Copy©right by Lorber verlag - Bietigheim/Wűrtt. (D)
Scene deliziose della Vita Terrena di
Gesù
Ricevute in visione da Max
Seltmann
1928
Libretto IV
Tentazione di Gesù e morte di Giuseppe
Col vecchio oste
Un pranzo da Giulio
Rafael insegna
Una tentazione con Gabi
Morte di Giuseppe
Cap. 1 Ritorno
dal vecchio locandiere
Cap. 2 Esperienze
al sorgere del Sole col vecchio oste
Cap. 3 Pranzo
in casa di Giulio
Cap. 4 Rafael
spiega la vita nella goccia d’acqua
Cap. 5 Rafael
mostra la grande meta della Vita proveniente da Dio
Cap. 6 Congedo
dall’oste e ritorno a Nazareth
Cap. 7 Una
tentazione di Gesù con Gabi
Cap. 8 Giuseppe
torna a casa dai suoi padri
۞
Ritorno dal vecchio locandiere
1. In silenzio Gesù e Giacomo lasciano la casa del vecchio Zaccheo, fino a che Giacomo non può più stare zitto. – Ma Gesù prega: “Sta in silenzio, ci comprendiamo anche così! Stiamo andando a casa; là puoi nuovamente usare la tua lingua. Oggi però prendiamo ancora alloggio dal vecchio oste. Il quale in spirito si occupa molto di noi”. – E così in silenzio, dopo una lunga camminata, giungono lì, spossati e stanchi.
2. Il vecchio oste non può contenersi abbastanza dalla gioia, perché questi due sono nuovamente ospiti suoi! Si preoccupa che i due si rinfreschino e rifocillino e va a prendere dalla cantina il vino migliore; non vuole lasciarli, finché non è persuaso: adesso sono sazi.
3. Come brillano di gioia gli occhi suoi, quando egli dice: “Oh, Dio sia ringraziato che io possa vivere questa gioia: voi siete nuovamente miei ospiti! Ma questa volta dovete rimanere più a lungo; infatti, devo dire che da quando siete partiti, ho sempre pensato a voi, soprattutto a Te, carissimo giovane amico!”. –
4. Gesù dice: “Anche noi ci rallegriamo che il tuo cuore batta per noi in amore! E la Mia gioia è ancora più grande, perché il tuo Amore è vero e schietto! E poiché ci hai offerto la tua casa, allora rimaniamo anche fino a domani notte presso di te! Poiché siamo stati diligenti, – allora possiamo concederci un giorno di riposo, sebbene Io sappia che siamo attesi a casa con ardente desiderio”.
5. Il vecchio oste ora domanda com’è andata e cosa hanno fatto; e così Giacomo racconta l’andamento del loro lavoro e traccia sul tavolo con un pezzo di carbone, la sala con ingresso e terrazzo. Il vecchio oste si stupisce e quasi non riesce a credere: in così poco tempo – questo lavoro? Allora Gesù gli dice: “Certamente, se Jehova non fosse intervenuto con la Sua benedizione, saremmo ancora oggi dal vecchio Zaccheo! – Ma, Mio caro oste, permettiMi di rivolgerti una preghiera”.
6. Il vecchio oste fa cenno col capo.
7. Gesù continua a dirgli: “Non prenderla a male, – oggi siamo stanchi. Non desideriamo niente di più che andare a riposare e poter dormire! – Ma se tu vuoi, allora domani, ancor prima del sorgere del Sole, vogliamo fare una passeggiata su al vicino monte! – Sei d'accordo?”. L'oste acconsente appassionatamente, poi conduce i due nelle loro camere ed augura loro buon riposo! –
8. Allora Gesù dice a Giacomo: “A quest'uomo possiamo ancora mostrare le meraviglie della natura e fargli notare il santo significato spirituale in ogni avvenimento!”.
9. In breve tempo sopravviene una totale tranquillità, perché oggi nella locanda non ci sono ospiti.
[indice]
۞
Esperienze al sorgere del Sole col vecchio oste
1. Al mattino presto, quando l'oste vuole svegliare gli ospiti, i due si trovano già nella sala, e subito i tre si avviano fuori nella mattinata fresca di rugiada. Camminano in silenzio; ed è ancora buio quando arrivano alla meta, presso un monte circondato dal bosco, dove ci sono dei cedri incontaminati in numero enorme sui lievi pendii. Non c'è un sentiero che conduce alla cima del monte, ma in breve tempo sono in alto dove crescono ancora soltanto arbusti selvatici e diverse specie di erbe.
2. Gesù si adagia sull'erba umida e si friziona la rugiada sul viso, come se volesse accarezzare l'erba bagnata; – poi si alza e rivolge il suo sguardo verso l'aurora, la quale ha già annunciato il nuovo sorgere del Sole. “Ora fate attenzione agli avvenimenti sulla Terra, nell'aria e nel cielo”, – Egli dice, – “affinché riceviamo un’indicazione di come abbiamo da regolarci oggi, se tutto deve essere totalmente adempiuto!”.
3. Tutto è colorato di un rosso sangue, e gli orli delle nuvole riflettono uno splendore di bellezza ultraterrena; sembra come se un ghiacciaio o una cascata d'acqua fosse illuminata da molte luci! – Poi l'immagine cambia, le nuvole si dividono e i primi raggi del Sole concludono quest’immagine. Sotto di loro, nel bosco, qualcosa si sta animando; è come se tutti gli uccelli si fossero dati appuntamento e un branco di caprioli fissa lo sguardo e corre alla sorgente vicina. Ancora non si sente e non si vede uomo alcuno, – e così i tre si abbandonano alle bellezze e godono in pace il delizioso mattino!
4. Il vecchio oste è sorpreso che i due siano così amanti della natura e descrive ora anche il suo amore e gioia per la stessa. Egli manifesta con parole sue che ben povero deve essere l'uomo che rimane insensibile interiormente di fronte a questi avvenimenti nella natura.
5. Gesù fa cenno col capo e dice: “Povero sì, perché non vuole comprendere nulla di questo linguaggio col quale il suo Creatore gli parla! Infatti, come può rivelarSi il Creatore a tutte le Sue creature diversamente che attraverso il Suo Linguaggio? Tutto il Creato porta la Sua impronta divina e dà testimonianza che dipende solamente dal Creatore e dalla Potenza del Creatore tutto compenetrante!”.
6. Dopo una breve pausa Gesù continua a parlare: “Ma ora viene il ma: tutto ciò che è creato deve esistere solamente a causa del Creatore? Non crediate per nulla che sia così! Cose molto più grandi e più belle ci mostrano la magnifica grandiosità in tutta la Creazione! Questa magnificenza, infatti, è qui, affinché vi si possano rallegrare i preferiti e graziati, e questi sono gli uomini, ed essi devono desiderare di diventare simili allo stesso Dio o al loro Creatore in tutto il Suo operare!
7. E così con i vostri sensi, osservate tutto intorno a voi e collegatelo anche con lo spirito in voi, soltanto allora verrete a conoscere quanto magnificamente e bello è tutto disposto nell'interiore ed anche ordinato l’un con l’altro! Tutto lo splendore della Creazione, infatti, è soltanto la giusta espressione del vostro magnifico mondo interiore! Sì – tutto il bello deve disporre l'uomo alla gioia! Ma c’è offuscamento nell'uomo se soltanto viene a scorgere il torbido. Voi potete osservare giornalmente la verità di queste Mie Parole”.
8. Gesù continua a parlare: “Ora guardate giù nella valle! Là intorno al ruscello e sull'acqua le nebbie, come vogliono prender quota! Ma la luce del Sole sorgente le spinge di nuovo indietro! Vedete, il vapore ascendente comincia nel suo svanire a realizzarsi come rugiada, come gocce d'acqua, per dare al filo d’erba ancora testimonianza della vita del vincitore, del Sole! Un luccicare, uno sfavillare! – Un mare di stelline raggianti ci rivelano la vita della luce perfino nella più piccola goccia di rugiada!
9. Continuate ad osservare: gli animali, i grandi come i piccoli, vanno a prendersi il loro sorso d’acqua! Nella ricerca del cibo si scorge l'invidia, ma nel bere – contentezza! Di nuovo un giusto ammonimento all'interiore di un uomo: ogni egoismo, che vuole salire a potenza dominante in o fuori dall'uomo, deve certamente retrocedere entro i suoi limiti! Sì, dall'Amore di Dio in noi, che è la Luce spirituale del Sole, esso viene superato! E così nella natura tutto ci diventa testimonianza per la portentosa Vita d'Amore in e da Dio!
10. Come infieriscono talvolta gli uomini l’un verso l’altro e sorpassano così facilmente i limiti che l'Ordine di Dio per loro ha tracciato; e perciò derivano disordine e discordia! Mentre nell'accettazione dalla vera sorgente di Vita proveniente da Dio, tutto viene ristorato, il fanatico come il quieto accettante! E così la meravigliosa e bella natura ci fa scorgere tutto il presentire, prosperare e brame nel cuore dell'uomo!
11. Guardate ora le nuvole a pecorelle senza numero e misura in grandezza; un trepidare le percorre, e quanto è piacevole lo sfondo blu! Quanto tranquille e soavi scivolano via nell’incommensurabile firmamento e si lasciano attirare e spingere verso la meta! Avete già pensato che queste nuvole rappresentano tutto il vostro grande piano della vita? Siete ben coscienti che anche voi venite sempre spinti ed attirati da una Forza, da uno Spirito, che vi mostra, talvolta in modo inconscio, la grande meta? –
12. Ma dove indirizzate voi il vostro desiderio e la vostra meta? – In verità, Io vi dico con vero amore fraterno e da amico: dove cessa ogni aspirazione, ogni impulso e cura nel cuore (nell'amore), presto cesserà anche la vita interiore! Poiché soltanto questa magnifica vita interiore è la corona di tutte le lotte umane. Questa vita è coscienza in pienezza e forza! Questa vita soltanto è la testimonianza da e per la Grandezza del Creatore! Ma in questa Sua Vita è introdotto soltanto colui che in tutte le situazioni della vita può affermare: «Su di me – il Creatore! Tutto il resto in e intorno a me – mediante il Creatore!».
13. Perciò, caro, vecchio amico, Io ho preso alloggio presso di te ancora una volta per dirti questo! – E se tu lo potessi credere, vale a dire trasformare la tua vita, non aspetteresti più un Messia, ma già lavoreresti e porteresti in te il Salvatore! Poiché vedi, a cosa servirebbe un Messia ad un popolo, se questo popolo non dovesse credere in Lui?
14. Osserva il Sole! – Esso segue il suo corso ininterrottamente! Ma durante la notte oppure in giorni grevi di pioggia, quanto viene bramato dagli uomini! Ma a che cosa serve il Sole bramato, se gli uomini si nascondono poi nelle cantine delle loro case? Che cosa viene loro dalle benedizioni del giorno se essi amano la notte? – La luce del Sole, infatti, ha portato il giorno!
15. Vedi, chi non vuole riconoscere l'Amore, questo Sole di ogni vita spirituale interiore, chi non vuole sforzarsi di esercitare Amore, di aver cura dell’Amore, è come coloro che si nascondono nelle buie camere del loro amor proprio, i quali non vogliono riconoscere nessun raggio dell'Amore fraterno e Amore del prossimo.
16. E chi ha vissuto qui sulla Terra una vita senza Amore, non può neanche essere guarito mediante un Messia o Salvatore, perché ogni vita interiore, come sta scritto, deve essere fondata sulla fede del Divino nell'uomo! – E ora dimMi: Mi hai compreso?”. –
17. Risponde il vecchio oste: “Caro giovane Amico, tu hai un modo di parlare che, sinceramente, si deve dire: hai ragione! – Ed anche se non mi è tutto chiaro, non avrei proprio niente da dire contro! – Ma, caro giovane Amico, ora viene un ma! – Se Tu qui ora puoi dissipare ogni dubbio, allora sono già adesso Tuo e farò dei Tuoi discorsi la mia norma di vita!
18. Dimmi, come avviene che per quanto siano esistiti grandi savi, eruditi e maestri di vita, l'umanità non ha raggiunto nessun gradino più elevato? – Vedi: sfruttando la cecità degli uomini, i templari e compagni per esempio, cercano solo di derubare il popolo e questo in una maniera da far rizzare i capelli! – D'altra parte guarda il potere del denaro, guarda il potere della carne e il potere dell’ambizione! – Tutto questo impedisce che l'uomo possa progredire!
19. Io, infatti, ho sempre pensato: Dio è certamente buono; e l'uomo, proceduto da Dio, dovrebbe essere di conseguenza anche buono! Guarda invece gli uomini, e va a cercare il bene! Trovi ben dei singoli, ma questi non significano nulla, e così puoi ben comprender la mia ansia, la mia speranza in un Salvatore (da tutti questi mali)! È da venticinque anni che aspetto; – ma oggi riconosco, è stata una speranza folle!”.
20. “Mio caro oste e amico degli uomini!”, – risponde Gesù, – “il tuo discorso e la tua risposta Mi mostrano chiaramente che non Mi hai compreso; e così ti voglio mostrare il tuo errore, ma non adesso! Ora andiamo a casa, sta arrivando un ospite. Ma nel corso della giornata ti verrà luce ed anche consolazione che te ne rallegrerai per i tuoi giorni terreni ancora da vivere!”. – E così tornano indietro tranquilli e in silenzio. – Il giorno promette di diventare magnifico, e i prati bagnati di rugiada rinfrescano e ravvivano i tre silenziosi viandanti.
[indice]
۞
Pranzo in casa di Giulio
1. Ma Giulio, il romano, è già venuto di buon’ora. Un presentimento gli ha suggerito che i due amici si sarebbero trovati di nuovo in questa locanda, e il suo cuore batte contento, quando i tre vengono verso casa.
1. Un saluto affettuoso; l'oste invita tutti a colazione, e Giulio vi partecipa con gratitudine. Si discute di questo e quello. Poi Giulio prega i tre: “Venite oggi da me nella mia casa! Siate per oggi miei ospiti! Per me sarebbe un’inesprimibile felicità!”.
2. Gesù guarda il vecchio oste e percepisce la sua lotta interiore; allora gli domanda: “Perché ti è così difficile deciderti? In futuro il tuo compito sia di render felici, e la tua vita verrà compenetrata dalla Luce del Sole! Perché tu sei giudeo e Giulio un pagano? Dimmi, sei tu fino adesso diventato impuro, se ti visitavano i romani?”.
3. Il vecchio oste lotta con sé, e l'Amore vince: “Sì, accettiamo il tuo invito, illustre signore e padrone!”.
4. Giulio però ribatte: “Non così, mio caro oste! O tu vieni come amico e fratello, oppure rimani qui! Questo giovane uomo, infatti, mi dimostra che tutti gli uomini devono essere fratelli; e soltanto nel sentimento di questo amore io invito te e voi!”
5. Egli porge all'oste la destra che il vecchio afferra anche; allora Gesù prende le due mani, le stringe al Suo Petto e dice: “Affinché questo patto valga per le eternità, lo consacro dal Mio Spirito interiore e vi dico: rimanete uniti nello spirito del vero, eterno Amore di Dio! Tu, caro Giulio, fa splendere il tuo spirito della vita d'Amore, e tu, vecchio oste, rimani fedele alla Verità di Dio, allora nessuna tempesta potrà piegare e rompere il vostro patto! Amen!”. – –
6. Ora Giulio preme per la partenza, e in breve tempo si dirigono verso la sua abitazione. Strada facendo Giulio racconta qualcosa della sua vita, e così non dura a lungo che sono giunti a casa. Alla porta, Giulio saluta ancora una volta i suoi ospiti dando loro un affettuoso benvenuto!
7. Poi il romano impartisce alla sua numerosa servitù gli ordini per la preparazione di un pranzo secondo l’uso dei giudei. Dapprima visitano le grandi stanze arredate con ricchezza e magnificenza; poi vanno nella sala da pranzo dove i servitori preparavano la tavola.
8. Quando Gesù vede che i vassoi, i piatti e le coppe per il vino sono fatti d'oro, e sono decorati secondo l’uso dei ricchi pagani, allora prega Giulio di allontanare queste preziose stoviglie, per serbarlo dalla delusione! “Infatti”, – gli dice Gesù, – “Io potrei ben dominarMi e bere da un coppa con un idolo; ma è contrario al Mio Spirito interiore! E per questo ti prego di adempiere questa richiesta!”.
9. Subito Giulio ordina al suo amministratore della casa: “Ogni vaso d'oro e decorato via da tavola! – E domani tutto il vasellame vada dall'orafo, per rendere tutto liscio e senza decorazione!”.
10. Allora Gesù porge grato la mano e dice: “Mio Giulio! Poiché volevi fare di più di quanto Io ti ho chiesto, allora lo faccio anch'Io e ti prego: tutto possa rimanere al suo posto, infatti, ciò che tu volevi fare con grande spesa è già avvenuto”. – Giulio si spaventa di questo grande Amore e di questo Spirito Miracoloso! Ma Gesù dice: “Non spaventarti! Al grande Amore di Dio, infatti, non importa che qualcosa sia grande o piccola! Ma esamina te e il tuo cuore, affinché non subisca alcun danno con questo cambiamento!”. –
11. I servitori sono altrettanto molto stupiti; ma costoro sono abituati a compiere in silenzio il loro dovere; e così è servito un pranzo degno di un principe, nonostante Giulio non potesse chiamare sua nessuna donna di casa.
12. Dopo la Benedizione di Gesù ha inizio il pranzo; il magnifico vino rende evidente a tutti gli occhi brillanti, e il vecchio oste per tanta gioia non trovano quasi parole.
13. E così trascorre questo giorno tra lieti, gioiosi discorsi; soltanto Gesù rimane tranquillo. Egli si rallegra interiormente per gli altri.
14. Sebbene Giulio chiede spesso che Gesù parli dei Suoi Piani, Egli risponde ogni volta: “La chiamata in Me non è ancora venuta! Ma per questo siate lieti, sereni e felici! Io sono con voi! Quando domani notte arriveremo a casa, allora Mi attende di nuovo un grave dovere! Ed è compito mio adempierlo, affinché Io non superi quei limiti che la Legge del divino Ordine d'Amore ha posto anche in Me.
15. Soltanto quando tutto questo sarà totalmente adempiuto, quando tutto in Me avrà trovato la via del ritorno alla grande eterna Meta della Vita proveniente da Dio, soltanto allora tutti queste limitazioni saranno per Me scomparse! Allora sarò libero e sarò Uno con Dio, l'eterno Spirito primordiale. –
16. Rallegratevi perciò oggi! E se avete un desiderio che si agita nel vostro stesso ambito interiore di vita, ed Io vedo che non ne sarete danneggiati nel vostro sviluppo, allora vi potrà essere oggi realizzato!”.
[indice]
۞
Rafael spiega la vita nella goccia d'acqua
1. Allora gli occhi di Giulio brillano e pregando porge la mano a Gesù, dicendo: “Oh, lascia venire ancora un’oretta il soave giovinetto, affinché anche il vecchio oste diventi testimone della grande, così molteplice Vita di Dio!”.
2. “Così sia!”, dice Gesù, e la porta si apre, un giovane messaggero entra salutando al tavolo, s'inchina davanti a Gesù ed agli altri e prega di voler accettare il suo servizio come dono del suo Signore. Il vecchio oste guarda stupefatto il giovane, e come, il più vecchio nella casa di Giulio lo saluta, e domanda da dove viene e dove e diretto.
3. A costui, il messaggero risponde: “Caro amico della Verità proveniente da Dio! Veramente non c’è bisogno di domandarmi ‘Da dove?’, e: ‘Per dove?’, io sono, infatti, là dove il mio Signore e Sovrano ha bisogno di me! Adempiere la Sua Volontà è per me Legge suprema, e non potrei neanche diversamente, perché sono compenetrato solo dall’impulso di adempiere il mio santo dovere verso Dio, verso l'eterno Creatore del Cielo e della Terra.
4. Questo ti sembra incredibile? E certo tu riconoscerai più tardi questa Verità, e anche Colui, che è l'eterna Verità, il Quale mi ha chiamato in mezzo a voi per portare a te, proprio a te, una dimostrazione del riconoscente Amore di Dio, perché Egli ti ha degnato di servire Colui, al Quale noi serviamo con la gioia più interiore. – E così ora anche voi, amici miei, manifestate i vostri desideri, affinché io vi possa servire!”.
5. Allora ancora una volta il vecchio giudeo domanda: “Chi è dunque il tuo Signore? Cosa fa Lui? …e cosa fate voi? Poiché non è curiosità da parte mia, vorrei solamente vederci chiaro e, …entrare così improvvisamente dalla porta!”.
6. “Caro vecchio amico! Non fare domande inutili!” – Risponde il giovane. – “Perché il mio Signore è anche il tuo; è l'eterno Dio e Creatore, al Quale noi tutti dobbiamo la nostra esistenza! – Da Eternità io ne sono consapevole! – E non esiste per me beatitudine maggiore che servirLo! E per questo sono qui! Il mio Signore e Dio mi ha chiamato, e così ora accettate i miei servigi!”.
7. Il vecchio oste guarda stupefatto; – scruta dall'alto in basso l'abitante del Cielo e scuote incredulo la testa.
8. Allora dice Giulio: “Miei cari amici, oh credetemi: quanto mi voglio adoperare in futuro di servire il vostro e, ora, anche, il mio Dio! Per me, infatti, è diventato evidente: Egli è l'eterno Amore! Tutta la Sua Vita testimonia di questo Amore, e per questo io credo in Lui! E tu, giovane messaggero dei cieli, mostraci ancora qualcosa di tutta la vita che è così strettamente collegata con il nostro Dio e benevolo Creatore!”. –
9. Allora dice Rafael: “Poiché non esprimete nessun desiderio particolare, fa allora portare da un servitore una brocca d'acqua ed alcune coppe!”. – Questo avviene anche subito. Rafael riempie due coppe e dice: “Ciò che noi abbiamo qui è acqua, pura acqua presa dal pozzo! E poiché non avete nessuna idea di che cosa si trovi in quest'acqua, allora voglio qui, mediante la Forza e Bontà di Dio, soltanto ingrandire una goccia di quest'acqua cento volte!”.
10. Ed egli immerge un dito nell'acqua, lo tira fuori nuovamente ed una goccia d'acqua vi rimane sospesa. “Io voglio che la goccia s’ingrandisca! – E ora guardate un po’ tutto ciò che si trova in questa goccia!”. – Allora gli occhi si spalancano, quando scorgono vita su vita! Animaletti, come essi si accoppiano, mettono al mondo dei piccoli, e anche, nuovamente, muoiono! E non riescono a concepire tutto questo vivere e morire! –
11. E così viene loro insegnato che questi animaletti hanno di solito una durata di vita più lunga, ma la luce dall'esterno li uccide, e ciò nonostante, ancora morendo, danno ancora l'esistenza ad esseri viventi più giovani. E così Rafael ripete la stessa cosa diverse volte. Anche gli altri trattengono al loro dito una goccia d'acqua e non possono contemplare abbastanza queste meraviglie su meraviglie.
12. Rafael fa allora cadere in una coppa con acqua una crosta di pane e rende trasparente la coppa. E così essi vedono come, attraverso il pane, altri esseri viventi vengono portati all'acqua. – Ed essi osservano la lotta di questi esseri viventi per gli occhi altrimenti invisibili. Ma dopo mezz'ora cessa ogni vita.
13. E così Rafael riempie la coppa trasparente con acqua fresca e dice: “Ora vogliamo trattenere la luce!”. Egli soffia sulla coppa e subito acquista un colore di un profondo rosso-scuro; ma tenuto in controluce si vede tutto chiaramente e limpidamente, e così contemplano per un po' di tempo il contenuto.
14. Poi Rafael versa nell’acqua un mezzo fico fresco, e ciò che ora gli amici scorgono, va quasi oltre la loro comprensione. Dal fico escono esseri viventi sempre più numerosi, ed è come se ogni volta ne uscisse uno più grande ed altri molto più piccoli! Il più grande è in mezzo e gli altri intorno allo stesso, e così tutto si muove due e tre volte. Purtroppo però devono anche vedere che tutti gli animaletti prima presenti sono divorati dai più grandi! E così domanda Rafael: “Vorreste ora vuotare questa coppa?”. Allora tutti rifiutano.
15. Ora Rafael fa sparire l’involucro scuro e l'acqua acquista nuovamente chiarezza dinanzi a loro, tuttavia dopo un po' di tempo ogni vita cessa nuovamente nella stessa. – Soltanto piccole bollicine escono ancora dal fico e salgono in alto. Viene loro ulteriormente insegnato che questo processo proviene dalla luce, e che anche in queste bollicine esistono ancora esseri viventi, tuttavia anche ingranditi cento volte, per l'occhio rimarrebbero ancora invisibili! “Soltanto alle future generazioni sarà permesso di scorgere ciò che voi avete potuto scorgere qui![1]
16. E così avete avuto qui l’occasione di vedere qualcosa dalla vita di questo mondo meraviglioso, mondo che il Signore ha portato all'esistenza soltanto per amor vostro. Così piccola comincia anche questa vita nella complessiva materia, come io ho potuto mostrarvi qui, così grande è però anche in altri mondi! Tanto grande, che tutta questa vita sarebbe incomprensibile per i vostri sensi!
17. Ciò nonostante le mie parole non devono servire a rendervi curiosi! Oh, no, esse devono soltanto testimoniare la grande Onnipotenza e Sapienza del nostro Signore, dell'Iddio vivente, il Quale si vuole rispecchiare in questa Vita di tutte le Sue Creazioni!”.
18. Continua Rafael: “E inoltre voglio ora rendervi manifesta la Forza ed Intelligenza, come Vita proveniente da Dio dimorante in me! Tu vecchio oste e fedele giudeo, io potrei esporre tutta la tua vita dalla prima ora della tua esistenza! E così voglio che tu stesso contempli in te per alcuni minuti la tua vita passata!”.
19. Detto questo Rafael prende la mano destra dell’oste, e ciò che non possono le parole, lo produce questa Grazia! Qui l'eterno Amore, infatti, attinge nel cuore più intimo e mette tutti i momenti precedenti della sua vita davanti al suo occhio spirituale, finché egli stesso dice: “Ora basta! Tutto è Verità! È vivente Verità! E così ho vissuto adesso ancora una volta la mia intera vita! – Ma com’è possibile in questo breve tempo?”. –
20. Anche qui Rafael istruisce i presenti che, quando l'anima lascia il corporeo involucro, per lei non esiste più nessun passato come anche nessun futuro, ma tutto è presente. – Ma quanto detto vale limitatamente soltanto per il tempo terreno trascorso nell'Ordine di Dio.
21. “Tu, vecchio amico, che ti sei adoperato fedelmente di vivere in modo giusto dinanzi a Dio e gli uomini, hai potuto vedere il passato senza spavento! Ed ho trattenuto il futuro con la mia volontà, affinché tu non fossi legato nel tuo sviluppo per la libertà spirituale! – E così avvenga in tutti voi la Volontà di Dio!”.
22. E ora Rafael fa vedere agli amici il magnifico Amore pieno di Grazia e Misericordia di Dio in belle immagini e similitudini e conclude con le grandiose parole: “Nessuno può parlare del Cielo se non colui che viene dal Cielo! Ora però che l'eterno Amore di Dio stesso ha preso carne, anche il genere umano è preparato a fondare da se stesso nel proprio interiore un nuovo Cielo! E questo, attraverso lo Spirito di questa Vita proveniente da Dio, si chiama e si chiamerà eternamente: Amore! Amore, il magnifico puro, inafferrabile per i sensi umani! Ma percepibile nel cuore di coloro che cercano seriamente e si sforzano di aiutare, di incoraggiare e di salvare.
23. A quest’Amore appartiene il futuro! Da quest’Amore dipendono i destini di uomini ed esseri! Di questo puro, eterno Amore di Dio è necessario soltanto un pulviscolo per rendere lieto e libero ogni cuore umano! Così lasciate ora crescere in voi la piccola scintilla dell'Amore, poiché in voi c’è la Vita di Dio!
24. Essa è nata dall'Onnipotenza del Suo Amore per voi ed è e rimane un’eterna proprietà del nostro Signore e Dio! Anche in futuro, infatti, nessun singolo uomo compierà e potrà compiere tali atti d'amore da sé, come anch’io non opero da me, ma nella chiarissima consapevolezza della Forza proveniente da Dio in me!”.
[indice]
۞
Rafael mostra la grande meta della Vita proveniente da Dio
1. Il giorno va incontro al suo tramonto. – Allora Gesù dice: “Separiamoci, è abbastanza per oggi! E tu, caro Rafael, mostraci per il congedo ancora la grande meta di tutta questa Vita proveniente da Dio qui in questa tenebrosa materia; poi sia sufficiente!”.
2. Allora scompaiono le pareti davanti ai loro occhi e tutta la materia si scompone in mondi spirituali! E dall'oscurità scaturisce Luce su Luce! E in questa Luce della Verità appare ancora un'altra Luce. Ed esseri su esseri vivono in questa Luce e diventavano Una cosa sola con la stessa!
3. E una Voce risuona: “È compiuta la grande Opera dell'Amore, è cancellato l'odio e l'invidia, ed è spiritualizzato tutto ciò che è ancora maligno ed offuscato, e ora porta la veste della Salvezza! Alleluia! Amen!”.
4. Prima che gli altri possono riflettere, Rafael è scomparso. Ancora per più di un’ora tutti stanno in silenzio e si nutrono del grande, portentoso avvenimento.
5. Allora Gesù dice a Giacomo: “Questa è stata la conclusione del nostro viaggio! Nascondilo ai Miei fratelli; puoi raccontare di questo soltanto a Maria e Giuseppe. E voi, cari amici, siate anche così prudenti e tacete davanti a chiunque; e non sperate che Io venga incontro ai vostri silenziosi desideri! Soltanto allora, quando Dio Mi chiamerà! – –
6. Quando questo accadrà, è incerto! Devo ancora unire molto in Me e intorno a Me! E così vogliamo ancora servirci l’un l’altro e separarci nello Spirito di questo Amore secondo la Volontà di Dio!”.
7. E così avviene. Nessuno domanda di Rafael; è così naturale che egli sia scomparso, e li rende così felici interiormente che Dio abbia mostrato loro così tanta bellezza.
8. Il distacco tra Giulio e Gesù è commovente, e ripetutamente Giulio abbraccia Gesù.
9. E poi Giulio, insieme a tutta la sua casa, viene ancora benedetto dal vecchio e leale oste. Fin quasi all’abitazione di questi, Giulio accompagna i suoi cari ospiti, poi si affretta al ritorno.
[indice]
۞
Congedo dall'oste e ritorno a Nazareth
1. Il Vecchio oste esulta interiormente, ora sa: costui è il Messia! Ed arrivati a casa, prega Gesù e Giacomo di rimanere qui per sempre, cosa che Gesù però rifiuta decisamente, facendo comprendere al vecchio oste i Suoi doveri e la Sua missione! – “Che tu Mi abbia riconosciuto, è una grande fortuna!”, gli dice Gesù. “Ma se per una volta sola vivi dal Mio Spirito, allora tu sei beato e sei sciolto da tutto il mondo! Colui che vive in Me, infatti, vuole vivere anche in te! Allora saremo fratelli in eterno! Ma non è ancora il tempo; lottiamo quindi, affinché si avveri! Iddio dà Forza e Benedizione!”.
2. Ora Giacomo deve raccontare ancora parecchio e dopo cena tutti vanno a cercare il loro giaciglio.
3. Al mattino presto lasciano la casa. Il vecchio oste accompagna i due ancora per un’ora, finché Gesù dice: “Ora torna a casa, perché lì ti aspettano i tuoi doveri! E se posso chiedertelo, non venire a cercarMi a Nazareth, poiché là non potrei servirti così come tu lo desideri, e non potrei darti ciò che cerchi! Cercalo in te, e lo troverai!
4. Accontentati di questo, affinché tu abbia sempre Iddio dinanzi agli occhi ed ancora di più nel cuore! – E nessuno più ti deluderà, sia giudeo, sia sacerdote, sia pagano!
5. Quando sarà giunto il Mio tempo non vi porterò nessun Cielo e nessun Dio, ma vi mostrerò soltanto e preparerò a tutti la via che porta a Lui! E questa via porta nel proprio interiore!
6. E perciò torna ora a casa in questa pace e saluta affettuosamente dallo Spirito Mio d'Amore il fratello Mio Giulio! La pace sia con te! E benedetti siano i tuoi passi, benedetto il tuo operare, se avvengono dallo Spirito dell'eterno Amore di Dio!”.
7. E così i tre si separano. Il vecchio fa ombra ai suoi occhi, lacrime scorrono sulla sua barba; e finché può vedere ancora i due, rimane fermo e li benedice con entrambe le mani. – Poi ritorna a casa. Ma i due si affrettano; discutono ancora una volta dettagliatamente su tutto l'accaduto, finché poi Gesù dice: “Sai, caro Giacomo, di una cosa Io ho qualche volta paura, e non oso nemmeno pensarci, e precisamente che proprio tu possa cedere! E così fa che Io di cuore ti possa pregare: «Guarda soltanto a Me e al Mio Operare! Domanda, come un tempo, soltanto nel tuo cuore, allora ti verrà tutto chiaro, e Mi sarai d’aiuto e sostegno!»
8. Ritornati a casa comincia di nuovo la lotta, e sarà ancora più difficile! Perché ti assicuro, gli avversari tentano tutti i mezzi per scuoterMi nel Mio Principio di Vita! Ed Io devo tacere su molto! – Tacere e sempre di nuovo tacere! Da dove però credi che Io trovi per tutto questo il coraggio e da dove Mi viene la Forza per la resistenza? Nel tacere. –
9. E così il Mio cuore si riempie di tristezza e d'Amore! Perché ogni giorno Mi mostra la grande meta! Ma sempre, nel silenzio, esclamo a Me stesso: ‘Rimani fermo! Rimani forte! Non un passo indietro! Soltanto in avanti sia il Mio Tendere!’. E così Mi sono messo alla prova ed ho trovato che Io, quando voglio, anche posso! Ogni potere, infatti, dipende dalla Volontà! Ma ogni volontà deve piegarsi alla riconosciuta Volontà di Dio! Soltanto allora l'interiore diventa libero e colmo, ultracolmo il cuore, che batte in Amore per Dio e tutti gli uomini fratelli!
10. Quindi rallegriamoci del nostro Amore! Poiché anche questo è un Dono proveniente da Dio e ci è dato per servire!”.
11. “Mio caro Gesù”, dice a stento Giacomo, “ora viene già nuovamente un dubbio, ed io credo che la causa stia in Nazareth! Poiché lontano dalla casa paterna credo che Tu sia Dio, e sono lieto e libero! Ma ora che siamo di nuovo vicino a casa, allora io vedo che Tu sei un uomo e certo non Dio! Dimmi: come avviene questo?”.
12. Gesù sorride e porge al Suo Giacomo la mano dicendo: “Devi apprendere ancora molto ed imparare a seppellire tutto il vecchio. Fa attenzione: Io sono uomo come te e porto in Me il divino proprio come te!
13. Entra in Dio come faccio Io, allora ti unisci con Dio! Dio, infatti, secondo la Sua intima Essenza d'Amore non vuole essere più nulla, bensì tutto nel Suo figlio soltanto!
14. Io lotto per questo! Lotta anche tu per questo! Allora non ti unirai soltanto con Dio, ma anche con Me!
15. E così come noi diventiamo uno, altri uomini si aggiungeranno! E allora soltanto esisterà la garanzia che questa semenza dell'eterno Amore di Dio metta radici qui su questa Terra! E da questa semenza verranno generati ed educati figli della Luce, figli dell'Amore, figli che collaborano e promuovono la Vita proveniente da Dio. E perciò impara da Me, e la tua volontà diventi azione!”.
*
16. Tranquilli percorrono la via. – E con il calare del Sole raggiungono stanchi, attesi dai nostalgici rimasti a casa, la loro casa paterna!
17. Giacomo alla sera racconta ancora della bella costruzione e dell'amore e l'ospitalità del vecchio come l'attaccamento del giovane Zaccheo.
18. E il vegliardo, canuto Giuseppe abbraccia Giacomo e Gesù per la gioia di quanto ha sentito; egli, infatti, non ha nessun altro ringraziamento. Giuseppe, che ha sempre avuto parole, oggi è silenzioso, perché la sua gioia dopo questa separazione è troppo grande. E così dopo la benedizione della sera vanno tutti a riposare. –
19. E con ciò termina questa scena, che è stato un atto consacrato nella vita del giovane Gesù!
[indice]
۞
Una tentazione di Gesù con Gabi
1. La stagione rigida è passata; – la pioggia iniziante annuncia la veniente primavera, ma aumenta anche il lavoro, e così anche in casa di Giuseppe ha inizio una vita operosa.
2. Il vegliardo, canuto Giuseppe, ora non può più far niente; si sente soltanto stanco, e non nasconde nemmeno di fronte a Maria che preferirebbe ritornare dai suoi padri, e dice: “Ma la preoccupazione per Gesù opprime il mio cuore! Se l'anno scorso non avessimo lasciato andare Gesù e Giacomo; Egli con la Sua quiete e il suo essere riservato, infatti, ha perfino contagiato Giacomo! Entrambi lavorano più che troppo, ma non mi piace. Perché rimangono così soli? – Perché non aprono a noi il loro cuore? Questo è il mio dolore! O Dio! Come finirà? – Quando finiranno queste prove?”. –
3. E ogni lamento reca dolore a Maria, perché lei non sa che cosa deve rispondere a Giuseppe.
4. “Quanto volentieri”, dice Giuseppe, “avrei portato dei nipoti nelle mie braccia; – ma purtroppo non mi è concesso! Ma dimmi: perché Giacomo non vuole sposarsi? – Con Gesù è escluso, poiché la Sua missione spirituale e divina non lascia spazio per questo! Ma con Giacomo. – O mio Dio! Non farmi smarrire!”.
5. Così i discorsi proseguono per settimane, ma Gesù e Giacomo fanno come se nulla sentissero e nulla vedessero!
6. È come se ci fosse un tacito accordo tra i due. Essi sono, in piena regola, strettamente uniti, nel lavoro, imperturbabili, ancora più imperturbabili durante i pasti in comune, ed anche le frequenti visite non li distolgono dalla loro riservatezza.
7. Maria è abituata a questo e si adegua; con Gesù lei sa il perché e per che cosa, ma Giacomo rende inquieto anche il suo cuore.
8. Proprio allora viene in visita una lontana parente, se possibile, per rimanere stabilmente nella casa di Giuseppe, come già è stato stabilito tra i padri. Questa ragazza si chiama Gabi, essa è alta, snella, svelta come uno scoiattolo; Giuseppe pensa di far sposare Giacomo con Gabi, e così lo dice anche a Giacomo stesso.
9. Costui però risponde: “Caro padre! Se è la Volontà di Dio, lo voglio fare; ma dapprima devo esaminare me e Gabi, prima che io la possa chiedere in moglie! Così lasciami tempo; – ti assicuro, mi sforzerò di esserti un buon figlio!”.
10. Anche Maria si rallegra di Giacomo, poiché ha preso in considerazione questo pensiero; e così tutti fanno il loro dovere. – Ma che cosa fa la nuova ospite? Prima si adegua rigorosa all'ordine della casa di Giuseppe, ma il suo cuore ed i suoi sensi l'attraggono a Gesù!
11. Giacomo lo nota presto, e così avviene anche presto una discussione che causa alla casa di Giuseppe dispiaceri senza fine.
12. Gabi ama Gesù e non Giacomo; e lei dichiara in breve: “Mai possiamo sposarci! Non posso commettere quest’inganno al mio amore! O Gesù o nessuno!”. –
13. Quanto soffre Maria per questa bella, virtuosa e pia ragazza, come una madre lei la protegge; ma ovunque Gesù è da solo, la ragazza è presso di Lui!
14. Finché Gesù dice: “Gabi! Così non può continuare! Io non posso e non devo sposarti! Ti immagini di amarMi, ma è illusione! Ciò che tu chiami amore, è soltanto un desiderio del Mio Corpo. Vattene! Vattene! In queste condizioni Mi sei molesta!”
15. Gabi però non ascolta e corteggia apertamente Gesù.
16. Ancora una volta Gesù rimprovera alla ragazza, prima umilmente pregando, poi aspramente, questo suo modo di comportarsi e le dice chiaro e tondo:
17. “Mai potrai diventare Mia moglie, perché Dio Mi ha destinato ad altro, a qualcosa di più portentoso! Perciò, Gabi, sii ragionevole, e verrai vicino ad una felicità infinitamente più grande! Ad una felicità che questa Terra non conosce ancora! Perciò non Mi trattenere! Attraverso di Me viene spianata la via per questa grande, possente felicità della Vita!”.
18. Gabi si lascia tranquillizzare; ma dopo poco tempo la lotta comincia di nuovo.
19. Gesù è solo in casa, è un Sabato. Giuseppe, Maria e gli altri sono tutti nella sinagoga, – soltanto Gesù rimane in casa. Poiché da quando Gabi è nella casa, Gesù si isola ancora di più anche da Giacomo, per non influenzare da un lato Giacomo e, dall'altro, per interiorizzarsi ancora di più!
20. Gabi deve ben sapere che Gesù è in casa, e Gli fa visita in camera Sua, dove riposa sul Suo giaciglio.
21. Gesù vuole alzarsi, ma Gabi Lo prega: “Rimani tranquillo coricato, – devo parlare con Te e mettere in chiaro le cose, perché non riesco a resistere più a lungo nella casa di Giuseppe”. E così Gabi svela ancora una volta la sua interiore vita d'amore, e prega Gesù di rinunciare al Suo Progetto e di acconsentire alla sua proposta.
22. Gesù si alza e dice: “Gabi! Se tu volessi offrirMi tutti i tesori della Terra, e se Mi portassi sulle mani, Io non potrei diventare Tuo, mai! Rifletti solo a ciò che ti ho già detto tanto spesso! Perché Mi perseguiti con la tua sensualità! Io conosco soltanto un Amore, e questo è libero da passione! Questo Amore puro a nulla ambisce, vuole soltanto sacrificare! E poiché Io amo anche te in e con quest’Amore, allora ti dico: va via! Va via finché ti sarai dominata! – Poi ritorna, e la nostra casa rimarrà aperta per te!”.
23. “Mio Gesù! Mai andrò via! Perfino tua madre mi ha detto che io le sono benvenuta come una figlia, e così non mi muoverò da qui, dal luogo che appartiene al mio amore!”.
24. Ora Gesù se ne vuole andare, e triste è lo sguardo Suo. – Allora Gabi corre alla porta e mette il chiavistello. “No, non Ti lascio!”, grida lei e vuole abbracciare Gesù. Lui però la respinge delicatamente da parte e va alla porta. – Allora Gabi si precipita davanti a lui: “Gesù! Non farmi questo! Non andare via! Guardami, Ti supplico per il Tuo amore!”.
25. Gesù però sorride tristemente e scuote il capo in segno negativo. –
26. Ma Gabi insorge decisa, si strappa la sua veste dal corpo e un momento dopo sta nuda davanti a Gesù. “Ecco qui, prendimi! Non posso fare diversamente!”. – Così sono le sue parole, e Gesù vuole già stendere la Sua mano verso di lei, ma all'improvviso rabbrividisce davanti a questa grande tentazione! –
27. Spinge indietro il chiavistello, lascia la ragazza sola nella camera, e come spinto dalla furia corre fuori della casa, verso il bosco, verso la montagna!
28. Piena di vergogna Gabi attende Gesù. – Ma non viene! E così va davanti alla casa, per attendere la famiglia di Giuseppe.
29. Ad onore di Gabi qui deve esser detto: subito dopo il rientro della famiglia Gabi diede una spiegazione a Giuseppe e Maria, non nascose nulla e chiese perdono: “Perché ora la mia permanenza non può andare oltre!”. E così si decide che Gabi può rimanere ancora due giorni, essa vuole prima ottenere il perdono da Gesù, ma poi sarebbe ritornata a casa.
30. Gesù però non ritorna! Passa un'intera settimana. Di Gesù non viene nessuna notizia! Nessuno Lo ha visto! Allora di nuovo c’è grande preoccupazione in casa di Giuseppe; Gabi piange da mattina a sera, e perfino di notte non trova sonno.
31. Ad un tratto, a metà della notte, qualcuno chiama: “Gabi! Vieni! Ho bisogno di te!”. – Allora lei si alza, dice ancora a Maria: “Gesù chiama! Egli ha bisogno di me! Io vado da Lui!”. – E così corre fuori della porta.
32. È buio, e da sola corre via, senza conoscere la strada; tutti i suoi sensi sono rivolti soltanto a Gesù, così non si accorge come passano le ore, come spunta il giorno, per arrivare alla fine nel mezzo di un deserto, sulla cresta di una montagna passando di corsa davanti a precipizi, dove Gesù nostalgico l'attende!
33. Alla fine è presso di Lui! –
34. Ma quando Gli si vuole precipitarsi addosso, si arresta a tre passi, Lo guarda e comincia a piangere: “O mio Gesù! Che cosa Ti ho fatto! Perdonami! Ho dimenticato cosa mi hai detto tanto spesso”. Con queste parole Gli si avvicina e Gli porge le due mani.
35. Gesù però dice: “Gabi! Per amor tuo e Mio dovevo rimanere da solo! Per amor Mio, perché devo superare ciò che giace ancora in Me come anima, come qualcosa di basso! Per amor tuo, perché devi essere felice per l’Eternità! Vedi, la tua vita non può essere legata alla Mia, secondo concetti terreni, – perché tu imparerai ad amare ancora un altro uomo! E più tardi Mi sarai grata quando Io benedirò te e i tuoi figli! E poi riconoscerai anche questa Mia alta, santa Opera d'Amore che Io compierò per la salvezza di tutti gli uomini! E così, Gabi, comprendiMi e passiamo qui da soli questo giorno; nella notte poi andremo a casa!”.
36. Spaventata guarda Gesù, si guarda in giro e si spaventa ancora di più quando vede i dintorni! Poiché quando è venuta qua correndo non ha badato a tutti i pericoli che ha avuto davanti.
37. “Gesù! Gesù! Dove siamo?”, domanda lei inorridita. “Perché mi hai chiamata qui? Perché non sei venuto a casa? Perché là tutti vivono in preoccupazione e pena per Te! E ora che sono via anch'io, la sofferenza aumenta ancora! Vieni, andiamo a casa e ripariamo ciò che in dolore vi ho arrecato”.
38. “Gabi! Così Mi piaci di più! Ma torneremo a casa soltanto nella notte, affinché la tua reputazione non subisca danno. Noi due però dobbiamo veramente metterci alla prova, se tutto il sensuale e carnale deve essere superato. Ma non guardarMi così terrorizzata! Non temere, ma rallegrati, perché questa lotta in Me è alla fine, e tu sei stata un utile strumento dell'eterno Amore!
39. Gabi! Guardati intorno! Il Sole permanente nel Cielo, come fratello del patto dell'eterno Amore, ci saluta. – La sua luce ci mostra la nostra destinazione: correre incontro a questa Luce d'Amore, per diventare noi stessi donatori di luce: come uomini, – per gli uomini, e come uomini, per tutto il Creato!
40. E per questo noi dobbiamo stare lì in alto – e svincolati; in alto oltre tutto il basso, svincolati da ciò che potrebbe stimolarci ancora al peccato! Soltanto dopo potremo cominciare ad operare nel senso di Jehova, cioè nello Spirito del Suo Amore liberatore!”.
41. È come se una benda cadesse dagli occhi della fanciulla, e ora vede in Gesù il purissimo Amore di Dio! Essa gli si avvicina e dice solennemente: “O Gesù! Aiutami, così che io impari a servirti e ti diventi sorella!”.
42. Passata è ogni passione, passato il desiderio di possedere Gesù!
43. Allora lei Gli domanda: “Sì, ma di che cosa vivi tu qui sopra? Anch'io ho fame; hai provveduto per cibo e bevanda?”. – Allora Gesù sorride. – Un raggio del purissimo Amore coglie la fanciulla, ed Egli dice:
44. “Gabi! Non ti preoccupare che cosa mangeremo e cosa berremo!
45. Ci nutriamo di ciò che ci dà l'uomo interiore. E volentieri e volonterosamente l'uomo esteriore, una volta oltrepassato il limite del naturale, si lascia sostenere da questo!
46. Poiché vedi, in fondo anche tutto questo che noi consumiamo come terreno, è proceduto un giorno dallo Spirito e dalla Vita che è uno con l'uomo interiore! Tu questo non lo comprendi, perché non sei stata ancora messa in questa alta scuola di Vita. Ma sta tranquilla, non patiremo la fame!”.
47. Ora Gesù racconta alla fanciulla della Sua grande lotta e descrive in quale modo e maniera Egli si fortifica e come tutto si deve piegare a questa Sua Volontà d'Amore riconosciuta nella profondità.
48. E Gabi s’immedesima nella Vita Interiore di Gesù e vede poi tutta la Vita interiore che in Lui si rivelava, qui in questa solitudine!
49. E così Gesù testimonia: “Questa tentazione è stata una delle Mie lotte più dure! E per questo, Gabi, ora: scopriti! Non temere di profanare qualcosa, ma cerca di santificare e consacrare la germogliante e crescente Vita divina in te!”.
50. E così Gabi si scopre. Ma non avvolta di vergogna, ma avvolta come da gloria celeste, così sta essa dinanzi a Lui. E il suo corpo diventa un tempio pieno di santi, profondi Pensieri di Dio!
51. E Gesù vede la vittoria in Sé e vive la gioia celeste: Egli ha vinto! Nemmeno il minimo pensiero di sensualità sorge dal Suo Cuore! Profondamente, in fondo ai Suoi piedi Egli ha assoggettato il più grande male degli uomini!
52. “Ecco, caro cuore di sorella, ora copriti! Attraverso tutte le Eternità tu riconoscerai questo servizio che hai reso all'umanità! Ed anche se nessun uomo verrà a sapere di questo tuo servizio, un giorno verrai in ogni caso ricompensata, come se tutti gli uomini ti ringraziassero!
53. Ora sii felice come persona tra i tuoi e compi in amore i tuoi venienti doveri, quando ti troverai davanti ai compiti che ti aspettano.
54. Ma non dimenticare questo santo giorno! Perché è stato il più difficile, ma anche il più bello! Il più difficile, come lotta finale di tutto il sensuale in Me; il più bello, quale incoronato atto conclusivo di questo dramma, dramma che avrebbe potuto causare enorme sofferenza!”.
55. Come fanciulli trascorrono questo giorno, come sotto gli occhi della madre amorevole (il Sole), e così pure intraprendono la via di casa; nei punti pericolosi vanno essi mano nella mano come amanti, tenuti dalla Mano del santo Amore di Dio.
56. A tarda notte arrivano a casa e vi fanno ingresso mano nella mano. Soltanto Maria e Giuseppe sono ancora in piedi. Maria si stupisce non poco, quando vede Gesù venire mano nella mano con la fanciulla.
57. Allora Gabi corre da Maria, la bacia e dice: “Ora tutto è bene, cara madre, e nessun dolore né male sarà causato da me o da un'altra donna! Gesù ha vinto!”.
58. Maria piange di gioia quando vede Gesù, perché sul Suo Volto si riflette gioia, e i Suoi Occhi testimoniano della sua vittoriosa Vita Interiore. Ora Gesù descrive la Sua lotta. – E la ricompensa più bella: Egli viene compreso!
59. E così è di nuovo terminato un capitolo che porta Gesù più vicino alla Sua grande meta!
[indice]
۞
Giuseppe torna a casa dai suoi padri
1. Nella casa di Giuseppe, dove Maria ha in mano i fili dell'ordine, tutti gli affari sono regolati da Gioele, tutto procede nel suo vecchio ritmo, e sembra come fosse rientrata pace e armonia. Poiché da quando Gesù si era allontanato da casa l'ultima volta a causa di Gabi, Egli è sempre rimasto al lavoro e a casa; e quando è possibile non va neanche più per il paese con i fratelli.
2. Gabi ha lasciato la casa e le altre ragazze anche, così che Maria, quando talvolta ha bisogno d’aiuto, prega per questo Gesù che volentieri si presta.
3. Sì, con Gesù e Giacomo è avvenuto un cambiamento. Quando dopo la benedizione della sera tutti vogliono andare a riposare, Gesù qualche volta prega di rimanere ancora un'oretta, per intrattenersi insieme.
4. Soltanto Giuseppe va a riposare – egli è stanco, sempre stanco, gli anni, infatti, premono sulle sue spalle, e s’inoltra in uno spirito di preghiera che lo porta sempre di più nel proprio interiore. – E se talvolta sente l'interiore vicinanza di Dio, allora, come per caso, viene sempre Gesù da lui nella stanza; e così i due s’intrattengono per delle ore.
5. E meraviglie accadono con Giuseppe! – Mentre prima non poteva sopportare che qualcuno potesse perdere anche una sola ora di lavoro, che per lui era come un peccato contro Jehova, ora riconosce che anche il lavoro nel proprio interiore è ugualmente importante! E così Gesù aiuta volentieri il vegliardo Giuseppe con le indicazioni del caso.
6. Così anche oggi. I fratelli hanno un gran lavoro a Kapernaum. Ci vogliono mesi per questo e soltanto una o due volte la settimana vengono di sera a casa, per poi tutte le volte affrettarsi presto il mattino di nuovo verso Kapernaum. I fratelli si sono alzati di buon’ora, e Maria è molto impegnata nel preparare per tutti i viveri per molti giorni.
7. Allora compare Giuseppe nella stanza, la sua espressione è supplicante, e così domanda a Gioele: “Non puoi lasciarmi qui Gesù per una mattinata? Il mio cuore domanda di Lui!”.
8. “Padre!”, dice Gioele, “volentieri adempio il tuo desiderio! Non soltanto una mattinata, può Egli raggiungerci domani, – noi ce la caveremo! Ma, caro padre, perdona la mia domanda: come mai che ora hai bisogno di Gesù?
9. Prima la madre non poteva rimanere senza il suo Gesù, e ora sembra che la malattia si sia estesa a te! Perché non chiedi qualche volta di uno di noi? Non siamo noi figli tuoi e ti rappresentiamo ovunque secondo il tuo giusto intendimento? Jehova saprà, che cosa ora sarà di nuovo”.
10. “Figlio mio Gioele”, risponde afflitto Giuseppe, “la riposta a questo, solo il tempo te la darà! Ricorda però: io, tuo padre, ti ho affidato al cuore una preghiera, e tu, figlio mio, la vuoi esaudire mescolata col fiele! Mai nella vita ho chiesto troppo, e così nemmeno oggi! Perciò andate, e anche Gesù possa venire con voi! Oggi voglio rimaner da solo!”. – E profondamente avvilito ritorna in camera sua.
11. Gioele non si aspettava questa risposta, e così vuol correre dietro al padre. – Allora gli va incontro Gesù e dice: “Lascia il padre da solo! Prima che ce ne andiamo, Io andrò ancora una volta da lui!”. – E così tutti si prepararono per la partenza.
12. Per il commiato però tutti vanno in camera da Giuseppe, per prendersi la benedizione per il giorno appena cominciato. Allora dice Giuseppe: “Figli miei! Andate al vostro lavoro, accompagnati dal mio amore! Oggi non sono in grado di benedirvi, perché non sento per questo la forza nel mio cuore.
13. Ma te, o Gesù, io prego: benedici tu, me e i Tuoi fratelli! Perché dove benedici Tu, c’è vera Benedizione! Ora riconosco sempre più chiaramente: non posso più stare senza la Tua Benedizione; e tutto ciò che finora abbiamo goduto e conquistato, è da ricondurre soltanto alla Tua Benedizione!”.
14. A questo punto Giuseppe s’inginocchia – per la prima volta – davanti a Gesù, e Questi pone le due mani sul canuto capo di Giuseppe e dice: “Nel Nome di Jehova, del tuo fedele Iddio, ti benedico! Affinché tu sia colmato con lo Spirito che ti conduce in tutta la verità della Vita, e che venga tu a riconoscere presto Colui che ti ha benedetto ed amato così tanto! Amen!
15. E voi, cari fratelli, e tu, Maria: siate benedetti dalla Forza dell'Amore per voi fraterno e filiale, che è Jehova stesso! Affinché possiate accogliere in voi la Volontà e la Forza di comprendere Colui che vi è così vicino, vostro Dio, vostro Padre da Eternità in Eternità! Amen!”.
16. Profondamente commossi tutti stanno intorno a Giuseppe, il quale parla come in estasi: “O mio fedele Iddio! – Tu mia Stella polare! – Tu mia Meta di Vita! Le Tue vie a me spesso oscure s’illuminano!
17. Ora riconosco tutte le prove della mia vita e di questa mia casa. È stato soltanto il Tuo grande Amore che io finora non ero in grado di riconoscere!
18. Ora però fammi ritornare da Te!
19. Ho trovato e riconosciuto: Tu sei la Salvezza, la Meta e la Beatitudine della mia Vita!
20. Tutto ciò che io non potevo raggiungere con l'impiego delle mie stesse forze, me lo doni Tu adesso per Amore e Grazia! Che tu abbia il mio ardente ringraziamento! O mio Dio! Mio Signore! Mi mancano le parole, il mio cuore batte soltanto per Te! Amen”.
21. Poi i fratelli ed anche Gesù, vanno silenziosi per la loro strada, e i compiti del giorno assorbono il loro essere.
22. Ma il tardo pomeriggio viene un messo, inviato da Maria: Gesù, e se possibile anche tutti, dovrebbero ritornare oggi stesso! Il padre domanda di tutti, ma soprattutto di Gesù.
23. Gioele va da Gesù e Gli domanda se può darGli un consiglio. “Perché la chiamata di Maria mi sembra strana! Vuoi tornare da solo a casa oppure dobbiamo lasciare tutti insieme il lavoro su richiesta del padre?”. –
24. Allora Gesù dice serio: “Sì, fratello Mio Gioele, andiamo tutti! Sapevo che sarebbe successo! – Poiché Giuseppe nostro padre, si prepara all'ultimo passo nell’esistenza terrena – e così il suo cuore desidera parlare ancora con tutti noi”.
25. E tutti tornano a casa. Il giorno iniziato così promettente di benedizione, come sarebbe terminato? – Se il mattino i fratelli andavano in silenzio, ora vanno ancora di più raccolti in sé; anzi è come se tutta la via fosse una preghiera.
26. Maria cerca ansiosa sempre con gli occhi, gli attesi, e lacrime le scorrono quando i ritornati mettono il piede in casa.
27. Il vecchio padre è un po’ assopito; ma le voci lo svegliano di nuovo e domanda di Gesù e dei suoi figlioli. Quando essi entrano nella camera, tenta di sollevarsi dal letto, ma si sente troppo debole per questo.
28. Gioele domanda: “Caro padre, come ti senti, oppure che cosa posso fare per te? Ti devo portare in sala, poi là ti mettiamo comodo?”. Giuseppe fa cenno col capo e così fanno.
29. Ora viene la notte, notte che deve essere l'ultima, in cui essi possono ancora stare insieme al loro vecchio padre. Giuseppe non chiede più niente, non vuole nemmeno parlare; egli vuole solo stare con i suoi.
30. E così in questa notte non è radunata soltanto la numerosa famiglia, bensì anche alcuni parenti e amici, i quali sospettano: la casa di Giuseppe va incontro ad un lutto. Poco dopo mezzanotte Giuseppe si mette a riposare – e intorno a lui si fa silenzio. Come già distaccato dal terreno, egli sa: ancora poche ore mi trovo tra i miei! E pace subentra nel suo cuore, perché egli sa: Jehova fa tutto bene! –
31. Maria però con i figli non riposa, nel suo cuore c'è la certezza: oggi ci lascia! – E uno lo dice all'altro.
32. Solo Gesù non dice una Parola. Il Suo Essere è solenne, non si nota nulla di triste! La madre non riesce a spiegarselo. – Ma se il suo cuore non fosse stato colmo di tale ansietà, avrebbe chiesto una chiarificazione.
33. Verso il mattino Giuseppe chiede ancora una volta di Maria e dei suoi figlioli. Egli stringe ognuno singolarmente al suo cuore colmo di benedizione, ma gli costa forza e fatica, e le parole gli rifiutano il servizio!
34. Quando è Gesù a stare dinanzi a Giuseppe, allora non Giuseppe, no, ma Gesù stringe il vecchio padre al Suo Cuore! – Tutti stanno intorno al letto piangendo, soltanto Gesù è tranquillo, e questa tranquillità si trasmette a Giuseppe. E così Giuseppe giace un’ora, tenuto da Gesù, saldamente nelle Sue braccia.
35. Da Giuseppe morente si sprigiona uno splendore raggiante e con parole cariche di contenuto dice: “Mio Gesù! Dio mio e mio Signore! Tu sii ringraziato! Perché Tu lo sei, Tu, mio fedele Dio e mio Signore!”. – Esala ancora un profondo respiro e la lotta è finita.
36. Gesù poggia delicatamente il corpo sul letto; ma i piangenti ancora non comprendono come Gesù, nonostante tutto, potesse essere così tranquillo! –
37. Gesù però esce e lascia i piangenti da soli. Per Lui non esiste separazione. La morte è per Lui nulla di spaventoso, soltanto un male necessario, che però deve essere neutralizzato, se deve sorgere la Vita, la santa Vita interiore.
38. Con ciò ora questo libro è terminato, libro che deve servire a quei cuori che vogliono diventare – fanciulli, come fanciullo lo era Gesù. Coloro che vogliono diventare figli fedeli, come figlio lo era Gesù! Coloro che vogliono diventare – vincitori di tutto il falso e l’insensato, come vincitore lo era Gesù!
39. Ma così accadrà anche ad ognuno: come allora non fu compreso Gesù, così anche questi libri non saranno compresi! Affinché l’impulso del cuore, di andare soltanto a Colui che è la Vita e l’eterno Amore, non sia influenzato da tutto ciò che vuole ancora rinnegare questa santa Vita interiore! – Amen!
* * *
[inizio]
[home Seltman]
- [home sito]