(tratto
dall’opera “Il
Governo della Famiglia di Dio” di Jakob Lorber – vol. 1 - cap.1)
Un monito del
Padre celeste ai Suoi figli
Così parlò il
Signore a me e in me (Jakob Lorber) per ciascuno, e ciò è vero, fedele e
sicuro:
1. «Chi
vuol parlare con Me, costui venga a Me, ed Io gli metterò la risposta nel cuore; tuttavia solo i
puri, il cui cuore è pieno di umiltà, percepiranno il suono della Mia Voce.
2. E chi
preferisce Me al mondo intero, e Mi ama come una tenera sposa ama il
suo sposo, con costui Io voglio camminare a braccetto.
Egli sempre Mi vedrà come un fratello vede l’altro fratello, e come Io lo
vedevo fin dall’eternità, prima ancora che egli fosse.
3. Dì però agli
ammalati, che essi non devono affliggersi nella loro malattia, ma devono rivolgersi seriamente a Me e fidarsi assolutamente di
Me. Io li consolerò, ed un fiume del balsamo più prezioso si riverserà
nel loro cuore, e la sorgente dell’eterna Vita si rivelerà in essi,
inesauribile; essi guariranno e saranno ristorati, come l’erba dopo una pioggia
a dirotto.
4. A coloro
che Mi cercano, dì loro: “Io sono il ‘Vero dappertutto, e il ‘Vero da nessuna parte’.
Sono dappertutto dove Mi si ama e si osservano i Miei Comandamenti, da nessuna
parte, invece, dove Mi si adora e Mi si venera soltanto”. Non è
dunque l’amore più che la preghiera, e l’osservanza dei Comandamenti più che la
venerazione? In verità, in verità Io ti dico: “Chi Mi
ama, costui Mi adora in spirito, e chi osserva i Miei Comandamenti, costui è
colui che mi venera nella verità!”. I Miei Comandamenti però nessuno può
osservarli se non colui che Mi ama; ma chi Mi ama non ha più alcun comandamento
che questo: e cioè di amare Me e la Mia Parola
viva, che è la vera, eterna Vita.
5. Ai
deboli annuncia dalla Mia bocca: “Io sono
un Dio forte. Essi devono tutti rivolgersi a Me, ed Io li completerò. Da un
acchiappa-mosche voglio fare un domatore di leoni, e i timorosi debbono
distruggere il mondo, e i forti della Terra devono essere dispersi come pula”.
6. Ai
danzatori e alle danzatrici dì, senza timidezza, che essi sono tutti quanti burattini manovrati da Satana.
Egli infatti li afferra tutti quanti per i piedi e gira attorno con loro
velocemente in un vortice, affinché essi siano in tal modo completamente
storditi da non poter né stare, né andare, né sedere, né dormire, né sostare,
né vedere, né udire, né tastare, né odorare, né gustare, né percepire; essi
infatti sono come morti, per cui non si può né consigliarli né aiutarli. E se
ancora volessero volgersi a Me, si sentirebbero come uno che una persona
robusta prendesse per i piedi e facesse girare in circolo attorno a sé; anche
se costui guardasse su al cielo, non vedrebbe il sole, ma solo una striscia
luminosa che lo accecherebbe, così che poi vorrebbe chiudere gli occhi e non
vedere più nulla del tutto.
7. Colui in cui l’occhio del corpo è
cieco, a costui sta ancora aperta la vista dello spirito; ma chi diventa cieco
nello spirito, costui rimane cieco eternamente!
8. Ai
giocatori puoi dire che essi giocando
perdono per prima cosa la loro vita, e poi tutto ciò che fu dato loro per
questa stessa vita. Il gioco infatti è una fonte piena di velenoso
sudiciume; i giocatori però credono che sia una fonte d’oro nascosta. Perciò
essi frugano giornalmente in questa immondizia, assimilano nelle narici l’alito
pestilenziale, si avvelenano fin nelle più intime fibre e, al posto del presunto
oro, trovano l’eterna morte dello spirito.
9. Coloro
che possiedono la Scrittura e non la leggono, assomigliano a un assetato alla fontana in cui vi è acqua
pura, che essi però non vogliono bere. Agiscono così o per una certa
idrofobia spirituale, a somiglianza dei cani rabbiosi i quali, per calmare la
sete bruciante, mordono le pietre più dure anziché cacciare il muso nell’acqua
e guarire; oppure anche, il più delle volte, essi agiscono così per una certa
indifferente pigrizia, e preferiscono perciò farsi offrire da certuni indolenti
servitori, per calmare la loro sete, del fango puzzolente dalla più vicina
pozzanghera, per poi perire malamente tutti quanti.
10. Ma ai
fornicatori e alle fornicatrici dì questo: “Chi
cammina nella carne, cammina nella morte, e il suo piacere sarà presto
trasformato in cibo per i vermi. Solo chi cammina nello spirito, arriva alla
Luce, la Sorgente di ogni Vita; la sua parte sussisterà in eterno e si
moltiplicherà”.
11. Ai patiti
dell’abbigliamento lussuoso e della moda dì seriamente che essi stanno nudi davanti al loro giustissimo Giudice.
Il loro lusso passerà come una schiuma; la loro sete di potere ed il lusso
saranno tramutati nella più bassa schiavitù, ed essi dovranno vergognarsi
eternamente della loro stoltezza. Non è dunque un grande stolto colui che si
propone di dorare un mucchio di immondizia, ed invece fa incastonare le pietre
preziose nel più sudicio escremento anziché nell’oro? Oh, ma quanti, quanti ce
ne sono di pazzi ora a questo mondo! La luce la prendono per tenebra, e la
tenebra per luce!
12. Già sta una stella nell’est, che
aprirà la via ad Orione, e il fuoco del Grande Cane tutti li consumerà; e Io
voglio scagliarne in grande quantità di stelle dal Cielo sulla Terra, affinché
tutti i malvagi periscano e la Mia luce brilli ovunque.
13. Io, Jehova, Dio dall’eternità, il
Veritiero e il Fedele, come ultimo avvertimento! Amen!
14. A te, che hai scritto questo
malamente sotto dettatura, ciò vale per primo, poi però per tutti gli altri!
Amen! Questo dice il Primo e l’Ultimo! Amen!».
* * *
[inizio]