Agosto 1936

 

Georg Riehle

 

Dodici giorni con Gesù

nella casa di campagna

in Reutilingen

e

in Esslingen

 

Parole dell'eterno Amore ai Suoi figli

 

 

Titolo originale: „12 Tage mit Jesus im Landhaus in Reutlingen und in Esslingen“

Messaggi di Gesù a Georg Riehle

dal 15 al 26 Agosto 1936

Traduzione e revisione a cura del gruppo:

Amici della nuova Luce –  www.legamedelcielo.it

 

Casa editrice GESÙ La Nuova Rivelazione

Via Vittorio Veneto, 167

24038 Sant’Omobono Terme (Bergamo)

Tl. 347.1041176 – fax. 035.851163

E-mail:      damianofrosio@tiscali.it

Sito internet:         www.gesu-lanuovarivelazione.com

               www.jakoblorber.it

 

 

 

INDICE

Prefazione

 

1°  giorno: sabato

15 agosto 1936

2°  giorno: domenica

16 agosto 1936

3°  giorno: lunedì

17 agosto 1936

3° giorno: lunedì sera

17 agosto 1936

4°  giorno: martedì

18 agosto 1936

4° giorno: martedì sera

18 agosto 1936

5°  giorno: mercoledì

19 agosto 1936

6°  giorno: giovedì

20 agosto 1936

7°  giorno: venerdì

21 agosto 1936

7° giorno: venerdì sera

21 agosto 1936

8°  giorno: sabato

22 agosto 1936

9°  giorno: domenica

23 agosto 1936

10°  giorno: lunedì

24 agosto 1936

11°  giorno: martedì

25 agosto 1936

12°  giorno: mercoledì

26 agosto 1936

 

 

 

 

Prefazione

 

Nei giorni scorsi ho ricevuto su un CD alcuni testi di un'esperienza di alcuni amici di Georg Riehle, vissuta dal 15 al 26 agosto 1936 a Reutlingen e a Esslingen (distante circa 25 km) nel lander (regione) di Württemberg (vicino Stoccarda), e annotate dai fratelli e sorelle partecipanti con il titolo “Dodici giorni con Gesù”.

In questi testi non ancora pubblicati, George nei suoi colloqui con i fratelli, nell’ambiente della sua casa di campagna, immersi nella natura e lontani dalle necessità della vita quotidiana, utilizza il tempo del riposo fisico per il lavoro dell’anima che è, parlare di Lui, del Salvatore, dei Suoi insegnamenti, alla ricerca dell’interiorità per la quale George fin da ragazzo ne ha ricercato il rapporto col Padre Celeste, il che gli consentì di percepire in sé ‘la voce interiore’, e donare Parole dall’Eterno Amore ai fratelli vicini, ma ora anche a noi, per farci crescere nel senso dell’amore dichiarato apertamente.

Nella sua casa di campagna il fratello George guida i suoi circa quaranta amici: Hans George, Lotte, Giovanna, Ida K., mamma Millar, Erika Weit, Gotthold, Karl (il militare), Gerard Hausmann, Ursula, Karl, Gretel (di Graz), Hammer, Albert, la signora Ackermann, Hermann Mangold, Rosi (americana), Mina, Max, Gretel (di Reutilingen), zia Maria, Herta (di Steinpleis), Franz, Paolo, Filomena, Hans, Cristina, Ida, il sig. Hermann, Luitpold, Adolf, Annì, Giulia, Franzi, la sigora M., nonno E., Lina, Paus, Meinrad, Herman (figlio), Otto, zia Luise e Ludwig, fino a quando tutti, uniti nella fraterna testimonianza del cuore e dell’amore di Georg per il Padre Gesù, tramite le sue accorate parole, l’elevarsi anche del loro amore consentì di essere premiati con delle Parole dall’alto attraverso di lui, che diventano per noi – grazie alla registrazione riportata fino a noi – un ulteriore balsamo per elevarci a Lui, al nostro caro Padre Gesù.

Mi è sembrato indispensabile che arrivassero alla conoscenza dei fratelli e delle sorelle, e quindi auguro a ogni lettore e ai molti amici, ricche benedizioni dalla lettura di quella esperienza, per la realizzazione dell’onore e della glorificazione del caro Padre Celeste in Gesù.

 

L’editore

 

 

 

۞

Primo giorno

 

Sabato

(dopo l’arrivo nella casa di campagna)

di sera – 15 agosto 1936

Parla il fratello Georg:

1. Anche Lui, in quanto Amore eterno, non vuol rimanere un Signore. Questo sta nell’essenza dell’Amore, e la cosa più alta che Egli ha da dare… è l’Amore.

2 I grandi spiriti della sapienza trovano scandaloso il fatto che Egli sia anche il loro Creatore, e così si sentono ancor più svantaggiati. I grandi spiriti della vita, invece, vedono in Lui non tanto il Creatore, quanto il Padre, per cui non solo non si ritengono svantaggiati, ma piuttosto, si sentono abbondantemente colmi di gioia. Il Padre mio Celeste mi diventa di giorno in giorno sempre più magnifico. La sua subordinazione alla vita non cessò con Sua morte sulla croce.

3. La sua subordinazione avrà una fine solo con il perfezionamento della vita dei suoi figli, e allora dirà: "Io sono solo vostro Padre e vostro fratello!"

4. Una volta un fratello mi disse: “Caro Georg, io amo tantissimo il Salvatore, ma quando penso che Egli è anche il mio Dio e il mio Creatore, mi si insinua sempre una grande ansia. Perché mi succede?"

5. Allora il Padre Celeste disse attraverso di me in modo così meraviglioso, le seguenti parole: «Mio caro figlio, tu credi dunque che Io Mi immagini qualcosa sulla Mia Signoria Divina? La Mia Signoria è per Me qualcosa solo quando necessita per la maturazione dei Miei figli, altrimenti non voglio essere di più di quanto siete voi stessi, per non elevarMi al di sopra di voi. – E preferisco far parlare l’Amore e l’Umiltà.

6.Ed è solo secondo la misura dell’amore, che i Miei figli libereranno anche la pienezza delle Mie forze originarie».

*

Continua il fratello Georg:

7. Oggi comunque tutto è anche stato affidato al figlio dall'Amore eterno. Quanto più diventiamo indipendenti dalla Vita Divina, tanto più procede anche il grande sviluppo del mondo.

8. Quando il Salvatore sulla croce pronunciò le parole: «Dio Mio, Dio Mio, perché Mi hai abbandonato?», con queste parole Egli si riferiva al Dio nell'uomo, e non riusciva a trovarLo.

9. Anche se il mio amore si è sviluppato in un fuoco ardente, non è tuttavia la cosa più santa se questo mio amore non può subordinarsi in tutta umiltà all’Amore superiore. Anche Pietro voleva il meglio dal suo amore, e tuttavia non era il meglio, come lo dimostrano le parole del Salvatore, che lì risuonarono: «Allontanati da Me, Satana!»

10. C’è solo un’unica vera consapevolezza, e questa è la Vita del Salvatore!

11. Ogni altra consapevolezza è una consapevolezza malata, e noi possiamo mostrare solo misericordia a questa consapevolezza malata. Io non conosco nessuna vita nemica, bensì solo anime bisognose di salvezza, alle quali si applicano anche le parole del nostro Salvatore: «Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno!»

12. Il primo uomo che pensa e agisce in questo modo, rappresenta il ritorno di Gesù Cristo.

13. È mio dovere afferrare la mano destra di Gesù con la mia mano sinistra. Quanto più la mia mano si avvicina a quella di Gesù, tanto più impetuosa diventa la lotta. Noi dobbiamo veramente essere liberati dal peso di tutte le forze (avverse) dell'intero Universo. Se Gesù avesse trovato anche solo una singola persona in grado di comprendere appieno ciò che Egli voleva dare agli uomini, lo Spirito di Dio avrebbe trovato già allora una dimora negli uomini, e non avrebbe avuto bisogno di inviare lo Spirito di Pentecoste!

14. Ogni rivelazione si dispone secondo la maturazione dei Suoi figli, ed Egli, a causa della loro libertà, non può far accettare per forza un concetto di Dio più elevato!

15. Perché abbiamo rivelazioni di sicuro così differenti?

16. Una rivelazione si differenzia dall'altra perché il Padre Celeste doveva tener conto anche delle forze luciferine nell'uomo, e ai figli degli uomini non poteva far pervenire nemmeno uno iota in più, nella misura in cui (cioè quanto lontana) era la loro maturazione. Un singolo uomo può liberare il Santissimo dal Cuore del Padre, attraverso il suo desiderio interiore.

17. Un giorno Egli disse: «A chi bussa sarà aperto».

18. Se usiamo il mondo solo nella misura in cui ne abbiamo assolutamente bisogno, allora la nostra anima sarà tanto più affamata del Divino.

19. E quanto più l’anima si occupa delle cose materiali, tanto meno avrà fame delle cose spirituali.

20. Non disse un giorno il mio discepolo preferito: “Non dobbiamo amare il mondo, poiché il mondo passa coi suoi piaceri!”, – che nel Vangelo è: «...Non amate il mondo, né ciò che è nel mondo! Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui» (1 Gv. 2,15).

21. Nell'unione di vita con Gesù Cristo, si e compiuta l'Opera di redenzione!

22. Un pezzo di pane che si mangia, nutre l’intero uomo, e torna utile all’intero corpo.

23. Cosa significa ‘mangiare la Sua carne’ e ‘bere il Suo sangue’? Mangiare la Sua carne significa camminare nelle Sue orme. L’uomo che fa questo, nella sua anima dà spazio alla volontà del Padre Celeste.

24. E l'anima nel grande uomo della Creazione è il cuore dell'uomo.

25. Come uomini perfetti, noi possiamo fare in un attimo, più di quanto sulla Terra possa fare un uomo imperfetto in tutta la sua vita. La cosa più grande che Gesù ha fatto, è stata quella di subordinare completamente l’umano al Divino.

26. Una volta un fratello spirituale venne da me e mi disse: "Fratello George, cosa devo fare per impedire i molti cattivi pensieri che sorgono in me? Ho già pregato tanto!"

27. Io gli dissi: “Prova semplicemente a fare molte opere per puro, disinteressato amore, e così procurerai in te un buon fondamento per la vita, e dove il fondamento per la vita è buono, ne deriveranno solo buoni pensieri. Ogni buona azione, fatta per amore disinteressato, è una pietra angolare nell’uomo interiore”.

28. Se io accetto la Vita di Gesù, e credo in essa senza prima richiedere delle prove, allora io stesso mi esimo dagli sviluppi per l’eternità. Non posso immaginare la mia perfezione così che Lui mi dica: “Figlio Mio, rimani al Mio seno per tutta l’eternità!”, ma che mi dica: “Figlio mio, ottieni combattendo con il Mio aiuto la perfezione, affinché tu stesso possa anche servire i perduti”.

29. In questo, infatti, risiede il potere più alto, che anch’io possa ancora servire i più perduti. Se gli uomini conoscessero il Padre Celeste come Lo conosco io (fratello George), non esisterebbero più gli atei. La perfezione sta nel meraviglioso riconoscimento che nulla mi può separare dal Padre mio Celeste.

30. In ogni caso, nulla (dice il fratello Georg) può separarmi dai miei simili, per quanto siano caduti così profondamente.Amen!

 

*  *  *

[indice]

۞

Secondo giorno

 

Domenica

(nella casa di campagna)

di pomeriggio – 16 agosto 1936

Parla il fratello Georg:

1. L'uomo esteriore è un surrogato dell'uomo-Dio perduto, è il vaso della grazia e l'ausilio per la più alta Vita Divina. Attraverso l’intelletto noi abbiamo un mediatore per la più alta comprensione, ma allo stesso tempo un mediatore per la massima distanza da Dio. Sulla Terra il Sole illumina anche al più grande peccatore la sua via. Nell’eternità, una luce estranea non ci illuminerà più la nostra via, ma possiamo far risplendere solo la nostra luce ottenuta combattendo, e allora un giorno si dirà: “Quanto più amore altruistico, tanto più Sole”.

2. Se Gesù vuol portare Suo figlio su un gradino superiore, allora dovrà creare al figlio un’occasione attraverso cui rinnegare tutto se stesso.

3. Attraverso il saggio uso del nostro intelletto possiamo abbreviare il nostro sviluppo di decenni, ma dobbiamo anche impiegare il nostro “io” in base alla nostra conoscenza!

4. Ciò che facciamo ai nostri simili per amore, sono doni per il loro mondo spirituale. Qui su questa Terra è possibile poter offrire ai nostri fratelli e alle nostre sorelle la nostra più alta conoscenza della vita, ma nell’aldilà non sarà più possibile. E se loro (i fratelli e le sorelle) faranno uso di queste conoscenze, non solo accorciamo loro interi periodi di sviluppo della vita, ma li accorciamo anche a noi stessi, attraverso il servizio d'amore. Nemmeno per un milione cederei  un solo giorno della vita a me assegnata.

5. Anzi, il Padre Celeste non conteggia solo i giorni, bensì perfino i secondi.

6. Se qualcuno afferma che il nostro sviluppo e il nostro destino sono scritti nelle stelle, questo vale solo per quegli uomini che percorrono la via della legge.

7. Invece gli uomini che aspirano a un rapporto vivente con il loro Padre Celeste, percorrono la via della grazia!

8. Sappiate che l'amore di un singolo uomo può dare una direzione completamente diversa ai piani del Padre Celeste. Adesso è passato il tempo di mettere nell’anima questo amore, adesso è il tempo di portarlo fuori. L'ultimo tra i profeti è stato una “Luce della nuova Salem”, ma poi verrà il Padre Stesso, e battezzerà con il fuoco.

9. L'ultimo vero profeta è la Sua Parola, la quale illumina le tenebre del mondo degli spiriti. Il Padre dimora in noi come Amore, e la via che porta a Lui è la via dell’amore del figlio.

10. Per maturare un nuovo risorgere, io devo diminuire. E la mia diminuzione non cesserà in tutta l’eternità, poiché Egli (il Figlio) deve veramente crescere sempre di più.

11. Ogni parola del nostro Salvatore è una chiave per l’approfondimento spirituale, e se si mette in atto una tale Parola, si apre la cameretta spirituale della vita. Il Salvatore lavò solo i piedi ai discepoli nell’ultima cena; Egli non poteva lavare l'intera persona, poiché, se avesse lavato l’intero uomo, avrebbe tolto il fondamento dell’Amore alla Sua Opera redentiva.

12. La vera religione non consiste nell’essere attivi nelle forme e in un servizio cerimoniale esteriore, ma nel farci procedere nello spirito dell’amore e operare in base a questo spirito!

13. Quando un giorno Giovanni il battezzatore fece sentire il suo grido annunciatore: «Ogni valle sarà colmata, e ogni monte e colle sarà abbassato» (Luca 3,5), egli sotto ‘colline’ intendeva gli spiriti più elevati, e ‘valli’ erano gli ultimi esseri creati fuoriusciti dai piedi dell'eterno Amore. A cominciare dal Padre fino all'ultimo angelo, tutti scendono come servitori per servire i Suoi figli nel loro Amore risorto. Prima dell’umanizzazione di Dio, forze e angeli potevano essere messi a disposizione, ma solo dopo l’umanizzazione i profeti poterono essere posti al nostro fianco, per illuminarci interiormente. Il nostro Salvatore non ebbe mai una forza attiva nella lotta, ma questa si manifestava solo quando voleva combattere una battaglia. Se prendo volontariamente la decisione di non andare indietro ma solo in avanti, allora con la volontà ci sarà anche la forza.

14. Alcuni uomini dicono: “Sì, se solo avessi la giusta conoscenza, mi comporterei anche così!”

15. Allora la verità trionferebbe sugli uomini, invece l’uomo deve prima lottare con la volontà di fare il bene, per ottenere la verità.

16. Questa è la magnificenza di tutte le magnificenze, il fatto che il Signore (il Padre Celeste) vuole ritrovare la verità nei cuori dei Suoi figli.

17. Egli scese quaggiù sulla Terra, che era l'inferno, solo con il Suo Nome, e trasse fuori la forza (dal cuore dei Suoi figli risorti) di cui aveva bisogno per il compimento della Sua opera.

18. Quando nelle Sacre Scritture si parla di un nuovo Cielo e di una nuova Terra, il concetto “nuova Terra” non si riferisce a questo pianeta Terra, bensì a tutta l’infinità, cioè a una nuova Terra per l’intero mondo umano e angelico (si confronti G.V.G. vol. 4 cap. 109).

19. Nel vecchio Cielo, Egli era solo, era circondato dai Suoi santi angeli, mentre nel nuovo Cielo non è più solo. Lì Egli non vede più la Sua Vita, bensì la vita in se stessa.

20. La Vita del Padre nostro deve diventare la nostra vita, e Lui la fa emergere da noi. Nel vecchio Cielo, Egli era il Dio eternamente inaccessibile; nel nuovo Cielo, anche il diavolo può giungere a Lui. Là si dice: “Venite tutti a Me, voi che siete stanchi e aggravati”.

21. Quanto più elevato noi abbiamo il concetto del Suo Amore, tanto più allieteremo il cuore del Padre Celeste nostro, e tanto più Egli potrà avvicinarsi ai figli Suoi. Una singola persona amorevole apre porta e portone al Padre Celeste, perciò Egli vi dice: «Farete cose più grandi di quelle che ho fatto Io» (Gv. 14,12).

22. La grande Opera della redenzione rimane solo un principio, finché non si è fatta carne nell'uomo! Queste parole non me le dice il Padre mio, bensì la mia Vita Divina, e ciò che la mia Vita Divina mi dice, lo dice anche il Padre mio.

23. Quanto più diventiamo una cosa sola con Gesù, tanto più diventiamo una cosa sola con il Padre.

24. Anche noi dobbiamo dire: "Non sono venuto nel mondo per fare la Mia Volontà, ma la Volontà del Padre Celeste"; dobbiamo anche dire: “Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli i loro nidi, Io invece non chiamo mia neanche una pietra su cui poggiare il capo”. – Solo ciò che chiamiamo nostro ci possiede!

25. E non dobbiamo lasciarci influenzare da nulla. Ciò che l’Amore di Gesù ha compiuto in noi, lo compie adesso il nostro amore verso il nostro prossimo. I tratti caratteriali che il mio amore congiunge nel mio prossimo, possono congiungere anche gli angeli, e spianare la via agli ostacoli che ancora separano i miei simili dal loro Salvatore. Perfino la via più alta che porta a Dio non deve essere un “obbligo”, proprio come l'amore della sposa verso lo sposo non deve contenere nessun “obbligo” per non mancare la forza. Vale più una minuscola verità, che non un’intera montagna di verità mescolata alla falsità. Ti basti la Mia Grazia, perché Io sono potente nei deboli” (2 Cor. 12,9). La piccola particella della verità dà agli uomini l’aroma e la forza nella vita; per questo il Salvatore cominciò già da bambino ad aver cura della verità!

26 La parola espressa è luce, la parola rivelata è luce e vita. Dove la morte è ancora di casa, anch’essa ha ancora voce in capitolo. Dove la morte è di casa, si parla ancora contro Gesù. Dove invece è di casa la vita, si parla per Gesù. La nostra felicità e la nostra crescita sta nel fatto che percepiamo sempre di più, quanto ci sia indispensabile il nostro Salvatore.

27. Anche il nostro caro defunto Max Roth ha qualche parola da dirci al riguardo: “Noi possiamo certamente ‘scrivere bene’, possiamo ‘scrivere correttamente, possiamo ‘scrivere su una lavagna’, ma non possiamo ‘scrivere sulla sabbia’, come il nostro Salvatore è stato così meravigliosamente capace di fare. – Quando una volta presentai questo fatto in un’occasione ai miei fratelli e sorelle, una sorella mi disse: ‘Davvero, la sabbia spazza via tutto!’ Sì, proprio così, è meraviglioso il fatto che Lui non vuol sapere più niente della nostra colpa, per poter rendere tanto felice Suo figlio con il Suo Amore”.

*

Continua il fratello Georg:

28. Ciascuno può gridare la sua fedeltà al Salvatore, il proprio cuore al Salvatore, anzi tutta la propria vita al Salvatore, e allora un tale figlio non avrà più bisogno di preoccuparsi, poiché Gesù rimuoverà ogni pietra dalla via, in modo che Suo figlio non vi urti il piede. E se un figlio umano ha fede in questo Salvatore, Egli non lo lascerà nell’ignominia!

29. La Parola di Dio, così grande e vera, deve essere solo un segnavia. Il Regno dei Cieli è certamente dentro di noi, ma al Signore sia presentata ogni lode, ogni onore e ogni adorazione.Amen!

 

*  *  *

 

[indice]

 

۞

Terzo giorno

 

Lunedì

(nella casa di campagna)

al mattino – 17 agosto 1936

Parla il fratello Georg:

1. Gesù è la Sapienza che si è abbassata e l'Amore che è risorto. Prima dell’umanizzazione di Dio l'Amore deteneva solo 1/7 di potere (corrispondente alla parte che, dei 7 spiriti di Dio, 1/7 spettava all’Amore); dopo l'incarnazione, l'Amore ha preso il primo posto.

2. Gli operai (tra coloro che hanno seguito l'amorevole insegnamento di Gesù) che hanno lavorato maggiormente in se stessi, hanno la parte maggiore nell'opera di redenzione.

3. Se nel mio prossimo vedo delle forze del male, io sono sul punto di perdere l’amore.

4. Anche l’empio è santo, solo una specie non è santa, non rappresenta nessuna forza, ma solo una forza apparente. Dobbiamo fare attenzione a non rafforzare ancor più le potenze inferiori attraverso la critica; io non voglio nemmeno danneggiare i miei simili con i miei pensieri, poiché il pensiero potrebbe frapporsi tra me e lo Spirito Divino. Si vivono anche delle ore per provarci, in cui il figlio dice: “Padre mio Celeste, ora non ti comprendo più!”. E proprio questi momenti sono quelli più santi nella vita.

5. Una malattia ha la sua origine nell’anima. In questa veste di carne non solo siamo isolati dalla nostra anima, ma siamo isolati anche nei confronti delle tenebre. Nessun potere delle tenebre può farci qualcosa di male, se non apriamo le porte alle stesse tenebre[1].

6. Il battesimo si compie quando mettiamo in pratica la fede nella vita. Il battesimo esteriore ne è solo un simbolo. Giovanni il Battista simboleggiava la “Parola eterna”. Lo spirito può diventare libero solo se l'anima desidera il cibo spirituale! Se lo spirito andasse dall'anima senza essere stato richiesto, allora il forte vincerebbe il debole. Nella scuola della vita, attraverso il sentimento di cercare sempre il più alto e di confermare il bene, è dato il bussare dello spirito, e con quest’anima lo spirito può unirsi sempre di più. Lo spirito fa il suo ingresso solo quando la sua dimora (l'anima) è completamente purificata. Il sangue di Gesù Cristo mi ha solo spianato la strada, ma non ha cambiato di uno iota il mio carattere. Perché allora non sarebbe stato necessario che Lui divenisse uomo e versasse il Suo sangue per noi.

7. Infatti, in quel caso avrebbe potuto esprimere una sola parola, e le nostre anime sarebbero state di nuovo sotto il Suo ordine. Lo “Spirito Santo” o “Spirito Nuovo” ci è stato dato solo con la morte del nostro Salvatore[2].

8. Il Suo (di Gesù) percorso di vita è stato una subordinazione del Suo “Io”, è stata una dedizione di vita. Egli ha subordinato tutti i Suoi desideri alla volontà del Padre Celeste, come diceva spesso: "La Mia ora non è ancora giunta!"

9. Nelle Sacre Scritture si legge: «Chi mangia la Mia carne e beve il Mio sangue avrà la vita eterna!» (Gv. 6,54). Quando ci riuniamo in questo spirito dell’Amore e ascoltiamo la Sua Parola, mangiamo la fedele carne, ma questa non è ancora la Sua carne. Mangiare la Sua carne significa entrare nella Sua Vita d'azione. Se due persone sono una cosa sola nel carattere, lo diventeranno anche nella vita.

10. Con l’umanizzazione di Dio non c'è più nessuna distanza da parte Sua, ma la distanza c’è solo da parte dell'uomo, a causa del suo modo di pensare. Il Salvatore dice: «Non vedere in Me, Dio, bensì, il tuo Amico e il Fratello tuo, anzi di più ancora, devi vedere in Me il tuo Servitore

11. Il fratello Max Roth (trapassato) ha una visione che vuol condividere con i fratelli tramite le seguenti parole: “Il Padre Celeste mi ha mostrato il Suo Cuore, si divideva in quattro parti, e mi ha detto: figlio Mio, qui hai il Mio Cuore aperto, prendi da esso ciò di cui hai bisogno!”

12. Perché l’uomo ha proprio 24 vertebre, 5 vertebre lombari, 12 vertebre toraciche e 7 vertebre cervicali?

13. Perché la colonna vertebrale dell’uomo ha proprio 24 vertebre?

14. Il numero del Padre Celeste nostro è il “Sette”, corrispondente ai sette Spiriti di Dio: Amore, Sapienza, Volontà, Ordine, Serietà, Pazienza, Misericordia. – E questi costituiscono la Sua Divinità.

15. L'uomo, che è stato creato a Sua immagine e abilitato a diventare perfetto com’è perfetto il Padre suo nei Cieli, doveva essere posto in una forma dotata di cinque sensi, e poiché la forma di Adamo non realizzava il desiderio dell’Amore eterno, allora Dio fondò un altro altare attraverso Abramo. E quando egli (Abramo) subordinò il suo amore all'Amore Divino, gli venne la benedizione, affinché dalla sua discendenza potessero provenire le 12 tribù d'Israele.

16. E le 12 tribù dovevano generare il Figlio amato. Solo quando queste non realizzarono più le Sue speranze, Egli Stesso discese come uomo e si scelse i Suoi 12 apostoli. – Sulla croce abbiamo di nuovo il numero 12.

17. I cinque sensi dell'uomo che dovevano essere un mezzo per ritornare al Padre Celeste, lo separavano ancora di più da Dio. Già prima che Dio diventasse uomo, i 5 sensi erano diventate ferite sanguinanti, e Lui li ha sostituiti con le 7 parole sulla croce.

18. Attraverso l’intelletto ci è ritornata la consapevolezza della vita, e divenuta per noi una sveglia per la luce se mettiamo la nostra vita di conoscenza al servizio dell'Amore. Non vogliamo mettere in primo piano il nostro “io”, ma vogliamo mettere la nostra vita al servizio dell'Amore, e tutta la nostra vita deve essere una vita di servizio! E con ciò anche la nostra metà della vita si avvicina e qui c'è una vita a destra e una vita a sinistra. A sinistra la vita della verità, a destra la vita della materia.

19. Allora l'uomo riconosce che può diventare il proprietario di una tale vita, solo attraverso le leggi. Solo con l’osservanza dell’Ordine Divino si può render propria una vita superiore.

20. Adesso egli sente la debolezza di adempiere totalmente le leggi, e riconosce che l'eterno Amore vuole aiutarlo, e con ciò arriva il giorno della liberazione. La liberazione tuttavia non consiste nel fatto che il Padre Celeste dia all'uomo nuove forze, piuttosto nel mostrargli la via per la forza. E così arriva la luce solare della sera. E il sabato riconosce la via che deve percorrere per diventare lui stesso un sole, e questa è la domenica. Ora l'uomo ha raggiunto la sua meta ed è diventato una cosa sola con il Padre suo nel Cielo.

21. Anche l’anno ha il numero dodici. Un anno ha dodici mesi, e ogni mese è diviso in 4 grandi parti principali. Quattro grandi gradini ci innalzano al cielo. – Il primo gradino della vita è quello umano. Il secondo gradino della vita è quello divino attraverso la Parola di Dio che lo Spirito rivela attraverso l'Amore. Il terzo gradino è quello che ci si sottomette all'Amore, per amore del Padre Celeste, e poi a lui si aprirà un ulteriore gradino, attraverso l'umiltà, che si sentirà direttamente nel Cuore della Vita di Dio. L'anno simboleggia la Vita di Dio e il movimento della Terra attorno al Sole simboleggia l'unità della vita con il nostro Padre Celeste. Quando alle nozze di Cana ci si rivolse al Salvatore con le parole: «Maestro, manca il vino!», – allora Egli rispose: «La Mia ora non è ancora venuta!»

22. Poiché la Sua ora non era ancora giunta la madre disse: «Fate ciò che Egli vi dirà!»[3]

23. Quando Marta di Betania seppe che Gesù era venuto a visitare il defunto Lazzaro, Gli disse: «Signore, se Tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto» (Gv. 11,21).

24. Egli (Gesù) pianse perché i Suoi figli avevano perso la capacità di resuscitare il loro Lazzaro, avevano dimenticato che il Soccorritore Stesso dimorava in loro, e che doveva essere Lui a resuscitare il Lazzaro esteriormente. Il Salvatore resuscitò Lazzaro, ma d’allora in poi ognuno avrebbe dovuto resuscitare il proprio Lazzaro. Io risuscito il mio Lazzaro solo sulla base della Vita di Gesù. Al pozzo di Giacobbe il Salvatore disse alla samaritana che voleva attingere l’acqua: «Donna, damMi da bere!», perché non poteva porgerle l'acqua della vita, finché lei non avesse risvegliato in sé il desiderio di quest'acqua.

*

Ora parla in me il Salvatore:

25. «Se Io come Creatore posso dire ai Miei uomini, ‘dateMi da bere’ ed essi non sono ancora in grado di farlo, devo farlo Io a porger loro la bevanda, affinché poi possano offrirla loro a Me. Ed Io volevo, Miei amati figli e Mie amate figlie, che voi doveste essere uguali a Me, per questo vi ho creati a Mia immagine e per questo non vi ho dato una vita perfetta, bensì, vi ho dato la vita  affinché vi creaste una vita perfetta completamente uguale a Me. Io vi ho creati così grandi, per creare una Vita di Dio!

26. Figli Miei, se non foste figli Miei, in questo momento degli angeli splendenti vi servirebbero, ma poiché siete figli Miei, siete e rimanete per Me un santuario. Sacra è per Me la vostra libera volontà. E poiché essa è per Me un santuario, anche voi siete per Me un santuario, proprio come lo siete per i Miei angeli. Perciò anche loro aspettano il momento per potervi servire visibilmente.

27. Se dovessero apparire adesso nel loro splendore, la potenza della vostra Vita Divina risorta sarebbe attratta verso l'esterno dalla potenza della Mia Vita Divina attraverso i Miei angeli. Per questo motivo essi vi servono in modo invisibile e potete attribuire il loro servizio solo alla crescita della vostra vita del tutto naturale. Non deve sembrare che Io e i Miei angeli vi serviamo. E quando dico che vi servo, coltivo la Vita Divina che vi perfezionerà fino alla Mia più alta Vita Divina. Questo è il Mio servizio! Voi, infatti, siete sacri per Me. Il Mio Amore dovrà attendere finché la Mia immagine non sarà formata in voi.

28. Dopo la Mia Resurrezione, avrei reso felice con gioia i Miei amici della ristretta cerchia con la Mia presenza per tutti i 40 giorni (fino alla Mia ascensione), se il loro amore fosse stato così pieno di forza vitale e così forte in loro, da portare la Mia magnificenza come vincitore su ogni vita e su ogni morte.

29. Perciò la mia apparente distanza dai Miei figli e figlie, amati sopra ogni cosa. E tuttavia, sono Io Colui che guida ogni cosa, che sorveglia ogni respiro e conta i battiti del polso, e conduce questa Terra vegliando su di essa così abilmente, tanto che nessuna libertà umana viene minimamente compromessa.

30. Ma Io sono anche Colui che può creare tutto, ma non Colui che vi può perfezionare. Io sono Colui che vi ha dato solo l'opportunità di potervi perfezionare fino a Me. Perciò la Mia lotta come Uomo: “Padre, se è possibile, allontana questo calice da Me!”»

*

Ora parla di nuovo il fratello Georg:

31. Spesso è possibile che io sia abbandonato su questa Terra, che non trovi nessuno che mi comprenda, che mi aiuti, affinché il figlio diventi una cosa sola con il Padre, e il figlio possa trasformare la propria volontà di vivere in obbedienza.

*

Il Salvatore prosegue dicendo:

32. «Mi costerebbe un po’ perfezionarvi dalla pienezza della Mia Vita Divina, ma non la sperimentereste mai e poi mai in eterno, perché dovreste essere uguali a Me. Ed è per questo che ho sopportato il dolore a causa dei Miei figli umani, per non stare al di sopra di loro, affinché Mi dovessero avere in ogni fase della loro vita.

33. Ve lo esprimo dal Mio incommensurabile Amore per voi: le Mie opere passeranno! Invece le vostre inizieranno e dureranno eternamente, proprio come le Mie Parole di cui ho parlato: il Cielo e la Terra passeranno, ma le Mie parole non passeranno. Infatti, Colui che è andato incontro alla morte per voi, Colui che ha deliberato la Sua Vita servendo e soffrendo, deporrà la Sua Vita eternamente soffrendo e servendo ai vostri piedi. Cosa ho ottenuto, figlio Mio (rivolto al fratello Georg) con il tuo amore? Io l'ho fatto, tu Mi hai afferrato attraverso l'amore e in quest'ora vi ringrazio anche per ogni vostro amore.

34. Il Mio fare consiste solo in questo: che vi ho creati a Mia immagine e vi ho scelti per diventare uguali a Me!

35. Ciò che amo è la corona del Mio Amore. Ciò che amo, questo Mi muove e Mi sostiene, per voi creatori del Mio Amore.

36. Sì, figli Miei, voi creatori del Mio Amore! Se non ci foste voi, non ci sarei nemmeno Io.

37. Sarebbe un passo indietro nell’opera del Mio Amore, se volessi ritornare fuori dalla forma dei Miei figli umani, per manifestar loro il Mio incommensurabile Amore e invitarli all'Ultima Cena che essi Mi preparerebbero dove dalla sera diventa un giorno. Chi, infatti, può prepararMi il pasto, deve essere uguale a Me, e ciò che potrebbe ancora separarvi, attraverso la consapevolezza (di dire), “Padre, Tu sei Santo e noi no”, Io (direi che) ho gettato un ponte col Mio Amore. Perciò venite al Mio Petto, e la Mia Vita sarà vostra!

38. Che v’importa della vostra vita imperfetta, se essa non Mi separa da voi? Non sono state le Mie parole: ‘Venite tutti a Me!’?

39. Siate testimoni che nulla Mi separa da voi, anche se i vostri peccati fossero rossi come il sangue e numerosi come la sabbia e come le gocce d'acqua nel mare. Il Mio Amore sarebbe imperfetto se non fosse in grado di colmarli.

40. Chiede forse uno sposo alla sposa quali sono i suoi peccati quando la trova? Non dice piuttosto, resta con me?

41. Sceglietevi il giusto Cielo, perché questo lo costruite voi stessi, con la benedizione del vostro amore».

Il vostro buon Gesù

*

 

[indice]

 

Lunedì

di sera – 17 agosto 1936

Parla il fratello Georg:

42. Io mi posso immaginare la vita eterna solo quando avrò raggiunto una meta che il Padre Celeste Mi pone sempre nuova. Noi non siamo qui per l'eternità, è l'eternità a essere qui per noi. Dov’è lo spazio sacro che i nostri occhi vedono? È nel Padre! Lo spazio eterno esiste solo per l'addestramento. Noi non pensiamo al di fuori di noi, ma dentro di noi. Non c'è una fine ai nostri pensieri, e tuttavia li dominiamo nel nostro spazio eterno. Nel senso più profondo, non abbiamo avuto nessun inizio, perché il nostro “Io” è una particella dell' “Io eterno”. L’individuo che si sceglie l’umiltà è il più felice. Non ognuno di noi ha uno e lo stesso spirito, ma abbiamo solo quello spirito che appartiene alla conservazione della nostra individualità.

43. Oggi, perfino coloro che sono usciti dai piedi di Dio stanno all’ingresso per il Suo Cuore. La vecchia Creazione è solo un istituto di formazione e di educazione per una nuova Creazione.

44. La Creazione materiale è un’opera di Lucifero, l'ordine nella Creazione proviene dal Padre Celeste. La crescita nella natura è la forza ostile che vuole correre dietro alla vita in fuga. Quanto più dolce è il frutto, tanto più la vita del frutto si incapsula, in modo che l’ostile non possa più ostacolare la vita emergente.

45. Quando il Padre Celeste ebbe ordinato la creazione, andò in giro col cestello della raccolta, e il risultato fu l'anima di Adamo. L'amor proprio di Adamo era l'albero non benedetto che c’era nel paradiso. Caino adorò Dio con i frutti del suo campo, cioè con le sue conoscenze.

*

Il fratello Walter L. pone a Georg la seguente domanda:

46. “Con la caduta di Adamo, l'incarnazione di Dio era diventata una necessità. Allora è stato un bene che Adamo sia caduto?”

*

Parla il fratello Georg:

47. Vedi, fratello mio, voglio risponderti con una parabola. Un costruttore vide un’opera meravigliosa che aveva realizzato, distrutta davanti ai suoi occhi dalle forze nemiche. Pianse calde lacrime per la sua opera. E quando si sfogò piangendo, esaminò il cumulo di macerie e costruì una nuova opera, e veramente molto più bella della prima. Chi non ha visto le lacrime che il costruttore ha versato, a questi, la seconda opera appare più bella; chi invece ha visto le lacrime, a questi appare la prima opera come la più bella.

48. La feccia dell'inferno dà la più grande testimonianza al Padre Celeste, e la feccia non lo sa. Ci vuole molto Amore da parte del Padre Celeste per il fatto che ha lasciato sprofondare gli esseri così profondamente, ma se un essere desidera ardentemente di elevarsi alle altezze, allora il Padre Celeste dice: «Vieni, figlio Mio, tu sei stato il motivo della crescita del Mio Amore

49. Un tale riconoscimento è un alleggerimento per l'inferno, è un raggio di luce che penetra fin nelle tenebre più profonde. In questo si mostra il Suo grande Amore, che Egli lascia loro la libertà interiore perfino nella più profonda lontananza da Dio. Questo deve anche permetterlo, poiché, quanto più un tale essere sprofonda, tanto più grande diventa il dolore, come custode della vita. Una volta ristabilito l’ordine, il dolore cessa da solo. La mia vita non ha tanto valore per il mio “io”, ma riconosco che la mia vita ha valore per le Sue creature, e per “Lui”. La mia vita non è sacra per me, ma per Lui. Sperimentare il Salvatore dal cuore, significa camminare con il Suo Amore, e questo Amore diventa anche il cuore per il grande Uomo Cosmico.

50. Il mio io non deve compiacersi che gli sia permesso di parlare, poiché allora la vita divina gli resta preclusa. Il mio io deve compiacersi di poter servire.

51. Ora il Padre Celeste parla nel mio cuore: «Se voi comprendeste la Mia incarnazione, i Miei angeli potrebbero venire a scuola da voi per centinaia di anni».

*

Parla ancora il fratello Georg:

52. I grandi leader mondiali apprenderebbero ogni parola dai nostri cuori, e ogni parola sarebbe una forza per elevare le loro vite nei loro mondi. – Amen!

 

*  *  *

 

[indice]

 

۞

Quarto giorno

 

Martedì

di pomeriggio – 18 agosto 1936

1. I fratelli insieme al fratello Georg al mattino fanno un’escursione sul “Lobenstein”, alto 964 metri, uno dei tre monti Balinger, i quali sono annoverati tra le vette più alte del Giura Svevo.

2. In cima alla vetta ci siamo accampati vicino a una croce che, come insegna, guardava lontano nella campagna. Ai nostri piedi la campagna sveva stava nello splendore del Sole, le farfalle svolazzavano su e giù e gli alberi sibilavano. Sopra di noi le nuvole, silenziose, tracciavano le loro vie.

3. Il primo a parlare attraverso Georg è stato lo spirito di Max Roth che, in chiusura del suo discorso, fece notare che lui era come la Luna che fa risplendere solo la luce presa in prestito, mentre il Sole di tutti i soli dimorava in mezzo a noi e poteva darci Parole di vita.

4. Allora il Salvatore ha parlato attraverso il fratello Georg e ci ha salutato con le seguenti parole: «Miei cari, nulla Mi può separare da voi, né il Mio Nome, né la Mia Grandezza, né le vostre debolezze, ed Io ho aperto il Mio Cuore per far parlare il Mio Amore. È finito il tempo in cui la Mia bocca vuol parlare, ma al posto della Mia bocca dovrà parlare la bocca di Mio figlio».

5. Tutti noi ascoltammo attentamente le Sue parole, profondamente commossi. Schiere di angeli ci circondavano nello spirito. – Al nostro fratello Otto Zluhan[4] è stata posta una poesia nel cuore, che lui ci ha subito declamato:

*

Il giorno estivo è sorto splendidamente,

perciò, anima, lanciati verso l'alto giubilando!

Lascia tutte le preoccupazioni nella profonda valle giacere,

affinché i tuoi occhi possano l'occhio di Dio vedere!

Immersi nella luce di puro splendore,

sospinti dal balsamo della dolce delizia celeste,

sperimentiamo qui la suprema eterna Verità,

anzi, la beatitudine al Petto del Padre.

*

[indice]

 

Martedì

di sera – 18 agosto 1936

 

6. Il fratello Ludwig G. ha rivolto due domande al fratello Georg:

7. “Che ne è delle anime da Adamo fino a Cristo? Entreranno anche loro nel nuovo Cielo?”

*

Risponde il fratello Georg:

8. Quando Gesù Cristo risorse, anche l'angelo si ritirò dalle porte del paradiso, e ogni spirito vi ebbe accesso. Ma si può anche dire:

( Parla Gesù):

«Nessuno viene al Padre, se non attraverso di Me (Gesù-Jehova-Zebaoth). Tuttavia, gli esseri spirituali non possono entrare in questo stato prima di essersi sforzati a vivere la loro vita completamente nel senso del Salvatore. È finito il tempo in cui Io voglio mettere la Mia Parola nel cuore dei figli degli uomini. Adesso è giunto il tempo in cui voglio far uscire la Mia Parola dal cuore dei Miei figli, e oggi, al Mio ritorno, voglio trovare dei figli che abbiano percorso la via che ho percorso Io, e voglio solo vedere il frutto della Mia Semina, ovvero: la ricompensa della Mia incarnazione!».

*

Continua il fratello Georg:

9. Se Lui avesse rivolto la Sua Parola all’intera Creazione, avrebbe rovinato i Suoi figli. I Suoi figli dovevano diventare i portatori del Padre loro per l'intera infinità. Per questo il loro Padre Santo doveva diventare loro Fratello, perché nessun uomo conosceva la via e poteva mostrarla agli uomini. Iniziare dal Padre significa iniziare dall'Amore, significa dare spazio all'Amore nel proprio cuore. E poiché il figlio non conosceva la via, neanche il Padre poteva nutrirlo con questo Pane della vita. L'Amore che Egli ci ha insegnato deve essere la porta d’accesso che porta al nuovo Cielo. Di conseguenza, non c'è nessun’altra via per il grande Uomo Cosmico, se non quella mostrata adesso attraverso il Figlio innalzato. La distanza tra la nostra vita e la Vita di Dio in noi era incommensurabilmente grande, perciò Egli dovette porre la Sua Vita su un gradino umano, sul quale l'uomo poteva congiungersi a Dio. Dio era un Uomo, Gesù Cristo, e Dio in Gesù Cristo ci è diventato un vero esempio. – Se voi operaste secondo il mio esempio, allora vi rendereste conto che dico la verità.

10. A scuola mi è stato insegnato che Gesù era Dio e Uomo; questo, per me era incomprensibile.

11. Ma sul mio letto di malato e attraverso le mie lotte, si risvegliò in me un interlocutore, un silenzioso ammonitore che mi ammoniva sempre a mettere in secondo piano il mio “io”, e di dare spazio nel mio cuore all'universale amore umano.

12. E all'improvviso la voce continuò a insegnarmi meravigliosamente, come fu insegnato a Gesù Cristo. Quante prove ci sono state, prima che Lo riconoscessi.

13. Chi ha l’Amore, ha anche il Figlio. Chi ha il Figlio, ha solo la via, ma non ancora il Padre, che è l'Amore Stesso.

14. Se Lui (Gesù) avesse superato la Sua tentazione nell’orto del Getsemani con la Sua potenza, avrebbe posto ai Suoi figli un ostacolo per una certa fase del loro sviluppo che non sarebbero stati in grado di superare. E se si fosse servito di un angelo per il Suo rafforzamento, i Suoi figli si sarebbero potuti sviluppare solo fino al limite di una vita angelica.

*

15. Una domanda al fratello Georg: “Si deve mettere il pensiero del cuore al posto del pensiero del cervello?”

*

Riprende il fratello Georg:

16. Non si può causare il pensiero del cuore, si può solo subordinare la propria vita al cuore, affinché il cuore abbia più diritto sulla propria vita che non l’intelletto. Allora viene in primo piano anche il pensiero del cuore.

17. Egli (Gesù) non commise mai alcun peccato, ma sottomise sempre volentieri il Suo purissimo Io all'eterno Amore, e quanto più si subordinava ad Esso, tanto più la Vita di Dio aveva su di Lui il diritto, affinché potesse trasfigurarLo in Sé. A quel tempo Gesù non Lo si comprendeva più. Nemmeno in casa dei Suoi genitori. E questo comportò una grande lotta.

18. La Sua ultima lotta che combatté fino alla fine, fu l'amore per Sua madre. Egli doveva trasformare l'amore per Sua madre, in un amore universale, incondizionato ed equilibrato[5].

19. Egli non poteva purificare il Tempio prima dei 30 anni di vita, poiché allora anche il mondo avrebbe potuto aver voce in capitolo. Ciò che è buono non riesce a vedere le contraddizioni esistenti in ciò che c’è nel non buono, come quando Egli rovesciò i tavoli del denaro con santa gravità: fu solo santo Amore.

20. Se avesse coltivato un singolo pensiero di odio, Lucifero avrebbe vinto. Solo con l'amore egoistico è ancora possibile odiare il nemico.

21. E questo è il diritto che lui ha ancora su di me. Se in Lucifero vedo una contraddizione, allora io sono vincolato da lui. Se il male mi circonda e non presto nessun ascolto al suo influsso, esso non ha alcun potere su di me.

22. Perciò la Terra può sussistere solo se porta uomini che danno spazio alla Vita di Dio. Ma attraverso questi uomini non deve essere abbracciato solo questo globo terrestre, ma l’intera Creazione attraverso l’Amore tutto avvolgente. Attraverso la personificata Vita del Salvatore abbreviamo il ritorno di tutta la Creazione al Padre, come eterni cittadini e partecipanti a questa vita. Nel nuovo Cielo, nella nuova Gerusalemme, non c'è né un alto né un basso, e nemmeno alcuna proprietà, e ciò che si possiede lì in dono, lo si possiede solo per rendere felici gli altri. Queste leggi celesti sono valide e operano anche qui, poiché c’è più gioia nel dare che nel ricevere.

23. E se facciamo nostre queste leggi celesti, allora non troveremo più nessun difetto nel prossimo. Il Divino elimina la malattia, il Divino elimina tutto l’umano.

24. ‘Santo’ significa: eterno e immutabile. E ‘Amore’ significa: fare tutto per il prossimo e solo ciò che l’amore per il prossimo porta all’amato.

*

Ora parla il Salvatore attraverso lo spirito del fratello Georg:

25. «Quanto è difficile per Me, un ricco Padre che deve riportare a casa i Suoi figli attraverso il sentiero delle lacrime. Ora, dal momento che Io Stesso sono questo Santo Amore, sono fedele al Mio Amore, il Quale Mi ha chiamato in mezzo a voi per sottoporvi tutto il Mio Essere. In tal modo, tutto è diventato vostro, tutto Me Stesso.

26. E ciò che questo Amore ritrovato consacra all'Amore, è Mio. Se voi sapeste quanta vita il vostro amore ha già fatto nascere in questi giorni nelle scuole dei Miei angeli, nei cui cuori l’ardente desiderio della vostra vita è diventato vivente attraverso la vostra beatitudine, vita che vi rende così felici come uomini su questa tenebrosa Terra. In questo modo avete portato nuova vita nei Miei angeli, affinché possano saziare coloro che voi avete reso affamati, e che vengono portati insieme con il vostro amore, per sorgere completamente in esso come Miei, i quali Mi afferrano attraverso il vostro amore per l’amore che hanno ritrovato, che essi chiamano ‘il loro amore più alto’. Ma ancora di più per voi, e questi concetti vi diventeranno incomprensibili.

27. Il Mio Amore Mi travolge e Mi spinge a inginocchiarMi davanti alla Mia proprietà in mezzo a voi, davanti a questa Santa Vita che racchiude il vostro petto, affinché vivifichi completamente il vostro io e infiammi tutte le sfere dell'infinità. La Mia morte non vi indica qualcosa di grande, non vi indica una potenza redentiva in voi e attraverso di voi, non vi indicai che Mi impegno per la vostra vita e che vi sostengo per ciò che volete? – Non come sulla croce, come abbandonato, ma dietro di voi come Signore di tutte le potenze!

28. Io ero solo sulla croce, come abbandonato, perché questo Amore per voi, per il vostro io, era ancora molto lontano fino alla Mia Resurrezione, fino alla Mia Ascensione, perché attraverso la Mia Ascensione e la Mia Resurrezione è stata spianata la via che porta da voi a Me, a Gesù, al vincitore dell'inferno e del suo potere, potere che aveva prodotto la morte. E attraverso la Mia Ascensione ho spianato la via che porta alla Mia Santa Vita Divina e vi ho aperto le porte per trovarla, e questa è la vostra suprema proprietà.

29. Figli Miei, siete in grado, adesso, di amarMi sopra ogni cosa?

30. Ora vi ho dato anche la prova che vi amo al di sopra di ogni altra cosa. Voi siete per Me, più che il Mio Io. Come Io non posso passare, neanche voi potete passare per tutte le eternità! Quando avrete cessato di essere (qui), quanto sarà beato il vostro essere di aver trovato un'altra vita! Io voglio trovare la vostra vita, e voi dovete trovare la Mia. Ve l’ho reso così facile. Potete gioire di tutto, solo, tenetevi stretti la Mia Vita, tenetevi stretti l’Amore, riferite tutto a Me, poiché tutto ciò che vedono i vostri occhi parla per Me. Se durante la vostra passeggiata (l’escursione sul Lobenstein) aveste osservato tutto, se solo aveste osservato la forma delle nuvole, avreste percepito anche il richiamo di tutta la vita.

31. Se terrete alto solo il Mio Amore, allora sarete inattaccabili, perché con il Mio Amore il Mio Spirito paterno può fluire in voi, poiché l'Amore vi riporta nel Mio Ordine, e se siete nel Mio Ordine, il Mio Spirito paterno vi potrà vivificare, il Mio Spirito paterno potrà diventare vostra proprietà, il Mio Spirito paterno potrà far maturare il figlio che diventerà uno spettacolo. Il figlio che non solo incarna la Mia Bellezza, la Mia Potenza, la Mia Maestà, la Mia Forza, la Mia Dignità, il Mio intero Amore, e trasfigura Me, il Padre. Ma Io per lui preparai l'inizio per stabilire un percorso come uomo, attraverso il quale egli ritrova la sua posizione Divina.

32. Quanto vi sono grato per questo amore che Mi avete portato fino a quest'ora, il Mio Cuore è così colmo e la Mia vita d’Amore vuole uscire dal Mio Cuore. Chi è capace di accoglierla se non i figli, nei quali risiede la possibilità di desiderare questa vita d'amore, di rendere tutto felice, di diventare soccorritori per tutti, affinché anche su questa Mia Terra possa ora essere organizzato tutto correttamente?

33. Se solo ci fossero le forze di cui hanno bisogno i Miei angeli, le Mie forze d’Amore, che senza il figlio sarebbero forze di violenza, ma attraverso Mio figlio sono forze di redenzione, forze che rendono la vita libera dall'interno, mentre l'Amore senza il figlio libererebbe la vita dall'esterno attraverso la Mia Onnipotenza e il Mio Amore è veramente un Amore Santo e mai interverrò nello sviluppo dei popoli, ma servirò solo le forze di redenzione che sono divenute loro proprietà. Sebbene Io sia divenuto Signore di tutte le forze, alla Mia ultima venuta scenderò solo con il Mio Nome, affinché ogni vita che cerca queste forze in questo Nome, possa anche trovare tutto.

34. Figlio Mio, considera quanto sei ricco. Anch'Io sono ricco in questo mondo, ma se tu sei povero, sono povero anch'Io; se il tuo amore mi ha reso grande, allora anch'Io sono grande. Io Mi sono subordinato a voi affinché vi appartenga: Io, con tutta la Mia Pienezza! La Mia lotta è calda, più calda di quanto abbiate già percepito, come nell'ora più difficile della Mia esistenza come Uomo nell’orto del Getsemani, dove dovevo deciderMi di combattere fino alla fine questa battaglia, non solo lontano da Dio, ma anche separato da coloro che amavo dall’eternità, dovendo prendere tutto su di Me, per preservare la vostra condizione di figli, per santificare al Mio Amore, la dimora che Io chiamavo “Padre”, affinché potesse dimorare nel Suo santuario, che è il vostro essere.

35. Ora sto davanti alla vostra porta, ma non busso, poiché voi Mi avete aperto, perciò posso tenere la comunione con voi, posso unirMi a voi, il vostro amore ha preparato il luogo ricettivo per la Mia Presenza; ma non è ancora un’unione. – Quando celebreremo il pasto del mattino, o figli, verrà anche quest’ora».

*

Ora la voce si rivolge a mamma Miller:

«Tu domandi in cuor tuo: dobbiamo tenere la comunione anche esteriormente? – Io ti dico: “Fa’ secondo il tuo amore!”

32. Tu domandi inoltre nel tuo cuore, se la comunione consiste nel diventare una cosa sola con Me. – Io già da lungo tempo sono diventato una cosa sola con voi, poiché chi cammina con Me, non ha bisogno di alcun ostacolo per cercarMi. In verità, gli ostacoli sul sentiero della vita esistono solo affinché chi cammina per questa via abbia bisogno di un soccorritore. Chi invece cammina con Me, Io lo condurrò nella casa paterna, nella casa della perfezione divina. Da lì egli dovrà sedere sul trono con Me, operare con Me e creare con Me eternamente».

*

Parlando alla sorella Rosi:

33. «Io ti ho chiamata, per voi uomini da molto lontano (dagli Stati Uniti), per renderti felice, figlia mia, affinché tu possa rendere felici tutti, quando ti ricondurrò da coloro che anch’Io voglio rendere felici, come questi tuoi fratelli e sorelle qui. Tuttavia, le porte non sono ancora aperte, c'è ancora più intelletto e mondanità, che amore. Io non tornerò più per stare al di sopra dei Miei figli, ritornerò solo per confermare la personale Vita di Dio dei Miei figli, così come parlo adesso anche attraverso il fratello vostro».

*

34. Una sorella aveva portato un grande cesto con dei piccoli panini, e ciascuno ne prese uno, lo spezzarono e mangiarono. Anche il Salvatore (resosi visibile). Poi la mamma offrì una grande coppa piena di vino rosso, e tutti ne bevvero.

*

Il Salvatore espresse le seguenti parole:

35. “Tra vederMi e sperimentarMi, c’è una grande differenza. Perciò cercateMi nell’immagine del Mio prossimo”. Amen!

 

*  *  *

[indice]

 

۞

Quinto giorno

 

Mercoledì

(nella casa di campagna)

19 agosto 1936

Parla il fratello Georg:

1. Come diventa bella la parola, quando vi si mette dentro la vita, e quanto appare vuota la parola senza la stessa. Per comprendere la Vita di Dio, ci vuole la Vita di Dio; per comprendere il prossimo, ci vuole la sua vita.

2. Per essa (la Parola) non c'era nessun altro comandamento che l'Amore, poiché noi siamo provenuti dall'Amore. Dove c'è l’amore, c'è anche la Sua Vita. Pertanto, chi non ha fatto proprio il fondamento della vita dal quale sono scaturite le Sue Parole, non le comprenderà mai.

3. Una volta mi è stata mostrata una stupenda immagine dall'interiore: le nostre parole sono il risultato proveniente dall’animo e dall’intelletto. Il Padre Celeste ha avvolto dall'eternità il Suo Spirito negli esseri che ha chiamato “figli”, ed essi furono chiamati da Lui per incarnare il Suo Spirito. Invece ora hanno avuto un proprio io. Il fondamento di tutta la Vita Divina era e rimane l'umiltà, e solo nella misura in cui erano umili, essi potevano purificare l’“Adamah” (l’ultraterreno spirito di Dio nell’anima), e in loro lo spirito di Dio poteva generare la vita pura.

4. Nondimeno, poiché tutti i figli di Dio chiamati non si sforzarono di essere umili, sorse una mescolanza della Vita di Dio con la propria vita, e queste opinioni si diffusero nel loro stesso mondo. Perciò il nostro Salvatore è stato il primo ‘Uomo’ che ha purificato l'“Adamahˮ, che ha purificato il Tempio, affinché lo Spirito di Dio non trovasse più alcuna materia estranea, in modo che il Suo Spirito potesse rivelarsi attraverso di lui.

5. Nella misura in cui percorriamo i sentieri dell'umiltà, nella stessa misura purifichiamo la dimora del nostro santo Spirito. Perciò nell’Apocalisse di Giovanni nel 12° capitolo, che è uno dei passi più velati delle Scritture (della Bibbia), si dice: “E vidi una donna!”

6. La donna è il principio negativo. Il negativo è il ricevente, e finché non siamo diventati riceventi negativi, non possiamo diventare una nuova creatura positiva.

7. ‘La Luna ai piedi’ significa: l'intelletto che deve sottomettersi al Divino. ‘Ed era incinta’ significa: quando il mondano giace ai piedi del Divino. Lo Spirito di Dio può generare la Vita di Dio, ‘la Parola eterna’[6], non solo la Parola, che è una Luce per questa Terra, ma la Parola di una nuova Creazione. ‘Ed ella gridava per le doglie del parto e per l’angoscia nel dare alla luce’, perché la sua vita stava in opposizione con il mondo circostante. E ‘suo figlio fu rapito presso Dio e il Suo trono nelle altezze delle altezze’ è al di sopra di ogni vita, verso Dio, sul Suo trono.

8. Noi siamo chiamati a diventare figli della ‘donna’ (di cui parla l'Apocalisse), e un figlio di Dio è una nuova divinità in divenire. Chi viene in mezzo a noi non deve essere istruito, ma riconoscersi e ritrovarsi.

9. Un uomo che insegna ad un altro non vive ancora dalla radice di ogni vita, poiché non sa ancora che anche suo fratello e sua sorella vivono dalla stessa ‘radice’. Un uomo compenetrato dallo Spirito Divino non oserà mai insegnare a un altro, e se anche sembra così, egli vuole solo mostrare l'immagine della vita dimorante in noi.

10. «Cristo è la mia vita e il morire è il mio guadagno» – (scrisse Paolo nella Lettera ai Filippesi 1,21). Questa vita ci appartiene già dal giorno in cui l'eterno Amore ci ha posto in libertà, ma ora questa vita deve divenire nostra proprietà. Lui (Gesù Cristo) non poteva donarci questa vita, ma solo abilitare questo ‘io’ liberamente dato a questa vita. Quando un uomo possiede una grande ricchezza, cede una parte di sé, e questo include un pezzo di abnegazione. Egli non ha dato la vita per riceverla di nuovo, ma per deliziarsi in questa vita donata. Se il meraviglioso Padre voleva trovare comprensione per la Sua intera Vita, doveva prima formare ed educare gli spiriti affinché comprendessero questa vita.

11. Quando ascoltiamo una parola, possiamo comprenderla solo se siamo provenuti dallo stesso fondamento di vita, dalla stessa parola. E chi è che libera la vita dalla Sua Parola? Certamente, solo il figlio!

12. La Sua povertà si riferisce alla divina povertà di vita dei Suoi figli. Se il figlio è divinamente ricco di vita, anche Lui (come Padre Celeste) è ricco.

13. Egli è rimasto obbediente al Suo Amore anche sulla croce, e ci ha dato la grande libertà di renderLo presente, di incarnarLo in un'immagine, affinché il Suo Amore avesse ancora qualcosa per gli abissi più profondi e per le altezze più elevate.

14. Se riconosciamo questo, allora l'Amore non è più legge, ma è diventato una necessità della vita. Io vi apro il mio cuore solo affinché tutti possiamo ritrovarci, affinché ci uniamo in un unico amore, affinché riusciamo a rendere libero il nostro amore per il grande e meraviglioso eterno Amore.

15. Una volta mi son chiesto: qual è la cosa più alta che posso offrire al Padre mio per renderLo felice?

16. Ed Egli mi rispose nel petto: “Figlio Mio, vuoi renderMi felice? – Cerca di difendere la causa di ogni vita che è lontana da Me, e vedrai che sarai libero nel tuo amore.

17. Tieni saldamente questo obiettivo e tutta la Mia Forza sarà al tuo fianco per servirti”.

18. Una volta il Salvatore si servì di me stesso. Staccò dalla parete un’immagine di Gesù, un’immagine di Lui Stesso e, a quel punto, disse: “Hai incorniciato la Mia immagine che questo mondo ha di Me, e così hai incorniciato una nuova immagine per la Mia intera Creazione!”

19. Cerchiamo di riflettere un momento quale profondità è contenuta in queste parole. Perfino per le rivelazioni più elevate che il Padre Celeste ha destinato per noi, si serve dei Suoi stessi figli.

20. Se l'anima è una cosa sola con lo spirito, la rivelazione è di natura puramente divina. Se invece l'anima non è ancora completamente pura, allora anche l’anima si rivelerà proporzionale allo spirito, e le rivelazioni saranno di natura personale, corrispondenti alle rispettive caratteristiche di ciò che riguarda il mediatore.

21. Non aggrappiamoci alle rivelazioni, neanche alle parole provenienti dal nostro esteriore, ma queste devono diventare solo un ausilio nel cammino verso noi stessi, affinché la Luce possa risplendere in noi, affinché Colui che ci ama più ardentemente di quanto noi amiamo Lui, possa sorgere nel nostro io e noi nel Suo Io. L'uomo può esprimere parole sgorgate dal proprio intelletto, ma esse sono senza vita. Questi sono quegli uomini che vogliono dimostrare tutto matematicamente. Invece per noi, deve valere piuttosto questo: diventare come i bambini!

*

Parla il Salvatore:

22. «I vostri concetti della vita, deponeteli ai Miei Piedi, e lasciate la Mia Parola operare su di voi! Non umanizzatela con le vostre opinioni!»

*

dice il Fratello Georg:

23. Così è stato con il Salvatore; Egli ha permesso che la Vita Divina venisse su di Lui, e poiché si basa sul fondamento dell'Amore e dell'Umiltà, essa è anche la più tollerante, e non respinge alcun soffio della vita umana. All'età di 30 anni Egli non era più l'Uomo-Gesù, ma l'Uomo (Dio) diventato una cosa sola con il Suo Spirito.

24. L’uomo deve anticipare l'educazione del Padre Celeste, se vuol diventare un maestro (spirituale), deve prima accogliere lui stesso la vita; e quando l'ha accolta, sa che la stessa vita sonnecchia anche nell'anima di suo fratello. – Se però, non cerco ciò che è del Padre, procedo con l’insensato e col menzognero, poiché solo Lui è la Verità.

25. Solo coloro che sono pronti a dedicare la loro intera vita all'amore, sono quelli che Lo cercano; questi sono coloro che sono diventati una sola cosa con Lui, che governano l'intera Creazione con il Padre loro nella quiete e nella tranquillità eterna. – Se mi si domandasse: “Chi ti dice questo?”, allora risponderei: “Lo Spirito che c’è in me, è lo stesso Spirito che c’è anche in voi!”

26. Vi dico per esperienza personale: "Tutto è già redento, anche se ognuno sta ancora sul suo gradino di sviluppo della vita, egli può percepire già qui la dolcezza della vita, se solo mantiene il collegamento con il suo Salvatore". Non percepite come l’eterno Amore è di nuovo vicino a voi?

*

Ora parla il Salvatore:

27. «Io brucio, nessuno può placare il Mio santo desiderio di diventare una cosa sola con voi – fino all'ora della maturazione. Miei amati, osservate la Mia vicinanza in mezzo a voi.

28. Voi vedete e sperimentate il Mio legame vitale col vostro fratello che vi ha posto davanti agli occhi e vi ha mostrato che l’intera pienezza della Mia Vita è racchiusa nel vostro petto, affinché la pienezza della vostra vita possa diventare vostra pura proprietà.

29. Non c'è nulla di più grande per Me che vedere il Mio Io in voi.

30. Ancora una volta lo spazio cosmico si riempie dell'“Alleluia” che risuona verso il Mio Santuario, il quale sorge col Mio ritorno nel cuore del figlio. Figlio Mio, Io, la Vita di ogni vita, ho messo la Mia Vita al centro della tua vita, e ti ho dato una sola vita vincolata, con la consapevolezza di cui hai bisogno per usare questa vita liberamente.

31. Quanto più questa vita diventa libera, tanto più siete vicini a Me. Quanto più siete vicini a Me, tanto più meravigliosa diventa la luce della conoscenza, e tanto più grande deve diventare la forza di cui la vostra conoscenza ha bisogno per operare e creare per il Padre vostro. Per questo, una volta era chiamato il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe.

*

dice il Fratello Georg:

32. Era quel Dio che poteva rivelarsi secondo i concetti che essi avevano di Lui. Oggi è stato chiamato nella cerchia dei miei figli, localizzata nella casa di campagna a Reutlingen.

33. Miei cari, vale a dire: "Egli è venuto per servirvi". – Non sperimentate voi il Suo servizio?

*

ora parla Gesù:

34. «A Me è riuscito poterMi rivelare come Padre in mezzo a voi. Come un Padre al Quale legioni invocano in questo istante.

35. Perché vedete, solo com’è il concetto che avete di Me, posso rivelarMi a voi!

36. Se al posto del concetto ‘Padre’ avete di Me un concetto come ‘Dio’, allora unicamente il più puro troverà la via che porta a Me.

37. Se invece Mi si sperimenta nel proprio petto con umiltà e santo Amore Stesso, allora tutti troveranno la via che porta a Me!

38. Molti di coloro che vi circondano nello spirito si sentono ancora lontani dal loro Creatore, ma attraverso la concezione che avete della vostra vita, di ciò che ha trovato spazio in voi, che Mi presentate secondo la misura del vostro amore, produce un raggio di luce nelle sfere di coloro che si sentono ancora lontani e legati, affinché anch’essi riconoscano: “Non siamo più legati! Le catene si sciolgono!”

39. Io volevo procedere col Mio Amore per liberare tutti, ma non posso procedere per tutti col Mio Amore, se esso (l’Amore), non è diventato anche proprietà dell’inferno, là, dove le catene sono ancora più forti. Voi non potete farvi un’immagine abbastanza grande del Mio Amore e della Mia Umiltà, fin dove voglio arrivare. Come Signore ero grande e creai il mondo, ma ero solo nel Mio Cielo. Certamente, come umile e amorevole, sono piccolo, ma ho reso libera la via che porta a Me. Piuttosto, voglio essere unito ai Miei figli e portare con loro tutte le debolezze e i fardelli, che non essere solo nei Miei Cieli, circondato da angeli riverenti.

40. Miei cari, non costringetevi nelle leggi!

41. Nemmeno nelle leggi più alte.

42. Rimanete unicamente con Me, con il Mio Amore, con la Mia Umiltà, poiché il Mio Amore è più potente, e la Mia Vita vi desidera più di quanto credete che vi separi ancora da Me! – Quando davvero l’amore vi spingerà a Me, quando davvero vorrete pregarMi fervidamente, allora Mi rallegrerò della vostra preghiera, ma talvolta Mi fa male quando volete cercare le parole più belle. – Tuttavia, voi siete i Miei cari, i Miei cari figli!

43. Ora mettetevi quest’immagine come vi sta adesso davanti, davanti ai vostri occhi, e lasciateMi una buona volta operare così in voi. – Allora essa in voi si illuminerà. Il vostro amore, la vostra vita vi diventerà libera. La vostra vita mostrerà poi all'anima la sua meta, e l'anima vedrà i Miei grandi pensieri, vedrà ciò che voglio fare, e spianerà la via ai Miei pensieri. Questa è la preghiera che desidero dai Miei figli. Questa è la collaborazione creativa che ho previsto per voi. Questa è la via della grazia che è stata destinata per voi per superare lo sviluppo della legge. Allora attirerete i grandi pensieri nel vostro mondo, come vostri pensieri, come vostro amore, nei quali è presente la Mia redenzione.

44. Questo è ciò che faccio quando guardo gli smarrimenti nei Miei figli umani, e vedo come il Mio Amore viene calpestato con i piedi.

45. Lì, davanti ai Miei occhi, c’è l'immagine di un Mio figlio, e questo Mi dà la forza di dominare tutto con uno sguardo, quell'immagine che già una volta volevo rivelare ai Miei discepoli. Ma non era ancora presente alcuna possibilità di una grande comprensione, perché il loro stesso spirito, la loro stessa vita di Dio era ancora irraggiungibile, e poteva essere raggiunta solo dalla Mia Ascensione. Essere ‘divini’ significa: “Essere lì per tutti e prendersi cura di tutti”. Il Mio amore è certamente tanto grande!

46. Se i figli degli uomini avevano il potere di crocifiggerMi (con il Mio permesso), allora hanno anche il potere di glorificarMi.

47. L'ora sta arrivando! – Tenete davanti agli occhi solo la Mia Immagine come appare adesso in mezzo a voi. Egli è il vostro Dio che ha spianato la via e sopporta tutto per voi e si prende cura di voi, affinché vi avviciniate a Me (come Gesù) di ora in ora. Voglio esaltarvi su questa Terra, voglio dare il grande principio su questa Terra.

48. Sono venuto a voi con una veste completamente nuova, con una veste del più alto concetto, affinché nulla più vi separi da Me».

*

Rivolto a un ascoltatore:

49. «Infatti, lì, dove tu sei più umile, noi ci avviciniamo di un passo, poiché l'umiltà genera ulteriore amore e nuova vita, per diventare sempre più simili al Padre tuo, il Quale ha preteso la morte di Suo Figlio per glorificare ciò che il Figlio già amava. Padre e Figlio sono solo concetti, tu sai che Io, come Gesù, sono tutto, ma sai anche che solo come Gesù ho potuto realizzare il Mio più alto fine, con i Miei preferiti, con i Miei figli.

50. Vorrei tanto volentieri farMi vedere.

51. Se Mi presentassi adesso davanti a voi come Gesù, non disturberei la vostra pace? – E se vi amassi così tanto per un’ora soltanto, non sareste stanchi morti?

52. E quale sarebbe il risultato? – Non sareste più utili su questa Terra, e la vita che Io volevo redimere su di essa attraverso di voi, sarebbe abbandonata. Non volete adesso amarvi (tra voi) al posto Mio?

53. Ma poi, potreste fare qualcosa con la Mia visibilità?

54. Io di certo non vengo per uccidervi, bensì, per animarvi, e non per giudicarvi.

55. Il mondo ha i suoi giudizi, Io non vengo con i Miei figli per giudicare, poiché, chi non è con Me è già giudicato.

56. Se seguite le leggi, esse vi indeboliscono. Se le portate in voi, vi rafforzano. Allora le forze che vi trattengono diventano forze in grado di rafforzarvi, il Cielo vi seguirà con canti di lode e l'inferno non potrà far altro che osservarvi, se rimarrete nel Mio Amore.

57. Riflettete: Io vi ho dato una vita che non finirà mai, e ho anche bisogno di quelle forze che renderanno la vostra vita eterna sempre più forte, sempre più grande, sempre più potente, affinché le Mie opere, che giacciono ancora nel Mio Petto, possano emergere. Un giorno Io dissi: “La vita è più del cibo” (il figlio come vita e il Signore come cibo). – Il desiderio è più del pane.

58. Sappiate inoltre, che dal momento in cui il desiderio è più della sazietà, Noi siamo della stessa origine, siamo uguali alla stessa radice della vita. E voi andate incontro a questa uguaglianza di vita sul sentiero sul quale sono Io Stesso, come vostro Gesù. – Io ti ringrazio (fr. Georg), ringrazio voi per il vostro amore a nome di tutti coloro che troverò attraverso il vostro amore. – Ora muovetevi del tutto liberi. Come dovevo comportarMi Io in modo del tutto naturale con i Miei discepoli dopo una grande esperienza, e così deve essere tra di voi, come figli! Pensate forse che Io entrerò dove Mi si costruiscono templi, dove Mi si offrono canti di lode e dove si adornano i templi?

59. Se un solo figlio Mi ama, Io entro a causa di questo cuore, ma non a causa della materia. Io sono solo là dove batte un cuore amante!

60. I vostri concetti di bellezza come uomini stanno già su un altro gradino. Ora pensate all'amore crescente che vi pone su un gradino superiore, pensate quali forze appartengono a questo amore, per poi saziare i vostri concetti di bellezza. Se un peccatore si riconosce, può essere aiutato, ma il pentimento non è ancora riconoscimento, e dove non c’è ancora il riconoscimento, non c’è ancora nemmeno il tempo per l’aiuto. – O Miei amati: vi amo tutti intimamente!

61. Voi avete motivo di rallegrarvi e anche di riporre tutta la vostra fiducia in un tale Amore che si abbassa in un modo tale, che tutto, tutte le cose sono possibili a Me, e tutte le potenze Mi sono soggette nel Cielo e sulla Terra, e anche tutti gli angeli Mi sono soggetti. – Amen! Amen! Il vostro amorevole Gesù».

 

*  *  *

 

[indice]

 

۞

Sesto giorno

 

Giovedì

(nella casa di campagna)

al mattino 20 agosto 1936

1. Durante la devozione mattutina, il fratello George ha preso spunto dal versetto della Bibbia: Cantico dei Cantici; 1,1-3: «Egli mi bacia con il bacio della Sua bocca; poiché il Tuo Amore è più dolce del vino. I tuoi unguenti hanno un profumo delizioso; il Tuo Nome è un unguento che si versa, per questo ti amano le vergini!» (anche “Grande Vangelo di Giovanni” vol. 3 cap.19).

*

Parla Georg:

2. Vi ringrazio che posso deporre una testimonianza di ciò che mostra la via per la beatitudine. Già dalla giovinezza mi sono spronato a ciò, ed è attraverso questa vita che sono diventato un cristiano convinto. Il nostro caro Salvatore Gesù Cristo è l'unico Dio da eternità in eternità, ed è diventato un Uomo perché noi, abitanti di questa Terra, siamo stati dotati di una particella della Sua Divinità, per dare spazio a questa particella e diventare così, figli di questo meraviglioso Creatore, figli attraverso i quali l'intera Creazione deve sperimentare l'Amore e la Bontà del loro Creatore, perché l'intera Creazione, a parte i Suoi figli, vede nel suo Creatore solo un Dio inavvicinabile. Egli è Amore e Bontà eterna, e non li ha mai creati per dominarli, ma affinché potessero avere una vera gioia, affinché Lui si potesse pascere della gioia dei Suoi amati figli.

3. Solo lo spirito può dare la giusta comprensione di Gesù Cristo. Chi non conosce il Padre, non conosce neanche il Figlio. “In principio era la Parola, e la Parola era presso Dio, e Dio era la Parola”.

4. E la Parola si fece carne e abitò in mezzo a noi, e noi contemplammo la Sua magnificenza.

5. Il Figlio è l'Idea, e l'Idea era presso Dio. L'Idea è la consapevolezza della Divinità, e questa consapevolezza della Divinità, che allo stesso tempo è la forza operante della Divinità, ha creato tutti noi.

6. Ora la Divinità desidera ardentemente la resurrezione e la maturazione completa dell'uomo e, in tal modo, del figlio. Per chiamare all’esistenza un figlio sono necessarie opere e tempi incommensurabili per poter esercitare le forze che il Padre gli ha dato. E il figlio, ovvero l’Idea, si fece carne. – E così, Lucifero fu creato affinché potesse fare una vita indipendente e simile a quella di Dio. Egli doveva cercare il Dio sconosciuto in sé e amarLo sopra ogni altra cosa. Ma quest’uno cadde, e con la sua caduta liberò tutte le idee della stessa Divinità. La creazione materiale è costituita dalle idee separate di Dio.

7. Il tempo dell’umanizzazione di Dio.

8. In quanto Santo, Dio non poteva venire nel mondo dei Suoi esseri creati. Ciò avrebbe avuto come conseguenza una dissoluzione dell’intera Creazione. L'amato figlio era caduto.

9. L'obiettivo della Divinità si spostò nella più vasta lontananza. E Dio dovette uniformarsi. Il cambiamento della Divinità consistette nel divenire perfino un membro della Creazione. E poiché le forze inferiori si posero tra gli uomini e la Divinità, il cambiamento doveva avvenire dalla Divinità. Ed Egli è nato qui, ma solo con la consapevolezza divina, poiché ha dovuto iniziare con la massima distanza da Dio. E così ha vissuto la vita di un “Figlio dell’uomo”. Egli non avrebbe mai potuto ritornare al Padre Santo, senza aver adempiuto le Sue condizioni eterne.

10. Il Suo compito consisteva solo nel rinnegare il Suo Io, e sottometterSi completamente al Padre nel Suo cuore. Tutte le magnificenze del mondo che Lo circondavano non erano create per Lui come una dimora, ma Gli erano date come prova, affinché potesse elevarSi al di sopra di tutte le bellezze e le forze. E così facendo doveva spianare una via di ritorno a tutte queste forze, e perciò non poteva affermare alcuna vita al di fuori di Se Stesso. Quando Sua madre gli chiese: “Figlio mio, perché combatti così?”. Lui rispose: “O madre Mia, devo liberare nuovamente le vecchie forze primordiali. Ed è così difficile diventare di nuovo Me Stesso.

11. E quando sarò diventato Me Stesso, allora la via che porta al Padre Mio sarà ristabilita e, attraverso i Miei figli, a un Padre per l’intera infinità”.

12. Le Sue parole sono le idee di Dio, e prima del Suo trentesimo anno nessun uomo ha potuto percorrere questo cammino, perché queste parole erano ancora parole di Dio. Dopo il Suo trentesimo anno di vita, il Divino si era completamente unito a Gesù, e con ciò fu stabilita anche la via che riconduceva al santuario del Padre. Adesso, io posso anche dire che le Sue parole sono oggi sentieri santi.

13. Un uomo poteva certamente accogliere in sé la santa Parola di Dio, egli poteva certamente vedere il santo sentiero, ma non poteva percorrerlo, perché si mettevano sempre in mezzo le forze inferiori che avevano parte nell'uomo. Sì, se l'uomo non avesse approvato di più ciò che è di questo mondo, allora la via sarebbe già stata libera. Cosa può aver causato la contraddizione per cui il Santo non poteva unirsi all’empio?

14. L’empio era diventato un potere che non poteva unirsi col Santo. Lui, il Santissimo, doveva subordinarsi all’empio. E dunque, le potenze inferiori decisero di legare il loro Signore e Maestro di eternità in eternità e di attaccare il loro Signore e Creatore al palo della vergogna.

15. Ed Egli lasciò che accadesse. – E non pensò al Suo Nome – né alla Sua dignità – ma lasciò che accadesse. E le potenze inferiori non furono più quel gran peso da poter trascinare negli abissi i piedi dei figli degli uomini. Ora, quelle potenze inferiori non poterono più essere una barriera, se i figli degli uomini volevano ritornare al loro “Padre”.

16. Dopo aver compiuto l’amorevole opera, pieno di abnegazione, poté dire: «Venite a Me, voi tutti che siete affaticati e oppressi!» (Mt. 11,28).

17. Grande e meravigliosa è stata l'opera dell’umanizzazione di Dio, e non può essere paragonata al compito che ogni uomo può svolgere adesso.

18. Qui Egli prese carne e sangue da Maria, e santificò questa carne e sangue, così che potesse uscire da qui come Padre e come Re su tutte le creature.

19. Il Suo secondo avvento è un'attesa. Questo Padre eternamente Santo sta ora aspettando su questa Terra, finché l'amore filiale non Lo ricopra con tutta la pienezza della Divinità. Se ritornasse adesso per far risuonare dalla Sua bocca una parola dalla potenza divina, a cosa sarebbe servita la Sua umanizzazione? A cosa sarebbe servita la scuola con i Suoi discepoli? Ritornare, significa: "Egli vuole sorgere in noi", non sorgere attraverso l’influsso del mondo, non sorgere attraverso gli annunci degli angeli, non sorgere attraverso le rivelazioni dalla Sua bocca divina, – ma vuol sorgere attraverso l'amore dei Suoi figli diventato libero. – Qualeuale grazia, adesso, ci unisce qui.

20. Nella nostra anima rimane l’ardente desiderio di avere tutto ciò che la Terra offre. Tuttavia, questo ardente desiderio è soddisfatto solo se diamo spazio nel nostro cuore al Salvatore, nel luogo in cui Egli si è posto. Egli non vuole redimerci, vuole solo mostrarci la via che porta alla redenzione. E questo, fino a quando l'eterno Amore non sarà diventato il nostro stesso io. Solo Uno è grande, e questi è Gesù!

21. Esiste solo una singola e immutabile vita, e questa è la vita del nostro eterno e santo Creatore e Padre, e questa vita deve compenetrarci finché non diventiamo perfetti come Lui è perfetto.

22. Ora è giunto il tempo in cui Egli vuol diventare la mia carne e il mio sangue, e con la carne e il sangue Egli è diventato ‘il Cristo’ in me, si è prodotto un cambiamento, dal dominio dello spirito di questa Terra, all’amabile dominio dello Spirito del nostro amato Padre Celeste, laddove non si dice più: “Questo è mio”, e “Questo è tuo”, bensì, dove regnerà lo Spirito dell’Amore.

23. Voi siete chiamati a dar forma a questa Terra!

24. Ogni avvenimento su questa Terra è una cura per richiamare la consapevolezza: "Non voglio fermarmi, voglio diventare un liberatore per le forze che vorrebbero tirarmi giù!”

25. Noi credenti, se guardiamo la Terra come nostro possesso, possiamo dire che è nostra?. No, non è così! Solo se facciamo nostro ciò che è del Padre, potremo dire: “Questo è mio”! Ciò che in questo mondo consideriamo una nostra proprietà ci possiede, è questo ciò che ci trattiene.

26. Se chiamiamo nostro ciò che è del Padre, allora questo Amore Divino non vorrà dominarci, ma servirci, e così noi andiamo verso il perfezionamento. Chi non conosce il Padre come Amore eterno, Egli lo chiama a Sé attraverso le leggi dell'Ordine, stabilite dall'eternità. Il figlio, invece, attraverso il suo amore rompe la serie di gradini del Divino Ordine mondiale stabilito (la via delle stelle). Attraverso il Suo amorevole insegnamento Egli ci ha accorciato gli sviluppi eterni, e ha costruito per noi un ponte al di sopra di quel periodo di sviluppo che durerebbe eternità. E quanto è facile percorrere questo cammino, se sosteniamo la Vita di Gesù e lo Spirito di Gesù nel luogo in cui ci troviamo. Mi sono sempre chiesto molto semplicemente, in ogni situazione della vita: “Come agirebbe qui il Salvatore?”

27. Se noi vogliamo percorrere questa via, nessun potere al mondo potrà privarci della nostra pace. Per un uomo devoto la cosa più importante non è andare in chiesa,  la cosa più importante è coltivare l’amore disinteressato di Gesù. Per pensare come me, l’interessato deve avere anche una vita come la mia, e se si vuol comprendere il Salvatore, deve vivere la Sua Vita come l’ha vissuta Lui. Perciò la grandezza delle Sue Parole: «Chi agisce conformemente, si renderà conto se le parole provengono da Dio

28. Ed io non voglio camminare tra i miei fratelli e sorelle come un insegnante, ma come un fratello.

29. Un uomo animato da Dio non mette questo nei suoi ascoltatori, ma lo tira fuori dai loro cuori, e si sottomette al suo prossimo, perché egli sa che il Divino dimora in ogni petto umano.

30. L’erudito mondano parla per amor di turpe compenso, l’erudito di Dio lo fa per puro amore disinteressato. Ed io so che verrà l'ora in cui diventerete un tutt'uno con queste parole, allora queste parole diventeranno vita e potenza, poi diventeranno fuoco proveniente dalla bocca dei Suoi veri seguaci.

31. Possa questo giorno diventare un giorno di benedizione per tutti, per coloro che verranno oggi per la prima volta, possa essere un punto di svolta nella loro vita. Fuori di Gesù siamo anche fuori dalla verità, in Gesù siamo nella verità, e attraverso Gesù siamo anche collegati con Dio. Non ha forse espresso un giorno le parole: «Chi accoglie Me, accoglie Colui che Mi ha mandato!» (Gv. 13,20)

32. Riconoscere Gesù, significa aver ritrovato se stessi.

33. Andar dietro a Gesù, significa avviarsi verso la Sua patria.

34. Andar dietro a Gesù, significa entrare nei propri diritti di figlio.

35. Se la Vita del grande Spirito originario è diventata proprietà di pochi figli, allora è diventata anche proprietà nostra.

36. Il grande Uomo Cosmico è divinamente illuminato in Gesù Cristo. Perciò anche quella grande rivelazione che riconduce allo Spirito originario è diventata accessibile a tutti. Con l’accoglienza di Gesù, cioè quando le mie caratteristiche stanno ai Suoi piedi e al posto delle mie subentrano le caratteristiche di Gesù, anche Lui condividerà con me la Sua luce e la Sua pienezza di vita.

37. Non c'è un puntino nell’intero Uomo Cosmico, nell’intera infinità, che non si aggreghi con il nostro uomo carnale. E ugualmente, non ci sono forze spirituali che non si aggreghino altrettanto con il nostro uomo spirituale. Noi non vogliamo coltivare la sapienza e la grande conoscenza, vogliamo solo coltivare la conoscenza che appartiene al risveglio del nostro spirito, poiché il Padre nostro aspetta che il figlio si risvegli, e l’intera Creazione aspetta quel figlio!

38. Servitevi gli uni gli altri! Amatevi gli uni gli altri! Coltivate l'amore per i nemici e liberate le profondità della vita! Ma per poter far questo sono necessarie le forze di Dio. E poi potremo anche esclamare: “Padre, è compiuto!”

39. Il mio Dio è diventato il Padre mio! Egli esclama: «O figlio, tu portatore del Mio Amore, apri le porte del Mio essere, affinché il Mio Amore possa penetrare dentro e fuori attraverso tutte le cose create!» – Detto in poche parole: essere cristiani convinti!

40. Cristo è la mia vita, e morire è il mio guadagno!

41. Dapprima Egli è venuto dai Suoi figli, per venire a tutti attraverso di loro. Per noi il mondo è  qualcosa di grande, in quanto ci serve per lo sviluppo della vita spirituale. Chi vuol vivere veramente in modo divino, dice a se stesso: “Non son venuto per vivere, son venuto per morire!”, e chi ama la sua vita la perderà. Dobbiamo avvalerci delle bellezze, ma non mettere le bellezze di questo mondo al di sopra delle bellezze del Padre. La Terra non è la nostra patria; la mia e la vostra patria è quella giunta alla vita, e il fondersi della vita con il nostro Padre Celeste.

42. Una volta il Salvatore mi disse: «D'ora in poi Mi edificherò un nuovo Cielo!». – Io Gli chiesi: "Dove lo edificherai?". – Egli Mi rispose dicendo: «In voi!». – Più di una volta disse: “Il Regno dei Cieli non viene con l’apparenza esteriore!”

43. Nella parabola del granello di senape, Egli disse che quando questo piccolo granellino diventerà un albero, verranno gli uccelli del cielo e costruiranno il loro nido tra i suoi rami. Questo vuol dire che gli spiriti più elevati lasceranno i loro vecchi Cieli e si cercheranno la loro dimora nei nuovi Cieli. E non bisognerà più dire: “Tu devi fare questo e quello!”, bensì, ciascuno porterà la legge dentro di sé attraverso lo spirito dell'amore.

44. Io lo vedo nello spirito, credetemi: se darete spazio a queste parole nel vostro cuore, tutti i popoli vi ringrazieranno!

45. Di giorno in giorno si avvicina il momento in cui i pulpiti diventeranno troppo caldi per coloro che non parlano dallo Spirito Santo.

46. Questa mia vita divina che porto in me non è solo il mio Cielo, ma anche il Cielo del Padre mio, dove Egli si vede crescere sempre di più nella Sua immagine, poiché, dove c'è vita divina, c'è anche desiderio verso il Divino, e dove c'è desiderio verso il mondano, c'è anche vita mondana. Lo vediamo anche nell’esteriore sviluppo del mondo. E anche i popoli riconosceranno, attraverso lo sviluppo mondiale, che non sono stati creati per la mangiatoia, ma per il pane dalle mani del Padre Santo.

47. Io ho tenuto tra le mani molti moribondi, ero io stesso un moribondo, ed ho sperimentato come uno lascia tutto, padre e madre, amico e fratello. E dove possiamo chiamare nostro, solo ciò che abbiamo fatto nostro nell’intendimento di Gesù. E quanto è meraviglioso quando si può sperimentare che la porta è aperta al mio meraviglioso Padre, e la porta è “La Vita di Gesù”.

48. Non coloro che hanno amore per me, sono quelli che mi amano, ma coloro che mi amano sono quelli che amano il Salvatore, e coloro che danno gioia al Salvatore sono quelli che danno gioia anche a me. Egli non può ricondurre i perduti dalle distanze più remote; solo l'uomo può farlo se ha fatto proprio l'Amore redentore del suo Salvatore che ci ha dato il comandamento dell'Amore, non solo per noi, ma anche per coloro dove il Padre non può andare. La Vita del Salvatore ci assicura una parte del cuore di Dio, ma c'è una grande differenza se un giorno, io di là riceverò una dimora aperta, o se avrò la forza di poter aprire una dimora a me stesso attraverso la mia vita interiore.

49. Le impressioni (della casa di campagna) dovranno rimanere una forza spingente e allettante finché il figlio si sarà ritrovato in se stesso, poiché la proprietà di mio figlio è anche mia proprietà.

50. L'amore per il Salvatore è pur sempre amor proprio, anche se fatto al massimo livello. Seguire il Salvatore è solo vero amore.

51. Non espresse Egli un giorno le parole: «Non tutti coloro che Mi dicono: Signore, Signore, entreranno nel Regno dei Cieli (dell'Amore supremo), ma coloro che fanno la volontà del Padre Mio che è nei Cieli» (Mt. 7,21).

52. Come un giorno i figli degli uomini Lo condussero alla croce, così un giorno lo condurranno anche al trono, e come un giorno gli posero sul capo la corona di spine, così un giorno gli porranno sul capo anche la corona regale.

53. La via che porta al Padre passa solo sull’ammasso di macerie del mio io. Solo questa è una morte beata. Per me non c'è gioia più grande che quella di poter preparare una gioia all’amato. Gesù è in mezzo a noi e bussa alla nostra porta, affinché le impressioni ci conducano al Padre. Io voglio incamminarmi, incamminarmi verso il Padre. Niente più mi dovrà impedire di correre incontro a Lui. Ora le porte sono aperte nel Cuore dell'eterno Padre, aperte per entrare nel Cuore dell'eterno Amore. Un giorno le porte erano aperte ed essi poterono vedere i Suoi occhi e sentir pronunciare le Sue parole. Lui era lì, ma i Suoi figli non c'erano. Coloro che camminano con Lui, mano nella mano, ascoltano attentamente le Sue Parole, ma coloro che camminano nel Suo spirito, Egli ascolta attentamente le loro parole.

54. Qui i momenti sono santi, poiché si dice: "Togliti i calzari da dove ti trovi, deponi le tue cose terrene, affinché il tuo Signore e Maestro possa rafforzarti, prima di lasciare questo luogo".

55. Gli apostoli non erano così vicini al loro Signore come lo siete voi in questo momento. Essi Gli erano vicini solo esteriormente, ma non nella vita. Nella Sacra Scrittura si dice: «E porrà il figlio alla destra». E chi è il figlio? Ogni uomo può diventarlo. Quante scuole preparatorie ci son volute, prima che noi potessimo nascere qui su questa Terra. Perciò questa vita non è solo bella, ma è anche santa. Ogni essere umano porta in sé il Cielo supremo, e poiché, qui dinanzi a me stanno i più grandi opposti e vorrebbero separarmi dal Padre mio, qui la via verso il Padre è anche la più breve. Nel regno della vita ci sono altri valori. Ciò che qui non ha nessun valore, di là ha il valore più alto, vale a dire: un cuore pieno di umiltà e amore. E di là, un uomo è impiegato secondo la forza del suo amore.

56. O felici figli degli uomini, se voleste valutare l'ora che ha preparato per voi l'eterno Amore!

57. Egli ci ha posto nella forma umana esteriore per diventare, sulla via più breve, un uomo perfetto, come Lui è un Uomo perfetto. Dalla nostra comprensione fino a quella di Gesù, essa è la via che ci porta più avanti, la via fino all'Uomo-Dio.

58. Perciò rallegriamoci, fratelli e sorelle, che nulla può più separarci dall'Amore del Padre Celeste. Non ci manca nulla, poiché Colui che ha creato l'occhio, ha creato anche il pane per l'occhio. Noi non vogliamo essere solo ospiti nel Suo regno, vogliamo certamente anche essere ospitanti.

59. Ancora non c'è mai stato un tempo come oggi, in cui possiamo, e ci è permesso, collegarci con la Sua Vita Santissima; fino a quando è proceduto lo sviluppo del mondo, non ci sono mai stati contrasti così grandi.

60. Nel mio cuore parla il Salvatore: “Dunque, figlio Mio, accetta il Mio Santuario che ti aspetta nel Mio Cuore!”

*

Il fratello Max R. suona il pianoforte per volere di Georg:

61. Georg: “Sento suoni da lontano – non è più un suonare – non sono più suoni prodotti dal pianoforte, …è uno scrosciare, …è un’armonia, …viene da molto lontano!”

*

Georg in serata:

62. Questa Terra non vivrà una seconda volta ciò che stiamo vivendo noi adesso in quest'ora, in cui Egli ha ripetutamente espresso la preghiera di aiutarLo nella sua opera di redenzione. Amen!

 

*  *  *

[indice]

 

۞

Settimo giorno

 

Venerdì

(nella casa di campagna)

al mattino – 21 agosto 1936

1. Al mattino presto, Georg ha letto dal “Governo della famiglia di Dio”, primo volume, cap. 41, e ha detto: "Questa promessa si adempie adesso nella casa di campagna a Reutlingen!"

*

Parla il fratello Georg:

2. Avevo perso l'equilibrio a causa della grande serata di ieri, e stamattina ho aperto lo stesso capitolo due volte. Dalla Sua Santità usciva la grazia, e dal Suo Amore la forza. Non ho nulla nel cuore, ma ho un cuore pieno d'amore e, al tempo giusto, mi verrà dato ciò di cui ho bisogno per potervi servire. Una volta anche il Salvatore disse in un modo così meraviglioso: «Io non provo gioia nel prendere, ma solo nel dare costantemente». E non lo sperimentiamo noi in questi giorni?

*

3. Dopo il pasto mattutino preso insieme, fratello Georg, su desiderio di mamma Miller, cercò un salmo che doveva costituire la base della preghiera mattutina per tutti i presenti. Egli scelse il Salmo 27 di cui disse: "I nostri salmi adesso sarebbero del tutto diversi, poiché non abbiamo nemici, e neanche chiederemo: 'Signore, ascolta la mia voce quando chiamo; abbi pietà di me e ascoltami! (Salmo 27,7)

4. Perché noi sappiamo che Egli è la Bontà infinita!”

5. In una conversazione sui peccati e sugli errori, Mamma Miller ha pensato: “Non dovremmo preoccuparci così tanto dei nostri errori, ma piuttosto, assicurarci che il fuoco del nostro cuore arda sempre pieno di vita”.

6. Allora il fratello Georg disse: “Io non so nemmeno cosa sia un errore!”. E ancora continuò dicendo: “Non posso nemmeno sapere se i miei errori non siano una parte dell’educazione di Dio con me!

7. Ora il Salvatore parla nel mio cuore: «Miei amatissimi figli, non voglio disturbare la vostra crescente vita, ma voglio portarvi alla luce una cosa: sapete voi cosa appare ai Miei occhi come errore? È questo: quando il Mio Amore non trova nessun accesso in voi!»

8. Per la gioia di tutti i presenti, il nostro caro fratello Georg ha scelto per sé il seguente versetto biblico: Isaia 55,1 ed Ebrei 10,22.

9. Isaia 55,1, Citazione: «Orsù voi tutti che siete assetati, venite all'acqua! E voi che non avete denaro, venite qui, comprate e mangiate. Venite qui e comprate senza denaro e gratuitamente, vino e latte!»

10. Ebrei 10,22, citazione: «Lasciateci passare con cuore sincero, in piena fede, purificati nei nostri cuori e liberati da cattiva coscienza, e il corpo lavato con acqua pura!»

11. Su desiderio del fratello Georg, la sorella Herta M. raccontò il suo sogno che aveva fatto nella notte tra giovedì e venerdì:

12. “Tutti i fratelli presenti nella casa di campagna a Reutlingen si erano riuniti insieme in un luogo e, all'improvviso, dal cuore di ognuno scaturì una piccola sorgente cristallina, e tutte le sorgenti si unirono e divennero un unico grande fiume corrente. I fratelli e le sorelle stavano su entrambi i lati della riva e volevano convincersi, con il lancio di sassi, se l'acqua fosse davvero pura fino in fondo. E l’acqua era e rimase pura".

13. Fratello Georg disse che l'acqua era la vivente vita spirituale che era stata portata a scorrere attraverso la Parola di Dio.

*

[indice]

 

Venerdì

di sera – 21 agosto 1936

Parla Georg:

14. Se i nostri concetti fossero puri e dovessimo cercare il nostro posto, allora cercheremmo proprio il posto dove siamo messi. E se dovessimo scegliere una scuola con questi puri concetti, ci sceglieremmo proprio la scuola nella quale ci troviamo. La malattia del malato, la povertà del povero, la ricchezza del ricco. E se so questo, il posto sul quale sono stato messo dall'eterno Amore mi è sacro. Allora lo spirito del mondo non può rendermi inquieto attraverso i desideri mondani.

15. Un solo desiderio è giusto davanti al Padre Celeste, e questo suona così: “Non la mia, ma la Tua volontà sia fatta!”

16. Allora il Cielo, che il Padre Celeste ci ha destinato, non ci andrà perduto. Egli darà a ciascun uomo un'educazione come se il Cielo e la Terra fossero stati creati solo per lui.

17. Se il Padre Celeste nostro volesse esaudire tutti i desideri che ora portiamo dentro di noi, prima ci direbbe: “Figlioli, affinché Io non faccia errori, vi voglio prima aprire gli occhi!”

18. E il risultato sarebbe che tutti direbbero: "Padre, lasciaci tutti al nostro destino, poiché ora vediamo che tu hai in mente per noi solo il meglio e il massimo!"

19. Inesprimibile è la Sua felicità, quando vede ancora un'anima salvata, come disse un giorno a Enoc nei primordi: "Se dovessi perdere un solo figlio, preferirei perdere la Mia Vita!"[7]

20. E di nuovo parlò a Enoc: "O Enoc, ciò che qui ti dico, voglio adempierlo mediante la Mia Parola fatta carne"[8]. E questo vale per il nostro tempo![9]

21. Un fratello una volta mi chiese: ‘Caro fratello Georg, com’è dunque possibile che il Padre Celeste mi abbia amato così tanto, come se fosse lì solo per me. Egli è certamente lì anche per gli altri!’

22. Allora io (fratello Georg) gli risposi: immagina il Padre Celeste come se fosse il Sole. Quando il Sole splende, non hai forse l’intero Sole? E se altre persone sono sedute sotto il Sole, non hanno forse tutto il Sole come per sé? E ci perdiamo qualcosa se oltre a noi, lui illumina anche altre creature? E non ci può essere dato di più. Se qui ci venisse dato l’intero Sole, ci dissolverebbe in un istante.

23. Nulla separa il caro Gesù da noi. Da Lui ci separa solo ciò che è ancora imperfetto in noi. Il mio cuore è in massima parte vuoto quando vengo nella cerchia dei miei fratelli e sorelle. Ma ho il cuore pieno d'amore e mi dico: ‘Padre mio, non io mi sono messo qui, ma Tu. E spesso, solo con l’ultimo suono delle note si inserisce la vita spirituale’. Noi non vogliamo nulla che non voglia anche Lui. La nostra preghiera deve essere sempre così: ‘O Padre mio Santo, io voglio solo ciò che vuoi Tu!’

24. Allora Lui ci rende attenti su tutto, anche nelle sottigliezze, nelle relazioni con il nostro prossimo ci istruisce. Egli può riferire la pura verità attraverso la mia vita, ma se dietro a ciò non c'è l'educazione del cuore, non funziona. Noi siamo di origine regale, di stirpe regale! Cosa significa questo? – Significa che il Padre nostro è un Re!

25. E se il mondo ci opprime davvero, ricordiamoci: il Padre nostro è un Re! – Noi siamo figli di un Re!

26. Allora il nostro petto si allarga e abbiamo motivi sufficienti per rallegrarci. Agli occhi dei Suoi santi angeli, noi siamo figli Suoi.

27. E se gli angeli non si avvicinano ancora a noi, allora è solo a causa della nostra libertà. Una volta un angelo meraviglioso si avvicinò ed aveva un vaso vuoto in una mano.

28. Gli domandai dicendo: ‘O meraviglioso servitore di Dio, tu certamente vieni dal Cielo per rafforzarci!’

29. Allora egli (l'angelo) mi rispose: ‘No, non è così, io vengo dal Cielo per raccogliere da voi, forze redentive. – Se venissimo con forze dal Cielo, degraderemmo le sante forze in voi.

30. Egli vi ha posto le sante forze nel cuore, voi dovete solo risvegliarle.

31. Nel fervore della vita per il Padre nostro Celeste, noi siamo più attivi, anche se, secondo l'esteriore, apparentemente siamo inattivi’.

32. Non c'è gioia più grande per il Padre Celeste di quando trova cuori aperti e pieni d’amore, nella cerchia dei Suoi figli. Quando sulla Terra si svolgono accese battaglie, allora queste accese battaglie sono solo il risultato del falso amore, e il Padre Celeste deve stare a guardare con il cuore sanguinante per amore della libertà dei Suoi figli. Finché esisterà la Terra, si glorificheranno gli uomini d'azione, ma l'eternità rivelerà qualcosa di completamente diverso, ossia, che i mansueti amareggiati, sono stati una grande forza nella trasformazione della Terra. – Pregare, significa stare dalla parte di Dio!

33. Il Padre Celeste può esaudire le preghiere solo in base alla maturazione della vita dei Suoi figli.

34. Egli mi dice (nel cuore): «Voglio darvi tutto attraverso la preghiera

35. Prima, però, devo andare con Lui e sottomettermi alla Sua Volontà. Ma Egli non ascolta la preghiera di uno grande e potente, ma ascolta la preghiera di uno piccolo e debole. Il Padre Celeste può concedere l'adempimento delle preghiere solo ai piccoli e ai deboli, perché il grande si innalzerebbe ancora di più, e dove sarebbe poi la benedizione per i grandi?

36. Io ho percepito che quando sorge in me un pensiero di luce, allora diventerà mio solo quando lo dono, poiché il Padre Celeste non ci dona nulla che non utilizziamo anche per i nostri fratelli e sorelle. Infatti, tutto ciò che possiede il Padre mio Celeste, appartiene ai Suoi cari figli, ed Egli chiama ‘Suo’, solo ciò che Gli riporta l’amore dei figli. Quando si dice: Egli è l'Amore originario, allora devo farmi un'immagine, e questa immagine è già presente in Gesù.

37. Il nostro compito è compenetrare la notte con la Sua vera immagine. Se noi siamo figli di Dio, abbiamo il diritto di riportare tutte le creature al Padre.

38. Durante un'ora di devozione io (Georg) una volta dissi ai fratelli e sorelle: “Guardate fuori quanto è buio. Qui ci possiamo creare una luce. Ma chi giunge nell’eternità e non porta con sé nessuna luce, dovrà camminare nella grande oscurità. Chi non è adeguato al mondo di là, non ne farà parte. Su questa Terra non c’è alcuna notte come quella che esiste nei mondi spirituali, per coloro che non hanno nessuna luce spirituale in sé.

39. Sebbene il Padre Celeste abbracci tutti con lo stesso amore, le opere di ogni individuo lo seguono quando passa all'altro mondo. Se qualcuno ha perso qui il suo tempo, non vogliamo giudicarlo, ma aiutarlo. Io ho accolto completamente nel mio cuore il Padre mio Celeste, poiché Lui può condurmi dove mi vuol portare.

40. Una sorella mi disse: ‘Io preferirei servire i poveri, piuttosto che i ricchi’. – No! Io le dissi – Sorella, perché vuoi chiudere a chiave la porta al Padre Celeste?

41. Perché senza la volontà del Padre Celeste nessuno viene davanti alla nostra porta.

42. Tuttavia, abbiamo motivo di vigilare, in modo da non lasciarci vincolare dalle cose terrene, tanto più che siamo uomini cui spettano ancora dei doveri da compiere. Qui il pericolo della tentazione è più vicino, ma se un ricco e un povero vengono davanti alla nostra porta insieme e chiedono di andare da loro nello stesso tempo, allora si visita prima il povero. Beato è colui che sta in mezzo alla vita e la giudica nel senso dell'eterno Amore.

43. Servitevi delle cose terrene solo nella misura in cui è necessario per la loro conservazione. Riconoscete voi stessi negli errori dei vostri simili. Essi non sono davanti ai vostri occhi per giudicarli, ma per darvi l'opportunità di crescere.

44. Il Padre Celeste dice: «Se Mi pregate per il pane, vi darò il pane; se Mi pregate per il vino, vi darò il vino. Ma se Mi pregate per il pane per il vostro prossimo, allora vi donerò il Mio Cuore».

45. Provate una volta a disporre la vostra preghiera così: “Oggi voglio sforzarmi di non mettermi affatto in primo piano, ma di adempiere completamente, solo la Tua volontà! Oggi voglio sforzarMi di ascoltarmi attentamente del tutto nell’interiore, e lasciarmi guidare come Tu vuoi!” – Fratelli, dopo vedrete cosa sperimenterete.

46. Chi si preoccupa, deve poi percorrere anche i sentieri della preoccupazione. Chi non si preoccupa, seguirà il sentiero dell'Amore e poi non avrà neanche un motivo di preoccuparsi. E il suo essere interiore sarà così chiaramente illuminato, che vedrà del tutto precisamente ciò che dovrà fare.

47. Ognuno deve esaminare la vita, prima di accoglierla nel suo interiore, perché ciò che accoglie, esaminandolo, vive già dentro di lui. Amen!

 

*  *  *

 

[indice]

 

۞

Ottavo giorno

 

Sabato

(nella casa di campagna)

 

al mattino – 22 agosto 1936

Parla il fratello Georg:

1. Tutti i comandamenti che Lui (il Celeste Padre nostro in Gesù) ci dà, dapprima li osserva Lui Stesso. Se vuole rivelarsi, la rivelazione non può avvenire fuori dell'uomo, bensì può avvenire solo nell’uomo. Tuttavia, non dobbiamo imporre questo santo insegnamento al nostro prossimo, poiché Lui, in quanto Santissimo, non lo impone nemmeno a noi. E Lui deve risorgere in noi spontaneamente, e sorgerà!

2. Anche nelle grandi prove della vita ci rafforza sapere che il Potente è sempre con noi, ma anche in questo caso il Potente non s’impone; solo la fiducia del figlio nel Potente consente a Lui di aiutare. Per questo Egli ci ha dato un grande esempio, affinché rimettessimo tutta la nostra fiducia in Lui.

3. Egli dice: «Andate a Me dinanzi, vi seguirò anch’Io con la Mia Potenza

4. E questo aiuto non è poi un’intromissione nello sviluppo degli spiriti. Egli dice ancora: «Io non vengo per giudicare, ma per vivificare».

5. Ora sappiamo tutto, succeda quel che vuole, anche se l'intero globo terrestre dovesse essere trasformato.

6. Cari fratelli e sorelle in spirito! È un grande momento che ci unisce qui, e poiché l'Amore mi ha chiamato, anch'io oso portare il mio massimo. Un passo delle Scritture dice: «Cristo è la mia vita, e morire è il mio guadagno!» (Filippesi 1,21).

7. Nella misura in cui Cristo è diventato la mia vita, tanto più Lui è diventato anche la mia forza, il mio vigore e la mia fiducia.

8. Noi siamo qui (a Reutlingen e sulla Terra) non per ascoltare le Sue Parole, ma siamo qui per imparare a comprendere le Sue Parole. – E per comprenderle, la luce di questo mondo è troppo debole per la nostra conoscenza. Occorre piuttosto la radice della Sua Vita.

9. Beato l'uomo che ricerca questa Vita.

10. Chi ha un tale desiderio e un tale stimolo anche se sconosciuto, non lo lasceranno riposare finché non avrà trovato questa Vita. E salvezza a lui, se è stato ritenuto degno dal suo Creatore di poter fare propria la Sua Vita. Non siamo venuti all’esistenza con una vita simile a quella di Dio, ma solo con una vita che porti in sé la capacità di poter realizzare una vita simile a quella terrena di Dio.

11. Il ritorno di Gesù dipende dal legame della nostra vita con la Sua Vita Divina. E questa Vita testimonia le stesse conoscenze di cui è stato testimone Gesù Cristo, il Quale ci ha posto davanti agli occhi la nostra vera immagine, e ha manifestato anche il fondamento di quest’immagine.

12. Il nostro defunto fratello Otto Hillig ci ha regalato un meraviglioso libretto: “Canti di lode per i figli di Dio”: “Tu, figlio di Dio, dà a Me di nuovo la corona del Mio Amore!”

13. Cosa si nasconde in tutto questo! Chi è questo “a Me”?

14. Ebbene, solo il tuo Dio e il tuo Creatore.

15. E quando dice: “… di nuovo la Mia corona!”

16. Cos'è la corona di un maestro?

17. La corona di un maestro è la perfezione della sua opera, poiché, quanto più grande è l'opera, tanto più grande è anche il maestro di quell'opera. Che si tratti del pensiero di un seme o del pensiero di un sole. Se il grande Maestro vuole, allora essi devono venire all'istante all’esistenza.

18. Un uomo creato è consapevole della sua corona? – No! Egli prende coscienza della sua corona solo quando un uomo equiparato a lui diventa consapevole della sua opera. E il canto nel libretto prosegue dicendo: “Una volta che ti liberi dal potere della Terra, si manifesta tutta la Mia magnificenza!”

19. Cristo è la mia vita, e morire è il mio guadagno. Per prima cosa liberatevi dal potere della Terra. – Lui, questo grande Creatore di tutti gli infiniti, chiama tutto in relazione al sacro, oppure a queste possibilità di vita che Egli vuole veder realizzate attraverso il figlio.

20. E prosegue dicendo: “Io ti chiamo figlio, per la tua e la Mia felicità!”

21. La nostra più grande felicità non consiste nel fatto che siamo creati per un'esistenza piena di gioia su questa Terra, ma che facciamo nostro ciò che è del Padre, per poter aiutare i nostri fratelli e sorelle erranti. – Le rivelazioni dello spirito non sono parole, ma una condizione di Vita Divina, dove non si giudica la vita sul gradino materiale, ma Divino. – L’intera Creazione è un campo di lavoro per i figli di Dio, che il Celeste Padre nostro governa, finché i figli non saranno diventati maggiorenni, fino a quando il figlio non potrà salire sul trono. E più avanti c’è scritto: “Una parte di Me, allo stesso tempo la più meravigliosa”.

22. Da quale fuoco d'Amore deve essere provenuto l'uomo, tanto che la Divinità ha posto il Suo più Santo come particella nel petto dell’uomo, affinché la particella, attraverso la vita dell'uomo, possa essere sviluppata fino alla massima pienezza? Dio è Amore! Per questo, non pone mai la Sua Vita oltre l'amore del figlio; piuttosto, ha preso una posizione di servizio per tutta l'eternità.

23. E il libretto prosegue dicendo: “Con ciò, Io ho vivificato il tuo cuore umano, affinché porgiate a Me, al Signore, la bevanda del Cielo”.

24. Con la bevanda del potere che trasferisce la Vita del Creatore in un Regno Celeste. Sì, ‘ma in quale Regno Celeste?’, voi chiederete. E dov'è la dimora del Creatore che è il Suo Regno dei Cieli? – ‘In voi’, miei cari fratelli e sorelle del cuore!

25. Noi uomini siamo capaci di appropriarci del nostro carattere come esseri liberi, e il più santo che dimora in Lui è l'Amore. Ebbene, dove in un uomo sorge l’amore più alto, unito alla massima umiltà, un simile uomo Gli ha riportato la corona.

26. E ora il centro dell'Infinità è in mezzo a voi attraverso il santo desiderio di vita verso ciò che è del Padre. “Oh, possa in te, abitante di questa Terra, splendere completamente il Mio amabile Cuore Divino, come ho insegnato attraverso la Mia condotta di vita, affinché la via dei Miei figli conduca verso il Cielo”.

27. Se in Gesù Cristo, l'Eterno Amore si è fatto Uomo, allora esso non mostrerà all'umanità nessuna immagine estranea, ma mostrerà all'umanità unicamente la Sua stessa immagine. Poi, non si rivelerà mai, fuori dai centri vitali del cuore umano.

28. "Tu, figlio di Dio! Oh, ritorna alla vita, al coronamento di ciò che un giorno Io cominciai!". Per questo motivo l'uomo non era più consapevole del Supremo nel suo petto, piuttosto, cercava il Supremo all'esterno, e non attingeva più i suoi sentimenti dall'interno, ma dall'esterno. Anche il Creatore doveva venire dall'esterno, e mostrarci una via attraverso l'Amore, dicendo Lui Stesso: "Io sono la Via!". E Lui Stesso percorse questa via fino all'età di 30 anni, anzi, Egli morì affinché questa Vita in Dio potesse risorgere di eternità in eternità. Egli fu il primo Maestro che incarnava completamente ciò che insegnava, e il Suo compito consistette nel creare un'opportunità all'uomo, di poter ritornare al Padre.

29. Chi non ha compreso che la sua vita su questa Terra è morire, dall’altra parte, dopo la deposizione del suo corpo, dovrà andare in un'altra scuola. Chi invece è morto già qui, dall’altra parte giungerà in una scuola superiore, che non sarà una scuola, ma la via che lo porterà alla casa del Padre. – (dal libretto degli inni di Otto Hillig): “Tu, figlio di Dio, ritorna alla vita, al coronamento di ciò che un giorno cominciai, poiché Io non posso dare la corona a Me Stesso, poiché solo attraverso il figlio ho riacquistato la Mia Vita!

30. La cosa magnifica è questa: per libero amore, spianare qui la via, perfino nel dolore. Questo è lo spirito che ho messo in te.

31. Quale meraviglioso Amore Divino si rivela nel fatto che una creatura può camminare in piena libertà con la Vita del suo Dio e Creatore. – Questo è lo spirito che ho messo in te”.

32. Con questo, il Padre Celeste ci vuol dire: “Riporta lo spirito che affonda nel tuo petto, affinché Io riesca a perfezionarti, poiché se il microcosmo è perfetto, anche il macrocosmo è perfetto, ma in modo completamente diverso rispetto alle ferree eterne leggi”. «Il Mio Regno non è di questo mondo», disse un giorno il Salvatore, poiché il Suo Regno sarà di questo mondo solo quando la Sua Vita sorgerà in questo mondo.

33. “Tu, figlio di Dio, chiedi ancora cos’è la corona?” – Ora l’uomo si chiede ancora cos’è la corona. Essa è la Vita di Dio sorta nel cuore umano. E l’uomo continua a chiedersi: ‘Come arrivo a questa Vita?’. E il libretto (di Hillig) risponde così meravigliosamente: “È l’amore della figlia e del figlio, una parte del Mio Stesso Cuore Divino.

34. Da dove vengono tutti i peccati? – Dall'amor proprio nell’uomo!

36. La corona di Dio sta nel cuore del figlio, e l’amore del figlio deve rivelarlo qui; la ricompensa di Dio più grande rimane per il figlio, per placare la Mia grande sete d'amore!"

37. Il Salvatore espresse una volta queste parole: «Tutto ciò che avete fatto al più piccolo dei Miei fratelli, l'avete fatto a Me!» (Mt. 25,40). Cercate di occupare il posto sul quale vi trovate, come lo occupò il Salvatore. E così, attraverso l'amore vi avvicinerete sempre più alla Vita di Dio, e attraverso la Vita di Dio verrete sempre più vicini alla conoscenza di Dio. E allora avrete trovato la verità che vi renderà liberi e potrete rendere liberi anche gli altri. Dove non c'è perfezione, c'è contraddizione. La contraddizione proviene dalle nostre imperfezioni, e l'Amore eterno, che ha creato la Terra come scuola per una vita simile a quella di Dio, ci mette sulla via i tratti del carattere attraverso il nostro ambiente, in modo da avere l'opportunità di esercitarci nell’abnegazione e nell’amore per Dio.

38. Un allontanamento da Dio è possibile solo attraverso un falso concetto di Dio, e dobbiamo essere noi quelli che mostrano, a coloro che vogliono tornare a casa, l’immagine di come è veramente il Padre nostro, quale Amore più santo e l'Umiltà più profonda. E poi dobbiamo mostrar loro che a Lui non bastava esalare la Sua Santa Vita sulla croce, ma che sarebbe stato pronto, se il perfezionamento di Suo figlio lo avesse richiesto, a prendere su di Sé ancora una volta la sua dolorosa morte sulla croce. Che dono dell’eterno Amore, è il fatto che ci siamo potuti riunire qui; e quale grande grazia! Con la fede, intravedo una vita superiore, e con l'amore la costruisco.

39. Non è detto troppo, non è degradante per il mio Creatore, se dico: "Ogni uomo è una Divinità in divenire!"

40. Il mondo intero dorme intorno a noi. Esso veglia solo per l’effimero.

41. Per comprendere Cristo non ci vuole un’intelligenza pratica, ma una vita interiore, e si deve scendere dal proprio trono della superbia.

42. «Se non diventerete come i bambini, non potrete entrare nel Mio Regno».

43. Io voglio solo cercare ciò che il Padre mio mi ha destinato. Voglio prostrarmi infantilmente e umilmente ai Suoi Piedi, a Te, grande Dio e Creatore!

44. Mi restituisco a Te, affinché Tu possa completare la Tua grande opera!

45. Cos’è tutta la nostra dignità, e cosa sono tutti i nostri tesori sul nostro letto di morte? Ma se abbiamo il nostro Gesù, allora, non abbiamo tutto?

46. La nostra vita deve essere come un’escursione in una stupenda patria, perché il Padre nostro è Re su tutti i re nell’intera infinità, e noi siamo figli Suoi.

47. Le potenze inferiori dissero al Salvatore sulla croce: «O Tu, Dio fatto uomo: noi in Te non abbiamo alcuna parte, ma vogliamo vegliare sugli uomini. Permetteremo che Ti costruiscano chiese, e permetteremo loro anche di celebrare funzioni religiose e lodare e glorificare il Tuo Nome, ma veglieremo affinché nessun uomo trovi la Sorgente nel suo cuore come l’hai trovata Tu

48. Diventare un figlio di Gesù, significa subordinare il proprio intelletto al Suo Animo.

49. Agli uomini, dopo la caduta, era rimasta una sola arma, e questa era la subordinazione della vita. – Gli uomini più umili e i più grandi peccatori possono stare dove vogliono, ma ora possono far uso di quest'arma (l'umile sottomissione alla volontà dell'Amore del Padre), mentre, essere ‘figli’, significa sottomettersi umilmente!

50. Un giorno il Salvatore disse: «Non sono venuto per essere servito, ma per servire e dare la Mia Vita per la redenzione di molti» (Mt. 20,28).

51. Il nostro obiettivo deve essere di venire sempre più vicini alla radice di ogni vita, e diventare bambini attraverso la radice di ogni vita. Chi dice: “Ho appreso le mie parole dalla bocca di un angelo”, oppure: “Gesù Cristo mi è apparso!”, questi non è ancora un figlio. – Solo colui che può dire, l’ho appreso dal mio cuore, può dire: “Io sono un figlio!”

52. Chi dà spazio a Gesù Cristo nel suo cuore, giunge alla Divinità. E in Dio vede poi la sua meta divina, quella di occupare la posizione di ‘figlio’ davanti a Dio, al suo Padre santo, davanti ai Suoi santi angeli e a tutta la materia.

53. Sta scritto: «Dove due o tre sono riuniti nel Mio Nome, Io sono in mezzo a loro!» (Mt. 18,20).

54. E inoltre, sta anche scritto: «Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo!» (Mt. 28,20)

55. O grande momento, per un Amore che ha creato l'uomo a Sua immagine, e che vuol creare un uomo nuovo per tutte le infinità attraverso la sua perfezione. Colui che ci ha fatto questa promessa ha trovato accoglienza in mezzo a voi attraverso la perfezione della vostra eterna verità.

*

Parla il Salvatore:

56. «O figli del Mio Amore, sta scritto: “Egli ritornerà, celato in una nuvola”, perché i Miei figli umani vedono il Mio ritorno nella Mia Persona, mentre invece Io voglio ritornare nel perfezionamento della vita dei Miei figli.

57. Non dalla Mia Persona, non dalla Mia Forma dipende questa vita santa, attraverso cui la Vita del Padre vostro vi diventa sempre più riconoscibile, ma solo attraverso la Sua Stessa Vita. Non il Gesù è il vostro Salvatore, ma soltanto la Sua Vita di Cristo.

58. Le Sue Forze vitali al di sopra di tutte le forze che Egli vi ha reso accessibile nelle Sue sante parole, sono la vostra redenzione. Se volessi mettere la vostra vita sul gradino più alto con la Mia potenza, rimarrei sconosciuto ai Miei. Perciò vi ho abilitati, figli Miei in divenire, a promuovere in voi la Mia Vita Divina, sulla quale possiamo unirci attraverso questa Vita. – Quanto più siete ricchi nell’amore, poiché l’Amore è il Mio fondamento di Vita, tanto più ci uniamo, e tanto più Io sono vicino anche alla Mia Creazione.

59. Il Mio mondo che ho creato si è avvicinato alla Mia Vita.

60. In che modo la Mia Terra Mi ha perso? – Attraverso l’adattato desiderio materialistico di vita dei suoi abitanti!

61. E attraverso che cosa la Mia Terra ritrova la Mia Vita?

62. La ritrova attraverso il desiderio di vita adattato secondo il Divino di tutti i figli, anche se fosse diventata proprietà di un singolo figlio, poiché la proprietà del singolo figlio è una forza per offrirla a tutti, non solo qui sul vostro mondo quale corpuscolo di questa Creazione, no, ma nel Mio grande laboratorio dove respirano miriadi degli esseri tra i più meravigliosi, ma per i quali lì non c'è ancora l’accesso a Me.

63. Per loro Io sono ancora il grande Creatore e Dio inaccessibile, e ciò che essi desiderano, Io glielo preparo anche. Ma ciò che voi, abitanti della Mia Terra, desiderate, dovete prima guadagnarvelo.

64. Dove la via conduce al possesso della vita, qui la meta della via è la Mia Vita. – Ecco perché ho soltanto un mondo dove educo i Miei figli, e tale (mondo) è questa Terra.

65. E solo su un mondo sono diventato Uomo. E solo su un mondo ho lavorato per la redenzione dei Miei figli, per scioglierli da ogni catena, lasciandosi attirare e trascinare dal Divino, per spezzare tutto il mondano, per subordinare tutto ciò che è glorioso al santo scopo, e trovare la Mia Vita. – Amen

*

Riprende a parlare il fratello Georg:

66. Se Dio ha già parlato agli uomini in passato, perché non dovrebbe più parlare in questo tempo? Se il Padre Celeste voleva comunicare con i Suoi figli umani prima della Sua umanizzazione, aveva bisogno di un uomo dotato della Sua Volontà.

67. Dopo la Sua umanizzazione fu stabilito l'accesso alla Vita Divina, e chi l’ha trovata, non solo è diventato un nuovo profeta, ma ha trovato anche le forze redentrici, e non per metterle nel cuore degli uomini e prescrivere loro delle leggi come in passato, ma per portarle fuori da loro e risvegliarli.

68. Io sono un figlio dell'Altissimo, morire è il mio guadagno, affinché il mio Dio possa vivere da me, in modo che la mia vita possa divenire da Dio una vita d'amore, una vita di redenzione.

*

Ora il Salvatore parla nel mio cuore:

 69. «Questa vita infrange le leggi originarie, poiché una vita amorevole è superiore alle leggi, dal momento che Io ho sacrificato il Mio Nome per i Miei figli, dato che ho messo in primo piano il Mio Amore attraverso l’unione dell’eterno santuario della vostra divinità. Perciò sono nell’Amore e la Mia forza è dietro l'Amore. O Miei cari, pronuncio ancora una volta la Mia Parola: chi ascolta la Mia Parola e dà spazio a questa Parola nel suo cuore, sperimenterà l'origine della Parola.

70. Non Io, che vi ho creato, voglio testimoniare la verità, nella quale sono l’Amore e vi ho donato il Mio più Santo, bensì, queste parole testimonieranno voi, e così tu (fratello Georg), figlio Mio, diventerai tu stesso un grande testimone, poiché hai fatto uscire la tua vita da te stesso, e la Mia Vita (Divina) è diventata la tua vita (Divina) e ciò che vuoi tu, lo voglio anch’Io, e ciò che voglio Io, lo vuoi anche tu. – Amen

*

Parla il fratello Georg:

71. Oh, quale felicità celeste poter dire: “Ora non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me!

72. Georg continua a leggere nel libretto “Canti di lode per i figli di Dio”, cioè: (il cantico n.71)

*

“La sposa di Gesù”

 

«O anima umana che, nella Mia delizia di Gesù,

ti ho scelta a Mia sposa;

sebbene tu sia nata come frutto tenebroso,

ti ho affidato la Scintilla del Mio Amore

e a te l'ho affidata come libera proprietà

che per la Mia gloria devi amministrare!

O tu, amata sposa, solo una cosa Io desidero ardentemente:

damMi il tuo amore, quieta le Mie lacrime di struggimento!»

*

73. Diventa sposa! Diventa negativa, ricettiva e accogliente! Tu sei positiva, perciò manifesti la vita mondana!

74. Diventa una sposa! Diventa una vita accogliente, và dal Padre tuo e diGli: “O Padre, rinnovami dalle mie radici fondamentali!”

Parla il Signore:

75. «Il vero seguace non sta nell'esteriorità ma nell'interiorità. In questo si riconoscerà che siete Miei discepoli, se vi amate gli uni gli altri come Io ho amato voi» (Gv. 13,4).

*

Parla Georg:

76. Fratelli e sorelle del cuore, il santo Amore del Padre ha aperto il vostro cuore, se sapeste come sta ora dinanzi a voi, come se un grande maestro avesse completato la sua opera e si stesse preparando davanti a coloro ai quali può dire: “Venite tutti, l’opera è pronta!”

77. «O figli venite, cerco in voi qualcosa che Io Stesso non posso darMi!»

78. Questa è la dedizione della nostra vita, come abbiamo percepito adesso dalla Parola.

79. Tutte le mie parole che esprimo sono luce e vita, perché provengono da Dio. Per poter amare il prossimo, si deve prima avere la vita dell'amore! Poiché, amare il prossimo, significa dargli una vita innalzante.

80. L'amore non consiste in un breve abbraccio tra due persone, bensì, ‘amare’ significa prendersi cura del prossimo, servendo l’amore, e inoltre, avere davanti agli occhi sempre la sua meta divina.

81. Non è un caso che siamo qui riuniti. La casa di campagna non è mai stata così piena (di fratelli e sorelle) come in questi giorni (era il 1936!).

82. L'eterno Amore lotta per le forze liberatorie di questa Terra!

83. La quiete e la pace ritornano con la venuta del Salvatore, la certezza della vita e la forza ritornano con la venuta del Salvatore. Se manteniamo questo sentimento di pace, il potere del nemico sarà vinto prima che venga da noi. Possiamo comprendere le parole del nostro prossimo solo attraverso la sua vita e se siamo in sintonia con la stessa. Ecco perché il Salvatore espresse le parole: "Amatevi l’un l’altro".

84. Infatti, l'amore stabilisce un adattamento di vita con il nostro prossimo.

85. Egli non si scelse come Suoi collaboratori un Erode oppure i dotti sacerdoti, ma solo uomini semplici e di indole modesta.

86. Noi non possiamo essere abbastanza semplici (semplicemente umili), da diventare utilizzabili per la Sua opera. Amen!

*

[indice]

 

Sabato

di sera – 22 agosto 1936

Parla il nostro amato Salvatore (attraverso George):

87. «Figlioletti! State aspettando il Mio Amore e la Mia bontà per sperimentarli esteriormente.

88. O Miei amati, per ricevere il Mio Amore e la Mia bontà, ci vuole un santo riposo nella vostra anima. L’eterno desiderio porta il santo riposo, perché desidero aprire il Mio Cuore dolente nella cerchia dei Miei unici figli che Mi comprendono.

89. Ogni dolore dei Miei figli non colpisce forse il Mio Amore, ogni sofferenza non colpisce forse il Mio Cuore? E non sono forse Io così grande e così potente?

90. Sofferenza e dolore non provengono da Me. Sofferenza e dolore sono al di fuori di Me, al di fuori del Mio Amore, al di fuori della Mia Vita, e dove ci sono sofferenza e dolore, manca il grido rivolto a Me, affinché Io possa aiutare. C'è una sola consolazione per la Mia Santa Vita, che in questi giorni di grazia ancora una volta vi ho lavato i piedi, ancora una volta vi ho messo davanti agli occhi il vostro santo compito e Mi sono umiliato come esempio in mezzo a voi (martedì versetto 27), affinché l'umiliazione non vi sia difficile. Il Salvatore si è inginocchiato per ricondurvi alla forza, per portare a termine il vostro santo compito.

91. Quando tenni la prima comunione con i Miei, il pasto si svolse dopo la lavanda dei piedi, perché non volli più mangiare di questo pane, che gustavo con i Miei, finché (la grande opera di redenzione) non fosse compiuta.

92. Nel Regno di Dio devo ancora una volta effettuare il lavaggio dei piedi ai Miei figli. La lavanda dei piedi è la purificazione dalle vostre opinioni, da ciò che non è del Padre vostro.

93. Ora vengo come Amore, e ancora una volta gusto con voi il momento del rafforzamento di cui avete bisogno sul vostro cammino santificato, secondo il santo scopo della vostra unione di vita con Me, poiché con ciò è preparata la ‘cena’ per la Mia intera Creazione, per tenere l’ultimo pasto, lassù nella casa del Padre, dove il Mio Regno è compiuto. Dove nulla più Mi separa da Mio figlio, dal Mio figlio libero che non è ancora amore – e vita – una cosa sola con Me, e perciò esiste ancora qualcosa di separante tra Me e voi. O figlioletti del Mio Cuore sofferente!

94. Ora mangiate la Mia carne e bevete il Mio sangue, affinché Io non sia solo nel Mio cammino. – Dove sta la Mia Terra?

95. Dove poteva stare!! Dove c'è il fuoco ardente nel cuore dei Miei che consuma ciò che può dividere tra voi e Me!!

96. Non posso farlo come Padre Santo, poiché non posso apparirvi visibilmente, c’è ancora il fattore di separazione, e questo cade solo con l’unione della Vita del Creatore con i Suoi figli. Colui davanti al quale M’inchino, è innalzato. – Davanti a colui cui M’inchino si liberano le forze provenienti dal Mio Amore, e si spianano la via attraverso la di lui vita, davanti al quale M’inchino. – Ho solo bisogno di questo momento santo, come vostro Gesù che s’inchina davanti alla vostra vita.

97. Allora, figlio Mio, preparaMi il pane. – Guarda dove prendo il Mio pane per tenere comunione con i Miei.

98. Se il figlio non lo avesse consegnato nelle Mie Mani, non avrei trovato nessun rinvigorimento come eterno Amore. – Ed Io godo di questo pane restituendolo all’Amore.

99. Questo è il Mio cibo, quello che il figlio Mi porta, Io posso riportarlo al Padre.

100. Questo è il cibo come Gesù, il Quale è andato alla morte per il figlio, affinché il figlio potesse porgere di nuovo il pane e il vino al grande fratello Gesù.

101. Il Mio Amore è incommensurabile, perciò bevete il Mio Amore in questo vino, che Io Stesso vi porgo.

102. Vieni, figlia Mia, offriMi il pane! (passandolo a Mamma Millar)

103. Dal momento che il figlio Me lo porge, lo passo al Padre, all'Amore.

104. Beneditelo e passatelo! – Il vino, il Mio sangue, voglio prepararlo e porgervelo Io Stesso».

*

Rivolgendosi Gesù a una sorella:

105. «Vieni, figlia Mia, preparamelo e prendi il primo assaggio. A chi Mi ha servito, a questi spetta il primo sorso».

*

Rivolgendosi ad Hans Georg:

106. «E tu, pio giovane, che nel tuo vigore giovanile vuoi servire il tuo Salvatore, il secondo sorso è per te».

Parlando a Eugen Weit:

106/a. «E tu sacerdote in mezzo a noi, rafforzati, affinché tu abbia la forza di portare i pesi e le sofferenze dei tuoi».

*


Rivolgendosi a Lotte:

107. «E tu, figlia, fortificati, bevi il Mio sangue, affinché la tua fede filiale produca l’amore, e l’amore sia la tua crescita fino a diventare figlia del Padre tuo».

*

A Giovanna:

107/a. «E tu, figlia dell'Amore, bevi, affinché il tuo Salvatore risplenda nel tuo cuore, ed Io possa bere da questo».

*

A Ida K.:

108. «E tu, ancella del Mio Cuore, ristorati affinché le Mie Parole diventino vita».

*

A mamma Millar:

109. «E tu, madre, bevi, così che diventi salda e ottieni forza, come ho fatto Io nel giardino del Getsemani».

*

Rivolgendosi a Erika Weit:

110. «E tu, figlia Mia, rafforzati! Questa è certamente una bevanda terrena di questo mondo, ma è santificata dal Mio Amore».

*

A Gotthold:

111. «Tu, giardiniere, bevi e rafforzati affinché tutti i fiorellini del giardino del tuo cuore dispieghino la loro piena bellezza attraverso la tua cura fedele».

*

Rivolgendosi a Karl:

112. «E tu figlio, servitore della legge di questo mondo, bevi e rafforzati, affinché il tuo spirito luminoso e pieno di vita, spiritualizzi il tuo lavoro e diventi un salvatore per la Mia Terra».

*

Rivolgendosi a Gertrud Hausmann:

113. «Bevi e rafforzati nella tua debolezza, affinché cadano i tuoi intralci».

*

A Ursula:

114. «Tu, fedele ancella della casa, bevi e rafforzati. In questo momento anch'Io, il tuo Salvatore, ti servo, poiché ti porgo il Mio sangue, affinché tu possa partecipare alla Mia Vita».

*

Riferendosi a Karl:

115. «Bevi e rafforzati, fedele custode in questa Mia Betania».

*

A Gretel (che in risposta a una preghiera, aveva preso un panno per pulire la coppa e pensava di essere dimenticata):

116. «Io non ti ignorerò, e Colui che ti dà da bere il Suo sangue, ti ha chiuso nel Suo cuore. Mia prediletta, la tua condotta di vita è così da sembrare che Io ti passi accanto; ma non passo oltre, bensì, ti guido affinché tu possa raggiungere la meta che ti sei prefissata».

*

Riferendosi all’altra sorella Gretel (di Graz, guardandola a lungo negli occhi):

117. «Bevi anche tu, figlia mia, tu non sai ancora cosa ti stia succedendo. Oh, credi solo che il Salvatore del mondo dimora sulla Terra in spirito e in verità, e questa beata fede ti renderà felice. Vieni, rafforzati, affinché tu abbia la forza di conservare la vita santa che Io ho risvegliato in te».

*

Alla signora Hammer:

118. «Fortificati! Chi beve del Mio sangue vivrà da Me e attraverso di Me, e anche tu, figlia Mia, dovrai vivere da Colui che te lo ha dato, e attraverso Colui che te lo ha passato».

*

Ad Albert:

119. «Bevi e rafforzati, affinché la tua fiducia diventi incrollabile. Noi non vogliamo diventare solo salvatori delle infermità della carne: vogliamo guarire le infermità dell'anima».

*

Rivolgendosi alla Signora Ackermann:

120. «Bevi e rafforzati, figlia Mia, Io ti assicuro: i monti dovranno certamente ritirarsi e le colline dovranno cadere, ma la Mia grazia non si ritirerà da te e, ancora una volta, rafforzerò il patto che ho stabilito con i Miei con il Mio santo Amore che si subordina a voi, se nella bevanda che ricevete dall’esterno, vorrete mettere la forza del Mio sangue».

*

A Hermann Mangold:

121. «Bevi e rafforzati, confida saldamente in Me, dà buoni risultati nella tua posizione e chiamaMi nella tua debolezza. Conosco la tua anima ed Io le farò prendere la via più breve per la sua perfezione».

*

Rivolgendosi a Rosi (dagli USA):

122. «Bevi e rafforzati. Porta con te oltre l'oceano questo grande evento: che il Salvatore ha trovato un uomo (Georg) la cui vita amorevole uguaglia il suo Salvatore, attraverso cui Egli (il Salvatore) ha potuto porgere ai Suoi un sorso di vita nel loro difficile cammino terreno».

*

Rivolgendosi a Mina:

123. «Bevi e rafforzati, perché c’è bisogno di forza per produrre la forza. Il Salvatore, l'Aiutante, vi è così vicino.

*


Parla Georg:

123/a. Quale forza potrebbe mai separarci da Lui? Quale forza potrebbe mai offuscare la nostra felicità nella Sua Umiltà e nel Suo Amore per noi uomini?

*

A Max:

124. «Bevi e rafforzati, figlio Mio. Rafforzati affinché Io possa venire da te e tu possa porgerMi da bere».

*

Ad un’altra sorella di nome Gretel:

125. «Rafforzati con il Mio sangue, figlia mia, affinché tu abbia la forza di camminare con Me su questa Terra, poiché c'è ancora molto da superare».

*

Rivolgendosi alla zia Maria:

126. «Quanto ti amo! Oh, rafforzati, poiché ti do quella stessa forza che Mi è ritornata attraverso il tuo amorevole servizio».

*

A Herta di Steinpleis:

127. «Rafforzati, figlia mia! Io ti amo tanto! Ti ho già afferrata nella tua prima giovinezza e ti educherò fino a quando il tuo cuore sarà così grande che il Mio amore ti porterà alla beatitudine».

*

A Franz:

128. «Vieni, rafforzati, affinché nuova forza vitale sommerga la tua anima, per operare con santo amore e vitalità per il Padre tuo, per essere pronto quando avrà bisogno di voi come aiutanti».

*

Inchinandosi verso Paolo:

129. «Tu sei scelto tra tanti tuoi pari, sei testimone di grandi esperienze, attraverso le quali tu stesso risorgerai, e quando sarai maturato come uomo, risveglierai in molti la vita».

*

A Filomena:

130. «Adesso vieni e bevi! AbbracciaMi nella Mia Essenza come eterno Amore, e il Regno dei Cieli sarà tuo!»

*

A Emmy:

131. «Vieni e rafforzati. Il Mio Amore vuole innalzare l’esperienza di tutti voi, così che siate preparati per il tempo veniente, per la grande venuta, quando il Salvatore ritornerà in voi come Salvatore del mondo».

*

A Hans:

132. «Bevi e rafforzati, affinché tu possa trovare in te tutto ciò che hai tenuto stretto. – Questo è il Mio sangue, è il Mio Amore, l’ideatore della Mia esistenza; è il Mio Amore che rende capace anche te di vivere, operare e camminare con esso».

*

Chinandosi verso Cristina (guardandola molto a lungo negli occhi):

133. «Tu Mi hai dato da bere già molte volte nella tua vita, per questo motivo ti porgo questa bevanda non solo con gioia, ma riverente come Fratello tuo Gesù, a te, Sua sorella, porgo questa bevanda, con riverenza, sorella Mia. Chi è Mia sorella? – Chi è mio fratello? – Sono coloro che amano il Padre Mio, coloro che preparano una dimora al Padre Mio, per cui Io, come Figlio, sono il Servitore del Padre Mio, di fronte al figlio».

*

A Ida:

134. «Tu hai bisogno di forza, perciò bevi, il Mio Amore è la corona della forza; non sdegnarla quando il mondo vuol separarti da Me».

*

Rivolgendosi a Hermann:

135. «Con cuore grato ti porgo la bevanda del Mio Amore: guardaMi! Il tuo Gesù, nel quale hai riconosciuto il Padre e Dio tuo, sono Io Stesso, la tua promessa, la tua vita, la tua ricompensa!»

*

A Luitpold:

136. «Ti ho chiamato per tenere la comunione con te, tu, oro nel Mio petto. O figli, quanto sto bene in mezzo a voi, e quanto non sto bene in questo mondo

*

Ad Adolf:

137. «Rafforzati! Vieni a rafforzarti, muoviti liberamente, bevi quanto vuoi. Prendi dalla tavola della grazia il vino del Mio Amore e bevi, perché questo mondo ha bisogno di te attraverso di Me. Io ti chiamo figlio, poiché come fratello ti porgo da bere; per il fatto che sei Mio fratello, anche tu appartieni al Padre Mio, e dal momento che appartieni al Padre Mio, il mondo può cercare aiuto anche presso di te».

*

Chinandosi verso Annì:

138. «Rafforzati con nuova energia, affinché si compia la Mia rivelazione: un Tabernacolo di Dio presso gli uomini!»

*

A Giulia:

139. «Rafforzati, affinché il tuo efflusso di vita somigli alla Mia Vita, alla Vita del tuo Gesù, che si prende cura di ogni vita. Se i tuoi occhi potessero solo vedere questi angeli splendenti! Perché splendono così? Il loro amore per Me è lo splendore del loro volto. – E perché il loro amore è per Me? Perché scorgono nuove forze vitali, poiché è difficile per i Miei angeli se devono demolire e abbattere ciò che i Miei figli smarriti hanno costruito. Che gioia quando trovano le forze vitali per poter guarire le ferite che la Mia santa amorevole serietà infligge alle loro vite, anche con il balsamo del Mio Amore».

*

Rivolgendosi a Franzi:

140. «Figlia del Mio Amore, vieni, bevi, affinché il tuo io possa stare nella santa chiarezza, poiché vedi, ogni sofferenza sulla Terra è un’educazione affinché ciò di cui ho bisogno per trovare un figlio, possa sorgere nell'anima attraverso lo Spirito dell'Amore, attraverso il Mio Amore in te. Infatti, secondo la potenza del tuo amore, esso è in grado anche di guarire l'anima malata, poiché il corpo è mortale, ma l'anima è immortale. Se Mi invochi, voglio essere sempre con te, e ti aiuterò. E quando sei chiamata, ascolta il Mio dolce soffio nel tuo cuore, perché tu sei preparata dai Miei angeli. Anche i ricchi di questo mondo sono Miei figli, i quali spesso sono più poveri dei poveri».

*

Rivolgendosi alla Signora M.:

141. «Tu hai tanto agognato questo santo momento, e poiché Mi ami così tanto, il tuo desiderio non è stato vano. E quindi, bevi e apri la tua anima con un delicato canto, per serbare la consacrazione di questo santo momento. Anche mentre sono riunito con voi ci sono qui delle forze ostili che non dormono, ed Io l'ho permesso affinché esse debbano vedere il Mio Amore, e sapere che ciò che ho iniziato lo porterò a termine. E se dovessero ancora una volta, come voi uomini siete soliti dire, costringerMi sulle ginocchia, non Mi ritirerò da voi, non mi separerò da voi con il Mio Amore che tutto supera e tutto riconcilia».

*

Rivolto al nonno E.:

142. «Ora vieni! Quando ti porgerò da bere nei Miei Cieli, allora sarai un giovane pieno di vita e di forza. Oggi devi sentirti giovane e pieno di forze, grazie a un Amore santo che ti sta servendo».

*

A Lina:

143. «Rafforzati! Oh, beato sono Io quando Mio figlio prende da bere dalla Mia Mano. Beata sei tu, se l'amore del tuo Salvatore è per te la cosa suprema».

*

A Paus:

144. «Rafforzati con questo! Tu Mi hai dato il pane; e con questo voglio assicurarti che ti servirò finché non diventerai pane per l’eterna vera vita di tutti coloro che Io ti condurrò».

*

A Meinrad:

145. «Risvegliati in te, figlio Mio! Ricordati  che Io sono per te Luce e Forza. Assoggettati questo mondo. Tu hai la forza in te per compiere la Mia santa volontà ed essere attivo nell'amore, e in questa attività ti proteggerai dalla povertà».

*

A Hermann (il figlio):

146. «CercaMi nella Mia Parola e liberaMi in te attraverso il Mio Amore. Per questo ti porgo la bevanda, essa simboleggia il Mio sangue, che è Amore. Infatti, anche tu sei una parola proveniente dalla Mia bocca, la quale racchiude la Mia Santa Vita. Divenni Uomo per diventare cibo per i Miei figli nella Parola, e forza attraverso l'Amore, affinché la Mia Vita racchiusa nel tuo io possa diventare una cosa sola con il Mio Io. Non cercarMi all’esterno, cercaMi in te. Il vero Salvatore, che vuole ritornare, non si metterà in mostra davanti al mondo. Il vero Salvatore che vuol ritornare, è un soave allettamento per l'unione di Suo figlio attraverso l'Amore, e in questa amorevole unione  in te e attraverso il Mio sangue, sono ritornato in te, che ti ho creato, che ti voglio esaltare, affinché tu possa esercitare le sante forze delle tue attitudini e far sorgere la Mia Vita, Vita che è anche diventata carne in te. Io sono un Uomo perfetto, e quest’Uomo perfetto vuole unirsi con l'uomo imperfetto che Egli ha abilitato, in quanto imperfetto, ad animare forze perfette, affinché Io, l'Uomo perfettissimo, possa affermare la grazia della Mia figura attraverso la Mia potente opera qui su questa Terra tra tutti gli uomini. Lo capisci, tu, adesso? – Amen! Perciò, dico anche: sia fatto! Guarda solo verso di Me! Io sono stato il giusto Ideatore della vita come Gesù, e formo questa vita giusta, voluta e pensata da Dio dalle tue forze».

*

A Otto:

147. «Ora rafforzati! Rafforzati! Con questa bevanda tutta la tua vita diventerà vita, poiché, Io  non voglio solo uscire come cercatore, come ti ho già detto, , ma voglio ritornare con il Mio santuario ritrovato, che è la Mia immagine in te stesso. Ci vuole molto amore e molta umiltà; ma Io sono con voi!»

*

A tutti:

148. «Dopo che avrete bevuto, prima che Mi separi, metterò in mezzo a voi la coppa piena. La vera bevanda che spetta a Me e al vostro servitore (Georg), è la vitalità del vostro amore da ora e per tutta l’eternità. Amen!»

* * *

 

Ora parla di nuovo il fratello Georg:

149. La bevanda consisteva nell'umile sottomissione del Salvatore ai Suoi figli, e l'atto esteriore è stato solo un simbolo. Anch'io sono stato rafforzato in mezzo a voi, affinché anch'io possa avere davanti a me obiettivi ancora superiori. Dobbiamo stare sempre nel mondo, ma mantenere sempre il sincero legame con il caro Gesù.

150. Amare, significa propriamente, servire, e senza servire non c'è di fatto nessuna vita. Non riesco ad immaginare nessun altro Cielo, se non quello in cui il Padre Celeste mi dà tante opportunità di servire, e veramente, senza servire non riesco a immaginarmi affatto una vita.

151. Una volta il Salvatore espresse queste parole: «Sono stato infinitamente più benedetto sulla croce circondato dai Miei figli, di quanto lo sia stato un giorno come Creatore, circondato dai Miei santi angeli sul Mio trono Celeste».

152. Oggi Egli ci ha dato il rafforzamento per il prossimo servizio. Servire l'umanità per il suo rinnovamento e per la sua redenzione. Servire il Padre per la Sua glorificazione. E chi potrà servire tutte queste cose, sta per essere incoronato. Amen!

 

*  *  *

 

[indice]

 

۞

Nono giorno

 

Domenica

(nella casa di campagna)

al mattino – 23 agosto 1936

Parla il fratello Georg:

1. Quanto tempo è passato dal giorno in cui il Salvatore dimorava visibilmente tra i Suoi. Lì ha voluto mostrarsi visibilmente, e oggi vuole rallegrarsi nel santuario ritrovato che si è guadagnato e al quale Gesù, come Uomo, ha mostrato la via. La vita che è sorta vuol rivelarsi in coloro che la cercano, affinché questa vita che è sorta, possa unirsi in una grande vita, e noi comprendiamo di trovarci di fronte a grandi forze, quelle forze dello spirito del mondo e quelle forze dello Spirito di Dio, quelle forze dell’amor proprio e quelle dell’amore disinteressato.

2. E gli occhi si alzano certamente al Cielo e gridano aiuto. E come un giorno il nostro Salvatore Gesù disse: «il Mio Regno non è di questo mondo», allora Egli non può nemmeno inviare le Sue sante forze su questa Terra.

3. Egli poteva solo mostrarci ‘la via’ per condurci alle sante forze.

4. Il Salvatore parla nel mio cuore: «O figli Miei, se con la Mia Divinità volessi aiutarvi a trasformare la vostra Terra, profanerei il Divino nel vostro petto. E per questo colgo ogni occasione in cui posso aver cura dei Miei figlioletti».

*

Continua il fratello Georg:

5. Quando oggi ho aperto gli occhi, ricordo di non essermi mai sentito così debole come in questa notte (dopo la straordinaria esperienza durante la celebrazione della Comunione della sera precedente), e non appena ho mangiato qualcosa per rafforzarmi, sono ricorso al libro “Il Governo della famiglia di Dio”, e in esso mi è diventato chiaro il perché di quella debolezza che doveva essere presente in me[10].

6. Ogni forza deve essere preceduta da una debolezza, affinché il Suo Amore diventi in noi tanto più potente e forte. E così è stato il caso anche con me. Non avrei mai potuto sentire questo meraviglioso rafforzamento se prima non mi fossi trovato in una così grande debolezza. C'è ancora una Parola di Dio su questa Terra, ed è quella che il Salvatore ha messo nelle Nuove Rivelazioni, affinché la vita possa parlare da ogni bocca. Perché la Sua Parola rimane eternamente solo la via, e chi cammina su questa via e in tal modo ha scelto la Parola come meta, troverà la Parola anche dentro di sé come l’eterno santuario. Egli ci ha chiamati tutti insieme (qui a Reutlingen), affinché la nostra salvezza non consista nella salvezza che viene a noi, ma che la salvezza consista piuttosto che venga da noi!

7. Se prendiamo la vita dalla bocca del Salvatore, essa resta una vita estranea, e le potenze inferiori non la riconoscono come tale.

8. Ma se la vita è diventata nostra proprietà (come Vita di Dio), allora le potenze oscure si inchinano nella massima riverenza davanti a questa vita risvegliata. Io servo affinché la vita che ho trovato diventi vostra, e così facendo libero le vostre forze vitali che erano legate. Piccolo è il seme, ma grande è il frutto che si sviluppa dalla benedizione.

9. Una volta il compito di essere un servitore di Dio mi sembrava troppo grande, allora l'eterno Amore rispose nel mio cuore: «Tu stai davanti a piccole schiere, ma i tuoi ascoltatori che hanno accolto la Mia Parola vivente, staranno davanti ai popoli!». Voglio parlare molto lentamente, in modo che le parole non scorrano veloci, affinché queste parole diventino la nostra consapevolezza divina, così che finalmente diventi luce. Nella nostra più profonda vita interiore, noi siamo puramente divini, se non fossimo puramente divini, la nostra vita fisica non ci sarebbe tolta, il Sole non tramonterebbe, neanche la rosa appassirebbe. Siamo messi in questo mondo esteriore affinché ci sia la possibilità di poter cercare una vita superiore. Gli stimoli esteriori sono solo tentazioni, affinché gli uomini non trovino più nessun compiacimento nel mondo, e il loro amore si rivolga sempre di più al Signore. Vedere il Padre non significa guardarLo negli occhi come si guardano due persone, vedere il Padre significa che il Padre di quando in quando apre tutto il Suo amorevole cuore al figlio, in modo che il debole amore del figlio si riempia di nuova forza dal cuore del Padre, così da salire la scala fino alla sua perfezione. – Il nostro futuro è Gesù!

10. Gesù, infatti, è la perfezione di ogni individuo. Egli ci lascia vedere questo futuro affinché ogni individuo cooperi in questo meraviglioso futuro divino. Perché Egli insegna a Suo figlio l’amore per i nemici? Affinché Suo figlio possa trovare il Divino attraverso l'amore del nemico. Il nemico è solo una pietra di prova e un aiuto per il raggiungimento della Divinità (la somiglianza con Dio), in modo che il figlio possa riportare a casa la corona e deporla ai piedi del suo Creatore. Il momento più bello nella nostra vita, cioè nella vita di coloro che amano il Padre, è la morte, poiché attraverso di essa si varca la soglia per l’eterna casa del Padre. La morte del corpo non è una morte, ma solo un completo risveglio del nostro spirito per la vita eterna. Lui soltanto è questa vita più vera. Questo è il momento in cui la morte non ha più il pungiglione (I Cor. 15,55), ovvero, dove non c'è più nulla per cui morire. Chi non ama il suo prossimo, è impossibile che possa avere un'immagine chiara del suo Dio!

11. Chi è capace di subordinare la propria vita in ogni situazione della stessa, nessuna tempesta potrà agitare il bacino della sua anima. Se l'acqua è limpida e quieta, offre una chiara immagine del Sole, mentre un'acqua agitata offre solo un'immagine distorta. – La quiete dell’anima è possibile solo attraverso la Vita di Dio fatta propria.

12. Se vogliamo diventare amore, come il Padre è diventato Amore (in Gesù di Nazareth), allora noi siamo i liberatori di tutte le forze vincolate dell’intera Infinità!

13. Lui, il Grande, che ci ha chiamato “figli”, ci ha anche dato un lavoro da figli. E un Padre onni amorevole prenderà su di Sé, sempre, il lavoro più pesante, e concederà ai Suoi figli il lavoro più bello. E Lui ci ha dato il lavoro più bello, ed ha preso su di Sé il lavoro più pesante. E questa è stata la morte sulla croce più vergognosa e più dolorosa, sul Golgota.

14. Se Egli fosse visibile in mezzo a noi, il timore riverenziale dinanzi a Lui ci paralizzerebbe. Così Egli viene a noi velato da una nuvola, per servirci nel più grande amore e umiltà, perché non vuole vedere Suo figlio ai Suoi Piedi, ma al Suo Petto.

15. E se siamo diventati completamente ‘amore’, allora niente più ci separerà da Lui.

16. Di buon mattino, Gotthold (Z.) mi ha portato questa stupenda rosa e come mi è venuto in mente che oggi l’avrei indossata con lo spillo, il Padre Celeste mi ha detto: «Adornati con questa rosa e invita le Mie spose

17. Invitare, significa: illuminare ancora una volta il grande cammino e la meta. E ‘venire’ significa: che allora la tavola è pronta! Questa è la Sua Santa Vita su questa Terra, Vita che ritorna e sorge nel cuore del figlio. Allora a Lui è riuscito di trovare il Suo eterno Santuario sul gradino più lontano; poi, tutti gli angeli creati si sentiranno attratti sull’alto gradino di Dio.

18. E quando nella Sacra Scrittura (Mt. 13,31) nella parabola del granellino di senape si dice: «che gli uccelli sotto il cielo verranno e dimoreranno tra i suoi rami», così sotto ‘il vecchio cielo’ s’intende il cielo creato dalla Parola onnipotente di Dio, e sotto ‘gli uccelli’ s’intendono gli angeli creati dalla stessa Parola.

19. Cos'è l'anima? L’anima sono io! – Cos’è il mio corpo? Il mio corpo è il rivestimento materiale del mio io. – Chi sostiene il mio corpo? L’Ordine eterno di Dio! Da quest’Ordine non possiamo uscire. Dio è Amore. L'Amore è Vita, e la vita ci è data per diventare una cosa sola con l'Amore.

20. Se l'Amore dimora in noi, noi portiamo il corpo. Non è lui che porta noi.

21. E se io porto il corpo, lo porto anche dall’altra parte, nel Regno della Luce.

22. Questa è l'ultima morte che l'amore abolisce.

23. Le debolezze e le infermità sono il regolatore per non dilettarsi troppo nel mondo esteriore, ma piuttosto, per collegarsi con Colui attraverso il Quale il mondo esteriore è venuto all'esistenza. Gesù non poteva parlare così chiaramente come adesso, Egli poteva solo accennare. Non espresse forse le parole: «I Miei veri discepoli faranno veramente cose più grandi di quelle che ho fatto Io!»

24. Come Gesù, in quanto Dio, si è fatto mediatore per i figli, così anche i figli che ne derivano diventeranno mediatori per coloro che ancora non lo sono. Non dobbiamo dire: d'ora in poi questo grande evento dovrà indurmi a seguire le Sue vie. Piuttosto, dobbiamo dire: per amor Suo voglio seguire le Sue vie. Una persona timorata che si costringe alle Sue leggi, non è libera, mentre un peccatore è una persona libera. La vita che ci attira al Padre deve essere un santo desiderio. E Colui che dimora in mezzo ai Suoi figli non vuole attirarli, ma solo attrarli dolcemente. Io non sono mai stato così stanco come sono stato questa notte a letto. E quando ho provato ad alzarmi, i miei piedi non mi sostenevano. Non riuscivo a esercitare il controllo sul mio corpo. Mi sentivo come se dovessi separarmi da questa Terra. E ora mi vedete fresco e rinvigorito davanti a voi. Per me, non c’è più nessun giorno in questa vita in cui possa dire di potermi riposare un momento. E lo stesso vale anche per questa casa di campagna. Essa si è completamente consumata con la sua grande amorevole attività.

25. E così come Adamo fu rafforzato dall'amore dei suoi figli, ora anch’io mi sento come un giovanotto di 16 anni[11].

26. Ma non vi dico questo per splendere dinanzi a voi o per offrirvi uno spettacolo; piuttosto, ve lo dico perché vengo da voi come una guida per la sposa per attirare le spose, dove possono arrestare, con le loro forze (dell’amore) diventate libere, i poteri inferiori nel loro operato. Quando un giorno il Salvatore richiamò l'attenzione dei Suoi discepoli sui venienti grandi avvenimenti mondiali, essi Gli chiesero: «Signore, quando verrà l'ora?». Ed Egli rispose loro: «Di quel giorno e di quell’ora nessuno sa, nemmeno gli angeli nel Cielo, ma solo il Padre Mio» (Mt. 24,36). Ma allora, quand'è la santa ora per il Padre? – Quando il figlio apre il suo cuore al Padre! Il figlio dispone il Padre, ma non ogni figlio, ma solo il figlio che è diventato un essere soltanto con il sangue di Gesù.

27. All'Amore è riuscito di squarciare la notte. Voci sante risuonano da molto lontano, dalla grande casa del Padre. Queste voci annunciano che Adamo dimora qui in mezzo a noi nella più profonda riverenza.

28. Questa è una storia che risale a 30 anni fa. A quel tempo conobbi un amico. Un amico che aveva le mie stesse idee. Questi portò un terzo amico, e il terzo amico ne portò un quarto. E quando fummo in dieci, io diventai un uomo completamente confuso. Una volta dovevo leggere ad alta voce, ma per puro tremore non riuscivo più a leggere. Poi, dopo un po’ mi tornava la forza di rivelare il mio io interiore, ma se venivano altri fratelli, già mi allarmavo.

29. Un giorno il Padre Celeste mi mostrò un'immagine: Adamo piangeva amaramente. – E mentre lo vedevo così, ed ero toccato dal suo pianto, mi si affiancò un giovane stupendo e disse rivolto ad Adamo: «Non piangere per quello che abbiamo perso». E poi il meraviglioso giovane si rivolse a me, pur continuando a parlare ad Adamo: «Piangi piuttosto per quello che abbiamo trovato

30. Se nell'Apocalisse di Giovanni si dice: «E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi» (Ap. 21,4), ciò significa: attraverso lo sgorgante amore dei Suoi figli.

31. Nell’amore per i nemici sta già la redenzione, e attraverso il grande raggio di luce che adesso penetra fuori, la vita su questa Terra è diventata proprietà.

32. Se non fossi diventato tanto debole, come avrei potuto ancora una volta apprezzare così tanto la vita piena di grazia del Padre mio, così che la mia forza diventasse una santa forza per i vostri cuori?

33. Il Padre Celeste ora parla nel mio cuore: «Figli! Ho bisogno di voi. Il tempo e l'ora sono qui. Tutto è pronto. Venite a Me! – Amen

*

Continua il fratello Georg:

34. O voi, poveri, rallegratevi, ma potete farlo solo con un'eco. Questa testimonianza non si basa più sulla fede. Gridate con me, o voi poveri, rallegratevi, perché queste sono forze di luce che spettano alle potenze oscure. Infatti, voi siete poveri per accogliere tanta più forza. Rallegratevi voi deboli, voi siete deboli per conseguire tanta più forza.

35. Rallegratevi, voi che siete tristi, perché siete tristi per diventare tanto più gioiosi. Rallegratevi voi assetati, poiché siete assetati per essere appagati ancora di più. Perfino voi, spiriti ciechi, siete ciechi per ricevere tanta più luce. Vedete, il Signore ha fatto la notte affinché essa sentisse il bisogno del giorno.

36. Oh, tu, mistero del peccato! Se l'amore non riesce ad accendere il fuoco, allora, quando l’uomo cade, è sempre l’amore che risveglia il desiderio di potersi rialzare dalla caduta. L'intero cosmo è pieno di meravigliosi angeli di luce, ma anche la grande tenebra è presente. E Gesù Emmanuel ci ha invitati al grande banchetto. Siate felici, ultra felici quando il Signore può togliervi qualcosa, perché dopo lo riceverete infinitamente di più dalla mano del Suo grande Amore paterno. Anche noi stiamo davanti ai figli della sera, anche noi lasciamo che Asmahael[12], l'amorevolissimo Padre santo, vada avanti. Quanto più grande è il Suo Nome in noi, tanto più grande e meraviglioso Egli è per tutti i popoli dell'infinità. E a questo punto mi sento in dovere di esprimere la mia più profonda gratitudine agli abitanti della casa di campagna. E ringrazio anche tutti voi, fratelli e sorelle. E se il vostro cuore non si fosse aperto e non ci fosse stato un così grande desiderio per questa vita, non si sarebbe potuto aprire per il servitore, un paradiso così meraviglioso, ed egli non sarebbe potuto diventare così felice.

37. E posso dirvi che sono di nuovo in salute! Alleluia! Amen!

38. I santi angeli sono in mezzo a voi e vi adornano.

39. In chiusura, la signora, Mazur ha cantato l’inno: “I Cieli lodano la gloria dell'Eterno” – e inoltre, un altro inno: “Ecco, Egli ti sta già aspettando”.

*

[indice]

 

Domenica

di sera – 23 agosto 1936

Parla il fratello Georg:

40. Per collaborare alla Sua opera, ci vuole molta abnegazione, molto amore e indulgenza, per mantenere i fratelli e le sorelle risvegliati sulla via, e spesso dobbiamo prendere molto su noi stessi, e questo è spesso un segreto, perché di solito dobbiamo soffrire. Il Suo Amore è il punto focale dei Suoi figli, ma man mano che i figli diventano sempre più maturi, Egli si lascia sempre più cercare, e ci vogliono solo i tratti caratteriali di un vero figlio di Dio: pazienza, indulgenza e misericordia. La somiglianza del figlio con il Padre Celeste è per Lui la cosa più alta. Da Lui sono provenuti tutti i soli e tutti i mondi, grandi e piccoli. Cosa c'è ora di più: tutti i soli, o l'amore?

41. C'è vita santa quando l'amore filiale chiama il Padre. Con gioia Egli lascia tutte le Sue magnificenze quando questo amore filiale chiama. O dolce amore, quanto è meraviglioso sottomettere la mia vita alla corona della vita.

*

Parla il Salvatore:

42. «Amore filiale! – Amore filiale! – La via santificata che porta alla Mia felicità paterna! O amati, col cuore pieno di gratitudine M’inchino in quest'ora, in quest'ora santa.

43. La Mia chiamata alla grande cena non è stata vana. – Tutto è vivente intorno a voi, poiché vedete, l’amore filiale forma la Mia immagine, come il Mio ritorno per tutto il perduto.

44. O Miei amati, con santa forza devo mitigare la potenza del Mio Amore, affinché non prorompa nel Suo santissimo impulso di stringere il figlio al petto. Voi direte: “O Padre Santo, perché reprimi il Tuo Santo Amore?”. Ecco, reprimo il Mio Santo Amore perché vi ho provvisti con la Mia Vita e vi ho spianato la via come Uomo, attraverso cui questa Santa Vita, come ha trasfigurato Me, quale vostro fratello Gesù, può trasfigurare anche voi e trasformarvi nel Divino, affinché poi, due esseri divini si possano guardare negli occhi.

45. Con il Mio primo grande ritorno, ogni uomo poteva guardarMi negli occhi, ma pochi Mi hanno riconosciuto.

46. Come Gesù risorto, il Mio tempo sarà giunto solo quando anche voi, Miei amati figli, sarete risorti. Se in questo momento non volessi reprimere il Mio Amore e lo lasciassi esprimere, allora sarei nelle vostre più immediate vicinanze come santo Amore. Tuttavia, con il cuore, altrimenti il Mio ardore e la potenza del Mio Amore vi dissolverebbero.

47. Per questo la Mia Sapienza divina deve aspettare, finché la Mia Vita sarà diventata vostra, e arriverà l'ora in cui potrò aprire ai Miei il Mio Cuore traboccante. Dove potrò dir loro: ebbene, figlioli, questa vita è diventata vostra proprietà, il che aprirà il Mio Santo Petto.

48. Comprendete voi, adesso, il Mio reprimere? Percepite adesso anche la Mia visione? O figli, Io sono la Pazienza Stessa! Ho dovuto aspettare davvero eternità, eternità sono trascorse prima che l’uomo si elevasse alla ricettività della Mia Verità, finché non è diventato maturo per la Mia Umanizzazione, e da lì, fino a quando ha trovato il collegamento attraverso la Mia servente Vita di Gesù con la Sua vita Divina, ed ha percepito il Mio linguaggio nel cuore.

49. Il grande giorno che l'amore filiale Mi ha preparato, è annotato per l’eternità dell’eternità.

*

Il fratello Georg in tono molto paterno e gentile, esprime l'Amore del Padre:

50. «Perché il lungo cammino che porta a Me è così breve? O figli, venite tutti, tutto è pronto! In quest'ora santa lasciatevi infiammare ancora una volta dalla Mia Grazia verso di voi, certamente per chiamarMi “il caro Gesù”, e lasciate da parte ogni conoscenza, se non ne avete bisogno per rendere più facile il cammino al vostro prossimo. Io sono Colui che sa tutto, sono il Creatore e anche il Legislatore che, secondo la misura dell'amore che il figlio ha fatto propria, apre l’occhio anche al figlio, nella Mia grande Creazione, nel Mio laboratorio, dove opero come Creatore. Tutta la Mia forza che ha creato ogni cosa, è radicata in Me. Se non Mi fossi lasciato guidare dall'Amore, avrei perso tutto già da lungo tempo. Quindi, Io sono l'Amore e anche la Pazienza che sa aspettare, e poiché chi aspetta è anche un desideroso, la pazienza lotta con il desiderio e rafforza il desiderio con la dolce speranza: “Ho già dei figli!”, ma figli che il Mio Spirito potrebbe trasfigurare, attraverso cui il Mio ritorno può aver luogo, è difficile anche per Me, se devo consolare continuamente i Miei cari figli. Se per Me è la cosa più bella poterMi unire a voi, lo è anche per voi. Nondimeno, devo consolarvi sempre, affinché la Mia Forza sia potente nei deboli.

51. Da questo grande giorno in cui ci siamo così avvicinati, voglio abbreviare la vostra via per quanto è possibile, e sarà senza danno per la vostra anima. Amen!

52. I santi angeli stanno davanti al Mio trono e pregano: "Oh, non possiamo mettere il nostro servizio a disposizione dei Tuoi figli, non possiamo servire i Tuoi figli affinché non si fermino neanche sul sentiero abbreviato?"

53. Abbreviare, infatti, significa: esigere da voi che la Mia e la vostra Vita Divina guadagni spazio nella vostra anima. In questa breve via che porta a Me, Io non posso essere una Guida, ma solo un Guardiano, affinché la vostra vita sia preminente. Ho dovuto sottometterMi a tutta la vita dei Miei figli creati, e questo ho potuto farlo solo quando il Padre Mio, la Mia Vita Divina, mi lasciò completamente solo, e poté accogliere con soddisfazione la Mia Vita Divina solo quando mi colpì il mattino di Pasqua. Tutti voi avete una parte nel Mio incommensurabile Amore come esseri umani, ma avete solo quella parte nel Mio Spirito paterno che ha potuto entrare in voi nel più santo sacrificio del vostro io. Ora vi ho mostrato la via, non guardate il mondo, guardate solo la vostra meta. Non siate abitanti di questo mondo, procedete solo attraverso questo mondo per aiutarlo e per salvaguardare la vostra discendenza divina, quali Miei figli santi. Questo è il saluto del Padre vostro, Santo, che desidera fondersi con Suo figlio. Ora vogliamo vedere chi per primo è con Me. – Amen!

54. I Miei santi angeli promettono di aiutarvi nel vostro Cielo».

 

*  *  *

 

[indice]

 

۞

Decimo giorno

 

Lunedì

(nella casa di campagna)

24 agosto 1936

1. I fratelli siedono immersi in silenziosa devozione, aspettando le parole di Georg:

*

Parla il Fratello Georg:

2. Nell’ultima meditazione ho trascorso un quarto d'ora con Maria, e in ciò che le accadeva lì attorno. Fino a quando qualcuno è ancora impulsivo, esistono in lui delle sostanze sempre consumanti. Solo quando il fuoco non contiene più alcuna sostanza consumante, non subentra più nessuna combustione.

3. A volte dobbiamo essere impulsivi quando deponiamo una testimonianza per il nostro Salvatore, ma non dobbiamo esserlo nei nostri scopi più elevati. Se usciamo dalla Vita di Gesù, diventiamo incomprensibili per il mondo che ci circonda, e in cosa consiste poi il Regno dei Cieli? Solo nel fatto che si può aiutare anche i più lontani. E lo si può fare solo assoggettando la propria volontà all’altro, cioè sottomettendo se stesso alla visione della vita dell’altro.

4. E poi, in cosa consiste la perfezione?

5. La perfezione consiste nel camminare completamente con Gesù.

6. Una persona che è nella perfezione non ha l’aria di vantarsi delle proprie forze superiori. L'unico desiderio che predomina in lui è quello di mettere le proprie forze al servizio dell'Amore di Gesù. Le persone che fanno questo, diventano quindi le più solide fondamenta dello Stato e le colonne della Chiesa. Se qualcosa mi separa ancora da un fratello smarrito, non sono ancora un seguace di Gesù.

7. Una volta il fratello in spirito Otto Hillig ricevette una parola dal Padre: «Tu Mi hai costruito una chiesetta. Mi adori avendoMi costruito una chiesetta. Però sta attento che questa non ti diventi più cara di Me!». – La chiesetta erano le sue poesie.

8. Ogni dono è solo una pietra di paragone per un dono ancora più alto.

9. La Sua venuta deve essere un riecheggiare; la Sua venuta deve essere un ritrovamento della Sua Vita nel figlio Suo.

10. Con la nostra subordinazione alla vita, lo Spirito di Dio genera in noi un uomo nuovo. Se si versa acqua nel vino, rimane annacquato. Il vino è la vita spirituale, e l'acqua rappresenta le nostre azioni.

11. I figli di Dio non parlano di un Cielo in un tempo lontano, ma ci mostrano un Cielo in cui possiamo entrare già adesso, poiché la nostra vita, sebbene sia una lotta, alla fine deve essere anche una gioia. E ci si deve sentire dappertutto al posto giusto.

12. Una volta, all’ora di pranzo, ho consegnato tutto me stesso al Padre Celeste. E dopo, cosa non ho vissuto quando mi sono steso tranquillo al letto. Allora un torrente a iniziato a scorrere dentro di me, partendo dal centro del mio cuore, come dell’acqua calda, e tutto il mio io si era riscaldato. Se gli uomini sapessero che la Sorgente della salvezza giace nascosta nel loro cuore!

13. Essa, comunque, non scorre, perché è ostruita dai sentimenti umani.

14. Chi non attende la salvezza con tranquilla umiltà, non la troverà.

*

Al fratello Georg viene posta la domanda: “Da dove Gesù ha preso la Sua anima?”

15. (Risponde Georg): Dio è da eternità in eternità, ed è disceso su questa Terra con la consapevolezza del proprio Io, ma senza un atomo della Sua potenza. Ed ha camminato attraverso i mondi della conoscenza, e tutto si appellava a Lui, l'alto e il basso, il bello e il brutto. E non si è appellato a tutte quelle voci che cercavano di ottenere qualcosa, che Lo lodavano e Lo glorificavano. Egli li ha solo attraversati. Questo era il concetto (risposta) da dove Egli prese la Sua Anima.

16. Oggi, per il congedo, qui nella vostra casa, lasciate passare ancora una volta davanti alla vostra anima tutto il pane della grazia che qui vi è stato concesso di godere. Come ho già detto, la cosa più grande per il Padre Celeste è quando può riunirsi con Suo figlio.

17. E la via che io vi mostro, è la più breve per raggiungere questa meta superiore.

18. Tuttavia, quando padre e figlio sono riuniti, allora né padre né figlio vogliono godere solo per se stessi di queste beatitudini, ma vogliono condividerle con le altre creature che ancora non le conoscono. Se il figlio riesce ancora a umiliarsi davanti al più umile di tutti, allora da ciò emerge la radice del potere più alto, e la sala del trono dell’eterno Amore non è più chiusa e si aprono porte e finestre.

19. Allora anche i più poveri potranno deliziarsi alla luce di questo eterno Sole.

20. In noi abbiamo certamente il grande desiderio di diventare con Lui una cosa sola, ma ancora non abbiamo in noi il desiderio divino di voler servire tutti. Solo sulla Terra c’è la possibilità di unire le profondità più basse con le altezze più alte, poiché abbiamo il corpo come interprete delle profondità. Solo la misericordia può rendere possibile che una luce torni a splendere nelle nostre tenebre. – Qui su questa Terra, l'uomo ha una vita molto dotata, attraverso la quale la Vita di Dio diventa per lui un’idea, e allo stesso tempo, c’è la possibilità di unire il suo io lasciato libero con questa idea. E se siamo uniti a questa idea, allora gli opposti ci vengono posti davanti agli occhi attraverso la carne, in modo da poterli superare e toglierli dalla via, la via che porta al nostro Salvatore.

21. Come il nostro amore era qui sulla Terra, così era anche la nostra conoscenza spirituale.

22. Nell’aldilà possiamo salire solo di gradino in gradino. Qui nel nostro corpo sono rinchiusi tutti i gradini.

23. Non dobbiamo camminare sulla Terra come creature, dobbiamo camminare come figli di Dio!

24. E quando stabilisco tutte le mie azioni dal Suo esempio, allora non cammino come una creatura, ma come un figlio di Dio. Egli troneggia come Re e Creatore su tutta l'infinità, finché il figlio raggiungerà la maggiore età. E questo è poi il Sabato del Signore.

25. ‘Sabato’ significa: «Non ho più nulla, ho dato tutto a Mio figlio. Ora posso riposare, poiché ciò che fa adesso Mio figlio è completamente nel Mio Ordine».

26. Finché esiste la Creazione materiale, il Padre è vincolato alla santa Legge, e il Figlio risorto accorcia al Padre gli sviluppi eterni, come un giorno il Padre ha fatto con il Figlio.

27. ‘Amore’ significa: avere ancora qualcosa per gli altri.

28. E dove s’impara questo? S’impara alla scuola dell'umiltà. Se Egli non fosse umile, se non fosse Amore, da Lui non sarebbe venuta fuori una Creazione così meravigliosa. E l'albero della Creazione non vuol produrre nient’altro che i frutti di questa Terra.

29. Quando nella Sacra Scrittura si dice che un giorno il Salvatore verrà per giudicare il mondo, questo significa che Egli vuole ordinare il mondo. E quando dice che il libro è aperto, si riferisce allo sviluppo del mondo. Il giudizio potrà essere tenuto solo quando è sorto l’amore. Ogni uomo deve prima riconoscere innanzitutto che si è allontanato da Dio.

30. Allora il giudizio non avrà più nessun potere, poiché poi «l'Agnello siede sul trono».

31. Con l'umiltà, la porta del Suo regno diventa com’è la nostra idea. Senza l’umiltà la porta è così piena di splendore e magnificenza, che non possiamo passare attraverso questo grande mare di luce. Il Padre Celeste nostro brama raggiungere questa meta con molta più forza di noi uomini.

32. Il mio preferito modo di pensare deve essere questo: “Padre, non come voglio io, ma come vuoi Tu!”

33. Una volta potrebbe venirmi il pensiero: perché non conosco esattamente la volontà del Padre mio? Perché non c’è ancora il giusto amore. Perché dove c’è il giusto amore, c’è anche la giusta conoscenza.

34. La vera sposa subordina il suo desiderio al suo amore. Se mi attira il desiderio e non l'amore, allora avrò ancora desiderio anche al suo petto.

35. Il desiderio parte sempre dalla nostra vita.

36. Con il Suo grande, incommensurabile Amore e Umiltà, non possiamo comunque dimenticare che Egli è santo, e che i Suoi santi e potenti angeli s’inchinano pieni di riverenza dinanzi a Lui. E noi siamo sulla via per trovarLo come nostra proprietà.

37. Una volta, tornando a casa da Berlino, ebbi un'esperienza spirituale: osservavo nello spirito il cielo stellato. All'improvviso le stelle si diressero tutte verso di me. Un esercito di stelle dopo l'altro passò davanti ai miei occhi. E tra loro c’erano alcune stelle che non abbiamo ancora mai visto da questa Terra. E quando questi eserciti di stelle furono passati, mi divenne visibile un altro nuovo cielo. E si vedevano globi involucro su globi involucro, e ogni globo involucro era solo un piccolo puntino.

38. E mentre questo gran numero d’incommensurabili mondi passavano tutti davanti ai miei occhi, una voce parlò in me: «Cos'è più grande: il tuo occhio, o ciò che è passato davanti al tuo occhio?.» – E allora dovetti riconoscere che il mio occhio era più grande. Allora la voce continuò a parlare: «Ed è per questo che l’intera Creazione non può riportarti al Padre». – Quando questa visione finì, innumerevoli schiere di santi angeli mi passarono davanti, e allora la voce mi disse di nuovo: «Sei tu sazio? Sei soddisfatto dei portatori di tutta la Vita di Dio?». – Io risposi: "No!"

39. E quando tutto questo finì, il Padre Celeste si avvicinò a me e, senza dire una parola, puntò il dito sul mio cuore.

40. Io Gli dissi: "Mio Salvatore, perché non parli?". – Egli rispose: «È passato il tempo in cui parlavo ai Miei figli attraverso la Parola. D'ora in poi parlerò attraverso la loro vita santa!»

41. Perfino il concetto più elevato non incontra ancora la santa volontà dell'Eterno Amore. Tutta la nostra vita terrena, tutta la nostra scuola, ci insegna una sola cosa: l'umiltà!

42. Le acque primordiali mormorano, anche il nostro Padre santo dice che mormorano. Eternità si ripetono. Prima che la Creazione fosse, come mormoravano le acque dell’eterno Amore. Esse continuano a mormorare, i miei orecchi le sentono.

*

Parla il Salvatore:

43. «O Miei amati, sfuggiti! Non vi ho creati Io? Eppure voi Mi siete sfuggiti non appena il Mio Amore Mi ha sopraffatto. Dal centro del Mio Cuore, dove il Mio Io era sciolto, voi siete sfuggiti. Perciò non posso neanche venire a riprendervi. Ecco perché ho potuto solo incarnare il Santo Amore come Gesù, la Patria originaria della vostra vita, per diventare una ‘Porta’ che conduce alla Patria originaria dei Miei amati, i quali Mi restituiscono la Mia Vita, il centro della Mia Vita. Non potevo fare altrimenti, dovevo diventare Uomo.

44. Il Padre Mio (il Divino Amore) non poteva destinarMi altrimenti, che andare alla morte per voi e tacere fino al ritorno della Mia Vita.

45. O Miei cari, solo il santo Amore può afferrare questo, e questo santo Amore vi saluta ancora una volta in questo momento e vi augura un rapido ritorno a casa. Infatti, vedete, la vostra vita è il centro della Mia Vita. Con quale forza vi devo portare a casa? Posso tuttavia, condurvi a casa, solo con la vostra stessa vita. Dove la vostra vita si ritrova nell'umiltà, lì c’è già la forza che vi riporta a casa. Il Padre Santo, il vostro Padre Santo, l'eterno Amore che è diventato vostro servitore fino al vostro perfezionamento, dice: “La Mia gioia e gli imponenti canti di lode dei Miei angeli, travolge il giubilo nella grande casa del Padre. Venite molto presto a casa!” – Amen!»

*

46. I fratelli hanno cantato l’inno numero 568 dal libro ‘Inni del Regno’: “Quando batte l'ora, e quando posso andare? A casa, oh, solo a casa. A casa, oh, solo a casa! Vorrei vedere volentieri il mio Salvatore in Cielo”.

*

Continua il fratello Georg:

47. O fratelli e sorelle del mio cuore, quale conclusione piena di grazie, oggi qui nella casa di campagna. Oh, quale conclusione piena di grazie!

48. L'uomo viene catturato da ogni cosa, se a queste è attaccato il suo cuore, e se si tratta dei più meravigliosi mondi solari, quando vi entra, questi diventano per lui una prigione.

*

49. Alla fine, il fratello Max Roth canta i due inni “La campanella di Sion” e “Rimani a Me fedele”.

*

Il fratello Georg:

50. Con l'incarnazione di Gesù, l’ultimo è diventato il primo. Se il mondo conoscesse il Padre nostro come Lo conosciamo noi, tutto s’inchinerebbe dinanzi a Lui. La perfezione è già qui, poiché il figlio non vede più nulla che possa separarlo dal Creatore. Quando il Suo Nome sarà rivelato attraverso i Suoi figli, allora tutti s’inchineranno dinanzi a Lui e tutti saranno portati a casa attraverso i Suoi figli. Amen!

51. E così si concludono le ore benedette nella casa di campagna/Reutlingen.

 

*  *  *

 

[indice]

 

۞

Undicesimo giorno

 

Martedì

(a casa del fratello Ludwig Götz, Esslingen)

25 agosto 1936

1. In un frutteto abbastanza scosceso situato verso l’alto dietro la casa, si trova un pergolato solidamente costruito circondato da tralci. Verso sera alcuni fratelli e sorelle si sono radunati sotto il pergolato. La sorella Marta ha portato un piccolo cesto pieno di buon pane svevo fatto in casa e, oltre a questo, una brocca di terracotta con vino non fermentato[13], servito in boccali di vetro. È stata una serata meravigliosa. Il Sole, attraverso gli alberi, splendeva lievemente scaldante. – Gli uccellini cinguettavano dolcemente tra i rami degli alberi. Le api ronzavano operose intorno a noi, poiché il fratello nostro Ludwig è anche un bravo apicoltore, e un simpatico gattino bianco si trastullava al parapetto di legno del pergolato. Un uccello che si nutriva di ghiande emise il suo richiamo, chiaro e penetrante.

*

Parla il nostro intimo amato Salvatore:

2. «Santa pace sia con voi! Non è un caso che vi riunisce qui. Il Mio santo impulso d'Amore, come Gesù Cristo, vi riunisce qui e il vostro amore vi attira a Me, affinché Io, evitato da tutto il mondo, possa trovare un seme nel centro della vostra vita, così che la Mia Parola di redenzione dalla croce possa includere ogni vita e andare verso il compimento.

3. Se ho dei figli che Mi aprono il loro cuore (aprire il cuore significa accogliere il Mio Amore) e dove dimora il Mio Amore, lì dimoro anch'Io. Da lì, poi, vengono fuori le Mie sante parole: “Amatevi gli uni gli altri come Io ho amato voi e servitevi come ho servito voi”. Non escludete il vostro nemico, poiché anche lui è vostro fratello e vostra sorella, affinché il vostro amore sia anche il Mio, in modo che il Mio Regno venga sempre più vicino.

4. A ciascun abitante di questa Terra ho dato la libera volontà, e attraverso la sua libera volontà egli attira nella sua sfera vitale delle forze, sia perfette come anche imperfette. Lo spirito delle forze imperfette è sempre "lotta e combattimento" e lo spirito delle forze perfette dell’amore è “riconciliazione e pace”.

5. Se sulla Terra ci fossero solo delle forze non redente, allora la via che porta a Me passerebbe attraverso difficili lotte. Se invece ho dei figli umani che non solo ascoltano la Mia Parola, ma si sforzano anche di adempierla, e il cui amore si estende a tutti gli smarriti e alle forze inquiete, allora troverò una via dall’Amore. In tal caso, infatti, sono Io che sono diventato un Signore attraverso la proprietà della Mia Vita, che i Miei figli hanno ottenuto per se stessi, diventando così, anche proprietà della Terra. ApriteMi tutti il vostro cuore! Il Mio Nome è grande solo quando è riuscito a innalzare la vostra vita al di sopra di ogni vita. Io non voglio lodi e gloria, tutta la Mia Creazione è un unico inno di lode. – Voglio la salvezza di Mio figlio e la salvezza della Mia Terra!

6. Vengo perciò a tenere con voi la Comunione, per rivelarvi il Mio santo desiderio. Vi chiamo ‘figli Miei’ affinché vi diventino consapevoli le forze per aiutare i Miei figli smarriti, e in tal modo abbreviarMi la via dolorosa verso tutti coloro che sono più lontani».

*

Rivolgendosi al fratello Ludwig:

«Ti ho benedetto e continuo a benedirti! E a voi tutti, vi prego per la collaborazione dal Mio Amore per Gesù. In primo luogo dovete lavorare sul vostro stesso io, come anch’Io, da Uomo, ho lavorato su Me Stesso fino al Mio trentesimo anno di vita, sottomettendo la Mia Vita di Gesù al Padre, affinché il Padre potesse congiungere il Mio Spirito Divino con la Mia Vita e potesse risplendere attraverso la Mia intera Vita di Gesù, in modo da poter aprire una via breve e purissima per il ritorno dei figli smarriti al Padre loro, poiché Io sono Santo, e anche voi dovete diventarlo.

7. Io sono il Creatore di tutto l’esistente, e anche voi dovete creare con Me e da Me. Nessun angelo ha la possibilità di diventare una cosa sola con la Mia Santa Vita, come lo potete voi, figli Miei di questa Terra. Perciò, amatevi e servitevi! Guardate Me, affinché trovi molti aiutanti per la Mia opera di redenzione. – Voi eravate prima che il Cielo e la Terra fossero, e lo sarete!

8. Quando il corpo di carne cadrà, entrerete nel regno e sul gradino che corrisponde alla vostra vita. E sarete ancora lì quando un giorno i mondi meravigliosi si saranno dissolti nello spazio infinito. Lì, nella vostra esistenza non vincolata, valuterete dapprima il dono di grazia di poter camminare sulla Terra dove ha camminato il vostro Dio. Percorrerete le Sue vie, quelle che un giorno hanno attraversato i Suoi piedi e poter considerare la Sua Santa Vita come la Propria, non accettata per forza, ma solo offerta dal Mio santo Amore.

9. Per Me non c'è niente di più santo, niente di più grande, del fatto che abbiate attirato a voi la Mia Vita con santa violenza, come anch'Io un giorno dissi ai Miei discepoli: “Il Regno dei Cieli ha bisogno di violenza, Miei cari, per dargli spazio”.

10. Io sono in questa vita, e attraverso questa vostra vita, ritorno, e secondo la ricchezza del vostro amore, trovo la Mia Forza per richiamare perfino i più lontani.

11. Benedizione su benedizione deve traboccare, forza su forza deve scorrere attraverso i Miei. Io, l’eterno Amore Stesso, voglio donarvi tutto.

12. Guardate il fratello vostro (Georg) che avete in mezzo a voi, non sono venuto Io da lui, è lui che è venuto da Me. Io sono venuto da voi per darvi la possibilità di diventare perfetti come Lo sono Io.

13. Sono venuto da voi diventando Uomo e vi ho mostrato la via per riportarvi alla perfezione. Ora venite da Me sulla via del santo Amore. Se venissi Io da voi, questa vita sarebbe Mia. Se invece voi venite da Me, la vita è vostra proprietà. Perciò, venite tutti da Me! La via è libera, niente più vi separa dal Mio fianco, poiché Io sono umile e mite. Io ho tolto ciò che vi separa, ovvero la Mia grandezza e la Mia santità. Mi sono unito con il Mio Amore, sono entrato in questo Amore, sono diventato Amore. – Nell’Amore c’è il perdono, nell’Amore la ricchezza dei Miei figli è nelle Mie Mani, e aspetto finché i Miei figli la prenderanno nelle loro mani.

14. Miei cari figli, Colui che vi ha creato è in mezzo a voi, Colui che ha camminato nella carne come Gesù. Non guardate il modo e la forma, ascoltate il suono della Sua Voce. Con il Mio Amore supererete ogni sofferenza e ogni dolore, nel Mio Amore risiede la forza superante tutte le potenze sulla morte e sulla vita.

15. Il vostro Gesù che vi ama intimamente con tutto il Suo cuore, il Custode di ogni figlio, l’Assistente della vita più alta dei Suoi figli. – I giorni terreni di prova fuggiranno presto, allora il Mio Amore potrà esprimersi in un modo molto più elevato che su questa tenebrosa Terra. Allora troverete nella vostra amorevole vita, per tutti gli uomini, bellezze che nessun occhio ha mai visto e nessuna anima umana ha mai sognato, come ricompensa per il vostro amore per Me, per ciò che vi circonda e per tutti, senza limiti.

16. E ora ciascuno di voi prenda una porzione di questo pane benedetto e un sorso di questo vino benedetto, e tu, mammina (la moglie del fratello Ludwig) spezza il pane e distribuiscilo. La Mia Vita emergente in mezzo a voi e il Mio Amore, vogliono donarsi a voi. Amen! Il vostro Gesù! Il vostro Amico e Fratello

17. E così, ancora una volta abbiamo celebrato la Comunione in mezzo al nostro amatissimo Maestro e Padre Gesù, mentre le api ronzavano e gli uccellini cinguettavano lievemente tra i rami. Essi, presagivano forse il grande evento che si stava svolgendo in mezzo a loro? – Eppure, un giorno anche per loro batterà l’ora della redenzione.

*

Parla il Fratello Georg:

18. Agli uomini vale molto di più per benedizione, se prendono a modello il Salvatore, piuttosto che definire troppo su cos'è la verità. – E quanto siamo felici se un giorno abbiamo deciso ed abbiamo fatto molto del bene. Mentre se abbiamo fatto del male siamo inquieti. Se percorriamo le vie del Salvatore subentra benessere, quiete e pace. Allora non c'è bisogno che la coscienza ci ammonisca. Gesù ci ha accorciato la via infinitamente lunga che ci separava dal nostro Padre Celeste, e perciò fu scritto: «Egli è venuto nelle tenebre e le tenebre non Lo hanno compreso» (Gv. 1,5).

19. Le tenebre sono le false opinioni della vita. Detto in poche parole, siamo nati per morire, e moriamo per vivere, affinché, quando arriva la nostra morte, non rimanga più nulla con cui morire. Ciò che si è unito alla Sua Vita non può morire, perché la Sua Vita è Vita di Dio.

20. Quelli che cercano il Padre nelle stelle, anche la loro via passerà attraverso le stelle, poiché su questa via non potranno trovare il Padre loro, ma solo la Divinità. E poiché la Divinità è santa, supersanta, perciò quella via è la via della legge, perché manca il legame dell'amore.

21. La via della grazia che conduce al Padre è breve; la via della legge, invece, è infinitamente lunga. Noi siamo usciti da Lui e il nostro io non avrà pace finché non sarà ritornato a Lui. La santa Parola sfociata dalla mia bocca è stata la parola di ieri sera: «Voi siete gli unici che non siete stati creati, voi Mi siete sfuggiti quando il Mio Amore Mi ha sopraffatto Mi siete sfuggiti! (lunedì vers.43)» – Ci sono perfino situazioni in cui un uomo dal cuore traboccante fa cose che non avrebbe mai fatto se non dopo una tranquilla riflessione.

22. E il Salvatore ora continua dicendo: «Io non ho il potere di riportarvi indietro, il potere è dentro di voi», e perciò si è fatto Uomo, per darci un vero esempio. E voi vi ritroverete in questo esempio. Un giorno siete usciti dal Centro primordiale di Dio, che ora è diventato il vostro centro. Ecco perché il Salvatore, quando Gli si pose la domanda dove fosse la Sua casa, disse: «Nel cuore dei Miei figli!». E per questo, non poteva neanche entrare dalle porte del cuore, perché non ci sono maniglie; poteva solo bussare e aspettare, come dice meravigliosamente anche l’inno n. 137 dal libro “Inni del Regno”:

*

«Ascolta! Qualcuno bussa senza sosta!

Chi c'è fuori alla porta?

Oh, c’è un ospite senza pari,

che a te l’amor Lo ha mosso!

Oh, lasciati intenerire, mio cuore,

apriti a Lui e donaGli amore»

*

23. Una volta che la Vita di Dio è diventata proprietà dell'uomo, l'uomo è diventato un figlio, e Dio un Padre. – Se abbiamo ancora bisogno di prove della Vita di Dio, la Vita di Dio non è ancora diventata nostra proprietà e non possiamo ancora portare con noi il mondo esterno.

24. Invece il nostro compito è quello di portare con noi il nostro mondo esterno al nostro Salvatore. Chi ha bisogno ancora di prove, dipende ancora dal mondo esterno, ma al mondo esterno non è dato di riconoscere Dio.

25. Il Padre è la Vita Divina e la via che porta al Padre è l'umile amorevole Vita di Gesù. Se noi facciamo nostra questa vita, accogliamo Gesù, e se Lo accogliamo, accogliamo anche Colui che Lo ha mandato.

26. La cerchia di amici non è qui per me, no! Io sono qui per la cerchia degli amici, poiché, l’uomo che serve il prossimo, serve anche il Salvatore.

27. Quanto più un uomo si lascia servire, tanto più si allontana dal Salvatore. Egli poi non sa cosa sia la luce, e non sa cosa sia la chiarezza. Coloro che vogliono seguire il Salvatore ricevono la luce pura e poi di loro viene detto: «Le Mie pecorelle ascoltano la Mia Voce». – Se compiono fedelmente il loro dovere, dopo sanno anche che in questo modo adorano e venerano il Padre loro in spirito e verità. All’interno della cristianità si venera il Gesù esteriore, ma lì gli uomini sono lontani dallo spirito interiore di Gesù.

28. Adesso, invece, è giunto il tempo in cui tutto deve essere diverso. Adesso sulla Terra tutto è incerto, anche tutte le chiese che non si reggono sulla Vita pura di Gesù, dovranno retrocedere.

29. Alcuni si domanderanno: “Perché proprio io ho un vicino così litigioso?”

30. E un’altro ancora si domanderà: “Perché proprio io ho un superiore così severo?”

31. Perché adesso verrà il contrasto, e Gesù ci spiega che così deve andare. E allora il vicino potrà sbraitare come vuole, noi siamo al di sopra del litigio; e il superiore può opprimere come vuole, noi sappiamo che per coloro che amano il Salvatore, tutte le cose devono servire per il meglio. – La vera Vita di Gesù Cristo è come un suono proveniente dalla nostra vera patria, ma disputare sulla Sua Parola non ci fa progredire.

32. Lo sviluppo mondiale è oggi così largamente progredito, che tutti dovranno riconoscere che il nostro Salvatore deve essere il nostro Maestro e il nostro Re di tutti i re. – Alleluia! Amen!

*

Continua il fratello Georg:

33. Se mi resta un’oretta su questa Terra, la uso per andare nel silenzio. Se devo andare dai Miei fratelli e sorelle, vado solo per servire, e non per chiacchierare. Non dobbiamo sprecare forze inutili attraverso parole inutili. – Le nostre parole devono piuttosto, essere luce e vita.

34. Solo così è possibile diventare liberi dal mondo, affinché le porte del tempio siano finalmente aperte per il nostro santuario.

35. Prima che i frutti siano diventati maturi, il Sole non può sfuggire, ma nemmeno l'estate può sfuggire. E il Padre Celeste avrà già provveduto che il Sole non sfugga prima. Nella vita spirituale, invece, possiamo metterci sotto il “Sole dell’Amore” in modo che i frutti spirituali possano maturare, ma noi possiamo anche andare nello scantinato del nostro intelletto e (lì) i frutti non possono maturare.

36. Vogliamo circondare tutto col nostro amore e prendere coscienza della santa presenza del nostro Padre Celeste in questo luogo.

37. Se Gesù non avesse dato spazio alla Vita di Dio nel Suo Cuore (pur essendo Figlio dell'uomo), noi non avremmo nessuna via di ritorno per andare al Padre Celeste nostro, e l'intera Creazione sarebbe stata trasformata in un nulla.

38. Nell’orto del Getsemani l'intera Infinità tremava, poiché se Egli non si fosse congiunto con la Sua Santa Vita Divina, tutto sarebbe stato dissolto. Ma poiché Lui, come Gesù, si è abbandonato alla Volontà del Padre, la Creazione restò assicurata per tutti i tempi dell'Infinita.

39. Il tempo della redenzione dipende dalla Vita di Dio che è diventata proprietà dei Suoi figli!

40. Dove c'è amore per Dio e amore per il prossimo, il Divino nell'uomo si sviluppa da solo, e la vita non smette mai di crescere finché i frutti non saranno maturi. Se non ci rendiamo conto che la Vita di Dio è in noi, non potremo mai essere convinti di Dio. Senza l’amore per Dio e per il prossimo, Gesù è solo un Uomo o un Giudeo che si rigetta. – Chi invece Lo segue, Lo conosce come la porta d'ingresso per la Vita Divina, e la cosa meravigliosa è quando dice: «Se non diventerete come i piccoli bambini, non potrete venire nel Mio Regno!' – Essere bambino significa: non soltanto per definizione, ma essere bambino significa rivolgersi al Padre e dire: “Mi abbandono completamente a Te, fa con me quello che vuoi, mi abbandono completamente a Te!”. Allora Lui può darmi pienezza su pienezza.

41. Nel mondo spirituale le nostre parole sono già miracoli e contengono in sé forze creative. Qui questi effetti sono coperti, per evitare di essere coinvolti dall’effetto meraviglioso del Suo seguito.

42. Quando pregai il Padre Celeste di darmi la forza per diventare un Salvatore della Terra intera, allora il mio desiderio suscitò nel cuore del Padre mio la forza necessaria per poter essere un Salvatore.

43. Contemplare Dio, significa riconoscerLo. E se una volta il desiderio di Lui ci prende potentemente, allora voglio fare qualcosa di buono al mio prossimo, perché un giorno il Salvatore disse: «Ciò che avete fatto al più piccolo dei Miei fratelli, l’avete fatto a Me

44. La grazia proviene dalla misericordia, poiché senza misericordia non c'è accesso per i caduti. La Sua grande misericordia ha prodotto la grazia, e questa ha portato l’umanizzazione di Dio, e poiché la sorella Popp (di Monaco), sabato non era giunta in tempo per la Comunione, allora domenica mi ha pregato per avere una parola del Padre, e il Salvatore ha corteggiato la sua anima come una sposa. E poi siamo andati in coppia nel giardino della casa di campagna lungo le meravigliose aiuole.

45. Io ho preso la vecchia zia Luise e ho ballato con lei qualche passo di valzer, cantando: “Una volta avanti e una volta indietro”. E altri hanno imitato, e tutti erano di buon umore. Tutto questo è stato provocato dal corteggiamento del Salvatore.

46. Non dobbiamo correre davanti al nostro Salvatore, ma dobbiamo fare attenzione a sottoporGli anche i nostri obiettivi più alti. Non dobbiamo desiderare di svegliarci al mattino con un corpo trasfigurato, ma dobbiamo svegliarci con il pensiero: “Padre mio, fa di me ciò che vuoi Tu”. Perciò la stupenda parola dalla Scrittura: «Ti basti la Mia grazia, perché la Mia forza è potente nei deboli» (2 Corinzi 12,9).

47. Se il Padre Celeste mi chiedesse: “Figlio mio, cosa desideri: venire in Cielo o rimanere sulla Terra?” – Io direi che voglio rimanere sulla Terra, perché qui posso ancora aiutare molti.

48. Non appena i figli di Dio si lasciano guidare ancora dal loro amor proprio, ricadono nel dubbio, poiché questo amor proprio porta in sé il germe della morte.

49. L'amor proprio cerca il suo pane in questo mondo; l'Amore di Dio cerca il Suo pane nel mondo di Dio!

50. Non la parola dall’esterno è la nostra vita, ma è solo una luce che ci illumina sul nostro cammino verso la nostra vita divina. Se non ci si mette nell'umile posizione: "Non come voglio io, ma come vuoi Tu", si rimane sempre insoddisfatti. E quando usciamo da quest'ora, vogliamo ringraziare il Padre e pregarLo che ci aiuti a mettere anche in pratica queste parole ascoltate, perché lo spirito è volenteroso, ma la carne è debole.

51. Dobbiamo sforzarci di mantenere sempre il contatto con il nostro Padre Celeste. Ogni anima ha un compito diverso da svolgere ed ha anche una forza e un impulso diverso in sé.

52. Davanti al nostro Padre Celeste non c'è nulla di grande e nulla di piccolo, qui c’è solo un uomo umile che Lo ama sopra ogni cosa. Solo una falsa disposizione può separarci da Lui, ma da parte Sua, la via è libera.

53. Possiamo consolare chi si pente e dirgli: “Troverai la tua salvezza, perché il Padre tuo e mio è il perdono stesso!”

54. Il Padre Celeste parla adesso nel mio cuore: «Figlioli, nel vostro amore sta la Mia liberazione!» – Amen!

 

*  *  *

 

[indice]

 

۞

Dodicesimo giorno

 

Mercoledì

(in casa di Ludwig Götz, Esslingen)

pomeriggio – 26 agosto 1936

1. Nel pomeriggio i fratelli e le sorelle hanno preparato il soggiorno (in casa del fratello Ludwig) nella sala da pranzo, altrettanto nella camera da letto adiacente, la quale poteva essere trasformata in un unico spazio con l’apertura di due porte a battenti. Verso la terza ora del pomeriggio gli abitanti della casa di campagna in Reutlingen sono venuti con altri fratelli per celebrare il definitivo congedo. Il Sole dorato della sera splendeva attraverso le finestre, tanto che in maniera spontanea mi è venuta in mente la canzone popolare: "Sole dorato della sera, come splendi così ameno, mai potrò vedere senza gioia il tuo splendore!"

2. Dalla finestra del soggiorno, sulla destra, si potevano scorgere su un’altura adiacente i contorni di persone che si affrettavano a tornare a casa.

*

Parla il fratello Georg:

3. Perfino quando sto al petto del Padre Celeste, non sono ancora a casa!

4. Col tempo, quando le tempeste di gioia del rivedersi si saranno quietate, una nuova nostalgia si renderà percepibile nel mio cuore. Non sono a casa quando riposo al petto del Padre; sono a casa solo quando la vita nel mio petto è la stessa vita come quella del Padre Celeste.

5. Perciò il grido ammonitore del nostro Salvatore: «Dovete essere perfetti, com’è perfetto il Padre vostro nel Cielo». Con i nostri occhi spiritualizzati possiamo certamente contemplare la forma esteriore trasfigurata del nostro Salvatore, ma come la forma esteriore o la corteccia di un albero non contiene la cosa più nobile, bensì solo la vita più intima oppure il nocciolo, così è con il Salvatore. Solo chi riesce a guardare nel cuore di questa forma di Dio, divenuta visibile, può vedere e sperimentare il più alto. E può farlo solo nella misura in cui ha fatto propria la vita del cuore, che è il suo carattere. Per questo si dice anche: "Dio è Amore!". Ma l’Amore può essere compreso solo dall’Amore.

6. L'amore nuziale è l'amore più alto. Esso rende accessibile l'amore più profondo alla sua sposa; e noi dobbiamo essere spose, accogliendolo pienamente. Io sono giunto a questo meraviglioso sentimento della vita da me stesso, perché mi sono sforzato sempre di seguire tutti i moti più intimi del mio cuore. E questo moto, alla fine, diventa sempre più fine. La Vita di Dio è mia solo quando apro il mio cuore al mio prossimo. Quando ho sperimentato di nuovo un meraviglioso concetto di Dio, tutto il mio cuore spingeva a non tenerlo per me, ma di allietare i miei fratelli nella misura in cui ne sarebbero stati degni.

7. Dobbiamo risolvere il compito della nostra vita, qui nella chiarezza divina, non nella chiarezza celeste come gli angeli, bensì nella chiarezza divina. Gesù ha risolto la Sua Vita nella chiarezza Divina. È molto più facile diventare un figlio di Dio in una posizione umana, che in una posizione celeste.

8. Chi fa il primo passo verso il Padre ha bisogno di ‘umiltà’ e anche chi fa il passo più alto ne ha bisogno. Solo l'umiltà può eliminare la distanza tra il fratello alto e quello basso.

9. Quanto più meravigliosamente riconosciamo il Padre nostro, tanto più possiamo sentirci liberi. Il Padre nostro meraviglioso ci fa piccoli, e la nostra piccolezza è la nostra ricchezza, il nostro regno dei Cieli. Niente va perduto ai miei occhi, anche se talvolta sembra così, ma nulla può legarmi. – La casetta con il giardino dove ieri abbiamo celebrato la nostra Comunione, si chiamerà d’ora in poi “La collina della pace”.

10. Egli voleva essere il centro vitale nel mezzo di questo popolo, e non Gli è riuscito. Lui può essere un Salvatore per il popolo solo se guadagna spazio in mezzo a noi sotto forma di un amore tutto conciliante e tutto superante, e se coltiviamo questo sentimento di pensare a tutti per aiutarli attraverso il Suo esempio.

11. Il Padre nostro, in quanto Santissimo, non può corteggiare il Suo santuario su questa Terra, come ci ha dimostrato anche Gesù, sottomettendoSi volontariamente al Padre, come d’altra parte esisteva anche la possibilità di opporsi alla volontà del Padre. Nell'orto del Getsemani il Padre ha voluto far nascere un amore completamente nuovo. Per ricevere un solo bacio, Egli ha abilitato le Sue creature a diventare figli. Un bacio deve essere il segno dell’unione. E chi ho baciato, devo custodirlo nello spirito, nel mondo in cui si trova, finché non avrà raggiunto la sua meta. E se qualcuno mi ha dato un bacio, sono obbligato a tendere alla mia perfezione con raddoppiata forza.

12. Chi ama veramente il suo prossimo, sprigiona una forza che aiuta il prossimo a realizzare veramente la propria vita e la propria meta.

13. Talvolta sembra come se il nostro Padre Celeste stia passando oltre a noi. Ma non è così, deve apparire così solo per la nostra cura. Il corteggiamento sta all’amore eternamente lontano, e tuttavia non c'è felicità più grande per l'amore se gli si permette di abbracciare la vita. Gesù non può sorgere in me come vuole Lui, ma come voglio io.

14. Quando l'Amore non basta più alla Sapienza, si ricorre alla Misericordia. La cosa più alta è la Misericordia. Le persone nella casa di campagna sono state sopraffatte di più dallo spirito dell’amore che vi regnava in quel luogo, rispetto a coloro che a suo tempo si intrattenevano intorno al Salvatore. I miracoli che il Salvatore ha compiuto lì, hanno suscitato stupore, ma oggi è stata un'esperienza.

15. È meglio essere disconosciuti su questa Terra, che essere sopravvalutati. Ed è meglio nascondere il proprio santuario, affinché non si venga considerati troppo dai propri simili.

*

16. Uno dei fratelli presenti ha chiesto al fratello Georg il significato della parola “peccato”.

*

Risponde il fratello Georg:

17. In generale, chi è quella persona che sa cos'è il peccato? È certamente solo e sempre un concetto. Cos'è il peccato? Il peccato è quando il cuore del figlio non è aperto all'amore donante del padre. Voglio farvi un esempio: la massima felicità di una madre consiste nel poter servire il proprio figlio in ogni momento. Ma se il figlio non vuole, per la madre sarà un grande dolore.

18. Anche la felicità del Padre Celeste consiste nel dare, e il Suo desiderio è che possa donare tutto il Suo Amore a Suo figlio. E se non può farlo, Lo addolora, e questo è peccato ai Suoi occhi. Ciò che consideriamo ‘peccato’ secondo la nostra facoltà di comprensione, è solo educazione. Dobbiamo imparare attraverso gli errori, e attraverso gli errori ci si riconosce per primo. Tutto è giusto come Egli ci guida attraverso la vita. La via più breve è la via dell’obbedienza. La via più lunga è la via dell’esperienza, e noi vogliamo percorrere la via più breve, in modo da rimanere ancora del tempo qui su questa Terra per aiutare i fratelli smarriti. Ogni uomo ha in sé un talento creativo. E ogni uomo deve portare in se stesso qualcosa di completamente nuovo per la soluzione.

19. Essere obbedienti significa mettere il proprio io ai piedi del Padre Celeste. Per questo la nostra vita deve essere trasformata nella Sua.

20. La via dell'esperienza è questa: ciò che non volete che si faccia a voi, non fatelo neanche agli altri.

21. La Vita di Cristo è Vita Santa. La Vita di Cristo è vita immutabile. E la nostra vita continuerà a cambiare finché non diventerà la Vita di Cristo.

22. Se un giorno dovesse accadere che il Padre Celeste presenti a Suo figlio un concetto di Dio che non si concilia con la vera vita dell'amore, allora il figlio dovrebbe dire: "Padre, no, questo non sei Tu, io Ti conosco diversamente!". – E quanto si rallegrerebbe il Padre Celeste se il figlio avesse risolto in questo modo la prova a lui posta, e in tal modo diventasse completamente indipendente.

23. Il libro “Governo della famiglia di Dio” ci insegna veramente molto.

24. Il nome “Abedam”[14] significa: “Io mi chiamo come te!”. – Questo rinchiude grandi misteri, poiché il Padre Santo viene ai Suoi figli nell’immagine di vita dei Suoi figli. Tutti hanno un accesso al Salvatore, anche al Padre, ma a Dio no!

25. Coloro che Lo chiamano “Padre” viene a loro come “Padre”; coloro che Lo chiamano “Fratello”, viene a loro come “Fratello”; chi invece Lo chiama “Dio”, a questi non può venire, perché “Dio” è Santo.

26. Il corpo non ci separa dalla verità, ma solo il modo di pensare. E quanto più l'anima è libera, tanto più è vicina anche alla vita spirituale.

27. Credetemi: lo percepiremo da soli dove l'amore è riuscito a unirci tutti in un unico sentimento d'amore (nella casa di campagna/Reutlingen), dove è stata una celebrazione di gioia per l'intera Infinità. E questo deve produrre effetti sulla Terra intera.

28. Il lavoro principale non è verso l’esteriore, ma verso l’interiore.

29. Il lavoro più grande di Gesù e la Sua più grande attività, è stato il lavoro su Se Stesso.

30. Il nostro compito è fonderci con la nostra vita interiore. Tuttavia, poiché non conosciamo ancora la nostra vita interiore, Gesù-Cristo si è incarnato, e facendo nostra la Sua Vita, uniamo la nostra immagine divina alla Sua, la quale è la mia vera vita interiore. Questa via è più breve di quella dell’esperienza. Non si può seguire Gesù Cristo senza obbedienza. Attraverso l'obbedienza la Vita di Gesù penetra in me. Se non sono obbediente e non mi sforzo di raggiungere la meta che ho riconosciuto come la più alta, allora devo percorrere la lunga via dell'esperienza. L'obbedienza deve, però, scaturire dall'amore filiale, e non essere un'obbedienza servile.

31. Il Padre Celeste ha creato due specie di angeli: gli angeli della Sapienza e gli angeli dell'Amore.

32. All’occhio, secondo l’apparenza, gli angeli della Sapienza sembrano essere più grandi degli angeli dell'Amore, corrispondenti alla maggiore bellezza esteriore che possiedono. In realtà, gli angeli dell'Amore sono i più grandi, i quali portano nel cuore la loro vera bellezza, in qualità di Amore per Dio.

33. La fine delle tenebre è arrivata. Andiamo incontro a un grande tempo, e non dobbiamo aver paura se le ultime ombre vogliono frapporsi tra noi e il Padre Celeste sulla via che porta alla nostra vera Patria.

34. Il Padre Celeste dice: «Il Mio Cuore è pieno di gratitudine e pieno d’Amore per voi. Il Mio ardente desiderio è placato, e la Mia Speranza si realizzerà!! Se potessi ringraziarvi con ciò che è Mio! Tuttavia, voglio ringraziarvi continuando a prenderMi cura di voi, affinché tutto ciò che è Mio diventi anche vostro. Oh, quanto beato sono Io quando posso deliziarMi e rafforzarmi in voi e tra di voi. Amen!»

*

Ora parla fratello George:

35. Se Lui è diventato la nostra vita, ci appartiene anche tutto ciò che è proceduto dalla Sua Vita. E questo è più grande come se ce lo avesse già dato direttamente Lui.

36. Il Salvatore è andato dalla madre (della casa di campagna) e le ha dato un bacio dicendo: «Come un giorno Maria è stata la madre del Mio corpo, col Mio attuale ritorno spirituale lo sei diventata tu».

*

Il Salvatore si è rivolto al fratello Georg attraverso lo zio Eugen, e ringraziando fervidamente ha detto:

37. «Ciò che il Mio occhio non ha ancora visto, ciò che il Mio orecchio non ha ancora udito, e ciò che non è ancora venuto nel Mio sentimento, l’amore del figlio Me lo ha preparato in questo giorno».

*

38. I fratelli si congedano, e al mattino dopo il fratello Georg si è diretto verso casa con il treno espresso.

39. Alle 9 e 45 di sera è ritornato a Dresda. Nel tragitto dalla stazione ferroviaria all’autobus, il fratello Georg ha detto: “Ora la cortina è caduta, per tutto questo tempo ho mantenuto il legame con il Salvatore!”

40. Con quest’ultima espressione è giunta la fine dei “Dodici giorni con Gesù”, ma ora bisogna metter mano al lavoro, e il cuore al Cielo! – Amen!

 

*  *  *

 

 



[1] Si può approfondire questo concetto leggendo il “Grande Vangelo di Giovanni” di Jakob Lorber, secondo volume, capitolo 226.

[2] Si veda nel “Grande Vangelo di Giovanni” terzo volume capitolo 182.

[3] “Grande Vangelo di Giovanni” volume primo capitolo 10, capoverso 11 e 12.

[4] Otto Zluhan è stato in seguito il direttore della casa editrice che ha ereditato tutti gli originali delle rivelazioni dettate a Jakob Lorber a Bietigheim.

[5] Si confronti in Seltmann libretto n. 5 ”Ultimi giorni nella casa paterna” cap. 6.

[6] ‘la parola eterna’: il senso dell’immagine presentata nell’apocalisse, come una donna, è stato spiegato attraverso J.Lorber in “Doni del Cielo” vol.2 cap.144 (21.12.1846) corrispondente al puro insegnamento dai Cieli, la Sua dottrina, cioè: la Sua Parola, sia la vecchia (la Bibbia), sia la nuova (la Nuova Rivelazione).

[7] “Il Governo della famiglia di Dio” volume secondo cap. 251, 13-17.

[8] “Il Governo della famiglia di Dio“ volume secondo cap. 252, 18-20.

[9] “Il Governo della famiglia di Dio” volume secondo cap. 252, 6-7.

[10] “Governo famiglia di Dio” di Jakob Lorber, volume primo, capitoli 79-80 (la debolezza di Adamo).

[11] Si confronti “Governo famiglia di Dio” primo volume capitolo 90.

[12] ”Il Governo Famiglia di Dio” vol. 1 cap. 58,35

[13] Vino non fermentato: trattasi del mosto d'uva che viene cotto per evitare che i lieviti contenuti in esso inneschino la fermentazione alcolica, iniziando a trasformare gli zuccheri in alcol. In questo modo, non essendo fermentato, il mosto cotto non è una bevanda alcolica.

[14] ”Il Governo della famiglia di Dio” vol 1 cap. 104.