RIVELAZIONI
“Io ti rendo lode, o Padre,
Signore del Cielo e della Terra,
perché hai nascosto queste cose ai savi ed intelligenti,
e le hai rivelate ai piccoli fanciulli!”
(Matteo 11,25)
“Lo Spirito Santo però, che
il Padre vi manderà nel Mio nome,
v'insegnerà ogni cosa e vi
rammenterà
tutto quanto Io v'ho detto”
(Giovanni 14,26)
Comunicazioni ricevute nel 1870-1877 attraverso la Parola
interiore
sulla Creazione
(Dalla Parola “Il Vangelo
della Natura” del 22 gennaio 1872 – cap.1):
«19. Fu
l’Amore che creò tutto, mantiene tutto e perfeziona tutto; senza
quest’Amore non splenderebbe nessun sole, senza Amore non vi sarebbe nessun
calore, nessuna vita. Esso è il grande impulso che tende a condurre tutto alla
sua meta. Guarda tutta la Mia Creazione! Ovunque puoi contemplare un solo
prodotto, puoi riconoscere, proprio dalla sua perfezione nel più piccolo come
nel più grande, che il Creatore, rimanendo sempre uguale a Se Stesso, avvolge
tutto con le amorevoli identiche Braccia.
20.
Vola fin su in quegli spazi dove non bastano milioni di anni per inviarti da lì
un raggio di luce, oppure scendi giù fino al più minuscolo atomo nell’etere
infinito, e troverai Lo stesso amorevole Creatore.
27. Così consideraMi, come Dio, eternamente
amante, quale dolce ed umile Gesù, e segui le Sue orme, e scoprirai nella
natura materiale la Voce di questo Amore; esso nel caldo raggio del Sole, nel
soave mormorio di una dolce aria di primavera e nel raggio di luce cadente
nell’occhio tuo di lontane stelle da te distanti milioni e milioni di miglia,
ti dirà sempre la stessa cosa: “Dio è Amore!”»
Traduzione
dall’originale tedesco: “SCHÖPFUNGSGEHEIMNISSE” dalla 5a edizione tedesca del 1989
Casa editrice:
Lorber-Verlag - Bietigheim Württ. – Germania
Copyright © by ‘Casa editrice Gesù La Nuova Rivelazione’
Questa
edizione in lingua italiana è stata curata dal gruppo: “Amici della nuova Luce” - www.legamedelcielo.it
Traduzione di Ingrid Wunderlich
e Antonino Izzo – 2008
Casa editrice GESÙ La Nuova Rivelazione
- Via Vittorio Veneto, 167 - 24038 Sant’Omobomo Terme (Bergamo)
E-mail: damianofrosio@tiscali.it - Sito internet: www.jakoblorber,it
Biografia
di Gottfried Mayerhofer
Cap |
Titolo |
data |
1 |
22. 01. 1872 |
|
2 |
22. 10. 1870 |
|
3 |
23. 10. 1870 |
|
4 |
7. 06. 1870 |
|
5 |
11.
11. 1870 |
|
6 |
23.
11. 1870 |
|
7 |
19.
02. 1871 |
|
8 |
25.
06. 1871 |
|
9 |
7.
07. 1871 |
|
10 |
Dalla notte alla Luce:
Il fiore (I
parte) |
3.
05. 1871 |
11 |
Dalla notte alla Luce: Una scala di Giacobbe (II parte) |
26.
07. 1871 |
12 |
Dalla notte alla Luce: Continuazione (III parte) |
27.
07. 1871 |
13 |
La creazione del mondo materiale e spirituale (il grande uomo cosmico) |
15.
01. 1871 |
14 |
12.
04. 1871 |
|
15 |
La pioggia (parte
I) |
29.
04. 1871 |
16 |
La pioggia (nel suo
rapporto con lo spirituale) (parte II) |
16.
06. 1876 |
17 |
L’uomo e la Creazione
(I
parte) |
27.
02. 1871 |
18 |
L’uomo e la Creazione (II parte) |
17.
09. 1871 |
19 |
20.
06. 1873 |
|
20 |
Una
Parola per quelli di vista corta
– Il cielo
stellato (I parte) |
20.
01. 1873 23.
01. 1873 |
21 |
15.
01. 1872 |
|
22 |
16.
04. 1871 |
|
23 |
1.
02. 1872 |
|
24 |
3.
02. 1872 |
|
25 |
La luce (luce di mondi, soli e stelle) (parte I) |
4.
05. 1873 |
26 |
2.
12. 1875 |
|
27 |
Uno sguardo in Orione ed altro (II parte) |
21.
12. 1875 |
28 |
La Luce (parte
II) |
4.
01. 1876 |
29 |
La Luce – supplemento alla Parola (parte III) |
14.
01. 1876 |
30 |
26.
01. 1876 |
|
31 |
Il cielo stellato (II
parte) |
16.
01. 1877 |
32 |
19.
12. 1874 |
|
33 |
20.
07. 1875 |
|
34 |
3.
11. 1872 |
|
35 |
1.
03. 1872 |
|
36 |
7.
08. 1872 |
---------------------------
۞
Ricevuto
il 22 gennaio 1872
1.
Mio caro figlio, tu hai scritto una lunga lettera alla
sorella tua spirituale, e precisamente dal punto di vista delle tue cognizioni[1],
alla quale lei, come donna, non era in grado di risponderti. E appunto in
questa morsa, tra il ‘non potere’ e il ‘desiderare’ lei si rivolse al Mio
scrivano per chiedere istruzioni e consiglio a Me, affinché nei tuoi confronti
sia fatto quello che è giusto.
2.
Dunque, tu
dici nella tua lettera che vorresti avere da un maestro una risposta e un
giudizio; ebbene, Mi assumo Io questo compito, entrando con te in una
discussione teologica, affinché tu possa riconoscere il tuo Maestro, il Quale
può dare risposte alle tue domande così come a tutti gli esseri viventi
pensanti dell’intera Creazione.
3.
Prima però di
passare al vero e proprio contenuto della tua lettera, Io devo, in primo luogo,
aiutarti ad eliminare i tuoi dubbi, come se questa Parola che ora Io ti do qui,
non provenisse da Me, bensì fosse solo opera umana, oppure un messaggio dettato
sotto l’influsso di uno spirito superiore.
4.
Tu stesso
ammetti nella tua lettera che non tutto quello che scrivi è cresciuto sul tuo
terreno; come pure il voluminoso neo rivelato Grande Vangelo di Giovanni, che proprio adesso hai letto, non lo
consideri ‘Opera’ completamente Mia, e che tale Opera sia solo per
principianti, non per profondi iniziati nelle conoscenze divine, e che,
semplicemente troppo dolce, sia scritta tutt’al più per fanciulli, laici e
minorenni e non per uomini adulti! Qui tu sbagli enormemente! E quest’errore
t’impedisce di verificare la verità, che tutto, ciò che hai appena letto,
proviene solo da Me e da nessun altro, questo deve essere il Mio primo scopo,
dopo di che passeremo al contenuto della tua lunga lettera, affinché Io possa
splendere ancora dinanzi a te qual Sole mattutino per guidarti, attraverso la
vita materiale, al Cielo spirituale.
5.
Vedi, figlio
Mio, in te vive uno Spirito che
veramente innalza la tua anima al di sopra di quella dell’animale e ti pone
nella posizione di uomo libero, mentre l’animale è guidato sotto l’influenza
dell’istinto alla sua destinazione.
6.
Ora questo
Spirito, una scintilla proveniente da Me
che Io, secondo Mosè, alitai al primo uomo e grazia al quale l’uomo, visto
esteriormente, Io l’ho creato a Mia
immagine e somiglianza – questo
Spirito è il mediatore tra Me, il Mio regno degli spiriti e l’uomo.
7.
Per mezzo di
questo Spirito Io parlo all’uomo nel suo cuore, esorto, consiglio e consolo,
come qualcosa che, nonostante qualche avversione, non si lascia allontanare con
le dispute; motivo per cui voi lo chiamate anche ‘coscienza’, perché è qualcosa della
coscienza.
8.
Mediante
questa voce Io manifestai ai profeti del Vecchio Testamento la Mia Volontà, e
proprio con questa voce adesso guido e conduco l’umanità alla sua familiare
meta per la vagliatura; poiché è venuto il tempo in cui ben presto il grano
sarà mondato dalla pula; questo lo annunciano i grandi capovolgimenti politici,
mondani e spirituali che si manifestano sulla vostra Terra intera.
9.
Per
realizzare questa Mia comunicazione diretta Mi serviva anche un uomo di
carattere semplice, il quale, più di molti altri, era abituato a porgere
l’orecchio alla sua voce interiore e a distinguere le immagini fantasiose del
suo intelletto dalla Mia voce d’Amore, così da rendersi idoneo a mettere tutto
sulla carta, e questo lavoro è destinato non soltanto ad una piccola cerchia di
lettori che adesso conoscono questi scritti, bensì per servire all’intera umanità quale futuro sistema religioso, che si basa
esclusivamente sulle Mie stesse dichiarazioni enunciate durante il Mio
pellegrinaggio terreno, e deve ricondurre il culto e tutto il sistema
dottrinale della religione su questo,
come Io lo diedi un giorno ai Miei apostoli, uomini semplici presi dal popolo;
poiché tu puoi ben immaginare che Io non sono sceso invano sulla vostra Terra,
dandovi l’esempio più grande di umiliazione e spirito di sacrificio. Queste
comunicazioni, per mezzo di devoti uomini e donne consacrati a Me, sono sempre
state date a intervalli dopo la Mia dipartita. Sempre concessi tali veggenti
come altri; le comunicazioni sono naturalmente sempre corrispondenti al tempo e
alla ricettività del popolo, cosicché il loro linguaggio, nei diversi secoli,
differisce l’uno dall’altro; come presso di voi i libri che sono espressamente
per bambini, sono scritti in uno stile diverso da quello per adulti, per quanto
il soggetto sia unico e non diverso.
10.
E così, quando il popolo era nell’infanzia,
riceveva fiabe e racconti, dietro ai quali era celata la vera e propria
Sapienza, ma quando il popolo raggiunse l’età adulta, riceveva comunicazioni
che erano adeguate ad uno spirito illuminato. La Sorgente però era sempre una e
la stessa, era sempre la Mia comunicazione diretta che, agendo così lentamente
sugli uomini, li preparava da un gradino all’altro. Nel tempo attuale, dopo che
il Mio noto scrivano è stato da Me richiamato, Io ne ho nuovamente scelto un
altro che possiede quelle qualità che sono, con queste comunicazioni, utili a
Me e a tutta l’umanità. Mediante queste righe tu ricevi qui, tenendo conto
delle tue buone qualità e della tua zelante ricerca di Luce, non solo la Mia
rivelata Volontà, ma oltre a ciò argino, in un sicuro letto di fiume, il grande
torrente di erudizione che ti sei procurato dai tuoi studi teologici e
filosofici, affinché, regolato così il corso del tuo flusso vitale, Io possa
ricondurti lentamente al mare dell’eterna Luce e dell’eterna beatitudine e
diletto.
11.
Vedi, tu hai
citato molti passi del Vecchio e del Nuovo Testamento per giustificare il tuo
indirizzo spirituale e il tuo punto di vista personale, così Io pure voglio
cominciare con una massima presa dal Mio pellegrinaggio terreno che qui si
adatta proprio benissimo, e che è il primo e il più importante: “Se voi non
diventerete come questi fanciulli, non entrerete nel Regno dei Cieli”.
12.
Vedi, questa
massima è la prima che Io ti metto nel cuore per la meditazione; diventa
fanciullo e dimentica il cibo per adulti; attieniti al semplice e non cercare
lontano da te ciò che ti sta tanto vicino.
13.
Vedi, tu hai
citato la Trinità, la storia della Creazione, la personalità di Cristo, la Sua
nascita, e molto altro ancora dagli antichi padri della Chiesa, hai voluto fare
di queste esegesi, che spesso erano molto perspicaci, dei titoli di un unico
tema, cioè la divinità di Cristo, l’esistenza di Dio, del Suo Regno spirituale
e parecchie cose ancora. – Quando nei vecchi libri dei padri della Chiesa
leggevi queste spiegazioni, esse ti sembravano molto spirituali, molto vere, e
perché? Perché corrispondevano alle leggi del tuo intelletto. Io invece devo
ricordarti che tutti questi scrittori e commentatori della Mia parola, tanto
del Vecchio quanto del Nuovo Testamento erano, per così dire, vermi roditori
che, penetrati nella rigida e materiale corteccia dell’Albero della Vita, vi si
sono seppelliti nel suo interno, perché presentivano che dietro e sotto questa
corteccia stava qualcosa di meglio e di più fine, e anch’essi, come i vermi
roditori in un albero, più vi fossero penetrati, tanto più si sarebbero
spiritualizzati essi stessi, mediante il sempre più fine nutrimento. Soltanto,
con loro successe proprio come ai vermi roditori di un albero: troppo in alto
nell’albero essi non potevano penetrare, perché il cibo non era più adatto a
loro. E così tutte le indagini e le spiegazioni, pur venendo in generale sempre
e solo dalla stessa sfera, non schiarivano completamente i dubbi di un’anima
indagatrice, e i ricercatori girovagavano solo in circolo, intorno ad un punto
centrale che tutti presentivano, ma nessuno era in grado di raggiungere.
14.
Ma poiché Io
parto da punti di vista del tutto differente dai vostri, e vedo molto più
lontano di tutti i commentatori biblici, desidero che, piuttosto di aprire
nuovamente un libro di un profeta o di un vecchio padre della Chiesa, apriate
il Mio vero e proprio Libro della Vita, cioè: il Libro della Mia natura
visibile e quella invisibile; lì ti voglio mostrare ciò che tu volevi provare
con commenti biblici, e dove tu potrai trovare, sempre e continuamente che Io,
Dio, sono Amore, Mio Figlio, la Sapienza, e lo Spirito Santo il collegamento di
entrambi per la realizzazione della Creazione.
15.
Vedi, figlio
Mio, Io creai l’intero Universo con tutti i suoi esseri viventi perché Io,
quale l’Amore stesso, desideravo essere amato da altri esseri, poiché l’amore
senza oggetto è una impossibilità. Dunque questo Mio Amore, illimitato e
divino, non concepibile da voi creature, creò esseri e mondi, grandi regni
materiali e spirituali dove esseri intelligenti, rallegrandosi nella Creazione,
imparassero a conoscere il Creatore, e in questo modo potessero restituirMi
nuovamente il Mio Amore.
16.
Quest’infinito,
divino Amore, doveva anche avere uno scopo, un perché e un “fin qui e non
oltre”, e questo limitante era quindi la Sapienza. L’Amore unito alla Sapienza
erano i fattori che fecero maturare le idee per la Creazione, e lo Spirito
della conservazione coronò l’Opera con l’impronta dell’Infinità; poiché ciò che
un Dio crea, deve essere altrettanto divino, e quello che un Essere infinito
chiamò alla vita, altrettanto sarà infinito.
17.
Così fu
creata la grande Trinità, che nel materiale-visibile si esprime sempre con
altrettante tre cose, quale lunghezza,
larghezza e profondità; oppure forma,
contenuto e densità; oppure come nell’uomo, spirito, anima e corpo, e in ogni cosa creata un esteriore, un interiore e un intimo.
18.
A questa
Trinità tutto è dedito, tutti i prodotti della terra, tanto al di fuori che
all’interno della stessa.
19.
Fu l’Amore
che creò tutto, mantiene tutto e perfeziona tutto; senza questo Amore non
splenderebbe nessun sole, senza Amore non vi sarebbe nessun calore, nessuna
vita. Esso è il grande impulso che tende a condurre tutto alla sua meta. Guarda
tutta la Mia Creazione! Ovunque puoi contemplare un solo prodotto, puoi
riconoscere, proprio dalla sua perfezione, nel più piccolo come nel più grande,
che il Creatore, rimanendo sempre uguale a Se stesso, avvolge tutto con le
amorevoli identiche braccia.
20.
Vola fin su
in quegli spazi dove non bastano milioni di anni per inviarti da lì un raggio
di luce, oppure scendi giù fino al più minuscolo atomo nell’etere infinito, e
troverai Lo stesso amorevole Creatore.
21.
Vedi, la tua
piccola Terra ruota intorno al Sole con tutti i suoi pianeti e comete, e poi
tutto questo ruota, a sua volta, intorno ad un altro più grande, in
associazione con altri sistemi solari; poi nuovamente questo Sole centrale
ruota, col suo seguito, attorno ad un altro più grande ancora, e così via, fino
a che tutto il sistema planetario e solare è completo e ordinato, come si
mostra a te in parte nel cielo notturno.
22.
Come
quest’immensa volta stellata di per sé forma solo un sistema, così di questi ve
ne sono ancora molti milioni, dei quali voi ne conoscete alcuni con il nome di
nebulose. Se tu ora seguissi questi complessi stellari, ne scopriresti
continuamente di nuovi, così alla fine t’imbatteresti in un altro Regno, dove tutte queste Creazioni
precedenti hanno le loro rispondenze spirituali e dove, a poco a poco, l’intera
Creazione, sempre spiritualizzandosi, alla fine si scioglierà in questo, per
chiamar fuori là un nuovo ciclo di Creazioni, ma solo spirituali.
23.
Ebbene, in
quel Regno degli spiriti dove si trova tutto nella sua massima potenza, vi è
anche la Mia sede; da lì Io governo; da lì Io inviai Mio Figlio, la Sapienza,
fin quaggiù in questo piccolo granello di sabbia, affinché servisse a tutti gli
spiriti e a tutti gli esseri come esempio: cosa è in grado di fare l’Amore
quando si tratta di un grande e alto scopo. Senza badare agli altri soli e
mondi, dove uomini di grandezza e forze spirituali e fisiche da voi neppure mai
immaginate, vivono in un mondo pieno di meraviglie, la Mia stessa Divinità
dovette abbassarsi alla più grande umiliazione, e proprio questa umiliazione
subirla su una stella che è più piccola di un granello di sabbia nel mare, i
cui abitanti sono di dimensioni fisiche paragonabili a quelle degli infusori,
tuttavia portano in sé il più grande Spirito, così come presso di voi del resto
si possono prendere a paragone i più piccoli filamenti nervosi, i quali sono
maggiormente sensibili sia al piacere che al dolore.
24.
Su
quest’oscura Terra Io discesi un giorno (quale divina Sapienza, quale Maestro),
Mi svestii di tutto il divino, cominciai come fanciullo nella più misera
posizione e conclusi questo pellegrinaggio terreno affrontando la morte più
disonorante al palo del disonore. E tutto questo per Amore e per mostrare ai Miei spiriti quello che un essere
spirituale deve fare per poter un giorno essere simile a Me.
25.
Io venni
sulla vostra Terra – come tu stesso dici – per annunciare l’aurora di un nuovo
giorno, il giorno dell’Amore, il giorno della Pace e della Riconciliazione, il
giorno in cui sarà riconosciuta e valorizzata la dignità della Mia Scintilla
divina posta nel vostro cuore.
26.
Comprendi
questo disinteressato Amore senza secondi fini! Afferralo, affinché anche il
tuo cuore si allarghi, si estenda su tutta l’umanità e ti faccia scorgere nel
tuo prossimo soltanto figli traviati. Questo Amore ti riscaldi e sia il
fondamento di tutte le tue azioni. Allora sarai un rinato, diventerai di nuovo un figlio
che guarda al Padre con fiducia, accetta tutto da Lui, qualunque cosa possa qui
venire, poiché sappi che il Padre non castiga, non si vendica, ma solo perdona
e dimentica soltanto.
27.
Allora
considera Me quale Dio eternamente amante, quale dolce e umile Gesù, e segui le
Sue orme, e scoprirai, nella natura materiale, la voce di questo Amore; esso,
nel caldo raggio del Sole, nel soave mormorio di una dolce aria di primavera, e
nel raggio di luce di lontane stelle cadente nell’occhio tuo da te distanti
milioni e milioni di miglia, ti dirà sempre la stessa cosa: “Dio è Amore!”
28.
Nelle tue
passeggiate gli uccelli nell’aria e i fiori nei campi ti diranno a gran voce: “Diventa
anche tu ciò che siamo noi, creature che adempiono pienamente il loro scopo!”.
Quando questo Amore poi compenetra il tuo petto, quando avrai compreso la
grande Parola del Mio Amore, allora potrai stendere le braccia verso il mondo
intero e tutto allora ti apparirà roseo e tranquillo, scoprirai l’armonia dove
prima quasi non percepivi suoni e, rinato, vedrai Me e il tuo prossimo in una
luce tutta diversa; poiché nel libro della Mia Creazione che ti è diventato
chiaramente leggibile, potrai scoprire che quest’immagine dell’Amore tu la
porti già da lungo tempo nel tuo stesso petto, solo che non la potevi
comprendere, non la sapevi interpretare. Allora lascerai in pace i tuoi padri
della Chiesa e penserai a loro onorandoli per le loro fatiche, ma essi non
potranno più sostituire il Mio grande Libro della Vita!
29.
E perché
dunque Io creai l’intera natura? Perché la dotai con tante attrattive? In primo
luogo perché i Miei figli imparassero ad apprezzare Me, il Donatore, prima come
Creatore e poi ad amarMi come Padre. Vedi, come una goccia di rugiada su una
fogliolina riflette tutto il mondo ad essa circostante, così il tuo interiore
deve riflettere l’intera armonia della Mia Creazione mediante la pace celeste
che in te è penetrata; poi sentirai cosa significa: “Al puro tutto è puro”.
30.
Così fornito
con questo grande amore per il tuo prossimo, prenditi cura delle anime di
coloro che ti sono stati affidati; e quale ‘curatore di anime’, quando nel
sacrificio della Messa dirai: “Dominus vobiscum”, e “Pax nobiscum”,
diventeranno una vera benedizione per la tua comunità se le avrai insegnato a
sviluppare dal materiale lo spirituale, dalla vita pratica l’animica, e in
questo modo a migliorarsi.
31.
Allora tu,
come sacerdote, come lavoratore nella Mia vigna, starai al giusto posto, ed Io
ti ricompenserò, come tutti coloro che tu condurrai a Me, con uguale misura e
peso; questo significa che troveranno in Me il Padre, il Gesù che ama, il
Salvatore che toglierà loro il carico guarendo le loro ferite!
32.
Così devi
prendere in mano il Mio mondo come il grande Evangelo, vedere in questo come il
Mio Amore ha tutto saggiamente ordinato, come tutto è stabilito per mostrare
all’uomo – quale scopo finale di tutta la
Creazione – su ogni corpo terrestre, solare o cometa, nel più piccolo come
nel più grande, la Mia Sapienza e il Mio Spirito creativo che creò tutte queste
meraviglie, per destare nell’intelligente essere pensante lo stesso impulso che
costituisce nel Creatore e Signore di tutte le creature il Suo unico Io.
33.
Per Amore Io creai questi mondi, affinché con la comprensione del Creato, questo
Amore tornasse nuovamente a Me. Guarda il grande Albero della Vita, esso
assorbe dalla natura, come sulla tua Terra l’albero a te visibile, quegli umori
materiali vitali che, dalla radice, cerca di attirare a sé, dal terreno circostante,
quanto gli è necessario per la costruzione della sua individualità. Questo
assorbimento guida l’anima dell’albero verso l’alto, dalle tenebre alla luce,
dal freddo al caldo, dal grezzo alla più raffinata e leggera aria della Terra.
Più questi umori salgono e sono adoperati nel tessuto cellulare e nella
corteccia, tanto più essi lasciano indietro le parti solide e spingono avanti
le più fini, e tanto più si ritira l’influsso della Terra facendo valere il
potere della luce, dell’aria e del calore, e i prodotti di questo processo
diventano sempre più fini, sempre più leggeri; tutto spinge alla più vicina,
più diretta influenza delle sostanze proveniente dai Miei Cieli; il legno del
tronco diventa morbido già nei rami, si prepara allo sviluppo delle foglie, dei
fiori e alla méta finale: il frutto è sollecitato, ogni cosa deriva dall’altra,
finché come frutto, giunto alla meta della sua destinazione, deve poi, per
altri scopi e sotto altre forme, iniziare un ciclo similare mediante
cambiamento di sostanza, per raggiungere un altro, più spirituale gradino.
34.
E siccome
tutto il regno vegetale percorre questa via, anche l’anima umana, nel suo
genere, deve procedere sulla stessa via se vuole un giorno venire a Me.
35.
Anche lei
deve assorbire dalla vita quotidiana (materia) lo spirituale, deve raffinare e
spiritualizzare, deve sempre, salendo verso l’alto, spingere al fiore, al
frutto; affinché anche lei, trascorso il tempo della prova della vita, possa
giungere nell’aldilà in condizioni favorevoli per intraprendere con facilità
l’ulteriore e più grande via.
36.
Se tu volessi
osservare la Mia natura con occhi spirituali, quanti indizi e rispondenze
spirituali ti mostrerebbero a che cosa
Io ho veramente destinato il mondo materiale, e a che cosa voi uomini. Tutto quello che tu vedi nella natura fisica,
è espresso spiritualmente nel corso della vita dell’umanità, dei popoli e del
singolo individuo.
37.
Nella natura
tu vedi la lotta verso la luce, verso la libertà, verso il perfezionamento,
accanto al sorgere e il morire, eterno ricambio, eterna lotta, vedi sempre un
risultato spirituale che emerge dalla distruzione materiale. L’umanità dal suo
sorgere seguiva la medesima via, come i succhi dell’albero dalla notte alla
luce, e così è stato il suo movimento culturale, così era il
ciclo-gradini-spirituale che la fece maturare, per preparare e rendere
necessaria la Mia discesa. In tal modo l’umanità procede tra sorgere e
scomparire, tra lotte, conflitti e vittorie, ma avanti verso la meta, per la
quale Io l’ho creata.
38.
Così i popoli,
ognuno secondo la sua maturità spirituale, così il singolo uomo,
destreggiandosi tra gioie e dolori, tra false e giuste opinioni, tra illusioni
e verità. Così era il Mio stesso e breve pellegrinaggio sulla Terra; tra
disprezzo, lotta e dolore, tra vendetta, odio e persecuzione, sempre tenendo
alto il vessillo della libertà spirituale e della Dignità divina dell’uomo,
sopra tutte le calamità della vita terrena Io suggellai la Mia missione con la
Mia gloriosa resurrezione! Dalla Croce Io gridai agli uomini e ai popoli: “È
Compiuto!”. Cosa che aveva valore e senso solo per Me, dovendo Io lasciare
ad essi stessi il compimento della parte che li riguardava per quanto si
riferiva al futuro; per vero appoggiandoli nelle loro aspirazioni.
39.
E come Io,
durante gli anni del Mio insegnamento, dovetti passare attraverso tutte queste
amare lotte, e portare di buona voglia la Mia croce, così devono anche adesso
gli uomini, ognuno per sé, e tutti quanti essere guidati, attraverso lotte e
sofferenze, alla vittoria per la gloriosa resurrezione.
40.
Considera gli
attuali avvenimenti mondiali, la confusione dei punti di vista riguardo alle
religioni, tutto spinge alla purificazione, tutto vuole uscire dalla notte
alla Luce! Dunque, impara anche tu a leggere nel Mio grande Libro, impara a
riconoscere che in ogni dove, nel regno della materia come nello spirituale,
c’è solo una Legge e uno scopo che spinge avanti tutto il
Creato, esso è la meta nel trarre da tutto quello che si fa, che si vede, che
si sente, che si dice e si vive, un valore
spirituale, e tutto fa riferimento a Me; poiché solo da Me tutto
proviene, e a Me tutto vuol ritornare!
41.
Voi avete
costruito al vostro Dio delle case di preghiera, vi avete introdotto un culto
cerimoniale nel qual modo questo Dio deve essere onorato; impara ora a
riconoscere in te dalle Mie Parole che in quelle case di preghiera Io non ci
sono, e nemmeno in quelle cerimonie, se non Mi portate lì con voi, nel vostro
cuore.
42.
La Mia casa
di preghiera è l’intera Creazione che, senza volerlo, sempre esclama: “Dio
è Amore!”. Non
appena l’uomo avrà imparato il linguaggio della Mia natura, entrerà in una casa
costruita espressamente per la preghiera, la quale sarà fatta con più devozione
e non come abitudine. Perfino il sacerdote celebrerà la messa più solennemente
quando si ricorderà del Creatore, il Quale vi copre ad ogni vostro più lieve
respiro con mille Grazie. Allora il sacerdote comprenderà quale responsabilità
incombe su di lui per far procedere sulla Via spirituale i suoi sottoposti e,
conoscendo il Mio Amore in tutta la sua vastità, egli guarderà con rispetto a
Me, quando nel desiderio più bello e sincero dell’anima, pur volendo il meglio,
le sue speranze non sempre sono realizzate. Egli però sa che quella massima che
Io, quale Uomo, pronunciai nell’Orto del Getsemani: “Non la Mia, ma la Tua Volontà
sia fatta!”, deve valere anche per lui. Anch’egli deve esclamare: “Non
la mia, o Signore, ma la Tua Volontà sia fatta!”
43.
L’abnegazione
che c’è in queste parole, gli ridarà la sua fiducia in Me e rafforzerà la sua
consapevolezza; poiché egli sa: l’Amore, che si rivela nell’intera natura e
sotto distruzione e annientamento, sotto miseria e infelicità causa solo
benedizioni, questo Amore non può vacillare, non può fare uno sbaglio.
44.
E quando
egli, spesso la sera, dopo faticoso lavoro, alza il suo sguardo al cielo
stellato, quando vede galleggiare nell’immenso etere mille e mille fiammelle
d’amore, leggere come gocce d’olio sull’acqua, quando quest’immenso libro della
Mia grande Creazione si manifesta, egli, schiacciato da questa grandezza sarà
costretto ad esclamare: “Signore! Cosa sono io, perché Tu Ti ricordi di me!”, allora farò
scendere il Raggio della quiete nel suo cuore rispondendogli: “Tu
sei e devi diventare figlio Mio, proprio un figlio di Questo grande Creatore,
perciò apri il tuo cuore, ingrandiscilo, affinché il Pensiero della Mia
Creazione, il Pensiero del Mio infinito Amore, vi trovi posto! Stendi anche le
tue braccia, afferra in spirito tutto il Creato, poiché tutto è il prodotto del
Mio Amore, tutto ha in sé almeno una scintilla del Mio Io! Onora la Mia
Creazione, così onori Me – e te stesso!”.
45.
Questo Amore
universale lascialo entrare nel tuo cuore, lascia che questo grande pensiero
dell’universo compenetri e prenda posto in esso, e tutto quello che, in
linguaggio chiaro, sta nascosto in parabole o in rispondenze velate nel Vecchio
e nel Nuovo Testamento, apparirà in te finalmente chiaro con lettere
eternamente incancellabili in tutte le cose create, e potrai nuovamente leggere
e riconoscere nel tuo stesso io qual è il senso di tutte queste molte parole,
vale a dire: “Dio è Amore!”, per Amore Egli ti creò e per Amore vuole
ricondurti a Sé.
46.
Su questo
rifletti e diventa fanciullo, e precisamente figlio Mio! Questo è il tuo
compito che Io ti ho dato da svolgere come prova su questa Terra! – Amen!
۞
22
Ottobre 1870
1.
Già oggi a mezzogiorno è stata posta questa domanda, e
poiché la discussione di questo argomento, che è sotto le Mie mani, potrebbe
gettare alcuni raggi di Luce in parte sulle vostre idee, in parte però anche
sul vero e proprio argomento che dovrà servirvi per l’utilità e per
l’insegnamento, allora voglio dirti su questo alcune parole.
1.
Già in un
dettato[2]
precedente vi ho detto che cosa è veramente il magnetismo, cioè: La Mia Volontà”. – Solamente, il
magnetismo è una forza che voi trovate anche nei metalli e nelle pietre, come
pure negli animali, e infine si rivela altrettanto nell’organismo umano.
2.
Ora si tratta
di capire: che cos’è dunque veramente questo magnetismo nei minerali e nel
ferro? Inoltre, qual è quello negli animali? E quale differenza c’è in tutti
questi davanti al magnetismo che c’è anche nel corpo umano e infine nell’anima
dell’uomo stesso?
3.
Ebbene, per
discutere tutto questo, dobbiamo innanzi tutto cominciare col primo concetto di
questa forza, in altre parole come essa vi diventa manifesta nel regno
minerale.
4.
La forza magnetica è, per quanto voi la conoscete, una
forza d’attrazione che attira a sé solo ciò che le è simile – come il ferro
magnetizzato attira solo il ferro. Ci sono altre sostanze che manifestano forze
magnetiche, come voi avete spesso visto, giocando, che attirano anche altre
cose, per esempio la ceralacca, la quale quando viene un po’ strofinata attira
a sé pezzetti di carta; altrettanto l’ambra, e in generale tutte le resine
hanno in comune questa caratteristica.
5.
Ebbene,
questa caratteristica dell’attrazione che voi vedete nel piccolo con la pietra
magnetizzata o col ferro magnetizzato, oppure con l’ago magnetizzato, che
mostra sempre la direzione Nord, fino a che, arrivato ad un certo punto, invece
della direzione Nord, il punto della sua tendenza indica come fosse nella Terra
stessa, vi dimostra che questa forza, da voi chiamata magnetismo minerale, ha la sua sede nella Terra, e appunto, essendo tale forza solo un’attrazione e non una repulsione,
allora essa è, quale forza d’attrazione, veramente l’unico elemento che
riunisce in un tutto l’intera Terra con la sua atmosfera.
6.
Questa forza
è certamente, come da Me detto, la Mia Volontà, solo che la manifestazione del magnetismo non è più come Mia diretta
Volontà, bensì da considerare come una sua molteplice idea.
7.
La forza
magnetica che attira l’ago verso Nord, è un testimone della grande energia che
tutto compenetra e tutto costringe per il comune operare; in ciò è celato il
grande scopo, dove ogni singolo, quale parte del tutto, deve seguire solo un impulso; questo voi lo chiamate impulso di gravità, mentre Io lo chiamo,
con piena importanza, “Impulso dell’Amore”.
8.
Ciò che
sull’intera Terra avviene senza consapevolezza, dove tutto insieme, saldamente
chiuso, deve adempiere il suo grande scopo, questo nel regno animale è già non
più così fissato, dove compare libero e solo singolarmente, all’uno o all’altro
animale è necessario per la propria organizzazione. Qui la prima forza muta e
rigida è allentata e raffinata in relazione all’agire dell’uno all’altro.
9.
Gli animali
però, poiché procedono verso l’alto gradualmente e le loro proprietà magnetiche
si raffinano sempre di più, alla fine come ultimo gradino giungono anche
all’uomo, il quale possiede altrettanto una forza magnetica d’attrazione, che
tuttavia è più ampia ed estesa di quella degli animali o del regno minerale.
10.
L’uomo ha lo
stesso altrettanto un suo ‘fluido magnetico’
che si diparte dal suo corpo, e in aggiunta però ne possiede ancora un altro,
molto superiore, che si diparte dalla
sua anima o, più propriamente, dalla
sua parte di patrimonio ereditario che
trae origine da Me, con il quale – se egli sapesse utilizzarlo – potrebbe,
al par di Me, ‘creare’ e governare!
11.
Il suo fluido
corporeo o la forza emanante senza volontà, che egli tuttavia può portare e
dirigere con la sua volontà ancor più dal suo corpo là dove egli vuole, questa
forza è altrettanto la medesima, la quale, come sulla Terra, tiene tutto
stabilmente unito, forma anche in un insieme il suo corpo, scorre nelle sue
vene e costituisce perfino la sua sfera spirituale esteriore. Questa forza o
potenza, egli, quale essere libero, la può usare come vuole, o per il bene, o
per il male.
12.
Nel tempo attuale è già stato scoperto molto
delle caratteristiche di questa forza universale, e singolarmente Io lo
concessi, affinché con questa forza si potesse intervenire, risanando per il
meglio l’umanità malata.
13.
Tuttavia, al di sopra di questa forza e di
tutte quelle prima menzionate appartenenti ai gradi inferiori, ce n’è una
ancora più elevata, e questa è la Forza che viene direttamente dallo
Spirito, da Me stesso, e questa è
così ampiamente differente dal comune influsso magnetico, come differente è
spirito e materia.
14.
Questa Forza,
quale emanazione del Mio Spirito, è parimenti il legame che tiene unito tutto ciò che è
spirituale, oppure simile a Me, tuttavia con la differenza che, mentre la
natura ha unito insieme i suoi differenti elementi con costrizione, nell’uomo e
nella sua unione spirituale con altri esseri superiori e con Me stesso, vi è
solo un legame delicato, il legame dell’Amore che attrae tutti e deve agire,
invece che con la rigida legge, solo con l’Amore.
15.
Quando perciò qualcuno fa sentire ad un altro,
sia fratello o sorella, il suo flusso magnetico-naturale,
allora, nel corrispondente che c’è
nell’altro corpo, agisce solo l’animico-corporale,
esso stende solo i nervi del magnetizzato, gli alleggerisce il carico del corpo
e allenta i suoi legami. Per questa ragione anche il magnetizzato, in un sonno
chiaroveggente, vede e dice cose che il magnetizzatore forse non conosce per
niente!
16.
Appena però
sopraggiunge il Magnetismo spirituale,
che è la Mia Volontà, la Mia Forza e la Mia Benedizione, è allora possibile che non solo il
magnetizzato, ma anche il magnetizzatore possono godere entrambi l’uguale
delizia, l’uguale beatitudine, poiché essi hanno con questo legame spirituale
d’Amore – che si stringe con quest’unione intorno al loro cuore – l’uguale
beatitudine svelata che voi, un giorno, abbandonato il pesante involucro,
potrete stabilmente godere.
17.
Afferrate ora
la grande differenza tra le diverse essenzialità del magnetizzare; afferrate la
differenza dove, da un lato esercitano la loro influenza solo forze più
grossolane e impure, e dove dall’altra parte soffia pura aria celeste in cui la
costrizione dell’obbligo di un
magnetizzatore, non costringe l’altro a eseguire la sua volontà, ma dove
entrambi, uniti, pregusteranno, seppur debolmente, l’alto sapore che un giorno,
a maturità avvenuta, attenderà ciascuno nel Regno Mio.
18.
Il primo magnetismo è un’emissione del capitale della vostra vita; il secondo magnetismo è
una conquista del vostro patrimonio
celeste!
19.
Perciò applicatevi se volete stendere le mani
per magnetizzare, e non lasciate fluire da voi solo la forza fisica-animica,
bensì spiritualizzatela e purificatela rivolgendo il pensiero a
Me, alle Mie Parole, al Mio Amore! E allora voi, invece di innalzare solo gli
altri, sarete innalzati prima voi, comunicherete questa sensazione poi
all’altro, la condividerete con lui, e avrete così identiche piacevoli
sensazioni di beatitudini future.
20.
All’inizio Io ho detto: il magnetismo è il legame che tutto unisce, tutto collega,
costituendo così la stabilità della materia visibile; così del pari il Magnetismo spirituale è l’eterno Vincolo che deve congiungere
per l’eternità Me con i Miei spiriti e i Miei figli, affinché un giorno
possiamo essere altrettanto stretti insieme, quale Uno, nel vincolo d’Amore,
come sono adesso la vostra compatta Terra e tutti gli altri corpi terrestri
mediante costrizione.
21.
Questa forza magnetica dell’Amore vi attirò a
Me, e Me a voi. Lasciatela sempre agire e mai vi mancherà, nel gran godimento,
di presentire una beatitudine, e anch’Io avrò sempre più gioia di attirarvi più
vicini a Me, dove il perpetuo vincolo vi ha avvicinato completamente al mio
Cuore paterno, come Io volentieri lo vorrei, e per la qual cosa voglio
concedere ogni mezzo affinché possiate raggiungerlo! – Amen!
۞
L’elettricità
23 ottobre
1870
1.
Dopo che ieri sera ti ho dato già una breve spiegazione
sul magnetismo, come l’intendo Io e come desidero che anche voi ne comprendiate
il senso, degno dei Miei figli, così voglio Io oggi aggiungere qualcos’altro
per il chiarimento di ieri, e precisamente sull’elettricità, una forza di cui
voi e i vostri cosiddetti scienziati conoscete in parte gli effetti, ma non
conoscete con precisione cos’è veramente e come Io vorrei che essa fosse da voi
compresa.
2.
Ebbene, per
giungere all’origine di questa forza, dobbiamo partire in generale dalla prima
idea di una Creazione, poi consolidare la necessaria stabilità di una forza
spingente; seguire poi questa forza nei suoi singoli effetti, e alla fine
ricondurla di nuovo a Colui dal Quale si è dipartita come forza emittente e
come potenza spirituale di ritorno, cosa che costituisce ora una delle Mie
principali caratteristiche quale Dio e Creatore.
3.
Vedete
dunque, Miei cari figli, ai quali Io ho già rivelato tanto sulla struttura
della Mia Creazione[3];
questa struttura però è infinita nella sua estensione, motivo per il quale essa
può essere compresa solo parzialmente da voi, esseri limitati, come di qualcosa
solo presentito; perché se volessi iniziarvi sui misteri della Mia Creazione,
voi potreste afferrare, dopo milioni di anni, solo una piccolissima parte delle
meraviglie delle Mie opere.
4.
Considerato
però che un Padre, così come Lo sono Io, e voglio anche esserLo, non può avere
segreti per i Suoi figli – affinché questi, più il Padre mostrerà loro le Sue
sagge disposizioni, forzati da Lui con attenzione, tanto più lo ameranno –
allora Io voglio, di tanto in tanto, che diate un’occhiata in questo
laboratorio della Mia infinita potenza, affinché possiate sempre più
riconoscere chi è Colui che tante Grazie vi dispensa e cosa significhi essere
istruiti da Dio, dove già qualcuno sulla vostra Terra si sente onorato di
essere discepolo di uno o dell’altro erudito o artista.
5.
In più dovete
immaginarvi che Io, il Signore di tutto il Creato, Mi sono abbassato nel Mio
Amore paterno per ammaestrarvi quali Miei allievi!
6.
Ma poiché
nella Mia scuola il primo fondamento non è l’orgoglio ma solo l’umiltà, voglio
dirvi perciò ancora qualcosa sulla Mia grande Creazione, e spero che, a causa
dell’insegnamento, non diventiate superbi, ma sempre più restiate nell’umiltà.
7.
Dunque,
ritorniamo alla nostra elettricità. Così ascoltate dunque:
8.
Quando nello
spazio infinito le Mie prime Idee cominciarono a realizzarsi e furono creati
mondi su mondi, regnava solo la legge di attrazione e repulsione che li
obbligava a girare intorno al loro asse e intorno a un Sole Centrale.
9.
In quel tempo
erano dunque due forze che eseguivano
tutto questo, l’attrazione e la repulsione.
10.
La prima
voleva attirare tutto a sé, l’altra voleva respingere tutto nell’Infinità.
Ebbene, dal conflitto di queste due forze – gli unici motori di ogni cosa che è
creata e che deve sussistere – sorse il movimento rotatorio; e così l’intero
Universo fu popolato di mondi mediante queste forze e iniziarono il loro
perfezionamento. E ancora adesso sono queste due forze il sostegno principale
di ogni vita e di ogni cosa creata, e rimarranno anche fino a quando Io sarò
Colui che, in verità, tutto guida e conduce alla comune meta finale!
11.
La prima di
queste forze è, come ho già detto ieri nel dettato, l’Amore.
12.
L’Amore vuole attirare tutto a sé e non
separarsene a nessun prezzo; vuole avere tutto presso di sé; la conseguenza di
questo sarebbe un finale soffocamento, una morte, e precisamente per amore,
quindi nessuna vita!
13.
Allo scopo di trattenere questo potente
impulso del Mio Io, si aggiunse la Sapienza, che veramente non impedì
l’attrazione dell’Amore, ma lo permise fino ad un certo grado, e di nuovo ha,
come conseguenza, l’allontanamento e il rilasciare.
14.
Ebbene, attraverso quest’attrazione e lasciare
andare ebbe origine ciò che, quale primo, è necessario nella Mia Creazione: il movimento! Ma che cos’è il movimento? Il movimento è Vita!
15.
Dunque questo destarsi della Vita era il
prodotto di due forze che sono sempre in lotta tra loro, producendo così la
benefica attività del creare e del morire, del riedificare, del venire e
dell’andare, stabilendo così una Legge dell’eterno rinnovamento e continuità[4]!
16.
La lotta è
Vita; la quiete è morte!
17.
Ebbene, dove c’è lotta, qui c’è attrito; dove
c’è attrito, qui vi è un’irritazione delle singole parti che non vogliono
essere disturbate nella loro quiete, dove c’è collera, si sviluppa calore, e
dove il calore raggiunge la massima vibrazione, là si sviluppa la luce[5]!
18.
Ora vedete! Solo dalle semplici leggi di
attrazione e di repulsione si sviluppa quella luce necessaria alla vita, perché
senza luce non c’è nessuna vita. Ma poiché la luce è solo il prodotto del
calore, così, dove c’è la vita c’è anche calore! Dove non vi è movimento, non
vi è calore, ma vi è freddo o morte, vale a dire un blocco; qui ogni cosa
rimane nella condizione primitiva, non ha nessun impulso né per il cambiamento,
né per il perfezionamento, né per una dissoluzione.
19.
Dunque, qui
abbiamo già due altre caratteristiche principali tratte dalle due prime forze
originarie, vale a dire dall’attrazione e repulsione: luce e calore!
20.
Dalla luce e
dal calore ebbe perciò origine tutta la Creazione.
L’Amore edifica, la Sapienza conserva.
L’Amore è sinonimo di magnetismo,
la Sapienza di elettricità.
Come i Miei pensieri attraversano l’Infinità con la velocità del lampo,
così l’elettricità scorre fuori nelle distese lontananze, unendo il simile col
simile, producendo armonia mediante l’incitamento delle ‘forze assopite’ o
degli ‘spiriti vincolati’ nell’Universo.
21.
L’elettricità
è la portatrice della vita; nella sua forma positiva essa favorisce[6]
la conservazione del Creato, e nel suo valore negativo essa porta distruzione
(dissoluzione), e così stimola nuovamente a ricostruire!
22.
Cosicché l’intero edificio della Creazione
procede da due Leggi fondamentali, da due caratteristiche principali del Mio
Io: dal magnetismo e dall’elettricità; oppure dall’Amore e dalla Sapienza.
23.
Certo, anch’Io stesso, per essere attivo e
aver sempre uno stimolo per il perfezionamento, permisi che uno dei Miei più
grandi spiriti Mi rinnegasse e si mettesse di fronte a Me quale principio del
male, e ciò allo scopo di provocare il divenire e lo sviluppo, finché sarà
raggiunto un certo periodo dove cesserà la creazione materiale, non sarà più
necessario nessun morire e un’era spirituale subentrerà per tutti gli esseri e
tutti i mondi.
24.
Ciò che l’elettricità (negativa) è nella
Creazione, Satana lo è nel Mondo spirituale; anch’egli ha la sua missione che
deve portare a compimento, con la sola differenza che egli è convinto che la
sua condizione presente spirituale perduri eternamente.
25.
Qui egli si sbaglia di grosso! Egli vi rimarrà
finché i Miei grandi principi fondamentali saranno necessari per tutti i mondi
e tutto il Creato. Completatosi questo periodo, anche l’Amore – magnetismo – e
la Sapienza – elettricità – otterranno un’altra forma e riceveranno un’altra
direzione; all’uno come all’altro saranno tolti gli estremi (attrazione e
repulsione), e al loro posto ci sarà un comune operare, pacifico, armonico, e
non più un’esistenza basata l’uno sulla distruzione dell’altro.
26.
L’elettricità, quale calore latente
(vincolato), in altre parole quale luce, è abbastanza conosciuta dai vostri
esperimenti fisici, e anche da applicazioni mediche. Dappertutto voi manipolate
con essa, e tuttavia non sapete cosa fate veramente, perché i risultati
afferrabili e evidenti (come gli effetti) sono per voi solo qualche costante.
Ma ciò che riguarda l’effetto spirituale e la base spirituale che dietro questi
esperimenti si nasconde, voi non lo conoscete, perché non avete occhi per
l’attività spirituale, e perché l’effetto rapido dell’elettricità e della luce
è troppo veloce perché l’intelletto umano possa soffermarsi e capire.
27.
Se voi però
vedeste, come durante questi esperimenti con la batteria galvanica si
sviluppano fenomeni e processi pieni di meraviglie, provenienti da due cause
fondamentali, voi dovreste morire per la devozione dinanzi a Me, dinanzi al
Creatore di tutto l’esistente, così come quando dai minuscoli atomi della luce
e del calore vedete produrre i più grandi e importanti fattori per la creazione
di corpi mondiali della grandezza di milioni di miglia, proprio da questi
piccoli prodotti della vibrazione e dell’attrazione.
28.
Se voi vedeste, come questo potente fluido,
mediante le sue vibrazioni di bilioni e trilioni di volte dei minuscoli atomi,
in un secondo diffonde nella grande Creazione la luce più intensa e il massimo
calore, allora potreste farvi un piccolo concetto che se Io, quale Dio, volessi
far sentire a qualcuno il Mio Amore e la Mia Sapienza in tutta la loro potenza,
egli dovrebbe distruggersi in un istante, e se anche la sua parte spirituale
potesse resistere, quanto c’è di materiale in lui verrebbe disciolto fino al
più piccolo atomo primordiale della Creazione!
29.
Se voi vedeste come l’energia elettrica
effettua nel vostro sangue l’istantaneo cambiamento degli elementi dello
stesso, di come tutto ciò che è morto lo trasforma in vivente ed elimina il
malaticcio, ebbene, neppure il pensiero, con il tempo necessario di pensarlo, è
sufficiente ad afferrare ciò che avviene in un attimo, mentre a voi
occorrerebbero giorni per comprendere ogni singolo particolare e come l’uno è
il risultato dell’altro.
30.
E come non doveva essere così?! Dove sarebbe
una Creazione e dove la sua conservazione se non operassero forze che
convogliassero immediatamente – trasvolando il vasto spazio della Creazione con
inconcepibile velocità – i Miei Pensieri, per conservare dappertutto la Vita e
per portarne della nuova in quegli spazi dove eoni (10120) di
distanza-luce esprime solo un breve spazio-tempo di un secondo!
31.
Proprio quest’elettricità è il principale
sostegno di tutto il Creato che, quale Mia Sapienza, tutto compenetra, tutto
spinge alla Vita e al perfezionamento. L’elettricità come Mia Sapienza
stabilisce Leggi al mondo materiale, mentre al Mondo spirituale dà solo
consigli. Per il primo è costrizione necessaria, per il secondo è solo ardente
desiderio.
32.
L’elettricità eleva la vita, dove l’energia di
questa è diretta.
33.
Lasciatevi anche voi elettrizzare dalla Mia
Sapienza – Sapienza che Io, quale Padre, voglio rendervela afferrabile – e dal
Mio Amore che vuole attrarvi!
34.
Io come Creatore rimasi un giorno quale ‘Amore’ nei Cieli, e come ‘Figlio’, o ‘Sapienza’, discesi sulla Terra.
35.
Come Amore, l’eterno mezzo di collegamento di
spiriti armonici, ispirai la Mia Sapienza
con il darvi leggi e insegnamenti basati sull’amore; elettrizzatevi per questo!
Lasciatevi riempire, mediante quest’energia, con Amore spirituale per Me!
Lasciate tutte le fibre del vostro cuore fremere e vibrare, affinché si
sviluppi il calore dell’Amore e la Luce della fede in Me e nella Mia missione
presso di voi e, quale Figlio,
compenetri sempre più potentemente il vostro cuore!
36.
Così l’elettricità, quale grande conduttrice
di luce e calore nella Creazione, deve diventare anche conduttrice d’amore e
sapienza nel vostro cuore.
37.
Tutte le condizioni spirituali, tutti i
potenti movimenti dell’animo sono espressi nella natura, nella vita e
nell’energia elettrica.
38.
Dissolvendo e superando ogni ostacolo,
l’energia elettrica corre alla velocità della luce attraverso le nubi cariche
di tempesta, diffondendo luce e calore, ma anche freddo e distruzione; essa
attraversa gli elementi, scioglie metalli, pietre e tutto ciò che voi finora
ritenevate indissolubile. Nulla le resiste!
39.
Tale e quale è la Mia Sapienza, il Mio Insegnamento. Dove esso penetra,
scioglie ogni durezza, produce calore,
luce e vita, entusiasmo per le cose spirituali e freddezza per il mondano,
distrugge tutti i vecchi pregiudizi ed edifica nuova Vita sulle vecchie rovine.
40.
Così, l’elettricità è il simbolo e il prodotto
della Mia Sapienza, e il magnetismo è l’immagine del Mio Amore!
41.
Lasciatevi guidare dal primo al secondo! E
quando il Raggio della Luce e del Calore per Me vi attraverserà fulmineamente
come energia elettrica, stringetevi al Mio Amore. Colà questa energia vi
illuminerà e vi mostrerà chiaramente come Io, da due forze ho potuto creare
l’Infinità completa piena di mondi. Anche in tutti i Regni celesti ci sono due forze spirituali, le quali però trovano entrambi il loro punto di quiete in uno
soltanto, vale a dire: nel Mio Amore!
42.
Poiché l’Amore inviò la Sapienza fuori in
tutte le lontananze per illuminare e riscaldare tutto il Creato; però pretende
anche che il Raggio da esso emesso non torni indietro a mani vuote. E così
avviene anche con l’elettricità: essa affluisce fuori nelle lontananze
incommensurabili, dissolvendo e distruggendo, ma anche nuovamente ridestando e
riedificando; in ogni dove attraverso di essa le tenebre si trasformano in
luce, il freddo in calore e la morte in vita.
43.
Così pure la Mia Parola e il Mio Insegnamento
devono trasformare in voi ogni tenebra in Luce; ogni cosa morta in opere
viventi, affinché voi un giorno, purificati e perfezionati, possiate giungere
nei Miei Cieli quali Raggi di Luce e possiate guardare faccia a faccia Colui
che ora, con le Sue Parole, vorrebbe spronarvi oppure elettrizzarvi a compiere
opere divine! Amen!
۞
7
giugno 1870
1.
Tu vorresti volentieri ricevere alcune righe sui
significati spirituali che simboleggiano veramente queste formazioni,
formazioni che spiriti dimoranti nella Terra modellano per mezzo dell’acqua
gocciolante.
1.
Mio caro
figlio! Il linguaggio dei segni che sono scritti nella grotta, dove tuo
fratello è stato ieri, e proprio ora vi comunica una delle innumerevoli
impressioni di cui oggi egli è ancora entusiasta, è il linguaggio
degli spiriti espresso in immagini, i quali, diligenti, creano nell’interno
della Terra e tessono per la Vita a venire.
2.
Quello che
l’acqua gocciolando in giù scioglie nelle pietre e nella sabbia, essi lo
raccolgono e lo formano secondo la loro intelligenza, come da voi la massaia
adorna la dimora e lì pulisce e tesse per rendere il più accogliente possibile
il luogo dove essa trascorre la maggior parte della giornata.
3.
Vedete, così
una massaia mette qui un tavolo, là un letto, copre il tavolo con una tovaglia,
il letto lo adorna con una cortina; qui coltiva una piccola pianta e là adorna
con questa una finestra. La stessa cosa fanno anche gli spiriti, e se voi
poteste penetrare all’interno della Terra, vedreste cose di una tale bellezza,
al cui confronto, quelle ammirate ieri nella grotta sono solo un gioco da
ragazzi; poiché all’interno della Terra, dove differenti metalli si trovano
uniti tra pietra, sabbia e terra, anche le stalattiti non sempre sono bianche,
bensì colorate, così come potete vedere delle grotte completamente rosse (a
causa del ferro), oppure verdi tende pendenti da enormi altezze, e anche forme
di ogni sorta inimmaginabile.
4.
Quello che Io
ho creato nell’Infinità, quello che gli uomini delle Mie Creazioni hanno
imitato, lo imitano poi gli spiriti, solo in altri tipi e forme, che però
corrispondono di più alle Mie grandi idee di base della Creazione che tutto le
opere da mestierante degli uomini raccolte qua e là.
5.
Ogni figura
che forma la stalattite sotto le mani dei Miei spiriti della Terra, ha un
significato spirituale, è sempre un cantico per Me e la Mia Creazione.
6.
Qui vedete un
velo che, formato leggero e delicato, corrisponde al sommesso lavorio di uno
spirito verginale, egli lo forma con mano morbida e tesse forme e immagini
secondo la sua intelligenza che nell’insieme, nel linguaggio spirituale, in
poche parole vogliono dire:
7.
“Tu sii
lodato, o grande Dio e Signore degli eserciti, e lodato il Tuo soave intessere
d’Amore, col quale ci guidi tutti con dolce Mano sulla via del perfezionamento!
Tu operi senza che noi ce ne accorgiamo, sotto un velo, e per quanto esso sia
molto delicato, noi sentiamo e riconosciamo subito la Tua mano amorevole e
potente.
8.
Che Tu sii
lodato! Anche nelle nostre fragili forme che, secondo le Tue grandi Leggi, ci
permettono di costruire solo dall’acqua e pietra sciolta; noi vogliamo fare di
queste buie volte e cattedrali, sotto la rigida crosta della Terra, delle
cattedrali spirituali. E se poi talvolta, con il Tuo permesso, i Tuoi figli
dovessero penetrare in queste buie cavità destinate esclusivamente per noi, che
anch’essi, nel loro aggirarsi, possano deliziarsi alla vista delle nostre opere
fatte sotto la Tua guida e in tutte le forme che noi abbiamo messo insieme in
modi differenti, in conformità al nostro linguaggio spirituale, e possano
riconoscere che Tu sei Lo stesso Amore; anche lì dove non
penetra nessuna luce, sei eternamente Lo stesso ed eternamente l’unico, solo,
indistruttibile Amore!”.
9.
Vedi, figlio
Mio, simili pensieri dovrebbero entusiasmare gli uomini per Me in questi templi
sotterranei, dove Io ho fatto scrivere dai Miei spiriti, a grandi lettere, le
stesse Parole, come stanno scritte dinanzi a voi ogni notte nel firmamento in
una scrittura ancora più grande – un carattere simile all’Eternità – e queste
parole vogliono dire:
10.
“Fermati o viandante!
Qui ti soffia un alito spirituale di una potenza operante in perpetuo! Tu ti
trovi dinanzi ad opere formate dalla mano di spiriti prima ancora che esseri
viventi abitassero questo globo terrestre, e tu, ora tardo discendente di una
stirpe da lungo tempo scomparsa, ammira l’Amore e la Pazienza del Tuo Creatore
che vorrebbe attirarti al Suo Cuore amorevole sia con grandi, come pure con
piccolissimi prodotti dei Suoi pensieri!”
11.
Invece – – o
voi poveri uomini, come profanate i Miei templi di sublime devozione con
profani divertimenti!
12.
Io dovrei ben
procedere in modo differente con voi, se non ci fossero sempre alcuni tra i
visitatori di simili grotte che escono tuttavia con altre impressioni,
differenti da quelle di quando sono entrati; ebbene, è proprio a causa di
costoro che lascio scorrere queste feste così tranquille, poiché a Me è più
cara un’anima devota che migliaia di coloro cui tutto questo è un nulla.
13.
Ora tu hai in
breve un’idea di come voi dovreste contemplare le Mie opere per trarne sempre lo
stesso insegnamento che, espresso in poche parole, dicono:
14.
“Amate il
Padre! Poiché all’infuori di Lui non c’è nulla che Gli possa somigliare!”
1.
Questo per oggi. Ora
leggilo ai tuoi fratelli e sorelle affinché anch’essi possano unirsi al coro
dei Miei spiriti e possano glorificare, come loro, solamente Me, Quale eterno
Padre e Signore! Amen!
۞
10
novembre 1870
1.
Tua sorella desidera avere una spiegazione su cosa sono
veramente, nel senso spirituale, la rondine e la farfalla, oppure: quali
caratteristiche spirituali primordiali stanno celati sotto queste due immagini
del Mio Regno della Creazione?
2.
Considerato
che Io ho posto in tutto qualcosa di spirituale, allora anche in entrambi
questi animali, quali singoli membri di due specie, vi è del pari quanto è
sufficiente a voi uomini perché possa servire da esempio edificante; or dunque,
Io voglio dire a tua sorella che entrambe queste specie di animali occupano lo
stesso gradino, l’uno tra tutti i coleotteri e insetti alati, e l’altro tra gli
allegri uccelli che attraversano l’aria.
3.
Ora allo
scopo di giungere alla giusta spiegazione, dobbiamo prima rispondere alla
domanda: “Che cos’è una farfalla?”, ebbene vedi, Mia cara figliola, la farfalla
è una di quelle specie di animali che, come gli insetti volanti, servendo da
gradino di transizione – dal verme strisciante o bruco, all’uccello –
costituisce un anello di congiunzione. E questo, in special modo la farfalla, è
quell’animale che nel corpo manifesta la sua dipendenza dagli elementi terreni,
e nelle sue ali variopinte manifesta l’affinità con la luce e con le specifiche
del Sole.
4.
La
metamorfosi propria e dell’intera specie – prima come vermi e bruchi che
accolgono in sé gli elementi terreni ad essi adatti, e poi, come farfalle, li
spiritualizzano mediante i prodotti della luce solare, come le finissime
profumate linfe del calice dei fiori – vi danno, Miei cari figli, un esempio
molto bello per la vostra attività e vita, così che non posso fare a meno di
schiarirvelo più da vicino e mettervelo nel cuore.
5.
Ascoltate
dunque: il verme striscia nella polvere, e il bruco si nutre delle parti
interne degli alberi e dei boccioli degli arbusti, entrambi assorbono, con
questo, gli elementi provenienti dalla terra.
6.
Così avviene
anche con voi uomini.
7.
Dall’infanzia
vi è data per lo più un’educazione tradizionale, prima di ogni altro solo
mondana, e con superficiali conoscenze è rimpinzato il vostro cuore infantile.
8.
Così, carichi
d’inutile sapere, andate incontro all’età matura, come il bruco va verso quello
stato dove il letargo invernale lo trasforma in crisalide e inizia l’evoluzione
superiore in un essere completamente diverso da lui.
9.
E voi, cosa
accade con voi? Vedete, anche voi andate incontro allo stato primaverile della
vostra vita abbozzolati e involtati in concetti e regole puramente
convenzionali! Voi credete di corrispondere pienamente alla propria chiamata,
ritenete importanti solo le leggi dello stato, oppure l’usuale costume
impostovi, e se non arrivasse nessun’altra sveglia più potente, rimarreste come
la crisalide della farfalla, oppure la larva di un insetto volante per tutta la
vostra vita. Ecco cosa ha fatto di voi l’educazione familiare e scolastica!
10.
Ma come nel
caso della farfalla che già nella sua crisalide si sta formando l’immagine
della sua futura esistenza, e il suo corpo è già preparato – non come prima
strisciante sulla terra, bensì per sorvolarla attraverso l’aria con un paio di
ali leggere – così anche in voi uomini, nonostante l’educazione contraria, è
racchiuso un più elevato uomo spirituale
che è avvolto solo di materia, ma non è stato distrutto, e nel quale, come la
crisalide della farfalla, ha bisogno solo di una spinta per far esplodere la
larva affinché le possano spuntare le ali, ed essa, quale etereo essere libero,
possa facilmente stenderle nei caldi raggi del Sole e si possa rallegrare di
una più elevata vita spirituale, e con i suoi nuovi organi linfatici, invece
dei precedenti organi boccali, può assorbire nel regno vegetale un cibo di luce
che si trova nei calici variopinti dei fiori per l’ulteriore conservazione del
suo stesso io.
11.
Così, Miei
cari figli, è altrettanto il caso con voi.
12.
Appena
s’avvicina il maturo, assai grave tempo della vostra vita, Io vi mando il
Raggio riscaldante del Mio Amore, do il primo impulso con differenti dolori e
disgrazie per fendere la dura crosta mondana dei pregiudizi impartiti dalla
vostra educazione, affinché apprendiate che, in molti casi, quanto avete
acquisito non è sufficiente a darvi conforto. L’uomo spirituale, che è dentro
di voi, si agita, batte alla sua corazza mondana, vuole stendere le sue ali
perché egli sente di essere stato creato per un’esistenza superiore a quella
che voi lo volete condannare. Le
sofferenze dal di fuori, l’impulso dal di dentro, agiscono insieme, e in alcuni s’infrange il guscio
mondano che avvolge l’uomo spirituale e, libero come una farfalla, giubilando e
ringraziando, si libra verso il Sole che, spiritualmente, lo riscalda, si sente
bene nei suoi raggi, sorbe solo lo spirituale dei Miei eterni insegnamenti mai
mancanti quali finissime linfe dei fiori della Mia Sapienza e diviene poi nel
Mio Cielo spirituale quello che sulla Terra diventa una farfalla, cioè un figlio della Luce, ovvero – “figlio
Mio!”.
13.
Così dovete
comprendere la farfalla! E come si rallegra della sua vita adornata con i più
bei colori nella delicata polvere che copre le sue ali, così anche voi dovete
cospargere le ali animiche con il polline dei fiori delle qualità divine e, al
posto del volgare tumulto mondano, dovete preferire tutt’altro cibo per il
vostro sostentamento, il nutrimento solare del Mio Amore e divina Sapienza.
14.
Questo,
figlio Mio, è il tipo simbolico che un cuore devoto a Me può trarre dalla
farfalla e dalla sua apparizione nella natura; diventa pure tu ciò che essa è,
e potrai sempre rallegrarti nel Sole della Mia Grazia, in un gaio volo
spirituale attraverso le meraviglie della Creazione!
15.
Ed ora
passiamo al secondo animale che t’interessa e del quale vorresti conoscere il
suo significato spirituale. Dunque ascolta:
16.
Già in
principio ho affermato che ciò che è la farfalla tra gli insetti volanti, lo è
la rondine tra gli uccelli; ebbene
dunque, per dimostrare questo, dobbiamo osservare più da vicino la specie alla
quale essa appartiene.
17.
Vedi, Mia
cara figlia, se tra gli animali vige una somiglianza spirituale, allora questa
deve essere compresa nel senso che non tutte le condizioni di un animale sono
esattamente raffigurate nell’altro, bensì che Io, quale Creatore di uno come
dell’altro animale, ho di mira solo un regolare e ordinato avanzamento
nell’Ordine progettato.
18.
Ebbene vedi,
tra gli uccelli vi sono differenti specie; la loro diversità consiste o nel
piumaggio, o nel canto, o nella struttura, secondo il nutrimento che essi
prendono, per trasformare l’inferiore in superiore!
19.
Orbene, tra
queste specie vi sono animali che traggono il loro nutrimento da elementi
grossolani, ovvero, queste sono piante e semi, e infine un’altra specie ancora
che vive di insetti volanti, i quali insetti stessi sono, a loro volta, nella
loro specie, i meglio formati dal punto di vista spirituale, sono cioè
‘raccoglitori di luce solare’.
20.
Quindi,
questo nutrimento, appena nominato, è proprio quello destinato alle rondini, a
quegli uccelli che a te sono così simpatici, e sta proprio in questo rapporto
la somiglianza della rondine alla farfalla, poiché anch’essa consuma solo il
cibo più fine, affinché poi da lei sorga il prossimo gradino, già quello della
specie di uccelli con un canto più nobile. Nel suo organismo (della rondine) si
raccoglie già tutto lo spirituale che – sebbene quasi silenzioso, oppure
sviluppatosi in loro solo in un semplice cinguettio – soltanto nelle altre
specie più elevate diventa pura voce giubilante, un inno di ringraziamento
rivolto a Me!
21.
E così le
rondini sono quegli animali che, nutriti di cibo solare, fanno amicizia con gli
uomini, perché anch’essi si trovano vicini al Sole spirituale.
22.
Esse, le
rondini, si scelgono per nido le dimore degli uomini, con il loro nutrimento vi
liberano da molti tormenti e, sebbene l’uomo è crudele verso molti altri della
loro specie e li uccide, in parte per prepararsi una leccornia per il suo
palato viziato, in parte sterminandoli per noia e smania di uccidere, verso
questa specie di uccelli è più tollerante. Un certo timore lo trattiene dal
cacciare dalla sua dimora questi animali, i quali così pieni di fiducia si sono
avvicinati a lui; ed egli non ha torto a far ciò; perché fin tanto che le
rondini nidificano sotto il suo tetto e vi svolazzano intorno, è segno che
un’aria sana circonda la sua casa, dove anche gli insetti volanti, che le sono
stati destinati come nutrimento, vi si possono trattenere. Se un giorno
dovessero mancare l’uno o l’altro, l’uomo può essere convinto che presto
malattia e morte entrerà nella sua casa, e anche nel suo paese; lo stesso
avviene quando mancano i fiori e la loro linfa, che è il nutrimento delle
farfalle.
23.
Dove
queste due specie di animali mancano, lì è lontana la Mia benedizione, e purtroppo, là è brandita la verga su un popolo
incorreggibile, dopo che le Mie Parole di Grazia e d’Amore trovarono solo
orecchi sordi.
24.
Dunque anche
voi tutti, figli Miei, siate attivi nella Mia scuola, affinché Io non venga
costretto a ritirare dal vostro mondo e dalle vostre dimore i Miei messaggeri
di pace; poiché dopo, le vostre implorazioni d’aiuto, sarebbero inutili, e voi
dovreste sottoporvi a mezzi di cura più aspri, ai quali Io però, ben inteso,
sarei costretto a ricorrere solo in caso estremo.
25.
Ora, Mia cara
figlia, tu hai un vago pallido concetto di come si deve osservare e comprendere
la Mia natura e i suoi singoli elementi, quando s’indaga spiritualmente.
26.
Che però ci sarebbe
ancora molto da dire su questi due animaletti, lo puoi supporre da te stessa;
essi, infatti, sono creature di un Dio che è infinito, e perciò anche il loro
significato è del pari infinito! Amen!
۞
23
novembre 1870
1.
Miei cari figlioli! Spesse volte nella vostra vita
accade che mettiate insieme oggetti completamente differenti che,
all’apparenza, non sembrano avere la più piccola relazione tra loro, e allora
dal vostro cuore sorge la domanda: “Queste cose curiose che a me accadono
proprio adesso, pur essendo estranee tra loro, vorrei conoscere se esiste una
relazione spirituale che le accomuni, e inoltre, perché proprio questi oggetti
senza la mia volontà si incontrano così per caso nella mia testa?”.
2.
A
quest’osservazione premessa, Io posso solo rispondere che, talvolta anche nei
sogni accade che degli oggetti mai presentiti si riflettano davanti alla vostra
anima nel cervello e, come in un caleidoscopio, si uniscono le cose più
bizzarre. Esistono, in quest’affinità a voi sconosciuta, cose che, osservate
esteriormente, non hanno nessun rapporto tra loro, ma quando sono osservate e
interpretate spiritualmente, allora stanno molto più vicine di quanto voi
potete supporre, proprio a causa della loro diversità esteriore.
3.
Ultimamente
vi ho già mostrato la stretta relazione spirituale esistente tra una farfalla e
una rondine. Qui vi stanno davanti altre due cose che, secondo il comune
intelletto umano, non appaiono affini minimamente, infatti, un fiorellino e un
serpente non sono certo soggetti che lasciano presentire un’affinità
spirituale; certamente non così come siete abituati a pensare!
4.
Come però
considero la cosa Io, devo confessarvi che non potevate trovare nessuna
relazione migliore come la differenza tra il fiore e il serpente in questione.
– “Com’è possibile ciò?”, chiederete voi; e Io vi rispondo: “Solo un po’ di
pazienza e sarà possibile provare tutto in modo completamente naturale!”.
5.
La prima e
giovane richiedente ha domandato: “Che significa il fiorellino non ti scordar di me?”. –
Ebbene, la risposta è facilmente data.
6.
Significa che
colui o colei che dona il fiorellino ad una persona rispettata e amata, questa
non deve dimenticare il donatore del fiorellino, affinché con la lontananza non
abbia a subentrare anche la dimenticanza.
7.
Bene, adesso
procediamo oltre e domandiamo: “Questo fiorellino, al quale voi tedeschi avete
riservato questo nome, è una vera caratteristica del fiore o qualcos’altro? E
perché proprio esso debba significare, nel cosiddetto linguaggio dei fiori, un
costante ricordo?”
8.
Allora Io
devo rispondere che solo voi tedeschi avete dato a questo fiorellino tale nome,
e molte altre nazioni, nella loro lingua, o non lo conoscono, o lo chiamano con
nomi del tutto differenti.
9.
Questo che
voi chiamate ‘linguaggio dei fiori’ e
del quale conoscete a volte il significato di ciò che questo o quel fiore
esprime, è un linguaggio dell’epoca primitiva dell’Asia antica, ed ha una
profonda origine spirituale; ma per
voi la chiave per la spiegazione di queste rispondenze è andata perduta da
tempo, e ne conoscete al massimo solo i rapporti, ma il ‘perché’ rimane
indecifrabile.
10.
Anche questo
nome ‘Non ti scordar di me’ deriva da un tale linguaggio delle rispondenze.
11.
Vogliamo
dunque vedere come queste parole espresse per indicare il fiore corrispondono
giustamente in maniera spirituale.
12.
Dunque
vedete: questo fiorellino che non si distingue né per il profumo né per
l’appariscente bellezza, cresce solo sulla sponda di freschi, chiari e
scroscianti piccoli ruscelli, considerato spiritualmente è il risultato di
influenze di forze naturali che, nel silenzio, sotto cespugli e alberi ombrosi
e altre erbe, erigono un fiorellino che, in un certo senso, ha sempre le sue radici
nelle acque agitate, e anche sotto un arietta fresca, lontano dai cocenti raggi
del Sole, spiega le sue foglioline azzurre vestendole con il colore del cielo,
e così, modestamente, senza sfarzo e splendore adempie fedelmente la sua
destinazione che ha sotto la vegetazione.
13.
Lo spirituale
quindi, o la tendenza e caratteristica spirituale di questo fiore è – l’umiltà,
modestia e semplicità espressa nei costumi e nei pensieri.
14.
Un qualche
uomo pieno di sentimenti che, passeggiando presso il bordo solitario di uno
scrosciante ruscelletto in compagnia di un’anima spiritualmente affine a lui,
ammirava la natura, la sua opera silenziosa e il suo dolce fascino, e si
sentiva attratto ad esternare nell’altra anima quel momento puramente divino
goduto in seno alla natura eternamente uguale, per perpetuare con ciò che egli,
proprio perché inconsapevole, sceglie giusto quel fiore per mantenere sempre
desto nel petto del destinatario il ricordo delle ore del più puro sentimento,
volendo egli dire con questo:
15.
“Non ti scordar di me! Quando nel tumulto
del mondo altre circostanze tenteranno di cancellare in te queste dolci ore
gustate, rimani semplice, umile e modesto e, come questo fiorellino, non
cercare lo splendore del Sole mondano per splendere e luccicare ma, come questo
fiorellino, cerca solo l’ombra, ovvero, ritirato da tutto il gran chiasso degli
altri prati fioriti che sono corteggiati da migliaia e migliaia di succhiatori
di miele, quindi rimani anche tu lontano da questo, all’ombra del tuo stesso
io; procura di mantenere questa pace e semplicità, così che, come al fiorellino
giunge la necessaria aria vitale, anche a te sarà dato quell’incomparabile
premio interiore della vita!
16.
Non ti scordar di me nelle ore difficili, perché è l’amico o l’amica che prende parte al
tuo destino!”
17.
Così questo
fiorellino è rimasto il rappresentante della modestia, del dolce ricordo di
cuori profondamente sensibili; e come l’aria pura alla grondante sorgente
mantiene e rinfresca il fiorellino, così anche questo richiamo amichevole deve
ridestare nell’errante pellegrino sul sentiero della vita, sentimenti simili a
quelli del fiorellino, per ricondurlo all’eterna Sorgente primordiale sempre
chiara, grondante della Sua interiore Acqua della Vita per cercare colà il suo
nutrimento vitale che lo risarcirà poi anche di tutto il resto.
18.
Qui voi avete
la vera rispondenza spirituale di un semplice fiorellino, del ‘non ti scordar di me’, rispondenza che
sta in stretta relazione con la vostra futura destinazione.
19.
Ora vogliamo
rivolgerci al serpente a sonagli, e
vedere quali insegnamenti e rispondenze che Io ho messo nel suo essere ci
riservi questo animale, e che solo l’uomo rinato spiritualmente potrebbe
comprendere senza il Mio aiuto! Ebbene, ascoltate dunque! Come il fiorellino
fiorisce e cresce nella quiete sotto gli alberi ombrosi, così pure questo
serpente, come del resto la maggior parte degli appartenenti alla sua specie,
si trattiene di preferenza in luoghi solitari e silenziosi. Quello che là il
fiore candidamente esprime, qui lo esprime questo apportatore di morte e
strisciante essere furtivo, solo in modo differente!
20.
Là esso
attira gli uomini nell’ombroso boschetto, e qui lo avvisa davanti alla
boscaglia. Là prospera un fiorellino, il conoscitore lo può cogliere senza
timore e, secondo il nome che porta, offrirlo agli amici per ricordo. Qui la
morte sta in agguato tra la natura lussureggiante, e se là il fiorellino gli
grida per esprimere la sua attuale dovuta sensibilità: “Non ti scordar di me!”, qui invece la natura e la prudenza gli devono
gridare: “Non ti scordar di me, tu, o
uomo, perché là in agguato forse nascondo la morte, dove altrimenti dovrebbe
esserci solo quiete!”.
21.
Al serpente a
sonagli sulla dorsale sono state date una fila di scaglie mobili con le quali
esso può fare un rumore particolare, che è simile al battere di gusci
metallici. Quest’animale usa tale dispositivo solo quando, andando in cerca di
cibo, vede la sua preda dinanzi a sé.
22.
Con questo
rumore esercita una specie d’influsso magnetico sulla sua vittima, stordisce la
sua preda e, quando questa è entrata una volta nella sua sfera, da lì essa non
può più sfuggire. E più aumenta poi nel serpente la brama di uccidere e
divorare, tanto più sviluppa il suo influsso animico-magnetico sulla sua
vittima, finché l’afferra, la copre con la sua bava e la stritola, e poi un po’
alla volta la inghiotte nelle sue fauci.
23.
Vedete, quale
immagine di rispondenza spirituale ci è data nel serpente per colui che, non
volendo prestare ascolto al richiamo dell’amico, e sotto il trambusto e strepitio
del mondo seduttore si lascia trasportare nella sua vertigine fino al punto
che, incapace di liberarsi, ucciso spiritualmente dal morso velenoso del vizio,
s’immerge a poco a poco nel mondo e la sua anima s’immerge nella sua carne!
24.
Anche a lui
si sarebbe dovuto gridare: “Non ti scordar di me nell’insensato chiasso del
mondo; nel boschetto ombroso, nel verde dei boschi, al margine di un chiaro
ruscelletto, fioriva un semplice fiorellino e stava in agguato anche il
tradimento! Tu non sei stato abbastanza prudente, ti sei fidato delle tue forze
e, alla fine, non hai badato al richiamo dell’amico e, anziché seguire la
nobile, delicata e bella immagine della natura silenziosa, hai dimenticato il
serpente della seduzione che, anche sotto il fiorente tetto della vita mondana,
nasconde il suo morso velenoso, finché poi venuto il momento giusto, dove,
l’amico dovrebbe dirti: tu dimenticasti il mio dolce ammonimento, così che hai
dimenticato il serpente, il quale adesso ti avvolge completamente e ti attira
nella morte spirituale!”.
25.
Così come ho
detto poc’anzi, ogni cosa ha due lati: il lato illuminato – così come il lato
d’ombra.
26.
Solo il
risvegliato può distinguere e fiutare il pericolo, anche quando è occultato dai
fiori.
27.
Anch’Io, Miei
cari figli, vi esorto:
28.
“Non
dimenticate la modestia del fiorellino e il suo significato! E non dimenticate
che spesso, anche sotto una siepe di rose, è in agguato il serpente della
seduzione! Ma, incessantemente, non scordatevi neppure di Me, che voglio sempre
guidarvi, affinché possiate presentire il pericolo, per quanto nascosto esso
sia!”.
29.
E così,
pensate a queste due immagini, l’una, l’immagine della mitezza e della
modestia, l’altra, quale segno d’avvertimento spirituale proprio là, dove non
si sospetta il nemico, ed entrambi vi esclamano: “Non ti scordar di me!”, oppure, detto con parole evangeliche: “Siate
astuti come serpenti, ma semplici come colombe!”. Amen!
۞
Il
tifone
(oppure
una gigantesca tromba d’acqua nell’Oceano Pacifico)
19
febbraio 1871
1.
Tuo fratello ti ha pregato per una spiegazione
spirituale della tempesta nella quale un suo amico stava quasi per cadere
vittima nell’Oceano Pacifico.
2.
Io vedo pure
gli sforzi che lui fa per attirare quest’amico nell’ambito della vostra
dottrina di fede e di vita.
3.
Il desiderio
è degno di ogni considerazione e anche a Me sarebbe gradito se fosse
soddisfatto, però l’attuazione non è così semplice, come tuo fratello crede.
4.
Io vi ho già
detto parecchie volte che certi uomini, se non sono tormentati e ammoniti dal
pericolo, oppure da altre tristi situazioni, sono difficili far loro voltare le
spalle alle gioie e interessi mondani per guadagnarli al Regno Mio. Essi sono disabituati
a portare una croce sulle loro spalle, per quanto leggera potrebbe essere.
5.
Gli
ammonimenti, che talvolta mando loro per mezzo di pericoli e malanni, ai quali
tuttavia essi scampano sempre fortunatamente, perché così vuole la Mia Volontà,
hanno su di loro solo un influsso momentaneo, e le loro impressioni sono ben
presto dimenticate, come i dolori sofferti durante la malattia dopo il recupero
della salute.
6.
Così è pure
con l’amico di tuo fratello. Quest’amico, del resto nobile di cuore e, come voi
usate dire, dotato di vedute cosmopolitiche, ha sperimentato parecchie volte di
stare vicino all’altro mondo oppure passare nello stesso; egli ha anche pensato
a Me in quegli istanti, pressato dalle circostanze, ma passato il pericolo, Io
sono stato nuovamente messo da parte, come fanno i cinesi (dove è appena stato)
con le loro divinità domestiche, alle quali essi concedono un posto d’onore in
casa quando hanno bisogno dell’aiuto di un tale dio. Una volta ottenuto ciò che
si voleva, il dio è nuovamente deposto e chiuso a chiave in una stanza buia, e
là può attendere finché un’altra difficile faccenda lo tragga fuori dal suo
nascondiglio. Tuo fratello vorrebbe guadagnare questo amico per Me, così
ritiene lui, però se il suo amico vuol lasciarsi guadagnare, questa è un’altra
questione!
7.
Egli chiede
una spiegazione spirituale di un ‘tifone’ oppure ‘vortice di vento ciclonico’,
oppure ‘gigantesca tromba d’acqua’, come voi la chiamate, e che cosa dovrebbe
significare nei riguardi del suo amico.
8.
Ebbene,
questo è subito sbrigato in due parole: spiritualmente questo uragano vuol
dimostrare l’impotenza degli uomini e la
Mia Onnipotenza; così qui voi avete la spiegazione e il suo significato
spirituale.
9.
Per quanto
riguarda personalmente l’amico di tuo fratello, questa tempesta, come altro
ancora da lui sperimentato precedentemente, è stato solo un avvertimento
spirituale per mostrargli che, sopra di tutta la scienza e gli intelligenti
calcoli, sta ancora Qualcuno che, con mezzi semplici, spesso sa ottenere i più
grandi effetti.
10.
Vedi, questo
amico finora ha fatto quasi tutto il giro del mondo, egli ha visto molti popoli
e paesi, altri animali, altre piante, altri fiori, ha respirato un’aria diversa
dalla vostra, e questo ha permesso di influire sul suo interiore; dappertutto,
dove stava o andava, Io l’ho guidato e gli ho dato molti cenni istruttivi della
Mia esistenza; solo che egli era troppo occupato nella sua missione perché
potesse percepire la Voce spirituale nel suo interiore.
11.
Adesso però
che è ritornato al suo focolare domestico, salutato moglie e figlioletti,
bisognerà pur trovare qualcosa per ammazzare il tempo, come solete dir voi.
Tutti gli avvenimenti vissuti saranno considerati come fenomeni naturali e
anche così spiegati, cosa che contribuirà in generale ad aumentare l’orgoglio
di un rimpatrio dal lungo viaggio, quale reduce di questi pericoli superati; i
richiami e i cenni spirituali che fanno parte di quei momenti, saranno tenuti
in pochissimo conto e ancor meno compresi.
12.
C’è certo
tanto di spirituale in tutta la vita di un uomo che egli non comprende, tali
momenti non sono proprio contati, in cui l’intervento di un altro mondo con
così grandi avvenimenti naturali o altri fatti importanti sono fusi insieme con
la vita umana! Quanto spesso Io ammonisco i Miei figlioli, e quanto poco essi
comprendono i Miei ammonimenti e credono piuttosto che si tratti semplicemente
di giochi del caso.
13.
Tuo fratello
però vorrebbe sapere volentieri nei particolari, cosa significa questa tempesta
nell’Oceano Pacifico, dove il suo amico con la nave ha rischiato per giornate
intere di essere buttato fuori dalla vita terrena e in pochi giorni cader
vittima dell’eterna dimenticanza.
14.
Io prima ho
già affermato che quello è stato solo un segno dell’impotenza umana di fronte
alla Mia Onnipotenza; è stata un’indicazione di quanto poco aiutano i calcoli
del viaggio, l’incrocio dei venti o il flusso delle acque, se Io, per esempio,
come accadde lì, faccio rompere il timone.
15.
Che cosa significa questo spiritualmente?
Spiritualmente vuol dire: a che serve
aver fiducia in se stessi, quando manca il fattore principale, la fiducia in
Me!?
16.
Oh, certo,
nel pericolo Mi si supplica, allora devo portare aiuto, ma prima sarei stato
superfluo; allora l’uomo procedeva orgoglioso, vantandosi della sua esigua scienza;
si fidava di superare abissi e pericoli come se non avesse bisogno di nessuno a
lui superiore, e potesse bastare a se stesso.
17.
Appunto per
moderare questa presunzione, Io invio allora imprevisti eventi naturali, e
lascio che gli uomini, senza che se ne rendano conto, si avvicinino ai grandi
fenomeni naturali in cui si svolgono dei processi necessari che riguardano il
benessere del globo terrestre, facendo così sentire agli uomini la loro nullità
e mostrar loro per un attimo, per lo meno che non sono i padroni del mondo, ma
che solo Io sono il Signore!
18.
Al tuo amico
è andata proprio così, egli arrivò troppo vicino a quel grande vortice di vento[7]
che nell’Oceano Pacifico procede da un grande flusso di spiriti naturali – dove
proprio nel mezzo di tale mare un giorno anche la Luna fu partorita – i quali,
liberati dalla loro prigionia, passano nell’aria più leggera e mobile, per
poter affrontare lì il proprio ulteriore sviluppo. Colà essi si radunano
insieme e, dove la colonna d’aria si abbassa a cono con i puri spiriti della
natura, per accogliere un po’ alla volta nel loro regno gli spiriti più bassi,
lì s’innalza anche una montagna d’acqua in forma conica, satura di questi
elementi della natura.
19.
L’avido
assorbire dall’alto e il rapido spingere dal basso, causa un movimento
circolare che diventa poi tanto più violento quanto più prende forza dall’alto
e accelera la salita dal basso, come una bufera poi si diffonde sulla vasta
superficie del mare e coinvolge in questa danza vorticosa, tutto ciò che
incontra sul suo cammino.
20.
L’immagine di
questo avvenimento somiglia alla danza vorticosa della vita, e in questa
vengono trascinati gli stessi esseri umani; anch’essi sono coinvolti in questo
movimento circolare di interessi, brame e desideri, a causa dei quali non possono
raggiungere nessuna giusta consapevolezza. Un evento incalza l’altro, regioni,
contrade, paesi, tutto fugge dinanzi a loro, come gli uomini che vi dimorano.
Ogni vizio, ogni virtù, usi e costumi, danno a questi frettolosi viandanti
l’immagine completa di un ‘tifone’ o ‘vortice di vento’; in senso spirituale
dimostra che solo la testa, quale timone spirituale, mantiene ancora, per
necessità, l’intera forza del giudizio affinché non vada completamente perduto.
21.
Proprio
questo Io volevo dimostrare ai naviganti quando, mancato il loro presunto
timone, essi stessi non sapevano più a cosa dovevano aggrapparsi. E così anche
al tuo amico e ai suoi compagni mancò il timone della loro nave, ed essi
rimasero abbandonati alle onde, ai venti e alla Mia Volontà; come anche senza
il loro senno sulle onde della vita devono cadere preda di tutte le passioni e
brame e non sanno più dove a loro sta veramente il capo.
22.
Appena quando
il timone della loro nave si ruppe, compresero per la prima volta che c’era
qualcosa di più grande, un Essere superiore al Quale rivolgersi e, in silenzio,
interiormente, si rivolsero per aiuto. Che cosa voleva dir questo? – “Quando
nella tua interessata vita terrena, il timone dell’intelletto non ti
basta più, allora scendi giù nel tuo
cuore, là troverai un’abbondanza di ricchezza che ti guiderà nuovamente
al medesimo Dio che hai invocato, spinto dal bisogno, in mezzo al mare tra le
onde e il vento.
23.
Colà cerca la
tua pace e il tuo punto d’appoggio quando manca il timone dell’intelletto;
appena là apprenderai che, molto al di sopra di tutti i calcoli, di tutti i
vostri effimeri tesori terreni, si trova nascosto un Tesoro ancora più grande
che ti guiderà là dove tu conoscerai il reale valore del mondo e del tuo stesso
io!”
24.
Ora tuo
fratello, con questa spiegazione spirituale della tempesta sull’Oceano
Pacifico, vorrebbe portare il suo amico al punto che, dopo aver compiuto
felicemente la grande traversata del grande oceano mondano, possa in seguito
navigare sul silenzioso oceano della pace e della tranquillità familiare,
meritandosi quest’onorevole nome più di quella grande distesa d’acqua, dove a
dire il vero, in segreto, vengono compiuti nella Terra grandi processi di
sviluppo che però, per gli uomini, non sempre risultano così pacifici come è
indicato dal nome che porta questo mare.
25.
Tuo fratello
vorrebbe dire al suo amico, quando si troverà nuovamente in seno alla sua
famiglia: “Vedi, fratello, ora tu hai visto molto nel mondo, molto provato, e
tuttavia con tutto questo vedere e sperimentare non sei ancora giunto alla
Sorgente dove dimorano pace e tranquillità, e dove l’uomo può rallegrarsi della
sua spirituale esistenza e della sua missione.
26.
Durante tutto
il soggiorno in paesi stranieri, tu hai fatto molto per gli altri e poco per
te; per questo verrai anche ricompensato e risarcito alla maniera del mondo;
ora viene il tempo del riposo fisico, una sosta nella vita familiare, dove non
più del nuovo si cambia col nuovo, bensì altri obblighi si presentano in te,
dei quali sei debitore alla tua famiglia e ai tuoi figlioli. Vedi, adesso in
cui la curiosità di vedere altri paesi, altri popoli è stata soddisfatta,
adesso che sei onorato dai tuoi compagni e apprezzato dal tuo monarca, sarai
abbastanza indennizzato, adesso vengo io, un vecchio amico, e vorrei anche
darti un amichevole consiglio. Guarda me, sofferente, costretto da anni a
rimanere tra quattro mura in una stanza, tutt’al più capace di fare a passi
lenti una breve passeggiata all’aria aperta, vedi, il Signore della grande
Creazione, del Quale tu hai visto tante meraviglie, più di quante io ne abbia
lette, questo Signore pieno di Grazia ha aperto il mio cuore e mi ha mostrato
quante bellezze e magnificenze stanno lì immerse, e adesso che ho trovato
quiete, conforto e perfino beatitudine divina, adesso sale in me il desiderio
di far godere a te pure, vecchio amico mio, questa stessa, e tanto più che
anche tu hai figlioli che, certamente, vorresti allevare quali uomini ad
immagine di Dio.
27.
Adesso mi
urge aprirti questa via. Oh, presta ascolto alle mie parole! Adesso, in cui il
mondo esteriore ha lasciato in te impressioni abbastanza indimenticabili,
lascia aprirti da me la tua intima miniera d’oro, affinché anche tu possa
riflettere e sentire con me e concordare anche su questo puro santissimo e
supremo punto! Questa è pure la ragione perché nella mia semplicità ho pregato
il Signore di aiutarmi ad esprimere con le Sue Parole, ciò che non è possibile
alla mia debole lingua.
28.
Dal momento
che noi, nel nostro cerchio, godiamo l’alta Grazia della comunicazione diretta
del Signore, allora accogli tu, o amico, queste righe provenienti da Lui,
dall’onniamorevole Padre, affinché come ha attirato tutti noi, possa accogliere
anche te nel circuito delle Sue adorate Parole. Lasciati attirare da Lui, e
vedrai che, dove Egli ti conduce, la via non ti spiacerà; poiché io, come molti
altri, possiamo testimoniare che questa via conduce all’unica felicità che
all’uomo è possibile raggiungere su questo mondo, alla fortuna di conoscere se
stesso e il suo Creatore come Padre!”
29.
Se tuo
fratello presenterà così al suo amico rimpatriato il vostro tendere e il Mio
influire in voi, siate certi, egli non rimarrà indifferente, e se anche non
sarà uno dei vostri, Io avrò cura affinché di quando in quando, l’impressione
di questa Parola scritta sia rinfrescata mediante avvenimenti, così che egli
non abbia a dimenticare completamente Dio, il Padre suo, quel Dio che non lo
dimenticò nel tumulto delle battaglie e nel turbine ciclonico, quando Lo invocò
supplicante per aiuto, che anche gli concessi, come lo dimostra il suo ritorno
in ottima salute.
30.
Tuo fratello
porti pazienza per un po’, confidi in Me, il seguito gli mostrerà fino a che
punto era o no fondata la sua fiducia! Amen!
۞
25
giugno 1871
1.
Per lungo tempo questi erano i quattro elementi di cui,
come gli antichi uomini credevano, l’intero universo o perlomeno la Terra e
tutti i corpi celesti fossero composti.
2.
Questa
credenza rimase finché gli uomini impararono l’arte della separazione, che voi
chiamate ‘chimica’, così si scoprirono ancora parecchi elementi che si
opponevano ad ogni ulteriore separazione e che ad oggi (1871) hanno raggiunto
il numero di circa 70.
3.
Quelli che
gli uomini di scienza considerano elementi primitivi e li presentano come
principi originali, non sono per nulla gli ultimi elementi di cui la Mia
Creazione è composta, bensì ai ricercatori mancano, in questo campo, in primo
luogo i mezzi per un’ulteriore separazione degli elementi, e in secondo luogo i
sensi per percepire la suddivisione delle sostanze.
4.
Che questi
almanacconi non giunsero lontano nelle Mie opere di quanto lo sono fino adesso,
dove alla fine tutta la loro scienza giunge nell’utilizzare nella vita pratica
tutte le loro scoperte solo per scopi mondani, dipende dal fatto che ancora a
nessun chimico è venuto in mente di riconoscere
Me, quale il primo Artista della scissione, per comprenderMi e amarMi!
5.
Proprio per
questo motivo li lascio anche là, dove sono arrivati adesso, dove hanno tratto
abbastanza esperienze dalla Mia natura, esperienze che aiutarono ben a favorire
l’egoismo degli uomini, ma non il loro amore per il prossimo.
6.
Qui non è il
caso di scendere con voi in analisi chimiche, oppure svelarne delle nuove, ce
n’è già abbastanza di quelle vecchie.
7.
Ma ciò che i
signori della scienza non vogliono riconoscere è che, sebbene nella chimica
incontrino proprio le leggi più rigorose, essi non vogliono riconoscere nessun
Legislatore, quantunque ad ogni passo s’imbattono sulle Sue tracce; se fossero
senza opinioni preconcetti, non potrebbero certo rinnegare Lo stesso.
8.
Adesso però
vogliamo ritornare ai nostri prima nominati ‘quattro elementi’ e vedere quale
relazione esiste, dal punto di vista spirituale, con la Mia Creazione e con Me
stesso, cosa che forse vi potrà essere più istruttivo che non tutte le regole
della chimica insieme alle sue migliaia di nomi presi da tutte le lingue già da
tempo fuori uso.
9.
Vedete, figli
Miei, se voi osservate accuratamente e attentamente questi quattro elementi, quali
aria, acqua, terra e fuoco, vi
dovrebbe colpire innanzi tutto che l’aria è l’elemento più delicato,
leggero e assai flessibile, mentre l’acqua è l’elemento già più denso ed
è percepibile ai vostri occhi veramente già come un corpo, sebbene ancora in stato
liquido, la terra invece un
conglomerato di pure materie solide come pietre, sabbia e resti putrefatti e
decomposti del mondo vegetale e animale, e infine il fuoco è l’elemento
che tutto distrugge e di nuovo dispone in altre forme.
10.
Ebbene
vedete, l’aria è spiritualmente sinonimo con i Miei pensieri creativi, in cui
tutti, senza aver raggiunto l’indipendenza, riposano insieme in attesa solo del
primo cenno per il loro ulteriore sviluppo; l’acqua, quale aria condensata, è
spiritualmente: pensieri condensati a idee, che poi portati fuori, formano
continuamente cose grandi spirituali, come la Terra; e dove in essi alla fine
come un principio disgregante, stimolante all’eterno rinnovamento, l’amore
compare uguagliante il fuoco che, sempre creando del nuovo, produce nuovamente
in nuove forme il consumato.
11.
Ebbene, come
questi quattro elementi sono l’espressione di tutto il vostro globo terrestre,
come pure di tutto quello che esiste in esso e intorno ad esso, del pari anche
queste qualità come: pensiero, idea,
azione e amore che conserva e
trasforma, rappresentano il Mio Io, quale Dio Creatore.
12.
Perché
anch’Io creo dapprima i Miei pensieri, li trasformo poi in idee, do a queste
idee l’impulso ad entrare in attività, di formarsi e, quando queste cose così
prodotte hanno compiuto il loro corso vitale e lo spirituale le ha guidate a
gradini superiori, allora si aggiunge il Mio Amore come divoratore, disgregante
elemento, quale fuoco, e capace mediante combustione, di trasformare residui
grossolani in altre forme per nuove attività, cosicché ciò che una volta è stato
creato, non debba mai più scomparire.
13.
Nell’aria che
circonda il vostro globo terrestre ci sono tutte le sostanze in stato disciolto
che appartengono alla stabilità della Terra, alla sua atmosfera, alla sua
prosperità, tanto alla parte di materia grossolana quanto al suo vivente mondo
vegetale e animale.
14.
Esse stanno
lì racchiuse come embrioni, come i primi germi primordiali per l’ulteriore
perfezionamento.
15.
L’influsso
dell’etere sull’atmosfera[8],
l’influsso della luce solare come dei suoi raggi termici, e l’influsso di tutti
i grandi corpi mondiali e solari vicini e lontani, concorrono a destare gli
elementi o particelle elementari in letargo, a svegliarli e a prepararli alla
loro futura destinazione, dove essi, cominciando presso la fluida e morbida
acqua, passando poi alla rigida materia solida, e quindi di nuovo trasformati
in elementi spirituali viventi, mediante la consumazione dovuta all’aumento di
calore, sciogliendo i suoi legami, si manifestano quali elementi primitivi, per
cominciare, da quel punto, un nuovo ciclo di Creazioni.
16.
Così come
l’acqua è stata veramente l’elemento madre o generatrice di tutte le parti del
mondo, attualmente esistenti come terraferma, così era ed è ancora il mare,
quale grande contenitore di tutto ciò che può essere generato, esistente tutto
nello stato sciolto, ciò che poi mediante evaporazione, sedimento, combustione
sotterranea ecc., è restituito all’atmosfera per entrare in nuove combinazioni,
dopo che, in precedenza, da tutti questi elementi, lo spirituale si è lanciato
su gradini superiori, e solo il grossolano, di difficile scioglimento come
parte dei componenti materiali, è rimasto indietro.
17.
Così voi
vedete dalla pietra più dura che forma la base solida della Terra, fino alla
più tenera argilla, una sequenza di sviluppo graduale degli elementi
primordiali posti nell’aria, uguali ai pensieri, nell’acqua come aria
addensata, uguale ai pensieri condensati in idee; nella Terra come parti
materiali che concorrono a formarla, uguale all’azione; e infine nel continuo
cambiamento, dissolvimento, combustione dell’esistente voi potete scorgere
l’eterna azione dell’Amore sempre creante del nuovo, dove dal vecchio è
costruito del nuovo ed è stimolato per il grande processo di sviluppo, e
precisamente fino a che anche l’ultima parte materiale è diventata spirituale.
18.
Dunque,
quello che voi vedete nei quattro elementi figurato dinanzi ai vostri occhi,
questo è il ciclo evolutivo spirituale di tutti i Miei pensieri creativi, e la
via di tutto il Creato, perciò è pure la vostra via!
19.
Anche in voi
stessi, infatti, vale a dire nell’uomo animico-spirituale, dapprima si
sviluppano i pensieri senza speciali e determinate tendenze; essi fluttuano nel
cervello, nel cuore, e attendono l’impulso ad unirsi in qualche cosa di
concreto; essi sono, come l’aria, facilmente movibili e veloci a cambiare la
loro forma.
20.
Non appena vi
abbandonate ad un pensiero, intorno ad esso si raccolgono i suoi necessari
collaboratori che producono e selezionano, cosa che è uguale al processo
dell’acqua – così l’associazione di idee nell’anima umana: le idee si
realizzano in azioni, azioni solidamente impresse, uguali alla terraferma sorta
dall’acqua, quale complesso-azioni marchia veramente l’uomo spirituale per
quello che sarà un giorno nel Mio Regno.
21.
Considerato
però che l’azione, quale risultato di pensieri e di idee, influisce pure sugli
altri, allora anch’essa, attraverso la spirituale scomposizione effettuata
dall’Amore, è elevata o al Divino o abbassata al maligno nei suoi iniziali
primi impulsi originari, dove poi le conseguenze devono ricadere sul suo stesso
autore; perché nello spirituale non vale il compimento di un’azione, bensì vale
questo: sotto quali moventi essa è pensata e portata a compimento!
22.
Perciò ogni
uomo deve tener presente che, prima di agire, l’azione da compiere sia vagliata
a fondo, che questa sia nata e costruita su purissime basi morali affinché per
lui non possa mai avere brutte conseguenze sulla sua coscienza, cosicché alla
fine, a causa del suo puro volere di agire per il meglio, le cattive
conseguenze causate per abuso o incomprensione non abbiano a ricadere
sull’autore, bensì su coloro che hanno sfruttato quest’azione per il proprio
vantaggio.
23.
Qui voi
vedete la via spirituale di un’azione, essa come aria, acqua, terra
e fuoco prende la medesima via che i Miei pensieri creativi, la materia,
e infine anche i Miei spiriti, nonché voi stessi quali uomini spiritualizzati
devono attraversare.
24.
Poiché la veste spirituale nell’Aldilà è
l’espressione della totalità dei pensieri, formati a idee, sviluppati in azioni
e spiritualizzati mediante l’Amore.
25.
Bene, figli
Miei, come l’aria è la portatrice di ogni futuro corporeo, l’acqua la
generatrice di tutto il fisso e solido, così anche i vostri pensieri devono sgorgare
dalla purissima Fonte divina per essere un giorno purificati e spiritualizzati
attraverso l’Amore, per servirvi come corona che voi prenderete di là
nell’altra vita, quale prodotto della vita terrena. Come l’aria, leggera e
flessibile, porta anche tempeste e devastazioni, così è anche il flusso dei
pensieri, dove gli uni vogliono sopraffare gli altri se prima non sono stati
ponderati profondamente; e come i forti movimenti dell’aria provocano sul mare
grandi ondate, così anche queste conseguenze nella natura dimostrano
simbolicamente che pure i pensieri tempestosi provocano solo idee agitate, le
quali raramente hanno per conseguenza qualcosa di buono.
26.
E infine,
come la Terra spesso trema nelle sue viscere per violenti terremoti ed eruzioni
vulcaniche che, in parte, portano distruzione e devastazione, allo stesso modo
l’azione sconsiderata, come prodotto di un disordinato affluire di pensieri e
di idee tempestose, quale immatura azione, non potrà mai diffondere
benedizione, e al suo autore lascia solo pentimento.
27.
Sforzatevi
perciò anche voi, come i quattro elementi, di adempiere il vostro scopo come aria, acqua, terra e fuoco; questo significa che da voi siano tollerati solo pensieri puri, che a un uomo, quale Mia
immagine, siano sempre degni, affinché le vostre idee sempre filantropiche, come l’acqua, possano dedicarsi
volentieri agli altri, quando può tornar loro per il meglio, e poi come azioni abbiano lo stesso risultato della
solida crosta terrestre che, nata dall’acqua, e questa dalla sua generante
sorella, l’aria, si presenta poi abbellita con ogni magnificenza che
un’affettuosa Mano di un Creatore poteva porre in essa; affinché anche le
vostre azioni non abbiano a temere l’amore
disgregante, ma come la Terra con il suo tremare a causa di eruzioni
vulcaniche, come risultato finale aumenta solo la sua attività, così il bene vi
toccherà come remunerativa consapevolezza e il cattivo e falso confinato.
28.
Così,
seguiteMi! Seguite nei suoi principi i vostri quattro elementi, e il vostro
uomo spirituale potrà poi essere un giorno, in piena misura, ciò per il quale
Io l’ho creato, se egli, come la Terra, ha superato felicemente le sue tempeste
e rivoluzioni che erano tanto necessarie per la sua spirituale sussistenza,
come quei grandi sconvolgimenti che il vostro globo terrestre dovette subire[9]
prima che diventasse ciò che è adesso, cioè un paradisiaco giardino per i figli
Miei! Amen!
۞
7
luglio 1871
1.
Il figlio di tuo fratello ti ha pregato affinché tu
riceva una parola, in merito al paragone da Me fatto nel “Sole Spirituale”[10]
con una mela.
2.
Quel caro
figliolo però non ha compreso il vero senso di quel discorso. Io ho citato la
mela come esempio, per dimostrare che dappertutto, in ogni prodotto e forma,
sta nascosto un certo che di profondamente spirituale, questo non deve essere
necessariamente una mela, bensì ogni oggetto nel suo stato naturale ha un
significato spirituale, questo significa una spirituale, appropriata
somiglianza con qualcosa dei Cieli spirituali e ai suoi prodotti eterei.
3.
Ma poiché
questo figlio vorrebbe conoscere qualcosa di speciale sulla mela, lo voglio
rendere attento perciò su alcune particolarità di questo frutto, cosa esprime
la sua forma e il suo contenuto spirituale – e ancor più
profondamente dal punto di vista celeste.
4.
Prima però di
passare alla mela stessa, voglio dapprima accennare brevemente al suo sviluppo
dal fiore e poi passare a questo frutto stesso.
5.
Ebbene,
dunque ascolta, Mio caro figlio:
6.
Tu ricorderai
che, in un’altra parola, ad una cara figlia, Io ebbi a dire: “Il fiore sia il
fidanzamento”[11].
Così lo è anche il fiore di un albero, anch’esso è il penultimo gradino della
sua vera e propria destinazione come albero, poiché l’ultimo è il frutto
stesso.
7.
E se tu
esamini attentamente un fiore, allora osserverai che oltre ai suoi petali
bianchi, ci sono ancora dei filamenti, e in mezzo agli stessi il vero apparato
generativo.
8.
Ora, non
appena il fiore si avvicina alla piena maturazione e, come fiore, entra nel suo
ultimo stadio in cui i filamenti cominciano a riempirsi dei succhi più fini
dell’albero, e questi succhi vengono poi spiritualizzati mediante la luce
solare, allora si avvicina il momento in cui questi filamenti si piegano verso
l’interno, nel calice materno del fiore, scaricano là questa umidità e
costringono poi il calice materno alla chiusura.
9.
I petali dei
fiori, come pure i filamenti vuoti cadono, la parte inferiore del fiore si
chiude, e dall’interno l’ascendente linfa comincia poi a far alzare un po’ alla
volta questa capsula chiusa, così da formare il frutto o la mela.
10.
Là, dove ebbe
luogo l’inoculazione mediante i filamenti, si forma dapprima la parte
principale del frutto, essi sono i semi, e per formarli completamente, attirano
a sé continuamente la linfa dall’interno dell’albero che avvolge i semi, per
proteggerli dall’influsso delle intemperie, ma in parte anche per far giungere
loro il nutrimento attraverso l’umidità accumulata nelle loro cellule, finché
sviluppa se stesso e porta a compimento la sua parte interiore quanto
l’esteriore.
11.
Le migliaia e
migliaia di cellule che circondano il seme, sono dunque quelle che vengono
sempre di più riempite e spinte alla grossezza, e così formano la corolla della
mela che, anche diametralmente opposto al calice materno, alla fine mostra
ancora la piegatura dove avvenne la fecondazione.
12.
Così questi
succhi si riuniscono, vengono privati, mediante la luce solare e il calore del
Sole, dei loro acri elementi grossolani, l’acquoso evapora e il rimanente è
tramutato in un gusto più dolce che acro.
13.
Così rimane
la mela, ma prima deve passare ancora attraverso un processo di ossidazione
alla sua superficie, per questo la sua buccia, in quelle parti che sono esposte
al Sole, si colora, e con ciò dimostra un cambiamento nella sostanza interna
che, giunta all’ultimo stadio dello sviluppo, vorrebbe già passare, con la
decomposizione dei suoi elementi, in un’altra forma.
14.
L’analogia
spirituale della mela è che ha la forma della Terra, sulla quale essa stessa
cresce e che è anche debitrice della sua formazione.
15.
Le mele hanno
gusti diversi, secondo le sostanze nutritive del terreno che circonda le radici
dove cresce il tronco, e succede pure che, dove le mele raggiungono un volume
superiore al normale, non possono essere le migliori, a causa della gran massa
di acido che hanno assorbito dalla terra attraverso il tronco; è ben vero che,
con l’aiuto del calore del Sole, esse elaborano gli acidi nel loro tessuto
cellulare, però questo non basta ad eliminarli completamente, essi fuoriescono
poi appena in parte mediante il fuoco con la preparazione del cibo.
16.
L’ulteriore
significato spirituale della mela è molto importante per tutto il genere umano,
poiché è stata proprio la mela che Io proibii di mangiare al primo uomo come
prova di obbedienza, e volevo dir loro per immagine:
17.
“Non mordete
– in questa mela acida, poiché voi e l’intera stirpe discendente lo dovrete
espiare!”.
18.
Io scelsi a
questo scopo la mela, quale simbolo raffigurante la Terra che aveva in serbo
abbastanza acidità per i suoi futuri abitanti, e fu proprio Eva a compiere ciò
che Io le volevo risparmiare. Ella morse il frutto agrodolce e lasciò così
all’intera stirpe, nascosto sotto un dolce rivestimento, le acri e amare
sofferenze alle quali la specie femminile è esposta fino alla fine della vita.
19.
Anche per le donne vale, in generale che, più
camminano piene di sé, tanto più l’animo loro racchiude l’acido e l’amaro, e
anch’esse non sono da gustare, finché il potente fuoco purificatore non
toglierà loro con forza l’acidità, per renderle, in tal modo, sopportabile
all’umana società.
20.
Come con la
mela, quanto più è piccola, tanto più rossa è la sua parte esterna, uguale a
una fanciulla, alla quale sta scritto sulla fronte la salute, tanto dolce è
anche la mela e tanto migliore è anche l’animo della fanciulla.
21.
Quanto più
verde, più dura e turgida è la mela, tanto più somiglia a lei anche l’essere
femminile che va in gire quasi verde dall’ira e gonfia d’invidia e, per così
dire, non vuole tollerare nessuno accanto a sé!
22.
La mela è
stata il primo motivo di seduzione per la prima donna della Terra e in un certo
qual modo è rimasta il simbolo dell’intera stirpe; essa esprime, oltre a ciò,
anche la vita di questa Terra, dove, per giungere alla conoscenza di se stesso,
l’uomo deve guadagnarsi il suo agro pane nel sudore della sua fronte, dove
egli, lottando contro ogni vizio e passione, si deve formare a Mio stesso
figlio e, compiendo la sua missione attraverso esperienze agre e amare, entrare
solo dopo nella vita dell’Aldilà come un altro e migliore essere spirituale.
23.
Ciò che per è
l’albero i suoi fiori, è per l’uomo il suo primo destarsi alla vita terrena,
dove egli non conosce ancora nessun dolore, finché i filamenti della vita umana
gli infliggono le prime ferite e lo incitano alla lotta e conflitto con la sua
stessa natura e il mondo che lo circonda.
24.
E come il
calice materno del fiore si chiude e poi i succhi interni fanno alzare il
frutto, così si chiude anche il giovane cuore ferito, e ricevendo come
nutrimento dall’interno l’elemento vitale della sua natura, e dall’esterno
quelli della sua madre terra, diviene anch’egli un ricettacolo del bene e del
male, delle dolci e acri passioni e particolarità, finché alla fine, in lotta
con se stesso, superato l’amaro, va incontro alla sua più alta destinazione. – E
come nella mela il tessuto cellulare che circonda il seme porta in sé i mezzi
per l’ulteriore sviluppo di un altro albero, così sono le buone qualità che
circondano l’anima, quali semi con le sue vesti circondanti e proteggenti, che
dovevano rendere gli uomini capace per una progressione di gradini formativi
più elevati e più grandi.
25.
Quello che la
mela contiene in sé di acido, nell’uomo sono gli stimoli impuri che, da un lato
lo stimolano perché siano soddisfatti, dall’altro lato invece, spronano l’io
migliore alla resistenza, e così dalla lotta dell’agrodolce si genera un
principio dissolvente, che è per la salvezza dell’uomo, se egli lo trasforma
per il meglio, come succo saporito, – se invece soccombe, si trasforma in amaro
aceto, oppure è diventato vino inebriante il risultato della sua esistenza
vitale.
26.
Perciò Mio
caro figlio, vedi anche tu in quale processo di fermentazione ancora è in te il
dolce e l’acro, come nella germogliante mela, affinché l’acro non prenda il
sopravvento, poiché ciò che è l’amore, quale vero calore, è nella mela la
sostanza zuccherina come contrapposto all’odio, all’ira e alle altre passioni
che sorgono dalla bile e sono da comprendere come equivalente all’acro.
27.
Forza!
Avanti! Veglia su di te e sulle emozioni del tuo cuore, affinché un giorno
anche tu non debba dire: “Devo mordere una mela acre!”, ma che tu, uscendo
ancora in tempo, possa raccogliere intorno a te solo il buono nelle azioni e
così, fiducioso, intraprendere la via della seconda, spirituale progressione
nell’Aldilà!
28.
Qui tu hai la
triplice immagine della mela: come frutto, come simbolo della Terra e come
rispondenza della vita umana.
29.
Prendi bene
quest’insegnamento, affinché questa parola non ti sia stata data invano. Questo
te lo dice il Padre tuo, il Quale nell’operare, benedicendoti, sempre ti
rafforzerà! Amen!
۞
3
maggio 1871
1.
Ebbene, ora non voglio solo chiarirti la visione
spirituale da te avuta poco tempo fa alla vista di un ramoscello d’abete
strappato, bensì farti delle ulteriori rivelazioni sul rapporto spirituale che
esiste tra tutti i prodotti materiali e il mondo spirituale, e come in ogni
pianticella sia fondato, tratteggiato e precisamente mostrato, l’intero cammino
spirituale di un uomo, come di uno spirito oppure di un angelo.
2.
Solo che per
leggere e interpretare questa scrittura spirituale delle rispondenze, occorre
la vista interiore.
3.
Tu arrivasti
ad un simile luminoso momento, solo quando sprofondasti nella bellezza di un
ramoscello d’abete, sul quale era già germogliato il suo frutto futuro;
giungesti ad una disposizione d’animo nella quale potesti scorgere e leggere,
in questo piccolo prodotto, la Mia Grazia e la Mia Misericordia.
4.
Esso ti
lasciò in questa disposizione per tutta la giornata, ti riconciliasti, per
alcuni momenti, pure con la tua sorte, contento di quanto Io, in uno sguardo
nella Mia natura, ti feci spiritualmente vedere e sentire.
5.
Ma poiché ti
ho posto come insegnante e guida per gli altri, e le rivelazioni che tu ricevi
a mezzo Mio devono giungere ancora più lontano del tuo campo d’azione, il che
comprende la durata della tua vita terrena, così anche questa visione
spirituale non è data solo a te, ma deve essere un generale, spirituale sguardo
che ognuno può dare, se non vuole leggere superficialmente la Mia natura che,
scritta con grandi lettere spirituali, sono le uniche parole che splendono,
suonano e si manifestano da tutti gli angoli dicendo:
“D i o
è A m o r e”
6.
Con queste
parole Io voglio richiamare, indicare e, se possibile, ridestare te, voi e
tutti i cuori, e l’umanità intera, affinché riconosciate, apprezziate e
comprendiate il grande piano ed il grande scopo del vostro Creatore. Voglio
condurre tutti voi “dalla notte alla Luce”, come il tuo fedele
collaboratore nella Mia vigna, l’instancabile Busch di Dresda che ti ha
recentemente scritto!
7.
Sì, Dio è
Amore! È l’Amore che creò i mondi, li
conserva e anche li promuoverà fino alla loro ulteriore perfezione.
8.
È l’Amore che, in ogni creazione materiale o
spirituale, ha messo dentro tutto il suo potere, tutta la sua passione e il suo
fervore.
9.
Dio è
questo Amore! È Lui che vi guida e vi
dirige. Indulgente con voi e col vostro essere incompleto, vi colma sempre con
grazie e opere di bene. Egli vi vuol dimostrare spiritualmente che in ogni cosa
creata Lo ha guidato sempre lo stesso scopo, lo stesso principio, e quando
distoglierete il vostro sguardo da ciò che è mondano, potrete contemplare un
giorno lo spirituale delle forme e delle organizzazione del mondo materiale.
Anche lì, sin dalla creazione del mondo materiale, troverete preparato da molto
tempo tutto ciò che sarà poi necessario per voi leggere spiritualmente, per
condurvi in alto in quelle regioni dove la materia cessa e lo spirituale
comincia, e dove, mutato il corporeo transitorio con l’eterno, vi mostrerà nel
piccolo come nel grande le stesse parole in mille e mille forme, immagini e
prodotti che, tutti insieme, respirano solo
Amore, Amore sono e Amore diffondono, e così dovranno
guidarvi dal tenebroso mondo materiale, dalla notte alla Luce di un luminoso mai tramontante mondo
spirituale!
10.
E così
successe anche a te, quando nel ramoscello d’abete scorgesti la Mia intera
Creazione nel suo più grande fascino d’Amore, ti sembrò come se il Cielo
spirituale, ti inviasse un raggio di Luce dai suoi spazi, come in un tempo
nuvoloso il Sole, dove preoccupazioni, dispiaceri e dolori cessano, e solo
gioia, delizia e beatitudine hanno la loro permanente dimora.
11.
Lasciarti
questa disposizione d’animo non era possibile; tu, infatti, sei ancora un
figlio della Terra, e sei ancora troppo legato alla materia. Arriverà un giorno
il tempo della maturazione in cui la materia, quale involucro, dovrà lasciar
libero il tuo spirito, allora potrai indossare – come veste permanente – questa
fugace disposizione d’animo goduta solo per un momento, con questa diffonderai
Luce per gli altri, e Luce sorbirai dagli altri. Non è però possibile lasciarti
godere ciò che è solo spirituale e non può essere utile ad esseri
animici-corporei.
12.
Tuttavia, per
indicarti la via che tutti i Miei esseri devono percorrere, Io attribuisco a
queste Mie Parole, proprio il titolo: “Dalla notte alla Luce”, oppure “il
fiore”, perché voglio mostrare nel fiore, a te e a tutti voi, che la via
che porta a questo punto spiritualmente elevato dell’Amore, è la medesima via
che deve percorrere ogni Creazione materiale, e in parte l’ha già percorsa,
fino ai Miei più elevati spiriti angelici!
13.
Io ho scelto
il fiore oppure ogni vegetale, perché il processo materiale di questi prodotti
simboli dell’Amore vi è maggiormente conosciuto e facilmente comprensibile; Io
l’ho anche scelto affinché non abbiate a fare un abuso così sconsiderato con le
Mie Creazioni, come accade proprio con questi prodotti provenienti da due
mondi, cioè quale prodotto del mondo terreno e del mondo della Luce, affinché
alla vista o all’odore del profumo balsamico di un fiore, non si debbano
deliziare solo i nervi visivi e olfattivi, bensì, guardando profondamente nel
calice del fiore aperto, possiate riconoscere lo spirituale più elevato e più bello che Io vi ho messo,
richiamandovi in memoria ad ogni fiore: “Dio è Amore!”.
14.
Vedete, or
ora Io vi ho detto: “Il fiore è un prodotto proveniente dal mondo terreno e dal
mondo della Luce!”. Ebbene, un prodotto simile siete anche voi; anche voi siete
dalla Terra e dalla Luce, siete corpo e anima, quale rivestimento del Mio
Spirito divino; anche voi lottate “dalla notte alla Luce”, come
il seme che, messo nel terreno, tende verso l’alto, si apre un passaggio tra la
zolla e si volge verso la luce del Sole, la sua più alta meta spirituale.
15.
Guardate
dunque e leggete nell’esempio di una pianta che ha per scopo finale un fiore o
un frutto, e leggetevi tutta la storia della vostra vita, come vi sta scritto
tanto chiaramente nel vostro io!
16.
O miopi,
indifferenti uomini! Aprite i vostri occhi materiali e spirituali! Alzate un
po’ più in alto il vostro sguardo, oltre i confini del materiale visibile, e
troverete proprio in una pianta tanto chiaramente scritto in mille parole ciò
che vi ho sempre esclamato: “Dio è Amore!”
17.
Riconoscete
dunque il Padre! Se non Lo potete vedere spiritualmente, riconosceteLo nelle
Sue opere!
18.
Non camminate
così distratti in mezzo alle Sue meraviglie! Vergognatevi di voi stessi per il
fatto di non poter comprendere questa scrittura spirituale (nella Creazione) da
Me scritta tanto chiaramente!
19.
È certo già
triste sul vostro mondo, se un figlio non conosce suo padre, tanto più se un
figlio, il figlio di un Creatore di tante meraviglie e bellezze, ignora assolutamente
(dimentica) suo Padre, come se Egli non esistesse per nulla, oppure se ne
ricorda solo quando ha bisogno d’aiuto!
20.
Vedete,
questo è lo scopo della Mia parola odierna a voi, affinché impariate a
comprendere di più lo spirituale nel mondo e non solo a preoccuparvi delle
solite banali necessità vitali e mondane, dimenticando la vostra destinazione
spirituale e Me, camminando sulle Mie meraviglie come morti tra i viventi, come
ciechi tra vedenti.
21.
Se non
sapessi quanto tiepidi e indifferenti voi accogliete le Mie parole, Io non
ripeterei di nuovo su un’altra via le medesime cose, che avete già letto in
molti modi, ma sfortunatamente avete troppo poco esercitato. Ma poiché la carne
ha intorpidito completamente il vostro senso spirituale, tanto da essere
talmente aggrovigliato che un solo lampo di Luce non è sufficiente a ridestarvi
e ad indicarvi la via che conduce a Me,
22.
Io voglio
fare tutto il possibile per destarvi, per educarvi a qualcosa di meglio; ma se
non volete farvi destare, se preferite il sonno spirituale, allora non date poi
a Me la colpa se sopravverranno circostanze e avvenimenti che vi risveglieranno
nella vostra ebbrezza mondana non con amore, bensì con sgomento e disperazione;
lo avrete voluto voi! Così godetevi pure i frutti delle vostre premure mondane
per stomaco e corpo, allora però la via “dalla notte alla Luce” andrà
più pesante e lenta di adesso, dove Io, quale dolce, paziente Guida, con la
spiegazione delle Mie meraviglie nella Creazione materiale, vi voglio iniziare
nel Regno della letizia e della beatitudine spirituale.
23.
Ebbene,
adesso voglio nuovamente ritornare alle Mie immagini scelte: ‘Il fiore’ o ‘la
pianta’.
24.
Io, tra le
altre cose, vi ho dato solo parole ammonitrici, affinché comprendiate la
serietà delle Mie parole, come anche il Mio grande Amore, che si dà tanta pena
per aprire in voi, duri di orecchi, l’udito per lo spirituale!
25.
Vedete, la
pianta come seme è messa nel terreno; nel quale seme si trova già tutto
preparato per la sua futura destinazione, vi stanno tutti i mezzi per il
raggiungimento del suo scopo e per l’eterna conservazione della sua specie
mediante la ri-creazione di nuovi semi. In un seme di una sola pianta si
trovano gli elementi per il suo graduale progredire in una classe superiore, e
da lì continuamente, fino a diventare parte componente di un essere animico, e
infine animico-spirituale, fin dove la pianta altrettanto perfezionata passa
nel Regno degli spiriti e lì costituisce un’integrità di un piccolissimo
essere, fino al più alto spirito angelico.
26.
Così in una
pianta voi vedete un logico avanzamento dalla grossolana materia fino allo
spirituale più elevato.
27.
Non appena il
seme è posto nel terreno, ai suoi assopiti elementi si unisce il primo fattore
del suo circondario, esso è l’umidità, che come prodotto consiste di due altri
efficienti elementi, cioè di aria condensata o acqua e calore, quest’ultimo il
prodotto del processo di separazione e sviluppo.
28.
Stimolato da
quest’umidità, il seme si gonfia, le sue parti esteriori sono ammorbidite e le
interiori stimolate allo sviluppo; dall’esterno agisce la natura della terra ad
esso circostante, e dall’interno la sua stessa individualità.
29.
Così spinto
attraverso due fattori, sorge la lotta, la lotta del mondo esteriore con il
mondo interiore, dove alla fine vince l’interiore; rompe il guscio, che lo
teneva separato dal suo circondario, e poi dedicandosi solo al suo
perfezionamento, assorbe gli elementi idonei dall’ambiente che lo circonda e li
sfrutta per l’ulteriore avanzamento, un po’ alla volta spinge verso l’alto un
primo germoglio e verso il basso le radici, affinché tra i due: notte e luce,
terra e Sole, sia stabilito l’equilibrio e il seme, conforme al suo scopo,
potrà svilupparsi a ciò che la Mia Volontà l’ha creato.
30.
La
pianticella così sorta, nutrita dagli umori del terreno e trasformato gli
elementi individuali, si spinge sempre più verso l’alto. Più sale, tanto meno
grava su di lei il peso del terreno circostante, e tanto più facilmente riesce
a superare le difficoltà; con passo di carica va verso la luce, va incontro
alla luce del Sole ancora non vista ma percepita, sente già il calore dello
stesso, può penetrare più in alto, finché alla fine, giunta nella Luce del
grande Benefattore di ogni creatura, la pianticella comincia a trarre il più
dalla Luce e il meno dal terreno.
31.
Colore,
sostanza, tutto è poi modificato, le forze inferiori della notte devono cedere,
oppure farsi modificare in elementi di luce, nel qual caso la pianta aiuta a
compiere di nuovo un altro processo, poiché essa, innalzando se stessa, sviluppa
il suo ambiente fino alla radice, dal grezzo al fine e, indirettamente, a
prescindere dalla propria formazione, aiuta a promuovere anche la
spiritualizzazione della sua terreno circostante.
32.
Quanto più la
pianticella penetra in alto nel raggio della luce, dell’aria e del calore
dell’atmosfera del mondo esterno, tanto più si raffinano le sue parti
componenti, i suoi elementi assorbiti dalla terra.
33.
Sostanze
raffinate devono anche produrre cose raffinate, perciò i gambi e le foglie sono
più delicati e teneri rispetto al tronco o stelo che, ancora sotto l’influsso
della terra, quale notte, contiene sempre del grossolano. Certamente tutto
questo non basta ancora. Un incerto impulso spinge le parti intelligenti di una
pianta avanti verso un qualcosa d’ignoto. Essa va sempre più verso l’alto. Le
foglie diventano sempre più delicate. Quanto più si allontanano dal terreno e
salgono verso la cima, tanto più devono elaborare le sostanze della terra,
mediante l’intelligenza della pianta stessa divengono più fine, alla fine esse
non appartengono più alle foglie, oppure gambo o stelo; tutto il grezzo è
rimasto indietro, tutto questo è stato già assorbito prima, e tuttavia la
pressione verso lo sviluppo non è ancora terminata, nel germe sta ancora
profondamente racchiuso il meglio nella notte della terra, lo spirituale dell’individualità della pianta che caratterizza il
suo scopo e la sua continuazione.
34.
Fino ad ora
questa individualità aveva elaborato solo quello che le apparteneva, tuttavia
era solo un mezzo per lo scopo, e questo doveva innanzi tutto essere
selezionato, prima di essere elaborato.
35.
Ed ora viene
ciò che presso le fanciulle è il sogno supremo, l’ultimo desiderio, esso spinge
al fidanzamento, al matrimonio del materiale con lo spirituale, spinge al
fiore, dove sta la fine di un mondo materiale e il principio di uno spirituale,
vale a dire dal fiore di nuovo la generazione del seme o del frutto!
36.
Tutti gli
umori che appartenevano alla sottostruttura sono stati consumati; esso, il
fiore, splende ora in una luce bellissima, profumando e lodando spiritualmente
il suo Creatore, come risultato finale del primo processo, come gradino più
elevato del seme, e come più bassa forza di nuovo produttiva dello spirituale,
dove il seme nuovamente generato, è di nuovo pronto a restituire all’atmosfera
il precedentemente trasformato in altre forme, e l’avanzato in forma di seme o
frutto alla terra per il medesimo processo, cosa che il seme aveva ricevuto da
lei, per dispensare lì da lei ancora del nuovo, così da spiritualizzare un po’ alla volta la materia e, se volete
elevarvi ad un punto di vista superiore, per condurre l’intero globo terrestre
attraverso la vegetazione verso un gradino spirituale più alto.
37.
Quindi “dalla
notte alla Luce” spinge il seme verso l’alto, splende alla fine in tutta la
sua bellezza, diffondendo profumi balsamici, come fiore vi viene incontro nelle
vostre passeggiate, esclamandovi dappertutto:
38.
“Dio è
Amore!” – “Vedi, viandante, la mia lotta, il mio tendere e la mia fine sulla
Terra!
39.
Seguimi anche tu, anche tu, infatti, sei
altrettanto un seme posto in un involucro corporeo, adempi anche tu il tuo
scopo, come io adempio il mio, e così al pari di me sarai rivestito con
bellezza e fragranza, con godimento e letizia spirituale!”.
40.
Sì, è così,
figli Miei! Ascoltate questo richiamo di una minuscola pianticella che per
l’uomo comune sta muta nel campo, ma per lo spirituale invece è un intero
Vangelo dell’Amore e della Grazia del suo Creatore.
41.
Seguite
questa piccola pianticella – dalla notte alla Luce – e adempite anche
voi il vostro scopo come questo seme, e potete essere sicuri che anche voi
splenderete e profumerete poi come fiori spirituali nel Mio Regno!
42.
Se
considerate attentamente tutte le fasi che le piante devono attraversare fino
al loro sviluppo, non mancherete di riconoscere le similitudini nella vostra
vita.
43.
Anche nel
vostro involucro-corporeo c’è l’anima e, come ultima scintilla di intelligenza,
è posto un raggio del Mio Amore; anche voi siete destati, da principio come
fanciulli fino alla vecchiaia, dal Calore oppure Amore, sollecitati allo
sviluppo più elevato, siete circondati dal mondo esterno e dovete assorbire
tutto quello che vi è utile ed escludere quello che è inutile; anche in voi,
come esseri corporei, c’è un impulso che vi spinge – a causa di necessità
naturali e preoccupazioni del mondo – a penetrare le radici verso il basso; per
voi il mondo esteriore è parimenti la notte, ma un impulso interiore, l’impulso
dello spirito – vi spinge verso l’alto, verso lo spirituale, e anche se volete
rinnegare lo spirituale, quest’impulso non tace, esso è l’impulso della
coscienza.
44.
Come procede
con la pianta, così procede con l’uomo; attraverso smarrimenti, sofferenze e
lotte Io vi coltivo a piante spirituali per il Mio giardino.
45.
Molti cadono
sotto l’influsso delle passioni, come le piante e i fiori sotto l’influsso
degli elementi atmosferici. Poi, come questi, seguendo un’altra destinazione
sotto altre forme, raggiungono lo scopo ad essi destinato, lo stesso avviene
con i figli spirituali smarriti. – Essi devono battere una via più lunga di
purificazione per raggiungere, come il fiore, nella sua condizione di sposo,
quale corona di ogni attività e lotta, la meta che gli altri hanno raggiunto
prima, differita per vie e tempi più lunghi.
46.
Perciò,
figlioli Miei, prendete come esempio i fiori e le piante; eliminate anche voi
tutti gli elementi grezzi, spiritualizzate quanto assorbito! Con la vostra
purificazione, spiritualizzate anche il vostro circondario, e tirerete con voi,
andando incontro ad un’esistenza migliore, anche altri.
47.
Avanti, figli
Miei! Dopo le delicate foglie e i teneri steli, dopo questi cresce il fiore di
una quiete coscienza rassegnata a Dio, cresce la quiete celeste; e come il
fiore muove gioioso e soave la sua testolina e si culla nelle arie balsamiche
che gli sventolano intorno, così anche a voi, nel più alto Regno degli Spiriti,
dove al posto della luce e calore del Sole materiale, vi soffierà intorno
dolcemente Luce spirituale uguale a ‘conoscenza’ e Calore spirituale uguale
all’‘Amore’!
48.
Tendete
perciò a quello per il quale Io vi ho creato: “A diventare figli Miei!”. Non vi
lasciate svergognare da un fiore o da una pianta!
49.
Così come
dissi un giorno: “Guardate i fiori nel campo, essi non lavorano”, altrettanto
dico pure a voi: “Non lasciatevi sedurre troppo dalle preoccupazioni
mondane; date al mondo ciò che è del mondo, e a Me ciò che è Mio!”. –
Diventate fiori del Mio giardino spirituale e avrete raggiunto la vostra méta
in questo mondo! – avrete raggiunto il gradino più alto quali figli terreni,
proseguendo su quello più basso quali figli dello spirito la vostra via
attraverso milioni di cieli e eoni (10120) di tempo, sempre
avvicinandovi a Me, così da poter ripetere l’intero processo del seme fino al
fiore oppure frutto spirituale.
50.
Vedete, tutto
questo vi dice un fiorellino che avete già spesso distrattamente calpestato con
i vostri piedi.
51.
Imparate una
buona volta a comprendere il linguaggio della Mia natura!
52.
Imparate a
leggere questa Scrittura delicata e dolce, con la quale Io, vostro Creatore,
Signore e Padre, ho scritto in ogni granello di sabbia, in ogni fiorellino, fin
su nei più grandi complessi solari, con le stesse parole: “Dio è Amore!”.
53.
Questo vi
predica la natura nel piccolo e nel grande!
54.
Questo vi
esclama il vostro cuore ad ogni sospiro! Questo vi mando Io in mille diverse
forme e parole mediante i Miei scrivani e servitori!
55.
Ascoltate una
buona volta questa grande armonia delle sfere celesti, questo canto corale che
milioni di esseri e prodotti, giorno e notte inneggiano a Me! Non siate freddi
verso tutte queste grandiose spiegazioni, andate avanti “dalla notte alla
Luce”! del mondo dello spirito! Diventate fiori d’umiltà, d’amore e
dolcezza per le Mie distese celesti!
56.
A questo solo
mira e vuole il Padre vostro con tutte queste parole che v’invia continuamente
per illuminarvi dai Suoi Cieli. Fate bene attenzione, poiché esse devono
guidarvi, al pari del seme, “dalla notte alla Luce”! Amen!
۞
(II parte)
Una Scala di Giacobbe
26
luglio 1871
1.
Tu desidereresti che quel libero volo da te fatto
alcuni giorni or sono nella Mia mano attraverso la Mia Creazione, fosse
comunicato e condiviso pure con gli altri, affinché anch’essi imparino a
conoscere la Mia Potenza, il Mio Amore e il loro stesso valore.
2.
Ebbene, dal
momento che tutto quello che passa per la tua anima non è solo per te, bensì è
destato in te per uno scopo ampiamente più grande, allora anche questa visione
spirituale, dove tu scorgesti la serie di gradini di tutto lo spirituale, fino
ad arrivare a Me, deve ora essere nuovamente presentata davanti alla tua anima,
per dimostrare a te e a tutti, cosa significa portare in sé un germoglio del
Mio Io, una Scintilla divina.
3.
Infatti, a
cosa servirebbero tutte le Creazioni con le loro grandi meraviglie se voi non
possedeste uno Spirito intelligente che potesse afferrare quanto visto e
presentito? A che cosa vi servirebbe lo spettacolo del cielo stellato dove
milioni di soli fratelli, inviandovi la loro luce sulla Terra, vi esclamano:
4.
“Anche noi
mandiamo a voi, piccole creature, la nostra luce da distanze incommensurabili,
ma potete osservarla solo quando il vostro Sole ha smesso di splendere per voi!
Accogliete questo nostro richiamo, come monito e conforto spirituale, e
traducetelo così: anche un incommensurabile mondo spirituale manda a voi,
grandi spiriti di origine divina, il suo saluto da lontano, ma voi – o almeno
molti – non notano e non sentono questo saluto dal mondo dello spirito, perché
splende loro ancora troppo forte la luce del sole mondano”.
5.
Quando però
questo comincerà ad avvicinarsi al suo tramonto, quando il futile e l’effimero
vi avrà rammentato che vi è un’altra vita più elevata che si fa sentire, quando
nel cuore mondano comincia a farsi notte, allora gl’influssi di un mondo
spirituale superiore, come le stelle scintillanti che emergono ad una ad una
nell’immenso firmamento, cominceranno a sussurrarvi lievemente e sommessamente
ciò che le stelle dicono spesso agli uomini, cioè: “C’è ancora un altro Mondo!”, uno spirituale, come un grande infinito mondo materiale, dove a grado a
grado costruito, gli spiriti vanno un po’ alla volta incontro alla loro
perfezione, finché nel Mio Cielo spirituale, al di sopra di tutti i mondi
creati, tutti riconosceranno il solo vero scopo della loro vita e della loro
aspirazione.
6.
Là si spinge
il piccolissimo infusore come il più elevato spirito angelico, là tutto trova
la sua conclusione, la sua fine materiale e il suo inizio spirituale.
7.
Là comincia
la vera vita spirituale, nel Cielo di tutti i prototipi della Creazione, da lì
partono tutti i raggi del Mio Amore e Potenza divina, fecondando con lo
spirituale tutti i sistemi solari e mondiali, da lì il pensiero d’Amore, come
il raggio elettrico e la fulminea luce va fuori verso tutte le direzioni,
stimola, personifica, spiritualizza, partorisce, alleva e sviluppa dal più
piccolo atomo al più grande sole mondiale tutto secondo l’uno e lo stesso
piano, secondo l’una e medesima Legge, secondo
la Legge dell’Amore, affinché un giorno, avvicinandosi al proprio Creatore,
chiunque impari a comprenderLo e ad amarLo.
8.
Lo spirito è tutto. Dappertutto lo spirito è il suscitatore, il portatore, il rivelatore.
9.
Vincolato
nella solida materia egli è il sostenitore del costante scambio di sostanza,
dal rigido al fluido, dal fluido all’etereo, e dall’etereo al gassoso, fino
alla più fine fuggevole particella eterea.
10.
Nel regno
vegetale è lo spirito che guida istintivamente la radice, dove trova il suo
nutrimento adatto per l’ulteriore sviluppo.
11.
Nel regno
animale lo spirito spinge alla ricerca del nutrimento, alla costruzione delle
tane e alla riproduzione; e così, rendendosi sempre più libero, lo spirito sale
in su di gradino in gradino, dal primo senso del tatto e mancanza di libero
movimento fino al consapevole concetto dell’esistenza nell’ultimo anello di
tutte le Creazioni materiali, fino all’uomo, che poi, come primo anello in una
successione di formazioni spirituali,
si arricchisce con differenti facoltà, porta in sé l’intera Creazione, ed
essendo il punto di svolta tra due mondi, unisce il materiale con lo
spirituale.
12.
Perciò le
differenti specie di creature su tutti i Miei mondi, fatte più o meno con
materiale corporeo secondo la loro lontananza o vicinanza a Me, differenti
nella loro grandezza, nella durata della loro vita e graduale progresso, tutte
ritornano sulla via che conduce a Me, dal loro Creatore dal Quale esse son
procedute.
13.
Come un
costruttore edile, prima che la sua casa sia pronta, ha a che fare solo con
materiali grezzi che, un po’ alla volta, attraverso diversi processi, egli deve
rendere utilizzabili per il suo scopo perché gli possano essere utili;
altrettanto l’esercito di creature su tutti i mondi, secondo il mondo che essi
abitano, è del pari materiale da costruzione in parte grezzo non lavorato.
14.
Come per
esempio avviene con il legno che un costruttore edile usa per i suoi scopi,
così succede con gli uomini sui diversi mondi.
15.
Il legno,
come tronco grezzo, deve dapprima essere sgrossato, ottenere un’altra forma,
tagliato in travi (per il sostegno di tutto l’edificio), poi le travi devono
essere segate per differenti piccole necessità, come assicelle, mensole,
montanti (mezzi di collegamento), infine il legno è utilizzato per l’arredamento
della casa e parecchi attrezzi casalinghi, elaborati da mani esperte, dal primo
divano grezzo alla più fine poltrona a spalliera e altri differenti oggetti
(tutta corrispondente potenza spiritualizzata in gradini fino ai più alti che,
come lucidatura ultimata, accogliendo come uno specchio tutta la luce e
nuovamente riflettendola, la può trasmettere anche agli altri).
16.
Così accade
con il ferro e con la pietra, dove entrambi, per mezzo del fuoco, sono privati
della loro primitiva durezza, qui eseguono cedevoli la volontà della mano, come
anche la malta è altrettanto un mezzo d’unione e conservazione dell’intero
edificio.
17.
Così anche
nella Mia Creazione tutto è vivente, organico e inorganico, suddiviso in
milioni di necessità; ma tutto serve solo a uno
scopo.
18.
Gli uomini su
tutti i soli sono simili al legno, al ferro, al sasso, essi devono subire tutti
i processi di purificazione prima di essere capaci di poter passare nella Mia
diretta vicinanza, nel Mio Regno dello spirito.
19.
Come dal
legno sono fatti migliaia di oggetti e cose utili, ancor di più col ferro, sì,
fino all’infinito, tale e quale è la differente scala degli uomini e degli
spiriti.
20.
Gli uni
dimorano ancora in case incompiute, gli altri in case già migliori, altri in
palazzi, e così via fino alla massima perfezione.
21.
Dappertutto
c’è il Principio spirituale che tutto classifica, riordina, e così guida tutto
allo sviluppo.
22.
Già da quanto
vi ho comunicato in merito al Sole[12]
e ai vostri pianeti, scorgete – a partire dai pedanti abitatori di Mercurio fino
al musicale uomo di Miron (Nettuno) – un progressivo sviluppo spirituale, e già
nel Sole vedete uomini spiritualmente superiori con una maggiore conoscenza
nella Creazione spirituale.
23.
Quello che
gli abitanti di Saturno Lo immaginano solo come il Grande Spirito, gli abitanti
del Sole Lo conoscono già meglio.
24.
Così si
procede continuamente in tutti i mondi, in tutti i soli e cosmi, si procede
gradualmente secondo i mondi stessi, parimenti con i loro abitanti; il Mio
Amore li spinge tutti avanti, e come su ognuno di questi milioni di mondi, allo
stesso modo, cominciato dalla pianta e dall’animale più basso, procede la serie
di gradini verso i loro uomini mondani, altrettanto da uomini mondani vanno poi
avanti verso gradini spirituali più elevati.
25.
Qui non dovete
prendere in considerazione né la grandezza né la bellezza dei mondi, neppure le
caratteristiche dei loro abitanti, sia nella forma sia nell’intelligenza. Tutto
ciò corrisponde solo al mondo sul quale essi vivono, con il quale devono stare
in una certa analogia (rispondenza); voi dovete solo considerare il loro gradino spirituale, questo è
condizionante. Poiché vedete, anche sulla Terra avete esempi a sufficienza,
dove appunto la forma esteriore non corrisponde all’interiore spirituale.
Considerate solo il pappagallo e altri uccelli dal bel piumaggio del Sud, dove
c’è lì il canto pieno di sentimento quale espressione dell’interiore gradino
sentimentale?
26.
La stessa
cosa vale anche per i mondi. Se poteste vedere uno di questi grandi mondi con
occhio spirituale, vi aspettereste, nella magnificenza dei colori e bellezza
delle forme che lì regna, un’intelligenza spirituale che dovrebbe fare degli
abitanti di questo mondo degli dei – eppure, se questi guardassero il vostro
interiore, dovrebbero crollare nella polvere per la grandezza e magnificenza
della vostra natura divina, natura che a loro manca proprio completamente,
poiché essi hanno solo una vita da sogno; mentre voi, prescelti da Me per figli
Miei, potete, solo con uno sguardo, come quello dell’aquila, penetrare gli
estesi spazi della Mia Creazione, per leggervi colà chiaramente, con
l’intelligente Scintilla dello Spirito, chi Io sono e cosa potrete voi un
giorno diventare.
27.
Milioni e
milioni di tali mondi ruotano nell’etere sconfinato, dotati di una bellezza che
voi non potete neppure immaginare; all’apparenza sembrano dei veri paradisi
dell’eterna pace e dell’eterna beatitudine, eppure dietro questi grandi mondi
luminosi si cela la tenebra più fitta, con il non riconoscere, il non sapere
per che cosa sia creata questa magnificenza e grandezza!
28.
E anche qui
potete vedere nuovamente che Io sono grande solo nel minimo. Sulla vostra
Terra, milioni di volte più piccola di un atomo di un mondo simile, dimorano i
più grandi spiriti, dimorano quegli esseri per i quali Io Mi sono fatto Uomo e,
per Amore, Mi sono perfino lasciato uccidere da loro!
29.
Oh,
comprendete una buona volta che cosa vuol dire essere quelle creature – in una
tale infinita Creazione satura di grandezze e magnificenze – che non hanno più
bisogno di tutte queste lunghe vie per giungere a Me; essere delle creature con
le quali Io tratto direttamente, le istruisco e le guido, mentre altri esseri
che pure Mi amano, possono solo immaginarlo, voi avete prove chiarissime della
Mia esistenza, del Mio operare e della Mia ininterrotta benedizione.
30.
Lì in quei
mondi dove c’è eterna pace, lì c’è poca lotta, perciò c’è anche poco merito di
essere uomo, ed è di gran lunga facile voler diventare figlio Mio che sulla
vostra Terra.
31.
Dovete
pensare che lassù questi uomini vivono secondo ciò che il loro mondo da loro
richiede in senso spirituale, e da lì si passa, al massimo, solo in un nuovo,
più alto oppure analogo mondo spirituale; ma con voi è tutto diverso, qui voi
lottate, vi dovete rinnegare, sopportare le contrarietà della vita senza
perdere la fiducia in Me; qui, dove Io stesso quale Creatore diventai Uomo,
diedi il massimo esempio nella più profonda umiliazione, voi qui siete in un
vivaio-scuola per il Mio grande Regno degli spiriti, per il Mio Cielo
spirituale, e come ai vostri occhi intelligenti alla sera è leggibile e
comprensibile tutta l’infinita Creazione con i suoi milioni di mondi, così è al
vostro spirito – che ho Io messo in voi – l’intero Cielo spirituale. A lui sono
comprensibili e afferrabili i suoi gradini, la sua estensione, le sue
beatitudini; tutto questo è sempre precluso a milioni di abitanti di altri
mondi e si schiude solo se vogliono anche loro sostenere la vostra via, sebbene
spesso amara, che conduce però alla massima beatitudine.
32.
Perciò
adesso, dopo avervi presentato davanti ai vostri occhi il quadro spirituale
della Mia Creazione materiale, dove poi alla stessa si collega l’infinito Cielo
spirituale, ricordate che cosa potete
diventare e a che cosa siete
destinati!
33.
Perciò non
scoraggiatevi delle contrarietà di questa vita! Non lasciatevi accecare dalla
luce del Sole mondano! Vedete, solo quando gli volgete le spalle, quando questo
non esisterà più per voi, alla sera potrà aprirsi il cielo stellato del mondo
spirituale, nel quale potrete scoprire tante dimore e gradi, come vedete alla
sera stelle, soli e mondi e potete presupporne ancora di più, la cui luce non
giunge al vostro occhio a causa della grande lontananza! Allo stesso modo molti
mondi e gradi spirituali attendono voi, figli, per i quali Io ho sofferto,
operato e creato!
34.
Riconoscete
dunque dall’etere sconfinato il Mio infinito Amore, e dal quale ogni sera
raggianti stelle vi inviano molti raggi di grazie e vie di luce che guideranno
tutti i Miei esseri, su vie brevi o lunghe, certamente a Me, al Padre e
Creatore di ogni cosa!
35.
Non per nulla
Io ho dato al Mio scrivano quest’immagine e visione nella Mia Creazione
spirituale; ora che è stata messa per iscritto, sarà una solida testimonianza,
anzitutto per la sua piccola cerchia, e un giorno per tutta l’umanità, di come
Io guido i Miei figli e su quali vie e con quali mezzi Io volli indicar loro
che è una grande Grazia essere un uomo su questa Terra, e una ancor più grande
è esser condotto e guidato così direttamente, come Io vi concedo già da parecchio
tempo.
36.
Considerate
dunque bene anche queste parole; ogni sera guardando il cielo stellato, quale
libro del Mio Amore, dovete invocare in segreto queste parole: “Signore, cosa sono io perché Tu Ti ricordi di me?”. E da tutti i mondi
vi sarà risposto con giubilo: “Rallegrati tu, uomo della Terra, per quello
che puoi diventare così facilmente, per questo t’invidiano tutti i nostri
abitanti! Rallegrati e prostrati in adorazione dinanzi al tuo Creatore che ha
voluto dimenticare il Signore in Sé, e che viene incontro a te a braccia
aperte, quale Padre amante dei Suoi figlioli!”. Amen!
۞
(III parte)
(Continuazione)
27
Luglio 1871
1.
Sì figli Miei, giubilate su questo gradino spirituale
sul quale Io vi ho messo, e non abbassate subito il capo quando piccole
contrarietà offuscano il vostro umore, o qualche privazione nella vita mondana
vi rammenta che proprio questo mondano è di breve durata e non ha nessuna
stabilità, affinché voi possiate riconoscere che lo stimolo verso lo
spirituale, verso la superiore e duratura beatitudine, non si trova nella
soddisfazione dei sensi e nelle comodità sociali, bensì nella soddisfazione dei
valori spirituali della vostra anima, che di essi è tanto assetata, per unirsi
con lo Spirito proveniente da Me messo in voi e per prendere il posto nel Mio
mondo spirituale che finora è solo dello spirito, ma non dell’anima, prima che
non abbia ottenuto il battesimo della rinascita.
1.
Se con quanto
dettovi precedentemente vi ho introdotto in tutta la Mia Creazione e i suoi
abitanti sotto un punto di vista spirituale, come loro, spiritualmente diversi
e su vie diverse, devono raggiungere la loro méta superiore che per voi è
considerevolmente abbreviata, è stato solo per mostrarvi e farvi comprendere
quanto dovreste stimolare il vostro zelo per soddisfare questa condizione nel
Mio Regno dello spirito, e impiegare anche tutte le forze, poiché la via verso
di Me non vi è chiusa, per continuare a superare tutti gli ostacoli che incontrerete,
con lo sguardo sempre rivolto a Me; qualunque cosa cui andate incontro, dovete
considerarla solo come l’anello di una catena che, gradualmente, vi perfeziona
e nobilita, e già in questa vita terrena vi prepara sull’Aldilà così che la
maggior parte qui, potete portarla a compimento, e per vero più facilmente che
là, in modo che poi, senza regresso, potrete dimostrarvi subito capaci per la
vostra più alta missione.
2.
E specialmente voi, cui lascio
giungere con tanta cura la Mia Luce dai Cieli, ricordate bene che Io faccio
questo proprio perché ho in vista per voi, oltre allo scopo dell’umanità in
generale, ancora ‘scopi’ cosiddetti ‘speciali’.
3.
Mostratevi
perciò degni della vostra missione e della Mia Grazia; poiché se vi ho
destinato a compiti importanti, dovete anche considerare che, per diventare
tali strumenti degni della Mia santa Volontà, è necessario essere dapprima
purificati, raffinati e, con saldo zelo, temprati, prima che Io possa
adoperarvi come sostegni per altri!
4.
Prendete
perciò tutti gli eventi che vi colpiscono come una scuola di addestramento, per
poter dapprima fondere saldamente in voi stessi quello che dovrete mostrare
agli altri non solo a parole, bensì con i fatti, vale a dire: che
l’insegnamento, come Io ve l’ho dato, è il vero e unico che, da uomini, può
trasformarvi in puri spiriti e, da spiriti, potete diventare figli Miei!
5.
Molti di voi
non vogliono afferrare quest’idea, essi vorrebbero sempre annodare le loro
comodità della vita terrena con la Mia vita spirituale; essi temono sacrificio,
privazioni e abnegazione; tutto è inutile! Se volete diventare figli Miei,
dovete vuotare il calice della sofferenza fino all’ultima goccia, come a suo
tempo feci Io! Anch’Io nell’orto del Getsemani esclamai: “Padre, allontana
da Me questo calice!”, questo feci Io, quando (momentaneamente) abbandonato
dal Mio Amore dovetti sentire interamente la Mia situazione come Uomo[13];
e tuttavia, sebbene l’Amore vuole solo rendere felici, solo rendere beati, esso
dovette lì rinnegare le sue caratteristiche fondamentali per uno scopo
superiore, e Io bevetti il calice delle sofferenze fino all’ultima goccia.
6.
Anche molti
di voi gridano così: “Signore, allontana da me il calice della sofferenza!”.
E Io, l’amorevole Padre di tutti, che vorrei vedere i Miei figli solo felici,
non posso accondiscendere a questo desiderio, e ciascuno deve soffrire per il
meglio del suo stesso io e per il meglio del Mio grande scopo; perciò lascio
vuotare completamente il loro calice affinché essi pure, come un tempo Io
stesso, a lotta superata, uscendo gloriosamente dalla stessa, sappiano benedire
la Mano che li ha guidati fuori dall’amara
notte del dolore, alla chiara Luce
della beatitudine.
7.
Ogni
possibile spiacevole situazione che potete incontrare, è stata un giorno da Me
stesso sofferta; proprio per questo Io divenni Uomo così come siete voi, e
lasciai che su di Me si scatenasse ogni possibile tempesta, affinché mai un
uomo potesse dire: “Cosa facile è il predicare, ma difficile è compiere e
comprovare con l’azione!”.
8.
Perciò Io
vissi la vostra intera vita umana sin dalla culla, per dimostrarvi che, quando
lo spirito è forte, egli può superare tutto, vincere e sopportare tutto;
soltanto deve fortemente essere convinto della sua missione e della
destinazione spirituale, dal cui punto di vista poi tutti i dissapori
otterranno il giusto valore e schiarimento.
9.
Se dovete
quindi diventare realmente figli Miei, in primo luogo dovete essere fermamente
convinti che, innanzi tutto dovete, come esempio, essere puri, ma che questo
‘esser puri’ non arriva senza un previo lavaggio dagli errori e dai falsi
concetti!
10.
Davanti ai
vostri occhi spirituali Io ho presentato i grandi mondi e i loro abitanti.
Adesso sapete quanto siete voi preferiti, però dovete anche riconoscere che
ogni preferenza consiste solo in questo: se si ottiene con la lotta ciò a
cui si aspira; poiché quando ad uno, come dice un vostro proverbio, gli
volano gli uccelli arrosto in bocca, qui non c’è merito alcuno!
11.
L’aver conquistato è quella consapevolezza che dà all’anima la nobiltà e le sussurra: “Ho
lottato, ma ho anche vinto” (con la Grazia del Padre Santo).
12.
Guardate i
milioni di mondi e i loro abitanti, quanti vorrebbero lottare per raggiungere
questo, con sacrifici ancor maggiori dei vostri, e tuttavia il Mio paterno
Amore che li ama quanto ama voi, non può concedere loro questa lotta nel loro
insieme, bensì può essere concesso solo a qualche singolo di loro questo
trasferimento, che avviene con la perdita totale della libertà spirituale sul
suo mondo e la servitù e la lotta sul vostro.
13.
Voi siete
invidiati da milioni e milioni di spiriti, eppure, ciechi come volete essere,
non afferrate ancora cosa significa essere prescelti a figli Miei!
14.
Non lasciate
che le cose arrivino a tal punto che un giorno, nell’altro mondo, voi dobbiate
esclamare: “Sì, se lo avessi saputo, avrei agito del tutto diversamente!”
15.
Se nell’altro
mondo a qualcuno di voi dovrà
sfuggire quest’esclamazione, sarà troppo tardi! Là è raggiungibile solo con
lunghe lotte e vie traverse ciò che si sarebbe potuto compiere qui con molto
meno.
16.
Perciò,
figlioli, destatevi! Elevatevi a Me! – Ascoltate la voce dell’Amore che a
torrenti viene a voi da tutti gli angoli della Creazione; voltate le spalle al
Sole mondano e immergetevi nell’infinito mare di Luce del regno spirituale dal
quale voi siete venuti; là vive il Padre vostro, là è la vostra futura dimora,
e là un giorno, tutte le domande e dubbi che qui vi sembrano inesplicabili,
troveranno una soluzione.
17.
Tendete là! E
anche voi, come talvolta il Mio scrivano, riceverete visioni che vi
permetteranno uno sguardo in quelle sfere in cui solo l’Amore, diffondendo la
sua dolce Luce, tutto beatifica e tutto quieta e, visti da lì, tutti i vostri
dolori e dissapori di questa vita e gli abituali desideri di una posizione
mondana, sociale e pecuniaria, svaniranno nel nulla con la loro futilità, al
paragone del godimento spirituale che vi eleverà molto al di sopra di tutto
ciò, e allora appena vi farà sentire la Forza del Mio Amore e l’alta
beatitudine di una consapevolezza di essere finalmente giunti, passando oltre
le scorie di questa vita, in un Eden della pace, dove nessuna stonatura
interrompe l’armonia dei cori spirituali, e tutti vi si accordano e offrono
l’eterno cantico di lode al Mio Amore, non come Creatore, non come Signore,
bensì come Padre.
18.
Svegliatevi!
Affinché già ora soavi presentimenti di simile beatitudine attraversino il
vostro cuore! Nelle ore solitarie imparate a rafforzare il vostro occhio
spirituale, affinché guardi, oltre tutto il materiale, in quel Mondo spirituale
che, anche se è lontano da voi, se volete è molto vicino, anzi, è nel vostro
petto.
19.
Appena avrete
gustato tali momenti di solennità spirituale, allora il Sole mondano comincerà
già ad avviarsi al suo tramonto, e l’esercito del Cielo spirituale, come le
scintillanti stelle della notte, vi renderanno afferrabile la grandiosità di
una futura esistenza, la grandiosità della vostra vera residenza!
20.
Riflettete su
questo, agite e vivete di conseguenza per essere un giorno degni di Me! Amen!
۞
La
creazione del mondo materiale e mondo spirituale
15
gennaio 1871
1.
Figlio Mio carissimo, tu vuoi avere da Me una
spiegazione della Mia Creazione; tu minuscola creatura vorresti, quale
piccolissimo punto nello spazio, contemplare l’immensità del Regno Mio e
afferrare la sua grandezza e la sua estensione!
2.
Se potessi
mostrartelo con la Mia vista spirituale, se fosse possibile che tu potessi
ottenere un lontano presentimento della sua grandezza, lo farei; ma così, quale
creatura finita, come posso farti afferrare l’Infinità? Come posso Io
mostrartela in modo comprensibile così che tu possa immaginarti l’intera
Creazione materiale in tutte le sue dimensioni (poiché, anche là ancora, dove
brilla l’ultima stella o l’ultimo sole di un sistema, ha il suo inizio, da
nuove lontananze, ancora un altro sistema), che – dove tutta la materia è
giunta al termine, appena comincia l’eterno regno degli spiriti?
3.
Come puoi tu
abbracciare tutto ciò? Rifletti bene sulla domanda rivolta a Me! Io lo so, tu
ti basi su questo, controbattendoMi dicendo: «Sì, io sono certo una minuscola
creatura, però il mio spirito e l’anima mia non lo sono, essa porta in sé una
Scintilla proveniente da Te, e mediante questa Scintilla io oso, come figlio di
un Padre infinito, la domanda e dico: “Padre! Perché io possa comprenderTi
appieno Ti prego, mostrami la Tua potenza, mostrami la Tua dimora dove un
giorno verrò ad abitare e godere quella beatitudine che Tu hai dato in dono ai
figli che Ti amano e seguono i Tuoi insegnamenti!”».
4.
A questa domanda
Io voglio anche risponderti e dire: vedi, Mio caro figlio, tu hai toccato la
questione al punto giusto. Come uomo sei troppo insignificante, ma come spirito
sei abbastanza grande per penetrare con Me nei più profondi spazi della
Creazione, vederne le meraviglie e anche afferrarne il perché, sempre in virtù del tuo spirito proveniente da Me. E così
Io voglio prenderti nelle Mie braccia spirituali e attraversare con te gli
spazi incommensurabili dove ancora nessun occhio umano ha visto i suoi raggi, e
dove milioni di meraviglie della Creazione e innumerevoli creature cantano a
Me, al Signore e Creatore, Quale grande Spirito, un ringraziamento senza fine.
5.
Voglio
condurti in quegli spazi dove solo ad un occhio spirituale è possibile misurare
le distanze, poiché là il vostro sistema di misura è da tempo cessato.
6.
Voglio
condurti alla Sorgente della Vita, da dove fluisce ogni vita per il mondo
materiale e da lì guidarti, con la velocità della luce e del pensiero, fino
alla parte esterna del grande Uomo cosmico, dove l’apparente cessa e solo lo
spirituale, ancora con il grande Uomo mondiale prende il suo inizio.
7.
Dovrai
gustare assieme a Me l’idea della Mia grandezza, e sprofondare nella polvere,
stupito, dinanzi all’altra Mia caratteristica principale, l’umiltà!
8.
Vieni dunque,
alzati con Me! Abbandona il movimento terreno dei desideri fugaci e delle
preoccupazioni, e seguiMi nel giardino che mai appassisce del tuo Padre
Celeste, là voglio farti presentir diletto, di cui ancora nessun mortale ha
avuto presentimento[14].
9.
Qui dinanzi a
te vedi il grande Uomo mondiale materiale che, circondato come da una densa
epidermide eterea, è un limitato
nell’illimitato. Tu vedi come, con la velocità del pensiero, egli continua
il suo volo nello spazio infinito attorno ad un ‘Centro’ a lui stesso
sconosciuto; vedi come, con tutti i suoi organi, dall’eterno etere primordiale
attraverso i suoi pori epidermici, assorbe ogni sostanza vitale, e oltre a ciò
restituisce all’etere ciò che è stato usato; scorgi la sua forma oppure
immagine che somiglia alla tua.
10.
Tu ora
domandi: “Perché egli ha questa forma?”.
11.
Ebbene, qui
vogliamo, con la spiegazione dell’esistente, anche discutere il perché di
questo, e così seguiMi velocemente con il pensiero, come nello spazio, e vedi
che perseveranza o esecuzione di un Principio basilare è il primo
fondamento della Mia Divinità, e anche nell’uomo, come essere spirituale,
dovrebbe essere il suo primo sostegno.
12.
Ora, figlio
Mio, osserva la forma umana, o
propriamente detto, – la Mia stessa immagine, quale primo modello fondamentale
che Io posi nell’intera Creazione, anche corrispondente a tutti gli esseri
creati, dal più piccolo infusore fino all’uomo, sviluppando gradualmente questa
forma un po’ alla volta.
13.
Per quanti
animali e esseri viventi vi siano in tutto l’Universo materiale, tutti portano
in sé, almeno in una o nell’altra parte, reminiscenze della forma originaria di
un corpo umano come idea fondamentale che, a seconda della loro individualità e
modo di vita ad essi destinato poi ulteriormente nobilitata, meglio
perfezionata, avanzano ad un gradino più elevato, fino a che, dopo un lungo
lottare, è raggiunto il punto culminante, la
forma umana.
14.
Accanto a
questa lotta di tutto il Creato verso questa forma c’è ancora un altro fattore
principale nell’intera Creazione, che Io ho stabilito come tale, e senza il
quale nulla potrebbe sussistere; esso è il principio dell’auto conservazione. Poiché Io creai una volta sola e pensai in
Me il mondo materiale in tutta la sua portata ed estensione, e fu stabilita
anche la sua futura indipendenza attraverso l’auto conservazione, fino a che,
nel piccolo come nel grande, i corpi e mondi e tutti gli esseri creati, sono
perfezionati al punto da avanzare ad un gradino superiore, in cui il primo
involucro dato ha compiuto la sua missione e giunto al punto finale della sua
esistenza, e con la dissoluzione dello stesso fanno il primo passo verso un
essere migliore.
15.
Per
quest’auto conservazione Io dovetti dare ad ogni essere, oltre all’esteriore,
un’organizzazione interiore che adempisse tutte le condizioni, affinché espulso
il consumato fosse assorbito del nuovo; in conseguenza a questo scambio la vita
è stabilita e segue anche l’ulteriore auto conservazione.
16.
Ora qui tu
vedi perché tutto ciò che vive, ha organi
e parti interiori, che sono stati
creati per questo processo.
17.
Ciò che
vediamo nel più piccolo, lo vedi nuovamente nel più grande, dove volteggia
l’Uomo della Creazione, ha la Mia o anche la tua forma, solo però in dimensioni
che sono afferrabili solo ad uno spirito superiore.
18.
Analogamente,
l’ordine conservativo di un piccolissimo essere ha anch’egli la sua
disposizione interiore, che pure, come nell’uomo, è ordinata e fatta per lo
scambio del consumato con il nuovo.
19.
Anche in lui
batte e pulsa un cuore che tutto contiene, e spinge le sue forze vitali fino
agli ultimi sistemi solari dell’epidermide esteriore; anch’egli ha i suoi
polmoni per tramutare le sostanze eteriche, come gli uomini l’aria, nei suoi
stessi idonei elementi; anch’egli ha tutti gli organi come voi, e in questi organi
vivono del pari, ancora esseri, come in quelli del vostro corpo, che per i
vostri occhi è anche un invisibile mondo di animaletti; similmente come nel
vostro corpo, tutti gli organi formano pure nel grande Uomo mondiale un tutto;
ovunque regna il medesimo ordine come nell’organismo umano.
20.
Esseri che
vivono nel corrispondente fegato oppure nei polmoni del grande Uomo mondiale,
non possono essere formati a cuore oppure reni umani. Essi sono felici nella
loro esistenza e attendono là la loro trasformazione, per poi, come tutti gli
esseri creati, dopo la decomposizione del corpo materiale, essere trasferiti in
organi simili del grande Uomo mondiale spirituale,
oppure già nell’uomo mondiale per avvicinarli in organi più nobili alla loro
destinazione.
21.
Ora vedo
sorgere in te la domanda: qual è la differenza tra le funzioni del nostro corpo
e il compito di questi complessi solari, che rappresentano qui il cuore, lì i polmoni e lì la testa?
22.
Allora Io ti
dico: lo stesso compito come nel corpo umano. Qui il cuore spinge nelle arterie e vene il sangue, saturo di nuove forze
vitali, là è il grande sistema solare che è simile al cuore, dotato appunto dei
mezzi necessari per permettere alle altre parti del grande Uomo mondiale
materiale di ricevere il nuovo principio vitale sorbito dall’etere a mezzo dei
suoi organi, assicurando così la sua conservazione. I polmoni, altri sistemi solari e planetari di differente natura,
ricevono il sangue dall’Uomo mondiale impregnato con il consumato, e con
l’influsso dell’incommensurabile etere e la sua inspirazione, anch’essi
tramutano il consumato in elemento vitale e con l’espirazione espellono
l’inutilizzabile, e precisamente nel grande spazio eterico attraverso bocca e
naso come voi.
23.
I grandi e
piccoli canali, quali arterie, vene e vasi capillari che attraversano il corpo
umano, sono sostituiti colà da sistemi secondari e comete; specialmente le
ultime sono le portatrici di luce e di vita, le quali, mentre sono occupate con
la loro formazione, nella loro orbita estesa raggiungono le parti più lontane
dell’Uomo mondiale, portando fino all’epidermide esterna l’elemento vitale e,
per quanto riguarda lo scarto, o lo digeriscono esse stesse, oppure lo
riportano agli organi corrispondenti oppure universi solari.
24.
Per questa
ragione esse sono libere dalla forza
d’attrazione, non come i pianeti che sono costretti a ruotare in brevi orbite
intorno ai loro soli, senza poter fuggire da questi. Libera si libra la cometa
attraverso tutti i sistemi mondiali, quale futuro mondo in formazione, prendendo
da loro ciò che necessita per il proprio io. Nulla la trattiene! Essa compie il
suo scopo fino a quando sarà diventata pesante e compatta; il suo corso si
accorcia e, come pianeta roteante o sole indipendente, si unirà ad un sistema
solare, dove anch’essa sosterrà un periodo di sviluppo, finché, dopo
l’estinzione dell’attività del suo interiore in decomposizione, le saranno
assegnati compiti superiori.
25.
Così tu puoi
vedere tutti gli organi compiere le loro funzioni, il cervello afferra
dello spirituale, lo consegna agli esseri viventi nei suoi organi, questi lo
diffondono negli altri sistemi solari o complessi solari a mezzo dei nervi o
guide spirituali.
26.
L’occhio
vede fuori nelle lontananze dell’Infinità, vede da lontano la meta e riconosce
la sua destinazione e, come occhio mondano, lo comunica al cervello; esso è
l’intermediario dell’interiore con l’esteriore! Il cervello riceve, attraverso
l’occhio, le impressioni dall’esterno e le comunica agli esseri viventi
dell’intero organismo.
27.
L’orecchio
percepisce le grandi armonie mondiali, e diletta con esse gli abitanti
spirituali del suo organo. Ciò che nell’occhio è realizzato attraverso la luce,
in questo complesso solare è sostituito dal suono; e come nel corpo umano un
organo sta sempre in collegamento con l’altro, così è anche nel grande Uomo
mondiale, dove un godimento spirituale in un organo è comunicato all’altro e
condiviso dallo stesso.
28.
Nell’occhio
i sette colori si scompongono nel suo processo di luce e processo visivo; là in
quelle costellazioni questi colori sono ripartiti in tutto il suo sistema
mondiale, di cui l’uno rappresenta il blu, l’altro il rosso e così via. Là nel
grande Uomo mondiale vi sono soli di diversi colori, uguali ai colori
dell’arcobaleno.
29.
Gli uomini
stessi lì sono formati quindi in colori, sebbene ai loro occhi in debole grado.
Là vi sono meraviglie in grandezze e intensità, di cui voi, piccole creature,
non potete avere nessun presentimento. Tanto nell’organo dell’udito, dove le
armonie e la legge delle stesse sono talmente estese e perfezionate, che la
vostra arte di fare musica non può sostenere nessun confronto. Di conseguenza
tali esseri godono beatitudini delle quali voi non potete farvi nessun
concetto.
30.
Nel complesso
del cervello, con il suo grande Sole
Centrale universale, tutto è luce, tutto è sapienza; là l’uomo vede e comprende
l’intero Uomo mondiale, conosce la sua missione e conosce anche Me come il più
Grande Spirito. Come nel cervello umano il fosforo, così là in quel sistema
tutto è luce, tutto è chiaro, tanto che le ombre appartengono a cose
sconosciute.
31.
Nel cuore,
alla sede della vita, tutto si muove e mette in movimento la grande macchina;
l’assai bello, il sublime, il senso di beatitudine sono là una costante e si
muove dentro e fuori. Tutti conoscono il Mio Amore e la Mia Grazia, e sanno
perché sono lì e quali sono i loro compiti, e specialmente il piccolo incitante
nervo motorio dello stesso è anche il luogo dove, non lontano da questo, il
vostro sistema solare ha il suo posto.
32.
Tutti gli
organi, perfino quelli d’espulsione e d’evacuamento, così come i generativi,
equivalenti a quelli maschili, si trovano lì destinati allo stesso scopo, alle
stesse funzioni che hanno anche nel corpo umano; essi sono destinati
all’eliminazione del consumato e devono essere presenti altrettanto bene come
quelli adibiti all’assorbimento, se deve esistere un’auto conservazione del
grande Uomo mondiale. Le analogie degli abitanti di questi mondi
incommensurabili sono parimenti tanto differenti come i loro organi stessi.
Volerle rendervele afferrabili e comprensibili, sarebbe inutile fatica.
33.
Osservate
solamente la Terra: dov’è qui il principio? Dove una fine delle sue creazioni?
Così è dappertutto. Un Dio infinito può creare solo cose infinite; perciò anche
tu non pretendere nessuna descrizione dei soli mondiali, della loro grandezza,
dei loro soli e pianeti che vi ruotano intorno, dei quali il numero è
incalcolabile, dei loro soli fratelli con differenti colori, dei loro abitanti
e creature per i quali non sarebbe sufficiente nessun materiale per scrivere,
per delineare solo il mondo più piccolo, tanto meno di quei mondi dove la
vostra luce, conosciuta come movimento più veloce, sarebbe solo un tempo lento
e corto come strumento di misura.
34.
Questi
particolari possono essere afferrati solo con gli occhi spirituali e immaginati
col pensiero dello spirito. Finché vivete in quest’involucro mondano, un’altra
spiegazione è impossibile. Nell’Aldilà, provvisti d’accresciuta facoltà visiva
dello spirito, potrete afferrare facilmente ciò che qui Io stesso non sono in
grado di spiegare. Io posso solo dire a te e a tutti voi che, dove il vostro
occhio oppure il vostro pensiero potrebbe giungere, è sempre fermamente presente la figura umana, quale unica e la sola
forma dominante! Che questa però, in riguardo alla grandezza e al colore,
secondo i mondi corrispondenti, debba essere diversa, si comprende da sé. In
ogni dove però il Mio Amore e la Mia Grazia si sono presi cura di preparare
alle creature – da Me chiamate in vita – la possibile massima beatitudine di
cui sono capaci di sentire, beatitudine che sarà poi aumentata di gradino in
gradino, fino all’ultimo, fino a diventare figli Miei, dove ogni fatica e lotta
è coronata con la Mia vicinanza.
35.
In accordo a
tutto questo potete comprendere per che cosa vi ho prescelti, e per quale
grande missione e abilitazione vi ho aperto la via.
36.
Milioni di
esseri mancano di questa Grazia, di cui voi godete in massima misura, e mentre
quel grande numero di esseri creati Mi riconoscono solo dalle Mie opere oppure
mediante maestri che Io invio nei loro campi per guidarli e accompagnarli, qui
Io Mi abbasso sulla vostra piccola Terra appunto per darvi dalla Mia stessa
bocca, a mezzo dei Miei scrivani, Pane
dai Cieli.
37.
Pensate una
buona volta cosa significa questo! Pensate all’infinita grandezza della Mia
Creazione, alla Mia stessa potenza e impegno, e confrontate la vostra
piccolezza, allora dovrete crollare in un nulla davanti alla Grazia che Io vi
concedo, tanto che dovreste veramente esclamare: “Padre e Signore!
Che cosa sono io che Tu Ti ricordi di me!”. E se riflettete sui sacrifici
che Io sopportai per voi, per far di voi ciò che dovete essere in riguardo al
complesso nerveo del cuore del mondo stesso, vale a dire: la molla motrice universale di tutta la Mia Creazione materiale!
38.
Come nel
corpo umano neppure il più piccolo tessuto cellulare o vaso capillare si trova
inutilmente, poiché tutto deve concorrere solo alla conservazione dell’insieme
nel suo modo, così anche nell’Uomo Cosmico non è dimenticata la più piccola
fibra del corpo umano e tutto lì si trova corrispondentemente riprodotto, solo
che non dovete immaginarvi le funzioni del corpo dell’Uomo mondiale come quelle
del vostro corpo, bensì in corrispondenza analoga, in cui interi sistemi solari
esprimono ed eseguono quell’attività rispondente alla posizione, conformazione
e quantità, quello che l’uno o l’altro organo ha da compiere nel corpo umano
proprio in rapporto al tutto. Così, ad esempio, la milza è la batteria
elettrica oppure il focolare in cui il sangue, dopo la sua breve circolazione,
è nuovamente vivificato. Così anche nel grande Uomo mondiale il corrispondente
grande complesso solare con le sue migliaia e migliaia di soli e pianeti non è
altro che il grande distributore di vita ai molti altri mondi a lui vicini e da
lui dipendenti, i quali a loro volta, saturi a sufficienza di forza e di luce,
irradiando nuovamente, attraverso milioni di estesi spazi luminosi,
distribuiscono il loro superfluo ad altri soli e mondi. Questi poi, secondo il
loro impiego per l’insieme, elaborano ciò che è idoneo ad essi, e danno, allo
stesso modo, con la loro diffusione elettro-magnetica, l’impulso per migliaia
di diversi processi, e così via fino a completare il circuito, e le scorie sono
restituite nuovamente all’etere attraverso gli organi d’evacuazione.
39.
Questo è il
processo di conservazione del grande Uomo mondiale, il quale con il suo veloce movimento nello spazio infinito, a
mezzo dell’attrito, che provoca il suo stesso moto, desta i giacenti elementi
vitali che si trovano nell’etere, e poi attraverso i suoi bilioni e bilioni di
organi sorbitori, come avviene all’epidermide umana attraverso i pori, li
trasmette agli organi interni per l’ulteriore uso e per la sua stessa ulteriore
esistenza.
40.
Ebbene vedi,
Mio caro figlio, così il nostro grande Uomo Cosmico destando vita e dando vita,
seguita a fuggire nell’infinito spazio senza confini per eoni ed eoni (10120)
di spazio-tempo, finché anch’egli sarà consumato sia interiormente che
esteriormente, e andrà incontro alla sua dissoluzione. E come accade con il
corpo umano dopo la sua morte, questo accadrà anche lì. Anch’egli (l’Uomo
mondiale) sarà scomposto in altri elementi; altri prodotti si formeranno dai
suoi resti che di nuovo, com’è il caso con i corpi umani decomposti, saranno guidati
a nuove Creazioni.
41.
La materia,
della quale egli è composto, dovrà lasciarsi scomporre. Lo spirituale si unirà
allo spirituale e il materiale al materiale, dove ognuno per sé, portando in sé
la struttura per l’ulteriore auto conservazione, inizierà di nuovo un grande
ciclo evolutivo e si organizzerà nuovamente sotto la forma del corpo umano, con
la sola differenza che, come nel corpo umano gli organi terreni stanno in
rapporto con i loro futuri organi spirituali, così anche nel grande Uomo
mondiale gli stessi sono rappresentati in corrispondenze spirituali.
42.
Così poi dal
crollo dell’attuale grande Uomo mondiale materiale ne sorgerà un altro, il
quale, composto di elementi spirituali più fini, sarà di nuovo un grande Uomo
mondiale; però tutto ciò che includerà, i suoi abitanti e altri esseri viventi,
saranno di natura più spirituale.
43.
Ciò che nel
corpo dell’uomo l’anima e lo spirito in lui vincolati erano come guide del
tutto, questa sarà pure nel grande Uomo mondiale l’impulso che spingerà tutto
il Creato verso la sua liberazione e tutto lo spirituale alla sua
spiritualizzazione.
44.
Guarda il
grande Uomo mondiale, puri soli formano il suo interiore; pura luce quale
fluido vitale attraversa i suoi spazi enormemente estesi! Come il sangue nel
corpo umano è portato ovunque c’è bisogno; sviluppa calore, il calore
decompone, trattiene l’utile ed espelle l’inutile. Quest’ultimo, spinto dalla
forza di repulsione scorre attraverso lo spazio, si unisce con altri elementi
affini, è di nuovo compenetrato dalla luce illuminante e produce nuova sostanza
per altri complessi solari; e così l’inutilizzabile per gli uni si trasforma in
benedizione per gli altri.
45.
Così
continuerà per infiniti spazi di tempo, dove milioni di anni sono solo un
brevissimo periodo; sempre rinnovando, sempre formando, sempre distruggendo; e
da tutto questo muovere, formare e distruggere, si sviluppa lo spirituale nella
materia vincolata per gradini superiori. Sempre più in alto si raffina di
potenza in potenza, diventa più puro, più spirituale, più divino, finché, come
spirituale divino, passa nell’ancora più grande Uomo mondiale spirituale e lì può trovare il suo impiego per il
momento sul gradino più basso, da dove poi inizia una serie di gradini ancora
più alti che sale sempre di più – fino a Me, al Mio Regno, ai Miei Cieli della
suprema Pace spirituale e della sublime eterna beatitudine.
46.
Che questo
tendere della potenza spirituale vincolata nella materia continui fino a quando
tutto sarà slegato, e così come nell’uomo le ossa passano col tempo da flessibile,
elastica cartilagine a rigido calcio, lo stesso avviene anche nel grande Uomo
mondiale, finché i sistemi mondiali corrispondenti agli organi umani avranno
finito di vivere, tutto il vivente e attivo – idoneo ad accogliere luce e
calore – sarà sfuggito e sarà rimasto solo ciò che, per modo di dire, è
diventato solo pietra dura.
47.
Quando dopo
infiniti spazi di tempo questo crollo sarà avvenuto, allora l’organismo ha
cessato di essere; la forza riproduttiva dei polmoni, le secrezioni della bile
del fegato, l’evacuazione dell’inutilizzato, la procreazione di nuovi mondi,
tutto ha raggiunto il suo stato di riposo, i pori della spessa epidermide
eterica del grande Uomo mondiale stanno aperti, l’etere penetra ed esce
nuovamente con un nulla di fatto dalla parte opposta, nessun organo sorbe i
suoi elementi, nessuna luce consuma avidamente le sue sostanze apportatrici di
vita, rigida rimbalza dalle pareti calcificate dei soli e mondi, la vita è
fuggita e si è messa al sicuro in più alti spazi spirituali, dove la morte non
ha mai avuto dominio e solo l’eterna Luce, l’eterno Amore e l’eterna Vita hanno
stabilito la loro sede.
48.
Quando questo
stato sarà avvenuto, allora il grande Uomo mondiale sarà disciolto dalla Mia potente Volontà; egli andrà – come il corpo
umano – incontro alla sua trasformazione, e dalla rigida pietra, calcinata e
priva di vita, sorgerà nuovamente, come la fenice di una vecchia leggenda
umana, un nuovo, più bello, più spirituale mondo che comprenderà in sé tutto
quello che l’Uomo mondiale precedente possedeva, tutti i suoi organi, tutte le
sue funzioni, solo più fini, più spirituali. Una nuova Creazione graduale
comincerà. Vita e calore affluiranno nel vivente Uomo mondiale nuovamente
conscio di sé, i soli splenderanno, le terre orbiteranno di nuovo festose nella
loro vorticosa e fruttifera danza intorno ad essi, e nuovi esseri, nuove
creature con altrettanti idonei corpi spirituali, inizieranno il loro nuovo
stato vitale, dove poi la morte e la distruzione non saranno più stabiliti come
necessario principio, da servire come base per una nuova Creazione, bensì un
dolce passaggio da un gradino all’altro segnerà l’avanzamento, dove il
materiale cesserà e il Mondo spirituale avrà il suo principio.
49.
Là comincerà
la vita nel Grande Uomo-spirito, là
si muoverà il precedente, ora spiritualizzato Uomo mondiale intorno al Mio splendente Sole Centrale nella più
radicata profondità, oppure il Cuore dell’intero mondo spirituale; allora non
sorbirà più elementi eterici, bensì si alimenterà di spirituale attraverso la
sua epidermide nuovamente attiva, spiritualizzando così il suo interiore che
poi lentamente si dissolverà di nuovo nei suoi organi corrispondenti alla sua
individualità dell’immenso Uomo mondiale spirituale.
50.
Ora, come l’Uomo mondiale materiale percorre
volando nell’etere la sua orbita, lottando verso la spiritualizzazione, così di
eteri, nella rispondenza spirituale, ne esistono milioni e milioni, i quali
hanno attraversato tutti simili processi verso gradi superiori, e ancora
continuano e formano spiritualmente di nuovo i singoli organi del grande Uomo-spirito, che a sua volta si muove
nei vasti, infiniti spazi, dove assorbe dall’etere più fine e più spirituale
che lo circonda, i suoi elementi vitali per l’auto conservazione, e così
procede un eterno avanzamento, un’eterna trasformazione a nuove Creazioni, e
rende nuovamente felici gli spiriti che vivono su tali mondi.
51.
Nell’Uomo
spirito lo scopo della vita di tutti gli spiriti creati è di indirizzare i meno
capaci, di guidarli e perfezionare il luogo delle loro dimore, e così guidare i
loro mondi e le loro anime sempre più vicino a Me. E dopo, nell’Uomo mondiale
spirituale il lavorare e l’educare non avranno mai fine, così anche non v’è
posta nessuna meta nell’attività degli spiriti, essi possono e devono lavorare
sempre, in parte su se stessi, in parte sull’io di altri esseri, e così aiutano
a realizzare i Miei piani.
52.
E vedi,
quando Io creai questo grande Mondo degli spiriti con la sua incommensurabile
estensione, quando in quel tempo conferii agli spiriti stessi quei grandi pieni
poteri, Io posi il più grande spirito, nato da Me, come Sapienza proveniente
dall’Amore, come Amore per sé e per il prossimo, fuori da Me nella vasta
Creazione; gli trasmisi tutti i mondi degli spiriti, lo resi idoneo ad operare
e creare, gli diedi il nome di ‘Portatore di Luce’, oppure ‘Lucifero’, nel
linguaggio delle sfere celesti. Ed egli, cosciente dell’immenso suo potere,
andò oltre, l’amore di se stesso lo accecò, e istigò milioni di spiriti alla
caduta e divenne così, assieme a loro, il Mio avversario più maligno. La sua
soave Luce d’Amore si arrossò del fuoco dell’ira, e così egli è colui che,
insieme ai suoi spiriti con lui caduti, attenta alla Mia Potenza, al Mio Amore,
Clemenza e Grazia, e vorrebbe trasformare in ira e odio tutto il Creato e
calpesta ogni alito liberatore del Mio Amore con derisione e scherno.
53.
Così fu
esiliato dal grande Regno dello spirito, dal Mio Regno celeste, oppure
altrimenti detto, egli si escluse da se stesso, poiché non gli piaceva l’aria
di Pace e d’Amore che lì vi regnava; fuggì lontano, fuori nell’eterna Infinità.
E con questo, anche lui, sebbene antagonista dinanzi a Me, pur doveva compiere
solo il Mio scopo, così creai un mondo materiale dalla sua sostanza e dai suoi
spiriti, avvolsi lui e i suoi nella materia, per potere, anche se non del
tutto, sciolti in piccole particelle, farli ritornare a Me.
54.
Questa è la
legge di dissolvimento della materia che, costretta, deve restituire un po’
alla volta quello che volontariamente non voleva adattarsi alla Mia Volontà. E
così Satana stesso, con ciò che gli era rimasto dopo la sua materializzazione,
è imprigionato sulla e nella Terra quale dimora, dove proprio
Io da eoni e eoni di anni l’avevo stabilito per compiere la grande Opera di
umiltà e redenzione per tutti gli uomini e spiriti. E proprio da lì, dove Io
elargisco la massima benedizione e la suprema Grazia, e da qui voglio
diffonderla, anche lui deve avere il massimo potere per tentare i Miei futuri
figli, per quanto gli sia possibile, affinché proprio da questa lotta, contro e
con lui, possano sorgere i più splendidi fiori e spiriti per il Mio Regno, e
così egli, operando a dispetto Mio, deve aiutare i Miei figli alla più grande
vittoria e alla massima beatitudine.
55.
Così Satana
deve, libero come Io l’ho creato, certo lavorare solo per Me e non per i suoi
piani, e aiutare a favorire il grande Processo di spiritualizzazione di tutto
il materiale.
56.
Nel grande Uomo Cosmico spirituale vive e tesse
continuamente la grande organizzazione e creazione, lì vive altrettanto lo
spirito come nell’Uomo mondiale materiale
secondo gli organi del corpo umano in quei Cieli corrispondenti agli organi; là
è tutt’altro che nell’Uomo mondiale. Ciò che è espresso in lui in forme
materiali, vive e esiste lì nello spirituale; lì la materia più grezza è luce e la più fine è spirito.
57.
Come
nell’Uomo mondiale il suo occhio, un grande sole e complesso mondiale che,
splendendo elettricamente invia fuori nell’etere lontano i suoi raggi, per
sorbire da lì la sostanza vitale per i nervi della testa o gli spirituali mondi
della Sapienza, così è l’occhio del grande Uomo spirituale raggiante l’Amore
che accoglie in sé gli elementi più delicati dell’infinita Luce di Grazia, per
trasferirla al suo grande sistema nerveo cerebrale oppure Cielo della Sapienza,
dove la Creazione, la sua origine, il suo scopo e la Mia Volontà sono ben
compresi da tutti gli spiriti e angeli della sapienza. Così pure ogni altro
organo dell’Uomo spirituale compie quanto è stato a lui assegnato, e gli
spiriti là viventi hanno, in modo corrispondente, la loro attività e
beatitudine in lui.
58.
Nel Mio Uomo
Cosmico spirituale le sostanze principali
sono Amore e Sapienza, come nell’uomo il sangue e
l’aria e nell’Uomo mondiale la luce ed il calore.
59.
L’Amore è il
primo fattore di movimento nella Vita spirituale, accompagnato dalla Sapienza.
L’Amore stimola, la Sapienza – nell’Uomo mondiale interpreta la luce ed espande
il calore. Oppure nel corpo umano – il sangue del cuore vivifica, e nella breve
circolazione al fegato secerne la bile che poi, quale principio stimolante,
causa il processo di separazione nella digestione, come nell’Uomo mondiale il
dissolvente calore e nell’Uomo-spirito la spiegante Sapienza.
60.
Chi poi è
dedito solo all’uno o all’altro, fallisce la sua missione. L’amore solo è
distruttivo, e altrettanto la sapienza che vuol giungere fino ai Miei limiti;
la luce (intensiva) è accecante e il calore bruciante. La circolazione del
sangue senza scambio degli elementi morti con dei nuovi non ha nessuno scopo,
come altrettanto la bile se non serve al processo digestivo.
61.
Così le Mie
caratteristiche fondamentali sono rappresentate dappertutto, e perfino con la
Mia discesa sulla vostra Terra, dove Io compii l’Opera più grande per il mondo
materiale e spirituale, il Mio Amore si separò per alcuni momenti dalla
Sapienza; quest’ultima discese a voi e v’insegnò a riconoscere il primo e
suggellò la Sua dottrina e la Sua giustezza, che Amore senza Sapienza e
Sapienza senza Amore non possono sussistere, con l’Atto della massima umiliazione
che un Dio potesse compiere.
62.
Mediante
questo grande Atto di umiliazione da parte Mia, fu chiarito all’intero Mondo
degli spiriti la giusta misura dei loro sacrifici e delle loro rinunce, a tutti
gli spiriti fu aperta la Via che conduce a Me; e da quel tempo sono tutti
animati da uno spirito diverso da prima, vale a dire non più paura dinanzi alla
Mia potenza, bensì Amore per il Mio Io; prima vedevano in Me solo il Signore,
adesso il Padre soltanto!
63.
La Mia intera
Creazione splende, in seguito a questo Atto, in una Luce più bella di prima.
Spiriti ossequienti e adoranti si prostravano un tempo dinanzi al Mio trono per
il profondo rispetto e adoravano muti la Mia grandezza; ora tutti si stringono
giubilanti intorno a Me, intorno al Padre, il Quale sente adesso doppiamente
l’intera beatitudine della Sua Creazione. Egli la sente come potente Creatore e
Signore, e la sente vedendo rispecchiarsi, riconoscente, il Suo stesso
sentimento nel cuore dei Suoi figli.
64.
Così (e per
questo motivo) l’intero mondo e la Creazione spirituale è diventata, per il Mio
Cuore, un vero inno trionfale. Anch’Io non sono venuto invano, anch’Io Mi sono
creato per il Mio Amore degli organi, nei quali la Mia aspirazione e operare
riceve indietro di nuovo l’eco della Mia gioia nell’eterno inno di
ringraziamento dei figli Miei.
65.
Così questa
Creazione ha il suo infinito eterno scopo; eternamente rinnovandosi essa
prepara a Me e ai Miei un’eterna felicità e una beatitudine permanente,
un’eterna felicità per i figli Miei.
66.
Essi trovano,
infatti, sostanza per l’attività, sostanze per l’ammirazione e sostanze per
l’adorazione; ed Io stesso trovo sostanze per un Amore paterno che mai finisce,
sostanze per nuova soddisfazione nel veder compiuti i Miei piani e scopi, e
sostanze per l’ulteriore Creazione e per l’eterna felicità dei figli Miei.
67.
L’Amore quale Luce, come il sangue nel
corpo umano, attraverso le arterie dell’Uomo mondiale spirituale e materiale
diffondono dappertutto, come nel corpo umano, salute, benedizione e vita; la Sapienza illumina le Mie meraviglie allo
spirito indagatore; il calore eccita la materia immobile stimolandola alla
trasformazione; la bile brucia il chimo nello stomaco e separa il buono dal
cattivo. Così c’è dappertutto lo stesso scambio, lo stesso movimento e la
stessa aspirazione.
68.
Quello che i
Miei angeli e spiriti supremi vedono
chiaramente dinanzi a sé nel grande Uomo spirituale, gli abitanti dei soli e
dei mondi dell’Uomo mondiale materiale lo presumono
e lo cercano scrutando nella
materia.
69.
Lassù, dove
la morte ha la sua pietra di confine nel Regno della Luce, dell’Amore e dello
Spirito, c’è beatitudine, c’è l’eterno scambio di tutto il creato e percepito;
là regna solo amore unito alla sapienza, appena là i Miei figli vivono la
delizia vitale che è promessa e preparata per tutti coloro che vivono secondo
il Mio esempio e il Mio insegnamento.
70.
Nell’Uomo
mondiale vi sono uomini e spiriti senza numero che aspettano la Redenzione;
tutti loro vanno incontro al processo di trasformazione verso il Regno
spirituale, ma solo lentamente. Nessun essere, qualunque sia il mondo o il sole
sul quale vive, può gloriarsi di avere, come voi, questo vantaggio, voi
minuscoli abitanti di questa Terra, di questo piccolo granello di sabbia
nell’Universo.
71.
Su nessuno di
questi grandi corpi celesti Io sono stato personalmente come proprio sulla
vostra Terra, ovunque Mi mostrai solo qualche volta come Signore e Creatore,
guidando le Mie creature, oppure facendole istruire dai Miei spiriti. Solo qui,
su quest’insignificante ammasso di materia della specie peggiore, su questo
luogo d’esilio del Mio maggiore avversario, Io ho compiuto l’Opera della Mia
massima umiliazione – e per la vostra massima elevazione.
72.
Oh,
riflettete su questo punto! Confrontatevi con tutti gli altri esseri viventi
nei vasti spazi della Creazione, confrontatevi con quelli viventi negli
spiriti-uomini; quale privilegio vi è dato con questo Mio procedere, e adesso
con la Grazia della Mia comunicazione diretta, dove vi svelo tutto, vi
chiarisco la Mia Creazione e vi lascio guardar dentro, dove finora nemmeno ai
più grandi angeli ho svelato la Mia Potenza e il Mio Amore.
73.
E invece come
vi comportate voi? Freddamente, come senza sentimento, in parte spinti solo
dalla curiosità, andate a caccia di nuove comunicazioni e dimenticate, nonostante
tutto, che ogni Parola che esce dalla Mia bocca è un torrente di Luce
spirituale che da lontano, oltre ogni immaginabile lontananza, vi arriva dal
centro dei Miei Cieli, dal centro del Mio Cuore e del Mio paterno Amore, per
illuminarvi, per riscaldarvi e tirarvi più vicino a Me!
74.
Comprendete
una buona volta, come fa bene al Mio Cuore paterno, quando Io vedo che le Mie
Parole sono comprese così come ve le do, quando vedo come il Mio grande Cielo
spirituale si riflette nel vostro cuore, quando vedo che tutte le Mie Parole,
tutte le Mie Creazioni materiali e spirituali sono da voi comprese o perlomeno
presentite.
75.
Per chi dunque Io creai queste innumerevoli
meraviglie, questi innumerevoli portatori di luce e di calore, questi grandi
mondi e soli? Per chi creai i Miei
Cieli spirituali con le sue gioie mai esauribili, dove una sola compensa eoni
di epoche di godimento su altri soli e mondi? Per chi creai tutto questo, tutto come espressione tangibile del Mio
stesso Io, affinché anche per immagini voi possiate scorgere e riconoscere
Colui che vorrebbe stringere tutti al Suo Cuore paterno? Per chi dunque creai tutto questo che guido
e dirigo, misi in tutto il germoglio dell’auto conservazione, affinché nulla
svanisse di ciò che un giorno potrebbe recar gioia ai Miei figli, oppure alla
loro vista potrebbe strappare dai loro occhi una lacrima di gioia o di
riconoscenza? Per chi altro Io creai
se non soltanto per voi, voi che con
la Mia massima umiliazione Io riscattai, redensi ed ho innalzato.
76.
Oh,
riflettete tutto questo! Riflettete quando trasvolate in pensieri le
incommensurabili Creazioni e gli spazi infiniti! Ricordate Colui che ha creato
tutto questo. Questi è Colui che non vuole nulla in cambio se non soltanto il
vostro amore, solo l’amore di Suo figlio per Lui, per Lui che è il Padre!
77.
Dov’è un
padre sulla vostra Terra che sia capace di un tale spirito di sacrificio, come
Io ve ne ho dato prova? – E cosa pretendo?
78.
In due leggi
l’ho scritto con grandi caratteri fiammeggianti sulle tavole della Creazione
del Mio Regno dei Cieli e dei mondi:
79.
“Amate Dio sopra ogni cosa! – e il prossimo
come voi stessi!”.
80.
Qui avete
delle molte parole il senso più breve, ma anche il più grande. Adempite questi
due comandamenti d’Amore del vostro Padre Celeste, ed Egli vi preparerà per questo,
beatitudini che nessun occhio umano ha mai visto e nessun petto umano
immaginato.
81.
Qui avete di
queste lunghe parole una breve spiegazione. La creazione del grande Uomo
mondiale materiale, la creazione del grande Uomo spirituale, tutto questo
precipiterebbe nel caos, sarebbe senza scopo, se mancasse l’Amore.
82.
Amore, Luce e Vita, tre parole viventi della Mia Creazione; prendetele bene a
cuore! Senza amore nessuna Luce, e senza Luce nessun Calore!
83.
Dove nella
vostra vita operativa queste tre parole non costituiscono il fondamento, c’è
odio, tenebre e morte!
84.
AmateMi!
illuminate il vostro cuore! – e infiammate il vostro prossimo! e l’intera
Creazione vi verrà incontro giubilante; poiché con questo avete vinto il Cuore
del Padre, vi siete innalzati a figli Suoi e fatto violenza al Cielo!
85.
Meditate su
questo e riconoscete una buona volta l’importanza delle Mie comunicazioni!
Amen!
۞
L’uovo
12
aprile 1871
1.
Ecco,
figli Miei, adesso voglio mostrarvi ancora una volta come, nella sola forma di
un oggetto, vi è molto più spirituale di quanto potete supporre, e come la
forma e il contenuto di questo sunnominato uovo è affine spiritualmente con le
Mie altre Creazioni, e anche, se potreste comprendere il linguaggio dello
spirito, vi direbbe più cose di quanto gli scienziati e chimici hanno cavato
fuori fino adesso dallo stesso.
1.
Ebbene,
vogliamo cominciare con la sua forma e osservarla un po’ più da vicino,
affinché già lì possa sorgere una luce che vada al di là del visibile orizzonte
della vostra prospettiva, e scenda giù fin nella più profonda vita animica.
2.
Vedete,
l’uovo è nella forma, un allungato, schiacciato cerchio a voi noto, come forma,
nelle differenti specie di uovo, è più curvato, fatto a volta, o più
affusolato.
3.
Questa forma
dell’uovo si avvicina ad una linea matematica a voi nota, e la conoscete con il
nome di ellisse oppure ovale. Ebbene, questa linea, che anche voi potete
calcolare, perlomeno chi è un po’ più penetrato nelle leggi dell’aritmetica
(matematica), di cui voi conoscete l’esatta costruzione, della quale vi è anche
noto che in questa forma ruotano mondi intorno a mondi, soli intorno a soli,
cose che avete sentito da astronomi e matematici, allora devo anche dirvi che
non conoscete tuttavia il vero significato, vale a dire lo spirituale di questa forma!
4.
Ebbene
vedete, se volete raffigurarvi l’Infinità con un’immagine, allora scegliete a
tal fine come simbolo la forma di un cerchio; quindi secondo i vostri concetti,
un cerchio, un anello fisico oppure una sfera, sarebbero vicini all’Infinità,
poiché in loro non vi è da nessuna parte un principio, da nessuna parte una
vera fine.
5.
Tanto secondo
i concetti umani. Ma secondo i concetti spirituali oppure secondo i Miei
concetti, l’infinito non è minimamente espresso con il cerchio, e questo
semplicemente perché in un cerchio, così come in un anello, oppure in una
sfera, tutte le parti del lato esterno sono distanti ugualmente dal loro punto
centrale, ciò che non è il caso nel senso spirituale, dove Io il Punto centrale
e il mondo spirituale e materiale che Mi circonda, non è dappertutto ugualmente
distante da Me, bensì gradualmente, a seconda dello sviluppo degli elementi spirituali,
l’uno viene a stare più vicino, e l’altro di meno nelle Mie vicinanze, perciò
un’ellisse oppure un ovale caratterizza meglio il concetto
spirituale di un’Infinità e dell’Universo intero.
6.
Anche la
linea ovale non ha nessuna fine, c’è solo la differenza che l’ovale, quale
linea o corpo, ha due punti circolari matematici principali, e un punto
centrale che però non dista nella stessa misura da tutti i lati, bensì dai lati
più lunghi poco e dai lati più corti di più.
7.
Ebbene, per
chiarirvi spiritualmente questa figura o forma, vi voglio dire che nel primo
periodo della creazione del Mondo spirituale e materiale gli spiriti stessi
erano posti lontano da Me nell’Infinità, affinché non fossero forzati dal Mio
influsso ad agire così come volevo Io; essi dovevano essere liberi, senza la
minima dipendenza.
8.
Appena però
la consapevolezza in loro cominciò a destarsi, appena si mostrò la lotta tra
libera volontà e obbedienza, accadde ciò che accade con un oggetto materiale
sul quale influiscono con forza, nello stesso tempo, diversi fattori. Questo
significa che la posizione degli spiriti intorno al loro Centro, intorno a Me,
si dispose secondo la potente influenza di queste due forze, come in un corpo
secondo le leggi naturali, quando questo è attratto da una forza e trascinato
via da un’altra, e non segue completamente né l’una né l’altra, egli prende la
via di mezzo tra progressione e rotazione, e tale via alla fine non è
circolare, ma somiglia alla forma ovale oppure all’ellisse.
9.
Così era
anche la posizione degli spiriti nei Miei confronti, secondo la loro maggiore o
minore obbedienza e libertà di vita, espressa in una forma ellittica, dove Io
non stavo nel centro, bensì come voi dite, in quel Punto Focale da dove ho
messo fuori i mondi degli spiriti nell’Infinità, i quali poi un po’ alla volta,
avvicinandosi a Me, ritornano nuovamente a Me, corrispondente spiritualmente
quasi alla forma di un uovo, dove il cerchio grande è più distante da Me e il
piccolo più vicino.
10.
A dire il
vero i vostri astronomi indicano le orbite dei pianeti, e in parte anche delle
comete, nella forma ellittica; solo che queste orbite somigliano più alla forma
di un uovo; come pure i pianeti, quanto più lontani sono dal loro centro, tanto
più lenti percorrono la loro orbita, mentre la percorrono velocemente nella
vicinanza del Sole, perché essi si devono muovere velocemente intorno al loro
governatore e padre.
11.
Questa forma
dell’uovo è la forma principale e centrale della Mia Creazione; dappertutto
essa è espressa, nel regno minerale, vegetale e animale.
12.
Dappertutto
vi è nascosta la base del principio dell’attrazione, la quale attrae di più le
parti grezze e lascia allontanare da sé quelle più leggere.
13.
Perfino le
forme dei mondi, dei soli e dei pianeti si uniformarono secondo questo
principio; una sfera, nel senso più puro, non esiste da nessuna parte, solo
ovale in differenti forme; e se anche esistono altre forme nel mondo materiale,
i loro atomi più piccoli, dei quali sono composti, sono comunque di nuovo
soltanto ovali o ellittici, e perché?
14.
Perché
proprio questa forma corrisponde alla Mia idea della Creazione e, fondata
spiritualmente nel Mio stesso Io, è impressa da Me come tipo in tutti gli
esseri e prodotti.
15.
Come tipo
dinanzi a Me c’è la forma ovale, vale a dire spirituale, così intesa, come
l’Infinità quale Mio secondo Io la personifica oppure la esprime plasticamente
in un centro, e dove il secondo centro oppure il secondo punto focale
dell’ovale spirituale più lontano da Me, non è certamente in grado di
esercitare una così grande forza di attrazione come il Mio Io spirituale,
tuttavia ha sempre influsso sul divenire e svanire.
16.
Lì nella sua
vicinanza (di Satana) tutto veramente si muove intorno a lui; ma invece di
completare la rotazione, se n’allontana e un impulso irresistibile lo attrae a
Me, al primo Punto focale, intorno al Quale tutto vorrebbe radunarsi.
17.
Dunque in
forma ellittica oppure ovale sta la Creazione spirituale e materiale intorno al
suo Creatore; conservando questa forma come tipo, modella nuovamente in sé
tutto in questa (primordiale) forma. Le piante, le loro foglie, gli animali, le
singole loro parti, le ossa, terminano e si congiungono in forme ovali, (anche
i tagli trasversali delle ossa lunghe e dei rami e steli sono ovali e queste
ossa sono quindi solo delle forme ovali molto allungate), perfino tutte le
figure degli animali e degli uomini potete racchiuderle spiritualmente in forme
ellittiche, in cui il cuore rappresenta l’uno, e la parte generatrice l’altro
punto focale, oppure il primo punto focale è per la riproduzione spirituale, il
secondo è per la riproduzione materiale, che è necessaria per l’esistenza del
tutto.
18.
Il vostro
capo ha una configurazione ellittica oppure ovale, all’interno della stessa,
come nel volto stesso dell’uomo, la più bella forma è ovale. Ogni forma che può
essere definita spiritualmente elevata o bella, consiste da parti dell’ovale e
non da parti del circolare.
19.
Dappertutto
traspare il principio fondamentale del Mio stesso Io, un Sovrano, circondato
dalla Sua Creazione, ordinata secondo la seria morale dello Spirito, nel mezzo
del Suo Universo! Come là tutto si spinge verso di Me, tutto tende a venire
nella Mie vicinanze, perché solo là c’è delizia, amore e beatitudine; se
poteste indagare tutte le forme ovali nella Creazione, tanto nel grande, come
nel piccolo, scoprireste che Io, come Dio e Creatore, non ho bisogno di molte
forme, bensì me ne basta solo una, dalla quale formo poi mondi e spiriti e
l’Uomo mondiale materiale, i quali proprio per questo, perché formati tutti
secondo un principio, devono anche tutti ritornare al Fondatore e Costruttore!
20.
L’uovo è il
luogo di nascita di molti esseri corporei; tutto ciò che vive, o per lo meno,
la maggior parte di questi, nasce dall’uovo, il quale a sua volta è formato nel
suo interno così com’è formato il grande Uomo mondiale spirituale e materiale.
Poiché a partire dall’uovo di una piccola bestiola fino al grande Uomo
materiale e spirituale, esiste il medesimo principio nella loro formazione,
vale a dire gli analoghi elementi e lo stesso risultato finale.
21.
Nell’uovo, in
primo luogo, c’è il duro guscio calcareo che dappertutto, dove questa forma si
manifesta, è la parte esteriore che separa e tiene insieme la parte interiore
come parte a sé stante, e la tiene separata in tutto dal resto della Creazione.
Questo duro guscio è il lato esterno eterico che separa anche il grande Uomo
materiale e spirituale dall’etere universale. Poi viene una sottile pelle che
impedisce al liquido dell’uovo il passaggio e dissoluzione all’esterno del
guscio. Questa finissima pelle anche nel grande Uomo materiale e spirituale è
il finissimo etere che circonda tutti i mondi e, come nell’uovo la parte
liquida, si condensa poi nell’etere come atmosfera dei singoli sistemi solari e
dei soli e pianeti in essi orbitanti.
22.
Il tuorlo, di
nuovo separato con un’altra pelle dalla restante liquidità, nel grande Uomo
materiale e spirituale è lo strato atmosferico più denso, più vicino,
necessario ai mondi per la loro ulteriore esistenza, dove si trova tutto nello
stato sciolto, cosa che poi per mezzo di altri collegamenti come materia solida
di terre e corpi solari determina la loro stessa esistenza.
23.
Nel mezzo
dell’uovo si trova poi il vero punto focale spirituale di un’eterna vita che,
destato solo dal calore (che corrisponde all’Amore), costruisce poi il sui io
individuale corporeo, assorbendo le sostanze che lo circondano, e così
dall’uovo e dal suo liquido e materia solida si forma la creatura, per la cui
forma gli elementi si trovavano in lui stesso.
24.
Nell’Uomo
materiale e spirituale è altrettanto di nuovo l’interiore la parte spirituale
equivalente al cuore, dove si trova l’impulso alla costruzione e alla
conservazione dell’esistente, il quale assorbendo e elaborando l’etere e la
sostanza luminosa, costruisce soli e sistemi mondiali, li mantiene e li fa
avanzare per il loro perfezionamento spirituale, come nel grande Uomo
spirituale e materiale i corrispondenti Cieli, dove anch’Io alla fine sono
accasato nel Centro, riunisco intorno a Me delle immense Creazioni spirituali
con spiriti ed esseri che rendono maturo, per l’ulteriore progresso, tutto ciò
che viene dall’esterno, sempre più spiritualizzandolo e portandolo vicino a Me,
dove poi – come nell’uomo mondiale luce ed etere, qui spirito nella luce più
intensa, lì mediante il calore, qui mediante l’inesauribile Amore – lo impiega
per nuove, più alte Creazioni, e così il Mio supremo ideale del buono e del
bello viene sviluppato.
25.
Così vedete
che nell’uovo, per voi una cosa insignificante, sono rappresentate
spiritualmente la sublime Potenza, il Mio Io, la Mia Creazione, il graduale
progredire del Creato, il Mio eterno ricostruire e tutto ciò che voi potete
solo pensare.
26.
L’uovo vi
esprime nel tuorlo il Mio Amore, nell’albume il Mio Regno degli spiriti e nel
duro guscio il mondo materiale. Nel centro sto Io, quale nucleo della Vita del
Fuoco e dell’Amore che mette tutto in movimento, spingendo tutto alla grande
liberazione.
27.
Gli spiriti
che Mi circondano separano il Mio Cielo dal mondo materiale. Ma anche questo
muro, come nell’uovo il guscio calcareo, sarà infranto; l’interno dell’uovo
sarà assorbito e sarà adoperato per una nascita superiore, e da tutti i
conglomerati degli elementi della Creazione sorgerà un giorno, come la fenice
incolume dalla fiamma, il Mio spirituale, più interiore, ma più elevato mondo,
dove tutto è Spirito, Luce e Calore, oppure Sapienza e
Amore, e così durerà eternamente.
28.
Tutto spinge
in questa direzione, Io sono il Punto Focale, il Centro, la Scintilla vitale
che tutto vivifica, tutto mantiene, e se essa cambia anche forme, le crea certo
ancora di nuovo!
29.
Così voi
vedete nell’uovo un’intera Creazione, un’intera Infinità e un’immagine
spirituale del vostro io e della Mia stessa Persona.
30.
Anche voi
siate come l’uovo, rivestiti dall’esterno con un guscio che un giorno
apparterrà alla Terra, separato dalla restante vita spirituale, anche in voi si
agitano liquidità eteriche, con le buone e le cattive caratteristiche e, nel
centro, quale spirituale ruota motrice, il cuore pulsante con l’eterna
incessante Scintilla spirituale da Me proveniente!
31.
Anche questa
Scintilla divina assorbirà a poco a poco gli altri elementi spirituali
trattenendo il buono e rigettando il cattivo. Il guscio mondano esploderà poi
con la piena maturità e, come un piccolo mondo in miniatura, separato dal
grande guscio della Terra, cercherà presso di Me, il suo Fondatore, il suo
Cielo e la sua delizia.
32.
Procurate voi
tutti dunque, voi che avete ricevuto da Me tanti insegnamenti spirituali, di
assimilarli per il vostro miglioramento. Procurate di ridarMi questo intimo
Punto focale, la Scintilla d’Amore proveniente da Me, come un giorno Io ve l’ho
consegnata, ed il vostro luogo di residenza nel grande Uovo della Creazione non
sarà più in un punto della Mia sconfinata Creazione lontani da Me, bensì vicino
al Mio Cuore, da dove potrete abbracciare, comprendere e giudicare l’intero
Universo – per quanto sia possibile ad uno spirito – e poi nella forma ovale
oppure ellittica, comprenderete appieno l’immagine primordiale della prima Idea
divina nel grande e in voi stessi, nella bellezza ed elevatezza degli spiriti e
del Mondo spirituale, e solo allora vi risulterà chiaro che solo un Dio, da
così piccole insignificanti forme, può creare cose così grandi che, alla fine,
ha solo lo scopo di offrire ai Suoi figli un concetto della Sua grandezza, del
Suo Amore, della Sua dolcezza e mostrar loro che Egli non è grande solo nel
grande, ma Lo è al massimo grado proprio nel piccolo! Amen!
۞
11 giugno 1876
1.
Cos’è la pioggia? A questa domanda molti sarebbero
subito pronti con la risposta: “È vapore atmosferico condensato che, condensato
all’improvviso in acqua, cade in gocce giù dal cielo”.
2.
Questa
(superficiale) risposta soddisfa i più, ma veramente non tutti; poiché, se
costoro osservassero attentamente gli effetti della pioggia sugli uomini,
animali e piante, allora deve loro risultare che l’acqua, che dalle nuvole si
riversa (come pioggia) sulla Terra, non può essere solo il motivo, perché
appunto l’intera natura insieme a tutti gli esseri viventi dopo una pioggia si
sente rafforzata e ristorata, e la vegetazione di ogni specie prospera poi
meglio.
3.
Presso di voi
vige l’opinione che la pioggia, come acqua distillata, contiene pochissimi
elementi terreni, e che solo attraverso la pioggia si genera umore o umidità
che favorisce la crescita del mondo vegetale oppure, con l’abbassamento della
temperatura, agisce da rinfrescante su uomini e animali.
4.
Ebbene
vedete, Io voglio qui nuovamente farMi avanti quale Maestro, per contrapporre
queste tradizionali sentenze e pregiudizi, affinché anche qui possiate
nuovamente vedere come nelle cose del tutto normalissime – che vi appaiono
ordinarie proprio perché le avete quasi tutti i giorni davanti agli occhi – c’è
lo stesso, nascosto, ciò che voi ancora non sapete, ma che, essendo necessario
alla conoscenza spirituale, dovete tuttavia col tempo apprenderlo. Così
ascoltate dunque:
5.
È vero, la
pioggia è, come l’acqua, aria condensata; però ora Io domando: che cos’è dunque
l’aria? Perché quando so che cos’è l’aria, di cosa essa consiste, allora posso
sempre supporre che, perfino trovandosi in altre forme, essa (l’aria) sarà
sempre la principale parte componente.
6.
Ebbene,
l’aria, così come vi circonda, è una sfera vaporosa oppure ‘l’atmo-sfera’ che,
come vi ho già detto altrove, nello stato sciolto contiene tutto quello di cui
il vostro globo terrestre è composto[15].
7.
Perciò che
sia leggera o pesante, condensata o perfino solidificata, come per esempio nel
ghiaccio, essa contiene, anche sotto questa forma, sempre solo gli stessi
elementi che erano contenuti anche nell’aria stessa.
8.
Quando dunque
piove, oppure quando l’acqua cade sulla Terra in forma di gocce, allora in
questa forma riporta (indietro) tutti gli elementi della Terra condensati (e
purificati), riporta ciò che era salito in precedenza da essa come vapori
nell’aria. Solo che nell’aria è avvenuto un processo di decomposizione (con
questi vapori) mediante la luce solare, processo che ha espulso gli elementi
decomposti da quelli nuovi in formazione, e così riporta alla Terra solo ciò
che è necessario per l’esistenza degli uomini, così come per il mondo animale e
vegetale che vi vive, mentre il più grezzo decomposto deve attraversare un lungo
processo di dissolvimento, finché diventerà idoneo per essere nuovamente utile
alla Terra (e agli esseri suoi).
9.
Ora però c’è
ancora un altro fattore che, con questo fenomeno della natura, vale a dire
della pioggia, deve essere considerato e che veramente è il più essenziale.
10.
Vedete, se
osservate il cielo e in questo le nuvole vaganti, che certamente sono già
vapori condensati che però, negli strati di calore, dove esse appunto sono
sospese, non sono ancora costrette a condensarsi in acqua e cader giù come
pioggia, voi le troverete così che sono sempre in continuo movimento e in
continuo mutamento. Poiché le correnti, come nel mare muovono le acque, e con
questo movimento le preservano dalla putrefazione, queste correnti,
nell’elemento molto più leggero che è l’aria, sono ancora più grandi, ancora
molteplici e costanti, poiché basta solo un riscaldamento o raffreddamento
degli strati dell’aria per produrre ciò che voi chiamate ‘vento’, vuol dire che
dal più lieve zeffiro fino al più grande uragano sorgono solo per questo
motivo, perché lo strato d’aria raffreddato o riscaldato si vuol mettere con il
suo circondario in equilibrio e precisamente secondo la medesima legge di
gravità come l’acqua, come perfino la più grossolana materia vincolata.
11.
Ebbene,
mediante i venti i vapori saliti nell’aria sono spinti come nuvole da un luogo
all’altro, e così accade che questa (l’acqua) salita in alto in forma di vapore
in una regione, in un’altra regione come acqua, cade giù come pioggia e così
guida gli elementi da una zona all’altra, dove essi mancano in forma
grossolana, possono essere portati là in forma di vapore.
12.
Da quanto ora
esposto, potete vedere come la pioggia non è soltanto acqua come quella che si
trova nei vostri pozzi o fiumi, bensì che la pioggia, quale acqua proveniente
da altre zone, avrà in sé anche altri elementi che la vostra, perché
quest’acqua, composta da elementi estranei, è anche il prodotto di altre
sostanze terrene putrefatte e consumate che, per esempio presso di voi non
esistono, oppure se ci fossero, non sussisterebbero nella formazione a causa
del clima e altri motivi.
13.
Ora andiamo
avanti nuovamente di un passo e diciamo: se quindi questi elementi che cadono
dall’aria come pioggia sono estranei al terreno dove essi cadono, perché questo
è così disposto presso di voi e molti altri mondi? – Allora Io a questo
rispondo così: per il semplice motivo che ogni pianta, animale o uomo, assorbe
dalla sua terra e dalla sua circondante atmosfera determinati elementi e li usa
per il suo mantenimento e, se dovesse continuare così, questi alla fine in e
intorno a lui non sarebbero più disponibili.
14.
Così voglio
presentarvi alcune scoperte della vostra scienza, dove è provato che l’uomo
oppure l’animale, assorbe ossigeno dall’aria per la propria necessità vitale e
lo espira poi come carbonio consumato a lui del tutto inutile, mentre il mondo
vegetale durante il giorno accoglie in sé carbonio e durante la notte lo
espelle come ossigeno rinnovato; inoltre voi sapete che quest’aria esalata
dagli esseri viventi non contiene più nessun elemento che sia per loro utile, e
la morte dovrebbe esserne la conseguenza, se nessun altro mezzo respiratorio
dovesse sostituire il consumato.
15.
Ebbene, tutto
questo è completamente esatto, e i vostri chimici, a questo riguardo, hanno dimostrato
il grande scambio di sostanze nella Mia natura, solo è loro sfuggito ancora
qualcos’altro, vale a dire che nel consumo dell’ossigeno o nella preparazione
del carbonio non sono menzionati gli altri elementi, che nell’aria sono
necessari per la crescita di tutto il vivente o vegetante.
16.
Ci sono
ancora migliaia di finissime particole che si trovano nell’aria allo stato
disciolto e vincolate nella crosta terrestre e sotto di essa, e tutte devono
contribuire, affinché tutto viva e tutto prosperi.
17.
Siccome però
in ogni luogo in questo riguardo è posta un’eterna diversità del consumo di
tutti gli elementi e sostanze che sono necessari alla vita, per mantenervi un
costante equilibrio, affinché una regione oppure un luogo corrisponda sempre
alle carattere del suo luogo, allora i venti da altre regioni trascinano nuvole
impregnate che portano nei loro vapori condensati ciò che col tempo potrebbe
venire a mancare. E così la pioggia è il mezzo di collegamento che sostituisce
di nuovo il consumato, e questo avviene sotto forma di leggeri elementi aerei
portati qui da grandi distanze, per favorire la crescita degli uomini, animali
e piante, che non tutti intuiscono, che quest’acqua scorrente giù a torrenti in
pioggia è spesso presa in zone dove nessuna singola pianta, nessun animale, e
nessun uomo somiglia a quelli sui quali la pioggia ora influisce rinfrescante e
fertile.
18.
I naturalisti
e i chimici, al pari dell’agricoltore e del giardiniere, dicono che la pioggia
dei temporali è più feconda della comune acqua (terrena), perché essa con ogni
fulmine porta in basso con sé sulla Terra l’elettricità disciolta nell’aria, e
mediante quest’elettricità le piante crescono meglio.
19.
Sì, essi
hanno ragione! Dimenticano però che proprio queste nuvole provengono da regioni
in cui l’elettricità è sempre preponderante, e da dove portate dai venti sono
guidate solo in quelle regioni in cui l’elettricità è mancante.
20.
Per quanto
riguarda i fulmini e lampeggiare, questo sviluppo dell’elettricità avviene
proprio perché in alcune regioni la mancanza di questo fluido deve essere
rimpiazzata in breve tempo, e poiché i venti portano le nuvole temporalesche
certamente con furia tempestosa, esse sono guidate anche in queste regioni con
la medesima furia. La compensazione doveva avvenire, e così necessitava il
grande fattore-elementare per mettere in atto questo.
21.
Così dunque
voi vedete come la pioggia, la compensatrice tra le diverse latitudini, serve
quale mezzo per rimpiazzare il consumato in forma di vapore e ridare alla Terra
quello che avrebbe perduto per sempre se l’azione reciproca con l’atmosfera che
la circonda non l’avesse ristabilita.
22.
Dagli alti
monti dell’Asia o dai deserti sabbiosi dell’Africa oppure dalle fertili regioni
dell’entroterra, dove ancora nessun europeo ha messo il suo piede, vi
affluiscono le evaporazioni della vegetazione ed esseri viventi, che voi non
avete mai conosciuto oppure visto.
23.
Le correnti
d’aria vi portano il consumato da un regno vegetale tropicale e lo scaricano
sulle vostre teste come rinfrescante e fruttifero, non immaginando né sapendo
che più tardi anche i vapori del vostro paese sono portati in quelle regioni
lontane nei periodi delle grandi piogge, per portare lì torrenti di
benedizione, composti di elementi, che là come visibile ignoto, spiritualmente
però per il prosperare erano sempre necessari.
24.
Così potete
riconoscere con quanta semplicità il Governo della Mia Casa sa prendere l’avvio
per eliminare il consumato e integrare il necessario, cosicché l’aria, agli
uomini e animali dopo una pioggia, pregna con altri vapori, porta anche altri
elementi vitali che essi inspirano e trasformano, integrano il perduto e danno
loro l’impronta del rinnovamento e del rinfresco.
25.
I vapori
aromatici di un mondo tropicale, dopo essere stati dissolti e tramutati
dall’aria e dalla luce, dovettero percorrere migliaia di miglia per aiutare le
vostre fioriere a prosperare, affinché dappertutto, nella Mia natura,
predominasse il motivo dell’entusiasmo e l’impulso alla gioia.
26.
Nell’insignificante
forma della pioggia, considerata dalla maggior parte degli uomini solo come
acqua, sta tanto dello spirituale e tanto del divino dinanzi a Me che, se gli
uomini riflettessero solo un poco su tutto ciò che, quasi giornalmente, si
svolge dinanzi agli occhi loro, si dovrebbero stupire come Io abbia pensato a
tutto per addolcire e facilitare l’esistenza agli uomini, agli animali e
perfino alle piante.
27.
Dalla
semplice goccia di pioggia che cade rapida sulla Terra, in condizioni
favorevoli mostra all’occhio stupefatto ancora nell’arcobaleno la scomposizione
nei sette colori, in cui ognuno porta con sé sulla Terra un altro dono
benedetto, e dal quale gli uomini potrebbero riconoscere ciò che Mosè riferisce
nei suoi libri, e cioè che esso è un segno di Pace, lo era e lo rimarrà
eternamente, perché esso vi mostra che perfino nella pioggia cadente c’è solo
benedizione, solo Amore, ma anche riconoscimento spirituale per coloro che sono
abituati ad interpretare la natura con cuore aperto e animo amante e non vedono
dappertutto solo ‘materia’ oppure ‘elementi’ e la loro reciproca azione.
28.
In tutto c’è
qualcosa di spirituale, anch’Io sono uno Spirito e perciò posso aver creato
nient’altro che proprio solo dello spirituale!
29.
Così anche in
ogni processo della natura visibile c’è nascosto un fondamento spirituale e può afferrarlo solo colui che è allevato
spiritualmente, e spiritualmente vuole avvicinarsi a Me, al Creatore di tutto
il vivente.
30.
Come la
pioggia porta con sé benedizioni e prosperità da una zona all’altra, così anche
le ‘Mie Parole’ non sono altro che prodotti spirituali o elementi del Mio Io
che formulo in parole umane, simili alle gocce di pioggia che riverso su di
voi.
31.
Come la
goccia di pioggia, pregna di migliaia di elementi fruttiferi, cade sulla vostra
Terra, così pure ‘la Parola’ nel suo significato spirituale e nella sua
profondità, è parimenti satura di benedizioni.
32.
La pioggia
viene da paesi stranieri, e la Mia Parola parimenti da altri, e precisamente da
Regioni molto elevate, dove si trova in abbondanza tutto quanto è necessario al
progresso spirituale.
33.
Perciò
accogliete la pioggia come mezzo di benedizione per il vostro progredire, e la
Mia Parola come gocce vitali della vostra vita eterna, affinché anch’essa possa
fertilizzare il vostro cuore con ciò che lì in genere manca, ma nel Mio Regno
lo si può avere in abbondanza, vale a dire: Amore per Me e per il vostro
prossimo!
34.
Come le zone
e latitudini della vostra Terra si cedono scambievolmente ciò che ognuna ha
bisogno, altrettanto date anche voi, ma con prudenza, ai vostri fratelli e
sorelle ciò che a loro serve, vale a dire cibo spirituale! Guidate anche loro
là dove già da lungo tempo Io mi adopero di condurre voi, affinché anche loro
possano riconoscere, come l’eterno Amore, operoso, perfino nelle cose più
semplici e comunissime, persegue solo il medesimo principio: diffondere gioia e
conforto ovunque è possibile. Amen!
۞
(parte II)
29
aprile 1871
1.
“Che cosa
significa la pioggia nel rapporto spirituale? – E come si comportano con
questo, le innumerevoli piccole bestiole la cui dimora è la terrà?”.
2.
Tu, figlia
Mia, udisti così nel silenzio notturno, una voce domandarti; e poiché a questa
domanda non ti fu risposto, allora deve proprio adesso la stessa voce inviarti
la risposta, mediante l’intervento del Suo scrivano. Ebbene vedi, dunque, Mia
cara figlia:
3.
“La pioggia –
è una benedizione”. È una benedizione perché viene dall’alto; è una benedizione
perché, racchiudendo in sé elementi rafforzanti e vivificanti, ravviva
nuovamente tutto in ogni luogo dove cade e penetra; è benedizione perché con
essa è sviluppato l’amore o il calore materiale, ed è una benedizione – e
precisamente una benedizione divina – perché rende tutto felice e lo vivifica
nuovamente. E come un tempo Io come Gesù dissi del Sole, che il Padre nel Cielo
fa sorgere il Sole sui buoni e sui cattivi, altrettanto faccio cader giù la
pioggia su piante utili e nella stessa misura sulle dannose.
4.
Per quanto
riguarda gli animaletti nel terreno, così come hai accennato nella tua lettera
stessa, quando scrivi: “Quando io riflettei sul vero amore, allora scorsi
parecchie cose come peccato, cose che spesso vengono stimate come virtù”, vedi,
figlia Mia, le bestiole che vivono nel terreno, larve e crisalidi, le prime già
sviluppate nella vita esteriore, le altre in attesa di sviluppo, somigliano ai
piccoli difetti che l’uomo spesso non li considera come tali, ma perfino come
virtù o buone qualità.
5.
Ebbene,
quando la pioggia cade sul terreno e quindi qualche bestiola è privata della
sua vita o della sua dimora portata via senza misericordia, questo è simile al
vostro cuore, sul quale pure scende a goccia a goccia la pioggia della Mia
Grazia, oppure, con opportune disposizioni, scorre giù addirittura in
abbondanza.
6.
Questa
pioggia di Grazia produce lo stesso risultato come la pioggia sul terreno. La
pioggia, in primo luogo, ammorbidisce l’indurita parte della terra; la Grazia
giù gocciolante nella Mia voce deve altrettanto ammorbidire cuori propensi che
lì, ostinati, sono abituati alle cattive caratteristiche e cupidigie. La
pioggia riscalda il terreno, porta vita nella sua vegetazione e permette alle
radici di diffondersi poi con maggiore forza e più elasticità.
7.
La pioggia di
Grazia e d’Amore scuote il cuore gioiosamente, esso diviene tenero, poi elimina
con piacere le piccole abitudini e difetti e ravviva di nuovo il bene. E come
poi nel terreno gli animaletti sono ridestati, in parte, per proteggersi
dall’acqua, in parte per essere svegliati mediante l’acqua dal loro letargo
invernale, come la dura zolla che adesso possono rompere facilmente per essere
guidati anch’essi incontro alla luce e al calore del Sole, allo stesso modo la
pioggia d’Amore e di Grazia nel cuore umano. Anch’essa desta le migliori ed
elevate caratteristiche della natura umana, infonde in essi forza per rompere
facilmente la dura scorza con la quale il mondo li ha finora avvolti, affinché
anch’esso debba guidare l’uomo alla luce della Verità e dell’Amore.
8.
Ciò che la
pioggia distrugge e porta via, ciò che essa guasta negli animaletti, le loro
uova e le loro tane, questo prospera nuovamente da un’altra parte. Dopo una
pioggia viene nuovamente ristabilito, nel governo della natura, l’equilibrio
tra produttori e consumatori. E dopo un’energica purificazione del cuore umano,
anche lì viene tutto nuovamente equilibrato, poiché estirpa il grossolano, è
stato eliminato, ma rimane ancora quel tanto che serve a non permettere che si
addormenti la lotta del bene con il male; poiché solo la lotta ha per
conseguenza una vita attiva, poiché senza di essa non vi sarebbe nessuno
stimolo e nessun ‘perché’.
9.
Nel cuore
umano, come nel terreno i piccoli animaletti devono essere stimolati attraverso
la pioggia all’attività – si devono poter sviluppare le buone caratteristiche e
le cattive estirpate e portate via, la specie non ancora nata delle crisalidi e
delle larve invece devono altrettanto essere sollecitate nel loro sviluppo
attraverso questo processo di fermentazione spirituale.
10.
Anche sul tuo
cuore, figlia Mia, già da lungo tempo gocciola giù la pioggia della Mia Grazia,
anche in te qualcosa si sta muovendo. Certe piccole particolarità, simili agli
animaletti del terreno, si sono rintanate dinanzi a quest’acqua d’Amore e di
Grazia, ed esse non volevano abbandonarti e allontanarsi da te. Ma la pioggia
non cessava, anzi aumentava, e vedi, Mia cara figlia, adesso che il terreno del
tuo cuore è stato intenerito, riscaldato e rafforzato per l’attività, adesso
che le radici delle tue buone caratteristiche si sono stese verso la Luce,
adesso comincia altrettanto a cader fittamente su di te la pioggia della
Grazia. Tu cominci adesso, dove la maggior parte di piccole superflue
caratteristiche e particolarità sono allontanate, a sgombrare ancora di più ciò
che ancora si trova in te come malerba, e stai ora qui come un fiore dopo la
pioggia, in cui goccioline scintillanti di pioggia caduta sui suoi petali e
calici riflettono l’intero universo, il tuo cuore innalzandosi a Me, apre allo
sguardo i magnifici risultati del tutto abbracciante, mai esaurente Amore del
Padre tuo nel Cielo che guida pure te “dalla notte alla Luce” attraverso
la pioggia e vento spirituale, rendendoti idonea ad inspirare solo adesso gli
aromi balsamici che sempre seguono alla pioggia ristoratrice, sia nel mondo
materiale che anche nel mondo spirituale.
11.
Mantieniti
ferma, quale un bel fiore spirituale che Mi sono coltivato in te. Sii per Me
una gioia e un conforto per la tua cerchia di amici e, come un fiore che
diffonde solo il suo profumo balsamico, così diffondi anche tu amore mitigante, tolleranza e amore destante mansuetudine
intorno a te!
12.
Questo deve
essere il risultato della pioggia spirituale che Io ora lascio cader giù a
torrenti su di te. E come la pioggia e il Sole, entrambi riversano su buoni e
cattivi solo benefici, così anche tu diffondi solo del bene intorno a te. Non
preoccuparti come questo bene sarà compreso e apprezzato, tu fallo! – Perché
vuoi essere uguale a Me, al Donatore di tutto il bene, e se gli altri lo usano
per il bene o no, questo ti sia indifferente. Tu, operando bene, raccogli perle
adamantine della pioggia benefica sul tuo capo; gli altri, che non sanno
adoperare il dono, oppure spesso non lo vogliono utilizzare, oppure ne fanno
uso indebito, questi anziché raccogliersi perle d’acqua (pure), perle che nel
loro splendore sono in grado di riflettere l’infinità, raccoglieranno solo
acqua sporca che intorbida ancor di più la loro vista invece di fortificarla.
13.
Sii uguale a
Me! Contempla l’intera natura – cosa non faccio Io ogni giorno, ogni ora, anzi
ad ogni pulsazione o piccolissimi spazi di tempo! Quante piogge di Grazie Io
mando sull’intera umanità! – E dove sono coloro che comprendono tutto questo?
Dove sono coloro che innalzano uno sguardo a Me e potrebbero esclamare: “Signore,
cosa siamo perché Ti ricordi di noi!”?
14.
E tuttavia Io
non smetto di ammassare Grazia su Grazia per indurre alla fine anche il più
ostinato al ritorno, non già con il castigo, ma solo con l’Amore.
15.
Fa così anche
tu, Mia cara figlia, lascia gocciolare grazia su grazia e beneficio su
beneficio sul tuo prossimo; essi sono tutti gradini che conducono a Me, a Me,
al Padre tuo che ti guida già da tanto tempo e attende a braccia aperte i Suoi
figli, quando un giorno, dopo lunga lotta cadranno in queste Braccia, ebbri per
la vittoria conseguita.
16.
Questa bella
méta Io l’ho destinata a te! Non lasciar dunque che la pioggia di Grazia si
riversi inutilmente su di te! Lascia che porti via dal tuo cuore tutto ciò che
non gli appartiene, e la pioggia di Grazie che verrà dall’alto ti condurrà
nuovamente in alto.
17.
Dunque: persevera!
La méta è degna della lotta. Non scoraggiarti, Colui che ti fa scrivere queste
parole dal Suo scrivano ti sosterrà sempre finché tu camminerai sui Suoi
sentieri! – Amen!
۞
(I parte)
27 febbraio
1871
1.
Già alcuni di voi e molti altri, ai quali le Mie Parole
non toccano come appunto proprio a voi, hanno spesso riflettuto sulla vita
umana; quanti dolori e amare esperienze accompagnano l’uomo fin dal principio,
dalla culla alla tomba, quante vane speranze e desideri si sciolgono nel nulla
come delicate immagini nebulose, e così qualcuno nell’intimo suo si è chiesto
veramente: per che cosa tante amarezze in un così breve spazio di tempo nel
corso della vita umana!
2.
Alcuni Mi
accusano di crudeltà, di durezza e chi sa cos’altro ancora. Alcuni altri Mi
negano un sentimento per dolore e desolazione, e parecchi alla fine Mi
rinnegano completamente, accettano, come un tempo i popoli pagani, un fato o
cieco destino, al quale nessuno può sfuggire e che, nel suo incessante
rotolare, al pari di una palla, stritola tutto ciò che incontra sulla sua via.
3.
All’apparenza,
secondo quanto detto per la validità di tale supposizione, il disperato alla
fine dovrà rifiutare perfino anche l’esistenza di un Dio operante.
4.
Nella realtà
invece non è così! Si deve solo giudicare e considerare le cose e le situazioni
da un altro punto di vista da come si presentano al comune intelletto mondano
e, da questo, criticate e giudicate.
5.
Chi considera
il mondo da questo lato, certamente non potrà venire a nessuna confortante e
gioiosa opinione; infatti, se anche potesse accettare un insegnamento divino di
equità, ricompensa o punizione, egli vede da tutto questo per lo più proprio il
contrario, e si realizza per lui giornalmente la verità nei proverbi radicati
nel popolo, come:
6.
“Più grande
il mascalzone, più grande la fortuna!”. – Oppure: “I grandi ladri si lasciano
andare, e i piccoli si mandano alla forca”; – oppure, come nella vita
matrimoniale: “Marito e moglie sono un corpo solo, ma non uno stomaco solo!”,
dove poi l’uomo percepisce sempre di più che da quelle così belle parole
scritte su questa Terra, non si raggiunge nulla: dalla culla le malattie
minacciano la giovane vita. – Con la crescita, le tentazioni morali incitano al
vizio e ad ogni genere di cattive abitudini; – quando vede, come
nell’adolescenza, in cui potrebbe fiorire l’albero più bello, per la primavera
della vita fisica, per trasformarlo in un giardino paradisiaco, quando vede che
proprio lì la dura mano spietata del mondo schiaccia tutte queste pianticelle e
con questo esse appassiscono per non rialzarsi mai più di nuovo; – quando vede
come lì fioriscono tutti i vizi dell’intelletto calcolatore e vengono
giustificati dalle masse; – quando vede come uno vorrebbe salire sulle spalle
dell’altro solo per dominare e non per obbedire; – quando vede come tutti
combattono e si tormentano l’un l’altro solo per il benessere e la
soddisfazione dell’uomo mondano; – quando vede che più si sale in alto
nell’ambito della società umana, tanto più spesso è una virtù ciò che presso le
classi inferiori viene chiamato vizio; – quando vede che in un mondo simile, se
si vuol tirare avanti e consumare il proprio pane in pace, come voi dite: “Si
deve ululare con i lupi”, e tutti gli ulteriori nobili e bei principi di
adolescente e ragazzo si dovranno gettare a mare se non si vuol morir di fame o
essere dichiarati matti dinanzi al mondo; – infine quando vede che, formata una
famiglia, le preoccupazioni nella sua stessa infanzia che egli, incosciente,
procurava ai suoi genitori, ora si avvicinano a lui stesso e si annunciano
tangibili anche presso di lui; – quando poi vede come uno, con grandi
preoccupazioni, paure e sacrifici, allevato un figlio, glielo strappano con la
malattia, più avanti con la degenerazione o addirittura con la morte; – quando
vede che spesso, dopo quanto ha fatto per i suoi figli, per i suoi sacrifici
non riceve da questi la minima ricompensa, non uno sguardo di riconoscenza, non
una parola di gratitudine; – quando vede come qui il figlio e lì la figlia
attendono solo che la morte se lo porti via dal mondo, affinché l’uno o l’altra
possa godersi indisturbato l’eredità che egli ha accumulato col sudore della
fronte, e alcune volte anche non proprio su vie completamente giuste, egli
infatti pensava questo: “Lo scopo santifica i mezzi!”. E quando si è giunto
vicino perfino alla vecchiaia, quando le sue forze fisiche e facoltà
diminuiscono, quando le malattie si presentano, (spesso conseguenze di
traviamenti del passato); – e quando poi vede che lui, maldestro, è per gli
altri sempre di più un peso e così, lentamente, va incontro alla tomba che egli
temeva, perché essa gli nasconde una regione sconosciuta, poiché sembra essere
il suo annientamento materiale, la sua completa dissoluzione; – – ecc. – –
7.
Allora, chi
non darà ragione all’uomo tormentato quando, deluso da tutte le speranze,
derubato di tutte le belle immagini della sua giovinezza dalla successiva
carriera nella fredda e vuota realtà, con l’animo sterile e pieno di amarezza
per le delusioni, vuol maledire Dio perché lo ha posto in questa valle di
lacrime, per essere partorito con dolore, per lottare con sofferenza e, con
dolorosa lotta mortale, lo guida di nuovo fuori di questo mondo che egli non
comprende, né col suo entrarvi e ancor meno ha un’idea chiara nell’uscirne, per
portarlo infine in un Aldilà, da dove, come egli dice: “Nessuno ancora è
tornato indietro!”.
8.
Questa è
l’immagine che presenta il mondo a un
uomo d’intelletto. – Così come Io l’ho descritto qui, qualcuno Mi ha già
accusato di mancata provvidenza e del suo destino; qualcun altro mi ha
implorato in silenziosa preghiera per il richiamo da questa vita, quando troppe
sopraffazioni avvenivano su di lui!
9.
Ognuno crede
di aver pazientato, sofferto e sacrificato più di tutti; ognuno crede che
avrebbe meritato una sorte migliore, perché vede esseri peggiori di lui godere
in abbondanza di tutto ciò che egli aveva sognato quale unica felicità su
questa Terra. E proprio perciò, perché tali accuse, tali idee stanno ancora nel
cuore tra molti di voi, proprio per questa ragione Io ho scelto queste due
parole che si trovano sopra questo dettato, per cancellare da questi cuori
vacillanti l’ultima scintilla accusatoria del loro destino o della Mia
condotta, affinché essi vedano che dietro questa presunta immagine della
carriera umana, stanno nascosti la più splendida méta e la massima beatitudine,
e che non un fato cieco, bensì una mano amante di un Creatore onniagente, un
Padre innamorato di tutti voi, tesse i fili che vi guidano nelle Sue braccia e
nei Suoi cieli, fuori da questo labirinto di calamità.
10.
Vedete figli
Miei, nell’immensa Creazione materiale e spirituale vi regna una santa e grande
Legge, senza la quale questa non potrebbe esistere, e questa Legge ha due unici
grandi fattori vitali: l’uno si chiama Libertà
(di volontà) e l’altro si chiama (eterno) perfezionamento.
11.
Dove non c’è
libertà, non c’è nessun perfezionamento, nessun progresso; e dove non c’è
progresso – non c’è scopo; e dove non c’è scopo – non c’è nessun risultato
finale.
12.
Ebbene,
quando la grande Creazione fu da Me pensata, creata e realizzata, Io dovetti,
come Spirito creante dello spirituale, lasciare anche a questi spiriti il primo
principio se volevo raggiungere l’altro; in altre parole dovevo dar loro libertà,
anzi: inviolabile libertà. Essi non
dovevano essere macchine, ma esseri
indipendenti: queste creature dovevano diventare esseri degni di Me!
13.
Si comprende
da sé che, dove qualcuno conferisce un potere ad uno oppure a molti, questi può
anche farne uso indebito, perché ciò è intrinseco nella stessa libertà.
14.
Quindi Io
sapevo in precedenza che sarebbe stato fatto uso indebito di questa libertà,
anzi doveva esser fatto!
15.
Perciò fu
messa la base già nel secondo fattore vitale ‘perfezionamento’ che presso la
Mia Creazione non può aver sosta, ma solo un miglioramento, dal che emerge che,
chi vuol fermarsi, mentre altri progrediscono, è andato a ritroso.
16.
Poiché dove
c’è perfezionamento, qui deve anche essere possibile il suo contrario –
peggioramento; dove c’è progresso – c’è regresso, dove c’è avvicinamento – c’è
allontanamento, dove c’è luce – c’è ombra, dove c’è calore – c’è freddo, dove
c’è movimento – c’è riposo, dove c’è vita – c’è morte.
17.
Voi vedete
dunque che non Io creai il male, non Io posi come regola il lato d’ombra di
tutte le possibili caratteristiche spirituali nel mondo; no! Esse si formarono da sé in seguito
all’unica grande Legge fondamentale del Mio Io e della Mia Creazione,
attraverso la grande parola ‘Libertà’!
18.
Come ora
questa libertà venne usata e abusata dai Miei primi spiriti creati – come viene
fino ad oggi maneggiata, spesso non per il meglio degli esseri viventi e la
loro stessa destinazione – lo potete vedere dalle precedenti lamentele
dell’uomo nel corso della sua vita terrena.
19.
Ora vogliamo
o dobbiamo comprendere che tra un Creatore e i Suoi esseri creati deve esistere
sempre un abisso immenso che mai potrà essere superato, dove, come nella vostra
matematica gli asintoti (linee curve che si avvicinano eternamente ad una linea
retta, ma non la toccano mai), tutto lo spirituale si avvicina a Me
eternamente, ma non potrà mai divenire uguale a Me (sempre solo simile), così
voi vedete come il secondo grande principio – il perfezionamento – deriva dal primo come inevitabile necessità.
20.
Gli spiriti
caduti che, a dir il vero, si allontanarono volontariamente da Me, ed avevano
imboccato la via sbagliata, non potevano o non volevano saperne del
perfezionamento, del progresso.
21.
Ma per non
sbarrare completamente anche a loro questa via, dovettero essere posti in
condizioni tali che, senza influenzare la loro volontà, potessero tornare
indietro quando l’avessero voluto.
22.
Per questo
scopo furono gettate le basi del mondo materiale o dell’intero universo o del
grande Uomo Cosmico materiale; in lui
gli spiriti, secondo il grado della loro malignità, furono avvolti nella
materia, esposti a lotte, tentazioni e passioni, in primo luogo per portarli un
po’ alla volta al discernimento dei loro stessi errori mediante circostanze
influenti su di loro, e in secondo luogo per iniziare in questo modo perfino il
loro volontario ritorno.
23.
Ora, per
quanti mondi e per quanti soli e pianeti esistono, altrettanto esistono molti
milioni e milioni di graduazioni di spiriti, i quali tutti rifaranno un giorno
ancora la via del ritorno al loro Creatore, e dappertutto voi potete vedere che
è accertato il principio ‘Libertà’
quale primo, e il ‘principio del
perfezionamento’ (progresso) quale secondo.
24.
Anche gli
spiriti vincolati nella materia vogliono liberarsi; la liberazione conduce alla
trasformazione della materia, i meno maligni influiscono sugli altri, questa è
la decomposizione della materia, è la sua trasformazione, il suo scioglimento.
25.
Il grossolano
si dissolve nel sempre più leggero, il solido nel morbido, dove poi ingrandisce
sempre più il campo d’azione e la prospettiva del miglioramento diventa più
chiara e più sentita.
26.
Dalla rozza
materia minerale passa all’elemento vegetale che, vivente, sebbene vincolata
in un posto, fino a poche eccezioni, contiene già degli spiriti liberi; dal
vegetale al regno animale e dagli animali agli ultimi nella Creazione
materiale, agli spiriti umani oppure animici.
27.
Dappertutto,
a causa del perfezionamento, vi sono le lotte con altri mondi su di essi
influenti, ovunque esiste una tendenza
verso l’alto, verso la libertà; dappertutto lo scioglimento o distruzione
stabilisce il passaggio verso un gradino superiore.
28.
Anche
nell’anima della più piccola pianta vi sono lotte da sopportare. La
pianticella, prima di arrivare all’albero, deve lottare con ogni sorta di
contrarietà (proporzionate al suo essere), come anche l’uomo dalla culla fino
alla tomba.
29.
Ogni animale
vive nelle stesse condizioni, venendo minorenne al mondo, procura
preoccupazioni ai suoi stessi genitori, deve sopportare poi ogni sorta di pericoli
tra i nemici e gli influssi elementari, i quali tendono poi a distruggere il
suo organismo spirituale e fisico. Quanto più in alto l’animale si trova, tanto
più sensibile si fa il sentimento in seguito a tali pericoli e ancora altro.
30.
Mentre gli
animali inferiori, appena sgusciati dall’uovo sono già fatti così che si
possono cercar da soli il loro nutrimento e non sentono che poco o proprio
nessun attaccamento verso i loro genitori, col crescente gradino superiore si
sviluppa lo spirituale interiore, questo sentimento per la covata,
la cura per la nutrizione dei piccoli, le sofferenze, quando mani crudeli
distruggono questo piccolo mondo, oppure quando altre circostanze causano
l’allontanamento o la distruzione dello stesso.
31.
Quanto più
l’animale sale in alto, tanto più profondi, costanti e duraturi sono questi
segni di un gradino spirituale più elevato.
32.
Ad esempio,
in un uccello si ripetono altrettanto tutti i dissensi che prova l’uomo, e per
il qual motivo egli accusa il suo destino come crudele. Anche questi piccoli e
alati abitanti della vostra atmosfera hanno le loro sofferenze, le loro lotte e
i loro timori.
33.
Privi di
aiuto giacciono nel nido, uguale alla culla, essi dipendono dai loro genitori;
poi una volta liberati da questa costrizione, in certo qual mono nell’età
giovanile, giunge il sentimento dell’unione sessuale, in vista della vita
familiare; allora l’uccello canta il suo cantico di ringraziamento al suo
Creatore a lui sconosciuto, giubila di fronte al Sole nascente e si rallegra
della sua esistenza perché non conosce nessun pericolo.
34.
Ma proprio
con questo suono generato dal suo petto, egli si manifesta ai suoi nemici,
dappertutto sta in agguato inganno e tradimento; viene il tempo
dell’accoppiamento, e le preoccupazioni che ha causato ai genitori le sente ora
egli stesso, poi si avvicina la vecchiaia, diventa difficile la ricerca del
cibo e scampare i pericoli; gli elementi influiscono più dannosamente su di
lui, infine cade egli stesso, vittima del loro influsso oppure in seguito ad
altre circostanze del destino proprio della sua specie. Tutto accade a lui,
come ad ogni altro essere, solo una cosa egli non sa, che è riservata solo
all’ultimo nella Creazione, ciò significa che egli (come animale) non conosce la morte; sente certamente
che una trasformazione avviene in lui, ma per tutta la sua vita non conosce un
sentimento simile. Finora sfuggiva solo la sofferenza, ma lo scioglimento,
la trasformazione, o il passaggio a un altro gradino per qualcosa di più
elevato egli non lo conosce affatto.
35.
Questo è solo
per gli esseri consci della loro origine, esseri che devono avvicinarsi a Me, a
questi esseri, che Io creai ad immagine e somiglianza Mia, a questi soltanto fu
riservato, in aggiunta a tutte le lotte e sofferenze terrene, la consapevolezza
della morte, e precisamente per poter guardare in faccia con sangue freddo
quest’ospite inevitabile apparentemente terribile per tutti i mortali.
36.
Ma proprio
per ciò questi esseri hanno in sé lo spirito sublime che Io ho messo nelle
creature materiali, affinché anch’esse possano opporre al materiale morire un’esistenza eterna come spirito.
37.
Per educare
però questo creato spirito sublime, vale a dire un’anima umana, affinché essa, degna di Me, Mi possa un giorno
somigliare e possa esistere poi nella Mia più stretta vicinanza, proprio per
questo l’uomo è, sin dalla culla, la creatura più bisognosa d’aiuto di tutte le
altre. Per questo le sue tentazioni e prove sono così forti, affinché ovunque
egli si aggrappi al mondano, o ne possa fare la cosa principale, esso lo
respinga sempre dicendogli: “Che cosa vuoi tu da me, rampollo di un più
elevato mondo spirituale; da me trovi solo delusione e inganno! Là, in quel
Regno spirituale c’è quello che invano tu cerchi da me!”.
38.
Per questo le
differenti concessioni di tutte le possibili disgrazie, privazioni,
ammonimenti, dove l’uno diviene momentaneamente felice ma non lo merita, mentre
l’innocente deve soffrire, sopportare e morire. Perciò la divina ‘Parola’,
l’insegnamento di una più bella, più elevata vita, affinché l’uomo non disperi
quando il mondo lo tratta duramente, quando vorrebbe gettarsi con tutte le
forze nelle sue braccia, ed esso lo respinge con scherno esclamandogli:
“Tu non sei né per questo, né di questo mondo”.
39.
Così questi
principi ‘libertà’, ‘perfezionamento’ e ‘progresso’, anche nella vita umana
prendono di nuovo il loro corso.
40.
La libertà
invita all’abuso della stessa, un abuso che, contro l’Ordine Mio, si punisce da
sé, e per giungere al perfezionamento, questi errori contro le Mie Leggi devono
produrre queste grandi delusioni, dove alla fine l’uomo, veramente costretto,
deve di nuovo ritornare da dove è partito, vale a dire – a Me!
41.
Ciò che non
gli riesce qui, potrà essere ben risarcito nell’altra vita di durata più lunga.
42.
Perciò, figli
Miei, non accusate il mondo, non le condizioni, non Me, quando le disgrazie
colpiscono il vostro capo, e diradano le vostre famiglie: dappertutto c’è solo
il secondo grande principio naturale, senza il quale nulla può sussistere! Esso
è il necessario condizionato perfezionamento che sprona tutto a questi passi, e
dove Io stesso, con la Mia discesa su questa Terra, vi ho indicato la via più
breve, e che adesso, con le Mie molte dirette Comunicazioni vi voglio ancora
accorciare notevolmente.
43.
Tutto è così
ordinato, per guidare il vostro io spirituale al perfezionamento, come ogni
cosa nell’intero mondo materiale, da un gradino inferiore in cui permangono e
dalle rovine di questo gradino ad uno più elevato! E dove, dopo la dissoluzione
della vita materiale, la Mia mano vuole elevarvi su un più alto gradino
spirituale, in cui dovete riconoscere ancora di più la Mia Potenza, il Mio
Amore e la vostra missione.
44.
Afferratelo
una buona volta! Dinanzi a voi si trova un mondo ancora più elevato, più grande
e più bello; mondo che dovete conquistare e poi dovrete soltanto raggiungere,
quando, trascurando completamente le cose mondane, afferrerete il vostro
destino, lo porrete nelle Mie mani e sarete fermamente persuasi che un Padre
può agire verso i Suoi figli solo amando, mai castigando.
45.
Allora per
voi il mondo assumerà un altro aspetto. Lasciatelo a colui al quale il mondo dà
il suo onore, il suo danaro; il mondo gli dà questo! Io però in cambio toglierò
a costui il suo Tesoro spirituale; il tesoro mondano sarà disperso nelle
condizioni del mondo che, nel grande insieme, va incontro al suo processo di
perfezionamento, al pari di ogni singolo uomo.
46.
Voi invece,
Miei cari figli, rimanete presso la vostra miniera d’oro spirituale nell’intimo
del vostro cuore! Solo là il mondo non penetra, là regna un altro principio e
questo significa: il principio stabilito da Me per tutte le Creazioni della
libertà spirituale!
47.
Se volete
rendere omaggio a questo e perfezionarvi spiritualmente, allora anche il
progresso non mancherà, il che vi porterà via dal mondo sempre più vicino a Me
e dove attribuirete alle preoccupazioni e disgrazie mondane solo quel valore
che effettivamente hanno, per portare il vostro interiore di nuovo un passo più
avanti.
48.
Perciò conservate la vostra libertà spirituale,
diventate perfetti come è perfetto il vostro Padre nel Cielo, e la vostra
missione sarà compiuta, e voi sarete completamente degni di Me, del vostro
Creatore e Padre! Amen!
۞
(II parte)
17
settembre 1871
1.
Se osservate attentamente la figura umana e accanto
tenete in considerazione che la forma dell’uomo sta lì come ultima nell’intera
Creazione, per raggiungere la quale, ogni cosa è in lotta per indurre tutto a
questo e, come forma, Io l’ho definita ‘Immagine Mia’, allora dovete
immaginarvi che questa forma, e anche l’organizzazione interiore della
struttura umana, pone per base una grande Idea basilare spirituale,
che è il prototipo e lo scopo finale di tutta la Creazione; voi dovete certo
aver notato spesso in ore solitarie che qualche pensiero ha mirato a decifrare
proprio questo mistero e il suo ‘perché’.
1.
Adesso Io
voglio svelarvi nuovamente un po’ della Mia Sapienza, affinché sorga un nuovo
impulso in voi, e possiate imparare a conoscere da un altro lato il Padre
vostro quale Creatore ed Essere sublime. Faccio questo affinché non subentri
rilassamento nel vostro progresso e che possiate volgere il vostro cuore più
allo spirituale che al mondano!
2.
Vedete figli
Miei, già spesse volte Io vi ho detto: “Tutto ciò che fu creato ha uno scopo spirituale superiore!”. Ora devo ancora aggiungervi che
sotto tutte le possibili forme e organizzazioni, sta nascosta una Verità spirituale, un’Idea spirituale, e
che può essere solo così e non altrimenti, perché Io, come Essere spirituale
superiore, posso avere solo idee e verità spirituali superiori, e solo come Dio
mettere queste in tutte le Creazioni! Perché se così non fosse, allora Io non
sarei nessun Dio, nessun Essere superiore, con la possibilità di essere
raggiunto e perfino superato da qualche grande spirito angelico.
3.
Per questa
ragione quindi, tutte le cose ed esseri creati che esistono nell’intera
Creazione materiale e spirituale, sono solo espressioni della Mia Sapienza
superiore, e si dovrebbe consumare scrivendo molta carta se Io volessi
spiegarvi solo la cosa più piccola nella sua importanza materiale e spirituale.
Poiché anche se sulla vostra Terra molti uomini si occupano con ricerche in
ogni settore della scienza, non c’è nessuno fra tutti loro che potrebbe
spiegare, in maniera giusta e valida, solo ‘un singolo perché’ di una forma
oppure di una disposizione.
4.
Ciò che nel
grande etere è il caso col più piccolo atomo, lo è altrettanto dappertutto.
Ovunque è celata la Mia Sapienza, il Pensiero fondamentale della Creazione, e
ovunque i vostri eruditi dovessero domandare: “Ma perché così e non
diversamente?”, risuonerebbe loro nessun’altra risposta che questa: “Perché
deve essere proprio così!”.
5.
Che questa
risposta possa bastar poco, si comprende da sé, essi devono accontentarsi solo
con questa, perché non c’è altra via d’uscita.
6.
Quanto spesso
Io opero in contrasto con le loro leggi matematiche, meccaniche o chimiche, e
alla fine cosa viene fuori dappertutto? Che i loro insegnamenti, tanto spesso
escogitati abilmente, sono solo prodotti di un intelletto umano e non di un
Essere superiore, di un divino Creatore.
7.
Io creai gli
uomini limitati, stretti in sicure barriere, dalle quali non possono venir
fuori seguendo la via dell’intelletto mondano, bensì possono solo girare
intorno ad un cerchio, dove, partendo dall’inspiegabile, devono nuovamente
tornare nell’inspiegabile, e la mitologia egizia di Iside, o dea della Verità,
resta sempre valida, dove è detto:
8.
“Nessun
mortale può sollevare il velo della Verità e continuare a vivere!”.
9.
Gli egizi
sapevano bene cosa volevano dire con queste parole; solo gli attuali eruditi
non lo comprendono, gli egizi, infatti, erano troppo vicini alla Verità per non
sapere che con lo spirito speculativo del discernimento non si va molto
lontano, e che se si vuol penetrare oltre, ci si deve immergere col cuore nella
Creazione, onde risvegliare la Scintilla divina che Io posi in ogni uomo per
conseguire un lieve presentimento di ciò che non può essere una questione di
concetto, ma solo una questione di sentimento!
10.
Chi è giunto
a destare lo Spirito divino in sé e sa unirLo con la propria anima, per questi
non ci sono più segreti, egli vede la Creazione in trasparenza, come un
bicchiere riempito d’acqua; vede l’operato spirituale, riconosce facilmente le
semplici ma grandi leggi che tutto crearono, tutto conservano, e tutto spinge a
gradini superiori; egli riconosce il Mio Amore nelle Mie opere, immagina la Mia
grandezza; e anche se ad ogni sguardo sorgono mille ‘perché’, allora uno
sguardo a Me gli dà la possibilità di godere complete beatitudini di un figlio,
il quale qui apprende che tutte queste meraviglie e tutti questi mondi, sono
stati chiamati in vita esclusivamente per lui, piccola sbiadita immagine del
suo grande, ultrabuon Padre e Creatore.
11.
Così dunque
il rinato uomo spirituale comprende il Padre suo e se stesso, e si prostra con
devozione e adorazione dinanzi a Lui, che, avvolto in polvere e terra, concesse
la Scintilla divina per contemplare e comprendere queste meraviglie, meraviglie
che furono create solo per questa sublime e ultima Idea che unisce tutte le
altre: la forma umana e l’organizzazione umana spirituale e materiale.
12.
Con questo
voi potete intravedere, in un pallido sentore, che cosa porta in sé il vostro
corpo e la sua disposizione spirituale, ma affinché possiate scorgere solo in
un breve abbozzo, cos’è questo corpo che voi, in un così breve tempo di vita,
vi trascinate dietro, che avvolge il vostro spirito e la vostra veste animica,
e come corpo tanto spesso ne abusate, Io voglio nuovamente comunicarvi qualcosa
da un’altra prospettiva spirituale a mezzo del Mio scrivano, affinché in
quest’immagine possiate riconoscere il Mio e il vostro scopo. Così ascoltate
dunque:
13.
Il corpo
umano, così come lo vedete dinanzi a voi, con i suoi milioni e milioni di
diversità nel singolo individuo, è la copia della Mia unica e somma Idea della
Creazione, è l’immagine del Mio Io spirituale materializzato! Poiché anche gli
spiriti, fino ai più grandi e più vicini a Me, hanno tutti questa forma umana;
solo che la formazione di questa forma, la sua bellezza è ancora tanto
ampiamente estensibile e sublime, che voi non potete farvi nemmeno un’idea solo
di quella figura dei più prossimi esseri spirituali sopra di voi, dove la forma
esteriore della più alta espressione dell’interiore, è il sublime spirituale.
14.
Questa forma
umana che, come voi sapete, la esprime perfino il mondo materiale come ultimo
prototipo, come grande Uomo mondiale,
nel quale si muovono miriadi di soli, nel qual sono racchiusi anche tutti i
Cieli spirituali di nuovo in un insieme, questa forma ha dappertutto il
medesimo significato spirituale, le sue singole parti le medesime,
corrispondenti alla formazione e funzione spirituale. – E dappertutto, da
qualunque parte volete cominciare, voi vedrete che traspare semplice e chiara
sol un’Idea fondamentale e un Principio basilare della Mia suprema Sapienza, poiché con piccoli mezzi sono
raggiunti i più grandi scopi.
15.
Vedete, come
una densa atmosfera circonda tutti i globi-involucro, e così l’intero mondo materiale
come un tutto isolato sta fuori nell’infinito spazio eterico, in cui questo
grande Uomo mondiale su un’intercomunicante orbita riceve sempre nuova vita e
trasmette la stessa alle sue parti interne – altrettanto è la pelle di
tutti gli esseri creati, viventi e non viventi che, stando come singoli, li
separa dall’insieme e così impedisce la sua dissoluzione nel grande mondo
materiale.
16.
Sotto la
scatola cranica, che s’inarca a forma semisferica o piuttosto ellissoidale alla
sede della vita umana spirituale, sotto questa scatola, come struttura ossea
più dura, vive e tesse l’organo più delicato, il cervello con le sue funzioni spirituali.
17.
Che questa
scatola sia formata in maniera semisferica o arcuata, suggerisce che come
semisfera essa ha spiritualmente all’interno un punto centrale, da cui è
formata, oppure come ellisse possiede veramente due punti focali, di cui l’uno
si trova nella parte anteriore del cervello, l’altro nella parte posteriore.
18.
Nella parte anteriore, alla sede dell’intelligenza, la vita esteriore
entra in collegamento con la vita interiore, così che le sue finestre
spirituali, gli occhi e gli orecchi, gli portano le impressioni del
mondo esterno, mentre nella parte inferiore del capo l’apparato del
linguaggio comunica le impressioni interiori al mondo esterno.
19.
La parte posteriore del cervello, come punto focale terreno, provvede alle funzioni
della sussistenza materiale, muove la macchina per la formazione del corpo, per
la sua conservazione e riproduzione.
20.
Ciò che
nell’uomo e anche negli animali è il cervello anteriore, questo nel grande
complesso mondiale sono le grandi galassie, che hanno ugualmente le medesime
funzioni come qui nel piccolo.
21.
Gli organi
della respirazione, come nel capo il naso e la bocca, sono canali
respiratori, in parte per il collegamento del mondo esterno con l’organismo
interno, in parte anche, particolarmente la bocca, oltre alla conservazione
mondana, cosa che è ancora più importante, stimolando sostanze spirituali – è
il mezzo per confermare attraverso la parola, attraverso il suono, che un
involucro materiale ne avvolge uno ancor più spirituale, il quale con la sua
formazione contribuisce anche al perfezionamento dello spirituale.
22.
Cosa poi
riguarda i polmoni, il cuore, quest’ultimo quale generale molla
motrice dell’intera macchina, lo stomaco,
il fegato e la milza, le loro funzioni sono tutte spiritualmente espresse.
23.
Primo i polmoni – luogo di accoglienza della
sostanza vitale affluente in essi dall’esterno, come nell’Uomo spirituale la
verità spirituale; i polmoni sono pure il luogo dove il materiale consumato è
sostituito con lo spirituale nuovo, nell’Uomo spirituale è il luogo della
separazione tra passioni frenate e nuove virtù acquisite.
24.
Il cuore, quale generale, unico principio vitale, l’eterno instancabile
animatore o motore che cede in tutte le parti sempre soltanto il nuovo,
accoglie volentieri il vecchio e lo rigenera; questo cuore, considerato
spiritualmente, è pure la sede dell’eterna energia spirituale che stimola
sempre l’uomo (quello spirituale) ad andare avanti, eliminando ciò che è male
in lui e sostituirlo con il meglio. Questo
cuore, quale unico punto vitale, è il focolare e sede dell’anima e dello spirito da Me immesso. Nella sua forma,
larga sopra (a forma di vaso) e fuoriuscente a punta sotto, indica che la vita
umana comincia su una base larga e nella forma a punta o appuntita deve mirare
ad un punto per giungere alla meta!
25.
Il fegato,
come apparato separatore delle parti
biliari del sangue, che in questo sono divenute inutilizzabili, ma sono necessarie
nel processo di secrezione come stimolatori della digestione e separazione
degli elementi primitivi, somiglia, nell’uomo animico-spirituale, al corso
della vita umana, dove parimenti l’amaro eliminato è certo necessario per il
mantenimento e la giusta valutazione della condotta di vita; senza amare
esperienze, infatti, non vi sarebbe nessuna elevazione spirituale, senza
l’amaro, astringente non vi sarebbe nessuna letizia, né beato ingrandimento o
allargamento dei sentimenti umani, ampiamente fuori oltre i confini della vita
materiale.
26.
Per quanto
riguarda lo stomaco, il conservatore della vita materiale, quale
luogo di accoglienza di così diversi prodotti per trovare ed estrarre da essi
quanto è necessario per il corpo, esso corrisponde spiritualmente al circuito
delle azioni e impressioni del mondo esteriore sullo spirito umano oppure
sull’anima sua.
27.
Come nello
stomaco i cibi si mescolano, poi nell’ulteriore corso della digestione si
dividono di nuovo, tuttavia in altre combinazioni rispetto a come sono stati
portati nello stomaco, tale e quale sono le azioni della vita e le impressioni
dall’esterno il materiale, dal quale l’anima si costruisce il suo rivestimento
spirituale. Anch’essa raccoglie tutto quello che penetra su di lei
dall’esterno. Poi scompone, scaltrita dall’esperienza purifica il rimanente
attraverso amare esperienze, e sempre lottando, e separando il buono dal
cattivo, trattiene il rimanente che mai imputridisce e, come nell’intestino,
separa alla fine il superfluo non più appartenente alla vita.
28.
La milza, questo focolare e animatore del
sangue (attraverso l’elettricità) che, come una batteria elettrica impregna
il sangue con nuove sostanze di calore e coopera così a diffondere la vita e ne
contribuisce al massimo, perché senza calore non c’è vita; questo nell’uomo
spirituale è l’amore, l’abbracciante
amore che dà all’uomo spirituale il Calore spirituale oppure la Vita
spirituale. Perché dove non c’è amore, lì non c’è calore; dove non c’è calore –
non c’è nessuna vita!
29.
Così in
generale corrispondono spiritualmente tutti gli altri organi e le loro funzioni
alle stesse necessità spirituali dell’uomo senza l’involucro corporale.
30.
Gli organi,
le loro forme e le loro disposizioni sono sempre solo la ripetizione dell’una e
medesima forma, l’ovale o ellittica, e una e medesima forza, l’attrazione oppure repulsione; cose che prese spiritualmente, sono parimenti nel Mio
stesso Io l’Amore, come Forza d’attrazione, e la Sapienza come fattore
trasformante dello stesso. In questa forma ellittica Io sono anche un Punto
Focale intorno al quale tutto si muove e dal quale tutto vorrebbe fuggire se
non vi fosse l’altro punto focale, la materia, la quale torna a vincolare ciò
che si allontana da Me e quello che si dissolve, per ridarlo poi in una nuova
forma più elevata.
31.
Di questi tre
fattori: forma ovale, magnetismo e elettricità, consiste l’intero Universo, consistono tutti gli
esseri organici e inorganici, tutte le forme e disposizioni interiori degli
stessi, consiste il grande Uomo mondiale,
l’ancor più grande Uomo celeste e i Miei spiriti angelici; tutti
sono improntati come voi nella figura umana, questa forma spirituale,
accoppiata con Amore e Sapienza.
32.
Tutte le
singole parti del vostro corpo, a cominciare dalla struttura ossea fino
all’ultimo globulo del sangue, sono in parte ellittiche, in parte prendono
questa forma, l’espressione spirituale della Mia Essenza centrale quale Sovrano
assoluto e Dio regnante, come anche nelle orbite dei mondi è seguito il
medesimo sistema; anche lì ogni Sole centrale sta in un punto focale come
centro spirituale, intorno al quale devono orbitare gli altri mondi e terre.
33.
Io sono il Punto centrale dell’intera Creazione
materiale e spirituale – voi siete il punto centrale di ogni cosa creata! Tutto
preme a voi, tutto tende alla vostra forma, tutto è fatto progredire per gradi.
34.
Come voi
quali uomini, quali ultime creazioni del mondo materiale, esprimete la Mia
Volontà, le Mie Leggi e la vostra alta destinazione che dovete raggiungere,
così Io quale Punto centrale di tutto lo spirituale sto unico e solo allora –
anche tutto si spinge a Me, tutto anela a Me, e per raggiungerMi tutto prende
il suo sistematico cammino. Così è fondato un eterno progredire. “Verso
l’Alto!” e “Avanti!”, è il grido che risuona attraverso tutti i vasti spazi
della Creazione.
35.
Faticosamente
il piccolissimo infusore lotta per raggiungere una classe superiore; milioni di
loro sono la base di un essere superiore; i sensi che pongono l’uomo al di
sopra di ogni cosa creata stanno lì ancora nascosti, solo l’uno o l’altro
vengono gradualmente formati. Così si procede verso l’alto e avanti, quello che
è vincolato nella materia si libera, si unisce sotto nuove condizioni per nuove
forme, e così procede continuamente; tutto spinge verso l’uomo, al massimo
della Creazione materiale, tutto cerca di raggiungerlo. Solo che, anche quando
si giunge all’ultimo gradino dell’intelligenza animale, un ampio, insuperabile
abisso separa l’ultimo animale dal primo uomo. È il medesimo abisso, come
dall’ultimo spirito angelico fino a Me: un avvicinamento è possibile, ma nessun
raggiungimento. – Così come l’animale solo in unione con molte altre anime
provenienti dal regno animale concorre solo alla materiale costruzione del
corpo umano e così su questa lunga via può identificare il suo io con quello
dell’uomo, così è anche con gli spiriti angelici ed esseri più prossimi nella
Mia vicinanza, anch’essi possono solo occupare i più alti gradini nel Mio creato mondo spirituale, al massimo si
avvicinano a Me; ma (in modo assoluto) mai diventare uno con Me! Cosa che
veramente (anche) non ha importanza, poiché un sommo spirito gode già una tale
appagante beatitudine che nessun altra egli ne pretende, anche non ne potrebbe
sopportare!
36.
Quindi, figli
Miei, imparate a comprendere come lo spirito è dappertutto la base e il
principio fondamentale di ogni cosa creata. In tutte le forme sta nascosto il
medesimo pensiero della Mia Onnipotenza unita con l’Amore; dappertutto vale la
medesima legge che forma le vostre ossa, vi dà un’esteriore piacente, oppure tiene
unito l’universo. Non domandate il “perché”, non è spiegabile per ciò che è
creato. Osservate il vostro occhio, nel quale si riflette l’intero mondo
materiale, col quale vi giunge notizia delle creazioni del Mio Amore, sia nelle
vostre più prossime vicinanze, sia di mondi, il cui raggio di luce colpisce il
vostro occhio solo dopo migliaia di anni!
37.
Vedete, se
voi voleste chiedere, ma perché dunque una umidità vitrea, perché una umidità
acquosa, perché una lente cristallina, perché la retina nera, perché l’iride,
perché tutte queste sostanze e corpi, e questi, a loro volta, formati da altri
piccoli corpi che, a loro volta, sono formati e costituiti da un’infinità di
piccoli atomi, – allora, figli Miei, Io posso solo dirvi: perché doveva essere proprio così e non
diversamente! Comprendere il ‘perché’ nel senso Mio, dovreste essere
dei come lo sono Io, dotati con la stessa Sapienza e Potenza come Me stesso!
38.
Accontentatevi
perciò con gli organi che Io vi ho dato, affinché possiate ammirare le Mie
Creazioni e percepire le loro armonie! Accontentatevi di ciò che un Padre
amorevole ha donato ai Suoi figli, affinché imparino ad amarLo, apprezzarLo e a
comprenderLo attraverso la Sua opera! Nessun
essere creato può sollevare il velo della divina Verità creativa! Lasciatelo
inviolato, e pensate che un Padre dice e insegna ai Suoi figli tanto quanto
basta per il loro intelletto.
39.
Se volessi
spiegarvi una piccola cosa esaurientemente, quale credete voi che sarebbe il
risultato finale? Vedete, voglio dirvelo con poche parole:
40.
Una cosa, per
quanto piccola dinanzi agli occhi vostri, Io la suddividerei in cose ancora più
piccole. Queste particelle sarebbero nuovamente divisibili, ad ogni divisione
si mostrerebbero altre forme, altre sostanze, nell’infinità si cambierebbero sempre,
lasciandosi suddividere, senza tuttavia aver nessuna fine!
41.
Se ora voi
voleste chiedere ad ogni suddivisione – perché? ad ogni cambiamento, ancora
perché? – cosa ne verrebbe fuori? – Vedete, alla fine verrebbe fuori che voi Mi
preghereste di smettere di spiegare; perché la seconda, terza trasformazione o
divisione sarebbe al di sopra delle vostre facoltà di comprensione!
42.
Perciò
lasciate a Dio ciò che è di Dio, e rimanete in ciò che un uomo, e più tardi,
uno spirito può afferrare! Questo significa: rimanete nell’amore per Me, così come un essere creato Mi può
amare! Il vostro amore rispetto al Mio è altrettanto come il finito rispetto
all’infinito. AmateMi! Dimostratelo nelle vostre azioni! – e potrete presentire
con il cuore ciò che il vostro intelletto mai potrà afferrare.
43.
Valutate così
la forma dell’uomo e le sue rispondenze spirituali, e troverete dappertutto che
solo la Mia affettuosa mano Paterna ha formato tutto così, affinché voi
possiate trovare la via che conduce a Me, ed Io, beatificato dal vostro amore,
possa contraccambiare in sovrabbondante misura ciò che voi, quali figli Miei,
Mi portate in sacrificio durante il corso della vostra vita.
44.
Siate vicini
a Me, comprendete il linguaggio spirituale nella forma e nella parola, allora
l’armonia vi sarà evidente in tutta facilità, e poi un sentimento filiale, con
lo sguardo in alto a Me, presentirà e conoscerà più che non un savio erudito
del mondo che, per anni, ha riempito la sua testa di scienze ed ha lasciato con
ciò vuoto il cuor suo.
45.
Che un’Idea
spirituale, proveniente unicamente da uno Spirito quale Io sono, debba trovarsi
in ogni cosa creata, è chiaro e lampante; ma che quest’Idea spirituale non
sempre possa essere penetrata da spiriti inferiori a Me stesso, è altrettanto
naturale. – Considerate tuttavia sulla vostra Terra la coerenza di una
caratteristica principale dello spirito umano; chi ha posto quest’idea in voi?
Vedete, è stata la conseguenza della Mia Creazione che vi ha condotto ad essa.
Dal momento che voi volete essere
coerenti e perseveranti nell’esecuzione di un piano, perché non dovrei esserLo
Io, Colui che era, prima che fosse stato creato un essere soltanto, e che sarà,
quando ogni veste materiale cesserà e solo lo spirituale uguale a Me continuerà
ad esistere!
46.
Perciò
procurate di presentire su vie spirituali ciò che si nasconde nel materiale, e
troverete sempre che un Dio, creatore di tutto ciò, è e può essere solo un Dio d’Amore, il Quale chiamò in vita
naturalmente i Suoi esseri creati altrettanto solo per questa ragione, affinché
Gli ridessero ciò che Egli ha fatto solo per loro.
47.
Così il Mio
scrivano vide l’intimo collegamento della grande Creazione nella forma di un
uomo, così gli furono chiarite tutte le parti interne, chiaramente e
comprensibilmente; egli muto osservò con ammirazione l’accaduto, il suo cuore
si riempì d’amore per Me, e l’amore lo illuminò sempre di più; le forme
apparvero limpide e chiare, egli riconobbe sempre più le sagge disposizioni del
suo stesso io, riconobbe il dolce legame che unisce il mondo materiale e il
mondo spirituale, riconobbe il Mio Amore, e la Mia Grazia gli fece presentire e
percepire tutto questo. – Ora che è scritto, ciò che ha goduto in quell’ora,
adesso lo è in voi: alzatevi anche voi dal fango mondano! Scuotete la polvere
dell’egoismo dai vostri piedi! Alzate lo sguardo in alto, affinché anche a voi
tocchi una tale ora di delizia e pace! Questo è il Mio scopo, per il qual
motivo vi do quest’ora vissuta dal Mio scrivano come bene comune; cercate di
amarMi come lo desidero veramente e anche certamente merito; allora anche voi
godrete nel Mio Regno spirituale, ciò che il mondano non vi può dare.
48.
Questo vi
grida il Padre vostro, il Quale vi ha già donato tanto ed è disposto a darvi
ancora di più; è sufficiente che voi vogliate solo afferrarlo seriamente e non
solo librarsi superficialmente in delizie, ma che, energici, lo accogliate
nella vostra vita pratica; questo è il Mio consiglio, l’osservanza sta a voi,
al che non dovrà mancarvi il Mio aiuto e il Mio sostegno! Amen!
۞
1.
Ieri sera hai letto una descrizione delle cascate del
Niagara e in questa hai pensato a Me e alla bellezza della Mia natura.
2.
Ma poiché in
tutto ciò che sta visibilmente dinanzi agli occhi vostri, esiste ancora un più
profondo motivo dell’esistenza, tanto quanto l’effetto del singolo
sull’insieme, allora voglio dimostrarvi qui nuovamente con poche parole che, in
tutto c’è qualcosa di diverso da come gli uomini s’immaginano spesso.
3.
Bene, colui
che ha descritto la cascata del Niagara ha ammirato la Mia natura, cioè un
piccolo pezzo della stessa; la grandiosità dello spettacolo, il fragore, lo
scrosciare dell’acqua, ha suscitato in lui sentimenti che non poté fare a meno
di esternarli, per suscitare anche negli altri il concetto dell’eterno
immutabile impulso che regna in tutta la Mia natura e si chiama ‘Vita’.
4.
Qui, presso
questa cascata, la massa d’acqua gli rimbombava nell’orecchio, cosa che egli
avrebbe potuto ugualmente percepire in un lieve mormorio del vento, oppure in
un raggio di luce proveniente da un sole lontano, se avesse avuto orecchi per
questo. Il possente precipitare dell’acqua però assorda o stordisce l’umano
sentimento mondano, e dinanzi a questa possente lotta dell’acqua, aria e terra,
l’uomo gli apparve così piccino che non poté fare a meno, per quanto proprio
non lo volesse, di riconoscere l’esistenza della Mia potenza.
5.
Ebbene,
simili scene naturali hanno come conseguenza sempre un sentimento umiliante che
costringe l’uomo a veder sbriciolare tutta la propria grandezza nel nulla.
6.
Tuttavia è
consolante se, per lo meno, è riconosciuto il presentimento di un Regno
spirituale che traspare da questo grandioso spettacolo naturale, e costringe
l’uomo ad ammettere proprio ciò che non vuole in altre circostanze, vale a dire
che deve esserci certamente un Dio che ha creato tutto questo, e precisamente
per utilità e per un linguaggio spirituale per l’uomo, affinché egli possa
ricordare a volte che tutte le sue invenzioni e la sua immaginaria grandezza
sono un nulla, e alla presenza di eventi naturali ed elementari, proprio egli
stesso deve riconoscere questa nullità.
7.
Ma tutto ciò
non è lo scopo di questa parola, bensì Io voglio utilizzare la cascata del
Niagara per qualcosa d’altro, e precisamente per formulare la domanda:
8.
“Perché
esiste veramente una cascata, grande o piccola che sia?”.
9.
Non avrei
potuto formare la Terra così che non vi fossero monti e nessun avvallamento,
che dappertutto fosse pianura, e i ruscelli, torrenti e fiumi nel loro letto
affluissero tranquillamente al mare?
10.
A questa
domanda, dare una risposta sufficiente, ma spirituale, deve essere lo
scopo di questa parola; ed Io voglio provarvi ancora una volta, quanto di
profondo, di spirituale e anche necessariamente di materiale vi devono occorrere
per creare un corpo mondiale, affinché si mantenga da solo, si perfezioni e
così compia la sua missione per scopi superiori.
11.
Ebbene
vedete, figli Miei, la vita, sia essa materiale, vale a dire spiritualmente
vincolata, oppure libera, animica, si può manifestare dappertutto solo così che
un sorgere, poi una parziale permanenza e poi una finale scomparsa, indicano le
sue fasi dello sviluppo.
12.
La vita nel
materiale visibile è attrito, sviluppo del calore e della luce, e a poco a poco
procede la decomposizione oppure
trasformazione in altre forme, per rendersi gradualmente idonea a più alte
destinazioni.
13.
Così chiamate
voi la vita e dite: “Essa si muove, essa vive!”.
14.
Ciò che ha
riposo sembra senza vita, sembra morta.
15.
Questa vita,
oppure il perpetuo ciclo dell’esistere e scomparire, procede secondo principi
basilari stabiliti a suo tempo; voi la chiamate ‘vita’, mentre Io la chiamo
‘lotta’.
16.
Lotta per
l’esistenza, lotta per il progresso, lotta per raggiungere un gradino più
elevato.
17.
Ebbene,
questo principio è identico nell’ultimo infusore come nel più grande Sole
centrale. Questo principio è anche negli elementi che, nello stato fluido
costituiscono tanto l’atmosfera dei mondi, quanto il loro interiore.
18.
Senza questa
lotta tutto marcirebbe, si dissolverebbe e andrebbe incontro alla
decomposizione oppure alla morte materiale.
19.
Nella vostra
atmosfera per esempio c’è l’aria, un
elemento facilmente mobile che non conosce quiete, così come sulla superficie
della Terra l’acqua che, come aria
condensata, ha la medesima irrequietezza oppure l’aspirazione, sempre seguendo
l’impulso della gravità, di scorrere là dove può raggiungere un punto di
riposo.
20.
Nell’interno
della Terra ci sono metalli e minerali,
gas condensati ed elementi di luce, i quali, come l’acqua sulla superficie
per il medesimo progredire, devono compiere ognuno nell’interno gli stessi
processi. In nessun luogo c’è quiete!
21.
Nell’ aria,
lo potete vedere con i vostri occhi, ci sono ‘cascate d’aria’ che superano
spesso di molto in grandiosità le vostre cascate. Ed è proprio questo
necessario movimento, a voi percepibile come vento, che mantiene le singole
parti costituenti l’aria, le stimola all’unione, le muove e, mediante il
movimento, le riscalda e le mantiene vive.
22.
Ciò che
accade nell’aria, nell’acqua tale e quale è la cascata. L’acqua senza movimento
imputridisce, si decompone, scioglie le sue parti costitutive, del resto tanto
fruttifere e utili, in esalazioni dannose, non appena viene a mancare l’effetto
del movimento.
23.
Se dunque
l’acqua dovesse scorrere solo così, tranquillamente, non avrebbe la forza
adatta per influire – così da recar vita – su piante, animali e uomini, essa
deve essere mantenuta, mediante il movimento, in continua attività. E come
nell’aria tempeste e venti impetuosi devono spesso ancora aumentare questa
forza vitale, lo stesso caso è proprio con la cascata che, in scala grande o
piccola, alle volte è ammesso oppure stabilito in anticipo, a fornire ad un
fiume o torrente sul suo lungo corso fino al mare ancora nuova vita, nuova
energia, affinché adempia il suo scopo e possa influire in maniera feconda sul
suo ambiente circostante.
24.
Perciò le cascate, viste con l’occhio spirituale,
sono le salvatrici della vita,
proteggono dalla rovina l’esistente e diffondono intorno a sé vita e attività;
poiché non solo il precipitare dell’acqua, bensì anche l’aria sospesa al di
sopra della Terra, l’attrito delle singole parti dei due elementi, la
decomposizione, il rinnovato stimolo, procurano all’acqua nuova forza vitale, e
così procura alla Terra maggiore attività.
25.
Come l’acqua,
quale elemento liquido, urtando contro le rigide rocce, si friziona, e in
grazia a questa frizione desta attività vitali, così le montagne, quali grandi
altezze o singoli monti, sono le rocce
nella corrente d’aria; queste servono per frizionare l’aria, la quale è
costretta ad aumentare la sua attività, e così esercita il suo influsso sulla
superficie della Terra, sul vegetale vivente e sul mondo animale[16].
26.
Nell’aria,
dove in aggiunta vi è ancora la luce come fattore disgregante che stimola i
singoli atomi all’unione, sta sempre la medesima e immutabile Legge come in
tutto: ‘vita’ significa movimento, significa lottare, significa generare, e
attraverso processi cosmici, scomporre in altre forme, così come nell’acqua.
L’acqua distrugge la materia solida soggetta ad essa mediante sfregamento. Con
il suo movimento, specialmente presso le cascate, scompone l’aria del suo
ambiente e i suoi stessi elementi; ed è quindi un flusso di portatori di vita che ovunque, dove fluisce, diffonde
torrenti di benedizione con la corrente
d’aria che l’accompagna, fino a che, giunta al mare, privata di quanto di
meglio e di rafforzante conteneva, anziché riposare inattiva, stimolata
attraverso gli amari e salati elementi dell’Oceano, entra di nuovo in altre combinazioni,
ma ‘sotterranee’, e deve ricominciare il suo ciclo in altre forme e su altre
vie.
27.
Così le montagne, quali raccoglitrici delle
nuove acque animate dal basso, sono ‘ventilatori
delle correnti d’aria’, le quali
sulla superficie della Terra muovono flussi con le loro cateratte, – e ‘ventilatori dei flussi d’acqua’; e ciò
che in natura visibile ammirate nell’aria spesso con terrore, e nelle cascate
con stupore, questo percorre anche la Vita
spirituale secondo gli stessi principi e regole fondamentali, dove per
progredire spiritualmente si dovrà anche lottare e combattere, affinché la Vita
spirituale divenga idonea per l’eternità, non inacidisca o addirittura non si
trasformi in putredine!
28.
Dunque
vedete, come l’aria nel suo fluire urta ostacoli che sono le masse montuose
quali oggetti solidi, oppure come l’acqua durante il suo corso s’imbatte in
ostacoli che vorrebbero impedire il suo fluire, e così l’aria come l’acqua è
costretta a lotte faticose, altrettanto nella Vita spirituale gli ostacoli
destano il carattere spirituale, lo temprano e lo stimolano ad una maggiore
attività.
29.
Come
nell’aria tra tuoni e lampi rumoreggia e la bufera avanza tuonando, oppure
l’acqua con il suo rumore assordante precipita giù in profondità non
presentite, lì turbinando e spumeggiando si infrange e deve urtarsi alle dure
rocce – così sono gli ostacoli nella vita umana, ostacoli che causano le
cadute, dove l’uomo, gettato fuori dai suoi quieti sogni, nel vortice
dell’esistenza abbisogna di tutte le forze per uscir fuori dal groviglio delle
rocce della vita.
30.
Con violenza
deve combattere, e quando, come con l’acqua, spesso è superato un ostacolo, ne
minaccia presto uno nuovo, imprevisto, tale e quale al primo. Avanti così, il
quieto e bramato scorrere della vita tra rive fiorite, all’uomo qui non è
concesso, e alla fine anche lui giunge in un ampio bacino fluviale, così va
incontro alla sua destinazione spirituale, dove, come l’acqua nel mare, egli
trova, nel Regno spirituale dell’intero Universo, altre leggi, altre condizioni
che lo costringono a lasciare andare tutto l’inutile e continuare il viaggio
solo con ciò che è confacente al suo ambiente, come al grande Regno spirituale.
31.
Così una
tempesta nell’aria e una cascata tra alte sponde, è il simbolo spirituale della
vita umana, dove dappertutto è condizionata appunto solo con la lotta la
propria e la vita altrui.
32.
Guardate il
grande fiume, come scorre lentamente; tale e quale ad una vita senza attività
spirituale. Il fiume consente certo la navigazione, ma porta con sé per lo più
fango e acqua imbevibile; la sua massima forza vitale le si allontana, esso
corre alla sua destinazione, utile più per gli altri che per se stesso. – Così
la vita umana; anche qui nella vecchiaia, dove l’attività vitale, ridotta al
minimo, deve servire solo allo sviluppo vegetativo, il vegliardo va incontro,
come il grande fiume, alla sua trasformazione.
33.
Bene ad
entrambi, se prima hanno elargito al loro ambiente circostante molta utilità e
,negli altri, vita e attività!
34.
Con questa
consapevolezza anche l’uomo può esclamare: “Io non sono vissuto invano!”.
Allora egli può attendere tranquillamente, quando il grande oceano del mondo
degli spiriti lo accoglierà nel suo grembo, dove solo la ricompensa
dell’operato lo attende e, attraverso il compiuto, è idoneo ad iniziare su un
gradino superiore un compito nuovo.
35.
Perciò, figli
Miei, prendetevi esempio nella Mia natura materiale, come voi nella vostra
spirituale dovete considerare ogni situazione in cui v’imbattete.
36.
Cascate!
L’acqua cade giù da un’altezza, si disperde, evapora e nuovamente si ravviva.
Quando anche voi spesso cadete giù da un’altezza straordinaria, fate come
l’acqua, rinnovate la vostra forza, rompete le rocce delle vecchie abitudini,
combattete e lottate, poiché la lotta è vita! E come lo scrosciante ruscello
montano contiene vivificante acqua fresca, come trasmette una feconda umidità
al suo ambiente circostante, così dovete anche voi rianimarvi mediante il
vostro sforzo, dovete mantenervi freschi, vale a dire vitali, per compiere la
vostra missione per voi stessi e quella verso il vostro ambiente o vostro
prossimo.
37.
Come nelle
vicinanze di un ruscello montano tutto fiorisce più bello, tutto rifulge in un
magnifico verde, e la natura sembra svilupparsi meglio, così anche il vostro
ambiente deve sentire la vostra presenza; voi dovete diffondere anche su di
esso l’attività vitale, affinché, quando nel più bello splendore di una
coscienza morale procedete attraverso la vita freschi e baldanzosi, anche tutti
coloro che vi camminano accanto possano comprendere e afferrare, da dove
l’umidità spirituale proviene e come essa
è, possa generare la luce e sfoggio di colori in ricchissima quantità, dove il
suo effetto è in grado di penetrare.
38.
Così possa
essere per te e per tutti gli altri lo spumeggiante fragore del Niagara, o di
ogni altra cascata, un esempio spirituale, dal momento che ‘cascare’ è
necessario per potersi rialzare maggiormente rinvigoriti nello spirito; e
proprio come presso le cascate, l’arco della pace, nei sette colori, delizia
spesso i meravigliati spettatori, ed è la
luce che produce questo incanto, come in una caduta morale è altrettanto la Luce della Parola divina con le sette
caratteristiche divine che aiuta a rialzare nuovamente il caduto, e sempre lo
aiuterà durante il breve corso della sua esistenza, come l’aria con l’acqua,
per trasferire agli altri quello che è stato appreso nella propria vita.
39.
Oh, se voi
poteste chiaramente leggere nel Mio Libro della natura, quanti esempi
istruttivi stanno là scritti, e il suo spirituale decifrare vi potrebbe
procurare parecchi beatificanti diletti più che tutti i piaceri mondani, e
oltre a ciò vedreste ancora, tanto nella materia visibile quanto nello
spirituale invisibile, che domina sempre la medesima Legge dell’Amore, della
tolleranza, del perdono, e come anche nelle apparenti distruzioni vi è tuttavia
celato solo un amorevole scopo e fondamento, che certamente distrugge
molto del materiale, per salvare dello spirituale!
40.
Così questa
Parola vi deve fattivamente dimostrare di nuovo quanta Luce spirituale c’è già
qui intorno a voi durante il giorno, e quando la notte sopraggiunge, vi deve
rammentare che oltre questa breve luce solare di un giorno dileguante, un’altra
Luce superiore ed eterna viene a voi incontro dalle stelle illuminandovi, Luce
che però potrete comprendere solo quando per voi il mondano sarà per sempre
scomparso e l’occhio vostro completamente idoneo ad accogliere solo lo
spirituale, e precisamente Luce perenne; mentre qui nella vita di prova,
stimolata da eventi naturali, vi lascia presentire solo per qualche momento
quale Sole, quale mondo e quale Padre c’è lì dietro il coperchio della bara,
Padre che già qui, in tante grandiose scene naturali, vorrebbe farvi
comprendere che voi non siete stati creati solo per questa breve, bensì per una
eterna, mai terminante vita!
41.
Contemplate
dunque la Mia natura! Imparate a leggere in essa la Mia santa Scrittura che,
nel tuono delle nubi burrascose o di una precipitante cascata oppure nel
sommesso mormorio di un ruscello o nel dolce alitare di un venticello vi grida
sempre:
Dio è Amore!
Imparate a comprenderLo, ed Io vi assicuro, anche voi Lo dovete amare!
42.
Impara anche
tu, adesso che hai scritto questa parola per gli altri! Impara anche tu dalla
natura che presto ti starà dinanzi[17],
a leggere quanto grande e buono è il Signore e Padre tuo che ti dà parole
simili per altri, e a te l’occasione di godere spiritualmente sul posto e luogo
ciò che dovevi descrivere appunto agli altri! Impara anche tu a comprendere che
è proprio il Signore e Padre tuo che ti invia nella Sua vasta natura, affinché
oltre al tuo interesse materiale non dimentichi il tuo spirituale, dove tra
monti, ghiacciai e scroscianti ruscelli di bosco, ogni rumore ti possa
sussurrare le medesime parole che precedentemente qui hai scritto anche per gli
altri!
43.
Un tanto per
te, e il precedente per gli altri, per l’osservanza e presa conoscenza! Amen!
۞
20
gennaio 1873
1.
Da un po’ di tempo hai nuovamente cominciato ad
immergerti in uno studio che, al tempo dei tuoi anni giovanili, ti procurava
molto diletto ed ore sublimi[18],
e dove, già in quel tempo, cercavi solo Me, ma poiché non battevi la strada
giusta, Mi presentivi solo, ma non potevi vedere dinanzi a te così chiaramente
come adesso, dove talvolta Io ti gratifico con una profonda vista spirituale
che ti permette di percepire, molto al di là di spazio e tempo, il Dio infinito
nell’universo senza fine.
2.
Ma poiché tu
adesso non vuoi gioire da solo, non vuoi percepire da solo, e oltre a ciò credi
che ogni scintilla di Luce che Io faccio scendere nel tuo petto, non appartiene
solo a te, bensì anche ai tuoi fratelli, al tuo prossimo e ai tuoi amici della
vera Dottrina divina che seguiranno, allora voglio anche esaudire la tua
preghiera e darti nuovamente una parola piena dello Spirito d’Amore, della
Grazia e della Misericordia, affinché il tuo desiderio sia soddisfatto e gli
uomini presenti e futuri possano riconoscere dove Io sono più facilmente da
comprendere e più facilmente da trovare.
3.
Hai letto
recentemente da cima a fondo l’opera di un uomo a Me molto caro che,
contrariamente ai soliti scienziati, non attribuisce solo a sé l’onore delle
sue scoperte, bensì per tutto quello che trova nella Mia grande Economia, dà
l’onore a Me solamente[19].
4.
Proprio con
quest’opera tu cominciasti il menzionato studio nella tua gioventù, cioè con
l’astronomia, sorvolasti, con l’autore di questo libro, gli immensi spazi
dell’Infinità, dove tu appunto sentisti, più che altrove nell’infinito,
l’Infinito, nel quale hai completamente compreso e afferrato la sua grandezza e
la piccolezza tua come uomo di questa Terra!
5.
Il valore in
cifre, tanto della probabile grandezza dei mondi e dei soli, quanto la distanza
l’un dall’altro, il loro reciproco collegamento, l’armonia dei movimenti che vi
regna, le leggi immutabili e ancora parecchio, tutto questo da un lato ti
esaltò e dall’altro ti oppresse. E quando innalzasti il tuo sguardo a Me e Mi
invocasti: “Cosa sono io, o Signore, che Ti ricordi di me!”; e Io ti
risposi nel cuore: (tu sei) “Figlio Mio”, – solo allora ritrovasti la
calma e l’equilibrio morale, perché tu vedesti in Me non solo il potente e
illimitato Creatore di un tale Universo che, come un libro, veniva sfogliato dinanzi
ai tuoi occhi spirituali, bensì perché tu, com’è da vedere in tutto ciò che
esiste nella Creazione, avevi compreso che solo un Dio come sono Io poteva
comportarsi così verso i Suoi esseri creati, perché Egli ha rivolto anche al
più piccolo altrettanta cura per il raggiungimento della perfezione come è
necessario, affinché ognuno possa avere a sufficienza per la sua destinazione
e, indisturbato, possa proseguire la via che porta su gradini superiori!
6.
Sì, figlio
Mio, il grande Creatore si può trovare più facilmente nel grande, poiché la Sua
grandezza nel piccolo la si deve dapprima cercare, e per questo ci vuole forza
di pensiero e di sentimento per apprezzare ciò che s’è trovato, così s’impone
spontaneamente il potere di un grande maestro d’opera all’osservatore, se
quest’ultimo sta dinanzi a resti di strutture che vanno al di là dei suoi
abituali concetti.
7.
Allora di
fronte ad uno spirito creante, l’ammiratore sta poi stupito e sbalordito, in
cui il suo io gli appare come un niente oppure come una vera nullità. È
l’innegabile paragone tra i due: cosa è
lui e cosa sono Io, che non si
può non riconoscere.
8.
Questo è
stato pure il tuo caso, con la lettura delle stelle fisse del cielo, dove la
sua estensione, le sue distanze e le leggi che le governano, tutte quelle
grandezze, di fronte alle quali le vostre estensioni fisiche umane, oppure la
vostra minuscola scala, il piede, come pure il diametro della vostra Terra o
della vostra orbita, anzi il diametro del vostro intero sistema solare e la sua
distanza dalla più vicina stella fissa, si riducono in niente, e tutte queste
cifre terrene sono insufficienti per misurare la Mia Creazione e i suoi spazi o tempi.
9.
Perfino la
luce, con la sua velocità, si dimostrò appena sufficiente come fattore di
calcolo, (perché compaiono nuovamente cifre che non sono più afferrabili dal
vostro intelletto umano, e tutt’al più ci sarebbe ancora solo la veloce
scintilla elettrica come unità di misura, con la quale però non potreste
misurare proprio nulla fuori della vostra atmosfera), appena allora l’anima
angustiata afferrò, come velocissimo misuratore spazio-tempo, il pensiero, che
Io, quale Idea divina ho posto in voi
per presentire, per lo meno approssimativamente, quanto grande possa essere
perfino la limitata creazione materiale dei soli e dei mondi, dove ogni altro
tentativo di aver davanti a voi un’idea, anche solo minima, non sarebbe
sufficiente.
10.
Considerato
tutto quanto da te sentito e presentito, ti attraversò un senso di malinconia,
di contrizione, e di nuovo un dolce presentimento come una nostalgia verso
quelle regioni e campi da dove, forse fin dalla loro creazione, non è ancora
giunto nessun raggio di luce al tuo occhio! – Percepisti, molto al di là di
spazio e tempo, l’alitare di un superiore, più grande Spirito d’Amore che,
sebbene per te e per il tuo intelletto è incommensurabile, era, è e sarà certo
tangibile per il tuo cuore. Tu sprofondasti in preghiera dinanzi al trono del
tuo Creatore, il Quale è pure Padre tuo; ti sembrò incomprensibile come,
proprio questo Padre, tra tanti milioni di mondi, avesse scelto proprio questa
tua piccola Terra per innalzare qui tutti gli spiriti e voi, minuscoli uomini,
ad un posto d’onore, perché forse, secondo concetti umani, tu avresti destinato
altri mondi più belli e più grandiosi.
11.
In
quest’impulso di delizie, d’amore, di dubbi e domande, ti rivolgesti a Me per
una parola consolante, perché anche tu sei figlio Mio; ed ora Io voglio darti
la soluzione di questi misteri, e precisamente da un punto di vista del quale
tu e i tuoi amici e fratelli non avete nessun concetto e anche nessun’idea.
12.
Per quanto Io
vi abbia già dato molto in altre comunicazioni sulla Mia Creazione e sul Mio
Io, allora potete essere assicurati: ci sono ancor sempre dei lati nuovi dai
quali voi non considerate la Creazione materiale come la spirituale, e anche
non avete il più piccolo presentimento perché su queste cose non potesse esser
detto ancora del nuovo! E così Io voglio, proprio in questa Mia parola,
mostrarvi nuovamente che voi siete ancora lontani dallo scorgere tanto
chiaramente la Mia Creazione, come conviene debbano comprenderla i figli Miei,
e per non lasciare inutilizzato nessun mezzo, vi guido alla conoscenza per la
via più facile. Così seguiteMi dunque in una passeggiata attraverso la Mia
casa, dove Io, altrettanto come il Mio ‘rappresentante sulla Terra’
(parodiando), ho dimore in numero sterminato.
13.
Vedete, figli
Miei, tra la maggior parte degli uomini c’è una malattia spirituale molto
diffusa, e precisamente che essi non vogliono occuparsi di ciò che potrebbe
avvicinarli a Me più facilmente di qualsiasi altra cosa, e si rivolgono per la
maggior parte altrove, dove con concetti astratti, con faticosi, dolci momenti
ed esaltazioni artificialmente procurate, essi cercano di procurarsi perfino
godimenti spirituali per entrare in comunione con Me.
14.
Voi tutti,
che da anni ricevete Comunicazioni direttamente da Me, voi tutti siete
cresciuti con la vita materiale, con le vostre preoccupazioni del corpo così
che soltanto ad una nuova parola, ad una nuova, bella frase, la vostra
interiore Scintilla d’amore s’illumina come un lumicino notturno che sta per
spegnersi per mancanza di nutrimento, cosicché ogni tanto si presentano momenti
di luce, ai quali però segue altrettanto la tenebra più fitta.
15.
Questa
maniera di accogliere le Mie parole in voi si scorge maggiormente, e perché?
Vedete, proprio perché non seguite la via più breve per mantenervi in sintonia,
nella quale potreste vedere l’umanità, il mondo e Me sotto una luce più bella e
quieta.
16.
Queste
momentanee elevazioni sono possibili, come stimolazioni nervose, solo per breve
tempo. Per acquisire una tale serena, elevata visione di quanto vi circonda, si
deve costruire su di un’altra base, sulla base di idee che vi accompagnano
ovunque, sulle quali potete ricondurre tutti gli eventi e le esperienze. Fino a
quando non si dispone di questa abilità, in parte sarete sempre vacillanti, in
parte vedrete più di una cosa più nera di come veramente è, oppure le
attribuirete più valore di quanto, in effetti, ha.
17.
Vedete, già nella
vostra abituale vita terrena sapete per vostra esperienza che, quando il cuore
umano afferra qualcosa con tutto il suo amore, come idee predilette, o magari
l’essere innamorati, questa idea o quest’immagine dell’oggetto amato, vi
seguirà ovunque da mattino a sera, vi accompagnerà in tutte le attività, e in
tutte le vicende vi farà riferimento, anzi, perfino nei sogni occuperà il
vostro spirito!
18.
Se avete
vissuto questo dall’esperienza ed ora, secondo la più precisa conoscenza della
Mia parola diretta, vorreste vantarvi con le parole che Io dissi un giorno: “Il
Mio Regno non è di questo mondo!”, allora Io credo che, altrettanto
nel vostro cuore, doveva sembrare così con riferimento a Me, come un giorno con
riferimento ad un amato oggetto terreno. E tuttavia, se Mi domandate, allora Io
vi dico che questo presso di voi non è questo il caso, bensì solo presso l’uno
o l’altro ci sono tali momenti più elevati, come attimi di godimento spirituale
più lunghi di altri, ma rimangono pur sempre attimi passeggeri!
19.
Allo scopo
dunque di indicarvi anche qui di nuovo la Via per giungere completamente in comunione con Me, divenire così del tutto confidenti con Me, e
mediante un ininterrotto dialogo
salire sempre più in alto e divenire più tranquilli, ascoltate le Mie Parole in
voi in questa relazione che suona così:
20.
“Osservate la
Mia natura! Essa è l’unica e vera mediatrice tra Me e voi; poiché Io sono uno
Spirito e come Spirito, per voi non visibile, potete solo presentirMi, avendo
posto il Mio stesso linguaggio d’Amore solo troppo chiaramente in tutto il
materiale, dove poi manca solo l’osservatore attento che vuol leggere e
comprendere questo libro”.
21.
Il libro
della Mia Creazione è infinito! E così,
come sta dinanzi a voi, particolarmente nel piccolo, potete comprenderlo se
seguite i vostri indagatori scientifici, i quali con molto tempo e dispendio di
pazienza v’introducono lentamente nei segreti della Creazione, per quanto il
loro lume intellettuale e mezzi ausiliari umani lo permettano.
22.
Se però
talvolta le conclusioni di questi eruditi sono diverse dalle vostre, non ve ne
urtate:
23.
Tutte le scoperte nel campo scientifico sono
fruttifere solo per la Vita spirituale più elevata, se esse si attribuiscono a
Me, al Mio Insegnamento e al Mio Amore!
24.
Così dovete
comprendere la Creazione, così poi leggere anche la Mia natura, e presto vi
verrà incontro uno spirito dell’ordine e della pace illuminandovi
su tutto, che vi mostrerà esattamente quello che nella natura costantemente
grande, vi manca ancora in generale.
25.
A pochi di
voi è concesso di penetrare nei misteri del microcosmo, alla maggioranza degli
uomini non è concesso o perché manca loro il senso per quest’occupazione, o
mancano i mezzi, oppure sono indaffarati, banali e senza spirito, il che
impedisce loro un’ulteriore ricerca a questo riguardo, ed a loro non rimane
nient’altro che esclamare, nel corso di una passeggiata nella libera natura
dopo un faticoso lavoro: “Ah, com’è bello”, “Come tutto è meraviglioso!”. Ma
per sapere il perché, per
questo mancano loro le necessarie conoscenze.
26.
Comprendere
da vicino il sommesso operare della natura, rimane e rimase riservato finora
solo a coloro che penetrano profondamente nel tessuto che ha rivestito tutto il
visibile. Al serio osservatore, al profondo pensatore è stato riservato di decifrare
la scrittura geroglifica che si mostra in una goccia di rugiada pendente ad una
foglia di muschio, e che Io, quale Padre di ogni cosa creata, ho posto tanto
bene nella goccia di rugiada, quanto in un possente Sole Centrale del diametro
di mille milioni delle vostre miglia.
27.
Questo misterioso linguaggio d’Amore è
riservato a pochi; però è facilmente decifrabile, quando di notte tutta
l’immensa volta stellata si stende sulle vostre teste, dove voi troppo spesso,
anziché rivolgere uno sguardo in quello spazio finora smisurato, sonnolenti
chiudete le vostre finestre e abbassate le tende, e nel sonno mondano volete
dimenticare il mondo che vi circonda, e quello esteso sopra di voi, e vi
mettete a letto disposti materialmente, per alzarvi di nuovo al mattino troppo
spesso ancor più materiali.
28.
Le stelle
dovrebbero strappare ad ogni uomo la domanda: a cosa servono? Per illuminare –
certamente no, poiché manca loro la necessaria luminosità; per riscaldare,
altrettanto no; dunque le stelle, quali esistenti cose create, devono, ad ogni
uomo che ha imparato solo minimamente a pensare, suscitare il desiderio:
29.
“Io lo vorrei
proprio sapere: cosa sono questi puntini luminosi nel cielo notturno?”.
30.
Chi ora dà
ascolto a queste domande e non s’immerge troppo nella mondana attività terrena
cercando il suo interesse, come il bestiame il foraggio, questi troverà anche
presto libri e uomini che gli daranno poi un piccolo accenno di ciò che,
osservatori attenti, hanno finora capito leggendo dal cielo stellato, mentre
milioni di uomini, nel sonno inconsapevole, hanno vivacchiato la loro vita
terrena.
31.
Non per
niente ho concesso agli uomini di fare delle scoperte per leggere in questo
grande regno della Creazione. Non per niente ho lasciato scoprire, con lungo
lavoro e molta ricerca su vie calcolate, gli elementi orbitali dei soli,
pianeti e comete, stelle fisse, costellazioni, nebulose e agglomerati stellari.
Con ciò volevo avvicinare all’uomo proprio quest’immenso libro dove Io, come
Creatore e la Mia Creazione, ci mostriamo nella massima grandiosità, affinché egli, ricordandosi di Me,
diventi consapevole della sua dignità, e non rivolga lo sguardo verso il basso
come gli animali, bensì verso l’alto, verso la direzione dalla quale egli è
venuto, e dove nuovamente ritornerà, per completare sulla Terra, come tutte le
stelle orbitanti, anche il suo cammino.
32.
Come sul
campo sfoggiano fiori di ogni colore, e tutti sono testimoni del Mio Amore e
della Mia Grazia, così anche lassù orbitano stelle su stelle, differenti in
lucentezza di colori e potenza di luce; anch’esse sono fiori del grande
giardino della Mia Creazione infinita. È vero, esse non profumano, ma il loro
splendore, la loro luce, ha qualcosa di spirituale, qualcosa di sublime, cosa
che, penetrando in un occhio, vi risveglia sentimenti di armonia di mondi, l’unità
delle leggi, come voi siffatti sentimenti sulla Terra, nella vostra stessa
condotta di vita non avete.
33.
Il calcolo vi
mostra grandezze che vanno al di sopra della vostra immaginazione, esse sono
(per voi) inesprimibili, impensabili, come il loro Creatore stesso.
34.
Da milioni e
milioni di spazio-tempo corre la luce, che pure è solo sostanza materiale, per
poi un giorno, all’osservatore attento, rendere testimonianza di un Creatore
spirituale, il Quale chiamò all’esistenza quei mondi, ancor prima che il vostro
che, come globo vaporoso, aveva solo la più piccola inclinazione a distaccarsi
dalla massa totale e formare un tutto separato, per poi un po’ alla volta di
nuovo consolidarsi e svilupparsi per diventare una dimora per esseri viventi,
per lodare, amare e onorare Me altrettanto come molti milioni di altri esseri
creati!
35.
Questo cielo
stellato con i suoi milioni di soli, con le sue distanze, con la sua immensità,
è l’unica vera immagine sotto la quale voi, piccole e deboli creature terrene,
Mi potete riconoscere oppure presentire come Creatore!
36.
Esso (il
cielo stellato) vi costringe al presentimento che lassù si deve misurare con
altre grandezze, con altri tempi per afferrare questa grande Opera senza fine,
la quale in sé, infinita, esprime al meglio proprio l’Infinito e l’Infinità.
37.
Questo cielo
stellato, giornalmente disteso sopra il vostro capo, vi dovrebbe stimolare alla
riflessione, all’investigare, affinché, se anche il microcosmo vi risulta
indecifrabile e chiuso, almeno il macrocosmo vi sia parzialmente
interpretabile, così che possiate leggervi nelle grandi lettere della Creazione
quello che, in piccole lettere, sta scritto su ogni pianticella di muschio e su
ogni infusore:
“Dio è Amore !”
e chi vuole adorarLo, deve adorarLo in Spirito e Verità.
38.
“Adorare in Spirito” vuol significare: quando comprenderete spiritualmente il Mio mondo
materiale dove ho annotato tutti i Miei Pensieri! – e “in Verità” vuol dire: quando nei segreti trovati e scoperti di
tutti i ricercatori, avrete imparato a distinguere il vero dal falso, la giusta
dalla falsa conclusione!
39.
Là in alto,
negli spazi incommensurabili, voi scorgete un Dio che calcola e costruisce
secondo l’Essere Suo, non secondo esseri nanerottoli, bensì secondo la misura
del Suo Io, secondo la misura dell’Infinità. – Là, dove tutte le risorse
materiali non bastano a misurare distanze (lontananze) e grandezze, là sta solo
Dio quale supremo Pensiero, e solo
con il pensiero può essere misurato e
valutato ciò che, appunto, creò solo il pensiero.
40.
Perciò il tuo
sprofondare nella nullità, Mio caro scrivano, perché tu volevi immaginarti ciò
che è pensabile solo allo spirito e presentibile al cuore, ma irraggiungibile all’intelletto.
41.
Perciò tu
esclamasti: “Che cosa sono io, perché Ti ricordi di me!”. Il peso della
grandezza fu per te troppo grande, tu volevi afferrare l’Infinità che tuttavia
solo a Me è possibile comprendere, mentre tu, essere finito, mai completamente!
42.
Io ti ho dato
questa parola per tua tranquillità e per incoraggiare gli altri affinché questa
scienza – che è idonea a procurar loro, certo solo presagendo, il gran diletto
e la sublime idea di un Creatore – non debbano ritenerla di poco conto, non
devono credere che essa sia solo uno studio per calcolare in anticipo un paio di
eclissi solare e lunare, oppure aiutare nei loro calcoli i naviganti a causa
dell’oscuramento del satellite di Giove.
43.
No! Perciò Io
lasciai progredire tra di voi l’astronomia, per rendervi leggibile e
comprensibile questo grande libro che ogni notte si dispiega dinanzi agli occhi
vostri, e proprio per imporre agli increduli, agli atei e materialisti, la
prova che, dove regnano Leggi così ben ordinate come là sopra, deve anche
esserci un Legislatore, e i milioni e milioni di mondi orbitanti mostrano
fin troppo chiaramente che un Dio, quale Creatore, vuol cagionare con e attraverso l’Amore, quello che Egli per altre vie
non potrebbe così facilmente raggiungere!
*
44.
Per quanto
riguarda l’altra tua domanda, cioè come e perché Io ho scelto proprio la stella
chiamata ‘Terra’ per compiere in essa la massima Opera d’umiltà per voi e per
l’intero mondo spirituale, ti basti questo come risposta: se hai osservato
attentamente con occhio spirituale la struttura delle stelle fisse, allora
troverai in primo luogo che il vostro sistema solare, di cui la Terra è un
componente, sta circa nel mezzo di questo complesso stellare, e in secondo
luogo che proprio questo sistema con tutte le sue comete e pianeti, è una delle
più giovani Creazioni sorte dalla Mia mano e si trova ancora sulla via del
perfezionamento.
45.
Tu hai letto
che oltre seimila comete (ciò che a voi così sembra, ma sono un’infinità)
orbitano ancora intorno a questi soli. “Ma che cosa sono le comete?[20]”.
Vedi, le comete sono altrettanto solo sistemi mondiali che diventeranno ancora
pianeti e terre, affinché anch’esse un giorno, orbitando più strettamente
intorno al loro Sole Centrale, possano aderire all’inno di lode di tutte le
altre sfere celesti!
46.
Nel vostro
stesso sistema solare tu troverai che la stella messa nell’ordine giusto quale
quarto pianeta[21],
continua adesso la sua orbita, frantumato in molti piccoli pezzi. Questo
pianeta venne a suo tempo destinato alla Mia discesa, come ho detto altrove,
per diventare un testimone della Mia Potenza e del Mio Amore.
47.
Esso, o più
precisamente i suoi abitanti, non si sono mostrati degni di una Grazia simile,
e così fu ridotto in frantumi come lo trovate ancora adesso, e poi fu destinata
la Terra come anello di
congiungimento tra i pianeti interni ed esterni, per essere testimone del Mio Atto d’umiltà!
48.
Quando Io
dico: “Sistema solare più giovane”, allora non ti devi immaginare questo tempo
in anni; lassù non esistono anni, né giorni, ma il tempo è la Mia eterna Legge
del perfezionamento che non ha nessun’altra misura se non l’Infinità stessa,
dalla quale proviene e nella quale nuovamente passa.
49.
Perciò anche
il tempo della creazione del vostro pianeta, fino alla sua abitabilità, non è
così vecchio come quei mondi che iniziarono la loro orbita in tempi
incalcolabili, oppure eoni di anni prima di voi, e qualunque numero di anni da
voi pensabile, dal loro sorgere fino al loro attuale stato, non sarebbe
sufficiente a darvi un concetto della durata di un tale globo, né della sua
grandezza né della sua natura e né dei suoi abitanti[22].
50.
A questo
punto l’intelletto umano deve lasciarsi cadere nel nulla di fronte alla Mia
onnipotente Volontà, di fronte alla Mia Sapienza e di fronte ai Miei
Ordinamenti. Dovunque, ciò che voi tutti proprio non riuscite a comprendere, Io
creo nello spazio infinito, mentre voi conoscete soltanto spazi finiti!
51.
Tutti questi
mondi, sebbene creati, non avevano ancora ottenuto l’ultima consacrazione dello
spirituale supremo, finché Io diedi l’impulso al divenire dell’ultimo, del
vostro sistema solare, dove poi
il mondo materiale, che fin lì rivestiva il mondo spirituale, ha ottenuto il
suo scopo, la sua destinazione e la sua missione!
52.
Appena dopo
la Mia discesa sulla vostra Terra e il Mio ritorno a casa, cominciò una nuova
era per tutti gli esseri creati, sia spiriti che uomini, su tutti i mondi e su
tutti i soli.
53.
Quello che i
primi avevano come certezza, gli altri poterono afferrarlo come presentimento,
e così il principio dell’Amore venne riconosciuto e seguito come Legge
universale in ogni luogo e, per gli esseri meno dotati, presentito.
54.
Solo
attraverso la grande prova della Mia stessa umiliazione si elevò la coscienza
di tutte le viventi, pensanti creature; poiché sebbene non Mi riconobbero come
Padre, come Reggitore della Creazione, come Amore personificato, tuttavia Mi
adorarono come ‘Grande Spirito’, come Essere spirituale e non materiale.
55.
Così il
grande Uomo mondiale materiale
ottenne la sua destinazione spirituale, altrettanto l’Uomo mondiale spirituale ha riconosciuto la sua stessa esistenza:
perché egli esiste, perché la materia esiste e perché Io discesi su un piccolo
granello di sabbia nell’Oceano della Mia Creazione, per compiere, tra queste
piccole creature, il più grande Atto d’Amore e d’Umiltà!
56.
Adesso, in
cui tutto ciò è accaduto, adesso l’Uomo mondiale, composto dell’intera
Creazione visibile, va incontro al suo processo di dissoluzione.
57.
Il mondo
spirituale sa dove deve andare per ottenere la figliolanza del suo Signore, e
il mondo materiale sente la necessità – attraverso gli spiriti in esso
prigionieri – di spingersi là da Colui dal cui Grembo sono sorti, là per
completare il percorso del loro divenire, formazione e perfezionamento. Una
catena, un vincolo avvolge i due grandi mondi, lo spirituale e il materiale, un
vincolo, una catena che lega ogni cosa creata reciprocamente e la unisce col
mondo spirituale. Questo è il vincolo
dell’Amore, il vincolo che il Creatore avvolse per tutti, perché l’amore,
come principio conservatore di quello che una volta è stato conquistato, porta
in sé la sua formazione e ulteriore progresso, aspirazione e perfezionamento.
58.
Perciò,
quando dal cielo notturno un raggio di luce proveniente da così lontane zone
della Mia Creazione colpisce il vostro occhio, dovete pensare che il raggio di luce è inviato dalla mano dell’Amore che vi dà notizie
di un mondo incommensurabile da distanza immensa, e che questo raggio di luce,
proprio col cadere sul vostro occhio – da un mondo che forse è distante
migliaia di milioni di anni luce – si personifica nel vostro occhio col vostro
io materiale e così diventate una parte di quel mondo (materiale), mentre
voi girovagando sulla Terra, composti di altre sostanze, necessitate proprio di
questo raggio di luce per non essere isolati, ma per essere l’anello di
congiungimento tra tali mondi lontani con il piccolo pianeta Terra[23].
59.
La luce è materia, il vostro occhio pure, e così la catena rimane unita, lo spirito si
manifesta così che un uomo sensibile presagisce il dolce linguaggio d’Amore di
quel mondo per lui tanto lontano, senza sapere perché proprio quel raggio di
luce è il portatore d’Amore che lì,
germogliato dalla Mia Grazia, dopo milioni e milioni di anni doveva compiere in
un occhio umano la sua ultima missione per la quale era da lì partito.
60.
O figli Miei,
quanto poco conoscete la Mia natura, e quanto poco il suo linguaggio, quanto
poco il significato di tutti questi segni d’Amore che vi vengono incontro da
tutti gli angoli, dall’alto e dal basso, e vogliono essere da voi compresi.
61.
Il grande
libro della Mia Infinità, ogni notte sta spiegato dinanzi a voi elargendo
conforto e ristoro a chi è stanco del duro e faticoso lavoro giornaliero, con
la speranza: lassù, nella santa quiete, si troverà ricompensa e amore; e tutte
le volte che durante le passeggiate solitarie nella Mia stupenda natura, intere
famiglie di piccole bestiole vi fan conoscere, con le loro dimostrazioni di
gioia, che neanche loro sono insensibili agli influssi della luce solare e al
suo calore, entrambi portatori della Vita e dell’Amore!
62.
Imparate a
comprendere questo canto armonioso! Imparate ad afferrare ciò che qui viene
verso di voi da migliaia di gole giubilanti, esso è l’Amore, l’inconsapevole confortante sentimento di milioni di
creature, le quali mediante la luce del Sole – che cadendo nei loro occhi
diventa precisamente anche loro proprietà – percepiscono il medesimo dolce
linguaggio come voi uomini pensanti, quando, in una quiete notte, dal cielo
stellato discendono milioni e milioni di raggi e salutano la Terra nella sua
orbita intorno al padre Sole, parimenti anche a mezzo dei vostri organi visivi
vi inviano prodotti di mondi lontani, affinché possiate ricevere anche voi un
lieve presentimento dello splendore giubilante di queste grandi Creazioni, per
comprendere quello che Io, un giorno, dissi ai Miei Apostoli:
63.
“Nella casa
del Padre Mio ci sono molte dimore!”.
64.
Sì, molte,
innumerevoli e incommensurabili grandi dimore ci sono nella casa della Mia
Creazione, del Mio ‘Amore diventato
solido’, tutte concorrono a rendere manifeste la Mia Potenza e la Mia
Infinità alle creature limitate.
65.
Anche se al
raggio di luce occorrono milioni e milioni di anni per portare a voi notizie di
lontananze, dove ancora orbitano mondi in cui l’amore non ha ancora posto la
sua linea di confine, è sempre una conferma che, proprio perché l’amore è
infinito, anche le sue Creazioni sono infinite, e perciò senza confini.
66.
Perciò tu,
Mio scrivano, non crollare in un nulla dinanzi all’immensa Creazione del mondo
materiale, non spaventarti dinanzi alle distanze, dinanzi alle grandezze che il
tuo intelletto veramente non può afferrare.
67.
Colui che
mise fuori tali Creazioni nell’Infinità quali testimoni della Sua potenza,
della Sua grandezza e del Suo Amore, ha fatto sorgere tutte le creature viventi
su di esse solo per questo, affinché tutte fossero testimoni di come Dio, un Dio dell’Amore, sa rendere
comprensibile l’incomprensibile, e che Dio sa rimanere sempre uguale a Se
stesso, sia nel più piccolo atomo che nel grande globo terrestre, poiché
entrambi si trovano perfettamente inseriti senza alcun bisogno di aggiunte o
sottrazioni nella catena della Creazione, proprio così come devono essere.
68.
Anche tu,
figlio Mio, sei un membro di quella grande catena di tutte le Creazioni! Anche
tu nell’etere infinito sei in rapporto col grande Sole Centrale come col più
piccolo atomo! Anche tu sei al tuo posto, devi e compirai il tuo compito come
ordina la Mia amorevole Volontà!
69.
Non
scoraggiarti di afferrare la grandezza della Mia Creazione! Io sono grande in
tutto! Io devo essere grande,
altrimenti non sarei un Creatore! Voi giudicate gli uomini secondo le loro
opere. – Bene! Allora giudicate pure Me secondo il Mio operato! E se dinanzi a
qualche uomo o alla sua erudizione dovete levarvi tanto di cappello, come voi
dite, allora riservate anche a Me la venerazione e il ringraziamento che Mi
spetta, non solo per quello che ho creato e ordinato, ma perché tra milioni di
altri esseri viventi ho dotato voi di uno spirito, in grazia al quale, se
proprio non potete comprenderMi appieno, potete tuttavia presentire la Mia
grandezza, imparando a comprendere il linguaggio delle opere Mie.
70.
Per
comprendere il carattere di un altro popolo, per comunicare con loro, voi
studiate le lingue straniere, perché si presta al vostro interesse materiale. –
Bene! – Per studiare la Mia comunione, il Mio carattere, imparate dunque il Mio
linguaggio! Imparate ad interpretare spiritualmente questo linguaggio cifrato
della Mia natura! Imparate, voi discendenti di un grande Spirito, a stimare il
Suo Amore e la Sua Grazia, se Egli permette che voi – sia da gran distanza o
nell’immediata vicinanza – conosciate le Sue meraviglie! E così, invece di
abbattervi sotto il peso della Sua grandezza, arrampicatevi strettamente in su
al tronco dell’eterno Albero della Vita come l’edera, assorbendo da esso forza
vitale che vi renderà sempre più capaci di apprezzarLo, amarLo e comprenderLo
attraverso la Sua parola!
71.
Diventate
lungimiranti! Riconoscete in lontananza – dal Mio grande Libro della Vita del
cielo notturno – dapprima il Mio Amore, la Mia Sollecitudine e la Mia Potenza,
e queste piccole stelline luccicanti vi racconteranno qualcosa delle grandi
armonie nella struttura dei mondi che si ripetono ovunque fin nei più piccoli
infusori, e dappertutto mettono in collegamento la grandezza di un Creatore con
l’Amore di un Padre per i Suoi figlioli!
72.
Mondi
divennero, mondi scomparvero e altri sorgono, dei quali nessuna notizia giunge
al vostro occhio, ma la voce del Padre nel cuore di ognuno non si esaurirà, non
appena questo cuore si aprirà e si renderà ricettivo a questa voce!
73.
Possa il linguaggio
proveniente dai mondi stellari, per mezzo del telescopio, o dalla goccia
d’acqua per mezzo del microscopio, mostrarvi meraviglie su meraviglie! Esso
tuttavia è sempre lo stesso. Imparate solo a comprenderlo, e quiete e pace, il
principio fondamentale della Mia Creazione, entreranno nel vostro animo. Il Mio
linguaggio spirituale nel vostro interiore vi accompagnerà sempre e vi guiderà
dal vicino al lontano, oppure dal lontano all’assai vicino, vale a dire:
dall’ultimo raggio di luce di un sole mondiale infinitamente lontano, fino alla
sede di tutto l’Amore, fino al proprio cuore, dove sempre risuonerà la stessa
massima:
74.
“Lodate
profondamente il Padre, poiché Egli è, era e sarà in eterno: il Dio
dell’Amore!”. Amen!
* * * *
Il Cielo
stellato
23
gennaio 1873
1.
Tu Mi chiedi: “Tutti questi mondi, come saranno
disposti, ordinati e popolati?”.
1.
Vedi, figlio
Mio, questa è nuovamente una domanda completamente umana, alla quale devo anche
darti una risposta umana. In altre parole devo dimostrarti che la risposta ti
sta così vicina che ti dovrà essere messo in conto come colpa solo la tua vista
corta, se finora tu stesso non l’hai ancora trovata. Così ascolta dunque: tu
avrai già dedotto da tutto quello che hai imparato e letto, e da quello che Io
ti ho detto, che dappertutto c’è un solo
pensiero che compenetra in milioni di
forme l’intero Universo, a questo serve per base e naturalmente anche
proprio in Me, come espressione spirituale di tutto il materiale creato, trova
la sua ultima conclusione.
2.
Perfino nelle
parole da Me date all’inizio, nel tempo primordiale dei patriarchi[24]
fino alle comunicazioni che tu ora ricevi da Me, domina dappertutto una
successione, una logica oppure una giusta conseguenza, una conclusione
ordinata; causa ed effetto si completano, le lacune dove esistono si colmano,
affinché il legame che tutto deve abbracciare, non soffra nessun disturbo,
nessuna separazione.
3.
Ed è proprio
questa successione (persistente logicità), questo concorrere di tutti per un unico scopo, che forma altrettanto con
facilità naturale anche la diversità dei corpi mondiali, soli e pianeti, come
da un albero deve crescere il ramo, dal ramo la foglia, dalla foglia il fiore,
dal fiore il frutto.
4.
Questo lavoro
non è certo stato un rompicapo, come umanamente te lo immagini dovrebbe essere
stato, e dopo aver creato tanti mondi, non ho avuto difficoltà nel corredarli
esternamente per popolarli e stabilire agli esseri spirituali su di essi la
loro conduzione e corso di vita.
5.
Ciò che fu la
causa originaria del come questi mondi furono disposti nello spazio, del perché
furono così grandi e in quali condizioni di tempo l’uno orbitante intorno
all’altro dovevano adempiere il proprio ciclo materiale e la propria
destinazione materiale, tutto questo condizionò anche il loro lato esterno, i
loro prodotti e le loro creature ed esseri su di essi viventi.
6.
Vedi, sulla
Terra dove tu vivi, vi sono altrettanto migliaia di specie di animali, e
tuttavia nella specie, le singole creature di animali a loro volta sono spesso
individualmente assai differenti le une dalle altre.
7.
Anche presso
gli uomini questo è esattamente il caso. Milioni di uomini vivono sul globo
terrestre, e tuttavia nessuno è (completamente) uguale all’altro. Mentre la
forma umana quale uomo è dappertutto una e la stessa.
8.
Non solo
nell’individualità spirituale nessuna creatura vivente è uguale all’altra. E
così come le creature sono diverse, la quale diversità si orienta secondo il
clima, il territorio e le condizioni culturali, dove poi la differenza
spirituale tra i membri delle singole specie viene con questo condizionata e
influenzata, altrettanto sono nei mondi i loro finimenti esteriori, e i loro
prodotti e le loro creature sono la conseguenza della struttura interiore e della
loro reciproca disposizione dell’uno verso l’altro.
9.
Così come in
ogni creatura sono gli organi, dove gli uni sono destinati a funzioni più
nobili e più spirituali, gli altri a funzioni materiali più grossolane,
altrettanto sono, nei sistemi mondiali, i singoli soli, pianeti e comete,
somiglianti ai differenti organi, i quali, secondo le loro funzioni nell’intero
grande sistema mondiale, sono altrettanto differentemente formati
interiormente, altresì diversamente formati e popolati sono esteriormente!
10.
Anche nel tuo
corpo lo stomaco è idoneo solo ad accogliere il cibo e non a respirare, oppure
come il cervello per pensare, e altrettanto i mondi che, conformi alla loro
posizione, lontananza, forza illuminante, calore e così via, sono atti a
produrre quei prodotti che sono corrispondenti alla loro posizione, e le
creature che su di essi vivono esprimeranno anche spiritualmente quello che
materialmente sta per base sul terreno sul quale essi dimorano.
11.
Non occorre
perciò nessun gioco di fantasia per popolare mondi e dotarli con tutte le
possibili bellezze, bensì essi portano già in se stessi quest’impulso, esso fu
immesso al primo momento della loro formazione materiale, come nel bambino in
embrione si trova già tutto prestabilito e preparato ciò che nel tempo deve
diventare, e dove poi intervengono solo le circostanze e le condizioni del
mondo esteriore per accelerare questo scopo (oppure anche a ritardarlo).
12.
Così tutto è
condizionato da se stesso. Come l’uomo, l’animale, la pianta e il minerale
creato hanno in sé il germe per la formazione di ciò che ogni cosa deve
diventare, così tutti i mondi hanno il medesimo impulso, quello di portare a
compimento ciò che in essi dorme non ancora formato. Così la differenza della
struttura interna di un Sole Centrale è anche la base dei suoi prodotti e delle
sue creature, come gli uomini possono generare solo uomini, animali solo
animali e piante solo piante!
13.
La
conseguenza matematica come giusta sequenza nella quale l’uno deve svilupparsi
dall’altro, è presente nel Mio Io sostanziale, e proprio per questo può essere
ritrovata nelle Mie Creazioni, perché esse provengono da Me.
14.
Il risultato
di uno dall’altro, il “se questo è così, allora deve diventare così”,
– questo principio, guidato dalla Mia infinita Sapienza, è la Pietra fondamentale
dell’universo creato, è la Pietra fondamentale del Regno dei mondi spirituali,
è la base di ogni vero e proprio modo di pensare di un essere ragionevole, il
quale poi solo così e non altrimenti, seguendo la Mia natura, potrà comprendere
le Mie Creazioni e presentire il Mio Io!
15.
Così devi
immaginarti il mondo, come un libro con tutti i problemi matematici risolti,
libro che naturalmente può leggere e comprendere solo chi è matematico e logico
pensatore.
16.
Adoperati tu
– e voi tutti che leggete questa Mia parola e la precedente – a diventar tali,
e vi riuscirà certamente di introdurre anche nel vostro fare e agire un ordine,
una regola che umanamente è definita ragione e, espresso divinamente, si chiama
‘suprema Sapienza’.
17.
Così mai
mancherete il vostro scopo e i mezzi per questo, e la vostra vita somiglierà
poi completamente alla Mia Creazione organica e spirituale, dove tutto va
incontro, con ordine, alla sua destinazione, e tutto sta al posto giusto per
promuovere al tempo giusto tra di loro l’azione reciproca dei mondi, l’unione
dell’intero immenso edificio e per certificare ad ogni passo la sapienza del
loro Creatore.
18.
Così deve
essere provveduta anche la vostra vita.
19.
Così come
l’animale inconsapevole guidato al guinzaglio della Mia mano adempie il suo
scopo, altrettanto voi, come esseri liberi, dovete procurare di corrispondere
altrettanto alle Mie intenzioni, per le quali vi ho creato e vi ho posto
proprio su questo e nessun altro pianeta o nessun altro sole!
20.
Solo così voi
siete i veri anelli in questa grande catena, i quali al pari di milioni di
differenti creature su altri mondi adempiono lo scopo della loro esistenza,
dapprima formandosi corporalmente, per procurare così allo spirito,
nell’interiore, i mezzi necessari per la sua alta missione, per il
raggiungimento della quale su tutti i mondi, tutti gli esseri pensanti, in
qualunque diversità della forma umana, perseguono proprio lo stesso scopo.
21.
Qui tu hai
una breve parola per la spiegazione delle tue domande e per quietare la tua
curiosità.
22.
In “Saturno”[25]
vi ho già dato un esempio, su che aspetto può avere pressappoco un altro mondo,
secondo le sue dimensioni e condizioni, così come tu sai, come sono forniti
approssimativamente anche i rimanenti pianeti del vostro sistema solare, di cui
è un membro anche la tua piccola Terra[26];
perfino “il Sole” non ti è sconosciuto. Impara dapprima a leggere tra le righe
in quelle comunicazioni. Impara a comprendere la causa e l’effetto dell’uno e
dell’altro, perché deve essere così e non altrimenti, e presto verrai in
possesso del filo che sicuramente ti guiderà nel labirinto della Mia Creazione,
ma anche certamente ti guiderà fuori, dove il risultato finale di tutte le tue
indagini sarà poi che solo nelle tue deboli conclusioni umane era da ricercare
la colpa se non riconoscesti in anticipo che la soluzione che tu cercavi a
mille milioni di anni-luce, si trovava vicinissima a te, anzi perfino non
fuori, bensì dentro di te!
23.
Questo per la
comprensione della grande Creazione, che tuttavia è sorta e sussisterà ancora,
per liberare per mezzo dello spirito vincolato nella materia, il primo
dall’ultima, e così ricondurre indietro a Me, raffinato e purificato, ciò che,
maldestro e debole, fu posto fuori di Me nel grande spazio eterico!
24.
Spalanca i
tuoi occhi spirituali e lascia che ti splenda la luce della Mia Sapienza e del
Mio Amore, affinché tu possa riconoscere dappertutto: “Esiste solo un Creatore!”; – “un
Dio!”; – “un solo Padre amorevole!”
che ti colma con tante grazie, sebbene tu, a rigor di termini, non ne sei degno
neanche di una! Amen!
۞
15
gennaio 1872
Questa
Comunicazione è seguita ad una domanda dell’allora editore Johannes Busch
relativa ad alcuni punti della parola sul bacio, dove è detto: “…e questa deve
essere la comunione spirituale che poi al di là e fuori del vostro
pellegrinaggio terreno sarà giustamente compresa, dove nessun rigido corpo
materiale impedirà alle vibrazioni dell’anima di unirsi con l’amato integrante
spirito, per restituire a Me nell’infinito Amore, ciò che ho messo dentro di
voi”. –
1.
Vedi, figlio Mio, queste sono parole da te citate nella
tua lettera, parole che hanno suscitato in te le domande: “Cosa significa
veramente «Io sono l’Amore in Persona»?”, e: “Cosa c’è da intendere da quelle
parole?”, rivolte a te il 24 dicembre 1871?
2.
Ebbene,
siccome Io desidero che tutto ti deve diventar chiaro e che impari ad afferrare
Me e il Mio Amore, come anche ogni parola che è già stata data in questa
comunicazione, e che non mancheranno in seguito, allora voglio guidarti in
quelle sfere da dove puoi afferrare un più vasto panorama, come su un alto
monte, ampliando considerevolmente l’orizzonte della tua vista spirituale.
3.
Slanciati
dunque con il tuo spirito fuori in quegli spazi dove la misura di tempo e
grandezza è da molto cessata, in quelle lontananze in cui non penetra più
nessun raggio di luce di soli mondiali, in quei luoghi del grande mondo
spirituale, dove già in un unico follicolo di un capello (di questo Uomo
mondiale spirituale) a voi ben noto, avrebbe posto tangibilmente un sistema
mondiale.
4.
Slanciati
fuori in quelle regioni dove non esiste più né sinistra né destra, non esiste
più nessun ‘sotto’ e nessun ‘sopra’, ma dove l’etere infinito, nel suo corso,
fa fluire eternamente al grande Uomo mondiale spirituale nuovo nutrimento e
dove c’è eternamente solo luce e l’oscurità appartiene al grande ignoto.
5.
Là in quel
Cielo spirituale c’è la Mia dimora, da lì Io governo l’intero mondo spirituale
e materiale e, per renderti la cosa più comprensibile, come l’anima nel tuo
corpo è ugualmente dappertutto e tuttavia in nessun luogo, ma nonostante ciò ha
la sede principale in mezzo all’involucro corporeo che ti è stato dato e da lì
provvede alle necessità dello stesso, così anch’Io, sebbene da voi lontano, vi
sono sempre vicino, – dirigo, guido e mantengo tutto quanto da Me creato, e
conduco così tutto, spirituale e mondo materiale, alla loro meta prestabilita.
6.
Da questo
punto di osservazione guarda l’infinita intera Creazione; guarda questo
movimento, questa operosa attività, questa creazione e mutazione, questo
graduale svilupparsi, dall’ultimo piccolissimo atomo del grande etere infinito,
fino al più grande spirito angelico, allora ti accorgerai che tutto porta in sé
l’impronta della Divinità o dell’incorruttibilità e dell’eternità.
7.
I più grandi
inconvenienti, le più acute disarmonie tu le vedi sciogliersi in benedizioni,
in doni di Grazia Miei, dappertutto noti la medesima Legge, la legge
dell’attrazione e della repulsione, il simile cerca il simile, e l’amante
abbraccia soltanto l’amato.
8.
Se tu ora
osserverai attentamente così questo grande orologio universale, ti sarà facile
riconoscere la generale ruota motrice di tutto questo, questa ruota motrice che
trasmette la sua forza a tutti gli altri piccoli ingranaggi, cilindri, perni e
perfino agli elementi ai quali questi componenti sono montati e collegati,
poiché questa forza, come energia motoria, mette tutto in vibrante movimento e,
con questo, porta con sé vita, calore, luce, il perdurare e lo svanire, dove
dall’ultimo deve sorgere nuovamente del nuovo, solo non quello già esistente,
ma qualcosa di più elevato, migliore, spirituale.
9.
Ebbene,
questa grande forza motrice è il Mio Amore-Volontà, è quella forza che
costituisce il Mio Io, dal quale Io creo tutto, dirigo tutto e nella quale
esiste solo la Mia Vita spirituale-divina-personale.
10.
Per renderti
tutto questo comprensibile, Io voglio esporti alcuni esempi dalla sfera della
vita terrena, dove tu puoi notare il fatto; poiché voi non avete e non potete
formare nulla se non ha le sue radici, in parte nel Mio mondo spirituale e in
parte nel Mio mondo materiale.
11.
Guarda ad
esempio un musicista, un pittore, un matematico, un naturalista, un meccanico e
così via, come questi uomini vivono esclusivamente per la vita della loro arte,
oppure si abbandonano completamente alla stessa, allora se tu potessi leggere
nella loro anima, troveresti come tutti rivolgono la loro attenzione solo a ciò
che si riferisce alla loro inclinazione preferita.
12.
Il musicista
tende l’orecchio a quegli esseri che, nella natura, gli vengono incontro
dappertutto cantando, ovunque trova nutrimento spirituale, per lui tutto è
musica. Il pittore scruta le forme e i colori per un insieme estetico che poi
vuol comunicare in immagini ai suoi simili per incitamento spirituale. Per il
pittore tutto è forma, tutto è colore.
13.
Il matematico
vede nella natura solo le sue linee matematiche, le sue leggi matematiche, così
attribuisce ogni movimento e ogni avvenimento alla sua scienza prediletta. Un
esempio di ciò ti può essere l’astronomo inglese Newton il quale, vedendo
cadere dall’albero una mela, scoprì la legge di gravità o forza di attrazione.
14.
Il
naturalista vive in quei periodi in cui la Mia Creazione è passata, per esempio
quando la vostra Terra divenne adatta come dimora per gli uomini, egli non
cammina su vie facili, non sui resti della crosta terrestre distrutta e ancora
nuovamente ricostruita; egli vede nelle pietre, nell’acqua, nell’aria, non
pietra, non acqua, non aria, bensì le sostanze primordiali delle quali esse
sono composte, gli elementi che, nella loro dissoluzione, allacciando nuove
combinazioni, produrranno per lui ancora cose interessanti. Egli è
completamente solo un osservatore e scrutatore delle Mie Leggi poste nel mondo materiale
che, quando ne scopre qualcuna, le comunica agli altri uomini per il loro
benessere materiale.
15.
Il meccanico
vede solo forze motrici e le sue leggi, riconosce dappertutto solo la rigida
‘necessità’, perché questo deve essere così e così, egli spia le forze mobili
della natura, cerca di sfruttarla per i suoi piani, costruisce e vive solo
nelle macchine, e così il chimico nel dissolvimento e fusione delle Mie
sostanze materiali. -
16.
Così come
tutti questi differenti uomini ognuno vede la natura e le sue leggi con occhi
differenti e per lo più cerca di sfruttarla solo per sé, tale e quale l’anima
umana che dimora nel tuo corpo bada solo alla salute di questo, e quando essa è
spiritualmente sveglia, è ancora più attenta alla sua formazione spirituale.
17.
Vedi, quando
per esempio nel corpo di un uomo si rivela un piccolo difetto, un piccolo
disturbo di una funzione dell’organo, quanto velocemente l’anima cerca di
riparare questo difetto. Uguale alle formiche quando un pericolo le minaccia,
essa invia un flusso di sangue dopo l’altro verso la parte lesa, affinché la
ferita sia aiutata in fretta, e accelera il metabolismo per ristabilire così la
sua dimora. Voi chiamate questa pressione del sangue ‘febbre’ e
‘infiammazione’, e credete di aver dinanzi a voi un caso di malattia, spesso
arrestate con forza ciò che lentamente porterebbe all’equilibrio! Ebbene, così
come l’anima vive solo per il suo corpo sia animico che materiale, altrettanto
anch’Io vivo per il Mio mondo da Me creato, vivo in esso e per esso, e siccome
Io creai tutto per Amore, allora vivo e sono anche interamente ‘Amore’.
18.
Come gli
esperti prima menzionati dedicano tutta la loro vita solo alle loro idee e
inclinazioni preferite, così anch’Io ho sempre la massima cura di conservare il
Creato, di spiritualizzare ciò che è vincolato nella materia e di ricondurre a
Me lo spirituale purificato attraverso la stessa.
19.
Ora, poiché
ho creato sia il mondo spirituale sia il mondo materiale, allora la prossima
domanda sarà: “Perché?”, e: “Per chi?”. –
20.
Questa domanda
trova risposta nella Legge dell’Amore. Io creai il mondo, lo popolai con esseri
spirituali intelligenti, per raddoppiare, alle gioie degli ultimi, – le Mie
stesse! Tu devi dunque concepire l’Amore nel suo più profondo significato, come
esso è costituito, così ascolta: Amore è
inclinazione per qualcosa. Inclinarsi significa curvarsi, questo vuol dire
scostarsi dalla linea retta e formarne una curva. Ora, se due tali linee curve
si congiungono, alla fine si chiuderanno e formeranno un cerchio, un’ellisse oppure
una forma ovale, allora sono senza principio e senza fine, infiniti, quindi
esprimono il Mio Essere, il Mio Io.
21.
La linea
retta indica l’egoismo, quella curva – l’amore per il prossimo. La linea retta
non cerca e non ha nessuna unione con una sua parallela. La curva al contrario
si avvicina all’altra, può unirsi con essa; una volta chiusa abbiamo l’immagine
di una figura intera, composta da due (corrispondenti). Questa figura è la
rispondenza spirituale del mondo materiale e spirituale con Me, ed è la
rispondenza dell’unione di due esseri che si amano in un unico pensiero, nel quale si completano come nella forma di un
cerchio o di un ovale, in cui una linea piegata completa l’altra che le viene
incontro.
22.
Il punto
d’unione, l’eterno stare uniti e procedere insieme verso la meta comune è il
bacio, che vorrebbe ottenere la medesima unione già nel mondo corporeo, dove
tuttavia non è realizzabile durevolmente.
23.
Qui tu hai
ora risolto una parte dei tuoi dubbi. Adesso passiamo alla seconda parte, vale
a dire: come devi immaginarti quest’unione del Mio mondo spirituale con Me?
24.
Vedi, quanti
atomi vi sono nell’etere infinito, altrettante particelle spirituali vi si
trovano dentro; poiché non c’è atomo senza vita, questo significa che in ognuno
dimora uno spirito postovi da Me, il quale da lì deve dare inizio al suo
viaggio circolare per poter un giorno ritornare a Me con la consapevolezza
della sua origine divina.
25.
Tutti questi
spiriti, che per gradi rivolgono la loro punta piramidale verso di Me, hanno i
loro differenti compiti che essi devono svolgere, affinché sia possibile un
avanzamento.
26.
Ma più questi
spiriti naturali (ancora grezzi) si avvicinano ai Miei spiriti (personali),
tanto più chiara diventa la loro consapevolezza e la loro vista, nello stesso
tempo percepiscono ciò che essi erano e cosa devono diventare.
Quest’intelligenza cresce come presso di voi quella di un fanciullo poppante
che conduce ancora un’inconscia esistenza vegetativa, e poi fino all’uomo
maturo, dove, come dice da voi un celebre poeta, quel piccolo mondo, vale a
dire la sua culla, al lattante è troppo grande, e quando egli stesso è
diventato grande, il mondo senza fine è troppo piccolo per il suo spirito
indagatore.
27.
Così anche il
concetto di Me e della Mia Creazione procede con il grado della conoscenza.
28.
Non che uno
spirito angelico Mi veda veramente come Io sono (quale Dio assoluto)
personalmente; poiché questo non lo potrebbe sopportare nessuno spirito creato,
no, ma ogni spirito Mi vede com’è il suo interiore[27].
Secondo il grado di formazione spirituale ognuno si forma il suo ideale, il Mio
Io, e proprio anche solo così Io sono accessibile a tutti, poiché ognuno Mi può
portare nel cuore come lui Mi sente e come Io sono afferrabile al suo
riconoscimento.
29.
Guarda per
esempio il lattante al seno materno, afferra o comprende egli le parole d’amore
di sua madre e il suo dolce sguardo? – No! Egli non comprende nulla di ciò,
solo col tempo aumenta la sua facoltà conoscitiva e così, progressivamente,
aumenta l’unione e l’amore reciproco che però, nella maggiore parte dei casi,
viene concepito dal figlio in maniera del tutto diversa, fino a quando la
perdita della madre gli farà sentire in sé, in tutta la sua importanza,
l’intero valore di quel cuore sempre pronto a sacrificarsi per lui.
30.
Così come è quest’amore,
altrettanto è l’amore delle Mie creature per Me. Tutte progrediscono, dapprima
riconoscono sempre più la Mia Creazione, e in rapporto a questa conoscenza sarà
anche il loro amore.
31.
Poiché tutto
nella Mia Creazione ha uno scopo, un perché dell’esistenza, così è naturalmente
anche l’intero grande Mondo degli spiriti creati, per cooperare secondo la loro
destinazione e la loro intelligenza alla costruzione, conservazione e progresso
del piccolo a qualcosa di più elevato.
32.
Come presso
di voi altrettanto un intero apparato statale è solo ciò che deve essere
mediante la cooperazione di molti, tale e quale è nel Mio Regno degli spiriti
dove non c’è un momento di sosta. La vita è il principio fondamentale di ogni
esistenza, e questa vita non è altro che attività!
– Come il mondo materiale attraverso il vibrare dei suoi singoli atomi o
molecole giunge alla formazione, e come dal piccolo si forma il grande, così è
anche nella vita spirituale la medesima Legge – ovunque si deve lavorare! Quiete sarebbe sinonimo di morte, e nella
Mia Creazione non esiste una vera e propria morte.
33.
Perciò anche
agli spiriti, secondo la loro intelligenza ed elevatezza spirituale, sono
assegnate sfere d’azione, dove progredendo essi stessi, contribuiscono
all’avanzamento di altri mondi, e altri esseri fanno continuamente pratica, in
parte per migliorare la loro elevatezza morale-spirituale, e in parte per
contribuire alla stabilità dell’insieme, per preparare a se stessi un’eterna
perdurante beatitudine, e a Me sempre più gioia.
34.
Ma affinché
questi spiriti avessero una misura, fino al punto che essi potessero
raggiungere le divine Caratteristiche e, se fosse possibile adempierne i
desideri, Io decisi di dare una prova al grande mondo degli spiriti con la Mia
incarnazione e la Mia vestizione in questo piccolo involucro di uomo terreno,
cosicché chi vuol portare in sé il Divino e vuole valorizzarLo come gli
conviene, può raggiungere nel più piccolo il più grande scopo finale, nel più piccolo il più grande effetto!
35.
Così la Mia
incarnazione, anzi tutto con la sua umiliazione, abnegazione e spirito di
sacrificio, divenne la scala per far diventare figli tutti quegli
spiriti che volevano scorgere in Me, oltre al Creatore, anche l’amorevole Padre.
36.
Così fu posta
la pietra di base al grande edificio della possibile elevatezza spirituale che
un essere creato poteva raggiungere. Il vincolo che doveva tenere tutto unito –
l’Amore – fu stretto saldamente in grazia al Mio atto mortificante e spirito
sacrificante; esso strinse coloro che sono di simile sentimento l’un l’altro
saldamente, affinché riuniti procedessero sulla via del comune perfezionamento.
E poiché nell’intera Creazione nulla è perfetto[28]
all’infuori di Me, così ogni spirito un po’ vedente percepì la manchevolezza
del suo essere, e per questo cercò negli altri il mancante, cercò di
completarsi attraverso l’unione del suo stesso io con qualcun altro, per
apprendere poi dall’altro spirito ciò che a lui stesso mancava, e aver dinanzi
a sé un modello costante di ciò che uno spirito, in riferimento al Creatore e
Signore dell’intera Infinità, può essere e diventare.
37.
Così
progredendo e completandosi, avendo sempre il medesimo sentire come Me stesso,
solo in misura limitata, gli spiriti tendono verso l’alto, sempre in modo
corrispondente a Me e alle Mie Leggi d’Amore. Più in alto essi salgono in
rapporto alla loro più profonda conoscenza nella Mia Creazione, più sono
impiegati in missioni sempre maggiori, dove essi, perfino purificandosi sempre
più, possono spianare anche agli altri la via che conduce a Me.
38.
Questo è il
grande scopo didattico del Mio mondo degli spiriti, la loro costante occupazione e la loro vera missione.
39.
Come in Me la
Trinità si presenta personificata
quale un Tutto, vale a dire – Amore,
regolato dalla Sapienza e realizzato
dalla Perseveranza (Volontà), tale e
quale consiste presso di loro il numero tre quale importante fattore principale
della loro essenza in: essere – divenire – sperare, cioè
nella consapevolezza, cosa essi sono, nella via sicura cosa devono diventare, e
nella salda fiducia che, con lo sguardo fisso a Me, anche l’otterranno.
40.
Così come da
voi un intero stato ha una quantità di funzionari di grado superiore e
inferiore, i quali devono tutti contribuire a mantenere e dirigere tutto
l’apparato statale, tale e quale i Miei spiriti con le loro diverse missioni
cooperano tutti per favorire la vita, l’attività, il processo d’avanzamento e
sviluppo, con la sola differenza che, presso di voi e su ogni altro mondo i
subordinati possono produrre falsi rapporti ai superiori sulla situazione del
campo d’azione loro affidato, – nel Regno dello spirito non è proprio possibile
nascondere il pensiero, e i superiori possono vederci dentro chiaramente. Il
mondo della finzione e della menzogna lì non esiste, bensì c’è il regno della
verità, sul quale Io, come Archetipo, presiedo.
41.
Così è la
serie di gradini degli spiriti vincolati nella materia, – con limitato campo
d’azione e limitata visibilità.
42.
Liberi dalla
materia, – con illimitati pieni poteri della volontà e con il divino
presentimento dell’irraggiungibile! Eterna ricerca ed eterno progredire! Eterna
nascita ed eterna trasformazione! Eterna espulsione ed eterno assorbimento!
Eterna vita ed eterno mutamento di forma!
43.
Così i Miei
spiriti Mi riportano, su lente vie di purificazione, di nuovo la parte divina
mandata fuori eoni di tempi addietro, esaminata, umiliata e capace di slancio
maggiore.
44.
Se tu potessi
col tuo sguardo vagar dentro l’Infinità, che vita operosa scorgeresti lì, quale
operosità in e fuori la materia, in e sui grandi mondi come sugli orbitanti
soli, pianeti e comete. Ovunque il medesimo scopo, ovunque il medesimo
risultato: spiritualizzazione del grossolano, liberazione del vincolato!
45.
E ciò che nel
mondo materiale e spirituale si muove eternamente in avanti, vive, passa e si
riproduce di nuovo, ciò che avviene nel grande così pure nel più piccolo atomo
materiale, questo lo ritrovi anche in te, nella tua vita, come nel grande mondo
degli spiriti.
46.
Lo stesso
cerca di integrarsi tramite il mancante, la fame cerca il nutrimento, la sete
il satollamento dei suoi bisogni, per poi, unito a quanto prima gli mancava,
nuovamente, procedere e salire sempre più in alto, (tutto ciò si manifesta) nella forma di una piramide, sulla cui cima Io sono come Punto finale e
conclusivo, quale Pietra di volta, ultimo Punto dell’ampia base, tutto tengo
unito, tutto domino e per tutti sono il Punto culminante dei loro desideri.
47.
Non per nulla
gli antichi egizi hanno scelto la forma piramidale per monumento sepolcrale ed
edificio scolastico. La piramide era a loro ben conosciuta nella rispondenza
spirituale, essa era la forma più adatta dell’espressione: “Tutti per Uno, e
Uno per tutti!”, oppure Pira mi dai[29].
Così come con la piramide è esercitata dall’alto un’equilibrata pressione su
tutto il sottoposto, così come in una formazione piramidale tutte le singole
parti componenti nessuna esiste per se stessa, bensì tutte sono per tutte, così
anche nel mondo degli spiriti nessuno è per se stesso. Nessuno lavora e vive
solo per il proprio progresso, no, la conservazione del proprio io è certamente
necessaria, ma essa è condizionata per la conservazione degli altri, per la
conservazione del tutto.
48.
Anche nelle
piramidi le masse nel basamento sono più spesse, compatte e di natura solida; e
quanto più si sale, tanto più sono di piccole dimensioni, fino al punto che
un’unica pietra leggera serve al completamento di tutta l’opera, come corona e
termine dell’opera stessa. Piramidale è il progresso spirituale dal grande al
piccolo, ben però anche dal pesante materiale allo spirituale. E come con il
tempo le pietre delle piramidi sotto la pressione dall’alto diminuiscono la
loro altezza, e naturalmente un giorno saranno ridotte in polvere, mentre la
pietra di chiusura che si trova al punto più alto va col tempo sempre più
vicina alla base, così del pari anche nel Regno degli spiriti con la
persistente spiritualizzazione dell’inferiore, la distanza tra Me fino allo
spirito più basso viene sempre di più accorciata, in modo che Io, come la
pietra di volta di una piramide, arriverò un giorno parimenti molto vicino ai
resti della base, – ma lì, poi, che cosa vi troverò?
49.
Non più la
dura massa di base della piramide, non pietraia dura, bensì materia che,
appunto, libera dalla sua precedente esistenza, si accinge a contrarre nuova
vita mediante altre combinazioni che, mentre la prima combinazione era dura e
compatta, ora invece è capace ed idonea ad accogliere influssi più leggeri e
più spirituali, così da poter intraprendere un ciclo evolutivo di nuovi gradini
che dovranno aver poi Me, quale antica Pietra di volta sopra di loro, per
Guida, Capo e Padre in mezzo a loro.
50.
Così in forma
piramidale fu disposta un giorno la Creazione, e con la Mia discesa sulla
vostra Terra fu dato il segnale per la spiritualizzazione di questa forma, per
lo scioglimento della stessa, affinché nulla sia più lontano, bensì tutto, in
file serrate, a mezzo della Mia Dottrina, intraprenda insieme a Me la via dello
spirito e possa perfezionarsi.
51.
Questa grande
festa dell’unificazione ha avuto inizio, almeno per voi uomini viventi su
questa piccola Terra, uomini che Io un giorno ho destinato a diventare figli
Miei.
52.
La punta
della piramide si abbassa gradualmente, l’irraggiungibile si avvicina a voi per
introdurvi, spiritualizzati, nel grande Regno del mondo degli spiriti, dove non
esiste nessun alto né basso, bensì solo
un Centro con Me, e intorno a Me una schiera di spiriti amanti, e così sarà
eternamente! (Un gregge ed un solo Pastore).
53.
Qui hai
sbrigate le tue domande, come possono essere da te comprese. Sì, vi è e vi deve
essere una scala infinita di gradini sui quali gli spiriti salgono a Me, dove
essi riuniti tutti devono operare per aumentare la Mia magnificenza e meglio
afferrare il Mio Amore.
54.
Anche tu un
giorno, figlio Mio, vedrai chiaramente la tua destinazione spirituale e
comprenderai meglio Chi Egli è, e cosa
è l’Amor Suo, poiché Lui e il Suo Amore sono infiniti e perciò mai
del tutto afferrabile da esseri creati, ma ben da presentire che esiste un
eterno duraturo avanzamento. – Ma l’ultimo piolo di questa scala, voi esseri
creati, non lo potete né vedere né raggiungere: poiché è nel Mio Interiore, e
da lì Io abbraccio tutto con lo sguardo, cosa che voi, spiriti e discendenti da
Me (individuali sempre di più, ma sempre solo in modo parziale), potrete
riconoscere secondo l’altezza della vostra scala.
55.
Avanti! è la parola
d’ordine nella Mia Creazione; lavorate tutti – con Amore, dall’Amore – per
Amore! Amen!
۞
16 aprile 1871
1.
Dal momento che tuo fratello vorrebbe giungere così
ardentemente, come egli si esprime, “dalla notte alla Luce”,
allora voglio anche a lui esaudire questa preghiera e quindi mostrargli la via
che, a dire il vero egli percorre già da lungo tempo, tuttavia senza essere
pienamente consapevole di quanto, su questa via, gli è stato detto e insegnato.
1.
Ebbene vedi,
Mio caro figlio, poiché tu lavori già da lungo tempo nel Mio giardino e spargi,
instancabile, la semente in tutti i quattro angoli della Terra – – vedi, già
parecchio ti è stato messo tra le mani, e sebbene tu l’abbia afferrato,
tuttavia non lo hai giustamente compreso così come lo voglio Io, e quindi anche
questa domanda della tua ultima lettera è di nuovo una prova che non hai
giustamente compreso nel suo senso più profondo né la Mia Creazione spirituale
né materiale e neppure umana.
2.
Per rendere
chiaro tutto ciò che ora Mi domandi, non devo dirti nulla di nuovo, bensì solo
il vecchio già chiarito più da vicino in differenti comunicazioni da Me date, e
cosi puoi rammentarti i punti dimenticati che ti daranno poi il filo conduttore
perché tu possa (anche in questo) uscire dal labirinto e passare dalla notte
alla Luce. Ebbene, allora ascolta dunque:
3.
Ti ricorderai
che già nel “Governo della Famiglia di Dio”, dove tratta della creazione del
mondo spirituale e materiale[30],
Io dissi che dapprima furono creati gli spiriti, e tra loro il più grande –
‘Satana’ oppure ‘Lucifero’, quest’ultimo però invece di essere portatore di
Luce, cadendo da Me insieme ai suoi compagni, diventò portatore e
rappresentante delle tenebre.
4.
Ti ricorderai
inoltre che Io, per preparare poi a questi spiriti caduti una via per il
ritorno, creai il mondo materiale, là li rivestii di materia, e così di nuovo,
sebbene senza il loro volere, li costrinsi a sopportare la scuola dell’umiltà e
dell’abnegazione.
5.
Ti
rammenterai anche che, dopo indicata in questo modo la via sulla quale gli
spiriti, a cominciare dalla massa più dura fino all’uomo, quale ultimo gradino
della Creazione materiale, possono sempre più elevarsi nobilitandosi; che però
nell’uomo, come tu menzioni, “tre giorni
prima della nascita viene immessa una piccola bollicina della più fine, più
solida sostanza animica[31]
lo spirito a suo tempo divenuto maligno, nel suo più intimo tuttavia ha la
sua sede la stessa vera e propria Scintilla divina dell’Amore stesso,
quest’ultima dà poi a questa maligna scintilla spirituale, in primo luogo la
possibilità di svilupparsi per il bene, e in secondo luogo la sprona
costantemente a questo scopo”.
6.
Ebbene vedi,
se tu rifletti solo un poco su quanto ora detto, allora deve sorgere in te la
domanda: Se questo spirito in questa bollicina è immesso appena tre giorni
prima della nascita, chi forma poi il corpo del bambino prima di allora? Chi si
preoccupa per la sua conformazione interiore, chi per la sua esteriore, e il
carattere come uomo, in modo che, per lo meno, siano già a disposizione tutti
quei mezzi che sono necessari per farne un uomo secondo il Mio intendimento?”.
7.
Vedi, qui Io
devo risponderti:
8.
Hai
dimenticato dunque che tutti gli spiriti caduti, vincolati nella materia,
costituiscono la materia stessa?
9.
Chi è ora il
modellatore del bimbo, a partire dall’embrione fino a quel momento menzionato
che precede la nascita? Vedi, queste sono le stesse particelle spirituali
anonime, le quali – come processo animico guidate attraverso l’anima materna –
promuovono perfino lo sviluppo, la formazione e la costituzione del corpo del
bambino, che però, come in una pianta o altrimenti a un prodotto materiale,
completano la struttura fisica precisamente come là secondo la loro specie.
10.
Prima della
nascita il bimbo ha una vita vegetativa e nessuna vita intellettuale né
consapevolezza; esso è portato a termine dagli spiriti secondo la sua specie,
come ogni animale nel corpo materno oppure nell’uovo. Però, non appena si
avvicina l’uscita da questo mondo interiore, e la vita vegetativa del bimbo non
basta più, bensì deve esser fatto appunto il grande passo che distingue l’uomo
dall’animale, allora in questo apparato, pronto per l’ulteriore struttura
spirituale, è posto il vero battitore,
scuotitore e incitatore in questa piccola bollicina, cioè una scintilla di
quel grande spirito che qui, nel piccolo, deve guidare il neonato fuori
dall’oscurità del corpo materno, come dici tu, figlio Mio: “Dalla notte alla
Luce!”.
11.
Questa
scintilla del grande spirito di luce un giorno caduto ha in sé, a dire il vero,
tendenze della sua origine, poiché la via degli uomini è sempre la stessa, e
precisamente di procedere dal male verso il bene, soltanto, come anche nel
grande spirito caduto si trovava solo la Mia Scintilla d’Amore che da lui venne
disconosciuta e abusata, – tale e quale in questa piccola Scintilla divina, a
suo tempo caduta, si trova quel raggio del Mio Amore indistruttibile in eterno,
così che poi, con l’uscita del fanciullo e il suo distacco dal corpo materno,
comincia la sua stessa vita, in cui, come nel grande Lucifero, ha il suo inizio
la lotta tra il bene e il male (come vita umana) che è solo il prodotto della
lotta di questi due principi e tendenze operanti in contrapposto.
12.
Così in
questo modo è assicurato lo scopo della vita e il progresso spirituale, dalla
notte – alla Luce! Così è fatto, e il mondo deve conservarsi da se
stesso.
13.
Che in
principio, con la Creazione del primo uomo Adamo non si potesse procedere così,
è cosa più che naturale. Poiché, come la prima pianta, il primo animale e così
via, dovettero direttamente uscire solo dalle Mie mani senza seme, senza parto,
questo fu anche nell’uomo il caso. Anche lui uscì direttamente dalla Mia mano e
fu creato a immagine Mia, in questo periodo creativo aveva un’altra
organizzazione, un altro aspetto e altre facoltà spirituali, era destinato ad
una lunga durata di vita se fosse vissuto secondo le sue disposizioni che Io
avevo indicato anche agli spiriti e a Lucifero o Satana stesso, come:
“dovresti!”, e non come: “devi!”.
14.
Questa vita
solitaria del primo uomo non era prestabilita, bensì era già non solo prevista,
ma stava perfino nel Mio stesso Io che dovessi mettergli accanto un essere che
potesse con lui sentire, con lui pensare, e così affrontare insieme gioie e
dolori; essi dovevano percorrere assieme la via della vita e della prova.
15.
Anch’Io
stesso non volevo vivere solo, essere solo, essere cosciente solo della Mia
potenza. Perciò creai esseri che prendessero diletto nelle Mie Creazioni, si
rallegrassero e potessero raddoppiare la Mia gioia di essere il Creatore.
16.
Così Io creai
gli spiriti, creai grandi immagini degne di Me. – E cosa accadde con il più
grande di loro? Voi lo sapete: egli cadde, si staccò da Me. E che cosa accadde
con l’uomo? – Anche lui cadde e si staccò da Me. Entrambi, Lucifero e l’uomo,
non rispettarono la Legge dell’Amore, vollero andare per la loro stessa strada,
come esseri liberi, e così la Legge dell’Amore dovette condurre alla meta
comune per altre vie.
17.
Satana o
Lucifero trasformò il suo amore in odio, superbia e orgoglio. – Le vere e
proprie caratteristiche spirituali dell’uomo erano però di origine luciferina.
18.
Da un lato
per alleggerire l’uomo, dall’altro per offrirgli più opportunità di sviluppare
e rafforzare maggiormente le sue facoltà spirituali e in questo modo divenire
in breve simile a Me, presi fuori dell’uomo questo amore trasformato,
questo è l’amor proprio che voleva
piegarsi più al male che al bene, e lo misi accanto a lui come compagna e
riproduttrice del suo genere e della sua specie.
19.
Così fu
creata la donna, dotata di tutte le attrattive fisiche e interiori che Io a suo
tempo avevo messo in Satana, per splendere come prototipo dell’eterno Amore
nella Creazione; e così anche la donna, quale essere indipendente, doveva
combattere di fronte all’uomo questo suo amor proprio, ubbidire e alleggerire
all’uomo il suo carico dell’esistenza.
20.
L’unica cosa
che Io rifiutai all’uomo quale Mia immagine e posi per pietra angolare
dell’intero edificio spirituale mondano, era la procreazione sensuale.
21.
Questa non
doveva aver luogo come negli animali, ma essere simile a quella degli esseri
spirituali[32],
tuttavia diedi all’uomo la sua volontà libera. Il principio di Lucifero
posto in lui, il principio dell’opposizione vinse, cosa che Io ben sapevo prima
e quindi avevo stabilito già tutto in precedenza. – Io volevo solo che l’uomo e
gli spiriti non dovessero mai attribuire la colpa a Me, bensì solo a se stessi,
se la loro desiderata felicità non fu raggiunta sulla via che essi, e non Io,
volevano andare.
22.
Satana
approfittò di queste caratteristiche da parte di lei poste nell’uomo, sedusse
l’uomo, fece anche lui parzialmente complice della sua caduta, per comportarsi
sempre ostinatamente con i suoi spiriti caduti dinanzi a Me come polo opposto.
23.
Così il mondo
con tutte le sue disposizioni venne poi trasformato, affinché proprio questo
grande passo di Lucifero, oppure di Satana, ritornasse a grande beneficio per
la Mia organizzazione spirituale: e precisamente così, come gli spiriti caduti
devono ora contribuire giustamente a questo per favorire il Mio Regno e
facilitare il loro stesso ritorno, Io, come Dio libero, creando esseri liberi, non dovevo ridurre a loro questa
libertà. E quando infine Satana, attraverso il fascino delle donne e
l’ambizione degli uomini, volle indurre a poco a poco l’umanità a rinnegarMi,
Io dovetti, con parziale annientamento del genere umano, porre un limite al
germe del male, mediante il diluvio universale[33];
così dovetti ricordare agli uomini nuovamente che sono Io il loro Signore e Satana è solo il Mio servitore e sempre
lo rimarrà.
24.
Quando poi
Satana Mi fece promesse di ritorno e, almeno all’apparenza, cessò la sua
attività, lo posi di fronte all’ultima prova. Decisi di esporre Me stesso alle
sue tentazioni nella forma umana e nell’essere interamente uomo, per
convincerlo con prove reali che è inutile tutto il suo sforzo, che è vano tutto
il lottare contro la Mia Volontà e le Mie sante Leggi.
25.
Io divenni
Uomo, predicai ed insegnai, sotto costante influenza di Satana, la Mia soave
Dottrina; egli in aggiunta indusse gli uomini fino al più abbietto e più
irriverente peccato, vale a dire che dovevano uccidere fisicamente il loro Creatore
e Signore, ciò che anche fecero; e proprio con questo essi coronarono l’opera
più grande che Io, come Dio, avevo predisposto in anticipo e previsto già da
lungo tempo, per mostrare ai Miei spiriti e uomini, con l’esempio, ciò che essi
non volevano credere mediante la parola.
26.
Adesso il
mondo va di nuovo tanto avanti nella sua satanica attività che vorrebbe, con
l’aiuto di Satana, estirpare ancora l’intera semenza del Divino; Satana,
infatti, può esibire due prove della Mia Longanimità, – solo egli sa anche del
Mio ritorno specialmente su questa Terra; egli sa che non Mi lasciai
crocifiggere invano duemila anni fa; egli sa che Io non voglio lasciare
incompiuta la Mia opera da Me intrapresa; e così ancora adesso fa tutto il
possibile per derubare gli uomini di tutto il buono e santo, e li spinge nella
miseria materiale, dove poi proprio il Mio Regno, quale ultima ancora di
salvezza, emergerà nuovamente splendendo, e dove poi, ancora una volta, non il
suo piano, bensì la Mia grande opera di pace sarà coronata.
27.
Il grande
Amore, infatti, accoglierà nuovamente nelle Sue braccia tutti i traviati, sarà
rimesso loro con sollievo ciò che hanno fatto di male, credendo di averlo
commesso specialmente contro di Me, ed Io porgerò loro la Mano del perdono; e
tutti gli uomini allora comprenderanno che non a Me, bensì a se stessi hanno
giocato il più grande e il peggiore dei tiri.
28.
Così sarà il
Mio trionfo! Così l’Amore che un giorno creò i primi spiriti ed esseri,
stringerà nuovamente questi esseri smarriti col medesimo affetto al Cuore
paterno, come a suo tempo gli spiriti creati; e Lucifero, uscendo a mani vuote,
dovrà nuovamente ammettere che lui, come gli uomini, ha danneggiato non Me,
bensì più di tutto se stesso.
29.
Questo è il
trionfo della Verità, dell’Amore e della Sapienza con esso unito che, da tutto
l’abbandono della propria volontà, da tutto il libero bene o male operato, il
risultato finale è sempre lo stesso, questo significa il passo – “Dalla
notte alla Luce!”.
30.
Adesso,
figlio Mio, tu comprendi la Mia creazione degli spiriti, la creazione di Adamo,
la Mia incarnazione e la tua salvezza! Vedi, figlio Mio, così devi afferrare
queste cose.
31.
In tutte le
Mie parole c’è l’Infinito, e se talvolta in te sorgono dei dubbi, non hai che
da prendere in mano una Mia parola, e con la meditazione e il Mio aiuto sarai
anche lì presto spinto dalla notte alla Luce, dove poi costantemente
scorgerai nella Luce il Padre tuo amorevole con le braccia tese che esclama a
te e a tutti: “Venite qui, voi tutti che siete aggravati e stanchi, affinché
vi liberi dal vostro carico e vi ristori!”. Amen!
۞
1
Febbraio 1872.
1.
Nelle
Mie ultime parole vi ho mostrato come la forma
della croce deve essere compresa nella rispondenza spirituale. Inoltre vi
ho dimostrato come tra tendenza spirituale e faccende mondane, la forma della
croce esprime di nuovo l’azione dell’uno verso l’altro, vi ho insegnato come in
questa forma simbolica due forze si oppongono sempre, siano forze materiali, siano
caratteristiche spirituali, esse cercano sempre di incrociarsi. Vi ho tracciato
inoltre la via che dovete percorrere sotto il peso della croce, quando umane
circostanze mondane ‘attraversano’ la vostra direzione spirituale. Ed
ora voglio aprirvi ancora ulteriori profondità, dove proprio questa ‘Croce’, quale simbolo della Mia
umiliazione e glorificazione, sta in pari tempo in tutte le forme degli esseri
creati, o chiaramente rappresentata o nascosta dentro, e vi mostrano come
perfino nel moto dei mondi, nella forma delle loro orbite e nell’Uomo mondiale
spirituale e materiale, si rivela sempre questa forma; affinché possiate
scorgere che nulla era insignificante nel Mio pellegrinaggio terreno, che Io,
il Creatore di tutto l’esistente, proprio solo in tal modo dovetti subire la
morte fisica, dove, come con la Mia nascita anche le circostanze e le località
concorsero a contrassegnare degnamente la discesa dell’Essere supremo, così
pure la Sua dipartita nella forma e nel modo come essa avvenne, proprio nella sua
rispondenza spirituale fu degna del Creatore di tutto l’esistente e portò
l’impronta delle divine caratteristiche.
2.
Dunque voi
dovete considerare che, come tipo di morte, mediante la quale Io, secondo il
concetto degli uomini dovevo ‘esalare il Mio Spirito’, proprio non bastava il
più semplice, bensì ne doveva essere scelto uno siffatto che, sebbene per gli
uomini fosse un segno dell’ignominia, per Me invece doveva portare il segno della Divinità.
3.
Ora vedete,
la forma della croce, come esisteva quando Io vi fui appeso, era così che il
legno traversale non tagliava quello verticale nel mezzo, bensì ad un terzo
partendo dall’alto della trave principale.
4.
Anche questo
taglio, nella terza parte superiore, non è senza significato, bensì, come con
la croce mondana, è di grande importanza nella rispondenza spirituale.
5.
Un uomo,
infatti, non potrebbe essere inchiodato alla croce se questa trave traversale
non corrispondesse all’altezza delle sue braccia. Altrettanto in riguardo
spirituale è la condizione essenziale di vita dell’esistenza di tutti i mondi
che, proprio questo punto d’intersezione cade nelle orbite mondiali nella metà
superiore, poiché con questo è assicurato lo scopo della conservazione e la
continuazione della loro esistenza.
6.
Vi ho già
spiegato a suo tempo in un’altra parola, come la forma ovale o ellittica, o la
forma dell’uovo, è quella nella quale ruotano mondi intorno a mondi, sistemi
intorno a sistemi, e come quasi tutte le forme delle cose create nel piccolo e
nel grande, si lasciano ricondurre a questa forma. Inoltre vi ho detto che nel
grande Universo, sia esso spirituale o materiale, in uno dei punti focali c’è
la Mia sede, da dove guido tutto; inoltre che questo punto focale e fattore di
movimento in tutte le orbite mondiali è altrettanto sempre il più importante,
dove si trovano sempre i Soli Centrali, e che perfino in ogni cosa creata
esiste questo punto spirituale come punto d’attrazione, il quale unisce tanto i
minuscoli atomi in un grande corpo, come anche nel grande Uomo mondiale spirituale
e materiale è il punto nodale di ogni vita[34].
7.
Ebbene, se
voi osservate attentamente questa forma ellittica oppure ovale, e se tirate
delle linee rette dai suoi due punti focali verso la sua periferia che tagliano
verticalmente l’asse maggiore dell’ellisse di un uovo oppure di un ovale,
allora avrete nuovamente una croce, formata dall’asse maggiore e dal raggio del
cerchio che viene utilizzato nella costruzione di questa forma ovale ed è
veramente il suo fattore principale (vedi Fig. 4).
8.
Nell’ellisse
o forma ovale, in cui i cerchi tracciati da entrambi i punti focali sono uguali
(come nella fig. 5), è indifferente da dove voi guardate, oppure capovolgete
quest’ellisse, la forma resta sempre la medesima. Nell’uovo è diverso, qui
potete vedere due cerchi, di cui l’uno è grande, l’altro è piccolo. Come vi ho
spiegato nell’uovo (cap.14), qui il piccolo è il più importante
portatore di Vita spirituale, e il grande
il meno importante, coefficiente-preservazione materiale. In esso la sostanza materiale si espande in ampie orbite
intorno a questo punto focale del grande cerchio, e qui si unisce (in 0) e si
avvicina di più al cerchio più piccolo, ma più potente spiritualmente, dal
quale è dominata tutta la periferia della forma ovale e l’altro grande cerchio[35].
9.
Ora, se
volete osservare questa figura della croce nel grande edificio mondiale, allora
troverete che la linea verticale tracciata sul punto focale centrale o punto
centrale, taglia la periferia da ambo le parti, e precisamente lì sopra, dove
la linea circolare conclude il suo semicerchio, e il prolungamento ovoidale di
tutta la linea di avvolgimento conduce poi a poco a poco abbassandosi verso il
piccolo cerchio. (in fig. 6)
10.
Questo dunque
è il punto dove la linea trasversale, andando attraverso il punto centrale,
taglia la periferia e per così dire separa un corpo che si muove sulla linea
periferica in due metà, non appena esso è arrivato in questo punto.
11.
Ora si
domanda: “Cos’è nella rispondenza spirituale questo grande asse di un’ellisse,
ovale o forma ovoidale, e cos’è quest’altra linea trasversale incrociante la
sua opposta direzione?” (vedi in fig. 4)
12.
Ebbene
vedete, dopo che tutti i sistemi mondiali in forma di uovo si muovono,
unitamente ai loro satelliti (accompagnatori) di terre, lune e comete,
nuovamente intorno ad altri grandi Soli Centrali, allora questo grande asse verticale sta a significare
la direzione spirituale di tutti gli
spiriti vincolati nella materia, e la linea trasversale, che dal punto focale
va fino alla periferia, indica la tendenza materiale
che oppone sempre resistenza allo spirituale, anzi di fare perfino col taglio
della periferia il suo ostacolare.
13.
Dunque anche
qui si contrastano nuovamente due forze: la spirituale
e la materiale per la loro permanente
stabilità (fig. 4).
14.
Nei grandi sistemi
mondiali il punto focale del piccolo cerchio, considerato spiritualmente, è
sempre il più forte, intorno al quale i pianeti e i soli secondari vengono
fatti girare con grande velocità, mentre in grande lontananza, presso il grande
cerchio, il suo movimento è in diminuzione. (fig. 6)
15.
Qui, nella
vicinanza del piccolo cerchio, in rapido volo si sviluppa dello spirituale; lì nel grande cerchio nel
lento progredire del materiale.
16.
Qui la linea,
che va attraverso il punto focale del piccolo cerchio, tocca la periferia della
forma ovale in breve vicinanza dal suo punto centrale: è il divino che taglia o sfiora lo
spirituale, e là è lo spirituale che vuole spiritualizzare la materia.
17.
Ciò che qui è
basato nella forma ellittica oppure ovale, è sempre ripetuto in ogni sistema
planetario e nei più grandi sistemi, questo si trova anche nell’Uomo materiale
e spirituale, dove la linea che parte dai piedi fino alla testa esprime lo
spirituale e quella delle braccia aperte esprime in rispondenza la parte
materiale. (vedi fig. 3)
18.
È la forma della croce che qui, come due diverse direzioni, destano, condizionano, conservano vita e così è assicurata la
stabilità di tutto il Creato.
19.
Se osservate
attentamente la forma umana, allora troverete che, se v’immaginate un uomo appeso
alla croce con le braccia aperte, voi, attraverso i punti terminali del suo
corpo, cioè attraverso capo, mani e piedi, potete tracciare altrettanto una
linea, che corrisponde alla forma ovale (vedi Fig. 3).
20.
Con la sola
differenza che qui il grande cerchio cade là dove c’è la testa, e il piccolo
viene a stare nelle vicinanze dei piedi.
21.
Questo è da
comprendere così: il grande asse della
forma ovale condiziona la direzione spirituale
dell’uomo, dal basso verso l’alto, dalla Terra al Cielo, dal materiale allo
spirituale! Questa direzione, come quella di un essere creato, è opposta alla
Mia e al Mondo spirituale; poiché presso di Me significa – dallo spirituale al
materiale, dall’alto verso il basso, e presso l’uomo dal materiale allo
spirituale.
22.
Perciò il
grande cerchio passando sopra il capo, indica nell’uomo la grande Creazione
materiale che si estende sopra la sua testa all’infinito, come lo dimostra il
cielo stellato della notte.
23.
Lì il punto
focale è il suo cuore, come l’unione
dello spirituale con il mondo, e l’organo dell’intelletto il capo, il quale
subordinato al cuore non agisce in maniera indipendente, ma dovrebbe solo
esordire aiutando il cuore[36].
24.
Le braccia
tese sono il punto d’intersezione o la linea d’opposizione a tutte le azioni e
aspirazioni spirituali attraverso passioni animiche e mondane.
25.
Il punto
focale del grande cerchio è dunque quello che nell’uomo gioca il ruolo
principale, mentre il piccolo proprio non esiste come tracciato, bensì solo
come Scintilla divina è aggiunto all’io animico dell’uomo per spiritualizzarlo.
26.
Negli animali
voi trovate altrettanto la forma della croce, come negli uccelli e insetti
volanti; negli animali quadrupedi si trovano ugualmente le medesime forze e
punti focali spirituali, solo che in questi ultimi la direzione principale è
parallela con la superficie terrestre, e i loro doppi punti di intersezione
come le loro quattro zampe – come ancora doppiamente attaccate alla zolla
terrena – sono corrispondenti allo scopo della loro esistenza e alla direzione
animica dell’istinto.
27.
Gli animali
sono ancora diretti alla danda[37]
della natura attraverso il loro istinto di gradino in gradino, la tendenza
materiale è la predominante, l’animico-spirituale la sottoposta.
28.
Anche le
mani, come quelle dell’uomo destinate all’attività, essi le usano come piedi
quale sostegno del tutto, e solo pochi, oltre alle specie delle scimmie,
possono usarle per qualcosa d’altro oltre al camminare. In essi naturalmente
c’è la forma della croce, però non trova applicazione per lo scopo dell’espressione
come nell’uomo, dove solo in lui esiste libero il principio animico-spirituale
e desidera sempre più lo sviluppo spirituale. Quanto più moltiplicata si
presenta la forma della croce negli insetti e vermi, tanto più potete
riconoscere quanto molteplice il materiale taglia in mezzo la via spirituale, e
così contrasta lo sviluppo superiore che può compiersi solo su molte e lente
vie.
29.
Così la forma
della croce è in primo luogo: portatrice e fondatrice della forma ovale oppure
ellisse; in secondo luogo: unico fattore del motore della vita, della
conservazione, dell’esistenza e costante stimolatrice per la più grande
attività, per l’ulteriore avanzamento sulla scala spirituale fino a Me, come
più alta meta finale per tutti gli spiriti creati.
30.
Vedete, come
sul vostro globo terrestre esiste un asse che l’attraversa da Nord a Sud, però
non come voi lo vedete imitato per immagine sui vostri mappamondi, bensì come
si deve immaginarlo da un Polo magnetico
(non matematico) all’altro, dove poi nella terza parte superiore lo attraversa
un’altra forza, cioè la forza dell’intelligenza e facoltà spirituali – così voi
vedete anche proprio queste parti della Terra, che si trovano nella terza parte
superiore, più spirituali, più deste, perché esse, stimolate da questa forza
loro contrastante, vengono incitate ad una vita spirituale superiore; mentre
nel Sud la parte materiale è come addormentata e vive una mezza vita di sogno,
manchevole di queste facoltà e, come appunto nel sogno, possiede un mondo
(naturale) ricco di bellezze, tuttavia, considerato spiritualmente e da
paragonare come corrispondente alle immagini fantastiche della vita onirica in
confronto alla desta vita spirituale dell’animo e dell’intelletto.
31.
Come il
vostro globo terrestre mostra anche la forma della croce, così questa si
esprime dappertutto, dal sorgere e svanire della materia, nello spirituale come
direzione verso l’alto oppure il basso; solo
nel divino non c’è più nessuna direzione contrastante, poiché là, come
punto di sostegno di ogni cosa creata, c’è quiete ed eterno saldo Principio
fondamentale, solo che, pur mirando verso uno scopo, agisce secondo Amore e Sapienza, dove l’ultima condiziona e modifica il
primo.
32.
Ma mentre la
croce indica dappertutto la lotta di due direzioni opposte, così nel divino,
l’Amore e la Sapienza sono tanto uniti, come due linee correnti parallele le
quali, tendendo verso la medesima direzione e allo stesso scopo, hanno per
proposito solo l’eterna esistenza del Creato; e proprio l’Amore e Sapienza
oppure il Mio stesso Io, trova in questo il suo appagamento, quando tutto ciò
che da entrambi è stato creato, riconosce giustamente il proprio scopo e la
propria missione, e quando l’Amore – vedendo in questo modo i Suoi pensieri
realizzati attraverso la Sapienza – che come Idee primitive furono poste fuori
Scintille spirituali, le vede poi ritornare indietro come splendenti stelle.
33.
Così la Croce era, è e rimarrà il simbolo della
vita spirituale e materiale, dove il prodotto di due fattori, opponendosi e
incrociandosi, deve dare come risultato un gradino spirituale superiore, da
dove quella diretta verso l’alto diventa sempre più potente, l’altra
intersecante diventa sempre più debole, più corta e più impotente, – finché
anche nello spirito trasfigurato solo le due Potenze parallele, Sapienza e Amore, diventano la sua regola e, terminati tutti gli influssi
degli avvenimenti materiali, lo spirituale soltanto continuerà la via della
trasfigurazione.
34.
In questa
forma della Croce vive il grande trionfo dello spirituale sul materiale, metaforicamente
rappresentata in eterno dalla Mia Crocifissione; questa forma, considerata
spiritualmente, rappresenta la scuola della vostra prova di vita; questa forma
della Croce è il fattore vitale dei Miei sistemi mondiali, del Mio grande Uomo
mondiale spirituale e materiale.
35.
Dappertutto
essa è la forma predominante, perché presuppone elementi contrastanti, e
attraverso la lotta sorge la vita, che eternamente procede lottando per salire
su gradini superiori.
36.
In Alto! –
Come Me appeso alla Croce, quale immagine simbolica rivolta dalla Terra verso
il Cielo, tale e quale in su verso l’alto, verso quel grande mondo dello
spirito è il grande impulso di tutto l’esistente. – Avanti! Esso spinge inconsapevole il piccolissimo atomo nell’etere
come il grande spirito angelico nel Regno spirituale; e solo attraverso le
divergenti, incrocianti direzioni secondarie, nessuno può raggiungere ciò che
ardentemente desiderava; proprio attraverso questo ostacolo è mirato l’impulso
dell’opposizione, della lotta e della vittoria finale, mediante le quali il
mondo materiale, spirituale e divino può esistere e persistere.
37.
Perciò
applicatevi, anche sotto la Croce oppure sotto la pressione delle circostanze
mondane, non dimenticate la direzione principale verso l’alto. Là termina ogni opposizione,
e ritroverete un giorno, altrettanto nella forma della Croce, il vostro Padre
Celeste che ritto con le braccia tese vuole accogliere affettuosamente tutti
gli indulgenti e combattenti, i quali sotto la Croce, come immagine simbolica
del dolore e della lotta, non hanno rinnegato, non hanno dimenticato, durante
la loro scuola di prove, Lui e la Sua dottrina.
38.
Perciò
onorate la Croce che ha contribuito in grande misura nella Mia Creazione e in
piccolo sul Golgota per la Mia glorificazione, e aiuterà anche voi, attraverso
l’umiliazione, ad ottenere l’elevatezza
spirituale!
39.
Essa è il
simbolo della sofferenza, perciò ricordatevi delle Mie parole che Io un giorno
dissi: “Chi si umilia, questi sarà innalzato!”.
40.
Anche i
giudei Mi umiliarono, innalzandoMi al palo dell’ignominia, ma la glorificazione
spirituale che essi operarono mediante questo innalzamento, non la compresero!
-
41.
Ciò che in
quei tempi venne solo un poco sentito e presentito, voi lo potete scorgere
adesso chiaramente dinanzi agli occhi vostri. Io vi ho dimostrato come anche
questa forma, e più tardi la sua espressione simbolica di dolore e lotta, quale
Croce spirituale, è l’unica via che conduce a Me, che Io percorsi glorioso e
sulla quale voi dovete seguirMi con umiltà; poiché anche la vostra umiliazione
diventerà un giorno presso di Me la più grande elevazione, e appena allora
riconoscerete che non gioie godute, no, bensì dolori superati possono dare il
massimo godimento di una beatitudine che anch’Io godetti, quando, completata la
Mia missione, ritornai nuovamente dal Mio Amore e mostrai a tutti i Miei angeli
e spiriti che la Croce non è per loro un palo dell’ignominia, bensì il simbolo
della vittoria per colui che si vuole sottomettere alla stessa pazientemente!
Amen.
۞
3
febbraio 1872
1.
Un’importante, profonda parola, e da voi uomini
compresa in differente maniera.
1.
Se non
M’importasse di iniziare voi e tutti i figli Miei in divenire ai misteri del
Mio Io, alla Mia Creazione e alla Mia Sapienza stessa, vi lascerei ai vostri
concetti che appunto, sono tanti quanti sono gli uomini sulla Terra.
2.
E certamente,
se mai un concetto, un’idea è tra voi in uso, allora essa deve avere, per
quanto venga compresa diversamente secondo la particolarità dell’individuo, un
fondamento, un pensiero di base, dal quale tutti gli altri concetti sono
soltanto diramazioni o variazioni, come in un albero i suoi rami ricevono solo
dalle radici la loro intera vita e queste stesse da un centro tutta la loro
attività, tale e quale queste idee individuali dipendono da un’idea
fondamentale.
3.
Adesso, per
mettervi chiaramente quest’idea fondamentale dinanzi agli occhi, e mostrarvi
con questo dove si trova la sede di tutto l’esistente e di tutto il visibile,
allora voglio guidarvi a questo riguardo in quelle sfere da dove partono tutti
i principi e dove un giorno, ritornando di nuovo, si uniranno tutti in un
insieme.
4.
Ebbene,
vedete, le parole sono evidenti, oppure, come voi vorreste dire, sono
espressioni udibili di un pensiero spirituale oppure di un’idea avvolta in
parole. Le parole – come prodotto di un altro potere – hanno perciò sempre
altrove il loro inizio e le loro radici. Le parole esprimono il vivente,
esprimono lo spirituale, esprimono il Divino, e proprio per questo il loro
effetto è di eterna durata, e l’apostolo Paolo aveva ben ragione quando
scriveva ai Corinzi: “Ogni magnificenza scomparirà, ma la parola di Dio
sussisterà in eterno!”.
5.
Nella Parola
giace, come in un seme di grano, l’eterno germe per l’ulteriore semina; nella
Parola sta un’immensa forza motrice. Guardate tutta la vostra vita, la storia
dell’umanità, e infine la Mia stessa dottrina – dove c’è da mostrare il più
grande effetto, in tutte le guerre condotte con crudeltà che hanno distrutto
materialmente molto e non potevano edificare nulla di spirituale, in confronto
alla Parola. – Vi è una infinita profondità nella Parola! Proprio per questo
anche Giovanni disse: “In Principio era la Parola, e la Parola era Dio!”.
6.
La Parola è
ed era la portatrice della Creazione, è la portatrice della vostra Vita
spirituale, è la portatrice di ogni progresso; senza la Parola non è possibile
nessuna vita spirituale in mezzo agli uomini.
7.
La Parola
unisce le anime, le attira l’una all’altra in venerazione per un Essere o Meta
suprema.
8.
La Parola è
l’unico comprensibile, afferrabile ponte, dove un uomo può manifestare
all’altro ciò che passa nel suo interiore.
9.
E quantunque
anche lo sguardo, la stretta di mano, un abbraccio ecc. possano racchiudere
qualcosa di più grande, e non è traducibile nel vostro linguaggio, tuttavia è
solo con la parola che, quale suono articolato, prodotto mediante l’organo
vocale e l’aria circostante, vi è reso possibile dare al vostro prossimo un
lieve concetto di ciò che dimora nelle profondità del vostro interiore.
10.
Perciò per
prima cosa approfonditevi nell’idea di cosa significa ‘Parola’, affinché possiate poi afferrare
tanto più facilmente cosa voglia dire una parola, che così come nessun’altra
abbraccia la Mia intera Creazione, dappertutto è suggellata in grado maggiore o
minore e trova in Me stesso, come un tutto compiuto, la sua stessa soluzione.
11.
Ho dovuto
premettere questa spiegazione, affinché non accogliate tanto leggermente le
parole che Io vi mando e possiate presentire, sia pur lievemente, quali
giubilanti e incalcolabili tesori si trovano velati in una parola, se s’impara ad approfondirsi in essa completamente.
12.
In questo
modo si potrebbero scrivere interi libri su singole parole, le quali sono
espressioni di concetti e idee molto più ampie dell’udibile e percettibile.
13.
Ebbene, per
afferrare la parola ‘bellezza’, allora dobbiamo naturalmente cominciare
con la domanda: “Che cosa considerate voi veramente ‘bello’?”. – Qui la
risposta sarà: “Bello è il concetto di una determinata impressione, la quale ha
un effetto benefico sull’anima, vedendo espresso nell’armonico accordo delle
forme, un’idea spirituale”.
14.
Questa
visione dell’armonico, oppure, come voi dite, delle forme ‘estetiche’, è così
differente individualmente, per il fatto che dipende dal grado formativo
spirituale dell’uomo e del suo interiore, cosicché ‘bello’ permette altrettante
interpretazioni quanti sono gli uomini stessi; poiché se anche alcuni o molti
uomini, nel giudizio su un oggetto, qualunque esso sia, concordano, non è lo
stesso punto di vista solo perché tante anime (uomini) vedono realizzata più o
meno la loro idea che essi avevano di un tale oggetto, – dove tuttavia ogni
uomo non crede di ritrovare lo stesso oggetto, bensì nell’oggetto, quello che egli come immagine porta
nell’interiore.
15.
Dunque è
propriamente l’armonia delle forme
ciò che stabilisce il concetto di bellezza.
16.
Ora Io
domando: come devono essere dunque
disposte queste forme, perché suscitino nell’uomo tali impressioni? E perché le suscitano?
17.
Vedete, il
cerchio del concetto di bellezza si restringe sempre di più, e appunto perciò,
avvicinandosi al suo centro, diventa facilmente afferrabile.
18.
Per
rispondere alla prima domanda, devo rammentarvi una comunicazione precedente,
dove Io ho usato le due linee, la retta e il cerchio arcuato o forma ovale
(uovo), come principali sostegni di ogni cosa creata e anche come rispondenze
simboliche.
19.
Di quelle
caratteristiche lì menzionate ci sono però accanto alle interpretazioni
materiali e alle spirituali, ancora quelle divine, vale a dire le linee curve
correnti ad onde sono prodotti dell’Amore, le rette combinandosi in forme, sono
prodotti della Sapienza.
20.
Così anche
l’impressione di oggetti modellati. Quelli composti da pure linee arrotondate,
curvate, correnti a onde, hanno come impressione generale quella del piacevole,
e quelli composti da linee rette quella della Serietà, somiglianti alla Sapienza.
21.
Come ho detto
in un’altra comunicazione che una linea curva somiglia all’Amore, disposto a
collaborare, a sentire compassione, così la linea retta, esistendo per se
stessa, basta a se stessa e personifica la Sapienza, come la linea curva
piegandosi – esprime l’Amore.
22.
Ora come nel
Mio stesso Io – l’Amore unito alla Sapienza – si presentano unite in un Tutto,
dove Io sono Creatore, Giudice e certamente Padre, così voi vedete nei vostri
templi, chiese e edifici che tutti devono servire come espressione di un’idea
spirituale, dove si voleva edificare una ‘dimora per Me’, la Serietà unita
all’Amore; perciò l’alta impressione che vi procurano tali monumenti, dove voi
trovate fusi in loro nelle linee rette e curve i pensieri di Dio[38].
23.
Qui parla la
materia artificiosamente foggiata quale espressione proveniente dal più intimo
dell’anima, realizzata attraverso l’intelletto.
24.
Io cominciai
qui con le opere più grandi, che braccia umane potessero realizzare, ora passo,
come voi stessi, da quelle alla Mia stessa Creazione; poiché anche voi non
sapreste apprezzare le Mie costruzioni: la vostra Terra, i pianeti visibili,
mondi e soli, se non sapeste quali difficoltà costa costruire una casa, una
chiesa oppure un palazzo, quanto studio, talento e perseveranza, quanto
dispendio di forze ci vogliono per questo.
25.
Ma così,
provando la vostra impotenza, riconoscete l’Onnipotenza del vostro Creatore;
afferrando giustamente la vostra nullità, afferrate la Sua altezza, che però
alla fine è proprio solo nel “più piccolo il più grande!”.
26.
Considerando
ora che tutto ciò che voi uomini volete produrre artificialmente è solo una
replica di tutta la Mia natura visibile, e non potete creare nulla se non
quello che avete visto prima nella Mia Creazione, e di cui il vostro interiore
porta sempre in sé, già da lungo tempo, il prototipo, allora naturalmente anche
nella Mia natura tutto vi fa un’impressione gradevole, il che corrisponde al
vostro interiore, dove voi avete sviluppato individualmente più o meno lo
studio delle forme.
27.
Cosicché,
quanto più un oggetto, sia esso prodotto da voi artificialmente oppure
ineguagliabile già esistente nella Mia stessa Creazione, esisteva spiritualmente
nel vostro interiore, tanto più si risveglia in voi la sensazione di benessere
alla sua vista che poi lo qualificate col nome ‘bello’.
28.
Quanto più
sottile è questo senso della forma nell’uomo, tante più bellezze egli scoprirà
nella Creazione, dove l’utile con il bello va sempre mano nella mano.
29.
Così però
solo lo spirito colto, oppure detto con altre parole – chi più vive nella sfera
dell’amore, scoprirà dappertutto bellezze nelle forme, in armonici rapporti,
dove un altro ci passa su indifferente; perciò ecco il diverso concetto di
‘bello’, perché non sempre dipende solo dall’oggetto, ma anche dall’uomo
spirituale interiore dell’osservatore.
30.
Se voi
poteste giudicare spiritualmente gli uomini, allora vi sarebbe facile
riconoscere in ciascuno il suo interiore, e da ciò che egli trova bello o
brutto, il grado dell’amore posseduto; poiché quanto più ha amore, tanto più
l’amante cerca in tutti gli oggetti questa caratteristica che, suscitando il
suo stesso amore, gli conferisce il piacevole senso del ‘godimento estetico’;
poiché egli, senza saperlo, spiritualizza le forme che stanno dinanzi a lui, e
vede, proprio là dove un altro vede solo la materia, l’espressione di un amore
che mai appassisce, amore che vuole e può procurare sia nel più grande come nel
più piccolo, solo beato godimento.
31.
Applichiamo
ora questo concetto di ‘bellezza’ all’ultimo prodotto della Terra o del mondo,
vale a dire all’uomo stesso, allora troveremo che anche qui l’idea della
bellezza è altrettanto diversa, quanti possono essere i gradini spirituali
nell’anima umana.
32.
Così come la
vista di una bella donna può portare, l’uno al massimo entusiasmo, al sublime
amore e venerazione, perché scorge dinanzi a sé l’immagine dell’amore e
dell’innocenza espressa nelle forme, altrettanto queste forme ad un altro
possono suscitare solo sentimenti bestiali-sensuali che non sono propri alla
forma, ma vengono immessi dal contemplatore stesso.
33.
Ve lo potete
ben immaginare che, quando creai il primo uomo, che formai secondo la Mia
immagine, posi nelle sue forme tanto quanto era possibile per esprimere l’idea
divina in forme umane. Formai l’uomo quale espressione
di forza, corrispondente alla Sapienza,
e la donna quale espressione di dolcezza,
corrispondente all’Amore.
34.
Entrambi
uniti dovevano diventare in spirito, ciò che Io riunisco in Me, questo
significa Amore unito alla Sapienza, così essi dovevano correre incontro
all’unione del supremo gradino spirituale, dove legati mediante l’impulso al
Terzo, a Me, avrebbero potuto godere la più pura beatitudine, poiché qualsiasi
gioia dell’uno avrebbe trovato echeggiante nell’altro la sua espressione.
35.
Così era la
Mia prima o ultima opera sui mondi, dall’ultimo atomo fino all’uomo,
sviluppando nella forma sempre Amore
e Sapienza, e formatasi nella forma
umana per l’insieme armonico, a quella forma dove dalla più piccola linea
ondeggiante del corpo doveva sempre risultare la più grande Idea spirituale e
voleva ad ognuno gridare:
36.
“Riflettete
che voi siete formati secondo l’Immagine Mia, secondo l’Immagine di un Dio,
secondo l’Immagine dell’Amore illimitato e Sapienza illimitata!”.
37.
Che poi gli
uomini, quali esseri liberi, abbiano profanato questa forma, abusandone e
guastandola, fu a causa della loro libera volontà; tuttavia essi non potranno
entrare nel Mio Regno, finché il loro rivestimento esteriore, anche se formato
da così fine sostanze, non porterà il prototipo di un’anima pura, di un’anima
bella. Come Io un tempo posi l’uomo nella Creazione quale Immagine Mia, così
deve nuovamente ritornare a Me, vale a dire, bello nello spirito e nel corpo,
dove l’involucro esteriore è l’immagine dello Spirito divino dimorante in lui.
–
38.
Dopo detto
questo, voi vedete quanto è molteplice il concetto della parola bellezza, così molteplice è pure la via
che tutti gli spiriti e le anime devono percorrere, fino a Me; questo
significa: giungere nella Mia vicinanza e poter sopportare questa senza danno.
39.
Il concetto
della parola bellezza vi mostra chiaramente le inesprimibili sfumature che
esistono nel regno degli spiriti; questo concetto vi mostra chiaramente, come
gli uomini, quanto i popoli, cadono o si elevano sul loro culturale gradino
spirituale; poiché ad ogni gradino superiore si forma un nuovo, più stupendo
ideale spirituale della parola ‘bello’.
40.
Bello è
l’espressione dell’amore. Bello non può essere, propriamente parlando, ciò che
non è buono, poiché qui la forma stessa è solo l’involucro di un principio
dimorante in essa. Di conseguenza ‘bello’ può essere menzionato solo dove
l’esteriore corrisponde all’interiore.
41.
Quando anche
la natura e le circostanze abbelliscono qualche creatura, cosicché il suo primo
apparire ha un effetto gradevole, tuttavia spesso con una conoscenza più
ravvicinata, questo effetto è di breve durata, e al posto dell’entusiasmo
subentra disgusto, perché l’osservatore percepisce facilmente che l’esteriore
non corrisponde all’interiore.
42.
Un occhio
spirituale vede tutto spiritualmente, e solo uno materiale può trovare bellezza
là dove esso stesso non può ammirare che, in un’altra forma, il suo stesso io.
43.
La vera
bellezza è quindi, nel suo significato più puro e più profondo, solo emanazione
di una Scintilla divina, visibile nella forma materiale.
44.
Ora siccome
Io sono soltanto Amore e quest’Amore unito alla Sapienza ha creato questo mondo
visibile e invisibile, ne risulta che anche in esso, così come uscì dalle Mie
mani, può dominare solo grazia e saggezza.
45.
Se l’uomo ha
falsificato questi prototipi e scorge solo in casi rari nell’una o nell’altra
forma tale connubio della sublime Sapienza con bontà e amore, non è colpa Mia.
Io creai il mondo pieno di angeli, gli uomini stessi ne hanno fatto i diavoli!
46.
Ma poiché Io
non ho creato invano, e riconosco (il creato) solo così come l’ho pensato,
allora prima o poi questi prototipi devono essere restituiti nuovamente a Me;
il tempo non conta, perché una eternità per questo è sempre abbastanza lunga!
47.
Applicatevi
dunque anche voi tutti a corrispondere a queste Mie Idee della bellezza
dell’anima, allora anche la veste esteriore in quell’eterno mondo di Luce
apparirà così che sarà per voi una pura, spirituale-animica copia del vostro
interiore.
48.
Questo è il
concetto della bellezza, come l’ho ricondotta alla sua radice, a Me, al Mio
Amore.
49.
Quello che è
uscito dalle Mie mani è tutto bello! Solo ad un animo brutto quelle forme sono
indifferenti e non comprensibili, forme che in parte o completamente,
attraverso di esse, lasciano trapelare l’impronta del Divino – perciò il grande
grado dei differenti concetti di bellezza. E come Io dissi un giorno: “Al
puro, tutto è puro!”, così dico ancora aggiungendo a questo: “Al bello,
tutto è bello!”.
50.
Qui avete
nuovamente chiarito una parola spirituale. Comprendete la pienezza dello
spirito di una tale parola, e potrete
presentire nel piccolo, quello che c’è solo nel linguaggio dello spirito, dove
ad ogni parola il pieno e infinito significato della stessa è compenetrato e
presentito, e condiziona proprio con ciò il linguaggio dello spirito che
talvolta – però solo in momenti supremi – agita anche il vostro orecchio
spirituale, per spronarvi a vedere spiritualmente chiaro e ascoltare meglio!
Amen!
۞
Luce di mondi, soli e stelle
(parte I)
4
maggio 1873
1.
Già in precedenza vi ho detto spesso parecchio sulla
parola ‘Luce’, cosa essa è e come nasce, come diffonde vita, desta
vita ed è essa stessa vita[39],
e tuttavia voi sapete dir poco della luce, ancora non comprendete affatto
cos’è, e proprio per questa ragione vi devo spiegare in una nuova parola,
quello che spesso è trapelato vagamente dalla precedente, e lasciava
intravedere solo a pochi che la luce è un’emanazione del Mio stesso Io, oppure
sono Io stesso!
2.
Pochi di voi
s’interessano, oppure hanno voglia di occuparsi delle leggi fisiche della luce,
nella misura in cui essa (la luce) compare sulla vostra Terra. Pochi sentono in
sé l’impulso di indagare che cosa sia in realtà un raggio di luce, il quale
certo in ogni secondo in cui colpisce il vostro occhio, e penetrando in questo,
potrebbe raccontarvi meraviglie su meraviglie, come la Mia Creazione dovrebbe
essere compresa, e quante delizie e pienezza d’amore contiene già solo un
singolo raggio di luce che il vostro Creatore, nella Sua meravigliosa Gloria,
vorrebbe mostrare come Padre affettuoso!
3.
Voi siete
tutti ciechi, ciechi verso il più piccolo, ciechi e insensibili verso la più
grande opera d’amore, la quale costantemente testimonia di Me, della Mia
grandezza e della Mia onnipotenza!
4.
E proprio
perché negli eventi quotidiani della vita umana e materiale, per abitudine le
Mie opere meravigliose non sono notate, non sono valutate, allora oggi dovete
essere nuovamente stimolati da questa parola, per destarvi dal vostro sonno
letargico, per percepire lo spirituale della Creazione nella vostra più
prossima vicinanza, come l’accarezzevole raggio di luce proveniente dal vostro
Sole e il medesimo da costellazioni lontane milioni di miglia, proprio attraverso
questo raggio siete uniti con il Mio intero mondo materiale e spirituale!
5.
Dovete
imparare a comprendere e afferrare che il Mio Regno spirituale, la Mia stessa
dimora, un giorno accoglierà pure voi, e deve attirarvi vicino, affinché
possiate riconoscere che cosa sia in grado di dirvi un singolo raggio di luce,
senza parlare che cosa vi dirà solo un mondo di luce!
6.
Vedete, figli
Miei, Io voglio per una volta sola porvi una domanda, per dimostrarvi quanto
poco sapete! La domanda dice: “Cos’è la luce?”.
7.
Ebbene, la
risposta, secondo le vostre scoperte umano-scientifiche e secondo le Mie parole
a voi date, si dovrebbe limitare a quanto segue: La luce è una ‘emanazione’
prodotta dal rapido vibrare, anzi bilioni di volte in un attimo, di
piccolissimi atomi, che poi, per intanto si manifesta attraverso il calore, poi
in luce, come risultato visibile all’uomo!
8.
Scientificamente
vorrà dire: la luce diretta attraverso un prisma, si rifrange o si scompone in
raggi colorati; ognuno di questi raggi colorati è formato come uno stiletto a
tre o quattro tagli, dove un filo del taglio si comporta sempre con l’opposto
elettrico-positivo oppure elettrico-negativo; nel raggio di luce ci sono anche
raggi oscuri, che i vostri scienziati hanno qualificato come ‘Raggi termici’.
9.
Tutto ciò è
bello e buono, solo che Io devo ancora sollevare un’altra domanda, poiché
questa risposta non Mi basta; perciò Io domando ai vostri naturalisti e
astronomi: “Da dove viene dunque la luce?”.
10.
A questa
domanda essi Mi rispondono: “Dal Sole, che è un globo di fuoco, e nel processo
di combustione della sua atmosfera esteriore, sviluppa il suo splendore, vale a
dire luce e calore, e lo invia a noi sulla Terra e ai pianeti e comete che lo
circondano, e così causa vita, attività, sviluppo, esistenza e scomparsa di
tutto in tutto”.
11.
Bene, anche
questa risposta ha la sua verità, a Me però ancora non basta, e Io domando di
nuovo: “Da dove dunque ha preso il Sole questa luce?”. È luce
propria o presa a prestito?
12.
Vedete, a
questo punto si comincia già a dare opinioni diverse, e qui l’umano intelletto
lascia già vedere le sue debolezze; infatti, sono solo ipotesi che possono
essere sostenute, però manca la certezza, poiché un più approfondito esame
della luce solare sta oltre la vostra sfera, e tanto più ancora che è la luce
di un altro Sole, lontano forse non milioni, ma bilioni di miglia che presta la
sua luce per illuminare il vostro Sole, e così diffondere il suo splendore su
migliaia di altri mondi ad esso sottoposti.
13.
E se voi
poteste anche effettivamente provare che il vostro Sole riceve la sua luce da
questa o quella stella, rimane ancor sempre la domanda: e da quale altro sole
lontano riceve questo nuovamente la sua luce? E così all’infinito.
14.
Considerato
dunque che voi uomini non potete venir fuori da questo groviglio di domande,
allora devo porMi di mezzo Io e, anziché cercare la base e la soluzione alle
vostre domande in spazi lontani di bilioni di miglia, vi spiegherò il lontano
dapprima cominciando con voi dal vicino.
15.
Ebbene
vedete, ricominciamo dall’inizio, e precisamente con la domanda: “Cos’è la luce?”, – “come si manifesta?”, e “perché deve esserci?”.
16.
Voi sapete – la luce sorge dalle vibrazioni degli atomi,
i colori sorgono altrettanto dalle vibrazioni di bilioni di volte della materia,
e secondo il numero di queste
vibrazioni i colori diventano visibili al vostro
occhio – bene, ma cosa stimola la materia a vibrare? Cosa gli dà vita? che essa mediante tali violenti oscillazioni si manifesta
come vita?
17.
Vedete, qui
subentra ora il Principio di base dell’intera
Creazione e vi dice: L’elemento mobile che compenetra tutto, in così
immense vibrazioni fa fremere l’intero spazio eterico, è:
18.
La Mia
Volontà[40],
è il Mio stesso Io, non è materia condizionata, bensì spirituale,
incondizionata, non è passeggera – è vita illimitata!
19.
Questa è la
grande Vita dello Spirito del Mio
stesso Io, il quale corrispondente all’Amore, si manifesta come calore,
corrispondente alla Sapienza come colore.
20.
Senza questa
Mia onnipotente Volontà, nessun atomo nel grande spazio etereo tremerebbe,
nessun elemento termico sarebbe sviluppato, nessuna luce irradiata!
21.
E perché
accade questo? così domanderà qualcuno. Anche a questa domanda deve essere data
risposta: perché Luce – determina Vita, e oscurità – morte!”.
22.
Che cos’è l’oscurità? oppure esiste un mondo dove domina l’oscurità? Se essa dà vita,
allora è pensabile che dove c’è oscurità, sinonimo di ‘quiete’, dovrebbe
rimanere tutto in uno stato che sarebbe eternamente lo stesso!
23.
Voi non avete
mai compreso cos’è veramente ‘oscurità’;
quando, infatti, non vedete più, questa non è ancora oscurità, bensì solo
relativa, per i vostri organi visivi. Vi sono ad esempio molti animali che
vedono ancora benissimo dove per voi appare la più profonda notte; dunque dove
questi animali vedono, qui deve esserci anche luce, solo non nella misura con
la quale siete abituati a distinguere la luce dalle tenebre.
24.
Tale e quale
è anche col calore. Chi di voi ha già stabilito o misurato dove il calore
cessa, dove il vibrare dei singoli atomi ha cessato di causar calore?
25.
Nelle vostre
regioni più fredde c’è ancora calore, sebbene voi lo definite ‘freddo’, con
tanti gradi sotto zero.
26.
Questa oscurità assoluta quindi non esiste in nessun
luogo, non può esistere in una
Creazione nella quale Io sono il Signore e Creatore.
27.
La Luce è sinonimo di ‘conoscenza’; poiché come solo nella luce è possibile un
riconoscere gli oggetti, un possibile vedere, così anche la conoscenza è
corrispondente alla consapevolezza:
io mi riconosco e posso valutare il mondo che mi circonda.
28.
Questa conoscenza
spirituale che conferisce alle creature, siano esse spiriti oppure esseri
corporei, il loro stesso valore morale, le stimola al perfezionamento del loro
stesso io, e questo riconoscimento può essere possibile solo nella Luce, nella
Luce spirituale del Mio stesso Io, poiché nelle tenebre non sarebbe possibile
favorire né un riconoscimento spirituale né un riconoscimento mondano!
29.
Come dalla
storia della Creazione di Mosè fino a voi è giunta la Parola dove Io dissi: “Sia
fatta Luce!”, così potete riconoscere in questa espressione l’intero grande
significato che vi è racchiuso, – poiché senza luce, senza la luce del giorno
non c’è vita materiale, senza Luce dello spirito non c’è nessuna Vita superiore!
30.
Se poteste
osservare così la Mia intera Creazione, allora dovreste trarne la necessaria
conclusione che solo dove c’è la luce, in cui possono essere scorte le
meraviglie a milioni, meraviglie che certificano la Mia Onnipotenza – là
soltanto, solo nella luce è pensabile un Creatore, un Padre appassionato!
31.
Così fu la
prima Parola: “Sia fatta Luce!”,
il primo impulso di tutto il divenire, il primo inizio di una Creazione
materiale e il primo pensiero per un eterno spirituale Regno di Luce! –
32.
‘Luce’, come
rispondenza spirituale di riconoscimento di tutto l’esistente, era necessaria,
e proprio questa Parola che portò tutti gli atomi dell’etere in vibrazione,
provocò vita e calore – proprio questa Parola generò anche nel Cielo spirituale
la gran quantità di discendenti provenienti da Me che, idonei alla Luce e all’Amore,
cioè coscienti di se stessi, dovevano riconoscere il Mio mondo e il Mio Amore.
33.
Questa Luce
da Me defluente, penetrante attraverso gli spazi, vivificando tutto, creò il
mondo materiale, rivestì gli spiriti di materia, per liberarli nuovamente da quest’ultima,
però in condizioni del tutto diverse!
34.
Luce,
sinonimo della Mia eterna Vita, era in Me e sempre Mi colmava; solo quando Io
pronunciai la Parola: “Sia fatta Luce!”,
allora cominciò ad irradiare attraverso tutte le sconfinate regioni eteree e
indusse la materia alla vita, all’attrazione, alla repulsione, alla
separazione, al sorgere, allo svanire. Senza la Mia Parola “Sia!” e “Sia
fatta Luce!”, mai un sole avrebbe
sfolgorato nel firmamento, mai un colosso mondiale avrebbe orbitato intorno ad
uno ancora più grande.
35.
È stata solo
la Mia decisione sovrana “Sia!”, e la Mia Parola d’Amore “Sia fatta
Luce!”, che popolò l’infinito etere, che riempì il mondo visibile con ogni
meraviglia, e diede l’impulso affinché gli esseri rivestiti nella materia si
rammentassero della loro origine, innanzi tutto comprendendo – perché furono rivestiti e perché dovevano poi tendere a liberarsi
di tale vestimento.
36.
In tal modo
il Mondo è diventato visibile, e chi sa vedere con occhi spirituali
intelligenti non vede solo un conglomerato di sostanze, bensì una grande scuola
di prova, dove spiriti, eterni spiriti di luce, devono sforzarsi attraverso
differenti gradini per giungere là, da dove sono provenuti, vale a dire a Me,
al Creatore che tutto creò con lo stesso Amore, lo conserva e vuole anche
guidarlo alla perfezione spirituale!
37.
Così la luce dei mondi è equivalente alla vita dei mondi; i mondi, infatti,
vivendo nella luce, diffondono luce e vita intorno a loro, vivificano la
materia e destano gli spiriti che in essa sonnecchiano, attirandoli verso
l’alto – e così la luce, che un mondo
invia all’altro, non è altro che il gioioso
fremere della materia la quale, eccitata dal calore, agli spiriti
prigionieri dà notizia della Mano amorevole che li ha certamente imprigionati
nella materia, ma vuole anche liberarli dalla stessa.
38.
È questo vibrare, questo diffondersi della luce che,
partendo dal Mondo spirituale, si diffonde nel materiale,
in esso si rivela nei lontanissimi soli – e come fascio di colori esprime tutte
le divine Caratteristiche corrispondenti in vibrazioni.
39.
Non per nulla
è in uso tra di voi il detto che determinati colori corrispondono a determinate
caratteristiche spirituali. È un presentimento che attraversa l’anima quando le
sembra di scorgere nella luce color rosso
il raggio dell’amore, nella verde quello della speranza, nell’azzurro
quello della fede.
40.
Tutti i colori prismatici hanno un senso spirituale e corrispondono – secondo le vibrazioni che essi
producono – agli effetti veri e propri delle Mie divine Caratteristiche!
41.
Come in tutto
il visibile – altrettanto nei colori, e precisamente più che in altre cose, è
espresso il Mio Amore, la Mia Grazia, la Mia Sapienza, la Mia Umiltà –
e se il ‘bianco’ è il colore dell’innocenza, allora questo non vuol dire altro,
se non che nell’inviolato raggio di luce, come raggio bianco, sono riunite
tutte le Caratteristiche divine, così come si dipartono dal Mio Mondo
spirituale e giungono fino a voi come luce stellare o solare, e vi dovranno poi
ricordare che anche voi, rivestiti d’innocenza, portate in voi tutte le altre
caratteristiche divine che però, solo venendo in contatto con altri esseri sono
usate parzialmente, così come il bianco raggio di luce proveniente da milioni
di soli lontani, solo cadendo sul materiale si frange nei suoi raggi colorati,
e con questo conferisce agli oggetti grazia, splendore e luccichio!
42.
Questa è la
catena spirituale che unisce il piccolissimo verme con l’ultimo complesso
mondiale che orbita ai confini del Mio Mondo dello Spirito.
43.
E quando un
raggio di luce proveniente da stelle lontane colpisce il vostro occhio,
riflettete che, se il vostro occhio non fosse di natura solare, non potrebbe
nemmeno accorgersi del Sole!
44.
Nel vostro occhio si trova, nelle sue
differenti umidità, già un mondo di luce che, dall’intero universo, vi invia
luce omogenea provocando in voi altrettanto la vita oppure il medesimo processo
che la luce causa nell’intera Creazione.
45.
Il vostro
organo visivo è uno di quei mediatori che, con e attraverso il visibile,
elevano l’anima allo spirituale e all’invisibile.
46.
Perciò il
proverbio presso di voi: “L’occhio è lo specchio dell’anima”. Sì,
proprio nel grado come nel vostro occhio si riflette dall’esterno l’infinito
mondo materiale, nella stessa misura risplende fuori il vostro mondo spirituale
attraverso di esso.
47.
Ciò che voi,
inconsapevoli, ricevete da enormi distanze per mezzo della luce stellare e
solare, questo splende fuori di nuovo spiritualizzato dal vostro piccolo
apparato visivo, e collega così mondi infiniti come materia con spiriti infiniti
rivestiti nella materia.
48.
Luce, materiale, desta Luce, spirituale. La luce vi mostra la Mia Creazione nei suoi
meravigliosi stimoli, allo scopo di destare in voi Luce spirituale.
49.
“Sia fatta
Luce!”, così echeggiò un
giorno in tutti i vasti spazi e “Sia fatta Luce!”, così voglio
esclamare nel vostro cuore.
50.
Sì, sia fatta
Luce – nel vostro io! Affinché possiate riconoscere Me, la Mia Creazione ed il
Mio Amore, affinché possiate afferrare e comprendere che la Luce, sinonimo
dell’Amore e Sapienza uniti, vivifica l’Universo intero, sostiene tutti gli
atomi in immense vibrazioni, e questo vibrare non è doloroso, bensì un
benessere delizioso.
51.
Si faccia
luce nel vostro animo! Si sviluppi calore nel vostro cuore! E così come i Miei
Pensieri nella Mia Creazione diventano visibili, nello stesso modo nei vostri
progetti e disposizioni, anche le vostre azioni diventino visibili, le quali
proprio come le Mie Creazioni devono portare l’impronta dell’Amore, l’impronta
della Sapienza!
52.
Sentitevi
innalzati, figli Miei, quando scorgete il mondo intorno a voi nel roseo
splendore del mattino, oppure quando nel cielo notturno milioni di stelle e di
mondi lontani vi mandano il ‘saluto della consacrazione’!
53.
Adoperatevi
ad entrare nei misteri della Mia Creazione! Imparate a comprendere il grande
libro del Mio Universo, del Mio mondo di Luce, affinché anche in voi si faccia
luce e, tanto nel raggio di luce di un mondo lontano, quanto nel raggio di luce
che splende in una gocciolina di rugiada, possiate riconoscere lo stesso Amore
e la medesima Sapienza che un giorno esclamò agli assopiti elementi: “Sia!”,
e per potenziare agli esseri creati il godimento della consapevolezza vi
aggiunsi la “Luce!”. – Luce, sì Luce! infinita, grande, spirituale,
splende incontro a voi da ogni cosa. È verso la luce che tende il lattante
appena nato, e Luce spirituale, eterna, è quella che, nonostante tutte le
barriere della morte, traspare ancora attraverso il coperchio della bara, dove
sarà chiaramente dimostrato che un Dio, un Padre che ha corredato il mondo e
l’Universo intero con cose così meravigliose, un Padre che ha tessuto tutto in
involucri di luci e forme di luce, anche alla fine della decomposizione
materiale di un rivestimento spirituale diffonderà ancora di nuovo luce, – con
la sola differenza che durante la vita materiale la Luce spirituale splenderà
poco, poi dopo l’abbandono dell’involucro materiale, nessuna luce materiale ma
tanto più Luce spirituale vi splenderà, vi dovrà guidare alla Fonte
originaria, dalla quale sgorgano da eoni di spazio-tempo tutti i fasci di Luce
e alla quale tutti i raggi di Luce, tanto quelli spirituali che materiali,
dovranno nuovamente ritornare.
54.
“Luce!”,
figli Miei, “Luce!”, così echeggerà un giorno il vostro grido, come naviganti
smarriti che, in alto mare, dopo una lunga e snervante attesa gridano: “Terra!
Terra!”. Come là poi tutti si abbracciano felici, perché si scopre la meta del
viaggio, così un giorno, dopo la conclusione di questa vita, intonerete in voi
il grido verso la luce, quando giungerete in altre condizioni, in altri spazi,
dove la luce del vostro Sole materiale, qui sulla Terra, risplenderà solo come
tenebrosa lanterna di strada, in paragone alla Luce dell’Amore che splende in quegli spazi, dove creature
spiritualizzate si rallegrano della loro vittoria sulla materia!
55.
Onde
abituarvi a questa Luce che già adesso, sebbene carente, ma presso alcuni già
splende nella vita terrena, per illuminarvi a questo punto la via, per
iniziarvi a conoscere la Luce spirituale, il grande fattore della Mia Creazione,
Io non scanso nessuna fatica per esclamare anche nella vostra anima: “Sia
fatta Luce!”.
56.
Osservate la
natura, osservate i mondi, le costellazioni, il vostro stesso Sole – tutti
testimoniano della spirituale, eterna Luce che, proveniente da Me, dove essa
compare diffonde Calore e Amore.
57.
Lasciatela
penetrare nel vostro cuore! Riconoscete, dagli oggetti che sono illuminati
dalla luce materiale, lo spirituale che, da questi testimoni visibili della Mia
Potenza e del Mio Amore, vi esclamano:
58.
“Illuminati
dalla luce del Sole ci rallegriamo della nostra esistenza. Tutto giubila,
palpita, vibra, sia nella silenziosa magnificenza dei colori, sia nel chiaro
cantico di lode. Lasciatevi dunque risvegliare, o voi prediletti di un Dio e di
un Padre amorevole! Riconoscete da noi, solo attraverso la vivente luce
visibile, lo spirituale, riconoscete la Luce di Dio che si trova in voi
stessi, riconoscete la catena oppure il dolce legame che tutto unisce e,
correndo giù in forma di pensiero da lontani mondi spirituali, dalle ultime
galassie, come luce materiale, vi porta fino al vostro occhio il saluto dello
spirito come raggio di Luce materializzato, che vi deve annunciare che c’è un solo
Dio, un solo Creatore, – ma pure un solo Padre amorevole, il
Quale, realizzando lo spirituale attraverso il materiale, non trascura
nemmeno l’ultima bestiola che procede il suo cammino strisciando nella polvere,
e anche di voi, voi immagini della Sua stessa Potenza, vuole fare portatori di
Luce, divulgatori della Luce spirituale! Per diventare tali, però, dovete prima
voi stessi comprendere correttamente cos’è la luce, cos’è la luce materiale,
cos’è la Luce spirituale; solo allora potrete comunicare anche agli altri ciò
che vive in voi!”.
59.
Così parla
l’intera natura, così vi parlo Io, affinché possiate afferrare che ‘Luce’ è
sinonimo di ‘riconoscere’, corrispondente alla consapevolezza: io non
sono di questo, io sono di un altro mondo, non sono cittadino di nessuna Terra,
bensì sono un cittadino celeste, posto quaggiù unicamente per esercitare le mie
facoltà che lassù, nell’eterna Luce, sono soltanto ‘di uso corrente’!
60.
Perciò
lasciate compenetrare la luce attraverso il vostro occhio corporeo, risvegliate
lo spirito interiore, affinché afferriate il Mio Amore che proferisce tante
parole per accendere una piccola fiammella spirituale nel vostro cuore, –
avendo essa acceso, con una potente Parola, soli d’immensa grandezza, soli che
hanno certamente un’infinità di meraviglie materiali, ma pur non possono essere
paragonate all’unica Scintilla divina conscia del proprio valore, la quale,
stando nel mezzo della Creazione può esclamare, mentre da miriadi di mondi i
raggi di luce cadono sul suo occhio:
61.
“Io sono
prescelta a diventare una figlia del
vostro Creatore, per me accadde che Egli desse un giorno la Sua vita, là Egli
rinnegò la Sua Luce spirituale per accendere nel mio cuore la Scintilla che,
quale Suo germoglio, un giorno dovrà essere restituita a Lui purificata e
trasfigurata!”.
62.
Così sia
fatta Luce nel vostro cuore! Ogni punto oscuro, ogni dubbio, ogni lato ombroso
deve scomparire; poiché dove Io un giorno devo dimorare, lì deve esserci Luce,
– la Luce è Verità, la Luce è Amore! La Luce è Calore oppure entusiasmo per il Divino! Queste caratteristiche voi
dovete farle vostre, in voi deve esserci Luce! Ed a questo deve nuovamente
contribuire questa Parola, per mostrarvi come, perfino nelle scoperte e
ricerche scientifiche, è nascosta solo Luce spirituale, Luce che si rivela però
solo a colui che, in mezzo ai processi materiali o chimici, riconosce questo
solo come necessario per afferrare lo spirituale!
63.
Quando il
morente giace sul suo letto di morte e spesso esclama: “Luce! Luce!”, è
perché i suoi sensi si oscurano lentamente e si indeboliscono, così è disposto
nell’impulso, perché ‘Luce’ significa anche ‘Vita’.
64.
Adesso, in
cui anche voi vi trovate nel processo di separazione dal materiale allo
spirituale, adesso sorge anche in voi spesso il grido: “Luce! Luce! Luce spirituale!”.
Qui Io ve la do, accoglietela nel vostro cuore!
65.
Lasciate
risplendere là il Sole della Verità spirituale, affinché anch’esso trasformi in
Luce quanto è oscuro, cosicché la Luce dell’Amore, la Grazia delle Mie Parole
vi scaldi e ravvivi, e possiate riconoscere in ogni Parola solo segni su quanto
Mi sta a Cuore, di allevarvi a portatori di Luce, a figli della Luce, dopo che
purtroppo proprio adesso molti figli dell’oscurità menano il loro essere su
questa Terra.
66.
Luce, Luce di
mondi, di soli e di stelle, è sol sempre tutta la stessa – è il grande torrente
della Luce spirituale d’Amore che, in grandi quantità animano grandi mondi e
spinge piccoli spiriti al perfezionamento.
67.
È la stessa
Luce che, irradiando da vaste lontananze desta il simile nell’organo visivo
dell’essere vivente e, attraverso il materiale, chiama fuori lo spirituale!
Così la materia viene spiritualizzata, e un giorno questa ritornerà a Me, da
dove essa è partita.
68.
Diffondendo
luce negli spazi incommensurabili, questo splendore materiale con la rifrazione
dei raggi in colori, adempie ciò che causa la Luce spirituale nella Parola.
69.
La Mia Luce fa vibrare la materia e la Mia Parola fa
tremare gli spiriti!
70.
Così la
vibrazione è il generatore della luce e del calore, distributore e
perfezionatore, e la Mia Parola è la stimolatrice di buoni pensieri, decisioni
e azioni benedette.
71.
Perciò
applicatevi nel vostro pellegrinaggio della vita, tanto da far diffondere Luce
spirituale, come lo permettono le circostanze, affinché voi, da piccoli uomini
sul vostro minuscolo globo terrestre, possiate compiere ciò che Io faccio nel
grande Universo!
72.
Là Io sono il
grande Dispensatore di Luce, e questo voi lo dovete diventare qui nel piccolo!
Per splendere e dispensare luce, però, si deve possederne della stessa più di
quanto esige il proprio fabbisogno!
73.
Perciò
procurate di cogliere la Luce dello Spirito in pienezza dalle Mie parole e che,
sebbene ne condividiate con altri, ve ne rimanga ancora abbastanza per il
proprio progresso!
74.
Questo è lo
scopo delle Mie parole, lo scopo della Mia diretta sollecitazione ai singoli,
per diffondere, dove possibile, ancora Luce, prima che subentri l’intera
oscurità morale, che purtroppo tiene già avvolta nelle sue braccia più di tre
quarti dell’umanità vivente, e la vuole portare all’eterna morte spirituale!
75.
La fonte
delle Mie comunicazioni dirette scorre ancora, ancora avete parole su parole di
conforto, d’Amore, di chiarificazioni e di Luce di Grazia, solamente, potrebbe
anche accadere che questa fonte vi rifiuti il suo servizio, e allora sarà molto
più difficile procurarsela, perché non avete voluto guardare in una tale massa
di Luce.
76.
Non
curiosità, bensì brama di conoscere
cose divine vi deve animare; perché più sapete, tanta più luce c’è nel vostro
interiore; e più buio viene dall’esterno, tanto più ognuno ha bisogno del suo
stesso lume spirituale.
77.
Dunque – vegliate
e pregate! – affinché non cadiate vittima del sonno dell’oscurità! La luce del
giorno vi fa apparire meno spaventoso ciò che di notte la vostra fantasia
accresce in forme gigantesche; e la Luce spirituale vi fa sentire meno
terribili gli avvenimenti futuri: poiché la luce in voi è la Mia Luce di Grazia
che, – quanto più la luce del mondo si offusca, tanto più bella splende!
78.
Non dovrei
essere un Dio onnipotente se la Mia Luce non potesse dominare su tutta
l’oscurità!
79.
Affidatevi
solo alla Mia guida, alla Mia Luce spirituale, e in breve vedrete che la Mia
Luce spirituale vi guiderà all’Amore e alla Grazia, vi guiderà a diventare ciò per cui Io vi ho creato ed ora
voglio allevare, questo significa: a maturi cittadini di un Mondo spirituale
dove mancano ombre ed oscurità e vi splende solo l’eterna Luce dell’Amore e vi
dovrà guidare all’amorevole Padre vostro! Amen!
۞
(I parte)
2
dicembre 1875
1.
Alcuni giorni or sono, quando in un’ora tarda della
notte ti accingevi a chiudere la finestra della tua stanza, gettasti uno
sguardo verso la costellazione che, presso di voi, è conosciuta con il nome di
“Orione”, accanto alla quale a breve distanza “Sirio” ti colpiva con la sua
limpida luce, e dal lato opposto le cosiddette “sette stelle” oppure “le
Pleiadi” ti ricordarono la tua giovinezza, dove tu nell’istituto di educazione
militare (oppure scuola di allievi ufficiali) spesso nelle serate invernali le
osservavi con una sensazione piena di presentimenti, senza sapere cosa esse
fossero, da dove provenisse la loro luce e come potessero mostrarsi, in quegli
spazi liberi nell’etere, sempre nella medesima distanza l’una dall’altra.
1.
Il tempo e
gli anni trascorsero, parecchi inverni passarono sopra il tuo capo con le sue
gioie e i suoi dolori, ed ora, quasi alla fine della tua carriera terrena, hai
dato nuovamente uno sguardo a quelle costellazioni, e se allora solo un
presentimento gonfiava l’anima tua, ora uno sguardo spirituale ti ha in parte
rivelato quello che tu, come giovinetto, non avresti mai potuto comprendere!
2.
Allora figlio
Mio, il giovane si matura ad uomo e l’uomo a vegliardo, in tal modo cambiano le
idee e i concetti secondo le esperienze della vita e formazioni intellettuali;
quindi dal seme sparso in quel tempo, un po’ alla volta maturò il fiore e poi
il frutto, e così più di un uomo viene da Me allevato per passare a poco a poco
nel Regno dello spirito, per la preparazione a missioni superiori.
3.
Così accadde
anche a te: ammaestrato da molte avversità imparasti un po’ alla volta a
‘sopportare’ (soffrire), imparasti ad esercitare umiltà e mansuetudine,
imparasti a riconoscere e percorrere la via che conduce a Me, e così tu stai
adesso come vegliardo oppure uomo maturo nuovamente dinanzi ad un pezzo della
Mia Creazione, dinanzi ad una costellazione, e riconosci in questi mondi
luminosi il grande e potente Spirito, il Quale guida tali immense masse libere
nello spazio mantenendo quiete le loro vie; e possono trascorrere ancora
migliaia e migliaia di anni, ed esse appariranno ancor sempre, agli abitanti
della Terra, così come sono adesso: stelline scintillanti all’orizzonte buio
della notte.
4.
Tu e l’intero
genere umano con la breve durata della vostra vita, cosa siete in confronto a
questi mondi! Che cosa è la vostra Terra rispetto ad una sola di tale stella!
Perfino il vostro Sole, che ha un diametro di circa cento volte più grande
della vostra Terra, è di fronte a Sirio o ad una delle stelle di Orione, solo
un granello di sabbia; e poi cosa siete voi solo in confronto agli abitanti che
popolano quelle stelle! Alla grandezza fisica oltremodo molto irrilevante,
appena visibile; ma nello spirito certo
più di loro.
5.
Se Io vi
descrivessi questi mondi, la loro superficie, vegetazione, formazione e la loro
luce, voi sprofondereste nel nulla dinanzi alla grandiosità e magnificenza di
queste Creazioni, e solo allora riconoscereste giustamente il vero valore
dell’umana superbia che qui sulla Terra gonfia molto più di uno.
6.
Tutte queste
chiarificazioni soddisferebbero al massimo la vostra curiosità; ma non vi
farebbe avanzare moralmente e spiritualmente, poiché voi, appunto come uomini
spirituali, Mi dovete riconoscere anche nel piccolissimo, e non è necessario né
conveniente aggravare la vostra immaginazione con il descrivervi Creazioni
delle quali, nonostante i chiarimenti, non potreste afferrare né comprendere
nemmeno la decima parte; voi, infatti, dovreste sempre riflettere che siete
uomini e tutto il resto che sta al di sopra del vostro orizzonte deve essere a
voi difficilmente comprensibile.
7.
Allora Io vi
dico solo che queste stelle, che per voi formano la costellazione di Orione, sono d’immensa grandezza, e che una massa
di altri mondi si muovono intorno ad ognuna di queste stelle; e che Sirio, quale stella fissa a voi più vicina, è proprio quel Sole intorno al quale il
vostro intero sistema solare deve descrivere la sua orbita e che, – mentre
il diametro del vostro Sole misura centinaia di migliaia di miglia, il diametro
di Sirio deve essere misurato in milioni di miglia.
8.
Da questo voi
potete logicamente dedurre che su questi mondi tutto deve essere disposto così
da ottenere il necessario rapporto tra il mondo animale e vegetale, e anche tra
le creature umane, e che tutto va al di là della vostra comprensione.
9.
Inoltre devo
ancora osservare che Sirio, come voi
lo chiamate, vi sta molto più vicino che Orione,
il quale dista da lui milioni di miglia, e le Pleiadi, un complesso
stellare di più di cinquecento soli, splende, nella sua magnificenza, ancora
più lontano.
10.
Della grande
“Nebulosa di Orione” non voglio parlarne affatto, poiché questa è solo un
intero grandioso Globo involucro[41]
il quale solo nell’oscurità notturna, tra le stelle di Orione, dopo molte
migliaia di anni vi manda la sua splendida luce!
11.
Vedete, in
questa costellazione di Orione dinanzi a voi sta solo un piccolo pezzo della
Mia Creazione, di cui la prima stella, Sirio,
sta in stretta interazione con il vostro sistema solare e di conseguenza con
voi stessi.
12.
Orione,
stando apparentemente dietro di lui, vi mostra in linee regolari una
costellazione che, collegata reciprocamente mediante la forza di attrazione ad
enormi distanze, vi mostra sempre la stessa immagine, e poi le Pleiadi, un piccolo Globo involucro vi
guida in un'altra distanza ancora maggiore, ed infine la nebulosa di Orione vi
richiama a distanze, dove il vostro calcolo già da tempo non ha più nessuna
cifra per esprimerla solo approssimativamente!
13.
E credete
forse che là, dove questa nebulosa prende forma in complessi stellari, sia già
il limite della Mia Creazione? Niente affatto! Molto al di là di essa nel
libero spazio, si librano mondi la cui luce dalla Creazione della Terra non è
ancora giunta ai vostri occhi; e se anche un giorno accadrà, essa sarà appena
visibile agli abitanti della Terra con i più potenti telescopi.
14.
Ma anche là è
ben lungi da essere posta la pietra di confine della Mia Creazione materiale;
essa procede sempre avanti, di nebulosa in nebulosa, formandosi,
perfezionandosi, dissolvendosi.
15.
Là in quegli
spazi perfino la vostra misura del tempo non è più possibile, infatti cos’è il
vostro anno! Già Mosè vi disse: “Per Me mille anni sono come per voi un giorno
solo”. Ed Io vi aggiungo – perfino questi mille anni sono ancora troppo
brevi per un calcolo temporale della Mia Creazione!”.
16.
Così, figlio
Mio, l’occhio tuo penetrò quella costellazione con sguardo spirituale, volò
attraverso spazi incommensurabili, proprio come il pensiero, riconobbe in
quelle graduali distanze la lenta via crescente, come la materia si estende
continuamente dalla grezza costrizione alla più fine, dall’animico allo
spirituale, dallo spirituale al divino. Il tuo sguardo spirituale abbracciò in
quella costellazione la Mia Onnipotenza, la Mia Grandezza e il Mio Amore;
poiché quella stessa vita che accelera i battiti del tuo lento pulsare del
cuore, quella stessa vita ti venne incontro nel bagliore di questi mondi
lontani.
17.
Tu
riconoscesti nella luce la portatrice
della vita, ma anche la base
dell’amore, senza luce, infatti, non vi sarebbe vita, e senza vita nessuna
facoltà intellettiva. Per afferrare le meraviglie di un Padre amorevole, come
prima cosa è necessario vederle, poiché il vedere guida al sentimento e poi
alla comprensione.
18.
Così per te
il bagliore della luce stellare è stato un sussurro d’Amore del Padre tuo, e
rammentasti i tuoi anni giovanili, quando talvolta guardavi interrogante quelle
belle stelle e quasi volevi dir loro: “Cosa siete voi, luci amene, al buio
orizzonte dell’universo? Migliaia di anni della Terra sono trascorsi, e tante
generazioni passate, e ne sapevano altrettanto poco come ne so io, e per
migliaia di anni della Terra, ancora i suoi abitanti vi vedranno d’inverno
sorgere in Oriente e ne sapranno altrettanto poco come tutti i loro
predecessori! Insollevabile velo! Nient’altro che presentimento e non un
briciolo di certezza!”.
19.
Così pensavi
tu spesso, quando ad ogni inverno queste stelle si mostravano nuovamente all’orizzonte,
e circa 70 anni dovettero passare prima che tu potessi afferrare e comprendere
che cosa Io alludevo, quando dissi: “Nella casa del Padre Mio ci sono molte
dimore!”.
20.
Ora tu sai
molto più di allora, adesso puoi presentire anche di più, comprendere di più,
ma puoi amare anche il tuo Creatore, il Padre tuo, più che allora; poiché oggi
tu sai sicuramente ciò che allora volevi cercare solo nel presentimento.
21.
Tu sai anche
ancora di più, vale a dire che dietro a questo grande mondo materiale vi è un Mondo
spirituale più grande ancora, che questo Mondo spirituale, giungendo perfino
nella tua vicinanza, ti circonda e hai lì già degli amici che ti attendono con
nostalgia, e che, se anche tu potessi afferrare con il tuo intelletto
un’infinità di mondi materiali, sentiresti ora anche con il tuo cuore
l’infinità dello spirito umano, il quale ti dimostrerebbe che quando tutti
questi mondi in eoni di anni saranno scomparsi oppure trasformati, tu sarai
sempre un testimone della loro regolare rivoluzione e trasformazione.
22.
Da tutto ciò
hai visto e compreso che accanto a quest’esercito di mondi vi è un grande,
potente Creatore il quale, come Padre amorevole, pur dinanzi a queste grandi
Creazioni non dimentica neanche l’essere più piccolo, e nel grande come nel
piccolo Egli è sempre Lo stesso, vale a dire che l’Amore è la Sua principale
caratteristica, che l’Amore è la ragione
per la quale Egli creò mondi simili, che l’Amore è il fattore che spinge tutto
il materiale allo spirituale, che solo l’Amore può essere considerato come
Vita, se il più piccolo essere segue gli stessi impulsi che mossero il Creatore
a creare il mondo intero.
23.
Il freddo
intelletto calcolatore può misurare cento volte le distanze del mondo, per
quanto lo permettono i suoi strumenti e i suoi calcoli scientifici, e scoprire
ancora pianeti orbitanti che obbediscono tutti ad una Legge soltanto; ma
nemmeno un singolo pensiero d’amore riscalderà il suo cuore, per quanto egli si
meravigli dinanzi ai mondi e alle loro distanze; ma per ammirazione e santo entusiasmo
solo un cuore amante cade a terra, perché riconosce, come attraverso tutta la
materia, attraverso tutti i mondi e soli splendenti, solo il Raggio dell’Amore può riscaldare!
24.
Cos’è tutta
la vostra astronomia? Un freddo calcolo delle stelle e delle loro orbite, e
tutt’al più la loro differente luce. Solo che tutto questo non vi darà ancora la chiave per la Mia Creazione.
25.
Quando
scoprite le sue leggi, allora non dimenticate il Legislatore. Lui soltanto vi
può rendere degni del Creato!
26.
Se Egli creò
per Amore, allora anzitutto deve essere altrettanto di nuovo ‘l’Amore’ che
assorbe il Raggio dell’Amore e, contraccambiandolo, può di nuovo restituirlo.
27.
Così è stato
il tuo sguardo spirituale nella costellazione di Orione, tu scorgesti in essa
la tua intera vita, la tua missione, la tua futura destinazione, e da tutti gli
scintillanti raggi di queste stelle ti splendeva incontro l’Amore del Padre,
dinanzi al quale tu avresti voluto prostrarti e gridare: “Che cosa sono io, o Signore,
che Ti ricordi di me!”.
28.
Ed Io ti
risposi: “Alzati, figlio Mio! Io conosco il tuo cuore e so cosa vuoi dire; la
tua lingua non ha parole, essa è un prodotto terreno con il quale tu non puoi
esprimere sentimenti ultraterreni. Calmati e attendi ancora al posto sul quale
Io ti ho messo; non durerà più a lungo e imparerai a misurare e ad afferrare
questi spazi incommensurabili con gli occhi spirituali, troverai dappertutto in
e su tutti i mondi sempre il Padre tuo che con tanto Amore ha tutto ordinato,
tutto porta avanti e tutto, colmandolo di felicità, vuol riunire intorno a Sé.
29.
Lascia pur
cadere la luce dei mondi lontani negli occhi tuoi, lascia produrre in te questa
gradevole emozione che predispone pacificamente tutti i cuori; sappi: la luce proveniente da tutte le stelle è
Luce dell’Amore! È puro Fluido
spirituale, ancora non contaminato dal grossolano materiale, – è Vita
spirituale, trasformata nella finissima sostanza dello spazio della Creazione.
Così come il tuo Sole è portatore di ogni vita sulla tua piccola Terra, tale e
quale la luce delle stelle, sebbene proveniente da lontano, è sempre portatrice
di quelle potenze spirituali che in te e in tutti gli uomini devono integrare
quello che il vostro Sole non ha la capacità di portare”.
30.
Così la luce
della costellazione di Orione, di Sirio e delle Pleiadi stimolavano le delicate
fibre del tuo cuore; la luce proveniente da quei mondi, come Luce d’Amore,
aveva trasformato il tuo sentimento spirituale, e così ebbe origine quella
vista spirituale nello spazio, dove il calcolo cessa e perfino la velocità
della luce si riduce al nulla.
31.
Il simile si
unisce al simile, e così tu comprendesti il linguaggio di un raggio di luce che
da milioni di miglia lontano ti disse la stessa cosa che ti predica il
minuscolo granello di sabbia, cioè: “Dio
è Amore!”.
32.
Così avverrà
ad ognuno, quando con puro sentimento filiale eleverà lo sguardo al Padre suo e
alla Sua Creazione. Per comprendere la Mia Creazione e Me, non è facoltà
dell’intelletto, è cosa del cuore, del sentimento!
33.
Il linguaggio
del sentimento voi non lo conoscete, lo presentite soltanto; ma in altre
condizioni spirituali anche questo linguaggio diventerà comprensibile all’uomo
spirituale, egli deve avere questa conoscenza, se la stessa deve essere la sua
gradinata di sentimento in sentimento, di beatitudine in beatitudine!
34.
Credi tu
dunque che queste beatitudini uno le possa godere nel silenzio e tutte da solo!
–? – – No! – Solo con la partecipazione
degli altri se ne gioisce appieno; così Io gioisco attraverso la gioia dei
Miei figli, e allora anche loro devono avere un modo di esprimersi per renderla
manifesta.
35.
In singoli
momenti della vostra vita voi sentite che un simile linguaggio esiste; ma nello
stesso tempo sentite che dello stesso non avete potere!
36.
Proprio per
questo Io do anche a te l’espressione di un singolo momento di elevazione
spirituale in tante parole, affinché anche gli altri possano afferrare cosa un
cuore sensibile può provare in un momento, per stimolare anche gli altri a non
contemplare la Mia natura con spirito assente, bensì si devono abituare ad
allontanare da sé le impressioni materiali e, se esse agiscono, convertirle in
spirituali; – – poiché gli uomini sono
spiriti, e spirituale è il loro primo
nutrimento, e il Mondo spirituale alla fine sarà la loro più lunga residenza.
37.
Quante
migliaia di sera vanno spensierati sotto il Mio cielo stellato senza degnarlo
di un singolo sguardo, vanno di soppiatto nelle loro fredde quattro mura
inseguendo soltanto le loro bestiali necessità, per dimenticarsi, nel sonno, di
Me e del Mio Mondo.
38.
Il Mio Regno
dell’Infinità che si estende sulle loro teste è come se non esistesse, il regno
sotto di loro, un libro chiuso; così camminano tra due meravigliose Creazioni,
dove perfino la propria esistenza è per loro un mistero. Così di giorno in
giorno vanno incontro alla dissoluzione, alla trasformazione; vennero al mondo
senza sapere perché, e se ne vanno nuovamente via senza essere diventati più
assennati di un pelo!
39.
Oh, povero
genere umano! Come ti andrà nell’altro mondo, se per quello non sei ancora adatto
e in questo non puoi ritornare! – ! –
40.
Purtroppo è
così! Essi sono liberi, e così devono godere ciò che essi stessi si sono
preparati.
41.
Chi vuole
essere bestia, bestia rimanga; e chi vuol diventare spirito, questi lo diventi
e provi già durante la vita terrena, in singoli momenti, che il mondo visibile
è del tutto diverso da come esso appare; e che sopra e in mezzo ad esso vi è
ancora un Regno spirituale che non ha nessuna fine e nessun principio, e dove,
come Punto centrale di tutto il Creato, Io, come Padre, come Amore
personificato, vengo incontro a tutti con Amore, e spesso faccio sentir loro,
perfino già nella vita terrena, ciò che veramente troveranno nel Regno
spirituale nella sua intera espressione.
42.
Così è stato
anche con te, figlio Mio, così vorrei che fosse con tutti i Miei figli, solo
così potrebbero raggiungere ciò che essi ardentemente cercano: pace e conforto
nella vita terrena, e ancor diletto spirituale nel mondo dello spirito!
43.
Così essi
possono conseguire un regolare progresso e possono ripetere più spesso le ore
di elevazione spirituale, finché nell’altro mondo costituiranno perennemente la
loro vita.
44.
Sempre Io
predico: sollevatevi dal fango della vita terrena! È inutile, mai troverete nei
suoi piaceri ciò che cercate! Voi siete spiriti, e spiritualmente dovete
imparare a gioire!
45.
Perfino il
più materiale ha lati spirituali, e chi non è ancora giunto al punto di dare a
tutto un aspetto spirituale, per trarre da tutto un vantaggio spirituale,
questi è ancora ben lontano dalla meta che egli, come uomo, doveva raggiungere
qui sulla Terra, dopo di che appena egli potrà raggiungere l’altra superiore
nell’al di là.
46.
Tutto ciò che
vi circonda sono meraviglie; voi stessi, la vostra organizzazione fisica e
spirituale, dappertutto il materiale è solo la base di un immenso Regno
spirituale!
47.
Che cos’è la
vita?! Cos’è la luce?! Cos’è il calore? Che cosa è il magnetismo? Cos’è
l’elettricità?! Ecc. – Pure domande alle quali Io vi ho già risposto più che a
sufficienza, e tuttavia vi aggirate intorno come ciechi a testa bassa in questo
giardino pieno di splendidi prodotti di un Amore divino, dimenticando, a causa
dei vostri bisogni materiali, la vostra missione spirituale, la vostra
formazione spirituale.
48.
O corrotto
genero umano, quali amare esperienze ti prepari da te stesso! Il Mio occhio
l’ha da tempo previsto, ma non lo posso impedire; e così Mi devo accontentare
di quei pochi i quali, sebbene solo dopo dure prove, ascoltano la Mia voce e
non intendono procedere così spensierati, poiché il tempo del cammino è breve e
la meta lontana.
49.
Perciò fate
tesoro anche di questa parola! In principio essa era diretta solo al Mio
scrivano; ma tutto ciò che Io dico, è e deve diventare bene comune. E così
possa questo sguardo di un singolo, aprire gli occhi a molti, affinché tutti
possano riconoscere ciò che sta loro a disposizione (se solo lo vogliono
seriamente), per prepararsi già in questa vita di prova godimenti che
troveranno il vero significato in quella vita dove il tempo ha adottato
un’altra misura, la misura dell’Eternità, e dove a spiriti infiniti può anche
offrire gioie infinite! – Amen!
۞
(II parte)
21
dicembre 1875
1.
Nell’ultima parola ti ho guidato fuori in quelle
lontananze da dove un raggio di luce giunge a voi dopo migliaia di anni, in una
costellazione ti ho mostrato un piccolo pezzo della Mia infinita Creazione, ti
ho mostrato i grandi soli planetari che, a schiere, nelle nebulose formano un
regno di splendore e di magnificenza di colori, di cui nessuna fantasia umana
può farsi un concetto, né riuscirà a farsi un’immagine corrispondente.
2.
Ti ho parlato
di quante meraviglie ho messo nello spazio solo per quegli spiriti che Mi amano
e Mi riconoscono, per preparare beatitudini che essi dovranno ottenere e
gustare a vittoria conseguita, come un’adeguata ricompensa per la loro vita
piena di preoccupazioni e di lotte.
3.
Ti ho
provato, con l’esporti tutte le meraviglie che circondano te stesso, con
l’organizzazione del tuo corpo e di ogni essere cosciente donatovi da Me,
quanto siete lontani dal riconoscere la vostra posizione spirituale, nonostante
tutte le parole e le effettive dimostrazioni.
4.
Ti ho
riferito, come la maggior parte dei tuoi fratelli e sorelle passano spesso
sotto il Mio cielo stellato apatici e distratti, senza minimamente presentire,
e meno ancora sapere, cosa si stende sopra le loro teste, e quanti insegnamenti
ci sarebbero là da leggere, se fossero capaci di decifrare questi caratteri
della scrittura del Mio eterno Amore!
5.
Ti ho
lasciato presentire, in occasione della Mia ultima comunicazione, tutta la
grandezza della Mia Creazione e, accanto a ciò, la tua impotenza, ho proferito
parole di ammonimento e conforto per te e per tutti, e tuttavia non è
sufficiente ciò che ti ho detto su questo sguardo spirituale che tu hai fatto
nella Mia Creazione.
6.
Ancor molto
rimane, anzi, molto resta da dire, prima che anche agli altri diventi
comprensibile cos’è questo grande spazio etereo che sembra inarcarsi sulle loro
teste, e qual è veramente la posizione che l’uomo occupa in questo sconfinato e
infinito spazio.
7.
I numeri non
bastano per misurare i Miei mondi e le loro distanze, le parole non possono
descrivere tutte le magnificenze di queste Creazioni, e nessuno spirito umano,
né qui né là, potrà ottenere un completo sguardo d’insieme sul Mio intero Regno
materiale e spirituale.
8.
All’infinito
si estende il primo mondo – ma ancor più infinito è il secondo; – poiché se il
materiale sembra parzialmente limitato dallo spazio, l’estensione del regno
degli spiriti è illimitata, perché proprio gli uomini trapassati da tutti i
mondi fino ad ora esistenti, riempiono un Regno spirituale dove, oltre a loro,
ancora un’infinità di altri spiriti gioiscono della loro esistenza, spiriti che
non sono stati ancora rivestiti nell’involucro materiale.
9.
Là però
dominano altre Leggi e tutto anima un altro Ordine che, come misura, non
riconosce spazio e tempo, ma dove oltre all’eterna esistenza perfino tutto ciò
che li circonda porta in sé ancor meglio improntato il tempio dell’Infinità.
10.
Hai dato uno
sguardo in e attraverso una costellazione nella Mia Creazione, hai visto come
milioni di soli, da lontane lontananze, t’inviano i raggi della loro luce, e
che quei raggi, che ora colpiscono il tuo occhio, sono partiti da quegli spazi
migliaia di anni or sono, e appena ora, a te, gli stessi diventano visibili;
nel frattempo sono avvenuti mille volte tanti cambiamenti su quei grandi soli e
nella loro luce – veramente tutto quello che vedi da quelle distanze è solo un
tempo da lungo passato che ti viene incontro con la sua luce, e tu puoi leggere
dalla stessa solo il passato, non il presente e ancor meno il futuro.
11.
Così è questa
grande catena spirituale che tutto unisce in uno, e si ramifica fin nel più
piccolo, per l’eterno governo di tutte le Mie leggi come le ho stabilite dal
principio per l’auto conservazione del Creato.
12.
Poiché il
raggio di luce non è soltanto per illuminare, bensì è anche portatore di un’eterna Forza vitale, allora tu comprenderai
bene che, dappertutto, dove esso cade, deve avere un influsso incitante alla
vita; a nessun raggio di luce, infatti, perfino proveniente dai lontanissimi
soli e mondi, e cadendo su un oggetto solo dopo migliaia di anni, la forza
originaria è andata perduta, forza che tuttavia può manifestarsi non appena un
oggetto si contrappone al suo tragitto.
13.
Così nuovi
mondi fanno il loro ingresso nella vita, la cui giovane luce non è ancora
giunta a voi: e così vedete splendere soli la cui esistenza come soli nello
spazio, è già da lungo tempo cessata.
14.
Il cosiddetto
influsso siderale[42]
del mondo esterno sulla vostra vita corporale e spirituale, voi non lo potete
afferrare, né farvene un’idea chiara, poiché questo è troppo delicato e per
nulla distruttivo.
15.
Tuttavia
questi influssi ci sono ed operano continuamente, questo ve lo posso
assicurare, quantunque voi non li sentite e i vostri eruditi li negano. Una
tale attività di scambio ci deve essere, altrimenti non sarebbe possibile
rappresentare nulla di indiviso!
16.
Come sarebbe
possibile con simili distanze e con simili grandezze, stabilire una reciproca
unione se, accanto alla forza d’attrazione, non fosse effettuato e favorito
anche uno scambio perpetuo degli elementi spirituali e materiali per mezzo
della luce!
17.
La luce è la portatrice e la stimolatrice di ogni
vita, senza luce non sarebbe
possibile nessun movimento, nessuno sviluppo di calore, dove il calore, come suscitatore e disgregatore
di ogni cosa creata, causa proprio ciò che voi tutti chiamate ‘vita’.
18.
Il processo
di decomposizione e di combustione spinge tutti gli elementi a perfezionarsi di
gradino in gradino, mentre distrugge, e così l’eterna rigenerazione è il
risultato del principio fondamentale a suo tempo creato, per mezzo del quale
l’infinita continuità di tutto il materiale creato poteva essere condizionato e
stabilito.
19.
Ciò che voi
potete vedere qui tutti i giorni nel mondo materiale, succede altrettanto nel
Mondo dello spirito.
20.
Il
collegamento spirituale, il volo veloce del pensiero produce altrettanto il
medesimo risultato, come la luce nella Creazione materiale.
21.
La forza
vivente che dimora nella Luce spirituale è il pensiero – e la parte materiale
della Luce spirituale è la Parola comunicata.
22.
Priva di
corpo è la forza, manifestandosi solo nei suoi effetti, così come anche il
pensiero diventa percettibile agli altri solo attraverso la parola espressa
oppure attraverso l’azione compiuta.
23.
Il regno del
pensiero è infinito, non conosce confini, e il pensiero stesso ha il volo
rapido come la luce.
24.
Il pensiero ravviva come la forza produttrice di vita nascosta nella luce. Ma come la luce
comincia ad operare e a diventar visibile solo quando, urtando su un oggetto
solido viene da questo riflessa, così anche il pensiero è percepibile solo
quando s’intensifica nella forma e si rende in parole percettibili agli altri.
25.
E come nella
luce dei mondi, da lungo tempo scomparsi, si trova ancora la forza generante
del nuovo, tale e quale la Parola
che, quantunque pronunciata migliaia di anni fa, certamente non mancherà il suo
effetto.
26.
Vedi, ciò che
Io ho detto duemila anni or sono, e dove ora sarà celebrata fra alcuni giorni
di nuovo la Mia discesa sul vostro piccolo mondo come rievocazione di quei
tempi, è ancora attuale nella sua forza piena! E come opera la luce, così opera
anche la parola dove essa cade e può mettere radici, vale a dire ciò che la
luce provoca, questo significa calore
oppure amore spirituale, e col calore
dell’Amore attività, oppure
espulsione dell’inutile e perfezionamento del meglio.
27.
Mai la Mia
parola da quel tempo ha perso il suo potere, bensì, per dirla meglio, essa da
quel tempo non ha ancor mai sviluppato tutta la sua potenza, ma verrà presto il
tempo in cui si presenterà in tutto il suo splendore, come un giorno l’ho data:
quale unico legame tra il Regno spirituale e il regno materiale.
28.
Presto verrà
il tempo in cui da un capo all’altro della Creazione il Pensiero-Luce
dell’Amore sarà compreso e praticato!
29.
Sulla vostra
Terra già soffia il vento del riconoscimento spirituale. E come il vento
mattutino precede ogni spuntar del Sole, dove l’aria riscaldata dallo stesso
viene in contatto con quella fredda della notte e tende a mettersi in
equilibrio con lei, così anche il Mio pensiero divino, che Io in quel tempo
portai quale seme sulla piccola Terra, diffonderà luce e calore e comincerà a
mettere in fuga l’aria fredda dell’egoismo e delle passioni bestiali.
30.
Sempre e
dappertutto c’è il medesimo principio: luce e calore nel materiale, pensiero ed
espressione dello stesso per mezzo della parola e dell’azione nello spirituale.
– Questi sono i mezzi di collegamento che vincolano gli uni agli altri,
rendendo ognuno dipendente dall’altro.
31.
Così il Mio
Regno consiste in un’eterna continuazione della vita, in un continuo formarsi e
perfezionarsi.
32.
In tutti gli
spazi vive e tesse la potenza dell’Amore, producendo i medesimi risultati nel
materiale come nello spirituale, e se il tuo sguardo non può misurare le
distanze nello spazio, così neppure la tua immaginazione può perseguire gli
effetti di un pensiero espresso. Eternamente avanti opera l’uno come l’altro.
Dove la Luce trova un oggetto, esso deve sottomettersi al suo influsso; dove un
pensiero come parola sfiora un cuore, il risultato non manca, risultato che,
con la diversità degli esseri creati, a motivo della loro individualità, non
potrà mai essere lo stesso.
33.
Così anche
nello spirituale l’effetto del pensiero è una costante, poiché quantunque esso
abbia compiuto presso gli spiriti superiori il proprio compito, per riflesso
influisce su tutti gli altri che stanno su gradini inferiori, non appena l’uno
o l’altro degli esseri pensanti entra nella loro sfera.
34.
Uno sguardo
nella costellazione di Orione ha dischiuso in te spiritualmente i vasti spazi
della Mia Creazione, e crollasti di fronte all’immensità delle distanze, alla
grandezza dei corpi mondiali; ed ora uno sguardo nell’infinità del mondo dei
pensieri ti riempie di devozione e di amore per Me, per aver già dato a te e
agli altri, in paterna benevolenza, già tanti doni spirituali, dai quali tutti
dovrebbero riconoscere cosa doveva e potrebbe essere la loro posizione in
questo mondo, se fossero stati generati meglio spiritualmente!
35.
Il Natale, il
Capodanno, entrambi ti ricordano, il primo, il Mio grande Atto d’Amore, il
secondo, la fuga del tempo, in seguito al quale voi adesso vi trovate in
tutt’altri spazi, diversi dagli anni passati, poiché il vostro Sole con tutto
il suo seguito, procedendo a gran velocità, vi porta in altri spazi cosmici,
diversi da quelli nella cui vicinanza vi trovavate l’anno scorso.
36.
Non fate
domande sui cambiamenti delle condizioni climatiche, neppure sui cambiamenti
dei sentimenti spirituali dell’umanità, come del singolo uomo; voi non sapete
dove siete adesso e dove le Leggi della Mia Creazione vi conducono!
37.
Nello spazio
infinito i soli si muovono intorno ad altri soli, e i pianeti devono sempre,
sotto l’influsso degli stessi, condividere anche i loro cambiamenti, anche la
loro azione reciproca.
38.
Tutto ha il
suo scopo finale, così anche le orbite dei mondi intorno a mondi. In tutto
l’etere non c’è un luogo, per quanto piccolo, completamente uguale all’altro,
poiché per l’appunto là, condizioni esistenti, richiedono di nuovo altre
condizioni di vita.
39.
Tale e quale
è presso di voi sulla piccola Terra, in riva al mare la vita è diversa da
quella in montagna, in paesi paludosi diversa da quella nella steppa o nel
deserto – dappertutto, perfino l’organizzazione degli esseri viventi risente di
queste differenti condizioni climatiche, e questo condiziona in parte pure lo
sviluppo spirituale.
40.
Come
quest’esempio nel piccolo, così nel cielo stellato nel grande: anche lì sono
presupposti altri influssi, altri effetti e altri scopi.
41.
Non per nulla
sono milioni di miglia le distanze necessarie per l’esistenza dell’uno o
dell’altro corpo mondiale; non per nulla sono indispensabili distanze ancora
maggiori per soli ancora più grandi. Essi devono avere spazio per il loro
sviluppo materiale e per il perfezionamento di tutti i mondi inferiori da loro
dipendenti.
42.
Nulla è
disposto inutilmente, così com’è ora, una volta fu e sarà in eterno.
43.
Un’opera
perdurante all’infinito deve essere costruita su di una più ampia base, se
oltre all’ingresso nella vita, deve ancora mantenere se stessa, perfezionare se
stessa e deve portare se stessa ad un risultato finale stabilito.
44.
Il primo
impulso dell’esistenza ve lo diedi Io, il resto si deve sviluppare da se
stesso.
45.
La stessa
cosa è nella vostra vita animica, il primo Raggio di Luce dell’Amore per Dio e
per gli uomini deve dapprima essere immesso, e poi spetta ad ogni uomo formarsi
per quello che Io l’ho veramente creato; il raggio del pensiero ‘la Parola’ deve destarlo, il restante
processo di decomposizione e perfezionamento deve egli stesso attraversarlo in
modo corrispondente.
46.
Come i mondi
vengono guidati attraverso i vasti spazi per assorbire dall’etere ciò che hanno
bisogno per la loro conservazione e perfezionamento, così lo spirito dell’uomo
nel grande regno del pensiero, dove anche lui dalle parole lasciate, siano esse
divine oppure umane, ha il compito di comprendere e adempiere la sua missione.
47.
Lontano,
dietro la Creazione materiale, dimora “il Grande Spirito” in mezzo al Suo Regno
spirituale, e lontano oltre il mondo del pensiero, vive veramente la Sorgente
della comprensione spirituale della Parola data!
48.
Non sono le
parole, non i pensieri che devono guidare gli uomini alla meta, bensì la loro
giusta comprensione spirituale, la loro pratica realizzazione.
49.
Ugualmente,
come la luce con tutta la sua potenza creatrice opera solo quando cade su di un
oggetto solido, allo stesso modo l’intero mondo del pensiero diventa fertile
solo quando, cadendo su di un terreno ricettivo, può portare anche frutti.
50.
Osserva la
Mia Dottrina, quanto semplice Io la diedi perfino a gente incolta, come i Miei
apostoli che erano solo pescatori e non certo eruditi! E oggigiorno con tutta
l’erudizione del mondo intero non c’è ancora nessuno che potrebbe ridarla agli
uomini così come Io la proferii, e come vorrei vederla compresa; bensì Io
stesso devo ricominciare, per così dire, a spiegarla, dapprima a pochi singoli
soltanto, se voglio che le Mie parole, Parole dello Spirito sublime, possano
essere comprese spiritualmente.
51.
Quante volte
tentai questo mezzo. Di secoli in secoli Io parlai attraverso differenti
uomini, sempre secondo lo spirito dei tempi, ma inutilmente! Le Mie parole non
furono ascoltate, oppure non udite, oppure falsamente interpretate; ed ora sei
anche tu nuovamente uno di questi prescelti, per mezzo del quale Io voglio
completare il Mio piano di ammaestramento, e ciò nonostante, osserva i tuoi
seguaci, quanto poco comprendono ciò che devi scrivere e ciò che Io nella Mia
Grazia sconfinata mando a dir loro.
52.
Da tutti i
regni della natura, da tutti gli angoli della Terra e della Creazione, Io
traggo fuori oggetti che, sotto la Mia mano, assumono un’importanza come nessun
uomo ha ancora presentito.
53.
A loro Io
analizzo tanto bene il vicinissimo come il lontanissimo, dappertutto mostro lo
stesso scopo, Lo stesso Padre premuroso, la stessa causa prima.
54.
Dappertutto
Io spiego loro qual è la causa prima di
ogni cosa creata, se ora attraverso il microscopio o telescopio vogliono
osservare le Mie meraviglie – dappertutto è, era e sarà sempre l’Amore che creò
tutto, tutto conserva e tutto perfeziona.
55.
In Orione,
come nel più piccolo atomo dell’etere dei mondi, vi sorge il grido che un tempo
i Miei angeli cantarono alla Mia nascita:
56.
‘Pace’, con
il mondo! ‘Pace’, predica la Mia Creazione, ‘Pace’, è la Mia meta finale – e
‘Pace’, deve regnare anche tra voi! – –
57.
Guardate
ovunque volete, e troverete che la natura vuol sempre ripristinar la pace dove,
in seguito ad eventi elementari o d’altro genere, è stata turbata. Alla pace
brama ardentemente ogni essere creato.
58.
L’avvicinarsi
del Natale deve richiamarvi alla memoria nuovamente questa pace.
59.
“Pace con il mondo, pace con voi stessi”,
sia la vostra parola d’ordine per l’anno veniente, affinché possiate
diffonderla ovunque voi siate!
60.
Così la luce proveniente dall’ultima
nebulosa di Orione vi possa altrettanto portare la pace, dove splendono mondi,
la cui distanza e grandezza è per voi certamente incalcolabile, ma la loro
tendenza e esistenza, altrettanto ubbidendo soltanto alle Leggi della pace, vi
inviano giù il dolce Raggio d’Amore della loro luce, affinché possiate
riconoscere che anche lì agisce la medesima Legge, la medesima cura e che anche
lì, sulla vostra piccola Terra, non dimentica l’ultima larva, e dappertutto
vorrebbe diffondere solo pace, poiché solo nella pace può essere attivo
l’Amore! Amen!
۞
(parte II)
4
gennaio 1876
1.
Nelle Mie due ultime Comunicazioni sulla costellazione
di Orione ti ho già chiarito alcune, e precisamente le principali
caratteristiche della luce, cioè come prima: – “la stimolante, vivificante
forza”, e come seconda: “lo sviluppo del calore, oppure della vita”.
1.
Adesso però
voglio mostrarti altre caratteristiche della luce che, in parte furono talvolta
presentite da alcuni, ma il suo intendimento non è stato per loro mai chiara
conoscenza.
2.
Già anni fa
in una comunicazione vi dissi anche che “Luce, Vita e Amore”[43]
sono così uniti l’un con l’altro che l’uno procede dall’altro; ora però voglio
anche spiegarvi più da vicino come questo avviene, affinché possiate nuovamente
riconoscere quanto ancora c’è e deve esserci in un raggio di luce, e quanto
deve corrispondere alle Mie idee, ed essere, per tutta l’eternità, un portatore
della Mia Volontà e un suscitatore della Vita e dell’Amore!
3.
Vedete, figli
Miei, l’intero incommensurabile etere è uno spazio buio nel quale operano solo
le forze cosmiche.
4.
L’etere
stesso ha comunque in sé tutti gli elementi che sono necessari per la creazione
di singoli mondi e la loro conservazione. Nel piccolissimo atomo etereo giace
questa forza originaria, e precisamente secondo la sua posizione, sempre così
disposta che è o di attrazione oppure
di repulsione, per la qual ragione
perfino l’etere stesso non gode di alcun riposo, bensì entrambe le forze,
l’attraente come la respingente, mantengono in esso il necessario movimento e la vera vita cosmica che, in primo luogo è idonea a dare ai mondi esistenti
il necessario per la loro conservazione, oppure allontanare da lì l’inutile e
il consumato e, in secondo luogo, qualunque vita eterica viene messa proprio
per questa ragione nella condizione di fare sorgere nuovi mondi dalle sostanze
elementari giacenti in esso.
5.
Ora, nel
mezzo di quest’immenso spazio eterico, dove non è pensabile né un sotto né un
sopra, nessun destro e nessun sinistro, in questo spazio buio galleggiano, come
gocce d’olio sull’acqua senza peso, i grandi mondi e soli, insieme a tutti i
loro orbitanti satelliti e comete – trattenuti l’un l’altro solo dalla
reciproca forza di attrazione o di repulsione – in orbite lungamente estese, in
forme ellittiche oppure pressappoco circolari[44].
6.
Nell’etere,
come ho detto, attraverso queste due forze, che voi potete anche chiamare
“elettricità e magnetismo”[45],
regna un eterno movimento, attraverso il quale viene stabilita oppure
influenzata l’orbita dei mondi, dei soli e dei pianeti.
7.
Questo
movimento ha come conseguenza un attrito, l’attrito genera calore, e il calore alla fine genera anche luce, e la luce con le sue manifestazioni di forza, come ho già
detto sopra, genera vita, oppure uno sforzo legittimo a prender forma, a
conservarsi, e attraverso logoramento, distruzione oppure trasformazione, a
spiritualizzare tutto; così che tutti i mondi, i soli e i satelliti alla fine,
dopo la loro materiale distruzione oppure il loro crollo, come nuovi, ma spiritualizzati mondi, procedendo di un
passo, devono attraversare il medesimo processo di formazione che hanno
attraversato, come materia vincolata, dall’atomo eterico fino
all’organizzazione di mondi e soli.
8.
Ora poiché i mondi e i soli non sono tutti uguali, anzi, detto esattamente, nessuno è uguale all’altro, allora anche il loro processo di sviluppo si compie in
differenti epoche di tempo, in cui l’uno può compiere il suo processo
evolutivo, perfezionamento e neoformazione in molti milioni di anni, e l’altro
solo in eoni di anni.
9.
I vostri
eruditi hanno scoperto nella luce delle caratteristiche che – non potendo
essere note a tutti – Io voglio enumerarle qui, dove poi a queste piccole
conquiste saranno collegate grandi e importanti rivelazioni, affinché voi
possiate costatare che tutto ciò che gli eruditi trovano attraverso strumenti o
prove, è bensì vero, ma a loro manca la giusta valutazione, perché non le
vogliono considerare come dono di Grazia del Creatore dell’Universo.
10.
Vedete dunque,
gli scienziati nella luce hanno trovato per primo che la stessa (parlo intanto
della luce solare) consiste di un fascio di raggi, e ogni raggio è a forma di
una stella quadrangolare (in taglio trasversale) – ed ha sempre un angolo
elettrico positivo e uno negativo. Hanno inoltre scoperto che accanto a questi
splendenti raggi si mostrano delle linee nere che essi hanno chiamato “raggi
termici”. Hanno trovato ancora che il raggio di luce stesso, se cade su un
metallo preparato chimicamente, produce determinati colori e, in seguito a
questa scoperta, volevano estendere le loro ricerche allo scopo di stabilire
l’elemento materiale componente mondi e soli lontanissimi, per vedere se questo
elemento consiste di materiale simile a quello della vostra piccola Terra![46]
11.
Gli
scienziati inoltre, attraverso il prisma, hanno scomposto il raggio della luce
nei suoi sette colori, come potete osservarli in tutti i prodotti e
nell’arcobaleno con le loro differenti mescolanze.
12.
Ora, tutte
queste scoperte ottenute su vie faticose, in parte vere, in parte false, gli
scienziati avrebbero potuto portarle ancora un passo avanti, solo che avrebbero
dovuto rinunciare alla loro erudizione per inchinarsi dinanzi al loro Signore,
dinanzi a Me; questo però il loro orgoglio non l’accettava, e così si fermarono
su quanto trovato.
13.
Ma poiché Io
ho del mondo un’altra visione che la loro, e non voglio fare proprio nessun
privilegio della Mia conoscenza delle cose, come fanno loro, bensì parto dal
principio: “Mi si conosce solo quando s’impara a comprendere le Mie opere”,
così è ed è stata sempre Mia cura comunicare ai Miei figli (siano essi uomini
creati fisicamente oppure spiriti) quel tanto del Mio Spirito che essi possono
comprendere e afferrare. E così anche adesso Io voglio di nuovo, allacciandoMi
a queste scoperte appena citate, continuare il Mio discorso sulla luce,
affinché si faccia chiaro nella vostra testa, e voi stessi possiate apprezzare
le scoperte dei vostri naturalisti nella giusta misura.
14.
Nell’ultima
parola vi ho detto che la luce ha una forza vivificante; e proprio adesso ho
detto pure che nell’etere si contrappongono sempre due forze, vale a dire attrazione e repulsione che causano la vita, questo significa luce e
calore e, da questi, l’esistenza.
15.
Ebbene, le
scoperte dei vostri scienziati nel quadrangolare raggio di luce non sono altro
che queste due forze, le quali, dove esse cadono su oggetti solidi o compatti,
questa lotta delle due forze fondamentali mettono in attività tutto
l’esistente, e così l’intero processo della vita, dal sorgere fino allo
scomparire o trasformazione, è fatto avanzare oppure è presupposto
l’avanzamento.
16.
Le cosiddette
‘linee nere’ dei raggi termici non sono altro che materia più densa che, dallo
spazio etereo, vengono portate dal raggio di luce nella sua rapida corsa, e che
– proprio a causa della velocità della luce, naturalmente frizionandosi l’un
l’altra – producono calore perfino nel raggio di luce e così possono essere
chiamate “raggi termici”, poiché quanto più direttamente cadono su di un oggetto,
appunto con il loro calore e la loro velocità, tanto più sviluppano anche il
calore latente del mondo fisico.
17.
Ciò che però
principalmente contribuisce a questo sviluppo di calore, è la rifrazione del
raggio di luce, anzitutto nei suoi tre colori principali: rosso, giallo e blu,
e poi la mescolanza di questi con gli altri, (colori secondari e terziari),
poiché i corpi assorbono parzialmente i colori e riflettono solo quelli non
consumati, per mezzo dei quali essi poi diventano visibili all’occhio umano.
18.
Vedete,
nell’ultima Mia parola vi ho detto che, dove un raggio di luce cade, produce
vita e calore, il ‘come’ però voi lo trovate nella rifrazione e scomposizione
dei colori. Poiché non appena un raggio di luce con la sua forza vitale sfiora
un oggetto, quest’oggetto, o meglio le sue particelle sostanziali, cominciano a
vibrare, cosicché le singole parti dello stesso, vibrando bilioni di volte in
un secondo, separando da sé questo o quel colore, si mostra all’osservatore
sulla sua superficie come riflettente; a questo deve essere ancora inclusa la
reazione che ha luogo negli elementi del vostro occhio, in seguito alla
rinnovata rifrazione dei colori riflessi nell’iride, e nelle parti restanti
dell’organo visivo.
19.
“Vedere”
quindi non significa altro che scorgere ogni oggetto nei colori che l’oggetto,
non considerando come propri, respinge, mentre assorbe tutti gli altri che sono
necessari per la sua esistenza, tanto i colori principali quanto le mescolanze.
20.
Di
conseguenza il colore nero non è un colore, perché l’oggetto ha assorbito tutti
i colori, e neppure il ‘bianco’ lo è, perché l’oggetto, che a voi appare
bianco, manca completamente della facoltà di assorbimento e respinge tutti i
raggi di luce quando cadono su di esso, senza scomporli per le sue necessità.
21.
Da tutto ciò
voi vedete che l’intera sfoggia di colori della natura è diverso da come appare
all’occhio terreno; all’occhio spirituale, infatti, dove sembrava riposo, si
mostra un febbrile movimento che dà l’impulso a formare, sostenere, evolvere e
trasformare, e precisamente solo per il semplice raggio di luce lì cadente.
22.
Nel grande
spazio etereo, come vi ho detto, tutto è in movimento, condizionato dalle due
forze elementari dell’attrazione e della repulsione; ma dappertutto, anche
nella materia apparentemente immota non vi è nessun riposo, poiché col primo
raggio di luce che cade su di essa, avviene il medesimo processo, anche in essa
tutto si muove, e precisamente con una velocità che nessun senso umano può
comprendere, nessun occhio umano può osservare.
23.
Così l’azione del semplice raggio di luce è il grande
fattore di ogni vita.
24.
Ciò che i vostri eruditi credono di aver
scoperto, vale a dire un sistema per stabilire perfino le particelle elementari
di mondi lontani, a mezzo delle reazioni dei raggi di luce su sostanze
chimicamente preparate, essi sono in grande errore, cosa questa che potrebbero
facilmente riconoscere se solo potessero confrontare i loro esperimenti, dove
in tutte le stelle e soli viene alla luce sol sempre il medesimo risultato[47],
questo perché non prendono in considerazione il fattore determinante, l’atmosfera
terrestre, attraverso la quale ogni raggio di luce deve passare prima di
arrivare sulla superficie della Terra.
25.
Ebbene,
allora Io domando a questi scienziati, essi non credono dunque che
nell’atmosfera della Terra siano presenti le medesime sostanze, e precisamente
nello stato sciolto, le quali nel corpo terrestre stesso si trovano saldamente
legate?
26.
Con un po’ di
riflessione la risposta dovrebbe essere affermativa, poiché dall’atmosfera
sorse un giorno il globo terrestre, e in questa si dissolverà nuovamente un
giorno come sfera nebbiosa, come già adesso in ogni secondo esso le cede i suoi
elementi consumati.
27.
Ora quando un
raggio di luce proveniente da lontano tocca l’atmosfera terrestre e penetra in
essa, allora questo deve parzialmente sottoporsi all’influsso della stessa e
poi, così dissolto, portare con sé anche sulla superficie della Terra le stesse
sostanze di cui consiste l’atmosfera.
28.
Ad esempio il
‘ferro’ si trova allo stato sciolto nell’atmosfera terrestre, il raggio di luce
dunque arriva già aggravato di quest’elemento sulla carta chimicamente
preparata, e reagisce perciò naturalmente anche come contenente ferro, non come
puro raggio di luce proveniente da un sole o mondo lontano, bensì come fattore
modificato sotto l’influsso dell’atmosfera terrestre del nostro pianeta stesso.
29.
Se fosse
possibile ricevere direttamente dallo spazio etereo il raggio di luce di un
sole oppure di altri mondi, senza che lo stesso debba sottostare ad altri
processi chimici che non può evitare attraversando l’atmosfera terrestre,
allora i vostri scienziati otterrebbero altri risultati, e talvolta anche
proprio nessuno.
30.
Questo però è
impossibile, poiché senza un’atmosfera nessun essere vivente potrebbe esistere,
anche se nell’etere sono presenti tutte le sostanze primordiali della
Creazione, tuttavia solo attraverso molte trasformazioni possono essere rese
utilizzabili e godibili per le creature.
31.
Accontentatevi
perciò di ciò che, per il vostro meglio, vi ho insegnato, e non cercate di
esplorare cose che non portano a nessun altro risultato se non alla conoscenza
che ci sono altri corpi mondiali, terre o soli come lo sono i vostri, la cui
struttura interna, così come la superficie esterna, vegetazione e creature sono
però tanto lontane dalle figure e forme da voi sognate, che potreste lasciar
libero campo alla vostra fantasia senza tuttavia avvicinarvi nemmeno d’un pelo
alla verità.
32.
I Miei mondi
sono dimore per le creature che Io creai tutte per Amore, per Amore conservo,
allevo e voglio perfezionare, fino a che anch’esse, tutte provenienti dalla
lotta con la materia, quali puri figli spirituali del loro grande Padre e
Creatore, avranno imparato a riconoscerLo, a comprenderLo e ad amarLo.
33.
Quest’una
cosa soltanto rimane stabilito in tutto: la
Luce è la portatrice del Mio Amore, la suscitatrice di ogni vita – e per quanto ciò avvenga in
parecchi e svariati modi, tuttavia un uomo spirituale dovrà sempre crollare di
stupore quando viene a sapere come l’intero, immenso edificio della Creazione,
tutto il suo eterno sussistere, il suo perfezionamento e la sua evoluzione
spirituale, lo deve solo al raggio della luce che, con così grande velocità,
unisce l’un l’altro i mondi, compensa le loro necessità, suscita vita e amore
ovunque esso possa far sentire la sua potenza.
34.
Qui Io ho
parlato solo del singolo raggio di luce e delle sue proprietà. Se però volete
considerare solo il vostro Sole, dove un mare luminoso di raggi cade dalla sua
grande atmosfera in ogni secondo sulla vostra Terra, quel mare luminoso che
nessun occhio umano, per quanto sia ricolmo anche questo di elementi di luce
solare, può fissare impunemente, e se poi considerate i soli più grandi, il cui
diametro e atmosfera vanno al di là dell’orbita del vostro ultimo pianeta (dal
nostro Sole come punto centrale) e presentite quale massa di luce fuoriesce da
lì, quale movimento, vita e calore deve essa provocare, quale splendore di
colori e quale sfoggio quei raggi di luce sono in grado di produrre dove essi cadono,
allora vi potete già fare un concetto della magnificenza che regna nella Mia
Creazione, dove il vostro Sole, in paragone agli altri, dovrebbe solo
scomparire come un debole lumicino notturno di fronte allo splendore dei soli
più grandi. E su tali mondi vivono esseri che, pur conservando le fattezze
umane, hanno una bellezza nella forma e nell’espressione, che tutti i vostri
concetti di bellezza sarebbero insufficienti, inadeguati; poiché voi non avete
ancora nessun concetto di anime più elevate e della loro formazione spirituale,
dove anche l’esteriore corrisponde all’interiore, e un aspetto angelico – come
voi dite spesso – con tutta la vostra fantasia, secondo concetti umani non è
ancora sufficiente per immaginarlo, come potreste incontrarne di innumerevoli
simili in altri mondi.
35.
Oh, la Mia
Creazione è grande, essa è però anche splendida e sublime, piena di beatitudini
e diletti spirituali, dove la vostra Terra, simile ad un arido deserto,
potrebbe sostenere solo il più debole confronto.
36.
Ma il perché Io
ho scelto proprio questa piccola Terra per la Mia grande opera, il perché siete
voi i preferiti davanti a molti altri per diventare un giorno, dopo fatiche e
lotte, veri figli Miei, questo ha un altro, grande Scopo spirituale che vi ho
già chiarito altrove e ora qui non voglio ripetere!
37.
A questo
passo Mi mosse la diffusione della Luce spirituale, e perciò cominciai proprio
là, dove il buio era ed è purtroppo ancora più fitto; mentre in ogni altro
mondo gli uomini si deliziano in beatitudini, non sanno di nessuna lotta, di
nessuna preoccupazione, ma appunto perciò non hanno nessun merito. Essi
procedono lentamente ed avranno da attraversare fasi di formazioni anche più
lunghe, finché arriveranno là dove voi adesso – guidati dalla Mia mano – già
potreste essere!
38.
Proprio nel
progresso spirituale vige un’altra legge e un altro perché, diverso da quello
materiale. E perciò non invidiate coloro che mai sentono l’impulso verso lo
spirituale, poiché le loro condizioni li fanno già così beati che una
separazione da lì sarebbe immensamente dolorosa; mentre voi, poveri pellegrini
sull’arido suolo, portate alta la bandiera della nobiltà spirituale in mezzo ad
un mondo malandato, e dove così duramente combattete per ottenere quello che,
ad altre creature, senza volere è caduto in grembo con tanta abbondanza.
39.
La luce, la
portatrice e perfezionatrice del materiale, ha dato loro in abbondanza ciò che
ad altri manca; però la Luce, la Luce spirituale con gli stessi fattori come la
materiale, rischiara il vostro cuore, vi adorna perfino l’assai monotono
deserto, poiché attraverso questa Luce assume un altro significato (e vengono
utilizzate perfino diversamente le sue caratteristiche), e può produrre altri
risultati.
40.
La luce con i
suoi colori scomponibili, corrispondenti alle sette Caratteristiche del Mio Io
divino, compie materialmente ciò che queste portano spiritualmente a
compimento.
41.
La luce fa
vibrare e fremere tutto il materiale vincolato. Anche la Luce spirituale, se
scomposta nelle sue caratteristiche, scuote l’anima oppure il cuore umano, fa
fremere questo di delizia, gli fa sentire che un Creatore amabile vuol solo
preparare tali nobilitanti godimenti, e che dove essa cade, segue una reazione
come con la luce materiale, così anche la Luce spirituale abbellisce tutto e mostra
che cosa sono in grado di fare le sue caratteristiche: Amore, Tolleranza,
Misericordia, Perdono e Rassegnazione
alla suprema Volontà quale vera Umiltà
perfino nel più grande spirito di sacrificio.
42.
Così come la
luce, quando come primo raggio di Sole cade al mattino sulla fredda Terra,
tutto ravviva, su tutto influisce, affinché tutto si muova e si scuota, nello
stesso modo la Luce spirituale mette in movimento le facoltà spirituali, per
adempiere la missione per la quale gli uomini hanno messo piede in questa breve
errabonda vita.
43.
L’intero
mondo animale, con solo poche eccezioni, sente il primo raggio di luce. Perfino
l’uomo insonnolito, quando un raggio di Sole colpisce il suo giaciglio, si
sente inquieto, lo sollecita, si gira agitato, non sapendo e non immaginando
che è un’eternità che nel raggio di luce del Sole nascente vuole dargli una
prova della sua forza che non si esaurisce mai.
44.
La diligente
formica stende le antenne fuori dal buco del terreno, poiché il raggio di luce
la richiama al lavoro. Lì posato su un ramo secco, un piccolo uccellino, il
primo raggio mattutino di un tutto vivificante Sole lo induce a cinguettare il
suo canto mattutino, e l’ape abbandona ronzando la sua dimora per raccogliere
di fiore in fiore il dolce nettare che essa crede di conservare nell’alveare
per le sue compagne per la stagione invernale, che però l’uomo, avido di
piaceri, purtroppo nuovamente rapina.
45.
Dappertutto
c’è movimento, in e sopra la Terra, – tutti giubilano incontro a questo
ricorrente raggio solare, perché in esso c’è vita e da esso dipende la vita.
46.
Perfino nel
lontano Nord, mentre tutto è irrigidito dall’azione del gran freddo, è la luce
l’unico testimonio d’attività della natura, altrimenti non c’è segno di nessuna
vita, di nessun calore.
47.
Al Sud del
vostro globo terrestre, al Polo dello stesso, escono le sostanze consumate
dell’organismo terrestre, esse hanno adempiuto il proprio compito e, uguali a
nastri splendenti, si dirigono nuovamente là verso Nord, dove la forza
magnetica-siderale-(eterica) si riversa nell’interno della Terra, colà li
attrae il misterioso soffio dell’atmosfera terrestre. E appena arrivati nelle
vicinanze del Polo magnetico, dove le due forze – magnetismo ed elettricità –
s’incontrano, questi vapori attraverso l’attrito dei loro atomi elementari si
accendono e diffondono luce elettrica come aurora boreale a voi ben nota. Nelle
differenti rifrazioni di raggi e differenti forme, procede il processo di
decomposizione e combustione, finché tutto diventa nuovamente utilizzabile per
il morto organismo terrestre come forza magnetica attiva, e nell’interno della
Terra può affluire nuovamente come sostanza vivificante, affinché tutto
prosperi sulla superficie di questo piccolo pianeta e si abbellisca, e in
costante azione reciproca col mondo esterno anche all’interno sia prodotta la
medesima armonia e adempirà il medesimo scopo.
48.
Così come voi
uomini e l’intero regno animale inspirate ‘l’ossigeno e sostanza vitale’ e lo
espirate di nuovo consumato come carbonio, e quest’ultimo lo assorbe avidamente
l’intero mondo vegetale per la propria prosperità, e completa il ciclo di
scambio, preparando l’ossigeno durante la notte – tale e quale la Terra, come
pulsante essere vivente, assorbe al Nord il fluido magnetico, lo espelle al Sud
elettricamente e lo invia nuovamente verso Nord, dove sulla Terra proprio nel
mezzo della rigidezza avviene nell’atmosfera lo spirituale processo di
purificazione, il quale completa il consumato con nuovi elementi vitali.
49.
Dappertutto è
la luce che diffonde calore e vita. E proprio là, dove l’uomo con la sua
avidità non trova più nulla da guadagnare, e in quelle altezze della vostra
atmosfera dove diventa impossibile la vita animale, là si trova il laboratorio
della Mia Onnipotenza, l’eterno rinnovo di ciò che a milioni giornalmente è
consumato.
50.
Nell’immenso
spazio etereo succede la stessa cosa. Solo la luce, col suo rapido volo,
attraversa quest’eterna oscurità. Raggi di luce di milioni di soli e mondi
s’incontrano, s’incrociano là, dove un raggio cede all’altro ciò di cui esso stesso
non ha più bisogno, cosa che a milioni di miglia di distanza deve diventare
parziale alimento spiritualizzato per un altro sole, per un altro pianeta,
affinché il singolo si sostenga nell’insieme.
51.
Il
quadrangolare raggio di luce con la sua elettricità positiva e negativa, è
quello che mantiene la Mia Creazione e l’aiuta a raggiungere la meta.
52.
Tra le orbite
di interi sistemi mondiali si muove una schiera di comete quali soli in
divenire con i loro futuri pianeti. In orbite estese percorrono il buio etere,
lasciando dietro una lunga scia luminosa, la quale contiene solo le loro stesse
sostanze elementari e che deve testimoniare della loro grandezza e della loro
velocità.
53.
Qui c’è una
stella che, secondo la classificazione da voi introdotta, appartiene alla
dodicesima classe, sempre più brillante, sempre più grande cresce in splendore,
divenendo fino a stella di prima grandezza, e poi di nuovo, dopo alcuni anni,
diminuisce in luce fino a scomparire agli occhi vostri.
54.
Essa vi
dimostra il processo del suo divenire e del suo svanire, però il suo divenire
precedette di molto il raggio di luce, e la sua dissoluzione ebbe luogo quando
voi la scorgeste nel massimo splendore.
55.
Qui una
cometa, un futuro sistema solare nel processo di formazione, e là una vita
mondiale già cessata, dove forse i suoi singoli frammenti orbitanti
nell’universo potrebbero rendere testimonianza della sua passata grandezza.
56.
Di tutta
questa grande vita della Creazione nessuno vi dà notizia se non il fuggevole
raggio di luce che, come il rapido trascorrere del tempo, ammonisce alla
caducità dell’esistente, dove solo lo scopo di creare del nuovo, di andare
avanti, è il principio dominante dell’intera Creazione.
57.
Oh, quanto
pochi conoscono il vero valore della luce, né la conoscono nella rispondenza
spirituale, poiché se fossero capaci di accoglierla o comprenderla
spiritualmente, potrebbe dare all’uomo, come raggio di luce, spesso grandi e
fruttiferi insegnamenti, né al riguardo materiale, come dal raggio di luce
germoglia tutto il buono ed il bello!
58.
Tu, figli
Mio, vedesti nel raggio di luce di un paio di stelle un intero grande mondo, Io
ti aiutai a fissare per sempre quel momento affinché, quando un giorno anche tu
sarai andato via di qui, la tua e la Mia parola porti frutto. Ed ora ho
nuovamente messo mano allo stesso tema e ho chiarito a tutti voi il raggio di
luce, proprio come un professore, inoltre vi ho fatto sentire il raggio di Luce
spirituale della Mia parola, ed ora mando nuovamente la Mia Luce quale sostanza
primordiale delle Mie Caratteristiche come Essere amante sempre uguale, e
operante dappertutto, dove sempre la Luce, suscitando vita, può risarcire il
mancante.
59.
Vi ho
mostrato come solo la luce è l’unico fattore che vi rivela l’esistenza di mondi
lontani e vi mette così in comunicazione con mondi dove, spiritualmente affini,
anime amorevoli attendono altrettanto la liberazione dalla materia, per poter
un giorno godere, come esseri spirituali, tutte le beatitudini che possono
essere conquistate e percepite proprio solo spiritualmente, quindi solo dagli
spiriti.
60.
Vi ho
mostrato nell’aurora boreale la compensazione del consumato con un nuovo
prodotto nello scambio di sostanze della vostra Terra, vi ho istruito come
dappertutto la luce, quale dispensatore di vita, agisce, tesse e mantiene, e
proprio come nell’oscuro spazio etereo anche lì, dove sulla vostra Terra tutto
è irrigidito, l’effetto spirituale di tutte le sostanze elementari comincia
appena ad essere utile alla piccola Terra all’interno e all’esterno.
61.
Così voi
avete un complesso di ogni possibile spiegazione della luce, avete inteso la
parola nel singolo raggio come nel mare di luce di un Sole Centrale che vi
dovrà accendere una Luce spirituale, affinché non dimentichiate Colui che non
tralascia nessuna occasione per richiamare la vostra attenzione sulle
meraviglie e leggi della Sua Creazione, così che possiate considerare le prime
come testimoni del Suo Amore, e verso le ultime mai peccare. Poiché solo voi
stessi dovrete sottostare al castigo, così come anche solo voi potrete e dovrete
gustarne le beatitudini, se attraverso la Mia Creazione avrete imparato a
conoscerMi e amarMi giustamente.
62.
Sempre e poi
sempre Io vi ripeto nuovamente e anche oggi ancora: Io sono Amore! Solo così Mi comprenderete, potrete valutare le Mie
parole e apprezzare le Mie opere; solo attraverso l’Amore troverete la chiave
per il Regno dello Spirito, del quale voi sarete abitatori per un tempo molto
lungo, in confronto a questa breve vita terrena!
63.
Dove c’è
amore nel cuore, qui splende il primo raggio per trovare la via che conduce a
Me; poiché anche questo amore, diffondendo calore e vita, sarà, come l’eterno
Raggio di Luce, il portatore del sublime e di ogni bene.
64.
Senza Amore
le Mie sette Caratteristiche non possono essere espresse, poiché tutte
provengono dall’amore. E come la luce scomponendosi nei suoi sette colori
abbellisce il mondo visibile, così anche l’Amore, mostrandosi nelle sue attive
caratteristiche, addolcisce all’uomo il suo cammino della vita, dove egli,
esercitando lo stesso verso il suo prossimo, comprenderà giustamente l’amore
per Dio, amore che non può esistere senza l’amore per il prossimo.
65.
Per amore del
prossimo, infatti, Io creai l’intero Universo, guidai la luce attraverso di
esso, ed Io stesso sento le Mie Caratteristiche solo quando le trovo realizzate
negli esseri viventi.
66.
Così il
raggio di luce deve produrre e mantenere, da un Polo all’altro della Creazione,
l’armonia e l’interazione reciproca, e in tal modo si stringe, attraverso di
esso, sempre più stretto il vincolo d’amore tra esseri amanti, tra Padre e
figli, finché un giorno – come Io dissi sulla Terra: “Vi sarà un solo
gregge e un solo Pastore”, dove poi non lascerò più echeggiare negli ampi
spazi della Creazione la parola: sia fatta Luce! poiché la Luce sarà già
dappertutto, nell’interiore dei cuori come pure nell’esteriore del mondo
materiale, dove con l’indagine delle Mie opere nessuna macchia oscura si
opporrà all’occhio spirituale!
67.
Così la Luce,
quale simbolo del Mio Amore, vi dovrà guidare ad enormi distanze a quei mondi
lontani e all’interno di pianeti e soli, dove altrettanto l’Amore, come
equivalente del raggio di luce materiale, fa e prepara tutto, per procurare
alle creature viventi sulla superficie, una vita sopportabile e felice, dove la
conservazione della vita fisica dovrà essere facile e la formazione spirituale
non disturbata, affinché, come Io vi dissi già anni fa: Luce, Vita e Amore sia il
trifoglio della Trinità che vi avvii su tutte le vie e infine vi dovrà guidare
a Me nel Regno degli spiriti, dove la Luce, la Vita e l’Amore non avranno più
fine – e voi troverete sempre ‘più Luce’ nella Vita spirituale e ‘più Amore’
nella Luce spirituale che, procedendo da Me, vivificando dapprima tutto il
Regno degli spiriti, facilitando la vita materiale e riscaldando i cuori degli
uomini, dovrà consolidare fermamente un patto in cui vi siano solo dolci
gradini dal Padre al figlio, e quindi l’Onnipotenza del Primo mai spaventi gli
ultimi, bensì il Suo Amore faccia dimenticare tutto ciò che potrebbe aggravare
la vita nel grande Regno degli spiriti.
68.
Così ora voi
avete qui di nuovo una parola, una parola delle Mie meraviglie, per mostrarvi
che, se volete stupirvi dinanzi alla grandiosità del Mio mondo, dinanzi al
Creatore che vuole solo essere un Padre, non dovete spaventarvi, ma dovrete
avere una ferma fiducia che Egli, come un Padre sulla Terra, vuole farvi
giungere nient’altro che gioia – e precisamente gioie senza fine! Amen!
۞
Supplemento
alla Parola
(parte III)
14
gennaio 1876
1.
Ciò che Io ti ho detto riguardo agli abitanti di altri
mondi, i quali vivono in situazioni migliori e in condizioni più felici di voi
e che, sebbene godano già beatitudine, tuttavia dal punto di vista spirituale
stanno dietro di voi – questo esempio potete vederlo sulla vostra Terra stessa,
se considerate i rispettivi abitanti e le condizioni climatiche della metà
settentrionale e la metà meridionale del vostro globo terrestre.
2.
Agli abitanti
del Sud è toccata una natura, un clima e più leggere preoccupazioni per il
cibo, mentre a quelli del Nord, combattendo con gli elementi, devono sopportare
di più quasi giornalmente la sentenza del Vecchio Testamento: “Tu dovrai
procurarti il pane con il sudore della tua fronte!”.
3.
Voi vedete le
facoltà spirituali nel Nord più sviluppate, perché proprio le condizioni
climatiche esteriori spingono l’uomo a cercare pace e conforto nel suo
interiore, mentre la temperatura mite, il cielo sempre sereno e la vegetazione
lussureggiante nella vita esteriore, sottrae quasi completamente l’abitante del
Sud dalla sua vita interiore.
4.
Anche qui,
sul vostro globo terrestre, potete immaginarvi, in senso figurato, la
differenza tra gli abitanti di mondi meravigliosi e voi sulla vostra piccola
Terra.
5.
Tutti gli
uomini sono chiamati alla stessa meta, così come tutti gli abitanti di altri
soli e mondi; però il processo di formazione spirituale procede secondo la
predisposizione delle anime – in alcune celermente, in altre lentamente, e così
avviene anche sulla vostra Terra. Il Sud abbisogna di un tempo più lungo per la
maturità spirituale rispetto al Nord, proprio perché ha poco da combattere per
il suo nutrimento, è poco spronato ad entrare nel suo interiore a causa delle
condizioni esteriori.
6.
Oltre a
questo però ha anche più da combattere le sue passioni bestiali, e il Nord non
conosce per nulla certi lati dell’anima umana che inquieta al massimo il Sud.
7.
Il Sud
corrisponde all’elettricità dominante la metà meridionale del globo, e il Nord
a quella del magnetismo.
8.
La stessa
cosa avviene pure con i mondi. Quanto più bello è il mondo e quanto più la vita
su di esso è confortevole – tanto più lento è il progresso
spirituale; e quanto più c’è lotta, tanto più c’è già l’ombra di una vita
spirituale, una ricompensa all’uomo rassegnato.
9.
La legge
della vestizione degli spiriti su altri mondi è in questo così ordinata, che
essi non devono fare un balzo troppo grande, invece nel Sud dei mondi poco
dotati trovano lì pronte tali condizioni simili.
10.
Questo volevo
dirvi con la spiegazione degli altri mondi e lo faccio qui di seguito, affinché
possiate comprendere sempre meglio l’Ordine della Mia Creazione, dove tutto è
guidato e ordinato secondo uno e lo stesso principio, e potete trovare l’analogia,
se volete considerare la cosa solo con occhio spirituale.
11.
Lo stesso
mondo vegetale e animale vi mostra ciò che vi ho detto altre volte altrove.
12.
Confrontate
le piante e i frutti del Sud con quelli del Nord. Quale magnificenza di colori
nel mondo piumato del Sud ma senza canto melodico; invece quale semplice veste
con espressione piena di sentimento nel Nord (l’usignolo). Nel Nord esistono
uccelli canori e nel Sud abitanti dell’aria con colori sgargianti ma
schiamazzanti e striduli; questo significa, qui un’apparenza rigogliosa con
poco contenuto interiore, e là esseri armoniosi con aspetto trascurato!
13.
Perfino i
metalli preziosi e le pietre pregiate voi le trovate al Sud più che al Nord;
perché lì tutto esiste per l’apparente vita mondana, e nel Nord più per la vita
pratica terrena, dovendo servire solo allo spirituale.
14.
Presso la
maggior parte delle popolazioni del Sud c’è la tendenza al sontuoso vestire,
simile alla natura loro circostante; nel Nord, nelle regioni del ghiaccio,
tendono più al sodo, nel senso del più utile. Mentre nel Sud predomina la
fiacchezza, nel Nord vale il principio fondamentale di opporsi lottando a tutto
ciò che è d’ostacolo allo sviluppo spirituale.
15.
Proprio per
questa ragione il Nord è predisposto prima che l’abitante del Sud per lo
spirituale; perché la sua anima, essendo più abituata alla lotta, non la teme,
le va diritto incontro, mentre il Sud con cautela la scansa.
16.
Scorrete la
storia, allora troverete che perfino in guerra, tra razze di popoli, il loro
armamento corrispondeva al carattere stesso, tra Nord e Sud era sempre molto
diverso.
17.
Il tempo del
medioevo nel Nord si chiamava l’epoca del ferro oppure ‘l’epoca ferrea’, perché
là tutti si trovavano bene avvolti nel pesante ferro.
18.
L’attrazione
per il ferro non è proprio a motivo della sicurezza che si aveva sotto simile
rivestimento, il motivo sta ancor più in profondità, è l’affine sostanza
magnetica che stava nel ferro e nell’anima umana ad essa congiunta.
19.
Osservate i
vostri abitanti delle pianure, come si gonfia il loro petto, quanto grande
diventa il loro entusiasmo quando si avvicinano a considerevoli regioni
montane, quando camminano tra le loro succulente verdi vallate e le loro
voragini, quando su altitudini vertiginose seguono gli abitanti delle montagne
fino alla linea di confine della vegetazione, e sui laceri scogli oppure
eternamente ricoperti di neve – e campi di ghiaccio, scorgono in lontananza la
patria loro!
20.
Vedete, ciò
non è dovuto tanto alle masse delle montagne, quanto alla loro struttura
interiore che contiene elementi affini, elementi che, stando in stretto
rapporto all’anima umana, appartengono proprio alla metà settentrionale del
globo terrestre[48].
21.
L’abitante di
un paese del Sud non ha voglia di nessuna montagna, di nessuna grandiosa scena
naturale. Egli vuole avere pace e comodità, perché già la temperatura del suo
paese non gli permette molto movimento senza fare grandi sacrifici d’impiego di
forze.
22.
Così i grandi
e splendidi mondi sono creati altrettanto solo per simili uomini, ai quali solo
una lenta maturazione è giovevole, e così dovete interpretare le Mie prime
parole e queste che seguono, se nell’apparente ingiustizia volete trovare una
giusta logica.
23.
Vi ho
proposto espressamente questi paragoni fra il Sud e il Nord della vostra Terra
affinché, nel vicino, possiate comprendere facilmente il lontano.
24.
Potrei
elencarvi ancora parecchio per documentarvi tali diversità che hanno altresì la
loro causa anche nel fatto che i piccoli elementi stessi della superficie
terrestre, oppure del suo interiore, influenzano involontariamente lo
spirituale periodo di sviluppo dei popoli, sia che dimorino nel Sud oppure nel
Nord.
25.
Prendete ad
esempio le religioni con i loro culti, come sono rammollite, degenerate e
sensuali quelle del Sud, mentre al Nord mantengono sempre austero il carattere
morale. Perfino l’idea di una futura continuità della vita dopo la morte deve
soffrire sotto quest’influsso, e così aggrava la loro missione invece di
alleggerirla.
26.
Quanto pochi
sono tra voi capaci di giudicare giustamente la vera situazione, sia della
cultura dei popoli sia del loro sviluppo, poiché la maggior parte degli
storiografi e degli etnologici giudicano l’uomo solo secondo gli avvenimenti
visibili, e non secondo gli impulsi segreti che spesso sono gli involontari
fattori principali.
27.
Vedete, le
condizioni climatiche influenzano il corpo, alimentazione e mestiere
influenzano l’anima, educazione e posizione sociale influenzano lo spirito! La
grande catena che unisce tutti gli esseri, assegna inoltre ai singoli il posto,
dove possono agire prima e progredire più facilmente, voi non conoscete questo
grande collegamento; esso, infatti, ha inizio al di fuori del vostro piccolo
pianeta e va al di là dei vostri sistemi solari e mondiali.
28.
Non è un caso
se l’uno è nato o allevato in queste condizioni e l’altro in quelle; non esiste
un’arbitraria coincidenza di condizioni che destinino l’uno ad operare e vivere
così, e l’altro diversamente.
29.
Ovunque,
siatene certi, esiste un ‘perché’ spirituale che stabilisce poi il pratico
‘perciò’.
30.
Ciò che i popoli
del Sud chiamano ‘fato’ e voi ‘destino’, dove la libertà dell’uomo sarebbe
limitata nell’azione, non esiste da nessuna parte.
31.
È vero che,
condizioni climatiche, nutrizione, posizione sociale e educazione, formano
l’uomo sulla Terra per ciò che egli sembra; ma è certo altrettanto dato
all’anima il potere, con l’aggiunta della Scintilla divina che la condiziona costantemente, di dominare tutti
questi influssi e utilizzarli per il profitto spirituale, affinché lo spirituale-animico mantenga sempre il predominio,
e il corpo, anche se soffre per questa restrizione, deve comunque sottomettersi
all’anima.
32.
E qui potete
vedere, o almeno presentire, quante circostanze devono spesso concorrere per
guidare le differenti anime, con tutte le loro differenti disposizioni
spirituali, ad una meta comune.
33.
Qui potete
imparare a comprendere come Io guido il governo, dal momento che adopero tutti
gli atti degli uomini, tutte le loro azioni di nuovo così che sia promosso il
Mio scopo, questo significa un graduale progresso nell’intero mondo creato,
dovendo ancora perfino il più brutto, ideato o commesso dagli uomini, produrre
solo del bene.
34.
Ho dato
questa parola come appendice alle Mie precedenti, allo scopo di accendere
ancora più luce nei vostri cuori, e potete presentire in questo sguardo nel
grande governo degli spiriti, ciò che è contenuto veramente nelle parole che vi
ho dato tempo fa sotto il titolo “Il mondo dei pensieri” e “La Parola”[49].
Questa parola vi deve mettere, oltre alla sua vera importanza del valore della
precedente, piuttosto nella sua vera luce, poiché ‘Luce’ era anche il titolo di
quella comunicazione, e luce deve e può diventare, sebbene con la vostra
tiepidezza si possa diffondere solo lentamente.
35.
La forza magnetica ed elettrica, questi
grandi fattori del Mio Regno mondiale, sono troppo importanti per essere
ignorati o fraintesi, e quando Io dissi che c’è una catena che tutto unisce,
sono questi due fattori il mezzo di
collegamento nel mondo materiale, il quale nello spirituale corrisponde
alla Mia Volontà e alla Mia Serietà, per guidare tutto là dove
Io voglio e a cosa ho tutto destinato.
36.
Da queste
forze appena menzionate si sviluppa la luce.
La luce determina la stabilità dei mondi, le loro condizioni climatiche, i
loro prodotti che diventano poi la base per la vita animica di tutti gli esseri
che, sotto tutti questi influssi, si devono imprimere, solo attraverso la lotta
e conflitto con la propria natura, il suggello della nobiltà spirituale oppure
dell’altezza spirituale.
37.
Se l’uomo non
avesse nulla d’impedimento lungo il suo percorso dell’esistenza terrena, gli
toccherebbe in sorte il processo di putrefazione spirituale, come con l’acqua
stagnante che, senza moto, deve cedere all’influsso dell’aria, dei raggi di
luce e del calore.
38.
Come l’aria,
i venti, il mare, le onde e l’interiore della Terra tengono sempre in movimento
la sua vita elettrico-magnetica, così nello spirituale percorso della vita
umana le avversità e le differenti condizioni che, sempre stimolando,
influenzano e incoraggiano anima e spirito, affinché anche lì, come nel mare
sempre in bassa e alta marea, sia salvata dalla putredine la spirituale vita
animica.
39.
Così vedete
la grande catena che neppure nel Regno degli spiriti ha la sua fine, bensì
annoda gli spiriti nel mondo e gli esseri viventi a quelli andati nell’altra
parte (anime), e mantiene sempre questo collegamento, appena si trova pronto
solo un organo adatto, questo lo può anche produrre visibilmente!
40.
Dappertutto
c’è la grande potenza spirituale della Mia Volontà, il dolce influsso delle Mie
caratteristiche divine che conservano quest’immenso edificio che voi chiamate
Universo, e dove c’è conservazione c’è anche un progresso, essendoci ovunque
solo un iniziale, graduale avanzamento, ma in nessun luogo un compimento!
41.
Il semplice
fattore ‘luce’ è il portatore di tutto l’esistente, e la semplice ‘parola’ quale pensiero visibilmente
espresso, è la Luce spirituale che tutto muove e tutto ricondurrà a Me, da dove
è proceduto.
42.
La luce, con
la sua rifrazione dei raggi, produce i vostri colori, ridesta la vostra Terra,
l’aiuta a coprirsi, la rende bella e a voi sopportabile.
43.
La luce
attrae gli umori dal tenebroso regno della Terra e guida, cominciando dal più
piccolo arboscello di muschio fino al più grande albero, ogni vegetale alla sua
destinazione.
44.
Di blu, di
bianco, oppure di rosso sono colorati i primi germogli di qualunque pianta,
prima che spuntino dalla terra buia; il loro sangue, o l’umore mobile, globuli
come quelli del vostro sangue, stabiliscono la sostanza principale e si muovono
lì in corso regolare.
45.
Essi non sono
colorati di verde, pallidi emergono dal terreno, ma non appena li raggiunge la
luce con la sua rifrazione dei raggi, con la sua forza incitante, comincia
un’altra vita, il pallido e scialbo acquista colore, diventa verde in tutte le
gradazioni, conforme all’individualità della pianta – tutto vive, tutto lavora,
si scompone, si forma e modella, ma di nuovo si scompone, di nuovo si forma e
ancora è usato per un altro scopo.
46.
Continuamente
emergono dalla terra nuove forze, le più dense e più grezze, secondo il loro
peso, rimangono in basso, le più fini vanno oltre; da esse si forma la gemma,
il fiore e poi il frutto[50].
47.
Sempre la
luce è l’animatrice. Ciò che le foglie assorbono nello splendore dei colori e
poi riflettono solo il colore verde, lo restituiscono ora di nuovo raffinato
nel fiore, nei suoi diversi colori, trattenendo nel fiore il verde per sé e
mostrano visibilmente ai vostri occhi gli altri colori, e così danno notizia
all’attento osservatore della loro opera interiore.
48.
Oltre al
gioco dei colori è ancora la luce, quale generatrice di calore, il fattore
principale che estrae l’eterico dai più fini umori delle piante come dolce
linfa o soave profumo, e prepara così al mondo animale e umano, per i sensi,
una gradevole impressione.
49.
Così vedete
come la luce, spingendo e lavorando in ogni organismo, lo aiuta nel suo
sviluppo e nel raggiungimento del suo scopo finale. E come la luce materiale
trae fuori dall’oscuro suolo della zolla terrestre tutto questo e lo porta in
superficie, dove poi deve servire come ulteriore sostegno per animali e uomini
– tale e quale è la Mia parola quale
Luce divina, la quale cadendo nell’oscura profondità del cuore, desta le forze
spirituali ivi sonnecchianti. E come la luce con i suoi sette colori, allo
stesso modo le Mie sette Caratteristiche si accendono dentro di esso,
che poi – come con le foglie, riflettendo dapprima il verde come colore
principale – mostra nella vita esteriore la virtù della ferma forza di volontà,
poi, quando tutte le sette Caratteristiche saranno spiritualmente assimilate,
trattiene per sé la forza di volontà, tende al prossimo le restanti
caratteristiche come fiore della Vita o corona di ogni aspirazione spirituale,
per compiere attraverso l’esercizio di queste Caratteristiche divine, la
propria missione spirituale. Come il fiore passa al frutto, così da una vita
operosa deve sorgere, quale risultato, il vero, grande e nobile Uomo
spirituale.
50.
Così voi
vedete la propagazione della luce anche nello spirituale come la medesima conduttrice
e guida, ed ora più d’uno comprenderà cosa Io volevo dire quando nell’ultima
comunicazione dissi che: “Se voi conosceste la Luce e il suo significato
anche nella rispondenza spirituale, essa potrebbe darvi parecchi fruttiferi
insegnamenti”.
51.
Qui voi avete
ancora in piccoli abbozzi il processo della luce come effetto dell’elettricità
e del magnetismo, e alla fine perfino la Luce spirituale oppure la chiara
comprensione della Mia parola al completo, che in parte in paragoni, in parte
in immagini, vi deve mostrare la grande interazione che domina nel Mio Regno,
dove né materia né spirito si possono sottrarre alla sua influenza, ma tutto
l’un con l’altro collegato, forma solo un insieme che voi chiamate Universo o Cosmo, Io però chiamo solo
l’espressione visibile o invisibile della
Mia Volontà e delle Mie Caratteristiche, – e proprio per ciò, perché
questo anche è, e durerà altrettanto a lungo come Me stesso, questo significa:
infinito ed eterno come è, era e sarà il suo Creatore e Padre vostro! Amen!
۞
26
gennaio 1876
1.
Già dallo sguardo in Orione e più tardi nella
comunicazione su “la luce” Io ti ho detto molto sulla Mia Creazione, sui primi
fattori della stessa che la fanno sorgere, la trasformano e spingono al
perpetuo avanzamento; ti ho spiegato, nelle Mie due ultime parole, la luce con
tutte le sue proprietà, effetti e processi chimici, cosicché non Mi resta altro
se non di portar vicino, dinanzi ai vostri sensi spirituali, questo piccolo
strumento con il quale appunto voi comprendete la Mia Creazione e potete
afferrare il miracolo della luce – e questo grande apparato, incastonato in un
piccolo spazio, è il vostro occhio,
così come è in ogni essere vivente quell’elemento di congiunzione che unisce intorno
a loro tutta la natura vivente e i suoi influssi.
2.
Cos’è un
essere vivente senza occhio, e cosa sarebbe un uomo senza questo organo, basta
solo chiederlo a qualcuno diventato cieco che sente, è vero il benefico effetto
del raggio del suo Sole di mezzogiorno, ma deve rinunciare alla visione della
natura circostante che, come per esempio in primavera o in estate, spiega
intorno a lui i vestiti della festa.
1.
Nessuno di
voi uomini conosce il valore di un organo del suo corpo, o altrimenti un Mio
dono di Grazia e apprezzarlo a dovere, se non quando l’ha perduto.
2.
Questa norma
la potete sperimentare tutti i giorni, quando vedete come gli uomini,
specialmente in caso di malattia, aspirino al recupero della loro salute, quale
dono di Grazia tuttavia precedentemente l’hanno calpestato con i piedi,
scoprendo solo dopo, qual è il suo valore, quando non lo posseggono più.
3.
Proprio per
questo anche il senso della vista, dell’udito e della parola, è compreso solo
dopo nella sua intera interezza, quando manca all’anima. Solo allora l’uomo
impara a riconoscere qual grande dono del Cielo esso è, e riconosce di non
essere solo un membro della grande catena della Creazione, ma anche di poter
vedere tutto, ascoltare e poi poterlo comunicare agli altri.
4.
Se adesso vi
descriverò in questa parola l’occhio, non è detto che sia l’unico strumento con
il quale vi mettete in comunicazione con il Mio mondo, bensì é solo uno di quei
fattori che è necessario per il progresso spirituale dell’anima umana, poiché
con il solo vedere non è sbrigata la faccenda, se mancasse il beneficio di
comunicare anche agli altri ciò che si è visto. E così l’affine più vicino
all’organo dell’occhio è il dono della comunicazione – il linguaggio –
che è altrettanto l’eterno elemento vivificante della Mia Creazione, poiché
dove cresce fino al suono, o restituisce sentendo spiritualmente oppure cerca
di presentire e così, quale presupposto, è nel più prossimo collegamento con
l’udito; si deve, infatti, anzitutto udire, prima di parlare, prima che si
possa comunicare ciò che si è udito, sia nel linguaggio, nel canto o nella
musica.
5.
Qui avete
nuovamente una trinità, vale a dire: vedere, udire e parlare, che insieme
formano una cosa, questo significa – l’individualità della formazione dello
spirito attraverso il quale è collegato il mondo esteriore col mondo interiore,
mentre le prime due comunicano al mondo interiore cosa succede all’esteriore,
l’ultima riferisce in linguaggio come il ricevuto è stato compreso e afferrato
nell’interiore.
6.
Che in un
singolo individuo, in cui l’una o l’altra facoltà è andata perduta, oppure la
mancanza fu già portata nel mondo con la nascita, dove un organo è sostituito
debolmente dall’altro – questi sono singoli casi che dimostrano solo che
l’anima deve avere tutte e tre le facoltà per svilupparsi, e solo con
l’esercizio degli altri cercherà di compensare quello perduto.
7.
Ritorniamo
per il momento di nuovo all’occhio, il cui titolo porta questa comunicazione,
allora vedete chiaramente che tutte le meraviglie della Mia Creazione sarebbero
state inutili se non vi fossero degli esseri dotati di un organo sensoriale che
desse loro la possibilità di percepirle o di vederle, – infatti, che cos’è la
luce senza l’occhio? Un’opera a metà, dove il principio non porta proprio a
nessuno scopo.
8.
Quindi deve
essere presupposto che Io, come logico Creatore, appena volevo creare un mondo,
appena desideravo mettere su di esso degli esseri che dovessero riconoscerMi,
amarMi, comprenderMi, e più precisamente, poiché Io stesso sono solo uno
Spirito invisibile, potessero trarre dalla Mia Creazione la conclusione che un
Essere che poteva chiamare in vita mondi simili, oltre al Suo potere deve
essere anche un Padre affettuoso, il Quale ha disposto proprio tutto questo
così e non diversamente, per amore delle creature da Lui chiamate in vita, ed è
perciò che Io dovetti dare ad esse anche degli organi adatti, coi quali
potessero percepire, afferrare e provare tutto questo, oppure con poche parole:
quando Io creai la luce, dovetti creare
anche l’occhio quale unico organo
ricettivo della luce, il quale – poiché solo il simile può attrarre e
utilizzare il simile – altrettanto è e deve essere composto da quegli elementi
che sono nella luce i predominanti. Inoltre l’occhio doveva essere così
costituito che il raggio di luce con la sua grande velocità con la quale
penetra in esso, non solo non danneggiasse lo stesso, bensì lasciasse anche
all’anima il tempo di integrare le immagini a lei date attraverso l’occhio a
rappresentazioni spirituali di quanto visto.
9.
Ora però
siccome l’anima sta in collegamento con l’occhio a mezzo del cervello mediante
un nervo, e nel cervello le facoltà dell’anima a mezzo della materia della
massa cerebrale devono prima attraversare un processo spirituale, il che è più
lento della luce stessa, allora dovettero essere presi dei provvedimenti
nell’occhio per rallentare la velocità del raggio di luce, ora proprio le
differenti umidità che costituiscono l’interno dell’occhio servono allo stesso
come intermediari e separatori.
10.
Vedete, il
sangue che, con grande forza, sotto la pressione del cuore, viene convogliato
in tutte le parti del corpo fino ai più sottili vasi capillari, questo sangue
non può penetrare con tale velocità la sua corsa verso il cervello, bensì deve
rallentare, affinché la mediazione tra spirito e materia che procede in tutte
le sue parti (del cervello), avvenga lentamente; e proprio per questo voi
trovate che la grande arteria, appena si dirige verso la testa, non arriva
direttamente, bensì raggiunge il cervello tortuosamente, per indebolire lì la
pressione del sangue e così lasciare tempo all’anima per formare lo spirituale
attraverso ciò che riceve dalla sostanza materiale.
11.
Come è qui
descritto con il cervello, così è nell’occhio con il suo contenuto, così con la
struttura ossea dell’organismo nell’orecchio, per cui anche le vibrazioni delle
onde sonore, abbreviate e modificate, possono formarsi per un qualcosa.
12.
Nel Mio Regno
è così che ho bisogno solo di pochi fattori per ottenere grandi risultati. E
quindi vedete anche qui di nuovo come Io ho provveduto, qui con la piegatura di
un’arteria potete pensate, là con alcuni umori acquosi potete vedere, questo
significa che potete afferrare col primo l’intero regno dei pensieri e col
secondo il grande Regno della Mia Creazione visibile!
13.
La penetrazione
dei raggi di luce attraverso le sostanze che si trovano nel vostro occhio e
affini alla luce, vale a dire magnetismo ed elettricità contenuti nel fosforo,
non sarebbe sufficiente. Io dovetti provvedere anche a questo, affinché il
raggio di luce non vi penetrasse come indiviso, cioè come bianco, ma a queste
sostanze dovetti aggiungere ancora elementi che ne aiutassero la scomposizione,
e così potete osservare che, dove il raggio di luce cadendo su oggetti solidi,
si scompone altrettanto secondo le medesime leggi e manifesta i suoi colori
secondo dei processi fisico-chimici, cosa che vi ho mostrato a sufficienza
nelle precedenti comunicazioni.
14.
Anche questo
ancora non bastava, poiché Io volevo rendere afferrabile a voi esseri viventi,
attraverso un organo così piccolo, la Mia grande Creazione, quindi fu naturale
che ci volesse ancora un dispositivo per riprodurre nel piccolo l’immagine del
grande.
15.
I molti raggi
di luce degli oggetti dovevano quindi dapprima essere ‘raccolti’ nel grande
per riprodursi nel piccolo occhio di nuovo ‘disperdente’ e ‘divergente’,
un’immagine ridotta degli oggetti che si trovano davanti a voi e fuori di voi.
16.
A questo
scopo Io posi dietro la pupilla del vostro occhio la lente cristallina, la
quale raccoglie i raggi, li concentra e poi li lascia andare nuovamente nel
pigmento della retina per riprodurre l’immagine dell’oggetto visto sull’oscuro
sfondo vellutato simile allo specchio.
17.
La vostra
teoria che mostra l’immagine rovesciata sulla membrana nervosa e in seguito si
rovescia di nuovo quando viene riflessa dall’occhio rendendosi visibile come
diritta, questa teoria si basa su di un grave errore; i vostri ottici, infatti,
hanno sì trovato questo risultato del rovesciamento dell’immagine con un vetro
levigato come la lente cristallina, cioè convessa d’ambo le parti (sporgente,
curvato verso l’esterno), solo che hanno dimenticato che il vetro è privo di
vita, e appunto perciò la rifrazione dei raggi di luce in esso è un’altra,
perché nell’occhio tutto vive, in parte materialmente, in parte spiritualmente,
e l’anima lì, con il processo visivo, procede in modo del tutto diverso da come
appunto gli ottici credono.
18.
Io vorrei
rendere attenti questi signori solo su una cosa. Se la loro teoria fosse vera
ed essi vogliono limitare l’intero processo visivo unicamente alle linee
matematiche del cerchio, come farebbero a costruire un’immagine che sta
nell’occhio di una capra, di un cavallo, di un bue ecc. dove la pupilla non è
rotonda, bensì un quadrangolo bislungo?
19.
Veramente a
loro poco importa sapere come e che cosa vedono gli animali, e anche non lo
possono venire a sapere, poiché questi non glielo possono dire. Tuttavia
possono essere sicuri che gli animali, nonostante la pupilla quadrangolare,
vedono bene quanto gli uomini e alcuni ampiamente meglio e più acutamente di
loro.
20.
Essi possono
essere convinti che dappertutto, dove Io ad un essere vivente ho dato un organo
visivo, l’ho adeguato alle sue necessità. E così i vostri scienziati possono
osservare, quantunque non lo comprendono, come perfino la talpa vede ancora nel
buio sottosuolo, quindi deve esserci luce lì, dove essi, i signori, non ne
possono più scorgere; vedere, come il pipistrello vede ancora nella tarda notte
i piccoli moscerini nell’aria, vedere, come l’aquila librandosi in stupefacente
altezza – pure adocchia a terra lo strisciante nutrimento; al che naturalmente
ci vogliono tutt’altri occhi di quelli che ho dato all’uomo, i quali non
possono neppure sopportare i diretti raggi del Sole, mentre ad esempio una
mosca e tutti i generi ronzanti, il cui capo consiste solo di due occhi
sferici, sopportano sempre tranquillamente l’intero emisfero della volta
celeste oltre al forte splendore del Sole e si rallegrano ancora dello stesso,
senza con questo subire danno.
21.
Nella maggior
parte delle invenzioni e scoperte, gli uomini sono sempre partiti
dall’inanimato all’animato, e proprio qui hanno diffuso i più grandi errori con
i loro stessi scienziati, per la qual ragione sorgono poi molte contraddizioni
che non sono in grado di spiegare.
22.
Così ad
esempio il sezionamento dei cadaveri è un mezzo per scoprire nel corpo umano i
difetti più approssimativi, sul perché questo o quello è dovuto passare
nell’altra vita; detto solo metaforicamente: l’orologio si è fermato, e la
forza operante che lo faceva andare è cessata. In parte possono essere stati
gli ingranaggi, la molla oppure l’olio che all’inizio ha impedito il
funzionamento dell’orologio, ma alla fine è cessato completamente, però ci
possono essere ancora molti influssi che hanno sottratto all’orologio le
energie della forza motrice, per il cui motivo doveva fermarsi. Questo,
nell’uomo, è l’animico principio-vitale che alla fine va a finire ai due grandi
fattori che, nella Mia Creazione,
sono i soli a produrre la vita, vale a dire magnetismo
ed elettricità.
23.
Finché questi
possono versarsi e diffondersi nel corpo umano nella giusta misura, eliminando
l’usato e aiutando ad amalgamare[51]
il nuovo, allora è possibile una salute normale, un’esistenza normale. Ma
appena questo, e precisamente per la maggior parte attraverso gli errori degli
uomini stessi viene distrutto e neutralizzato, non è più possibile nessuna
continuazione della vita, e quando l’uomo è morto, allora nel sezionare la
salma c’è da scoprire tutt’al più la distruzione come effetto, che ha causato
l’irregolarità del riversarsi e defluire di questi elementi principali, ma il
reale fattore vitale è sfuggito e con esso la possibilità di decifrare il
motivo oppure il perché.
24.
Così ovunque
voi non vedete che ‘Vita’ – anche se solo visibile vita materiale, è un fattore
completamente diverso che solo scomporre attraverso analisi chimiche i corpi e
le sostanze. Prendete, infatti, questi elementi analizzati, mescolateli
insieme, ed Io voglio vedere se solo, per esempio, si possono integrare le
sostanze di un polmone umano, oppure se dal piccolissimo granello di sabbia,
scomponendolo nei suoi elementi primitivi, potrete ricostruire di nuovo un
granello simile. Il risultato della scomposizione sarà qualcos’altro; ma mai la
dissoluzione!
25.
Così, voi
vedete, figli Miei, come Io, anche nell’occhio come nel pigmento oppure nella
retina, negli umori vitrei o acquosi, nella lente cristallina, nell’iride,
nella cornea, ho messo insieme sostanze ed elementi che sono tutti di natura
solare, quindi portano in sé solo sostanze di luce; ma nell’occhio,
spiritualizzate, sottostanno ancora ad altri processi, accadendo là ancora
altre trasformazioni, di cui voi potete bensì essere testimoni, ma non sapete come
queste avvengono.
26.
Cos’è il
processo del vedere materiale e come l’anima accoglie quanto ha veduto, questo
è solo nel rapporto spirituale, in cui perfino l’anima, e spesso senza volere,
manifesta attraverso l’occhio la prova di che cosa accade in lei. E qui vedete
presentarsi nuovamente un altro grandioso fattore, il quale vi rivela
informazioni delle condizioni dell’anima che accadono all’interno della vita
spirituale e si riflettono nell’occhio, senza alterare né la sua sostanza, né
la sua forma esteriore visibile.
27.
E se Io
chiedessi ai vostri signori dottori, ai vostri ottici, cos’è quel fluido che
distingue il furibondo, l’astuto, lo scaltro, oppure l’occhio affettuoso, in
cui ognuno è diverso ed ha origine da altre fonti, e certo è sol sempre lo
stesso occhio?!! – –
28.
Vedete,
signori Miei, questa Vita spirituale
che compenetra in tali stati d’animo l’occhio, è di nuovo proprio un
imponderabile che non può essere compreso, non misurato, ma può ben essere
percepito dall’uomo, quando un tale raggio di Luce spirituale dall’occhio
dell’avversario colpisce il suo stesso, senza potergli spiegare da dove esso
proviene, che cosa lo causa e come, nonostante la volontà dell’uomo stesso,
spesso non si può nascondere.
29.
Esso è
proprio quel fattore della luce che Io, nella precedente comunicazione, ho
chiamato ‘la potenza spirituale’ stessa!
30.
Questa
potenza nutre, vivifica e ricolma completamente l’anima umana, spingendola ad
avanzare; e quando in questa potenza vitale subentrano smarrimenti o disturbi,
allora fuoriesce l’eccesso, che poi è predominante nell’anima e attraverso essa
nell’intero corpo, cosa che potete scorgere nell’occhio e anche, se volete –
nel linguaggio e nello stesso tono. Se questo eccesso irradiante incontra
nell’occhio che gli sta di fronte un elemento negativo, se ne allontana e
diventa visibile proprio per questo, dove poi spesso attraverso questa
repulsione, a poco a poco è in grado di chiamar fuori il similare.
31.
Qui è lo
spirituale mondo-animico che compenetra la materia, la illumina e la domina. E
se con nobili moti del cuore, con entusiasmo per il sublime e per lo
spirituale, l’impulso aumenta ancora, può avvenire perfino che, annullato lo
stesso ordinario processo visivo, un altro ne subentri che mostra poi all’uomo
stupefatto un mondo spirituale che
egli forse aveva creduto come non esistente.
32.
Questa è la
vista spirituale di un uomo che sa trasferirsi ai limiti tra la vita e la
morte, dove gli è già più vicino il regno spirituale che il mondano.
33.
Un terzo motivo della facoltà visiva è
quello che all’uomo spiritualmente formato oppure ‘rinato’ mostra l’intera grande armonia della Mia Creazione, dove i
collegamenti e il perché tutto doveva essere così e non altrimenti è spiegato,
che individuato perfino a mezzo dell’occhio fisico, può essere afferrato solo
con l’occhio spirituale oppure con i suoi sensi più raffinati.
34.
Quest’occhio spirituale è quello che, dopo la morte,
mostrerà, nel Regno dello spirito, tutto chiaramente a colui che si era
sforzato di imparare a conoscerMi attraverso le Mie opere e le Mie parole.
35.
Poiché là,
come dell’intero corpo umano, così anche del suo organismo e occhio, è passato
nell’Aldilà solo l’elemento spirituale
che, se fosse coltivato già nella vita terrena, sarebbe già stato di grande
utilità, cosa che purtroppo non è così facile da raggiungere, perché alla
maggior parte degli uomini, come un tempo a Mosè, pende un più che triplice
velo sugli occhi.
36.
Se gli uomini
vedessero spiritualmente,
scorgerebbero dinanzi a loro un altro mondo, diverso dal fisico, scorgerebbero
dappertutto la ragione, la causa
originaria, non solo l’effetto, l’occhio umano potrebbe distinguere la
scomposizione della luce altrettanto bene come il deflusso della Luce
spirituale proveniente dall’occhio.
37.
L’uomo,
comprendendo sempre più la Mia Creazione, nobiliterebbe se stesso, elevandosi
già qui ad un gradino superiore che gli faciliterebbe il progresso nell’Aldilà;
sarebbe il suo stesso maestro, il suo stesso dottore; niente farebbe sorgere
dubbi in lui, dappertutto egli vedrebbe chiaro, come e perché Io
ho così tutto ordinato.
38.
Il suo
sguardo non passerebbe in modo così insignificante su migliaia di oggetti,
senza riflettere minimamente.
39.
Il suo
sguardo spirituale e intelligente, riconoscerebbe anche dappertutto solo
intelligenza, causa ed effetto; riconoscerebbe
nelle opere il Maestro e tra l’altro comprenderebbe tanti grandi misteri,
dinanzi ai quali adesso si ferma spesso stupefatto, perché egli non vuole
spogliarsi dalla sua umana presunzione, e vorrebbe perfino disporre il mondo
secondo i suoi piani – mentre il mondo segue invariabili Leggi spirituali più
grandi, le quali stanno più in alto del minuscolo figlio di un uomo di questo
mondo, di questo microscopico granello di sabbia chiamato Terra.
40.
L’intendimento
materiale del processo della luce, la chiara comprensione del processo che
procede con la vista, il sicuro giudizio di tutto il visibile e la credente
fiducia dinanzi all’esistenza dell’invisibile e spirituale, risulta poi, da
tutto quanto detto, solo quando l’uomo con il suo organo materiale, l’occhio, è
reso capace, mediante il processo materiale nel suo cervello, di poter rendere
chiaro alla sua anima, oltre alle immagini materiali, oltre alle melodie e
armonie, lo spirituale che, nascosto
dietro la materia, è il suo architrave, il suo conservatore e il suo
distruttore.
41.
Il risultato
della vita esteriore, così come penetra nell’anima attraverso occhio e
orecchio, – è solo un risultato spirituale che guida in alto, innalza, nobilita
e spiritualizza l’anima dell’uomo, affinché, quando un giorno batterà l’ultima
ora della vita terrena, il salto non sia troppo grande, bensì l’anima possa
essere guidata solo come un dolce passaggio là, dove al tempo dell’esistenza
terrena essa ha vissuto e operato già per più di tre quarti.
42.
Per
raggiungere questo, Io vi mando parole su parole; là tende il Mio sforzo, per
rendervi comprensibile quanto di spirituale sta nascosto in tutto il Creato,
con questo non solo perché possiate dare testimonianza in questo mondo di cosa
può fare un Dio ad un’anima fedele, ma affinché voi, come ebbi già a dirvelo
chiaramente, possiate essere già qui figli Miei e non avete bisogno di
diventarlo solo nell’altro mondo.
43.
Vi ho
spiegato l’occhio in rapporto alla luce, avrei potuto dirvi altrettanto per
l’orecchio, quale organo raccoglitore del suono e dei toni per quanto si
riferisce al loro effetto sull’anima.
44.
Vi ho
spiegato come questi due organi siano i canali di collegamento con i quali
l’anima riceve le impressioni dall’esterno, e il linguaggio, la bocca con i
suoi organi vocali e respiratori, è lo strumento per mezzo del quale il
materiale assimilato può essere restituito spiritualmente.
45.
Vi ho
descritto questi organi come trinità, e vi ho detto inoltre che perfino il vedere è triplice, vale a dire il vedere
ordinario, il vedere spiritualizzato e il vedere o vista spirituale superiore.
46.
Dappertutto
il ‘Tre’ è il numero fondamentale, il numero del Mio Io, come pure il numero
del vostro, perché anche voi consistete di spirito, anima e corpo[52].
47.
Corporalmente
voi vedete, umano-animico voi sentite e spiritualmente per mezzo della Mia
Scintilla di vita tutto viene spiritualizzato, nobilitato e impreziosito.
48.
Dunque
afferrate una buona volta, dopo tante parole, che il mondo che vi circonda è
tutto diverso da come appare all’occhio materiale e all’intelletto umano.
49.
Lasciate
illuminare il vostro intendimento, il vostro occhio spirituale, penetrate la
materia fino al suo animico e trasformate poi tutto per lo spirituale futuro
uomo animico, che fu creato a Mia immagine e somiglianza spirituale, – dove la
sua forma esteriore emanerà una divina bellezza, e un grande Raggio spirituale
della consapevolezza più pura splenderà dal suo sguardo, nel cui occhio già qui
cade il raggio di luce spiritualizzato, ma nell’Aldilà il Sole spirituale della
Mia Sapienza ed Amore completerà tutto ciò che qui vi può essere dato ben come
presentimento, ma non come realtà.
50.
Così
accogliete questa parola “L’occhio”. Spalancate i vostri occhi, affinché questo
Raggio di Luce spirituale della Mia parola penetri fino alla vostra
comprensione spirituale, e anche queste righe vi provino ancora una volta che
la comprensione giusta del visibile, può condurre al vero apprezzamento
dell’invisibile e spirituale! Amen!
۞
(II parte)
16
gennaio 1877
1.
Se su quest’argomento vi do di nuovo una parola, ha
veramente nessun altro scopo, se non di completare in parte alcune cose dette
in precedenza, e anche come suggerimento di voler riconoscere Me e le Mie
parole non nelle ricerche scientifiche e trattati eruditi, bensì in quel che vi
sta più vicino, nel notturno cielo stellato che voi vedete estendersi ogni
notte su di voi con l’aria serena, per trovare Dio, il Creatore e Signore che
vi ha sempre parlato e mai un giorno fa tacer la Sua voce.
2.
Vedete, se
volete studiare dai libri di scienza e trovare in essi chiarite le leggi della
natura, le combinazioni degli elementi primordiali, le affinità chimiche, il
processo di cristallizzazione dei minerali, la legge della citogenesi nelle
piante, la struttura del mondo animale e dell’uomo, per quanto a voi uomini sia
possibile, allora questo studio è solo uno studio dell’individuo oppure del
singolo che, se vuole, dietro le leggi
può trovare anche il Legislatore. Poiché chi veramente Mi cerca, questi Mi
trova anche dappertutto; basta, infatti, che Mi voglia trovare!
3.
Questi studi
individuali, perfino anche lo studio dell’astronomia, richiedono, dove non è
lavoro professionale, molto tempo, molta pazienza e perseveranza, per non
abbandonare tutto a metà.
4.
Di tutti i
rami delle scienze naturali molto vi ho chiarito Io stesso, spiegando e
completando il mancante, vi ho indicato, se si vuole studiarle, come si devono intendere, affinché
fruttino risultati spirituali e non v’insegnino solo combinazioni e
trasformazioni materiali, dove perfino tanti naturalisti collocano la materia
più in alto dello spirito e mettono completamente da parte il concetto ‘Dio’.
5.
Vi ho
chiarito, in religiose questioni di fede, parecchi passi del Vecchio e Nuovo
Testamento, e come devono essere compresi, vi ho chiaramente dimostrato che tra
il leggere e la comprensione di quanto letto c’è una grande differenza, poiché lo
spirito limitato si attiene pedantemente alla parola (lettera), e solo un’anima
illuminata può comprendere ciò che è stato scritto duemila anni or sono e
rimarrà sempre come Verità!
6.
Da tutte le
parti e in tutti i libri non vi mancano parole per elevare il vostro spirito,
per educarlo, per cercare il superiore e anche comprenderlo, ma inutilmente. A
qualcuno costa troppa fatica riflettere solo un paio di minuti su qualcosa, un
altro si oppone con tutte le forze e vuole rimanere solo presso l’acquisito o
al massimo accettare ciò che a lui conviene. Se gli viene mostrato un campo
visivo più ampio, egli chiude gli occhi e gli orecchi, e se escono quantità di
cifre astronomiche davanti agli occhi, allora volta il suo capo altrove e non
vuol sapere altro, al massimo può sentire solo qualche parola sull’amore che al
momento lo emoziona, ma forse da lui non è praticato e perciò si ferma
completamente comodo solo sulla carta.
7.
Così ognuno
ha la sua visione, non si allontana da questa, dipende dal materiale, pratica
solo occasionalmente lo spirituale, e più per passatempo che per studio serio,
per prepararsi al viaggio nell’Aldilà, che certo non mancherà.
8.
Ebbene, per
ritornare al nostro titolo della comunicazione, allora vi assicuro che ho
scelto questo proprio perché il cielo notturno è visibile tutti i giorni, e se
qualcuno mette in dubbio quanto è stato detto, scritto e fatto, certo alla
vista di questo cielo stellato non potrà fare a meno di porre a se stesso la
domanda:
9.
“Che cosa
sono dunque questi punti luminosi all’orizzonte buio della notte?”. La risposta
a ciò fu già data al chiedente nella prima giovinezza a scuola, che suonava
così: “Esse sono stelle, cioè corpi luminosi come il nostro Sole!”
10.
Bene, se
questa è accettata, allora emergerà una seconda domanda, la quale sarà: “Queste
stelle o soli sono fissati a qualcosa lassù, perché altrimenti cadrebbero
giù?”.
11.
Anche per
questo l’astronomia popolare ha provveduto per i giovani ed ha spiegato:
“Queste stelle sono mondi, globi sferici in movimento”.
12.
Poi sorgerà
un’altra domanda che sarà: “Queste stelle o mondi sono molto lontani da noi?”.
E anche qui l’astronomia, per quanto possibile, ha fissato cifre approssimative
che veramente non sono più afferrabili allo spirito umano, tuttavia rendono
pressappoco un valore per la distanza.
13.
Ebbene, a
queste domande se n’aggiungono ancora un paio d’altre, delle quali la prima
sarebbe: “Poiché a noi abitanti di questa Terra le stelle sono di nessuna
utilità, a quale scopo stanno veramente lì?”. E la seconda domanda sarebbe:
“Poiché questi mondi non sono fissati, chi li tiene così sospesi in aria
nello spazio?”.
14.
Alla prima
domanda hanno risposto parecchi studiosi e astronomi, hanno anche dimostrato
che questi mondi, raggruppati con metodo, girano intorno l’uno all’altro, hanno
anche aggiunto che, come è disposto il nostro piccolo globo terrestre, tale e
quale quei mondi saranno corredati di tutto quanto può rendere piacevole
l’esistenza agli esseri lì viventi.
15.
Di maggior
dettagli non potevano darvi nessuna informazione, poiché essi stessi non sanno.
E in ciò hanno fatto bene; poiché all’uomo è impossibile esprimere qualcosa al
di fuori della propria esistenza, esprimere ciò che non esiste nella sua stessa
natura.
16.
Ora l’ultima
domanda: “Chi ha disposto questi mondi così che non cadano giù, e si muovano
l’uno intorno all’altro in percorsi ellittici?”
17.
Per rispondere
a questa domanda deve essere ora compito Mio, per dire a voi, spiriti
ottenebrati che date ascolto solo alle vostre brame e passioni, in poche parole
che vi è un Dio che ha creato queste
stelle splendenti o mondi incommensurabili quali scuole per milioni e
milioni di spiriti, i quali tutti devono percorrere la via del perfezionamento
per diventare quello che Io ho concesso spontaneamente a voi figli degli
uomini.
18.
Lassù, in
quegli spazi incommensurabili, questi mondi galleggiano come gocce d’olio su una
superficie d’acqua, sostenuti dalla Mia potenza. Senza disturbare gli altri,
tutti compiono le loro orbite in regolari periodi di rotazione, dappertutto
domina ordine, perché dappertutto esiste una
legge sola, la legge della forza di
attrazione.
19.
Ognuno di
questi mondi solari ha i suoi pianeti e comete orbitanti intorno ad esso, che
tuttavia, per le loro piccole dimensioni e per la grande distanza delle stelle
stesse, da qui non sono visibili.
20.
Per lo
sviluppo di un simile sistema-mondiale sono stati necessari innumerevoli
milioni di anni e altrettanti sono necessari per la sua completa dissoluzione,
in modo che dalla Terra non sarà possibile osservare – se è di prima origine
oppure da lungo tempo passato.
21.
Vedete, tutte
queste infinite Creazioni che, come stelline sfavillanti ogni notte splendono
sulle vostre teste, questi grandi mondi (se nella vostra anima umana ci fosse
solo una piccola intelligenza per il superiore) a voi uomini non dovrebbero
passare inosservati; essi, infatti, senza alcuno studio sono capaci di indurre
l’umano a domande superiori e, in secondo luogo, per conferirgli una seria
disposizione d’animo che dovrebbe finire con la domanda: – “Cosa sono io
veramente, io imperfetto strumento, poggiante col piede su una Terra che non
conosco? – e volgendo il mio struggente sguardo nelle altezze: – cosa siete voi
stelle, voi testimoni muti di molte migliaia di generazioni, dove tanti sulle
labbra avevano le stesse domande e altrettanto poco ricevettero una risposta
concludente come me?”.
22.
Certamente simili
pensieri dovrebbero animare ogni uomo, se dinanzi a sé guarda il cielo notturno
nella sua oscurità piena di misteri, e certo quanti pochi uomini degnano il
cielo stellato di uno sguardo, e quanto ancora molto pochi riflettono qualcosa!
Mentre nell’intera natura non esiste nulla che possa fare così profonda
impressione su un cuore, come proprio questo cielo stellato nella quiete
notturna, dove ogni tumulto mondano ha una fine, e perfino la verdeggiante
natura si mostra solo in contorni oscuri, e dà così all’uomo tempo e occasione
di lasciare libero spazio per certi presentimenti che, in simili momenti,
sorprendono l’anima, la quale vorrebbe aver risolto tante domande.
23.
Purtroppo in
generale è l’opposto. La maggior parte degli uomini, quando di sera, o più
tardi nella notte, tornano a casa da divertimenti mondani, da triviali
intrattenimenti, vanno di soppiatto a testa bassa, ancora deliziandosi del
recente vissuto, degnando appena di uno sguardo il grande universo sulle loro
teste. Essi sono come gli animali, i quali non possono alzare il loro capo in
alto, ma volgono il loro sguardo a terra, terra che in breve tempo sarà la loro
ultima dimora.
24.
Chi oserebbe,
parlare ad un simile uomo-animale di qualcosa d’altro che dell’appena vissuto,
chi oserebbe dir loro:
25.
“Alzate un
po’ il vostro sguardo sopra di voi! Lassù c’è un mondo misterioso che sarà
presto il vostro lungo luogo di soggiorno, dove altri rapporti, altre
circostanze stabiliranno voi e la vostra condotta di vita; lassù la presunzione
di tanti sprofonderà nel nulla. Tutti i titoli, tesori, ricchezze, dovrete
lasciarli qui. Poveri siete entrati in questo mondo e poveri giungerete in quel
mondo che qui non avete ritenuto degno nemmeno di uno sguardo!”.
26.
Uomini-animali
come voi siete, Io so bene perché temete lo sguardo del cielo stellato – perché
agita la vostra coscienza, perché potrebbe destare in voi certi sentimenti che
vorreste volentieri sopprimere. Voi evitate ogni domanda seria, evitate perfino
le risposte, perché esse non concordano con le vostre idee mondane.
27.
Il regno dei
morti e l’eterno regno vivente vi sta dinanzi in una notte rischiarata dalle
stelle – voi vi spaventate di fronte al primo e non credete nel secondo. Perciò
lontano da questo nero e pieno di mistero velo del futuro, rifugiatevi in un
salone illuminato con ceri e lampade, guardate come lì uno inganna l’altro,
volendo imporgli un’opinione migliore di quella che ha di se stesso; lì
gozzovigliate a tavole piene di cibi (e bevande) innaturali che vi aiutano ad
arrivare ancor prima là, dove vorreste arrivare il più tardi possibile.
Vagabondate, durante le notti, nell’ebbrezza dei piaceri sensuali, finché il
Sole avrà scacciato l’oscuro spettro della notte, poi barcollate verso casa,
per recuperare, nel sonno mattutino, ciò che fin lì avete sprecato, e
scoprirete in breve, a cosa vi è servito ignorare completamente l’innegabile e
d’ingannare nessuno più che voi stessi!
28.
Il cielo
stellato è un’immagine tanto semplice della grande Creazione, che non può
esserne data una migliore; poiché nel limitato orizzonte che nell’emisfero si
arcua sul vostro capo in piccole costellazioni, nebulose e comete, voi vedete
dinanzi a voi un regno che è senza fine.
29.
Questi grandi
mondi, per i quali la vostra fantasia non ha più cifre, vi appaiono come
piccole stelline, scintillando e splendendo nella luce più pura.
30.
Voi vedete
cambiare la loro posizione, vanno su e giù; questo significa che la vostra
Terra, nel suo moto rotatorio intorno al suo asse e intorno al Sole, vi porta a
transitare accanto a questi mondi.
31.
Voi non avete
nessuna certezza di loro su questo. “Che cosa sono?” – “Quanto sono grandi?” –
“Come sono disposti?”, ecc., pure domande che rimarranno scientificamente senza
risposta; dove il vostro intelletto dice: io non so dare informazioni su ciò! E
vi rimanda al vostro cuore, dove sensazioni piene di presentimenti dovranno
sostituire ciò che i calcoli astronomici non possono più dare come risposte.
32.
Lasciate
dunque il vostro cuore intuire, ciò
che, senza volerlo, il cielo stellato vi fa accettare per forza. Approfonditevi
in questi pensieri creativi, i quali hanno potuto determinare l’Autore di
questo Universo visibile a creare così tanti, così grandi e così meravigliosi
mondi!
33.
Lasciate
prendere spazio al pensiero che spesso vi coglie, quando vi perseguitano
dissensi e sfortune, quando il mondo, con tutte le sue gioie materiali si è
chiuso per voi, che forse potrebbe esistere altrove un’esistenza migliore, un
posto tranquillo dopo le fatiche giornaliere della vita terrena, dove nulla era
stabile e perfino una presunta felicità era di breve durata.
34.
Vedete,
l’intelletto non ha nessuna consolazione per voi, ma il cuore, al quale Io ho concesso il dono – se lo vuole – di
innalzarsi sopra il mondano, sopra il materiale, lasciatelo parlare con parole
consolanti! ‘Cuore’ e ‘amore’, infatti, sono equivalenti. Lasciatevi dire che
tutto ciò che v’insegnarono i due Testamenti in fatti religiosi, la Mia
dottrina, la Mia presenza sulla Terra, la Mia morte, la Mia resurrezione, non
fu vuota follia, lasciatevi dire, come già in quel tempo Io dissi: “Nella
casa del Padre Mio, ci sono molte dimore”, – che già in quel tempo vi
mostrai una durata eterna di tutto il Creato. Lasciate passare tutto questo
dinanzi alla vostra anima, e il notturno cielo stellato vi apparirà diversamente.
Esso avrà un linguaggio comprensibile. Vedrete lì non solo stelline luminose di
varie grandezze, non grandi corpi solari guarniti materialmente, bensì dimore per milioni e milioni di creature
che, secondo ordinate leggi, tracciano le loro orbite, si sviluppano a poco a
poco gradualmente, certo non secondo il vostro minuscolo calcolo degli anni,
bensì anche i periodi di sviluppo devono essere espressi in altri valori
numerici, secondo la misura dell’intera struttura mondiale.
35.
Là voi
vedrete realizzato un grande pensiero creativo che, per primo, ha come base fondamentale l’Amore, e per secondo
un sicuro perfezionamento spirituale come meta suprema, poiché così come
il vostro presentimento vi dirà che tra questi milioni di mondi deve esserci un
ordine gerarchico, un superiore o inferiore, tale e quale devono esistere su di
loro esseri viventi spirituali più o meno perfezionati, dove poi l’ulteriore
perdurare della loro vita è lasciato a loro stessi.
36.
Dove una
regola, una legge e il passaggio da un gradino all’altro avviene solo
dolcemente, allora il Creatore di questo
Regno incommensurabile non può essere considerato diverso se non come un Padre
dei Suoi figli. Ma dove traspare questo rapporto da tutte le Creazioni,
allora è del tutto naturale che quando il Sole tramonta e il cielo stellato
notturno si manifesta al vostro sguardo, voi nel vostro cuore non dovete
percepire nessun altro linguaggio, nessun altro sentimento se non il linguaggio
dell’Amore, del dolce sentimento, dell’Amore paterno, attraverso cui Egli dice
a tutti voi: “Guardatevi intorno!
Tutto questo l’ho creato per voi, l’ho creato per i Miei figli, i quali devono
restituirMi l’Amore che Io ho versato in ogni cosa creata!”.
37.
Se questo
linguaggio trova posto nel vostro cuore, allora il cielo stellato è un
giubilante inno di armonie spirituali, e ogni raggio di luce da un sole lontano
è un bacio spirituale proveniente da un mondo ampiamente lontano da voi, ma
tuttavia ancora della stessa famiglia. Allora giudicherete diversamente il
silenzio notturno, il variopinto tremolio di milioni di mondi, quando il soffio
spirituale della Creazione vi alita contro dolcemente, l’alito che tutto
abbraccia, tutto spinge al perfezionamento, per riunire alla fine tutti gli
spiriti provati in un luogo, dove giorno e notte, nascita e morte sono cessate,
e ogni materia è scomparsa, dove Luce spirituale, gioie spirituali e
precisamente godimenti eterni, compenseranno tutto ciò che gli spiriti, avvolti
in corpi oppure no, dovettero sopportare.
38.
Perciò vi
consiglio, se non volete studiare, se non volete cercarMi nelle Mie opere in
piccolo – per lo meno non rifiutate l’impressione che fa su di voi il cielo
notturno trapuntato di stelle. Non crediate che, dopo aver letto un paio di
parole proveniente da Me, siate già presso di Me, – oh, no, c’è ancora una
lunga strada; con le parole, infatti, non vi voglio commuovere né a lacrime, né
mi bastano le promesse vostre!
39.
Voglio
avere azioni! Voglio vedere nel
vostro comportamento che le Mie parole vi sono penetrate nel sangue, che la
mansuetudine, la tolleranza (vale a dire l’indulgenza), specialmente verso i
sottoposti, verso la servitù, hanno scacciato la brutalità, – voglio vedere che
avete un cuore non solo per voi, ma anche per altri!
40.
Finché questa
dolce disposizione d’animo non ha trovato posto nel vostro cuore, tutte le
vostre letture, tutto l’entusiasmo per le Mie parole, non servono a niente. E
appunto per questo Io vi ho dato questa comunicazione, affinché qualche volta,
forse di sera oppure di notte, guardiate lassù, dove un eterno mondo vi
attende, nel quale però non vi metterete piede tra canti e suoni, se non
porterete con voi l’intera armonia nel cuore. Tenetevelo in mente, là sono
usate altre misure, differenti da come le vostre parole e azioni vorrebbero
volentieri valutare; là si domanda secondo il vostro valore spirituale, e non: quanti dettati avete letto o trascritto.
Sarebbe da desiderare che ne abbiate compreso del tutto almeno uno per procedere spiritualmente, ma
purtroppo nemmeno Io stesso posso certificarvi di questo!
41.
Andate perciò
fuori nell’oscurità notturna! Guardate il grande Universo, imparate a
contemplarlo con occhi spirituali, mettete a confronto con esso la vostra
piccolezza, e sprofondate poi dinanzi alla potenza di un Creatore che, accanto
a quest’immensità, elargisce veramente solo Amore e vuol ricevere nuovamente solo Amore.
42.
Se però il
risultato di una tale contemplazione non può placare in voi la vostra
presunzione, la vostra superbia, il vostro orgoglio, se non potete prendere a
cuore di trattare con pari amore tutti gli uomini come vostri fratelli e
sorelle, allora abbandonate la lettura delle Mie parole; perché una sudicia
crosta di presunzione e interesse materiale è tirata sul vostro cuore, il che
rende impossibile possano emergere in questo visioni umane e sentimenti
migliori.
43.
Allora nessun
cielo stellato, quale fulgente Vangelo, vi potrà aiutare, tanto meno lo
scritto, e dovrà essere lasciato ad altre circostanze e condizioni per portarvi
là dove alla fine nondimeno tutti dovrete venire.
44.
Dunque,
adesso sapete ciò che dovete fare! – Io vi ho mostrato le vie che portano a Me.
Se vi mancano le forze per seguirle, allora seguite le vostre, il risultato vi
mostrerà poi, dove sarebbe stata veramente quella giusta! Amen!
۞
19
dicembre 1874
1.
Qui, figli Miei, voglio svelarvi nuovamente una grande
Legge della Mia Creazione, dalla quale potete riconoscere com’è possibile
mediante una singola linea,
come quella a voi conosciuta ‘linea della
vite elicoidale’, mettere in moto un universo, a spingerlo a perfezionarsi
da sé e così, con il primo impulso di un atto creativo, porre subito le
fondamenta della sua eterna esistenza.
2.
Vedete, tutto
quello che vi circonda, visibile o invisibile, ha, sia nella forma, contenuto o
durata, il suo particolare scopo, per contribuire alla stabilità del tutto!
3.
Ogni cosa,
fino all’ultimo atomo, segue la grande Legge della Creazione che Io ho posto in
tutto: l’origine, perfezionamento e trasformazione, e solo così fu possibile
pronunciare una sola volta il “Sia!”, poiché l’ulteriore divenire si
condiziona da sé per mezzo di ciò.
4.
Ora, tra
queste grandi Leggi della Creazione i principi iniziali sono proprio i più
importanti, perché servono come fondamento e base di tutto il Creato. E di
questi principi, dei quali Io ve ne ho già spiegato e sviluppato alcuni, c’è
appunto anche la linea della vite elicoidale, che voi avete carpito dalla Mia
natura e l’avete inserita nella vostra vita pratica, una delle più importanti,
poiché proprio essa, oppure l’applicazione della sua forma, è un fattore
principale di tutto l’esistente!
5.
La vite
elicoidale la conoscete tutti, e la sua applicazione la vedete in mille modi e
in molte cose. I vostri matematici hanno calcolato le sue leggi e vi hanno
esposto singolarmente le varie forme, i meccanici hanno utilzzato la forza
motrice nella forma elicoidale per l’acqua e per la terra. In natura la trovate
dappertutto, perfino nel vostro corpo conoscete la forza peristaltica
dell’intestino. La vostra stessa Terra riceve movimento, nutrimento e calore
attraverso la forza che a spirale affluisce in essa dal Polo Nord e ne
fuoriesce al Polo Sud.
6.
Dappertutto,
nel piccolo come nel grande, la potreste scorgere se aveste occhi acuti o
spirituali, – e tuttavia in tutto questo manca ancora la vera ragione per
ravvisare la grande importanza della vite e linea a spirale, fino a qual punto,
posta quale base nell’universo, essa ha ottenuto e deve avere una simile grande
importanza, poiché senza di essa nulla potrebbe esistere, nulla potrebbe
progredire!
7.
Ebbene, per
darvi nuovamente una prova di quanto Io ci tenga ad essere compreso da voi
attraverso le Mie parole, voglio dimostrarvi pure in quest’occasione che, anche
nella cosa più insignificante è racchiusa spesso una maggiore, profonda
sapienza, come quando, osservando con meraviglia il Mio intero cielo stellato,
ammirando lì la Mia grandezza, vorreste sprofondare nella polvere dinanzi a Me.
8.
Ancora pochi
di voi hanno compreso che nello spazio infinito, nell’immensa Creazione, vi
sono solo leggeri, delicati inizi di cose apparentemente del tutto
insignificanti, la cui portata può misurarla solo un Dio e non un essere
limitato!
9.
Esaminate la
vite, le sue spire elicoidali, e cercate di scoprire in essa, oltre alle sue leggi
matematiche e alla sua struttura, qualcosa di più profondo, di più spirituale –
e vogliamo vedere se il vostro spirito può elevarsi, dalla concezione materiale
delle linee curve, al Regno superiore dello spirito, il quale proprio nel più
piccolo nasconde spesso il più grande!
10.
Io so in
anticipo che vano è il vostro cercare, e perciò voglio riversare, con una breve
esposizione, della luce in abbondanza sul vostro spirito, affinché possiate
riconoscere ancora una volta, come un Padre amabile è sempre premuroso per
attirarvi verso ciò per cui Egli vi ha creato, questo significa per Suoi figli
uguali a Lui.
11.
Per parlare
dunque con voi in modo chiaro e comprensibile, devo innanzi tutto rendervi
attenti sulla forma di una linea a spirale, poi sul suo scopo, e in ultimo passare alla sua rispondenza spirituale; perché solo così
è possibile guidarvi dal materiale allo spirituale. Quindi ascoltate!
12.
Se osservate
una vite, oppure ogni linea elicoidale, riconoscerete facilmente che presso di
voi è impiegata per differenti usi, essa ha lo scopo di fissare fortemente un
oggetto all’altro, oppure, come con le vostre navi e apparati meccanici,
produrre un movimento in avanti.
13.
Ora vedete,
qui ci siamo già avvicinati al grande fondamento della generale Legge della
Creazione. La vite dunque, o qualunque altra linea elicoidale, ha l’impulso
della spinta in ‘avanti’ stabilito nella sua forma, così voi l’adoperate nella
vostra vita.
14.
Lo spirituale
di questa forma è quindi corrispondente al materiale, vale a dire ‘avanti’ è
l’idea vera e propria connessa. Ora, con quest’impulso in avanti o spingere in
avanti nel materiale, si collega come al solito ancora un altro fattore o
veramente si sviluppa dal maggiore o
minore procedere in avanti la generazione del calore attraverso l’attrito dell’oggetto
avanzante. Qui avete un secondo fattore della Mia Creazione materiale, vale a
dire lo sviluppo della sostanza termica proveniente dal movimento!
15.
Progredendo
ulteriormente nelle nostre considerazioni, risulta che nella vite e
linea-elicoidale il suo avanzamento non è improvviso, distruttivo, bensì lento
ma costante, e non retrocedente, il che nella Mia Creazione deve essere preso
ben in considerazione, poiché Io non sono amico di grandi manifestazioni di
forza, bensì desidero raggiungere piuttosto tutto con Amore e Mansuetudine,
piuttosto che con violenza! Ebbene, fin qui potrebbe esservi già qualcosa di
più chiaro nella Mia Creazione, se volete rifletterci, solo non voglio
lasciarvi a metà strada, e così andiamo avanti!
16.
Noi abbiamo
dunque scoperto tre caratteristiche nella linea elicoidale: progredire, penetrare profondamente e mai con forza ma solo lentamente, e sviluppo della sostanza
termica. Bene, adesso vogliamo anche cercare queste caratteristiche
dapprima nel regno naturale del visibile, allora le troveremo dappertutto,
presso di voi nella vita ordinaria e presso di Me nel grande complesso
stellare.
17.
Vedete, tutti
i mondi, pianeti e comete si muovono avanti nell’etere, però non si muovono
come voi credete in generale, solo intorno a se stessi, e poi in avanti
mediante una forza motrice, oppure intorno ad un Sole centrale, cioè in
ellisse, no! Qui Io devo dire: essi si muovono tutti in linea a forma di
spirale, si avvitano dentro lo spazio eterico, destano con questo movimento
mediante attrito – vita e calore nell’etere, che poi li trasmettono
agli esseri su di essi viventi. Non è possibile che un corpo, come per esempio
la vostra Terra, la quale attraverso il riversarsi nel suo interno di un fluido
magnetico dal Polo Nord, procedente dal movimento a forma di spirale, non debba
avere altrettanto anche nello spazio mondiale ancora un altro movimento. La
Terra si muove in avanti a forma di spirale, i mondi tutti
altrettanto; perché solo così il loro procedere avviene dolcemente e senza
scosse.
18.
Se fosse solo
un movimento penetrante, alla fine la velocità, a causa della resistenza
dell’etere, diminuirebbe oppure cesserebbe del tutto, e questo non trova posto
nel Mio pensiero creativo.
19.
Perfino la luce che corre a grande velocità da
un sole all’altro, si avvita nell’etere,
e proprio per questo la luce è anche portatrice di calore, il quale (calore) si
manifesta quando essa cade su oggetti solidi.
20.
Voi stessi,
nella vostra vita pratica, avete usato spesso questo movimento a forma
elicoidale per procedere in avanti.
21.
Osservate le
vostre armi da fuoco, avete inventato fucili e cannoni a canna rigata, dove al
proiettile, oltre all’incalzante movimento del volo, è aggiunto anche la forma
a spirale, affinché esso penetri facilmente l’aria come l’oggetto che nel suo
volo deve superare.
22.
Per quanto
riguarda lo sviluppo del calore, allora prendete in mano un trapano, provate a
fare un foro in un qualunque oggetto e facilmente scorgerete come il trapano si
riscalda proprio a causa della sua rotazione a forma di spirale.
23.
Nel vostro
corpo circola il sangue, però i suoi singoli globuli si spingono avanti
vermiforme, perché mediante questo movimento sviluppano calore là dove sono
spinti dalla pressione del cuore.
24.
Le vostre
viscere hanno il movimento peristaltico, per eliminare dal corpo il non
utilizzabile. Questo movimento però non ha solo questo scopo, bensì quello di
produrre, con lo sviluppo del calore prodotto dall’attrito, ancora le parti
gassose e fini che devono essere assorbite durante quest’ultimo passaggio dei prodotti
alimentari.
25.
Dappertutto è
visibile questo movimento a forma elicoidale. Piante, alberi, all’interno e
all’esterno s’intrecciano o si muovono a spirale verso l’alto nell’aria, verso
la luce e il calore, le loro radici si snodano tra pietre e rocce e sviluppano
in questo modo manifestazioni di forza che su altra via non sarebbe né
possibile né realizzabile.
26.
La vita del
verme è conosciuta per il suo movimento a forma di spirale, perfino nel mare ci
sono animali la cui forma è ancora molto arretrata e il loro organismo soffre
in preparazione termica, i quali per procedere in avanti hanno un movimento a
forma di spirale attorno a se stessi, per ottenere così mediante l’attrito,
quel calore che manca all’umore vitale circolante in essi.
27.
Quindi voi
vedete dappertutto il movimento simile
alla vite come principio vitale, come generatore del movimento di vita e di
calore.
28.
Così sorgono,
si formano e si perfezionano i mondi nel grande, così tutto procede in avanti,
lentamente ma con sicurezza, sempre incontro al loro scopo finale, e così
riconoscerete nel materiale questo movimento molto facilmente, quanto è
necessario e il solo possibile, per mantenere per sempre ciò che, una volta
creato, possa raggiungere il suo scopo.
29.
Lo spirituale
di questo movimento oppure la sua rispondenza
spirituale, è chiara come il giorno, poiché come la vite gira e a poco a
poco ‘supera’ tutti gli ostacoli per penetrare in avanti, altrettanto nella
vita spirituale il continuo avanzamento di gradino in gradino è un
corrispondente movimento spirituale a spirale. “Girare intorno a se stesso” non
significa altro che contrapporre ad un oggetto che Mi sta dinanzi, tutte le
parti del Mio Io. Così ogni essere oppone, anche spiritualmente, alle
avversità della vita materiale tutte le sue caratteristiche e passioni spirituali.
Con questo procedere, le parti sono raffinate e levigate, il calore che è
generato, uguale all’amore, addolcisce l’attrito; lentamente, come tra
resistenza e morbidezza va avanti, irresistibile la trivella della vita penetra
nel Regno spirituale, si guadagna sempre una sicura condizione e vi giunge così
a poco a poco, per crearsi una solida posizione.
30.
Così è nel
grande Regno spirituale dei mondi, dove il materiale serve solo come
rivestimento, questo lento avanzante movimento, l’unico possibile, grazie al
quale gli spiriti possono, a poco a poco, su gradini differenti, raggiungere
livelli sempre più elevati!
31.
Il movimento
stesso produce Amore, pari al calore,
e Luce, corrispondente alla Sapienza,
e così anche ogni spirito che continuamente spinge, porta il risultato dei
fattori suddetti: Vita, Vita spirituale, dove egli arriva o dove
si avvita dentro lentamente come un bullone
32.
Così, figli
Miei, questa linea per voi tanto spesso insignificante e tante volte applicata
nella vostra vita, è precisamente proprio la forma senza la quale nessuna
stella, nessun sole nel cielo splenderebbe, nessun cuore caldo batterebbe e
nessuna vita potrebbe manifestarsi in alcun luogo.
33.
Quindi questa
linea è il grande Impulso spirituale che spinge spirito verso spirito, uomo
verso uomo e infine tutto a Me; perché l’Amore – il mezzo fondamentale che
incatena le anime alle anime, unisce le une alle altre, le conduce una vicino
all’altra, e così porta tutto di tutto, materiale e immateriale in movimento a
vite elicoidale di nuovo a Me, da dove è provenuto.
34.
Dunque
vedete, figli Miei, nel piccolo, in quest’insignificante forma a spirale, c’è
tanta grandiosità, c’è tanta profondità che, sebbene gli uomini abbiano trovato
le leggi matematiche della linea spirale, essi possono scoprire solo gli inizi
di una sapienza, la quale molto al di sopra del materiale, ha la sua origine
nell’Infinito, ed ha trovato nello spirituale la sua rispondenza, e nel
materiale la sua applicazione pratica, proprio come conviene per la vostra vita
terrena!
35.
Imparate da
queste parole, quanto poco appariscente sono gli inizi della Mia Creazione, e
quali risultati sono invece in grado di ottenere.
36.
Io vi ho dato
queste parole, affinché abbiate ancora una volta a riconoscere il vostro
Creatore, ma anche il Padre vostro che mai cesserà di iniziare i Suoi figli ai
misteri del Suo Regno; poiché solo se potrete comprendere, o almeno presentire
l’edificio delle Mie opere, solo allora sarete idonei per un Amore che può
incatenarvi saldamente a Me.
37.
Un figlio
deve imparare a riconoscere e afferrare completamente il Padre suo, deve essere
convinto nel più intimo, della Grandezza, Clemenza e Amore del Padre, e solo
poi egli adempirà volentieri le Sue Leggi; poiché per lui avranno cessato di
essere ‘Leggi’, il figlio farà poi tutto per Amore. L’Amore però non vieta,
bensì tutto concede, e proprio perciò il figlio deve sapere esattamente cosa
vuol dire essere figlio, affinché non desideri ciò che è contrario all’Amore!
38.
Così
procedete anche voi tutti in avanti, avvitatevi per passare attraverso le
contrarietà di questa vita, affinché la vostra parte morale sia altrettanto
levigata dal grossolano; penetrate giorno dopo giorno come una vite
profondamente nella Vita spirituale, per progredire, finché dietro il coperchio
della bara, che voi dovrete sfondare, splenda la limpida Luce della Verità del
Mio eterno Amore. Là appena voi comprenderete perché avete incontrato tanti
ostacoli, tanti dispiaceri nella vita umana terrena. Là appena, infatti, voi
scorgerete che senza questo movimento, sempre procedente in avanti, uguale alla
vite che non lascia uscire nulla di ciò che ha afferrato nel suo elicoide,
senza questo lento ma costante avanzamento, non sareste penetrati in quelle
profondità spirituali della Mia Creazione, dove da ogni atomo vi arride Amore,
e dove, dal primo istante di una coscienza animica fino al passaggio nel Regno
degli spiriti, il movimento a forma elicoidale, sia mondano che spirituale, era
necessario per portarvi avanti, per sviluppare in voi vita e calore e così,
dolcemente, ma sicuramente, per adempierne lo scopo che Io posi in questa
linea, quando pronunciai il grande “Sia!”, dove tutto, ubbidendo a
questa parola, iniziò il suo movimento circolare, ma procedendo in avanti e,
come l’analoga vite, non smetterà mai, sempre muovendosi intorno a Me come il
Punto centrale, può essere partecipe con Me in uguale vicinanza della Luce e
della delizia, la quale è stabilita per tutti coloro che, corrispondenti al
loro scopo, hanno saputo portare a compimento la loro missione per la loro e la
Mia soddisfazione! Amen!
۞
20
luglio 1875
1.
Vedete Miei cari figli, con queste due parole la
scienza ha arricchito la sua raccolta di nomi, però senza sapere veramente che
cosa voleva dire con queste parole, o altrimenti detto, senza comprendere che
quando Io ammetto l’Infinità come esistente – micro e macrocosmo, naturalmente
in un certo senso limitati – indicano la stessa cosa. Solo che con questa
denominazione l’ultimo nome ‘macrocosmo’ è già stato usato in passato, e
precisamente dagli astronomi prima che un altro ricercatore, in un settore
molto più piccolo, a mezzo del microscopio scoprisse un mondo completamente
nuovo, in antitesi di ciò che trovò il telescopio nei vasti spazi senza limiti.
2.
Così ebbero
inizio queste parole, senza tuttavia afferrare il minimo pensiero di un
infinito Creatore dell’Universo, come se queste caratteristiche dell’infinità,
nel grande e nel piccolo, si fossero stabilite da se stesse.
3.
Quando gli
astronomi di stella in stella con telescopi sempre più perfezionati scoprono
ininterrottamente nuovi mondi e davanti alle distanze degli stessi arretrano
rabbrividiti, perché non trovano più cifre per questa o quelle distanze non più
afferrabili con l’intelletto umano; quando da un’impenetrabile nebulosa
all’altra nel cielo notturno emergono sempre nuove Creazioni, in cui solo i più
grandi complessi stellari sono visibili, anche tutti questi orbitanti soli e
mondi, pianeti e terre resteranno però eternamente imperscrutabili all’occhio
umano, allora dovrebbero certo essere indotti a pensare all’Ordinatore di tutto
questo, poiché già secondo il loro debole calcolo, nonostante apparenti
disturbi, tutto procede nel suo ordinato corso. Solo pochi di loro attribuirono
ogni scoperta in questo campo a Me, ma definirono l’insieme solo come ‘cosmo’,
e poiché la distanza è senza fine, come ‘macrocosmo’, e si accontentarono con
quest’espressione, tanto che adesso quasi ogni scolaro la conosce, ma ci
riflette altrettanto poco quanto ci riflette il più grande astronomo.
4.
La seconda
via per ‘l’infinità’ che un altro ricercatore intraprese, e dopo di lui anche
altri, era che, mentre inseguivano dapprima la vita animale, fin dove lo
permetteva loro la forza visiva sostenuta dai microscopi, anche in seguito con
questi strumenti esaminarono il tessuto cellulare delle piante e le parti
costitutive del regno minerale.
5.
Poiché anche
qui essi non trovarono i confini dove la vita animale cessa e dove le parti
costitutive dei singoli elementi, scomponendo le loro particelle nuovamente in
altre, mostrano altrettanta ‘vita’, allora chiamarono anche questo mondo appena
scoperto, e diventato a loro completamente visibile, ‘microcosmo’, dove anche
al ricercatore non è venuta incontro nessuna pietra di confine che gli
indicasse la fine di quel mondo, bensì gli dimostrò la fine del suo debole
intelletto e spirito ricercatore, esclamandogli: “Fin qui, e non oltre!”,
– così come agli astronomi i lontani gruppi stellari o globi involucro
lasciarono solo presentire che là non vi è ancora una fine, ma per loro è
solamente un ‘alt’, dove l’intelletto umano non può afferrare ciò che un
Creatore ha creato secondo la Sua grandezza e non secondo la grandezza fisica
di un minuscolo uomo.
6.
Anche questi
ultimi ricercatori scrivono interi volumi sulle continue e sempre nuove
scoperte in questo campo, ma anche lì troverete da leggere poco il Mio nome;
essi solo frugano nella materia, e appunto materiale come le loro ricerche,
essi nuovamente anche trovano nient’altro che materia.
7.
Siccome però
non vorrei avere i ‘Miei’ figli allevati così, e se anche i vostri eruditi
hanno elaborato certi nomi per cose inesprimibili, dovete pur sapere veramente
cosa c’è sotto questi nomi, oppure come sono da intendere. Perciò ho preso Io
nuovamente la parola, per dimostrarvi ancora una volta che, sebbene già spesso
mostrato, possono essere acquisite sempre nuove visioni della Mia Creazione, se
si vuol considerare attentamente con
occhio spirituale perfino le
parole inventate dall’uomo.
8.
Tutto ciò che
ho fatto scrivere fino ad ora dal Mio servitore, ha appunto lo scopo di mettere
nella giusta luce la Mia Creazione a voi e alle migliaia di generazioni che
verranno dopo di voi; poiché le condizioni sociali possono mutare come
vogliono, possono emergere governi in ancora così differenti forme, tuttavia
due cose esisteranno sempre: voi abitanti della Terra così come anche altri dei
grandi mondi avrete sempre un rivestimento in proporzione corporale o
materiale, e il vostro mondo oppure ogni altro, esisterà ugualmente sempre di
materia che porta in sé la vita, per poter compiere con questa la sua missione.
9.
Finché dunque
la materia esiste, finché il processo di formazione, conservazione e
trasformazione in e sopra i mondi procede, si troverà sempre il micro e
macrocosmo, ed è del tutto naturale proprio perché Io, quale Creatore del
tutto, sono infinito, e quindi la Mia Creazione deve essere altrettanto
infinita.
10.
Se lo spirito
umano anche con i migliori telescopi guarda fuori nei vasti spazi dell’Universo
– poiché la materia, a cominciare dal più piccolo atomo, forma sempre nuovamente
materia – scoprirà solo nuovi mondi, i quali (contengono nuovamente tutto in
sé) se si vuol portare un esempio che si avvicini, sono simili ad un qualsiasi
granello di senape che già nel singolo granellino esiste l’infinita facoltà di
riprodurre la pianta, dalla pianta il fiore e dal fiore nuovamente il seme.
Come qui, se lo volete considerare attentamente, tale e quale nel macrocosmo si
formano mondi da mondi, dove naturalmente non potrà essere portato in calcolo
la misura del vostro breve tempo di vita.
11.
Così nel
grande e così nel piccolo, dove la vita più semplice, più limitata, deve sempre
provocare il prosperare di tutto il vivente quale fondamento di una vita
superiore, e come nella vita della pianta, dove tutto ciò che esiste viene
incontro visibilmente all’occhio dell’umano ricercatore, fornito del necessario
strumento, allo stesso modo ad ogni scoperta di un nuovo tessuto cellulare deve
essere presupposto che proprio queste piccolissime cellule devono avere di
nuovo le loro parti costitutive, i loro organi, la loro vita che li spinge a
formazioni future, finché alla fine, al comune occhio umano l’insieme composto
da milioni di piccoli tessuti, sia esso pianta, minerale oppure essere vivente,
mostra appena su un gradino superiore quanto ci vuole per creare e mantenere
una modesta pianticella, oppure un minuscolo infusore!
12.
Se gli uomini
fossero spiritualmente attenti osservatori di un singolo oggetto della Mia
Creazione, riconoscerebbero in ogni cosa, oppure in ogni essere creato, il
Creatore a grandi lettere, e certamente non distruggerebbero così stupidamente
e noncuranti spesso per spavalderia, cose che per loro, come uomini, sono le
più grandi meraviglie.
13.
Purtroppo
l’uomo è in generale fatto così che tutto ciò che giornalmente vede, come il
crescere, il prosperare e poi il decomporsi delle piante, non lo stimola ad
un’ulteriore ricerca o ad un’ulteriore riflessione; egli lo prende solo come
esistente, lo usa secondo il suo arbitrio, senza pensare minimamente al
Donatore oppure Dispensatore stesso. Distratti, a milioni passano così la vita,
nati, allevati e morti senza sapere cosa significhi ‘essere nati’, come si
dovrebbe essere allevati e che cosa significa oppure cos’è veramente ‘morire’.
Tutti pensano – per questo ho ancora tempo nell’altro mondo, se mai
ne esiste uno! –
14.
Perciò i
lamenti e le implorazioni dei trapassati, quando cominciano a presentire come avrebbero dovuto vivere e purtroppo
non hanno vissuto; quando vedono quanti mezzi stavano loro a disposizione sulla
Terra e non hanno voluto usarne nessuno, ma nella sciocca presunzione e follia
di grande potenza come uomini – avevano dimenticato completamente Colui che li
mise nel mondo per Amore, e non tralasciò nessuna occasione di esclamar loro ad
ogni pulsazione:
15.
“Ricordati o uomo che fuori di te, in te e
sopra di te, c’è un Mondo spirituale
al quale tu non puoi sottrarti, e ti ha creato secondo Leggi spirituali, e dopo
la morte ti giudicherà anche secondo leggi spirituali!”.
16.
Perciò segue
una parola dopo l’altra che Io vi do, poiché in tutto e ovunque Io cerco di
mostrarvi che non siete nati e non dovete vivere unicamente per questo mondo;
bensì in tutto Io cerco di farvi luce, affinché possiate trovare la via che
conduce a Me, la quale, proprio perché siete materiali e circondati da Creazioni
materiali, può essere anche trovata unicamente attraverso la materia, – poiché nella Creazione materiale dovete ritrovare la spirituale e nella
spirituale la Mia Creazione infinita, poiché solo così potete procedere
moralmente di gradino in gradino. L’insegnamento solo non vi serve, se non
imprimete ciò che avete letto nel vostro animo, mescolato con voi
spiritualmente, affinché diventi vero anche in voi ciò che un giorno un
apostolo disse: “Non più io, bensì Cristo vive in me!”
17.
Altrettanto
neppure dovete avere parole bigotte, e non sempre in bocca la parola ‘Signore’,
bensì nel vostro modo di pensare e modo di agire, dovete dimostrare che non
potete pensare diversamente dal vostro Dio, Creatore e Padre stesso, Lo dovete
sentire dappertutto: nel macro come pure nel microcosmo. Nella luce dell’ultima
stella che colpisce il vostro occhio, dovete riconoscere lo stesso linguaggio
dell’Amore che, uguale e immutabile, ha disposto nel minuscolo animaletto,
altrettanto con cura e amore, tutto così che quest’ultimo infusore a voi
visibile possa godere, nella sua vita limitata, ugualmente gioia e felicità
proporzionata alla sua organizzazione, come l’angelo eccelso che nella Mia
vicinanza abbraccia al par di Me con uno sguardo eoni di mondi. – Perciò Io ho
scelto anche queste due comunicazioni, affinché rimanendo con superficiali
espressioni, non passiate distrattamente su meraviglie che, dappertutto uguali,
nei grandi complessi mondiali oppure nei piccolissimi tessuti cellulari di una
fibra microscopica di una pianta, costantemente vi richiamano: “Alza lo
sguardo, spirito umano, e non trascorrere sognando il breve spazio di tempo
della tua vita! Ovunque ti sorride l’Amore del Padre che ti ha già mostrato
tanto, ma ancor molto ha trattenuto, perché solo un rinato è in grado di
vedere, il quale riconoscerà poi che, per comprendere l’Amore di un Creatore,
non necessitano grandi scene naturali, momenti solenni di grande entusiasmo e
le inconcepibili distanze di corpi mondiali, bensì che sta ampiamente vicino a
te e in te stesso, dove tu incontrerai poi altrettanto le medesime Leggi, la
medesima cura dappertutto, comprendi questo o uomo, come un Dio crea!
– – come un Padre dispone i Suoi mondi,
dove proprio nella materia lo spirituale sublime – il Suo Amore soltanto – aiuta a conservare il Creato e a guidarlo
su gradini superiori”.
18.
Pensate così
anche voi, figli Miei, oppure imparate anche voi a pensare così, sentite e
agire di conseguenza! Sforzatevi così, quando la limitata scienza vi butta giù
nomi da lingue morte dove spesso, anche sotto questi nomi, sta nascosto molto
più spirituale di quanto presume colui che l’ha usato per la prima volta.
19.
Io permetto
che molti dei vostri scienziati e ricercatori scoprano qualcosa dal Mio campo
della natura, permetto che molte di quelle scoperte siano utilizzate per la
vostra vita sociale. Permetto perfino che queste scoperte siano usate, invece
che per il meglio dell’umanità, anche per la frode e l’abuso.
20.
Accanto a
questi ‘permessi’ però le Mie semplici Leggi della natura rimangono tuttavia in
vigore, in cui il falsificatore delle stesse si punisce da sé, per lo meno
nella sua dignità morale, e il disattento, che spesso è istigato dall’avarizia
e avidità, dovrà espiare anche nel corpo le conseguenze delle sue stesse
passioni!
21.
Sotto tutto
questo pro e contro, però, Io Mi sono nondimeno prescelto la Mia via, dove già
da lungo tempo sto preparando le pietre da costruzione che un giorno saranno
necessarie per erigere la grande Casa spirituale[53],
dove ogni falsità, ogni inganno avranno una fine, e i Miei figli riconosceranno
il loro Padre in tutte le Sue opere, e in tutte le parole già precedentemente
date, avranno la testimonianza che, proprio come nella materia non è possibile
stabilire il limite di un micro e macrocosmo, così anche nella comprensione
spirituale delle Mie parole o nel loro esercizio altrettanto continuando ad
agire all’infinito, il più piccolo ha spesso le più grandi conseguenze, oppure
da cause assai poco appariscenti possono essere ottenuti effetti di grandissima
portata!
22.
Lo sguardo di
un diligente ricercatore cerca invano di scorgere l’ultimo mondo, dimenticando
sempre che quell’ultimo sole, che attraverso il suo telescopio invia i raggi al
suo occhio, gli mostra la luce che ha ricevuto in prestito da un sole più
grande che gli rimarrà sempre nascosto.
23.
E quando
penetra ancora nei piccolissimi spazi, dove migliaia di ingrandimenti gli
mostrano ancor sempre altre formazioni che, proprio perché sono ancora visibili
all’occhio, devono di nuovo essere costituite di piccoli vasi, dove dimora ‘la vita’, così anche nel riconoscimento
spirituale c’è la medesima graduazione infinita, che nello spirito più alto,
che un essere creato possa presentire, non raggiunge il limite dove Io,
quale Centro o Punto terminale tutto riunendo di nuovo in Me,
semplicemente e certo molteplice sostengo in Me nuovamente l’intero campo
spirituale e materiale, fino al più semplice pensiero, che tuttavia doveva
procedere, per creare un atomo eterico, il quale è composto dalla piccola parte
costitutiva di altrettanti ‘atomi’, giungendo fino al limite della forma
eterica, gassosa o spirituale, rappresentando tutto in tutto, rappresenta
altrettanto il mondo nel piccolo, come il mondo nel grande!
24.
Comprendete
così il mondo! Così leggete e afferrate tutte le parole che Io vi ho dato! – –
Non accontentatevi dell’impressione fugace; non per questo, infatti, avete
ricevuto tutte queste parole, ma cercate, come vi ho detto sopra, di afferrarle
spiritualmente come spiriti avvolti nella materia, il che vi deve improntare a figli
Miei! – Poiché dove e come Io penso, così devono o dovrebbero pensare come
minimo tutti coloro che Io creai ad immagine Mia.
25.
Sotto la Mia
immagine però è inteso il Mio Io spirituale che è raggiungibile solo quando il
guscio della materia è diventato trasparente, quando si scorge ovunque solo lo
spirituale, e là dove lo sguardo non basta più, è tuttavia percepito pieno di
presentimento!
26.
Il Mio Io quale Dio non ha nessun principio e nessuna
fine, la Mia Creazione altrettanto, e
il vostro macro e microcosmo, fino adesso così chiamato, è altrettanto
infinito, dove mai uno spirito umano scoprirà il confine del principio né della
fine!
27.
Veramente
fieri dovreste guardare in alto in quegli spazi incommensurabili, da dove un
raggio di luce colpisce il vostro occhio solo dopo migliaia d’anni, poiché
secondo la vostra organizzazione siete capaci di simili presentimenti; oppure
quando scendete nelle profondità del piccolissimo, dove una goccia d’acqua
contiene milioni di meraviglie – dovreste umilmente innalzare lo sguardo al
vostro Creatore che, nonostante la vostra piccolezza fisica, vi pose nel cuore
questa Scintilla spirituale, affinché possiate comprendere parzialmente la
grandezza dell’infinità e, per amore e devozione, dovreste prostrarvi dinanzi
alla Mia onnipotenza che, nella Sua infinita misericordia, vi riconosce quali
esseri spirituali, e invece di considerarvi esseri insignificanti, vi attira al
Suo petto, vi vuole educare come Suoi figli e vuol farvi sentire che, per
quanto sulla Terra esista anche un amore paterno, tuttavia esso non è che un
leggero abbozzo ombroso rispetto a quello che Io, quale Creatore onnipotente,
provo per voi come pure per l’ultimo verme nella polvere, poiché guidando un
po’ alla volta ogni essere creato di gradino in gradino sempre più vicino a Me,
Io voglio riunire tutti nel Mio ‘Regno dell’Amore’, dove ha fine la materia e,
spirituale formando solo spirituale, un’eterna, costante beatitudine, deve
riunire il Padre con i Suoi figli!
28.
Per questo lo
sforzo e lo scopo di tutte le Mie parole, di tutte le Mie direttive e di tutte
le Mie Creazioni che, a partire dal microcosmo, perfino nel macrocosmo non
avranno ancora raggiunto la fine, bensì lì appena comincerà ad annoverare
nuovamente il suo inizio, in proporzioni analoghe, una nuova Creazione, affinché la parola ‘Infinità’ sia afferrata e
compresa, sentita e goduta da tutti nel suo pieno significato! Amen!
۞
3
novembre 1872
1.
Figlio Mio! Mi hai posto tante domande e Io, quale
Padre tuo, ti ho risposto con molte o poche parole, secondo quanto la tua
domanda esigeva una maggiore spiegazione o maggiore esposizione.
1.
Ancor sempre
nel tuo animo sorgono nuove domande, da come emerge nella tua ultima lettera
inviata al Mio scrivano. Tu dici tra l’altro che la risposta a questa domanda
ti aiuterebbe in modo particolare, prima della tua dipartita dalla vita
terrena! A questo punto però Io devo chiederti: “Se tu ora apprendi tutto ciò
che vorresti sapere, a cosa ti servirebbe? – Ti servirebbe ad elevare la tua
condizione? Ti servirebbe a conoscere e comprendere meglio Me e la Mia
Dottrina? Questo sapere, può avere un’influenza sui tuoi pensieri e azioni
riguardo al tuo prossimo?”. – Vedi, a tutte queste domande da Me
rivolte a te, tu Mi dovrai rispondere con un no!
2.
Ciò che vuoi
sapere, è una domanda, per dare uno sguardo più profondo nella storia della Mia
Creazione, e se vuoi considerare esattamente la cosa, domande così, come questa
che tu Mi hai rivolto, ce ne sarebbero ancora milioni; poiché ogni essere
vivente, ogni pianta, perfino la pietra morta potrebbe stimolarti a chiedere: “Quale
è stato il primo processo per ogni singola creazione?”. Oppure: “Che cos’era
esistente prima – l’uovo o la gallina? Il seme o la pianta?”.
Genuine domande che, se ti fosse risposto da Me fedelmente e in maniera
comprensibile, non ti porterebbe di un pelo oltre il tuo gradino spirituale.
3.
Ma per soddisfarti
in qualcosa, allora voglio rispondere alla tua domanda posta, così che tu possa
dare, quale essere creato, uno sguardo nella Mia Creazione. Ebbene, ascolta
dunque! Anzitutto la domanda che Mi hai posto a questo riguardo è un segno che
il poco che ti ho dato su questo non è stato compreso; ti è stato dato,
infatti, un lieve accenno di un atto creativo che non fu compiuto unicamente
con l’uomo, bensì con ogni essere, con la sola differenza del gradino, sul
quale un tale essere venne posto.
4.
Tu sai che
anche gli animali hanno un’anima; anche qui ci sarebbe una domanda, come,
quando e da dove fu data sulla Terra l’anima ad ogni animale come specie alla
sua creazione oppure, come dice la Bibbia nella storia della Creazione
mosaica, insufflata?! Da dove venne, che cosa era la sua origine?
5.
A questa e a
tutte le domande simili Io rispondo che tutti gli esseri creati furono
rivestiti di particelle vincolate del grande spirito caduto; inoltre, che
questo stesso grande spirito caduto, come una propaggine, fu posto fuori da Me
libero nella vasta Creazione, dove egli, come ogni complesso limitato,
possedeva un’organizzazione interiore
e una esteriore, in aggiunta ancora
come terza possedeva una grande parte della Mia stessa Vita divina che, come scintilla proveniente da Me lo innalzava
oltre tutta la materia grossolana.
6.
Dalla sua
parte esteriore o rivestimento etereo gli furono e sono prese e adoperate
giornalmente per il corpo materiale come vostro rivestimento, particelle
spirituali vincolate a lui tolte. – Dalla sua anima discendono tutti gli esseri
creati in relazione alla loro vita animica, e solo la sua parte di eredità
divina gli fu lasciata da Me, perché è proprio questa che, come presso di voi
la coscienza, continuamente lo stimola e sprona continuamente a ritornare da
Me.
7.
Così tu vedi
la Trinità, come Padre, Figlio e Spirito – materia, anima e Scintilla divina,
rappresentata coerente anche in lui, proprio come anche ogni essere creato
consiste di queste tre parti, le quali si trovano rappresentate di nuovo in
maniera simile nella Creazione materiale, nel Cielo spirituale e nella Mia
stessa persona.
8.
Così è dunque
l’origine dell’anima, come presso di voi nella procreazione, sempre la stessa,
dove anche voi lasciate qualcosa del vostro essere spirituale, senza tuttavia
con questo sentirne una mancanza. – Così fu creato ogni essere vivente
nell’intero mondo materiale, e se nella mosaica storia della Creazione la
creazione dell’uomo fu discussa più in dettaglio, così come nell’opera che Io
diedi un giorno al Mio precedente scrivano[54],
ha la sua ragione, perché per primo l’uomo era l’ultimo anello della Creazione
sulla vostra Terra, e per secondo, perché proprio voi uomini trovate tanto
interesse di conoscere più da vicino l’origine della vostra stessa razza.
9.
Come Eva fu
creata dal corpo interiore ed esteriore del primo uomo, e perché così e non altrimenti, sta semplicemente nel fatto che al
primo uomo fu creata una compagna, una compagna della vita, che naturalmente
doveva essere presa dall’ultimo finissimo materiale che Io volevo creare come
immagine Mia.
10.
Così ebbe
origine la prima donna, come con ogni mescolamento dei sessi l’uno deriva
dall’altro, e questo è un processo necessario che, per la maggior parte degli
esseri viventi, è il fondamento della loro esistenza, con la sola differenza
che per la creazione della prima donna Io ricorsi ad un procedimento che, preso
materialmente, è accaduto spiritualmente altrettanto con la creazione di
milioni di altre creature.
11.
Spiegarti
ulteriormente perché è così e non diversamente, non è afferrabile con concetti
umani, tanto poco come se tu pretendessi da Me una risposta alla domanda: “Chi
ha creato Me?”, oppure, “dov’è il primo germe che fece sorgere l’Essere
Mio?!”.
12.
La vostra
facoltà di comprensione ha i suoi limiti, di là dei quali vi mancano le
immagini spirituali per misurare certe disposizioni e condizioni di spazio e
tempo. Voi avete un vecchio proverbio al quale ti voglio riportare, e questo
dice: ognuno faccia il suo mestiere! Ti voglio richiamare alla memoria questo
proverbio, e se talvolta vi porgo il dito mignolo, allora non pretendete anche
la mano; essa, infatti, è troppo grande, poiché in essa giace l’intera
Creazione, dove il vostro io e la vostra Terra, come un animaletto infusore,
deve scomparire nel grande etere.
13.
Tu stesso
consisti di corpo, anima e spirito. Dimmi una buona volta, quali di questi tre,
che ti sono certo abbastanza vicini, perché formano il tuo proprio io, – quali
di questi tre tu comprendi, o puoi penetrare con lo sguardo la sua struttura,
la sua organizzazione veramente in maniera chiara?!”. Vedi, Mio caro figlio,
voler approfondire cose che non sono veramente utili, oppure non contribuiscono
al progresso, sono divagazioni inutili che non ti completano, non ti rendono
migliore.
14.
Hai la Mia
parola che, oltre all’anima, in te dimora una Scintilla divina. – Cerca di diventare uguale a questa Scintilla,
perché tu spiritualmente discendi da Me, come Io stesso ve l’ho rivelato.
15.
Cerca di
renderti degno di questa discendenza, attraverso pensieri, parole e opere, come
si conviene ad un figlio di Dio, il resto lascialo a Me! Quando tu un giorno,
in un involucro più leggero, potrai guardare la Mia Creazione con occhi
spirituali, allora avrai di nuovo un ulteriore chiarimento e satollamento per
la tua curiosità, ma comprendere Me e la Mia Creazione completamente,
lascia stare, perché questo non è per esseri finiti – voler comprendere e
afferrare un Dio e Creatore infinito – non è possibile né qui, né là! Amen.
۞
Diventare figlio Suo! Il compito nostro qui!
1
marzo 1872
1.
Mio caro figlio! Ti sei sentito innalzato a causa di
questo titolo che ti ho dato, e forse per la prima volta hai potuto percepire
quale forza e importanza spirituale possono trovarsi in una parola, se si vuole
approfondirsi in essa, come hai anche provato con la seconda parola ‘Amore’ che tu hai definito in lungo e
in largo.
2.
Io sapevo già
da tempo quello che cercavi, e perciò guidai anche le situazioni così, che ti
sarebbe stato facilitato il ritrovamento del tanto bramato.
3.
Tu cercasti
in tutte le scienze, in tutte le spiegazioni della Mia dottrina lasciata
all’umanità, ma nella ricerca ti mancò sempre la chiave principale, cercavi con
l’intelletto e dimenticavi con questo il
cuore!
4.
In tutte le
scienze il Mio Io ti è venuto spesso incontro, come splende fuori da tutte le
Mie Creazioni, ma scrutando sempre troppo lontano non notavi la cosa più
vicina, non notavi come dappertutto la voce dell’Amore, dell’Amore
universale di Dio ti gridava: “Ricercatore zelante, non senti dunque nel tuo
cuore la domanda, perché tutto è stato creato così e non altrimenti? Non
percepisci che tutto è stato chiamato all’esistenza solo per Amore e per
ridestare nuovamente Amore?”.
5.
Guarda la
Terra all’interno e all’esterno con tutte le sue meraviglie, per quanto vi sono
conosciute, con quante cose è dotata la sua superficie, e potrai facilmente
leggere tra le righe la premura di un Amore misericordioso, e ancor di più se
il tuo sguardo, rafforzato spiritualmente, non considererà la rozza materia
come elemento principale, bensì solo come rivestimento di un’altra scala spirituale, dove poi anche ogni apparente crudeltà delle creature
viventi, nonché l’effetto distruttore degli avvenimenti elementari, seguendo un
impulso spirituale superiore, non devono essere considerati come mali che
danneggiano certamente i singoli, ma sono inevitabilmente necessari per la
conservazione del tutto.
6.
Se tu avessi
studiato la geologia, avendo arricchito il tuo intelletto di cognizioni, il tuo
cuore non sarebbe rimasto vuoto; dappertutto avresti trovato il filo conduttore
dell’Amore che, nelle sue differenti forme, ma sempre nello stesso modo, guida
tutto alla sua meta di perfezionamento.
7.
E se tu
avessi ripassato attentamente quanto appreso, ti saresti accorto che solo il
grossolano-rozzo visibile è accessibile ai vostri sensi, e il molto grande e
sublime è chiuso a chiave allo spirito indagatore di un uomo razionale e sta
aperto solo al cuore amante.
8.
Che cosa hai
imparato dall’astronomia? Singole leggi e movimenti del tuo sistema solare e
distanze che, già con la vostra Luna, non sono afferrabili per concetti umani.
Ma cos’è il vostro sistema solare di fronte ad un globo involucro di cui questo
sistema è appena una parte? Che cos’è questo Globo involucro di fronte a tutto
l’Universo, nel quale corpi materiali, come pianeti e soli, orbitano intorno a
soli ancor sempre più grandi? – Solo una goccia d’acqua nel vostro grande
oceano! E cos’è quest’intera Creazione di fronte a quella che, oltre la sfera
del materiale, se ne presenta una spirituale
ancora più elevata e più grande, dalla quale provengono tutti i mondi, e nella
quale un giorno, spiritualizzati e purificati, ritorneranno nuovamente tutti!
9.
Vedi figlio
Mio! Queste grandi opere, queste opere d’Amore di Dio e Padre tuo, giammai
potrai comprenderle col tuo intelletto, ma puoi afferrarle completamente con il
cuore.
10.
In questo
pensiero del grande e dell’immensità, la tua Scintilla divina, che Io ho posto
in te, dovrà aiutarti ad elevarti al di sopra del mondano, al di sopra del
materiale fino allo spirituale. Poiché là il tuo intelletto non basta più, là
la capacità animica finisce, se non impara, sostenuta dal Mio Spirito, ad
afferrare e comprendere che solo un Dio eterno poteva creare cose eterne, e un
essere finito solo attraverso questo può comprendere interiormente ciò che vuol
significare il nome ‘Dio’ e che cosa
significa poter diventare ‘figlio Suo’!
11.
Tu ti
sentisti fiero con la lettura della parola che Io rivolsi a te chiamandoti:
“Figlio Mio”. Sì, ti senti fiero per il fatto che stai su quel piolo della
scala dove vedi dietro di te già milioni e milioni di altri passaggi, e solo
pochi ne hai dinanzi a te che, se vuoi, pieno di zelo, ti possono far
presentire facilmente l’intero significato di cosa vuol significare essere
chiamato ‘figlio Mio’ e tale anche esserlo o poterlo diventare!
12.
Per conoscere
un maestro si deve innanzitutto comprendere la grandezza delle sue opere, si
deve vedere a fondo chiaramente il loro perché, per quale ragione, per quali
nobili o grandi moventi Egli le ha create, e appena allora comincerà
l’ammirazione, al fine di avere un risultato spirituale, appena allora si
afferrerà cosa significa essere un maestro come lui ed essere un suo scolaro!
13.
Se tu avessi
studiato tutte le scienze, allora ad ogni passo nel micro e macrocosmo ti
sarebbero venuti incontro i due Principi
fondamentali del Mio Io: l’Amore e
la Sapienza, da cui tutto creai, per
ridestare nuovamente Amore, per riottenere, attraverso i Miei esseri creati,
spiritualizzato e nobilitato, quello che per Amore avevo corporalmente posto
fuori di Me.
14.
Ti sarebbe
diventato chiaro, come Io ho creato tutto non solo per Me, bensì per tutte le
creature pensanti e sensitive, dove il loro ringraziamento e canto di lode è
l’unica ricompensa che Io potevo esigere da loro, un Infinito dal finito.
15.
Concepisci
così il Mio mondo del visibile, e il velo cadrà dai tuoi occhi spirituali.
Scorgerai facilmente dappertutto la ragione spirituale e il perché, tanto nel
lievissimo ronzio di un insetto come nella nobilissima parola di un uomo
ispirato da Dio, o nella profondità della Mia stessa parola!
16.
Allora
scorgerai delizie in un fiorellino del prato, e beatitudini nell’espressione di
una parola che, infinita come Me stesso, può guidarti da una gioia all’altra,
da una beatitudine all’altra, basta che tu sappia approfondirla. Poiché non
solo la parola ‘figlio’ oppure ‘Amore’ sono così ricche in diletti superiori,
no, bensì ogni singola parola; poiché ogni parola proveniente da Me, è prodotto
spirituale di un vasto Mondo superiore che l’effimero materiale. Con la Parola
Io creai il mondo, con la Parola lo animai, con la Parola lo conservo, lo guido
e lo purifico, fino a che esso, quale Parola
spiritualizzata, ritornerà un giorno nel Mio Regno dello spirito, – e
quest’unica e grande Parola che tutto esprime, tutto significa, questa Parola è
‘Amore’! Afferra l’Amore in tutta la
sua portata! Afferralo come uomo per il tuo prossimo, come compassione per le
creature a te subordinate, e afferralo come espressione e movente, perché Io,
il grande Dio infinito, discesi un giorno sulla vostra oscura Terra e là compii
il più sublime atto d’Amore che un Dio potesse compiere, e ti si apriranno
ancora grandi profondità che stanno in questa parola e nella parola ‘figlio’, se rifletti che proprio Io – l’Amore stesso – ho creato tutto questo,
ho fatto tutto questo ed ho messo in te la Scintilla per farti comprendere cosa
vuol dire poter conquistare la
figliolanza di un Dio simile e Padre amabile, solo proprio per il lieve
prezzo dell’amore, e troverai abbastanza materiale nella Mia natura visibile e
nel tuo cuore, per far di tutto per renderti degno di questo nome! Amen!
۞
7
Agosto 1872
17.
Tu vuoi che ti spieghi anche questa parola, – ebbene,
allora scrivi, poiché nulla è più sprecato dagli uomini che proprio il tempo, vale a dire quello che vi è
stato calcolato come vita di prova.
18.
Vedete, voi
tutti non sapete cos’è il tempo, cosa significa e quale valore esso ha, altrimenti
vivreste tutti diversamente da come fate in realtà. Ma per fornirvi un concetto
di questa parola, che sia degno a un essere spirituale, come voi uomini dovete
esserlo, voglio allora spiegarvi questo concetto così come possono afferrarlo
esseri finiti dell’Infinito.
19.
Che cos’è
dunque il tempo? E come riconoscete voi che esiste veramente un tempo? – “Il
tempo non è altro che una parte del pensiero dell’Eternità, un piccolo
frammento di un grande infinito Tutto!”. Voi non sapreste che cos’è il
tempo, se non potreste misurarlo in cose materiali, dove tra venuta, sorgere,
sparire e passare è trascorso uno spazio di tempo che, come fate anche voi, può
essere misurato oppure espresso con numeri.
20.
Il tempo è
calcolabile solo nel visibile. Nell’eternità, dove lo spazio non ha più
dimensioni, là finisce anche la misura del tempo, là dominano concetti e idee
che, per esseri limitati non sono afferrabili, non sono comprensibili.
21.
Un essere
limitato perciò non potrà mai comprendere Me, Il senza tempo; poiché quantunque
sia possibile immaginare l’eterno perdurare, allora questo: non aver mai
avuto un inizio, per un essere creato è certo un’assurdità, una cosa
inconcepibile, impensabile – e in questo consiste la differenza tra Me e tutto
il mondo degli spiriti. È questa parola ‘tempo’ che determina la Mia divinità,
più che qualunque altra cosa; poiché anche lo spazio stesso è senza tempo non
misurabile, non comprensibile.
22.
Quindi il
tempo simboleggia veramente l’espressione più adatta della Mia grandezza; il
tempo come concetto, infatti, è sempre esistito ed esisterà sempre, sia che lo
si voglia misurare oppure no! Dunque vedete, se considerate questo grande
fattore – il tempo – da questo lato, allora è l’unico che possa darvi un’idea
di Me e un concetto della Mia Creazione. In spazio-tempo si svolse la
Creazione, una dall’altra, una dopo l’altra, e in spazio-tempo questi mondi da
Me creati si svilupperanno e si perfezioneranno, e in spazio-tempo
scompariranno nuovamente e faranno posto a nuove forme, nuovi mondi, nuove creazioni.
Dunque il tempo è l’unico strumento di misura secondo il quale la Mia Creazione
può essere valutata; poiché il tempo come grandezza, il tempo come distanza, e
il tempo come durata di un oggetto creato, indica di questo il valore, il
contenuto e la sua sfera d’azione. Quello che lì nell’infinito eterno etere i
Miei mondi compiono in periodi di tempo, questo è nuovamente il caso nel
piccolo con ogni cosa creata e con la sua durata. Solo il tempo conferisce alla
pietra la sua grandezza e la sua età, e negli esseri viventi è di nuovo il
tempo che determina il valore della loro vita.
23.
Così è quindi
il concetto ‘tempo’ tanto poco da cancellare dalla Creazione quanto Lo sono Io
stesso. Senza tempo non esisterebbe nessun mondo, e senza di Me non esisterebbe
nessun tempo! – Che cos’è lo spazio-tempo della vita umana dalla culla alla
bara? Non è altro che solo un periodo dell’Infinità espresso in cifre, che in
un vedibile essere creato è visibile nella sua formazione, nel suo sviluppo e
nel suo svanire. Senza questi visibili cambiamenti non sarebbe misurabile
nessun tempo, se per questo non aveste ottenuto un misuratore del tempo
contando proprio il cambio del giorno oppure il cambio tra giorno e notte.
24.
Il tempo non
ha nessun principio e nessuna fine, esso proviene dall’Infinità e scorre
nuovamente in essa senza lasciar tracce. Solo Creazioni visibili testimoniano
della sua venuta e del suo passaggio, altrimenti non sarebbe misurabile. Questo
tempo dunque, che come misura conferisce ad ogni cosa creata la sua durata,
nella quale durata si deve adeguare a proseguire sulla grande scala verso il
regno degli spiriti, questo tempo è proprio anche la misura per gli esseri
spirituali, entro il quale è imposto loro di compiere determinate missioni;
poiché così come i grandi mondi e sistemi solari hanno la loro durata misurata
nel tempo, altrettanto tutti gli esseri creati hanno un determinato numero di
periodi di tempo che determinano la loro vita fino al successivo cambiamento.
25.
Il tempo per
il grande edificio mondiale è un tempo determinato, poiché dopo essere
trascorso subentrano altre situazioni che sono regolate e condizionate da altri
mondi. Questo tempo è dunque misurato, e deve essere compiuto durante lo
stesso, ciò che è necessario, secondo il piano del tutto, appunto per la
conservazione del singolo come dell’insieme. Com’è ora il caso con i mondi,
questo vale anche per ogni singola cosa creata, anche per l’uomo; anche a lui,
infatti, è misurato un periodo di tempo dalla nascita fino alla morte, durante
il quale dovrebbe completare la sua missione della vita di prova! Ma poiché
l’uomo è un essere libero, ed è anche un complesso dello spirituale e del
materiale, allora è permesso a lui soltanto di completare ancora nell’aldilà
ciò che non ha potuto raggiungere qui durante il suo percorso di vita
corporale-mondano; poiché l’uomo è un
figlio di due mondi, dello spirituale
e del materiale. Proprio a causa di questa situazione ci sono nell’etere
tanti spazi riempiti di anime decedute immature che devono completare lì, ciò
che non poterono fare qui; del resto un passaggio dal mondo materiale alle
dimore spirituali sarebbe per loro direttamente possibile, il che però non può
succedere, perché le anime degli uomini, purtroppo la maggior parte,
giungerebbero immature nell’altro mondo.
26.
Ma che cosa
risulta da questa comunicazione? Vedete, da questa risulta che gli uomini
dovrebbero utilizzare la loro durata di vita, vale a dire il tempo del loro
cammino sulla Terra, quanto il più possibile per far maturare il loro spirito
per l’altro mondo, affinché gli siano risparmiati questi regni intermedi. E per
questo Io vi do questa parola sul tempo, affinché diventiate attenti su quanto è il valore del tempo e che
questo bene sprecato è per voi eternamente perduto. Dovete prendere molto più
seriamente la vostra vita che finora; dovete attribuire al tempo un valore
molto più grande di quanto avete fatto fino adesso; dalla vostra bocca non
devono uscire le parole come ‘passatempo’, perché, state attenti, il
tempo passa voi; oppure ‘ammazzare il tempo’, perché è il tempo che vi
porta la morte, non voi portate la morte al tempo! Il tempo, dividendolo in
piccole frazioni, ognuna di queste parti deve avere un valore simile a pietre
spirituali da costruzione per la vita futura; anche se ancora così piccola non
deve essere senza valore. Il tempo è il calcolatore severissimo delle vostre
azioni e di tutto il bene e male, ponderato, sconsiderato e avventato – nel
tempo trova esso il suo tesoriere. Poiché il tempo non restituisce l’accaduto,
dovete adoperarvi per essere iscritti il meno possibile in questo registro del
tempo, per ciò che vorreste indietro; poiché proprio a causa della sua
irrecuperabilità rimane un eterno rimprovero, un eterna spina – e le spine
feriscono, pungono. Se non ci fosse il Mio Amore misericordioso, che cosa
dovrebbe fare l’uomo per cancellare il ricordo in qualcosa di fatto che il
tempo ostinato non gli restituisce? – Solo la Mia mano paterna può guarire
queste ferite che le spine del passato hanno provocato.
27.
Perciò sfruttate il vostro tempo! Non sprecatelo! Il
tempo sono Io! Il tempo è la misura
della prova data a voi, la misura della vita o del cambiamento che voi,
amministrandolo fedelmente come bene prestato, un giorno dovrete restituire a
Me! Il tempo è il talento che Io diedi
ad ognuno come dono alla propria nascita; non seppellitelo, ma utilizzate
questo talento affinché vi renda molti e grandi interessi nell’Aldilà!
Riflettete, con tutto ciò che qui guadagnate, accorcerete i vostri anni di
cammino al di là nel regno intermedio, dove l’avanzamento e il metro del tempo
è molto più duro! È vero, Io ho preparato per i Miei figli grandi beatitudini,
ma potranno goderle solo una volta che giungeranno in quegli spazi dove sono
elargite e che possono sopportare solo coloro che lì si trovano bene. Finché vi
aderiscono ancora passionali scorie terrene, non potrete giungere là dove il
tempo non vi è un giudice severo, bensì un amico delizioso, il quale tra beati
diletti e felicità vi porta avanti lentamente, e dove voi, guardando indietro
consolati, avrete poco o niente affatto da pentirvi.
28.
Prendetevi a
cuore queste parole! Esse sono parole di un Padre che vuol far godere ai suoi
figli ciò che Egli ha loro riservato, e appunto per ciò vi ammonisce: il
tempo, emanazione della Sua divinità, da utilizzare non troppo per il
materiale, ma ben per delizie spirituali, poiché il tempo passa e vi porta
anche alla morte e trasformazione. – Beati voi se questa trasformazione vi
guiderà in spazi dove Colui che vi ha già dato tanto, vi potrà anche essere
tangibile, e non come nel regno intermedio, dove dovrà essere solo presentito!
Il tempo è la misura della durata dei mondi, ma è anche la misura delle vostre
azioni e opere, usatelo dunque così come si conviene ad uomini spirituali e non
materiali, i quali vogliono diventare simili a Me; a questo scopo, infatti, Io
vi ho dato questa parola. Amen!
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O --------------
[1] Si tratta di
un erudito scrittore teologo-cattolico.
[2] Vedi “La
Luna” di Jakob Lorber, cap. 6 “Il fluido magnetico”
[3] Nel volume
“Segreti della vita” di Mayerhofer, soprattutto anche nelle opere sulla
Creazione rivelate a Jakob Lorber.
[4] Come
nell’orologio la molla motrice e lo scatto, quali due forze che si oppongono, è
la base di tutto l’ordine – producendo la misura del tempo, così anche la Croce
è la radice della vita.
[6] Pensato
sempre nel senso di “aiutare a progredire” = sostenere, favorire, accelerare,
spingere avanti.
[7] Queste trombe
d’acqua in quel luogo trascinano grandi superfici d’acqua lunghe centinaia,
spesso migliaia di miglia nella loro estensione.
[8] Vedere nel
libro “La Terra naturale” cap. 20,
dettato a Jakob Lorber 1846/47
[9] Si veda i
sette periodi della formazione della Terra nel “Grande Vangelo di Giovanni”, vol. 2, cap. 214-222;
dettato a Jakob Lorber in 10 volumi dal 1851 al 1864.
[10] “Il Sole spirituale” è un opera
comunicata a J. Lorber in 2 volumi nel 1842/1843.
[11] Vedere il cap. 10,35 - dettato del 3/05/1871 “Dalla notte alla luce” I
parte ‘Il fiore’.
[12] Vedere il
libro “Il Sole naturale”; dettato a Jakob
Lorber nel
[13] Vedere: il
“Molto debole” in “Doni del Cielo” vol. 3° cap 17,
dettato a Jakob Lorber il 6/12/1840.
[14] Vedere nel
libro “Le 12 ore”, l’undicesima e la dodicesima ora, dettato
a Jakob Lorber nel 1841.
[15] Vedere nel
libro “La Terra naturale” al cap.
23, dettato a Jakob Lorber nel 1846/47.
[16] Vedere “Il Großglokner” dettato a Jakob Lorber nel 1842.
[17] G. Mayerhofer
fu costretto quel tempo, da particolari circostanze, ad andare per un po’ sulle
Alpi.
[18] G. Mayerhofer
a quel tempo teneva lezione su matematica ed astronomia in un rinomato
istituto.
[19] “Cosmo, o
Bibbia della natura”, del dr. Nathanael Böhner.
[20] Confrontare
nel libro “La giovinezza di Gesù”
cap. 223 dettato a Jakob Lorber 1843/44
[21] 'Il quarto pianeta distrutto':
Mallona [vedi 'Grande Vangelo di Giovanni' vol. 4, Cap. 106-8; - inoltre nel
vol. 8, al cap. 74, 75, 76; - e anche il libro “Mallona” di Leopold Engel scritto verso la fine del 1800
grazie alla visione psicometrica di una giovane medium]. L’affermazione qui
comunicata sulla sua numerazione sembrerebbe un errore, poiché tra Marte e
Giove, Mallona dovrebbe essere il quinto pianeta. Tuttavia, occorre considerare
che non essendo la Terra nativa del nostro Sole planetario, ma fu originata dal
Sole centrale primordiale Urka [‘Pathiel’ strofa 71] del nostro globo
involucro, allora era originariamente Mallona il quarto pianeta, qui
correttamente indicato. Pubblicato da questa stessa Casa Editrice, sotto il
titolo “Mallona, il pianeta distrutto”.
[22] Si legga “Il
Sole naturale”, costituzione del Sole e dei suoi abitanti, di Jakob Lorber
dettato nel 1842.
[23] Un importante
accenno all’influsso stellare.
[24] Trattasi
dell’opera in tre volumi “Il Governo della Famiglia di Dio” - la storia
primordiale dell’umanità, dettata a Jakob Lorber nel 1840/44.
[26] Vedi “Il Sole
naturale, così come “Terra e Luna”
[27] Questo
significa, come lui lo può sopportare.
[28] Limitatamente
e condizionatamente perfetto a modo suo, ma non perfetto in assoluto.
[29] Nel Grande
Vangelo di Giovanni, vol. 4, cap. 206,7 e vol. 5, cap. 72,3: Pira-mi-dai – Dammi
sapienza.
[30] “Governo
della Famiglia di Dio” di Jakob Lorber vol. 1 - cap.5,7 e 5,14
[31] Vedere “La Redenzione”
in “Doni del Cielo” vol. 3 cap. 3
dettato a Jakob Lorber il 15/06/1840.
[32] Come per
esempio presso gli uomini di Saturno; vedi il volume “Saturno” di Jakob Lorber.
[33] Sul Diluvio
universale vedi vol. 3 de “Il Governo della Famiglia di Dio”, cap. 335/360.
[34] Vedere “La
Terra” cap. 1 sul centro di gravità della Terra.
[35] Quest’uovo è
simile alla piramide. Sopra la più piccola, ma più importante, ed in basso
l’estesa base materiale. Vedi fig. 7.
[36] Il cuore si
trova quindi proprio nel punto d’incrocio superiore come focolare principale
della vita e punto focale principale spirituale – come amore, e nell’animico
come volontà cui corrisponde l’altro punto focale (qui nella fig. 3 venendo al
ginocchio) e così designa spiritualmente l’umiltà corrispondente all’amore,
mentre nell’animico tale punto focale corrisponde alla sensualità, animicamente
appare come sistema sessuale. Osservando questo schema come scala di valore
spirituale si può riconoscere facilmente di quale spirito un uomo è figlio, a
seconda se predomina uno animico o uno spirituale, oppure secondo la moda di
oggi, non predomina nessun punto focale, ma predomina l’“eccentrico” cervello.
(Vedere “L’anticristo” nel vol. “Il ritorno di Cristo”, una sintesi di brani
dell’Opera “La Nuova Rivelazione” di Jakob Lorber).
[37] Ciascuna
delle due strisce di tela forte con le quali un tempo si reggevano di dietro i
bambini per insegnar loro a camminare
[38] Queste due
specie di bello, il bello dell’amore e l’armonia della sapienza, visibili nelle
forme primordiali della Creazione nella piramide e nell’uovo, come maschile e
femminile, sono anche proprio i caratteri fondamentali dei templi di Dio, nel
maschile il gotico (con forme appuntite) e nello stile romanico con archi e cupole, così come nei caratteri alfabetici di
quei popoli, i quali sono i principali rappresentanti di questi orientamenti,
nel germanico le linee rette,
corrispondenti alla i, la n-uncinata, come triangolo,
il maschile; nel romanico questa o
quella forma ovale, la femminile,
negli uni il meditante, l’ideale, negli altri il più sensuale, geniale, come
contrasto naturale dei due portatori principali di culture. (Nota nell’edizione
tedesca)
[39] Vedere il cap. 9 e 10 del dettato “La mosca” di Jakob
Lorber
[40] Vedere “La Luna” cap. 6, di Jakob Lorber nonché in questo
volume i due capitoli “Il magnetismo” e “L’elettricità”
[41] «”Globo-involucro” è
la denominazione di un compendio di decilioni di volte decilioni di soli che,
quali Soli Centrali di prima, seconda, terza e quarta classe con gli
innumerevoli molti soli planetari, come la vostra Terra è uno, si muovono tutti
intorno ad un comune punto centrale immensamente grande, punto che è anche un
quasi infinitamente grande Sole Centrale principale, in grandi e ampie orbite». (J. Lorber in una nota a fondo pagina nel
Grande Vangelo di Giovanni vol.2, cap.57 e 139; vol.5, cap.115; vol.6, cap.248.
Vedi anche “Dall’inferno al cielo” (Robert Blum) vol.2, cap.296-300)
[42] Siderale: in
genere riferito alle stelle, in particolare sull’influenza e gli effetti della
luce stellare.
[43] Vedere nel
libro “Segreti della vita” il cap. 1 “Luce, Vita e Amore”,
dettato del 30/06/1870.
[44] Vedere in
questo volume “La vite elicoidale”.
[45] Vedere in questo
volume gli omonimi cap. 1 e 2.
[46] La cosiddetta
“analisi spettrale”
[47] Vale a dire,
se anche tra loro differenti, si può solo trattare di sostanze conosciute sulla
Terra.
[48] Vedere il
libro“Großglockner”, un Evangelo della natura, dettato a Jacob Lorber nel 1842.
[50] Vedere in
“Doni del Cielo” di Jakob Lorber nel 1° vol. cap. 35 “Vita
dell’albero”.
[51] incorporare
[52] Vedere i
“Segreti della Vita”, cap. 4, il dettato del 18/07/1870.
[53] Apocalisse
di. Giovanni. Cap.20: 1-7; e nel libro “Il Ritorno di Cristo”, edito a cura di
questa stessa Casa Editrice
[54] “Il Governo
della Famiglia di Dio” ovvero la storia primordiale dell’umanità, rivelata a
Jakob Lorber.