Salute e dieta
PREFAZIONE
Non può sfuggire ai
filantropi1
sinceri che lo smarrimento dell'umanità nel materialismo non condiziona solo il
declino morale, bensì questo pessimo nemico, questa grossolanità spirituale –
per così dire – che da più di qualcuno viene presa a
modello, è anche il vero e proprio vaso di Pandora2, dal quale derivano le diverse
sofferenze e malattie, volendo relegare nell’inesistente qualunque tendere a
un’idea dello spirito, della cui assenza, invece, quello stesso mondo
spirituale, intessuto di Leggi ferree ma amorevoli, può intervenire
manifestandosi nella nostra sfera, seppur invisibilmente per non alterarne la
libera volontà, al fine di ricondurci a quel tendere cui ci si vorrebbe
scostare. Per cui, tanto più l’uomo si allontana dallo
spirituale, tanto più degli eventi nel piano fisico addotti dagli appartenenti
a quel mondo, dovrebbero farci riflettere che la materia è subordinata a
questo, e perciò quello negato, essendo originario, deve invece essere
necessariamente esistente.
Tra gli eventi che più
sarebbero da prendere in considerazione, sono quelle specifiche dalle quali
derivano le diverse sofferenze e malattie di ciascuno, poiché è certo che
queste, oltre ad una certa predisposizione per ereditarietà, sono direttamente
proporzionate al percorso di vita di ciascuno. Ciò viene
indicato dal Signore in tutti gli insegnamenti che trattano le diverse malattie
dell’uomo, concetto completamente negato non soltanto dalla classe medica a
tutti i livelli, ma perfino da ogni credo religioso, invitando il malato ad
andare al mondo della medicina ufficiale per le pratiche di rito, ma senza
negargli la preghiera di guarigione. Solo raramente qualcuno, armato con l’arma
della fede, si rivolge con animo penitente al Donatore, e in qualche caso, ne
ottiene la guarigione, segno questo che ‘la malattia’,
come qualunque elemento materiale, soggiace ad altre ‘Leggi’ che non alla mera
evidenza scientifico-universitaria. In tutti i casi di autentica guarigione
dall’alto, l’ex malato non riceve la sola guarigione del corpo, ma essendo la
malattia legata indissolubilmente all’anima, questa inconsciamente riconosce la
sua trasformazione, riconosce il tocco del mondo
spirituale, e loda grata il suo Salvatore, testimoniando di cuore il nuovo
rapporto con un aldilà ora riconosciuto e sempre più anelato. Tuttavia,
nonostante tali testimonianze, nessuno tra i ‘medici, né tantomeno i maestri
del pulpito, acquisiscono la consapevolezza di credere che la malattia andrebbe
affrontata con ben altri mezzi. Invece il ‘malato’
viene commiserato, giustificando qualunque motivazione della causa, relegandola
all’esterno, agli altri, al caso, al virus, al contagio, e perciò non c’è mai
nessuna indicazione ad un cambiamento delle proprie abitudini ed errori, e
questa direzione invertita porta a far crescere ogni specie di avidità di
piaceri e quindi a un allontanamento sempre più certo dal sentiero della semplice
natura, e l'anima del materialista prosegue nella sua vita nella più profonda
lontananza da ogni moralità, e se in aggiunta persiste nell’assenza della
religione, diventa sempre più miserabile sotto l’aspetto spirituale e,
attirando a sé ogni genere di malattia, la sua condizione intrinseca si
ripercuoterà sulle sue condizioni sociali, – e così, in generale, la sua
condizione fisica peggiorerà sempre più.
Invece tutto è sempre
da ricondurre a delle condizioni e motivazioni spirituali per comprendere tutto
ciò che accade. Ciò si deduce dalle diverse risposte del Signore nostro ai vari
malati, ai quali l’invito è innanzitutto quello di allontanarsi dalle cause che
hanno determinato l’insorgere delle malattie ed
affidarsi soltanto a Lui nella fede per la guarigione prima di tutto dell’anima
e poi di conseguenza del corpo. Qualunque sia il nome da dare alla malattia,
pur essendo questa nel piano fisico, ma appartenente
al piano spirituale, è sufficiente acquisire la consapevolezza della sua
esistenza, affinché l’anima, spinta al riconoscimento dei suoi errori,
ritornando al ‘Padre’, abbia da Lui l’aiuto. Solo dopo quest’inizio, anche le
pratiche usate, indipendentemente dalla scelta utilizzata, come ci viene indicato, tramite pratiche di allopatia, omeopatia, eliopatia, idropatia, o
magnetismo avranno effetto, e sarà da ascrivere come vero beneficio.
La medicina ufficiale
ha fatto passi da gigante nell’ultimo secolo, e le parole adoperate in queste
rivelazioni ricevute prima della fine del secolo scorso potranno sembrare fuori
dal tempo alla classe medica, abituata a trattare il corpo umano come una
macchina con i diversi organi interscambiabili. Invece, ancora una volta ci viene insegnato che l’uomo ha la sua origine divina, e
quindi il corpo è solo un involucro utile per il percorso di vita terrena, ma
che essendo questo tenuto in vita tramite il sistema nerveo
che interloquisce tra questo e l’anima, è solo guarendo quest’ultima che si
potranno avere benefici per il corpo. Corpo che, sempre più, essendo l’umanità
spinta a vivere al di fuori della natura, in agglomerati cittadini che nulla
hanno a che vedere con gli elementi nutritivi della madre Terra, e quindi anche
con un alimentazione non conforme alle basi originarie
con cui l’uomo avrebbe avuto a che fare nel progetto divino della sua esistenza
terrena, è certo che la malattia resta l’unico mezzo spirituale per
reindirizzare l’uomo a cercare di ritornare sui suoi passi, sia ritornando alle
semplici leggi della natura sotto l’aspetto fisico, sia sul piano animico, applicando l’unica Legge divina richiesta nel
comportamento da adottare: “Ama Dio sopra ogni cosa e il prossimo come te
stesso”.
L’editore
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[1] Filantropo: chi svolge o sostiene un’attività benefica (per lo più di notevoli proporzioni), alla luce di
un umanitarismo vagamente religioso o filosofico.
2
Pandora: nella mitologia greca, moglie di Epimeteo,
prima donna fatta plasmare da Zeus ad Efesto; ricevette doni da tutti gli dèi e da Giove un
vaso contenente tutti i mali del mondo che si sparsero sulla Terra quando fu
scoperchiato.