Rivelazioni

a

Franz  Schumi

1901

 

La ‘Giustificazione’

dinanzi a Dio

 

 

 

Il Padre Gesù illumina la dottrina male interpretata dall’apostolo Paolo della giustificazione dinanzi a Dio e dimostra, attraverso i Suoi stessi insegnamenti nel Nuovo Testamento, come questa avviene dinanzi a Dio.

 

Parole dal Padre

Scritto cristiano-teosofico

Nr. 64/3

 

Titolo originale:  Die Rechtfertigung vor Gott

 

Per l’edizione in lingua originale:

Selbstverlag des Herausgebers

Druck von F. E. Baumann, Bit ter fe ld

Ristampe - Rudolf R. Hoff

Edizione italiana a cura del gruppo “Amici della nuova Luce

 

Traduzione di Ingrid Wunderlich / Antonino Izzo (2012)

 

 

Premessa (a cura di: “Amici della Nuova Luce”)

 

Il libro si compone di tre parti, il cui fine è quello di dimostrare come il concetto della ‘Giustificazione’ espresso nelle Sacre Scritture, così rappresentativo per i fratelli evangelisti osservanti in tutte le loro chiese – denominati dai rappresenti cattolici in modo improprio come ‘protestanti’– sia stato completamente male interpretato dai loro pastori/maestri, i quali, accettando la dottrina di Lutero dal 1500, ne hanno da sempre minato la fede di milioni di fedeli osservanti della lettera di tale suo insegnamento errato, e ciò anche a causa degli errori di Paolo nella ‘Lettera ai Romani’.

Inoltre, per quanto riguarda la guida di Emanuel Swedenborg nell’aldilà, abbiamo la conferma della grande misericordia di Dio, il Quale per qualunque figlio non perde nessuna occasione per guidarlo sulla via per il Cielo. Infatti, la conduzione di questi due grandi spiriti, insieme a moltissimi altri spiriti di trapassati dalla più variegata estrazione, ne rappresenta anche un indispensabile trattato sull’aldilà, sugli insegnamenti cristiani, sulle Scritture, e sull’amore nella sua più alta espressione realizzata.

 

- Parte I :      Martin Lutero nell’Aldilà

- Parte II :    Emmanuel Swedenborg nell’Aldilà

- Parte III :   La giustificazione

 

[commento al testo “La Giustificazione”] (a cura di: “Amici della Nuova Luce”)

 

 

 

INDICE

Cap. 1

La giustificazione dinanzi a Dio

Cap. 2

La lettura spirituale della Bibbia porta alla morte spirituale

Cap. 3

Spiegazioni del nostro Padre Gesù

Cap. 4

La fede autentica è quella che è attiva mediante l’amore

Cap. 5

Abramo è stato giustificato per le virtù e le opere, non per la fede

Cap. 6

Paolo fa del Cielo un Regno dei senza-Dio

Cap. 7

La fede senza virtù ed opere è senza valore

Cap. 8

La sola fede non protegge dall’inferno

Cap. 9

Gli apostoli come maestri nell’attività d’amore per il prossimo

Cap. 10

Adempite il Comandamento dell’amore!

Cap. 11

Lutero non fu un apostolo battezzato con lo Spirito Santo – Come si strappa a sé il Cielo con violenza

Cap. 12

La Redenzione sulla croce è un’Opera dell’Amore

Cap. 13

Falsa interpretazione dei meriti di Cristo

Cap. 14

L’eresia di essere giustificati senza meriti

Cap. 15

Amore fraterno e amore per il prossimo

Cap. 16

L’operare della misericordia – La parabola del samaritano

Cap. 17

Spiegazione postuma sulle Opere d’amore di Gesù per il prossimo

Cap. 18

Il triplice senso della fede

Cap. 19

Il triplice senso delle parole della Bibbia

Cap. 20

La Bibbia è da interpretare solo spiritualmente – Solo Dio la può spiegare

Cap. 21

Tutto è fondato sull’amore – Promessa di una nuova Bibbia – Invito a leggere i libri teosofici-cristiani

 

 

 

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Cap. 1

Indicazione storica

Anno 57, dal 22 ottobre fino al 5 novembre, Corinzi (Rom.) cap. 3 e 4 dalla lettera dell’apostolo Paolo alla comunità cristiana in Roma.

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Cap. 2

La lettura letterale della Bibbia porta alla morte spirituale

 

(Il Padre Gesù illumina gli effetti nefasti della lettura delle Sacre Scritture secondo la lettera morta, e quale punizione colpisce nel Regno degli spiriti i cristiani ostinati della Bibbia, i quali si basano sull’insegnamento materiale della lettera morta della stessa, e restano molti anni nell’inferno se non vogliono riconoscere il loro errore e non si lasciano convincere del contrario.)

                      1.                    Ci sono parecchi passi nella Bibbia che la ragione umana non sa interpretare, perché il contenuto è spirituale! Gli uomini, invece, sono materiali, perciò Io stesso devo intervenire per illuminarvi! Da ciò segue che, se tali versetti sono interpretati secondo la ragione umana, causano sciagura.

                      2.                    Il cristiano deve sapere che la Bibbia non è un Libro comune, nel quale ogni uomo può interpretare i passi biblici secondo il proprio intelletto! Per questo ci sono Io che l’ho fatta scrivere, e quindi è vostro compito rivolgervi a Me, vostro Dio e Padre, e pregarMi per la Luce e la Verità! La Bibbia è un Libro spirituale, e nessuno lo può interpretare in modo puro e giusto, se Io stesso non lo aiuto ad interpretarlo.

                      3.                    Voi vivete nel mondo, e dappertutto seguite il mondo! Il mondo però è materia, è l’anima consolidata di Satana! E voi, credete di aver acceso in voi una Luce divina della Verità attraverso la vita e l’operare secondo Satana!? Oh, voi poveri nelle tenebre della vostra sapienza intellettuale! Voi volete generare Luce dalle vostre tenebre spirituali? – No! Questo non si può certamente fare! Per questo ci vuole la vita secondo lo spirito, e non secondo la morte che porta oscurità, la quale dimora in ogni uomo che non vive esattamente secondo la Mia Dottrina puramente spirituale! Ma che cosa pretende la Mia Dottrina puramente spirituale?

                      4.                    La Mia Dottrina puramente spirituale pretende che voi entriate nelle Virtù di Gesù vostro Padre e Dio e adempiate le stesse nell’azione! Adempiere queste Virtù, solo attraverso le quali potete ottenere la Luce spirituale con la lettura della Bibbia, questo però non è così facile come se l’immagina qualche uomo pio. Perciò Io stesso vi devo illuminare i presupposti attraverso i quali ottenere la necessaria Luce spirituale per poter leggere la Bibbia stessa e anche comprenderla! Se non avete questa Luce spirituale, allora siete di spirito tenebroso, e invece che salvezza, dalla Bibbia leggete sciagura. Chi legge la Bibbia materialmente secondo il suo contenuto letterale e l’accoglie in maniera grossolana in sé, si legge molte volte l’inferno da questa, perché egli, quando entrerà nel Regno degli spiriti, persisterà ostinato sul suo senso letterale portante la morte, e aspetterà solo da questa morte della Bibbia la Vita dello spirito!

                      5.                    Io non ho bisogno di tali eroi ostinati del senso letterale della Bibbia nei Miei Cieli, perché essi sono incorreggibili e litigiosi e vogliono ottenere tutto con la forza attraverso la lettera che porta la morte! I Miei angeli si danno molto da fare per rendere loro comprensibile come si devono comprendere spiritualmente questi e quei versetti della Bibbia, ma non tutti i cristiani della Bibbia vogliono accettare queste chiarificazioni, e allora segue la punizione per l’ostinazione del cavalcatore del senso letterale biblico. Essi vengono trasferiti nelle tenebre del secondo inferno, per riflettere come mai, che essi, pur avendo seguito precisamente la Bibbia secondo l’interpretazione di Lutero e speravano di raggiungere il Cielo, invece che nella Luce – sono nelle tenebre! Questa punizione li porta al più presto alla riflessione che, non tutto era giusto, come loro hanno interpretato la Bibbia.

                      6.                    Così rimangono là nel tenebroso secondo inferno tanto a lungo, finché, in verità, non cominciano a dubitare delle parole della Bibbia secondo il senso letterale, cosa che presso alcuni accade solo dopo molti anni. Se talvolta subentra il dubbio, allora ci sono di nuovo i Miei inviati che cominciano nuovamente a istruirli su com’è costituita la faccenda; e se finalmente sono volenterosi e credenti, allora vengono trasferiti in quelle sfere spirituali che avrebbero solitamente guadagnato, secondo le loro virtù, con l’ingresso nel Regno degli spiriti. Vedete, così va agli ostinati dopo la morte quando vogliono ottenere anche là qualcosa con la forza secondo il senso letterale della Bibbia che porta la morte! Invece della Grazia che essi aspettavano, giungono nel tenebroso secondo inferno.

                      7.                    Adesso viene la domanda: “Come si deve dunque vivere per avere una Luce con la lettura della Bibbia?”. Vedete, a questa domanda voglio rispondervi Io, e se la considererete e l’accoglierete come proveniente da Me, vostro Dio in Gesù, per vivere e per agire poi secondo la verità, allora non vi pentirete mai di aver prestato volenterosi i vostri orecchi ai Miei consigli. Questi consigli sono: Ama Dio sopra ogni cosa! Se Mi amerai sopra ogni cosa, allora considererai anche le Mie paroleovunque – come provenienti da Me, se esse corrispondono alla Verità!’. Ho detto che Io sono Spirito, e che Mi si può e Mi si deve adorare solo nello Spirito! Perciò, colui che ode le Mie parole, non deve interpretarle materialmente, bensì spiritualmente! Altrimenti, secondo la Dottrina, egli sbaglia con l’operare.

                      8.                    Se invece non avete l’amore, allora non agite secondo i Miei Comandamenti dell’amore! Questi Comandamenti sono che voi non facciate nulla che contravvenga a questo amore che voi avete per Me, se credete a Me! – Il vero amore per Me è il contenuto dell’intera Forza d’amore che il vostro cuore deve sviluppare. Potete dire che Mi amate, se non credete alle Mie parole? Parlate della ‘giustificazione’, che nel senso religioso significa = purificarsi spiritualmente e liberarsi dal peccato attraverso la fede! Solo che non Mi credete poiché Mi ritenete solo per un Dio della Bibbia, ma non per un Dio del mondo, che ama ugualmente il pagano, l’ebreo, l’ateo, il turco e ogni uomo, e che lo accoglierà nelle Sue dimore se egli, con cuore umile, starà ad ascoltare con orecchio teso le Mie parole, le accetterà e le eseguirà! Se Io fossi solo un Dio della Bibbia, caratterizzato secondo la lettera morta, allora quasi tutto il mondo che non crede fermamente nella Bibbia andrebbe all’inferno! – Oh, voi ciechi campioni del senso letterale della Bibbia! Credete voi che Io creai i figli, per poi cacciarli nelle tenebre dell’inferno perché non hanno mai visto né letto una Bibbia? Dov’è qui la vostra ragione e il vostro amore? – Dov’è la comprensione di un Dio tutto amante?

                      9.                    Credete voi che, se muore un non-protestante, un non-calvinista oppure un tale che non ha letto la Bibbia, che là nel Regno degli spiriti venga subito interrogato: ‘Hai tu letto la Bibbia? Hai creduto secondo la Bibbia? Ti sei indirizzato precisamente secondo le parole letterali della Bibbia?’ – Vedete, non c’è nessuna domanda di tutto questo! Ma solo: ‘Come è stato il tuo operare secondo l’amore verso il tuo prossimo?’. Non la fede secondo la Bibbia, né secondo il Talmud, né secondo il Corano, né di un altro libro religioso, è determinante nel Mio Regno degli spiriti, ma unicamente e solo secondo l’amore! Perciò Io ho detto – come Gesù – che l’amore è il Comandamento più grande nella Legge!

                    10.                  Dopo questa introduzione voglio guidarvi attraverso i versetti originali, da cui deducete la vostra giustificazione dinanzi a Dio, ed illuminare radicalmente gli stessi affinché otteniate da Me, vostro Dio e Salvatore in Gesù stesso, la vera Luce spirituale della comprensione con la lettura della Bibbia. Dopo di ché vi potrete liberare dalla fatale eresia! L’Insegnamento e il chiarimento che Io vi faccio giungere, è ora il seguente:

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Cap. 3

La Legge serve solo per il riconoscimento del peccato

 

Romani: 3,19-20:

1. “Paolo scrisse ai Romani: «19Noi sappiamo che tutto quel che la Legge dice, lo dice a quelli che sono sotto la Legge, così ognuno (che è sotto la Legge) deve tacere, e tutto il mondo (stando sotto la Legge) deve riconoscersi colpevole dinanzi a Dio! 20Poiché nessuna opera conforme alla Legge rende giusto l’uomo dinanzi a Dio; piuttosto attraverso la Legge riconoscerà il peccato!».

2. S’intende da sé che, dove la legge obbliga qualcuno a fare qualcosa, allora l’opera fatta non sarà compiuta per proprio amore, bensì per dovere e obbligo, e quindi non sarà un’opera proveniente dal libero cooperante amore, ma sarà uguale a quella di uno schiavo! Questa non sarà un’opera d’amore di un uomo libero, bensì un’opera obbligata di uno schiavo della legge! Quindi anche dei prescritti sacrifici di espiazione e ringraziamento stabiliti per Legge saranno opere della schiavitù, poiché, essendo pretese, allora non avranno nessun valore dinanzi a Me. Se Io, infatti, volessi governare gli uomini attraverso prescritte leggi dell’obbligo, allora essi sarebbero come gli animali, i quali, stando sotto la Mia Legge dell’obbligo, vivrebbero solo così come lo voglio Io.

 

Romani 3,21:

3. «21Ora però, indipendentemente dalla legge, la giustizia di Dio è stata resa manifesta come ne rendono testimonianza la Legge e i profeti; …».

4. È naturale che ho mantenuto quella Mia promessa che dal tempo di Adamo ho ripetuto spesso per mezzo dei profeti, essendo stato giusto senza alcuna legge, poiché non c’è nessuno che Mi prescriva leggi ed Io operi costretto sotto l’obbligo di osservarle e adempierle!

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Cap. 4

La fede autentica è quella che è attiva mediante l’amore

 

(Il Padre Gesù chiarisce che la Giustizia di Dio è venuta su tutti gli uomini attraverso la morte sulla Croce, con la quale fu riscattata l’intera umanità dal peccato originale e dai peccati non commessi volontariamente fino al tempo della Crocifissione. – L’uomo viene giustificato davanti a Dio solo attraverso una tale fede, che è attiva tramite le opere dell’amore per il prossimo.)

 

Romani 3,22-25:

1. «22Vale a dire la giustizia di Dio che viene, mediante la fede in Gesù Cristo, in tutto e su tutti quelli che credono in Lui; poiché non v’è distinzione. 23Tutti, infatti, hanno peccato e mancano della gloria di Dio. 24Ed è come gratuito dono che sono dichiarati giusti per sua immeritata benignità con la liberazione mediante il riscatto pagato da Cristo Gesù. 25Dio lo ha stabilito come sacrificio espiatorio per mezzo della fede nel Suo sangue, per dare una dimostrazione della Sua giustizia, con la remissione delle mancanze precedenti;».

2. Il versetto 22, che la Giustizia di Dio viene attraverso la fede a tutti e su tutti coloro che credono in Lui, è un errore universale, perché esclude tutti coloro che non credono in Cristo, e questi costituiscono finora i quattro quinti dell’umanità del mondo. Ma quanto più si va indietro al tempo degli apostoli, tanto meno esistevano credenti in Cristo. Che qui Paolo abbia parlato dalla sapienza umana e non dalla Mia ispirazione divina, è storicamente provato.

3. Voi sapete che Adamo commise il peccato originale, e che solo a lui è stato promesso il Salvatore dal peccato originale. Ma perché solo a lui? Perché il suo spirito animico era il contenuto di tutti gli uomini che sarebbero provenuti da lui e sarebbero nati ancora in futuro. Ma poiché lo spirito animico di Adamo era il contenuto di tutti gli uomini, allora anche tutti gli uomini – perché discendenti di Adamo – hanno partecipato spiritualmente al peccato di Adamo; poiché altrimenti il Salvatore sarebbe venuto subito con la Promessa, quando Adamo ed Eva commisero il peccato, non dopo quattromila anni, quando non vivevano Adamo ed Eva, ma solo i loro discendenti.

4. E poiché l’intera razza umana proveniente da Adamo, in quel tempo ha commesso insieme (a loro) il peccato originale nello spirito, per tale ragione la grazia della Redenzione attraverso la Mia sofferenza e la Mia morte sulla Croce è toccata in egual misura a tutta l’umanità, quindi anche a quei popoli selvaggi che non hanno ancora mai sentito il Mio Nome ‘Gesù Cristo’, e quindi, questi non possono avere nessuna fede in Me! – La grazia della Redenzione, infatti, è solo per il peccato originale che fu commesso per l’arrogante disobbedienza verso il divino Comandamento della castità, come anche per tutti i peccati commessi provenienti da questo peccato fino alla morte sulla Croce che non furono commessi consapevolmente, per petulanza, malignità e cattiva intenzione; verso tutti gli uomini, senza eccezione di religione, perché tutti gli uomini provengono dallo spirito di Adamo!

5. Alla Redenzione – che vi è stata elargita mediante la Mia sofferenza e la Mia morte sulla croce – dal peccato originale e dai peccati non commessi consapevolmente per malignità, voi non ne avete proprio nessun merito, dato che Io unicamente Io ho sofferto per questo, ma così vi è toccata la Grazia per la liberazione dal peccato originale e da quelli del Vecchio Testamento, che nel versetto 25 sono chiamate ‘mancanze precedenti’. E per questa ragione la ‘giustificazione’ dinanzi a Dio è solo per merito Mio sulla via della sofferenza! Di conseguenza la giustificazione davanti a Me non si riferisce ai peccati del Nuovo Testamento, commessi ora da voi stessi e quelli ancora da commettere! Infatti, se in ciò fossero da intendere anche i peccati odierni, – allora voi potreste essere fornicatori, adulteri, falsi profeti, truffatori, ladri, rapinatori, assassini e tutti i delinquenti possibili, e potreste pure venire nel Regno del Cielo subito dopo la morte del corpo senza pentimento, né espiazione né con opere d’amore per il prossimo, perché sareste giustificati dinanzi a Dio senza propri meriti, ma solo attraverso la Grazia celeste della Redenzione sulla Croce!

6. Ora si domanda: “A quale scopo allora osservare i dieci Comandamenti? E a quale scopo la Mia Dottrina del Nuovo Testamento? E perché pregare nel Padrenostro: «Perdonaci i nostri peccati!», se Io vi avessi redento per sempre dai peccati commessi nel primo Patto e anche per quelli futuri, commessi da voi nella vostra attuale vita?”. – Dopo questo, riflettete ora a quanto falsamente e funesto per la vostra anima avete interpretato finora la Bibbia! – Dove sta scritto dunque, che Io l’ho fatto per i peccati del secondo Patto o del Nuovo Testamento che voi commettete adesso?

7. Ogni uomo stesso, attraverso il pentimento, l’espiazione e le opere d’amore, deve riparare e liquidare i propri peccati commessi nella sua attuale vita terrena, altrimenti nessuno può essere partecipe della Grazia dell’Amore, della Misericordia e del Perdono divino, perché solo l’adempimento prescritto del pentimento, e il libero operare dell’amore per il prossimo, procura la Giustizia e la ‘giustificazione’ dinanzi a Dio per la vita attuale.

8. Se tu fossi un adultero, un truffatore, un rapinatore o un assassino (e ci fosse da emettere su di te un giudizio) e ti fosse detto: “Devi subito presentarti davanti al tuo Giudice divino!”, rispondi tu stesso alla domanda, se ti sentiresti puro dal peccato e giustificato dinanzi a Dio con la grazia della Redenzione attraverso Gesù Cristo, per andare con il cuore gioioso e tranquillo davanti al tuo onnisapiente e giusto Giudice, che esamina cuore e reni, e giudica gli uomini secondo le loro azioni! È sicuro che saresti colto da una terribile paura, perché i tuoi consapevoli misfatti non ti consentirebbero nessuna giustificazione di togliere il peccato mediante la fede.

9. Il versetto 25 appare non chiaro nella sua versione: «Dio Lo ha destinato a Sacrificio espiatorio, per mezzo della fede nel Suo Sangue, per dare una dimostrazione della Sua Giustizia, con la remissione delle mancanze precedenti».”

10. Per comprendere il senso di questo mistico versetto, lo si legga con le spiegazioni intercalate: “Dio ha (per Amore) destinato Lui (Gesù Cristo) al Sacrificio espiatorio (per il peccato originale), per mezzo della fede (che Jehova ha risvegliato in loro attraverso le profezie del Salvatore veniente, nel Messia) nel Suo Sangue (che significa l’Amore di Dio per i Suoi figli in loro destato), per dare una dimostrazione della Sua Giustizia (verso i discendenti di Adamo, i quali non sapevano nulla nelle successive incarnazioni del passato peccato che essi stessi hanno commesso insieme), con la remissione delle mancanze precedenti (attraverso il Sacrificio espiatorio sulla Croce per la giustificazione del peccato originale)”.

 

Romani 3,27:

11. «27Ma, uomo, dov’è ora la tua gloria (dov’è il tuo vanto?)? Essa è annientata. Attraverso quale legge? La legge delle opere? No! Bensì attraverso la legge della fede»

12. Alle volte un versetto a causa della sua posizione nella frase, non è facile da comprendere senza il Mio aiuto, e così è anche questo. Il senso però è il seguente: «27Dov’è ora la tua gloria, che tu stesso ti sei giustificato dinanzi a Dio? Essa è annientata! Attraverso quale legge? Forse attraverso la Legge delle opere che tu avresti dovuto compiere per essere giustificato dinanzi a Dio? No! Ma attraverso la legge della fede che t’insegna che Gesù, con la Sua sofferenza e morte sulla Croce, ti ha redento dal peccato originale e così ti ha giustificato dinanzi a Dio per questo peccato!».

 

Romani 3,28:

13. «Così noi ora riteniamo che l’uomo non è giustificato mediante le opere della legge, bensì mediante la fede!».

14. L’unica giusta interpretazione del versetto è la seguente: «L’uomo non è giustificato mediante le opere che gli sono prescritte di compiere per legge, bensì unicamente mediante la fede che è attività attraverso l’amore. Le attività dell’amore sono invece le opere dell’amore per il prossimo operate per libera volontà».

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Cap. 5

Abramo è stato giustificato per le virtù e le opere, non per la fede

 

(Falso giudizio di Mosè e Paolo che Abramo fosse giustificato dinanzi a Dio solo mediante la fede. Egli fu giustificato nella sua fede praticando nei fatti le virtù dell’amore. – Com’era fatta questa fede e il confronto con la fede di Abramo e quella dell’uomo odierno. – Un altrettanto falso giudizio di Paolo per la ricompensa per le opere esercitate, e chiarimento di Gesù attraverso esempi provenienti dall’operare nella Sua stessa Vita come Uomo.)

 

Romani 4,2-4:

1. «2Se Abramo fu giusto mediante le opere, allora egli ebbe di che vantarsi; ma non presso Dio! Che cosa dice, infatti, la Scrittura? 3Abramo credette in Dio, e questo gli fu messo in conto per giustizia. 4Chi invece fa opere, a questi la ricompensa non è messa in conto come grazia, bensì come cosa dovuta».

2. Il versetto 2: «Se Abramo fu giusto mediante le opere, allora egli ebbe di che vantarsi, ma non presso Dio!», è un errore di Paolo, perché le opere di Abramo non furono prescritte attraverso la ‘legge dell’obbligo’, ma furono opere dell’amore, umiltà e misericordia, amore di pace, pazienza e profondo rispetto dinanzi a Me, e queste sono tutte comandate nei Miei due Comandamenti dell’amore come Comandamenti del dovere! Se fossero Comandamenti dell’obbligo, allora non avrebbero naturalmente nessun valore, ma poiché sono caldamente raccomandati di esercitarli dal libero attivo amore, allora essi hanno un valore molto grande, senza i quali non si può diventare soprattutto beati.

3. Mosè, e dopo di lui Paolo, hanno detto: «Abramo fu grande nella fede, e questo gli fu messo in conto per giustizia»; – e su queste dichiarazioni non corrispondenti alla verità, ci si regge oggigiorno, che si verrebbe giustificati attraverso la sola fede come Abramo!

4. Questa dichiarazione è falsa secondo l’opinione di Paolo e di Lutero! Abramo e Sara, infatti, dubitarono e derisero titubanti le Mie promesse, come vi chiarirò tutto nella ‘spiegazione sul battesimo’[1]. Abramo non è stato giustificato a causa della sua fede (dubitando), bensì unicamente attraverso le sue virtù superiori! Questa è la pura Verità!

5. Sì, figli Miei, se aveste una fede così come l’aveva Abramo, che era colmo di virtù dell’amore, come la pretendo da tutti, allora le cose non starebbero male con voi. Io ordinai ad Abramo di sacrificare il suo unico figlio proveniente dal suo matrimonio e successore del suo patrimonio principesco, quando lui, con 110 anni, e così anche Sara con suoi 100 anni, non speravano certamente più in un secondo figlio, e vedete, il suo amore e venerazione per Me erano così grandi, che egli non perse una parola quando lo chiamai ad immolare quest’unico figlio con le proprie mani, e sacrificarlo a Me sul fuoco come sacrifico di ringraziamento!

6. Voi certamente non lo fareste con la vostra debole fede, poiché molti tra voi non danno nemmeno una volta un pezzo di pane al povero, sebbene Io vi chieda – come una volta ad Abramo – di far questo al vostro prossimo per amore e gratitudine per i molti benefici che vi faccio pervenire. Offrire una moneta o un pezzo di pane, o un capo di vestiario al povero, visto che Io stesso sono il Ricevente, come lo sapete dalle lettere di Paolo ai Corinzi e ai Romani, non è veramente l’unica eredità del vostro patrimonio come lo era Isacco per Abramo, – e molti ci pensano ancora prima di darli ai poveri. – Perciò non vantatevi con la vostra fede senza amore, che sarete giustificati come Abramo con la sua fede piena d’amore! –

7. Il versetto 4 dice: «Chi invece fa opere, a questi la ricompensa non è messa in conto come grazia, bensì come cosa dovuta».”

8. Anche questo versetto appare molto sviante, perché i precedenti non provengono da Me, l’eterna Verità, bensì dalla sapienza intellettuale di Paolo! – Se Io stesso esercito continuamente in voi l’Amore e la Misericordia; se Io come Gesù non ho esercitato che Opere dell’Amore per il prossimo e dissi: «Siate perfetti, come perfetto è il Padre vostro nel Cielo», allora vi deve certamente apparir chiaro che voi dovete fare la stessa cosa che ho fatto Io come Dio in Gesù e ancor sempre continuo a fare, se volete diventar perfetti così, come lo sono Io.

9. Non fatevi addossare falsi pareri della Bibbia – che si trovano qui e là – come verità, invece i Miei, che nondimeno sono così chiaramente dimostrati, li presentate come non-veri! Io vi dico: “Se farete qualcosa del genere di proposito o per pigrizia, allora non ci sarà né una ricompensa per Grazia, né per obbligo, bensì una giusta punizione della legge, perché ricompensa e punizione stanno nell’adempimento o nell’omissione delle Mie Leggi del dovere!”

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Cap. 6

Paolo fa del Cielo un Regno dei senza-Dio

 

(Il Padre Gesù spiega il senso completamente falso dell’opinione paolina nella lettera ai Romani cap.4,5 che fa del Cielo un covo di briganti e covo di assassini. Ogni uomo deve meritarsi la Vita eterna con la propria espiazione di vita e le proprie opere virtuose dell’amore per il prossimo, amore che egli deve praticare nei fatti; poiché con la semplice fede essa non può essere ottenuta.)

 

Romani 4,5:

1 «5Chi non fa nessuna opera, ma crede in Colui che giustifica l’empio, a costui la sua fede sarà messa in conto come giusta, secondo la deliberazione della Grazia di Dio».

2. Questo versetto è così brutto, che difficilmente potrebbe essere peggiore! Infatti, è traviante il fatto che non dovete né pregare, né far del bene, né esercitare opere dell’amore per il prossimo, bensì dovete unicamente avere fede in Dio, che rende giusti per Grazia il senza Dio, e questa vi verrebbe messa in conto come giustificazione!

3. Ogni uomo deve fare qualcosa se vuol diventare buono o cattivo! Così è anche presso di Me la norma sulla vita umana. Che cosa Mi serve la vostra fede che Io, Cristo, sia risorto dai morti e sia Dio, e con la Mia sofferenza e la Mia morte vi abbia liberato dai peccati del Vecchio Testamento? Questo non Mi serve a nulla!

4. Che Io renda giusti i senza Dio per Grazia nel Nuovo Testamento, e che questo sia calcolato al credente come Giustizia, non l’ho mai insegnato! Questa invece è un’eresia di prima grandezza che ha insegnato il Mio Paolo.

5. Il più grande errore degli uomini è che approvano ed accettano distrattamente tali insegnamenti, secondo i quali non devono fare proprio nulla per strappare a sé il Regno dei Cieli! Invece agli altri (insegnamenti) che predicano loro espiazione, spirito di sacrificio, rinunce, altruismo, umiltà, amore, pazienza, castità, ecc., passano oltre tacendo, come se non fossero per nulla nelle Sacre Scritture, oppure non li riguardano.

6. Se Io rendessi giusti per Grazia i senza-Dio, allora il Cielo sarebbe un covo di briganti e un covo di assassini, quindi un inferno di diavoli, perché il senza Dio rimane ateo e continua a vivere come ha vissuto, sia che gli vengano perdonati i peccati oppure se li deve espiare nel carcere; messo in libertà, egli non pensa ad altro che ad esercitare di nuovo il suo vecchio mestiere, se non gli vengono dati i mezzi con i quali può vivere senza preoccupazione; ma nel cuore, però, rimane nondimeno sempre un brigante e un assassino.

7. Qui Paolo ha prodotto una grossolana eresia, perché Io non rendo giusto per Grazia nessun uomo, ancor meno un senza Dio, e con ciò non gli dono la Vita eterna, né la posso donare, poiché allora non sarei un Dio e un Giudice giusto, bensì ogni uomo deve sviluppare la sua anima spiritualmente con l’espiazione della vita e con i propri meriti, e quelle virtù che Io stesso ho vissuto d’esempio come Gesù per la Vita veniente, allevarle in sé e renderle proprie per la sua vita dello spirito. Come nessuno nascerà nel mondo come maestro, così anche nessuno può venire nel Cielo se non è diventato un maestro della Vita spirituale con il proprio sforzo! Il Cielo o la Vita eterna deve essere conquistata con grande sforzo e fatica, si deve educare il proprio spirito personale attraverso lunghi anni di atti di contrizione a ciò che si vuol diventare; infatti, a nessuno toccherà qualcosa gratis oppure donata per Grazia!

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Cap. 7

La fede senza virtù ed opere è senza valore

 

(Il Padre Gesù spiega che, se dipendesse solo della fede in Gesù Cristo, allora Satana insieme all’inferno intero credente in Dio, sarebbe nel Cielo; – mentre si può guadagnare il Cielo solo attraverso un grande amore per Dio e mediante l’attività delle opere dell’amore per il prossimo. – Una convincente prova proveniente dall’evangelista Marco.)

1. Ci si domanda: “Perché Io, come Dio, che certamente sapevo meglio di tutti ciò che è giusto, non ho detto: «Non devi fare nulla! Credi solo in Me Gesù Cristo e sarai beato!»?

2. C’è una grande differenza tra fede e fede. Se fosse sufficiente la fede in Me, allora Satana non sarebbe nell’inferno, bensì nel Cielo; egli, infatti, crede in Me che Io sono Cristo, il Dio Padre stesso, sebbene egli menta e Mi contesti questo titolo, ma lo fa solo per cattiveria e per l’opposto operare. Milioni di uomini muoiono con la salda fede in Me e vengono tuttavia nell’inferno perché le loro azioni non provengono dall’amore. E così l’inferno attende ogni credente poiché non è diventato cristiano mediante un grande amore per Me e attraverso le opere dell’amore per il prossimo.

3. A cosa Mi serve la vostra fede, se il vostro amore e le vostre opere provengono dall’oscurità dell’inferno, se nella vostra testa s’insinua invece che amore per il prossimo, soltanto l’amore per se stessi, e invece di umiltà, solo arroganza e presunzione? – Che cosa Mi serve la vostra formazione, il vostro sapere, la vostra ricchezza, se il vostro cuore è freddo verso i poveri e li lasciate patir la fame, soffrire e privare di tutto il possibile? – Come posso usarvi nei Miei Cieli, dove regna solo amore, umiltà, pazienza, misericordia, pace e purezza di cuore, se siete senza tolleranza verso quelli di altra fede e verso le debolezze del prossimo? Le Mie parole, infatti, che fornicatori, adulteri e lussuriosi non vengono nel Cielo, devono aver perduto la consistenza, dato che oggigiorno ossequiate principalmente l’impudicizia con la quale l’intera umanità tramite Adamo e Eva è stata trasferita in condizioni infernali? Voi vivete direttamente contro i Miei Comandamenti; e vi sognate che verrete nel Regno dei Cieli solo attraverso la fede in Me? Oh, no! Non si strappa a sé così il Cielo, bensì attraverso grande lotta contro tutto ciò che non corrisponde alle Mie virtù divine!

4. Quanto male è riservato con la sola fede, lo vedete dall’evangelista Marco! Egli scrive:

5. Marco 16, 17 – 18: «17Ed ecco i segni prodigiosi che accompagneranno coloro che avranno creduto in Me, Gesù: nel Mio nome cacceranno fuori i demoni, parleranno nuove lingue, 18scacceranno serpenti e se avranno bevuto qualcosa di mortifero, non accadrà loro nessun danno, imporranno le mani ai malati ed essi guariranno»”.

6. Nella promessa di cui sopra, è certo riferito – chiaramente e solo – della fede; ed è effettivamente così che Mi sono espresso! Ora vi domando: “Io, Gesù Cristo, sono stato un menzognero, perché i credenti in Me, se credono soltanto, non riescono a fare nessuno dei miracoli suddetti?”. Non deve essere questo un eloquente Sole-centrale[2] che la sola fede è nulla e inutile, se non l’accompagnano le virtù e le opere d’amore richieste nella fede? Chi crede fermamente in Me, ma quanto al resto fa tutto con il mondo, deve dimostrare che la Mia promessa sia diventata azione in lui!

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Cap. 8

La sola fede non protegge dall’inferno

 

(Il Padre Gesù chiarisce attraverso la Bibbia, che la fede deve venir fuori attraverso il più grande Comandamento dell’amore verso Dio e verso il prossimo. – Paolo dà un giusto giudizio sulla fede, se essa è senza opere dell’amore. – La fede in Dio non ha protetto il ricco crapulone dall’inferno.)

1. Ora vogliamo dare uno sguardo alla Bibbia per vedere se Io ho insegnato agli uomini di credere solo in Me, oppure di adempiere i Miei Comandamenti.

2. Ho certamente insegnato che si deve credere in Me, ma ho stabilito delle regole di vita secondo le quali questa fede proveniente da una fede del senso letterale morto, diventi una fede di vita spirituale. Io ho stabilito innanzi tutto l’amore come il principale Comandamento della fede. Se l’uomo Mi ama veramente, allora crede anche in Me, poiché il vero amore vero per Dio è umile e accessibile alla verità, perciò: chi non crede alle Mie Parole, questi non Mi ama con tutto il suo cuore, con tutta l’anima e con tutto il sentimento, come lo pretendo Io, bensì è morto nello spirito! Egli in verità ha la fede, ma non ha l’amore, poiché Io sono l’Amore, e chi Mi ama veramente, questi viene anche illuminato spiritualmente attraverso la Mia Luce dell’Amore, e Mi riconosce poi nella Mia voce paterna dell’Amore e della Verità, come le pecore, nella sua voce, riconoscono il loro vero pastore!

3. Paolo, secondo i Miei suggerimenti, ha scritto queste parole: «Se avessi la fede più forte, così da spostare i monti, ma mi mancasse l’amore, allora non sarei nulla». Nel capitolo 13 ai Corinzi, Paolo ha dichiarato tutte le virtù e le forze spirituali come nulla e inutile, se non è l’amore il loro fondamento. Se però, questo, di fatto, sta impresso, come potete appoggiarvi soltanto sulla fede che vi renderebbe giustificati dinanzi a Dio? Voi fate di Me, vostro Dio, e del Mio Paolo, il quale riconobbe apertamente che Io, Gesù, ero suo Maestro, …per menzogneri! Infatti, in questo capitolo ero Io il suo Maestro; ma dove egli scrisse qualcosa proveniente dalla propria sapienza intellettuale, là egli è un menzognero secondo le parole del salmista Davide.

4. Il ricco crapulone nel Vangelo ha certamente avuto la fede in Dio, ma non ha seguito i Comandamenti mediante Mosè e i profeti; come voi che credete in Me ma non tenete ai Miei Comandamenti. E quale fu la sorte del ricco crapulone che non osservò i Comandamenti? Nonostante la sua fede, egli andò nell’inferno! Se invece avesse trattato con misericordia tutti i poveri che venivano a lui, allora non sarebbe andato all’inferno. – Prendetevi un esempio in lui su quanto vale la fede se non la adornano le opere dell’amore per il prossimo, poiché anche nell’Antico Testamento Io ero Lo stesso Dio che sono nel Nuovo.

5. Perché allora la fede del ricco crapulone non ha avuto nessuna forza in Jehova? E perché dovrebbe egli averla nel Nuovo Testamento? Sono Io, quindi un Dio mutabile, i cui Comandamenti e Caratteristiche hanno con il tempo un altro valore ed un altro prezzo, oppure sono sottoposti a cambiamenti? Oppure credete che Cristo sia un altro Dio di come Lo era Jehova? Allora Cristo avrebbe fatto perdere a Jehova la Sua divinità! – Se ora Cristo è lo stesso Dio come Lo era Jehova, allora l’Ordine di Dio dei dieci Comandamenti nel Vecchio Testamento deve essere stato lo stesso come quello nel Nuovo!

5. Io sono sempre uguale e resto eternamente Lo stesso! Solo gli uomini sono mutevoli, perché colmi di debolezze ed errori, ed inventano insegnamenti, usanze e cerimonie che presso di Me non hanno nessun valore, e così nemmeno quando si stabiliscono insegnamenti falsi o erronei.

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Cap. 9

Gli apostoli come maestri nell’attività d’amore per il prossimo

 

(L’apostolo Paolo insegnò dapprima erroneamente che si diventa beati senza opere dell’amore per il prossimo; più tardi egli stesso predicò di esercitare le opere dell’amore per il prossimo.)

 

1. È una grande domanda se gli uomini diventano beati senza la partecipazione attiva nell’amore per il prossimo. Se il Nuovo Testamento insegna che gli apostoli predicavano di esercitare le opere dell’amore per il prossimo in un modo o nell’altro, come dovrebbe essere diversamente oggi? Quando il profeta Abacuc nell’anno 43, il 22 maggio, profetizzò in Antiochia, sotto l’imperatore Claudio, l’imminente carestia mondiale per l’anno 44, tutti i discepoli si decisero di prestare aiuto secondo le loro possibilità per i poveri fratelli in Giudea attraverso la mano degli anziani della comunità, ed è proprio questo che si chiama: opere dell’amore per il prossimo! Paolo, che in principio credeva erroneamente che l’uomo diventasse beato soltanto attraverso la fede e non attraverso le buone opere, nondimeno predicò nelle sue Lettere ai Romani e ai Corinzi, che essi dovevano contribuire insieme per i santificanti poveri o bisognosi in Gerusalemme, e insegnò ai convertiti di esercitare le opere dell’amore per il prossimo. Così predicò anche ai colossesi.

2. Nel Nuovo Testamento è spesso usata l’espressione: ‘santi’, il che è una designazione inesatta, poiché non possono esserci santi accanto all’Unico-Santo, ma sotto questa designazione s’intendono quei cristiani che con la rigorosa osservanza degli insegnamenti di Cristo santificavano la loro anima e il loro corpo, il che significa che si purificavano, perciò santificanti, ma non santi!

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Cap. 10

Adempite il Comandamento dell’amore!

 

(Chiarimento sul senso spirituale che la fede in Gesù Cristo cela in sé. – Richieste di Gesù agli uomini che credono in Lui, che essi debbano vivere così come lo prescrive il Comandamento dell’amore. – La fede non protegge dall’inferno. “E quando hai fatto tutto, allora confessa umilmente dinanzi a Dio che sei un servitore inutile”.)

1. Paolo disse al carceriere: «Credi nel Signore Gesù Cristo, allora sarai beato» [Atti, 16,31].

2. Questo capoverso di Paolo è certamente giusto, ma non compreso giustamente, perciò ve lo voglio spiegare Io. Ci si domanda: “Che cosa pretendo Io da voi di credere, e come deve essere fatta questa fede, così che siate giustificati attraverso la fede e diventiate beati?”

3. Io esigo da voi che dovete credere fermamente che Io, quale Figlio di Dio, sono la divina Sapienza e Dio Padre, il che significa che il divino Amore dimora in Me, che Io, Gesù stesso, sono Dio Padre, Figlio, e Spirito Santo, ovvero la Forza divina. Queste sono Caratteristiche che rappresentano l’Amore, la Sapienza e l’Onnipotenza in Dio, poiché c’è un solo Dio in una sola Persona, di nome Gesù Cristo Jehova Zebaoth.

4. Se credi tutto questo, allora tu sai che Io sono in Cristo lo stesso Jehova che sul monte Sinai ha dato i dieci Comandamenti, e che Jehova – ovvero l’eterno Padre – ha vissuto in Cristo come Uomo. Ed a ciò segue che questa fede ti chiami all’ubbidienza dei dieci Comandamenti e agli Insegnamenti di Gesù, perché Jehova e Gesù è Uno e lo stesso Dio.

5. Questa fede in Me ti renderà beato se seguirai i Miei insegnamenti: vivi ed opera così come Io stesso ho vissuto e operato pieno d’Amore, pieno di Umiltà, pieno di Pazienza, casto e puro in pensieri e opere, mantenendo con tutti la Pace e altruista verso tutti gli uomini! Rinuncia alle gioie del mondo, poiché la vita nella carne è solo una temporale scuola di prove della carne per la futura eterna vita nel Regno degli spiriti! – Rinnega te stesso in umiltà verso superiori e inferiori quale sei tu; poiché, se operi diversamente, allora vivi secondo la sapienza intellettuale, e questa è il Satana del mondo! – Sii disinteressato verso il prossimo, per amore per Me, poiché tu devi amare il tuo prossimo come te stesso! Perciò fa a lui ciò che desidereresti che egli facesse a te in caso di necessità. Poiché vedi, Io stesso ho determinato l’agire dell’amore per il prossimo come il più grande e più importante Comandamento nella Legge. Se però è così, allora ne consegue che tu, come cristiano credente, hai da attenerti e da adempiere tutto ciò che il Mio Comandamento ti prescrive! Infatti, solo attraverso l’adempimento del Mio Comandamento ti santifichi e ti perfezioni per avvicinarti a Me, al tuo Padre spirituale.

6. E solo in tal modo sarai giustificato dinanzi a Me con la tua fede che, mediante le opere dell’amore per il prossimo, avrai reso vivente. Se non fai questo, allora agisci contro di Me e contro i Miei Comandamenti! Infatti, Io non son venuto per abrogare la Legge o i profeti, bensì per portarli in adempimento! Se ora non consideri il Mio Comandamento principale come primo e non l’osservi e non l’adempi, come puoi tu, che agisci contro il Mio Comandamento principale, essere giustificato dinanzi a Me attraverso la sola fede? Rifletti tuttavia, se tramite il credere nell’esistenza di una Legge, abbia protetto l’uomo dalla punizione con la trasgressione di questa Legge. – E vedi, lo stesso vale per la tua fede in Me, se non osservi i Miei Comandamenti e, con ciò, li trasgredisci. – Allora la tua fede non ti proteggerà dalla punizione, …né dall’inferno!

7. Da ciò scorgete quanto male e quanto falsamente avete interpretato finora le Sacre Scritture e, con ciò, vi siete preparati l’inferno come futura dimora nel Regno degli spiriti! Perciò leggete le Mie spiegazioni, e vivete e operate di conseguenza! Allora la fede in Cristo vi sarà calcolata per giustizia e vi ridonderà a beatitudine.

8. Quando tu tuttavia avrai fatto tutto ciò che ti prescrive il Mio insegnamento, allora non credere che questi siano i tuoi stessi meriti, ma che Io, tuo Padre Gesù, quale tuo Spirito dell’amore dimorante nel cuore della tua anima, ti ho incoraggiato e spronato a questo. Sii perciò umile dinanzi a Me e riconosci fedelmente e sinceramente che hai fatto solo il tuo dovere e obbligo, e sei un servitore inutile. Riconosci quindi che senza di Me non hai meriti, perché Io, come Vita in te, ti sprono a farlo!

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Cap. 11

Lutero non fu un apostolo battezzato con lo Spirito Santo

Come si strappa a sé il Cielo con violenza?

 

(Se bastasse solo la fede, allora anche i maggiori malfattori potrebbero venire nel Cielo senza esitazione, se essi credono in Cristo. – In che cosa consiste il compito con cui si può strappare a sé il Cielo con violenza? Martin Lutero non aveva la parola interiore.)

1. Se già bastasse la fede in Cristo per guadagnarsi con questa il Regno dei Cieli, allora tra i cristiani non andrebbero nel Cielo solo coloro che adempiono i Miei Comandamenti, ma anche i più grandi malfattori perché anch’essi credono in Me.

2. Attraverso gli apostoli Giacomo e Paolo si dice precisamente che la fede senza le opere dell’amore per il prossimo, questa è senza valore. – Si dice inoltre, che chi non strapperà a sé il Cielo con violenza, questi neanche vi entrerà! Se però la fede senza le opere dell’amore è morta, allora da ciò sarà evidente che la violenza con la quale si strappa a sé il Cielo, consiste nell’adempimento dei dieci Comandamenti e di tutte le opere prescritte dell’amore per Dio e per il prossimo; nello spirito di sacrificio e del pentimento, nell’astinenza da godimenti e gioie mondane, e nel rinnegamento di se stessi dinanzi al mondo!

3. Perciò non ritenete pigra l’opinione di Martin Lutero per infallibile derivante dall’errata interpretazione della Bibbia, e dappertutto come determinante, se una quantità di versetti biblici dica il contrario, altrimenti la vostra delusione sarà grande nel Mio Regno! Riflettete bene che Martin Lutero non era né un profeta né un apostolo battezzato con lo Spirito Santo! Questo significa che Io non ebbi relazione con lui attraverso la Parola profetica interiore, bensì che egli era un uomo comune errante come voi, nonostante Io lo abbia usato come strumento contro il romanesimo.

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Cap. 12

La Redenzione sulla croce è un’Opera dell’Amore

 

(La Redenzione sulla croce accadde per Amore e non per fede. – Davanti al Seggio del Giudice Gesù, il giudizio sarà l’allontanamento di coloro che hanno solo creduto in Lui, gridando: ‘Signore! Signore!’, ma non hanno esercitato le opere dell’amore per il prossimo.)

1. Come Io ho compiuto la Redenzione sulla croce non per la fede, bensì per Amore per voi, essendo voi figli Miei, ugualmente anche voi. di fronte a Me, dovete fare tutto per puro amore! Altrimenti anch’Io, quando direte, scusandovi per la vostra vita che non è stata secondo la Legge dell’amore: Signore! Signore! Abbiamo creduto in Te e alla Parola che, noi senza meriti ma solo attraverso la Grazia della Tua Redenzione, saremmo stati giustificati dinanzi a Te!’, – vi risponderò:Ritiratevi da Me, voi pigri, spensierati e senza amore, poiché non vi ho mai conosciuti, perché non avete da presentare nessuna opera dell’amore, e nel vostro prossimo Mi avete lasciato soffrire fame, sete, miseria e povertà materiale e spirituale, mentre a voi andava bene stare nella sovrabbondanza; quindi avete peccato contro di Me!

2. Infatti, quello che non avete fatto al vostro prossimo, non lo avete fatto a Me, dal momento che Io, come insegna l’apostolo Paolo ai corinzi e ai romani, dimoro in ogni uomo come suo spirito di Dio.

3. Con l’affermazione che amate il prossimo, ma non lo aiutate nel bisogno e nella povertà e gli fate soffrire fame e necessità, …a Me non serve a nulla!

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Cap. 13

Falsa interpretazione dei Meriti di Cristo

 

(Il Padre Gesù spiega che i meriti di Cristo riguardano solo la Redenzione dal peccato originale ovvero le trasgressioni del primo Patto nel Vecchio Testamento; – la negazione della possibilità di diventar beati senza i Meriti di Cristo, e che l’uomo non può far nulla da se stesso se non lo aiutassero questi Meriti, è stato afferrato in modo del tutto sbagliato, perché con ciò i patriarchi, i profeti e l’intero popolo del Vecchio Testamento, dopo la morte del corpo, sarebbero stati puri spiriti dell’inferno, perché allora non erano ancora esistenti i Meriti di Cristo.)

1. Alcuni dicono: L’uomo viene messo nella condizione di diventar beato solo attraverso i Meriti di Gesù; egli non può nulla da se stesso, se non lo aiutassero i Meriti di Cristo, per santificarsi, per diventar beato.

2. Anche questa interpretazione non corrisponde alla realtà! Io ho certamente riscattato gli uomini una volta per sempre dal peccato originale e da tutti i peccati risultanti da questo fino alla Mia morte sulla croce, ma per i peccati che l’uomo commette nella sua vita attuale, per questi, lui stesso deve fare ammenda! I Miei Meriti non lo aiutano per nulla, poiché, finché vive nei peccati, egli va nell’inferno altrettanto come se Io non avessi mai sofferto per lui! Se però vive timorato, allora purifica se stesso attraverso la sua vita timorata, come si sono purificati i patriarchi e i profeti, che però, nonostante ciò, non poterono venire a Dio, al Padre loro, finché Io non ho espiato sulla croce il peccato originale e i peccati da questo risultanti, come trasgressione del Vecchio Testamento, come rivela fedelmente Pietro[3] secondo il Mio chiarimento dato a lui nel 9° capitolo, versetto 15 della lettera agli Ebrei[4]

3. La differenza è quindi la seguente: nel Vecchio Testamento, nonostante la completa purificazione dai peccati, non sì è potuti venire a Dio, bensì si è dovuti attendere la Redenzione cristica sulla croce per essere liberati dalle mancanze precedenti che si sono commesse nel periodo del Vecchio Testamento, che naturalmente sono il peccato originale ed i peccati risultanti da questo. Questa Redenzione per questi peccati è avvenuta una volta per sempre in tutta l’Eternità, in modo che un’ereditarietà del peccato originale che avete commesso una volta nello spirito di Adamo, non ha più luogo, dal momento che la Redenzione è avvenuta per i tempi passati, presenti e futuri!

4. Nel Nuovo Testamento, invece: l’uomo, dopo il perfezionamento della santificazione della sua anima, viene subito al godimento della figliolanza e della contemplazione di Dio. Questo è quindi il Merito di Cristo per i figli di Dio; invece sotto ‘Redenzione sulla croce’ non è da intendere l’estinzione di tutti peccati in tutta l’Eternità, peccati che gli uomini stessi commettono, poiché se Io, di fatto, avessi purificato e redento gli uomini una volta e per sempre da tutti i peccati commessi e che in futuro commetteranno ancora, allora non sarebbero più necessari i 10 Comandamenti, né nessuna Bibbia e nessun libro teosofico cristiano; l’inferno non esisterebbe più, ma solo il Cielo! Con ciò voi sareste soltanto puri angeli, anche se foste i più maligni malfattori. Il mondo del peccato e di Satana sarebbe scomparso e si sarebbe subito trasformato in un paradiso o in un Cielo, ed avrebbe cessato di essere il mondo delle tentazioni della carne, perché gli uomini sarebbero esseri senza peccato.

5. Se dunque gli uomini fossero liberi dal peccato, come fanciulli molto piccoli, allora si domanda: “Perché ho lasciato in aggiunta ancora le tentazioni del maligno agli uomini?”. Essi potrebbero starsene lì come puri esseri celesti che sarebbero incapaci di commettere peccati, invece di essere malfattori; mentre Io misi in rilievo pur del tutto esplicitamente: «Io non vi porto la pace dell’oziosa inoperosità, bensì la spada della lotta contro i vostri vizi e cattive caratteristiche, per conquistare la vittoria e la ricompensa della Vita eterna; poiché senza lotta non c’è vittoria, e senza vittoria non c’è ricompensa!».

6. A quale scopo vi avrei istruito a chiedere il perdono dei peccati mediante il Padrenostro, anche se vi avessi redento dai vostri peccati del Nuovo Testamento? Non sarebbe questa una perfetta contraddizione nelle Mie opere e parole? Paolo non dice nella prima lettera ai Corinzi, cap. 6, versetto 9-10 e 18: «9Non sapete voi che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non lasciatevi traviare! Né fornicatori (che sono tutti venali), né idolatri (che oggigiorno adorano l’idolo mammona invece di Cristo), né adulteri, né effeminati (o libertini), né pederasti, 10né ladri, né avari (che non esercitano nessun amore per il prossimo), né ubriaconi, né maldicenti, né rapinatori (specialmente quelli che, attraverso eresie, rubano la salvezza dell’anima) erediteranno il Regno di Dio». – «18Fuggite la fornicazione, qualunque peccato che un uomo commette è fuori del suo corpo; ma chi fornica, pecca nel suo stesso corpo»?”.

7. Vedete che Paolo non sa niente, come nemmeno Pietro nella ‘Lettera agli Ebrei’, che Io avessi estinto i peccati che l’uomo commette nel secondo Patto o nel Nuovo Testamento. Se attraverso il Mio sangue avessi redento gli uomini da tutti i peccati che essi avrebbero commesso nel Nuovo Testamento ecc., allora gli apostoli non avrebbero parlato tanto dei peccati degli uomini! Neanche Io avrei detto: «A chi perdonate i peccati, essi saranno perdonati anche nel Cielo», ecc.! A quale scopo un tale insegnamento, che sarebbe un’eresia dinanzi al vostro Dio, se il Sangue di Gesù Cristo vi avesse redento anche dai vostri attuali peccati? Cominciate una buona volta a pensare in maniera logica e venite al vostro Padre in Gesù nell’apprendistato, poiché Io, vostro Dio, voglio insegnarvi la Dottrina della Salvezza, e non un falso profetismo.

8. Se l’insegnamento protestante sopra menzionato, che l’uomo viene messo nella condizione di diventar beato solo attraverso i Meriti di Gesù e che egli non può far nulla da sé se non lo aiutassero i Meriti di Cristo per santificarsi allo scopo di diventar beato, – fosse giusto, allora l’intera umanità fino alla Mia morte sulla Croce non sarebbe un popolo di figli di Dio, e l’intera storia israelita sarebbe una favola, una storia inventata, poiché voi saprete certamente che nel mondo esistono solo due tipi di figli, gli uni sono figli di Dio, gli altri sono figli del Mio polo opposto, il cui regno è l’inferno! – Ora riflettete seriamente e meditate precisamente di chi sarebbero stati allora figli i patriarchi e i profeti, così Enoc, Noè, Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosè, Giosuè, Samuele, i re Davide e Salomone, poi Elia e tutti gli altri uomini dell’Antico Testamento, dal momento che non c’erano ancora Meriti di Cristo!

9. Riflettete un po’ chi sarebbe stata Maria, quale Mia madre corporea, e Giuseppe, quale padre adottivo, se, senza i Miei Meriti, nessuno avesse potuto santificarsi per diventare un figlio di Dio! Questa, …è un’orribile eresia!

10. Molti protestanti sono oppositori ostinati oltre ogni limite contro la Mia Dottrina teosofica cristiana. Perciò Io sono costretto, invece di operar miracoli, ad esordire contro di voi con il perseverare nella vostra dottrina erronea auto procurata, – attraverso determinanti confutazioni e prostrazioni delle vostre eresie, nelle quali vi siete catturati – per insorgere contro le vostre false affermazioni. – Meglio un buon chiarimento, che un inevitabile inferno per l’autenticità ostinatamente sostenuta dei vostri dogmi! Poiché voi tutti non siete così spiritualmente tenebrosi da non poter comprendere la Verità, ma molti però lo sono, e a questi ultimi è rivolta la Mia Parola come Padre, come Maestro e come Giudice.

11. Nel Vecchio Testamento si è stati altrettanto santificati e si è altrettanto diventati beati come nel Nuovo; – il limbo dei patriarchi e dei profeti non riguarda null’altro che la costante brama che attraverso la promessa del Salvatore nel Messia potessero essere redenti dalla separazione dei figli dal Padre! – Ed Io ho portato questa Redenzione attraverso la morte sulla croce, poiché con ciò ho espiato il peccato originale.

12. Perciò non contraddite ulteriormente il santo Spirito della Verità, se volete venire a Me, al vostro Dio in Cristo!

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Cap. 14

L’eresia di essere giustificati senza meriti

 

(Interpretazioni false e funeste di Rom. 3,24-25 sui meriti ottenuti con la redenzione della croce e l’accoglienza nella Grazia e Amore di Gesù Cristo e, per mezzo di ciò, giustificati dinanzi a Dio. I differenti versetti della Bibbia che confutano l’errore ed esortano l’uomo ad esercitare opere dell’amore per il prossimo.)

1. I versetti di Paolo nella ‘Lettera ai Romani’, discussi e illuminati, sono stati compresi e interpretati finora in modo completamente sbagliato e ingannevole, come lo dimostra il seguente brano secondo l’interpretazione protestante, [Romani 3,23-24][5]:

2. “L’uomo viene giustificato dinanzi a Dio senza meriti, solo per grazia mediante la Redenzione, che è in Gesù Cristo, e mediante null’altro! Se sei trasferito per Grazia nell’Essenza celeste di figlio di Dio, allora non fai proprio nulla di meritevole, ma certamente fai opere compiacenti a Dio e porti buoni frutti! Prima non lo puoi, perché l’Amore di Dio ancora non dimora in te e le tue azioni e buone opere non scaturiscono da questa fonte, in conseguenza di ciò non hanno nessun valore agli occhi di Dio”. (sic!)

3. Questa è una falsa dottrina molto pericolosa e inquietante per l’anima, perché incita alla pigrizia nelle cose divine!

4. Ci si domanda: “Chi ti dice, e come puoi sapere, perché e quando sei stato trasferito nella Grazia divina di figlio di Dio?”. – Quando, ho Io insegnato che l’uomo non può fare opere meritorie, ma solo opere pie, se l’Amore di Dio non dimora in lui? Perché Io, Cristo, quale Maestro degli apostoli Giovanni e Paolo, e loro quali Miei discepoli, siamo dichiarati bugiardi, dal momento che si nega il fatto che l’Amore di Dio dimora continuamente nell’uomo? – Non è l’Amore di Dio, di Dio Padre, di Gesù Cristo o dello Spirito di Dio, Uno e Lo stesso nell’uomo, secondo Paolo e Giovanni?

5. Dio è Amore, e questo dimora nell’uomo dalla nascita e poi in tutta l’eternità, perciò è un’eresia il fatto che le vostre opere dell’amore per il prossimo non siano sempre meritorie, ma solo allora, quando l’Amore di Dio dimora nell’uomo!

6. Sì, se l’Amore di Dio non dimorasse ininterrottamente in voi, allora non avreste nessuna vita, perché l’Amore di Dio, spirituale e materiale, è lo stesso come un Fuoco! Senza fuoco non vi è né luce né calore, quindi la morte più pura come nella silenziosa tomba.

7. Naturalmente, le opere dell’amore per il prossimo non sono meritorie se in voi non c’è né amore né misericordia, se il dono che voi offrite a un povero, bisognoso o malato, lo date con arroganza e ambizione, e questo affinché gli altri vi lodino e vi stimino apertamente, oppure date mormorando, come si getta un osso da rosicchiare ad un cane affamato! – All’opposto, è meritorio tutto e in ogni tempo, se è offerto un solo bicchiere d’acqua fresca all’assetato per amore per Me quale figlio Mio e fratello vostro!

8. Abramo non è stato giustificato dinanzi a Me per la misericordia verso i Sodomiti? – Il ricco crapulone non è venuto perciò nell’inferno, perché non ha esercitato le opere dell’amore per il prossimo in Lazzaro e in altri poveri? – Nell’esempio del misericordioso samaritano, non ho Io detto: «Va’ e fa’ lo stesso!»? Oppure: «Esercita le opere dell’amore per il prossimo in ogni tempo all’amico e nemico.»? – Inoltre, non sta scritto in Matteo: «Io ho compiacimento solo nelle opere di misericordia o d’amore per il prossimo»? – In Giacomo sta scritto: «La Misericordia trionfa sulla Giustizia»? – Oppure: «Fa al tuo prossimo ciò che giustamente tu vorresti che egli facesse a te in caso di bisogno»? – E non ho insegnato: «Ciò che avete fatto al minimo dei Miei fratelli (come figli), lo avete fatto a Me.»? – Ho Io mai messo clausole, quando si è meritori e quando no, quando per compassione o misericordia fate qualcosa di bene al prossimo? – Da ciò voi vedete che la vostra interpretazione delle parole della Bibbia è un’eresia, e inoltre Io metto come norma: “Se prima non ti metterai in azione attraverso le opere dell’amore per il prossimo, in genere non ti toccherà per la tua vita attuale, la Grazia di Dio, e di conseguenza non sarai giustificato dinanzi a Me, perché non hai adempiuto il tuo dovere come uomo ed hai riportato i tuoi talenti senza interessi.

9. Ma per dimostrarti ancora più chiaramente ciò che ho insegnato e come deve essere fatta la fede per diventar beati, allora per dimostrarlo devono seguire alcuni passi dalle Sacre Scritture, affinché ognuno riconosca attraverso quale fede egli è giustificato presso di Me. Ora si devono leggere ed esaminare attentamente i seguenti testi, affinché scompaia la falsa fede che è durata finora!

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14/1 - Amore fraterno e amore per il prossimo

 

10. «Tutto ciò che vuoi che il prossimo faccia a te, fallo anche tu a lui!»[Mt. 7,12] – «Ama perciò il tuo prossimo come te stesso, poiché questa è la Legge e i profeti!» Questi due passi della Mia Dottrina sono i più grandi nel Nuovo Testamento e meritano la massima considerazione, perché in questi Insegnamenti viene espresso il sommo dell’Amore e della Misericordia! Chi Mi ama e segue questa Dottrina, questi strapperà a sé il Cielo con violenza!

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14/2 - L’operare della misericordia – La parabola del samaritano

 

11. Quando un maestro giudeo della legge Mi sottopose la domanda, quale sia il Comandamento più grande e chi il suo prossimo, Io gli risposi con una parabola storica e dissi: [Luca 10,30-37]: «30C’era un uomo che scendeva da Gerusalemme a Gerico, e s’imbatté in ladroni che, spogliatolo e feritolo, se n’andarono, lasciandolo mezzo morto. 31Successe che un sacerdote scendesse per quella stessa via; e, sebbene lo vide, passò oltre. 32La stessa cosa fece un levita che, sopraggiunto in quel luogo, passò vicino, lo vide e tirò avanti. 33Ora si avvicinò un samaritano che percorreva la stessa strada, giunse presso di lui e, quando lo vide, fu toccato intimamente dalla compassione. 34Si accostò, fasciò le sue piaghe versandovi sopra olio e vino, lo mise sul suo animale da soma, lo portò nella locanda e si prese cura di lui. 35Il giorno dopo, tratto fuori due denari, li diede all’oste e gli disse: “Prenditi cura di lui; e tutto ciò che spenderai di più, quando tornerò in su, te lo renderò”. – 36Ora Io domandai allo scriba: “Quale di questi tre ti pare essere stato il prossimo di colui che s’imbatté nei ladroni?” – 37Ed egli mi rispose: “Colui che mostrò a lui compassione e misericordia”. – Allora Io gli dissi: “Va’, e fa altrettanto!”».

12. Presso Cristo vale solo la fede che è attiva attraverso le opere dell’amore! Paolo scrive [I° Corinzi 13,2]: «Se avessi la fede più potente, così che potessi spostare i monti, ma mi mancasse l’amore, allora io non sarei nulla!»; in Cristo, infatti, vale solo quella fede che è attiva attraverso l’amore (e si mostra attiva attraverso le opere nell’amore per il prossimo).

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14/3 - La fede senza le opere dell’amore per il prossimo, o è morta, o è senza valore!

 

13. L’apostolo Giacomo scrive su questo il seguente determinante chiarimento: [Giacomo 2,14-26]: «14Che cosa può giovare, fratelli miei, se uno ha la fede ma non ha le opere? Può la fede soltanto renderlo beato? 15Se, per esempio, un fratello o una sorella mancasse in vesti e in cibo quotidiano, 16ed uno tra voi dicesse loro: andatevene in pace, scaldatevi e satollatevi, ma non date loro le cose con cui scaldare e satollare il corpo, che cosa gli gioverebbe questo? 17Così anche la fede, se non ha opere (dell’amore per il prossimo), è in e per se stessa morta. 18Tuttavia qualcuno potrebbe dire: tu sostieni che hai la fede, ma io non vedo la tua fede, guarda! Io invece ho le opere, e ti posso mostrare visibilmente la mia fede attraverso le opere; – quindi dammi anche tu le prove della tua fede se ti è possibile senza le opere?! 19Tu dici: io credo che ci sia un solo Dio. Questo è buono e giusto; anche i demoni credono questo, e tremano (dinanzi a Me, solo che, nonostante ciò, rimangono diavoli). 20Vuoi tu comprendere, uomo vanitoso, che la fede senza opere è morta? 21Abramo, nostro padre, non è stato giustificato mediante le opere quando portò in sacrificio suo figlio Isacco sull’altare? 22Qui tu vedi che egli attivò la sua fede attraverso le opere, e solo attraverso le opere la sua fede è stata giusta e perfetta; 23Così fu adempiuto ciò che dice la Scrittura: “Abramo ha creduto in Dio, e poiché gli dimostrò questa fede mediante amore, umiltà, riverenza e ubbidienza a Dio e attraverso opere dell’amore per il prossimo, che egli mostrò con umiltà, pazienza, amore per la pace, misericordia e altruismo, come sua storia di vita, la sua fede piena di virtù gli fu messa in conto come giustizia”. 24Voi vedete che l’uomo è giustificato per le opere e non per fede soltanto. 25Nella stessa maniera anche Rahab, la meretrice, dopo che ebbe ricevuto i messaggeri con ospitalità e li ebbe mandati fuori per un’altra via, non fu giustificata anche lei per le opere? 26Da ciò risulta chiaro che, come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta».

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14/4 - Le opere dell’amore per il prossimo!

 

14. La testimonianza più tagliente della Giustizia divina l’ha presentata il pseudo-Matteo[6], lo scrivano l’Rabbas di Sidone, presentandoMi come un severo Giudice del mondo, che giudicherebbe spietatamente i Suoi figli col Giudizio Universale, gli uni accogliendoli, gli altri, che per loro ignoranza non hanno compiuto opere d’amore per il prossimo, cacciandoli nell’inferno. Soltanto, che questa non è la Mia Dottrina dell’amore e della pace, bensì un dogma o uno statuto degli uomini, ovvero l’ipotesi che escogitò l’Rabbas secondo la sua opinione. Essa dice:

15. [Matteo 25,31-46]: «31Ma quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua magnificenza, in compagnia di tutti gli angeli, allora siederà sul trono del Suo splendore. 32Tutti i popoli si raduneranno dinanzi a Lui. Ed Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri. 33E precisamente metterà le pecore alla sua destra, i capri invece alla Sua sinistra. 34Allora il Re dirà a quelli che sono alla sua destra: “Venite, voi benedetti del Padre Mio! Prendete in possesso il regno che vi è stato preparato sin dal principio del mondo. 35Poiché ebbi fame, voi Mi deste da mangiare. Ebbi sete, e Mi deste da bere. Fui forestiero, e Mi accoglieste. 36Fui ignudo, e Mi rivestiste. Fui infermo, e veniste a trovarmi. Ero prigioniero e veniste da Me”. – 37 Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando Ti abbiamo visto aver fame e Ti abbiamo dato da mangiare? Oppure aver sete e Ti abbiamo dato da bere? 38 Quando Ti abbiamo visto forestiero e Ti abbiamo alloggiato? Oppure ignudo e Ti abbiamo vestito? 39 Quando Ti abbiamo visto infermo o prigioniero e siamo venuti a trovarti?”. – A questo, il re (Gesù Cristo) risponderà e dirà loro: “40 In verità Io vi dico: Quello che avete fatto ad uno dei questi miei minimi fratelli, voi lo avete fatto a Me”. 41 Allora dirà anche a coloro che sono alla sinistra: “Andate via da me, voi separati dal Mio gregge, nel fuoco eterno che è preparato al diavolo e ai suoi angeli! 42 Poiché ebbi fame e non mi deste da mangiare. Ebbi sete e non mi deste da bere. 43 Fui forestiero e non mi deste alloggio. Ero ignudo e non mi vestiste. Ero infermo e prigioniero e non mi visitaste”. – 44 Allora anche costoro gli risponderanno dicendo: “Signore, quando Ti abbiamo visto aver fame o aver sete o forestiero, o ignudo, o infermo, o prigioniero e non t’abbiamo servito?”. – 45 Allora Egli risponderà loro:“In verità, Io vi dico: ciò che non avete fatto a questi minimi, non l’avete fatto a Me”. (considerato che Io dimoro in ogni uomo come Spirito di Dio). E così questi andranno alla punizione eterna nell’inferno, i giusti invece, che hanno operato l’amore per il prossimo, all’eterna vita del Cielo».

16. Questi testi dalle Sacre Scritture vi dimostrano chiaramente e distintamente che la fede senza le opere dell’amore è nulla e inutile. – Se ora gli esempi e le dimostrazioni messi davanti a voi provenienti da Matteo, da Luca, da Paolo e da Giacomo, i quali vi hanno dimostrato in cosa consiste la Grazia per meritare il Cielo, non sono determinanti, allora la vostra fede è una fede errata, e voi riguardo a ciò non siete migliori di come lo erano quei popoli che non credevano in Me. – Infatti, la sola fede in Me, che Io sono Gesù Cristo, Dio, Creatore e Salvatore del mondo, causa presso di Me, senza le opere di pentimento e d’amore per il prossimo, né un perdono dei peccati, né giustificazione, né conseguimento del Cielo! Questo è il chiarimento del vostro Padre Gesù che dovete prendere sul serio ed indirizzarvi conformemente a questo!

17. Io non giudico e non condanno nessuno! Giudizio e sentenza stanno nei Comandamenti e negli Insegnamenti, e così anche la ricompensa o la punizione! Con l’adempimento della Legge ci si avvicina a Me, alla Luce e alla Vita; con l’omissione e l’agire contro i Miei Comandamenti, ci si allontana da Me e ci si avvicina perciò all’inferno, alle tenebre ed alla morte spirituale.

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Cap. 15

Spiegazione postuma sulle opere d’amore di Gesù per il prossimo

 

(Il Padre Gesù descrive il Suo cammino di Vita quale esempio, come l’uomo deve vivere e praticare le opere d’amore per il prossimo, affinché egli cammini sulle orme di Gesù e diventi perfetto così perfetto come è il Padre Suo nel Cielo.)

 

Graz, 4 ottobre 1902

1. La Mia Dottrina della Vita spirituale è però la seguente, che Io, al posto del lavoro abborracciato del pseudo-Matteo, su preghiera del Mio scrivano (Franz Schumi), rendo noto! E questa è: Le opere dell’amore per il prossimo sono opere della Divinità, poiché le ho compiute Io quale Dio divenuto Uomo nel Messia, e sigillate attraverso la Mia Personalità, come Dio e Uomo nello stesso tempo!”.

2. Ora si tratta di sapere che cosa faccio Io come Dio, come Padre degli uomini che devono essere educati e così diventar perfetti secondo la Mia Immagine come lo sono Io, perfetto Padre loro nel Cielo, affinché diventino pari a Me; ed Io a loro, riconosca quelle virtù a Me somiglianti, e che essi sono figli Miei e appartengono alla Mia casa celeste. – La Mia Essenza fondamentale è puro Amore, da quest’Amore faccio tutto! Perciò Io non punisco il più grande malfattore contro di Me e neanche i Miei figli; ma il malfattore punisce se stesso perché passa dall’amore all’odio e perciò nella sfera degli spiriti infernali!

3. Nel Vangelo si legge che Io sono l’Amore, e che faccio venire la pioggia fertilizzante e il benefico splendore del Sole sui buoni e sui cattivi. Questa Caratteristica è divina, essa è l’eterno Amore, Misericordia e Pazienza sulle debolezze e sulle malefatte dei Miei figli. Dunque, se volete diventare perfetti così come lo sono Io, allora dovete fare anche voi con il vostro prossimo – siano essi amici o nemici – la stessa cosa che faccio Io nel Mio Amore! In questo, infatti, vi riconoscerò che siete figli Miei invece che figli di Satana; – perché chi ripaga male con male, è figlio del male o figlio di Satana.

4. Io non punisco nessuno, ma è l’uomo a procurarsi da sé il suo giudizio attraverso l’attività del male o del bene! Infatti, chi opera del bene, questi opera nella Mia benedizione e nella Mia Grazia! Chi invece opera del male, questi opera nel senso di Satana, che è il padre dell’uomo maligno. Quindi la ricompensa per l’operare del bene sarà Dio o il Cielo! Invece per il male l’inferno, il cui principe è Satana con la sua feroce compagnia, dove sarà pianto e stridor di denti per pentimento, collera e furore sulle condizioni infernali!

5. Tutto il Mio Operare – come Dio e Padre – è un’infinita catena di opere d’Amore e di Grazia! Cosa che voi vedete giornalmente, ma non lo notate perché i vostri occhi, orecchi e sensi ne sono così abituati, da non accorgervi che tutto proviene solo dall’Amore del Mio cuore, e che il mondo visibile non è altro che la vivente rappresentazione materiale del Mio operare spirituale dell’Amore nella natura e nello spirito del suo sviluppo!

6. Tutto ciò che vedete, udite e percepite spiritualmente e materialmente, è l’opera e l’attività del Mio Amore, che opera e crea per voi senza contare su una ricompensa, all’infuori della gratitudine, amore e riconoscenza, così che per questo Mi si debba amare e seguire, poiché da Me non si riceve altro che benefici su benefici! Vedete, questo sono Io come Dio e Padre per voi! – Ora andiamo a vedere come Io ho vissuto per voi d’esempio come Figlio dell’Uomo, secondo il quale ogni uomo si deve indirizzare, se vuol diventare un figlio di Dio.

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7. Dalla Mia nascita ho vissuto in condizioni che l’arroganza, l’orgoglio, l’indolenza, la presunzione, la mania di grandezza, l’egoismo, la vanità e tutti i difetti umani si opponevano a Me.

8. Io mangiavo cibi semplici, lavoravo quanto era necessario; Mi vestivo come gli uomini comuni, avevo relazioni con tutti pacificamente e confidenzialmente; aiutavo dove era necessario aiutare; Mi astenevo da ogni parola inutile; non diedi mai l’impulso al ridere e scherzare; istruii gli uomini come devono vivere e comportarsi verso Dio e il loro prossimo; ero gentile dove la gentilezza era opportuna, ma anche serio e silenzioso dove lo richiedevano le circostanze; nessuno Mi vide ridere e scherzare come Uomo adulto, bensì stando sempre con dignità al cospetto degli uomini, come al cospetto delle giovani donne le quali erano attirate dal Mio bell’aspetto e dall’armonioso tono dei discorsi; Io osservavo una tale serietà, che nessuna si fidava di esternare il suo interiore nei suoi gesti esteriori, ma Mi si considerava come un uomo stravagante, il cui Spirito non era afferrabile; frequentavo certamente volentieri uomini ragionevoli e sapienti, ma non lasciavo splendere i lampi del Mio Spirito, bensì ero modesto, ascoltavo e Mi esprimevo in modo umile là dove trovavo consigliabile dare una giusta spiegazione. Non ho mai detto: “Tu non sai il giusto!”, bensì dicevo: “Io penso tuttavia che sia giusto così, perciò prego di esaminare la Mia opinione, se è giusta!”, e vedete, questa modestia Mi fece conquistare i cuori di uomini versati e saggi, ed essi trovavano per buono chiamarMi in tutte le discussioni, per ascoltare anche il Mio parere.

9. Così vissi dal Mio 12° anno di vita fino al 30°, e vorrei che anche voi viveste così da poter camminiare nelle Mie orme, per seguire con ciò – come Padre – la Mia perfezione.

10. Ora vogliamo esaminare la Vita dello Spirito del Mio Amore dimorando e vivendo come Uomo tra gli uomini, per darvi da ciò la misura di come dovete fare per vivere secondo i Miei insegnamenti e, con ciò, guadagnarvi il Cielo.

11. Avete sentito come ho vissuto fino al Mio 30° anno di vita. Queste regole di vita Mi furono anche determinanti durante il tempo del Mio insegnamento di tre anni, e per questa ragione Mi fu possibile conservare la quiete intorno a Me, perché non diedi nessun pretesto per il risentimento, eccetto quando si veniva a Me con cattive intenzioni; allora Io dovevo mostrar loro il Signore della situazione.

12. La Mia attività come Uomo vi mostra un’ininterrotta catena di opere d’amore per il prossimo. Qui si presenta ciò di cui parla Matteo delle Opere dell’amore per il prossimo; poiché Io stesso le ho vissute anticipatamente come esempio per la vostra imitazione, e queste sono:

13. Ho consolato i malati, risvegliandoli alla fede nell’Amore e Forza divine, e quando vedevo che erano credenti, li ho guariti dalle loro malattie. Così ascoltate: ho reso vedenti i ciechi, ho fatto camminare gli storpi, liberato i posseduti dai loro demoni, ho scacciato dagli epilettici i loro maligni collerici spiriti, aiutato i gottosi a stare in piedi, liberato gli idropici dai loro tormenti, ho risvegliato i morti alla vita ed ho esercitato ancora molti altri benefici attraverso le opere dell’amore per il prossimo, cosa che pretenderò che li esercitiate anche voi, se volete diventare figli Miei e venire da Me nel Cielo; Io, infatti, ho nutrito gli affamati, ho dato da bere agli assetati, ho rivestito gli ignudi (questi ultimi, s’intende, solo spiritualmente), quindi ho purificato anche i lebbrosi, materiali e spirituali, ed ho creato abitazioni per i bisognosi, e fatto molto altro, cosa che voi trovate registrato nel Vangelo originale di 10 volumi[7].

14. Vedete, così Io stesso ho operato moltissime Opere dell’amore per il prossimo, ed Io stesso ho seguito il grande Comandamento nella Legge di Mosè con propri esempi, per mostrarvi ciò che dovete fare anche voi, se volete essere perfetti così come è perfetto il Padre vostro Gesù nel Cielo.

15. Questo è il Giudizio Universale per tutti voi, poiché voi vi costruite sulla Terra il vostro Cielo oppure il vostro inferno! Se fate opere d’amore per il prossimo, allora fate ciò che Io faccio sempre; se non le fate, con che cosa vi volete legittimare presso di Me che siete figli Miei, i figli dell’Amore di Dio? In che cosa vi devo riconoscere, se non avete i segni della Mia Divinità come vessillo della vostra vita d’amore? Come vi volete comprare il Cielo, se non vi siete procacciati col lavoro i tesori delle opere dell’amore per il prossimo? Non ho detto che il Cielo ha bisogno di violenza, e chi non lo strapperà a sé con violenza, non vi entrerà? Che cos’è questa violenza ve l’insegna la Mia vita e il Mio operare, e come questa è da adoperare nei singoli specifici casi, ve lo insegna il Mio ‘libro della Preghiera’, ‘la teosofia cristiana’, ‘l’adepto cristiano’, ‘Il grande Vangelo’ originale e, qui e là, la Mia santa Parola nei libri teosofici cristiani.

16. Leggete questi libri e vi verrà la Luce della vera conoscenza spirituale che splenderà come un Sole di Vita nella vita terrena come in quella eterna! Amen!

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Cap. 16

Il triplice senso della fede

 

(La fede è sottoposta a stime di tre specie: vale a dire essa è ‘morta’, quando si crede solo al senso letterale; – ‘spirituale’, quando s’interpretano spiritualmente le parole e si riflette su queste; – ‘celestiale’, quando si mette in atto il senso spirituale, e soltanto quest’ultima è l’autentica fede, la quale porta in sé la ricompensa secondo l’azione.)

1. Molti uomini credono in Dio e che questo Dio è Cristo, ma non si va oltre all’affermazione che essi credono ciò. Una tale fede è una fede di labbra e di parole, ed è in sé morta, perché non c’è nessuna vita in essa!

2. La seconda fede è spirituale, perché il credente di quando in quando riflette su Chi e Che cosa è Dio e che cosa pretende che l’uomo faccia, soltanto che, se il credente lo pensa soltanto e non fa nulla, allora la fede in lui è certamente spirituale, ma nondimeno è morta, perché anche in essa non vi è vita!

3. La terza fede invece è celestiale, se mediante il collegamento dell’Amore e della Sapienza, di fatto, diventa per vivente Verità, sforzandosi il credente di adempiere tutto ciò che Dio pretende dall’uomo, amando Dio più di tutto nel mondo (come un giorno Abramo), e fa comparire nella Verità questo amore, attraverso l’attività della misericordia nei poveri, nei bisognosi e nei malati secondo le Sacre Scritture. E solo questa fede è celestiale, perché con ciò si strappa a sé il Cielo, mentre la prima e la seconda sono morte, perché nessuna delle due aiuta l’uomo a giungere alla beatitudine.

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Cap. 17

Il triplice senso delle parole della Bibbia

 

(Nella Bibbia c’è un triplice significato: lettera morta, Parola senza azione, nocciolo spirituale della Parola; lo stesso significato come: mangiatoia, fascia, Gesù Bambino)

1. Ci sono molti uomini che si basano unicamente sulle lettere morte della Bibbia perché a loro sembra troppo difficile vivere secondo il senso spirituale delle parole. Invece la Mia Dottrina nella Bibbia non è morta, bensì vivente per il vivente nello spirito, ed è di senso triplice:

I ) Le lettere in se stesse sono morte, esse sono solo le portatrici delle parole!

II ) Poi vengono le parole secondo l’interpretazione materiale come le sentono gli orecchi umani; ma esse, senza essere convertite in azioni, – sono certamente ancora morte!

III ) Alla fine viene il nocciolo spirituale interiore della parola, se l’uomo mette in atti d’amore ciò che la parola insegna, – solo quest’ultimo è ciò che porta in sé il diritto alla ricompensa divina!

2. Per mostrarvi un esempio dalla Bibbia che questa similitudine è quella giusta, vi dovrà servire come esempio la narrazione proveniente da Luca 2-12. Egli dice: «E questo vi è il segno di riconoscimento: troverete il Fanciullo avvolto in fasce e coricato in una mangiatoia». La mangiatoia come esempio è uguale alla lettera morta nella quale giace qualcosa, ma questo è nelle cose materiali, è nell’esteriore – avvolto in fasce – e questo esteriore è certo ancora morto! Dentro queste fasce, che si mostra esteriormente, vi sta dentro un fanciullo, è il Cristo, lo Spirito di Dio Jehova Zebaoth venuto nella carne!

3. Perciò non rosicchiate alle lettere morte, non accontentatevi con il senso materiale delle fasce sullo spirituale, ma cercate il fanciullo Gesù, lo Spirito del Cristo! Allora sarete veri teosofi, ovvero …sapienti di Dio nella lettura della Bibbia!

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Cap. 18

La Bibbia è da interpretare solo spiritualmente

Solo Dio la può spiegare

 

(La Sacra Scrittura è un libro spirituale, perciò la può interpretare solo colui che ha il dono dell’interpretazione oppure l’interiore parola profetica di Dio; solo così, pregando prima Dio per l’interpretazione del vero senso, può poi rivelare a tutti la giusta interpretazione.)

1. Ogni cristiano sa che la Bibbia è un Libro spirituale e perciò da interpretare solo spiritualmente. Ma poiché oggigiorno gli uomini sono completamente materiali, come vogliono allora comprendere un Libro scritto spiritualmente?

2. La Bibbia è un libro di profezie e di insegnamenti spirituali, – a prescindere dagli avvenimenti storici che qui non vengono tenuti in considerazione perché sono annotazioni umane! – Le profezie sono invece date fortemente in un linguaggio mistico, le quali senza l’aiuto di Dio non possono essere interpretate giustamente, perché le può interpretare giustamente solo lo Spirito di Dio, dal momento che provengono da Lui! – Lo stesso è anche molte volte il caso con gli Insegnamenti divini che compaiono nella Bibbia.

3. Per comprendere le Parole spirituali della Bibbia, le quali per quegli uomini pensanti materialmente sono qui e là sconosciute perché celano Parole spirituali, ci vuole il Dono dell’interpretazione dello Spirito Santo, di cui parla Paolo nel 12° capitolo della 1° Lettera ai Corinzi. Ma se per questo ci vuole un Dono particolare dello Spirito Santo, allora dapprima lo si deve avere per comprendere giustamente la Bibbia! E quindi, non ognuno può interpretare la Bibbia, ma solo colui che ha il dono dell’interpretazione della Sacra Scrittura! Tuttavia, il dono dell’interpretazione sta nella Parola profetica interiore con la quale si parla con Dio, come una volta i profeti e gli apostoli, e con ciò essi potevano ottenere schiarimenti su tutto. Il vero interprete della Sacra Scrittura, infatti, è soltanto lo Spirito Santo di Dio stesso! Perciò, chi non ha il Dono della Parola profetica interiore, lui stesso non può interpretare la Sacra Scrittura, affinché da milioni di lettori non sorgano anche milioni di interpretazioni, perché allora emergeranno concetti milioni di volte differenti, i quali fomenteranno ed accresceranno l’impurità della fede!

4. Quindi può esserci un solo Interprete, e questo sono Io, Gesù stesso, perché sono il sommo Pastore del Mio gregge, gregge che si deve distinguere mediante l’unità della fede, sussistendo sul principio dell’Amore, dell’Umiltà, della Pazienza e della Concordia!

5. Ogni uomo sa che le Rivelazioni di Dio, siano esse Profezie o Insegnamenti, possono essere interpretate solo dagli strumenti di Dio – che un giorno si chiamavano profeti – mentre ora, poiché il tempo, secondo gli Atti degli apostoli 2,17-20 è già cominciato[8], sono denominati come ‘media del Padre’.

6. Infatti, Io Mi posso rivelare solo attraverso quei figli che Mi glorificano attraverso l’amore per Dio e per il prossimo, quindi in coloro che adempiono i Miei Comandamenti e Insegnamenti, perché vivono e operano conformemente a questi e professano le loro concezioni religiose solo attraverso le dirette spiegazioni che ricevono da Me.

7. Questo Mi è impossibile farlo attraverso uomini che ossequiano le loro stesse opinioni e i loro dogmi – sia romani che protestanti – attenendosi con radicata tenacia! Finché l’uomo non sarà libero da tali dogmi personali, è inservibile per afferrare in modo puro i Miei insegnamenti celesti e comunicarli ad altri! Perciò Mi servo solo di quegli uomini che non vivono unicamente secondo i Miei insegnamenti, ma che subordinano anche la loro volontà completamente alla Mia, ed ai quali nessuno è un’autorità che soltanto Io, vostro Dio e vostro Padre.

8. Con il presente Libro vi ho spiegato che perfino i Miei apostoli, se non Mi domandavano, insegnavano dalle loro opinioni, e così si accumulò quel miscuglio fatto di tre specie: l’antica opinione giudaica, la cristiana e la personale! Vi ho presentato questa confusione in maniera chiara specialmente nella spiegazione sul battesimo, affinché dobbiate ammettere che solo Io sono l’unico vero Insegnante e Maestro.

9. Vi dovevo illuminare le eresie nella Sacra Scrittura affinché voi stessi ammettiate in quale modo essa è composta. Questo sarà ancora più chiaro nella successiva prossima emissione della stessa[9]; poiché allora vi presenterò migliaia di passi falsi nella Bibbia che gli uomini di tutti i tempi hanno contorto o corretto con rettifiche degli stessi, presentati nel giusto Insegnamento che coinciderà con i Libri cristiano-teosofici, poiché la Verità non si può contraddire!

10. Prendete queste benevole Parole per conoscenza e siate umili e pieni d’amore verso di Me, affinché Io guardi a voi con Amore e vi possa inquadrare tra i figli Miei. Amen!

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Cap. 19

Tutto è fondato sull’Amore – Promessa di una nuova Bibbia

Invito a leggere tutti i libri teosofici-cristiani

 

(Il Padre Gesù illumina i motivi attraverso i quali gli uomini vengono guidati alla vera fede nella teosofia cristiana, e promette la comparsa di una nuova Bibbia.)

Graz, 23 settembre 1902

1. L’Amore è la cosa più grande che esiste! Nell’amore tutti gli uomini devono affratellarsi e unirsi in un solo popolo! Perciò Io ho proclamato l’Amore come il Re del mondo, sotto il cui scettro i popoli diventeranno felici.

2. Mai si deve fare qualcosa in cui non sia l’amore il movente dell’azione! L’amore, infatti, punisce per migliorare, e ricompensa il bene, per spronarlo al meglio. Perciò ogni uomo deve esercitarsi nell’amore, perché l’amore modellerà il Governo del Regno millenario dello Spirito Santo di Dio sulla Terra!

3. Ci sono già stati molti uomini che hanno predicato l’amore, solo che finora gli uomini non sono stati maturi per comprenderlo e trasformare gli insegnamenti in azione. Ma senza di questo ogni Insegnamento è morto, per quanto di elevato e bello possa essere espresso ed insegnato, perché tutto dipende solo dall’azione, non dalle belle parole dell’insegnamento che una predica riferisce!

4. Quindi anche da parte Mia è deliberato di governare nel Mio Regno millenario solo attraverso l’Amore, e di lasciar esercitare l’Amore come maestro dei popoli! Infatti, ciò che si fa per amore, lo si fa per libera volontà e di cuore, perciò un atto d’amore è l’atto di un uomo libero, e solo ciò che l’uomo fa per libera volontà è secondo l’Ordine dell’Amore divino, la cui compagna è sempre la libertà dell’operare!

5. Molti uomini non possono immaginarsi come sarebbe possibile esercitare, attraverso l’amore, la giustizia tra i malfattori, perché scorgono nella punizione l’unico mezzo di miglioramento del malfattore; solo che questa opinione è falsa! Con la giusta punizione si può mettere in prigione il delinquente per un determinato tempo e per mezzo di ciò far espiare la punizione, ma in tal modo il malfattore non si migliorerà, bensì peggiorerà soltanto, procedendo solo in maniera più prudente nel suo agire malvagio, ma non se ne distoglierà, e non interromperà le sue passioni.

6. Perciò nel Mio nuovo Regno non ci saranno corti di giustizia, bensì l’Amore sarà il giudice attraverso il quale ogni discordia sarà appianata e i malfattori formati in buoni uomini, e precisamente con l’ammaestramento su come si deve vivere e operare come uomo e figlio di Dio, per poter rivendicare l’amore in tutte le parti.

7. Ora comincia un tempo nel quale tutto il tradizionale andrà in declino, e così anche la vostra opinione di fede avuta finora, perché non avete ancora mai afferrato in modo giusto la Mia Dottrina, bensì avete accolto ed esercitato le Mie Parole d’insegnamento di salvezza, sempre solo secondo la sapienza, invece che secondo l’amore, come vi ha dimostrato chiaramente la giustificazione dinanzi a Dio e contro la quale non si può combattere, se soprattutto non si vuol disconoscere la Mia Dottrina ed interpretarla secondo le proprie opinioni, come usano fare oggigiorno i filosofi mondani.

8. Ma come è con “La giustificazione dinanzi a Dio”, così è anche con la comprensione dei restanti Insegnamenti! La Bibbia è certamente buona, ma voi la interpretate male, e allora s’incaglia tutto! Perciò dopo questo Libro farò ripristinare la Bibbia, che voi leggerete e comprenderete così come Io desidero che la dobbiate comprendere!

9. Ma non basta solo che leggiate la Bibbia, perché essa non è l’originale, bensì solo un piccolo estratto, una ventesima parte dell’originale, ma nella nuova Bibbia otterrete estratti di citazioni, dove i concernenti versetti o interi capitoli sono spiegati a fondo, e questa è la cosa più importante, che attraverso la spiegazione comprendiate bene ciò che voi leggete!

10. Lasciate però da parte i chiarimenti avuti finora delle Sacre Scritture, perché sono dati secondo opinioni umane! Non vi badate, e leggete solo questi chiarimenti che vi verranno dati da leggere nella Nuova Bibbia, poiché questi provengono da Me, vostro Dio e Padre Gesù, e perciò certamente affidabili! Infatti, se anch’Io non sapessi spiegarveli giustamente, chi potrebbe farlo?

11. Leggete e diffondete la Nuova Bibbia tra i compagni di fede, poiché questa sarà pubblicata del tutto diversamente come finora, perché proverrà direttamente da Me. Si tratterà di darvi in mano un Libro che vi renderà attenti su molti Chiarimenti che ho già dato, e voi dovete leggerli accuratamente, per giungere alla Luce e alla Verità di come si devono interpretare nel modo giusto le Parole della Bibbia, per non leggervi sciagura, invece che salvezza per l’anima.

12. Una condizione principale, tuttavia, è che voi comprendiate innanzi tutto giustamente Me, vostro Dio e Padre! E perciò dovete leggere soprattutto il Libro “La Santa Trinità”, affinché sappiate come la Santa Trinità sia da comprendere, altrimenti con la lettura dei nuovi libri vi urterete sempre nel Mio vero Nome, cosa che con questo dovrà essere evitato, in modo che dapprima conosciate Me, che sono vostro Padre e Maestro spirituale.

13. Perciò leggete tutti i libri cristiano-teosofici! Essi, infatti, sono dati da Me per i Miei figli, e tra questi sono inclusi tutti gli uomini che si lasciano guidare dal Mio Spirito.

14. Io ho lasciato a lungo andare gli uomini per le loro vie, solo che andavano sempre di più verso il basso! Ora però non possono più andare oltre e perciò viene posta una fine a tutto ciò che non esiste secondo la Mia Volontà, e così vi devo anche annullare la Bibbia avuta finora, perché la interpretate del tutto falsamente e perché essa, eccetto le profezie, è molto peggiorata, mentre Io la farò scomparire, solo per mezzo del quale riconoscerete che con l’attuale Bibbia, di fatto, non c’è nessuna salvezza per voi, perché la interpretate materialmente e, da ciò, vi leggete l’inferno, mentre la Bibbia è un Libro spirituale e può essere compresa solo da spiriti maturi!

15. Nessuno deve illudersi di comprendere la Bibbia, perché questo è del tutto impossibile se non si ha nessun dono apostolico di Pentecoste! Perciò lasciatevi guidare dai Miei medium chiamati, e dai libri che questi vi raccomandano, affinché non incorriate nel chiaroscuro della fede, ciò che vi è più di danno che di utilità!

16. Quindi vi ho dato la necessaria indicazione affinché sappiate come stanno le cose con voi! Se però nutrite ancora dubbi verso le Mie sante Parole, allora leggete il primo libro delle “Annunciazioni”[10], dove è indicato l’esperimento su come si può parlare e chiamare di giorno i defunti conosciuti, affinché si possano vedere e parlare con loro stessi, su come sono arrivati nel regno degli spiriti con le loro opinioni di fede.

17. Da tutto questo vedete che, di fatto, sono Io, vostro Dio Gesù Cristo, che vi parla, poiché senza la Mia Volontà nessuno spirito si può far vedere di giorno, né lo potete sentir parlare, dal momento che sono solo Io che vi apro gli occhi e gli orecchi spirituali, per poterlo vedere e parlare con lui.

18. Con ciò vi è annunciata la serietà del tempo del Mio ritorno sulla Terra, e voi fate bene ad ascoltare la Mia voce paterna, affinché abbiate a trovar Grazia presso di Me. Agli increduli, infatti, attende l’inferno! Perché, o sono portati qui volontariamente, oppure lì, attraverso l’inferno, alla fede nella Mia Parola. Ad ognuno sta libera la scelta, poiché Io non obbligo nessuno di dover credere a Me!

 

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[parte I - Martin Lutero nell’Aldilà]

[parte II - Emanuel Swedenborg nell’Aldilà]

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[1] La spiegazione sarà data alcuni anni dopo, e si trova ai cap. 6 e 7 del libro “Cristo e la Chiesa” [n.d.r.]

[2] Un Sole centrale è un Sole di grandezza inimmaginabile nella Creazione, il quale sta al centro di un sistema galattico (ad esempio la nostra Via Lattea). [n.d.r.]

[3] Attraverso questa rivelazione a Shumi, apprendiamo che la ‘Lettera agli Ebrei’ accreditata ipoteticamente a Paolo, e per questa ragione pubblicata dai padri della Chiesa alla fine di tutte le sue lettere, è invece di Pietro. [n.d.r.]

[4]. (Ebrei 9,15: «Ed è per questa ragione che egli è mediatore d’un nuovo patto, affinché, avvenuta la sua morte per la redenzione delle trasgressioni commesse sotto il primo patto, i chiamati ricevano l’eterna eredità promessa»).

[5] Rom. 5,23-24: «23Tutti, infatti, hanno peccato e mancano della gloria di Dio. ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, in virtù della redenzione realizzata da Cristo Gesù »

[6] (Vedi le spiegazioni su questo personaggio sul libro “Spiegazioni ai testi biblici”[ex ‘Supplemento’] di Jakob Lorber cap. 6,1-7 - dettato del 18.03.1864) – [n.d.r.]

[7] Trattasi del Grande Vangelo di Giovanni scritto tramite Jakob Lorber, il più grande teosofo cristiano, nel 1851-1864 di oltre 5000 pagine. [n.d.r.]

[8]17Negli ultimi giorni, dice il Signore, Io spanderò del Mio Spirito su ogni carne; e profeteranno i vostri figli e le vostre figlie, e i vostri giovani avranno visioni, e i vostri vecchi avranno dei sogni. 18Sì, anche sopra i miei servi e sulle mie ancelle, in quei giorni, spanderò del Mio Spirito, e profeteranno. 19E farò apparire dei prodigi su nel Cielo, e segni giù sulla Terra; sangue e fuoco, e vapore di fumo. 20Il Sole si muterà in tenebre, e la Luna in sangue prima che venga il grande e glorioso giorno del Signore. 21Allora chiunque avrà invocato il Nome del Signore, sarà salvato».)

[9] Oltre alla promessa di una nuova Bibbia al cap. 19, anche in un alreo libro (Cristo e la Bibbia – cap. 43,22) il Signore profetizza che in futuro nel giro di tre anni scomparirà la vecchia Bibbia dal mondo, affinché resti valida solo la Sua Parola insegnata nei Suoi libri teosofici. [n.d.r.]

[10]  Trattasi del libro “Annunciazioni di Gesù vostro Padre” vol. 1 e 2. – A causa dell’enorme numero di esempi comunicati, la parte relativa ai deceduti fu pubblicata a parte sotto il titolo “Tornano i defunti dall’oltretomba?”.