1902 - 1905

Franz Schumi

 

trattato sull’anima

 

Prove dell’esistenza e la sopravvivenza dell’anima dopo la morte

 

Conferenze di Schumi e Parole dal Padre

Scritto cristiano-teosofico

Nr. 55

 

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Titolo originale:  Die Seele

Per l’edizione in lingua originale:

Casa Editrice di Franz Schumi a Zurigo;

Editore su commissione: Cécil Nägel, Altona (Germania)

Stampa di Otto Bucholz in Amburgo (Germania)

Edizione italiana a cura del gruppo “Amici della nuova Luce

 

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INDICE

 

Premessa

Introduzione di Schumi sulla divinità di Gesù che era Dio stesso, alla luce di Malachia, Isaia, Michea, Paolo e Giovanni

 

Cap. 1

Esortazione ad accettare la nuova teosofia, quale verità proveniente da Dio

 

1/1

La Parola profetica interiore

 

1/2

Costituzione dell’anima

 

1/3

Durante il sogno l’anima abbandona temporaneamente il corpo

 

1/4

L’anima dell’uomo durante il sogno

 

Cap. 2

I sogni non sono schiuma

 

2/1

Il racconto di un sogno condiviso dalla madre chiaroveggente

 

2/2

Il sogno della moglie di Pilato

 

Cap. 3

Il sosia spirituale

 

Cap. 4

L’ipnotismo quale contrario del magnetismo

 

Cap. 5

Lo spiritismo, quale pratica concessa per credere nell’aldilà

 

Cap. 6

Un insegnamento sulla reincarnazione 

22.04.1901

Cap. 7

L’ipnosi generata tramite il sonno magnetico

 

7/1

Esperimenti di sonno magnetico o ipnosi

 

7/2

Un ipnotizzato può entrare in contatto con l’aldilà

 

Cap. 8

Chiarimenti sul regno degli spiriti

 

8/1

Spiriti dell’inferno reclamanti la camicia

15.05.1905

8/2

L’arcangelo Raphael come spirito e uomo consolidato

 

8/3

Il ricco crapulone Saul e il povero Lazzaro

 

8/4

Re Saul parla con il defunto profeta Samuele

 

8/5

L’apparizione dell’arcangelo Gabriel

 

8/6

La trasfigurazione sul monte Tabor

 

8/7

Lazzaro di Betania

 

8/8

L’Apparizione di 346 defunti alla morte di Gesù

 

8/9

Gesù appare come Spirito dopo la resurrezione

 

Cap. 9

Dimostrazioni sull’esistenza e continuazione dell’anima dopo la morte

 

Cap. 10

Conclusioni di Schumi

 

10/1

Relazione della morte di Giuseppe, il padre putativo di Gesù

 

10/2

Un ritorno dall’aldilà

28.10.1905

 

 

Date storiche nel testo

 

Anno 29 = 14 novembre, morte di Giuseppe a 98 anni

Anno 32 = 17 ottobre, resurrezione di Lazzaro

Anno 32 = 2 marzo, sogno di Tullia Innocenzia

Anno 47 = morte di Lazzaro a 47 anni

Anno 325 = Concilio di Nicea

Anno 553 = Concilio di Costantinopoli

 

 

 

 

Premessa

Introduzione di Schumi sulla divinità di Gesù che era Dio stesso,

alla luce di Malachia, Isaia, Michea, Paolo e Giovanni

Egregi presenti, come introduzione per la comprensione della conferenza, devo esprimere alcune parole chiarificatrici, affinché si possa comprendere da dove io conosca questo e quello di cui altri non sanno niente. Mi sono lanciato a scrivano del Padre celeste Gesù mediante l’adempimento dei Dieci Comandamenti, mediante la vita secondo le sette caratteristiche di Gesù, e con l’adempimento dei due più grandi Comandamenti che Gesù propone a ogni vita umana, se si vuole strappare a sé con violenza il Regno dei Cieli, cosa che all’uomo è possibile. Tali scrivani, un tempo erano i profeti; anch’io, infatti, ho la Parola profetica interiore, come gli apostoli dopo il battesimo di Pentecoste, così che mi posso rivolgere direttamente a Dio per il chiarimento di ogni domanda non chiara.

Gli uomini odierni non credono più che Dio abbia relazione direttamente con i Suoi figli, poiché essi hanno dimenticato che Dio è, immutabilmente, di Eternità in Eternità, lo stesso Padre amorevole e buono per i Suoi figli che Lo amano. Cristo non era nessun altro che Dio-Padre stesso, ed aveva relazioni con tutti gli uomini. – Lasciate che io vi porti con poche parole la prova dell’affermazione che Cristo è Jehova, ovvero Dio-Padre stesso: Jehova, attraverso il profeta Malachia, dice: [cap. 3,1] «Ecco, Io, Jehova mando il Mio angelo (Elia) che deve preparare la via dinanzi a Me. E presto verrà al Suo Tempio il Signore (Jehova) che voi cercate, e il Messaggero dell’Alleanza che voi desiderate! - “Ecco, Egli viene certamente!”, dice Jehova-Zebaot».

Questa profezia finora non compresa dai non chiamati, nel suo nocciolo spirituale ha il seguente significato: Jehova nella lingua antica ebraica dal tempo di Mosè, significa tanto quanto “Dio-Padre”. – L’angelo Elia era Giovanni Battista; il Tempio qui nominato è ‘il vivente Tempio di Dio’, cioè ‘il Corpo carnale di Gesù’, di cui Egli disse: «Distruggete questo Tempio e in tre giorni Io lo riedificherò», cosa che ha anche fatto; il tempio di Gerusalemme - che Egli chiamò: spelonca di ladri - decisamente non comprese questo. – E l’angelo della Nuova Alleanza era appunto il Messia atteso. Jehova in questa profezia disse del tutto chiaramente e inconfutabilmente, che Elia sarebbe venuto prima di Lui stesso, e non prima di Suo Figlio. La profezia dice con ciò: “Io, Dio-Padre, voglio mandare il Mio angelo Elia come predicatore nel deserto, sotto il nome velato di Giovanni il Battista prima di Me, Dio-Padre stesso, come preparatore della via. E presto verrà nel Suo Tempio vivente, Tempio che si chiama ‘Corpo umano’. Jehova, con la Sua Incarnazione, verrà in Colui che aspettate, ed è il Jehova incarnato sotto il nuovo nome di Gesù il Messia, ovvero ‘il Re del Cielo e della Terra’. Vedi, Egli verrà come Messaggero della Nuova Alleanza nell’Amore che voi desiderate!” (Quale Redentore dal peccato originale). – Dice Dio-Padre, il Signore degli eserciti dei Suoi figli.

Un tale preciso chiarimento ve lo può dare per la prima volta solo uno che lo riceve direttamente da Dio. Che questo chiarimento sia giusto lo confermerà qui la seconda profezia, e così, insieme al chiarimento già esposto, ascoltate per la vostra migliore comprensione.

Dio-Padre, ovvero Jehova, parla attraverso il profeta Isaia [cap. 9,5]: «Ci è nato un Fanciullo, un figlio ci è dato (di nome Gesù) e (nonostante come Fanciullo appena nato giacesse ancora nella mangiatoia in Betlemme) sulle Sue Spalle giace comunque il dominio del Cielo e della Terra, poiché il Suo Nome è ‘Divino Principe della Pace’», che in Michea [cap. 5,1] Jehova chiama ‘il Regnante dall’Eternità’; sì, Questi è Lui, perché Egli nomina Sé, comunque ancora nella mangiatoia a Betlemme, secondo Isaia, ‘Dio-Padre dall’Eternità’ e come Tale Egli è magnifico come Creatore del mondo, dato che tutta la Creazione è un’inimitabile meraviglia delle meraviglie; inoltre Egli si nomina ‘Consigliere di Dio-Padre dall’Eternità’, perché secondo l’Anima, come c’insegna Paolo nella lettera ai Corinzi [I° Cor. 1,24] è «Sapienza di Dio», ma secondo Giovanni [cap.1,14] la Sapienza di Dio è «la Parola di Dio». Inoltre, proprio lì Giovanni sostiene che la Parola di Dio, Dio il Creatore del mondo, è Jehova-Zebaot stesso, e che questa Parola si è incarnata in Cristo, che nel Linguaggio divino si chiama ‘il Figlio primogenito’. Con ciò, il Figlio di Dio non significa altro che ‘la Parola della Sapienza di Dio’. Isaia dice inoltre: «il Fanciullo appena nato è la Forza o l’Onnipotenza di Dio-Padre dall’Eternità» e questo, secondo il linguaggio della Bibbia, è lo Spirito Santo. E lo Spirito Santo che procede dal Padre, ovvero dall’Amore, e dal Figlio ovvero dalla Sapienza, è la presenza trina di Dio in Cristo stesso, poiché secondo Isaia e secondo le altre fonti del vecchio e del nuovo Testamento, Gesù-Padre nel linguaggio celeste viene descritto ‘Padre’ secondo il Suo Amore, ‘Figlio’ secondo la Sua Sapienza, e ‘Spirito Santo’ secondo la Sua Onnipotenza e Grazia.

Da ciò si capisce che la Dottrina di un Dio tri-personale è un’eresia cattolica-romana, eresia che il clero romano stabilì nel Concilio di Nicea nell’anno 325. E nonostante una quantità di schiaccianti dimostrazioni nella Bibbia, che Cristo è Jehova-Zebaot del vecchio Testamento che si è incarnato, ci sono sacerdoti che sostengono fermamente: “Cristo non era Dio, ma solo un uomo, poiché Egli stesso non si è mai chiamato Dio”. – Io, Schumi, dico il contrario: “Gesù Cristo si è espresso più volte molto chiaramente che Egli è Dio, ma lo ha detto quasi sempre velatamente”.

Vedete, sono io questo scrivano del Padre-Gesù, e questo mio buono e spirituale Padre stesso mi ha istruito su ciò che ho bisogno di sapere, come si legge nei profeti: «I figli di Dio che vivranno secondo la Sua Volontà, saranno istruiti nella nuova Alleanza dell’Amore, dal loro Padre Divino stesso».


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Cap. 1

Esortazione ad accettare la nuova teosofia, quale verità proveniente da Dio

 

Egregi presenti! Nella conferenza odierna[1] ho da riferirvi cose trascendentali dove occhi e orecchi umani non giungono, perciò, per la maggior parte, parlerà al posto mio Colui che è il mio Maestro e che io servo già da molti anni come Padre mio. Egregi! Ascoltate la voce dell’Onnisublime Jehova in Gesù Cristo che parla a noi, figli Suoi:

Zurigo, 26 Novembre1905

1. “Miei cari figli, oggi Io, vostro Dio e Padre Gesù Cristo Jehova-Zebaot, comincio, attraverso il Mio servitore Schumi, come un giorno attraverso i profeti Mosè, Davide, Isaia o Daniele, ecc., a parlare direttamente a voi.

2. Credete a Me, al vostro Padre e Redentore del Golgota! La vostra concezione religiosa che Io, quale Padre degli uomini, non abbia relazioni con i Miei figli, è completamente sbagliata! Se Io non avessi relazioni con voi, diteMi: “Non è allora una stoltezza, pregarMi? Non è la vostra preghiera, un rapporto con il Re degli spiriti?”. Perciò è uno spiritismo altamente spirituale, dato che è un rapporto con uno Spirito, Spirito che voi non vedete, bensì Lo frequentate solo spiritualmente.

3. Io vi domando: “Cosa sono i rimproveri o i rimorsi di coscienza nel vostro petto, se non la Mia accusa contro i vostri peccati e le mancanze contro di Me?”. – Vi domando: “Perché non volete lasciarvi istruire da Me stesso e, con le vostre argomentazioni che Dio non ha relazioni con gli uomini, rendete la Mia profezia attraverso Isaia un’impossibilità che Io stesso, Padre vostro nel nuovo Testamento, possa istruire i Miei figli? Perché alcuni fuggono dalle conferenze dove Io – Padre vostro in Gesù Cristo stesso – v’istruisco e voglio farvi istruire?

4. Chi non vuole ascoltare la Mia voce come quella del suo Padre celeste e fugge da essa come eresia, costui dimostra pubblicamente che non è ancora maturo per ascoltare la Verità divina!

5. Figlioli Miei, credete che Io Mi sia ritirato davvero dietro tutte le stelle e non rivolgo più nessun occhio al vostro fare e non fare? Oh, voi poveri, che fate di voi stessi degli orfani, vale a dire senza il vostro Padre celeste! Che cosa deve essere di voi, se non volete riconoscere né sentire la Mia amorevole voce come quella del Padre vostro celeste? CredeteMi: la vostra falsa interpretazione delle Sacre Scritture, di conseguenza la vita del mondo che non conduce a Me, è la causa per la quale Io già comincio a intervenire con spaventosi avvenimenti del Giudizio del mondo.

6. Figlioli, non fuggite davanti alla Voce che vi parla attraverso la bocca dei Miei profeti di oggi, altrimenti gli avvenimenti sterminatori del Giudizio del mondo, al Mio ritorno, che presto seguiranno nel mondo con gli eventi dei terremoti, porteranno disperazione, spaventosa morte e distruzione a tutte le magnificenze mondane.

7. Il Giudizio del mondo sta dinanzi alla porta, lo hanno provocato gli uomini con la loro fuga davanti alla Mia eterna Verità!

8. Non vorreste sentirMi parlare personalmente a voi e insegnarvi Parole dell’eterno Amore? Oh, guai, voi figli! In tal modo vi allontanate e provocate il Giudizio, dove i monti si fenderanno e usciranno fiamme di fuoco dall’interno della Terra, consumando tutto e distruggendo tutto attraverso spaventosi terremoti.

9. Se vi si espone la Dottrina del futuro Regno dell’Amore che Io ho depositato nella “Teosofia cristiana”, allora voi dite freddamente che “…questa non sta scritta nella Bibbia, e perciò non è vera!”

10. Questa obiezione è sommamente inconsapevole e insensata! Se la Sacra Scrittura provenisse da un unico uomo, quindi, se Mosè l’avesse scritta da solo, allora avreste ragione! Solo che tra Mosè e il tempo della Mia incarnazione trascorsero circa 1500 anni, e durante questo tempo sono comparsi differenti profeti da un secolo all’altro, e ognuno ha portato cose nuove, nuove spiegazioni come integrazioni dei precedenti, e quindi, anche la Teosofia cristiana, come interpretazione spirituale della Bibbia, è un’integrazione principale dei Miei Insegnamenti che ho dato attraverso i profeti e gli apostoli. – Solo le Mie ultime Rivelazioni tramite l’insegnamento della Teosofia cristiana vengono spiegate come eretiche e false profezie perché non stanno scritte nella Bibbia.

11. Questo modo di agire della falsa sapienza biblica contro di Me, Gesù Cristo, è la più grande arma offensiva contro la Verità della Bibbia stessa, perché in tal modo, ogni profeta che è comparso dopo la morte di Mosè ed ha portato novità e completamenti che non si trovano in Mosè, secondo il giudizio di alcuni fanatici cristiani della Bibbia verrebbe presentato come un eretico e falso profeta, quindi come un ingannatore religioso.

12. Ora però, nel primo capitolo di Giovanni sta scritto francamente e chiaramente che la Parola di Dio è Dio, Gesù-Jehova-Zebaot stesso, e perché attraverso tutti i profeti parlavo sempre Io, Jehova stesso, che ora porto il nome di Gesù Cristo; perciò le sunnominate obiezioni sollevate che ‘questo non sta scritto nella Bibbia’, secondo le argomentazioni presentate, fanno di Me – vostro Dio e Padre in Cristo – un Eretico, un falso Profeta e perciò, un Ingannatore religioso! – E tali fanatici della Bibbia, vorrebbero, dopo la morte, giungere subito a Me nella nuova Gerusalemme? Allora per loro durerà ancora un tempo, fino a quando non avranno espiato i loro peccati contro di Me!

13. Vi ho detto chiaramente come stanno le cose. Ora vi do la spiegazione che non è possibile comprendere lo spirituale senza di Me, ovvero senza un alto spirito del Cielo, ovvero ciò che si erge maestoso nel regno degli spiriti, perciò trascendentale, che corrisponde perfettamente alla Verità, e perciò, nell’ascolto delle spiegazioni trascendentali che Io vi faccio giungere attraverso i Miei figli nel mondo, non dovete cadere nelle stesse opinioni e osservazioni sommamente dannose alla salvezza delle vostre anime, affinché un giorno nel regno degli spiriti non dobbiate pentirvi amaramente e piangere.

14. Ho ritenuto necessario premettere questa introduzione ai chiarimenti di Schumi, poiché lui può chiedere a Me, suo Padre celeste, il chiarimento su tutte le questioni oscure, ed Io, Gesù stesso, gliele spiego. Perciò non urtatevi in Me, vostro Dio e Padre, se Io stesso, parlando, vi spiego questo o quello attraverso le ‘nuvole’ celesti, nelle quale ritornerò, perché le nuvole del Cielo sono proprio le Mie personali parole, attraverso le quali ora sentite parlare Me, senza vederMi personalmente.

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1/1 - La Parola profetica interiore

15. Una volta questa parola la possedevano i profeti, poi gli apostoli, e ora i Miei medium scrivani.

16. Questa Parola viene data solo a coloro che si distinguono per l’amore a Me e ai Miei figli come vostro prossimo. Nessuno spirito basso parla tramite la Parola interiore , bensì solamente Io e gli spiriti celesti. Io, l’eterna Verità, non esprimo certamente nessuna bugia; gli spiriti celesti parlano solo attraverso un profeta, quando Io lo permetto, e quando parlano allora dichiarano la Verità, altrimenti si allontanerebbero dal Cielo, quindi da Me, e si avvicinerebbero al Mio polo opposto, al principe della menzogna.

17. Così, quando leggete o ascoltate le Mie parole, allora riflettete bene prima di criticarle in modo avventato, poiché Io e la Mia Parola siamo una e la stessa cosa. Perciò chi critica la Mia Parola, costui critica Me stesso nella Parola. Se questo vi basta, allora è bene, altrimenti verrà un’ora in cui avrete da render conto di ogni parola sconsiderata! – Dopo quest’introduzione veniamo all’argomento:

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1/2 Costituzione dell’anima

18. L’anima dell’uomo è un efflusso proveniente dalla divina Fiamma dell’Amore, e quando sta nella Luce di Dio, cioè quando è pura dal peccato, essa è una Luce spirituale ed è fine come l’etere, perciò invisibile agli occhi carnali. Nel peccatore essa non è Luce, ma una figura spirituale grigio-scuro.

19. L’anima appare altrettanto come il corpo di carne che essa ha organizzato dal sangue secondo la sua immagine, e che occupa come sua dimora materiale e usa come strumento per potersi manifestare fisicamente.

20. L’anima, come efflusso di raggi del divino Amore, i quali sono proceduti dalla Fiamma di base dell’Amore divino, sono plasmati nella forma dallo Spirito di Dio, così come lo Spirito di Dio ne ha bisogno per questa o per quell’essere vivente. L’anima dell’uomo è l’ultima forma nella nobilitazione dei divini Pensieri primordiali che, come anime, vivono ed agiscono nel mondo in differenti forme invisibili di vita. L’ultima trasformazione di quest’anima che si è sviluppata nobilitandosi incessantemente in differenti forme attraverso il regno minerale, il vegetale e animale, ed ha unito in sé tutte le specifiche animiche che si trovano nella terra, nell’acqua e nell’aria, verrà formata nella figura dell’anima umana.

21. La figura dell’anima dell’uomo è tuttavia ad immagine di Dio; perciò Io dissi attraverso il profeta Isaia 54,5: «Anima! Colui che ti ha fatto è il tuo sposo, Jehova-Zebaot è il Suo nome, ed Egli è il tuo Redentore, il Santo in Israele, che è chiamato Dio in tutto il mondo».

22. Vedete, figli Miei, quanto alta e sublime è la vostra discendenza animica! La vostra anima è la Mia sposa, ed Io, Gesù-Jehova-Zebaot, il Re del Cielo e della Terra, e secondo la Rivelazione che diedi attraverso l’apostolo Paolo nelle sue lettere ai corinzi [1° Cor. 3,16-17 / 6,19; 2 Cor. 6,16] e ai romani [Rm. 8,11], dimoro come una Scintilla dello stesso santo Spirito di Dio in voi, e che, come Gesù-Jehova, risvegliai il corpo di Cristo dai morti ed incorporai come dimora spirituale l’Anima di Cristo, la quale era l’Anima di Dio stesso!

23. Da ciò, vedete chi voi siete, come figli Miei spirituali, e perciò afferrerete anche che Io, vostro Dio e Padre-Gesù che dimoro in voi, sono Colui che ha dato alla vostra anima la vita e l’intelligenza, Colui che ha potuto organizzare così artisticamente il vostro corpo carnale nel corpo della (vostra) madre.

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1/3 - Durante il sonno, l’anima abbandona temporaneamente il corpo

24. Quando l’uomo vuol dormire, allora l’anima – quale vita del corpo carnale – prima che l’uomo possa addormentarsi deve ritirarsi e uscire dal corpo, poiché fintanto che l’anima dimora nell’intero corpo, questo non può addormentarsi, perché il sonno del corpo non è altro che l’uscita dell’anima dallo stesso, la cui anima è la stessa vita del corpo, perché questo è materia morta, ma vivificato dall’anima.

25. Sia il sonno quotidiano quando non avete sogni, come anche la morte del corpo stesso, vi forniscono questa prova. Durante il sonno quotidiano solo l’anima vi abbandona, ma essa vi lascia nel corpo lo spirito nerveo, il quale ha da Me l’intelligenza per mantenere in azione durante il sonno le necessarie funzioni del corpo, come il respiro e l’attività del cuore per la circolazione del sangue.

26. Questo spirito nerveo è perciò allo stesso tempo il telegrafo dell’anima nel corpo. Esso, attraverso un legame elettrico, è in costante comunicazione con l’anima, quale suo telegrafista nella fossetta epigastrica, la quale durante il sonno del corpo dimora da qualche parte nel regno degli spiriti. Non appena un rumore, una voce, oppure un tocco del corpo dormiente è così forte da far tremare l’elettrico spirito nerveo, allora questo tremore si muove nel tendine elettrico attraverso l’elettricità dello spirito nerveo che unisce l’anima con la fossetta epigastrica, che è altrimenti noto come ‘plesso solare’, e in questo modo l’anima, che a volte si trova in qualche luogo lontano, migliaia, anzi milioni di miglia, viene avvisata telegraficamente, cosicché lei stessa, quale Luce divina consistente di pura elettricità, tramite Me – suo Spirito divino Gesù Cristo che dimoro nel suo cuore animico – ritorna nel suo corpo alla velocità del pensiero.

27. La dimostrazione che l’anima si trovi spesso molto lontano dal corpo dormiente, sta nel fatto che essa non vede l’uomo che, silenziosamente, striscia furtivamente di soppiatto e lo deruba, oppure ferendolo con un arnese lo rende solo un po’, oppure del tutto inutilizzabile come dimora dell’anima, cosicché poi essa prende con sé il suo spirito nerveo e, separandosi dal corpo, entra nel regno degli spiriti abbandonando per sempre il corpo al suo destino. Se l’anima fosse nel corpo o nelle vicinanze durante l’imminente rapina o assassinio, allora entrerebbe all’istante nell’intero corpo e così lo vivificherebbe e lo risveglierebbe in modo da fargli notare il pericolo incombente.

28. Che i nervi sani di un uomo giovane siano incomparabilmente più forti e quindi meno sensibili verso gli avvenimenti esterni, rispetto a quelli di un uomo malato di nervi, è ben noto a tutti voi e non ha bisogno di alcuna argomentazione particolare. Veniamo ora alla contemplazione dell’anima.

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1/4 - L’anima dell’uomo durante il sogno

29. Quando l’uomo sogna, allora vede la sua anima. Essa, come figura elettrica di Luce, ha la caratteristica di potersi rimpicciolire a piacimento e, quando vuole, anche ingrandirsi. Con questa caratteristica le è possibile rimpicciolirsi, così che può dimorare nella fossetta epigastrica, come una crisalide grande quanto una spanna.

30. Ogni anima è costituita dal suo corpo originario, dal quale può separarsi e inviare un corpo mentale (immaginario, evanescente, olografico) dello stesso preciso aspetto con cui opera al di fuori del suo corpo. Questo corpo, anche se è soltanto un corpo mentale dell’anima, è spirituale-materiale, perché è una realtà spirituale pienamente vera, poiché questo corpo mentale è per l’anima molto più reale e vero del corpo materiale di carne, il quale è per lo spirito solo un corpo apparente, oppure come una forma nebulosa o offuscata.

31. Quando l’anima si è ritirata dal corpo nella fossetta epigastrica, per cui il corpo cade nel sonno, oppure quando dopo essersi trattenuta per un certo tempo al di fuori del corpo entra nella fossetta epigastrica e là comincia ad agire verso l’esterno, allora manda il suo corpo mentale fuori da sé laddove essa vuole. Questo corpo mentale sta in collegamento con la sua anima mediante i cosiddetti legami elettrici, tramite il legame che procede dalla fossetta epigastrica; attraverso questo legame le trasmissioni dei pensieri dell’anima passano nel cervello del corpo mentale da dove viene diretto poi l’intero corpo mentale. Dal cervello carnale passa tuttavia anche un legame elettrico al cervello del corpo mentale, attraverso il quale ciò che effettua il corpo mentale attraverso la conduzione dell’anima, viene trasportato visibilmente e udibilmente al cervello carnale, dove si trova la macchina telegrafica spirituale; questa accoglie ciò che è stato telegrafato e lo consegna così, pienamente consapevole, alla vostra ragione e all’intelletto, dove rimane poi eternamente conservato nel cervelletto come novità spirituale.

32. Ogni uomo sperimenta questo procedimento nel sogno, e perciò nei sogni ogni essere umano vede pure la sua stessa anima, la quale appare altrettanto come il suo corpo carnale. Che questa sia la sua anima e non il suo corpo quotidiano, è riconoscibile dal fatto che durante il sogno il corpo carnale giace immobile nel letto. E che in tali sogni il sognatore non veda mai il corpo carnale giacente nel letto, il motivo è perché l’anima dimorante nella fossetta epigastrica guida le manifestazioni della sua volontà al corpo mentale attraverso le conduzioni dei suoi pensieri, parlando, camminando e agendo attraverso di questo, frequentando le anime di coloro che sono ancora viventi o dei defunti, cantando e agendo, ecc. come usa fare quando è nel corpo fisico, e ciò che telegrafa al corpo mentale, questo lo telegrafa al cervello spirituale-carnale del corpo, come un fatto eseguito visibilmente.

33. Da ciò voi vedete che ogni uomo, quando sogna, vede la sua stessa anima, ma vede anche le anime dei conoscenti, dei viventi e dei defunti; perciò nessun uomo può affermare che non ha mai visto l’anima, anzi, ancor più, d’averla vista, poiché egli ha perfino avuto relazioni con gli spiriti dei defunti, in quanto i sogni animati del sonno profondo sono piene realtà, e non allucinazioni.

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(conclusione di Schumi):

I sogni sono quindi la dimostrazione che ogni essere umano sa di avere un’anima, poiché la vede nei sogni come il suo stesso io, ed egli sa bene che questo non può essere il suo corpo carnale, perché quest’ultimo giace esanime durante il sogno, mentre il corpo animico attraverso cui vede spiritualmente, è colmo di vita e movimento.

“Esistono già tante dimostrazioni sulla vita dell’anima qui e nell’aldilà, che su questo compito potrei tenere molte conferenze, ma questo sarebbe troppo. Perciò mi limiterò solo ad alcune poche dimostrazioni ben convalidate, e queste ci basteranno”.

 

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Cap. 2

I sogni non sono schiuma

(conferenza di Schumi):

I sogni sono realtà, come è già stato spiegato nel capitolo precedente con la spiegazione sull’anima nei sogni, ma sono di natura spirituale, perciò di rado gli uomini sanno interpretare giustamente i loro sogni. Qui voglio richiamare l’attenzione solo sui sogni veri che sono storicamente dimostrati e autenticati, affinché sappiate che ‘i sogni non sono schiuma’, come usano dire gli uomini mondani non iniziati nei misteri spirituali della vita umana; e così entriamo subito nella discussione di alcuni di questi sogni a voi ben noti. Essi, infatti, sono la dimostrazione che l’anima dopo la morte continua a vivere e agire come spirito nell’aldilà.

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2/1 - Il racconto di un sogno condiviso dalla madre chiaroveggente

Un giorno Peter Apat, che ho conosciuto personalmente, mi raccontò un suo sogno che egli aveva avuto in Cilli (Celje)[2], mentre sua madre, dotata di chiaroveggenza, lo vide in Graz nello stato di veglia.

Graz, 9 marzo 1903

«Io Peter Apat, nato nell’anno 1878 a Graz in Stiria (poi Slovenia), fui chiamato alle armi nell’anno 1899 per otto settimane nell’87° reggimento di fanteria per un esercitazione militare a Cilli (Celje). Negli ultimi 14 giorni del mio esercizio nel maneggio con le armi ebbi un gran desiderio di andare a casa da mia madre, e allora una notte sognai di andare a casa, entrai nella stanza dove lei dormiva, mi avvicinai al suo letto, lì rimasi alcuni secondi presso di lei, poi andai al tavolo, mi sedetti, e in quell’istante mi svegliai. Quando otto giorni prima di Natale tornai a casa, mia madre raccontò di avermi visto entrare, sebbene la porta della stanza fosse chiusa, e andare al suo letto mentre io respiravo profondamente; dopo di che andai al tavolo, mi sedetti e poi, all’improvviso, scomparvi dalla sua vista».

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Questi fatti concordi forniscono la dimostrazione che la madre di Apat vide il corpo mentale della sua anima, e in Graz lo vide procedere e fare proprio come il figlio aveva sognato in Cilli. Lei essendo dotata di chiaroveggenza, vide quest’avvenimento del sogno, anche se nel letto, ma non dormendo, bensì in completo stato di veglia. Pertanto, quest’avvenimento è una bella dimostrazione della realtà della vita dei sogni, e che i sogni non sono schiuma, ma realtà.

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Ancora altri sogni molto significativi: – l’angelo del Signore-Jehova, apparve il 18 gennaio all’alba, nel sogno, ai tre magi provenienti dalla Persia, e disse loro di non tornare da Erode, ma di tornare a casa. – Lo stesso angelo venne nel sogno a Giuseppe il 19 gennaio al mattino presto e gli ordinò di trasferirsi con tutta la famiglia a Ostracine in Egitto; – e dopo quasi tre anni gli apparve di nuovo nel sogno e ordinò a Giuseppe di ritornare a Nazareth. (Gesù non nacque il 24 dicembre, bensì il 7 gennaio)

Oltre a questi sogni veritieri, la Sacra Scrittura ne contiene ancora diversi altri che si sono adempiuti.

Ora segue un sogno proveniente dalle Rivelazioni di Gesù nei nostri libri cristiano-teosofici che riguarda il sogno della moglie di Pilato, come di seguito:

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2/2 - Il sogno della moglie di Pilato

A Gerusalemme il 25 marzo dell’anno 33, di buon’ora Tullia Innocentia, la moglie di Pilato, vide nel sogno Gesù come Giudice del mondo, il Quale nel Suo fervore d’Amore sottoponeva Gerusalemme e tutti gli uomini del mondo in Giudizio.

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1. Quando Io, Gesù, con addosso una veste bianca, ritornai da Erode a Pilato, Tullia Innocentia, la moglie di Pilato, fece chiamare suo marito [Mt. 7,19] e gli riferì la sua visione come l’aveva vista chiaramente: «Che proprio quel Gesù che lui doveva condannare a morte, si librava sulle nuvole del cielo accompagnato da innumerevoli miriadi[3] dei più meravigliosi geni (angeli); e tutti gridavano con voce tuonante:

2. ‘Salvezza al nostro grande Dio, salvezza all’eterno onnipotente Vincitore della morte e dell’inferno! Guai invece a Gerusalemme! Guai a voi che dimorate in essa! La vostra sorte sarà l’eterna morte, perché non volete riconoscere Gesù e Lo giudicate! All’unico Giusto di ogni giustizia, sia eterno onore, gloria e ogni salvezza!’. Dopo di questo, Gesù guardò giù alla Terra (spiritualmente = agli uomini) e vedi, allora essa s’incendiò tutta, e tutto era fuoco, e tutto ciò che respirava, veniva consumato da questo fuoco (fuoco = il fervore dell’Amore). Perciò, caro Pilato, non avere nulla a che fare con questo Giusto!»

3. Questo sogno corrispondeva perfettamente alla verità, poiché Gerusalemme fu distrutta, e la Terra, nel fervore dell’Amore divino sarà purificata e giudicata, o per il nuovo Regno dell’Amore, oppure per l’inferno, dove avrà meritato l’uno o l’altro, a seconda della sua condotta di vita.

 

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Cap. 3

Il sosia spirituale

 

Il sosia è: o l’anima stessa di un uomo, oppure il suo corpo mentale che essa manda fuori, come è già stato detto prima nella spiegazione sull’anima.

Io, Schumi, il 3 agosto 1902 alle 3 e mezza circa del pomeriggio, ero nella pensilina d’attesa del tram in piazza Jakomin a Graz con il fratello Prokop, e aspettavamo il tram che porta alla stazione sud. Aveva piovuto un po’, quando all’improvviso notai il fratello Michael Stroj con l’ombrello aperto in mano venire dal vicolo Schongau e andare verso la fermata; quando fu già molto vicino, voltò a sinistra e andò verso il tram in arrivo, come se volesse salire, ma giunto lì alla fermata, scomparve dietro il vagone tra la folla.

Lunedì, il 4 agosto, andai dal fratello Stroj e gli chiesi dove era stato il giorno prima, nel pomeriggio alle 3 e mezza. Dopo una breve riflessione mi rispose: “Qui a casa!”. Allora gli raccontai che allo stesso tempo l’avevo visto davanti a me nel vicolo Leitner venendo dal vicolo Schongau, e lo avevo riconosciuto precisamente nell’aspetto, nel cappello, nella giacca e dalle sembianze, ed ero sicuro che fosse lui. Inoltre, quando era giunto alla fermata, non salì nel vagone, ma scomparve tra la folla, anche se prima aveva corso con la ferma intenzione di salirvi.

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(Spiegazione del Padre):

1. Spesso l’uomo va in giro per il mondo come sosia animico, mentre il corpo carnale è occupato da qualche altra parte e terrenamente non sa nulla di essere attivo animicamente in due luoghi, qui materialmente, là spiritualmente. Quindi è stato anche qui il caso: Michael Stroj era a casa, pensava a Schumi e lo visitò con il corpo mentale dell’anima – il quale è appunto attivo all’esterno ed è il corpo rappresentato nei sogni che viene visto agire e camminare[4] – e questo sosia visitò Schumi nella sua abitazione; e poiché non lo trovò a casa, ritornò a casa sua e, dato che pioveva, pensò all’ombrello, e anche questo fu presente all’istante, con il quale Schumi lo vide passare per la piazza Jakomin. Tuttavia, nell’attimo in cui Stroj voleva salire sul tram, il cervello di carne (il senso esteriore) lasciò cadere il pensiero rivolto a Schumi e pensò ad altre faccende, e questa fu la causa del fatto che il sosia visto da Schumi con gli occhi spirituali da Me aperti, venne all’improvviso ritirato e scomparve dalla sua vista.

 

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Cap. 4

L’ipnotismo quale contrario del magnetismo

1. L’ipnotismo è il contrario del magnetismo, perciò è proibito dinanzi al Mio volto divino, e cioè per il fatto che attraverso l’obbligo e il comando, si maltratta quell’anima facendole fare e credere ciò che vuole l’ipnotizzatore; seppur con ciò si volesse ottenere qualcosa di buono, tuttavia l’ipnotismo è ugualmente computato come magia nera, secondo Matteo 7,22.

2. Si ometta però il comandare. Si usi la parola ‘devi’ solo in senso cortese senza la rozza accentuazione ed evitando la menzogna. Allora l’ipnotismo come metodo di guarigione non è proibito da parte Mia.

 

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Cap. 5

Lo spiritismo, quale pratica concessa per credere nell’aldilà

1. Lo spiritismo è l’aver relazioni con gli uomini defunti che si fanno riconoscere attraverso i medium spiritici.

2. Lo spiritismo è stato concesso per quel tempo – dall’anno 1848 – allo scopo di convincere dell’esistenza di Dio e dell’anima i dubbiosi e i menzogneri. Gli uomini hanno invece oltrepassato di molto quest’intenzione di Dio, e quindi si sono intromessi in un territorio proibito dell’aldilà, dove di solito li ha spinti la brama dell’intrattenimento con i defunti.

3. Qui non è Mia intenzione descrivere lo spiritismo nei dettagli[5], ma dirvi solamente che attraverso lo spiritismo molti uomini (precedentemente) incappati in concetti sbagliati, tramite tale mezzo sono stati convertiti nuovamente e portati a Dio e alla fede nell’anima e alla sua sopravvivenza dopo la morte del corpo. Se nei circoli dove si tengono le sedute ci sono uomini religiosi e puri, allora giungono comunicazioni di spiriti provenienti dal paradiso mediano; ma se nella catena intorno alla seduta si trovano uomini peccaminosi e corrotti, allora scorrazzano solo spiriti infernali cattivi, menzogneri e maligni. Nello spiritismo non si presentano gli spiriti celesti. Da ciò vedete che nelle sedute spiritiche imperano menzogna e verità.

4. L’insegnamento ecclesiastico che gli spiriti delle sedute spiritiche siano entità provenienti dal seguito di quelli che un giorno caddero con Lucifero, è sommamente ridicolo, e rivela quanto poco si conosce la vera Dottrina del cristianesimo. Chi è radicalmente istruito nella Teosofia cristiana, si occupa poco o per niente di spiritismo; infatti non è possibile ricevere da nessuna parte un Insegnamento migliore che da Me, dal vostro celeste Padre-Gesù.

5. D’altra parte, non è da sottovalutare che proprio attraverso lo spiritismo vi siano stati rivelati la maggior parte dei misteri del regno degli spiriti. Le visioni più alte dal regno degli spiriti, di cui potete fidarvi meglio rispetto a ciò che dicono gli spiriti delle sedute spiritiche, vi sono state date tuttavia attraverso i Miei figli e attraverso di Me, vostro Padre celeste Gesù stesso, e poiché la frequentazione nello spiritismo ha portato al menzionato abuso e al disconoscimento della Verità che Io, Gesù, sono Dio stesso incarnato, perciò vi basti questa piccola menzione. Chi volesse conoscere la pura verità su di Me, deve leggere il libro: “Cristo e la Bibbia”.

 

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Cap. 6

Un insegnamento sulla reincarnazione

Graz, 22 aprile 1901

 

Un raro caso a conferma della reincarnazione è il seguente sogno che mi ha raccontato un mio amico, della cui integrità mi posso fidare. Il fratello Gustav Schwarz mi ha riferito la visione di un suo sogno nel quale la sua stessa anima, nell’aspetto e nell’abbigliamento, gli apparve com’era nella sua ultima incarnazione, e si fece riconoscere da lui. Egli disse: «Mentre dormivo vidi nel sogno un uomo grande e forte, senza barba con bei lineamenti romani e capelli corti; la sua veste era una toga romana nera con un’orlatura al collo e teneva in mano un rotolo di papiro. I suoi occhi erano grandi e incorporei, il volto di forma nobile e giovane. Guardai in alto verso di lui, poiché egli era molto più alto e più forte di me, e sentii una voce che mi diceva: “Costui un giorno eri tu!”, dopo di che mi svegliai. Nondimeno, quella figura spirituale la vidi ancora da sveglio davanti a me come si era mostrata nel sogno, e per un’ora intera riflettei su questo strano sogno».

 

(il chiarimento del Padre Gesù su questo sogno di reincarnazione):

1. Quel giovane romano era effettivamente la figura del fratello Gustav Schwarz come era vissuto nel quinto secolo dopo la Mia nascita. Egli era figlio di una famiglia di Rimini in Italia (provincia di Forlì, alle foci del fiume Marecchia nel Mar Adriatico). Il rotolo di papiro che teneva in mano indicava che era un erudito; in pratica, secondo il suo talento, era un poeta che aveva belle disposizioni per le creazioni poetiche, le quali però, nel corso dei moti burrascosi del tempo sono andate tutte perdute. I suoi genitori lo educarono con cura, e anche nella scuola egli ebbe un’ottima educazione cristiana e sarebbe diventato un buon maestro del suo popolo, se un’infreddatura non lo avesse precipitato anzitempo nella tomba.

2. La capacità dell’anima che può trasferirsi consapevolmente e fisicamente nella sua precedente incarnazione, è una Mia Grazia, Grazia che tocca solo a pochi, ma che deve comunque verificarsi affinché il mondo degli increduli venga a sapere che nell’anima esistono molteplici facoltà, quando lo spirito del Mio Io che dimora nel cuore di ogni uomo, trova buono di provvedere l’anima con questa o quella Grazia.

3. Il fatto che qui compare per la prima volta una visione di reincarnazione, è nello stesso tempo una dimostrazione che non è, né l’anima onnisciente né lo spirito, a conoscere tutto nel corpo, ma è unicamente lo Spirito di Dio il quale, secondo il Suo giudizio, provvede l’anima con questa o quella facoltà, affinché vengano estirpati gli errori nelle deduzioni dei ricercatori.

 

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Cap. 7

L’ipnosi generata tramite il sonno magnetico

 

(Schumi): L’ipnosi è un dono di Dio a un anima devota, la quale, proceduta dall’aldilà, vuole di nuovo, nella carne, raccogliersi nel mondo nuovi meriti per la Vita spirituale, perché questo accade qui molto più facilmente che nel Regno degli spiriti. Che tali reincarnazioni avvengano, sono confermate nel Vecchio e nel Nuovo Testamento. Vi faccio solo notare Elia come Giovanni il Battista, e il nato cieco davanti al tempio.

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1. Esistono alcune persone chiaroveggenti tra le quali è particolarmente rappresentato il sesso femminile. Tali persone vedono di quando in quando delle apparizioni spirituali di questo o di quel genere, e quindi anche spiriti, e a volte odono anche le loro voci. Tali persone dotate di chiaroveggenza diventano molto chiaroveggenti quando li si trasferisce nel sonno magnetico, e attraverso di loro si può aver relazioni con gli abitanti del regno degli spiriti. Se vengono o si annunciano i genitori, i fratelli e le sorelle, o amici defunti per discutere, allora, a conferma della verità che l’annunciato è veramente la persona chiamata, ci si fa riferire qualcosa che nessun altro conosce se non colui che pretende la conferma della persona defunta. Se viene data la conferma, allora si sa davvero di avere a che fare con il caro deceduto. Colui che chiede la conferma, però, non deve pensare a nulla mentre il defunto gliela fornisce, poiché in caso contrario il defunto riferirebbe i pensieri del vivente, perché lo spirito sente in modo forte le parole espresse nei pensieri, poiché per gli spiriti i pensieri sono parole fortemente udibili.

2. Perciò, riflettete bene quali pensieri esprimete in silenzio per voi stessi; se sono parole cattive o empie, allora voi stessi peccate perché siete colpevoli, cosicché gli spiriti che vi accompagnano e vi spiano ovunque, se sono di natura empia, vengono istruiti o guidati a peccare tramite i vostri pensieri. Inoltre, l’anima stessa dell’interessato verso il quale viene detto qualcosa di male o di bene, – lo percepisce. Infatti, Io, Quale giusto Giudice di tutti i Miei figli, lascio all’anima o allo spirito stesso il beneficio di riconciliarsi qui nella bontà, oppure là nel regno degli spiriti di emettere il giudizio reciproco con le parole oppure anche con dimostrazioni aggressive.

3. Così lascio operare la Giustizia. – A nessuno deve essere negato di cercare e trovare da se stesso il suo diritto, perciò di essere lui stesso giudice della propria faccenda. E perciò capita che due amici che qui sulla Terra erano i migliori compagni, giunti nell’aldilà diventano i più grandi nemici, e si perseguitano battendosi selvaggiamente perché qui sulla Terra, uno alle spalle dell’altro aveva diffuso cattive calunnie. Guardatevi di pensare e parlar male del vostro prossimo, perché se qui seminate vento, là raccoglierete tempesta! I vostri pensieri, parole e opere, infatti, vi seguiranno nell’aldilà [Ap. 14, 13].

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Dopo questo chiarimento del Padre-Gesù, andiamo ad alcune testimonianze provenienti dall’ipnosi.

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7/1 - Esperimenti di sonno magnetico o ipnosi

Nell’anno 1900, io, Schumi, trasferii una fanciulla (Mizi Schäffer) un po’ dotata di chiaroveggenza, nel sonno magnetico per quattro serate. Poiché curavo tre malati nella città, indicai a questa ipnotizzata il vicolo, il numero civico, la scala e la stanza dove si trovavano i malati. Lei li trovò subito. Le chiesi di guardare il polmone ad uno di loro e riferire come stavano le cose con la malattia, e Lei me lo riferì assai giustamente. Ad una donna che era malata di stomaco e di intestino, lei non poté guardare bene. La causa fu la non sufficiente forte disposizione alla chiaroveggenza di questa medium. Le dissi di osservare il piede malato ad un altra donna e riferire che cosa ci avrebbe visto di sofferente. Lei disse: “Vedo del sangue sul piede”. Poiché lo stesso giorno avevo detto alla donna di fare un impacco d’aceto, pensavo che il piede fosse molto rosso dal forte aceto e dissi: “Questo non è sangue, il piede è così, rosso, per l’impacco d’aceto”. Ma la chiaroveggente si oppose, e poiché non lo ammisi, disse lei stupendosi fortemente: “Che cosa? Questo non è sangue, questo non deve essere sangue?”. (Più tardi scoprii che la veggente aveva ragione, essendoci del sangue raggrumato). Le feci dare uno sguardo in diverse stanze di famiglie conosciute e mi feci riferire quali persone vi vedeva, e tutto era giusto. Dopo averla di nuovo svegliata, non ha mai saputo che cosa aveva fatto e cosa aveva riferito durante quel sonno indotto.

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7/2 - Un ipnotizzato può entrare in contatto con l’aldilà

Nell’anno 1893, il 4 giugno morì in Hegnau presso Volketswyl (nel Cantone di Zurigo) la Signora Anna Barbara Ötiker, battezzata con parecchi doni dello spirito, ovvero rinata nello spirito, delle cui Grazie apostoliche alcuni guariti sapevano raccontare; lei, infatti, era nota a molte persone come guaritrice e consigliere benefattrice.

Nell’anno 1904, il 29 dicembre il Signor R. in Zurigo, alla presenza di quattro altre persone, trasferì una donna nel sonno magnetico. Io sfruttai quell’occasione, e mediante l’ipnotizzata – per legittimare gli insegnamenti della Teosofia cristiana che presentavo dinanzi ai presenti – chiesi della Signora Ötiker, se in effetti proveniva da Dio-Padre-Gesù, e lei rispose che nemmeno in Cielo si aveva un diverso insegnamento. La medium parlò in spirito personalmente con la Signora Ötiker nella sua regione celeste. Lei aveva intorno a sé una moltitudine di piccoli fanciulli che istruiva. L’ipnotizzata disse: “Oh, ma tu sei molto bella! È stupendo presso di te!”

Vedete, questa è la frequentazione con l’aldilà attraverso le persone trasferite nel sonno magnetico. Un’ipnotizzata non è un’imbrogliona, ma una chiaroveggente così come lo è una persona di Dio molto dotata. Quando viene risvegliata lei non sa nulla di ciò che ha visto, udito o detto. Attraverso gli ipnotizzati si può stabilire il migliore e più affidabile contatto con l’aldilà, perché lo spirito può essere visto e descritto mediante il medium come gli appare, e può essere interrogato.

 

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Cap. 8

Comunicazioni del Padre sul regno degli spiriti

1. Molti uomini dicono: “Non esiste nessuna continuazione della vita dopo la morte del corpo, perché nessuno è ancora ritornato”. Questa opinione è molto inconsapevole e proviene dal fatto che tra il popolo esiste un troppo grande inadeguato chiarimento religioso, mentre quelli che sono iniziati nella scienza spirituale conoscono un’infinità di conferme, le quali gli dimostrano un’immagine abbastanza chiara delle condizioni nell’aldilà; di queste, alcune devono essere discusse qui come chiarimento religioso:

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8/1 - Spiriti dell’inferno reclamanti la camicia

Zurigo, 15 maggio 1905

2. Trenta chilometri dalla capitale Lubiana in Carniola, Austria, si trova la parrocchia Glogowitz, chiamata in sloveno “Blagovica”[6].

3. Tra i visitatori c’era anche la Bizèlka, cioè la moglie del contadino Bizèl, la cui casa stava dietro la chiesa parrocchiale. Questa donna tremava sempre e molto forte con la testa, come una malata di gotta, e di questa si raccontava il seguente avvenimento:

4. Quando questa donna era ancora giovane, una vitella soffrì di una malattia contro la quale lei non conosceva nessun rimedio. Durante questa situazione penosa venne in casa una vecchia mendicante, e poiché tali persone riescono a sapere diverse cose nel loro vagabondare, allora la Bizèlka si rivolse alla mendicante, lamentandosi per chiederle consiglio su cosa si sarebbe potuto fare per guarire la vitella, o giovane mucca.

5. La mendicante le consigliò il seguente rimedio: “Va’ al cimitero, prendi una manciata di terra da una tomba fresca, impastala e cuocila in una pagnotta, dalla da mangiare alla giovane mucca ed essa guarirà”. Considerato che la donna doveva cuocere il pane quello stesso giorno, questo consiglio fu subito messo alla prova. Andò al cimitero, prese una manciata della terra di una tomba scavata di fresco, la mescolò nell’impasto, la infornò e la diede da mangiare alla vitella, che però non guarì, bensì ben presto morì.

6. Dopo questo tentativo di guarigione, il giorno passò senza alcun disturbo. Alla fine si fece sera e la donna si apprestò a preparare la cena per la famiglia. Quando alle sette di sera cominciarono a suonare le campane, lei si mise sulla soglia della porta di casa in direzione del cimitero. Recitò la sua preghiera dell’Ave-Maria com’è consuetudine tra i cattolici romani. Alla fine, l’ultimo rintocco delle campane si spense e a questo punto, all’improvviso, lei vide una quantità di uomini scavalcare il muro del cimitero, saltar giù dalla sua parte e correre direttamente verso di lei.

7. Dal momento che quest’apparizione le sembrò alquanto strana, guardò del tutto stupita a quelli che le venivano incontro, e quando furono già molto vicini, li osservò più precisamente, ma non riconobbe nessuno, essendo tutte facce estranee. Solo in quel momento distinse le loro parole: “Restituiscici la camicia!”. E si spingevano sempre più vicini a lei, ripetendo questa pretesa.

8. Ora la donna riconobbe che questi esseri erano spiriti di defunti che reclamavano da lei la restituzione della terra che lei aveva preso. Spaventata a morte saltò nella stanza, si sedette a tavola e disse alla domestica di finire di cuocere la cena, cosa che costei anche fece, senza vedere qualcosa dei fantasmi.

9. Dal momento che stava lì così silenziosa, suo marito le chiese: “Neza (che significa “Agnese”) cosa ti succede che sei così silenziosa e non vuoi cucinare tu stessa come tutti i giorni?”. Ma lei non gli diede nessuna risposta. Dopo aver mangiato, andarono a dormire com’è consuetudine in campagna.

10. Non appena coricati e spenta la luce, la donna cominciò a tremare di spavento in tutto il corpo, e solo allora raccontò al marito che cosa aveva fatto e sperimentato, e che i defunti la guardavano stretti stretti dalla finestra in camera da letto ripetendo la loro richiesta: “Restituiscici la camicia!”

11. La donna pianse, si lamentò dell’impossibilità di esaudire la loro pretesa e rabbrividì davanti ai morti, sudando e tremando in tutto il corpo. Il marito la consolò. Egli, infatti, non vedeva nulla, ma lei continuava a vedere i morti alla finestra che ripetevano la loro richiesta: “Restituiscici la camicia!”

12. La tortura spirituale della povera donna durò ben otto ore, finché le campane annunciarono di nuovo lo spuntar del giorno. Quando queste tacquero, i fanasmi scomparvero, e allora ci fu quiete per tutto il giorno fino al suono delle campane della sera.

13. I contadini temettero di raccontare questa faccenda al parroco per non essere sgridati, ma specialmente per il fatto che pensarono anche che l’apparizione degli spiriti non si sarebbe ripetuta. Invece le cose andarono diversamente! Gli spiriti aumentarono la loro richiesta della restituzione della loro camicia ancor peggio del giorno precedente. La povera donna fu completamente intessuta dall’enorme spavento, dal brivido e dalla paura dei morti, tanto che entrambi i coniugi piansero, e difficilmente riuscirono ad aspettare l’ora per liberarsi da quella pena infernale. Alle quattro del mattino, quando cominciò a suonare la campana del giorno, ci fu nuovamente quiete e sparì l’apparizione degli spiriti infernali, poiché, se essi non fossero stati diavoli, e precisamente diavoli molto malvagi, allora non avrebbero fatto gustare fino in fondo una tale pena infernale alla povera donna.

14. Dopo la messa delle sette del mattino, entrambi i coniugi andarono dal parroco, di nome Thalmeiner e, tra le lacrime, gli raccontarono le loro vicende e la loro angoscia. Il parroco promise di aiutarli e disse alla donna: “Signora Bizèlka, venite di sera nella casa parrocchiale, ma precisamente prima del tocco dell’Ave-Maria. Allora vi aiuterò!”. E così accadde.

15. Quando iniziarono i rintocchi dell’Ave-Maria, il parroco prese un libro, il crocifisso e una candela accesa e disse a Bizèlka di seguirlo. Si recarono all’ingresso del cimitero che si trovava direttamente davanti alla casa parrocchiale, e quando giunsero là, la donna cominciò a tremare e disse: “Vedo salire i defunti da tutte le tombe, stretti stretti, e tutti ci vengono incontro”. Il parroco le disse di rimanere tranquilla accanto a lui, poiché le avrebbe prestato subito l’aiuto.

16. Subito cominciò a leggere da un libro di esorcismi in latino rivolto agli spiriti, che si fermarono ad ascoltare, e quando lesse per intero i passi riguardanti il divieto e i rimproveri, fece il segno della croce con il crocifisso, e in quell’istante gli spiriti scomparvero di nuovo come nebbia nella terra. Ora il parroco accompagnò la donna tremante fino a due minuti da casa e, in tono pacato, le disse di non permettersi mai più di fare qualcosa con i morti, affinché un secondo male non fosse peggiore del primo.

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 (spiegazione di Schumi):

Questa vicenda si svolse nell’anno 1837 nel villaggio parrocchiale di Glogowtiz ad est di Oberkrain con una donna del luogo, attraverso cui si può comprendere il falso insegnamento ecclesiastico della resurrezione dai morti nel giorno del giudizio universale, che io Schumi, appresi da altri e anche dalla bocca della Bizèlka stessa nell’anno 1858 nella casa presso Breznik, e che a rigor di verità mi fu dettata per il pubblico dal Padre-Gesù. La conclusione di questa vicenda è la seguente: i defunti non dormono nella tomba, ma vegliano e vanno in giro e fanno ciò che vogliono, poiché se i defunti dovessero dormire continuamente, allora nell’aldilà non esisterebbe nessun inferno e nessun Cielo per loro.

D’altra parte, da ciò vedete che questi defunti dimoravano nelle tombe e sono venuti fuori dalle tombe. La causa di questo fatto è il falso insegnamento ecclesiastico della resurrezione dei morti nell’ultimo giorno, e quindi i traviati credono di dover aspettare nella tomba fino al giorno del Giudizio universale, per la resurrezione della carne, pur essendo entrati subito nell’ultimo Giudizio quando hanno abbandonato il mondo terreno e sono trapassati nel regno degli spiriti. Il fetore del corpo in putrefazione nella tomba è certamente per loro un giudizio assai orripilante per il delicato organo olfattivo dell’anima, e la fredda tomba è un tormento per coloro che – nel falso insegnamento ecclesiastico, legati nella tomba della morte – aspettano là il Giudizio Universale che non arriverà mai.

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8/2 - L’arcangelo Raphael come spirito e uomo consolidato

17. Nel “Libro di Tobia” leggiamo che Asarja, un figlio del grande Ananja, morì e allora venne come Raphael – un angelo – a Ninive dal vecchio Tobia diventato cieco per cateratta, e accompagnò suo figlio nella città di Rages nella Media, lo aiutò nella città Ekbatana a prendere in moglie una donna di nome Sara, figlia di Raguel, e per la riscossione del denaro prestato a Gabael in Rages, così come per la guarigione dalla cateratta del padre suo per mezzo della bile di un pesce, il quale gli fece recuperare nuovamente la vista.

18. Questo viaggio durò 45 giorni, e durante quel tempo Raphael mangiò, bevve, dormì e si comportò in tutto come un uomo, in modo che nessuno lo considerasse per qualcosa di diverso da un uomo normale. Solo al ritorno a Ninive, dopo che avevano compiuto tutto, egli disse chi fosse, e scomparve davanti agli occhi della famiglia di Tobia.

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8/3 - Il ricco crapulone Saul e il povero Lazzaro

19. Dalla storia del ricco crapulone e del povero Lazzaro [Luca 16,19-31], risulta che ciò che qui si semina, là si raccoglierà, cosicché ognuno all’ingresso nel regno degli spiriti riceve subito il suo ultimo Giudizio: o per il Paradiso o per l’inferno! E quindi nel regno degli spiriti non esiste nessun sonno simile alla morte fino al Giudizio Universale, ma una vivacissima animazione e movimento.

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8/4 - Re Saul parla con il defunto profeta Samuele

20. Nell’ultimo tempo del suo dominio, re Saul fu da Me abbandonato, e alle sue domande Io non davo nessuna risposta. Nella sua afflizione andò dalla chiaroveggente Marta di Endor [1° Samuele 28] e la pregò di chiamargli dal limbo il defunto profeta e giudice in Israele ‘Samuele’, per interrogarlo, il quale pur venne e annunciò al re la sua fine, visto che non seguiva Dio.

21. Da questa storia voi apprendete che esistono veramente delle persone chiaroveggenti che vedono e sentono i defunti, e quindi possono parlare con loro; inoltre, che Samuele, anziché scendere dalle regioni dell’etere, dovette salire dal mondo inferiore per conformarsi al falso insegnamento dei giudei del limbo, nel quale Mi aspettavano i defunti come Redentore dal peccato originale di Adamo. Questo limbo comunque non era  altro che l’ardente desiderio inappagato dei figli per giungere a Me, al loro Padre nel Cielo.

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8/5 - L’apparizione dell’arcangelo Gabriel

22. Il defunto patriarca Jared, padre di Enoch, apparve al sommo sacerdote Zaccaria con il nome celeste di ‘arcangelo Gabriel’ e gli annunciò la nascita di un figlio di nome Giovanni [Luca 1,12], del futuro battezzatore presso il Giordano.

23. Lo stesso arcangelo Gabriele portò più tardi alla vergine Maria il messaggio della concezione di Gesù.

24. La frequentazione di Gabriel con Zaccaria, il quale era la reincarnazione di Mosè, vi dimostra chiaramente che Io invio i Miei servitori visibilmente, udibilmente e operanti, nel pieno possesso della Mia potenza, quando intendo eseguire qualcosa di importante.

25. L’apparizione dell’arcangelo Gabriel avvenne entrambe le volte circa alle 10 del mattino. Zaccaria e Maria [Luca 1,26] lo videro e parlarono con lui. Egli è uno dei grandi angeli che davanti al Mio Trono – nella nuova Gerusalemme – ricoprono il più alto posto d’onore. Con ciò vi è fornita la dimostrazione che la frequentazione tra l’aldiquà e l’aldilà ha luogo quando le circostanze lo richiedono come una necessità.

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8/6 - La trasfigurazione sul monte Tabor

26. Con la trasfigurazione sul monte Tabor apparvero Mosè ed Elia e parlarono con Me alla presenza dei Miei tre discepoli: Pietro, Giovanni e Giacomo [Mt. 17,3].

27. Con l’Ascensione al Cielo apparvero gli stessi due arcangeli e parlarono ai discepoli del Mio ritorno, ritorno che avrà luogo adesso. Si aspetta certamente che Io venga nelle nuvole del firmamento, solo che le nuvole del cielo sono appunto le Mie parole d’Insegnamento della Teosofia cristiana, e null’altro! Chi non Mi riconosce in queste nuvole, aspetterà invano altre nuvole, perché le ‘nuvole del cielo’, spiritualmente, si chiamano ‘Parole di Dio’.

28. Dai comunicati avuti finora avete notato i Miei arcangeli Mosè, Elia, Raphael, Samuele e Gabriel che sono entrati in contatto con gli uomini e quindi sono ritornati dall’aldilà.

29. Ora si penserà: “Sì, questi erano arcangeli, non normali defunti!”. – Ma questa opinione è sbagliata! Fino ad oggi, infatti, si sono annunciati più di 60 mila defunti nei circoli spiritici ai loro parenti, amici, conoscenti e partecipanti ai circoli, attraverso differenti manifestazioni. Quindi, più di 60 mila è certamente una somma rispettabile di morti che, come spiriti, hanno dimostrato la loro vita dopo la morte del corpo nelle sedute spiritiche attraverso comparse personali, parlando, predicando, porgendo le mani ai presenti, sollevando oggetti pesanti e spostandoli qua e là, giocando con la musica, scrivendo e mettendosi in mostra attraverso un gran numero di altre produzioni. Tuttavia non dovete credete a coloro che descrivono questo come illusione e menzogna, ma nemmeno dovete credere a coloro che nelle sedute spiritiche non fiutano altro che diavoli e demoni provenienti dagli angeli caduti con Satana/Lucifero. Questa non è che ignoranza e nonsenso! Non lasciate degradare i vostri cari genitori, fratelli e sorelle, amici defunti, ecc., subito a diavoli, da tali falsi maestri.

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Io, Schumi, non sono spiritista, poiché come servitore e scrivano del Padre celeste, non posso e non devo occuparmi di spiritismo, ma di dire la Verità, questo è il mio dovere, perché in parte sono stato radicalmente istruito sullo spiritismo attraverso la lettura, in parte attraverso l’osservazione, in parte attraverso il Padre-Gesù.

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8/7 - Lazzaro di Betania

30. Nell’anno 32, il 17 ottobre, Io risvegliai alla vita Lazzaro di Betania che era morto già da quattro giorni diffondendo da sé un forte odore di morte, e visse poi ancora 15 anni dopo il risveglio alla vita. Egli ritornò con un debole ricordo di ciò che aveva veduto, udito e vissuto nell’aldilà; una piena reminiscenza gli avrebbe reso completamente disgustosa la vita nel mondo. Egli morì nel 47° anno per la seconda volta come perfetto uomo per il primo Cielo, poiché aveva utilizzato bene il suo tempo terreno per la vita spirituale.

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8/8 – L’Apparizione di 346 defunti alla morte di Gesù

31. Quando pronunciai la Mia ultima Parola sulla Croce: «È compiuto!», il Mio corpo terreno morì, e in quell’istante la Terra tremò, le pietre si spaccarono e 346 spiriti di defunti timorati, ottennero il permesso di mostrarsi, viventi, ai loro parenti sulla Terra, come segno straordinario della catastrofe. Questo grandioso avvenimento colmò di gioia la grande città di Gerusalemme, per la Mia attesa Resurrezione il terzo giorno, ma nello stesso tempo colmò di paura i colpevoli su che cosa ne sarebbe seguito. Questo fu uno dei più grandi avvenimenti della storia del mondo che tanti defunti comparvero in una sola volta e si mostrarono ai loro parenti.

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8/9 - Gesù appare come Spirito dopo la resurrezione

32. Dopo la Resurrezione il Mio corpo era uno Spirito, e poi operai degli eventi materiali solo con i due discepoli che andavano ad Emmaus. Camminai e parlai con Kleophas e Barsaba Justus per l’intero percorso, tuttavia, nella locanda di Emmaus, quando Mi riconobbero nella Benedizione e nello spezzare il pane, scomparvi davanti ai loro occhi.

33. Di sera apparvi all’improvviso a porte chiuse in mezzo ai Miei discepoli. Essi si spaventarono perché credettero di vedere uno spirito. Consolidati tramite la Mia forza di Volontà, Mi feci toccare in carne ed ossa e mangiai un pesce e una focaccia di miele davanti ai loro occhi. E tuttavia ero uno Spirito proveniente dall’aldilà, poiché nel lasciare i discepoli, scomparvi altrettanto all’improvviso dai loro occhi così com’ero comparso all’improvviso al Mio arrivo.

 

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Cap. 9

(da “Verità ed errori”)

Dimostrazioni sull’esistenza e continuazione dell’anima dopo la morte

1. L’uomo vive alla soglia di due mondi. Di giorno l’anima è occupata nel corpo carnale; perciò è uno spirito terreno o un uomo terreno, ma quando il corpo materiale dorme, l’anima è nel regno degli spiriti. Questo è dimostrato anche dalla vostra vita onirica, poiché voi stessi potete vedere e colloquiare con persone estranee che dimorano in luoghi estranei, facendo ed intraprendendo diverse cose, e tutto questo, quando il vostro corpo riposa o dorme immobile.

2. L’anima è poi nella ‘fossetta epigastrica’ e con i suoi pensieri opera verso l’esterno nel corpo mentale come sosia, e da questo viene ritelegrafato al cervello attraverso il legame vitale elettrico, perciò il cervello sente e vede solo il corpo mentale dell’anima dimorante al di fuori del corpo, mai però vede l’anima dimorante nella fossetta epigastrica mentre opera verso l’esterno.

3. La Sacra Scrittura conserva alcune dimostrazioni della continuazione della vita dopo la morte; così per esempio:

4. Il profeta Elia deceduto 800 anni prima della nascita di Cristo, appare reincarnato come Giovanni Battista.

5. Nel libro di Tobia si legge che Asaria, un figlio del grande Anania, morì e dopo un po’ di tempo apparve come l’arcangelo Raphael e accompagnatore del giovane Tobia.

6. La stessa cosa vedete dalla storia del ricco crapulone e del povero Lazzaro; il ricco crapulone giunse dopo la morte nella vita tormentosa dell’inferno, mentre Lazzaro giunse al Cielo.

7. Nella trasfigurazione sul monte Tabor e all’ascesa al Cielo comparvero Mosè ed Elia e parlarono con Me, Gesù, e con i Miei discepoli.

8. Quando Io, Gesù, morii (secondo il corpo), la Terra tremò, le rocce si spaccarono e si aprirono le tombe e molti corpi di defunti risorsero mostrandosi di nuovo nella città di Gerusalemme.

9. Dalla Mia vita si presenta particolarmente la storia della morte di Lazzaro di Betania. Lazzaro era già morto da 4 giorni, egli diffondeva intorno a sé l’odore della morte, ma Io, Gesù, venni ed esclamai: “Lazzaro, vieni fuori!”, e l’anima di Lazzaro ritornò di nuovo nel corpo, lo guarì e lo risvegliò, e Lazzaro visse di nuovo. Senza l’anima immortale, anche la storia di questo risveglio somiglierebbe a una favola.

10. Le molteplici comunicazioni di deceduti dopo la morte, con rumori, fracassi, voci, ecc., sono in genere noti ai parenti, amici e conoscenti, e ci sono migliaia e ancora una volta migliaia di famiglie che hanno sperimentato tali cose in tutto il mondo, sia ricchi che poveri, ignoranti, istruiti o eruditi, questo è lo stesso, dappertutto vengono tali comunicazioni, anche se i ceti sociali più alti lo tacciono volentieri perché vengono derisi dagli increduli.

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(Parla Schumi)

Io per mia esperienza so che nonostante delle persone incredule mi abbiano raccontato le loro apparizioni e vicissitudini spiritualmente molto caratteristiche, alla fine pensavano che fossero solo inganni dei sensi e nient’altro, perché dicevano: “Non si sa cosa pensare e cosa credere”.

 

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Cap. 10

Conclusioni di Schumi

Nell’anno 1900, il 17 febbraio, io, Schumi, mi svegliai alle sei e mezzo del mattino, e quando aprii gli occhi, vidi la mia stanza da letto rischiarata da una luce gialla, nello stesso tempo percepii un indescrivibile benessere per tutto il corpo. Fui trasferito nel cosiddetto Cielo dei profeti, in cui per circa otto secondi godetti il benessere celeste dei beati, cosa che si può certamente provare, ma non descrivere. Non percepii nemmeno il letto, anche se ero del tutto sveglio, ma fu come se mi librassi nell’aria. Lo strano di questa sensazione fu che percepivo il benessere attraverso tutto il corpo e non solo nel cuore o nella parte superiore. Quella Luce gialla era la Luce spirituale dell’Amore di Dio.

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10/1 - Relazione della morte di Giuseppe, il padre putativo di Gesù

L’evangelista Giovanni negli ultimi due capitoli del suo Vangelo dice quanto segue: [Giov. 20,30]: «Gesù ha fatto anche molti altri segni davanti ai Suoi discepoli che non sono scritti in questo libro». [Giov. 21,25]: «Or ci sono ancora molte altre cose che Gesù ha fatto, che se fossero scritte ad una ad una, credo che il mondo non comprenderebbe i libri che sarebbero da scrivere».

Ai nostri giorni, l’umanità, poiché civilizzata, è più comprensiva del fatto che Gesù abbia potuto far scrivere attraverso i Suoi strumenti gli indicati libri in dieci grossi volumi che Egli stesso ha dettato[7], e in questi si trova registrato quanto segue sulla morte di Giuseppe:

[G.V.G. 1/230,10-14] [8]: «Gesù trattò e spiegò ai presenti la Sua personalità con le seguenti parole: “Quello che nel Mio Cuore chiedo al Padre Mio, Egli me lo concede, e ciò che il Figlio vuole, lo vuole ugualmente e per l’eternità anche il Padre, e non vi è mai una divergenza tra la Volontà del Padre e quella del Figlio! – Poiché credeteMi: il Padre e il Figlio non sono due, bensì in tutto, perfettamente, Una sola Persona”. (il che significa: l’Amore quale Padre, e la Sapienza quale Figlio, sono sempre Uno in Dio, e non due, di cui Gesù era appunto il Rappresentante dei due). A questo punto, Joses, il secondo figlio di Giuseppe, rispose: “Signore e Fratello, certamente noi tutti lo crediamo, e come non crederlo, poiché siamo vissuti con Te fin dalla Tua nascita, e siamo stati testimoni degli innumerevoli segni da Te compiuti che ci hanno dimostrato anche troppo chiaramente Chi sei veramente. Il fratello Giacomo ha perfino scritto un intero libro voluminoso in cui sono narrati gli avvenimenti che Ti concernano, dalla Tua Nascita al Tuo dodicesimo anno di vita[9] da quel tempo fino alla Tua attuale età non si ebbe da Te più alcun segno ed hai lavorato e vissuto insieme a noi come un qualsiasi altro Uomo, cosicché abbiamo quasi dimenticato Chi Tu fossi, se la morte corporea del nostro amato padre Giuseppe avvenuta un anno fa, non ci avesse scosso violentemente. Quando, infatti, Giuseppe spirò tra le Tue braccia, le sue ultime parole furono accompagnate da un sorriso raggiante di grandissima beatitudine, e queste ultime parole furono: «O mio Dio e mio Signore! – Fino a che punto sei con me, benigno e misericordioso! – Oh, …ora vedo che non esiste nessuna morte; io vivrò eternamente! – Ah, quanto splendidi, …o Dio, …sono i Tuoi Cieli! – Figli, guardate Colui che ora sorregge col Suo braccio il mio capo morente! – Lui è il mio Dio, il mio Creatore! – Oh, quale beatitudine morire per questo misero mondo nelle braccia onnipotenti del proprio Creatore!». Dopo queste parole egli spirò, e noi tutti abbiamo pianto ad alta voce; solamente Tu non hai pianto. Noi però capimmo perché Tu non piangesti! E vedi, da quel momento non potemmo mai più dimenticare Chi sei, poiché Giuseppe nell’ultima ora della sua vita terrena, l’ha espresso fin troppo chiaramente! – Come non dovremmo, adesso, credere a tutto quello che dici, ben sapendo Chi, in fin dei conti, sei!?”»

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Giuseppe morì nell’anno 29, il 14 novembre, nel 98° anno di vita.

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10/2 - Un ritorno dall’aldilà

(Zehlendorf presso Berlino, 28 ottobre 1905)

La cara sorella Sophie Kirchner mi scrisse la sua gioia per gli stupendi Insegnamenti del Padre Gesù, e mi raccontò che era morta due volte per essere stata rianimata con alcuni tentativi di rianimazione e richiamata nella vita dell’aldiquà; mi raccontò quanto meravigliosa aveva trovato la vita nell’aldilà, e quanto fu triste essere stata richiamarla indietro. Come tale, lei ci è utile come testimone vivente proveniente dall’aldilà per coloro che hanno dubbi sulla fede verso il Padre Gesù. Questo il suo racconto, nello Spirito di Gesù:

«Caro fratello Schumi, salute a Dio! ….. Io ringrazio il caro Padre Gesù giornalmente per tutto, tutto ciò che ci viene detto e insegnato da Lui nella Sua grande Grazia tramite la mediazione di questa. Sul pregare e sul comprendere c’è del meraviglioso nel nostro foglio principale d’insegnamento e lettura‘l’Amore’[10]. Per questo, Dio sia lodato per il Suo infinito Amore e Benignità per i Suoi deboli figli. Ah, se tutti gli uomini sapessero cosa contengono i nostri Scritti cristiano-teosofici con le magnifiche Parole del Signore, del Padre nostro Gesù, tutti diventerebbero buoni cristiani e amerebbero il Padre di cuore. Oh, talvolta mi prende una grande angoscia perché facciamo così poco per Dio! Ma perché non giunge più fervore nel cuore degli uomini e non viene più predicato affinché siano letti gli Scritti che contengono tante cose meravigliose, grandi e necessarie da sapere, affinché tutti gli uomini non vadano perduti nel Giudizio del mondo?

Io stessa sono malata dall’anno scorso, il mio Signore e Dio mi ha visitata, Egli ha avuto ben molto da dirmi: che dovevo soffrire, al fine di comprendere bene quel che mi manca ancora nello spirituale. Sono rimasta paralizzata al lato sinistro e si è formato un male nel cuore che forse non guarirà mai più. I medici affermano che è avvenuto per lo strapazzo e il lavoro. Io stessa dico: ‘Per le preoccupazioni della vita quotidiana’ (sono queste tre cose insieme ad aver provocato la paralisi). A noi donne è reso così difficile in Germania di essere indipendenti e provvedere al pane quotidiano in fila con gli uomini, e mettere il nostro sapere e potere al servizio dell’umanità.

Oltre a ciò, io ho dimenticato di badare alla mia salute come avrei dovuto fare. Già non ero più giovane quando mi sedetti sui banchi di scuola per la seconda e terza volta per studiare, con questo mi sarei potuta formare di più nella cura dei malati e nel trattamento medico. In questo tempo ho anche sperimentato grandi emozioni di cuore. Nel febbraio del 1905 mi capitò la paralisi, ma devo ringraziare di cuore il mio Dio. Egli, infatti, mi ha aiutato magnificamente; mi ha messo profondamente nella ristrettezza del corpo; mi è stato detto che, veramente, sarei morta due volte, e solo attraverso dei mezzi di rianimazione sarei stata richiamata faticosamente in vita. Io stessa ricordo ancora che ero molto triste quando mi sono risvegliata, dato che prima mi sentivo così bene. Era tutto così magnificamente bello e pieno di pace dove sono stata, era luminoso e chiaro intorno a me, e c’era un canto a grande distanza; ne ero completamente meravigliata, ma non c’era nessuno che mi dicesse dove dovevo andare. Allora mi sono svegliata di nuovo in una stanza da letto quasi buia, e la vecchia vita è ricominciata di nuovo. Subito riferii la mia condizione ai medici e all’infermiera curante, ma non seppero controbattermi nulla. Il mio Dio mi ha aiutato dopo suppliche e preghiere. È andato tutto bene, ma a causa della sofferenza del cuore dovetti rinunciare alla mia pratica di medicina naturale[11] e, da Wiesbaden, dove prima vivevo e lavoravo, dovetti trasferirmi a Zehlendorf presso Berlino».

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Con ciò è terminata l’odierna conferenza. Ogni domenica presto alle 9.00 teniamo preghiera e predica qui, nel blauen Seidenhof, ma nella parte anteriore della casa, 1° scala. Come ogni venerdì sera alle 8 conduco la riunione di discussione e insegnamento, dove impartisco volentieri dei fondamentali chiarimenti per qualunque orientamento della Dottrina di Cristo, poiché il Mio Maestro è lo stesso Padre-Gesù. D’altra parte vi consiglio di venire nelle nostre riunioni, perché da noi è visibile la pura Dottrina di Cristo, poiché di questo io ne sono perfettamente convinto così come lo era Mosè che ricevette i Dieci Comandamenti da Jehova stesso.

 

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[1] Questa conferenza fu tenuta il 26 novembre 1905 in Zurigo, nella grande sala del Blauen Seidenhofes.

[2] Celje: cittadina della Slovenia a sud di Graz distante da questa circa 120 km.

[3] Una miriade è uguale a 10.000.

[4] L’uomo non vede questo procedimento di giorno perché lo spirituale è di natura molto delicata, cosicché senza lo speciale allentamento della carne da parte di Dio, non può penetrare a tale consapevolezza durante il giorno.

[5] L’approfondimento su questa tematica fu data a F. Schumi con altri dettati raccolti nel libro “Spiritismo nella Bibbia e nella Chiesa” [n.d.t.]

[6] Io, Schumi, sono stato in questa comunità cristiana dall’anno 1855 fino al 1862 presso parenti, e poiché la casa dei miei parenti era una locanda, allora tutta la gente della comunità veniva per bere, e in parte per comperare tabacco, perciò essa mi era conosciuta.

[7] Trattasi dell’Opera “Il Grande Evangelo di Giovanni” in 10 volumi (oltre 9000 pagine) comunicati a Jakob Lorber dal 1861al 1864, più un undicesimo volume comunicato a Leopold Engel nel 1891-1893).

[8] Dal Grande Evangelo di Giovanni di Jakob Lorber, nel quale come in un diario sono descritti tutti i viaggi, gli avvenimenti, gli insegnamenti e i fatti meravigliosi compiuti da Gesù durante i Suoi tre anni d’Insegnamento, Egli era spesso accompagnato anche dai cinque figli della prima moglie di Giuseppe. Questo episodio ebbe luogo nella casa del ricchissimo e grande doganiere Giona nella località Kis presso Capernaum, che perciò lo si chiamò anche Kisjonah. [G.V.G. vol. 1 cap. 230]

[9] Si tratta del libro “L’Infanzia di Gesù” di Jakob Lorber

[10] Trattasi di uno dei libri di Schumi non ancora in nostro possesso. [n.d.t.]

[11] Medicina naturale: trattasi di pratiche trofofangoterapiche in voga in Germania da oltre un secolo, tramite cui, in determinati centri della salute, attraverso l’acqua, calda e fredda, il fango, il sole, il vapore e altre pratiche simili, si stimola il sistema immunitario per mantenere efficiente la propria salute. [n.d.t.]