“Io ti rendo lode, o Padre, Signore del Cielo e della Terra,
perché hai nascosto queste
cose ai savi e intelligenti,
e le hai rivelate ai piccoli fanciulli!”
[Matteo
11,25]
“Lo Spirito Santo però, che il Padre vi manderà nel Mio nome,
v'insegnerà ogni cosa e vi rammenterà
tutto quanto Io v'ho detto”
(Giovanni 14,26)
Segreti della
Vita
Traduzione dall’originale tedesco “LEBENSGEHEIMNISSE”
dalla 5a edizione tedesca del 1996
Questa edizione a cura di: “Amici della nuova Luce”
Sito internet: www.legamedelcielo.it
Traduzione di Ingrid Wunderlich e Antonino Izzo – 2009
ISBN
978-88-95947-39-6
Copyright © by
‘Casa editrice Gesù La Nuova Rivelazione’
Via Vittorio Veneto, 167
24038 Sant’Omobono Terme (Bergamo)
Tl. 347.1041176 – fax. 035.851163
E-mail: damianofrosio@tiscali.it
Sito internet: www.gesu-lanuovarivelazione.it
(Dalla Parola
"Crescere" del 24 settembre 1875 – cap. 22):
---------------------------
Cap |
Titolo |
Data |
1 |
30. 06. 1870 |
|
2 |
9. 07. 1870 |
|
3 |
13. 07. 1870 |
|
4 |
18. 07. 1870 |
|
5,I |
28. 07. 1870 |
|
5,II |
28. 07. 1870 |
|
5,III |
29. 07. 1870 |
|
5,IV |
29. 07. 1870 |
|
6 |
4. 08. 1870 |
|
7 |
4. 10. 1870 |
|
8 |
30. 01. 1871 |
|
9,I |
14 . 01. 1871 |
|
9,II |
14 . 01. 1871 |
|
9.III |
14 . 01. 1871 |
|
10 |
22. 02. 1871 |
|
|
Forza, sostanza,
spirito (continuazione) |
23. 02. 1871 |
11 |
22. 10. 1872 |
|
12 |
25. 11. 1872 |
|
13 |
11. 11. 1872 |
|
14 |
14. 11. 1873 |
|
15 |
9. 08. 1872 |
|
16 |
La vita (la sua vera essenza ) |
12. 08. 1872 |
17 |
24. 02. 1873 |
|
18 |
La vita (nella Luce dell’Amore) |
19. 03. 1873 |
19 |
14. 01. 1875 |
|
20 |
14. 07. 1876 |
|
21 |
Pentecoste 1875 |
|
22 |
"Crescere" |
13. 09. 1875 |
|
"Crescere" (continuazione) |
24. 09 1875 |
23 |
9. 11. 1875 |
|
24 |
28. 03. 1876 |
|
25 |
5. 02. 1877 |
|
27 |
22. 09. 1870 |
|
28 |
8. 12. 1870 |
|
29 |
6. 07. 1871 |
|
30 |
7. 05. 1870 |
|
* * * |
||
31 |
Allegato
(continuazione sulla musica) di J. Lorber |
2. 05. 1840 |
---------------------------
۞
Ricevuto il 30 giugno
1870
1. Tu hai scelto
qui tre parole, e non potevi scegliere più giustamente e più ampiamente in
tutta la ricchezza di vocaboli del linguaggio umano; infatti, queste parole
designano il concetto di tutto il Creato, il sussistere dello stesso e la sua
durata!
2. Vedi, tutto ciò che è
creato da Me, è stato creato nella Luce, gli fu data la Vita, e
per Amore, non fu mai più eternamente distrutto.
3. Che cosa esiste nel grande
circuito dell’infinità che non debba la sua esistenza e la sua eterna
continuazione a queste tre parole così ricche di contenuto?
4. Con la luce ha inizio la
vita, con la vita l’amore. La Luce rappresenta la forza creativa, l’eterno
partorir del nuovo, sempre defluendo in tutte le direzioni dell’infinità,
risvegliando vita, scacciando le tenebre, e poi, attraverso l’Amore, la
conservazione del Creato, e sempre causando nuova Creazione.
5. Con la luce si sviluppa il
calore, e il calore corrisponde alla vita; poiché dove domina il freddo, cessa
la vita, lì l’amore non ha più nessun punto d’appoggio. Poiché anche l’amore
non è altro che lo zelo infiammato di veder tutto perfettamente felice e
saziato.
6. Dove quindi la luce con i
suoi dolci raggi stimola gli elementi dispersi per l’attrazione e la
repulsione, lì con questo movimento e assimilazione si genera il calore,
oppure, dove c’è movimento, là c’è vita.
7. La vita però vuole essere
saziata, vuole essere tutto in tutto, e ciò può realizzarsi solo attraverso
l’amore.
8. L’amore vuole conservare la
vita, mentre l’odio la vuole distruggere. Dovunque voi guardiate, lì troverete
questi elementi nella lotta con i poli opposti.
9. La luce deve gestire la
lotta con le tenebre, la vita con la morte e l’amore con l’odio, quali poli
opposti. E quanto più i primi vogliono conservare e attirare tutto,
altrettanto, gli altri vogliono respingere e distruggere tutto.
10. Voi vedete dunque
nell’unione dei primi tre la Mia divinità, quale conservatrice eterna di
tutto il Creato, e negli altri tre il polo opposto, Satana con la sua
freddezza e la sua furia distruttrice.
11. Così si trascina la lotta
iniziando dall’angelo, fino all’ultimo, durissimo e assai vincolato spirito
nella materia; sempre lottando, l’amore attraverso la luce ottiene la vita, e
distrugge le tenebre insieme alla morte e all’odio.
12. Avete così in queste tre
parole con i loro opposti, l’unico Principio conservatore di tutto il
Creato. –
13. Quando Io, la Luce stessa,
Mi decisi di creare anche fuori di Me degli spiriti che dovessero amarMi, comprenderMi, e un po’
alla volta uguagliarMi, allora fu dato il primo
impulso del divenire; per questo voi leggete nei libri di Mosè: “Tutto era
deserto e vuoto, e il Signore creò la Luce!”.
14. Con la Luce si svegliò
l’attività degli elementi, e gli spiriti cominciarono a diventare consci di
loro stessi, ad attrarsi e a respingersi. Con la Luce cominciò la Vita;
poiché anche la distruzione, per quanto sembri tanto crudele, ha spesso per
base lo scopo più alto e più bello di avvicinarsi alla Luce suprema, venendo ad
abbandonare le forme inferiori per assumere quelle più elevate, che sono più
vicine alla Luce universale.
15. Non appena fu risvegliata
la Luce e poi la Vita, non appena il Creato cominciò a compiacersi della sua
esistenza nello splendore dell’eterna Luce fondamentale proveniente dai Cieli,
allora fu risvegliato il terzo pensiero che doveva riunire tutte queste
creature del mondo visibile e invisibile; esso era l’Amore, il pensiero di
base della Luce e della Vita che quell’Amore voleva conservare, sempre
perfezionando, eternamente, tutto ciò che si compiaceva della sua esistenza.
16. Così i purissimi angeli,
l’Amore personificato, furono dotati con la più grande Luce e, a causa della
Vita intensissima, inviati a comunicare, dalla pienezza del proprio io, a tutti
gli altri esseri viventi della sostanza di Grazia che essi avevano ricevuto in
tale misura, e ne avevano a loro disposizione.
17. Gli altri esseri, così
fortificati, illuminati e riscaldati, si riunirono, riconoscendo la loro alta
meta e, giubilando e lottando, tesero ora incontro alla stessa. Lo spirito
basso ruppe con gioia il suo guscio ostacolante che gli impediva di proseguire
in avanti; esso distrusse la sua stessa esistenza, per raggiungerne una più
alta, dove poter sorbire più luce, più vita e più amore dall’unica Fonte
primordiale.
18. Quindi, ciò che voi, alla
cieca, definite distruzione, non è altro che un liberarsi per raggiungere un
gradino più elevato, poiché un tale spirito ha dovuto sopportare la materia già
fin dalla sua prigionia nella forma, ed ora aspetta solo il momento della
caduta di questo vincolo, ed esso, da solo, oppure unito con il legame d’amore
a mille altri dello stesso sentimento, può occupare un posto più alto nel
grande circuito delle Creazioni.
19. L’Amore, il calore totalmente
beatificante che sgorga dalla Luce primordiale, è quello che stimola lo spirito
a compiere da sé il suo destino, e così ritornare gradatamente alla Fonte
primordiale della Luce, dalla quale esso è provenuto.
20. Così accadde a tutti gli
spiriti angelici. Già i vostri predecessori chiamarono quell’uno, anche se
adesso è un angelo caduto, ‘Lucifero’, portatore di luce.
21. Sì, questi era un
portatore di luce in tutti i vasti spazi della Mia Creazione; ma poiché egli,
conscio della sua incommensurabile Grazia ricevuta da Me, si vide dotato di un
potere come nessun altro, allora lasciò che il suo calore, attraverso la sua
luce assai sviluppata, si tramutasse con gran violenza nell’opposto dell’amore,
cioè in odio, proprio contro Colui che lo aveva rivestito di tanto potere; e
ancora oggi egli è, quale principe angelico caduto, il Mio più acerrimo
avversario che resterà libero ancora per un breve tempo, ma poi dovrà scegliere
precisamente se vuole accogliere le Mie tre prime grandi Parole della Creazione,
oppure perseverare nei suoi poli opposti.
22. Non gli riuscirà più a
lungo di scegliere vie traverse e schivare abilmente il Mio impulso a ritornare
a Me; egli dovrà presto dichiararsi categoricamente, se vuole volgersi
all’eterna Vita della Luce e dell’Amore, oppure all’eterna morte delle tenebre
e del freddo!
23. E anche voi uomini, ai
quali Io ho acceso una scintilla di Vita divina nella vostra anima per mezzo
della Mia Luce di Grazia, riflettete su che cosa portate veramente nel cuore!
Voi portate nel petto, Luce divina, Vita d’Amore del Padre vostro!
24. Egli vi ha dato questa
trinità come pegno della vostra provenienza, del vostro inizio e della vostra
meta finale; non vi giocate con leggerezza questi doni divini che voi, consci
di essi, avete avuto in più come doni di grazia, prima di milioni di altre
creature. Comprendete bene la Luce divina, donata e infusa con Amore che
costituisce la vita della vostra anima e del vostro spirito; ricordatevi del
Donatore che vi ha pagato un giorno, quali figli, con il Suo sangue tra
amarissime sofferenze, Egli vuol far di voi ciò che dovete essere nel grande
circuito degli esseri creati; non dimenticate, è il Suo Amore che vuole
condurvi all’eterna vita, avendovi Egli acceso la Luce della conoscenza e della
coscienza divina!
25. Tendete alla perfezione
che vi è possibile raggiungere come esseri creati, affinché un giorno possiate
sopportarla oltre ai tre doni[1]
ottenuti nella potenza più elevata! – Poiché la Mia Luce divina, irradiando da
Me in tutti i vasti spazi, non ha limiti, e risvegliando sempre nuova vita,
vuole un giorno riunire amorevolmente tutte le cose create, e vederle
schierarsi intorno a Colui che è la suprema Luce della Vita e dell’Amore!
26. In tal modo, Miei cari
figli, dovete considerare queste tre parole; esse hanno in sé la sorgente
primordiale di ogni essenza, sono le fondamenta su cui si basa tutto ciò che è
creato. Senza di esse non esiste nessuna essenza e nessuna creatura vivente, e
dove esse mancano, ha termine ogni progresso; qui c’è la morte, le tenebre e
l’eterno odio!
27. Là c’è un angelo della
Vita con una corona della vittoria e vestito con una veste di luce, per
dimostrare, che la trinità delle Caratteristiche di Dio riporta sempre la
vittoria, e chi invece si oppone, e alla Luce preferisce le tenebre, alla vita
la morte e all’amore l’odio, deve nascondersi fin nei più remoti angoli della
Terra!
28. Avanti, figli Miei, tutto
preme. L’Amore, l’amore mai sazio che dà tutto per riavere indietro
nuovamente tutto, la Luce che tutto illumina affinché sia bandito ogni
angolo oscuro dalla Creazione, e la Vita che ha come conseguenza solo
movimento, cambio di forma e avanzamento da un gradino all’altro, tutti e tre
vi esclamano: “Senza di noi non c’è nessun mondo, nessun passato e nessun
futuro! Noi siamo i portatori nel più intimo del supremo Signore; noi
esprimiamo il Suo intero ‘Io’!”.
29. Avanti quindi, voi
discendenti della Luce! Lanciatevi in alto là dove non tramonta più nessun
sole, dove nessuna morte si scambia più con la vita, e nessuna disputa, nessuna
collera né odio, interrompono l’armonioso e stupendo concerto dell’Amore!
30. Ascoltate le angeliche
armonie che penetrano attraverso tutte le infinità portate mediante queste tre
parole; esse sono il perpetuo cantico dell’Unico Signore e Creatore, Padre
vostro, il Quale trova tutta la Sua felicità e la Sua beatitudine solo quando
vede che le creature che Egli ha creato, gioiscono di Lui, Lo amano e imparano
a comprenderLo sempre di più. La Trinità, tanto
spesso male interpretata, è solo in queste tre potenti parole e, nel piccolo,
sta in ogni essere creato, per potersi formare con il seme fino alla massima
potenza di un angelo di luce che sta ai gradini del Signore di tutti i Cieli!
31. Figlioli, riconoscete il
vostro grande dono! Siate orgogliosi di poter diventare figli Miei, esultate!
Verrà un tempo, dove voi, dotati della vista spirituale, guarderete attraverso
gl’incommensurabili spazi dell’eternità e, dal trono del Padre fino all’ultimo
spazio, dove penetra ancora un solo raggio di luce, potrete intendere i
principi fondamentali della Sua Essenza, distribuita in milioni e milioni di
essenze, nel grande armonioso cantico a Suo onore!
32. Tendete perciò a diventare
degni di questo gradino dell’illuminazione; tendete a diventare nel senso vero
e proprio, figli Miei, e allora sentirete che:
Ben negli spazi e stelle tutte
in ampiezze e lontananze smisurate
del Padre irradia Luce e Vita solamente.
Dove il Suo Amor col grande non si vanta
solo col minimo cerca di trovare
ciò che ‘l Suo Spirito al (In)-finito potrebbe legare!
Là c’è la Vita della Luce e dell’Amore
quale supremo del divino impulso puro.
Tre è il numero delle parole di contenuto grave,
esse continuamente risuonano di luogo in luogo.
Mai lasciate i suoni celesti attenuare,
che sviluppano solo il bello spirituale!
Dove Luce, Vita e Amor non spira
là della Creazione tutto il compiacimento manca;
ma dove esse dominano sempre tutte in pace,
là si spiegherà l’Amor del Padre anche!
Perciò solo sulla benedizione del Padre
con fiducia costruite,
Egli darà ciò, cui ognuno tiene:
il raggio di Luce, lo stimolo della Vita
e la gioia dell’Amore,
anche se per questo vi scansano i
caduti.
Perseverate in Me – nella Luce, nella Vita e nell’Amore,
della Creazione di Dio voi così curate gl’impulsi spirituali.
Solo chi con queste tre parole si
consacra
quale figlio Suo, il supremo Padre si
rallegra,
questi ha di base la sostanza, l’Amore,
quale miglior semenza
per la Mia figliolanza, e quindi – così
sia!
۞
Cielo,
Inferno, Terra
9 luglio 1870
1. Mi hai
pregato per tre parole, e la spiegazione a queste s’intende da sé. Ebbene, Io
ti ho dato queste tre parole dal ricco contenuto: ‘Cielo’, ‘inferno’
e ‘Terra’. Ora vogliamo vedere che cosa si potrà tirar fuori da
queste di rilevante, di edificante e di istruttivo per voi e per l’intera
umanità.
2. La prima delle tre è quella
che ha il significato più grande, così che perfino con la sua pronuncia dovete
alzare il tono e portare i muscoli della lingua in una tensione maggiore, se
volete pronunciarla come merita di essere pronunciata.
3. Sapete voi però che cosa
esprimete veramente con questa parola? No, non lo sapete, ma potete solo
presentirlo, poiché vedete – ‘Cielo’
è, e indica, il sublime luogo di residenza, il soggiorno degli spiriti più
elevati, e anche la Mia permanente dimora. Cielo è la massima potenza di tutte
le beatitudini, dove gli spiriti nella Luce più pura, senza passioni, senza
errori, adempiendo unicamente le Mie più alte, particolari caratteristiche,
conducono una vita di beatitudine che voi qui mai potete comprendere, né appena
immaginare.
4. In verità, anche in questi
luoghi esistono differenti gradi di perfezionamento; sì, il perfezionamento non
finisce mai, perché Io, creando sempre del nuovo, lascio che si sviluppino
nuovi campi d’azione.
5. Dai Cieli partono tutte le
scintille vitali provenienti da Me, mediante i Miei più grandi spiriti
angelici, fin negli strati più bassi, dove arde ancora senza fiamma solo una
scintilla del Mio Io, racchiusa nella pesante materia. Nei Cieli che si trovano
molto al di sopra di tutti i globi cosmici e sistemi solari materiali creati,
irradia eterna quiete ed eterno Amore; là vi è – adempiendo per amor Mio i Miei
ordini e desideri, essendo il primo principio di base della sublime Vita
spirituale per raggiungere le Mie caratteristiche – la più grande beatitudine.
6. Là, nei Cieli più alti, dove
regna l’eterna armonia degli spiriti, vi è anche semplicità, umiltà e amore per
il prossimo nel grado più elevato, la cui espressione sono Io stesso.
7. Là Io ho predisposto la Mia
residenza così come doveva essere secondo i Miei pensieri e desideri in tutta
la Creazione, e sarà anche così dopo incalcolabili corsi di tempo, quando tutto
lo spirituale perduto, attraverso prove purificatrici e con lotte, sarà
ritornato a Me.
8. Quando questo sarà il caso,
allora, come già dissi una volta, tutti i mondi saranno trasformati; poiché
tutti avranno adempiuto il loro scopo come scuola di prova e di purificazione,
ed eseguito ogni cosa, e naturalmente dovranno poi predisporsi anche
diversamente per esseri spirituali più elevati ed essere provveduti del più
grande splendore, magnificenza e beatitudini, affinché poi, proprio questi
spiriti purificati trovino ancora nuova sostanza per il loro successivo
perfezionamento, per la loro superiore maturazione spirituale, perché senza
fine è lo spazio, senza fine sono i gradini della perfezione, e senza fine sono
Io stesso – quale supremo Tutto in tutto!
9. Questo Cielo spirituale,
dove l’eterna e soave Luce di Grazia proveniente da Me si riversa in tutti gli
spiriti, dove le più pure armonie infondono agli orecchi spirituali il più
grande desiderio di Me nei cuori, è la quintessenza del Mio illimitato Amore
espresso in suoni, colori e parole.
10. Là tutto vive in tutto, e
ognuno si vede beato solo nella beatitudine dell’altro!
11. La massima elevazione –
sia essa in preghiera, in poesia oppure in canto, di cui voi uomini sulla Terra
siete capaci, e che, come voi la esprimete, ‘vi eleva fin nei Cieli più alti’,
vi offre l’assaggio di un’esistenza migliore; là nei Miei Cieli, infatti, c’è
il grado più alto delle beatitudini, e precisamente come una sensazione
permanente e non transitoria.
12. Io non ve lo posso
spiegare, e ancor meno posso farvelo sentire, come uno spirito lì si sente;
perché non lo sopportereste nel vostro involucro terreno, e poi sulla Terra
tutto vi farebbe venir la nausea se poteste ritenere solo un ricordo di un
istante di tali beatitudini; anche questo Io ve lo dico solo per spronarvi,
affinché comprendiate quali godimenti vi aspettano un giorno, godimenti
preparati da Me per chi sostiene la prova, come ricompensa per la sua
perseveranza e per il suo amore per Me.
13. Questo vi dico qui, dai
Cieli più alti, dove nessun giorno si alterna con la notte, né freddo con
caldo, né vita con morte, dove un uguale, costante ed eterno mare di Luce
circonda gli spiriti beati e illumina tutto il loro ambiente, là vi è anche
rappresentata, di nuovo spiritualmente, tutta la creazione degli altri mondi,
come per esempio se voi guardate un fiore, il cui colore delizia i vostri occhi
e il suo profumo tocca piacevolmente i vostri nervi, però non conoscete il loro
significato spirituale, non conoscete la loro sostanza spirituale, né ciò di
cui essa consiste, né ciò che di spirituale scorre su e giù nelle loro cannucce
o capillari, quale pura emanazione di una natura più elevata che appartiene al
Sole, la cui luce è la madre del colore e del profumo di questo fiore, e sta in
collegamento fino alle sublimi e più fini potenze superiori.
14. Vedete, questo fiore si
trova anche nei Miei Cieli come riflesso spirituale di tutto il Creato; oh, se
voi poteste vedere là questo fiore – in forma solo di luce, in colore solo
luminescente, e sentire il suo profumo nella più alta rispondenza spirituale di
un eterno cantico del suo Creatore!
15. Solo là voi comprendereste
che cosa vuol dire ‘contemplazione
spirituale’, e solo allora riconoscereste veramente quanto ottusi sono su
questo mondo i vostri sensi. Non siate però allarmati per questa condizione dei
vostri sensi su questa Terra; riflettete che solo la saggia mano del vostro
affettuosissimo Padre ha disposto così, e i Suoi scopi, sebbene voi qui non li
comprendete né potrete mai comprenderli del tutto, sono certo fatti in maniera
che essi abbiano sempre come fondamento la massima Sapienza e Amore, e che vi
devono essere delle valide cause perché tutta questa beatitudine vi tocchi solo
dopo lunghe lotte e spazi di tempo, e anche non a tutti, ma solo a singoli
(secondo il loro amore).
16. Miei cari figli, se
volessi farvi gustare tutto questo in una volta (ciò che riservo solo a coloro
che Mi amano veramente, e che quindi aspirano in tutta serietà a diventare
figli Miei), così senza lotta, tali inesprimibili e grandi beatitudini
sarebbero per voi senza grande valore e senza stimolo duraturo, perché non le
avreste riportate da voi stessi, ma, per così dire, ottenute solo in dono, e
per la verità, senza fatica; ragion per cui, il loro valore sarebbe solo a metà
e di breve durata.
17. Solo quello che si ottiene
lottando con impegno si gode in piena misura, come il merito, così anche il
salario!
18. Un principe o un re che è
nato come figlio di re, di che cosa potrà vantarsi quando un giorno una corona
adornerà il suo capo? Siate certi, per lui è di gran lunga più indifferente di
quanto credono quelli che gli sono sottoposti. E che cos’è un re di nascita,
rispetto ad un uomo che, con tutte le sofferenze fisiche e spirituali, ha
lottato e ha raggiunto alla fine il suo scopo che non ha mai perso di vista!
Egli è una genialità, mentre l’altro non è forse nessuna grandezza, e pur nella
sua alta posizione, talvolta è una vera nullità.
19. Perciò, chi vuole
diventare figlio Mio, per il quale Io ho conservato le più grandi beatitudini,
si deve anche guadagnare questo nome; solo allora benedirà tutte le lotte e le
sofferenze che l’hanno condotto a quel grado di beatitudine, dove lo spirituale
di ogni essenza comincerà a diventargli comprensibile, e là, proprio
nell’adempimento e nell’esercizio di tutti i doveri dell’angelo, inizierà la
somma beatitudine per uno spirito creato. E poiché una volta Io affermai che
ogni uomo porta in sé l’intero universo, allora egli porta anche in sé, sebbene
solo in piccola (misura), questo Cielo appena descritto.
20. Con ogni buona azione, con
ogni vittoria riportata sulle sue passioni, penetra un raggio di Luce di questo
piccolo Cielo d’Amore, dalla sfera del suo spirito nel suo petto umano. È un
raggio transitorio, un presentimento, un giubilo dell’anima, ma (purtroppo) non
durevole; è solo un momento, dove lo spirito mostra all’uomo che cosa egli
porta in sé, cosa diventerà un giorno, se persisterà fedelmente nel difficile
cammino della vita.
21. Di ciò lo spirito
nell’uomo lascia all’anima solo un soave alito, nient’altro! Il raggio dal
Cielo era solo un’esortazione che vuol significare:
22. “Non vacillare, e
persevera! Un giorno, e per sempre, avrai ciò che qui, con la velocità di un
fulmine, ti passa accanto solamente!”.
23. Perciò non scoraggiatevi,
figli Miei, il Cielo vi sta aperto. Fin dove lo permette la vostra costituzione
fisica e spirituale, qualche volta ve lo faccio anche percepire, per
incoraggiarvi. Di più non potete sopportare! E anche se qualcuno di voi fosse
in grado di sopportare di più, allora sarebbe infelice in mezzo agli altri
uomini, e invece di progredire con zelo sul suo sentiero, spossatezza e disperazione
lo schiaccerebbero a terra. Perciò riflettete che Io, Padre vostro, ho disposto
tutto ben saggiamente, così come lo possono sopportare i figli Miei e, da
questo, trarne anche vantaggio. –
24. Ora vogliamo passare all’inferno.
25. Ciò che vi ho detto dei
Cieli, pressappoco lo stesso potete accettare dell’inferno, ma – come s’intende
da sé – in senso opposto.
26. Comunque, non vi rivelerò
tanto dell’inferno, della sua natura e disposizione, perché non fa piacere
neanche a Me pensare ad esso, e produce anche poca utilità descriverlo con
precisione. Vi basti sapere che esso esiste sul serio, e più precisamente, per
Mio e vostro danno. Eppure, per dirvi almeno qualcosa di quest’antagonista dei
Miei Cieli, voglio solo accennarvi che esiste, e in parecchi dipartimenti e
gradi che rappresentano i differenti gradini di malignità, nel cui centro c’è
la sede dello stesso Satana!
27. Satana, come male
personificato, quale opposto a Me, è l’espressione di tutte le passioni che
sono l’opposto delle Mie caratteristiche; così, per esempio, mentre Io voglio conservare tutto per Amore, egli
vorrebbe – per odio verso tutto il Creato – distruggere
ogni cosa, perché in primo luogo è proceduto da Me, e in secondo luogo,
perché soprattutto è creato.
28. Se andasse secondo la sua
volontà, egli creerebbe sempre creature di tutte le specie, non per compiacersi
nella loro esistenza, ma solo per gioire (satanicamente) nella loro
distruzione, e poi ancora ricreare del nuovo, per ricominciare il gioco sempre
daccapo.
29. I suoi spiriti
subordinati, che come esseri viventi furono creati da Me, sono così ottenebrati
che hanno gioia solo nelle tenebre – come i Miei angeli nella Luce – e sono,
più o meno, vicini a Satana, secondo l’intensità della loro malvagità, e
distribuiti in e sulla Terra in differenti parti, dove rincorrono i loro
divertimenti (diabolici), sforzandosi di somigliare il più possibile al loro
signore, e provano la più grande gioia quando, con tutti i possibili inganni,
allontanano gli uomini dalla buona o miglior via, e li portano sulla loro
strategica ampia strada.
30. Poiché in loro, come nel
loro signore, c’è solo amore satanico, ed essi si rallegrano di inculcarlo
anche nei cuori degli uomini che vogliono dare ascolto al loro influsso.
31. Lì essi non mancano di
presentare alle loro vittime il mondo e i suoi divertimenti il più
gradevolmente possibile, imprimendo in loro solo astuzia, inganno, libidine e
diletto per le più basse passioni, e li rendono così maturi, per diventar loro
degni ‘fratelli’.
32. Voi Mi chiederete: “Ma
come hai potuto Tu, Creatore, lasciar sussistere così potenti orde di spiriti
maligni accanto al loro signore? Perché non annienti con una decisione sovrana
tali esseri che sono così contrari ai soavi impulsi del Tuo Amore e delle Tue
caratteristiche divine?”. – E ancora: “Perché li hai relegati proprio in e
sulla Terra, mentre nell’infinito orbitano pure milioni di altri mondi e soli,
i cui abitanti possono andare incontro indisturbati al loro mutamento di
correzione e purificazione, senza essere esposti a simili piaghe? E solo noi,
che ci chiami ‘figli Tuoi’, per i quali sei venuto proprio su questo piccolo
globo terrestre e qui hai sofferto e sopportato proprio a causa nostra; perché
siamo dunque proprio noi quelli che, da un lato siamo i favoriti, dall’altro
invece siamo i più tormentati ed esposti a tutte le seduzioni e tentazioni?”.
33. Miei cari figlioli, questo
rimprovero che voi Mi fate qui, pensato come uomini di questa vostra Terra, è
da parte vostra del tutto naturale, ed Io Mi devo perciò giustificare presso di
voi, affinché, sebbene l’apparenza non lo testimoni, nondimeno riconosciate che
Io sono sempre l’affettuosissimo e più buon Padre, ed ho predisposto da
immemorabile tempo tutto, solo per il vostro meglio, e condurrò anche sempre, tutto
per il bene dei Miei figlioli.
34. In una precedente
comunicazione già feci menzione di un angelo caduto, il quale, nella sua
caduta, trascinò con sé anche un’infinità di altri spiriti. E nel "Governo
della Famiglia di Dio"[2]
vi ho anche spiegato che tutta la sostanza della sua intera essenza animica, fu poi suddivisa in particelle e legata nella
materia da lui presa, e ora, sul gradino del perfezionamento, essa ritorna un
po’ alla volta nuovamente a Me[3];
inoltre, che tutto ciò che è nato sulla Terra, se non sono spiriti di altri
mondi che furono qui trasferiti per la vita di prova allo scopo del
raggiungimento della Mia figliolanza, sono tutti rimanenti parti del caduto, le
quali devono percorrere la stessa via come tutti gli spiriti legati nella
materia.
35. Inoltre, ho ancora detto
che proprio questo spirito angelico caduto fu scacciato appunto sulla Terra
dove c’è il Mio semenzaio per i Miei Cieli, e che qui egli opera più di tutto,
per dispetto a Me e alle Mie disposizioni.
36. Vedete, tutto questo ve
l’ho già spiegato in precedenza, e anche il ‘perché’ – perché dovevano esserci
le più grandi tentazioni e pericoli proprio là, dove spiriti e anime si sono
posti per scopo di guadagnarsi il Mio Regno e di portare, in mezzo all’inferno
e alla dannazione, la croce della sofferenza e dell’amore a Mio onore e a
disonore del Mio più grande avversario; e che, nonostante tutte le seduzioni e
tutti gli apparenti piaceri con i quali Satana colma i suoi futuri rampolli,
per attirarli nella sua rete e, più tardi, indennizzare ogni divertimento e
ogni piacere con mille tormenti dell’inferno, pure ci sono delle anime su
questa Terra che si oppongono a tutte le sue tentazioni, voltano la schiena a
tutte le sue grandiose promesse e tengono alto, tra sofferenze e lotte, il
vessillo della fede, dell’umiltà e dell’amore, e un giorno vorranno appartenere
non a lui, ma completamente soltanto a Me! –
37. Quando Satana si separò da
Me, dovetti lasciare a lui e al suo seguito la propria libertà, libertà che
ogni spirito deve avere, per diventare spirito libero degno di Me.
38. Il ritorno a Me deve
avvenire dall’interiore e spontaneamente, non con regole coercitive; proprio
per questa ragione Io devo sopportare il comportamento di questo Mio
grandissimo avversario con la sua cova e devo lasciarli agire e operare come
vogliono, fino a quando non pregiudicano il Mio Ordine stabilito.
39. Ma di tutto ciò che essi
fanno, il risultato ha sempre per conseguenza esattamente il contrario e l’opposto
di ciò che vogliono ottenere, e questo è il trionfo della buona causa che anche
il male, anzi il peggio di ciò che la Creazione può mostrare, deve e può
contribuire solo al suo (e al loro) stesso miglioramento e per l’inoltro del
bene in generale.
40. Proprio per questo Satana,
con il suo regno, è anche confinato là dove gli è data l’occasione di tentare
tutto ciò che gli è possibile, per far valere la sua teoria di vita contro la
Mia; anzi, gli fu perfino permesso di tentare personalmente Me stesso durante
il Mio pellegrinaggio terreno, Io che non ero uno Spirito creato, bensì il
Creatore di tutto il Creato (e di lui stesso). Io, infatti, non lo evitai,
quando Mi incontrò come uomo[4]
esposto a tutte le passioni umane, così egli osò anche con l’Altissimo
l’esperimento, che gli fu pure concesso; ma con quale risultato lo sapete,
affinché potesse poi, col tempo, riconoscere nel grande come nel piccolo che
tutto il suo sforzo è inutile, che attraverso tanti corsi di tempo ha opposto
invano opposizione, e precisamente, contro Colui che lo creò, e Questi, se egli
oggi volesse ritornar pentito, lo accoglierebbe a braccia aperte come un
‘figlio perduto’, così come ve l’ho già una volta rivelato nelle ‘Dodici Ore’, come non in una volta,
bensì un po’ alla volta accade e anche accadrà.
41. Quello che Io dissi dei
Miei Cieli, che ogni spirito umano li porta in sé nel piccolo, tale e quale è
anche il germe dell’inferno o la voglia di peccare e di agire contro l’Ordine
Mio, o l’inferno in piccolo nel petto di ogni uomo.
42. Esso è lì perché la virtù
senza la conoscenza del suo opposto, il vizio, non sarebbe virtù, e l’amore
senza il suo contrario non sarebbe amore! Se non ci fosse l’oscurità, voi non
sapreste apprezzare la luce; se non ci fosse l’agghiacciante impressione del
freddo, non comprendereste la piacevole sensazione del calore che affluisce un
po’ alla volta.
43. Dove si trova il Mio
‘semenzaio di figli’, qui doveva anche esserci la scuola della vittoria e il
dominio di tutte le passioni!
44. Che cosa sarebbe la vita
senza lotta? Un monotono trascorrere del tempo, senza essere coscienti di come
uno va e l’altro viene. La vita non avrebbe nessuno scopo, nessun sapore!
45. Così come il sale nelle
vostre pietanze, in tutte le erbe, metalli, piante, e perfino nell’aria e anche
nel vostro stomaco per la giusta digestione, costituisce un elemento importante
che stimola alla vita e la favorisce proprio mediante tale stimolo, –
altrettanto è il sale della vita spirituale, la tentazione o la tendenza
(inclinazione) a pensare e agire diversamente da come si dovrebbe agire
veramente. Proprio con questi opposti e questi mezzi stimolatori è rafforzata
la vostra parte migliore, la vita fisica e spirituale in voi è conservata
attraverso questo nutrimento, è assicurata la sua sopravvivenza e aumentata la
gioia di aver conquistato ancora un nuovo gradino del perfezionamento, e più
precisamente – di averlo conquistato con la lotta e la rinuncia, mentre al
contrario, nel progresso senza impedimenti, non sareste coscienti del progresso
stesso.
46. Quando il Sole del mattino
fa scendere i primi raggi sui campi della vostra Terra, come giubilate voi
andando incontro all’intera natura vivente! Tutti gli esseri, ognuno a modo
suo, cinguettano, tubano o ronzano il loro cantico alla luce e al loro
Donatore; perfino la goccia di rugiada che pende alla foglia di una pianta di
muschio, rivestendosi col bagliore adamantino, riflette su di essa il grande
arcuato emisfero di luce e, risplendendo, si rallegra, per così dire, della
luce (del giorno) ritornata dopo l’oscurità! E perché? Perché dalla sera fino
al mattino seguente, la notte e l’oscurità hanno fatto sentire a tutte le
creature viventi il valore della luce!
47. Così è anche riguardo allo
spirituale! La soave coscienza dell’amore spirituale, dell’avanzamento
spirituale e della vita animica spirituale più
elevata, è riconosciuta dall’anima di un essere creato solo quando essa ha
riconosciuto gli abissi e le errate vie che l’hanno minacciata sul suo sentiero
di prove; solo allora, quando l’anima ha conquistato un piccolo gradino, si
rallegra di questo e rinnova tutte le sue forze per la conquista di uno
successivo e così aumenta lo stimolo, la gioia e la benedizione, non tanto per
la condizione migliore che ha raggiunto, ma per gli ostacoli che sono stati
superati.
48. Vedete, figli Miei, che
cosa sarebbero tutti i Cieli senza l’inferno! Quanto manca ad altre creature in
altri soli e mondi in beatitudine che è riservata solo ai figli Miei, perché le
altre creature in altri mondi e soli conoscono solo luce, e poca, o niente
affatto, oscurità.
49. Avete ora ancora
rimproveri da fare sul perché l’inferno sia così vicino a voi e perfino in voi?
Oppure non vorreste, ringraziandoMi, forse domandarMi più inferno, affinché possiate lottare ancora di
più, soffrire ancora di più, solo per meritare il nome di ‘figli Miei’ in più
abbondante misura?
50. Siate perciò tranquilli,
Io so che cosa vi serve per la scuola di prove, non chiedete più di quanto vi è
dato da Me, e siate assicurati – ne avete abbastanza con ciò che vi carica la
Mia amorevole mano; se fosse di più, allora sarebbe una mano punitiva, e
questa, Io, quale Padre vostro, non ce l’ho![5]
51. Ora vi ho così mostrato
come perfino l’assoluto cattivo, anzi il cattivissimo nell’intera Creazione,
con il suo fare e operare, è nondimeno da Me impiegato e sfruttato per la
benedizione di tutto il vivente, e come Satana, con i suoi assistenti, invece
di nuocerMi, deve contribuire nell’insieme proprio
per la massima benedizione![6]
*
52. Ora vogliamo passare alla
vostra residenza, quale terza parola su indicata: ‘la Terra’,
affinché possiate vedere anche lì nuovamente l’Amore e la saggia accortezza del
Padre vostro in tutta la Sua magnificenza!
53. Con l’espressione della
Parola ‘Cielo’, [Himmel] dovete aumentare il tono
della vostra voce, e con la parola ‘inferno’ [Hölle]
lo dovete abbassare, e avrete già notato come per pronunciare ognuna di queste
parole abbia luogo un differente movimento muscolare nell’organo della lingua,
e vedete, con l’espressione della parola ‘Terra’ [Erde]
questo movimento muscolare è di nuovo differente, dovendo per questo aprire
ampiamente la bocca (tre differenti specie di suono).
54. Vedete, con l’espressione
di queste tre parole nella vostra lingua e i movimenti dell’organo del
linguaggio ad essa appartenente, è tutto così ordinato che gli spiriti, i quali
conoscono meglio di voi le formule di rispondenza della Creazione, trovino nei
movimenti dei muscoli nella bocca già scritto e annotato tutto ciò che significano
l’una o l’altra parola pronunciata.
55. Con la parola ‘Cielo’ [Himmel] avete visto com’è collegato l’innalzamento della
voce con la descrizione dettagliata della stessa, con la parola ‘inferno’ [Hölle] dove la bocca nell’espressione deve esser chiusa come
una tana, non vi sarà sfuggito lo stretto legame di questo movimento muscolare
con la descrizione dell’inferno, dove inoltre la parola ‘Cielo’ [Himmel] è pronunciata con lo sguardo verso l’alto, e
‘inferno’ [Hölle] con lo sguardo verso il basso, – e
certamente mai verso l’alto; e infine la ‘Terra’ [Erde],
con l’apertura della bocca proprio in larghezza.
56. Abbiamo discusso le prime
due, adesso ci rimane ancora l’ultima parola espressa in larghezza e la sua
rispondenza spirituale, la Terra stessa, quale vostra residenza, per sottoporla
ad una più accurata riflessione.
57. Che per la parola ‘Terra’
[Erde] si debba dilatare ampiamente la bocca, anzi,
che con l’espressione di questa parola si debba tirare in su le labbra e
mostrare la bianca fila dei denti, significa che col significato spirituale
della Terra, come lì le labbra sono tirate in su come una tenda e mostrati i
denti, con la Terra, in senso spirituale, è tirata indietro la parte più
tenera, vale a dire la carne, e le parti più solide e compatte – il morale,
oppure i denti – sono da prendere in considerazione.
58. Ebbene vedete, Miei cari
figli, nella rispondenza spirituale i denti significano, come parti solide
simili alle ossa, la permanente e prima tappa, tanto nell’uomo come nella
Terra, che – in primo luogo – dà all’aspetto del viso una bella forma, quella
del bello morale all’intero esteriore dell’uomo e, in secondo luogo, nella
Terra perfino come corpo, genera la sua forza di vita interiore, il bello della
sua superficie.
59. I denti significano
inoltre, anche l’animico-morale, il primo organo
spirituale digerente che dovrebbe separare nella vita mondana il bene dal male;
e come nella bocca per la masticazione dei cibi, con i denti si mescola il sale
nei succhi gastrici della saliva, tale e quale è il sale, corrispondente allo
stimolo di agire sempre contro il bene. E lottare contro questo stimolo e alla
fine anche vincere, è il vostro compito principale.
60. Qui su questa Terra voi
ricevete tutto mescolato, bene con male, amore con odio e vita con morte;
questo significa che facilmente si confondono entrambi l’uno con l’altro,
oppure ogni cosa si trasforma facilmente nel suo polo opposto.
61. Se avete abbastanza forza
da espellere il cattivo e maligno, allora il male, ogni qual volta riuscirà ad
avvicinarsi a voi, non determinerà nessun’impressione duratura sulla vostra
anima e, nell’Aldilà, scomparendo del tutto, solo il bene sarà il vostro vero
valore!
62. Che con l’espressione
della parola ‘Terra’ voi dovete allargare molto la vostra bocca in direzione
orizzontale, nella rispondenza significa che la vostra Terra sotto l’aspetto
spirituale, sebbene fisicamente piccola, giunge lontano oltre tutti i sistemi
solari, anzi, fino ai Miei Cieli; essendo questo piccolo pianeta, per primo, la
dimora dei Miei figli, e per secondo, è stata anche la Mia, dove attraverso
sofferenza e morte, Io ho riportato la vittoria sul male.
63. Se conosceste un po’
meglio questo linguaggio dello spirito, scoprireste, in ogni parola che si
riferisce a Me, il senso spirituale più importante e molto più grande, e non vi
accontentereste della comprensione esteriore della parola – simile alla
corteccia – ma provereste, nello scoprire il contenuto interiore, molta più
gioia e beatitudine di quanto vi è venuto alla mente.
64. Inoltre sapreste che ogni
popolo, secondo il gradino spirituale in cui si trova, in alto, più in alto,
oppure al massimo, si rivelerà nelle sue parole ed espressioni riferite a Me;
oppure credete forse, come credono di dimostrare i vostri filologi, che le lingue
siano state inventate? Oh, qui siete in un grosso errore!
65. Le parole non sono sempre
state fatte con gli oggetti inventati e i nuovi bisogni di un popolo, bensì la lingua – quale prodotto dello spirito – andò
sempre in parallelo con la concezione spirituale di un popolo. Lo potete
vedere voi stessi dalla storia delle nazioni, come con l’ascesa o il tramonto
di una nazione anche la sua lingua si elevava o tramontava, e con la scomparsa
di una nazione scompariva anche completamente la sua lingua (come lingua
vivente).
66. Il linguaggio è l’espressione dell’anima[7]. Più il linguaggio è alto e bello,
tanto più grande è l’intensità della sua espressione, cosa che solo gli spiriti
sanno apprezzare, oppure i risvegliati mediante il Mio Amore e la Mia Grazia, i
quali poi, sotto i differenti cambiamenti dei muscoli della bocca e della gola,
tra i suoni cinguettanti, schioccanti, gorgheggianti e fischiettanti che,
combinati in un modo o nell’altro, stabiliscono l’una o l’altra parola, svelano
un significato spirituale superiore che vi è divenuto incomprensibile come i
geroglifici di un paradiso perduto!
67. Così la Terra, in ciò, è
anche differente da molti altri mondi. Mentre in quelli domina un solo modo
d’esprimersi (linguaggio) e tutte le creature percorrono solo l’una e la stessa
via, sulla Terra esistono migliaia di lingue differenti, come sottospecie di
una sola[8].
E così all’abitante della Terra, oltre alle molte prove della sua pazienza e
perseveranza, in questo modo s’impone ancora questa che, se vuole essere in
relazione con i fratelli di altre nazioni, deve imparare la loro lingua per far
comprendere cosa egli pensa e sente, oppure, se vuole imparare qualcosa dai
suoi fratelli stranieri o comunicare qualcosa lui stesso, deve farsi capire in
quella lingua.
68. Nella misura in cui
considerate la Terra, dai popoli più selvaggi fino a voi nazioni civilizzate,
allora vedete la piccola Terra con i suoi spiriti inquieti estendersi su tutto
il conosciuto. Veramente ovunque fa leva il proprio interesse personale; solo
questo fa incontrare i popoli, qui imparano a conoscersi, ad apprezzarsi e ad
amarsi l’un l’altro.
69. Gli esploratori della
natura, delle stelle, dell’interno e della superficie della Terra, cedono le
loro scoperte all’umanità, come bene comune, scoperte che Io ho fatto trovare
al singolo per Grazia; essi eseguono, anche senza saperlo, solo i Miei e non i
loro piani, e così Io educo l’anima di questa Terra che un giorno fu, per un
breve tempo, anche la Mia dimora, per una vita migliore.
70. Ora i pensieri degli
uomini con velocità fulminea corrono da un polo all’altro, ed essi stessi vanno
da un luogo all’altro su strade ferrate simili ad una bufera di vento.
71. Le strade sono di ferro, e
la maggior parte di chi vi viaggia sopra ha il cuore anche di ferro (almeno per
i loro fratelli umani); ma non importa. I Miei scopi, pur con le veloci
comunicazioni tra città e villaggi e all’incontrarsi degli uomini che dimorano
in tali luoghi, sono favoriti più di quanto credono tutti i costruttori e i
proprietari di ferrovie.
72. Io qui ho spesso messo
insieme alla rifusa, in un vagone, – Cielo, inferno e Terra, oppure
spiritualmente, uomini buoni, cattivi o materialmente pensanti. Nel salire essi
erano ancora, pressappoco, della propria opinione, nel discendere forse
l’inferno ha strappato dal Cielo e dalla Terra una permanente scintilla
istruttiva, con la conversazione che (l’interessato) non dimenticherà mai più
per tutta la sua vita.
73. Così Io eseguo i Miei
piani, utilizzando anche questo viaggio fatto in compagnia; dove prima era
separato da rigidi circoli delimitati, lì faccio subentrare la dimenticanza dei
pregiudizi, e sebbene l’interesse personale, l’impulso per i piaceri e il
danaro, siano la ragione del perché gli uomini s’incontrano, viaggiano in altri
paesi, si espongono a pericoli d’ogni genere, ugualmente Io ho raggiunto il Mio
scopo, vale a dire lo scopo dell’affratellamento. Adesso ci vuole ancora solo
un potente colpo e un impulso spirituale, e gli uomini staranno qui come
fratelli, uniti, per seguire Me quale eterno Pastore! Allora il significato
spirituale della Terra sarà anche adempiuto, e sarà il tempo nel quale Io
personalmente ritornerò tra voi, dopo che gli indocili saranno allontanati e
saranno rimasti solo i volonterosi.
74. E così, Miei cari figli,
voi vedete come Cielo, inferno e Terra, nel grande come nel piccolo, devono
seguire solo gli scopi dell’Amore, l’idea fondamentale della Mia Creazione.
75. Non calcolate però secondo
gli anni, per ciò che vi ho appena detto qui, presso di Me il tempo non esiste!
Io non conosco né giorno né notte per misurare spazi di tempo; presso di Me è
sempre giorno, sempre splende il Sole dell’Amore, il quale splende e splenderà
per tutti, finché tutti non avranno trovato la via che conduce a Me, al loro
affettuosissimo e buonissimo Padre!
76. Ora Io credo che anche tu
possa essere soddisfatto con questo supplemento, esso è di nuovo una luce nelle
grandi vallate della Mia Creazione. Riflettete bene su quale Amore e Grazia Io
vi concedo, da quando vi porgo tanto pane spirituale, affinché nessun dubbio
possa più sorgere nel vostro petto, come se non tutto ciò che voi vedete, fosse
opera della mano del Padre!
77. Questo, per consolazione
con la Mia benedizione! Amen!
۞
Salute,
malattia e morte
13 luglio 1870
1.
Qui di nuovo hai tre parole
che, prese nel senso naturale e cosa esse significano veramente, sono
facilmente decifrabili.
2.
Salute significa lo stato normale della
vostra vita vegetativa, quando tutti gli organi adempiono le loro funzioni così
come devono adempierle, e proprio per questo non vi creano nessuna difficoltà
nell’attendere al vostro lavoro della vita, come di far fronte al vostro
sviluppo spirituale e occupazione materiale.
3.
La salute, la vera salute, in un corpo è solo
quando l’uomo non è cosciente dei movimenti e delle funzioni dei suoi organi.
Dove subentra un disturbo in questi movimenti che interessa uno o più organi
esprimendosi in senso opposto, esso vi procura fastidio o dolore, l’anima
diventa afflitta perché si sente ostacolata nel suo operare attraverso il
corpo, e da questo malessere e sofferenza insorge ciò che voi chiamate
malattia.
4.
Se questa condizione si propaga, se ancora
più organi rifiutano il loro servizio, oppure sono disturbati nelle loro
funzioni da singoli organi sofferenti, allora questo malessere si estende,
l’intero processo di vita è interrotto, e con la cessazione della regolare
assunzione di nuove sostanze vitali e dell’eliminazione del consumato,
sopravviene alla fine il necessario arresto dell’intera macchina, ciò che voi
chiamate morte.
5.
Quindi avviene la decomposizione del corpo
tenuto insieme come individuo nei suoi precedenti, primitivi elementi. L’anima
invece, spogliata del suo involucro, deve cercarsi un’altra veste, un altro
corpo, dopo che il precedente è diventato inutile e non più utilizzabile.
6.
L’apparente vita corporea è finita e ne
comincia una spirituale che, con i suoi gradini e gradazioni (crescita),
secondo com’è disposta l’anima, tendente verso l’alto oppure verso il basso,
segue una nuova vita spirituale, dove le funzioni del corpo sono sostituite
dalle funzioni della vita dello spirito, e l’anima si perfeziona formando se
stessa.
7.
Questo è il percorso della vita nell’Aldilà.
Ma affinché questo percorso diventi facile e dolce, la salute del corpo sulla
Terra materiale, per quanto possibile, deve emulare anche la salute dell’anima
e mantenersi di pari passo con lei.
8.
Poiché, così come la salute del corpo condiziona
e favorisce il benessere dello stesso, altrettanto all’opposto la salute
dell’anima condiziona quella del corpo, dove le funzioni spirituali dell’anima
non sono disturbate da ombre e turbamenti delle passioni.
9.
Quando lo spirito dimorante nell’uomo può
esercitare la sua regolare influenza sull’anima, lì anche il corpo è sano, anzi
nell’insieme, come nelle sue singole parti, si esprimerà la bellezza morale
dell’anima corrispondente alla sua forma, e ciò accade nella maggior parte dei
casi sul volto dell’uomo, dove tutte le inclinazioni, gli smarrimenti e le
passioni dell’anima si riflettono senza volerlo. Voi non potete leggere il
linguaggio delle linee ondulate e angolate che in ogni volto manifesta lo stato
della sua anima, altrimenti scorgereste, in questo vero specchio dell’anima,
certe cose che, invece di attrarvi a molti uomini, ve ne respingerebbero.
10.
Prudentemente Io non ho permesso che questo
segreto della fisionomia fosse rivelato a tutti, come il Mio caro Lavater[9]
ha immaginato; perché con questa chiara lettura del carattere di ogni persona
sul suo stesso volto, a molti uomini sarebbe reso più difficile il progresso
per il miglioramento spirituale, anzi, a più di uno, perfino reso impossibile.
11.
E così permetto che sotto il manto di un
adulante discorso, oppure di acquisite maniere cortesi, anche un diavolo possa
giungere alla compagnia dei buoni, senza che gli altri abbiano di questo il
minimo sentore; e così, attraverso la parola, la via che porta alla compagnia
non è interrotta, per fare col tempo qualcosa di meglio anche dall’essere
smarrito, cosa che sarebbe impossibile se ognuno riconoscesse subito nei tratti
del viso del suo prossimo, di quale spirito egli è figlio, perché dal maligno
ognuno si terrebbe certamente lontano, e al maligno stesso non rimarrebbe altro
da fare che comunicare con i suoi simili, oppure l’isolamento e la mancanza di
comunicazione lo renderebbero ancora più cattivo di quanto lo era già prima.
12.
Nell’Aldilà, veramente è diverso, lì ogni
spirito conosce l’altro al primo sguardo, così può evitare ciò che è cattivo, e
associarsi a chi lo eguaglia, oppure è migliore di lui. Perciò la grande
difficoltà che c’è là di migliorarsi; perché là il riconoscere è la
prima cosa, come qui sulla Terra la prima cosa è il nascondere.
13.
Perciò, figli Miei, sforzatevi di avere anime
sane, non mettete nessun ostacolo agli influssi dello spirito, lottate contro
tutto ciò che potrebbe insudiciare la vostra anima e potrebbe forse anche
lasciare impronte spiacevoli sul vostro volto.
14.
Siatene certi, queste impronte delle passioni
sul vostro volto, nella vostra forma come nella mano e nel movimento di tutto
il corpo, oppure nella sinistra luce per voi non troppo esplicativa che sgorga
copiosamente all’occhio, non sono in vostro potere, qui non aiuta nessun
nascondimento dei pensieri, per quanto li possiate tener segreti, in altre
parole mascherare. Tuttavia non potete nascondere l’impronta di uno sguardo
cattivo o poco rassicurante, se esso incontra un occhio puro, conscio di nessuna
colpa, toccando in modo sgradevole lo stesso, e poi ammonisce l’anima alla
ritirata, mentre dietro parole e maniere ricche di fiori, sta appostato il
serpente del tradimento.
15.
Perciò sforzatevi di dar salute alla vostra
anima, affinché il vostro occhio possa guardare liberamente in faccia ognuno
chiaramente e senza falsità.
16.
Siatene certi, nell’uomo non vi è nulla di
più grande spiritualmente, che di più lasci riconoscere la sua superiore
provenienza e la sua nobiltà ereditata da Me, come un occhio espressivo, uno
sguardo pieno di mitezza, dolcezza e amore!
17.
Nell’occhio si riflette esteriormente
l’intera natura materiale; dall’occhio l’intero mondo dello spirito emana
raggi, cominciando dai Cieli più alti fino all’inferno più basso.
18.
Finché
porterete nel cuore la Mia parola, finché sarete attaccati a Me e non al mondo,
fino allora anche la vostra anima sarà sana, anzi diventerà sempre più sana, e questo stato di salute
crescerà in modo tale che il corpo, nello stato di precedente salute, è stato
ancora solo un ostacolo per la vostra anima nel suo progredire, dove poi
l’anima, spiritualizzata attraverso il Mio insegnamento, la Mia Parola e la Mia
Grazia, avrà bisogno, come organo, anche di un involucro spirituale e non più
di un involucro materiale.
19.
Quando sarà sopravvenuta questa condizione,
allora Io vi leverò questo carico che avete trascinato durante tutta la vostra
vita terrena, e lo scambierò con un corpo etereo che lascerà trasparire ancora
più sensibile il vostro interiore e assumerà completamente la forma
corrispondente al vostro io interiore.
20.
Diventate perciò, belli spiritualmente, e
nell’aldilà avrete poi, tale e quale un rivestimento spirituale che
corrisponderà alla giovanile e imperitura bellezza del vostro spirito, e
diventerà sempre più bello, sempre più nobile e più trasparente.
21.
Come la malattia del corpo è un disturbo
nelle funzioni dei suoi organi, altrettanto è un disturbo delle funzioni
dell’anima il non vivere secondo le Mie leggi e il non vivere secondo il
Mio insegnamento. L’anima stessa è sottratta dal vero sentiero attraverso la
cupidigia mondana, oppure attraverso le passioni animiche
come odio, collera, ambizione, ecc., ed essa (l’anima) vive un’apparente e non
una vera vita nello spirito; vive per le cupidigie della sua parte materiale,
cioè del corpo, e alla fine con questo diventa essa stessa materiale, perde di
vista la sua intera destinazione e smarrisce così tutto il suo compito e la sua
missione su questo globo terrestre, globo che doveva essere una scuola di
prova, per imparare qui a dominare dapprima le passioni e in seguito ad
eliminarle completamente, per giungere come puro tono spirituale nelle Mie
sfere spirituali.
22.
Essa, l’anima mondana, invece di tendere
verso la salute spirituale, ha preferito la malattia spirituale, e invece di
avere il desiderio di eliminare sempre il male e assorbire nuove cose buone,
nuova vita, ha fatto esattamente il contrario, è passata anziché alla vita,
dalla malattia alla morte! Già con la vita fisica essa invece ha smesso di
utilizzare il corpo per i suoi scopi e spiritualizzarlo, ha perduto tutto il
nobile che Io ho dato come bene fruttifero, ha incarnato in se stessa l’animico, spirituale, ed è diventata puro corpo, oppure,
detto con altre parole, ha commesso su se stessa un assassinio spirituale!
23.
Se poi tutti i mezzi per tirar fuori un’anima
simile dalla sua incarnazione sono diventati impossibili, allora Io sono
costretto a scomporre quest’involucro nel quale una tale anima si è seppellita.
24.
Quale rivestimento avrà essa poi nell’altro
mondo, e quale aspetto avrà, potete facilmente immaginarlo! Certamente non una
veste di luce, perché già su questa Terra non è stata un’amica di questa, bensì
dell’opposto, del materiale, un’amica delle tenebre! –
25.
Qui hai le tre parole istruttive e
ammonitrici per voi e per coloro che un giorno le leggeranno.
26.
Possano tutti riflettere bene su quello che
fanno e su quali vie essi camminano! Le Mie leggi del mondo materiale e
spirituale sono immutabili, e al peso materiale corrisponde il peso spirituale,
ed è così come il Mio Paolo disse: “Come l’albero cade, così rimane a
terra!”. Guardatevi, affinché non cadiate come legno inutile, mezzo
putrefatto, ma come rami e ramoscelli verdeggianti per una vita migliore e più
bella!
27.
Il tronco seccato dell’albero, quando cade, rimane
a terra immobile e senza vita, non ha un germoglio, né un elemento vitale in sé
che possa stimolarlo ad una vita futura, esso si decompone e marcisce, passa in
altra forma ed elementi che, in brevissimo tempo, non conservano più nessuna
traccia della sua forma precedente come parti integranti di un albero.
28.
Non così con i verdi rami e ramoscelli. Se
questi cadono sul terreno umido, dove si trovano ancora per lo meno elementi
nutritivi, allora metteranno facilmente radici nella fertile terra, cominceranno
a sollevarsi, si sentiranno di casa nella loro nuova esistenza, produrranno
foglie, fiori e frutti e, secondo il terreno – così saranno anche i prodotti.
29.
Il nobile del ramo, unito con gli elementi
nobili della terra, trasformerà i ramoscelli caduti in una specie più bella e
più nobile e li guiderà su un gradino più vicino alla loro destinazione.
30.
Così anche voi, Miei cari figli, sforzatevi
di diventare ben sani spiritualmente, eliminate ogni ruggine di malattia
spirituale, e quando alla fine anche voi avrete bisogno di un rivestimento
migliore di quanto non lo sia stato il vostro corpo materiale fino a quel
momento, allora potrete cadere come ramoscelli freschi di vita sul Mio vitale
suolo spirituale, dove l’Amore è il concime, e l’umiltà e l’amore per
il prossimo, la terra, là
stendete le vostre braccia come radici nel terreno e verso il concime.
Lasciatevi innestare, affinché il chicco di grano qui seminato, diventi là un
ramo nobile, e per mezzo della nuova terra il risultato sarà che verranno
frutti ancora superiori e più spirituali. Così poi, sempre di continuo,
mediante le vostre azioni e il vostro amore per Me – nobiliterete sempre
più i vostri frutti, frutti sempre più nobili e superiori, fornendo prodotti
spirituali, vi avvicinerete sempre di più a Colui che vi ha già tanto spesso
nutrito con frutti spirituali dell’altro mondo e vi ha dato la bevanda
dell’eterna acqua della vita per le vostre anime assetate.
31.
Ricordatevi bene che, sotto qualsiasi forma,
Io vi ho propinato anche cibo spirituale, la Mia sola premura è sempre che voi
siate allevati come anime sane, non con malattia carica di morte, ma destinate
alla vita eterna.
32.
Questo con la Mia benedizione paterna, figli
Miei (per il giorno odierno) – del vostro Padre buono! Amen!
۞
Corpo, spirito
ed anima
18 luglio 1870
1.
Queste tre parole sono già state discusse spesso nelle
Mie comunicazioni, e voi avete già un concetto di ciò che sono ‘corpo’,
‘spirito’ e ‘anima’ in generale, e in special
modo cosa significano in senso spirituale.
2.
Ma poiché in
tutte le parole provenienti da Me, sta l’infinito e sempre del nuovo, potremmo
da loro trarre ancora dello spirituale; così vogliamo provare se, anche da
queste parole, possiamo ricavare ancora un altro significato che forse potrebbe
essere importante altrettanto quanto il precedente, oppure ben ancora più alto
e più maestoso!
3.
Poiché i Miei
insegnamenti procedono gradualmente, e la definizione di corpo, oppure di materia, oppure di spiriti legati nella stessa, oppure
– le Mie idee e i Miei pensieri fissati nella materia – corrispondono alla
vostra facoltà di comprensione, allora Io voglio, adesso che siete più maturi e
avete già dato un profondo sguardo nei segreti della Mia Creazione, illuminarvi
proprio questa parola ‘corpo’ da un altro lato, e quindi svelarvi un nuovo
campo per l’ammaestramento della vostra anima e per la conservazione del vostro
spirito, affinché in questo possiate scorgere che, quantunque Io riporti parole
già usate e spiegate prima, posso ugualmente trovar sempre, oltre alle
spiegazioni date in precedenza, ancora altri lati a queste, così che possiate
scoprire nell’argomento nuove meraviglie e nuove dimostrazioni del Mio Amore e
della Mia Sapienza. Sì, se volessi provarlo, allora mostrerei, voltando questa
parola ancora mille volte, sempre nuovi lati al vostro sguardo sorpreso.
Dunque, veniamo al fatto:
4.
Come vi ho
spiegato nelle precedenti comunicazioni, lì ‘corpo’ era sempre
l’equivalente di ‘materia’ e ho dimostrato che nella materia non vi è
veramente nulla di materiale, ma solo un legame spirituale; oppure vi ho detto
che la materia sono i Miei pensieri e le Mie idee fissate che rimangono
racchiusi e incorporati nella materia o corpo finché Io non li ritiro!
5.
Queste
spiegazioni sono tutte giuste, per primo perché significano il vero, e per
secondo perché ve le ho date Io.
6.
Ma se
vogliamo comprendere questo concetto di ‘materia’ o ‘corpo’ da un altro lato,
allora dapprima Io domando: cosa
significa veramente la parola ‘corpo’?
7.
Vedete,
partendo dalla base per poi salire gradualmente in su, lungo la grande scala
delle Mie Creazioni e della Mia stessa Essenza, dobbiamo dapprima stabilire il
concetto di una parola e non fermarci così distrattamente all’espressione della
parola ‘corpo’, senza indicare più da vicino la sua essenza. Ebbene dunque,
cominciamo così come gli scolari, quando imparano a leggere con l’abc.
8.
‘Corpo’,
questa parola indica veramente una cosa separata (a parte) on dimensioni
(estensioni) in larghezza, lunghezza e profondità, che è una cosa finita e
distaccata, esistente per se stessa nel mezzo della sconfinata infinità!
9.
Il corpo è
perciò un qualcosa che occupa uno spazio, ha un rivestimento che separa appunto
il suo essere individuale dall’intero Essere universale generale.
10.
Un corpo però
può, proprio per questo, attraversare tutti i gradi d’intensità e peso, può
sottilizzarsi all’infinito, per voi non più ponderabile, come anche trovarsi
raddensato fino alla più dura specie di pietra come granito o meglio detto
‘elemento della solidità terrestre’.
11.
Esso rimane
sempre un corpo, un qualcosa esistente di per sé, che può assumere diverse
dimensioni, e precisamente in stato vaporoso immensamente grande, però in
condensazioni estremamente piccole, che poi attraverso l’impulso
dell’attrazione e assimilazione dell’affine, possono formare pietre, terre,
mondi, sistemi solari, ecc.
12.
Corpo è perciò, come parola, l’espressione di un qualcosa
di corporeo esistente di per sé, di divenuto, di estratto e separato
dall’Essenza universale, stando lì per sé del tutto indipendentemente.
13.
Il corpo si
può scomporre all’infinito fin dove i vostri occhi e strumenti ve ne consentono
l’estrema percezione, tuttavia esso esisterà ancor sempre, e come grandezza
avrà le sue dimensioni da tutti i tre lati, sebbene per voi non più
comprensibile, tanto poco come i limiti; allora cessa la sua divisibilità, e ha
il suo inizio lo spirituale in esso legato.
14.
Senza corpo
non esisterebbe nessuna Creazione visibile!
15.
Esistono
corpi o materie che sono sì trasparenti e imponderabili, come la luce e
l’elettricità, soltanto che sono tali solo per i vostri occhi, ma non per gli
occhi dello spirito.
16.
Per i vostri
occhi è invisibile tutto ciò che lascia passare il raggio di luce e non lo
respinge dalla sua superficie; riflettete però – voi non vedete gli oggetti e
nemmeno quello che cade su di loro, bensì li vedete solo attraverso il raggio
di luce da loro rimbalzante.
17.
Un raggio di
luce che fugge nell’infinito, voi non lo vedete.
18.
Se dunque
qualcosa ha corpo, ma è molto piccolo nella densità, questo non è esistente per
il vostro occhio, e se non ci fosse l’arte dello scindibile[10] che vi mostra parecchi ‘elementi’ dove credevate di
aver a che fare con uno solo, come ad esempio l’aria nella quale vivete e che
inspirate, la decomponete chimicamente nei vostri polmoni estraendo la sostanza
vitale in essa contenuta e poi espirate di nuovo, eliminando il consumato o
carbonizzato.
19.
Tutti questi
elementi sarebbero per i vostri occhi non esistenti, mentre essi sono tangibili
per il vostro corpo, poiché, quando ‘il sale dell’aria’ oppure, come voi dite,
‘l’ossigeno’ manca, ed è presente solo il ‘carbonio’,
la vita per voi cessa, e ogni essere vivente si abbandonerebbe alla morte se
dovesse inspirare solo quest’ultimo. Tale e quale è anche col terzo elemento
principale dell’aria, l’azoto!
20.
Nell’atmosfera
però vi sono ancora una quantità di altre sostanze, le quali tutte hanno un
corpo, tuttavia per i vostri sensi sono imponderabili.
21.
Ciò che
nell’aria è già denso, si trova raffinato nell’etere; e quanto più l’aria si
avvicina alla Terra circondandola, tanto più essa contiene parti grossolane e
dense. L’aria si condensa nell’acqua in liquido e diventa perfino solida come
ghiaccio, mentre così condensata, senza calore, è diventato un solido, compatto
corpo.
22.
Dall’acqua
partono poi i gradini della condensazione fino ai più densi e pesanti metalli e
pietre del contenuto terrestre.
23.
Queste
sostanze così tirate fuori e separate dall’Essenza universale che sono indicate
col nome di ‘corpo’, rappresentano l’intera Creazione dei Miei pensieri fissati
in ordinata sequenza di gradi. Qui Io, cominciando dal primo atomo
imponderabile, e tuttavia corporeo, ho costruito l’intera successione di cose,
l’una più perfetta dell’altra, fino a Me stesso, attraverso tutti i sistemi
solari e i globi cosmici, fino ai Miei più alti Cieli, nei quali anche i più
tenui rivestimenti dei Miei pensieri creativi hanno certo ancora qualcosa di
corporeo, che tuttavia – misurato con i vostri sensi – sarebbe un qualcosa di
supremamente spirituale!
24.
L’esistenza
di quest’intero mondo corporeo è assicurata semplicemente per mezzo di ciò che,
come gli spiriti affini volentieri si associano, così anche tutte le sostanze
elementari o corpi di natura affine non possono resistere a un grande impulso
della forza di attrazione e, conforme al Mio pensiero creativo in loro
dimorante, si dispongono in certe quantità, stabiliscono talvolta determinate
forme da Me pensate, oppure si mostrano all’occhio corporeo in figure irregolari.
25.
Tutto questo
mondo corporeo, sebbene l’una separata dalle altre, tuttavia legate attraverso
il medesimo vincolo dell’Amore, è il portatore visibile e invisibile dei Miei
pensieri, oppure, la scintilla del Mio Spirito posta in essi , è più o meno
legata.
26.
Ciò che
spinge questi corpi ad attrarsi oppure a respingersi secondo determinate leggi,
per assumere questa o quella forma, è l’impulso che hanno ricevuto da Me
dimorante in essi, ed è veramente lo spirito legato nella materia, poiché
‘spirito’ (qui spiriti della natura) o ‘forze della natura’, come le chiamate
voi, sono le stesse cose.
27.
Lo spirito
è il necessario impulso operante in ogni corpo, per conservare a lungo la forma
che esso si è modellata secondo la sua intelligenza, come l’esistenza
dell’involucro del corpo corrisponde allo spirito ivi contenuto.
28.
Lo spirito,
elevato sopra ogni fugacità come vostra forza naturale, è quello che,
rinchiuso, rende il corpo ciò che esso veramente è.
29.
Se il corpo subisce
una trasformazione, allora lo spirito naturale che in esso dimora, fuoriesce e
si divide in particelle spirituali, oppure si unisce con altri spiriti
(naturali) uguali, per formare uno spirito più elevato sul gradino della Mia
scala della Creazione, rivestendosi poi con un altro corpo in base alla sua
intelligenza.
30.
La materia,
oppure il corpo, precedentemente tenuto insieme, passa poi in parte nella
trasformazione su un gradino verso l’alto, e in parte su un gradino verso il
basso.
31.
Lo spirituale
nel corpo spinge il medesimo alla trasformazione, e lo spirito, seguendo il
proprio impulso, realizza di nuovo un altro pensiero creativo, riportando così
la materia (l’animico) alla sostanza purificata, da
dove essa era provenuta, oppure mediante l’unione con altri corpi più elevati
avvicina gli stessi nel Mio grande universo del perfezionamento come soggiorno
di spiriti intelligenti.
32.
Cos’e
veramente lo spirito?
33.
Con questa
parola s’intende, dopo quanto detto sopra, veramente un qualcosa d’incorporeo.
34.
Anche in
certe liquidità si sviluppa, nel loro più elevato perfezionamento e
dissolvimento, un fluido etereo, sia per via naturale sia per via chimica,
fluido che non è più tangibile con i rozzi sensi, bensì talvolta solo mediante
i nervi olfattivi.
35.
Questa specie
di ‘spirito’ però, non è ancora quello che Io intendo spiegarvi, poiché questo
è ancor sempre un corpo, quantunque di specie fine.
36.
Ciò che Io intendo con ‘spirito’, è
un’emanazione proveniente da Me, una propaggine della Mia potenza divina,
la quale, anche se limita il suo potere nella sua sfera d’azione, tuttavia è
qualcosa di indistruttibile, mai annientabile.
37.
Questi sono
gli ‘spiriti naturali’ che tengono unita l’intera Creazione, che le assicurano
la vera esistenza e l’eterna durata, perché essi, quali emanazioni provenienti
da Me, devono essere immortali, come lo sono Io stesso.
38.
Spiriti, o
corpi legati nella materia, sono gli strati più bassi della Creazione, sono i
suoi pilastri fondamentali; senza di loro non esisterebbe nessun corpo, senza
di loro la luce del Sole si perderebbe nell’infinità, poiché è solo per mezzo
di ciò che essi mantengono i corpi nel loro stato, e questi oppongono così alla
luce una superficie compatta, e più precisamente, in ogni possibile forma essi
operano attraverso la luce – in parte raccolta e in parte riflessa – le
migliaia e migliaia di bellezze della cosiddetta natura muta, verso la
grandezza spirituale piena di vita.
39.
Il corpo
esiste per lo spirito in esso dimorante, lo spirito si manifesta poi come
scintilla del Mio Io nei gradi più elevati dell’organismo vivente, come una
potenza superiore più o meno conscia di se stessa, come ‘anima’.
40.
Esso (lo
spirito) vivifica il corpo e gli dà il grande principio della vita, iniziato
dal più basso spirito rinchiuso che, con le facoltà di elevarsi gradualmente
più in alto e in corpi più elevati formati mediante un’anima vivente, per
essere sempre più consapevole della sua essenza, e poter comunicare la gioia
dell’esistenza anche ad altri esseri.
41.
Così il terzo
gradino della scala della Mia Creazione è la successione degli esseri animati, dove lo spirito già più
libero si è edificato un’altra dimora intelligente nella materia come corpo, in
virtù della quale si può esprimere di più e con la sua dimora materiale
procedere anche più a piacimento.
42.
Questa vita animica comincia negli animali più bassi, i quali oltre al
corpo ingegnosamente organizzato, secondo la loro individualità, hanno ancora
questo per sé, che la maggior parte possiede anche la libertà di movimento.
43.
Il corpo si
presenta qui, già come servitore, e non come un signore nel regno minerale.
44.
L’anima
usa il corpo per la sua conservazione e per i suoi bisogni della vita, guidata
veramente ancor sempre attraverso lo spirito come ‘istinto’ oppure danda[11] della natura, con la quale lo spirito stimola ora
l’anima a questo, oppure a quello.
45.
Un movimento
libero ha per conseguenza sempre un grado più elevato d’intelligenza, poiché se
Io permetto a un’anima di muovere il suo corpo liberamente, allora le devo dare
anche l’impulso su come e quando e per quale scopo essa deve muovere lo stesso.
46.
In questa
serie di gradini la sostanza corporea si va movendo ora liberamente verso
l’alto, sempre lottando verso quei gradini dove lo spirito offre il massimo di
ciò che il Creatore poteva dare alla macchina o al corpo in fatto di ogni
possibile intelligenza spirituale, e alla fine l’anima, conscia della sua
posizione nella Creazione, riconosce la sua origine, che la piccola, spirituale
scintilla divina, racchiusa nell’ultimo atomo, ha elevato se stessa a una
potenza cosciente, e ora, rivolgendo lo sguardo verso l’alto, comincia a
comprendere la sua origine e la sua discendenza dall’Altissimo.
47.
Questa chiave
di volta di tutti i mondi corporei, spirituali e animici,
è l’uomo, che Io ho creato a Mia
immagine e ho posto come compendio tra due mondi, il materiale e lo spirituale,
con l’impulso di spiritualizzare il mondo fisico per mezzo della sua anima, di
aprire al suo spirito dotato di tutte le capacità divine la porta per
l’Altissimo, affinché – mediante il suo influsso – l’anima diventi uno spirito,
e il corpo, invece di essere come finora il suo involucro materiale, un giorno
diventi il suo corpo spirituale, che poi nello spirituale presenta di nuovo
tutto ciò che il corpo possedeva nel corporale, e così, spiritualizzato,
diventi un veicolo corporeo di finissima sostanza – la sua più splendida veste
per il nobilissimo spirito dell’uomo!
48.
Qui, Miei
cari figli, avete la grande serie di gradini della Mia Creazione, dai primi
atomi in formazione e le più piccole monadi, fino alla Mia ultima opera, fino
all’uomo, da dove poi, nella formazione spirituale, la stessa cosa comincia di
nuovo, fino ai Miei ultimi Cieli, dove gli spiriti più puri con i sottilissimi
corpi di luce prendono – per la massima purificazione – la vostra possibile
sostanza corporea dallo spazio della Creazione, come rivestimento delle loro
anime divine, e possono usare lo stesso (rivestimento), come voi potete usare
il vostro corpo che è composto di sostanze grossolane.
49.
È una lunga,
ma certo non impossibile via fin lì.
50.
Applicatevi,
figli Miei, a divenire ciò per cui Io vi ho destinati su questa sequenza di
gradini, questo significa di slanciarvi al punto estremo del corporeo-materiale e per il primo inizio del mondo dello
spirito, dove la porta della luce e della conoscenza si aprirà da se stessa, e
dove scorgerete dinanzi a voi lo spirituale incommensurabile, e dietro di voi
il corporeo mai terminante o ‘mondo dei sensi’, e in mezzo a tutto questo – Colui che ha creato tutto e trova gioia
solo quando le Sue creature che Lo chiamano ‘Signore’ e ‘Dio’,
avranno ora imparato a chiamarLo ‘Padre’.
51.
Quando un
giorno potrete contemplare tutto questo con uno sguardo, allora anche Lui non
sarà più lontano da voi, Lui che, anche se avete sofferto, sopportato e lottato,
vi dimostrerà che senza tutte queste tribolazioni terrene non sareste là, dove
poi godrete veramente, questo significa il sublime concetto di mondo corporeo,
spirituale e animico, un Amore
paterno, come può farvelo sentire solo Colui che qui vuole darvi con queste tre
parole, di nuovo una piccola dimostrazione di quanto Egli desideri che voi –
seguendo i Suoi insegnamenti e lasciando andare tutto il corporeo-mondano,
– aspiriate soltanto ai Suoi godimenti celesti! Amen!
۞
Fanciullo,
ragazzo, uomo, vegliardo
oppure
Inverno, primavera, estate e autunno
oppure
Le quattro epoche della Creazione di mondi e terre
infine
Vita dello spirito, dell’anima, dell’angelo e di Dio
28 luglio 1870
1.
Qui hai quattro parole provenienti dalla vita umana
come anche provenienti dalla vita della Terra e dalla Creazione. Tutte queste
sono suddivise tra loro in periodi. Le prime significano le quattro fasi (gradi
del divenire) di un uomo, oppure i suoi periodi di vita, con riferimento al suo
sviluppo corporeo e spirituale.
2.
Ciò che ora
sarà qui detto dell’uomo, vale, alla sua maniera, anche per i popoli, i quali
devono passare questi quattro periodi nella loro educazione spirituale, così
come i grandi periodi nell’educazione di tutta l’umanità.
3.
Per iniziare
qui conformi alle regole con questi molti significati e spiegazioni, e anche
per terminare razionalmente con l’uno, poi rivolgersi all’altro per spiegarlo,
mostrando col primo la sua relazione spirituale, passando successivamente al
terzo, secondo la medesima sequenza, introducendovi poi nel Mio laboratorio, e
alla fine illuminando ancora altre quattro grandi parole spirituali nel loro
altissimo significato, possiate scorgere il tutto in armoniosa prospettiva, –
allora vogliamo suddividere queste grandi parole che ti qui do in più sezioni,
e quindi con il primo, vale a dire con la spiegazione delle prime quattro
parole, far precedere il lato naturale. E così attendete, Miei cari figli, ciò
che di bello il Padre di nuovo svilupperà qui per voi!
I ) Fanciullo, ragazzo, uomo e vegliardo
1.
Qui avete dinanzi a voi i gradi del cammino di un uomo,
verso l’alto e verso il basso, durante il suo percorso di vita su questa Terra.
Corporalmente va verso l’alto e verso il basso su questa scala, spiritualmente
dovrebbe andare solo verso l’alto.
2.
Il ragazzo o
il fanciullo, nato indifeso, rinchiude la sua anima in una vita di sogno, egli
non sa, e non riconosce nulla, deve prima imparare tutto, perfino i suoi
pensieri, che con lo sviluppo del suo io si moltiplicano, deve esprimerli in un
linguaggio che, inizialmente, è incompleto, poi man mano che il corpo e la
facoltà di comprensione progrediscono, esso diventa sempre più chiaro e caratteristico.
3.
Lo spirito,
quale scintilla proveniente da Me, rimane tranquillo, racchiuso nel più
interiore del cuore; esso stimola solo qua e là l’anima a perfezionare il
proprio corpo secondo la legge, per poterlo usare come strumento idoneo, e
portare per un’altra vita nell’Aldilà il corpo animico
perfezionatosi regolarmente dal corpo terreno trasformato, quando questo non
servirà più all’anima come involucro, ed essa ne avrà bisogno di un altro.
4.
Nel ragazzo o
fanciullo, tutte le passioni dormono ancora, tutt’al più sono il capriccio e
l’ira che si rivelano; queste sono le prime piante parassite che gettano i
tralci intorno al giovane tronco della vita, vi si aggrappano e, se non arriva
un aiuto al tempo giusto, privano l’intero albero delle sue forze, trasformando
i suoi umori e forze in queste due malerbe. Crescendo poi, queste
caratteristiche guastano l’uomo completamente, dovendo egli, come schiavo di
queste passioni, rinunciare quasi del tutto ad ogni progresso spirituale, e
procurano molti dispiaceri a lui e anche agli altri che vengono con lui in
contatto.
5.
Capriccio e
ira sono alcune delle caratteristiche più potenti della natura satanica;
Satana, infatti, a causa della prima, non vuole prendere la via che conduce a
Me, e a causa della seconda non può concedere accesso nel suo cuore alla pur
minima traccia d’amore che lo renderebbe, anziché furente, più mite.
6.
Così accade
al fanciullo, giacché spesso degli sciocchi genitori invece di lottare contro
queste caratteristiche con tutte le loro forze, ancora le sostengono, credendo
che, se non si concede al fanciullo ciò che vuole, lo si danneggi nella salute,
oppure sono subito pronti con la sconsiderata scappatoia: “Il fanciullo non
comprende ciò che vuole; quando sarà più grande, sarà già diversamente!”.
7.
Stolti
genitori! Sì, sarà diversamente; ciò che, come fanciullo, esprimeva con lacrime
e suoni inarticolati, si trasformerà più tardi contro di voi in durezza e
parole offensive, poi con la sua crescita e con il vostro indebolimento, forse
degenererà in azioni manesche, dove riceverete in pagamento la vostra bella
semina così come l’avete meritata.
8.
Il fanciullo,
che si sviluppa a poco a poco come una pianta e vuole stendere sempre di più le
sue braccia fuori del seno materno nel vasto mondo, per afferrare proprio ciò
che sta più lontano da lui, cresce con la conoscenza, e con la conoscenza
crescono le passioni, e con le passioni cresce la voglia di soddisfarle.
9.
Arrivato così
ad un’età in cui questi impulsi d’energia spirituale, animica
e fisica, ancora come mischiati l’un con l’altro, devono essere purificati, si
avvicina la necessità dell’insegnamento e della scuola, il fanciullo dovrà
ricevere un concetto su cosa è bene e cosa è male, cosa è permesso e cosa è
proibito, cosa è virtù e cosa è peccato.
10.
Qui, in questo
stadio di purificazione di tutte le voglie e desideri giovanili, i genitori e
gli insegnanti devono mobilitare tutto per arginare in un severo letto
delimitato, il torrente della baldanza giovanile quasi straripante di tutti i
desideri, passioni e brame, e porre a lui ostacoli, ‘affinché non esca dai suoi
argini stabiliti’.
11.
Qui l’anima
comincia ad imparare la prima assai seria parola dell’uomo spirituale, essa è
il trattenimento delle sue passioni, la forza di opporre ai suoi desideri un
limite, e ai suoi impulsi e suggestioni un giusto sì, oppure un no!
12.
Con la scuola
e con l’esempio dei genitori, quali prime guide, si entra in un campo
successivo, la navicella della vita del fanciullo già più risvegliato nello
spirito e nell’anima, scorre tra gioco e studio, istruzioni e punizioni
nell’adolescenza; venendo in contatto tanto con altri a lui pari, quanto con
altri più elevati o più anziani, la giovane anima è spinta a far domande su
cose che, per la verità, ha ben accettato da bambino senza volontà, ma senza la
convinzione nel suo interiore per la spiritualizzazione del suo stesso io.
13.
Con
l’ingresso in una sfera di vita più elevata, che in realtà è ancora piena di
punti di vista ingannevoli, cominciano le domande: “Ma perché questo? Perché
quello?”.
14.
Conformemente
alle spiegazioni, nell’interiore si costruisce l’uomo spirituale, nel giovane
si muovono alla fine anche gl’impulsi sessuali, si sente attratto dal sesso
femminile, il che nei suoi anni scolastici gli era indifferente, spesso perfino
ripugnante.
15.
Quest’impulso,
così pericoloso per la natura scatenata, è certo uno dei più salutari, poiché
esso frena spesso le passioni più grossolane di un fanciullo viziato, e ciò che
non era possibile alla madre, al padre e all’insegnante, lo frena ora uno
sguardo da un occhio pieno d’amore e felicità d’animo di una fanciulla, la
quale non è conscia che, in questa magnetizzazione spirituale, si compie
qualcosa che è compreso solo nei Cieli, e là troverà un giorno la sua giusta
spiegazione, mentre qui, su questa Terra, si lascia dietro solo una lieve
reminiscenza, purtroppo non permanente.
16.
Con
l’ingresso di questo punto di svolta nella vita del giovane, è fatto il primo
passo verso l’età adulta; l’amore, che il giovane inghirlanda con rose che gli
fa vedere un cielo aperto ma che non può ancora comprendere né afferrare,
questo amore, dapprima rivolto solo all’oggetto della sua inclinazione, lo
guida poi alla consapevolezza dell’uomo e dei suoi serissimi doveri.
17.
Così il giovane impetuoso transita nell’uomo
avveduto, dove le condizioni di vita diventano più serie, ed egli, non vivendo
più da solo, bensì cercando una compagna per la vita, dall’esistenza di singolo
entra in quella della famiglia, nella quale deve combattere di più le sue
passioni in una più seria concezione della sua stessa vita, e dove, per
mantenere se stesso e i suoi familiari, gli si impongono dei doveri di cui da
fanciullo non aveva nessun presentimento, da giovane nessun concetto, e dei
quali solo come uomo può comprenderne adesso tutta la portata.
18.
Come un
gioviale, fresco torrente, il fanciullo saltava
su tronchi e sassi; arrivato in pianura, avendo in sé ancora della sua
velocità dovuta alla caduta tra i monti, scroscia via allegro come torrente
della vita tra rive infiorate, ma sempre più perdendo la sua velocità e,
diffondendosi sempre più nella pianura, scorre verso l’età adulta.
19.
Come uomo, con i suoi nuovi bisogni della
vita, nuove preoccupazioni e nuovi doveri verso la sua famiglia, entra già in
uno stadio dove l’uomo spirituale-animico in lui, formato
sempre di più secondo una determinata legge, ha iniziato la tendenza o verso il
bene, vale a dire la via che porta a Me, oppure l’opposta, ossia la via che
porta lontano da Me.
20.
Così il suo
torrente di vita prosegue, cercando, dubitando, costruendosi un proprio io da
quanto incontrato, diventando sempre più quieto, uscendo glorioso da tutte le
lotte e i dubbi, alla fine, da fiume tranquillo, va incontro lentamente alla
vecchiaia, dove il movimento quasi cessa, e – veramente, come il criceto dovrà
vivere da sé del capitale raccolto durante la stagione estiva della vita,
perché difficilmente sopraggiungerà del nuovo, e tutto ciò che riguarda il
corso della vita umana è fatto fino alla fine con le sue illusioni e le sue
gioie – ora finalmente deve mettere nel granaio il raccolto delle opere
compiute.
21.
Così il
vegliardo si trova al margine di una vita corporea visibile, dietro di sé un
passato che mai più ritornerà, dinanzi a sé un futuro poco chiaro, tra due
mondi, uno visibile e l’altro invisibile, aspettando il momento in cui il suo
tempo di vita andrà a finire, e il pendolo del suo corpo, il cuore, così spesso
agitato, si fermerà!
22.
Ben per il
vegliardo che alla fine, dopo violente lotte e molteplici disagi, si è per lo
meno salvato tanto che la veste della sua anima, anche se non uguale, si è
tuttavia avvicinata al prototipo della Mia immagine; ben per lui se, anche se
tardi, ha ugualmente riconosciuto la sua missione su questa Terra, il suo Dio e
Signore e l’altro mondo; egli aspetterà tranquillo il momento della separazione
in cui saranno scambiati gli abiti, e lascerà il mondo senza timore e senza
rimorsi, perché, anche se tardi, ha trovato il Padre suo, il suo Creatore che
gli metterà lassù, conformemente al suo cuore rimasto sempre fresco, di certo
anche una fresca veste giovanile, affinché là, quale giovane eternamente bello,
e diventando sempre più spirituale, si possa avvicinare sempre di più a Me, sul
gradino del perfezionamento, per diventare del tutto degno del nome – ‘figlio
di Dio!’.
23.
Qui avete la via
del fanciullo, del giovane, dell’uomo e del vegliardo, rappresentatovi in pochi
abbozzi.
24.
Adesso
vogliamo vedere come queste epoche di vita concordano con le corrispondenti
stagioni del vostro globo terrestre, e fino a che punto, inverno, primavera,
estate e autunno, esprimono in modo simile lo stesso spirito con il fanciullo,
giovane, uomo e vegliardo; questo è ciò che dovrete apprendere nel seguente capitolo in un senso
ancora più alto! Dunque:
II ) Inverno, primavera, estate e autunno
28 luglio 1870
1.
Qualcuno qui domanderà: come può l’inverno, dove la
natura è da paragonare piuttosto con la morte, come può l’inverno, dove invece
del calore, quale fonte di ogni vita, domina il freddo, sinonimo di morte, –
come può l’inverno essere paragonato con la vivace natura di un fanciullo, dove
tutto manifesta vita e tutto abbonda di vita?
2.
Eppure, miei
cari dubbiosi, non esiste esempio più bello che paragonare la vita del
fanciullo all’inverno e alla sua vita, e come proprio questo, legato da un
vincolo spirituale, mostri la stessa cosa nella sua essenza.
3.
Aspetta solo
un po’, amico Mio, ed Io ti presenterò l’inverno, creduto così morto, tanto
vivente e tanto caldo, com’è la vita del fanciullo; solamente, non vogliamo
esaminare la cosa dal punto di vista della solita esposizione dei vostri poeti
e letterati, bensì dal punto di vista dal quale Io lo ritengo buono di
considerare la faccenda alla Mia maniera. Ebbene, ascolta dunque:
4.
Vedi, amico
Mio, se tu confronti l’intera vita vegetativa dell’infanzia e la sua vita animica, allora, come ho detto all’inizio, è una vita da
sogno, una vita in cui tutto il bene e il male, tutto il giusto e l’ingiusto,
dormono ancora il profondo sonno dell’incoscienza, sotto il manto
dell’innocenza; poiché innocenza è solo quello stato in cui non si è coscienti
di nessuna colpa, ma anche non si conosce niente, poiché con il riconoscimento
dell’innocenza, la medesima ha cessato di essere.
5.
Come questa
vita da sogno del fanciullo in cui, come in un embrione, tutte le passioni e
tutti gli altri impulsi nascosti dormono tranquilli uno accanto all’altro, e
aspettano solo la condizione migliore del corpo che li racchiude per potersi
poi fortificare e sviluppare, egualmente – vedi, Mio caro amico, quale
opportuno paragone e quanto spiritualmente sia vicino! – egualmente giace sotto
il manto di neve (bianco è appunto il colore dell’innocenza) tutta l’esistenza
futura di una parte del globo terrestre sepolta nel sonno, aspettando solo
finché un potere superiore, il calore del Sole, sollevi questo manto
dell’innocenza, lo annienti, e lasci libero corso a migliaia e migliaia di
forme di vita, affinché ognuna possa, secondo la sua destinazione, agire e
conseguire lo scopo della propria esistenza.
6.
Come nel
fanciullo si manifestano buone e cattive caratteristiche con la formazione del
corpo, così si manifestano nella vita terrena, con la natura risvegliante,
altrettanto l’influsso pacifico e le influenze ostili; all’inizio, come le
passioni nel fanciullo, dimorano tranquillamente insieme sotto il manto gelido
della neve, poi si separano lottando e combattendo, e così, in continua lotta,
vanno incontro alla primavera oppure a un tempo di sviluppo migliore, dove
tutto il vivente su questa Terra si rinvigorisce già di più, resistendo anche
alla lotta degli elementi e altri influssi, e può sopportare la stessa
vittoriosamente.
7.
In primavera
tutto spinge inconsapevolmente incontro alla propria destinazione; la
pianticella diventa albero, prepara tutto per adempiere, un giorno come albero
il suo scopo, e gli animali costruiscono dimore per la loro nidiata, di cui non
sanno ancora la provenienza. – Tutto lavora e tesse; distruggere e riedificare,
cambiar forma e rinascere sono compiti del globo terrestre; è il suo tempo
giovanile che spesso produce deformità e formazioni anomale che non hanno posto
nel circuito dell’ordinario, e più tardi saranno di nuovo eliminate, come nel
giovane le sue sciocchezze e gli sventati errori.
8.
Così la
natura s’inghirlanda nella primavera risvegliata con i fiori più belli, come il
giovane con le guance rosse, e va incontro lentamente all’età adulta, il
periodo della maturazione dei frutti che devono risultare dai germogli e dallo
spingere della primavera, perfettamente nell’intenzione del Creatore.
9.
L’estate, o
l’età virile, è già molto calda, all’uomo scorre il sudore dalla fronte per il
guadagno del suo pane quotidiano; all’albero che porta frutto manca spesso
l’acqua o l’umidità, per nutrire i suoi pargoletti che sono le foglie e i
frutti, e per portare questi ultimi a maturazione.
10.
Proprio così
sta qui l’uomo, spesso disperato lascia cadere le braccia stanche, come
l’albero le sue foglie; una bufera, una grandine, gli strappa i suoi figli, i
frutti prodotti solo con fatica.
11.
All’uomo le
malattie rubano i suoi rampolli, la sua compagna; e dove entrambi, uomo e
albero, non si aspettano più nessun conforto e aiuto, là spesso una tempesta
ammassa nuvole di benedizione e pioggia; quest’ultima si riversa in torrenti
sui campi e prati assetati, feconda e umetta la natura morente, purifica l’aria
e, guarda, l’eterna forza della natura, mai perduta, ridesta di nuovo tutti gli
esseri; la tempesta è superata, parecchie cose sono perdute, ma in compenso con
mille altre sostituite.
12.
Nell’uomo,
quando, piegato dalla disgrazia, non sa trovare più aiuto, quando il tutto,
forse anche l’edificio della religione, edificato dalla giovinezza, è crollato
con la tempesta del destino, allora una chiara scintilla si accende in Oriente;
all’inizio è una piccola stella, ma essa sale sempre più in alto,
s’ingrandisce, diventa sole, Sole di Grazia con la Mia immagine nel mezzo e,
circondato col Mio insegnamento come un fascio luminoso, illumina l’animo
lacerato dell’uomo, versa nel suo cuore, dolcemente, conforto e luce, e fa
sentire, a chi è profondamente provato, forse per la prima volta l’assaggio
spirituale di un Cielo, il presentimento di un Amore divino!
13.
L’uomo si
rialza, comprende la Grazia del Padre suo e benedice i rovesci del destino che
l’hanno colpito, e alla fine riconosce che essi non avevano nessun altro scopo
che condurlo nelle braccia di Colui che le aveva già aperte da lungo tempo per
accoglierlo, e che non aveva nessun altro modo per attuarlo, se non con
un’apparente presunta sfortuna.
14.
Così l’uomo
diventa poi maturo per la vecchiaia, come l’albero matura i suoi frutti per la
stagione autunnale. Alla fine arriva l’autunno, la forza della natura che,
durante l’inverno dormiva tranquilla sotto la coltre di neve e in primavera
risvegliò tutto a nuova vita che fu attiva in estate per portare tutto alla sua
destinazione, si è calata verso l’autunno, è divenuta stanca, ha compiuto il
suo scopo e va nuovamente a dormire.
15.
Le foglie
cadono, l’albero, che di solito stava in pienezza rigogliosa, perde la sua
forma esteriore, e presto, come scheletro e carcassa, mostrerà è vero le
fondamenta di base che portarono tutto il prodotto, ma il bel colore, la
freschezza della vita è passata, l’albero riposa per iniziare in un altro anno
ciò cui è destinato, perfetto come nel passato, oppure però anche all’opposto,
al dissolvimento, avvicinandosi in altri elementi.
16.
Così è
altrettanto con l’uomo, un po’ alla volta va incontro alla vecchiaia;
l’energia, la pronta decisione, comincia a diminuire, il colore del volto si
modifica, l’incanutire dei capelli (annunciando il ritiro del ferro nel sangue,
quale portatore di attività) diviene sempre più rilevante. Il mondo esterno si
chiude sempre di più, e il vegliardo comincia una vita interiore, come l’albero
in autunno, quando anche in lui cessa la circolazione degli umori rinnovati e
prosegue un lento operare interiore, sottratto allo sguardo umano.
17.
Così l’albero
attende la sua destinazione per l’anno successivo secondo la sua attività, se
passarlo come legna per il fuoco o per servire ad altri scopi, oppure se, come
albero, forse nobilitato, portando frutti migliori e più belli, deve procurare
all’uomo nuovamente piaceri fisici e spirituali, fisici con i suoi prodotti
materiali, e spirituali attraverso la sua contemplazione con riferimento al
Creatore e Signore infinitamente buono.
18.
Tutti i
frutti e i prodotti dell’intera natura che servono per nutrimento agli esseri
viventi, passano, con i loro differenti usi, a un gradino spirituale più
elevato, servendo alla conservazione di esseri più elevati, aiutando a favorire
la loro parte corporea e a perfezionare la parte spirituale.
19.
Ciò che sono
i frutti con i prodotti della terra, lo sono presso l’uomo le opere; esse
aiutano chi si trova al limite della vita terrena a costruire il suo io
spirituale, per portare anche lui a un gradino più elevato.
20.
Ciò che qui
vi ho detto, riguardante il regno vegetale e animale tanto come l’uomo nei suoi
quattro periodi di vita, questo ha altrettanto la sua medesima condizione
presso interi popoli e nazioni.
21.
Anch’essi
hanno i loro periodi infantili, giovanili, virili e senili; sono guidati da Me
un po’ alla volta sulla via della conoscenza, attraverso sventure, guerre,
malattie devastanti ed eventi d’ogni genere, finché anch’essi raggiungono la
loro altezza spirituale e possano elevarsi, singolarmente come individui,
oppure nell’insieme, come nazioni, in sfere superiori, secondo come era la loro
propensione nell’osservare i Miei consigli e ammonimenti, laddove poi un popolo
giungerà prima alla maturità, l’altro più tardi.
22.
Qui avete la
seconda serie di parole del nostro titolo – inverno, primavera, estate e
autunno; – adesso vogliamo slanciarci a un punto di vista superiore e da
lì, al par di Me, osservare la Mia Creazione nella sua graduale attività, dove
poter contemplare più chiaramente di nuovo il Mio Amore e la Mia Sapienza che
mira solo alla felicità dei Miei esseri creati!
III ) Le quattro epoche della Creazione di mondi e terre
29 luglio 1870
1.
Poiché tutto, ciò che Io faccio, accade sempre solo
secondo uno e lo stesso principio di base, ed è determinato come un atto
creativo, a produrre qualcosa di corrispondente allo scopo, e secondo questo
principio di base sviluppare tutto il resto gradualmente e, perfezionandolo,
deve ricondurre tutto nuovamente a Me, – così è anche in questo caso l’intimo
rapporto tra i due capitoli in precedenza citati e questo attuale, dove vi
mostrerò di nuovo ciò che prima, allo stesso modo, è stato presentato nei quattro
periodi della vita umana, e poi nelle quattro stagioni o epoche di sviluppo e
maturazione. Solamente, che qui è stato eseguito in dimensioni più grandi e in
eoni e eoni di tempo, prima che i gradini già citati potessero affacciarsi alla
vita.
2.
Ho fatto precedere
gli altri capitoli, perché, standovi più vicino, erano per voi facilmente
comprensibili, così da poter poi entrare più rapidamente in questo terzo punto
e raccapezzarvi meglio.
3.
Come
nell’infanzia avete visto svilupparsi la vita spirituale-animica
per grandi cose future, e come nell’inverno sotto la coltre di neve tutto il
vivente e vegetante attende la sua liberazione, così un giorno anche nello
spazio infinito tutto era confuso, mischiato e in un persistente stato di
quiete, finché la Mia potente Parola lo risvegliò dal suo sonno all’attività.
4.
Le Mie
idee e pensieri della Creazione, partendo dal più semplice, posero di nuovo
in ogni semplicissima cosa, la facoltà di generare dalla stessa, innumerevoli
sue pari, esse erano quelle che diedero il primo impulso all’infinita massa
eterica, dove finora tutto dimorava tranquillamente insieme, senza brame
attrattive o repulsive; – e quando la Mia Volontà diede loro il primo impulso,
allora cominciò il divenire, l’associarsi del simile col simile e la
repulsione del diverso.
5.
I singoli
elementi si separarono, spinti da forze spirituali, oppure si riunirono sotto
Mie determinate leggi di ordini corrispondenti; iniziò la vita, il
formarsi da sé. Ciò che prima giaceva nell’etere ancora scomposto, senza limiti
di larghezza, lunghezza e profondità, cominciò a formarsi, a modellarsi. Anche
qui cominciò il corrispondente processo dell’infanzia, oppure, lotta degli
elementi sotto la coltre di neve, non appena il primo raggio dell’impulso
spirituale risvegliò le anime infantili, oppure, non appena il primo raggio di
Sole che riscalda e porta vita, ruppe il gelido guscio della neve, dentro il
quale milioni di vite vincolate attendevano la loro liberazione.
6.
La grande
primavera del divenire cosmico prese il suo inizio, e i mondi, i globi cosmici
e i soli entrarono nell’infanzia, dove non tutto era ancora separato, dove
ancora dei processi di fermentazione eliminavano le loro parti turbolenti dal
Sole principale o Sole centrale, le quali poi, attraverso lo stesso processo
diventarono soli più piccoli, e questi, dopo lunga frammentazione e
separazione, divennero singole parti ancora più piccole per essere terre
orbitanti intorno ad essi come fanciulli.
7.
I soli
mondiali nella loro immensa grandezza dovevano, detto in senso figurato,
attraversare tutto lo stato infantile. Non quietamente, ma con violente
perturbazioni dovevano percorrere il loro processo evolutivo, attraversare
rivoluzioni nel loro interiore come sulla loro superficie, il ché modificò
sempre sia il loro interiore sia il loro esteriore, come nel giovane le potenti
passioni della sua natura giovanile lasciano indietro tracce nel suo interiore
spirituale e nell’esteriore corporeo.
8.
Così proseguì
la lotta, con distruzione di cose già divenute e il loro rinnovamento in un gradino
superiore, – tutto spingendo in avanti, finché alla fine fu stabilito un
equilibrio tra l’interiore e l’esteriore, e i soli mondiali come quelli
secondari e le loro terre passarono nella loro età virile, dove subentrò un
percorso regolare del loro processo di vita, e i violenti sconvolgimenti e
distruzioni un po’ alla volta dovettero far posto a un ordine regolare, e da
dove, sempre portando in sé l’impulso verso il perfezionamento, tutto lo
spirituale vincolato attraverso la materia, nei mondi e soli modificò un po’
alla volta le sue forme e i suoi involucri, e così attraverso molti milioni di
gradini, tutto andò incontro alla sua superiore meta spirituale.
9.
In questo modo anche i mondi, soli e terre, dopo lunghi grandi spazi di
tempo, entreranno nella vecchiaia, dove poi la maggior parte della forza vitale
sarà consumata e trasformata in elementi spirituali, la materia modificata –
uguale all’albero quando ancora c’è solo il suo scheletro senza foglie e frutti
– e nell’uomo il corpo consumato non può più servire come dimora e strumento
alla sua anima progredita, essendo la rigida materia solo un impedimento allo
spirito raffinato.
10.
Così andrà
quindi con i mondi, soli e terre; se un giorno avranno accresciuto la loro
attività fino al punto che nella veste esteriore degli stessi tutto sarà
consumato, e resterà solo il grande e potente impulso nell’interiore che
costringerà ancora di più a procedere ulteriormente, allora anche questo
complesso spirito interiore dei grandi mondi, come l’anima nell’uomo, disperderà
il guscio divenuto inservibile, guscio che finora è servito come rivestimento e
organo dell’attività, e da questo sarà creato più spiritualizzato e
perfezionato un sistema superiore di mondi, soli e terre, dove in confronto a
questo, l’attuale Creazione si comporterà in futuro come la scoria col ferro,
il quale ha eliminato la prima da sé, perché questa, in relazione al ferro e al
suo impiego, non è più adoperabile.
11.
Queste sono
le grandi epoche della Creazione, come procedono da eternità nello spazio
infinito e ciò che eseguiranno fedelmente secondo il loro scopo dopo spazi di
tempo per la cui durata voi non avete nessuna cifra, e per la quale non vi è
possibile pensarne alcuna, durante la quale si compirà la Mia Volontà.
12.
All’attuale
Creazione materiale ne seguirà una spirituale, come ne segue una spirituale alla vita umana terrena, dove anche i
prodotti e gli esseri viventi, dopo tale cambiamento, avranno un’esistenza
corrispondente su un mondo edificato su gradini superiori.
13.
Adesso voglio
mostrarvi un’altra scala spirituale ancora più alta della precedente, e questa
scala dello spirituale e suprema, fino a Me stesso, si chiama: “Vita dello spirito, vita
dell’anima, vita dell’angelo e vita di Dio”
IV ) Vita dello spirito, vita
dell’anima, vita dell’angelo e vita di Dio
29 luglio 1870
1. Con vita
dello spirito Io intendo veramente
la vita di tutti quegli spiriti, o forze della natura, che determinano la
coesione dell’intero universo materiale, o la stabilità di tutti i metalli,
pietre e terre e la loro durata.
2. Questi spiriti, che
costituiscono in ogni cosa i veri portatori di tutte le forme, di tutti i
prodotti come di tutti gli esseri viventi, all’infuori degli abitanti di corpi
celesti a Me somiglianti, sono su differenti gradini, secondo la loro
intelligenza certamente pure scintille divine messe da Me stesso in tutto
l’esistente; quindi, gli stessi determinano l’esistenza delle cose e il loro
perfezionamento, salendo da un gradino all’altro verso l’alto. Essi però non
sono ancora personalità, bensì solo intelligenze, in quanto agiscono sulla
materia nella quale essi sono legati per la sua esistenza; e ad ogni gradino
esistenziale più elevato lo diventano ancora di più, quindi dapprima presentandosi
come impulso, e più tardi come anime di animali, passando un po’ alla volta in
un essere spirituale cosciente di se stesso.
3. Questi spiriti nel grande
Regno spirituale sono ciò che nel fanciullo sono i sonnecchianti impulsi e
passioni, e gli embrioni giacenti sotto la neve, tanto giacenti nei semi delle
piante come anche nei germi animali, sono i primi inizi che attendono solo il
primo impulso per iniziare la loro vita e la loro attività, sforzandosi poi di
salire dagli strati più profondi per giungere all’adolescenza, fino a che sono
guidati come anime più consapevoli, tuttavia ancor sempre al guinzaglio del
generale grande spirito della natura che spira attraverso tutti i mondi e
spazi, e incita tutto il Creato ad adempiere il suo scopo, e a voi è conosciuto
come istinto.
4. La vita animica comincia in una già più limitata compiuta
forma, e le è già data la proprietà della riproduzione mediante semi o
procreazione, e più è alta nella vita animale, anche più o meno le è dato
libero movimento.
5. Essa è come l’adolescenza
con i suoi impulsi e per apprendere caratteristiche come preparazione per
arrivare all’uomo, al punto culminante di quest’esistenza.
6. La matura pianta o albero
ha germogli già più elevati, e l’anima in essi dimorante stimola già verso
qualcosa di più elevato, verso la transizione al regno animale. Essa è però
ancora legata saldamente alla zolla di terra. Esistono certamente anche alcune
erbe e piante rampicanti cui è proprio perfino un movimento che le spinge in
avanti, e questi sono perciò i più prossimi passaggi per il libero e vivace
regno animale. Le anime degli animali, cominciando dai primi molluschi e
animaletti infusori, fino alla scimmia – l’animale che sta più vicino alla
vostra forma, ma solo alla vostra forma, non alla vostra anima – spingono tutte
già verso il perfezionamento, in un certo grado, hanno anche questa
caratteristica, di lasciarsi perfezionare, e anche lo raggiungono, specialmente
quanto più stanno vicino all’uomo e vengono in contatto con lui.
7. Esse nobilitano la loro
intelligenza sempre di più e anche dopo la loro morte vanno incontro alla loro
destinazione con passi più veloci delle anime che stanno più lontane dall’uomo,
come per esempio gli animali che vivono nelle profondità dei mari e dei laghi e
nelle più fitte foreste e regioni selvagge, i quali, invece di provare una
propensione per l’avvicinamento all’uomo, sono di questo i più grandi nemici, e
invece di deliziarsi e scaldarsi nella sua vicinanza, attentano perfino alla
sua vita.
8. La maggior parte delle
altre anime animali sono dotate di tanta intelligenza, quanta ne è possibile
per avvicinarsi a voi uomini, e se voi sapeste quanto amore, dedizione e
docilità si trova spesso in tali anime, le quali si sentirebbero felici se un
alto spirito umano si occupasse di loro, certamente vi stupireste che simili
caratteristiche siano presenti in queste bestiole, tanto che parecchi uomini si
vergognerebbero e sarebbero indotti a ritirare sommessamente la loro stolta
idea di essere i dominatori di tutto il Creato.
9. Tutto questo regno animico, con i suoi milioni e milioni di differenti
gradazioni, è come la fine dell’età giovanile che preme alla maturità
dell’uomo, o carattere virile, e lì trova il suo punto fermo su tutte le terre
nell’ultimo creato, ma già abilitati con pure facoltà spirituali e
caratteristiche umane, come immagine di un eterno Dio tutto abbracciante.
10. Qui e in tutte le
creazioni materiali, l’uomo termina la serie di gradini spirituali, e con la
sua lotta verso l’alto e attività spirituale – dovendo spiritualizzare la sua
anima, per salire sempre più in alto come essere spirituale – va incontro alla
via per raggiungere la vita angelica, una vita che corrisponde, nel
senso spirituale, all’età virile, dovendo là eseguire compiti più grandi, più
seri, e precisamente non più per se stesso, ma per molti altri milioni di
esseri spirituali, per il cui progresso spirituale deve essere provveduto.
11. Questo corrisponde alla
vita familiare dell’uomo, quale il più grande semenzaio per i figli di Dio.
12. Per questo gradino della
vita angelica sono però predestinati soprattutto gli abitanti della vostra
Terra, mentre tutti gli altri esseri umani viventi e abitanti su altre terre e
mondi solari, se vogliono divenire figli Miei, devono sopportare questa via
dell’incarnazione sulla Terra; poiché all’infuori di questa per Me non ne
esiste nessun’altra, ciò significa alla Mia più prossima vicinanza, dove poi
Io, come corrispondente alla vecchiaia umana, quale Spirito perfetto vivendo
solo nella Mia più intima Essenza, sono il Polo finale stesso e il Punto
culminante di tutto il Creato, di tutto l’esistente e di tutto il vivente.
13. Questa è dunque la vita
di Dio, una vita per sé, e certo – attraverso tutti – per tutti, il punto
centrale, il punto finale e anche, come mostrato in precedenza, il punto
iniziale, immaginando la Mia azione e la Mia potenza come la forma di un
cerchio senza fine, partendo tutto da Me, passa tutte le fasi (gradini) dei
possibili cambiamenti e poi sempre ritorna più nobilitato nuovamente a Me.
14. Qui avete quindi i quattro
gradi della vita spirituale: nella materia legata come incosciente, nell’anima
come attività cosciente, nello spirito come liberamente lasciata a se stessa, e
in Me come Dio, Creatore e Signore dell’intera Creazione, quale solo governante
e reggente, e più precisamente rappresentando anche questo gradino altissimo
come il più nobile e sublime, invece di maneggiare come un giudice inesorabile
le redini di tutte le cose create, opero solo con le più dolci caratteristiche,
e precisamente come Padre, tenendo unito tutto solo con Amore, abbracciando
tutto, e così con dolcezza, riconducendo tutto al Mio Cuore paterno!
15. Comprendete perciò bene,
figli Miei, dopo che vi ho srotolato qui un po’ alla volta tutta la Creazione
come un immenso panorama, quale posizione voi occupate in questo Regno
spirituale di esseri e spiriti viventi.
16. Comprendete la vostra
posizione, comprendete per che cosa siete stati prescelti e perfino con quale
sacrificio Io vi ho pagato, per far di voi, tra miriadi di esseri, ciò che il
Mio Amore paterno vi ha destinato!
17. Aspirate all’adempimento,
afferrate la Mano paterna che vi vuole innalzare a Sé del tutto nelle Sue
vicinanze; questa Mano paterna vi vuole risparmiare tante vie gravose e
interminabili, affinché arriviate assai presto da Chi non conosce nessun’altra
gioia che vedere rispecchiarsi tutta la Creazione delle Sue grandi idee e
pensieri, nello spirito e nei cuori dei Suoi figli, e come ricompensa per tutto
ciò che ha fatto, Egli desidera da voi solo il riconoscimento e solo il diritto
che possiate correre incontro a Lui esclamando: “Padre! Chi siamo che Ti
ricordi di noi!”.
18.
Affinché Io, stendendo come Padre
le Mie braccia verso di voi, possa rispondervi: “Voi siete quelli per cui vi ho
creato! Vale a dire, per essere
figli Miei!”. Amen. Amen. Amen!
۞
Fanciulla,
ragazza, madre e moglie
4 agosto 1870
1.
Poiché
la tua compagnia è in maggioranza del genere femminile, e proprio questo genere
ha tanto essenziale influsso sull’educazione spirituale dei Miei figli, allora
voglio, per amor di queste tue sorelle, dare anche a loro alcune parole,
affinché le une riconoscano cosa veramente avrebbero dovuto fare, e le altre
possano tenere in considerazione ciò che a loro rimane ancora da fare, in parte
per meritare il nome di figlie Mie, in parte per operare così che tutte le
anime che metterò loro nelle mani possano essere guidate, secondo la Mia più
alta disposizione, anche sulle Mie vie. Ora dunque alla faccenda:
2.
Vogliamo iniziare, come col precedente dettato, in quattro parti, vale a
dire con la giovinezza, ossia con il primo stadio come fanciullo, oppure – espresso
secondo il sesso – come fanciulla.
3.
In primo luogo, dopo la nascita, dove non esiste nessuna differenza
sessuale riguardo a impulsi e passioni, dove solo la vita vegetativa è del
tutto predominante, qui nel fanciullo o nella fanciulla non si mostra
nessun’altra differenza che solo nella disposizione fisica; mentre nella
fanciulla predomina l’organismo più debole, più quieto, sofferente e passivo,
nel fanciullo traspare già il temperamento impetuoso e vivace che più tardi
darà allo stesso il suo carattere, in confronto di quello più tenero e più
debole della fanciulla.
4.
Quest’età è dunque nei due sessi la stessa; tutte le passioni e virtù
dormono quieti il sonno dei giusti, finché altre condizioni li risveglieranno
alla separazione e alla lotta, dove poi altrettanto nella fanciulla sono i
capricci e l’ira, le prime due maligne caratteristiche, le stesse che si
manifestano, come lo abbiamo mostrato, nel fanciullo.
5.
Ciò che lì ho detto su questi due impulsi, vale anche per la fanciulla,
solo che qui il capriccio è una passione ancora più pericolosa; mentre
il fanciullo negli anni a venire possiede più forza di volontà per domare prima
questa caratteristica, la fanciulla, più debole, non può resistere
all’incitamento e quindi è anche confermata ancora più facilmente in tutto il
suo fare, perché, come sesso debole, trova ovunque compiacenza. La compiacenza
verso i suoi capricci, però, più tardi preparerà alla ragazza e madre cattive
ore, venendo essa in contatto con l’altro sesso che, da Me stesso, è stato
stabilito per dominare, e non per essere dominato. Questo è
quanto, su queste due caratteristiche.
6.
Chi delle tue sorelle dovesse educare dei fanciulli, tenga ben conto di
queste due erbe velenose. Poiché, per quanto la donna sia stata creata per
stabilire, ovunque si presenti, la pace e la benedizione tra animi eccitati,
altrettanto al contrario può cambiare il più bel Cielo in un inferno, se lei
stessa non ha la forza di domare queste caratteristiche maligne. Dalla qual
cosa derivano poi le più cattive conseguenze, non solo per la capricciosa e
collerica donna stessa, ma per i propri figli e nipoti, cui essa trasmette come
un danno cancerogeno.
7.
Ciò che nel fanciullo, col suo avanzamento negli anni, la voglia di
lottare, il voler essere più forte degli altri e il dominare sui suoi compagni
è un’inclinazione preferita, questa passione nella fanciulla è, all’opposto, la
vanità. Il fanciullo vorrebbe essere considerato come il più forte, il
più agile e più intelligente dei suoi compagni di gioco, ed essere temuto come
tale, la fanciulla invece vorrebbe essere la più bella e la più ben vestita (e
più incantevole) tra le sue amiche; la prima passione si trova veramente anche
nel fanciullo, ma è una passione di gran lunga non così pericolosa com’è quella
nella fanciulla, poiché in lei, tal gelosia, ha una portata molto più grande.
8.
Essa, la
gelosia, è la passione peggiore e più terribile che scaccia
dall’animo femminile tutte le caratteristiche migliori, legandosi con odio,
collera e vendetta, ed è così, come dissi un giorno in una Mia parola: “Se
volete vedere Satana in persona, allora guardate solo una ragazza vanitosamente
acconciata, oppure una donna gelosa!”
9.
Sì, una donna che si lascia dominare solo dalle passioni, è una furia in
persona. Poiché nell’uomo, nonostante il sentimento di vendetta ed ira, domina
di solito di più la ragione; nella donna invece non c’è più nessun pensiero
razionale, ma solo il cuore, la sede di tutto il più nobile o di tutto il più
cattivo, è il conduttore e portatore di tutte le sue trame e i suoi progetti.
10.
Una donna, specialmente quando è in una posizione favorevole, per dar
forza alle sue passioni, è in grado, se le fosse possibile, di devastare la
Terra intera, e sarebbe capace di guardare con sguardo gelido lo scorrere di
fiumi di sangue e lo spargere ovunque miseria; se ora la sua vendetta è
soddisfatta, se solo la sua presunta ambizione lascia poi, nella sua anima
satanica, la dolce consapevolezza: tu sei vendicata!
11.
Guardate la storia dell’umanità del vostro globo terrestre, come, da quando
il sesso femminile ha smesso di essere il subordinato, da quando ha cominciato
ad uscire dalla sua vita domestica, dalla sua stessa sfera, quanta sventura ha
sparso sull’umanità, sia nella vita familiare, sia nella vita dello Stato,
mentre proprio per questo sesso era stata da Me pensata la palma della
vittoria! Grazie al suo potere passivo della dolcezza sulle passioni
impetuose del maschio, adesso trionfa con le arti di Satana, istiga e induce
l’uomo, anziché alla vittoria attraverso l’amore, alla decadenza e alla
completa rovina per la sua ambizione; cosicché Io devo ora di nuovo intervenire
per liberare l’uomo da queste ferite con spine e da Me dovevano essere le sue
catene di rose, e per espellere dal cuore femminile queste cattive e maligne
passioni mediante miseria, povertà e malattia, affinché la Mia Creazione
ritorni nella sua giusta direzione, nella quale la donna deve essere il
sostegno (aiuto) dell’uomo, la pacificante, e non la parte imperiosa e la sola
dominatrice su questa Terra.
12.
Vi ho premesso tutto questo, per mostrarvi dov’è arrivata veramente
questa stirpe femminile da Me dotata con tante nobili caratteristiche, e che
solo in pochi cuori hanno posto ancora dei sentimenti migliori dell’ambizione e
della vanità.
13.
Vi ho mostrato come una scintilla, poco considerata nella giovinezza,
possa diffondere un giorno intorno a sé funeste sventure per l’incendio
attizzato, affinché vediate da che cosa dovete guardarvi voi stessi, e da che
cosa dovete proteggere i vostri fanciulli.
14.
Ora vogliamo considerare l’immagine da un altro lato, vale a dire come
veramente Io creai la donna, come in lei misi dentro tutto, per non essere
d’impedimento al Mio scopo!
15.
Voglio adesso presentarvi la donna nelle sue quattro età come dovrebbe
essere, come solo su questa via lei possa giungere alla Mia figliolanza e così
corrispondere del tutto alla sua missione su questa Terra.
16.
Ciò che è necessario per l’educazione, ve l’ho già accennato all’inizio.
Cercate di mantenere mansueto il cuore di una fanciulla, destate in lei
per tempo l’amore, l’amore che tutto placa, per Me e per il prossimo; destate
in lei la compassione, poiché se un cuore impara a sentire la sofferenza
di un’altra persona, allora cerca anche di aiutarla, per quanto gli sia
possibile. La compassione mantiene il cuore tenero e pronto a portare
aiuto dove può, allontanando molte altre cattive brame e pensieri che,
altrimenti, occuperebbero un cuore orgoglioso dove vi è posto solo per se
stesso.
17.
La compassione conduce al rispetto, all’uguaglianza con il prossimo, ed è esattamente il contrario
dell’orgoglio che domina l’illusione di essere qualcosa di meglio degli altri.
18.
La compassione, questo fiore proveniente dalla corona dell’amore per il
prossimo, addolcisce la vita, attenua ogni dolore e conforta in ogni situazione;
– e a chi ho dato Io proprio più mezzi per esercitare il più efficacemente
possibile questa compassione?
19.
Non vi ho dato, Mie amabili figlie, le più belle e morbide forme, dolci
tratti del viso, occhi pieni di sentimento, al cui sguardo, toccato dalla
compassione fino alle lacrime, nessuno del sesso più forte può resistere?!
20.
Non vi ho concesso una voce dolce, il cui suono carezzevole doveva
alitare balsamo sulle altrui ferite?
21.
E com’è adoperato tutto questo dalla maggior parte di voi? Io devo
distogliere il Mio sguardo da questo quadro che ora potrei esporre dinanzi ai
vostri occhi, se volessi descrivere cosa è fatto adesso con questi doni divini,
e davvero non a Mio onore! Ora però basta con questo, ritorniamo alla nostra
donna come Io la creai.
22.
Vegliate dunque su queste pericolose caratteristiche nel cuore giovanile
di una fanciulla. Una volta diventata giovinetta sarà troppo tardi – anche solo
il pensarlo – di estirpare impulsi mal diretti; poiché lì, in
quest’infiorescenza, il cuore femminile conduce a vele spiegate le sue passioni
incontro ad un lui non ancora chiaro, dove lei vede realizzate, come madre e
compagna di vita di un uomo, o tutte le sue belle idee di una vita domestica, e
così nel porto di una vita familiare potrà pensare ad altre gioie, oppure dove,
delusa in tutto, dovrà provare la nuda verità che forse non aveva mai sentito
proprio dalla bocca di colui, dal quale prima aveva creduto che le sarebbero
venute incontro solo latte e miele; e se nei fatti è così cambiato, allora ciò
sarà un giusto compenso per l’errata educazione che ha ricevuto da fanciulla e
da ragazza, la cui colpa dovrebbe cadere più sui suoi genitori e meno sul suo
capo.
23.
Ma proprio per l’aggravio della colpa altrui si diventa giudiziosi, e
così la dura realtà mitigherà forse le passioni di una sposa novella che, come
madre, resa accorta proprio grazie all’esperienza, non educherà i suoi figli
così come fu educata lei stessa.
24.
Così Io di nuovo guido sempre gli animi smarriti attraverso le proprie
spiacevoli esperienze là, da dove prima non dovevano allontanarsi.
25.
La madre al letto del figlio ammalato guarda poi in alto a Me, e
distogliendo il suo cuore dalle vane cose del mondo, rientra nel suo interiore
e qui vede spesso con un brivido come le sembri devastato e vuoto. Questi sono
i suoi giorni di prova, i suoi giorni di rassegnazione (superamento di se
stessa), e così, mentre da giovane credeva che nel matrimonio proseguisse più
che mai il divertimento mondano, essa vi trova, invece che nottate passate
vegliando con piaceri e danze, giorni senza gioia, notti piene d’affanni e
preoccupazioni di portata mai immaginate.
26. L’occhio, un giorno umido di
lacrime di gioia che, al compagno della vita, inviò il primo sguardo d’amore,
adesso è forse di nuovo altrettanto pieno di lacrime al letto della malattia o
morte di un prediletto; le lacrime di gioia l’allontanavano da Me e dalle Mie
parole, le lacrime di dolore sono invece nuovamente le prime guide che la
riportano a Me. Poiché Io sto nella stanza solitaria spesso accanto ad una
madre in lutto con braccia aperte, vedo sanguinare il cuore materno, vedo
precipitare le sue speranze come un castello di carte, e – o gioia paterna! –
dalle rovine delle speranze crollate spunta fuori un fiore celeste; è il fiore
della fede e della silenziosa rassegnazione alla Mia Volontà.
27.
Ciò che non è stato possibile con gioie e divertimenti mondani, ciò che
è rimbalzato invano agli orecchi sordi della fanciulla e giovinetta, qui al
letto di un figlio malato fiorisce, – ciò che perfino l’amore non poteva, l’ha
compiuto la paura, essa Mi ha restituito un cuore che, in altre circostanze,
sarebbe andato perduto.
28.
Ora conoscete, Miei cari figli, le Mie intenzioni, e come Io so guidare
anche i Miei figli non così facilmente arrendevoli!
29.
Io permetto spesso a molte del vostro sesso di vacillare nella grande
confusione della vita da un divertimento all’altro, da un godimento all’altro.
Soltanto, siatene certe, quando Mi preme di salvare un’anima, allora adocchio
il momento, e l’uccellino che prima svolazzava così libero e lieto nell’aria
dei divertimenti, siede poi lì, abbassa le ali e li dimentica completamente per
alzarsi da terra, perché proprio a terra è attaccato ciò che a lei era più
caro.
30.
Così la madre prosegue sulla sua via spinosa, e raramente è ricompensata
per ciò che ha sopportato per i suoi figlioli, ma proprio per questo,
riconoscendo meglio di tutti le futilità del mondo e le sue idee e abitudini
assurde, si volge poi un po’ alla volta a Me, – e quando un giorno tutte le
inquietudini sessuali si sono quietate, allora anche la donna comincia a
trovare un miglior sostegno, o nel compagno della vita, prima non tanto
considerato, o cerca sostegno solo presso di Me, dove troverà anche aiuto e conforto
a sufficienza.
31.
Perciò, Mie care figliole, voi, che per la maggior parte siete già
passate sul sentiero delle lacrime e della sofferenza, voi, cui ho usato
misericordia rendendovi partecipe della Mia parola, non scoraggiatevi! Il
vostro passato non sarà da Me messo troppo in conto, come alcune forse credono,
e il vostro futuro ve lo voglio addolcire per quanto Mi è possibile, affinché
non dobbiate dimenticare Me e i Miei insegnamenti!
32.
Questo vi sia detto per consolazione da Colui che vi ama e vi benedice
altrettanto come tutti i Suoi figli! Amen!
۞
4 ottobre 1870
1. Dopo che hai letto ieri in un libro spiritico[12] queste tre parole, e non ti
escono dalla testa, allora voglio darti, su tua preghiera, anche alcune parole
su questi tre importanti attributi che sono molto necessari, specialmente per
te e per la tua intera compagnia; infatti, anche voi mancate in fede, ancor di
più in fiducia, e certezza quasi non ce n’è. Così ascolta dunque:
2. La fede, questa
bella e nobile parola, la quale esprime che l’uomo, oppure il suo essere
spirituale, si dona completamente a ciò che ha afferrato come verità, e su
questa edifica il suo futuro comportamento per conservare la sua pace,
basandovi le sue future beatitudini – questa fede, quanto pochi la possiedono,
e se anche si trova nei singoli, quanto è minima la sua dose!
3. La fede è la base
fondamentale in tutto, come ho detto solo poco fa nelle Mie parole al tuo
dubbioso amico. Senza fede non esiste nulla che possa essere motivato
spiritualmente. La fede, nei primi concetti del fanciullo, è il primo vincolo
che lo lega a sua madre e al suo mondo. Ciò che la madre mette nel cuore del
fanciullo, vale a dire al suo fiducioso spirito che ha grandi aspirazioni, egli
l’accetta e vi crede; egli è convinto che sua madre gli dichiari solo la
verità, ne ha ferma convinzione – stretta da vincoli spirituali e corporei –
come l’unica accettabile, mediante la quale è in collegamento con lei e con il
mondo circostante. La fede, in queste prime verità impresse è spesso così
incessante che, se è pura e sincera, dimostra la sua forza anche negli ultimi
giorni della vecchiaia, e l’uomo non dimentica gli effetti che gli fecero i primi
insegnamenti trasmessi negli anni giovanili che egli accolse infantilmente del
tutto come venienti da sua madre, e nel suo cuore li custodì come i primi
tesori spirituali.
4. Così molti di voi uomini
esclameranno spesso: “Oh, bel tempo la prima giovinezza, quando io,
ingenuamente, ascoltavo i racconti istruttivi di mia madre e accettavo tutto
per vero, anzi, non era possibile altrimenti; ciò che lei allora mi metteva nel
cuore, ancora oggi, nonostante tutte le avversità della vita e le esperienze
avverse, è nondimeno non cancellabile da questo”.
5. Sì, la fede, questa virtù
di dipendere con infantile semplicità a ciò che si riconosce come verità,
proprio questa fede è il primo fondamento che introduce l’uomo nel tempio della
pace e gli dovrà servire come sostegno, contro tutti i dubbi che si
precipiteranno su di lui.
6. Se ora utilizzo la fede nel
senso religioso, che cosa doveva essere allora prima! – Il vessillo santo, cui
l’uomo infiammato giura di non lasciare mai più, quale fondamento di tutti gli
insegnamenti e verità che vi sono dati da Me, una volta visibilmente e ora
invisibilmente, mediante l’influsso spirituale!
7. Parecchi hanno già giurato
su questo vessillo, lo difendono fino all’ultimo respiro e spesso anche
suggellato col proprio sangue. Quanti altri invece l’hanno abbandonato e non vi
sono mai più ritornati! E quanti hanno anche lasciato degenerare il loro bel
fervore di fede in fanatismo iracondo che sfociò poi nell’infamia, come lo può
dimostrare in abbondanza la storia del sacerdozio fino al giorno d’oggi.
8. Con la fede è come col
fuoco; il fuoco, un elemento così benefico e utile per chi lo usa saggiamente,
è così terribile per chi non se ne cura e ne trascura gli effetti, e alla fine,
invece di essergli utile, sarà in grado di procurargli il più grave danno.
9. Tutto ciò che Io ho creato,
ha due lati, uno buono e uno cattivo; altrettanto la fede, come
puro abbandono alla Volontà divina che diffonde un soave calore sul cuore
umano, – e quanto è bruciante, furente, divampante e intollerante, se usata da
mano cattiva, essa all’uomo che cerca la pace, al posto di un piccolo lumicino
come segnavia, gli mette in mano una torcia incendiaria!
10. Perciò, figli Miei,
guardatevi dagli estremi, soprattutto in questo tempo; prendete la fede come un
balsamo guaritore e badate bene che non diventi per voi un veleno divorante!
11. Per andare completamente
sul sicuro, credete solo a Me, ascoltate solo la Mia voce nel vostro cuore,
questa non inganna, e non lasciatevi sedurre da scaltri commentatori della Mia
parola che seguono solo il loro stesso interesse. Qui vale la parola: “Ciò
che sentite e leggete, esaminatelo; trattenete il buono, ed eliminate il
cattivo!”.
12. Se osserverete sempre
fedelmente questa regola nella vostra vita, allora il vessillo della fede per
voi sarà sempre il santissimo palladio[13]
con il quale troverete con sicurezza la via per la vostra beatitudine e per il
Mio Cuore.
13. Ma, affinché consolidiate
sempre di più la vostra fede, dovete possedere anche la seconda parola in sommo
grado, vale a dire, dovete porre incondizionata fiducia nelle Mie
parole, infatti, se considerate la cosa più precisamente, fede e fiducia hanno
all’incirca lo stesso significato.
14. La fede è la ferma
accettazione della verità, e la fiducia è, in sostanza, null’altro che la
convinzione più intima che il detto e accettato con fede, non può essere altro
che verità, e condurrà alla meta finale desiderata solo avendo la certezza che,
operando in un modo o nell’altro, la fede troverà conferma attraverso l’azione.
15. Per designarvi questi due
concetti con una metafora più da vicino, mettiamo il caso che un uomo si sia
smarrito in un bosco e non trovi più nessuna via d’uscita; allora incontra
(come) per caso un altro che, per raccogliere legna, vi si era inoltrato; lo smarrito
domanda all’altro la via che deve percorrere per uscire dal bosco e il
legnaiolo gli mostra precisamente la direzione che dovrà prendere. Lo smarrito
crede alla dichiarazione del legnaiolo, segue la via indicata, fidandosi
fermamente che lo porterà fuori del bosco.
16. Qui avete la differenza
tra fede e fiducia, rappresentato in metafora; se ora volete applicare
quest’immagine alla vostra stessa vita, al riconoscimento del Mio insegnamento
e all’esecuzione pratica dello stesso, allora vi devo dire che voi credete a
parecchie cose da Me dette, ma non avete la ferma fiducia che, applicandole e
vivendole, la conseguenza di questo sarà il risultato desiderato e previsto.
17. Questo deriva dal fatto
che, se pur in apparenza credete a ciò che Io dico nei Miei Vangeli e nelle Mie
parole ora dettatevi, tuttavia non avete la fiducia illimitata su quanto è
detto, e allora vi va proprio come allo smarrito nel bosco che prima ho citato;
se egli non presta fede incondizionata al legnaiolo, se non è fermamente convinto
e fiducioso che la via indicata sia l’unica vera. Allora, cominciando a
diventare indeciso e tormentato dai dubbi, non troverà la via d’uscita dal
bosco,
18. Così vi succede che spesso
credete, siete convinti, almeno per il momento, ma appena si deve andare
all’attuazione del creduto, allora sorgono le leggere ombre del dubbio, a volte
qui a volte là un “perché!” oppure “chissà, agendo così, se il successo sarà
come mi è stato annunciato”, ecc.! Manca la fiducia, e il tutto, così
fervidamente creduto, non aiuta, oppure: le parole senza opere sono vuote
risonanze!
19. Quindi alla giusta fede
deve accompagnarsi la giusta fiducia; la prima è l’albero piantato, la seconda
il fiore che ne è germogliato, e la terza – la ferma certezza che deve
essere ottenuta come frutto. Dove queste tre caratteristiche agiscono unite in
un cuore, lì vale la Mia parola che un giorno pronunciai ai Miei discepoli,
dove essa dice: “Se voi credete e irremovibili volete, allora vi si
sposteranno anche le montagne!”. Questo vuol dire: se avete la fede nella
potenza della parola, espressa con la ferma fiducia dell’infallibilità, allora
ci sarà anche la ferma certezza che quanto si desidera dovrà seguire!
20. Ma dove si trova riunita
in qualcuno di voi questa triade di caratteristiche divine? Ovunque esistono
fede superficiale, poca fiducia e niente affatto certezza. Cento volte ve lo
ripeto: “Agite e vivete secondo le Mie parole, e vedrete meraviglie!”.
21. Le più belle
caratteristiche della fede, coronate con la fiducia incrollabile, accresceranno
la vostra convinzione celeste che anche voi come Me potrete comandare agli
elementi, e verso tutte le ordinarie leggi della natura potrete fare cose che
agli altri dovranno apparire come miracoli, perché essi non sanno che la vostra
volontà, collegata alla Mia, è la prima legge, dinanzi alla quale le altre
leggi si devono piegare.
22. Io so molto bene che a
ogni tentativo sorgeranno in voi dubbi in quantità; poiché tale intromissione
nell’essenza delle Mie leggi della natura può osarla proprio solo uno che è
divenuto un rinato, e invoca in sé il Mio aiuto per tali opere, solo se
queste sono necessarie per il miglioramento degli uomini, e non per scherzo,
desiderio smodato di gloria o vanità, dove anche un buon esito lo pianterebbe
in asso.
23. Io vi dico solo che è
possibile, e già i Miei discepoli e altri uomini infiammati ci sono riusciti,
ma non si può ottenere così facilmente se queste tre caratteristiche – la fede,
la fiducia e la certezza – in un uomo non sono sviluppate al massimo
grado.
24. La ferma certezza della
riuscita è il frutto della fede e della fiducia, lavorate su questo.
25. Consolidate dapprima la
vostra fede, affinché non vacilli come una canna, ma stia ferma come un muro;
poi edificate su questo muro di fondazione l’edificio incrollabile della
fiducia, e il completamento del tutto vi darà poi la certezza che in questa
casa, costruita su tale basamento, potrete affrontare tutte le tempeste
dall’interno e dall’esterno, e seguire non ostacolati la via del vostro
perfezionamento.
26. Questo, figli Miei,
significano queste tre parole!
27. Anche tu, Mio caro
scrivano, soffri molto in mancanza di queste tre virtù; e se queste virtù
dovessero essere espresse in numeri, anche come amore per Dio, per il prossimo
e per se stessi[14],
allora il risultato numerico sarebbe molto ridotto per te e non a tuo
vantaggio. Infatti, tu hai poca fede, ancor meno fiducia, e quasi nessuna
certezza che, le Mie parole che Io ti ho dato, andranno in adempimento, anche
se te lo devo ripetere giornalmente: lascia parlare la gente, rimani presso di
Me! Presso di Me c’è la verità, e nessuna bugia!
28. Solamente, che Io conosco
il tuo cuore e le tue ragioni che ti spingono al dubbio. Esse sono prove che ti
mando Io. Tu le supererai, e allora i tuoi capitali della fede, della fiducia e
della certezza già aumenteranno, affinché tu possa arricchire anche gli altri
della tua compagnia con questi doni, e poi – anziché come adesso l’ultimo –
diventerai il primo. Rifletti su queste poche parole, esse contengono molto, come
in tutto ciò che fluisce dalla Mia bocca. – (Qui incluso dal dettato del 20
gennaio 1871):
29. “Voi tutti però non dovete pensare che Io
l’abbia scelto come Mio scrivano per le sue particolari caratteristiche morali,
come se fosse migliore di voi. Niente affatto! Io l’ho scelto perché le sue
condizioni gli lasciano più tempo di adattare le sue conoscenze a Me per lo
sviluppo di spiegazioni più elevate che un altro non potrebbe afferrare così;
ma per il suo valore morale e la fiducia in Me, egli sta non meglio che molti
di voi. Proprio per questo non dovete credere, quando si presenta alle vostre
adunanze, che Io sia con lui, allora gli rendereste una venerazione che va
ampiamente oltre la sua sfera. Qui è come con un padre che scrive ai suoi
figli, egli è solo la penna o l’intermediario, niente di più! Quando ricevete
una cara lettera, che cosa bramate ardentemente di vedere nella lettura della
stessa? Certamente non la penna con la quale la lettera è stata scritta, ma l’autore
stesso”.
30. Così anche lui è un uomo
come tutti voi, con le sue debolezze e difetti, con i suoi desideri e
preoccupazioni; altrettanto egli lotta giornalmente per liberarsi da tutto
questo, spesso Mi prega anche di richiamarlo dalla valle di lacrime, e proprio
con questo dimostra, come tutti voi, che possiede molta poca fiducia in Me, e
ne dovrebbe avere molta di più. Da tutto questo vedete che ovunque la debole
fiducia presso di voi è la principale mancanza e l’impedimento maggiore per il
vostro avanzamento.
31. Voi tutti non avete ancora
compreso il perché Io vi sveli e vi spieghi le profondità della Mia Creazione,
e tutte le più intime pieghe del Mio Io divino. Vedete, Miei cari, tutto questo
accade per infondere proprio ciò che manca a tutti voi, questa è la fiducia
in Me. Poiché quando sorvolate con Me gli spazi incommensurabili della
Mia infinità, quando vi apro i Miei Cieli spirituali, vi faccio presentire
quanto vi attende ed è preparato per voi; quando vi spiego il Mio stesso Io,
che è solo Amore e vuol di nuovo solo Amore, quando vi dimostro fin nei più
piccoli atomi che Io, come Creatore e Padre, conservo tutto con lo stesso
Amore, con questo non voglio altro dimostrarvi che un Essere, dotato di questa
potenza e forza come Io Mi mostro a voi, certo dovrebbe essere degno di
fiducia, e che in confronto alla Mia Onnisapienza e
Onnipotenza il vostro agire e operare deve sprofondare in men
che niente.
32. Riflettete su queste poche
parole, in esse vi è molto, come in tutto ciò che fluisce dalla Mia bocca;
immergetevi nel senso di ciò che vi è dato, e non riconoscerete solo conforto e
pace, bensì, ciò che è la cosa principale, riconoscerete sempre di più il
vostro modo di vedere, dove potrete poi consolidare il vacillante e così
avvicinarvi a Me.
33. Nessuna parola che vi
mando attraverso il Mio servitore, era ed è ancora senza il suo scopo; Io ho
portato proprio adesso davanti agli occhi del Mio scrivano anche queste tre
parole, perché proprio adesso nella vostra compagnia qualcosa comincia a diventare
vacillante; qui non vi è nessuna vera vita spirituale, – molti di voi vivono di
nuovo solo per i loro affari e le loro idee predilette, dimenticano Me e il Mio
insegnamento quasi del tutto, e in loro pensano solo se, per caso, l’uno o
l’altro ha tenuto un discorso in questo senso.
34. Vegliate e pregate,
affinché non cadiate in tentazione! Non scherzate con la Mia Grazia! Io non la
concedo così, come credono parecchi di quelli che si occupano di Me e del Mio
insegnamento solo quando non hanno nient’altro da fare. Dovrebbero stare
attenti, un fulmine a ciel sereno potrebbe spaventarli e poi costringerli, per
necessità, a riconoscere che hanno considerato come cosa secondaria ciò che
veramente doveva essere la cosa principale!
35. Chi non sa del Mio insegnamento
e vi pecca contro, non è tanto punibile; ma chi ha letto il Mio insegnamento, e
crede ad esso così, a metà, e non dimostra nessuna vera fiducia riguardo al
compimento e pensa con nessuna certezza al raggiungimento del vero scopo,
allora Io sarò costretto a svegliarlo mediante un diretto scuotitore, affinché
non cada nel sonno delle cose mondane e dimentichi la Mia scuola spirituale!
Oggi ammonisco ancora: chi, all’infuori di Me, sa che cosa farò domani?
La vostra crosta terrestre[15]
sulla quale vivete e camminate tranquillamente, compiacendovi della vostra
vita, sotto i vostri piedi è vuota; questa sottile crosta copre terribili
abissi, e voi con ferma fede e solida fiducia alzate lo sguardo a Me nella più
grande sicurezza, nella speranza che Io non sprofondi questa sottile crosta e
così faccia gustare a tutti una morte inaspettata! Voi vi coricate tranquilli
su questi abissi, mentre sotto i vostri piedi avvengono forse inconcepibili
lotte degli elementi, vi coricate con ferma fiducia e certezza di alzarvi il
giorno dopo di nuovo sani e fortificati. Perché in questo caso avete tale
fiducia, e nelle cose spirituali, no? Vedete, perché credete che non lo farò! E
perché non lo farò? – Perché vi fidate di un Padre affettuoso che non punirà i
Suoi figli con lo sterminio senza motivo! Che cos’è quindi la vostra fiducia?
Essa è che l’auspicato, vale a dire la costante concessione della Mia Grazia
che Io vi do, non vacillerà!
36. Ebbene, se in questo punto
avete una così salda fede, fiducia e certezza in Me, allora permettete anche a
Me di pretendere da voi – anche se non in questa scala di longanimità divina,
ma in indulgenza umana – che possiate avere in cose spirituali un’altrettanta e
più solida fede, fiducia più forte e certezza più grande; affinché possiate comprendere
che tutto ciò che Io vi ho già dato è solo per il vostro meglio e non per Mio
divertimento, ma accade solo per concedervi l’onore – di poter divenire figli
Miei.
37. Voi pretendete da Me Grazia
illimitata, e Io pretendo da voi amore illimitato. Nello scambio di
queste due condizioni, guadagnate solo voi, volendo Io dotarvi di un potere che
dovrà farvi signori dell’intero Creato!
38. Se dunque vi metto in
prospettiva una simile grande Grazia, allora Mi sia anche permesso di
risvegliare quelli che, per una volta, sono sulla via che conduce a Me – nel
caso che durante il cammino siano caduti dal sonno – con dolci scosse, come
faccio adesso con voi, affinché possiate accorgervi che non si può camminare
sulle Mie vie con occhi chiusi, ma si devono tenere ben aperti, orecchi e
occhi, per non perdere la giusta via e non capitare sulla via sbagliata.
39. Ancora una volta, quindi,
ricordatevi tutto quello che vi do qui! Vegliate e pregate, affinché non
cadiate in tentazione! – Questa sia la vostra massima per la costante crescita
nella ferma fede, fiducia e certezza! – Amen!
۞
Il linguaggio
30 gennaio 1871
1.
Ieri sera due dei tuoi fratelli hanno discusso sullo stile,
o sul modo di formare le parole che ci sono spesso nei Miei dettati fatti a
voi, e che, secondo le vostre idee, non sempre sono adeguati alla grammatica
tedesca.
2.
Tuo fratello M-ch per primo ha fatto l’osservazione critica sullo stile che
ha riscontrato più volte e che voleva modificare, ma è dovuto nuovamente
tornare alla sequenza di parole da Me posta, su cui tuo fratello Lks. gli ha risposto molto bene: “Si devono leggere le Mie
parole non con la testa, bensì col cuore, allora il senso sarà sempre chiaro!”
3.
Ebbene,
poiché l’ultimo ha ben colpito il chiodo in testa con la sua osservazione,
allora voglio darti qui la spiegazione soprattutto sulla maniera e il modo di
esprimersi, sulla giusta formazione delle parole, e infine su una verità
fondamentale che attraversa tutta la Mia Creazione, e inizia proprio dal dubbio
mosso da tuo fratello M-ch e termina con il grande
uomo spirituale.
4.
Prima però di
introdurci completamente nella spiegazione particolareggiata di questa domanda,
perché il Mio stile si differenzia spesso dal vostro, dobbiamo, come ovunque,
iniziare dal vero motivo e dire:
5.
“Cos’è il linguaggio? Come si è formato? E chi è stato il vero regista che ha
stabilito la successione delle parole, come voi siete ora abituati a leggere, a
scrivere e a pensare?”.
6.
Partendo
sempre dal più semplice – si giunge più facilmente ad una vera e valida
conveniente conclusione, che poi, costruita su una solida, semplice e ferma
base, come una casa costruita sulla roccia, non sarà neanche mai possibile far
crollare.
7.
Quindi ora
per cominciare con la primissima domanda: “Che cos’è il linguaggio?”, allora
dobbiamo rispondere:
8.
Il linguaggio
è un composto di differenti suoni che sono emessi dall’organo della bocca, e
nella loro diversità esprimono, ora singolarmente, ora messe insieme, una
parola, e la parola – un concetto.
9.
Quanto più
basso sta un popolo su un gradino di formazione spirituale, tanto meno ha
necessità e tanto poco ha bisogno di parole per indicare le sue esigenze e i
vari oggetti.
10.
Il linguaggio,
quindi, sorse cercando di imitare, mediante suoni articolati e toni prodotti, o
la voce di certe cose che esprimevano un suono, o s’inventavano veri e propri
suoni che dovevano esprimere l’uno o l’altro bisogno, sia del corpo che
dell’anima; così come anche adesso lo trovate ancora nel linguaggio infantile,
dove in ogni famiglia dal primo balbettio del fanciullo fino alla sua migliore
comprensione, ogni bimbo ha il proprio modo di comunicare ciò che vuole
veramente.
11.
Ciò che voi
vedete giornalmente nei fanciulli, questo era un tempo anche presso i primi
uomini, dove anche loro dovevano inventare molte parole, ma mediante il
collegamento interiore con il Mio mondo degli spiriti, ne impararono anche
molte altre che, sempre in rispondenza, significavano il rispettivo oggetto
spirituale.
12.
Dopo la
moltiplicazione degli uomini, già dopo la caduta del primo uomo, per la cui
ragione fu interrotta la comunione spirituale, e fino al tempo vostro, si sono
formati a migliaia i linguaggi e i modi secondari di parlare; gli uomini non si
comprendono più, e devono studiare le lingue dei popoli con i quali vogliono
mettersi in contatto, perché altrimenti non sarebbe possibile un’intesa.
13.
Queste
parecchie migliaia di lingue adesso esistenti, hanno anche subìto, dalla loro
origine fino al tempo attuale, naturalmente anche molti cambiamenti; alcune
sono progredite, alcune altre regredite, secondo la condizione culturale e la
formazione spirituale dei popoli stessi.
14.
Ma ovunque,
dove una lingua esiste o esisteva, uno dei suoi tratti caratteristici,
all’infuori dei nomi linguistici peculiari di oggetti e concetti, era anche il
modo di mettere insieme le parole in una frase, e alla fine, pure il modo di
tracciare le stesse per iscritto o con raffigurazioni.
15.
Con la sintassi, dove appunto i tuoi due
fratelli si scambiavano i loro pensieri riguardo alla solita maniera da Me
adoperata, la prima domanda è: “Come deve essere utilizzata la stessa veramente
nel modo giusto?”
16.
Ora vedete,
qui ci stiamo avvicinando là dove Io, per l’appunto, Mi esprimo spesso
diversamente dal vostro abituale modo di scrivere.
17.
Per spiegarvi
questo, dobbiamo introdurci in una discussione e dapprima domandare: “Che
cos’è una frase?”. Una frase è l’espressione di un pensiero, alla cui base
sta, o la spiegazione di un concetto o quella di un’azione.
18.
Se dunque
voglio chiarire un’azione, allora nella frase dovrebbe seguire prima il verbo operante, come atto
di volontà dell’azione, e solo dopo la parola indicante l’azione.
19.
Almeno nel
linguaggio di ogni spirito si stabilisce dapprima il pensiero base ‘voglio fare
qualcosa’, e poi viene: ‘cosa voglio fare.
20.
Così per
esempio nella Bibbia si legge: “Ed Egli creò la Luce!”, e non: “Egli
ha la Luce creata!”[16], come voi siete abituati a scrivere; la parola
‘creare’ precede a quella della luce.
21.
Ebbene, nei
Miei dettati si trova molto spesso questa stessa formazione delle parole, e Lks. aveva perfettamente ragione: va letto col cuore,
questo significa, spiritualmente, poiché è giusto come Io l’ho dettato e come è
d’uso in tutte le lingue antiche dell’Oriente e dell’Asia e ancora anche in
alcune lingue moderne. Nella vostra lingua invece è proprio evitato di aver
cura di intercalare il sostantivo tra il verbo ausiliario e primario, anzi
spesso sono interpolate frasi intere, così che solo alla fine viene il vero e
proprio verbo che indica cosa deve veramente accadere.
22.
Dopo che alla
base sta in tutto un ‘perché’ spirituale, così anche qui è di nuovo lo
spirituale che giustifica la Mia sintassi, e ‘spirituale’ è scambiato con
‘cuore’, il che vuol dire quanto: mettere da parte la vostra vita
intellettuale, e pensare col cuore come gli spiriti Miei! Allora la
Mia sintassi vi sarà completamente giusta. Invece, non appena vi deviate dal
linguaggio interiore animico e passate alla vita
cerebrale oppure esteriore, allora perdete anche quest’ordine, com’è successo
anche con la scrittura del linguaggio.
23.
Le antiche
lingue dell’Asia e dell’Africa sono tutte come le lingue universali degli spiriti! Queste dovevano essere scritte in
modo leggibile da destra a sinistra,
mentre con quell’attuale dell’umanità, vivente secondo l’esteriore o secondo
l’intelletto, è usato proprio il contrario, vale a dire da sinistra a destra.
24.
Anche questo
rovesciamento accenna di nuovo alla stessa differenza, come del materiale e dello spirituale.
25.
Nel
materiale, come per esempio nel corpo umano, il lato sinistro è il lato del
cuore, da dove il sangue si diffonde in tutto il corpo, esso è il lato positivo
o spirituale; il lato destro, invece, dove il sangue è portato al polmone e più
tardi di nuovo indietro al cuore, è il lato negativo e materiale.
26.
Ciò che è
comunicato mediante l’orecchio all’organo uditivo e sensitivo dell’anima,
oppure all’uomo spirituale, dal mondo esterno, è il lato negativo, e ciò che
l’anima attraverso i suoi strumenti comunica al mondo esterno, è il positivo.
27.
Ogni cosa ha
altrettanto due lati, un lato destro e uno sinistro, un lato negativo e uno
positivo, un lato interiore e uno esteriore.
28.
La pelle
umana all’interno è il lato sinistro positivo, di fuori il destro – negativo!
Essa come positivo secerne, cambia poi il polo, e assorbe come negativo; cosa
che in ogni attimo avviene innumerevoli volte; infatti, attrazione e
repulsione, attrito e calore generato, distruzione e nuova creazione è il primo
principio della vita![17]
29.
L’occhio,
come organo d’accoglienza delle impressioni, è negativo, invece positivo come
specchio dell’interiore.
30.
Tutto ciò che
qui è descritto come ‘positivo’ e ‘negativo’, si trova anche nella vita
spirituale, detto con altre parole, un avvicinamento e un allontanamento da Me
e dalle Mie Leggi!
31.
Nei primi
tempi, quando gli uomini e i popoli stavano ancora più vicini alla vita
spirituale, inventarono il loro linguaggio secondo la loro condizione
spirituale; com’era la loro formazione delle frasi, così il loro modo di
scrivere. Come però col tempo decaddero dalla grande legge naturale e batterono
la via sbagliata, molte lingue nuove invertirono stile e modo di scrivere.
32.
Gli uomini
che sostituirono il linguaggio del cuore-spirito col linguaggio-intellettuale-cerebrale,
decaddero da Me e dalla propria missione, e perciò apparve loro anche nella
natura qualcosa di completamente rovesciato, ciò che agli uomini naturali,
allora viventi semplicemente, appariva proprio giusto.
33.
Quindi
vedete, come dal cuore, per il cuore o attraverso il cuore, oppure attraverso
l’intelletto, è un su e giù, un avvicinarsi e un allontanarsi, un miglioramento
e un peggioramento.
34.
Ciò che prima
vi ho detto della pelle, vale per ogni frutto, per ogni albero e per ogni cosa;
ovunque ci sono due elementi attraverso cui l’intelligenza si manifesta
dall’interno al mondo esterno oppure dal mondo esterno riceve impressioni,
dappertutto positivo – negativo, dappertutto destro – sinistro, dappertutto
avvicinamento e allontanamento, eliminazione e assorbimento, diritto o
rovescio.
35.
Così continua
nell’intera Creazione – fino al grande uomo cosmico, le cui viscere sono puri
soli, comete e pianeti, e fino al grande uomo-cosmico-spirituale
ancora senza fine, le cui disposizioni interiori sono puri Cieli delle specie e
beatitudini più differenti.
36.
Anche questi
assorbono, per la loro stabilità, dall’esterno, ciò che poi in sé inverte in
spirituale, ed elargiscono oppure mandano fuori ciò che all’uomo cosmico manca
di spirituale.
37.
Là domina
anche il giusto Ordine, là il cuore è il Mio Cielo nel centro del grande Polo
positivo che lascia fluir fuori tutto il bene, e gli spiriti nel mondo
materiale – il polo negativo, Mi riportano nuovamente tutto lo spirituale
purificato, dove però deve prima essersi cambiato da negativo in polo positivo,
per cui ricomincia il cambiamento.
38.
Questa è la
grande legge fondamentale della Creazione, Io, l’Amore – il polo positivo, e
voi e i Miei spiriti e angeli, come parti assorbenti – il polo negativo, finché
dopo molto assorbimento e respingimento, il che equivale al movimento o alla
vita, alla fine il Mio polo positivo, esistente come Spirito eterno e
immutabile, se ne starà lì solo, e tutto l’assorbito spiritualizzato uguale a
Me godrà poi l’eterna pace e beatitudine, dove potrà avvenire solo e sempre una
soave attrazione, ma mai più una repulsione![18]
39.
In verità,
fino ad allora passeranno eoni ed eoni di spazi di tempo; ma una volta accadrà
che spirito e materia, così purificata e spiritualizzata, rinnegherà i suoi
principi dati come primo impulso, e vivrà quieta accanto e l’un nell’altro,
cosa che un giorno doveva assicurare la sua continuazione a sussistere solo con
lotta e scioglimento, e dove esisterà unione tra ogni cosa.
40.
Ebbene, Miei
cari figli, cominciando dalla breve domanda e dalla risposta di Lks. fino all’uomo spirituale, voi vedete intrecciato e
intessuto lo stesso legame in tutte le Creazioni; là basato come breve domanda
della sintassi nella vostra lingua, e qui in lontananze immense per voi
inconcepibili come forza di attrazione e repulsione.
41.
Da questo
potete scorgere quanto poco ci vuole per scoprire e spiegare una grande verità,
una grande legge fondamentale del Mio divino governo; certamente però, per
questo, è necessario anche Colui che ve la possa spiegare; Colui che ha
tracciato la stessa via a tutti questi grandi e piccoli mondi, a tutti questi
prodotti, siano essi spirituali che materiali; e per questo ci vuole il Padre
vostro che vuole spiegarvi tali grandi meraviglie in poche domande, e con ciò
mostrare nuovamente quanto poco ci vuole a comprendere, per primo la Mia
grandezza, e per secondo il Mio Amore, e imparare ad apprezzarli! Amen!
۞
Linguaggio,
arte, musica
14 gennaio 1871
1.
Queste tre parole caratterizzano tre cose che ricorrono
in tutti i mondi e soli, essendo esse la vita e la leva principale per il
progresso nello spirituale. Le potete trovare dappertutto, conformate alle
condizioni di grandezza dei corpi celesti, e agli uomini nel loro sviluppo
spirituale.
2.
Poiché ora
questi tre importantissimi fattori di vita si trovano proprio ovunque, e senza
di essi non sarebbe possibile nessuna vita, anzi nessuna conoscenza reciproca o
conoscenza del mondo spirituale, e alla fine nessuna conoscenza del Mio
edificio della Creazione e del Mio stesso Io, allora, ovviamente, innanzi tutto
si presenta la domanda:
3.
Cos’è
veramente il linguaggio? – che cosa l’arte? – che cosa la
musica?, – inoltre: perché tutti questi tre sono necessari? E cosa c’è
nascosto di spirituale sotto queste manifestazioni che si rivelano nella vita
esteriore, sia in parole o in suoni articolati, nella forma o in idee espresse
attraverso piani ristretti, o comunicate attraverso il suono che non può essere
compreso, ma solo sentito?
4.
Così passiamo
alla prima domanda:
I
) -
Che cosa è il linguaggio?
1.
Il
linguaggio è – come vi ho già accennato in una precedente parola – una
comunicazione dell’interiore di un essere, attraverso il mondo esteriore, ad un
altro.
2.
Questo linguaggio
è ora differente, esso può esprimersi con suoni articolati, con gesti e segni o
con suoni inarticolati.
3.
Tutte le lingue contengono suoni articolati, attraverso i quali ogni
spirito umano comunica al suo prossimo ciò che gli vuole far comprendere.
4.
Questo
linguaggio, secondo il grado di cultura spirituale dell’uomo, è differente in
tutti i mondi e corpi solari; più l’anima è nobile, tanto più nobile è la
lingua; più trascurata è la prima, tanto più povera è l’ultima.
5.
Dopo che il
linguaggio per mezzo dei suoni all’anima umana non basta, allora essa vuol
rafforzare con gesti corrispondenti il contenuto del suo modo di dire, per la
qual ragione si forma un linguaggio a gesti che, alla fine, è compreso
perfino da molti uomini anche senza parole; dopo di ché, presso di voi si è
perfezionata la cosiddetta mimica, ossia il linguaggio dei gesti, specie nelle
vostre esibizioni artistiche, dove un iniziato con i soli gesti può esprimere
tutto ciò che gli è vietato dire a voce durante la rappresentazione.
6.
Infine c’è il
linguaggio dei segni, di cui fa parte, per esempio, quello che, presso
di voi, se ne servono i sordomuti; anche i ciechi si servono di segni che sono
palpabili, è dischiuso il regno spirituale, per quanto possibile attraverso il
senso del tatto, quindi integrando l’udito, si può completare l’uomo interiore.
7.
L’altro
linguaggio dei segni, – vale a dire quello di esprimere e fissare parole a
segni, e mediante questi, esprimere sentimenti – appartiene al linguaggio
formale, e troverà solo sotto la parola "arte" la sua più vicina
discussione, dove sarà dimostrato perché tutti gli uomini devono avere dei
segni per la comunicazione, e come questi sono sorti.
8.
Ora, vengono
ancora i suoni inarticolati, i quali però non esprimono nessun concetto, bensì
stati d’animo, come gioia o dolore, e sono dati non solo all’uomo, quale essere
ragionevole, ma, più o meno a tutte le creature, per esprimere il loro
benessere o malessere; anche quest’imperfetto modo di esprimersi fa parte del
regno dei suoni, del quale poi vi sarà dato un esempio più chiaro e
comprensibile.
9.
Ora, il
linguaggio, perché è universale? Perché è una necessità per un essere vivente?
Queste sono ora le domande alle quali voglio innanzitutto rispondervi.
10.
Ebbene
vedete, un’anima, sia di un uomo sia di un animale, è un essere vivente che
accoglie in sé sempre le impressioni del mondo esterno, le assimila
spiritualmente, le elabora per il suo stesso io e poi, con il risultato di
questo, a causa del suo innato amore per i suoi simili, vuole comunicare ciò
che sente, ciò che vive, e come l’ha reso utile per il proprio vantaggio.
11.
Quanto poco
Io, come Creatore della Mia grande opera meravigliosa, posso solo ammirare
questa stessa e cerco cuori partecipanti che condividono con Me le Mie gioie, e
come poi godo nella gioia degli altri esseri ancora di questa gioia nella Mia
stessa opera, tanto poco un essere vivente può trattenere in sé le impressioni
del mondo esterno, le quali continuamente influiscono su di lui; così egli deve
comunicare ad altri i suoi sentimenti e pensieri risvegliati, deve incitare gli
esseri di sentimenti affini alla simpatia, alla condivisione del piacere, e per
soddisfare quest’impulso, l’anima inventò il suo linguaggio articolato o non
articolato, per comunicare ai suoi compagni di viaggio, sul sentiero della vita
terrena, ciò che le era troppo da trattenere, lasciando solo sentire
l’informazione di quest’ultimo ad altri, raddoppiando il vero godimento di ciò
che aveva ricevuto.
12.
Questa
necessità di comunicare, voi la trovate nei deboli suoni inarticolati presso
gli animali, in suoni articolati presso gli uomini, e presso gli spiriti e
angeli supremi in forme plastiche spirituali e non più espresse ad alta voce,
ma parole ed espressioni sentite, dove tutto ciò che nel materiale è comunicato
mediante suono o tono, là è percepito e compreso solo attraverso la rispondenza
spirituale, e precisamente in una lingua di cui voi non potete avere nessun
concetto, perché solo la velocità del pensiero potrebbe essere applicata come
unica misura per un simile concetto-immagine.
13.
Il linguaggio è quindi in generale qualcosa di
‘spirituale personificato’.
14.
Il mondo
interiore si manifesta attraverso il mondo esteriore, tutti i progressi nello
spirituale si determinano con ciò; senza di questo la Creazione sarebbe solo a
metà, anzi ancor meno di mezzo lavoro malfatto.
15.
Tutti gli
animali hanno un linguaggio, e questo significa un certo modo di poter
comunicare, sia attraverso suoni, sia attraverso gesti; un animale deve poter
far comprendere all’altro ciò che vuole, altrimenti la Creazione sarebbe senza
impulso.
16.
L’amore e il
suo opposto, l’odio, si esprimono negli esseri in gesti adeguati, oppure in
suoni.
17.
La vita
spirituale non sarebbe possibile senza linguaggio e senza comunicazione; perché
solo attraverso lo stesso c’è vita, c’è vita comune, progresso comune!
18.
Io che ho
creato il mondo con tanti milioni di spiriti ed esseri, vi domando: – cosa
sarebbe il mondo senza linguaggio? Che cosa sarebbero tutte le Mie meravigliose
disposizioni, dove rimarrebbero i veri fattori spirituali dell’intera
Creazione, l’amore, la gioia, la delizia della beatitudine, se la loro
espressione fosse rifiutata agli esseri viventi?
19.
Tutti gli
esseri viventi morirebbero sotto l’impressione del mondo esterno, se non
potessero liberarsi di ciò che gonfia il loro cuore pieno di gioia, oppure che
l’opprime di dolore!
20.
Dov’è
possibile un assorbimento, deve anche essere possibile uno svuotamento,
altrimenti non ci sarebbe nessuna vita, nessuno scambio spirituale, e nessun
progresso spirituale! Comunicare è una necessità vitale, è l’unico legame che
unisce tutti in uno, è il vincolo che unisce gli animali agli uomini, gli
uomini agli spiriti, e gli spiriti, uomini e animali, a Me.
21.
Questo
vincolo comune – così incompleto e limitato presso l’ultimo animaletto-infusore,
fino al linguaggio infiammato di un angelo supremo – è il prodotto dell’Amore, poiché senza amore non vi è nessun
linguaggio, e senza linguaggio, nessun amore! –
22.
Così vedete
questa necessità come un elemento necessario dell’intera Creazione, anzi, come
il suo pilastro fondamentale; poiché senza linguaggio ogni essere rimarrebbe
come fu creato, senza linguaggio non vi sarebbe nessun progresso, senza
progresso nessuna vita, nessuno scopo perché qualcosa dovesse essere creata.
23.
Questo
vincolo spirituale che ci avvolge tutti, ci unisce e lega tutti in una
famiglia, ci vivifica e avvicina l’uno all’altro, questo vi conduce a Me, e Me
a voi; questo vincolo è il grande principio di vita che dappertutto dove
regnano luce, vita e amore, unisce tutti a uno scopo comune, innalza voi, Mie
creature, e Mi fa sentire, per la seconda volta, il valore e la bellezza della
Mia Creazione, la prima volta come Creatore, e la seconda volta in una luce
molto più bella, nella dilettevole Luce di un Padre verso i Suoi figli!
24.
Questo
linguaggio che con l’espressione di belle e gioiose sensazioni mostra l’animale
in una luce più bella, e presso l’uomo fa risplendere il suo meraviglioso
occhio, innalza la sua voce e fa vibrare con letizia il suo intero organismo;
questo linguaggio è l’espressione tramite cui la parte interiore di un essere
rivela fino a qual punto abbia afferrato le impressioni dall’esterno e quanto
le abbia comprese spiritualmente e giustamente.
25.
Perciò, oltre
all’informazione attraverso il linguaggio, è anche il frutto dell’assimilazione
spirituale di tutte le impressioni del mondo esterno, il giusto e ben formato
discorso, o la restituzione modellata in belle forme che, espressa con
entusiasmo dall’anima, deve provocare nuovamente entusiasmo; ed è così da
intendere quando nel Vangelo di Giovanni si legge: “In principio era la
Parola, e la Parola era Dio!”. Sì, all’inizio era la Parola, e la Parola
ero Io!
26.
Senza la
Mia Parola, nessuna Creazione, senza
Creazione nessun essere, nessun amore, senza amore nessuna vita, e senza vita
nessuna partecipazione!
27.
Io ero dal
principio «la Parola», questo
significa l’espressione e prototipo di un eterno concetto, e proprio perché Io
ero la Parola, dovevo riportare indietro, accanto a tutti i prodotti
spirituali, quale prima necessità, anche la Parola o l’informazione attraverso
la Parola tutti i Miei esseri creati che Io avevo messo fuori nell’eternità
attraverso la Parola, affinché essi, lottando e combattendo, Mi restituissero,
con parole, gesti e suoni, ciò che Io misi dentro di loro nella prima Parola.
28.
In principio
era la Parola, ‘Parola’ come quintessenza di un’idea, e alla fine di tutti i
periodi della Creazione tutto il vivente si sarà nuovamente riunito in una
parola, e questa Parola sarò nuovamente Io!
29.
La Parola, che
per Amore creò esseri e mondi, raggiungerà di nuovo, come Amore, il suo punto
culminante nelle sue creature, e alla fine, nello spirituale uomo-celeste, in
Me come centro, sarà glorificata nuovamente attraverso tutti gli esseri creati.
30.
Così il
concetto dell’infinità è simile ad un cerchio.
31.
Da Me
procedette la Parola: ‘Sia fatto!’ che risuonò in tutti gli spazi senza
fine, ed essa fu!
32.
Tutto
divenne, tutto visse, tutto amò e si annunciò e percorse il suo piano di avanzamento
attraverso eoni di corsi di tempo, e un giorno ritornerà a Me spiritualizzato,
reso bello e trasfigurato, con l’invocazione:
33.
“Padre! Tu un
giorno esclamasti «Sia!». Ebbene vedi, i Tuoi figli hanno risposto a questa
chiamata e stanno ora dinanzi a Te, giubilando e benedicendo il loro grande e
potente Creatore e Padre; infatti, qui noi stiamo come prova vivente – è stato!
– E così, proceduti dalla Parola e ritornati alla Parola, è completato il ciclo
del periodo creativo, e ne inizia uno nuovo ed eterno – in Te e con Te!”. – Amen!
1.
Ebbene, nel
precedente capitolo avete compreso e chiarito il linguaggio come comunicazione
e parola spirituale; ora ci rivolgiamo all’arte, ossia all’impulso che si trova
in tutti gli uomini di rappresentare i loro pensieri e concetti in forme oppure in immagini!
2.
Qui gli
animali devono rimanere esclusi, perché ciò che essi eseguono in maniera
‘artificiosa’, è stabilito dalla natura del proprio io, e serve solo per la conservazione
e la riproduzione; per questo gli animali eseguono i loro lavori artificiosi
istintivamente e non con premeditazione, e perciò non è possibile in loro
neanche un progresso e nessun miglioramento.
3.
L’arte,
oppure l’impulso di tradurre quanto visto in segni, immagini o forme plastiche,
è altrettanto un linguaggio dell’anima. Essa è, come appunto è stato detto del
‘linguaggio’, l’impulso di riprodurre quel che si è osservato, con la sola
differenza che, come nel linguaggio in toni e suoni articolati è svelato lo
stato interiore dell’anima, così nell’arte, come linguaggio in forme e segni,
l’anima spinge a disporre le sue impressioni preferite in forme, segni e
immagini saldamente dinanzi a sé, di rivestirle in forme materiali e assicurare
così, a queste impressioni di cose del mondo esteriore, un contenuto
permanente, dilettandosi alla sua vista per poter, in un certo qual modo,
ripetere spesso tali impressioni.
4.
Questa
necessità si basa dunque sul voler fissare il fugace svolgimento di un
discorso, oppure il contenuto di ciò che si è pensato, o detto, o contemplato.
5.
Tutti i
popoli e tutti gli esseri umani-spirituali in tutti
gli altri mondi, hanno in comune con voi quest’impulso, dappertutto vive
l’arte, solo in maniera differente, così che essa corrisponde solo al gradino
spirituale degli esseri là viventi, e da ciò è riconoscibile la loro
interiorità.
6.
Anche sulla
vostra Terra voi vedete come i popoli di bassa condizione, stando su un piano
culturale inferiore, provano gioia nel dare a certe impressioni piacevoli una
durata permanente attraverso immagini disegnate, dipinte e formate.
7.
Voi vedete
crescere gradualmente queste immagini con l’io spirituale dei popoli e delle
nazioni; all’inizio, esse imitano quanto visto nella natura, pian piano lo
idealizzano, lo stilizzano, credono di abbellirlo, secondo i loro stessi
concetti culturali. L’ideale migliora, si arricchisce, e quanto più l’uomo è
spirituale, tanto più belle sono le sue idee e, di conseguenza, anche le sue
immagini e prodotti sono formati corrispondenti a queste, perché egli vuole
imprimere alle sue creazioni, dappertutto, l’impronta della Divinità.
8.
L’arte ha i
suoi periodi, come lo stato di cultura spirituale dei popoli; questi vanno in
su e in giù, e con essi il loro modo d’immaginare e il modo di concepire il
mondo spiritualmente. Così avete sulla vostra Terra popoli che, da una grande
altezza di formazione spirituale, sono scesi nuovamente, per eccesso di
godimento o per deviazione dalla via della loro destinazione, al gradino più
basso, e con essi sono scomparsi la loro arte e i loro prodotti spirituali.
Nelle loro idee vivono ancora solo specie diverse di un modello spirituale di
concezione del mondo, e così anche le rappresentazioni del contemplato sono
come immaginarie caricature della natura, nelle quali non si può trovare più
nulla di un’idealizzazione spirituale.
9.
Il
linguaggio, questa fugace riproduzione del percepito e del vissuto, si voleva
mantenere in modo permanente per se stesso e per altri, e così sorse la lingua
scritta o disegnata, dove determinati disegni o immagini dovevano designare
concetti corrispondenti alla loro forma.
10.
Anche questa
necessità, coltivata già da tempi antichi, sperimentò le sue trasformazioni
secondo l’istruzione dei popoli, iniziando con la scrittura ideografica, alla
fine con la scrittura grafica e la sua moltiplicazione, con la stampa, facilitò
l’annotazione di ciò che si voleva esprimere e si pensava, e così fu prodotto
per tutti un bene comune che una volta era concesso di godere soltanto a pochi.
11.
L’arte nel
suo senso più alto è quindi null’altro che la realizzazione d’idee spirituali dell’anima, dove questa, mediante
la simpatia suscitata, vuole comunicare anche ad altri quel che prova e pensa,
e sente la necessità tangibile di riprodurle, perché crede che ciò faccia anche
ad altri la medesima o, per lo meno, simile impressione, e mediante questo
procedimento essa gode, nel piacere degli altri, doppiamente il proprio
vedendolo riflesso su di sé.
12.
Così l’arte è il legame tra popoli e nazioni; l’arte lega insieme come un terzo cuore, che
altrimenti passerebbero uno accanto all’altro freddamente; questo stretto
legame che, come linguaggio, se non fissato con segni, riscalda solo
fugacemente i cuori, ora invece li attrae l’un l’altro vicini e li conduce così
insieme di nuovo a un gradino spirituale più elevato e quindi anche più vicino
a Me, questo legame dell’arte figurativa è il lato materiale, come il
linguaggio è il lato spirituale.
13.
Anche il
mondo sarebbe più povero senza l’arte; attraverso di essa un ricco animo
privilegiato, colmo di grandi idee, dona ai suoi simili, piaceri di cui questi
non avevano prima nessun presentimento, li conduce in un mondo più bello, più
elevato, mostra loro nell’ideale riproduzione della natura lo spirituale che Io
ho messo in tutto, cosa che però non fu dato a ognuno di scoprire.
14.
Mentre la
parola pronunciata si dilegua nell’aria, lasciando solo l’impressione generale
di ciò che ha espresso, e stimola ad altri pensieri e sequenze d’idee,
l’immagine tenuta ferma dall’anima di un Mio prodotto creativo, oppure un
momento rappresentativo della vita spirituale dell’uomo, è un punto
d’incitamento perpetuo; in ciò, l’uomo, immergendosi, riconosce nelle sue
forme, di nuovo nella natura, il Creatore e Padre, e impara ad amarLo e onorarLo. – Qui Io parlo
solo dell’arte nel senso più nobile, non memore degli abusi, dove questo dono
divino, la forza dell’immaginazione e il dono della rappresentazione, è usato
dall’uomo in modo indegno per scopi completamente diversi.
15.
Così l’arte,
sempre perfezionandosi, continua a vivere in ogni istante spiritualmente, come
una parola scritta; anche se non è compresa da molti, il suo stimolo è
nondimeno operante in ogni osservatore e differente secondo la formazione
spirituale dello stesso.
16.
In tutti i
mondi, come anche presso di voi, l’arte è coltivata e trasferita nella vita
domestica, adoperata per i templi, le case di preghiera e d’abitazione, per
esprimere, come da voi, i concetti che questi esseri hanno del loro Dio e
Creatore, e come fanno predominare anche nel loro lavoro domestico lo
spirituale o il materiale.
17.
Dappertutto,
da ciò, come presso di voi l’arte è coltivata per amore, potete giudicare lo
stato spirituale degli uomini di questi mondi.
18.
Poiché, se
nel linguaggio è dato all’altro fugacemente lo spirituale, e lì è accolto
favorevolmente, così anche per mezzo dell’arte, dove altrettanto è dato un
giudizio da altri sul modo e maniera di cosa e come è creato, c’è la giusta
scala della formazione interiore di un popolo.
19.
Lo spirito è dappertutto il mezzo vincolante tra gli
uomini, gli spiriti e Me!
20.
Il linguaggio
insegna concetti e idee messe nelle parole e nelle frasi, l’arte invece
realizza pensieri in colori, forme e segni, e così unisce quest’applicazione
fissata del pensato e percepito, come scala tra modellatore e osservatore, tra
il creante e l’educante a gradi superiori, gli uomini con Me e il Mio Regno
degli spiriti, l’uno dando, gli altri accogliendo!
21. L’uno si innalzò a Me e al Mio Regno durante la
Creazione, e l’altro, contemplando il Creato, sente l’idea di base del
Modellatore attraverso la materia, essa lo tira magneticamente in un’altra
sfera di associazione d’idee, che non erano le sue, gli lascia percepire ciò
che l’altro ha e cosa a lui manca, e in questo modo sprona la sua stessa anima
a scalare il monte dell’entusiasmo, dove la natura, l’espressione del Mio Amore
per tutto il Creato, personificato in così stupende forme (a lui) sempre
esclama: “Venite qui, voi che siete aggravati e stanchi, affinché Io vi
ristori!”. Nella contemplazione di una scena naturale, di una bella
immagine umana, di una grande nobile azione, ovunque l’osservatore trova
realizzata la massima che a lui esclama ogni fiorellino a ogni passeggiata,
dicendogli: “Respira a pieni polmoni l’Amore del tuo Creatore e Padre che lo
ha riversato ovunque, per dimostrarti ad ogni respiro, quanto sono insipide le
gioie del mondo e quanto poco ci vuole per essere felici e soddisfatti!”.
22.
Se
l’osservatore di un’immagine di un uomo potesse leggervi tutte le
caratteristiche spirituali che l’uomo stesso dovrebbe avere come riflesso
spirituale del suo Creatore, e purtroppo non ha, se vedesse perfino quanto sia
in alto l’idea della forma umana sotto l’aspetto spirituale, e la immaginasse
inoltre con tutte le sue mancanze, e tuttavia non può fare a meno di ammettere
quanto sia egli stesso lontano da quest’ideale dell’umanità; e se oltre a ciò
pensasse che, nonostante i suoi errori, la potente mano del suo Creatore e
Padre lo colma giornalmente con grazia immeritata, allora anche lui dovrebbe
esclamare: “Cosa sono io, o Signore, che così amorevolmente Ti ricordi di me!”.
23.
Così, e in
molti altri modi, la (puramente nobile) arte figurativa stimola
nell’osservatore sentimenti e idee che rimangono tutti eterni ammonitori per il
progresso, ed eterni stimolatori per l’entusiasmo, al fine di non trascurare di
tendere là, dove, come nell’artista, quale prodotto spirituale proprio di una
vita più bella, tali sentimenti dovranno un giorno per tutti diventare un bene
comune; così che alla fine, sia nel linguaggio con suoni articolati, sia in
forme fissate, s’introduca ovunque il filo spirituale che porta avanti tutti
silenziosamente, come al guinzaglio, sul gradino spirituale dove, da mondi a
mondi, da soli a soli, linguaggio e arte sempre migliorati e perfezionati, si
avvicineranno spiritualizzati sempre di più a Me, scorgeranno, fin nel Regno
celeste spirituale, Me come Centro, come ‘Parola’ e Prototipo di qualsiasi
forma, e come Uomo Io farò gustar loro nuovamente, nella più elevata delizia, le
impressioni spiritualizzate che tutti hanno provato con l’ascolto di un
discorso entusiasmante o con la contemplazione di un’immagine sublime come
riproduzione della Mia Creazione che non avrà mai una fine!
24.
Così l’arte,
come spirituale scultrice delle Mie grandi idee nella Creazione, attrae le
anime a Me, e ciò che il linguaggio stimola, l’arte conserva; e per colmare la
triade della trinità, allora si figura nei suoni e moti di sentimenti
inesprimibili ancora la musica – e perciò passiamo all’ultimo elemento di
questa trinità, e Io vi dimostrerò dove questa ha termine, come iniziò, e come
alla fine, tutto, riunito spiritualmente, rappresenta Me, la Mia Creazione
materiale e spirituale in una sola immagine, cioè in Me stesso come ‘Parola’,
‘Forma’ e ‘Suono’. Amen!
1.
Ora siamo
giunti al terzo fattore dell’umana vita spirituale, vale a dire al linguaggio
del sentimento o dello spirito, un linguaggio che non può essere tradotto in
parole, perché le sue origini, come dell’incompreso mondo delle creature,
possono essere solo presentite da quest’ultimo.
2.
Questo
linguaggio voi lo definite generalmente ‘musica’; ma sebbene sentiate musica
nelle stanze, nel bosco, nell’aria e talvolta anche sotto la crosta terrestre,
tuttavia non conoscete il suo significato spirituale, cosa esso sia, né perché
e né quale sia stato il suo vero significato originario.
3.
Ebbene
vedete, col linguaggio in toni articolati Io vi ho spiegato che l’anima
escogitò un mezzo, costretta da impressioni esterne e forzata da necessità
interiori, di comunicare se stessa, e di cosa il suo interiore era colmo; vi ho
inoltre spiegato l’intero seguito, la sua origine, il suo effetto e la sua fine.
4.
Nell’arte vi
ho mostrato come questa vuole esprimere il linguaggio figurato in segni,
immagini e forme materiali ciò che, nel linguaggio, procede in parole troppo
rapide; già in quest’ultimo modo di esprimersi si mischia un altro modo di
parlare, poiché se Io volessi chiamare il primo il ‘linguaggio della testa’,
allora il secondo dovrebbe essere il linguaggio della mano o dell’azione. Qui
invece già si mescola, col più elevato entusiasmo, anche il linguaggio del
cuore o del sentimento, che in verità anche al primo, il linguaggio a parole,
vi si ricorre spesso, tuttavia solo in elevatissime cose divine, dove cessa la
conoscenza e ha inizio la fede!
5.
Adesso
vogliamo occuparci dell’ultimo linguaggio, più elevato e caratteristico degli
spiriti, ossia del linguaggio del sentimento. Ascoltate dunque:
6.
Quando
un’anima, permeata da elevati sentimenti, si abbandona agli influssi della
natura fin dove questi possono penetrare nel suo interiore attraverso l’organo
dell’udito, allora i suoni che giungono all’orecchio con le onde acustiche,
sono talvolta di natura così elevata che nello spirito dimorante al centro
dell’anima, risvegliano un ardente desiderio per la vera precedente patria,
sicché poi l’anima prova un certo qualcosa che si avvicina ad un piacere
spirituale, ma non può essere rappresentato da voi in parole, segni, immagini e
forme; ebbene, questo confluire di differenti suoni, composto da ritmo,
profondità e altezza, è proprio ciò che voi conoscete con il nome di ‘musica’;
essa è un vibrare dello spirito nel mezzo della sua celletta, un fremito
di delizia, provocato dalla vibrazione di onde eteriche che, altrettanto
animate, si sfregano l’una contro l’altra e l’un l’altra si spingono fino
all’oggetto dell’influsso, sviluppando calore, sciogliendo i vincolati
armoniosi spiriti giacenti negli elementi eterei, cosicché questi, ebbri di
gioia, liberi dalla loro prigionia, si librano in gioiosa estasi, e nella loro
esultanza emettono uno o più suoni, i quali, giunti alla membrana
dell’orecchio, risvegliano i sentimenti concordi all’interno dell’uomo
spirituale, comunicando questo sentimento all’anima e perfino anche al corpo!
7.
Dopo che
questi suoni, quale un prodotto spirituale, possono essere comunicati di nuovo
solo ad uno spirito, quindi compresi solo da questo, allora questo linguaggio è
all’anima non accessibile, come essa, ancor troppo poco unita con lo spirito,
può ben presentire, deliziarsi in gioie future, ma non se le può rendere
comprensibili!
8.
Perciò anche
la musica, con la sua grande potenza, passa incompresa nel cuore umano e su
ogni altro essere di questa Terra; ognuno ne percepisce la grandiosità, ma ‘il
perché’ nessuno lo conosce.
9.
Per cogliere
queste onde sonore-eteree, o per produrre perfino toni somiglianti, voi ora
avete inventato differenti strumenti che sono adatti a produrre queste
vibrazioni delle eccitate onde eteriche, anche nei materiali dai quali sono
congegnati, per produrre somiglianti vibrazioni degli elementi stessi,
liberando anche lì, spiriti legati di uguali sentimenti.
10.
Questo
liberarsi e mescolarsi con gli spiriti liberi dell’etere, dà poi ad ogni
strumento il proprio suono, dove in alcuni strumenti devono concorrere due, tre
o più oggetti differenti per produrre il giusto tono, così che con questo lo
scopo possa essere raggiunto!
11.
Ora però, per
sapere come siete arrivati alla vostra musica, vi devo dapprima dire che
l’impulso di esprimere i propri sentimenti interiori mediante toni
inarticolati, voi, così come tutte le creature viventi, lo avete ottenuto così:
12.
Quando un
vento d’amore si leva attraverso l’intera Creazione risvegliandola, stimola ed
eccita tutto, dove né l’animale né l’uomo sa il perché è così lieto e il perché
si sente così di buon umore, qui l’uomo sente un soave impulso che, non nel
discorso, non nell’immagine né nella forma, no, bensì nel canto, nel gridare,
nel giubilo, ottiene il suo finale soddisfacimento; e proprio questo sentimento
è ciò che stimola l’uomo al canto e al giubilo, stimola anche l’animale –
ognuno a suo modo – a ringraziare il Creatore e Autore del suo delizioso
sentimento, e precisamente in suoni che non vogliono esprimere nessuna parola,
tuttavia individualmente molto di più che parole![19]
13.
Dopo che Io,
come Creatore, non ho creato nessuna natura morta, ma una natura che Mi viene
incontro festosa[20], così anche negli organi degli animali dalla vita
emotiva già più elevata, misi disposizioni permanenti che permettono
l’emissione di suoni, affinché essi possano servirsene in intonazioni piene di
presentimenti spirituali-profetici; e quindi è dato agli esseri, ai quali manca
il linguaggio in parole, quello ampiamente superiore, il linguaggio dei suoni!
14.
Così vedete
gli uccelli canterini, ognuno dei quali, a modo suo, Mi porta il
ringraziamento, quando a causa del calore, oppure, che è la stessa cosa, il
loro interiore freme di gioia a causa dell’amore!
15.
Così vedete
l’allodola quando, il mattino presto, il primo raggio del Sole colpisce il suo
occhio, si prepara a spiccare il volo, e cantando e giubilando sale sempre più
in alto, e più in alto sale – tanto più le è facile dar libero corso ai
sentimenti imprigionati nel petto, e tanto prima può liberarsi del suo cantico
a Me dedicato, finché, giunta nelle altezze come un piccolo punto, Mi manda
l’ultimo saluto, e la legge inesorabile della gravità l’attira nuovamente a
terra, dove ricomincia, poco tempo dopo, nuovamente lo stesso volo, ottenendo
sol sempre il medesimo risultato.
16.
Se voi
poteste comprendere i differenti canti del mondo dei volatili, ronzanti e
cinguettanti che, in primavera, con nuova rinnovata attività della natura, al
sorgere del Sole Mi vengono incontro ogni giorno, voi uomini, che vi credete
saggi, dovreste incantucciarvi vergognandovi a causa della vostra empietà e
crudeltà, dal momento che tra tanti esseri a Me affezionati, solo voi state lì
con cuori duramente chiusi, sebbene lasciate passare il vigoroso soffio
primaverile attraverso i vostri polmoni; ma con questo pensate – chissà a cosa
– solamente, non a Me!
17.
Questa
melodia degli uccelli e le diversità del loro canto, sapete voi da dove
provengono?
18.
Vedete, anche
questo vi voglio dire; poiché dovete sapere che nessuno strumento da voi
inventato ha in un altro luogo la sua origine se non nella natura degli stessi
esseri creati, dove l’attento osservatore del mondo animale diede poi allo
strumento gli aggiustamenti somiglianti che poi perfezionò, e dal cui
miglioramento sempre più perfezionato sono sorti gli strumenti musicali presso
di voi attualmente[21] usati.
19.
Vedete, per
molti strumenti, soprattutto quelli a fiato, serviva come norma la gola umana o
animale, dove nella laringe l’intero congegno fino al condotto, la trachea,
sono fissati gli apparati vibratori e tremolanti, come i circuiti cartilaginosi
nella laringe stessa, poi la glottide, in cui sporge la piccola lingua
vibratoria che, nei suoni, secondo l’altezza o la profondità della stessa,
modifica le sue vibrazioni, e attraverso l’oscillazione della colonna d’aria
nell’interno della trachea e attraverso la sua stessa vibrazione, emette il
suono che l’anima vuol produrre, il quale suono poi, urtando alla volta del
palato, ottiene il suo caratteristico tono.
20.
Quello che lì
è la glottide, queste sono, nello strumento ad arco, le incisioni nel legno per
la maggior parte a forma di ‘S’, le pareti a volta corrispondono al palato,
come fondo di risonanza ecc.; così con un’osservazione molto seria in ogni
strumento, com’è d’uso presso di voi, riconoscerete come primo principio
fondamentale l’organo vocale umano o animale.
21.
Ma poiché
come la grandezza dell’organo, così anche la voce deve essere differente, e in
particolare negli uccelli la bocca è modellata secondo un’altra forma, vale a
dire come becco, allora anche lì il suono è formato di nuovo in modo
particolare, com’è conveniente ad ogni uccello canterino.
22.
Una grande
differenza che contribuisce anche nel modificare i suoni, la loro vibrazione e
modulazione, è quella che, come nell’uomo così negli animali, l’aria inspirata
è diversa da quella espirata; nell’aria da inspirare sono contenuti altri
elementi vincolati, e nel corpo dell’animale essa è assorbita, elaborata e
scomposta chimicamente; nel canto degli uccelli, per esempio, il suono è per lo
più composto dagli elementi dell’aria inspirata e espirata, vale a dire da
elementi per gli uccelli vivificanti ed estinti. Ebbene vedete, proprio per
questo il tono del canto di ogni uccello è differente, perché nell’inspirazione
esso assorbe ben l’aria comune, ma nell’espirazione espelle solo quella
inutilizzabile, e quella espulsa è qualcosa di diverso in ogni animale, come
anche nell’uomo; così il suono che producono queste sostanze espulse in unione
con l’aria – oltre ai differenti organi canori – è anche differente, e anche in
questo riguardo è così dappertutto; da un semplice processo di una e la stessa
sostanza, la diversità del suo impiego è quella che dimostra nuovamente la Mia
Divinità e la Mia Potenza, essendo Io in grado anche qui, come sempre, di fare
con poco, molto.
23.
Vedete, c’è
ancora un motivo che nell’intera natura ha grande influsso. Di certo voi
saprete dalla storia della natura che la maggior parte degli uccelli canori,
poveri in magnificenza di piume e colori, dimora sull’emisfero nord della
vostra Terra, mentre sull’emisfero sud gli stessi superano, in sfarzo di
colori, notevolmente i loro colleghi del nord, ma in compenso nel canto sono
stati trattati così come da madre snaturata che, proprio i più guarniti
emettono lo schiamazzo più brutto. Ebbene, questo ha di nuovo il suo motivo
nella semplice spiegazione spirituale della musica.
24.
L’emisfero nordico
terrestre, con il polo nord, è la parte che dal grande spazio eterico assorbe
lo spirituale per la Terra, e il polo sud, col suo grande massiccio montuoso, è
il luogo da dove il consumato della Terra si riversa nuovamente nello spazio
eterico.
25.
Ora vedete,
la parte settentrionale corrisponde alla parte superiore del corpo umano, dove
hanno la loro sede capo, cuore e polmone, la parte meridionale corrisponde alla
parte inferiore dell’uomo; la Terra d’altra parte è anche, sopra uomo e sotto
donna, sopra positivo e sotto negativo, questo significa: nel nord predomina
lo spirituale, e nel sud il materiale!
26.
Nel nord è
operante l’influsso del grande etere e del Sole sullo spirituale, lì essa
produce anche nei prodotti della terra, non la grande varietà, ma ben le piante
più sostanziose, più nutritive. Piccoli e inosservati sono la sua vegetazione e
il suo mondo animale, ma altamente spirituali.
27.
Nel sud è
l’opposto; là è segnato tutto con grosse cifre: ciò che nel nord è solo
vegetazione piccola, nel sud è grande come albero, ma produce poco frutto,
poiché il sud è il polo dove la Terra espelle le sostanze consumate, e dove
queste si levano di nuovo nell’alto dell’etere atmosferico fin verso
l’equatore, impregnando tutta la vegetazione con molti elementi, i quali
favoriscono la sua crescita e rivestono gli uccelli di sostanze che hanno per
conseguenza una rifrazione diversa dei raggi di luce nei colori del loro
piumaggio. E così il sud distribuisce le sue forze vitali unite con gli
elementi consumati dell’interno della Terra, e favorisce ben la crescita
esteriore, mentre nel nord l’esteriorità sembra trascurata, ma la natura
interiore spirituale è tanto più accresciuta.
28.
Per questo la
grande forza canora e la diversità degli uccelli nel nord, e il grande sfoggio di
colori degli stessi nel sud.
29.
Qui, nel
nord, domina il penetrante raggio divino del grande uomo-spirituale, e là, nel
sud, l’influsso dell’uomo-mondiale; qui sapienza – là forma; qui spirito – là
materia!
30.
E se ora vi
poteste slanciar fuori per origliare l’armonia delle sfere dei mondi che vi
circondano, allora trovereste anche là questi contrasti, là nella testa e nel
cuore la magnificenza dello spirito, e nella parte inferiore la magnificenza
dei colori e delle forme: qui vita dell’amore, là vita dell’intelletto; e
avanti in alto fin nel Cielo spirituale il suono si raffina sempre di più,
diventa sempre più armonioso, più puro e melodioso, perché lì, dominando anche
più vita spirituale, anche di più è parlato e compreso solo il linguaggio della
vita del sentimento.
31.
Lassù nel
grande uomo spirituale, dove la musica ha raggiunto la sua purezza suprema, là
nel centro c’è poi nuovamente in Me, come tutto abbracciante, il suono
personificato nel Mio Io, là vibra tutto, luce, aria e suono, e così – pulsante
di delizia mai percepita – si accresce la vita spirituale fino alla massima
potenza.
32.
Solo là è
compresa la vita del sentimento; là si vedono, in ogni vibrazione, onde
purissime di aria e luce e, in rispondenza, le più belle parole d’amore e
preghiere di ringraziamento mai espresse in una forma; là vive la poesia che,
altrettanto solo a motivo del ritmo rimeggiato e dei
suoi toni analoghi, suona all’elevato ascoltatore come prosa; là l’armonia vive
nei cuori degli spiriti e nella fusione dei suoni; là vi è solo un tono
come suono fondamentale che serve a tutti come base, e compenetra tutto,
e questo Tono sono Io!
33.
E così,
iniziando dal linguaggio che là è la sapienza dei Miei spiriti,
l’arte che là sono le forme spirituali primordiali di tutto il
Creato, e infine la musica, che là è il linguaggio dei sentimenti
del più interiore, dove nessun linguaggio ha parole per questo, dove
tutto può essere solo percepito, né pronunciato né formulato; là è
unificato tutto ciò che qui appare come trinità separata: – in linguaggio, arte
e musica; in sapienza, forma e amore; oppure causa, effetto e movente; oppure
passato, presente e futuro; essenza – essere e divenire; calore – luce e vita;
pensiero – concetto e idea; Gesù – Uomo e Dio, che ora sta dinanzi a
voi.
34.
Là, nel
centro, sta il Padre vostro che, sostenendo con le Sue braccia la Sua
Creazione, i Suoi esseri creati, e ristorandoli col cibo della Fonte divina,
invita tutti voi: “Utilizzate il linguaggio per istruire gli altri;
utilizzate l’arte per entusiasmare gli altri; utilizzate la musica per mostrare
agli altri la via che porta al sentimento e a Me!”.
35.
Come Io dissi
un giorno in un cantico: “Senza suono nulla è fatto nascere”, lo stesso
dico adesso: “Senza vita del sentimento non esiste Creazione spirituale!”.
36.
Dove agisce solo
l’intelletto, oppure è osservata solo la forma esteriore, ma manca il
sentimento, là vi è solo mezza, o del tutto nessuna vita spirituale, là vi è
solo progresso vegetativo.
37.
Dove invece i
battenti delle porte del cuore sono spalancati, e all’orecchio spirituale, per
mezzo delle onde sonore dell’atmosfera, giungono reminiscenze spirituali di un
mondo più bello e più spirituale, là vive la vera vita del sentimento, la vita
che, sebbene forse povera in delizia per gli orecchi, certo è ricca in pienezza
di vita, e trova, nel suo punto culminante, lontano e su tutti i mondi
materiali e spirituali, tutto nel Centro di un’unica Essenza, nel Mio Io.
38.
Aspirate ad
unirvi con Lui, tendete là; là, dove il linguaggio, le forme e la musica
spirituale personificate in tutte le Creazioni, staranno dinanzi ai vostri
occhi, là otterrete un giorno la soluzione di molti altri misteri della
Creazione che qui, non compresi in mille anni, potranno invece essere afferrati
e compresi con uno sguardo soltanto!
39.
Questa è la
vostra meta! – Ora sapete se vale la pena sottomettersi ai dissapori (e
fatiche) durante il percorso della vita terrena, per ritrovare un giorno là,
nel suono purissimo, il Padre vostro che vi ha fatto presentire tante bellezze
e beatitudini durante la vostra illusoria vita terrena!
40.
Lottate
dunque! Vale la pena – divenire un figlio di Colui che, per uno sguardo
d’amore, vi può donare sistemi solari e sistemi mondiali! Amen!
۞
22 febbraio 1871
1.
Queste tre
parole indicano cose su cui gli uomini si fanno moltissimi concetti errati, e
in particolare le prime due procurano molte difficoltà ai materialisti, perché
credono di avervi trovato l’intero universo, il fondamento della sua origine,
esistenza e continuità, nella cui spiegazione, un Dio, oppure un Essere
spirituale che governi tutto, è stato completamente messo da parte.
2.
Dunque,
poiché proprio i materialisti, oppure gli attuali ‘professori altamente
eruditi’ di geografia, zoologia e geologia gettano qua e là queste parole
presentandole come primi principi, e con ciò credendo di aver detto tutto in
tutto, allora dobbiamo nondimeno – se vogliamo dimostrare chiaramente a questi
abili signori professori la loro inattendibilità – cominciare con i concetti di
queste parole; poiché si deve sapere innanzi tutto, cosa si adopera come
utensile prima di incominciare un lavoro, dove solo dopo con il giusto uso
dell’uno o dell’altro attrezzo è dimostrata l’abilità del maestro.
3.
Dunque: “Che cosa è, o cosa vuol dire veramente,
forza?”.
4.
Vedete, voi
signori eruditi che vi considerate saggi, voi che dopo tutto l’investigare e
l’esaminare, arrivate di nuovo proprio là da dove siete partiti, voi che volete
stabilire la forza come un fattore dell’intero mondo visibile e invisibile,
vedete, Io vi devo dire che la forza, questa parola molto esaltata sui
frontespizi dei vostri libri, non indica nulla di qualcosa a sé stante, né di
unico, ma solo il prodotto di un altro fattore invisibile che voi proprio non
volete ammettere, dichiarando di buona lena: “La forza è una legge della natura
che equivale al movimento, oppure alla vita”.
5.
Ora però
domandiamo a questi eruditi: se tutto il vostro mondo consiste solo di materia
e di espressione di forza, chi allora dà a questa forza l’impulso che deve e
può esprimersi così e non diversamente, e con la sua espressione agisce sempre
sul secondo articolo di fede della vostra scienza, la materia?
6.
Voi vedete
rotolare un sasso giù dal monte o cadere giù dall’alto, e avete subito la
conclusione pronta: “È la forza o la legge di gravità, la forza di
attrazione della Terra che strappa il sasso derubato al suo basamento, finché
avrà di nuovo raggiunto un’altra base solida e resterà fermo lì, aspettando
un’altra ‘forza’ che intraprenda con esso qualcosa di diverso!”
7.
Ebbene, se Io
dovessi andare a scuola da questi scienziati, allora domanderei, dopo aver
appreso i loro sapienti motivi: “Come ha
creato il mondo se stesso, e come conserva se stesso e distruggerà se stesso?”.
Signori Miei! Voi mi avete dimostrato l’effetto di una forza, questo è vero,
anzi Io stesso ho provato e trovato questi principi da voi addotti, confermati;
ma vorrei tuttavia sapere, giacché non posso vedere la forza, ma unicamente
percepire i suoi effetti: “Che cosa essa
è veramente?”. Io vorrei volentieri avere una spiegazione a questo
riguardo!
8.
I signori
scienziati subito rispondono unanimi: “La forza è una legge della natura, senza
la quale la natura stessa non potrebbe esistere!”
9.
“Bene!”, dico Io, “Avete ragione!”. Ora però vorrei
anche sapere: “Abbiamo noi nella natura un esempio in cui una cosa dia leggi a se stessa?”, poiché voi, signori Miei, non supponete nessun
Legislatore, sebbene Mi volete liquidare con il concetto di ‘legge della
natura’; ora, Io sono proprio uno di quegli allievi che vogliono volentieri
sapere tutto e non possono accontentarsi solo con mezzi termini o niente
affatto importanti, anche se ‘scientifici’!
10.
I signori
scienziati si adirano con un allievo che vuol sapere più di loro stessi e Mi
voltano le spalle, e così sono poi costretto a raccapezzarMi
da solo nel caos dei termini scientifici, perché la nave degli scienziati si è
arenata sul fondale poco profondo delle loro ‘leggi della natura’[22].
11.
Ebbene,
poiché tante persone parlano di ‘forza’, ‘forza della natura’, ‘impulso’,
‘ripercussione’, ‘gravità’, ‘pressione’, ‘forza di attrazione’ ecc., allora
vogliamo cercare di farci prima un’idea su che cosa sia veramente ‘forza’; poi
vedere come questa si manifesta nella natura e come agisce sulla vita organica
e inorganica, forza che dà la vita, toglie la vita, la costruisce e distrugge,
diventando così la conservatrice dell’universo.
12.
Dunque,
innanzi tutto: cos’è la forza?
13.
Vedete, forza
non è altro che un’espressione osservabile in una cosa che deve cambiare o il suo
posto o la sua forma secondo un altro oggetto agente su di essa, il che avrà
per effetto un movimento, un ingrandimento, un rimpicciolimento o perfino un
morire visibile all’esterno o all’interno della cosa stessa.
14.
Ora, questa
pressione di un oggetto estraneo su un qualunque altro è nient’altro che
l’impulso giacente nel secondo essere di sottrarsi agli elementi agenti che lo
circondano, è l’impulso della quiete, come opposto del movimento.
15.
La pietra
vuole rimanere tranquilla distesa, in pratica vuole persistere in unione con la
sua base, dove tutte le sue parti, fin nei più piccoli atomi, nella loro
estensione di larghezza, lunghezza e profondità, non si sentono disturbati.
16.
Appena quindi
un altro oggetto agisce sulla pietra per strapparla alla sua confortevole
quiete, il suo intero essere si oppone; tutte le parti in essa che diversamente
giacevano immobili, duramente racchiuse l’una nell’altra in perfetta quiete,
tutte queste parti cominciano o ad estendersi, oppure, se possibile, a
contrarsi, ad andare in vibrazione. In breve, la pietra, a causa della sua
resistenza contro l’altro oggetto agente su di essa, non è rimasta più la dura,
inanimata pietra che era prima, ma ha trovato vita, tutto in essa si muove e
vibra.
17.
Ora, qual è
il risultato quando un oggetto, altrimenti quieto, viene a trovarsi in
movimento? Vedete, il risultato è che esso deve abbandonare la sua forma e la
sua condizione finora avuta, ed è costretto a divenire qualcosa d’altro; poiché
i suoi elementi non sono più così legati come prima, e la forza agente consegue
proprio per questo il predominio, scompone e disgrega la pietra e, se
possibile, dissolve anche i suoi elementi in polvere.
18.
Alla forza di
gravità, oppure alla forza di attrazione
della Terra sulle sue parti costituenti, si oppone dunque sempre un’altra forza, cioè la forza o l’impulso a distruggere tutto l’esistente e di
formare dallo stesso ancora del nuovo.
19.
La forza,
come si manifesta e come l’uomo può vederla e sentirla agire, è quindi un altro
fattore che non si trova né nella pietra né nei suoi dintorni, ma è
condizionata e animata da altri elementi che portano quest’ultima al
cambiamento della sua forma e della sua condizione, toglie vita, produce vita,
quindi distrugge e nuovamente edifica, e così assicura l’eterna stabilità solo
con ciò che essa, sempre distruggendo, genera del nuovo.
20.
Questa forza
si manifesta in tutte le possibili direzioni e sotto diverse forme, è la causa
determinante della stessa, quindi una potenza superiore che, volendo
manifestarsi come forza è solo apparente; perciò, forza, come cosa indipendente, così come la intendono i signori
scienziati materialisti, non esiste
proprio, non è mai un fattore indipendente di vita, bensì il prodotto di
due fattori superiori, vale a dire di quiete e movimento!
21.
Per mezzo di
questi due importanti principi fondamentali dell’intero universo il mondo
esiste, è stato creato, ed è conservato e trasformato ancora in qualcosa di
nuovo.
22.
La quiete si manifesta anche nel secondo
nome che noi le potremmo dare, vale a dire nella materia, e l’attività vitale,
agendo su di essa, che tutto mantiene e tutto vivifica, è lo spirito, il
quale è lo stimolatore della forza, il coordinatore della materia e quindi il fattore principale dell’intera vita; poiché senza spirito non c’è nessuna vita,
senza vita nessuna materia, e la materia non ha bisogno di nessuna forza;
poiché la forza è il prodotto proveniente dai primi, manca questa,
allora manca tutto!
23.
Ora avremmo
messo in chiaro la forza. Adesso possiamo passare alla seconda su cui questa si
esprime, in pratica alla materia; poiché la forza può esistere solo dove esiste
resistenza, e la materia, come materiale, fornisce appunto, con le parti
costituenti, la resistenza fisica nel principio della quiete, dove si contrappone
al movimento e diviene così visibile come forza.
24.
Ora
domandiamo: “Cos’è la materia?”. E gli scienziati dicono:
“Materia è tutto ciò che è capace di un’estensione in lunghezza, larghezza e
profondità!”.
25.
“Bene!”, ora
continuiamo a domandare: “In che cosa consiste la materia?”. E gli
scienziati dicono ancora:
26.
“La materia è
composta di tutto ciò che si trova nell’intero universo, o scomposto oppure
compatto; ‘materia’ è tutto ciò che si può chiamare elemento fondamentale della
Creazione”.
27.
“Bene!”, ma
ora domandiamo: “Quante materie esistono dunque, e come si possono
differenziare o separare l’una dall’altra?”
28.
Qui gli
scienziati dicono di nuovo: “Noi abbiamo trovato nell’analisi chimica
un’infinità di materie, le quali sono (per noi fino adesso) indissolubili, e
l’universo è costituito da queste; le sue differenti mescolanze producono poi
tutto ciò che possiamo vedere o sentire fisicamente; queste mescolanze, oppure
- come essi dicono - ‘combinazioni chimiche’, sono però sottomesse a
determinate leggi, dove l’una è la legge dell’attrazione, l’altra quella della
repulsione”.
29.
Ora
domandiamo di nuovo: “Ma, signori Miei, già di nuovo voi parlate di leggi,
dove alla fine, nondimeno, Io dovrei presupporre un Legislatore”.
30.
Essi a ciò
rispondono: “Amico, non è detto! Le materie, singolarmente, hanno
caratteristiche differenti, per cui è permesso loro solo l’una o l’altra
mescolanza, oppure avvicinamento, altre invece, per loro, sono
un’impossibilità”.
31.
Ebbene, dopo
aver visto che con i signori professori non possiamo ancora venirne a capo,
allora ci dobbiamo nuovamente affidare a noi stessi e ai nostri cinque sensi, e
a noi stessi porre quindi la domanda: “Che
cos’è la materia?”. – E il nostro interiore ci dice semplicemente:
32.
“La materia è proprio nulla!”. La ‘materia’ è
un’espressione troppo generica che, messa tutta in un crogiuolo, non permette
più nessuna differenza! Se si volesse indicare come materia tutto ciò che
esiste nel mondo visibile, non si saprebbe alla fine nessun nome singolo per le
combinazioni di masse solide e fini, rigide e mobili.
33.
‘Materia’ è
quindi tutt’al più il grande spazio-eterico oltre la sfera dell’atmosfera
terrestre, dove tutti gli ingredienti sono insieme scomposti, i quali
appartengono a tutte le altre combinazioni per la creazione dei corpi celesti e
la loro specie di aria che li circonda.
34.
Solo là c’è ‘materia’, cioè la grande dispensa per l’edificio universale;
ma in su e intorno alla Terra, la materia non è più ‘materia’, ma si trovano
già, a seconda dello scopo, elementi legati
insieme che poi, esposti ad altre potenze superiori, come vita, movimento o forza, costretti a trasformazioni, a
cambiamenti di forme, modificandosi di nuovo in altre forme, si presentano come
qualcos’altro, in una nuova forma, dopo che in quella precedente la sua azione
è venuta a cessare.
35.
Qui, su
questa Terra, la materia è già così legata che una separazione nelle sue forme
originarie non è più possibile; i suoi singoli elementi, infatti, sono così
strettamente legati che solo in questa strettissima fusione stabiliscono un
altro insieme e si oppongono a qualsiasi separazione artificiosa; allora i
signori scienziati, credono di aver scoperto delle ‘leggi’, o cosiddette ‘leggi
della natura’, perché a loro non riesce ciò che invece una Potenza superiore,
lo Spirito su tutto agente, opera con facilità!
36.
I naturalisti
e scienziati, che naturalmente vedono qui solo qualcosa con cui la natura
svolge i suoi processi con grossolani o grandi mezzi, questi signori non
comprendono che, nonostante il loro negare, esiste tuttavia qualcosa che sta
più in alto delle loro analisi chimiche, dei loro microscopi e telescopi, dei
loro barometri, elettrometri, termometri, anemometri e altri metri ecc.; ciò
che osservano negli alambicchi e distillatori, sono tutti grossolani processi! Essi vedono dentro ben una grande conseguenza,
ma non la comprendono. E poiché non vogliono accettare nessun Signore e
Legislatore, allora attribuiscono a queste sostanze l’intelligenza, e dicono:
“Esse seguono solo questo e quell’impulso”, come essi stessi seguono il proprio
impulso materialistico, cioè quello della follia, quasi sapessero o vedessero
veramente qualcosa.
37.
Ciò che per
loro nella natura è un mistero e anche nel loro stesso corpo sarà e rimarrà una
domanda da loro mai troppo spiegabile, come cioè hanno relazione materia e
spirito, o come la massa cerebrale, di certo qualcosa di materiale-visibile,
produca solo dello spirituale, oppure come avviene il ‘metabolismo’ nel proprio
corpo così che essi possano rallegrarsi di una vita sana; questo, cioè lo
spirito, non lo vogliono trovare!
38.
Questi
signori – che nella natura non vogliono riconoscere nessun Signore, nessuna
Potenza superiore, e tuttavia nel loro stesso corpo possono vedere ogni giorno,
anzi ad ogni ora, come lo spirito è in grado di disporre della materia – questi
signori suppongono nella natura una legge che plasma forza e materia, cosa che
essi vedono dinanzi a sé in maniera visibile e sentono, in maniera invisibile,
ma nel loro corpo, dove tutto questo procede allo stesso modo, qui non vogliono
riconoscere nessuna legge della natura, qui invece essi vogliono essere i soli
autocrati di se stessi.
39. “Quanto siete deboli e limitati, voi poveri ciechi!”.
Questa voce vi risuona da oggetti viventi e anche da oggetti apparentemente
morti nella natura visibile, dappertutto essi vi esclamano:
40. “Noi siamo! Ma non per caso o secondo le vostre
‘leggi’ concatenati, ma siamo formati insieme da e attraverso una potenza
superiore. Ci attraiamo e ci respingiamo reciprocamente secondo l’individualità
del singolo, e tutto questo solo per procurare a voi increduli, un piacevole
soggiorno su questa Terra, e anche se non lo volete sentire, lo stesso gridiamo
sempre a voi presuntuosi sapientoni:
41. Noi siamo! Ma non siamo ‘forza’, non siamo ‘materia’,
come voi ciechi credete – noi siamo ‘spirito’, cioè spirituale legato,
spirituale sciolto, spirituale creante in forme e di nuovo distruggente le sue
forme, per uscire alla fine, da tutta questa lotta, spiritualizzati, e
dimostrare a voi che, nell’intera natura, tutto è spirito, e vi manca per
questo solo lo spirito dell’intendimento, e nonostante le rivelazioni della
natura visibile e invisibile, non volete piegarvi al riconoscimento: sì, adesso
riconosciamo di non sapere nulla! Quando questo grido si sarà rivelato nel
vostro cuore e nella vostra testa, solo allora avrete fatto il primo passo a
quel grande scopo che proprio questo grande Spirito vi ha stabilito, Spirito
che vi tratta con tanta longanimità e grazia, e impiega ogni possibilità per
dimostrarvi che Egli – uno Spirito – non può creare nulla di materiale, ma solo
dello spirituale!”.
42.
Ebbene,
adesso che vi ho mostrato pressappoco l’assurdità di tutti gli edifici della
dottrina materialistica, passiamo al nostro campo, per dimostrare a tutti i non
credenti (di buona volontà) che non sono né ‘forza’ né ‘materia’, ma che esiste
solo ‘spirito’, solo ‘spiriti’,
e un sommo Creatore
spirituale! Amen!
il 23 febbraio 1871
43.
Ieri dunque
abbiamo sostenuto che solamente lo spirito è la componente ed il supporto
principale dell’intero universo; adesso dobbiamo anche dimostrare ciò che
abbiamo sostenuto ieri.
44.
Ebbene vedete, la prima domanda che qui emerge è
proprio questa: Che cosa è veramente
‘spirito’, e di che cosa quindi è fatto?
45.
Per rispondere a questa domanda avremo ben qualche
difficoltà, tuttavia cercheremo di rendervi chiaro questo mediante un esempio,
affinché possiate ben distinguere ‘spirito’ da ‘espressione di forza’!
46.
Dunque vedete, per fare un esempio: qualcuno vuole
cominciare un determinato lavoro che secondo la sua opinione, iniziato
logicamente e perseguito con coerenza, deve produrre un certo risultato. Ora,
per realizzare questo, afferrerà prima un’idea, poi la riesaminerà e
rifletterà, dopo passerà in spirito l’intero percorso della realizzazione
dall’inizio alla fine, inoltre, dopo che tutto è stato precisamente esaminato
ed individuato, si procurerà i mezzi e materiali necessari per questo, e così
lavorerà, mescolerà e combinerà questi sotto la costante azione della prima
idea afferrata, finché verrà fuori il risultato procacciato.
47.
Ebbene, se volete immaginarvi questo processo molto
chiaramente, allora osserverete che l’idea spirituale, o la vivente potenza
operante che porta in sé tutte le capacità di fare tutto da tutto ciò che vuole
e che potete anche chiamare vita,
cioè vita interiore, questa è potenza (potere-volontà); quindi la portatrice,
promotrice e creatrice di tutto il compiuto. Tutto ciò che questa potenza vuole
usare per il suo scopo, lo deve dapprima penetrare con la sua propria forza,
affinché un po’ alla volta sotto l’azione di questa forza si combini il tutto
in un’unica costruzione, e poi, manifesti in realtà l’idea prima afferrata.
48.
Questa spiritualizzazione
della materia, o impiego della materia per una azione, questo risveglio
nella materia degli elementi-spirito dormienti per un comune agire, è quindi la
vera vita o la ruota motrice
dell’intera macchina; questa vita-forza
motrice che sta al di sopra di tutti gli elementi ponderabili ed
imponderabili è dunque veramente ‘lo
Spirito’, il quale poi, secondo tutte le sue graduazioni fino a Me, l’unico
Creatore e Signore del Creato, racchiude in sé tutto ciò che questa Potenza può
essere nella somma istanza.
49.
Dopo di ché, però, questa Potenza deve essere
naturalmente anche attrezzata a tale riguardo, affinché anch’essa possa creare
qualcosa di logico o coerente, conseguenza che voi riconoscete come legge della natura, così è anche naturale
che, se qualcosa è stata creata conseguentemente all’esistenza, lo stesso
principio primordiale (causa fondamentale) che ne cagionò la creazione, non
vuole la sua distruzione, bensì la sua conservazione; quindi anche questa
potenza spirituale deve avere ‘un compiacimento’ nella cosa creata, cosa che
non è altro che affezione. E cos’altro è ‘affezione’ se non amore? – Lo stesso
di come l’avversione o lo stimolo per la distruzione del Creato dovrebbe essere
designato come odio.
50.
Di conseguenza proprio per questo Egli è lo Spirito
primordiale o la sublime Potenza, perché Egli è il creante, operante Principio,
perché Egli è Vita imperitura, è
anche l’Amore, oppure, detto con altre parole:
51.
La Potenza sublime – Iddio – è Amore!
52.
Dove c’è Amore, non è possibile nessuna distruzione,
nessun odio!
53.
Quindi, se lo Spirito nella Mia Persona, quale
eterno, indipendente Io deve avere la caratteristica principale dell’Amore come
Principio di base, allora è naturale che Io devo anche possedere tutte le altre
caratteristiche che appartengono all’Amore, le quali non possono esistere senza
di esso, e senza le quali non può esistere l’Amore.
54.
Queste caratteristiche sono: la Mansuetudine, la
Pazienza, la Perseveranza (Coerenza o anche Fedeltà), l’Umiltà; e poiché tutte
le cose create sono Prodotti Miei, per così dire figli Miei, così è manifestato
negli stessi anche l’Amore paterno nel massimo grado.
55.
Ebbene vedete, per creare qualcosa il Creatore deve
immettere pur qualcosa del Suo Io nella cosa creata, affinché la stessa a Lui somigliante
sia degna del suo Creatore!
56.
Per chiamare quindi in vita l’universo con tutti i
suoi mondi e soli, con il suo regno vegetale, minerale ed animale, dovevo pur
aggiungere ad ognuna di queste parti una certa quantità del Mio Io, in modo che
a tutte le cose dell’universo sia congenito un graduale risalire ed un impulso
a ritornare nuovamente in Me; per il fatto che il simile sente sempre verso il
simile l’attrazione per l’avvicinamento, c’era quindi in ogni cosa creata una
parte spirituale condensata, come voi lo potete afferrare e comprendere, oppure
venivano concentrate parecchie piccole particelle in un maggior volume (forma),
affinché, a seconda della caratteristica affine delle particelle spirituali
stesse, fissassero poi queste più o meno l’un l’altra densamente così da
formare un corpo.
57.
In questo modo ebbe quindi origine tutto ciò che voi
chiamate materia, sia in leggeri elementi sciolti o volatili, o solidi fino
alla pietra più dura, questa inclusa.
58.
Ovunque c’è e c’era la componente principale spirituale
che ha prodotto in differenti unioni con un suo pari o altri, più grandi o più
piccole masse più o meno dense.
59.
Un eloquente esempio lo avete nell’acqua, la quale
come mobile, leggero elemento, si trasforma facilmente col calore in vapore; ma
al contrario, appena fuoriesce un certo grado di calore dalle sue particelle o
singoli atomi, diventa un massa rigida e solida di ghiaccio.
60.
Qui c’è soltanto la differenza che l’acqua diventa
ghiaccio a causa della mancanza di calore o di amore delle singole parti l’una
verso l’altra, mentre nell’intero mondo creato, proprio l’amore unisce tutto;
poiché l’amore costringe tutto ad attrarsi reciprocamente, e proprio a causa di
questo impulso di avvicinarsi l’un l’altro quanto il più possibile, provoca
l’altro importante fattore di vita dall’Amore, cioè il Calore, il quale
anche a causa della sua inseparabile comunione con esso è sinonimo dell’Amore.
61.
Dove ora l’Amore
ha riunito particelle spirituali di
sentimenti affini, lì sorge una pressione
deliziosa o calore; dove si sviluppa calore, lì comincia un graduale
liberarsi, una tendenza verso una
migliore posizione, una unione più bella, più elevata; in una parola sorge
l’altro fattore visibile, la vita.
62.
Dove non c’è Amore – non c’è nessun calore, e dove
non c’è calore – nessuna vita!
63.
Questa
Vita, come prodotto del Calore e dell’Amore, o prodotto dallo
sfregamento reciproco del movimento delle singole particelle spirituali legate,
produce ancora un altro fattore della Creazione, cioè dove c’è calore c’è attrito,
dove c’è attrito, nel caso
intensificato si sviluppa calore, e
dove aumenta il calore, sorge il consumo o la liberazione delle particelle spirituali in altre forme, più alte,
più leggere, le quali manifestano il gioioso liberarsi attraverso forti vibrazioni
o fremito, e questa manifestazione si chiama poi alla fine, luce!
64.
Quindi: dove c’è Amore, c’è calore, dove c’è calore – c’è
vita, dove c’è vita – c’è luce!
65.
Ora abbiamo messo insieme questi tre momenti principali che fanno parte
di una Creazione, i quali aiutano
questa a creare e ad esistere, e senza i quali nulla esiste; infatti in tutto
ciò che è creato è predominante sempre l’uno o l’altro fattore, e dove cessano
tutti questi tre portatori-di-vita, non c’è nessuna
Creazione, nessuna vita, nessun calore, ma morte, freddezza e distruzione,
oppure dissoluzione, affinché queste parti disciolte possano di nuovo ritornare
nel circuito del vivente.
66.
Ebbene vedete, ‘Forza’ è quindi nient’altro che l’impulso
spirituale di creare del nuovo dall’esistente; questo sforzo che si
esprime nella realtà, i vostri naturalisti lo riconoscono come legge della
natura.
67.
‘Materia’ non è altro che lo spirituale raddensato il quale, come voi
qui sulla Terra vedete, ha perso già da lungo tempo la sua forma primitiva in
elementi grossolani più solidi visibili non più come materia, bensì è materia
che proprio sotto l’influenza reciproca del potente sul più debole, del più
grande sul più piccolo, ha per conseguenza la loro decomposizione e
cambiamento, per rendere liberi gli spiriti ivi rinchiusi e per avviar loro
sulla via per gradini più elevati.
68.
Questo decomporre o influenzare dell’uno sull’altro
si manifesta ai vostri occhi come ‘vita’, come la grande legge della natura del
‘nascere e morire!’, dove l’uno, dissolvendosi, deve completare l’altro, per
poter così iniziare a percorrere la grande scala e la via del ritorno a Me.
69.
Dove quindi i vostri scienziati intuiscono solamente
leggi della natura, le quali noncuranti delle loro idee seguono solamente la
Mia Volontà, proprio là vive e si sviluppa nient’altro che vita spirituale, una
vita che sta ampiamente oltre tutto l’afferrabile di come le idee ed i concetti
dei vostri scienziati si possano lanciare.
70.
E proprio perché lo spirituale non si sottomette
alla loro volontà e non vuole diventare patrimonio comune solamente per loro,
allora hanno deciso di fare meglio a negarlo completamente.
71.
Per loro non esiste nessun Dio, nessun Legislatore,
sebbene suppongono delle leggi nella natura; per loro è ‘la materia’ che si fa
leggi di propria iniziativa, quindi una materia intelligente?! –
72.
Per loro le leggi sono soltanto un certo ‘bisogno’.
Secondo i loro concetti nell’universo si scioglie tutto in elementi materiali e
comincia da lì di nuovo il suo circuito a mo’ di macchina; per loro non esiste
nessun miglioramento, bensì un eterno ‘rimaner-nel-vecchio’.
73.
Se loro (gli scienziati) si accontentano di
diventare essi stessi dopo la decomposizione un pezzo di ‘ossigeno – carbonio –
azoto’, o altrimenti un altro ‘elemento’ ponderabile
o imponderabile, Io non ho nulla in contrario; posso perfino adempiere questo
desiderio e lasciarli galleggiare come una porzione di specie di aria per
alcuni milioni di anni nell’atmosfera di un pianeta; arriverà poi certamente il
tempo, dove anche questo stato sognato diventerà estremamente molesto alla
consapevolezza che si dovrà esprimere, poi però da una particella di aria
soltanto, fino all’anima di un uomo, la via sarà qualcosa di lento e
difficoltoso!
74.
Finora come uomini liberi gli lascio fare ciò che
vogliono. È già stato con la maggior parte il caso, che quando questa
dissoluzione di tutte le cose così decantata a freddo si avvicina anche a loro
sotto forma di morte, allora vorrebbero perfino ritrattare tutto quanto hanno
scritto, se solo fosse possibile, ed essi stessi poi indietreggiano smarriti
dall’immagine sconfortante che si erano fatti del mondo e l’hanno voluto far
credere anche agli altri.
75.
Se il Mio sconfinato Amore e la Mia Misericordia non
fosse con questi figli smarriti, Io dovrei ben procedere diversamente con loro;
ma così agisco come un vedente che perdona anche al cieco, se questi s’imbatte
in lui oppure addirittura lo getta giù, infatti il cieco non sa cosa ha fatto.
76.
Lo spirito è ovunque, e se i
vostri filosofi e scienziati lo vogliono negare, per quanto e ogni qualvolta lo
vogliano, senza spirito non ci sarebbe nessuna Creazione, non splenderebbe
nessun sole nel cielo e non vi sarebbe nessuna vita!
77.
Soltanto lo spirito è l’elemento spirituale che
procura vita, che imprime all’irrigidito un impulso bello, che dona ‘Vita’
all’apparente, intorpidita materia, e spinge tutto al canto di giubilo per il
sommo, sublime Spirito, a Me, quale Amore personificato. –
78.
Senza spirito non vi sarebbe nessun amore, e che
cosa sarebbe la vita senza amore!? – Un caos, una natura fredda, niente che
riscalda, niente che consola, niente che santifica!
79.
Perfino nella vostra terrena vita umana che cos’è la
vita senza Amore? Dove esiste un sentimento che uguagli l’amore? Che cosa rende
anche la natura bella e sublime? Che cosa risveglia anche nella musica a
sentimenti sublimi? Che cosa entusiasma, riscalda il povero, sofferente,
paziente cuore?
80.
È il raggio dell’Amore che vi ispira attraverso la
natura materiale, che compenetra le sfere spirituali invisibili, vi scuote, vi
spinge ad un abbraccio, ad un avvicinarsi ad un’altra personalità, dove
percepite nuovamente il battito di un cuore che batte come il vostro per il
bello e santo.
81.
Che cosa sarebbe tutto il visibile, se questo
vincolo spirituale non attraversasse ogni essere vivente, e che cosa Mi
unirebbe a voi, voi a Me e Mi attirerebbe a voi, se non fosse l’Amore?
82.
Questo beato, santo sentimento, che dai limiti
sensuali della vostra natura va ancora più lontano oltre tutte le stelle, fin
là, dove in eterna beatitudine e quiete vi attende Colui che vi ha dato questo
Dono come Suo proprio Io e vi vuole far sentire che senza l’Amore il mondo
sarebbe stato creato inutilmente!
83.
Considerate questo mondo come nient’altro che un
panorama spirituale, dove gli spiriti uniti in mille specie di forme
rappresentano sempre e soltanto la stessa cosa e vi gridano, come il raggio di
luce di un sole distante da voi milioni e milioni di miglia, come il verme che
striscia ai vostri piedi, tutti si accordano nello stesso cantico: “Dio è Amore!”
84.
Sì, Io sono ‘l’Amore’, Io sono ‘lo Spirito’ che ha
creato tutto amando, che amando, tutto mantiene.
85.
Io sono l’Iddio che un giorno discese per voi su
questo piccolo pianeta, per compiere la Mia più grande Opera d’Amore e di
Umiltà.
86.
Sì, Io sono l’Iddio che come Spirito o sublime
Potenza non vuole star da solo nella Creazione.
87.
Io sono l’Iddio che vuole essere Padre e vedere
intorno a Sé dei figli amanti che possono in verità percepire la Sua Potenza,
ma Lo devono solamente amare!
88.
Questi sono i motivi per i quali Io ora non smetto
di richiamare sempre di più alla vostra mente:
89.
Non dimenticate la vostra origine! Voi siete Mie
creature, siete prodotti spirituali! Cercate con le vostre azioni di divenire
figli Miei, degni di Me!
90.
Perciò tutti i Cieli e tutte le profondità della Mia
Creazione vi gridano, affinché possiate percepire ovunque lo stesso richiamo:
91.
“Amate Iddio sopra ogni cosa, perché Egli è Amore!
Egli ci ha creato per Amore – e soltanto per Amore! Cercate di diventare degni di
Lui, affinché le Sue Parole a voi non vengano sprecate!”
92.
Così si dice dappertutto. Risvegliate nei vostri
cuori gli stessi sentimenti, ed allietate il Padre vostro col vostro amore, e
dimostrate a Lui lo stesso nel vostro prossimo; questo desidera il Padre
vostro! Amen!
۞
Sulla dignità
dell’uomo
22 ottobre 1872
1.
Ebbene, su quest’argomento del vero significato
dell’espressione ‘dignità dell’uomo’, esistono tante opinioni, quanti ne esistono
di uomini istruiti o educati, poiché i popoli selvaggi e i rozzi uomini
trascurati non hanno nessuna idea di cosa significhi il nome uomo,
neanche come se ne possano rendere degni.
2.
Solo dove
l’uomo etico è educato e istruito moralmente, solo là si può supporre di poter
trovare un’idea della vera dignità dell’uomo, dignità che tuttavia deve essere
di nuovo differente secondo l’educazione e la professione della vita.
3.
Ciononostante,
tutte queste idee in uso e predominanti sul concetto ‘dignità dell’uomo’, non
sono il motivo del perché Io voglia spiegare e dirvi in cosa consiste veramente
tale dignità; voglio invece solo aiutarvi ad unire appunto la Mia dottrina con
la vita pratica, e così, posti come esseri tra due mondi, diventare degni di
corrispondere in spirito e anima al grande pensiero-creativo del Padre vostro
celeste; poiché anche voi, sebbene abbiate già ricevuto molto da Me, non avete
ancora la giusta idea di cosa voglia significare veramente ‘dignità dell’uomo’,
poiché troppo spesso vedete negli altri come essi pretendono per sé questo
titolo, cercando anche di rivoltarlo e spiegarlo secondo la loro cupidigia e
passione, per essere, secondo la loro brama, ognuno alla sua maniera, un uomo
degno!
4.
Ora per
meglio comprendere la dignità dell’uomo e per meglio afferrare quanto segue,
vogliamo nuovamente iniziare con il concetto della parola, farla risalire dalla
radice della sua origine e stabilire poi il vero significato e valore della
stessa, come dovrebbe esser d’uso presso di voi, e come Io la intendo!
5.
Vedete, la
parola ‘dignità’ proviene dal ‘divenire’, e la parola ‘divenire’
è veramente una parola derivante dal pensiero creativo che fu dato, come
fondamento della Mia Essenza, all’intero mondo visibile; infatti, senza il
‘divenire’ non vi sarebbe nessun sole, nessun pianeta, nessun grande regno
mondiale e nessun grande regno spirituale, poiché solo con l’espressione ‘Sia
fatto’ Io ridestai l’intera infinità, dando l’impulso per la beatitudine
degli esseri creati e per la beatitudine del Mio stesso Io che è l’Amore
personificato, la cui espressione ‘Amore’, però, vuol significare solamente –
fare e creare tutto per gli altri, e trovare nella comprensione e nel
perfezionamento degli altri la propria beatitudine e la propria delizia.
6.
Con
l’espressione ‘Sia fatto!’ fu data
però anche la legge e la via, e cosa dovesse essere ogni prodotto spirituale o animico, oppure per quale grado di perfezionamento esso era
destinato, dove naturalmente gli spiriti legati e raddensati nel mondo
materiale dovevano percorrere un’altra via, diversa da quella delle legioni di
spiriti posti liberi e coscienti di se stessi del Mio mondo dello spirito senza
fine.
7.
Ora, con il
‘divenire’ sorse naturalmente anche la domanda se, specialmente gli spiriti
posti liberi, lasciati a se stessi, sarebbero anche diventati quello che
dovevano diventare, vale a dire, se essi sarebbero diventati ciò che Io con
loro avevo per scopo.
8.
Con la parola
‘divenuto’ sorse uno stato che, se corrispondente alle Mie intenzioni,
equivaleva al titolo ‘dignità’ o ‘degno’, tale e quale come da voi sulla Terra
conferite a qualcuno una ‘dignità’, oppure chiamate ‘degno’ uno che ha meritato
questa posizione, oppure, con le sue qualità quale uomo spirituale, ha meritato
il titolo ‘degno’.
9.
Ciò che quindi
voi indicate come dignità, esprime veramente che quell’uomo, che riveste una
dignità o merita di essere chiamato degno, possiede quelle caratteristiche che
lo nobilitano come essere spirituale – dovendolo elogiare per qualcosa di
meglio di quanto il restante gran numero del suo prossimo potesse conseguire.
10.
Quest’idea di
dignità che voi avete in generale, proprio quest’idea, ma solo in un’altra
scala, ho anch’Io con riferimento alle creature da Me create.
11.
Quando Io
creai sulla vostra Terra il primo uomo, lo posi come voi ponete un alto
funzionario rivestito di una dignità, concedendogli il potere di comandare su
molto, di essere più elevato di tutte le altre creature create sulla stessa.
Gli concessi pieni poteri mediante le sue qualità spirituali quale Mio
discendente, quello di essere ciò che Io l’avevo voluto fare, cioè ‘diventare
signore della Terra!’. Così egli doveva sfruttare le sue capacità per il meglio
di se stesso e per il bene di tutto il mondo che lo circondava.
12.
Ma perché
potesse comprendere anche la sua stessa dignità solo nel senso che Io volevo
fosse compresa, lo lasciai libero, gli permisi di usare tutti gli impulsi posti
in lui, per il bene o per il male, affinché potesse innanzi tutto riconoscere
che la dignità consegnata a lui da Me sarebbe esistita solo quando egli fosse
stato in grado di disciplinare le sue caratteristiche, impulsi e brame, non
come macchina, ma come essere libero, di propria iniziativa, e che avrebbe
potuto raggiungere la dignità spirituale solo nel dominio delle sue passioni,
per la qual cosa gli diedi tutti i mezzi per raggiungerla e per essere un degno
anello di congiunzione tra il legato e il completamente libero mondo degli
spiriti.
13.
Io esclamai a
lui il ‘divieni!’, e lui divenne o diventò – che cosa? – lo potete vedere
adesso ovunque; purtroppo, non quello per cui Io l’ho chiamato! Invece di
barone è diventato schiavo delle sue passioni, e così, ha totalmente invertito
la sua destinazione e abusato e degradato la natura che lo circonda; e da qui
derivano anche tutti gli inconvenienti che ora perseguitano l’umanità riguardo
allo spirituale e al materiale, con mali e sofferenze di ogni tipo. L’uomo,
infatti, contrario alla sua alta destinazione, invece di rendersi degno di Me,
si è allontanato dalla via della rettitudine, è divenuto ‘indegno’ di chiamarsi
‘uomo’, dopo che Io, un giorno, infondendogli il Mio soffio spirituale, lo
volli improntare per un figlio del Mio grande Regno degli spiriti, che egli può
raggiungere adesso solo per grandi vie indirette, e lottando con ogni specie di
mali e sofferenze.
14.
Dopo che gli
uomini sono giunti così lontano con la loro presunta scienza e sapienza, nel
rendersi il più confortevole possibile questa parola ‘dignità dell’uomo’, dopo che l’egoismo, quale polo opposto del Mio
Amore e dell’amore è diventato, in generale, il pallino principale dell’attuale
umanità vivente, e dopo che, proprio a causa di queste follie anche la misura
dello smarrimento da parte vostra e la misura della Mia pazienza comincia
altrettanto a finire, proprio questa parola vi è data di nuovo per salvare così
qualcuno dalla rovina generale, affinché non debba perdere del tutto la sua
dignità – l’unica sua parte del mondo spirituale!
15.
Certamente
questa Parola, come tutte quelle Mie che vi ho fatto pervenire attraverso il
Mio scrivano, adesso è accessibile solo a pochi; ma pazienza, gli inconvenienti
della vita umana porteranno presto ancora qualcuno nel vostro campo, cosicché
alla fine, dopo aver tentato di tutto, ma invano, egli entrerà da voi e vi
pregherà con le parole:
16.
“Amici e
fratelli! Non avete voi nessun conforto, nessun balsamo per la mia anima ferita
a sferzate? Lo sento, ho perso la dignità dell’uomo, l’ho calpestata con i
piedi, e adesso, in cui chiedo conforto e pace da tutte le chimere che mi sono
state elogiate come sapienza, come dogmi religiosi, adesso queste si dimostrano
tutte inaccessibili, non convincenti. Come un’immagine nebbiosa, ogni sogno di
una razionale, ragionevole apparente sapienza, svanisce. Ridatemi la dignità
dell’uomo spirituale, affinché io mi senta come uomo, come un essere spirituale
che un giorno uscì puro dalla mano di un affettuoso Creatore, e possa adesso
nuovamente ritornare a Lui, degno di Lui!”.
17.
Allora, figli
Miei, saranno le parole che Io vi do oggi, che porteranno balsamo e conforto
all’assetato, e lo costringeranno al grido, con lo sguardo rivolto in alto: “Che
cosa sono io, o Signore, che Ti ricordi di me?”.
18.
Questo è lo
scopo di presentare a voi e a tutti i ricercatori la ‘dignità dell’uomo’
nuovamente con chiari tratti di luminosa chiarezza, affinché il chiedente,
l’assente, il dubbioso, possa riconoscere quanto se n’è allontanato e dove si
trovino i mezzi per riconquistare il paradiso perduto.
19.
Voi però
sapete come Adamo agì contro il Mio Ordine, egli perse il suo paradiso, vale a
dire, perse la coscienza della sua dignità spirituale, e proprio questa perdita
precipitò i suoi discendenti fino al giorno d’oggi, nella babele di false idee,
falsi concetti e falsa ideologia della vita e del mondo, cose che, tutte
insieme, non sono altro che l’eterna aspirazione di recuperare una dignità
spirituale che innalzi l’uomo oltre tutto il materiale, oltre tutto il
sensuale, e gli permetta di scorgere, oltre le rovine della devastazione e
disgrazie, con sicurezza un altro mondo, dove tutte queste calamità, che alla
fine riguardano solo il suo benessere fisico, svaniranno nel nulla, e sarà
riconosciuto il perché fu loro permesso, chiaramente e facilmente, quale mezzo
per lo scopo, d’innalzare l’uomo sprofondato nel materiale, di nuovo a cittadino
del mondo spirituale, ciò per cui Io un giorno lo avevo creato, e che anche
dovrà nuovamente diventare, per quanto egli faccia tante scappatelle; è solo
questione di tempo, ma la meta finale non cambia! Ciò che Io ho dato, deve
tornare nuovamente a Me, poiché era Mio e dovrà tornare ad esserlo!
20.
Ora, dopo
avervi mostrato con poche parole cos’è la ‘dignità’, come vi è stata data da
Me, e come da voi uomini è stata profanata, vi devo anche dimostrare e mettere
rigorosamente dinanzi agli occhi, con ferme parole conclusive, che cosa
significa veramente dignità dell’uomo secondo la Mia idea, affinché anche voi
otteniate un chiaro concetto di ciò che Io vi diedi, e di cosa posso di nuovo
pretendere da voi, così che possiate corrispondere ai Miei desideri.
21.
Ebbene
vedete, figli Miei! La dignità dell’uomo è veramente nient’altro che il continuo operare, pensare e volere
secondo le Mie Leggi dell’Amore!
22.
Io,
l’espressione dell’Amore, vi ho creato per amore. Voi, così creati, per quanto
stia in vostro potere, dovete aspirare a diventare proprio uguali a questo
Creatore che in voi pose la scintilla dell’Amore.
23.
Questo è il
vero concetto basilare dell’Amore, della dignità dell’uomo che,
dominando le sue passioni dell’ira, dell’odio o della vendetta, agisce, soffre
e sente tutto, solo per amore, fa tutto solo per gli altri.
24.
Così il
materiale uomo corporeo con le sue necessità umane, santificato e
spiritualizzato attraverso la fiamma superiore di un Amore divino, diviene
sempre più degno della sua vera origine, e capace di comprendere meglio il suo
Creatore e di avvicinarsi a Lui!
25.
La dignità
dell’uomo consiste quindi solo nel soggiogamento di tutto il non nobile, sia in
pensieri, parole o opere! – Solo così l’uomo è innalzato oltre l’animale, con
cui ha in comune nondimeno parecchie caratteristiche; ma proprio
nell’utilizzare queste caratteristiche per scopi nobili, di abbellire
spiritualmente anche la più semplice brama sensuale, di darle un aspetto più
nobile, di attribuirgli moventi superiori, questo nobilita l’uomo, gli
restituisce la sua dignità ereditata, per mezzo della quale egli diventa un
cittadino di un regno dello spirito che un giorno sarà la sua dimora
permanente.
26.
L’uomo non si
nobilita con un comportamento convenzionale nei confronti delle regole della
decenza e delle leggi dello Stato. No! L’uomo nobilita la sua stessa coscienza
quando ha la consapevolezza di aver fatto tutto solo per i più nobili, più
elevati moventi, e cioè per amore, per amore verso il suo Creatore, per amore
verso i suoi concreati.
27.
Non
l’azione contrassegna il valore, ma il ‘perché’ tale azione è avvenuta! L’uomo vede sì l’azione, ma solo due ne conoscono il
movente – Io, e colui che agisce, dove Io rappresento in lui la
coscienza lodativa o punitiva.
28.
Cos’altro
sono i ‘rimorsi di coscienza’ se non l’inquietudine di aver contravvenuto alla
propria dignità spirituale? Perciò, ogni volta che intraprendete qualcosa, se
vi sorprendono dei pensieri, state attenti, affinché essi non vi degradino;
poiché ognuno porta in sé il suo libro della vita, e alla fine della sua
carriera potrà scorgere in un’immagine, quale fisionomia[23] (espressione del viso) otterrà il suo uomo spirituale
con la separazione da questo mondo; poiché il riflesso della vita mondana
vissuta, sarà l’espressione della veste dell’anima, dove la somma di tutti i
pensieri, desideri e brame, rappresenteranno l’uomo spirituale, dimostrando
così agli altri spiriti come egli si è formato non fisicamente, ma come si è
formato spiritualmente.
29.
Che questa
forma dell’immagine umana, dalla più nobile fino a quella deformata, debba
avere naturalmente milioni di specie di gradazioni, s’intende da sé. Ognuno
s’imprime il volto come ha vissuto; quanto più è conforme alla sua dignità,
tanto più pure le forme esteriori dell’anima esprimeranno lo spirituale
interiore! Anzi già adesso, sebbene non in ognuno, si può leggere quale anima
nasconda l’uno o l’altro corpo, dove nel corpo umano è certamente possibile
ancora tanta finzione, cosa che nell’altro mondo viene a cessare.
30.
Per questa
ragione vi mando queste parole e vi esclamo:
31.
Vivete degnamente! Lasciate andare ogni apparenza, e
mostratevi anche agli altri come uomini, come Io creai un giorno il primo;
uomini che portano in sé la scintilla dello Spirito immortale, uomini che
proprio attraverso tutti i precedenti avvenimenti, come la Mia stessa divenuta
uomo[24], furono creati e destinati per così grandi scopi!
32.
Non
screditate la vostra dignità, siate severi verso il vostro mondo dei pensieri,
esso è il primo seduttore che vi porta troppo facilmente sul ponte adatto, dal
nobile all’ignobile.
33.
La dignità
dell’uomo è il vostro unico santuario, attraverso di essa diventate tutto,
senza di essa sprofondate giù nel mondo animale, diventate simili a bestiali
creature materiali che non sono degne di una scintilla divina, anzi, in verità
diventate ancora più che animali; poiché quando l’animale commette azioni che
sono crudeli e maligne per i vostri occhi, questi non le sa giudicare, esse
stanno nella sua natura. L’uomo invece, proprio per questa ragione profonda sotto
all’animale, perché egli ha la facoltà di giudicare le sue azioni e i suoi
pensieri e ponderarli, ed è ben conscio di dover fare qualcosa di completamente
diverso, tuttavia opera l’opposto, perché lusinga la sua natura sensuale, ma
non quella divina.
34.
La dignità
dell’uomo è il palladio[25] che dovrebbe essere mantenuto santo, e in questa
purezza si trovano la quiete e il conforto in casi di disgrazia d’ogni genere,
perché questo palladio porta alla fiducia in una portante mano paterna, la
quale, anche se in apparenza è punitiva, vuole solo recare un miglioramento per
amore!
35.
Questa
dignità dell’uomo rende gli uomini angeli, così come la perdita della stessa li
trasforma in diavoli dalla forma umana.
36.
Se non fosse veramente
proprio questa tanto malintesa ‘dignità’ il pilastro principale o principio
fondamentale di tutti i pensieri e opere, non ve la spiegherei così da vicino,
affinché possiate fare attenzione rigorosamente su voi stessi e possiate
riconoscere in ogni ora e in ogni giorno, – quanto spesso manchiate o siate nel
peccato, proprio contro questa dignità in pensieri, parole e opere!
37.
I pensieri
impuri, in verità, passano inosservati e inascoltati ai contemporanei, ma rimangono
saldati al vostro uomo animico. Là un giorno,
altri leggeranno con terrore come tanti portatori di dignità del vostro mondo
non possiederanno più alcuna scintilla di dignità umana, dignità che Io avevo
affidato loro quale immagine Mia sul percorso della loro vita.
38.
Lasciate
perciò questi altolocati concordare le loro faccende con se stessi; anch’essi
verranno in situazioni, se non in questo, certamente nell’altro mondo −
dove esseri, che qui s’incontrano in amicizia, fuggiranno con orrore e spavento
l’uno davanti all’altro.
39.
La delusione
arriverà, quand’anche tardi, però per gli indegni ancor sempre troppo presto!
Serbate perciò puro il vostro mondo dei pensieri! Lasciate splendere lì la
vostra dignità umana come pura fiamma dell’amore, della tolleranza e del
rispetto e, anche se i vostri simili non lo comprenderanno, godrete il Cielo
già sulla Terra, Cielo che qui sarà solo fugace, ma un giorno, permanente in e
intorno a voi!
40.
Vedete, figli
Miei, se Io non sapessi cosa vi aspetta ancora sul vostro percorso terreno, non
vi metterei così questa dignità umana nel cuore, ma un buon medico già sa,
quando vede sintomi di malattie, disporre mezzi come regole di prevenzione,
affinché quando si presenti uno di questi sintomi, la malattia possa essere
prevenuta.
41.
Così anch’Io!
Presto si accumuleranno disavventure su disavventure, il processo di
fermentazione e separazione deve andare incontro alla sua fine, l’aria
spirituale del vostro pianeta, come spesso l’atmosfera materiale, è colma di
vapori temporaleschi, la scarica dovrà seguire, e proprio per questo Io vi
consiglio:
42.
“Fuggite
in Me! Non offendete la vostra dignità umana; poiché
solo così avrete fiducia in Me, e non in voi stessi!”. Solo così potrete
affrontare tutte le tempeste, giacché questa dignità spirituale v’innalza oltre la vita ordinaria, vi fa
scorgere i più grandi mali in un’altra luce e riempie i vostri cuori con
fiducia e sicurezza nel vostro Padre nei Cieli, il Quale, proprio perché la
maggior parte dell’umanità ha già da lungo tempo perso la sua dignità, deve permettere
tali mezzi, al fine di raggiungere con ristrettezze e calamità ciò che
diversamente sarebbe stato raggiunto con la bontà!
43.
La dignità
dell’uomo o la consapevolezza spirituale – ‘io
non sono di questo mondo, ma di un altro, migliore e imperituro’ – questa
consapevolezza innalza l’uomo, anche se deve soffrire sotto questi disagi delle
condizioni generali, certamente fuori, oltre questo mondo terreno, e gli
succede come a uno che si trova su un alto monte, egli abbraccia con lo
sguardo, con indifferenza, la confusione e il movimento sotto di lui, e gioisce
di una prospettiva più grande, più ampia e più bella. Allora, presto sorgerà in
lui il pensiero:
44. “Oh, perché questi uomini sono così ciechi e, a causa
delle cose mondane, laggiù, nel fango delle più basse passioni, dimenticano
l’essenziale, quel che essi dovevano veramente essere! Ah, se non mancasse loro
il coraggio, se osassero arrampicarsi su da me, quanto troverebbero ridicolo,
quanto sciocco, tutto ciò che a loro appare ora così importante, tanto
inevitabilmente necessario; quanto rabbrividirebbero al pensiero che tutto ciò
che essi credevano di aver conseguito, l’avevano pagato proprio solo con la
perdita del loro unico bene, con la perdita della loro dignità spirituale!”.
45.
Così penserà
uno che si è tirato fuori del fango e dal sudiciume delle più basse passioni ed
ha recuperato la sua dignità; così dovete pensare anche voi, voi che da lungo
tempo ho colmato di grazie e parole di luce, affinché, consci della vostra
dignità umana, vi possiate rallegrare dell’elevato punto di osservazione sul
quale Io vi ho posto e, sempre memori della vostra dignità, tendere poi a
diventare anche voi stessi degni per quello che già spesso vi ho chiamati ad
essere, vale a dire, Miei diletti figli! Questa chiamata paterna è solo per
coloro che sanno preservare la propria dignità umana, poiché preservandola,
essi otterranno sempre più dignità, per diventare figli Miei, ciò che in
pratica , Io volevo che lo diventasse con la creazione del primo uomo, ma
purtroppo non lo è diventato!
46.
Siate quindi
severi! “Vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione”, così
esclamai un giorno ai Miei discepoli. In quel tempo sapevo bene il perché, e
ora ve lo dico di nuovo: “Vegliate e pregate, affinché mai vi degradiate, e
rimanete sempre fedeli a ciò che, attraverso tante parole provenienti da Me,
potete facilmente decifrare”, ossia
solo attraverso la nobiltà dell’anima, può essere raggiunta, consolidata e
conservata la dignità dell’uomo, senza la quale tutto il leggere e il pregare
non giova a nulla! L’uomo interiore deve somigliare a Me, allora la sua
immagine esteriore sarà già adatta un giorno anche al suo ambito spirituale
nell’Aldilà. E perciò, aspirate di venire nell’altro mondo, dotati di un volto animico-spirituale; è meglio prepararlo già qui, che
volerlo ottenere soltanto là! Qui ci vuole la ‘dignità dell’uomo’. Là, la
‘dignità dello spirito’ è un altro gradino che ha per fondamento la dignità
dell’uomo, ma senza questa dignità, quella spirituale non è raggiungibile!
47.
Io vi
preparo, nel breve percorso della vita terrena, a compiere ciò che là è
ampiamente più difficile da raggiungere. Seguite perciò le Mie parole, esse
vengono dal Padre vostro che vuol rendere degni di Lui proprio voi, che però
non lo potete diventare se prima non sarete diventati degni di voi stessi!
48.
Questo per
rispetto per voi e per tutti quelli che, assetati e affamati, verranno da voi
perché vogliono nuovamente ottenere ciò che, consapevoli o inconsapevoli,
spesso incuranti, hanno perduto; e questa è – la loro stessa dignità, come
assoluto unico appoggio nel mezzo della vita, tra lotte e privazioni d’ogni
specie, come ancora della fiducia, della speranza e dell’amore! Amen!
۞
Il mondo dei
pensieri
25 novembre 1872
1.
Vi ho già detto molto sulla Mia Creazione, vi ho
lasciato dare tanti sguardi nei profondissimi segreti della Mia Essenza
spirituale, vi ho spiegato l’azione reciproca tra spirito e materia, vi ho
spiegato l’importanza e la necessità del grande Sole centrale così come dei più
piccoli animaletti infusori, vi ho dimostrato come tutto sia in relazione, come
tutto formi una catena partendo da Me fino all’ultimo atomo indissolubile. E
ciò nonostante, manca ancora la spiegazione principale per tutto questo, la pietra
cardine, o fondamentale, così come la chiave di volta della Mia Creazione, del
Mio Io e di voi stessi, e questa chiave di volta o primo motore di tutto
l’esistente che è stato, e sarà sempre la causa prima di tutto, …è il pensiero, da dove si dipartono poi tutti gli altri
fili. Questo pensiero, e l’intero mondo dei pensieri quali solo fattori
spirituali, deve ora essere srotolato dinanzi ai vostri occhi come un grandioso
panorama, da dove potete ottenere una prospettiva, ma solo spirituale
sull’intera Creazione, su tutto ciò che è esistito e ancora esisterà!
2.
Senza un
pensiero, infatti, non sarebbe sorto o creato nessun regno degli spiriti e
nessun mondo materiale, e anzi, se Io avessi voluto rappresentarvi la Mia Essenza
spiritualmente, allora avrei dovuto rappresentarvela sotto il pensiero
dell’infinità! Poiché solo questo pensiero caratterizza il Mio Io
completamente, Io che sono infinito, in tempo, spazio e potenza!
3.
Se volete
trasportarvi col pensiero nel tempo più remoto, quando non splendeva ancora
nessuna stella nel firmamento e nessun sole orbitava intorno all’altro, in quel
tempo, quando perfino il regno degli spiriti non era ancora stato creato,
proprio in quel tempo in cui esisteva solo il Mio pensiero, Io solo ero,
splendevo ed esistevo!
4.
Intorno a Me
tutto era buio, immobile e senza vita, solo Io vivevo, e proprio come vivente,
eterno Pensiero, splendevo unicamente da solo in tutta la Creazione, o meglio
detto, Io solo avevo la consapevolezza dell’Essere, dove proprio il
pensiero-vita, e la vita-luce, era presente da solo come promotore della vita.
5.
Vedete, là il
mondo consisteva solo di un Essere, di un Pensiero nell’etere infinito, con
tutti i suoi elementi dormienti, espresso in altre parole, dimorante nel suo
Centro, il Mio Io viveva ed era esistente!
6.
Là
soltanto Io seppi: – Io sono, Io vivo!
E se volete comprendere in minima parte questa condizione, allora confrontatela
con la vostra, dove anche voi in tutta la Creazione, con la consapevolezza di
essere un tutto separato, state in mezzo alla stessa, e ognuno è cosciente di
cosa vuol significare: Io sono, io vivo.
7.
Voi dite: ‘Io
sono’, e ciò nonostante accadono in voi migliaia e
migliaia di altri differenti processi senza che ve ne rendiate conto. Voi esclamate:
‘Io sono!’, e la vostra veste animica-spirituale che
si estende fino all’ultimo vaso capillare della vostra pelle, abbraccia tutto
il vostro io, senza che vi accorgiate dell’estensione o trasformazione del
corpo umano.
8.
Così è ed era
un giorno anche il Mio Io. Io vivevo, tutto il Mio Essere abbracciava l’etere
infinito, e avevo bisogno solo di un impulso dall’interno, per stimolare questa
parte esteriore molto estesa mai terminante del Mio Io all’attività
vivificante!
9.
Il pensiero fu quindi la prima cosa della creazione;
fu esso che per intanto creò dello spirituale, e poi dello spirituale nel
materiale.
10.
Senza il
pensiero, nulla si mosse dal Centro, dal Mio Io! E fu quindi il mondo dei
pensieri che, per intanto animato in ogni singolarità espressa, diede l’impulso
ai Miei spiriti posti al di fuori di Me e al Mio mondo materiale al divenire,
ad esistere, a conservarsi e a perfezionarsi.
11.
Così dovete
propriamente anche voi concepire il mondo dei pensieri come un mondo
spirituale, astratto, dove sono proprio loro (i pensieri) i primi animatori,
elaboratori e conservatori di tutto ciò che si chiama mondo visibile e
invisibile, spirituale e materiale!
12.
Il Mio primo
pensiero, quindi, quando creai il mondo e nella consapevolezza degli spiriti e
degli esseri viventi volevo veder rispecchiarsi il Mio stesso Io, rimanendo
però sempre la relazione come luce al riflesso, il Mio primo pensiero fu
quindi: ‘Sia fatto!’, e con questo, tutto fu animato, partendo dal Mio
interiore fino all’ultimo atomo; l’assimilazione del consenziente iniziò
spiritualmente, come più tardi materialmente, e ciò che causano le funzioni nel
vostro corpo fin nelle più piccole fibre di vita, questo era anche presso di Me
il caso. Da un pensiero del divenire si svilupparono milioni e milioni di conseguenze,
come risultato di causa ed effetto; dappertutto fu il pensiero il principio
stimolante e le sue successive elaborazioni degli ulteriori risultati, da
dove alla fine, da un pensiero pensato da Me come Dio e Creatore infinito,
sorsero le grandi famiglie-spirito e il grande mondo materiale, che sono eterni
come Lo sono Io, e altrettanto lo sono i Miei pensieri creativi, come anche il
loro corso di sviluppo, formazione e perfezionamento sono del pari, eterni o
infiniti, sempre procedendo in avanti, sviluppando un pensiero dall’altro,
completando e progredendo.
13.
Ho dovuto
premettervi tutto questo, affinché possiate ottenere almeno una lontana idea
del pensiero, della sua sfera spirituale e della sua portata, e comprendere
come il pensiero, formandosi da se stesso, possa infine far nascere un mondo
pieno di altri pensieri, e come alla
fine, tutto ciò che esiste è solo il rivestimento visibile di un invisibile
mondo spirituale dei pensieri.
14.
Ho dovuto
anteporre tutto questo, perché di solito voi non riflettete sul significato di
una parola, e pensate che non valga la pena penetrare nella sua più profonda
visione spirituale. Poiché del pensiero, dell’idea, voi parlate spesso e, in
verità, così distrattamente, che è sorprendente come, quali esseri
intelligenti, discendenti di un Essere spirituale quale sono Io, possiate aver
di Lui simili concetti superficiali, cosa che vi colloca direttamente come
abitanti di due mondi, cioè di un mondo infinito spirituale, e di uno materiale
che si rinnova eternamente!
15.
Dopo avervi
dimostrato che il pensiero è la cosa principale in tutto il Creato, dopo avervi
spiegato come anche l’ulteriore perfezione è il fattore che, dopo essersi
formato, esercita un influsso spirituale sulla materia che lo circonda,
vogliamo dunque ritornare alla nostra sfera spirituale della Creazione in
cerchi più stretti, i quali stanno a voi più vicini, i quali vi sono più
rapidamente afferrabili e comprensibili, poiché in parte toccano la vostra
stessa vita, in parte costituiscono totalmente perfino la vostra vita
spirituale e materiale, ne formano la stessa, la conservano e la perfezionano!
16.
Qui, infatti,
sta il punto dove Io vi rendo attenti, perché come nel grande spazio della
Creazione i mondi si formavano e modellavano attraverso il pensiero vivificante,
proprio così si forma e si modella la vostra veste materiale terrena, oppure
l’espressione esteriore nel vostro uomo-animico,
attraverso la peculiarità del mondo dei pensieri in lui dimorante, il quale poi
imprime il modello alla parte esteriore, come allo spirituale nell’interiore.
17.
Così voi
vedete come questo grande mondo dei pensieri sia realmente il vero mondo
spirituale, secondo il quale un giorno tutto sarà giudicato e classificato;
poiché fu il pensiero il primo elemento stimolante presso di Me, e così è anche
in ogni essere vivente il fattore che misurerà un giorno le azioni e gli atti
da qui provenienti, e imprimerà il loro pieno valore o il valore solamente di
nome.
18.
Quando
chiamai fuori nei vasti spazi il primo pensiero per il divenire dell’intero
mondo visibile e invisibile mediante il ‘Sia fatto!’, tutto iniziò a formarsi
secondo la Mia Essenza, e poiché Io, quale Dio infinito, come Essere, sono solo
l’Amore unito con l’infinita Sapienza, posso creare solo dello spirituale o
materiale che Mi è simile. Così anche i mondi e perfino gli spiriti furono
creati come potevano corrispondere al Creatore dell’Amore e Sapienza stesso,
vale a dire, essi erano tutti perfetti, senza errori, regolati secondo leggi
divine a mantenersi, a perfezionarsi e così corrispondere al Mio grande scopo
come Creatore.
19.
Quel che ho
fatto Io in quel tempo, e come le Mie opere corrispondono al Mio Io come
Creatore ed eterna Essenza d’amore, altrettanto è anche presso di voi, quali
esseri spirituali, il vostro tratto esteriore la fedele immagine
dell’interiore; ma presso di voi è il caso che non riusciate a leggervi nulla
l’un dall’altro di cosa l’anima abbia spesso disegnato in lettere geroglifiche
sul vostro volto, dove solo qualche volta l’occhio, quale specchio dell’anima,
appunto, come voi ben lo chiamate, rivela cosa riluce fuori dall’interiore, che
lo vogliate oppure no!
20.
La scienza,
che un giorno voleva stabilire un zelante difensore della verità e dell’amore –
la fisionomia, è proprio per il bene dell’umanità che non fu seguita
ulteriormente, altrimenti nel mondo le cose andrebbero assai diversamente se un
uomo potesse riconoscere nell’altro, di quale spirito egli sia figlio!
21.
Come però ciò
accade, anche questo ve lo voglio spiegare, affinché vediate come nell’intera
Creazione sia tutto uguale, e ciò che nel grande è una legge costante, lo è
altrettanto nel piccolo!
22.
Prima vi ho
affermato che la consapevolezza: ‘io vivo’, colma l’intera anima umana e con
essa, nella stessa misura, la parte esteriore corporea terrena, così come tutto
il Mio grande Cosmo è colmo della Mia divina consapevolezza di vita, e là vi è
la precisa impronta di questa.
23.
Quello che
ora avviene nella Mia Creazione, dove tutto, formandosi secondo le Mie leggi
divine, può produrre solo del divino, del superiore e del bello, poiché in
tutti gli elementi della Creazione, uscendo dal centro, dal Mio Io fin negli
ultimi spazi, ovunque dove può splendere un mondo, ovunque seguendo il medesimo
principio di tutto il Creato, c’è l’impronta e l’espressione del Mio Io in differenti
corrispondenti immagini e creazioni. Proprio così è anche in voi il mondo dei
pensieri, il quale procede parimenti senza il vostro contributo, e forma più o
meno i differenti organi che sono necessari per l’esecuzione del pensiero, e
più precisamente eseguono quest’adempimento attraverso un processo di
svolgimento meccanico, con cui la pelle, o altrimenti altri singoli organi,
formano e producono poi fedelmente nell’esteriore l’ovvio rivestimento di ciò
che nell’interiore uomo animico sono i pensieri
prediletti dell’uomo.
24.
Attraverso i
pensieri, o mondo dei pensieri, il meccanico processo della vita è accelerato,
trattenuto o addirittura distrutto; a seconda di come i pensieri stimolano i
nervi, altrettanto è l’effetto dei nervi sugli organi che essi utilizzano come
conduttori. E così perfino la salute, la malattia o la morte stessa, non tutto
è una conseguenza del disturbo delle funzioni nel corpo umano, ma il lieve
invisibile pensiero che fa vibrare i nervi e accelera il processo di
espulsione o ricambio, è questo il vero promotore di un corpo sano o ammalato,
è questo lo scultore di un corpo bello o brutto, e poiché la maggior parte
delle passioni lascia indietro le sue tracce come risultato dei pensieri
custoditi con amore sul volto dell’uomo, così anche le forme di volti belli e
brutti sono l’espressione della vita animica
interiore.
25.
Voi vedete da
questo sommesso ma continuo operare di una vita animica
spirituale, quali gioie e quali sofferenze per l’uomo ne derivano, e come poi
di nuovo funzioni di vita disturbate, reagenti sullo spirito, perfino lo
oscurano, dove poi l’uomo giudica il mondo, le condizioni e se stesso del tutto
diversamente da come dovrebbe essere veramente il caso, e da cui poi derivano
le conseguenze – malattia, sofferenza, immobilità, oppure perfino una morte
prematura!
26.
Tutto questo
proviene dal mondo dei pensieri che, agendo sul corpo, e il corpo di nuovo
sullo spirito, dispone anche l’uomo ad altre conclusioni, ad altre azioni che
esercita anche su altri uomini, famiglie e stati – poiché tutto è una catena
spirituale – dove i risultati spirituali sperimentano un’altra piega,
specialmente quando uomini rivestiti di potere, spiritualmente malati, portano guai e sofferenze a popoli interi.
Questi, non tutti comprendono il perché accade così a loro, e non verrebbe loro
nemmeno mai in mente che un’idea prediletta di un sovrano logori la sua salute,
lo costringa ad altre conclusioni, e così diffonda indicibili miserie, delle
quali di solito è attribuita la colpa a Me, mentre Io, con tutto ciò, non ho
niente a che fare che solo di utilizzare nuovamente, per il bene, ciò che
causano di male tali uomini malati, spiritualmente e fisicamente.
27.
Se voi
considerate così l’intero invisibile mondo dei pensieri che fluttua qui e là,
che diffonde abbondante sostanza per il bene e per il male, spesso da un
singolo uomo su migliaia e milioni, come un sasso gettato in acque quiete che
forma anelli circolari finché questo movimento interrompe la quiete dell’acqua
in punti lontani, dove i minuscoli abitatori di queste ultime rive non
comprendono né possono sospettare che la causa è quel sasso gettato spesso per
capriccio, cosicché le loro dimore sono distrutte e i loro piccoli uccisi, così
il mare dei pensieri è un eterno ondeggiare e fluttuare.
28.
In tutti gli
esseri viventi fermentano i pensieri, salgono come bolle d’aria da acque
stagnanti, tutto pensa, sente, si cerca le sue condizioni per migliorare la
propria vita, costruisce tutto, distrugge tutto, sperimenta, si sforza di
decifrare dal conosciuto lo sconosciuto. Così questo grande mondo dei
pensieri è quindi veramente il fattore principale della Mia Creazione; poiché
questo mondo è sconfinato, è eterno come il Mio, e se le circostanze lo
favoriscono, è infinito!
29.
Perciò badate
bene di tenere a freno questo mondo spirituale dei pensieri, procurate di
pensare solo come si conviene ai figli Miei, poiché il pensiero è lo scultore
del vostro involucro al di qua, come la vostra impronta per l’Aldilà. Là
giungerete con il risultato di ciò che i pensieri hanno lasciato indietro sulla
vostra Terra; qui è celato a voi e agli altri, ma non là. Dall’esterno
l’involucro si volge verso l’interno, e com’è all’interno così è anche
l’espressione all’esterno. Là non domina nessuna finzione, e non esistono
segreti dinanzi agli altri, ognuno vede i pensieri nell’altro, e conforme ad
essi, il valore o disvalore morale dell’individuo.
30.
Questo mondo
dei pensieri, quale portatore spirituale della materia, proprio per questa
ragione è così potente, perché infaticabilmente crea del nuovo, costruisce,
distrugge, modifica e cambia, e in questo modo non isola nulla per sé, però,
visto come un tutto, ha perciò la massima importanza, perché, in qualsiasi modo
possano giungere le circostanze, dal pensiero lievemente ascendente e di nuovo volatizzandosi, ne deriverà l’azione, le cui
conseguenze poi non staranno più nella mano del pensante come singolo, ma
apparterranno a tutto il mondo spirituale e materiale.
31.
Non ci si può
immaginare meglio l’infinità se non nel concetto di un mondo dei pensieri;
poiché tutte le velocità conosciute, tutte le distanze e spazi di tempo,
spariscono di fronte alla velocità del pensiero, di fronte alla sua potenza e
al suo effetto, specialmente quando la potenza glielo concede e l’effetto lo
favorisce.
32.
Così abbiate
cura anche voi, figli Miei, di camminare degni di Me nel grande regno del mondo
dei pensieri, e se s’insinua in voi un pensiero non permesso, allora
estirpatelo o sorvegliatelo, perché dal pensiero al suo divenire azione, c’è
un breve salto, e le conseguenze di ciò graveranno su di voi come promotori
del pensiero!
33.
Non
lusingatevi con l’idea: ‘Erano solo pensieri! Fino all’esecuzione vi sono i
suoi saggissimi sentieri!’. Non è vero! Con questo ingannate voi stessi,
poiché, come vi ho detto sopra, se esiste l’occasione, allora il pensiero
diventa azione, e questa, anche se seguita da un pentimento, non si può
cancellare, essa sta come fatto, come una colonna commemorativa sul vostro
sentiero della vita, di cui vi potrete poi rallegrare o vergognare!
34.
Non per nulla
vi ho dato questa parola. Tutto ha il suo perché, e anche qui sta alla base un
grande ‘perché’, perché Io so troppo bene quanto voi ve la prendiate leggera
con il pensare, considerandolo proprio come il più debole, mentre è veramente
il più forte; infatti, il pensiero è una potenza spirituale, e con tali
forze non c’è da scherzare!
35.
Io vi devo
istruire e rendere ancora più sensibile il vostro peso della coscienza, perché
voi appartenete per l’eternità al Mio regno degli spiriti e solo per breve
tempo al regno materiale.
36.
Imparate a
pensare di vostra iniziativa! Imparate a pensare logicamente! Imparate a
pensare moralmente! Questi tre modi
di pensare devono divenire familiari per voi, poi leggerete il futuro
facilmente, giudicherete il presente facilmente, costruirete meglio il vostro
io spirituale e potrete prepararvi come si deve per l’altra vita.
37.
Cercate di
non perdere mai, nel mondano mare mosso dei pensieri di milioni di esseri, il
timone del vostro uomo spirituale, il pensiero vi renderà felici o vi
condannerà; questo è il vostro valore interiore, che è il solo definitivo per
ora e per sempre.
38.
A che serve
se gli uomini v’idolatrano e voi stessi vi dovete accusare di debolezza e
d’incostanza? Voi un giorno dovrete compiangere gli idolatri per la loro
follia, e anche il vostro stesso io.
39.
Il mondo dei
pensieri, come registro del vostro stesso io, è il vademecum che vi
accompagnerà, è il vostro foglio di via qui, e il vostro passaporto per
l’Aldilà, dove poi sarà tutto registrato, il che vi renderà riconoscibili e
darà il tratto alla bilancia per la vostra successiva abilitazione!
40.
Cercate di
evitare pagine bianche nel vostro libro della vita come segno del tempo non
utilizzato, ma cercate anche di evitare che su quei fogli siano annotati
pensieri di cui vi dovreste vergognare se degli estranei ne prendessero
visione.
41.
Il
pensiero umano è la vostra fotografia vivente, la Luce dello spirito la dipinge; cercate che riesca positivamente e
vi mostri come dovete essere, se volete un giorno esser chiamati ‘figli Miei’.
42.
La luce del
Sole materiale non risparmia nessun difetto di una persona ripresa su una
fotografia, essa, sulla carta suscettibile a questa luce, riporta
implacabilmente tutto, così anche la Mia Luce spirituale della verità; anche
questa mostra l’immagine dell’uomo che viene nell’Aldilà come il suo
uomo-pensiero interiore l’ha costruito durante la vita terrena. Ben per colui
che esce bene da questa verifica-pensiero, e tranne alcune macchie di errori
senza volontà, presenta comunque un’immagine di sé che corrisponde alle regole
della bellezza, dell’amore e della sapienza che Io ho messo come primo pensiero
in tutto il mondo e in tutti gli esseri!
43.
Questo è
tanto sul pensiero. Riconoscete e ponderate le Mie parole! Il tempo, il
tempo che inghiotte tutto, vi ruba minuto per minuto, la vita passa come un
sogno, e nell’eterna Luce del Mio mondo degli spiriti vi attende un risveglio,
dove pensieri e cose imponderabili per questa vita, cadranno pesanti nel piatto
della bilancia dei valori morali, poiché là, spiriti pesano spiritualmente e
indicano nuovamente a ognuno il proprio percorso spirituale!
44.
Così questa
parola vi è stata data per mostrarvi il ponte della materia che vi è dato già
qui, per riportarvi il diritto di cittadini di un mondo nel quale voi un giorno
foste, e nel quale dovrete nuovamente tornare! Una volta lo siete stati come
propaggine divina dei Miei pensieri della Creazione, e presto dovrete ritornare
là quali uomini spiritualmente purificati, avvicinandovi sempre più a Me e agli
spiriti Miei! Amen!
۞
Padre nostro!
11 novembre 1872
1.
Molte
migliaia blaterano questa preghiera del giorno, spesso molte volte, e
difficilmente qualcuno tra loro comprende cosa dica veramente, oppure cosa Io
volevo dire con questa, quando la insegnai ai Miei discepoli.
2.
Anche voi che siete istruiti già meglio di molti altri e su questa
preghiera avete ricevuto da Me stesso già diverse spiegazioni, anche voi
comunque non sapete, nel più profondo e purissimo senso, quale sia il
contenuto, altrimenti non la recitereste solo con lo sguardo rivolto in alto a
Me, e non potreste considerare come uguale nessun’altra preghiera formulata.
3.
Per inviare ora nuovamente un raggio di luce nel vostro cuore, che dovrà
illuminarvi da un altro lato le meraviglie del Mio mondo degli spiriti, voglio
spiegarvi più da vicino questa preghiera e le parole in essa contenute,
affinché possiate riconoscere cosa vuol dire che un Dio, un Creatore e Padre
amorevole, v’insegni tale preghiera, e riconosciate quanto di spirituale si
trovi in quelle parole che Io lasciai ai Miei discepoli e all’intera umanità,
per entrare con Me in comunione spirituale, e inoltre, ancora per afferrare
completamente le condizioni mondane così come quelle spirituali dell’uomo, e di
come questa preghiera, quale supplica a Me, rappresenti la preghiera che un
figlio possa esprimere al Padre suo.
4.
Quindi adesso vi voglio spiegare parola per parola, frase per frase
quest’unica preghiera del Mio peregrinante tempo sulla Terra; voglio svelarvi
il suo profondo senso e arricchirvi così di un grande tesoro.
5.
Se volete tener presente le condizioni del tempo in cui Io suggerii
questa preghiera ai Miei discepoli, allora riconoscerete facilmente quale
enorme differenza vi fosse quando mostrai ai Miei contemporanei, contro ogni
usanza religiosa, già nelle prime parole della Mia preghiera, quanto poco essi
stessi comprendessero i loro libri religiosi, e quanto poco sapessero
interpretarli spiritualmente; poiché mentre ai giudei era severamente proibito
nominare invano il nome del loro Dio, considerandolo un Dio della vendetta e
dell’ira, e tutt’al più proprio per questo lo imploravano spesso, più per paura
che per fiducia in Lui, così Io insegnai loro nelle prime due parole ‘Padre nostro’ a superare questo abisso
tra quel loro Dio e Creatore e gli uomini, e fare del severo giudice un Padre
affettuoso.
6.
Solo attraverso questa parola già fu giustificato il successivo
contenuto della preghiera. Un figlio, infatti, poteva pregare così suo padre come
Io lo avevo insegnato ai Miei discepoli, ma nessun uomo in quel tempo poteva
implorare il suo Dio per cose che, secondo la consuetudine di allora, sarebbero
state troppo futili perché un Dio, che s’immaginava lontano dietro le stelle
negli spazi inaccessibili, se ne potesse occupare!
7.
La parola ‘Padre’, e ancora il più significativo ‘nostro’,
era dunque quella grande differenza che tirava giù il Dio lontano, fino alla
vita umana, e permetteva all’uomo di abbracciare come figlio infante il suo
Creatore con amore, mentre in tutte le altre concezioni di titoli divini,
perfino presso i popoli pagani con i loro dei, mancava proprio solo questo
amore unico e vero!
8.
Così il primo inizio di questa preghiera fu anche il più grande e il più
potente impulso per elevare un animo ad un devoto entusiasmo; infatti, la dolce
chiamata ‘Padre!’ – ‘Padre mio!’, oppure, come in questa preghiera il concetto
dell’amore per il prossimo è alla base nel più profondo significato, ‘Padre nostro!’, è la più grande, più
potente leva per risvegliare una fiducia in Colui che si prega, in modo che
questa preghiera sia anche ascoltata e che il Padre concederà all’uomo, quale
figlio, ciò che è meglio per la sua vita mondana e quella spirituale!
9.
La successiva espressione dice: ‘nei
Cieli’. Queste parole hanno un doppio significato, primo, se io ho un Padre
che ha la sede e la costante beatitudine nel Cielo dei puri spiriti, allora
s’intende da sé che io o provengo da lì, o almeno, se mi rendo degno di Lui,
posso giungere un giorno nella vicinanza di Colui che mi ha permesso di chiamarLo ‘Padre’.
10.
Il secondo significato di queste parole è che un Padre nel Cielo deve
essere un’Essenza che, nonostante io Lo abbia trasferito là, deve essere pure
onnipresente e onnipotente, perché altrimenti la mia preghiera è vana, Egli non
la sentirà, oppure non potrà adempiere ciò per cui io Lo prego.
11.
Inoltre si deve prendere in considerazione che il Padre nostro nel
Cielo, come Spirito, deve essere implorato proprio per questo anche
spiritualmente e in profondissima devozione, se voglio considerare anche solo
un poco la Sua grandezza e la mia piccolezza. Questo lo testimonia anche la
successiva espressione, dove si dice: ‘Sia
santificato il Tuo Nome!’. Poiché solo chi ha compreso le prime parole nel
senso più profondo, potrà afferrare cosa vuol significare: sia santificato il
Tuo Nome!
12.
Vuol significare che, a differenza di un padre mondano, il Padre nel
Cielo, come Spirito, può essere onorato degnamente solo quando non si abusa del
nome dell’Essere supremo con invocazioni, asserzioni e giuramenti, e non Lo si
tira giù nei traffici mondani; poiché questo Creatore che vi ha permesso di chiamarLo Padre, è troppo sublime e tu, proprio come
figlio, sei posto troppo in alto sul gradino spirituale di tutti gli esseri
pensanti. Poiché solo quando afferrerai e comprenderai completamente il nome
‘Padre di tutti, Padre nostro’,
quando afferrerai completamente la posizione di questo Padre, cioè nel Cielo
quale luogo di eterna gioia, e agirai di conseguenza, solo allora potrai farti
avanti con la preghiera: ‘Venga il Tuo
Regno!’. Solo allora sarai degno che questo Regno del Cielo, questo
paradiso dell’anima, scenda anche nel tuo stesso cuore e ti faccia sentire là,
nel piccolo, ciò che ti attenderà un giorno in scala più grande.
13.
Solo nell’adempimento di queste prime frasi, l’uomo è degno di essere
accolto in un regno di quegli spiriti che riconoscono il Creatore dell’universo
come loro unico Dio e loro unico affettuoso Padre.
14.
Ma, affinché questo regno sulla Terra diventi un regno permanente,
allora è necessario che la Volontà, o Legge divina di un Essere supremo che tu
puoi chiamare Padre, siano anche adempiuti sulla Terra; infatti, questo
conferma, come prova della frase precedente, la seguente, dove dice: ‘La Tua Volontà sia fatta, come in Cielo così
in Terra!’. Solo allora, quando gli uomini, riconoscendo e apprezzando la
loro origine spirituale, adempiranno le Leggi dell’Amore per Dio e per il
prossimo, solo allora sarà possibile che il Regno di Dio scenda e faccia della
vita terrena di nuovo il paradiso, dal quale i primi uomini furono scacciati.
Solo allora, quando sulla Terra, come in Cielo, queste Leggi dell’Amore saranno
volontariamente sempre adempiute, solo allora sarà possibile pace permanente,
così come costante quiete.
15.
E quando là volli far comprendere ai Miei discepoli come la vita terrena
potesse essere abbellita, allora Io dissi loro spiritualmente che, sebbene la
paradisiaca vita di gioia in genere non si ottenga cosi facilmente, è certo
possibile ai singoli raggiungere, nel loro cuore, questa pura gioia di
consapevolezza non offuscata, e così avere una pregustazione di ciò che li
attende in tempi futuri e in regioni superiori!
16.
Così il potere della preghiera deve provocare una condizione, anche se solo
momentanea che, per sé confortante e rassicurante, possa dare all’anima forza e
potenza per l’ulteriore cammino della vita.
17.
Ma affinché quest’elevazione spirituale, in cui l’anima s’innalza a Lui,
al Padre di tutti gli esseri viventi, non sia offuscata da inconvenienti
mondani, in modo che anche sulla Terra il vostro cammino di vita porti frutti
per altri, e voi non alziate lo sguardo con lacrime della miseria e del dolore
a Lui, allora si collega alla precedente preghiera spirituale quella mondana, vale
a dire: ‘Dacci sempre il nostro pane
quotidiano!’. Solo chi ha il suo pane quotidiano può eseguire i suoi
obblighi mondani e anche, dove è necessario, aiutare il suo prossimo.
18.
Che Io, come Gesù, abbia insegnato così questa preghiera ai Miei
discepoli, aveva il suo motivo, perché proprio l’elevazione spirituale e il
nutrimento spirituale sono possibili in pienezza solo quando il corpo, come
necessario mezzo di collegamento tra qui e là, non soffra sotto la pressione
delle circostanze!
19.
I Miei discepoli dopo la Mia dipartita, dovettero talvolta in seguito
ben digiunare, e a loro mancò il necessario; perciò Io ricorsi a questa
preghiera, così che anche i bisogni terreni potessero essere ottenuti da Me, e
che l’uomo non si abbandonasse all’opinione errata di poterMi
implorare solo per cose spirituali!
20.
La preghiera, come la diedi Io, comprendeva in sé l’intera vita
pellegrina umana, così come tutti i dieci comandamenti, oltre alle Mie due
grandi Leggi dell’Amore.
21.
Essa doveva essere pratica, adatta per tutte le circostanze della vita,
e procurare all’uomo, in qualunque situazione potesse trovarsi, esprimendola
con tutto il fervore e con profondissima comprensione spirituale, quel conforto
e quella quiete che solo a un Dio, a un celeste e affettuoso Padre, è possibile
dare. – Così segue l’altra frase: ‘Rimetti
a noi i nostri debiti!’, il che è una confessione aperta di come gli
uomini, proprio come uomini e non come esseri o figli spirituali di un Padre
celeste, siano in grado di agire contro le Sue leggi, di mancare o, come si
dice, di peccare.
22.
La preghiera per il perdono dei peccati include in sé la confessione di
debolezza; essa dimostra che l’uomo orante oppure il figlio supplicante,
riconosce le sue debolezze che è in grado di peccare, e anzi spesso anche
contro voglia, dove in verità c’è la volontà di resistere, e tuttavia, o le
proprie passioni oppure il mondo, sono troppo potenti, così che egli manca dei
migliori propositi e perciò si rende indegno proprio di questo Padre celeste.
23.
Allora, tormentato dal pentimento, il figlio deve gettarsi ai piedi del
Padre suo celeste, deve confessarGli la propria
colpa, e deve però anche, proprio con quest’assicurazione di miglioramento,
proporsi di portare quest’ultima con sé negli ulteriori passi del mondo, ciò
che è espresso nella frase successiva, vale a dire: ‘come noi li rimettiamo ai nostri debitori!’. Questo deve essere il
proponimento; proprio come il Padre nel Cielo è capace solo di perdono e di
Amore, e non di odio e di vendetta, così anche voi, sebbene in misura minore,
dovete agire divinamente, oppure, degni del vostro Padre celeste, perdonare a
coloro che vi hanno fatto del male; una parola di grande significato,
soprattutto in quel tempo dove si diceva: "Occhio per occhio,
ecc.", dove la vendetta era permessa, anzi, era perfino annoverata tra gli
attributi divini di Jehova!
24.
Così vedete come questa preghiera abbracci tutte le passioni umane,
prenda in considerazione tutto l’Alto ma anche tutto il basso; e così con poche
parole nella forma di una preghiera, faccia del viandante creato su questo
mondo, quale uomo, un cosmopolita spirituale, se egli osserva queste poche
parole che un giorno fluirono dalla Mia bocca!
25.
Ma, affinché questo proposito stabilito non venga a naufragare, allora
questa preghiera contiene appunto nella frase successiva, la vera causa che
rende spesso l’uomo infedele e lo costringe ad agire diversamente da come
vorrebbe. È il suo ambiente e la concatenazione delle circostanze che gli
preparano tentazioni da cui non sempre ne esce vincitore.
26.
Sebbene queste tentazioni nel mondo siano necessarie – perché senza
lotta non c’è rafforzamento nella fede e nella fiducia in Me – allora l’uomo
riconosce pure la debolezza che si trova nel suo duplice organismo, vale a dire
quell’animico e quello spirituale, che non sempre è
padrone di se stesso, e proprio per questa ragione implora in questa preghiera
‘Non indurci in tentazione!’, il che
spiritualmente vuol dire: “O Padre, abbi pietà del Tuo debole figlio e
aiutalo affinché non soccomba troppo spesso, anche contro la sua volontà, alle
tentazioni che altri gli preparano!”.
27.
Solo nel sincero riconoscimento della propria impotenza si trova tutto
il fervore di una preghiera ad un Onnipotente che si fa chiamare dagli uomini
‘Padre’, e proprio questi uomini Egli vorrebbe educare ed elevare a figli Suoi!
–
28.
Finché in un cuore dominano orgoglio o troppa stima delle proprie forze,
nessuna preghiera o supplica sincera può giungere a Me. Così come un giorno
dissi, così è ancora oggi, dove si dice: “E quando avrete fatto tutto ciò
che è possibile agli uomini, allora sarete lo stesso ancor sempre pigri
servitori!”.
29.
L’uomo, in qualunque condizione si possa trovare, in qualunque
circostanza abbia da combattere, deve sempre considerare che lui ha fatto la
minima parte, Io invece la maggiore!
30.
Così crescerà la sua fiducia in Me, così egli otterrà combattendo la sua
quiete e la sua pace, e solo quando cadrà contrito dinanzi a Me esclamando: “Signore!
Che cosa sono io che Ti ricordi di me!”, riconoscerà quanto poco bastano le
sue forze per arrivare alla sua eterna meta spirituale, e solo allora
comprenderà quanto vale l’aiuto del Padre suo spirituale e quanto sia
differente da ciò che altri uomini gli possono concedere!
31.
Questa confessione, che senza di Lui, l’unico vero e sempre lo stesso
Padre, nulla è possibile, solo questa confessione può indurre l’uomo, dopo che
ha riconosciuto la sua impotenza, all’esclamazione con la quale chiude questa
preghiera, dicendo:
32.
‘Poiché ora comprendo che senza
il Padre mio nel Cielo io sono un nulla, allora Lo prego che mi possa tener
lontano da ogni male’, oppure, come si esprime la preghiera: ‘Liberaci da ogni male!’. La liberazione, o anche
assoluzione da tutto il commesso, con o senza volontà, dovrà naturalmente
avvenire, altrimenti nessun progresso sarebbe possibile, e non sarebbe
fattibile diventare un figlio del Padre nel Cielo.
33.
Proprio perciò questa preghiera chiude anche con l’invocazione: ‘Allontana
da me ogni pericolo’ che potrebbe riportarmi
indietro sul mio percorso, invece che avanti. Perdona ciò che ho commesso e
impedisci il cattivo che verrà.
34.
Solo così l’uomo potrà trovare anche una quiete, un conforto in una
preghiera che gli dimostra, in poche parole, tutta la sua posizione come uomo e
figlio di Dio; figlio che è un essere tra due mondi, materiale e spirituale, e
a quest’ultimo deve andar dietro, se vuole esser degno di quel nome con il
quale egli invoca il Creatore di tutto l’esistente.
35.
Perciò questa preghiera inizia con l’invocazione al Padre e termina con
la preghiera proprio a questo Dio, il Quale, se non fosse Padre, non potrebbe
liberare l’uomo dal suo male, non potrebbe perdonarlo, non potrebbe infondergli
fiducia!
36.
Così, figli Miei, invocate questa preghiera a Me, pensate con la prima
invocazione non a voi soltanto, no! Abbracciate con l’invocazione ‘Padre
nostro!’ l’intera umanità che ora, più che mai, è una massa di figli
smarriti che stanno andando incontro, senza volontà e senza scopo e meta, alla
rovina, perché la maggior parte ha dimenticato, o addirittura rinnegato proprio
questo Padre, non sapendo e non volendo sapere che Egli è nel Cielo che li
attende, per abbracciare un giorno, tutti con braccia appassionate.
37.
Pregate a Lui, al Padre di tutte le creature, perché Egli possa
perdonare quando il Suo nome è profanato e trascinato nella polvere, invece di
essere santificato. Pregate affinché il Regno della pace, della permanente
beatitudine che troneggia proprio in quel Cielo che è la Sua dimora, possa
scendere anche da voi, in modo che non si proceda uomo contro uomo in eterno
odio e contesa, ma che fratello verso fratello adempiano in parole e opere
l’amore per il prossimo nel senso più alto, perché solo allora il mondo potrà
diventare un paradiso, quando la Volontà del Padre nel Cielo è fatta anche
sulla Terra!
38.
Pregate in modo che a tutti gli uomini sulla Terra non manchi il pane
quotidiano, affinché tutti possano davvero rallegrarsi del Sole nascente, e non
maledicano un giorno che, al massimo, dovrà illuminare solo miseria.
39.
Invocate così nella Mia preghiera il ‘Padre nostro’, allora
saranno perdonati i vostri peccati nella misura in cui voi stessi sarete
indulgenti verso gli altri. Le tentazioni poi diminuiranno, proprio perché,
rafforzati nella fede, potrete combatterle più facilmente ed esser liberati
così da ogni male, perché sarete divenuti puri – ‘al puro tutto è puro’,
e dove, anche se forse all’inizio avrete vacillato o mancato, adesso,
rafforzati attraverso la fiducia in Me, potete passate davanti ai pericoli che,
già da qualche tempo, per voi hanno perduto il pungiglione della seduzione!
40.
Invocate così la Mia preghiera che Io ho dato duemila anni fa ai Miei
figli e discepoli locali, e ora la ridò a voi, attuali Miei prescelti!
41.
Riconoscete quanto di sublime e di bello vi sia in queste parole, e con
ciò comprenderete anche che, quando un Dio v’insegna a pregare, Egli vi mette
in bocca parole dalle quali traspaiono una profondità illimitata di verità e
un’infinita beatitudine per chi, come Io dissi un giorno, Mi adora in spirito e
verità, poiché in questa preghiera c’è dapprincipio del sommo spirituale,
legato poi con verità mondana, dove voi inizialmente di certo, consci della
vostra origine divina, implorate il Padre in Cielo, ma nel seguito non
dimenticate le debolezze e i difetti della natura umana; e mentre nelle prime
parole piene di adorazione vi inchinate davanti al grande Creatore quale Padre
vostro, più avanti Lo supplicate per il Suo aiuto riconoscendo le vostre
debolezze, affinché Egli non vi faccia dimenticare, nel fango delle passioni
sensuali, la vostra provenienza spirituale!
42.
Così dovete invocare il ‘Padre nostro’, e il Padre vostro farà
sentire, a voi come figli, il Suo Amore paterno in pienissima misura, se anche
voi, come Lui, vorrete esercitare in concreto, invece di castigo, vendetta e ira,
solo amore e perdono nel cammino della vostra vita; allora è vostro il Padre
che voi, in questa preghiera, con cuore così toccato, avete ricordato nella Sua
Grazia, nella Sua Potenza e nel Suo Amore che mai appassisce, volendo
riconoscere accanto alla Sua grande
Onnipotenza, pentiti, la vostra impotenza! Amen!
۞
La Parola
14 novembre 1873
1.
Semplice è il titolo, e tuttavia così importante e
pieno di profondità, tanto che voi ve ne stupirete; poiché attraverso la parola
un giorno si formò tutta la Creazione e ancora oggi ogni parola è un motivo di
formazione o creazione. Come questo è da intendersi, ve lo illuminerà ciò che
segue più da vicino.
2.
Innanzi tutto
dobbiamo chiarire che cos’è la parola, per afferrare il suo significato
nella massima profondità; poiché senza una base sicura, senza la chiara
consapevolezza di ciò che si vuole veramente spiegare, non può germogliare
nessun risultato ragionevole dal concetto in esame.
3.
La ‘parola’ è
quindi, per dirvelo in breve, nient’altro
che un pensiero personificato che, maturato a concetto, si manifesta solo come
parola, e proprio per questo è un atto creativo; così come porta in sé
anche la trinità, il che è dimostrabile in tutte le creazioni, vale a dire spirito, anima e corpo,
analogamente con: pensiero, concetto e parola.
4.
Così come in
ogni cosa creata dimora un’anima, ben inteso non sempre conscia di sé, la quale
guidata dal Mio Spirito forma la materia, la conserva e la trasforma, tale e
quale una parola è un concetto personificato, creato mediante il pensiero.
5.
Nella
Creazione fu dapprima lo spirito, in pratica il Mio Spirito che assegnò ad ogni
cosa la sua esistenza interiore, il suo tempo e la sua trasformazione.
6.
Questo
adoperarsi è la sua anima che plasma il materiale secondo leggi primordiali,
mantiene e, di nuovo distruggendo, lo perfeziona ulteriormente, spiritualizza o
lo guida nuovamente a Me, allo Spirito primordiale!
7.
Così il
pensiero è il principio stimolatore che si forma in concetto; e questo concetto
consegue forma, contenuto e significato solo attraverso la parola, il segno
visibile di una creazione invisibile.
8.
E così come
il Mio pensiero-Dio, esternandosi quale idea-Creazione o concetto, solo nel
mondo visibile ottiene un involucro, anche se ancora in forma sottile, solo
così, attraverso quest’ultimo atto, ogni cosa creata, pensata e immaginata è
messa come un tutto nel tutto, e nondimeno esiste per sé separata.
9.
Da questa
spiegazione, applicata alla ‘Parola’, ne consegue la sua importanza, perché
anche la parola, di per sé libera, è una cosa separata, e tuttavia collegata
con l’intero mondo dello spirito che, certamente per sé, secondo l’espressione
di un pensiero o concetto in quanto a profondità o sapienza, è qualcosa di
differente, singolare, e ciò nonostante un insieme concatenato con tutto
l’esistente.
10.
Come nella
Creazione una cosa influisce sull’altra e la condiziona, così che nessun essere
creato o cosa prodotta materialmente può sottrarsi a questa sfera, altrettanto
poco ‘una parola’ si trova senza alcun successo, senza effetto su altre nel
mondo dello spirito, poiché proprio la parola, un prodotto spirituale auto
creante, stimolante, fondamentale in tutte le condizioni della Creazione,
proveniente dal pensiero, concetto, e attraverso l’uso del mondo materiale
visibile, è un segno fisicamente visibile di una vita spirituale.
11.
Con la
Parola, come vi riferisce la storia della Creazione di Mosè, Io creai il mondo!
12.
Con la Parola
‘Sia fatto!’ Io misi fuori tutte le singole parti spirituali del Mio Io,
assegnai i loro giusti periodi di sviluppo, il loro processo d’inizio, di
esistenza e di cambiamento, per ritornare, dopo una conveniente prova, di nuovo
purificate e perfezionate a Me e nella Mia vicinanza, per iniziare lì, su
gradini superiori, per mezzo di potenze spirituali, una nuova vita di
avanzamento e di perfezionamento che, in un continuo crescendo, non avrà mai
fine, perché Io, il Creatore della stessa, sono altrettanto infinito!
13.
E poiché Io
sono veramente infinito e devo anche esserLo come
Creatore, allora è naturale che tutto il Creato non potesse essere formato
difettoso o mancante, perché il difetto sarebbe stato pure infinito, come il principio
secondo il quale fu creato.
14.
Quindi
nessuna cosa da Me creata permette un vero miglioramento o nobilitazione, ma
ben un processo di perfeziona-mento, migliorandosi un po’ alla volta per
avanzare su gradini superiori, che però già nel primo embrione era
preventivamente stabilito e ben concepito.
15.
Queste
caratteristiche della Mia Creazione espresse in generale come nel singolo, nel
materiale, si ripetono altrettanto nello spirituale e nella vita animica; poiché il pensiero, il concetto e la parola da ciò
derivante, hanno lo stesso collegamento spirituale, il medesimo infallibile
principio che ha in generale la Mia Creazione, con la sola differenza che un
pensiero animico sbagliato, deve produrre un concetto
e una parola sbagliata, così come il Mio pensiero, concetto e parola, deve
produrre eternamente solo del bene. Quindi il cattivo, errato pensiero, dovrà
conseguentemente produrre, mediante ciò che si forma di errato nella parola e
nel suo effetto verso l’esterno e verso altri derivanti effetti, secondo la sua
origine, altrettanto un risultato cattivo e sbagliato.
16.
Voi vedete
quindi da tutto quanto è stato detto, che anche le parole provenienti dalla
bocca degli uomini o degli spiriti sono tali e quali infallibili come le Mie,
solo con un altro valore, perché negli esseri creati la perfezione della vita
dell’anima, o dello spirito, non può essere portata in paragone con il Mio Io;
poiché Io, come Dio, come l’Amore stesso, posso pensare, agire e parlare solo
secondo questi principi, mentre spiriti subordinati e liberi, quali sono i
creati, possono pensare, parlare e agire con o senza volontà in senso
contrario, ma nel loro stesso comportamento si trova già fondata la conseguenza
naturale di tale procedimento, da cui proviene la frase: “Ognuno che pecca
contro le Mie leggi, dovrà attribuire a se stesso le conseguenze, perché la
trasgressione alle Mie leggi si punisce sempre da sé!”.
17.
Tutto questo
doveva precedere per rendervi attenti su quanto è importante, su quanto è
essenziale riflettere prima di pronunciare una parola, su cosa volete veramente
dire con questa, poiché la parola è nel vostro potere, ma il suo effetto
e la sua portata sono di molto, lontani, oltre la vostra sfera, poiché
ogni parola pronunciata non vi appartiene più, appartiene all’intero mondo
degli spiriti e delle anime, appartiene all’infinità, dove, agendo sempre
continuamente, essa procura, secondo la sua origine, del bene o del male!
18.
Qui è il
luogo dove devo anche farvi notare come, e dove sia la Mia influenza sul vostro
fare e operare, senza per questo pregiudicare il vostro stesso libero arbitrio.
19.
In pratica Io
vi lascio pensare e parlare, ma l’effetto del pensiero personificato, l’effetto
della vostra parola su altri, lo conservo per Me stesso; qui infatti, Io
concateno i collegamenti tra anime e spiriti, cosicché anche il male progettato
dovrà servire all’utile, anche se spesso in modo indiretto, come voi dite nella
massima: “Con l’esperienza si diventa saggi!”.
20.
Io non tolgo
alla parola il suo effetto buono o cattivo, Io dispongo solo le condizioni così
che all’uomo non mancheranno ammonimenti, o di afferrare la parola del bene con
tutto l’ardore dell’amore e di realizzarlo, oppure di scorgere il male in tempo
debito e poi agire, affinché non sia persa la propria individualità!
21.
Per questo la
vostra massima non è errata, quando dite: “L’uomo vede, e Dio provvede”.
Sì, è così! Voi potete pensare e anche dire, come espressione del pensiero, ciò
che volete, ma il raggiungimento dell’effetto del discorso rientra nella Mia
sfera, perché è una richiesta al Mio mondo dello spirito che voi con la
‘parola’ vorreste influenzare, e qui anch’Io ho ‘da dire la Mia’.
22.
Così come vi
ho già dato nel ‘Mondo dei pensieri’ la grande portata e la propria operosa
vita dei prodotti dello spirito come pensieri, tale e quale vi do qui la grande
portata e importanza di una parola, prescindendo ancora dalla vera analisi
della profondità di ogni parola stessa, o del concetto o del pensiero che essa
contiene e tangibilmente esprime.
23.
Perciò,
preoccupatevi sempre di due cose principali: primo, di riflettere
bene sulle vostre parole, riguardo al danno o all’utilità che potreste
cagionare con queste, e secondo, di badare bene al contenuto o al
significato di una parola; le ‘parole’, infatti, sono portatrici di potenze
spirituali che spesso, sotto poco, nascondono molto.
24.
Con la parola
attraverso di Me venne alla vita una Creazione piena di grandezza e bellezza, e
con una parola voi potete, pronunciandola al tempo giusto e nel luogo giusto,
diffondere luce e causare del bene, dove i più grandi angeli fino nella Mia
vicinanza sentono ancora una conseguenza di questa semplice espressione di
un’anima che Mi ama.
25.
Parole
d’amore diffondono ovunque amore, gioia e beatitudine; parole di tristezza, di
odio o d’invidia, l’opposto. Esse devono operare così, perché già con
l’espressione vi sta in loro il germe. Perciò applicatevi di prestare ascolto
dapprima alle Mie parole, di esprimere solo parole che contengono del divino e
devono causare solo del bene, così otterrete in voi e intorno a voi pace e
tranquillità!
26.
Vi devo
nuovamente citare una massima, perché tali massime, per la maggior parte, sono
maturate su un fondamento puro e non mancano mai il loro effetto, e questa
massima dice: “Una buona parola trova un buon posto”. Sì, una buona parola
non mancherà mai, anche se non del tutto desiderato, di produrre certamente un
effetto simile anche presso un acerrimo nemico. È la potenza del contenuto che,
o vince, o disarma l’avversario!
27.
Guardate ai
Miei anni d’insegnamento, quanto erano pesate, quanto erano scelte le Mie
parole, poiché Io ho parlato, discusso e predicato, non soltanto per questi tre
anni del Mio magistero terreno, bensì per l’eternità.
28.
E se queste
parole ancora adesso non sono state completamente approfondite e afferrate in
tutto il loro significato, è perché nelle stesse sta proprio il germoglio del
divino, e nessuna potenza può distruggere questo nocciolo interiore, oppure
sostituirlo con qualcos’altro!
29.
Le Mie
parole erano, sono e rimangono portatrici di Luce, portatrici d’Amore, Amore che è disceso dal Cielo per ricondurre voi,
minuscoli abitanti della Terra, e un immenso mondo degli spiriti, nuovamente su
nel Cielo.
30.
Così la
parola, questo piccolo seme spirituale, dovrà sempre racchiudere del bene,
affinché, caduta sul buon terreno, porti fuori nuovamente del bene.
31.
La parola
è il granellino di senape che, messo nel buon terreno, crescerà in albero della
fede, sotto la cui ombra gli angeli e
gli spiriti, così come tutte le anime, si dovranno rallegrare della benedizione
celeste.
32.
Afferrate
così il concetto di ciò che è una parola, quale profondità e quale portata vi
dimorano, e misurerete anche le vostre stesse parole, saprete giudicarle e, in
aggiunta, procederete anche cautamente nell’esprimerle, avendone compreso e
afferrato in tutto il significato il loro infinito e permanente effetto.
33.
Allora
comprenderete anche meglio come Io abbia potuto creare un mondo intero con una
parola, se riuscirete a immaginare chiaramente quale infinito possa essere
nascosto in una di queste.
34.
Scopo di
questa Mia parola era di dimostrarvi, di spiegarvi tutto questo e rendervi
attenti su tanti abusi che voi fate con il dono del linguaggio, affinché
possiate ancora riconoscere quanto piccoli siano gli inizi di molti grandi
infiniti, dove vi stupireste davanti alla loro grandezza, le cui origini le
avete ignorate completamente.
35.
Leggete
allora il primo capitolo del Mio Giovanni: “In
principio era la parola, e la parola era con Dio, e Dio era la parola! In essa
c’era la vita, e la vita era la luce degli uomini! E la luce splende nelle
tenebre, e le tenebre non l’hanno compresa!”.
36.
Proprio per
questa ragione ogni Mia parola dovrà adesso nuovamente illuminare un po’ alla
volta questa tenebra, oppure gli animi tenebrosi degli uomini, affinché alla fine
‘la tenebra’ comprenda la parola che fin dall’inizio era ‘la Parola’ presso
Dio; e attraverso Dio o attraverso di Me vi ha portato Luce e Vita, sebbene non
fosse afferrata dalla maggior parte, e anche oggi giorno è ancora respinta con
scherno e disprezzo!
37.
In principio
era la Parola, e la parola rimarrà anche eternamente ‘la
Parola’.
38.
La Parola era
Dio! In pratica, fu la Parola che creò materialmente e spiritualmente, per
Amore, un mondo pieno di grandi creazioni, affinché le creature potessero
riconoscere che l’Amore non può star da solo, ma deve aver qualcuno cui
dimostrare il Suo Amore, e dallo stesso, a causa del Suo Amore, essere
nuovamente amato e onorato!
39.
La Parola dell’Amore creò mondi pieni di splendore,
pieni di meraviglie; la Parola dell’Amore non poteva creare altro che spiriti
amanti; la Parola dell’Amore risvegliava
amore, perché essa stessa era Amore.
E così, possa anche presso di voi, ogni parola, risvegliare amore, perché
l’Amore è il legame (onni-) potente che conduce cuori
ai cuori, e solo nell’amato oggetto, con il suo contraccambio, il proprio amore
ne gode completamente.
40.
Così Io creai
la parola e il mondo, così voi create il vostro mondo spirituale intorno a voi.
L’amore è vita, è la luce degli uomini; la luce riscalda, illumina. E così
possano le vostre parole essere sempre e solo parole d’amore; possano riscaldare,
illuminare e diffondere intorno a voi, vita-amore, affinché l’effetto della
parola d’amore giunga fin nell’infinità, altrettanto come un giorno la Mia
prima Parola creativa, spargendo sempre Amore, sempre delizia, unendo spiriti,
anime e corpi attraverso questo dolce vincolo, affinché la trinità della
Creazione, la trinità della Parola porti anche triplice effetto, effetto che
spiritualizzi la materia, nobiliti l’animico e liberi
lo Spirito divino, per ritornare con tutto riunito, là, da dove un giorno è
stato mandato fuori mediante ‘la Parola’.
41.
Così possa
‘la Parola’, quale portatrice di Luce e di Vita, ovunque diffondendo
beatitudini e gioie, essere accolta da voi in voi e comunicata agli altri.
42.
Per afferrare
questo nel suo intero contenuto, vi deve servire il breve senso di tale lungo
discorso: “Riflettete la parola prima che sia espressa, perché le sue
conseguenze sono per voi incalcolabili!”.
43.
Così sfuggite
certe ore amare, in cui forse vi pentireste dei discorsi precipitosi,
condannandovi poi davanti al tribunale della vostra stessa coscienza.
44.
Per
risparmiarvi questo, non temo nessuna fatica per farvi comprendere in così
differenti modi che tutto il visibile è solo cosa secondaria, lo spirituale
soltanto è l’unico portatore, conservatore e giudice di tutto l’esistente!
45.
Così potete
comprendere ancora meglio che, tanto nella semplice parola quanto nella più
seria, si trovi sempre più significato di quanto voi spesso supponete, e come
le conseguenze e l’importanza della parola che dura in eterno, vi possono anche
ricordare la vostra responsabilità, affinché non usiate un bene così prezioso,
come la parola e il linguaggio, per cose inutili, come anche dovrete
valorizzare il tempo impiegato per questo solo in modo che nessun minuto sia un
minuto perduto!
46.
Voi siete
figli di un’eternità e di un eterno Dio senza fine, comportatevi di
conseguenza, affinché in ogni parola possa splendere il vostro inizio e il
vostro futuro; allora la parola nella vostra bocca, quale portatrice di luce e
di vita, diffonderà anche solo luce e vita, e troverà nei benevoli orecchi e
cuori devoti il suo eco, come si conviene ad una ‘Parola dell’Amore’.
47.
In principio
era la Parola, e la Parola ero Io! Così anche per voi la parola deve
qualificare il vostro io, non deve uscire nessuna falsa, nessuna cattiva parola
dalle vostre labbra che non sia testimone che voi siete figli di quel Creatore
che un giorno chiamò dal caos una Creazione, dove anche il più piccolo atomo fu
testimone del Suo Amore e della Sua Bontà.
48.
Così deve
essere il vostro comportamento nel mondo degli spiriti, quando un giorno
dovrete giustificarvi di cosa, dove e come avete parlato, affinché non una parola vi faccia salire
il rossore in viso, e potrete dimostrare che voi, sempre memori della Mia
Parola, avete usato le vostre, ben scelte, per il meglio degli uomini! Amen!
۞
9 agosto 1872
1.
Già parecchi di voi e anche molti altri si sono rotti
la testa sul perché esistano tanti differenti animali, la cui utilità voi, come
uomini, non riuscite a comprendere, e che oltretutto, secondo il vostro
principio estetico, non hanno neppure una forma piacevole all’occhio e anzi,
secondo il vostro dire, taluni sono anche brutti, dovendosi aspettare da Me,
quale Creatore, che tutto ciò che Io creo debba essere degno di Me, e pertanto,
significherebbe che io avrei dovuto creare tutto, rivestito con le forme più
belle.
2.
Così
giudicate voi, così giudicano molti uomini e naturalisti, i quali vorrebbero
trovare ovunque, le cose come loro se le immaginano, e non come Io le ho volute
secondo la Mia Sapienza.
3.
Ebbene,
secondo quanto dice il vostro proverbio: “Ogni uccello canta come gli è
cresciuto il becco”, si deve perdonare a questi eruditi signori, e così a
qualche almanaccone e critico quando, nella sua
cecità, parla di cose che non comprende e mai comprenderà.
4.
Per darvi
comunque una dimostrazione di quanto Io sia indulgente, e quanto Lo sia sempre
stato con i Miei figli minorenni, perdono loro anche questi giudizi ridicoli e
maldestri, e inoltre voglio che, almeno tra un piccolo numero dei Miei seguaci,
domini un’opinione migliore al riguardo, quindi anche qui voglio ancora – come
già in altre occasioni – farvi dare uno sguardo dietro il velo di Iside, e
dimostrare ai Miei seguaci e adoratori che non tutto ciò che ai loro occhi nel
mondo si presenta così, è fatto in modo tanto maldestro, e che ‘il vecchio Dio’
sapeva già da molto tempo prima quello che faceva, perfino prima che mettesse
in atto soltanto l’idea se un cuore umano dovesse battere o meno! Or dunque,
alla faccenda!
5.
Voi vedete
tanti animali il cui motivo esistenziale non lo potete comprendere, dovendo, nonostante
ciò, ancora supporre – per quale motivo Io li abbia creati, poiché certo vi
deve essere alla base un ‘perché’.
6.
Vedete, se
voi comprendeste veramente la vostra aritmetica come si usa nella Mia casa,
anziché avere solo un piccolo e lieve presentimento del profondo senso della
vostra matematica, allora comprendereste più facilmente tante cose.
7.
È vero, la
matematica o l’arte del calcolo v’insegna a dedurre il noto dall’ignoto; essa
v’insegna a pensare regolarmente e a dedurre regolarmente, da uno all’altro. Ma
ugualmente, tra questo pensare e dedurre, esiste sempre di nuovo il divario tra
un essere creato, limitato, umano, e un Dio che, anche se vede la stessa
conclusione da voi scoperta nella matematica, nondimeno voi calcolate, deducete
e pensate ancora in tutt’altro modo, come figli ancora deboli e minorenni di un
potente Dio e Signore.
8.
Da questo
segue dunque che, se applicate la vostra scala del pensare e dedurre alle Mie
parole, sorgono sempre delle lacune, dove il pensare umano non basta, perché vi
sta frammezzo un pensiero divino.
9.
Voi, per
esempio, conoscete una quantità d’insetti il cui utilizzo non comprendete, la
cui piaga però la sentite giornalmente se non ve ne proteggeste con tutti i
mezzi; voi conoscete una quantità di altri animali che vivono solo per
consumare altri esseri che si trovano sotto di loro, i quali vivono solo a
causa della preda.
10.
Voi conoscete
una quantità di altri animali noti ai vostri occhi solo attraverso il
microscopio, e provvisti di una potenza riproduttiva, di una durata di vita,
davanti alla quale gli animali più elevati e perfino l’uomo stesso deve
ampiamente indietreggiare.
11.
Quindi nel
mondo animale voi vedete una quantità di contraddizioni che non potete
spiegare, eppure, se osservaste con attenzione solo uno di questi, allora
constatereste che è stato creato con un organismo tanto meraviglioso, ed è
conservato con una così grande accuratezza, affinché la sua specie non
scompaia, da farne scaturire la naturale conclusione che, osservando la
struttura di un tale animale, la sua vita e la sua immensa riproduzione, ci
deve essere un grande motivo se ho provvisto un tale minuscolo animaletto con
qualità che Io stesso ho rifiutato a voi uomini intelligenti, figli Miei!
12.
Allora state
qui tra dubbi, senza sapere che cosa pensare della cosa creata, che cosa del
Creatore.
13.
Vedete, per
illuminarvi quest’anomalia (eccezione alla regola) un po’ più da vicino, allora
vi devo condurre su un campo del tutto diverso del materiale; poiché dobbiamo
iniziare con lo spirituale, al quale la materia serve solo come rivestimento!
14.
Solo con
occhi spirituali si può scorgere ciò che rimane nascosto in eterno all’occhio
materiale, e anche a quello dell’intelletto.
15.
L’idea di un
Dio, com’Essenza spirituale, ha per conseguenza che già dal principio le Sue
Creazioni devono essere prodotti spirituali!
16.
Se però un
Dio vuol creare un mondo o un’espressione visibile della Sua divinità, allora
deve anche stabilire una certa serie di gradini nelle cose create, la cui serie
di gradini corrisponde al legittimo pensiero e deve esistere come base
fondamentale dell’esistenza e della conservazione del mondo creato; poiché solo
così è possibile poi una vita, un tendere e uno spingere in avanti del più
basso verso il più alto che, nella parola o concetto del ‘sorgere’, ‘esistere’
e ‘perfezionare’, trova il suo giusto scopo.
17.
Tutto il
creato ha quindi, più o meno, un principio spirituale come base fondamentale;
in ogni essenza si trova qualcosa del Mio divino!
18.
Dunque, come
questo divino può e deve estendersi a successivi gradini, così gli è stabilito
anche un corpo analogo, una predisposizione interiore analoga e un’analoga
durata di vita.
19.
In natura non esistono salti, bensì costanti e leggeri
passaggi da un animale all’altro! Sono
questi passaggi che poi resero necessarie più d’una Creazione che, come membri
intermedi, resero possibili proprio queste preparazioni di passaggio da un
gradino all’altro, e queste classi intermedie, prese nel senso spirituale, sono
proprio quegli animali che vi danno tanto fastidio, perché non sapete per quale
motivo essi veramente esistono.
20.
Nelle vostre
deduzioni dimenticate del tutto che, per un avanzamento nel senso spirituale,
così come deve pensare il Creatore di un universo, sono necessari altri gradi
di logica, completamente diversi dai vostri.
21.
In molti di
questi animali però, è stato qualcos’altro il motivo della loro forma e della
loro vita; vale a dire non solo per servire come membri intermedi e creature di
passaggio, bensì anche di essere ancora un’altra interazione all’impulso del
progresso spirituale di esseri a loro ampiamente superiori.
22.
Vedete, le
cimici, pidocchi e pulci e tutti gli altri insetti che vi tormentano
particolarmente, sono per voi degli stimolatori spirituali, così che curiate il
vostro corpo e il vostro alloggio, affinché il primo meritatamente allo spirito
intelligente, e il secondo, con l’attenzione sul principio della pulizia,
favorisca anche la vostra salute, per non andare su e giù come maiali nella
sozzura e nel sudiciume.
23.
Questi
animali e ancora altri seccatori dell’uomo, nel corso della loro vita hanno
missioni superiori assai più di quanto voi crediate; in essi si realizza il
gradino di mediazione da una piccola intelligenza a una gradualmente poco più
elevata, rivestita di un corpo, il ché per voi non è veramente comprensibile
che, con una riproduzione in forza e resistenza superando ampiamente le vostre,
essi potrebbero ben mostrarvi (se consideraste con gli occhi dello spirito i
gradini spirituali), quanto ci vuole per rendere ricettiva una scintilla divina
inferiore, anche solo per una milionesima parte d’intelligenza superiore.
24.
A migliaia e
migliaia di animali inferiori non è per nulla possibile svilupparsi più in
alto, e devono intraprendere il percorso graduale di avanzamento solo perché,
quale nutrimento per animali superiori, a migliaia soltanto essi diventano
capaci di formare insieme un singolo animale posto più in alto.
25.
I più piccoli
infusori e monadi, come voi li chiamate, nonché i vermi dei coralli e altri
crostacei, esistono solo per aiutare a costruire la vostra crosta terrestre con
i loro corpi, e a fornire con questo la solidità dell’involucro della Terra,
come pure le necessarie quantità di minerali e pietre che essi, dalla fluida
acqua del mare, trasformano in più solido il loro stesso corpo, e attraverso di
questo in consolidate montagne o rocce.
26.
Se ora spesso
milioni di tali animali possono vivere in una goccia d’acqua soltanto, allora
comprenderete certo voi stessi che lì la forza produttiva dovrà essere
straordinaria per produrre, nel tempo da Me stabilito, una crosta terrestre con
le sue montagne, la quale porta tutto su di sé con facilità e può resistere
alla forza di espansione degli elementi trasformati in vapore all’interno della
stessa.
27.
Vedete,
presso di voi il soldato deve provvedere al suo vestiario, al suo
sostentamento, anzi a tutto ciò che gli è necessario con la paga a lui
assegnata[26]. Non esiste nessuna strada carrozzabile nel vostro
paese i cui frequentatori non debbano pagare queste strade e la loro
manutenzione, mediante pedaggi imposti. L’intero complesso dello Stato del
vostro impero, vive ed esiste solo perché tutti quelli che vivono nei suoi
confini devono pagare le necessità di tutto lo Stato con i suoi funzionari e
re, in modo che tale Stato, che di per se stesso non ha soldi, sia solo
l’amministratore del denaro ad esso affidato.
28.
Come voi fate
in uno Stato, così faccio Io nei mondi! Ogni mondo si deve costruire, deve
mantenersi e perfezionarsi da sé, per poi, al passaggio in altre condizioni,
deve aver preparato in sé le necessarie forme!
29.
Gli animali
più piccoli appena percettibili con i vostri occhi nudi, formano la vostra
crosta terrestre, contribuiscono alla vita di milioni di altri animali e
aiutano ad abbellire e a solidificare la superficie della Terra; gli animali di
poco superiori, nei quali la Mia divina scintilla già formata quasi come senso,
può appropriarsi già di più cose, devono essere i portatori e i sostenitori di
animali che stanno ancora più in alto, e così gradualmente avanti fino
all’uomo. Dove ci sono grandi forze produttive, ci sono nelle vicinanze anche
consumatori di queste forze, i quali assegnano a questa riproduzione i giusti
limiti, affinché non si oltrepassi la giusta misura!
30.
Così esiste
l’armonia del tutto. Dallo spirito vincolato in una dura pietra fino all’uomo
libero, passa un sottile vincolo di assimilazione, per cui uno esiste
attraverso l’altro, uno si perfeziona attraverso l’altro e così, attraverso
l’uomo, può ritornare di nuovo nel regno dello spirito dal quale è proceduto.
31.
Spiegarvi il
motivo e il perché esistono gli animali, dai più piccoli infusori fino
all’elefante, non basterebbero degli anni; perfino per rappresentare
chiaramente solo una classe di molluschi più bassi, il perché siano formati
così, il perché queste piccole particelle di intelligenza della vita vegetale
siano in questa forma, in questo elemento, sia esso acqua, terra o aria, e
perché siano necessari tali cambiamenti affinché un tale animale, all’apparenza
trascurato, debba essere formato così e non diversamente, per corrispondere al
proprio scopo.
32.
Voi dovreste
quindi dapprima riconoscere queste disposizioni e i suoi ‘perché’, prima di
venire alla domanda del perché c’è ora tutto il regno animale, quale sia lo
scopo e su quale scala.
33.
Dov’è la
vostra scienza che potrebbe spiegare questo? –
34.
Guardate solo
in un corpo vivente un piccolo fascio nervoso. – Che cos’è? È esso il
conduttore, è esso il propagatore della vita organica e animale? Esso vive,
oppure propaga solamente la vita?
35.
Tutte queste
domande dovrebbero essere discusse prima, se volete comprendere tutto il regno
animale. E dove sono i libri che basterebbero per darvi il filo attraverso
questo labirinto dei ‘perché?’.
36.
Qui l’uomo
sta come cosa finita al confine della sua conoscenza, al confine della sua
facoltà di comprensione; qui comincia il Dio, il Creatore, che all’uomo può
dire solamente: “Figlio minorenne, come vuoi tu, con il tuo limitato
intendere, comprendere ciò che un Dio, un Essere infinito, ha creato? Una fibra
nervosa è, e rimane per te un mistero! Come vuoi tu solo criticare e giudicare
un essere creato, il quale consiste di milioni di parti che, sotto differenti
forme, ne esprime soltanto una, vale a dire il gradino di una particella dello
spirito, un minimo del grande Creatore che ritenne necessari proprio tutti
questi preparativi per non interrompere per sempre, anche a una piccola
scintilla, la capacità di avanzamento? Dov’è la tua, dov’è la Mia sapienza? Una
cosa sola ti permetto: che tu, esplorando con occhio spiritualmente risvegliato
la Mia Creazione, possa imparare a presentire e ad amare Lui, il grande
Creatore, come il Padre tuo spirituale! Ma comprenderLo,
questo sta oltre i confini di tutto il regno dello spirito stesso; solo Io,
infatti, sono perfettamente infinito, mai creato, e voi, per quanto vicini a
Me, siete, quali esseri creati, eternamente finiti e imperfetti!”.
37.
Comprendete
questo, figli Miei! Afferratelo, e allora potrete anche facilmente comprendere
che, come con il lento procedere di una particella dello spirito in singoli
esseri e classi, altrettanto la forma esteriore di questi animali deve essere
adeguata ai bisogni dello spirito e al bisogno del corpo ad esso dato!
38.
Come presso
voi uomini nel viso e nell’intera forma si esprime in parte il lato interiore
spirituale e si può riconoscere un po’ l’uomo nei suoi tratti, se in lui dimora
una nobile oppure una comune anima umana, così anche la forma stessa
dell’animale più basso, fin nella vicinanza dell’uomo, fino alla scimmia, è
sempre l’espressione della scintilla posta in esso, perché coi sensi e
facoltà non ancora sviluppati, anche le forme non possono eguagliare le idee
estetiche di una suprema forma di spirito umano, perché proprio questo spirito
nella sua minorità necessita ancora di altri bisogni, di altri dispositivi per
poter corrispondere al suo scopo; lo spirito stesso nella sua forma spirituale
è qui ancora un embrione del minimo grado di istruzione, e perciò può, semplice
com’è, essere solo semplice anche nel suo involucro che lo avvolge!
39.
L’unica cosa
determinante nella forma degli animali è la regione nella quale essi devono
vivere, moltiplicarsi e riprodursi; questo richiede in uno, mille piedi, in
altri addirittura nessuno; in uno un occhio, in altri molti occhi; in uno un
apparato per il tatto, in altri molti; ma la forma esteriore è ovunque
l’espressione materiale del grado sul quale si trova la scintilla spirituale
che vi è rinchiusa.
40.
E perciò
trovate spesso animali che voi, perché giudicate dall’alto in basso,
riconoscete come brutti; ma se poteste guardare spiritualmente dal basso verso
l’alto le classi e gradi che un tale spirito deve attraversare, fino a giungere
ad una coscienza maggiore di se stesso, allora trovereste la forma conveniente
per il suo isolamento come la più appropriata, la quale può corrispondere solo
così e non diversamente al suo bisogno spirituale e mondano.
41.
Voi avete
dedotto tutti i vostri concetti della forma estetica da quella umana, avete
preso la forma umana come base fondamentale, come modello di riferimento,
perché anch’Io un giorno ho formato voi a immagine Mia, ma le forme degli
animali non possono essere giudicate secondo quella umana, perché proprio negli
animali la forma interiore spirituale non è terminata, non è del tutto
chiaramente espressa e ha bisogno ancora di molte aggiunte prima di potersi
avvicinare spiritualmente e materialmente a quella umana. E perfino là, dove si
avvicina di più all’uomo, come la scimmia quale animale, manca l’unica cosa ma
la più elevata, ciò che rende l’uomo, ‘uomo’, vale a dire la liberazione dalla
danda[27] della natura (istinto) e il supremo dono spirituale
del libero arbitrio datogli da Me come chiave di volta della Creazione,
emancipato (separato) dall’istinto, come essere libero, libero anche da tutte
le catene e legami della sua natura a lui subordinata, e libero di essere
signore di se stesso e signore spirituale della Creazione!
42.
La forma di
un ragno, di un coleottero, di un altro insetto, di uccello o di animale a
quattro zampe, è data altrettanto bene secondo dei principi estetici conosciuti
a Me soltanto, che l’individuale primo principio del bello, come il suo sbocco
nella forma umana lascia immaginare, è ancora troppo celato sotto l’influsso
che doveva imporgli dimora, mezzi nutritivi e scopo della sua esistenza.
43.
La forma
spirituale celata è qui già manchevole, e tale deve essere anche il suo
involucro; ma potete essere certi di questo: vi è una catena d’idee attraverso
tutto il mondo organico che prepara lentamente una forma dall’altra, introduce
l’una nell’altra, sempre aggiungendo, sempre perfezionando, finché sarà stato
raggiunto nel corpo umano la chiave di volta di tutto lo sforzo che,
cominciando dalla pietra dura, ha sviluppato fino a lui, all’uomo, l’idea
logica o matematica di un essere supremo, di un Dio che nell’uomo voleva creare
un’immagine simile a Lui, spiritualmente (e formalmente), al quale tutti gli
altri esseri animali guardano in alto, pieni di rispetto, sebbene non
riconoscono, ma certo intuiscono in lui il loro signore, ma anche il loro amico
e la loro meta suprema!
44.
Non prendete
però l’uomo com’è diventato adesso, immaginatevi invece l’uomo come Io l’ho
creato, come dalla Mia mano uscì puro e immacolato, un’immagine di Me e un
sublime prodotto di capacità spirituali e dalla più bella forma materiale!
45.
Così la
forma dell’uomo era un giorno la vera espressione del suo spirito discendente
da Me, così dovrà anche di nuovo diventare!
46.
E quando si
sarà così nobilitato, anche il mondo animale che lo circonda, parteciperà a questa
nobilitazione; esso non rimarrà indietro; così l’uomo, sebbene nobilitato,
rimane nondimeno nelle condizioni come deve stare rispetto al mondo animale che
lo circonda, e come Io un giorno l’ho creato.
47.
Una volta
l’uomo comprendeva il mondo animale meglio di adesso, quest’ultimo un tempo
obbediva anche meglio all’uomo e non si comportava in modo ostile contro di
lui; solo che l’uomo si allontanò dalla sua forma primitiva[28], “egli divenne
diverso, mentre il mondo animale è rimasto lo stesso”, e così il mondo
animale guardò l’uomo attuale con più soggezione e più paura, come suo nemico,
perché, a molti animali, proprio l’uomo è conosciuto solo per le sue intenzioni
ostili; il rapporto soave che regnava in principio tra i due è distrutto, e al
posto dell’amico fu messo quello dell’inesorabile egoistico dominatore.
48.
Adesso l’uomo
è spesso costretto a proteggere la propria vita dall’attacco degli animali che,
in altri tempi, stavano quieti ai suoi piedi, e obbedivano solo al suo comando.
49.
Così l’uomo
ha abusato della propria libertà, facendo del pacifico mondo un covo di
assassini, dove naturalmente possono dominare solo paura e odio, ma nessun
amore, nessuna fiducia più.
50.
Voi, voi
pochi che ancora credete in Me e nella Mia dottrina, a voi invio queste righe,
affinché possiate riconoscervi una nuova prova, come Io Mi adopero, senza
toccare la vostra libertà che vi ho dato, per farvi di nuovo diventare
quell’uomo che un giorno uscì dalla Mia mano, e come questo globo terrestre
dovrà nuovamente diventare un paradiso, un Eden per i suoi abitanti!
51.
A voi queste
righe, affinché possiate leggervi l’Amore e la bontà infinita che Io ho per voi
e con voi, così che con questo non vada persa nessuna particella animica o spirituale che un giorno inviai fuori nei lontani
spazi della Mia Creazione, ma affinché dapprima essa sia rispettata come si
deve e contribuendo il più possibile al suo perfezionamento, tutte le creature
– semplici e complicate, infusori, monadi, animali e uomini – possano arrivare
un giorno, sulla lunga via del perfezionamento, di nuovo purificate e maturate
nel Regno dello Spirito, da dove Io le avevo inviate per sopportare la loro
vita di prova attraverso tutti i gradini del Mio Regno spirituale e materiale
e, unite col sublime e intelligentissimo Spirito della Creazione di mondi e
terre, possano formare nell’Uomo, un
tutto a Me compiacente!
52.
Allora cos’è
il breve senso delle molte parole? Che solo l’Amore è il fattore principale
che, sebbene in principio esso separi gli spiriti, ha certamente il solo scopo
di vederli alla fine tanto più intimamente uniti (perché perfezionati)!
53.
Nondimeno,
per apprezzare come si deve quest’unione, come spiriti provenienti da Me, essa
deve essere conquistata e meritata, poiché solo ‘al merito spetta la sua
corona!’.
54.
La
consapevolezza dell’aver conquistato, dona la beatitudine del possesso. –
55.
Perciò
cercate anche voi di conquistare ciò che Io vi ho posto davanti, affinché del
nome ‘figli Miei’ quali immagine Mia, siate anche degni e meritevoli!
56.
Per ottenere
ciò, sono tutte queste Luci di grazia che
Io vi mando di tanto in tanto affinché possiate riconoscere sempre di più che,
tanto nella più piccola monade quanto nel vostro prossimo, il medesimo Dio vi
predica sempre la stessa cosa, ciò che anche la natura ad ogni passeggiata e ad
ogni pulsazione vi esclama:
57.
“Non
dimenticate mai per cosa siete stati creati! Approfittate di ogni momento e di
ogni parola proveniente da Me per far fronte a questo scopo”, poiché presto verrà il tempo in cui il grano sarà
separato dalla pula, e ben per coloro che si sono serviti di tempo e parola,
cosicché allevati a grano come vivificante pane fruttifero per il Cielo,
possono continuare fiduciosi la via del perfezionamento, quando Io verrò come
unico Pastore a raccogliere le Mie pecorelle sotto la Mia protezione, cosa che
fra breve anche avverrà! Amen!
۞
La Vita
[la sua vera essenza]
12 agosto 1872
1.
Vedete, sotto questa parola sta nuovamente tanto di misterioso,
tanto di compreso falsamente e mal dimostrato dai vostri eruditi, naturalisti e
medici, che Io Mi sento indotto ad accendere di nuovo una luce che dovrà
splendere nell’eternità, a voi e a tutte le future generazioni!
2.
“Che cosa
è dunque la vita?”. Ebbene, se
volessi rispondere a questa domanda così come è formulata dai vostri uomini
colti, allora dovrei anch’Io esprimerMi falsamente
come loro, poiché tutti prendono l’effetto per la causa, il prodotto per il
fattore, giudicando solo secondo ciò che per loro è visibile e palpabile.
3.
Se volessi
descrivervi la vita secondo una precedente parola nel suo rapporto, in cui ho
detto: “Dove c’è luce, c’è calore, dove c’è calore, c’è vita!”[29], spiegherei di nuovo l’effetto visibile o
manifestazione della vita per il prodotto proveniente da luce e calore. Con
questa parola odierna invece non voglio dirvi né l’una né l’altra cosa, ma
voglio mostrarvi la vita da un lato
più profondo e altamente spirituale, per convincere qualche dubbioso e negatore
di Dio della sua effettiva miscredenza, affinché anche lui, convinto da
argomenti validi, non possa far altro che credere o presentire ciò che finora
ha rinnegato con così grande ostinazione.
4.
Ora passiamo
al fatto; dunque, la domanda è: “Che cos’è la vita?”
5.
Vedete, se prendo
la cosa così come si manifesta ai vostri sensi, allora ‘vita’ è ovunque si
rende manifesto un cambiamento, uno scambio, un movimento; voi dite: “Questa
pianta, quest’animale, quest’uomo vive!”. – Laddove la vita non è visibile
né percepibile ai vostri sensi, come nel regno minerale, là voi non supponete
più nessuna vita, bensì al massimo un regolare cambiamento di sostanze, secondo
cui anche la pietra, per quanto lentamente o impercettibilmente, va incontro a
un cambiamento, tuttavia, come voi credete, un cambiamento involontario, un
cambiamento condizionato dagli influssi di altri elementi agenti su di essa.
6.
Così voi
considerate la vita. I vostri botanici, con il loro zelante studio, vi
dimostrano la circolazione degli umori nelle piante; essi, fin dove giungono i
loro microscopi e altre analisi chimiche, vi dicono come e di che cosa
consistano l’albero, la foglia, il fiore e il frutto, vi spiegano le fibre, i
canali e il midollo degli alberi e delle piante, ma con ciò vi spiegano solo i
portatori e i conduttori della vita, ma non la vita stessa.
7.
I vostri
anatomisti sezionano animali viventi e morti. Nel martirio dei primi e nella
mancanza di vita di questi ultimi, certamente per vie sbagliate, quando la vita
è ormai sfuggita, cercano il suo effetto. Essi vi spiegano i nervi, la materia
bianca e la materia grigia, come fattori di sentimenti e movimenti; vi spiegano
la vita organica e la vita istintiva nell’uomo, trovano per la maggior parte
anche il punto centrale da dove ogni vita parte; vi spiegano alla fine anche il
cervello con le sue sinuosità, ramificazioni, le sue simpatizzazioni
e la sua dipendenza dall’altro sistema nervoso, come dei nervi volontari e
involontari; vi spiegano la struttura dei nervi come conduttori della volontà e
della potenza vitale, ma la vita stessa non la sanno approfondire, – perché il
nervo, come un cavo telegrafico che comunica alle membra umane la volontà
dell’anima o della insita vita, questo non lo sanno! Dicono solo: “Il nervo
è costruito e creato così da servire come conduttore”, ma il fluido che
anima questo telegrafo, la potenza vitale stessa, è a loro sconosciuta, e anche
lo rimarrà, finché cercheranno solo con l’intelletto, perché il pensiero che è
portato avanti nelle sinuosità del cervello fino alla lingua o alla penna che
scrive, questo fattore imponderabile (incorporeo) non lo potranno mai sondare,
sebbene provenga dal cervello!
8.
Il pensiero è
un prodotto dello spirito, e come e perché esso sorga, lo vede e comprende solo
l’uomo-spirito profondamente vedente.
9.
Questa vita,
che sta ancora più in alto dell’organica e animale, proprio per questa ragione
è ancora meno spiegabile; poiché, né la massa del cervello né i nervi derivanti
da ciò, potranno mai dirle chi o che cosa li rende capaci di comunicare il
mondo interiore a quello esteriore, oppure di quest’ultimo accogliere le
impressioni nell’interiore e utilizzarle per l’ulteriore edificazione dell’uomo-animico!
10.
Invano certi
materialisti si scervellano per ricondurre tutti i moti e i fenomeni nella vita
umana, come pure nell’animale o nel vegetale, alla legge chimica di
assimilazione, ma essa è, e rimane un’eterna conclusione sbagliata; poiché,
quando i vostri scienziati vi elencano tutti gli elementi di cui è fatto il
vostro corpo, oppure quello di un animale o di una pianta, quando dimostrano
che questo o quello è fatto di fosforo, calcio, ferro, sale ecc., allora Io
voglio dir loro soltanto: prendete tutti questi elementi primitivi e
mescolateli, si formerà forse da questo un’arteria, una vena, un fascio nervoso
o addirittura un cuore pulsante?
11.
Vedete,
deboli ciechi scienziati, voi potete ben scorgere che nella vita organica certi
elementi di base, nella loro mescolanza, entrano in combinazione e di nuovo
producono altre sostanze di ordine superiore, ma tutto questo laboratorio
chimico non riuscirà ad ottenere da queste sostanze nemmeno un filo d’erba,
tanto meno un essere vivente provvisto di una vita organica!
12.
Per questo ci
vuole un’altra forza che trasformi i materiali grezzi del mondo delle pietre e
del mondo minerale secondo altre leggi che quelle dell’attrazione o della
repulsione, e da ciò formi degli
organi come portatori di vita organica. Qui ci vuole un’altra legge, un’altra
vita, e proprio questa vita che per
voi e per tanti altri è un mistero, è lo scopo della Mia parola odierna.
13.
È questa vita che nella pietra spinge al suo
cambiamento, che la fa nascere, morire o dissolvere in altri elementi; è questa vita che costruisce nella pianta i suoi organi, negli animali
viventi determina la loro guida istintiva, e nell’uomo, raccogliendo ogni vita
precedente della pietra e della pianta, sviluppa proprio da ciò lo spirituale
per un altro ed eternamente duraturo mondo; è questa vita che non si
lascia trovare e classificare con analisi chimiche, né con il microscopio, né
col bisturi! Questa vita sta più in alto di quello che i
deboli ricercatori credono: poiché questa
vita non è un prodotto della materia,
bensì “un germoglio della Mia stessa eterna, mai terminante vita!”.
14.
Come volete
voi, deboli, finite creature, misurare la vita del Dio infinito? Voi vedete in
tutto ciò che vi circonda il suo effetto visibile, potete presentirlo, se
considerate solo il vostro stesso io che è e rimarrà per molti un mistero!
15.
Dappertutto
voi troverete che esiste ancora un’altra potenza che tutte le specie d’aria,
come magnetismo ed elettricità; perché tutto questo esiste solo per diffondere
la vita e per edificare l’intero mondo visibile, per conservarlo, e così
condurlo a una spirituale, più alta meta.
16.
Per tutte le
loro assurdità, i signori materialisti si pentiranno ancora di loro stessi e le
malediranno quando si avvicinerà il momento in cui si aprirà la bara, e l’opera
materiale tanto venerata, il corpo, volente o nolente, sarà posto nella stessa
e consegnato alla terra, per diventare di nuovo, ciò da cui è proceduto.
17.
Là, a quel
ponte dell’eternità, rabbrividiranno davanti al desolato panorama che hanno
voluto far credere a se stessi e ad altri come se non esistesse, e che ora
nondimeno si avvicina anche a loro!
18.
Solo che là
sarà ‘troppo tardi’, essi arriveranno in un aldilà miserabile, in un ‘nulla’,
come se l’erano immaginato; là sarà lasciato loro poi del tempo, finché avranno
maturato i loro pensieri materialisti della Creazione e potranno sopportare, a
poco a poco, una tenue luce spirituale!
19.
Questo sarà
il loro destino, un destino che non Io, ma loro stessi si sono preparati. Come
un giorno disse l’apostolo Paolo: “Come l’albero cade, così rimane a
terra!”.
20.
Increduli
muoiono, e increduli si desteranno di nuovo anche là! La vita del cervello e
dell’intelletto con i suoi apparati, dovranno consegnarla alla terra, e la vita
spirituale, che durante il loro cammino terreno essi negarono, è sprofondata
nel nulla; quale stato inconsolabile li attende là, figli Miei, voi non lo
comprendete, e non lo potete nemmeno afferrare!
21.
Ma lasciamoli
pur continuare a lavorare con la loro presunta sapienza e ritorniamo alla
nostra parola ‘vita’; perché Io non voglio descrivere la sorte degli increduli,
bensì quella dei credenti. Questa vi è messa in prospettiva, mentre la prima è
lasciata a ciascuno che se la può preparare da se stesso, in un modo o
nell’altro, come meglio gli pare.
22.
Ebbene,
vedete dunque, la vita, come Io ve
l’ho mostrata, è unicamente ‘Emanazione
della Mia eterna vita imperitura’ che intesse l’intera Creazione, penetra
nella luce fin nelle più estese lontananze, là produce il calore attraverso la
vibrazione e poi, secondo le Mie leggi irreversibili, spinge gli elementi
primitivi ad unirsi l’un con l’altro, conseguendo, grado per grado, gradini più
elevati nella vita inorganica, infine passa lentamente nella vita organica
dove, per mezzo degli organi, tutti gli elementi precedenti trasformati per
altri scopi e attraverso altri processi, dal solido al fluido, possono solo
servire alla vita nuovamente formata.
23.
Così la
precedente apparente ‘materia priva di vita’ è trasformata in un essere
vivente, negli animali in un essere animico, e
infine nell’uomo come essere spirituale.
24.
Il gradevole
inspirare dell’aria primaverile non è il prodotto di ossigeno o carbonio, come
voi lo chiamate, ma è la spirituale, nuova vita risvegliata dal sonno invernale
che s’impadronisce del primo emisfero della Terra, mentre l’altro va o corre
incontro al suo punto di riposo per alcuni mesi.
25. Non è solo un benessere materiale o influsso materiale
che le montagne manifestano al viandante quando cammina in mezzo a loro, quando
vede precipitare scroscianti ruscelli di bosco giù da pareti rocciose, o lo
guardano masse di pietra erose dal tempo e campi di neve da altezze
insormontabili; − è una boccata d’aria molto più grande, una boccata più
spirituale della vita spirituale
nell’uomo che s’insinua nel suo animo, e gli fa presentire che in alto, oltre
la muta materia della natura, spira ancora un altro spirito che gli dice
benevolmente: “Guarda, piccolo viandante! Ciò che tu vedi e senti qui nella
mia vicinanza, è la voce di Dio che ti parla, e che qui, nell’eterna opera, con
pochi mezzi diffonde tra voi soddisfazione, quiete e beatitudine per il vostro
meglio, e vorrebbe dirvi:
26. «Non perdetevi così, o voi
uomini, negli interessi materiali che hanno una rivestitura solo su questo
breve spazio di tempo della vita terrena! Badate di più alla vostra formazione
spirituale! Noi, antichi testimoni di una natura primitiva che eravamo prima
che voi metteste il piede su questo globo terrestre, vi testimoniamo sempre
della grandezza di Dio, della Sua Onnipotenza e del Suo Amore! Seguiteci! Siate
semplici e sempre uguali come la natura, e la vostra vita fisica, come quella
spirituale, non dovrà frangersi come le nostre acque, rumoreggianti e violente,
tra rocce e gole, ma andrà incontro alla sua meta lentamente, e quieta, tra
prati fioriti e boschi ombreggiati!
27.
Considerate
la vita come emanazione dello Spirito del vostro Creatore. Attraverso la Sua
potentissima Volontà siamo stati elevati anche noi, per poi un giorno, erosi
dal tempo, scendere di nuovo nelle profondità. Come dura roccia siamo qui,
affrontando vento e intemperie, finché anche i nostri elementi, la nostra vita,
diventeranno maturi per il gradino più alto, e possono passare in un’altra e
più elevata esistenza!»”.
28.
Così i monti
parlano a voi, così parla la vita spirituale in loro al vostro spirito, il
quale può leggere nelle acque cadenti, non acqua, nella cima coperta di neve di
un monte, non fredda neve, ma rispondenze spirituali che sono cibo per
l’anima e nutrimento per il suo spirito!
29.
Coltivate questa vita, e consideratela così che,
attraverso vasi e nervi, essa vi dia notizia di qualcosa di più elevato, di più
grande, anziché solo attrazione e repulsione, oppure assimilazione di elementi
chimici affini, e allora comprenderete facilmente che il vostro cervello con le
sue sinuosità deve sì esistere, per comunicarvi la vita e conservarla, ma che
tutto questo è solo un conduttore, un conservatore e un distributore di una
vita superiore che dà alla vita animale, come all’organica e inorganica,
l’impulso alla manifestazione, ma di certo non è la vita stessa!
30.
Commiserate
tutti quelli che ritengono le manifestazioni della vita vegetativa come cosa
principale e non vogliono riconoscere nessuno Spirito superiore sopra tutte le
avversità della vita! Poveri esseri umani! Essi si tormentano con la materia
che non può concedere loro nulla, né risarcire loro nulla; essi devono fare a
meno di una grande massa d’impressioni e ore beate che gode colui che,
riconoscendo una vita superiore, può consolarsi con la stessa, quando proprio
il mondano materiale lo vuole trascinare decisamente nella polvere dalla quale
egli è sorto!
31.
Sì, figli
Miei, esiste una vita superiore, una vita che giunge lontano oltre tutto il passeggero, una vita che perfino nella pietra è
infinita, poiché anch’essa cambia solo la forma e le sue condizioni chimiche,
ma non va nel nulla; e ciò che nella pietra è già infinito, perché proveniente
da Me, ciò è espresso ancora di più nel regno vegetale, in quello animale e
nella razza umana. Questo qualcosa d’imperituro, è il legame che unisce il
mondo materiale con lo spirituale, ed entrambi con Me!
32.
Quanto più è
esistente la sensazione che ciò che spinge il cuore pulsante, che spinge
l’anima al pensare, non sia sforzo meccanico quale prodotto di fattori
materiali, tanto più si eleva la coscienza in una suprema vita spirituale, vita
che va oltre questa effimera espressione di forza della vita animale e organica
e, dove finisce ogni materia, ancora va continuando.
33.
Così
intendete la vita, quest’impulso che
spinge in avanti, e scoprirete nelle più piccole monadi o bestiole-infusori una
vita ancora più elevata, che non dipende dalle parti costituenti di tali
minuscole creature, ma comprenderete che tutto, anche se gli organi di questi
animaletti non vi sono visibili, proprio come i mondi più grandi, sono
vivificati e compenetrati dalla medesima forza che spinge queste bestiole al
perfezionamento.
34.
Questa vita spirituale si esprime naturalmente
attraverso il vegetativo, attraverso l’organico, perché non è possibile in
altro modo; ma non è questa stessa, bensì sta più in alto ed è più duratura che
qualsiasi altra.
35.
La vita
organica si manifesta solo finché esistono degli organi, finché questi sono
capaci di adempiere le loro funzioni. Se gli organi non sono più attivi, allora
di certo, apparentemente, svanisce la vita in loro, ma l’impulso che li spinge
all’azione non è cessato; esso non è visibile, per l’appunto, solo a causa
dell’incapacità degli organi di accoglierlo in sé.
36.
La Mia vita
spirituale non è statica, poiché, se non può procedere in avanti, allora
conduce la materia attraverso il suo dissolvimento ancora in nuove
combinazioni, dove su gradini più elevati e in altre condizioni, comincia di
nuovo la vita, per venire così più vicino alla meta, al futuro ritorno a Me!
37.
Così la vita, quale eterna scintilla
spirituale proveniente da Me, è ciò che comunicò nel grande etere ai primi
atomi la forza di raddensarsi, di far da loro mondi e soli, di provvederli con
tutte le meraviglie della Creazione, li popolò e li ricondurrà un giorno sulla
stessa via, per costruire, dagli avanzi rimasti, di nuovo altre e più elevate
dimore spirituali per spiriti più liberi e più grandi.
38.
La vita proveniente da Me è infinita, e
altrettanto il suo effetto! Chi non comprende in questo senso la sua stessa, o
la vita del mondo a lui circostante, questi non comprende che cosa significhi
Dio, che cosa Creatore, questi non afferra il pensiero di un Padre infiammato
d’Amore, il Quale fa tutto e ha fatto tutto per essere amato, onorato e anche
riconosciuto dalle Sue creature; questi non comprende perché Io v’invio proprio
adesso, più che mai, comunicazioni su comunicazioni, luce su luce, affinché non
abbiate a camminare nell’oscurità, non lottiate con pregiudizi e falsi
concetti, ma possiate riconoscere giustamente la reale Luce della vera Vita, la
quale vi grida, veramente a ogni battito del vostro cuore, che ogni pulsazione
è una Grazia, è un’emanazione di quella Vita divina che mai avrà un inizio, né
mai avrà una fine.
39.
Prendetevi a
cuore queste parole! Là custoditele e assimilatele;
poiché là è la sede dove la vita spirituale, sostenuta dalla vita organica, si
riversa nel vostro corpo e vi può concedere salute, benedizione e pace.
40.
Allora tutte
le Mie parole colmeranno un po’ alla volta ogni lacuna, scacceranno ogni dubbio
e vi daranno sempre di più la certezza che voi, già adesso, vivete non in un
mondo materiale, ma in un mondo spirituale, dove la materia è solo il grezzo
rivestimento che cambia, mentre il vero spirituale, più elevato, manifestandosi
come vita, è in eterno permanente.
41.
Non esiste
nessuna materia astratta, ma solo dello spirituale vincolato, ed è questo che
spinge la prima alla trasformazione, si manifesta in forme, dall’inorganico
all’organico, e passa da questo alla sua vera origine, allo spirituale.
42.
Tutto ciò che
viene incontro ai vostri sensi nel mondo visibile, è quindi solo un mezzo per
lo scopo; la causa è più profonda ed è da presentire e in parte da
afferrare solo come vita spirituale, con sensi spirituali.
43.
Là si trova
il focolare di una fonte di vita che mai si esaurisce; là
c’è il grande accumulatore elettrico
che, attraverso i suoi fili del telegrafo, invia a tutti i mondi i suoi impulsi
per stimolare tutto all’avanzamento e al perfezionamento; là c’è la vita, l’elemento spirituale di base
che, eternamente come Me stesso, ha per meta solo lo spirituale, aspira solo
allo spirituale, sebbene, secondo gli organi, debba servirsi di mezzi
materiali.
44.
Questa vita
spirituale si servirà di questi mezzi materiali finché ne avrà bisogno. Una
volta che tutto sarà spiritualizzato, allora anche la sua azione diventerà più
intensa e più potente, e ciò che adesso deve accadere su una lenta via
materiale, là sarà eseguito in breve tempo e con tutta la potenza, così come
Io, con la Mia Volontà, in una volta posso far sorgere o distruggere mondi, se
lo esige il Mio grande piano e non voglio più conservare la via del lento
sviluppo.
45.
Voi non
conoscete la potenza di questa Vita dello
spirito, potete solo presentirla, e per condurvi a questo devono servire
tali parole, affinché possiate sempre tener presente che voi ‘figli di un mondo
dello spirito’ avete in voi proprio dello spirituale, e per la sua formazione
lo dovete utilizzare più del materiale, del mondano e dell’effimero che dura
solo per poco, mentre l’altro rimarrà eternamente con voi, eterne creature.
46.
Così il
vostro cammino della vita avrà uno scopo, e la vostra futura dipartita
nell’altra vita, una meta certa, vale a dire, con l’impiego del tempo sfruttare
questo capitale di vita posto in voi, così che nell’Aldilà vi potrà rendere i
giusti interessi e i giusti frutti! Amen!
۞
Vita di
spiriti e mondi
24 febbraio 1873
1.
Già in precedenza vi ho dimostrato in alcune parole,
come in ‘Mondo dei pensieri’ e in ‘la vita’, quanto sia versatile la vita
spirituale e come dovrebbe essere compresa per avere un pallido concetto del
Mio mondo e della Mia potenza.
2.
Inoltre, in
‘Parole per i miopi’[30] vi ho esortato a studiare la Mia natura in grande;
poiché un grande e onnipotente Creatore lo potete comprendere e afferrare più
facilmente nelle Sue grandi opere, mentre a un ricercatore che va in
profondità, anche nel suo girovagare nelle Mie opere poco appariscenti, Io
appaio grande e irraggiungibile anche nei piccolissimi infusori.
3.
Vi ho
premesso tutto questo, affinché possiate tener sempre aperti i vostri occhi e
orecchi spirituali, per percepire il torrente della luce spirituale e il suono
o la voce del Mio linguaggio mondano spirituale, quando vi annuncia, in e da
tutto il Creato, il grande cantico dell’eterno Amore e della Misericordia
inesauribile, cantico che vi dichiara a ogni passo e a ogni pulsazione, l’Amore
del Padre e la Grazia Sua.
4.
Nella parola
‘Il tempo’[31] vi ho comunicato che cosa sia il tempo e come lo
dovete utilizzare; e nella ‘Dignità dell’uomo’ vi ho detto che cosa dovete fare
e non fare per diventare figli Miei, rivestiti della Mia stessa immagine, e
come dovete trattare degnamente quest’immagine. Nel ‘Mondo dei pensieri’ vi ho
spiegato come tutto il materiale creato, tutto ciò che è stato fatto, abbia la sua
origine nell’idea di base e come questa sarà un giorno pesata e giudicata; e
adesso vi invio nuovamente una parola colma del sublime Spirito creativo, per
portare dinanzi ai vostri occhi chiaramente la Mia Creazione e il Mio scopo
sotto un nuovo punto di vista, affinché possiate imparare una buona volta a
vedere e a riconoscere in mezzo al trambusto e all’affaccendarsi del mondo, in
mezzo alle passioni mondano-umane, che oltre tutto il
materiale corporeo vi è lo Spirito, la Mia Volontà, il grande portatore di
tutto il Creato che lo fa sorgere, lo mantiene per qualche tempo e poi di
nuovo, attraverso il mutamento della forma, lo porta verso una meta più
elevata.
5.
Nel ‘Mondo
dei pensieri’ vi ho affermato che il pensiero, l’idea dominante, sta molto al
di sopra di tutto il materiale, anzi, che è la base fondamentale di tutto
l’esistente. E ora vi voglio dimostrare come l’attivo movimento del mondo dei
pensieri, considerato come un regno spirituale, sia anche il vero e proprio
fattore della vita che si manifesta in tutto, in tutto l’esistente e in tutto
ciò che passa, e che, proprio per comprendere e afferrare la Mia Creazione, la
quale è solo un prodotto spirituale, voi dovete pensare come spiriti, guardare
come spiriti la Mia opera creativa, e considerare come spiriti il corso
dell’intera vita spirituale-materiale se volete avere una giusta idea di Me,
della Mia Creazione, della sua durata e di voi stessi, perché altrimenti, in
mezzo alla splendente luce delle Mie meraviglie, voi sareste solo dei ciechi,
paragonabili ai sordi in mezzo al grande concerto delle armonie musicali delle
Mie sfere e dei Miei mondi.
6.
E così voglio
portarvi con Me in un volo spirituale attraverso il mondo degli spiriti
spogliati di ogni materia, affinché possiate riconoscere e comprendere chi è
Colui che ha creato il mondo a voi circostante, perché lo creò e perché ha
dotato voi, così come tutti gli esseri intellettuali viventi spiritualmente
secondo la loro capacità di comprensione, di mezzi per comprendere e afferrare
Lui, l’onnipotente Signore e Creatore, Lui, quale l’eterno Padre acceso d’Amore
solamente.
7.
Vedete, il
mondo, sia quello grande degli spiriti come quello materiale, il quale è solo
un rivestimento del primo, fu creato da Me per manifestare visibilmente ciò che
per gli esseri materiali esisteva già ed esisterà eternamente in modo
invisibile nel Regno degli spiriti, come portatore eterno primordiale di tutto
il Bello, Vero e Buono, come espressione del Mio Io e delle Mie
Caratteristiche.
8.
Questo mondo
materiale visibile che, velando solo lo
spirituale, deve servire allo stesso come guida e perfezionatore; questo
grande mondo materiale, cominciato dai soli centrali fino al più piccolo
infusore, non ha quindi altro scopo che quello di condurre a un gradino più
elevato, attraverso la materia, ciò che è posto in esso di spirituale. Solo lo spirituale rinchiuso nella materia è
però destinato a stimolare sempre per primo la materia stessa a questo processo
di perfezionamento, per far sì che alla fine essa rimanga purificata e
spiritualizzata permanentemente, e mai in eterno sarà possibile distruggerla,
affinché dia testimonianza di Colui che l’ha creata, Lui, un Dio eterno che
poteva creare solo cose eterne, e mai cose temporali!
9.
Ebbene
vedete, figli Miei! Elevatevi sopra la materia e osservate tutto il Creato come
un prodotto spirituale, allora al vostro occhio spirituale diventerà chiaro che
cosa sia la vita spirituale e che
cosa la vita materiale, poiché la
vita dello spirito è l’eterno impulso dello spirituale vincolato nella materia,
e la vita materiale è ciò che, attraverso quest’impulso, nel visibile mondo
materiale mostra i mutamenti, come il sorgere, l’esistere e il morire.
10.
Ora, l’intera
infinità è piena di esseri spirituali, proprio perché l’infinità costituisce il
Mio Io, come il vostro corpo rappresenta altrettanto visibilmente l’io della
vostra anima.
11.
Tutto questo spirituale, nell’infinità, ha il suo
opportuno avanzamento. Tutto ha il suo scopo, il suo perché, dove si deve
legare e dove si deve sciogliere; il quando restar legato nella materia, e il
quando, nuovamente libero da questa, esistere solo come spirituale stesso!
12.
Così sorsero
i mondi attuali, così verranno fuori sempre nuovi mondi dai passati disciolti,
e così ha il suo fondamento l’infinità come concetto, per essere comprensibile
anche agli esseri finiti.
13.
Come l’ultima
particella spirituale vincolata nella dura roccia, manifestando la sua vita
attraverso la materia, spinge la pietra sempre al cambiamento e alla
dissoluzione, per diventare qualcosa d’altro su un gradino più elevato, così
l’intero sistema mondiale, così l’intero mondo galattico e, alla fine, l’intero
mondo visibile stesso. Quest’impulso spirituale-materiale, chiamato ‘vita’
perché si manifesta come motore, come azione, è quello che, dappertutto uguale,
secondo lo stesso principio spinge in avanti sia l’ultimo verme, sia il più
grande corpo solare o spirito angelico rivestito ancora in involucro materiale,
a gradini superiori, a sublimi beatitudini e sommi godimenti!
14.
Così come il
vostro stesso corpo doveva servire solo per spiritualizzare l’anima,
lasciandosi usare mediante un giusto modo di vivere e come giusto strumento,
per azioni degne dell’uomo, ad eseguire e accelerare per mezzo di ciò questo
processo di spiritualizzazione dell’anima dimorante in voi, altrettanto lo fa
il più grande sole centrale e l’intero grande Uomo Cosmico[32] con il suo compito in spazi di tempo non calcolabili,
affinché lo spirituale sempre più
sprigionato, possa essere guidato verso gradini più elevati, corrispondenti al
suo scopo!
15.
Così come vi
ho svelato nella parola ‘Il mondo dei pensieri’ che l’intera sfera spirituale è
veramente la portatrice di tutto il visibile, altrettanto voglio qui farvi
comprendere e afferrare l’idea della vita spirituale che spinge la materia a
spiritualizzarsi, attraverso cui essa compare visibile davanti ai vostri occhi
come vita materiale.
16.
Questa
pressione e movimento, continuano inarrestabili, come il flusso del tempo, come
la vita del mondo dei pensieri; sorgere, esistere temporaneamente e, di nuovo
passare, queste sono le prove visibili del mondo dello Spirito che mai riposa.
Esso spinge eternamente in avanti – e verso l’alto! Cominciando dal più piccolo
atomo-eterico, spinge tutto alla fase iniziale, all’esistere e morire, oppure
entrare in un ordine superiore.
17.
Osservate il
vostro stesso mondo con occhi spirituali, quanto molteplice è lì il ricambio,
quanto di spirituale diviene libero in ogni momento, spontaneamente o, in
qualche modo, costretto, per poi entrare in altre combinazioni.
18.
Guardate
negli esseri viventi e negli animali di tutte le specie, quale distruzione,
quale assassinio!
19.
Anzi, perfino
voi uomini, quanta vita spirituale distruggete voi stessi giornalmente, per
preparare al vostro stomaco un nutrimento o leccornie ricercate!
20.
Quanti
animali voi spedite all’altro mondo, proprio perché nessuna conservazione
spirituale vi preoccupa, bensì come nella caccia, senza necessità, solo il
piacere del massacro è il vostro passatempo!
21.
Milioni e
milioni di anime sprigionate dal mondo animale sfuggono alla loro vera
destinazione con quest’attività non sempre troppo giustificante, per
raggiungere su una lenta via la loro meta, e la maggior parte delle loro
particelle spirituali devono prima, nel consumatore e tramite lo stesso,
attraversare il successivo processo di sviluppo.
22.
Ma quando
anche questo accade, e più precisamente tanto contro la Mia Volontà che contro
le Mie leggi, non ferma minimamente il processo di sviluppo generale al quale io ho sottoposto il
mondo, bensì questo processo di sviluppo è solo accelerato e favorito
attraverso tale attività, sebbene illegale; e quando sorgono cattive condizioni
dal peccare contro le Mie leggi, solo allora i colpevoli e provocatori di tali
calamità stesse sono puniti, e più precisamente attraverso il loro stesso
comportamento. Nulla però M’impedisce, nei Miei piani preposti, di portare a
maturazione i Miei mondi, di recuperare nuovamente spiritualizzato il Mio
spirituale posto negli stessi!
23.
Così l’intero
mondo visibile e la sua vita visibile, è solo apparente, alla quale sta alla
base lo spirituale più profondo; e
così, come nel più piccolo animaletto o dura roccia, anche presso i grandi
mondi la durata di ognuno è condizionata dalla liberazione dello spirituale vincolato nel suo involucro.
24.
Come in voi
uomini, dopo il naturale decorso del tempo della vostra vita, la morte deve
aver luogo solo quando la vostra anima è matura per il passaggio nell’Aldilà,
altrettanto è anche con i mondi e i soli centrali; quando in essi tutto è
spiritualizzato, allora muoiono lentamente o si dissolvono gradualmente,
diventano sempre più spirituali, hanno materia sempre più leggera, fin
nell’aeriforme o gassoso, dove poi saranno anche destinati solo per esseri che
possono vivere là, rivestiti con corpi materiali più leggeri!
25.
Così come il
vostro stesso corpo un giorno su un gradino spirituale più elevato, non avrà
neanche più questa materia pesante come rivestimento che oggi vi trascinate
dietro, altrettanto la vostra Terra un giorno sarà spiritualizzata, avrà, al
posto della solida e pesante materia, solo sostanze eteriche, abitanti eterici,
i quali, tenendo il passo con il loro globo terrestre, spiritualizzandosi
sempre di più – non attraverso grossi avvenimenti elementari – insieme alla
loro dimora passeranno poi in altre condizioni che saranno corrispondenti al
modo di vedere spirituale.
26.
Così vedete
la vita spirituale svilupparsi gradatamente dal materiale; osservate come l’uno
è solo espressione dell’altro, quindi comprenderete facilmente come Io ho
creato i mondi, e presentirete quanto grandi devono essere i periodi che sono
necessari per realizzare tali processi di spiritualizzazione. E tuttavia non
avete ancora nessun occhio spirituale per vedere con quale velocità-pensiero
questo processo evolutivo va avanti; né avete alcuna idea di che cosa si riesca
a fare milioni di volte in un secondo di tempo riguardo a questo processo di
purificazione e perfezionamento, e ancora non riconoscete, perfino nelle
attività politiche mondane del vostro piccolo globo terrestre, il vento
spirituale che fa vibrare le grandi corde dello spirituale mondo-strumento. Le
armonie risuonano attraverso l’intera infinità, ma voi, nonostante tutto, vi
comportate come foste muti e sordi, non riconoscete, non vedete, non sentite
come tutto preme con rapidità tempestosa, con la velocità del mondo del
pensiero, per avviare il processo di liberazione del materiale vincolato!
27.
Voi leggete
gli articoli di giornale, ma non sapete leggere tra le righe, non sapete
presentire dietro le parole – portatrici materiali di un mondo del pensiero
spirituale – quale grande vita dello spirito vi sia dietro, il quale,
ampiamente elevato su tutti i gretti calcoli e sofisticherie umane, procede
indisturbato il suo processo evolutivo; e proprio per questo vi voglio
nuovamente dare un indizio, affinché vi svegliate dai vostri sogni mondani e
vediate chiaramente che lontano, sopra tutte le montagne e i troni del mondo,
là, in quel mondo degli spiriti, governano altre leggi, diverse da quelle che
sono scritte nei codici umani, le quali danno la sua vita a un sole centrale
come al più piccolo atomo, per adempiere, per mezzo di questa vita, il suo
scopo, cioè, di avvicinarsi di nuovo spiritualizzandosi al focolare di ogni Luce, da dove un giorno tutto fu inviato per
compiere individualmente, come grande corpo mondiale o come verme, il proprio
processo di vita e di sviluppo!
28.
Alla lettura
delle Mie parole ancora vi spinge più curiosità che voglia di sapere; ancora
non avete afferrato un termine, come lo possa afferrare un uomo spirituale
quale discendente da Me! La vostra vita è ancora troppo materiale, ancora
appartenete sempre più al mondo che a voi stessi, o magari a Me, e proprio per
questo vi devo inviare di tanto in tanto, parole ammonitrici, affinché vi
ridestiate, affinché, almeno nel periodo della vostra concentrazione
spirituale, possiate essere in grado di lanciarvi oltre la solita vita, di
aprire il vostro occhio e orecchio a ciò che sempre vi risplende e risuona
costantemente da tutti gli angoli della Creazione, vale a dire che siete
spiriti, e che, rivestiti solo per un breve tempo di materia, arriverete presto
nuovamente nelle condizioni in cui solo la vostra vita spirituale, e non quella
materiale, varrà qualcosa nel piatto della bilancia!
29.
Perciò non
lasciate che vi ammonisca invano; le coppe dell’ira di Giovanni saranno
svuotate, e alcune già lo sono. I sigilli del grande libro della Creazione
saranno sciolti e verranno tempi in cui avrete bisogno di tutto il vostro spirituale,
per opporre resistenza al mondano e per conservare forza e coraggio!
30.
Dunque badate
di comprendere le Mie parole, di afferrarle come Io ve le do, affinché non
siate sorpresi da nulla, nel caso la vita spirituale spingesse quella materiale
alla frantumazione di vecchie abituali condizioni, e sarà bussato al vostro
cuore, colpo dopo colpo, come a suo tempo lo feci con i Miei discepoli prima
della Mia cattura, quando più volte esclamai loro:
31.
“Vegliate e
pregate, affinché non cadiate in tentazione!”.
32.
A voi vi
esclamo anche questo: riconoscete la
vita spirituale! Vegliate sul vostro sonno mondano! Riconoscete il tempo
come spinge allo scioglimento! Riconoscete, nella decadenza di tutto il nobile
attualmente nel mondo, che non è lontano il tempo in cui gli uomini
raccoglieranno ciò che hanno seminato. Riconoscete il torrente di Luce che
comincia a riversarsi sul vostro mondo, ascoltate le voci del mondo dello
spirito che bussano in grandi onde sonore ai vostri orecchi; esse sono le
parole ammonitrici di un Padre affettuoso che non vuole perdere i Suoi figli
nella pressione degli avvenimenti, ma li vuole conservare, anzi, se possibile,
moltiplicare ancora il loro numero, affinché la vita spirituale sia da loro
meritata e apprezzata nel senso vero, e tutti possano comprendere, anche se
mondi vanno in frantumi: “L’Amore di un Padre celeste non può vacillare, non
può punire, ma guidare solamente tutto – fedele alle Sue leggi dell’Amore
stabilite nel tempo – al perfezionamento, affinché tutto ritorni là da dove è
uscito, e alla fine anche Padre e figlio imparino a comprendersi, e il figlio
comprenda che cosa significhi essere guidato, guidato da Lui, da Colui che fa
orbitare mondi intorno a mondi con tutte le meraviglie e tutto lo splendore di
una Creazione senza fine, eppure non dimentica nemmeno il più piccolo verme!”.
33.
Così deve
essere la vostra comprensione della Mia Creazione, così la vostra concezione
della vita spirituale e materiale; perché solo così verrà la quiete nel vostro
cuore, solo così imparerete ad afferrare e a comprendere le Mie parole, e come
e perché Io ve le do!
34.
Finché non
avrete raggiunto questo modo di vedere, fino allora sarete ancor sempre
apprendisti, ma non figli Miei!
35.
I Miei figli
devono poter contemplare con sguardo spirituale aperto la Mia natura, devono
là, spogliandosi del materiale, imparare a riconoscere il vero; devono
comprendere la voce del Mio mondo dello spirito e porgere i loro orecchi
spirituali alle soavi melodie della Mia musica celeste, affinché tutti imparino
a comprendere e ad afferrare che, sebbene la materia sia il mezzo di
rivestimento del tutto, solo così era possibile rendere comprensibile ad una
creatura vivente lo spirituale celato nella materia, e con questo portargli
vicino il Creatore di tutto lo spirituale e del materiale.
36.
Quando un
giorno il vostro occhio e il vostro orecchio spirituale, così esercitati,
comprenderanno l’intero processo di perfezionamento di ogni essere e cosa
vivente, allora voi stessi avrete raggiunto il grado che vi compete
spiritualmente, a cui ogni uomo dovrebbe aspirare. Allora il tempo non avrà più
nessuna misura e la materia più nessuna durata per lui; egli riconoscerà poi
chiaramente che in alto, sopra tutto l’essere e il corporeo, troneggia sublime
il mondo dello spirito, e che la materia e la vita materiale, chiamate
transitorietà, sono soltanto fattori intermedi che devono, in verità esistere
come mezzo per uno scopo, ma non sono i fattori principali.
37.
Questo è il
velo di Iside che gli antichi egizi veneravano come dea della verità, e del
quale essi sostenevano che nessun mortale lo potesse sollevare.
38.
Avevano
ragione; poiché chi può e gli è concesso, sollevando questo velo, di guardare
il volto della Verità divina, questi sa anche che, per primo ha guardato
l’Immortale, e per secondo, anche lui, ugualmente immortale, può comprendere e
afferrare tutto questo. Per lui la materia corporea ha smesso di essere un
peso, essa è solo un involucro che, secondo il grado di riconoscimento della
verità, diventerà sempre più eterea, più leggera, dove, anche se la materia con
la morte corporea sarà separata dallo spirituale, non dovrà essere una
separazione violenta, ma solo un leggero, soave transitare da uno stato
all’altro, una separazione indolore proprio perché i legami dello spirito e del
corpo sono spiritualizzati, e questi non richiedono uno strappo, ma solo un
lieve dissolvimento per sciogliere l’uomo-anima diventato spirito purificato
dai suoi ultimi impedimenti già nel corpo terreno, da dove egli può poi
slanciarsi consolato in più elevate e più spirituali condizioni.
39.
Per
facilitarvi questo, figli Miei, è lo scopo di tutte le Mie parole; perché
nell’Aldilà vi attende un mondo spirituale con altre condizioni e altre
circostanze. E per rendervi capaci un giorno a questa nuova futura occupazione,
Io non temo la fatica di farvi comprendere con parole di conforto,
d’insegnamento e d’ammonimento, che esiste solo un Dio, un Dio che è solo Amore
e altrettanto vuole educarvi solo all’amore; poiché l’Amore è il Mio stesso
Io, Amore è l’espressione di
tutto il Creato, l’Amore è lo scopo finale di tutto l’esistente e il divenire,
e solo con l’Amore e attraverso di esso, la Mia Creazione è comprensibile;
l’Amore è l’unica cosa che imprime alle Mie creature lo Spirito nobile con cui
esse possono essere chiamate ‘Figli Miei!’.
40.
Un animo
amante comprende il linguaggio della Mia natura, comprende il linguaggio del
Mio mondo dello spirito e sa interpretare la materia, la sua vita e la sua
forma, secondo la legge dell’Amore!
41.
Imparate
perciò prima ad amare! Bandite tutte
le altre caratteristiche dai vostri cuori, e lascerete aperto l’accesso dei
vostri occhi e orecchi spirituali alla Mia Vita-Amore-Spirito!
Imparate dapprima ad afferrare il contenuto delle Mie parole spiritualmente, e
solo allora comprenderete il perché Io abbia avuto tanta pazienza con voi, per
far di voi dei figli amanti, figli di un eterno Padre innamorato!
42.
Così
spiritualizzerete il vostro io, lo avvicinerete al Mio e vi renderete maturi
per comunicare con pace e tranquillità anche ad altri, ciò che in pienezza vive
in voi stessi!
43.
Serbate
questo bene e prendete questa parola come una nuova prova della Mia grazia e
della Mia pazienza mai vacillante, per ricondurre i figli smarriti al focolare
della Luce, dopo che hanno camminato abbastanza a lungo nell’oscurità!
44.
Così questa
parola su ‘Vita di spiriti e di mondi’ vi deve nuovamente dimostrare che la
giusta comprensione della Mia parola non è ancora per nulla entrata in voi, e
Io ritengo necessario aggiungere continuamente qualcosa di nuovo a quel tanto
che è già stato detto, affinché stiano chiaramente davanti ai vostri occhi
tutti i segreti della Mia Creazione, e proprio attraverso ciò possiate
riconoscere giustamente Me, il Creatore della stessa come tale e come Padre
vostro; poiché quanto più afferrate spiritualmente Me e le Mie parole, tanto
più spiritualizzerete il vostro stesso io e vi preparerete in questo modo al
passaggio verso un gradino più elevato che, senza questo riconoscimento, non
potrebbe essere raggiunto, perché breve è la vita e lunga l’eternità!
45.
Perciò la Mia
preoccupazione per l’indugio in quest’ultima, il cui periodo di prova nella
prima deve valere solo come scuola di prova o tempo di verifica!
46.
Utilizzate
quindi la scuola di prova terrena per dotarvi a dovere con ciò di cui avrete un
giorno bisogno come base principale. Approfittate dello spazio di tempo e delle
Mie parole datevi sempre in abbondanza, affinché il raccolto faccia onore alla
semina, e voi, ancor prima di entrare nella vita degli spiriti, sappiate che cos’è
la vera vita, che cosa la vita spirituale, che cosa la vita del mondo, che cosa
la vita materiale!
47.
Solo così,
armati della conoscenza spirituale, il vostro progresso sarà facile e
crescerete in conoscenza e sapienza, secondo come corrisponderete a queste
condizioni.
48.
Uno spirito
deve sapere che cos’è la vita spirituale, deve sapere quanto essa vale e per
che cosa esiste.
49.
Uno spirito
deve sapere quanto è grande la differenza tra vita apparente e vita veramente
reale, per giudicare fino a qual punto sono a lui propri gli impedimenti che lo
ostacolano, per portarlo invece che indietro, diritto in avanti.
50.
Solo
equipaggiati con questa chiara conoscenza un uomo spiritualizzato può guardare
al futuro tranquillamente; poiché egli attende il Cielo non dall’esterno, ma lo
porta in se stesso, per cui anche i
disturbi mondani non sono tali per lui, ma sono solo mezzi di stimolo per
consolidarlo e fortificarlo nella sua fede lungo il cammino.
51.
Così dovete
essere temprati attraverso la vittoria dell’interiore riportata combattendo,
per compiere la vostra missione riguardo a voi e riguardo agli altri!
52.
Finché in voi
stessi c’è solo mezza fede, mezza fiducia e poca pazienza, fino allora non
riconoscerete ancora a lungo la grande ruota motrice della vita dello spirito,
la quale, movendo tutto, vuole trasportare anche voi in questo movimento verso
la meta generale.
53.
Seguite
dunque il Mio consiglio, ponderate bene le Mie parole, riflettete di Chi sono e
a chi sono rivolte!
54.
Io, quale
Padre di tutti i Miei esseri creati, non lascio nulla d’intentato per aiutare
ognuno e per facilitare la sua via; ma se egli non vuole lasciarsi aiutare,
allora le cattive condizioni non sono da imputare a Me, ma solo a lui stesso!
55. “Ponderate quindi tutto e ritenete il bene!”.
56.
Così Io dissi
un giorno, così esclamo anche a voi, affinché non cadiate se dovesse venire il
tempo della tentazione, in cui, lasciati a voi stessi, dovrete ascrivere a voi
medesimi le conseguenze!
57.
La vita dello
spirito è la base principale di tutto l’essere, la vita materiale è solo il suo
fattore visibile. Chi confonde entrambe o rinnega interamente la prima, questi
alla fine si accorgerà che rinnegando, la faccenda non è sbrigata, ma con ciò
l’occhio spirituale diventa completamente cieco, e l’anima diventa sorda verso
tutte le voci della natura che la circonda.
58.
Se il
processo della vita spirituale non fosse così terribilmente veloce, allora si
potrebbe dire, come voi usate spesso nella massima: “Viene tempo, viene
consiglio!”. Solo che questo calcolo è qui male applicato, perché il tempo
perduto non porta più nulla indietro, e il nuovo porta sempre del nuovo, non
somigliante al passato, e così la prima legge è di utilizzare il tempo,
affinché il risultato sullo sprecato della conoscenza passata non sia
rammarico! Perciò, figli Miei, considerate tutto più seriamente, prendete più a
cuore le Mie parole, considerate seriamente il vostro tempo, affinché le Mie
parole non siano predicate ad orecchi sordi!
59.
Questo
desidera il Padre vostro per vostro insegnamento e per il vostro progresso
spirituale! Amen!
۞
La Vita
[nella Luce dell’Amore]
19 marzo 1873
1.
Vi ho già dato parecchie parole su questo tema, e da
diverse parti vi è stato dimostrato che cosa è la vita e cosa significa ‘vita’,
e ciò nonostante ci sono ancora molti lati da cui questa merita un’attenta
osservazione per procedere alla fine, ulteriormente, e fare un passo in avanti
nel riconoscimento della stessa, su cosa significa vita e come proprio questa
vita rappresenti il Mio stesso Io visibile o invisibile, e come deve ricondurre
di nuovo tutto a Me, sebbene con differenti mezzi e su differenti vie!
2.
In ‘Vita di
spiriti e di mondi’ vi ho dimostrato come, un po’ alla volta, ogni vita legata,
rendendosi sempre più libera, preme verso gradini superiori, vi ho dimostrato e
reso comprensibile con ciò l’origine e l’inizio del regno dello spirito e del
mondo, nonché la necessaria fine di quest’ultimo.
3.
In quella
comunicazione vi ho concesso un profondo sguardo nei Miei segreti della
Creazione, e ciò nonostante, manca ancora un altro fattore che magari, con
l’osservazione delle differenti contraddizioni nella stessa, si lascia
accordare con le Mie parole che un giorno Io diedi e ancora oggi vi faccio
pervenire; vale a dire la spiegazione di come l’espressione ‘Dio è Amore’
può accordarsi nella natura visibile con le differenti contraddizioni che ne
derivano!
4.
Lo scopo di
questa parola deve ora essere quello di illuminarvi e rendere comprensibile
questo ancora più da vicino, affinché possiate riconoscere ancora più
chiaramente che le Mie parole sono veramente parole di un Dio, di un Creatore
sublime e di un Padre eternamente amante!
5.
Vedete, nella
parola precedente vi ho detto che dappertutto nella materia, solo degli spiriti
vincolati, propaggini del Mio stesso Io divino, stabiliscono l’intera Creazione
visibile, e che proprio solo queste particelle spirituali sono i primi elementi
e l’essenziale nell’esistenza, il materiale invece è solo cosa secondaria,
oppure necessario rivestimento per fare, da singole particelle spirituali in
tutto l’universo, esseri compiuti come esistenti per se stessi!
6.
Questo è
stato il primo motivo della Creazione e del perché tutto è stato creato; il
secondo motivo fu però di subordinare questo Creato a uno scopo generale e
stabilire un ‘perché’ spirituale, per il cui motivo, appunto, tutto fu così
rivestito nella materia, perciò anche l’eterno impulso di ogni cosa esistente a
trasformarsi, per liberarsi dalla prigionia e salire su gradini superiori, dove
è possibile ed è anche permessa più libertà, più godimento spirituale!
7.
Perciò anche
l’impulso e movimento in tutto il Creato, a rompere la sua forma, e l’inconscio
correre incontro a un’esistenza migliore!
8.
Questo sforzo
e impulso è ora ciò che si manifesta come vita e che, dove si presenta, porta
in sé proprio per questo le tre fasi della Creazione, vale a dire: sorgere, esistere e morire.
9.
Attraverso
questa trinità – la quale esprime in modo corrispondente anche la Mia stessa
essenziale Trinità, in Amore, Sapienza e Divinità, ed è
contenuta altrettanto in ogni essere creato, e precisamente sotto la forma di
spirito, anima e corpo – attraverso questa si esprime e si manifesta la vita
come attività visibile che la Mia Creazione, imprimendo il suggello visibile,
dimostra che deve esserci un Essere superiore di tutto il Creato, il Quale solo
in tal modo può rendere Se stesso comprensibile alle Sue creature, e solo
attraverso la vita visibile può rendere comprensibile e afferrabile lo
spirituale invisibile a tutti gli esseri, ai quali sono dati discernimento,
intelletto e cuore per comprendere da dove sono venuti, perché sono qui, e
quale sia lo scopo della loro esistenza e la meta della loro vita, tanto
materiale quanto spirituale!
10.
Ebbene, dopo
che questa vita, come vi ho dimostrato, procedendo da Me, dovrà di nuovo
ricondurre a Me, allora tutte le manifestazioni visibili della stessa dovranno
anche avere un giusto scopo, un ‘perché’ spirituale, perché è proprio così e
non altrimenti, il cui perché può portare un attento osservatore nella Mia
Creazione a parecchie conclusioni errate, ed è anche già spesso avvenuto!
11.
Ora per
chiarire queste conclusioni errate e per sciogliere l’apparente disarmonico
nell’armonico, sia lo scopo, perché proprio questa parola porti nuovamente il
titolo ‘vita’, proprio perché questa parola non è stata da voi ancora compresa
né nella sua profondità né nella sua estensione e significato, e perché è
vicino il momento dove Io nella Mia Creazione non voglio avere nessun
oscurantista, bensì esseri illuminati e spiritualmente veggenti che devono
comprendere Me e la Mia Creazione, – perciò, cada anche il velo
dall’apparentemente inspiegabile, e scompaia di nuovo la cortina che finora
pendeva davanti agli occhi vostri!
12.
Vedete, figli
Miei, quando Io creai il mondo, o l’intero universo, allora il Mio scopo con il
legare delle particelle spirituali non fu soltanto che queste, con l’impulso
messo in loro, dovessero solo modificare la materia per ottenere un’esistenza
migliore, no! Ma dovendo gli spiriti legati contribuire alla spiritualizzazione
della materia, anche loro dovevano preparare se stessi a un successivo gradino
attraverso un’altra scuola spirituale, dovevano essere ammaestrati attraverso
sofferenze, privazioni, lotte d’ogni genere non solo per preparare la materia a
un gradino migliore, ma per fortificare dapprima se stessi spiritualmente, e
avvicinarsi così a Colui che – simbolo di tutte le sublimi qualità spirituali,
come Amore, Umiltà e Grazia – è proceduto loro in tutto, e
anche con la Sua discesa su questa piccola Terra come minuscolo Uomo terreno,
sottoponendosi alle più basse condizioni, ha dimostrato nel più basso e nella
più grande ignominia il sublime carattere spirituale di un Dio, e con la Sua
morte terrena e resurrezione ha perfino suggellato!
13.
Tutto ciò che
Mi è capitato nella Mia vita terrena, dalla nascita fino alla croce, la Mia
dottrina, la Mia sofferenza e le Mie lotte, il Mio Amore e la Mia umiltà, la
Mia grazia e il Mio perdono e dimenticanza di ogni Mio potere, la Mia
inconcepibile pazienza con gli uomini smarriti, tutto questo era stato posto in
modo rispondente in ogni più piccola particella spirituale. E ciò che sulla
Terra come esempio Io ho sofferto e riportato lottando, questo era già da gran
tempo destinato in ogni creatura, in ogni materia, ovunque vi fosse nascosta
una scintilla proveniente da Me, affinché anche il più piccolo atomo
spirituale, coerente con il suo grande Creatore, facesse il medesimo percorso
che un giorno dovrà elevare lo spirito oltre la materia, e così, trionfando di
grado in grado, salendo effettivamente, dimostri che, come esistono leggi per
la materia, leggi dell’attrazione e repulsione, esistono anche leggi morali,
superiori e spirituali che si fondano nel Mio Io, determinano la Mia stessa
Essenza e l’esistenza di tutto il Creato.
14.
Così voi
vedete lo spirito vincolato nella roccia, il cui primo principio sarebbe la
quiete, rimosso dalla sua tranquillità attraverso l’influsso degli elementi e
attraverso l’influsso del mondo animale e umano, vedete, potreste comprendere
anche la sua sofferenza, il suo rifiuto verso tutto l’estraneo, opponendosi
sempre, finché dovrà acconsentire all’impulso, e mentre attraverso luce, calore
e umidità modifica l’esistente suo rivestimento sempre in stato vibratorio,
rompendo così la sua forma, sebbene spesso contro la sua volontà, per aiutarlo
a far ottenere, allo spirito, solo ciò che a lui è necessario e ciò che gli è
assegnato come principio di vita.
15.
Come nella pietra
o nella materia solida, tale e quale è nel mondo vegetale, dove la vita
vegetale dello spirito dimorante nella pianta è provocato a fare questo
altrettanto con ogni genere di condizioni, per consolidare la sua stessa
esistenza spirituale attraverso sofferenze e lotte.
16.
Voi, infatti,
non sapete, quando strappate selvaggiamente una pianta dalla madre terra,
oppure abbattete un albero, oppure prendete ad una pianta l’ornamento più
bello, la sua vita da sposa, il fiore, se lo spirito vegetale disturbato nella
sua somma vita di delizia, non sente anche un dolore, come quando a voi capita
qualcosa di sgradevole.
17.
Se poteste
contemplare con occhi spirituali il mondo dello spirito, indietreggereste con
raccapriccio davanti a certe cose, quante crudeltà voi uomini, che pensate di
essere ragionevoli, causate spesso, crudeltà che appunto un’esistenza inferiore
deve sopportare in silenzio, perché non le è dato nessun linguaggio per
esprimere con suoni, gioia e sofferenza.
18.
Guardate,
l’eterna lotta degli elementi con la dura roccia, la vita delle piante e la
vita degli animali, che altrettanto racchiudono in sé scintille spirituali;
tutti devono lottare, tutti devono soffrire, e non solo l’uomo superficiale ha
il diritto di lamentarsi perché questa vita terrena è una vita piena d’inganno
e delusioni, e che spesso non vale la fatica di viverla solo per soffrire!
19.
Il mondo
degli animali, questo mondo da voi tanto calpestato con i piedi, soffre spesso
molto più di voi, e molte volte soffre non solo per le leggi della natura che,
per il suo progresso, ha intessuto anche sofferenze e lotte nella sua breve
vita, ma per la maggior parte soffre innocentemente per ciò che gli arreca
l’uomo, la cui schiavitù tirannica e ogni altro dispotismo che voi volete
portare ovunque, è insuperabile in spietatezza.
20.
All’animale,
oltre ai suoi stessi nemici, attraverso i quali, servendo loro da nutrimento,
esso è elevato ad un gradino superiore, sono state date anche altre
caratteristiche che sono necessarie per la riproduzione e conservazione di una
specie; queste sono il sentimento materno, l’amore per i suoi piccoli, l’amore
per la sua dimora naturale e artificiale. Un amore che presso gli animali è
prescritto dalla natura, e che presso voi uomini doveva essere determinato
altrettanto dalla vostra posizione morale, ma che ora è quasi sceso a zero, al
punto che tanti animali, considerati stupidi, potrebbero svergognare l’uomo che
si crede intelligente!
21.
E vedete,
proprio quest’amore, amore come scintilla divina proceduto da Me, tranquillizza
l’animale verso il suo più vicino ambiente, e lascia cadere un raggio luminoso
di gioia e di benessere nella piccola anima-animale, affinché anch’essa,
seguendo non solo l’impulso al nutrimento e alla conservazione, conosca ancora
un piacere spirituale superiore che non la leghi alla materia, bensì spirito
allo spirito.
22.
Quando
all’animale è distrutta la sua covata, la sua dimora, osservate il suo timore
angoscioso, il suo dolore, il suo irrequieto vagare intorno; osservatelo e
vergognatevi di voi stessi che eseguite tanto spesso, con grande spietatezza,
tali atti di crudeltà, perché voi vi credete ‘signori del mondo!’.
23.
Se Io
permetto e non punisco tali cose come lo meriterebbero, è perché questo
soffrire, per quanto sia duro e amaro per le silenziose creature, deve
nondimeno contribuire al rafforzamento della loro vita dell’anima e dello
spirito.
24.
Anche
l’animale non trova la sua vita adagiata su rose!
25.
È ovvio che
questo non deve darvi il diritto di torturare l’animale, bensì, quali più
forti, dovreste proteggere il più debole, e non, abusando della loro debolezza,
passare spesso il vostro tempo nell’inutile strage con la caccia e penoso
mangime, ingrassamento ecc., per il piacere del vostro palato, amareggiando la
vita ad un essere innocente, vita che a lui non date voi, e quindi non avete
nemmeno il diritto di togliere!
26.
Voi uomini
dovreste ricordare che Io non ho creato il mondo così come lo avete adesso
dinanzi agli occhi, no! Nei primi tempi
l’uomo viveva in armonia con il mondo animale; l’animale non vedeva nell’uomo
il suo nemico, e altrettanto l’uomo non aveva bisogno di temere l’animale;
adesso invece, in cui gli uomini di fronte all’animale hanno invertito la
fiducia in diffidenza, ne subiscono anche le conseguenze!
27.
Il paradiso di una volta consisteva proprio
nell’unificazione dell’intero mondo creato, come una perpetua preghiera di
ringraziamento a Me; e la discordia
dell’egoismo, dell’odio e della vendetta ve l’ha piantato dentro solo l’uomo
stesso, perciò egli non è più signore del mondo, bensì il mondo è diventato il
suo signore!
28.
I pericoli
che lo minacciano, il compito di proteggere la sua stessa vita e quella della
sua famiglia, bastavano al regno animale come scuola per essere risvegliato
dalla letargia della quiete. Non era necessario che, oltre alle Mie leggi della
vita, voi uomini aggiungeste ancora altre crudeltà, per ferire e tormentare
l’animale nella sua stessa esistenza che sembra posta assai sotto la vostra.
29.
Tuttavia,
sebbene questo silenzioso martirio e sofferenza del mondo animale, in riguardo
al suo progresso spirituale gli è di vantaggio, così è dall’altro lato proprio
questo vostro comportamento, la vostra crudeltà e voglia di divorare, la più
grande e prima causa perché voi stessi, volendo essere signori del mondo, in
mille casi siete ampiamente inferiori al mondo animale, e accorciate per di più
anche la vostra vita con l’assorbimento di una massa di elementi che non
appartengono alla vostra organizzazione, provocando così malattie e sofferenze
di cui, proprio l’animale tanto disprezzato non ha nessun presentimento e lo
rimette solo completamente a voi come trionfo del vostro dominio sul mondo,
affinché anche voi dobbiate di nuovo espiare, attraverso errori causati da voi
stessi, ciò che avete commesso così sconsideratamente in crudeltà a tutto ciò
che vi è sottoposto!
30.
Prendete solo
tutti quegli animali che utilizzate e che lavorano per voi, oppure che voi
credete necessari come nutrimento per la vostra stessa esistenza; quale crudele
comportamento distingue lì il ‘signore della Terra!’.
31.
Come ripaga
egli la volontaria disponibilità servizievole di quegli animali che ha attirato
proprio per questo nella sua sfera, perché senza la loro forza non avrebbe
combinato nulla, oppure molto poco?
32.
Guardate il
cavallo, il bue, la pecora ecc., quale triste destino non ha il primo, quanto
soffre spesso in silenzio sotto la maltrattante mano brutale come compenso per
la prestazione delle sue forze che stanno a lui a disposizione!
33.
Dov’è qui la
moralità dell’uomo? Dove si trova una simile crudeltà nella vita umana? Tra gli
animali stessi non esiste!
34.
Il bue, che
tira il vostro aratro, vi aiuta ad ottenere pane e nutrimento, vi tira di buon
grado i vostri pesi, e qual è la sua ricompensa? – Magro foraggio, per essere
alla fine da voi ancora tutto divorato!
35.
Voi chiamate
i cannibali mangiatori d’uomini, e cosa siete voi se non di più, voi abitanti
civilizzati di città e villaggi?
36.
Come trattate
gli altri animali che avete scelto per vostro nutrimento, e in più, non per
bisogno, ma piuttosto per innaturale prurito del palato?
37.
Quanto
spietatamente li trattate con il foraggio stesso, quanto spietatamente con il
loro smercio!
38.
Sordo risuona
al vostro orecchio il grido angoscioso di un animale tormentato; voi, che
tenete presente solo la vostra brama di divorare e guadagnare, dimenticate che anche
l’animale sente dolore, ed è stato creato da Me per altro scopo, diverso da
quello che lo usate voi!
*
39.
Vedete, così
è la grande scuola della sofferenza che Io stesso soffrii un giorno come
esempio sul vostro mondo, simbolicamente, intessuta nella vostra vita secondo
il livello della specie dell’essere creato. E se Io sto a guardare
pazientemente come tutto questo accade, come migliaia di animali, ancor prima
di raggiungere la loro destinazione, sono già allontanati dalla vita del mondo,
da come la Mia durata legittima aveva loro riservato, il motivo è che Io posso
di nuovo trarre da tutto lo smarrimento della specie umana un utile spirituale
per i Miei esseri meno dotati, la cui punizione o ricompensa ricadrà solo su voi stessi; dove poi
anche voi, come uomini, sperimenterete ciò che avete preparato agli animali
innocenti, e così preparate voi stessi un mondo pieno di sofferenze e lotte,
pieno di cupidigie e privazioni, che naturalmente è proprio il rovescio, o
l’opposto, di ciò che avete sperato e vi siete sforzati di raggiungere!
40.
Così si muove
il filo attraverso la Mia intera Creazione, il quale mostra a tutti i creati,
attraverso sofferenze, lotte, rinunce e raggiungimenti, la via spirituale, per mezzo della quale solamente può essere
condizionata la vita dello spirito e il progresso spirituale!
41.
Quiete, come
beatitudine, cerca lo spirito vincolato nella solida materia; quiete e
tranquillità cerca il regno animale in seguito al suo impulso di conservazione,
e quiete e confortevole piacere nelle sue soddisfazioni bestiali corporee cerca
il signore della Terra, l’uomo!
42.
Ma una
superiore, grande legge del mondo dello Spirito che eguaglierebbe la quiete
solo con la morte e non esistenza, disturba continuamente questa quiete,
stimola continuamente alla lotta, allo sforzo contro intrusi estranei, e questo
tendere è la vita spirituale che costringe le particelle-spirito del Mio Io,
poste da Me nell’intera Creazione, nuovamente al ritorno, al miglioramento e al
perfezionamento del loro essere!
43.
Come Io dissi
un giorno ad Adamo: “Nel sudore della fronte dovrai guadagnare il tuo pane”[33], il che vuol dire come:
44.
“La quiete
che Io ti volevo dare, non l’hai compresa, l’hai voluta usare invece che per la
vita, per la morte del tuo io spirituale; ora questa quiete ti dovrà essere
tolta, affinché il tuo io spirituale non inaridisca sotto il sudiciume delle
passioni bestiali, e lottando e soffrendo dovrai conquistarti ciò che, dato a
te liberamente dalla Mia mano, tu hai rifiutato e malinteso![34]”.
45.
E il mondo,
così com’è adesso, potrà portare a qualcosa di meglio per voi uomini solo
attraverso la scuola della sofferenza, perciò essa è divenuta necessaria; così
c’era e c’è anche per il regno animale un proprio periodo di vita che, a
seconda delle condizioni, quanto più imposte all’uno o l’altro da sopportare e
da soffrire, tanto più doveva essere capace di raggiungere un gradino
spirituale più elevato.
46.
Ciò che
concerne gli eccessi e la crudeltà della razza umana verso il regno animale ad
essa sottoposto, questa situazione è andata di pari passo con la decadenza
della sua stessa dignità spirituale, ed ha portato gli uomini, spiritualmente e
fisicamente, a un punto che ora sta andando altrettanto presto alla sua fine,
dove la dignità spirituale umana dovrà riprendere di nuovo la sua posizione che
egli, l’uomo, eserciterà poi non solo verso il suo prossimo, ma anche verso
tutto ciò che gli è sottoposto; per la qual ragione la Terra sarà ridestata con
uomini spirituali, e anche il regno animale starà di fronte a loro con meno
ostilità, e così l’uomo riconoscerà il passato
paradiso perduto, in unione di tutto il vivente, come grande scuola spirituale di vita! Tutto adesso tende in quella direzione! Il vento spirituale
prorompe da tutti gli angoli per la rigenerazione. Gli uomini, almeno la
maggior parte di loro, non lo sanno interpretare, tuttavia alcuni tra loro sì,
e in particolare voi che Io ho preso sotto la Mia custodia, voi tutti dovete
venire a sapere che cosa significa vita
dello spirito, affinché possiate riconoscere gli indizi dove tutto mira a
trasformare di nuovo la società umana, oltre al mondo animale e vegetale che la
circonda, per quello che essa (la Terra) era un giorno, vale a dire: un giardino
dei Miei figli, una dimora per le Mie
creature essendo tutte create secondo la Mia legge dell’Amore ed educate e
istruite anche secondo Lo stesso Uno, le quali devono riportare un giorno a Me,
arricchito di interessi, tutto il Mio inviato fuori, affinché Io, per
completare il Mio regno dello spirito dalla materia, ottenga nuovamente
spiritualizzata perfino quest’ultima, così che Mi circondi un mondo di spiriti
che siano degni di Me ed abbiano dinanzi agli occhi il proprio compito di vita
a seconda della meta, per mezzo del quale dallo spirito più piccolo vincolato
nella materia solida fino all’angelo a Me più vicino, afferrino tutti la loro
destinazione, imparino a riconoscere e ad amare Me e possano scorgere in tutto,
quindi anche nel materiale, solo una scuola preparatoria e di prove, e come
esseri creati da un Dio, possano divenire figli Suoi!
47.
Perciò
applicatevi anche voi a riconoscere e ad afferrare spiritualmente che cosa è la
vita spirituale, la quale fu fissata come meta al più piccolo verme così come a
voi quali immagini di uomo e di Dio. Imparate a riconoscere la vostra dignità
umana, e come vi dovete comportare verso l’essere apparentemente senza vita, ma
anche tra voi esseri viventi, affinché voi stessi, esseri spirituali, memori della
vostra origine, possiate agire sempre come tali; solo così, infatti, si
consolida la nobiltà dell’anima di non agire giustamente solo là dove lo
esigono le leggi politiche o familiari del nobile agire, no! Bensì dove, anche
se l’uomo è crudele e nessuna legge esistente lo punisce all’infuori della sua
stessa coscienza, soltanto là dove l’uomo non ha altro giudice che la sua
libera volontà, dove con questa sta da solo dinanzi a un Dio e Creatore, e là
per libero impulso, per nobile amore interiore, esercita grande misericordia anche verso l’ultimo più
insignificante animale o essere nel quale è supposta ‘vita’, per agire anche là
generosamente, questo lo innalza, questo lo ricompensa. Non che non dobbiate
calpestare un verme, no! Bensì che voi, ubbidendo a leggi di vita superiori,
diveniate padroni delle vostre passioni; questa è la coscienza che v’innalza
sopra la massa! Esercitate dunque il vostro amore e misericordia, e così vi
diventerà per seconda natura, dove poi non negherete al vostro prossimo ciò che
avete concesso ad un debole animale inferiore!
48.
Che cosa fa
dunque di Me un grande Dio, un grande Creatore?
49.
Forse la Mia
Potenza? La Mia Onnipotenza? No! Io sono
veramente grande solo perché, proprio come Padre amorevole, guido anche il più
piccolo infusore con lo stesso amore e pazienza la sua breve via, come ho
prescritto al più alto spirito angelico la sua, e faccio sentire a tutto
ciò che è stato creato da Me, mai la Mia Potenza, ma solo e sempre il Mio
Amore, la Mia Grazia e la Mia Pazienza.
50.
Questo Mi
rende grande dinanzi a voi esseri pensanti, questo fa di Me un Padre
affettuoso, a Lui dovete implorare fervidamente; ma non alla Mia Onnipotenza,
dinanzi al cui severo sguardo da giudice vi dovete nascondere come peccatori!
51.
Diventate
come Me: perdonate – dove vorreste condannare; condonate – dove vorreste
punire; e dimenticate – dove per amore non volete, dell’ingiustizia,
ricordarvi!
*
52.
Elevatevi
così, quali esseri liberi, oltre il movimento delle masse; guardate il mondo
con occhi spirituali e non aggiungete sofferenze alle creature innocenti per le
loro necessarie lotte che Io ho posto nel periodo di vita dell’animale,
affinché anche il più piccolo ma vincolato spirito diventi capace, fortificato
e saldo nelle sue forze spirituali, per potersi ritrovare facilmente su un
gradino più elevato.
53.
Così il corso
della vostra vita diventerà una sequela di benefici inosservati che lascerete
pervenire a chiunque, sia animale sia uomo, perché voi, memori del Mio stesso
esempio, preservate la nobiltà del vostro cuore e, come figli di un Dio, volete
operare anche conformemente in maniera divina, dove l’occasione lo permette.
54.
In questo
modo favorirete la vita dello spirito in generale e nel singolo, nel petto
altrui e nel vostro stesso. La consapevolezza di tali opere, alle quali sta per
base la misericordia e la pazienza, dona questa quiete che anch’Io stesso come
Uomo ebbi sulla croce, e tale che anche da lì potei esclamare: “Perdona
loro, o Signore, perché essi non sanno quel che fanno!”
55.
L’elevatezza
dell’autocoscienza divina, che lì M’indusse a quest’esclamazione, possa
illuminarvi in tutta la sua profondità; quanto in alto può stare moralmente un
uomo se egli, nonostante ingiurie e sofferenze, invece di rappresaglia – può
implorare ancora il perdono!
56.
Afferrate
questa vita spirituale! Esercitatevi nel piccolo, e vi eleverà e vi
beatificherà, poiché ciò che Io come uomo ero con la Mia potenza divina verso i
Miei simili, lo dovete essere anche voi verso chi vi circonda, anzi, verso
l’ultimo essere vivente, e questo significa: zelanti protettori del debole e
difensori del sofferente!
57.
Così
intendete la storia della Mia vita! E su di voi si diffonderanno raggi di luce
così che, imitando il Mio esempio, li potrete usare altrettanto per la massima
beatitudine, diffondendo intorno a voi solo del bene, solo benefici. Elevate il
vostro stesso io e questo vi porterà più vicini a Me, poiché voi, camminando
sulle Mie orme, potete fare le stesse cose che ho fatto Io e faccio sempre, e
ciò significa che voi, preservando la vostra dignità di uomo e di spirito, vi
eleviate a ciò che Io vorrei far di voi, cioè a figli di un Dio eterno e Padre
sempre amante. Così sia!
۞
La vita umana
14 gennaio 1875
1.
Già spesso è giunta fino a Me la voce lamentevole di un
uomo che Mi ha accusato d’ingiustizia e durezza, perché la sua vita e gli
eventi determinanti della stessa non sono riusciti così come lui credeva,
sperava o desiderava.
2.
Già spesso ho
sentito la supplica di un’anima oppressa che, lottando con ogni miseria della
vita umana, ha esclamato, sotto la pressione del suo massimo dolore: “Ma Padre
e Signore, che cosa ho fatto dunque, perché Tu mi perseguiti con ogni possibile
tribolazione, mentre ad altri, versi nel grembo in pienezza la fortuna, senza
sapere il perché l’hanno veramente meritata?”.
3.
Così e in
mille altri modi sono rivolte lamentele contro la Mia giustizia e contro le Mie
parole che Io sia l’Amore e non possa punire, e altre lamentele; levano accuse
contro di Me, quale Giudice inesorabile, quale Padre severo, ma non amante;
accuse che, all’apparenza, secondo i concetti umani, appaiono spesso perfino
giustificate.
4.
Ebbene, per
mettere tutte queste accuse e lamentele nella giusta luce, e anche per discutere
ancora sul perché nella società umana ci sono tante condizioni, professioni e
mestieri, e perché nell’animo umano esistano così differenti inclinazioni per
una o l’altra vocazione di vita, vi voglio spiegare, dopo avervi chiarito a
sufficienza la vita spirituale dopo la morte, anche questa domanda sulla vita
umana a voi più vicina, affinché, per primo, possiate smetterla una buona volta
di accusarMi, e per secondo, affinché impariate a
riconoscere per che cosa esiste la vita umana e perché essa è proprio così
com’è, e non come voi ve la vorreste costruire.
5.
Quest’argomento
ha sempre stimolato l’uomo più di tutto ad investigare, pur comprendendolo meno
di ogni altra cosa; egli ha speso lì tempo e fatica per mettere in chiaro,
cercando in lontananza, ciò che veramente avrebbe trovato la sua soluzione
nella più prossima vicinanza.
6.
E così è
anche nella sociale vita umana, nei reciproci collegamenti degli uomini uno
verso l’altro, dove sono sorte condizioni che, in verità, non ho determinato
Io, ma ben previsto e permesso, tuttavia sempre con la riserva di usare tutto
per il Mio grande scopo della Creazione!
7.
Tuttavia,
prima che Io possa entrare nella spiegazione delle lamentele e delle domande
sopra elencate, devo nuovamente prenderla larga e portare al vostro occhio
spirituale delle cose che voi finora avete considerato solo da una parte, cioè
umanamente, e dove ancor sempre i vostri pregiudizi danno il tratto alla
bilancia.
8.
Prima di
osservare quindi l’uomo nelle sue relazioni con il suo prossimo o col suo simile,
dobbiamo innanzi tutto domandare: “Che cosa è veramente l’uomo? Di che cosa è
fatto? Qual è la sua missione su questo globo terrestre?”
9.
Compreso
prima questo chiaramente, allora già ci aiuterà a illuminare più da vicino le relazioni
sociali della razza umana! –
10.
Vedete,
l’uomo consiste, come si sa, di tre cose: vale a dire, di corpo, anima e
spirito.
11.
Ebbene,
queste tre cose, in generale, le avete afferrate tutte, cosicché dite: “Il
corpo è materia, l’anima è presa al vincolato materiale-spirituale della caduta
dell’unico grande spirito, e lo spirito è una scintilla divina che deve elevare
l’anima, spiritualizzarla e poi questa, altrettanto con la sua raffinazione,
deve portare anche gli elementi del corpo materiale su un gradino superiore,
affinché tutto, a poco a poco, possa seguire la sua scalata al perfezionamento,
com’è stato già deciso in precedenza nel grande scopo della Creazione”.
12.
Qui, in
queste conclusioni, sta già il primo concetto errato, poiché voi ammettete solo
il vostro spirito come scintilla divina, il quale deve nobilitare tutto,
mentre, se non aveste sempre (spesso inconsciamente) idee aristocratiche, che
volete applicare alla Mia persona, scorgereste e comprendereste facilmente che
tutto ciò che è creato, in fondo è divino, e deve essere infinito, perché
proviene da Me, è proceduto da Me e deve ritornare a Me!
13.
Il corpo,
quale strumento materiale per la durata della vostra vita, consiste altrettanto
dei più nobili, più elevati elementi del Mio Io spirituale come anima e
spirito, solo che questi elementi sono vincolati, costretti nella materia, per
manifestarsi solo così come lo permette la sua momentanea organizzazione.
14.
Questi
finissimi elementi spirituali, che aiutano a costruire il corpo già nel ventre
materno, lottano altrettanto per il perfezionamento, per la completezza,
imprimono le loro tendenze nella forma del corpo, cercano, per quanto una forma
plastica possa esprimere un principio spirituale, attraverso la professione
predisposta in sé nella vita umana, di completare ciò che i più elevati, divini
elementi nell’anima, porteranno poi avanti nello spirito.
15.
Essi sono i
manovali, i collaboratori per il grande edificio spirituale di una perfezionata
idea divina, proprio come un architetto non può costruire una casa da solo, ma
ha bisogno di mille mani, le quali però, ben inteso, non a modo di macchine, ma
di nuovo guidate da altre intelligenze, aiutano a costruire l’intero edificio.
16.
Così agiscono
le forze nell’uomo, così in tutto il Creato, nella pietra rigida, nel vegetante
regno delle piante e nel regno animale in se stesso consapevole, sempre
modellando le forme, contribuendo alla nobilitazione, al perfezionamento del
tutto, mentre la specie e la razza è ancora sottoposta a mille altri differenti
influssi, dove le facoltà poste in essa in origine non possono progredire per
il perfezionamento, per il cui motivo anche dappertutto, nonostante dello
stesso genere e della stessa provenienza, sorgono nondimeno di nuovo
altrettanti differenti risultati, come esiste di creato nell’intero spazio
cosmico.
17.
L’anima, come
propaggine o discendente di un grande portatore di luce caduto, doveva dapprima
possedere un suo rivestimento adeguato e inoltre un più alto principio
spirituale a lei conferito che la stimolasse a completare la sua formazione non
solo qui, bensì ancora dopo la deposizione di qualsiasi involucro terreno per
servire come base per un mondo spirituale.
18.
Così l’anima
dell’ultimo infusore, come quella dell’uomo, è sempre stimolata a compiere
dapprima qui il suo scopo della vita, nella misura in cui l’involucro l’abilita
a questo, e uno spirituale inconscio che voi qualificate con il nome di
‘istinto’ o ‘natura’, le apre la via per il perfezionamento in altre forme e
altre condizioni.
19.
Lo spirito
nell’uomo è altrettanto lo stesso come nell’ultima pietra, soltanto che egli ha
lì dinanzi a sé un’organizzazione ordinata che non si oppone alla sua vera e
propria sfera d’azione, bensì è adatto perfino a seguire tutte le sue
aspirazioni.
20.
È quindi non
una scintilla spirituale del Mio Io che devo aver dato solo all’uomo, bensì è
in tutto solo scintilla divina, e lì soltanto un corpo si conforma di più allo
spirituale, il quale corrisponde completamente alla massima estensione delle
forze spirituali.
21.
Vedete, una
regione uniforme, una vita monotona, vi dimostra già abbastanza che ‘la vita’
esiste solo dove c’è cambiamento, dove c’è diversità. Poiché, proprio
attraverso ciò che non sta sullo stesso gradino non procede tutto con lo stesso
passo, è [attraverso] la vita come tendenza stimolante quello da raggiungere, cosa che veramente è tutto stabilito, ma non
può essere ottenuto in tutti i modi.
22.
La diversità è la base della vita. Diversi sono i mondi, diverse le loro creature, e
diversa perfino la via che essi devono percorrere per il perfezionamento. Senza
questa diversità non esisterebbe nessuna vita, nessun movimento e nessun
progresso. Solo così, con il germe che forma da sé sempre del nuovo ma più
elevato, poteva essere posta nella realtà una Creazione, una Creazione che, per
primo, rende onore al suo Creatore, e anche, come Lui, può portare in sé, per
l’appunto, il germe dell’infinità.
23.
Così dovete
intendere tutto questo mondo visibile e invisibile, dall’atomo più fine nello
spazio, fino al Mio grande Regno dello spirito, se mai volete comprendere
perché Io ho creato tutto questo, e perché così e non diversamente.
24.
Presso di Me
non è accettabile che possano manifestarsi correzioni, riparazioni o modifiche,
perché queste presuppongono errori e conclusioni sbagliate che per un Dio non
sono possibili.
25.
Perciò via
con le vostre limitate idee umane! Il mondo è così come Io ve lo descrivo, dove
vi svelo e spiego quasi ogni giorno un segreto dopo l’altro della Creazione,
affinché impariate a riconoscere una buona volta che il vostro scopo della vita
è tutt’altro da come lo volete costruire voi, e da come volete avere anche i
mezzi disposti così che convengano al meglio alla vostra natura corporea, ma
non alla natura e destinazione spirituale!
26.
Voi vedete
dunque che corpo, anima e spirito sono
portatori della Mia scintilla divina, e come negli stessi e attraverso la
stessa, i differenti modi d’espressione rendono differenti altrettanto gli
uomini, tale e quale doveva pure, nella più grande convivenza degli uomini,
suscitare in questa differenza di capacità, anche differenti commerci e
mestieri, che poi dovevano essere formati in sé in maniera differente,
necessari nell’insieme per la vita in comune.
27.
Già in
un’altra parola vi ho confermato che tutto ciò che è creato, raccogliendo in sé
dai primi atomi spirituali differenti cose, doveva anche avere altrettante
svariate espressioni.
28.
Nell’uomo, il
quale è costituito da tutti gli elementi della sua Terra e sta lì come ultimo
membro o ‘compendio’ di tutto il globo terrestre, questa molteplicità di tutto
lo spirituale doveva risaltare ancora di più, perché egli, nel modo della
comunicazione dei suoi pensieri e idee, stando più in alto di tutti gli altri,
possiede anche la facoltà di far risplendere il suo spirito e poterlo
valorizzare, da dove anche le inclinazioni per l’una o l’altra occupazione, in
parte attraverso le impressioni della prima giovinezza, in parte attraverso gli
elementi predominanti con la procreazione come bene spirituale ereditato,
esercitano naturalmente la loro influenza, e dovevano farsi valere anche nella
vita, il che accadeva di più proprio là, dove i più grandi ostacoli si
opponevano ai suoi soddisfacimenti.
29.
Così sorsero,
con i crescenti bisogni dell’uomo, analogamente con l’aspirazione alla comodità
e l’impulso delle passioni, una quantità di mestieri, per rendere all’uomo
quanto più gradevole possibile la vita.
30.
Questo
bisogno risvegliò nell’uomo l’amore per singoli prodotti artistici, i quali ne
cagionarono nuovamente degli altri, proprio per vivere comodamente, e ognuno,
secondo il suo modo di vedere, era spinto a sottoporsi all’esecuzione del
desiderio.
31.
Così poi si
sviluppò un po’ alla volta la competizione dei meglio abilitati, e da questa
sorsero alla fine le più diverse classificazioni di tutte le classi, dove uno a
mezzo dell’altro voleva vincere e, vivendo comodamente, abbandonarsi solo alle
proprie passioni.
32.
Che con
queste competizioni sorgessero degli inconvenienti con la gelosia, maggiori
capacità, buona o cattiva volontà, soprattutto attraverso l’impulso di tutte le
passioni umane, che di nuovo queste influissero sulla vita sociale del singolo,
dove tra miseria e abbondanza, sempre lottando e combattendo, si sviluppasse
tutta la vostra attuale società, ciò è facile da comprendere, poiché solo la
vita temporale cagionò tali condizioni. Secondo le leggi morali il più basso
come il più altolocato sulla Terra dovrebbe essere animato dagli stessi
principi, poiché la morale e le Mie due Leggi divine sono le medesime per
contadini e re.
33.
Solamente,
proprio perché le leggi divine, stando sopra quelle terrene, non sono
sottoposte a nessun cambiamento, non permettono nessuna interpretazione
diversa, proprio per questo i contrasti sorgenti nella vita sociale sono spesso
la causa del perché gli uomini accusano poi Me, mentre essi stessi, beninteso,
in generale ne sono i colpevoli.
34.
È certamente
giusto che il figlio del contadino possieda gli stessi diritti umani di un
principe già incoronato nella culla, davanti a Me entrambi sono uguali,
tuttavia le facoltà che sonnecchiano nell’uno, sono spesso molto diverse da
quelle dell’altro, e ognuno porta con sé nel mondo già un grosso pezzo della
sua futura carriera da vivere, come bene ereditato dai suoi genitori, dove poi
si aggiungerà ancora il proprio, per ingrandire o per diminuirne il possesso.
35.
Differenti
sono tutti gli esseri creati, differenti le loro vie da percorrere, e per
questa ragione è anche differente l’apparente ‘corso della fortuna o della
sfortuna’ che essi devono passare, meritato o non meritato.
36.
Se dietro a questa
vita materiale non ci fosse una grande vita spirituale, se non ci fosse il
divino morale del Mio Io che è innato in tutto, già da molto tempo la specie
umana sarebbe scesa alla natura bestiale e sprofondata sotto la stessa, volendo
l’uomo, abbandonandosi sempre e solo alle sue passioni, sfruttare sulla Terra
tutto per le sue soddisfazioni.
37.
Solamente
proprio perché il materiale può rendere felici solo temporaneamente e spesso
solo momentaneamente, perché gli elementi spirituali divenuti rozzi e oscuri
non possono unirsi con elementi superiori più fini, e perciò ogni fortuna
mondana è di breve durata, così la necessaria conseguenza è che l’uomo,
incalzato da mille spiacevoli situazioni, per primo impari a riconoscere: “Il
mondo materiale non basta, ce ne deve essere un altro!” – E dopo, nonostante
tutto il negare, alla fine dovrà anche confessare:
38.
“Deve esistere Qualcuno che ha creato questo mondo
visibile, nonché il sospettato invisibile”; così egli è costretto a crearsi un Dio, se vuole quietare il suo
impulso interiore, poiché con condizioni spiacevoli nessuna cosa terrena può
dare indennizzo, perché l’uomo è un prodotto spirituale, ed è stato rivestito
solo per breve tempo in un involucro materiale, allo scopo di levarsi ciò che è
attaccato in lui di grossolano in una vita di prova, per andare incontro allo
spirituale superiore.
39.
Tutto ciò che
voi vedete ha una base spirituale, ha scopi superiori e non soltanto la
fuggevole vita; proprio per questo dovete considerare tutto da un punto di
vista spirituale. I toni lamentosi che risuonano fino a Me a causa di piaghe e
disgrazie, testimoniano solo dell’ignoranza delle condizioni umane e di una
concezione non ordinata, fin dove il materiale, se lo si considera troppo, deve
e può provocare solo del danno spirituale.
40.
Il conforto
che dietro questa vita materiale ce ne sia una spirituale, molti uomini se lo
sono sottratto da loro stessi, perché hanno creduto agli uomini invece che a
Me, che trovai bene perfino scendere Io stesso su questo globo terrestre, per
non dimenticare nemmeno loro nel generale processo di salvezza.
41.
Se quindi
arrivano lamentele e rimproveri, dove è criticato il Mio governo, allora si
dimostra chiaramente su quali deboli piedi poggia la visione del mondo, e come
esso sia veramente.
42.
Non tutti
possono nascere nelle stesse condizioni, non tutti possono essere dotati degli
stessi talenti; deve dominare la diversità, poiché proprio nella diversità si
trovano la vita e il progresso!
43.
Si aggiunga
inoltre ancora che, sulla Terra, molti spiriti provenienti da altri mondi
vogliono spontaneamente sopportare la scuola di prova per il raggiungimento
della Mia figliolanza, ed essi arrivano qua da quei mondi, naturalmente non
senza dote, avendo talvolta per l’una o l’altra occupazione una certa
preferenza, senza sapere che un giorno questa fu esercitata da loro in migliori
e più fini organizzazioni.
44.
Questi, e di
loro ne esistono molti, verranno a sapere un giorno e troveranno spiegato
perché un certo impulso spirituale a loro inconscio li spinse sempre a questa o
a quell’occupazione che era, in verità materiale, e tuttavia aveva molto di
spirituale celato sotto quest’involucro.
45.
Io, quale
Dio e Amore supremo, creai il mondo, creai i singoli soli e terre. Quest’Amore però non deve essere valutato secondo le
vostre idee dell’amore. Questo Mio Amore è completamente diverso, tanto che per
voi non è possibile comprenderlo, ma non temo nessun mezzo per farvelo
presentire, poiché solo dalla comprensione di quest’Amore può essere valutato
il giusto riconoscimento di tutto l’esistente, così come gli avvenimenti della
vostra vita umana.
46.
Il Mio Amore è un Amore generale in questo
senso, perché deve tener presente solo i grandi scopi di una Creazione, ai
quali tutti gli altri si devono subordinare. L’Amore, come lo intendo Io, non
dimentica nemmeno il verme e nemmeno l’insensibile pietra, e ancor meno i più
grandi e fini esseri perfezionati; quest’Amore però ha altre leggi, altre
intenzioni, altri scopi.
47.
Se il Mio
Amore non fosse come appunto è, allora Io dovrei essere un Dio della vendetta,
come presso di voi certi uomini Mi vorrebbero far essere. In questo caso Io
sarei poi un Giudice severo, un Castigatore inesorabile, tutte caratteristiche
che avete appreso dai vostri codici; che però non stanno nei Miei.
48.
Proprio per
Amore Io trasformo ogni male che gli uomini si fanno l’un l’altro, in bene;
proprio per Amore Io non giudico, non vado tra gli uomini belligeranti con
bastonate e anatemi tuonanti.
49.
Gli uomini si
creano il male da se stessi, e il Mio impegno non è altro che far fluire la
parola consolatrice da un mondo migliore nel petto degli oppressi; beati loro
se la osservano, cosa che purtroppo è raramente il caso, e da ciò le lagnanze e
le accuse rivolte a Me.
50.
Solo per
questo il mondo materiale come quello spirituale rimane nondimeno lo stesso;
essi non cambiano le loro leggi, bensì l’uomo si punisce da sé, agendo
contrariamente ad esse.
51.
Ciò che in
apparenza è sofferenza immeritata, questa, spesso come nelle malattie, è una
medicina necessaria, dove in genere le più amare curano prima; non che le mandi
Io, bensì potrei portare aiuto, ma non lo faccio proprio perché le Mie vedute e
scopi con le anime umane sono altre, diverse da come l’oppresso figlio
dell’uomo se le immagina.
52.
Nessun uomo
muore perché lo voglio Io! Nessuna disgrazia accade perché la voglio Io!
Nessuno nasce in condizioni povere e nessuno in quelle ricche secondo una Mia
idea! Tutto questo, lo permetto solamente. L’uomo è libero, e così può fare ciò
che vuole; con una vita regolare se la può prolungare, con una irregolare,
abbreviare. Fortuna e sfortuna – quando sopravvengono sugli uomini stravolgendo
disposizioni prodotte da loro stessi – sono una scuola per l’umanità, per mezzo
della quale essi (gli uomini) sono allevati per Me, così che oltre di ciò Mi è
possibile agire su di loro spiritualmente, questo significa che alla fine essi
sentono anche la Mia voce, il ché in verità sarebbe stato possibile anche
prima, ma così non è stato.
53.
Se nato ricco
o povero, ognuno nella sua posizione può diventare ‘figlio Mio’, può maturare
se stesso un po’ alla volta per un altro mondo spirituale permanente;
all’indigente la sua povertà può aiutarlo a ottenere ricchi tesori spirituali,
mentre il nato ricco può perdere le sue ricchezze materiali senza che queste
siano sostituite dalle spirituali.
54.
Dappertutto
trovo i mezzi per raggiungere i Miei scopi. Io utilizzo solo le circostanze,
ma non le causo. Questo lo lascio all’uomo che tanto volentieri si chiama
orgogliosamente il ‘signore della Terra’, e
s’immagina di governare e soggiogare tutto, mentre egli stesso, simile ad una
banderuola, veleggia attraverso tutte le correnti spirituali che vanno per il
cosmo, inconsapevolmente una volta in questa, poi nell’altra direzione, sempre
cercando la sua fortuna materiale temporale, senza riflettere che con l’uno
raramente si concilia l’altro – lo spirituale di gran lunga permanente!
55.
Perciò, figli
Miei, non accusate Me!
56.
Io sono Colui
che scrive ogni colpa sulla sabbia, non maledice, non odia, non contraccambia,
ma era ed è sempre pronto a spargere balsamo sulle ferite aperte. Io non sono
mai stato un Dio ingiusto, tanto meno un Padre severo verso i figli Miei!
57.
Io non vi ho
creato così, come siete adesso, ma vi siete fatti da voi stessi. E se ora vengo
e prendo di nuovo direttamente in Mano la vostra conduzione, è perché ne ho
abbastanza, perché non posso stare a guardare come gli uomini fraintendono e
disprezzano se stessi e tutta la loro futura esistenza, non hanno nessuna fede,
nessun amore e nessun timore di Me. Io ora devo usare ogni mezzo per ricondurre
gli smarriti, nuovamente sulla retta via!
58.
L’elemento
spirituale è messo troppo in secondo piano, troppo dimenticato e negato;
perciò, quest’inconvenienti e disgrazie da tutte le parti. E se con questo
qualche sofferente grida a Me, il che è un segno che almeno crede ancora in Me,
allora spetta a Me dimostrargli con poche parole che la sua sofferenza non
proviene da Me, ma che, se vuole trovare conforto per queste piaghe, può trovarlo
solo presso di Me!
59.
Perciò
proprio questa parola! Poiché, potrebbero succedere tante cose, tali da poter
dar motivo di sentire anche da voi i rimproveri citati in principio, e affinché
questo non accada, affinché voi, prima che apriate la bocca per lamentarvi e
leviate a Me la vostra voce, possiate nondimeno riflettere Chi sia da accusare:
Io, l’eterno Padre eternamente amante, oppure lui, l’uomo smarrito che spinge
solo all’appagamento delle proprie passioni?
60.
Accogliete
così questa parola, ed essa vi permetterà di nuovo uno sguardo pacato nel
confuso movimento degli uomini stessi! Amen!
(indice)
۞
14 luglio 1876
1.
Vi ho già detto parecchio riguardo alla vita, vi ho
mostrato in differenti fasi come essa si manifesta e che cosa è
veramente, e ciò nonostante rimane ancor sempre qualcosa da dire
sull’argomento, ossia, come questa vita, quale apparente effusione di una
potenza spirituale, veramente non è altro che la potenza della Mia Volontà
che si manifesta in una miriade di differenti espressioni!
2.
Per
introdurvi ora anche in questa vita spirituale, e per mostrarvi ancora più
chiaramente la differenza tra spirito e materia, allora devo spiegarvi questa
parola più da vicino, sotto il titolo di ‘vita cosmica’. Devo spiegarvi la vita
spirituale nel generale e, inoltre, anche nel particolare, poiché è sempre lo
stesso principio, lo stesso motivo che, iniziato dal più piccolo atomo eterico
fino al massimo spirito angelico, riguarda unicamente la Mia essenza divina, la
quale, esprimendosi su differenti gradi e in differenti forme, lottando verso
sviluppo e perfezionamento, risveglia il progresso spirituale, lo condiziona e
compare in tutto visibilmente come vita.
3.
Quando dico
‘vita cosmica’, allora Io intendo il concetto così come lo indica questa parola
derivata dalla lingua greca antica, e vuol significare una ‘vita generale,
comprendente l’intero universo’.
4.
Tutto ciò che
esiste, infatti, deve aver avuto un pensiero basilare, il perché fu creato, a
cosa era destinato, e a che cosa alla fine deve anche portare!
5.
Secondo le
vostre ricerche scientifiche e le sue regolari indagini, anche i vostri
scienziati si sforzano di riportare tutto all’ultimo fondamento, alle ultime e
semplicissime forze di base che tutto muovono e conducono alla fine. E così
anch’Io voglio svelarvi proprio quest’ultimo impulso che è il motivo o la base
di tutto l’esistente, e prepara un po’ alla volta tutto al successivo sviluppo.
6.
Se osservate
l’intero universo con occhio spirituale e passate in volo con la forza del
pensiero, la regione dell’infinito spazio eterico, allora non vi potrete
scoprire altro che ‘atomi eterici’, oppure elementi finissimi di sostanza
materiale, ma i vostri strumenti, come microscopi, elettrometri ecc., non
saranno mai in grado di renderli visibili al vostro occhio carnale.
7.
Queste
finissime particelle eteriche, tutte hanno al loro centro una propaggine di
contenuto spirituale proveniente da Me, dalla Mia Essenza che imprime loro con
questo la continuazione eterna e il perpetuo impulso verso lo sviluppo,
conservazione e progresso. Una particella spirituale del Mio Io si trova in
ogni atomo, così come, per rendervelo più chiaramente, nel vostro organismo
interiore ed esteriore fin nell’ultima e finissima propaggine del vostro
sistema nervoso esiste nella pelle qualcosa come senso, il quale come principio
animico non ha altro scopo che di formare il corpo,
di conservarlo e spiritualizzarlo.
8.
Così come ora
la vostra anima è onnisciente nella sfera del vostro corpo, proprio a causa del
fine fluido nervoso che scorre attraverso di esso e vi circonda ancora perfino
dall’esterno come involucro vaporoso (atmosfera, etere vitale esterno), così c’è anche qualcosa di Me
in ogni atomo eterico, e con questo, come l’ho menzionato in un’altra parola,
non esiste nessun punto nel regno visibile e invisibile della Mia Creazione
spirituale e materiale, dove Io non sia sempre presente, e dove vedo e sento
tutto ciò che vi accade.
9.
Su questo si
basa quindi la cosiddetta onniscienza e onnipresenza, come voi
l’avete altrettanto nel vostro corpo, con la sola differenza che la vita
spirituale in voi, l’anima e lo spirito costruiscono il corporeo e psichico,
mentre presso di Me il primo non esiste, poiché Io non vedo nessuna materia,
bensì solo spirito anche laddove voi credete di scoprire sostanze elementari.
10.
Ora, per
ritornare di nuovo agli atomi eterici, devo dapprima spiegarvi com’è costituito
quest’atomo, quale missione abbia, quale sia il suo scopo e perché esiste!
Ebbene, ascoltate dunque:
11.
Un atomo
eterico, sebbene secondo i vostri concetti o con un’espressione scientifica
sia qualificato come incorporeo, è dunque una cosa imponderabile, tuttavia di
per sé è qualcosa di definito, limitato, poiché altrimenti dovrebbe dissolversi
senza limiti di nuovo in qualcos’altro.
12.
Un atomo
simile ha quindi, nonostante la sua piccolezza nondimeno dimensioni di altezza,
di profondità e lunghezza, come ogni corpo.
13.
In
quest’atomo è racchiusa una scintilla proveniente da Me; poiché l’ho creato Io, esso deve quindi possedere
qualcosa di Mio e, proprio per questo, solo Mie caratteristiche.
14.
In esso c’è l’impulso
del perfezionamento, e poiché ogni atomo in quantitativo e in qualitativo
rapporto deve essere differente dagli altri atomi per rappresentare tutte le
sostanze elementari che sono necessarie per la creazione dell’universo, allora
tra gli atomi, per mezzo del loro involucro di vapore che li circonda, si
sviluppa l’assimilazione e l’associazione, dove poi (come in
molti insetti le antenne) i rispettivi involucri di vapore attraggono
l’omogeneo e respingono l’eterogeneo.
15.
In questo
modo dagli atomi si formarono le molecole, e da queste, cellule e
cristalli; si svilupparono così calore, luce e vita, e
accelerò la formazione di corpi più grandi.
16.
Dopo la
formazione dei corpi cosmici iniziò poi la vita organica, da questa la
spirituale, e dalla spirituale l’impulso a diventare simili al divino,
per la cui ragione la scintilla divina, posta nel più piccolo atomo, deve alla fine
ritornare di nuovo gradatamente là da dove è proceduta.
17.
Che
naturalmente là, dove Io volevo creare esseri viventi, dovessi dar loro
dapprima una dimora e un impulso che li rendesse capaci, come singoli esseri
nel mezzo dell’intera infinità, di procedere sul loro cammino di vita
spiritualmente tracciato, questo s’intende da sé.
18.
Ma poiché
oltre alla caratteristica di Creatore, come voi sapete da molte Mie
comunicazioni, Io sono anche l’Amore in Persona, e l’Amore è fatto solo
per rendere felici gli altri e ritrovare nella felicità degli altri e nella
loro beatitudine, la propria, allora dovevo Io, quale Dio dell’Amore, creare
per voi residenze di beatitudine, dovevo dotare gli esseri stessi, quale
immagine del Mio Io, con forme che l’Amore come divino doveva manifestare negli
stessi. E così dalle piccole particelle eteree sorsero i mondi, e solo dopo il loro perfezionamento, gli esseri viventi, i quali tutti rappresentavano certe
caratteristiche del Mio Io, dove poi, come per esempio presso di voi sulla Terra,
l’uomo, quale chiave di volta della Creazione materiale, nella sua
missione come uomo terreno, deve iniziare il successivo gradino spirituale
come futuro abitante di un regno dello spirito, poiché il progresso graduale
nel Mio Regno non è condizionato da nessun salto, bensì solo da un morbido
passaggio da un gradino all’altro.
19.
Così si
formarono e modellarono anche i mondi dall’immensa riserva nello spazio
eterico, e proprio per questo la rotazione degli stessi che, attraverso
l’attrito con il quale si muovono, si sviluppa luce e calore, scova i finissimi
atomi dalla loro quiete e li costringe all’amalgamazione (intima unione), dove
sono guidati nei loro grandi percorsi di tempo attraverso regioni in cui il
consumato trova sempre ancora del nuovo, e più precisamente, in genere, quello
che in precedenti posti non era esistente.
20.
L’orbita di
un mondo intorno all’altro, la rotazione intorno al proprio asse, non ha altro
scopo che risvegliare vita e diffondere vita con questi
due movimenti!
21.
Vedete,
dappertutto si fa sentire quest’impulso, per non lasciare nulla nella quiete,
poiché tutto ciò che possiede una gravità cerca un punto d’appoggio, e vorrebbe
anche conservarlo se non fosse sempre scosso nella sua stabilità, o
dall’interno con l’impulso alla decomposizione, oppure dall’esterno con
gl’influssi del mondo.
22.
Il movimento è vita, e a questo movimento, sia
esso il grande orbitare del mondo, sia quello vibratorio della luce e del
calore, tutti devono contribuire a strappare l’oggetto, o l’essere, dalla sua
letargia, e costringerlo ad un successivo sviluppo e a nuova formazione, poiché
nulla del Creato è permanente, ma deve progredire sempre cambiandosi.
23.
Così si
formarono i milioni e milioni di soli e mondi nel grande ed esteso spazio
eterico, così si formano ancora adesso le comete, come primi inizi di interi
sistemi mondiali orbitanti in lunghi circuiti ellittici intorno al loro grande
corpo centrale, dal quale sono procedute. E così il regno apparentemente
materiale, ha in sé il germe della successiva forma, finché anche i mondi, per
quanto possano essere grandi, completino il loro ciclo, spiritualizzando e
raffinando in loro tutto, e contraendo altre unioni per formare poi del tutto
naturalmente, come corpo celeste più elevato, anche residenze per esseri più elevati
spiritualmente.
24.
Come la
materia di grado in grado forma la vita in essa dimorante, finché potrà passare
anche dal grossolano visibile all’eterico più fine, proprio così si formano gli
esseri di ogni specie che si devono perfezionare gradatamente, affinché le
dimore per loro debbano corrispondere alla loro condizione spirituale.
25.
Come Io dissi
un giorno: “Nella casa del Padre Mio ci sono molte dimore”, così lo
ripeto adesso: “Sì, ci sono moltissime dimore o soggiorni spirituali, dove gli
esseri spirituali affini godranno quelle beatitudini che sono convenienti alla
loro stessa costituzione spirituale, e queste sono fatte e organizzate così
che, oltre al costante godimento, essi possano avere anche il presentimento di
più grandi beatitudini e più puri luoghi spirituali, poiché presso di Me non è
possibile nessun arresto, bensì, un sempre più grande avvicinamento a Me apre
il campo visivo sempre di più, perché Io sono infinito e il Mio mondo deve
portare il medesimo carattere”.
26.
Concepite
così la vita cosmica, iniziata nel minuscolo atomo eterico, lottando verso
l’alto, dal materiale inconscio fino allo spirituale di un cosciente spirito
angelico che, dominando con lo sguardo il mondo materiale, può afferrare le Mie
idee, e possiede anche il potere di realizzarle.
27.
Così esistono
queste isole mondiali come ‘globi involucro’, di cui ne esistono innumerevoli,
i quali tutti devono far sempre, come un tutto isolato nel grande insieme, il
loro processo evolutivo.
28.
Così esistono
questi grandi mondi con le loro analoghe creature, dove non basta la vostra
fantasia per misurare sia le loro lontananze sia le loro grandezze, i quali
tutti, sebbene separati l’uno dall’altro da grandi distanze hanno, nel grande
spazio eterico, un loro movimento per formare e perfezionare gli esseri e gli
abitanti su di essi viventi per ulteriori scopi, affinché, quando un giorno il
regno materiale andrà incontro alla sua fine, dall’esistente possa venir fuori
solo del grandioso spirituale.
29.
Perciò la
Scrittura dice: “Presso di Me mille anni sono come un giorno!”. Ma Io vi
dico: “Presso di Me milioni di anni sono solo un attimo!”, poiché
incalcolabili mondi materiali orbitano nella grande Creazione, dove i milioni
di anni che sono passati non sono calcolabili da quando essi si sono formati a
mondi, da quando formarono i loro pianeti e comete, e fino a che si
perfezioneranno tanto da diventare dimore per esseri sensitivi.
30.
I vostri anni
di vita, l’orbita della vostra Terra intorno al Sole, tutto il tempo di
rotazione del vostro sistema solare intorno al suo punto centrale, tutto questo
è ancor meno di un secondo sul grande orologio del tempo, dove la Mia Creazione
cosmica trova segnata la sua durata o la sua esistenza.
31.
Perciò il
vostro stupore e la vostra ammirazione nell’osservazione della Mia Creazione,
perché voi applicate una misura troppo piccola per valutare e misurare la
Creazione di un Dio, di un Essere infinito!
32.
Esistono
sistemi solari e interi globi involucro da dove il raggio di luce impiega
milioni di anni per giungere fino a voi. Che cosa ne sapete voi di questi
mondi, di quanto devono essere grandi perché vi diventino visibili solo come
piccolissime stelle? Dov’è la vostra arte del calcolo che possa afferrare o
esprimere questa distanza in cifre? Dov’è la vostra fantasia che osi pensare e
descrivere la grandezza di questi mondi?
33.
E ciò
nonostante, figli Miei, anche questi mondi non sono ancora le ultime pietre di
confine della Mia Creazione. Lontano, oltre questi mondi, si trovano ancora
sistemi mondiali il cui raggio non è ancora giunto fino a voi, e forse la
vostra Terra e il Sole non esisteranno più, prima che un raggio di luce
attraversi da lì il punto in cui un tempo orbitava il vostro sistema solare.
34.
Elevatevi e
afferrate questa grandezza, anche se solo del mondo materiale, approfonditevi
nel concetto dell’Onnipotenza che creò questo, e più precisamente con pochi
mezzi, con attrazione e repulsione, con luce e calore;
comprendete questo Signore e Creatore, nel cui occhio il vostro Sole con tutti
i suoi pianeti e comete appaiono solo come un punto! Egli, se non fosse ciò che
è veramente, un Padre per i Suoi figli, già da lungo tempo avrebbe dovuto
lasciar andare in rovina una stirpe come la vostra, la quale, dopo tutto quello
che ha già fatto per essa, è così ricalcitrante e infedele nei Suoi confronti.
Comprendete quest’Amore che, come un tempo disse: “Io faccio sorgere il Sole
sui buoni e sui cattivi tutti i giorni”, un Amore che, nonostante tutto il
traviamento e la sconfessione del divino, in ogni secondo sovraccarica gli
uomini con milioni di grazie!
35.
Comprendete
questo Dio che un giorno discese da voi, deboli creature, in forma umana dal
Cielo, che vi lasciò insegnamenti dell’Amore, della tolleranza e del perdono! Sprofondate
al pensiero della Sua grandezza, della Sua potenza, della Sua Creazione
infinita, e oltre ciò misurate anche cosa vuol dire che Lui, questo infinito
Creatore e Signore, non vi lascia percepir nulla di queste caratteristiche per
voi schiaccianti, ma vuole solo essere Padre vostro, la vostra affettuosa
Guida, e che già da lungo tempo comunica perfino con voi direttamente,
cerca di attirarvi a Sé, vi spiega e vi svela tutti i misteri del Suo Io, della
Sua Creazione, e solo per questa ragione: affinché impariate a conoscerLo e possiate così trovare più facilmente la vostra
via spirituale, tracciata per tutti coloro che furono creati da Lui e
attraverso di Lui!
36.
Riflettete su
tutto questo, e se volete elevare a Lui il vostro cuore in ore quiete, allora
badate di far questo degni di Lui e di voi; solo così, infatti, potrete
aspettarvi da Lui l’ascolto dei vostri desideri; poiché “Egli è uno Spirito,
e chi vuole adorarLo, questi deve adorarLo
in Spirito e in Verità!”.
37.
Quasi duemila
anni fa Io espressi questo, e ancora non lo comprendete, vi perdete in
preoccupazioni mondane, Mi pregate per cose insignificanti, e dimenticate
completamente che voi siete Mia discendenza, un giorno partecipi di beatitudini
spirituali, voi avete altre, più alte missioni e scopi finali, che quello di
attaccarvi, in questa vita terrena, a cose fuggevoli, e cercare lì tutta la
vostra salvezza!
38.
Per questo le
delusioni, per questo le speranze inadempiute; poiché voi non avete mai
compreso Me, né il Mio mondo, mai avete capito che Io ho altre intenzioni con
voi, intenzioni che spesso devono essere contrarie ai vostri desideri, perché
voi spesso prendete cose secondarie come cose principali!
39.
Voi non
conoscete ancora, nonostante tutte le parole che finora Io vi ho fatto
pervenire, che cosa vuol dire: ‘vivere spiritualmente’, che cosa è ‘vita
cosmica!’.
40.
Questa vita
universale, che è la legge fondamentale di tutta la Creazione, in cui ogni
perché trova la sua spiegazione, voi non la conoscete!
41.
Se poteste
penetrare con lo sguardo del tutto questa grande legge, comprendereste molto
più facilmente che nessun essere vi si può sottrarre, e che a ogni
trasgressione della stessa, a ruota, dovrà seguire la punizione.
42.
Finché non
sarete in grado di occuparvi di grandi e profonde idee, rimarrete attaccati
alla zolla di questa piccola Terra, avrete solo un piccolo orizzonte visivo da
abbracciare con lo sguardo che non va oltre la vostra vita domestica.
43.
Per questo le
Mie parole, i Miei ammonimenti, le Mie spiegazioni; per questo le Mie
molteplici esposizioni, come solo attraverso il piccolo possa essere raggiunto
il grande, affinché possiate seguirMi, affinché
diventiate piccoli anche nella vostra vita terrena per poi crescere
spiritualmente grandi, e possiate elevarvi e slanciarvi a quelle altezze del
concetto umano, dove potrete imparare a riconoscere chiaramente e quietamente
il percorso di perfezionamento del mondo materiale nelle leggi cosmiche. Ma
anche impariate a riconoscere chiaramente, come perfino queste stesse leggi
spirituali e infinite per l’inizio materiale, solo nella perfezione spirituale
trovano il loro punto culminante, dove di gradino in gradino, procedendo in
avanti, avvicinandovi costantemente a Me, voi riconosciate che cosa sono Io
come Creatore!
44.
Così poi
l’Amore si condiziona da sé, quando esso, fondato sul rispetto, è solo la
conseguenza naturale di quest’ultimo; là, quando s’impara a riconoscere il
Maestro dalle Sue opere, può essere compreso giustamente quali caratteristiche
Lo devono fregiare, e perché con tale potenza è predominante ancora tanta bontà
e tanto Amore!
45.
Così prendete
queste parole nuovamente dalla Mia mano, essa è la mano del Padre che vorrebbe
tirarvi in alto a Me; non la rifiutate, altrimenti solo il danno sarà al vostro
fianco! Amen!
۞
Pentecoste 1875
1.
Vedete, figli Miei! Qui vi do tre parole che indicano cose
che voi tutti ben conoscete, ma non sapete quale ruolo esse, vale a dire le
sostanze indicate, giochino veramente nella natura materiale, e ancor meno cosa
rappresentino, spiritualmente parlando.
2.
Affinché vi sia
quindi nuovamente fornito, o dischiuso, un nuovo campo negli oggetti della
natura della vostra Terra visibile, e ancora, com’è già spesso accaduto,
possiate nuovamente vedere e provare quali importanti caratteristiche spesso
stiano nascoste in cose che, proprio perché le avete tutti i giorni davanti
agli occhi e le usate giornalmente per necessità differenti, per voi non hanno
proprio nulla di sorprendente. − Così, per queste tre cose, zucchero,
sale e aceto, vi deve esser data una nuova conferma di quanto lo
spirituale sia legato con la materia, e quanto è espresso ed è contenuto
attraverso di essa, affinché possiate riconoscere più ampiamente quanto l’uomo
si deve applicare per riconoscere la struttura spirituale dell’intero mondo, la
cui conoscenza poi può guidarlo al preciso giudizio di Me stesso! –
3.
Vedete,
lo zucchero o saccarosio si trova dappertutto nel regno vegetale, anche
nel regno animale, e perfino nell’organizzazione umana esso non manca.
4.
Il
saccarosio, oppure il dolce che, in generale produce una sensazione piacevole
col suo consumo, è così distribuito in natura che non esiste quasi nessuna
creatura vivente che non conosca la sua gradevolezza.
5.
Le molte
piante, che nella loro organizzazione possiedono la facoltà di trarre la sostanza
zuccherina dalla terra sulla quale mettono radici, sono a loro volta i più
grandi sostenitori di molti animali, i quali raccolgono, consumano ed elaborano
questa sostanza zuccherina preparata nei fiori o frutti, per il loro stesso
mantenimento.
6.
Nei frutti, e
ai primordi perfino nei pochi rimedi medicinali che l’umanità conosceva, la
sostanza alimentare zuccherina aveva il ruolo principale, mentre nel tempo
attuale, con la decadenza della razza umana, lo zucchero è stato sostituito da
veleni.
7.
Il saccarosio
o sostanze zuccherine erano gli equilibratori di malattie, erano i rimedi
mitiganti che addolcivano ai molti esseri viventi, fino all’uomo, la loro vita
materiale, naturalmente finché il suo consumo era moderato o regolare; perché
voler vivere esclusivamente di sostanze zuccherine, non lo può né l’uomo né
l’animale.
8.
Ora, dopo che
avete visto come il saccarosio, il quale attraverso la fabbricazione
artificiale è estratto dalle sostanze vegetali e nei vostri generi alimentari
ha raggiunto in forma cristallina come mistura una così straordinaria
importanza, allora sorge facilmente la domanda: “Perché poi proprio il succo
dolce, chiamato zucchero, causa così gradevoli gusti nel mangiare e nel bere,
mentre esistono anche altre sostanze che, prese da tutti i regni della natura,
sono impiegate nei cibi per il nostro nutrimento, e che forse ben si potrebbe
fare a meno, dove per contro con la mancanza di saccarosio molti cibi sarebbero
completamente immangiabili?”.
9.
Ebbene, a
questo Io rispondo con un’altra domanda: “Che cos’è dunque lo zucchero,
considerato sotto l’aspetto spirituale?”. E con la risposta a questa domanda
troverete la risposta anche a quella su esposta. Poiché quando riconoscerete il
fondamento sul quale si basano tutte queste esperienze materiali, desideri
materiali e voglie materiali, allora riconoscerete facilmente il perché cibi e
bevande addolcite con lo zucchero vi piacciono tanto.
10.
Vedete, lo zucchero, secondo la rispondenza
spirituale, rappresenta, nella Creazione materiale, l’Amore!
11.
Come l’Amore
è solo lo sforzo a risvegliare piacevoli sentimenti, a conservarli e a
propagarli, così lo zucchero, come aggiunta ad altre cose, è il principale
mediatore, affinché molte sostanze diventino mangiabili.
12.
L’amore,
sotto qualsiasi forma, può e deve addolcire agli uomini la loro condizione, e
questo lo fa, in rispondenza, altrettanto lo zucchero.
13.
L’Amore
mitiga ogni rigido sentimento, cosparge balsamo su ferite aperte, consola,
quieta, appiana e rende sopportabile ciò che altrimenti appare insopportabile.
14.
L’Amore è, ed
era il pensiero di base della Creazione, il pilastro fondamentale del Mio
stesso Io, il fattore principale per far dell’uomo, un Uomo.
15.
Senza
l’Amore, il mondo sarebbe un caos, un conglomerato senza legge di sostanze ed
elementi che sempre si combatterebbero e distruggerebbero.
16.
L’amore
dunque, proprio perché nello spirituale è la massima potenza, altrettanto nel
materiale è il fattore più potente, e così come furono date all’uomo, e perfino
parzialmente all’animale nella sua vita animica le
facoltà di percepire l’amore, afferrarlo e cercarlo costantemente, proprio così
nell’intero mondo è la sostanza zuccherina o la dolce gradevole sensazione che,
nel gustare i prodotti della terra, è aggiunta all’essere vivente come fattore
principale per addolcire la vita materiale vegetativa e renderla gradevole, e
questa gradevole consapevolezza, che il vostro palato ottiene, corrisponde
all’amore che, altrettanto solo addolcendo o amando, appiana tutto l’ineguale,
tutte le amarezze. E così vedete nello zucchero, sia come succo naturale sia
come prodotto artificiale e cristallizzato, il simbolico fattore corrispondente
all’amore, dal cui ambito nessuno può sfuggire, ma il suo effetto soave lo
cerca ogni forma vivente deliziandosene, e col sorseggiarlo, come col
sentimento dell’amore, dimentica facilmente tutto il resto.
17.
E chi vi
prepara questa gustosa sostanza zuccherina? Chi la strappa all’oscura terra?
Chi stimola piante e animali a cercarla e a raccoglierla?
18.
È il raggio
del Sole, è la luce, quale effusione del Mio Amore divino che Io faccio
diffondere nel mondo infinito per la gioia, per il gusto e per la vita di tutto
ciò che ho creato, affinché ogni vivente veda, nella luce, la Mia Creazione, e
riconosca nella luce, l’Amore come suo portatore che, attraverso eoni di
miglia, comunica la sua forza, stimola tutto, crea, conserva e costringe al
cambiamento, al progresso spirituale!
19.
Ciò che è la
luce, quale amore spirituale, questo, nel materiale, per immagine, è lo
zucchero. Le parole dolci dell’Amore infinito, oppure i soavi raggi riscaldanti
della luce, oppure il piacevole dolce sapore dei frutti, tutto questo è di
ugual significato; Amore significa questa grande parola, Amore come
l’aveva un Creatore quando creò tutto questo, Amore, riversato nel
Creato, e Amore, quello estratto perfino dalla rigida terra come
saccarosio attraverso Sole-luce o Amore-luce,
deve procurare al gaudente dei prodotti della terra, e il medesimo piacere, il
senso del gusto che risveglia una parola amorevole, un raggio di Sole riscaldante
il sentimento, quando l’uno o l’altro incontra animali e uomini.
20.
Così, figli
Miei, riconoscete nel dolce zucchero che, in primo luogo voi stessi siete fatti
di elementi-amore che cercano istintivamente l’amabile nella natura, e che, in
secondo luogo, quando mangiate frutti dolci o mescolate lo zucchero alle
bevande per calmare la vostra sete, è sempre solo l’amore che, in mille specie
di forme esige la stessa cosa, effettua ed è impegnato ad adempiere ciò che
stava nella parola quando, per la base fondamentale della Mia Creazione, oltre
al ‘Sia fatto!’, Io pronunciai: ‘Luce’[35]; perché
Luce significa Amore, e ora voglio far luce nei vostri cuori con le
molte parole che vi dono, affinché riconosciate il vostro stesso mondo-luce, e
impariate a comprendere che, perfino nel più meschino, nel più banale, può
essere trovato ancora il grande Creatore, se un cuore capace d’amore vuol
cercare il Padre suo quale Amore personificato, e Lo può trovare se luce,
occhio aperto e comprensione di tutta la Creazione, vanno mano nella mano.
21.
Ora avete il
significato spirituale dello zucchero, che cosa è, e come lo dovete considerare
se volete comprendere Me.
1.
E ora vogliamo
passare al secondo, al sale che, secondo il gusto, è proprio l’opposto dello
zucchero, e cercare anche lì quel che c’è sotto di spirituale e come possono il
suo effetto, la sua esistenza stessa, essere adeguatamente sfruttati, affinché
voi Mi possiate ancora riconoscere come vostro Padre e come il grande Creatore
della grande natura, proprio anche in questo minerale.
2.
Per
cominciare quindi in modo logico questa cosa, semplicemente osserviamo il sale
per quello che esso si mostra, dove si trova, e perché è proprio necessario.
3.
Vedete,
esistono differenti specie di sale, e com’è cercato assiduamente lo zucchero,
proprio così è cercato anche il sale, in particolare dagli animali e dagli
uomini, perché senza di questo, molte cose non si potrebbero mangiare, per lo
più perché proprio con la preparazione dei cibi nelle vostre cucine, dalle
materie prime che voi esponete là a processi chimici, con la cottura togliete i
sali contenuti in queste sostanze, e poi naturalmente dovete sostituirli con
altri sali, vale a dire con il vostro sale da cucina.
4.
Il sale è
racchiuso in quasi tutte le parti della materia.
5.
Il sale esiste come minerale, e anche i frutti
e le piante ne contengono, perfino lo zucchero contiene sale, come anche nel
sangue e nello stomaco di molti esseri viventi il sale è un elemento
principale.
6.
Ora quindi
per primo ci si domanda: “Da dove proviene questo desiderio, da dove questa
ricerca necessaria del sale?”.
7.
Vedete, qui
di nuovo, come con lo zucchero, la spiegazione spirituale è la risposta sulla
presenza del sale nella materia.
8.
‘Sali’
sono qui corrispondenti a ciò che la ‘vita’ è nell’universo, i sali sono
incitatori, stimolatori per la creazione, per la conservazione e per il
perfezionamento.
9.
Così il sale è
l’elemento corrispondente che partorisce vita, sviluppa vita, e porta avanti la
vita gradatamente.
10.
Per questo il
sale è ricercato, come stimolante, da animali e uomini; per questo il sale si
trova nelle miniere della Terra, dove tali sedimentazioni sono presenti come
magazzino del superfluo proprio per il fabbisogno, affinché il superfluo
all’interno della Terra serva per la copertura delle necessità del mondo
esterno.
11.
Come il Mio
Amore è il potere tutto equilibrante, così la vita è la forza che stimola tutto
e sprona il Creato all’amore per la vita, lo costringe al perfezionamento, per
ricondurlo nobilitato, dopo trasformazione e cambiamento, di nuovo là, da dove
è andato fuori.
12.
Per questo il
sale nel mare quale primo mezzo stimolatore, ancora oggi è predominante in
massa, perché l’elemento dell’acqua (come aria condensata) era e sarà sempre la
madre di tutto il solidificato.
13.
La Mia
potente parola ‘Sia fatto’, significante vita, creò quest’impulso che,
sempre continuando a sussistere, spinge tanto la materia quanto gli esseri
viventi a completare le loro missioni e il loro ciclo di formazione.
14.
Quello che è
il sale come sostanza stimolante, quello che è il sale come mezzo di
digestione, questo è il sale preso spiritualmente nella vita umana, nella lotta
con il mondo e con le sue stesse passioni; le avversità, le sfortune, sono il
sale della vita, il ché è necessario. Diversamente la vita non avrebbe stimolo,
così come i cibi non avrebbero nessun sapore senza il sale.
15.
Ciò che
nell’organismo incita o stimola i suoi organi a compiere facilmente le loro
funzioni, questo è il sale spirituale delle sfortune che fortifica spiriti e
anime, li rende capaci di fare cose più grandi e di adempiere in maniera più
facile il regolare perfezionamento.
16.
E
quest’incitatore, questo stimolatore è la
vita.
17.
L’amore non
si può manifestare senza la vita, poiché l’amore vuole vedere l’effetto della
sua energia, e non vuole aver impiegato tutti i mezzi senza risultato, l’amore
vuole contraccambio d’amore, e per raggiungerlo, è necessario il movimento,
oppure un’attività o forza di vita, affinché le richieste dell’amore creativo
possano essere soddisfatte.
18.
Questo è lo
scopo dei sali nella materia, essi causano vita, aiutano a portare la materia
al progresso, e mirano così al tratto fondamentale dell’intera Creazione, dove
la vita è lo scopo principale e l’amore è la sua base fondamentale.
19.
Così, figli
Miei, vedete come un’insignificante elemento, da voi tutti conosciuto e usato
giornalmente, spiegato nella rispondenza spirituale, possa diventare un
importante fattore nell’intera Creazione elementare, e possa raggiungere
un’importanza della quale voi non avevate idea alcuna.
20.
Il sale come
farmaco è altrettanto salutare; se usato nella giusta misura ne conserva il
moto vivente negli organi umani e nei corpi animali, come il ‘sale della vita’
oppure le condizioni mondane aumentano l’attività e la forza vitale delle
anime.
21.
Così i due
fattori, amore come zucchero, e vita come sale, più di tutto,
contribuiscono a far sì che il mondo da Me creato una volta, avesse già nei
suoi primi principi di base i germi dell’eternità, costruendosi tutto da se
stesso, si sviluppi, esista e si trasformi.
22.
Ci manca
quindi ancora l'ultima parola sopra citata, l'aceto, la sua importanza nella
vita materiale, il suo uso e la sua rispondenza spirituale.
23.
E cominciamo
anche con questo, così come con i due precedenti, a definire le sue
caratteristiche come ‘aceto’, dove poi scopriremo da sé la sua destinazione e
l’ulteriore impiego.
24.
Che cos’è
dunque l’aceto oppure, come lo denominano i chimici, ‘Oxos’?
Da dove poi è derivato ‘ossidazione’; poiché non dovete considerare solo
l'aceto o la sostanza-acida di cui avete bisogno in cucina e nelle bevande,
bensì dovete estendere questa parola come termine generale per sostanza acida
su tutta la materia, dove con ‘l’ossidare’ ecc. incontrerete altrettanto questa
sostanza che, per mezzo del suo processo di combinazione agisce con la stessa
ossidando e modificando.
25.
Il ‘diventare
acido’, oppure ossidare, infatti, è
veramente nient’altro se non un elemento o una sostanza che è giunta al punto
di svolta per passare in altre forme o condizioni, a cui l’ha stimolata proprio
il sale.
26.
Così sorge la
decomposizione in altri elementi, i quali poi liberi dal precedente legame,
contraggono altre combinazioni di mutamento.
27.
Perfino il
vostro aceto da tavola non è altro che una cosa decomposta, prima ordinata
diversamente; e così l'ossidazione è quella forma nella quale avviene una
trasformazione, dove tutte le parti chimiche possono e devono passare in altre
combinazioni.
28.
Questo
processo, che nell’intera natura vi sta sempre davanti, dove la decomposizione
di una cosa è il sorgere di un’altra, perché nell'intero universo nulla è
permanente, anche la formazione o sviluppo in un'altra forma può procedere solo
dalla decomposizione della precedente, quindi, secondo la rispondenza, questo è
ciò che in natura è ‘ossidazione’, e nella
forma spirituale si osserva come ‘progresso’, ed è anche effettivamente
così.
29.
Progresso o
perfezionamento, è la grande parola senza la quale la Mia Creazione non
potrebbe esistere; progresso indica anche la fuga del tempo, anche le ore,
minuti e secondi fuggono, e con loro milioni di prodotti del mondo che hanno
cessato di vivere passano, e dal loro passare, dalla loro morte, germoglia una
nuova semenza, un nuovo frutto, dove tutto spinge in avanti, dal materiale allo
spirituale, al punto finale di tutto questo, dapprima si spinge al Mio regno
degli spiriti, e poi a Me stesso!
30. Vedete, l'Amore creò il mondo, la vita conserva il
Creato, e il progresso, purificando costantemente il Creato, riporta indietro
all'Amore ciò che aveva inviato legato e, libero, lo vede nuovamente
avvicinarsi.
31.
Così è nel
mondo inorganico e così nell'organico. Dolci e soavi sono i primi inizi che,
come sale o vita devono stimolare nel secondo, affinché non perda la sua
energia, e la continua ossidazione, risultato del sale stimolatore, proprio con
la decomposizione favorisce le sostanze elementari a elevarsi di grado in grado
verso superiori, più pure, più importanti unioni, dove alla fine, il materiale,
diventando sempre più spiritualizzato, ricevendo finalmente un rivestimento più
fine, si amalgama sempre di più con lo spirituale (intima unione), finché tutta
la materia dell'intero universo spiritualizzato contraendo nuove unioni,
l'amore come beatitudine o dolce come lo zucchero sempre più forte, la vita o
sale sempre più intenso e il progresso o l'ossidazione diventando sempre più
leggero, causerà la trasformazione che si farà sentire lieve, senza fascino, e
creerà un’eterna felicità, dove il sorgere è una beatitudine, la vita una
delizia e il progresso una condizione, di cui un uomo, vivendo in un involucro
corporeo, non può farsi nessun concetto. Poiché perfino gli spiriti più elevati
comprendono, pieni di presentimento, che anche su di loro si trova ancora un
vasto campo, dove da loro fino a Me si svolgono eternamente ancora innumerevoli
altre Creazioni, le quali, sempre procedendo, aumentano i godimenti, ampliano
la prospettiva dell'occhio spirituale e mostreranno a ogni anima-spirito
sensibile fin troppo che cosa sia veramente l'infinità, che cosa
veramente l'Amore supremo, che cosa veramente la vita più profonda
e che cosa l'eterno progresso; dove altrettanto, come nel grezzo
materiale, dal grossolano può sorgere del più fine, dal materiale − dello
spirituale, e dallo spirituale − del divino, il quale di nuovo,
attraversando le stesse fasi (gradini), a ogni passo nello spazio infinito
trova rappresentato l'Iddio infinito nel Suo infinito Amore!
32.
Perciò
adoperatevi anche voi che, sul vostro piccolo mondo, siete già circondati da
milioni di meraviglie, dove ogni minuto, ogni secondo vi potrebbero far da
testimoni! Sforzatevi anche voi, Miei amati figli, di comprendere quest’Amore
del Padre vostro, la Vita divina che si manifesta in ogni essenza di minuto in
minuto, e di comprendere l’avanzamento, l’eterno
processo di ossidazione, come dal primo processo d’amore attraverso luce e
calore, attraverso sale e ossido, perfino nella natura materiale apparentemente
morta, si compie l’eterno procedere regolare che, irresistibile, spinge in
avanti i mondi nello spazio vuoto, dove il grande processo d’amore, di vita e
di ossidazione, attraverso il girare e circolare intorno a se stesso, causa le
medesime cose. Come nel grembo della vostra Terra i metalli e varietà terrene,
tutti i differenti elementi chimici, messi dentro mediante l’Amore, preparati
attraverso il sale come vita per l’ossidazione oppure per il progresso, vanno
al medesimo regolare procedere. Come nella spirituale vita umana, consapevole
di se stessa, operando l’amore, stimolando la vita, e la dissoluzione o
subordinazione del materiale sotto lo spirituale, alla fine provoca il medesimo
processo di sviluppo che un giorno genererà dall’uomo un grande spirito come
sale e ossidazione da un grossolano sasso − una pianta, dalla pianta −
l'animale, e dall'animale − l'ultimo atto creativo di questa Terra:
l'uomo! Dove poi quest’ultimo, membro della Creazione materiale, quale
cittadino di due mondi, attraversato il processo dell'ordine materiale e
spirituale in questo mondo, entrerà poi in un regno spirituale, dove in verità
i suoi sensi raffinati vedranno cose di cui adesso il suo cuore non ha alcuna
idea, ma gli si avvicineranno anche situazioni e sfide che pretenderanno da lui
di risolvere compiti del tutto diversi di come era abituato fino adesso.
33.
Anche lì
esiste – ‘zucchero, sale e aceto’; ma lo zucchero, sebbene più dolce di quello
terreno, dovrà prima essere guadagnato, quando attraverso la fermentazione
dell’aceto o acido (oppure ossidazione), avrà elevato la vita come stimolo o
‘sale’ all'attività, e all'anima pura diventerà possibile di vivere in quelle
sfere in cui sono capaci dei più fini processi di ossidazione, ma anche più
alti, alle quali darà l’amore più intenso e, stimolata attraverso il sale della
vita spirituale, avrà superato la sua stessa ‘ossidazione’, purificata per
l'amore e tornata indietro nobilitata, così come l’amore avrà adeguato la ricompensa,
affinché poi possa essere assegnata anche al vincitore la sua corona!
34.
Oh, se voi
sapeste che cosa vi attende dopo, se voi sapeste come può essere ottenuto, e
quali beatitudini, quali sentimenti deliziosi possono essere là sempre
mantenuti, non come sono qui gustati solo in momenti fugaci; voi fareste tutto
il possibile per giungere completamente preparati là, dove si trova il cippo di
confine tra materia e spirito, e dove poi il progredire è facile, dolce e
guidato solo dall'Amore!
35.
Vedete, descrivervi
i grandi spazi della Creazione, i grandi pensieri della Creazione, le grandi
leggi e i processi della Creazione o mondi, sarebbe fatica sprecata. Per
comprendere Me, attraverso di loro, voi al massimo Mi cadreste dinanzi per lo
stupore! Il mondo, infatti, è troppo grande perché voi piccoli uomini possiate
afferrare le sue distanze e le sue grandezze. Solo in cose completamente
vicine, per voi spesso poco appariscenti, è molto più facile rendervi tangibile
la Mia Grandezza, il Mio Amore, la Mia Pazienza e la Mia Mansuetudine, per
arrivare con ciò alla meta. Poiché appena quando vedrete che Io, accanto ai
grandi complessi di mondi e soli, ho disposto così anche le cose più
insignificanti, che anche in loro si riflette il medesimo pensiero di Dio che, nella
volta celeste, vi riempie di stupore, solo allora comprenderete che Dio deve
essere qualcosa di diverso, di più alto, di più grande, proprio perché per Lui
tutto è ugualmente importante, e l'ultimo verme, così come il più grande mondo
solare, è la stessa cosa, dove dappertutto c’è il Suo Amore, la Sua Vita
innestata in tutto, e il Suo impulso all’avanzamento è fissato nel primo atto
creativo che spinge tutto in avanti di gradino in gradino, finché nel Regno
dello spirito, il grande Aldilà con altre leggi dell'Amore, differenti leggi
della vita e differenti leggi dello sviluppo, gli dimostrerà che, zucchero,
sale e aceto, oppure amore, vita e avanzamento, mai finiranno, finché Dio con il Suo Amore riscalda la
Creazione, con la Sua Luce la illumina, e stimola l’avvicinamento a Lui.
36.
Questo grande
insegnamento proveniente da queste tre piccole parole; prendetelo come
dimostrazione del Mio Amore, di un Amore che, completamente differente dal
vostro, conosce solo dimenticare, perdonare e ricompensare.
37.
Fate quindi
che Io abbia poco da dimenticare, poco da perdonare, ma molto da ricompensarvi,
e godrete delle beatitudini in pienezza, quando queste tre parole citate come
titolo, avranno adempiuto il loro processo durante il corso della vostra vita!
Amen!
۞
Trieste, 13 settembre
1875
1.
Già da molto tempo tu volevi
spiegare ai tuoi amici e fratelli, tanto il significato di questa parola,
quanto il vero concetto del crescere; solo che presto ti mancò il flusso dei
pensieri per trattare questa materia così come doveva essere trattata per
l’utilità di questi.
2.
Ebbene, adesso ti voglio spiegare tanto
questa parola, quanto il processo del crescere in maniera spirituale e
materiale, e aggiungere, con questa spiegazione, ancora un piccolo mattone al
grande edificio della conoscenza spirituale, affinché voi possiate di nuovo
riconoscere quanto vi sia ancora di sconosciuto e quante cose, se si vogliono
osservare solo dei singoli avvenimenti nella natura, ci sarebbe ancora da
spiegare che, proprio perché le avete tutti i giorni davanti agli occhi, non
destano minimamente il vostro interesse.
3.
Cominciamo di nuovo col significato stesso
della parola, e domandiamoci semplicemente: “Che cosa significa veramente
crescere?”.
4.
Crescere vuol dire aumentare, e aumentare vuol dire: aggiungere qualcosa
all’esistente, con cui poi nel mondo materiale l’oggetto guadagna in volume (e
peso) e migliora nelle sue qualità spirituali.
5.
Ebbene, intorno a voi vedete crescere tutto
e, finché siete giovani, potete osservare il crescere oppure aumentare perfino
nelle vesti del vostro corpo; ma il vero ‘crescere’, intorno a voi quanto in
voi, nondimeno non lo comprendete ancora. V’interessa anche poco, perché siete
abituati a veder davanti a voi quest’attività nella natura, tutti i giorni. Ciò
nonostante però, se conosceste interamente il processo che si svolge dinanzi a
voi con la crescita di un solo filo d’erba, osservereste presto che nella
crescita c’è dietro molto di più di quanto il vostro intelletto mondano sia di
solito capace di comprendere.
6.
Perfino i vostri scienziati non vi possono
dir troppo sul processo della crescita, perché anche loro, nonostante tutti i
mezzi scientifici, non possono comprendere l’apparato spirituale che, nella
crescita, è la base fondamentale di ogni soggetto o di ogni essere; tanto più
che nella crescita, o ‘aumentare’, si può osservare nello stesso istante anche
un ‘decrescere’, e quest’ultimo, con il tempo e conformemente al periodo di
vita, diventa preponderante e causa la ‘morte della vita materiale’, o
trasformazione in un’altra.
7.
Per darvi ora una debole idea di ciò che
accade nella crescita di un oggetto, sia esso vivente o senza vita, devo
dapprima rispondere a una domanda, e questa suona:
8.
“Che cosa stimola dunque ciascun oggetto che
vuole e deve crescere?”.
9.
Vedete, qui gli scienziati o naturalisti
avranno subito pronta la risposta, e questa suonerà così: “È la legge della
natura che vuole perfezionare tutto il Creato, finché questo non avrà raggiunto
lo stato della sua massima perfezione!”.
10.
Ebbene, con ‘legge della natura’ ognuno si
potrà accontentare, se può; chi invece vuole perfezionarsi spiritualmente, chi
vorrebbe origliare e indagare la materia nei suoi segreti spirituali e come
essa misteriosamente tesse lì in piccole celle, vasi ed esseri a voi
invisibili, la causa prima della vita, il Mio stesso Io in particelle dapprima
spirituali, poi corporee, − a questi, non basta la risposta come ‘legge della natura’, poiché la sua
conoscenza vuole dimostrazioni sicure che proprio nel più piccolo come nel più
grande, sia sempre Io lo stesso Creatore e Padre di tutto il Creato, e
dappertutto Io lascio agire solo la Mia caratteristica principale, l’Amore! E
proprio per questi assetati di sapere che cercano dappertutto soltanto Me,
vogliono riconoscere in tutto soltanto Me, proprio per costoro questa parola
dovrà nuovamente servire come stimolatore a non cedere, a cercare nuovamente
anche nel più piccolo, Me, il più Grande, per imparare a comprenderLo
e ancora meglio ad amarLo.
11.
Vedete, tali ricercatori come qui Io li
descrivo, tali ricercatori sono sulla via per diventare anche ‘figli Miei’,
perché essi hanno l’unico pensiero – come motivo principale della loro ricerca
– d’imparare a conoscere Me, loro Padre, quanto più possibile, e per loro,
anche il velo di un quotidiano processo di vita dovrà essere sollevato meglio,
affinché la loro brama sia quietata e dal presentimento, percepire e ricercare,
cresca una certezza spirituale.
12.
Vedete, in ogni seme è celato un impulso alla
perfezione che lo spinge, non appena sopravvengono le giuste condizioni che
possono favorire il suo sviluppo, alla formazione di ciò che è posto in esso, e
così causa, accelera la sua trasformazione in altri vasi e organi, e continua a
spingere tanto a lungo, finché non è uscito dal seme tutto ciò che vi era posto
e non è rimasto più nulla delle sue primitive particelle stesse.
13.
Là, dove appunto sono i primi inizi nel
microscopico tessuto cellulare del seme, là agisce il grande principio di vita
dell’universo, e sviluppa il tessuto cellulare secondo le sue sostanze che, di
nuovo, portate in relazione con altre sostanze, s’induriscono, si appiccicano
l’una all’altra e formano così una cellula dopo l’altra, nelle quali poi, dopo
il loro sviluppo, è di nuovo preparata la formazione di altri organi.
14.
Così sono attivi nel primo inizio magnesio
ed elettricità come sviluppo termico che, attraverso il calore,
dissolvono altre sostanze, le portano alla putrefazione, e dalla putrefazione
dell’estraneo basano la formazione del proprio.
15.
Dapprima c’è l’impulso spirituale che –
compenetrando l’intera Creazione e determinando il Mio stesso Io che vuole
perfezionare, completare eternamente e infinitamente, proprio come sono Io
stesso perfetto e completo, solo di gradino in gradino – trasforma in umori il
‘fluido’ spirituale più fine. Questi umori stessi sono però di nuovo solo
piccolissime sferette che, racchiuse in una finissima membrana, contengono i
primi elementi-iniziali di un’eterna vita come particelle corporee che poi, più
lontano va questa trasformazione, di gradino in gradino più dense, tanto più
dopo molte trasformazioni diventano visibili a voi uomini con i vostri
strumenti.
16.
Così prosegue continuamente il processo in
ogni cosa, dappertutto i tessuti cellulari si espandono, consegnano qualcosa di
loro che non è più necessario per la conservazione della propria vita, e
raccolgono sempre nuove sostanze, le quali a loro volta sono portate, in parte
per la loro stessa vita, in parte per quella di altri, in ogni piccolissima
particella.
17.
Così, ciò che per voi è invisibile,
impercettibile e imponderabile, prende corpo diventando una massa solida, in
apparenza fluida, stimolata dal calore all’attività, si condensa poi un po’
alla volta di nuovo secondo il bisogno del tenersi unito, sia per breve sia per
lunga durata, finché è di nuovo raggiunto un altro gradino in cui queste prime
cellule devono far posto ad altre più complicate.
18.
Così questo processo che, sempre uguale,
continua inarrestabile nell’intero regno spirituale e materiale, è il primo
stimolatore di ogni cosa creata per portarla alla sua meta, e quindi
quest’impulso è ciò che voi chiamate ‘crescere’. Io invece ‘Vita
spirituale’ che, nel mezzo all’apparente rigidità, trattiene l’idea
spirituale eterna di un benedicente Creatore e Padre, e forma così la catena
proceduta dal primo pensiero o idea, come parte integrante del Mio Io, portando
in sé l’eternità, l’indistruttibilità e l’infinità. Dimostrando così per primo
che, perfino nella dura pietra, come nell’ultimo angelo spirituale, esiste la
medesima potenza, il medesimo principio che, nel materiale, tende a uniformare
tutto, l’eguale all’uguale, ossequiando anche nel regno dello spirito lo stesso
principio, affinché ogni materiale creato diventi spirituale-affine, e là, di
nuovo andando sempre più avanti, avvicinandosi più puro, più fine, più elevato
e più bello al suo Creatore, possa raggiungere, perfezionato, di nuovo la meta
da dove fu inviato milioni di anni fa come singolo raggio di luce nei vasti
spazi della Creazione.
19.
Vedete, voi ottuse creature, nelle quali
giace un germe dell’infinità, vedete, tutti i giorni sorge il Sole quale
portatore di vita sul vostro capo; esso vi porta vita, luce e calore. Voi invece,
andate in giro indifferenti sotto di esso! Nessuno pensa pur solo un attimo a
ciò che causa un raggio di luce quando cade sulla vostra crosta terrestre.
Nessuno comprende quanta divina forza vitale, spirituale e materiale giunge a
voi in questo singolo raggio di luce che, inviato da milioni di miglia di
distanza su un involucro atmosferico di un altro corpo, riflesso da lì viene a
voi, qui risveglia combinazioni chimiche, diffonde vita, stimola tutto
all’azione, con ciò, ognuno adempie il proprio scopo, con ciò è compiuto il
prosperare, la crescita e l’aumento, così come Io, nel Mio infinito Amore, l’ho
pensato e già da molto tempo predestinato.
20.
E proprio un tale raggio di luce, prestato al
Sole da un altro, è anche non proprietà di questo secondo, bensì è stato dato
anche a lui da un altro mondo ancora più grande, dove poi procede l’azione
reciproca fino ai confini del mondo materiale, per cui il fattore principale di
ogni vita doveva dapprima sopportare altrettante trasformazioni nello
spirituale, come ancora lo sovrastano con l’ingresso nella vita materiale.
21.
Da Me parte il raggio di Luce spirituale,
compenetra tutto il mondo dello spirito, lo sazia, lo rianima, lo perfeziona e
va poi nel mondo materiale da sole a sole, da pianeta a pianeta, da cometa a
cometa, ovunque di nuovo producendo, attraverso decomposizione e
trasformazione, della nuova vita che alla fine sui mondi, nel loro interiore
per il perfezionamento della propria massa, incarna fino all’apparente pietra
morta, e là, con la decomposizione, sale un po’ alla volta di nuovo raffinata
attraverso l’intera serie di gradini di una vegetazione, di un mondo animale,
di una stirpe umana, finché nel tempo, il periodo di trasformazione dissolve la
sua materia, dove poi spiritualmente è ancora perfezionato ciò che nella
materia non era da dissolvere.
22.
Così un filo d’erba del terreno accoglie in
sé ciò che prepara il Sole con la sua luce e il suo calore; esso si sviluppa,
cresce e va incontro alla sua destinazione, per poi racchiudere gli elementi e
le sostanze nutritive che sono idonei per altri organismi.
23.
Nelle sue radici, procedute dal primo seme,
avviene il primo processo che si manifesta nel doppio sforzo di assorbire sia
dal basso sia dall’alto.
24.
Un filo d’erba, una cosa insignificante per milioni
di uomini, sta tra due mondi, il mondo della sua zolla di terra sulla quale
cresce, e quello pieno d’influssi spirituali che, venendo da lontano, devono
completare in esso ciò che non è possibile solo dal basso; così cresce il filo
d’erba, così cresce ogni cosa creata, ogni animale e ogni uomo!
25.
E ciò che voi vedete qui nel materiale,
questo è nello spirituale in ogni singola vita la stessa cosa. La vita
spirituale di ogni animale è, in primo luogo, destinata alla propria
formazione, poi alla formazione di altre vite; continuamente, di gradino in
gradino si allineano uno accanto all’altro gli sviluppi degli spiriti, le
facoltà spirituali crescenti, finché nell’uomo si fa valere ancora di più
l’altra destinazione, quella spirituale, perché a lui sono dati anche i mezzi
che, a tutte le altre creature sono concessi solo miseramente, i mezzi della
comunicazione, dove l’uno può dire all’altro con parole ben articolate,
quale impressione abbia su di lui la natura circostante, e quali impressioni e
sentimenti si muovono nel suo interiore.
26.
Esso è il linguaggio, il mezzo di
comunicazione, sebbene ancora limitato; poiché esistono ancora altri mezzi per
comunicare che sono in grado di esprimere ciò che un’anima può percepire nei
momenti supremi, ancor meglio e più facilmente di quanto lo possa il vostro
linguaggio terreno. Tuttavia, rendervi comprensibile tutto questo, non è così
semplice, perché voi uomini, in fondo, potete pensare solo umanamente!
27.
Proprio perché nell’uomo, l’affacciarsi in un
mondo spirituale, oppure il suo protendere in questo, si manifesta più spesso e
più forte che in tutti gli animali, proprio per questo gli è fatto obbligo di
utilizzare queste impressioni e di rendersi degno della sua patria spirituale!
28.
Proprio per questo, perché lo illumina una luce
spirituale, un sole spirituale, proprio per questo egli può e deve
anche crescere spiritualmente, aumentare spiritualmente, per rendersi degno del
suo Creatore che lo ha messo in mezzo a un mondo di meraviglie, quale lui
stesso la più grande meraviglia, affinché, conscio della sua posizione, come
dell’influsso della luce del Sole materiale come di quello spirituale, diventi
ancora più consapevole per crescere, perfezionarsi e rendersi degno, finché
giunga a lui la grande trasformazione, il cambiamento spirituale e la
deposizione del corpo materiale, per indossarne uno spirituale più leggero che,
già tessuto nel corso della vita dal corpo materiale terreno, gli doveva
servire come mezzo di rivestimento. Dove più esso è fine, tanto più facilmente
possono penetrare i grandi raggi di un sole spirituale, per risvegliare anche
in lui, come nel filo d’erba nel terreno, ciò che in lui sonnecchia, e anche
lui diventi così un vero cittadino di un regno spirituale, sorbendo un mare di
luce esteso sopra di lui, dove può anche lui, come il fiore si volta lieto sul
campo solo verso il Sole, voltarsi verso il grande Sole nel regno dello
spirito, a Me, e da lì, poi, sorbire a pieni sorsi ciò che gli era impossibile
nel corpo terreno.
29.
Così deve crescere
l’uomo spiritualmente, aumentare
spiritualmente e diventare un cittadino di un regno spirituale e figlio di un
Creatore, nella Cui casa nessun sole tramonta più, bensì la luce della verità
in ogni tempo risplenderà continuamente!
30.
Osservate dunque il mondo che vi circonda con
occhi più attenti, risvegliate il vostro intendimento spirituale; nella
Creazione materiale vi è celato ancora molto dello spirituale che nessun cieco
può percepire, ma lo può solo un chiaroveggente.
31.
Io sono onniveggente, e se volete diventare
figli Miei, allora dovete anche voi avere occhi più acuti e avere chiaramente
davanti, lontano oltre la materia e la sua durata, il vero germe che è alla
base di tutto l’esistente, il vero scopo finale dell’intero universo; solo
allora, accanto alla vostra crescita corporea, accanto al vostro
perfezionamento corporeo e accanto alla vostra missione terrena, ci sarà una
crescita spirituale, un prosperare spirituale e un raggiungibile Cielo
spirituale pieno di beatitudini che, dapprima sarà nel vostro stesso interiore,
e poi, estendendosi intorno a voi, dovrà giungere fino a Me, dove riconoscerete
in tutto l’eterno affettuoso Padre, il Quale però ha riservato i più grandi
godimenti spirituali solo a coloro che si saranno anche resi interiormente
capaci di sopportarli e di afferrarli!
32.
Quindi crescete, figli Miei, in conoscenza e
in intendimento nella Mia Creazione materiale! Non perdetevi in vane cose
terrene che non sono durature; cercate l’indistruttibile e l’eterno! Cercate
Me, e in questo scambio tra materiale e spirituale, non ci perderete, bensì ci
guadagnerete soltanto, oppure, ‘crescete’ così come Io vorrei sapere che avete
compreso il crescere, nel materiale
come nello spirituale!
Trieste, il 24
settembre 1875
1.
Nell’ultima
parola vi ho spiegato la crescita, che cosa essa significhi e come avvenga,
tanto nel mondo materiale quanto in quello spirituale. Vi ho mostrato per
immagini, tanto nella crescita di un filo d’erba quanto nel progresso
spirituale dell’uomo e dell’intero mondo dello spirito, come si cresce e come
si procede eternamente sempre perfezionandosi, per compiere la propria
missione.
2.
Ora, in
questa parola, voglio nuovamente spiegarvi, dal mondo materiale, quello
spirituale, e come nelle piante, per esempio nel filo d’erba, la crescita
spinge visibilmente verso un altro prodotto, alla fioritura o fiorame, così,
anche perfino nell’uomo, considerato in maniera terrena, si sviluppa il
medesimo processo, dove anche nello spirituale ha luogo questo processo, e il
prodotto nel grande mondo dello spirito è sempre altrettanto il medesimo, la
fioritura o fiorame corrispondente, il che però può essere mostrato solo in
corrispondenza.
3.
Vedete,
quando una pianta, sviluppandosi dal seme comincia a crescere, a formarsi e a
dischiudersi, allora la domanda più ovvia che si potrebbe porre al Creatore
della stessa è certo questa: “Per quale scopo essa cresce?”.
4.
Ebbene, poiché Io, quale spirituale pensante
Creatore dell’intero universo dovevo avere, in tutto quello che ho creato, uno
scopo, proprio come quando voi volete venire a capo di qualcosa, allora la
risposta a questa domanda, naturalmente, sarà:
5.
Che Io non ho
creato la pianta per passatempo, e non ho disposto così, per caso, tutta la sua
organizzazione, come lo potete scoprire facilmente con un’osservazione più
ravvicinata! Bensì, riconoscerete presto che tutto l’incalzare, formare e
spingere nell’organismo di una pianta, va incontro a un certo scopo, e questo
scopo, come primo stadio è, oltre alla formazione della radice e delle foglie,
la fioritura oppure fiorame, là dove poi, in altre forme, viene fuori un altro
organismo che non somiglia per nulla a quello precedente e che, nel suo grembo,
avvia nuovamente un’altra fase dello sviluppo, che è la meta finale della
pianta, vale a dire: il frutto o il seme per una nuova pianta sua
pari.
6.
Così nel
regno vegetale, così nel regno animale, e così perfino nel genere umano, per
quello che riguarda la formazione del loro corpo che deve servire come
strumento per il perfezionamento di un’anima dimorante in esso!
7.
Ora vogliamo
osservare nel regno vegetale attentamente dapprima l’intero processo
dell’ulteriore perfezionamento, in pratica spiritualmente, e poi passare al
somigliante negli altri regni.
8.
Vedete,
ultimamente avete sentito come il filo d’erba si sviluppi di cellula in
cellula, si costruisce di fibra in fibra, come i globuli del sangue (detto per
immagine) sospingono i loro umori in tutte le parti della pianta, e qui
trasformano, decompongono e plasmano; avete visto come una potenza spirituale
guidi questo movimento e spinga a qualcosa che non è ancora visibile nella
formazione primitiva, e adesso, in cui voi tutti sapete che la fioritura o
fiorame è il secondo punto d’appoggio che può essere menzionato come nuova
formazione, adesso sapete anche che, oltre a tutti i mezzi di conservazione
dell’esistente sono assorbiti ancora altri elementi dalla madre terra che,
esposti attraverso il tronco e le foglie al processo della luce, producono in
molte piante dei fiori profumati che fanno bene ai vostri occhi con lo
splendore dei colori e ai vostri sensi con il buon odore.
9.
Ebbene, la
fioritura o fiorame non è altro che il prodotto del materiale grossolano, più
fine animico e divino-spirituale.
È lo stato di un gioioso tempo di delizia spirituale, in cui dopo un lungo
lavoro, cominciato dal seme, è stato elaborato, attraverso tronco e foglie, il
più bello, più affine alla luce, per un complesso tutto armonico che potete considerare,
simbolicamente, come lo stato nuziale della pianta, dove essa, rallegrandosi
della sua conquista, nella veste nuziale si abbandona completamente alla luce
del Sole e alla luce spirituale della Creazione, dopo aver strappato al
materiale grossolano tutto ciò che gli appartiene con fatica e lotta.
10.
Essa si
delizia nella consapevolezza della conquista, dimena dolcemente la sua
testolina tra arieggi leggeri, sempre volgendosi al Sole, e comunicando profumo
e buon odore, come rispondenza della sua essenza, all’aria circostante, alle
piante, agli animali e agli uomini.
11.
La pianta sta
qui nell’ornamento nuziale; il più fine, maggiormente affine alla luce, è
rivestito di foglie delicate che dalla luce, con una massa di piccoli vasi
linfatici, assorbono ancora ciò che è necessario per la sua opera appena
iniziata. Poiché la pianta – avendo raggiunto il suo stato nuziale – non si
ferma lì, essa si spinge in avanti, sempre più in alto, per altri scopi
spirituali; sempre deve essere separato il fine dal grossolano. Così, con la
decomposizione dell’involucro esteriore, sorgono dal seme i primi elementi, le
radici, con le quali la parte interiore del seme si mette in collegamento con
il terreno circostante; le radici poi assorbono i primi elementi che servono alla
formazione del fusto; spingendo così in avanti, si raffinano gli umori del
fusto per la formazione delle foglie, e naturalmente dopo che poteva essere
assorbito nel fusto solo quello che è del fusto, nella foglia ciò che è della
foglia, allora l’organismo del primitivo seme spinge ancora altre sostanze,
altri elementi verso l’alto, alla luce del Sole, alla luce dell’intero mondo
stellato e di tutto l’universo spirituale, che poi come il più fine, sviluppa
dalla materia dello spirituale, rinchiuso nel fiorame o fiore, perfeziona il
risultato dello stato nuziale, la fecondazione e la riproduzione, per mezzo
della quale proprio tutto ciò che è creato da Me è chiamato
solo una volta in vita, chiamato in vita da un Dio e Signore infinito!
Altrettanto il germe doveva racchiudere in sé l’eterna durata,
perché solo Creazioni simili, per un Dio, sono adeguate e degne di Me.
12.
Come lo stato
nuziale doveva essere il periodo di delizia di una meta raggiunta, così anche
il tempo della fioritura nel mondo vegetale è lo stadio della vita più alta,
più intensa, in cui tutte le facoltà sono sviluppate, dove tutti i nervi e
filamenti tirati anelano con impazienza al momento in cui la massima delizia
raggiungerà il suo soddisfacimento, il più alto scopo, e il divino, eterno,
festeggerà il suo più grande trionfo.
13.
Proprio per
questo tale atto è di grande significato, e la natura in ogni più piccolo
prodotto lo celebra con tutti i suoi mezzi, perché è una preparazione per un
atto creativo che non è materiale, non è solo spirituale, bensì, affine con
Dio.
14.
Così la
pianta è ora giunta al punto in cui essa, la creata, diventa una creante.
15.
Ora
comprendete il valore di una fioritura, il valore di un fiore! Voi che fate
tanto abuso con queste creazioni sommamente spirituali, oltre a ciò senza
riflettere, quando cogliete un fiore o fiorame, quanto male spirituale fate ad
una pianta, perché voi piantate un pugnale nel cuore della stessa, dove lei
vorrebbe traboccare di delizia, di beatitudine e di gratitudine per la sua
esistenza, perché ha raggiunto il suo gradino spirituale più elevato e va
incontro alla formazione del frutto.
16.
Voi uomini
siete tutti insensibili, non sapete che cosa accade nel più piccolo processo
della natura vivente! Voi conoscete solo i vostri stessi sentimenti, badate
poco o niente affatto a quelli dell’intero mondo animale, e della vita
spirituale di un mondo vegetale o minerale non avete alcun concetto. E ciò
nonostante, vi dico che tutto ciò che Io ho creato ha vita spirituale,
una vita dell’infinità, una vita eterna indistruttibile che, sebbene da voi
rinnegata, nondimeno esiste; però, quale delicata vita spirituale, la può
comprendere solo una delicata anima formata in modo sommamente fine, e non
creature che, anche se poste in alto sul piano della Creazione, si sono
cacciate fin sopra gli orecchi nel fango delle più vili passioni.
17.
Perciò le
molte illuminazioni che Io vi ho dato dei differenti prodotti della natura,
delle leggi della natura e disposizioni dell’intero mondo creato, affinché
possiate aprire i vostri occhi spirituali per riconoscere il grande mondo dello
spirito che interviene da lontano, al di sopra della materia, crea e tesse
ovunque, in tutto, e dappertutto, perfino nel più materiale apparente ha posto
dinanzi ai vostri occhi il grande pensiero spirituale creativo dell’eterno
Amore in milioni di differenti forme.
18.
Ciò che è
stato detto del regno vegetale, del filo d’erba, del suo fiore e del suo
frutto, vale altrettanto per il genere animale e per la razza umana.
19.
Nella
formazione del corpo animale o umano, c’è altrettanto una scintilla divina del
Mio Spirito racchiusa in una piccola cella, la quale, iniziata da lì, forma il
corpo e il sistema nervoso e sanguigno; e come la pianta al fiore, così anche
nell’uomo e nell’animale costruisce alla fine la sua struttura ossea, come
fosse fiore, come fioritura, la massa cerebrale, dove si concentra tutta
l’intelligenza, tutto lo spirituale che è necessario per la vita, per il
perfezionamento e la formazione della specie.
20.
Nell’animale
questi periodi di fioritura sono segnati spesso da violente lotte e grandi
eccitazioni nell’intero sistema nervoso. L’animale è ancora guidato dalla Mia
mano, e solo quando è tempo per l’accoppiamento percepisce la Mia potenza nel
massimo grado, che lo spinge a qualcosa che ben spesso intuisce, ma non conosce
con certezza.
21.
Nessun atto
creativo può essere eseguito indisturbato (cioè senza potente eccitazione);
questa è una permessa intromissione nel Mio potere, e allora il processo deve
naturalmente richiedere tutti gli organi vitali, affinché, sebbene sia solo un
miscuglio di materiale, si liberi di nuovo dello spirituale che però, legato
ancora nella materia, possiede tuttavia tanta forza da svilupparsi un po’ alla
volta da sé e poter andare incontro a un gradino spirituale più elevato.
22.
Come
nell’animale la fronte è rivolta già più verso l’alto, così nell’uomo anche il
cervello, con la sua sostanza gelatinosa, con le sue sinuosità, è la sede di
tutte le caratteristiche spirituali di cui l’anima ha necessità, in primo luogo
per tenersi in continua unione col mondo esterno, e in secondo luogo per
preparare proprio lì, con l’istruzione e la spiritualizzazione del materiale,
l’uomo animico-spirituale come abitante di un eterno
Aldilà, per perfezionarsi e diventar simile a Me, fin dove lo permettono il suo
organismo e le sue capacità spirituali già sulla Terra.
23.
Ciò che
nell’animale è ‘istinto’, nella pianta è ‘legge’, questo all’uomo è dato
‘liberamente’ per l’uso, con ciò, sebbene capace della massima eccitazione,
egli deve imparare a dominare se stesso, affinché diventi un essere uguale a
Me, il quale, libero, senza costrizione, non avrebbe mai dovuto oltrepassare le
barriere della legge morale, il che purtroppo ora accade nei più, tuttavia le
conseguenze dovranno anche essere portate proprio da loro stessi.
24.
Vedete,
nell’uomo è il cervello, qui tutto il sublime è pensato e sentito. Il
cervello è la sede delle caratteristiche spirituali; ma da solo non potrebbe
esistere per se stesso, se non fosse mantenuto attraverso un altro complesso nerveo sempre in attività, come tutti gli altri organi, e
questo complesso nerveo vi è noto con il nome di ‘plesso
solare’ oppure centro-nervoso dei movimenti involontari. Lì c’è
veramente la sede dell’anima, da lì essa forma e tesse il corpo, mantiene e
corregge dove c’è danno, da lì mette in moto il cuore in battiti più rapidi, di
emozioni, di affanno e di piacere.
25.
Da lì essa comunica al mondo esterno, con il
linguaggio e lo sguardo, ciò che accade nell’interiore, e lì è assimilato
spiritualmente ciò che è penetrato nell’interiore attraverso orecchi e occhi.
26.
Come la
pianta attraverso la luce, il suo effetto e i suoi raggi, stando in
collegamento con l’intero mondo spirituale, gode il suo periodo di delizia, il
suo stato nuziale, altrettanto l’uomo, con l’avvicinarsi del suo periodo di
fioritura, gode quest’influsso del mondo spirituale più elevato, mondo che lo
circonda e che vive in e fuori di lui, intesse e tutto mantiene, così crescono
i sentimenti del primo amore, del risveglio di una condizione che la vita
materiale vorrebbe completamente soffocare, e che presso di voi, un giorno, un
sapiente del mondo greco, ha presentato come supremo stadio dell’uomo, e che a
voi è ancora conosciuto sotto il nome di ‘amore platonico’.
27.
Sì, così
dovrebbe essere concepito questo primo amore, poiché è il tempo della fioritura
della natura umana che spinge all’atto creativo della generazione di un nuovo
essere, che però non dovrebbe diventare un prodotto materiale, ma uno
spirituale.
28.
Che con il
contatto dei corpi le più belle illusioni debbano nuovamente passare, è
naturale, poiché Io non ho creato in voi spiriti senza corpo[37], bensì uomini terreni, i quali ugualmente, ciò che
avevano assaporato come esseri spirituali, come esseri materiali dovevano
deporlo come germoglio in un nuovo essere in divenire!
29.
Quest’amore,
questo sentimento delizioso, questa beatitudine che guida l’un verso l’altro
entrambi i sessi, tutto ciò deve essere solo l’impulso per la creazione di un
essere che, altrettanto, un giorno doveva diventare uguale a Me!
30.
Per generare
tali esseri, ci vuole anzitutto la più alta dignità spirituale, affinché il
risultato sia degno del suo Creatore! –
31.
Le vostre
condizioni sociali, le vostre basse passioni lo hanno per lo più impedito in
modo tale che questo primo amore è diventato l’ultimo anche sulla Terra, e la
vostra avidità di piacere ha già da molto tempo creato un mondo, con gli abusi
dei vostri impulsi, i cui abitanti, appena nati, corrono già di nuovo incontro
alla morte, dopo che la maggior parte degli uomini di entrambi i sessi,
lottando con necessità, miserie e delusioni, per noia hanno generato figli che
somigliano ai genitori, in tutto seguiranno loro, e giunti alla tomba, sapranno
altrettanto poco come loro, il perché sono nati e perché devono morire.
32.
Siate sicuri,
Miei cari figli, Io ho creato il mondo del tutto diversamente da come lo vedete
voi adesso. Ho dato agli uomini le forme più belle, ho contrapposto lui con la
sua fioritura o fiorame (il cervello) all’intero universo, insufflato in lui le
facoltà di andare, con il volo del pensiero, oltre tutti gli spazi temporali e
giungere fino a Me. Gli ho costruito organi che permettono di fargli percepire,
nonostante la materia, un mondo spirituale grandemente elevato, il quale,
sebbene molto al di sopra di lui, nondimeno è solo in lui stesso. Gli ho dato i
sensi: gli occhi per contemplare le Mie meraviglie, gli orecchi per ascoltare
le Mie armonie e il linguaggio per dischiudere ai suoi simili il suo intero grande
interiore spirituale. Poiché cosa sarebbe tutto ciò che si contempla e si
ascolta, senza comunicazione?
33.
Ho posto lui,
l’uomo, come modello qui sulla vostra piccola Terra, come signore di questo
globo terrestre, affinché non si potesse lamentare che Io l’avessi trattato
come tratta i figli una madre snaturata. Gli ho dato e lasciato, con la Mia
passata discesa, un insegnamento che già da solo è abbastanza a richiamare alla
memoria all’intera umanità, per tutti i tempi, ognora la sua dignità.
34.
L’ho fornito
di doni spirituali, per trarne profitto su questa Terra per la vita materiale,
affinché la stessa non dovesse essere di alcun ostacolo nella formazione di
quella spirituale.
35.
L’ho lasciato
libero! Egli può agire da sé; egli stesso può giudicare e scegliere come vuole!
36.
L’ho posto
lì, per questo globo terrestre, per così dire, come l’unico signore; e quanto
ha egli abusato di tutto: del suo corpo, del suo ambiente e del suo mondo
vegetale e animale a lui sottoposti! E adesso gli ho anche dischiuso perfino il
mondo dello spirito, gli ho mostrato, ancora vivente, ciò che dovrebbe sapere
riguardo alla sua dipartita, e ciò nonostante, è tutto inutile!
37.
Come un
ossesso continua a correre, obbedendo solo alle sue passioni più basse,
abbandonandosi solo ad interessi mondani; egli Mi rinnega, rinnega le Mie
leggi, calpesta con i piedi perfino la dignità dell’uomo, e avrà in questo modo
da attribuire a se stesso le conseguenze che ne dovranno derivare.
38.
Io ho creato
questa piccola Terra, così come i grandi corpi solari e mondiali, per
tutt’altri scopi di quelli che credono gli uomini.
39.
Ho creato il Mio intero universo per una grande armonia delle sfere
celesti, dove tutto respira amore, ma non che dovessero perseguitarsi l’un
l’altro con odio e invidia, oppure dove uno assoggetta e massacra migliaia dei
suoi concittadini per scopi egoistici.
40.
No! Questi bellissimi sentimenti che ho sviluppato per voi nella pianta,
nella crescita, nel fiorire e nella riproduzione, e ho dimostrato perfino negli
uomini e negli animali che essi non sono stati posti inutilmente in ogni petto,
così deve e così diventerà di nuovo il Mio mondo; poiché, ciò che lotta contro le Mie leggi, si
punisce da sé! E se Io stesso adesso comunico direttamente perfino con voi
pochi, questo succede solo perché tra la Mia parola e la parola degli uomini
esiste una grande differenza, e perché solo quando l’umanità avrà attirato su
se stessa molte tribolazioni con la propria maldestra condotta, essa diventerà
docile e capace di accogliere qualcosa di meglio, affinché poi ci sia già
pronto il materiale, mediante il quale il vecchio, e da molto tempo dimenticato
e dissestato edificio della vita spirituale dell’uomo, sia nuovamente
edificato, e più precisamente non per il transitorio, ma per l’eternità!
41.
Allora un’altra stirpe genererà anche altri figli, sentirà nuovamente
amore così come Io l’avevo istillato nel loro cuore (degli uomini), ed egli,
ricordandosi anche della sua stessa dignità, non abuserà di nessuna
caratteristica che ho dato all’uomo, ma ne farà solo il giusto uso.
42.
La Terra diventerà nuovamente ciò che era un giorno: un paradiso, dove
solo queste caratteristiche, ristabilendo tutte il Mio Io, saranno
predominanti. Essa darà ‘Amore’ e riceverà ‘Amore’, e così sarà data alla Terra
e ai suoi abitanti la giusta misura, conforme alla quale nella grande catena di
tutte le Mie Creazioni essa ha sempre occupato una tale rilevante posizione
spirituale.
*
43.
Quindi
crescete, figli Miei! Aprite i vostri occhi, non solo materialmente, ma anche
spiritualmente, e riconoscete come tutto intorno a voi – perfino le piante e
ogni filo d’erba che voi spesso calpestate incurantemente con i piedi – abbia
una vita spirituale, e che dietro questo involucro apparente anche della cosa
più piccola, c’è un qualcosa di sconosciuto che sempre, senza interruzione,
contribuisce al grande piano del perfezionamento, e porterà di nuovo a Me tutte
le Mie più piccole particelle che, un giorno, eoni di millenni fa, Io ho
inviato fuori per la prova.
44.
Ogni secondo
milioni di esseri e cose passano nello spirituale, e ogni secondo di nuovo
milioni di esseri sono incorporati nel materiale. Tutto è una catena, come in
un pozzo a carrucola un secchio sale e l’altro scende, come nello spazio della
Creazione il passare e divenire si danno sempre la mano!
45. Sulla vostra Terra non esiste luogo dove ci sia
eternamente notte o eternamente giorno. Il calar del Sole per una regione è il
sorgere per un’altra; qui uomini stanchi dal lavoro si mettono a riposo, là lo
stesso raggio del Sole che cade sul vostro occhio stanco, risveglia l’assonnato
per il nuovo lavoro. Così è nella Mia Creazione: sempre in crescita, sempre in
fioritura, sempre creando del nuovo l’orologio del tempo fa il suo corso; ma
solo all’uomo spirituale può rendersi comprensibile questo eterno tendere verso
mete più alte, e solo al ricercatore spirituale, e attento osservatore della
Mia natura visibile, può essere data la chiave per scoprire, anche dietro
questa trasformazione materiale, il grande processo spirituale che sarà
veramente la cosa principale: il principio primordiale e la meta finale di
tutto il Creato!
46.
Sempre e poi
sempre Io vi dico e vi esclamo:
47.
Elevatevi
dalle vostre conoscenze dell’intelletto e del mondano! Non lasciatevi entusiasmare solo per pochi attimi
dalle Mie parole, ma serbatele sempre nel cuore; dovunque andate, dovunque
state, vi possa accompagnare il pensiero che non tutto è ciò che sembra, e che
esistono ‘leggi’ contro le quali non si può agire impunemente!
48.
Comprendete questa Grazia della Mia diretta comunicazione! Essa è da prendere
molto più seriamente di quanto voi, per lo più, lo fate; poiché ogni
trascuratezza, ogni tiepidezza si punirà da sé in voi stessi.
49.
Già duemila
anni fa Io dissi ai Miei discepoli: “Vegliate e pregate, affinché non
cadiate in tentazione!”. E oggi ve lo dico nuovamente: ‘Vegliate e
pregate’, affinché le vostre stesse passioni non vi trascinino e facciano
di voi degli schiavi, pur essendo nati padroni!
50.
Presso di voi
la schiavitù è molto odiata, ognuno vuole essere libero, ovunque si sente
inveire sulla schiavitù, sulla tirannia, e ciò nonostante, chi è poi l’attuale
più grande tiranno dell’umanità, se non le sue stesse passioni!
51.
Gli uomini già da lungo tempo sono scesi dal trono regale sul quale li
avevo posti tutti; solo pochi singoli comprendono ancora che cosa Io volessi
dagli uomini, ma sono ancora troppo deboli e troppo pochi per poter agire con
decisione sulle vicende dell’intera umanità, ma pazienza! Anche qui si
mostreranno una crescita e un fiorire, la gemma della conoscenza spirituale si
dischiuderà ancora e, come un fiore di un altro mondo dal succo nutritivo darà
il suo miele, allora anche questa gemma nella più magnifica luce e con i più
bei colori raggianti, farà sentire altrettanto a migliaia la dolcezza del suo
contenuto, se prima è stato gustato abbastanza dell’amaro.
52.
Così, figli
Miei, prendete anche questa parola come continuazione dell’ultima, e fatela
vostra; non ve l’ho data solo per leggerla da cima a fondo, ma per agire di
conseguenza!
53.
Riflettete: il tempo fugge, e – molto più velocemente di quanto
immaginiate – le ore, i giorni, gli anni giungono al loro termine, e così
qualcuno sarà alla fine della sua carriera molto prima di quello che credeva.
54.
Badate che
non sia troppo tardi e che, nell’altro mondo, non dobbiate conseguire solo con
fatica ciò che qui, in pienezza, vi è stato versato nel grembo!
55.
Questo, come
parola d’ammonimento e di attenzione per il futuro! Amen!
9 novembre 1875
1.
Ti ho già dato alcune parole su questo titolo, ora
invece ti voglio mostrare l’espressione ‘linguaggio’ da un altro lato, per
dimostrare agli eruditi del vostro mondo, con questa spiegazione, nuovamente, che
essi non sanno veramente nulla, o almeno, che le loro conclusioni in parecchi
casi sono completamente sbagliate.
2.
Vedete, se
domandate genericamente agli studiosi delle lingue da dove abbia avuto la sua
origine il linguaggio, oppure come si sia formato, allora essi risponderanno
semplicemente: “Il linguaggio, come necessario mezzo di comunicazione tra gli
uomini, all’inizio era limitato ad assai poche parole; solo con la crescita
della loro cultura, con il moltiplicarsi delle loro necessità, furono costretti
a inventarsi nuove parole, e così un po’ alla volta si formarono le lingue nel
mondo, conformemente alle intelligenze degli uomini e dei popoli”.
3.
Questo è
l’intero risultato di ogni filologia, espresso con poche parole.
4.
A chi basta,
questi può non andare più avanti.
5.
Ma poiché Io
la penso diversamente e ho altre intenzioni con i Miei figli terreni, così che
non voglio liquidarli con queste interpretazioni di sapienza, allora proprio oggi
dovete nuovamente ricevere da Me una comunicazione su un’espressione
generalmente conosciuta come ‘linguaggio’, di cui qualcuno di voi ne conosce
diversi, e può utilizzarli esprimendosi in essi senza aver mai indagato
spiritualmente su come siano veramente sorte le lingue, cioè sulla loro
regolare e ben ponderata costruzione, così come voi ne conoscete ancora alcune
dalle antichità e del tempo moderno.
6.
Ebbene
vedete, qui voglio rivolgervi una domanda e dire: “Non avete ancora mai
riflettuto su com’è possibile che una lingua, con tutti i suoi verbi, nomi,
aggettivi e pronomi, ecc., sia sorta con tutte le declinazioni, le coniugazioni
e le loro variazioni, dove nondimeno, se considerate solo i verbi, se ne ricava
una deduzione logica, un pensare corretto, e dove le più differenti azioni, in
tutte le possibili epoche, sono indicate ordinatamente?
7.
Non vi è
ancora mai venuto il pensiero di com’è possibile che i primi uomini e i loro
più prossimi discendenti, potessero già esprimersi così che le comunicazioni tra
di loro fossero comprensibili e corrispondenti alle loro necessità?”.
8.
Che i primi
uomini, prima che potessero aprir la bocca per parlare, si siano occupati col
pensiero di una grammatica o di una dottrina linguistica, questo certo non lo
potrete accettare.
9.
Ora, se
considerate il linguaggio da questo lato e osservate la sentenza dei vostri
glottologi che ho già citato sopra, allora potrebbero emergere alcuni dubbi
nella vostra testa, la cui soluzione non potrebbe essere così facile né per voi
né per i vostri scienziati, e che solo Io sono in grado di decifrare.
10.
Per mettere
ora in atto questo, affinché possa diventare per voi comprensibile e
istruttivo, dovete seguire Me in un altro campo, dove comincerò con altre
domande, in modo che dalle risposte possa essere innanzi tutto spiegato questo
interrogativo sul linguaggio.
11.
Dunque, figli
Miei, credete voi che all’epoca quando fu creato il mondo, in pratica il
vostro, non esistevano ancora altri complessi solari? Oppure siete
dell’opinione che l’intero universo sia sorto in una volta, cioè con i
lontanissimi globi involucro che i vostri occhi possono scoprire solo a fatica
con i più acuti telescopi, dove essi vi appaiono come fioche nebbioline, fino
al vostro sistema planetario con il suo Sole e pianeti, satelliti e comete
intorno ad esso orbitanti?
12.
A questo vi
devo rispondere che la creazione dell’intero universo è venuta all’esistenza
solo un po’ alla volta in grandi epoche, e più precisamente, esso è sorto nello
stesso modo e maniera, com’è formato eternamente ancora oggi, per darvi un
esempio: dal seme la pianta, e dalla pianta si forma nuovamente il seme.
13.
Così si
formarono e si formano ancora oggi i mondi, soli, pianeti e comete; poiché
l’infinità è fondata e stabilita nel processo creativo proprio in tal modo.
Così tutto, il più piccolo come il più grande, si rimpiazza e si completa
ancora solo da se stesso!
14.
Così anche il
vostro sistema solare fu formato da altri sistemi e dall’etere, dapprima come
cometa, attraverso eoni di anni, orbitando nell’etere, sorbendo tutto ciò che
era necessario per l’esistenza del suo stesso mondo e delle terre e lune da
esso risultanti, dove poi le terre e lune attraversarono le proprie
rivoluzioni, mentre le comete procedettero verso nuove formazioni, fino a
diventare idonee per esseri viventi, come voi lo vedete sulla vostra stessa
Terra, dove del resto i periodi di formazione o sviluppo non hanno ancora
cessato di susseguirsi; giacché, anche la vostra Terra, come le creature su di
essa viventi, obbedendo all’impulso in avanti, procederanno costantemente a un
gradino più elevato, finché anche per loro verrà il momento in cui il globo
terrestre materiale con i suoi abitanti diventerà un globo spirituale più
raffinato!
15.
Questi mondi
e sistemi mondiali in quantità infinita, i quali costituiscono l’edificio
materiale universale, hanno ed avevano tutti da sopportare questo stesso
processo, e continuano a farlo nella trasformazione e nel perfezionamento.
16.
Esistono
sistemi mondiali del cui numero voi non avete cifra, e ugualmente niente per
stabilire la loro durata.
17.
Milioni di
mondi furono creati e sono passati, prima che il vostro Sole orbitasse solo
come una leggera stella, simile a una cometa nello spazio eterico. Questi mondi
e soli erano popolati da esseri, e lo sono ancora, molto differenti
nell’organizzazione del corpo e dello spirito.
18.
Spiriti
provenienti dal grande regno spirituale si fecero rivestire in essi come
esseri, per accelerare, come scuola di prova, il loro progresso, e per
separarsi da loro di nuovo più spiritualizzati, per potersi avvicinare di grado
in grado a Me, da dove sono tutti provenuti.
19.
Così era
ovunque la catena, o collegamento, tra regno degli spiriti e regno del mondano.
20. Così come gli spiriti, rivestiti
in esseri dei differenti mondi, adempivano la loro missione, altrettanto era
anche a questo scopo un linguaggio come mezzo di comunicazione che, a seconda
dell’intelligenza degli abitanti, abbisognava talvolta di molte parole e suoni,
talvolta di poche, per esprimere i loro pensieri. Quanti milioni di mondi, tanti
milioni di lingue esistevano differenti l’una dall’altra.
21.
Questo
rivestimento, o incarnazione degli spiriti, oppure trasmigrazione delle anime
da una stella all’altra, sempre condizionata da un volontario desiderio,
avveniva e avviene ancora, e così anche sul vostro mondo arrivarono i primi
uomini già con una certa capacità linguistica spirituale, dove la costruzione
grammaticale della lingua non era opera loro, ma loro patrimonio di altri
mondi.
22.
Così sorsero,
sul vostro piccolo globo terrestre, le migliaia di lingue finora conosciute,
oltre alle sottospecie, le quali tutte sono solo principi di lingue che spiriti
portarono da altri mondi, e poi, conformemente ai bisogni e al livello
culturale dei differenti popoli, col tempo furono trasformate nelle vostre lingue
esistenti.
23.
Così voi
vedete ogni lingua, sebbene manchevole, pur sempre formata con principi
razionali che non sono cresciuti sul vostro terreno; cui più tardi si aggiunse
ancora la necessità di annotare il contenuto della conversazione, ciò che poi ebbe
per conseguenza il linguaggio scritto, segnato e figurato.
24.
Da migliaia e
migliaia di mondi, gli spiriti affluirono su questo piccolo pianeta, in parte
già in previsione della sua futura importanza nella vita spirituale, più tardi
in parte perché collocai per tutti gli spiriti questa piccola Terra come Mio
luogo di Grazia, dove Io come uomo, volli dare il più grande esempio di umiltà
e di tolleranza a tutti gli esseri spirituali che vivono materialmente o
immaterialmente nell’intero universo.
25.
Così sorsero
le lingue, migliorate dagli uomini, il cui scopo di vita più grande era proprio
di perfezionarle e di adeguarle alle necessità dei popoli, secondo il loro
stesso progresso culturale.
26.
Allora si
formarono, da singole lingue madri, le sottospecie, dapprima come dialetti, più
tardi come proprio linguaggio, secondo la posizione politica che i popoli
avevano occupato nella vita sociale più o meno importante.
27.
Questo è
l’intero percorso storico e politico su come sono sorti i linguaggi esistiti
per lungo tempo, e poi uscirono dall’uso oppure si modificarono al punto che,
della loro prima lingua madre, non rimase più nulla, secondo il progresso o
regresso culturale dei popoli.
28.
Poiché presso
tutti i popoli sono sempre solo dei singoli uomini che influiscono sul progresso
spirituale e materiale degli stessi, e questi uomini erano per la maggior parte
degli spiriti trasmigrati da mondi migliori, allora voi trovate nella storia
anche singoli popoli nello splendore di massima cultura spirituale o progresso
materiale. Solo che, o l’arroganza nella fortuna o la decadenza in bestiali
passioni, ne impedirono l’ulteriore progresso. L’espressione di spiriti
migliori divenne più rara, essi fecero spazio a spiriti più bassi che poi, un
po’ alla volta, portarono quei popoli alla decadenza e contribuirono a
indebolirli.
29.
E così adesso
voi vedete nazioni abbruttite, che un tempo ebbero grandi visioni nei Miei
segreti della natura, – dedicarsi solo alle passioni più basse e agli interessi
materiali, dove della grandezza dei loro antenati sono rimasti tutt’al più
ancora alcuni avanzi nella lingua che forniscono testimonianza delle capacità
un tempo attive, per guidare gli uomini sulla via spirituale, di cui ora
nessuno possiede più né la volontà né la forza d’azione.
30.
Un esempio di
questo lo vedete in India, in Persia e in Egitto,
anche in popoli dell’America, le cui tracce sono da lungo tempo scomparse dalla
Terra.
31.
Così, figli
Miei, anche la vostra lingua non è ancora l’ultima che troverà la sua conclusione
su questa Terra. A questa ne seguirà una ancora più intensiva, più spirituale,
che gli uomini impareranno solo allora, quando il loro avvicinamento al regno
degli spiriti si configurerà così liberamente, che l’andare di là o di qua sarà
solo un soave passaggio e scambio leggero, e le necessità intelligenti degli
uomini materialmente incarnati con quelle degli spiriti dell’Aldilà staranno in
una sintonia migliore.
32.
Ora è il caso
che la vostra lingua, per quanto vi sembri perfezionata e ricca in espressioni,
tuttavia ancora non ha parole per certi sentimenti e condizioni d’animo per
esprimere ciò che colma proprio il vostro cuore, per esempio, come nei sublimi
attimi dell’estrema delizia del primo amore, oppure nel prendere commiato e nel
rivedersi, o magari quando volete dare accordi e toni armoniosi all’espressione
verbale. Quanto vorreste dirlo con una parola! Ma la vostra lingua si deve
accontentare al massimo di uno sguardo pieno di beatitudine, di una stretta di
mano, di un abbraccio, perché tutte le vostre parole sono troppo povere e
incapaci di esprimere minimamente ciò che nella vostra anima sta scritto con
fiamme spirituali e culmina nella parola ‘Amore’, ma non si può descrivere in
maniera più specificata.
33.
Dopo che
tutto ciò che qui è stato detto può essere dimostrato fin troppo spesso dalle
vostre stesse esperienze, allora potete dedurre come proprio voi uomini non
siete ancora gli ultimi sulla grande scala spirituale, e molti gradini stanno
ancora dinanzi a voi; altrettanto la vostra lingua non è l’ultima, ma esistono
ancora altri modi di espressione, di cui non potete avere nessun concetto,
fintanto siete anime ancora racchiuse nella materia.
34.
Voi dovete
sempre tener presente che, quanto più il vostro acuto occhio spirituale potrà
accogliere in sé cose più grandi e più beatificanti, e quanto più si
dispiegheranno un giorno per voi le meraviglie di un mondo dello spirito, tanto
più avrete bisogno anche di espressioni che potranno esprimere queste in misura
più giusta. Quindi, quanto più alto è il punto d’osservazione, tanto più
spirituale è il linguaggio, poiché si tratta non più di forme esteriori,
bensì di contenuto spirituale.
35.
Come ho detto
all’inizio che è lo stesso processo, come dal seme cresce la pianta e dalla
pianta il seme, così anche nel grande regno mondiale si sviluppa
dell’intelligenza spirituale, da una lingua di nuovo un’altra, sempre
progredendo, secondo la necessità spirituale, cominciando dal dialetto guastato
della popolazione rurale, fino al più puro linguaggio di un uomo istruito.
36.
Questa
differenza, sebbene per voi qui solo sfiorata, nel senso spirituale nel modo
d’esprimersi, nella formazione del linguaggio tra esseri intellettuali è una
grande, ampiamente estesa che non conosce limiti, poiché la lingua, come
espressione spirituale di concetti infiniti, può e deve essere altrettanto
infinita nella sua estensione e perfezione.
37.
Così il linguaggio non è un insieme abborracciato dai
glottologi, come gli eruditi credono, bensì un’eredità di altri mondi, che di solito molto doveva essere tralasciato,
perché, o la capacità spirituale degli uomini non ne aveva bisogno, oppure,
perché perfino la natura circostante e la posizione culturale sulla Terra era
diversa da quella da cui provengono questi elementi linguistici portati dai vostri
spiriti migratori.
38.
È sempre la
presunzione degli uomini terreni che credono di saper far tutto; essi
saprebbero innestare piante, portare gli animali a gradini più elevati e, se
solo fosse possibile, saprebbero perfino farli diventare uomini! Gli uomini
credono di poter realizzare tutto questo, e non riflettono che, quello che Io
ho creato, non può essere da loro né innestato né migliorato!
39.
Vi è già
tanto di profondo in una singola parola, tanto significato, che solo un
pensatore profondo può presentire, ma mai sondare. Quanto più in un’intera
costruzione del linguaggio, dove, se non fosse già nell’uomo stesso fondata la
facoltà linguistica spirituale, i glottologi sarebbero spesso certamente in
dubbio su come dovrebbero descrivere un’azione in tutte le possibili
alterazioni.
40.
Siatene
certi: nessuno dei vostri professori sarebbe mai stato in grado di inventare il
verbo ‘essere’ con tutte le sue declinazioni.
41.
Riflettete
solo su quanto è stato detto, e comprenderete facilmente che è qualcosa di
completamente diverso esplorare una lingua esistente, oppure inventarne una
nuova, senza imitare altre lingue antiche; questo è per voi uomini
un’impossibilità!
42.
Perciò vi ho
fatto avere questa comunicazione, affinché possiate di nuovo riconoscere da
ciò, quanto piccolo, quanto limitato è il vostro sapere, e quanto è al posto
sbagliato l’orgoglio della vostra erudizione, dove, se la si considera nella
giusta luce, pochissimo del nuovo è vostra conquista, la maggior parte invece è
Mio dono di Grazia che vede oltre, e aveva anche saputo dappertutto e sempre,
cosa fa, come realizzarlo quando è il momento, e quali mezzi sono necessari per
questo.
43.
L’elemento
spirituale che si trova nella natura materiale è altrettanto nel linguaggio,
perché un giorno, all’uomo spiritualmente rinato o chiaroveggente, esso (il
linguaggio) dovrà essere capace di servire come maniera di esprimersi.
44.
Questo
linguaggio deve quindi contenere tutto in sé, per corrispondere a tali bisogni,
e proprio perciò la lingua, con la sua grammatica e le sue regole, è composta
in maniera così razionale e coerente che, per un rinato c’è sempre la giusta
parola per il giusto concetto.
45.
Poiché ora
tutti gli uomini dovranno un giorno entrare nella condizione dell’essere
rinato, per popolare il futuro mondo terreno spiritualizzato, allora anche il
loro linguaggio si dovrà adeguare un po’ alla volta a queste esigenze
spirituali, dovrà un po’ alla volta spiritualizzarsi, affinché anche con
concetti spirituali ci siano alla fine, nella lingua, espressioni
corrispondenti perfino per i sommi sentimenti.
46.
Dovevano
trascorrere milioni di mondi e milioni di anni, durante i quali le lingue si
dovevano preparare per il futuro, di cui generazioni intere godono solo adesso
il vantaggio di poter esprimere in una lingua ben costruita a parole e per
iscritto, ciò che è conveniente al loro bisogno spirituale, e perfino tornerà
utile non solo agli attuali viventi, ma anche ai loro futuri discendenti.
47.
Così anche
questa comunicazione deve nuovamente fornirvi delle prove, su come la Grazia
del Padre vostro non trascuri nulla, in parte per smorzare lo sciocco orgoglio
umano, in parte per dare mezzi per comprendere il regno spirituale dei mondi,
dove appunto dopo tutto ciò che avete sentito, visto e percepito, è dato solo
il linguaggio, ‘la parola’, per comunicare anche ad altri ciò che è toccato a
singoli iniziati, i quali, in certe ore solitarie, stavano perfino in
comunicazione con il mondo degli spiriti, in cui l’Amore del Padre faceva
sentire ai deboli figli la Sua Grazia, e dimostrava loro come da eoni di anni è
stato coltivato ciò che solo adesso è maturo per il raccolto! Amen!
28 marzo 1876
1.
Qui
sta dinanzi a voi una parola che di frequente è espressa con distrazione, il cui
significato tuttavia ancor mai un essere vivente ha afferrato nella sua
profondità, e così voglio nuovamente concedervi uno sguardo nel Mio universo,
uno sguardo nella Mia grande Creazione, e uno sguardo nel Mio stesso Io, per
mezzo del quale voi potete vedere ciò che i vostri scienziati, tutti i vostri
profondi pensatori, tutti i vostri filosofi mai hanno scoperto, ma che un
figlio infante, guidato alla catenella dell’Amore, può facilmente comprendere,
vale a dire: che l’Amore è stato il primo fattore di tutto il Creato, e che
l’Amore rimarrà sempre il conservatore e il perfezionatore di tutte le
esistenze!
2.
Se devo spiegarvi questa parola ‘infinito’, allora dovete
staccarvi da una gran massa di concetti appresi, dovete uscire lontano oltre
tutto lo scientifico se volete decifrare il significato di questa parola, non
secondo la maniera umana, ossia secondo leggi razionali terrene, ma secondo la
vostra scintilla divina che Io ho messo in voi, quindi come spiriti, e non
secondo una concezione limitata; poiché altrimenti mai un essere apparentemente
limitato, come siete voi, potrà comprendere l’Iddio infinito e la Sua Creazione
infinita.
3.
Così vogliamo cominciare con la parola e con la sua definizione, e poi,
al solito, procedere passo per passo, dove, cominciando da un concetto
immaginabile, può essere sviluppato fino alla consapevolezza presentita
dell’eterno infinito.
4.
Che cosa voi chiamate ‘infinito?’. – ‘Infinito’ voi chiamate
semplicemente una cosa o condizione che non ha nessuna fine.
5.
Bene, questo concetto potete tirarlo in lungo nella vostra fantasia fino
a quando e fino a dove volete, ed esso vi rimarrà afferrabile e concepibile.
Questo concetto, però, applicato alla Mia Creazione, oppure al Mio stesso Io,
non basta, perché lì si presenta un altro fattore che non trova nessun punto
d’appoggio nel vostro cervello umano, oppure non vi è concepibile; infatti, voi
stessi siete consapevoli solo di un principio, e potete solo rappresentarvi
qualcosa di simile anche in tutto il resto, ma questo presso di Me e la Mia
Creazione non può essere applicato, poiché Io e la Mia Creazione, oltre
all’infinità della durata, non abbiamo neanche da mostrare un principio.
6.
Qui dunque la parola ‘infinito’ acquista un altro significato, perché si
riferisce a due lati, a nessun inizio e nessuna fine. Per voi,
quest’infinità è ancora afferrabile da un lato, ma dall’altro non è pensabile
né afferrabile!
7.
Ebbene, qui vi voglio aiutare, se potete lanciarvi seguendoMi
nel Mio percorso d’idee oltre a tutto il Creato mondano; se voi come spiriti volete giudicarMi e
ricevere una giusta idea della Creazione secondo il Creatore; giacché, come
uomini, come siete ora allevati e formati, non esiste nessuna possibilità di
farvi un concetto di qualcosa che mai ebbe un principio.
8.
Dunque qui, come Spirito divino, molto al di sopra del vostro
intelletto, deve essere osservato tutto spiritualmente, e perfino la vostra
stessa esistenza deve essere concepita da un altro punto di vista.
9.
L’uomo si vanta delle sue conoscenze scientifiche come se sapesse qualcosa,
e in fondo è venuto a sapere certo poco di ciò che lo circonda, come questo
sussista e quale sia il suo scopo finale.
10. Per l’uomo, nonostante tutte le
sue ricerche, è un mistero la sua stessa ‘vita’, o ‘la forza vitale’ con la
quale sente, pensa e opera; quanto più deve apparirgli estraneo tutto ciò che
si trova al di fuori di questa sfera, dove egli, questa minuscola creatura,
vorrebbe comprimere nel suo piccolo cervello il pensiero della Creazione
secondo le proprie idee da sé costruite!
11. Quale vano affaticarsi e
tormentarsi! Solo uno spirito comprende Me e la Mia Creazione, un discendente
da Me, il cui spirito, in verità, ognuno di voi lo porta nel cuore, ma non lo
sa coltivare, e di solito lo porta con sé nella sua semplicità nel regno degli
spiriti così come lo ha ricevuto da Me alla sua nascita[38].
12. Quindi, innanzi tutto dimenticate
il vostro involucro umano, la vostra esistenza umana, il vostro sapere umano!
Dimenticate il vostro piccolo globo terrestre, dimenticate il vostro Sole che
vi elargisce giornalmente calore e luce, dimenticate ogni materia, tutti i
mondi, il cui numero, come somma, non potrà mai essere da voi immaginato!
13. Slanciatevi in alto nello spazio
infinito, dove tutti i mondi, orbitando l’uno intorno all’altro, seguono taciti
di eternità in eternità la loro meta del perfezionamento! Slanciatevi in alto,
in alto con Me in pensieri, dove la luce e i tempi non trovano più confini,
dove, se si dovesse chiamare così, l’infinito spazio è sempre concepibile solo
in misura illimitata! Slanciatevi in alto con Me dove non regna nessuna luce,
nessun calore, ma solo oscurità, eterna oscurità; dove sono immagazzinati i
grandi elementi per tutte le cose create.
14. Slanciatevi con Me in mezzo a
questo ‘spazio’ quanto vi pare, e se il vostro spirito o la vostra forza
d’immaginazione lo potrà afferrare, allora voi sarete dinanzi all’infinità e al
suo Creatore e Signore che, da questa, generò tutto ciò che tesse e vive nello
spazio visibile e invisibile.
15. E là, in quest’infinità, vi
diventerà poi afferrabile, come Dio altrettanto ‘infinito’ abbia intorno a Sé
questo spazio illimitato come ogni altra cosa o essere quale Sua atmosfera
spirituale, e in mezzo alla quale troneggia, in mezzo alla quale Egli, il
simbolo dell’Amore, ha creato o chiamato in vita da quest’atmosfera il mondo
materiale e, dal Suo Io, quello spirituale.
16. Dovete imparare a concepirMi senza principio, altrimenti un altro dio avrebbe
dovuto creare Me, questo a sua volta un altro e così via, dove voi altrettanto
mai finireste secondo la vostra teoria della Creazione.
17. Vi ho detto in un’altra parola
che l’atmosfera che circonda ogni oggetto, oppure ogni essere, cede all’oggetto
o all’essere ciò che essa assorbe dall’esterno, e di nuovo accoglie in sé ciò
che l’oggetto o essere restituirà all’atmosfera, consumato.
18. Ebbene, qui avete la chiave per
‘l’infinità’.
19. Lo spazio infinito con tutto quel che esiste, è la Mia
atmosfera, infinita come Me stesso, nella quale tutto si diffonde da Me
andando fuori nell’infinito, per attraversare il grande processo di purificazione,
poiché attraverso quest’atmosfera, in parte è già diventato materiale; e questo
spazio infinito Mi rende di nuovo tutto lo spirituale, ciò che in esso, formato
e utilizzato, ha cessato di essere materiale, e completa così nuovamente la Mia
Essenza spirituale, restituendoMi in altri esseri di
ogni specie il Mio Amore e il Mio Spirito in tutte le gradazioni spirituali, e
costituisce così il regno spirituale che Mi circonda, dove l’Amore, come idea,
sta dinanzi a Me realizzato in figure e forme, le quali tutte esprimono
spiritualmente ciò che un giorno fu a loro dato da Me, e adesso è compiuto come
spirito-uomo spiritualizzato o essere spirituale.
20. Vedete, come l’atmosfera circonda
voi tutti, come la sfera vaporosa di ogni cosa o essere è l’unica catena con la
quale l’uno viene a contatto con l’altro, e l’uno può dare all’altro ciò che ad
esso stesso non è più necessario, tale e quale è lo spazio infinito, nel quale
tutta la materia scomposta in finissimi atomi ha sempre la capacità di
assimilazione, di unire il simile con il simile.
21. Quando il mondo materiale, si
formò secondo la grande legge dallo spazio infinito, allora c’era già in ogni
singola cosa il germoglio e l’impulso per sempre nuovi cambiamenti.
22. Questa legge un tempo fu
stabilita in tutto, e così prescrive ancora adesso la sua via tracciata.
23. I Miei grandi pensieri creativi,
negli spazi infiniti, pronunciarono solo una volta il ‘Sia fatto’;
allora tutto cominciò a muoversi, il Mio Spirito penetrò nel caos, o
conglomerato di tutte le sostanze materiali; ci fu vita, cominciarono
repulsione e attrazione, formazione e trasformazione, e così continuerà
eternamente, poiché appena un atomo è stato restituito allo spazio eterico,
(esso) deve cercare nuove unioni.
24. Guardate i grandi mondi, dove
milioni e milioni dei vostri anni, come computo del tempo, sarebbero troppo
pochi per determinare il loro processo di formazione; guardate l’infinità degli
stessi, come si formarono cominciando dal primo atomo, come, attraverso la
reciproca attrazione, gli atomi divennero molecole, le molecole composte in
corpi microscopici, in cellule, e queste a loro volta condensate in involucri
di vapore con l’atmosfera che li circondava, più tardi a poco a poco divennero
solide, formando alla fine una crosta resistente sopra un nucleo caldo di luce
come superficie di tali mondi, dove la forza e vita, racchiuse all’interno,
crearono una propria vita, in cui, formati dal consumo termico e attraverso
precipitazioni, dai vapori acquei si formarono poi atmosfere esterne, vegetazione
ed esseri viventi!
25. Guardate tutti questi mondi,
immaginate la loro infinità, la loro grandezza, dove dal più piccolo granello
di sabbia fino all’uomo che vi vive sopra quale ultima generazione, è attivo
ovunque il germe della procreazione! Immaginatevi il numero dei vostri brevi e
piccoli anni per un tale processo formativo, immaginatevi gli elementi
materiali e spirituali separati da un tale singolo corpo celeste, che poi hanno
dato occasione per la formazione di comete che si formano secondo le stesse leggi,
e si devono formare, finché anch’esse, diventate una massa solida,
continueranno nell’orbita di un sistema solare il loro ulteriore percorso e
sviluppo come pianeta orbitante!
26. Immaginatevi il grande esercito
delle stelle visibili che voi scoprite a occhio nudo, o attraverso i vostri
artificiosi telescopi; immaginatevi questi mondi e il tempo della loro
formazione, della loro necessaria esistenza, della loro trasformazione
regolare. Come tutto procede secondo la legge dell’attrazione e della repulsione,
e l’intero universo sta dinanzi ai vostri occhi spirituali nella sua grandezza
mai comprensibile, che, come nel chicco di semenza di una piccola pianta, o
della procreazione di un animaletto infusorio, segue la medesima legge, in modo
che si formi di eternità in eternità dal consumato del nuovo che, di gradino in
gradino, dapprima i finissimi atomi diventano materia, e poi la materia nei
suoi milioni di volte differenti gradazioni come materiale sia utile l’uno
all’altro, salendo con la trasformazione sempre più in alto, alla fine
spiritualizzando se stessa, dall’esanime al vivente e dal vivente, procedendo
in avanti, alla vita spirituale; dove poi tutto il proceduto da Me, attraverso il grande spazio
eterico, ritorna nuovamente a Me
nella Casa paterna spirituale, e lì per ricevere il premio e la ricompensa per
tutto ciò che era da sopportare; dove poi, un essere inviato fuori dall’Amore,
proprio di nuovo attraverso l’Amore, ritorna un essere spirituale pensante e
può godere e godrà la beatitudine come figlio di un Padre innamorato,
compenetrando e comprendendo del tutto la Mia Onnipotenza, il Mio Amore e la
Mia Creazione, cose che sono riservate a tutti coloro che perseverano
fedelmente e si ricordano sempre da dove un giorno sono usciti e dove dovranno giungere
come meta finale!
27. Come da voi la vostra atmosfera
materiale-spirituale lega l’uno all’altro spiritualmente, lo attira
istintivamente e lo vuole rendere felice, proprio così è la grande forza di
attrazione dell’Amore proveniente da Me per ogni essere che vuole diventare
simile a Me.
28. Così afferrate ‘l’infinità’, o
l’espressione ‘infinito’.
29.
Infinita è la forza che fluisce da Me in tutti i viventi, infinito è il
Mio Amore che mai si esaurirà, e anche infinita è la riproduzione che procede
dal più piccolo fino al più grande secondo la medesima legge.
30. Così potete comprendere
l’infinità dei mondi e dello spazio, e così potete comprendere anche il grande
uomo cosmico, o l’intero sistema mondiale materiale, il quale ha intorno a sé
altrettanto un’atmosfera, gira intorno al suo Sole centrale spirituale in vaste
orbite, fornisce al grande spazio eterico dell’infinità tutto il consumato e,
ad ogni passo, raccoglie qualcosa di nuovamente vivificante.
31. Così concepite l’infinità, oppure
l’impossibilità di ridurre al nulla qualcosa, sia anche solo il più piccolo
atomo, oltremodo rappresentativo nella vita spirituale, dove il pensiero
spirituale ne provoca sempre un altro, dove il pensiero genera l’idea, l’idea
la parola, e la parola, alla fine, anche l’opera o l’azione, e mostra così il
Creatore spirituale e che cosa Egli ha voluto esprimere di spirituale nel
materiale.
32. Tutto è infinito! Infiniti siete anche voi! Non
che avete avuto inizio con la vostra nascita, no! Già da gran tempo, anzi dall’eternità siete qui, o eravate anche voi, solo non come uomini, come singoli
individui, bensì come materia, con altrettanta sostanza imperitura come ogni
materia. Lo spirituale in voi, una scintilla proveniente da Me, dal Mio Io
divino, che divenne cosciente della sua esistenza solo quando gli altri due
fattori, anima e corpo, determinarono con lo spirito la trinità, com’è
altrettanto presso di Me; poiché anche il Mio Io esiste, in primo luogo da
tutto il Creato, ed esistente come materia, in secondo luogo dall’intero regno
delle anime che spinge tutto innanzi a uno scopo, e in terzo luogo dall’eterno
principio divino che dà, a tutto quanto detto, la sua durata infinita e il suo
valore divino.
33. Così siamo noi, Io nel grande:
corpo, anima e spirito, e voi e tutto ciò che vive e tesse, formati nel piccolo
altrettanto dallo stesso principio. E proprio per questo anche il corporeo
tende verso l’animico, e l’animico
verso lo spirituale, per perfezionarsi, ciò che è il corso graduale di tutto
l’infinito, deve esserlo e lo sarà.
34. La parola ‘distruzione’ non esiste nella Mia Creazione, esiste solo
‘trasformazione’, anche se questa procede spesso sotto l’apparenza della prima!
*
35. ‘Infiniti’ sono i germogli del
divino, ‘infinito’ è il Creatore stesso! Come non dovevano portare la medesima
impronta i prodotti provenienti da Lui? Solo secondo i limitati concetti umani,
secondo le leggi del discernimento umano questo pensiero non è afferrabile.
Perciò vi ho condotto fuori nel grande spazio eterico, là vi ho mostrato le
stesse condizioni come Dio, che voi avete altrettanto come uomini, che
tuttavia, afferrati solo spiritualmente, possono essere pensati equivalenti.
36. Solo in questo senso Io vi sono
afferrabile, vi sono vicino e potete comprendere il Mio Amore, il Mio
sacrificio e la Mia pazienza che ho con voi.
37. Se non avessi intenzioni più
grandi con il mondo, se non si trovasse dinanzi a Me l’intero universo steso
come un libro aperto, dove Io vedo tutto, so tutto, e conduco anche tutto alla
grande meta dell’unificazione con Me, allora avrei già da tempo dovuto lasciar
scomparire, secondo i vostri giudizi e concetti umani, l’intero vostro globo
terrestre dall’esistenza; ma come dissi un giorno sulla Croce: “Perdona
loro; poiché essi non sanno quello che fanno!”, così ancora è pure adesso:
voi siete figli smarriti, e con voi, molti milioni!
38. I grandi pensieri che dovrebbero
elevarvi oltre il mondano, voi non li potete afferrare, non avete la forza, e
nessun’energia di slanciarvi là, dove tutte le preoccupazioni mondane-umane
sprofondano in un nulla, dove, nonostante tutte le parole date direttamente da
Me, non avete ancora capito che cosa significhi essere ‘Uomo’, o perfino:
‘figlio di Dio!’
39. Per questo le Mie parole a voi,
per questo la diversità delle stesse, per questo le Mie spiegazioni di tutto il
Creato, per aprire i vostri occhi spirituali.
40. Beatitudini su beatitudini Io ho
creato; ma non
per ciechi, no, bensì per vedenti che vedono spiritualmente, i quali devono
comprendere spiritualmente Chi li guida, e dove Egli li vuol guidare.
41. Voglio aver vedenti nella Mia
Creazione, vedenti che ammirino le Mie opere e da esse devono riconoscere il
Creatore delle stesse e imparare ad amarLo!
42. Voglio avere vedenti che devono
comprendere chiaramente di non essere stati creati per quello spazio di tempo
che voi chiamate vita, bensì devono riconoscere che essi, proprio perché sono
immortali, portano in sé il germe del Divino, ma devono anche farlo valere, per
comprendere completamente il Mio mondo e Me!
43. Voglio avere i Miei figli
vedenti, affinché comprendano nella consapevolezza ‘dell’infinito’
o ‘immortale’, di chi sono cittadini; che essi erano abitanti di un regno degli
spiriti e di nuovo lo devono diventare, dove il Sole spirituale non tramonta
mai, bensì dove tutta la luce, fluendo da Me, dà la sua luce al più piccolo
atomo come allo spirito umano, se la vuole utilizzare per la conoscenza che
egli stesso, quale un essere infinito, fu creato da un Dio infinito!
44. Così questa parola possa di nuovo
essere uno scuotimento spirituale per il vostro cuore quasi addormentato,
affinché vi risvegliate dal sonno mondano e vediate chiaramente che, quando il
vostro sogno di vita avrà una fine, voi entrerete in questo mondo appena
descritto come esseri immortali.
45. Questo vi sia dato per
consolazione e per consiglio! Possa non esservi stato dato invano! Se vi è
stato dato invano, lo dovrete espiare voi, perché voi, non memori delle leggi
divine, volete continuare a vivere ‘limitati’, mentre è certamente ‘l’infinità’
la vostra meta! Amen!
۞
5
febbraio 1877
1.
Già in molte comunicazioni vi ho mostrato la Mia natura
dal suo lato spirituale e materiale più bello, vi ho fatto notare come tutto fu
creato solo per Amore e solo per la gioia degli esseri viventi, e ciò
nonostante si trova nella natura visibile, nella vita degli animali e perfino
dell’uomo, qualcosa che, in confronto a tutto quello prima detto, appare come
in contrasto, dove forse qualcuno potrebbe dire: “Se considero precisamente il mondo e la vita su questa Terra, allora
non tutto è così roseo come dovrebbe essere, secondo le parole or ora
descritte; io qui vedo eventi elementari che distruggono la vita degli uomini e
il loro bene acquisito amaramente, vedo solo rapina e assassinio quasi in tutto
il regno animale, vedo veleno in tutte le specie, vedo insetti che tormentano
uomini e animali, vedo come gli stessi uomini e animali sono nuovamente dimore
per vermi orribili, dove questi ultimi non possono aspettare finché il corpo è
morto, bensì gli uomini e animali devono portare con sé questi ospiti non
invitati nel loro corpo ancora vivente e li devono nutrire, vedo accanto a
fiori fragranti, oli e spezie, una massa di cose che diffondono un puzzo
pestilenziale, e accanto alla vita lussureggiante vedo tutti quegli
imputridimenti distruttori che ripugnano uomini e animali a causa del cattivo
odore.
2.
Tutto questo non è certo creato per la gioia, per il
piacevole soggiorno su questa Terra, e non per addolcire il nostro cammino
della vita, o magari essere ancora un segno del tanto lodato grande Amore
paterno del nostro Creatore!”.
3.
Queste e
ancora altre obiezioni possono essere fatte a Me, e naturalmente solo da uomini
che ritengono l’apparente come realtà, e che non hanno nessun concetto della
Mia sapienza, e non possono mettersi nella posizione dalla quale Io contemplo
la Mia Creazione e la vita stessa, ed effettivamente devo contemplare.
4.
Come vi ho
già detto in un’altra parola, un erudito di voi uomini terreni, esclamò una
volta così nel suo malumore: “Se esiste un Dio, e io dovessi prendere il Suo
posto, allora mi vergognerei di aver disposto un mondo così miserevole, come
veramente esiste!”.
5.
Per rimuovere
ora tutte queste obiezioni, e poiché anche presso di voi, all’uno o all’altro, sono
venuti simili dubbi verso la Mia saggia disposizione, voglio spiegarvi quanto
più possibile Me, la Mia Creazione e l’apparente contraddizione, e trasformare
il cosiddetto lato d’ombra della Mia natura, anche in un lato luminoso.
6.
Dapprima però
a tutti questi chiarimenti devo premettere una spiegazione della Mia grande
amministrazione e un chiaro punto di vista, come Io contemplo la vita!
7.
Questo deve
accadere in modo che ci possiamo capire; altrimenti tutte le parole saranno
solo vuota paglia battuta, poiché comunque non è possibile per voi guardare il
mondo dal Mio punto di vista, mondo che Io ho creato e perciò Io soltanto posso
sapere perché l’ho creato e disposto così e non diversamente.
8.
È proprio,
(detto in immagine) come se due, l’uno su un monte e l’altro in pianura,
volessero intendersi su una certa prospettiva, il che è possibile solo quando i
due si trovano su uno e lo stesso punto d’osservazione, poiché quello in
pianura non potrà mai vedere ciò che all’altro sul monte è completamente chiaro
dinanzi agli occhi.
9.
Dunque, figli
Miei, se volete comprenderMi, dovete salire da Me,
poiché presso di Me c’è eterna Luce, e presso di voi e molti altri, eterna
oscurità, oppure, nel migliore dei casi, leggero albeggiare.
10. Per apprezzare dunque il lato d’ombra della Mia
natura, dovete dapprima riflettere che Io, quale Creatore dell’intero universo,
quale eterno Signore dell’intera vita che si manifesta ovunque, ho tutta
un’altra idea rispetto a quella che avete voi, deboli figli degli uomini, ai
quali si fa incontro la morte in migliaia di differenti forme, mentre per Me
e dinanzi a Me non esiste nessuna morte, ma al massimo una trasformazione, o un
cambio di gradino.
11.
Quindi
l’orribile, che voi, nella e sulla vostra Terra, qualificate con morte, è solo la vostra opinione, sulla
quale voi basate a questo scopo la maggior parte delle prove, ma non la Mia!
12.
Inoltre
dovete riflettere che la vostra Terra non è la cosa principale in tutta la
Creazione, che molte centinaia di pianeti come il vostro e milioni di soli,
costituiscono il Mio regno materiale mondiale, e che proprio per questo la Mia
preoccupazione è la conservazione del tutto, mentre voi avete interesse solo
per l’esistenza della vostra piccola Terra, la quale presso di Me scompare nel
grande oceano come una goccia di rugiada.
13.
Voi, infatti,
dovete concepire il Mio mondo così, che la Mia intera Creazione potrebbe
esistere bene senza la vostra Terra, anzi senza tutto il vostro sistema solare;
ma la vostra Terra non potrebbe esistere senza il suo Sole, senza il collegamento
con altri mondi, perché tutto sta in rapporto come in una catena, ed è
intrecciato l’un l’altro come in un ingranaggio molto complicato. –
14.
Voi Mi
rinfacciate gli eventi elementari che spesso fanno perdere agli uomini i loro
averi e perfino la loro vita; su questo Io vi rispondo che in tutto il regno
mondiale esiste un eterno movimento, un’eterna trasformazione, consumo e
rinnovamento su vasta scala.
15.
L’etere, questo spazio incommensurabile, non è mai quieto, i
suoi piccolissimi atomi attraversano sempre processi dove tutto freme e tutto
si muove. La vostra aria, un elemento leggero e mobile altrettanto
quanto l’etere, solo poco più densa, non può sottrarsi a questo movimento, essa
è agitata e stimolata per partecipare al grande processo di conservazione,
quanto più ancora che l’influsso del Sole attraverso i suoi caldi raggi causa
l’espansione e contrazione degli strati d’aria, i quali cagionano poi
perturbazioni persistenti nell’atmosfera, così che l’aria fredda vuole e deve
sempre compensarsi con quella calda.
16.
Questi
adeguamenti determinano e cagionano l’umidità o l’aridità degli strati d’aria,
e questi, di nuovo i movimenti delle nuvole, i fenomeni ed eventi elementari, i
quali spesso portano agli uomini, singolarmente, dei danni, però nell’insieme
diffondono solo benedizioni.
17.
Qui però c’è
ancora da prendere in considerazione che gli uomini, in alcune regioni, con la
loro cupidigia e avarizia, spesso per la maggior parte contribuiscono loro
stessi perché tali eventi elementari avvengano di frequente, spalancando
ampiamente loro le porte e, per esempio, con la distruzione delle foreste si
permette facilmente accesso a uragani e tempeste, e con ciò alterano del tutto
perfino le condizioni climatiche dei singoli tratti di terra.
18.
Nella Mia
grande amministrazione tutto è ben calcolato, e un intervento mediante la mano dell’uomo si può solo rivolgere
contro lui stesso, perché egli mette i suoi calcoli sopra i Miei.
19.
Io devo nel
grande, provvedere per il necessario equilibrio, ho le Mie leggi così ordinate che
queste, dove sono disturbate, si ristabiliscono da sé, incuranti se anche dei
singoli, nell’insieme, subiscono dei danni.
20.
Anche voi
spesso iniziate guerre, distruggete senza pietà case, masserizie e altro di
contadini innocenti, devastate i loro campi, le loro semine e i loro greggi,
spargete sventura e miseria ovunque, e quali scuse ottenete per questo dai
vostri potentati? Essi dicono: “Lo esigono scopi superiori, per la Patria, per
il tutto, per abbattere le barriere, dove fortuna o sfortuna del singolo, non
possono essere prese in considerazione!”.
21.
Voi nel
vostro piccolo paese[39] trovate questa spiegazione del tutto giusta, e se Io,
nella Mia grande amministrazione, a causa di altrettanti generali principi di
conservazione, ritengo necessari alcuni eventi elementari, allora secondo il
vostro limitato giudizio avrei fatto un’ingiustizia, avrei mancato verso le Mie
caratteristiche di Padre e divulgatore dell’Amore!
22.
Vedete,
quanto facilmente vorreste condannarMi, mentre voi
stessi, spesso senza necessità, spargete molta più sofferenza, la cui portata
non conoscete e le cui gravi conseguenze non potete riparare!
23.
Per ciò che
riguarda l’uccidere e il depredare in tutto il regno animale, dove voi stessi
siete i più grandi predatori e assassini e precisamente per lo più a causa del
vostro ventre, oppure come spavaldo passatempo di uomini in parte
inselvatichiti, allora Io devo rimandarvi a quanto detto in precedenza, dove vi
ho spiegato che per Me non esiste nessuna morte, ma solo un graduale
progredire!
24.
Ora, come può
avvenire questo progredire, se le particelle, in parte materiali e in parte
spirituali degli animali circostanti, non sono incorporate in quelli superiori,
i quali proprio per la loro esistenza hanno bisogno di tutti questi elementi e
sostanze? Che cosa fate dunque voi stessi? Non prendete altrettanto da tutti i
regni della natura, nutrimento per voi, dove vi sono sempre presenti
particelle, siano esse spirituali o materiali, che voi credete in parte
necessarie per la struttura del vostro corpo?
25.
Che cosa sono
allora le vostre molte differenti partite di caccia nell’inseguimento degli
animali? La grande differenza è solo quella che voi inseguite a morte gli
animali per passatempo, e non per necessità, come il leone o la tigre devono
fare per cercare la loro preda; e mentre l’animale procede così per istinto,
presso di voi, cosiddette creature ragionevoli, è una gioia dell’anima veder
soffrire una bestiola, cosa che non accade nel regno animale.
26.
Voi volete
attribuire a Me delle crudeltà, e voi ne esercitate molto più di Me!
27.
Guardate le
vostre partite di caccia ad inseguimento, e vergognatevi di voi stessi, poiché
in questo punto vi trovate molto sotto all’animale più basso!
28.
Riflettete: i
vostri naturalisti e scienziati vi hanno dimostrato dalla formazione della
crosta terrestre che, proprio quanto più piccoli sono gli animali, tanto più
grande è la loro forza di riproduzione; e se questo è veramente il caso, dove
una gran parte della crosta terrestre e montagne consistono proprio di gusci e
scheletri di tali animali, allora da questo potete desumere che Io nella
Creazione di tali disposizioni avevo scopi del tutto diversi che spargere
solamente vita.
29.
Vedete,
poiché ‘la Terra’ dal suo primo inizio fino
all’ultima rivoluzione era così riccamente benedetta con questi animali – oltre
a questi però ne esistevano anche altri che da gran tempo sono estinti e che,
in quanto a grandezza, avrebbero superato di gran lunga i vostri attualmente
viventi – così troverete, accanto ai molti produttori, anche i consumatori che,
a loro volta, dovevano di nuovo servire, dopo ogni grande sconvolgimento, come
materia per nuovi strati della crosta terrestre.
30.
Lì la vita
era presa in considerazione in generale e non si poteva avere nessun riguardo
per il singolo, ma tutto doveva contribuire a preparare la Terra, quanto il più
presto possibile, come dimora permanente per l’ultimo creato, l’uomo; dove poi
questi grandi cambiamenti su grande scala cessarono, e i fenomeni e gli
avvenimenti naturali che qui e là subentrano adesso, sono solo dei deboli echi
di quei grandi processi della Creazione.
31.
In quel
periodo in cui la vostra Terra dalla forma vaporosa progredì a massa solida,
essa continuò il suo processo evolutivo attraverso milioni di anni, anzi, non
era solo la Terra che doveva sottoporsi a tutti questi cambiamenti, bensì tutti
i pianeti del vostro sistema solare si trovarono nello stesso processo
formativo. Dappertutto si affaccendava; l’etere forniva gli elementi
all’atmosfera, e la precipitazione di questi ultimi formò i primi inizi della
crosta terrestre.
32.
Anche voi
avete i vostri anni giovanili, dove tutto in voi fermenta, il sangue circola
con battiti più veloci attraverso il corpo e spinge il processo formativo più
rapidamente e più velocemente nell’adolescenza che, più tardi, nell’età adulta.
33.
Proprio tali
fasi (trasformazioni) attraversò la vostra Terra, anzi perfino tutto il sistema
planetario.
34.
Mosè vi
riferì, nella sua storia della Creazione, quando sulla Terra divenne luce,
quando si separò il solido dall’acquoso.
35.
Nella vostra
vita, – quand’è che diviene luce? Quand’è che il vostro spirituale ottiene un
aspetto più solido? – Nondimeno, altrettanto solo nella più tarda età!
36.
Così è stato
con la grande crescita delle piante e con i grandi animali.
37.
Lo stesso
calore generale della crosta terrestre, la sua enorme forza di riproduzione
negli animali di ogni specie che, a ogni sconvolgimento, dovevano far spazio ad
altre creazioni, tutto questo erano gli anni giovanili della Terra, la sua
stagione della fioritura che erano di valore solo per Me e per il Mio grande
pensiero creativo, dove adesso scienziati e naturalisti possono leggere nello
strato della crosta terrestre ciò che Io un giorno ordinai con saggia mano, e
che agli uomini lasciai essere testimoni della Mia Creazione solo quando il
processo di fermentazione nel grande fu completato e la Terra entrò in uno
stato di quiete per servire all’uomo come dimora permanente.
38.
Per ciò che riguarda i veleni, gli odori pestilenziali che voi riscontrate
accanto ai profumi balsamici sulla vostra Terra, questo fatto è relativo. Il
veleno non è tale per ogni essere, e i cattivi odori non sono gli stessi per
tutte le creature viventi.
39.
Che cosa
significa dunque veramente veleno? Vedete, tutto il mondo ha questa parola in
bocca e nessuno la vuole ricondurre al suo fondamento, allora lo voglio fare
Io, così che possiamo intenderci meglio.
40.
Veleno è
solo l’opposto di ciò che è adatto all’una o all’altra natura! – Veleno, per esempio, è quasi ogni medicinale che voi
assumete, cosa che potete notare con quale fretta l’anima vuole allontanare
questo rimedio farmaceutico assunto dal corpo. Veleno è quindi per gli uomini
qualcosa che così non danneggia gli animali, ma serve a loro, spesso,
addirittura come medicamento.
41.
Se i serpenti
hanno denti velenosi, ciò è per loro in primo luogo un’arma, e in secondo luogo
un mezzo per alleggerire all’animale da divorare l’ultimo momento della morte.
42.
Il veleno
nelle piante e nei minerali, ottenuti per mezzo di processi chimici, sono
certamente sostanze che – avendo effetti per l’uomo paralizzanti sul suo
sistema nervoso, o distruttivi su altri organi – possono causargli la morte.
Per questo però l’uomo ha anche la sua intelligenza, e dovrebbe sapersi
proteggere per mezzo della stessa da tali veleni.
43.
La ragione
per cui questi veleni si trovano nella Mia amministrazione sarà un po’
difficile per voi da accertare, perché non conoscete la scala sulla quale tutto
spinge verso l’alto, e mai comprenderete come, iniziando dal primo atomo
eterico, tutto doveva portare sempre più in alto in una ordinata gradazione,
dolcemente da uno all’altro.
44.
Di questo fa
parte anche l’accusa che riguarda l’esistenza degli insetti, molti dei quali
tormentano animali e uomini, e su cui l’uomo non trova nessun motivo, nessun
perché, poiché egli si considera sempre, solo il primo.
45.
Anche questi
parassiti nella loro posizione occupano un determinato posto, laddove, da un
animale all’altro, non può essere fatto nessun salto e dove, accanto alla
formazione materiale e spirituale di queste creature, era ancora collegata
anche una motivazione superiore, la quale consiste in questo: di non lasciar
decadere l’uomo sotto all’animale, poiché in relazione al suo stesso corpo egli
doveva essere costretto al principio della pulizia, per preservare perfino nel
suo corpo la nobiltà spirituale per la quale è nel mondo, così da poter sempre
difendere, nei confronti del mondo animale, la posizione spirituale.
46.
Quei popoli
che trascurano tale principio si trovano molto sotto l’animale, al quale è pur
dato come istinto di tener pulito il proprio corpo, presso cui esistono
comunque singole eccezioni.
47.
Per ciò che
riguarda la putrefazione e l’odore in genere ad esso collegato, perfino
nella Creazione è provveduto che esalazioni dannose e le sue cattive
conseguenze propagate attraverso gli animali, come mosche, vermi e altri
insetti che dipendono da questa come nutrimento, sono proprio per mezzo di ciò
rese vane, trasformando questi animali tali sostanze per voi dannose, nel loro
stesso io, e così preparano nuovamente il loro corpo come nutrimento per
animali più elevati.
48.
L’odore è
di nuovo un segno che il principio della pulizia è dato a voi uomini per
lasciare nella vostra vicinanza, quali spiriti, solo cose degne, mentre tutto il resto che appartiene al regno
grossolano materiale dovrebbe rimanere lontano da voi. Nei vostri sensi Io misi
l’impulso di conservarvi sempre come uomini, come Miei discendenti, affinché
non veniste mai a stare sotto l’animale!
49.
Ogni cattivo
odore, ogni forma antiestetica, ogni parola volgare, doveva ammonirvi che voi
diventerete cittadini di un mondo spirituale, e non dovete scendere giù nel
materiale di gradino in gradino, dove solo singoli uomini bestiali, come i
maiali, soddisfano nel fango le loro voglie e i loro piaceri.
50.
Quando Mi
rimproverate che perfino il vostro corpo già in vita è residenza di una massa
d’infusori, di questo siete in primo luogo voi stessi colpevoli, consistendo
per la maggior parte i vostri alimenti di tali sostanze, per cui le uova di
tali animaletti giungono alla cova nel vostro corpo e attraverso il naturale
calore dello stesso. Questi piccoli animaletti, infatti, sono a casa solo là,
dove putrefazione e decomposizione forniscono loro sostanze nutritive.
51.
Quanto più
nel vostro stomaco assumete sostanze facilmente deperibili (e mezzo
putrefatte), tanto più producete elementi simili nel vostro sangue, e tanto più
favorite la formazione e la riproduzione di tali animaletti, i quali poi
giungono fin nei più fini vasi capillari del vostro sistema sanguigno.
52.
Se voi
bandiste dai vostri alimenti quelli che permettono una tale introduzione,
allora andrebbe meglio con la vostra salute e durata di vita!
53.
Solo che voi
siete abituati a vivere in tal modo (sbagliato) e allora Io devo accontentarMi, finché una malattia non vi costringerà a
trovare una scelta più ristretta negli alimenti.
54.
Così vedete
da quanto è stato detto, che non tutto è tanto crudele e terribile come qualche
illuminato vorrebbe farvi credere, e da tutta la precedente esposizione potete
desumere che Mi guida sempre un’intenzione superiore!
55.
Se in tutto
il Creato Io ho posto il principio dell’auto conservazione come prima cosa,
allora dovete anche riflettere che accanto all’assimilato deve esserci anche il
consumato, e che, se il primo è vivificante, l’ultimo è inutilizzabile,
all’apparenza morto. II vivificante deve contenere dei buoni e gradevoli
profumi, l’ultimo, l’opposto dello stesso. Se dunque il nuovo vivificante nella
sua forma è assegnato come nutrimento per piante, animali e uomini,
l’utilizzato non deve contenere ancora le stesse forme, ma altre, e quando le
sostanze originali sono rivestite per questo primo scopo in belle forme, esse
nell’ultimo – dove devono di nuovo servire ad altri scopi – saranno anche in
tutto, il contrario di ciò che erano prima.
56.
Perciò la
putrefazione o la stessa decomposizione è un processo di combustione, affinché
sia accelerato il passaggio che è necessario da una combinazione (formazione)
all’altra.
57.
La maggior
parte di voi che Mi ha rimproverato il lato d’ombra della natura, aveva davanti
agli occhi solo l’immagine dell’apparenza, non voleva perdonarMi, quale ‘Dio estetico’, di aver creato qualcosa
che fosse indecente al loro naso e ai loro occhi.
58.
Io però ho
dato all’uomo i suoi organi sensitivi e visivi, così che egli, come uomo, mai
si sbarazzi della sua dignità spirituale.
59.
Perciò questi
organi sono sempre in guardia, come ammonitori, per impedire agli uomini di
diventare animali.
60.
Le Mie vedute
e pensieri creativi sono troppo grandi e troppo profondi perché un uomo li
possa giudicare o sondare.
61.
Per porre
fine all’inspiegabile, sicuramente basterebbe tutto quanto è stato trovato fino
adesso su via scientifica, dove il risultato non poteva essere altro che a Mio
favore; infatti, in nessun luogo gli attenti ricercatori hanno trovato un
errore, o trovato qualche prova che Io abbia trattato l’una o l’altra cosa come
una madre snaturata. Ovunque essi hanno trovato come tutto sia stato ben
pensato, anzi stabilito per l’eternità; e se devono riconoscere in migliaia di
casi quest’ordine, allora Io credo pure che possano altrettanto fidarsi di Me
che anche nell’inspiegabile, nel non facilmente decifrabile, c’è un motivo
spirituale superiore, perché proprio questi apparenti contrasti, oppure questo
lato d’ombra, Io non l’ho fatto illuminare dagli scienziati.
62.
Questa
tolleranza dovrei presupporla presso gli uomini, solo che la superbia del suo
piccolo intelletto non lo permette; egli, nella sua opinione, quale uomo
ragionevole, si crede pregiudicato se non sa subito tutto! E ciò nonostante, se
si osserva alla luce, egli è tanto poco positivo nel suo sapere, che non vale
la pena di vantarsene.
63.
Migliaia e
migliaia di meraviglie sono ancora nascoste agli occhi degli uomini; molte di
queste, anzi la maggior parte, nessuno mai contemplerà nello stato fisico, e
per quanto scopra tanto, dovrà comunque sempre star fermo all’alfa.
64.
Questa è la
dimostrazione più chiara di come Io non sia affatto fiero della lode degli uomini,
altrimenti stenderei tutto chiaramente dinanzi a loro, mostrerei loro l’intero
microcosmo e macrocosmo e li costringerei alla riverenza, per schiacciarli
nella polvere dinanzi alla Mia Onnipotenza.
65.
Vedete, Io
potrei questo, ma ciò nonostante non lo faccio, e perché?
66.
Primo, perché
voi uomini non potete afferrare e comprendere tutto, e secondo, perché non la
massa delle meravigliose organizzazioni di questo mondo devono convincervi
della Mia esistenza, ma perché voi, come spiriti, dovete riconoscere Me
spiritualmente, e secondo questa riconoscenza adorarMi
(cioè amare) nello Spirito e
nella Verità!
67.
Così è
stabilito il rapporto che deve esistere tra Me e ogni creatura creata.
68.
L’uomo deve
riconoscere dapprima la Mia Onnipotenza e la Mia Onniscienza, e poi imparare a
comprendere che in tutte queste creazioni, l’Amore è stato il fattore
principale.
69.
Quanto poco
vi voglio trattenere con le Mie parole, tanto poco voglio soddisfare la vostra
curiosità con le Mie ben ponderate disposizioni del Mio universo.
70.
A cosa vi
serve sapere dov’è il confine dal quale l’ultimo sole v’invia il raggio di
luce? A cosa vi serve conoscere le disposizioni di tutti questi milioni di
mondi? A cosa vi serve conoscere nel più piccolo il confine dove si trovano i
primi inizi della vita, se non riconoscete, già al primo passo, in questo
labirinto di meraviglie, l’amorevole Padre, il ben intenzionato Creatore, il
Quale non creò per Sé, ma tutto per i Suoi esseri spirituali che devono
percepire la Sua bontà e la Sua Onnipotenza già nel più piccolo pulviscolo che
si slancia lieto nell’etere! Il sapere, come risultato della ragione, non
basta, deve essere presente il cuore, il quale intravede, oltre il confine
dell’afferrabile, che c’è ancora molto più del grandioso nel mondo degli
spiriti, di quanto la materia vi possa offrire.
71.
Molto
d’inspiegabile lo trovate già sulla vostra Terra, e ancora di più vi aspetta
nell’Aldilà, dove il confine è tracciato nettamente tra sentire e capire.
72.
Voi vorreste
vedere Me stesso nell’Aldilà e parlare, e tuttavia vi dico: vedere Me come
Creatore, come Signore dell’infinità in tutta la Mia Onnipotenza, faccia a
faccia, non sarà mai possibile; poiché il creato mai potrà comprendere
l’Increato, mai potrà unirsi completamente con Lui! È un eterno avvicinarsi; ma
nessun raggiungimento è pensabile.
73.
Voi certo
rabbrividite davanti al pensiero ‘infinità’, vi potete ben immaginare una
durata infinita; ma di non aver avuto mai un inizio, questa è per voi
un’espressione che non potrà colmare nessun sentimento.
74.
Perciò,
accontentatevi di ciò che, di tanto in tanto, Io vi concedo; siate soddisfatti
delle piccole scoperte e invenzioni che, per Amore vi permetto, per rendere la
vostra vita materiale ancor più gradevole e più libera, affinché possiate
seguire di più le orme della più profonda vita spirituale.
75.
Non cercate
di svelare dei misteri che non vi porterebbero molto più avanti spiritualmente;
fate come con i vostri astronomi, anche a loro voi credete quando calcolano,
con l’anticipo di secoli, eclissi solare e lunare che sempre si avverano
davvero al minuto e secondo.
76.
Anche di loro
non dubitate quando vi danno notizia di altri mondi con fantastiche distanze,
di formazione di pianeti e comete, dove sono necessari calcoli che voi, non del
settore, non potete comprendere, e non potete afferrare.
77.
Gli astronomi
vi dicono solo ciò che il vostro intelletto può afferrare e sopportare, così
faccio anch’Io: Io vi do ciò che vi è di utilità, e tiro il velo sui
geroglifici (misteri) attraverso i quali, anche se poteste leggerli, non
diverreste lo stesso più sensati!
78.
Convincetevi!
Il mondo è stato creato perfetto e senza errori; tutto sta al suo giusto posto
e tutto sta in rapporto così che l’uno non può sussistere senza l’altro!
79.
Il come
e perché sono invece cose che richiedono più che un intelletto umano, il
quale rimane tutto sbalordito già alla vista di un animaletto infusorio, perché
nonostante la sua ricerca non vede in esso ancora nessuna fine e anche non può
presentirne una!
80.
Il mondo è
così, e anch’Io sono altrettanto così come vi ho già detto spesso, vale a dire:
il mondo è infinito, non ha limiti, e non esiste cifra per determinare la sua
durata, come anch’Io, quale Creatore, sono infinito!
81.
Non serve
opporre resistenza; così è, così era, e così sarà!
82.
Cercate solo
di trovarvi in questi pensieri, e presto si farà luce anche sul lato d’ombra
della natura con la ferma fiducia in Me, nella quale tutto vi dimostrerà che un
Creatore onnisapiente, così come un padre, ha dei
segreti dinanzi ai suoi figli che a loro non può svelare, non perché non vuole,
ma perché essi non li potrebbero afferrare.
83.
Così fidatevi
di Me! Poiché Io ho creato grandi mondi in numero di milioni, allora credete
che, anche nel piccolo, Io sapevo perché disposi così l’uno o l’altro.
84.
Credete e
fidatevi del Mio Amore, e non criticate ciò che non comprendete e ciò che vi
potrebbe dire al massimo, come ragionamento di un sentimento presentito:
85.
“Colui che ha predisposto il mondo visibile in tutte
le cose così come noi le vediamo, avrà avuto ben anche il Suo motivo, com’è
utile allo scopo generale, di produrre l’invisibile altrettanto perfetto”; e con questa fede, il lato d’ombra della natura avrà
cessato di essere un lato oscuro che può preoccupare certamente i dubbiosi, ma
non i cuori credenti, i quali ben sanno che un Creatore, quale Padre, quale
Amore, poteva ordinare tutto, solo così com’era necessario per il meglio di
tutti gli esseri viventi! Amen!
۞
in riferimento alla vita umana
21 febbraio 1877
1.
Nella Mia precedente comunicazione Mi sono difeso dalle
accuse che alcuni, o se vogliamo molti uomini, Mi fanno, riguardo alle
contraddizioni che credono di trovare nella Mia natura visibile, quando
confrontano queste contraddizioni con le Mie dappertutto annunciate parole
d’amore, di mitezza e di gioia promessa.
2.
Per quanto Mi
è stato possibile, vi ho illuminato questo lato d’ombra e vi ho spiegato il “potrebbe
essere diverso, ma deve pur essere così, com’è realmente”.
3.
Ora Mi rimane
ancora un’illuminazione importante della vostra stessa vita, dove qualcuno dice
così: “Considerate una volta la vita
umana: dalla nascita fino alla tomba non c’è altro che lotta, sofferenza,
delusione, e molto poco amore, gioia e altre cose promesse, se l’uomo non se le
sa procurare da se stesso!
4.
Cos’altro è la vita su questa Terra se non una valle
di lacrime, dove – perché non si conosce di meglio – si è rimandati a dogmi
religiosi e altre organizzazioni che parlano sempre di un’altra vita dopo la
morte, d’indennizzo e ricompensa per le sofferenze sopportate, lasciando
lottare gli uomini sulla Terra con tutti i contrasti d’opinione.
5.
Che cosa m’importa di un altro mondo posto
nell’Aldilà, del quale veramente non so nulla di certo, e al quale devo solo
credere ciecamente!
6.
Quando vedo questo mondo che, così miserabile mi
circonda, chi mi assicura che il mondo futuro non sia altrettanto
contraddittorio come questo qui reale, dove invece di gioie, si alternano solo
sofferenze fisiche o spirituali, e perfino ciò che si è conquistato con fatica
non dà quei godimenti come qualcuno se li aspettava?”.
7.
Così e in
mille altri modi Io sono accusato di aver fatto delle promesse agli uomini, non
avendo mai avuto l’intenzione di mantenerne anche solo una singola!
8.
Quell’uomo
che suppone come veramente vivente solo l’esistente a lui visibile e non vuole
riconoscere nessuna vita spirituale oltre alla sua vita razionale, ha
perfettamente ragione di giudicare così, perché egli considera fin d’ora come
esistente solo ciò che può afferrare, o con le sue mani oppure con i suoi
cinque sensi.
9.
Questa in
sostanza è la teoria di tutti i materialisti, i quali fanno sorgere l’intero
mondo visibile da mescolanze casuali di tutti gli elementi della Creazione, e
considerano perfino la tendenza spirituale nel loro stesso cervello, solo come
un prodotto di tali mescolanze.
10.
Che la loro
teoria trovi facilmente molti seguaci, è del tutto naturale, perché essa non
impone nessuna costrizione all’uomo, il quale ha solo bisogno di abbandonarsi
alle sue passioni fin dove lo permettono le leggi di polizia; poiché egli pensa
soltanto: “Dopo questa vita terrena è finito tutto, quindi, ‘viviamo’ (secondo
i suoi concetti) il meglio possibile!”.
11.
Allora egli
considera solo il lato negativo della vita umana, dove si avvicendano insieme
perdite materiali, malattie, disaccordi e delusioni d’ogni specie.
12.
Per
respingere queste accuse in una misura regolata, e per mostrare all’uomo se la
vita umana sia veramente così e chi ne porta veramente la colpa, deve servire
questa parola; perché Io sento esprimere spesso anche presso di voi tali
lamentele, e ne leggo ancora di peggiori nei vostri pensieri, in cui – come
anime smarrite che vorrebbero mettere davanti solo la piacevole vita materiale
– voi allo spirituale vorreste dedicare solo qualche volta un’oretta, quando
proprio non avete altro da fare! Ora alla faccenda!
13.
Che la vostra
vita non scorra in tante gioie ma, per lo più, è proprio il contrario, questo
nemmeno Io stesso posso negarlo.
14.
Che voi
uomini, che vorreste vivere volentieri solo materialmente, non accogliate
proprio nessuna notizia di una vita spirituale, anzi vorreste negare perfino
tutti i legami spirituali e l’esistenza di un Essere superiore tutto ordinante,
lo vedete in mille esempi ovunque vogliate dirigere il vostro sguardo!
15.
E da dove
deriva questo? Deriva dal fatto che l’uomo vorrebbe costruire il mondo così
come sarebbe adatto alla sua idea, e perché non vuole accettare che sia diverso
e anche lo deve essere, se vuole esistere.
16.
Vedete, se l’uomo
vuole comprendere o afferrare il mondo, deve dapprima cominciare da se stesso.
Solo quando riconosce se stesso, quando ha compreso chiaramente la trinità tra
corpo, anima e spirito, solo quando è in grado di giudicare se stesso
giustamente, solo allora egli potrà trarre anche conclusioni sul suo prossimo e
sull’intero mondo che lo circonda.
17.
Chi invece
non conosce se stesso, non conosce nemmeno gli altri uomini, giudica il suo
agire e quello degli altri altrettanto erroneamente e si aspetta dal mondo ciò
che non ha, e perciò neanche può dargli!
18.
Ecco perché
il lamento e le grida di dolore su questo mondo!
19.
Finché l’uomo
non vuole accettare che la sua vita, così come pensa, sente e agisce,
corrisponde solo alle tre cose suddette, fino allora incontrerà solo
contraddizioni, perché egli mette il proprio io materiale ovunque in primo
piano, e dimentica completamente le sue facoltà intellettuali che dovrebbero
aiutarlo a superare la materia!
20.
L’uomo ha
necessità fisiche, ma ne ha anche spirituali che si manifestano nel pensiero,
lo spingono poi all’azione per esprimere così, attraverso la materia, ciò che
vive e tesse spiritualmente in lui.
21.
Con questo
pensiero, perfino nel mondo materiale è impossibile che non emergano anche
pensieri che si esternino in domande come questa: “Io vedo le cose intorno a
me, vedo la loro varietà, ammiro spesso attraverso la scienza il loro ordine
regolato, le loro belle forme spirituali, e senza volerlo mi si impone la
domanda:
22.
Chi ha
formato tutto questo? Chi ha ordinato così ogni cosa?”.
23.
La teoria dei
materialisti poi non basta a un tale pensatore, poiché egli trova che non è
sostenibile di fronte al Creato; quindi procede di un passo e ricerca nel suo
stesso interiore, dove scopre che una parte gli dice, presentendo, di trovarsi
sulla giusta via, perché egli stesso ha percepito spesso in sé sentimenti che
lo avrebbero volentieri elevato al di sopra della vita materiale.
24.
Incominciando
così da se stesso, l’uomo giunge poi un po’ alla volta a comprendere il mondo
che lo circonda.
25.
Dapprima
percepisce la vita materiale degli organi in sé che non obbediscono alla sua
volontà, poi diventa cosciente del pensiero, della deduzione e delle giuste
conclusioni che, come vita dell’intelletto, devono prestare aiuto più alla
propria conservazione materiale; inoltre spesso percepisce anche disposizioni
d’animo elevate che non provengono dalle pulsazioni del cuore, e ancor meno dal
freddo intelletto calcolatore, e sono molto più fini, più intense che le
precedenti.
26.
Tali
sentimenti, o manifestazioni spirituali, lo portano alla fine a questo: che
egli li trasmette anche alla natura che lo circonda, e così, è guidato dal
Creato ad un Creatore, il che può essere indicato con l’espressione: ‘l’uomo ha
una religione’. Allora si crea un culto spirituale, e più precisamente
‘ragione-religione’, perché essa è stata edificata dalla ‘percezione’.
27.
Così sorsero
tutte le religioni, tutte le future usanze religiose, le quali volevano e
dovevano esprimere simbolicamente ciò che altrimenti non era possibile a parole.
28.
Così si formò
la religione dei barbari ‘del grande Spirito’, così la religione indiana del
buddismo e quella degli altri popoli pagani, con il loro numero incalcolabile
di dei.
29.
Dopo che fu
risvegliata nell’uomo una buona volta la vita spirituale, ne conseguì del tutto
naturalmente che, dei singoli, si dedicassero di più a questa riflessione; essi
penetrarono perciò di più nella vita spirituale, origliarono di più i segreti
della natura e con questo procedere ottennero una prospettiva sul materiale,
che andava ben oltre nell’attività spirituale!
30.
Questi uomini
sentirono poi l’impulso di comunicare anche ad altri uomini ciò che avevano
visto e sentito, e così lo misero per iscritto, per la qual ragione divennero
profeti (‘veggenti’) e saggi dei loro popoli.
31.
Da questi
uomini illuminati si formò più tardi la casta sacerdotale, alla quale si
unirono poi molti altri, perché oltre alla vita spirituale essi vi scorsero
anche la fonte del benessere materiale.
32.
Come andò
avanti con le confessioni religiose e come furono profanate le singole verità,
questo lo potete leggere voi stessi dalle storie dei popoli.
33.
Io ci tenevo
solo a dimostrarvi come la vita spirituale, a prescindere dall’educazione
spirituale, uscì da sé dalla stessa organizzazione dell’uomo, e quindi non sarà
mai distrutta, nonostante tutte le teorie materiali.
34.
Così sorsero
i libri sacri dell’India, come presso i giudei il Vecchio Testamento che fu poi
completato col Nuovo, dove Io, come Gesù, ricondussi tutti quegli accenni di
una vita spirituale che si trovavano dispersi nei differenti libri come
semplici grandi verità della Mia Dottrina, Dottrina che sarà eternamente
indistruttibile.
35.
Ora, per
ritornare alle accuse riguardanti il lato d’ombra della vita umana, è già
dimostrato chiaramente da tutto questo che, oltre la vita materiale, oltre la
vita intellettuale, ne esiste ancora un’altra più profonda, più spirituale, che
vuole utilizzare le prime due solo come espressione del suo stesso
comportamento!
36.
Nella natura,
fin dove l’occhio spazia, l’uomo scorge solo leggi rigide; esse sono presenti
altrettanto nella vita intellettuale, perché le deduzioni corrette non
permettono dall’una all’altra nessuna seconda interpretazione.
37.
Nella vita
spirituale è lo stesso caso, anche lì esistono leggi immutabili che puniscono
chiunque voglia peccare contro.
38.
In questo
voler contravvenire alle leggi spirituali, si trova ogni disgrazia, ogni
sofferenza e ogni delusione nella vita umana terrena, mentre pensando, agendo e
operando in armonia con queste leggi, si trovano la gioia, il conforto e la
soddisfazione, quale prodotto spirituale dei doveri adempiuti come esseri
spirituali!
39.
Quegli uomini che non credono in nessuna vita spirituale, in nessun
Dio, sono infelici proprio perché ogni
altra cosa che non proviene da fonte spirituale, come motivo di conforto in
ricorrenti disgrazie, in imprevisti dissensi, ecc., non è nemmeno in grado di
risarcire quello che l’uomo ha, per l’appunto, perduto.
40.
Perciò i
falsi giudizi, tanto del prossimo quanto del mondo che li circonda.
41.
Il mondo è
edificato del tutto semplicemente, l’apparente materia racchiude lo spirituale,
chi nega questo s’illude nelle sue aspettative, poiché volendo seguire le sue
brame materiali, trova il primo avversario nella sua stessa organizzazione di
vita, sebbene volesse ingannare la sua vita intellettuale e sentimentale!
42.
Così tutto
ciò che non ama l’eterno Ordine divino, si punisce da sé! La miseria, che
sopravviene sull’uomo e amareggia tutta la sua vita, è proprio per questa
ragione più sua stessa opera che quella degli altri, o addirittura come molti
credono, ‘Mia Volontà!’.
43.
Quando un
giorno Io dissi: “D’ora in poi tu (uomo)
dovrai guadagnarti il pane col sudore della tua fronte”, questo fu
il verdetto di un Dio molto previdente, il Quale ben sapeva che l’uomo avrebbe
obbedito più alle sue caratteristiche bestiali che ai suoi doni spirituali, e
allora presto, il mondo visibile non gli sarebbe stato più sottomesso, e solo
lottando con la materia avrebbe ottenuto il suo sostentamento fisico così come
il suo progresso spirituale.
44.
Io previdi
che l’uomo avrebbe dovuto guadagnarsi in questo modo il suo pane col sudore, e
che sarebbe dovuto nascere con dolori, perché interpretò erroneamente la natura
e la propria missione; Io previdi che doveva essere educato spiritualmente con
dolori, contro la sua volontà, e perfino alla fine della sua vita (terrena)
sarebbe passato con lotta, timore e spesso con disperazione nell’altro mondo.
45.
Questo
destino, invece di una vita paradisiaca della concordia e dell’amore, l’uomo se
lo è creato da se stesso, e invece che con morbidi passaggi da una condizione
all’altra, deve trascinarsi lottando e combattendo fisicamente e
spiritualmente; deve espiare i suoi e gli errori dei suoi antenati, per
purificarsi in questo modo dal fango che, in tutto il periodo della sua vita,
gli si era appiccicato moralmente e fisicamente.
46.
Gli uomini si
lamentano del pesante e duro guadagno per il sostentamento vitale. Chi glielo
rende così pesante? Non Io, non il mondo, ma l’uno all’altro!
47.
Ognuno cerca
di ottenere guadagno da ciò che doveva imparare faticosamente, oppure da ciò
che gli cade inaspettatamente nel grembo. Chi altro sono, se non uomini senza
scrupoli che approfittano perfino della disgrazia dei loro simili per
arricchirsi e rincarare così il sostentamento della vita!
48.
E poiché tali
uomini proprio adesso costituiscono la maggioranza, i quali non hanno nessuna
intima coscienza, non riconoscono nessuna missione spirituale e non credono ad
alcun Dio, né all’immortalità dell’anima, proprio per questo voi vedete come uno
cerca di ingannare l’altro, e nessuno si mostra all’altro come egli è. Perfino
la piatta e artificiosa educazione aiuta fino a questo, affinché anche ciò che
è dato ai fanciulli per la loro educazione, sia solo una maschera per
nascondere con la più grande ipocrisia i vizi peggiori!
49.
Così l’intero
mondo è ora come un ballo in maschera, dove la maschera, nella maggior parte
degli esseri, è differente dallo stesso portatore.
50.
Se ora gli uomini
si lamentano del mondo guasto, Io domando: chi l’ha reso così guasto? Io,
oppure – voi stessi?
51.
Perciò non
accusate Me! Io sono un Dio indulgente, osservo pazientemente come dalle classi
più alte fino alle più basse, tutto vuol dominare l’uno sull’altro!
52.
L’ambizione è
il grande vizio che anima gli uomini, ed essi lo vogliono far sentire al
prossimo a ogni passo.
53.
Inutilmente
nella Mia vita Io predicai l’Amore, la tolleranza, il perdono, e dissi loro che
dovevano amare perfino i propri nemici!
54.
In quel tempo
la maggior parte distolse l’orecchio da tali pretese, e adesso, in cui voi
sostenete ‘sia un’epoca illuminata’, fate qualcosa di diverso?
55.
Queste
caratteristiche predicate da Me avrebbero ottenuto una pacifica convivenza tra
gli uomini. Solo che l’uomo, abbandonandosi alle sue passioni bestiali, egli
stesso ha reso questa Terra, organizzata eguale per tutti, un inferno dal quale
non può più salvarsi, così che Mi costa abbastanza fatica trattenere dei
singoli dalla completa rovina (nel materiale)!
56.
Da questa
selvaggia vita bestiale, dalla quale tutti volevano godere, sorse poi, come dal
vaso di Pandora, l’esercito di malattie che ogni figlio, già nel grembo
materno, è gravato dagli errori dei suoi genitori, e dove in anni futuri
aggiungerà ancora i suoi!
57.
Osservate il
mondo intero: tutto è (originariamente) perfetto, tutto è così formato che non
ha bisogno di nessun’aggiunta, nessuna sottrazione. Come potete dunque credere
che Io abbia creato l’ultimo membro della Creazione terrena con manchevolezze?
58.
Anche l’uomo
era perfettamente ciò che doveva essere. Egli era organizzato nella forma e nel
corpo fisico come nelle facoltà spirituali, così che sarebbe dovuto rimanere
sempre ‘il signore della Terra’.
59.
Io però
intendevo la parola ‘signore’ così come sono Io veramente il Signore del mondo,
essendo l’Amore la Mia caratteristica principale, e non come l’uomo che invece
vorrebbe essere (un) signore del mondo che tutto distrugge, tutto demolisce!
60.
Il Mio grande
mondo è sottomesso a Me, con amore obbedisce tutto volentieri alle Mie leggi
(dell’Amore); l’uomo invece volle aggiogarselo con violenza. Questo, obbedendo
alla legge superiore, si oppose, si ribellò rendendo poi l’uomo suo servitore.
61.
Un giorno
l’uomo comandava agli elementi e all’intera materia, ma adesso tutto sta di
fronte a lui in maniera ostile!
62.
Gli elementi
non gli obbediscono più, e quasi ogni animale vivente è nemico dell’uomo,
perché nell’uomo (attuale) il motivo di tutte le sue azioni non è l’amore, non
la cura per gli altri, ma il più sporco guadagno!
63.
Così il mondo
è diventato ciò che è adesso. Invece di essere un paradiso, dove tutto potrebbe
vivere comodamente e lo scambio delle differenti disposizioni spirituali
avrebbe potuto rendere gradevole la vita materiale, invece, questo è adesso un
campo dove assassinio e rapina sono all’ordine del giorno, e dove solo sulla
rovina di un uomo, un altro sale su un gradino superiore!
64.
O voi, uomini
stolti! Che cosa avete fatto della Mia Terra? Cosa del vostro stesso io, che Io
ho creato fisicamente e spiritualmente secondo la Mia immagine, facendo di voi
cittadini di due mondi, dello spirituale e del corporale?
65.
Come un
giorno Io scacciai dal tempio con la verga i mercanti e i venditori, gridando
loro: “Come, voi volete fare del Mio Tempio un covo di assassini?”, proprio
così dovrei spazzar via dalla Terra questa stirpe decaduta, poiché anch’essa ha
trasformato questa Terra in un covo di assassini, dove da un lato, assassinio e
rapina materiale non risparmiano nulla, dall’altro lato, si uccide
spiritualmente non appena è reso possibile.
66.
Così dovrei
procedere come Dio giusto, come Signore della Mia Creazione, se non fossi il
Dio dell’Amore, se non avessi messo al primo posto il libero arbitrio di tutti
i Miei esseri spirituali, poiché Io volevo educare ‘figli amorevoli’ e non
schiavi!
67.
Così lascio
voi uomini continuare a sfaccendare contro ogni Mia legge, lascio l’un l’altro
amareggiarvi la vita, finché la misura sia piena e voi soffochiate nel proprio
fango delle passioni!
68.
A Me rimane
sempre riservato di utilizzare perfino tutti gli inconvenienti, tutte le
sventure per i Miei scopi.
69.
Chi non vuole
cercare sul dolce sentiero dell’Amore la via che conduce a Me, questi dovrà poi
diventare più assennato, attraverso disgrazie per propria colpa.
70.
Presso
migliaia e migliaia di uomini il predicare non serve a nulla. Incidenti d’ogni
specie, lunghe malattie, sacrifici involontari ecc. dovranno renderli docili; a
loro, tutto dovrà apparire inconsolabile, il mondo dovrà voltar loro le spalle,
il corpo rifiutare il suo servizio, tutte le formule religiose acquisite
dovranno dimostrarsi insostenibili, finché alla fine cominceranno con serietà a
riflettere sul proprio io e sulla loro eventuale missione sulla Terra, a
riflettere un poco più razionalmente sul mondo materiale, per avere un’idea di
ciò che si trova al di fuori di esso!
71.
Solo allora
essi saranno in grado di accogliere qualcosa di più serio, qualcosa di più
durevole, quando avranno vuotato il calice dei divertimenti materiali fino in
fondo e, in aggiunta, ne avranno ottenuto ancora un altro, pieno di esperienze
e delusioni amare.
72.
Così Io sono costretto a educare questo mondo e
questi uomini, i quali sono il Mio stesso bene, la cui scintilla spirituale
presa da Me, dovrà essere nuovamente restituita a Me. Così gli uomini dovranno
giungere, tramite vie rovesciate, là dove Io li ho destinati, e così si
giustificano tutte le lamentele degli stessi, quando inveiscono in questa
‘valle di lacrime’ della vita umana che loro stessi si sono preparati: l’hanno
voluta da sé, e quindi ora devono naturalmente portarne tutte le conseguenze!
73.
Come ho
dimostrato nella comunicazione precedente che non tutto è così nero come voi lo
vorreste volentieri vedere, bensì tutto è perfettamente al suo posto e non può
essere diversamente, allo stesso modo cerco di spiegare anche qui che – se nel
regno animale e nell’intera disposizione della vita terrena regna un ordine,
dove fino ad oggi, ogni cosa come ogni essere vivente, adempie ancor sempre lo
scopo per il quale fu un giorno da Me creato – il lato d’ombra della vita
materiale è quindi, e deve essere, proprio il contrario; poiché lì esiste del
legato, dell’istintivo, e qui, libera vita non legata, in cui l’uomo non ha
rispettato le vie da Me indicate, e proprio per questa ragione deve anche
pagare ciò che gli ha preparato la propria libera volontà.
74.
In tutti i
vostri Stati, in tutti i vostri giornali si va continuamente in estasi per il
‘progresso’, e ‘libertà’ è la grande parola su tutte le labbra.
75.
Ma quanto
poco l’umanità comprende questa libertà, tanto poco anche i popoli comprendono
che tra libertà assoluta e libertà conforme alla legge, esiste una grande
differenza.
76.
I ciarlatani
nei vostri giornali vogliono ancor sempre ‘più libertà’, non vogliono alcun limite,
nessuna legge, e ciò nonostante queste teste fiacche non comprendono che, se
anche avessero ogni libertà immaginabile, quanto su questo mondo è possibile
per operare, non sarebbero lo stesso contenti, perché essi non conoscono, non
sanno apprezzare lo spirito che Io ho messo nell’anima dell’uomo!
77.
Questa
libertà che tutti gli uomini cercano trasognati, va ampiamente oltre la
materia, va in quel luogo dove tutto tesse e vive solo spiritualmente.
78.
Questa
libertà del pensiero e dell’operare è l’eterno impulso che richiede un
progredire costante, e riconosce solo in questo la sua vita e il suo scopo.
79.
Credete
dunque voi, non lungimiranti uomini, che Io, uno Spirito senza principio e
senza fine, Signore di un’incommensurabile Creazione, vi abbia dato questa scintilla
del Mio Io solo per questa breve vita terrena, in cui milioni di uomini non
sanno come sono venuti in questa vita e come ne sono usciti?
80.
Credete voi
dunque che questo Spirito si accontenterà di queste conquiste che potete
raggiungere qui sulla Terra, oppure che il suo impulso sia subito arrestato
nell’Aldilà?
81.
Per che cosa
quindi una vita infinita, se con alcuni momenti di vita terrena e alcune spanne
nelle sfere del regno degli spiriti, fosse tutto già bell’e finito?
82.
No! L’impulso
della libertà, della libera volontà che Io misi in tutti gli spiriti, ha uno
spirituale e molto profondo significato; solo che voi dovete accettare questa
libertà come una libertà subordinata alla Mia Volontà, in cui non l’obbligo, ma
la convinzione anima e guida tutti gli spiriti, perché solo così e non
diversamente si può procedere in avanti.
83.
Poiché,
essendo Io lo Spirito più perfetto, allora il Mio ordinamento non può portare
altro che l’impronta dell’Ordine!
84.
Questa
libertà nella sua sfera d’azione non ha limite alcuno.
85.
Così si
spiega l’intero movimento in tutti i mondi; così diventa chiaro che cosa
intendevo Io quando creai gli uomini a Mia immagine; dovete prendere confidenza
con tali pensieri, dovete introdurvi e imparare ad afferrarli e, sopra di tutte
le cattive condizioni della vostra vita sociale, scorgerete ancora una sfera in
cui il vostro spirito riceverà la vera consacrazione della verità, dove
comincerete a imparare che perfino disgrazie e sofferenze hanno il loro lato
utile, poiché nella Mia amministrazione niente accade, niente può avvenire che
non debba servire al generale procedere in avanti.
86.
Perciò non
lamentatevi delle calamità della vita umana, fate come Me: Io da tutto traggo
un vantaggio per l’esistenza del Mio grande regno degli spiriti. Ciò che per Me
è il Mio regno degli spiriti, questo è per voi la vostra anima, il complesso
del vostro io.
87.
Ora vi ho
spiegato precisamente che, in tutto ciò che vi rende acida la vita sulla Terra,
è colpa vostra. Utilizzate quindi questa scuola come sveglia della vostra vita
spirituale, cercate conforto e quiete nelle regioni dove i dissapori della vita
umana non giungono più, e come Io dissi un giorno ai Miei discepoli: “Potrete
mangiar veleno e camminare su serpenti, senza che ne subirete danno”,
altrettanto anche voi potrete poi, perfino dai più amari avvenimenti, trarre il
grande insegnamento e consolidare in voi la convinzione che questa vita è
troppo breve per esprimere completamente la ricchezza spirituale della vostra
anima, dove un’incondizionata libertà solo nell’Aldilà vi aprirà una sfera
d’azione che ora non può essere compresa.
88.
Tutto ciò che
il mondo vi può causare, devono esser solo insegnamenti; anche se sono amari,
non devono mai mancare lo scopo come ammaestramento!
89.
Tutto quanto
siffatto si distoglie dal mondo ed è attirato verso l’alto; non opponetevi a
quest’impulso, perché è solo per il vostro bene spirituale!
90.
Quando un
giorno avrete il mondo alle spalle, solo allora riconoscerete quale ridicola
importanza attribuiste spesso a cose e condizioni che non erano degne di
occuparvene o di lasciarvi inquietare un minuto soltanto.
91.
Così questa
parola vi dovrà rialzare nella sfortuna, quando guardate tristi al futuro e non
sapete che cosa vi porterà.
92.
Che la legge
“Ama il prossimo tuo come te stesso!” sia scomparsa dalla sfera
dell’azione umana, e ognuno ama solo se stesso, questo, per la verità, non è
colpa Mia; perciò tutte le sofferenze che derivano dall’inosservanza di questa
legge non sono opere Mie, bensì opera degli uomini!
93.
Lamentatevi
presso di loro, cercate almeno presso di loro, nel vostro più vicino ambiente,
di esercitarvi in questa semplice legge, e se il successo riesce vantaggioso
solo nel minimo, allora avrete la consapevolezza di avervi contribuito, e ciò
sarà già una fonte di conforto e quiete come contrasto all’ingiustizia che
altri uomini vi causano, uomini che seguono solo i propri interessi!
94.
Cercate di
salvare la vostra stessa nobiltà di spirito e lasciate il resto a Me! Io
conduco tutto al bene, e per amor del bene, adopero anche tante parole per voi,
per mostrarvi almeno la via che dovete percorrere nel labirinto degli
avvenimenti del mondo, per salvare la vostra anima e per non svalutare la Mia
scintilla divina posta in voi. Amen!
Parole ad un razionalista (I)
(Uomini d’intelletto)
G.M.T. 22 settembre
1870
1.
Tuo fratello M-ch ti ha
pregato di avere una risposta per un suo amico, il quale, provvisto solo della
lanterna dell’intelletto, vorrebbe illuminare l’intera Creazione e il suo ‘perché’
e il ‘come’, dopo aver respinto la vita del sentimento o del cuore, o dello
spirito più interiore. E così, nonostante tutto l’investigare e strizzarsi il
cervello, non riesce a giungere a qualcosa di soddisfacente.
2.
Ora, voglio
provare Io a porgere ad un’anima che, in verità, è affamata e assetata ma non
sa ancora quale cibo o quale bevanda potrebbe veramente soddisfare fame e sete,
l’appropriato alimento e lenimento. Se quest’anima l’accoglierà e come
l’assimilerà spiritualmente, lo vedremo in seguito.
3.
Tuo fratello
M. sente molto bene che, per procurare al suo amico, vero conforto e pace, non
bastano supposizioni umane, perché ciò rappresenta sempre solo un sistema
accozzato di motivi razionali che è contrapposto ad un altro, e alla fine,
considerato dal Mio punto di vista, l’uno ha tanto poco appoggio e solidità
dell’altro. Egli si è rivolto perciò a Me con la preghiera più intima, affinché
possa essere dato anche a quest’amico la quiete e la pace, come ne gode lui
così abbondantemente con la lettura e la realizzazione della Mia (nuova)
parola.
4.
Così voglio
provare a dare ad un’anima smarrita ma non distolta al bene, come la madre ad
un bimbo appena nato il seno materno, per dare anche a lui il primo nutrimento
spirituale. Anche bimbi appena nati rifiutano spesso il seno materno; noi ora
vogliamo vedere se piacerà al tuo amico questo nuovo cibo, e più precisamente,
dato da mani a lui completamente sconosciute! –
5.
Che un Dio,
un Creatore e Padre di tutte le creature, si riveli ad un essere umano per
mezzo di un altro uomo, e voglia istruirlo, educarlo spiritualmente e
migliorarlo, all’inizio non piacerà troppo a quest’amico di tuo fratello, a
causa della consueta mentalità che egli ha avuto finora; poiché probabilmente
risponderà: “Questo non è possibile! Come
può volere un Dio, premesso che ne esista uno, occuparsi, nella Sua infinita
grandezza, di noi vermi? Come dovrebbe, all’Onnipotente, importare qualcosa di
come pensa l’uno o l’altro uomo, come questo viva spiritualmente, o si perda
completamente? L’intera Creazione e tutto il visibile, in ogni attimo lo
dimostra che non Gl’importa nulla della distruzione di una singola vita, anzi
di migliaia di vite!
6.
E questo Dio, venerato da voi uomini stolti e
creduloni, dovrebbe abbassarsi per istruire su un piccolo granello di sabbia,
come questa Terra, l’uomo, un vermicello vegetativo, migliaia e migliaia di
volte ancora più piccolo! No! Questo sconfina in pazzia, o in un terribile non
senso!”
7.
Caro figlio,
così pensa certamente il tuo amico, e vedi, dal suo punto di vista, dove si
trova adesso, ha ragione; egli può e deve pensare così, secondo ciò che, in
parte, ha assorbito dalle sue esperienze e dalle sue concezioni sulla
Creazione, in parte acquisite anche da libri che gli capitavano tra le mani, ai
quali prestava piena fede[40].
8.
Quindi, prima
che Io possa entrare anche in uno solo dei suoi dubbi, devo tentare di fargli
prima comprendere che queste comunicazioni straordinarie sono possibili, e sono
già avvenute nei primissimi tempi e possono ancor sempre avvenire, e ora
affluiscono agli uomini più che mai.
9.
Quest’amico
di tuo fratello divide la sua vita in, vita emotiva e vita intellettuale, e tra
le due fa una grande differenza. Ora voglio solo domandargli: ha mai voluto
farsi un chiaro concetto di ciò che sia veramente vita emotiva e vita
intellettuale, da dove provenga l’una e da dove l’altra? Con rigorosa
riflessione, egli non potrà dare nessuna risposta soddisfacente per respingere
qualunque obiezione. Ebbene, allora Io stesso voglio dapprima porre delle
domande, e poi anche Io stesso rispondere a queste, perché ci tengo a spiegare
a quest’amico la Mia opinione, e non cogliere le sue che Io già conosco da
molto tempo.
10.
“Che cosa
significa in genere sentimento? Che cosa vita emotiva? Da
dove viene, a cosa conduce, e quale differenza esiste in confronto alla vita
intellettuale?”.
11.
Tutte domande
di contenuto abbastanza difficile che devono essere spiegate, se si vuole, solo
in minima parte, costruire su tali domande e sulle loro rispettive risposte un
edificio spirituale, anzi la disposizione dell’intero universo; e più
precisamente, in modo saldo e duraturo, affinché una raffica di vento di nuove
idee emergenti di un cosiddetto erudito, non lo debba di nuovo sconvolgere. Ora
dunque alla faccenda!
12.
“Che cosa
significa sentimento?”. Questa era la
prima domanda; ebbene, allora rispondo Io: “Sentimento è qualcosa che si
sente”. Ma che cosa significa, sentire? Ecco il punto; poiché pensare e sentire
sono ampiamente differenti l’uno dall’altro.
13.
Con i suoi sensi
esteriori, l’uomo sente tutte le impressioni della natura che lo circonda; con
le facoltà interiori del sentimento egli percepisce gli influssi di una
natura spirituale, la quale, per quanto possa negarla, esiste ugualmente!
14.
A questa
appartiene la voce della coscienza che, proprio com’è definita dalla vostra
lingua, è una cosa certa; e nonostante tutte le dispute filosofiche e
scientifiche degli eruditi e non, (ognuno) procede in ogni caso con i propri
ragionamenti, i quali spesso non si adattano con ciò che gli scienziati
vorrebbero imporre agli altri, essendo essi stessi con questo non in chiaro.
15.
Questo
sentimento e vita di sentimento, non è quindi di origine materiale, bensì
spirituale, vale a dire, ci conduce
all’ipotesi che oltre a tutti gli elementi naturali visibili e invisibili,
esiste ancora un gradino più alto di cose spirituali che noi non ponderiamo,
non vediamo e non possiamo analizzare chimicamente. Che esse in generale siano
qui, ben si sentono, ma non si possono vedere né ascoltare, anzi perfino non si
possono supporre, come ad esempio il sentimento che afferra ognuno con
l’ascolto di una musica sublime. Che cosa potete qui, voi uomini, altrettanto
immaginare un accordo, o piuttosto percepire solo la sua impressione sulla
vostra anima?
16.
Ebbene, dopo
aver costatato che esiste un sentimento e una vita emotiva, allora dobbiamo
naturalmente arrivare anche al prossimo pensiero: “Da dove deriva questo
torrente di sensazioni beatissime, di cui un cuore umano è capace? Dov’è il suo
inizio e dove la sua fine o punto culminante?”. Il regno spirituale ora
dimostrato, che è superiore a tutta la materia elementare, deve essere
naturalmente presente più o meno in tutta la materia per causare la sua
esistenza.
17.
Quando gli
uomini abbattono un albero, sradicano una pianta, sanno veramente se l’albero o
la pianta, con quest’azione violenta, senta qualcosa? Essi non lo sanno! Però
con l’ignoranza non è ancora dimostrato se l’albero o la pianta non senta il
dolore materiale e la morte spirituale! Perché ciò che i vostri sensi per il
momento non colgono, non è ancora una conferma della loro inesistenza; questa
vita emotiva è quindi presumibilmente esistente più o meno in ogni cosa creata,
secondo la personale individualità.
18.
Ora la
domanda è certo ben vicina: se il sentimento è presente secondo certe leggi,
chi ha stabilito queste leggi? Chi ha mostrato loro le barriere ordinate oltre
le quali non possono andar fuori?
19.
Dove ci
sono leggi, deve esserci anche un legislatore; elementi e forze della natura,
infatti, non si formano da soli. Se
dunque dalle leggi è naturalmente presupposto un legislatore, allora s’intende
da sé che con leggi immensamente sagge, debba esserci anche un Legislatore
immensamente saggio, il Quale è il punto culminante di ogni sapienza.
20.
Per quanto
voi uomini abbiate potuto indagare nella natura, fino adesso avete potuto
riconoscere, nel grande come nel piccolo, dappertutto la stessa perfezione: in
nessun luogo avete visto un trattamento come da madre snaturata! Un sole
centrale è perfetto quanto è perfetto un acaro d’erba.
21.
Che cosa
risulta da queste scoperte? Da questo risulta la grande legge fondamentale che
per il Legislatore e Conservatore dell’universo, dall’ultima costellazione fino
al più piccolo infusorio sulla vostra Terra, l’uno non è più importante
dell’altro, ma che tutto, sul suo gradino e con uguale cura, è organizzato,
conservato e formato ulteriormente per il suo scopo dell’avanzamento.
22.
Se ora
supponete già questo solo dalle vostre ricerche, allora, naturalmente, da
questo risulta che, se per il Creatore un acaro è importante, lo deve pur
essere lo spirito umano con tutte le sue caratteristiche, e che, se il Creatore
non lascia svanire o si perda un atomo, Egli ancor meno vuole veder perduta
un’anima umana o popoli interi.
23.
Ora, se gli uomini,
con le loro buone ma anche cattive caratteristiche, e con la loro perfetta
libera volontà si sono allontanati tanto dalla vera meta per la quale il
Creatore li ha creati, non dovrebbe allora essere possibile che proprio questo
Dio o Creatore, ricorra poi a mezzi particolari, e con il Suo riversarsi nel
cuore di un singolo profeta o medium (come voi lo chiamate oggi) da Lui
prescelto, voglia portare gli altri spiriti e le anime perdute di nuovo sulla
giusta via? Così alla fine, siamo giunti ad un punto, dove il nostro amico si
potrebbe forse convincere che, (anche se solo in casi straordinari) un tale
riversarsi sia possibile.
24.
Questo
riversarsi può tuttavia avvenire solo in quell’organo che corrisponde al
Donatore spirituale, e quest’organo è l’animo, il cuore o il sentimento
che, come primo, supremo, e per il più elevato slancio, è il solo adatto al
volo dello spirito affine a Dio.
25.
L’intelletto
appartiene al mondo, alle sue necessità e ai suoi interessi materiali.
26.
Il sentimento
è l’organo della vita spirituale che qui sulla Terra può essere provato solo di
sfuggita, qui non è durevole e lascia dietro di sé, al massimo, un lieve
presentimento di un mondo spirituale superiore.
27.
Dovevo
prenderla alla lontana per dare a quest’amico almeno un piccolo cenno, in parte
però anche per fargli presentire quale Grazia sia, quando qualcuno, proprio
come lui adesso, è istruito da Me, il Signore di ogni cosa creata.
28.
Io lo amo,
come amo tutti i Miei figli, e come tutte le cose create. Non voglio perdere
nulla, e così nemmeno lui che non è proprio una delle anime meno nobili che
furono trasferite su questa Terra per un breve periodo di prova.
29.
Il tuo amico
nella sua lettera, si lamenta con tuo fratello sulle diverse dissonanze che
vede nella Creazione, che vede nella vita umana, anzi ovunque rivolga il suo
sguardo; egli cita il linguaggio degli scienziati, i quali Mi condannano e
parlano delle Mie organizzazioni, come il cieco dei colori.
30.
Mio caro
amico! Io l’ho già detto sopra: l’intelletto appartiene ai giudizi delle cose mondane,
per inventare macchine e per fare scoperte, per organizzare più comodamente la
vostra vita o per concedere all’uno o all’altro più potere per governare, e
così via. Ma qualunque cosa possiate escogitare con l’intelletto, non potrete
mai sondare la Mia Creazione, il suo ‘perché è così e non diversamente’. Con il
sentimento lo potrete sì sospettare, ma non comprendere; solo quando Mi metto
in mezzo Io e vi concedo uno sguardo nel Mio operato, solo allora vi verrà un
po’ di luce, e poi troverete in Me anche più del Padre amorevole che del Dio
inesorabile, il Quale mai vuol distruggere, ma sempre costruire e raccogliere!
31.
Il tuo amico
nella sua lettera dice inoltre che s’insiste troppo sull’educazione dei
sentimenti, che sull’educazione dell’intelletto.
32.
A ciò, gli
devo far notare che Io sono proprio dell’opinione opposta! Ora, quasi in tutte
le strutture educative, il sentimento, il cuore con le sue nobili
caratteristiche, è quasi completamente trascurato, e solo l’intelletto mondano
è istruito; proprio per questa ragione regna tanta cattiveria tra gli uomini,
perché essi hanno solo testa e nessun cuore. Appunto perciò vi è anche la Mia
concessione di miseria e disgrazia nella società umana, per risvegliare il
sentimento trascurato o fuorviato in gioventù, per dare ascolto di nuovo alla
voce interiore, per imparare a preferire, tra il benessere mondano e
spirituale, di nuovo, l’ultimo al primo.
33.
Con miseria e
mala sorte Io risveglio i cuori assopiti; nel bisogno poi cercano Me, Me che
nella vita di benessere avevano completamente dimenticato, anzi spesso, anche
del tutto rinnegato.
34.
Da questo
punto di vista considera la Terra solo come un periodo di transizione, il tuo
amico dovrà considerare così tutte le sofferenze che gli estorcono spesso
sospiri di compassione, ed egli benedirà, là (come i Miei angeli e puri
spiriti) dove adesso vorrebbe maledire.
35.
Che cosa
sarebbe l’uomo se alla fine, come ultimo luogo di rifugio contro tutte le
disavventure, non avesse il proprio cuore, la propria vita interiore?
36.
L’intelletto
con tutto il suo sapere è freddo; e dove c’è freddezza non vi è nessuna vita!
37.
Il sentimento
riscalda! Là dove i raggi del Sole spirituale, emblema dell’eterno Amore,
attraversano come un lampo il cuore tormentato, là l'uomo gusta la consacrazione più alta del presentimento di una vita
ampiamente oltre questa vita terrena, di un mondo superiore e più bello, che
solo qualche volta brilla in una luce attraverso il coperchio della bara.
38.
Chi non ha
già vissuto quelle ore che gli hanno offerto la contemplazione della natura, o
le produzioni di veri poeti e musicisti?
39.
E tutte
quelle belle sensazioni, dove conducono veramente? – Di certo, non a un Dio
distruttore, che giudica severamente, no! Ma ad un Padre amorevole e
conservatore di tutti i Suoi esseri creati.
40.
Anche nella
natura inganna l’apparenza, quando l’occhio umano giudica solo con la ragione
umana questo assassinare e uccidere, questa distruzione di un animale per mezzo
dell’altro.
41.
Voi uomini
giudicate qui e là con cuore compassionevole le distruzioni della natura che
vedete e che sono da Me stabilite così e non diversamente per saggi motivi, ma
quando si tratta del vostro divertimento o passatempo, che non riuscite a
passare meglio (o immaginate di potere), allora non badate a come voi, per
noia, togliete la vita ad animali innocenti durante la caccia, per sfogare così
la vostra voglia di uccidere.
42.
Voi
condannate l’uccello che consuma inesorabilmente gli insetti, cosa che fa solo
per la conservazione della propria vita, trovando là un Dio ingiusto; ma con la
vostra voracità, dove tutto vive solo per il vostro stomaco, dove soffocate e
uccidete molto di più che molti animali, e questo non per bisogno ma per
spavalderia e noia, allora voi, deboli creature, trovate il vostro esercizio
giusto, anzi perfino degno di lode, mentre là rinfacciate a un Creatore pieno
d’Amore, quello che forse è più necessario proprio per la vostra esistenza più
di quanto potreste immaginare!
43.
Perciò, Mio
caro amico, impara prima ad amare e
onorare Colui che ti dona ad ogni battito di polso migliaia di grazie; impara a
comprendere il linguaggio della natura, e non vi troverai più tante dissonanze
come finora!
44.
Sii certo, il mondo è sempre lo stesso; un animo amante vede solo amore,
dove uno irritato trova odio e discordia!
45.
Non il mondo,
bensì solo lo specchio dello stesso tu vedi nel tuo cuore; pulisci lo specchio,
e l’immagine della Mia natura che rimane sempre la stessa, si mostrerà a te
presto anche più pura!
46.
Leggi le Mie
vecchie e nuove comunicazioni, là vi è la pace e la quiete che tu cerchi invano
nei libri dei sapienti.
47.
I sapienti
scrivono i loro libri, i più per procurarsi la quiete che manca a loro stessi!
Oppure vogliono dare agli altri la pace e la chiara visione del mondo che a
loro stessi è mancata in ogni parte.
48.
Usa il tuo intelletto
per la tua carriera mondana, ma qui permetti che l’intelletto si accompagni con
l’amore; allora verrà in te già più quiete, imparerai a conoscere e ad amare
più da vicino Dio, il Creatore e Padre, e non dovrai più commiserare né
invidiare gli altri.
49.
Segui il Mio
consiglio, e presto percepirai in te stesso questa voce che ora parla a te
attraverso un altro uomo, questa voce ti darà poi pace, conforto e vera visione
del mondo e del suo processo di vita!
50.
Questo ti sia
detto come consolazione, Io ti apprezzo perché conosco il tuo cuore; esso ha
solo bisogno della giusta guida che lo porti sulla vera via. Questa guida
intanto voglio essere Io stesso; e così segui il Mio consiglio e certamente non
ti pentirai mai. Questo te lo dice il tuo assai benevolo Padre! Amen!
Parole ad un razionalista (II)
G.M.T. l’8 dicembre
1870
1.
Sei già stato nuovamente invitato ad implorare da Me
per l’amico di tuo fratello M., come risposta alla sua ultima lettera, spiegazioni
e parole di conforto.
2.
Poiché a voi
due sta a cuore, per il vostro amore fraterno, di chiarire a quest’amico, per
quanto possibile, i suoi dubbi e i concetti assorbiti dagli scienziati mondani,
e lui, che in verità sospira al chiarimento ma non vuole lasciar andare ciò che
ha assorbito in precedenza, per aiutarlo a riconquistare il conforto e la
quiete desiderata, allora vogliamo vedere se a quest’anima possiamo accendere
un’altra luce spirituale al posto della sua presunta luce ‘scientifica’, la
quale si adatta alla prima come la luce del Sole alla luce della candela.
3.
Il tuo amico
si è naturalmente molto agitato per le Mie parole che voi gli avete inviato.
Questo cibo gli è nuovo, in verità, non solido, ma certo fuori del comune;
poiché è un cibo per il cuore e non per la testa.
4.
I vostri
eruditi mondani che, come già vi ho detto la volta precedente, non credono
proprio a tutto ciò che scrivono e spesso ritrattano sul letto di morte tutto
ciò che avevano scritto, questi eruditi, come erroneamente si definiscono,
costruiscono spesso il loro intero sistema su un’ipotesi che, falsa o no, è per
loro per lo meno dimostrabile; essi poi con tante belle parole e conclusioni
apparentemente ragionevoli, sanno costruire un edificio su quest’ipotesi che,
chi ha preso per vero il primo dogma (dell’ipotesi) deve naturalmente credere
anche a tutto il resto.
5.
Ma alla fine
di ogni libro redatto con tanto ‘ingegno’, qual è poi la conclusione generale?
Essa è che la ricerca materiale e razionale arriva fin qui, e non può essere
ulteriormente dimostrata né storicamente né con esperimenti, non essendoci
sufficiente esperienza e strumenti per poter seguire oltre questa tesi così ben
elaborata.
6.
Cosa non
hanno già scritto i vostri scienziati sull’origine della Terra, sulla sua
formazione, la sua età ecc., e qual è il risultato finale? Che essi non sanno
nulla! Perché questa creazione terrestre, il suo sviluppo realizzato a poco a
poco, la sua popolazione formatasi dai crostacei più bassi fino all’uomo,
abbraccia talmente tanti spazi di tempo che i geologi, per quanto possano
scavare negli ultimi strati della crosta terrestre, non vi troveranno nulla di
rivelante rispetto a ciò che so soltanto Io.
7.
Che cosa
hanno scoperto gli astronomi sulla faticosa via della matematica, dalla grande
volta celeste che ogni notte stende sulle loro teste un mare di meraviglie per
lo spirito umano? Solo il ritrovamento di un piccolo numero di pianeti che
orbitano intorno al vostro Sole; oltre a questo non sanno nulla. Il sole più
prossimo, che orbita al di fuori del vostro sistema solare, rimane per loro,
nonostante i migliori strumenti, una piccola stella e un grande mistero.
8.
Che cosa
sanno loro dei grandi complessi stellari e solari che voi chiamate nebulose?
Nulla! I vostri telescopi non giungono tanto lontano, e i vostri numeri non
bastano per esprimere le distanze in cui soli pieni di splendore e di
meraviglie e con esseri che Mi amano, ancora orbitano l’uno attorno all’altro e
cantano a Me, al Signore, un eterno cantico; mentre il tuo amico Mi accetta
solo per necessità come esistente, (e tutto questo, solo nel vostro globo
involucro per voi senza fine. Che cosa potranno sapere solo di ciò che sta
fuori del loro involucro, rispetto al quale questo globo involucro[41] per voi infinito è, nell’universo, soltanto un
atomo?).
9.
Che cosa
sanno gli scienziati del vostro mondo del regno animale? Cosa sanno di come gli
animali vedono il mondo e gli uomini? Vedete, un bue è per voi un mondo
completamente sconosciuto. Voi non sapete se vi vede grigio, rosso o blu,
piccoli o grandi; la sua vita spirituale intellettuale è per voi e per tutti
gli scienziati, eternamente un mistero, e così la vita di ogni animale.
10.
Gli
scienziati possono solo suddividere gli animali secondo la specie esteriore, li
sezionano, dimostrano la loro struttura materiale e la somiglianza con
l’animale immediatamente successivo, scoprono le singole caratteristiche nel
loro modo di vivere, ma perché l’animale esiste, essi non lo sanno, nonostante
tutto il loro investigare; e quando poi non riescono più a venir fuori dal
labirinto dei misteri nel quale si sono cacciati da soli, allora cominciano ad
accusare Me, e credono, nella loro sapienza da salotto, di aver fatto al Mio
posto tutto più intelligentemente di come non l’abbia fatto Io stesso.
11.
Che cosa
sanno i vostri medici e anatomisti con il loro incessante sezionamento di
cadaveri (N.B. e perfino vivisezione) e con l’analizzare chimico degli
elementi, dei quali è composto il corpo umano?
12.
Essi vengono
tutti dinanzi a Me come un sarto che crede di trovare, dai vestiti che riceve
per raccomodare, il carattere e le caratteristiche spirituali di chi li ha
indossati. Il materiale, anzi il materiale grossolano soltanto è a loro
visibile, ma la silenziosa forza che, con intelligenza, costruisce questi vasi
fino nei minimi particolari con la stessa perfezione, li vivifica e li
organizza dalla procreazione e li conserva fino alla morte, quest’intelligenza
non la conoscono; perché con il sezionare non la si può trovare.
13.
Osservate il
cervello di un uomo; cos’è dunque questo tessuto di differenti sostanze,
suddivise e separate da sottili veli, con le sue sinuosità?
14.
Perché
esistono queste sinuosità? Perché non una massa? Perché la massa grigia
e perché la massa bianca? I vostri scienziati credono d’aver scoperto un po’
dove queste o quelle facoltà abbiano la loro sede; ma che cosa è facoltà oppure
passione? Cos’è un fluido, un flusso elettrico o magnetico? Come procede il
pensare? Che cosa avviene con ciò nelle masse cerebrali?
15.
Vedete tutto
questo! Anche se il cervello fosse messo in luce e accessibile
all’osservazione, questi scienziati non vedrebbero comunque nulla; perché un
pensiero non ha corpo.
16.
Proprio qui,
in questa massa semisferica grigio chiara del cervello, confinano due mondi
che, nonostante ogni contestazione, pur ci sono.
17.
Anche se
qualche materialista può volerlo negare con un sofisticato non senso, in lui
stesso, appunto nel negarlo, si mostra che esso esiste.
18.
Ebbene vedi,
il tuo caro amico in questi libri ha assorbito il dolce veleno della sapienza
umana; egli ha seguito questi scienziati passo dopo passo, ha trovato spesso i
loro argomenti, all’apparenza confermati, anche nella sua vita, e così ora è
preda di uno ‘pseudo (falso) sapere’ che non lo soddisfa e non lo conforta,
bensì lo condanna a condividere, purtroppo con loro, il triste destino che
questi scienziati hanno assegnato all’uomo nella Creazione, cioè di aspettare
pazientemente, finché dopo molte sventure e sofferenze della vita umana, alla
fine suonerà anche la sua ora che lo porterà via da questa valle di lagrime e lo farà (secondo la loro idea) diventare un pezzo
d’acqua, o etere, o azoto! Questa prospettiva è inconsolabile, lo schiaccia, e
poiché (da lui) non è ancora venuto nessuno che lo abbia istruito su qualcosa
di meglio, allora è stufo della sua vita, e stanco della sua esistenza.
19.
Sì, Mio caro
figlio, hai ben ragione, se guardi il mondo così come fai veramente, tanto che
vorresti quasi maledire il giorno in cui hai visto la luce del mondo e dove,
rabbrividendo, pensi a quando verrà quel giorno nel quale ritornerai
nuovamente in un nulla inconscio, da cui credi di essere venuto. Questa
prospettiva è veramente triste e senza speranza, dopo tante tribolazioni,
sofferenze e malattie che accompagnano l’uomo sul suo intero percorso terreno,
e sperare alla fine in nessuna ricompensa, e nemmeno sapere il motivo del
perché si è vissuti!
20.
Questo
veramente non è corrispondente a un Dio, di aver creato uomini che, durante
tutta la loro vita si tormentano uno sotto l’altro, per poi alla fine, di
nuovo, morire e, per così dire, non aver avuto addirittura nessuno scopo, né
nel venire su questa Terra, né nell’andar via di nuovo. Si dovrebbe solo
supporre che esista un Dio cui piace pascersi nei tormenti degli uomini, e
poiché Egli non avrebbe null’altro da fare, li creò solo per il Suo passatempo.
21.
Ma se tu, Mio
caro figlio, vuoi sottoporre questa cosa ad una seria considerazione in ore
solitarie, allora Io ti domando: non ti sei mai accorto che, nonostante tutti i
dissapori nella vita umana, si sono mossi in te anche altri sentimenti, altri
moti che, non sempre annunciavano disgusto e disperazione, i quali invece ti
svelavano soavi, confortanti lati della vita spirituale?
22.
Hai sentito
mai compassione? Mai un impulso a guardare verso l’alto? Mai è emerso nel tuo
cuore il dolce sentimento dell’amore, con il quale tu, perdonando l’intera
umanità, nondimeno avresti potuto amarla?
23. Hai mai percepito, in occasione di grandi fenomeni
della natura o in notti silenziose, alla vista del cielo stellato, un santo
presentimento che, se l’avessi seguito, ti avrebbe portato in alto nelle sfere
spirituali, dove sarebbe svanito il moto umano e avrebbe fatto posto a un dolce
sentimento più bello e soave, al sentimento del perdono e dell’amore?
24.
In tali
momenti non ti è apparso il tuo Dio in una luce più bella, da come te lo
insegnò la scienza morta, dove Egli avrebbe dovuto regnare come un inesorabile
tiranno? Certo, Io lo so troppo bene! Tali momenti sono venuti in pienezza,
tanto che sorprendevano il tuo cuore, solo che tu non hai voluto prestar loro
ascolto.
25.
Adesso però
che ti voglio condurre su altre vie consolatrici, adesso ti devo ricordare di
ciò: vedi, quei momenti erano ore
dell’unzione, dove il Mio Spirito ti parlava, figlio smarrito; erano momenti
della Mia vicinanza spirituale, dove Io volevo consolarti, volevo guarire
le ferite che ti hanno inferto i vostri filosofici fantasiosi e autori di
libri; volevo mostrarti che molto sopra tutte le presunte ricerche
scientifiche, vive e tesse maestosamente ancora qualcos’altro, che può
sciogliere perfino le più grandi disarmonie e crudeltà della vita umana terrena
in canti armoniosi di ringraziamento verso Colui che tu, in verità, cerchi, ma
ancora non hai trovato, o almeno non Lo hai compreso così come Egli vorrebbe
essere compreso da voi uomini!
26.
Ancora molto
ti è all’oscuro; tu pretendi miracoli, e credilo: non esistono miracoli!
27.
Ora Io ti
domando: che cosa significa veramente miracolo?
Vedi, tante invenzioni, che presso di voi adesso comprende anche il fanciullo
più piccolo, alcuni secoli fa sarebbero stati dei miracoli. Che cosa erano
dunque veramente?
28.
Essi erano
leggi o forze della natura che gli uomini non conoscevano ancora, oppure le
conoscevano ma non sapevano usarle!
29.
Tu credi dunque
che il terreno delle scoperte sia già sfruttato? Non sta forse, la maggior
parte, ancora sepolto nel buio, in particolare ciò che è spirituale? E se
adesso, ora qui ora là, Io permetto a tali scoperte degli approcci alla vita
spirituale, affinché gli uomini possano imparare a conoscere più da vicino Me,
lo Spirito più puro, deve perciò essere proprio un miracolo che costringerebbe
poi gli uomini alla fede senza volontà?
30.
Come tu
scrivi nella tua lettera “…se il tuo pennino d’acciaio si trasformasse all’improvviso
in una matita, allora avresti creduto!”; ma se Io lo permettessi, che cosa
accadrebbe? Vedi, tu saresti costretto a credere almeno in un primo
momento ad una possibilità di una tale trasformazione, e ciò nonostante Io non
so se nel giro di poche ore tu stesso non rinnegheresti di nuovo questo
miracolo. Forse, penseresti che debba essere avvenuto uno scambio dei due
oggetti che tu stesso avresti compiuto nel pensiero, senza essertene accorto!
31.
Mio caro
figlio, non esistono miracoli, perché tutto dipende dalle leggi già da lungo
tempo ordinate da Me!
32.
Sai tu che
cosa sia, oppure è veramente, un miracolo? Vedi, te lo voglio dire: un miracolo
è, se Io permettessi, oppure operassi qualcosa di contrario alle Mie leggi
invariabili, stabilite all’inizio della Creazione, qualcosa che andasse
difilato contro queste leggi, ed Io dovrei con ciò incolpare Me di
un’incongruenza[42]; poiché sappi: le Mie leggi sono fatte così che, un
agire contrario non è possibile, almeno non da parte Mia.
33.
Voi in verità
agite spesso contro le Mie leggi, solo che nella trasgressione delle stesse,
segue a ruota la punizione.
34.
Ma dove le
Mie leggi comincino e finiscano e quante ne esistano ancora, leggi di cui i
vostri ricercatori e filosofi non hanno idea e neanche scopriranno
mai, questa è tutta un’altra faccenda.
35.
Perciò,
figlio Mio, vedi, tu leggi qui ciò che Io, come Dio, ti dico: tu non comprendi
questo evento, perché non è ancora mai capitato nella tua vita che, un presunto
Dio, Creatore di tutti questi mondi incommensurabili, possa trattenersi con te,
perché Io ti amo troppo come Mia creatura per vederti perduto, preda del
materialismo e dell’incredulità!
36.
Sappi che tu
porti in te una scintilla divina del Mio Io divino, la quale fu messa in te fin
dalla nascita! Tu hai tutta un’altra destinazione da quella che hai creduto
finora come tua unica. Ne hai una più alta, e per non perderti, allora ho
permesso che tu venissi in contatto (apparentemente) per caso con un uomo (il
Mio attuale scrivano) che sta più vicino al Mio cuore, ed ha già percepito
dentro di sé, spesso chiaramente, la Mia voce. Vedi, quest’uomo, che è sulla
via per diventare ciò che un giorno dovranno diventare tutti gli uomini,
quest’uomo ti ha facilitato ora la via che conduce a Me con un collegamento
diretto; in questo modo giungono a te parole da una regione che mai hai
immaginato esistesse.
37.
Ora cerca di
assimilare questo cibo spirituale, nuovo per te, e forse troverai in esso ciò
che non hai trovato nelle filosofie e in altri scrittori, e questo cibo è: una
migliore visione del mondo e una migliore idea di Me, tuo Creatore!
38.
Confronta le
Mie parole con quelle degli scienziati da salotto! Quali si possono leggere più
spesso, senza averne mai lette abbastanza? E un po’ alla volta, troverai che
Colui che tu immagini sopra tutte le stelle, ti è stato spesso così vicino e ti
ha compianto con sguardo compassionevole pieno di amore paterno a causa del tuo
smarrimento spirituale!
39.
Ogni inizio è
difficile! Deporre una vecchia e comoda veste e indossarne una nuova, a
qualcuno costa un dominio di se stesso. Provalo anche tu, forse il seguito ti
mostrerà che non dovrai pentirti del cambio della veste. Questo te lo dice il
Padre tuo, il Quale nella Sua Creazione tiene insieme tutto, non con artigli
tirannici, ma con legami d’Amore, e che non vuole vada perso neanche un solo
atomo, tanto meno un’anima umana com’è la tua! Amen!
۞
(A Brd. S. in K.)
G.M.T. 6 luglio 1871
(Premessa da una lettera: “E così le Parole
del Signore vi devono disporre a questo punto ad uscire alla luce del giorno
con i desideri ed i dubbi nascosti per venire a sapere dal Signore stesso
l’ulteriore spiegazione su questo tema desiderato, e così ascoltate dunque”:)
1.
Mio caro figlio, quando in quei tempi cercavi Me, Padre
tuo, in quelle opere (degli alchimisti, ecc.), allora certamente non
riconoscevi ancora che cosa ci fosse di vero e cosa di falso in quei libri, e
ti sfuggiva come, attualmente, ci sia ancora una moltitudine di uomini che,
altrettanto, non comprende la Bibbia, perché non è riuscita a trovarvi il senso
spirituale.
2.
Quegli uomini
che, già dai tempi più antichi, si occupavano della parte oscura della scienza
e si chiamavano maghi, astrologi, alchimisti, quegli uomini avevano tutti un
lontano presentimento che, dietro a ciò che la natura visibile mostra all’uomo,
si trovi ancora qualcosa di molto più grande, di molto più elevato.
3.
Essi origliavano nella quiete notturna il corso delle stelle, studiavano
per lo più proprio di notte, perché lo spirito era più concentrato di notte che
di giorno; nella notte buia li avvolgeva il grande Spirito dell’azione
silenziosa che compenetra il Mio intero universo; essi presentivano la sua
influenza, ma non conoscevano lo Spirito stesso, e perché? Perché essi stessi
erano troppo mondani, intenti solo alla loro stessa utilità; tutto ciò che
avrebbero trovato, lo avrebbero usato solo per la loro influenza e per la loro
posizione di potere.
4.
Questo è
dunque il motivo del perché tutti loro non trovarono nulla (di giusto), né la
‘pietra filosofale’ né la ‘Arcanum longae vitae’, e non diventarono più assennati, e dovettero
morire come tutti quelli che nascono.
5.
Ciò che
questi figli smarriti indicarono, ora con nomi latini, ora con nomi greci come Spirito-universale, è, era e rimane, nient’altro che la Mia
Volontà, oppure la potenza sempre operante che mantiene tutto, distrugge tutto
e crea tutto di nuovo, per ricondurre così in una serie di concatenazioni e
trasformazioni, sulla via spirituale, di nuovo tutto a Me
6.
Talvolta
emergeva un pensiero luminoso nella mente di un tale studioso notturno, ma egli
voleva afferrare con l’intelletto ciò che non era dell’intelletto, lo titolava
con nomi strani sotto l’apparenza mistica, per rendere la cosa stupida ancora
più stupida; voleva far credere ad altri uomini ciò che egli stesso non
credeva, cioè di saperne più degli altri avvolgendosi, in apparenza, con un
mantello di erudizione superiore. Nessuno vedeva che dalla sua mistica veste di
mago, alchimista o astrologo, sporgevano un paio di enormi grandi orecchi
d’asino.
7.
Ciò che lo
pseudo filosofo da te citato descrive come salnitro, quale forza operante, che
il vento ha portato nel grembo come lo spirito ricercato, non è altro che una
forza vitale attiva che appunto il vento, oppure ogni corrente d’aria,
racchiude in sé. Che cosa è, infatti, veramente il salnitro, che cosa è il
sale, e che cosa è l’attivo spirito vitale nella Creazione?
8.
Vedi, caro figlio
Mio, questo è tutt’una e la stessa cosa, solo la devi osservare con più
attenzione[43].
9.
Il salnitro o
sale è una sostanza che, presa dalla decomposizione di altri elementi,
decompone di nuovo tutto ciò con cui è mescolata.
10.
Ma che cosa
significa ‘decomporre?’. Vedi, decomporre, nel Mio
linguaggio, non è altro che stimolare,
sviluppare come attività vitale, liberare ciò che è legato.
11.
Quando il
salnitro si libera di nuovo da altre sostanze elementari decomposte in forme
cristalline, allora esso è l’elemento più fine dello spirituale espulso, e
rispetto al precedente sta su un gradino più elevato, per poi sviluppare
altrove, dove si presenta, anche vita superiore, e così, spiritualizzandosi,
liberando anche tutto il resto attraverso la decomposizione, inizia appunto la
via per il progresso spirituale.
12.
Il corrosivo
dello stesso, come del sale, è la sveglia stimolatrice per la vita superiore,
quindi, è null’altro che la Mia potente Volontà che spinge avanti tutto
il Creato sulla sua strada.
13.
Quando il tuo
filosofo dice: “Il vento porta lo spirito ricercato nel grembo”, questo
significa in altre parole: il movimento prodotto nell’aria che stimola ad un
veloce scambio di sostanze, questo movimento è la partoriente della vita
attiva; perché come l’animale vivente e l’uomo (il sesso femminile) portano il
veniente frutto nel ventre per il periodo gestatorio, così anche nell’aria si
trova tutto il necessario per l’ulteriore avanzamento, cosa che con un
movimento accelerato, con il processo immediato dell’espulsione, osservabile
come vento o movimento dell’aria, spinge al risultato. Esso è lo Spirito
che Io posi nella Mia natura, il quale deve, stimolando tutto, decomporre e
creare ancora del nuovo.
14.
E se gli
antichi alchimisti presentivano qualcosa di una vita eterna mai distruttibile,
non era la loro vita corporea terrena, ma la vita dello spirito posto in loro,
che però, nelle loro insinuazioni notturne, essi non comprendevano,
interpretando erroneamente un mondo spirituale superiore.
15.
Non è la
Terra, padre o madre! Non il Sole né la Luna! Il
Padre di tutto il Creato sono Io, e la madre sempre partoriente che crea continuamente, stimola, conserva e nuovamente
crea, è la Mia Volontà, espressa attraverso tutte le sostanze
nell’etere, le quali tutte portano in sé l’impulso a stimolare come i sali, a
costringere a nuove forme, a personificare e di nuovo, come sale, a decomporre,
e ad avvicinarsi in nuove unioni alla struttura mondiale spirituale dalla quale
sono sorte e dove esse, spinte dalla Mia Volontà, devono di nuovo ritornare nel
circuito.
16.
Queste,
figlio Mio, sono stati i veri portatori della Mia Creazione e lo sono ancora.
17.
È
la Mia Volontà come ‘forza operante’ che attrae come il magnesio, respinge come
l’elettricità, stimola come la luce, sviluppa come il calore,
distrugge come il fuoco, e infine costringe il modificato attraverso i sali e
gli acidi, come onnipotente destatore, ancora in
nuove forme, ma più spiritualizzate di prima, per attraversare un altro ciclo
di Creazioni.
18.
E che cos’è
la tua stessa vita? È qualcos’altro?
19.
Vedi, figlio
Mio, le differenti concatenazioni nel corso della vita sono i sali, gli
stimolatori, i destatori; essi ti stimolano a
pensare, a sentire, ad agire.
20.
Essi
decompongono le impressioni ricevute attraverso il mondo esterno; e da questo
processo proviene il carattere, o la vera fisionomia spirituale dell’uomo.
21.
Queste
esperienze spingono avanti il tuo spirito, purificano, sciolgono e annodano le
impressioni vitali in un insieme.
22.
La Mia
Volontà, come un vento spirituale, attraversa la tua anima, là genera nuovi
pensieri, nuove idee che poi, formandosi in azioni, ti hanno guidato su vie
migliori e così ti hanno abbreviato considerevolmente la via che conduce a Me.
23.
Questo è il
salnitro e il sale della vita che tu trovi ovunque, sui monti e nelle valli,
nelle grotte e anche da te, in casa; esso è il principio stimolatore della
concatenazione delle circostanze, come nell’intera Creazione l’eterna
attrazione e repulsione delle sostanze uguali e ineguali.
24.
Così va il
mondo, e così vai anche tu incontro alla tua trasformazione.
25.
Qui hai
spiegato con poche parole le tue risonanze spiritualizzate ancora rimanenti da
vecchi libri.
26.
Da tempi
immemorabili, quello di investigare nello sconosciuto, è stato un bisogno
dell’uomo pensante, e quanto poco poteva ottenere o decifrare, tanto più ciò lo
stimolava, sia nel campo materiale, sia nel campo animico-spirituale.
27.
Da qui
provengono tutti questi smarrimenti dello spirito umano, tanto che, ancora
oggi, solo pochi vedono molto chiaro e riconoscono la propria missione.
28. Tu, figlio Mio, ora sei giunto dal buio alla chiara
luce, segui i Miei insegnamenti e le Mie parole, e leggerai tra le righe, non
con l’intelletto, ma ben con il cuore dall’intera natura che ti circonda, e
riconoscerai che è il Padre tuo, da tutti i prodotti e da tutti gli angoli del
tuo cuore che ti esclama: “Esiste solo un Dio,
un Creatore e un Signore, ma anche solo un Padre che, con la Sua Volontà, come universale Sale della
vita, risveglia, stimola e guida tutto, affinché, come proceduto dall’Io
spirituale della Sua Essenza, tu possa ritornare un giorno nuovamente là!”.
Amen!
۞
G. Mayerhofer,
7 maggio 1870
1.
Se volete sapere che cosa sono oggigiorno i massoni, allora
osservate solo l’attuale culto cristiano della Chiesa. Vedete, esso è disposto
sull’apparenza, e così è anche con i massoni attuali. Essi mettono le loro cose
principali in frasi e vuote cerimonie. Adducono come pretesto lo scopo di
aiutare l’uomo; infatti, sebbene re e imperatori e altre persone alto locate
erano loro membri, potete vedere dall’attività degli stessi, se tenevano
veramente a cuore i diritti dell’umanità!
2.
Quel che un giorno Io dissi agli esseni, cioè
che non dovevano fare niente in segreto ma tutto apertamente[44], questo dovrebbe essere detto anche ai massoni di
oggi. Presso di loro vale ben come principio: secondo i diritti umani dell’uguaglianza, tutti devono essere
‘fratelli!’! Sì, essi lo erano e lo sono, ma solo nella loggia stessa;
fuori dalla medesima cessa ogni uguaglianza, il re è nuovamente re, e il
povero, contrariamente a lui, è un nulla, essendo usato solo come un mezzo per
lo scopo.
3.
Sapete voi
che cosa doveva essere veramente la massoneria? – Perfino secondo gli statuti
dell’attuale società, nient’altro che la rappresentanza pratica del Mio secondo
Comandamento: l’amore per il prossimo!
4.
Quanto
sarebbe bello e quanto sublime se in questo senso tutti fossero massoni, non
solo però nelle riunioni, ma anche durante il loro intero percorso di vita,
così per il Mio Regno ci sarebbe stato già molto di guadagnato; solamente,
finché rimane solo con le cerimonie, è proprio come nelle cerimonie
ecclesiastiche anche per la maggior parte, vuoto splendore, al quale sta alla
base, in verità, qualcosa di molto superiore, dei cui veri motivi però, gli
uomini attuali che vi partecipano, non sanno, né hanno mai agito conformemente!
5.
Siate anche
voi massoni, ma nel senso più nobile della parola! Sostenete i poveri quali
vostri fratelli. Tutto quello che fate, fatelo come se avvenisse davanti agli
occhi di tutti, quindi apertamente; sebbene la vostra azione avvenga nel
segreto, basta che non abbiate a vergognarvi davanti ai Miei occhi
onniveggenti, il resto vi preoccupi poco!
6.
Se
edificherete così le mura del Mio insegnamento, liberamente e apertamente,
affinché ognuno lo possa vedere, allora avete il diritto di portare e meritare
il titolo di ‘massone’, piuttosto che taluni, i quali fanno riconoscere la loro
fraternità in certi segni della mano e altre insignificanti interpretazioni!
7.
Seguite così
la Mia dottrina, e Io stesso sarò poi il primo ‘Massone’ e vostro presidente
(Maestro venerabile), e poi avremo edificato in breve un muro (protettivo ricco
di benedizioni) della Verità e dell’Amore che, né il tempo, né gli avvenimenti
elementari, né quelli politici, potranno rovesciare!
8.
Questo, come
spiegazione sulla massoneria e i suoi membri come veramente dovrebbero essere,
purtroppo però così proprio non sono; e quindi per oggi basta. Amen!
(Ricevuto tramite Jakob Lorber
il 2 maggio 1840)
1. Se volete sapere cos'è la musica, allora fate
attenzione a ciò che Io vi dico, così vi diventerà chiaro che non è musica,
bensì "effetto del puro Amore" in se stesso, senza l'aggiunta della
Sapienza, piuttosto, com’è nell'Amore, nella sua cecità. Vedi, voi non avete
nessuna immagine più pura, come la musica, che sarebbe meglio chiamare Amore
cieco, del puro Amore in Me, che è un affluire
insieme dei sette Spiriti della Divinità, i quali si riuniscono nel reciproco
incontro nel loro costante, pacifico operare.
2. E quest’incontro genera il suono,
settuplo secondo la condizione dello Spirito che incontra se stesso, e il suono
cresce poi continuamente dal tono di base attraverso tutti i sette Spiriti, e
così ogni spirito ha poi il proprio suono secondo l'ordine della scala a voi
nota.
3. E poiché ognuno dei sette Spiriti
compenetra tutti i sette, allora in ogni singolo sono esistenti anche tutti i
sette (suoni), e si riversano poi tutti di nuovo concordi e armonicamente l’uno
nell'altro, che poi è la grande Delizia della
Divinità nel Suo Amore.
4. Così il suono è poi una vibrazione, e
questa vibrazione vibra attraverso gli Spiriti, gli Spiriti si riconoscono, e
la riconoscenza si rivela secondo la condizione delle vibrazioni, e queste
vibrazioni sono percepite insieme nell'Amore, e questa unione è poi la vera
armonia. E quando poi in questa grande, purissima armonia l'Amore freme
delizioso, allora questo fremere rifluisce dopo nella Divinità, e là c'è poi
una ressa, e in questa ressa gli Spiriti si riscaldano e s'incendiano
nell'Amore, e questo accendersi è la Luce, e in questa Luce sono riconosciute
le infinite forme che sorgono dalle vibrazioni!
5. Ora sapete
cos’è il suono e la musica, come si forma, per che cosa esiste e che cosa è. E
così essa (la musica) vi è data anche come un segno nascosto di grave e grande
contenuto che può essere del tutto spiegato nel purissimo Amore per Me; e così
la dovete anche imparare, considerare, impiegare e godere nella presentazione
della vostra massima gloria e profondissima gratitudine a Me, in questo non
deve aderire nulla d’impuro. Ma com’è usato da voi questo dono proveniente dal
più alto di tutti i Cieli? Oh, la grande infamia! Vi ho mostrato attraverso
uomini il puro in oratorie e sinfonie, voi invece indorate con questo dono
l'escremento e lo calpestate poi addirittura coi piedi. Perciò riflettete che
cos’è la musica e per che cosa esiste! E non profanate la delizia in Me! Io, il
purissimo Amore in Dio, Jehova. Amen! Amen! Amen!
[1] I tre doni: Luce, Vita, Amore
[2] Jakob Lorber: “Il Governo
della Famiglia di Dio” - Storia primordiale dell’umanità
[3] Vedi “Le dodici Ore” di Jakob Lorber pubblicato dalla stessa casa editrice.
[4] Vedi “L’Infanzia di Gesù” cap.
299, di Jakob Lorber, ossia, il Vangelo di
Giacomo.
[5] Si pensi al
“Tafano di Abedam” ne “Il Governo della Famiglia di
Dio” 2° vol. cap. 14,22 e alla settima preghiera del Padrenostro.
[6] Come dice il
diavolo nel “Faust”: ‘Io sono una parte di quella forza che vuole il male e
crea il bene’.
[7] Così pure
l’occhio è lo specchio dell’anima, perciò l’affinità del linguaggio della bocca
e degli occhi.
[8] Come esistono
molte differenti nazioni, quali discendenti da un’unica coppia umana.
[9] Un amico di Mayerhofer
[10] La chimica
[11] Ciascuna delle due strisce di forte tela con la quale
un tempo si reggeva per di dietro i bambini per insegnar loro a camminare.
[12] Adelma, “Libro delle considerazioni”, Vienna 1857.
[13] Pegno di salvezza.
[14] Significato
del numero 666, quale giusto numero dell’uomo spirituale, 600 parti di amore
per Dio, 60 parti di amore per il prossimo e 6 parti per se stesso; e
rovesciato presso il demone.
[15] Vedi il cap. 19 nel libro “La Terra”, di J. Lorber
[16] Formazione
della frase in tedesco. (N.d.T.)
[17] Positivo è anche
‘maschile’, negativo è anche ‘femminile’.
[18] Vedi il cap. 3
“Elettricità” nel volume “Segreti della Creazione” dello stesso autore.
[19] Si legga in “Salmi e Poesie” – La
Musica, di J. Lorber, che il traduttore ha
creduto opportuno riportare qui, alla fine di questo libro.
[20] Vedi in “Prediche del Signore”
il cap. 42: ‘La vera solennità sabbatica’, dello stesso autore.
[21] Questi ‘osservatori’ possono anche essere spiriti che
influenzano poi quegli uomini che si dedicano a tali idee e fanno trovar loro i
miglioramenti.
[23] Vedi l’aspetto
dell’anima nell’Aldilà nel libro “Oltre la soglia” di J. Lorber.
[24] L’Incarnazione di Dio sulla nostra Terra [N. d T]
[25] Garanzia di salvezza
[26] Al tempo di Mayerhofer.
[27] Ciascuna delle due strisce di tela forte con le quali
un tempo si reggevano per di dietro i bambini per insegnar loro a camminare.
[28] originaria
[29] (vedi il cap. 10, 64)
[30] Nel libro “Segreti della
Creazione” al cap. 20, dello stesso autore.
[31] Nel libro “Segreti della
Creazione” al cap. 36, dello stesso autore.
[32] Vedi nell’Opera ”Le dodici Ore” di Jakob Lorber, la dodicesima Ora.
[33] Genesi 3.19.
[34] Vedi in “Segni del tempo”, il capitolo dal titolo “il
lavoro”. – [questa nota era presente nella prima edizione tedesca, ma il testo
citato non è stato possibile reperirlo]
[35] Genesi 1,3.
[36] Un supplemento
alla comunicazione “Vita”.
[37] Vedi dello stesso autore “Prediche del Signore” la
predica 49
[38] Paolo 1° Corinti 2,10.
[39] L’Austria
[40] Libri come la teoria di Darwin e altri.
[41] Per la spiegazione del ‘Globo involucro’, vedi il
capitolo n. 12 nell’opera “Le dodici Ore”, di Jacob Lorber
[42] contraddizione
[43] Vedi la parola
al cap. 21 “Zucchero, sale e aceto”.
[44] Vedere nel Grande Evangelo di Giovanni, vol. VIII
Cap. 194. Consacrazione dei massoni da parte del Signore, come interpreti del
secondo comandamento dell’amore fraterno, nonché come integrante contrappeso del
sacerdote, il rappresentante del primo comandamento.