Franz Schumi
INSEGNAMENTI
sul Padre nostro Gesù
da
conferenze pubbliche
svoltesi dal 31 maggio al 22 luglio 1902
e pubblicate in Graz da
Franz Schumi
Scritto teosofico cristiano
n. 80
vol. 2
Pubblicazione in lingua tedesca a spese dell’autore - 1902 -
Stampato da F. E. Baumann, Bitterfeld
Titolo originale: „Kundgaben unseres Vaters Jesus“
Traduzione e revisione a cura degli
“Amici della nuova luce”
Date storiche citate
33 d.C. = il 24 marzo – ultima Cena di Gesù
325 d.C. = concilio di Nicea – conferma dei quattro Vangeli
Serate speciali per i membri |
20.07.1902 |
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Preghiera prima del raccoglimento |
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La preghiera guida per qualsiasi cosa nell’adunanza |
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Preghiera dopo la meditazione |
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Preghiera per i malati |
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Preghiera per la conversione degli uomini all'unità della religione di Cristo |
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Padrenostro |
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L’amorevole cena |
21.07.1902 |
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La rinascita dello spirito è anche la rinascita dell'anima |
31.05.1902 |
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Dèi e diavoli in forma umana - (prima parte: gli dèi) |
23.06.1902 |
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Dèi e diavoli in forma umana (seconda parte: i diavoli) |
24.06.1902 |
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L’Alfa e l’Omega |
24.06.1902 |
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La causa del perché i cavalli si adombrano |
25.06.1902 |
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Chiarimenti di passi biblici contraddittori – Spiegazione del senso spirituale e materiale della Bibbia |
30.06.1902 |
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Il Sole fermo su Gabaon e la Luna ferma nella valle di Ajalon! |
1.07.1902 |
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Storie di fantasmi |
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Apparizione di una persona deceduta, al fratello in stato di veglia |
12.01.1902 |
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Una casa infestata è meglio non abitarla |
1.03.1902 |
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Anche in vita l'uomo mondano può aggirarsi come fantasma |
18.07.1902 |
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Una vittima innocente della pazzia furiosa |
18.07.1902 |
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Sogni veri |
22.04.1901 |
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Una precedente incarnazione vista durante il sogno |
22.04.1901 |
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Un sogno veritiero su un legame matrimoniale del cielo |
28.06.1902 |
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Il presentimento della morte attraverso un sogno-visione |
29.06.1902 |
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L'anima girovaga di un uomo vivente Una straordinaria storia di ’Statusvolence’ |
22.07.1902 |
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Il nutrimento quotidiano dell'anima |
7.07.1902 |
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Origine, redenzione e auto redenzione |
14.06.1902 |
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Necessità dell'amore fraterno attraverso l'unione nella fede e nell'azione secondo l'insegnamento di Gesù |
11.06.1902 |
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L’uomo come creatore |
12.06.1902 |
«Miei cari figli, diffondete ovunque il Mio autentico insegnamento, tenete conferenze, fondate associazioni e raccoglietevi nell’amore per Me, Padre vostro in Gesù! Le seguenti pagine vi porteranno nuovi insegnamenti».
(conferenza di Franz Schumi)
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Serate speciali per i membri
Graz 20 luglio, 1902
Il Padre Gesù, su preghiera di Franz Schumi, rivela il Suo speciale desiderio, affinché le serate dei membri siano celebrare interamente nel devoto senso della preghiera.
1. L'ordine per le serate dei membri dell’associazione è già stato dato (“Rivelazioni” cap. 16), è stato spiegato anche nel libro “La Santa Trinità” (cap. 13,8) come saranno utilizzati in futuro i locali di riunione dei credenti, ma anche qui tuttavia vi rivelo il Mio speciale desiderio su come potete servirMi al meglio quando vi riunite in questi locali, e dovete ben tenerne conto!
2. È risaputo che già durante il Mio tempo di vita 1800 anni fa nel Tempio di Gerusalemme, dopo aver sgombrato i vestiboli del Tempio dal bestiame, dai venditori di colombi e dai cambiavalute, dissi: «La mia casa è una casa di preghiera, voi invece ne avete fatto un covo di assassini e una spelonca di ladri», e anche oggi Io sono questo Gesù.
3. Pertanto, quando vi riunite il giovedì, allora venite col devoto sentimento che entrate nel luogo dove Io sono amato, lodato e adorato, ma non per trascorrere una piacevole e allegra serata fatta di chiacchiere.
4. Quando entrate in chiesa e prendete posto, trovate una moltitudine silenziosa di persone che sono entrate per ascoltare la Parola di Dio, per adorare Dio, per chiedere varie cose, per ascoltare solo cose divine e per comportarsi disponendosi in modo devoto e silenzioso. Anche per voi deve essere opportuno presentarvi alla sera dell'adunanza con lo stesso sentimento devoto e silenzioso e con un'espressione seria, e non farvi coinvolgere immediatamente in una confusione di chiacchiere su ogni sorta di cose mondane. Non vi invito a “fondare associazioni” per chiacchierare! Ma che vi raduniate per un raccoglimento spirituale, per essere riuniti con Me con i vostri pensieri.
5. Non voglio costringervi a fare ciò che è giusto per Me e ciò che vorrei vedere volentieri da voi, ma ricordatevi che siete forti solo nell'unità della preghiera; inoltre, Io ho promesso: «Dove due sono riuniti nel Mio Nome, Io sono il Terzo tra loro», quanto più sono tra voi quando venite in molti e vi radunate solo col pensiero di adempiere la Mia Volontà. Perciò voglio farvi conoscere più precisamente la Mia Volontà su come vorrei vedere organizzate le vostre riunioni.
6. Quando entrate nel locale, recatevi ad un posto da voi scelto, seduti o in piedi, e riflettete a tutte le cose che avete da presentarMi oppure per ciò che volete pregarMi. Quindi pregate con pieno amore, umiltà e con sincera fede che vi ascolterò, e accadrà, se lo fate con piena serietà, e non vi sarà per danno se vi ascolterò.
7. Alle 8,15 di sera la metà dell’ora libera deve essere aperta per il consulto e la discussione, mentre il presidente o il facente funzioni vi saluta con il saluto cristiano e recita ad alta voce la preghiera di raccoglimento. Quindi dà inizio al momento in cui vengono sbrigate le richieste, le relazioni, le proposte e le delibere, ma questa mezz'ora di tempo libero non deve essere utilizzata per chiacchiere generiche tra i membri, poiché nemmeno voi andate in chiesa per chiacchierare con i vostri conoscenti, ma questo si fa fuori dalla chiesa, quindi fate lo stesso anche nelle riunioni teosofiche dove partecipano solo i membri e dove la Mia speciale Volontà viene esaudita. Al termine dell'ora libera, nella quale si discute e si promuove solo lo scopo della società o dell'associazione, e che dovrebbe durare non più di mezz'ora, deve essere servita di nuovo la devozione.
8. Se volete che Io benedica la società o l'associazione e sia con voi, allora dovete pregare e chiederMi di prendere in considerazione i vostri desideri e portarli in adempimento, altrimenti le cose non andranno bene, perché si procede contro la Mia Volontà. Chi non vuol prendere in considerazione i Miei insegnamenti e indirizzarsi di conseguenza, è meglio che rimanga lontano dall'assemblea; poiché due padroni, Me e il mondo, non si possono servire.
9. Durante la preghiera tutti i pensieri malsani o mondani devono essere repressi con forza, dicendosi: “Caro Padre Gesù, aiutami a stare presso di Te con pensieri pieni d’amore!”. – Spetta alla maggioranza dei membri decidere se preferisce pregare individualmente, ognuno per sé, o insieme ad alta voce. Se comunque si deve pregare ad alta voce, allora si preghi lentamente e in maniera ben accentuata, perché il balbettio delle labbra è un abominio dinanzi a Me, se il cuore è distratto ed è privo di amore e di fede.
10. Ciò che voi tutti dovete e potete intraprendere, vi è prescritto negli statuti, perciò indirizzatevi di conseguenza.
11. Prima della chiusura dell'incontro deve essere recitata ad alta voce la preghiera "Notte di raccoglimento".
12. Cercate di vivere in amore e concordia ed essere di una sola fede e di un solo sentimento, allora l'Amore del Mio Cuore sarà con voi e favorirà la vostra causa.
13. È difficile accontentare e soddisfare tutti, perché le chiese insegnano ai loro fedeli in modo differente e conservano volentieri queste loro opinioni, e così è col farsi il segno della croce prima e dopo la preghiera. Io dissi semplicemente: «Andate tra tutti i popoli, predicate il Mio Vangelo e battezzateli nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo». Che Io avessi detto: fatevi una croce sulla fronte, sulla bocca e sul petto, non sta scritto da nessuna parte nel Nuovo Testamento, e quindi anche voi dovete astenervi dal farlo, e parlare solo amorevolmente nel cuore: “Nel Nome di Dio Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen!”, e non fate nessuna croce, affinché vi comportiate tutti allo stesso modo. Ricordatevi! Non è prescritto da Me, perciò astenetevene completamente per essere d’accordo in ogni cosa.
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1/1 - Preghiera prima del raccoglimento
14. “Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen! O Padre santo, guarda a noi, Tuoi figli riuniti nell'amore fraterno, e benedici tutti noi con il Tuo Amore, affinché possiamo assistere a questo raccoglimento pieni di serietà e umiltà, in armonia con Te e col prossimo, e il Tuo Amore possa produrre in noi i frutti della vita eterna. Caro Padre, ascolta la nostra umile preghiera ed effondi il Tuo Spirito Santo su di noi e su tutti gli uomini, affinché il Tuo amorevole insegnamento sia riconosciuto, vissuto e messo in pratica. O Padre, accogli benevolmente la nostra preghiera e spiritualizzala per la glorificazione del Tuo Io in noi e per la nostra perfezione spirituale e divina in Te. Amen!”
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1/2 – La preghiera guida per qualsiasi cosa nell’adunanza
15. Cari figli! Se volete pregare per determinati scopi nell’adunanza, a questo riguardo voglio farvi pervenire un piccolo chiarimento, affinché sappiate di cosa si tratta se volete essere ascoltati.
16. Siate raccolti con fede filiale per essere ascoltati da Me, dal Padre. Perciò dovete essere tutti uniti l’un l’altro in concordia, poiché, dove domina concordia, amore e fiducia in Dio, lì sono Io stesso tra i Miei figli, così da guidarli alla conoscenza superiore del Mio Amore paterno. Voi potete ottenere da Me tutto ciò che è necessario per il vostro progresso spirituale e per la promozione della vita spirituale, se vi comporterete bene e vi assisterete l’un l’altro in modo filiale, credendo, confidando fermamente e pieni d’amore.
17. Voglio rendervi pieni di forza e dovete essere Miei testimoni davanti al popolo, che Dio è con voi. Voglio proteggervi, e in futuro voglio operare miracoli attraverso di voi, se percorrerete la via del Mio Amore. Perciò, quando sarà giunto il tempo e, in uno o nell’altro, questa promessa non andrà in adempimento, allora dovrete sapere in anticipo che solo in lui sta la colpa, e non in Me! La Mia massima, infatti, è ancora valida, massima che un giorno espressi e suona così: «Se non diventerete come fanciulli, pieni di fede, senza dubitare, senza criticare gli altri, senza odio, orgoglio, invidia, vendetta e ogni tipo di altri vizi, nel Cielo voi non vi entrerete!»
18. Il tempo del Mio ritorno è arrivato. Voi vedete e ascoltate grandi eventi naturali, elementari e mondiali da ogni parte, annunciandovi in anticipo la Mia venuta. Come profetizzai un giorno davanti a Caifa, così avverrà, poiché i Miei angeli si trovano in gran numero come uomini viventi tra gli uomini, e Mi aspettano, poiché essi sanno che arrivo. Questi sono coloro che vivono secondo i Miei comandamenti e guidano gli altri a fare lo stesso. Seguiteli, poiché essi sono gli araldi della Mia magnificenza, reincarnati dal Mio Cielo d'Amore, che vivono e operano sulla Terra, rivelandovi i misteri del Mio regno.
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1/3 - Preghiera dopo la meditazione
19. “O caro Padre! Abbi pietà dei Tuoi figli e lascia che la luce proveniente dalla Tua amorevole fonte primordiale fluisca nei nostri cuori e illumini il nostro essere interiore, affinché possiamo accogliere con umiltà la Tua luce di grazia dal Cielo, e in questa luce percorrere i sentieri che ci hai tracciato mediante i Tuoi profeti e, alla fine, attraverso Te stesso. O padre! Ascolta la nostra fervida preghiera e falla giungere ai gradini del Trono dell’Amore e della Grazia Tua. Amen!”
20. “Onore sia al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo! Come era al principio nella creazione primordiale, ora e nell’eternità. Amen!”
21. “Nel Nome di Dio Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen!”
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22. “Padre affettuosissimo, Tu che sei l'Amore e la Misericordia del nostro cuore, Ti preghiamo umilmente di guardare con misericordia a noi e disporre i nostri cuori in concordia, affinché diventiamo amorevoli e compassionevoli verso i nostri fratelli e sorelle che, malati e miseri, a Te raccomandati tramite noi, aspettano il Tuo aiuto, affinché Tu possa guarirli. Caro Padre, noi, figli qui riuniti, Ti preghiamo assai fervidi, sii così buono e vieni in aiuto alle nostre debolezze tendendo le Tue mani benedicenti e guaritrici su quegli ammalati per i quali specialmente oggi Ti preghiamo, poiché siamo fermamente convinti che se Tu sei con noi come Magnete spirituale e ascolti la nostra preghiera, tutti coloro per i quali la nostra preghiera sale a Te, saranno guariti. Caro Padre, la nostra fede e la nostra fiducia è fondata su di Te, perciò speriamo fiduciosi che la nostra preghiera venga esaudita e che la salute venga concessa ai malati che si raccomandano a Te. O Padre Santo del nostro amore! Abbi pietà dei figli del Tuo Amore che non possono aiutarsi nella loro difficoltà e guardano fiduciosi solo a Te, aspettando da Te la cara salute, poiché solo Tu sei il soccorritore di ogni sofferenza, sei Tu l'eterno Dottore di tutte le malattie, sei Tu l'eterno Amore e Misericordia! Perciò Ti chiediamo assai umilmente: Padre! O Padre, abbi misericordia di coloro che Ti sono stati raccomandati, imponi su di loro le Tue mani e guariscili secondo il Tuo Amore, secondo la Tua Misericordia e secondo la Tua santa Volontà, Amen!”. Poi si deve recitare il Padrenostro.
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1/5 - Preghiera per la conversione degli uomini all'unità della religione di Cristo
23. “Amatissimo Padre, il Tuo infinito Amore per noi, figli Tuoi, incita i nostri cuori in amore per Te, e perciò veniamo con la più umile preghiera: che Tu possa aver misericordia dei nostri cari fratelli e sorelle e le Tue benedizioni possano riversarsi su di loro e illuminarne il cuore con l’Amore per Te e per noi tutti figli Tuoi, perché abbiamo a cuore l'amore per loro, e per amor Tuo vogliamo vederli camminare in amore e umiltà nella nostra cerchia dell’amore fraterno. O Padre Santo! Fa’ che questi fratelli e sorelle riconoscano i loro errori e fraternamente confessino in questo modo che desiderano presentarsi nella nostra associazione e camminare, vivere e operare secondo il Tuo insegnamento, cosa che finora non è il caso.
24. O Padre amorevolissimo e misericordioso! Noi, Tuoi figli amanti, Ti preghiamo assai umilmente: o Padre! Ascolta la nostra più seria preghiera e lasciaci sperimentare la gioia di vederla esaudita e gli uomini, quali nostri fratelli e sorelle in mezzo a noi, camminare sui sentieri che Tu hai prescritto a tutti! Sì, amabilissimo Padre, questa è la nostra più intima preghiera rivolta a Te: lascia o Padre che torrenti del Tuo Amore scorrano su di noi e sul nostro prossimo amico e nemico, affinché non domini discordia e divisione tra noi, ma un cuore d’amore e umiltà ci unisca tutti in un gregge, con Te in testa, caro Padre Gesù, come nostro Pastore spirituale. Amen!”
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25. “Santissimo e amatissimo Padre nostro, Tu che dimori nei nostri cuori infiammati per i Tuoi amorevoli insegnamenti, abbi misericordia di noi e fa' che il Tuo regno dell’Amore e della Pace cresca in noi pieno di gioia per Te e per i Tuoi figli, affinché la Tua santa Volontà venga adempiuta da tutti noi secondo il Tuo santo insegnamento proveniente dal Cielo, in noi e tra noi e in tutta serietà.
26. Abba, nostro amabilissimo Padre Santo, dacci il pane quotidiano, ma soprattutto molto pane spirituale proveniente dalla luce del Tuo amorevole insegnamento, e perdona i nostri molti peccati verso di Te e verso il prossimo, come anche noi perdoniamo, per Amor Tuo, a tutti i nostri debitori, offensori, calunniatori e malfattori, e non indurci in tentazione secondo la nostra volontà, ma proteggici e liberaci da ogni male del corpo e dell'anima, poiché Tuo è il regno, la potenza e la magnificenza nell’eternità. Amen!”
* * *
27. Se volete ottenere grazia da Me, dal Padre vostro Celeste attraverso la preghiera per aiutare gli altri e portar loro luce e prove della verità, Io ascolterò la fervida preghiera dei Miei figli. Quindi fatelo! Infatti, solo operando amorevoli opere per il prossimo potrete guadagnarvi il Cielo, poiché, chi non fa nulla, può anche non pretendere un salario, e quindi non può neanche pretendere un Cielo. O dovrà accadere qui, oppure sotto circostanze molto difficili nell'aldilà, poiché voi, quali figli Miei, siete chiamati a fare quello che faccio Io innumerevoli volte ogni giorno, poiché tutta la Mia vita consiste nel dimostrare benefici agli uomini; quindi fate anche voi la stessa cosa, affinché diventiate degni figli del Mio Amore.
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L’amorevole cena
Graz, 21 luglio 1902
Il Padre Gesù spiega come celebrare l’amorevole pasto in ricordo dell'ultima Cena di Gesù, quella che Egli intraprese con i Suoi discepoli il 24 marzo prima della Sua passione.
1. Cari figli, era il 24 marzo dell'anno 33 quando consumai l’ultima amorevole cena con i Miei discepoli nella “Locanda della Città di Roma” a Gerusalemme, prima che iniziasse la storia della Mia passione. Quella volta dissi: «Ogni volta che fate questo, fatelo in memoria di Me!»
2. Il miglior modo di effettuare questo amorevole pasto è l'ultimo giovedì di ogni mese. Non vi viene prescritto per legge che debba accadere precisamente secondo questa dichiarazione, poiché potete farlo anche una volta all'anno il 24 marzo. Dipende dal vostro reciproco accordo quanto spesso o quando volete farlo.
3. Dal momento che i locali per la riunione non sono locande, ovvero non devono esserlo, dove le condizioni lo permettono, perciò ognuno deve pagare in anticipo un bicchiere di buon vino e un pezzo di pane per questa serata, in modo che possa essere provveduto da un venditore di vini al momento giusto.
4. Una volta che tutti i presenti hanno preso il loro posto, il pane e il vino che ognuno ha davanti a sé viene benedetto da una persona spiritualmente progredita, come prescritto nel “Libro delle preghiere”, e poi i presenti consumeranno in silenzio l’amorevole pasto, e resteranno assorti in pensieri in quella sofferenza spirituale interiore che avvolse Me, Gesù, nell’ultima amorevole Cena di allora, perché Io vidi in anticipo tutte le scene di orrore della Mia futura sofferenza attraverso la chiaroveggenza spirituale, sofferenza che dovevo gustare a fondo il giorno dopo, cioè il 25 marzo, per la vostra redenzione dal peccato originale. Dopo l’amorevole pasto si deve leggere l'ultimo discorso che tenni agli apostoli preso dal capitolo 13, fino al 20° capoverso del Vangelo di Giovanni, concludendo così la serata in modo tranquillo e degno della celebrazione.
5. Va da sé che ogni giovedì non può essere consumato un amorevole pasto, dovendo sbrigare differenti cose, e perché a questo appartengono solo coloro che vi sanno cogliere il Sacro con umiltà e amore. Altrettanto, non tutti sono disposti a bere vino la sera prima di andare a letto; e altrettanto sono coloro che stanno per essere accolti come membri dell'associazione e non sono ancora convinti della profondità del significato nel ricordare il precedente amorevole pasto del Redentore del mondo, e non sono penetrati nella profondità della Verità spirituale. Chi vuole prender parte deve farlo per convinzione interiore.
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La rinascita dello spirito è anche la rinascita dell'anima
Graz, 31 maggio 1902
Chiarificazione sulla grazia della rinascita dello Spirito; come si deve vivere per ottenerla e quali sono le grazie che con questa rinascita si ottengono.
1. Cari figli, è un grande compito di ogni uomo conoscere a fondo la verità della religione, per non trarre false conclusioni dai singoli insegnamenti.
2. Il Nuovo Testamento è una miniera di autentica fede, ma solo per coloro che sanno leggere spiritualmente le Sacre Scritture, mentre per coloro che comprendono la Bibbia solo secondo la lettera, per questi è un libro che si contraddice. Perciò non si creda che abbia l’autentico insegnamento di Cristo solo colui che conosce l’intera Bibbia a memoria.
3. Paolo stesso come apostolo vi dice che la Bibbia non deve essere letta e compresa secondo la lettera, ma secondo lo spirito[1], perché la lettera uccide, mentre lo spirito vivifica; per questo motivo si spiegherà qui, con un esempio, che questa osservazione corrisponde alla realtà, cioè:
4. Molti credono che la Bibbia sia pura e intangibile da cima a fondo, ma questa credenza li porta poi in contraddizione, e l’uno chiarisce le parole in un modo, l’altro invece in un altro, e nessuno vuole accondiscendere, poiché ognuno crede che la sua interpretazione sia quella giusta.
5. Nel Nuovo Testamento dei protestanti, in Matteo capitolo 19, versetti 27 e 28 ci sono le seguenti citazioni: «Pietro disse a Gesù: “Vedi, noi abbiamo lasciato ogni cosa e Ti abbiamo seguito; cosa avremo per questo?” E Gesù rispose loro: “In verità Io dico a voi che mi avete seguito: nella rinascita[2], quando il Figlio dell'uomo siederà sul trono della Sua magnificenza, siederete anche voi su dodici seggi, e giudicherete le dodici tribù d'Israele”».
6. Nella Bibbia romana, invece, l’accenno alla rinascita manca. Ora sorge la domanda: “Quale versione è quella giusta: quella greca o la romana?” Entrambi i Nuovi Testamenti risalgono all'anno 325 d.C., quando il Concilio di Nicea mise insieme gli scritti degli apostoli, e tuttavia ci sono differenze in essi, sebbene entrambi siano stati compilati allo stesso tempo e secondo le stesse fonti. Questo fatto è sufficiente per non dover sostenere fermamente: “La mia Bibbia è autentica, invece è l'altra ad essere eretica!”. Voi, infatti, non conoscete l'ulteriore storia e sviluppo della Bibbia. E poiché la Bibbia può essere compresa correttamente solo da chi è stato istruito e illuminato da Dio, occorre lasciar cadere l'affermazione di ‘autentico’ e ‘non autentico’ e dar spazio alle prove della verità.
7. Chi non conosce l'origine del Nuovo Testamento, di certo si batterà fermamente per la correttezza della santa Parola, ma non potrà reggersi dovunque a un esame più approfondito della verità, poiché sorgeranno molte contraddizioni. Tuttavia il chiarimento di questo fatto non deve aver luogo qui, bensì con la spiegazione della Bibbia stessa.
8. Ritorniamo alla risposta della domanda su quale versione sia quella giusta. Qui in questo versetto, la romana è giusta, la protestante non giusta, perché il greco ha un'aggiunta bizzarra all'originale ebraico dello pseudo Matteo [l’Rabbas], uno scrittore religioso di Sidone, mentre l’originale e autentico Vangelo dell'apostolo degli indiani, Matteo, il gabelliere in Samaria, ancora oggi è conservato in una pagoda in India come un reliquia superiore e sarà pubblicato nella sua interezza nel prossimo tempo.
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9. Veniamo ora al secondo passaggio. Paolo scrisse queste parole a Tito nel capitolo 3, versetti 5-8: «5 Non per le opere di giustizia che avevamo fatto, ma secondo la Sua misericordia Dio ci ha resi beati mediante il lavacro della rinascita e del rinnovamento dello Spirito Santo, 6 che Egli ha abbondantemente versato su di noi per mezzo di Gesù Cristo, nostro Salvatore, 7 affinché giustificati dalla Sua grazia, diventassimo secondo la speranza, eredi della vita eterna. 8 Questo è certamente vero; ed io voglio che tu lo insegni con fermezza, affinché coloro che sono diventati credenti in Dio diventino sani in uno stato di buone opere. Questo è buono e avvantaggia gli uomini».
10. Questi quattro versetti vi rivelano l’intero mistero della rinascita, quindi esaminiamone il contenuto secondo la verità, affinché riceviate una vera e santa luce dell'Amore di Dio per i Suoi figli.
11. È principalmente il versetto 28 del 19° capitolo di Matteo e il versetto 5 del capitolo 3 di Tito che sono erroneamente compresi e quindi producono una falsa credenza. Il contenuto del versetto 28 che parla di una rinascita degli apostoli al tempo in cui Gesù andava ancora in giro come Maestro del popolo, venne già contrassegnato come una componente errata, perché la rinascita o il battesimo spirituale di Pentecoste è una e la stessa cosa. Purtroppo, proprio su questo errore si è stabilito l'altrettanto erroneo e falso insegnamento che l'anima umana, attraverso una vita devota e consacrata a Dio, quando l'uomo si trova in questo stato di conversione e un battesimo in acqua con la triplice immersione fino al collo, ottiene la rinascita attraverso il rinnovamento dello Spirito Santo, quando il battezzatore pronuncia le parole sui battezzandi: “Io ti battezzo nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.
12. Dovrebbe anche già sorprendere il fatto che la Bibbia romana non menzioni l’accennata rinascita[3] degli apostoli al tempo dell’insegnamento di Gesù, sebbene qui e là supplisca le proprie mancanza con la Bibbia greca. Ma non bisogna essere sicuri di sé e dire: “Oh, cosa m'importa della Bibbia romana!”, oppure: “Cosa m'importa della Bibbia greca!”. – No, questa consapevolezza che si ha la verità nella propria Bibbia è ingannevole! Bensì si deve cercare la verità con umiltà e solo per amore della verità, poiché nella verità c’è Cristo, altrimenti Mi si cerca invano!
13. Vedete, se con una vita devota e consacrata a Dio e con il battesimo in acqua si potesse ottenere la rinascita dell’anima, allora Tito – che Paolo chiama suo figlio ‘giusto’ per la stessa fede, e che era un discepolo e inviato di Paolo, e a quel tempo fu senza dubbio battezzato con l’acqua poiché si battezzava chiunque accettasse fermamente la fede in Cristo – sarebbe rinato nello Spirito. Tito invece non era solo battezzato, ma fu un autentico discepolo e un autorizzato messaggero di fede di Paolo, il quale lo incaricò di stabilire i vescovi, ovvero sorveglianti della comunità, per proprio potere e, come un potente maestro di fede, di insegnare, istruire e riportare all’ordine gli erranti, oppure, come si esprime Paolo: «…di punire».
14. Può qualcuno sostenere ancora che Tito non fu battezzato con l’acqua? Nessuno lo può, poiché questo sarebbe così falso come se si dovesse sostenere che il papa, che stabilisce o conferma i vescovi, non ha nemmeno gli ordini sacri e quindi non ha nemmeno il diritto a questo. E vedete, proprio questa prova innegabile che Tito era battezzato, vi chiarisce che il lavacro della rinascita non si ottiene con il battesimo nell’acqua; infatti, Paolo riferisce a se stesso e agli apostoli il lavacro della rinascita e il rinnovamento dello Spirito Santo, e desidera che Tito ci creda e ne sia fermamente convinto (secondo la Bibbia romana). Secondo la Bibbia greca, Paolo dice a Tito, istruendolo: «Questo è certamente vero; io voglio che tu lo insegni con fermezza».
15. Sorge la domanda: “Se Tito fosse giunto alla rinascita dell'anima mediante il battesimo dell’acqua, a che scopo Paolo, a un discepolo, gli avrebbe parlato come di un atto che non conosceva?”, ma poiché Paolo affermava che questo era certamente vero, Tito doveva crederci e, secondo il desiderio di Paolo, doveva insegnare fermamente al popolo che ciò era vero.
16. Queste parole della Bibbia sono così chiare e inequivocabili che, chi è maturo spiritualmente, per cogliere le sue parole secondo il loro vero senso spirituale, certamente non avrà nessuna obiezione contro.
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(inserimento dello scrivano)
17. (Tra parentesi menziono che io stesso, Schumi, possiedo la parola profetica interiore secondo Pietro, 2° Lettera 1,19, e quindi nulla viene riferito prima che io non discuta tutto con il caro Padre Gesù, se è giusto e se corrisponde alla Sua santa Volontà. Perciò potete credermi che metto l’importanza più grande possibile sulla purezza e verità dell’Insegnamento che vi presento, poiché la verità ci rende liberi da ogni contraddizione promuovendo la fede e l'amore, e quindi unità tra di noi: anche se di fatto non sono io a darvi insegnamenti, ma sono solo uno scrivano indegno del Padre Gesù, che mi detta ciò che devo scrivere e insegnare (esattamente secondo 1° tessalonicesi 4,8) perciò voi vedete anche, che le prove sono nitide e decisive per tutti coloro per i quali la verità è di gran lunga superiore all'amore per la propria opinione, che Daniele 4,34[4] e l'uomo secondo il cuore di Dio hanno così eccellentemente caratterizzato nel Salmo 116 versetto 11[5] secondo il loro valore).
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(da qui in poi continua il Padre Gesù)
18. Ora avete acquisito la convinzione che il battesimo dell’acqua non porta all’uomo nessuna rinascita, né dell'anima né dello spirito, perciò è facile comprendere che il lavacro della rinascita è il battesimo di pentecoste dello Spirito Santo e nient'altro, e di fatto Paolo parlò solo di questo battesimo, battesimo che fu impartito anche a lui, e del quale parlò con Tito come di un fatto che è certamente vero. Se questo non fosse il caso, allora Tito gli avrebbe risposto: “Ma caro fratello, perché mi affermi una cosa che ho sperimentato altrettanto come te, e di cui sono convinto quanto te?”. – Vedete, questo fatto rappresenta la verità come una prova contro cui non si può opporre resistenza, e quindi dovete riconoscerlo come un fondato articolo di fede e procedere alla spiegazione della rinascita.
19. La rinascita dell'anima non è dunque una vita pia consacrata a Dio, non si ottiene neanche con il battesimo dell’acqua, e quindi il rinnovamento dello Spirito Santo non si ottiene con questi due atti; ma se l'uomo vuole giungere alla rinascita, deve eliminare tutti i suoi vizi e le cattive caratteristiche fino all'ultimo atomo, e deve adoperarsi di entrare completamente nelle Mie virtù. Egli viene messo alla prova parecchi anni e temprato nella sua costanza per non ricadere più nel peccato; deve, di fatto, amare Dio sopra ogni cosa e il prossimo suo come se stesso; le sue ricchezze devono essere le esercitate opere dell’amore verso il prossimo; deve tendere ad essere pieno d’amore, umiltà, dolcezza d’animo, pazienza e casto nei pensieri, parole e opere; deve sforzarsi di realizzare secondo la possibilità le parole di Gesù: «Siate perfetti com’è perfetto il Padre vostro nel Cielo». Nessun odio, orgoglio, invidia, gelosia, ira, sentimento di vendetta, brama per le donne ed egoismo possono essere il tratto caratteriale della sua vita. La maligna calunnia e cattive azioni del prossimo non devono confonderlo o agitarlo e offenderlo. Egli deve ripagare il male con il bene e, per amore a Dio, deve amare tutti gli uomini e quindi anche i nemici e, ove necessario, pregare per loro che Dio li illumini e li porti al discernimento, perché sono diventati diavoli che si costruiscono l'inferno con il loro fare e le azioni malvagie. Il suo tratto caratteriale deve essere un pensiero sempre pieno d’amore per Me, il Padre Gesù, e da questo amore deve evitare tutto ciò che è mondano, e amare, lodare e glorificare solo Dio ed avere aria e vita in questo amore.
20. Queste sono le Mie principali condizioni di base per la rinascita dello spirito. L'anima dell’uomo deve diventare angelica in tutte le virtù, poi, solo quando avrà lavato la sua candida veste spirituale nel sangue dell'Agnello ovvero nell'Amore di Gesù, com’è chiamato nel linguaggio umano, è idonea a diventare la sposa di Cristo e, mediante il lavacro della rinascita ovvero mediante la perfezione spirituale, unirsi con lo Spirito di Gesù che dimora nel suo petto come Spirito di Dio, a tal punto che lo spirito entra in una unione con l’anima, il che da Paolo viene chiamato “il rinnovamento dello Spirito Santo”, con la qual cosa il discepolo riceve i doni dello Spirito Santo che sono riportati nel Nuovo Testamento, e ancora altri di cui ha bisogno o si è guadagnato. Senza il dono di operare miracoli, non c'è rinascita, anche se ci sono altri doni individuali che possono essere definiti come precursori della rinascita.
21. L'anima, mediante l'unione con lo Spirito divino di Cristo, è diventata una sposa di Cristo, cioè è diventata pura dai peccati e dai vizi che finora l’attiravano nel mondo, e gode di un riposo celeste ed ha relazioni con spiriti personalmente visibili, avendo gli stessi doni della Divinità che sono enumerati nel libro “La Santa Trinità”, con la qual cosa non solo sguazza nell’amore e nella gioia costanti, bensì può anche aiutare gli altri ad aver la salute con l'imposizione delle mani, per cui anche gli altri sono resi beati e pieni di gioia attraverso di lei.
22. Perciò ogni persona assennata dovrebbe tendere a questa spiritualizzazione e divinizzazione con tutte le forze e la perseveranza, poiché i doni che si otterranno saranno grandi e potenti.
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Dèi e diavoli in forma umana
(prima parte):
Gli dèi
Graz, 23 giugno 1902
Il Padre Gesù sulla base dei vangeli e delle lettere aperte del Nuovo Testamento, spiega la differenza tra dèi e demoni in forma umana che abitano la Terra; e come devono vivere i figli della luce, i quali si addestrano a diventare figli di Dio e quindi dèi.
1. Miei cari figli, è una cosa rara che gli uomini vengano divisi in dèi e in diavoli e posti in due campi secondo il loro carattere. Invece la cosa è ovvia, ed è così evidente che non c'è bisogno di farne un segreto, poiché perfino gli uomini si chiamano diavoli, e più precisamente, in differenti forme: l’uno è un povero diavolo; chi ha le tasche piene è un ricco diavolo; il terzo è un avaro, il quarto è un usuraio, il quinto è un diavolo matricolato, il sesto è un diavolo sobillatore, il settimo è un diavolo mattacchione, l'ottavo è un diavolo dell’ira e della vendetta, il nono è un diavolo sporco e il decimo è un diavolo schifoso. Oltre a questi spiriti infernali, c'è ancora un intero inferno di altri diavoli nel mondo che, all’occasione, danzano sulla lingua degli uomini.
2. D'altra parte, ci sono ancora uomini che si definiscono angeli, cioè tutti quegli uomini buoni, pii, umili, pazienti, misericordiosi, amorevoli, benevoli e affabili che, con i loro beni, secondo le loro possibilità, danno volentieri qualcosa agli altri che hanno troppo poco. E davvero queste persone sono angeli, poiché l'Amore fondamentale in Dio è di fare il bene e farlo in maniera disinteressata anche se chi lo riceve non lo merita, ma è bisognoso e deve averlo per poter vivere.
3. Tali angeli sulla Terra sono figli di Dio e di loro è il regno dei Cieli se, in ogni cosa, si sforzano di adempiere la Volontà del Padre loro che è nei Cieli.
4. Di fronte a questi angeli stanno i diavoli spietati che, nel loro egoismo, non vedono, non sentono e non provano che se stessi. Vedete, al giorno d’oggi di tali diavoli ce ne sono milioni nel mondo, mentre gli angeli sono molto rari.
5. Come sarebbe bello nel mondo se fosse abitato solo dagli angeli, poiché allora anch'Io, loro Dio e Padre, dimorerei in mezzo a loro, e così la Terra si trasformerebbe in un paradiso, anzi in un Cielo.
6. Così, invece, è diventato il più puro inferno, è diventato maturo per essere spazzato via, poiché non metto nel mondo i Miei figli celestiali perché diventino diavoli, ma perché diventino dèi; e tuttavia, questo può essere raggiunto solo quando gli uomini osservano i Miei Comandamenti e vivono secondo i Miei insegnamenti.
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7. Ora passiamo ad alcuni passi della Bibbia, i quali vi dimostrano che gli uomini sono figli di Dio e quindi dèi. Questi passi sono i seguenti:
8. L'apostolo Paolo scrisse ai Romani (Rm. 8,14-16). «Tutti coloro che sono guidati dallo Spirito di Dio sono figli di Dio. Noi abbiamo ricevuto uno spirito di figliolanza, nel quale esclamiamo: “Abba, caro padre”. Questo spirito dà al nostro spirito la convinzione che siamo figli di Dio».
9. In questo capoverso i sacerdoti e i laici inciampano e vogliono dedurre che lo spirito dell’uomo è uno spirito diverso, e non lo spirito di Dio. Vi voglio ricordare che Dio ha insufflato in Adamo il Suo stesso alito, e questo lo ha vivificato. Ora si domanda: “Se questo spirito non era lo Spirito di Dio, quale altro spirito ha Dio?”. Certamente, non lo spirito di Satana, poiché nell’Universo c'è uno solo spirito di Dio e un solo spirito di Satana!
10. In verità, non conosco altro spirito che il Mio divino e uno infernale, quello di Satana. DiteMi: “Conoscete ancora un terzo essere oltre Dio e Satana?”. Inoltre, vi domando: “Il figlio riceve lo spirito del padre generante, oppure quello di un altro uomo?”. Di certo, solo del padre generante su cui si possono leggere maggiori dettagli nel ‘Libro delle preghiere teosofiche cristiane’. D'altra parte, lo Spirito divino nel cuore dell'anima è impossibile possa derivare da altro luogo se non da Me.
11. Come si può essere così tenebrosi e sostenere che lo spirito dell'uomo non sia lo Spirito di Dio, bensì un altro spirito? Infatti, nello stesso capitolo 8, versetto 11, come anche dal versetto 14 fino al 17, c'è la spiegazione che dice chiaro e tondo: «Sì, se lo Spirito di Colui che ha resuscitato Gesù dai morti dimora in voi, Colui che ha resuscitato Gesù Cristo dalla morte renderà la vita anche ai vostri corpi mortali, perché il suo Spirito dimora in voi». DiteMi, voi che vi definite servitori di Dio e Mi indicate come un politico allenato e scaltro nel Mio scrivano, dicendo che diffonde falsi insegnamenti sotto il Nome di Cristo: non sarebbe meglio se faceste qualcos'altro, invece di distorcere il Mio insegnamento e diffondere false dottrine? Non dice Paolo nelle ‘Lettere ai Corinzi’, anche la stessa cosa (1° Corinzi 3,16 / 6,19; 2° Corinzi 6,16), come nella ‘Lettera ai Romani’, affermando che lo spirito dell’uomo è lo Spirito Santo di Dio?
12. Nonostante il primo Comandamento di Dio: «Devi credere in un solo Dio», voi mettete ancora un secondo Dio accanto a Me, perché procedete contro il Mio insegnamento dato attraverso Paolo e sostenete: “Lo spirito dell’uomo non è di Dio, ma di un altro spirito!”, come se Io, Dio Padre e Creatore, non avessi risvegliato il corpo di Gesù! – Allora vi domando: “È stato Satana a risuscitare dalla morte il corpo di Gesù?”. Dal momento che voi sostenete il contrario verso tutte e tre le ‘lettere di Paolo’ ai romani e ai corinzi, nelle quali sta l’insegnamento che lo spirito dell’uomo è l’autentico Spirito Santo di Dio, in questo modo chiamate Me e Paolo per bugiardi! Dove si devono cercare gli eretici? Ditemelo! Certamente non in Dio! Per questo ho detto nel libro “La Santa Trinità” (cap. 13,133): «Abbandonate i vostri sacerdoti…», poiché essi sono falsi maestri quando si presentano contro di Me e v’insegnano diversamente da ciò che insegno Io, e venite a Me, Padre vostro Gesù nella scuola teosofica, perché ho visto in anticipo ciò che i vostri sacerdoti faranno e insegneranno contro di Me.
13. Finché c'era l'inquisizione, i sacerdoti torturavano i Miei figli e bruciavano sul rogo quelli che rendevano omaggio al puro Insegnamento, adesso che alla terribile fanatica tirannia sacerdotale derivante dalla sua cupidigia, ambizione e avidità di dominio, si è posto rimedio, essi usano gli incontri pubblici, il pulpito e le riviste per diffamarMi nel Mio insegnamento e portare il popolo in un’oscurità ancora più grande di quella nella quale si trova già.
14. I farisei furono grandi e potenti nella terra giudea al tempo della Mia vita terrena, perciò Paolo scrisse ai corinzi: «Se i grandi avessero conosciuto la gloria di Dio in Cristo, allora non avrebbero crocifisso il Signore della magnificenza» (1° Corinzi 2,8). Oggi, conformi alla profezia davanti a Caifa (Mt. 26,64), sono di nuovo qui ed insegno Io stesso con i Miei dettati sulla base del Nuovo Testamento, spiegandolo dalla Mia Sapienza divina, e nonostante le prove più convincenti della verità, i successori dei sacerdoti di una volta Mi crocifiggono a modo loro. Se essi fossero i successori degli apostoli, avrei dovuto rendere la religione sempre più pura e più chiara, ma purtroppo essi sono l’opposto!
15. Non voglio dire che tutti i sacerdoti siano uguali; oh, certo, ci sono eccezioni, e questi non procederanno contro di Me, ma solo quelli che sono i successori dei sacerdoti farisaici; sono questi che adesso Mi crocifiggono negli incontri pubblici, nelle loro chiese, nelle riviste e nei libri, e solo a questi e a tutti coloro che predicano pubblicamente contro i Miei dettati e Mi crocifiggono nel Mio insegnamento (Ebrei 6,6) è rivolto il Mio lamento, poiché si oppongono allo Spirito della verità, che sono Io, Cristo stesso (Gv. 14,6 / 16,13; - 2° Tim. 4,4).
16. Che tali divulgatori di dottrina eretica e crocifissori del Mio insegnamento non possano essere annoverati tra i figli di Dio, sarà certo chiaro e lampante!
17. Cosa deve significare l'enunciazione di Paolo ai Romani: «Abbiamo ricevuto uno spirito di figliolanza, nel quale esclamiamo: ‘Abba, caro Padre!’. Questo spirito dà al nostro spirito la convinzione che siamo figli di Dio!»? – Si domanda: chi è questo "nostro spirito" al quale lo Spirito di Dio dà la convinzione che le persone buone siano figli di Dio? Vedete, questo spirito è il carattere del temperamento della docilità umana, la quale accetta la verità dell'insegnamento di Dio senza obiezioni e trasforma in azione questa verità secondo l'Insegnamento.
18. Vedete, il Mio scrivano non è venuto da Me criticando, ma pregando umilmente – poiché né lui né altri sapevano finora cosa intendesse dire Paolo su questo – che volessi spiegare questa frase oscura, affinché l'inciampo degli scritti biblici non continuasse, ma si trasformasse in unità della fede unificante; ed Io ho ascoltato volentieri la sua preghiera per amore del prossimo e vi ho espresso la pura verità.
19. Vi avverto di non attaccare il Mio insegnamento con la vostra sapienza, poiché vi porterà alle tenebre, perché tutti coloro che esaminano il Mio insegnamento, con la sapienza dell'intelletto e lo criticano, mentre dev’essere compreso spiritualmente, cadranno nelle mani dello spirito di Satana, il quale suggerirà loro opinioni completamente rovesciate.
20. Se volete la verità sui singoli versetti della Bibbia e sui medium teosofici cristiani, se i loro dettati provengono da Dio, quindi dalla Verità, allora rinunciate a tutta la sapienza intellettuale e venite da Me, dal Padre vostro in Gesù, in umiltà e nel più intimo amore pregando e chiedendo l’illuminazione su quella materia, finché non vi sarà concessa, poiché la via della sapienza intellettuale conduce nelle tenebre dell'inferno; mentre l'umile preghiera a Me conduce alla divina luce della verità.
21. Veramente, tutti coloro che si lasciano guidare dallo Spirito di Dio sono figli di Dio[6]. Le Mie parole, che un giorno espressi ai Miei ascoltatori, sono da intendere con lo stesso senso: «…credete nella Luce fino a quando avete ancora la luce, affinché possiate diventare figli della luce» (figli di Dio, che è Cristo).
22. L'evangelista Giovanni ha scritto di Me le seguenti parole: «Gesù è venuto dai Suoi ma i Suoi non Lo hanno accolto; invece a quanti Lo hanno accolto ha dato il privilegio di diventare figli di Dio, uguali a coloro che credono nel Suo Nome, che è Cristo, Dio stesso fatto Uomo» (Gv. 1,12).
23. Nella predica del monte Io dissi: «Dovete essere perfetti, com’è perfetto il Padre vostro nei Cieli!» (Mt. 5,48). Questa frase si spiega immediatamente con la successiva, nella quale viene detto:
24. «Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi fanno del male e pregate per i vostri persecutori e calunniatori, affinché siate figli del Padre vostro che è nei Cieli, il Quale fa sorgere il Suo Sole sui buoni e sui cattivi, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti » (Mt. 5,44-45). Questi versetti vi spiegano come si deve vivere ed agire per diventare un figlio dell'Altissimo (Luca 6,35).
25. Giovanni scrisse nella sua prima Lettera quanto segue: «Guardate quale amore ci ha mostrato il Padre nel far sì che ci si chiami e di fatto siamo figli di Dio! Per questo il mondo non ci conosce, perché non conosce Lui (il Padre in Gesù). O miei cari! Noi già adesso siamo figli di Dio (poiché adempiamo la Sua legge), tuttavia siamo certi che quando si rivelerà, saremo uguali a Lui[7], perché Lo vedremo come Egli è. Ora chiunque ha questa speranza in Lui, deve purificarsi, affinché diventi puro e quindi simile a Lui» (1° Gv. 3,1-3).
26. A questo si allinea il passo di Paolo agli Efesini: «Attingete all'uomo che è creato secondo Dio, in retta giustizia (cioè in pienezza di virtù) e santità, affinché tutti noi vi arriviamo e diventiamo un uomo perfetto e raggiungiamo la misura della piena statura di Cristo[8]» (Ef. 4,13).
27. Pietro scrisse agli ebrei convertiti: «Fratelli santificati, compagni della chiamata celeste, prestate attenzione a Gesù, il Messaggero e Sommo Sacerdote (di Dio), nel quale ci professiamo» (Ebrei 3,1).
28. Con questo, Pietro ha voluto dire: Cristo è il Messia inviato[9]; Egli è il sommo sacerdote[10] alla maniera di Melchisedek[11] poiché ha sacrificato Se stesso per noi, per riscattarci dal peccato originale che un giorno abbiamo commesso nella prima, o antica, alleanza (Eb. 9,15), nello spirito di Adamo (Gen. 3,9-19).
29. Quando i Miei discepoli Mi portarono il desiderio di sapere chi è il più grande nel regno dei Cieli, misi loro davanti un fanciullo di sette anni e dissi: «In verità vi dico: se non vi cambiate (nei vostri sentimenti e nel modo di vivere) e non diventate come bambini, non potrete entrare nel regno dei Cieli» (Mt. 18,2 / Lc. 18,17).
30. Con questo, li resi attenti sulle virtù di un bambino, poiché un bambino crede ai suoi genitori, perché per lui le loro parole sono verità; egli è senza peccato, perché i bambini prima di aver raggiunto il discernimento tra il bene e il male non hanno neanche peccati, ma con questo si vuol solo dire: “Non commettere peccati!”, in modo da diventar puri dal peccato come i bambini. Un bambino così piccolo non ha comprensione delle molte trasgressioni che sono elencate nel “Libro delle preghiere”; quindi anche voi non dovete avere nessuna capacità di commettere peccati, ma diventate bambini nel vostro intero sentimento, nell'amore, nella fede e nella vita, camminando secondo i Miei insegnamenti e i comandamenti; allora diventerete figli di Dio.
31. Nella predica del monte Io dissi: «Beati i poveri in spirito o gli umili, perché di loro è il regno dei Cieli» (Mt. 5,3). – «Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio» (Mt. 5,8). – «E beati sono gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio» (Mt. 5,9).
32. Queste tre beatitudini promettono a tutti i credenti in Me, il nome di "figli di Dio", poiché tutti coloro che credono in Me e adempiono i Miei insegnamenti entreranno nel regno dei Cieli, vedranno Dio e saranno chiamati ‘figli di Dio’.
33. Nella storia della Creazione si dice: «Dio creò l'uomo a Sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina» (Gen. 1,27).
34. In questo versetto viene riferito che Io ho creato Adamo ed Eva a Mia immagine e somiglianza; ma qui è inteso solo secondo lo spirito, perché Io sono uno Spirito (Gv. 4,24), quindi Adamo ed Eva erano posti nel mondo, nel senso della perfezione spirituale in Dio, perciò puri dal peccato, provveduti con doni e grazie divine e dominatori nella Creazione. Così dovete afferrare l'immagine di Dio, e per raggiungerla dovete fare il massimo sforzo, poiché per raggiungere il regno di Dio è necessaria la violenza, e chi non lo strapperà a sé con violenza nel massimo sforzo della sua nobilitazione, spiritualizzazione e divinizzazione, non vi entrerà (Mt. 11)!
35. Il mondo è un campo in cui cresce il seme dell'uomo; il buon seme sono figli del regno di Dio (Mt. 13,38) se adempiono le prescrizioni di questo Regno, prescrizioni che furono date loro da Dio per mezzo di Mosè e di Cristo.
36. Paolo scrisse nella Lettera ai Galati (3,26): «Per mezzo della fede in Cristo tutti gli uomini diventano figli di Dio».
37. Questo versetto vi dice che la fede in Me vi rende figli di Dio, il che è completamente vero, ma questo avviene solo quando avete adempiuto puntualmente i Miei insegnamenti e comandamenti ed avete raggiunto la rinascita dello Spirito, che è il battesimo di fuoco dello Spirito Santo.
38. L'evangelista Giovanni scrisse: «Dio è luce e in Lui non ci sono ombre. Se camminiamo nella luce, come Egli è nella luce, allora abbiamo comunione gli uni con altri, e il sangue di Gesù Cristo, Suo Figlio, ci purifica da ogni peccato» (1° Gv. 1,5-7).
39. Si domanda: “Cosa significano questi versetti nella prima Lettera di Giovanni? Che Dio è luce, cosa vuol significare?”. – Vedete, questo significa che Dio è così puro, che questa purezza in Lui è una pura luce che illumina tutto ciò che entra nella Sua sfera.
40. Come deve vivere l'uomo per camminare anche nella luce, così come Dio è nella Luce? Per rispondere a questa domanda c’è qui troppo poco spazio, per questo ci sono il “Libro delle preghiere” e quello della “Teosofia cristiana”, i quali vi insegnano la pura verità. Solo quando adempirete gli insegnamenti di questi due libri, allora camminerete nella luce, come Dio è nella luce. Questa luce è comunque l'Amore di Dio, e questo Amore, se adempirete tutti gli insegnamenti, si unirà con voi e vi renderà puri da tutti i peccati, poiché il sangue di Gesù Cristo che rende puri gli uomini dai peccati, è l'adempimento da parte vostra del Comandamento dell’Amore per Dio e per il prossimo. Perciò leggete questi due libri, al fine di non trarre, come finora, false conclusioni con il sangue di Gesù, il quale non rende nessuno puro dai peccati, senza i propri ed altissimi meriti che includono in sé la rinascita dello spirito (leggete il supplemento su “Martin Lutero nell’aldilà”).
41. Paolo scrisse ai galati (4,6-7): «Poiché voi siete figli di Dio, Dio ha mandato nei vostri cuori lo Spirito del Figlio Suo, che esclama “Abba Padre”».
42. Qui si dice che Dio ha mandato lo Spirito di Suo Figlio nel cuore dei galati, mentre nella Lettera ai Romani e nella Lettera ai Corinzi si dice che questo è lo Spirito di Dio stesso nel cuore degli uomini. Qual è la verità? – La verità qui è che lo spirito di Gesù deve essere proprio lo Spirito di Dio, poiché Gesù stesso divenne Dio Padre attraverso l’Amore della Sua Sapienza.
43. Versetto 7. «Dal momento che tu sei figlio di Dio, sei anche erede di Dio attraverso Cristo; poiché Gesù Cristo è il Nome di Dio Padre nel Nuovo Testamento».
44. L'evangelista Luca scrisse: «Coloro che sono morti nella carne e sono resuscitati spiritualmente, non moriranno più (spiritualmente), perché sono uguali agli angeli, figli di Dio (Lc. 20,35-36)». Con questo, Luca ha voluto dire che i beati non peccheranno più, perché i loro modi di vedere si mantengono spiritualmente e celestialmente, diventando figli di Dio, quindi dèi.
45. Molto grande è comunque l'errore di coloro che insegnano che gli uomini sono dèi già adesso nella loro peccaminosa carne. Sì, sono dèi, ma malvagi, che in altre parole significa "diavoli", come ho spiegato in modo etimologico[12] nel libro della “Santa Trinità”.
46. Certamente Io dissi secondo Mosè (Lev. 21,6) e Davide (Salmo 82,6), che gli uomini sono dèi (Gv. 10,32-36), ma ogni persona assennata deve nondimeno capire che sotto questo erano intesi solo quegli uomini che adempivano puntualmente la Legge di Dio, e non le persone malvagie, come anche voi capirete che se Io, vostro Dio e Padre, volessi diventare satanicamente malvagio, certamente non sarei un Dio, ma un secondo Satana. Chi commette peccati non può essere chiamato Dio, figlio di Dio, o figlia di Dio, poiché tutta la Sacra Scrittura dice che la futura dimora dei peccatori non è il Cielo, ma l'inferno; e tuttavia, nell'inferno tutti gli abitanti sono chiamati "diavoli" o "spiriti maligni". Ricordatevelo bene, e chiamate il figlio con il giusto nome, poiché nel Nuovo Testamento colui che non vive secondo i comandamenti e gli insegnamenti divini è chiamato anticristo, perché vive ed agisce contro gli insegnamenti di Cristo, e gli anticristi non vanno nel Cielo, ma nell'inferno!
47. La magnificenza di Dio sono gli uomini quando sono diventati figli di Dio, ma per diventare un figlio di Dio bisogna adempiere il Comandamento dell'Amore in tutti i suoi dettagli.
48. Questo Comandamento è spiegato in molti modi nei libri che ho dato tramite Lorber e Mayerhofer, ma messo giù molto disseminato in tutti i libri.
49. Per darvi una spiegazione perfetta e più alta su questo, perché deve operare specialmente in questo senso, sono sorti il “Libro delle preghiere” e la “Teosofia cristiana”, nei quali ho dato ciò che i libri di Lorber e di Mayerhofer non hanno, o meglio, non hanno in questa luce superiore.
50. Questi due libri, infatti, sono stati dati espressamente per promuovere la conoscenza approfondita del Mio insegnamento e il rapido raggiungimento della rinascita. Perciò indirizzatevi di conseguenza, altrimenti sarete i vostri stessi giudici e vi condannerete da soli!
51. Quindi adempite il comandamento dell'Amore in questa luce superiore come l'ho dato nei libri menzionati, in modo da giungere alla rinascita dello spirito che è l'unico battesimo nella nuova alleanza, come Giovanni Battista disse di Me: «…che Io non battezzo con l’acqua, ma con lo Spirito Santo di Dio», i cui dettagli sono spiegati nel trattato sul battesimo.
52. E una volta che sarete giunti alla rinascita dello spirito, come gli apostoli al Sabato di Pentecoste, allora diventerete veramente figli di Dio e sarete puri da tutti i peccati.
53. Questa grazia superiore vi rende dèi in forma umana, perché camminate senza peccato davanti a Me. Ma essa è anche la via per la seconda rinascita, che fa di voi eredi dei regni divini che voi chiamate ‘mondi solari, planetari e stellari’. Tuttavia, prima di aver raggiunto la rinascita dello spirito, non siete ancora figli di Dio, bensì uomini peccaminosi del mondo, i quali si addestrano a diventare figli di Dio.
54. Non appena avrete raggiunto la figliolanza di Dio, diventerete dèi, perché il Padre vostro Gesù è Dio. Impegnatevi a raggiungere questa grazia superiore e inconcepibilmente ricca in godimenti, poiché è la luce dell'Infinità e vi offre infinite gioie e beati godimenti, se voi, camminando sempre più in alto in questa santa luce, vi nobilitate, spiritualizzate e deificate. Amen!
*
I diavoli
Graz, 24 giugno 1902
Attraverso differenti passi del Nuovo Testamento, il Padre Gesù chiarisce la vita degli uomini secondo la quale diventano diavoli e perché procedono contro le prescrizioni delle Leggi di Dio.
55. Ora passiamo alla contemplazione dei figli delle tenebre, i quali affollano il mondo d’oggi.
56. Paolo scrisse ai galati (5,16-21): «Io vi dico: 16 Camminate nello spirito, allora non commetterete le concupiscenze della carne. 17 Poiché la carne ha desideri opposti a quelli dello spirito, e lo spirito opposti a quelli della carne; entrambi si oppongono l’un l’altro. 19 Ora le opere della carne sono manifeste, e queste sono: fornicazione, impurità, impudicizia, voluttà. 20 Idolatria, veneficio[13], inimicizia, contesa, gelosia, vendetta, discordia, controversia, settarismo. 21 Invidia, assassinio, crapula, dissolutezza, …» ecc. – Per maggiori dettagli rileggete nel ‘Libro delle preghiere’ (cap. 9) riguardo alle 70 settimane del profeta Daniele, dove sono enumerati i peccati attraverso i quali l'uomo diventa un diavolo e un abitante dell'inferno.
57. Paolo scrisse agli efesini nel capitolo 5, dal versetto 3 in poi in questo senso, le seguenti parole: «3 La fornicazione e qualunque forma di impudicizia o di vergognosa avidità di lucro, tra di voi non devono essere esistenti, come si addice ai santi[14], 4 neanche sfacciataggine, né oscenità né sciocchezze, né tutto ciò che è indecente... 5. Infatti, sappiatelo e consideratelo bene, che nessun fornicatore, né impudico, né chi fa guadagni abietti, il quale è simile a un idolatra, avrà parte all’eredità nel regno di Dio e di Cristo».
58. L’erba cattiva nel campo del mondo sono i figli del maligno (Mt. 13,38). Tutti gli uomini che si attivano contro i comandamenti e gli insegnamenti sono figli di Satana. Dunque, questa è malerba in mezzo al grano, poiché chiunque commette il peccato, trasgredisce la Legge divina, perché il peccato consiste nella trasgressione di questa Legge (1° Gv. 3,4).
59. Paolo agli efesini scrisse ulteriormente: «1Anche a voi che eravate morti nelle trasgressioni e nei peccati, 2 nei quali siete vissuti una volta secondo il modo di vivere di questo mondo, secondo i suggerimenti del principe (della menzogna e dell'inferno) che regna nell'aria (delle concupiscenze e dei peccati, cioè secondo lo spirito di Satana), che opera nei figli dell'incredulità (poiché questi sono i figli del peccato),3 nei quali anche tutti noi abbiamo vissuto una volta secondo le voglie della nostra carne e compivamo i peccati secondo la volontà della carne e dei suoi desideri, poiché secondo la natura (del peccato) eravamo figli dell'ira (di Dio), come tutti gli uomini (Ef. 2,1-3) (…manteniamo l’Insegnamento per essere e rimanere membri di Cristo!)».
60. Qui Paolo dice chiaramente che nell’adempimento delle concupiscenze e dei desideri della carne, Satana, il principe della menzogna, regna sovrano, provocando gli uomini al peccato con le sue influenze. Perciò strappatevi da queste influenze che vi trascinano dritti dritti all'inferno e fanno di voi, diavoli, il cui principe è, appunto, Satana.
61. La luce proveniente dalle Altezze divine appare agli uomini troppo alta rispetto ai loro tenebrosi impulsi d’amore terreno che essi hanno per la materia.
62. Certamente ogni giorno il Mio Sole dell’Amore, in compagnia della luce del Sole materiale, percorre l'orizzonte della Terra dove c’'è la scuola dei Miei figli; purtroppo però sono molto pochi coloro che percepiscono questo Sole dell'Amore divino accanto al Sole materiale, perché l'occhio del loro cuore è offuscato e la loro sfera di vita è tenebrosa.
63. Gli uomini sono sepolti nella materia, che è l'anima solidificata di Satana, per questo sono tenebrosi, perché camminano nelle tenebre di Satana, nelle tenebre della carne, dove non può giungere nessuna luce del riscaldante Amore spirituale.
64. «Cristo è qui, Cristo è là!». – ‘Qui è il Redentore, là è il Redentore!’. Dal mondo tenebroso della miseria e della schiavitù nello spirito e nella carne, l’umanità accecata e istupidita crede di trovare la salvezza quando si mette nelle braccia dei vari deliziatori del mondo, solo che i risultati sono sempre negativi. Essi velano al ricercatore la verità della pace che gratifica il cuore, e lo rendono schiavo di se stesso nelle mani di raffinati deliziatori di sé, i quali mettono fuori e portano avanti l’una o l'altra bandiera, verso la quale i poveri in luce si precipitano, e certamente così a lungo, finché non sorgerà in loro la luce della verità essendo essi i pilastri su cui i vari deliziatori di sé avranno acquisito ricchezza e prestigio. Però, come i pilastri sono solo i sostegni e i portatori, così anche gli accecati sono sempre, solo i pilastri e i portatori di altri, e di solito non ne ricavano altro che tasche vuote e vane speranze, perché sono sempre le guide e i portabandiera ad avere l’arrosto.
65. In questa corsa verso la felicità e le vane speranze, essi gettano via tutto ciò che è divino e procedono nelle più profonde tenebre spirituali del mondo, e non hanno alcuna luce né via per la salvezza, perché il loro interiore è tetro e avverso alla verità spirituale.
66. Essi non sanno che con la loro vita avversa a Dio, sono stati posseduti da spiriti dell'inferno, i quali li dominano ed instillano in loro l'avversione verso tutto ciò che è divino e spirituale.
67. Così questi morti nello spirito camminano nel mondo ostinati nella materia e immersi nella ricerca della felicità terrena e transitoria, dimenticando completamente che c'è un Dio al quale renderanno conto della loro esistenza; e questi negano l'esistenza dell'anima umana e del regno degli spiriti a cui apparterranno dopo la morte del corpo fisico.
68. Considerato spiritualmente, questi sono esseri miseri, poiché invece di costruirsi il Cielo, sulla Terra si costruiscono l'inferno, di cui un giorno saranno abitanti.
69. (per loro) Tutti i vizi della vita carnale devono servire a rendersi la vita piacevole e dolce. A spese di questa vita breve e transitoria, si pecca da tutte le parti e si accumulano delitti, vizi e crimini per divenire degni abitanti dell'inferno, per non perdere il triste nome di essere un "vero diavolo".
70. O uomini, quanto assurdamente sprecate il tempo di grazia della vostra vita terrena, e quanto terribilmente, la verità del vostro tenebroso affaccendarvi, un giorno si presenterà dinanzi a voi, di cui non avete nessun presentimento! Tenebra, ira, furore selvaggio, eterno rimorso, desideri fiammeggianti di commettere vizi e crimini sconvolgeranno il vostro interiore e causeranno terribili sofferenze, perché avete servito solo il Satan, e così il Satan con il suo inferno selvaggio formerà anche la vostra ricompensa e il vostro domicilio interiore.
71. Nel “Libro delle preghiere teosofiche cristiane” (cap. 9)sono elencati i diversi peccati a cui gli uomini sono dediti, e questi costituiscono il materiale con cui viene costruito l'inferno. Andate a vedere in questo libro e ciascuno si cerchi i suoi peccati preferiti, affinché sappia con che cosa si costruisce in sé l'inferno come dimora per il futuro.
72. Solo che gli uomini sono troppo sicuri di sé per riconoscere i propri errori; quindi Io vi consiglio: “Leggete anche ‘La Teosofia cristiana’, affinché sappiate distinguere come si deve vivere e come vivete voi!”
73. Vi accorgerete che non sarete per niente in grado di comprendere come si possa vivere in modo così elevato dal punto di vista spirituale come vi insegna la Teosofia cristiana, perché il vostro essere interiore si opporrebbe violentemente a vivere com’è richiesto lì, ma questo perché voi appartenete già all'inferno e siete posseduti, accompagnati e dominati da spiriti infernali.
74. E come non c'è effetto senza causa, così è anche colpa solo del vostro modo di vivere mondano per il fatto che siete morti nello spirito, e per quelli spiritualmente progrediti, voi siete già contrassegnati dai vostri vizi, vedendovi come diavoli in forma umana che camminano in mezzo agli uomini.
75. Chi si sente colpito dalla verità di questo chiarimento, si converta e faccia penitenza, finché c'è ancora tempo! Amen!
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L’Alfa e l’Omega
Graz 24 giugno, 1902
Il Padre Gesù dà un'immagine del Suo Amore come Onnipotenza creante nell'Universo, e profetizza sulla fine del mondo materiale e ciò che ne sarà in seguito.
1. Cari figli! Nelle altezze luminose dell'Universo, nel grande mondo stellare di Regulus troneggia la santità dell'Amore divino che rappresenta l'Alfa e l'Omega nel mondo infinito.
2. In questa stella c'è una luce che anche il più grande arcangelo riuscirebbe difficilmente a sopportare per qualche minuto, mentre la luce del Sole, secondo i concetti terreni, sarebbe per lui la Luna. Tanto è grande la differenza tra la luce del Sole materiale, rispetto alla luce della primordiale luce centrale di tutti i soli nell'infinità.
3. In questa vulcanica, ma spirituale luce di ogni luce c'è il trono e il punto centrale dell’universale Dio onnipotente e Padre spirituale degli uomini. Perciò si dice: nessuno può vedere Dio e vivere, poiché Egli è un fuoco dell’Amore divorante, poiché Dio è Amore, e quindi la Luce centrale primordiale dell'Amore che, materialmente, è un Fuoco tutto divorante, mentre spiritualmente è un Amore ardente che, secondo il grado di sviluppo, è un Fuoco d’Amore tangibile, ma inesprimibile, dei supremi godimenti dell’amore, tanto che la potenza dell'immaginazione umana non potrà mai immaginarsi solo approssimativamente.
4. Questo Amore è la Potenza creativa spirituale attraverso la quale è sorta l'intera Creazione che si trova nell'Universo. Questo Amore è l'Alfa, ovvero la base primordiale del fondamento in Dio, poiché esso (l’Amore) è l'origine di tutti gli esseri e di ogni esistenza.
5. L'Amore è vita ed è il centro attorno al quale ruota tutto, poiché tutti i soli, pianeti, stelle, lune e terre girano intorno al loro asse secondo la Volontà dell'Amore divino. Ora sorge la domanda: “Cos’è l'asse e che aspetto ha, intorno al quale ruotano i mondi giganteschi nella Creazione dei mondi descrivendo le loro orbite che, nella loro corsa, devono attraversare, volando, l'aria eterica?”
6. Vedete, questo asse suddetto non esiste da nessuna parte, ma è semplicemente un’espressione necessaria in astronomia per indicare una rotazione simbolica che il corpo deve compiere, come per esempio la Terra intorno al suo asse, intorno al quale si muove una volta ogni 24 ore durante il suo corso di 365 giorni dell'anno.
7. Questo asse è l'Onnipotenza dell'Amore divino che fa ruotare i mondi nel loro percorso attraverso lo spazio tutte le volte che è necessario, per fare un periodo del loro circuito e per produrre le oscillazioni necessarie di cui hanno bisogno per rimanere nel loro percorso. L'asse stesso è l'Amore e l'Onnipotenza divina, il quale è il magnetismo e l'elettricità nell'Universo, perché attraverso questi è stato creato, guidato e sostenuto tutto.
8. L'Amore è quindi l'Alfa, ma anche l'Omega nella Creazione, esso è l'inizio e la fine della Creazione, il suo ciclo e il suo perfezionamento nell'Universo.
9. Sì, figlioli, se conosceste la potenza dell'Amore onnipotente in Dio, vi attraverserebbe un timore reverenziale tale da non poter emettere un suono per lo stupore. Io vi dico che un fulmine che si abbatte davanti ai vostri occhi o una devastante eruzione di un vulcano, è la potenza di una mosca rispetto a quella di un elefante, se paragonate il potere della Mia onnipotenza con il potere degli elementi della natura. Se però riflettete ancora più profondamente, dovrete alla fine scorgere che la vostra forza di immaginazione non può in alcun modo formarsi un'immagine della Mia onnipotenza, perché la Creazione che si libra nello spazio eterico è esistente e viene sostenuta solo attraverso la forza dell'onnipotenza della Mia divinità, che consiste nel creante e guidante Amore. E tuttavia, questo è qualcosa di così incomprensibile e gigantesco, che la ragione umana deve tacere per puro stupore e meraviglia!
10. Io sono l'Alfa e l'Omega dell'Amore nella natura e nello spirito, il che si traduce con l’inizio e la fine. La Mia onnipotenza è la stessa dappertutto, poiché sono connesso con l’intero mondo infinito, perciò nello spirito di un uomo esiste la stessa forza e onnipotenza come nell’intera Divinità, perché egli è un punto nel corpo dell’universalità e quindi può operare attraverso l’universalità. È come se qualcuno facesse un bagno in riva al mare; egli dirà di aver fatto il bagno nel mare, sebbene non abbia assorbito la sua intera colossale acqua. Se chiedete di nuovo: “Dov'è un inizio?”, e: “Dov’è la fine della Divinità o della Potenza di Dio?”, Io vi rispondo: “Prendete una sfera di cristallo puramente levigata e cercate dov'è il suo inizio e dove la sua fine”. non c'è né una fine né un inizio, essa è rotonda e uguale dappertutto, e così, comparativamente, è anche con la Divinità nell'Universo.
11. Dal momento che Io sono l'Alfa di ogni vita e di ogni essere nella Creazione, allora potete comprendere che da nessuna parte c’è qualcosa dove Io non sia, perché l’intera Creazione è solo una sfera materiale esteriore nella Divinità.
12. I mondi orbitano e ruotano all’infinito nella loro corsa, e tutto questo è l'effetto dell'onnipotenza di Dio che fa girare l’intera Creazione attorno al suo grande asse, il che si chiama ‘la forza dell'onnipotenza dell'Amore divino’.
13. Nondimeno, verranno tempi in cui tutta questa Creazione visibile passerà, allora verrà l'Omega, ovvero la fine del mondo materiale, perché tutto si spiritualizzerà con la nobilitazione e la spiritualizzazione dell'umanità, così che tutto ciò che è tenebroso e invisibile scomparirà e si trasformerà in ciò che è chiaro e trasparente come l'aria, perché l'oscuro e tenebroso non è altro che l’ottenebrato attraverso il peccato dell'anima del grande spirito primordiale Lucifero-Satana.
14. Quando dunque, dopo innumerevoli milioni di anni, il mondo sarà di nuovo del tutto permeato spiritualmente con l’amore, allora anche i mondi giganti, inclusa la Terra, si trasformeranno in mondi completamente trasparenti e riempiti di luce, allora li trasformerò in meravigliosi mondi luminosi come dimore di spiriti beati, dove questi, felicissimi, gioiranno nella Magnificenza divina, nelle gioie e nelle delizie celesti, rallegrandosi del Padre loro che li ha trasferiti così in alto e resi felici ponendoli nelle condizioni divine.
15. Figlioli! Lavorate sul vostro io con tutte le vostre forze, affinché veniate presto a Me, poiché allora godrete già di ciò che ho menzionato qui, e sarete figli del Mio Amore divino! Amen!
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La causa del perché i cavalli si adombrano
Graz, 25 giugno 1902
Il Padre Gesù chiarisce da dove deriva il fatto che i cavalli di solito sono timidi e scappano per ragioni sconosciute.
1. Cari figli, le anime dei minerali, delle piante e degli animali sono chiaroveggenti, ma non tutte uguali, infatti, devono essere chiaroveggenti, altrimenti in genere non vedrebbero nulla, allora anche l'occhio materiale degli animali e degli uomini non sarebbe utile a nulla, se le anime non fossero chiaroveggenti, il che è una chiaroveggenza spirituale.
2. L'occhio materiale dell'animale e dell'uomo è simile a una lente della macchina fotografica, la cui lente riproduce l'immagine su una lastra di vetro opaca in una forma rovesciata, ma questo non è il caso negli animali e negli uomini, poiché a questi l'immagine non appare in forma rovesciata, bensì in forma naturale, ma corrispondentemente rimpicciolita e nella giusta proporzionata dimensione. Se l'occhio non fosse stato creato per la riproduzione artificiale, allora porterebbe davanti al vostro occhio l’intera dimensione originale, e non sareste in grado di percepire nemmeno una montagna, poiché essa si ergerebbe nella sua colossale grandezza davanti ai vostri piccoli occhi. Perciò ho dovuto costruire l'occhio in modo che fosse in grado di accogliere in sé ogni dimensione, di mostrarvela nelle sue dimensioni naturali e tuttavia apparire ai vostri occhi nella più piccola forma come copia dell'originale.
3. Vedete, questa è stata un'arte di cui voi non potete farvene una giusta immagine, perciò questo per voi rimane un miracolo, perché non potete imitarMi. La creazione delle meraviglie della natura è una caratteristica del Creatore. Voi potete contemplare i miracoli ogni giorno credendo di capire tutto fino in fondo, ma chi comprende qualcosa fino in fondo può imitarlo, voi invece non lo potete, quindi per voi rimane un miracolo. Ho voluto sottolineare questo affinché coloro che vogliono portarMi via l'onore asserendo che non ci sono miracoli, ma solo leggi inesplorate della natura, si rendano conto della loro tenebra spirituale e dell'impotenza nell'opera miracolosa della natura e si umilino, poiché essi stessi devono rendersi conto se per caso non siano posseduti dalla dotta megalomania, per il fatto che l'uomo è solo un essere impotente quando si avvicina e vuol dare vita alla natura e strapparle un miracolo.
4. Gli eruditi usano ogni sorta di storte e strumenti per riuscire a fare qualsiasi cosa. DiteMi: dove sono le Mie storte[15] e gli strumenti artificiali con i quali produco giornalmente meraviglie a milioni di nuova vita? Vi ho fatto fare molte stupende invenzioni in tutti i campi, ma non un singolo Mi ha lodato e ringraziato per questo; perciò a tali teste altezzose devo dire la verità, che devono ringraziare solo Me per tutto, e che senza di Me non possono inventare nulla.
5. Vedete, nel magnetismo e nell'elettricità è rappresentata l’intera Divinità, essendoci in Essa l'Amore creante, la Sapienza modellante, lo Spirito Santo dell'onnipotente forza di volontà del Creatore. Voi conoscete il potere di queste due forze dominanti il mondo, e ora impiegatevi se sarete mai in grado di creare solo la più piccola nuova erba o un nuovo essere vivente con queste e mantenerlo in vita come faccio Io!
6. Potete studiare tanto da diventate tutti folli per puro sforzo cerebrale, ma non acquisirete mai il Mio privilegio creativo! Voi credete di essere signori dell'esplorazione e dell'invenzione. No! Voi siete in errore, tutto è solo sotto la Mia autorizzazione di aprirvi gli occhi sul fatto che c’è una innumerevole quantità di forze nascoste nella natura che finora erano sconosciute e che Io vi faccio esplorare poiché siete Mie creature; ma sempre con l’intimazione: “Fin qui e non oltre!”, poiché se volessi illuminarvi su tutto, la Terra con i vostri vizi odierni diventerebbe un inferno, tanto che perfino Satana dovrebbe venir da voi a scuola della raffinata malvagità, poiché con le forze e le capacità spirituali che sono in ogni uomo – dal momento che Io, lo spirito di Dio, dimoro in lui – vi uccidereste e vi derubereste l’un l’altro da lontano e invisibilmente. Vi fareste una tale oppressione reciproca, sfruttamento e depredazione allo spirito, al corpo e agli averi, che sarebbe atrocemente terribile vivere nel mondo; anzi, potreste realizzare cose che non posso descrivere neanch’Io approssimativamente, a meno che un tipo accorto non si applicasse su questo e le scoprisse. In tempi successivi tutto questo si rivelerà, ma allora gli uomini saranno già angelicamente buoni e quindi non ne faranno uso. Ora ritorniamo al nostro tema stabilito.
7. La costruzione o formazione dell'occhio è dunque un’opera meravigliosa della Mia onnipotenza creatrice. L'occhio, nella sua forma semisferica è formato in modo tale da poter accogliere in sé l'intera immagine figurativa che si estende davanti all'uomo, e può presentarla all'anima per la contemplazione allo stesso modo di come la lente può fotografare l'immagine di un paesaggio sulla lastra del fotografo.
8. All’apparenza s’immagina che l'occhio e la camera oscura del fotografo lavorino allo stesso modo, ma non è così; poiché la lastra fotografica mostra l'immagine in forma rovesciata, l'occhio nel modo naturale; la camera oscura deve prima essere messa dritta, in modo che mostri l'immagine giusta e chiara, l'occhio è sempre pronto a vedere e ad accogliere; l'apparato fotografico mostra l'oggetto solo fintanto che l'oggetto sta davanti all'apparato; l'occhio trattiene tutto ciò che afferra e non lo lascia più andare, ma viene guidato spiritualmente attraverso l'anima nel piccolo cervello e lì messo in serbo per l'eternità nelle piastrine spirituali del cervello che formano la dispensa della vita dell’uomo. Se ora valutate queste differenze più in profondità, vi sembrerà esserci una grande differenza tra l'apparato fotografico e l'occhio, e con quest’ultima caratteristica l'occhio nella natura è un vero miracolo del meraviglioso Creatore.
9. L'anima si contempla le immagini materiali nell'occhio, e lo spirito nerveo, che è il suo apparato operativo, comunica la comprensione attraverso il cervello. Vedete che questo è un ulteriore capitolo proveniente dalle meraviglie della Creazione che nessun erudito può eseguire. Non vorrei ripetervi che tutta la Mia opera è una creazione miracolosa, ma è proprio per questo che accade, affinché certi spiriti altezzosi ed eruditi che sono caduti in deliri di grandezza, spiriti tenebrosi o notturni della scienza, con la loro sconfinata arroganza accademica vogliono liberarsi di Me e negano i miracoli nella natura e quindi anche Me, il Taumaturgo. Essi devono prima fare la stessa cosa, solo dopo dire: “Non c'è nessun miracolo, perché possiamo fare la medesima cosa noi stessi!”. La vostra impotenza punisce la vostra stessa arroganza e vi mostra come ignoranti, perché impotenti, millantatori orgogliosi che si cospargono reciprocamente l'incenso sulla loro arroganza, per abbagliare il popolo che ha una grande idea della loro immaginata sapienza scientifica, che però nei fatti e nella realtà non esiste. Perciò vi dico: “Siate umili, dichiarate apertamente che sono Io a farvi inventare o esplorare questo o anche quello, e ringraziateMi pubblicamente sacrificando a Me il merito!”. Allora l'invenzione progredirà molto più veloce e meglio, se riporterete i vantaggi dell'invenzione a beneficio del popolo e non facendo i ricchi ancora più ricchi e il popolo ancora più povero.
10. Ora viene la domanda: “Se tutte le anime vedono, perché devono avere occhi materiali, in modo da poter contemplare le cose attraverso la materia?”. Vedete, l'anima vede certamente tutto, nondimeno, non come appare materialmente, ma vede spiritualmente e quindi tutto è solo rispondenza del senso materiale, ma non il materiale stesso. Per comprenderlo giustamente vi rimando ai sogni che voi non potete spiegare perché sono rispondenze della verità. L'anima comprende lo spirituale; essa si deve contemplare il materiale attraverso l'occhio materiale, trasmetterlo al cervello alla velocità della luce e così rendervelo comprensibile. Solo nei sogni veri l'immagine vi appare secondo natura, perché Io stesso produco questa mediazione, per rappresentarvi la verità in modo conforme al vero.
11. Gli occhi materiali degli animali e degli uomini vedono solo cose materiali; quelli spirituali vedono invece solo cose spirituali, e non cose materiali.
12. Ci sono tuttavia differenze tra animali e uomini nel vedere lo spirituale. Proprio come non tutti gli uomini vedono lo spirituale, così non tutti gli animali vedono lo spirituale finché il corpo carnale viene ancora mantenuto, perché le anime nello stato di veglia del corpo carnale sono completamente sepolte e occupate nella carne. Invece nel sonno l'anima degli animali come quella dell’uomo vedono solo spiritualmente.
13. È noto che topi, ratti, gatti e cani vedono di notte. Questo vedere è proprio un vedere spirituale, poiché essi non vedono con gli occhi materiali. Ora per afferrare correttamente il seguito della spiegazione è necessario riferire qui qualcosa della migrazione delle anime.
14. L'anima umana inizia nel regno minerale e migra dalla specie della pietra più semplice a quello più fine nel corso di centinaia di migliaia di anni, accogliendo quindi in sé tutti gli specifici animici del regno minerale, ed entra nel regno vegetale nel muschio della roccia. Quando ha accolto in sé tutte le specifiche vegetali che sono destinate per lei, passa da un fiore o tramite un altra pianta nobile nel regno animale, e precisamente in uno dei semplici vermi o dei piccoli insetti, e prosegue così in alto fino al regno degli uccelli come il più nobile del regno animale, perché da lì ha luogo l’ultima trasformazione dell'anima animale; ciò perché nella sua migrazione, durata circa un milione di anni, ha accolto in sé tutti gli specifici animici del mondo ed è diventata un microcosmo nel macrocosmo, cioè è diventata il piccolo mondo nel grande mondo, avendo accolto in sé spiritualmente tutti i costituenti che esistono nella terra, nell'acqua e nell'aria. Con ciò è matura, e ora avviene la sua trasformazione finale, e l'anima umana è lì, in attesa di essere concepita, per edificare il corpo umano per sé, come sua dimora nel grembo materno.
15. Quando quest’anima errante è compiuta nei topi, allora da molte anime di topo viene formata un'anima di gatto, dall'anima del gatto diventa l’anima di un cane, dall'anima di un cane e di bovino diventa invece l’anima di cavallo, e quindi tutti questi animali hanno una forte indole di chiaroveggenza, perché sono solo trasformazioni di un'anima inferiore in una successiva più nobile.
16. La chiaroveggenza di questi animali è presente di giorno e di notte, questa è particolarmente forte nei cavalli i quali vedono quindi spiritualmente tutto ciò che accade e compare lì, perché di tanto in tanto gli spiriti davvero cattivi provenienti dal secondo inferno, i quali hanno un aspetto spaventoso, si avvicinano a loro, e qui i cavalli si adombrano e corrono a più non posso per sfuggire a questi mostri. Questo è l'unico motivo, quando leggete nel giornale che i cavalli del vetturino NN (nel 1900!) si sono adombrati per un motivo sconosciuto e sono partiti al galoppo.
17. Sarete colpiti dai ripetuti rapporti che i cavalli si sono adombrati per qualche motivo sconosciuto e penserete che ci deve essere certamente qualcosa di insolito, perché dei cavalli completamente quieti, senza alcuna causa esterna o materiale visibile, diventano improvvisamente selvatici e scappano via come deliranti. Vi deve certamente venire in mente che ci deve essere qualcos'altro tra il cielo e la Terra di cui non vedete né sospettate nulla. Anzi vi dovrebbe essere chiaro e lampante che la gente comune deve aver ragione quando dice che i cani e i cavalli vedono gli spiriti e ne hanno paura, dal momento che i fatti sembrano troppo evidenti perché un senno sano li possa liquidare come superstizione.
18. Con questo avete ricevuto nuovamente una luce dalle sfere spirituali e, nello stesso tempo, anche un avvertimento davanti alla vita troppo mondana, affinché voi stessi un giorno non andiate in giro per il mondo come mostri e spaventiate i poveri animali, Amen!
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Chiarimenti di passi biblici contraddittori
Spiegazione del senso spirituale e materiale della Bibbia
Graz, 30 giugno 1902
Illuminazione spirituale dei passi di Matteo (10,34-38) e di Luca (14,26-27) da parte del Padre Gesù che, presi materialmente, hanno costituito uno scandaloso inciampo nella Bibbia.
1. Miei cari figli, i criticanti detrattori biblici si urtano nei seguenti passi degli evangelisti Matteo e Luca:
I ) Matteo 10,34-37: «Non crediate che Io sia venuto a portare pace sulla Terra. Non sono venuto a portar pace, ma la spada. 35 Io, infatti, son venuto a dividere il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera, 36 e i nemici dell'uomo saranno i suoi stessi familiari. 37 Chi ama il padre o la madre più di Me, non è degno di Me; e chi ama il figlio o la figlia più di Me, non è degno di Me».
II ) Luca 14,26: «Se uno vuol seguirMi e non rinuncia (in greco odia) a suo padre, a sua madre, a sua moglie e ai suoi figli, fratelli e sorelle, anzi perfino alla propria vita, non può essere Mio discepolo».
III Matteo 10,38 e Luca 14,27: «E chi non prende la croce su di sé e non Mi segue, non è degno di Me».
2. Esaminiamo ora questi versetti che, se interpretati materialmente, costituiscono la più stridente contraddizione all'Ordine mondiale divino com’è esistita dai giorni di Adamo; tuttavia, spiegandoli secondo il loro contenuto spirituale, ci convinceremo che non contengono affatto una contraddizione, bensì portano in sé la Verità divina nella Luce spirituale. Perciò vogliamo affrontare subito la loro spiegazione spirituale, come Io, che ho espresso questi versetti, li ho compresi e vorrei che fossero compresi da tutti gli uomini.
3. Voi non dovete considerare Me, Cristo, come un Uomo che ha parlato umanamente, bensì, come uno Spirito di luce o di Sapienza divina, la cui profondità mai sonderete. Perciò non urtatevi in Me nelle vostre tenebre spirituali, ma in voi stessi che, pur essendo figli Miei, siete tuttavia oscuri com’è oscura la mezzanotte senza il chiaro della Luna.
4. Io so che vi soffermerete su questo e direte: “Sì, padre, perché non ci dai luce, dal momento che Tu sei lo Spirito di luce e sei la Sapienza infinita in Dio?”
5. A questo vi rispondo che non è colpa Mia se siete tenebrosi, ma vostra, perché invece di percorrere le Mie vie, preferite percorrere quelle che vi insegnano i filosofi del mondo e gli spiriti impuri.
6. Non è compito Mio costringervi a vivere secondo i Miei comandamenti e insegnamenti, ma dovete voi stessi prendere in mano la situazione ed appropriarvi delle virtù con le quali Io, come Luce centrale divina, vi ho preceduto[16]. Solo queste virtù, infatti, sono adatte a crearvi luce spirituale, se v’indirizzate precisamente secondo queste e le trasformate in atti d'amore per Dio e per il prossimo. Dopo questo chiarimento preliminare veniamo alla spiegazione dei versetti citati da Matteo e da Luca.
7. Il profeta Isaia (Is.9,5) mi chiama Principe della pace. Ora vi domando: “Come fanno ad andare d’accordo il Principe della pace e quello della spada?”. Questa è certo la più evidente contraddizione. Solo che in Dio non ci sono e non devono esserci contraddizioni! Non ho Io predicato sempre l’amore, l’umiltà e la pazienza? Non ho forse detto a Pietro: «Riponi la tua spada nel fodero!»? Ciò significa: non uccidere! – E non è scritto nell'Apocalisse: «Chi uccide con la spada, dovrà essere ucciso con la spada? » (Ap.13,10). – Vedete, queste sono pure contraddizioni, perché interpretate le Sacre Scritture che sono libri spirituali secondo le lettere materiali, invece di afferrarle con le rischiaranti spade dello spirito (Ef. 6,17).
8. La spada che Io, lo Spirito dell'Amore Divino (1° Gv.4,8-16; Mt.22,37-40) e il Principe della pace avevo in mente, è la spada della lotta spirituale contro il Satan nella carne, che qui è ogni sorta di vizi, cattive caratteristiche e depravazioni che continuamente provocano e attirano l'uomo al peccato. Questa spada che qui è: il fuggire dal peccato, la preghiera a Me per aiuto contro le tentazioni, e quando gli spiriti della carne si presentano troppo prepotenti, il vero e proprio digiuno materiale, per indebolire l'impeto della carne, vi è caldamente raccomandato, ed è stato portato sulla Terra da Me attraverso il Mio insegnamento dell’Amore, ma non la spada materiale con cui si uccide il corpo di carne. Il versetto 34 del 10° capitolo di Matteo è quindi spiegato, perciò andiamo al versetto 35.
9. Qui sta scritto: «Io son venuto a separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre e la nuora dalla suocera».
10. Questi versetti, presi materialmente, non hanno alcun senso ragionevole, anzi sono del tutto contrari al buon senso, come quelli successivi che sono contrari all'ordine universale di Dio e alla comprensione degli uomini. Queste enormi contraddizioni, confrontate con altri insegnamenti dell'Amore e della Sapienza divina che nel Nuovo Testamento costituiscono la verità del Mio Io, sono idonee a condurre spiriti illuminati dalla ragione a consigliarsi e ad esaminare, e alla fine a guidare all'insegnamento: «Pregate e vi sarà dato». Certamente Io dissi: «Esaminate tutto, conservate ciò che è buono»; ma non ho mai detto: criticate, motteggiate e trascinate nel fango ciò che non vi sembra saggio secondo la vostra ragione mondana, bensì: «Beati i poveri in spirito, cioè gli umili, perché di essi è il regno dei Cieli » (Mt.5-3), il che significa: riconoscete umilmente la vostra ignoranza e incapacità, e venite a Me con cuore umile, pregando per il chiarimento, la risposta e la spiegazione, e vi sarà concessa. Ora vi do la spiegazione:
11. Il padre dell'uomo che qui è inteso, significa nella rispondenza "orgoglio della sapienza intellettuale", egli è lo stesso diavolo di cui dissi ai farisei: «Il diavolo è padre vostro, e voi vorreste soddisfare volentieri i desideri del padre vostro. Fin dall'inizio egli fu un omicida e non perseverò nella verità, poiché in lui non c'è nessuna verità. Quando mente, parla di quel che gli è proprio, perché è un bugiardo ed è padre della menzogna» (Gv.8,44).
12. Non era forse giusto che Io venissi a separare questo diavolo dagli uomini, mediante i Miei insegnamenti? Infatti, egli è il padre della menzogna nell'uomo ed è un diavolo che porta gli uomini nelle tenebre spirituali dell'inferno.
13. Veniamo ora alla separazione della figlia dalla madre. Cosa significa qui, figlia, e cosa, madre? La figlia è la "sapienza mondana", la madre invece "l'egoismo razionale", quindi la sapienza deve essere separata da sua madre ed educata dall'insegnamento dell'Amore e diventare essa stessa amore.
14. E infine, chi è la nuora che deve essere separata dalla suocera? La suocera è "l’egoismo" e questa ha generato la figlia chiamata "desiderio". Questa nuora deve essere separata da sua suocera e, attraverso l'insegnamento dell’amore per il prossimo, trasformata in misericordia e altruismo, per cui l’avidità dell'egoismo si perde e si trasforma in una virtù dell'amore cristiano che rende felici gli uomini.
15. Il versetto 36 dice che i nemici dell'uomo saranno i suoi stessi familiari. E chi sono questi familiari? Questi familiari sono tutti i vizi e le cattive caratteristiche che trascinano gli uomini dallo spirituale al materiale, quindi essi sono nemici dell'uomo perché lo attirano nella morte dello spirito, e dopo la morte del corpo lo portano all'inferno.
16. Il versetto 37 dice: «Chi ama il padre o la madre più di Me non è degno di Me; e chi ama il figlio o la figlia più di Me non è degno di Me».
17. Chi quindi ama l'orgoglio della sua sapienza intellettuale e l’egoismo della saggezza intellettuale più di Me, non è degno di Me; e chi ama la sapienza mondana più di Me non è degno di Me.
18. Ora veniamo a Luca (14,26), dove dice: «Se uno vuol seguirMi e non rinuncia a suo padre, a sua madre, a sua moglie e ai suoi figli, fratelli e sorelle, anzi perfino alla propria vita, non può essere Mio discepolo».
19. Questo versetto di Luca vi dice: “Chi non rinuncia al suo orgoglio, alla sua sapienza, al suo egoismo, al suo amore carnale e alle sue immagini mentali, alla sua prudenza e sapienza, anzi perfino alla sua stessa vita nei vizi menzionati, non può diventare figlio Mio”.
20. L'ultima richiesta del Mio Amore a un uomo che vuol diventare figlio Mio è che deve portare volentieri la sua croce che carico su di lui per amor Mio, affinché diventi degno di Me. Per questo dissi: «Venite a Me voi tutti che siete affaticati e oppressi, Io vi voglio ristorare». Infatti, quando carico a qualcuno una pesante croce, non deve mormorare contro di Me, perché essa è caricata per la sua guarigione, affinché cominci ad odiare la materia e venga a Me in preghiera e amore e Mi implori per ciò che ha bisogno.
21. Con questo, tutti i passi difficili e urtanti sono stati chiariti e spiegati, e da ciò vedete che erano solo immagini rispondenti spirituali dei vostri vizi che, d'ora in poi, dovrebbero darvi così tanto scandalo da farvi passare alle virtù opposte, le quali si chiamano: umiltà di cuore verso Dio e verso il prossimo, misericordia disinteressata, umile devozione ai Miei comandamenti e insegnamenti, castità negli atti, nei pensieri e nelle parole, fiducia infantile per rivolgervi verso di Me senza critiche, ripudiando tutti i vizi, le cattive caratteristiche e dissolutezze mondane, le quali vanno contro i Miei comandamenti e insegnamenti.
22. Vedete, faccio questa richiesta a ogni uomo che vuol diventare figlio Mio, e quindi anche a voi, poiché nessuno può e verrà a Me nel Cielo senza seguire le Mie richieste. Amen!
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Il Sole fermo su Gabaon e la Luna ferma nella valle di Ajalon!
Graz, 1 Luglio, 1902
Spiegazione del padre Gesù, sul significato delle parole di Giosuè, e perché tutti i cananei che si opposero agli israeliti furono uccisi.
«O Sole, fermati su Gabaon; e tu, Luna, nella valle di Ajalon»
1. Miei cari figli, non c'è un solo capitolo del Vecchio Testamento menzionato così spesso come questo, nel quale viene riportato che Giosuè ordinò al Sole di fermarsi su Gabaon, e alla Luna nella valle di Ajalon, ed essi gli obbedirono.
2. Non è la fede il motivo per cui si cita questo versetto 12 del 10° capitolo del Libro di Giosuè, quanto lo scherno degli eruditi di citare un versetto nel quale essi non credono; perché va da sé che il Sole materiale e la Luna materiale non si sono fermati, dal momento che questo contravviene all'ordine della creazione del mondo e non può in nessun caso aver luogo, poiché chi comprende l'esattezza delle orbite del Sole e della Luna, come le comprendo Io, il Creatore, non penserà nemmeno per un istante che Giosuè avrebbe osato esprimere una cosa del genere, tanto meno crederebbe che questo sia di fatto accaduto con il Sole e la Luna materiali!
3. Su questo, l’incredulità non è così importante, ma lo è la sua derisione, ed è questa che merita di essere punita.
4. Se ci fosse luce nella testa degli schernitori, allora già da lungo tempo avrebbero intuito che Giosuè non poteva avere in mente il Sole visibile del giorno e la Luna di notte, poiché Giosuè non disse: “Sole e Luna fermatevi finché non abbiamo avuto ragione sui nostri nemici”, bensì, Giosuè non parlò al Sole del mondo, ma al sole di Gabaon, e neanche alla Luna della notte, bensì alla luna che era nella valle Ajalon, e questo è qualcosa di completamente diverso, perché ognuno logicamente pensante capirà che Io non ho creato né un sole per Gabaon né una luna per la valle Ajalon! E con ciò la beffa ritorna agli schernitori che fanno di Giosuè e delle Sacre Scritture il gioco delle loro freddure.
5. Voi volete prendervi gioco di Dio e del Suo libro sacro? Questo vi registrerà sempre la vergogna, perché non comprendete questo libro spirituale senza un chiarimento dall'alto. Rimanete umili e dichiarate francamente: “Non comprendiamo queste parole, cosicché devono essere quasi spirituali per essere colte, dal momento che non sono intonate secondo il senso letterale. Il Sole non si è mai fermato, e non era nemmeno necessario che si fermasse a causa della guerra di Giosuè e della sua parola”.
6. Ebbene cosa avrebbero dovuto significare queste incomprensibili parole di Giosuè? Vedete, queste parole hanno il seguente significato: il Sole qui significa l'amore per Dio e la ferma fiducia in Lui a Gabaon, mentre la Luna significa l'amore per gli uomini, che Giosuè ricordò all'antico Israele che doveva gestire perfino nella valle Ajalon.
7. Si obietterà di nuovo: “Gli israeliti, nondimeno, uccisero tutti e nessuno fu risparmiato, né re né popolo, né uomo, né donna, né bambino; fu un massacro spietato e barbaro di ogni essere vivente che cadde nelle loro mani, e tutto su ordine di Dio, il Quale si definisce Amore e Misericordia chiamando tutti gli uomini ‘figli Suoi’! Come si spiega questa ingiustizia e questa strage implacabile di colpevoli e innocenti?”
8. Vedete, qui c’è il punto nel quale ci si urta ancora di più che nelle parole di Giosuè, quando dice che il Sole e la Luna si fermarono. Alle parole di Giosuè semplicemente non si crede perché, prese materialmente, sono illogiche; ma qui si deve rimproverare Dio e Giosuè per quello che contravviene all'amore e alla misericordia, e quindi, o non c'è nessun Dio, o l'intera faccenda è tutta una favola; oppure, Dio è un Dio della crudeltà e della vendetta?
9. Qui devo andare un po' oltre per confutarvi le vostre imputazioni apparentemente giuste.
10. Le terre lungo il fiume Giordano erano state un'antica proprietà dei figli d’Abramo, e quindi, giustamente reclamate. Invece i popoli che vi si erano insediati consideravano il paese come loro proprietà, poiché non sapevano nulla della promessa fatta ad Abramo; non così gli israeliti. Questi sapevano bene che le terre lungo il fiume Giordano erano state abitate dal loro popolo fin dalla creazione di Adamo, il quale si lasciò sempre guidare da Dio e sapevano della promessa fatta ad Abramo, e ora si trovavano lì direttamente per prendere possesso di questa terra promessa.
11. Anche i cosiddetti cananei avevano certamente il diritto in questi paesi di chiamare il territorio loro proprietà secondo i propri concetti, poiché anche loro erano gli antichi abitanti, ma a quel tempo c'era ancora un terzo fatto, vale a dire che Io, il Creatore e Proprietario della Terra, ne disponevo a Mia discrezione, e dal momento che ho benedetto in modo particolare il territorio del Giordano come passata parte costitutiva del paradiso terrestre, questo era un territorio della massima prosperità per quanto riguarda la crescita delle piante e l'allevamento del bestiame. Per questo fu chiamata ‘la terra promessa’ ad Abramo e ai suoi discendenti, i quali erano proprio gli israeliti che stavano sotto Giosuè. Grazie ai prati fioriti e ai pascoli, si praticava un ricco allevamento di bestiame e c'era molto miele, perché le api del bosco trovavano cibo in abbondanza, tanto che il miele sgorgava a profusione dalle cavità degli alberi in cui vivevano le api, e in alcuni punti si formavano piccoli stagni per il miele sgorgante. Perciò questa terra fu chiamata: “La terra promessa, dove scorre latte e miele”; perché, di fatto, c'era così tanto latte, miele e frutta, che gli uomini vivevano solo di latte, miele, pane al latte, burro, formaggio e frutti degli alberi. C’era un’abbondanza di tutto ed era di eccellente qualità.
12. Si presentarono quindi 40.000 giovani combattenti della tribù d'Israele che erano diventati adulti durante i 40 anni da quando i loro genitori avevano lasciato l'Egitto, per riprendersi la loro antica eredità primordiale e popolarla con la loro stirpe, poiché la moltitudine del popolo con mogli e figli contava circa 120.000 persone.
13. Gli israeliti non avrebbero massacrato i popoli, se questi si fossero sottomessi volontariamente; e poiché a Gabaon e nella valle Ajalon gli heviti si arresero volontariamente, perciò Giosuè esclamò al suo esercito: «Sole, fermati su Gabaon! E anche tu, Luna, nella valle Ajalon!». Con la qual cosa, spiritualmente disse: “Risparmiate la vita degli heviti per amore a Dio e nella fiducia sulla Sua conduzione, e abbiate amore per il prossimo con la valle Ajalon dove non vi è stata opposizione”.
14. Altre città invece si opposero più ostinatamente agli israeliti, perciò Io, il Signore del suolo terrestre, aiutai a distruggere questi popoli, altrimenti non sarebbe stata una terra della promessa, della quiete, della pace e della prosperità, bensì una terra di lotte continue, di guerre, di assassinii e di disordini. Ci sarebbero stati attriti quotidiani, aggressioni omicide e i più grandi inconvenienti, e quindi i cananei dovettero essere sterminati, affinché ci fosse pace nel paese e le guerre non tornassero a dilagare con le nuove generazioni dei cananei, sebbene non ne sarebbero mancate in tempi successivi.
15. Questo è stato il motivo per cui Io stesso, come Dio, ordinai di eliminare i pagani cananei, per far poi regnare la pace nel paese. Io stesso dovevo aiutare ad eliminarli con la Mia Onnipotenza, poiché non c'era altro modo di renderli docili a riconoscere gli israeliti come loro padroni.
16. Perciò non siate subito così impertinenti sulla Mia conduzione del popolo d'Israele, se qualcosa in essa vi appare incomprensibile, ma pensate adesso così come se voi foste Dio, gli israeliti invece figli di Dio, diteMi come padri e signori del suolo terrestre, non mettereste tutto in movimento per inserire i vostri buoni figli nel loro diritto di eredità? Certamente l'avreste fatto. Io avrei volentieri assegnato ai cananei un'altra regione, ma non l'avrebbero accettata, e quindi non restava nient’altro che sterminarli.
17. Voi contraddirete di nuovo, dicendo: “Anche i cananei erano figli di Dio, perché furono sterminati per dare agli altri figli di Dio la loro dimora?”. Vedete, questa è un'importante obiezione e deve quindi essere presa in considerazione, per eliminare ulteriori inciampi.
18. Gli uomini sono certamente figli di Dio, ma di due specie di caratteri: gli uni obbediscono ai Miei comandamenti e si lasciano guidare; gli altri fanno il contrario. I primi diventano figli di Dio, i secondi sono diavoli, perché è una prole infernale. Quindi anche i cananei in passato erano adamiti, solo che con la loro vita lontana da Dio divennero tenebrosi e caddero nel paganesimo, e con questo non c'era salvezza, essi dovevano essere estirpati; come anche in futuro gli uomini malvagi, con l’instaurazione del regno millenario dell’amore, saranno estirpati dalla Terra attraverso carestie, pestilenze, guerre e ogni genere di eventi naturali, elementari e mondiali, poiché altrimenti non si può parlare dell'instaurazione del regno di Dio sulla Terra, quando ci sarà una sola comunità di credenti e un solo Pastore.
19. Ognuno si prenda ben a cuore queste Mie ultime parole, in modo da poter sperare in un futuro fortunato. Amen!
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Storie di fantasmi
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9/1 - Apparizione di una persona deceduta, al fratello in stato di veglia
Sonnenburg in Prussia, 12 gennaio 1902
Il signor J.K . descrive all'editore della rivista teosofica cristiana “Misteri”, per la rubrica "”Allora e adesso” la sua esperienza del 1862, quando sua sorella gli apparve al momento della morte; su questa il Padre Gesù ha dato tramite Franz Schumi la spiegazione finale, sul perché la defunta poté presentarsi a quel tempo.
1. «Stimato signor Ulrich, Lei vorrebbe la relazione di un'esperienza dal mio passato che, nonostante i lunghi anni trascorsi, ha lasciato un'impronta incancellabile nella mia anima! È ancora così chiaro davanti ai miei occhi come se fosse accaduto pochi giorni fa.
2. Nel 1862 lavoravo come operaio a Sonnenburg. Dal momento che ero in buoni rapporti con i miei parenti, madre e fratelli a Treviri, e scambiavo di tanto in tanto una lettera, il che accadeva molto raramente poiché la colpa era mia, ero comunque sempre doppiamente felice quando ricevevo notizie da casa. Fui particolarmente contento quando, nella primavera del 1862, ricevetti l’annuncio del fidanzamento di mia sorella Bertha, la preferita, ma, come al solito, rimandai la risposta e le congratulazioni alle calende greche. In breve, trascorse la primavera, l'estate e metà dell'autunno, ovviamente alla risposta non ci pensavo, con i miei 20 anni avevo cose più importanti da fare, allorché, era la fine di ottobre, andai a letto verso le 11 di sera. Il mobile letto era quello che viene chiamato un'alcova con una piccola finestra e circa 7 metri quadrati. Due letti, uno per il mio compagno di stanza e uno per me, e questi occupavano l’intera stanza. Quando andai a letto non riuscivo a dormire a causa del terribile russare del mio coinquilino, e nonostante lo chiamassi, continuava a russare. Lo lasciai fare, perché il mio intero sistema nervoso all’improvviso si era ribellato. A questo punto ai piedi del mio giaciglio apparve un bagliore luminoso, come se stesse sorgendo una bella mattina d’estate, e contrastava intensamente l'oscurità nel resto della stanza; venne come una nuvola bianca, e aumentava rapidamente. Mi misi a sedere sul letto, e nonostante il cuore mi battesse forte, i miei occhi erano fissi sull’immagine che ritraeva mia sorella Bertha in una bellezza meravigliosa ma senza colore. Dopo 40 anni che da allora sono trascorsi, vedo ancora l'immagine davanti a me nel suo insondabile splendore. Afferrai non molto delicatamente il mio compagno perché si svegliasse e gli chiesi se non vedesse nulla, ma la sua risposta fu: "No", mentre i miei occhi erano fissi solo sull'incomprensibile cosa che vedevo. Dopo un po' tutto impallidì, e quando tutto scomparve ebbi l’impressione come se avessi visto la cosa più bella nella mia vita. A dormire, quella notte non c’era neanche da pensare, ero così eccitato.
3. Tre giorni dopo, che era il tempo di percorrenza di una lettera da Treviri a Sonnenburg, ricevetti la notizia che mia sorella Bertha era deceduta con il desiderio di rivedere ancora una volta suo fratello Johann, questo è il mio nome usuale. Io credo che lei mi abbia visto, nonostante la distanza, proprio come l'ho vista io al mio capezzale. Nella mia lettera di consolazione che inviai a alla mamma, e in cui le riferii il giorno e l'ora della mia esperienza, lei mi disse che la mia prediletta era deceduta nello stesso momento.
4. Mi trovo davanti a un mistero che non riesco a sciogliere o a comprendere. L'anima o la materia si distacca dal terreno per vagare in vaste lontananze? Oppure gli ultimi desideri insoddisfatti con l'ultimo respiro assumono forme corporee di luce per quietare ancora il loro desiderio? Chi risponderà a questa domanda? Io penso: nessuno!
5. Questa, stimato signor Ulrich, è la verità più rigorosa dell'avvenimento che ho menzionato».
Con i migliori saluti, cordialmente, J.K.
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Graz 21 luglio 1902
6. Spiegazione del Padre Gesù: «Quando un uomo è in fin di vita, vorrebbe vedere ancora le persone che gli sono state care e preziose in vita, per dar loro l’ultimo addio, l’arrivederci al di là della tomba. Vivendo in questi desideri ardenti, l'anima si separa all’improvviso dal corpo, e qui il suo desiderio viene esaudito all’istante, perché ogni spirito, quando ha un forte desiderio di giungere da qualche parte, questo desiderio viene esaudito all’istante, e in un lampo è là dove vuol essere. Se è uno spirito buono che non ha peccati aggravanti, allora è una figura luminosa e può mostrarsi con questa figura, perché il suo desiderio è molto intenso; se è un peccatore, allora si vede una tenebrosa figura spirituale; se il desiderio è solo normale, allora non si vede nessuna figura, bensì capita a volte che si sente lo spirito strepitare o aggirarsi di soppiatto, perché con ciò vuol farsi notare. Lo strepitare ripetuto è di solito il desiderio che si deve pregare per lui, perché si sente infelice.
7. Che si veda lo spirito ma non lo si senta parlare, è dovuto al fatto che non apro gli orecchi spirituali ai viventi per poter ascoltare i defunti, altrimenti i defunti vorrebbero parlare spesso con i loro rimasti indietro».
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9/2 - Una casa infestata è meglio non abitarla
Graz, 1 marzo 1902
Il Padre Gesù, attraverso Franz Schumi, dà informazione agli abitanti di Bekes Gyula in Ungheria, sulla causa della loro critica situazione della vita.
8. La signora B.J.R chiese alla sua amica H.K di Graz informazioni su varie questioni che la riguardavano e, in quanto figlia spiritualmente dotata, le chiese di chiedere al Padre Gesù informazioni sulla sua attuale triste situazione, cosa che le provocava molte preoccupazioni e dispiaceri, perché ogni impresa non le riusciva, e le riferì che viveva in una casa in cui il defunto padrone aveva molto imprecato e vissuto come un selvaggio, perciò lei credeva che forse era per questo che non aveva nessuna benedizione. La signorina H.K. mi consegnò la lettera e mi pregò affinché potessi chiedere chiarimenti, cosa che io ho anche fatto, su cui mi è arrivata questa risposta:
9. «Miei cari figli, voi domandate se ascolto ancora la vostra preghiera! A questa domanda vi rispondo così: 1°) Secondo la natura della preghiera: se è sincera, piena d’amore per Me e credete fortemente che l’ascolterò; allora l’esaudirò, altrimenti no! 2°) Quanto tempo dovete ancora rimanere lì? Questo sta nel vostro volere o non volere. 3)° Che in una casa dove ci sono state o ci sono maledizioni, non ci siano benedizioni, e ovvio; non siete obbligati a vivere in questa casa, poiché l'aria di una casa in cui si bestemmia, è infettata con il fluido infernale del bestemmiatore. Se un tale bestemmiatore è morto in casa, di solito vi rimane come demone spirituale e quindi anche le disgrazie nelle famiglie che vi dimorano. 4°) Il fatto di essere infelici in tutte le vostre imprese, sta nell'aria della vostra dimora infettata con le bestemmie. Perciò cambierete la vostra situazione cambiando casa e venendo da Me con una giusta umile preghiera e una salda fede, ed Io vi aiuterò. Questo, dal vostro Padre Gesù, per l’orientamento nella vostra spiacevole situazione ».
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10. Il 19 luglio ho saputo che la famiglia si era trasferita in un'altra casa, e la loro situazione spiacevole dovuta alla sfortuna si era immediatamente trasformata in soddisfazione e gioia, perché la fortuna era tornata ad essere favorevole.
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9/3 - Anche in vita l'uomo mondano può aggirarsi come fantasma
Graz, 18 luglio 1902
Il Padre Gesù spiega che non solo i defunti infelici, ma anche i viventi uomini maligni aggirano altri nel sonno del loro corpo, quando sono eccitati per una questione che li riguarda.
11. Il dottor Franz Hartmann racconta il seguente episodio nel suo libro intitolato: “Magia bianca e magia nera”, a pagina 120:
12. «Nel 1888 ho abitato per un lungo periodo a Ph. nella casa di un certo signor N. lì molto conosciuto. Nella mia stanza c’era un "fantasma": bussava di notte, mi tirava per i vestiti e mi toglieva le coperte dal letto. Dopo alcune notti vidi perfino l'apparizione di una donna con i capelli rossi che mi guardava adirata e mi colpiva in faccia con la mano. La vidi così chiaramente che ho potuto descriverla al signor N.; il quale, invece della risposta, mi portò un album fotografico, e in esso trovai la fotografia del ‘fantasma’. Alla mia domanda per sapere quando la donna era morta, venni a sapere che non era affatto morta, ma viveva in un'altra zona della città. Era una parente del signor N. che precedentemente era vissuto in questa stanza, ed era di carattere molto maligno».
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13. Chiarimento su questo del Padre Gesù: «Quando un uomo è di natura molto maligna ed ha un grosso incitamento per una cosa che considera come propria, allora corre dietro a quell’oggetto quando s’innalza dal corpo nel sonno del corpo carnale. Il suo essere maligno in tale occasione traspira l'oscura aura o alito, e così rende possibile che lo si veda, se l'uomo che deve vederlo è un po’ incline alla chiaroveggenza e di udito e tatto fine. Un tale spirito è anche molto più grossolano in termini spirituali-fisici che un altro, e tutto questo fa da mediatore nel manifestarsi dello spirito. Un altro che è di natura più grossolana non lo vede, non lo sente o non lo percepisce, tranne che lo sente aggirarsi. Da ciò si può scorgere che non solo le persone che muoiono nella carne, ma anche quelle viventi si aggirano di soppiatto e turbano gli uomini di notte. Il fatto che il dott. Hartmann fosse stato colpito in faccia, era per la collera di lei perché egli giaceva nel presunto letto dell’altro.
14. Il mezzo migliore per sbarazzarsi di questi ospiti è pregare per loro, i quali per mezzo della preghiera diventano quieti e buoni».
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9/4 - Una vittima innocente della pazzia furiosa
Graz, 18 luglio 1902
Il Padre Gesù spiega un caso di come una persona possa essere posseduta senza esserne colpevole e descrive i differenti stati che si svolgono con la possessione durante e dopo la vita terrena.
15. Nel 1877 a Parigi l'attore N. divenne improvvisamente pazzo in un ristorante e lo si portò a Bologna, in Italia, dove era a casa, nel manicomio. Lì fu rinchiuso in una cella singola e in questa infuriò come posseduto dal diavolo. Dopo alcuni mesi divenne sano altrettanto improvvisamente e ritornò a Parigi. Molto tempo dopo venne a sapere che il suo "fantasma" era ancora nella cella riguardante in Italia, e in questa imperversava e gridava come un forsennato. Curioso di vedere il suo stesso "spirito", l’uomo ritornò in Italia, si fece aprire la cella, vide il suo "spirito" e in quell'istante venne nuovamente posseduto da lui, così che rimase pazzo fino alla fine della sua vita nel 1880.
(Dott. Franz Hartmann, Magia bianca e magia nera pagina 121).
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16. Spiegazione del Padre Gesù su questo caso: «Lo spirito che lo visitò al ristorante e lo assalì di sorpresa, era un nemico della sua carriera di attore, per il fatto che costui si era visto respinto. In preda al risentimento, alla collera e alla sua furia vendicativa, si ammalò improvvisamente e morì poco dopo. Quando si svegliò (nell’aldilà) e si rese conto della sua situazione, lo colse di nuovo la fremente ira verso il suo rivale, al quale ora attribuiva anche la sua morte improvvisa. Sapendo dove N. frequentava il ristorante, nella sua tenebra infernale cercò con cura questo locale e attese il suo nemico, finché egli venne per mangiare e bere. Sapeva che, come spirito, era invisibile e poteva entrare nel corpo di N. e maltrattarlo a suo piacimento, il che anche accadde, e l'attore N. improvvisamente divenne pazzo senza aver prima mai mostrato un segno di questa predisposizione.
17. Una volta, nella cella di Bologna, al furioso spirito infernale venne in mente di andare a vedere e sapere cosa si pensasse e si dicesse su questo nel riguardante teatro di Parigi. E allora improvvisamente lasciò la sua vittima, si trasferì con la su forza di volontà a Parigi, e indagò in segreto le opinioni e le conversazioni che si tenevano sul suo avversario. Durante questo tempo, l'attore, di nuovo diventato sano, fu rilasciato e ritornò nella capitale francese.
18. Quando il furibondo spirito vendicativo ritornò nella cella, la trovò vuota e non sapeva cosa fare per diventare di nuovo signore della sua vittima, che immaginava fosse da qualche parte nel mondo. Allora pensò: “Rimarrò qui e continuerò a rumoreggiare, forse per curiosità lui verrà a vedere che aspetto ho; poi lo avrò di nuovo in mano!”
19. Rimase fedele a questa decisione e imperversò come furibondo nella cella con tale potenza, che gli uomini potevano vederlo precisamente nella sua ombra e riconoscerlo come un essere umano; perché uno spirito che è molto maligno diventa chiaramente distinguibile, chi e come egli è, attraverso il suo oscuramento della figura dell'anima altrimenti invisibile. Questo accade certamente solo raramente, ma nondimeno così spesso che in generale è risaputo che a volte si vedono i fantasmi. La notizia che il suo "fantasma" imperversava nella cella ed era visibile, suscitò la curiosità di N. di vedere il suo fantasma. Egli venne, lo vide e andò perduto, perché lo spirito lo afferrò subito e non lo lasciò più finché la sua vittima non morì.
20. Si sarà curiosi di sapere cosa accadde poi, quando l’attore morì e lo spirito infernale non poté più maltrattare il suo corpo.
21. La questione è la seguente: finché l'uomo vive, lo spirito lo maltratta con la sua strapotenza come forza spirituale assoluta e lo importuna come una persona cattiva farebbe con un bambino che non può difendersi. Questo fatto vi diventa evidente attraverso i sogni malvagi, in cui gli spiriti vi inseguono come uomini o animali, vi affliggono e vi neutralizzano con la loro forza di volontà, in modo tale da non poter fuggire da loro e difendervi. Altrettanto fa lo spirito maligno da solo o in compagnia di parecchi altri con il corpo umano mentre lo possiede. Egli grida, urla, piange, impreca e mena botte da orbi con lui, lo fa rotolare sul pavimento o lo fa sbattere con le mani, i piedi, il corpo e la testa alle pareti, e gli fa tutto il male che vuole e può, finché la vittima muore. Quando il poveretto è morto, allora la lotta continua spiritualmente e così a lungo, finché il maltrattato stesso diventa furibondo e si scaglia sul suo avversario ripagandolo fortemente per ciò che gli ha fatto di male. Quando l'aggressore vede che è stato sonoramente battuto dall’aggredito e che ha la superiorità su di lui, allora se la svigna e poi subentra la pace da entrambe le parti.
22. Ora viene ancora la domanda: “Perché Io, che vivo nel petto dell’uno come dell’altro, osservo tranquillamente e permetto tutto questo?”. vedete, questo avviene per ragioni di libertà inviolabile per entrambe le parti. La sofferenza innocente viene registrata come tale, e un giorno sarà ricompensata; invece la malvagità si scava sempre più a fondo la buca del suo inferno, e così si rende giustizia a entrambe le parti, ad ognuno come l’ha meritata».
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Sogni veri
10/1 – Una precedente incarnazione vista durante il sogno
Graz, 22 aprile 1901
Il fratello Gustav Schwarz descrive la sua visione onirica durante la quale la sua stessa anima gli apparve nella forma e nella veste che aveva nella sua precedente incarnazione, facendosi riconoscere da lui.
1. Egli scrive: «Stavo dormendo e sognavo, quando vidi un uomo grande e vigoroso con bei lineamenti romani e capelli corti, il suo abbigliamento era una toga romana nera con guarnizioni al collo e teneva in mano un rotolo di papiro. I suoi occhi erano grandi e ascetici, il viso nobile e giovane. Lo guardai in su; egli, infatti, era considerevolmente più grande e più robusto di me, e sentii la sua voce che mi diceva: "Questo, un giorno eri tu", dopodiché mi svegliai. Vidi comunque l’immagine nello spirito dinanzi a me, pur vividamente sveglio, come mi era apparso nel sogno, e riflettei su questo strano sogno per un'intera ora».
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2. Spiegazione del padre Gesù sul sogno della reincarnazione: «Il giovane romano era di fatto l’immagine del fratello Gustav Schwarz come viveva nel quinto secolo dopo la Mia nascita. Era figlio di una famiglia borghese di Rimini in Italia (provincia di Forlì, alla foce del fiume Marecchia nel Mar Adriatico). Il rotolo di papiro che teneva in mano, indicava trattarsi di un erudito, e precisamente il suo talento era di essere poeta, aveva belle predisposizioni per le creazioni poetiche, che però sono andate tutte perdute nel corso dei tempi burrascosi. I suoi genitori lo educarono con cura e beneficiò di un'eccellente educazione cristiana a scuola, e sarebbe diventato un buon insegnante del suo popolo se un raffreddore non lo avesse precipitato nella tomba prematuramente.
3. La capacità dell'anima di potersi trasferire consapevolmente e fisicamente nella sua precedente incarnazione è una Mia grazia che solo a pochi viene concessa, ma deve aver luogo affinché il mondo dell'incredulità venga a sapere che nell'anima esiste ogni specie di capacità, se lo Spirito del Mio Io, che dimora nel cuore di ogni uomo, ritiene per buono provvedere l'anima di questa o quella grazia.
4. Il fatto che qui appaia per la prima volta una visione della reincarnazione, è allo stesso tempo una prova che non è l'anima lo spirito onnisciente nel corpo, ma solo lo Spirito di Dio che, a Sua discrezione, provvede l'anima con questa o quella capacità, affinché gli errori nelle deduzioni degli investigatori vengano eliminati».
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10/2 - Un sogno veritiero su un legame matrimoniale del cielo
Graz, 28 giugno 1902
Il Padre Gesù spiega un sogno, secondo il quale due coniugi separati sulla Terra, dopo essere trapassati si ritrovano nel regno degli spiriti con il loro vincolo coniugale eterno, e si mostrarono al loro figlio vivente a Graz, felici insieme come lo erano da genitori.
5. La signora M. ..., una sorella spirituale a me ben nota, sulla cui testimonianza posso fare affidamento, venne da me il 18 giugno 1902 e mi riferì il seguente sogno:
6. «Era il 26 maggio 1902, di notte sognai che andavo lungo la via Prankergasse. Dopo un po' la via si divise in due; io percorrevo quella a destra, mentre i miei genitori percorrevano l'altra via, quella a sinistra. Ero felice di vederli uniti. Volevo andar dietro a loro, ma mio padre disse: “Non puoi percorrere questa via, devi percorrere la tua”. Ma quando, nonostante ciò, mi accinsi ad andare con loro, all’improvviso scomparvero dai miei occhi. A questo punto mi arrampicai su un albero per indagare dove fossero andati; ma non li vidi più, e scesi giù addolorata. All’improvviso davanti a me c'era un grande prato su cui si trovavano molte persone, che io ritenni per creature soprannaturali. Chiesi loro dove fossero andati i miei genitori, ma non mi diedero nessuna risposta. Poi mi sono svegliata».
7. Lei aggiunse al sogno ancora la seguente spiegazione: «Sono una figlia naturale. Mia madre morì nel 1887 e si chiamava Anna. Mio padre morì invece nel 1892. La cosa curiosa è questa: mio padre, che lasciò mia madre e ne sposò un'altra, negli ultimi istanti prima di morire, nonostante la (seconda) moglie fosse presente, non si occupò più di lei, ma esclamò tre volte ‘Anna’, e poi spirò. Ora in sogno li ho visti camminare insieme e li ho riconosciuti come miei genitori».
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8. Secondo il Padre Gesù la spiegazione di questo sogno è la seguente: «Questo sogno è alla base delle verità cristiane che si devono comprendere giustamente. Quando creai Adamo ed Eva, non dissi loro: voi due siete dinanzi a Me uniti in matrimonio, né c'era un sacerdote con piviale[17] e stola che li unisse legalmente, ma c’era puro amore, e solo questo è valido dinanzi a Me, dinanzi all'eterno Padre di tutti gli uomini, poiché solo quei matrimoni che vengono conclusi per puro amore, sono quelli che si chiamano conclusi presso di Me nel Cielo; tutti gli altri matrimoni che vengono contratti per considerazioni carnali, economiche o politiche, non sono contratti in Cielo e non hanno nessun valore dinanzi a Me.
9. La qui menzionata Anna amava il suo sposo infedele e lo aspettava nel regno degli spiriti, finché giunse l'ora della sua morte. Ora lei si affrettò a prendere colui che stava dinanzi ai suoi occhi per tutta la vita e per il quale aveva pianto fino alla tomba, poiché lo vedeva in possesso di un’altra. Erano due giovani cuori che si riconobbero nel loro primo amore, e questo amore non arrugginisce, come dice l'espressione terrena. Anche lui pensava spesso alla donna abbandonata così vergognosamente, la donna che aveva lasciato per motivi mondani. Alla fine si approssimò l'ora della morte, sorsero i pensieri, ‘devi andare là, dove la tua Anna ti ha preceduta, chissà se la rivedrai ancora una volta’. Con questa riflessione, curiosità e desiderio verso la soluzione di questa oscura domanda, si avvicinò il tempo della separazione. Gli occhi spirituali si aprirono ed egli vide la sua Anna in piedi di fronte a lui come un angelo, sorridendogli gentilmente e allungando entrambe le braccia verso di lui per abbracciarlo. Poi al colmo della gioia esclamò tre volte "Anna", ed estremamente felice si librò verso di lei, stringendola tra le sue braccia, mentre il suo corpo esanime riceveva su di sé i segni della morte terrena.
10. Vedete, non si è trattato di una morte, ma è stato un trasferimento amorevole dalla valle terrena di lacrime e dal pesante corpo di carne, che è una prigione dell'anima, dove la stessa deve formarsi sostenendo la sua prova per liberarsi dai vizi animaleschi e altri tipi di perversioni. Passiamo ora al sogno.
11. Le anime umane vanno in giro di notte nella consistenza del pensiero come gli spiriti nel mondo. Quindi la signora M. era nella via Prankergasse. Le due vie come uscite della Prankergasse sono corrispondenze spirituali della vita terrena e spirituale. Coloro che si erano ritrovati nel regno degli spiriti sono venuti a mostrare alla loro figlia, concepita per amore, che camminavano felicemente uniti nel regno degli spiriti. Notate bene, i figli del vero amore, il cui matrimonio viene contratto nel Cielo dei cuori, dove Io, lo Spirito di Dio dimoro, sono i legittimi figli secondo la Mia prescrizione divina; altri figli non provengono da questo matrimonio, poiché ciò che non si accoppia per puro amore disinteressato del cuore, non si può parlare di matrimonio contratto in Cielo e che dura eternamente. Quindi i figli di matrimoni provenienti per altri motivi, non sono figli di matrimoni contratti in Cielo.
12. La strada a destra nella via Prankergasse era la via terrena, la via a sinistra era invece la via del regno degli spiriti. Perciò il padre disse che la figlia non poteva seguirli, perché lei era ancora legata alla vita terrena. L'improvvisa scomparsa davanti agli occhi della figlia che li seguiva, fu dovuta alla forza di volontà che uno spirito superiore ha su quello inferiore, potendosi rendere invisibile a lei. L'albero su cui la figlia si è arrampicata, è un albero spirituale naturale, perché nel regno degli spiriti lo stesso può essere visto spiritualmente come materialmente sulla Terra. Il grande prato con le creature soprannaturali era la regione dove dimoravano i genitori della donna. Il motivo per cui nessuno rispose dove erano andati i genitori era perché gli altri spiriti sapevano che i genitori si erano resi invisibili alla figlia in modo che i suoi pensieri tornassero a casa, e quando questo accadde, la donna in questione si svegliò».
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10/3 - Il presentimento della morte attraverso un sogno-visione
Graz, 29 giugno 1902
Spiegazione del Padre Gesù sul sogno che Wenzel Heller ebbe ad Aussig in Boemia nel 1888, 14 giorni prima della sua morte, e che si avverò esattamente come lo spirito gli aveva annunciato in anticipo.
13. Il Cielo e la Terra si porgono la mano attraverso gli spiriti dei loro abitanti e raccontano cose trascendentali, di cui ancora nessun erudito ne ha mai sognato qualcosa, se aveva fissato la sua sapienza solo nella materia.
14. Queste parole vi dicono che il Cielo e la Terra stanno in collegamento attraverso le mani degli spiriti, e che nulla accade sulla Terra che non abbia la sua origine o eco nel regno spirituale. Gli uomini con la loro vista materiale, sicuramente, non lo vedono, ma tutti i popoli vi riferiscono di cose trascendentali che loro hanno sperimentato, quindi ci deve essere qualcosa di vero nella questione, sebbene gli uomini spiritualmente tenebrosi sostengano il contrario. Questo fatto ve lo racconterà l’ulteriore prossima storia:
15. Nel 1888, il 22 agosto, nella città di Aussig in Boemia, un casellante della ferrovia di Stato in pensione, di nome Wenzel Heller, di notte fece un sogno che interferì decisivamente nella sua vita e gli annunciò in anticipo la sua partenza verso la patria degli spiriti. All’improvviso un uomo dal pallido aspetto e avvolto in una veste nera si presentò davanti al suo letto, e con l'espressione come se dovesse annunciargli la sua morte il giorno seguente, con un cenno del capo lo invitò ad uscir fuori con lui verso il luogo dei morti, per andare a vedere il posto dove presto avrebbe riposato.
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16. Spiegazione del Padre Gesù: «Lo spirito che gli apparve era un suo amico morto alcuni anni prima e che si celò a lui cambiando il suo aspetto affinché non lo riconoscesse. Gli spiriti, infatti, con la vista spirituale vedono nel passato e nel futuro, se dimorano nelle sfere paradisiache; ma finché dimorano ancora nell'inferno, non hanno chiaroveggenza, bensì crepuscolo o tenebra di differenti effetti davanti a loro.
17. Quindi lo spirito si presentò davanti a lui per portargli, nella sua gioia, il messaggio che presto sarebbe giunto da lui, nella sua patria spirituale. Tremante, il casellante obbedì allo spirito sconosciuto e seguì l’accompagnatore completamente silenzioso e calmo attraverso la notte e l'albeggiare. Quando giunsero al cimitero, i neri cancelli dello stesso si aprirono scricchiolando da sé attraverso la forte forza di volontà dello spirito. Entrarono, e lo spirito lo condusse in un posto vuoto e isolato del campo dei morti. Lì si fermarono e lo spirito, che nella sua veste nera e nel volto pallido sembrava spettrale – sebbene nessun essere spirituale si mostra nella sua (vera) forma, ma solo con la serietà del suo modo di presentarsi – con lo sguardo pallido e il modo con cui conduceva il casellante nella notte buia lo facevano sembrare come uno spirito della morte, ora stese la mano destra e indicò il posto che stava davanti a loro, il cui profondo interno ospitava già un abitante degli anni precedenti, e sussurrò agli orecchi di Wenzel Heller: "Qui sarai messo per il riposo eterno, presto scoccherà la tua ora, preparati!”. Bagnato nel sudore freddo della paura, il dormiente si svegliò. Inutilmente si rigirò nel letto per riaddormentarsi, ma non riuscì più a trovare il riposo che cercava, e così, eccitato, si vestì e attese, camminando su e giù nella sua stanza, il giorno successivo.
18. Quando cominciò ad albeggiare, ordinò tutte le sue cose e poi si sedette per mettere giù per iscritto le sue ultime volontà. Quando ebbe finito, senza dir niente a nessuno, prese cappello e bastone e si recò in via Neugasse. Lungo la strada incontrò una vecchia conoscenza che lo chiamò allegramente già da lontano: "Dove vai già così presto al mattino?”. – “Dal signor Hanke del servizio funebre, per scegliere una bara adatta a me e provvedere alla mia sepoltura”. – “Sì, tu sei fuori di testa, con la tua salute e il tuo bell’aspetto!” – “Io devo morire, lo so per certo, tra 14 giorni, a partire da oggi, giacerò con i morti”. Così parlò l'uomo in pienissima serietà, e poi riferì la sua visione. Con un breve saluto si separò dal suo amico dopo avergli raccontato il suo terribile sogno di morte, e la sua vecchia conoscenza non lo vide più da quel giorno. Senza parlare più con nessuno, Heller andò direttamente in via Neugasse e qui si fermò davanti al servizio funebre del signor Hanke. Senza riflettere a lungo, entrò. Quando il signor Hanke vide entrare l’uomo, gli chiese cosa volesse. “Sono venuto a scegliermi una bara”. – “E per chi è destinata questa, se posso chiedere?” – “Per me!” – rispose Heller in modo serio e solenne. Per qualche istante, il signor Hanke rimase letteralmente meravigliato e spaventato, quando, in certo qual modo si riprese, disse: "Non è certamente serio quello che state dicendo!" – “Sono assolutamente serio, poiché sento che morirò al massimo tra 14 giorni, ne sono certo”. Poi l'uomo si voltò per esaminare le varie casse da morto esposte. All’improvviso si fermò davanti a una semplice cassa marrone, sulla quale era simboleggiato un dorato Salvatore morente. “Prendo questa qui, mi andrà bene. Quanto costa?”. Il signor Hanke appena menzionò il prezzo, Heller tirò fuori con calma il portafoglio e mise sul tavolo l'importo richiesto. "Allora la locazione per la mia eterna dimora sarebbe pagata, ora parliamo anche del mio funerale, quanto potrebbe costare, perché anche qui vorrei essere in chiaro" – “Dipende quale classe ordina per sé”. – "Ah già, l’avevo già dimenticato. Avete una tariffa funeraria a portata di mano?” – "Qui ce n’è una". Heller prese la tariffa e la lesse attentamente. All’improvviso s’interruppe e disse: "Lasciatemi organizzare un funerale di terza classe, questa andrà bene". Così dicendo, prese di nuovo il portafoglio e pagò in anticipo tutte le spese funerarie. Poi prese cappello e bastone e disse: "Ebbene, alla cosa più importante sarebbe provveduto, arrivederci, signor Hanke, e stiate bene; probabilmente non ci vedremo più su questa Terra". E in effetti, questo strano presentimento di morte dell’uomo si adempì letteralmente. Quattordici giorni dopo questa conversazione, fu portato nel luogo del cimitero comunale che lo spirito gli aveva mostrato in sogno.
19. Questa premonizione di morte è già stata stampata in altre pagine; ma senza le spiegazioni spirituali che qui sono intrecciate, che chiariscono l'avvenimento al di qua e al di là della tomba. L'ulteriore storia di quanto accadde è la seguente:
20. Dopo il risveglio dall'angoscioso sogno, il suo defunto amico rivelò a Heller il momento in cui sarebbe morto, e perciò parlò con certezza del tempo che era ancora destinato a vivere sulla Terra.
21. Dopo che ebbe ordinato tutto, si rifugiò nella preghiera e pregò tutto il tempo per la grazia e il perdono dei peccati e, nel frattempo, nello spirito era presente più nell’aldilà che sulla Terra.
22. Quando alla fine si avvicinò di fatto l'ora della morte, si riconciliò con il mondo e gli furono perdonati anche i peccati, cosa che aveva in mente pieno di presentimenti. Alla fine gli si aprirono gli occhi spirituali e il suo amico pallido che gli aveva portato il messaggio di morte, si presentò davanti a lui con ancora parecchi altri conoscenti, e disse: “Vedi, caro amico, sono stato io a portarti la lieta notizia che ti saresti trasferito da noi in paradiso. Vieni quindi con noi, ti porteremo nelle nostre dimore e ti mostreremo quanto è bello da noi e quanto siamo felici, poiché continuiamo a vivere serenamente pensando sempre a Dio. È vero che nella vita terrena ci sono stati anche giorni ottenebrati, ma abbiamo confidato in Dio, e questo è stato la nostra salvezza, tanto che siamo subito saliti nel paradiso inferiore e poi a quello superiore, dove ci va molto bene. Quindi vieni, caro amico, e da’ un'occhiata alla nostra attuale patria, poiché non hai mai visto niente di tanto bello in vita e così bene non ti è ancora mai andata».
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L'anima girovaga di un uomo vivente
Una straordinaria storia di ’Statusvolence’
Graz, 22 luglio 1902
Resoconto di uno straordinario caso di statusvolence, attraverso il quale un uomo vivente in Lapponia invia la propria anima in una casa sconosciuta per indagare su ciò che vi sta accadendo e poi fa rapporto veritiero. Spiegazione spirituale su questo attraverso il Padre Gesù.
1. La parola ’Statusvolence’ significa in tedesco "stato intenzionale (stato voluto)", cioè uno stato anomalo che l'uomo si sforza per riuscire ad ottenere spiritualmente.
2. Nell'uomo c'è uno spirito le cui disposizioni sono incomprensibili e imperscrutabili per la gente comune, per questo non si crede alle relazioni spirituali, perché non si possono spiegare le loro fattispecie, e tuttavia sono una verità innegabile, ma queste non sono per le persone che hanno reso spiritualmente morta la loro anima divina, per le quali le verità spirituali non sono state scritte, ma lo sono solo per quelle viventi nello spirito. Una di queste storie, incredibili ma vere, è la seguente.
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3. Nel libro di Franz Wallner intitolato: "Aus meinem Leben[18]" c'è un memorabile avvenimento che egli racconta in base alle informazioni del generale Joseph von Gerlach, il quale, com’è noto, era uno degli uomini più fidati del re Federico Guglielmo IV di Prussia. Il generale udì questa storia dalla bocca del re. La relazione di Wallner, secondo il generale von Gerlach, era più o meno la stessa come qui, ma le mancano le spiegazioni spirituali superiori qui aggiunte per la prima volta, senza le quali lo spirituale non può essere afferrato giustamente, ma si tratta della questione principale.
4. Nel 1849, l'arcivescovo di Upsala in Svezia, durante un viaggio attraverso la Germania, visitò la corte prussiana a Berlino, dove fu invitato a tavola dal re Federico Guglielmo IV. Dopo varie domande su questo e su quello, il discorso giunse alla fine sulla grande superstizione che ancora regnava in Lapponia, nell'estremo nord dell’Europa, dove la credenza negli stregoni e nelle arti misteriose ereditarie, in alcune famiglie era fino ad allora ancora saldamente radicata. L'arcivescovo stesso era stato inviato lì nel 1849 dalla massima autorità nazionale svedese a capo di una commissione, per indagare, come si diceva, su questa barbara attività irreligiosa, ed estirparla con tutta la serietà necessaria. Un medico e un alto funzionario furono assegnati all'arcivescovo come aiutanti e corrispondenti per questa missione.
5. L'arcivescovo racconta: «Con la mancanza di mezzi di trasporto necessari, il nostro viaggio fu tanto lungo quanto faticoso. Lo scopo di questo viaggio era noto solo a noi e, avvolti in un profondo mistero, per il nostro alloggio approfittammo dell'ospitalità di un uomo ricco che aveva l’inquietante reputazione di avere il dominio sulla magia nera. Con nostro stupore, non c'era nulla nell'aspetto esteriore o nel governo della casa perché questa reputazione fosse giustificata. Con la consueta ospitalità degli abitanti della Lapponia, dal padrone di casa, un uomo aperto, agiato e in vista, ci vennero offerte le stanze migliori e tutto ciò che la cucina e la cantina potevano dare per onorare gli ospiti. Nondimeno, con nostra sorpresa né il nostro ospite né qualcun altro del posto fece mistero del fatto che Peter Lärdal, il nostro ospitante, fosse in possesso di forze soprannaturali, anzi addirittura uno stregone. Il terzo giorno, mentre eravamo comodamente seduti a tavola per la colazione, con il pretesto delle curiosità, portai l'argomento sul tema e chiesi a Lärdal se non gli fosse sgradito di stare in tale reputazione. Un sottile sorriso scorse sui lineamenti dell'uomo e cominciò a parlare nel modo seguente:
6. "A che serve, signor arcivescovo, volermi nascondere lo scopo della sua domanda. Lei e questi signori siete qui solo per sondare la verità di questa reputazione e richiamarmi alla responsabilità".
7. "Ebbene dunque", risposi energico, "se lei lo sa già, sì, noi siamo qui per distruggere questa superstizione e porre fine a quest’assurdità!"
8. "Può ritenere la faccenda come vuole e può, ma assurdità, caro signore, non lo è!", rispose Lärdal scuotendo leggermente la testa.
9. “Cosa vuol dire con questo?”, risposi io in tono grave.
10. “Voglio metterle in mano la fede. La mia anima, il mio spirito, o come lo vuol chiamare, dovrà lasciare la dimora del corpo davanti ai suoi occhi e si recherà in un luogo che lei stabilirà per questo. Quando tornerò, le fornirò la prova che la mia anima è stata al suo servizio nel luogo da lei designato. Vuole avere questa convinzione?”
11. “Le sensazioni più contrastanti” – egli proseguì – “s’impossessarono di me. Paura della consapevolezza di offrire la mia mano al gioco criminoso con la cosa più Santa (con la qual cosa qui è intesa l'anima), il desiderio di giungere sulle tracce di un eventuale inganno e smascherarlo, e l’impetuosa curiosità di sapere come l'uomo schietto risolverà la sua parola, lottavano in me. Quest'ultima, eredità di tutti i figli di Eva, ebbe la meglio. Aderii alla proposta e dissi a Lärdal di mandare la sua anima a casa mia, di dirmi cosa stava facendo mia moglie in quel momento e di fornire le prove della sua presenza lì. Va da sé che i miei compagni di viaggio, animati da una curiosità ancora più ardente di me, erano perfettamente d'accordo con quello che stavo facendo”». Qui di seguito un chiarimento da parte del Signore:
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12. «L'ospitante Lärdal, infatti, era uno spirito superiore proveniente dai Miei Cieli e dotato di chiaroveggenza, perciò vide i pensieri dei tre signori, quando l'arcivescovo cominciò a interrogarlo e poté dirgli subito la verità sul perché erano venuti da lui. Quando gli fu permesso di fornire le prove, Lärdal parlò ai tre signori con le seguenti parole:
13. «“Ebbene, signori, concedetemi un quarto d'ora per i miei preparativi". – Non appena passò questo quarto d’ora, il padrone di casa riapparve, e nelle mani aveva una padella con erbe secche. "Signori", proseguì, “accenderò queste erbe e ne inspirerò i suoi vapori. Ma attenzione, signori miei, in questo stato non tentate di rianimarmi o di toccarmi, il risultato sarebbe la mia morte certa; poiché in pochi minuti il mio spirito sfuggirebbe dal corpo, e in questo corpo diventerebbero visibili tutti i segni della morte. Tra un'ora il mio corpo si animerà da solo e vi porterà notizie da casa".
14. Dopo una pausa inquietante, durante la quale nessuno di noi riuscì a trovare una parola per replicare, lo stregone (così di fatto lo chiamava l'arcivescovo) incendiò le erbe secche e pose la sua testa sul vapore narcotico maleodorante. In pochi minuti il pallore cadaverico ricoprì il suo volto, il corpo, dopo brevi sussulti, ricadde sulla poltrona a spalliera, sulla quale era stata effettuata quella procedura, e rimase immobile, somigliando in tutto a un uomo morto.
15. "Per l'amor di Dio", esclamò il medico inorridito, “l'uomo sembra essersi avvelenato; egli muore veramente se non gli si porta aiuto al più presto!”
16. Dovetti trattenerlo con la forza prima che potesse realizzare il suo proposito e gettarsi sull'uomo privo di sensi.
17. "Avete dimenticato che il disgraziato ci ha implorato di non toccare il corpo nel caso che si è verificato adesso, se non vogliamo davvero ucciderlo? Se abbiamo dato il nostro consenso all'inquietante esperimento contrario alla nostra coscienza, allora dobbiamo anche attendere il successo"».
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18. Spiegazione del Padre: «Le erbe di cui egli si è servito per questo, non sono estranee alla scienza occulta, ma non voglio nominarle, perché l'esperimento è a rischio incendio, poiché, quando il corpo è esanime, accade facilmente che si rovescia la padella e la disgrazia è pronta. Il corpo si può già toccare, perciò non muore, ma se lo si maltratta troppo con mezzi di rianimazione, gli si espelle il fumo narcotico che ha riempito il corpo al posto dello spirito nerveo, per mezzo del quale lo spirito nerveo poteva essere portato con sé dall’anima, e quindi col ritorno dell’anima nel corpo trasmetteva subito al cervello ciò che stava in collegamento elettrico con lui, perché lo spirito nerveo riceve tutti i sensi dall'anima e li trasmette al loro posto con velocità fulminea. Se l'anima si allontanasse da sola senza lo spirito nerveo, allora nessuna notizia potrebbe essere trasmessa al cervello, come accade durante il sonno, dove solo l'anima si allontana dal corpo, lo spirito nerveo invece rimane nel corpo, e perciò la persona che dorme non sa nulla di quel che l'anima nel frattempo fa. Essa entra nel petto, nel plesso solare, poi si rimette in collegamento con lo spirito nerveo e l'uomo sogna. Ma nonostante i mezzi di rianimazione, il corpo non morirebbe, ma sarebbe morto in attesa del ritorno dell'anima, affinché essa lo rianimi. Questo esperimento è lo stato di volontà o statusvolence attraverso erbe narcotiche che rappresentano lo spirito nerveo ma inefficace senza l'anima. Quando l'anima ritorna, rientra nel corpo, ne espelle il fumo e rimette in movimento il sangue e i polmoni».
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19. Dopo questa spiegazione torniamo alla narrazione dell'arcivescovo, che descrive così l'ulteriore corso della storia:
20. «Dopo un'interminabile ora trascorsa con il fiato sospeso, lentamente, ma visibilmente, il colore della vita ritornò sulle guance dell’esanime, il petto si sollevò sotto battiti tumultuosi che gradualmente si trasformarono in un respiro regolare.
21. Subito dopo si rivolse a me con le parole: "Sua moglie è in cucina proprio in questo istante!"
22. "Sì, certo", rispose il medico sorridendo, "a quest'ora, come lei ben sa, tutte le donne sono solite essere in cucina!"
23. Senza degnare una risposta a questa incredula obiezione, Lärdal mi descrisse la mia abitazione e gli spazi della cucina, che lui, per quanto ne so, non sarebbe mai potuto entrare fin nei minimi dettagli con meticolosa precisione. "Per dimostrare che sono stato veramente lì”, concluse la sua relazione, “ho nascosto la fede nuziale di sua moglie che si è sfilata dal dito mentre preparava il pasto, sul fondo del cesto del carbone".
24. Scrissi subito a casa, era il 28 maggio (1849), e chiesi a mia moglie cosa avesse fatto alle undici del mattino di quel giorno. Le chiesi di esaminare la memoria assai precisamente e di farmi un rapporto scrupolosamente. Dopo quattordici giorni, il tempo necessario che si prese la lettera e la risposta, a causa dei cattivi collegamenti, mia moglie mi scrisse che il 28 maggio, a quell’ora, sarebbe stata occupata con la preparazione di un dolce. Il giorno le sarebbe stato indimenticabile perché nello stesso giorno la sua fede nuziale, che aveva avuto poco prima, era andata persa, e nonostante tutte le ricerche non l’aveva potuta ritrovare. Probabilmente era stata rubata da un uomo che si era mostrato in cucina per un attimo nelle vesti di un agiato abitante della Lapponia, ma quando gli era stato chiesto cosa volesse, se n’era andato di nuovo senza dire una parola».
25. L'anello nuziale si ritrovò più tardi nella cucina dell'arcivescovo nel cesto di carbone.
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26. Spiegazione conclusiva del Padre Gesù: «Qui si tratta di parecchi fatti che devono essere illuminati per poter comprendere l’intera storia. Si dice che il lappone Lärdal apparve nella veste di un uomo benestante, l'abito che indossava rimase sul suo corpo e, come disse la moglie dell'arcivescovo protestante a suo marito, l'abito era esattamente uguale a quello che Lärdal aveva indosso nel suo ’statusvolence’, quindi era il complemento spirituale o veste spirituale supplementare della veste materiale, perché nel mondo è tutto doppio. L'uomo non vede lo spirituale, lo spirito invece non vede il materiale, e tuttavia entrambi vedono la stessa cosa, ma ognuno a modo suo: per l'uomo lo spirituale è un'aria intangibile, così come la materia è per lo spirito, d’altra parte lo spirituale è tangibile per lui come il materiale per l’uomo. In questo modo entrambi hanno la stessa cosa davanti a sé, ma in modo del tutto differente, per questo Io dico che il mondo materiale, che è l'unica cosa vera ed esistente per materialisti o tenebrosi atei, è solo un mondo illusorio, mentre quello spirituale è il mondo reale, perché eternamente duraturo. Lärdal era quindi nella veste spirituale presso la moglie dell'arcivescovo.
27. Il fatto che Lärdal potesse rendersi visibile, è stata la forza di volontà del suo progresso spirituale, così come l’abbandonare questa volontà permise la sua scomparsa quando è stato sottratto agli occhi della donna.
28. L’anello comunque l’ha portato via già prima in modo invisibile e smaterializzato spiritualmente nel fondo del cesto e poi lo ha materializzato di nuovo. La smaterializzazione e la materializzazione sta di nuovo nella forza di volontà dello spirito per quello che vuole ottenere. Tuttavia non si deve attribuire questa onnipotenza alla sola anima, ma Io, lo Spirito di Dio, Gesù Cristo, sono Lo stesso che Mi identifico (o Mi collego) con la decidente volontà dell'anima e realizzo l'esperimento che lo spirito dell'anima si sforza decisamente di realizzare, sebbene questo fatto sia noto solo agli spiriti superiori, che non l'anima, ma lo spirito di Dio è l'operante nella forza di volontà dell'anima.
29. Il fatto che l'anima trovi subito un luogo a lei sconosciuto, dipende da Me, dal suo Spirito divino, poiché ha solo bisogno di esprimere l'intenso desiderio, per essere trasferita lì da Me con la velocità del pensiero, non appena non c’è nessun impedimento.
30. Che il lappone Lärdal non abbia risposto alla moglie dell'arcivescovo è dovuto al fatto che uno spirito, quando abbandona il suo corpo terreno, parla solo di cose spirituali, le quali sono poco comprensibili e non possono essere ascoltate con gli orecchi carnali. Le Mie autorizzazioni sono un’eccezione. Anche in questo avete un mistero su come avvengono le rispondenze spirituali attraverso le parole materiali del corpo di carne.
31. L'invio del corpo animico spirituale (falsamente chiamato corpo astrale) è un fatto noto a tutti gli spiritisti, ma l’attuazione no. Essi vogliono che tutto sia dimostrato sperimentalmente, e certo non sono nient’altro che dogmatici spiritisti: verità e menzogna insieme, come lì nella notissima Babilonia dei sacerdoti.
32. Il fatto che il portatore del corpo astrale, come essi dicono, sia Od, si basa su un errore. Io, Jehova, Gesù Cristo, sono chiamato Dio, Creatore e Padre degli uomini, e non "Od". Mosè non ha scritto che Od ha creato il mondo e Adamo!
33. Ho concesso lo spiritismo per la conversione degli atei, ma non perché il Mio santo Nome Jehova, poi Gesù Cristo, fosse profanato e trascinato nel fango! Perciò ho pronunciato il giudizio su tutti i libri e gli scritti che Mi profanano: dove Io, la Verità, regnerò, lì la menzogna scomparirà. Chi ha orecchi per intendere, intenda!»
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Il nutrimento quotidiano dell'anima
Graz, 7 luglio 1902
Il Padre Gesù spiega che gli uomini hanno bisogno del nutrimento quotidiano della loro anima, tanto quanto quello del loro stomaco materiale, e descrive le conseguenze che risultano dall’omissione di questo fatto.
1. Cari figli, ci sono molte persone che credono di aver già fatto tutto quando hanno letto per intero i Miei insegnamenti e i Miei libri, invece, poi, dipenderà solo dall’operare.
2. Questo modo di vedere è per metà giusto e per metà sbagliato. È giusto se si mettono in pratica gli insegnamenti e le prescrizioni, perché da ciò dipende l'intera salvezza dell'anima umana, ma ci sono pochissimi uomini che, leggendo una sola volta per intero i Miei libri, sono già così forti, che non solo vivono per questi, ma si elevano sempre più in alto nelle virtù. Invece, la maggior parte degli uomini diventa subito debole se non assume continuamente del cibo spirituale. Essi dimenticano i loro doveri e cadono nella pigrizia e nella precedente vita materiale.
3. Se non sapessi questo, non mi presterei a far scrivere e dare continuamente nuovi dettati e nuovi libri, ma vi rimanderei all’unica lettura dei Miei libri. Come il corpo materiale prende ogni giorno nuovo nutrimento, così anche l'anima ha bisogno ogni giorno di nuovo nutrimento spirituale, per non diventare debole e pigra. Perciò non dovete basarvi sulle vostre opinioni, poiché queste vengono dal vostro cervello, dove collabora anche Satana; ma che la vostra ferma convinzione abbia già preso un contagio da questo, lo dimostra proprio il fatto che Io non agisco secondo le vostre opinioni, e poiché sono Dio, saprò certamente più di voi cos’è più giusto. Quindi di questo dovete tenerne conto e non considerare le vostre opinioni particolari come le uniche determinanti.
4. Io ho diversi convittori ai quali devo dar da mangiare, ad ognuno secondo il suo stomaco, e devo cercare che questi convittori non soffrano la fame e la sete e alla fine muoiano. Altrettanto ci sono molti uomini che sono mantenuti nel bene solo attraverso la continua lettura dei Miei insegnamenti, istruzioni e ammonimenti, e vengono guidati oltre altrimenti tornerebbero di nuovo alla vita quotidiana dei loro simili. Vedete, questi affamati e assetati ricevono solo il Mio nutrimento spirituale quotidiano. Perciò nessuno, che veramente non ha più bisogno di ricevere cibo da Me, deve imporre e forzare queste sue opinioni anche agli altri, ma deve solo chiedersi diligentemente se anche i lettori adempiano gli insegnamenti, e devono renderli attenti soprattutto sul fatto che colui che conosce l'insegnamento, ma non lo adempie, è peggiore di colui che non lo conosce e quindi neanche lo adempie.
5. Vedete, così deve essere fatto il vostro insegnamento e il vostro modo di vedere, e non altrimenti, poiché Io vedo ancora molte carenze nei Miei figli, e perciò devo continuare a nutrirli, altrimenti passano alla letteratura del mondo e leggono giornali, libri, romanzi e cose simili, per mezzo dei quali si guastano ed avvelenano così il loro stomaco cerebrale.
6. Perciò leggete diligentemente ciò che vi do dal Mio Amore e Grazia, e cercate di mettere in pratica gli insegnamenti che vi spiego sempre in una nuova luce. Allora la vostra anima non sarà debole e la vostra vita sarà provveduta secondo le Mie prescrizioni, come vorrei vedere tutti voi, Amen!
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Origine, redenzione e auto redenzione
Graz, 14 giugno 1902
1. Mio caro figlio, tu sei un efflusso del Mio Amore divino che ti ha generato nel fondamento originario dell’eternità come un figlio indipendente vivente in Me che, come figlio, entrato nel mondo attraverso questo Amore, formi un gioiello della Mia Creazione.
2. Il Mio eterno Amore in Gesù Cristo ti ha riscattato dal peccato originale, come dice chiaramente Pietro nella Lettera agli Ebrei, capitolo 9, versetto 15, ti ha redento dalle trasgressioni (1° Tim. 2,14) commesse sotto il primo, o vecchio Testamento, il che era una morte spirituale dell'anima che formava la separazione tra Padre e Figlio, redenta una volta per tutte da questo grande peccato mediante la sofferenza e la morte in croce, restituendoti la figliolanza.
3. Di tutti gli altri peccati che commetti nel corso della tua vita[19], devi invece riscattarti da te stesso mediante la grazia (1° Pietro 2,19) dell’Amore divino, attraverso il quale solo tu sei in grado di attuarlo.
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Necessità dell'amore fraterno attraverso l'unione
nella fede e nell'azione secondo l'insegnamento di Gesù
Graz, 11 giugno 1902
Il Padre di Gesù illumina la verità della vera fede, l'amore e l'eternità che ne derivano, ed insegna agli uomini come devono vivere ed agire per guadagnare la vita eterna e raggiungere il loro obiettivo: diventare figli di Dio!
1. Cari figli, l'unione tra gli uomini forma la fratellanza dei popoli e delle nazioni, solamente, che questa non potrà mai essere raggiunta su una base politica, perché in politica la sapienza dell'egoismo dei dominanti e dei dominati gioca il ruolo principale. Perciò è impossibile raggiungere l'unione laddove la sapienza dell'egoismo domina due o parecchi popoli che vogliono porgersi la mano fraterna dell’unione e dell'amore reciproco, poiché ognuno vuol trarre il vantaggio per se stesso e imbrogliare il prossimo.
2. La vera unione, che può unire gli uomini in un santo legame d’amore fraterno, esiste solo attraverso l'amore, il quale ha la sua origine in Dio.
3. Non è dunque il vincolo delle leggi politiche dello Stato, sorte dalla sapienza della ragione umana che, operante con forza e potenza, lega gli uomini agli uomini, ma ciò avviene unicamente attraverso il vincolo di una concorde fede dell'amore e delle opere provenienti da questo amore.
4. Non c'è legame nel mondo così potente che non possa essere spezzato dall'egoismo degli uomini; ma il legame dell'autentico Amore di Dio e attraverso questo Amore per tutti gli uomini, è un legame dell'eterno e santo Amore dei figli di Dio che, nella più intima convinzione, hanno aperto il loro cuore al prossimo come fratello. Qui sta la grande meta attorno alla quale i popoli della Terra devono radunarsi e unirsi. Nell’autentico disinteressato, quindi santo Amore, gli uomini devono avvicinarsi gli uni agli altri e stringersi amorevolmente al petto della vera conoscenza di Dio, riconoscendo e amando pieni di gioia come fratelli e figli di Dio, l'unico ed eterno Padre di tutti gli uomini.
5. Ma questa alta meta, il cui trono è nel cuore di Dio, appare difficile, anzi inattuabile, se gli uomini non sono di un solo pensiero e di un solo senno attraverso l'unione della stessa fede, il cui vessillo forma la verità e l'amore nel cuore degli uomini. Lasciatevi dunque guidare dall'unione nell'autentico insegnamento di Cristo, poiché solo questo include in sé l'unità e la fratellanza dei popoli e delle nazioni del mondo.
6. Finché gli uomini resteranno sul punto di vista della loro sapienza intellettuale senza l'Amore di Gesù, e non si lasciano guidare dalla potenza dello Spirito Santo nella verità della (vera) Chiesa che è l’unica che rende beati, che si chiama «Amore per Dio e per tutti gli uomini", non si potrà raggiungere l’unione nel vero concetto dell'insegnamento della fede, come Io, Gesù, lo insegnavo e vorrei, come Padre, che fosse compreso dai Miei figli.
7. Se però, l'unione non riunirà gli uomini mediante l’autentica fede e l'autentico amore fraterno, i quali hanno la loro origine in Me, il Cristo, in un solo gregge di figli dell'Amore di Dio, allora non si potrà parlare di un solo gregge e di un capo-Pastore chiamato Gesù, il Quale vuol nutrire e saziare i Suoi figli con il cibo dell'Amore e della concordia della pace divina.
8. O figli dell'Amore divino, unitevi sotto il vessillo di Cristo, vostro Dio e Padre dall'eternità, e percorrete le vie che vi sono prescritte dal Padre vostro che sono Io, Gesù stesso. Unitevi sotto il Mio vessillo che vi viene presentato da Me attraverso il Mio insegnamento nello spirito della Verità di una fede unita, fede che è attiva attraverso le opere dell'amore.
9. Cari figli, gioia del Mio Cuore divino, venite a Me, venite al vostro vero e unico Padre che vi ama infinitamente e non ha altro pensiero che guidarvi attraverso le spine e le pietre della vita terrena nella Sua santa Casa paterna e introdurvi, quali figli perduti, nelle gioie e nelle delizie della vita celeste.
10. Abbandonate perciò la sapienza intellettuale di criticare le Mie parole, e affidatevi al Mio Amore e alla Mia Sapienza che vi daranno certamente ciò che è giusto per la salvezza della vostra anima, dotandovi con le armi della verità, le quali alla fine condurranno la lotta della vita e vi guideranno da vincitori nella Mia Casa paterna.
11. L'unione filiale nella fede e nella vita secondo il Mio insegnamento, produce in voi il reciproco amore fraterno, poiché solo attraverso l'unione che vi porta a cogliere il Mio insegnamento allo stesso modo, in un unico senso della verità, cessano la discordia e le critiche tra voi ed entrate nelle luminose altezze del divino Amore che produce in voi l'unione filiale attraverso l'amore della propensione spirituale.
12. La verità attraverso l'unione di fede nell'amore fraterno del mondo spirituale, vi rende liberi da quello terreno e vi eleva a Me, alla causa originaria dell'amore e dell’autentica fede del legame reciproco, a un legame del Nuovo Testamento che culmina nel sangue dell'Agnello o nell'Amore di Cristo, il Quale per questo Amore ha dato il Suo sangue e la Sua vita per voi sul Golgota, per colmare il profondo abisso che il peccato originale ha creato tra il Padre divino e i Suoi figli, con l'atto divino dell'Amore filiale, e spianarvi una via agevole con l’adempimento dei precetti della fede.
13. Perciò lottate per la verità della fede che realizza l'unione, e lasciatevi guidare dai Miei strumenti, i quali sono per voi i messaggeri del Mio amorevole insegnamento, poiché attraverso di loro comunico con voi fino a quando voi stessi non vi sarete slanciati così in alto nello spirituale con l'adempimento delle Mie prescrizioni di fede, da potervi esprimere direttamente le parole del Mio Amore, ciò che ognuno dei Miei figli dovrà raggiungere, dal momento che voi tutti siete presi dall’Amore del Mio cuore, e a questo Cuore un giorno dovete ritornare.
14. Combattere per la Divinità della vostra origine, è la parola d'ordine della vostra vita. Perciò combattete con la verità dei vostri pensieri, parole e opere, che hanno la loro luce centrale nello Spirito dell'Amore di Dio. Siate combattenti per il diritto dell’uomo, siate protagonisti per la verità delle Mie sante parole.
15. L'amore deve essere il vessillo di tutto il vostro fare e non fare, vi deve guidare e illuminare, poiché Io stesso, Padre vostro, sono il nocciolo della sua luce interiore. Il Mio Amore è il Sole splendente con i suoi virtuosi sette pianeti della vita spirituale che formano il vostro percorso di vita e conducono a Me, al Sole centrale di ogni vita.
16. Afferrate quindi l'Amore come stella mattutina della vostra vita, e fatelo confluire nel chiaro Sole splendente del grande Amore, il quale invia continuamente i raggi della forza riscaldante per animare la vita della divina natura nell'uomo.
17. Diventate combattenti per la verità dell’autentica fede, diventate combattenti contro tutto ciò che allontana gli uomini da Me e li trascina alla materia. Nulla vi dovrà impedire di esprimere la verità quando l’avete riconosciuta per vera e giusta per amore per Me e per il vostro prossimo.
18. Non abbiate paura degli uomini che non condividono i vostri principi, ma abbiate paura di percorrere le vie che vi portano al mondo della menzogna. Odiate la menzogna, perché il suo re è Satana, il principe della menzogna, fin dal principio della razza umana. Perciò fuggitela ovunque la incontriate e siate voi stessi una luce e un segnavia della verità attraverso l’autentica fede che, nella vostra vita e nelle azioni successive, diventerà luce e guida per altri che, attirati dai vostri esempi, giungeranno alla verità e alla vita.
19. La verità deve essere l’insegna della vostra vita e delle vostre azioni, essa deve essere il vostro vessillo, poiché la verità è l’amore accoppiato con la sapienza, è la luce centrale proveniente da Me, dal vostro Padre celeste Gesù, poiché Io stesso sono la Luce centrale della Verità dall'eternità.
20. Perciò schieratevi intorno a Me, Padre vostro! Guardate sempre a Me e camminate fedelmente secondo le Mie parole, le quali vi guideranno dalla valle del dolore e delle lacrime, a casa, nella Patria della vita eterna, le cui gioie e godimenti superano di gran lunga tutti i pensieri e le immaginazioni, perfino i più audaci. Vi dovete occupare di questo, utilizzando e sfruttando la vita terrena in ogni cosa e in ogni luogo, in modo che sorgano dappertutto i possibili vantaggi per la vita spirituale.
21. Non dovete mai abbandonarvi pigramente al mondo sensuale, che poi si svilupperà a vostro inferno nel regno degli spiriti, bensì dovete averMi sempre come Sposo della vostra anima nei pensieri amorevoli del vostro cuore, affinché non falliate lo scopo della vita, ma abbiate e godiate l’eterna Vita in Me, vostro Padre e Spirito, che vivo nel vostro petto! Amen!
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L’uomo come creatore
Graz, 12 giugno 1902
Il Padre Gesù abbozza i Suoi figli secondo le caratteristiche creative del loro Padre spirituale e secondo le sottigliezze del principe della menzogna, al fine di renderli autonomi, ma essi, mentre sono creativi nello spirito, si sfruttano l’un l’altro secondo l’impulso dell’egoismo.
1. Cari figli! Non è cosa da poco descrivere le capacità spirituali dell’uomo, poiché in lui, in quanto figlio di Dio, dimora lo spirito del Padre suo divino; perciò la sua anima, poiché attinge dalla sorgente originaria dello Spirito divino in lei, è capace di sviluppo, nobilitazione e spiritualizzazione infinita.
2. Io, come Dio, formo i pensieri e le idee in prodotti e corpi finiti, e il Mio santo Spirito dall’onnipotente forza di Volontà fissa le immagini create nei pensieri e le fa apparire.
3. La Mia Sapienza e Onnipotenza divina crea rapidamente tali prodotti o corpi di pensiero, dal momento che la Mia Onnipotenza creativa sta a Mia disposizione per poterli trattenere e farli apparire.
4. L’uomo, secondo la volontà del Padre suo divino, da figlio neonato indifeso deve svilupparsi lentamente con l'aiuto dei genitori, degli insegnanti, dei sacerdoti e dei libri educativi, con l’aiuto delle scuole, degli istituti, della società e degli uomini che si trovano al vertice della civiltà nell'arte e nella scienza e nelle idee del mondo spirituale trascendentale.
5. Una volta che l'uomo si è appropriato della conoscenza acquisita dei suoi simili, allora la sua sfera di idee spirituali si è già sviluppata a tal punto, che a lui il disponibile non basta più, ed è per questo che comincia a pensare da solo, comincia a mettere insieme e a formare i suoi pensieri e idee in corpi figurati. In tal modo sorgono in lui le formazioni dell'arte e della scienza in forme nuove, spesso più belle e più raffinate di quelle dei suoi insegnanti e maestri, così egli diventa inventore di nuove opere dei più diversi rami del genio umano. Quindi è un creatore di pensieri e idee, come Me, il Padre suo divino, dal quale a poco a poco ha preso questi pensieri e idee e li ha messi insieme in corpi figurati.
6. Io voglio che le formazioni del Mio pensiero esistano e si manifestino in forza e realtà, e per questo basta la Mia forza di volontà creativa; mentre l'uomo, attraverso l’abilità delle sue mani, deve mettere su carta o in opere visibili dell’arte o della scienza, davanti agli occhi dei suoi simili che restano a guardare le formazioni e i corpi del suo talento spirituale fissati e pronti nel suo spirito, e così mettere alla prova il loro (delle forme e dei corpi) valore spirituale e materiale.
7. Così si vede che l’uomo è figlio di un Padre spirituale, le cui infinite idee creative vivono anche nel figlio. L'unica differenza è il fatto che Io, come Spirito, opero solo spiritualmente, così come l’uomo opera nei pensieri, solo che Io lascio che le Mie immagini dal pensiero vengano visibilmente all'esistenza attraverso la Mia creativa Forza di volontà; invece l'uomo deve servirsi del suo linguaggio e delle sue mani per rendere le sue creazioni spirituali comprensibili ed evidenti agli occhi del prossimo.
8. Miei cari figli, non passate con pensiero fugace sulle presenti spiegazioni, ma passatele ancora una volta nel pensiero con assennatezza, e confrontate i prodotti dello spirito divino nell'arte e nella scienza, inventati o realizzati da uomini e geni che suscitano la meraviglia e lo stupore dei loro simili, e riflettete quanto chiaramente e distintamente essi manifestano la Divinità nel più interiore del corpo di carne o nello spirito, e così facendo vi approfondirete nei limiti delle capacità di perfezionamento degli animali, perché presso di loro vale la legge “fin qui e non oltre”, e che stanno come una macchina nelle mani del Creatore, e non inventano nulla da se stessi e non son capaci di nessun perfezionamento.
9. L'uomo può certamente suscitare negli animali un piccolo perfezionamento temporaneo, ma è semplicemente il risveglio di un'intelligenza che era assopita nell'animale grazie all’acquisizione da una delle precedenti incarnazioni di perfezionamento, ma non permette e non forma nessuna eredità o addestramento dei giovani animali da parte dei loro genitori. Il regno animale è vincolato dalla legge della natura del Creatore; l'uomo ne è un'eccezione, perché le sue opere manifestano la Divinità della sua discendenza, esse sono le meraviglie dell'intelligenza dello Spirito che dimora nell'uomo; e un uomo ammira l'altro a causa dei prodotti del suo spirito, i quali esistono come un'eccezione dalle forze spirituali del suo talento o del suo genio.
10. Considerate le opere degli inventori, degli artisti e dei geni, e vi apparirà chiaro che nell’uomo risiede una spirituale Sorgente primordiale di tutte le arti e di tutte le scienze, dalle quali l'uomo attinge e crea continuamente sorprendendo i suoi simili con tutto ciò che cova in lui.
11. Le più splendide invenzioni odierne, che vengono adoperate per benefici spirituali o materiali, provengono da questa Sorgente, il cui fondo di acqua spirituale zampillante di luce è inesauribile come inesauribile è l’Iddio e Padre vostro, poiché proprio Io sono questa profonda Sorgente di luce spirituale nell'uomo stesso.
12. Immergetevi nelle grandi invenzioni di Edison[20], nei raggi X di Hellenbach[21], nelle stupefacenti meraviglie della tecnologia, della meccanica e nelle varie opere d'arte dell'inesauribile spirito umano che incontrate nei vari campi delle attività dei grandi geni di tutti i tempi, ma soprattutto da quando Io, il Padre, ho introdotto la Mia Volontà affinché fosse distrutto, attraverso i figli della luce, l’argine dell'assolutismo spirituale più infimo che i figli delle potenze oscure hanno praticato, quelli che per molti secoli hanno tenuto a freno lo spirito dell’istruzione e del progresso con il pugno di ferro e si sono sforzati di soffocarlo sul nascere[22].
13. Invece lo Spirito di Dio nell'uomo voleva la libertà, e né la spada, né la tortura, né il fuoco (i roghi) han potuto impedire ai coraggiosi combattenti ed eroi per la verità, il progresso e la scienza, guidati dallo Spirito di Dio per tenere alto il vessillo della civiltà e dello sviluppo, e far rotta così verso la fede proveniente dalla Luce primordiale di Dio e dalla scienza infinita, con la qual cosa attraverso l'astronomia o l'astrologia sono state aperte le porte che conducono ai santuari che vi fanno intravedere quelle creazioni che superano di gran lunga ogni immaginazione umana, essendo esse del Padre vostro spirituale, il Quale è infinito ed irraggiungibile in tutto.
14. Per prima cosa ho fatto progredire l'astronomia che, un po’ alla volta, si è trasformata in una scienza da destar meraviglie; poi allo stesso tempo son seguite anche altre scienze. Tutto questo, però, si sarebbe sviluppato molto lentamente se non fosse stata permessa la partecipante scienza della comunicazione con l’invenzione della stampa. Questa scienza, in unione con l’insegnamento illustrativo e figurativo, alla fine oltrepassò tutte le barriere e rese l'invenzione una proprietà comune di tutti coloro che se ne interessavano. In tal modo sorse l’entusiasmo per il nuovo e per quello che era sconosciuto, e così migliaia di ricercatori comparvero in tutti i rami dell'arte e della scienza umana apportando le pietre da costruzione per il progresso di oggi nell’opera degli spiriti in tutti i campi. Telegrafi, ferrovie e telefoni, già da molti anni forniscono il volo del pensiero dello spirito mai inoperoso, così come anche il movimento di uomini e beni da una parte all’altra del mondo, collegando gli uomini da zone vicine e lontane, dove dèi, in carne e ossa, dimorano come spiriti creatori.
15. Gli uomini sembrano aver perduto la quiete e la pazienza, vogliono attraversare i mari nel volo degli uccelli, andare nel vento da una parte all’altra del mondo. Un’eccitazione febbrile si muove attraverso tutti i campi della creatività e della vita umana, un’invenzione dopo l’altra emerge e riferisce agli uomini curiosi la soluzione di domande e compiti fino ad allora sconosciuti e oscuri dello spirito umano sulla via dello sviluppo e del progresso. Tuttavia, arricchisce o impoverisce quegli esseri che, con tutta la forza del loro spirito e della ragione, hanno percorso le vie buie dell’esplorazione; ma alla fine il Moloch di mammona siede sulla loro tomba e si rallegra dei profitti che, senza sudore e senza pensieri, ha tratto dalle notti insonni dei pensatori e degli inventori, i quali, per lo più, sono arrivati alla fine della loro vita, spiritualmente faticosa e, per loro stessi, priva di benedizioni, e nel buio della profonda notte spirituale sono scomparsi dalla scena della loro vita così ricca di benedizioni, per altri immeritevoli.
16. Non dovrebbe, l’uomo, esser capace di realizzare cose straordinarie, dal momento che è figlio dell'Onnipotente Creatore? – Certamente, poiché se Io, Padre suo, sono Dio, allora deve poter sviluppare in sé quelle facoltà che lo distinguono come un essere al di sopra di tutti gli esseri che vivono e si muovono, egli deve essere elevato al di sopra di tutte le creature e star lì come loro maestro, solo che l'uomo deve utilizzare questi suoi Doni divini a beneficio dei suoi simili, e operare solo per il progresso e il vantaggio dell'umanità nel suo insieme.
17. Egli deve sforzarsi di far vivere i risultati del suo spirito per il bene di coloro che, con ciò, vengono strappati alla povertà e alle privazioni, ed elevati alla dignità umana. Anzi, deve essere consapevole della sua discendenza divina, e solo in questo senso creare tanto per sé, come anche per il prossimo in unione fraterna, nobilitandosi ed elevandosi sempre più in alto, spiritualmente e materialmente.
18. Grande è l'elevazione dell'uomo su tutto ciò che è creato! Egli sta lì nella Creazione come sta il padrone di una macchina fatta ad arte, e sa trarre un utile da tutto ciò che la natura gli offre. Egli stesso è il costante creatore e artefice della natura, e tutto gli deve aprire un po’ alla volta le sue forze e le sue capacità interiori e stare al suo servizio.
19. Così egli sta lì operando e creando nella potenza e nella dignità della sua divina maestranza. E se l'uomo non fosse maligno e temerario, diventerebbe un perfetto padrone della natura, perché Io, il Creatore che ho nelle Mie mani tutte le forze della natura, dimoro in lui.
20. Invece l'uomo, come scopritore e inventore, dimentica l'io della sua discendenza, dimentica di tributare l'onore a Colui che gli dona le capacità e le grazie, e invece di glorificare il Creatore e il Dispensatore della grazia, preferisce lodare se stesso come creatura dotata della maestranza di doni superiori e talenti geniali della più alta civilizzazione umana. Perciò anche a lui viene posto l’argine: “fin qui e non oltre”, e deve quindi affaticarsi con il massimo sforzo per raggiungere quest’argine. Nondimeno, a causa della sua arroganza non deve mai oltrepassarlo e passare alla libertà dello spirito, dove svaniscono tutti gli ostacoli che tengono a freno la ragione, in modo che non possa giungere là dove, altrimenti, il suo spirito luminoso proveniente da Dio lo guiderebbe, se la sapienza della ragione rinunciasse al suo potere e si sottomettesse al potere del suo spirito facendo esistere tutto, solo per il bene generale degli uomini, e lo consegnasse all’intera umanità per l'usufrutto e l’utilizzo.
21. Vedete, figli Miei, questo è l'uomo del vostro Dio e Padre in Gesù. Ma non com’è successo finora, che le migliori invenzioni che Io ho permesso di realizzare per amore dei Miei figli, fossero usate solo per lo sfruttamento e la mancanza di pane del povero popolo, e per l’accrescimento della ricchezza dei ricchi e dei milionari. Ecco perché tante cose importanti non hanno avuto successo, perché solo i ricchi ne avrebbero avuto l’effettivo vantaggio.
22. Così è anche con l’aeronautica. Io conosco i mezzi con cui si potrebbe viaggiare nell'aria con la stessa sicurezza dell'uccello che taglia i cieli, ma chi ne trarrebbe vantaggio? Nient'altro che i ricchi, e così il segreto rimane Mia proprietà finché gli uomini da polipi e vampiri saranno diventati, di fatto, uomini. Allora le ferrovie, i telegrafi, i telefoni e la posta delle lettere, cesseranno, la Terra morta, dove sfrecciano i convogli ferroviari, sarà di nuovo lavorata e benedetta da Me, e una nuova vita di figli di Dio animerà l'Universo.
23. Le distanze scompariranno, perché gli uomini con occhi e orecchi spirituali aperti, vedranno a migliaia, anzi a milioni di chilometri, fin nei vasti mondi stellari, e parleranno con altri uomini e, con mezzi leggeri come uccelli, attraverseranno l'aria come aquile in alto volo. Vedete, questo è il futuro della Terra, quando gli uomini, da diavoli egoisti, diventeranno figli amorevoli dell'eterno Padre dell'Amore! Amen!
* * * * *
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[1] Seconda lettera ai corinzi 3,6.
[2] Infatti nella Bibbia cattolica è usata la parola “rigenerazione” oppure anche “ nuova Creazione”, o “ricreazione” e in nessuna versione romana c’è la parola “rinascita”.
[3] Non c’è nessun’altra rinascita che quella del battesimo dello Spirito!
[4] «Ora io, Nabucodonosor, lodo, esalto e glorifico il Re del Cielo. Tutte le Sue opere sono verità e le Sue vie sono giustizia; Egli può abbassare coloro che procedono con superbia».
[5] «Voi che temete il Signore, confidate in Lui, Egli è vostro aiuto e vostro scudo».
[6] Romani 8,14 “Tutti coloro che sono guidati dallo Spirito di Dio, sono figli di Dio”
[7] Uguale, secondo Giovanni, sarebbe puro come il cristallo; ma per questo gli uomini avranno bisogno di milioni di anni per diventarlo.
[8] Dio è irraggiungibile e Cristo era Dio, quindi anche qui è necessario aggiungere: ... dopo milioni di anni!
[9] Sl 132, 17-18; Dan. 9, 25-26; Gv. 1, 41.
[10] Ebrei 4, 14 / 5, 5-10 / 8,11 / 9,25-26 / 10,21.
[11] Ebrei 5,6; Salmi 110, 4; Gen. 14,18; Ebrei 5,10 / 7,1-3 / 10,11.
[12] Etimologia: scienza che ha per oggetto lo studio dell’origine e della derivazione delle parole di una lingua; è parte essenziale della linguistica.
[13] Veneficio: omicidio commesso propinando alla vittima sostanze venefiche; avvelenamento.
[14] Santo o che purifica il cuore dal male, quindi santificante, non santo, perché santo è solo Dio: Apocalisse 15,4.
[15] Storta: in un laboratorio chimico la storta è un elemento di vetro attraverso cui vengono distillati degli elementi solidi in una soluzione liquida.
[16] Si veda nel “Libro delle preghiere”, le virtù di Gesù: l’amore, l’umiltà, la mitezza, la pazienza, la castità, la pace, l’altruismo (cap. 19).
[17] Piviale: paramento sacerdotale, ricco di ricami d’oro, argento e seta, che scende dalle spalle ai piedi a guisa di manto, aperto davanti e unito sul petto da un fermaglio; è usato nelle funzioni solenni.
[18] Dalla mia vita.
[19] Giacomo 2, 10-11; Atti 3, 19; Romani 6, 1-23; soprattutto 1° Corinzi 6, 9-10, 18; questo è ciò che i 10 Comandamenti e il Padre Nostro ti dimostrano, che sei un peccatore e quindi devi riscattarti da te stesso.
[20] Edison: inventore del telegrafo.
[21] Storicamente la paternità dell’esistenza dei raggi X è stata attribuita al fisico tedesco Wilhelm Röntgennel nel 1895, ma forse l’uso a Hellenbach.
[22] Infatti, l’inquisizione della Chiesa cattolica ha frenato lo sviluppo dell’umanità per diversi secoli gettando gli uomini nella più tenebrosa superstizione e nelle più fosche tenebre spirituali.