacchito con ciò da se stesso, appena
allora è possibile domarlo lentamente e gradatamente.
7. Non datevi dunque pena, egli non può farvi più
niente. Quando il primo assalto è passato, allora anche il suo coraggio si
affievolisce e per Me è poi più facile dominarlo. Ma per gli sciagurati che si
sono lasciati adescare da lui, non c’è altra via di salvezza che quella di
ricominciare la propria vita terrena. Quanti suoi non avrebbero potuto
diventare buoni già adesso, purché l’avessero voluto! Ma ora, ricevete la
benedizione del Padre vostro, il Quale pensa a voi continuamente. CredeteMi: “Io
solo vi salvo”. - Amen.
[Poesia]
“IN VERITA’, IO NON INTENDO MAI PER L’ETERNITA’,
ALCUNO SCHERZO CON LA SERIETA’ DELLA VITA”
(15 - Gennaio)
1. Tu ti meravigli che Io abbia legato assieme due
righe, e pensi che già da ciascuna singola riga Io potrei trarre alcunché di
bello da dire; ed hai ragione: il “due” è doppio di “uno”. - Io però voglio
dire di queste due righe sette volte di più che non di tutte le altre prese
assieme. In esse vi verrà mostrata la morte, il Giudizio,
l’inferno ed il Regno dei Cieli, così come Io li
comprendo e non già secondo la vostra interpretazione.
2. Questo è vero: “Io non conosco scherzi”.
Però Io amo ogni cuore che sia buono, ed ogni pio figliolo; ma nutre poi egli,
sempre, buoni sentimenti verso di Me? Pochi uomini ci sono, i quali possono
credere che sono Io il Signore che vi annuncio ora tali cose e che Mi sono congiunto
a voi appena attraverso la Mia morte sulla croce.
3. Se c’è qualcuno che comincia a credere, e non gli
si porge prima del latte allungato, che gli farà bene, vale a dire: se voi,
secondo il vostro riconoscimento, senza prima averne domandato a Me, gli ponete
tra le mani un libro contenente la Mia “Nuova Parola”, (allora) un tale
figliolo si guasterà lo stomaco spirituale, si ammalerà e perciò si troverà
debole per accogliere la Mia Parola.
4. Ciascuno di voi (specialmente i medi) deve
prefiggersi di chiedere a Me quale cibo ha da essere offerto ad un nuovo
figliolo. Se l’elargitore di un simile libro non è (medianicamente) atto alla
scrittura e non sa cosa fare, che dica al nuovo amico: “Aspetta fino a
domani, ed io ti darò un libro”. - Io allora vi manifesterò in un sogno quale
libro sarà necessario che venga offerto a quel povero. Voi non dovete voler
essere più esperti di Me! – A chi Mi pregherà con fervore, Io indicherò nel
sogno, esattamente, dove e come egli avrà da seminare.
(16 - Gennaio)
5. Quando Io dico: “Intendo di descrivere la morte,
il Giudizio, l’inferno ed il Regno dei Cieli”, non bisogna
che crediate si tratti della morte corporale, ecc., bensì è intorno alla
morte dello spirito che Io voglio intrattenerMi con voi.
6. Anzitutto devo dirvi quello che è da intendersi
sotto il concetto “morte”. - Esiste ed in generale una morte, così,
forse come l’immaginate voi sotto la forma di uno scheletro ambulante munito di
falce e di clessidra? - Oh, no, la morte è il compendio di tutti i peccati,
di tutti i vizi e di tutte le colpe; è il compendio di tutto ciò che è maligno
e perfido e che è riprovevole, non solo al Mio cospetto, ma anche a quello di
ogni spirito od uomo che sia di sentimenti buoni.
7. Ma Io che sono il Signore, non posso né voglio
condannare né mai condannerò nessuno che abbia sia pure una volta sola, e sia
pure soltanto il breve tempo di un secondo, pensato a Me; giacché nell’azione
del pensare a Me è già insita una rivelazione, ovvero un riconoscimento della
Mia Onnipotenza.
8. Io sono effettivamente il Signore, il Quale può
separare la vita dalla morte nella Parola, nella Verità e
nell’Azione. Io stesso che sono il Signore e Dio, Mi metto in mezzo
quando il Maligno vuole accalappiare un’anima. Io le pongo parole di
consolazione nel cuore, allorquando essa crede di esser perduta a motivo dei
propri peccati od errori, e di dover andare in ogni caso in perdizione o, se lo
ritiene, che non giovi più alcun pentimento e che per lei non vi sia più
salvezza, per essere Io un Giudice inesorabile. Sono Io che pongo nel cuore di
una tale povera anima un qualche esempio tratto dalla Sacra Scrittura, e con
ciò le dimostro che Io non disdegno la preghiera nemmeno dei peccatori che si
sono già dati come perduti!
9. Per i veri figlioli di Dio, quindi, non vi può
essere morte, perché Egli stesso ridesta a Vita tutti i peccatori. Ci sono
bensì peccatori e peccatrici che devono più di una volta percorrere la via
della carne per la ragione che sempre di nuovo si lasciano accalappiare e
sedurre dal peccato, ovverosia dalla carne, ma questi tali si puniscono da se
stessi e non c’è bisogno che li punisca Io.
10. Che cosa posso fare Io di un peccatore, per
esempio, il quale – anche dopo varie incarnazioni – non vuole affatto credere
in Me? Vedete, nell’aldilà, già dallo spirituale che non è possibile
circoscrivere nel materiale, uno spirito viene reso attento che ci deve esser
Qualcuno, il Quale sovrasta tutte le cose e che tutto ordina così come si trova
ordinato.
11. Ci sono però degli spiriti i quali per lunghi
anni rimangono fissi ed immobili nello stesso punto, senza pensare a qualche
cosa e senza voler accettare alcunché di vero e di buono da altri spiriti che
vengono mandati per ammaestrarli. Essi non credono né a Me né alla Mia Parola
od a quella di un altro. Simili spiriti, in queste condizioni devono restarsene
isolati e campare molto miseramente la vita. In questa solitudine essi possono
venir considerati morti, e vengono ridestati solamente quando essi stessi
accolgono un qualche insegnamento, o se, pure, incominciano a pensare ed a
credere in Me.
12. Già al primo pensiero che venga rivolto a Me,
essi vengono liberati dalla morte; perché per questi poveretti, persino un
pensiero solo a Dio, qualunque esso sia, costituisce già una liberazione da morte.
Tali spiriti non sono di natura maligna, ma sono così ostinatamente sordi ad
ogni ammonizione, che con loro non si sa affatto da dove cominciare. Ce ne sono
fra questi, di tali, che già fin dalla creazione del mondo vivono a questo
modo, vale a dire già da sei milioni seicentosessantasei mila anni (6.666.000).
(17 - Gennaio)
13. Non è ancora mai avvenuto che uno spirito, il
quale Mi abbia invocato nell’altro mondo, non sia stato da Me esaudito. Ma
tanto meno Mi invocherà una creatura umana senza che Io abbia a prestargli
ascolto; oppure: “Come potrei respingere le preghiere dei Miei figlioli?”.
- So bene che spesso la tentazione vi si fa vicina, però Io non bado ad un
piccolo errore, bensì considero solamente tutto l’intero complesso delle cose.
14. Quando dunque l’uno o l’altro è conscio di un
qualche peccato verso di Me, non perdetevi di coraggio, ma pensate invece che
la Mia benedizione vi accompagna sempre ed ovunque in ogni dove. Io sono
senz’altro con voi e vi perdono di cuore quando avete errato; a voi, come pure
agli spiriti nell’eternità.
15. Quando anche nell’aldilà qualcuno si rivolge via
da Me, ciò che però può accadere molto più raramente, tuttavia sono volentieri
disposto di venire in soccorso del caduto; ma a chi è pentito, porgo Io stesso
la mano, affinché possa giovarsi di questa per la sua elevazione. Nell’aldilà,
per altro, nessuno spirito può completamente decadere, perché egli quando già
conosce la Mia Bontà ed Onnipotenza, non si lascia così facilmente distogliere
da Me. Io stesso lo proteggo da qualsiasi pericolo qualora non sia ancora ben
stabile o sia un principiante nella sfera spirituale.
16. Io che sono il Signore, sono presente
dappertutto e conosco tutto ciò che succede, sia al di sopra sul vostro mondo,
sia nell’aldilà o su di un qualsiasi altro mondo. Chi Mi porge il dito mignolo,
costui lo tengo ben presto per tutta la mano; ma quando ho preso qualcuno per
la mano, non lo lascio più andar via da Me. O Miei buoni figlioli, il mio Amore
non vuole saperne affatto di morte, ma esso è invece vita, dona vita e crea
vita, e quindi non può andare d’accordo con la morte.
17. Quando l’amore dimora nel cuore dei Miei
figlioli, essi non sono morti, bensì portano in sé la Vita, intorno a sé
largiscono Vita ed illuminano il loro prossimo mediante l’amore e mercé la Vita
che è nell’amore. E quantunque l’amore in essi non lasci trasparire nulla di
tutto ciò sul vostro mondo di carne, tali creature, quali spiriti nell’aldilà,
portano tuttavia con sé un lieve bagliore di luce.
18. Non datevi dunque pensiero; da parte Mia nessuno
viene respinto, poiché Io sono un buon Padre il Quale abbraccia con Amore i
Suoi figlioli anche quando hanno errato. Da Me stesso Io non prendo mai –
notatelo bene – la verga punitrice in mano, ma ben spesso sono invece i
figlioli che per forza vogliono metterMela tra le mani, ed allora Io sono
costretto d’impugnarla.
19. Questo, però, non corrisponde mai alla Mia
libera Volontà, perché Io stesso non vado cercando che amore e, per mezzo di
questo, la Vita. La punizione invece segue sempre alla morte spirituale.
Attenetevi perciò all’amore, e con l’amore abbracciate Me e voi, e ben presto
la benedizione generata mercé l’amore, la Vita si renderà manifesta in voi. - O
figlioli Miei cari, Io vi tengo abbracciati con amore e vi dono la Vita;
guardate dunque di non cadere nella notte della morte. Iddio – il Mio Io – sia il vostro scudo, la vostra difesa
qui o colà, ed in qualsiasi luogo.
(18 - Gennaio)
20. Quando nell’Infinito, sia qui o là, sia vicino o
lontano da voi, uno spirito angelico od un qualche altro spirito si manifesta,
è tutt’uno che sia Io a dettargli direttamente quanto egli ha da dire o che non
lo sia; è Mia Volontà che egli venga fra gli uomini e soltanto di rado, molto
di rado un qualche spirito maligno ardirà d’immischiarsi in ciò che deve venir
reso noto secondo la Mia Volontà. Ma quand’anche uno spirito non
chiamato si azzardasse di suggerire parole ad un qualche figliolo d’uomo, ci
sono di solito sempre nelle vicinanze dei buoni spiriti per rimediare agli
errori commessi dal Maligno. Però, una cosa simile non può mai accadere con
questo Mio strumento, poiché esso è guidato da Me stesso.
21. Ed ora continuerò nella descrizione della morte.
La morte, la morte eterna, dunque, in rapporto a quanto detto ora, corrisponde
solamente alla impossibilità di raffigurarsi e di concepire l’eterno Padre, la
Sua Creazione e la verace Parola che Egli, da quando esiste la Terra, non
ha mancato mai – lo ripeto – mai, di rivelare sia direttamente nel
cuore, sia per bocca di veri e buoni uomini.
22. La Parola di Dio è sempre la stessa; la
Sua immensa Parola nella Sua Creazione, la quale, nella sua molteplicità e
varietà, rallegra il cuore e l’occhio di ciascun uomo e di ciascuno spirito. O
diletti figlioli, voi avete trionfato dalla morte, da quando vi siete
dedicati a Me col cuore e col sentimento, e da quando per l’amore siete
diventati Mia proprietà. Nessuno può più vantare un diritto su di voi. Voi
siete proprietà Mia incontrastata dinanzi a tutto il mondo.
23. Voi spesso usate dire: “Lasciate che i morti
riposino in pace!”. - Oh, se sapeste quanto è
triste questo detto, il quale fa onore solamente a chi è pigro nel
pensare, e quindi, a chi è morto. Lasciare in una simile falsa pace coloro che
anche senza di ciò sono abbandonati dalla vita, dai rapporti col mondo e da
ogni cosa buona non sarebbe questo un peccato contro l’Amor Mio? – No!
Voi che vedete, dovete pregare così e dire: “O Signore, dona la Luce ai
poveri morti, affinché i loro occhi possano vedere nel Tuo Regno eterno che Tu
hai destinato a tutti coloro che Ti amano; poiché Tu sei la Luce, la Verità e
la Vita, ora e per tutta l’eternità! Amen”.
24. Ma che cos’è il Giudizio?
- Credete forse che Io abbia bisogno di avere al Mio fianco avvocati,
procuratori, giudici o altri spiriti saturi di scienza per giudicare lo spirito
nel momento in cui ha abbandonato la sua spoglia mortale? O pensate che, per
caso, Io lasci corpo, anima e spirito a putrefare entro la terra fino al giorno
del Giudizio che voi vi raffigurate tanto terribile?
25. Io spero che i figlioli veramente maturi nello
spirito comprenderanno questa cosa, ma siccome ci sono ancora dei deboli, i
quali nell’attuale urger del tempo devono venir incitati alla lettura di
quest’opera, così, Io voglio anche in questo proposito dare una spiegazione che
avrà da dimostrare che Io, per parte Mia, quale il Prototipo della quiete e
della pace e quale Iddio d’Amore in tutta verità, non ho bisogno della verga
del giudice per guidare a Me i Miei figlioli e per mostrar loro la via che
conduce nei Miei Cieli.
26. E’ vero che Mi si
chiama Giudice, ma come Tale non sono né cattivo, né ingiusto, bensì sono un
Giudice che volentieri non maneggia neppure la bilancia della Giustizia e
giudica soltanto colui che pregando invoca Me quale Giudice, e che ha delle
ragioni da temerMi come Tale.
27. In verità, Io sono invece soltanto un Giudice
di pace, infatti Io cerco la pace. Non vado del continuo dicendovi che voi dovete
sopportarvi ed amarvi l’un l’altro come fratelli? Se Io fossi un giudice,
secondo i concetti vostri, non vi direi invece: “Figlioli, condannate colui che
ha peccato dinanzi a Me, perché Io non voglio saperne di lui!”? - Oh, no,
assolutamente, Io non penso e non parlo così.
28. Io che sono l’Amore, non ho affatto niente a che
vedere col Giudizio. Purtroppo, dai maligni spiriti o dai maligni esseri, Mi
vengono fatte pressioni perché prenda in mano la verga del Giudice. Un Giudizio
si riverserà bensì sulla Terra da un Polo all’altro, ma ho Io colpa di tutto
ciò? Chi è che Mi costringe? Sono forse i figlioli che Mi amano, sono essi a
provocare il Giudizio? No!
29. Subito dopo il colpo
che verrà inferto alla Terra, a causa del quale essa tremerà da un Polo
all’altro fin nelle sue fondamenta, e quando anche l’ultima miniera sarà
crollata, si manifesterà un lento tremito della Terra, il quale farà piombare
nell’angoscia e nello spavento ogni essere vivente. Questa è la
conseguenza naturale dei precedenti crolli del terreno.
30. Gli spazi vuoti creati nella terra in seguito al
lavoro del minatore, si riempiranno di massi che verranno a crollare. Perciò si
produrrà questo fremito. Io non posso cambiare le cose, perché, come detto, si
tratterà della conseguenza naturale del primo colpo.
31. E precisamente, questo fremito protraendosi per
lungo tempo sarà quello che spargerà fra gli uomini e gli animali tanta
angoscia e spavento che molti moriranno di terrore, altri invece, appunto per
ciò, si rivolgeranno a Me onde invocare aiuto e protezione.
32. Allora i Miei figlioli avranno occasione di
dedicarsi alle opere d’amore, restando però mansueti come le colombe e in pari
tempo prudenti come le serpi, con ciò ch’essi potranno indicare ai poverelli
bisognosi di aiuto la Via che conduce a Me, e facendo risaltare in Me, Colui
che nella Sua Bontà non abbandona nessuno di coloro che con piena fiducia si
rivolgono a Me. E voi, frattanto, state di buon animo.
33. La vostra Terra diverrà bensì più piccola in
quanto concerne il suo volume, ma a voi non accadrà nulla, né nel corpo né
nell’anima; allo stesso modo i vostri beni non saranno gran che danneggiati.
Lasciate a Me la cura di pensare a voi e non affannatevi a motivo delle vostre
futili cose. Se qualche parte di ciò si riduce in macerie, questa è la prova
che Io ho voluto così affinché non portiate con voi niente di tutto ciò.
34. Notatevi bene l’una Parola importante ed operate
a seconda di questa: “Ciò che voi volete che il prossimo non vi faccia, non
fatelo neppure voi ad esso”. - Allora voi siete protetti contro ogni male,
poiché Io sono il Signore del mondo, e sono chiamato Io a comandargli ed esso
deve obbedire ad ogni Mio cenno. Quello che poi dovrà ancora accadere in
seguito al crollo, ve lo dirò la prossima volta. - Così per oggi facciamo
punto.
(19 - Gennaio)
35. Se a prescindere dal fremito di cui abbiamo
detto, si farà talvolta sentire anche qualche piccolo terremoto, non bisogna
che vi spaventiate, giacché le pietre non cadono giù negli abissi senza far
rumore e, di solito, non cadono isolatamente. Il frequente e rapido susseguirsi
precipitoso dei massi, produce un rumore ed uno scrollamento oscillatorio del
terreno. Appena quando le pietre si saranno solidamente unite agli strati
sottostanti delle rocce o dell’argilla, vale a dire, quando si saranno in
maniera rigida assestate, allora appena il fremito della Terra avrà una fine.
36. Ma questo periodo, secondo il vostro modo di
computare, avrà la durata di circa un mese intero. Nessuno scienziato
sarà capace di rendersi ragione del fenomeno e, ad onta degli studi più
profondi e dello sfoggio della più vasta scienza, non ci sarà nessuno che potrà
spiegare le cause del fremito della Terra.
37. In quel tempo si dirà agli uomini che prima
dell’inizio di un tale Giudizio la valle di Giosafat dovrà tremare. Persino le
pietre hanno timore del Giudice che ha da venire per giudicar tutti, grandi e
piccoli, giovani e vecchi, altolocati ed umili. Allo stesso modo, voi stessi
potete immaginarvi che allora nessuno darà lavoro all’altro, perché tutti
crederanno di non averne più bisogno.
38. I poveri, tra la fame e gli affanni, tenteranno
di uccider se stessi nonché i loro familiari, e metteranno a sacco le case dei
ricchi e dei notabili. Non sarà possibile mantenere né l’ordine, né la morale
in nessun luogo della Terra; l’ordine regnerà soltanto colà dove dimoreranno i
Miei figlioli.
39. Questi, subito dopo il primo colpo emigreranno
verso il luogo che verrà loro indicato. Anche là si renderà bensì
percettibile il fremito, ma non regnerà affatto soverchia inquietudine. Io
intendo parlare dei Miei figlioli i quali abbandonano l’Africa.
Il vostro tempo invece non è ancora venuto, giacché voi dovete appena
gettar via da voi tutta l’immondizia del peccato, prima che possiate cambiar dimora.
Io, il Signore, manderò in quel tempo i Miei angeli sul mondo, affinché i Miei
figlioli siano protetti!
40. Nessuno dovrà cimentarsi in strada senza essersi
battuto prima per tre volte il petto, e senza esclamare: “O Padre, Padre, Padre, proteggimi!”.
41. Dopo tale invocazione dal cuore, si
affiancherà a voi un compagno, il quale vi guiderà e vi provvederà di ciò che
voi avete da provvedere per i vostri familiari.
42. Voi dovete vivere con i vostri come finora, né
Io opererò dei miracoli particolari. Solamente così posso aiutarvi senza dare
nell’occhio agli altri. A voi non accadrà nulla, però non dovete tradirvi, né
dovete palesare i vostri accompagnatori (spirituali), perché altrimenti questi
dovrebbero immediatamente abbandonare il mondo, e voi allora sareste lasciati
in balia della plebaglia. Ma allora, che ne sarebbe di voi?
43. Credete, o Miei cari, che qui sono Io ad
ammonirvi, altrimenti anche voi andreste in perdizione e nemmeno Io potrei più
salvarvi. Io sono bensì un Signore sopra il bene e il male, ma non posso
scagliarMi tra la marmaglia infuriata a motivo di un figliolo disobbediente,
perché in caso diverso Mi toccherebbe precisamente quello che Mi è toccato 1886
anni or sono, quando Io stesso, il Signore e Iddio, dovetti fuggire dinanzi ai
Miei nemici.
44. Però il Giudizio non è ancora con ciò giunto
alla fine. Finito il tremito della Terra, qualora dopo
Io fossi stato riconosciuto da molti per Colui che in verità sono, Io allora
ornerei la Mia mano con la palma della pace e ritrarrei il Giudizio della Terra.
Ma siccome gli uomini non Mi riconosceranno, e invece non vi sarà in nessuno,
né senso morale, né ordine, così Io manderò il successivo Giudizio e
precisamente molto presto, affinché voi non vi perdiate di coraggio e perché il
tutto si avvii sollecitamente alla conclusione.
45. Il successivo
Giudizio da seguire al secondo, subentrerà
quando la Terra avrà perdurato in quiete per 24 ore. Un fuoco si
rovescerà su tutta l’Inghilterra, causato dalle sostanze infiammabili
trattenute per tanto tempo nell’aria, e questo fuoco brucerà tutto ciò che
ancora rimane lì. Chi è buono e giusto dinnanzi a Me, questi verrà già salvato
prima, e soltanto l’immondizia verrà distrutta sulla Terra. E questo sarà
nuovamente un Giudizio non invocato da Me, bensì prodotto dagli uomini stessi.
46. La Terra è ricoperta da una epidermide. Se
questa è ripiena di sostanze infiammabili e tali sostanze vengono sfregate
causa il continuo scuotimento della Terra, è naturale che debbano accendersi.
Dunque, come detto, ciò non è opera Mia, bensì degli uomini stessi, avidi di
denaro. Queste notizie giungeranno agli orecchi vostri appena più tardi, perché
perfino i fili telegrafici bruceranno. Allora voi saprete che cosa è questo e
chi l’ha provocato. Questo è il terzo guaio che viene sopra la Terra.
47. Il quarto ve lo rivelerò domani e ve lo
spiegherò più da vicino che non il terzo il quale per voi ha così poco
interesse. Credete però che Io sono sempre presso di voi e che vi benedico come
un Padre sempre sollecito per i Suoi figlioli che Gli hanno donato il cuore ed
anche che si ricordano del Suo Amore, tanto nei tempi della pace quanto in
quelli del turbamento.
(20 - Gennaio)
48. Invisibile a tutti, tanto a voi che alle altre
creature umane o ai vostri poveri concittadini, un altro
Giudizio spaventerà la Terra con i suoi abitanti. Quando questo si
avvicinerà, abbandonate il luogo dove dimorate. Io volentieri risparmierei alla
Terra questo Giudizio, ma esso deve venire per la salvezza vostra dal deserto e
per la salute dell’anima di coloro che rimarranno.
49. Non sarà rimarcato quando voi in questo tempo vi
preparerete, perché molti di coloro che non scamperanno lo faranno pure. Voi
però non avrete lasciato indietro niente né nessuno, bensì dovete seguirMi
quando squilla la chiamata, altrimenti andate in perdizione anche voi.
50. Ma non crediate affatto che sia Mia intenzione
di annientare gli uomini, ovvero il mondo, quando sarete partiti. Oh, no, al
pentito è sempre concesso ancora un vasto campo per il ravvedimento; però in
tali condizioni essi sono piuttosto lasciati a se stessi. Essi non avranno
nessuno a cui rivolgersi per invocare aiuto, consiglio e protezione. Chi allora
si rivolgerà a Me, Io anche lo salverò; però il “come” è riservato di deciderlo
a Me.
51. Ma voi fate attenzione quando si dirà che
i Francesi si avanzano oltre il confine con la velocità del vento; allora
sappiate e pensate che: “Ora il Signore ha chiamato, e noi dobbiamo seguire
il Suo richiamo”. - Raccogliete tutto ciò che intendete portare con voi in
una cassa o baule che sia, e prendete soltanto quest’unico bagaglio. Dunque,
per ciascuna famiglia un pezzo.
52. Chi non ha famiglia, e dimora solo, prenda pure
un bagaglio per la sua persona. Ciascun individuo porti un pacco od una
valigetta a mano dove deve trovarsi il puro necessario per un lungo viaggio.
Non prendete con voi però alcuna cosa superflua, altrimenti tutto vi andrà
perduto. E quando sarà giunto il tempo di andarsene, voi ne sarete avvisati di
notte in un sogno, nel quale un angelo vi apparirà e dirà: “Alzatevi, o
figlioli! Il Signore vuole condurre i Suoi figlioli fuori dal deserto, nella
Terra Promessa! Amen”.
53. Quando in seguito al sogno vi desterete, a
ciascuno di voi al vostro fianco si porrà una guida (spirituale) che vi aiuterà
e vi assisterà e curerà il vostro bagaglio. Voi però prostratevi, raccomandate
il vostro spirito e l’anima ed il vostro corpo a Me, il Padre, e seguite poi la
guida la quale conosce la via che avete da prendere e che ha l’incarico di
riunire i Miei figlioli affinché questi in file serrate entrino nel paese che è
destinato per loro.
54. Io ho riservato a Me di indicare il luogo di
destinazione, perché Io, che scruto e conosco i cuori e le reni dei Miei
figlioli, ho trovato che non sarebbe buono di dire a loro già ora dove essi
avranno da andarsene. Vi basti per adesso che vi annunci a mezzo di questa Mia
figliola ciò che vi occorre, e sia questa una piccola prova della vostra
pazienza e della vostra devozione.
55. Quello che più di tutto bramereste sapere, Mi
riservo di dirvelo. Benedetto sia ciascun figliolo il quale accoglie ben
volentieri e con pazienza queste parole della prova dal Padre, e con assoluta
fiducia si lascia condurre da Lui. E benedetti siano, di una uguale
benedizione, tutti coloro che entreranno nel luogo benedetto già edificato per
i Miei figlioli.
56. O diletti figlioli, ormai soltanto a mesi avrete
ancora da calcolare il tempo dopo il quale Io, il Padre, il Maestro e il
Signore, radunerò i Miei figlioli, i Miei scolari ed i Miei sudditi. Rallegratevi,
perché presto voi Mi vedrete, però non già nel Mio splendore e nella Mia
Gloria, perché ciò sarebbe di grave impedimento al vostro amore per Me! Oh, no,
Io verrò a voi semplicemente simile a voi, e ciò ben presto. Preparatevi
dunque, giacché Io voglio vedervi così come siete.
57. Io voglio essere amato da voi così come Mi avete
racchiuso nel vostro cuore, ed Io voglio accogliervi tutti, tutti sul Mio
cuore. Esso è tanto grande da poter comprendere in sé tutti quanti. Ve lo
ripeto: non scoraggiatevi, perché con la vostra partenza hanno fine tutti i
vostri dolori. Io, il Padre, che devo bensì essere un Giudice per coloro che
rimarranno, rimarrò sempre un Padre per i Miei figlioli.
(21 - Gennaio)
58. Vi ho detto che voi dovete essere pronti alla
chiamata, la quale consiste in ciò: che i francesi si affrettano a marcia
forzata oltre il confine. - Essi verranno e inonderanno il paese e ne
assaliranno gli abitanti e ne faranno strage. Ma allora voi sarete già al
sicuro. Nessuno vi perseguiterà, perché resterà nascosto da che parte sarete
andati.
59. Credete! Che Io avrò cura di voi quando avrete
abbandonato il luogo nel quale avete dimorato sì a lungo! O pensate forse che
Io, che pur vi ho nutrito finora, vi abbandonerò allorquando più che mai avrete
bisogno di Me? Io vi proteggo affinché le bestie selvagge del bosco non vi
mettano a brandelli. Non temiate che Io non abbia ad avere più a cuore le
vostre sorti una volta che per amor Mio, per vostro decoro ed a consolazione di
tutti i buoni, avrete lasciato il paese delle sofferenze e della morte.
60. Io avrò cura di voi anche dopo la partenza. Io
vi procurerò pane, lavoro e ricovero. Ed anche voi tutti che credete di dover
rimanere a casa a causa degli obblighi che avete ancora da adempire, anche voi
siate tranquilli. Io metto tutte le cose in regola nel giusto tempo, affinché
possiate andarvene tranquilli ed in pace fuor dal pantano del peccato e del
vizio.
61. O credete voi, forse, che rimanendo qui vi
andrebbe meglio? Oh, figlioli Miei, dove siete meglio custoditi, difesi e
protetti: presso di Me o tra le mani del Maligno? E’ già da molto tempo che
vado dicendovi come dovete seguirMi, cioè, nel modo che le pecore seguono il
loro pastore; così non potrà accadervi nulla.
62. Anche a motivo del bagaglio, non datevi alcun
pensiero; i Miei servitori possono
trasportare in un minuto il vostro bagaglio da qui sino agli estremi confini
del mondo, ovvero, persino su di una qualsiasi stella! Giunti sul luogo, voi
troverete già tutto quello che vi sarà ancora necessario.
63. Io, quale duce supremo, durante il viaggio avrò
cura pure delle necessità materiali dei Miei figlioli. - Questa partenza vi
lascia timorosi? – Ma Io vi dico che tutto procederà benissimo. Io vi
rafforzerò come ho rafforzato gli Israeliti quando questi hanno seguito Mosè.
64. Voi però non sarete condotti errando intorno per
quarant’anni, poiché Io vi ho allevati e provati già qui. Dunque, non appena
avrete raggiunto il paese, potrete entrarvi. Voi sarete accolti con giubilo dai
Miei figlioli che avranno già preso dimora là!
65. Voi, o vecchi, sarete compenetrati dal Mio sacro
fuoco, e v’infonderà lena per il viaggio. Deve esser per voi una dimostrazione
della Mia Serietà se Io dico: “L’angelo della morte non deve più prender via
dalla Terra nessuno dei Miei figlioli”. - Tale è
(22 - Gennaio)
66. Finora è già stato detto abbastanza circa la
partenza; dato però che Io ho molte teste, e quindi anche molte idee da accontentare,
e come un buon Padre di famiglia vorrei volentieri dire a ciascuno qualcosa per
sua tranquillità, così voglio fare ancora qualcosa e dirvi esattamente come
avete da comportarvi di fronte alla gente, cioè a quella del mondo, tanto
durante il tremito della Terra, quanto al momento di andarsene dal luogo del
vizio. Dunque ascoltate: quando la Terra incomincia a tremare, se voi vedete
delle facce angosciate, dite semplicemente: “Perché vi spaventate? Voi
tremate quasi come la Terra. Questo lieve tremito le fa così poco danno come a
voi il timore. Ma credete che ciò è avvenuto soltanto perché il Padre celeste
nella Sua Sapienza ha permesso che avvenga”. - E con ciò andate poi per i
fatti vostri.
67. Queste parole indurranno la gente a pensarci su;
però, anche se ciò non avviene, Io posso sempre in ogni caso costringerli. E
chi vorrà saperne di più, questi saprà ben trovarvi; e con ciò, a tal riguardo,
è finita. Ma quando sarà venuto il tempo di prepararsi alla partenza, allora,
se vedrete della gente starsene o andare in preda alla disperazione per le
strade, dite loro: “Ebbene, cari compagni, sappiate che Dio è dappertutto.
Egli, il Cui occhio penetra perfino nell’oscurità, vede anche quanto si cela
nel vostro cuore e conosce i vostri dolori. Rivolgetevi dunque alla Sua Bontà,
e vedrete che Egli nella Sua Onnipotenza conosce certamente un mezzo per
mitigare la vostra angoscia e lenire il vostro dolore. Riflettete a ciò e vi
sarà dato aiuto! Amen”.
68. Dopo queste parole, saranno molti coloro che si
rivolgeranno a Me nei loro cuori; e, in verità, chi si
rivolge a Me non andrà in perdizione. Io lo salverò e lo libererò da
ogni male e lo condurrò unitamente a voi nella Terra Promessa. Voi però sarete
fortificati affinché acquistiate il coraggio di parlare in questo modo, quali
apostoli inviati fra gli uomini. Ma non appena avrete abbandonato la vostra
attuale dimora, alla gente che rimarrà andrà loro assai male.
69. Le miserie andranno accumulandosi, e la fame e
le sofferenze verranno sopra tutto ciò che si muove ed ha vita. Né l’uccello
dell’aria, né l’animale del bosco sarà sicuro della propria vita, perché la
fame, e non la malizia, costringerà gli uomini a ricorrere a mezzi illeciti.
Povera umanità, perché non lasciate che vi aiuti Io?
70. Vedete, ogni padre terreno usa verso i suoi
figlioli anzitutto parole d’amore e di dolcezza; ma se ciò non porta alcun
frutto, allora si accende nel proprio zelo e diventa severo. Altrettanto
succede di voi. Già spesso e da lungo tempo Io vado parlando con Amore e Bontà
agli uomini. Chi adesso vuole ascoltarMi, questi Mi segua, poiché Io indico la
buona via. Ma chi non Mi ha ascoltato nella Mia dolcezza e non ha voluto
comprendere i segni in base ai quali ho esortato gli uomini, chi dunque vuol
restare con la sua ostinazione, questi è bene che impari a conoscere e a
sentire il quarto Giudizio in tutto il suo rigore.
71. La fame allora diverrà tanto grande che i
genitori uccideranno con le proprie mani i propri figlioli per metter fine al
loro tormento e per calmare un poco la propria fame. Ma dopo aver fatto
ciò, essi riconosceranno l’enormità del loro delitto e cercheranno poi di
uccidersi scagliandosi nella loro disperazione tra gli uomini con le armi in
mano.
72. Ma quale sarà la fine di tutto ciò? Potranno
essi mitigare così il loro peccato e saziare la loro fame? Persino della gente
che oggi incede molto superbamente e si crede di essere qualcosa di più del
loro prossimo, agiranno così. Donne non ve ne saranno più, perché queste
degenereranno malamente e diventeranno più simili a belve che a creature umane.
73. Ogni uomo inorridirà nel vedere una donna. Si
berrà il sangue degli uccisi, ma si ricuserà di darne alle donne, come pure si
rifiuterà loro qualsiasi cibo perché periscano di fame; poiché l’uomo, nella
sua viltà, vorrà attribuire alla donna la colpa di ogni sciagura, senza
riflettere che è stato precisamente lui a stillare parole dolci come il miele
nell’orecchio della donna. Ma egli vorrà trarsi d’impaccio con l’attribuire
ogni responsabilità alla donna
74. Io certamente non voglio qui ricusare le donne,
perché anch’esse hanno parte al generale decadimento da Dio, ma osservo che
l’uomo da se stesso si dice il più forte! Perciò bisogna anche che egli si
dimostri veramente forte, ed egli dovrebbe perfino nella miseria, perfino nel
pericolo, esser pronto a proteggere la donna. Ma invece tutto andrà alla
rovescia in questo mondo morto, e quindi pure Io lascerò che si verifichino
tali cose spaventose.
75. Però Io, il Signore, rivolgerò la Mia mano e gli
occhi Miei, perché il Maligno infuri fino all’esaurimento, affinché infine ci
sia la quiete in eterno. - Ed ora ho terminato. - Amen.
(23 - Gennaio)
76. Vi ho descritto come la povera umanità che
rimane qui verrà punita per colpa propria, tuttavia con ciò non è colmata ancora
la misura delle sue sofferenze. Io vi dico soltanto questo: “Beato chi in
questo tempo di prova si rivolge ancora a Me per venir liberato dalle
persecuzioni che appena ora si rovesceranno”.
77. Voi conoscete il numero sacro. Esso è il numero sette,
ovvero sette volte sette volte sette. Questo numero verrà inviato sulla
Terra, vale a dire: sette Giudizi verranno su di
essa. - Noi finora ne abbiamo conosciuti appena quattro. I primi
tre corrispondono alla Trinità di Dio. Questa Trinità, come sapete, rappresenta
una essenzialità individuale. I primi tre giudizi è necessario che li lasciate
venire e che li sopportate pure voi; dal quarto, però, siete già liberati. Ma
coloro che rimangono dovranno attraversare tutti i sette giudizi.
78. Durante il corso del quarto Giudizio, molti fra
la povera umanità si saranno uccisi in parte da se stessi e in parte l’un
l’altro. I sopravvissuti saranno invece vicini alla disperazione. Ed è qui che
arriva il quinto Giudizio, il quale
susciterà in loro un tale terrore da far credere loro che la Terra si sia
trasformata in un inferno; perché allora non vi saranno più uomini nel vero
senso della parola, giacché quanto vi sarà in loro di umano ancora sarà stato
loro tolto.
79. Gli sciagurati uomini-bestie si
guarderanno fissi l’un l’altro e non si riconosceranno più. A seconda delle
loro passioni essi assumeranno varie forme animalesche, cioè: le loro anime
ricolme dell’elemento maligno traspireranno ogni punto e forzeranno l’uscita
dominando il corpo.
80. Nessuno potrà più distinguere l’amico dal
nemico, perché non si troveranno più di fronte a figure umane, bensì soltanto
all’espressione delle passioni del prossimo. Da questo Giudizio pochissimi si
salveranno, poiché persino uno spirito non molto corrotto, quando cioè non raffigura
ancora una bestia selvaggia, viene attratto dalla forza propria di selvaggi nel
loro stato bestiale; perciò egli stesso diventa selvaggio e così viene ancora
di più trascinato nel fango.
81. Agnelli, allora, non ve ne saranno più, perché
gli agnelli e le pecore saranno stati salvati ed intoneranno inni di grazie al
loro Salvatore. Tuttavia fra tali uomini ce ne sarà pure qualcuno il quale si
rivolgerà a Me. Pregate per questi tali ovunque, affinché non vadano in
perdizione.
82. Come si può raffigurare il sesto Giudizio? O Miei diletti figlioli: dai
due ultimi Giudizi – il sesto ed il settimo - nessuno più sarà salvato, ed è
questo il momento in cui è venuto il Regno benedetto, per narrare quello che
avviene fuori da questo.
83. Dopo lunghi anni di sterilità della Terra, gli
uomini bestie sopravvissuti, i quali, spinti nelle loro anime degenerate
dall’istinto della conservazione, lavoreranno, non riusciranno a trarre dal
terreno alcun frutto. Causa il digiuno prolungato, stanchi della vita, essi si
uccideranno di propria mano o si ammazzeranno reciprocamente.
84. Non occorre che Io vi dica appena adesso che
allora non vi saranno più bambini, perché ciascuna donna che durante il quarto
Giudizio ha mangiato carne umana, sarà incapace di prolificare. D’altro canto
questa cosa non sarà neppure da Me concessa, affinché sia adempiuta la parola
secondo la quale nessun bambino sarà partorito nel tempo di sette anni prima
che Io venga a tenere Giudizio sopra i vivi e sopra i morti.
85. Alla fine dei sette anni, l’ultimo che sarà
rimasto –la mano destra del Maligno – soggiacerà al giudizio, il quale si
compendia nel re-incarceramento eterno in una rigida massa. Questa è la fine
del Giudizio che gli uomini sono stati essi stessi a provocare a causa delle
loro credenze contorte ed erronee.
86. Miei cari figlioli, Io vedo che il vostro cuore
trema, e scorgo delle lacrime nei vostri occhi. Ma Io non posso cambiare
niente, perché tutto ciò viene concesso che accada affinché siate salvati, in
quanto le Mie cure devono essere rivolte al vostro bene.
87. Se vi lasciassi respirare più a lungo l’aria che
i malvagi hanno appestato con la loro bava, andreste in perdizione anche voi,
ed Io allora avrei sacrificato invano il Mio sangue e la Mia vita. Pregate
dunque, affinché ancora molti si rivolgano a Me. E dal canto vostro tenete
presente che a voi non occorre altro che l’amore per giungere a Me. Io però ho
detto: “Voglio raccogliere tutto l’amore dei Miei figlioli per mostrarlo
come un faro di luce al mondo”. E questo dovrà esser visto non soltanto con
gli occhi dello spirito, ma pure con quelli del mondo.
88. Sospinto dalla pressione dei cuori che Mi amano,
Io volevo far comparire visibilmente nel cielo il Cuore dei covoni d’amore. Ci
sono però ancora degli uomini deboli, e questi crederebbero che questo Mio
strumento il quale qui scrive, avesse voluto approfittare di questo segno per
scrivere quanto ora viene dettato. Per questa ragione voglio attendere ancora
fino a che l’opera sarà stampata, e poi riuscirà visibile a tutti il cuore,
il quale porta i covoni dell’amore per dimostrare che Io mantengo la Parola
data e che intendo ricompensare i Miei figlioli già qui e poi un giorno
nell’aldilà quando avranno deposto ogni carne. - Amen, Amen, Amen!
(24 - Gennaio)
89. Che cosa devo dirvi ancora intorno al Giudizio?
Voi ora conoscete tutta la sua gravità, e nel silenzio del vostro cuore Mi
ringraziate perché non sarete annoverati fra coloro che rimarranno, ed avete
ragione. Sì, Miei cari figlioli, è bello chiamarsi Mio e non lasciarsi turbare
dagli uomini.
90. Io vedo il vostro cuore e so che esso
inorridisce al pensiero che pur molti ancora dovranno rimanere indietro. Ma
nemmeno Io in persona posso apportarvi un cambiamento, che se nella Mia
Onnipotenza l’avessi potuto fare, l’avrei fatto già da lungo tempo. Voi però
sapete che una mela fradicia ne contamina cento di buone; perciò Io Mi trovo
costretto di estirpare ciò che è cattivo per proteggere ciò che è buono.
91. All’Onnipotenza ed alla Sapienza divina è piaciuto
di mandare l’Amore e la Pietà sulla Terra per fortificare i figlioli del Padre,
il Quale ha edificato la Terra per esser da dimora ai Suoi figlioli e non da
ricetto al Maligno.
92. Ed ora l’Amore e la Pietà sono venute sulla
Terra ed hanno cercato di radunare i figlioli che anelano alla Verità ed alla
liberazione dalla catena che il Maligno ha allacciato intorno alle loro membra
per avvincerli a sé e per non lasciarseli sfuggire più.
93. Ma l’Amore ha rafforzato i figlioli, e la Pietà
ha donato loro la Parola vera e la consolazione quale un medicamento per
risanare il loro uomo interiore. In tale maniera è stato possibile ai figlioli
di abbandonare il mondo, di disprezzare il male e di viver soltanto per Me, che
sono il Padre.
94. Oh, Miei cari figlioli! Quanto ha giubilato il
cuor Mio allorquando vide che il grano, od il frumento, non era dappertutto
caduto fra le pietre, e che c’erano delle creature umane le quali seguivano
volentieri ed obbedienti il Padre che fece germogliare, fiorire e maturare il
grano, e che ben presto procederà alla mietitura. Presto giunge il tempo di
entrare nella Terra promessa, nel Regno a ciò destinato. Io, il Signore,
precedo tutti e faccio da Guida, e sono allo stesso tempo il vostro Maresciallo
d’alloggio, il quale si prende cura di tutti i vostri bisogni.
95. Un padre però non chiede pagamento alcuno dai
suoi figlioli, né l’ospitante richiede un pagamento dai suoi ospitati; ma voi
siete Miei figlioli e Miei ospiti, e siederete alla mensa del Padre il Quale in
persona la preparerà per tutti i Suoi figlioli. Egli vi satollerà di cibo
spirituale e corporale. Per il viaggio a voi non occorre né denaro, né beni di
sorta. Certamente, durante il tempo del tremito della Terra, avrete ancora
bisogno di molto denaro, ma neppure ciò deve esservi motivo di alcuna cura. Voi
già verrete guidati dai Miei servitori, e questi adempiranno fedelmente gli
incarichi avuti dal loro Signore.
96. Ma ora voi domandate: “Nel nuovo Regno della
pace e del beato riposo ci sarà anche denaro e mezzi di comunicazione?” –
Ed Io di rimando domando a Mia volta: “Quali sono le cause dell’immensa
miseria ed infelicità che hanno colpito l’umanità?!”. Voi credete che Io
permetterò che nel Mio Regno si incominci di nuovo a contrattare con la semente
del Maligno (il denaro). - Oh, neanche per sogno; ciò sia ben lontano da Me,
perché in questo modo lascerei nuovamente una porticina aperta al Maligno
perché entri nel Mio Regno.
97. Come vado organizzando il Mio Regno, questo voi
lo vedrete non appena ci sarete arrivati, perché non è ancora tempo di
spiegarvi tutto anticipatamente. Però Io vado ordinando tutto prima della
grande percossa. I Miei angeli hanno l’incarico di allontanarsi di un dito
dalle miniere, e da ciò potete calcolare che è vicino il tempo in cui parlerò
agli uomini mediante poderosi avvenimenti.
98. Voi però non abbiate alcun timore che questo
libro delle profezie giunga a compimento troppo tardi. Ciò che Io prendo in
mano, procede in maniera certamente molto più rapida di quanto voi possiate
immaginare. A Me non mancano i servitori che possono condurre tutto
sollecitamente a termine.
99. Siate benedetti da parte Mia, e sappiate che Io
disporrò ogni cosa in maniera che voi, persino nei giorni cattivi vi troverete
molto bene. Io vi ho promesso una nuova Patria; questa sarà per voi una dimora
comoda e gradevole, poiché: «E’ ben la casa del Padre quella in cui voi
entrerete!»
(25 - Gennaio)
100. Non è ancora deciso da quale parte della
Creazione Io rivolgo i Miei occhi per illuminare i cuori di coloro che
rimangono e che tuttavia sono eletti. Però, che essi rimangono non è già colpa
Mia, poiché essi vengono ammoniti tanto da Me, quanto da voi che venite
fortificati da Me per ammaestrare il vostro prossimo.
101. «Io avevo fame, e voi Mi avete saziato; Io avevo
sete, e voi Mi avete offerto da bere; Io ero nudo, e voi Mi avete ricoperto; Io
ero forestiero, e voi Mi avete dato ricovero; Io ero afflitto, ma voi avete
infuso forza al Mio cuore mercé la consolazione della dolcezza e dell’amore;
poiché quello che voi nel Nome Mio e per Amor Mio avete fatto al vostro
prossimo, sarà considerato come se l’aveste fatto a Me».
102. Sì, o figlioli, voi che queste cose avete fatto
a Me, voi siete redenti. Io vi ho già messo al sicuro e vi ho assegnato i posti
che sono destinati per i Miei figlioli che Io amo tanto, che vorrei dare tutta
la Creazione visibile, e quella per voi invisibile, molto volentieri pur di
salvare moltissimi di voi e pur di poter triplicare o settuplicare il numero di
coloro che avranno da entrare nel Regno.
103. Però questa cosa non è possibile, perché la Mia
Bontà, in questa forma, permetterebbe molto facilmente alla zizzania
d’insinuarsi nella Terra Promessa. Ma la zizzania cresce con molta facilità e
presto, Io stesso devo quindi metter freni al Mio cuore per far posto in Me
alla santa Serietà affinché in nessun cantuccio di un qualche cuore possa
tenersi celata neppure una scintilla del peccato.
104. Il ricondurre tante teste alla ragione non è
così facile come nella vostra umana cecità ve lo immaginate. Veramente, già da
lungo tempo Io vado cercando e scrutando per trovare tutti coloro i quali sono
meritevoli di venir condotti da Me nella Terra che fu promessa a tutti, ma
della quale così pochi son degni.
105. Mi rattrista molto di dover lasciare indietro
ancora tanti di coloro che non devono cadere in braccio alla totale perdizione.
Non ho ancora definitivamente stabilito cosa fare in loro riguardo e come
portarli – quei poveretti, cioè – fino a voi.
106. Tosto che sarete partiti, delle barriere insuperabili
sorgeranno fra voi ed i vostri nemici, affinché nessuno che non sia chiamato
possa penetrare nel luogo che deve esser raggiunto soltanto dai Miei figlioli.
Voi credete forse che Io farò sorger delle montagne fra voi e coloro che
resteranno?
107. Oh, no, non dalla morta materia, no di sicuro,
bensì dai viventi, cioè da esseri dalla chiara vista spirituale; da questi
saranno tutelati coloro che hanno sacrificato casa, patria ed ogni loro facoltà
per Me e per la Mia Parola. Degli angeli saranno posti a far guardia, affinché
né un uomo, né un animale e neanche l’aria respirata dai malvagi possa
penetrare fino a voi e recarvi danno.
108. Vedete, Miei cari, così provvede Iddio per i
Suoi figlioli che l’amano. La vita deve essere protetta dalla Vita, affinché la
morte nulla possa farvi contro. Quando i poveretti, che stoltamente per propria
volontà saranno rimasti, se in seguito giungeranno alla barriera vivente e
pregheranno di lasciarli passare, davanti a tale muraglia dispensatrice di
Vita, di Luce e di Verità essi ben a lungo dovranno aspettare e sopportare
molte angosce e afflizioni, affinché non rimanga più nemmeno un alito dello
spavento suscitato in loro alla vista degli uomini disumani; perché questo
riuscirebbe loro nocivo.
109. Perciò, o figlioli Miei, è necessario pregare
per coloro che rimangono, perché questi hanno il massimo bisogno di essere
provveduti, mediante la preghiera, o l’amore del loro prossimo e mediante le
opere di misericordia. L’Amore di Dio è così grande che Egli non disdegna di
invitarvi alla preghiera per i peccatori; poiché la vostra preghiera, che ai
Suoi occhi è come il diamante dell’amore, li aiuterà a sollevarsi dal loro
stato di oppressione e li libererà dal settuple velo che ricopre il loro cuore
e l’occhio del cuore.
110. Voi non dovete mettervi sempre ginocchioni, oh
no, bensì dovete sacrificare il vostro cuore come Io vi ho sacrificato il Mio
sull’altare della croce. Poi, voi di certo direte: “Noi non possiamo
pregare; anche se lo volessimo, la cosa non ci è possibile”.
111. Voi avete ragione! Per propria vostra forza non
lo potete, ma solo se voi Mi avrete già detto: “O Padre, buon Padre nostro,
prega Tu con me, perché senza di Te io nulla posso fare, nemmeno pregare!”.
Provatevi una volta, e vedrete che Io volentieri sono pronto di pregare con voi
e, nella preghiera stessa, di rendervi attenti tanto su quello che dovete
tralasciare, quanto a quello che dovete fare. Notatevelo bene o cari figli, che
questa è pure una regola del Nuovo Regno.
112. I Miei figlioli là non avranno una propria
volontà, ma soltanto la Mia Volontà li dominerà. La Mia Volontà soltanto sarà
la detentrice del Regno in ogni cosa. Perfino le minime faccende di casa
saranno da essa presiedute, affinché sia adempiuta la Mia Parola, che suona: “E
vi sarà un solo Pastore ed un solo gregge”. - Un gregge il quale sarà del
tutto soggetto a Colui il Quale ha creato Cielo e Terra per Amore. Io,
il Signore, vi benedico; ed oggi (il 25 gennaio 1888, di sera) parteciperò con
tutti i figlioli alla preghiera della sera. - Amen!
(26 - Gennaio)
113. Vi è parso strano che Io abbia detto che voglio
pregare con tutti. Però, che Io l’abbia detto proprio ieri, ciò non è
senza significato. Questo giorno, (il 25 gennaio 1888([5])),
comprenderà in sé una grande opera, che l’Artefice ha destinato per il tempo
delle prove.
114. Se Io la rendo nota, i Miei poveri ed
angustiati agnelli faranno lamenti. Sennonché Io non posso togliere questa
tribolazione, e sono costretto di lasciarla loro. Con ciò essi verranno
purificati e non cadranno come gli altri in braccio alla sciagura. E resteranno
così preservati dal veder tutto il loro essere ricolmo e penetrato da un certo
abbattimento.
115. Già ora essi se ne sentono pervasi all’idea di
separarsi dal luogo che pure è ripieno di rabbia e di malvagità. Io non posso
pronunciare sempre parole di consolazione, perché i Miei figlioli devono
diventare puri e liberi da tutto ciò che li circonda e che troppo tenacemente
li lega a quanto sono attaccati.
116. A voi, o Miei cari, qui in questo luogo dove Io
scrivo tutto ciò mediante il Mio strumento, ho concesso prima che ad altri di
gettare uno sguardo nel Giudizio che ha da venire, con ciò Io già fin d’ora lo
descrivo. Anche gli altri che lo leggeranno saranno presi da spavento e da
orrore a questa narrazione, ma essi già sanno che il tempo batte alla porta e
che non abbisognano d’altro che del bastone da viaggio per andarsene dal luogo
che abbandonano volentieri.
117. Nessuno dei Miei figlioli è veramente proprio contento
di cuore, che la cosa sia ora già tanto progredita. Questo però non è colpa
vostra, bensì sono le insinuazioni del nemico che vorrebbe trattenervi. Se
anche doveste vacillare od il vostro piede inciampare, voi non cadrete perché
ora vi tengo Io sorretti.
(La preghiera dei figlioli al caro
Padre)
118. “O caro e buon Padre, esaudisci la
nostra preghiera e non lasciarci più a lungo dimorare nei luoghi del peccato e
del vizio, affinché le pianticelle dell’amore non vengano soffocate dalla
zizzania del vizio di cui son ricoperte le vie e i sentieri che noi dobbiamo
percorrere fino a tanto che siamo qui, legati ancora a questa gleba. O Padre
nostro, vedi, noi tutti aneliamo alla liberazione. Te ne preghiamo, aiutaci
nella Tua infinita Bontà, a liberarci dai ceppi che ci stringono i piedi. Vedi,
o Padre, Tu soltanto sei in grado di scioglierli e di liberarci dal loro peso.
Aiutaci, affinché non andiamo in rovina. Ecco: il mondo nel quale noi dobbiamo
vivere ancora è cieco, e ragionare con i ciechi dei colori dell’amore, della
verità e della bontà della Tua Creazione è quanto mai difficile; esaudisci
dunque la nostra preghiera e dacci la forza di perseverare qui fino a tanto che
tale è la Tua Volontà. Ma se a Te piace, liberaci presto, affinché ci sia dato
di vedere quelli che hai promesso di mostrare. O Padre, nessuna delle parole
che Tu hai scritto nella Sacra Scrittura, nessuna va perduta. Noi perciò
volentieri vi leggeremo dentro, perché anche quello che nel Tuo universo Amore
ci fai sapere adesso, è pure la Tua santa Parola, e noi, poveri vermi della
Terra, vogliamo provarci a rassomigliare a Te, caro Padre, nella umiltà,
nell’amore e nella bontà, affinché non veniamo respinti da Te e si possa ben
presto contemplare la santa Tua faccia che auguriamo possa risplendere a tutti
noi ed illuminare i nostri poveri cuori oppressi; cuori che noi offriamo a Te,
o caro Padre, con gioia in sacrificio. Amen”.
(1 - Febbraio)
119. Tra le allegrezze e gli svaghi vive il mondo,
senza pensare cosa ancora lo sovrasta e quello che avrà da sopportare. E’ pur
strano che tutti gli avvenimenti, i quali ora si verificano sulla vostra Terra,
lascino l’umanità così fredda ed indifferente e che così pochi siano coloro i
quali si danno la briga di pensare che, forse, tutto ciò che ora è concesso che
accada, potrebbe esserlo per aprire loro gli occhi.
120. Per Me è tutt’una cosa che gli uomini credano
questo o quello, perché che essi adoperino lungo tempo o breve per giungere a
Me, può esserMi indifferente. A Me preme soltanto che tutti voi, senza
eccezione, arriviate presto alla Meta, vale a dire, presto nei Miei Cieli. Ma
vedete, ci sono degli uomini i quali già da tanto tempo peregrinano e sempre di
nuovo tornano a peregrinare e tuttavia non possono trovar quiete, per la
ragione che ad essi manca la vera fede scevra da ogni dubbio.
121. Per Me sarebbe facilissimo di destare l’uomo
già al suo primo ingresso nel mondo, ma allora egli sarebbe un credente
giudicato e, perciò, costretto, e non potrebbe mai raggiungere nell’aldilà
il Paradiso. Egli dovrebbe retrocedere sempre ogni qualvolta si avvicinasse
alla sua porta. Perciò Io Mi vedo costretto, quando scorgo dei figlioli i quali
incominciano ad amarMi, di opporre loro costantemente il principio del male,
affinché questo vada sempre di nuovo logorando ciò che è a sé simile, ed
affinché poi il male, che il Mio figliolo ancora porta in sé, venga in certo
qual modo riassorbito dal principio del male stesso.
122. Questa, o cari figlioli, è una norma secondo la
quale devo procedere, affinché possiate diventare quello che siete chiamati a
diventare, cioè: Miei figlioli a somiglianza Mia, allevati ed educati alla
scuola del Padre. - Vedete, appunto ora si chiude una tale scuola; i
figlioli ne escono, e con la loro uscita incomincia il tramestio sulla via del
ritorno a casa propria.
123. Tosto che si verificherà il primo colpo,
cioè, come si avvicina il primo Giudizio per la rovina del pessimo fra i
maligni, così si chiude la scuola. All’infuori di questo Mio strumento, nessuno
poi avrà più niente da scrivere. Però quest’una sorgente non deve
inaridire, affinché i figlioli vi possano attingere; ciò che significa: «La
via che conduce all’inferno è aperta. Ciascuno può andare dove vuole, ma per
ciascuno è pure aperta una piccola porticina per la quale può entrare nella
pace eterna».
124. Se Io non lasciassi aperta questa porticina, o
se non annunciassi la Mia Parola servendomi della mano o della bocca di uno dei
Miei figlioli peregrinante nella carne, al Maligno verrebbe lasciato un campo
d’azione talmente grande che voi tutti ne rimarreste infiacchiti.
125. Io devo manifestare Me oppure la Mia Parola
affinché rimanga sempre aperta per voi una via, ed affinché vi sia una solida
muraglia contro la quale debbano infrangersi gli attacchi del nemico. Ormai è
qui il tempo del quale ho detto che questa Mia figliola avrà da scrivere ancora
di più.
126. Io devo parlarvi anche dell’inferno. La Terra
per lungo tempo assomiglierà ad un inferno, giacché la Mia Parola non troverà
accesso nei cuori degli uomini; e dove la Mia Parola non può accedere, là
dimora il Maligno, ovverosia l’inferno. Meglio sarebbe che tali uomini non
fossero mai nati, piuttosto che dover vivere sul mondo senza la Sua Parola nel
cuore, adesso che è giunto il tempo dei Giudizi del Signore.
(2 - Febbraio)
127. Il Giudizio ha avuto il suo principio nel
momento in cui Io iniziai il dettato “Il Legame col Cielo”
a questa figliola. Questo dettato voleva dirvi infinite cose, però da voi – i
primi lettori - non venne ancora compreso; allora successe un rivolgimento
nelle sfere superiori degli spiriti. Essi videro Me, l’Amore, ravvolto nel
manto dell’Ira di Dio, il quale molto di rado soltanto ricopre l’Amore, che
altrimenti, sempre si accompagna alla Pietà.
128. Quando dunque Mi trovai ad ardere nella Mia
ira, Io diedi ancora due energici dettati; uno a mezzo di questa Mia figliola,
e l’altro mediante uno strumento in America che voi potrete conoscere quando vi
troverete tutti riuniti nel Mio Regno della pace. Questi due dettati sono dello
stesso tenore ed ebbero una grande influenza sul tempo attuale. Ambedue
iniziano con le parole: «Nell’Infinito non c’è alcuna distinzione fra tuo e
Mio. Tutti coloro che Mi riconoscono nell’amore e desiderano ottenere amore da
Me, sono Miei. E perciò vi dico, che se voi non Mi cercate e non Mi trovate
nell’amore, non è possibile che Mi troviate in nessun luogo».
129. Quest’Amore soltanto è che sostiene e mantiene
tutta la Creazione, tanto qua quanto là. O figlioli Miei! Cercate, e allora
troverete. Ma cosa posso fare con voi, ciechi e stolti? Voi cercate le vostre
comodità invece di astenervi da tutto ciò che circonda il vostro corpo col
manto della vita piacevole per questo mondo, invece di cercar Me, il Padre, soltanto
nell’amore!”
130. Udite ancora: quando gli spiriti videro che Io
guardavo giù con sguardo adirato il mondo, tutti allora Mi pregarono nei loro
cuori di risparmiare voi che Mi amate e che fareste ogni cosa volentieri per
riconciliarMi con gli uomini e col
mondo. Vedete, allora la Misericordia Mi si appressò, e col suo mite
splendore calmò il fuoco dell’Ira di Dio. La Misericordia aveva oramai vinto,
ed Io fui costretto a cercarMi un figliolo che spargesse la Misericordia fra
voi, però appena dopo che l’Ira di Dio avesse trovato sfogo sotto forma del
Giudizio.
131. Ebbene, questo è avvenuto; Io trovai un
figliolo, cioè questo Mio strumento, degno di spargere la Mia Parola quale una
semente tra i Miei figlioli, e gliela infusi nella mente perché la scrivesse
per voi; considerate il passato e vedete quale effetto essa ha avuto per voi, e
poi potrete valutare in quale stato di fervore si sia trovato il vostro Signore
e Dio quando Egli nel Suo grande Amore ebbe a dirvi parole ispirate a tanta
Serietà.
132. Se questo Amore non avesse trovato alcuna
corresponsione in alcuni dei Miei figlioli, in verità, il fuoco dell’Ira di Dio
avrebbe distrutto tutto sulla Terra in meno di un istante. Miei diletti
figlioli, nei Giudizi prima descritti vi ho mostrato che cosa è l’inferno, ma
non voglio - per dirla alla vostra maniera - dipingervelo veramente com’è nel
suo fuoco bruciante, e perciò vi risparmierò tutto il rimanente che vi si
potrebbe dire intorno, e Mi limiterò a dirvi ancora:
133. - Guardatevi
dall’insozzare la vostra lingua con una menzogna, che è la semente capitale dell’inferno, perché la
menzogna è un cibo che viene preparato nell’inferno e poi viene portato sul
mondo dal nostro nemico.
134. - Guardatevi dal
calunniare il vostro prossimo, affinché non soggiacciate al
Giudizio, il quale è la conseguenza del peccato.
135. - Guardatevi
dall’ingannare chiunque, sia fratello, amico o nemico, affinché
l’inganno non trovi presso di Me vendetta, tanto su di voi, quanto sui figli e
sui figli dei figli fino alla settima generazione, poiché gli elementi che
compongono il sangue presso di voi si trapiantano fino alla settima
generazione.
136. - Guardatavi dal
trovar più belli e dolci, gli occhi o gli sguardi della donna del vicino al
confronto di quelli della propria donna, perché così vi siete dati
già da voi stessi la sentenza, e non potrete poi rallegrarvi al pensiero di
trovare in Me un Giudice mite.
137. - Guardatevi
particolarmente dal dire ad una fanciulla pura che essa è bella e che vi piace,
qualora non abbiate l’intenzione di prenderla in casa vostra e di innalzarla
alla dignità del vostro secondo “io”.
138. - Guardatevi dal
pensare che questo o quella persona ha agito contro la Volontà del grande Dio,
e che perciò egli od ella non siano degni di far parte della vostra comunità.
139. - Guardatevi di
condannare chi è veramente caduto, perché è vostro dovere di
rimettere in piedi chi è caduto, e di consolare coloro che sono da sé
sconsolati per la loro caduta. Voi dovete perdonare settantasette volte,
affinché giungiate a rassomigliare in qualche cosa a Me che perdono
settantasette volte settantasette volte.
140. - Guardatevi inoltre
dal fare cosa di cui dovreste arrossire dinanzi a Me, dinanzi alla comunità e
dinanzi a voi stessi. Sì, o figlioli, se avrete osservato ciò per
tutta la vostra vita nella comunità, Io vi verrò incontro e vi prenderò con Me
non appena avrete deposto la carne che ancora portate.
141. Io ordinerò ai Miei angeli di condurvi su campi
luminosi affinché non abbiate mai a conoscere il regno delle tenebre. Io non vi
descrivo l’inferno perché siate guidati nell’amore e affinché veniate a Me per
paura, bensì per amore, nell’amore e mediante l’amore. A voi Io non
chiedo altro all’infuori dell’amore. Ma è davvero tanto difficile di amare
il Padre che pure tutto vi dona, tutto, e che vi conduce fuori dal
pantano del peccato nella Terra dell’amore?
142. Oh, figlioli Miei! Se voi poteste farvi un’idea
dell’Amor Mio, voi vorreste all’istante deporre il vostro corpo e venirvene a
Me nel Mio Regno. Però Io vedo che per voi è necessario rimanere ancora qui. E
vi dico a vostra consolazione e ad incoraggiamento che voi Mi vedrete ben
presto.
143. Quanto brami di vedervi presso di Me, ve lo
prova questo Dettato nel quale ho detto che voglio lasciare da parte l’inferno
soltanto per compiere sollecitamente l’opera, affinché si verifichi la grande
percossa ed i Miei figlioli vengano condotti via da qui, dal luogo della
contesa e del disordine. Ma ora vi benedico e vi ripeto: “Rallegratevi e gioite, poiché vicina è l’ora in cui voi
vedrete Me, il Padre vostro”. - Amen, Amen, Amen.
(3 - Febbraio)
144. L’Ira del grande Dio si era calmata, ma non
perciò diminuì la Sua Serietà, giacché Egli ha ordinato di disporre tutto
affinché vengano liberati i figlioli che sono destinati a sostenere una parte
della Creazione del Padre. Io diedi ordine a tutti i Miei servitori, ovvero
come voi dite: angeli, di proteggere tre e sette volte tutti i Miei figlioli,
affinché il Maligno, in questi seri tempi, nulla possa contro di loro.
145. Certo, i tempi saranno seri e rigorosi, ma
soltanto per i malvagi, poiché devono essere tutelati tutti coloro che Mi amano
e sono già Miei, ed anche tutti coloro che ancora devono diventare Miei.
Vedete, così procedono le cose nei Miei Cieli. Però Io voglio trapiantare il
Cielo anche sulla Terra, se i Miei figlioli saranno degni e se saranno pronti
di osservare tutto quello che ho comandato, tralasciando di fare quello che ho
proibito.
146. Gli angeli, i quali sono tanto buoni e
compiacenti, si rallegrano anch’essi di questo tempo che per mezzo Mio
conoscono già in anticipo e desiderano che esso abbia a durare in eterno,
perché allora, così la intendono essi, comincerà pure il tempo della gioia
anche per loro.
147. L’Infinità andrà a voltare una pagina del
grande libro nel quale essa ha registrato tutto quello che di notevole avviene.
Così scrive anche i nomi di coloro che sulla Terra, ancora nella carne,
comunicano visibilmente con Colui che per Amore ha creato tutto.
148. Benedite la giovinezza e l’infanzia con
l’amore, affinché a vostra volta possiate ottenere da queste, ricca messe
d’amore. Per amore è edificata tutta l’intera Creazione visibile e quella
invisibile. E’ l’Amore che rende grande e potente Dio, così che Egli può proteggere
e difendere i Suoi figlioli da ogni malanno. E’ stato l’Amore a creare il Cielo
con le sue beatitudini. E’ l’Amore che ha posto gli uomini sulla Terra per
farli simili a Me che sono Io stesso la corona dell’amore.
149. Amore, amore, amore,
questa sia la parola d’ordine nel Nuovo Regno della
pace, il luogo destinato per le vostre gioie. Se i Miei figlioli
vivranno secondo i Miei insegnamenti, e nel puro amore, il Nuovo Regno sarà
chiamato il Regno dell’amore, e come tale verrà eternato nel grande libro
dell’Universo.
150. Un figliolo che veramente Mi ama, che si
sacrifica a Me e non schiva il disprezzo degli altri per amor Mio, un tale
figliolo è Mio, ed è degno di essere portato sulle ali dell’Amore per tutti gli
spazi dell’Infinità. In verità, tutti i figlioli i quali Mi amano così come è
detto più sopra, vedranno già durante la vita su questo mondo ciò che il Padre
d’amore ha creato per donar loro la Vita eterna.
151. Questo e ciò che Io volevo dirvi oggi;
imprimetevelo profondamente nel vostro cuore, ed operate conseguentemente,
poiché il Padre mantiene la Parola data e vi fa come Egli ha promesso. Dunque,
una volta ancora: “Amore” sia la vostra parola d’ordine ed il motto sulle
vostre dimore e nei vostri cuori, i quali nell’amore e per l’amore sono
certamente Miei e tali restano in eterno.
152. Vedete, questo è il Cielo,
ed è composto da quest’una parola, e si compendia in quest’un pensiero.
Io però, quale il Signore del Cielo e della Terra, sono l’Amore personificato
nella più suprema e più propria espressione. Chi dunque ama Me, egli ama tutto
per mezzo Mio. Chi a Me sacrifica, egli sacrifica tutto a Me per mezzo Mio.
153. Un cuore ricolmo d’amore che è a Me devoto, Io
non lo restituisco più, notatevelo bene: mai più. E’ una fortuna che sul vostro
mondo vi siano ancora dei figlioli che Mi amano così come l’ho descritto ora.
Ma se questo non fosse il caso, la Terra non esisterebbe più. Invece Io voglio
che la Terra continui ad esistere, per l’amor dell’Amore che sulla stessa non
si fa ancora trovare.
154. Siate benedetti o voi figlioli del grande Amore
del Padre, il quale mai, mai si estinguerà fino a tanto che ci saranno dei
figlioli che amano il Padre e mediante il Padre anche il loro prossimo nella
maniera prima indicata.
[Poesia]
“IL CIELO È IL SORGERE
E LA PERCEZIONE DELL’AMORE A DIO,
CHE A VOI È CONCESSO DI CHIAMARE PADRE”.
(4 - Febbraio)
1. Osservate tutte le stelle nella loro varia e
smagliante luce, contemplate il Sole in tutto il suo splendore quale reggitore
del giorno, ma pure non vi è stella e non vi è sole che siano così belli come
un cuore che Mi riconosce, che Mi ama e sa che Io sono il Padre il Quale ha
cura di lui. Quando i Miei figlioli si affannano per qualcosa, gli angeli che
li accompagnano si rivolgono a Me affinché Io tolga queste cure ai figlioli,
perché esse gettano come un velo sul cuore amante.
2. Io nella Mia Onnipotenza vedo bensì tutto quello
che avviene, però devo fare il cieco e mettere impedimento alla Mia vista
universale per Amore dei figlioli, per fortificarli con ciò che apparentemente
li abbandono a loro stessi, perché imparino a far uso indipendente delle forze
che ho concesso loro. Così pure devo essere sordo alle preghiere dei figlioli,
perché non devo prevenire le loro proprie risoluzioni; poiché altrimenti il
frutto del loro cuore non potrebbe maturare e sarebbe perciò inutilizzabile e
malsano. E così ho anch’Io le Mie vie già segnate, sulle quali devo camminare se
voglio arrivare alla mèta che Mi sono prefissato per Me e per i Miei figlioli.
3. Come è triste e doloroso per il Mio cuore paterno
il vedere che ci sono degli uomini i quali durante tutto il giorno non vivono
che per il loro divertimento e che stanno sdraiati sui cuscini della pigrizia,
come i cani dinanzi alle porte. Oh, quante cose ci sarebbero da dire a tal
proposito; ma Io non voglio fare il zelatore, e perciò ascoltateMi ancora.
4. Ogni minuto che va avvicinandosi alla mèta cui
noi tutti, cioè Io con i Miei figlioli, aneliamo, aumenta il pericolo
per la Creazione, che appesta di esalazioni ributtanti l’aria dei buoni. Perciò abbiate ora cura di accogliere nei vostri cuori
ogni parola che Io vado donando affinché non siate svergognati quando di fatto la
Mia Parola si adempirà come ve l’ho già prima annunciato.
5. Queste parole
(denominate “Il Legame del Cielo”), che vi ho dato a mezzo
di questa figliola, fatele stampare in forma di
libro; perché sappiatelo: il Cuore dei covoni d’amore è già acceso; ed
in questo tempo viene già mostrato agli abitanti delle altre stelle e dei soli
prima che l’abbiate a vedere voi. I Miei servitori sono mandati alle varie
stelle per spiegare a quegli abitanti che cosa significhi il Cuore. Voi che
siete iniziati, ne conoscete già il significato.
6. Molti tra di voi dicono: “Ben presto dovranno
accadere dei rivolgimenti di varia specie; perché a questo modo le cose non
possono andare avanti!”, ed essi hanno ragione. Ma Io vi dico ancora: “Siate
prudenti come le serpi e mansueti come le colombe. AccoglieteMi del tutto nel
vostro cuore ed amateMi come Io vi amo”.
7. Pensate che adesso Io stesso ho preso ogni cosa
nella Mia mano, per creare un Ordine nuovo e santo com’era dall’eternità, e non
lasciatevi indurre in errore dagli uomini del mondo i quali non possono vedere
oltre alla portata dei loro occhi di carne.
(5 - Febbraio)
8. «Nel lontano Occidente giace il paese di Eden,
ovvero Aden. Nello stesso si trova una città che ha sette porte. Nella città
stessa dimorano sette famiglie, delle quali ciascuna ha sette figli. Calcolate
un po’ ora quante persone formano questo insieme, ammesso che i genitori vivano
ancora. Però i figlioli non sono piccoli, né nel corpo, né nello spirito. Ora,
queste sette famiglie sono destinate a guide dei figlioli del Padre; a maestri
dei figlioli di Dio; a conduttori dei figlioli dello Spirito Santo. Tutti
assieme però sono un unico ente dinanzi a Me che sono, in via assolutamente
propria, l’Alfa e l’Omega.». - Che cosa significa ciò? Ascoltate adesso la
spiegazione di questa similitudine.
9. L’Occidente
significa il tramonto. Le sette porte
sono i sette peccati che il Signore non perdona volentieri e che pure un giorno
sono venuti al mondo con la caduta della prima donna. Io non posso rendere noti
i sette peccati a mezzo della mano di questo strumento; tuttavia gli
ammaestratori del popolo, chiamati a questa funzione, l’impareranno un
giorno a conoscere.
10. Le sette famiglie
sono i sette profeti che saranno in ogni tempo suscitati da Me e sempre in
ugual numero, affinché nessuno degli abitanti del Regno della pace possa dire
di non aver saputo che vi fossero dei maestri. Infine, i sette figlioli denotano i “medi”, i quali saranno
sempre nel Nuovo Regno affinché ogni profeta in qualsiasi momento possa
ottenere da Me risposta alle sue domande. Ed ora, Miei cari figlioletti, voi
sapete quale sarà l’aspetto del Regno della pace dei mille anni.
11. Non dovete forse già pensare che l’Occidente
significhi che la vita colà non durerà a lungo; bensì quando pure delle ombre
notturne potranno in certo modo oscurare il nostro Regno, il Sole tuttavia non
si farà attender molto, poiché le notti sono molto brevi. Pregate e
consolatevi, perché Io sono il Signore ed all’infuori di Me non v’è né nessun
altro.
12. Il sonno dello spirito al quale adesso siete
ancora in preda, sarà di breve durata, e presto risuonerà la chiamata: “Destatevi,
o figlioli, il Padre vuole condurre i Suoi nel Paese della Vita”. - Amen.
[Poesia]
“O FIGLIOLI MIEI, IO SEMPRE VI AMO!”
(6 - Febbraio)
1. Sì, o figlioli, Io, il Padre, vi amo, e non già
da oggi soltanto, bensì Io vi amavo già quando voi non eravate affatto ancora
al mondo e non sapevate niente di tutto ciò che sarebbe successo qui sulla
Terra. Però Io sapevo dalle eternità quello che sarebbe avvenuto.
2. In ogni tempo, già dai primissimi primordi, Io ho
detto parole di consolazione, d’amore e di pace ai Miei figlioli che erano di
altro carattere che non il vostro. Riconoscete bene quale privilegio godete voi
in confronto a tutti gli altri uomini che popolano questo mondo ed altri mondi
ancora.
3. E’ il Padre stesso che vi dice anticipatamente
quello che accadrà; e così pure Egli stesso vi comunica tutto ciò che dovete
fare e quello che di fronte agli altri uomini dovete tralasciare. Dunque: non è
questo, Amore? Mi comporterei forse così Io, se non vi amassi?
4. Se non avessi posto in voi un sì grande affetto,
avrei tanta cura di voi come vado facendo? Se parlassi in questo modo agli
angeli, essi morirebbero di gioia e di beatitudine. Ma invece cosa fate voi?
Non ci sono forse tra di voi ancora dei cuori i quali indugiano a venirMi
incontro?
5. Non ci sono forse nei vostri pensieri e nel vostro
animo ancora dei dubbi, ad onta delle molte prove che vi ho già fornito e degli
esempi che ho già citato? Se Io dicessi ad un alto simile spirito: “Odi, o
spirito, Io ti amo”. - Vi assicuro che questi, per l’immensa felicità che
proverebbe, si dissolverebbe in un istante. E se dicessi a Maria, la madre del
corpo Mio: “Madre, Io ti amo”. Essa esclamerebbe: “O Signore, prendi
il mio tutto, quello che sono e quello che per Tua Grazia possiedo, tutto
prendiTi per questo momento di beatitudine suprema”.
6. Ora vi domando ancora una volta: “Cosa fate
voi? Quante volte non vi ho ragionato dell’amore e non ve l’ho mostrato nella
vostra vita, fornendovene prove in tutti i modi?” - Eppure voi dovreste
fidarvi di Me ed essere coraggiosi! Ma a che giova tutto questo? Non ritornano
sempre e poi sempre su di voi gli antichi dubbi? Non siete ancora morti nel
vostro cuore, malgrado abbiate continuamente e sempre di nuovo avuto degli
esempi del Mio grande Amore?
7. Oh, quanto pochi sono tra di voi quelli che Mi
hanno sacrificato tutto, innanzitutto il loro cuore! Voi bensì dite: “O
Padre, io tutto Ti sacrifico e rimetto tutto in Te”. Ma se una volta Io
non corro veloce in vostro aiuto con la Mia Onnipotenza secondo il vostro
desiderio e la vostra volontà, siete già fuori di voi e disperate del Mio aiuto
e della Mia Onnipotenza.
8. O figlioli, come siete ancora piccoli e deboli
nell’amore, nella fede e nella fiducia. Pensate bene se Io fossi così: cosa ne
sarebbe di voi? L’occhio Mio paterno sorveglia tutto, ed il Mio cuore di Padre
è affezionato a tutto ciò che ho creato, e non dimentica di mantenerlo. Tutti
coloro che sono Miei e si son donati corpo e anima a Me, anche se per poco
tempo, Mi sono cari e non li abbandono più.
9. Guardate la Creazione, l’Universo che si estende
sopra di voi col suo cielo stellato che voi contemplate ammirati, mentre così
parlate a Me: “Come è bello tutto questo che Tu hai creato!”. -
Certamente, anche l’esistenza degli animali selvaggi e feroci non riesce chiara
del tutto. Ma a Me servono anche questi, perché devo contrapporli agli animali
buoni e di natura mite, affinché essi, con ciò che tendono ad infliggere loro
delle sofferenze e spesso anche la morte, possano liberarli dall’elemento
maligno che ancora è in loro, affinché divengano completamente mansueti e
buoni, e così pure affinché divengano maturi a progredire sulla scala degli
esseri.
10. Però, quanto vi è ancora di maligno e di
selvaggio negli animali di natura buona, viene accolto in sé dagli animali
selvaggi allo scopo che gli altri ne siano liberati. Ebbene, o diletti
figlioli, ditelo voi stessi: “Non testimonia dell’Amore anche questo
procedimento? Non è questo, Amore del grande Dio rispetto alle piccole
creature?”. - Ancor bene per voi, ora, che nella vostra carne non possiate
comprendere il grande Amore del Padre, giacché altrimenti dovreste svanire per
l’immensa felicità e beatitudine.
11. Di questo prendete nota, e siateMi devoti
nell’amore, perché Io possa gioire di voi quando vi guardo. Certo, il Padre
vedrà i Suoi figlioli, e questi vedranno Lui nel Regno millenario della pace
fino a tanto che essi hanno da vivere ancora sulla Terra, e fino a che Lo
possono accogliere con tutto fervore nel loro cuore e possono quivi
trattenerLo.
[Poesia]
“ED
ANCHE VI CONFERISCO FORZA PER L’ETERNITA’”
(7 - Febbraio)
1. O diletti figlioli! Chi è che vi dona forza? Sono
Io che ve la do. Dunque, a chi siete debitori per ciò che voi avete la forza di
abbandonare tutto qui e di seguirMi? Siete capaci da voi stessi di camminare,
ovvero, si è assunto il Padre stesso l’incarico di guidarvi e di liberarvi da
tutti i lacci che vi trattengono qui?
2. Sì, o Miei diletti figlioli, è così. Io sciolgo
tutto ciò che qui vi riesce gradevole e quello a cui siete attaccati, affinché
possiate in letizia partirvene e niente più rimanga di ciò che può cagionarvi
gioia terrena e carnale. Ma ciò potrà avvenire non appena Io vi abbia liberati
dai ceppi del peccato e della voluttà terrena.
3. Se Io non facessi così, voi rimarreste dell’opinione
che qui, tutto sommato, le cose non si metteranno in maniera tanto spaventosa,
né avranno un aspetto tanto terribile. Voi restereste nella vostra cecità e
cadreste come gli altri in braccio al Giudizio.
4. Dunque, per poter ovviare a ciò, Io devo
sciogliervi da tutto ciò che vi circonda. Chi Mi segue facilmente e con gioia,
egli rimarrà nelle stesse condizioni in cui vive ora. Ma chi è ancora molto
attaccato alla Terra, egli verrà liberato dai lacci affinché possa essere
salvato.
5. Vedete, questa è la forza della quale vi colmo, e
questo è il coraggio mediante il quale devo ravvivarvi, affinché Mi veniate
incontro giubilanti e possiate trovarvi contenti e rassegnati alla sorte che ho
preparato per voi. In caso diverso, non sareste voi portati a dire: “Signore,
noi eravamo contenti, perché dunque ci hai mandati via?”.
6. Voi siete troppo deboli ed ancora troppo dominati
dalla vostra carne per comprendere quello che Io faccio per voi. Delle cose
sgradevoli vi turberanno, ma Io vi infonderò la forza affinché queste non
vengano a sembrare troppo aspre e non siano troppo difficili da sopportare. Io
vi dono forza fino all’eternità! Voi dovete ricever forza da Me non soltanto
rispetto al mondano, ma bensì anche rispetto allo spirituale, e quando avrete deposto
la carne, anche per la vita nell’aldilà.
7. Così un buon padre di famiglia ha cura dei suoi
figlioli, e così un Signore si prende a cuore il bene dei Suoi sudditi,
affinché tutti siano contenti e nessuno possa reclamare e dire: “Padre, io
ho abbandonato tutti i miei averi e Ti ho seguito; quali tesori mi dai Tu in
cambio?”. - Ma Io risponderò: “Io vi ho affidato un talento; come
l’avete impiegato?”. - Però, nel senso spirituale, cosa significa la
proposizione: Io vi ho affidato un talento? – Voglio spiegarvelo!
8. «Io vi ho posto nel cuore la semente
dell’Amore». - L’avete voi innaffiata con
diligenza, affinché potesse crescere, innalzarsi verso di Me e diventare un
albero la cui cima giungesse fino a Me, e affinché i suoi rami potessero
crescere insieme a quelli del vicino per offrire così alla loro ombra,
refrigerio ai figlioli dell’amore, e nutrimento a mezzo dei raggi insinuatisi
tra il fogliame, quale un segno d’amore del Padre stesso? Ogni raggio di
Sole che penetra attraverso l’albero, è un bacio del Padre d’Amore.
9. Ma che cosa ne avete fatto voi del talento
affidatovi? Guai a colui che l’ha sepolto e non ha badato al prossimo nei suoi
dolori e che, anzi, nella sua durezza di cuore ha accumulato pietra su pietra nel
luogo dove ha sepolto il talento dell’Amore che gli è stato affidato.
10. O cari figlioli, in verità vi dico: “Nel Mio
Regno verranno prima a Me tutti i dissipatori che non un avaro, il quale Io
odio più della peste e di ogni altro malanno”. – Non punite nessuno che non
sa trattare la semente del Maligno (e
non la sa adoperare), perché costui è di cuore buono. Ma allontanatevi da
coloro che incedono superbi e senza cuore, e passano con disprezzo dinanzi al
povero Lazzaro; poiché tali uomini hanno un macigno nel petto, quale segno che
essi appartengono al Maligno.
11. Regolatevi conformemente, e potrete senz’altro
sapere a chi Io stendo lieto la mano affinché con l’aiuto di questa possa
elevarsi. Questo vi dice il Padre vostro che vi ama. - Amen.
[Poesia]
“IO CERCO DI DIFENDERVI CONTRO IL MALIGNO!”
(8 - Febbraio)
1. Quale sarebbe la vostra situazione se Io non
avessi cura continuamente cura di voi e se non tenessi stesa su di voi la Mia
mano protettrice? Quante cose non avrebbe il Maligno già mandato ad effetto su
di voi! La vita su questa Terra sulla quale vi ho trasferiti è ricolma di
peccato e di vizio. Però il peccato ed il vizio sono amici del Maligno e lo
aiutano ad attirare sempre più figlioli fra i suoi artigli.
2. Se ora un figliolo cade in peccato o è diventato
preda del vizio, allora i maligni escono con i loro aiutanti per prendere nei
loro lacci il figliolo caduto, e questi lacci sono adorni di orpello affinché
il povero figliolo non possa accorgersi di essere caduto in una trappola. E
quando il figliolo si sente debole e si arrende al Maligno, allora i nemici
dell’Amore si volgono verso i figlioli dell’Amore con risa di scherno e
trionfano della loro preda.
3. Ma se il figliolo è buono, vale a dire, se non
trova compiacimento nel male che gli viene mostrato, ma invece si rivolge da
esso con orrore, allora vengono inviati a lui tre grandi spiriti affinché egli
sia tutelato triplicemente e gli vengano aperti gli occhi dello spirito.
4. All’inizio Io devo bensì lasciare il figliolo a
se stesso, affinché la sua volontà rimanga libera. Ma quando egli ha finito col
trionfare sul male, allora egli appartiene già a Me, ed Io sono in grado di
proteggerlo alla prossima tentazione.
5. Qui è dimostrata di fatto ed in verità la Parola
del Padre quando dice: “Ai figlioli Io voglio perdonare settantasette volte
settantasette volte”, ovvero quando dice: “Io provo maggior gioia per un
peccatore che fa penitenza, che non per novantanove giusti”. – Questi
figlioli, i quali sono già caduti ma che poi si sono risollevati rivolgendosi a
Me, questi costituiscono il “figliol prodigo”.
6. Questa parabola ha ancora un altro significato
più grandioso, tuttavia questo non posso spiegarlo qui, perché il tempo non è
ancora venuto. Io dico soltanto che ogni pecorella viene accuratamente cercata
sul sentiero aspro e ripido sul quale si è smarrita. Io ho già radunato molte
pecorelle ed agnelli, perciò non vi annoierete affatto durante il lungo
viaggio.
7. Con gran giubilo voi saluterete la guida, e
tuttavia questo giubilo sarà appena un pallido riflesso di quello col quale
essa saluterà voi. Quando il Mio Cuore arderà più che mai, ed Io lo porrò
sulla volta celeste, questo sarà per voi il momento di ordinare lentamente ed
in perfetto silenzio i vostri pacchi e le vostre valigie.
8. Esaminate però con cautela gli oggetti da
mettersi assieme, affinché niente di superfluo e di inadoperabile vi si insinui
e dia adito al Maligno di penetrarvi. Altri dettagli sull’argomento, a più
tardi.
Preghiera:
9. “O Padre celeste, o Dio dei figlioli
dell’eterno Padre, o Spirito d’Amore del Padre il di cui Regno ora comincia,
dona forza alla povera umanità, affinché essa non infiacchisca ed i cuori
possano innalzarsi leggeri e liberi a Te, che nella Tua mitezza, bontà e
mansuetudine, sei tutta la felicità delle povere creature, le quali Tu hai
dotate dello Spirito Tuo che deve rifulgere nel Regno dell’amore e splendere ai
figlioli del Padre, il Qual Padre avrà da regnare nel Nuovo Regno che Tu, nella
Tua sconfinata bontà e misericordia, vuoi sia chiamato “Il Regno della Pace e dell’Amore”. O Padre,
esaudiscici e rafforza il nostro spirito, affinché esso divenga maturo per il
Regno dello Spirito. Rinvigoriscici l’anima nostra, affinché essa si
irrobustisca e possa essere per lo spirito un fedele garante. Rafforza pure il
nostro corpo, affinché esso non si ammali e divenga fiacco, e così si renda
inabile al viaggio. Noi vogliamo servire Te, o buon Padre, in amore e fedeltà.
Tu che ci estrai dal paese del peccato e ci liberi dagli artigli del Maligno,
Tu sei la nostra Rocca di salvezza, il nostro Amico e Maestro. Non ci
abbandonare affinché non andiamo in perdizione, tanto qui, che un giorno
nell’aldilà. Esaudisci la nostra preghiera, o caro Padre, ed accogli l’offerta
che con gioia Ti porgiamo per il viaggio. Amen!”.
[Poesia]
“E DI REDIMERVI DALLA CADUTA ETERNA”
1. Miei cari figlioli, se voi sapeste a quale caduta
sareste esposti qualora doveste rimaner qui ed Io non facessi già ora ordine,
un grande spavento vi coglierebbe, e sarebbe addirittura terribile se volessi
spiegarvelo. Sareste sopraffatti da un’angoscia tale, che voi vorreste fuggire
in qualunque luogo, pur di fuggire. Io perciò intendo chiarirvi personalmente
nei suoi dettagli questa proposizione più tardi. Passiamo quindi velocemente
alla prossima:
[Poesia]
“OH, DATE ASCOLTO ALLA CHIAMATA DEL PADRE”
1. Miei cari, quanti di coloro ai quali voi avete
consegnato questi libri – contenenti la Mia santa Parola, - quanti sono coloro che si rivolgono da voi
per schernirvi e deridervi dietro alle spalle? Vi si dichiara pazzi, ecc. Però voi
non badateci, purché agli occhi del Padre siate buoni e giusti, tutto il resto
lasciatelo al mondo, perché esso non merita davvero che per colpa sua vi
bruciate la bocca. E quando vi chiamerò, chiamerò pure gli altri che son degni.
Ma verranno poi essi, o non si volteranno dall’altra parte lasciando in asso la
guida?
2. Vedete, per amor del vostro amore, Io farò
chiamare i pigri ancora una volta, e precisamente il giorno dopo. Essi allora
udranno che voi ve ne sarete andati. A questa notizia alcuni saranno colti da
tanta angoscia che se ne andranno volentieri essi pure; ma altri invece
vorranno aspettare la terza chiamata, la quale però non seguirà.
3. Allora comincerà il tempo doloroso per coloro che
non avranno dato ascolto alla chiamata. Ed è per questi che dovete pregare, o
diletti figlioli, perché sono vostri fratelli. L’Amore misericordioso del Padre
neanche allora li abbandonerà, però, molto tardi essi giungeranno al cuore del
Padre, poiché per ben lungo tempo dovranno restare nel luogo della
purificazione prima di esser maturi per salire più vicini all’eterna Luce.
4. Molti che voi credete perduti, alla fine verranno
anch’essi, però, come detto, molto tardi. Ma voi tutti ringraziate il Padre il
Quale vi ha donato la forza di seguire la guida alla prima chiamata. La
chiamata significa la tromba, il suono della quale ridesta tutti.
5. Molti si daranno ancora a riflettere per vedere
se devono andare o rimanere. Vale a dire: i morti usciranno dalle
tombe; le tombe sono i peccati che hanno sepolto il bene negli
uomini. Ora i peccati devono essere rigettati e abbandonati, perché essi
sono il mondano nell’uomo.
6. Sta scritto: “Tutti risorgeranno con la loro
carne medesima”. - Questo vuol dire: un nuovo corpo Io non lo creerò per
nessuno, ma invece nobiliterò quello che ha già se il cuore sarà ricolmo
d’amore per Me e per il prossimo.
7. Non datevi alcun pensiero; Io adempio ciascuna
parola della Bibbia. Questa circostanza deve esservi di consolazione qualora
doveste eventualmente avere ancora dei dubbi. Attenetevi con fermezza
all’amore, tenetevi abbracciati con amore nell’amore e restateMi fedeli. Tutto
il resto andrà cambiandosi continuamente in breve tempo. Lasciate dunque ogni
cura a Me, e rimanete proprietà Mia nell’amore.
8. Ogni qual volta voi vedrete il Cuore, ricordatevi
che il grande Amore del Padre ha posto questo segno quale un monumento
dell’amore sulla Sua volta celeste, la quale anche senza questo nuovo segno
dell’Amore di Dio, suscita la nostra ammirazione ogni qualvolta la
contempliamo.
9. Le stelle, le lacrime dell’Amore del Padre, sono
certamente belle, però sono un nulla se paragonate al Cuore del Padre, il Quale
ha raccolto lo scarso amore dei figlioli per fondare un monumento dell’amore in
eterno. Fino a tanto che al mondo vi sono figlioli buoni, veri ed amorosi, Io
vi ho detto che i raggi del vostro amore attraversano l’infinito. Anche questi
li percepirete ma per poco tempo soltanto, perché così è la Mia Volontà.
10. I vostri raggi però vi mostreranno la debolezza
della loro luce in confronto alla Luce del cuore del Padre vostro. Tenetevi
legati nell’amore, così come Io tengo legati i raggi, affinché non possano
disperdersi, ad eccezione di uno, il quale deve essere l’intermediario fra voi
e Me.
[Poesia]
“AFFINCHE’ NON ABBIATE A PRECIPITARE
DA GRADINO A GRADINO”
(10 - Febbraio)
1. Come è triste il fatto, tanto per Me quanto per
voi che pure siete animati dalla migliore volontà, vedendo che non siete in
grado di arrivare ad un qualche risultato col vostro prossimo. Non appena
credete di aver trovato un qualche fratello o una sorella, ecco che dubbio su
dubbio si accumula in loro, e voi poi dovete ricominciare da capo il lavoro
senza nessuna sicurezza di poter arrivare ad un risultato con quei poveri
ciechi.
2. Ma abbiate pazienza, come il medico deve averne
con il suo paziente qualora voglia giungere allo scopo di ultimare felicemente
la cura, in particolare poi se il male è cronico. Sia dunque così anche con i
vostri scolari. Chi è costretto di darsi molta pena per ultimare un lavoro,
costui prova tanta maggiore gioia quando il lavoro è riuscito. Abbiate sempre
presente che: dopo compiuto il lavoro, è piacevole il riposo.
3. Ma che cosa succederà di coloro i quali, malgrado
gli insegnamenti, le prove ed il lavoro, non verranno ad una risoluzione e
resteranno tentennanti? Guai, guai se mancano di fare attenzione alla chiamata
e non vengono quando l’angelo appare!! In verità per un tale figliolo sarebbe
meglio che non fosse mai nato.
4. Io vi annuncio tutto ciò per la vostra salvezza e
per vostro ammaestramento; perciò osservate il tutto esattamente. Io vi ho
consigliato di pregare. Durante tutta la giornata voi non trovate proprio
neppure un quarto d’ora da poter sacrificare a Me? Devo Io, proprio
sempreattendere a lungo perché rivolgiate un pensiero a Me? Ed anche quella
volta esso sorge per Mia iniziativa.
5. Ben spesso si tratta di un pensiero solo, e
qualche volta neppure questo per intero, che rivolgete a Me. Persino nel mentre
voi accudite alle vostre occupazioni giornaliere voi potete ordinare i vostri
pensieri, così che pur lavorando vi riesca di pensare a Me. Voi avete certo da
lavorare anche con la testa, e l’intelletto ed il cuore non vanno di solito a
braccetto, anzi si respingono l’un l’altro; ma pure, non ci sono anche dei
periodi di tempo nei quali la vostra testa non ha bisogno di lavorare ed invece
è il cuore che può riprendere la sua attività?
6. Ebbene, Io ve lo dico: approfittate di questi
momenti per pensare a Me, giacché nei tempi rigorosi, tutto deve venir
sacrificato a Me, affinché il Padre vi trovi pronti alla partenza, quando Egli
fa sentire il richiamo a mezzo dei Suoi servitori. In questi tempi il Maligno
non risparmia fatiche, pur di farvi rivolgere da Me.
7. Il medico può prescrivere le medicine, però
sarebbe unastoltezza che egli le prendesse al posto dell’ammalato. Dunque è
vostro compito di vegliare, affinché non cadiate; perché se cadete anche di un
solo gradino, il risalire diventa più difficile e faticoso. Datevi dunque cura
di dedicare i vostri sforzi nel salire, e non nel discendere.
Preghiera:
8. “O Padre celeste,
proteggici contro ogni peccato, affinché non precipitiamo giù tra le aperte braccia del nostro nemico. O buon Padre, te
ne preghiamo, esaudiscici e non lasciarci andare in perdizione nei tempi
difficili che verranno sopra di noi. Noi vogliamo sacrificare a Te tutto quello
che siamo , affinché Tu voglia usar Grazia al nostro spirito. Porgigli aiuto,
perché nella sua debolezza non si rivolga da Te, bensì rimanga, nelle sue
aspirazioni, costantemente indirizzato a Te. Tu sei il Signore dello spirito,
il quale procede da Te. Te ne preghiamo: usa Grazia verso l’anima nostra, la
quale è la parte buona del nostro corpo e viene tutelata dallo spirito, il
quale è simile a Te che sei il Signore dello spirito nostro. Proteggi la nostra
anima ed il nostro corpo che ambedue sono i portatori dello spirito che è da
Te, affinché il nostro corpo non cada in peccato, che è il linguaggio del Maligno.
O Tu, Dio Padre profondamente buono, che regni sui vivi e sui morti, proteggici
e difendici. Tu sei la nostra salute in ogni circostanza della vita, salvaci
perciò da ogni peccato e da ogni male. O Tu, Spirito di suprema Sapienza
infinitocce sei il Dominatore di tutto il nostro ‘io’, abbi Misericordia di noi
e rafforzaci col tuo amore, il quale rischiarerà le vie dei Tuoi figlioli
perché ottengano vigore onde percorrere la Via prescritta dal Padre. . Noi
deponiamo il nostro ‘io’ ai tuoi piedi, proteggilo Tu, perché noi stessi siamo
troppo deboli e privi di intendimento. Con quanta felicità non potrebbe il
nostro piede inciampare nei tentativi di salire su per i gradini che conducono
al Cielo, così che noi sdruccioleremmo giù se fossimo privi della Tua
sorveglianza e delle Tua assistenza! Tu solo sei in grado di governarci, e noi,
volenterosi, siamo i sudditi del grande Re dei re. Dacci la Tua benedizione,
quale Dio, quale Spirito e quale Padre. Amen!”
9. Diletti figlioli, se voi in questa maniera pregate,
allora non cadrete, ma invece vi sentirete sempre più rinvigoriti e potrete
coraggiosi mirare l’avversità nei suoi occhi cavi.
10. Se a voi se ne viene qualche affamato di cibo
spirituale, allora ammaestratelo, poiché egli è mandato da Me. Ai negatori dello
spirito però non vogliate gettar loro addosso la Mia Parola, giacché quelli
sono troppo duri e rigidi per accogliere la Parola che il vostro Padre vi
annuncia. - Amen!
[Poesia]
“GIU’ GIU’, FRA GLI ARTIGLI DELLA PERDIZIONE”
(11 - Febbraio)
1. Chi è che vi trae in perdizione, o cari figlioli?
Questo è il dubbio che si è annidato nel vostro cuore così tenacemente,
che voi ancor sempre dovete lottare per dominarlo. Non è cosa triste che Io
debba vedere dei figlioli, i quali hanno già avuto tante belle prove, e
tuttavia sono qualche volta ancora tormentati da terribili dubbi dai quali ben
spesso non sono assolutamente capaci di liberarsi? Vedete, ogni dubbio vi
ricaccia indietro di un gradino, che già vi era riuscito di salire nella fede.
2. Io ve lo dico: credete, che sono Io in persona
a manifestarvi queste cose, e nessun altro. Oh, cari figlioli, per quale
ragione dovrebbe restarsene tanto lontano da voi il Padre vostro, da non poter
affatto comunicare con voi? Vedete, il Mio Amore per voi è sì grande, che Io
volentieri vorrei venire personalmente, visibile ai vostri occhi di carne, su
questo mondo dei dubbi, per fortificarvi. Ma Io non lo posso fino a tanto che
il peggiore dei mali non sia tolto dal mondo. Ma, frattanto, non datevi alcun
pensiero per i figlioli a voi ancora sconosciuti che sono della vostra fede,
giacché ben presto questi si annunceranno e sarà poi cosa vostra di porger loro
del cibo spirituale.
3. Oh, quale giubilo regnerà tra i Miei quando
risuonerà la chiamata! Già ora gioiscono gli angeli al pensiero di questo
tempo. Ed una gioia celeste rende beati pure voi al pensiero dell’imminente epoca
della pace eterna. Ma gli angeli si rallegrano particolarmente di
ciò, che essi avranno da infondere in voi uno spavento gioioso, e da indurvi in
uno stato di beato turbamento.
4. O cari figlioli, prendetevi, come siete soliti
dire, il cuore tra le mani, e siate di buon animo. Se non avete al mondo
nessuno che vi ami, avvicinatevi allora a coloro i quali se ne stanno pure essi
senza essere amati, e supplite presso di loro il padre, la madre e l’amore in
doppia misura.
5. Rallegratevi e giubilate nel vostro cuore, perché
ben presto Mi vedrete, ed allora sentirete con il cuore e con la mano, vale a
dire con tutto il vostro essere, se e quanto voi siete amati. Non piangete
lacrime di cordoglio, perché il Padre vuol vedere brillar nei vostri occhi
soltanto lacrime di gioia.
6. Dai vostri cuori è necessario che vengano
allontanati tutti i dubbi, se voi credete che sono Io Colui che va
manifestandovi tutto ciò a mezzo di questo Suo strumento.
7. Io, il Signore, sono il vostro Dio. Io, il
Padre, sono il vostro scudo. Io, il Creatore, sono la vostra felicità!
8. I cuori che Mi amano, anelano sospirando a Me, ed
Io non voglio lasciarvi più a lungo sospirare. Il Padre vi dice: “Mantenetevi
puri o figlioletti Miei! RestateMi buoni , perché per voi Io ho
volonterosamente sparso il Mio sangue! Pensate che Io vi tengo continuamente
abbracciati, affinché non cadiate nella tenebra della notte. Io sono per tutti
ugualmente il Padre, ed infine stringo tutti al Mio Cuore”. - Amen!
[Poesia]
“PER CADERE FINALMENTE DEL TUTTO
IN PREDA AL PECCATO!”
(12 - Febbraio)
1. Io vi ho mostrato che cosa è il peccato e la
perdizione. Restate dunque attaccati alla Vita, perché questa ve l’ho donata
Io. Io stesso sono la Vita.
2. La vita su questo mondo non vi ha ancora offerto
molti godimenti che vi abbiano soddisfatto. Io invece voglio offrire
contentezza al vostro spirito, alla vostra anima ed al vostro corpo in
abbondante misura. Perché voglio Io stesso condurvi fuori dal Paese
dell’afflizione?Perché vi amo!
3. Perché guido e ordino tutto ciò? Perché vi amo!
Perché vado dettandovi tutto ciò? Perché vi amo! - Maperché vi amo Io? - Perché
voi, uomini, quale la risultante finale di ogni sviluppo sulla Terra, siete
l’orgoglio del Creatore! Poiché voi che anelate a venirMi vicino, non Lo avete
rinnegato, bensì Lo avete difeso. Voi non Lo avete dimenticato, bensì avete
rivolto a Lui il vostro pensiero nella gioia e nel dolore. Voi non Lo avete
abbandonato, bensì Lo avete seguito da tappa in tappa, anche per la dura via
che Egli vi disse di percorrere. Voi non foste superbi, ma modesti, ed avete
tenuto nascosti nel vostro cuore, Lui e la Sua Parola.
4. A voi dunque appartiene tutto il Mio Amore, cui
però devo metter freno. Io già ora mostrerei al mondo quanto vi ami, ma il
mondo non farebbe che prepararvi delle lotte inutili, perché i suoi sentimenti
verso di voi, si farebbero ancora più ostili,di quanto sia adesso il caso.
Deponete perciò ogni cosa nelle Mie mani, e voi non resterete certo a mani
vuote.
5. Cosa ne sarebbe di voi se Io non agissi così come
faccio? Gettate lontano da voi ogni cura; siate Miei nella fiducia, Miei
nell’amore, Miei nella vita e Miei pure nella morte quando abbandonate la carne
che portate, affinché Io possa aiutarvi a sgravarvi dal peso di essa.
Provvedete però da voi stessi alla tranquillità del vostro animo. Io ve lo
ripeto: sacrificateMi tutto.
6. Nel prossimo tempo Io vi indicherò con brevi
parole quello che dovrete portare con voi,e quello che non dovrete portare,
poiché le ore sono contate, e ben presto Io mostrerò all’Universo il Mio Cuore.
O figlioli Miei, quale Grazia è questa, perfino per i malvagi! Come può una tal
cosa venir compresa dal Cielo e dall’inferno, dai buoni e dai malvagi?! – Mai
ancora, notatelo bene, mai Io ho mostrato il Mio Cuore.
7. Ora però voglio farlo, affinché anche gli
avversari dei Miei figlioli vedano una volta come Io ricompensi coloro che Mi
hanno afferrato con tutta la forza del loro amore umano, perfino in questo
mondo cieco, morto e vuoto d’amore. La benedizione sia su di voi buoni, sopra
il vostro amore e sopra il vostro agire; e sia la benedizione su di voi nei
tempi difficili, affinché possiate superarli tranquilli e senza angosce.
8. O felici figlioli, voi siete tanto felici che gli
angeli vi invidiano l’Amor Mio che viene a voi. Eppure non posso amar niente e
nessuno quanto voi.
9. Anche quando voi verrete nel Nuovo Regno, il
Cuore ancora risplenderà e vi annuncerà grande gioia. Fino a tanto che vivrete,
lo vedrete risplendere; se poi più o meno luminoso, questo dipenderà da come vi
troverete di fronte a Me. Quando però ve ne partirete, i suoi raggi
scompariranno, perché essi non avrebbero più alcuno scopo di farli risplendere.
Io stesso Mi troverò allora presso di voi. Dunque, siate perciò contenti
nell’amore.
[Poesia]
“CREDETE PUR FERMAMENTE CHE IO, IL SIGNORE,
HO
DATO LA MIA VITA”
(13 - febbraio)
1. Io sono la Vita, ed all’infuori di Me non
c’è Vita alcuna, bensì unicamente la morte. Come sarebbe triste la vostra
sorte, qualora Io, per esempio, che sono la Vita, non facessi più
attenzione alla Terra, a questo covo del Maligno, dove ora dimorate!? Oh, guai,
guai a voi, guai alla Terra e guai a tutto ciò che su di essa si trova.
2. Il Mio cuore paterno piange sul mondo attuale
come un giorno ebbe a piangere sopra Gerusalemme. Io però voglio consolarMi,
perché ben presto giunge il tempo in cui Io verrò a prendere i Miei figlioli
per condurli al luogo dove finalmente si sentiranno felici.
3. O cari figlioli, guardate qui a Me, che sono il
vostro bastone da viaggio sul quale potete appoggiarvi per arrivare sicuri e
senza danni al luogo che già da lungo tempo ho preparato per voi.
4. Attualmente, là, certo non dimora ancora nessun
uomo vivente che porti carne e sangue come voi. Ma presto giungerà il tempo nel
quale vi entreranno degli africani del nord, per adattare tutto il necessario
per accogliervi. Già ora essi si prendono cura di voi. Essi chiedono sempre e
sempre di nuovo come avranno da disporre questo e quello. Con loro Io comunico
pure nello stesso modo come con voi.
5. Essi credono di trovare dei luoghi incolti e
deserti che avranno appena da curare; però essi si sbagliano grandemente. I
Miei servitori hanno già disposto tutto affinché tanto a questi africani,
quanto a voi, non manchi niente. Voi certamente avreste ragione di mormorare se
al vostro arrivo doveste trovare tutto inselvatichito, ma Io una tal cosa non
la voglio.
6. Voi dovete con gioia ed allegrezza partirvene da
qui e fare là il vostro ingresso. Notatevi bene tutto ciò: quello che qui
abbandonate, lo ritroverete colà più bello e convenevole. Tale è la Mia
Volontà.
7. Voi pensate spesso: “Ma, o Padre, questo è
certamente molto buono che Tu voglia condurci via e salvarci. Noi però siamo
attaccati alle nostre abitudini, ai nostri sistemi di adattamento, ecc.; in
tali condizioni ci mancherà poi molto di quello che ci occorre e che stimiamo
indispensabile. Crediamo che andandocene avremmo la sensazione come coloro che
son rimasti senza casa a causa d’un incendio, i quali, privi di ogni loro
avere, devono costruirsi una nuova dimora. Da dove potremmo noi incominciare?
Nessuno può dunque aiutarci ad uscire dall’imbarazzo?!”.
8. O stolti e meschini che siete! Certo, da
principio non troverete che delle capanne atte ad un primo ricovero. Dopo
dovrete voi stessi edificarvi delle buone case secondo il vostro gusto ed
affinché non venga a mancarvi occupazione e lavoro. - Le capanne saranno
disposte nel modo seguente: a seconda del numero dei componenti della famiglia,
(il nome di ciascuna delle quali figurerà sulla porta della capanna); ci sarà
il determinato numero di letti ben assestati.
9. In ciascuna camera si trovi una grande tavola, e
nelle camere delle donne altresì un tavolo per cucire ed uno per la toeletta,
però senza alcuna cosa inutile e provvista solamente degli oggetti necessari
alla pulizia dei capelli e del corpo. Nelle stanze degli uomini ci sarà allo
stesso modo un simile tavolo. In ciascuna camera ci sarà pure un lavandino,
perché è Mia Volontà che le donne non dividano sempre le camere degli uomini. Ugualmente
sono disposte le stanze per i fanciulli, nelle quali devono restar separate le
ragazze dai ragazzi, ciascuna col suo lavandino.
10. Voi vi troverete degli alti seggioloni di giunco
intrecciato con cuscini imbottiti, e degli armadi comodi per custodirvi le
altre vostre cose necessarie alla vita. Io Mi do ogni premura di rendervi sotto
ogni aspetto contenti e felici. Le stanze da pranzo hanno un ingresso
particolare dalla parte della cucina, allo scopo che l’odore dei cibi non
corrompa l’aria delle stanze da letto e dei salotti. I salotti serviranno per
ricevere i vostri ospiti, i quali soltanto nei casi di necessità potranno
essere ricevuti da voi nelle stanze da letto.
11. Così, similmente, non dovrete prendere i vostri
pasti in comune come gli spartani, perché i pasti in comune finirebbero col
diventare dei lunghi e grandi banchetti, e quindi ogni padrona di casa dovrà
essa stessa cuocere per i suoi. Soltanto il materiale ed i generi necessari
allo scopo verranno forniti in casa.
12. Il compito degli uomini però è di accudire a
cose ben differenti. Anche durante il Regno dei mille anni le donne
dovranno ugualmente, come nelle condizioni attuali, curare i piccoli fanciulli
ed educare le ragazzine, ammaestrare la gioventù e con tutte le forze cercar di
spargere in essa la semente dell’amore e della virtù. Non con esempi atti ad
incuter spavento, bensì si deve tentar di raggiunger lo scopo con amore,
narrando loro del Padre celeste e dell’amore a Lui.
13. Che le donne assumano tutti i lavori domestici,
ciò sta del tutto nell’ordine delle cose. Si curi soltanto le varianti nel
lavoro. Esse potranno esercitarsi in parte fisicamente nei lavori di casa, e in
parte spiritualmente col dedicarsi all’educazione dei figlioli e mirando alla perfezione
spirituale-divina.
14. Il lavoro degli uomini verrà invece trattato
verbalmente, perché qui ci si dovrebbe ampliare in troppi dettagli per
lumeggiarli tutti. Ci saranno poi da sbrigare anche dei lavori pesanti che non
possono venir mandati a compimento dalle donne, come ad esempio sarebbe: la
pulizia radicale della casa, il provvedere ai bagni, ed altre cose ancora.
15. Però a tutto verrà provveduto entro questa
cornice; oltre a ciò, come potete rivelare da quanto più sopra detto, ciascuna
famiglia vivrà a sé indipendentemente, ma pure dipenderà in parte dalle altre
famiglie, e ciò perché nessun litigio venga a minacciare la tranquillità fra di
voi. Questa sarà una vita piena di gioia. Io, il Padre, dimorerò tra voi e con
voi Mi rallegrerò quando vedrò la lietezza dei vostri cuori. Io vi prometto
altresì di visitarvi spesso se voi uniformerete sempre le vostre opere al Mio
Comandamento. – Amen . Amen. Amen!
[Poesia]
“CON GIOIA PER VOI IN SACRIFICIO”
(15 - febbraio)
1. Sì, o Miei cari figlioli, Io sono con gioia
pronto a qualsiasi sacrificio, come pure accolgo qualsiasi offerta o sacrificio
che voi porgete a Me, vostro Dio e Signore, ovvero, ciò che è la stessa cosa,
qualsiasi sacrificio od offerta che voi fate a vantaggio degli altri Miei
figlioli.
2. Chi fa il bene, od anche si dispone a voler fare
il bene, sarà da Me ricompensato settantasette volte settantasette volte,
affinché gli venga rifuso in misura abbondante tutto quello che avrà fatto per
Me e per i Miei. Io vedo tutto, e perciò leggo anche nei vostri cuori. Io so
tutto, e benedico tutto quello che fate.
3. Ed ora voglio infine descrivervi singolarmente
quali oggetti dovete prender con voi quando avrete da lasciare la vostra
dimora attuale. La prima cosa che nomino è: occhiali di ogni specie e qualità.
Dico questo perché ciascuno sia munito di occhiali per il viaggio. E adesso
indicherò quello che dovete prendere nella vostra valigia, perché possiate
farvi un concetto del come essa dovrà essere grande. Al trasporto della stessa
provvederanno i vostri angeli, i Miei angeli.
4. I disegnatori e pittori che si trovano fra di
voi, che si muniscano di un quaderno da schizzi, di matita, di colori e di una
piccola sedia portatile. I suonatori, che portino il loro strumento con sé,
sempre che non sia troppo grande o disadatto al trasporto. I più anziani tra di
voi che si procurino dei panni o giacche grosse, ed i più giovani di una giacca
di lana per ciascuno. Queste vesti calde staranno a puntino quando dovremo pernottare
all’aperto in giornate fresche. Le donne faranno bene a prendersi uno scialle
leggero od un fazzoletto da testa, oppure un velo, perché i capelli lunghi
delle femmine soffrono facilmente se esposti all’aria della sera; gli uomini,
invece, portino un leggero cappello o un berretto. Guanti non sono necessari,
tutt’al più si prendano quelli di filo o di seta che le donne approntano da sé.
5. L’uomo, però, non deve in generale portare
guanti, se non nel caso che occorrano per difendersi dai grandi freddi; dunque,
egli non ne ha bisogno. Di biancheria, quanto l’uomo, la donna ed il fanciullo,
si porti due camicie per ciascuno nella valigia, ed una pulita sul corpo,
altrettanto dicasi delle mutande. I colletti degli uomini devono essere
attaccati alle camicie. Le camicie degli uomini possono essere colorate, quelle
delle donne devono essere di tessuto bianco. Un fazzoletto da collo di seta può
certo prenderselo ciascuna donna; gli uomini abbiano un comune vestito
completo, e così pure le donne, il tutto di colore cupo, e ciò anche per quanto
riguarda le gonne delle donne che dovranno pure essere confezionate di stoffa
scura, poiché durante il viaggio mancherà il tempo per il lavaggio delle stoffe
bianche. Di calze, saranno da porre cinque paia nella valigia mentre un paio
sarà da calzarsi.
6. Le scarpe, che siano buone, però leggere affinché
non vi siano d’aggravio nel camminare. Le donne faranno bene a prendersi a
sufficienza del filo, aghi e bottoni, e dei nastri, affinché se agli uomini
viene a mancare qualcosa possano e debbano rivolgersi a loro. Con ciò viene
cementata l’unione tra i familiari. Invece pettini, spazzole e sapone, non
occorre che ne portiate con voi, perché queste cose vi verranno date dai Miei
servitori. Nella valigia dovranno trovar posto anche due asciugamani e così
anche dodici fazzoletti affinché anche in questo riguardo non vi sia penuria e
se ne possa sempre prendere di freschi. In quanto ai libri, portate con voi
possibilmente la “Storia della Mia fanciullezza” e “L’apocalisse”.
(16 - febbraio)
7. Ciascuno si prenda un cappello secondo il proprio
gusto, però che non sia adorno né di penne, né di fiori; basterà semplicemente
un nastro. Un robusto ombrello, non troppo chiaro di colore, che possa
contemporaneamente servirvi di appoggio, e completi il vostro equipaggiamento.
E vedete di non dimenticarvi di prendere anche una ciotola e un bicchiere, a
seconda che ne siete forniti.
8. Ma specialmente, ciò che è il più necessario
di tutto, portate Me nel vostro cuore, affinché non andiate in perdizione o non
deviate dal buon sentiero.
9. O cari figlioli! Quale non sarà mai la gioia
quando ci vedremo là, nel luogo della pace! Con quanta gioia allora si
saluteranno là i conoscenti e gli amici!
[Poesia]
“VENITE E SACRIFICATEMI SOLTANTO
LE FUTILITA’ DELLA VOSTRA VITA TERRENA”
1. Che cosa sono le futilità della vita? Ebbene,
sono tutto il superfluo senza il quale voi potete benissimo vivere nella vostra
nuova Patria nella quale Io stesso vi conduco. I vestiti delle donne non
dovranno essere secondo la moda del giorno, bensì secondo il gusto naturale:
semplici nel colore, semplici nel taglio e semplici nella disposizione dei vari
pezzi.
2. Io sono certo, o cari figlioli, che se voi aveste
anche un solo presentimento di quanto tutto sarà bello nel Paese della pace,
malgrado ogni semplicità, voi già adesso lascereste stare tutto e piantereste
tutto per seguirMi subito, però oggi voi non sapete ancora “dove”. - Con
immutabile Amore Io penso a tutti voi. Pensate dunque pure voi sempre a Me ed
offriteMi in sacrificio le seduzioni menzognere del Maligno. Ai Miei occhi
però voi siete sempre belli, purché siate di cuore puro ed amiate il Padre come
Egli vi ama. - Amen.
[Poesia]
“ENTRATE NELLA PATRIA ETERNA
TENENDOMI PER MANO”
1. Comprendete voi, quello che vuol dire: poter
entrare nel Paese che appartiene al Padre? Al Padre vostro, il Quale vi ci
vuole condurre e vuol guidarvi Egli stesso quale Capo supremo, in parte
visibile e in parte invisibile, della Chiesa, dell’Insegnamento, dell’Amore e
del popolo? - Perciò, o diletti figlioli, gettate via da voi tutto ciò che può
arrecarvi disturbo e grevezza e che può procurarvi cure ed affanni, poiché Mi
sono assunto Io stesso il compito di aver cura di voi da quando vi ho dettato
questo “Legame del Cielo”. Non datevi dunque pensiero; la Patria vi
invita!
2. Destatevi dalla vostra letargia e pensate: “Il
Padre nostro ci chiama! Via dunque tutto ciò che ci è sgradito. Noi vogliamo
porgere la mano al Signore, affinché, condotti e guidati da Lui, noi si possa
ben presto raggiungere la porta della nuova Patria”.
3. La piccola commozione da cui foste colti alla
lettura del come si svolgeranno i Giudizi, non vi ha nociuto.-Questa angoscia
logora i lacci che vi tengono ancora uniti a ciò che qui vi appare gradevole e
comodo. Se voi poteste farvi un concetto pieno di quello che sarà il Nuovo
Regno, in verità, non sareste tanto preoccupati per le inezie che dovete
abbandonare qui. Però ascoltate: “Le pene ed il turbamento di ciascuno
avranno fine non appena apparirà il Mio Cuore”. Cosa di cui tutti possono
rallegrarsi a piacimento. - Amen.
[Poesia]
MA SUBITO, POI, DOVETE ANCHE ESSERE
PREPARATI ALLA PERCOSSA
1. Non affannatevi, a voi stessi non accadrà nulla,
poiché voi siete vigilati da Me e dai Miei servitori, i forti angeli. Però,
tutti coloro che vivono dispersi lontano dalla famiglia, alla apparizione del Cuore
devono far ritorno, affinché tutti siano il più possibile riuniti quando la
percossa avverrà.
2. Io, il Signore, avrò cura affinché voi, nonché le
case dove dimorate, non abbiano a riportare notevoli danni. Ma la zizzania che
vi dimorerà al tempo della percossa, morirà di spavento o sarà chiamata da Me
affinché voi possiate indisturbati e senza affanni comunicare con coloro che
rimangono. Ed ora riflettete come si conviene, al privilegio di cui voi godete
in confronto ai figlioli delle tenebre. Voi saprete già prima quello che deve
accadere, e quindi potete esser tranquilli e vivere senza pensieri, sapendovi
voi protetti dal Padre vostro Gesù!
Preghiera e ringraziamento:
3. “O dolce, o buon Nome Gesù, noi
tutto Ti sacrifichiamo volentieri. Soltanto, rimani Tu il nostro buon Padre
indulgente. Noi Ti amiamo e Ti veneriamo, poiché sei il nostro Dio e Signore. O
Padre nostro, proteggici Tu, affinché, secondo il Tuo santo desiderio, non ci
accada nessuna sventura. Sii Tu con noi, ora ed in ogni tempo e per tutta
l’eternità. Amen. Amen. Amen”.
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Il futuro Regno - Appendice - Allegato
[home sito] - [spiegazione della poesia]
[1] - La data è probabilmente
dedotta dal dettato al cap 9,43
[2] - Nota del copiatore.
[3] - (nel paese a loro
destinato)
[4] - Forse un errore di trascrizione/traduzione
del Dettato. - Qui dovrebbe essere invece: [mietuto, falciato] - cioè di
colui che ha spinto l’umanità a cercare nel sottosuolo quel petrolio, quella
materia prima, per lo sviluppo del benessere esteriore, tale da allontanarci
dalla ricerca dello spirituale interiore.
[5] (Nota) - La data del 1888 è esatta, anche se
ad un primo esame essa può risultare un errore di stampa. Con un tale avviso,
invece, il Signore ha voluto significare una data storica la quale acquista più
significati a seconda dell’animo del credente pellegrino. Ad ogni modo,
successivamente, a seguito di una preghiera specifica per un chiarimento, i
fratelli del “Cerchio spirituale d’amore” di Trieste, per mezzo di
Teresa nell’anno 1976, ebbero dal Signore una risposta che è riportata alla
fine di questo libretto come allegato.