Altri versi….
Sorta è
l'aurora
che il nuovo
giorno annuncia,
e l'alba
dipinge il ciel
dei suoi
rosei riflessi.
O dolce aurora
che i miei pensieri invadi,
e con mille colori
mi accarezzi il core.
Pensieri
soavi,
speranze
e illusioni,
ricordi
infiniti di gioie segrete.
Il giorno già nasce,
il ciel si ridesta di canti
quel canto che copre il mio pianto.
Silvia V.
Era una
notte piena di stelle
sembravan tante tante fiammelle,
e in
lontananza, giù nella valle,
si ode un
suono di ciamarelle.
Un pastorello piano pianino
verso la grotta di Gesù bambino
si avvia con passo lento,
per vedere con gioia il grande evento.
Porta
un bel cesto con tanti doni
pieno di
fragole e di lamponi,
ci sono
pure tanti agnellini,
latte,
formaggio e caprettini.
Tutta la grotta è piena di canti
è un Bimbo, non è grande
ma Egli e tanto importante.
Silvia V.
[ indice ]
Su,
andar per strade e curve,
e l'odor
di zagara sentir,
inebriata
di tanta pace,
e il
vento i secchi rami scuote.
Le pecore belan nella valle
brucando la tenera erba, lente,
assente il pastore, che più in là sonnecchia,
segue col pensiero il gregge suo.
Mormora
il ruscello, guizza la rana
Che
gracida cupa di sotto il muschio,
la siepe
danza all'alito vento,
e le
radici del pioppo in idilliaco intreccio.
L'edera avvolge il grande olmo,
piange il castagno, triste e vecchio già,
ma l'aria è piena di canti e melodie,
dall'alto della cima, vedo te, valle mia.
Silvia V.
[ indice ]
Cammino!
Avvolta
nell’abito appena acquistato,
sorrido
il peso
dei pacchetti tra le mani
mi
affatica
ma sono
felice.
la gente,
le luci, il suono, la confusione
calcata
tra la folla
gioisco di
piacere;
E’
Natale!
In una
vetrina
gli
addobbi colorati
mi
abbagliano.
Mi
fermo
ed una
palla rossa
riflette
la mia immagine.
Nella
lucida sfera
appare
trasformato il mio volto.
Poco
chiaro intravedo un sorriso
e due
occhi grandi, luccicare tra la festa.
D’un
tratto va via la luce,
nel buio
della palla scorgo una sagoma
è minuta,
dev’essere un bambino.
Mi
avvicino lentamente,
i suoi
tratti si fanno più chiari
ho un
tonfo al cuore!
La
pelle scura marca un’ossatura gracile.
Mi
cerca con gli occhi bagnati
e senza
esitare gli tendo la mano
ma egli
non risponde.
Perchè? Perchè non corre da me?
Silenzio!
La luce
ritorna!
Son
sempre dinanzi a quell’albero
però
nella pallina, ora, si riflette
il volto
di una ragazzina malinconica,
ha
un’aria interrogativa.
Perchè? Perchè non è corso da me?
E poi,
capisco!
Quel
bimbo stamane era in tv
vittima
innocente di una guerra atroce
mutilato
di braccia e gambe
da una
realtà che mutila la voce.
Intorno
la gente,
la luce, il suono, la confusione
ed io
immersa nel silenzio
affogo
nel dolore.
Silvia
Vinci
[ indice ]
Ora
basta, uomo con la guerra,
troppa
morte, troppa distruzione,
Ora basta, uomo con le armi,
troppo odio, troppa
violenza.
Così è
condannato
a restare
il mondo?!
Senza fiori, senza colori,
senza affetto,
senza amore.
Forse
senza bimbi?
Ora basta, uomo”
Laura Vinci - I^ A
Vorrei
vivere in un mondo di pace,
lontano
da guerre e razzismo.
Vorrei
vivere in un mondo di pace,
dove non
esistono odio e intolleranza.
Vorrei
vivere in un mondo di pace,
fatto di
amore e giustizia.
Ma solo
se l’umanità si stringerà
in un
abbraccio fraterno
vivremo
in un mondo di pace.
Laura Vinci V^ C
Uno
Si
avvicina, si avvicina,
tra un
pochino è già alla china,
quel gran
giorno che è in attesa,
ché
ciascuno gli dia intesa,
per
scoprire quanto crede,
quanto
ama, quanto ha fede,
e così ceda
a ogni offesa.
Sia quel giorno per ciascuno,
non un semplice
raduno,
ma che cerchi nel
suo cuore,
quanto più gli dia
fervore,
di trovare senza
indugio e veramente,
ciò che serve al
cuore e mente,
nella Pasqua, quel
gran Segno,
e decidersi a darsi
come pegno.
Due
Ci sono
cose molto importanti
che vanno
scoperte con sentimento,
ma
occorre cuore, pace e intenzione
ed è
sott’intesa l’educazione.
Solo così si potrà poi scoprire
qual è il valore
per realizzare
non solo i sogni
del giorno presente
ma anche quelli del
futuro importante.
Sia
almeno questo giorno speciale
un
augurio per te e allontani ogni male.
Tre
Un
altro anno è passato veloce
che si
aggiunge a quelli veraci,
e porta
ogni giorno a ogni persona
quello in
cui spera, crede o ragiona.
Ma c’è un giorno
per tutti quanti
che fa stimolare,
ma non rende importanti
che bussa, che
incita, chi è ancora intento
perché diventi
almeno osservante
di quella fede che
lega il mondo
perfino quelli che
sono in fondo.
[ indice ]
Vien la
Befana, vien dal camino
ma non
porta i doni ad ogni bambino.
I suoi regali non sono doni
ma li ramazza con i
bastoni
per
indicare a grandi e bambini
la fine di
un anno senza soldini.
E’ una vecchietta ancora arzilla
col naso adunco e
la gonnella
sembra
cattiva all’apparenza
ma non lo
è nella sostanza.
Bisogna crederci per vederla
ma proprio nessuno
vorrebbe amarla…
Lunedì si
fa pulizia,
dopo un
giorno d’allegria!
Martedì c’è l’astinenza,
per salvare
l’esistenza!
Mercoledì
il digiuno aspetta,
quasi
sempre senza fretta!
Giovedì è la corsetta,
per tenersi la
pancetta!
Venerdì
ci son le botte,
a subir
le ossa rotte!
Sabato si fa la spesa,
se la tasca non si
è arresa!
E
Domenica?- “Alla gogna!”
c’è il
padrone, vuole un pegno!
Urla, e grida: “Tutti in piedi!”
a strigliare fino
ai cieli.
Un nuovo
giorno nell’aurora fa oggi capolino
e sorride
alla vita, come un tenero bambino,
tutto si sveglia,
tutto a un tratto ricomincia
e fa spegnere la
speranza ai dormiveglia,
mentre a tutti
quelli che salutano i primi raggi
gli vien
data la certezza, come una volta ai saggi
‘Buon dì’, dice l’oracolo a quanti accettano
lo spettacolo
mentre a coloro che
non vogliono sapere,
che restino
impunemente ancora a poltrire
ma il
messaggio non lo potranno mai scoprire..
Me ne
andavo su per l’erta, passeggiando
un po’ distratto
con l’occhio pigro, osservando,
e non mi accorsi
che in fondo a quel breve sentiero
ci stava un
vecchio, a piedi, col suo potente destriero.
“Ehi della valle!”, quel mi
gridò.
“Occhio! Guardi quassù!”, ancor mi parlò.
Chiesi: “Buon
uomo, posso salire più in cima,
là dove il bosco consente di veder l’immensa china?”.
E lui: “Certo, erta è la strada e potete provare
se alle spalle lasciate i maligni pensieri
cadere!”.
Lo raggiunsi, e una stretta di mano gli
porsi.
Ei l’accettò, e un
raggio di luce tra noi si sparse.
Guardai
su a vedere il raggio di Sole a un tratto donante,
e non mi
accorsi che il vecchio e il cavallo eran già
distanti.
[ indice ]
Passano i giorni, scorrono veloci
e anche gli anni passati, restano unici.
Per tutti
scorre sempre in fretta il tempo
e a ciascuno cede qualcosa nel contempo,
lasciando che i momenti più importanti
diventino, per ognuno, vere immagini calienti.
Ma di tutti,
ce n’è uno che non deve mai mancare
ed è tra quelli che non si devono mai dimenticare.
E’ vero, esso ogni anno, sempre si ripete
ma, sempre, esso aggiunge qualcosa di cui compete
conservare, tra i ricordi cari e più eloquenti
quei compleanni ricordati tra i più importanti.
Giampi
Sia sempre la Strada
maestra al fianco tuo,
il vento
sospinga le tue spalle se c’è buio,
il Sole sul tuo
viso splenda senza tempo,
o se la pioggia
cade, sia dolce nel frattempo,
e bagni i campi
lungo il tuo cammino,
inebri di
profumo quel tuo bel faccino,
e finché noi non ci
incontreremo nuovamente,
possa proteggerti
Dio, con la Sua mano benedicente.
[ indice ]
Quanto
impegno, e che fatica
quanto studio,
e che lotta antica
quanti sforzi e,
immani sacrifici
quante rinunce, e
tempo, levato agli amici…
Poi,
tutto lo si pone davanti al quel vago giudice,
che emette
la sentenza, senza neanche muovere l’alluce.
Così è la vita, per chi s’impegna: prima
spera,
poi nota quanto il
mondo, tanto impera!
Ma
occorre anche a loro, volenti, perdonargli,
sono esseri
umani, anche se, quasi conigli.
I
desideri degli adulti
non sono
come quelli dei bambini,
meglio lasciarli
quali immagini sognate,
al tempo
dell’oblio, quello discendente,
e restare
saldi in quelle già vissute,
ormai
evanescenti, eppure ancora nella mente.
Nulla
però vieta di pensare,
a ciò per
cui la mente, ma ben anche il cuore,
si
aspettano di avere dalla vita, quella avara,
e
raccogliere quel tanto che traspare dalla bieca vita,
non più
fiera…
[ indice ]
Cari
commilitoni di vecchie corvè,
giovani amici di
un tempo che fu,
oggi adulti, ma
sempre pimpanti
quasi nascosti,
però osservanti,
di quella
gioia che ormai non è più
ma sempre
viva se bussa ancor più.
ui ce n’è
uno che chiama a raccolta
“Che cosa
vuole? Che rompe? Chi lo ascolta?”.
Vuole
solo servire, e chiamare, e sperare…
Che
almeno uno lo voglia aiutare…
Per preparare con santa pazienza
Ciò che va fatto, con unan
certa urgenza!
Arrivò
un anno fa da molto lontano,
non
tanto pimpante, entrò piano piano,
si sistemò dal primo mese
e ci portò fino all'ultimo, cortese.
Ora
è vecchietto il 2013, deve lasciare
ad un suo
fratello per continuare a fare
tante promesse, speranze, intenzioni
che sia per tutti, rinnovate emozioni.
Un
2014 ben carico di ardore
ad
augurare danari, salute, e tanto amore.
[ indice ]
Canta
l’oracolo ai posteri l’ardue sue rime
dona
gioioso il suo cuore a chi accetta la speme:
“A te, mia musa, che osservi il Creato dai
rivoli blu
che cerchi, osi,
abbracci tutto ciò che splende lassù,
che allarghi le
braccia, sorridi e perdoni
ascolti la gente,
aiuti e, a tutti condoni,
accetta, di grazia, l’invito a spingerti oltre,
a non lasciare che il tempo scorra a vuoto tra i cirri”.
Una
sola è la vita, che va e, per sempre, essa scorre,
e mai più
ritorna ciò che è perduto, se non sta nella torre!”.
C’è una
blanda luce intravista in lontananza
la si
vede, ma ancora non si sa in quale stanza.
Si vorrebbe già acchiapparla, presto, e
conservarla,
ma ancora se ne
deve fare di strada, per averla.
Così
comincia l’avventura dello studio altolocato
a
combattere con concetti, libri, e l’insegnante ben armato,
e la strada un dì
intrapresa con tante fatiche
scorre tra lezioni,
studi, esami e ricerche antiche.
Finalmente
arriva il gran giorno della tesi agognata
e la luce
inseguita con speranza si raggiunge, e la vita è appagata!
Con gli amici si festeggia, ma ancor più con
la famiglia
e tutto il cammino,
alle spalle, si rivive nel giorno della veglia.
“Complimenti!”,
vien da tutti con cipiglio vezzeggiato,
“Sia
benedetto anche dal Padre, per te, il dottorato!”.
[indice]
Non c'è trucco, non c'è inganno
qui si vive, tutti, con affanno.
Si sta in piedi per la vita
ma si soffre per ogni sortita.
Si dovrebbe invece, ancor più credere
a Colui che a tutti vorrebbe far vincere
la scommessa un dì lassù ben studiata
per concedere, una
più grande vita donata.
Messina, a ‘cchiù bedda da Sicilia
si gode i
due mari, ma senza ‘nvidia.
I navi passanu all’autra bedda sponda
lassanu
na scia ‘ntra all’acqua
bionda,
e li muntagni, iauti, arretu i so spaddi
goduno a megghiu vista, sutta i vaddi.
Amata terra, un tempo ‘dogu
ti lassai
‘pi ‘nnu pezzu di pani, e mi ‘nnannai.
Ora
ti pensu, e na lacrima scinni ‘nta me
faccia
lascia un
segno indelebile,‘ntra la coscenza
paccia.
[indice]
Passano
i giorni, si sommano ai tanti
alcuni
pochi, restano solo osservanti
tanti di loro,
però, sono serventi
di quella gloria
che non porta niente.
Io
nutro fiducia, e spremo la mente
lascio
che scorra, il ricordo suadente,
ma c’è una fiamma
che ancora riscalda
e in questa Pasqua
desidero usarla.
È
un dolce pensiero, caro e sincero
per quel
fiore bianco, che non fu mistero,
né teme più le
spine, è caldo d’amore,
mi dà conforto,
quell’amica del cuore,
che da
lontano mi dona tra i tanti
un
po’ d’affetto, a tirare avanti!
Nel
giorno del Signore il servitor fa festa
esorta a
fermarsi un attimo pur senza richiesta,
che si alzi lo
sguardo oltre il mondano
fin dove non
l’occhio, ma il sentimento spinga lontano.
Lassù,
oltre il celeste, c’è un Regno infinito
che
attende tutto il trapassato quando ha finito,
dove il materiale resta ben lontano
e solo lo
spirituale stimola a darsi la mano.
Ben
rivolgiamoci solo a chi ha titolo ad avere
all’unico
Maestro, amante solo del nostro cuore.
[indice]
Quando
si diventa attempati vecchietti
non è
lecito dormire troppo, si diventa inetti.
Ma l’impegno sia
ben centuplicato,
verso lo
spirituale, da giovani abbandonato.
Se
questo non ci fosse che guida ogni umano sogno
tutto
andrebbe a ramengo, succube del nefasto maligno.
Perciò è buona cosa iniziare tutto con la
preghiera,
ringraziando
il Signore di tutto ciò che si fa da mane a sera.
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