RIVELAZIONI
DI DIO
Gottfried Mayerhofer
1807 – 1877
Comunicazioni ricevute attraverso la
Parola interiore
sul tema del ‘tempo’ fra il 1870 e il
1877
Segni
del nostro tempo
Estratti di dettati pubblicati nel
1925
in una raccolta a cura della casa
editrice
‘Nuova Salem” di Johannes Busch
al N° 43
Titolo
originale: “KENNZEICHEN UNSERER ZEIT”
Copyright ©
by ‘Casa editrice Gesù La Nuova Rivelazione’
ISBN 978-88-98788-23-1
Questa
edizione a cura di: “Amici della nuova Luce”
Sito
internet: www.legamedelcielo.it
Traduzione
di Ingrid Wunderlich e Antonino Izzo
Casa editrice GESÙ La Nuova Rivelazione
Via Vittorio Veneto, 167
24038 Sant’Omobono Terme (Bergamo)
Tl. 347.1041176 – fax.
035.851163
E-mail: damianofrosio@tiscali.it
Sito
internet: www.jakoblorber.it
Cap.
1 23.04.1870 America ed Europa uniti in una parola
del Signor
Cap.
2 6/7.05.1870 “I poveri li avete sempre con voi. Me invece non
sempre Mi avrete!” – [Matt. 26,11]
Cap.
3 4.06.1870 Un quadro del nostro tempo
Cap.
4 23.06.1870 Su Lazzaro [Giov. 11,17]
Cap.
5 25.06.1870 Un’immagine di rispondenza sulle condizioni spirituali del nostro tempo
Cap.
6 21.07.1870 Isaia 33,1
Cap.
7 24.09.1870 Il valore del tempo
Cap.
8 29.10.1870 Sulle condizioni del tempo attuale e
il motivo spirituale dello stesso
Cap.
9 1.11.1870 Uno sguardo nel nostro tempo
Cap.
10 11.11.1870 Quale chiesa è più vicina a Me o al
Mio vero insegnamento: la cattolica o la protestante?
Cap.
11 28.11.1870 La sinagoga
Cap.
12 15.12.1870 Povertà e ricchezza
Cap.
13 4.01.1871 Il Satan
Cap.
14 25.07.1871 Sulla questione sociale
Cap.
15 5.10.1871 Satan, Luce, Caino, giuramento, vecchi cattolici
Cap.
16 18.10.1871 Confusione, fusione, unione
Cap.
17 7.12.1871 Civilizzazione
Cap.
18 7.08.1872 Il tempo
Cap.
19 13.09.1872 Cenni sul culto spirituale e materiale
Cap.
20 7.10.1872 Segni del nostro tempo
Cap.
21 1.11.1872 Il lavoro per ricondurre l’uomo all’obbedienza
Cap.
22 30.03.1873 Sulla musica del futuro
Cap.
23 1.11.1873 La donna
Cap.
24 31.05.1874 La religione del futuro (II):
l’amore! (in particolare per gli
spiritisti)
Cap.
25 1202.1876 La religione del futuro (II)
Viviamo adesso nel tempo della grande lotta dell’essere o del non essere dell’umanità. In
altre parole, se deve vincere il mondo materiale oppure quello spirituale, e se
deve essere accettato il concetto di vita come Verità. Nel primo caso l’uomo si
degrada alla cultura animale, nel secondo caso, invece, la purissima armoniosa
concezione verso lo spirituale culmina nella dottrina di Cristo, in cui
l’essere umano viene di nuovo inserito nella sua vera dignità, dal momento che su questa via gli
vien fatto notare la figliolanza di Dio se, con l’osservanza della divina
Volontà, adempie la Legge dell’amore basata sul puro principio spirituale.
Questa lotta per il predominio tra i due estremi
menzionati – la mondanità o la spiritualità – è il segno principale del nostro
tempo, in cui naturalmente si presentano nel contempo degli errori; tuttavia il primo,
finora predominante, attraverso la trasgressione rende se stesso sempre più
‘impossibile’. Quindi proprio questo conflitto è la vera lotta di una cultura
superiore, nella quale adesso l’intero mondo con tutte le sue condizioni è più o meno coinvolto in parte coscientemente,
in parte inconsciamente, e la sua felice decisione viene descritta con la
parola profetica “fine del mondo”,
cioè subordinazione della mondanità alla spiritualità.
Nell’eminente significato in questa fase di sviluppo
dell’umanità che ci prospetta l’evoluzione di molte cose con una ben più ampia
portata, è quindi un obbligo di ogni amico degli uomini, coscienzioso e
ragionevole, di prendere una decisa posizione in un tale tempo di seria
decisione.
Quindi, per facilitare la scelta di ciascuno di noi
mediante un sufficiente chiarimento per la comprensione di tutte le sue fasi
cui andremo incontro nel prossimo futuro, ci viene offerta qui una cospicua quantità
di Luce di Grazia, quale stimolo al più maturo esame dell’antica domanda: “Cos’è la Verità?”. – Le molteplici
risposte dall’Alto, come ci sono già state date anche in tutte le altre
edizioni della nostra raccolta, specialmente tramite la scuola di Trieste in
cui opera Gottfried, sono qui raccolte in ricca pienezza come sostanza più
nobile.
Voglia l’infinitamente buon Donatore, come Padre della
Luce, benedire riccamente quest’ulteriore lavoro per tutti coloro che sono di
buona volontà, vale a dire, per i più sinceri ricercatori della piena Verità!
Dio lo voglia!
L’editore Johannes Busch
(1894)
[indice]
۞
America ed Europa uniti in
una parola del Signore
[In seguito alla stampa di un articolo
sulla “La Wiener Presse” (“La Stampa viennese)”, nell’edizione serale del 23 aprile 1870
tratto dal giornale libero americano New-Jersey, ilSignore rispose:]
1. “Cari figli,
ma un po’ ingenui! Mi
dispiace che vi preoccupiate molto a causa Mia; a Me è del tutto indifferente
se in quel documento mondano che voi chiamate ‘Costituzione’, inserite in alto il
Mio Nome oppure no.
2. Di una cosa però vorrei assai
cortesemente pregarvi: che non si ripeta più che voi, nella vostra ingenuità,
crediate che Io sia disonorato se non lo fate.
3. Io esisto già da eternità e prima dell’inizio
del mondo, e se credete che non Mi possa più mantenere senza il vostro
appoggio, questo dimostra che non ci tenete molto a Me e alla Mia esistenza. Se
in linea di massima si può parlare di disonore, allora disonorate voi stessi,
volendo imprimere continuamente il Mio Nome sul vostro misero sapere, sul
vostro operare e sulla vostra abborracciata[1] attività umana, come si appone
spesso il falso timbro di una famosa fabbrica alla cattiva merce.
4. È del tutto faccenda vostra come
vi fate governare, e non dovete aspettarvi che Io, che porto nelle Mie mani un
universo, ogni volta migliorassi cose speciali che la vostra pigrizia e
cattiveria hanno rovinato. Inoltre è inutile che nella vostra costituzione
riconosciate il figlio Mio Cristo come Signore delle nazioni, poiché quando Io
Lo mandai a voi 1800 anni fa, accentuai nei Suoi insegnamenti particolarmente
che non doveva occuparSi assolutamente con gli affari del governo mondano.
Egli nemmeno lo fece, ma diede la definita spiegazione ‘che il Suo Regno non
era del vostro mondo!’. Se Lo volete includere come supremo Signore nelle
vostre faccende mondane, nella ‘costituzione’, allora agite contro il Mio
esplicito divieto.
5. Governare troppo è soprattutto
niente, e poiché la vostra costituzione e leggi provvedono piuttosto per tutto,
allora vi prego di volervi astenere dal voler alla fine rendere responsabili Me e Mio figlio per cose che
riguardano solo voi; scegliete gente ordinata come funzionari, scacciate dalle
cariche i delinquenti e dominate il meno possibile rispettando quanto più è fattibile
la libertà del singolo, e troverete che sarà meglio che se governare troppo nel
Mio Nome. Dovrei soprattutto vergognarMi di essere il Signor Iddio, se fossi veramente
responsabile di tutto quello per cui gli uomini, nella loro ingenuità, hanno
già voluto renderMi responsabile.
6. Per ciò che riguarda la Bibbia,
devo ammettere apertamente che non Mi pare che il riconoscimento della stessa,
quale suprema legge fondamentale, sarebbe di utilità nella vostra costituzione,
inoltre non lo pretendo, poiché ho ancora molti figli nel vostro paese che non
vi credono, per lo meno non nel senso come lo credete voi, e per i quali
sarebbe una pietra d’inciampo. E in più i vostri insegnanti di religione hanno
messo nella Bibbia e dalla stessa interpretato talmente tanto di quello che non ci
doveva essere messo né essere interpretato, cosicché dovreste creare ancora un
tribunale federale superiore nella forma di una corte di giustizia teologica o
biblica che dovrebbe decidere, in ultima istanza, se le vostre leggi armonizzano
anche con la Bibbia. Che questo dovrebbe condurre a maggiori confusioni, è del
tutto naturale, all’infuori che riconosciate dalle cento differenti sette, una
come determinante. Allora non
sarebbe però nessun cristianesimo, ma un settarismo, e cesserebbe la vostra
libertà di religione. E poiché Io sono per l’incondizionata libertà di
religione, dovete pure ammetterlo; in caso contrario, Io, l’Onnipotente, avrei
creato voi uomini così da poter avere una sola forma di religione …”.
Quando
Gottfried Mayerhofer lesse l’articolo sul New Jersey, subito comprese
l’autenticità della parola percepita e la trascrisse, e subito dopo sentì in sé
ancora la parola del Signore: “Continua a scrivere”, a cui seguì questo come continuazione:
7. “ … Cosa
che ancora violerebbe le Mie idee sulla libera volontà degli uomini. Dal momento
che ho creato
l’uomo come essere libero, egli Mi può cercare dove vuole, sia attraverso la
Bibbia, o attraverso la natura visibile, oppure nel suo stesso cuore; è
sufficiente, purché Mi trovi, e se non Mi vuole cercare, nemmeno Io lo
costringerò alla ricerca.
8. Io voglio riconoscere come ‘figli Miei’ degli
esseri che vengono liberamente a Me, non che ne siano costretti in maniera
servile, sia attraverso Leggi divine oppure perfino solo attraverso leggi
umane. Perciò ognuno rimanga con la sua fede, lasci a Me il Governo dell’intera
infinità; le vostre costituzioni e poderosi codici devono rimanere solo vostri,
come prove della grande limitatezza della maggior parte degli uomini. Voi avete emanato migliaia
di leggi e inventato punizioni di ogni genere per le loro trasgressioni;
vedete, quanto siete indietro al Mio Ordine! Io ho dato solo due Leggi, anzi
veramente solo una, e questa è la Legge dell’amore, specificata più precisamente in due comandamenti,
e non punizioni.
9. Qui hai il completamento della parola
proveniente da Me per gli altri figli molto lontani da voi, che però nel loro
fervore religioso non possono ancora distinguere l’effettivo vero dall’ingannevole,
oppure il guscio dal nocciolo. Anch’essi stanno vicino al Mio Cuore paterno, e
mai respingerò i ricercatori, se dopo lunghe vie errate avranno trovato la
vera, giusta via. Anche a loro fiorisce il frutto dell’amore; nondimeno, così
come faccio germogliare al suolo dei particolari frutti in tutti i paesi e nei
differenti climi, e nonostante, spesso questi frutti somigliano apparentemente
l’uno all’altro, ma per quanto riguarda l’interiore sono differenti nel sapore
e nella dolcezza oppure nell’acidità, così è anche con i figli Miei nelle
differenti parti del mondo. Agli uni do’ il frutto del tutto insaporito con il
miele del Mio Amore, perché a loro il miele non guasta più lo stomaco, e ad
altri mescolo ancora del dolce con l’amaro, dello spirituale col mondano,
finché anche loro avranno fortificato la loro forza di digestione, così che
pretendendo lo spirituale con il miele, per il Mio Cuore sono diventati altrettanto ciò che
voglio fare di tutte le Mie creature, e questi sono figli Miei, degni di Me, il
Creatore e Signore! – Amen!
*
10. Qui hai unito l’America e l’Europa
attraverso un legame spirituale, annodato da Me per quelli che là hanno ardente
desiderio di Me, e per voi qui, per quei figli che Mi amano veramente, uniti
attraverso il vostro affettuosissimo Padre e Signore in tutti i Cieli! – Amen!
Amen! Amen!
[indice]
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“I poveri li avete sempre con voi, Me
invece non sempre Mi avrete!”
[Matt.
26,11]
6 e 7 maggio 1870
1. Questo testo, per quanto possa avere l’apparenza di essere piccolo, vedrete che comprende comunque qualcosa di enorme non
appena ve lo avrò illuminato più da vicino; infatti, è sempre così; tanto meno parole, tanto più grande e più profondo
è il senso!
2. Queste parole riferite qui sopra, Io le
espressi a Giuda Iscariota quando si soffermò, per amor dello sporco egoismo,
sul fatto che Maria, la sorella di Lazzaro, dopo che quest’ultimo era stato
risvegliato dalla morte, Mi unse i piedi con una libbra di unguento di prezioso
nardo[2], facendo Giuda
l’osservazione che, con i 300 denari avrebbe potuto fare tante cose buone.
Tuttavia Giuda lo disse solo in apparenza, poiché, nei fatti, dei poveri si
occupava pochissimo o niente affatto.
3. Se ora osserviamo questo testo e la sua
azione precedente in esso descritta, allora dallo stesso sorgerà la domanda:
“Ma come si potrebbe descrivere più da vicino il vero senso sotto l’aspetto
spirituale?”. – Allora vi devo spogliare le persone operanti nella rispondenza
della loro personalità, e dirvi:
4. ‘Giuda Iscariota’ è il mondo, ovvero gli
uomini come sono, erano e saranno in maggioranza; i Lazzaro, come quello
risvegliato da Me, sono i pochi cari figli che Io risveglio alla vita spirituale
mediante differenti circostanze, dopo che gli stessi, precedentemente, erano
già da tempo posti nella tomba della decomposizione spirituale. ‘Marta’ è la parte migliore dell’umanità
che certamente Mi cerca, ma a causa della sua troppo grande operosità mondana,
ancora non ha potuto trovarMi completamente.
5. Questo ‘Io’, a cui Maria unse i piedi con il prezioso olio,
è propriamente la Mia parola divina che Io spargo tra di voi e presso alcuni,
come presso Maria; essa viene cercata nelle chiese o nelle scienze, o
altrimenti in qualche altro luogo e presso altri, come un giorno presso i Miei
discepoli, e più tardi presso tutti i rinati sarà comunicata loro direttamente
o indirettamente da Me.
6. ‘I poveri’, ovvero nella nostra
spiegazione i poveri spirituali, sono coloro che attendono il nutrimento,
nutrimento che Io lascio anche giungere sotto differenti circostanze.
7. Per quanto riguarda Giuda ovvero
globalmente ‘l’umanità’, quest’ultima è ancor sempre la stessa,
in massa, come prima, e poiché peggiora sempre di più ed è già quasi
completamente soffocata nel sudiciume dell’egoismo e dell’avidità di dominio,
allora non vogliamo occuparcene oltre.
8. Tra non molto tempo li risveglierò tutti nuovamente. Chi allora vorrà risvegliarsi alla salvezza, lo potrà
fare; gli altri a cui è più caro il sonno in senso spirituale e
presso i quali solo la vita terrena è la cosa principale, questi potranno stare
a guardare quando un giorno si risveglieranno, dove si risveglieranno
veramente.
9. A Maria e a coloro che Mi cercano su
ogni specie di via, già al momento giusto metterò delle guide adeguate che
dovranno condurli sulla retta via; queste ‘Marie’
ungono continuamente i Miei piedi, adorano la Mia parola,
sono in estasi con la lettura della stessa, ma solo di rado vengono all’azione.
Così quel giorno lo fu anche Maria; lei credeva di onorarMi abbastanza con l’ungerMi i piedi con l’unguento di nardo, ma non
pensò oltre, non pensò che l’amore per Me, fisicamente in Gesù, non basta,
bensì seguire il Mio esempio è veramente la cosa principale!
10. Ciò che Giuda Iscariota addusse come pretesto che col
denaro speso per l’unguento si sarebbe potuto fare un gran bene a molti poveri,
è ancora lo stesso pretesto anche oggigiorno presso la maggior parte degli
uomini, non appena viene loro consigliato con una parola divina di fare altre cose al posto di
quelle che vorrebbero fare volentieri, cioè di onorare questa parola divina con
i fatti.
11. In tal caso, tutti gli uomini
dicono: “Che cos’è questa ‘stoltezza’ con
tali parole moralistiche, parole che comunque, in pratica, non sono
realizzabili, e oltre a ciò non hanno uno scopo di vita. Invece di abbandonarsi a queste
fantasticherie, si potrebbe impiegare il tempo per qualcosa di prezioso, piuttosto
che sottrarre in questo modo al mondo le sue forze e i suoi talenti! Questi
sono solo dei poveri spirituali, poveri che possono trovar gusto in tali cose;
ma un uomo risvegliato, scientificamente formato, non può occuparsi con
ponderatezza di tali scempiaggini!”
12. Così è la maldicenza della massa
e così rimarrà ancora a lungo, mentre coloro che l’umanità qualifica come
poveri, sono forse proprio i ricchi. E se non lo sono, possono comunque
diventarlo, poiché corrono dietro ad altri spettri di piani ambiziosi e avidi
di dominio, e guardano ‘i poveri’ – che sono
i Miei prediletti – con disprezzo.
13. Ecco qui, proprio questo
versetto dove si dice: «I poveri, infatti, li
avete sempre con voi. Me, invece, non sempre Mi avete!» [Gv. 12,8]. Che cosa vuol dire questo?
14. Questo vuol dire: Io in generale esclamo agli uomini: “Considerate ben i Miei poveri, poiché di loro è il regno dei Cieli”.
Non disprezzate i Miei figli; Io infatti ve li do non perché li
sosteniate, no! Io stesso li sostengo; ve li do’ solo per continua
ammonizione. Cosicché voi, anche se credete di conoscere o di possedere nelle
vostre scienze il Dio e Creatore, adesso vi dico che i Miei poveri li
avete sempre nelle vostre vicinanze, invece Me potete al massimo riconoscere
raramente o addirittura mai.
15. Anche se gli uomini
con un ordine perentorio proveniente da Me, vedendo chiaramente, comprendessero
in un attimo dove sono veramente e dove li spinge, veloce come una freccia, la nave
della loro vita, tutti morirebbero di disperazione, perché l’abisso che ancora
nasconde il futuro e la loro stessa folle vita, provocherebbe loro una
vertigine tale da farli precipitare tutti nella stessa. Perciò copro loro
l’abisso, come un giorno non lasciai vedere chiaramente a Giuda il suo futuro,
sebbene lo conoscessi precisamente.
16. Io feci giungere
allo stesso abbastanza ammonizioni, come sempre adesso all’umanità, non importa
se giovano oppure no. Io ero anche sempre nelle sue vicinanze come adesso con
tutti gli uomini; ma Giuda, altrettanto, mai Mi riconobbe nel Mio vero e
proprio valore, sebbene sentisse abbastanza di Me e vedesse le Mie opere.
17. Così è ancora oggi.
L’umanità non vuol sapere niente di Me, e sebbene Io esclami loro continuamente:
“Voi non Mi conoscete affatto!”, ciò è predicato a orecchi sordi, e quindi come
costante Ammonitore devo lasciar tra loro i Miei poveri, i quali, di tanto in
tanto, devono esclamare all’umanità: “Voi
non conoscete il Padre. Considerate allora per lo meno i Suoi figli!”, e tra questi figli siete menzionati anche voi. Certamente siete
ancora sconosciuti agli altri uomini, e vivete solo nel silenzio per Me e per
procurare un giorno alle vostre anime, secondo le Mie parole, il beatissimo
stato nell’aldilà, ma non rimarrà sempre così. Adesso il vostro operare è
limitato e si riferisce solo a singoli esseri umani smarriti, i quali,
meritando una sorte migliore, di tanto in tanto li guido nella vostra
vicinanza; tuttavia, non appena questa piccola comunità dei Miei cari figli diventerà un po’ più grande, anche la Mia parola avrà un po’ alla volta
più valore, e allora dovrete uscire di più allo scoperto e agire con parole e
opere!
18. Allora provvederò anche ai singoli di voi con maggior energia, affinché la loro grande opera
di conversione si svolga anche più velocemente, prima che abbia luogo la
completa trasformazione di questo Globo terrestre sotto l’aspetto spirituale e
anche il Mio personale ritorno.
19. Finora voi tutti
avete avuto a che fare solo con voi stessi, per rimuovere il letame delle
passioni dai vostri cuori ed impiantarvi piante più nobili; quando
però vi si avvicinerà la grande domanda di confessare pubblicamente quello che
Mi avete finora promesso in segreto, e in parte anche mantenuto, allora dovrete
predicare ad alta voce e ben percettibile la retta via al Giuda o all’uomo del
mondo, come anche alle Marie o ai fedeli di oggi, anzitutto dapprima alle anime
cristiane cattoliche, come finora ai poveri disprezzati, quella via che avete
percorso voi per giungere a questa forza di volontà e forza d’azione, e come
potete ora, puri da tutte le passioni, precedere gli altri come esempio e
consolidare la via mediante le opere.
20. All’inizio non
avrete una posizione tanto facile; ricordatevi tuttavia del Mio stesso tempo
d’insegnamento, e ciò che anche voi incontrerete, non sarà comunque mai ciò che
Io, come Dio e Creatore, ho dovuto subire!
21. Nondimeno, per
continuare tutto questo con dignità e senza vacillare sulla via una volta cominciata,
dovrete anche voi poter esclamare, come un giorno Paolo: «Adesso non parlo io, bensì Gesù Cristo parla da me!»
22. Siate solo memori di
questo versetto e anche di Colui che sta all’inizio di questa parola, dove si
dice: «I poveri li avete sempre con voi.
Me invece non sempre Mi avrete!» [Mt. 26,11].
23. Ditelo al mondo! I
poveri, secondo i concetti mondani-umani, ci saranno sempre,
proprio per l’uomo mondano egoistico, come una sua piaga e come ammonitori; ma
Io, il Signore, non ci sono sempre, bensì di rado presso gli uomini che non
vogliono saper nulla di Me, e al massimo nella disgrazia vorrebbero desiderare
aiuto da Me! A questi, dunque, Io anche esclamo: “Ascoltate: i poveri da voi disprezzati
predicano la Mia parola, e solo quando voi stessi li avrete accolti compiacenti
e permanenti nel vostro cuore, solo allora avrete anche Me, ma anche allora
solo di tanto in tanto, fino alla vostra completa rinascita!”
24. Chi poi si volterà ancora in tempo alla vostra e Mia chiamata, farà
bene; poiché quando un giorno lo costringerà solo la miseria, allora sentirà da
Me anche ciò che dissi una volta, che nell’aldilà, quando invocheranno “Signore! Signore!”, a tutti
suoneranno incontro le parole: «Via da
Me, poiché voi non Mi avete riconosciuto quando ero
presso di voi, e adesso neanch’Io vi riconosco!»
25. Quindi abbiate fiducia, Miei amati! I vostri compiti sono ancora grandi, poiché il mio semenzaio
deve anche reggere in tutte le condizioni climatiche! Preparatevi! Eliminate
ogni malerba dal vostro cuore, e quando una buona volta sarete padroni di voi
stessi, allora potrete – sebbene terrenamente poveri ma
spiritualmente ricchi – accendere ai terrenamente ricchi e pii la vera
Luce della fede e dell’amore, e poi, quando la vostra luce non potrà più
spegnersi, potrà contribuire alla conservazione del fuoco
nel cuore del fratello forestiero, affinché poi un giorno possiate dire: “Ti
ringrazio, Signore! Per lo meno non ho vissuto inutilmente! Amen!”
26. Leggete ben per
intero ciò che vi do qui, affinché riconosciate bene sia la vostra missione che il Mio scopo paterno con e attraverso di voi, e mai vi mancherà la
benedizione. Questo vi dice il Padre vostro pieno d’Amore. – Amen! Amen! Amen!
[indice]
۞
Cap. 3
Un quadro del nostro tempo
4 giugno 1870
(da “Giardino dei giorni di festa”)
«Nel settimo giorno farete sette
volte il giro della città, e i sacerdoti soneranno le trombe. E avverrà che, quand’essi
soneranno più a lungo il corno squillante e voi avrete inteso il suo squillo,
tutto il popolo proromperà in alte grida, e le mura della città crolleranno
dalle loro fondamenta, e il popolo entrerà, ciascuno dal lato che ha di fronte».
[Dal libro di Giosuè 6,4-5]
1. Tutte le cose
nella Bibbia, sia nel Vecchio che nel Nuovo Testamento, hanno sempre un doppio senso, anzi spesso anche di
più, oppure, detto ancora meglio, un senso perpetuo e molteplice. Nel mondo e
nell’intera vita degli Stati dei popoli, oppure nel progresso spirituale degli
uomini, infatti, non accade nulla che non fosse già presente in passato, oppure
dove anche più tardi non sarebbero stati compresi sotto avvenimenti passati e
anche futuri.
2. Questi versetti suddetti vi testimonieranno di
nuovo la stessa cosa quando apprenderete dalla Mia spiegazione che quello che
Giosuè ha raccomandato ai suoi sacerdoti davanti alle mura di Gerico, è proprio
un’immagine del tutto fedele del tempo attuale e delle sue conseguenze. Si deve
solo saper rintracciare nelle rispondenze secondo il motivo interiore, e con
l’interpretazione sempre uguale, il propriamente vero.
3. Poiché nel decifrare le rispondenze non siete così
versati come lo sono Io, allora voglio assumerMi il compito di svelarvi il più
preciso, più stretto collegamento di quell’avvenimento con il tempo attuale, e mostrarvi
così di nuovo quanto vi è ancora celato in questi scritti da Me, prima e
durante il Mio cammino di vita terrena per voi e per molti, di cui non avete la
minima idea, avendo conosciuto finora solo la corteccia dell’albero, mai però
il vero e proprio nocciolo.
4. Dal momento che Io, come Padre, vorrei dare ai Miei figli tutto ciò
che li può elevare a Miei co-regnanti spirituali, non vi si deve neanche essere nascosto
nulla, affinché possiate riconoscere e comprendere sempre meglio in parte le
profondità della sacra Scrittura, in parte l’infinito Amore del Padre vostro,
il Quale vuol mostrare a tutti voi che nell’infinità non si trova più nessun
punto d’ombra per il vostro occhio.
5. Adesso, quindi, vogliamo passare alla spiegazione del testo
summenzionato, e spiegarlo passo per passo dimostrando la sua affinità con gli
avvenimenti odierni che si svolgeranno lentamente davanti ai vostri occhi.
Così, dunque, ascoltate:
6. Quello che Giosuè ordinò ai sacerdoti, cioè di
passare sette volte intorno alla città di Gerico, e poi, mentre andavano per la
settima volta intorno alla città, dovevano levare il grido di guerra non
appena sarebbero suonate le trombe dell’anno giubilare sul quale poi le mura
della città sarebbero crollate, significa:
7. per primo, l’andare sette volte dell’anno giubilare
con le trombe intorno a Gerico: il mondo,
e anche come nel tempo attuale la Chiesa
cattolica che abbraccia il mondo comunemente conosciuto. Così è quindi la
Chiesa cattolica il muro che non concede a coloro che vi sono rinchiusi
nessuna libera veduta, sebbene essa sia, per quanto si presume, come muro,
costruito per la loro protezione.
8. Come sapete dal Mio “Governo della famiglia di Dio”[3] allora Io, come ho detto là, verrò sette volte su
questa Terra. In tutti i sei casi vi ho già annunciato la Mia esistenza, a
volte direttamente, altre volte indirettamente. Adesso il mondo si trova davanti alla settima venuta, ma è
anche l’ultima.
9. Il passare sette volte intorno a una città e alle
sue mura, significa quanto: mostrarsi
ovunque, affinché ognuno si possa accertare visibilmente del Mio arrivo,
cosa che è così e non diversamente.
10. Dopo che fin dal principio del mondo Io sono stato
quindi già sei volte sulla vostra Terra ed ho preannunciato che la settima volta sarà l’ultima, potete confrontare le
trombe dell’anno giubilare con quelle della Rivelazione del Mio Giovanni; anche
queste risuoneranno al tempo, per il più grande pianto dell’umanità, e gli
angeli verseranno le loro coppe dell’ira.
11. Quindi Io farò sette volte il cammino intorno alla vostra Terra.
Dopo la settima volta, stanchi dell’attesa, devono anche cadere tutte le mura
della scienza e della fede che hanno costruito gli eruditi e i sacerdoti
davanti al vostro naso, affinché possiate vedere il vero e proprio gregge della
vera fede e del
vero amore. Quindi sette volte la Mia chiamata e la chiamata dei Miei veggenti
e profeti sarà inutile, finché alla fine i Miei spiriti angelici e i figli prescelti vi
annunceranno la Mia inesorabile serietà, quando alla settima volta, col suono
delle trombe del risveglio, vi si dimostrerà assai chiaramente le crollanti
mura, ovvero l’edificio marcio della Chiesa cattolica, perché
può esserci un solo gregge e un solo Pastore!
12. Poiché per l’appunto, adesso si prepara la grande
catastrofe nella vostra Babilonia, la ‘meretrice di Babilonia’ cadrà, mentre
proprio la ‘meretrice di Gerico’ sarà salvata dal giudizio. – Che cos’è la
meretrice di Gerico nel tempo attuale? Vedete, lo siete voi e tutti i Miei
figli credenti che vivono sparsi qua e là sulla Terra ed accolgono con amore la Mia parola e
la Mia dottrina, come Miei messaggeri nel senso vero e proprio. Ciò che al
tempo di Giosuè era la meretrice di Gerico, che veniva guardata dalla massa come la più
cattiva, disprezzabile persona, mentre essa dinanzi ai Miei occhi era l’unica
degna, così da ordinare a Giosuè che dovesse risparmiarla, questo lo siete
altrettanto anche voi, per vero ancora sconosciuti e nascosti al mondo; ma se
il mondo vi conoscesse, allora sareste
come i più disprezzati e più cattivi nel mondo, esposti a persecuzioni, sebbene
potete essere sicuri della Mia più grande grazia!
13. E così, Gerico e l’odierna Babele è del tutto la
stessa cosa. Là Io gridai sette giorni, sette volte all’ultimo giorno il Mio
dolore sui suoi abitanti, ed essi non vi badarono; e adesso, dove proprio al
posto dell’amore e della tolleranza sono scatenati odio e passioni infernali presso i Miei
cosiddetti rappresentanti, così deve anche essere portata la tromba dell’anno
giubilare davanti alla Mia Arca dell’Alleanza, ovvero al Mio Patto con i Miei
figli, e suonare, e precisamente per lo spavento di Babele e dei suoi abitanti,
perché con loro comincia la fine di tutto il settimo giorno del Mio andare
intorno alle mura di Babilonia, ed esse crolleranno e con loro tutti i suoi
grandi che esse racchiudono. Ma poiché il crollo di Babele comprende anche il
crollo dell’attuale Chiesa cattolica e di tutti gli abusi che vi si commettono,
allora dovete pensare che con ciò verranno anche scosse tutte le condizioni
sociali e poste diversamente, con cui poi tutto sarà preparato per la Mia discesa! Allora deve precedere un generale
processo di purificazione, devono essere separati gli agnelli buoni dai caproni
rognosi (gli ostinati e i lebbrosi spirituali), affinché poi il Pastore possa
trovare organi volenterosi per i Suoi soavi insegnamenti!
14. E così aspettate pazienti il momento decisivo che
proprio adesso si prepara. Presto esploderà la mina, la miccia già brucia, poi
starà disperso in mille pezzi sotto macerie e calcinacci ciò che ha agito
ingiustamente per più di mille anni, ed è stato costruito solo sul proprio
interesse dell’avido clero per molti secoli.
15. Questo è il settimo passaggio intorno alle odierne
mura di Gerico; presto sarà completato, e il grido di battaglia dovrà presto
risuonare, esso sarà il grido di gioia dei popoli schiavizzati sotto il
despotismo spirituale. A questo grido di gioia le mura di Babilonia non
resisteranno, esse dovranno crollare e con loro l’intero clero, con i loro
raggiri di odio e di intolleranza, mentre poi, dalle macerie e dai calcinacci salirà un fumo sporco,
quello delle passioni per il momento scatenate
16. In Occidente splenderà una Stella, e splenderà la Luce scintillante dell’amore e del perdono per i rimasti, che precederà il Mio avvicinamento!
Preparatevi, Miei cari figli, per accoglierMi poi degnamente, è il Padre che allora visiterà
visibilmente i Suoi figli, e poi, dopo una dura lotta, metterà personalmente sul capo di ognuno la
corona della sopportazione e della vittoria! – Amen! Amen! Amen!
[indice]
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Su Lazzaro
[Gv. 11,17]
23 giugno 1870
«Allora venne Gesù e lo trovò che giaceva già da quattro giorni
nella tomba».
1. Questo testo
svela un avvenimento di quando Io venni a Betania e lì trovai Lazzaro morto,
anzi, come indica lo stesso versetto, perfino che giaceva già da quattro giorni
nella tomba.
2. Per trarne un utile da questo testo al fine di
istruirvi e spiegarvelo sotto l’aspetto spirituale e collegare allo stesso
anche altri importanti insegnamenti, vi voglio dapprima rendere attenti al vero e proprio
svolgimento del fatto sul perché in quel tempo è successo proprio così e non
diversamente, e perché doveva
avvenire tutto così. – Ascoltate dunque.
3. Dai Vangeli voi sapete che Lazzaro e tutta la sua
casa erano ferventi seguaci dei Miei insegnamenti, ma ancora più ferventi erano i suoi
operai nella conduzione degli stessi, per il cui motivo Mi trattenni spesso per
giorni anche nella sua locanda e nella sua casa.
4. Che per questo Io non fossi ben visto dai giudei,
si comprende da sé, e come generalmente era là, lo e anche adesso: nessuno dei
Miei seguaci sarà ben visto dal mondo, seguaci che Mi amano e credono nei Miei
insegnamenti e li seguono.
5. Considerato che Lazzaro, oltre a questo, era anche molto benestante e
faceva molto bene ai poveri, l’odio dei giudei verso di lui, a causa della sua
rilevante posizione tra di loro, era ancora peggiore.
6. Vi potete immaginare quale gioia satanica ebbero quindi i suoi avversari quando sentirono
che lui era morto, e precisamente durante la Mia assenza.
7. I corti di vista credettero in tal modo, per primo,
di essersi sbarazzati di un temuto avversario, e per secondo di un atto
miracoloso in meno da parte Mia, perché essi erano certamente sicuri che Io, se
fossi stato presso di lui non lo avrei mai lasciato ammalare né morire; solo che tutto ciò che
accadde a quel tempo, per quello e per tutti i tempi, ha un preciso
significato, poiché doveva accadere
proprio così, e non diversamente.
8. Allora anche la Mia assenza
coincise proprio con l’ammalarsi e con la morte di Lazzaro, affinché fosse
esaltato il Mio compito e il Mio insegnamento e, proprio per questo, ancor più,
mostrassi loro l’origine (Mia) divina, e appunto per questo anche il Mio arrivo
nella casa di Lazzaro non avvenne subito dopo la sua morte, bensì fu deciso
volutamente quattro giorni più tardi, per mostrare con il risveglio dello
stesso, ancor più la Mia Divinità, poiché, dopo che una salma giace quattro
giorni nella tomba, non era di certo morto apparentemente, bensì veramente,
come dichiararono anche le sorelle di Lazzaro, dicendo: «Signore, egli giace ora già da quattro giorni nella tomba e si sente
già l’odore!» [Gv. 11,40].
9. Che Io richiamassi l’amico Lazzaro dalla tomba con
la Mia potente parola, lo sapete; che poi attraverso quest’avvenimento
fortificassi nella fede tutta la sua casa, oltre alla gioia di far ritrovare un
creduto perduto per sempre, ve lo potete ben immaginare, e poi l’affaccendata
Marta e sua sorella Maria furono solo allora completamente convinte che Io ero e sarei stato Colui che Mi offrivo
ovunque, e lo avevo anche dimostrato attraverso le molte azioni che erano
possibili solo a un Dio, ma non all’uomo, fossero questi profeti o veggenti.
Anche voi potete immaginarvi che attraverso quest’azione resi credenti pure
alcuni miscredenti, e ottenni qualche nemico per amico.
10. Sapete anche che questo atto avvenne prima del Mio ingresso in Gerusalemme, dove
poi dovetti suggellare con il Mio sangue ciò che avevo insegnato e predicato là
da tre anni.
11. Invece il significato globale, nel senso
spirituale, non lo conoscete. Voi non conoscete ciò che Io volli dire là con questo atto agli uomini e a tutti i
posteri, e che rimarrà anche eternamente lo stesso. Prendendo in considerazione
tutte le circostanze secondarie, potrebbe sorprendere che proprio quest’atto,
prima della Mia morte, fosse anche l’ultimo di questo genere. Che cosa vuol
significare questo?
12. Vedete, questo vuol significare veramente che anche
quella volta all’intera umanità giudaica con un tale atto volli dire questo: “Vedete, voi morti, anche voi siete già sprofondati da più di quattro
giorni, anzi da quattro epoche di tempo nel sonno della morte, e adesso già
marcenti non avete più niente di (spiritualmente) vivente in voi. Vedete, Io vorrei risvegliare anche voi, nonostante il
fetore pestilenziale dei vostri vizi e vezzi che tutti i profeti e re, da Mosè
fino al Mio tempo, non hanno potuto estirpare; vorrei risvegliare anche voi,
ancor prima che lasci questo tenebroso globo terrestre, e prepararvi a una
sorte migliore”. Solamente
che là fu invano. I giudei, incorreggibili come lo erano e lo sono ancora dopo
quasi duemila anni, non ascoltarono il Mio grido ammonitore, e dopo la
distruzione del loro covo principale, Gerusalemme, li dispersi attraverso i
quattro venti in tutte le parti conosciute della Terra, per collaborare al
compimento della maledizione che Io avevo espresso preventivamente allora come
loro futuro destino.
13. E da quel tempo in poi è accaduta nuovamente la
medesima cosa nell’intera umanità. Per millenni giunsero gridi ammonitori e
funeste previsioni, quando gli uomini non vollero ascoltare la voce della
Verità, il che sarà la fine!
14. Il Mio discepolo Giovanni pose i futuri destini –
sebbene scritti in immagini, quale primo profeta – come e quando tutto accadrà,
per svegliare l’umanità che già da molto tempo giace putrefatta nella tomba.
15. Anche altri profeti e veggenti hanno cercato di
farlo, ma inutilmente; l’umanità è sorda e cieca come allora, e non desiste dal
mondo, sprofondando sempre più nella tomba e nella putrefazione. E adesso vengo Io di nuovo, lasciando come miracolo
quello che pochi vogliono comprendere e credere, come un ultimo mezzo per
spiegar loro attraverso degli uomini, direttamente la Mia intera Creazione,
iniziandoli in tutti i misteri del Mio Io e, con ciò, voler salvare come ultimo
Atto d’amore l’umanità putrefacente. E voi lo sapete per esperienza come ben
pochi se ne curano, come pochi altri comprendono che cosa significa che un Dio,
un Creatore dell’Universo, si abbassi per educare voi creature terrene, e
precisamente per far di voi per la seconda volta, figli Suoi: un privilegio
davanti a milioni di altre creature che dimorano su altri mondi!
16. E anche questo è inutile! Perciò, come là era la
fine della Mia missione, così adesso si avvicina anche la fine della Mia
pazienza con gli uomini perversi.
17. All’infuori di voi figli sparsi, tutti gli altri
avranno il destino dei giudei. Essi dovranno passare attraverso i venti della Verità
e della Luce in tutti gli spazi della Creazione e, anche là, come i giudei,
dovranno passare attraverso quattro periodi (di tempo) finché, come le quattro
stagioni ovvero i quattro stadi dell’età umana, dovranno dapprima un po’ alla
volta essere educati di nuovo per l’accoglienza di una sola singola parola
dalla Mia bocca paterna: con la parola della conoscenza e del miglioramento –
la parola dell’Amore – invece del grande interesse personale, – e in luogo
dell’egoismo, l’amore per il prossimo!
18. Così dovete comprendere questo testo; anche adesso viene e venne
Gesù, e il mondo giace già nella tomba della putrefazione, circondato dal
fetore bestiale dei pessimi vizi che solo il Satan (Lucifero) poteva scovare.
19. Anche adesso Gesù vorrebbe risvegliare il
“Lazzaro”, ma ciò che era possibile solo là, al presente è diventata
un’impossibilità. E così rallegratevi che Io, nella Mia inconcepibile Grazia,
Mi sono trovato
mosso a scegliere voi tra molti milioni, e attirarvi al Mio Cuore paterno.
20. Io vengo a voi come un giorno a Lazzaro; egli era Mio amico e
voi adesso siete Miei figli. Non decomponetevi nella tomba, affinché vi possa
sempre risvegliare con quell’Amore con il quale risvegliai un giorno Lazzaro come fratello,
così che anche adesso vi possa stringere come figli Miei nelle Mie braccia! –
Amen! Amen!
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Un’immagine di rispondenza sulle condizioni spirituali
del nostro tempo
25 giugno 1870
[Geremia 2,7]: «Ed Io vi ho condotti in un buon paese, affinché ne mangiaste i suoi frutti
e le sue bontà; ma quando vi siete entrati, avete reso impura la Mia terra e
reso la Mia eredità un abominio!»
1. Questo versetto,
preso dalle lamentazioni di Geremia che così ha preannunciato ciò che i suoi contemporanei non
capivano né potevano credere, che cosa vuol significare se interpretato nel
senso spirituale?
2. Per comprendere a cosa si riferisce questo
versetto, dobbiamo mettere l’effettivo e solo puro davanti agli occhi.
3. È particolarmente noto che gli ebrei dopo
quarant’anni di cammino nel deserto furono portati in un paese migliore, e
poiché più tardi attraverso le guerre essi stessi capitarono tra di loro in disaccordo,
contaminarono il paese con i loro peccati e mancanze, e ciò che era stato
lasciato al popolo come eredità per i suoi discendenti, in tal modo divenne poi
a Me, al Signore, un abominio.
4. E quello che Geremia disse ancor molto tempo prima
della Mia venuta su questo globo terrestre e scrisse come “Lamentazioni”, valse
anche per il popolo ebreo al tempo della Mia discesa nella carne, e vale anche
adesso nel tempo attuale per l’intera umanità.
5. Per quanto riguarda i giudei (di allora), essi sono
la precisa immagine del tempo attuale, poiché attraverso l’esperienza di
quarant’anni nel deserto essi avrebbero dovuto rendersi più docili per poi
convertirsi verso qualcosa di meglio, verso il loro Signore che li aveva
prescelti per essere un popolo per i Suoi grandi scopi, diventando Egli stesso
più tardi un Rampollo di questo popolo, per guidarlo o alla sua stabilita meta
finale, oppure, se non avesse voluto neanche adesso seguire i Suoi insegnamenti
ed esempi, esprimere l’ultima sentenza sullo stesso, vale a dire la condanna,
per non stabilire mai più un intero popolo indipendente, perché a causa dei
suoi vizi e vezzi non ne era degno.
6. Fin dove tutto questo è avvenuto, lo sapete in
parte dal Vecchio e Nuovo Testamento, e in parte dalla storia fino ad oggi.
7. Tuttavia, ciò che Geremia disse in quel tempo agli
ebrei, questo vale anche per l’intera umanità, in particolare per tutti i
popoli cattolici adesso viventi.
8. Anch’essi furono guidati per secoli attraverso
penose differenti situazioni e prove di purificazione, anch’essi dovettero
sentir la sferza e la verga del rigore, concedendo certe cose e assistendo
indifferenti, come perfino la Mia religione di pace servì al pretesto per
uccidere uomini su patiboli e roghi, il tutto ad gloriam Dei, e ancora oggi questo spirito non è
scomparso, solo perché adesso per Mia concessione i popoli sono diventati più
assennati, e allora i roghi e i patiboli non possono più essere innalzati.
Tuttavia, se i governi dessero loro il potere esecutivo, allora vedreste salire
all’ordine del giorno simili colonne di fumo nelle diverse città, ed Io non so
se voi dopo sfuggireste a questo genere di ascesa al Cielo! Ma sia come sia! Anch’Io ho guidato
l’umanità per renderla ‘morbida’ e rendere il suo orecchio più incline al Mio
puro insegnamento; solo che, come andò con gli ebrei, così va adesso con la
maggioranza (particolarmente) della cristianità cattolica.
9. Io la misi (l’umanità) nell’Eden dell’eterna pace,
e con ciò volevo render per lei l’intero globo terrestre per terra promessa; ma
essa non se n’è nemmeno interessata, ha insudiciato la Mia parte d’eredità
assegnatale, e dell’eredità lasciatale ne ha fatto un abominio.
10. Così, dunque, quello che Geremia profetizzò là per
gli ebrei, diventa sinonimo per il mondo attuale, almeno per ciò che si
denomina ‘il civilizzato mondo cattolico’, e oltre a ciò, quel che questo mondo cattolico
crede per i suoi scopi egoistici, che l’intero culto religioso del Mio
insegnamento stia nello sfruttamento delle scienze e delle Mie forze poste
nella natura.
11. O voi, ciechi e sordi! Mentre Io nel Mio
insegnamento e attraverso le Mie opere durante il Mio cammino di vita terrena,
e alla fine perfino con la Mia morte, volli mostrare la grandezza della vostra origine,
tanto che, come Dio, Mi abbassai per venire su questa tenebrosa Terra nelle
condizioni ultime e più infime, sopportando la cosa più spaventosa che un uomo
possa sopportare sulla Terra per riscattarvi dal pantano del peccato e
spianarvi la via, figli Miei, dico, per spianarvi la via per farvi diventare
figli dell’eterno Creatore di tutta la natura visibile e invisibile, i vostri
eruditi e naturalisti, volendo essere superiori, vorrebbero dimostrarvi di
fatto che, volendo Io farvi figli di Dio, voi dovreste discendere dalla scimmia!!!
12. In realtà Io non so chi devo compiangere di più: il naturalista che a causa di tutta la
ricerca ne ha tratto tale insensatezza dal suo cervello (dallo spirito)
prosciugato, oppure voi, che non vi vergognate di provenire dall’animale più
libidinoso e vendicativo che la Creazione abbia da presentare.
13. Che le scimmie, in quanto alla costituzione
organica e passioni e ancora altre facoltà, stiano molto vicine all’uomo e come
tale classe del regno animale in quanto alla forma somiglino all’uomo (secondo le movenze
fisiche), ha il suo motivo. Io (tramite loro) ho voluto mettere accanto a voi proprio la vostra immagine, affinché poteste vedere
cosa può diventare l’uomo senza senno né intelletto né cuore; ma in tal modo
non volli dimostrare come se voi foste discendenti di una tale specie animale,
che come animale possiede pochissime facoltà spirituali, come molti altri!
14. Unicamente questo caratterizza l’attuale genere
umano se si sente attratto a dei suoi presunti antenati, alle scimmie. Infatti,
migliaia e migliaia di uomini – che sarebbero dovuti diventare figli Miei –
superano di gran lunga in libidine e cupidigia e in tutte le sporche
passioni dell’egoismo, le scimmie. Purtroppo è così! E proprio per questo,
l’eredità datavi da Me (la figliolanza di Dio) Mi è divenuta un abominio, poiché su questa
vostra tenebrosa Terra, invece di cuori amorevoli e sensibili, Io incontro
soltanto uomini dissoluti riccamente vestiti, e avide scimmie che conoscono
solo se stesse, e l’una vorrebbe divorare l’altra per essere sola e possedere
tutto!
15. Questa è proprio la più grande contro-immagine dell’amore per
Dio e per il prossimo da Me predicato e praticato. – (l’anticristo)
16. E se su tutto questo volete ben riflettere, e
inoltre ancora notare come i peggiori sono proprio alcuni di quelli che
pretendono di essere ‘Miei rappresentanti’, volendo essi chiarire a voi, figli
minorenni, appropriatamente i Miei insegnamenti e le Mie parole di pace!
17. Quanto sangue hanno essi già versato! Quanto hanno contribuito alla morte
fisica e, ancor più, operato per la morte spirituale delle anime!
18. Costoro cercano di sfruttare tutte le scienze,
tutte le scoperte, tutto ciò che viene scritto e inventato, per il loro vantaggio. Essi
vorrebbero, se andasse secondo la loro testa, non lasciar trapelare a nessuno
qualcosa di questo, volendo essere solo loro gli illuminati. L’altra umanità,
invece, farla brancolare nel buio, affinché possano menar per il naso la stessa
come vogliono e, in tale notte, far loro credere che sia giorno; e viceversa, a seconda di com’è più comodo per i loro
egoistici scopi. Proprio adesso, e precisamente tra pochi giorni, essi vogliono
portare a termine l’ultimo colpo, e con
la dichiarazione dell’infallibilità[4] del capo della Chiesa cattolica, ricondurre il carro di nuovo sulla carreggiata dove solo
loro sanno andare. – Poveri
folli campioni di vista corta! Aspettate solo a cosa vi porterà questo passo[5]!
19. Io posso assicurarvi, per quanto vi crediate assennati e
scaltri, che fin dagli albori della vostra società non avete commesso un colpo
più stupido, e ne avete fatti molti! Questo dimostra che, mentre volevate
guadagnare ininterrottamente in potenza e forza, ne avete persa sempre di più,
e adesso l’ultima pietra vi è sfuggita sotto i piedi, pietra che era ancora un
piccolo sostegno.
20. Così l’ho voluto Io, e non voi! C’è solo un
vecchio proverbio: “L’uomo propone e Dio
dispone!”. Ebbene, anche i signori provenienti dalla “Compagnia di Gesù”[6] volevano guidare, solo che a loro è andata così come a
colui (nella favola greca di Icaro) che venne troppo vicino al Sole e “si
bruciò poi un po’ le dita”. – Così andrà anche adesso; una volta questi
‘negromanti’[7] avevano contro di loro solo dei singoli dal
popolo, li sostenevano i regnanti dalla politica scorretta e corti di vista;
solo che con l’ultimo passo, e con le sue presumibili conseguenze, tremeranno
anche questi e ritireranno la loro mano dal clero. Allora vedremo che cosa
opereranno i loro decreti e le bolle papali.
21. A loro andrà come ai giudei[8], soprattutto come essi vivono
adesso, dove la loro occupazione principale è l’ingannare dei diversamente
credenti. Anche loro staranno da soli, e poiché non potranno ingannare più nessuno,
si guarderanno l’un l’altro in faccia e rideranno di gusto di se stessi a causa
della loro grande
stoltezza. I giudei vivono sparsi tra i popoli (anno 1870) e sono le loro ‘sanguisughe’; questi neri (Gesuiti)
saranno altrettanto dispersi, nessuno si volterà per loro, e coloro che li
seguiranno se ne vergogneranno. Infatti, aver guidato nell’errore un uomo
assennato (per loro) è degno di gloria, ma ognuno che ha solo un quinto più di intelligenza, può fare di uno stolto
il suo seguace. Così è adempiuto ugualmente ciò che un giorno Geremia disse per
i giudei i quali non erano degni delle lamentazioni dello stesso. Essi lo erano tanto poco, come i Miei
attuali che vogliono essere rappresentanti delle Mie parole dettate a te nella
penna.
22. Se non fosse per dare ai Miei figli ancora una
nuova dimostrazione del Mio Amore e Grazia, e attraverso questo versetto
dimostrare loro nuovamente come tutto è connesso – quello che un giorno è stato
scritto e cosa viene fatto ora – in verità, a causa dei giudei (ebrei) e a causa dei gesuiti,
Io non avrei sprecato tante parole; ma poiché presto subentreranno importanti
avvenimenti, in particolare nel campo della fede cattolica, voglio rendervi
attenti su questo, affinché anche nella trappola sotto la pelle della pecora
voi possiate riconoscere il lupo che si insinua di soppiatto.
23. Del resto, state tranquilli! Il Mio occhio veglia
su coloro che Mi amano; confidate nella Mano che vi ha guidato finora e che non
vi lascerà mai sprofondare, finché vi mostrerete degni della stessa! – Amen!
Amen!
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Isaia 33,1
21 luglio 1870
«A quel tempo Hiskia si ammalò a morte, e il profeta Isaia, il figlio di
Amos, venne da lui e disse:
“Così parla il Signore: ordina la tua casa
perché morirai, non resterai vivente!”»
1. Dopo aver
voluto volentieri da Me alcune parole e non riuscivi a deciderti riguardo alla
scelta di un soggetto, ti dissi: “Prendi il coltello, puntalo sulla
Bibbia e, con questo, dove la punta tocca un testo, sceglilo!”
2. Lo hai fatto, e sopra si trova il testo che noi ora
vogliamo considerare più da vicino, vogliamo togliergli il suo rivestimento
esteriore e poi vedere che cosa si trova ancora sotto questo sermone del tutto
mondano, sermone che oggigiorno più di un sacerdote proferisce al morente, sia
nella sua lingua, sia che glielo mormori in latino.
3. Con tali formule d’uso, in genere non si pensa
molto da entrambe le parti. Il sano lo dice al morente, e spesso così facendo
non pensa proprio a niente, recitandolo piuttosto meccanicamente e spesso del
tutto sbadatamente come conviene al suo incarico. Il giacente sul letto di
morte non lo crede, perché a ogni respiro scorge ancora una nuova speranza di
vita, e con ciò entrambi ne hanno poco aiuto.
4. Anche questo re di Giuda, quando il profeta Isaia
glielo riferì, giustamente non voleva crederlo, ma poi pregò Me fervidamente e
gli fu lasciato sospeso anche quest’ultimo momento per un ulteriore tempo, perché egli sentì vero
pentimento, ed Io avevo bisogno di lui per altri scopi a causa del suo popolo.
5. Ma adesso, che cosa ha a che fare con voi questo
testo, e perché l’ho fatto scrivere dal Mio servitore come un monito rivolto a
voi? Ora lo vogliamo sottoporre alle nostre serie osservazioni, affinché non
crediate come se questo testo sia (ora) altrettanto un monito per la vostra
ultima ora.
6. Io personalmente, ogni questione, ovvero ogni parola che Mi si sottopone,
amo dapprima analizzarla a fondo, per scoprirne il senso spirituale, e poi la
corteccia, ovvero il mondano esteriore che forse esprime il discorso, per
metterlo da parte affinché ci si immerga poi nel senso interiore, cosicché in
seguito a ciò si accenda al ricercatore una luce dopo l’altra, finché l’intero
testo splenda nel firmamento del suo cuore come un Sole centrale.
7. Così vogliamo cominciare anche noi! Iniziamo quindi
a definire dapprima ogni parola per stabilirne il suo concetto, e poi per
impiegare il suo senso interiore su noi stessi e sulle nostre situazioni, sulla
nostra destinazione e la missione su questa Terra.
8. Qui in questo testo leggiamo: “Il re era malato a morte e il profeta andò da lui e gli disse di
ordinare la sua casa, poiché sarebbe dovuto morire e non sarebbe più rimasto in
vita”.
9. Che cosa significa veramente la prima parte di
questo versetto? – Vedete, per ciò che riguarda il popolo del re degli ebrei,
sotto quest’ultimo è intesa la Terra intera, mentre il re come supremo nel suo regno
corrisponde all’uomo, quale ultima creatura intelligente sulla stessa che fu creato a Mia immagine.
10. A questo re viene ora il profeta Isaia; ciò vuol
dire: come qui il profeta andò dal re Hiskia, così Io e i Miei angeli veniamo dagli uomini in generale
sotto differenti forme, come ‘coscienza’ oppure come ‘voce interiore’ al
singolo.
11. Che cosa era dunque una volta ‘un profeta’? – Era un pio, ispirato uomo di Dio
che sentiva la voce del suo Signore nel cuore, come anche tu adesso, Mio caro
scrivano, con la sola differenza (conforme ai tempi) che questa voce, là, lo
costringeva più al parlare che allo scrivere.
12. Egli eseguiva la sua missione più verbalmente,
per mancanza di comunicazione scritta, mentre adesso quella scritta è più
facile della verbale, per via della moltiplicazione attraverso la stampa.
13. Quindi, come là i profeti
avevano parlato già da lungo tempo della Mia futura discesa e, attraverso di Me
(anche per iscritto) agli ebrei e agli altri popoli, mentre loro stessi non se
ne occupavano e non volevano comprendere gli ammonimenti e predizioni, così
anche adesso vengo talvolta con dei dettati perché siano scritti, altre volte
nel singolo come coscienza, poi nelle grandi complicazioni mondane e politiche,
nelle malattie e disastri, e ovunque grido a voi e agli uomini spiritualmente
malati a morte: “Ordina la tua casa,
perché tu devi morire!”
14. Questo, nel senso spirituale, significa: «O uomini! Voi che vi trovate già da lungo tempo nell’incredulità e in
tutti i vizi, voi che credete tanto poco che Io, il Signore, abbia camminato un
giorno sulla Terra, e precisamente per amor vostro, come i giudei non credevano
ai profeti che Io un giorno sarei venuto! O uomini, risvegliatevi! Ancora c’è tempo, buttate via il vostro
corpo mortale, pieno di vizi e passioni, (cioè il vostro orientamento
materiale); scambiate, come con la morte, l’abito vecchio con uno nuovo ma
migliore, poiché è giunto il tempo in cui deve essere presa una decisione: o
camminare su lunghe vie sbagliate delle tenebre, oppure percorrere l’unica via
di luce, della fede e dell’amore!». – Come un
giorno quel profeta riferì, così vi esclamo Io da tutti gli angoli della Terra il medesimo grido ammonitore, come
fece Isaia al re della Giudea! Da ogni colpo di cannone e di fucile che in breve
tempo farà tremare l’aria, vi risuonerà lo stesso ammonimento: «Riordinate le vostre faccende, ordinate la
vostra casa, poiché dovrete lasciare questa cattiva via dell’egoismo e della
brama di dominio; dovete decidervi, se verso l’Alto o verso il basso!”».
15. E questo grido ammonitore, Miei cari figli, è rivolto anche a voi: “Decidetevi a voltar le spalle al mondo e ai
suoi fugaci stimoli, se volete entrare nel Mio regno!”. Nemmeno per voi c’è
la permanenza nel mezzo di due vie; perciò seguite solo Me! Toglietevi di dosso
il vecchio, logoro abito macchiato con tutti i peccati e le passioni del vostro
passato; indossatene uno nuovo della gioia e della fiducia in Me!
16. Allora potrò Io, come Profeta e come Padre,
chiamarvi quando vorrò, e sono convinto che non piangerete, come Hiskia, il re della Giudea che non voleva
abbandonare il suo presunto mondo, ma seguirete gioiosi la Mia chiamata e Me
stesso, poiché avrete ordinato la vostra casa e morirete volentieri al mondo con tutto
ciò che accade
in esso, per vivere solo in Me e per il Mio regno!
17. Così dovete afferrare questo versetto. Ben per colui che lascia facilmente il suo mondo e
rinuncia ai suoi piaceri. Egli sprofonderà, com’è il caso con l’usuale morire
con se stesso, in un dolce sogno della purissima pace angelica, e come nel
cambio della vita terrena non percepirà neanche per idea il passaggio, quando
si risveglierà di nuovo, fortificato nel Mio insegnamento, a una vita più
bella, dove questa pace angelica, precedentemente sognata, diventerà realtà del suo
cuore.
18. Dunque, trapassate soltanto, figli Miei!
Spogliatevi completamente del mondo, e come sostituzione per questo, vi sarete
conquistati lottando l’Amore del Padre vostro, il Quale per questo vostro passo vi concederà
giornalmente la Sua benedizione! – Amen!
[indice]
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Il valore del tempo[9]
24 settembre 1870
(da “Cenni di vita”)
1. Qualcuno alla
fine della sua vita, quando verrà a sapere e riconoscerà purtroppo solo troppo
tardi come avrebbe dovuto utilizzare questi giorni oppure veramente tutta la sua vita, esclamerà: «I miei giorni son più veloci d’una spola, e
si consumano col mancar del filo» [Giobbe 7,6].
2. E di chi ne è la colpa se, invece di rallegrarsi
del più grande e più importante cambiamento tra l’essere terreno e l’essere
eterno, l’uomo scorge con un brivido quanto sterile e con quale leggerezza ha
sprecato il tempo da Me assegnatogli in azioni inutili e
cattive, e invece di portare con sé un libro colmo di buone e grandi opere,
porta con sé nell’altro mondo un libro vuoto con pagine bianche o addirittura
con pagine sporche e imbrattate?
3. Qui sulla Terra fu ancora passabile, dove l’uomo ha
potuto nascondere la sua vacuità e malvagità sotto modi e atteggiamenti ben
studiati, oppure la sua posizione sociale fu tale in cui solo pochi han
guardato nella propria vita privata, dove poi l’attento osservatore avrebbe
potuto riconoscere i veri e propri moventi[10], così alcune azioni solo secondo
l’apparenza gli sarebbero sembrate buone e nobili. Invece nell’aldilà questi
mantelli di copertura cadono via. Rango, titolo, denaro e simili privilegi non valgono
più; povero e misero, come l’uomo venne sulla Terra, altrettanto deve di nuovo
andarsene via, portando con sé nell’aldilà solo il valore interiore delle sue
azioni, in determinate nuove condizioni, a lui insolite. Questa è la sorte
dell’uomo!!
4. Pensando a questo, ognuno dovrebbe esclamare come
Giobbe: “I miei giorni sono più veloci
d’una spola, e pochi ne ho utilizzati per compiere la mia missione spirituale su questa Terra!”
5. È triste
il ricordo
al tempo sprecato o trascorso malamente (di là, nel Regno della verità); è
triste perché non è possibile nessun miglioramento dello stesso, nessun
recupero del tralasciato.
6. Ho scelto questo testo per richiamare alla vostra mente che anche il tempo
fugge, e dovete utilizzarlo per fare del bene, e lavorare alla salvezza della
vostra anima.
7. Il tempo fugge e con esso la vostra vita terrena.
Voi non sapete quanto a lungo lascio peregrinare l’uno o l’altro ancora su
questa Terra. Per voi ogni attimo è decisivo, se lo avete utilizzato come se
fosse l’ultimo della vostra vita, oppure che diventi il primo buon inizio di
una vita nuova, finora ancora sconosciuta nella quale comincia il progresso
spirituale e l’avvicinamento a Me. Non sprecate il vostro tempo col far grandi progetti per
il futuro, non
sprecatelo con pensieri di cosa farete nella prossima ora o nel prossimo
giorno! – Sappiatelo: il futuro
appartiene a Me! E il come Io regolo le condizioni del singolo sia dei
popoli che anche dell’intera umanità, voi non lo sapete, e anche se lo sapeste non vi
gioverebbe, poiché non comprendereste comunque questo scritto geroglifico delle Mie deliberazioni e disposizioni per la
formazione spirituale di tutti.
8. Sfruttate quindi l’attimo – che passa veloce e
pensate bene che mai più ritornerà – per qualcosa di buono, sia per voi stessi che per
il prossimo.
9. I momenti utilizzati bene forniscono il materiale
da costruzione per tutto l’edificio della vita e della prova che siete delegati
da Me a portare con voi nell’altro mondo.
10. Ogni buon pensiero, ogni buona azione, perfino ogni buona volontà,
tutto questo insieme contribuisce a rendere quest’edificio più solido, più
splendido e più bello; e non dovrebbe essere per voi stessi una vista
rasserenante come per un capomastro, quando alla fine, invece di una scadente
capanna da contadino mezza crollata con un tetto bucherellato e porte e
finestre scassate, vedete stare davanti a voi un edificio solido che non fa
onore soltanto al capomastro, bensì, ammirato anche da altri, stimolando anche
voi stessi al medesimo lavoro.
11. Utilizzate quindi questo tempo, il portatore di
buoni e cattivi pensieri e portatore di azioni; non lasciate passare un attimo,
affinché la sua scomparsa non risvegli pentimento, oppure vi strappi il
pensiero: “Quest’attimo – anche se un
piccolissimo tratto di tempo della mia vita – avrei dovuto e potuto utilizzarlo
meglio!”
12. Riflettete: il vostro lamento non vi aiuta per nulla; l’attimo
scomparso non ritornerà mai più indietro, e viene registrato nel grande Libro
della Vita con il valore delle sue azioni.
13. Proprio per questo motivo ho scelto questo tema,
per mettere un po’ più vicino ai vostri occhi il valore del tempo, poiché se
osservate la vostra vita e il vostro operare quotidiano, quanto tempo sprecate
con cose da nulla, con occupazioni mondane, con vanitose fantasticherie per il
vostro futuro, futuro che comunque non si forma mai così come voi lo
desiderate, bensì come lo voglio Io. Voi prendete così alla leggera questo
sperpero del tempo, come qualcosa di poco importante, per vero, così che se
osservaste la girante ruota del tempo dal Mio punto di vista, vi stupireste con orrore
quali vanitosi scialacquatori siete veramente voi del bene più prezioso, – del tempo.
14. Qualunque cosa vogliate osservare nell’intera infinità, –
nulla ha valore ed è così importante come il tempo! – Senza tempo non esiste nessuna azione, nessun passato,
nessun futuro. Senza tempo, nulla può accadere!
15. Il tempo è il giusto misuratore per le Creazioni,
siano esse divine oppure umane. Solo il tempo dimostra alla Creazione la forza
e la sua durata.
16. Nello spazio l’idea infinita è espressa come cosa
sconfinata, ma per comprendere l’infinito anche solo approssimativamente,
dovete adottare il misuratore del tempo. Le distanze del sistema solare e
mondiale, le loro grandezze, la loro forza di luce, i loro reciproci effetti,
sono misurabili solo attraverso il tempo. Il tempo vi dà un’idea della Mia
Creazione, della sua grandezza e della Mia Onnipotenza.
17. Là vedete che cosa può fare il tempo – messo davanti ai vostri
occhi e scritto con grandi cifre – essendo in grado di stimolarvi ai più bei
sentimenti, alla contemplazione di Me e della Mia grande Creazione, in
confronto alla vostra meschinità, la quale vi costringe ad esclamare: “Che cosa sono io, o Signore, che ti ricordi
di me!”
18. Tutto dipende dal concetto del tempo. Il tempo
non ha inizio né fine. Avete fatto bene a suddividere il tempo in una misura,
affinché possiate misurare il volo dello stesso. Ben avete fatto ad inventare macchine che vi indicano
questo volo attraverso ore, minuti e secondi. Ben avete fatto a provvedere
queste macchine con sonante tocco di campana.
19. Quanto pochi di voi però si ricordano che ogni tocco di campana vi indica
il corso di un quarto d’ora, di mezz’ora o di un’ora intera che non ritornerà
mai più, e il tocco di campana dovrebbe veramente ammonirvi con la domanda: “Guarda il tempo fuggente! Nel mare
dell’eternità è di nuovo sprofondata un’ora, un sunto della tua vita destinata
a te dal Signore. Come l’hai
utilizzata?”. – Oh, se
balenasse in voi spesso questo pensiero ad ogni cambio d’ora, quante volte notereste con stupore
che di nuovo un tratto di tempo della vostra vita, di cui un giorno dovrete
render conto, è rotolato già inutilizzato nell’eterno torrente dell’infinità,
da dove mai più ritornerà.
20. Utilizzate quindi il vostro
tempo, affinché non dobbiate mai esclamare e ben perfino alla fine della vostra
vita terrena: “Quanto velocemente
scompare il tempo! Come la spola al telaio del
tessitore scorre avanti e indietro e alla fine con il suo fervente movimento
mette insieme comunque qualcosa di intero e di utile, come un pezzo di tela o di stoffa, e precisamente da
semplici piccoli tratti di tempo, – proprio così la mia navicella della vita
che durante il mio percorso di vita terrena ha aleggiato leggermente intorno
all’oceano senza riva, sulle sue onde insondate, avrà creato qualcosa di utile
e di intero per la mia vita dell’aldilà?
21. Possa aver
servito l’utilizzo del tempo secondo la Volontà del mio onniamorevolissimo
Padre, a costruire il mio spirituale corpo animico, affinché alla fine della
mia carriera, quando l’eterno
mobile e fuggente tempo mi esclamerà un ‘Alt’, io possa
anche guardare su al Padre con consolazione, e forse con cuore tranquillo,
esclamare:
22. Non ho comunque vissuto invano! Ho
utilizzato il mio tempo, che è volato via come una spola del tessitore, con i suoi ritagli e i momenti, per
quanto stava nelle mie forze e fu permesso dalle circostanze! Se nel libro della
mia vita dovessero trovarsi pagine bianche o perfino sporche, allora Tu, o
Signore, copri le stesse con la Tua Grazia, e perdona al figlio se ha mancato
dove gli è mancata la forza della perseveranza!”
23. Così, figli Miei, considerate il tempo, il portatore
di ogni vita. Senza tempo non c’è vita, e senza vita, nessun tempo!
24. La vostra vita deve imprimere sulla fronte del
tempo la nobiltà, la nobiltà di buone azioni. Il tempo deve essere per voi il
fondamento del vostro io, e per Me il sostegno e la leva con cui Io vi possa
innalzare a Me. – Amen!
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Sulle condizioni del tempo attuale e il motivo
spirituale dello stesso
29 ottobre 1870
1. Che voi
viviate in un tempo movimentato, è vero. È il tempo della
fermentazione! Ma cosa significa veramente fermentazione,
nel tempo della lotta del bene con il male?
2. Vi dispiace essere stati strappati dalla vostra
vecchia tranquillità d’animo, avete ardente desiderio di quiete, come l’animale
stesso è solito fare dopo un buon pasto. Solo che non c’è più tempo!
3. Il grande torrente della Mia Luce, torrente che
pervade il mondo intero, attraversa ora come un lampo anche le vostre vene,
inquietandovi, e nonostante Io mandi continue spiegazioni, in parte della Mia
Creazione, in parte del Mio insegnamento, ancora non volete riconoscere che,
come l’ho detto una volta nel Sole spirituale[11], adesso la lancetta dell’orologio
del mondo sta per voi sul dodici e
l’altra per il mondo spirituale sull’uno;
in altre parole per voi e per il vostro abituale lento procedere (spirituale) andate
incontro alla fine,
e per il Mio regno comincia un nuovo principio.
4. La grande (cosiddetta) Aurora boreale che avete visto
alcuni giorni fa, sapete voi che cos’era? Era una festa di unificazione dei
grandi spiriti (buoni) al Polo nord; essi hanno riconosciuto e aspettavano la
liberazione, rallegrandosene, e nella loro gioia si sono accesi nell’amore per
Me. Alto e lontano oltre la vostra atmosfera risplendeva il loro fremito
gioioso. Anche voi avete visto questa luce, ma poiché ai vostri occhi
attraverso l’inquinata sfera aeriforme si doveva mostrare un’atmosfera
spirituale e materiale, greve di tutti i vizi, allora per i vostri occhi si è
trasformata in un minacciante incendio simile a un fervore infuocato, e così
ciò che ai Miei spiriti suscitava gioia e quale loro espressione in tutti i colori
dell’arcobaleno, corrispondenti alle sette principali Caratteristiche della Mia
Divinità, irradiava giulivo nel nord della vostra Terra, presso di voi,
abitanti terreni, esso dava motivo di funesti presagi.
5. Così è anche con gli avvenimenti che adesso si
svolgono su una parte[12] dell’Europa. Migliaia si
affliggono, migliaia piangono e sospirano, molti di loro sono stati
svegliati dal loro sonno letargico, nel quale finora dormivano piacevolmente.
Altri, anche se si tratta di campi insanguinati di cadaveri e rovine fumanti di
villaggi distrutti, si rallegrano di aver dato abbastanza alla loro presunzione
e alla loro superbia. – Poveri smarriti e ingannati! Muti testimoni di uno
sviluppo molto più grave di qualcosa di più grande e più importante di quanto
voi vi potete immaginare!
6. Se conosceste il Mio piano e le Mie idee, quanto meschina vi
apparirebbe tutta la vostra opera da mestierante, dove ora più d’un generale o
di un uomo di stato si dà delle arie perché vive nell’illusione come se tutto
questo fosse opera sua.
7. I Miei spiriti al Polo nord hanno presentito la Mia meta e se ne
rallegrano, risplendendo nella chiarissima assai intensa Luce della gioia e del
giubilo; solo voi, tristi almanacconi, ve la svignate come vermi sulla zolla
della terra, e nondimeno vorreste comprendere del superiore e sapere del
futuro, mentre non conoscete nemmeno il sasso sotto i vostri piedi, ciò che
esso era (uno spirito libero), cosa è (uno spirito duramente legato) e ciò che
diventerà (ciò che esso era). Voi che vorrei attirare a Me con tutta la
pazienza e delicatezza, sia con buone, paterne parole, sia con ammonimenti, voi
non sapete e non conoscete il tempo della fermentazione che sprona e risveglia
anche gli spiriti. Io ve lo ripeto: è il
tempo della separazione del bene dal male. Badate bene a tenervi dalla
parte dove vi ho posto, affinché possiate giubilare con i Miei spiriti senza
dovervi affliggere con gli uomini di vista corta che non vedono oltre il loro
naso.
8. Comprendetelo una buona volta: è giunto il tempo in cui presto avverrà nuovamente la Mia personale venuta da voi sulla Terra! Perciò tutto si predispone, tutto
vuole indossare il vestito da sposa; gli spiriti giubilano, le anime decedute
vedono la loro liberazione e vanno incontro al loro più facile progresso nell’aldilà. La Terra, se deve di
nuovo calcarla il Mio piede, deve prima essere ripulita; proprio per questo la
lavo già adesso e continuerò a farlo, finché essa, pura da ogni macchia, sarà
diventata una bella dimora per i Miei puri.
9. Quindi non affliggetevi troppo, ma confidate in Me,
e aspettate gioiosi il Padre, il Quale già spesso vi ha teso spiritualmente la
Mano paterna; presto, sì, presto ritornerà! Allora, osservando con occhi
spirituali, vedrete tutto il buio, chiaro e limpido, e non criticherete la Mia
saggia conduzione, bensì soltanto, amare e amare, smisuratamente, poiché esiste solo un vero Padre, ed
Egli è il Padre dell’Amore nel vostro Gesù. Confidate in Lui, Egli non vi ha
mai mentito, e vi tratterà sempre con Amore e con Grazia come lo ha fatto fino adesso.
10. Questa è una parola di conforto per oggi, e con ciò la Mia
benedizione a voi tutti! – Amen!
[indice]
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Uno sguardo nel nostro tempo
1° novembre 1870
1. Tu vuoi che Io
ti ridia ciò che hai visto eri, affinché ti stia meglio davanti agli occhi. E
così ascolta: dunque, ieri pomeriggio ti ho mostrato la vera altezza morale
alla quale si dovevano elevare veramente gli uomini, e ti ho mostrato accanto
all’alto, anche il basso gradino di moralità sul quale stanno adesso gli
uomini, oltre al grande scopo che ho allacciato con l’umanità, e anche la Mia
pazienza proprio con quest’umanità, fino a quando essa sopporterà le storture
della stessa.
2. Sì, è vero, Io ho posto all’intera umanità una meta
bella e superiore, ho anche contribuito finora in tutto, affinché essa la possa
raggiungere. Io stesso, come Dio e Signore dell’infinità, con il Mio grande
esempio ho dimostrato fino a che punto un Dio si possa umiliare, se con ciò Egli
vuole raggiungere una meta superiore. Accanto a questo, però, non ho mai
costretto l’uomo, quale essere libero, a conformarsi a questa stupenda immagine
di un uomo, se non lo spingeva il suo stesso cuore a voler essere uguale a
quest’immagine.
3. Quando un giorno, mediante Mosè, nella storia della
Creazione, feci dire all’uomo: “E Dio
creò l’uomo a Sua immagine”, allora né Io né Mosè intendevamo l’immagine
corporea, ma il Mio scrivano di quel tempo intendeva con questo l’uomo
spirituale, il quale, rivestito del corporeo, doveva essere l’immagine
Mia. Per la realizzazione di questa Idea si determinò in anticipo che alla fine
la parte esteriore somigliasse a quella interiore.
4. Sì, figli Miei, Io ho creato gli uomini secondo la
Mia immagine poiché doveva esprimere la più alta moralità e la più alta nobiltà possibile dell’anima.
Queste Caratteristiche dovevano diventar parte anche agli uomini, agli esseri
accolti a figli Miei, affinché potessero un giorno rimanerMi vicino come grandi spiriti, cosa che
è possibile soltanto se possiedono le Mie caratteristiche, fin dove le stesse sono in sintonia con il loro grado
di esistenza.
5. Ma per giungere a queste caratteristiche, essi
devono anche avere la forza dello spirito, in primo luogo per appropriarsi delle
stesse, e quando sono conseguite lottando, poterle anche trattenere.
6. La Mia Luce, come Dio, sussistendo nelle
Caratteristiche divine, poteva essere una Luce solo allora, quando si sarebbe
riconosciuta anche l’ombra come esistente.
7. Così, per la Mia spirituale, somma, morale Essenza
di Luce, appunto per afferrarla ed avere l’impulso per ottenerla, doveva prima essere
combattuta la parte d’ombra della stessa[13].
8. Se una lieta prospettiva fa su di voi una grande
impressione, non l’avete sempre davanti agli occhi? Oppure: quando voi dopo un lungo errare in una
tenebrosa foresta e tra strette gole rocciose, una volta usciti da questo regno
delle ombre, non vi trovate forse davanti a un grazioso paesaggio? – Senza la
tenebrosa foresta, oppure senza quelle strette gole montane, non sapreste
apprezzare la stupenda, sorridente regione che si trova al di fuori della
foresta.
9. Così è anche con le Mie grandi Caratteristiche
morali, fondate per una Creazione molto più grande, le quali non sono state
create solo per il vostro globo terrestre, né per la vostra breve vita sullo
stesso.
10. Molto al di sopra di tutti i Cieli, molto al di sopra di
tutto il materiale e delle sue possibili trasformazioni, sta la Legge del
bello, del sublime e del vero spirituale.
11. Se come uomini vi ci avvicinate, allora anche
presso di voi il corpo materiale, con le sue possibili bellissime forme,
passerà in seconda fila, e solo l’uomo spirituale, come vero discendente e come
possibile immagine del Mio Io, apparirà poi molto più elevato; egli illumina
pienamente ben dalla forma, perché gliela imprime e di cui egli è l’immagine,
solo che questo illuminare è secondario, e Mosè in tal senso disse che
l’immagine del primo uomo esprimeva la Mia di immagine, perché lì l’uomo interiore (spirituale) e
l’esteriore erano ancora una cosa sola.
12. Dopo che però questa purezza del primo uomo, quale
dono originario, dopo la caduta andò perduta, allora l’uomo nato in seguito non
poté più esistere così, ma dovette essere conquistato; perciò vi potete
immaginare che, dopo che Io stesso ho tracciato la via del ritorno a Me, dovevo
anche aver pazienza con gli uomini, anzi molta pazienza, finché non avrebbero imparato a
vincere tutte le ombre e appropriarsi completamente delle Mie Caratteristiche.
13. Perciò, quando ieri ti ho mostrato l’intera scala di tutte le
possibili gradazioni morali fino all’ultimo grado di un sensuale, cattivo uomo,
uomo che sta più vicino all’animale, oppure ben al di sotto dello stesso, con
ciò ti ho voluto dimostrare che esistono molti milioni di mondi e che tutti,
ognuno in maniera diversa, esprimono di nuovo nei loro abitanti anche un certo
grado delle Mie spirituali Caratteristiche; tutti questi mondi somigliano più o
meno a semplici foreste, dove regna un’oscurità più o meno spirituale. Questi
sono grandi gradini, sui quali tutti gli esseri creati lottano per giungere
fino a Me, gli uni con più facilità, gli altri con più fatica, gli uni più
velocemente, gli altri più lentamente, e così anche voi siete su una di queste
scale, e precisamente non sulla più bassa, cosa che potete riconoscere dai
sacrifici e grazie che Io ho compiuto per voi, per abbreviarvi la via che conduce al Mio Cuore.
14. La Mia pazienza ha perciò ancora un altro motivo,
per quanto voi possiate comprenderlo; poiché la vostra (via) sarebbe già spesso
venuta meno, mentre la Mia non sarebbe ancora stata rivendicata. Questo è il
motivo del perché Io assisto così a lungo, aiuto e mitigo dove posso, per
facilitare la via che ho tracciato ai Miei figli. È faticoso e lo deve essere,
poiché i Miei figli un giorno dovranno servire anche d’esempio per molti altri spiriti e anime che
aspirano ad eguagliarli. Perciò anche le ripetute sofferenze fisiche e
spirituali che Io mando loro, sono necessarie.
15. Vedete quanto è morbido il ferro e come si lascia piegare e fondere, solamente
per diventare un duro acciaio? Ci vuole la grande prova del fuoco, due elementi che devono
agire per questo: acqua e fuoco per farlo diventare acciaio.
16. Così è anche per le vostre anime: esse devono
poter sopportare i più grandi estremi, dal più alto fino al più basso, per
resistere temprate a ogni avversità e guardare un giorno, vittoriose e soddisfatte, al cammino
trascorso, e potersi rallegrare della corona della loro vittoria, poiché solo
ciò che si ottiene combattendo e si riporta lottando, procura vero godimento! –
17. Dal momento che ho posto così queste Leggi, allora sto a guardare
anche a lungo l’affaccendarsi degli uomini; Io in verità porgo loro cenni e
ammonimenti in differente modo, e solo alla fine, quando tutti questi mezzi non
aiutano più, prendo in mano la verga, per guidare più rapidamente i Miei figli
alla meta sulla via più breve, attraverso delle sofferenze.
18. Dopo che Io nel Mio Ordinamento, ho deciso già
dall’inizio un secondo, o veramente
un settimo ritorno sulla vostra
Terra, e quindi si avvicina per voi il tempo per questo importante avvenimento,
allora è certamente naturale che, se voglio ritornare dai Miei figli sotto
altre condizioni, come adesso, devo dapprima pulire il campo dalla gramigna,
poiché solo come Padre posso venire dai Miei figli, e non lo posso fare verso
esseri che, in verità, somigliano ai Miei figli nell’esteriore, ma non lo sono
nell’interiore.
19. Se dunque vengo adesso, allora deve scomparire ciò
che getta ombre, ed Io, la Luce stessa,
voglio solo far entrare di nuovo la Mia chiara, riflettente Luce, nei vostri
cuori, dove non si dovrà mostrare nessuna macchia. Perciò le condizioni attuali
sono così piene di attività, così movimentate e agglomerate di disastri.
20. Ma non temete! Il processo di purificazione è
pericoloso solo per colui che non è abbastanza puro o si oppone alla purificazione.
Un cuore docile che si sottomette volentieri al Mio lavaggio, non ha nulla da
temere. La Mia vagliatura è dannosa solo per coloro che
sono saldati
all’essenza di questo mondo e si sentono infelici con la perdita dei loro beni.
21. Chi invece ha altri tesori e altri beni, vale a dire
spirituali, né Io né una disgrazia glieli toglieranno, per quanto quest’ultima
dovesse irrompere ancora tanto potentemente su di lui.
22. Infatti, questi tesori spirituali non sono per la breve
durata terrena, ma raccolti per l’eternità, e un giorno da questi verrà tessuta
per ognuno la sua veste spirituale.
23. Badate che la sostanza di cui deve essere fatta la
vostra veste futura sia durevole, degna di voi e di Me, affinché nel pieno
ornamento, quali figli Miei, possiate un giorno entrare nel regno Mio!
24. Là, secondo il vostro limitato campo visivo,
contemplerete più di una cosa in un’altra Luce che qui; là la vista spirituale
si amplierà e le Mie uniche Leggi vi staranno scritte in rilievo molto oltre il
passato e il futuro. Là comprenderete poi il Mio Io e la vostra somiglianza
(con Me) ancora da compiersi; là solo voi comprenderete poi del tutto cosa
significa: l’uomo deve diventare
l’immagine di Dio, del suo Creatore, come disse Mosè; ed Io voglio che ciò
sia da voi compreso spiritualmente e aspiriate anche alla stessa!
25. La Mia immagine! Già questa sola parola è
sufficiente per comprendere che per diventare l’immagine di un Dio, non la si può raggiungere giocando, ma deve
essere conseguita lottando con molti sforzi. Perciò adoperatevi per imprimere
quest’immagine al vostro spirito e, così, anche alla vostra forma esteriore, e
non preoccupatevi di tutto quello che accade intorno a voi.
26. Chi vi vuol formare secondo la Sua immagine
(poiché un giorno ha cominciato quest’Opera), non la lascerà a metà e vi
metterà nella mano tutti i mezzi per ottenerla, affinché diventiate ciò per cui
vi ha destinati, e questo è: essere figli
Suoi! – Amen!
[indice]
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Quale chiesa è più vicina a Me o al Mio vero
insegnamento: la cattolica o la protestante?
nel giorno di S. Martino, 11 novembre 1870
1. Dopo avervi
messo Io questa domanda in bocca, s’intende da sé che vi risponderò anche.
2. Allora vogliamo esaminare quale culto religioso, ovvero
quale dottrina di fede, la cattolica o la protestante, sta più vicina a Me e al
Mio insegnamento, e se a Me nei Miei grandi scopi educativi degli uomini va
meglio.
3. Dunque, prima di impegolarci nei particolari di
ogni culto, dobbiamo accettare la religione, ovvero che cosa è la stessa, accettare
l’insegnamento proveniente da Me e dalla Mia Creazione materiale e spirituale
come necessario cercato e bramato dagli uomini, e da questa faccenda deve anche
risultare per quale motivo Io venni un giorno sulla Terra e cosa vi stabilii o
fondai, e quale rapporto ci sia tra i culti religiosi esistenti e quelli
futuri.
4. Già dalla creazione del primo uomo fino al vostro
tempo, nella maggior parte di loro rimase sempre quell’importante essenziale impulso,
perlomeno negli uomini migliori, tale da dedurre da ciò che nella natura
visibile e dalle leggi che qua e là venivano scoperte, esisteva e si accettava
anche un Legislatore, e precisamente Uno al di fuori dalla sfera visibile
dell’uomo; in altre parole ci si sentiva spinti quasi ovunque a riconoscere un
Essere supremo.
5. Che poi a tale Essere, secondo il gradino culturale degli uomini,
fossero attribuite caratteristiche che erano diverse presso ogni popolo, e che
certi popoli non si accontentarono più di un solo Dio ma di due, oppure ancora
di più, e alla fine se ne inventarono innumerevoli, ve lo dimostra la storia
dei popoli pagani da lungo tempo passati, e adesso lo sono ancora qui e là e
nel culto spirituale di certi popoli arretrati.
6. Non appena fu accettato che esisteva Uno o parecchi
esseri superiori, il successivo passo stette alla luce
del giorno, volendosi
rendere propizi questi déi a favore del singolo o di interi popoli. Per
giungere a questo scopo si edificarono case destinate alla venerazione degli
stessi, e poiché lì non vi erano offerte nient’altro che solo lodi e preghiere con canti, parole e
sacrifici, allora si credette anche che questo Dio o gli déi s’intrattenessero
poi con particolare preferenza in tali case,
dove essi ascoltavano con compiacenza tutte le preghiere degli uomini che
cercavano aiuto presso di loro.
7. Ma affinché un tale Dio non
cambiasse poi opinione e si potesse forse allontanare da questo luogo a causa
delle singole preghiere e delle lodi, allora si suppose di dover impiegare
delle persone che nella loro vita non dovevano aver nient’altro da fare che
dedicare la stessa solo a Dio, e continuamente lodando e glorificando e
offrendo a Lui dei sacrifici, per smuoverLo con ciò ad accordare ai supplicanti
i loro desideri e a non abbandonare la dimora a Lui destinata.
8. Sorse così il cerimonioso culto divino permanente e
il culto religioso.
Le persone che si dedicavano a tale servizio dovevano, naturalmente, essere
nutrite e sostentate dalle restanti persone, poiché a causa del permanente
servizio del loro Dio per gli altri, non avrebbero avuto il tempo per le
occupazioni mondane. La conseguenza di questo fu che si formò così una certa
casta che ben introdusse sotto di sé certe leggi (ma per lo più solo per finta
per i non-sacerdoti, i quali dovevano credere che loro si dedicavano a molti
difficili doveri, mentre essi per lo più ben sapevano di cosa si trattava con
il loro dio e con le sue leggi), e conformi a queste cercarono di aumentare la
loro influenza e il loro potere, per poter vivere comodamente (e raccogliere
tesori).
9. In generale fu questo il principio di ogni culto
religioso e delle tendenze di ogni clero. Quanto lontani si è giunti a
dissolutezze, atrocità e grande insensatezza nelle usanze, lo potete leggere da
tutte le storie di ogni nazione.
10. Ma poiché con la Creazione dell’uomo Io avevo idee
del tutto diverse che gli uomini con se stessi, allora non potevo rimanere un
tranquillo spettatore dei traviamenti dello spirito umano, e qua e là
risvegliai uomini i quali, con l’iniziazione nei segreti della natura o
addirittura osservando perfino un po’ più chiaramente attraverso la scoperta
del mondo spirituale che il resto della massa, con sagge leggi e consigli tennero poi il fanatismo religioso nei
limiti, oppure obbligarono gli uomini a pensare a qualcosa di superiore. Così
gli indiani e tutti i popoli asiatici ebbero i loro saggi e i loro maghi, e i
popoli dell’Africa e dell’Europa i loro indovini e profeti, ai quali essi
prestavano per lo più piena fede.
11. In questo modo Io preparai anche un popolo
particolare per servire un giorno al Mio grande scopo; questo fu il popolo
ebraico che, con tutti i suoi errori e vizi era nondimeno l’unico che, per la
Mia futura missione aveva le migliori basi nel suo culto religioso e nella sua
confessione di fede.
12. Così giunse il momento della Mia discesa sulla
vostra Terra. La religione, come la possedevano gli ebrei, era quella che si
lasciava trasformare più facilmente in quella che volevo portare ai Miei figli,
e consisteva solo in questo: che tutto ciò che possedeva la religione ebraica
come dogma di base, non doveva essere accettato alla lettera come a quel tempo
era il caso presso gli ebrei, bensì doveva essere studiata secondo il senso
spirituale, e poi vivere di conseguenza.
13. Ciò che Io feci a quel tempo, come operai durante
la Mia vita terrena dall’inizio fino alla fine della Mia missione, lo sapete,
ed ho bisogno solo di ripetervi che il Mio unico scopo era di rendere libero
l’uomo dalle catene spirituali, e mostrare così il vero significato
dell’essenza religiosa.
14. Fu a quel tempo che Io spiegai le molte Leggi e i possibili casi
di trasgressione o i peccati conseguenti, poiché il loro intero sistema
religioso, sebbene consistente di dieci Comandamenti e molti ordinamenti,
nondimeno si limitava veramente solo a due, perché Io avevo stabilito questo
principio: quanto più leggi ha una
religione, tanto più vengono trasgredite!
15. Io volevo liberare l’uomo da tutte le altre catene e ricondurlo
solo a se stesso, e mettergli nel cuore possibilmente questa sentenza: agisci sempre in modo che tu non debba
disprezzare te stesso!
16. Quando i Miei apostoli, quali primi divulgatori
dei Miei insegnamenti, dopo la Mia dipartita da questa Terra convertirono un po’ alla volta gli uomini e li
unirono in comunità, sorse ben presto una specie di culto su consiglio dei Miei
apostoli, ma più di natura patriarcale, dove in determinati giorni i più
anziani di una comunità rafforzavano i credenti con istruttive parole nella
loro conoscenza e nella loro fede, e in tal modo tennero incontri che non
avevano altro scopo che quello di non lasciar raffreddare la concordia tra i
membri della comunità e l’amore per Me, quale Gesù e Dio.
17. Tuttavia anche questo culto non rimase ciò che era
in principio; anche questo dovette cader preda dell’ambizione e dell’avidità
dei piaceri dei singoli, e così da questo, di secolo in secolo, sorse quel tale
maneggio del tutto papale e clericale che, con i suoi seguaci, ha portato poco bene positivo agli
uomini, e certamente avevano negli occhi tutt’al più solo il contrario, finché
Io, stanco della lunga attesa, Mi son deciso a mettere una fine all’intero
eccesso, così che ora siete già all’inizio di questa fine.
18. Già precedentemente a parecchi credenti della Chiesa
cattolica sembrò troppo brutto come si comportava il clero con il suo
borsellino e con la sua coscienza, e da ciò, tra guerre sanguinose e sacrifici,
si formò il protestantesimo, al quale adesso un gran numero di uomini giura
fedeltà.
19. Il protestantesimo in un primo momento ebbe solo
lo scopo di estirpare dal culto cattolico gli eccessi e scempiaggine e
ricondurre l’intero edificio religioso su una base razionale.
20. Dopo che il sacerdozio cattolico, partendo certamente
dalla Bibbia e dal Nuovo Testamento, ebbe creato tutte le sue cerimonie e
l’intera essenza di fede, ma solo convenientemente ai suoi scopi egoistici,
allora i protestanti vollero di nuovo instaurare nel suo antico diritto come
unica vera la parola di Dio
proveniente da entusiastiche ispirazioni e dagli apostoli.
21. Quello che i protestanti ottennero con ciò, ha
anche molto di lodevole in sé; essi restituirono agli uomini la libertà di
pensiero, spiegarono la Bibbia fin dove la stessa può e deve avere anche nella
vita pratica la sua influenza, soltanto che anch’essi caddero poi ancora negli
stessi errori dei cattolici. In altre parole presero la Bibbia alla lettera,
divenendo intolleranti verso tutti coloro che non la volevano accettare così,
credendo che loro soltanto la comprendessero; infatti, hanno rosicchiato più
dei cattolici alla corteccia dell’albero della vita.
22. Qui sbagliano entrambi: questi ultimi (i
cattolici) mettono quasi del tutto da parte la Bibbia e insegnano secondo dei
testi propugnati da loro; gli altri non vogliono sapere e credere niente di
altri libri, credendo che tutta la beatitudine stia nel diretto aggrapparsi
alla lettera morta. E così entrambi sono lontani da Me, perché entrambi
ritengono la parte esteriore per quella interiore.
23. Proprio per questo ho risvegliato veggenti (e uditori)
come nuovi profeti, ma in verità secondo un altro senso che una volta; veggenti
che devono ridare agli uomini la Mia parola non falsificata. E affinché qui non
subentri nessuna contraffazione da parte dell’uomo, allora Io stesso comunico
adesso ai Miei scrivani ciò che voglio che si creda e sia eseguito dagli
uomini.
24. Lasciate perciò al cattolicesimo e al
protestantesimo attraversare la loro crisi spirituale; presso l’ultimo il ritorno sarà più facile
che presso il primo, solo che sarà comunque difficile, dove la pedanteria[14] è al primo posto.
25. Nondimeno, Io inizierò quel che è giusto, per radunare di
nuovo le Mie pecorelle smarrite sotto un solo Pastore, siano esse cattoliche o protestanti.
Chi accoglie nel suo cuore la Mia diretta parola, che è certamente abbastanza
semplice (se ha percepito una volta la sua benefica influenza), certamente non
protesterà più contro l’accoglimento della stessa!
26. Dunque, così vi ho spiegato questa domanda, e
prossimamente ve ne metterò ancora altre nella chiara Luce, affinché diventiate
liberi nel vostro giudizio e, conformi ai Miei figli, possiate distinguere il
vero dal falso! – Amen!
[indice]
۞
La sinagoga
28 novembre 1870
1. Tu desideri da Me il senso interiore
spirituale che si trova nella poesia “La sinagoga”.
Silenzio c’è tra le sedie, come nella tomba,
splende una lampada a intermittenza, sospesa,
candele fumeggiano, e dall’alto il fumo giù si piega,
pallido come il marmo, con santi occhi scuri.
Il fumo d’ogni candela è una preghiera,
ogni luce è un cuore colmo di desiderio ardente,
un presentimento che soffia verso Oriente,
e l’olio della lampada son lacrime di Giuda.
Dall’Egitto e attraverso il Mar Rosso,
o Israele, ti ha il tuo Dio guidato;
fiammeggiante Egli, di notte, avanti a te procedeva,
dove il deserto vuoto e morto si stendeva.
Ai Suoi assetati zampillò nella loro miseria
una fresca sorgente dall’arida roccia,
e ogni mattino cadde la manna dal Cielo,
cadde la manna per la comunità del Signore.
della Torà, profondamente rilevante è la parola:
«Eterna storia, nessuna saga, santo popolo ciò che
vi ho letto,
festeggiamenti di libertà dei tuoi giorni di Passah».
Dai misteri,
dal presagio di un Paese di una notte da sogno,
che coagulato in pietra, venne il popolo,
l’uomo uscì libero dalla Mano di Dio,
per essere dei soli una luce.
Il tuo deserto, Giuda, è il mondo!
La tua legge, la manna che cade giù sui buoni come
patto,
e la sorgente, – l’inno dei profeti!
«Ma questa generazione entrar non deve nella patria
nella terra promessa!». Disse Jehova iracondo,
«E il Suo servitore, Mosè,
abbia la sua tomba nella sabbia del deserto!»,
e una lacrima cadde al rabbino sul libro nella sinagoga.
Ancor non è spenta la maledizione oscura,
ancora è un’onda senza patria,
cacciata dalla tempesta, sfracellata sulla riva del mare.
Ancora la giovane colomba da lontano, “figlia di
Sion”,
senza patria, è odiata dal mondo, e vorrebbe volentieri amare!
Silenzio tra le sedie c’è, come nella tomba,
splende una lampada a intermittenza, sospesa,
candele fumeggiano, e dall’alto il fumo giù si piega,
pallido come il marmo, con santi occhi scuri.
Io ben vidi dentro tra le sedie e poi fuor da loro:
“Presso Dio, voi dovreste esser consolati,
fossi io qui un predicatore”.
Io invece, forte del leone di Dio, dell’Agnello,
e della fiamma della libertà che Mosè un giorno scorse, direi:
“Vi ho interpretato il senso della nuvola che
stava in alto volteggiando;
che sul vostro capo soffiava come il respiro dello spirito del mondo.
Bene, non è più lontana la tua seconda festa di Passah.
Splendono le Sue stelle in Oriente e Occidente!
Sì – come una volta – senza sosta andrà il Signore di paese in paese,
sì, risuonerà da sud a nord la spada nella mano Sua.
Anche i re esiteranno, tremeranno nella mano e nel ginocchio,
quando Egli scroscerà oltre, sul Suo carro”.
E allora risveglierà i germani che andranno alla
lotta.
Sventolerà di nuovo sulla Polonia il vessillo
dell’aquila bianca.
Allora adorna i tuoi riccioli con rose, Sulamith,
e canta al suono delle campane un nuovo 'inno superiore!'
Dietro l’aurora, tu non lo credi, e pensi:
“Questo, solo un poeta lo grida, un sogno di un tempo lontano.
Guarda in alto! Il tempo delle comete dà ben chiaro splendore;
poeti son profeti, e un giorno – potrà essere mattino!”
(Moritz Busch)
2. Mio caro figlio, chi ha composto questa poesia ed ivi ha sognato le idee di libertà e
l’unità della Germania e della Polonia, non è più lo stesso che era allora;
adesso la pensa diversamente ed ha assorbito altri principi. Allora il mondo
gli era ben una sinagoga, in cui la lampada della libertà ardeva fosca in
qualche luogo, ma in altri luoghi non era affatto permesso che la stessa fosse
accesa. Lì egli s’immaginò di essere un rabbino che leggeva nel libro del
passato il destino del suo popolo, il quale vorrebbe vedere di nuovo la sua
precedente patria nella sua magnificenza. Semplici fantasie del poeta e del suo
rabbino!
3. Sì, sorgerà una Luce, ma andrà da Occidente a
Oriente, e non da Oriente a Occidente.
4. In Oriente la lampada della vita spirituale è già
da lungo tempo quasi spenta, ed Io l’accenderò di nuovo in Occidente. Da lì un altro
esercito di idee e verità spirituali irradierà sul grande mare il campo dell’Europa.
5. Non tedeschi, non polacchi, no! Solo uomini
spiritualmente risvegliati apriranno la grande danza, e ogni cosa ambigua dovrà
sprofondare per sempre giù nella tomba dell’oblio !
6. Io guidai gli ebrei attraverso il deserto, diedi
loro il pane dai Cieli e acqua dalle rocce; il Mio esercito spirituale darà poi
agli ancora
viventi anche pane o parole di vita dai Cieli e acqua dalla roccia altrimenti
apparentemente dura del Mio insegnamento.
7. Le
nazionalità scompariranno e ci saranno solo ‘cittadini della Terra e del
Cielo!’.
8. Se la poesia contiene qualcosa di profetico, è solo
l’oscuro presentimento di un altro più grande, importante tempo che lì, per il
presentimento, fu già dato all’animo del giovane studente dal suo stesso
spirito.
9. Sì, esso viene presto, questo grande, importante
tempo! Già è in elaborazione di separare la pula dal grano. L’attuale guerra
con tutti i suoi orrori ne dà una piccola immagine.
10. Vagliato deve essere il deserto fino al Mio
arrivo. La lampada che finora pende buia nella sinagoga e diffonde scarsa luce,
dovrà splendere come il Sole, anzi dovrà illuminare l’intera sinagoga, vale a dire il mondo
intero! Deve diventar giorno, e sui campi imbevuti di sangue, le nazioni si
dovranno porgere nuovamente la mano come fratelli, gli stessi che adesso si
stanno di fronte ostili, senza veramente sapere loro stessi “perché!”
12. Il passato dovrà essere coperto con il velo
dell’oblio; ovunque dovrà essere ugualmente compianto il grande errore in cui
qualcuno è caduto, per aver appoggiato così, senza volontà, i piani ambiziosi
di alcuni uomini smarriti.
13. Io guidai gli ebrei attraverso il Mar Rosso e
attraverso il sabbioso deserto, diedi loro manna e acqua, per guidare il popolo
verso la terra promessa, e alla fine volli anche incoronare l’intero atto
conclusivo di quegli sforzi con la Mia stessa nascita, affinché da questo
popolo procedessi solo Io come Luce e Sole per l’intero mondo futuro.
14. Così la nascita di Gesù fu la chiave di Volta
dell’era giudaica. Essi eseguirono ciò che fu preteso da loro, e la chiave di
Volta dell’edificio giudaico fu la Pietra fondamentale e angolare dello spirituale,
mai appassente regno dei Cieli.
15. Gli ebrei hanno smesso di svolgere il loro ruolo!
Essi, come popolo eletto, sono usciti dallo scenario della storia, per non
apparire mai più di nuovo come popolo unito o come nazione; essi non erano e
non ne sono mai stati degni!
16. Adesso comincia la conduzione dell’intero mondo
vivente. Gli uomini saranno guidati attraverso il rosso mare delle battaglie
sanguinose, e le regioni sabbiose dell’egoismo devasteranno l’Europa. La
distruzione non lascerà loro niente se non la loro coscienza e il loro cuore
(cioè la scintilla divina – D. H.s.G.).
17. La lampada arderà fosca; come candele fumanti già
adesso villaggi e città bruciate mandano le loro colonne di fumo verso la
cupola della sinagoga e ancora parecchie seguiranno.
18. Spegneranno ogni nobiltà, ricchezza e altro orgoglio, e
rimarranno solo i singoli, per essere uomini spiritualmente risvegliati che,
seguendo Me e il dolce impulso delle Mie parole, abbandoneranno la Terra o il
mondo con tutto il suo falso sfoggio e si rivolgeranno alla Luce spirituale.
19. Allora la sinagoga sarà riempita di veri
adoratori; non scialbi canti e preghiere imparate a memoria vi risuoneranno ed
echeggeranno nella cupola della sinagoga, …no!
20 Canti e preghiere del cuore, canti di figli grati verso il loro unico
Padre saliranno verso la grande volta eterica dell’incommensurabile Firmamento,
dove l’intera Mia Creazione splenderà loro incontro da milioni di luci.
21. La Lampada del Mio insegnamento, dell’Umiltà e
dell’Amore, illuminerà come un sole l’intero Cosmo, e tra milioni di cuori
giubilanti Io sarò poi l’unico Pastore e il vostro unico Padre in Gesù, che vi
ama già da molto tempo!
22. Questo è il malinconico spirito del futuro, spirito che un
giorno s’insinuò nello studente (M. Busch) e gli mostrò un futuro di libertà.
Ma non fu il rabbino che nella sinagoga leggeva le storie da lungo tempo
passate del suo popolo e aspettava il suo Messia, Messia che doveva condurre di
nuovo il Suo popolo a Gerusalemme, fu l’impulso di un’altra libertà molto più
grande che, nel cuore dello studente, a lui inconsapevole, lo stimolò ad effusioni profetiche e cupe.
23. Fu il mai appassito spirito di una libertà
proveniente da altre sfere spirituali, che fece scrivere il poeta, sebbene solo
nella forma del suo modo locale di pensare, una poesia che, lontano dalle
azioni dei tedeschi e dei polacchi, tenendo davanti agli occhi un futuro
destino degli uomini, accennò azioni, insegnamenti e parole di un Padre nel
Cielo, per quando Egli ritornerà per liberare le migliaia che sospireranno
sotto la pressione della materia, e per legare all’eterno connubio coloro che,
anche se non Lo vedranno, Lo avranno comunque già da lungo tempo amato.
24. Questo, Mio caro Busch, è il non compreso sogno profetico di
tuo figlio nei suoi anni di gioventù.
25. Qui tu hai il suo profondo, anzi profondissimo
senso di come solo lo Spirito proveniente da Me sotto vacue parole, può
scoprire e afferrare! – Amen!
[indice]
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Povertà e ricchezza
15 dicembre 1870
1. Povertà e ricchezza!
Parole importanti per la vostra vita terrena e spirituale. – Ma che cos’è veramente la povertà e che cosa la ricchezza? Queste sono
domande che, quanti uomini vivono sulla Terra, altrettanto molteplicemente
comprenderanno e risponderanno, e tuttavia, se si osserva la faccenda
precisamente, a tutte queste domande una sola risposta può essere la giusta, e
tutte le altre, secondo il punto di vista spirituale o sociale che è determinante, saranno scusate.
2. Su queste due parole
che sono sempre su tutte le bocche e suscitano da un lato tanta compassione e
dall’altro tanta invidia, voglio darvi Io alcuni chiarimenti, affinché anche
sotto questo riguardo sappiate apprezzare giustamente la povertà e la
ricchezza, e se vi do l’una e l’altra come pietra di prova sulla via della
vostra vita, possiate sopportare pazientemente o la prima o la seconda,
conformi a Me e al Mio insegnamento, e usarle per il meglio dell’umanità e per
il vostro prossimo, oppure potete anche trasformare la povertà materiale in
ricchezza spirituale.
3. Sappiate quindi questo: la povertà è
relativa! Povero è veramente solo colui che, conforme alle sue
necessità, non ha tutto per poterle soddisfare. Perciò ci sono milionari,
imperatori e re, anzi perfino grandi spiriti, di cui Satana stesso ne è un esempio, i quali tutti, in conformità ai loro insaziabili bisogni,
si sentono sempre poveri, perché quel punto di vista tramite il quale potrebbero
esclamare: ‘Adesso ho tutto ciò che ho desiderato!’, non verrà …mai.
4. Questa povertà è
quindi sconfinata, poiché non ha limiti nel suo appagamento, e poiché in tutti
gli esseri vi è sempre un impulso verso il miglioramento di ciò che si ha attualmente, così c’è anche in tutte le classi il continuo lamento per la povertà.
5. Nella ricchezza è proprio il contrario. Ricco è proprio nessuno così come lo vorrebbe essere, e il pensiero
‘ricchezza’ non entra nella testa del ricco; questi, infatti, per lo più non è
mai soddisfatto, bensì è nell’immaginazione degli altri che lo invidiano per il
suo possesso, sia esso nella pecuniaria ricchezza, nel potere oppure
nell’onore.
6. Da tutto questo risulta dunque che la ricchezza non esiste, poiché chi la possiede non la
riconosce come tale, e gli altri che lo invidiano per questa, invidiano il
ricco solo fino a quando credono di aver raggiunto i loro presunti desideri,
poi allorquando, subito dopo il possesso di ciò che fu desiderato, sarà di
accumulare altri desideri, come nuvole temporalesche, e bollare gli apparenti
ricchi di nuovo per poveri.
7. Finché saliamo e
scendiamo sulla scala dei desideri umani terreni, incontriamo nient’altro che
dei puri poveri, e non ci sono ricchi; – poiché la ricchezza dovrebbe
evidentemente avere come conseguenza la conclusione dei desideri, il che è
impossibile con l’ambizione umana dell’avidità di denaro e di piaceri.
8. Adesso ci rivolgeremo
alla parte spirituale di queste due parole e vogliamo indagare su che cosa
potrebbe ben significare l’una o l’altra, e se là non sia possibile stabilirvi
un sufficiente confine per entrambi i concetti.
9. Quindi, nel senso
spirituale, che cosa significa ‘povero’? Povero nel senso spirituale significa
quando l’anima umana si è tanto immersa nella carne (e nel mondo) che ha
consumato il suo capitale spirituale, e con ciò non sa veramente più nulla
della sua elevatezza spirituale, o al massimo ne ha solo un oscuro presentimento.
10. Sulla vostra Terra
si potrebbe dare quest’attestato di povertà proprio alla maggioranza degli
appena summenzionati, essendo il loro barometro e termometro spirituale
sprofondato nondimeno a zero.
11. Al contrario, nel
senso spirituale, si chiama ‘ricca’ quell’anima che è così spiritualizzata, da
comprendere chiaramente l’Universo e il Padre suo, il Creatore e Conservatore
di tutti gli esseri viventi, la quale non ha altro desiderio che essere per il
Padre un degno figlio, e diffondendo intorno a sé sempre del bene, semina gioia
e conforto come semenza spirituale.
12. Una tale anima non
conosce invidia, conosce solo amore, si rallegra di quello che ha,
e ancora di più si rallegra del progresso altrui sulla via spirituale che porta
a Me! Quest’anima è ricca, anzi ultraricca, e non sarà invidiata da altri; il
suo esempio opera continuamente, ovunque voglia estendere la sua sfera
d’azione.
13. Tali anime con un
sentimento così ricco, con una così alta beatitudine nel cuore, non si trovano
tra i grandi e ricchi terreni; queste fioriscono solo come le violette sul
fondamento silenzioso della povertà mondana. Laddove l’uomo avido non ha più
nulla da guadagnare, più nulla da rubare, dove la brama del denaro ha una fine,
là comincia il Cielo spirituale, là fiorisce, non notato da tutti gli altri
occhi invidiosi, la spirituale mai avvizzente ricchezza della fiducia e
dell’amore per Me!
14. Perciò non cercate
in regioni elevate i cuori che battono caldi per Me e per l’umanità, poiché là,
come sulle più alte montagne, vi è eterno ghiaccio e neve.
Là, tra coloro che stanno in alto, il gelido
egoismo copre per lo più il petto; al di sotto di loro tutto il mondo è appunto
anche troppo lontano, non ritenendolo degno della loro osservazione. Essi vivono
e respirano là con altre arie rispetto a quelli che dimorano nella pianura, e
ciò anche a causa della mancanza di contenuto o della mancanza di umidi e di
vapori fertilizzanti, non producono nessun ramoscello verde (di vita
spirituale), nessun fiore, bensì solo rigido ghiaccio.
15. Essi sono ricchi
nelle loro idee, nelle grandi vedute e illimitate speranze, come il loro
orizzonte; ma il perché stanno là in alto e cosa dovrebbero essere per quelli
che vivono sotto di loro, molti non lo sanno!
16. Questo è generalmente il destino dei ricchi e potenti su questa Terra, dove
talvolta solo alla fine della loro vita sorge quella luce che sarebbe dovuta
splendere già dalla loro nascita, luce che però non poteva penetrare fin nel
loro cuore, proprio a causa dei sacchetti di denaro, del rango e del titolo.
17. Da ciò che vi ho
detto adesso fin qui, vi potete fare un’idea di che cosa sono veramente i
ricchi da voi tanto spesso invidiati, e inoltre avrete notato dove la vera e propria ricchezza ha la sua sede.
18. Vi ho messo innanzi agli occhi che il ricercatore bramante la sua felicità nel
materiale, è povero davanti a tutto il mondo, anche se fosse inondato con tutti
i beni di fortuna della Terra! Vi ho mostrato dove la ricchezza fiorisce nel
silenzio, ora vorrei mettervi ancora più vicino al cuore, che nemmeno voi
dovreste occuparvi con tali desideri di benessere e ricchezza materiali! Poiché
vedete:
19. Se poteste dare uno
sguardo in molte relazioni familiari dove luccicano ricchezza, onore e
apparenza esteriore, allora forse da lì distogliereste delusi tutti i vostri
sguardi, se Io vi offrissi uno scambio, dicendo: “Rinuncia alla tua quiete spirituale, alla tua soddisfazione, alla tua
silenziosa dedizione nella Mia Volontà, e diventa ciò che sono loro!”. Ed
Io sono convinto che voi tutti esclamereste: “O Signore, se la ricchezza materiale
non si può raggiungere diversamente che con tali aggiunte, allora Ti
ringraziamo per la Grazia di averci preservato da tale disgrazia! Da lontano
noi credevamo di vedere un verde, prosperoso prato adornato con fiori, e
adesso, giunti nella sua vicinanza, vediamo con orrore che c’è solo un profondo
pantano, sulla cui superficie cresce muffa, piante velenose e cattiva canna
palustre, e perciò per degli esseri viventi (veramente) spirituali non vi può
essere dimora, o al massimo vi è dimora per un paio di stupide rane e
rospi che giornalmente gracidano sempre solo il loro monotono gracchiare”.
20. Così è la ricchezza
se l’osservate più da vicino! Là il vizio è ricoperto con
una bellissima verniciatura, affinché gli altri non sappiano che cosa c’è
nascosto sotto questa superficie liscia, in modo che se un altro stesse a guardare sia le pareti della camera che il loro pavimento e gli
arredamenti, vedrebbe riflessa sempre solo la sua stessa immagine, ma non
noterebbe nulla di ciò che c’è veramente nascosto dietro questo splendore.
21. I ricchi e i
potenti, come sempre, sono in gran parte i sepolcri imbiancati del tempo
attuale, e insistentemente rimane vera quella parola che Io un giorno esclamai a un giovane ricco: «È più facile
che una cima[15] passi attraverso la cruna di un ago, che un ricco
entri nel regno dei Cieli!» [Mt. 19, 24].
22. A questo punto vedo emergere nel tuo animo una domanda che suona così: “Ma che cosa ne possono
i figli se sono generati da genitori ricchi e altolocati? Educati in tali condizioni non sono essi innocenti se dalla gioventù non assorbono altri principi che
quelli che i loro genitori ossequiano? Se ora tali figli vanno perduti per il regno spirituale, ovvero per questo sono molto
difficili da conquistare, chi ne ha la colpa?”
23. A questa domanda, Io
ti dico che nel grande edificio mondiale esiste un’infinità di mondi e
un’infinità di spiriti di differente genere, i quali devono essere sottoposti
per il loro sviluppo a una scuola del tutto adeguata, se costoro dovranno
essere utili nel Mio regno. Ora questi spiriti che dovranno sopportare le prove
più difficili, di solito saranno rivestiti là dove li attenderà anche la più
dura scuola dell’abnegazione. Se vinceranno, allora il loro compito è risolto;
se mancherà loro la forza per questo, allora dopo la
morte fisica dovranno completare altrove il mancante, per essere guidati così
alla loro meta su strade più lunghe. Qui hai la risposta ai tuoi dubbi.
24. Quindi, Miei cari
figli, voi vedete che essere poveri nel mondo,
spiritualmente, è per lo più una fortuna, ed essere ricco nel mondo è quasi
sempre una sfortuna.
25. Considerate ogni
occupazione spirituale, ogni creazione; osservate il ricercatore scientifico
quando crede di aver scoperto, dopo lunga, faticosa via, un nuovo concetto, una
nuova legge o qualcos’altro, quale alto, spirituale sentimento penetra la sua
anima, quando crede di essere più vicino alla sua meta. E
sebbene questo sentimento sia solo di breve durata passando
rapidissimamente come una scintilla elettrica davanti al suo orizzonte
spirituale, sarà un momento che nessun denaro e nessun potere sulla Terra potrà
sostituire, né qualcuno potrà procurarselo con altri mezzi.
26. Osservate un pittore,
un compositore o un poeta, che cosa godono spiritualmente tutti e tre, ben
inteso nell’esercizio della loro professione di vita nel senso più puro? – Essi
si creano un mondo pieno di ideali, di stupendi godimenti che
attraversano i loro cuori, sentendosi elevati al di sopra dell’usuale movimento
delle passioni umane; essi gozzovigliano nelle idee di prodotti spirituali.
Poi, purtroppo, rimangono per lo più all’atto dell’esecuzione, dove l’idea
spirituale senza parole, deve essere rivestita di parole, colori o forme o
suoni, il cui risultato sarà inferiore alle loro aspettative. È come sulla Terra, dove perfino la neve più pura è bianca, e tale resta
solo finché volteggia nell’aria, ma appena viene in contatto con il suolo perde
la sua veste bianca, e la deve scambiare con quella terrena impura.
27. Queste ore di
consacrazione che tali uomini godono nella vita sono così beate che essi
sopportano ogni situazione opprimente della vita umana solo per queste ore cui
non riescono a rinunciare. Pur non sapendolo, ma lo intuiscono; nel mondo
terreno queste ore sono l’elevazione interiore di un mondo spirituale più
bello.
28. E se ora Io rivolgo
il Mio sguardo solo a coloro che, avendo confidenza con il Mio insegnamento,
ascoltano di nascosto nel loro cuore la Mia
voce, gli stessi sono in grado di leggere tra le righe nella natura, nel
cielo stellato, anzi in tutto il mondo visibile!
29. Quali ore, quali
istanti di delizia essi godono, se sanno che al di sopra di tutto questo apparente mondo materiale, vi è un mondo spirituale, vi è una
regione infinita di esseri beatissimi loro congiunti e, in testa a loro, sta il
Padre eternamente amorevole che ha creato ogni cosa; e se poi possono
dilettarsi nel godimento di un dialogo affettuoso con Lui, vedendo davanti a sé
chiaramente la loro destinazione – molto distante da gelosia e invidia –
conosceranno solo l’impulso dell’amore e dell’umiltà che li guiderà sulla via
che porta a Lui!
30 Se ora tali figli contemplano il proprio sentimento, …quanto saranno ricchi, sebbene la veste al loro
corpo terreno penda smembrata e stracciata! Il loro corpo e la loro carne
saranno certamente poveri, solo il loro spirito sarà ricco; e anche se i ricchi
e i grandi possono guardar giù a loro con disprezzo, al disprezzo verrà opposta compassione, e alla derisione il perdono.
31. A questo punto un
tale cuore festeggerà poi il suo vero trionfo, mostrerà all’apparente ricco la
sua stessa povertà spirituale, e perdonerà a colui che lo percuote, con amore e con uno sguardo verso l’Alto!
32. Questa pienezza di
ricchezza, figli Miei, sforzatevi di raggiungerla! Lasciate il denaro, potere e
titolo a coloro che Io ho condannato per questo; rimanete con quello che ho
mostrato poc’anzi, a quel godimento che mai appassisce della ricchezza
spirituale, ricchezza che è molto distante dai cuori freddi
come il marmo, mentre fiorisce solo là, dove dimorano nel cuore umano poche
necessità per sé e molti desideri per gli altri.
33. Diventate ricchi
nello spirito e nell’amore, e guarderete con un sorriso le presunte ricchezze, allorquando loro, come la neve che diventa acqua, scompariranno in quel tempo dove tra
poco splenderà la Mia grande Luce di Grazia e di Verità verso tutti i popoli e
le nazioni.
34. Quindi non
preoccupatevi per ciò che possedete materialmente; tutto il materiale è
perituro, non ha sostegno! Un cuore ricco spiritualmente, invece, supplisce a
tutto, e non può versare nemmeno una lacrima per le perdite mondane più dure,
poiché il materiale è transitorio, può rendere felici solo a momenti, ma non
costantemente.
35. Il vostro oro, il
vostro rango e il vostro titolo giacciono nell’interiore, cercateli là; allora
troverete nutrimento per lo spirito, posizione o rango spirituale tra gli
esseri superiori e beati che stanno più vicino a Me.
36. Qui avete spiegata la parola povertà e ricchezza. Scegliete ed esaminate, e
ritenete il meglio! Dopo il precedente non vi sarà difficile la scelta, per lo
meno così credo Io, il Padre vostro. – Amen!
[indice]
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Il Satan
4 gennaio 1871
1.Tua sorella Mi sta chiedendo quale fu
il primo essere a intonarMi un canto di ringraziamento in relazione alla sua
stessa Creazione.
2. Ebbene, questo essere fu ed è
nessun altro che lo stesso Satan[16], ovvero Satana, poiché essa era stata
creata come antitesi a Me, oppure, se lo volete prendere simbolicamente: come
donna verso l’uomo.
3. Mentre Io, il Creatore, stavo ed eternamente ero quale
Polo positivo solo nell’intero mondo, così Satana era la negatività come polo
complementare, esprimendo il materiale da creare un giorno, per il confronto
dell’Io spirituale,
del Mio stesso.
4. Come Satana era stata dotata da Me
con una potenza creativa uguale alla Mia, essa poteva creare come Me, avendo
anche tutto ciò che spettava unicamente a Me, mancante solo dell’infinito, vale
a dire di quella caratteristica di non aver mai iniziato, né di avere una fine;
essa era un essere creato, in antitesi al Creatore.
5. Così essa, un grande spirito che,
conscio della sua potenza, Mi offrì il primo canto di ringraziamento, stava lì;
e tuttavia, in virtù dell’amor proprio troppo grande, passò presto nell’opposto
del Mio stesso Io, cioè nell’orgoglio e nella ribellione contro la Mia Potenza
e contro le Mie Leggi (dell’Amore e dell’Umiltà).
6. Appena Satana ebbe chiamato
all’esistenza abbastanza spiriti e mondi dal suo io, e attraverso questo
continuo creare riconobbe la propria potenza, sorse in lei il pensiero di
lanciare se stessa a ‘supremo’, e togliere a Me i Miei ultimi attributi che
avevo riservato a Me stesso, come eterno Dio e Creatore.
7. Essa osò la lotta con il suo Creatore, la
creatura vanitosa con il suo Creatore, e l’ha perduta!
8. Quello che là, nel principio,
salì a Me come sommo canto di ringraziamento dal cuore della maggior parte degli spiriti e anche dal suo (di
Satana), fu invertito nelle caratteristiche contrarie: amore in odio, umiltà in
arroganza, servilismo e obbedienza in orgoglio e brama di dominio.
9. Così sorsero i mondi: in
contrasto a un libero mondo degli spiriti, sorse la materia, cioè sorsero spiriti legati, e sopra di
essi restò Satana – a Me un giorno divenuta tanto cara, il più alto spirito dopo
di Me – come primo avversario e ribelle, posponendo sempre al suo principio
fedele la Mia Potenza, e cercò di distruggere tutto ciò che Io avevo creato ed
ho conservato fino ad oggi. Il canto di ringraziamento si trasformò in
un’infernale risata iraconda e schernevole; e così lo è Satan ancora ai nostri giorni. Mentre Io
sono il supremo Spirito più puro, essa è materia come opposto allo spirito,
come spirito legato
opposto a quello libero, odio opposto all’Amore, e fuoco iracondo opposto alla
Luce di Grazia.
10. Questa è la spiegazione alla domanda di tua
sorella, e come dissi un giorno nel Vangelo: «I primi saranno gli ultimi» [Mt. 19,30], così anch’esso, Satan, quale primo, più alto spirito
caduto, adesso è diventato l’ultimo, il legato, in verità libero nel suo
operare, ma deve fare tutto solo per i Miei scopi, finché alla fine, un po’
alla volta, privato di tutto il suo potere, imparerà ad ammettere che la
resistenza contro di Me è un’impossibilità, e per la sua salvezza dalla totale
distruzione intonerà il suo secondo canto di ringraziamento.
11. Solo non seguite le sue orme! E
poi voi stessi vedrete un giorno il potente spirito catturato di nuovo, o nella
sua prima posizione, oppure eternamente legato, cacciato fuori lontano nella
Creazione, dove un nuovo mondo, creato con condizioni del tutto diverse, gli
darà ancora tempo per riflettere per milioni e milioni di anni.
12. Un tanto per questa sorella e
per voi tutti, per quanto vi è possibile comprendere sotto questo riguardo;
un’altra volta vi spiegherò ancora più chiaramente questo grande dramma della
Creazione, dell’unificazione e separazione del grande regno degli spiriti da
Me.
13. Per oggi è abbastanza di questo,
e con ciò la Mia benedizione! – Amen!
[indice]
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Sulla questione sociale
25 luglio 1871
1. Proprio adesso da questo movimento sociale
internazionale usciranno i mediatori tra gli estremi sociali degli uomini; da
questi circoli sorgeranno i grandi uomini che non predicheranno morte, non predicheranno distruzione, bensì pace e amore. Essi dimostreranno alla classe superiore
la necessità di equiparare i diritti (dei lavoratori più bassi, come anche
degli uomini), ma faranno comprendere anche agli ultimi che, dove non c’è
nessun consumatore, non c’è nemmeno bisogno di nessun produttore, e così
diminuirà e si pareggerà notevolmente la voragine e la tensione
che adesso separa ancora gli stessi.
2. Ma anche questa nuova idea, questa più
alta considerazione del mondo, nel popolo subalterno dovrà dapprima finire
di fermentare, chiarirsi e purificarsi. Quegli uomini con egoistici sentimenti
impuri che ora si pressano ai vertici e vorrebbero abusare del popolo che cerca
solo un miglioramento nella sua oppressa condizione, questi saranno eliminati
come elementi ingombranti, non appena si avrà sentore dei loro piani; allora
compariranno degli uomini che insegneranno amore, tolleranza e ferma fiducia in
Me, e dimostreranno questo anche nella loro vita, e in quell’occasione ognuno
seguirà volentieri tali uomini.
3. Il vessillo della pace e la freccia
della ‘Parola’ entusiasmante saranno le loro armi e insegne, cosicché essi non vorranno far nulla senza
di Me, e vorranno far tutto attraverso di Me. Questo sarà il legame che poi
unirà le nazioni l’una con l’altra, facendo di tutti, fratelli e figli Miei.
4. Perciò non temete davanti al crescente
movimento; nulla accade senza la Mia concessione. Allora tutto si svilupperà
tranquillamente, non ci saranno più questioni su quale forma di governo o
monarchia o repubblica, ecc. sia migliore. Dove non ci sono più uomini cattivi,
ogni forma, ogni legge è buona, poiché le leggi sono solo contro i
trasgressori delle stesse; se non ce ne sono più, allora anche le leggi sono
inutili.
5. A poco a poco si svilupperà tutto da
questo nodo. Le grandi catastrofi, come le tempeste, faranno ben gran chiasso,
alcune distruggendo anche, ma affretteranno solo la costruzione del grande
regno della pace, e quanto più gli uomini, ai quali non garba questo vento di
libertà, si sforzeranno di lavorar contro, tanto più rapidamente si svolgerà il
processo di sviluppo. Alla fine accadrà solo ciò che voglio Io, e non ciò che vogliono loro, poiché se li lasciassi continuare a
governare, allora andrebbe veramente molto male. Così, invece, li tengo nei
limiti, li lascio anche talvolta sentire che sono uomini e mortali, e questo
modera poi di nuovo per un po’ di tempo il loro fervore di carica amministrativa.
Nel frattempo, però, al Mio grande piano lavorano le Mie parole e i Miei
spiriti della pace, e quando poi alla fine, i diplomatici avranno trattato
abbastanza, e come il gatto vorranno mostrare le grinfie, allora Io, o
attraverso concessione dell’attuazione dei loro piani, oppure attraverso il
loro frustramento, preparerò i Miei, poiché la Mia venuta
sta davanti alla porta, e la casa che Mi deve accogliere, dovrà prima essere ripulita e purificata.
6. Lavorate anche voi diligentemente sul
vostro io, affinché anche voi diventiate degne membra in questa grande catena
dei Miei futuri figli, e abbiate anche più fiducia in Me, caso mai l’orizzonte social-politico dovesse offuscarsi; allora non disperate, ma
pensate sempre che siete nella Mia mano, privilegiati davanti a migliaia,
annunciandovi direttamente la Mia Volontà, mentre altri, ascoltando solo i
lievi stimoli della propria coscienza, percepiscono spesso solo qui e là la Mia
voce, senza rendersi conto che è la Mia voce. Questo dono della Mia diretta
Comunicazione sia per voi il primo pegno che – finché rimanete con Me – Io non
vi abbandonerò, per quanto difficile si possano formare le circostanze.
7. “Chi
confida in Dio, ha edificato su un solido fondamento!”, così dice un antico
proverbio. Osservatelo anche voi e guarderete sempre tranquilli a tutto ciò che
potrà accadere; questo ve lo assicura il Padre Celeste vostro, il Quale proprio
mai ha cessato di sostenervi, quando avevate bisogno del Suo aiuto! – Amen!
[indice]
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Satan,
Luce, Caino, giuramento, vecchi cattolici
5 ottobre 1871
1. Dopo che tuo
fratello ha espresso e sollevato alcuni dubbi su cose differenti, ed Io non
voglio lasciare nessuna macchia oscura nella sua anima, allora deve anche lui
avere da Me stesso la spiegazione che nessun altro gli può dare! – Ascolta
dunque.
2. Per quanto riguarda la personalità di Satan (Lucifero), egli stesso è veramente
una personalità, e precisamente un tempo ne è stata una grande che doveva stare al Mio
fianco come quintessenza dell’Amore, doveva stare lì come quintessenza della
Sapienza nel grande spirito angelico Satan, quale costante accompagnatore del Mio creare; perciò
gli uomini l’hanno chiamato, pur senza sapere il perché, “Lucifero”, cioè
portatore di luce.
3. Se questo grande spirito doveva portare luce nelle
Mie Creazioni, allora tale luce doveva essere stata data da Me perfino a lui, naturalmente in anticipo, ed
egli doveva possederla in ultrapienezza, affinché, dispensando luce a tutti gli
esseri, gliene rimanesse comunque ancora all’infinito.
4. Ma cos’è la luce? Luce è conoscenza, così come è possibile osservare e riconoscere
le cose solo con e attraverso la luce.
5. Ora, questa conoscenza che un giorno gli fu data,
illuminò in lui anche la Mia stessa Essenza; egli Mi riconobbe, ma disconobbe
se stesso, per cui si allontanò da Me, anzi si dovette allontanare, così che adesso è diventato il Mio
polo opposto nell’intera Creazione, esprimendosi attraverso questa, la quale
rappresenta quelle caratteristiche e passioni che sono opposte alle Mie.
6. Che in seguito sia stato bandito personalmente
all’interno della vostra Terra, è per questa ragione: perché, dove vengono educati per Me i più grandi figli,
devono essere permesse anche le più potenti tentazioni, poiché solo attraverso
tale lotta tra il bene e il male è possibile a una creatura vincente, di
diventare figlio Mio.
*
7. Per quanto riguarda Caino, questo primo figlio di Adamo
vive corporalmente in parte ancora esiliato sulla vostra Terra, su un’isola
dell’oceano Pacifico; tuttavia egli non ha il corpo pesante come il vostro, è
un corpo spiritualizzato, invisibile agli uomini, anche se un giorno dovessero mettere il piede su questa piccola
isola.
8. Egli dovrà essere testimone sulla parte esteriore
della Terra, quale primo prodotto della tentazione luciferina, come Satan lo è all’interno della stessa, per
che cosa e per quale scopo deve servire il loro atteggiamento a dispetto della
loro libera volontà. Entrambi aspettano fino alla pura spiritualizzazione del
genere umano, dove poi a ciascuno suonerà l’ora della propria decisione.
*
9. Ciò che tuo fratello ha letto sul ‘giuramento’[17], allora su questo gli voglio dire ciò
che ho dettato al Mio scrivano (J. Lorber) nella penna, il cui punto di vista è
proprio come Io vorrei che nel mondo debba sussistere.
10. Certamente nessuno dovrebbe giurare, e sotto
nessun pretesto, poiché l’uomo nella sua natura incostante non Mi deve chiamare
come Testimone, in cose che non può mantenere.
11. Se tuttavia nella vostra normativa mondana sono
pretesi giuramenti ufficiali, anzi spesso sono perfino necessari, allora dovete
obbedire alle autorità, quando come autorità si pretende da voi un giuramento;
piuttosto, affinché il vostro giuramento abbia un influsso sul bene e sul male
di un qualunque prossimo, quale influsso voi non glielo dovete togliere,
poiché, pur contribuendo con il vostro giuramento alla punizione di un
fratello, voi non sapete se il risultato della punizione materiale non
determini un miglioramento spirituale.
12. Perciò «…date
all’imperatore ciò che è dell’imperatore, e a Dio ciò che è di Dio!» [Mt. 22,21], vale a dire: giurate dove non potete
evitarlo, e pregate per il caduto, cosicché questo giuramento a cui siete stati obbligati dal mondo,
possa tornare a lui in benedizione! Allora avrete reso abbastanza alle leggi su
entrambe le parti!
*
13. Le adunanze di spiriti riformati[18] che adesso si sono riuniti a Monaco come in altre
città per pescar fuori, da tutto questo arrugginito, vecchio fango storico dei
diritti canonici e concili, l’oro forse nascostovi, queste adunanze e gli
stessi uomini che stanno ai loro vertici sono solo pulitori dell’enorme
sudiciume (bagaglio di formalità), sebbene rimarrà di questo ancora qualcosa. –
Ma finché
questi uomini non rimuoveranno questo sudiciume che sta in loro stessi,
sudiciume di abituali pregiudizi ed errori di educazione, fino allora essi saranno
di certo strumenti per la migliore e più breve via che conduce a Me, ma non
guide stesse.
14. Essi sono solo dei battitori di pietre sulla
grande strada carrozzabile. Chi più tardi appianerà la strada con il peso dei
Suoi carri, non è ancora venuto, e quando un giorno verrà, difficilmente si ricorderà dei battitori di pietre o della
fatica che è costata loro quel lavoro.
15. Quindi pazienza, figlio Mio, fa che la strada diventi prima
percorribile, anche se all’inizio è un po’ accidentata; lo Spianatore verrà già
al tempo giusto, Spianatore che addrizzerà tutte le strade e pareggerà tutti i
monti! Adesso Io penso che sarai in chiaro con i tuoi dubbi. Cerca di procedere
bene sulla strada della tua vita, e non lasciarti fuorviare; anche se talvolta
ti metterò alcune pietre sulla stessa, scansale, oppure rompile, avrai sempre
il Padre tuo al fianco, Colui che fino adesso non ti ha abbandonato e non ti
abbandonerà nemmeno in futuro. – Amen!
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Confusione, fusione, unione
18 ottobre 1871
1.Vedete, figli Miei, queste tre parole vi hanno già spesso
molestato nella vostra vita, per lo meno la prima il più delle volte; la
seconda fu di solito la conseguenza della prima, e l’ultima il risultato
desiderato.
2. Sia nella vita spirituale come in quella mondana è
sempre seguita la seconda alla prima, e tutto deve essere di grande durata, se
l’ultima parola dovrà mettere la corona all’intero processo di purificazione.
3. Ora vogliamo dapprima considerare queste tre
parole nel loro significato su cosa vogliano veramente dire, e poi passare
praticamente a come le stesse accadono e si spiegano nella normale vita, e come
nel progresso spirituale esse sono perfino là ancora elementi condizionanti, se
dovrà essere raggiunto un gradino superiore.
4. ‘Confusione’ significa
veramente uno smarrimento, un incontro di idee eterogenee[19] oppure di cose che si devono prima
separare, rischiarare o purificare, come lo esprime la seconda parola ‘fusione’, per giungere a un risultato
di purificazione o unificazione, il che è espresso nell’ultima parola ‘unione’, vale a dire chiarificazione.
5. Anche qui vedete di nuovo davanti a voi tre parole,
parole che intervengono spesso gravemente e piene d’importanza nella vita
umana; esse sono una trinità, e come tutte le cose spirituali e mondane esse
hanno tre lati o caratteristiche, come il corpo ha una lunghezza, larghezza e
grossezza, così anche le idee spirituali fino all’azione, cioè pensiero, idea e adempimento, come
amore, luce e vita, ecc.; – dappertutto potete ravvisare il numero tre come un
numero basilare della Mia Creazione e principio del Mio stesso Io, come lo
avete accolto perfino nel vostro insegnamento religioso –dove però viene compreso e interpretato
erroneamente – come Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, ovvero l’Amore, la
Sapienza e il prodotto negli stessi, considerato come elemento spirituale.
6. Ovunque negli elementi materiali come nelle idee e
concetti spirituali esiste apparentemente la confusione, là dove viene perseguito uno scopo superiore; è
il primo stimolo che risveglia gli elementi o concetti che fino allora erano
posti tranquilli l’uno accanto all’altro, e stimola all’attività.
7. Appena è dato il primo colpo, gli elementi o concetti che prima
erano stati tranquilli si riconoscono come eterogenei; ha inizio un separare,
un pigiare, un voler dominare l’altro, un annientare. Attraverso questa
tendenza, questa benefica vita attiva nei singoli elementi e concetti ha l’apparenza di una confusione o
smarrimento, poiché non si sa ancora chi sarà il vincitore, quale il
predominante, quale la parte prevalente.
8. Come nella vita materiale dopo che il reciproco
tendere o fondere dei singoli atomi di due sostanze congiunte è qualcos’altro
di ciò che né l’una né l’altra parte era prima, bensì ne spunta una terza nuova, allora questo
è il secondo processo che può essere descritto come fusione o unione.
9. Non appena gli elementi sono così uniti, che
proprio con ciò ciascuno deve rinunciare alla sua stessa individualità per
servire a un terzo come base per la sua edificazione, dopo, da questa fusione,
quanto più essa dura a lungo e quanto più si mescolano i singoli elementi, e rinunciando
al proprio, diventando un nuovo terzo, il risultato finale del loro primo
stimolo alla confusione risulterà l’unione, dove del precedente non
rimarrà più niente, presentandosi su di un gradino superiore un insieme elevato
che porterà ora in sé i mezzi adatti per raggiungere qualcosa ancora più alto
attraverso simili processi!
10. Così descrisse Mosè la Creazione materiale, così
cominciò quella spirituale con l’apparente caos; poi venne la separazione in
luce e tenebra, in morte e vita, il cui risultato finale fu: la Creazione
materiale e spirituale, da un punto di vista superiore, maturo per uno sviluppo
ancora maggiore.
11. Se ora osservate i vostri intrighi mondani e
politici come si annunciano adesso in tutti gli angoli del mondo, vedrete il
medesimo processo: ovunque c’è confusione, c’è smarrimento e un ondeggiare di
qui e di là di avvenimenti, di concetti, di idee, di produzione di sistemi, del voler governare e
non voler essere governati, cosicché tutti i vostri autori e lettori di
giornali non sanno che cosa ne dovrà seguire e dove sarà cacciata questa nave
che, da tutte le parti, è spinta da differenti venti verso tutte le direzioni.
12. Questo primo processo di fermentazione –
in cui gli uomini si considerano come estranei, i quali prima vivevano
pacificamente uno accanto all’altro, mentre a un tratto si scoprono dei
disaccordi, disaccordi che esistevano ben anche prima ma non infastidivano
nessuno, dove gli uni non vogliono lasciare ciò che hanno goduto già da lungo
tempo e, in certo qual modo, hanno considerato come loro proprietà
privilegiata, e gli altri, riconoscendo anche i loro diritti umani, non
vogliono più servire altri – genera il disordine, la confusione, e rifugiandosi
qua e là, ora l’uno ora l’altro partito conquista un piccolo vantaggio.
13. Così procede questo affaccendarsi; i partiti
contendenti si contrastano reciprocamente, si oltraggiano l’un l’altro e, alla
fine, stanchi della lite, avviene un avvicinamento, una fusione, un più quieto
modo di vedere, in parte dalle pretese dell’uno, in parte dal diritto dell’altro partito,
avviene una fusione delle differenti classi degli uomini nella vita sociale, il
cui risultato finale sarà anche un’altra vita dello Stato e una condizione più
regolata tra i possidenti e la classe operaia.
14. Tutto adesso spinge là; il risultato finale, l’unione, è a loro ancora
non chiara, perché nessun partito ha ancora messo alla prova (sufficientemente)
le sue forze sull’altro, e perciò gli uomini non hanno ancora un giusto
concetto di ciò che veramente vogliono. Nondimeno, il tempo insegnerà loro a fare delle concessioni a un
partito, a lasciare le loro prepotenze e a non porre all’altro pretese troppo
alte.
15. Solo in questo modo è possibile il progresso
spirituale, è possibile una convivenza tranquilla e pacifica, che poi può
permettere uno sviluppo superiore e più spirituale.
*
16. Ciò che si svolge adesso in questi politici processi
di purificazione, avviene anche sotto l’aspetto spirituale nella natura
spirituale dell’uomo tendente alla stanchezza. Finora la maggior parte degli
uomini si è lasciata guidare dal sacerdozio secondo i propri interessi. Gli
uomini hanno creduto come credono i bambini ai loro genitori. Adesso, dove
cominciano a entrare nell’età giovanile, comincia anche in loro a venir fuori
il dubbio e in loro si risvegliano le domande: “Ma quello che mi dicono questi
sacerdoti, è anche vero? È ciò che
devo credere ciecamente?”
17. Si accumulano le domande, i ‘perché’ risuonano da
tutte le parti, gli uomini vogliono avere un insegnamento più accurato di
quello fondato sulla sola fede. Gli articoli di fede tranquillamente accettati precedentemente cominciano a vacillare, minaccia lo
sconvolgimento, il vento spirituale del chiarimento è più forte di quanto
l’edificio marcio di gerarchie tradizionali possano sopportare, e così è subentrata
la confusione nella fede cristiana-cattolica (in generale cristiana) e del suo
attivo esercizio. Gli uomini si oppongono alle dande[20], non vogliono più essere guidati,
ma loro stessi vogliono stare e camminare liberi sui propri piedi!
18. Dal conflitto di questi concetti spirituali risulterà solo la stessa cosa come dalla
questione sociale. Il sacerdozio, se vuol continuare ad esistere, deve
rinunciare ai suoi privilegi creduti intoccabili, deve versare solo vino puro,
che invece, come finora quello annacquato, e concedere anche agli altri la
libertà del proprio pensiero, – un privilegio che finora essi rivendicavano
solo per sé.
19. Così procederà poi la fusione e, alla fine,
mediante la stessa, un insegnamento basato sulla fede e riconosciuto attraverso
il pratico esercizio, il quale avrà per conseguenza il risultato finale, vale a dire
l’unione dei partiti che adesso si affrontano duramente, dove poi solo la Mia
religione come l’ho esercitata e voglio che la comprendiate, e voi
conoscendola, in parte già da molto tempo, farà dell’uomo ciò per cui Io l’ho
creato e per il quale ho anche cominciato un giorno il Mio percorso di vita
terrena e l’ho concluso con la morte sulla croce! Solo allora sarà assegnata la
palma della vittoria del Mio spirituale, ma semplice insegnamento, a coloro che guardano pieni di
fiducia a Me, porgendo resistenza a tutte le tempeste per aver perseverato
presso di Me!
20. Anche presso di voi, figli Miei, anche presso di
voi regnò in principio, per voi spesso inconsapevolmente, la confusione; non sapevate bene che cosa è
bene e che cosa è male, e solo quando Io vi ho dato la Mia parola direttamente,
solo allora cominciò a diradarsi, a purificarsi, a separarsi questo caos di
concetti e di idee.
21. Anche presso di voi nei vostri cuori fu conseguita
la fusione (parziale), cioè la
fusione di idee e di concetti, come sussiste il Mio insegnamento accanto alla mondana
conservazione della vita che può essere sviluppata e perfezionata con maggior
cura, come sia possibile la vita
secondo il Mio insegnamento, nonostante tutte le tentazioni del mondo, e come,
nonostante tutte le lotte e le sofferenze, alla fine lo spirituale stia
comunque molto al di sopra del materiale.
22. Adesso vi trovate in questo tempo della fusione;
continuate non solo a leggere la Mia parola, ma la mettete in pratica, cercate
di assorbirla, cosicché diventi per il vostro interiore uomo animico come un
nutrimento strettamente necessario, ed effettuerete l’unione in voi, al quale seguirà
poi l’unione con i vostri simili!
23. Siate intanto concordi con voi stessi e sarete
anche più tranquilli, giudicherete il mondo e gli uomini con sangue più freddo.
Vi sentirete più vicini all’intera umanità, giudicherete i suoi errori in modo
più indulgente e più tollerante, potrete più facilmente conciliarvi con il
mondo, nonostante le differenti contraddizioni, e così, come risultato
dell’unione nel vostro interiore, si svolgerà l’unione con il mondo. Allora
comprenderete anche più facilmente il perché Io guardo con sangue freddo le molte
anomalie che giornalmente compaiono sul vostro mondo, così tanti vizi e
sventure che gli uomini hanno e si causano a vicenda, e non vi vado in mezzo
con la folgore come un giudice iracondo, proprio perché anche in Me regna la
suprema Unione, l’unificazione
dell’Amore, della Sapienza e dell’Impulso a conservare ciò che un giorno ho
creato per Me.
24. Cercate anche voi di portare da questa triade di confusione, alla fusione, e poi all’unione,
e vi unirete con il prossimo attraverso l’amore. Anche con Me potrete concludere il Patto e lo stesso amore che,
come inizio della vostra tendenza spirituale, vi ha portato dapprima una
confusione nei vostri concetti, poi ha spinto alla fusione di quei concetti
imparati con i nuovi più elevati, e adesso vorrebbe condurre ancora oltre, alla
totale unione con Me, affinché possiate veramente meritare nel senso completo
il titolo di: “Figli Miei!”
25. Questo vi augura il Padre vostro. Per questo Egli vi manda Luce su Luce
dai Suoi Cieli; però non leggetela soltanto, bensì fondetela insieme alla
natura della vostra anima, per poter sopportare alla fine anche l’unione o l’unificazione
spirituale con i Miei grandi Cieli e con Me stesso!
26. Questo è il significato spirituale delle tre parole: confusione, fusione e unione, le
quali adesso dovranno condurre ovunque alla medesima lotta, alla medesima meta
finale; e come Io nel grande aiuto favorisco questo processo di purificazione,
così soccorro anche il vostro stesso cuore! Solamente, non desistete!
27. Cercate di uscire dalla confusione, cercate di entrare nella fusione,
e non mancherà poi l’unione. Questo
vi assicura il Padre vostro, il Padre che vive solo nell’ultima parola, e
vorrebbe vedere uniti là, tutti gli esseri Suoi! – Amen!
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Civilizzazione
7 dicembre 1871
1. Dopo che ieri
tuo fratello ti ha rivelato la sua opinione di ciò che intende sotto
civilizzazione e come vorrebbe conciliare la stessa con il Mio insegnamento,
allora Mi sento mosso a darti proprio su questo tema anche alcune parole, affinché non
solo lui, bensì anche molti altri possano ottenere una buona volta un giusto
concetto di ciò che è civilizzazione,
e se la si può conciliare con il Mio insegnamento, e in quale modo!
2. Poiché, altrimenti, Mi si potrebbe incolpare di
alcune cose che non sono Mie, e i Miei figli fedeli potrebbero facilmente smarrirsi in Me e nelle
Mie parole, se giudicano gli avvenimenti e il corso del mondo secondo le loro
folli opinioni assorbite in gioventù.
3. Sotto la parola ‘civilizzazione’
dovete intendere in generale quel gradino di formazione che sta più in alto,
gradino che l’uno o l’altro popolo assume; voi però ne intendete anche più o meno (molte e ben) formate istituzioni
degli Stati come della vita familiare.
4. La civilizzazione abbraccia perciò due punti di
vista: il primo è quello morale di un popolo o di uomini, e il secondo è quello
materiale, in riferimento alla vita mondana, alla vita sociale civica, e alla vita
familiare.
5. Ebbene, dopo che questo concetto può facilmente
condurre da ambo i lati a uno scambio dei due punti di vista, oppure che una
mescolanza delle loro singole caratteristiche può condurre a opinioni errate,
allora voglio dare a voi, e in particolare a tuo fratello, alcuni cenni, affinché si
possa distinguere tanto più facilmente l’essere dall’apparire. Tuttavia, per
parlare chiaramente con lui, allora devo andare indietro, lontano nella Creazione,
e precisamente per lo meno fino ad Adamo stesso, se il Mio ragionamento deve
essere radicale e comprensibile per tutti.
6. Quando creai il primo uomo, e come lo dotai di
tutto, spiritualmente e fisicamente, voi in parte lo sapete. Quando lo creai,
lo posi in un mondo che poteva dargli a sufficienza per le sue necessità; lo
dotai con un corpo che poteva sopportare facilmente tutti i necessari
cambiamenti del clima e resistere agli stessi.
7. Il suo interiore spirituale era di gran
lunga compiuto,
quando egli portò il germe e le facoltà a gradini superiori, lottando per
raggiungere le stesse, e il suo esteriore fu costituito conforme, così che
potesse facilmente seguire l’interiore e adempiere facilmente lo scopo
dell’unificazione di spirito e anima!
8. Così dotato lo creai a Mia immagine, posi in esso
il germe della procreazione, come in tutti gli esseri creati, e se non ci fosse
stata violazione contro i Miei ordinamenti, la Terra con i suoi abitanti
avrebbe ricevuto una civilizzazione del tutto diversa di quanto ottenne più
tardi e possiede ancora oggi.
9. L’uomo è stato creato libero, e così dovetti
sopportare il fatto se avesse eseguito i Miei ordini oppure avesse prescritto a se
stesso altre leggi!
10. Voi sapete ciò che è successo: il primo uomo si distaccò
da Me, e così attraverso i suoi discendenti diede un’altra direzione sia alla
Terra che alla sua formazione spirituale.
11. L’uomo si allontanò dalla natura, dalla madre
Terra, da quelle componenti cui egli era composto corporalmente e, con ciò, si
alienò (sia voi che la stessa), e dovette soffrire, stentar la vita, e invece
di succhiare al petto della madre terra il latte benedetto dell’amore, dovette
guadagnarsi l’amaro pane con il sudore della sua fronte.
12. Così continuò; di generazione in generazione gli uomini si allontanarono sempre
di più dalla natura, divennero mollicci, più deboli, ma anche moralmente
peggiori, invece che migliori.
13. La prima cosa richiedeva che l’uomo dovesse
aguzzare il suo intelletto per inventare dei mezzi per proteggersi contro gelo
e arsura, caldo e freddo. La seconda cosa lo costrinse a rifugiarsi sotto la
protezione del più forte, dove poter provvedere in pace al suo sostentamento di
vita e godere di protezione personale e materiale.
14. Così nelle città e nei paesi sorse la convivenza
di parecchi uomini a seconda delle necessità e inclinazioni o dei confini naturali,
riunendoli in un solo popolo.
15. In questo modo gli uomini si misero al sicuro “geborgen”[21], da cui proviene il nome “burger” borghese, così come civilizzazione
proviene da civis, dal latino: “cittadino”, si sviluppò allora la borghese legale
convivenza, che successivamente come denominazione ottenne quella di
“civilizzazione”.
16. Che poi con la convivenza di parecchie migliaia di
persone si richiedessero delle proprie leggi per dare tranquillità e pace ai
buoni, e punizioni per l’educazione dei cattivi e, con ciò, si presentassero
trasgressioni e abusi di potere da parte dei più forti e dei più potenti, è del
tutto naturale, se si pensa di quali passioni è capace il cuore umano, tanto più
se le stesse non sono regolate da un superiore, spirituale obbligo morale.
17. Così fu tra i discendenti di Adamo, di Caino e di
Lamech, finché Io, con la distruzione del gran numero degli abitanti dell’abisso, salvai di nuovo la dignità
morale dell’uomo e Mi mostrai come Dio e Signore; Dio e Signore che questi
popoli avevano già da lungo tempo dimenticato, rivolgendo tutta la loro
attenzione solo alle invenzioni e nobilitazioni degli animali e dei vegetali,
ma non alla nobilitazione del loro stesso io.
18. Quindi là, Mio caro figlio, tu vedi, c’era già
civilizzazione, per lo meno sotto l’aspetto materiale, quanto adesso; anzi,
quegli uomini sapevano già certe cose che a voi sono ancora sconosciute,
specialmente nel campo della meccanica e nell’utilizzo delle forze della Terra,
del magnetismo e dell’elettricità. –
19. Dappertutto là, come adesso, l’attenzione era
rivolta solo al fatto di rendersi la vita la più comoda possibile, e tutte le
scoperte miravano a questo o al ben vivere, oppure ad aumentare il potere di
singoli a spese della massa, come altrettanto accade ovunque oggi ed è quasi
portato all’estremo.
20. Anche allora non mancarono uomini che dovettero ammonire il
popolo e i regnanti sul fatto che non erano stati creati solo per questa Terra,
che oltre alle comodità della vita materiale c’è ancora un Altissimo, Uno
eternamente esistente, e che non dovevano attribuire un così grande valore alle
cose terrene e, così, dimenticare lo spirituale. Ma là fu tutto inutile, come lo è oggi
e lo è sempre stato (in generale).
21. Gli uomini han vissuto e vivono solo per il loro corpo e, per
rendersela più facile, hanno rinnegato ciò che sarebbe stato per loro un
inopportuno ammonimento: essi rinnegarono coscienza, anima, spirito e Dio e,
specialmente per quest’Ultimo, sostituirono il divino e gli usi religiosi con
ciò che era più facilmente da soddisfare e non creava loro nessuna fatica.
22. Proprio così come adesso, lo era parecchie migliaia di anni fa. E
vedi, Mio caro figlio, Io lo tollerai, concessi che gli uomini con il loro
spirito intelligente si creassero godimenti su altre vie, concessi che si
allontanassero da Me, che si rammollissero, che abbreviassero la loro vita e si
caricassero sul collo
malattie e tutti i mali possibili. E così dal primo uomo con le sue
caratteristiche, quando stava in perfetta armonia con la natura che lo
circondava e fu creato per essere suo signore, più tardi non comprese più la
stessa, non la poté più dominare, bensì diventò suo schiavo.
23. Così, con un corpo debole, spesso già dalla
nascita, l’uomo dovette meditare sulle invenzioni che potessero alleviare e
raddolcire la sua vita diventata breve; dovette pensare a mezzi, con l’aumento
della popolazione di un paese, per inventar leggi a causa del “mio” e del
“tuo”, per tenerli stretti, per assicurare solo a pochi, naturalmente a costo
di molti, un tranquillo possesso.
24. Perciò sopraggiunsero poi i contrasti, guerre e
tirannie dei più forti, come adesso è in corso, finché i più deboli, spinti
all’estremo, sussurrano nell’orecchio dei superiori: “Finora avete vissuto
del nostro sudore, ma verrà il tempo in cui, chi non lavora, neppure mangi!”
25. Vedi a cosa ha portato la tua bella civilizzazione? – Tu dici che l’ho voluta
Io così, perché l’ho permessa. – Qui però ti sbagli!
26. Io ho posto l’uomo libero sulla Terra, e gli concessi tutto, ma solo l’utilizzo
dei risultati erano e sono sempre nella Mia mano; questi si formano spesso
diversamente di quanto i potenti lo desiderano e credono di aver calcolato
saggiamente in anticipo.
27. Oppure credi tu, come per esempio in tutte le
invenzioni nell’arte bellica, nelle fonderie di cannoni, nelle invenzioni di
navi armate con cannoni, dove nel caso più favorevole si può uccidere più di
cento uomini con un colpo solo, che Io abbia dato per questo la Mia
approvazione? Certamente, secondo i tuoi concetti, Io non avrei dovuto
permettere tali invenzioni e fabbriche, perché tu sei abituato a pensare così;
Io invece la penso diversamente.
28. Vedi, tutte queste fabbriche e invenzioni Mi vanno proprio a proposito; più che
mai i potenti inventano tali bocche da fuoco, e se potesse riuscir loro a
inventare una bocca da fuoco perfino che possa impossibilmente sbagliare,
allora Io sono poi del tutto soddisfatto; poiché in quel caso il belligerare[22] cesserebbe da sé.
29. La civilizzazione come esiste adesso, che cosa vi
ha portato veramente? Osserviamo un po’ più da vicino questa faccenda.
30. Guardati una buona volta intorno nei circoli
superiori dove questa civilizzazione o formazione dovrebbe dominare certamente
ancor più che altrove, poiché a questi altamente collocati non mancano i mezzi per
l’educazione.
31. Ebbene, come stanno lì le cose? Quale
civilizzazione vi trovi dunque? Vedi, solo la civilizzazione e somma istruzione
della vita materiale; mentre quella spirituale, secondo il Mio insegnamento, è
lì (in generale) quasi nulla. L’apparenza scintillante copre là copiosamente il
marciume e la putrefazione morale.
32. Come stanno poi le cose nelle famiglie
aristocratiche? Quale vento soffia lì? Guardali più da vicino, allora vedrai
(accanto a veramente nobili eccezioni) molteplice presuntuoso orgoglio nativo e
disprezzo per quelli che rendono loro ancora piacevole la vita. – Come si
accorda questo con il Mio insegnamento?
33. Guarda il mercato del denaro e del commercio. Che
cosa vedi lì? Tutt’al più il più inaudito egoismo; là non c’è pressoché nulla
di valore che solo denaro e ancora denaro!
34. Si dice: “Il commercio deve esistere!”. Sì, è un
male necessario nelle vostre attuali condizioni; ma così come viene esercitato lo si rende soltanto la
più disprezzabile condizione sociale tra tutte, se volete osservare l’uomo dal
lato spirituale, mentre questo
dovrebbe essere ben la prima cosa che dà il tratto alla bilancia.
35. Prendi ora la classe operaia. – Come stanno lì le cose? – Ecco davanti alla Mia
immagine c’è un debole, trascurato popolo , affinché trascorra ben volentieri la sua intera vita
nelle officine, per procurare al più potente, beneficato con più beni di
fortuna, tutte le comodità della vita e precisamente tutti i giorni, mentre
all’operaio se ne concede appena uno per il riposo, dopo sei giorni!
36. Ebbene vedi, figlio Mio, questi sono i frutti
della civilizzazione che tu credi l’abbia voluta Io!
37. Ho forse voluto Io che dei paesi stranieri
oltremare fossero scoperti affinché accadesse che gli spagnoli un giorno in
Messico dessero la caccia con i cani ai pacifici indios e, portandoli davanti
alla croce, mediante un monaco, causassero bagni di sangue tra gli uomini,
uomini che inizialmente li avevano accolti amichevolmente, anzi li avevano
perfino ritenuti per déi?
38. Ho forse voluto Io che gli inglesi abbiano imposto
ai cinesi l’oppio con le palle dei cannoni, mentre l’imperatore della Cina
aveva vietato lo stesso come una peste nel suo paese?
39. Ho forse voluto Io che, dopo che i giapponesi
avevano presentito qualcosa della ‘civilizzazione’ europea, loro stessi non la
volevano, e che poi gli americani, altrettanto con pesanti pezzi di
artiglieria, incendiassero le loro case e li costringessero al trattato di
commercio, mentre quelli non volevano saper nulla di loro?
40. Certamente Me lo puoi concedere che Io non volevo tali cose! Ma l’ho
concesso perché Mi hanno determinato dei punti di vista superiori, e anche perché il Mio piano per
l’educazione dei popoli sulla Terra è un altro di come voi ve lo immaginate.
41. Ecco, qui vedi uno che studia economia rurale, là
un altro che studia chimica; chiedi loro una volta, quando impareranno queste
scienze, quale ne sarà il risultato e se in ciò diventeranno anche maestri.
42. Vedi, a loro viene per lo più il pensiero solo per la vita più materiale del
mondo; essi non hanno nessun altro pensiero superiore, nessuna meraviglia a cagion delle Mie Leggi, a cagion delle Mie disposizioni. Il loro
animo mira solo al fatto di rendersi completamente indispensabili per il mondo
e di essere pagati abbastanza bene per ciò che hanno imparato, affinché essi,
come coloro cui gli sono utili, possano vivere molto bene. Questo è il loro
scopo principale; ed Io posso ancora metterlo in conto a Me, per Grazia, quando
talvolta pensano a Me se proprio non hanno nient’altro da fare, oppure quando
la loro stessa testa non basta e sono forse in pericolo di perdere posizione e
pane.
43. E così è in tutte le occupazioni materiali! Di una
cosa sola gli uomini in generale dimenticano dappertutto, e questa è: nell’apprendimento delle scienze, imparare a
conoscere Me, l’Onnisapiente, e nel ben vivere materiale ricordarsi con pia pietà di coloro che hanno contribuito
a tutto questo, preparando loro, appunto, questa vita piacevole.
44. Vedi, quando fuori tempesta, quando pioggia e gelo vi relegano nelle vostre case
e dalla finestra potete assistere a questa grande lotta degli elementi, allora
dovete pensare a coloro che hanno contribuito a procurarvi una tale comoda
dimora; dovreste benedire col pensiero coloro che hanno dedicato la loro intera
vita a un mestiere, per poi alla fine lasciare al mondo postumo l’una o l’altra
cosa migliorata!
45. Vedi, questi diligenti operai sono passati inosservati attraverso questa vita,
ma pochi si ricordano di loro, nonostante molti ne godano i vantaggi, vantaggi
che essi hanno prodotto qui o là, sia nelle abitazioni, sia nell’abbigliamento
oppure in qualsiasi altra cosa.
46. Vedi, là c’era spesso la Mia mano che risvegliò le idee in un umile uomo
d’officina, idee che poi ridondarono per il meglio alla massa degli uomini, e
pur se non furono subito comprese da tutti, nondimeno furono degnate da pochi,
e proprio a questi pochi, avvantaggiati indirettamente da queste invenzioni, si
diedero in mano i mezzi per servire spiritualmente all’umanità. E così, il
miglioramento di un piccolo oggetto negli edifici abitativi, fu spesso ed è il
portatore e fondatore inconsapevole di grandi idee e creazioni,. Il senso della reciproca stima deve
essere conservato, ma non demolito ancora di più.
47. Questo modo di osservare le cose non è così
familiare come a Me, tuttavia, per guardar le cose nella giusta luce e degnarle
convenientemente, vi devo condurre su questa via dove, nonostante tutte le
invenzioni materiali quando ve le concedo, dietro vi è nascosto anche qualcosa di spirituale, e questo
diventa il germe per la semina del Mio mondo.
48. Perciò, figlio Mio, prendi la civilizzazione per quello che è, come un mezzo per lo scopo. Lascia
che gli uomini si migliorino e si nobilitino quanto vogliono, non dare a queste
piccole cose un valore più grande di quanto possano essere utili per il cammino della
tua vita materiale.
49. Non durerà più a lungo e dovrà subentrare un
cambiamento, un ritorno al Mio Ordine! Ma non temere per questo: al puro, tutto rimane puro! Ti
toccheranno poco questi avvenimenti, ma più a coloro che
vogliono sfruttare
il capitale del lavoro quanto più è possibile per il proprio vantaggio; costoro
dovranno desistere nelle loro pretese, dovranno riconoscere necessariamente che
l’operaio è anche un uomo come loro, e che anche lui, e precisamente più di
loro, i signori, può pretendere dal mondo il ringraziamento per le sue
realizzazioni!
50. Come un giorno con i discendenti di Lamech, dove
tutti gli ammonimenti non aiutarono più, così anche adesso, dove il mondo
intero giace quasi sepolto nel pantano materiale, deve avvenire un cambiamento,
una purificazione.
51. Là fu un diluvio che ristabilì di nuovo
l’equilibrio; anche adesso è la stessa cosa come all’inizio, ma in senso
spirituale.
52. Là l’acqua affluì a torrenti dai Cieli e si
aprirono le cateratte della Terra. E anche adesso scorre acqua spirituale dai
Cieli sull’umanità smarrita, e i cuori del ceto popolare superiore bramano la Verità come i cuori di quello inferiore;
essi, stimolati da un impulso interiore, cercano di riconquistare la loro
dignità umana, per ricondurre la distanza l’un dall’altro di nuovo a una giusta
misura.
53. Inutile è l’affaccendarsi di entrambe le parti, di
tentar questa soluzione con mezzi violenti; quanto più si dedicano a questo
proposito, tanto più accelerano la catastrofe.
54. Gli uni credono di star troppo in alto, e gli
altri sono schiacciati troppo profondamente; deve essere riportato il punto
dove entrambi siano distanti tanto poco l’uno dall’altro, da potersi porgere la
mano fraterna!
55. Solo allora vi sarà pace; solo allora sarà di
nuovo valido il morale-spirituale dell’uomo, come lo introdussi Io come
Insegnamento durante il Mio cammino sulla Terra; allora sarà tempo di attendere
il Mio ritorno, poiché la durezza che finora circondava i cuori sarà allora
spezzata, e l’amore fraterno condurrà poi più facilmente di nuovo all’amore per
Dio! – Amen!
[indice]
۞
Il tempo
7 Agosto 1872
(da “Segreti della Creazione”)
1. Tu vuoi che
ti spieghi anche questa parola, – ebbene, allora scrivi, poiché nulla è più
sprecato dagli uomini che proprio il
tempo, vale a dire quello che vi è stato calcolato come vita di prova.
2. Vedete, voi tutti non sapete cos’è il tempo, cosa
significa e quale valore esso ha, altrimenti vivreste tutti diversamente da
come fate in realtà. Ma per fornirvi un concetto di questa parola, che sia degno a un essere spirituale, come
voi uomini dovete esserlo, voglio allora spiegarvi questo concetto così come possono
afferrarlo esseri finiti dell’Infinito.
3. Che cos’è dunque il tempo? E come riconoscete voi
che esiste veramente un tempo? – “Il tempo non è altro che una parte del
pensiero dell’Eternità, un piccolo frammento di un grande infinito Tutto!”.
Voi non sapreste che cos’è il tempo, se non potreste misurarlo in cose
materiali, dove tra venuta, sorgere, sparire e passare è trascorso uno spazio
di tempo che, come fate anche voi, può essere misurato oppure espresso con
numeri.
4. Il tempo è calcolabile solo nel visibile.
Nell’eternità, dove lo spazio non ha più dimensioni, là finisce anche la misura
del tempo, là dominano concetti e idee che, per esseri limitati non sono
afferrabili, non sono comprensibili.
5. Un essere limitato perciò non potrà mai comprendere
Me, Il senza tempo; poiché quantunque sia possibile immaginare l’eterno
perdurare, allora questo: non aver mai avuto un inizio, per un essere
creato è certo un’assurdità, una cosa inconcepibile, impensabile – e in questo
consiste la differenza tra Me e tutto il mondo degli spiriti. È questa parola
‘tempo’ che determina la Mia divinità, più che qualunque altra cosa; poiché
anche lo spazio stesso è senza tempo non misurabile, non comprensibile.
6. Quindi il tempo simboleggia veramente l’espressione
più adatta della Mia grandezza; il tempo come concetto, infatti, è sempre
esistito ed esisterà sempre, sia che lo si voglia misurare oppure no! Dunque vedete, se considerate questo
grande fattore – il tempo – da questo lato, allora è l’unico che possa darvi
un’idea di Me e un concetto della Mia Creazione. In spazio-tempo si svolse la
Creazione, una dall’altra, una dopo l’altra, e in spazio-tempo questi mondi da
Me creati si svilupperanno e si perfezioneranno, e in spazio-tempo scompariranno
nuovamente e faranno posto a nuove forme, nuovi mondi, nuove creazioni. Dunque il tempo è l’unico strumento di
misura secondo il quale la Mia Creazione può essere valutata; poiché il tempo
come grandezza, il tempo come distanza, e il tempo come durata di un oggetto
creato, indica di questo il valore, il contenuto e la sua sfera d’azione.
Quello che lì nell’infinito eterno etere i Miei mondi compiono in periodi di
tempo, questo è
nuovamente il caso nel piccolo con ogni cosa creata e con la sua durata. Solo
il tempo conferisce alla pietra la sua grandezza e la sua età, e negli esseri
viventi è di nuovo il tempo che determina il valore della loro vita.
7. Così è quindi il concetto ‘tempo’ tanto poco da
cancellare dalla Creazione quanto Lo sono Io stesso. Senza tempo non
esisterebbe nessun mondo, e senza di Me non esisterebbe nessun tempo! – Che
cos’è lo spazio-tempo della vita umana dalla culla alla bara? Non è altro che
solo un periodo dell’Infinità espresso in cifre, che in un vedibile essere
creato è visibile nella sua formazione, nel suo sviluppo e nel suo svanire.
Senza questi visibili cambiamenti non sarebbe misurabile nessun tempo, se per
questo non aveste ottenuto un misuratore del tempo contando proprio il cambio
del giorno oppure il cambio tra giorno e notte.
8. Il tempo non ha nessun principio e nessuna fine,
esso proviene dall’Infinità e scorre nuovamente in essa senza lasciar tracce. Solo
Creazioni visibili
testimoniano della sua venuta e del suo passaggio, altrimenti non sarebbe
misurabile. Questo tempo dunque, che come misura conferisce ad ogni cosa creata la sua durata,
nella quale durata si deve adeguare a proseguire sulla grande scala verso il
regno degli spiriti, questo tempo è proprio anche la misura per gli esseri
spirituali, entro il quale è imposto loro di compiere determinate missioni;
poiché così come i grandi mondi e sistemi solari hanno la loro durata misurata
nel tempo, altrettanto tutti gli esseri creati hanno un determinato numero di
periodi di tempo che determinano la loro vita fino al successivo cambiamento.
9. Il tempo per il grande edificio mondiale è un tempo
determinato, poiché dopo essere trascorso subentrano altre situazioni che
sono regolate e condizionate da altri mondi. Questo tempo è dunque misurato, e
deve essere compiuto durante lo stesso, ciò che è necessario, secondo il piano
del tutto, appunto per la conservazione del singolo come dell’insieme. Com’è
ora il caso con i mondi, questo vale anche per ogni singola cosa creata, anche
per l’uomo; anche a lui, infatti, è misurato un periodo di
tempo dalla
nascita fino alla morte, durante il quale dovrebbe completare la sua missione
della vita di prova! Ma poiché l’uomo è un essere libero, ed è anche un complesso dello spirituale
e del materiale, allora è permesso a lui soltanto di completare ancora
nell’aldilà ciò che non ha potuto raggiungere qui durante il suo percorso di
vita corporale-mondano; poiché l’uomo è
un figlio di due mondi, dello
spirituale e del materiale. Proprio a causa di questa situazione ci sono
nell’etere tanti spazi riempiti di anime decedute immature che devono
completare lì, ciò che non poterono fare qui; del resto un passaggio dal mondo
materiale alle dimore spirituali sarebbe per loro direttamente possibile, il
che però non può succedere, perché le anime degli uomini, purtroppo la maggior
parte, giungerebbero immature nell’altro mondo.
10. Ma che cosa risulta da questa comunicazione? Vedete, da
questa risulta che gli uomini dovrebbero utilizzare la loro durata di vita,
vale a dire il tempo del loro cammino sulla Terra, quanto il più possibile per
far maturare il loro spirito per l’altro mondo, affinché gli siano risparmiati
questi regni intermedi. E per questo Io vi do questa parola sul tempo, affinché
diventiate attenti su quanto è il valore del tempo e che questo bene sprecato è per voi eternamente perduto. Dovete prendere
molto più seriamente la vostra vita che finora; dovete attribuire al tempo un valore molto più grande di
quanto avete fatto fino adesso; dalla vostra bocca non devono uscire le parole
come ‘passatempo’, perché, state attenti, il tempo passa voi; oppure ‘ammazzare
il tempo’, perché è il tempo che vi porta la morte, non voi portate la
morte al tempo! Il tempo, dividendolo in piccole frazioni, ognuna di queste
parti deve avere un valore simile a pietre spirituali da costruzione per la
vita futura; anche se ancora così piccola non deve essere senza valore. Il tempo è il calcolatore
severissimo delle vostre azioni e di tutto il bene e male, ponderato,
sconsiderato e avventato – nel tempo trova esso il suo tesoriere. Poiché il
tempo non restituisce l’accaduto, dovete adoperarvi per essere iscritti il meno
possibile in questo registro del tempo, per ciò che vorreste indietro; poiché
proprio a causa della sua irrecuperabilità rimane un eterno rimprovero, un eterna spina – e le spine feriscono,
pungono. Se non ci fosse il Mio Amore misericordioso, che cosa dovrebbe fare
l’uomo per cancellare il ricordo in qualcosa di fatto che il tempo ostinato non gli restituisce?
– Solo la Mia mano paterna può guarire queste ferite che le spine del passato
hanno provocato.
11. Perciò
sfruttate il vostro tempo! Non sprecatelo! Il tempo sono Io! Il tempo è la misura della prova
data a voi, la misura della vita o del cambiamento che voi, amministrandolo
fedelmente come bene prestato, un giorno dovrete restituire a Me! Il tempo è il talento che Io diedi ad ognuno come dono alla propria
nascita; non seppellitelo, ma utilizzate questo talento affinché vi renda molti
e grandi interessi nell’aldilà! Riflettete, con tutto ciò che qui guadagnate, accorcerete i
vostri anni di cammino al di là nel regno intermedio, dove l’avanzamento e il
metro del tempo è molto più duro! È vero, Io ho preparato per i Miei figli
grandi beatitudini, ma potranno goderle solo una volta che giungeranno in quegli spazi dove sono elargite
e che possono sopportare solo coloro che lì si trovano bene. Finché vi
aderiscono ancora passionali scorie terrene, non potrete giungere là dove il
tempo non vi è un giudice severo, bensì un amico delizioso, il quale tra beati
diletti e felicità vi porta avanti lentamente, e dove voi, guardando indietro
consolati, avrete poco o niente affatto da pentirvi.
12. Prendetevi a cuore queste parole! Esse sono parole
di un Padre che vuol far godere ai suoi figli ciò che Egli ha loro riservato, e
appunto per ciò vi ammonisce: il tempo, emanazione della Sua divinità, da
utilizzare non troppo per il materiale, ma ben per delizie spirituali, poiché
il tempo passa e vi porta anche alla morte e trasformazione. – Beati voi se
questa trasformazione vi guiderà in spazi dove Colui che vi ha già dato tanto, vi potrà
anche essere tangibile, e non come nel regno intermedio, dove dovrà essere solo
presentito! Il tempo è la misura della durata dei mondi, ma è anche la misura
delle vostre azioni e opere, usatelo dunque così come si conviene ad uomini spirituali e non
materiali, i quali vogliono diventare simili a Me; a questo scopo, infatti, Io
vi ho dato questa parola. – Amen!
[indice]
۞
Cenni sul
culto spirituale e materiale
13 settembre 1872
(risposta a un amico dello scrivente)
1. Mio caro
figlio, nel tuo animo sorgono già di nuovo dubbi e domande per via della risposta
che tu hai sollecitato al Mio scrivano, affinché egli chieda a Me per eliminare nella
tua vita animica anche questi ostacoli spirituali.
2. Ebbene, allora ti voglio accontentare, per
dimostrarti quanto poco hai afferrato da tutto ciò che hai letto finora, poiché
se tu avessi compreso le Mie parole nel loro senso spirituale come Io voglio
che siano comprese e recepite dai Miei figli, allora ti dovrebbe essere stato già
da lungo tempo chiaro il pensiero che il Mio insegnamento religioso, la Mia
Chiesa e la sua rispettiva organizzazione, esige solo dello spirituale, e ogni
cerimonia, ogni culto nuoce alla comprensione del Mio insegnamento! Già durante
il Mio cammino terreno, Io dissi: «Io
sono uno Spirito, e chi Mi vuole adorare, Mi deve adorare in spirito e in verità!» [Gv. 4,24].
3. Che cosa insegnai ai Miei apostoli? – Introdussi
forse un certo culto? Pretesi da loro chiese o altri edifici dove si doveva
pensare solo a Me e dove, se fosse successo così, gli uomini, come adesso con il loro correre in chiesa e
sciorinare macchinalmente e senza spirito tali preghiere, credono in alcune ore
di aver compiuto tutto per Me, per poter correre di nuovo dietro alle loro
occupazioni e divertimenti mondani?
4. Come in quel tempo insegnai agli uomini solo ad
amare Me e il loro prossimo, e poi, in forza della consapevolezza per buone azioni,
aver sempre ‘la Chiesa’ nell’interiore, cioè Dio e la pace dell’anima, come
l’ho anche espresso solo da poco tempo in tutte le prediche quasi in ogni
pagina ed ho spiegato che Io sono uno Spirito e che l’esercizio del Mio
insegnamento deve essere inteso solo spiritualmente e poi trasferito nella vita
pratica, così sarà anche la Chiesa del futuro.
5. Nessuna organizzazione, nessun culto spronerà né costringerà gli
uomini a seguire il Mio insegnamento, bensì lo sarà solo il cuore umano stesso, dove ho il tempio o il santuario, dove sono
adorato e dove avrò la Mia sede, come lo è sempre stato! Se là non arde
costantemente la fiamma del Mio Amore, allora tutte le sante eterne lampade
nelle chiese, moschee o sinagoghe non aiuteranno per nulla! Là deve essere
organizzato, deve essere purificato questo santuario, affinché Io vi possa
prender dimora; e chi poi Mi porta nel petto, per costoro la Mia natura, la Mia intera
Creazione visibile, cominciando dal più grande Sole centrale fino alla più
piccola pianticella di muschio o infusore, sarà un tempio dove egli dappertutto
potrà trovare con occhio spirituale solo Me e imparare a comprendere e ad amare
di nuovo solamente Me!
6. L’unica cosa che in futuro sarà possibile e anche
necessario, è che i meglio dotati possano istruire i più deboli, li possano guidare e sostenere, e che per
questo scopo avranno luogo adunanze, dove attraverso il reciproco scambio di
idee, di pensieri e di esperienze, diventeranno una comune sveglia per tutti,
per seguire ciò che Io diedi un giorno al mondo nei Miei suddetti due
Comandamenti dell’Amore!
7. Questa è tutta l’organizzazione di una cosiddetta Chiesa (nel
Mio senso), poiché, se una buona volta gli uomini saranno giunti così lontano,
tanto che saranno cessate le differenze di rango e di nascita, e tutti gli
uomini si riconosceranno e rispetteranno come fratelli e sorelle, che cosa vuoi
di più? Oppure, non tende ogni vera religione a ottenere questo?
8. Io spero, figlio Mio, che adesso comprenderai ciò
che voglio dire, se metto in prospettiva per il futuro che ci sarà «un solo Pastore e un solo gregge»! [Gv. 10,16] – Afferra ora il Mio
insegnamento con animo filiale, come un giorno i Miei discepoli, ai quali non
dissi altro che questo: «Andate in tutto
il mondo e predicate il Mio Vangelo!» [Mc. 16,15]. Proprio perciò avete ricevuto le
prediche per ogni domenica dell’anno[23], affinché impariate a comprendere
giustamente innanzitutto la Mia Bibbia e i suoi testi, e per secondo, affinché
nelle adunanze il Mio Evangelo e le Mie parole siano spiegate e comprese soltanto così come Io le
espressi e che cosa intendevo con le stesse!
9. Questo è l’Ordine spirituale secondo il quale Io voglio e
posso educare delle anime umane in spiriti per il Mio regno.
10. Leggi quindi attentamente le Mie parole, sono date
da un Essere infinito, e proprio per questo il loro senso e il loro significato
sono altrettanto infiniti!
11. Non credere che con la semplice considerazione
delle Mie parole, tu sia già al fondamento del tutto, niente affatto! In una
sola parola proveniente dalla Mia bocca si trova un’infinita pienezza di
beatitudini che, al penetrante più profondamente, può aprire Cieli sempre più
ampi e sempre più grandi.
12. Ciò che vi ho dato fino adesso, contiene materia
per delle eternità, e anche se secondo l’apparenza è semplice, afferrato in
molti modi ti svilupperà un senso molteplice, se vuoi penetrare nelle profondità
della Mia Sapienza senza tener conto del rivestimento del Pensiero divino! –
Amen!
[indice]
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Segni del nostro tempo
7 ottobre 1872
1. Poiché tu ricevi
continuamente delle domande su l’una o l’altra cosa su come si configurerà il
futuro, allora, per tutti i curiosi e dubbiosi, voglio darti qui ora alcune parole,
affinché essi per primo riconoscano una buona volta il tempo nel quale vivono, e per secondo, trarre dagli eventi degli
attuali avvenimenti, anche le giuste conclusioni per il futuro, per non
perdersi in inutili supposizioni. Io, infatti, voglio che i Miei figli non
vadano in giro insonnoliti, ma devono riconoscere con occhi spirituali spalancati,
quale ora è, oppure, come dite voi:
“… quale ora è suonata!”
2. Già da molto tempo, e precisamente ancor prima che
Io dessi a te oppure ai tuoi predecessori la Mia parola, furono già introdotti i primi
inizi, la Mia grande Opera della Creazione, e in particolare portare questa
piccola Terra con i suoi abitanti più vicino alla maturità spirituale; quindi
già da molto tempo, anzi dal tempo del Mio pellegrinaggio terreno fino ad ora,
era ed è continuamente attivo il flusso di Luce che cade giù dai Miei Cieli
spirituali sulla vostra Terra, per guidare la Mia Opera – che cominciai con la
Mia nascita terrena – verso la sua fine. Solo le vie e i segni furono secondo
le circostanze, e non avventati, affinché poi il compiuto possedesse anche
stabilità e perseveranza.
3. Ma quanto più gli uomini vanno incontro all’attuale
grande punto di svolta, ora vicino, tanto più Io ho accelerato i Miei mezzi, e al serio
osservatore si rende visibile il risultato delle circostanze e degli
avvenimenti del tempo degli ultimi secoli, tale che talvolta, accavallandosi le
cose, in pochi anni o mesi si raggiunge spesso ciò che non si sperava di
raggiungere in decenni.
4. Se leggeste la storia con occhi spirituali e non lasciaste
legare la vostra attenzione solo da azioni esteriori effettive degli uomini, ma
riconosceste lo scopo spirituale di base, il perché Io ho concesso questo o
quello, e il perché in qualche aspirazione di singoli uomini ho lasciato
capitare spesso proprio il contrario di ciò che essi avevano per scopo, allora avreste da
tempo riconosciuto che la vostra massima: “L’uomo vede e Dio provvede”, ha un
senso molto più profondo di come voi uomini la interpretate generalmente,
oppure talvolta taluni vorrebbero perfino leggervi tra le righe dei risultati.
Invece voi tutti siete ciechi, e così vi devo di nuovo aprire gli occhi per
mostrarvi la Luce che già da lungo tempo vi illumina tutto, passandovi davanti, e finalmente sarà
scacciata la tenebra spirituale in tutti gli angoli del mondo.
5. Quindi sempre, e precisamente dall’inizio della
Creazione del primo uomo fino ai vostri tempi, ho lasciato all’uomo la sua
libertà, e continuamente fino ad oggi egli ha malinteso e abusato della stessa,
e mai per il suo meglio, anche se così spesso apparentemente nel materiale; per
questo, sempre a suo danno.
6. Ciò che un giorno Mi costrinse a mandare il diluvio
su coloro che nel principio avevo prescelto come figli Miei, ciò che Mi smosse
in tempi postumi a cancellare di nuovo il popolo eletto degli ebrei dall’elenco
delle nazioni indipendenti, ciò che Mi mosse a venire Io stesso sulla vostra
Terra e lì compiere il più grande Atto di umiltà di cui poteva essere capace
solo un Essere infinito, questo è anche il motivo del perché adesso subentrerà
di nuovo un momento in cui lo spirituale nell’uomo dovrà trionfare sul
materiale; egli potrà opporre resistenza quanto vuole, poiché Io, uno Spirito,
lo creai e precisamente come membro spirituale del Mio grande mondo degli
spiriti, e non come adoratore e difensore della vita materiale e del benessere
sensuale!
7. Come al tempo di Adamo e dei suoi successori la
dissolutezza nelle città di Lamech crebbe sempre più con la maturazione
dell’intelletto e tutto lo spirituale a poco a poco fu messo da parte[24], così anche adesso notate come un
po’ alla volta la maggior parte dell’umanità percorre questa stessa via, e
precisamente a passi da gigante.
8. I giudei e tutti i popoli viventi al tempo del Mio
pellegrinaggio terreno, seguirono la stessa strada: i lamechiti e i popoli viventi materialmente al
Mio tempo andarono spiritualmente in rovina. Ne salvai solo pochi, i quali,
come Miei seguaci, portarono il ramo della palma della pace nei paesi che erano
privi d’amore, e là cercarono nuovamente di piantare ciò che avevano distrutto
per brama di dominio e per egoismo.
9. Quindi nel principio, al tempo del diluvio
materiale, c’era l’arca materiale costruita da Noè; più tardi, nel diluvio spirituale,
un’arca spirituale fu offerta da Me stesso. E adesso, dove questo diluvio
spirituale si avvicina alla sua fine, c’è di nuovo la Mia arca dell’Amore,
nella quale, salvandone pochi, voglio di nuovo mettere il germe per tempi
migliori e più spirituali, affinché finalmente anche questa stella che voi
abitate e chiamate ‘Terra’, possa adempiere la sua alta destinazione
spirituale, per la quale Io l’ho già prescelta da tempi per voi inimmaginabili,
cioè a diventare il vivaio dei Miei figli, mentre tutti gli altri mondi sono
solo delle classi di preparazione per gradini spirituali nel Mio infinito
regno, ma non scuole per i figli del Regno, il quale un giorno dovrà essere
l’unico e il solo esistente e duraturo in eterno. Da tutto questo vedete che adesso non si svolge
nulla di nuovo, bensì che è già successo tutto, sebbene materialmente appare
uguale in altra forma, ma spiritualmente era sempre la medesima aspirazione che
è degna di Me come Spirito, vale a dire: allevare figli per il Mio regno, degni
del Padre loro!
10. Se una volta vi dissi che voi siete ciechi (Mt. 15,14), sapevo bene perché lo dissi;
poiché vedete, tutti gli avvenimenti che leggete dalla storia, mai risultano o furono così come li leggete, ed
ebbero completamente altri principi e scopi spirituali finali. Voi leggete i
libri di storia e ciò nonostante dimenticate sempre due cose: per primo che
furono gli uomini, limitati e spesso anche di parte, a scrivere essi stessi
tali libri; e per secondo che i potenti, quando perseguivano o intimavano
questo o quello, avevano spesso motivi interiori completamente diversi di come
li esponeva l’unilaterale pagato scrivano della storia. Oltre a questo errore,
sta occultato ancora il profondo motivo del vero e proprio movente spirituale,
il quale, procedente da Me, muoveva o stimolava le anime umane a tendere a questo
o a quello, per raggiungere la Mia meta finale su vie conosciute solo a Me!
11. Se quindi poteste leggere o comprendere
spiritualmente la storia, allora ne trarreste risultati completamente diversi
di quanto voi giudicate solo secondo i dati esteriori a voi tramandati e
secondo l’apparenza delle azioni. Quello che la storia vi presenta del passato
a tale riguardo, dal punto di vista come ve l’ho mostrato Io, è uguale a quello
del periodo che state vivendo voi, ovvero quello al quale dalla vostra nascita fino alla morte
gli state ancora vicino! Dovete giudicare spiritualmente i fatti! Dovete
imparare a leggere nelle profondità degli animi umani, per comprendere ciò che
spinge l’uno o l’altro ad intraprendere questo o quello, dove poi spesso i risultati, i quali stanno
sempre nella Mia mano, diventano diversi da come questi stessi furono pensati.
12. Se compenetraste con lo sguardo il tempo passato,
da Lamech fino ad oggi, allora trovereste sempre che l’attenzione della maggior parte degli
uomini è stata, e ancora lo è, per il vantaggio materiale o momentaneo. Voi
riconoscereste quanto poco lo spirituale fu curato o ricercato, ma, come
sempre, esso è stato e ancora lo è, messo nell’ombra; e ciò che sapreste di
quei tempi, è che anche allora si facevano sentire ovunque delle voci di
avvertimento e ammonimento, però inutilmente. E così anche adesso voi trovate
la stessa situazione.
13. L’umanità va avanti sul grande oceano dell’avidità
di dominio e dell’egoismo spericolato senza sapere veramente per dove, ma
sempre aspettando solo più accrescimento, solo più soddisfazione delle proprie
voglie; così essa va continuamente in maniera del tutto naturale contro le Mie
intenzioni che avevo, ed ho, con gli uomini. Dovete comprendere che questo
affaccendarsi e questo aspirare, non si adatta al Mio piano, e che quanto più
gli uomini dimenticano Me e la loro stessa destinazione spirituale, tanto più
Io devo affrettare proprio i Miei mezzi per raggiungere comunque il Mio scopo, scopo per il quale ho creato gli uomini e
li ho provvisti con tante caratteristiche. Tuttavia, lo smisurato abuso che
l’uomo fece della sua libertà da Me concessagli, Mi costrinse ad impiegare tanto spesso dei potenti
mezzi, come in primo luogo la sua parziale distruzione, poi l’auto sacrificio
(crocifissione) per salvare la dignità umana, e adesso, dove questa terza epoca
conduce di nuovo alla stessa meta, anche adesso, prima che Io calchi di nuovo
la Terra, voglio formare la stessa così come deve essere, prima che ancora una
volta la calchi il Mio piede!
14. Non inutilmente ho permesso dei diluvi materiali e
spirituali; essi devono portare le Mie grandi Idee della Creazione, devono
portare anche il peggio che gli uomini possono commettere, devono comunque
adattarsi ai Miei buoni, naturali scopi, anche se indirettamente, devono
servire allo scopo. Infatti, è proprio questa la dimostrazione della Mia divina Sapienza:
che anche il male deve produrre solo del bene, perché Io, quale grande Spirito,
posso volere solo del bene!
15. Adesso vedete succedersi rapidamente gli
avvenimenti, vedete come si fanno notare negli animi delle tendenze spirituali, vedete come
certe idee non possono essere eliminate dalla testa degli uomini, vedete
disgrazie, malattie, eventi naturali che procurano danni materiali agli uomini,
e trascinano migliaia di loro nell’altro grande aldilà, vedete inoltre come
l’altra massa degli uomini rimasta, dimentica facilmente le disgrazie, le
malattie e ogni possibile afflizione, e corrono di nuovo dietro ai loro scopi
egoistici come se nulla fosse accaduto.
16. Vedete come gli uomini, sempre con un pezzettino di conoscenza che chiamano
‘scienza’, rinnegano Me e la Mia Dottrina, anzi rinnegano tutto ciò che
dell’uomo, fa veramente un ‘uomo’
come essere spirituale.
17. Vedete come gli uomini cercano dappertutto nuove sostanze di stimolo, nuove
sostanze stimolanti nei cibi e nelle bevande, nuovi stimoli nei divertimenti e
nelle brame sensuali, nuovi stimoli nel conseguimento di un dominio ancora
maggiore dell’uno sull’altro.
18. Vedete come gli uomini voltano sempre più le spalle al vero originario bello e
sublime, perdono il loro sottile gusto per il nobile, elevano il comune e il
basso come il più alto, sia nell’arte, nella musica o nel discorso, e così, dal
punto di vista pieno di dignità di un essere di due mondi, sprofondano solo al
gradino di un animale ragionevole.
19. Tutto questo lo vedete giornalmente davanti ai
vostri occhi, e tuttavia non comprendete ‘quale
tempo è!’.
20. Guardate l’orologio del grande regno degli
spiriti, da un lato la lancetta sta quasi sul dodici e dall’altro sull’uno. –
Che cosa significa questo? Conoscete il significato di queste cifre? Vedete, da
un lato, in senso spirituale, il dodici significa da voi l’ora meridiana –, essa
è l’ora dove
materialmente nella natura c’è la più grande attività dei raggi del Sole sulla
vostra Terra, essa è il punto culminante del materiale; cominciando dalle ore
dodici, diminuisce di nuovo l’attività materiale e comincia quella spirituale,
la quale con la notte corre incontro per la seconda volta al sonno, alla
quiete, al cambiamento, a una metamorfosi spirituale, per mutare fino a
mezzogiorno l’acquisito materiale in spirituale, il cui effetto ha il suo
culmine alle ore dodici della notte.
21. Avete mai giudicato l’ora meridiana oppure il sorgere della tendenza del tempo
fino alla stessa, e il tramonto, così da spiegarvi in maniera simbolica
corrispondente il divenire dell’intera Creazione, la vostra stessa vita
errabonda dalla nascita fino alla morte, oppure la vita di prova in base alla
formazione per il perfezionamento spirituale?
22. Vedete, quest’ora meridiana corre incontro all’umanità a passi da gigante. Presto
gli uomini saranno giunti al limite del possibile, ma presto avranno anche spinto
tutto il pensabile fino al culmine più alto, dove non sarà più possibile nessun
progresso, e allo spirituale fin lì disprezzato dovrà essere fatto il passo
indietro!
23. Allora comincerà ciò che indica la lancetta
sull’altro lato del quadrante, con l’uno comincia il passo allo spirituale, al
realmente vero e all’imperituro! Lo stesso mondo materiale, vale a dire la
vostra Terra, o per lo meno la sua superficie, già da lungo tempo non è più in
grado, anche per la vita sbagliata degli stessi uomini, di produrre in tutta
purezza ciò che vi ha offerto da migliaia di anni per nutrimento.
24. Voi siete di vista corta e non comprendete e non
riconoscete come gli uomini, con il loro innaturale modo di vivere, hanno
rovinato se stessi e il proprio suolo, il cui stesso suolo non fornisce più frutti puri,
nessun’acqua pura e, a causa dell’evaporazione, nemmeno più aria pura! Tutto
nel mondo è connesso, e proprio per questo vi sono spesso cause di epidemie e
malattie, malattie che voi considerate troppo poco e non notate il loro
influsso.
25. Vedete, vi voglio dichiarare brevemente come voi
agite sul cambiamento del suolo e preparate a voi stessi le malattie
epidemiche, non avendo poi nessun mezzo per toglierle di mezzo.
26. Uomini superficiali credono che solo tramite puri
e freschi prodotti della terra, possibilmente non cotti o naturali, l’uomo
rimanga sano; Io però vi dico: “Di che
cosa cresce tutto sulla Terra, particolarmente ciò che voi volete gustare come
cibo da tutti i regni della natura, non esclusi perfino gli animali?”
27. Cresce una pianta senza concime? Se però il
concime consiste di espulsione di vita malata, come può essere sana la pianta?
28. Perfino l’erba che serve al bestiame come foraggio,
e nell’animale si trasforma in carne, carne che voi nuovamente mangiate, come
può essere conveniente alla vostra natura se consiste di puri elementi che
spesso provocano proprio il contrario di ciò per il cui scopo lo avete assimilato?
29. L’abitare in grandi città non ha forse avvelenato
tutti i vostri pozzi e appestato la vostra aria? E inoltre, nelle vicinanze dei
cimiteri, parimenti solo i resti della putrefazione concimano il suolo; così
nelle città c’è sia la putrefazione materiale come anche quella spirituale che
amareggia all’uomo la sua vita di prova e l’abbrevia mediante le malattie.
30. Come una cosa agisce sull’altra, così si cambia un
po’ alla volta il prodotto della Terra; il buono diminuisce, e il male, il nocivo,
si propaga. Così arrivate al punto culminante, per giungere al quale vi aiuta
lo sporco egoismo degli uomini, e in tal modo tutti gli altri prodotti che adoperate per i vostri
cibi, per il vostro abbigliamento e le abitazioni, sono falsificati, rovinati,
e abbreviano la vostra vita materiale provocando le vostre malattie,
accelerando il passaggio alla vita spirituale.
31. È questo il momento in cui, corrispondentemente,
la lancetta ha raggiunto sul dodici il massimo punto, il punto culminante, e dove poi si dovrà
scendere nuovamente giù dalla presunta altezza della scienza, dalla brama di
dominio e dall’egoismo![25]
32. Già si muovono gli animi che hanno ancora un senso
per qualcosa di meglio; molti cominciano già a ricondurre sia la loro vita
materiale sia la spirituale alle Leggi secondo natura.
33. Così il mondo tende molto a questo, a
contrassegnare solo ‘padroni e servitori’, e per quanto sia già tanto
progredita questa sproporzione tra ricchi e poveri, tra i dominanti e gli
ubbidienti, – ancora un po’ di tempo ed essi saranno giunti alla meta finale,
dove sarà d’obbligo un cambiamento. È necessario scendere giù; invece che ai
padroni e ai servitori, si dovrà porgere la mano ai fratelli e alle sorelle.
34. Là mira il grande torrente di Luce che fino adesso
ha illuminato qua e là dei cuori ottenebrati; l’amore per il prossimo deve di
nuovo essere insediato nel suo diritto, e con esso l’amore per Dio, il quale
senza il primo non è pensabile.
35. Questi sono i
segni del vostro tempo! La sproporzione che pende sulla parte materiale
deve di nuovo essere livellata, la natura spirituale dell’uomo, per la quale Io
un giorno come Uomo diedi
la Mia vita, deve star lì di nuovo come prima, come la più alta, e il
materialismo dovrà rientrare nei suoi limiti, come servente, come mezzo per lo
scopo, ma non come la cosa principale, quando volle assorbire tutte le facoltà
spirituali degli uomini!
36. La lancetta sull’orologio spirituale del mondo
punta vicino all’uno, all’inizio del tramonto del materiale terreno e sulla via
del ritorno al punto spirituale, come nel sonno di mezzanotte vi sta anche più
vicino il mondo spirituale.
37. Così dovete considerare gli avvenimenti e anche le Mie parole,
sebbene spesso vi appaiano contraddittorie. Io non mento, e quando vi dico
qualcosa che, al momento, non sembra adempiersi, allora è solo la vostra vista
corta che non ne comprende il senso profondo, quello spirituale celato che si
manifesterà comunque dopo breve tempo, e contrassegnerà il Padre vostro come Colui che ha davanti agli occhi solo il
vostro bene, e precisamente il vostro bene spirituale!
38. Anche questa parola data oggi, oltre a quanto
detto, contiene ancora molto di non-detto, di spirituale, tanto che il Mio
scrivano potrebbe ancora riempire qualche pagina per esporvi anche queste
profondità; soltanto che non è Mio scopo esporvi anche tutto chiaramente,
bensì, per affinare la vostra vista spirituale vi dovete voi stessi esercitare
per imparare a distinguere il sostanziale dall’apparente, e così diventare
maturi per decifrare facilmente le Mie grandi iscrizioni che ho posto in tutte
le Mie Creazioni!
39. Solo così sarete degni di diventare ‘figli Miei!’. Non dovete diventare degli automi, bensì degli
esseri auto pensanti, esseri che guardano con occhi spirituali nel grande mondo degli spiriti, affinché
possiate giudicare poi il suo ‘perché’
in tutto ciò che accade, e dare il dovuto valore e il suo scopo! Perciò questa
parola porta il titolo: “Segni del vostro
tempo!”, affinché possiate riconoscere quanto vi è vicino da una parte il punto culminante
dell’inganno materiale, ma anche quanto vi è vicino il grande inizio del
trionfo dello spirituale, per il quale Io un giorno lasciai la Mia vita per
rendervi propria la stessa, e adesso voi stessi combattete e forse dovrete
ancora sopportare qualcosa.
40. Dunque, preparatevi, guidati dalla Mia parola, ad
aspettare con dignità la rigenerazione spirituale del genere umano. Ascoltate
quella voce che vi esclama da tutti gli angoli della Terra: “Anche noi cerchiamo ciò che voi avete già
trovato; soltanto, non ci è ancora ben chiaro!”
41. Queste voci sono suscitate dal vento spirituale,
vento che adesso va attraverso l’intera Creazione, perché nel regno degli
spiriti sentono tutti che si va verso una fine, dove sarà incoronata la Mia
grande Opera d’umiltà, e precisamente attraverso il successo di aver trovato
nuovamente quei Miei figli che spesso si allontanarono, e tuttavia – radunati
di nuovo dal fedele Pastore – un giorno formeranno un
solo gregge con un solo Pastore!
42. Così, i
segni del vostro tempo sono la scuola preparatoria e la sveglia che
condurrà i buoni al meglio e i cattivi al bene, forse dopo grandi smarrimenti,
tuttavia alla fine, riunendo tutto dalla ‘prima Ora’ del mondo spirituale, li
guiderà nel Regno della Vita luminosa che mai finirà. Tutto questo, come anche
presso di voi dopo il sonno della mezzanotte, attraverso un presunto sorgere
del Sole, si svolge simbolicamente ogni giorno davanti a voi!
43. Un legame avvolge tutti voi, dall’ultima stella
che solo dopo molte migliaia di anni vi invia la sua luce, fino al più piccolo atomo
nell’infinito spazio etereo; un legame dell’amore e dell’attrazione, della
simpatia e della benevolenza che attira cuore a cuore e avvolge in mille forme
l’intera Creazione materiale e spirituale. Nulla può sottrarsi da questa sfera,
e se anche si opporrà resistenza, alla fine vincerà di nuovo l’attrazione
dell’amore, l’attrazione dello spirituale allo spirituale, l’attrazione verso
l’alto!
44. Questa brama verso un qualcosa d’inconscio, verso
un regno spirituale superiore che stende le sue ali molto al di sopra e fuori
dall’affaccendarsi materiale, dove sarà anche per voi eterna Luce, eterna
quiete ed eterna pace, è questa brama che adesso stimola gli animi; e quanto
più si vuole far valere il materialismo, tanto più si combatte contro, perché
più di un’anima, più di un uomo non vuol lasciarsi togliere ciò che solo gli
può dare conforto e quiete in tutte le condizioni: vale a dire, essere non solo
un cittadino della Terra, il quale in verità cammina sì coi piedi sul suo solido suolo, ma con
la sua testa può penetrare ampiamente molto oltre tutte le distanze, con il suo
Spirito divino oltre ogni materia, fin nell’infinità, dove nel mezzo a un
grande regno degli spiriti, il Padre,
Creatore e Dio, ha la Sua dimora, il Padre che vuol far dell’uomo, anche un
figlio Suo!
45. Ricordatevi bene questo, figli Miei: Io già adesso
vi ricolmo con tante Grazie e non manco di pungervi la cataratta spirituale,
affinché possiate riconoscere Me, il Mio mondo e il vostro tempo, e mettere
tutto insieme in armonia! – Amen!
[indice]
۞
Il lavoro per ricondurre l’uomo all’obbedienza
1° novembre 1872
1. Recentemente
un fratello ti ha chiesto di ricevere una spiegazione e una più precisa
indicazione attraverso di Me su alcuni dubbi già da tempo custoditi nel suo interiore, perché
egli già più volte è venuto in conflitto con se stesso, e cioè, a chi si deve
dedicare più tempo: agli affari mondani, oppure a quelli spirituali
appartenenti i primi a questo mondo, gli ultimi a quell’altro?
2. Egli ti ha citato la sentenza dalla storia della Creazione di
Mosè, dove l’angelo scacciò dal Paradiso, Adamo con la sua compagna, e come
aggiunta proferì loro le parole: “D’ora
in poi dovrete guadagnarvi il pane con il sudore della vostra fronte!”
3. Potrei dare la risposta a tuo fratello ben con due
parole espresse dalla Mia bocca durante la Mia vita terrena, ma poiché tutto
ciò che viene scritto adesso deve avere il suo effetto non per dei singoli ma per le
generazioni future, allora anche qui, oltre alla spiegazione richiesta da tuo
fratello, seguiranno altri cenni e segni su come dovete comprendere le Mie
parole e le Mie opere, affinché opinioni errate già da lungo tempo diventate
abitudini, alla fine scompaiano una buona volta dalla vostra testa e facciano
spazio a una comprensione migliore. Ascolta dunque.
4. Tuo fratello ha cominciato con la storia della
Creazione dell’uomo, e così anch’Io voglio soffermarMi un po’ lì, e oltre a tutto ciò che
voi sapete già su questo Atto, vi spiegherò così qualcosa che fino adesso è rimasto ancora nel
buio.
5. Quando creai il primo uomo e da lui la sua
compagna, in quel tempo il Mio scopo era di lasciare a Lucifero, il grande
spirito caduto, una via aperta, per ritornare in singole parti, un po’ alla
volta, anche se non del tutto, di nuovo a Me.
6. Ciò che vi dice la mosaica storia della Creazione
su questo, oppure ciò che vi ho dettato nel Mio libro[26] sulla Creazione primordiale, vi è
abbastanza noto, tuttavia non avete mai sospettato né afferrato il collegamento
spirituale, la più profonda comprensione di tutto ciò che avete già spesso
letto; ed è proprio a questo che vi voglio introdurre e, per mezzo del quale,
vi voglio mostrare nuovamente che anche dietro delle cose apparentemente facili
da comprendere, si trova, e sempre si troverà, un’azione spirituale ampiamente
più grande.
7. Voi conoscete l’avvenimento del primo peccato
originale, ma non conoscete che cosa fu veramente il primo peccato, né vi è mai
venuto in senno di interpretarlo così come dovrebbe essere afferrato
spiritualmente.
8. Vi ho già detto prima che, per lasciare al grande
spirito caduto una via di ritorno, rivestii di nuovo una particella del suo io
nella forma materiale, misi in questa forma perfino la Scintilla divina, per purificarlo e
rendersi così un giorno idoneo per un altro mondo.
9. Voi lo sapete, Io diedi a questo primo uomo ‘un aiutante’, il che significa come
dire: un aiutante che dovesse sostenerlo nella sua lotta tra l’ereditaria
natura (satanica, amante di se stessa) e la Mia Scintilla divina,
10. Quest’aiutante è, era e sarà sempre la parte
integrante dell’uomo, senza la quale egli mai comprenderà completamente
l’amore, mai la Mia Creazione, mai la sua stessa meta, poiché solo attraverso
l’amore coniugale, solo attraverso l’amore per i figli è stata spianata una via
per rendere accessibile al cuore umano quei sentimenti che Mi stimolarono un giorno a creare l’intero
Universo e disporlo così come è fatto, ospitale e perfetto.
11. Che in un primo momento con il primo uomo avessi
altre intenzioni e altri scopi quando lo creai, è ben vero; solo che creai un uomo con volontà libera e non
una macchina, e così non Mi potei opporre se l’uomo non diventò ciò che doveva
diventare. La prima prova per questo fu il divieto di mangiare il frutto di un
certo albero.
12. Ebbene, che cos’era veramente questo divieto? Qui
devo demolire un’idea da molti custodita, la quale si collega all’azione contro
questa Legge. Questo divieto non era inteso così come se i due primi uomini non
dovessero mai sapere qualcosa della procreazione, …no! – Questo divieto era:
inculcare all’uomo proprio questa grande virtù, contro la quale Lucifero, quale
spirito più grande, aveva peccato, e quindi un discendente da lui, come lo era il primo uomo, avrebbe peccato
ben anche sotto questo riguardo.
13. Questo divieto fu la prova dell’obbedienza! Gli
uomini dovevano provare questo su di sé, per raggiungere, forse nel piccolo,
ciò che al grande spirito nel complesso non era riuscito!
14. Questa
pecca della disobbedienza è il peccato originale che l’uomo ha ereditato
dal suo progenitore, e che è ancora l’errore fondamentale di tutti gli uomini,
peccando tutti contro la Mia Legge, ovvero, contro quelle leggi che impongono loro la vita in
comune.
15. Ovunque vi è disobbedienza: nella casupola come
nel palazzo, nel mondo materiale come in quello spirituale!
16. L’ulteriore corso della storia della Creazione vi dice anche che
la prima coppia umana poi si nascose, si vergognò; sì, essa si vergognò a causa
della sua disobbedienza, perché aveva compiuto qualcosa che ancora non era
nell’idea (o nell’Ordine) della Creazione, quindi fu prematuro.
17. Il risultato della loro non-conoscenza o della
loro caduta, il primo figlio che Eva partorì, fu ugualmente come quello del
grande spirito caduto, fu l’opposizione personale contro la Mia divina Legge, ovvero, come disobbedienza in forma umana.
18. Ancora una volta, con la procreazione del secondo
figlio, Io cercai di mettere contro la rozza, brutale natura umana di Caino, un
simbolo del Mio uomo della Creazione con delle Caratteristiche divine, ma
inutilmente: egli cadde sotto i colpi di Caino, e così questi dovette subire in
breve, naturalmente, l’espulsione da un Paradiso nel quale all’uomo gli era destinata quiete e pace celeste,
per poter gioire della stessa, quale signore della natura a lui circostante.
19. Dove voleva vivere un Caino, questi giardini della
pace non erano adoperabili, e così seguì la cacciata dal tempio della pace di
questi primi uomini. Proprio a causa della disobbedienza essi furono in balia
di se stessi, il che non vuol dire altro che questo: “Voi non eravate degni di essere diretti, guidati e nutriti dalla Mano del vostro Creatore,
poiché voi stessi avete scelto la via della disobbedienza, e tali da
guadagnarvi ora anche voi stessi il bisogno materiale per il vostro
sostentamento, nel sudore della vostra fronte!”
20. Questa non fu una maledizione, né di un angelo, né tanto meno di un
Padre amorevole come ero Io, come Lo sono e come Lo rimarrò in eterno; questa
fu la necessaria conseguenza della via scelta da loro stessi!
21. Non appena l’uomo non fu più signore del mondo,
allora il mondo fu signore dell’uomo. Non obbedendo più alla sua volontà spirituale, il
mondo gli negò tutto; e così l’uomo, più si allontanò dalla sua missione
spirituale, più dovette estorcere dalla terra ciò che prima la stessa gli
avrebbe offerto con benevola mano.
22. La disobbedienza è quindi il grande peccato
ereditario che si propaga da uomo a uomo, da generazione in generazione, e
appunto tutti gli avvenimenti mondani ed elementari, calamità e malattie, non
ebbero da allora nessun altro scopo che proprio il piegare questa ostinazione, e convincere l’uomo
che la ribellione alle Mie Leggi, quindi la disobbedienza, punisce se stessa!
23. Finché l’uomo non riconosce la sua natura
spirituale e impara ad afferrarla, finché rende omaggio al materiale, è
catturato in questo peccato ereditario; egli è disobbediente, e proprio per
questo motivo è per lo più incredulo e sofferente.
24. Con la cacciata dal Paradiso, con la perdita della
pace spirituale e la moltiplicazione della razza umana attraverso il vivere
insieme, crebbero reciproci doveri; questi doveri, in sempre crescente
contraddizione con le caratteristiche animiche-mondane della natura umana, furono quindi
costanti prove purificatrici che costrinsero gli uomini a limitare il loro
impulso alla disobbedienza. E così l’abituale obbedienza nella vita mondana
doveva aprir la via all’obbedienza verso le Mie Leggi divine, e in questo modo
ricondurre l’uomo in quel Paradiso dal quale il suo progenitore fu cacciato
molte migliaia di anni fa, tuttavia con la sola differenza che il Paradiso
adesso conquistato non è un paradiso mondano esteriore, bensì uno interiore,
spirituale, che mai appassisce e deve sorgere nel petto dell’uomo stesso!
25. Al raggiungimento di questo, può e deve condurre
il lavoro mondano, il quale, mentre l’uomo adempie fedelmente i suoi doveri,
doveri imposti dalla sua famiglia, dalla sua posizione e dalla sua professione,
lo rendono poi capace
di adempiere più facilmente il dovere spirituale e superiore verso di Me.
26. Nel sudore della fronte l’uomo deve estorcere al
mondo il suo sostentamento, e solo attraverso questa lotta egli si fortifica
per essere obbediente anche alle Mie Leggi divine, Leggi che poi, invece di
consistere di mille codici, consistono nei due soli Comandamenti dell’amore!
27. Solamente che per comprendere e afferrare questi
ultimi, l’uomo deve aver prima gustato l’amaro “Devi!”. Egli deve
dapprima aver recuperato la propria dignità come uomo nella sua stessa vita,
prima che possa far valere il suo diritto di diventare un cittadino del mondo
spirituale superiore.
28. Perciò è il più santo dovere di ogni uomo vivere con
tutta sollecitudine per i suoi affari professionali e per la sua famiglia; sono
queste le prime catene, le quali (sebbene catene) non lo devono opprimere,
bensì devono trasformarsi in morbide ghirlande di fiori, poiché solo attraverso
l’obbedienza in queste sfere è poi più facile l’osservanza delle Mie Leggi.
29. Così tutto ciò che esiste sulla vostra Terra è una
catena di causa ed effetto, è un legame spirituale che, accanto al mondano,
lega l’uomo all’uomo, il cui legame sta ancora più profondo e unisce più
teneramente, vale a dire: anime a anime, spiriti a spiriti!
30. Chi comprende questo legame spirituale può
penetrare con lo sguardo l’intera azione reciproca negli affari della vita
mondana, e alla fine riconoscere nella stessa non solo gli affari professionali
e il legame familiare, bensì i legami spirituali più profondi che fanno
esercitare l’uomo nella sua sfera ad essere obbediente, a renderlo maturo per mondi
superiori, dandogli un cuore aperto per afferrare qualcosa di superiore, e
comprendere che anche nel lavoro senza spirito – che spesso è imposto all’uomo
nella sua professione, – c’è tuttavia qualcosa di spirituale; cosicché, dopo
aver adempiuto i suoi doveri verso il prossimo e verso lo Stato, solo allora
l’uomo riserverà a se stesso il maggior utile, cioè attraverso il fedele
adempimento dei doveri mondani facilitandosi l’obbedienza e l’ingresso in quei
doveri divini, come via per diventare un giorno un valente cittadino di un più
grande, eternamente stabile mondo, dove ogni lacrima versata qui, ogni sospiro
che spesso saliva a Me sotto la pressione di un difficile lavoro, verrà
risarcito migliaia di volte, e dove, in primo luogo, l’uomo riconoscerà
interamente che senza queste lacrime, senza questi sospiri dal petto oppresso,
mai sarebbe giunto a una libera visione di quel mondo, dove invece delle rigide
leggi mondane, regnano solo i Comandamenti dell’Amore (dalla notte alla Luce).
Questo è lo scopo del lavoro. Il lavoro è esercizio nell’obbedienza!
L’obbedienza è subordinazione della propria individualità agli altri, è il
rinnegamento delle passioni, dell’ostinazione e della superbia (dell’indipendenza)
poste nell’uomo.
31. Come il grande spirito caduto si rivoltò contro di
Me, Mi sfidò e divenne disobbediente nella superbia della coscienza di sé
contro le Mie Leggi, così anche nell’uomo c’è ancora la stessa inclinazione
alla resistenza contro i Miei comandamenti, quant’anche siano essi ancora così
soavi.
32. Al grande spirito caduto verrà ancora pure
spezzata la sua ostinazione così come viene sminuita all’uomo attraverso migliaia di ostacoli,
finché entrambi impareranno che qualunque cosa vogliano fare, si svolgerà
comunque la grande purificazione degli spiriti, e con ogni piccolo impedimento
superato, sorgerà un grande passo che porta a Me.
33. Così, stanco della resistenza, alla fine ci sarà
anche una sola Creazione come la volevo Io e come la stessa può esistere
solamente accanto a Me, dove come primo Principio fondamentale – l’Amore – e
per l’osservanza dei Comandamenti dell’Amore, l’obbedienza non prepara nessuna
lotta, nessuna costrizione, ma solo infinita beatitudine per una sequela di godimenti
spirituali.
34. Questo è lo scopo del lavoro come deve essere compreso e come
deve essere capito! – Allora tu, figlio Mio, al quale frattanto ho dato questa
parola, comprenderai anche meglio ciò che Io dissi un giorno ai farisei, quando
diedi loro per risposta: «Date all’imperatore ciò che è dell’imperatore, e a Dio ciò che è di Dio!»
35. Sono queste le poche parole con le quali avrei potuto rispondere alla tua domanda;
ma adesso, al punto in cui questa parola sta per finire, comprenderai ancor
meglio questa massima, massima che se te l’avessi data subito all’inizio,
oppure se avessi lasciato il resto al tuo stesso giudizio, non l’avresti
compresa. Sii anche tu scrupoloso, da’ al tuo imperatore ciò che è dell’imperatore e al tuo Dio ciò che è Suo, e nell’adempimento
del dovere verso il primo troverai la vera quiete, e la pace presso il Secondo,
il Quale non soltanto è il tuo Dio e Creatore, bensì, oltre a questo, è anche
il Padre tuo affettuoso che fa di tutto per guidarvi là da dove siete usciti, e
dove – anche se vi aspetterà ugualmente ancora del lavoro, tuttavia un lavoro
molto più grande, superiore e colmo di beati godimenti – nessun sospiro vi
disturberà più, ma l’obbedienza verso le Mie Leggi vi sarà la più grande
delizia celeste!
36. Esercitati perciò nella tua piccola cerchia di
adempiere i tuoi doveri come uomo, e tu come spirito procederai poi molto più
velocemente, e potrai essere più utile a Me e a te stesso!
37. Così penso di averti messo più vicino il concetto ‘lavoro’, affinché non il vacillare, ma
il costante procedere ti possa rendere più facile la vittoria nella tua
carriera, perché allora non conoscerai più la disobbedienza e potrai guardare
ogni dovere adempiuto da cittadino come gradino per il mondo superiore degli
spiriti!
38. Qui di nuovo tu vedi quanto di spirituale si trova
spesso dietro delle cose fatte per l’occhio normale che, invece, all’occhio spirituale offrono profondità di
somma delizia, e all’uomo possono mostrargli quanto spesso egli sia lontano
dall’afferrare tutto, proprio laddove crede di averle ben comprese!
39. Non per niente talvolta emergono in voi tali dubbi
e scrupoli di coscienza, essendo questi generati per darvi continuamente la prova che non
avete ancora da lungo tempo finito di imparare, e spesso, come dite voi, “non
vedete il bosco a causa degli alberi!”
40. Io concedo queste cose per dare innanzitutto
all’interrogante, e poi alle generazioni successive e agli uomini
contemporanei, ancora un cenno di come, sotto la corteccia della parola che vi
do, tutti dovrebbero cercare sempre il significato spirituale, poiché il Mio
regno è un regno degli spiriti, un regno dalle Idee divine, le quali attraverso
tutte le perturbazioni materiali e spirituali unite in un’eterna catena, formano un cerchio, il cui Centro sono Io!
41. Nulla è creato senza un perché, e nulla è senza conseguenze!
Così si mantiene, completa e sostituisce l’esistente, così esso va incontro
alla sua destinazione e compie la sua missione per la quale era stato creato.
42. Ma affinché gli uomini possano vedere e
comprendere che tutto questo venne già da lungo tempo destinato da Me, proprio
per questo seguono qui di volta in volta queste spiegazioni, affinché voi tutti
vediate e comprendiate come anche nella più piccola parola, nella più modesta
azione sta nascosto dello spirituale, spirituale che appartiene
all’edificazione del tutto, e contribuisce così al completamento e al ritorno a
Me di tutto ciò che è stato creato.
43. “Lavoro”
è la parola d’ordine nella Mia intera Creazione. “Obbedienza” – è l’unico motore per rendere fruttifera la stessa!
44. Se c’è l’obbedienza, allora sarà vinto il peccato
originale, sarà ucciso il ‘Caino’ e l’animo
soave di ‘Abele’ vivificherà ogni
uomo, e poi gli renderà facile il lavoro! Comprendilo così, figlio Mio, e
sopporterai anche più facilmente la fatica della tua vita professionale, e
benedirai Colui che ti ha addossato cose siffatte, per imparare a conoscerLo, a comprenderLo e amarLo interamente proprio attraverso le
stesse! – Amen!
[indice]
۞
Sulla musica del futuro
30 marzo 1873
(Poiché
vi stavo scrivendo proprio sulla musica, voglio comunicarvi anche ciò che il
Signore mi ha dato poco tempo fa a una mia domanda sulla musica wagneriana del
futuro. Fu durante una solitaria passeggiata, quando chiesi in me: “Perché,
dunque, questa musica si chiama ‘musica del futuro’?”, e ottenni la seguente
risposta).
1. Vedi, figlio Mio, tutto ciò che accade nel
mondo e nella vita materiale nella quale vengono spesso anche inclusi dei
fattori spirituali, ha la sua analoga somiglianza con questi, così che
veramente tutto ben gli si adatta. Come ogni generazione è costituita spiritualmente,
così l’espressione della sua vita materiale è la fedele immagine di questa.
Piante, animali e uomini percorrono tutti la medesima gradinata; dapprima
vengono ‘nobilitati’ oppure propriamente rovinati, secondo i passi spirituali
dell’umanità stessa.
2. Gli uomini, come sono
per la maggior parte, sono diventati materiali, immorali e senza
spirito; le loro invenzioni e le loro aspirazioni hanno per motivo tutt’al più
solo scopi volgari, sensuali e materiali, e proprio per questo, dato che gli attuali
musicisti, appunto secondo la loro epoca, vivono e compongono in conformità,
così anche la loro musica sarà precisamente adeguata a questa direzione;
infatti, tali prodotti si possono ottenere solo nel generale stato d’animo
spirituale che armonizza con il gusto dell’attuale genere umano.
3. Se ora l’umanità è
diventata corrotta, sensuale e materiale, allora anche la musica che piace agli
uomini, altrettanto, non potrà essere diversa, poiché se non fosse così, allora
dopo il primo ascolto cadrebbe nella dimenticanza, come per esempio le
composizioni di musica oggi non più richieste, le quali una volta venivano composte nel più profondo entusiasmo e con lo sguardo rivolto verso l’Alto
a Me. Quindi l’umanità, così com’è e ancora diventerà, non merita altra musica
che una musica lacerante gli orecchi, come una
conseguenza di disarmonie; anzi il loro stesso cuore non cela più altro
prodotto che un conglomerato di contraddizioni, opinioni materiali e necessità
depravate. Così le vostre pessime nuovissime composizioni di musica si adattano
perfettamente al gusto del mondo attualmente vivente e lo
caratterizzano, poiché un tale prodotto può strappare un applauso solo a tali
uomini.
4. Qui per la seconda
volta tu hai di nuovo questa risposta, affinché anche i Miei figli possano
apprendere cosa penso Io dei parti mostruosi di spiriti depravati, i quali
contribuiscono molto ad allontanare se stessi e l’umanità dalla via sulla quale
voglio portarla per la migliore comprensione del Mio Io, della Mia Creazione e
dei Miei doni ad essa elargiti.
5. Quando l’eccesso sarà
spinto al massimo livello, allora il futuro imbandirà ben ancora un’altra
musica, musica che certamente non toccherà i Miei figli,
ma, spiacevolmente, ben tutti gli insolenti rinnegatori di Dio.
6. Fin là solo pazienza; chi sperimenterà quel tempo, riconoscerà il Padre suo Celeste anche nelle
massime dissonanze come Padre dell’amore e della pace, e gli altri si
accorgeranno rabbrividendo quanto sono lontani da tutto il bello e maestoso
essendo sprofondati fin nell’indecente, dove solo il pessimo gusto può avere
ancora gioia in tali effusioni spirituali.
7. Questo per tuo
fratello, il quale deve pensare sempre che con ogni nota che strappa alle corde
vibranti, una particella spirituale da un mondo superiore penetra attraverso il
suo orecchio fin nel suo cuore, e gli grida: “Non dimenticare il Padre, quel Padre che ti può versare in un unico
suono ondeggiante una massa di beatitudini nel cuore, beatitudini che l’intero mondo materiale non è in grado di sostituire”.
8. Tanto per oggi, con
la Mia benedizione! – Amen!
[indice]
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La donna
1° novembre 1873
1. Già da molto tempo
la Mia voce ha taciuto nel tuo cuore ed ha lasciato te e i tuoi seguaci a se
stessi; adesso però voglio di nuovo venire tra di voi istruendo,
consolando e amando, e continuare così la Mia Opera di istruzione, affinché in
e attraverso di voi sia raggiunto quanto più possibile ciò che è necessario per
la rinascita di tante anime perdute.
2. Questa Mia parola di Grazia data di nuovo dopo così
lungo tempo, porta il titolo “la donna”, perché proprio in questo tempo è il momento
di descrivere più da vicino la vera destinazione e posizione di questa specie
umana, specie che può operare così potentemente sull’intero mondo animico di
questa piccola Terra e in realtà opera, per mettervi chiaramente davanti
all’occhio spirituale che cosa doveva essere ‘la donna’ secondo la Mia idea, e ciò che è diventata veramente
con il tempo e, se non intervenissi Io al momento giusto, può ancora diventare!
3. Vedete, già nel Mio Governo[27]
dove si è trattato
della Creazione del primo uomo, voi trovate accennato come la donna, da
rappresentante dell’amor proprio, posta di fronte all’uomo fuori da lui stesso,
purificando se stessa e sacrificandosi a scopi comuni, doveva formare con lui,
con l’uomo, un unico tutto animico.
4. Là avete già visto, come proprio ‘la donna’,
quale parte più debole, soggiacque alla seduzione, e attraverso di lei, l’uomo,
e come proprio attraverso questo errore della prima disobbedienza, tutto
ottenne un’altra destinazione e altre conseguenze.
5. Là avete visto come ancora l’amore apparve come unico mediatore, e riuscì ad
ottenere di nuovo l’equilibrio turbato.
6. E ciò che accadde a quel tempo, cui dovevano seguire
pesanti prove come conseguenza naturale, accade fino adesso nella storia dello
sviluppo dell’uomo, e tutto questo, per colpa della prima disobbedienza, spinge
proprio adesso l’intera umanità, come un giorno spinse la prima coppia umana,
di nuovo allo sconvolgimento di tutto ciò che esiste, se Io non intervenissi
con Mano potente, come un giorno, e invece della giusta punizione lascio
disporre l’Amore, per migliorare l’accaduto e recuperare il tralasciato.
7. Come a quel tempo la donna era destinata a qualcosa
del tutto diverso e per l’uomo non fu ciò che doveva essere, così da allora e
particolarmente proprio adesso l’intero genere femminile è sulla via per
diventare proprio il contrario di ciò per cui Io l’avevo destinata. E perciò al
tempo giusto vi do la parola ‘donna’, così da rendere attento qualche cuore
femminile sugli abissi lungo i quali ora passeggia e procede, barcollando tra
illusioni e voglie mondane così a lungo, finché sarà compiuto l’inevitabile
declino morale e non sarà più possibile migliorare; poiché la libera volontà
del singolo porterà pure ad ognuno sia il bene che la pena delle sue
stesse azioni, come lo merita, oppure, come dice una vostra massima: “Come ci
si corica, così si giace!”
8. Vedete, la donna, dotata con le sue attrattive spirituali e fisiche, attrattive
che all’uomo furono tolte, doveva appunto mitigare e addolcire, attraverso di
lei, le passioni più forti dell’uomo, ovvero quelle passioni di cui solo l’uomo
è capace; così, come contrapposto (essenza complementare), doveva addolcire
all’uomo la sua vita grazie alla solidità e alla forza di volontà – con
mansuetudine e amore – per risarcirgli nella vita domestica qualche asprezza
del mondo esterno. Essa doveva, a prescindere dallo scopo come strumento per la
procreazione, sorvegliare e provvedere alla cura dei discendenti, alla loro
crescita spirituale e fisica nell’insieme, a tutte le necessità della famiglia
e così, addolcendo qua e consolando o guidando là, riunire in una cosa sola un
insieme composto da parecchie anime.
9. Così sarebbe stata attenuata e alleggerita la
necessaria conseguenza del primo errore e la conseguente sentenza: «Dovrai guadagnarti il pane con il sudore
della tua fronte!»
10. In questo modo l’umanità poteva da se stessa
compensare di nuovo il proprio errore commesso e, senza il Mio intervento,
raggiungere ciò per cui avevo destinato l’uomo in generale.
11. L’uomo come simbolo della sapienza, e la donna
come simbolo dell’amore, dovevano portare in sé la facoltà di potersi avvicinare così,
uniti, al Mio Io; poiché proprio come Io solo voglio e posso essere,
altrettanto è innato all’uomo di godere solo attraverso il comune godimento,
ciò che altrimenti sarebbe passato senza lasciar traccia in lui!
12. Vedete, in tutte le cose del mondo visibile la parte esteriore ha sempre un
potente ruolo, poiché, mentre nell’organismo interiore predomina la sapienza,
così nella parte esteriore domina l’amore, come elemento placante e
riscaldante.
13. Quanto bene Io rivesto i mondi e le terre –
secondo l’apparenza sempre rivestiti di roccia – con un tappeto verde della più
prosperosa vegetazione, dove la parte esteriore delle piante, dei fiori,
cespugli e alberi diletta il vostro occhio, mentre la grande ruota di comando
interiore della Mia Sapienza, eternamente regnante, compie la cosa principale,
e tutto può esistere così e non diversamente. Altrettanto presso le parti
esteriori del mondo animale, e alla fine anche la parte esteriore del corpo
umano è quella piacente, mentre quella interiore è la seria, ma anche la parte
più importante, senza la quale, evidentemente, quella esteriore non potrebbe
sussistere.
14. Da questa parte esteriore della Mia natura
visibile i vostri artisti ed eruditi hanno attinto ‘le linee estetiche’, spiegando che
questa o quella linea dà una forma nobile o non nobile, e con ciò hanno
inconsciamente fatto notare – veramente come volevano loro – certe leggi che,
nella Mia Creazione, sono espressione dell’Amore o espressione della Sapienza,
perché fu un profondo presentimento a dir loro che questa forma o combinazione
di linee corrispondeva a un certo sentimento di benessere: questa forma
dilettava l’occhio, e in quell’altra forma l’anima umana si sentiva attratta o
respinta.
15. Da questa legge si è formato il sentimento della
bellezza, il quale però deve ovviamente essere altrettanto diverso, quanti
individui esistono, poiché ciascuno più o meno giudica spiritualmente anche tutto
il visibile dal suo proprio gradino di sviluppo spirituale e, conforme a
questo, ottiene rassomiglianti impressioni.
16. Questa legge della bellezza estesa alla medesima
figura umana, ha dimostrato perciò quanto è grande la differenza tra i due
sessi, la quale fu inserita proprio da Me così, affinché sapienza e amore
dovessero essere espressi perfino nel visibile.
17. La donna con le sue morbide, ondeggianti forme, la
sua pelle delicata, come contrasto alla formazione del corpo maschile, doveva
naturalmente attirare l’uomo già più per questo fatto, perché egli avrebbe
dovuto vedere nella donna proprio ciò che a lui stesso mancava, come in genere
l’estraneo dà più stimolo e lo si vuol rendere proprio.
18. Questa mancanza nel corpo maschile fu il primo
motivo dell’avvicinamento alla natura femminile, perché l’anima maschile
sentiva troppo forte che solo nella compensazione di ciò che a lui mancava,
poteva sussistere e sorgere un tutto.
19. Allora Io posi il germe della necessaria
attrazione già nella forma esteriore dei sessi, alla quale nessun uomo si può
sottrarre impunemente, e da ciò fondai la base principale di una vita in comune
e di una necessaria procreazione, cosicché dalla vita in comune essa doveva
svolgersi come naturale conseguenza.
20. Il ritrovarsi insieme di anime affini si fondava
per lo più o su un tratto interiore delle anime, oppure sulla conclusione
(spesso ingannevole) che in una bella forma dovesse dimorare solo un’anima
bella, dove il concetto ‘del bello’, naturalmente individuale, era sempre così
diverso come diversa era l’idea dell’anima racchiusa in quel corpo.
21. Che la forma esteriore sia il portatore principale
di tutto l’atteggiamento sessuale, lo potete scorgere facilmente se pensate
soltanto a come sarebbe se fosse tolta via la pelle ondulata del corpo umano e
vi vedeste l’un l’altro solo con i muscoli messi a nudo. Allora Io sono certo
che il termine o concetto ‘innamorarsi’
svanirebbe dal vostro linguaggio e dal vostro operare, e invece di ‘piacere’,
il risultato sarebbe ribrezzo e ripugnanza, ma anche la continuazione di tutto
il genere umano avrebbe raggiunto la sua fine!
22. È quindi l’apparenza che deve servire all’essere come copertura, come la sapienza
è comprensibile solo attraverso l’amore!
23. Così la donna fu abbellita con una splendida parte
esteriore, come espressione di una mite anima creata, diffondendo solo amore,
per trasformare nell’uomo perfino un deserto in un paradiso, attraverso la
bellezza spirituale e fisica.
24. È in tal modo che la vita doveva diventare
sopportabile, come un tempo di prova; e allo stesso modo la catena della vita
familiare dalla quale più tardi sorse la vita dello Stato, doveva diventare una
vita durevole e
permanente che, in verità, è di certo una catena, ma come tale non opprime, ma
lega solo dolcemente.
25. Questo fu lo scopo della creazione degli uomini, così che
dovessero e potessero dar seguito al detto che Io li ho formati e creati ad
immagine Mia!
26. Ebbene, ciò che è diventato l’uomo da questi due
esseri simili a Dio, provveduti con tutto lo splendore dell’amore esteriore e
della sapienza interiore, lo potete leggere dalla storia, e ancora giornalmente
sta davanti a voi: quello che gli uomini dovevano essere, e ciò che sono
realmente!
27. Dopo che ora, per l’appunto, le cattive passioni
nell’uomo hanno già conquistato da lungo tempo una posizione privilegiata e solo dei singoli sparsi
qua e là non vollero dissipare il loro bene spirituale e, nondimeno,
diventarono ‘uomini’ ai quali la via che porta a Me non era e non è chiusa, né
lo sarà, allora da tutto ciò che è stato letto e sperimentato risulta chiaro
che proprio l’altro sesso, sesso che con la sua influenza doveva essere qui
solo come sostegno degli Stati, privilegiato tramite la brama verso i godimenti
sensuali con il maschio, per prima cosa non è più subordinato, bensì è esordito
quasi dominante, e che, proprio come nel tempo attuale, in cui il suo potere
(della donna) è diventato del tutto diverso da come un giorno fu da Me
stabilito, – così proprio attraverso questa parola voglio far giungere a questo
gentil sesso, un giorno così delicato mentre adesso vuole essere così potente,
ancora un grido ammonitore, affinché tutte loro possano ancora ammettere in un
giusto tempo su quali vie sbagliate sono arrivate e quanto falsamente scambino
e abusino del mezzo come scopo.
28. Date solo un’occhiata al vostro mondo, e vedete
quale educazione, quale orientamento spirituale viene dato alle giovani ragazze che un
giorno, esse stesse diventate madri, dovranno educare dei figli.
29. Già con la vita fisica sbagliata, spinte dal godimento e dalla smania del
lusso, le madri rovinano la loro stessa salute e non sono capaci né di
partorire bambini, né di allattarli da loro stesse, e devono ricorrere
all’aiuto di un estraneo, all’aiuto del medico; così, proprio perché non sanno
che cosa dovevano essere e che cosa sono realmente diventate, molte vanno così
alla morte, e purtroppo anche troppo presto.
30. I loro smarrimenti non solo li espiano esse stesse, ma li trasferiscono
anche agli esseri innocenti che, spesso, generano in libidinosa voglia e,
invece di figli vigorosi, mettono al mondo figli invalidi e deboli, e poi li
affidano pure a una persona estranea, come se il latte proveniente
dall’amorevole seno materno, rispetto al latte di una serva che lo fa solo per
interesse, sia lo stesso! O uomini, o donne! Quanto siete di vista corta,
quanto siete ciechi, poiché non sapete per niente quello che fate, né come i
vostri errori continueranno ad agire pure sui figli e sui figli dei figli!
31. Anch’Io ho rivestito e ordinato saggiamente tutti
gli organismi in una bella forma esteriore, affinché questa forma fosse l’espressione dell’interiore
spirituale! Ma voi che vi siete rivestiti con tutti i possibili ornamenti, anche voi
volete abbellire il vostro esteriore con dei vestiti eleganti; tuttavia non
permettete che siano uguali all’interiore, bensì per coprire la povertà
interiore.
32. Proprio a causa dei mezzi voi dimenticate lo
scopo, sprecate tempo, denaro e perfino il vostro capitale animico in cose che
sono non soltanto periture (infatti, la vostra moda è più che peritura), ma
sono anche indegne per un essere spirituale.
33. Così volete agire sul sesso maschile, ma per lo
più non sulla sua individualità spirituale, bensì solo per accrescere le sue
voglie sensuali, dove in seguito, spinto dalle stesse per raggiungere un certo
scopo, l’uomo fa spesso cose che hanno grosse conseguenze, e quasi sempre peggiori di quanto vi eravate
immaginate con la vostra acconciatura e di quanto l’uomo aveva progettato.
34. Voi donne in generale vi siete allontanate già da tempo da quelle vie tramite le quali
potreste operare spiritualmente sugli spiriti; per questo le così differenti
unioni matrimoniali mal riuscite. Perciò queste grandi delusioni, disgrazie in
famiglie e al focolare domestico!
35. A tutto questo appartiene anche la vostra attuale
smania di fare e di occuparvi di tutto ciò che finora era riservato solo agli
uomini. Voi imitate tutte le loro cattive abitudini, tutte le occupazioni
maschili, dove tali occupazioni sono già molto dannose per gli uomini ma ancora di
più per voi, perché voi, come portatrici di una generazione futura, siete
sottoposte a grandi responsabilità. Così la razza umana va incontro alla sua
rovina, l’età della vita viene abbreviata, le malattie si moltiplicano, e la miseria cresce ovviamente
sempre di più, poiché la miseria si trova dentro e fuori di casa!
36. Adesso, mentre faccio scrivere
questo per voi, a voi è rivolto il grido ammonitore: “Cambiate vita! Cercate di nuovo la vostra sfera
d’azione assegnatavi dalla natura! Diventate i sostegni dei vostri uomini! Governate
nella cerchia domestica con mansuetudine e amore! Lasciate agli uomini ciò che
appartiene alla loro professione! Diventate madri, come lo dovete essere, e
spiritualizzate la vostra parte esteriore attraverso una spirituale, interiore,
superiore vita animica!”
37. Voi calcolate falsamente, se volete ingannare
l’uomo con fronzoli e orpelli; l’uomo, ingannato, deluso, vi abbandonerà, e voi rimarrete
nella vostra cameretta rimpiangendo tutto! Voi vi adirate sull’infedeltà degli
uomini e sulla loro falsità, e dovreste veramente piangere sulla vostra stessa
cecità, perché attraverso questa volevate troppo dominare, e avete del tutto
non curato lo scopo della vera nobiltà dell’anima!
38. Vi è stato concesso da Me un grande potere
sull’anima maschile; usatelo (amorevolmente), ma non fatene un cattivo uso!
39. Su di voi avete una grande responsabilità, e la punizione vi seguirà
al passo, così come tutto si punisce da sé quando si pecca contro le Mie Leggi.
40. È tempo per il cambiamento! Infatti, milioni di voi
hanno già da tempo deposto da sé tutto il femminile, senza tuttavia
poter diventare ‘esseri umani’, così sono diventate per Me esseri da deretano,
esseri che non appartengono a nessuna classe, non potendo adempiere né
nell’uno, né nell’altro il loro scopo, e quando un giorno verranno nel Mio
regno, che cosa dovrò far con loro?
41. Perciò adoperatevi per diventare ciò per cui vi ho
create. Avete
abbastanza da fare nella vostra vita di prova qui sulla Terra per adempiere il
vostro dovere come donna. Non avete bisogno di altre faccende, e magari
aggiungere vizi e difetti del sesso maschile ai vostri stessi!
42. È difficile essere ‘uomini’ secondo il Mio intento, è difficile anche essere ‘donna’ secondo il Mio intento! Quanto
poco la bellezza della donna provoca tratti seri (duri), altrettanto poco vi si
addice andare oltre la mansuetudine e l’amorevolezza!
44. Voi siete, come ho detto all’inizio, il simbolo
dell’amore; dai vostri occhi può splendere solo amore nell’entusiasmo supremo!
45. Rendete felici, con questo raggio divino, coloro che vi
vengono vicino! Addolcite con questo amore la vita di coloro che sono uniti a voi, e intesserete una bella
ghirlanda di buone azioni nella vostra vita, vita che vi porterà felicità e
pace domestica! Cercate la felicità nella cerchia più stretta, nella
semplicità, nella mansuetudine, nel perdono e nell’amore!
46. Lasciate agli uomini la sapienza e l’intelletto!
Essi ne hanno bisogno nel trambusto della vita, nella grande vita esteriore, affinché poi, la
felicità domestica che voi siete capaci di preparare al duramente provato, come
risarcimento del sofferto, lo rinvigorisca nuovamente ancora per nuove lotte.
47. Così adempirete il vostro scopo come lo volevo Io,
e sfuggirete i molti inganni e amare sofferenze, e un giorno giungerete nell’aldilà anche
con la consapevolezza di aver fatto il vostro (dovere), per voi e per coloro
che vi erano stati affidati!
48. In questo modo dovete operare e tessere le rose
nella vita umana, affinché le spine siano meno percettibili; allora sarete
fedeli compagne e mansuete accompagnatrici qui e un giorno nell’aldilà, e solo
in questo modo comprenderete che l’amore può sussistere altrettanto poco da
solo come non può sussistere da sola la sapienza, ma l’uno completando l’altra
può e deve costituire un insieme proprio come è, era e sarà, fondato in Me e nella Mia stessa
natura, e anche in ogni Creazione nella forma esteriore e disposizione
interiore!
49. Fin dal principio della Creazione la vostra
missione fu una missione pacificante. Non andate oltre a questa sfera
d’azione, e voi che siete già andate ben oltre di questa, cambiate vita! Infatti, punite
solo voi stesse. Non Io, bensì le vostre stesse azioni, le vostre stesse false
idee del ‘mondo’, ‘l’emancipazione delle donne’, ecc. vi imprimeranno la corona di
spine, corona che poi potrete allontanare di nuovo solo voi stesse attraverso
lunghe sofferenze e amare esperienze!
50. Ricordatevi sempre che in una bella forma doveva
dimorare anche un’anima bella, e che un’anima bella è capace anche di formare una bella forma.
51. Cercate di rimanere vere, senza voler apparire ciò
che non siete, perché prima o poi la verità viene a galla e sarete voi le ingannate, e
poi dovrete anche, “dover pagare da sole lo scotto”.
52. Così questa parola deve avere un duplice scopo:
per primo, rendere attenti gli smarriti e richiamarli, e per secondo,
fortificare coloro che sono già su una via migliore e perseverali sulla stessa,
affinché, memori di questa parola, siano degni del Mio Amore e della Mia Grazia
e riescano a rimanere al riparo da molti inganni, poiché solo presso di Me e
con Me si può ottenere una pace duratura, che però non si trova nella vita
esteriore, bensì solo nel più interiore del cuore, e precisamente solo
attraverso la consapevolezza di aver compiuto il proprio dovere! Questo per
oggi, con la Mia benedizione. – Amen!
[indice]
۞
La religione del futuro: l’amore!
[ I ]
(in particolare per gli spiritisti)
31 maggio 1874
1. Adesso, dopo che dappertutto il vento spirituale che
già da lungo tempo passa attraverso tutti i cuori comincia a farsi sentire sempre di più, e l’inconscio
cercare e bramare qualcosa che la maggior parte non poteva rappresentarsi
chiaramente ha bisogno di una forma più chiara, allora ti voglio mostrare con
alcune parole il giusto punto di partenza, e iniziare a capire da dove proviene
e dove va quest’impulso, come può essere guidato per vie adeguate e che cosa
spetta più di tutto al singolo che ne è interessato; infatti, ancora pochi
comprendono la loro missione su questa Terra, né sono in grado di decifrare che
cosa veramente si è prefissato per scopo quest’impulso interiore verso qualcosa
di più alto e più profondo.
2. Ora guarda, figlio Mio, già da
anni Mi servo di te per spiegare il mondo visibile come lo avete davanti agli
occhi; molte spiegazioni sono giunte così a più di un’anima alla ricerca
attraverso la tua penna. Vi ho scoperchiato il velo dei misteri della
Creazione, così come anche il tuo predecessore in questa chiamata vi ha
lasciato parecchie cose[28]. Vi ho resi attenti sull’importanza
di tante cose che ai vostri occhi sembravano insignificanti.
3. Tutto questo è avvenuto affinché
per ciascuno, secondo le sue necessità e la sua individualità, fosse
disponibile un nutrimento, ossia il “Pane
dai Cieli” che egli deve scegliere e poi gustare, per imparare a
riconoscere finalmente se stesso, riconoscere il mondo e, attraverso entrambi,
conoscere Me e imparare ad amarMi.
4. Adesso, nel periodo in cui vivete,
accanto alle Mie Comunicazioni si uniscono ancora anche le Rivelazioni del Mio
mondo degli spiriti che Io concedo, affinché sia risvegliato qualche dormiente
e sia stimolato alla riflessione su certe cose che prima non si sarebbe sognato.
5. Tutto questo ha il suo grande
scopo e può e deve condurre l’umanità alla meta finale, umanità che si è allontanata dalla vera e
propria via spirituale e sembra diventare del tutto materiale, per ricondurla
alla medesima via sulla quale Io l’avevo indirizzata quasi duemila anni fa.
6. A quel tempo il Mio insegnamento
era un insegnamento nuovo, fondato sul già esistente, spiegando lo stesso
e riconducendolo alla giusta comprensione del mondo spirituale; mentre adesso,
in cui l’intero mondo sta vicino all’abisso del più inaudito egoismo, lo stesso
insegnamento deve ricomparire rinnovato solo attraverso altri mezzi e su altre
vie!
7. Il primo è stato storpiato e
abusato per sensuali interessi umani; nemmeno l’attuale nuovo passerà del tutto
indisturbato, poiché tutto il nuovo dovrà riportare la vittoria combattendo per
la sua stessa autenticità!
8. Solamente, affinché a
quest’ultimo non gli capiti come al primo, ti voglio indicare chiaramente attraverso
questa parola, con grandi segni e poche parole, la base e la direzione
generale. E così ascolta figlio Mio.
9. Dopo che attraverso dei mezzi
ordinari l’umanità adesso non può essere salvata dalla sua rovina, allora Io ho concesso ciò che non era possibile
all’uomo, cosicché deve compierlo il Mio mondo dello spirito.
10 Così sorse questo attuale,
ampiamente diffuso, ‘spiritismo’, come lo
chiamate voi.
11. Per mezzo di tali comunicazioni
gli uomini smarriti dovevano qui e là essere resi attenti che nell’altro mondo le
cose non stanno proprio così rosee come alcuni se le sono immaginate. Da lì vi sono state date rivelazioni che
sarebbero ben bastate per portare gli uomini su vie migliori, solo che l’indicarvi: “Non andate su quella via intrapresa adesso!” non bastò, e lì ‘lo
spiritismo’ fece presumere un’altra via, sebbene solo con dei contorni
indefiniti. Tuttavia non descrisse precisamente la stessa, perciò la maggior
parte degli uomini rimase ciò che era, dilettandosi nelle manifestazioni e nei
fenomeni fisici, rimanendo però gli stessi come prima, senza pensare di mettere
in pratica il visto, udito o letto, anche nella loro stessa persona o nella
vita pratica al di fuori delle loro riunioni!
12. Così, in questa forma
d’intrattenimento, le società spiritiche e i loro seguaci si moltiplicarono,
dove molti, altrettanto come gli spiriti, pensavano solo al divertimento senza
vedervi nessun motivo più profondo del perché proprio adesso nel vostro secolo vengono concessi tali fenomeni.
13. Tutto nel mondo ha la sua causa e il suo effetto. Io
non ho creato nulla senza scopo; infatti il più piccolo atomo nel grande
Spazio etereo ha la sua destinazione, altrettanto tutti gli avvenimenti, i
quali devono contribuire allo sviluppo spirituale dell’uomo.
14. Poiché adesso, come una catena,
tutto deve contribuire alla crescita dell’insieme, e anche già parecchi di
questi spiritisti sentono in sé l’impulso di fondare una specie di religione o
una riconduzione alla Mia religione un giorno fondata e pagata con grandi
sacrifici, allora è tempo di indicare la giusta via anche a questi uomini nel
loro fervore, affinché non il fanatismo abbagli i loro occhi, bensì che si
rendano chiaramente consapevoli di cosa aspettarsi dagli spiriti e che cosa e
per quale motivo possono raggiungere un certo superiore scopo religioso.
15. Vedi, figlio Mio, a te e a tutti voglio
menzionare un solo esempio, affinché comprendiate da queste poche parole che
cosa vi voglio veramente dire con questa parola odierna:
16. Un uomo desideroso d’imparare,
che siede nell’aula universitaria di un famoso professore, non è detto che
diventi dotto perché siede nei banchi di quest’aula, ma lo sarà solo se
approfitterà delle conoscenze dell’erudito maestro, e se in primo luogo avrà
già portato con sé le conoscenze preliminari che sono strettamente necessarie,
e se poi seguirà con attenzione le conferenze e, a casa, continuerà a studiare,
e farà diventare l’ascoltato per il suo stesso io.
17. Questo esempio, riferito solo
alla vostra precedente domanda, non significa altro che questo: voi
comprenderete Me, il Mio mondo degli spiriti e il vostro io spirituale,
solamente quando, come l’ho già espresso in un precedente dettato,
comprenderete la più vicina materia che vi circonda e imparerete a comprenderla, e poi potrete
applicare sull’invisibile, sullo spirituale, le
conclusioni apprese.
18. Se voi tutti aveste studiato la
matematica nel senso spirituale, allora vi sarebbe stato molto più facile usare
il primo teorema di ogni problema matematico, di “dedurre dal noto, l’ignoto”,
ma pochi di voi sono abituati a pensare logicamente, a dedurre coerentemente, e
così a molti deve essere detto qualcosa spesso più di una volta e ancora sotto
differenti forme, finché finalmente sia una buona volta afferrato. Il mondo che
intanto vi circonda, vi predica in molte forme sempre le medesime parole: “Dio è Amore!”, ma voi non comprendete
che cosa sia Dio, e non sapete ciò che significa ‘Amore’. E così questo grido
ammonitore dell’Amore è un grido senza effetto.
19. Gli spiriti dell’aldilà vi dicono la stessa cosa, ma voi non lo
afferrate come l’intendono loro. Voi non siete spiriti, siete ancora
rivestititi dell’involucro terreno e sentite forse amore sensuale mondano, ma
quello puramente spirituale, come viene sentito e praticato nel Mio regno, non lo conoscete!
E nonostante ciò, finché non comprenderete e non percepirete questo Amore, non vi sarà comprensibile
nemmeno il grido del mondo materiale; infatti, solo chi ha sentito una volta
questo Amore della più alta delizia, sia anche per un solo attimo, solo costui
potrà percepire il perché fu creato il mondo, Chi lo ha creato, e perché ha
messo nel cuore dell’uomo una facoltà per sentire questo grande, spirituale,
sublime Amore che va molto oltre
tutto l’umano!
20. Finché gli uomini non avranno raggiunto
questo, saranno al massimo costretti, ma non volontariamente, a riconoscere e
adempiere per amore per Me e per il loro stesso io, le grandi Leggi della vita
verso di Me e verso il loro prossimo e verso tutto il mondo animale a loro
subordinato.
21. Perciò, in una premessa del
dettato odierno, vi ho detto: “Cominciate
prima con voi stessi!”. Voi che volete agire sul resto dell’umanità con
nuovi dogmi, nuovi teoremi e nuova religione, diventate dapprima voi stessi ‘veri uomini’;
solo allora sarete in grado di formare anche altri fino a questo.
22. Ancora non è venuto nessuno
spirito a voi che, spiegando, vi abbia aperto gli occhi, affinché poteste
osservare spiritualmente il mondo e l’intero Universo. E sapete perché? Perché
questi spiriti che finora si aggirano sulla vostra Terra, per lo più sanno solo
ciò che hanno appreso quando erano vivi, e perciò, spesso, sanno molto meno di
ciò che sapete voi stessi.
23. Diventate dapprima uomini spiritualmente
nobili, e attirerete altri spiriti più grandi, i quali vi potranno facilitare
uno sguardo già nel grande regno degli spiriti; ma gli occhi spirituali dovete
portarli voi stessi, non basta sedere ancora a lungo sul banco di una classe!
24. Perciò fatevi coraggio, figli
Miei! Se volete raggiungere una buona destinazione finale con la vostra
aspirazione spiritistica, cominciate a intendere la Mia voce nel vostro cuore,
quando la stessa vi parlerà consigliando, ammonendo o consolando, e allora attirerete
spiriti più nobili, come voi. Altrettanto troverete uomini che cercano, ai
quali potrete poi somministrare del puro pane celeste, ma, ben inteso, per dare
qualcosa si deve dapprima possederlo!
25. I vostri ‘medium’ che scrivono,
che fanno musica e disegnano, invece, non ve lo potranno mai offrire, poiché loro stessi
sono affamati di cibo spirituale e non sanno dove lo si può trovare, se Io non
porgo la mano per aiutarli.
26. Quindi la prima condizione
basilare di ogni progredito spiritualmente è che l’uomo riconosca se stesso e
il mondo che lo circonda, affinché tutto ciò che ha scoperto e trovato la vostra scienza,
osservandolo con occhi spirituali, lo riconduca solo a Me; infatti, Io sono ed
ero Colui che ha creato tutto, che ha illuminato gli uomini, che ha lasciato
giungere a loro, in notti solitarie passate vegliando, dei raggi dal Mio mondo
degli spiriti, per aiutare così l’umanità non solo per il benessere materiale,
ma anche per godimenti spirituali.
27. Imparate dall’ultimo animaletto
infusorio, come dalla più lontana nebulosa che i vostri strumenti non possono più scomporre in stelle,
che un Dio, un grande Dio, vive, il Quale ha creato tutto questo ed ha
insufflato in voi stessi il primo respiro. Imparate da ogni cosa, dalla serie
di gradini, come tutto sale lottando in alto verso il perfezionamento. Imparate
dal visibile e dall’invisibile intorno a voi, come proprio voi, quali
cittadini, state tra due mondi come anello di congiunzione, dove cessa
l’istinto naturale e prende il suo inizio il libero essere spirituale. Imparate
dalla vostra chimica, che nulla si lascia distruggere. Imparate da questi vani
tentativi di distruggere il materiale, che l’immateriale è altrettanto poco
distruttibile. Imparate da tutto questo a riconoscere il vostro Dio, il Quale è
potente, sublime ed eterno! Imparate inoltre dall’Atto della ‘Mia incarnazione’, afferrabile solo da
pochi, che proprio questo Dio non è
un Dio della vendetta e dell’ira, ma che è venuto proprio per iniziare per voi,
esseri creati, una via tale da mostrarvi come potete avvicinarvi a questo Onnipotente, vale a dire come figli
Suoi, per poterLo amare come Padre!
28. Solo l’Amore può spianare tali
vie; alla Grazia esse sono tenute nascoste, perché la sua accompagnatrice è
sempre la paura.
29. Il vostro modo di procrearvi vi
pose nel cuore il sentimento di padre e l’amore di figli , e precisamente per questa ragione:
affinché poteste comprendere e afferrare come, similmente, un essere finito
possa comunque avvicinarsi a Colui che, sebbene non afferrabile come ‘Dio
infinito’, ha creato tutto ciò che ha creato per Amore.
30. Se, infatti, non ci fosse questo Amore, voi tutti non potreste
avvicinarvi a Me; riverenza e adorazione vi terrebbero lontani da Me, e se
anche Io esclamassi subito: “Venite qua
tutti, voi che siete aggravati e stanchi!”, voi non osereste venire.
31. Così invece vi è aperta la via che porta al Mio
Cuore. – Io vi sono vicino come Padre, accessibile a voi, e vi voglio vedere
intorno a Me solo come figli! Io voglio deliziare Me stesso, quando vedo come i
Miei figli riconoscono il Padre loro nelle meraviglie del Mio mondo e imparano
a comprenderLo e ad amarLo sempre più.
32. Finché non intraprenderete
questa via, la vostra fatica sarà vana, poiché solo con l’amore si conquistano i
cuori, e solo per amore le leggi osservate possono portare buoni frutti.
33. Quindi la nuova religione che dovrà essere di nuovo introdotta sulla
Terra, è e deve essere ‘l’amore’. Perciò predicate dappertutto l’amore! Mostrate a tutti che l’amore è la base primordiale di
tutta la Creazione; che l’amore in senso spirituale continua anche oltre la tomba, anzi diventa
ancora più intenso e spirituale, e vedrete che i vostri più grandi nemici ed
avversari non vi potranno resistere, tanto più quando essi vedranno che voi non
predicate l’amore solo agli altri, bensì che lo testimoniate ugualmente coi
fatti!
34. Così sarà la religione del
futuro. Gli uomini si miglioreranno, e perfino il regno animale sarà disposto
più pacificamente verso di voi, quando vi presumerà certamente come signori di
questa Terra, ma solo come amanti, e non come divoratori ingordi di animali!
35. O figli Miei, ci fu un tempo in
cui su questa Terra regnava amore, quando la tigre e il leone si stringevano
affettuosamente all’uomo; solo che questo tempo fu breve. Le passioni umane
offuscarono l’animo, e anche lo sguardo spirituale dell’uomo si offuscò e perse
la sua forza spirituale. Il mondo animale sottoposto all’uomo, anzi perfino gli
elementi, esordirono in maniera ostile contro di lui, e colui che Io avevo
creato quale signore di questo piccolo globo terrestre, divenne suo servo e
ancora lo è!
36 Per raggiungere di nuovo questo
‘Eden’, per raggiungere questo ‘paradiso’, la vostra vita è troppo breve; ma aprir la via, questo dovrà essere il
vostro scopo, la vocazione della vostra vita!
37. Solamente, se volete
raggiungerlo come ve l’ho detto Io, dovete prima cominciare con il vostro
stesso io, e solo poi proseguire con il mondo materiale che vi circonda.
Diventate dapprima ‘uomini’ morali, uomini spirituali; elevatevi al di sopra
della cloaca
della sensualità e degli interessi mondani. Siate liberi! Esclamate con Me: “Il Mio regno non è di questo mondo!”
38. Solo allora troverete dei seguaci del vostro
insegnamento, insegnamento che è il Mio; solo allora vi sarà assicurato un
successo e, per il dovere compiuto, vi sarà riconosciuta una ricompensa
nell’altra vita con una posizione spirituale, posizione che si potrà riportare
lottando solo su questa via e in così breve tempo.
39. Confidate in Me, è la Mia voce
che vi parla! Non smarritevi nei labirinti delle supposizioni, pensando se è
possibile che Io, il grande sublime Creatore, Mi possa e Mi voglia rivelare
attraverso una creatura umana così piccola!
40. Io vi dico: in cose ancora molto più piccole
vive e tesse il ‘Mio Spirito’, anche
se il vostro intelletto umano non riesce ad afferrarlo subito, ma ve lo potrà
dire il vostro cuore. Infatti, anche là Io sono, vivo e parlo con voi, dove è
sufficiente solo che Mi vogliate dare ascolto!
41. Non appena uno spirito si
presenta da un medium spiritico, voi gli concedete subito un’incondizionata
fede. Prendete come vangelo tutte le sue parole e la sua firma, ma non sapete
se vi ha mentito oppure no, sia con il contenuto, sia con la firma. Allora voi
tutti siete così ingenui! – Invece, se vengo Io e vi rivelo ciò che nessun
occhio umano ha mai visto e nessun orecchio umano ha mai udito, allora scuotete
la testa, arricciate il naso e non vi vuol saltare all’occhio che ‘un Dio’, può avere altrettante
relazioni direttamente con voi, perché voi siete sempre memori dei vostri
concetti umani di altezza e maestà, dove si potrebbe ben abbassare ‘uno
spirito’, ma mai ‘Sua Maestà’, vostro Signore e Dio, per parlare
confidenzialmente con alcuni esseri terreni così insignificanti, come un padre
parla a suo figlio!
42. Riflettete un po’ su questo, e
dovrete presto ammettere arrossendo, quanto profondamente siete ancora fissati
nei vostri concetti mondani, senza avere il potere di elevarvi al di sopra
di questi
gretti ranghi, ranghi fatti solo dagli uomini, e precisamente da uomini avidi
di dominio che non hanno conosciuto altro amore che il loro stesso io, e perciò
sono stati e sono ancora i più grandi egoisti.
43. Perciò prendete queste parole come
stella polare!
44. Ognuno che vuol operare qualcosa nel Mio nome e per
il Mio insegnamento, metta dapprima mano nel proprio cuore, se è capace per
questo o se è anche degno di essere un maestro!
45. Infatti, di maestri che parlano
diversamente e agiscono diversamente ce ne sono a sufficienza, ma osservateli
tutti: quanto lontano giunge la loro sfera d’azione? Sono sempre gli stessi! E
coloro che li ascoltano, restano altrettanto gli stessi!
46. Di miglioramento, quindi, nessun
discorso! – Ma come può il frutto essere anche utile a qualcosa, se l’albero è già tarlato?
47. Perciò spazzate prima davanti
alla vostra porta, poi rimproverate gli errori agli altri, ma certamente con amore! – Sia
questa la vostra massima: “Severo verso
me stesso e indulgente verso gli altri!”. [Matteo 7,3-5][29]
48. Così è possibile un vantaggioso
risultato che porterà certamente i suoi frutti; ma tutti gli altri mezzi – ve
lo dico ancora una volta – sono vani! Tutti gli altri discorsi, paglia vuota
trebbiata, e ogni tempo è sprecato inutilmente!
49. Volete forse insegnar filosofia ai bambini
prima ancora che possano leggere? – Certamente no! – Ebbene, allora insegnate
al vostro prossimo dapprima le lettere iniziali della Mia grande natura,
affinché essi imparino un po’ alla volta a sillabare le singole parole del Mio
Io, del Mio mondo visibile e invisibile, le quali dicono:
“Dio è Amore!”
e l’intero Universo ne è
l’espressione; per primo di una divina Potenza, e per secondo di un divino
Amore che mai si esaurisce, dal quale Io vi ho creato e per mezzo del quale vi
voglio educare e portarvi di nuovo più vicini a Me! – Amen!
[indice]
۞
La religione del futuro
[ II ]
12 febbraio 1876
1. Con questo titolo il tuo amico e fratello ti ha spedito
un opuscolo, poiché leggendolo, non essendo soddisfatto, te lo ha mandato con la preghiera di aver
forse una parola proveniente da Me su questo, una parola che lo possa
illuminare o gli spieghi più da vicino i suoi dubbi!
2. Ebbene, dal momento
che anche tu
hai letto questo scritto e inoltre nel tuo interiore lo hai giudicato bene,
voglio far scrivere per te e per voi tutti anche la Mia opinione, affinché
possiate essere in chiaro su cosa vi potete veramente aspettare dal futuro e
cosa significa “la religione del futuro”. Questa è una parola che non è emersa
già da tempo solo in
singoli uomini come domanda, bensì ha occupato già spesso molti pensatori, ai
quali non garba la professione di fede della maggior parte degli uomini, e
questi vedono qualcosa di meglio, affinché si avveri quella parola che un
giorno Io espressi, che deve esserci «un
solo Pastore e un solo gregge!».
3. Prima di occuparci della domanda
di come sarà formata ‘la religione del
futuro’, dobbiamo considerare e osservare più da vicino il passato, con
riferimento alle tendenze e ai movimenti religiosi, e accanto a questi non
dimenticare neanche l’animo umano, in cui l’impetuoso impulso verso una
religione in genere, non poté ancora mai essere estirpato, ovvero: anche se in
alcuni singoli casi fu represso negli uomini, nondimeno è sempre ricomparso.
4. Ebbene, vedete, se passate
l’intera storia dalla creazione dell’umanità fino al tempo vostro, allora troverete che nessun popolo, anzi nessun uomo
è mai stato senza idee religiose, così che anche voi dovete ammettere come in
principio emersero comunità a Me vicine, quindi avvicinamento, ma più tardi
decaddero di nuovo da Me, quindi allontanamento, per differenti interpretazioni
di quanto Io esprimevo. Infine, rinnegamento della stessa, e ancora diversi
culti religiosi aventi un Dio o parecchi déi come esseri invisibili, di legno,
di pietra oppure animali viventi, pure immaginazioni e smarrimenti che, come
prodotto dello spirito umano, si alternano tra loro. E così, servendo per lo
più solo interessi mondani di una casta sacerdotale, causarono un fluttuare
avanti e indietro di tutti i possibili concetti, finché poi, all’inizio singoli uomini, poi singole
sette e più tardi masse più grandi di uomini e popoli, fondarono religioni che
esistono ancora oggi, le quali ora cominciano di nuovo ad andare là da dove
sono venute, cioè che le singole sette (principali) si sciolgono, e alla fine,
com’è già adesso per molti il caso, gli uomini, ognuno per conto suo, si
costruiscono una propria religione, come l’adeguo Io maggiormente alle loro
individualità, oppure ogni discorso di religione viene rovesciato e, similmente
agli animali, non viene creduto nulla di superiore, per inseguire tanto più
indisturbati le passioni più basse, e questo a spese dell’intera umanità.
5. Da tutto questo, però, risulta
che in tutti i tempi e in tutti gli angoli del mondo la maggior parte degli uomini,
seguendo l’impulso inconscio interiore, hanno cercato sempre la loro quiete e la
loro consolazione fuori da sé, e pur se non sapevano subito il perché, si
costruirono accanto al mondo visibile magari uno invisibile, secondo la
formazione del loro stesso spirito, poiché essi presumevano l’esistenza di
esseri superiori, di spiriti buoni e cattivi, e credevano nella loro influenza
sui destini degli uomini.
6. Qui è tutto uguale! Sia che un selvaggio adori un pezzo di
legno oppure un serpente vivente, il Sole oppure il fuoco, ecc., egli
presentiva qualcosa di spirituale, voleva un’immagine visibile della stessa e
se ne intagliava una, oppure personificava la stessa con animali viventi, ai
quali attribuiva caratteristiche che accettava come divine, oppure credeva di
trovar somiglianza presso di loro.
7. Dappertutto trovate questa
tendenza verso certi fenomeni, verso degli esseri invisibili, sia presso i
popoli più selvaggi come presso quelli più evoluti, a seconda
del modo di
vedere della formazione del popolo stesso più o meno sviluppata. E così questo
operare pieno di mistero, dimostra solo troppo chiaramente sia il principio di
base della sua stessa essenza, sia la sua origine divina nell’anima dell’uomo.
8. Solo nel tempo più recente è
cominciato l’orientamento a rinnegare orgogliosamente perfino il presentito,
oppure spesso a rifiutare ciò che (prima) non era rinnegabile, e di porre come
più alto, per lo meno su questa Terra, l’uomo stesso e il suo intelletto come dio, dove la maggior parte di questi
pensatori, come gli stessi vengono chiamati presso di voi, partendo da una base
sbagliata, certamente da ciò deducendo giustamente tutto il resto, possono
abbindolare gli uomini e precipitare se stessi dal gradino sul quale Io ho
posto gli uomini come prodotto spirituale di due mondi (l’aldiquà e l’aldilà).
9. All’inizio la fede religiosa fu una
grande fonte per la casta sacerdotale, quella di strappare a sé benessere,
splendore e potere, e adesso in cui i popoli cominciano da un lato a vedere più
chiaramente, cominciano a vedere dove va la politica di questa casta e dove tendono sempre le sette di
tutte le religioni – in altre parole, a denaro e potere – adesso i popoli
vogliono liberarsi da tutto ciò, e invece della fede incondizionata, non
credono più a niente, il che lascia poi libere le briglie alle passioni umane,
e con questa condotta, come presso di voi dice una massima: si getta il bambino
con tutta l’acqua del bagno!
10. Ebbene, già in quel tempo in cui
Io intrapresi il Mio
cammino terreno, nelle religioni si trovava tanto di tenebroso e di erroneo
che, senza la Mia discesa (sulla Terra), il mondo sarebbe andato in rovina,
tanto che l’uomo nella sua dignità, quale ultimo ragionevole membro spirituale
di questa Terra, sarebbe sprofondato molto al di sotto del suo mondo animale.
11. Dai tempi più antichi nel popolo
giudaico si era pure conservato un culto religioso, ovvero un orientamento religioso che più
di tutti era idoneo per far valere nuovamente il Mio regno dello spirito su
questa Terra, poiché non costava nessuno sconvolgimento dell’esistente, ma solo
una più precisa illuminazione e un miglior chiarimento di tutto ciò che i
profeti, ovvero altri uomini saggi, avevano lasciato mediante la Mia
ispirazione (Rivelazione) ai giudei, di cui la casta sacerdotale ne aveva fatto
solo un cattivo uso.
12. Ebbene, un tanto fu anche
dimostrato perfino attraverso la Mia parola, quando Io dissi: «Non son venuto per abolire la legge e i
profeti, bensì solo per interpretarli e completarli» [Mt. 5,17].
13. Ebbene, quello che Io ho fatto
di questa religione giudaica, come l’ho proclamata e poi perfino praticata
durante il Mio cammino terreno e lo provai con la Mia morte, resurrezione e ritorno a casa, non
ha bisogno di nessuna ulteriore spiegazione, bensì al massimo rendere attenti
su questo: per primo che questi dogmi e semplici insegnamenti mai cambieranno,
mai estirperanno la Mia religione; e per secondo che non potrebbe e non ne
verrà una migliore, più razionale e più pura.
14. Fin qui è dunque chiaro che ciò
che Io unii nelle due Leggi dell’Amore, finché esisterà il mondo, è adesso la
più semplice, e rimarrà la più adeguata base religiosa che è più idonea per la
convivenza di esseri spirituali ragionevoli, e può essere l’unico collegamento
spirituale che lega esseri a esseri; infatti, è solo l’Amore che presentai un giorno come
Legge agli ebrei e, come adesso sapete abbastanza, Io l’ho posto in tutto il
Creato e in tutta la natura, perché, provenienti da Me, essi dovevano anche
avere solo questa caratteristica come base principale interiore, affinché
somiglino più di tutto al loro Maestro, al Padre loro.
15. Nella Mia come anche in ogni
natura umana si trova l’impulso dell’amore, l’impulso alla comunicazione, l’impulso di
dare conforto all’altro. Da tutto ciò risulta che nella socievole convivenza
non basta l’aiuto o il conforto umano, bensì che sia ricercata una Forza
superiore, sia questo verso un Essere nella personalità, oppure verso un’idea
astratta, per rivolgersi alla stessa e supplicarne aiuto.
16. Per quanto più l’uomo, secondo
la sua formazione spirituale, sta su un certo gradino della conoscenza, per
comprendere questo Essere che ad ogni passo nella natura gli esclama: “Sono Io che non ho dimenticato nemmeno te, povera creatura terrena!”, tanto più un’anima umana
percepisce nel suo cuore questa ‘voce’,
e tanto più sta vicino al suo Dio, al suo Creatore e al Padre suo, il Quale non
vuole veder strisciare davanti a Sé nella polvere le creature create, bensì dal
Suo passato cammino terreno le ha elevate a figli Suoi, figli che abbiano
fedele relazione con Lui, presentino a Lui le loro sofferenze e dolori, ma
anche sperino da Lui sollievo degli stessi, e se lo possano anche aspettare.
Questa comprensione della natura visibile, come espressione di un Amore divino,
ora è però così molteplicemente differente, come differenti sono gli uomini, e
proprio perciò anche l’idea di Dio, a seconda di questa comprensione spirituale del
visibile, doveva provocare altrettanti concetti religiosi che, inconsapevoli,
giacciono tutti su una stessa base,
devono partire solo da una base e con
il tempo ritornare alla stessa base.
17. Finché la grande maggioranza
degli uomini pensa materialmente e vive materialmente, per tanto tempo sarà
anche sufficiente solo un servizio divino simbolico materiale, poiché essi
vogliono vedere espresso visibilmente ciò che non comprendono come invisibile.
Ma se un giorno la maggioranza degli uomini sarà istruita anche spiritualmente e, con ciò,
sarà in grado di contemplare spiritualmente anche il visibile, allora anche
loro ben presentiranno sotto tale guscio il nocciolo spirituale, e più tardi
perfino lo riconosceranno.
18. Da questi stati d’animo della
maggioranza, sorsero le differenti religioni, e dalle stesse le molteplici
sette, perché qui o là sorse un uomo o un sacerdote che, più o meno, illuminava questo o quello,
spiegandolo agli altri e, con ciò, guadagnando seguaci, e si fondò un culto
separato che a lui e ai suoi seguaci era più adatto, a seconda della
comprensione.
19. Accanto a questo, sebbene
talvolta ci sia una sincera ricerca del vero, ci stanno adesso i materialisti,
i nichilisti, ecc., i quali tutti vogliono sondare, con il minuscolo intelletto
umano, ciò che si trova molto oltre lo stesso, e accettano come veramente
esistente solo ciò che possono toccare e ponderare.
20. Costoro, da voi talvolta chiamati
eruditi o professori, sono quelli da compiangere maggiormente, poiché, come
dimostra la storia stessa, non è ancora morto quasi nessuno che al letto di
morte non abbia guardato indietro con pentimento a tutto l’insensato di cui
egli stesso per la maggior parte non credeva, bensì scrisse solo ciò che era di
moda e gli procurava del denaro.
21. La cosiddetta religione della
razionalità poggia su piedi molto deboli, poiché tutte le indagini sono
limitate, e presto, dopo una breve via, sta una legge della natura davanti agli
occhi del ricercatore, la quale gli esclama: “Fin qui e non oltre, poiché laddove cessa il vedere, il sentire o l’udire, solo là comincia il
presentire!”. Ma presentire lo può solo il cuore o
il sentimento o l’anima; invece l’intelletto vuol sapere, e il sapere, presto,
è proprio alla fine.
22. I materialisti scriveranno libri
e troveranno anche qualche orecchio premuroso; tuttavia l’assimilato non
produrrà un lungo eco allo stesso, poiché nella vita mondana pratica gli verranno poi incontro tante di
quelle contraddizioni, che se chiedessero lumi al loro ex professore, spesso
perfino lui non troverebbe nessuna risposta.
23. Quanto più incedono progredendo
le ricerche nel campo scientifico, tanto prima gli uomini giungeranno al discernimento.
Questo non perché essi sappiano qualcosa, bensì perché non sanno
affatto nulla! E
sarà proprio il riconoscimento della propria impotenza che li dovrà di nuovo
condurre là da dove sono partiti, vale a dire alla fede; ma non all’incondizionata, bensì alla fede filiale che,
come glielo dimostra ovunque la natura visibile, dietro e nella stessa si trova
un grande regno degli spiriti che costruisce la natura, la conserva e la rende
peritura e, sempre da un gradino all’altro, guida la stessa più o meno più vicino al principio spirituale
conforme alla sua origine, dove poi, dopo milioni di trasformazioni
metamorfiche, la materia, come nella farfalla, si distacca come bozzolo, e
l’elemento spirituale libero si slancia in alto incontro al fuoco di ogni esistenza, dal quale un
giorno è proceduto.
24. Non appena tali opinioni
diventeranno cosa comune tra gli uomini, allora si formerà anche un’altra
opinione religiosa del mondo visibile; non sarà più necessario nessun culto che
raccolga gli uomini in case di pietra, da voi chiamate “chiese” o “templi”, ma
il maestro sarà l’illimitata libera natura, tutto il d’intorno, tutto il
visibile, dal più piccolo atomo fino all’ultima stella delle più lontane
nebulose che guiderà l’attento osservatore dal materiale allo spirituale.
Allora anche le Mie parole come tu hai scritto ieri a tuo fratello saranno
afferrate del tutto, parole che Io espressi un giorno e feci annunciare agli
uomini in tutti i secoli fino ad oggi, cioè: chi Mi vuole adorare, Mi deve adorare
in spirito e in verità! Poiché Io sono uno Spirito, e pregare spiritualmente
significa: sentire come in ogni cosa è
celato lo Spirito di Dio! Sentire
come Egli ha messo in tutto il Suo Amore! Sentire come solamente con e mediante
l’Amore, ogni mondo, ogni dimora e ogni situazione mondana può diventare un
paradiso! Sentire che è solo l’Amore a mantenere tutto ed è il più grande Bene
di un cuore umano se ciascuno lo esercita dapprima nel modo dovuto verso il suo
ambiente, sia uomo o animale secondo la propria provenienza. Solo così si
può comprendere e afferrare giustamente l’Amore di Dio che è compreso
nelle due Leggi
dell’Amore e altrettanto si può comprendere l’intera Creazione visibile e
invisibile! Infatti, senza amore essa non sarebbe sorta e senza amore non potrebbe
continuare ad esistere!
25. Senza amore non sarebbe stato
possibile far passare in maniera così indulgente tutti i grandi abomini e
smarrimenti sulla vostra Terra. Senza amore non
sarebbe pensabile che Io, il sommo Signore, parli così a voi figli smarriti,
come lo faccio proprio adesso.
26. Senza amore non c’è
fiducia, nessuna confidenza e nessuna consolazione. Solo il pensiero che ‘l’amore non può punire’, solleva anche
il più profondamente chino, e un tenue calore si riverserà attraverso il suo cuore
con tali pensieri. E se prima imparerà a comprendere pure l’intera natura –
come tutto respira amore, dove
perfino tra le più svariate contraddizioni opera comunque solo l’amore – allora ognuno che appartiene a una religione, a una
confessione religiosa, si renderà conto di non aver bisogno di un intercessore
(di un sacerdote) presso il Padre suo divino, e che qui sulla Terra, come
giudice più prossimo, vi è soltanto la sua coscienza, e poi, memore del Padre
mansueto, il Quale resta sempre uguale a Se stesso, giudicherà che, come
religione del futuro, dovrà esserci solo quell’unica da Me predicata e da voi
seguita.
27. Se dopo tutti gli
smarrimenti dello spirito umano, dopo tutte le amare esperienze che gli uomini
si sono attirati con il proprio atteggiamento, riconosceranno alla fine che è
inutile opporre resistenza alle Leggi divine, Leggi che non sono legami ferrei,
bensì soavi legami d’Amore e devono essere così come lo sono
tra Padre e figlio, gli unici dell’eterna pace, allora seguirà il Mio ritorno
sulla vostra Terra, ritorno che i buoni aspettano con impazienza, e dove Io,
quale unico Pastore, voglio radunare intorno a Me tutte le Mie pecorelle, dove
poi guiderò tutti alla loro meta destinata.
28. Questa sarà la religione del
futuro, ma non come uno o l’altro se lo è inventato nella sua testa; essa sarà
cosmopolita, vale a dire: voi uomini dovrete poi diventare tutti cittadini del
mondo; non solo però del vostro mondo, ovvero della piccola Terra, ma sotto il termine ‘mondo’ dovete intendere l’intera
Creazione visibile e invisibile, alla quale voi apparterrete sempre, come
viventi o come estinti, e dove nell’altra vita vi è solo la continuazione di
questa, e vi condurrà avanti di gradino in gradino all’autentico culto religioso
spirituale, dove però, invece di mille parole espresse sbadatamente, basterà
uno sguardo nel Mio Universo per farvi comprendere che cosa sono Io e che cosa
anche voi potete e dovete diventare!
29. Scrivi a tuo fratello: la religione del futuro non si potrà mai esprimere in un
culto, poiché ogni cerimonia, ogni altro visibile mezzo di formazione sarà
troppo poco, troppo piccolo per dare allo spirito dell’uomo, aspirante verso
l’alto, una debole immagine, una debole idea del suo Creatore. La religione del
futuro avrà bisogno di misure più grandi, essa dovrà imparare a comprendere in
sé tutto il Creato, dovrà, come ho detto sopra, racchiudere in sé tutto,
dall’ultima stella fino al più piccolo atomo. Questa chiesa – chiamata Universo
– dovrà essere un altare e un luogo di adorazione dove da milioni di esseri,
in ogni secondo, fluirà copiosamente il giubilo sulla loro esistenza come
Comandamento al cuore, e dove lo stesso mai cesserà, fino a che sarà possibile
un procedere spirituale.
30. Le vostre chiese e
le vostre cattedrali sono troppo piccole; le vostre usanze per quanto possano
avere ancora molte rappresentazioni, non bastano dove domina la comprensione
della Mia natura e dove non c’è bisogno di presunti luoghi di adunanze per
incitare l’uomo all’elevazione spirituale del suo mondano.
31. L’uomo nella libera
natura deve stare di fronte al suo Creatore, riconoscerLo e sentirLo in tutto, deve essere consapevole della sua provenienza come anche della sua missione
spirituale, comprendere chiaramente quale cittadino del mondo egli sia, allora
cadranno tutte le barriere delle unilaterali confessioni religiose e le usanze
religiose, usanze che hanno inventato solo gli uomini per trarre vantaggio
dall’ingenuità o stoltezza di altri.
32. Io creai l’uomo come signore del mondo, e come signore egli deve sentirsi; però
deve agire come signore, memore della sua figliolanza e memore dell’eterno
Amore che non lo ha provveduto inutilmente con tali caratteristiche spirituali,
ma che con questo Dono di Grazia voleva farlo diventare partecipe, affinché
fosse un libero signore delle sue azioni, ma rimanere comunque anche un essere
legato della sua coscienza, che mai parlerà diversamente che secondo le Leggi
dell’amore.
33. L’uomo deve portare la religione nel
cuore, la quale, da tutto ciò che gli viene offerto dal mondo esteriore, deve ricondurlo,
attraverso la religione interiore del suo proprio io, molto oltre il visibile,
verso Colui che un giorno nella forma umana ha annunciato le grandi Leggi
dell’amore e, tramite queste, voleva educarli da uomini a uomini e, dopo la
loro ubbidienza, a figli Suoi.
34. Questo generale impulso a vivere secondo queste Leggi, a scoprirle ovunque e
procedere così continuamente verso l’alto per tendere alla grande meta finale,
è la religione del futuro, ma non soltanto la religione di questa piccola
Terra, ma dell’intero Universo e del grande mondo degli spiriti.
35. Afferratelo così,
non secondo una misura limitata, bensì in misura grande, come Io insufflai agli
uomini la Scintilla divina, in grande; come per mezzo di ciò feci dell’uomo un
cittadino del Mio Stato, dove non tramonta mai un sole, bensì splenderà sempre
il sole del Mio Io di cui occhi spirituali
accolgano i suoi raggi che poi un giorno porteranno con sé. – Amen!
* * * * * * *
[1] Abborracciata: fare una cosa alla meno peggio, in gran fretta, come viene viene.
[2] Unguento, balsamo ricavato da piante profumate.
[3] “Governo della famiglia di Dio” di Jakob Lorber I volume cap. 46,19-23
[4] Il dogma dell'infallibilità papale fu definito con la costituzione dogmatica Pastor Aeternus del 18 luglio 1870.
[5] Il comportamento della Chiesa cattolica, che già nella ricorrenza dell’8 dicembre 1864 aveva promulgato il Syllabus, in italiano Sillabo, un elenco di ottanta proposizioni pubblicate dal papa Pio IX insieme all'enciclica ‘Quanta cura’, era osservata dalle forze politiche liberali, la cui spinta, in pieno Risorgimento, anche al seguito dell’enunciazione del dogma dell’infallibilità, portò alla ‘breccia di Porta Pia’ il 20 settembre 1870.
[6] ‘Compagnia di Gesù’: trattasi dei gesuiti fondati da Ignazio di Loyola nel 1540, poi disciolti dopo circa duecento anni e ricostituiti all’inizio del 1800, uno dei maggiori ordini religiosi della Chiesa cattolica.
[7] Negromante: chi pretende di predire il futuro evocando le anime dei morti.
[8] Il termine ‘giudeo’ oggi viene usato raramente, sostituito con ‘ebreo’.
[9] La spiegazione sul concetto ‘Tempo’ continua su “Segreti della vita” cap. 36 dello stesso autore.
[10] Movente: cioè le cause stimolanti.
[11] “Il Sole spirituale”, opera in due volumi dettati a Jakob Lorber 1842/1843.
[12] La guerra franco-prussiana fu combattuta dal 19 luglio 1870 al 10 maggio 1871 tra il secondo impero francese (e dopo la caduta del regime, dalla terza Repubblica francese) e il Regno di Prussia, sostenuto dalla Confederazione Tedesca del Nord e alleato con i regni tedeschi del sud di Baden, Baviera e Württemberg.
[13] Dalla notte alla Luce.
[14] Pedante: detto di chi grettamente sta attaccato alle regole più minute, di chi guarda le cose troppo per il sottile. In altre parole pignolo
[15] Cima: in marina estremità di un grosso cavo.
[16] Nelle comunicazioni a Mayerhofer con il termine ‘Satan’ si intende ‘Lucifero’, la caratteristica maschile del primo spirito creato prima della caduta, mentre con ‘Satana’ si intende la caratteristica femminile acquisita da Lucifero dopo la caduta. Notoriamente, però, con lo stesso appellativo ‘Satana’,viene identificato anche tutto il mondo negativo, cioè gli spiriti dell’inferno non ancora redenti che resteranno in opposizione ancora per lunghissimi tempi. Invece, in altre opere più recenti comunicate ad altri mistici, tale termine viene ulteriormente differenziato, indicando in ‘Sadhana’ l’essenzialità spirituale del primo caduto, e con ‘Satana’ quella del mondo spirituale dei caduti derivato da essa.
[17] Sul giuramento: è un dettato a Jakob Lorber del 28/05/1840 pubblicato in “Doni del Cielo” vol.1 cap. 14.
[18] Spiriti riformati: sono intesi vecchi cattolici della chiesa scismatica.
[19] Che differisce per genere, qualità o altro.
[20] Ciascuna delle due strisce di tela forte con le quali un tempo si reggevano per di dietro i bambini per insegnar loro a camminare.
[21] Bergen in tedesco vuol dire: mettere al sicuro; geborgen: messi al sicuro.
[22] Belligerare: dal latino affine a ‘bellum gerere’, cioè portare guerra, guerreggiare.
[23] Il riferimento è alla raccolta di dettati dal titolo “Le Prediche del Signore”, una per ogni domenica dell’anno.
[24] Vedi nei tre volumi dell’Opera comunicata a Jakob Lorber, “Il governo della Famiglia di Dio”, la conduzione dei figli di Adamo e lo sviluppo dell’umanità corrotta nella città di Hanoch e nelle altre undici città governate da Lamech.
[25] Ritorno all’ordine primordiale.
[26] Trattasi dell’opera rivelata attraverso Jakob Lorber nel 1840-1844 di oltre 1800 pagine “Il Governo della Famiglia di Dio”.
[27] Il riferimento è all’opera “Il Governo della Famiglia di Dio” dettato a Jakob Lorber nel 1840-1844.
[28][28] Il riferimento è a Jakob Lorber che scrisse dal 1840 al 1864.
[29] «E perché guardi la pagliuzza che c’è nell’occhio del fratello tuo, e non scorgi la trave che c’è nel tuo di occhio? Ovvero, come potrai dire a tuo fratello: lascia che io ti tragga dall’occhio la pagliuzza, mentre c’è la trave nell’occhio tuo? Ipocrita, trai prima dall’occhio tuo la trave, e allora ci vedrai bene per trarre la pagliuzza dall’occhio di tuo fratello».