Emanuel Swedenborg
(1688-1772)
Biografia completa (da Fondazione Swedenborg)
Biografia e prefazione alle opere (a cura di Loreto Scocia)
Biografia Swedenborg (a cura di E. Annieri)
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(dal libro “Le Terre nel cielo stellato” del 1758) |
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(testo tradotto da una versione in lingua tedesca tradotto dal latino) |
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(uno dei libri facenti parte dell’opera “Arcana Coelestia) |
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(per la Nuova Gerusalemme secondo i precetti del Decalogo) – (traduzione di L. Scocia) |
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(i loro abitanti, i loro spiriti e angeli) – (traduzione di L. Scocia) |
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(e del corpo che credesi esistere o per influsso fisico o per influsso spirituale o per armonia prestabilita) – (traduzione di L. Scocia) |
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(sul divino Amore e sulla divina Sapienza) – (traduzione di L. Scocia) |
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(la spiegazione del testo del’Apocalisse 19,11-116 sull’essenza di uno dei quattro cavalli) |
Emanuel Swedenborg è un grande tra i personaggi storici sulla Terra. La sua vita terrena fu dedicata alla ricerca della verità per comprendere i segreti della vita e dello spirito, infatti egli fu uno scienziato, filosofo, mistico e medium svedese, considerato tra i precursori dello spiritismo, sebbene adoperasse inizialmente tecniche di concentrazioni sviluppate da lui stesso e da solo. Scrisse nella sua vita più di 50 libri alcuni molto voluminosi, la maggior parte in latino e pubblicate in Inghilterra, e forse per questo non ebbero grande diffusione. In Italia, sede del papato, resta pressoché sconosciuto, almeno finché la società swedenborghiana di Londra, inglese-americana, commissionò al prof. Loreto Scocia alcune traduzioni anche in italiano, le cui prime edizioni furono stampate alla fine dell’800 a cura della tipografia Fodratti di via Gaudenzio Ferrari 3 a Torino, e poi dalla tipografia M. Ricci di via san Gallo 31 a Firenze, diventate al giorno d’oggi rarissime.
Bibliografia
Citiamo in ordine di anno di stampa quelle in nostro possesso:
“Della nuova Gerusalemme e della sua Dottrina celeste” – 1758 (Nova Hierosolyma), secondo quel che è stato udito dal Cielo con un proemio sul nuovo Cielo e sulla nuova Terra. [64 pag. - ed. 1869]
“La sapienza angelica sulla divina Providenza” – 1764 (Divina Providentìa) tratta del libero arbitrio, del male e della sofferenza e delle leggi spirituali che governano la Creazione. [294 pag. - ed. 1874]
“La sapienza angelica sul Divino Amore e sulla Divina Sapienza’” – 1763 (De Divino Amore et de Divina Sapientìa) sulla natura di Dio che nella Sua essenza è contemporaneamente Amore e Sapienza, e sull’origine della materia e sulla Fonte della vita [227 pag. - ed. 1877]
“Esposizione sommaria della Dottrina della Nuova Chiesa” la quale è intesa nell’apocalisse per la nuova Gerusalemme. [94 pag. - 1879]
“La vera religione cristiana” [vol. I] contenente tutta la teologia della Nuova Chiesa (predetta dal Signore in Daniele 7,13-14). [567 pag. - ed. 1880]
“La vera religione cristiana” [vol. II] – 1771 (Vera Christiana religio), quale ultimo libro, esso contiene tutta la teologia della Nuova Chiesa (predetta dal Signore in Apocalisse 21, 1-2) [447 pag. - ed. 1884]
“Sul commercio dell’anima e del corpo” che credesi esistere o per influsso fisico, o per influsso spirituale, o per armonia prestabilita. [33 pag. - ed. 1885]
“Le terre nel cielo stellato” 1758 (De Telluribus in mundo nostro solari, et de Telluribus in Coelo astrifero), i loro abitanti, i loro spiriti e angeli - Ex auditis et visis. [112 pag. - ed. 1886]
“La Dottrina di vita” per la nuova Gerusalemme, secondo i precetti del Decalogo. [ed. 1890]
“Del cielo e delle sue meraviglie, e dell’inferno secondo quel che è stato udito e veduto” – 1750 (Coelo et inferno) la descrizione della vita degli uomini dopo la morte [416 pag. – ed. 1870]
“La religione del buon senso” [207 pag.]
“Il decalogo spiegato quanto al suo senso esterno e al suo senso interno” [40 pag. – ed 1880]
Solo recentemente è stata effettuata una ristampa di alcune opere e messe in commercio a cura della libreria mediovalista “L’ultimo dei templari” di Torino di via S. Massimo n. 44 ( www.lultimodeitemplari.com )
Le terre nel cielo stellato - La Sapienza angelica sul divino Amore - La vera religione cristiana
Inoltre altri libri editi da altri editori, di cui non è possibile confermare l’autenticità delle traduzioni, poiché trattasi di estrapolazioni di pezzi di testo anche intervallati da commenti personalizzati, che però non consentono al lettore di distendersi nella particolareggiata e razionale esposizione del mistico svedese:
La dottrina celeste
L’amore coniugale
Conversazioni con gli angeli
Cielo e inferno
La dottrina sulla Sacra Scrittura
La nuova Gerusalemme e la sua Dottrina celeste
Conversazioni con gli angeli
L’uomo come maschio e femmina
Interazione Corpo e Anima
La Vera Religione Cristiana
Decalogo
La zona grigia di Minerva
Moltissime altre opere che però non sono mai state tradotte integralmente nella lingua italiana (da Wikipedia):
L’amore coniugale (Amore conjugali) – Apocalisse rivelata – Breve esposizione – Conferma delle Scritture – Credo atanasiano – Canoni – Carità – Consumazione dei tempi – Conversazione con Calvino – Coronis – De Coniugio – De Domino – De Verbo – Doc. del Signore – Doc. delle Sacre Scritture – Doc. della Vita – Doc. della Fede – Esperienze spirituali – La Terra nell'Universo – Cinque memorabili relazioni – Formula concordia (indice) – Gad e Asher – Dio il Salvatore – Flusso – Invito alla Nuova Chiesa – Giustificazione – “Ultimo Judicio” (Giudizio finale) – Lettere – Matrimonio (indice 1) – Matrimonio (indice 2) – Miracoli e segni – Nove domande – Pentateuco – Profeti e Salmi – Schemi ed esempi – Storia della Chiesa – Spiegazione Parola
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Qui di seguito le opere più voluminose:
- “Arcana Coelestia” [otto volumi] 1749-1756 (Segreti del Cielo) comprendente una serie di esposizioni particolareggiate di tematiche specifiche, cinque delle quali ripubblicate a parte nel 1758 con delle piccole revisioni;
o “Coelo et inferno” (Cielo e inferno)
o “Equus Albus” (Cavallo bianco)
o “Equus Albus” (Cavallo bianco – Appendice)
o “De Telluribus in mundo nostro solari, et de Telluribus in Coelo astrifero” (Terre nell’Universo)
o “Nova Hierosolyma” (Nuova Gerusalemme)
- “Opera Philosophica et Mineralia” 1734 – tre volumi
o Il primo volume “Principia Rerum Naturalium” (“Principi fondamentali della natura”) in cui si comprende come egli avesse già posto le basi filosofiche sulla natura dell’anima.
o Il secondo e terzo volume con informazioni tecniche sulle caratteristiche del ferro, del rame e dell’ottone.
- “Oeconomia Regni Animalis” 1740-1741 (dinamica del regno animale) – due volumi.
o Il primo volume contenente studi sul cuore e sul sangue;
o Il secondo volume contenente studi sul cervello sul sistema nervoso e sull’anima.
- “Regnum Animale” 1742 tre volumi, in cui descrive studi di approfondimento sull’anatomia.
Apprendiamo che dal febbraio 2016 si è reso attivo un nuovo gruppo italiano che si sta occupando di presentare online in pdf tutti i libri editi già nella nostra lingua, perciò nell’edizione originale di Loreto Scocia, e di tradurre man mano quelli ancora inediti. Ringraziamo i fautori di vero cuore, augurando loro buon lavoro per l’immane impegno preso.
(Questo il loro sito: Fondazione Swedenborg )
Tratto da :
http://www.swedenborg.com/emanuel-swedenborg/about-life/ (testo revisionato da: ‘Amici della nuova Luce’)
Emanuel Swedberg nasce a Stoccolma, in Svezia, il 29 gennaio 1688, secondogenito di Jesper Swedberg, pastore nella chiesa di stato luterana di Svezia. All’età di undici anni Emanuel entra all’Università di Uppsala, dove suo padre è professore. Anche se Jesper lascia l’università per diventare vescovo di Skara pochi anni dopo, Emanuel rimane a Uppsala, completa i suoi studi nel 1709, e poi, come era consuetudine per i ricchi giovani svedesi del suo tempo, viaggia all’estero per espandere le sue conoscenze accademiche. La sua prima tappa è l’Inghilterra, grande potenza marittima e baricentro dell’erudizione mondiale, dove studia le tecniche di osservazione dell’astronomo reale John Flamsteed (1646-1719) e frequenta gli stessi circoli intellettuali cui partecipano luminari del calibro di sir Isaac Newton (1643-1727 ) e di Edmund Halley (1656-1742). Emanuel studia anche geologia, botanica, zoologia e scienze meccaniche sotto un certo numero di studiosi e di inventori, poi prosegue gli studi ad Amsterdam e a Parigi.
Tornato in Svezia, dopo oltre cinque anni, lavora come assistente dell’inventore svedese Christopher Polhem (1661-1751). Grazie a questo connubio con l’inventore, Emanuel è introdotto alla corte del re di Svezia, Carlo XII (1682-1718), il quale resta colpito dall’intelletto di Emanuel e gli riserva un incarico in seno al ‘Consiglio delle miniere’. L’opportunità è significativa e prestigiosa, perché a quel tempo le miniere erano una parte vitale dell’economia della Svezia. La posizione è congeniale a Emanuel, non solo a causa dei legami familiari legati all’industria mineraria, ma perché ciò gli consente ampie opportunità per la ricerca scientifica. Dopo la morte di Carlo XII nel 1718, la sorella di questi, Ulrika Eleonora (1688-1741), sale al trono. Nel 1719 lei conferisce il titolo nobiliare alla famiglia Swedberg, cambiando il loro cognome in Swedenborg, con cui Emanuel sarà conosciuto.
Durante questo primo periodo, la maggior parte delle energie intellettuali di Swedenborg sono incanalate nel mondo del lavoro scientifico e tecnico. Già negli anni immediatamente seguenti il suo ritorno in Svezia, pubblica una rivista scientifica dal titolo “Dedalo hiperboreus”. Anche se tale pubblicazione aveva il principale scopo di mettere in luce le realizzazioni di Christopher Polhem, questa comprendeva anche una serie di idee e invenzioni di Swedenborg, compresi i piani per una macchina volante. Alla rivista seguiranno libri di chimica e fisica, così come il primo libro svedese di algebra.
La prima pubblicazione importante di Swedenborg è “Opera Philosophica et Mineralia”, un insieme di tre volumi stampati nel 1734, scritti in latino e pubblicati all’estero per la diffusione presso un pubblico internazionale. Mentre il secondo e il terzo volume sul ferro, sul rame e sull’ottone, attrassero l’attenzione degli esperti per la mole di informazioni tecniche sulla metallurgia, è il primo volume intitolato “Principia Rerum Naturalium” (“Principi fondamentali della natura”) che dimostra come egli aveva già posto le basi filosofiche per le sue indagini successive sulla natura dell’anima.
Alla prima importante pubblicazione seguiranno una serie di libri di anatomia. Il primo di questi, i due volumi “Oeconomia Regni Animalis” (Economia del regno animale), è pubblicato nel 1740 e 1741. Il primo contiene studi sul cuore e sul sangue; il secondo sul cervello, sul sistema nervoso e sull’anima. Anche in questo caso Swedenborg dimostrò di essere alla ricerca di un collegamento tra il mondo spirituale e quello fisico. Ricollegandosi alle opere di scienziati e filosofi suoi contemporanei, egli descrive un fluido spirituale sottile che permea e sostiene tutte le creature viventi, esistente in una complessa interazione con il sangue e con il liquido cerebrospinale, sostenendo che l’origine della vita è un’energia che sostiene e pervade tutta la Creazione, e tale Fonte è Dio. Così la natura, sotto l’acuta osservazione di Swedenborg, viene presentata al pubblico come ‘vita’ in tutte le sue forme, resa vivente da quell’energia creativa divina che sarebbe esanime senza l’influenza di questa.
Anche se “Oeconomia Regni Animalis” riscosse un buon successo editoriale e ricevette recensioni favorevoli, Swedenborg non ne rimase soddisfatto e quasi subito iniziò a lavorare su una serie di volumi di approfondimento di anatomia. Pubblica tre volumi di questa serie dal titolo “Regnum Animale”, e scrive le bozze di molti altri, ma questi lavori sono interrotti da una crisi spirituale che avrebbe segnato l’inizio del suo periodo di visionario.
A partire dal 1743 e per tutto il 1744, Swedenborg vive sogni vividi e visioni notturne che registra nel suo diario personale. Molti di questi ruotavano intorno a un senso di indegnità spirituale, una sensazione che egli aveva di purificarsi dal peccato. In un sogno gli apparve un uomo che gli chiese se avesse un certificato sanitario. Swedenborg interpretò quel sogno come ‘la chiamata di Cristo’ che gli domandava se fosse pronto a farsi carico di una vocazione spirituale. In un altro caso, alcuni mesi più tardi, mentre stava pensando ai suoi lavori, udì una voce che gli disse: “Tieni a freno la lingua, o ti colpirò!”. Questa frase, percepita di domenica, Swedenborg la intese come una dissuasione dall’immergersi nelle cose mondane nel giorno festivo.
L’apertura quotidiana della sua visione spirituale in uno stato di piena veglia iniziò nel mese di aprile del 1745 (a 57 anni di età), anche se le circostanze esatte rimangono misteriose e furono oggetto di dibattito. Da quel giorno in poi egli cominciò a registrare le esperienze in contatto con il mondo spirituale.
Swedenborg, nello stesso tempo, inizia a scrivere sul disvelamento del significato interiore della Bibbia, attingendo alla percezione che acquisiva dalle sue visioni. In principio sembrò essere difficile per lui; le bozze iniziali di questa esposizione sono rimaste inedite. Nel 1747 rifiutò una promozione che gli era stata offerta e al sovrano svedese chiese di essere dispensato dal suo servizio nel Consiglio delle miniere, in modo da potersi dedicare a tempo pieno alla scrittura dei testi a sfondo teologico.
Nel 1749 pubblica la sua prima opera teologica, “Arcana Coelestia” (Segreti del Cielo), il cui ottavo e ultimo volume della collana è pubblicato nel 1756. Sceglie di pubblicare la collana a Londra, in parte per evitare le severe leggi anti-eresia della Svezia, ma anche perché percepiva che a Londra si respirava la migliore atmosfera intellettuale per un modo completamente nuovo di guardare alle Sacre Scritture.
Arcana Coelestia è una dissertazione del significato profondo della Bibbia, versetto per versetto, che inizia con la Genesi e poi si snoda attraverso l’Esodo. Swedenborg sostenne che la Bibbia non doveva essere considerata nel suo significato letterale, che anzi, parti di essa non hanno alcun senso se prese alla lettera, ma in essa ogni termine ha un significato spirituale interiore che egli chiama ‘rispondenza’. Il commento ai capitoli è inframmezzato da spiegazioni di principi che sarebbero diventati parti fondamentali della teologia di Swedenborg: la rispondenza tra il mondo fisico e il mondo spirituale, la struttura del Cielo e dell’inferno e la vita degli angeli e dei diavoli, l’interazione tra l’anima e il corpo, e l’interconnessione tra fede e carità.
Anche se con tale estesa opera sembra che Swedenborg sia destinato a passare attraverso tutta la Bibbia in questo tipo di esegesi[1], versetto per versetto, non è così, poiché torna a Londra nel 1758 con cinque nuovi titoli da pubblicare: “Caelum et inferno”, una descrizione della vita dopo la morte e della vita dei suoi abitanti; “Equus Albus” (Cavallo bianco), nel quale viene esposto il significato interiore della Bibbia; “De Telluribus in mundo nostro solari, et de Telluribus in Caelum astrifero” (Terre nell’Universo), in cui descrive gli esseri che vivono su altri pianeti, alcuni all’interno e altri al di fuori del nostro sistema solare; “Ultimo Iudicio” (Giudizio Universale) e “Nova Hierosolyma” (Nuova Gerusalemme). Questi ultimi due si riferiscono ad un aspetto unico della teologia di Swedenborg. Egli sostenne che il Giudizio non è un evento futuro che segnerà la fine del nostro mondo, ma un evento spirituale in cui gli spiriti maligni che erano riusciti ad infiltrarsi nel Cielo saranno sprofondati, permettendo agli esseri umani sulla Terra e nel Cielo di ricevere la verità spirituale più chiaramente. Inoltre, affermò di aver assistito a questo evento nel 1757, un anno che segnò l’inizio di una nuova era spirituale per l’umanità. In ‘Nova Hierosolima’ vengono anche stabiliti i principi generali per la nuova Chiesa che dovrà seguire il Giudizio Universale.
Con l’eccezione di ‘Ultimo Iudicio’, il contenuto dei cinque volumi da lui pubblicati nel 1758 fu tratto da ‘Arcana Coelestia’, contenenti alcune revisioni. Quest’opera fu pubblicata in forma anonima e le sue vendite iniziali furono minime. Probabilmente, la decisione di pubblicare questo ‘magnum opus’ in volumi meno corposi dell’opera principale fu un tentativo di rendere il contenuto più accessibile.
A partire dal 1759, tuttavia, una serie di incidenti, che dimostrano le interazioni di Swedenborg con il mondo degli spiriti, attrasse l’attenzione internazionale. Il primo, nel luglio 1759, accadde mentre Swedenborg era invitato ad una cena nella città svedese di Göteborg. Durante la festa divenne improvvisamente agitato e cominciò a descrivere un incendio in Stoccolma, a più di 250 miglia di distanza, che minacciava la sua casa. Due ore più tardi affermò che l’incendio era stato spento tre porte più giù da casa sua. Due giorni dopo, dei messaggeri, giunti da Stoccolma a Göteborg, confermarono nei dettagli ciò che egli aveva riferito.
Nel 1760, alla vedova dell’ambasciatore francese appena scomparso in Svezia fu presentata la nota spese per un servizio d’argento molto costoso che il marito aveva comprato. Lei era sicura che il marito l’avesse pagato, ma non riusciva a trovare la ricevuta. Chiese aiuto a Swedenborg, il quale durante un sogno, che poi si rivelò accurato, interloquì con l’ambasciatore defunto che gli rivelò l’esatta posizione della ricevuta.
In un'altra occasione, nel 1761, fu presentato alla corte della regina di Svezia, Luisa Ulrika (1720-1782), la quale gli chiese di inoltrare una domanda particolare al fratello defunto, il principe Augusto Guglielmo di Prussia (1722-1758). Swedenborg tornato alla corte tre settimane più tardi le diede la risposta in privato, dopodiché si sentì la regina esclamare che solo il fratello poteva sapere ciò che Swedenborg aveva appena riferito.
Questi tre casi ben documentati, ed altri, fecero di Swedenborg l’argomento di conversazione non solo nel suo paese, ma anche in tutto il continente europeo. L’attenzione suscitata spinse il pubblico a riconoscere che egli era l’autore dei libri pubblicati anonimi a Londra fino al 1768, fino a ‘Amor Coniugalis’ (Amore coniugale), il primo stampato con il suo nome.
Negli anni che seguirono, Swedenborg pubblica numerose importanti opere teologiche: ‘De Divino Amore et de Divina Sapientia’ (1763), ‘Divina Providentia’ (1764), ‘Apocalypsis revelata’ (1766), e ‘Amor Coniugalis’ (1768). I due libri ‘De Divino Amore et de Divina Sapientia’ e ‘Divina Providentia’, anche se pubblicati separatamente, potrebbero essere intesi come due parti di un tema similare: il primo, circa la natura di Dio che nella Sua Essenza, è sia Amore che Sapienza, è un’eco delle precedenti opere di Swedenborg sull’origine della materia del mondo e sulla Fonte di tutta la vita. ‘Divina Providentia’ tratta del libero arbitrio, della natura del male e della sofferenza, e descrive le leggi spirituali che governano il mondo.
‘Apocalypsis revelata’ è un ritorno al discorso iniziale di Swedenborg sul significato interiore della Bibbia, nel cui libro dell’Apocalisse utilizza più o meno lo stesso approccio, versetto per versetto, spiegando i segreti del Cielo. Apocalypsis revelata è il primo libro in cui Swedenborg include ciò che definisce memorabilia, cioè: descrizioni di incontri con angeli, con diavoli, oppure con spiriti, di solito illustrando un soggetto teologico, quindi fatti memorabili che, nel testo ‘amor coniugalis’, sono generalmente aggiunti alla fine di quasi tutti i capitoli
Contrariamente al suo titolo, ‘Amor Coniugalis’ contiene una dissertazione sul matrimonio in tutti i suoi aspetti, comprese le relazioni sessuali al di fuori del matrimonio. Swedenborg presenta l’amore coniugale come la più alta forma di unione tra un uomo e una donna. Egli sostiene che i generi maschile e femminile degli esseri umani sono complementari. Nel Cielo, in cui la nostra vera natura si rivela pienamente, un uomo e una donna che sono accomunati da una piena compatibilità, si riconoscono all'istante quando s’incontrano, e alla fine diventano uniti nello spirito come se fossero un solo essere. Questo essere non necessariamente sta con il coniuge terreno. Le persone che hanno contratto un matrimonio infelice sulla Terra, o che non si sposano, possono ancora trovare il vero amore una volta che contraggono matrimonio nel Cielo; un insegnamento che può aver avuto un significato personale anche per Swedenborg che non si sposò mai.
Tutti i libri di teologia di Swedenborg sono stati scritti in latino e pubblicati al di fuori della Svezia, il più delle volte a Londra o ad Amsterdam. Questa è stata senza dubbio una strategia deliberata, per evitare di incorrere nelle rigorose leggi svedesi sulla censura che, a quel tempo, vietavano la pubblicazione di tutto ciò che fosse in contraddizione con gli insegnamenti della Chiesa di stato luterana. Anche se Swedenborg non è mai stato l’obiettivo diretto di un’indagine, due dei suoi seguaci furono accusati di eresia nel 1769 dopo la pubblicazione di alcuni libri e articoli sulle idee di Swedenborg in lingua svedese. Nel corso del processo, le opere teologiche pubblicate da Swedenborg furono messe in discussione. Infine, nel 1770 fu presa una decisione reale, allorquando fu decretato che i libri di Swedenborg contenevano sì errori di dottrina, ma non dovevano essere considerati eretici. I suoi libri furono vietati e i due seguaci furono costretti ad abbandonare le loro cattedre.
In parte, in risposta alla notizia iniziale di queste accuse, Swedenborg iniziò a lavorare all’opera ‘Vera Christiana religio’ (1771), presentando una sistematica discussione delle sue idee teologiche in merito a molteplici aspetti della dottrina cristiana (e in particolare luterana). Nell’opera fu predisposta una road map[2] per la nuova Chiesa che egli sostenne sarebbe venuta.
La vita di Emanuel Swedenborg (1688-1772) è permeata allo stesso tempo sia dal mondo razionale delle scienze fisiche che da una profonda fede cristiana. Egli visse in un periodo in cui gli intellettuali respingevano gli insegnamenti religiosi dogmatici a favore della scienza e della ragione, e la sua teologia riflette una lunga lotta finalizzata alla comprensione del mondo spirituale attraverso l’indagine del mondo fisico. In ultima analisi la sua lotta interiore è stata risolta quando (come egli ha descritto) i suoi sensi spirituali gli sono stati aperti ed ha iniziato ad interagire direttamente con gli abitanti del Cielo, dell’inferno e del mondo degli spiriti. Anche se i suoi scritti teologici riferiti si basano su esperienze e visioni che ad un pubblico poco avvezzo alla conoscenza del mondo spirituale possono sembrare inverosimili, com’è accaduto con i suoi contemporanei, il mistico scrive con la piena consapevolezza di quanto sarebbe stata difficile l’accettazione delle sue esposizioni. In linea con la sua prima formazione accademica egli presentò le sue idee in un ordine logico, attingendo esempi dalla vita di tutti i giorni come prova della verità delle sue parole, invitando i lettori a giudicare da se stessi.
‘Vera Christiana religio’ è stato l’ultimo libro pubblicato da Swedenborg. Anche se il testo principale è stato stampato in Amsterdam, egli si diresse a Londra per pubblicarne un supplemento; supplemento che non fu stampato durante la sua vita. Nel mese di dicembre 1771, mentre era ancora a Londra, fu colpito da un ictus. Anche se parzialmente ristabilito, sembrò avvertire di non dover soggiornare a lungo in questo mondo. Nel mese di febbraio, in risposta a una lettera che suggeriva un incontro per i successivi sei mesi, rispose che sarebbe stato impossibile, perché sarebbe morto nel ventinovesimo giorno del mese successivo. Fedele alla sua parola, Swedenborg è deceduto il 29 marzo 1772, all’età di ottantaquattro anni.
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