RIVELAZIONI DI DIO
Gottfried Mayerhofer
1807 – 1877
Comunicazioni
ricevute attraverso la Parola interiore
sul tema della salute fra il 1870 e
il 1877
Cenni di vita
Estratto n.
39 dalla raccolta Lebensgarten
di nuovi scritti teosofici editi nel 1894
dalla “Casa
Editrice della Nuova Teosofia” del successore di Johannes Busch
Titolo
originale: “LEBENSWINKE”
Copyright © by ‘Casa editrice Gesù La Nuova
Rivelazione’
ISBN
978-88-98788-26-2
Traduzione di
Ingrid Wunderlich e Antonino Izzo
Casa editrice GESÙ La Nuova
Rivelazione
Via Vittorio Veneto, 167
24038 Sant’Omobono Terme (Bergamo)
E-mail:
damianofrosio@tiscali.it
Sito internet: www.jakoblorber.it
Questa edizione a cura di: “Amici della nuova
Luce”
Sicuramente ognuno di
noi ha già vissuto certe situazioni di vita in cui avrebbe voluto ricevere una
parola per affrontarle, un amico cui poter chiedere consiglio o ricevere una
buona parola di conforto. Se poi tale amico ha una personalità elevata, ha
delle conoscenze appropriate in tutti i rami della scienza, della medicina,
della politica, dei rapporti sociali, della religione, dello spirituale, della
natura, ecc, allora è certo che le sue parole potranno ben essere prese in
considerazione.
Gottfried
Mayerhofer ebbe l’occasione di avere al suo fianco il
Maestro per eccellenza, il Maestro dei maestri che ciascuno vorrebbe avere
sempre accanto. Durante la sua vita, quasi 150 anni fa, i suoi molti amici, grazie
anche al fatto che era riuscito a creare un piccolo gruppo di preghiera a
Trieste, e quindi erano al corrente del suo rapporto con lo spirituale,
chiedevano consiglio al Cielo tramite lui. Sorsero così queste utilissime
risposte del Signore in cui con brevissime parole, quali ‘cenni’, vengono prese
in considerazione molte situazioni di vita che donano a tutti noi una tale
pienezza di Luce e di conforto provenienti dal Cuore di Colui che, quale eterno
Amore e Verità stessa, Lo possiamo
considerare l’Amico più caro, acquisendo così, con i Suoi consigli, la
forza necessaria per affrontare qualsiasi situazione.
E così possa questa
pubblicazione essere d’aiuto a tutti quei lettori che si affidano alle
amorevoli mani del Salvatore.
L'editore
[indice]
۞
Come e cosa si deve domandare?
7 gennaio
1870
1. Miei cari figli, ieri su invito del Mio servitore avete posto parecchie
domande ed Io vi ho risposto. Lo scopo del Mio scritto era di introdurvi di più
nel vostro cuore, di attirarvi di più a Me, e non tentarMi
con vane domande di curiosità come emergono direttamente dall’animo. Nella Mia
Grazia vi ho risposto, ma per impiegare le future comunicazioni di questo
genere con più serietà, e affinché le vostre domande possano trovare una
risposta per uno scopo spirituale istruttivo per voi e sufficientemente degne
di Me, vi voglio dare qui un piccolo esempio su come si deve domandare e come
Io poi risponderò. Per esempio, ancora nessuno di voi ha domandato o nutrito
dubbi ‘se la religione cristiana
cattolica o protestante sia quella giusta, oppure se è adeguata a Me e al Mio
Insegnamento’. Oppure non è ancora venuto in mente a nessuno di domandare,
quando vi detto, ‘quale processo si
svolge veramente nel cuore dello scrivano’. Oppure, non avete mai
desiderato sapere ‘il perché in questo
mondo le belle ore spirituali e le percezioni possono difficilmente essere
conservate costantemente’. Oppure, non vi darebbe gioia sapere: “Quanto la Mia Grazia fluisce in voi? Che
cosa essa opera generalmente nei vostri cuori? E che cosa dovrebbe operare?”.
E molto altro.
2. Osservate la natura. Non vi è
mai venuto in mente, visto che a tutto ciò che è stato creato vi è alla base
una spirituale immagine primordiale, ‘qual è il senso spirituale di un
uccellino che svolazza allegramente nell’aria? Qual è il suo cinguettio? Qual è
il suo canto, nell’uno o nell’altro? Quale il suo volo e il suo piumaggio? Come
si comportano i tre regni animali l’uno verso l’altro? Come i metalli? Come la
solida roccia e le pietre preziose? Come le specie di aria e di gas, il loro
rapporto spirituale e affinità spirituali?’
3. Durante le vostre passeggiate
guardate del tutto sbadatamente qualche animale; il verme striscia davanti a
voi nella polvere, l’insetto corre per sfuggire al pericolo di essere
calpestato dai vostri piedi; l’uccello fugge timido dal cespuglio o dalla
macchia, ovunque si manifesta la stessa cosa ma in maniera differente: qui
vedete volare davanti ai vostri occhi una farfalla adornata con tutti i colori,
là fischietta con indosso una semplice veste l’usignolo col suo canto
solitario. Qui lavora diligentemente la formica usando l’estate per non morir
di fame nell’inverno, il bruco avvolto tra il fogliame fila inconsciamente la
sua casa, dove esso come bozzolo, andando incontro a una nuova trasformazione,
aspetta il suo perfezionamento, ecc.
4. Migliaia di domande differenti
assalirebbero il solitario osservatore della Mia natura, dove vorrebbe avere il
chiarimento ovunque, e quando si rivolgerà a Me, anche lo avrà. E voi, figli
Miei, siete così imbarazzati e non trovate domande migliori, più belle e più
nobili che solo quelle che sono sorte dalla vostra vita ordinaria e le ore poco
prima vissute! Vedete, quanto siete indietro nell’afferrare e comprendere la
Mia parola e il Mio insegnamento!
5. Ancora non avete capito che, non
solo nella Mia parola, ma in ogni cosa creata, da qualsiasi regno essa sia, vi
sono celati una quantità di significati spirituali. Non avete nemmeno capito –
quando in solitarie passeggiate, nei magnifici giorni di primavera o d’estate,
camminate tra alberi e prati verdi ricchi di fiori e fate passar la calda aria
di primavera attraverso i polmoni, gonfiando il vostro petto – che siete
costretti a respirare profondamente, il che è un tratto spirituale dell’amore
che soffia attraverso la Mia natura, che vi afferra potentemente e vi costringe
a sottomettervi a questi influssi.
6. Quanti pensieri e domande che si
riferiscono a Me e alla Mia natura, al Mio Amore e alla Mia Grazia dovrebbero
assalirvi, e quanto spesso c’è silenzio nel vostro cuore sentendo i cori
armoniosi di ringraziamento e d’amore da migliaia di gole che Mi osannano
tutte, ognuna a modo suo. Voi andate in giro tra queste meraviglie e invece di
prestare a tutto questo il vostro orecchio spirituale, vi occupate di cose
quotidiane, spesso solo fin troppo mondane.
7. Se aveste il cuore colmo
d’amore, colmo di gratitudine verso di Me, non andreste in giro così
insensibili tra le Mie meraviglie! Se un raggio di Sole che attraversa al volo
molti milioni di miglia con la velocità del fulmine, colpisce il vostro occhio,
raggio che attraversa come un lampo il vostro corpo riscaldandolo, un tale
unico raggio vi dovrebbe rapire alla suprema e più grande preghiera di
ringraziamento, se poteste riconoscere in esso un raggio del Mio Amore. Invece
alla maggior parte degli uomini, particolarmente in estate, anziché di benefici,
come il Mio grande portatore di luce e milioni degli stessi che vi dispensano
continuamente, è un ospite molesto, davanti al quale si scansano timorosi e si
proteggono con tutti i mezzi. Oh, quante migliaia e ancora migliaia di Luci di
Grazia fluiscono giù sulla vostra Terra, le quali, spinte dal Mio Amore per
servirvi e per rendere il vostro soggiorno sopportabile e piacevole, voi non le
riconoscete e non le presentite proprio per niente!
8. Al di sopra di voi s’inarca
un’oscura e ignota volta celeste. Non bastano cifre, per quanto grande la possa
inventare la fantasia umana, per determinarne la distanza. Là orbitano mondi
che il loro raggio penetra a stento fino a voi dopo parecchie migliaia di anni;
e nonostante ciò ogni raggio da lì porta a voi e ai vostri animali e prodotti e
metalli e pietre, qualcosa da quei lontani mondi, senza la quale l’una o
l’altra cosa sulla vostra Terra non potrebbe sussistere, anzi forse nemmeno voi
stessi!
9. Nella notte di uno scintillante
firmamento stellato, tutta la Mia Creazione guarda giù a voi con milioni di
occhi; essa vi manda milioni di benefici, vi dimostra con ciò l’eterno legame
che unisce lei con voi e voi con lei, mentre qui, stanco del lavoro del giorno,
ciascuno cerca con cura il suo giaciglio, per vivere lì frammezzo nel comune
mondo spiritualmente il proprio, inviando questi Miei grandi portatori della
Mia parola d’Amore e delle Mie opere d’Amore, giù saluti di Luce, i quali
operano per voi nel silenzio, affinché il giorno dopo possiate di nuovo gioire
della vita, voi e tutte le altre creature!
10. Essi vi mostrano, attraverso il
loro scintillio raggiante, la purezza di una Luce non contaminata da impulsi
terreni, vi mostrano la vostra unica grande Patria, dove potrete operare come
spiriti e figli Miei nella magnifica sfera con i Miei grandi spiriti, per
guidare tutti gli esseri da Me creati ad un’eterna meta che mai svanirà, e dove
tutto ciò che vi ho detto qui adesso, starà davanti ai vostri occhi nella sua
grandezza, maestosità e illimitata Luce d’Amore; dove milioni di anni non
basterebbero per domandare e rispondere!
11. Qui voi state muti e vi
tormentate per tirar fuori domande tratte da avvenimenti della vita quotidiana,
e su questi interrogate Me, il Creatore, mentre qui sta aperto un libro con puri
geroglifici per il non amante, e un Libro con puri segni raggianti d’amore,
grazia e sapienza per colui che comprende il linguaggio del Mio Amore anche
nella natura! E voi in mezzo a queste meraviglie, non avete da porre domande
migliori che quelle presentate a Me ieri?
12. Mettete la mano sul vostro
petto, guardate negli spazi infiniti, dove ovunque vi faccio cenno Io e
nuovamente solo Io. Figli Miei, chiedete ciò di cui ha sete il vostro spirito,
domandate della prima esistenza del primo essere che fu creato da Me eoni di
anni fa, oppure domandate del piccolissimo vermicello che forse
inconsapevolmente avete schiacciato sotto i vostri piedi e all’improvviso avete
fatto scomparire dalla vista. Domandate qual era il primo essere che ha
balbettato il suo primo canto di ringraziamento a Me! Oppure domandate del
piccolissimo animaletto infusore che necessita di anni per percorrere in lungo
e in largo un pollice di lunghezza, e ovunque Io vi risponderò, e tutte le
risposte andranno a finire là che – ciò che avete accolto spiritualmente in
parole dal Mio insegnamento, ciò che voglio formare da voi e ciò che sono già i
Miei grandi spiriti che, giubilando, vanno incontro al perfezionamento, – che
tutto questo, per quanto sembri grande e sconfinato, e quanti scritti e
stampati ne sono già stati riempiti e ancora saranno riempiti, vi dice solo la
stessa cosa che giace nascosta nel più piccolo verme, e questa è: che esiste solo un Pensiero di base per
tutto ciò che è creato, e che questo Pensiero di base, anche se nella realtà
sembra essere differente, non è comunque nessun altro che solo l’Amore tutto abbracciante di un Padre per
i Suoi figli! Colui che vuol vedere tutto felice, e alla fine, dopo che
ognuno ha percorso la sua via a lui tracciata, accoglie spiritualmente
nobilitato tutti nel Suo regno celeste, dove l’intera Creazione materiale si
ripete in immagini spirituali, stupende e maestose, con la sola differenza che
– come nel mondo materiale le forme dei Miei pensieri – così nei Cieli le forme
spirituali rispondenti costituiranno il Mio Regno spirituale nei tipi
primordiali, dove poi per tutto il perituro suonerà l’ultimo minuto, e per
questo comincerà il primo minuto di un’esistenza di eterna delizia!
13. Comprendete adesso, figli Miei,
quale immensa, grande idea che va oltre i vostri concetti, sta alla base di
tutto il creato e di tutto l’esistente!
14. Riconoscete la vostra
superiorità quali esseri creati simili a Me, ai quali ancora è posta in vista
l’adozione davanti a milioni di altri esseri creati!
15. Comprendete adesso che cosa
dovete domandare e dove stanno pure sigillate per voi milioni di risposte!
16. Quindi riflettete su tutto ciò
che vi ho dato oggi, e quando vi farò di nuovo domandare attraverso il Mio
servitore, allora immergetevi nel vostro sentimento, ricercate
nell’inesauribile sorgente dell’amore del vostro spirito, e non vi mancheranno
le domande che vi sveleranno qualche lato della Mia Creazione, sia
spiritualmente che materialmente, e oltre all’immagine della forma materiale vi
si mostrerà quella spirituale, e accanto a questa anche il Donatore della stessa, sempre nella Luce più stupenda!
17. Chiesto in questo modo, e così
risposto da Me, si aprirà dinanzi a voi l’immenso Cielo della Mia Creazione;
allora riconoscerete bene con uno sguardo l’uno o l’altro essere, riconoscerete
quanti tesori nasconde il mondo e quanto ricco diventerà il vostro sentimento e
il vostro cuore, quando imparerete a comprendere e capire gli stessi nella Mia
mano paterna!
18. Così voglio avere i Miei figli!
Il cuore spalancato, lasciando libero corso a tutti i divini, spirituali
influssi. Tali ore vi eleveranno al di sopra del fango della Terra, lo scuoterà
via, e vi eleveranno con le ali dello spirito nel Mio Regno, dove potrete
imparare a leggere la verità invece di rispondenze e immagini velate, i Miei
pensieri primari, e poi potrete amare e comprendere sempre di più Colui che
vorrebbe attirarvi al Suo Cuore con tanti mezzi di forza e persuasione! – Amen!
[indice]
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Una Parola di Luce e di conforto per la vita
(l’impossibilità di vivere spiritualmente
in un corpo di carne)
3 marzo
1870
1. Mio caro figlio, in due parole rivolte a Me tu hai espresso la tua
gratitudine per le grazie ricevute e i tuoi dubbi sulla conduzione che ti ho
concesso.
2. Da un lato ringrazi per quanto
hai ricevuto, sia per te che per il tuo amico, e d’altra parte vedi con
spavento che, con tutto il ricevuto da Me e con tutto il fervore con il quale
lo vuoi esercitare praticamente nella tua vita, ti manca tuttavia ancora tanto,
e anche se oggi credi di aver fatto ordine, domani scoprirai di nuovo una
quantità di cose impure davanti alla soglia del tuo cuore.
3. Per procurarti in quest’ultimo
punto un po’ più di quiete spirituale, devo approfondire con te ulteriori
dettagli riguardo alla Mia Creazione, al Mio Io e alla tua missione come uomo,
affinché impari a comprendere chiaramente come si può veramente rendere conciliabili
le Mie parole e il Mio insegnamento con il mondo e con l’organizzazione fisica
del vostro corpo, e non s’inciampi in contraddizioni oppure si venga in
costante conflitto con la vostra coscienza.
4. Ebbene vedi, figlio Mio, con
tutto ciò che vi ho detto e spiegato finora sulla Mia Creazione, con tutto ciò
che vi ho annunciato sul Mio stesso Io spirituale, e con tutto ciò che sapete
finora sul vostro stesso corpo, con tutte le caratteristiche di base, principi
di vita e Leggi fondamentali di un mondo spirituale e materiale, avrete visto
che, se voi e anche tu, figlio Mio, tendete ancora così ferventi al
perfezionamento, non raggiungerete lo stesso così facilmente, non potrete
raggiungerlo tanto comodamente, anzi, perfino le premesse più sacre non saranno
di lunga durata, e la Parola che Io dissi un giorno ai Miei apostoli, aveva il
suo buon fondamento, quando feci notar loro:
“E quando
avrete fatto tutto ciò che sta nelle vostre forze,
allora
solamente confessate che siete stati pigri servitori!”
Vedi, figlio Mio, tu
leggi questa Parola in tutta la Creazione, questa Parola ti mostra la Mia
grandezza come Spirito e la tua via fino a Me, questa Parola ti mostra la
seconda grande legge della natura, il perfezionamento in tutta la sua grande
portata.
5. Nella Creazione tu vedi
l’insaziabilità nel salire da un grado di perfezionamento all’altro, l’eterno
procedere per la necessaria esistenza del tutto; puoi scorgerlo nel tuo stesso
io: è un eterno impulso verso l’alto! Vedi, lo riconosci attraverso il suo
contrasto: il retrocedere. Come fai a riconoscere nella vasta Creazione il
secondo gradino? Lo riconosci attraverso la distruzione dell’esistente sul
primo gradino. – E come riconosci la luce? Solo attraverso l’ombra. – E come il
calore? Solo con la sua mancanza, il freddo! – E come il bene? Solo attraverso
l’esistenza del male.
6. Ma cos’è veramente tutto questo?
– Guarda, i contrasti delle cattive caratteristiche procedono solo dall’abuso,
oppure dall’agire contrario al Bene!
Io
non ho creato nulla di cattivo, e nulla nel mondo
opera malignamente, finché viene utilizzato
nel posto giusto,
al
tempo giusto e con misura e meta.
7. Se l’uomo impiega il mezzo in sé
e per sé più innocente in modo sbagliato, allora gli procura del danno, per
quanto possa anche essere utile col saggio impiego.
8. Da tutto questo, Mio caro
figlio, vedi dunque i tuoi lamenti sulla scoperta di nuove cattive caratteristiche
nel tuo cuore provenienti solo dal fatto che dimentichi dove vivi, dimentichi
che hai un corpo che pretende anche i suoi diritti, e alla fine ti costringe
perfino a cedergli, se più tardi vuoi essere padrone in casa tua.
9. Poiché vedi, vivere del tutto
per lo spirituale ed avere un corpo di carne come rivestimento, è impossibile.
10. Devi pensare che Io ho creato
voi uomini volutamente con un tale corpo, per tenervi svegli proprio nella
lotta con esso, per darvi un costante avversario come accompagnatore sulla via
della vostra vita terrena, affinché vi fortifichiate spiritualmente per
conquistare il dominio sul vostro corpo e abbassare le sue pretese e le sue
necessità ad una giusta misura. Ma volerlo mettere del tutto da parte, oppure
considerarlo per minimo per schiavizzarlo con ferrea severità, questo si
vendica su voi stessi! – Perciò: “Date
all’imperatore (ossia al mondo, alla carne) ciò che è dell’imperatore, e a Dio ciò che è di Dio!”[1].
Questo vuol dire quanto:
Concedi al tuo corpo i diritti che
Io gli ho dato!
Non calpestare le Mie Leggi con i piedi,
poiché se vi volevo
come
spiriti, non vi avrei dato un corpo!
11. Ciò che il corpo ti procura
nelle difficoltà, proprio la stessa cosa ti mette contro anche il mondo. Lo
stesso processo si ripete nel grande, come nel tuo organismo nel piccolo. Qui
hai il costante avversario che ti vuole ostacolare in ogni slancio verso
l’Alto, e là lo fa lo stesso l’influsso del mondo. Quanto meno puoi esonerarti
dalla relazione con il mondo (e anche non devi) altrettanto meno puoi privarti
dall’influsso della tua natura terrena; devi lottare e combattere contro
entrambi, poiché solo attraverso l’esercizio si rinvigorisce la forza, come i
muscoli nel corpo.
12. Per esempio, immagina la
condizione di essere arrivato ad un alto gradino di valore morale, dove secondo
i tuoi concetti non sarebbe possibile più nessun progresso. – Allora, cosa
faresti? – Oppure, se non esistesse nessuna tentazione, nessuna prova, cosa
sapresti del procedere, se non conoscessi nessun retrocedere? Vedi, sarebbe un
rimanere sullo stesso punto; il risultato sarebbe una noia, e tu stesso
desidereresti un’attività, anzi una lotta, solo per uscire dalla tua
situazione.
13. Da tutto questo vedi
chiaramente che i vizi devono esistere per apprezzare giustamente le virtù, e
quanto più c’è resistenza, tanto più fervore per inseguirla.
14. Se ho comunicato a te e pure ad
altri del “Mio semenzaio” – come chiami la Mia piccola compagnia che sono
ancora nel fiore della loro giovinezza – i Miei santi insegnamenti e il grande
compito dell’uomo su questa Terra, allora Io so molto bene che per voi c’è
ancora molto più da superare che per coloro che sono entrati già molto oltre la primavera della vita, oltre
l’estate, ovvero oltre l’autunno della vita terrena. Costoro veramente non
hanno più molto da superare come voi, perché il tempo ancora da vivere è più
breve che il vostro; solo che essi hanno in ciò ancora il compito, proprio per
la brevità del tempo di vita, di mettere in atto più velocemente ciò per cui a
voi è dato uno spazio di tempo più lungo.
15. Voi giovani avete (per così
dire) ancora una buona veste sul vostro corpo che lo tiene caldo e lo stimola
all’attività, la veste dei fratelli più anziani è invece già molto logora, qui
e là ci sono già dei buchi, il vento superiore dello spirito di un’altra vita
vi entra più facilmente che nella vostra mondana ben chiusa, e così devono
anche affrettarsi di più per fare ciò che – sebbene inconsciamente – hanno
tralasciato in gioventù.
16. Io ho volutamente scelto questi
fratelli e sorelle più anziani, affinché
possano diventar prima dei conservatori e custodi del Mio insegnamento, di
quanto lo potete voi, giovani figli ancora esposti a tutti gl’influssi del
mondo.
17. Prendete solo un esempio dalla
vita umana: un esercito battuto non esiste solo di soldati cattivi perché
battuto, oppure perché doveva evitare circostanze imponenti, no! Così come i
soldati dopo una sconfitta s’incoraggiano e cominciano di nuovo la battaglia, e
precisamente con forza d’azione ancora maggiore, altrettanto anche tu, figlio
Mio, e tutti i tuoi fratelli di gioventù, se cadete, allora rialzatevi!
Riconoscete le macchie impure nel vostro cuore, eliminatele! Domani se ne
mostreranno altre, e così pulendo e purificando, il vostro uomo animico diventerà sempre più levigato, sempre più
splendente, come una superficie d’acciaio ben lucidata che non solo può
accogliere i raggi della Luce divina dall’Alto, bensì può anche comunicare agli
altri come li ha ricevuti.
18. Consolati, figlio Mio, il
riconoscere le macchie nella tua anima è già il passo più grande che hai potuto
fare spiritualmente, ora non ti rimane altro che modificare ciò che hai
riconosciuto, adattarlo alla tua vita nel mondo, come il marinaio sul mare che
non può far sparire gli scogli e il bassofondo per magia, ma deve
circumnavigarli e scansarli con prudenza. Fa così anche tu, e nel quieto
giudizio dell’esistente riconquisterai anche tu la propria pace! – Amen!
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Pazienza!
17 marzo
1870
(risposta
al proposito di una sottoscrizione tra gli appartenenti al cerchio triestino
per far stampare le “Parole secondarie” – “Doni del Cielo” di Lorber).
1. Riferisci ai tuoi amici che non devono essere così impazienti; tutto ha il
suo tempo, secondo il Mio eterno Ordine. Devono solo pazientare finché avrai
trascritto tutto ciò che riguarda la Parola secondaria; poi Io stesso
provvederò al costo per la stampa, come ho provveduto per il (grande) Vangelo
di Giovanni, e provvederò ancora.
2. Questo come notizia per te e per
i tuoi impazienti amici, oltre alla Mia benedizione paterna per tutti voi. –
Leggete la Mia parola, e vivete attivamente in conformità!
3. Questa è l’unica cosa che vi è
necessaria, il resto è secondario; ciò che dovete veramente fare lo sapete
dalle singole righe dalle Mie benevoli comunicazioni, e non c’è bisogno di
interi fogli per mettervi nel cuore le poche Parole: “Amate Me sopra ogni cosa, e l’un l’altro come amate voi stessi!”
come le spiegano i Miei Comandamenti! – Amen!
*
4. Per quanto riguarda la tua malata,
allora scrivile solo che lei deve prendere a cuore tutte le parole che le
faccio giungere attraverso di te. – Senza fiducia, nessuna guarigione; senza
amore, nessuna benedizione! – Amen! Questo dico Io, vostro amorevolissimo
Padre. – Amen! Amen! Amen!
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Un cenno sulla politica
18 marzo
1870
1. Scrivi al tuo caro amico che deve solo attenersi a Me, che non esiste
nessuna politica, bensì tutto è solo concatenazione di circostanze come le
voglio guidare Io per il meglio degli uomini. Come tu hai scritto oggi, – deve
essere separato il grano dalla pula! Così deve essere scosso e mosso il
setaccio. Questi scuotimenti e movimenti avvengono adesso, e se gli uomini ne
rimangono insensibili, saranno ancora più vigorosi. – Amen!
2. Questo lo dice il vostro amorevolissimo
Padre che vorrebbe attirare tutti voi al Suo petto, e ripetervi ancora migliaia
di volte: “Venite a Me voi che siete
stanchi e aggravati, affinché vi ristori e vi benedica!”. Amen! – Questo lo
dice il Signore, un soccorritore di tutti gli affaticati! – Amen! Amen! Amen!
[indice]
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Un buon consiglio sul matrimonio
22 marzo 1870
(a un amico dello
scrivano)
1. Tu vorresti avere alcune parole anche per il tuo amico che adesso medita
pensieri di matrimonio. Ma sa egli, – veramente – anche ciò che vuole? E come
potrebbe raggiungere i suoi desideri per Mia e sua soddisfazione?
2. Trovare una moglie secondo il
Mio intendimento sarà un po’ difficile nel mondo, e lo è ancor di più nella
città dove voi vivete.
3. Concludere un matrimonio come
viene concluso nella normale vita, senza vero amore, senza timor di Dio e senza
conoscenza, – dove lo scopo principale è solo ‘l’interesse’, non può essere
secondo la Mia intenzione. E se il tuo amico vuole appartenere a Me, allora
nemmeno lui vorrà un tale matrimonio.
4. Io so molto bene che la sua
famiglia gli mette nell’anima questi pensieri di matrimonio, e poiché già una
volta lo ha costretto ad allontanarsi dai suoi pensieri preferiti, allora
vorrebbe adesso – per rendere completa l’infelicità – mettere a questo povero
figlio, sulla via della sua vita terrena, anche l’ultima pietra di questo
edificio eretto da false opinioni del mondo, per sbarrargli tutte le ulteriori
vie per il bene.
5. Digli che quando sarà tempo gli
verrà portata la sua sposa, dove poi, quando crederà di aver finito con il
miglioramento del suo io, potrà cominciare con il miglioramento di un altro io,
cosa che però non sarà così facile come con il proprio, poiché ognuno dei Miei
discepoli deve percorrere, lottando e sospirando sotto il peso della croce, la
via che porta al Regno dei Cieli. Deve pazientare, la croce non gli sarà
risparmiata, e spesso sarà ancora oppresso e schiacciato, poiché così facile –
come gli è andata fino adesso – non gli andrà più.
6. Quanto più l’uomo invecchia,
tanto più serie diventano le faccende della vita, anzi, quanto più un uomo
vorrebbe unirsi con Me, tanto più si moltiplicano gli ostacoli, e se il tuo
amico vuol venire a Me, allora deve poter superare vittorioso tutti questi
ostacoli!
7. Non deve affrettarsi, non gli
rimane altro, – deve solo lasciare tutto a Me, poiché, “chi confida in Me, non
ha costruito sulla sabbia”. Questo dico Io, quale primo Portatore della croce –
a voi tutti, Miei volenterosi, Miei valorosi e cari seguaci! – Amen! Amen!Amen!
Conclusione
22 marzo 1870
8. Tu domandi se hai agito bene. Allora sappi che se Io non avessi voluto ciò
che dovevi scrivere, non ti avrei dato questa mattina quanto sopra.
9. Stai calmo! Il vostro destino è
nella Mia mano, ed Io solo so se è buono o cattivo; al tuo amico lì per lì non
starà bene, ma – osservato e ponderato a sangue freddo – riconoscerà che il
consiglio viene da Colui che sa meglio di tutti gli uomini ciò che è bene e ciò
che è male per lui. – Amen!
[indice]
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Aspirate al senso filiale immergendovi del tutto nel Mio
insegnamento
22 marzo
1870
(a un simpatizzante del cerchio triestino)
1. Scrivi dunque, poiché vuoi tirare il tuo amico più vicino a Me; digli che
deve lasciar andare le sue idee (dell’intelletto) e deve immergersi
completamente nel Mio insegnamento, affinché comprenda come tutti i suoi
precedenti smarrimenti abbiano dovuto contribuire per tirarlo via dalle false
vie (del senso mondano), e avvicinarsi con ciò a Me, in un certo qual modo contro
la sua volontà.
2. Anche se la sua situazione al
momento non è la più splendida, si consoli, a suo tempo già migliorerà, deve
solo confidare in Me, deve anche ascoltare più spesso sua moglie, lei talvolta
gli dà i migliori consigli, ma rimbalzano nella sua dura ostinazione. L’animo
femminile di sua moglie ha già afferrato molto di più di quanto ha ottenuto
lui, quale medium da Me scelto attraverso tutte le Mie Comunicazioni; alla fine
lui si oppone sempre di ritornare al senso filiale dell’amore. Deve lasciare
all’intelletto il suo lambiccarsi. Ciò che Io do a tutti, è solo per il cuore; chi non pensa del tutto con il cuore, non
comprenderà mai completamente Me e la Mia Creazione né il Mio linguaggio, per
quanto affabilmente e con calore sia rivolto a tutti voi.
3. Digli che lui stesso scoprirà il
resto, ma deve solo confidare in Me. Se non gli faccio sentire subito in tempo
il Mio aiuto come lo vorrebbe lui, deve comunque essere convinto che Io non lo
lascio, come non lascio tutti voi un solo istante dalla Mia conduzione!
4. Accogli così la Mia benedizione
per te e per tutti voi, e siate più attivi secondo la Mia parola. Eliminate la
malerba dai vostri cuori, poiché se un campo ne è purificato, la buona erba
cresce da sé. Questo per l’attenzione! Amen!
[indice]
۞
Su uno scambio di opinioni
(a causa
dei due dettati precedenti)
24 marzo 1870
(ancora all’amico
tendente al matrimonio)
1. Miei cari figli, state discorrendo a causa delle Mie parole che ho dato ai
Miei allievi; ma non riflettete che per differenti animi ci vogliono anche
differenti medicine.
2. Se all’uno avessi dato del dolce
– invece dell’amaro – allora si sarebbe confermato ancora di più nella sua
presunzione; e se avessi dato all’altro qualcosa di diverso – invece di
impedire i piani della sua famiglia che però non erano ancora maturi – si
sarebbe confermato nella sua follia. Allora da ciò la felicità della sua vita
sarebbe stata distrutta.
3. Perciò state calmi, Miei cari
figli, confidate in Me! E siate anche convinti che tutto ciò che vi succede è
stato già da lungo tempo previsto da Me, ed anche se non riuscite a scorgere
subito il risultato, in futuro verrete a sapere che Io – come Padre vostro – ho
sempre consigliato e fatto il meglio per guidarvi alla meta sulla via più
breve, cioè nelle Mie braccia. Questo per oggi, con la Mia benedizione. – Amen!
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Amorevole conforto per giustificare due
giovani vite rapite in Cielo
26 marzo 1870
«Preghiera: “Caro buon Padre celeste, non vorresti comunicarmi, dopo che
mi hai tolto i miei cari, che devo accettare tutto questo come giusta
punizione, perché forse ero attaccata a loro con troppo amore, e proprio per
questo un giorno mi sarei forse del tutto allontanata da Te? Oppure è stato
solo il tuo enorme Amore paterno per noi, a richiamarli in un migliore aldilà,
per imparare a conoscerTi meglio su questa via, così
da poter giungere un giorno a Te? Caro Padre Santo, poiché ora Ti ho trovato,
sono diventata oltremodo felice, perché in Te ho trovato abbondantemente quiete
e conforto, e solo qualche volta s’insinua in me una tristezza quando penso ai
miei deceduti. Possa Tu allora sempre far affluire nel mio cuore la speranza in
un inseparabile rivedersi. Inoltre, Ti prego di guidarmi sempre su questa buona
via che ora ho intrapreso, affinché non l’abbandoni mai, ma possa solo continuare
saldamente sulla stessa; tuttavia in tutto questo non sia fatta la mia, ma
sempre e solo la Tua volontà! – Amen!”»
(a un’affranta madre
per la perdita delle sue figliole)
1. Scrivi dunque a questa Mia cara figlia, che lei, qualunque cosa possa
ancora incontrare durante la sua carriera terrena, come anche ciò che è
passato, non deve considerare nulla come punizione.
2. Io non punisco nessuno, bensì miglioro soltanto! Come dovrei voler
punire coloro che Mi amano, se Io stesso, perfino coloro che non Mi vogliono
proprio riconoscere e Mi rinnegano ovunque, non solo li lascio andare nel loro
affaccendarsi, ma ripetutamente – anzi giornalmente – li inondo di benedizioni
nonostante il loro operare sbagliato?
3. Voi, figli di vista corta,
credete di scorgere dappertutto una punizione, dove c’è solo un Atto d’amore,
anzi spesso ben il più grande che è capitato nella vostra vita. Mentre voi vi
sciogliete in lacrime sulla presunta sofferenza fattavi, i Miei angeli altrettanto
si sciolgono in lacrime per voi, ma in lacrime di gioia (e ringraziamento),
perché Io, nel Mio sommo Amore misericordioso, Mi son preso cura di voi per
risparmiarvi con una potente scossa il lento progresso sulla via che porta a
Me; – e inoltre, Mia cara figlia, sai tu se Io non ho dimostrato ai trapassati,
altrettanto, un’immensa Grazia? Conosci tu il loro destino, se fossero rimasti
in questo mondo?!
4. Un giorno ti rallegrerai con il rivederti
con loro, e Mi elogerai con loro, perché con quest’avvenimento sono state
salvate le loro anime, e a voi fu risparmiata qualche sofferenza, e loro adesso
sono stati guidati prevalentemente più veloci sulla via che porta a Me.
5. Figlia Mia, continua ad amarMi sempre più e lascia il resto a Me! Qualunque cosa
possa succedere, confida nel Mio aiuto. Il Mio braccio ti è più vicino di
quanto credi, e se in seguito ti potranno ancora essere somministrate medicine
amare, allora ricorda solamente che le medicine amare sono i migliori e più
rapidi mezzi di guarigione. Credilo: ciò che Io impiego e come l’impiego, per
portare tutti voi più vicini a Me sulla via che porta ai Miei Cieli, è sempre
ben fatto, poiché solo Io so cosa e quando vi è utile qualcosa.
6. La Mia paterna benedizione per
te e per i tuoi. Persevera sulla via come l’hai iniziata, e conseguirai pure la
corona della rinascita spirituale; questo te lo assicura il tuo onni amorevolissimo Padre. – Amen! Amen! Amen!
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Agite liberamente secondo l’amore, nella
piena fiducia in Me!
27 marzo 1870
(a una cara sorella
spirituale, e a tutti)
1. Riferisci alla cara sorella di non affliggersi a causa di suo figlio (l’unico
figlio). Io intreccerò le circostanze già così che, al tempo opportuno, verrà
l’aiuto adatto e il consiglio giusto.
2. Ma da tutto ciò che adesso viene
rivolto a Me attraverso di te e gli altri scrivani in domande, si mostra sempre
che volete ancora mettere pochissima fiducia in Me e nella voce interiore del
vostro cuore. Tu stesso (Mio caro scrivano) sei uno dei primi cui manca
notevolmente la fiducia in Me, credendo sempre che ciò che scrivi sia forse da
te stesso e non da Me. Ma rifletti, come può essere? Cerca di scrivere qualcosa
come l’altra sera, quando Io non voglio, e vedrai subito quale lavoro
imperfetto farai uscire, così che, come tu stesso riconoscerai, non potrai
nemmeno consegnarlo alla richiedente.
*
3. Per ciò che riguarda le altre
care figliole, tutte vorrebbero trovare solo dei versi romantici nelle Mie
parole, oppure definite espresse regole di vita e di comportamento affinché poi
non restasse più niente del loro libero arbitrio ed agissero solo
meccanicamente come l’ho dettato nella penna a te o agli altri Miei scrivani.
4. Nondimeno, Miei cari figli,
riflettete: “Come può accadere questo?”.Dunque, non devo lasciare più niente
della vostra forza di giudizio? Oppure devo stare lì davanti a voi come un
oracolo? Poiché, se lo considerate precisamente, allora, se una volta lo dico
Io, dovrebbe succedere tutto così come l’ho pronunciato, poiché la Mia parola e
la Mia volontà sono la stessa cosa! Dove rimarrebbe allora la vostra libertà
nelle differenti condizioni della vita per operare secondo la Mia volontà per
il meglio del vostro prossimo? Dove rimarrebbe questa necessaria fortificazione
della vostra forza di volontà e del vostro amore per Me? Dove la vostra
perseveranza – in tutti i casi solo secondo Me e secondo i Miei comandamenti –
per tendere al perfezionamento e alla rinascita?
5. Riflettete su tutto questo, e
voi stessi ammetterete che, sebbene Io sappia ben tutto come avverrà, quanto
poco vi posso preannunciare un futuro che deve avvenire così e non
diversamente, permettendo così tante cose, ma solo per il miglioramento
dell’umanità. Altrettanto vi devo anche nascondere nel vostro operare, il
giusto o l’ingiusto, e quali risultati verranno fuori successivamente per voi e
i vostri.
6. A che servirebbe veramente il
vostro saper prima? Se deve comunque accadere così come ho detto Io, allora da
parte vostra non val la pena opporre resistenza, ma solo, come voi dite,
“lasciare tutto così com’è”. È forse questo il perfezionamento e l’educazione spirituale
che vi voglio dare, oppure che vi aspettate da Me?
7. Perciò non domandate più come
dovete comportarvi qui o là, cosa accadrà qui o là, come o che cosa. Qui ci
sono solo due cose che devono essere messe in discussione; il fatto che voi,
nonostante tutta la lettura delle Mie parole che ho messo a vostra
disposizione, non avete ancora compreso il vero e proprio senso di tutto ciò
che è contenuto in tutte le parole principali, né in quelle secondarie nelle
testimonianze della natura e nelle poesie! In altre parole dovete lasciare il
mondo così com’è, e non badare affatto ai suoi rapporti!
8. “Non preoccupatevi del domani, poiché ogni giorno ha i suoi affanni!”,
così sta scritto nel Vangelo. Ma che cosa vuol dire con altre parole? Significa
che Colui che oggi ti ha dato il tuo pane materiale e spirituale, provvederà
anche per il domani. E come oggi forse nella pazienza, domani ti manderà un
esercizio nella mansuetudine, per attirarti all’altezza spirituale del Suo Io
e, in questo modo, esercitare la tua anima a sopportare un po’ alla volta tutto
ciò che Egli considera necessario per te e come esempio per gli altri!”
9. La seconda domanda è che voi non
credete pienamente alle Mie parole, ma le prendete solo per curiosità, per
venire a sapere sempre qualcosa di nuovo. Allora le Mie comunicazioni sono
inutili! Purtroppo vedo solo troppo bene come viene trattato tutto ciò che vi
ho dato finora, in particolare da quando comunico a te e al tuo co-servitore le Mie parole! Appena lette, – invece di
approfondirle, scaldarsene, di approfittarne sempre più – vengono esse messe “ad acta”[2], e inoltre pensate: “Requiescat in pace”. Se Io non fossi l’amorevolissimo e pazientissimo Padre
quale sono veramente, avreste già da lungo tempo meritato che non vi
comunicassi più niente, poiché non voglio fare con voi una ‘politica
sentimentale’, come la chiamate voi, ma i Miei scopi sono superiori, si tratta
dell’istruzione dei Miei figli per l’eternità, e qui devono essere posti
fondamenti duraturi, non tali da essere adatti solo per il momento. Presso di
Me le lacrime di emozione non valgono ancora molto, perché le stesse non
potrebbero compensare anche solo un piccolo atto d’amore esercitato nel Mio
Nome.
10. Perciò fatevi tutti coraggio,
radunatevi giornalmente nel Mio Nome e non domandateMi
di situazioni personali e private, bensì slanciatevi più in alto oltre i campi
impolverati dalla sporcizia del mondo; slanciatevi su in quelle altezze dove
voi tutti dovete imparare a conoscere queste preoccupazioni nel loro vero
valore, e comprendete una buona volta che non siete stati creati per questo
mondo, ma per i Miei Cieli, e ora, per la Mia Grazia illimitata, siete istruiti
da Me stesso.
11. Rendetevi degni del vostro
Maestro! Nobilitate il vostro cuore! Lasciate affluire nello stesso il Mio
Amore ed abbiate illimitata fiducia in Me! Con riguardo a questo vi
scompariranno tutti i dubbi, non domanderete più che cosa sarà di vostro
figlio, cosa accadrà con la vostra famiglia, ecc., bensì, guardando su a Me,
che vi ho preceduto con il Mio cammino terreno come esempio, riconoscerete in
voi stessi la nullità delle vostre preoccupazioni, e aspetterete tranquilli
tutto ciò che Io, vostro sempre amorevolissimo Padre, donerò a voi, quale Padre
che vi tiene sotto tutela del Suo Amore! – Questo per te Mia cara figlia e per
voi tutti, accanto alla Mia paterna benedizione. Riferisci a tutti loro che,
quando leggeranno questo, Io stesso sarò nelle loro vicinanze, ed accoglierò
premuroso ogni cuore che si aprirà liberamente alle Mie parole paterne! – Amen!
Amen! Amen!
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Dio è Amore, in noi, nella Chiesa e nella Creazione
(sulle
usanze cattoliche senza fondamento)
31 marzo 1870
(Chiarimenti su alcune
osservazioni del sacerdote cattolico Sch. F.)
1. Mio caro figlio! Per quanto riguarda la risposta sulle osservazioni del
sacerdote Sch. F., questa è una faccenda difficile da
rappresentare a certa gente così com’è veramente, senza venire in conflitto con
le loro abituali usanze e con i doveri della propria posizione, poiché lo
scritto resta una testimonianza vivente che –in un modo o nell’altro – potrebbe
arrecare allo scrivano dei dispiaceri!
2. Per quanto riguarda le domande e
i commenti dello stesso, questi non sono così fondati nel Mio insegnamento,
come lo intende lui. Egli Mi deve solo dimostrare, p. e. quando fu stabilito un
‘sacrificio della messa’? Quando ‘la cresima’? Quando ‘la confessione’ e altro ancora!
3. Quando singole parole dai Miei
Vangeli passarono nei concili e anche già prima – invece di essere afferrate
nello spirito (e quindi nella verità) – passarono nel cerimoniale, e si diede
così alla casta sacerdotale istituita più tardi una forma mistica proprio
adeguata, affinché dovesse apparire come sola casta da Me preferita, allora
questo fatto non ha nulla a che fare con il Mio insegnamento! Infatti, se Io
dissi agli apostoli: “Quello che legate
sulla Terra, deve essere legato anche nel Cielo, e quello che sciogliete, deve
anche essere sciolto presso di Me!”, allora lo diedi per primo ai Miei
apostoli quali Miei degni successori, e per secondo, intesi questo legare e
sciogliere solo nel senso spirituale, anzi nel supremo senso celeste che
esclude il cerimoniale.
4. Agli attuali cosiddetti
‘successori dei Miei apostoli’ non lo avrei certamente dato, per lo meno non
alla pluralità che ora per lo più è così lontana dai Miei apostoli sotto
l’aspetto spirituale, come è lontana la Terra dall’ultima stella che brilla
nell’eterno spazio della Mia Creazione!
5. E cos’è dunque veramente il
sacrificio della messa? Cosa deve significare in sostanza? – A questo punto uno
dei Miei clericali dirà: “È la ripetizione quotidiana dell’ultima Cena, quando
Gesù prese congedo dai Suoi discepoli”. – “Bene”, dico Io, se anche volessi
lasciarlo valere così, ora però domando: “Che cosa ci guadagnano gli altri spettatori,
poiché ascoltatori ce ne sono pochi, per primo, quelli che comprendono il
latino, e per secondo anche il sacerdote all’altare non prega ad alta voce,
eccetto quando si rivolge al popolo”? – E ancora: “Quando alcune centinaia di
devoti in una chiesa assistono a una tale messa, cosa sono questi veramente?”.
Essi non sono altro che assetati e affamati della Mia benedizione e della Mia
grazia! Ebbene, ma come può qualcuno essere saziato, se non gli si dà niente da
mangiare, mentre sta a guardare (il cibo) come chiunque altro ad una tavola
apparecchiata? Solo così, calmerebbe la sua fame e la sua sete, lasciando solo agli
altri l’onore del guardare? – Nella chiesa cattolica è proprio così: i
cosiddetti devoti dietro al sacerdote durante il suo pasto, possono pensare ciò
che vogliono, oppure, se proprio non hanno pensieri che si adattano alla tavola
davanti a loro, e anche per scacciare forse altri pensieri che non si adattano
nella casa di Dio, leggono altri pensieri che, per lo più, furono scritti sulla
carta da scrivani ancora umanamente privilegiati, spesso in altrettanto stato
spensierato di quanto era forse il lettore stesso.
6. Per quanto riguarda il
matrimonio e la cresima, entrambi – intesi spiritualmente, in particolare il
primo – sono indissolubili, perché dovrebbero unire non i corpi, bensì le
anime, che poi con il terzo legame – quello dei figli – dovrebbe formare un
intero complesso animico. Questo fu ben dato ai Miei
apostoli come diritto, solo che cosa fecero veramente, quando cioè due persone
di sesso diverso volevano unirsi a vita legati dall’amore? Essi veramente non
legarono queste due persone, bensì solo benedirono siffatto legame che questi
due avevano concluso insieme già prima. La cresima, oppure – detto veramente –
l’atto simbolico dell’umiltà, fu scelto dalle Mie parole, quando dissi: “Chi ti colpisce una guancia, porgigli anche
l’altra”, il che vuol significare: quando hai domato il tuo amor proprio e
la tua arroganza e superbia, in modo da restituire ogni torto con una benedizione,
allora sei degno di essere un cristiano e chiamato “Mio seguace”, e perciò sei
anche degno di essere unto con l’olio, – come segno della consacrazione nel Mio
patto! Che gli uomini più tardi fecero da ciò annualmente delle cerimonie, e
più precisamente i sacerdoti, questo accadde perché proprio i sacerdoti
cercarono nei Miei Vangeli con cura, solo per tirar fuori tantissime cerimonie,
per mezzo delle quali il popolo doveva credere che solo loro stessi erano i
veri rappresentanti privilegiati del Mio Regno sulla Terra, e chi voleva venire
a Me, non poteva e non doveva accettare nessun’altra ‘intercessione’ che
soltanto la loro! Proprio questa idea e quest’opinione ebbe per motivo anche
l’origine del vostro modello confessionale orale che, in seguito, venne a
vantaggio in particolare ai superiori, per avere nelle loro mani i segreti dei
re e imperatori come anche lo stato d’animo nel popolo più basso.
7. Poiché se Io dissi, N.B. ai Miei
apostoli: – “A coloro cui voi perdonate i
peccati, a questi devono essere perdonati anche nel Cielo”, a quel tempo
dissi questo ad uomini che erano animati e compenetrati dal Mio insegnamento, e
che anche – come sapete dalla storia – la maggior parte ci ha rimesso la
propria vita per questo. Quindi c’è una colossale differenza con gli apostoli
attuali che s’illudono di essere Miei, dei quali certi vorrebbero piuttosto
togliere la vita a tutti gli uomini, pur di conservare la propria.
8. Da ciò vedi bene quanto
falsamente furono interpretate tutte le Mie parole, e solo per i propri scopi,
per rendere del tutto dipendente il popolo da loro, come lo era stato con i
templari al tempo del Mio cammino sulla Terra. Che poi il popolo divenisse
anche cieco spiritualmente con questa benda spirituale che il clero gli mise
intorno agli occhi, è naturale, e conveniva anche ai re e imperatori far causa
comune col ceto sacerdotale, secondo la massima: “Tu tieni me, ed io tengo
te!”, allora divenne un istituto di costrizione che, all’opposto – invece di
promuovere il progresso spirituale – agevolò la convivenza fisica delle
famiglie e dei popoli, dal momento che non trovavano nessun ostacolo nel
cosiddetto rito ecclesiastico e le sue usanze prescritte, per il loro ulteriore
egoismo e avidità di dominio.
9. Per quanto riguarda
l’imposizione delle mani, questo ha le sue saggissime vie. Chiunque impone le
mani benedicenti nel Mio Nome su un altro – qualunque siano le pene – Io anche
lo aiuterò e lo benedirò, vale a dire attraverso la manipolazione magnetica (come
la chiamate voi) allora nel sofferente – sia spiritualmente che fisicamente –
dovrà fluire tanta consolazione e guarigione, quanto per il momento ne ha
bisogno; ma l’imposizione delle mani come cerimonia, senza pensare né a Me né a
qualcos’altro, è utile tanto poco a qualcosa, come se Io volessi lasciar
sopportare a qualcuno il contrario di quanto abbia come scopo la presunta
benedizione.
10. Poiché tutte queste usanze, la
cui provenienza dal Mio insegnamento e dalle Mie parole ve l’ho già mostrata
prima, sono oramai una pratica comune nell’intera chiesa cattolica, e in ogni
educazione dei bambini nella religione cattolica ci sono comunque solo i primi
principi fondamentali di un sentimento religioso, così, anche se il fanciullo
non comprende che cosa sia inteso con i simboli oppure come dovrebbero essere
interpretati, è necessario spingere i piccini ad osservare tutte queste usanze,
ma sempre solo indicando Me. Infatti, chi va in chiesa, al confessionale, alla
cresima o a messa, e in ciò cerca Me, Mi troverà anche là dove Mi cercava, ma
deve solo essere considerato che il proponimento fatto nella chiesa di seguire
Me e diventare simile a Me, venga osservato stabilmente anche fuori della
chiesa, altrimenti l’intero sospirare nelle preghiere e simili nella chiesa, è
ancora più vuoto e inutile come la realizzazione senza spirito e il blaterale
di professione nella messa da parte di un prete, col solo proposito di finirla
al più presto.
11. Chi Mi cerca, sia nella
solitaria cameretta oppure in una grande casa di pietra, oppure nella vasta
Creazione, chi Mi cerca con devozione nelle Mie creazioni come l’eterno Amore,
Grazia e Misericordia, Mi troverà ovunque. Infatti, dove un cuore si apre a Me,
là trova anche il Padre suo; così l’onesto sacerdote all’altare, l’orante
dietro di lui, l’astronomo negli incommensurabili spazi e mondi, e l’erudito
nelle sue ricerche nei campi della scienza.
12. Se a tutti costoro si erge nel
cuore il pensiero: “O Signore, cosa sono io che Ti ricordi di me?”, allora
certamente Mi troveranno, poiché tutte le Mie opere predicano amore, e l’Amore
stesso è appunto nient’altro che il Mio Io di base, senza il quale né l’intera
Creazione, né voi, Miei cari figli, sareste stati creati!
13. Attenetevi tutti all’essenza
della grande parola “Amore”, essa porta in sé dell’infinito. Chi comprende
questa Parola completamente, comprende anche Me, suo Padre, il Creatore e Dio!
Amen! – Questo ve lo dice ‘l’eterno Amore’ che bussa sempre al vostro cuore, e
chiede continuamente accesso, affinché possiate imparare a conoscere, nella
sublime bocca dei Miei spiriti beati,
tutto il senso greve di contenuto della parola “Amore”. – Amen! Amen! Amen!
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Lascia andare ciò che è dietro, solo avanti, non indietro!
1°
Aprile 1870
1. Dopo aver risposto a tutte le domande che Mi sono state rivolte tramite te
per la spiegazione dei dubbiosi sentimenti dei Miei cari figli, allora voglio
mandare alcune parole di conforto anche a questo odierno postulante, al Mio
caro figlio, al longanime paziente, altrettanto per la sua amica, affinché lui
come lei possano essere guidati di nuovo un altro passo a Me.
2. Allora riferisci al tuo amico
che egli prossimamente deve scrivere alla sua allieva che non si deve
tormentare con il passato, poiché ciò che è passato non si può più cambiare.
Sebbene in alcuni casi brucia come un aculeo incandescente nel cuore e rode
come un eterno verme nella coscienza, allo stesso modo nessun mezzo aiuta a
cancellare del tutto dalla memoria il dente del rimprovero sui peccati commessi
in maniera sconsiderata.
3. Inoltre deve anche essere
menzionato che tutto ciò che è accaduto era stato concesso da parte Mia forse
proprio per migliorare l’anima come conseguenza, cioè per temprarla nelle sue
caratteristiche migliori, e alla fine, dopo aver brancolato a lungo nel buio,
giungere alla Luce della conoscenza e della Mia conduzione paterna; infatti, se
non si conoscesse l’oscurità, allora non si saprebbe nemmeno apprezzare la
Luce! Perciò lascia in pace il passato e lascia a Me quanto voglio conservare
permanentemente di questo, e quanto scrivere nella sabbia, come l’ho fatto una
volta in Gerusalemme!
4. La cosa principale però è che
badi bene al presente e impari a conoscere sempre di più la via che conduce al
Mio Cuore, che è l’unica giusta per dare quiete e pace, poiché tutto nel mondo
porta differenti impressioni nell’anima, mentre solo l’amore e l’ardore per Me,
e la fiducia che tutto ciò che il Padre manda è giusto e buono, dà la giusta
forza all’anima per andare incontro ad ogni avvenimento con fronte temeraria,
per dare a tutto il suo reale valore che ha veramente.
5. Tutto il mondano, infatti, è
nulla per rendere l’uomo felice, perché è caduco e finito; invece ciò che vi
viene da Me, Miei cari figli, ed è già venuto, sia nei Miei Vangeli che nelle
Mie parole attraverso il Mio precedente servitore[3],
è semenza vivente, è Luce e Calore, vi rischiara e riscalda, poiché è l’unica
scintilla di Vita e di Luce dai Cieli che eternamente mai si spegne, e che – se
seguite questa Luce – vi guiderà certamente sulla giusta via, cioè sulla via
che porta a Me.
6. Ci sono solo due comandamenti
nei quali si trova tutto. Osservate questi due in tutto il valore del loro
senso ricco di contenuto, e vedrete la Terra e i suoi piaceri mondani chiudersi
sempre di più dinanzi a voi, e al suo posto s’impadronirà una pace mai
conosciuta, e una brama e un presentimento divino verso una Patria migliore e
un’esistenza migliore spiritualizzerà la vostra anima e scoprirà il vostro
spirito che finora giaceva come nascosto ed immobile, a causa di influssi
terreni e mondani, – e tutti voi come anche tu, Mia cara figlia, contemplerete
il Cielo aperto e, nel mezzo della Luce, tra milioni e milioni di serafini e
cherubini nel supremo splendore, scorgerete il Padre nella raggiante Luce del
Suo Amore, come ricompensa sublime per tutto il lottare e combattere, e con
costanza potrete anche avvicinarvi sempre più a Lui.
7. Quindi tendete a questa
condizione! Non preoccupatevi per ciò che è successo, se possibile aggiungete
ogni giorno anche solo un piccolo sassolino per la costruzione dell’edificio
spirituale, e presto saprete come il grande Costruttore aiuterà a completare
l’edificio della vostra anima, affinché possiate un giorno essere accolti
completamente come figli Suoi nelle fila degli spiriti beati.
8. Badate bene a questa via, e –
seguendo la stessa con perseveranza – scoprirete presto Colui che, amandovi,
adesso vi benedice come vostro amorevolissimo Padre e Gesù! – Amen! La Mia
benedizione e la Mia Grazia a voi, da Me, quale primo Costruttore di palazzi
delle anime! – Amen! Amen! Amen!
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L’ideale della vita
4 aprile
1870
1.Vorresti sapere se operi sempre il giusto? – Chi opera sempre il giusto in
questo mondo? Chi non trasgredisce mille volte contro di Me e contro il suo
prossimo? Stai tranquillo, per quanto è possibile a voi figli, tendete a venire
vicino all’Uomo che ero Io in questo mondo! Un ideale non deve rimanere sempre
un ideale, perché se fosse raggiungibile, allora non sarebbe un ideale, ma solo
un’idea superiore di una caratteristica che l’uomo s’inventa; perciò come ideale
– oppure detto diversamente – come Potenza divina più alta e infinita, nessun
essere finito lo può raggiungere! Accontentatevi quindi con ciò che riuscite a
raggiungere, ed Io ve lo lascerò raggiungere, poiché, se riusciste a diventare
ciò che sono Io come Dio, allora alla fine anche nel Cielo ci sarebbero una
molteplicità di déi! Esiste certamente un gradino della Divinità che possono
raggiungere anime umane e spiriti angelici, ma questo rimane comunque molto
indietro alla Divinità come supremo ideale di tutto il Creato, come un granello
di sabbia del mare verso un Sole Centrale.
2. Avete ben riflettuto che cosa
vuol dire veramente ‘ideale’, per farvene un concetto, per stabilirlo e
determinarlo più da vicino? – Certamente no! Ora ve lo voglio portare più
vicino davanti agli occhi.
3. Vedete, l’idea è qualcosa di
immateriale, qualcosa di spirituale, e appunto per questo è in sé qualcosa di
infinito, poiché ogni idea si può ingrandire o rimpicciolire all’infinito, quel
‘ale’ che è
attaccato all’ideale, deve veramente indicare il tutto di tutte le idee, ovvero
il punto limite dell’idea come più alto o più basso; appunto per questo
l’ideale sta come somma Potenza in alto, e perciò è irraggiungibile come tale,
- e il sommo Ideale di tutte le potenze spirituali sono Io!
4. Voi, Mie creature e procedute da
Me, avete ben un’idea confusa della vostra origine; ma per comprendere questo
presentimento, oppure perfino per seguirlo, vi manca il primordio principale,
cioè l’infinità, perché voi siete finiti, sebbene non perituri. Anche voi siete
infiniti quali proceduti da Me, ma nella serie dei gradini degli spiriti siete
adesso solo sulla via del riconoscerMi un po’ alla
volta e per diventare ciò per cui vi ho creati; perciò il vostro supremo ideale
è il Mio Io, e come uomini – il Mio Io umano, come Uomo–Dio, – Gesù!
5. Che Io abbia passato
volontariamente la scuola della vostra vita per precedere quale Dio dell’amore
a tutte le creature come Esempio dell’umiltà, e per questo spronarle tutte a
seguire la via, accadde affinché nessuno degli esseri caduti potesse dire: “Tu
lo puoi ben come Dio, ma noi, quali esseri finiti, non ne abbiamo la forza!”.
Perciò Dio, ovvero Io, è uscito dalla Sua Divinità, si è esposto come Uomo
all’ultima umiliazione che può essere data solo non a un Dio, ma ad un essere
vivente ragionevole su questo globo terrestre, e in questo modo ha sigillato la
Sua dottrina dell’umiltà con la propria umiliazione. Proprio per questo, Dio è
divenuto l’Ideale degli spiriti, come Gesù è l’Ideale per voi uomini viventi in
questo mondo, come anche per quelli di tutti gli altri mondi! –
6. Pertanto, per diventare così
come ho insegnato ed esercitato Io stesso, Gesù, per questo ci vuole un grande
sforzo. Voi infatti sapete che anch’Io ho dovuto esporMi
alle tentazioni di Satana; anch’Io ho superato tutte le tentazioni che hanno la
loro sede nel vostro corpo come passioni che, tuttavia, devono servire a scopi
migliori di quanto usano adesso le stesse le molte migliaia di uomini, e
lasciano a queste del tutto libere le briglie. Ma Io ho superato tutte le
tentazioni con l’aiuto della Mia origine divina, per ritornare al Mio Ideale,
al quale vorreste librarvi anche voi.
7. State tranquilli! Continuate a
lavorare e a lottare, per arrivare il più lontano possibile; quanto più
progredite nella vostra lotta contro le passioni e smanie, tanto più forte
diventa anche la forza di combattere continuamente, e dove una volta vi è la
perseveranza, là cessano alla fine tutte le tentazioni. In un cuore stanco
ritorna la quiete, il Sole di Dio sorride a voi la pace, e se poi credete di
essere più vicini alla meta, almeno secondo i vostri pensieri e i sentimenti
terreni, allora Io vi chiamo, e comincia un’altra scala a gradini. Là il vostro
ideale più alto diventa il gradino più basso, e un gradino più alto dei vostri
limitati concetti terreni vi mostra da lontano la corona della vittoria, per
completare là ciò che qui sulla Terra non era possibile! Perciò, lottate
vigorosamente e seguiteMi! Ed Io stesso vi donerò la
palma della pace dopo la lunga e dura lotta, riconoscendo tutti voi come Miei
veri figli! – Amen!
[indice]
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Conforto e Luce per delle
difficili condizioni familiari
7 aprile 1870
(a una sorella dello
scrivano)
1. Scrivi dunque, dopo che tua sorella, nell’oppressione del suo cuore ha
supplicato da Me alcune parole, sebbene ciò che dovrebbe fare è già contenuto
nella Mia precedente parola data per lei se l’avesse meditata bene
spiritualmente e così compresa.
2. Per quanto riguarda sua figlia,
questa è una faccenda difficile per poterle dare qui un consiglio, dove adesso
verrebbero fuori tanti risultati (incresciosi) dal conglomerato di false vedute
e passi falsi che ne hanno determinato la sua educazione.
3. Mia figlia deve adesso ben
assistere con lacrime agli occhi a ciò che lei stessa ha contribuito in tempi
precedenti con l’educazione dei suoi figli, diventando ciò che sono adesso, – e
poiché essi sono così come la madre stessa li voleva, cioè vederli ricchi e in
una splendida posizione nel mondo, allora ho guidato la madre nel Mio
particolar modo, proprio là, dove lei ora deve ammettere quanto spesso l’educazione
dei figli fu iniziata in modo sbagliato e attuata ancora peggio.
4. E come è con lei, così è con
migliaia, e spesso ancora in un grado ampiamente peggiore; se ora arriva
talvolta un raggio della Mia luce divina nel petto di una tale madre oppure di
un padre che li illumina come un fulmine, e mostra loro ad un tratto quanto si
sono sbagliati, – solo allora rivolgono lo sguardo a Me e Mi supplicano per
l’aiuto. Ed Io cosa devo fare poi? – Devo operare miracoli e trasformare in un
attimo tutta la casa dove dimora una tale madre ricondotta a Me? – Dove
rimarrebbe poi la libertà dell’uomo? – Non lo posso (o devo) fare, devo perciò
usare altri mezzi per riparare di nuovo anche questi errori dei genitori e dei
figli. Solo che qui non fanno parte gli intrattenimenti del mondo: viaggi,
caccia, passeggiate in carrozza, ecc. Per questo non ci vuole abbondanza in
tutto, per soddisfare tutte le sue brame, per questo ci vogliono opere più
serie per la vita terrena, degli avvenimenti apparentemente tristi; invece per
gli spiriti dei Miei Cieli occorrono gioiosi avvenimenti, e anche qui all’uomo
deve essere lasciata la libera scelta, se vuole utilizzare e comprendere i Miei
ammonimenti.
5. In questo, la sorella e amica
tua può solo mettersi in gioco a sangue freddo e senza amore materno, osservare
con occhi attenti il suo governo della casa, e poi dire a Me se è possibile su
una via mansueta e pacifica condurli tutti sulla via che lei ha intrapreso ora,
e precisamente per la loro salvezza!
6. Lei sospira, perché anche suo
marito si sente infelice (nonostante i suoi milioni), si tormenta con idee
cervellotiche e non può godere tutto ciò che il mondo gli ha cosparso in
abbondanza nel grembo!
7. Io però domando: “E se non fosse
così, vorrebbe egli ascoltare ben anche una Mia sola parola, oppure non
andrebbe con gozzoviglie e baldoria in velocissimo galoppo tra brama di dominio
e godimento direttamente all’inferno?”
8. Solo con questo suo stato per
lui apparentemente miserevole tengo il suo animo aperto a metà , affinché
talvolta accetti forse una parola da Mia figlia (sua moglie), poiché egli vede
che oltre a tutta la sua consapevolezza – di essere padrone nella casa – sente
comunque un altro Padrone che sta ancora al di sopra di lui, cui non può opporGli resistenza.
*
9. Per quanto riguarda tua figlia
nubile, lasciala solo a Me; Io guiderò le circostanze così che, quando lei
stessa una buona volta aprirà il suo cuore a voi come parenti più prossimi, a
te come madre, allora nemmeno gli altri cuori verso il suo rimarranno chiusi.
Tuttavia non è ancora il tempo di svelarvi questo animo mutevole, dal momento
che lei stessa non sa ciò che veramente vuole. Quando però una buona volta
starà fisicamente male in arnese a causa della sua vita innaturale che è
completamente contro il Mio ordine, allora, costretta per forza, dovrà
cominciare un’altra vita, – a quel punto Io darò al suo consolatore, che sarà
la madre stessa, il necessario balsamo per il suo cuore; ma finché voi tutti
credete di poter cambiare questo stato di sua figlia solo con mezzi mondani, vi
sbagliate di grosso. -Lei è malata nell’anima, e il primo “Medico dell’anima” –
come voi sapete – sono Io (quale Guaritore); perciò dì a tua sorella e Mia cara
figlia di non tormentarsi troppo a causa di ciò che ha davanti agli occhi nella
sua casa; là vi è ancora pochissima Luce oppure propria nessuna come la vorrei
Io, e lei – quale piccolo lumicino – non penserà certo di poter illuminare una
grande casa.
10. Perciò confidate solo in Me!
Sì, anche lei è stata guidata al tempo giusto sulle Mie vie, che anche lei
stessa – se le fosse stato mostrato alcuni anni fa – avrebbe respinto con
scherno e come folle colei che adesso stringe con braccia fraterne al suo
materno cuore ferito, e da queste sorge conforto tramite Me.
11. Lei deve solo dare una scorsa
al suo stesso passato, allora troverà tutte le condizioni che ora trova tra i
suoi a casa. A lei Io ho mostrato la Grazia di essere guidata nuovamente da Me,
ma ora deve osservare il passato, quali sofferenze dell’anima e malattie
dovevano irrompere su di lei, fino ad arrivare là dove si trova adesso, dove
ciò che prima le sarebbe apparso davanti ai suoi occhi come disgrazia, secondo
il Mio modo di vedere, ha contribuito alla sua più grande felicità.
12. Se considera tutto questo,
allora chieda lei stessa, – come posso farlo in modo diverso con i suoi, se
devono essere conquistati per il Mio Regno! Sulle vie dove ora tutti vanno, non
è possibile! Perciò Mi supplichi ogni giorno: “O Signore, illumina i Miei con
la soave Luce della Tua santa parola, lascia fluire in loro un Raggio di
Grazia, affinché essi, a causa della bella vita materiale, non dimentichino del
tutto l’eternità che c’è dietro a questa vita apparente!”
13. Prega spesso, figlia Mia, anzi
molto spesso con fervore rivolta a Me, e presto percepirai nel tuo cuore la
benedizione del Padre. Allora, con la salda fiducia in Me non valuterai nemmeno
più così nere tutte le condizioni nella tua casa, come qualche volta ti
appariranno adesso, poiché tu stessa saprai e ne sarai convinta che deve essere
così, che il Padre nel Cielo vuole così, affinché la vittoria sia sempre
migliore e più bella, – ma non posso fare tutto questo di colpo, senza ledere
la libertà degli uomini quali figli Miei!
14. Spera e credi! Questa è
la Mia consolazione per te. La Mia mano che ti ha guidata e ti guida ancora,
non dimenticherà nemmeno i tuoi, e forse verrà un tempo dove poi sarai
festeggiata per prima nella tua casa, mentre adesso, e già da tempo, sei stata
l’ultima rispettata! Questo, Mia cara figlia, a te dal tuo amorevole Padre,
come conforto, dato con la Sua benedizione paterna. – Amen!
[indice]
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Sul matrimonio
9 aprile 1870
(cenni per una sorella
spirituale a causa della separazione da suo marito)
1. Vuoi chiedere per amor di tua sorella, visto che si è separata da suo
marito; e Mi domandi se questo non è stato ingiusto!
2. Per illuminare meglio questa
faccenda, dobbiamo dapprima stabilire il concetto di ‘matrimonio’, in quanto
dovrebbe essere concluso spiritualmente, e capire come lo stesso viene eseguito
da voi già da molto tempo nella maggior parte dei casi. – Il come, voi tutti lo
vedete risultare non solo dalle condizioni della sorella in questione, ma
simili e molto peggiori casi qua e là. Adesso dunque alla faccenda
3. Prima domanda: “Che cos’è
veramente il matrimonio, nel senso spirituale?”. – Per potervi presentare
questo chiaramente, devo ritornare alla Creazione del primo uomo, e ricordarvi
– come vi è stato comunicato in maniera particolareggiata nel Mio “Governo
della Famiglia di Dio” – che con la creazione del primo uomo a lui tolsi dal
cuore il suo amor proprio e lo posi davanti a lui fisicamente e spiritualmente
sotto la forma femminile. Bene, poiché ora l’uomo fu creato come signore di
tutta la Creazione per sentimenti più alti e più nobili – e allo scopo di
diventare un giorno simile a Me, per quanto è possibile ad una creatura finita
– doveva anche poter raggiungere questo scopo, e precisamente senza la
caratteristica che lo avrebbe più di tutto impedito in questo, cioè l’amor
proprio, poiché voi stessi sapete che, dove domina solo l’amor proprio, non può
prosperare nessun altro amore.
4. Questo amor proprio, come donna
– provveduta con tutte le caratteristiche che hanno ascendente nel cuore
dell’uomo, come la tenerezza d’animo, la mansuetudine e l’umiltà, e
subordinazione alla volontà dell’uomo, quale portatore più forte del principio
maschile del Mio stesso Io – oltre ad essere la portatrice delle future
generazioni, con il tempo doveva arrivare nella sua stessa vita di
perfezionamento al punto che lei (la donna) poi, sacrificando se stessa per il
bene dell’uomo e della famiglia, a questi doveva riportare di nuovo il suo amor
proprio o effettivo amor proprio (isolato in lei) dell’uomo, ma nobilitato e
purificato da tutte le scorie terrene, spiritualmente bello, affinché lo
facesse infiammare alle nobili caratteristiche dell’uomo, anche più belle
ancora e più forti di tutte – nobilitate nel suo petto, tuttavia nel senso
spirituale, in altre parole che l’uomo ami se stesso solo in quanto è, era e
sarà eternamente un germoglio del Mio Io.
5 In questo completo spirito di
sacrificio della donna, ovvero, in questo congiungersi dell’amor proprio
separato fisicamente e spiritualmente – con le grandiose ed elevate
caratteristiche dell’uomo – ambedue dovevano poi riportare di nuovo tutto a Me
in un Io del tutto completo, vale a dire due anime unite in un insieme
spirituale, quello che Io misi dentro nell’uomo con la Creazione, separato poi
in due, e attraverso la propria forza di volontà e attrazione animica volevo di nuovo vedere uniti entrambi fortificati e
nobilitati, affinché poi in tutta la Creazione si manifestasse lo stesso
bisogno, bisogno che è l’unico e più elevato nel Mio Cuore paterno, cioè, di
non stare da solo nell’intera Creazione, bensì – poiché tutta la Mia Creazione
l’ho creata solo per i Miei figli, mentre Io starei senza Amore e da Solo se
non avessi degli esseri che si rallegrano delle Mie Opere, e attraverso questa
gioia mostrarsi riconoscenti – Mi restituissero di nuovo il Mio Amore. Infatti,
senza questa disposizione, in cui Io sarei solo, senza esseri spirituali intorno
a Me, esseri che invece voglio allevare con tutti i mezzi per comprendere Me, –
che cosa sarebbe l’Amore? Che cosa il Mio stesso Io senza compassione verso gli
altri? L’Amore, infatti, non fa nulla per sé, ma tutto per gli altri! – Oppure,
dovevo stare da solo e amare solo Me stesso? – Dove sarebbe qui la Divinità?
6. Proprio da questo fatto passa
anche siffatto sentimento fondamentale dell’Amore, fin negli ultimi prodotti di
tutti gli esseri da Me creati. Tutto cerca il mancante, tutto cerca di completarsi.
Già la morta pietra attira l’altra, cioè attira a sé ciò che le manca per un
tutto organico, cosa che più tardi si esprime ancora di più nel regno vegetale,
dove anche là già le piante si cercano amandosi e preferiscono vivere insieme.
Nel regno animale questo sentimento si esprime ancora meglio, là comincia anche
già a muoversi il sentimento materno, sebbene guidato ancora dalla Mia mano (cioè
l’istinto), dove senza sapere il perché, la madre copre i suoi figli con cose
che devono servire agli stessi per nutrimento non appena questi entrano nella
vita esteriore. Così dunque già negli animali si vede l’amore materno, ovvero,
già questa nobile scintilla dell’amore – alle volte e sfortunatamente solo
troppo spesso per la vergogna dell’uomo – si vede sviluppare sempre di più.
7. Già nell’animale vedete
l’attaccamento di entrambi i sessi, la sofferenza partecipata quando all’uno
minaccia un pericolo, oppure, se capita, – il dolore della separazione o la
perdita dello stesso, ecc. Tutte queste cose sono premesse dell’amore in
generale che, come un soave, spirante vento, percorre tutto il Creato, portando
ovunque, per tutte le ulteriori contrarietà che le condizioni della vita
producono per i singoli individui, il guarente e lenente balsamo per le ferite,
finché alla fine, nell’uomo – comprendetelo bene – tutti questi stupendi
impulsi giungono all’apice, e là, in lui, simile a Me, si sviluppano i più
nobili sentimenti, la più grande elevazione. E così le due anime, l’una creata
per l’altra, in tal mondo separate di certo fisicamente, ma spiritualmente
unite, dovrebbero rappresentare la Mia immagine come degna creazione del Mio
Io!
8. E come sta invece adesso l’uomo
davanti a Me nella sua vita familiare e nella sua anima assetata di denaro e
avidità di dominio, con la scelta della sua compagna che, un giorno, dovrebbe
fondersi con lui in una unità?
9. La donna, pensando per natura in
modo più delicato e tenero (in generale) di più con il cuore, in verità,
talvolta coglie le parole lusinghiere di un uomo avido di piaceri e di dominio,
– credendo di essere da lui seriamente amata, alla qual cosa spesso l’apparenza
esteriore dell’uomo contribuisce altrettanto molto a quest’inganno, come anche
la sua istruzione intellettualmente superficiale (moderna), il quale per mezzo
di ciò è in grado, nonostante non sia un attore, di simulare tutte le belle
caratteristiche e i nobili sentimenti, senza sentire minimamente e veramente
qualcosa di questi!
10. La povera donna crede ad un
tale seduttore spirituale, e – invece di starsene lì con lui come una cosa sola
davanti a Me – più tardi, quando l’uomo lascia cadere la maschera, viene
delusa, e per l’intera vita terrena è condannata solo a subire sopportazioni e
umiliazioni, anzi talvolta fino a maltrattamenti, finché Io, nella Mia
longanimità, metto una buona volta un termine, e chiamo l’uno o l’altra di
loro.
11. A questa calamità nella vostra
vita sociale contribuisce naturalmente, per la maggior parte, la stupidità dei
genitori, i quali credono che una figlia non potrebbe trovar marito se non vi
sta accanto il sacchetto di denaro, possibilmente ricolmo! E questo è il
risultato! L’uomo, avido di denaro, come mezzo per la soddisfazione delle sue
idee purtroppo solo mondane, sposa la figlia come cosa secondaria, per ottenere
la cosa principale, il denaro che non era possibile ottenere in altro modo.
12. Dov’è la domanda all’anima di
questa donna, dove al massimo viene considerato ancora il suo corpo e, dopo la
cosiddetta ‘luna di miele’, perde altrettanto il suo fascino, ovvero è
evaporata l’illusione della forza d’attrazione?
13. Dopo che in ogni caso l’animico-spirituale è la prima cosa nella Mia Creazione, e
tutte le combinazioni che l’uomo vuol fare, se non sono fondate sullo
spirituale, nel tempo si puniscono da sé, – così succede anche con tali unioni
che poi, invece di far avvampare i cuori uniti nell’amore a Me, nella maggior
parte dei casi ognuno divampa non per Me, e nemmeno per l’altro, ma ognuno per
qualcos’altro di ciò che dovrebbe veramente.
14. Figli provenienti da un tale
matrimonio imparano poi il male dal comportamento dei loro genitori, e lo usano
per la loro vita futura, perché essi credono che ciò che hanno fatto i genitori
potrebbero farlo anche loro, e così la demoralizzazione passa da una
generazione all’altra. La donna, dopo aver visto quanto lo stesso abusa delle
sue caratteristiche date a lui da Me, si esonera sempre di più dalla conduzione
dell’uomo. Invece dell’amore e della dedizione, subentra odio e disprezzo; al
massimo, brama sensuale. – La donna vuol togliere all’uomo i diritti da Me
affidati a lui, e invece di obbedire vuol dominare, e poiché nel suo cuore le
passioni sono molto più forti che nell’uomo, una volta accese, riesce pure a
dominarlo. Ecco come vennero o sono avvenuti gli attuali inconvenienti, come li
vedete adesso purtroppo ovunque.
15. La donna si vuol vendicare per
il grande errore che l’uomo ha fatto al suo sesso, e così – invece di veder
portati a Me un giorno dei cuori congiunti – giungono, tra tanti trapassati, la
maggior parte solo come oscurantisti isolati, separati e vuoti dall’altra
parte, di cui è stato un fallimento tutto il loro volere e tendere (terreno),
per ritrovare solo là (diventati consapevoli della mancanza) il completamento,
dove poi Io, il Signore e Dio compassionevole, conduco a loro ciò che manca, e
li risarcisco per il lungo soffrire in questo mondo con un’altra eterna e beata
esistenza.
16. Mia cara figlia, anche a te è
andata così come a molte altre del tuo sesso; anche tu hai vissuto
nell’illusione di scegliere un agnello per tuo compagno terreno, ed hai trovato
in lui un lupo in veste di pecora. Ma non ti affliggere, e non farti ulteriori
rimorsi. Vedi, Io, l’Onniveggente che sa e conosce, sa anche tirar fuori da
tutto il male che gli uomini commettono l’un l’altro, sempre il miglior
interesse per Me, e così alla fine qualche sfortuna che l’uno o l’altro
incontra, è la fonte di un grande progresso spirituale sul Mio sentiero divino,
sentiero che alla fine tutti gli uomini dovranno percorrere, o qui o di là. Vedi,
questo è appunto il trionfo del Mio governo, ovvero che tutto ciò che accade,
alla fine conduce comunque su nessun’altra via che a Me.
17. Possano gli uomini correre in
giro quanto vogliono nel labirinto della vita terrena, esiste comunque una
strada che unisce tutti i nodi di queste vie sbagliate, e questa è la Via che
porta a Me, via che perfino Satana dovrà ancora percorrere, per quanto
gravemente voglia anche opporre resistenza.
18. La via dell’amore è e rimane
l’unica, perché appunto è l’amore che unisce ogni Creazione con Me. Se questo
legame si sciogliesse, allora la Creazione dovrebbe andare in macerie, e tanto
potete crederMi che Io, quale Essere sublime, non ho
creato qualcosa che dovesse aver bisogno di una riparazione, oppure addirittura
soggiacere alla distruzione.
19. Vedi, Mia cara figlia, se tu
non fossi stata trattata così da tuo marito, non saresti là dove sei adesso (spiritualmente).
Io ho trasformato in benedizione per la tua anima tutto il male e lo spiacevole
che lui ti ha fatto. Anch’egli dovrà subire ancora certe cose, finché sarà
maturo per qualcosa di meglio; ma tu non ti affliggere per questo, lascialo a
Me! Io che assegno ai mondi la loro orbita, dalla quale non possono sfuggire,
potrò ben ancora portare un uomo ostinato al tempo giusto sulla via che guiderà
anche lui, come ancora molti altri smarriti, finalmente a Me, sia che questo
avvenga qui oppure nell’aldilà non ha importanza, l’Eternità è lunga, e là
ognuno troverà il tempo di riflettere sulle sue condizioni, e poi scegliere la
via più breve o quella più lunga.
20. Continua la tua via che hai
intrapreso adesso; Io ti ho guidato sulla stessa. Adesso, dove sai che è quella
giusta che porta al Mio Cuore paterno, non la lasciare, e provvederò già al
resto Io che ho reso beati milioni e milioni di spiriti che si sono affidati a
Me. Allora anche per te spunterà il giusto dal giardino del Mio Cuore, un
fiorellino che sarà per te la cosa più cara e ti risarcirà per tutto ciò che
hai subito in questo mondo. Perciò confida in Me! Il rimanente lo ordina
certamente per tua soddisfazione Colui che non dimentica nemmeno gli uccellini
sul tetto!
21. La Mia paterna benedizione,
figlia Mia, a te e a voi tutti! – Amen! Amen! Amen!
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۞
Il vostro orizzonte politico
sia il vostro cuore, in alto a Me
18 aprile 1870
(consiglio paterno allo
scrivano)
1. Caro figlio, perché ti affliggi e ti stressi per le confusioni politiche
del mondo e per la tua stessa patria? Lascia fare a Me, il tuo orizzonte
politico sia il tuo cuore e tutta la tua preoccupazione sia la conduzione
migliore possibile di tua moglie che io ho tanto cara e l’ammonisco sempre, e
nonostante ciò non vuole ancora riconoscere completamente il Padre in Me. Lei
rivolge ancora lo sguardo al mondo esterno con le sue vane speranze, e lascia
giacere il mondo della meravigliosa pietà divina nel suo incolto interiore.
2. Figlio Mio, bada di accendere
anche in lei il lumicino che in te splende così magnificamente, affinché voi due,
uniti, diventiate un complesso animico del tipo
d’amore divino che non conosce altro che Me, allora entrambi riconoscerete
presto visibilmente e tangibilmente che il Padre Santo non punisce, bensì può
solo amare!
3. Ricordati queste righe e bada
bene su quale fondamento crescono, e riconoscerai presto la voce di Colui che
dà a te e alla tua cara moglie la Sua paterna benedizione. – Amen!
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۞
Trova il ‘Padre’ in Dio!
21
aprile 1870
(all’amico
G. da parte di un fratello spirituale, tramite lo scrivano)
1. Mio caro figlio, dal momento che tuo fratello ti ha pregato di ricevere
alcune parole da Me per il suo amico G. al quale vuol far visita, allora digli
che Mi rallegra molto che si adopera per guidare a Me più anime possibili. Deve
solo continuare così, e il risultato dei suoi sforzi lo incoronerà con i
successi più vantaggiosi, poiché tutto ciò che fa e continua ancora a fare, lo
fa per amore per Me e per il suo prossimo.
2. Per quanto riguarda il suo
amico, Io so già da lungo tempo che egli brama di fare una conoscenza più
ravvicinata con Me, perciò talvolta l’ho già ammonito e gli ho lasciato patire
già qualche amarezza, affinché non si confonda troppo nelle confusioni mondane,
ma tenga d’occhio sempre Me.
3. Solo che con tutti i Miei
ammonimenti non era riuscito a farsi un giusto concetto del Mio Amore paterno.
Quando Mi pregava e spesso alzava lo sguardo al Cielo con grave animo depresso,
Mi invocava sempre solo come ‘Dio’, e come Dio gli feci arrivare ciò che,
secondo i suoi concetti, un Dio è disposto a fare per le Sue creature.
4. Ora invece è giunto il tempo in
cui lui è preparato e maturo per imparare
un po’ alla volta a conoscerMi e ad amarMi
più profondamente, cioè anche come Padre. Adesso deve solo parlare con lui
il tuo caro fratello, e troverà in lui un orecchio ben disposto e un cuore
aperto!
5. Molto egli ha già insegnato agli
altri (come maestro) e da ciò gli è derivata qualche benedizione, ma adesso
voglio fargli anche la Grazia di accoglierlo nella Mia scuola, affinché dopo
possa anche scorgere chiaramente il perché il suo passato era impastato di
avvenimenti foschi e tristi, mentre tutto ha avuto il solo scopo di prepararlo
un po’ alla volta, ancor prima che Io lo richiami dalla Terra, di fare ancor
qui la maggior parte, per poterlo accogliere, dopo il suo trapasso dall’altra
parte, come Mio degno figlio, esclamandogli:
6. “Vieni qui, Mio caro rassegnato!
Hai sofferto e combattuto. Nessuna rosa ti ho disseminato sulla via della tua
vita terrena. Di questa ti ho fatto sentire solo le spine e ti ho nascosto le
rose, le quali – dimenticando le spine – ti avrebbero deliziato col profumo. Ma
ora vieni qui da Me! Vedi, ti ho conservato con cura le rose, per consegnarle
personalmente a te. Sulla Terra avrebbero avuto sempre piccole macchie, ma qui,
presso di Me nei Miei Cieli, Io te le porgo senza difetti, come retribuzione
per la tua aspirazione e sopportazione!”
7. Digli questo, e gioirà
certamente (in attesa) del momento, quando udrà queste parole su menzionate
dalla Mia stessa bocca, come ricompensa della sua perseveranza nel Mio Amore e
del progredire per quanto le condizioni mondane glielo permettono.
8. Fino a questo solenne Atto, – a
lui la Mia Grazia! Possa accogliere volenteroso la Mia parola nel suo cuore e
presto conoscerà e percepirà la vivente benedizione di Colui che adesso non
vuole privargli oltre la Sua paterna Grazia! – Amen!
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۞
“Tutto deve avvenire solo come voglio Io”
(conservate la grazia in umiltà e amore)
23
aprile 1870
(considerazioni
del Padre su una lettera a un fratello spirituale)
1. Che cosa ti devo dire, se tu stesso non sai cosa vuoi domandare? Tu chiedi
se hai scritto bene la tua lettera? Su questo vorrei dirti: dalla tua risposta
non si è proprio visto molto amore cristiano; nondimeno Io volevo che andasse
così, affinché alla fine il fratello riconosca che non è fatta la sua, ma la
Mia volontà. Presto vedrai quanto condiscendente diventerà con questa tua
risposta, perché gli hai mostrato i denti!
2. Solo, lascia fare a Me. Alla
fine porterò tutto ancora al meglio per lui, per te e per Me! Io ho permesso
che una volta la Mia parola fosse scritta nella sua casa, in considerazione dei
venienti bisogni degli uomini; adesso però gli uomini si sono tanto allontanati
dal Mio Cuore, che credono di bastare a se stessi, e di non aver più bisogno
delle Mie parole!
3. Tuttavia pazienza! Presto
subentreranno condizioni attraverso le quali anche il tuo amico sarà visitato
da Me, quando gli dimostrerò dettagliatamente che il credere così a metà, come
fa lui, non porta a nessuna meta.
4. A suo figlio ho già da tempo
tolto i suggerimenti Miei e dei Miei spiriti; anche sua moglie non è più così
chiaroveggente come prima, quando poteva vedere e sentire l’intero mondo degli
spiriti, anzi talvolta Me stesso. Gli ho tolto tutto questo (grande dono di
Grazia) dalla sua famiglia perché lui, come anche altri, là hanno cominciato ad
allontanarsi dalla via da Me indicata. Io non ho voluto la sua collocazione
presso L., e così non ha più niente, si romperà per un po’ la testa su cosa
dovrà fare, farà mille piani per rigettarli di nuovo, finché alla fine Io gli
mostrerò la giusta via per giungere alla quiete spirituale.
5. Così deve andare! Gli uomini
devono dapprima rompersi le corna della propria ostinatezza, finché
cominceranno a riconoscere che sono Io il Signore, e nessun altro!
6. Mentre questo fratello minaccia
di staccarsi da Me, altri Mi vengono portati più vicino; in questo modo
sostituisco sempre la Mia perdita, così che il Mio piccolo gregge diventi
completo; poiché voi non sapete che voglio formare tramite voi una piccola
comunità la quale dovrà servire come sostegno saldissimo all’ulteriore
diffusione. Anche questo fratello e la sua famiglia erano destinati a questo
scopo, ma senza pregiudicare la loro libera volontà non potevo costringerli a
rimanere presso di Me, e così sono caduti uno dopo l’altro, e poi, per non
perderli del tutto, li ho tolti dal mondo, per salvare là di nuovo ciò che su
questa Terra non sarebbe più stato possibile senza costrizione.
7. Non preoccuparti di ciò che ti
risponderà tuo fratello, tutto avverrà solo così come voglio Io, e proprio ciò
che voglio Io sarà poi anche la cosa giusta.
8. Perciò confida in Me! Amami con
tutto il cuore! Non sbagliare tanto spesso verso il tuo prossimo, e mai ti
mancherà la Mia benedizione! – Amen!
9. Questo ti dice il Padre tuo che
vuole solo il vostro bene, e non vi abbandonerà mai! – Amen, Amen, Amen!
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2 maggio
1870
[Matt. 13, 3-8]: «Ed egli
insegnò loro molte cose in parabole dicendo: “Ecco, un seminatore uscì a
seminare. E mentre seminava, una parte del seme cadde lungo la strada; allora vennero
gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde nei luoghi rocciosi ove non c’era
molta terra, e subito spuntò perché di terra non ne aveva molta. Quando però si levò il sole, e poiché non
aveva radice, avvizzì e divenne secca. E
un’altra ancora cadde sulle spine; e le
spine crebbero e la soffocarono. Invece un’altra parte cadde sulla buona terra
e portò frutto, dando dove il cento, dove il sessanta, dove il trenta».
1. Ciò che è detto in questi versetti, lo voglio ora illuminare più da vicino
per te e per i tuoi amici, affinché possiate riconoscere da ciò chi è il
Seminatore e chi il terreno pietroso, l’arido e quello che porta frutto, sul
quale Io, il Seminatore, semino i Miei granelli di frumento della vita, mentre
Io, come sempre, fin dal tempo quando riferii questo ai Miei apostoli come
parabola, sono rimasto Lo stesso fino ad oggi.
2. Che la semenza che semino sia la
Mia parola e il Mio insegnamento, lo avrete già da lungo tempo compreso; anche
chi è il suolo pietroso, quello arido, lo spinoso e, altrettanto, chi è il suolo
fruttifero. Pertanto, ora si tratta solo di cercare di capire anche voi, che Io
ho scelto quali piccoli seminatori su questa Terra, come vi dovete comportare –
secondo la Mia parabola – per non seminare solo su un suolo pietroso o arido, bensì
solo su un suolo fruttifero.
3. Scegliere la cosa giusta è per
voi qualcosa di difficile, perché non potete sapere come sono fatti i cuori
degli uomini, e perciò talvolta credete di seminare su un buon terreno, dove la
parte esterna di un uomo nasconde a volte il suolo pietroso e l’animo arido con
sapiente splendore del gesto e del discorso. Qui come regola di vita, vi può
servire che il possibile miglior terreno sono forse solo quegli uomini piegati dalla
sfortuna e dalla miseria che chiedono il Mio aiuto, oppure altri che vi metto
nelle mani, senza che gli stessi si rendano conto che li incito Io ad andare verso di voi, bensì facendo
credere loro di averlo fatto per proprio impulso.
4. Come a Me, quale Seminatore, non
sarebbe piacevole se sprecassi inutilmente le Mie parole ovvero la semenza
della vita spirituale, altrettanto anche a voi non piacerebbe sicuramente se,
nel gioioso fervore, sforzandovi e affaticandovi per portare sulla retta via un
fratello o una sorella, questi alla fine vi beffeggiano!
5. Vedete, questa è la semenza
quando cade tra le spine; essa certamente germoglia, ma le spine o il cespuglio
selvatico delle passioni mondane alla fine soffocano o reprimono la Mia parola;
e con serena riflessione un simile uomo trova poi che ha avuto un’ora debole e
sarebbe stato quasi abbindolato da voi.
6. Come gli uccelli mangiano la
semenza che sta lungo la strada e là a causa del suolo duro non può mettere
radici, oppure viene calpestata dai passanti, proprio così è con gli uomini che
sono di fede dura somiglianti agli uccelli che sentono la Mia parola, ma la
invertono comunque nella loro carne e nel loro sangue. Come gli uccelli che digeriscono
la semenza e poi scartano la rimanenza che non si conforma alla loro natura
individuale, così è anche l’uomo di fede dura. Egli crede solo a ciò che gli fa
comodo, e lascia inosservato il resto.
7. Appena incontrate uomini che
interrompono sempre con domande e dubbi il vostro discorso, abbandonate l’insegnamento,
è fatica sprecata, essi sono gli uccelli che mangiano la semenza, ma non la
vogliono integrare nel loro stesso io.
8. ‘Buon terreno’ sono soltanto
quegli uomini che hanno già da lungo tempo sentito il bisogno di cercarMi, e su vie errate della vita Mi hanno ben presentito,
ma non Mi hanno ancora potuto trovare. Questi, se una buona volta sono ben
istruiti, porteranno anche un raccolto di cento e sessanta volte tanto, secondo
la loro forza di comprensione, oppure trenta volte tanto; in altre parole, essi
vorranno comunicare anche ad altri gioiosamente il Mio insegnamento e le Mie parole,
come le hanno ricevute loro stessi, e sfrutteranno anche ogni occasione per realizzarlo,
affinché la semenza non porti frutto solo per loro, ma che ne prenda parte
anche il prossimo.
9. Tali uomini sono uguali ai campi
fertilizzati; essi portano ricchi frutti, e in questi campi fiorisce poi il
chicco di frumento nella più bella forma, e le spighe dei frutti saranno colme con
molti chicchi, ovvero con Mie divine azioni e parole d’amore provenienti da Me.
10. Perciò, Miei cari figli, fate
attenzione, il tempo della vostra vita che avete dedicato a Me è prezioso, e
ogni minuto di questa dovrebbe essere colmo di una buona azione, con una buona
parola di amore fraterno. Perciò siate avari con il vostro tempo! Un giorno pretenderò
da voi la responsabilità di come avete usato lo stesso. Non prendete così
tiepidamente i Miei doni di Grazia, nelle Mie parole vi è molta serietà, ed è
maggiormente responsabile colui che conosce la Mia parola, poiché se la conosce
ed agisce comunque all’opposto, allora è punibile; mentre colui che non sa
nulla del Mio Ordine, non lo posso punire se egli va contro.
11. Perché voi uomini fate delle leggi
e le emanate? Perché dite che ognuno deve conoscere la legge? Perché solo
quando va contro è punibile, se l’emanazione della legge non gli è sconosciuta.
12. Così faccio anch’Io! Perciò state
attenti, osservate le poche Leggi dell’Amore, tanto e quante volte potete. Continuate
per la vostra via che porta a Me, ignorando tutti gli ostacoli, e cercate di portare
tutti quei fratelli che Io vi manderò, sulla stessa via. – Allora Mi darete una
continua gioia e solo allora comprenderete ciò che significa: aver salvato un’anima
dalla rovina! Infatti, dovete ricordare che ogni anima è una piccola parte, ma comunque
è una parte di Me che Mi viene restituita con il vostro aiuto!
13. Perciò, badate bene dove posate
la semenza, e pur se fosse caduta anche sull’arido terreno senza la vostra
volontà, forse poi verserò su di esso l’acqua del Mio Amore e dell’eterna Vita,
affinché l’arido terreno possa trasformarsi con il tempo in terreno fertile, e quello
che voi non avete potuto completare, venga tuttavia guidato più vicino alla sua
vera meta!
14. Siate seminatori del Mio insegnamento
e del Mio Amore con fatti e parole, e al vostro fianco avrete sempre Me come
primo Seminatore che vi aiuterà, in parte a formare la semenza in voi stessi in
stupendi fiori, in parte però anche a portare la semenza a maturazione nel miglior modo e più velocemente possibile,
per mezzo della Sua Grazia paterna e illimitata compassione. Amen! – Questo ve
lo dice il primo Seminatore che sparge semi viventi nei cuori che Lo cercano! –
Amen! Amen! Amen!
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All’opera!
3 maggio
1870
1. Poiché le tue care amiche desiderano così ardentemente sentire da Me
attraverso di te di nuovo alcune parole dell’Amore e della Compassione, così
voglio dare alle Mie care figlie che Mi amano con tanto fervore alcune righe di
bene, affinché vedano perlomeno che dove siete radunati, anch’Io sono sempre in
mezzo a voi.
2. Vi ho già detto e predicato
spesso che la Mia parola non è sufficiente senza l’azione, per procedere in
avanti sulla via che porta al Mio Cuore. Anche adesso ve lo devo ripetere,
perché siete tutti così curiosi di sentire sempre soltanto parole d’amore, di
grazia e di compassione. Io riconosco bene che una Mia parola vi eleva e
illumina sempre, vi trasferisce in una disposizione che è un presentimento di una
vita superiore, tuttavia tali sentimenti non possono essere permanenti, finché
siete su questa Terra e la vostra anima proveniente da Me è rivestita con un
corpo terreno.
4. Cari figli, su questo mondo non
può essere diversamente, perché ai vostri cuori capita come a una corda di un
vostro strumento di legno; la sua tensione non rimane sempre la stessa, o sale
o scende. Se la volete tenere sempre nella massima tensione, alla fine potrebbe
rompersi, perché questa massima tensione è contro la sua consistenza
individuale, e quindi deve portare con sé la sua distruzione!
5. Così è anche con il vostro
sentimento. Sul vostro cuore sono altrettanto tese tali menzionate corde del
sentimento che cominciano a vibrare solo con accordi celesti, e le loro
vibrazioni, mosse attraverso l’influsso della Mia parola, procurano accordi
divini. Se però voleste conservare continuamente queste vibrazioni, allora il
vostro organismo dovrebbe naufragare; perciò tali disposizioni sono solo
presentimenti provenienti da un altro mondo, dove un giorno, rivestiti con un
altro corpo, imparerete a sopportare non solo queste vibrazioni del vostro
cuore su questa Terra fisica, ma vibrazioni ancora maggiori e più sante!
6. Tuttavia, per suggerirvi un
mezzo come poter rimanere in una disposizione quieta e quasi beata, allora
sappiate che la beatitudine del sentimento non la dà tanto la Mia parola,
quanto l’azione compiuta secondo la stessa. Siate perciò attivi secondo questa
e secondo il Mio esempio, e presto apprenderete che, sebbene quei suoni celesti
che vi afferrano con la lettura della Mia parola, non passino attraverso il
vostro cuore, sentirete, attraverso le buone azioni, esercitare nel Mio Nome
una consapevolezza in quiete e una delizia interiore che, per vero, non
somiglia ai sentimenti prima menzionati,
ma ciò che manca in interiorità, viene sostituito in durata. Perciò,
Miei cari figli:
7. “Agire è la via che conduce a
Me! La Mia parola è soltanto la porta! Se quindi volete diventare del tutto
degni di Me, non dovete fermarvi alla porta, bensì portarvi in avanti
attraverso la stessa, passare attraverso la lunga via forse ostruita da certi
ostacoli, fino alla fine; questo significa, fino al Mio Cuore paterno, il quale
poi ben vi nutrirà con sentimenti permanenti che voi non solo potrete
sopportare, ma li potrete anche conservare come bene permanente!”. Questo per
norma del vostro amorevolissimo Padre, che benedice tutti voi ed è sempre
presso di voi. – Amen!
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Consigli sulla missione per i ferventi
6 maggio
1870
(a
un amico fervente nella diffusione della Parola)
1. Scrivi dunque, perché tuo fratello è così impaziente, e nel suo fervore da
funzionario non vuole attendere ciò che gli porterà il giorno seguente. Perciò
per primo digli che non deve credere di essere proprio certo della sua
vittoria; non c’è nulla di più ostinato che appunto un uomo che non crede
affatto in Me, di cambiarsi d’un tratto, e dopo che finora non ha creduto in
niente, adesso improvvisamente possa credere a tutto.
2. Tuo fratello vorrebbe sapere se
sono Io ad avergli inviato sulla via questo figlio smarrito! A questa domanda
non voglio rispondere per adesso, né con un sì né con un no, dal momento che
non vi concedo di guardare del tutto chiaramente nei Miei piani. Tuo fratello
deve solo procedere con cautela e non gettare le Mie perle dinanzi ai porci,
prima di essersi assicurato di quale spirito è propriamente figlio un
principiante, poiché anche se un uomo è tormentato da dubbi, ma non vuole
lasciar cadere ciò che finora ha imparato, rimane troppo orgoglioso per
accettare qualcosa da un altro, cosa che, come in questo caso, per lui è
appunto la più grande contraddizione. Allora vi potete anche facilmente
immaginare che un tale cambiamento non può subentrare immediatamente.
3. Osservate il vostro cambiamento
atmosferico sulla Terra, allora vedrete che cambiamenti improvvisi non hanno
mai un buon risultato. Invece, solo un lento passaggio, senza fare salti, è
veramente il migliore e il solo durevole.
4. Perciò, pazienza! Io so e
conosco troppo bene il santo fervore del Mio caro figlio, ma si deve frenare
nello stesso, e solo poi può sperare di raccogliere frutti permanenti. Se e
cosa raccoglierà nel Mio Nome (per puro amore) gli riuscirà sempre, poiché può
essere rassicurato che non gli mancherà la Mia benedizione. Tanto per oggi. Per
intanto può bastare a tuo fratello affinché esamini precisamente il suolo,
prima di mettervi la semenza. Egli può esser certo della Mia benedizione, come
oggi la mando affettuosamente a lui e a tutti voi ! – Amen, Amen, Amen!
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Sul perduto e sul suo ritrovamento
10
maggio 1870
[Luca 15, 3-4]: «Egli disse loro questa parabola: “Chi è
l’uomo tra voi che, avendo cento pecore, se ne perde una, non lasci le
novantanove nel deserto e non vada dietro alla perduta finché non l’abbia
trovata?”»
1. E cosa non faccio Io ancora giornalmente, come ho detto nella parabola! Non
cerco continuamente ancora adesso la pecorella smarrita, e lascio da soli i
Miei buoni e salvati dalla rovina? Anzi, li lascio soli perché so che non si
perderanno più, e non mi costa più nessuna fatica mantenere i mezzo rinati e
risvegliati sul loro sentiero. – Mi costa invece fatica portare i figli
smarriti sulla retta via. E perché nella vita mondana le passioni e altri influssi
estranei si gettano addosso in maniera così molteplice sull’anima umana per
allontanarla dal Mio insegnamento e dalla Mia via. E perché a colui che Mi vuol
seguire veramente in tutta serietà, costa fatica e sforzo, non solo per venire
sulla retta via, bensì – quando l’ha battuta – anche di perseverare sulla
stessa. Proprio per questo ho anche una tale gioia di aver ritrovato un
peccatore penitente che vuol migliorare se stesso, perché la consapevolezza di
essere in possesso di migliaia di rinati non compensa la gioia di aver guadagnato
un nuovo discepolo per il Mio insegnamento e per il Mio Cielo.
2. Come un giorno nella parabola
della donna e la sua monetina perduta e del Padre con il figlio perduto, ho
sempre detto la stessa cosa, così anche oggi dico a voi, cari figli: “Un peccatore
contrito pieno di pentimento, compensa più di novantanove giusti che non hanno
bisogno d’aiuto”.
3. Riflettete anche soltanto su ciò
che dissi e cosa egli è, nell’Opera “Le dodici ore”[4]
sul figlio perduto; come lui, altrettanto, deve di nuovo ritornare a Me con tutto
ciò che Io ho messo fuori da Me liberamente, e ora lietamente vedo come lo
stesso ritorna da Me, per completare e perfezionare in Me un po’ alla volta il
Mio Io divino.
4. Proprio per questo Mi prendo
anche ogni disturbo immaginabile, come la donna che ha perduto la moneta, per
ritrovare ciò che ho abbandonato intenzionalmente al mondo e a tutte le sue
tentazioni.
5. Io posi fuori nel mondo ogni
singola particella animica inconsapevole delle sue
forze, delle sue virtù e dei suoi vizi, le diedi l’assoluta libera volontà e
mai da contestare, – così ogni singola parte doveva sostenere la sua lotta con
le avversità della vita; infatti così, senza essere messa alla prova, non era e
non poteva essere parte integrante del Mio Io. Dapprima essa doveva essere
consolidata, purificata e mondata – oppure, a dirla precisamente – doveva
dapprima purificare se stessa, e solo allora, nella consapevolezza della
vittoria conquistata su tutte le difficoltà, essa stessa poteva determinare una
parte di Me.
6. Poiché tutto quello che vuole
appartenere liberamente a Me, deve passare attraverso la scuola
dell’abnegazione e dell’umiliazione, come Me, il grande Creatore e Signore stesso
ho passato la stessa liberamente sulla vostra Terra. E poiché ora la vittoria
sul male è così difficile, e la lotta contro questo è così lunga e ostinata,
allora Io cerco sempre, senza pregiudicare la volontà di nessuno, di avviare
questo passo che porta a Me quanto più possibile, di accelerarlo e così portare
lo smarrito sulla retta via. – E perciò la Mia gioia come Padre è così grande
quando anche solo un’anima viene riconquistata per il Mio Cielo; perché solo Io
conosco le difficoltà che costa rimanere perseveranti presso Colui che una
volta si è riconosciuto come il Migliore.
7. Proprio per questo, Miei cari
figli, non perdo nessuna occasione di ammonirvi sempre: “Non cessate di
rimanere sulla via sulla quale camminate già da parecchio tempo! Io vi ho guadagnati,
e non vorrei perdervi di nuovo per nessun prezzo!”
8. Già sulla vostra tenebrosa Terra
voi avete degli esempi dell’amore paterno e materno – purtroppo soltanto
singoli – di ciò che può fare un cuore paterno o materno per il suo amato
figlio. Ebbene, volete forse che Io, il vostro più paziente e longanime Padre e
Creatore, resti indietro rispetto all’amore di cui è capace un cuore umano?
Certamente, se ciò fosse possibile, allora non sarebbe divino, bensì già riprovevole
come nella creatura.
9. Questo è dunque il motivo del perché
Io, non appena vedo affiorare un punto luminoso in un cuore umano che Mi concede
la speranza che con il tempo potrebbe diventare una fiamma che poi arderà solo
per Me e per il Mio insegnamento d’amore, faccio di tutto per raggiungere
questo scopo, e che un giorno raggiungerò, – allora ho più gioia in questo che in
novantanove tali che già da tempo s’intonano nel grande Alleluia dei Miei spiriti
come eterna lode per Me!
10. Cercate anche voi, Miei cari
figli, le pecorelle smarrite, le monete e i figli perduti! Siate solerti nel guadagnare
dei cuori appena vi vengono incontro sulla via della vostra vita. Se avrete
conquistato anche voi un’anima, allora potrete
condividere con Me la gioia del ritrovarsi, e come ho detto poc’anzi con
un’altra parola, solo nell’eterno aldilà comprenderete ciò che significa: aver
salvato dalla totale rovina una piccola particella del Mio Io divino!
11. Perciò vi consiglio anche di
fare tutto il possibile, appena si mostra un’occasione, senza tuttavia essere precipitosi,
di provvedere alla salvezza di altri uomini e figli smarriti; poiché voi, come
Me, avete in ciò il beato sapore di aver guidato un fratello o una sorella sulla
retta via e di aver guadagnato un figlio perduto per il Mio Regno!
12. CredeteMi,
non esiste nulla di più beatificante nel mondo degli spiriti, per tutti quelli
che stanno lì, che aver guadagnato un nuovo fratello, perché loro sanno più di
voi ciò che un giorno lo attende.
13. Mentre voi vi dovete
accontentare con i presentimenti e le assicurazioni della Mia parola che là
sarà così e non diversamente, gli spiriti beati vedono con occhi chiari le
condizioni da voi presentite, e qualcuno dei vostri deceduti che adesso gioisce
di una maggiore e più chiara comprensione nel grande Regno del Mio eterno inattaccabile
Ordine, su questo vorrebbe riferirvi di più se solo gli fosse permesso; soltanto
che qui devo mettere delle barriere al suo zelo d’amore, e precisamente
barriere invalicabili[5],
affinché da ciò non sia disturbata la vostra libertà individuale.
14. Considerate bene tutto questo!
Cercate come Me la moneta o il figlio perduto, così come le pecorelle smarrite,
allora vedrete il libro della vostra vita sempre più ricco di azioni e non vi
mancherà mai la benedizione paterna che vi ha guidato finora, affinché anche
voi – una volta figli smarriti – possiate diventare degni di Me! – Amen! Amen!
Amen!
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È possibile il perfezionamento In Dio?
(Supplemento al dettato del 10 maggio)
14
maggio 1870
(Nella lettura del
dettato del 10 maggio si presentarono alcuni dubbi di un amico sulle precedenti
parole di cui non afferrò il giusto senso; oltre quelle, il Signore dettò
quanto segue:)
1. “Dopo che il tuo amico è stato guarito così dai suoi dubbi mediante le
spiegazioni che ho messo a te e a tuo fratello sulla lingua, voglio illuminare ancora
un po’ meglio proprio questa Mia parola letta, affinché tutti possano vedere
che, alla fine, solo Io ho sempre ragione!
2. Dunque, cosa ho detto veramente?
Io ho detto “che tutto il proceduto da Me, ritornando purificato, Mi deve completare
e perfezionare!” (versetto 3) – “Com’è possibile questo presso di Me, quale l’Essenza
sublime?”. Così si è posta la domanda.
3. A questa domanda Io ho risposto
con un esempio preso dalla vostra vita e dal vostro stesso io.
4. Cos’è dunque l’intera Creazione
visibile? Non è essa un lottare di tutto lo
spirituale per salire a un gradino più nobile? E non è visibile in tutta la
Creazione che qui cento, là migliaia di più piccole particelle spirituali, alla
fine stabiliscono un’anima più grande, anima che si è avvicinata di nuovo a Me
di un gradino, ovvero, ciò che voi stessi siete come figli, come fanciulli,
uomini e anziani, andando incontro sempre più alla maturità, avvicinandovi
sempre più a Me?
5. Ebbene, e che cosa indica tutto
questo? Null’altro che un eterno procedere sotto l’aspetto spirituale, il cui procedere
è stato impresso da Me come Legge in tutte le cose, e nella quale anch’Io
prendo parte, non come Dio in persona, ma come Complesso di tutto il Creato
stesso; poiché, ciò che nel materiale è la crescita delle piante, dei figli (incarnati),
ecc., così è il procedere nello spirituale: un
perpetuo perfezionare e completare! Finché alla fine, tutto lo spirituale sarà così puro ed elevato,
che il Mio Io spirituale, progredendo, si fonderà in Uno con il creativo, e poi
tutto il creato sarà un’anima, un pensiero e un’opera perpetua! Se potete
comprendere questo, allora dovete rifletterlo bene, e vedrete che il ‘completamento’
e ‘perfezionamento’ del Mio Io non è solo possibile, ma assolutamente
necessario per ogni vita spirituale.
6. Questo per oggi, e spero che tu
e tuo fratello possiate accontentarvi con questo! – Amen!
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Accontentarsi anche senza croce
17
maggio 1870
(a
Giovanna, sorella spirituale dello scrivano)
1. Su questa cara lettera di tua sorella nello spirito, a te per vero
personalmente sconosciuta, puoi rispondere così (poiché tu desideri altrettanto
ricevere alcune Mie parole per lei): che fa molto bene al Mio Cuore paterno
quando vedo come il Mio insegnamento e le parole che vi mando portano tanti
stupendi frutti. Dì a questa cara sorella di continuare così sulla via che ha
intrapreso; cosa però riguarda il suo presunto ‘va troppo bene’, non deve
sopravalutare le proprie forze, e poi che si ricordi se il suo passato è stato
così pieno di pure rose, da credere di non aver abbastanza sopportato, sofferto
e lottato.
2. Lei deve osservare soltanto la
natura. Non c’è in essa altrettanto, solo per un certo periodo brutto tempo?
Tempeste e pioggia arrivano solo quando la natura stanca viene risvegliata di
nuovo attraverso tali portentosi movimenti, deve di nuovo rinfrescarsi,
affinché rifiorisca di nuovo e testimoni dal più piccolo fiore fino all’albero
più grande, solo del Mio Amore e della Mia Misericordia!
3. Tua sorella ha sopportato e
sofferto tanto quanto era necessario per la sua salvezza, non deve desiderare
più nulla che forse non potrebbe sopportare; deve essere contenta con ciò che
Io le porgo. Un Mio vero figlio accoglie tutto con gratitudine, come provenendo
dal Padre, sia il bello come il cattivo tempo; infatti è peccato e provocazione
del Mio potere pretendere altro, come se Io non sapessi cosa o quanto ad uno
sia buono o dannoso!
4. Lei deve solo badare a
conservare la pace nel suo cuore, e non aspettarsi delle croci da Me. Io non ne
mando mai, bensì il mondo che la circonda farà già il suo, in modo che non
possa sempre vivere del tutto in pace indisturbata. Perciò, deve raccogliere
solo quel tanto dalle Mie parole, affinché il suo animo, come il criceto in
inverno, possa poi nutrirsi a sufficienza con i frutti dell’estate.
5. Non deve nemmeno rimaner ferma a
parole sentimentali, poiché nemmeno Io durante il Mio cammino terreno sono
stato proprio sentimentale, ma tanto più pensavo premuroso di dimostrare con i
fatti che Io stesso sono colmo di ciò che predicavo agli altri.
6. Quindi all’opera, Mia cara
Giovanna! Non dimenticare il tuo prossimo e specialmente i Miei fratelli, o
meglio, i poveri, e solo allora sentirai ciò che è più bello: saperMi seduto accanto a te durante una festività
stimolante l’animo, come durante un pasto d’amore, ma con la consapevolezza di
non essere tuttavia del tutto degna di Me, oppure fare a meno della Mia
presenza visibile, ma avere per questo il cuore gonfio della sensazione di aver
compiuto almeno tante buone e nobili opere, più di quanto stavano nelle tue
forze.
7. In questo sta la vera
beatitudine! Vuoi tu, figlia Mia, meritare il nome che porti come il Mio
discepolo preferito? Allora segui il Mio consiglio, e Mi avrai sempre nella tua
vicinanza, e il tuo cuore ti sussurrerà sempre: “Sii consolata, figlia Mia, sei sulla via di diventare una prediletta
del Signore, come un giorno lo fu Giovanni!”
8. Questo per te, figlia Mia, per
consolazione, e per oggi la Mia benedizione! – Amen!
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Avanti con coraggio e fiducia!
22
maggio 1870
1. Cari figli, i vostri sentimenti e il vostro buon umore spirituale Mi sono
diventati tanto cari, e la fiammella del vostro cuore che ora risplende bella
come mai in tutto lo splendore nell’amore per Me, Mi hanno mosso ad aggiungere
alla lettera del Mio servitore alcune parole di conforto per voi.
2. Miei cari figli, continuate
sulla via che avete iniziato, e presto sentirete percettibilmente il risultato
della vostra aspirazione. Continuate a lavorare nella Mia vigna, aumentate il
capitale della vostra vita per l’aldilà con opere d’amore, affinché, quando un
giorno sarete giunti là, possiate essere uniti con il vostro fratello giunto là
prima, poiché dovete appunto sapere che anche lui non si ferma là dove era
quando Io lo richiamai dalla Terra, perciò dovete fare anche tutto il possibile
per tenere sempre il passo con lui, se volete rivederlo.
3. Tu, Mio caro figlio, (più avanti)
riceverai ancora la Mia parola vivente, cioè, detto più chiaramente, sentirai
la stessa ancora più chiaramente di quanto l’hai percepita finora nel tuo
cuore. Adesso non ne hai ancora bisogno di più, poiché al momento, tu ed il tuo
amico avete da fare solo con voi stessi per purificare il vostro cuore da ogni
impurità e da ciò che vi è ancora attaccato, e per questo basta il Mio diretto
influsso nel tuo interiore.
4. Ma se la vostra compagnia di bendisposti
dovesse aumentare nella vostra città, così che tu (qui come Mio scrivano) per
il bene e per il male dei tuoi confratelli e sorelle, dovrai implorare il Mio
conforto, allora sentirai la Mia voce ancora più chiaramente e in modo più
percettibile, poiché allora avrò bisogno di te anche come organo purificato per
gli altri!
5. Per ora bada solo alla voce
nell’interiore, e potrai sempre, per quanto riguarda la salvezza della tua
stessa anima, leggere e comprendere la cosa giusta al tempo giusto! Te lo
prometto: “Voglio essere il Terzo, ma anche
il Primo nel vostro patto!”. Il Padre tuo non promette nulla invano, e ciò
che ha promesso lo manterrà anche, finché i Suoi figli si mostreranno degni del
Suo Amore e della Sua Grazia.
6. Questo per consolazione per te e
per il tuo amico. Continuate come avete cominciato, e la Mia benedizione che
finora non vi è mancata, vi accompagnerà sempre! – Amen!
7. Questo lo dice Colui che vi ha
amato prima ancora che foste, e vi amerà anche quando, scambiando questa Terra
con un soggiorno migliore, Gli sarete venuti più vicino di un gradino! – Il
vostro Padre più amorevole e clemente. Amen! Amen! Amen!
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Tutto a suo tempo
30
maggio 1870
(cenni
per una missione, ancora al fratello spirituale M.B.Ch.)
1. Dopo che tu hai già ospitato tutti i tuoi amici con il Mio cibo celeste,
cioè con le Mie parole, allora scrivi di nuovo alcune righe anche al Mio caro M.
B. Ch., affinché venga tolto dai suoi dubbi e possa
veder meglio e più chiaramente ciò che vuole veramente fare in rapporto
all’atteggiamento verso sua sorella carnale, la quale adesso è subentrata in
altre condizioni mondane, e forse a causa dell’influsso di suo marito (il
cognato) non vorrebbe più accogliere così compiaciuta le parole d’amore di suo
fratello come prima.
2. Il Mio caro figlio deve però
avere innanzitutto davanti agli occhi ciò che ci vuole per procurare il vero e
proprio accesso alle Mie parole, allora vedrà che, quando Io Mi sono avvicinato
a lui e l’ho solo sfiorato con il Mio dito nella parte più sensibile,
prendendogli come segno del Mio arrivo per intanto sua moglie, – allora
scorgerà chiaramente che, se non risveglio uno spirito mezzo addormentato con
importanti intromissioni nel destino e, con ciò, scuoto altrettanto l’anima, è
quasi impossibile che la Mia parola, quale semenza proveniente dai Cieli, possa
cadere su un terreno fertile.
3. Osservate solo la vostra stessa
compagnia. Anche in questa si trovano alcuni di voi tormentati e perseguitati
dal destino, e tuttavia questa lieve piccola molestia che Io vi faccio
volutamente arrivare, non è ancora abbastanza per liberare del tutto il vostro
spirito e – perfino da tutte le opinioni preconcette – allontanare la vostra
anima dal mondo, affinché tutti voi possiate comprendere giustamente le Mie
parole e il Mio Amore, come lo desidero e vorrei che fosse!
4. Io vi lascio certamente correre
tutti insieme ancora tra vera elevazione e scene di commozione. Non ho ancora
impiegato in nessuno di voi – all’infuori di te, Mio caro figlio – la giusta
medicina, per mostrare nel contempo all’uno o all’altro la grande voragine che
deve ancora essere superata affinché ciascuno sia chiamato ‘figlio Mio’, ma
ognuno di voi deve sempre tener presente che manderò forse una potente scossa,
per portare tutti i Miei figli sulla via dove li vorrei avere.
5. Se rifletti su tutto questo in
anticipo, puoi farti un’idea fin dove tua sorella, con tutto il suo animo
femminile e i suoi sentimenti delicati, s’interesserà del Mio cibo celeste.
6. Adesso, appena entrata in nuove
condizioni dove tante preoccupazioni assalgono il suo cuore, preoccupazioni che
in verità sono tutte inutili, crederebbe veramente in Me e nella Mia
conduzione, – adesso, come ho appena detto, dove molti pensieri che
presumibilmente stimolano dubbi e s’insinuano nel suo cuore, credi forse che,
se non la toccasse il Mio dito, lei avrebbe tanto tempo e ispirazione poetica
per donarMi anche solo un’oretta? – Caro figlio! Io
so meglio di te ciò che è una donna, e so anche quanto volubile è il suo cuore
che ben facilmente si riscalda per ogni cosa
buona, bella e nobile; tuttavia, per tener stretto questo, per approfondire le Mie parole e metterle in
pratica nel senso divino superiore, e ricordare continuamente il Mio esempio,
tra preoccupazioni mondane e altri dissensi che altre persone vi procurano
continuamente, – allora è difficile ottenere ciò che Io chiedo per la rinascita
dello spirito, che anzi devo pretendere.
7. Tu, Mio caro figlio, vorresti
ben rendere ricettivi i tuoi fratelli, figli e parenti, anzi se fosse possibile
anche il mondo intero per ciò che ti entusiasma e ti riscalda, e per questo motivo
fai ogni sforzo. Anch’Io ho lo stesso desiderio, e nonostante tutta la Mia
Onnipotenza devo pazientare finché all’uno o all’altro gli passi per la mente
di donarMi una mezz’oretta, e talvolta anche molto
meno, per occuparsi – nello spirito – del Mio Insegnamento e delle Mie molte
parole tanto spesso molto sprecate.
8. Vedi, Io, come Padre vostro,
Creatore e Dio, Mi accontento con il poco che i Miei figli Mi offrono; con
questo, come dice la vostra massima, penso così: “Verrà il tempo! Verrà il consiglio!”. – Fa anche tu così, senza
tralasciare di intercalare qua e là nelle tue lettere a tua sorella, solo dolci
accenni, ma lascia il rimanente a Me e al delicato cuore di tua sorella. Già in
alcune occasioni Io rinfrescherò di nuovo nella sua memoria ciò che tu le hai
mostrato per amore fraterno nelle lettere, del come e del perché si dovrebbe
dare a Me la preferenza davanti a tutto; ma come disporrò questo rinfrescare,
lascialo a Me. Io sono un Medico dell’anima e del corpo, e so precisamente con quali
mezzi e quando li devo impiegare. Perciò non ti preoccupare, fa ciò che metterò
anche nel tuo cuore, e con tutta la fiducia in Me non avrai mai agito
ingiustamente.
9. Questo te lo dice il tuo
amorevolissimo Padre che conosce precisamente anche l’amore tra fratello e
sorella, sebbene Egli si sia prescelto solo Proprie creature, cioè i figli di
questa Terra a Suoi fratelli e sorelle da così tanti mondi. La Mia benedizione
paterna a te e ai tuoi! Amen! – Questo dice Colui che tu e voi tutti non dovete
mai dimenticare, come anche mai il vero e proprio valore delle parole del Suo
sconfinato Amore per voi, affinché possiate essere sempre memori di chi è Colui
che giornalmente vi lascia giungere questo cibo celeste! – Amen! Amen! Amen!
[indice]
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Più la miseria è grande, più l’aiuto è vicino!
31
maggio 1870
(al
simpatizzante G. del cerchio spirituale triestino)
1. Il tuo amico ti chiede alcune parole di conforto per sua sorella, e poiché
è solo l’amore fraterno che lo spinge a questo, gli voglio richiamare alla
memoria in parte qualcosa, in parte aggiungere dell’altro.
2. Mio caro figlio, ti ricordi
ancora bene della serale festa dell’eucarestia, dove tua sorella abbandonò così
commossa il vostro circolo e non poté quasi dominare il sentimento di alto
amore e gratitudine verso di Me? In quell’occasione nel suo cuore afferrò anche
il proposito di appartenere solo a Me, e non abbandonarMi
mai.
3. Io sapevo bene quanto lontano
vanno i propositi e fin dove l’adempimento degli stessi; Io volevo di fatto,
mostrandoglielo, quale grande differenza c’è in mezzo a questi. Io la sentivo
sul dente – come voi dite – e tu vedi quanto se ne sta lì vacillando,
disperando, per così dire, del Mio aiuto. Ora le mando a dire di non
disperarsi; Io non carico a nessuno mai più di quanto possa sopportare. Lei ha
da lottare molto con l’infelicità del mondo, e se lo vuoi sapere, perché Io lo
permetto? Che cosa ho detto per lei nelle Mie parole precedenti? – Quando lei
ti scriverà che ha fatto tutto, che ha provato tutto ciò che stava nelle sue
forze, e tuttavia non è bastato, alla fine sarà di nuovo arrivata là da dove è
partita, cioè da Lui, dall’amorevole Padre Santo, là solo è da cercare conforto e aiuto!
4. Vedi, adesso lei è là dove la
volevo avere Io; e, “più la miseria è grande, più l’aiuto è vicino”, dice uno
dei vostri proverbi. Sii convinto: non voglio rimaner dietro al proverbio che
voi uomini avete inventato. La circostanza che suo figlio ammalato sia
ritornato da lei nella casa paterna ed abbia pure aumentato le sue
preoccupazioni a causa dei mezzi limitati, è per lei certamente un duro colpo
così come voi uomini lo giudicate, ma ciò che voglio avere per scopo Io – visto
dal Mio punto di osservazione – è diverso.
5. Quando voglio attirare qualcuno
veramente vicino a Me – particolarmente una madre – che cosa credi tu, come lo
faccio? Vedi, non mando a lei, bensì ad uno dei suoi figli una sofferenza, e
vedi, la madre, che forse avrebbe sopportato con fredda rassegnazione la
propria sofferenza, trema al più lieve aumento del battito del polso di uno dei
suoi figli! Con la propria sofferenza lei avrebbe forse chiamato prima il
medico che Me, ma con il figlio malato il suo primo sguardo e il pensiero li ha
rivolti a Me, e pur se involontariamente, è comunque l’amore materno uno dei
più importanti impulsi, un tipo di amore che la conduce a Me. E tu credi tu che
Io lasci rivolgere invano il suo occhio colmo di lacrime al Cielo? – No! Io
l’esaudisco! Tuttavia, a Mio giudizio, di certo spesso non così velocemente
come lo vorrebbe lei; spesso anche per niente, quando però, a far questo, Mi
determinano proprio altri importanti motivi.
*
6. Per quanto riguarda la sorella
di G., il tuo amico stia tranquillo, anche lei dovrà vuotare il calice della
sofferenza, dal momento che l’ho fatto anch’Io, e nonostante ciò verrà il
momento quando lei benedirà il Mio fare e operare. Io voglio appunto
consolidare ancora di più la sua fiducia in Me, affinché non possa più
vacillare così facilmente e stia tranquilla, quando sarà pienamente convinta
che lei stessa non potrà più aiutarsi. In chi dovrebbe avere più speranza, se
non in Me! – Quindi, fiducia, e di nuovo, fiducia! Quando si chiudono tutti i
cuori e risorse del mondo, allora il Mio cuore paterno e il Mio Amore staranno
sempre aperti ad ognuno che si rivolge a Me. Perciò non deve scoraggiarsi
quando lei provvede ai suoi figli; può essere convinta che anch’Io provvedo
loro e anche a lei stessa. Solo la perseveranza conduce alla meta, e quando il
mondo si mostra per lei del tutto chiuso, allora può essere convinta che il
Padre Santo le è più vicino. – Amen!
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Consigli per le mamme
1 Giugno
1870
(a una mamma del cerchio triestino con i figli
viziati)
1. Tua sorella ha espresso il desiderio di sapere come deve comportarsi a casa
sua e con i suoi figli (già cresciuti), e così ti voglio dare alcune righe per
la Mia cara figlia, la quale vorrebbe vedere tanto volentieri la sua intera
casa e i suoi appartenenti sulla via che lei stessa ha intrapreso per la sua
salvezza.
2. Già un altra volta[6]
le ho detto se crede di poter illuminare un’intera grande casa come una piccola
fiammella, e nonostante ciò vorrebbe vedere questo miracolo perché lei crede
che questa sia la sua missione. Domenica già vedrà dalla Mia parola di
Pentecoste fin dove può operare come madre e casalinga sotto le circostanze che
attualmente sono nella sua casa.
3. Ciò che sono adesso i suoi
figli, lo sono diventati sotto l’influsso di circostanze ed opinioni
completamente diverse da come tua sorella vede attualmente il mondo. Io lo so
molto bene e conosco il suo cuore, sia come figlia Mia che anche come madre,
solo che è il passato non può più essere cancellato, e così deve stare a
guardare con pazienza, quando i suoi figli ora percorrono altre vie diverse da
quelle sue. Le potrà servire da tranquillante il fatto che ciò che essi sono
adesso non sarà scritto sul conto della madre, e quindi deve attendere solo
serenamente quali passi Io inizierò, per guidarli in modo che gli stessi un
giorno possano comunque diventare ancora figli Miei.
4. Qui però devo far precedere una
cosa: non posso fare a meno di intraprendere quelle vie che Io stesso considero
necessarie. – Ha forse tua sorella visto qualcuno che, senza dapprima essere
stato un po’ corretto, abbia trovato spontaneamente la via che porta a Me?
Oppure lei stessa ha forse pensato a Me, finché il mondo con tutti i suoi
fascini le ha sorriso e passava da un divertimento all’altro, come lo fa
adesso? – – Si metta la mano sul cuore, e una voce le risponderà con un “No!”
5. Solo quando il mondo cominciò a
chiudersi per lei, e quindi le fu lasciato più tempo per la riflessione, per
riflettere più matura sulle false idee del valore e non valore di tutte le
faccende mondane, solo allora trovò che oltre tutte queste cose esiste ancora
qualcosa di superiore e più importante.
6. Da quel momento in poi avvenne
il suo ravvedersi e analisi interiore; e se desidera vedere i suoi figli felici
e anche in loro vedere l’impulso risvegliato per Me, com’è possibile questo
senza ore amare e cosiddette sciagure! Oppure lei crede che sia forse così
facile guadagnare il titolo di ‘figlio Mio’, e gli uomini lo potrebbero
diventare così, in mezzo a ricchezza e fortuna, dove la miseria e la fame a
loro è conosciuta solo dal sentito dire, ma non per propria esperienza? – Se
lei vuol solo rifletterci un poco, allora deve considerarlo come un miracolo,
anzi come una straordinaria Grazia che la sua stessa famiglia l’ha trattata
così (miseramente) come lo ha fatto veramente. Infatti, senza questi trattamenti
lei non sarebbe mai venuta da Me, mai nella Mia vicinanza; e così è ovunque su
questo mondo, che spesso gli uomini proprio con ciò che vogliono veramente
commettere di male agli altri, contribuiscono maggiormente per il loro meglio.
7. Perciò deve stare solo
tranquilla e lasciar provvedere Me. Se Io voglio far giungere questa Grazia ai
suoi figli come a lei, allora lei deve essere convinta che Io troverò
certamente i mezzi e il modo per distogliere i loro cuori dal mondo, e mostrar
loro la via verso la pace e la quiete interiore dell’anima; pace e quiete che
tutti loro ora cercano invano, e secondo il loro modo di vedere non potranno
nemmeno trovare.
8. La cara figlia Mia deve solo
prendere la sua stessa guida come linea di condotta anche per i suoi figli, e
con la fiducia in Me saprà presto che tutto ciò che fa il Padre Santo, avviene
sempre al momento giusto e nel modo giusto, per il meglio dei figli degli
uomini smarriti. Questo per oggi! – Amen!
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Sulla pesca di Pietro
6 giugno
1870
[Luca 5,3-9]: «E montato in una di quelle barche che era
di Simone, lo pregò di scostarsi un po’ da terra; poi, sedutosi d’in sulla
barca ammaestrava le turbe. E com’ebbe cessato di parlare, disse a Simone: “Prendi
il largo, e calate le vostre reti per pescare”. E Simone, rispondendo, disse: “Maestro,
tutta la notte ci siamo affaticati, e non abbiamo preso nulla, tuttavia sulla
tua parola, calerò le reti”. E avendole gettate, presero una gran quantità di
pesci, tanto che le loro reti stavano quasi per rompersi. Alloro fecero cenno
ai loro compagni che erano nell’altra barca, di venire ad aiutarli. E quelli
vennero e riempirono entrambe le barche da farle quasi affondare. Simon Pietro,
veduto ciò, cadde ai piedi di Gesù dicendo: “Signore, allontanati da me, perché
sono un uomo peccatore”. Lo stupore, infatti, aveva invaso lui e tutti quelli
che erano con lui, per la presa di pesci che avevano fatto».
1. La tua cara sorella ieri ti ha riferito che ha già pensato di ricevere in
un dettato da Me stesso qualcosa su questi versetti, poiché crede che anche lei
dovrebbe gettare la sua rete nel Mio Nome.
2. Io comprendo e conosco bene il
suo cuore e quale scopo vorrebbe avere con ciò; soltanto, che per gettare le
reti, si deve essere esperti nella pesca, oppure incaricati nel Mio Nome.
3. Anche Simon Pietro dubitò della
buona pesca, sebbene fosse un esperto pescatore, e osò gettar le reti solo su Mia
sollecitazione e con la sua salda fede in Me.
4. Così lo dovrebbe fare anche la
tua cara sorella. Lei ha ancora certe cose da pescare nel proprio fondamento, e
poi – se là non ci fosse più nulla da pescare – lo farebbe nel più vicino
ambiente che, per vero, è molto ricco di pesci, ma la qualità in proporzione, è
come se non si lasciassero pescare così facilmente. Se là farà un buon bottino,
potrà pensare ad un circondario più ampio solo dopo, e questo in verità s’intende
solo ‘nel Mio Nome’, perché senza
questo non si può fare proprio nulla!
5. Nondimeno, per toglierle questa
voglia – di pescare in lontananza, invece di prendere ciò che sta nelle sue
vicinanze – allora Io le consiglio di pescare sì a fondo, ma prima nel proprio
fondamento, e di non lasciare nemmeno un pesciolino nel suo cuore; poi deve
mettere le sue reti dolcemente e soavemente intorno ai cuori della sua
famiglia, come p.e. a quelli dei suoi figli. Se l’uno o l’altro dei suoi figli
si aggroviglia in uno dei fili sottilmente intrecciati, allora è d’obbligo fare
attenzione, affinché la preda non sfugga. Poi deve invocare il Mio Nome, e
allora Io, quale esperto Pescatore, l’aiuterò, così che insieme imbrigliamo
ancora di più il pesciolino catturato nel filo dell’amore, per essere sicuri così
per lo meno di un pesciolino, invece di molti pesci!
6. La tua cara sorella deve ben riflettere
che il mondo non è così che noi possiamo pescare i pesci (tanto facilmente) con
le reti per il nostro Regno. Io sono soddisfatto con la canna da pesca anche se
ne abbocca uno solo. E di quante canne Io dispongo provviste con la più
deliziosa esca, …e quanti pochi si lasciano da questa adescare per diventare Miei
pesciolini e farsi catturare da Me!
7. Perciò rimanga col Mio consiglio;
se le dovesse riuscire a catturare un’anima dei suoi familiari, allora per lei
è già sufficiente di uscire con una sola canna da pesca e con la corda. Se ritorna
con un bottino, allora lei è già una delle figlie migliori tra molte; solo che noi
due dobbiamo lasciare a casa le reti, e poi distenderle solamente quando brutti
avvenimenti del mondo spingeranno i pesci in un luogo sicuro. Allora useremo le
reti e lei può essere assicurata che in quel tempo e con il Mio aiuto faremo un
grande utile, più di quanto è possibile adesso, dove sarebbe anche fatica
sprecata pensare ad una grande cattura.
8. Questo per i suoi desideri per
regolare gli stessi, e la Mia benedizione paterna quando è necessaria per la
pesca! – Amen!
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Pazienza e rassegnazione
18
giugno 1870
(una parola di conforto a un simpatizzante del
cerchio triestino)
1. Caro figlio, sei risentito per le avversità che adesso ti colpiscono già da
un po’ di tempo, colpo su colpo, e vorresti volentieri trovare una via d’uscita
da questo labirinto.
2. Vedi, figlio Mio, Io concedo
tutto questo affinché tu ti debba ritirare ancora di più dal mondo e non
rivolgere la tua speranza agli uomini, ma solo a Me. Io sono il Signore che
guida tutto, gli altri sono solamente manovali che, senza volontà, devono
offrire le loro forze e le loro braccia per i Miei grandi scopi, senza sapere
che tutti loro, come macchine, tirano il carro al quale Io li ho legati, non
essendo essi utili per qualcosa di meglio!
3. Non preoccuparti di questo,
anche se vivi in disaccordo con tutto il mondo, e ovunque dove non sospettavi
scopri anime indisposte, che cosa te ne importa di tutto questo! Se sei in
grazia presso di Me, lasciali andare! Tutti Mi devono servire, per arricchirsi
continuamente di esperienze, perché voglio educarti per Me, affinché tu possa
finalmente comprendere che anche il migliore amico nel mondo non vale un solo
penny, e che unicamente da Me si può trovare quiete e pace.
4. Tu e i tuoi fratelli e sorelle,
quanto avrete ancora da sopportare! Abituatevi tutti alla tolleranza, perché
verrà ancora peggio. Adesso sono solo piccole prove di pazienza, più tardi
saranno dati ai vostri stomaci, cibi ancora più duri da digerire!
5. Ti è sgradito sperimentare,
purtroppo, che tutti i tuoi piani – di contribuire di nuovo con un piccolo
obolo alla stampa della grande Opera (il Grande Vangelo di Giovanni) – sono
falliti, e tutte le speranze che ti facevano sperare in un guadagno per questo
scopo, sono naufragate.
6. Io però ti domando: “Perché hai
costruito tutte le tue speranze sugli uomini e, così facendo, dimentichi
completamente che tocca proprio a Me esprimere la Parola principale in questa
faccenda, se i tuoi piani corrispondano ai Miei?
7. Aspetta solamente! Quando sarà
il momento saprò ricompensare anche la tua premura, e procurarti ciò che voglio
avere da te per l’ulteriore diffusione della Mia parola; fino ad allora non
prevenire nei Miei piani, poiché per primo non otterrai nulla, e per secondo,
se Io non voglio, anche la tua fatica sarà
sprecata!
8. Ugualmente, la lunga malattia di
tua sorella ti tormenta; solo che anche qui è lo stesso, lo vuoi sapere sempre
meglio di Me, oppure come dite voi: l’uovo vuol essere più intelligente della
gallina! Quando avrò provato e reso morbida come si deve l’anima della tua
malata per l’accoglienza della Mia parola, allora lei guarirà pure, e non
un’ora prima di quanto voglio Io.
9. Magnetizzala (cioè benedicila)
giornalmente secondo le Mie prescrizioni, e confida nella Mia benedizione! Il
restante lascialo a Me. Puoi essere rassicurato e convinto: non puoi amare tua
sorella più di quanto l’amo Io, come figlia Mia! E alla fine, non vuoi tu in
prima istanza il suo miglioramento spirituale? Il corpo guarirà non appena
l’anima si sarà dedicata completamente a Me.
10. Per quanto riguarda l’ulteriore
trascrizione delle Mie parole secondarie, dove l’uno rifiuta gli originali e
l’altro non spedisce le copie, allora vedi di nuovo la stessa cosa, come ho
detto sopra, perché così lo voglio Io, e non diversamente!
11. Finché non lasci sorgere la tua
volontà completamente nella Mia, e quando vuoi qualcosa domandi prima a Me,
vieni da Me, preghi solamente Me, fino allora dovrai sempre fare la triste
esperienza che ‘chi non confida in Me, costruisce sempre sulla sabbia!’
12. Segui il Mio consiglio, e al
momento giusto, nel costante sguardo a Me, vedrai risolte tutte le domande così
facilmente e naturalmente, che solo allora comprenderai del tutto che era
meglio così, e non diversamente!
13. La Mia benedizione è per te e
per i tuoi fratelli e sorelle! Seguite tutti il Mio consiglio e lasciatevi
guidare dalla Mia mano; essa è appunto la mano di un Padre, del Padre celeste.
Credete voi che il Padre vi possa guidare su vie sbagliate? Come si conciliano
tali pensieri con il Mio illimitato Amore paterno, dove Io, proprio per questo,
faccio riversare ad ogni battito del vostro cuore migliaia di grazie su di voi,
delle quali non sospettate nemmeno di una singola!
14. Ti dico ancora una volta:
calmati! Lavora per Me e per il tuo stesso cuore! Il risultato della tua
aspirazione lascialo però a Me, e ritroverai di nuovo quiete e pace, come le
devono sempre avere i figli Miei, dal momento che il mondo non può dar loro più
niente e togliere più niente. – Amen!
15. Questo ti dice il Padre tuo
longanime e paziente, che vorrebbe vedere voi figli minorenni il più presto
possibile forti, per sopportare ancora qualcosa di più grande che la scuola di
prove, cosa che la pressione dei tempi e l’avvicinarsi della grande rinascita
del vostro globo terreste, richiede. – Quindi:
“Non scoraggiatevi in giorni intorbiditi,
quando v’inseguono gli uragani del destino;
là in Alto c’è una Mano che vi guida
e certamente la vittoria vi prepara.
Operando bene sempre a Me guardar dovete
e non perdere la fiducia, bensì aumentarla!
Allora accada quel che vuole –
uno sguardo a Me, – e si quieta ogni timore !
Il Padre è Colui che mai vi abbandona,
anche se voi stessi facilmente Lo dimenticate!
L’amore torna ancora indietro nel cuore,
nuove membra diventano di nuovo confidenti
dell’unico patto che Io stesso con voi conclusi,
perciò instancabili,– sempre di buona voglia
combattete!
Alla fine proprio tutto il buio schiarirà
e il Padre nelle sfere celesti si vedrà!”. – Amen!
[indice]
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Un cenno su come essere missionari verso giovani anime
20
giugno 1870
1. Dopo aver letto la lettera di tua sorella Giovanna dove esprime il sommesso
desiderio di ottenere alcune regole di comportamento su come si deve comportare
a causa della ragazza a lei affidata, allora ti voglio dettare alcune righe per
lei, affinché anche lei comprenda del tutto chiaramente come si può conquistare
un’anima per Me e quando è il tempo per ottenere questo!
2. Innanzitutto vogliamo considerare
la questione in generale, e poi passare a questo caso specifico, dal momento che,
in quanto all’individualità e all’educazione di ogni singolo uomo, anche i
mezzi sono differenti, mezzi che devono essere impiegati per conquistare l’uno
o l’altro per il Mio Regno.
3. In generale valga per tutti voi
la regola che, chi non vi domanda questo e vi domanda un pezzo di pane, non
glielo dovete offrire, poiché solo l’affamato sa apprezzare il pane.
4. Colui che non ha mai sentito la fame
e al massimo pretende solo per abitudine qualcosa da mangiare, in parte per far
passare il tempo con quest’occupazione oppure in parte anche perché ha sentito
parlare di pane ed ora anche lo pretende, per tali mangiatori occasionali non è
il Mio pane celeste!
5. Il Mio pane è (solo) per coloro
che hanno provato un altro cibo e da nessun’altra parte hanno trovato la vera e
propria sazietà, e ora si aggirano cercando, sperando forse di trovare, con
perseverante ricerca, il vero Pane (primordiale) o viveri spirituali, di cui si
ha tanto desiderio, senza averne anche solo un vero concetto di quale aspetto possa
avere questo Pane e quale gusto avrà.
6. Tali uomini Io li aiuto anche spesso,
per facilitare la loro ricerca, e lascio loro anche dare con il tempo ciò che
hanno così a lungo bramato attraverso la Mia conduzione da uno o dall’altro dei
Miei figli.
7. Se dunque qualcuno viene da voi
annunciandovi con poche parole il perché è venuto da voi, allora comprenderete
già bene che l’ho mandato Io. E a questi, nello stesso modo, date ciò che vi è
stato dato da Me!
8. Vedrete con quale avidità tale
anima accoglierà questo cibo vivente,
e da ciò riconoscerete anche subito che questi fratelli o sorelle non
lasceranno certamente più le Mie vie una volta intraprese, sebbene non siano senza
difficoltà.
9. Ma a tutti coloro che lo bramano
per altre intenzioni, oppure forse anche solo per nessuna intenzione, come al
massimo per curiosità, offrire subito il Mio pane celeste senza che ne senta un
impulso, è fatica sprecata, e qui è, come dissi un giorno ai Miei apostoli: “Non dovete gettare il Mio insegnamento
(ovvero le Perle) davanti ai porci!”
10. Questo in generale. Adesso
vogliamo passare alla tua domanda nell’individuale a motivo di tua sorella.
Così le mando a dire di riflettere bene su quanto è preceduto, ed esaminare se
la ragazza a lei affidata ha una vera fame oppure è solo curiosità.
11. Dal momento che un animo
femminile afferra facilmente tutte le impressioni, quelle buone come quelle
cattive, e per lo più il loro effetto è raramente di lunga durata, particolarmente
in un animo giovane, quindi tua sorella deve ben essere molto in pensiero per
queste stupende impressioni che la Mia parola lascia in tutti coloro che la
leggono con comprensione, vale a dire senza pregiudizio che queste impressioni
non si lasciano cancellare facilmente; e deve cercare di rinfrescarle di tanto
in tanto con singole parole buttate lì piene di delicatezza e amore, e cercare di
accendere nella giovane ragazza soprattutto una passione nel suo cuore, in
altre parole l’amore per Me. Se questa
è una buona volta accesa e ardente, allora il primo passo è già conquistato (la
giovinezza deve avere qualcosa per l’entusiasmo).
12. Il passo successivo è poi di
mostrare a questa fanciulla la via per immergersi in questa inesauribile
Sorgente di tutte le beatitudini, e precisamente attraverso la lettura delle
Mie parole che Io faccio scrivere già da parecchi anni per voi e per l’intera umanità.
13. Solo quando l’amore per Me è
ben attizzato in un cuore, allora l’anima che Mi ama desidera anche solo
parlare con Me o di Me, e intrattenersi continuamente con Me.
14. Quando in un’anima umana è
subentrato questo stadio, anche il mondo perde un po’ alla volta il suo
fascino; le cose altrimenti così seducenti, che all’uomo e particolarmente alle
ragazze costano molte lotte sul loro percorso di vita per opporvi resistenza,
passano poi oltre senza dare importanza, perché il loro cuore non è attaccato a
queste, ma solo a Me.
15. Questo è quindi il vero e
principale mezzo per non allontanarsi dalle Mie vie. Per amarMi
con tutto l’ardore e tutte le forze, allora si fa anche facilmente ciò che Mi è
gradito, e in questo amore sono poi incluse anche tutte le Leggi, come il comandamento
dell’amore per il prossimo, e anche i restanti di Mosè lasciati a voi tutti.
16. Se a tua sorella riesce di entusiasmare
la fanciulla per Me solo, tutto il resto sarà facile, ma per giungere a questo
deve rivolgere il più spesso possibile il discorso su di Me, sul Mio eterno
Amore e Misericordia, deve rappresentarle il più chiaramente possibile la
nullità di tutte le gioie terrene, le deve dire: “Sì, il mondo ha agiatezze e fascini, poiché è stato creato dal Signore
per noi uomini per uno stupendo luogo di dimora, ma gli uomini hanno stravolto
tutto con il loro egoismo e con la loro avidità di godimento. Invece di godere
l’eterna pace, c’è solo tribolazione e sofferenze, infatti, perfino la gioia
più pura goduta mondanamente, lascia indietro uno spiacevole sapore!
17. Chi vuol godere le gioie, come
per esempio le gioie della natura sotto l’aspetto spirituale, troverà anche lì
il Padre, poiché Egli proferisce come dalle grevi nuvole temporalesche, come
dal più sommesso canto di un grillo, sempre il medesimo linguaggio ai cuori
umani. Le Sue parole infondono dappertutto solo amore e fiducia, mentre tutti i
diletti non rendono felici e non soddisfano per sempre e – anche quando sono preparati
da uomini per gli uomini, nascondono per lo più altri scopi, tanto che quando l’uno
o l’altro ingannato li ha riconosciuti, quasi sempre è troppo tardi, – lasciando
indietro un triste passato per il futuro, e un verme roditore perenne”.
18. Tutto questo, all’occasione, la
tua sorella deve presentarlo alla fanciulla e dimostrarle con ciò che tutto
inganna e non ha un fondamento duraturo, ma solo l’amore per Me rimane uguale,
poiché lo stesso, per Me, quale Dio e Creatore, non è di origine terrena, bensì
divina.
19. Ora credo di aver mostrato a
tua sorella il più chiaramente possibile come si deve comportare per
conquistare questo sbocciante fiore per il Mio giardino.
20. Le sia inoltre detto che sarà
difficile, e la fanciulla inesperta dovrà fare ancora qualche triste esperienza,
finché comprenderà che tutto ciò che tua sorella un giorno le ha detto e lei
stessa avrà letto nei Miei libri, è l’unica e permanente verità!
21. Lasci la conduzione sul suo
percorso di vita soltanto a Me, lei faccia soltanto il proprio, e dovrà essere
sicura che non mancherà la Mia benedizione! – Amen!
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Consigli per una ragazza di servizio
22
giugno 1870
(per
Maria, nuova aspirante del cerchio spirituale triestino)
1. Tu vorresti avere alcune parole
anche per tua sorella Maria, affinché anche lei riceva qualche consolazione.
Allora dille questo: “Poiché conosco il suo cuore, lei deve amare solo Me, e
tutto ciò che fa nella sua posizione subordinata, deve farlo per amore per Me!”
– Allora sentirà presto la benedizione che scaturisce dalla consapevolezza di
aver agito sempre giustamente.
2 Nei Miei nuovi libri nei quali
sta scritta la Mia parola, nelle ore libere deve anche cercare la quiete e la
pace che il mondo non le può dare, e allora riconoscerà già la verità e la vera
vita in Me e attraverso di Me.
3. Lei porta appunto il nome della
Madre Mia corporea, deve quindi tendere anche a somigliarle, sia nell’umiltà,
sia nell’amore per Me, e non potrei indicarle un esempio più bello che quello
della madre del Mio corpo come era appunto un giorno e lo è ancora adesso nel
mondo degli spiriti.
4. Deve seguire questo Mio
consiglio, e poiché è già in una casa dove Io uso entrare giornalmente, lei
badi in particolare ai sentimenti e alla voce interiore della sera, quando i
Miei altri figli sono radunati, affinché anche lei diventi presto un membro
‘del Mio nuovo patto’, patto che Io ho stabilito tra
i visitatori della sua dimora.
5. Tutti voi siete figli Miei, e
chi comprende sempre di più Me ed i Miei insegnamenti, e opera di conseguenza,
potrà anche venire sempre più vicino al Mio Cuore.
6. Le mando a dire che Io l’ho già
guidata prima, e quando ho visto che il suo cuore si struggeva per Me, allora
l’ho anche condotta in questa casa dove si trova adesso, perché volevo averla
nella Mia vicinanza. La Mia benedizione l’ha accompagnata fino in queste mura,
e ora che sa come può conservarla per sempre, deve anche fare il possibile per
diventare sempre più degna della stessa. – Amen!
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“Piange forse la selvaggina con l’erba davanti, o muggisce il bove
sopra il suo foraggio?”
[Giobbe 6,5]
2 luglio
1870
1. Quando hai letto questo testo hai indugiato a scrivere, pensando: “Che ne
uscirà fuori, qui, di assennato?”
2. Visto da parte tua e secondo il
sapere umano, hai avuto ragione di pensare che dietro questo versetto non ci
fosse molto; solo che voglio vedere se non ci sia da tirar fuori ancora
qualcosa che sia degno di considerazione.
3. Vogliamo quindi passare al
versetto per analizzarlo, e poi cercare di adeguarlo alla vita pratica e
spirituale.
4. Nel testo si legge: “Piange
forse la selvaggina con l’erba davanti?”, che vuol dire questo? – Significa che
se la selvaggina, dopo averlo forse cercato già da lungo tempo, ha trovato il
suo nutrimento; allora cessa il pianto e l’inseguire il vero cibo desiderato, e
solo la mascella come in seguito lo stomaco proseguono il loro movimento. Lo
stesso avviene nel bove. Anche lui si quieta dopo aver trovato il suo foraggio,
e si dà del tutto al godimento che gli è concesso col nutrimento.
5. Ebbene, come si può impiegare
questo sugli uomini? – È così, dico Io, nel senso mondano, altrettanto come
presso gli animali che sono stati su menzionati.
6. Quando gli uomini siedono a
tavola e finché consumano il loro cibo, allora cessa anche il chiamare oppure
il desiderio per il cibo, come anche il movimento a questo corrispondente,
bocca, esofago e stomaco esclusi. Bene, ma cosa fanno gli uomini veramente
quando mangiano? Qui intendo solo del mangiare per necessità e non per lunga
noia oppure per voracità (abituale).
7. Vedete, nel mangiare, sia per
fame o appetito, gli uomini cercano di assimilare in sé per il corpo attraverso
il pasto ovvero i cibi, ciò di cui hanno bisogno per il mantenimento dello
stesso, affinché, quando il corpo è nuovamente fortificato, anche l’anima possa
continuare indisturbata la sua spirituale opera quotidiana (anche se con
attività naturale).
8. Orbene, quello che gli uomini
fanno qui in modo naturale, fortificandosi fisicamente con il cibo materiale,
lo dovrebbero fare anche spiritualmente, desiderare e cercare con cura dapprima
il cibo spirituale per la propria anima, e poi, quando lo hanno trovato,
assimilarlo in sé e nutrire in tal modo, spirito e anima, per giungere più
vicini alla loro meta: diventare figli Miei!
9. Questo è il vero e proprio senso
spirituale di rispondenza di questo versetto. Ma ce n’è ancora un altro, vale a
dire: come l’animale, appena trovato il suo foraggio, dimentica tutto il resto
che lo circonda e tra questo forse anche il piacevole e si dedica del tutto
all’occupazione del saziarsi, come dice il versetto, anche gli uomini
dovrebbero fare proprio lo stesso, e non appena hanno trovato l’appropriato
cibo spirituale, dimenticare tutto l’altro cibo materiale e dedicarsi solo a
questo nutrimento e alla fortificazione che ne deriva. In altre parole, alla
pace e alla beatitudine della quiete spirituale! Essi dovrebbero farlo come gli
animali e non lasciarsi disturbare da nulla, affinché anche il nutrimento
assimilato adempia del tutto il suo scopo, come nell’animale; essi dovrebbero
digerire lo stesso nella quiete spirituale, come la selvaggina e il bove che
rimangono quieti dopo il pasto consumato e lasciano solo alla digestione il suo
regolare corso.
10. Solo che gli uomini, purtroppo,
non lo fanno, poiché essi per lo più accolgono questo cibo spirituale come Io
lo distribuisco per loro – spesso e abbondante dai Cieli più alti – in maniera
così superficiale, che il minimo avvenimento del mondo li disturba, li strappa
da quelle importanti contemplazioni alle quali si dovrebbero dedicare, li
strappa dal loro modo di vivere che d’ora in poi dovrebbero condurre, cosa che
appunto corrisponde alla digestione spirituale. Su ciò, gli animali svergognano
l’uomo abbastanza spesso, perché nel loro ambito sanno meglio ciò che devono
fare per occupare, come animali, il posto che il Creatore ha loro assegnato, a
differenza dell’uomo dotato con tali grandi caratteristiche.
11. Proprio per questo ho scelto
tale testo, per mettervi di nuovo nel cuore, in un altro modo, che non dovete
accogliere il Mio cibo con tanta leggerezza! Quando siete insieme e vi occupate
dello stesso, non dovete lasciarvi distrarre così facilmente dalle cose
mondane, spesso molto insignificanti dalla cosa principale, poiché ancora
purtroppo devo vedere che non comprendete del tutto ciò che voglio dire: di
come Io, il Creatore di tutto ciò che è creato, vengo a voi, M’intrattengo con
voi e vi istruisco Io stesso!
12. Se nella vostra compagnia
venisse una persona solo un po’ più altolocata, quanti inchini e atti di
cortesia gli mostrereste, perfino la vostra voce avrebbe un suono più bello e
gli rispondereste e domandereste umilmente con parole fuori del comune. E che
cosa fate quando vengo Io da voi, – quando vi inondo con la Luce di Grazia più
grande? Perciò i Miei angeli vi invidiano! Per primo, a causa delle sagge e
importanti spiegazioni, con la qual cosa vi rendo chiari tutti i dubbi, e per
secondo, perché sono proprio Io stesso in persona che si dà la fatica di
educarvi.
13. E nonostante ciò – mettetevi la
mano sul petto – con quanta indifferenza cogliete spesso le Mie parole, e
quanto tempo dura, nel caso più favorevole, questa bella disposizione della
quiete animica, quiete che ha causato in voi la
Parola udita? – Confessatelo voi stessi: qui state molto indietro rispetto agli
animali dei versetti di Giobbe! Questi prendono il cibo, lo digeriscono
completamente secondo la loro natura, e tutto, anzi l’intera natura che li
circonda è come non esistente per loro durante questo tempo, dopo di che segue
un prolungato riposo.
14. Così dovreste fare anche voi
quando accogliete il Mio cibo spirituale, dovreste immergervi del tutto in
queste due cose: per primo immergervi nel contenuto di quanto vi è stato dato,
e per secondo immergervi nel pensiero che Io vi ho scelto tra migliaia, e vi
faccio scendere nel cuore nuovo nutrimento spirituale che, se volete diventare
figli Miei, lo dovete essere completamente, e non a metà, non superficialmente
soltanto secondo il nome, bensì con anima e spirito, se volete diventar
veramente degni della Mia benedizione paterna che viene riversata da Me su di
voi giornalmente! – Amen!
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Con pazienza e fiducia, confidare solo in Me
(Dalla notte alla luce)
4 luglio
1870
(al fratello spirituale G.)
1. Mio caro figlio, Mi domandi a motivo del tuo amico e fratello G., del quale
proprio di recente hai ricevuto alcune righe. Che cosa ti devo dire a questo
riguardo per la sua e per la tranquillità dei partecipanti? Ascolta dunque: dì
a tuo fratello che vedo con soddisfazione come si preoccupa del bene fisico e
spirituale del suo prossimo. Io comprendo molto bene che vorrebbe soccorrere
ovunque vede sofferenza.
2. Anch’Io vorrei soccorrere
ovunque vedo sofferenze, e vedi, Io, come Dio, non posso e non devo aiutare
sempre, poiché per Me le sofferenze fisiche mandate all’uno o all’altro, non
sono tali, bensì vere e proprie benedizioni e prove per uno scopo superiore;
infatti, dovrei ben rinunciare del tutto alla conquista di anime per il Mio
regno, se volessi guarire tutti gli uomini e mantenerli anche in costante
salute!
3. Se non rendessi le anime arrendevoli
attraverso sofferenze corporee e altre tribolazioni, e sul letto dell’infermo
non rendessi loro ben comprensibile la nullità di tutti i beni terreni, allora
quasi nessuno si preoccuperebbe di Me e del Mio regno.
4. Osserva il mondo, tutto ciò che
avete di grande e di utile, in invenzioni e scoperte che rendono piacevole la
vita, come credi che sia stato inventato e scoperto? Non nell’esuberanza della
ricchezza e nel benessere, ma solo attraverso la scuola dell’affanno e delle
preoccupazioni (la miseria rende inventivi) e dove si accavallano ostacoli che
spronano il ricercatore a maggior fervore, invece di stancalo; e così, con
ferrea perseveranza, inseguendo il suo scopo, alla fine gli riesce anche a
raggiungerlo.
5. Erano sofferenze animiche e talvolta anche fisiche con le quali ho allevato
l’uno o l’altro per i suoi e per i Miei scopi. Attraverso le sofferenze ho
temprato la sua anima, e poi nell’insieme preparo molto del bene all’intera
umanità. Quello che ho fatto a causa del singolo o della totalità, accade anche
con le malattie e le sofferenze, le quali talvolta sono sorte per propria
colpa, ma talvolta sono mandate (o concesse) da Me stesso, per risvegliare
anime addormentate e renderle attente sulla loro vera e propria destinazione
spirituale.
6. Vedi, questo è anche il motivo
del fatto che non posso dare a tuo fratello la parola (vivente), come la
possiedi tu, perché Mi tempesterebbe di suppliche, oppure vorrebbe intervenire
con il suo fervore da zelante funzionario veramente soccorrevole forse là dove
Io voglio il contrario, e proprio per questo il Mio scopo piuttosto che
favorirlo, sebbene con i Miei medicamenti che vi ho dato, certamente per la
guarigione degli uomini, di cui però
deve essere fatto un uso molto saggio, spesso può anche essere aiutato.
Inoltre, la miglior medicina è sempre la
fiducia in Me, la fiducia che Io aiuterò quando sarà il momento, in un modo
o nell’altro. Perciò tranquillizza il tuo caro fervente fratello. Egli deve
solo riflettere che al di sopra di tutti i mezzi di guarigione, di allopatia,
omeopatia e altri, sto Io al di sopra di tutto. Egli deve confidare in Me ed
imparare a considerare la faccenda dal Mio punto di vista, e poi comprenderà
facilmente che tutti gli inconvenienti – talvolta apparenti – non sono sempre mali,
bensì per lo più sono mezzi necessari per il risveglio e ulteriori promotori
spirituali, diretti – e indiretti anche per gli altri.
7. Tuo fratello vorrebbe anche
avere il cosciente arcano per rinnovare ancora il suo corpo rovinato e,
possibilmente, anche quello degli altri, guastato da malattie ed errori. Per
questo pietoso desiderio digli che ho rifiutato a suo fratello Dr. M. a
Trieste, che è malato già da 30 anni, appunto la preparazione di questa
medicina, sebbene lui da questa aspetti la guarigione di tutto (fisicamente).
Io non gliela lascerò trovare, perché lo voglio ancora malato e sofferente, per
renderlo completamente sano nello spirito e nell’anima.
8. Questo è quello che faccio (o
tralascio) con tutto. Le Mie particolari intenzioni, spesso sono direttamente
contrarie a quelle umane; solo per questo le Mie sono appunto quelle giuste, e
le vostre – quali Miei figli minorenni – le false. Tanto per la consolazione di
tuo fratello M., caro figlio. Confidate tutti fermamente in Me, questa è e rimane
la miglior medicina, e pensate sempre: ciò che fa il nostro Signore e caro
Padre è ben fatto, e non sbaglierete mai e mai perderete la benedizione del
Padre vostro, che ama tutti voi e vuole solo il vostro meglio! – Amen!
[indice]
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La lotta del fedele figlio di Dio sulla Terra
4 luglio
1870
(al fratello spirituale M. B. Ch.)
1. Tuo fratello Mi ha inviato una confessione generale così intima e come
proveniente dal più interiore di se stesso, che veramente non potrei chiamarMi Padre vostro se non volessi dare a una tale
filiale preghiera una risposta paterna. Quindi ascolta anche tu: a te capita
come a tuo fratello e, lo dico veramente, a tutti quelli della tua compagnia!
Perciò vi mando tanto spesso soavi parole d’ammonimento, per ricordarvi ancora
tutti i Miei paterni consigli.
2. Io conosco troppo bene il cuore
umano. E non dovrei conoscerlo, dal momento che l’ho creato proprio così e non
diversamente? Chi altro dovrebbe dunque sondarlo più profondamente, se non Io
soltanto? Nondimeno, Io so e l’ho mostrato Io stesso col Mio esempio (come Uomo),
che le passioni e le tentazioni del mondo pressano troppo l’uomo, tanto che non
si accorge del suo influsso, e quanto più l’uomo tiene stretta la sua cerchia
d’azione poiché vuol tendere alla perfezione nella quale non vuol perdonarsi
nemmeno il più piccolo errore, tanto più gli sembra che le tentazioni si
raddoppino e aumentino.
3. Miei cari figli, vi devo ancora
esclamare: “Afferrate e indagate ciò che vuol significare: diventare ‘figli
Miei’, e comprenderete ancora più chiaramente che il raggiungere questa
stupenda e superiore meta, non è così facile come è nell’espressione!”
4. Non è così facile poter domare
in una volta le passioni e gli impulsi che si trovano nella vostra anima, nella
vostra stessa carne, cosicché con alcune righe lette dalle Mie divine
comunicazioni rivolte a voi, siate già a posto e nulla vi potrà più allontanare
dalla vostra via che porta a Me. – Chi si abbandona a quest’idea, si sbaglia
enormemente, anzi è del tutto sulla via sbagliata.
5. Ai lamenti dell’anima del tuo
amico sono da replicare le medesime parole che un giorno esclamai ai Miei
discepoli in occasione della Mia cattura nel giardino del Getsemani:
“Vegliate e pregate, affinché non cadiate
in tentazione!”
6. Vedete, figli Miei, quest’ammonizione
ai Miei discepoli, i quali in tutte le passioni umane erano già tanto più
abituati ed esercitati alle abnegazioni molto più di voi, a questi Miei
discepoli nati in un altro tempo con semplici usanze e perfino in povertà, i
quali erano meno molestati dal mondo circostante, che a causa dei loro scarsi
alimenti avevano da sopportare altrettanto poco gli attacchi della carne,
vedete, anche a questi uomini molto provati che stavano sotto la Mia personale
conduzione e sorveglianza, dovetti tuttavia esclamare: “Vegliate e pregate! affinché non cadiate in tentazione”.
7. Confrontate quel tempo e
l’intero cammino di vita dei Miei discepoli con il vostro! Con quante passioni,
brame e pensieri impuri vi opprime il mondo con i suoi vizi, il mondo nel quale
dovete vivere adesso. E com’è il vostro cibo rispetto a quello dei Miei
apostoli? Molto, figli Miei, avete da combattere e – non per rendervi
orgogliosi – Io vi dico: in certe cose con molta più difficoltà dei Miei
discepoli!
8. Immaginatevi solo quale influsso
avrebbe sul vostro animo la Mia personale comparsa tra di voi, con la Mia vita,
con i Miei insegnamenti e la Mia relazione con voi! Gli apostoli e i discepoli
Mi videro di persona, sentivano la Mia voce e – guardando liberamente nel Mio
volto – da ogni tratto potevano leggere la divina origine del Figlio dell’Uomo.
Tutto questo a voi manca, e vedete, mentre voi non Mi vedete, né vedete alcun
miracolo né il Mio aspetto, né potete incontrare il Mio sguardo pieno di
sentimento, ciò nonostante pretendo da voi – e questo in verità sotto
circostanze molto più difficili – che viviate e dobbiate vivere in altre
situazioni, in condizioni che non vi potete esimere, pretendo proprio ciò che
pretendevo dai Miei discepoli mille e ancora altrettanti anni prima! – Non è
questo, ingiusto? – Da parte Mia non è preteso troppo da voi?! Sì, figli Miei,
secondo l’apparenza avete ragione; apparentemente è troppo! Oh, sì, è
moltissimo ciò che Io esigo da voi. I lamenti contro se stesso, che il tuo
amico ha annunciato, ne testimoniano a sufficienza.
9. Egli Mi domanda con sguardo
rivolto verso l’alto e dice: “Cos’è questo miscuglio di sentimenti che
s’incrociano tanto spesso nel cuore umano e mutano così facilmente? Perché non
posso stabilmente sentire così come
voglio io? E devo spesso soccombere sotto il peso e l’impressione che altri
sentimenti esercitano su di me, sentimenti che purtroppo fanno scomparire di
nuovo gli altri più belli e più nobili, e invece evocano le loro fumose,
sporche e nere nuvole temporalesche che minacciano di oscurare la mia
precedente luce così pura, splendente dai Cieli!?”. – E così continua a
lamentarsi sulla caducità dei suoi sentimenti che – osservati precisamente –
sono così transitori, come lo sono le gioie stesse del mondo!
10. Mio caro figlio, hai ragione! È
così! E mi rallegrano i tuoi lamenti, poiché essi sono lamenti di uno che si
sta risvegliando. Tu non accusi Me perché ho dato a te e a tutti voi uomini un
cuore così volubile, no! Tu accusi te stesso, e Mi chiedi forza e conforto! – Ebbene,
dunque, dovrai avere da Me il conforto, ma tu stesso dovrai conquistarti la
forza.
11. Vedi, figlio Mio, se Io non
fossi un Dio, ma un essere creato, allora anche su questo non sarebbe difficile
diventare così come sono Io stesso e come voglio che dobbiate diventare voi,
figli Miei; solo che Io, per l’appunto, Dio, sono il Supremo! Tanto che voi mai
ve Lo potete immaginare completamente; e allora anche i Miei figli, per venire
vicino a Me, devono essere in grado, altrettanto, della massima abnegazione di
tutte le passioni, e così confermarsi nel vero senso della parola come figli
Miei.
12. Se considerate il Mio cammino
terreno, la Mia sofferenza e la Mia morte, cos’è questo in confronto alla Mia
dignità divina? Quale immensa distanza, e nonostante ciò misi da parte la Mia
dignità spettante unicamente a Me, Mi celai in un corpo umano (sulla vostra
piccola e tenebrosa Terra), vi crebbi da Fanciullo fino all’Uomo, quindi passai
attraverso tutte le passioni dall’età infantile fino a quella dell’Uomo, anzi tutte
quelle che affliggono l’anima umana, e riflettete, Io, l’Iddio, Mi sottoposi a
questo compito, e precisamente nel pieno senso della parola, essendo Io un Uomo
non solo secondo la forma, secondo l’apparenza, bensì veramente un Uomo, con
Anima e Corpo; e appunto attraverso la vittoria sulla natura umana di questo
globo terrestre volevo mostrare a tutti gli spiriti che, chi passa attraverso
questa prova, ha veramente sostenuto la prova del fuoco, per poi far valere con
diritto di essere chiamato ‘figlio Mio’!
13. Perciò, figlio Mio, non
accusarti a causa dell’incostanza del sentimento umano, perché per primo in
questo punto non stai da solo, ma ognuno deve lottare e sopportare, così come è
stabilito da Me come principio che su questa Terra niente sia di permanente
esistenza; e per secondo, che dov’è la più grande Luce, alla stessa deve
seguire al passo anche la più grande ombra.
14. Ricordati queste due Leggi
fondamentali: la prima ti dimostra che tutto è caduco e spinge verso mete
superiori, verso qualcosa di più stabile, che però su questa Terra non ottiene
la sua conclusione, e nemmeno nell’altro mondo spirituale è così vicina di come
qualcuno s’immagina; la seconda cosa è che, dove agli uomini vengono poste le
più grandi pretese in quanto a moralità, la ricompensa è grande, solo che anche
le più potenti tentazioni si adoperano costantemente a distoglierlo da questa
tendenza, per far naufragare la sua aspirazione.
15. Non vi ho detto in una delle
Mie parole che Satana ha il massimo potere esclusivamente su questa Terra? E
sapete perché? Proprio perché ho destinato voi, abitanti della stessa, a
diventare figli Miei. E poiché Satana è il Mio più acerrimo avversario, allora
sarà anche vostro avversario. Egli fa tutto il possibile per rovinare la Mia
Opera su questa Terra, ma alla fine dovrà comunque vedere che, sebbene abbia
portato molti alla caduta e molte migliaia di anime avrà allontanato dalle Mie
vie per lungo tempo, (perché esse erano le più dure, le più semplici e più
strette, a differenza della sua che era una larga strada costellata con molti
divertimenti e piaceri che portava solo nelle tenebre invece che nella Luce);
così un giorno dovrà comunque ancora vedere che alla fine tutti gli spiriti e
le anime, disprezzando le instabili beatitudini della sua strada, preferiranno
salire sulla via che porta a Me, sopportando e combattendo. Allora sarà giunto
il momento in cui anche lui dovrà piegare le sue ginocchia dinanzi a Me, e così
– per vero contro la sua volontà – riconoscerà il potere dell’Amore!
16. Quindi non disperate, Miei cari
figli! Io so meglio di voi ciò che carico ad ognuno; se anche cade sotto il
peso, Io lo aiuto a rialzarsi, e finché ognuno ha solo la volontà di combattere
quanto possibile contro le sue tentazioni, deve anche essere rassicurato che Io
considero la buona volontà molto più che l’opera. Già l’apostolo Paolo nella
sua lettera ai Corinzi disse: “Lo spirito
è forte, ma la carne è debole!”. Ciò che lui riconobbe con questo,
riconoscetelo anche voi. Combattete contro questo, e un giorno nell’altro mondo
saprete quanto nel libro della vostra vita era registrato delle vostre opere e
pensieri, e quanto era scritto nella sabbia.
17. Io non sono un Padre inesorabile, ma amorevole e buono; Io ho,
avevo ed avrò sempre pazienza con i Miei figli, poiché sono – come lo dice il
nome – ancora ‘figli’! E voi che siete padri di famiglia, non agite così con i
vostri figli quando sbagliano, severamente, oppure addirittura quando
ammettono, si pentono e vi chiedono perdono dopo l’errore? – Cosa fate allora?
– Voi perdonate, stringete il figlio nelle vostre braccia con le parole: “Vieni
qui, figlio mio, al petto di tuo padre (e della madre), non posso essere in
collera con te, riposa qui dalle tue fatiche, e bada di non cadere di nuovo!”.
Così fate voi. – E credete forse che Io, nell’Amore paterno, a questo riguardo
rimarrò dietro di voi? Certamente no! Ciò che può un padre terreno, lo posso e
lo farò anch’Io, e precisamente in misura divina, secondo il Mio sconfinato
Amore che – nonostante tutti i vostri errori che precedentemente avevate in voi
– ho saputo comunque educarvi, e per accogliervi nella giusta scuola vi ho
guidato attraverso sofferenze, affinché tutto ciò che per voi tutti non era
possibile, tuttavia con il loro aiuto potete diventarlo, cioè figli Miei! –
Amen!
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Sui rapporti con Dio
Dieta spirituale
Il
vero giudeo
9 agosto 1870
(a tre persone amiche della sorella dello
scrivano)
1. Mi chiedi alcune parole di conforto per un paio di amiche di tua sorella,
la quale attraverso di te vorrebbe sentire direttamente da Me qualcosa per se
stessa, e in questo modo crede di aiutare anche tuo fratello affinché porti
sulla giusta via un amico che conosce, benché lui stesso non è ancora convinto
se questo amico è veramente intenzionato ad intraprendere questa via.
2. Per tutte queste tre persone Io,
invece di una risposta, ho da rivolger loro la seguente domanda: “Non avete
dunque nessun’altra via per supplicare da Me conforto e aiuto che proprio
questa menzionata? Oppure credete che questa via sia la migliore?”
3. Poiché i tuoi richiedenti non
sono presenti, allora Mi assumo anche la risposta a questa domanda, chiedendo
ancora: “Quando nella solitaria cameretta elevate la vostra anima a Me e,
fervorosi, Mi chiedete aiuto, credete voi dunque che Io non senta le vostre
suppliche, oppure – quando talvolta avete pregato a Me – non avete mai sentito
una Voce consolante nel vostro cuore che cercava di placare i vostri dubbi e
richieste, e voleva darvi quiete?! – Perché avete prestato così poco ascolto a
questa Voce?”.
4. Perché doveva essere lasciato
proprio ad un altro di effettuare questa mediazione, a un uomo che Io, a dire
il vero, utilizzo come Mio scrivano per i Miei scopi superiori, per indicare
nuovamente ai Miei figli, già da lungo tempo smarriti, la retta via, per fortificare
sulla stessa i riconquistati, e per rafforzare sempre di più la loro fiducia? È
dunque necessario tra noi, tra Me il padre e voi i figli, un terzo, dove ne
bastano due? – Ovvero: se non conoscete il giusto modo di pregare come l’ho
insegnato nel Vangelo, cioè nello spirito e nella verità, perché non prendete
in mano le Scritture che vi insegnano la stessa cosa, vale a dire proprio il
Mio Vangelo, oppure la Mia nuova parola data attraverso il Mio servitore,
affinché possiate comprendere che cosa significa veramente ‘avere una religione’,
e come questa religione debba veramente essere fatta e in che cosa consiste?
Capireste come l’uomo, avvicinandosi sempre di più al Padre suo mediante la
stessa, comprenda alla fine in quale modo può pervenire a lui quiete e
conforto, e poi impari a comprendere il testo dove si legge: “Venite a Me voi tutti che siete stanchi e
aggravati, affinché vi prenda il vostro carico e vi agevoli la via che porta a
Me!”
5. Finche voi, Miei cari figli, non
intraprenderete (autonomamente) questa via, non potrete riportare nessuna
consolazione permanente e nessuna pace stabile nel cuore, poiché dovete sapere
che il vero e proprio conforto lo dona solo la consapevolezza di aver vissuto e
operato secondo il Mio divino insegnamento! Tutto il resto, anche se venisse
direttamente da Me, come p.e. queste righe, può impressionarvi piacevolmente
solo per il momento, ma non sarebbe di nessun effetto duraturo, e non lo potrà
essere, perché Io, come Dio, non posso proporre mezzi differenti per giungere a
Me, ma esiste solo una via, quella della Verità, e questa conduce all’azione
mediante la Mia parola e, attraverso entrambe, al conforto e alla pace nel
cuore! Comprendete voi questo?
6. Io non sono Padre solo per
questo o per quello, per questi oppure per quelli, Io sono Padre per tutti! E
proprio per questo, perché abbraccio ed attiro tutti con lo stesso Amore, non
esiste presso di Me nessuna via di protezione, dove forse sull’una o
sull’altra, come presso i grandi nel mondo, si potrebbe giungere prima alla
meta, magari attraverso una porticina posteriore, piuttosto che attraverso il
portone principale!
7. Io sono disposto sempre allo
stesso modo verso tutti, ascolto tutti con lo stesso Amore paterno, e lascio
giungere ad ogni supplicante ciò che gli è necessario. Naturalmente non posso (non
devo o voglio) fare tutto Io stesso, anche il richiedente deve contribuire da
parte sua, affinché accada ciò per cui supplica; è sufficiente che Io non sia
contrario alla realizzazione dei suoi desideri, ma per mezzo della Mia
benedizione lo aiuto a favorire la sua opera. Infatti, l’uomo, quale essere
autonomo e discendente da Me, con le sue azioni deve mostrarsi degno del Mio
aiuto, altrimenti se ho fatto tutto Io e lui proprio niente, dove sarebbe poi
il suo merito e la consapevolezza sgorgante dallo stesso, affinché possa
esclamare: “Dopo lunga lotta ho raggiunto finalmente ciò a cui aspiravo!”? – Si
deve lottare contro le proprie passioni e pregiudizi, contro le idee del mondo
e contro le tentazioni dello stesso, e solo allora il vincitore avrà la corona,
e sotto nessun’altra condizione!
8. Miei cari figli! Voi vedete che
vi espongo abbastanza come vi dovete comportare e quello che dovete fare per
venire a Me e, attraverso di Me, raggiungere poi il conforto e la pace
dell’anima, di cui voi avete tanta brama. Se non fossi il Padre, Colui che
opera come il pastore che cerca la pecorella smarrita e nel frattempo lascia le
altre, non sprecherei tante parole per portavi sulla giusta via della
conoscenza; solo che, dal momento che ora Mi avete pregato una buona volta e la
Mia bontà non ha limiti, parlo anche volentieri là dove le Mie parole trovano
un orecchio volenteroso. Così Mi sono impegnato nei particolari, affinché anche
voi da questi particolari troviate più facilmente la via all’Universale, vale a
dire, come singoli supplicanti, dal vostro cuore la via che porta all’assoluto
Padre e Consolatore.
*
(qualcosa
di dietetico)
9. Per quanto riguarda l’altra
domanda di una di loro, a causa del suo stato corporeo, allora dille che a lei
manca la regolare digestione, sia in rapporto naturale come anche spirituale.
10. Mangiare non significa mettere
il cibo in bocca, inghiottirlo e consegnarlo allo stomaco masticato a metà o
anche proprio per nulla, bensì: dapprima triturare i cibi con i denti,
mescolarli in bocca con la saliva, e così preparati, consegnarli allo stomaco
per l’ulteriore digestione; questo significa ‘preparare’, in modo conforme alle
regole, la sostanza nutritiva per il proprio corpo.
11. Altrettanto è sotto l’aspetto
spirituale. – Non il solo leggere le Mie parole, consegnarle poi al cuore dopo solo
una breve critica intellettuale del tutto come sono e lasciare il resto ai
momentanei influssi, significa avere ‘religione’, ovvero esercitare la stessa!
– No! Essere religiosi e cristiani praticanti come l’intendo Io, significa
triturare il Mio insegnamento con i denti dell’intelletto, poi mescolarlo con
il succo dell’amore della fede cristiana e consegnarlo al cuore per
l’osservanza. Di conseguenza, ‘viverlo’, significa raccogliere cibo per lo
spirito e per l’anima. E come il corpo con la regolare digestione diventa
sempre più sano, altrettanto lo spirito e l’anima saliranno sempre più in alto
nella conoscenza, e comprenderanno ed eseguiranno sempre meglio i Miei unici
due comandamenti: “Amate Me sopra ogni
cosa e il prossimo come voi stessi!”
*
12. Ciò che alla fine riguarda
l’amico israeliano del fratello, allora riferisci a quest’ultimo che deve
badare di fare di questo amico un (tale) giudeo, come un giorno ero Io stesso
un Giudeo durante il Mio cammino di vita terrena; allora percepirà nel suo
cuore parecchio ancora da Me, di quanto potreste scrivergli tu e molti altri.
Prima però che abbia svestito il vecchio giudeo e rivestito il nuovo con verità
e fervore, Io per lui sono inutile con le Mie parole. Solo con questa svolta
comincerà il Mio giusto influire in lui, e allora nemmeno le parole infervorate
di tuo fratello cadranno più su terreno sabbioso, ma su uno fertile. Ora credo
che hai abbastanza. Chi ha orecchi ascolti, e chi ha un cuore, intenda! – Amen!
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Chiarificazioni e cenni di vita
10 agosto 1870
(a un amico dello scrivano, in cammino
spirituale)
1. Il tuo amico e fratello Mi ha implorato nel giusto e umile modo per
ricevere aiuto, affinché Io gli mostri la giusta via per uscire dal labirinto
dei suoi dubbi e da certi scrupoli.
2. Dopo aver aperto del tutto
liberamente il suo intimo davanti a Me ed anche davanti a te quale suo
fratello, allora deve ricevere il conforto affinché ritorni nuovamente quiete e
pace nel suo cuore.
3. Scrivi dunque per lui: Io
conosco molto bene il suo intimo e qualcosa che adesso gli appare come grande
errore, davanti ai Miei occhi non lo è, bensì, dopo che con la lettura della
Mia parola è giunto alla conoscenza di come dovrebbe essere fatta la più alta
immagine di un uomo che vuol protendere alla Mia figliolanza, solo adesso egli
vede quanto presuntuosa era la sua ricerca e indagine nella natura, dove Mi
cercava dappertutto e dove in verità anche sono; ma sulla via come Mi voleva
trovare, mai posso essere trovato.
4. Adesso che si rivolge a Me con
semplici parole d’amore e d’umiltà, e vede tracciata la via che porta a Me, si
spaventa davanti alle molte vie errate e agli errori commessovi, e crede che Io
gli abbia messo in conto tutto così come gli sta dinanzi nel suo animo
inquieto.
5. No, Mio caro figlio, qui sei in
errore! Mi hai immaginato come Dio e Giudice; hai temuto il Mio severo
giudizio, e dimentichi che per l’ostinato e il testardo posso certamente
diventare un Giudice, e precisamente perfino un Giudice inesorabile, ma per il pentito, e per colui il cui occhio fu aperto
tramite la Luce spirituale, sono solo un
amorevole Padre.
6. Tu, figlio Mio, Mi giudichi
ancora come troppo in alto, troppo grande, troppo potente, perché Io Mi possa
abbassare a parlare con te, a trattare con te a causa della tua salvezza animica, e non comprendi che a Me, al Creatore
dell’infinità, interessa salvare dalla rovina una creaturina
più piccola di un acaro.
7. Tu ancora non esamini tutto
questo tanto chiaramente, ma rifletti: dove sarebbero i mondi, quelli materiali
e quelli spirituali, se non rivolgessi proprio al più piccolo tutta la Mia
preoccupazione? Poiché sappi: con la conservazione del più piccolo e più
insignificante è assicurata l’esistenza del grande!
8. E se hai queste idee della tua
nullità, come metti d’accordo il fatto che proprio Io, il Creatore
dell’Infinito, sono disceso sulla vostra tenebrosa Terra, ho tollerato e
sofferto per amor vostro ciò che per un uomo era il più estremo, e soprattutto
per Me, quale Creatore, un Sacrificio inconcepibile, per salvare proprio voi
dalla rovina!
9. Dunque, come porti sotto un
tetto queste idee della Mia grandezza e della Mia nullità?[7]
10. Guarda: per Me tu non sei così
insignificante come credi! Mi rallegra la tua confessione di pentimento, il che
è il primo passo per il miglioramento. Dapprima si deve venire alla chiara
consapevolezza dei propri errori, poiché se prima non si conoscono, non si
possono evitare e sostituirli con opere migliori.
11. Quindi la conoscenza è il primo
passo. Con la Mia conduzione questo passo ha per scopo di condurti a una Patria
migliore, come gli uccelli migratori su monti e valli. Sei arrivato qui
ignorando ciò che avresti incontrato in questa città, una sensazione sempre
incerta, un presentimento del tuo spirito non ti ha lasciato proseguire, ma non
ti ha lasciato neanche quiete, finché sei stato guidato attraverso circostanze
combinate là dove hai chiarito i tuoi dubbi e le tue ricerche; qui hai trovato
ciò che pensavi di aver trovato nei libri di scienze e nella natura stessa, ma
che non ti ha mai soddisfatto del tutto, perché ovunque rimaneva sempre ancora
un ‘perché’ che non riusciva a spiegarti né la scienza né la ricerca, perché tu
cercavi con la testa ciò che può essere trovato unicamente col cuore.
12. Mi son mosso a pietà di te, e
dopo aver visto che il terreno era ben preparato, e tu come agricoltore con
facile comprensione vuoi estirpare volentieri la malerba dallo stesso, allora
ti ho mandato la semenza della Mia parola divina; essa è caduta su buon
terreno, ora germoglia e tu cominci a rimuovere la malerba. È quindi solo un
risveglio del tuo io migliore che ti ha spinto a Me, ti ha spinto al
riconoscimento del tuo interiore, ma è anche il primo e più potente passo per
colui che vuol procedere.
13. Bada bene a tutto ciò che
finora hai letto! Pensaci e rifletti, ovvero mastica e assimila il Mio Pane
divino, e presto sperimenterai quanto sano diventerà il tuo spirito e la tua
anima umana con un tale cibo.
14. Lavora con diligenza per
estirpare la malerba e per coltivare piante divine e alberi della conoscenza
sul fondo del tuo cuore, e presto vedrai gli uccelli del Cielo prender lì la
loro dimora, i quali con il loro consolante e amabile canto ti risarciranno per
tutte le opinioni e idee preferite, combattute e adesso rigettate, ma prima
così apprezzate.
15. Segui il Mio consiglio. Hai
abbastanza Pane, dipende da te farne solo un saggio uso, affinché prosperi per
la tua utilità e il tuo progresso sulla nuova via iniziata.
16. Quindi lavora sodo, e la Mia
benedizione non ti dovrà mancare. Te lo dice il Padre tuo che ti ha guidato fin
qui, e non ritirerà da te neanche la Sua mano, finché cercherai di esserne
degno. – Amen!
[indice]
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È la Bibbia, Parola di Dio?
29
settembre 1870
1. Se per tuo fratello non fosse così serio con il suo io e con il suo
progresso spirituale, allora non risponderei ai suoi dubbi, perché Io – sempre
rispettando la libera volontà dell’uomo – gli avrei lasciato la scelta di
seguire o le ispirazioni di un altro uomo che cammina su vie errate, oppure i
Miei consigli.
2. Tuo fratello può essere convinto
che per Me è del tutto indifferente se crede che tutte queste comunicazioni che
finora ha ricevuto da te ed ha letto, provengano da Me oppure no; se solo
seguisse ciò che in queste è dato per tutti voi, allora credo che nel suo animo
si farebbe tanta luce da riuscire già a riconoscerne il giusto Donatore.
3. Le più grandi obiezioni che egli
fa’ con la sua vita intellettuale verso queste Mie comunicazioni di Grazia,
sono in primo luogo che le stesse non coincidono in tutto con la Bibbia. –
Bene!
4. Ma ora Io domando: “Che cos’è
veramente la Bibbia? È una Mia opera data ‘direttamente e senza mescolanza
estranea dove sono contenute solo le Mie parole, – oppure è un’opera umana?”
5. Ebbene guarda, Mio caro figlio,
qui ti devo rispondere: “La Bibbia come
ora si presenta (cioè considerata criticamente, storicamente ed
esteriormente), in parte non è un’Opera
Mia divina, ma puramente un’opera umana!” –.
6. “Che cos’è il Vecchio
Testamento?”. – Il Vecchio Testamento – cominciando dalla storia della
Creazione di Mosè fino alla fine, con tutti i profeti – è un’immagine iniziale
della Creazione spirituale e materiale, che fino ad oggi la maggior parte dei
lettori e interpreti non sono ancora riusciti a decifrare né comprendere nel
senso vero e proprio.
7. “E le ulteriori comunicazioni, che cosa sono?”. – Esse sono le
rappresentazioni storiche delle guerre degli ebrei con i popoli confinanti,
insieme alle parole d’ammonizione dei profeti che, spinti da Me, dovevano ben
scrivere ciò che Io dettavo loro nella penna, per avvertire e salvare questo
popolo ebreo, – questo popolo che avevo scelto per una grande missione, che però,
nonostante tutto, non era possibile raggiungere, come lo dimostra chiaramente
la storia fino al giorno d’oggi. –Solo singolarmente tu trovi qua e là delle
Mie comunicazioni dove si legge: “… e il
Signor Iddio Geova Zebaoth mi ha detto!” (in
particolare spesso in Ezechiele).
9. Il Nuovo Testamento che cosa
dimostra? È opera di Dio oppure dell’uomo? – La risposta a questa domanda è di
nuovo la stessa: “Un’opera dell’uomo,
sfigurata, ritagliata e completata con altre cose, a secondo del bisogno
dell’epoca quando veniva copiato e come si adattava meglio per i religiosi di
allora”.
10. L’Apocalisse di Giovanni è
l’unica opera scritta dal Mio apostolo che però fino adesso nessuno comprende
ancora, per quanto molti si sforzino di decifrarla, e cioè prima del tempo di
quando Io voglio[8];
tutto il resto che sta scritto adesso nel Nuovo Testamento, per quanto riguarda
la storia della Mia vita e la sofferenza, è stato scritto quasi secondo le
dichiarazioni dei Miei apostoli e meno ancora da loro stessi, perciò ci sono diverse
deviazioni nel racconto dei singoli avvenimenti della Mia vita e sulla
sofferenza.
11. Nemmeno le lettere dei Miei
apostoli alle diverse comunità sono rimaste intoccate;
alcune sono state cambiate, molto fu dichiarato come apocrifo, estirpato oppure
interpretato anche falsamente.
12. Questa è dunque la Bibbia nel
suo stato attuale, Bibbia che alcuni ‘fanatici ferventi’ vorrebbero vedere come
(intera) Mia opera, come Mia (pura) parola. – Questi ciechi pretendono di
guidare se stessi e gli altri, e quando un cieco guida un altro cieco, ti puoi
già immaginare che cosa ne verrà fuori! Sappi però che nella Bibbia, ciò che ho
voluto mettervi per l’umanità come Bene permanente – e doveva rimanere come
eterna linea di condotta in riferimento alla sua destinazione, nel senso
interiore, nonostante i molti cambiamenti – è rimasta integra e pura.
13. Tuttavia, per trovare questo
senso interiore ci vuole una generazione di uomini più spirituali, di uomini
rinati che sappiano riconoscere il guscio dal nocciolo, allora anche le
esistenti contraddizioni nelle interpretazioni e traduzioni non
pregiudicheranno più nulla sotto questo riguardo.
14. Quindi da tutto questo vedi che
‘la Bibbia come opera di Dio’, non è intesa così come vuole la maggior parte
degli interpreti, poiché questo Libro nella sua unicità è stato scritto in un
tempo in cui le astuzie del clero non erano ancora tanto sviluppate come
adesso.
15. Che Io abbia dovuto nascondere
il vero senso di questo Libro per altri tempi, il motivo fu che, appena sarebbe
di nuovo trascorso un periodo di tempo nella storia degli uomini, avrei
risvegliato di nuovo veggenti, come una volta i Miei profeti, che avrebbero
potuto presentare apertamente la Mia Verità agli uomini più maturi, come
succede appunto adesso, e questo non in singole frasi spezzettate, ma in
comunicazioni maggiori, di cui tu stesso hai nelle mani le dimostrazioni.
16. Incontrando la seconda
obiezione, e precisamente come se queste obiezioni non fossero da Me, ma ben da
uno spirito superiore, ovvero, da un essere creato che avrei destinato per il
vostro ammaestramento! – Ora vorrei
chiederti: cosa credi che sia Io, veramente? Non credi che esista un Dio, che è
il Dio della Verità, e che non è capace di una bugia, e non ne avrebbe nemmeno
bisogno verso voi creaturine?
17. Perché dovrei Io, l’onnipotente
Creatore e Signore, ingannarvi ed incaricare uno spirito angelico, per
mettersi in contatto con voi nel Mio
Nome, e precisamente per dare alle sue parole, più credibilità! – Rifletti solo
una volta quanto sarebbe stolto e riduttivo questo modo di fare per un uomo,
per non parlare di un Dio! – Chi Mi obbliga a comunicarvi qualcosa? E se ho
pietà di voi, chi Mi prescrive le giuste vie e i mezzi che sarebbero i più
adatti per condurvi sulla retta via?
18. Se l’avessi considerato
adeguato di incaricare un angelo per questa missione, allora non saprei per
quale motivo ve lo dovrei nascondere, dal momento che non a causa di un angelo
o a causa di Me stesso, ma per il vostro stesso bene spirituale dovete seguire ciò
che vi è stato offerto in queste Comunicazioni per la salvezza della vostra
anima. Non il leggere questa Mia santa Dottrina conduce alla salvezza, ma il
vivere secondo di essa! Quindi, – anche se ve lo dicesse un angelo (uno spirito
elevato) su incarico Mio, sarebbe indifferente. Solo chi vive secondo le Mie
parole, raggiunge la Vita eterna; tutto il resto non aiuta a nulla!
19. Fino a quando uno giornalmente,
pur seguendo le Mie parole, non sente la pace nel cuore e la vera origine di
questa Dottrina, fino allora non imparerà ad amare né apprezzare il Donatore di
tutto questo. Solo con l’avanzare nella rinascita questi vedrà diventare il suo
interiore sempre più luminoso, e riconoscerà sempre di più il suo Creatore come
suo amorevolissimo Padre che gli vuol mostrare con tanto Amore e Grazia la
giusta via d’uscita dalla confusione da una dottrina sbagliata all’altra! –
20. DimMi
una buona volta, Mio caro figlio: quando hai letto e compreso tutte queste
comunicazioni su di Me, sulla Mia Creazione e sul tuo stesso cuore, – chi hai
cominciato ad amare di più: Me, oppure l’angelo che ti avrebbe dato,
presumibilmente, tali annunci?
21. La risposta si trova facilmente
e la lascio a te stesso. Che Io stesso abbia assunto l’onere di queste
Comunicazioni, lusinga solo il vostro amor proprio, ma non ha nessun influsso a
seguire la Mia Dottrina. Voi dovete per l’appunto seguirla di più solo a causa
vostra, affinché possiate diventare liberamente ciò a cui potrei anche
costringervi, se lo volessi, e precisamente, diventare simili a Me.
22. Che Io abbia lasciato giungere
adesso solo a voi pochi questa Grazia, è del tutto semplice: solo chi cerca Me,
ed è sulla via come lo voglio Io, solo da lui Mi lascio trovare!
23. Colui che Mi chiede il pane,
glielo do, ma non porto a nessuno un cibo che al momento crede di non averne
bisogno! Non dovete però credere che adesso, per il fatto che godete di questa
Grazia, siate uomini già rinati e liberi da veli! Oh, no! Con questo non
giungerete minimamente in questa Grazia, – e il Mio scrivano ha la capacità di
comunicarvi la Mia parola spirituale. – No, qui saresti in un grande errore!
Voi tutti siete ancora pieni di errori, mancate giornalmente, siete ancora
molto lontani dall’essere ‘rinati’. – Avete una sola cosa prima di molti, e questa
è: che intendete seriamente a diventare ‘uomini’ e anche ‘figli Miei’, così
come è la vostra missione e il Mio santissimo desiderio! Perciò vi aiuto, vi
sostengo e soccorro così il figlio debole a salire più facilmente sulla scala,
e precisamente l’unica che conduce a Me. A questo scopo servono tutte le
comunicazioni. La perseveranza conduce alla meta! – Perseverate! E anche tu
alla fine vedrai quanto di vero c’è fissato a tutte queste comunicazioni, e se
sono state date da Me o da un angelo. E se tu stesso le seguirai precisamente,
ti guideranno alla meta finale.
24. Per questo, tuttavia, ci vuole
necessariamente una fede incrollabile, anzi per molti è l’unico edificio di
base.
25. Tu credi in un altro mondo, e
non lo puoi vedere; – credi in un influsso di spiriti superiori, e anche questi
non li puoi vedere; – credi nella Mia esistenza, e comunque non Mi vedi; –
credi in una continuazione della vita in un altro Regno degli spiriti, e per
questo non hai dimostrazioni di fatto, anche se forse in qualcuna, ma non nel
tutto. – E così la fede è il primo fondamento; senza di questa, un’ulteriore
edificazione di un sistema spirituale è impossibile. – Se ti manca la fede, non
servono indicazioni, perché sono parole dette al vento. Se dunque, credi che
queste parole vengono direttamente dalla Mia bocca, e se questa fede ha su di
te un particolare influsso, allora disponi le tue azioni e le tue opere secondo
questa. Se credi che sarebbe un altro spirito che ti rivela come puoi diventare
figlio Mio, allora lascia l’angelo essere angelo; e se riconosci in lui un
essere superiore, cerca almeno, con il seguire la Mia Dottrina, di diventare un
giorno ciò che questi sarebbe già, cioè un valido strumento per i Miei
insondabili consigli e piani. Questo per tua attenta valutazione. – Amen!
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Avvicinatevi a Dio, allora Egli si
avvicinerà a voi
7 ottobre 1870
(a una sconsolata sorella spirituale)
1. Tu vuoi alcune righe per tua sorella che poco fa ha scritto a suo fratello
M. una lettera cosi lamentosa, e credi che se le parlassi Io allora sarebbe
consolata! Qui ti sbagli enormemente, perché se avesse dato ascolto alla Mia
voce non si sentirebbe infelice. Chi presta il suo orecchio alla Mia voce ed è
disposto anche a seguirla, non avrà certamente mai da lamentarsi d’infelicità.
2. Ma proprio perché si è
allontanata da Me, proprio per questo motivo è diventata di nuovo una preda di
tutte le sue precedenti passioni o maligni spiriti che la dominavano prima. (Luca
11,23-26: “Chi non è con me, è contro di
me; e chi non raccoglie con me, disperde. Quando lo spirito immondo è uscito da
un uomo, va attorno per luoghi aridi, cercando riposo; e non trovandolo dice:
Ritornerò nella mia casa donde sono uscito’; e giuntovi, la trova spazzata e
adorna. Allora va e prende seco altri sette spiriti peggiori di lui, ed entrano
ad abitarla; e l’ultima condizione di quell’uomo diviene peggiore della prima”). Finché in un uomo non è stabilita la
dovuta autorità da Me imposta di uno spirito sull’altro, fino ad allora c’è
disordine e un essere è storpiato, fino ad allora non domina lo spirito della
pace, ma quello della discordia!
3. Invece l’ordine da Me stabilito
è questo: nell’uomo lo spirito deve dominare sull’anima, e l’anima sul corpo.
Dove invece, all’inverso, il corpo ha influsso sull’anima, e l’anima accondiscende
a tutte le tendenze e passioni, allora non potrà venir fuori nulla di buono,
perciò la miseria e la solitudine, di cui scrive afflitta la tua povera
sorella.
4. Lei non ha nessuna forza
spirituale per dominare le sue passioni, vuole aiuto da Me, dove solo lei
dovrebbe aiutare se stessa. Le ho detto e fatto scrivere abbastanza attraverso
di te e di T. Perché ha solo letto tutto questo e non vuol mettere in pratica
nemmeno una lettera di questo nella sua vita? Dov’è in lei l’amore, il perdono
e l’umiltà che le ho raccomandato in tutto? Se avesse esercitato queste virtù,
allora ne avrebbe avuto anche i migliori risultati per sé e per la sua
famiglia.
5. Perché non può perdonare, non
può tollerare gli errori e le debolezze degli altri, e pretende comunque che
gli altri accettino i suoi errori e debolezze come legge, e si dovrebbero loro
indirizzare conformi a queste? Dov’è dunque il frutto di tutto ciò che ha letto
e di tutto ciò che Io, nella Mia Grazia, le ho dato in misura così esuberante?
6. Ora sta lì abbandonata e si
lamenta, cerca il Mio aiuto, e non ha nemmeno tanta forza di tirarsi d’impaccio
dal fango delle cattive caratteristiche in cui ha messo dentro volontariamente
se stessa!
7. “Aiuta te stessa, e poi ti
aiuterò anch’Io!”, così le devo esclamare; “Fino ad allora sarai lasciata a te
stessa!”. Lei crede – perché è lei – che la sua posizione nel mondo Mi dovrebbe
affascinare; ma qui si sbaglia!
8. Getta via da te tutto il denaro
e l’ulteriore orgoglio! Ai Miei occhi è un abominio, e dinanzi a Me non sei
minimamente migliore dell’ultima mendicante che leva a Me lo sguardo oppresso!
9. Gettati a terra dinanzi a Me,
dinanzi all’onnipotente Signore, e chiedi Grazia e rafforzamento, perché non
hai voluto riconoscere il Padre in Me, Colui che tanto spesso ha steso verso di
te le amorevoli Sue braccia! Devi giacere nella polvere dinanzi a Me, umiliata,
sciolta in lacrime, con il cuore tuo solcato dal pentimento! Così devi esporre
la tua colpa a Me, e prendere fermamente e irremovibilmente il proposito di
toglierti di dosso il vecchio uomo!
10. Poi, dopo tale pentimento,
allora puoi sperare che forse il Giudice ritorni di nuovo nel Padre, e invece
di lasciarti sola, come adesso, ti porga la Mano per la salvezza, ma, come
prima cosa, in te deve svegliarsi e rimanere costante ciò che Io feci sulla
croce verso i Miei nemici: perdonare il tuo prossimo, affinché anch’essi
possano avere indulgenza per i tuoi errori! Ma finché non sosterrai vittoriosa
questa grande lotta, fino allora dovrai soffrire e sopportare!
11. Non senza motivo ti ho dato
questo marito e questi figli che possiedi. Se non sono come li voglio Io,
allora fa tu quanto ti è possibile perché lo diventino, e sai con quali mezzi?
Vedi, col tuo stesso esempio! – Sii rassicurata, dove c’è bontà di cuore e vero
amore materno e coniugale in tutta la purezza, nessuno resiste a questi soavi
impulsi. Perciò non pretendere che gli altri debbano cambiarsi per piacere a
te, ma cambia dapprima te stessa, per conquistare la loro ammirazione e
meraviglia.
12. Sappi: l’amore è la miglior
chiave per il Mio Cuore, ma essa è anche per i cuori degli uomini. Se combatti
con quest’arma, nessuno ti resisterà, nemmeno Io stesso.
13. Quindi rifletti. Ti stanno
aperte due vie: la via della sofferenza, fisica e spirituale, oppure la via
della pace e della beatitudine!
14. Adesso cammini sulla prima
perché l’hai voluta tu stessa, sulla seconda vorrei guidarti Io volentieri, ma
senza sforzo e abnegazione da parte tua non può essere. Se vuoi diventare
infinitamente ricca presso di Me e nel Mio Regno, allora qui sulla Terra devi
dapprima gettarti povera e spogliata di
tutto davanti al Mio seggio da Giudice. –
15. Ora sai che cosa devi fare,
scegli come essere libero, le conseguenze le porterai solo tu, e non Io. Sii
soddisfatta che ti ho ancora concesso la grande Grazia di rivolgere a te queste
parole. È appunto il Padre che non smette di amare i Suoi figli, anche se si
sono allontanati da Lui ostinati e testardi. Egli cerca sempre di attirarli di
nuovo sulle Sue vie, affinché si mantengano deste di nuovo le parabole del
“buon Pastore” e del “figlio perduto”! – Amen!
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Conforto a un carcerato pentito
20 ottobre 1870
(a un nuovo fratello spirituale condannato)
1. Già di nuovo sei stato pregato da un fratello per alcune parole di conforto
per un’anima appena acquisita, la quale, proprio adesso venuta al battesimo,
teme l’acqua che Io lascio versare su di lei.
2. Sì, è così con la maggior parte
degli uomini. Prima bramano la Mia comunione, pregano e supplicano per questa,
ma se poi arrivo, come uso normalmente fare, vale a dire arrivo nel tempio nel
quale voglio dimorare, per sgombrare tutta la sporcizia mondana che vi si è
accumulata, allora si ribellano allo sgombero e credono che ciò che Io faccio
per il loro meglio sia una punizione, mentre è certamente solo una cornucopia
di benedizioni!
3. Poveri figli! Voi, infatti, non
comprendete che Io e il mondo non siamo in sintonia, e tanto meno il mondo dei
bottegai. Io che do tutto per gli altri, di fronte all’egoismo tutto divorante
di un bottegaio! Quali estremi! E questi dovrebbero potersi associare?!
4. Il tuo nuovo amico stesso
rifletta su questo solo un poco! Quanto più ha letto nelle Mie parole, tanto
più doveva sentir ribrezzo di avere a che fare con tali uomini, i quali sono
proprio il contrario di ciò che Io volevo fare degli uomini e quello che ora
lui stesso sta per diventare, cioè figlio Mio!
5. Dopo che già da lungo tempo ho
trovato in lui quest’impulso a cercarMi, e lui non ha
avuto abbastanza forza dello spirito per liberarsi da ciò che lo doveva appunto
disgustare, allora Io ho guidato le circostanze così che, per parecchio tempo
gli mancasse l’occasione di poter allacciare interessi mondani con quelli
divini.
6. Lo so bene che la medicina è
amara. Lui viene condannato dagli uomini e dalle vostre leggi umane, ma se lo
giudico Io e non lo punisco, che cosa
è meglio? Cadere sotto il Mio giudizio, oppure sotto un normale tribunale dove
si può piegare la giustizia come un naso di cera, come si vuole, ma che rimane
sempre un naso.
7. Quanti sono già stati
incarcerati perché erano troppo onesti? E quanti già condannati perché
rispettavano le Mie Leggi superiori che quelle del mondo!
8. Per l’uomo onesto è una dura
prova essere punito, mentre il vero e proprio colpevole va fuori libero e si
vanta di ciò che non ha e non ha mai avuto: la rettitudine! Solo che proprio
una tale scuola apre poi del tutto gli occhi ai Miei adoratori e allievi,
quando cominciano a vedere quanto nullo è tutto nel mondo, e quanto imperfette
sono le vostre leggi di Stato e della religione!
9. Con ribrezzo se ne distoglie,
egli ha – è vero – perduto la reputazione nel mondo, ma presso di Me ha
guadagnato.
10. Per un breve spazio di tempo di
apparente vita agiata e alta stima da parte dei suoi compagni mondani, egli ha
scambiato questa vita con una vita futura, diciamo di eterna salvezza dell’anima,
che il mondo con tutti i suoi tesori non gli può sostituire.
11. Se quindi il tuo amico cade a
causa degli altri, gli sia detto per consolazione che anch’Io (in Gesù) ho
sofferto ed ho subito per gli altri.
12. Chi Mi ama, a questi metto una
croce. Solo sotto il peso della croce fiorisce il Mio Regno; se all’apparenza è
anche difficile, allora Io già lo aiuto a portarla, e risarcirò momentanee
offese mondane e inconvenienti con dei godimenti beati che poi ricompenseranno
il sofferente per tutto.
13. Il cuore libero da colpa, va
incontro temerario agli avvenimenti, confidando in Me e seguendo le Mie vie!
Che cosa può incontrare che non sia superabile?
14. Anch’Io conobbi in anticipo il
Mio destino durante il Mio cammino di vita terrena. Anch’Io soffrii e morii
perfino e precisamente non per gente buona, ma per lo più per uomini cattivi.
Anch’Io ebbi il traditore tra i Miei più prossimi; quindi, il tuo nuovo
fratello Mi segua soltanto! Quando la via sarà come piena zeppa di spine, le
rose non mancheranno.
15. Il mondo gli porge le spine, e
riservo a Me le rose, per piantarle poi Io stesso nel suo cuore purificato!
16. Questo gli do per conforto, e
in più l’assicurazione che la Mia benedizione – nonostante tutti gli apparenti
disagi della vita – non lo abbandonerà, ma lo accompagnerà sempre, finché sarà
di ferma volontà per diventare figlio Mio! – Amen!
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Guardatevi dal fare voi stessi
il destino
2 novembre 1870
(a un amico preoccupato per una sorella
spirituale piuttosto sorda)
1. Tu vuoi da Me alcune parole, in parte per il tuo amico che vede andare in
fumo i suoi sforzi (per la missione), in parte vuoi richiedere una parola di
conforto che deve essere data alla sorella angustiata.
2. Per quanto riguarda gli sforzi,
allora digli di consolarsi con la consapevolezza di ciò che ha fatto. Se questa
sorella era stata conquistata o no già stabilmente per Me, lo so meglio Io di
lui! Io infatti, sono Colui che esplora cuore e reni, e così deve solo stare
tranquillo, anche se sua sorella esce per un certo tempo dal suo campo
d’azione, dalle Mie mani non si può perdere, premesso che si voglia consegnare completamente
alle stesse.
3. C’è appunto della gente che non
è soddisfatta del proprio destino come l’ho ordinato Io, e vuol farlo da se
stessa. Tuttavia queste persone, quali esseri liberi, le devo lasciare anche
libere.
4. Se si scelgono la via cattiva della
simulazione e dell’incostanza, allora non posso (e non devo) renderli forti,
bensì devono fortificare se stessi nella disgrazia.
5. Dinanzi a Me il tuo amico è
giustificato, il resto lascia egli in pace.
6. Dare una dote per sua sorella è
un po’ difficile, poiché a sordi non è bene predicare, e perciò anche le parole
sono solo vuota paglia trebbiata. Se lei non gli ha rispedito tutte le sue
lettere (spirituali), ciò vuol dire quanto: “la presunta quiete e la pace io
non l’ho trovata là, dove tu credi di averle date a me, le voglio cercare
altrove”.
7. Io come Signore e Creatore
rispetto la libertà degli uomini, così anche tuo fratello deve rispettare la
libertà di questa sorella animica. Lei vuol prendere
una nuova via; non venire da Me, ma per migliorare la sua vita materiale.
8. Se vorrà giungere a Me, allora
non le mancherà la guida su questa via. Se invece vuol seguire il mondo e dar
valore a cose che non ce l’hanno, allora lasciatela andare. Io l’attirerò a Me
attraverso amare esperienze e sofferenze, e attraverso esperienze e sofferenze
ancora più tristi dovrà apprendere come sono edificati su un fondo sabbioso i
piani quando sono fatti senza di Me.
9. Questo per la tranquillità di
tuo fratello, e in questa faccenda per oggi basta! – Amen!
[indice]
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Sulla voce interiore e cenni di come essere missionari per la
diffusione del puro Vangelo
3
novembre 1870
1. Sei davvero tempestato di domande, e attraverso di te tutti vogliono
ottenere da Me spiegazioni, parole di conforto, numeri e chi sa cosa ancora, ma
nessuno vuol sentire la voce nel proprio cuore, voce che tuttavia è la stessa
che qui scrive, come quella che là parla.
2. Presso di voi è come nella vita
umana: ciò che avete in casa, che mangiate o bevete, non ha il sapore così
buono come quello che ricevete in case estranee e da gente estranea.
3. Così si presenta a tutti gli
interroganti quando tu, in un discorso oppure in uno scritto ben ordinato,
annunci loro la Mia Volontà e le Mie parole. Allora esse fanno su tutti
un’impressione molto più potente che se avessero sentito questa voce nel loro
cuore; credendo attraverso di te di sentire Me direttamente. Ma perché, Miei
cari figli, prestate così poca fede a questa voce che si rivela anche nel
vostro cuore! Vedete, il Mio scrivano non può ed Io non voglio rispondere ad
ogni piccolezza. Non voglio che facciate assegnamento sempre sulla conduzione
attraverso la Mia mano, ma dovete imparare a stare sui vostri stessi piedi; in
casi di dubbio, ascoltate voi stessi, e come nella vita esteriore, così anche
nell’interiore imparerete a combattere con altri influssi, quando gli stessi vi
sussurrano altre cose nell’orecchio, cose che non provengono dalla purissima
Fonte; poiché dovete sapere che voi siete esposti a molti influssi spirituali,
e nell’interiore dovete conseguire un senso del gusto più fine, per imparare a
distinguere anche là il giusto dall’ingiusto, il vero dal falso.
4. Questa fervente osservanza di sé
e dei propri moti interiori rafforza straordinariamente l’anima, la rende
autonoma e le dà la forza della propria consapevolezza, consapevolezza che
conosce solo colui che ha combattuto la sua lotta ed è anche in grado di
distinguere precisamente le voci sussurranti.
5. In questo sta il motivo del
perché voi domandate sempre e volete sapere sempre tutto da Me stesso, perché
non vi fidate di voi stessi e, per così dire, non siete a casa nel vostro
interiore.
6. Certamente guido Io tutte queste
domande e dubbi, in modo che tutto debba venire alla luce del giorno. Io, il
Padre della Luce, voglio, come ve l’ho detto nelle parole di ieri, nessuna
ombra nelle dimore che un giorno Mi dovranno ospitare. E così, per i tuoi
richiedenti e anche per gli altri, tu hai ancora una nuova risposta su qualcosa
che già da tempo hanno percepito, ma non l’hanno ritenuta così importante, di
quanto è realmente nei fatti. Essi non possono ancora avere alcun concetto di
tale indipendenza, proprio perché essi stessi non l’hanno ancora raggiunta, e
appunto per questo non potevano sentirla in tutta la sua potenza.
7. Ebbene, per quanto riguarda ciò
che tuo fratello richiedente mi presenta con parole così profondamente sentite,
digli che non ha bisogno di esporMi queste cose. Io
so molto bene, prima che si metta a scrivere, dove, come voi usate dire, gli
preme la scarpa!
8. Egli ha del tutto ben decifrato
la sua fantasia e i suoi nomi di battesimo, per quanto riguarda entrambe le sue
famiglie, dove, attraverso la Mia conduzione, doveva spargere le prime semenze.
In ciò abbia solo pazienza.
9. L’uomo è un’essenza spirituale
libera, e perciò non ci si può aspettare che accolga subito ciò che gli dà un
altro; deve dapprima essere assimilato spiritualmente, prima che sia accolto
come propria sostanza vitale nel sangue spirituale. Fino allora si deve
attendere il processo spirituale, se costui si rivolgerà al bene o al male o,
diversamente detto, se la medicina agirà oppure no.
10. Cosa fa il medico quando dà una
medicina, e cosa dimostra l’effetto della medicina stessa? Le risposte a queste
due domande, trasmesse nello spirituale, possono render chiaro a tuo fratello
alcune cose.
11. Vedi, figlio Mio, quando
qualcuno è malato, allora il prossimo più vicino chiama in aiuto un medico;
bene, il medico arriva, esamina, studia il malato a causa del male che tormenta
il sofferente, per conoscere lo stesso male, e poi per adottare i mezzi
adeguati per la guarigione. Oppure anche, quando i sintomi si mostrano di
natura dubbiosa, portare l’ammalato o con l’attesa oppure attraverso alcune
medicine, laddove la malattia si rivelerà più chiaramente e non potranno
esserci dubbi nel trattamento.
12. Ebbene, Mio caro figlio, se tu
ti avvicini a uno che credi malato, che cosa farai? Vedi, tu farai la stessa
cosa: cercherai di conoscere se egli, per il tuo insegnamento o medicina, sia
un buon terreno. Se vedi che con questa faccenda non vuol procedere bene,
allora cercherai di provocare dei dubbi in tuo fratello, dubbi che poi
porteranno a spiegazioni più dettagliate, e quando poi sarai in chiaro nel
capire dove lui manca, allora verrai fuori con la medicina, ricordandogli la
sua efficacia.
13. Che cosa succede però in un
malato, quando prende la medicina? Vedi, la medicina dapprima viene in bocca,
là è mischiata con la saliva, poi attraverso la trachea passa nello stomaco e
negli umori, da dove vengono assai avidamente assorbiti dagli organi sofferenti
per la guarigione, oppure causano un grande disturbo anche in altri organi, col
quale disturbo degli organi meno nobili, i migliori saranno forse salvati.
14. Che cosa farai allora col Mio
insegnamento, oppure con le Mie parole? Anche questi tu affidi alla bocca
spirituale di tuo fratello, vale a dire che li consegni attraverso il discorso
all’orecchio, oppure attraverso la Scrittura per mezzo dell’occhio al cervello,
quale primo organo dove i cibi spirituali vengono accolti.
15. Qui con questa mescolanza si
svolge poi già un certo processo di separazione, perché l’intelletto si prende
il suo, e il cuore pretende altrettanto ciò che all’intelletto non è possibile,
e che è da appianare solo attraverso il sentimento. Non appena si svolge questo
processo, subentra generalmente un disturbo a causa dell’insolito cibo, oppure
un conflitto tra l’abituale e il nuovo che è stato dato.
16. Questa lotta deve essere
combattuta, poiché come la medicina nella bocca è spesso amara, aspra e
sgradita al palato, il quale è abituato solo ad impressioni dolci a lui
piacevoli, – altrettanto è spesso l’intelletto non soddisfatto con le prime
medicine che per lui si presentano amare, disgustandolo, e vuol rifiutare
questi insegnamenti spirituali che gli sono stati dati e ai quali non è avvezzo
e non ha mai udito, per rimanere con ciò che è abituato ed ha imparato.
17. Quindi subentra anche qui un
disturbo. Il cuore, considerato ancora come subordinato, vuol sostenere i suoi
diritti che l’intelletto però non vuol concedere; e l’intelletto vuol
comprendere cose che non sono per lui. E così con questo volere e non-volere,
con violenta espulsione e ritenzione, sorge una lotta, un processo di
purificazione nell’interiore, dove il cuore non sempre riporta la vittoria.
18. Ebbene, quando il medico ha
dato la medicina, che cosa fa dopo? Vedi, figlio Mio, egli aspetta paziente la
crisi, ovvero la lotta decisiva, ciò che devi fare anche tu. Non hai anche tu
stesso sostenuto ogni genere di dubbi e lotte, i cui risultati altrettanto ho
atteso Io tranquillo, e solo appena dopo che, come in un vecchio muro, si era
staccato un pezzo di calcina oppure di pietrisco, ho dato a questo vecchio muro
un nuovo spintone, finché alla fine un po’ alla volta è diventato più piccolo e
ti ha mostrato il panorama di un grande orizzonte chiaramente risplendente
pieno di Luce celeste, panorama che questo vecchio muro di educazione ed
esperienze ti aveva impedito finora di contemplare?
19. Fa’ così anche tu là dove c’è
l’occasione. Da’ al muro di abitudini un colpo, ed aspetta l’effetto di questo
colpo. Se il muro è più forte delle tue forze, allora lascialo stare; se sono
interessato Io, allora ho già delle leve più grandi per abbatterlo, con la sola
differenza che come con un muro naturale, il lento frantumare è molto meno
dannoso che il crollo improvviso.
20. Se però queste tue sorelle e
fratelli sono del tutto intontiti che non vogliono farsi consigliare per il
bene, allora abbandona anche tu i tuoi tentativi di conversione, e ritirati
dove il tuo mezzo di lotta non è sufficiente, e accontentati con la
consolazione: “Io volevo salvare quest’anima, ho fatto almeno il mio dovere!”.
Il resto lascialo a Me. Io conosco ancora ben altre buone medicine (anche se
aspre) per estirpare il male (e falso) dal cuore degli uomini, così che alla
fine si dovranno abituare a quelle, dopo che le dolci e miti non sono servite a
nulla!– Amen!
[indice]
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Alcuni cenni di Luce e di conforto
6
novembre 1870
(da una lettera, al fratello spirituale L. G.)
1. Per quanto riguarda i tuoi dubbi in vista di influssi estranei, e perché ti
ho dettato cose che non si sono avverate e anche non si avvereranno per lo meno
non come credete voi, cioè letteralmente, tu ne sei già informato da diversi
giorni; voglio dire a tuo fratello soltanto che Io, per esaminarvi e per
fortificare le vostre anime, talvolta impiego mezzi che non vi sono chiari (perché
apparentemente non veri), però più tardi si avverano, cioè si possono
confermare in riferimento allo spirituale.
2. In molti casi è certamente buono
il coraggio eroico di dire liberamente tutto ciò che si considera essere
verità, in altri casi però anche il silenzio al tempo giusto è forse ancora
meglio. Ci vuole spesso più forza di carattere per tacere al tempo giusto, che
parlare al momento giusto.
3. Se Io ora, con voi, cari figli,
volessi esercitare anche questa virtù che v’imponga il silenzio, affinché con
il chiacchierare anzitempo non distruggiate anche l’altra buona semenza nei
vostri fratelli e sorelle, come starebbero le cose con il Mio dettato a questo
riguardo? Mi comprendete adesso? Quindi pazienza e fiducia! Aspettate e fate
silenzio! Alla fine sarete accontentati!
*
4. Per quanto riguarda il Mio caro
figlio L-g, allora digli che badi sempre alla sua
voce interiore, essa diventerà ancora più chiara, quando avrà necessità di
sentirla più chiaramente.
5. Che non gli riesca di mantenere
la sua disposizione spirituale allo stesso livello, e di aver riscaldato il
cuore sempre uguale, è una faccenda che – se implicati in rapporti mondani –
non è possibile a nessun uomo; egli deve solo abituarsi a questo: di riferire a
Me tutto ciò che pensa e percepisce. Deve sempre accompagnarsi con il pensiero
rivolto a Me, come v’immaginate gli angeli custodi, allora mai si allontanerà
dalla Mia vicinanza. La sua massima sia: “Nulla
senza di Me, – e tutto con Me!” e tutto si appianerà; solo, non si deve
pretendere dall’anima ciò che, per vero, potrebbe spiritualmente, ma, legata al
corpo, è impossibile possa mantenere stabilmente.
*
6. E ora alla Mia cara ammalata:
anche a lei devo di nuovo rispondere Io, perché voi l’avete così viziata che
non si accontenta più con le tue parole di conforto e d’amore, bensì vuole
avere da Me stesso sempre alcune parole. Ebbene, scrivi dunque, affinché non
spegniamo la fiammella, ma l’attizziamo sempre di più. Quindi, Mia cara figlia,
tu hai visto, dall’andamento di tutta la tua malattia cosa ti mancava
veramente, vale a dire la giusta fiducia in Me.
7. Adesso in cui sei sulla via di
consolidare la stessa nel tuo cuore, va anche meglio – come con la tua anima –
così anche con il tuo corpo; continua a non vacillare in ciò che ora porti già
nel tuo cuore, e in breve imparerai a conoscerMi
ancora meglio. Adesso vedi quanto corti di vista e ostinati siete spesso voi
uomini? Possa questo servirti in futuro per lezione, e non abbandonare la Mano
che si è tesa tanto spesso soccorrevole verso di te, e che tanto spesso hai
respinto.
8. Sii sempre una figlia obbediente
come te lo ha mostrato la Mia voce nel tuo sogno, e troverai anche sempre il
Padre amorevole che mai vi abbandona, anche se talvolta Gli voltate le spalle.
Bada a conservare questo grande dono che Io ti ho dato, cerca di unirti sempre
più spiritualmente con tuo marito, di stare con lui sullo stesso livello, per poterMi offrire due cuori uniti in uno. Questa deve essere
la vostra meta terrena – e per via della pace dell’anima da questa sorgente –
un assaggio della gioia ineffabile nell’aldilà!
9. Rifletti bene le Mie parole. Sii
obbediente a Me e al tuo spirito, e in seguito ti convincerai della costante
benedizione del Padre tuo Santo – Amen!
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Per la festa dell’onomastico
15 novembre 1870
(per il caro amico M.B.Ch.)
1. Oggi è l’onomastico di tuo fratello M.B.Ch. e
vorresti volentieri avere alcune righe da Me come augurio e biglietto
d’accompagnamento, finché lo stesso giorno si ripeterà il prossimo anno, per di
più perché egli ha pensato a te così gentilmente al tuo onomastico.
2. Ebbene, allora scrivi che Io gli
auguro che possa proseguire sulla via che ha intrapreso finora, e ne
raccoglierà certamente i frutti migliori.
3. Non posso augurargli di più,
perché in queste poche parole si trova tutto ciò di cui ha bisogno, per aver
fatto il possibile per la sua salvezza in questo e nell’altro mondo.
4. Digli che la Mia benedizione
accompagnerà e guiderà sempre lui e la sua famiglia, poiché vedo nei cuori di
tutti la giusta volontà di venire il più possibile vicino a Me, e dove vedo
questo, volete forse che Io debba respingere coloro che si vogliono avvicinare?
Questo non lo fa nessun cuore di padre sulla vostra Terra, tanto meno il Mio
che batte ancora molto più caldo.
5. Quindi avanti, avvicinatevi a
Me! Lottate, Miei cari! Al vincitore la sua corona e la Mia benedizione per
sostenervi nella lotta! Cosa volete ancora di più?
6. Tuo fratello M. deve solo
lasciare tutto a Me e pensare sempre che il passato è uno specchio del futuro.
Come nel passato l’ho aiutato a andare attraverso tutti gli scogli della vita,
così lo guiderò lui e i suoi anche nell’anno seguente, affinché non perdano
tanto facilmente la via intrapresa che porta a Me.
7. Questo per oggi con la Mia
benedizione paterna. – Amen!
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“Venite tutti a Me”
[Matt.
11,28]
4 dicembre 1870
(ai componenti del cerchio spirituale
triestino, impacciati)
1. Hai chiesto alla tua piccola compagnia se non avesse da porre a Me una
domanda, e vedi, a nessuno è riuscito così presto di trovare qualcosa degna di
Me e di loro. Solo un fratello ha citato alcune parole dal Vangelo di Matteo, e
così vogliamo considerare almeno queste e, con ciò, indirizzare a voi alcune
regole di vita.
2. Queste parole sono: “Venite
tutti a Me, voi che siete stanchi e aggravati, affinché Io alleggerisca il
vostro peso e vi ristori!”
3. Anche voi siete aggravati, e
precisamente con la sola differenza che non sentite tanto la pressione del
peso. Se però faceste un po’ di più un’ispezione nel vostro cuore, trovereste molto
che è veramente un peso per il vostro spirito, e se conosceste veramente la
vostra situazione, ammettereste che sarebbe vostro dovere liberare il vostro
spirito da questo peso.
4. Perché vi ho dato queste parole?
– Vedete, proprio per questa ragione: perché voi non sapete per che cosa
dovreste domandare. – Proprio questo dà la chiara dimostrazione che credete il
vostro cuore del tutto puro e che non sarebbe il caso di parlare di una
purificazione.
5. Vi dico queste parole ad alta
voce, perché con le stesse voglio risvegliarvi dal solito sonno dello spirito
nel quale minacciate di sprofondare. Guardate solo nel vostro interiore, e
troverete ancora tante cose che sono da migliorare o da estirpare.
6. Per diventare figli Miei dovete
essere molto più severi nell’ispezione della vostra casa spirituale, allora
troverete che ho ragione ad esclamarvi che dovete caricare su di Me i vostri
pesi.
7. Non dovrei essere Padre se non
agissi così; perciò riconoscete dapprima il Mio Amore per voi, per poi
risvegliare il vostro e per amare il Padre vostro come Gli spetta, il Padre che
nello stesso tempo è anche Creatore e Signore dell’intero Universo.
8. Per essere degni di Lui, dovete
essere molto più scrupolosi con il vostro cuore. Là giacciono ancora molti fili
iniziali di certe debolezze che, per quanto siano deboli, potrebbero tuttavia
crescere fino a diventare corde. Cercate di diventare figli Miei, poiché chi
non diventa come bambino, come Io dissi un giorno, non entrerà nel Mio Regno!
9. Conoscete il significato di
questa parola? Sapete voi che cosa intendevo con ‘bambini’? – Avete solo un
sospetto, ma non un vero concetto; poiché il concetto di un cuore infantile
come lo intendevo Io a quel tempo, è molto più alto di quanto considerate voi i
bambini in generale.
10. Con ciò voglio dire che dovete
diventare bambini nel senso celeste; tutto ciò che è impuro nel cuore, deve
essere rimosso dallo stesso, cosa che non può essere tollerato con il puro
sentimento infantile. ‘Sentimento infantile’ significa però avere piena fiducia
nel Padre, e dove c’è una tale fiducia, là c’è amore illimitato. Dove c’è
l’amore, lì c’è volontaria obbedienza o consegna di tutti i suoi desideri e
preoccupazioni a Me, al Padre.
11. Perciò vi dico ad alta voce:
“Venite qui, voi che siete aggravati (perché siete aggravati, Io lo so)
affinché vi ristori! Diventate di nuovo bambini! Confidate in Me e amate solo
Me! E troverete poi con cuore infiammato d’amore ancora mille domande, per
apprendere sempre di più dal Padre vostro, qual è la ricompensa per colui che
ha meritato del tutto il nome di un bambino.
12. Così intendevo il Mio richiamo
a voi, prendetelo ben a cuore! E un’altra volta, quando invio di nuovo un grido
a voi, non sarete più così imbarazzati come oggi! – Amen!
[indice]
۞
Un sogno
10 dicembre 1870
1. Il figlio di tuo fratello M.B.Ch. ti ha affidato
oggi l’esposizione di un sogno che lo ha inquietato proprio alla vigilia del
suo compleanno nel dormiveglia del mattino, e lo ha agitato con le sue
immagini; ora egli chiede un chiarimento o l’interpretazione di questo sogno.
2. Io voglio cercare di dargli la
chiave per questo quadro fantasioso, e poi forse lui stesso troverà la
soluzione.
3. Innanzitutto dobbiamo badare di
più alle circostanze secondarie, quando e sotto quali condizioni si è generato
in lui questo sogno notturno, e poi passare alla spiegazione, per primo, perché
Io l’ho concesso, e per secondo per capire cosa volevo dire veramente a
quest’anima giovanile con queste immagini spaventose.
4. Questa visione è stata
contemplata in spirito, e precisamente proprio alla sera della sua festa di
compleanno. Ebbene, la memoria del giorno in cui un uomo vede la luce del
mondo, è abbastanza importante per il suo annuale festeggiamento. Per mostrare
in verità come questo giorno deve essere festeggiato, per essere utile all’uomo
interiore, deve essere ora Mio compito illuminarlo più da vicino.
5. Dunque, figlio Mio, sappi che il
giorno nel quale tu hai scorto la luce del mondo, è per te già importante,
perché con questo atto Io ti ho scelto tra milioni di esseri come spirito, per
mezzo del rivestimento umano, per poter un giorno pretendere il diritto alla
Mia figliolanza.
6. Con questo giorno hai iniziato
questa carriera piena di spine, e ti attendono ancora molte preoccupazioni e
sofferenze a te ancora ignote, non per punirti, no, bensì per purificarti,
per attirarti su a mete superiori, nelle
sfere del Mio Regno, dove poi la fine della vita di prove terrene sarà solo
l’inizio di una vita spirituale. Perciò il giorno è importante per te, poiché
vedi, hai già visto in parecchi anni il ripetersi di questo giorno in cui hai
pensato pochissimo come avresti dovuto veramente festeggiarlo nel tuo
interiore, all’infuori di ricevere delle benedizioni dai tuoi genitori e auguri
dai tuoi parenti e dai fratelli e sorelle.
7. Adesso in cui l’interessamento
di tuo padre carnale ti ha spiegato meglio la giusta via che porta a Me e anche
il vero scopo della tua comparsa su questa Terra; adesso che ovviamente il
compleanno è diventato anche per te un giorno molto più importante di quanto ti
sembrava negli anni passati, adesso, per darti un cenno spirituale sul giorno
della nascita che è preceduto anche per te, come quel giorno che per Me e per
gli uomini viventi là allora, nella Notte consacrata che festeggerete di nuovo
tra poco, – allora volevo far precedere anche per il tuo compleanno una simile
notte, per farti notare ciò che ti aspetta ancora e cosa tu, per adempiere il
tuo scopo come figlio Mio, avrai ancora da combattere.
8. Ebbene vedi, hai sognato di andare
a fare una visita. Ora, quando la tua anima di notte, dove per lei il mondo
esterno è sbarrato, va per far visita, questo vuole significare che l’anima è
scesa nel suo interiore e vi si è guardata un po’ intorno, per vedere come
stanno lì le cose.
9. La tua anima sembra non essere
stata del tutto soddisfatta con questa visita, poiché il terremoto e il tuo
stesso scotimento ti hanno mostrato abbastanza nell’immagine il fatto che essa
voleva distruggere tutto ciò che aveva visto, ed avrebbe voluto vedere tutti i
germogli delle passioni che potrebbero crescere in seguito, sepolti sotto la
coltre funebre come salma della dimenticanza.
10. Il corpo, oppure la carne che
in queste disposizioni sarebbe stato molto svantaggiato, ha sollevato le sue
rimostranze e forti obiezioni che erano altrettanto senza sostegno e sbagliate,
come l’atteggiamento di qualcuno che vorrebbe tirare una barca su un monte,
mentre dovrebbe comunque stare nell’acqua.
11. Tuttavia, la vittoria
dell’anima che ha previsto queste obiezioni e la loro impotenza, ha distrutto
il più velocemente possibile i germi di quasi tutti gli impulsi impuri. Questa
improvvisa distruzione e putrefazione ha provocato in te, figlio Mio, il
momentaneo spavento, svegliandoti e desiderando ardentemente la Mia spiegazione,
Poi ti sei di nuovo addormentato, finché il raggio del Sole mattutino ti ha
richiamato alla vita normale.
12. Ebbene vedi, Io ho concesso
questo sogno a metà biblico e a metà vero, e proprio alla vigilia del tuo
compleanno, affinché all’inizio di un nuovo anno tu possa origliare di più nel
tuo interiore. Come la tua anima scende nel sonno di frequente nelle pieghe più
intime del tuo cuore, guardandosi intorno, allora tu, quando ritorni di nuovo
sulla collina o sul punto superiore del tuo io spirituale, puoi non incontrare
come nel sogno case distrutte dal terremoto e salme coperte di coltri funebri,
ma edifici solidi della tua vita umana che nessun avvenimento mondano può far
crollare, e invece di salme o volti morti, puoi incontrare esseri viventi di
belle forme, come pensieri di Luce e santi propositi per il nuovo anno!
13. Lasciati perciò fare delle
obiezioni dal mondo o dalla tua carne, per quanto possano essere sottili o
pesanti, come l’idea di trascinare una barca su per una collina, non cadrai né
vacillerai dalla via sulla quale tuo padre ti ha già preceduto da molti anni
con l’esempio. Allora non comincerai il prossimo compleanno con tali visioni,
ma secondo le tue vittorie combattute saranno immagini della soddisfazione e
della quiete che ti daranno la consapevolezza di essere avanzato, per lo meno
di un passo, sulla via della tua vera e propria destinazione.
14. Questa volta ti ho dato questo
sogno in tale forma, per svegliarti e per mostrarti che spesso anche sotto
insignificanti pretesti può essere in agguato la tentazione, e per renderti
attento sulle tue azioni, affinché tu non veda ad un tratto tutte le tue idee
preferite, case e cadaveri giacere distrutti intorno a te come attraverso un
terremoto, se tali idee non erano edificate sulla roccia della fede in Me,
bensì sulla sabbia dei pregiudizi mondani e opinioni sbagliate.
15. Perciò, figlio Mio, comincia
questo nuovo anno come un periodo di tempo della tua vita col proposito di
imparare a conoscere sempre di più Me e i Miei insegnamenti, apprezzando il
mondo e le sue fuggevoli gioie solo per quello che è il loro vero valore, e
alla fine di quest’anno, quando la tua anima farà di nuovo una vista alla
vigilia del tuo prossimo compleanno, vedrai che al suo ritorno, invece di campi
di cadaveri e rovine, come ricompensa ti porgerà rose e beni viventi ed eterni
che mai appassiranno.
16. Accogli così il tuo sogno,
conserva sempre davanti a te l’immagine come ammonimento, e anche con un
eventuale vacillamento riconoscerai certo la mano del Padre tuo dall’Alto che
deve farti passare attraverso il labirinto della vita giovanile, perché così è
andata a tutti; ma solo con la lotta e la Sua benedizione entrerai anche
tranquillo nel porto della quiete spirituale e dell’auto consapevolezza, dove
per vero, dovrai dire: “Il Signore mi ha mandato molte tempeste; solamente, se
ho creduto che sugli scogli della tentazione la navicella della mia vita si
sfracellasse, era sempre solo di nuovo la Sua mano che non mi ha abbandonato
fin dall’inizio, finché adesso come combattente provato, vedo anche da lontano
accennare la corona della vittoria!”. – Possa essere così! La Mia benedizione
ti accompagna, finché la implori. Lavora e sopporta, ma vinci anche! Questa è
la tua meta, e la Mia unica gioia in tutti voi, Miei cari figli! – Amen!
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Una parola di ringraziamento del fratello M. B. Ch.
(deceduto poi nel 1874) e risposta del Signore
12
dicembre 1870
“Mio amatissimo Padre celeste!
Fin
qui Ti abbiamo pregato per una spiegazione spirituale che Tu ci hai dato anche
nella pienezza più ricca. Ora però, Padre mio celestiale, sono spinto a ringraziarTi dal profondo del mio cuore anche per le tante
grazie, poiché mi sento come inondato dalle stesse, e come il mio spirito lotta
per rivolgersi a Te; – io so bene che Tu conosci i nostri pensieri più segreti,
e non sarebbe necessario mettere qui per iscritto il mio ringraziamento, ma
nonostante ciò, davanti ai miei fratelli e sorelle sento il dovere di
manifestare i miei sentimenti, affinché anche loro si rallegrino con me e siano
riscaldati nel loro interiore con vero amore. E così accogli in grazia, Padre
santissimo oltremodo amato, il ringraziamento del tuo figliolo, e rimani la mia
forza nell’eternità! Amen!”
1. Mio caro figlio! Dopo aver vuotato il tuo cuore colmo di gratitudine davanti
a Me e ai tuoi fratelli e sorelle come sta bene a Me, quale Padre di voi tutti,
voglio non solo ringraziarti per questo, ma far notare a te e a tutti gli
altri, come le buone opere portino frutti.
2. Tu, Mio caro figlio, scrivi il
grazie a Me per spronare anche le altre anime smarrite a simili aspirazioni; ed
Io ti dico di essere soddisfatto delle tue parole. Continua solo a lavorare
nella Mia vigna, questa non è solo tua, bensì questa è la destinazione di
tutti. Proprio attraverso il guadagnare altre anime, attraverso la beatitudine
e consolazione che si prepara agli altri, fa la propria doppia, e come il
dolore condiviso è solo mezzo dolore, così al contrario la gioia dell’altro
raddoppia la propria.
3. Qui avete nel piccolo la
stupenda meta, tanto per qui come anche nell’altro mondo, laddove il vostro
operare si svolgerà altrettanto in questo modo, ma solo in misura più grande.
Infatti, ciò che qui come compito ad ognuno è solo posto di portare singoli
sulla retta via, questo vale di là in numero maggiore, anzi per interi mondi,
secondo il grado di perfezionamento dell’insegnante stesso.
4. Vedete, adesso dopo aver sentito
parlare di spiritisti e dei loro spiriti, – se gli spiriti che visitano voi
uomini sulla Terra fossero altrettanto animati da questo santo fervore come lo
siete voi, e in particolare come colui che ringrazia, allora la sfera dei
migliori sarebbe da tempo molto ampliata; ma poiché purtroppo gli spiriti – che
per trattenersi sulla Terra ancora a lungo sentendone il bisogno, sono solo di
natura più bassa dei Miei veri e propri insegnanti spirituali che, come spiriti
protettori, sono assegnati all’uomo, così da loro non si potrà imparar molto.
5. Continua su questa strada,
figlio Mio, ovvero di spingere a Me sulla via le Mie pecorelle smarrite, e per
questo un giorno raccoglierai una ricca ricompensa. Sii solo cauto nella
scelta, affinché tu non debba offrire poi a indegni il pane dei Miei Cieli!
Finora è stata solo una singola spiacevole esperienza che hai fatto su questa
via, soltanto che: “per il puro tutto è puro”, e così sei stato già da lungo
tempo giustificato dinanzi a Me, prima ancora che tu lo abbia supposto.
6. Come le formiche raccolgono
nell’estate i frutti per l’inverno, così raccogliete anche voi sul vostro
percorso terreno gli allori di nobili azioni per la vita futura, e ogni lacrima
di rapimento, ogni sguardo rivolto a Me, ogni ora superiore nella solitaria
cameretta che avrete aiutato a preparare per gli altri, saranno perle per la
vostra stessa corona della vittoria; e adornati così avrete esercitato al
meglio l’amore fraterno e per il
prossimo come lo voglio vedere esercitato.
7. Voi tutti, figli Miei, che qui
siete abbastanza spesso radunati nel Mio Nome, seguite il suo esempio, e il
risultato finale vi mostrerà che il vostro sforzo sarà coronato e ricompensato,
non come un padre terreno, no, ma come il Padre celeste, come Io stesso posso
ricompensare e lo farò.
8. Perciò su questo la Mia
benedizione a voi tutti per tutti gli sforzi che fate per salvare le anime
dalla decadenza spirituale! – Amen!
[indice]
۞
Che cosa significa: fare violenza al Regno dei Cieli?
20
dicembre 1870
(spiegazioni spirituali per il fratello P.)
1. Mio caro figlio, tu vorresti sapere che cosa significa qui ‘fare violenza’;
ebbene te lo voglio spiegare.
2. Vedi, della parola ‘violenza’
non devi prendere il significato più stretto, poiché voi uomini e ogni essere
creato, siete troppo impotenti verso di Me e verso il Mio Regno, come se là
qualcuno volesse ottenere qualcosa con violenza, oppure far violenza (letteralmente)
al Regno dei Cieli. – Voglio spiegarti questo con una parabola!
3. Vedi, un padre ha parecchi figli
che lo amano molto, e tuttavia nell’amore di questi figli c’è differenza. Uno
ama il padre perché è appunto il padre e perché comprende che il padre è anche
il suo migliore amico; egli esegue volentieri i suoi ordini. L’altro ama il
padre in modo diverso. Mentre il primo figlio si allontana molto facilmente dal
padre per eseguire i suoi ordini, il secondo volentieri non vorrebbe fare a
meno della presenza del padre; egli preferirebbe se tutte le cose che deve
raggiungere, possano avvenire in presenza di suo padre, affinché sul suo viso possa
leggere la soddisfazione quando ha eseguito bene le faccende raccomandategli.
4. Un terzo figlio invece è tanto afferrato
dall’amore per il padre che non vuol saperne proprio di faccende e
disposizioni, vuol sempre solo pendere al collo del padre, vuol sempre solo
guardalo negli occhi, gli vuol sempre ripetere: “Padre, caro padre, risparmiami
tutte le faccende e disposizioni non spirituali! Vedi, i miei fratelli si
sentono beati nel lavorare per te; io invece non voglio e non posso lavorare,
voglio solo stare con te, stare ad ascoltare con l’orecchio teso al tuo petto
il lento battito del cuore paterno, non voglio altro che te e solo nuovamente
te!”
5. Che cosa farà a questo punto il
padre? Vedi, figlio Mio, questo figlio, disprezzando tutti i vantaggi che derivano
dalle faccende e lavori – che un giorno formeranno gli altri figli in uomini
pratici – volendo solo amore spirituale, e così pendendo al collo del padre con
dolce fiducia, ha costretto il suo amore; allora l’amorevole padre non può far
altro che stringerlo ancora più forte al suo cuore e dirgli:
6. “Ebbene allora riposa al cuore
del padre, goditi così tutta la pienezza dello spirituale (animico)
amore paterno, hai rinunciato a tutto il resto e, con ciò, hai vinto il mio
amore!”
7. Qui hai avuto spiegata
l’espressione “far violenza”, e ora ti voglio illuminare di più la stessa anche
per la tua vita. Così ascolta.
8. Quando sei compenetrato dalla
ferma fiducia in Me, ritenendo possibile che Io, con una preghiera che dinanzi
ai Miei occhi è giusta, non possa rifiutarti l’adempimento della stessa, allora
anche tu fai ‘violenza’ al Mio Amore, ed Io cedo alla tua preghiera, alla tua
fiducia, perché l’Amore non può negare niente all’amore!”
9. Getta quindi lontano da te tutti
i bisogni mondani! Vivi solo per Me! Ed usa il mondo solo fin dove è necessario
per il mantenimento della tua vita, e sperimenterai miracoli nelle tue preghiere,
come poco fa ne hai sperimentato uno nella tua stessa moglie.
10. Quando lei si è data
completamente nelle Mie braccia, quando la sua fiducia e il suo amore per Me fu
sconfinato, allora la sua guarigione andò avanti con passi da gigante, e se adesso
ha di nuovo delle ricadute, questo è un segno che lo stupendo fiore della
fiducia, a causa della mancanza di nutrimento spirituale, ha la testolina che
pende. Lei deve innaffiare questo fiore con la rugiada spirituale dell’amore
per Me, e come con il fiore, aumenterà la sua salute. La fioritura spirituale
aiuta il corpo, come anche soffre con il suo appassire.
11. Guarda indietro alla storia dei
profeti e degli apostoli, quando operavano miracoli, quando i malati
all’improvviso guarivano, che cosa facevano in questi casi? Vedi, essi facevano
‘violenza’ al Mio Amore! La loro fiducia in Me, che non li avrei abbandonati
quando si trattava di fortificare il Mio insegnamento con le azioni, era così
grande che dovevo cedere al loro amore troppo grande!
12. O figli Miei! Se voi sapeste
che cosa può una fervida preghiera rivolta a Me con tutta l’anima, vi
stupireste nell’apprendere quale potere si trova nella vostra volontà, e quale massa
di benefici potreste mostrare all’umanità sofferente. Ma voi non conoscete questo
potere, e nemmeno posso gettarvelo al collo!
13. Perciò adoperatevi con la ferma
irremovibile fiducia in Me, aspirate a conquistarla e tenerla stretta, e solo
allora imparerete a conoscere il Padre in tutta la Sua Magnificenza! – Amen!
[indice]
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Uno sguardo spirituale alla vita terrena con regole di comportamento
3
gennaio 1871
(allo scrivano, a sua sorella e al marito di
questa)
1. Dopo che tu, Mio caro scrivano, scrivi proprio di dubbi, una parola che non
dovrebbe comparire nella tua bocca e ancor meno nel tuo cuore perché esprime
mancanza di fiducia in Me, allora voglio aiutarti nuovamente ad uscire
dall’imbarazzo, e invece di continuare con le tue lamentazioni e belliche
considerazioni politiche, voglio darti parole di Luce per i tuoi due figli preoccupati.
*
2. Per quanto riguarda tua sorella,
allora scrivile, poiché deve solo essere consolata. Anche se le si presentano
tali singoli casi di malessere, essi sono lotte stimolate da mezzi assunti
ultimamente; lei è stata anche aiutata dai mezzi matteici,
solo che allora l’ha aiutata Mattei[9]
e non Io, ma dopo che le ho dato Io la cura, allora la voglio anche completare.
3. Anche nel Mio ambulatorio
avvengono tali ricadute, permesse da Me non appena il fervore verso di Me
vorrebbe affievolirsi; e così esse sono i costanti campanelli per il procedere
nell’amore e nell’umiltà sulla via della croce nel Mio Regno spirituale.
4. Nemmeno sulla Terra vi è sempre
bel tempo, devono venir tempeste, piogge e temporali, il cui effetto alla fine
sarà sempre più salutare, a differenza dell’eterno cielo sempre uguale, poiché
allo splendere del Sole alla fine tutto, invece di crescere, disseccherebbe.
5. Altrettanto è nella vita
spirituale: lo spirito o l’anima deve essere stimolato, deve essere scosso
mediante sofferenze, per consolidare e aumentare la sua energia. La tua cara
ammalata ti ha scritto poco tempo fa una lettera tanto bella piena d’amore per
Me, il che ti ha rallegrato di cuore, e Me ancor di più, e nonostante questo
beato stato d’animo, questa illimitata fiducia in Me, non è rimasta la stessa,
è svanita, ha ceduto, e dopo che anch’Io, quando qualcuno Mi ha dichiarato il
suo amore così come tua sorella, – non voglio che il suo amore per Me ceda, ma
che aumenti ancora, che diventi ancora più forte, allora Io mando piccole
sveglie che dovranno stimolare di nuovo l’incostante cuore femminile, affinché
non si allontani da Me completamente.
6. La cara sorella tua deve sapere
che anch’Io, come un amabile padre o sposo, presso di voi non posso sopportare
niente di meno che un raffreddamento dopo una così ardente dichiarazione
d’amore; allora anch’Io sono geloso e cerco di smuovere il figlio Mio a
guardare di nuovo solo a Me, e confidare solo in Me!
7. Del resto, tu, Mio scrivano,
stai tranquillo! Adesso che rivolgerai a lei le Mie parole, andrà di nuovo
meglio. È stato solo la conseguenza di un’infreddatura, e i dolori dell’anno
passato porteranno in questo, stupendi frutti, sii assicurato!
*
8. Per quanto riguarda la
preoccupazione di tuo fratello, suo marito, digli che deve solo confidare in
Me! Io so e vedo tutti questi orrori della guerra e li permetto perché gli
uomini del tempo attuale non meritano diversamente; quanto più sono ostinati,
tanto maggiori e più forti sono i mezzi di risveglio. Molti uomini dovranno ancora
morire, solo che non dovete immaginarvi la morte così come apparentemente si
mostra, laddove forse centinaia piangono a causa dei defunti, nell’altro mondo
non un singolo aderisce a questo pianto, bensì giubila e glorifica la Mia
conduzione, perché Io ho fondato e favorito in questo modo la sua, e forse la
salvezza della sua famiglia. Più tardi verrete a conoscere cose ancora più
raccapriccianti di disumanità, e nonostante ciò, sebbene il vostro volto
arrossirà di giustificata indignazione con il leggere tali atti, il risultato
finale sarà che da Me è stato trasformato di nuovo in un’Opera d’Amore e di
Grazia.
9. Non dovete giudicare solo
mondanamente questa faccenda, bensì dovete considerarla dalla parte Mia, dal
momento che Io, veramente, non faccio altro di quanto da voi fa spesso una
madre amorevole con suo figlio piccolo, al quale vuole far indossare un abito
più bello per il grande giorno di festa, mentre il fanciullo si ribella
piangendo. Quando però l’abito è stato indossato e il fanciullo si guarda allo
specchio, si getta comunque grato al collo della madre e, accarezzandola, le
chiede perdono per la cieca resistenza, poiché ora comprende che non sapeva ciò
che faceva.
10. E così, Miei cari figli, ora si
rallegrano migliaia che esalarono l’ultimo respiro sotto dolori e disperazione
sul campo di battaglia oppure negli ospedali, in altre parole si sbarazzarono
del corpo fracido, e nella libertà spirituale vanno incontro alla loro via
della grande destinazione.
11. Per quanto riguarda i
potentati, il loro orgoglio e la loro ambizione, state tranquilli: anch’essi
sono nella Mia mano, e proprio là dove si credono più forti e più valorosi,
farò sentire la loro impotenza.
12. Anch’essi sono figli Miei,
sebbene traviati, soltanto che Io ho già mezzi per portarli di nuovo sulla via
dove dovranno favorire solo i Miei piani e non i loro!
13. Voi tutti confidate in Me!
Lasciate venire gli avvenimenti come vogliono! Solo nelle Mie braccia e al Mio
petto c’è quiete. Gettatevi là e lasciate il governo del mondo a Me; e se lo
fate veramente, allora vedrete quale limpida vista otterrà il vostro occhio
spirituale e, come un’aquila che vola in alto sopra le montagne, godrete solo
della grande generale veduta e prospettiva, e riconoscerete i particolari di
ogni paese o situazione come insignificanti, alla Mia mano godrete la
benedizione del Mio insegnamento e del Mio Amore, come spetta ai Miei figli che
non conoscono e non desiderano altro che adempiere solamente la Volontà del
Padre loro! E tutto ciò che Egli fa, lo riconosceranno in anticipo come l’unica
cosa giusta.
14. Tendete a questo, e non vi
mancherà la vostra quiete e la Mia benedizione. Questo ve lo dice il vostro
affezionato Padre! – Amen!
[indice]
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Come uno si corica, così giace
5 gennaio 1871
(a un fratello spirituale preoccupato per un
suo amico)
1. Cosa disputate e vi sforzate a voler raddrizzare vie storte, che proprio
attraverso la loro stortura conducono prima alla giusta meta?
2. Tuo fratello si tormenta con
scrupoli di coscienza su cose che non dipendono da lui e delle quali non ha
nessuna colpa. Egli ha fatto certamente quello che poteva per risvegliare
quell’anima orfana e mezza addormentata;
Io stesso ho fatto ciò che Mi era possibile, come Padre di ogni creatura, anche
per questo figlio.
3. È servito a qualcosa? Almeno per
il momento molto poco, oppure proprio per niente. Ebbene, se Io non Mi faccio
dei rimproveri, allora anche tuo fratello deve solo stare molto tranquillo. Ciò
che farò in futuro per portare quest’anima sulla retta via, lo so solo Io, e se
la porto qui oppure là sotto altre condizioni dove la voglio avere Io, su
questo non avete bisogno di preoccuparvi, né di giudicare.
4. Tuo fratello come uomo, fratello
e medico, ha agito, come secondo la sua opinione credeva fosse giusto. Come medico
si deve far pagare, e per lo meno può essere assicurato che questo denaro verrà
impiegato meglio nelle sue mani che nelle mani di coloro che lo danno. Per
quanto riguarda l’altro, allora lascialo a Me. Io guiderò lui e loro come lo
richiedono le circostanze, e gli metterò le parole e i pensieri di cui han
bisogno nel cuore, per guidarli come è adeguato ai Miei piani.
5. Un tanto su questo tema da Me
già spesso toccato. Io non sfioro la libertà di nessun uomo, e in generale
ciascuno deve giacere così come si è coricato. Questo basta per oggi. – Amen!
[indice]
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Confidare sempre nel Padre celeste
9
gennaio 1871
(il
Signore, in risposta ad una lettera dello scrivano ad un amico che si
concludeva così):
“… Dalle sue prime righe leggo gli ammonimenti che il
Signore le ha dato con le due immagini lì citate. (vale a dire un uccello in gabbia che vorrebbe uscire,
e una mosca). La prima, in verità, è un
po’ demoralizzante, perché in un certo qual modo impedisce il volo tanto
desiderato verso l’Alto; solo in chiusura del discorso di Enoch
sta tuttavia il grande indizio, poiché egli indica – armato con le due divine
caratteristiche, l’amore e l’umiltà – caratteristiche che il “Padre nostro” ha
insegnato ed esercitato Lui stesso durante il Suo cammino terreno – verso la
regione del mattino, il che significa … (continua ora la parola del Signore):
1. O uomo! Rimani nei limiti della conoscenza che ho destinato per te! Io so
meglio di tutti che questi limiti per te sono sufficienti, ed usandoli
vantaggiosamente ti condurranno al mattino della Luce spirituale, al mattino
del Mio Sole di Grazia. Sii come la mosca, passando inosservato come lei
attraverso il mondo; adempi come lei la tua santa missione di diventare ‘figlio
Mio’, e diventerai un raccoglitore spirituale di vita. E come la mosca[10]
che sotto la sua veste poco appariscente, senza sfoggio né splendore, cela una
quantità di elementi di luce e di vita, – altrettanto anche tu celerai sotto il
semplice involucro del corpo umano una quantità spirituale di verità di vita e
di amore, che solo nell’altra vita di Luce dimostreranno propriamente il loro
vero valore.
2. Figlio Mio! Il Mio scrivano ha
cominciato questa lettera, ed ecco, la voglio completare Io. Voglio metterti
nel cuore il conforto e la quiete che ti ha promesso lui, perché egli sa in
anticipo che Io comprendo meglio tali cose, sebbene anche il Mio scrivano in
questo è un valido strumento. Tuttavia egli sa anche precisamente che tali
parole di conforto non vengono messe nel cuore da lui, bensì da Me a lui durante
la scrittura.
3. Se adesso riconosci apertamente
che il tuo uomo esteriore ha dimenticato la voce del tuo interiore, e che
spesso non hai tenuto in considerazione l’ammonente voce che voleva trattenerti
dal domandare, hai perfettamente ragione.
4. Tu adesso comprendi che – se ti
avessi annunciato mediante il Mio scrivano che devi udire chiaramente anche la
Mia voce – saresti caduto in molti errori, ritenendo sempre la voce del tuo
intelletto per quella del cuore, o per lo meno (se ti avessi dato anche parole
nel cuore) non avresti saputo distinguere che cosa proveniva da te e cosa da
Me; in altre parole, distinguere ciò che è vero e ciò che è falso. Perciò
rimani col tuo proposito. Mettiti in tutto – cioè la tua volontà, le tue
preoccupazioni mondane, la tua famiglia e tutto ciò che ti è caro – nelle Mie
mani; esse sono le migliori compagnie di assicurazione per tutto ciò che può
capitare.
5. Lavora per quanto riguarda la
tua professione, per assicurare a te e alla tua famiglia un’esistenza mondana
libera da preoccupazioni. Di questo sei loro debitore! Ma per quanto riguarda
altre importanti speranze e desideri, metti tutto nelle Mie mani, come in un
armadio resistente al fuoco. Là Io li conserverò per te e te li restituirò con
ricchi interessi – al tempo giusto – forse solo non quando vuoi tu, ma quando
Io lo troverò meglio.
6. Confida in Me, nel Padre tuo celeste!
Egli ti ha guidato finora su differenti vie a te adeguate, dove dovresti già
essere da tempo. Finora credevi di avere per te una volontà, adesso comprendi
che se vuoi procedere in avanti ed essere tranquillo in tutte le situazioni,
“la tua volontà deve farsi strada nella Mia”.
7. Questa, figlio Mio, è l’unica
giusta via che porta alla quiete, alla consolazione e al Mio Cuore. Seguila sempre, ed essa ti provvederà con chiaro giudizio
delle condizioni venienti, ti farà apparire il mondo, come e cosa esso è, e ti
aprirà un incommensurabile campo spirituale che si estende nell’Infinito,
essendo ridotte al minimo le aspirazioni mondane.
8. Qui hai la risposta alla tua
lettera al Mio scrivano. Per te l’anno è finito con una buona premessa, ora
comincia il nuovo con azioni corrispondenti a questa premessa, e anche in
quest’anno la voce e la mano del Padre tuo che ti accompagna sempre
benedicendoti, mai ti mancherà, ma spesso la sentirai perfino chiaramente! –
Amen!
(Come appendice su
questo argomento i tre capoversi dal libro di J. Lorber
“Il Governo della Famiglia di Dio” vol. I/cap. 56,
33-35) indicati dall’amico di Mayerhofer ai quali
questi voleva rispondere, conclusivi del lungo sermone di Enoch:
«33 Nella nostra esistenza terrena siamo
noi questa grotta, con un ingresso a Occidente e un'uscita in direzione del
Levante, del Mattino eterno. Nel mezzo appunto stiamo noi, così come siamo
nella pienezza terrena della vita ed entriamo dalla parte Occidentale quali
figli nella grazia e nella misericordia, non mirando ad altro che al punto di
mezzo della vita (e della grotta) che ci sta dinanzi, senza riflettere che
questa grotta della vita non è chiusa, ma che, invece, dalla parte opposta,
verso Oriente, resta sempre benissimo aperta, per tutti noi, anche un'uscita. 34
O padri miei diletti, vedete, anche la deliziosa e beata fiammella dell'eterno
Amore è una semplice luce! Il potere visivo della nostra anima è la volta
maestosa. Questa sorgente zampillante è simile al nostro spirito, il quale
continuamente anela a salire verso la luce, però continuamente viene respinto
in giù con quest’insegnamento: 35 "Cos'è dunque, o impotente,
che t'incita a salire? Questa non è una via per te; abbassati invece, e rientra
nel bacino d'oro del tuo umile e obbediente amore! Là guardati nell’illusoria
luce della tua anima che serve per metterti alla prova, e sii sempre pronto a
seguire il corso del ruscelletto verso Levante. Appena giunto qui, dei raggi
possenti del Sole di grazia, ti afferreranno e ti innalzeranno come una
nuvoletta di fuoco, nella perfettissima libertà della tua vita verso il luogo
da dove sei venuto!»
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Come pregare
24 gennaio 1871
(a una sorella spirituale affranta)
1. Tua sorella vuole alcune parole da Me, per potersi immergere completamente
nella profondità del suo cuore, perché lei non è in grado di rivolgere a Me un
giusta e intima preghiera proveniente dal profondo del cuore.
2. Ebbene, come nel vostro mondo le
madri insegnano ai figli a parlare, così anch’Io sono costretto ad insegnare ai
Miei figli la preghiera ovvero la giusta presentazione delle loro richieste.
Così sia! Io ho già fatto diverse cose per voi; scrivi dunque anche per tua sorella
una preghiera come lei stessa deve pregare a Me, ben inteso però, di tutto
cuore e sentimento. Dunque, alla faccenda:
3. “Carissimo Padre Santissimo!
Ridestata dal dolce sonno della notte, nel quale era sprofondato il mio corpo
terreno, levo il mio sguardo a Te, o Padre! Tu mi hai di nuovo donato un giorno
per la vita. Oh, lasciami utilizzare lo stesso così che prosperi a me e al mio
prossimo per l’utilità spirituale. Lasciami avvicinare la Grazia di esercitare
nel purissimo senso tutti i Tuoi insegnamenti che ci hai dato, come si conviene
ad una madre, ad una massaia e figlia Tua. Allontana da me ogni tentazione;
poiché Tu sai quanto noi uomini siamo deboli, ed io stessa devo confessare
apertamente dinanzi a Te che devo essere annoverata tra i più deboli. Perdona
le mie ingiustizie senza volontà del giorno trascorso, e in cambio dammi oggi
l’occasione di compensare con buone azioni di nuovo l’ingiustizia commessa
ieri. Opera Tu verso di me come Padre, e dammi la forza di concludere il mio
giorno iniziato adesso, come figlia degna di Te, così che io possa essere una
vera pietra commemorativa nel progresso della mia vita spirituale. Non pretendo
che debbano essere esauditi i miei desideri, bensì metto fiduciosa nelle Tue
mani tutte le mie preoccupazioni, tutti i miei bisogni e tutti i miei
familiari! Per questo, io Ti prego, o Padre: non abbandonarmi nella miseria, ma
aiutami a riportare la vittoria, se non dovesse bastare la mia forza! Amen!”
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Se Dio è con me, non ho niente da temere
12 febbraio 1871
(da una lettera al
fratello Salabsky)
1. Dopo che tu, Mio caro scrivano, hai lavorato con tanto fervore per Me,
allora voglio dar seguito al tuo desiderio e far giungere al figlio Mio S. pace,
consolazione e forza attraverso la Mia parola.
2. Dunque ascolta, Mio caro figlio,
ti lamenti a causa delle tue condizioni, le quali ti costringono così nella
ristrettezza che – se segui le idee mondane – non trovi nessuna via d’uscita.
3. Cita il testo dove poco tempo fa
ti ho detto che dovresti fare di tutto per procurarti una posizione senza
pensieri, per poter adempiere i tuoi doveri verso la tua famiglia.
4. Vedi, Mio caro figlio, quando ti
ho fatto dire questo, Io sapevo bene come stavano le cose con le tue condizioni
materiali, ma so anche come stanno le cose con quelle spirituali, e se ti ho
consigliato di provvedere per il mondano, allora volevo solo spronarti a non
cercare di nuovo l’aiuto presso il mondo, bensì presso di Me!
5. Lo hai fatto in parte con la tua
ultima lettera e in parte anche con la tua fervente supplica nella silenziosa
preghiera. Ora dovrai anche ricevere conforto e pace, ma dapprima ti devo
ricordare che la tua fiducia in Me deve essere irremovibile. Sii memore di una
massima sulla Terra che dice: “Chi fa assegnamento sull’uomo, sarà
abbandonato!”. Che cosa vuol dire? Poiché vedi, tali massime – per lo più
inventate da uomini semplici e naturali – hanno spesso per base, verità più
profonde che qualche stoltezza filosofica emanata dei vostri cosiddetti
eruditi.
6. Ebbene questa massima vuol dire
con altre parole: confida in Colui che non dimentica nemmeno i passeri sul
tetto! E questo devi farlo anche tu; lascia provvedere solo a Me di riscuotere
i tuoi crediti. Non riuscirai a trovare un amministratore migliore di Me.
7. Ascolta la Mia voce nel tuo
cuore, e ad ogni passo che vuoi fare, perché lo richiede il tuo stesso
interesse e l’impulso della conservazione di te stesso, verrai a sapere da Me
se approvo il tuo atteggiamento oppure no.
8. Abbi fiducia in Me, e vedrai
adempiuto poi ancora un’altra massima che è questa: “Quando la miseria è grandissima, Dio è vicinissimo!”. Sarà anche
così; finora ti ho guidato, ti ho portato attraverso differenti vie, ma sempre
secondo un obiettivo, vale a dire alla crescente unificazione con Me. Rifletti
seriamente su quanto spesso hai percepito chiaramente la Mia mano che è
intervenuta nel tuo destino, e ti ha portato ben qualche volta contro la tua
volontà e aspettativa là dove dovevi anche benedire questa mano.
9. Ebbene, se puoi dimostrare
queste conduzioni nel corso della tua vita, perché ora dubiti come se Io ti
piantassi in asso? – Vedi, quanta poca fiducia hai ancora veramente! Vuoi
ingannare gli altri e te stesso, come se tu avessi illimitata fiducia in Me, e
nonostante ciò, la tua ultima lettera con la preghiera rivolta a Me, dove vedi
il cielo materiale così nero, mostra chiaramente, anzi più chiaramente di
quanto vuoi tu stesso, che questa fiducia che ti potrebbe dare quiete e consolazione,
non si è ancora annidata saldamente nel tuo petto.
10. Coraggio, figlio Mio! Io sono
il Padre tuo, il tuo Protettore che ti ama ed ha una grande gioia nel tuo
progresso spirituale. Quindi coraggio!
11. Lascia il mondo percorrere le
sue vie nascoste, spinte dal cattivo egoismo; corri da Me, nelle Mie braccia
riceverai conforto e quiete. Se Dio ti protegge, perché temi l’affaccendarsi
degli uomini!
12. Sii certo: quanto più ti
avvicini a Me, tanto più il mondo ti si metterà contro ostile, ma alla fine
rimarrò Io il vincitore!
13. Cerca la tua pace presso di Me,
e poni le tue preoccupazioni nel Mio grembo, allora sarai libero da tutti i
dubbi! – Amen!
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Sul matrimonio d’oggi
17 febbraio 1871
(a una sorella dello scrivano)
1. Tua sorella, prima di entrare nella sua nuova condizione di vita, ti ha
pregato affinché Io le dia alcune parole, così che nel caso di bisogno le
possano servire di conforto e, allo stesso tempo, anche come ammonizioni, per
non allontanarsi dalla via ora intrapresa.
2. Ebbene, poiché conosco il cuore
di tua sorella e la sua volontà è buona e sincera, voglio dare anche a lei ciò
che è diventato parte quasi del tutto della tua piccola compagnia. Ascolta
dunque, Mia cara figlia:
3. Tu sei adesso proprio più povera
di un’illusione, e sei sul punto di diventare più ricca di un’esperienza, per
vero di altra natura. Lo so, ti ha toccato dolorosamente il fatto che del tuo
progetto di matrimonio non si è fatto niente; ma ti devo dire che l’ho previsto
Io così e concesso proprio così che quest’uomo con i quale pensavi di unirti
per la durata della vita, abbia fatto cadere la maschera dell’ipocrisia prima,
piuttosto che più tardi, dove ti avrebbe preparato giorni e notti pieni di
afflizione.
4. Tu non conosci il mondo, – e
nemmeno le Mie intenzioni. Io ti volevo salvare, e non attirarti con tali dure
prove nelle Mie vicinanze, come te le saresti aspettate in queste condizioni.
Io volevo conservarti sulla via adesso intrapresa e non perderti; e se, forse,
vorresti accusare il tuo destino perché i tuoi desideri non sono stati
esauditi, allora sii rassicurata: benedirai ancora la Mano che ha ordinato le
circostanze in modo da farti fare solo un’amara esperienza, invece di centinaia
di dispiaceri e delusioni che ti sarebbero aspettate nel caso si fosse
realizzata la tua idea progettata.
5. Sai tu, figlia Mia, perché Io
permetto così spesso tali vincoli coniugali che, o sono conclusi su interesse,
oppure sulle voglie sensuali? Vedi, te lo voglio spiegare.
6. Secondo la Mia idea in tutta la
Creazione non esiste un legame duraturo di un qualche essere vivente, se lo
stesso non è fondato sul puro amore, poiché solo da tali legami può anche venir
fuori di nuovo un prodotto spirituale – degno dei genitori e di Me – non
diversamente!
7. Ebbene, a causa di questa
massima o legge, fatta precedere, nella Mia Creazione ti puoi immaginare che
vincoli matrimoniali senza amore, mai potranno essere giusti dinanzi a Me,
poiché essi sono contrari alle Mie Leggi, e nonostante ciò in tutto il mondo
vedi più unioni d’interesse che d’amore[11].
8. Tu ora Mi domanderai, ma perché
permetto questo? Vedi, a questa domanda ti rispondo: la maggior parte delle
ragazze sprecano in sciocchezze tutta la loro giovinezza con inutili aggeggi,
col mettersi in ghingheri e divertirsi, e perciò non hanno mai tempo di
afferrare un pensiero più serio oppure di pensare a Me. – Tali ragazze, alle
quali alla fine non bastano tutti questi divertimenti dove le portano i loro
sciocchi genitori, credono di poter continuare a vivere nel matrimonio in
completa frenesia.
9. Per i loro bisogni e
divertimenti crescenti hanno naturalmente bisogno di denaro e ancora di denaro.
Perciò, un uomo nel tempo attuale deve possedere molto denaro! Tutto il resto
non vale nulla! –Ora queste ragazze amanti dei piaceri, si vendono a questo
prezzo ad un uomo, sia che l’ami oppure no. Esse in questo modo credono anche
di sfuggire dalla mano dei loro genitori, e sognano gioie completamente nuove e
non ancora gustate.
10. D’altra parte, gli uomini
conoscono l’ingordigia delle donne, sanno molto bene che per far fronte a
questi eccessivi desideri di una donna è necessario avere denaro, molto denaro,
e perciò cercano che le donne paghino i loro desideri anche con il proprio
denaro. Perciò pure l’uomo cerca solo denaro, e così inganna se stesso e la
fanciulla che vuole legare al suo destino per la durata della vita.
11. Vedi, a tali fanciulle lascio
poi commettere l’ultimo stupido colpo nel loro delirio, perché in altro modo
non sono salvabili per Me: dopo le prime settimane cominciano già a sorgere
domestiche nuvole temporalesche, arriva una delusione dopo l’altra, altri
dispiaceri mai conosciuti prima aumentano il malumore, e anche se lo stato
matrimoniale per queste figlie smarrite ha anche qualche diletto, le stesse
sono spinte nel retroscena attraverso le ore amare; e invece di ridere, la
donna delusa siede poi sotto pianto e tristezza nella solitaria cameretta.
Allora quasi tutte riconoscono, ma sfortunatamente troppo tardi – che cosa
hanno fatto e cosa hanno sacrificato, e quanto poco vengono considerati questi
sacrifici.
12. Vedi, figlia Mia, tali cose
erano cresciute anche a te nel giardino. Anche tu avresti dovuto subire
delusioni ed amare esperienze, e allora l’unico mezzo di soccorso e di
lenimento sarebbe stato solo la separazione o morte verso le tue sofferenze.
13. Ebbene, Io ti volevo salvare da
questa trappola, e così sei di nuovo libera, e se sarai avveduta ed avrai
fiducia in Me, potrai aspettare finché Io ti manderò l’uomo giusto che ti
renderà più sopportabile la tua sorte e ti risarcirà, in parte per la prima
perdita, in parte per le prove adesso ancora imminenti.
14. Adesso entrerai in altre
condizioni, diverse da quelle che hai immaginato prima. Anche qui dovrai
subordinare la tua ostinazione ad altre persone, tuttavia avrai il vantaggio
che, se questa casa non ti piace, puoi lasciarla e cercare un’altro posto, cosa
che in un vincolo coniugale non è possibile. Ricordati questo: “Chi Io amo, lo
metto alla prova!”
15. Dovrai ancora tollerare e
soffrire qualcosa, tuttavia non di specie così difficile, anzi, se ti getterai
nelle Mie braccia, potrai sopportare tutto più facilmente di quanto volevi
caricare sulle tue stesse spalle.
16. Si avvicineranno a te delle
tentazioni che potrai respingere vittoriosa con il Mio aiuto; perciò confida in
Me! Ti ho salvato da un pericolo, ti ho insegnato a conoscere la Mia parola,
dove è contenuto più di un mezzo contro tutti i pericoli del mondo, – leggila
spesso, ed usa saggiamente ciò che è applicabile nei tuoi nuovi rapporti di
servizio, e guarderai con calma e rassegnazione al futuro. Il resto però
lascialo a Me! Attraverso circostanze ti ho portato in questa nuova condizione,
e quando sarà tempo ti porterò via anche da lì, per poter servire Me e il tuo
prossimo in condizioni migliori.
17. Confida solo fermamente in Me!
Nulla accade senza di Me e senza la Mia volontà! Perciò tutto quello che potrai
incontrare, mettilo sulle Mie spalle e voglio portare per te anche la piccola
croce. È sufficiente che tu resti sempre presso di Me e soprattutto che Mi ami
molto e dimostri quest’amore con delle buone opere!
18. Ti benedico e sii rassicurata:
finché meriti la Mia benedizione, essa anche ti toccherà! – Amen!
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Diventa infante come Giovanni
2 marzo 1871
(risposta ad un giovane
per un suo ringraziamento)
1. Mio caro figlio, alcuni giorni fa Mi hai presentato un ringraziamento che
fa molto onore al tuo cuore, ancor più perché vedo che è nella tua serietà
seguire i Miei insegnamenti per quanto ti è possibile.
2. Tuttavia, su di te irromperanno
ancora parecchie cose, quando i tuoi propositi saranno messi alla prova e,
talvolta, nonostante tutti i santi intenti e la ferma volontà, il mondo vincerà
comunque su di te; solo che finché ti rialzerai dalla tua caduta e vorrai
percorrere con nuova forza la via che Io ti ho tracciato prima con le Mie
parole, ti sosterrò sempre con la Mia benedizione e con il Mio Amore.
3. Non lasciarti confondere quando
seduzioni e tentazioni ti opprimeranno sotto diverse forme. Sii semplice come
colomba e astuto come serpente. Riconosci da lontano il traditore e seduttore,
e sfuggigli con la semplicità del cuore infantile, e certamente sempre
vincerai. Adesso hai trascritto degli estratti da un’opera che un giorno ha
scritto il Mio prediletto Giovanni. Diventa anche tu ciò che era questi un
giorno ed è adesso! Diventa anche tu il Mio prediletto, e annota anche tu con
raggiante scrittura spirituale questi santi insegnamenti che adesso hai
riportato su carta e nel tuo cuore; fa che gli stessi diventino le uniche
guide, gli unici consiglieri, e non ti mancherà la benedizione del Padre tuo celeste,
bensì la sentirai in tutte le tue azioni.
4. Al tempo della Mia vita sulla
vostra Terra, per Giovanni era la sua più grande beatitudine giacere al Mio
petto; là egli respirava la pace, e presentiva una beatitudine da una vita
superiore ancor mai provata. Diventa anche tu come lui, cerca con cura anche tu
questo posto di Giovanni, vale a dire di giacere al Mio petto. Anche tu con il
tuo cuore infantile sentirai cose e presentirai beatitudini che ti dovranno
essere date solo quando, perseverando fedelmente, cercherai solo presso di Me e
in Me, pace e conforto.
5. Imita il Mio Giovanni, e
qualunque cosa il mondo ti voglia fare, scivolerà alla corazza del Mio Amore e
della Mia Grazia, e ti rafforzerà sempre nell’idea, che solo presso di Me vi è
quiete e sicurezza.
6. Imprimiti bene queste parole! Io
te le do come guida attraverso i grovigli spinosi della vita terrena. Con loro
passerai ovunque, e solo in questo modo potrai raggiungere ciò che il tuo cuore
desidera così ardentemente: cioè la Mia grazia e la Mia benedizione che non ti
rifiuterò finché ne sarai degno.
7. Dovrai combattere, questo non te
lo posso risparmiare, ma dovrai anche vincere, se queste parole che ora hai
scritto nel santo entusiasmo si realizzeranno nei fatti come vera semenza. Solo
al meritevole la sua corona!
8. Quindi, non esitare! Anche se ti
manca la forza, affrettati a Me, al Mio petto ti sboccerà nuova forza e
diletto! – Amen!
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Auto contemplazione
4 marzo
1871
(a un simpatizzante cercante del cerchio
spirituale triestino)
1. Scrivi dunque, perché ti rimanda già nuovamente a Me un figlio cercante, e
Mi domanda se sono soddisfatto di lui!
2. A questa domanda posso solo
rispondere con un’altra domanda: “Cosa credi dunque, figlio Mio, che Io possa
essere soddisfatto con uno di voi?”. Quanto poco giudichi Me come Spirito, come
supremo Signore di una Creazione infinita, che tu stesso come erudito, filosofo
e naturalista, non molto tempo fa volevi renderlo comprensibile agli altri,
mentre tu stesso non giudichi il Creatore di questo Universo da te tanto
glorificato, come Egli merita!
3. Vedi, figlio Mio, tu in verità
cerchi la via che porta a Me, avendo buoni propositi e buona volontà, tuttavia
presti orecchio ai suggerimenti del mondo degli spiriti[12],
e chiedi ai Miei servitori come devi vivere. Ma perché non vai direttamente dal
Signore? I servitori – o spiriti defunti – ti possono dire solo ciò che hanno
appreso nella loro limitata sfera d’azione e come loro stessi vedono il mondo
spirituale; perciò ognuno ti consiglierà qualcosa di diverso. Dappertutto vi
saranno contenuti insegnamenti morali, perfino anche i suggerimenti dei tuoi
congiunti ti manderanno dal regno degli spiriti solo buone proposte e saggi
insegnamenti, ma questi non sono ancora sufficienti. Tu dovresti rivolgerti di
più a Me stesso, tenere in considerazione di più queste parole che Io lascio
già da tempo fluire su voi uomini in sovrabbondanza, colmati con i Raggi del
Mio Amore e della Mia Grazia, per fare dei Miei pochi credenti ciò a cui ho
destinato non solo l’intera umanità di questa Terra, ma tutti i mondi e i soli.
4. Vedi, se consideri del tutto
chiaramente la tua domanda rivolta a Me, allora è impossibile che in questa
richiesta non si riveli la tua debole fede in Me e la tua via per adesso
battuta.
5. Voglio illuminarti a poco a poco
questa faccenda, e poi rimettere il giudizio a te stesso.
6. Già da parecchio tempo tu sai
dove avvengono le Mie comunicazioni rivolte a voi; anzi di quelle stampate
precedentemente ne hai perfino comprate e lette alcune. Nondimeno, ti devo dire
che per primo non hai creduto che queste Comunicazioni provenivano da Me, e per
secondo che non le hai comprese affatto nel loro più profondo significato,
altrimenti ti avrebbero guidato certamente all’accettazione del primo punto,
vale a dire alla convinzione che sono Io il datore di queste Donazioni di
grazia. E pure adesso che pretendi da Me che ti dica se sono soddisfatto, lasciaMelo dire, solo così come se tu ti rivolgessi con
questa domanda e in questa forma forse ad un compagno più basso di quanto lo
sei tu stesso nel mondo sociale. Infatti ti recheresti ben di persona stessa,
secondo i tuoi concetti, ad uno posto più in alto di te, vestito con gli abiti
migliori che hai, e supplicheresti il suo giudizio in un linguaggio e con un
atteggiamento del tutto ossequioso, e poi aspetteresti forse tremando il suo
giudizio.
7. Se sai dove Mi puoi trovare,
cioè nel tuo stesso cuore, oppure se non ti basta questa Voce, se sai in quale
casa della tua città quasi ogni sera viene annunciata una Mia comunicazione ai
Miei figli, perché non ci vai? Perché non cerchi là nel Mio insegnamento crescente
a poco a poco, Insegnamento che concede ai Miei figli la chiara illuminazione
della via che devi percorrere per giungere a Me? Perché fai domandare solo
attraverso una terza persona ciò che tu stesso dovresti cercare di conoscere,
se riconoscessi davvero le Mie comunicazioni e Me?
8. Voi nel mondo provvedete molto
meglio per lo stomaco, che per il vostro cibo spirituale; infatti, dove c’è
qualcosa di buono da mangiare e da bere, là vi accorrete tutti, e allora non vi
basta il giudizio di un terzo[13].
Quanto più dovresti recarti con tutto il fervore del tuo cuore nel luogo e a
quel posto, se tu credessi davvero alle Mie dirette comunicazioni, per sentire
tu stesso ciò che del sentito dire ti giunge solo a pezzi e comprensibile a
metà.
9. Ora rifletti fin dove hai agito
bene o in maniera sconsiderata per il fatto di far domandare a Me. Rifletti
bene – al Creatore di tutto l’esistente – proprio
come se niente fosse!
10. Su ciò lascio il giudizio a te
stesso, perché se te lo dovessi annunciare Io come meriti, allora davanti ai
tuoi occhi per metà mondani potrebbe riuscire proprio non troppo vantaggioso
per te.
11. Solo che Io sono già da lungo
tempo abituato a qualcosa di peggio da quegli uomini che vorrebbero sempre
fondere le opinioni mondane con quelle puramente spirituali, affinché riescano
a trovare la via che porta a Me anche senza sacrificio.
12. Quello che esclamai un giorno (duemila
anni fa) come Uomo-Dio sulla croce, quando i giudei Mi crocifissero nel corpo,
come anche voi spesso M’inchiodate spiritualmente, rimane sempre valido, perché
fu un’espressione di Dio, e le Sue parole sono eterne.
13. Là Io esclamai: “Padre perdona loro, perché non sanno quello
che fanno!”, e questo dico anche oggi di nuovo, e invece di rimproverare
severamente i Miei figli smarriti a causa dei loro errori, li inondo con grazie
e benedizioni per portarli sulla retta via, via che alcuni in verità cercano,
ma non la possono trovare!
14. Figlio Mio, prendi questo a
cuore: innanzitutto purifica il tuo interiore da tutti i desideri e dalle brame
mondane, afferra spiritualmente il Mio insegnamento così come anche il tuo
compito su questa Terra, e poi potrai già dare la risposta a te stesso, se sono
soddisfatto! – Per primo, però, tu stesso devi essere soddisfatto col tuo
atteggiamento; finché come uomo corto di vista dubiti, non puoi certo
aspettarti da Me, quale Creatore di ampie vedute, che debba confermare ciò che
non credi di te stesso.
15. Innanzitutto fa’ una panoramica
nel tuo cuore. Se vi trovi difetti, allora allontanali; e se dopo lungo trovare
e sempre allontanare, un giorno in silenziosa preghiera Mi domanderai: “O
Signore: sei soddisfatto di me?”, allora forse risponderò: “Ben con la volontà,
ma non con l’esecuzione della stessa!”. Questo vuol significare: continua solo a
dimostrare di fatto ciò che le Mie parole ti hanno forse scritto in sentimenti
nel cuore.
16. Qui hai la risposta alla tua
domanda. Lavora e lotta, affinché la stessa risposta, giorno dopo giorno e anno
dopo anno risulti sempre più di conforto per te e più gioiosa e soddisfacente
per Me. Questo ti augura il Padre tuo! – Amen!
[indice]
۞
La primavera
12 marzo 1871
1. Proprio adesso, dal momento che la natura si è di nuovo risvegliata sul
vostro emisfero nordico e tutto si muove e si rianima, voglio anch’Io usare
questa stagione per mettervi nel cuore, Miei cari figli, qualche regola di vita
e di saggezza, affinché per primo non vi lasciate raffreddare nel vostro
fervore, e per secondo affinché impariate a riconoscere il significato
spirituale della primavera, e possiate interpretare e comprendere nel senso del
Mio Spirito le sue immagini del tutto insignificanti per l’uomo comune.
2. Ebbene vedete, come sempre
cominciamo con la spiegazione del significato spirituale della parola, e poi
passiamo ai dati di fatto come si presentano all’occhio dell’attento
osservatore.
3. La parola ‘primavera’ nella
vostra lingua proviene da ‘prima’, nelle altre lingue proviene da parole che
significano qualcosa di simile come ‘dapprima’,
‘all’inizio’
di una cosa; così come ‘presto’
indica anche l’ora mattutina oppure l’inizio di un giorno.
4. Ora, ciò che porta il mattino di
bello e di fresco, quando il primo raggio di Sole colpisce la superficie della
Terra e poi tutto ciò che si risveglia si rallegra della sua vita, questa è anche
la primavera in riferimento a un anno o all’orbita della vostra Terra intorno
al Sole, dove comincia anche il mattino di questo giorno spirituale per tutti
gli esseri viventi che, dopo un lungo sonno invernale vengono di nuovo chiamati
all’esistenza attraverso il Mio Amore, espresso attraverso il calore.
5. Tra il vostro popolo avete
proprio una massima che dice: “L’ora del mattino ha l’oro in bocca!”. Vogliamo
usare questa massima per trarne qualcosa di utile per voi, e annodare ancora
alcunché di istruttivo. La massima significa: “Chi utilizza il mattino per il
lavoro, le sue opere riusciranno e saranno migliori di quelle del mezzogiorno e
della sera”.
6. Ebbene, così è anche nello
spirituale. Chi perciò nel suo interiore fa pure in tempo a pensare di metterci
il bene e sgomberare il male, costui raccoglierà anche per la sua anima l’oro,
il quale non prospererà così copioso né a mezzogiorno e ancor meno alla sera
della sua vita spirituale, come proprio nel tempo della gioventù o della
primavera del primo risveglio spirituale. Questa massima è quindi un ammonitore
per tutti gli uomini oziosi, il che vuole dire loro: “Utilizzate il mattino spirituale, affinché alla sera possiate
consumare o vivere di ciò che avete raccolto e guadagnato”.
7. La primavera è l’immagine
materiale della medesima massima. Essa mostra, come tutto ciò che accade nel
tempo del risveglio e della fioritura, con i frutti solo più tardi, deve
servire anche materialmente come spiritualmente nell’autunno o nell’ultimo
tratto al compito da adempiere, per servire come nuova base alle potenze
superiori; così come i frutti attraverso il consumo e l’incorporazione in altri
organismi, dopo che hanno raggiunto il loro punto più alto su quel gradino,
passano ora in uno superiore.
8. La primavera è quindi tanto
materialmente come anche spiritualmente, la bella ed elevata immagine del
risveglio corporeo e animico, dove la natura,
consapevole di sé, aspira alla sua missione, e anche l’anima, risvegliata dalla
Mia dottrina dell’amore, riconosce il suo compito e lo scopo della sua
esistenza.
9. La primavera, sotto l’aspetto
spirituale, è il tempo dove l’Amore di un Dio nel cuore umano fa vibrare tutte
le fibre, dove l’anima comincia a comprendere lo sguardo che ha così spesso
rivolto verso l’alto nei casi di oppressione. La primavera è quello stato in
cui l’immagine di un Padre celeste irradia riscaldando con Amore l’anima
profondamente piegata, e diffonde conforto e pace nel cuore, come il Sole nei
primi giorni della primavera riscalda dolcemente l’aria della vostra Terra,
stimola tutto al giubilo e al gioire, e infrange il rigido sonno dell’inverno e
le sue catene, affinché ciò che era prima diventi di nuovo amore, perché è il
portatore di migliaia di vite e il divulgatore della benedizione per tutti i suoi
figli viventi sulla Terra.
10. Così è anche riguardo allo
spirituale, dove lo spirituale caldo raggio dell’Amore colpisce i cuori, dove
là si ritira l’aspetto tenebroso della vita umana-terrena,
e là tutto si trasforma nei colori più belli, tutto risplende attraverso il
Sole di grazia di un Padre che è stato e sempre sarà superiore a tutte le
passioni, il Padre della pace e dispensatore di consolazione per tutte le
creature.
11. Vedete, figli Miei,
sull’emisfero meridionale, la patria di grandiose forme e magnificenza di
colori, ma di meno contenuto spirituale, là adesso termina questo tempo di
fioritura, perché comincia sul vostro emisfero settentrionale, là tutto passa
ora conforme al suo compito, dalle forme inferiori a quelle superiori,
rimanendo però solo le forme che sono da paragonare nel senso spirituale anche
con il mondo esterno, mentre la vita spirituale sull’emisfero settentrionale ha
somiglianza con la vita dell’uomo nel suo interiore. E come sulla Terra la vita
delle forme deve, per così dire, cessare quando comincia la vita dello spirito,
così è anche nell’anima umana, dove anch’essa perde l’interesse per il mondo
esterno non appena ha cominciato una buona volta la vita spirituale interiore.
Ma anche nell’uomo la vita interiore procede dalla vita esteriore, come nella
natura dalle forme emerge poi lo spirituale e le inonda di luce. Nel sud si va
incontro all’estate, alla maturazione dei frutti, e nel nord comincia il
risveglio dello spirituale nelle forme. Così anche nell’uomo le azioni sono
forme, dove la base delle stesse è il loro vero e proprio valore.
*
12. Tra un paio di giorni tu
celebrerai o potrai celebrare il giorno nel quale ti ho fatto giungere per la
prima volta, un anno fa, la Grazia attraverso la tua mediazione, così da
illuminare e riscaldare qualcuno che aveva nostalgia della Luce. Questo
significa che nei fatti hai lasciato ben notare il motivo spirituale del tuo
operare; ma quando risuonò per te la Mia voce, allora divenne in te la
primavera spirituale del nord, ed hai fedelmente distribuito i fiori e frutti
dati da Me a te, al tuo prossimo, e operato qualcosa di buono, di cui adesso
non puoi avere nessuna idea. Continua così come hai cominciato, e quando anche
tu, come dici, con questa distribuzione del Mio Pane dei Cieli ne esci a mani
vuote, ti ricompensi per lo meno la consapevolezza che Io ti ho scelto tra
molti per distributore dello stesso. Se non comprendi chiaramente ‘il perché’,
allora lo so Io meglio di te.
13. Cosa sono Io come Sole
spirituale di grazia nell’intero Universo, e come risveglio ovunque attraverso
mille differenti mezzi, vita e amore, stimolo la primavera spirituale e
materiale e spingo così l’intera Creazione alla sua dissoluzione, – lo sei tu
nella tua piccola cerchia operativa. Tu sei il sole splendente che attraverso
la Mia Luce d’amore riscalda e spinge, e deve distribuire la benedizione, senza
volontà, come il vostro Sole al cielo che non sa niente di quali benefici
materiali e spirituali esso invia attraverso i suoi raggi che qui o là colpisce
sia un pianeta viandante che un pigro sasso o un freddo cuore umano.
14. Perciò non ti preoccupare se
riempio il tuo cesto spesso con il Pane della vita e tu stesso lo distribuisci,
così che ti rimane solo il cesto vuoto. Vedi, gli altri si nutrono del pane, ma
quando è consumato, tutti devono poi di nuovo ritornare da te, e quando si
presentano gli affamati, allora tu quale ‘l’uomo del cesto’ sei sempre
provveduto da Me con nuovo pane, e distribuendolo infiammi i cuori all’amore e
al fervore, per potersi avvicinare sempre di più a Me, aiutando l’occhio del
prossimo a strappar lacrime di delizia, che poi sono per vero causate da Me, ma
che alla fine vengono anche a te per il tuo bene. Ora dimMi:
“Che cosa è più bello e più elevato:
essere felice tu stesso, o poter rendere beati e felici altri?”
15. Che cosa faccio Io? Dov’è la
Mia gioia? Dove la Mia beatitudine? Vedi, è nel dare! Anch’Io me ne vado a mani
vuote, ma il donato conquista per Me dei cuori, che poi da se stesso, con il
donato riscalda e abbellisce, per ritornare di nuovo a Me. Così succede anche a
te: dà ciò che Io verso nel tuo cesto di Parole di grazia e d’amore, e se hai
bisogno qualcosa per te, allora chiedilo solo a Me, e come nell’anno passato ho
placato e tranquillizzato tutti gli interroganti e dubbiosi, così anche tu non
uscirai da Me a mani vuote, Mio messaggero del Pane del Cielo o d’amore.
16. Contribuisci affinché la
primavera, che adesso comincia a svegliarsi materialmente sulla vostra Terra,
fiorisca spiritualmente anche nella tua piccola compagnia, cosicché sviluppi
boccioli, si vesta di fiori nobili, e nell’estate dello spirito possano
spuntare magnifici frutti, che poi dovrebbero essere degni del distributore dei
Doni del Cielo e a Me, il Donatore! – Amen!
[indice]
۞
Sull’educazione dei bambini
30 marzo 1871
(a una coppia di
genitori)
1. Già di nuovo Mi supplica una figlia tramite la tua mediazione per conforto
ed aiuto, perché non sa orientarsi giustamente per quanto riguarda l’educazione
dei bambini, e proprio per questo è in contraddizione con le idee di suo
marito.
2. Ebbene, come Io guido sempre le
cose così che gli uomini alla fine devono venire comunque a Me quando non
riescono a far fronte al mondo e ai suoi dominanti punti di vista ed opinioni,
così è anche questa volta.
3. A questi due coniugi, i quali a
questo riguardo non sanno prendere la giusta via, voglio ora mostrare con
alcune parole la giusta via e la giusta comprensione delle Mie parole e del Mio
insegnamento, affinché anch’essi non solo leggano le stesse con gioia, ma
imparino anche ad eseguirle praticamente secondo il Mio intendimento. Così
ascolta Mia cara figlia.
4. È una vecchia storia che
generare e perfino partorire bambini è molto più facile che educarli
giustamente. Nei primi due atti il fattore principale è il Mio aiuto e la Mia
concessione, l’ultimo atto invece lo lascio quasi sempre agli uomini stessi,
poiché consegnando Io ai genitori una tale piccola pianticella del Mio giardino
spirituale, procuro a loro indirettamente l’occasione. In primo luogo
trapiantando nei bambini le loro stesse buone caratteristiche, per evitare così
le proprie cattive; e infine, per se stessi, sostenere una scuola della
pazienza e rassegnazione, il che è meglio per loro che per gli stessi bambini.
5. E così, quando Io dono ai
genitori dei bambini, è più per il proseguimento dell’educazione dei genitori a
causa del Mio Regno, che per i bambini, i quali poi – su vie note solo a Me –
devono anche passare attraverso la loro nuova via con le sue gioie e sofferenze,
come ciascuno che è nato sulla Terra.
6. Ma affinché questi piccini non
vengano spinti nel mondo in condizioni del tutto trascurati, dipende appunto
dai genitori dar loro questo sostegno fisico e spirituale che devono agli
stessi, perché i pargoletti non sarebbero venuti al mondo senza il loro
contributo.
7. Ebbene, questa educazione dei
bambini, particolarmente quella spirituale, viene spesso rovinata per
l’eccessiva severità e per l’immenso amore, e le tenere pianticelle, in un modo
o nell’altro, vengono sviate dalla retta via di un mondo spirituale superiore,
per lo meno finché Io, ma solo attraverso mezzi vigorosi, raddrizzo di nuovo
l’albero cresciuto storto, affinché i suoi rami, foglie e fiori vengano rivolti
alla luce della vita spirituale, e non alla parte dell’ombra.
8. Quindi per poter educare un
fanciullo secondo il Mio compiaciuto intendimento, non si deve imporre al
piccolo un’associazione di pensieri o idee che produca solo l’intelletto più
maturo nell’adulto, e questo solo dopo molte tristi esperienze, ma piuttosto,
per insegnare qualcosa ai fanciulli e farlo loro comprendere, si deve adottare
il loro linguaggio, il loro modo di pensare, mettersi con loro sullo stesso
livello, affinché imparino a comprendere ciò che più tardi dovranno riconoscere
come legge.
9. Proprio per questo il primo
fondamento è: “Se volete educare dei bambini, diventate dapprima voi stessi
bambini!”. Il piccolo ha curiosità, vuol sapere tutto, chiede per tutto il
‘Perché?’, e per rispondere a questa domanda i genitori devono rispondere nel
linguaggio infantile, non ordinare solo: “Non devi fare questo! Non devi fare
quello!”, Bensì, dimostrar loro – ben inteso però, in un modo a loro
comprensibile – perché questo o quello è vietato o permesso.
10. In ciò comunque i genitori
devono anche precedere sempre con l’esempio, perché se il piccolo vede i suoi
genitori non seguire ciò che a lui è vietato, come deve allora prestar fede
agli insegnamenti che a lui vengono imposti spesso sotto minacce?
11. Sotto questo riguardo, quindi,
mettersi all’opera con amore e fiducia; questo anche nei fanciulli risveglierà
non timore del padre e della madre, bensì risveglierà le medesime propensioni
verso gli stessi, con i quali si è andati loro incontro.
12. Che però in questo modo di educare
l’amore, talvolta è troppo cieco, o la severità è troppo grande, risulta
dall’errore perché i propri genitori vogliono solo migliorare gli altri, e
dimenticano del tutto come essi stessi furono educati, dove adesso nella
condizione adulta possono ben giudicare ciò che nella loro giovinezza era
impiegato bene e cosa non bene.
13. Nel passato si trova sempre la
chiave del futuro ed è basata la Parola: “Ciò
che non vuoi sia fatto a te, non farlo agli altri!”
14. Quindi per questa ragione, Miei
cari figli (quali genitori) ripensate alla vostra stessa giovinezza; là
troverete la soluzione alla domanda a causa dell’educazione dei vostri figli;
concedete ai vostri figli ciò che era anche a voi per il bene, ed evitate con
loro ciò che forse ha lasciato anche in voi fino ad oggi ancora ricordi amari!
15. Unite severità con
mansuetudine, lasciate dominare l’amore, ma non dimenticate che l’amore
degenera molto facilmente, diventa troppo tenero, troppo indulgente, e la
severità non condurrà mai all’amore, ma solo alla paura e al non fidarsi!
Guardate Me! Come educo i Miei figli? Poiché dovete ammettere che anche voi
siete così minorenni, corti di vista e inesperti in confronto a Me, come i
vostri figli in confronto a voi.
16. Vedete, Io vi do parole che
potete comprendere, insegnamenti che potete afferrare, che potete realizzare, e
questi sono misurati in base alle vostre forze.
17. Io non parlo con voi dalla Mia
sublime sapienza, perché sarebbero per voi ‘villaggi spagnoli’ (come usate dire);
Io parlo con i Miei figli in maniera infantile perché voglio ridestare in loro
amore e fiducia, affinché non Mi temano come Padre e non tremino dinanzi alla
Mia comparsa, bensì che si lascino guidare pieni di fiducia dalla Mia mano e
imparino a considerare perfino lo spiacevole ed amaro che va loro incontro sul
percorso della vita, non come una Mia punizione, ma tutt’al più come
conseguenza dei propri errori. Così dovete educare anche i vostri figli, far
loro comprendere con calma ciò che non è permesso, ciò che non è possibile, del
perché non è permesso, e alla fine è indegno a loro stessi e può diventare
ancora più indegno! Insegnando, dovete guidare i vostri figli là dove voi
stessi siete arrivati!
18. Il fanciullo deve riconoscere
il padre o la madre come primo e più sincero amico, che non possono mai voler
altro che il suo meglio! In tal modo un po’ alla volta educherete i figli a
uomini buoni, e se dovesse essere necessaria anche perfino una punizione,
allora il fanciullo stesso l’accetterà in quale senso è stata data, dal momento
che lui stesso saprà già in anticipo di averla meritata.
19. Con la vita spirituale di un
cuore infantile è come con il cibo nello stomaco; troppo dolce o troppo amaro e
inacidito generano gli stessi effetti, entrambi indeboliscono la capacità di
digestione, l’una con l’allentamento, l’altra con la sovreccitazione.
20. Così è anche con l’uso di
troppa dimostrazione d’amore o l’uso di severità troppo grande; nel primo caso
i fanciulli vengono viziati con troppo del bene, dove poi non vogliono più
sopportare la più piccola cosa sgradita; e nel secondo caso alla fine rende
ottusa l’anima in modo che anche qui, come con troppa grande sovreccitazione,
il risultato finale è l’indifferenza verso tutto!
21. Cercate quindi di mantenere la
via di mezzo, non addolcite la vita dei bambini con troppa grande tenerezza,
poiché voi stessi sapete per esperienza che la vita nell’insieme offre poco di
confortante, se l’uomo non ha nell’interiore un’inesauribile sorgente del
tesoro spirituale. Abituateli piuttosto alle rinunce,
ma insegnate loro ‘il perché’, affinché riconoscano il motivo del doversi in
primo luogo caricarsi di sacrifici per amor vostro, e più tardi imparino poi a
comprendere che ha fruttato poco a voi, ma a loro stessi molto di più.
22. Sta fondato nella natura umana,
quali esseri spirituali, che dapprima si deve imparare a riconoscere il perché
questo o quello deve essere fatto oppure evitato; infatti, senza questa prima
legge ragionevole l’uomo si degraderebbe a macchina, perderebbe la sua
individualità spirituale, e quanto poco voi, tanto poco voglio ridurre Io i
Miei figli a macchine, cosa che Io potrei fare più facilmente di voi, per
questa ragione educate anche voi i vostri figli in modo che crescano
spiritualmente forti, coltivino proprio l’amore, la mansuetudine, la fiducia e
tutte le virtù che voi stessi stimate come le più alte. Solo in questo modo vi
educate futuri amici e cuori riconoscenti per la vostra età avanzata.
23. Prendete un esempio in Me, con
quanto Amore e Pazienza guido gli uomini, lascio valere Grazia per diritto,
tollero pazientemente come i poveri e smarriti uomini attirano su se stessi
tutti i possibili dispiaceri, delle cui tristi conseguenze sono colpevoli essi
stessi, ma che in genere credono come se li avessi puniti Io!
24. Ovunque, Io guido attraverso
l’Amore! Osservate il vostro stesso destino, quali figli minori, ciechi e
smarriti eravate voi stessi! Guardate indietro come vi ho guidato. È stato con
severità, con ira, con ordini? Certamente no; è stato con Amore, con ammonimenti
paterni. Vi ho messo alcune cose nel cuore, dove alla fine avete dovuto dare la
colpa non a Me, ma a voi stessi, se non andava così come lo avete sperato.
25. E se riflettete su ciò che è
successo, su ciò che avete subito, avete perso la fiducia o l’amore? No! Bensì,
da quando vi ho lasciato giungere le Mie parole, da quando vi spiego, vi
dimostro che tutto, anche se amaro, fa comunque parte della grande guarigione,
del grande ulteriore viaggio nell’eterno aldilà, adesso voi pendete ancora più
di prima a Me, poiché la fiducia, il più bel fiore dell’amore, fiorisce nei
vostri cuori, se con ferma fiducia vi date alle Mie disposizioni, perché siete
convinti che un Padre non può punire, bensì – anche se ha le sembianze della
punizione – vuol solo migliorare, amando!
26. Fate così anche con i vostri
figli, moderate il troppo grande amore e l’indulgenza, come anche la severità!
Riflettete, sono bambini che dovete educare, non adulti, parlate con parole
infantili per cuori infantili, e il piccolo vi comprenderà. Non siate sempre in
contesa e litigio l’un con l’altro, perdonatevi anche voi, se vi deve essere
perdonato da Me; non pretendete dai fanciulli ciò che voi stessi ancora non
siete in grado. È questo che ai fanciulli deve essere frenato: la loro
esuberanza nella giovinezza, altrimenti nell’età matura sarete in grado di
farlo solo a fatica!
27. Misurate secondo la propria
misura, e date ancora l’inesperienza e grande attività vitale, ma come aggiunta
minor forza di riflessione dei bambini, e per primo ristabilirete tra voi due
l’armonia delle anime, e questa vita di pace si trasferirà anche alla vita dei
vostri figli.
28. Se i piccoli vedono i loro
genitori vivere in pace e in concordia l’un l’altro, allora sotto
quest’influsso non vorranno nemmeno cercare protezione né presso l’uno né
presso l’altra, quando li colpirà il giusto rimprovero a causa di un’azione
ingiusta, accettando quanto hanno meritato in silenzio, perché sapranno che
l’insegnamento o ammonimento che hanno avuto da voi due, è stato ben meritato.
29. Vi ho dato dei figli affinché
vi possiate esercitare nelle virtù dell’indulgenza, della mansuetudine e della
tolleranza; e proprio questa scuola guida avanti voi e loro, per diventare
figli Miei, che pure Io non educo diversamente di quanto dovete educare i
vostri, cioè con amore e solo con amore!
30. Ricordatevi questo e riflettete
bene! Dapprima guardate la trave nel vostro occhio, prima di pensare di
togliere il bruscolo dall’occhio dell’altro! – Questo con la Mia benedizione a
voi due! – Amen.
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Sulla confessione e sulla voce
interiore
3 aprile 1871
(a una simpatizzante del cerchio spirituale
triestino)
1. Mia cara figlia, nella tua preghiera Mi chiedi se tu stessa riflettendo
solo un poco oppure dando ascolto alla voce nel tuo interiore, saresti in grado
di risolvere la faccenda facilmente da te stessa. Dopo che però tu, come la
maggior parte di voi, non avendo fiducia in voi stessi, allora non volete
affrontare la fatica di analizzare certi dubbi per arrivare al loro vero
motivo, dove poi la questione si potrebbe presentare approfondita del tutto
semplicemente, e poiché la maggior parte di voi non è capace di distinguere i
propri pensieri dalla voce interiore, voce che è o il Mio influsso o quello di
uno spirito buono, – allora siete sempre spinti a chiedere ad anime più
profondamente iniziate, oppure com’è qui il caso, dove avete trovato la via
diretta a Me, a domandare a Me stesso qualcosa che voi, quali esseri autonomi e
con un po’ di riflessione, avreste risolto già da lungo tempo.
2. Nondimeno, dal momento che Io
sono un Padre, e precisamente un Padre per i Miei figli nel senso più alto
della parola, non voglio neanche respingere quei figli che chiedono, e anche se
le domande sono ingenue voglio rispondere alle stesse, affinché siate in chiaro
proprio su queste importanti domande che vi hanno guidato a chiedere consiglio
a Me.
3. Ebbene, ascolta dunque, Mia cara
figlia: tu Mi domandi se la confessione, come viene pretesa in una società di
esseri femminili, sia quella giusta oppure no? Su questo ti devo rispondere.
4. Hai mai riflettuto qual è
propriamente il vero senso della confessione? E perché fu introdotta dai
sacerdoti? E oltre a questo hai anche mai considerato cos’è un giuramento? –
5. Sono convinto che se volessi
aspettare la tua risposta, con la minima riflessione risulterebbe per te e per
Me sufficiente! Ma Io ti voglio risparmiare la riflessione e voglio risponderti
subito:
6. “Vedi, la confessione fu un
giorno istituita per indurre gli uomini almeno un paio di volte all’anno ad una
più profonda analisi del loro stesso io, affinché imparassero a riconoscere i
loro errori e così poter raggiungere una più precisa immagine del loro valore
morale”.
7. Il raggiungimento di questa
chiara immagine tuttavia non bastava, e non basta sapere dove e quando si è
mancato maggiormente. L’uomo deve anche avere il saldo proposito di non
commettere di nuovo questi errori adesso riconosciuti chiaramente, oppure
almeno di combatterli, affinché non cada negli stessi tanto spesso!
8. Se questo risultato finale non è
raggiunto, e dopo ognuna di tale indagine l’uomo non scopre sempre meno errori
nel suo cuore, allora la confessione non serve né davanti a un sacerdote né
davanti a un uomo venerabile, né dinanzi a Me stesso, poiché significa o un
arresto o un regresso.
9. Se dunque tu, figlia Mia, hai il
fermo proposito a tenere in primo luogo un severo controllo nel tuo cuore, e
poi pentirti molto di questi errori ora riconosciuti, tuttavia con il proposito
che, dopo che Io, nonostante i tuoi errori, ti ho colmata sempre con grazie e
benedizioni, nonostante tu non le meritassi, ma da ora in poi vuoi fare di
tutto per diventare degna della Mia Grazia e del Mio Amore; allora puoi
tranquillamente andare alla Mia tavola, perché là Io ti fortificherò, – per evitare
future tentazioni oppure per poterle superare da vincitore, per quanto sia
possibile alla natura umana. Infatti, dinanzi ai Miei occhi nessuno è
assolutamente sicuro, nemmeno i più alti spiriti angelici! –
10. Da ciò risulta però anche che
un giuramento di non peccare mai più è un’assurdità, e può essere preteso solo
da fanatici, da ciechi credenti solo nella lettera, ma non da uomini e spiriti
che sono abituati ad afferrare spiritualmente le Mie parole.
11. Vedi, un giuramento è
un’invocazione alla Mia suprema Persona, come se Io dovessi essere testimone
che tu manterrai ciò che esprimi nel giuramento o nella promessa.
12. Guarda il Mio Pietro, al quale
Io dissi in anticipo che non avrebbe mantenuto la sua promessa che Mi fece nel
suo fervore; guarda questo Pietro che al monte degli ulivi colpì con la spada,
e lui Mi conosceva meglio come suo Maestro e Mi amava di più che tu e tutti gli
uomini ora viventi; anche lui – poche ore dopo – Mi rinnegò! La promessa fatta
nella sua massima agitazione era scomparsa. E voi, deboli creature che siete
molto, ma molto più indietro dei Miei discepoli, volete giurare di non peccare
più?
13. Io posso solo chiamarvi alla
memoria ciò che un giorno dissi (attraverso Paolo): “Riflettete: la volontà è forte, ma la carne è debole”, e anche le
parole che dissi sulla croce, parole che valgono anche adesso per coloro che si
lasciano sedurre da tali promesse che mai possono mantenere: “Io come Signore perdono loro, il Signore
che essi volevano chiamare come testimone, perché non sanno quello che fanno!”
14. Qui hai la risposta sui tuoi
dubbi. Io credo adesso che tu stessa troverai il resto, e saprai anche dove la
Mia parola fluisce pura giù a voi, sia in una compagnia che è esposta al gioco
di così differenti spiriti smarriti, oppure in una compagnia dove solo Io come
Maestro e Padre porgo la Mia parola ai Miei figli!
*
15. Per quanto riguarda l’essere
soddisfatto di te, allora ti devo dire ciò che ho risposto ad un altro solo
poco tempo fa: “Sii dapprima soddisfatta di te stessa, poi vieni a Me con
questa domanda. Fino allora, però, se volessi darti adesso una risposta, non
riuscirebbe molto secondo i tuoi desideri per la soddisfazione del tuo amor
proprio!”
16. Quando avrai fatto ordine nel
tuo cuore così che Io vi possa entrare, quando potrai dominare tutte le brame
mondane e tu stessa sarai padrona nella casa della tua anima, allora sentirai
già nel tuo intimo la soddisfazione, che sarà ben la risposta migliore se Io
sono soddisfatto o no di te”.
[indice]
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Cenni di vita e di conforto
11
aprile 1871
(a un simpatizzante del cerchio triestino)
1. Tu vuoi dare a tuo fratello alcune parole di conforto e le chiedi a Me,
affinché Io ti debba aiutare. E così voglio accordarti questo tuo desiderio e riportare
nel giusto binario questo Mio fervente difensore dei diritti divini e umani,
dai quali viene deviato spesso da cose da nulla.
2. Ebbene vedi, Mio caro figlio, tu
sei agitato e inquieto per le ultime parole che ho rivolto a tutti voi e anche
ai singoli. Tu credi di trovare dappertutto critiche che riguardano solo te; ti
senti colpito, ti accusi di trascuratezza, di negligenza verso di Me e verso le
Mie Leggi divine, e ad un tratto trovi una quantità di cattive caratteristiche
che sono ancora appiccicate alla tua anima, vorresti fuggire, nasconderti come
un eremita in un eremo, per lavorare là costantemente su di te, finché siano estirpate
tutte le tue manchevolezze presunte e reali dal tuo cuore, e credi che poi saresti
sulla retta via che porta a Me, che così saresti un uomo secondo il Mio intendimento,
secondo l’immagine Mia.
3. Vedi, figlio Mio, la tua
coscienza è diventata una bilancia così sensibile, da notare il minimo errore
che si è insinuato in modo impercettibile, e sarebbe passato inosservato in te.
Questa sensibilità ti fa molto onore, ed Io desidererei che anche gli altri
della tua compagnia avessero questa stessa delicata coscienza; purtroppo, però,
nella maggior parte di loro, come nei vostri merciai e venditori, è introdotto ancora
molto peso cattivo, per mezzo del quale credono di ingannare il loro prossimo e
Me stesso, ma alla fine ingannano solo loro stessi. Che secondo questa misura
che impieghi su te stesso, i tuoi fratelli e sorelle non ti possano tutti piacere, anzi, che tutto
il tuo circondario nel quale si svolge il tuo campo d’azione ti respinga, più
che attirarti, è del tutto naturale; infatti, nell’intera Creazione il simile attira
solo il simile, e l’eterogeneo si respinge. Adesso però ti voglio dire qualcos’altro.
4. Che anche questa legge appena
menzionata non valga per tutti, bensì è anche potente nel suo impeto, allora davanti
voglio presentarti solo il Mio esempio. Se Io volessi procedere così come fai
tu con i tuoi non equiparati uomini – poiché tu comprendi bene il fatto che gli
uomini, come sono ed erano, stanno ancora di più in grande opposizione con Me
che con te stesso che sei uomo – che cosa sarebbe dell’intera razza umana e degli
spiriti, se Mi volessi ritirare da loro perché essi seguono non solo una
direzione opposta, ma vanno anche contro i Miei ammonimenti, insegnamenti e
benedizioni, e fanno proprio il contrario di ciò che voglio Io?
5. Tu al Mio posto avresti
probabilmente già perduto la pazienza nella massima indignazione, e saresti
andato tra loro ben con la verga, esclamando: “Maledetta razza di vipere! Via, nelle tenebre più profonde! Via di qua
con voi che ho provveduto con tante grandiose caratteristiche, voi che ho colmato
con tante benedizioni e grazie! Via di qua! – Voglio crearmi un’altra razza,
più disposta ad ubbidire, una razza che perlomeno dovrà avere la volontà di
diventare ciò che vorrei far di loro!”. – Così grideresti, e probabilmente eseguiresti
la tua idea distruttiva.
6. E invece, che cosa faccio Io?
Vedi, poco fa sono trascorsi i giorni in cui nell’intera cristianità è stata festeggiata
la solennità in ricordo dei momenti sublimi del cammino della Mia vita terrena,
momenti che portano tutti il sigillo non dell’ira e dell’odio, bensì
dell’Amore, della Mansuetudine e del Perdono.
7. Sono appena passati questi
giorni, giorni che ti dovrebbero ricordare che Io, come Signore e Creatore, sono
preceduto con un esempio di abnegazione, e nessun uomo sul vostro e su nessun
altro mondo sarebbe stato capace di fare lo stesso, – in cui sono preceduto
come luminoso eterno Esempio per voi, su come dovreste sopportare gli errori del
vostro prossimo, senza scansarli per ribrezzo del maligno e del cattivo, come
Io stesso non l’ho mai fatto, ma dovreste recarvi proprio nella loro compagnia,
istruirli, tollerarli, ma anche operare del bene per voi stessi, poiché proprio
attraverso quest’abnegazione del proprio io, attraverso la paziente
sopportazione degli errori degli altri, la propria anima riceve la giusta
forza, la giusta autoconsapevolezza morale simile alla Mia.
8. Vedi, come si sarebbe potuta compiere
la Mia missione se Mi fossi chiuso tra quattro mura in un luogo solitario
accessibile solo a pochi? Come si sarebbe diffuso il Mio Insegnamento e consolidato
con azioni, se avessi evitato gli uomini che, ai tempi del Mio cammino, erano altrettanto
cattivi o confusi come adesso? – Come avrebbe operato sugli altri
l’Insegnamento che al massimo sarebbe giunto ai loro orecchi attraverso i Miei
discepoli? Sarebbe stato creduto da pochi, e seguito ancor meno. Ovunque si sarebbe
potuto forse udire l’obiezione:
9. “Il profeta nel deserto (nella
sua solitudine o isolamento) ha un bel dire, ma finché non dimostra, e precisamente
con le opere, il fatto che è anche animato da ciò che Egli elogia come sommo,
non gli crederemo!”
10. Così è anche con te, Mio caro
figlio. Tu vorresti allontanarti dal mondo, vorresti chiuderti, per vivere solo
per te e per Me come tu credi; vorresti diventare un anacoreta[14]
secondo la tua idea. Solo che per questo non ti ho mostrato la via che porta al
Mio Regno. Se vuoi somigliare a Me, tu devi anche fare ciò che feci Io un
giorno: devi essere indulgente verso gli altri!
Severo, se vuoi, solo verso te stesso! Devi, invece di spezzare il bastone sugli
altri, invece di condannare, disapprovare e compiangerli, devi aver compassione
di loro e compatirli!
11. Prendi in mano la storia della
Mia vita. Quanti passi non troverai come credi: là dove avrei dovuto maledire,
benedissi; là dove avrei dovuto punire, ricompensai; e là dove avrei dovuto
scrivere nel grande Libro dell’eternità le ingiustizie contro di Me, le
dimenticai!
12. Questa è la grande Immagine del
Mio Io a voi difficilmente comprensibile, è la grande immagine del Redentore, di
Gesù, che ancora sulla croce, sotto dolori e tormenti mortali, implorò il
perdono per i Suoi nemici, poiché essi davvero non sapevano ciò che facevano!
13. Impara anche tu dalle Mie tolleranze
che sopportai con indifferenza, là dove vorresti odiare, impara a perdonare e
amare, e raggiungerai un gradino superiore della consapevolezza interiore, dove
ti arriderà incontro una beatitudine che finora non hai ancora conosciuto; essa
è un presentimento del Mio Amore paterno che non svanisce mai, accoppiato con
l’amore fraterno a te, possibile come uomo!
14. Lavora sul tuo interiore,
puliscilo e liscialo, affinché risplenda come la superficie di uno specchio
d’acciaio, per accogliere tutti i raggi della Mia Luce di Grazia, e poterla ridare
anche agli altri con la stessa forza; ma la misura che impieghi su te stesso rimpiccioliscila
per il tuo circondario. Ciò che per te è un grosso errore – come lo vedi negli altri
– traccia su questo una grossa linea. Sii tollerante! Non tutti gli uomini sono
grandi uguali, né ugualmente belli fisicamente, né lo sono altrettanto sotto
l’aspetto spirituale.
15. Quanto poco giudicherai gli
uomini piccoli e grandi che vedi nel mondo secondo la loro grandezza fisica, altrettanto
poco metterai loro in conto anche la loro grandezza morale o animica; poiché all’uno un cibo rende forte, all’altro non
ha effetto, e un terzo non lo può proprio tollerare.
16. Questo cibo deve quindi essere
preparato per tutti, deve essere l’unico salutare, così che il secondo lo gusti
pure per il suo meglio e il terzo ne perda il disgusto.
17. Così deve essere insegnato alle
differenti anime anche il Mio insegnamento, con pazienza e amore. Se questo non
va in un colpo, la perseveranza farà la sua parte, e se anche qualcun altro lo
afferra in un altro modo oppure lo assimila diversamente, allora va come nel
corpo umano: tutti gli uomini riempiono almeno una volta al giorno il loro
stomaco, e nonostante l’eliminazione di ciò con cui è stato riempito, è
individualmente differente, ma il risultato finale è che, per quanto differente
possa essere l’espulsione, questa contribuisce comunque ed ovunque alla
conservazione del corpo e alla sua salute.
18. Se dunque, Mio caro figlio, vedi
che gli altri assimilano il cibo spirituale diversamente da te stesso, allora
sii tollerante. Nella loro organizzazione vi è ancora molto più di ostacolo che
deve essere eliminato, che nella tua. Questa rimozione richiede però il suo
tempo, richiede pazienza, e inoltre è veramente anche più faccenda Mia costringere
gli uomini a questa rimozione, se non la vogliono fare spontaneamente.
19. Lascia quindi più al tempo il
lento o più veloce procedere nella conoscenza del Mio insegnamento; sii lieto
che tu vedi più chiaro. Coloro cui pende ancora una coperta di pregiudizi acquisiti
e abituali, di cattive caratteristiche provenienti dall’educazione giovanile (sbagliata),
queste, come i mali cronici, devono essere guarite solo lentamente.
20. Rimani sempre solo con le Mie
ultime parole sulla croce, ed esclama anche tu, quando talvolta diventa troppo
per te: “Signore, perdona loro perché non sanno quello che fanno!”. E così è
anche; il mondo ha più d’una e molte potenti funi che legano l’uomo a sé, dalle
quali non è così facile sbarazzarsi di tutte, tanto più che la maggior parte
delle ‘funi del mondo’ ancora piacciono agli uomini,
e loro non vogliono minimamente liberarsi delle stesse, anzi si sentirebbero
perfino infelici se fosse loro ordinato di liberarsi – come credono – da ‘così
dolci legami’.
21. Da tutto questo tu vedi che ci
vuole molta forza di spirito e più salda volontà per essere uomo come vuoi
esserlo tu, e tu pretendi che lo debba essere anche un altro? Proprio questa
energica forza di volontà non è da tutti; essa può essere conseguita solo
quando comincia dall’interiore la lotta contro il mondo esteriore, e questo non
è così facile come credi tu.
22. Costa parecchia fatica dove i
legami del mondo sono anche più forti, e proprio dove questi sono più forti, là
di solito l’interiore forza d’azione è debole, oppure quasi nulla.
23. Perciò sii paziente con coloro che
credi deboli; essi hanno da superare un peso maggiore di quanto l’hai avuto tu
stesso. Aiutali ad alleggerire questo peso, ma non allontanarti da loro! Dunque,
, quale credi sarà il vostro compito nell’altro mondo? Esso sarà lo stesso
contro il quale opponi tanta resistenza, e talvolta ancora molto più difficile.
24. Anche là dovrete conquistare delle
anime per Me, dovrete esporvi a tutte le umiliazioni possibili, dovrete seguire
il Mio esempio come quando Gesù andò sulla Terra, sopportare torti con amore e
perdonarli, non allentare di diffondere benedizioni, anche se in anticipo non
vedrete nessun raccolto.
25. Sotto questo riguardo questo
vostro mondo è quindi solo una scuola preparatoria. Se anche qui riuscite a
domare le vostre passioni, se riuscirete a subordinare le vostre idee e
desideri a scopi superiori, allora nell’altro mondo non vi attenderà ‘un beato
far niente’, bensì avrete lo stesso compito come qui, ma solo in misura
maggiore e di più grande importanza.
26. Perciò, Mio caro figlio,
comprendi la tua missione su questa Terra! In primo luogo essa è
lotta contro i propri errori, ed
è tolleranza versi gli errori degli
altri!
27. Il soldato non diventerà un valente
guerriero se fugge davanti al pericolo, no! Solo colui che espone coraggioso il
petto al pericolo, va incontro alle tempeste con sangue freddo riconoscendo
precisamente la propria posizione, e procede in avanti come un combattente o un
soldato pieno di coraggio e cuore.
28. Tu e ancora qualcun altro siete
Miei propugnatori[15],
siete Miei preparatori della via; Io vi ho scelti non per ascoltare di nascosto
con l’orecchio teso le Mie parole, e solo per elevare preghiere e canti di lode
a Me insieme ai consenzienti; no! – Voi dovete lavorare per Me, dovete esporvi perfino
al pericolo di cadere, solo per salvare gli altri; allora un giorno meriterete
di essere chiamati “figli Miei”, poiché i Miei figli come tutti i figli (anche
nel mondo) possono piacere al loro padre solo se seguono il suo esempio.
29. Segui quindi anche tu il Mio esempio
che ti ho dato come Gesù, e in seguito vedrai a chi hai fatto il più grande
servizio: se a Me oppure a te stesso.
30. Solo il codardo evita il
pericolo, mentre il coraggioso lo vede e lo vuol superare, perché sa che solo
dalla vittoria su di esso risorgerà più forte la sua serenità!
31. Fa così anche tu; perdona e condona
agli altri, affinché anche tu un giorno sii da Me perdonato! – Amen!
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۞
Cap.
59
Ancora sul come pregare
12 aprile 1871
(a una sorella
spirituale affranta)
1. Tu vuoi che ti dia una preghiera oppure una supplica per Me per un cuore
oppresso, che proprio adesso è di nuovo costretto a riconoscere, attraverso
circostanze, la vacuità e nullità del mondo circostante, e la pienezza di
quello spirituale dell’aldilà. Ora scrivi cosa lei per vero sente, ma che non
sa esprimere in parole. Vedi, veramente è lei che vorrebbe parlare a Me e
chiedere:
2. “O santissimo Padre! Contrita e
molto abbattuta giaccio dinanzi al Tuo Trono; la grande realtà inesorabile mi
ha tolto di nuovo un conforto, mi ha tolto un’anima alla quale mi ero attaccata
fiduciosa su questo cammino di vita terrena. Se osservo questa vita e
l’impietosa mano della realtà, non mi rimane purtroppo nulla della speranza, se
non vivesse nel mio cuore una superiore, miglior vita già da molto tempo
attraverso buoni insegnamenti scolpiti nel mio cuore. Sì, Padre, cui adesso
supplico nella paura del mio cuore per conforto e pace. Se non esistesse
un’altra vita, se l’angelo della pace non indicasse sempre in alto e mai in
basso, cosa sarebbe l’intera umanità! – Proprio per questo lascia anche me
cadere nella polvere dinanzi alla Tua santa Essenza; fa diventare per me questa
perdita una guida che porta a Te, che mi deve far chiaramente riconoscere la
nullità della vita attuale e l’importanza di quella futura. Hai chiamato a Te
un’amata anima perché così è stato deciso nella Tua santa Volontà, mi hai
lasciata qui indietro come donna in lutto. Se forse hai preparato al deceduto
inconcepibili gioie, non dimenticare anche colei che è rimasta qui. Fammi
sentire la Tua benedizione e la Tua grazia, dammi il conforto nel cuore, che
tutto ciò che fai, non sono mai punizioni, bensì solo prove passeggere con le
quali vorresti guidare me e tutti noi a Te, dove il Tuo amorevole contraccambio
trasformerà lacrime di dolore versate qui, di là in lacrime di gioia! Amen!”
3. Prega così, figlia Mia, e la
consolazione non ti mancherà. Te lo dice il Padre tuo che hai ora invocato, il
Padre che non ti ha mai dimenticato e che ti sosterrà sempre con la Sua
benedizione! – Amen!
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Siate umili!
18 aprile 1871
(a due figli spirituali simpatizzanti del
cerchio triestino)
1. Sì, figli Miei, vi guido alla Meta! E come un giorno avete letto che una
donna del Sole stese la mano nel fuoco per fare tutto il cammino terreno,
preferendo le amare abnegazioni e rinunce alla tranquilla vita nel Sole, altrettanto
stendete anche voi le mani sul fuoco del Mio Amore, affinché vi consumi (consumi
il vostro io, in altre parole, la vostra volontà sbagliata) e vi inizi nei segreti
del Mio insegnamento e delle Mie vie, affinché vi possa far riconoscere proprio
attraverso lotte e sofferenze, come prove salutari, la verità del Mio insegnamento
e la saggezza della Mia conduzione.
2. Tu, figlio Mio, sii temprato con
la Mia fiducia e la Mia fede! Guarda tranquillo in faccia alle cose che
potranno venire; riconosci sempre di più il (dis)valore
del mondo; compi ovunque il tuo dovere e lascia il resto a Me! Quando avrai
raggiunto questa salda fiducia, allora più nulla ti farà fuorviare; riconoscerai
sempre più chiaro e più distintamente i Miei piani che ho con l’umanità e con
te stesso, ed elevando sempre grato lo sguardo a Me, sarai contento di te e del
tuo destino.
*
3. Invece a te, Mia cara figlia,
che ho tratto dalle sofferenze fisiche alla fioritura spirituale, ti dico: sii
consolata, quello che ho fatto per te era necessario, doveva accadere! E anche adesso
che sei già del tutto votata a Me, non credere troppo in te stessa! Non Mi
promettere nulla di ciò che forse non potrai mantenere; sii moderata nei tuoi
desideri e aspetta ciò che ti offrirò Io. Sii assicurata: Io voglio proteggere
meglio di quanto puoi tu stessa questo stupendo fiore spirituale che adesso
splende nel tuo cuore con tale magnificenza di luce e colori.
4. Progredisci nell’amore e nell’umiltà!
Anzi in quell’umiltà come l’hai descritta nella tua ultima lettera al Mio
scrivano. Quest’umiltà che vede anche nell’uomo più piccolo il suo prossimo, il
suo compagno simile a Dio sulla via della vita terrena, e tale umiltà è quella
divina caratteristica che Io quale Creatore stesso ho esercitato durante il Mio
cammino terreno; essa è la caratteristiche che Io intendevo quando esclamai ai
Miei apostoli: “Diventate perfetti, come perfetto è il Padre vostro nei Cieli!”,
ovvero: “Chi si abbassa, sarà innalzato!”
5. Da quest’umiltà sorgono tutte le
altre caratteristiche divine. Da quest’umiltà sboccia l’amore, quell’amore che
sacrifica tutto per gli altri. Da questo amore vien fuori la dolcezza d’animo
che con pazienza sopporta tutto. Da questa dolcezza d’animo sorge la caratteristica
divina del perdono; chi, infatti, può sopportare con mansuetudine le
ingiustizie, ha anche il tempo di riflettere se queste ingiustizie non furono
esercitate forse per avventatezza, per malintesi. Questa riflessione attenua
ogni agitazione, ammonisce alla pazienza e ricorda le Mie parole sulla croce: “Padre perdona loro, perché non sanno quello
che fanno”.
6. Laddove viene esercitata questa
umiltà, Mia cara figlia, là essa guadagna a te certamente tutti i cuori; con
essa passi sicuramente dappertutto, poiché, quando il tuo più acerrimo nemico osserva
il tuo rispetto che tu concedi a lui come uomo, gli fa sentire più vergogna che
con tutti gli altri possibili mezzi, e con questa umiltà, con quest’auto
umiliazione ti avvicini sempre più a Me, sempre più vicino al Mio Cuore, e diventi
sempre più figlio e amico Mio.
7. Che cos’è il mondo con tutti i
suoi tesori e fascini, rispetto all’Amore del Padre tuo nel Cielo, rispetto
all’affezione del tuo Gesù che in te vede sbocciare di nuovo ciò che Lui stesso
ha considerato la cosa più santa e, sebbene Gli manca in quasi tutti gli
uomini, tuttavia la trova nel tuo cuore in pienezza tale.
8. Quindi, sii umile! Rispetta il
tuo prossimo, rispetta te stessa e dimostra davanti a tutti i Miei spiriti come
Io e il Mio Amore possiamo essere conquistati. Adesso, figlia Mia, sei sulla
retta via, essa porta direttamente al Mio Cuore, al Cuore del tuo Gesù; non mancare
questa via, tienila sempre in vista e le braccia del Padre tuo, Santo, braccia che
da lungo tempo sono tese verso di te, ti ricompenseranno per tutto ciò che hai
dovuto sopportare per conquistare questo posto.
9. A voi due la Mia benedizione!
Ricordate che, dal momento che vi ho prescelti per ‘figli Miei’, rivolgo sempre
un occhio vigile a tutte le vostre azioni e pensieri! – Perciò: “Vegliate e
pregate, affinché non cadiate in tentazione!”. – Amen!
[indice]
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Sulla tolleranza verso quelli di altre
dottrine religiose
25 aprile 1871
(ancora una parola verso un lontano fratello
spirituale)
1. Di nuovo un fratello da lontano ti chiede una parola di conforto e di pace
e un cenno su come si deve comportare nel conflitto che minaccia di sorgere
contro di lui, se dovesse decidersi di vivere con i suoi parenti sotto lo
stesso tetto, perché lì regnano differenti opinioni religiose.
2. Ebbene, per indicare a
quest’uomo un po’ più precisamente la via che deve percorrere, allora gli
ricordo solo quella che Io stesso ho percorso durante il Mio cammino di vita
sulla Terra, in altre parole deve tollerare
le opinioni degli altri, deve attendere finché essi stessi vanno da lui a
chiedere il Pane dai Cieli; deve essere tollerante
con le debolezze degli altri! – Io farò in modo che ci siano poi già delle
circostante che portano questi figli smarriti sulla giusta via, senza imporre
la minima costrizione alla loro libertà.
3. Durante i Miei anni d’insegnamento
non ho costretto nessuno a credere in Me e nella Mia missione e poi ad agire di
conseguenza. Io ho insegnato e dimostrato il Mio insegnamento attraverso le azioni,
mentre chi non le voleva credere, incurante, l’ho lasciato andare per la sua
strada.
4. Per accogliere il Mio insegnamento,
per comprenderlo come voglio Io, deve diventare per l’uomo un bisogno proveniente
dall’interiore. Finché questo bisogno manca, è un segno sicuro che proprio non
è ancora maturo; e come neanche un frutto deve essere raccolto dall’albero
prima che sia maturo, altrettanto si deve aspettare finché giunga da sé l’impulso
per la spiegazione.
5. Tuo fratello deve opporre solo
amore, mansuetudine e pazienza a tutte le loro esaltazioni religiose acquisite
con lo studio, e disarmerà gli altri più facilmente che con bruschi mezzi violenti.
6. Deve considerare che quelle vecchie
opinioni inculcate e radicate già dalla gioventù, specialmente per ciò che
riguarda la religione, non possono essere estirpate così facilmente, poiché
quando un uomo si è abituato all’osservanza di certe usanze religiose, quando ha
disposto la sua vita così comodamente e poi a lui si parla di sacrifici,
rinnegamenti e rinunce, – è del tutto naturale che voglia rimanere con ciò che
ha creduto ed esercitato fino a quel
momento. Infatti, secondo la sua opinione non gli si dà proprio niente
di meglio, ma qualcosa di peggio e più pesante. E quale uomo ragionevole preferirà
forse con uno scambio, il male (che a lui sembra tale) al bene?
7. Innanzi tutto si tratta quindi di
dimostrargli che ciò che considerava per cattivo non è cattivo, e ciò che
finora considerava buono, proprio buono non è. Ma questo chiarimento non può
avvenire a parole, ma solo con i fatti.
8. Quando i parenti di tuo fratello
guarderanno nel cammino della sua vita, vedranno quali stupendi frutti ha
procurato questo Insegnamento da loro rifiutato; quando vedranno come egli sopporta
le sue condizioni di vita con pazienza e rassegnazione, comunque vogliano
essere, allora cominceranno un po’ alla volta a fare un confronto tra ciò che
hanno creduto e fatto e come la loro presunta religione abbia dato loro
conforto, e come i Miei insegnamenti avranno procurato a tuo fratello, conforto
e pace, mentre proprio la loro religione (morta) li avrà piantati in asso.
9. Allora comincerà il processo di
fermentazione o di espulsione tra il nuovo e il vecchio; allora in quel momento
si svolgerà una lotta tra il non-voler-rinunciare
all’abituato e, comunque, il non poterne fare a meno. E quando poi, tormentati
da dubbi, questi parenti non troveranno nessuna quiete nella loro religione,
loro stessi cominceranno ad abbattere l’impalcatura alzata del loro presunto
paradiso. Allora, porgendo loro incontro la mano salvifica, in quell’occasione sarà
afferrata con gioia quella stessa mano che prima sarebbe stata respinta con
odio e disprezzo.
10. Allora nessuna parola cadrà su un
terreno pietroso, bensì mediante le tempeste di coscienza e temporali, il fondo
del cuore umano sarà stato ammorbidito e la semenza sboccerà ovunque in
pienissima misura.
11. Anche il contadino sa quando
deve seminare, allora anche tuo fratello aspetti il momento, finché il terreno
sia adeguatamente preparato per l’accoglienza della Mia divina Semenza.
12. Egli segua il Mio esempio: dove
trovavo un cuore che era maturo a comprenderMi, lì non
risparmiavo nessuna fatica; ma dove il freddo vento dell’amor proprio e
dell’egoismo soffiava su campi deserti dell’animo spirituale, lì ben rinunciai
a voler seminare, perché non c’era buon terreno per l’accoglienza della Mia divina
semenza.
13. Quindi pazienza, mansuetudine e amore, queste tre caratteristiche
condurranno lui e i suoi congiunti certamente là, dove vi vorrei avere tutti,
cioè nelle braccia del Padre vostro che, nonostante tutti gli errori, vi sovraccarica
sempre con grazie e benefici, come anche adesso di nuovo, come al tuo fratello
lontano manda la Sua benedizione! – Amen!
[indice]
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Cap. 62
Sulle offerte nelle ‘cassette di Dio’ per i poveri spirituali
ovvero
sui contributi per la stampa
16
maggio 1871
(al fratello M. B. Ch.)
1. Figlio Mio, già precedentemente hai fatto la proposta di stampare altre Mie
parole, e per questo tutti voi dovevate apportare un certo contributo mensile
per le spese di questa stampa. E già allora, quando vi annunciai per la prima
volta attraverso questo scrivano anche la Mia parola, ti consigliai di lasciar
per intanto in sospeso la faccenda perché non era il tempo. E adesso, essendoti
di nuovo rivolto al Mio scrivano con una proposta simile, ti devo dire la
stessa cosa.
2. Aspetta finché sarà il momento,
e proprio questo libro che ti sta tanto a cuore, e che vorresti moltiplicare
attraverso la stampa, non è proprio la cosa più conveniente in questo attuale
processo di fermento delle idee spirituali-religiose.
3. Tu non puoi prevedere come Me
ciò che seguirà! Io invece lo vedo e so precisamente quale delle Mie parole
sarà adatta alle circostanze di questo tempo. Perciò misi nel cuore al Mio
diligente operaio, per la diffusione della Mia parola, l’idea che fosse
pubblicato il Vangelo di Giovanni[16],
e gli diedi anche i mezzi per questo, per procurarsi su vie da Me avviate, una
copia di quest’Opera esistente e ne ho fatto anche stampare subito la prima
parte.
4. Vedi, Mio caro figlio, perché
l’attenzione di Busch[17]
non cadde sulla storia dell’Infanzia[18],
ma sulla pubblicazione dei Miei anni d’insegnamento[19]?
Proprio perché Io volevo così e non diversamente.
5. Da questo puoi vedere che, per
quanto riguarda la pubblicazione delle Mie parole, Io so meglio di tutti voi
ciò che è adatto proprio adesso e non più tardi o prima del tempo. Perciò
lascia a Me questa preoccupazione.
6. Mi rallegra la tua decisione, e
ancor più perché vuoi mettere da parte il denaro per la stampa di una delle Mie
più grandi rivelazioni grazie alla rinuncia di vecchie (cattive) abitudini (del
fumare).
7. Già spesso Io ve l’ho detto che
ai Miei occhi i giusti doni sono solo quelli che dovete conquistare con
sacrifici attraverso l’abnegazione di voi stessi!
8. Qui vuoi sacrificare vecchie
abitudini, ed hai ragione se lo fai, poiché alla fine sei solo tu che ci
guadagni, non Io. Il Mio vantaggio in questo è solo che ti trovo più puro, più
arrendevole e più accessibile nel mettere in pratica la Mia parola nella vita.
Tu guadagni un passo, un gradino per venire più vicino a Me, e quanto più un
uomo, quale Mia immagine, si avvicina a Me, tanto più dà gioia a Me e più
beatitudine a lui stesso.
9. Metti da parte la tua piccola
somma mensile e impiegala per la stampa della Mia parola, ma quale della stessa
deve essere stampata, questo lascialo a Me.
10. Astieniti dall’opinione erronea
come se proprio questa o quella parola fosse la più idonea, tu non lo
comprendi, ma qualcos’altro ti sarà più chiaro, vale a dire che se qualcuno Mi
cerca, proprio non sarà questa o quella parola che gli abbrevierà la via che
porta a Me.
11. Tu giudichi umanamente e
mondanamente, e credi che questo libro che tu vorresti volentieri veder
stampato, farebbe scalpore, conquisterebbe per curiosità e singolarità del
titolo parecchi lettori e compratori, che poi – convertiti dal contenuto dello
stesso – si getterebbero in tutta fretta e furia nelle Mie braccia! – Vedi,
figlio Mio, tu manchi completamente nel giudizio degli uomini stessi, come essi
sono appunto adesso. Io ti dico – e crediMi – Io so
meglio di tutti che il successo che ti aspetti dalla Mia “Storia dell’Infanzia”
non sarebbe minimamente quello che tu t’immagini, ma proprio il contrario, e tu
correresti il pericolo, come una volta il primo editore, di vedere anche tu per
la seconda volta vietata e distrutta quest’Opera. Lascia quindi questo a Me, fa
ciò che sta nelle tue forze per aiutare a favorire la pubblicazione della Mia
parola, ma quale sarà pubblicata prima e quale dopo, lascialo a Me!
12. Come ti ho guidato e ti guido
ancora, così guido anche l’intera umanità, e sii rassicurato: Io ho ancora
molti altri mezzi per risvegliare i Miei figli addormentati, più di quelli che
tu credi siano i migliori a questo scopo.
13. Per quanto riguarda i tuoi
fratelli e sorelle che ti dovrebbero aiutare a questo scopo con piccoli
contributi, allora ti devo dire pur di nuovo: tu non conosci il mondo, gli
uomini e perfino il tuo più prossimo circondario! “Al puro, tutto è puro!”,
così ho detto una volta, ma tu non devi riferire questo anche ad altri. Tu
credi che gli altri, ferventi ascoltatori, ma pigri e indolenti esecutori della
Mia parola, afferrerebbero con gioia quest’occasione per dimostrare a Me quanto
siano compenetrati dalle Mie parole e quanto vogliano utilizzarle energicamente
nella vita.
14. Qui ti rifaccio la domanda, ma
un po’ diversa: “Perché dunque ai tuoi fratelli e sorelle non è già venuto
prima da se stesso un tale pensiero?”. – Perché se fossero davvero entusiasti
del Mio insegnamento, un tale pensiero sarebbe potuto sorgere nel loro cuore,
senza ispirazione di uno dei loro confratelli.
15. Qui ti voglio rispondere Io per
loro, e la risposta sarà questa: “Perché usano il loro denaro per cose molto più
importanti, – secondo la loro opinione! Perché non vogliono concedere nulla del
loro superfluo, figuriamoci se si dovesse trattare di rinunciare a qualcosa solo
di abitudinario!
16. Sotto questo aspetto essi non
ti somigliano! Tu vuoi contribuire con un piccolo obolo, e forse potresti fare
ancora di più se anche in te non aderissero ancora certe idee mondane, credendo
(p.e.) di dover provvedere per il futuro tuo e dei tuoi figli, mentre metti del
tutto da parte Me come se Io innanzitutto non avessi in prima linea questa
preoccupazione sulle Mie spalle, e solo dopo vieni tu! – Solo che questo non ha
nulla a che fare con la questione di aver dato i tuoi due fiorini mensili con
sacrificio. Per Me valgono come se tu avessi contribuito con 200 fiorini,
perché ai 200 fiorini non vi sarebbe stato null’altro attaccato che un sospiro
sulla stessa somma data, il che forse ti avrebbe addolorato e, proprio per
questo, allontanato da Me; mentre questi due fiorini – dati con sacrificio e
amore – Mi danno più gioia, perché li considero come un prodotto dei Miei
insegnamenti e ammonimenti, da cui risulta chiaro che è cosa seria avvicinarti
sempre di più a Me! Gli altri lasciali andare nel loro egoistico delirio del
mondo.
17. Vedi, il loro denaro, anche se
fosse tanto, non Mi piace; esso non porta nessun miglioramento in loro stessi,
e quindi, che usino pure il capitale loro affidato per delle cose mondane. Per
le Mie Opere il denaro deve essere dato così che come viene dato, affinché
spiritualizzi, nobiliti e corrisponda allo scopo per il quale viene
sacrificato. A questo denaro devono essere unite lacrime di pentimento e di
amore, così che sia lavato e pulito dalla ruggine delle passioni umane. Allora
sarà spiritualizzato, allora riporterà anche dei frutti spirituali!
18. Invece un denaro dato con
malumore, con pentimento, è un prodotto di Satana, appartiene a lui e prepara
tutto ciò che puoi vedere giornalmente nel mondo; esso prepara insoddisfazione.
19. Provvedi solo al tuo stesso
cuore, ed educa i tuoi figli nel Mio insegnamento! Spiega loro il mondo come
esso è, affinché imparino a distinguere l’apparente da quello vero, da quello
effettivamente reale, e procedi così lentamente sulla via sulla quale ti ho
guidato finora. Con ciò avrai abbastanza da fare, poiché, nota bene, quanto più
Mi verrai vicino, tanto più stretta sarà la via, e tanto più severo sarà il tuo
stesso giudice, e così avrai tutti i giorni da combattere e lottare.
20. Non fare proposte ad altri. Sii
persuaso: non provengono da Me! Se Io voglio stimolare i sentimenti di altri,
lo faccio da Me stesso, e quanto spesso tu crederai che Io non lo faccia, tanto
poco sarò ascoltato! E chi non sente la Mia voce, credi forse che seguirà la
tua?
21. Vedi, qui sta il nodo, ti credi
più forte di quanto sei realmente, ed Io proprio con tutte queste parole volevo
dimostrarti che sei molto più debole, e appunto attraverso queste ti voglio
guidare alla conoscenza delle tue debolezze.
22. Continua a combattere, continua
a sacrificare, e sii rassicurato: Io sono un Signore ricco, e ti posso
compensare migliaia di volte ciò che tu, nella semplicità del tuo cuore e con
sentimento infantile, hai messo sull’altare dell’amore per il prossimo e
dell’amore per Dio! Questo per tua consolazione con la Mia benedizione, a te e
ai tuoi! – Amen!
[indice]
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Una Parola paterna per Ernestina
17
maggio 1871
1. Cara figlia, era il 12 di un anno fa che ti ho rivolto le prime parole, ed
Io sapevo bene che le stesse non sarebbero cadute su un terreno pietroso;
infatti, adesso, proprio dopo un anno, stai dinanzi a Me con sguardo nostalgico
rivolto a Me per supplicare nuove parole di conforto e di pace dal Padre tuo.
Che le Mie parole abbiano portato frutti, lo dimostra la conoscenza dei tuoi
errori e il sincero pentimento, e oltre a questo anche il tuo intendere che da
quel tempo Io non ho abbandonato né te né tuo marito, bensì vi ho sempre
rinvigorito confortandovi quando era necessario e dove non bastavano le vostre
forze. Continua ad essere così: severa verso di te e indulgente verso gli
altri! Continua a fare del bene in silenzio come lo hai fatto finora, e anche
tuo marito. – O figli! Voi non sapete quanto vale una preghiera di
ringraziamento, uno sguardo a Me che un povero bisognoso manda al Cielo con
cuore colmo di gratitudine dopo aver ricevuto un dono. Voi non conoscete il
valore spirituale di una tale espressione di riconoscenza, ma Io lo conosco e
lo so apprezzare, e proprio allora viene aumentato il suo valore, quando
un’anima, lottando con il mondo e con le sue preoccupazioni, dimentica le
proprie sofferenze per guarire quelle del suo prossimo. Figlia Mia, sul tuo
capo fluisce la benedizione, di questo sii convinta, anche se non la senti, Io
ti assicuro che fluisce a voi in una tale pienezza, come la meritano quei figli
che si sono consegnati del tutto nella Mia mano e si accontentano di tutto ciò
che Io do loro, anche se, secondo l’apparenza, è poco.
2. Vedete, Io ho un’opinione
diversa da voi uomini! Io educo i Miei figli con indigenze e sofferenze, con la
diminuzione di tutti i bisogni mondani, per renderli più atti a cercare
ferventi i godimenti spirituali, più capaci di apprezzarli, e alla fine, quando
avranno compreso la nullità delle gioie terrene, non le brameranno più, mentre
brameranno quelle spirituali.
3. Quando questo passo riuscirà,
subentrerà di nuovo quiete e pace nel cuore movimentato, allora l’uomo sarà
contento, accoglierà ciò che il Padre gli dà e saprà che tutto è solo per la
sua benedizione, tutto per il suo meglio.
4. Fai anche tu così, Mia cara
figlia. Segui la tua voce interiore, fa del bene e confida in Me!
5. Quando tu e tuo marito sarete
forti, affinché non decadiate da Me nemmeno nelle migliori condizioni, allora
cambieranno anche le attuali condizioni, la tua salute migliorerà, e tu
benedirai il Padre che, sebbene su vie pietrose, ti ha tuttavia guidato alla
meta sicura.
6. Confida in Me e sii vigile sul
tuo cuore, affinché non faccia nessun regresso, tutto il resto si presenterà
così impercettibile, come adesso sei sfuggita a poco a poco da una malattia con
pochi mezzi, da pericoli maggiori (con il seguire il modo naturale di vivere).
Veglia e prega, affinché nel prossimo anno, come giorno commemorativo di questa
nuova parola del Padre tuo, ti abbia anche purificata di più e ti trovi in uno
stato migliore, e tu stessa glorificherai poi la Mano che ora benedice e
fortifica te e tuo marito! – Amen!
[indice]
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Cenni di vita per la crescita spirituale
18 giugno 1871
(a una componente del cerchio spirituale
triestino)
1. Mia cara figlia, Mi chiedi una parola di conforto, affinché ti dica se sono
soddisfatto di voi e se non ho sprecato inutilmente gli sforzi Miei e quelli
del Mio scrivano.
2. Allora a questo riguardo ti devo
dire che purtroppo vedo solo troppo bene quanto poco le Mie parole hanno messo
radici nella vita della maggior parte, e Mi sento costretto a mandare ora al
singolo, ora a tutta la piccola compagnia e ai seguaci del Mio insegnamento,
severe parole ammonitrici, affinché non retrocedano invece di proseguire.
3. È triste dover impiegare tali
mezzi, solo che l’uomo è libero, Io l’ho creato così, e se da ciò volta comunque
spesso le spalle al suo Benefattore e Padre, nonostante tutte le dimostrazioni
di Grazia e Amore, devo accontentarMi della
momentanea dimenticanza di tutto ciò che dovrebbe essergli la cosa più sacra.
4. Anche voi tutti sotto questo
riguardo dovete seguire il Mio esempio e gettare il velo della dimenticanza
sulle subite ingiustizie da parte degli altri.
5. Tuttavia, per quanto riguarda te
sola, Mi è già una forte dimostrazione della tua ferma volontà di avvicinarti
sempre più a Me riconoscendo i tuoi errori, e raggiungendo il concetto di cosa
dovrebbe veramente essere l’uomo sotto l’aspetto spirituale, cosa che proprio
pochi e anche tu non avete ancora raggiunto. Ma abbi pazienza! Per procedere, e
soprattutto per percorrere una via, si deve dapprima conoscerla; e per
correggere gli errori si deve prima riconoscerli veramente, altrimenti la loro eliminazione
sarà un’impossibilità.
6. Tu, figlia Mia, ammetti la tua
indegnità e la tua impotenza di fronte alla Mia dignità e onnipotenza, come
contrasto all’Immagine che vi ho lasciato
(in Gesù) per l’eterno esempio e segno di memoria.
7. Aspira quanto puoi a questo Mio esempio
come ideale della superiore dignità umana! Io come Dio l’ho stabilito come ideale
anche per questo motivo, ma per i più non viene raggiunto, e proprio per questo
l’aspirazione di avvicinarsi allo Stesso non ha limiti.
8. Ti posso solo dire che quanto più
ti avvicini, tanto più grandi beatitudini godrai; quanto più combatti contro i
tuoi errori, tanto più cresceranno buone caratteristiche nel tuo cuore.
9. Fai solo quanto ti è possibile,
il tuo tendere non avrà nessuna fine con questa via terrena; perciò non devi
nemmeno sperare in un punto d’appoggio. Esiste un solo salire sempre più in
alto, ma nessun arresto, e la risposta: “Sei alla meta!”, non ti verrà mai esclamata
nemmeno nell’altro mondo spirituale, poiché, quanto più in alto salirai, tante più
richieste rivolgerò a te, e tanto più grande diventerà la tua missione come
spirito.
10. Sta tranquilla: dietro questa
breve vita terrena ce n’è una eternità piena di opportunità per operare, per
lottare e per vincere! Non cesserà mai! Proprio questa è ciò che il sale è nei
vostri cibi, è il condimento, la stimolatrice all’attività, è ciò che dovete
intendere sotto vita spirituale. Per
vero, non la potete comprendere, ma ben potete presentirla.
11. Anche se devo assistere con rincrescimento
che non tutti i Miei insegnamenti cadono su un buon terreno, è così come dissi
un giorno nella parabola: “E un
seminatore seminò, ma la semenza cadde in parte su un terreno buono, in parte
su un terreno pietroso, oppure sulla strada.
12. Il seme sulla buona terra portò
ricchi frutti, quello sul terreno pietroso seccò sotto il calore dei raggi del
Sole, e quello che cadde sulla strada venne mangiato dagli uccelli”.
13. Così è anche con gli uomini e
con questa piccola compagnia dei Miei figli eletti. Anche là c’è un buon
terreno, un terreno pietroso e la grande strada nel mezzo, dove il Sole (metaforicamente),
ha come conseguenza malinteso, altro
effetto, altro risultato finale, come anche nello stomaco degli uccelli il
seme deve essere d’aiuto per altri scopi.
14. Le Mie parole ammonitrici, i
Miei singoli (personali) rimproveri non hanno altro scopo che mantenere il
terreno fruttifero, affinché non diventi nella maggior parte terreno pietroso,
oppure mal interpretato, come il seme sulla strada deve servire per altri pretesti
che quelli perseguiti da Me.
15. Perciò persevera col tuo
proposito; amaMi, e segui il Mio insegnamento, ma
bada di non cadere. E se anche nei momenti fragili ti vincono le tue debolezze,
rialzati di nuovo, pentiti e proponiti di essere in seguito più attenta sul tuo
cuore. Diventa anzitutto padrona dei tuoi pensieri. Se puoi dominarli, allora
la vittoria sarà più facile sull’adempimento degli stessi, ma se ti abbandoni a
loro, mancherà solo l’occasione per assecondarli, e cadrai, cadrai all’improvviso,
come un fanciullo stolto che rivolge il suo sguardo verso l’alto e non fa
attenzione al suolo sul quale procede.
16. Quello che un giorno ho
esclamato ai Miei discepoli nel giardino del Getsemani,
lo esclamo a te: “Veglia e prega,
affinché tu non cada in tentazione!”. Se segui questo richiamo, allora avrai
sempre al tuo fianco il Padre come soccorritore nel bisogno, che ti
fortificherà e ti benedirà! – Amen!
[indice]
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Le vie dell’eterno Amore
ovvero
“Mangerai
il pane col sudore della tua fronte”
[Gen. 3,19]
19 giugno 1871
(a
una componente del cerchio spirituale triestino)
1. Mia cara figlia, già da alcuni giorni aspetti le parole Mie e del Mio
scrivano, solo che ho aspettato a risponderti, e ciò per il semplice motivo che
il Mio scrivano non era abbastanza raccolto spiritualmente per dedicarsi completamente
a Me per la tua salute. Invece oggi, in cui la sua quiete morale è in parte
ritornata, e il suo orecchio interiore è più aperto alla Mia voce spirituale,
oggi quindi voglio rispondere a tutti i pensieri della tua ultima lettera,
affinché tu, Mia cara figlia, salendo continuamente verso l’alto, possa
percepire sempre di più delizia e beatitudine, e nonostante i momentanei dolori
corporei che talvolta ti assalgono, tu venga ricompensata mediante questi
sentimenti e affinché impari a comprendere sempre di più questo: “Ne vale la
pena, per avere tali godimenti spirituali, sopportare con pazienza le lotte e le
sofferenze corporee!”. Ora sei arrivata dove ti volevo avere, adesso vedi e
comprendi che solo l’Amore è il Mio pensiero
di base dell’intera Creazione materiale e spirituale, ed è anche il requisito
essenziale del Mio Io.
2. Tu vedi adesso chiaramente che
chi può amare, cioè amare come lo voglio Io, non trova nulla di scuro, nulla di
nero, nulla senza luce in tutto il mondo e nemmeno nel suo stesso cuore.
3. Chi ama, può quindi possedere
solo questa elevata dolce quiete dell’anima, quiete che ci vuole per possedere,
in mezzo a tutto il trambusto delle calamità umane e avvenimenti mondani,
sempre la stessa indifferenza, sempre la ferma fiducia in Me, per guardare con
sangue freddo in faccia a tutto ciò che potrà arrivare. Poiché chi ama, chi ama
(veramente) perché Io lo insegnai, questi sa che, qualunque cosa si possa
accumulare sul suo capo come nuvole temporalesche, è venuto dalla Mia mano, dalla
sfera del Mio Amore, e non scaccia nulla dalla stessa; – e così tollera
qualunque cosa irrompa su di lui, e lo tollera non come punizione di un Dio
iracondo, bensì lo tollera come scuola di prove per una vita superiore colma di
delizia e beatitudine, mandato dall’amorevole mano di un Padre fedele!
4. Così hai compreso già anche tutta
la tua malattia. Tu riconosci adesso che tutto deve avvenire così, per
scacciare da te l’antica Eva, e indossare quella nuova spirituale, come immagine
del Mio Amore.
5. Ben Io dissi ad Adamo e alla sua
compagna: “D’ora in poi mangerai il pane
col sudore della tua fronte!”. Hai ragione, non era una maledizione, poiché
Dio come Padre non conosce nessuna maledizione, nessuna collera e nessun odio;
ma conosceva la natura umana, perché Egli li aveva formati così, perché
dovevano essere così.
6. Dopo aver creato l’uomo a Mia immagine,
ho dato a lui caratteristiche che lo rendessero capace di formarsi per il più
alto oppure per il più basso di ciò che esiste nella Creazione spirituale. – Allora
dovevo anche dargli l’occasione di esercitare tutte queste caratteristiche
stesse nella vita pratica, perché sentisse la delizia dello spirituale
superiore, come l’amaro del male inferiore. Egli, dal momento che il male, il
cattivo, era provvisto con più sfarzo mondano e tentazione, doveva spronare
appunto attivamente il suo superiore Io spirituale, per ripudiare l’apparente
godimento del senso di benessere nell’adempimento del male. Tuttavia, alla fine,
avrebbe dovuto comunque imparare a preferire, e lottare per il bene senza
pretese, ma nel seguito portando molte più delizie. Nel sudore della sua fronte
egli doveva non solo sostenere la sua stessa vita, bensì anche, nel sudore
della sua fronte spirituale, sotto lotte e sopportazione, guadagnare anche il
pane spirituale, il cibo per la sua anima,
in modo da poterlo rendere capace di diventare un Mio discendente degno
di Me! E così anche oggi tu vedi ovunque questa lotta dell’uomo, lotta per rinnegare
il suo apparente ‘buon mondo’, e preferire, infine,
lo spirituale.
7. Tu vedi questa lotta, nel sudore
della fronte, sotto rimorsi di coscienza e torture spirituali, realizzarsi
ovunque, nel piccolo come nel grande.
8. Dappertutto il mondo attira a sé
l’uomo, e solo dopo lo respinge con disprezzo.
9. E questo oscillare di qua e di
là, questo ignorare cos’è veramente lo scopo del cammino di vita umano, – fu
anche questo scopo che un giorno Mi determinò di precedere tutti gli spiriti ed
esseri dell’intera Creazione come esempio, e mostrare a tutti loro come lo
intendo Io: “…nel sudore della fronte
guadagnare il proprio pane”.
10. Tu conosci la storia della Mia
sofferenza, tu però dici che non hai mai compreso come sia stato possibile che
un Dio si sia sottomesso volontariamente a questa sofferenza.
11. Vedi, questo accadde proprio
perché Io volevo per primo mettere nel mondo, e in particolare negli uomini
viventi sulla vostra Terra, un eterno segno commemorativo, per mostrare che
cosa significa veramente essere la Mia immagine; e per secondo, perché volevo mostrare
al massimo grado a tutti gli spiriti, fino a che punto uno spirito, se vuol
diventare figlio Mio, dovrebbe se necessario estendere la sua abnegazione e
auto umiliazione, al fine di rendere questa sentenza: “Nel sudore della tua
fronte dovrai guadagnare il tuo pane”, comprensibile spiritualmente, e poi
essere in grado di utilizzarla, affinché proprio quest’espressione non diventi
una maledizione, ma per lui diventi la più grande benedizione!
12. Così, Mia cara figlia, devi
giudicare il Padre tuo, il tuo Gesù, che
– per primo come l’eterno Amore, e per
ultimo come la Sapienza guidante
l’Amore – attraverso quell’umiliazione portata avanti sulla Terra, mise la
corona al Suo stesso Amore e mostrò a
tutti gli spiriti e agli uomini su quale via è accessibile Lui e il Suo Cuore.
13. Tu vorresti leggere e sentir
parlare solo d’amore. Io comprendo molto bene il perché. Ciò perché adesso vedi
parzialmente realizzati i tuoi presentimenti, perché senti quale delizia può
concedere l’Amore quando esso, elevato oltre tutto il movimento mondano, è quello
spirituale superiore, di cui solo spiriti e uomini con grande nobile entusiasmo
ne sono capaci.
14. Tu stessa lo hai percepito
nelle sante ore di delizia, quando hai sentito la Mia vicinanza, quando hai
percepito chiaramente il Mio influsso nel tuo cuore. Allora hai sentito qual è
l’Amore di cui un Dio, come Padre, è capace di versarlo nel tuo stanco cuore, e
adesso desideri ardentemente solo questo diletto spirituale!
15. Vedi, figlia Mia, tu stessa ti
puoi preparare giornalmente e ogni ora questo godimento di delizia spirituale: segui
i Miei insegnamenti, praticali di fatto, e in ogni azione con cui rendi felice
te stessa e gli altri, fluirà questo amore – dato agli altri – e, fruttifero, ritornerà
di nuovo nel tuo cuore che lo porterà incontro a Me in battiti pieni di delizia,
e allora sentirai l’Amore come Io lo predico, come lo esercito e lo esigo anche
da voi!
16. Questo amore ti darà poi pace,
ti darà quiete, così da stimare il mondo e i suoi avvenimenti e condizioni solo
per quello che valgono, per non farti mai dimenticare, nel mezzo a tutto l’oro
scintillante, l’autentico puro oro spirituale dell’Amore divino, della grandiosità
divina.
17. Segui questo corso, figlia Mia,
segui il corso dell’amore come te l’ho insegnato Io, e ovunque ti troverai diffonderai
benedizione , e dovunque andrai aiuterai a raddolcire a tuo marito la sua vita,
e insieme a lui vi avvicinerete sempre di più a Me, finché un giorno starete
dinanzi a Me alla meta dell’unione spirituale come un solo pensiero della
Creazione – bensì prima in due corpi separati – e poi come un pensiero del Mio
eterno, inesauribile Amore! – Amen!
*
Come aggiunta
19 giugno 1871
Alla domanda del
servitore: “Quanto tempo o Signore mi farai ancora attendere?” Così scrisse Mayerhofer nella sua lettera alla sorella spirituale H. a causa della completa guarigione della stessa.
1. (Risposta): “Finché tu e tua figlia avrete la
giusta e autentica fiducia in Me! Eppure vi ho guidato Io fin qui. Credi allora
che vi lasci a metà strada? – No, non è così! Gli attuali dolori di tua figlia
spirituale adottiva sono dolori transitori, da cui si deve passare! In tutta la
Creazione non esistono salti e nemmeno nella guarigione di malattie corporee.
Tutto deve percorrere la sua via dell’Ordine. Se tua figlia ha di nuovo
commesso alcuni piccoli errori nel suo modo di vivere, non disperare di questo,
poiché adesso – mentre dico questo – lei sta già di nuovo meglio. Solo, fiducia
e sempre fiducia! Quante volte ve lo devo ripetere, e nonostante ciò ne avete
solo mezza! Afferrate la Mia mano che ora vi tendo per l’aiuto, tenetela
stretta e non cessate di pregarMi, e vedrai – se la
tua preghiera è giusta – sarà anche esaudita! Questo ti dice il Padre che può
guidare te e tua sorella proprio così e non diversamente! Amen!”
[indice]
۞
Una Parola alla donna, compagnia femminile
dell’uomo
28 giugno 1871
1. Poiché in mezzo alla tua piccola compagnia ci sono proprio le sorelle che
procedono lentamente nella conoscenza della Mia parola e ancora più lentamente
nell’esercizio della stessa, ti voglio dare alcune parole per loro, affinché anch’esse
sappiano cosa sono, e in cosa mancano.
2. Vedete, Mie care figlie, la
vostra tiepidezza nelle cose religiose, così come Io vorrei che queste fossero
afferrate da tutte, proviene principalmente da questo: perché voi tutte siete
ancora troppo attaccate al mondo e non potete liberarvi dalla vuota passione per
il vostro esteriore, come anche dall’abbellirlo il più possibile, dove
nell’insieme le più anziane sono le più ferventi, le quali mettendosi in
ghingheri cercano di sostituire ciò che la vecchiaia nega al loro corpo. – Per
secondo, una pietra ancora più dura da superare è la vostra lingua, l’eterno
criticare degli altri, ed avete perfino gioia nello scoprire in loro, errori e
debolezze, quando – perlopiù con malignità – andate spettegolando. Questi sono
due vizi – non virtù – bensì errori principali di tutto il genere femminile.
Essi sono sorelle dell’amor proprio troppo teso e si chiamano: invidia e smania
di moda!
3. L’amor proprio, quando lo tolsi
ad Adamo e lo misi come femmina al suo fianco, aveva lo scopo di purificare dapprima
se stessa, poi addolcire e rendere facile al suo uomo o compagno di vita la via
terrena, e in questo modo – stando ben un po’ differenziato davanti a lui –
alla fine purificato e raffinato, si sarebbe unito spiritualmente insieme a lui
per stabilire una totalità.
4. Purtroppo però è successo l’opposto!
Adesso – invece di addolcire agli uomini la loro sorte – esse dominano, e gli
uomini devono obbedire, e così è sorto l’ordine rovesciato.
5. Anche nel carattere del tempo
attuale in generale è successa la stessa cosa: invece di tolleranza,
umiliazione e abnegazione di se stessa, nella donna adesso è preponderante
l’intolleranza, la gelosia, l’orgoglio e l’avidità di dominio!
6. Anche se non ci credete che nei
vostri cuori dominano tali passioni, ve lo devo comunque dire: esse sono lì,
solo che non le notate! Voglio indicarvele con brevi parole.
7. Io dapprima domando: “Perché
rivolgete tanta attenzione al vostro vestito, al vostro ornamento della parte
esteriore del corpo, al nascondere accuratamente gli eventuali difetti, e al
mettere in mostra davanti a tutto il mondo ciò di cui credete che avete meglio
e più bello che altre della vostra specie?”.
8. Vedete, perché voi volete
dominare, volete mettervi più in alto di quanto siete messe realmente, volete
sapervi ammirate e invidiate.
9. Quindi dietro questa brama di mettersi
in ghingheri[20] e
abbellirsi c’è l’orgoglio, l’invidia e la gelosia, non appena siete in grado di
ammettere che un’altra è vestita meglio e meglio provveduta dalla natura
stessa.
10. “Perché vi piace tanto tutto
l’elenco dei difetti delle altre?”. Vedete, perché voi credete che col tirar
giù il rispetto di un’altra, portate su il vostro. È di nuovo l’orgoglio come
un giorno il fariseo pregò nel tempio e disse: “Signore, io Ti ringrazio che non sono come questo tale che sta qui!”.
Ciò è di nuovo il voler essere di più di quanto si è veramente!
11. Ora mettete la mano sul vostro
petto e, quando vi vestite, pensate di chiedere a voi stesse, per primo: “Vestite
il vostro corpo solo decentemente, oppure pensate di far notare di più certe
attrattive o certe forme?”
12. Quando parlate delle altre, dei
loro difetti e delle loro manchevolezze, pensate con compassione a tali sorelle
smarrite? Vi estorcono forse lacrime di compassione nei vostri occhi, perché vi
dispiace che questa o quella non abbia la giusta opinione di sé e del mondo, e proprio
per questo deve preparare a se stessa e al mondo ore amare?! O non è piuttosto
il provar piacere del male altrui, che muove la vostra lingua, dove poi servite
piuttosto il Mio avversario, che Me? Chiedete solo a voi stesse se non ho
ragione Io!
13. Vedete, sotto tali circostanze
il Mio insegnamento non può trovar posto nei vostri cuori, dove vi dimora tanto
di opposto, e poiché Io voglio proprio il contrario di ciò che vi piace, è per
voi anche notevolmente più difficile estirpare ciò che vi ostacola nel
progresso.
14. Come ho detto pocanzi in una
parola alla Mia cara figlia H.: è l’antica Eva che vi tiene ancora catturate, e
per estirparla, alla maggior parte di voi manca la giusta forza di volontà.
Perciò la tiepidezza nell’ascoltare, e l’avversione verso l’effettivo esercizio
delle Mie parole di Grazia dispensate per voi.
15. Vedete, finché non imparate ad
attribuire alle cose il valore che hanno veramente, bensì ne attribuite più di
quanto non hanno; finché considerate il mezzo come scopo, fino allora non siete
sulla via che porta a Me, bensì sulla via che vi allontana da Me.
16. Fino a quando il vostro vestito
vi assorbe così che voi, se qualcuno con lo stesso vi disturbasse, potreste
maledirlo e condannarlo – Io non so dove – a sangue freddo, fino allora non ci
sarà nessuna scintilla d’amore divino in voi, bensì un intero tizzone di presunzione,
superbia e avidità di dominio!
17. Un giorno a una domanda del
fariseo, dissi: “Date all’imperatore ciò
che è suo, e a Dio ciò che è di Dio!”. – Questo si può adoperare anche su
di voi.
18. Date al vostro abito solo
l’importanza che richiede, per vero secondo lo spirito del tempo, ma solo
vestite decentemente e con modestia per andare avanti. Indossate i vestiti a
causa del vostro io, e non dimenticate il vostro io a causa dei vestiti!
Lasciate l’esteriore all’essere esteriore, e pensate di più ad abbellire e adornare
il vostro interiore, affinché anche per voi non valga l’altra parola che un
giorno dissi ad un altro fariseo: “Voi siete
sepolcri imbiancati, esteriormente pieni di splendore e cianfrusaglie e,
nell’interiore, pieni di marciume e sudiciume!”
19. E quando vi adornate, che cosa
volete ottenere veramente con questo? Vedete, volete ‘piacere’ agli altri e particolarmente agli uomini, poiché nessuna
donna ha piacere in un’altra, al massimo la invidia per quello che crede di
avere che a lei stessa manca.
20. Se quindi vi volete rendere più
belle, credete dunque che non esista nessun altro mezzo che il proprio vestito?
21. Come potete abbellire il vostro
volto? Vedete, solo con questo: se dallo stesso splende fuori una bella anima!
– E come abbellite la vostra anima? Ecco, proprio con l’accrescimento della
vostra posizione spirituale, con il miglioramento del vostro valore morale!
22. Un’anima consacrata a Me, in
cui si erge maestoso l’amore, la pace e la volontaria dedizione alla Mia volontà,
una tale anima splende da tutti i tratti del volto. Là l’occhio splende nel
fuoco celeste dell’amore, entusiasma lo sguardo di chi incontra molto più che
un volto senza spirito, avvolto in puri tessuti variopinti di una moda in
fronzoli, usata spesso solo stupidamente.
23. O figlie smarrite! Voi non
sapete come attirare gli uomini, altrimenti non percorrereste la via che tutte
voi adesso avete intrapreso veramente! Quegli uomini, uomini di spirito e di cuore,
(non presuntuosi bellimbusti che sono altrettanto agghindati come voi stesse),
uomini ‘tali’ potete attirali solo con intrattenimenti pieni di spirito, con
discorsi che vanno molto oltre la vita ordinaria!
24. Il vostro vero e proprio compito
come donne di cuore e intelletto doveva essere solo questo: far dimenticare
all’uomo, in un intrattenimento con voi, gli impulsi della sensualità! E non
risvegliarli! Perché questi impulsi – senza amore spirituale – non sono di
natura umana, bensì bestiale, e inoltre dovete sapere che Io non vi ho dato le
attrattive che abbelliscono il vostro sesso per far cadere l’uomo, bensì per
elevarlo, non solo al di sopra dell’animale, ma al di sopra dell’uomo terreno!
Dovete essere in grado di infondergli un amore che va molto oltre questa vita, un
amore che dura in eterno e non svanisce con l’appagamento degli impulsi
sensuali.
25. Le vostre attrattive devono
servire a raffinare e spiritualizzare perfino questo atto, dove l’uomo diventa pari
all’animale, il cui risultato però è divino. – Così erano i Miei pensieri creativi,
e dopo aver dato a voi come ad ogni uomo la libertà, che cosa è diventato di
voi?!
26. Guardate voi stesse, quanto al
di sopra di voi sta questo ideale di donna, provvista di mansuetudine e di
amore, che sopporta tranquillamente tutto ciò che le voglio addossare per
compiere la sua missione. Dov’è questa donna che cerca tutta la sua felicità in
suo marito e nella sua famiglia!?
27. Ho prescelto poche donne per Me,
per guidarle ad una condizione migliore, e anche queste poche sono pure sprofondate
così in basso nel fango delle idee mondane e, nonostante tutte le parole di grazia
da Me, hanno ancora tanta gioia nei futili abiti e in altri gretti arnesi per
la pulizia, tanto che per questi possono dimenticare Me e l’eternità e tutto
ciò che per loro dovrebbe essere unicamente importante e santo!
28. Quel vostro tenero sentimento doveva
afferrare tanto più facilmente e più intimamente proprio il Mio insegnamento, che
è fondato sull’amore, piuttosto che il sentimento dell’uomo che, – lottando in
mezzo a preoccupazioni mondane per il cibo – può talvolta ben dimenticare Me e
il Mio mondo dello spirito.
29. Quel vostro cuore dove doveva ergersi
maestoso solo l’amore, che fu creato solo per amore, è ora colmo delle
caratteristiche più impure e più brutte; quel tempio (il cuore) che attraverso
l’amore coniugale doveva essere preparato per l’amore eterno, per l’amore spirituale,
è adesso altrettanto – come un giorno il tempio di Gerusalemme – colmo di pure brame
e vizi mondani!
30. E se vi do questa parola, lo
faccio perché voglio risparmiarvi la Mia venuta con funi e verghe, come un
giorno nel Tempio di Gerusalemme scacciai i venditori e i mercanti dallo
stesso, perché volevano fare della casa di preghiera edificata per Me, una spelonca
di assassini; cosa che ora lo sono anche la maggior parte dei cuori femminili,
dove i sentimenti più nobili delle virtù più elevate vengono spietatamente
uccise a causa del meschino egoismo, della smania del lusso, di dominio e di
profitto!
31. Miglioratevi, figlie Mie! Il
tempo del Mio ritorno si avvicina! Preparatevi, non per piacere al mondo, ma
per piacere a Me!
32. Il mondo vi pianta in asso, ed
Io sono il Signore dell’eternità, dove anche voi dovrete un giorno vivere, ma
il come sta solo a voi.
33. È il grido ammonitore del Padre
alle Sue figlie. C’è ancora tempo per il cambiamento, non disdegnate gli insegnamenti
che vi mando, ma praticateli anche, e riconoscerete ben presto se era meglio il
non preferire qualcosa per il momento seducente, a un eterno qualcosa di meglio
mai cessante!
34. Esaminate i vostri cuori,
cercate di riconoscere i vostri errori; questo però nel vostro grande amor
proprio è un po’ difficile. Soltanto che senza riconoscenza degli errori non si
può migliorare. Quindi, dapprima, – come disse un antico filosofo greco[21]:
“Impara a conoscere te stesso!”, dovrete giungere a questa conoscenza se volete
procedere sulla via che vi indica il Mio insegnamento. Senza questa conoscenza di
se stessi, tutto il leggere e l’ascoltare le Mie parole è inutile!
35. Riconoscete il mondo nel suo
disvalore, e cercate anche di comprendere il vero e proprio valore del vostro
cuore! Esso deve diventare la sede principale delle più belle caratteristiche
dei Miei Cieli, e non un vecchio ripostiglio pieno di cianfrusaglie mondane. – Questa
è la vostra missione! Senza questa, non esiste per voi nessun altro mezzo per giungere
nelle Mie vicinanze.
36. Rinnegate voi stesse, come un
giorno Io ho rinnegato Me. Prendete sulle vostre spalle la Mia croce e seguiteMi! La Mia via era ben spinosa e amara. Sottomettetevi
a questa, così non avrete nulla da temere. Io che conosco questa abnegazione e
umiliazione per esperienza, vi aiuterò dove le vostre forze non bastano più,
affinché possiate riconoscere di nuovo il Padre che, per vero, esamina le Sue
figlie, ma non le vuole mai far perire. – Amen!
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Chiarimento del testo Luca 2,35
«E una spada trapasserà la tua anima
affinché i pensieri di molti cuori siano svelati»
9 agosto 1871
1. Così un giorno parlò Simeone a Maria, la madre del Mio corpo, quando Mi tenne
sulle braccia come Fanciullo; questo fu il profetico grido ammonitore di un
saggio vegliardo che volle mostrare alla giovane madre che, sebbene fosse nata in
umili condizioni, tuttavia un giorno lei avrebbe sofferto cose grandi e poderose[22],
e che la sua vita non sarebbe stata adagiata sulle rose!
2. In quell’ora di ammonizione lei
non sospettava ciò che questo grido ammonitore dovesse significare, non
sospettava di Chi veramente era Madre, non sospettava quali dolori un giorno le
sarebbero aspettati, non sospettava quale alta posizione avrebbe occupato sulla
Terra nei cuori dei credenti cristiani, non sospettava quali gioie e
beatitudini le erano tenute in serbo e destinate nell’altro mondo.
3. Da dove, questa semplice donna
di un falegname, doveva prendere tutte queste idee, lei che, sebbene discendente
da Davide, non s’immaginava certo che le sarebbero stati tributati onori regali
e ancor più che onori regali.
4. Quella volta
quando la spada (in senso spirituale) penetrò nel suo petto materno, quando sul
Golgota, con sguardo colmo di lacrime alzò gli occhi
a Me, al Crocifisso, non sapeva che proprio questo grande dolore non avrebbe
rivelato solo a lei i propri pensieri, bensì a molti e precisamente il successivo
terzo giorno.
5. Lei non sapeva che a questo
improvviso, sconsolato vuoto nel suo cuore e in molti altri cuori, sarebbe cominciato
il giorno della gioia, della grande consapevolezza, dove lei e gli altri – invece
di piangere – avrebbero esclamato giubilanti: “Colui che avete crocifisso, non
era un figlio della Terra, bensì era veramente Colui di cui Egli (che era il
Padre) sempre disse che era venuto dal Cielo e al Cielo sarebbe ritornato”. La
Sua resurrezione dimostrò agli addolorati e scoraggiati che: “Egli non era
Uomo, bensì Dio stesso!”
6. Così la spada del dolore che
penetrò nell’anima di Maria, rivelò a lei e agli altri i pensieri nel suo
cuore, dimostrò a tutti loro che Colui che aveva camminato ancora poco tempo prima
davanti a loro, non era un Uomo, bensì l’unico Signore della Creazione!
7. Riconoscendo questo, – tutti
videro la grande voragine nei loro cuori, la cui voragine, essendo nati come terreni,
li separava dall’Eterno. Videro la differenza del Suo cammino di vita
morale-spirituale, videro la natura umana potenziata fino al Supremo, e accanto
a ciò riconobbero la loro stessa nullità, in confronto alla sovranità
spirituale di Gesù, all’ex Figlio del falegname, e al Dio adesso di nuovo
risorto, al Quale perfino la morte non poteva nuocere.
8. Così fu lì in quel tempo. E proprio
adesso nel piccolo circolo dei Miei figli, che Io volevo allevarMi
per scopi superiori, proprio adesso è avvenuto che, altrettanto, al Mio
scrivano è penetrata la spada delle malelingue attraverso la sua anima, e ora sta
lì come colpito dal fulmine, e ancora di più per il fatto che il colpo è venuto
da dove meno se l’aspettava. Egli sta lì piegato sotto le infondate accuse, e non
sa, non sospetta il perché è dovuto succedere proprio così!
9. Vedi, Mio caro figlio, come andò
un giorno a Maria sul Golgota, e nel Tempio durante
il battesimo, altrettanto succede adesso a te. Tu sospiri sotto la pressione
delle circostanze, perché non puoi guardare oltre, come anche Maria un giorno.
Se il Mio insegnamento doveva portare frutti ed essere eternamente
indistruttibile, doveva accadere solo su questa via, attraverso la croce per
Me, e attraverso il dolore per gli altri.
10. Quello che là operò in grande
la Mia crocifissione e la conoscenza degli errori degli altri nei loro stessi
cuori, oggi lo opera il colpo su di te e sui tuoi.
11. Anche là era piccolo il
mucchietto di coloro che Mi amavano, che Mi consideravano come loro Guida, come
attualmente te, come guida dei tuoi.
12. Quella volta a causa dell’improvvisa
morte sulla croce i rimasti stavano come annientati, come un gregge senza
pastore, – e adesso, dove in parte anche a te la comunità è tagliata dai tuoi e
ti è permesso di frequentare con loro solo per iscritto o attraverso dei mediatori,
così era anche allora.
13. Per i Miei amati Io ero
fisicamente e umanamente morto, ero scomparso irreparabilmente; tuttavia spiritualmente
avevo relazioni con loro come prima, li confortavo, li guidavo e tempravo nella
fede in Me e nel Mio insegnamento! Allora fu rivelato a tutti nel loro cuore per
primo, – quanto Mi avevano amato e se questo amore era quello autentico, se non
fosse teso forse a un amore del tutto diverso da Me e dal Mio insegnamento, e
non fosse (solo) l’affetto della Mia persona!
14. Alla tua piccola compagnia
accade adesso altrettanto: qualcosa che non si pensava possibile è accaduto!
Essi sono senza guida, mentre erano talmente abituati a ricevere quasi ogni
sera “Cibo dai Miei Cieli”, tali da non apprezzare più questi deliziosi doni, così
come doveva succedere veramente! Per loro erano divenuti solo per intrattenimento,
affidandosi tranquillamente alla continua conduzione, così che avevano perso completamente
l’esercizio di camminare da soli.
15. Allora arrivò il colpo: la guida
fu loro rimossa! E solo ora cominciano ad accorgersi quanto poco sono in grado di
stare sui propri piedi, e quanto hanno disatteso a sfruttare per il loro bene
ciò che su di loro fluiva giornalmente a fiumi.
16. Vedete, figli Miei, come un
giorno fu necessario la Mia morte da questa vita, per risvegliare
spiritualmente i Miei seguaci perché si erano dati troppo alla spensieratezza, altrettanto
capita oggi anche a voi. Dovete essere risvegliati, i vostri pensieri devono
essere manifesti nei vostri cuori, affinché impariate a comprendere su quale
gradino state veramente come esseri spirituali. Voi vi credete già tutti così
buoni, anzi ultrabuoni, che per voi non sarebbe quasi possibile nessun progresso!
– Vedete, qui vi ho ritirato il supporto, e adesso purtroppo vedete su quali
deboli piedi stavate andando.
17. Come a quel tempo i Miei
seguaci si elevarono spiritualmente solo dopo la Mia resurrezione, come riconobbero
la loro missione e credettero fermamente ciò che
prima si credeva solo a metà sotto l’influsso della Mia personale presenza,
così succede anche a voi. Sebbene non passeranno come là solo tre giorni, bensì
più tempo, allora prendete questi tre simbolici giorni come epoche, di cui la
prima quella dell’avvilimento, la seconda quella del risveglio spirituale, e la
terza quella del ritorno della vostra Guida, e con essa si svolgerà di nuovo il
Mio diretto collegamento.
18. Preparatevi perciò a questo!
Non fate come i Miei discepoli sul monte degli ulivi che dormivano profondamente,
mentre Io combattevo la lotta mortale; bensì “vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione!”, così
esclamai quel giorno ai Miei discepoli, e così lo dico oggi anche a voi! –
19. Se considerate le Mie parole
che vi mando direttamente mediante il Mio scrivano come una Grazia straordinaria
da Me, allora rendetevi anche degni di questa; altrimenti vi tolgo anche questa
e vi lascio alle vostre passioni e voglie mondane!
20. Quindi riflettete: se Io come
il Mio scrivano Mi son separato da voi per un attimo, questo è successo per far
sentire a ciascuno, proprio tramite questa separazione, il proprio ego, e per
dimostrarvi quanto poco siete senza di Me! Questo per la considerazione dal
Padre vostro! – Amen!
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۞
Lavora, veglia e prega!
10 agosto 1871
(a un amico dello
scrivano, appena risvegliato)
1. Inconsapevole oltre monti e valli – come le rondini attirate da un impulso
inspiegabile – sei andato a Trieste senza sapere che cosa ti ha attirato lì, né
cosa ti ha trattenuto quando eri là. La tua anima sospettava come in sogno un
miglior cibo per sé, come gli animali sentono da lontano le sorgenti nei caldi
giorni d’estate. Alla fine sei venuto alla sorgente della Fonte originaria, hai
bevuto e bevuto, spesso più del necessario, cosa che poi ti ha causato
l’indigestione di qualche cibo dai Miei Cieli. Così hai continuato, dalle
ammonizioni agli insegnamenti, dagli insegnamenti ai chiarimenti, dai
chiarimenti alla consapevolezza spirituale; e quando la stessa si è
risvegliata, da lì alla costante inquietudine e insoddisfazione con te stesso.
2. Adesso, dove è un anno che ti ho
dato la prima diretta parola che – come l’angelo al laghetto in Betsaida – ha messo in moto la tua anima, stai adesso di
nuovo dinanzi a Me e Mi provochi quasi a dirti se ciò che hai fatto durante
l’intero anno trascorso ti ha avvicinato di più a Me oppure ti ha allontanato.
3. Mio caro figlio, ma se tu stesso
nella tua preghiera Mi confessi apertamente che non sei soddisfatto di te, se
tu stesso ammetti che da te fino a Me quale Uomo–Dio, nella Persona di Gesù,
c’è ancora un grande abisso, come devo allora essere soddisfatto Io, se non lo
sei tu come uomo? Che cosa devo dire a costui, Io, quale Dio, quale Spirito
supremo?
4. Poiché in te fermenta
incessantemente come in un vulcano, allora fa tu pure come questo: getta fuori
l’inutile, consuma col fuoco dell’amore i vapori nocivi che talvolta avvolgono
ancora il tuo cuore, e sono da paragonare ai vapori di zolfo di un vulcano che,
altrettanto, portano la morte a tutto il vivente.
5. Purifica anche tu, per quanto
puoi, il tuo interiore, e se come le eruzioni talvolta procurano anche a te
degli sforzi enormi, fa’ per lo meno quello che puoi, e il resto lascialo a Me.
6. Vedi, per vero, nel tuo fervore
di funzionario vai oltre Me stesso, poiché Io so molto bene ciò che ti è
possibile e ciò che ti è impossibile. Solo sii severo verso te stesso,
l’indulgenza è nella Mia sfera.
7. Avrai da combattere finché
respiri, e anche quando un giorno giungerai nel Mio Regno, non ne avrai nessuna
fine! La lotta è il sale della vita, senza la stessa non può esistere nessuna
vita materiale e nessuna spirituale, perciò continua solo a lavorare, sii
vigile su te stesso! Soffoca sul nascere le tendenze impure, allora venendo
dinanzi a Me potrai per lo meno dire: “Padre, ho fatto ciò che, come uomo,
quale debole creatura terrena, potevo fare! Anche se non sono ancora giunto
alla mia, e ancor meno alla Tua massima soddisfazione, allora aiutami nel
prossimo anno a completare ciò che non ho potuto superare in quello passato!”
8. Figlio Mio, Io so meglio di
tutti ciò di cui voi uomini riuscite a essere capaci e fin dove questo è
raggiungibile al singolo secondo le condizioni di vita nelle quali egli vive e
secondo le prove che Io considero per lui necessarie come salutari per la sua
anima.
9. Guardati solo un po’ intorno tra
la tua stessa compagnia, quanto sono differenti le opinioni del Mio
insegnamento che comunque è sempre lo stesso, e quanto differenti sono le vie
sulle quali tutti devono essere guidati per giungere alla meta alla quale Io li
ho destinati.
10. Guarda il Mio scrivano, quanto
ho lasciato irrompere su di lui! Così andrà anche a te: ciò con cui aiuto l’uno, non sempre è il
giusto mezzo per l’altro! – Anche tu nel prossimo anno sperimenterai qualcosa
di insperato, di spiacevole, su di te farà irruzione qualche conflitto, qualche
tentazione; le condizioni si formeranno diversamente e, nonostante ciò, mentre
tutto intorno a te si cambierà, puoi e devi rimanere lo stesso, lo stesso
severo giudice per le tue azioni e il clemente per gli errori degli altri!
11. Non potete spogliarvi
completamente del mondo! Perciò fa’quello che puoi, lascia il resto a Me. Tu
sai che Io guardo solo alla volontà, poiché essa è la veste spirituale
dell’anima, l’atto stesso verrà e deve essere talvolta modificato, poiché così,
come spesso è pensato, se eseguito, non sarebbe sempre per il meglio di te
stesso e per il meglio degli altri.
12. E se l’ideale che Io vi ho
stabilito come uomo, fosse così facile da raggiungere, che cosa fareste allora
quando l’avreste raggiunto veramente? – Vedi, qui si presenta a te la grande
domanda che si esprime così: “Vuoi
contravvenire alla grande e generale Legge della Creazione?”. Vedi, non lo
puoi, perché Io stesso non lo posso! Infatti, queste Leggi stabiliscono il Mio
Io, sono inseparabili tra Me e le Mie stesse divine caratteristiche.
13. E cosa sono queste Leggi? Ti
voglio enunciare la prima Legge principale dell’intera Creazione, che si
chiama: eterno cambiamento, eterno
progresso o regresso! L’arresto non esiste da nessuna parte, e questa
Legge,espressa con altre parole, si chiama: Vita!
14. Quindi, se tu fossi arrivato lì
dove da uomo credi di vedere la tua meta finale, cioè essere un uomo come lo
ero Io durante il Mio cammino terreno, allora anche tu dovresti o procedere o
tornare indietro, poiché stare quieti a questa meta finale non è possibile.
15. La tua vita spirituale si
addormenterebbe. Non potresti rimanere ciò che sei.Se
vuoi vivere, devi procedere, poiché un
regresso non ti piacerebbe. E che cos’è il progresso? Esso è il procedere
dell’uomo da figlio fino al Padre di tutto il Creato; e vedi, questa via è
lunga, è piena di aspirazioni, di lotte e di fatiche. E affinché anche tu ti sappia
orientare un po’ meglio nel mondo degli spiriti, allora ti voglio dire che
quanto più salirai in alto, tanto maggiori richieste ti saranno poste, e tanto
più ostacoli troverai.
16. Dove si vuol sviluppare la vita
più alta, deve essere solo conquistata come la più grande vittoria sul suo polo
opposto, – sulla morte spirituale o su quella materiale.
17. Perciò stai tranquillo, figlio
Mio! Io vi giudico con altra misura, diversa dalla vostra.
18. Il vostro dovere è di tendere
continuamente a questo grande ideale dell’uomo, ideale che Io vi ho fissato;
sia che lo raggiungiate oppure no, non ha importanza. La vostra consapevolezza
di essere andati in avanti, se molto o poco, è l’unica cosa determinante;
mostra per lo meno che non c’è stato nessun regresso, e se di anno in anno ti
potrai dare questo attestato, allora sarai sulla giusta via di pretendere la
dignità di figlio Mio.
18. Quindi continua: lavora, veglia e prega, affinché tu non cada
in tentazione! Abbi fiducia in Me e nella Mia Grazia, e ricorda sempre che
Io non ti giudico – come fate voi tutti– non come Creatore, non come Signore,
bensì sempre solo come ‘Padre’!
20. Questo ti sia sufficiente per
l’anno veniente, dove ti sosterrò come in quello passato, quando avrai bisogno
del Mio aiuto. – Amen!
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Della vera felicità
4 settembre 1871
(supplemento a una
lettera per una figlia appena maritata)
1. Sì, Mio caro figlio, Io ho creato il mondo così, affinché anche
l’affaccendarsi, la felicità o l’infelicità mondana sia solo a favore del
miglior io spirituale dell’uomo.
2. Ora tua figlia si è sposata, e
tua moglie è stata abbastanza occupata ad attuare il suo piano; ma anch’Io nel
frattempo non sono stato con le mani in mano, anch’Io ho voluto provvedere alla
felicità di tua figlia, solo che l’opinione di ciò che Io chiamo felicità è un
po’ differente da quella che intendete voi.
3. La felicità, alla quale voglio
guidare i Miei figli, è espressa con una parola, e significa: “Quiete animica!”
4. Chi ha raggiunto questa, e
precisamente come la intendo Io stesso, questi è felice, poiché quiete e
soddisfazione di tutto ciò che Io mando all’uomo, è l’unica cosa permanente;
tutto il resto non lo è, non ha sostegno, è simile ad una canna al vento che si
lascia agitare da ogni soffio d’aria.
5. L’intera lotta nella vita umana
non è altro che la lotta per questa quiete, quiete che ognuno vuole ottenere,
che ognuno brama. E dove la si può veramente trovare?
6. Nel tumulto della vita mondana?
No! Nella ricerca scientifica? No! È solo nella fiducia in Me! Chi si getta
nelle Mie braccia vi sta saldo, e anche se invece di aspettative liete,
arrivano solo amare delusioni, allora l’uomo si sente calmo nella sola
consapevolezza che Io – il Padre – l’ho voluto così, ed avrà ben il suo vero
buono scopo, sebbene l’uomo per il momento non lo possa riconoscere.
7. Tu, figlio Mio, (come padre) hai
fatto il tuo dovere; lascia il resto a Me, quale vostro Padre spirituale di
tutto. Voi credete di aver creato la felicità mondana di vostra figlia, ma la
sua felicità spirituale è cosa Mia. So Io ciò che le serve, guidandola sulle
vie che sono più adatte alla sua stessa individualità.
8. Nel momento del matrimonio hai
messo tua figlia nelle mani di un altro uomo, e – da questo attimo sono cessate
una moltitudine di responsabilità che tu hai avuto nei suoi confronti come
padre.
9. Un giorno ti ho dato questa
figlia per educarla a persona spirituale; con il matrimonio la restituisci
parzialmente di nuovo a Me, poiché adesso per tua figlia comincia un’altra vita
e si faranno valere altri influssi spirituali. Tu discendi il monte del corso
della vita umana, e lasci la risalita ai tuoi discendenti, lasci loro i posti
che tu occupavi un giorno. Non ti preoccupare, anche questa coppia di sposi
dovrà sostenere le sue prove, anche loro dovranno essere guidati e condotti
“dalla notte alla Luce”, e precisamente dopo che i tuoi diritti paterni saranno
un po’ ridotti. Allora li prenderò Io e come Padre farò ciò che ritengo più
adatto per i figli Miei.
10. Tu hai dato loro in dote la tua
benedizione sulla nuova via, ma non dubitare, anche la Mia non rimarrà per
strada. Voi tutti avete desiderato molto, ma non potete dare a nessuno dei
vostri desideri energia per la realizzazione. Invece Io che posso anche
eseguire ciò che desidero, voglio metterti solo una cosa nel cuore: confida in
Me, e cerca di consolidare questa fiducia nel cuore di tua figlia; allora lei vedrà
molte cose esaudite, anche se non furono desiderate da nessuno.
11. Questo dal Padre tuo nel Cielo
che ti ha guidato, e non abbandonerà nemmeno tua figlia, finché lei non Mi
abbandonerà! – Amen!
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Amore e fiducia
La parola divina come sangue
spirituale
5 ottobre 1871
(un ulteriore
comunicazione del 5.10.1871 fu pubblicata in “Segni del tempo”)
1. E perché tu non vedi questa Mano? – Vedi, Mio scrivano, perché i tuoi occhi
spirituali sono ancora più offuscati che i tuoi corporei.
2. Tanto ho già detto a te e a voi
tutti sul come Mi dovete amare, sul come dovete confidare in Me, e nonostante
ciò ancora nessuno ha compreso queste due parole ‘amare’ e ‘confidare’ nel
vero senso di come Io voglio che le dobbiate comprendere. Vedi, tua figlia adottiva
malata svergogna adesso tutti voi, corre davanti a tutti! E nonostante ciò
anche a lei manca ancora la ferma fiducia in Me e nel vero amore, amore che, come
un filo, deve intrecciarsi chiaramente in tutta la vita, in ogni azione e in
ogni parola!
3. Io so bene che non è così facile
comprendere in una volta il mondo e il mondano; so bene che non è facile operare
sempre così che perfino ogni azione, ogni parola, anzi tutti i pensieri siano
degni di Me e tornino a onore per Me, ma proprio per questo ho rivestito le
vostre anime con tali corpi come li possedete; proprio per questo vi ho posto
in tali situazioni, conformando ognuno individualmente, dove proprio la
scintilla (d’amore) posta da Me nella vostra anima vi spinga sempre alla lotta,
al conflitto contro l’affaccendarsi mondano che si manifesta dall’esterno,
contro le passioni animiche e di eccitabilità fisiche
che dimorano nella vostra anima, affinché attraverso la costante lotta, il costante
conflitto, con lo spirito animico purificato ed
elevato, alla fine possa essere raggiunto un gradino spirituale in Mio Onore
che possa esserlo e sia degno di Me, come lo deve essere di un Dio e Creatore
di tutto il temporale e infinito, poiché voi non comprendete ancora nel senso sublime
cosa vuol significare essere chiamati “figlio Mio”!
4. Perciò lottate con coraggio, e
confidate perseveranti in Me! Allora sperimenterete ore di consacrazione, come
quella in cui tua figlia adottiva ti scrisse nella sua lettera.
5. Vedi, tu conosci bene la
circolazione del sangue nel corpo umano, ma non riesci a penetrare con lo
sguardo la circolazione del Sangue spirituale ovvero della Luce di Vita con la
quale Io nutro il vostro cuore, e perfeziono la vostra futura anima umana.
6. Tu mandi conforto a tua figlia
adottiva, e lei ti risponde tranquillizzandoti, e quello che volevi offrirle ti
sarà dato attraverso di lei in ricca misura.
7. La tua compagnia, adesso separata
da te, vive attraverso le Mie parole che le erano state date in parte già
prima, purtroppo però mai prese abbastanza in considerazione, mai comprese a
sufficienza, ed ancor meno esercitate; tutti loro devono imparare a camminare
da soli, le condizioni mondane presto premeranno ora sull’uno ora sull’altro.
8. Ciò che Io ti ho dato nella
penna per l’uno, da questo un altro si sentirà colpito, e come il cuore
pulsante spinge il suo sangue in tutte le parti corporee dell’organismo umano,
stimolando lì del nuovo ed eliminando il vecchio, altrettanto la Mia divina parola
in voi tutti, ovunque penetra, porta nuova vita. E come il sangue umano fluisce
in un organo, vi si stabilisce e vivifica di nuovo, così anche l’impressione
delle Mie parole è differente su ognuno di voi: uno si sente colpito dove solo
lui ed Io conosciamo il suo modo di pensare; un altro crede di leggere un cenno
per le sue azioni provenienti da una fonte non sempre giusta e pura; l’altro
sente una pesante colpa di rimprovero a causa della mancanza di fiducia; altri
per la mancanza d’amore per Me e per il loro prossimo. E così la Mia parola è
come il sangue, un portatore del rianimante, un raffinatore e purificatore del
vecchio, sebbene ovunque su vie differenti e con mezzi differenti.
*
9. Così, Mia cara figlia, guido e
conduco anche te. Attraverso afflizioni, sofferenze e lotte sarai purificata, e
verrai sempre più vicina a Me e, avvicinandoti tu stessa a Me, attiri anche
altri con te – come al cavo di un rimorchio – dove per l’uno o per l’altro non è
sufficiente la propria forza.
10. Continua così! Sarai
ricompensata per le tue sofferenze e lotte, e vedrai sempre più chiaramente
che, anche se delle nuvole coprono spesso il Cielo e vi sottraggono
temporaneamente lo splendore del Sole, questo non è comunque scomparso dal
firmamento, anzi proprio dopo la tempesta, risplenderà più bello e più sfolgorante.
11. Ora conosci il Padre tuo dall’Alto;
ora hai già cominciato a considerare tutte le avversità che incontri solo come conduzioni
dalla Sua mano appassionata. Non abbandonare questa fede, essa ti condurrà alla
giusta meta, ti farà riconoscere sempre più chiaramente il mondo nella sua
nullità e la tua meta spirituale nella sua importanza, e così raggiungerai
comunque soffrendo e lottando la tua meta che il Padre tuo già da lungo tempo
ti ha predestinato. Questo per tua consolazione e benedizione, dal Padre tuo
che ama tutti, e non ti abbandonerà mai! Amen!
[indice]
۞
“Egli è come il fuoco del fonditore o come
la potassa dei lavandai”
14 ottobre 1871
(Da una lettera dello
scrivano a una sua figlia spirituale):
«Per me non
esiste nessuna disgrazia. Tutto ciò che accade sono autorizzazioni del Signore,
che per vero all’uomo causa la liberà volontà, poiché da tutti gli
inconvenienti che l’uomo attira su di sé, sia per disattenzione sia per
trascuratezza o per ostinazione, nondimeno alla fine Egli saprà trarre il più
ricco guadagno per la salvezza spirituale dell’anima. Così è anche ben intesa
la massima: “Il Signore siede e purifica l’argento”; oppure: “Egli purifica
come la potassa[23]
la biancheria!”»
Dopo aver scritto questo, il Signore dettò:
1. Sì, figli Miei, è così! La tua cara figlia adottiva ha perfettamente
ragione se riflette bene su queste due frasi, e affinché comprenda ancora di
più ciò che significano, allora ve le voglio mettere in luce ancora meglio.
2. “Egli siede e purifica
l’argento”[24],
che cosa significa veramente? Vedete, figli Miei, l’argento, come si presenta
nella Terra, è frammischiato con altre specie di terriccio e minerali, particolarmente
con il piombo che, esteriormente, nello splendore e nel colore somiglia all’argento,
e questo più di tutto viene mescolato con l’argento estratto dal buio grembo
della Terra.
3. Questo metallo più scadente
viene poi separato dall’argento attraverso lavature e nel forno fusorio,
impiegato per altri bisogni della vita, mentre le specie di terriccio – lavate
via attraverso l’acqua – vengono di nuovo restituite alla Terra.
4. Ebbene, quando un giorno il
profeta disse: “Il Signore siede e
purifica l’argento”, allora non pensava al processo di purificazione come
viene fatto oggi, ma egli in questo s’immaginò solamente: “Il Signore separa
l’argento puro e genuino dal piombo che appare esteriormente uguale”.
5. Per esprimere questo con parole
spirituali, ve lo spiego così: “Il Signore manda a quegli uomini che portano
nell’interiore un po’ di valore spirituale, come argento, il processo di
purificazione”, vale a dire il lavaggio attraverso l’Amore, e il consumare
attraverso il fuoco gli avvenimenti imprevisti, per lavare via il piombo
mondano, ovvero le errate opinioni e i falsi concetti attaccati in loro. E dove
questo non riesce, lo fa attraverso il processo di combustione, per mezzo di
dimostrazioni più sottili per comprovare che esiste ancora qualcosa di
superiore, qualcosa di più importante, che il mondo e la sua presunta
grandezza.
*
6. Quando si legge: “Ed Egli lava
la biancheria come con potassa”, con ciò si vuol dire che lo stesso processo
che voi uomini intraprendete con la biancheria sporca, Egli lo concede anche all’uomo
spirituale.
7. Vedete, nella vita normale voi sporcate
la vostra biancheria, come allo stesso modo imbrattate spesso la vostra anima con
azioni, parole e pensieri impuri. Se ora Io sostituisco il posto della
lavandaia e vi immergo dapprima nell’acqua calda degli avvenimenti della vita,
e poi separo da voi con forza mediante il cauterizzare le conseguenze delle
vostre maldestre azioni, cosa che sulla via pacifica non volevano staccarsi da
voi, allora avviene lo stesso processo di purificazione come con l’argento, quell’autentico
argento che rimane solo d’avanzo, e come con la biancheria che splende di nuovo
bianca.
8. In entrambi i modi il buono viene
separato dal cattivo, affinché la vostra anima accolga come argento il puro splendore
della Mia Luce di Grazia, e potete portare la veste dell’innocenza come bianco
colore della biancheria senza ulteriori macchie, come veste della purezza. –
*
9. Così ho mostrato recentemente al
fratello di tuo marito, che cavalcava sull’alto cavallo mondano, la nullità
della sua sicurezza e del suo orgoglio[25];
ugualmente ho dato a tuo marito la forte dimostrazione delle Mie parole e della
Mia grazia al letto di suo fratello, e nel silenzio notturno, nella solitudine
della cameretta, ti ho aperto,gli occhi spirituali, affinché voi tutti dobbiate
vedere e comprendere che tra sofferenze, disgrazie e sogni notturni, continua
sempre il processo di purificazione – educandovi e guidandovi – conducendovi
alla meta, alla quale Io, come Padre amorevole, vorrei veder giunti tutti i
Miei figli.
10. In tutti i processi di
purificazione attraverso disgrazie e sofferenze – siano questi spirituali o
corporei – si passa attraverso la massima che un giorno espressi sulla Terra: “Lasciate i piccoli venire a Me, poiché di loro
è il Regno dei Cieli, e se non diventate come loro, non potrete mai aver parte
dello stesso!”
11. Che cosa significa questo? –
Vedi, significa: confidate nel Padre, come i piccoli; godete la Sua presenza e
non affaticatevi col futuro; fate in ogni istante il vostro dovere riguardo a
Me, e lasciate le conseguenze di questo a Me. Allora sopporterete come un
piccino pieno di fiducia le Mie purificazioni e lavaggi, poiché lo sapete: un
Padre amorevole non può punire, ma correggere soltanto!
12. Quindi, figlia Mia, accetta
anche tu le tue sofferenze e prove! Sei nella Mia mano e questa ti può guidare solo
a beatitudini più grandi di quelle che hai già goduto finora! Questo a te e a
tutti voi per conforto! – Amen!
[indice]
۞
Chiarimenti sull’arte di vivere
11 novembre
1871
1. Mio caro figlio! In un lungo discorso ti sei lamentato di tutti i tuoi
dolori che t’inquietano abbastanza spesso e ti tengono lontano dalla via che
porta a Me, più che farti avanzare. Ebbene, il breve senso delle tue parole è
veramente questo: “Io vorrei, – ma non posso!”, questo significa come se tu
dicessi: “Io vorrei sempre essere nel più intimo amore solo con il Padre mio
nel Cielo, ma non vorrei essere molestato affatto dal mondo, dai suoi bisogni e
dai suoi avvenimenti. Vorrei eternamente solo contemplare il Tuo volto, o
Signore, e solo salire più in alto di gradino in gradino, finché il mio corpo
poi divenuto un peso per la mia anima, sia tolto da me ed io potrei sguazzare
come puro spirito nelle beatitudini che il Signore ha riservato per tutti
coloro che amano e adorano Lui e soltanto Lui!”
2. Così è il tuo pensiero, nel
quale talvolta t’immergi e poi, con brivido, oltre al saldo proponimento di
seguire le vie per raggiungere tale meta, accanto alle debolezze e incostanze,
scorgi la tua stessa natura che spesso in mezzo ai momenti più belli di
elevazione spirituale ti ammoniscono che non sei ancora spirito, bensì hai
carne e ossa, che hanno altri bisogni e un’altra destinazione che sguazzare
attraverso tutti i Cieli con l’anima messa in libertà!
3. Poi ti assale la malinconia, ti
accorgi quanto minimi sono i tuoi veri progressi nel campo spirituale e quanto
facilmente e inaspettato il materiale che aderisce a te ostacola il volo
dell’anima, annienta tutte le illusioni e con poche parole ti va esclamando:
4. “Cosa vaneggi di beatitudini,
cosa sogni di gradini superiori? Tu sei ancora solidamente legato e la tua
anima è inquadrata nella solida e rigida materia! La spiritualizzazione
dell’anima non è così facilmente fattibile, perciò accontentati di singole ore
di elevazione. La Terra non è il luogo destinato per sguazzare permanentemente
nelle stesse!”
5. Così sorgono poi le tue
lamentazioni, il tuo fantasticare e lunghe preghiere a Me.
6. Affinché però tu impari a
comprendere ciò che veramente Io pretendo da voi e anche da te, ti voglio dare
alcuni chiarimenti, al fine che non ti prendano tanto spesso tali ricadute e a
te stesso non fai richieste che Io non metto in voi, e per metterle, tu sei ancor
meno autorizzato!
7. Vedi, figlio Mio, il fatto che
tu riconosca questa debolezza e incostanza nel tuo pensare e operare, è un buon
segno, poiché dimostra che sei sempre attento ai moti ondeggianti del tuo
interiore, che, al pari dell’acqua, non può rimaner quieto, perché è sempre
esposto alle correnti d’aria, affinché proprio come l’acqua nel mare, non
diventi marcio, non diventi puzzolente, e cada nella putrefazione.
8. Che tali differenti disposizioni
d’animo nel cuore umano passino sempre, è proprio necessario per il
raggiungimento di gradini spirituali superiori.
9. Vedi, in tutti gli esercizi
meccanici nella vita umana fa parte naturalmente anche lo sbaglio, perché solo
sbagliando si migliora!
10. Guarda un maestro di
equitazione, un equilibrista, ecc., uomini che si sono scelti tali professioni
faticose, quanto volte son dovuti cadere finché fossero in grado di potersi
muovere sul cavallo o sulla corda!
11. Proprio le loro ripetute cadute
li ha innalzati a quella perfezione dove, mostrandosi al pubblico, possono
guadagnarsi il sostentamento.
12. Prendi inoltre la costituzione
dell’organismo umano, per esempio i muscoli. Quando diventano forti e robusti?
Vedi, solo con l’esercizio, con lo sforzo, è quest’ultimo il loro nutrimento.
Se questo cessa, allora il muscolo perde la sua elasticità, il suo slancio, e
in breve non sarà più in grado di prestare la decima, anzi la centesima parte
di ciò che era capace prima.
13. Osserva un uomo che si fa
vedere in pubblico a causa della sua grande forza fisica, vedi, anche lui non
ha cominciato con sassi pesanti quintali, anche lui ha cominciato con libbre ed
ha terminato con quintali!
14. Prendi ogni altra occupazione,
dove per vero è lo spirituale il motivo principale; tuttavia è richiesta la
tecnica delle mani. E cosa vedi lì? Proprio di nuovo la stessa cosa: eterno,
continuo esercitare, creare e mutare, finché alla fine il materiale è vinto, e
allo spirito non ci sono più ostacoli per eseguire ciò che stava già da tempo e
chiaramente davanti ai suoi sguardi o alle sue percezioni.
15. Ebbene, ciò che vedi
dappertutto, dove tuttavia solo la materia determinava il motivo principale,
come puoi pretendere che nello spirituale non avvenga altrettanto secondo le
medesime leggi! Per perfezionarsi spiritualmente si deve altrettanto sbagliare,
si deve altrettanto lottare; e ciò che un artista è nel suo ramo, cioè un uomo
che sta al di sopra della massa, lo deve anche diventare colui che, secondo il
Mio insegnamento, vuol diventare un figlio a Me compiacente!
16. La vostra natura umana
determina lo sbagliare, ma trarre dagli errori un frutto spirituale, questa è
faccenda dell’uomo spirituale che, proprio come l’artista, ha vinto la materia
che lo avvolge (il suo corpo) e si è reso la stessa utilizzabile per scopi
superiori!
17. Ciò che è la natura umana e
quanto fortemente la carne preme spesso contro la volontà, di questo hai esempi
perfino presso i Miei apostoli, i quali sotto il Mio personale visibile
influsso avevano ancora bisogno dei Miei ammonimenti, come Pietro, al quale
dovetti esclamare: “Prima che il gallo canti tre volte, Mi rinnegherai!”.
Oppure come con Paolo che nella disperazione della sua stessa debolezza scrisse
ai suoi fedeli: “La volontà è forte, ma la carne è debole!”; e ancora: “Se non
ci fosse la legge, allora in me non sorgerebbe la voglia di peccar contro!”
18. Vedi, questi uomini
soggiacquero spesso al potere delle circostanze, ed avevano comunque raggiunto
un gradino spirituale ampiamente superiore al tuo. Anch’essi si lamentavano
della loro dualità, ed Io non potevo loro evitarlo, né alleviare questo peso,
poiché solo così, nella lotta con la loro natura terrena, divennero ciò che
sono adesso, vale a dire le colonne spirituali della Mia intera Creazione!
19. Perciò non ti affliggere così
spesso a causa del vacillamento nello stato d’animo, dove vacillare è
movimento; dove movimento è vita; e dove c’è vita c’è progresso! Solo la quiete
è morte, è putrefazione, è retrocessione!
20. Bada a te quanto puoi, migliora
dov’è possibile, e sii certo: quanto più progredisci, tanto più rileverai
errori in te, perché anche la capacità di trovare errori e mancanze cresce con
il progresso, il che ti procura sempre un esercizio tale da fortificarti, da
renderti robusto e ti aiuta a progredire.
21. Non t’immaginare niente di un
punto di riposo, di un ‘è compiuto!’. Questo punto non esiste nella Mia
Creazione, poiché altrimenti sarebbe qualcosa di temporale, e non adeguato a
Me, quale Infinito, dal momento che potevo creare cose solo pari a Me.
22. Segui la tua strada, per quanto
possa sembrare anche spinosa; proprio perché ha delle spine, deve stimolarti
all’attenzione, incitarti alla prudenza.
23. Ti devi render conto che se
camminassi e procedessi su una via piana, preparata, senza ostacoli, tutte
queste caratteristiche si raffredderebbero, e scivoleresti in momenti passati
che adesso determinerebbero svolte importanti nella tua vita, e là queste
stesse rimarrebbero del tutto inosservate!
24. “Quindi, solo nella battaglia
sarai lustrato e purificato!”. Voi dovete pulire giornalmente le vostre vesti e
le vostre dimore, e nonostante ciò il giorno dopo saranno di nuovo coperte di
polvere e sporcizia. Perché allora non dovreste fare altrettanto con la vostra
veste spirituale per tenerla pulita?
25. Così è condizionata la vita
materiale, così quella spirituale! Ombra e luce, notte e giorno, nero e bianco,
freddo e caldo, tutti si condizionano, altrettanto la vita e la morte,
progresso e regresso. Se non ci fosse quest’ondeggiare avanti e indietro tra
questi due estremi, tra bene e male, tra vizio e virtù, tra sbagliare e
migliorare, sarebbe finita per la vita spirituale e materiale di cui
quest’ultima è solo un apparente rivestimento della spirituale. E anche sotto
ogni involucro si mostra il processo dell’andare e del venire, del comparire e
scomparire, del vestirsi e decomporsi; sono sempre le medesime tendenze, come
negli esseri spirituali l’errare, il cadere, e di nuovo il migliorare e il
sollevarsi.
26. Solo chi non si alza più dopo
la caduta cade nella morte o nel regresso; chi invece impiega di nuovo le sue
forze dopo ogni caduta, le raddoppia, accelera il suo progresso e diventa
sicuro, e quando un giorno i pesanti legami della materia diventeranno più
leggeri, si potranno anche mantenere i gradini superiori non per singoli
momenti, ma in maniera permanente!
27.Figlio Mio, affinché tu non
perda il coraggio a causa delle impurità che trovi spesso sulla soglia del tuo
tempio interiore, ti sia detto questo: anche nella vita normale il vento in un
minuto soffia spesso più polvere nelle vostre stanze che altrimenti in intere
giornate con tempo tranquillo. Chi è incaricato della pulizia della stanza,
quando vede il sudiciume che si è accumulato dove ieri, oppure un’ora fa
credeva tutto pulito, si dispera costui per questo? Certamente no! Egli
ricomincia a pulire finché tutto sarà di nuovo liscio e luccicante.
28. Fa’ così anche tu! Se scopri
ancora difetti in te, allora pulisci di nuovo, affinché la superficie della tua
anima, presentandosi liscia e pulita, possa accogliere i Raggi di Luce
provenienti dai Miei Cieli quanto le sarà possibile, finché la polvere mondana
non oscuri di nuovo la superficie argentata, e tu ti debba di nuovo piegarti a
far pulizie! – Amen!
[indice]
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Ulteriori cenni per essere missionari
19
novembre 1871
(una lettera dall’Alto, per la corretta
esortazione)
1. Dopo aver trattato della conquista di un’anima per il Mio Regno e
l’accoglienza del Mio insegnamento in lui, voglio accennare con brevi parole a
tuo fratello che scrive molto, come si dovrebbe mettere in atto questo, se si
vuol sperare in un minimo successo.
2. Anche altri della tua compagnia
hanno spesso l’impulso di insegnare per conquistare seguaci per ciò che loro
stessi si sono entusiasmati e convinti che è l’unica verità; tuttavia manca
loro spesso il vero e proprio tatto come si può attuare questo, ed essi “cadono
solo troppo spesso” – come si dice da voi: “con la porta in casa”. Così,
affinché anche a loro e a tuo fratello specialmente, sia portato aiuto con le
Mie parole, vi voglio indicare come ci si deve comportare in tali occasioni.
3. Vedete, figli Miei, poiché nel
mondo ogni uomo è per sé un proprio piccolo mondo, allora anche da voi deve
imperare lo stesso principio come impera da Me, in altre parole Io tratto
altrettanto ogni singolo mondo – sia questo un sole, un pianeta oppure una
cometa – a seconda della loro particolare individualità; tuttavia in questo
trattamento Io ho il vantaggio che conosco del tutto precisamente i Miei mondi
come sono costituiti, cosa che da voi non è il caso; poiché non conoscete gli
uomini che vi vengono vicini così come li conosco Io e come conosco i Miei
mondi.
4. Io non posso sbagliare nei Miei
mezzi, voi invece sì! Perciò, se volete intervenire nell’organizzazione
spirituale di un uomo, dovete ben riflettere che l’uomo, così come si mostra ai
vostri sguardi, è un conglomerato di opinioni, esperienze ed impressioni di
educazione giovanile che, se non si adattano alla vostra faccenda, non possono
essere eliminati così facilmente.
5. Perciò dovete mettervi all’opera
con cautela, per non dare al richiedente aiuto – quindi allo spiritualmente
malato – quei mezzi che sono idonei solo per un uomo spiritualmente sano,
perché altrimenti rovinate soltanto, invece di far del bene.
6. Dovete – come per un malato – mettervi
all’opera con prudenza, aver pazienza di insegnare al desiderante, sempre con
amore, ciò che al momento, per lui è la cosa giusta.
7. Dovete sempre pensare: neanche a
voi splendeva in una volta sola la chiara fiaccola della verità; anche per voi
si è fatto giorno – come sulla vostra Terra – un po’ alla volta
8. Se procedete così, allora sarà
forse possibile un successo, ma non con un ardore troppo grande e un voler
rendere troppo veloce prender confidenza con ciò che anche per voi è costato
tempo e fatica, finché non è passato nel vostro sangue spirituale!
9. E quanti sono tra voi che si
possono vantare del giustissimo afferrare, della giustissima comprensione, come
voglio avere afferrato e compreso il Mio insegnamento?
10. Osservate la vostra vita operativa
pratica, e tutti vedrete che siete più o meno lontani da ciò che dovreste
veramente essere. E perché questo? – Perché non avete afferrato né compreso il
Mio insegnamento in tutta la sua portata, poiché un uomo che è del tutto
convinto e compenetrato da una verità, è impossibile che possa agir contro!
11. Scrutate quindi nel vostro
interiore, e troverete tutti quanto siete lontani nella comprensione di ciò che
volete spesso spiegare agli altri.
12. E ora tu, figlio Mio, che vuoi
insegnare ad un altro fratello che proprio non conosci, del quale ignori se
desidera i tuoi argomenti, oppure se brama un miglioramento della sua
situazione (spirituale), oltre alle solite difficoltà dell’insegnare una
dottrina migliore, hai aggiunto pure che vuoi andare su un terreno sconosciuto,
dove tu sei (forse) ancora più cieco di colui che è da guarire!
13. In tali casi – oltre alle
regole generali di comportamento su citate – ci vuole ancora una prudenza
maggiore e un sentimento più fine, affinché non divengano vere le Mie parole: “Non gettate il Mio cibo davanti ai porci (per
questo cibo non ancora maturi)!”
14. Tu sai che cosa significa
questo? Vedi, questo vuol dire: quando ti rivolgi a uno sconosciuto di cui non
conosci precisamente il suo interiore, allora comportati così che egli – in
riferimento al Mio insegnamento – non debba abusare delle tue parole e nemmeno
delle Mie parole divine che vi ho dato. Comportati così che con il tuo modo e
maniera come vuoi insegnargli la religione dell’amore, della tolleranza e della
riconciliazione, non debba renderglielo amaro già in anticipo a causa del tuo
fervore troppo grande, ma che sia davanti a te come davanti dall’Insegnamento
che gli consigli, anche se non è subito d’accordo con questo, almeno
rispettoso, e veda nel tuo stesso atteggiamento già l’effetto di un tale
Insegnamento divino, e così forse nutrirà il desiderio di imparare a conoscere
tale Insegnamento che nobilita l’uomo in maniera così spirituale.
15. Così doveva essere stilata la
tua lettera, e forse allora sarebbe stata di utilità; così invece come la
scrivi tu, risveglierà da parte del ricevente solo rincrescimento e compassione
per lo scrivente.
16. Ma affinché anche tu e la
sorella che vuol scrivere questa lettera a un uomo a lei noto, sappiate
all’incirca che cosa dovete veramente dire. Allora vorrò prendere Io il tuo
posto e scrivere Io stesso la lettera, e nell’effetto riconoscerai chi se
n’intende meglio, se Io, oppure tu, nell’insegnare agli altri ciò che a te
stesso non è ancora del tutto chiaro. Ascolta dunque:
17.
“A. M. H., è trascorso già parecchio
tempo da quando io – separato da lei – ho dovuto mettere alla prova in
differenti situazioni i fondamenti della mia religione fin dove mi concedono
davvero conforto e quiete, oppure no.
18. Orbene, mio caro amico, adesso
– dove ho vissuto e sperimentato qualcosa – è subentrata una svolta nella mia
convinzione spirituale, anche attraverso la conduzione di Colui che guida e
conserva tutto, incontrandomi qui in Trieste con persone di sentimenti diversi
da quelli che erano custoditi finora da me.
19. Queste persone sono diventate
miei fratelli e sorelle spirituali, frequentandoli più da vicino. Essi mi hanno
fatto conoscere un Insegnamento che è fondato solamente sulla Bibbia e su ciò
che Cristo ha lasciato, e adesso questo determina la mia pace e la mia
serenità.
20. Adesso che riconosco più
chiaramente ciò che è veramente l’insegnamento di Gesù, vale a dire la Dottrina
dell’amore, della tolleranza e della riconciliazione, adesso – dove rivedo più
spesso in ore solitarie la mia vita passata – scorgo dei punti neri che vorrei
volentieri veder cancellare ed eliminare, se soltanto fosse possibile!
21. Tra questi errori commessi da
me prima – sebbene inconsapevolmente – ce n’è uno che è il più dominante: il
mio comportamento nei suoi confronti, quando allora, stando presso e, per così
dire, anche sotto di lei, siamo sempre stati di diversa opinione, per quanto
riguarda la religione.
22. Per eliminare questa macchia
nera dal mio passato, mi spinge proprio adesso di implorare presso di lei
perdono e porgerle la mia mano di sorella come segno di riconciliazione, poiché
se mi ha entusiasmato la nuova considerazione della religione di Cristo, allora
non voglio accontentarmi con la lettura, voglio mostrare anche in pratica che
io – compenetrata dallo spirito di riconciliazione dell’Amore divino – posso
anche dimostrare con i fatti ciò che in parole mi anima così spesso e
profondamente!
23. Per quanto riguarda questo
nuovo modo di concezione dell’Insegnamento cristiano stesso, e le Scritture che
ho letto, allora io mi offro a lei, nel caso volesse esternare il desiderio di
conoscere quest’Insegnamento più da vicino, nel mandarle alcuni scritti, nei
quali potrà riconoscere facilmente l’Autore stesso e anche sarà in grado di giudicare,
fin a qual punto gli insegnamenti e fondamenti contenuti in essi siano di
natura divina oppure no.
24.
Io faccio questo passo anche in questo
riguardo ancora, per far partecipe forse anche lei di ciò che ha contribuito
tanto alla mia quiete e alla Mia pace, specialmente negli attuali agitati
tempi”.
N. N.
Mi firmo
come se l’avesse scritta lei.
25. Vedi, figlio Mio, così devi
scrivere per tua sorella, e troverà un orecchio ben disposto e un cuore
volenteroso per l’accoglienza della Mia parola, non però come tu l’avevi in
mente.
26. Non sono necessarie molte
parole, ma parole convincenti, per provocare l’attenzione degli altri, e per
iniziare così una via che, senza urtare l’individualità della persona, agisce
solo guarendo e lenendo, senza irritare e senza offendere.
27. Con la chiave dell’amore si
aprono tutti i cuori, anche quelli che sono duramente chiusi. Usa questa
chiave, tu e altrettanto tua sorella, e riconoscerai che questa è l’unica via
per avvicinarsi a Me, e per mostrare questa via anche agli altri! – Amen!
[indice]
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Opportuni ed appropriati
insegnamenti di vita
( I )
7 gennaio 1872
(a un valente
intraprendente facitore della Parola)
1. Figlio Mio, ieri davanti al Mio scrivano, con la tua confessione delle
debolezze umane hai dato la testimonianza che anche tu sei ancora molto
distante dalla vera e giusta comprensione di come è fatta la vita umana, com’è
la vita spirituale nell’uomo, e com’è quella sociale con gli uomini!
2. Ebbene, poiché nella confusione
delle tue idee e concetti non riesci a vederci chiaro, non sapendo dove ti devi
rivolgere veramente, allora Mi voglio mettere Io nel mezzo e svelarti il tuo
interiore, e precisamente com’è davvero, e non come ti sembra, poiché già da
parecchio tempo menti a te stesso e vuoi sostenere ciò che non esiste.
3. Vedi, Mio caro figlio, è già un
po’ di tempo che in te si annunciano delle inclinazioni che, per vero, non ti
sono nuove, ma questa volta ti vengono inopportune.
4. Tu vuoi mentire a te stesso,
volendo negare a te stesso un cuore, cioè un sentimento che è solo troppo
intrecciato con la natura umana.
5. Vedi, figlio Mio, hai creduto
nella riduzione dei tuoi bisogni, nell’allontanamento di tutto ciò che lega gli
uomini l’uno all’altro, nella trascuranza e disprezzo di ogni convenienza della
vita sociale, abbandonando la tua patria per vivere come ti piace, essere
libero da tutte le catene e portare paziente solo quelle che, in caso di
necessità, vuoi mettere a te stesso.
6. In questo modo ti sei creduto
provvisto di forze gigantesche, hai creduto di vivere solo per lo spirituale, e
così, fantasticando in un mondo ideale per non aver più bisogno di quello
reale, ti credevi al sicuro da ogni nemico esteriore, ed hai creduto poi di
combattere facilmente quelli eventuali nell’interiore.
7. Hai creduto di essere padrone di
te stesso, – e proprio adesso si mostra che, anche se hai vinto molti nemici
secondari, il nemico principale è comunque rimasto nel tuo cuore non vinto, e
ora ti minaccia di mandare a monte tutte le tue combinazioni, e ti trascina in
legami e condizioni di cui credevi di esserne da tempo diventato maestro.
8. Mi sembri un gigante del passato
nel vostro tempo, al quale, dall’invenzione della polvere da sparo, serviva
tanto poco la sua grande forza, perché un fanciullo con un paio di granelli di
questa polvere può abbattere il gigante e renderlo impotente.
9. Tu con i tuoi energici, saldi
propositi, volevi chiamare nei limiti il mondo e il tuo stesso io. Ti sentivi
forte abbastanza per intraprendere la lotta con i due, e vedi – la
civilizzazione e le condizioni sociali imperanti da voi, ti gettano a terra, ti
schiacciano, e ti fanno sentire con uno sguardo l’intera stortura delle tue
opinioni e dei tuoi concetti.
10. Vedi, figlio Mio, sei fuggito
dalla casa paterna perché non sopportavi nessuna contraddizione; te ne sei
andato perché non hai saputo unire le condizioni esteriori con le necessità
dell’uomo interiore.
11. Sei andato per il mondo
caricando su di te ogni genere di privazioni, solo per essere libero. Te ne sei
andato una volta di qua, una volta di là, ed ovunque, era di nuovo il mondo che
ti attirava prima, e poi ti ha di nuovo scacciato.
12. Ovunque, delusioni! L’uomo,
oppure il mondo – perfetto come lo avevi congetturato nel tuo cervello – non lo
hai trovato; e anche adesso dove ti ho guidato Io fino alla Fonte di tutto lo
spirituale, fino alla Mia diretta comunicazione, anche qui trovi la stessa
cosa: che perfino la cosa più alta che un
uomo si possa immaginare, la diretta conduzione attraverso la Mia parola, è
mescolata con le calamità della vita umana sociale.
13. Con ciò ti sei per vero
riappacificato a voler sopportare tutto, tutto per questo prezzo della diretta
comunicazione da Me. Hai creduto che la tua vita scorresse così: o nella
costante ricerca di edificazione del proprio io spirituale, oppure – se
possibile – debuttando come insegnante e guida dei tuoi fratelli e sorelle
smarriti.
14. In mezzo a questi lodevoli
piani ti ha colto di sorpresa il tuo stesso interiore, lasciandoti sentire, con
l’incontro con un essere dell’altro sesso che, per quanto ti pensavi emancipato
da tutte le inclinazioni di cui la natura umana è capace, adesso percepisci il
sentimento dell’amore, non solo quello dell’amore per il prossimo, ma il
sentimento che attira un cuore spontaneamente all’altro, perché riconosce nello
stesso il medesimo impulso che lo spinge a un terzo (a Me), sentimenti questi
che non si lasciano calpestare con i piedi, che possono essere per vero
assordati[26],
ma non annientati.
15. Ora vedi tutta la tua
situazione, ora conosci l’abisso che inesorabilmente mette la vita sociale
contro i tuoi desideri, e adesso non sai cosa fare. Adesso, nell’impulso del
cuore, perché non sai come puoi guadagnare di nuovo la quiete spirituale, ti
rivolgi a Me. Tu vorresti fuggire, vorresti vagare di nuovo per il mondo, fino
a trovare un luogo che corrisponde ai tuoi concetti e idee. – Figlio Mio, la
tua ricerca, il tuo errare è inutile! Incontreresti ovunque la lotta del mondo
materiale sociale con quello spirituale.
16. Vedi, se voi due – e tutti i
figli Miei – foste nell’aldilà, dove rango e differenza di nascita cesseranno,
dove non esisterà più preoccupazione per il cibo, là potreste raccogliervi
facilmente e continuare la via già intrapresa che porta a Me, ma qui su questo
mondo, tal cosa non è possibile. Voi due dovete ancora finire di combattere
qualche scuola di sofferenza, dovete imparare come – nel sopportare la durezza
del mondo materiale – si possa comunque formare e perfezionare il proprio
interiore spirituale.
17. Guarda i tuoi fratelli e
sorelle, quanto soffrono anche loro sotto la pressione delle condizioni
mondane; andiamo ancora oltre, prendi il Mio stesso esempio durante il Mio
cammino terreno, e anche là tu vedrai come Io, quale da Dio e Signore
dell’Infinità, non volevo e non potevo sottrarMi
all’amarezza, e vuotai volontariamente il calice della sofferenza. Presi
volontariamente la croce sulle Mie spalle per compiere la glorificazione della
Mia missione a Me preposta, affinché sulla croce potessi esclamare: “È
compiuto!”
18. Ciò che là ho sigillato con la
morte sulla croce, lo dovete fare anche voi tutti. Voi tutti dovete portare
mansueti la croce che vi carica le condizioni che il mondo, il materiale e il
sociale, ha creato.
19. Nessuno sfugge a questa prova.
La figlia di tuo fratello dovrà passare ancora attraverso molta amarezza come
scuola di prove; è la prova del fuoco,
come con l’oro che, per la purificazione, viene posto in un forno fusorio, non
con minimi gradi di calore, ma viene portato alla fusione solo con un forte
calore. Anche lei dovrà portare la sua croce, come tutti coloro che Mi vogliono
seguire, e tu sfuggirai altrettanto poco allo stesso. – Abituati a prendere il
mondo così com’è, e non come dovrebbe essere!
20. Già in un’altra parola ho detto
a tutti voi che ad ogni spirito maschile verrà assegnato uno femminile, il
quale deve essere il completamento del primo. Questa è una Legge di tutta la
Mia Creazione, è la Legge dell’Amore. Nessuno può sottrarsene del tutto da sé,
ben parzialmente negare. Dove quindi interessi mondani e particolari non
condizionano un legame coniugale, talvolta da Me viene concesso che l’uomo
trovi la sua costante compagna nell’aldilà anche già qui sulla Terra, cosa che
tuttavia nel mondo attuale appartiene alle rarità.
21. Supponiamo però che a qualcuno
venga donata questa grazia. Allora la prima cosa che dovrebbe pensare è: “Qui
il mio primo dovere è di trovarmi in situazioni tali da poter coprire per lo
meno le necessità mondane, affinché si possa realizzare l’unione spirituale”.
22. Vedi, figlio Mio, è questa la
domanda principale che devi porre a te stesso: “La mia vita così come la
conduco adesso, ha uno scopo? Oppure questo scopo – così come io me lo immagino
– è eseguibile?!”
23. Liberarsi completamente del
legame coniugale, spesso punisce se stesso. Rinunciare allo stesso per amor Mio
non è proprio così facile come tu forse credi; in te vive ancora troppa forza
vitale, presumi ancora troppo in te, ti senti forte per realizzarlo.
24. Ti sarebbe ben possibile vivere
come visse un giorno Giovanni, il Mio apostolo e precursore, ma per portare i
Miei figli smarriti sulla retta via con tatto e dialogo ben ponderato, ti manca
l’esperienza, perché ti tieni lontano dal mondo e, appunto per questo, non
conosci i loro lati deboli, dove gli stessi potrebbero essere resi più
facilmente idonei per la Mia scuola.
25. Perciò adesso la tua prima
attenzione sia rivolta a formarti un’esistenza sicura e permanente. Ovunque e
in tutte le condizioni puoi operare per Me. Devi solo andare in maniera saggia
all’opera, non pretendere da te e dagli altri ciò che è contrario alla natura
umana.
26. Comincia una buona volta a
comprendere che le Mie parole che ho prodigato a migliaia per voi, hanno un
senso ancora più profondo di quello letto solo fuggevolmente.
27. Le Mie parole, anzi perfino il
Mio prossimo ritorno, non devono essere contrari alla vita in comune degli
uomini. Esse non devono revocare le condizioni sociali che si lasciano unire
con il Mio insegnamento, non devono rendere gli uomini fanatici, non anacoreti
(cioè eremiti); gli uomini devono diventar tali attraverso le Mie parole, come
li ho creati, e come gli stessi possono diventar degni di Me quale immagine
Mia.
28. Questo è il senso pratico di
tutte le Mie parole rivolte a tutti voi da molti anni. Unisci anche tu le
condizioni mondane con le tue convinzioni spirituali; cerca, dove puoi, di
nobilitarle, di migliorarle, ma non ti sottrarre e non sottrarre altri dal loro
campo, altrimenti essi e anche tu diventate fanatici religiosi e malinconici,
che hanno sempre nostalgia di uno stato che sulla Terra non è proprio
realizzabile.
29. Ciò che riguarda la tua attuale
inclinazione, dominala, poiché il tuo stato materiale che hai creato a te
stesso è il più grande ostacolo nell’esecuzione dei piani che ti hanno colto di
sorpresa.
30. Confida in Me! Io disporrò le
circostanze in modo che ti diano poi l’opportunità di unire il tuo verdeggiante
albero della vita con l’aria esterna dell’atmosfera mondana, così che l’albero
non subisca alcun danno, bensì, come tutti gli altri alberi sulla Terra,
contribuirà al benessere e all’ulteriore progresso del restante prossimo.
31. Questa Mia parola rivolta a te
possa da un lato tranquillizzarti, dall’altro lato aprirti gli occhi
spirituali, affinché tu possa riconoscere, per primo il vero ed unico senso
delle Mie parole, e per secondo il loro giusto impiego, senza voler calpestare
con i piedi proprio tutte le condizioni mondane.
32. Quanto poco ti puoi privare
adesso del tuo corpo perché è troppo intimamente unito con la tua anima,
eccetto che attraverso un suicidio, dove però con il corpo distruggeresti
spiritualmente anche l’anima, – tanto poco puoi privarti di tutti i legami
mondani. Entrambi sono per la scuola di formazione del tuo uomo spirituale. Il
tuo corpo come costante antagonista della tua formazione spirituale, come
sveglia e stimolatore alla lotta contro le sue passioni bestiali, – e il mondo
con le sue cattive tendenze ed esempi come mezzo d’esercitazione a non
sporcarsi nemmeno in mezzo al fango, per poter rimanere virtuoso e puro in
mezzo ai vizi.
33. Qui sta il merito: dove viene
tollerato, sofferto e lottato, per salvare il proprio io ancora puro e
immacolato da questa lotta! Il fuggire dal pericolo non è eroico, bensì il
sussistere, il vincere sullo stesso, questa è la faccenda dei figli Miei, figli
di un Dio, di uno Spirito supremo.
34. Come Io Mi sottoposi
volontariamente all’umiliazione della Mia Essenza divina, altrettanto devi
anche tu e tutti gli uomini non sottrarvi a queste condizioni umilianti che
impongono spesso all’uomo silenzio e tolleranza.
35. Quello che a quel tempo feci Io
come Uomo, l’ho sopportato solo per mostrare a voi uomini e a tutti i Miei
spiriti che è possibile (con la grazia del Padre Santo), se solo si vuole!
36. Osserva il mondo com’è adesso.
Guarda che cosa vi succede, come trionfa ovunque la peggiore passione e
l’egoismo. E guarda, figlio Mio, Io, il Creatore dell’Universo che potrebbe
distruggere tutta la Terra con un soffio, sto a guardare paziente a questo
movimento; non sottraggo agli uomini, sebbene smarriti, la Mia Grazia e il Mio
Amore. Io vado da loro, li consiglio, li conforto nei casi di disgrazia causati
dal loro stesso accecamento. Io, il Signore degli eserciti, non Mi tiro
indietro, e nondimeno, attraverso le Mie sommesse influenze, alla fine vincerò
comunque! – Come vuoi tu, debole figlio, col tenerti lontano dal mondo, essere
utile ai tuoi fratelli e sorelle e indirettamente anche a te stesso?
37. Perciò lascia andare il mondo
come sta andando, sfrutta ogni occasione per trarre un nutrimento salutare
perfino dal più amaro. In tal modo tempri il tuo carattere e, vincendo le tue
stesse passioni, impari a sopportare più facilmente le debolezze degli altri!
39. Così diventerai un Mio vero
figlio, al quale mai toglierò la Mia benedizione. E se anche irrompessero delle
prove su di te, Io ti darò tanta forza da poter diventare, sempre memore delle
Mie parole e delle Mie opere, un degno figlio per Me, e un valente soccorritore
per il tuo prossimo nel bisogno!
39. Questo a te per consolazione e
comprensione spirituale! – Amen!
[indice]
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Opportuni ed appropriati insegnamenti di vita
( II )
(per gli
innamorati)
8 gennaio 1872
(a un valente
intraprendente facitore della Parola)
1. Dopo che tu, figlio Mio, non hai interpretato la Mia parola di ieri data a
te nel senso come te la volevo dare, e tu ostinatamente non ti lasci cambiare
idea, talché non ti posso convincere, devo purtroppo darti oggi di nuovo alcune
parole come spiegazione di quelle di ieri, affinché tu non renda infelice te e
nemmeno gli altri.
2. Nella lettera che hai scritto a
tuo fratello come accompagnamento alle Mie parole, menzioni sua figlia che un
giorno speravi di averla come sposa. Ora ti domando: “Dove hai letto questo?
Dove sta scritta una sola sillaba di questo, nel dettato di ieri a te?”. Quando
ho detto nello stesso che entrambi avrete ancora da gustare dell’amaro, con ciò
non è espresso che questo debba succedere nella vostra vita in comune. Se ieri
ho detto: “Se foste nell’aldilà, allora la vostra unione non avrebbe
obiezione”, con questo non intendevo che la figlia di tuo fratello diventerà
davvero la tua futura compagna di vita. Con ciò non dissi che anche lei sente
per te una tale disposizione come tu stesso adesso, risvegliato nel tuo cuore,
credi per lei. Tu, quindi, affascinato unicamente dalla tua stessa passione,
hai dato alle Mie parole un senso che stava di certo nel tuo cuore, ma non
nelle Mie parole.
3. Tuttavia, per guarirti
radicalmente e anche per restituire a tuo fratello la sua quiete, voglio darti
oggi l’ultimo consiglio paterno, affinché tu non stia lì come una nota stonata
nell’armonia dei Miei figli, il che per te stesso sarebbe un dispiacere, e per
gli altri un inciampo.
4. Pensa a tutti i raggi di Grazia
e di vita che sono fluiti su di te, per far di te uno dei Miei figli; pensa
alle vie e conduzioni che ti hanno portato a questo punto, dove adesso credi di
stare, e potrai scorgere da tutto ciò, che per Me si trattava solo di istruirti
spiritualmente, di guidarti più in alto di gradino in gradino, affinché
imparassi a conoscere e a stimare più da vicino il valore del mondano e il
valore dello spirituale.
5. Sei venuto a Trieste,
inconsapevole di ciò che ti ha spinto qui, come pellegrino viandante sul
sentiero sconosciuto, senza sospettare quale fonte di ricchezza spirituale ti
aspettava; sei venuto qui a contatto con uomini che ti hanno mostrato con
amichevole cortesia la via più breve che conduce fuori dal labirinto dei dubbi
e degli smarrimenti nel porto del sicuro sapere e della pace. Proprio qui sei
venuto a sapere che, quanto cercavi dall’esteriore in tutto il mondo, giace
comunque solo nel tuo interiore.
6. Attratto, istruito e guidato
dalle Mie dirette comunicazioni, i rapporti amichevoli tra te e i Miei figli
sono diventati qui più confidenziali, e proprio nel momento in cui i tuoi fratelli
e sorelle – trascurando condizioni di rango e di nascita – ti hanno accolto
come fratello nella loro cerchia, proprio adesso in cui tutti ti hanno offerto
la mano amichevole, proprio adesso emerge in te una passione che purtroppo
dimostra solo troppo bene che tu, così come giudichi spesso falsamente le Mie
parole, hai frainteso anche l’atteggiamento amichevole dei tuoi migliori amici.
Hai gettato senza riguardo la freccia della contesa fra te e tuo fratello,
pretendendo da lui dei sacrifici che non può fare, perché anche lui ha i suoi
doveri verso i suoi figli e verso i suoi più prossimi parenti. Anche se tu
fossi in una posizione diversa da quella in cui ti sei posto volontariamente,
tuo fratello non potrebbe accondiscendere ai tuoi desideri, poiché i rapporti
di parentela gli impongono obblighi che non è in grado di rimuovere.
7. Con queste parole non voglio
parlare di condizioni di nascita e di rango sul vostro mondo. Esse non sono di
Mio gradimento, ma se esistono, si deve concedere ad esse a sufficienza ciò che
è necessario per la pace interiore e per il bene materiale, per poter essere in
grado di poter conservare la prima.
8. Tuo fratello non può gettare ai
suoi parenti il guanto di sfida. Con quest’azione nuocerebbe all’interesse dei
suoi figli molto più che essere utile; e l’educazione di certi vantaggi che
provengono dall’intimo legame con i suoi parenti (che oltre a ciò lo amano
ancora e lo stimano) è molto più importante di ciò che potrebbe sorgere
dall’unione di sua figlia con te.
9. Comunque manca ancora il fattore
principale, vale a dire l’amore corrisposto, poiché il tuo solo desiderio non è
sufficiente per l’unione che duri un ciclo di vita. E come puoi chiamarla
‘sposa’, se lei del tuo affetto, che va oltre il solito di quello come sorella
in senso spirituale, non ha nessuna idea né un sospetto? Da tutto questo vedi
che hai costruito solo da te stesso nella tua fantasia un dipinto di vita del
tutto futuro, cosa che per vero ti entusiasma, ma non è fattibile ed è solo di
danno a te stesso e agli altri.
10. Che Io abbia permesso che
sorgessero in te tali pensieri e tu potessi nutrirli tranquillamente, è
successo per farti ben percepire l’insufficienza della tua posizione nella vita
sociale del mondo, affinché tu cominciassi a riflettere seriamente sul continuo
scorrere del tempo, così che la tua vita ricevesse un scopo più serio. Infatti,
rifletti continuamente: – quanto più si è e quanto più si ha, tanto più si può
operare anche per gli altri. Invece nella tua posizione subordinata si deve solo
esclamare sospirando con lo sguardo rivolto verso l’alto: “Io ben vorrei, ma
non posso!”
11. Quindi, salvati dalla decadenza
nella vita mondana! Vinci la tua passione che crea solo sofferenze a te e agli
altri! Sii uomo, e sappi vincere l’apparente impossibile! Allora volgerai in
modo elevato gli occhi oltre le condizioni mondane, e potrai anche far
coincidere il Mio insegnamento con le necessità della vita, e sfruttarlo per il
vantaggio di altri!
12. Non ti ho guidato fin qui
affinché tu, appena cominciato a vivere, ti dovessi recare nel giogo del
matrimonio, e là di nuovo, sotto preoccupazioni di mantenimento e nutrimento,
dimenticare Me e il Mio insegnamento. Ti ho fatto venir qui affinché tu veda e
apprenda nella più prossima vicinanza ciò che da tempo immemorabile era e
sempre sarà la Mia santa Volontà, e che poi nell’età più matura, da uomo, dovrà
diventare un saldo sostegno per il tuo circondario e per il tuo prossimo.
13. Questo è lo scopo della Mia
missione con coloro che voglio istruire propriamente per Me, non che si perdano
in vani innamoramenti e fantasie che farebbero di loro solo sognatori, ma non
utili operai nella Mia vigna.
14. Perciò dimostra di essere uomo!
Getta lontanissimo da te questa passione mondana. – Il tuo spirito non è ancora
maturo per poter unire nella giusta misura la sua missione con le condizioni
mondane. Restituisci a te e a tuo fratello la quiete di cui entrambi avete così
bisogno, e aspetta pazientemente il tempo quando e se Io guiderò a te una
compagna per la vita, ma sii rassicurato che per questo atto saprò Io meglio di
tutti quando sarà giunto il momento giusto!
15. Fino ad allora segui la Mia via
spirituale che dal principio del mondo, e più tardi – ma sotto altre condizioni
– (di maturità spirituale) riconduce di nuovo alla stessa! – Amen!
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Sulla libera volontà
21 febbraio 1872
(a un conoscente del
cerchio spirituale triestino)
1. Ti sei rivolto a me per mezzo del Mio scrivano e chiedi consiglio in una
faccenda mondana terrena.
2. Che sotto questo riguardo tu ti
rivolga a Me per un consiglio, dimostra già chiaramente che non hai mai
afferrato giustamente cosa sono veramente Io e cosa sei tu!
3. Poiché, se tu stesso avessi
riflettuto precisamente, allora non saresti venuto direttamente da Me per un
consiglio, dove puoi veramente percepire prima la voce nel tuo stesso cuore per
sentire ciò che ti dice, che volere una testimonianza scritta della Mia
volontà, la quale ti legherebbe poi così che non avresti più una libera volontà
per l’autonomo operare.
4. Sotto questo aspetto, per mostrarti
in seguito la giusta via che dovresti sempre percorrere, ti voglio dapprima
dire come deve essere fatto il rapporto tra noi due, affinché tu riconosca più
precisamente la Mia potenza e poi anche la Mia facoltà, fin dove voglio agire
sui destini degli uomini, e in particolare sul destino di coloro che, come te,
si sono dati completamente a Me.
5. Da tutto ciò che hai letto fino
adesso, avrai certamente visto che – come dissi un giorno – “il Mio Regno non è di questo mondo”,
ciò vuol dire che Io non Mi preoccupo delle vostre condizioni mondane, bensì
per le vostre spirituali. Oppure, detto con altre parole, Io concedo spesso
tutto ciò che l’uomo vuol fare, ma considero solo i motivi spirituali e se gli
stessi sono rivolti per o contro di Me.
6. Mi interessa solo la salvezza animica dei Miei figli, e a tal fine posso solo esprimere
il Mio desiderio, di cosa Mi compiace e cosa a voi stessi ridonda a vantaggio
morale. Ma prescrivervi leggi in cose mondane, significherebbe degradarvi a
macchine, poiché se Io ordino, cessa la vostra libera volontà; sareste legati,
e su di voi non cadrebbe nessun rimprovero, nessuna colpa, ma unicamente su di
Me.
7. Che Io influenzi le condizioni e
le vie dei Miei figli, così come quelle dell’intero mondo degli uomini e degli
spiriti, ha certo la sua esattezza, ma quest’influsso è sempre così che non
pregiudica minimamente la libertà della volontà dell’uomo.
8. Solo con la concatenazione delle
circostanze Io traggo dalle libere opere degli uomini l’utilità migliore
possibile per il Mio Regno dello spirito, ma mai stabilisco che gli stessi
facciano questo o quello, oppure di astenersi. Perciò non posso darti alla tua
domanda nessun’altra risposta che questa: “Fa’ ciò che ti suggerisce il cuore,
là sono ben possibili sommessi accenni, ma qui (sulla carta) un Mio diretto
desiderio è un assoluto nonsenso!”
9. Afferra quindi la faccenda. Le
conseguenze ti mostreranno se e quando Io agisco a causa della tua salvezza animica, ma a te stesso deve essere lasciata la libertà
dell’operare, che Io, come Dio, non posso toccare. Voi, infatti, siete e dovete
diventare tutti figli di un libero Dio.
10. Là l’indipendenza dovrà essere
la prima regola, poiché senza questa non esisterebbe nemmeno responsabilità.
Come dovrei punire, dove ho ordinato Io stesso? Perciò sii calmo! Raccogliti
nella preghiera! Eleva la tua anima a Me e fidati della voce nel cuore! Questa
ti mostrerà già la giusta via che devi percorrere per venire più vicino a Me, –
il che è il vero e proprio scopo principale del vostro percorso di vita!
11. Già da lungo tempo Io vedo con
gioia come tu e anche le tue sorelle spirituali, dando ascolto alle Mie parole,
volete dimostrare in maniera operante che vi entusiasma il cuore. Continuate
così e siate convinti che Io, quale Padre celeste, non rimarrò indietro
all’amore di un padre terreno. Io vi guiderò così come un Dio e Padre può e
deve guidare i Suoi figli, se gli stessi dovranno diventare degni di Lui.
12. Questo per la tua osservanza e
per consolazione! – Amen!
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Una parola di grazia sulla
Volontà del Signore
7 giugno 1872
1. Miei cari figli, avete rivolto parole dubbiose e supplichevoli al Mio
scrivano, per uscire da questa condizione instabile, e invece di scorgere
immagini nebbiose, vorreste scorgere una chiara Luce. Le situazioni mondane che
assalgono già da lungo tempo il vostro sentimento non vi fanno giungere ad una
chiara opinione, anzi, vi hanno perfino portato al punto che, invece di stare
l’un l’altro nell’amore, vi state di fronte ostili. Tutti questi motivi vi
conducono a Me, e con le successive righe del Mio scrivano aspettate di
ricevere una determinata risposta da parte Mia su come dovete operare, su cosa
fare e cosa non fare! Vedete, proprio a questa determinata aspettativa di
precise regole di comportamento non posso accondiscendere. E precisamente per
due motivi: per primo, perché la vostra libertà cessa dove Io ordino, e per
secondo, perché la responsabilità delle vostre azioni non cadrebbe sulle vostre
spalle, ma sulle Mie! Ebbene, la vostra domanda al Mio scrivano ha per
fondamento nient’altro che quella di fare la Mia volontà.
2. Io però vi devo chiedere:
“Credete voi, dunque, che succede qualcosa senza la Mia (concessione) volontà?”
3. Vedete, qui la comprensione di
tutte le Mie parole e in particolare di tutte le Mie donazioni di grazia
rivolte a voi, è sbagliata, perché non volete fare nessuna differenza tra ciò
che Io permetto e ciò che voglio!
4. A questo punto vi devo dare un
ulteriore chiarimento, affinché le Mie parole non siano fraintese, e dopo
possiate vedere più chiaramente e comprendere in che maniera sono da giudicare
le condizioni del mondo e come ci si deve comportare nei differenti casi!
5. In nessuna parola vi ho detto
esplicitamente che Io voglio che voi dobbiate agire così o così, ma vi ho
sempre rimandato al vostro stesso intelletto e alla voce interiore che vi
guida. Questi due devono essere gli unici fattori guidanti nelle cose mondane!
6. Il primo, come ci si deve
comportare, e il secondo come ogni azione sia da armonizzare con le Mie Leggi
divine.
7. Ciò che dovete fare o non fare
deve essere il prodotto della volontà indipendente! Sono Io a permetterlo, e se
non lo voglio perché prevedo che non è per il vostro meglio, cioè per il meglio
spirituale, guido poi tutto questo attraverso concatenazioni delle circostanze
così che il risultato finale diventi solo, o una prova, oppure un atto di
avvertimento come ammaestramento per voi, affinché non dobbiate inciampare
sulla via spirituale, bensì continuare ad andare avanti.
8. Io lascio accadere mille e mille
cose che, secondo i concetti umani, come Dio, dovrei o impedire o punire!
Perciò tante contraddizioni presso gli uomini, che s’immaginano il Mio governo,
diverso da quello che è realmente.
9. La Mia volontà è illimitata e
onnipotente, potendo trarre e lo trarrò, dalle opere peggiori, pure il più
grande vantaggio per il Regno spirituale.
10. Ma che Io debba agire secondo
giudizi umani, così o così, che debba permettere o impedire questo o quello,
questa opinione si basa sul limitato orizzonte che hanno gli uomini, che
calcolano tutto solo per le necessità temporali, per il benessere temporale,
mentre le Mie vedute sono calcolate in maniera più grande e più elevata,
tendendo ampiamente nell’eternità, contro cui questa breve spanna di tempo di
vita terrena è solo un breve intervallo, per poter essere calcolato con la
successiva durata di vita nel Mio Regno.
11. Sia che date in affitto,
vendete o conservate, questo è per Me del tutto indifferente; il Mio tendere a
guidarvi spiritualmente alla meta fissata per voi, non viene con ciò interrotto
neanche per idea. È la Mia espressa
volontà, che dobbiate agire così e non diversamente! Questa volontà non riuscirete
mai a percepirla, ma guardando indietro a brevi intervalli e confrontandola su
di voi, se vi chiedete: “Che cosa ho voluto? Come o quando l’ho raggiunto?”, la
risposta vi mostrerà poi chiaramente la Mia mano e la Mia conduzione, dove il
risultato finale sarà sempre un inno di lode e di gloria a Me!
12. Il Mio scrivano sa bene ciò che
vi ho riservato, ma la sua penna è legata e non vi comunicherà ciò che
v’impedirebbe poi nell’agire. L’ho ben mostrato a lui, perciò è anche
tranquillo sul risultato dei vostri progetti.
13. A lui è permesso di dirvi solo
questo: che non dovete perdere la fiducia
in Me! Che non dovete favorire disaccordo, bensì accordo tra di voi. Fino
ad oggi vi ha guidato la Mia mano, e non vi lascerà sprofondare, dovete solo,
se volete comprendere la Mia via, lasciar da parte i calcoli terreni, ma accogliere
la misura spirituale e una meta più alta, – Allora nel cielo mondano non vi
saranno tanti dubbi, dubbi che incontrerete piuttosto nelle vostre opinioni,
poiché sotto l’aspetto spirituale, con l’educazione delle anime per l’eternità,
non può dominare nessun punto di vista e opinione diversa, perché esiste solo
una meta, e questa meta è: la Mia
figliolanza! Tutto il resto è secondario e troppo insignificante per Me e
per il Mio eterno regno degli spiriti. Gettatevi nelle Mie braccia! Agite come
ve lo suggerisce il vostro intelletto nelle cose del mondo e la vostra
coscienza nelle cose dello spirito. – Confidate sempre in Me, e tutte le
montagne di ostacoli si appianeranno, scompariranno tutte le nebbie, e
imparerete a giudicare le situazioni come esse meritano, e non vi appariranno
come condizioni allarmanti.
14. Una massima presso di voi dice:
“Il diavolo non è così nero come lo si dipinge!”, e anch’Io sono dello stesso
parere, dal momento che lo conosco personalmente fin troppo bene, ma nemmeno le
situazioni sono sempre così confuse come si crede, bensì solo il punto di vista
è più confuso. Procuratevi una chiara visione su ciò che volete, e i mezzi per
operare si troveranno più facilmente, perché non sono proprio lontani, ma
spesso del tutto vicini.
15. Perciò la Mia tolleranza, per
fortificarvi, per mettervi alla prova fin dove potete impiegare le Mie parole
spirituali anche nella vita pratica; infatti, i vostri occhi spirituali devono
superare ampiamente in acutezza quelli dell’intelletto e del corpo!
16. Imparate quindi dapprima a
vedere spiritualmente! E presto riconoscerete la Mano che vi vuole guidar fuori
dal labirinto dei dubbi con il filo dell’Amore, e noterete che tutte le
concessioni sono accadute per unirvi ancora di più, e non per separarvi! –
Amen!
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Tutto con tatto: “Lascia che
me ne occupi Io”
7 giugno 1872
(a un amico spirituale
dello scrivano)
1. Mio caro figlio, Mi chiedi alcune parole per il tuo amico, ed Io, invece di
rivolgere a lui le Mie parole, devo farle scrivere per te, per regolare le tue
errate opinioni in riferimento al servizio del Mio scrivano e alle Mie
comunicazioni rivolte a voi.
2. Vedi, dalla tua richiesta
risulta fin troppo chiaramente che non sai veramente cos’è una parola da parte
Mia, cosa deve significare e come si deve apprezzare, perché altrimenti
sapresti il preciso significato di cosa voglia veramente dire, riflettilo bene,
dall’Autore di tutto il visibile e invisibile, ottenere da Me una parola, come
spesso si esegue da un poeta mediocre una poesia occasionale! Credi tu, dunque,
che Io doni qui pure così le Mie parole, solo per dare una gioia magari all’uno
o all’altro nei momenti di commiato con le parole del tuo Signore e Padre?
Rifletti un po’, e presto ammetterai tu stesso la sconvenienza, e arrossirai
svergognato per l’abuso che hai voluto fare con le Mie parole.
3. Pretendi da Me parole per il tuo
amico, senza neanche dirMi su quale tema dovrei
istruirlo oppure ‘come’ queste parole dovrebbero essere! Poiché vedi, se
volessi dare una parola al tuo amico, allora non avrei bisogno di essere
consigliato, e se Io trovassi bene rivolgergli proprio adesso parole di
conforto, lo avrei già fatto da lungo tempo, anche senza la richiesta di uno o
dell’altro. Ma poiché so meglio di tutti dove gli preme la scarpa, allora deve
aver pazienza, finché l’ostacolo gli venga tolto e poi possa fare ciò che
vuole!
4. Io conosco molto bene il suo
attuale stato d’animo, e so molto bene cosa gli serve al momento; ma se devono
essere parole Mie, oppure se deve essere lasciato a lui stesso di uscire dal
labirinto delle contraddizioni nel quale è caduto per propria colpa, questa è
un’altra questione che il tempo mostrerà chiaramente a lui e a te. Tu donagli
solo del tuo, e lascia decidere Me dei Miei doni. Questa sarà la cosa migliore,
così eviti anche l’imbarazzo di un risultato forse opposto che le Mie parole e
il loro contenuto farebbero su di lui.
5. Prendi ciò che ti do Io e
impiegalo per il tuo meglio, per la comprensione del Mio Amore, del Mio mondo e
delle Mie vie sulle quali vi voglio guidare! Lascia combattere da solo il tuo
amico per il suo, allora imparerà a camminare meglio sui propri piedi, e alla
fine ritroverà il Padre suo, che egli adesso crede di aver perduto.
5. Questo come risposta alla tua
preghiera e come regola sul quando, sul come e per cosa Mi devi pregare,
affinché Io ti aiuti ad imparare a comprenderMi e degnarMi meglio. – Amen!
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Una passeggiata
7 luglio 1872
1. Vedete, figli Miei, sotto questo titolo voglio svelarvi di nuovo tante cose
che saranno per il vostro bene e che non vi aspettate sotto questo titolo. Ma
poiché per Me tutto ha il suo importante scopo per il grande compito
nell’aldilà, così anche tra i divertimenti più innocenti o sotto gli errori e
abusi più grossolani sono sempre celati altri scopi spirituali, che pochi
sospettano e molti non sapranno mai.
2. Ebbene vedete, una passeggiata è
certamente un divertimento innocente essendo utilizzata da molti e per molti.
L’uno va a passeggiare perché a casa non sa cosa fare, gli manca un’occupazione
nell’interiore spirituale oppure nell’esteriore materiale, allora fugge da casa
e corre fuori nelle strade o nei giardini e campi, e si aspetta una
conversazione e distrazione dal mondo esteriore, perché quello interiore è
vuoto e non può offrirgli niente. Un altro va a passeggio per vedere gente, per
nutrire le sue brame sensuali, e con lo stare a guardare con gli occhi sbarrati,
specialmente se è un uomo, forme femminili, per stimolare le sue voglie, per
compiere, per lo meno con il pensiero, ciò che non può nell’azione. Un altro va
a passeggiare perché è appunto usanza, per mostrarsi in un certo orario nelle
strade, per mettere in mostra i suoi abiti oppure per criticare gli altri. E
ancora, un altro va a passeggio per prendere aria fresca, e così ci sono una
quantità di motivi che determinano l’uno o l’altro, e nelle strade della città
oppure là tra campagna e alberi, o nei giardini e vie solitarie, correr dietro
ai propri bisogni preferiti. Non voglio parlare di tutti questi passeggiatori,
poiché questi passano tra le meraviglie della Mia natura e non la conoscono né
la vedono; per loro una tale passeggiata non è di nessuna utilità materiale,
tanto meno spirituale. Costoro sono come i ciechi che non sanno nulla dello
sfarzo di un bel paesaggio che li circonda, perché nessun raggio di luce dà al
loro occhio insensibile un annuncio all’interiore com’è adornato il mondo esteriore,
che dovrebbe servire al mondo interiore per il giusto diletto ed elevazione.
Tutti questi passeggiatori non sono coloro a causa dei quali vi voglio far
notare l’atto del camminare nella Mia libera natura, bensì vi voglio mostrare
che cosa dovrebbe essere veramente una passeggiata.
3. Vedete, in tutto il mondo ci
sono sempre gli estremi che si completano a vicenda, così anche nello
spirituale, dopo il lavoro ci vuole la quiete, dopo il trattenersi nella camera
chiusa, l’anima brama aria fresca, dopo un lavoro faticoso ritorna il bisogno
di svago nel petto umano, per l’appunto attraverso questo ritirarsi da un agire
spirituale o materiale, trovandosi, nell’opposto, di nuovo il ricambio e più
tardi nuova forza, per poter adempiere meglio la propria professione.
4. In generale, la passeggiata deve
essere veramente salutare per l’uomo interiore ed esteriore, solo allora è al
posto giusto secondo le Mie Leggi. La passeggiata deve sempre portare utilità e
mai al danno, deve promuovere l’uomo nel suo percorso morale e non portarlo
indietro oppure perfino sviarlo dallo stesso. Dove questo non accade, dove
viene iniziato già con intenzioni sbagliate, là presto si annuncerà anche il
danno; perché non si deve abusare impunemente delle Mie Leggi.
5. Ora domanderete: “Quindi, quando
la passeggiata è di utilità, come si deve fare veramente, e dove si deve
andare, affinché l’esito diventi salutare per lo spirito, per l’anima e il
corpo in virtù delle Mie Leggi?
6. Qui vi rimando al Mio stesso
percorso di vita, quando camminavo sulla Terra tra i Miei discepoli. Là
troverete che spesso non soltanto ho detto ai Miei ascoltatori: ‘Andate sui
monti! Andate all’aperto!’, ma Io stesso l’ho anche fatto. Ho predicato quasi
sempre all’aperto sotto il libero Cielo di Dio, circondato da tutte le
meraviglie affinché, indicando là una cosa, là un’altra, potessi dimostrare ai
Miei ascoltatori ciò che avevo appena detto.
7. Così anche per voi, se volete
trarre utilità dalla passeggiata, andate sulle alture, su monti e boschi, dove
il vostro organismo non trova in abbondanza soltanto aria pura, il grande
fattore di vita, ma dove anche voi, allontanandovi dal trambusto delle città,
avete più quiete e tempo per riflettere, in parte su ciò che avete fatto, in
parte su ciò che avete ancora da fare!
8. Cercate la solitudine e
lasciatevi parlare là dalla Mia natura, come sempre solo l’Ordine, sempre solo
la grande Legge dell’amore vivifica,
domina e sostiene tutto. Immergetevi là nell’osservazione di singoli oggetti,
siano essi organici o inorganici; imparate a comprendere che anche la più
piccola pianticella, il più piccolo verme o perfino il sasso inanimato parla
ancora della Mia potenza, oppure possono perfino dire ciò che tutto è già
stato, e che cosa ne possa ancora diventare e diventerà.
9. Là, sotto tali osservazioni,
imparerete a comprendere il linguaggio della Mia natura, potrete penetrare nei
misteri del suo operare, imparerete a comprendere quando di bello, di
spirituale ed elevato si trova anche solo in una goccia di rugiada che si dondola
vibrando su una piccola foglia di una pianta da muschio. Là percepirete la voce
dell’Amore da tutti gli angoli e cantucci, che dappertutto vi esclamerà:
10. “Siate semplici e fedeli alle
Leggi poste in voi! Diventate come noi, vale a dire colmi del vero scopo della
vostra esistenza, e presto riconoscerete quale delizia, quale beatitudine vi
può offrire una passeggiata con occhi spirituali aperti, e come, mentre i
vostri polmoni inspirano pura aria di mare, e accelerando il processo
metabolico vi vivifica nuovamente, anche questa contemplazione, anche questo
immergersi nella Mia Creazione vi procura nuove forze, nuove vedute, nuove
prospettive e nuovi panorami nel mio mondo, e vi vivificheranno pure
spiritualmente, rendendovi forti e capaci di sopportare più facilmente le
avversità della vita materiale e il suo influsso su di voi”.
11. Vedete, figli Miei, allora
sarete voi re e imperatori sul vostro mondo, nel senso spirituale; poiché come
i re e gli imperatori che siedono sui troni terreni, dall’alto s’immaginano il
mondo e il paese affidato a loro, e non hanno una visione nel singolo movimento
della vita sociale, bensì una generale grande panoramica dove tutto il piccolo
scompare, altrettanto lo spirito di un tale profondo e spirituale vedente
passeggiatore si erge maestoso oltre i meschini bisogni e i desideri della vita
umana, e vede solo nel grande, sebbene cominciando dal piccolo, la grande Legge
dell’amore che stende le sue ali sopra tutto il Creato ed abbraccia tutto con
uguale amore, e mantiene tutto con uguale amore. Così poi un tale uomo è un re,
un imperatore nel senso spirituale, e vede molto più in alto, come i vostri
sovrani che Io vi ho dato come dominatori, come un giorno ai giudei quando
pretesero il re, ed Io lo diedi loro, anche per punizione.
12. I vostri attuali dominatori ci
sono soltanto anche per non lasciare ammuffire lo spirituale negli uomini; essi
promuovono indirettamente ciò che non vogliono promuovere, e sotterrano sempre
ciò che vorrebbero innalzare. Nella loro posizione hanno la missione di mirare,
attraverso mezzi contrapposti, a ciò che voglio Io, e non a ciò che vogliono
loro; essi vogliono tutti gli uomini sotto il loro potere, e li spingono così
alla libertà, ed Io voglio gli uomini liberi, ed ottengo questo con la costrizione
materiale, disgrazie e sofferenze.
13. Così si adempie sempre la
massima: “L’uomo vede e Dio provvede!”.
Quanto più i regnanti vogliono, tanto più perdono in forza dominante, e finché
non scendono da questa altezza, dalla quale non si può distinguere tutto
precisamente, fino allora perderanno sempre di più, ma non guadagneranno!
14. È degno di stare in alto solo
colui che comprende nel più piccolo il più grande, che rinuncia al suo stesso
io e vive solo in generale, che non opera per sé, ma per gli altri! Così il
solitario passeggiatore nella Mia natura scorgerà facilmente che niente esiste
per sé, ma l’uno esiste per gli altri. E anche se nella grande Legge della
conservazione del tutto, qualche piccola vita deve andare verso l’alto in un
essere più grande, questo non disturba, presa spiritualmente questa armonia,
perché spesso molti esseri inferiori con le loro particolarità sono destinati a
formare un’altra creatura vivente su un altro gradino superiore.
15. Ecco, figli Miei; voi siete re,
re spirituali che, con amore, guardano giù ad ogni creatura inferiore,
riconoscendo la Mia sapiente mano che non opera mai distruggendo, ma solo
edificando. Così voi siete quei ‘re’ che, nobilitando il loro spirito divino
‘regale’, sono scesi per onorare nell’ultimo vermicello, Colui che è grande
nello stesso e nel grande Cielo stellato disteso sulla vostra testa. Non si
deve essere nati re o titolati re, per possedere uno spirito regale che
impara a comprendere che nessuno è creato per sé, ma tutti sono creati per tutti;
allora il legame dell’amore s’intreccia intorno al tutto, e l’amore, amore per
il prossimo e amore per Dio, si fondono in Uno!
16. Così voi siete i re nella
Creazione spirituale, e non invidierete di certo coloro che, sedendo su troni,
non possono trovare nemmeno un quarto d’ora di quiete. In verità, Io vi dico
che essi non sono da invidiare, poiché a loro una passeggiata non concederà mai
un tale godimento di cui voi vi potete entusiasmare in ogni minuto.
17. Quiete e pace dimorano solo in
un animo modesto, e non in uno superbo, avido di dominio; e proprio per questo
il linguaggio della natura è dischiuso solo all’umiltà, ma non all’arroganza.
18. A voi osservatori spirituali
della Mia Creazione, ogni fiore, ogni prodotto della Terra vi sussurrerà una
vera parola: la parola dell’amore e della
fiducia nel loro Creatore! Anche a questi potentati viene detto molto dai
loro leccapiedi ed ipocriti che li circondano, ma non vi è contenuta nessuna
vera parola, nessun pensiero elevato, nessun sentimento spirituale stimolante.
Perciò è re o imperatore solo colui che sta spiritualmente al di sopra degli
altri, e non uno che deve farsi raccogliere tesori dagli altri, bensì colui che
porta il più grande tesoro nel petto, cioè un cuore ricettivo per tutto il bello,
l’elevato e il grande.
19. E per arricchire sempre di più
questo cuore con tali sentimenti che risarciscono per tutto il resto, andate
sui Miei monti, andate nei Miei boschi, e imparate là a dimenticare il mondano
e a scoprire lo spirituale. Poi, elevati spiritualmente, ritornerete alla
vostra occupazione ed imparerete a sopportare più facilmente i dissensi della
vita, poiché una passeggiata vi aprirà ancora nuovi godimenti e nuove
beatitudini.
20. Utilizzate così il vostro tempo
libero! Ringiovanite il vostro corpo ed esaltate la vostra anima con una
camminata istruttiva nella Mia Creazione, che è appunto stata creata solo per
questo, affinché debba far comprendere all’attento osservatore che solo l’amore
è l’inizio, la pietra fondamentale, e l’amore è la fine e la pietra finale di
tutto il Creato, e in Me ha luogo l’intera unificazione, alla cui unificazione
voglio allevare voi figli, affinché possiate comprendere sempre di più, ciò che
sono Io come Padre e ciò che dovete essere voi come figli! – Amen!
[indice]
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Rivolgiti a Me e impara a pregare
7 luglio 1872
(a un amico introverso
dello scrivano)
1. Mio caro figlio, dopo che tutti i motivi di ragionamento e dimostrazioni
che ti do da parecchio tempo – in parte attraverso la bocca del Mio scrivano,
in parte attraverso la tua stessa voce nel cuore – sono stati inutili, devo di
nuovo stender la mano all’ultimo mezzo e dimostrarti, nero su bianco, che hai
completamente torto in tutti i tuoi giudizi, supposizioni e interpretazioni
della Mia parola. Sei su una via del tutto sbagliata, e invece di giungere alla
maggior conoscenza del Mio eterno Amore, hai deviato, dove vuoi sottrarre a te
stesso con forza i doni del tuo amorevole Padre celeste, doni che Egli non ha
rifiutato nemmeno al più piccolo verme strisciante nella polvere!
2. Se tu osservassi con sguardo
spassionato la tua conduzione, la tua situazione e le Mie parole, troveresti
che per primo non è così penosa come tu te la dipingi, per secondo che le tue
conclusioni e argomentazioni sono tutte fondamentalmente false, e infine in
nessuna delle Mie parole, sia nei dettati rivolti a te oppure nelle prediche
per tutti, ci sia un tale giudizio di condanna come lo dichiari su te stesso!
Dici sempre: “Il Signore mi vuole aver via da qui!”. Se fosse così, chi si potrebbe
opporre alla Mia volontà?! Tu certamente no! – Tu dici: “Tra di voi sono il più
indegno, il più riprovevole! Io sono votato alla rovina, da Lui rigettato!!”
3. Chi ti dice questo? Dove puoi addurMi un esempio in cui Io ho rigettato e condannato qualcuno? Dove sta scritto che Io sia
un Dio della rappresaglia o un Giudice inesorabile? Al contrario puoi leggere
dappertutto che Io non evitai i peccatori, bensì li cercavo appositamente. E
perché? Forse per giudicarli e condannarli duramente, oppure solo per
migliorarli; per respingerli spietatamente da Me, oppure per attirarli al Mio
cuore, amandoli?
4. Leggi una buona volta la Bibbia
con animo tranquillo. Immergiti nelle Mie parole già date da lungo tempo, e
troverai in ogni parola l’espressione dell’amore e del perdono, ma non della
condanna e del giudizio!
5. Vedi, in seguito al tuo ostinato
perseverare con quest’idea e con un tale pregiudizio una volta presi, hai
dimenticato la preghiera, hai dimenticato di gettarti nelle Mie braccia con
fiducia illimitata, e così senti tutto il peso del voler stare da solo, dove
per te e attraverso di te vorresti raggiungere ciò che è possibile solo col Mio
aiuto, cioè di conquistare di nuovo la quiete interiore.
6. E sai qual è il motivo di tutto
questo? È il tuo indomabile orgoglio di non essere obbligato verso nessuno, di
non dipendere da nessuno. Quest’orgoglio ti ha portato via dalla Casa paterna,
e non appena che in uno o l’altro luogo degli amici ti accoglievano con cuore
aperto, ti volevano sostenere come amico, allora tu non lo sopportavi, di nuovo
fuggivi altrove, per continuare lì lo stesso gioco.
7. Questo ti succede adesso qui, i
tuoi amici prendono parte al tuo destino, ti tendono amichevolmente la mano, ma
tu non vuoi che ti si sostenga; non appena hai alcuni mezzi in mano,
restituisci loro ciò che ti hanno dato, con il pensiero nel petto: “Non voglio
nessun sostegno, anche se è la mano dell’amico!”
8. Vedi, Mio caro figlio, per
domare quest’orgoglio e trasformarlo in umiltà, Io ho concesso che tu, spinto
dalle tue stesse passioni, capitassi in condizioni dove appunto senza sostegno
della mano amica non è possibile avanzare, così che tu potessi ammettere che
l’orgoglio, qualunque nome possa avere, è sempre una cattiva caratteristica che
non s’addice ai figli Miei, e che deve essere trasformato in umiltà, finché
imparerai ad ammettere che anche i doni dalla mano dell’amico sono doni
provenienti dalla Mia mano, sono Grazie provenienti da Me, e devi accettarli
con lo sguardo rivolto a Me come venendo da Me.
9. Vuoi andar via da qui, per
assumere in L. nuovi doveri, nuove mansioni, finché anche là l’amore di un
amico ti spingerà nelle lontananze. Non capisci che il poco che ti ho fatto
pervenire qui ti era stato dato per abituarti un po’ alla volta a vedere in ciò
sempre la Mia mano e la Mia conduzione. Vuoi sempre fare di meglio, e sei così
corto di vista e non vedi che, quanto più ti allontani da qui nella tua
inquietudine animica, tanto più diventa difficile per
te avere subito un consiglio in tutte le situazioni penose.
10. Ora sei malato spiritualmente,
dove l’aiuto medico talvolta è subito necessario. Se vai lontano da qui, allora
dapprima devi affidare alla carta i tuoi lamenti e dolori, e solo dopo il
decorso di giorni il farmaco arriva nelle tue mani, quando probabilmente non ne
avrai più bisogno, poiché la tempesta è passata e sono cambiate le tue opinioni
e circostanze; ma tu, invece di ricevere conforto dalla mano amica oppure
attraverso di Me, avrai sofferto, sopportato e lottato da solo, e forse per la
maggior parte inutilmente.
11. Io conosco il tuo animo, e so
cosa gli manca e come è da guarire! Perciò lascia la cura a Me, per guarirti
dal tuo orgoglio di indipendenza, e rimani tranquillo là dove Io ti ho messo, e
quando sarà venuto l’istante in cui potrai essere utile anche agli altri,
allora si troverà anche per te la via adatta sulla quale hai iniziato qui
vantaggiosamente la tua istruzione spirituale, – e là potrai essere utile a te
e agli altri.
12. Non ti preoccupare per i tuoi
amici lontani, a loro provvedo già Io meglio di te, ma utilizza il tuo tempo
qui a lavorare sul tuo io, cosicché venga temprato per affrontare un giorno
situazioni e circostanze più difficili, condizioni per le quali adesso non sei
ancora abbastanza forte, che porterebbero a te solo del danno e al tuo prossimo
poca utilità!
13. Impara a pregare e a confidare!
Impara ad appropriarti delle Mie divine caratteristiche, allora entreranno di
nuovo quiete e pace nel tuo interiore, e il Sole della verità e dell’amore che
vedi adesso solo attraverso le nebbie del pregiudizio, ti splenderà di nuovo
forte e chiaro, affinché tu possa di nuovo riconoscere che il Padre tuo nel
Cielo non ti ha mai abbandonato, e spesso ti stava vicino con la Sua
benedizione, quando Lo credevi lontanissimo! Questo per il conforto con la Mia
amorevole benedizione! – Amen!
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Un cenno dell’eterno Amore e dell’eterna
Sapienza
9 Luglio 1872
(allo scrivano a causa
di Johannes Busch † in Dresda)
1. Mio caro figlio, hai appeso la Mia immagine tra quelle dei Miei due
scrivani[27].
Che tu abbia fatto questo, non ha importanza! Io onoro la tua umiltà e
volentieri concedo agli altri due il posto che hai loro assegnato, – ma vorrei
solo attenerMi alla parola che sta scritta sotto la
Mia immagine, che suona così:
2. “Io sono la Via, la Verità e la
Vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo Mio!”. Vedi di imprimerti bene
queste parole.
3. Quando siedi alla tua scrivania,
ricordati: questa Via che già fu preparata per gli uomini da più di mille anni,
questa via erano i due servitori destinati ad iniziarla di nuovo, portandovi di
nuovo la Verità che finora era stata calpestata con i piedi, e a causa di
interessi mondani era tenuta nelle tenebre, affinché venga di nuovo in voi la
vita spirituale e tutti voi possiate rendervi degni di essere figli di quel
Padre che un giorno come Figlio, ovvero come Verità, parlava così dell’Amore
del Padre Suo:
“Solo attraverso la Sapienza, cioè
con la corretta comprensione della Mia Creazione, della Mia parola e del Mio
Io, potete comprendere l’Amore, capire e amare il Padre!”
4. Perciò figlio Mio, rimani anche
tu su questa via; cerca la verità, poiché essa ti guiderà alla vita eterna! –
Amen!
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Cenni d’amore, di Luce e di Grazia nella
lotta della vita
20 novembre 1872
(A un fratello
spirituale dello scrivano)
1. Dopo aver già da lungo tempo colmato il tuo animo con fantasticherie, dubbi
e altre cose, e né le Mie parole precedenti né quelle attuali, né le
consolazioni del Mio scrivano riescono a quietarti, anzi perfino ti rivolti al
Mio procedere e Mi vorresti quasi dire ciò che devo fare o lasciare, – allora
ti voglio rispondere Io stesso al posto del Mio scrivano, e cercare la
possibilità di procurarti una più chiara visione delle cose che si svolgono nel
mondo davanti ai tuoi occhi.
2. Già spesso ho detto a te e a
tutti che le Mie vedute di felicità o infelicità sono molto diverse da quelle
degli uomini, e proprio per questo anche le Mie vie che Mi son prefisso per
raggiungere la meta, devono essere differenti dalle vostre! Tu, figlio Mio,
credi che dovrebbe già qui essere destinato di più ai virtuosi secondo i loro
meriti, e non riservato tutto solo nell’aldilà! Qui in questo punto della tua
lettera hai sbagliato doppiamente, perché per primo, cosa significa ‘merito’?
3. Vedi, ‘meritare’ significa ricevere un certo risarcimento per ciò che si
è fatto per qualcun altro. Ebbene, cosa fanno gli uomini quando sono virtuosi?
Fanno qualcosa per Me che li debba ricompensare per il piacere che Mi
dimostrano, oppure non fanno essi la maggior parte solo per se stessi?
4. Infatti, le promesse di
beatitudini nell’aldilà, di cui un virtuoso o un giusto ha già qui spesso una
pregustazione, non sono le stesse nel petto dell’operante, del sofferente, del
combattente?
5. Per secondo: in questo punto ti
sei messo in testa un risarcimento mondano, invece di un risarcimento
spirituale interiore di ognuno, la cui consapevolezza è pura, e questa pace il
mondo non gliela da’, ma neanche può rubargliela.
6. Inoltre voglio farti notare
ancora una cosa, perché in generale ai buoni di questo mondo va più male che
bene. Vedi, per primo, proprio perché il loro pensare e operare è opposto a
quello della massa, e per secondo, perché la virtù si mostra come virtù solo se
viene consolidata, e riceve il suo valore quando vien fuori vittoriosa da una
lotta! Questa vittoria deve certo costar fatica per guadagnarsela, altrimenti
non ne varrebbe la pena lottare, e non potrebbe sorgere una consapevolezza
soddisfacente da cose che non sono state guadagnate con sforzo.
7. Voi stessi leggete nella Mia
parola tanto di fiducia, amore per Me e confidenza! Quando devono essere messe
alla prova queste caratteristiche?! Finché l’uomo sta bene, oppure quando
subentrano amare condizioni e circostanze, per dimostrare, di fatto, ciò che
egli crede già di possedere in alto entusiasmo nel leggere la Mia parola!
8. Vedi, solo gli ostacoli spronano
il vero e proprio saldo carattere, per inseguire il proprio scopo con ancor più
fervore! Nel fuoco si purifica ogni grossolano metallo materiale, e così anche
lo spirituale!
9. Anche a te da un po’ di tempo
non va come vorresti, e stai lì vacillando come una canna al vento. Tu vorresti
attenerti a ‘qualche testo’ che ti è stato dato, ma
la sola Parola non ti consola, solo lo Spirito che vi è celato ti darebbe il
chiarimento su ciò che ti sembra un rompicapo!
10. Vedi, tu dici che sacrificare
la vita per qualcosa con cui si potrebbe essere utile agli altri, lo trovi del
tutto giusto e ben possibile, aggiungi solo che si dovrebbe avere in prospettiva
che questo sacrificio servisse a qualcosa.
11. Ora ti domando: “Allorquando
consideri la Mia intera storia di sofferenza, la Mia infanzia, i Miei anni
d’insegnamento, la Mia morte come Uomo, e in più le conseguenze di ciò come lo
dimostra la storia nel tempo passato e presente, – dimMi:
Io, che ben sapevo in anticipo come sarebbe andata con Me, quali prospettive
avevo ed ho ancora oggi? E dove erano le giuste retribuzioni per Me che potevo
certamente anche annoverarMi ai virtuosi?”
12. Vedi, quello che Io come Uomo
ho imposto a Me stesso, fondando una scuola di prova per tutto il Mio Regno
degli spiriti, vi passeranno, anzi vi devono passare tutti i Miei seguaci,
altrimenti non possono diventare ‘figli’ dell’Essere supremo nell’intera
Creazione, ma rimarrebbero solo su un gradino dove farebbero forse onore ad uno
spirito molto subordinato come figli Suoi!
13. Da questo punto di vista devi
imparare a giudicare Me e le conduzioni dei Miei figli, e comprenderai per
primo che ci vuole un lungo tempo per allevare tali figli che, per di più, non
devono essere costretti; e per secondo che, a causa dell’individualità, devono
anche essere impiegati mezzi differenti e spesso anche drastici, per smuovere
gli uomini a combattere passioni e brame che furono messe in loro proprio a
causa della lotta.
14. Finché non cercherai le orme
delle Mie vie su sentieri spirituali, fino ad allora urterai su contraddizioni
e apparenti ingiustizie; fino ad allora guarderai con invidia le conquiste del
vizio e dell’inganno su questo mondo, e perfino nel tuo rapporto familiare e
mondano non imparerai a discernere il vero dal falso, non guarderai giù al
movimento del mondo di cattivo umore, e con tristezza al tuo stesso
atteggiamento. Solo quando avrai raggiunto un punto di vista superiore, le Mie
parole non ti appariranno più dubbiose, non confuse, non contraddittorie!
15. Finché non ti sarai elevato a
fatica a questo punto di vista, le nebbie del mondo limiteranno il tuo campo
visivo, e ti sentirai infelice invece che felice. Solo quando diventerà vera la
massima “al puro tutto è puro!”, solo allora stimerai il germoglio del bene
anche nel cattivo , e la Luce sorgente nel tenebroso.
16. Adoperati a giungere lassù,
dove talvolta ti sei già trovato, anche se solo per attimi, allora il dubbio
scomparirà, ritornerà la fiducia e verrai a sapere che il Padre tuo non vuol
guidare i Suoi figli nell’errore, ma nel Regno della pace e delle beatitudini
che qui sulla Terra vi devono circondare solo nel vostro interiore, ma là vi
dovranno cingere anche dall’esteriore! – Amen!
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“Vendi tutto quello che hai e dallo ai
poveri”
1° febbraio 1873
(a un fratello spirituale dello scrivano)
«E Gesù, udito questo, gli disse: “Una cosa ti manca
ancora; vendi tutto ciò che hai e dallo ai poveri, così avrai un tesoro nel
Cielo, poi vieni e seguiMi!”» [Matteo 19,21 – Lc. 18,22].
1. Già parecchi hanno letto questo versetto, e tuttavia nessuno o molto pochi
comprendono ciò che vuole essere veramente detto con queste parole.
2. Anche tuo fratello Ludwig poco
fa ti ha scritto che si è urtato a questo versetto come ad una pietra angolare,
appunto perché non ha compreso il senso dello stesso, quindi lo ha afferrato in
modo sbagliato.
3. Affinché possiate ora ottenere
di nuovo un’altra e precisa giusta interpretazione di questo consiglio evangelico,
voglio darvi questa Parola, per dimostrarvi che anche i passi più semplici che
si trovano nella Bibbia, passi che al lettore superficiale appaiono così del
tutto chiari e comprensibili, tuttavia in essi si trova ancora un altro senso
che va molto oltre la sfera umana materiale, e contiene solo dello spirituale.
4. Già spesso avrete notato che
proprio nelle azioni che ho praticato nel Mio cammino terreno, stava celato un
motivo spirituale molto più grande di quanto voi e molti altri lettori ed esegeti
della Bibbia supponevate; testimonianze di questo genere se ne trovano già
molte in tutte le parole che avete ricevuto direttamente da Me[28].
5. Se ora nelle azioni che spesso
erano solo apparentemente quotidiane umane, vi sta nascosto molto dello spirituale,
allora vi potete ben immaginare che in una parola dalla Mia bocca è ancora
contenuto ben più del sublime e profondo che doveva diventare per l’umanità, e
un giorno per l’intero regno degli spiriti, un’eterna colonna commemorativa
della Mia umiltà e uno sprone per l’imitazione!
6. Già alcuni esegeti biblici hanno
sospettato un più profondo senso nelle Parole che furono tramandate loro spesso
mutilate, spesso del tutto infedelmente attraverso la Bibbia, come la possedete
adesso. Essi si son dati anche ogni fatica per decifrarla, ma gli uomini
possono afferrare solo dell’umano, non del divino, e solo quando l’anima umana
spiritualizzata si avvicinerà di più alla sua ex Patria, potrà distinguere il
seme dal guscio, il rivestimento dalla vera Luce interiore.
7. Quindi lo spirito ‘rinato’
nell’anima deve dominare sulla natura umana e sull’intelletto umano del mondo,
solo allora si spiegheranno le ali dello Spirito divino nell’uomo, ed egli
riconoscerà in mezzo alla Luce l’unico Veritiero, – e la sua precedente
tenebra! (Dalla notte alla Luce!)
8. Ma poiché la rinascita nell’uomo
non procede così facilmente e ancor meno proprio in coloro che vogliono essere
eruditi, allora proprio le loro interpretazioni, conclusioni e deduzioni sono
false, e spesso il contrario di ciò che Io volevo dire o avevo per scopo con le
Mie parole o con le Mie azioni. Dunque, con questo esempio di Luca, qui c’è una
dimostrazione di quanto detto.
9. Essa è la Parola che Io diedi in
risposta al superiore quale uomo ricco, quando egli Mi chiese: “Come posso
guadagnare la vita eterna?”, e queste parole furono: “Vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri! Così avrai un tesoro nel
Cielo, e poi vieni e seguiMi!”
10. Ebbene, la cosa sembra essere
del tutto semplice e chiara, tanto che ognuno può comprendere come questa sia
da mettere in atto!
11. In tutti i tempi, ferventi
seguaci del Mio insegnamento credevano di aver compreso questa massima
sbarazzandosi davvero di tutto il superfluo, chiudendosi poi nei monasteri
oppure divenendo eremiti, e supponevano così di mettere in pratica questa
dottrina più facilmente. Inoltre si formarono corporazioni sotto differenti
nomi; perfino il genere femminile non rimase indietro, supponendo, per lo meno
i fondatori di tali istituti, di sfuggire in questo modo al demone del mondo e
alle sue tentazioni.
12. Furono fondate severe regole
dell’ordine e inventate tutte le possibili piaghe per l’auto tormento, così da
mantener libero lo spirito con l’uccisione di tutte le passioni umane. E cosa è
stata e cos’è ancora oggi la conseguenza di questo?
Proprio il contrario!
Invece di rendersi liberi da tutti
i lacci, gli abitanti di tali luoghi separati s’intrappolarono sempre di più
nella sfera delle passioni più basse, e furono e vengono oggigiorno esercitati
ancora crimini e vizi sotto il mantello della religiosità e di ipocrite
preghiere, davanti ai quali il mondo, se li conoscesse, retrocederebbe con
raccapriccio.
13. E perché con questi sforzi tali
risultati? Proprio perché i fondatori, come gli stessi seguaci, presero alla
lettera le Mie parole, senza poter trovare nelle stesse nessuna interpretazione
spirituale, perché essi stessi non avevano nessuna spirituale facoltà visiva, e
furono solo zeloti grossolani ed esegeti biblici smarriti.
14. Quando dissi al superiore: “Vendi tutto e seguiMi!”,
egli lo comprese del tutto letteralmente, e a quei tempi aveva anche ragione di
voler fare letteralmente e praticamente ciò che Io gli consigliai, poiché là,
per prima cosa, c’ero Io in persona che lui poteva seguire, e per secondo il
destino dei Miei seguaci era troppo noto a Me, meglio che a loro stessi, dove
la ricchezza non sarebbe stata adatta, ma solo un cuneo d’arresto al loro
operare; infatti, essi dovettero predicare solo troppo spesso contro gli abusi
dei ricchi. E come avrebbero potuto, loro stessi ricchi, insegnare ad altri
andando contro la stessa ricchezza, se loro stessi l’avessero considerata come
degna di ottenerla, e attraverso questa si fossero lasciati indurre a tutti i
possibili peccati?
15. Una volta in quel tempo dissi
anche: “Se il tuo occhio ti dà scandalo,
strappalo! Oppure se la tua mano commette una cattiva azione, tagliala!”.
Perché nessun uomo ha preso alla lettera queste parole, ma già dall’inizio ha
cercato di decifrare questa interpretazione biblica solo spiritualmente? Perché
per loro lo strapparsi un occhio e tagliarsi una mano sarebbe stato troppo
doloroso, ed essi amavano troppo il loro corpo.
16. Quanto bene essi dunque, in
queste parole menzionate per ultime, riuscirono a distinguere il linguaggio
biblico del vero e proprio senso delle Mie parole, altrettanto avrebbero dovuto
fare in molti altri esempi, solo che per questo mancava loro lo spirito di
intendimento. E perfino i Miei discepoli non erano liberi da questo
inconveniente, dove talvolta dovevo spiegare molte cose, affinché non
capitassero in conclusioni sbagliate e, attraverso queste, in idee errate!
17. Il superiore Mi rispose pure
che aveva osservato tutti i 10 comandamenti di Mosè già dalla gioventù,
s’intende da sé nel suo senso, dove la bilancia non era proprio così sensibile,
e qualcosa ne scivolava fuori. Se avesse posto più costrizione alle voglie e
alle passioni della natura umana, come oggigiorno migliaia di uomini credono
ancora quando osservano le leggi di polizia dello Stato nel quale vivono, come
se il giusto, morale uomo sia già pronto, mai sospetterebbero quante molte
gravi trasgressioni possono essi commettere, spiritualmente e fisicamente, per
le quali il loro codice punitivo non ha nessun articolo.
18. Che Io al superiore in quel
tempo abbia risposto: “Vendi tutto, dallo ai poveri e seguiMi!”,
questo per lui già in quel tempo voleva dire: “Liberati di tutto ciò che lusinga o fa bene alla tua natura umana; da’
al tuo prossimo tutto il tuo amore, e solo allora potrai pensare di entrare
nelle Mie orme, di diventare, per primo un Mio allievo, e più tardi un maestro
per gli altri”.
19. Questo è il senso di questo
versetto ancora oggigiorno per voi tutti, poiché dal momento che non Mi potete
seguire personalmente, come in quel tempo il superiore, dovete prendere il Mio
insegnamento per il Mio Io, allora si evidenzierà qui anche da sé il senso
spirituale di quelle parole, poiché significa:
20. “Spogliatevi del vostro vecchio
Adamo! Non date ai beni materiali più valore di quanto hanno realmente, seguite
la Legge dell’amore per il prossimo, considerando ogni uomo come fratello e
sorella, volendoli aiutare e sostenerli fin dove lo permettono le vostre forze.
E così, con l’amore per il prossimo, potrete giungere all’amore per Dio,
potrete adempiere più facilmente, attraverso la Legge di completamento dei Miei
grandi comandamenti, il Comandamento principale”. Questo è il senso di questo
consiglio amichevole che Io diedi al superiore in quel tempo e oggi lo do
nuovamente a voi.
21. Vedete, quando Io dissi al
superiore: “Vendi tutto ciò che hai”, spiritualmente significa: ‘Liberati di
tutto ciò che ti è di ostacolo per slanciarti più in alto, – liberati della
pressione del materiale, affinché, anche se ti dono milioni per scopi migliori,
non sentirai il loro peso, bensì, invece di un peso, saranno per te solo dei
mezzi – per fare moltissimo per il tuo prossimo!”
22. Il privarsi, vendere o dare
agli altri, vuole significare solo questo: che dapprima devi vincere te stesso,
prima di poter pensare a una vittoria su altri! Lo strappare un occhio,
altrettanto, non voleva dire altro che questo: “Distogli il tuo occhio da cose
che potrebbero danneggiare la tua dignità di uomo, e allontana la tua mano,
affinché tu non commetta azioni delle quali dovresti vergognarti!”
23. Ciò significa sempre e
incessantemente la stessa cosa: “Vincete
la vostra natura umana, affinché ne sorga quella spirituale!”. Solo così Mi
potrete seguire, solo così il vostro cammino di vita avrà uno scopo, e solo
così potrete misurare e giudicare tutti gli avvenimenti della vita nel loro
vero valore e utilizzarli per il progresso spirituale per voi e per gli altri!
24. Finché non sarete padroni delle
vostre passioni, invece di essere esse a dominarvi, fino ad allora sarete nel
possesso di cose che vi danneggiano soltanto, e non vi potranno essere utili
spiritualmente. Vi dovete liberare di tutto ciò che vi ostacola nel seguire il
Mio insegnamento; solo quando vi sarete liberati di tutto, quando avrete
venduto e dato via tutto, solo quando non avrete più altro che il vostro amore
per Me e per il vostro prossimo, solo allora – seguendo Me – potrete agire in
modo salvifico sugli altri, e non vi dovrete allontanare tristi dalla Mia
tavola del Pane spirituale, come quel superiore. Vedete, così deve essere
compreso e afferrato il semplice senso di questo versetto!
25. A quel tempo, per la Mia
diretta imitazione, facevano parte certi sacrifici personali che ai nostri
giorni si trasformano in regole di astinenza spirituale. A quel tempo il Mio
Io, camminando personalmente tra i Miei discepoli e apostoli, era un potente
impulso e una grande leva per tutti, cosa che a voi oggi manca completamente;
là i Miei discepoli vedevano ciò che voi adesso dovete credere e sentire. Qui
sta la differenza tra una volta e adesso.
26. Là Io ero un Maestro
dell’intera umanità, venni sulla Terra per tutti e i Miei seguaci dovevano
appartenere, altrettanto come Me, all’intera umanità, e diffondere la Mia
parola in tutti i paesi; per questa ragione una proprietà sarebbe stata per
loro un peso. Adesso questo requisito è molto più ristretto; solo una piccola
cerchia di uomini, e precisamente per lo più quella che Io vi mando, questi
dovete istruire, questi sono ‘i poveri’ ai quali dare tutto ciò che avete, e dovete
conceder loro ciò che voi possedete in così ricca misura. A questi poveri in
spirito, voi ne siete ricchi, comunicate del vostro tesoro, ristorateli e
confortateli, e così anche voi sarete altrettanto Miei apostoli spirituali,
come un giorno i Miei discepoli, i quali distribuivano altrettanto solo dello
spirituale, perché non avevano nulla di materiale, e anche se l’avessero avuto,
non lo avrebbero apprezzato.
27. In ogni tempo e sotto altre
circostanze si dovranno cambiare mezzi e vie, – su come si può seguire e
conformarsi alle Mie parole e alle Mie leggi. E anche quando sarete giunti
nell’aldilà, non cesserà l’apostolato, non cesserà l’insegnamento; sarà solo differente
il modo e la maniera del donare tutto ciò che possiederete, e tuttavia condurrà
solo alla medesima meta. Perciò la Mia parola rimane sempre uguale, sempre
opera la stessa cosa, e sempre conduce allo stesso scopo.
28. Esiste una sola verità, e
questa è stata data o ai progenitori attraverso di Me, oppure più tardi ai
giudei, e ancora più precisa all’intera umanità attraverso la Mia personale
comparsa, – e adesso come diretta Comunicazione a voi di nuovo ripetuta in
mille forme, e quest’unica verità
significa e significherà in eterno: “Cercate
di diventare figli Miei!”, imparando a chiamare con il giusto nome tutto il
mondano che ho messo intorno a voi, e non mettere un valore più grande a cose
che vi sono state date solo fuggevolmente e spesso non come doni, bensì come
scuola di prova, tali da guidarvi là, dove – proprio a causa della loro
tendenza naturale – esse non conducono.
29. Se nel mondo – spirituale o
materiale – non ci fosse lotta, non ci sarebbe vita, poiché la vita si
determina appunto da questo, ovvero è propriamente solo la lotta di due
fattori: esistere e morire, luce e tenebra, caldo e freddo, spirituale e
materiale. Senza questi contrasti non esisterebbe nessun mondo materiale, e
nemmeno quello spirituale avrebbe uno scopo. Invece, solo con il rivestimento
dello spirituale nel materiale, e attraverso l’impulso alla liberazione dello
spirituale dai legami materiali, sorge ciò che vedete come ‘vita’, cosa che determina la continuazione della stessa, e quindi
non può mai finire; infatti, l’arresto è morte, e la morte non conosce nessuna
cosa creata da Me, l’eterno infinito Vivente!
30. Quindi devono esistere due
impulsi contrapposti che spingono lo spirito all’avanzamento, affinché esso si
liberi altrettanto da tutto ciò che lo ostacola, per cominciare – memore della
sua origine, elevandosi – a tendere al più puro e più in alto e al perché è
stato creato e qual è il suo scopo.
31. È lo spirituale nella Parola
che rende le parole ciò che devono essere. Senza lo stesso la Parola sarebbe un
suono vuoto, senza significato; e proprio come il guscio racchiude il seme, lo
nasconde e lo protegge da tutti gli influssi esterni, proprio così sta nascosto
nella Parola lo spirituale, spirituale che però può essere compreso e afferrato
dal suo simile, vale a dire dallo spirito!
32. Pertanto, finché le Mie parole
non saranno lette spiritualmente, le stesse potranno essere solo malintese e
male interpretate, da dove poi ne derivano quelle differenti violazioni come le
vedete nel mondo. “Molti sono i chiamati,
ma pochi gli eletti”, significa perciò altrettanto, che Io ho dato a molti
la Mia parola, ma solo per pochi è diventata comprensibile, per il cui motivo
proprio questi pochi avranno poi la vocazione di portare i molti sulla giusta
via, e render comprensibile ciò che a loro stava finora davanti agli occhi
sprangato con sette chiavistelli.
33. Così vi voglio spiegare “le
Scritture” affinché anche voi col tempo possiate essere in grado di trovare
dalle Parole il nocciolo, ovvero lo spirito, e trasmettere agli altri in modo
istruttivo il Mio linguaggio di quel tempo nel vostro linguaggio; infatti, su
molti di voi sta ancora una grande porzione di nebbia mondana che deve essere
sollevata, affinché il Mio Sole spirituale splenda nel vostro animo e –
illuminando tutti gli angoli – non vi lasci nessuna macchia scura. Solo allora
sarete in grado, quali Miei attuali discepoli, di seguire le orme dei Miei
discepoli di allora.
34. Prima però che tutto questo
accada, dovete voi, altrettanto come fu consigliato un giorno a quel superiore,
rimuovere da voi tutto ciò che ha solo un valore illusorio, e usare lo stesso
nel suo nudo, minimo valore per il meglio del vostro prossimo, e far sentire a
questo, invece dell’inutile valore mondano, quello spirituale che sta nelle Mie
parole che mai passerà, mentre tutto il resto può procurare solo godimento
passeggero e perciò anche solo transitorio!
35. Diventate poveri nelle
ricchezze illusorie, e ricchi nelle spirituali! – Allora non dovrete, come quel
superiore, voltarvi tristi da Me, ma seguendo lieti i Miei insegnamenti,
diventare i Miei veri seguaci e, un giorno, figli Miei, per il cui scopo Io ho
creato voi e tutti gli esseri che in differenti mondi Mi glorificano e Mi amano
come Dio e Padre loro! – Amen!
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Rassegnazione nella pazienza, per amore
20 marzo 1873
(a un fratello
spirituale dello scrivano, in suo aiuto)
1. Dopo che sei di nuovo in imbarazzo e non ce la fai ad ordinare il tuo
dubitare e vaneggiare, allora voglio di nuovo metterMi
in mezzo Io e cercare di illuminare più da vicino le sue idee di colpa, – espiazione,
– oscurità, – luce, – croce, – grazia, – amore e vita, affinché gli sia
possibile riconoscere se stesso, la sua collocazione nel mondo, come spirito e
come uomo, la sua missione spirituale e i suoi doveri mondani, così che egli consideri
la sua vita come una scuola di prove per gradini superiori, e non come una ‘vita
da cani’, un’espressione che non suona bene nella bocca di un uomo che –
guidato da Me – ha goduto di tante Grazie, e non è ancora in chiaro ciò che
egli è, e perché è!
2. Già spesse volte vi ho detto: “Quello
che gli uomini chiamano ‘verità’, non sempre è verità, bensì secondo le
circostanze, oggi sembra vero ciò che domani viene rigettato come non vero!”.
Così è anche con il fratello tuo smarrito. A lui, colpa e oscurità sembrano
equivalenti, e ciononostante sono entrambi così diversi quanto lontano è il
Cielo. Infatti, chi sa di aver commesso un peccato oppure ‘è colpevole’, questi
cammina non nelle tenebre, bensì nella Luce, perché proprio attraverso ciò riconobbe
quello che non doveva (fare)!
3. Chi cammina nella tenebra, vi
cammina senza il suo concorso; e se lì causa danno, allora non è responsabile,
perché non sa quello che ha fatto, perciò non può essere giudicato, non deve renderne
conto, non deve essere punito, poiché non conosce nessuna colpa, e perciò
nemmeno espiarne una, anche se lo volesse!
4. Vedi, figlio Mio, quanto lontano
sei dalla giusta via della conoscenza e del significato delle parole, parole che
mastichi già da qualche tempo e non puoi assimilarle! Chi sa che esiste una ‘colpa’,
questi vive nella Luce e non cammina nella tenebra.
5. Per quanto riguarda ‘l’espiazione’ di una colpa, allora anche
questa parola è di due specie di significato: una colpa commessa dovrebbe
essere o espiata come punizione, oppure il colpevole, nel sentimento e nella consapevolezza
del suo errore, va lì ed espia da sé la colpa, con retribuzione oppure
ritrattazione del fatto compiuto.
6. Per ciò che riguarda il primo
caso, dovrei aver dato tali Leggi che, come Giudice, dovrebbero essere eseguite
rigorosamente e inesorabilmente! Ebbene, dimMi,
figlio Mio: dove stanno scritte queste Leggi, supposto che si riesca a leggere
con gli occhi spirituali le Mie parole che vi ho dato prima e vi do adesso?
7. Vedi, Io vi ho dato poche Leggi,
e queste erano Leggi dell’Amore, poiché, chi le infrange, punisce se stesso con
il suo comportamento. Questa non è una espiazione emessa da Me su di lui, bensì
una necessaria conseguenza del proprio atteggiamento!
8. Per quanto riguarda il secondo
caso, dove l’uomo vuol di nuovo riparare i suoi errori commessi con buone azioni,
come con l’umiliazione e l’abnegazione, questa è la migliore dimostrazione che
un tale uomo non cammina nella tenebra, bensì, se sapeva ciò che faceva e se adesso
vuol riparare il mancato, deve avvenire nella piena luce della sua chiarissima
consapevolezza. Quindi non agisce e non cammina nella tenebra. Infatti, quando l’andante
nella tenebra urta contro qualcosa, egli non sa subito contro che cosa ha
urtato e se, oltre al dispiacere dell’urto, non abbia anche causato danni, poiché
lui – dal momento che non conosce ciò che ha urtato – non potrà misurare, né
risarcire, né essere reso responsabile di questo.
9. Ebbene vedi, Mio caro figlio,
come giudichi male, come vorresti accusare ingiustamente Me e la tua stessa
vita, a causa di condizioni che ti spingeranno alla fine solo alla conoscenza
di te stesso, del mondo e dei tuoi doveri, fin dove puoi conciliare il Mio insegnamento,
il Mio Amore e la Mia Grazia con il precedente, affinché la tua vita ti appaia con
una serie di momenti spirituali che dovrebbero tutti contribuire a designarti
chiaramente la tua missione su questo globo e il tuo rapporto verso il prossimo!
10. Io ho detto: “Camminate tra sudiciume
e brutture, e rimanete comunque puri!”. Perché non accogli quest’espressione del
tutto così com’è stata espressa, e precisamente detto con altre parole: “Al
puro tutto è puro!”? Perché non puoi mettere da parte il mondo col suo
atteggiamento? Devi solo conferirgli il vero valore, non odiare come in quel
senso nel quale vorresti volentieri intendere, e nonostante ciò perseguire una
via spirituale morale, senza compromettere tutti gli obblighi, per quanto
possano essere spiacevoli!
11. Perché non puoi adempiere i
tuoi doveri con amore che le condizioni t’impongono con riguardo alla Mia stessa
vita terrena? Perché non puoi deporre l’amarezza alla croce, cosa che non è
altro che rassegnazione alla Mia santa Volontà, affinché non diventi per te un
peso, ma diventi solo una necessaria conduzione di come sia da considerare il
mondano, e come lo spirituale possa essere unito con questo?
12. Vedi, figlio Mio, c’è ancora
molto sterco nei tuoi concetti ed opinioni, in parte della vita terrena come di
quella futura. Tu ti rappresenti la croce sempre come un mezzo portante dolore
e l’inevitabile punizione, che tuttavia deve trascinare ogni uomo perché giunga
a Me.
13. Per te – come per molti – la croce
è un segno di dolore, e tuttavia doveva solo essere ciò che fu un giorno per Me
stesso: un mezzo per spogliarsi del mondano, un mezzo per la spiritualizzazione
della natura umana, affinché anche voi, come un giorno Io – liberi dalle Mie
caratteristiche e passioni umane, puramente spiritualizzati, possiate risalire
dal fango della vita terrena ad una migliore.
14. Dove quest’opinione non prende
piede, allora la croce delle cattive condizioni umane opprimerà ancora a lungo,
sarà ancora per molto tempo un fardello sotto il quale anche tu camminerai
sospirando, dove per te la vita terrena, naturalmente una vita piena di
delusioni e impedimenti di tutto lo sperato e desiderato, è più ‘una vita da
cani’ che una saggia scuola di prove, per una più lunga nell’aldilà.
15. Entra dapprima nel Mio insegnamento,
nella dottrina dell’Amore! Impara ad amare, compi tutto con amore, imprimi ad
ogni azione l’impronta più nobile, più spirituale dignità, e presto saprai che proprio
questo amore, questo benvolere verso tutto e verso tutti, renderà belle le tue
azioni e le mostrerà a te e agli altri nella Luce più bella.
16. Cerca di distinguere l’unica
Verità dalla tua mutevole, e nel tuo cuore turbato entrerà la pace, e scorgerai
il mondo, te, il tuo ambiente, il Mio insegnamento e Me stesso – non brancolando
nel buio, ma nella Luce più chiara dell’amore della divina verità! Ricordati di
questo e segui il Mio consiglio! – Amen!
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Nulla senza di Me
17 aprile 1873
1. Continua a lottare, Mio caro figlio! La Luce dell’amore albeggia già nella
cameretta del tuo cuore. Già percepisci da lontano l’aurora della pace animica e della quiete spirituale che ne deriva, quando un figlio
si getta completamente nelle Mie braccia, quando con fiducia consegna tutto a
Me, quando niente riconosce come proprio che le sofferenze, e attribuisce a Me la
vittoria.
2. Già da tempo ti volevo avere su
questo punto, e sarebbe auspicabile che anche altri lo raggiungessero; soltanto
che a molti aderisce ancora parecchio del mondano, mondano che non si lascia togliere
tanto facilmente senza passare attraverso una dura scuola come la tua. Tuttavia,
anche per tutti loro e per ogni singolo, non mancherà l’ora della prova e la
scuola della purificazione!
3. Nel Mio Regno c’è per vero aperta
un’ampia via, ma alla fine della stessa c’è una piccola porticina, attraverso
la quale ognuno deve passare, e questa porticina si chiama ‘lotta’. Come tutti voi lottate per la vostra vita terrena per ottenere
il sostentamento della stessa, altrettanto è necessaria la lotta per il
raggiungimento dell’altezza spirituale, per arrivare a quelle facoltà che vi permettano
di proseguire con successo nell’aldilà la vita iniziata già qui sulla Terra.
4. Come ogni uomo ha scelto una
professione ed Io ne ho dato a qualcuno una dove può essere utile nel viaggio
della sua vita terrena per sé e per il suo prossimo, altrettanto è dato a
ciascuno la sua missione spirituale alla quale viene spronato ad adempierla
attraverso differenti circostanze, sofferenze e lotte! In questo modo vengono sempre
stimolate tutte le caratteristiche spirituali dell’anima, continuamente tenute
in attività.
5. Attraverso la lotta tra bene e
male, tra tentazione e resistenza, necessità mondane e spirituali sempre tenute
in attività, si sviluppa la spirituale, vera, reale, eterna vita, come tu
stesso puoi leggerlo dal tuo passato.
6. Bene a colui che come te, figlio
Mio, è giunto al felice risultato quando ammette che nulla è possibile senza di
Me, niente è proprietà di un essere finito, ma tutto è solo il prestito di un
Essere infinito, del Creatore di tutto l’esistente, di Me stesso. E come
potrebbe essere altrimenti!? Esiste forse qualcosa al di fuori di Me, oppure
che non provenga da Me?
7. La tua vita vegetativa, ogni
battito del tuo cuore Mi restituisce una particella che appartiene per un
attimo a te, ma dopo il suo consumo ritorna di nuovo a Me, ovvero al Mio grande
regno della Creazione.
8. La tua vita, cos’è, se non altro
che un’emanazione della Mia, dove l’animica-spirituale
vuol ritornare a Me su vie più brevi, e la terrena-materiale
su vie più lente.
9. Così tutto è solo Mia proprietà,
tutto appartiene solo a Me, e così voi tutti siete figli Miei, dove spirito, anima e corpo mantenendo il divino-spirituale, tendono solo alla via dell’unificazione
con Colui da dove sono proceduti.
10. Se tu, figlio Mio, riconosci Me
come Padre, se tu sei convinto nel più profondo del tuo cuore che dal Padre, da
Me, non può venire niente di cattivo, niente di indegno e niente di inutile,
allora puoi guardare tranquillo al futuro, puoi riconoscere perfino sotto
dolori fisici la Mano benedicente, che tende non a godimenti mondani transitori,
ma a quelli eterni, permanenti.
11. Allora nemmeno tu perderai la tua
spirituale quiete animica che, sebbene spesso
minacciata, non scomparirà mai del tutto; poiché anche tu nella più grande lotta,
nella più grande serietà della vita terrena esclamerai, come un giorno esclamai
Io sul monte degli ulivi: “Non la Mia, ma la Tua volontà sia fatta, o Signore!”.
– Amen!
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Riflettete chi è Colui che qui parla!
5 giugno 1873
(per un amico dello
scrivano)
1. Tu Mi implori a causa della preghiera del tuo amico, che di per sé è
innocente, e tuttavia non è al posto giusto, poiché essa è piuttosto un abuso
della Mia Grazia, che un giusto uso dei Miei doni d’Amore!
2. Se non fosse l’amore fraterno
del tuo amico che lo induce a questa preghiera, egli non riceverebbe nessuna risposta,
poiché, fare con le Mie parole un dono così improvvisato, come un fratello che
ritorna da un paese lontano portando con sé ai suoi fratelli e sorelle cose che
gli stessi non potrebbero avere nella loro patria, dimostra ancora molto poco
del giusto concetto di cosa sono veramente le Mie parole e Chi le comunica.
3. Solo che voi tutti, per quanto
possiate ricevere chissà quante parole d’amore e di chiarimento da parte Mia,
rimanete comunque sempre ‘uomini’, giudicando tutto umanamente e alla fine
anche Me stesso!
4. Voi tutti ancora non riconoscete
ciò che migliaia dopo di voi comprenderanno più facilmente, che cosa vuol significare
questa Grazia di entrare in visibile rapporto con Me, con l’Eterno, per voi
invisibile Creatore, e ricevere parole che non ha dettato un uomo, né un angelo,
bensì Colui per il Quale la vostra Terra, il vostro sistema solare, il vostro
globo involucro, perfino l’intero uomo cosmico materiale è un nulla, un punto
appena percettibile nel Suo Regno della Creazione.
5. Il tono confidenziale con il quale
Io parlo con voi, la voce del Padre al figlio Suo, vi fa dimenticare la Mia grandezza
e la Mia potenza, e poi, come figli, proprio
come figli nella loro vanità, pretendete spesso cose che, viste da un altro
punto di vista, vi farebbero arrossire per via dell’insolenza, quando voi, quali
uomini meschini, creature di un globo terreste piccolo come un granello di
sabbia, osate chiedere al Creatore sublime al di sopra di tutti i concetti,
alcune righe che un fratello vuol portare alla sua cara sorellina, come segno terreno
o lettera da lontani Cieli!
6. Come vanno altrettanto da voi le
cose? Se un uomo adulto chiedesse a qualcuno di voi qualcosa che non è
nell’ordine, a questi voi rispondereste con un rifiuto, ma se la stessa cosa ve
la chiedesse un fanciullo, voi, invece di adirarvi, concedereste con un bonario
sorriso proprio ciò che avreste rifiutato a un adulto. Così anch’Io, quale
Padre celeste vostro, voglio rispondere alla preghiera innocente del figlio,
per conceder con questo la gioia di preparare alla sua sorellina una letizia. E
così, voglio far precedere grazia per diritto.
7. Perché faccio precedere tutto
questo? La ragione è perché se voi Mi pregate per qualcosa che riguarda voi
stessi, vi ho sempre risposto e, precisamente, ho risposto volentieri; ora però
qui si tratta di dare parole ad un’anima femminile che non è ancora minimamente
convinta che tutto ciò che ha letto finora venga veramente da Me, e quindi
anche queste righe scritte qui, venendo dal suo Creatore, le metterebbe
altrettanto in dubbio, dato che la Mia voce, che spesso vi ha già parlato nelle
ore solitarie oppure al letto di suo figlio malato, non la riterrà come la
stessa che parla adesso! –
8. E tuttavia, Mio caro figlio, è comunque
così! Quando sconsolato levavi spesso gli occhi a Me, ed Io versavo quiete e
pace nella tua anima, sia con dirette parole, come Voce della tua stessa
coscienza, oppure come parole che avevo dettato al Mio fedele servitore in
differenti tempi, allora era sempre lo stesso Creatore, lo stesso Padre che non
lascia sfuggire dalla Sua mano l’ultimo verme strisciante nella polvere, come
il più grande spirito angelico, e che per Amore per tutto ciò che ha creato, ha
guidato anche te sulle tue vie che conducono alla conoscenza di te stesso, del
mondo che ti circonda, e del Padre tuo e Creatore!
9. Alcune cose che hai letto sono
rimaste in te in maniera permanente, esse hanno regolato il tuo concetto sul
mondo materiale e spirituale, affinché imparassi a discernere il vero dal falso
e non dessi alla materia maggior valore di quanto essa meriti. Se questi scritti
letti non provenissero da Me, se non ci fosse negli stessi il massimo dello
Spirito, sarebbe già da tempo subentrato il criticante intelletto umano e ti
avrebbe mostrato questo o quello in un‘altra luce; soltanto che ciò che qui è
dato, come è stato dato e da Chi è
stato dato, spezza la punta alla lancia criticante.
10. Di verità ce n’è soltanto una, e
questa non può essere sostituita da nient’altro! Così rimane anche vero solo
ciò che Io dissi un giorno durante i Miei anni di insegnamento tra voi piccoli
uomini che nella Bibbia vi è stato conservato parzialmente, e adesso viene spiegato
per la vostra migliore comprensione solo ancor più precisamente – altrettanto dalla
Mia stessa bocca – poiché si avvicina sempre di più il tempo della giusta
comprensione, ed Io nel Mio grande Regno della luce non ho bisogno di spiriti
ignari e tenebrosi, ma di chiari e luminosi.
11. Adoperati soltanto per
comprendere le Mie parole, per praticarle anche attivamente, così costruirai a
te stesso la solida casa che le tempeste non possono distruggere, e verranno
vicino a te uragani e lotte di diverso genere. Infatti, solo nella lotta si conferma
per vero l’autentico spirito religioso che, al di sopra delle calamità mondane,
volgendo lo sguardo solo verso l’Alto, comprende la sua vita di prove a lui
corrispondente.
12. Guarda il mondo intorno a te, i
tuoi più prossimi parenti, guarda tuo fratello che proprio adesso ti vuol
portare amorevolmente conforto e pace, conforto e pace che anche lui aveva
perduto, e che ha ottenuto di nuovo solo attraverso le uniche Leggi d’amore della
Mia intera natura; proprio questo fratello vorrebbe farti risparmiare, con l’insegnamento,
per tempo, certi momenti amari e sconsolanti, dei quali lui stesso ne ha
sperimentato qualcuno, anzi doveva sperimentare, per diventare ciò che è adesso!
13. Ascolta le sue parole! Esse sgorgano
dal cuore fraterno che, oltre al generale amore umano, non dimentica neanche i
suoi più prossimi parenti.
14. Anche se dubiti delle parole che
provengono dalla Mia bocca, non dubitare del contenuto delle stesse, le quali
ti offrono solo verità, pura verità non mascherata, come un giorno durante il
Mio cammino terreno le ho predicato a semplici pescatori.
15. A quel tempo Io dissi: “Non son
venuto per abolire la Legge, bensì per completarla!”. E anche adesso dico a te
e a tutti: “Non la religione come fu introdotta un giorno da Me, voglio
rovesciare (ora con queste nuove ricche Comunicazioni) ma solo purificarla
dagli abusi che da secoli si sono ammassati intorno al nocciolo d’oro!”
16. Il Mio insegnamento è un
diamante, esso deve splendere, deve illuminare tutto il mondo, affinché “sia fatta Luce!”
17. E come un giorno la Creazione è
sorta attraverso la potente parola “Sia
Luce!”, altrettanto adesso deve echeggiare la potente Parola spirituale “Sia Luce!”, Luce in tutti i cuori,
affinché tutti riconoscano il grande Dispensatore di Luce che diffondendo
ovunque Luce, Vita e Amore, non ha dimenticato nessuno, e anche nel tuo cuore,
figlio Mio, ha posto la scintilla di Luce, scintilla che non deve soccombere
sotto il guscio di cattive abitudini e cattivi concetti, ma deve splendere
liberamente, a te per conforto e agli altri per Guida!
18. Ecco, figlio Mio, accogli
queste righe. Sia che credi alla loro origine oppure no, non ha importanza; è
sufficiente che tu segua le verità che, ridondando per il meglio a te, non a
Me, ti guideranno più vicino a Colui che te le manda spontaneamente! – Amen!
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Amabili Parole di consolazione a Busch
25 novembre 1873
(Mentre scrivevo a Busch dopo l’improvviso decesso anche dell’altra sua
figlia, afflitto dalla notizia, la voce interiore mi disse:)
1. Che cosa posso fare se gli uomini non vogliono ascoltare i Miei
avvertimenti e ammonimenti? Essi sono liberi, ed Io devo lasciar loro fare
quello che vogliono!
2. Che tua figlia A. sia giunta
prima nel Mio regno degli spiriti, per lei non è nulla di spiacevole, ma
ovviamente, per i rimasti, adesso sono
in lutto per lei.
3. Nondimeno, tranquillizzati.
Anche questo lutto e le lacrime versate per questo le asciugherò e saprò ricompensare
ciò che avete vissuto!
4. Tutto dipende dall’opinione che
ognuno ha di questo e di quel mondo. Secondo quest’opinione s’indirizza la
gioia o la sofferenza, cosa che a ciascuno capita sul suo percorso di vita.
5. Tutti voi potete essere convinti
di Me che Io lavoro per lo più solo per il Mio regno degli spiriti, dove la
vostra permanenza è molto più lunga, e sfrutto i dispiaceri e i casi di
disgrazia terreni in modo che per la vostra futura vita ne sorga il più grande
guadagno.
6. Perciò riferisci al tuo caro
fratello che le sue lacrime e la sua sofferenza presso di Me non sono
dimenticate, non sono rimaste inosservate; anche se il Sole viene oscurato da
fitte nebbie, per questo non svanisce, ma splende sempre, e la grazia e l’amore
che da lui irradia ristorerà il suo animo anche attraverso le nebbie, tramite
soavi sentimenti di conforto.
7. Tu, figlio Mio, non vedi ciò che
è intorno a te, ma se lo potessi vedere, sì, – lacrime scorrerebbero di nuovo
sulle tue guance solcate, ma non lacrime di dolore, ma di gratitudine, di gioia
e d’amore, ed esclameresti: “Signore, cosa sono io che m’inondi con tanta
Grazia!”. Perciò consola te e la tua cara moglie. Sta governando un Dio che vi
ha guidato e protetto fino adesso e vi ha inondato di Grazie; non dubitate,
anche se certe cose vi sembrano dure e amare, il Suo Amore per voi non è mai
cessato e baderà sempre a mescolare tra le sofferenze terrene gocce di gioia
celeste. Per Amore ho creato il mondo, con Amore lo governo, e tutto l’amaro
che incontrate nella vita terrena Io, per Amore, lo trasformo in benedizione!
8. Questo per te, figlio Mio, per
acquietamento e conforto Abbi pazienza: anche se non tutto ti è subito chiaro,
per la chiara visione ci vuole una vista non offuscata, e voi uomini non
l’avete, e perciò le incomprensioni dove non potete metter d’accordo le Mie
parole con gli avvenimenti della vostra vita.
9. Perciò fidati e confida in Me, e
in te subentrerà conforto e quiete, e benedirai ancora Colui che ti ha inondato
di Grazie anche nel presunto torto! – Amen!
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Essere prudenti nel chiedere
30 novembre 1873
(a una sorella
spirituale richiedente una parola)
1. Già di nuovo ti giunge una richiesta in un modo così umano, che se non foste
proprio bambini, e precisamente bambini ciechi e corti di vista, non dovrei
cedere al tuo desiderio, poiché Io non sono proprio intenzionato a diventare
uno Scrivano di congratulazioni.
2. Nondimeno, cosa devo fare?
L’amore ha pregato, e all’amore non posso rifiutare niente!
3. Ascolta dunque, figlio Mio, poiché
vorresti avere alcune parole, e precisamente scritte da Me per questa tua
sorella imparentata spiritualmente e animicamente. La
tua preghiera è infantile, e in modo infantile la voglio accogliere, poiché ci
sono due cose a cui non hai badato nella tua preghiera. Primo: “Perché chiedi?”,
e: “Per che cosa?”. Cioè: “In quale occasione chiedi?”. Tu vorresti mostrare a
tua sorella un servizio d’amore, e precisamente in un giorno, secondo la vostra
idea umana, per lei non senza importanza. – Vedi, questa è la risposta alla
domanda suddetta.
4. Ora però si domanda: “Se vuoi
mostrare a qualcuno un servizio d’amore, questo servizio non avrebbe più valore
per il ricevente se venisse direttamente davanti a te, e tu non avresti bisogno
di invocarne un terzo?”. Per quanto riguarda l’occasione, considerata
spiritualmente, non è proprio così importante né per Me, né per tua sorella.
5. Per chiederMi
qualcosa, pregarMi per qualcosa, ci vogliono motivi
più validi, come per esempio dove l’aiuto umano non è più sufficiente, dove si
tratta della salvezza animica di un fratello o di una
sorella, dove tu o il richiedente vorreste esclamare: “Padre, aiuta Tu, poiché
le mie forze non bastano!”. Allora la richiesta rivolta a Me è al giusto posto,
adeguata a Me e al richiedente; allora anche aiuterò, perché è proprio di nuovo
un caso dove l’uomo è stato costretto a riconoscere: “Con Me tutto, senza di Me
invece nulla!”
6. Ti metto davanti tutto questo
affinché tu riconosca il valore della Mia risposta e il disvalore della tua
richiesta non opportuna, e per gli altri casi dovresti essere più prudente con
la preghiera, e non dimenticare mai a Chi la rivolgi.
7. Devo spesso mettere sulla buona
strada voi figli, poiché, proprio perché Io vi sono invisibile, avete più
coraggio di quanto dovreste averne. Se tu Mi vedessi stare visibilmente davanti
a te, certamente non oseresti chiedere ciò che ora è giunto a Me per mezzo del
Mio scrivano. Avevi bisogno di lui come mediatore e attraverso di lui devi
anche di nuovo ricevere questa risposta.
8. Tuttavia non temere, Mia cara
figlia. Io conosco il tuo cuore, conosco il movente della tua preghiera, ma devo
anche purificare le vostre idee mondane da falsi concetti. Perciò la Mia
risposta la suggerisce solo l’Amore per voi, e non la severità di un Giudice.
*
9. Per ciò che riguarda tua sorella
nello spirito, allora vi dico che Io conosco bene il suo cuore e Mi rallegra il
fatto di vederla sulla giusta via che porta a Me, ma non deve assolutamente
credere che la vita continuerà a scorrere con così pochi disturbi, come finora.
10. Per quanto le voglia bene come
figlia che tende verso l’alto, non posso comunque evitarle le prove che ognuno
deve passare, se vuol venire a Me!
11. Anche su di lei irromperanno
serie questioni ed amare ore, dove esclamerà come un giorno Io sul monte degli
ulivi: “Padre, porta via questo calice!”, ed Io non lo potrò portar via. Là si
mostrerà quanto è rimasto come stabile fondamento di ciò che ha imparato e
letto nel suo cuore, e se è degna o no di Me!
12. La sua attuale idea che
“sarebbe indegna di una parola proveniente da Me”, dimostra che lei riconosce
che “essere degni di Me”, – non è così facile; tuttavia in seguito sarà messa ancora
a prove più dure, dove di fronte al mondo dovrà combattere spesso la dignità umana
femminile e quella divina, per non perdere con la prima anche la seconda!
13. Lei somiglia ancora a quelle giovani
bestiole che vedono per la prima volta un essere umano, e gli si avvicinano pieni
di fiducia perché non hanno ancora provato la sua falsità; così anche lei. – “Al
puro, tutto è puro!”
14. Anche lei confida ancora troppo
nel mondo e negli uomini, e nella propria esperienza dovrà ben espiarlo, allorquando
poi non Io, bensì lei stessa si punirà, perché si è fidata più degli uomini che
di Me! Il suo cuore giovanile non è senza ferite; ma come un re apprezza di più
i suoi vecchi soldati con delle cicatrici sul volto che le nuove reclute, altrettanto
presso di Me vale anche di più il vincitore provato con delle ferite
cicatrizzate nel cuore, che un animo giovanile al quale le sue lotte gli devono
ancora cagionare delle ferite.
15. Perciò premunisciti, figlia
Mia! Non dimenticare le Mie parole: “Siate
astuti come i serpenti, ma semplici come colombe!”, e tu stessa potrai
proteggerti al meglio da certi errori. Riconosci la falsità degli altri e
conserva la tua semplicità del cuore.
16. Questo ti dovrà guidare, e ogni
giorno che per te è diventato o ancora sarà un inizio o chiave di volta di un
avvenimento importante, ti possa trovare guardando fiduciosa nel futuro, con la
chiara consapevolezza di aver agito giustamente e fedelmente secondo il Mio insegnamento
d’amore, e poi potrai sollevare con sguardo tranquillo lo sguardo a Me, al
Padre tuo, anche se il mondo non ti si è mostrato benevolo, perché avrai ottenuto
la Mia approvazione, anche se ci hai rimesso l’amore e il rispetto del mondo.
17. Ti faccio scrivere questo, sebbene
Io stesso ti abbia già detto molto attraverso il tuo cuore. Voi volete una parola
scritta dal vostro Padre celeste perché da stolti credete che valga più di
quella che spesso esprimo a voi come vostra coscienza. Quelle parole nel cuore,
è vero, sono passeggere, quelle scritte qui sono permanenti.
18. Possa tu, figlia Mia, mai
arrossire di vergogna quando in certe occasioni solenni leggerai la Mia parola,
e allora puoi essere certa che l’Amore del Padre tuo e Signore del mondo non si
è ancora ritirato da te, e tu sarai sempre sulla giusta via per essere o
diventare figlia Sua anche nell’altro più grande ed eterno mondo!
19. Questo a te con la Mia benedizione,
per il presente e per il futuro! – Amen!
[indice]
۞
Parole del Padre celeste sui rapporti di
coppia
il 5 aprile 1874
(a un conoscente del
cerchio spirituale triestino)
1. Mio caro figlio! Nel giorno in cui sei entrato in una nuova sfera di vita,
vuoi da Me alcune parole di conforto o di assicurazione che Io non ti
abbandonerò se dovessero irrompere su di te preoccupazioni di specie molto
serie.
2. Con sentimenti diversi stai
davanti alla porta dello stato matrimoniale, ti sei scelto una compagna di vita
che dovrà condividere con te tutto il bene e il male, esserti un conforto nelle
ore amare, volendo tu essere e diventare per lei un sostegno nel suo scopo di
vita come donna!
3. Tutte queste domande e questi
pensieri tempestano la tua anima, e ti rivolgi a Me perché credi, o piuttosto
desideri che, riguardo a ciò, Io ti dia certi chiarimenti sul tuo futuro.
4. Qui, Mio caro figlio, devo
richiamarti a qualche amabile parola che vi ho già dato, dove fu detto a tutti
voi che Io dal principio ho fondato Leggi morali e fisiche come fondamento
dell’intero Universo. Finché vivi in conformità di queste Leggi, tratti tua
moglie in conformità e ti comporti bene nei confronti del mondo, fino ad allora
mai perderai la tua quiete interiore e la tua felicità domestica, nonostante
tempeste e cattive condizioni esteriori! Dipende da voi due, più che dal mondo,
essere felici, diventarlo e rimanerlo!
5. Nessuno di voi due pretenda
dall’altro più di quanto sia umano. Voi non siete né déi né angeli, ma certo
con il tempo lo potrete diventare. Tuttavia, finché ossa e carne sono ancora il
rivestimento della vostra anima, fino allora penserete ed agirete sotto questi
influssi e sotto la precedente educazione e modo di pensare, troppo spesso solo
umanamente, e talvolta dimenticherete perfino il Mio stesso esempio come Uomo durante
il Mio cammino terreno, e cadrete negli errori, i quali sono proprio il
contrario delle caratteristiche che Io un giorno ho predicato e mostrato
durante il Mio cammino di vita, e presentato come suprema immagine della
dignità umana.
6. Queste caratteristiche sono
l’amore per il prossimo, la tolleranza verso gli errori del prossimo, il
perdono di vecchie ingiustizie e il beneficio sia la retribuzione
dell’ingiustizia subita.
7. Ora voi due vi siete uniti,
uniti per la durata della vita. Cominciate prima da voi ad esercitare
reciprocamente queste virtù, senza dimenticare mai che siete esseri umani e
perciò non potete essere immuni dagli errori. Perdonatevi l’un l’altro e non
permettete che piccoli contrasti diventino discordie più serie!
8. Siate ‘religiosi’, vale a dire,
moralmente puri! Affinché diventiate sempre più degni del Mio Amore, poiché
solo con l’aspirazione di due si raggiunge una meta comune, si uniscono i
cuori, sono alleviati i dolori, e aumenta la gioia.
9. Così, mano nella mano, dovete
cominciare questo cammino attraverso questa vita di prove; e se un giorno
vorrete continuare insieme questo viaggio nell’aldilà, allora cercate di stare
moralmente sullo stesso gradino, oppure abbiate lo stesso peso morale, poiché
nell’altro mondo solo l’uguale si unisce con l’uguale.
10. Vi dico tutto questo, poiché
per Me la vostra vita di prove è un attimo, e ancor meno nei confronti di
quella futura nell’eternità. E quando vi troverete nuovamente nella primavera
della vita e v’immaginerete che il tempo duri ancora molto, allora Io,
all’opposto, vi dico che il tempo fuggirà veloce, e nessuno che muore si
lamenterà di aver vissuto troppo, bensì per lo più troppo poco.
11. Non spaventatevi delle Mie
parole, se sono più serie di quelle che ricevete dagli uomini proprio in questo
giorno con auguri di ogni genere. Io sono appunto accanto al Padre anche Dio
dell’Universo. Tu Mi hai chiesto una parola, e il Padre ti dà amichevoli regole
di vita, ma Dio ti mostra inoltre che tu, uomo, un Suo rampollo, non devi mai perdere
di vista il divino, e perciò, in mezzo ai banchetti ed agli altri godimenti
terreni, cogli gli ammonimenti di un amorevole Padre sul tuo nuovo percorso di
vita. Infatti, la durata dei godimenti terreni è breve, ma le promesse delle
Mie parole sono eterne! Perciò, figlio Mio, ricorda che Io pretendo da te che
anche tu dia ascolto alle Mie parole, poiché, se manchi per leggerezza e sconsiderazione verso le Mie Leggi, allora attiri tu stesso
le cattive conseguenze!
12. Io non punisco nessuno, bensì
gli uomini puniscono se stessi. Se fanno del bene, se sono moralmente sani, se
amano ed agiscono spiritualmente e nobilmente, allora sorge in loro la beata
sensazione di una coscienza serena; essi godono di questa benedizione, e
indirettamente anch’Io, per quanto vedo come i Miei spiriti, un giorno inviati
fuori, ritornano a Me su una via molto più breve di quanto avevo fissato loro
come termine massimo.
13. Perciò leggi! Esamina ciò che
ti ho fatto scrivere, – segui i Miei consigli e confida sempre in Me, poiché
anche se il Sole talvolta si nasconde dietro delle nebbie, c’è comunque sempre,
e può compensare assai riccamente le nebbiose ore e giorni con un raggio di
Sole della Luce più pura!
14. Questo per te e per la tua
compagna, come dono per il futuro cammino di vita in comune dal tuo Padre Santo
che ti ha sostenuto fino ad ora nel tuo tendere di camminare in avanti, e anche
in futuro non ti lascerà cadere, finché comprenderai che la meta a lungo
bramata non è raggiungibile coi propri piedi, ma solo alla Sua mano. – Amen!
[indice]
۞
Preghiera del mattino
25
maggio 1874
1. Dopo avermelo chiesto con tanto fervore, allora voglio ripetere qui di
nuovo la preghiera che questa mattina ho fatto passare attraverso la tua anima,
affinché anche i tuoi fratelli e sorelle sappiano come dovrebbero veramente
pregare, e cioè non occasionalmente, ma ogni mattina, quando nel primo raggio
di luce che colpisce il loro occhio
riconoscono che Io non ho ancora spento la loro lampada della vita terrena. E
così ascolta in quale modo, figlio Mio:
*
2. “Maestoso, onnipotente Padre e
Signore! Il primo raggio di luce cade nei miei occhi e, dallo stesso, riconosco
di essere ancora vivo e inizia un nuovo giorno, durante il quale ho di nuovo il
compito della vita – coperto da mille Grazie del Tuo Amore mai terminante – che
io stesso proseguo. Anche per guidare e condurre altri sulla stessa via,
affinché questo giorno iniziato ricompensi parzialmente quello che è stato
mancato di fare ieri, e si aggiunga qualcosa di nuovo, per confermare il Tuo
Amore e la Tua Grazia, o Padre, in tutte le opere e in ogni parola che io – di
questo ne sono convinto intimamente – anche pubblicamente voglio completare con
la mia opera del giorno secondo questo Amore, affinché possa dimostrare di
giorno in giorno, di gradino in gradino, che riconosco i Tuoi benefici e
grazie, sebbene non le meriti minimamente.
3. Sì, Padre, voglio sforzarmi per
diventare ‘uomo’, come un giorno è uscito il primo dalla Tua mano, l’uomo nel
senso puramente spirituale che hai formato secondo il Tuo Io, posto come il
membro più alto e ultimo su questa piccola Terra. Voglio aspirare a diventare
‘uomo’, fratello per il mio prossimo, e protettore e patrono per tutte le
creature che stanno al di sotto di me.
4. Così sono convinto di poter
seguire il Tuo divino esempio, poiché anche Tu, quando hai coperto l’uomo con
grazie, sia buono o cattivo, non hai dimenticato nemmeno l’ultimo verme nella
polvere.
5. Mi voglio umiliare dinanzi a Te,
o Signore, affinché il mio primo sguardo del mattino diventi uno sguardo della
rassegnazione e dell’amore. E il mio ultimo alla sera, uno sguardo dell’amore e
del perdono, ringraziandoTi per tutto ciò che mi è
stato fatto di ingiusto da altri!
6. Solo così posso alleviare la mia
colpa di non aver corrisposto del tutto ai Tuoi desideri e, sperando nella Tua
grazia, completare nel giorno di domani ciò che non mi è riuscito oggi.
7. Benedici le mie premesse, o
Signore e Padre, affinché io possa corrispondere ai Tuoi pensieri creativi come
uomo e della grazia come figlio Tuo, per non guardare indietro alla fine del
giorno con pentimento al lavoro completato a metà e ai passi falsi.
8. Ascolta il figlio Tuo, o Padre,
conscio della proprio debolezza. Ti supplico già ora il perdono, prima di
commettere errori; conosco anche troppo bene la differenza tra premessa ed
esecuzione. Perciò fortificami con la Tua benedizione affinché comunque, una
parte delle mie premesse compiute possano dimostrare che ho bensì voluto, ma
come creatura sono sempre stata troppo debole per eseguire con forza ciò che
era stato pensato con amore, ma non portato a termine, per debolezza, e questo
mi porti l’unico (e migliore) consiglio:
“Senza di Te, nulla, con Te tutto! Amen”
9. Così in questo senso dovete
pregare tutti i giorni; non in modo automatico ripetitivo, ma ogni giorno
secondo le circostanze e i compiti della vita, e presto vedrete che cosa
significa aver cominciato un giorno con delle sante premesse e terminato con
tranquilla consapevolezza.
10. Prendete questo come
fondamento.: solo colui che si rende conto della sua debolezza, è forte; invece
proprio colui che si crede infallibile, cade per primo!
11. Così andrete sempre sicuri alla
Mia mano e con la Mia benedizione! – Amen!
۞
Sull’addio seppur temporaneo
16 giugno 1874
(al caro amico M.B.Ch. in partenza)
1. Già ieri, Mio caro figlio, volevi dare a tuo fratello M.B.Ch.
alcune parole, poiché sapevi molto bene da Me che lui, in segreto, portava
questo desiderio nel cuore, ma non osava esprimerlo. Tu eri impedito da altre
cose, e così oggi voglio accondiscendere al tuo desiderio, affinché entrambi
siate soddisfatti.
2. Che tuo fratello sia stato
allontanato dalla vostra cerchia, il fatto che entri in nuove condizioni, così
come anche i suoi figli, tutto questo ha il suo motivo che più tardi gli sarà
chiaro e lampante e nelle cui condizioni riconoscerà di nuovo quanto e come Io governo
i destini degli uomini, li collego e li congiungo per i Miei scopi.
3. Dal suo punto di vista attuale non
si parla che là dovrà operare per Me nel senso istruttivo, no! Per questo avrà
poche occasioni, la sua missione sarà e dovrà essere un’altra, mentre adesso
sta in lui di esercitare ciò che ha letto, imparato e creduto nella vita
pratica, nella sfera del suo servizio, cioè mantenendo solo le caratteristiche di
base del Mio insegnamento per seguirle, e tracciare indirettamente agli altri
con l’esempio la via che devono percorrere, ma che purtroppo non percorrono.
4. “Amore, mansuetudine e tolleranza”,
siano i pilastri fondamentali. “Severo verso di sé e indulgente verso gli altri”,
sia la base delle sue azioni, e passerà facilmente in tutte le difficili
situazioni, placando facilmente il suo avversario e facendo dai nemici perfino
degli amici.
5. La sua nuova posizione sia un
tempo di prova, per dargli l’occasione di seguire, per primo, anche in cose del
tutto mondane solo i Miei insegnamenti, e per secondo, di porre perfino nelle
faccende materiali qualcosa di superiore e di spirituale!
6. Quando Io camminavo sulla Terra,
altrettanto spesso mandavo i Miei apostoli e discepoli in altri paesi, perché
li volevo preparare a non dimenticare il Mio insegnamento lontani da Me, e adattando
lo stesso alle circostanze al fine di renderlo fruttifero.
7. Il continuo vivere insieme, dove
un giorno procede come l’altro, dove ci si limita soltanto a questo: o a continuare
a sognare in ciò che si è letto, oppure al massimo a limare in se stessi. In questa
vita quotidiana nessuno di voi sa, se e quanta forza d’animo possiede in altre
condizioni, se rimarrà uguale a se stesso.
8. Solo quando subentrano altre
condizioni, quando si deve combattere con le opinioni degli altri uomini e si
deve rispettare la dignità del proprio prossimo e, in ciò, non perdere la
propria, solo allora si presenta la domanda nell’uomo: “Voglio vedere quali
frutti porta ciò che ho letto e se posso perfino realizzarlo degno di me praticamente
e in modo utile!”
9. Così è adesso con tuo fratello.
Allontanato da voi e messo in nuove condizioni, deve accostarsi alla pietra di
paragone e vedere come si lascia unire ciò che da Me viene dato, con il mondo e
con i suoi doveri di servizio.
10. Finché lui rimane con Me, Io sarò
con lui; tanto poco lo abbandonerò, quanto poco l’ho fatto finora.
11.Tenga ogni sera la resa dei
conti con se stesso fin dove ha agito giustamente verso di Me e verso il mondo,
se è stato tollerante, e anche se durante il giorno ha dovuto vivere attraverso
il mondo e le preoccupazioni mondane, l’ultima ora prima di addormentarsi
appartiene a Me, dove noi due vogliamo ripassare il nostro conto e,
possibilmente, chiuderlo per la soddisfazione di entrambi.
12. Allora potrà avere ogni sera il
sonno del giusto, per andare al mattino con forze rinnovate incontro a ciò che
lo attende.
13. Questo sia il punto di vista
dal quale deve osservare il mondo e realizzare il Mio insegnamento. Il resto lo
lasci a Me che finora ho guidato lui e i suoi figli, e anche non li abbandonerò.
14. Mandagli queste parole con la
Mia benedizione, benedizione che presto lui stesso percepirà, se cammina sulle
vie che l’amore traccia e conducono solo e unicamente a Me.
15. “Tutto con Me, e niente senza di Me!”. Questa sia la sua massima e
il suo segnavia, affinché non si esponga a delusioni, dove vorrebbe forse
aspettarsi dalle proprie forze più di quanto sia in grado di fare da se stesso.
16. Qui ho aderito al tuo desiderio
espresso verso di Me e custodito nel cuore di tuo fratello. Non volevo
lasciarlo senza alcuna parola di conforto andar fuori nel mondo, dove
difficilmente troverà un cuore dello stesso sentimento; ma proprio perché non
lo troverà, si congiungerà di più con Me.
17. Solo attraverso la conoscenza
dell’opposto s’impara ad apprezzare ciò che si possiede!
18. Solo nel riconoscere gli
smarrimenti della maggior parte degli uomini, come adesso sono e vivono, e
inseguono beatitudini immaginate, comprenderà quale ricchezza di Sapienza e
Amore contengono le Mie parole, che a lui diventeranno ancora più preziose e
illuminanti, quanto più è buio intorno a lui.
19. Perciò possa egli servire da
luminare e, anche senza volere, diffondere Luce, mostrando al suo ambiente
passo dopo passo come si può operare umanamente da cristiani, senza tuttavia
considerare il culto della religione come cosa principale.
20. ‘Bene’, si è allontanato e ‘meglio’
Io spero, dovete rivederlo; questo sia il vostro desiderio e anche il Mio!
Amen!
[indice]
۞
Cenni di vita per bravi figlioli
(chiarimenti per un presunto errore del
Signore)
12 ottobre 1874
(ai figli di M.B.Ch. dopo la sua morte imprevista)
1. Mio caro figlio, tu vorresti dare ai figli di tuo fratello trapassato,
alcune parole per il viaggio, in particolare a sua figlia che forse deve
lottare di più che tutti gli altri, e ti vedi nell’imbarazzo a causa
dell’ultima parola che hai ricevuto per tuo fratello prima che assumesse il suo
nuovo posto, perché tra l’attuale realtà e ciò che lì era stato detto, sono
sorte delle contraddizioni che non sapete decifrare.
2. Dunque, come ti sei espresso
ripetutamente nel discorso e come lo pensi anche interiormente, cioè “affinché
noi due non facessimo brutta figura” allora Io, che ti ho dato la prima parola
(si riferisce al capitolo precedente “Sull’addio”), con questa odierna voglio
scacciare le tue preoccupazioni e chiarire le contraddizioni, affinché
impariate a comprendere che Io non sono un falso, bensì dico sempre e solo il
vero, e questo anche al momento giusto.
3. Ascolta dunque, figlio Mio: già
spesso vi ho detto, per primo che nella natura esistono leggi che Io, come Dio,
una volta stabilite, non le posso cambiare, senza affondare nella vostra
incostanza e rinnegare il Mio stesso Divino, e per secondo che tra queste leggi
c’è appunto anche quella della libera volontà che Io posso toccare altrettanto
poco come tutte le altre.
4. Ebbene, con queste due
considerazioni impiegate al caso presente, voglio farvi notare che il tuo amico
trapassato ha ricevuto spesso da Me ammonimenti interiori, di non affaticarsi,
di mettere da parte altre considerazioni e a non scagliarsi così contro la sua
stessa salute. Io, infatti, non potevo dare a lui un altro corpo, come a tutti
gli uomini, essendo le leggi della conservazione le stesse, cosicché, se in
maniera temeraria egli è andato contro le stesse, deve essere responsabile lui
stesso della colpa e del pianto che ha attirato a sé e ai suoi, e non può dare
la colpa a Me.
5. Tuo fratello non ha ascoltato!
Come essere libero egli ha fatto ciò che gli sembrava la cosa migliore, ed è
soggiaciuto alle leggi della natura umana.
6. Guardate nella storia i martiri
che per Me e per il Mio insegnamento subirono spesso la morte più atroce. Cosa
credete voi dunque, che non Mi s’addice il fatto che dovessi proteggere un uomo
che sacrificava tutto, perfino la sua vita per Me e per amore per Me! E come
voi sapete, non li ho aiutati! Questa è una contraddizione verso la Mia
Mansuetudine, Giustizia e Amore, e tuttavia, se volete considerarlo dal Mio
punto di vista, così non è.
7. Qualche infiammato avrebbe
potuto risparmiarsi il martirio, martirio che Io stesso non volevo, soltanto
che egli spinse troppo oltre il suo fervore, e dovette pagarlo amaramente,
perché voi non sapete, che se non fosse morto, Mi sarebbe stato molto più utile
che con la sua morte prematura.
8. Che Io poi riutilizzi comunque le
circostanze per il Mio e per il meglio di tutti gli uomini, è un’altra faccenda;
poiché, se perfino il male deve produrre del bene nella Mia mano, tanto più se
è fatto per amore per Me, se ugualmente è fatto nel più grande zelo. Così è
stato anche con tuo fratello. Alla fine della parola ho appunto detto: “Bene
vai da qui, e meglio dovrai ritornare, questo è il vostro e il Mio desiderio!”
9. Soltanto che Io ben sapevo che
tuo fratello difficilmente si sarebbe lasciato trattenere nel suo fervore di
servizio, nonostante di tanto in tanto gli ho dato cenni e ammonimenti; ma non
li ha seguiti, e così è arrivato nel Mio Regno degli spiriti prima di quanto
egli sperava ed Io desideravo.
10. È successo! E ora per i suoi
figli comincia una carriera del tutto diversa di quanto sarebbe altrimenti
stata. Io mai li abbandonerò, ed essi sentiranno spesso la Mia mano, finché non
vorranno cedere ostinatamente solo alla loro, invece che alla Mia volontà.
11. La perdita che hanno subito è
grave per loro, ma può essere comunque salutare, affinché possa servire a loro
stessi d’insegnamento, per agire non precipitosamente, ma cautamente, poiché
adesso scorgeranno dalla loro stessa vita quali conseguenze può avere perfino
un esagerato zelo d’amore.
12. Tuo fratello ti ha scelto come
sostituto su questa Terra; sii perciò per loro anche padre nel senso più
stretto. Sii per loro una guida spirituale nei momenti difficili, sii per loro
consolatore e consigliere, e finché i tuoi figli adottivi daranno ascolto a te
e anche alla Mia voce, fino allora non si vedranno mai abbandonati. Tuttavia, consiglia
loro solamente, che non devono neanche trasgredire le Mie Leggi, né devono
abusare della loro libera volontà. Allora sulla via di mezzo (quella d’oro) non
avranno troppo da pentirsi, ma neanche troppo da sperare, dove delusioni hanno
per conseguenza solo amare esperienze.
13. Dì ai tuoi figli che devono
seguire il padre loro così come egli fu un esempio di mansuetudine e
tolleranza, e non devono mai dimenticare il suo insegnamento; infatti, la
semenza germoglierà per portare frutti, ed Io credo che anche questa semenza di
origine spirituale allora non cadrà su un terreno sterile, quindi germoglierà,
affinché le parole del padre portino frutto nei figli, e il tuo amico defunto
nell’aldilà godrà insieme ciò che nella vita terrena non ha più vissuto.
13. Questo come stella polare per
tutti, data da Me a loro attraverso di te, affinché imparino a comprendere le
Mie parole e non – attaccati alla lettera – credano che Io forse Mi fossi
sbagliato. – Amen!
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Breve trattato sulla storia della Creazione
17
febbraio 1875
1. Quando Io ero ancora solo nell’incommensurabile Spazio e non era stato
creato nulla di essenziale, allora in Me si mosse l’Amore, e pretese
contraccambio di amore, pretese esseri che dovessero comprendere la Mia grandezza, la Mia onnipotenza e la Mia sapienza,
ma anche il Mio Amore, conformarsi e
corrispondervi. E vedi, allora in un primo momento creai tre grandi spiriti
che, oltre alla potenza creativa di creare esseri infiniti da loro stessi,
possedessero anche la facoltà di comprendere e afferrare la Mia Sapienza e il
Mio Amore. Uno di questi spiriti, che come divulgatore di Luce doveva portare
la Luce spirituale nei vasti spazi dell’Universo, e quindi stare più vicino a
Me stesso, proprio questo spirito il cui nome era ‘Lucifero’ mantenne in tempi
più tardi un significato del tutto diverso, – questo grande spirito si guastò,
abusò del suo potere e divenne ciò che è ancora oggi: il principio del male,
come polo opposto della Mia divina bontà.
2. Liberi come voi uomini, così
erano e sono rimasti e rimangono gli spiriti. Questo spirito nel suo intero
complesso a cui appartiene anche l’incommensurabile schiera degli spiriti che
ha generato da sé, non ritornò volontariamente; e così fui costretto, poiché
tutto era per l’appunto proceduto da Me e deve ritornare a Me, a dar corso a
questi disobbedienti spiriti caduti una via di ritorno che fosse degna di Me, e
non togliesse loro la libertà d’azione.
3. Così fu creato il mondo
materiale, che altro non è che gli
spiriti caduti legati nella materia, i quali, sviluppandosi da gradino in
grandino come scuola di prova e di purificazione, devono procedere un po’ alla
volta dall’apparente imponderabile al ponderabile, dall’inorganico
all’organico, dalla vita legata nell’istinto, alla libera vita animica, come esseri spirituali pensanti ancora nella
materia, e poi, dopo la morte fisica, circondati da mezzi più leggeri, come
spiriti, ritornare finalmente là da dove sono usciti.
4. Nella creazione del mondo
spirituale e materiale la prima Legge fu quella morale (per quelli e per questi).
La gravità materiale, cioè la forza di attrazione che attira gli spiriti a Me
come loro ‘Origine’, come il sasso che viene attirato dalla madre Terra, questa
forza di attrazione nello spirito legato nella materia diventa sempre più
scarsa quanto più predomina lo spirituale e l’animico,
e più la materia è spiritualizzata. Giudica così, figlio Mio, tutto ciò che è
creato, e Mi comprenderai e afferrerai prima. Tuttavia, affinché queste Leggi
stabilite siano anche eseguibili nello spirituale, e per dare al Mio mondo
degli spiriti la dimostrazione pratica che è possibile, come esseri creati,
adempiere le stesse, allora decisi nel Mio Amore di separare da Me la Mia
Sapienza, e rivestire la Stessa su un piccolo insignificante corpo celeste come
Uomo, nascendo nelle condizioni più misere; là far passare tutte le fasi di uno
stadio indigente, e soffrire perfino la morte che in quel tempo era la più
vergognosa. Come la Mia Sapienza (quale Gesù) ha adempiuto questo compito, lo
sapete tutti dai Vangeli, e in ultimo ancora dal ‘Grande Vangelo di Giovanni’.
5. Quindi vedi, figlio Mio, la vita
e la sofferenza di Cristo non ha un grande valore solo per voi uomini, bensì
anche per l’intera famiglia spirituale, soffrendo Io, il più potente, come il
più umiliato che, come espressione di un divino Amore, sarà per tutti gli
esseri viventi un regolo per tempi eterni, fin dove può arrivare il vero Amore,
senza venir meno a se stesso. Proprio per questo tale Atto della Mia
umiliazione e della Mia dottrina, attraverso delle azioni d’amore, dimostrò
l’unico durevole, eterno ed è
irremovibile nei suoi principi: è la
religione dell’amore per Dio e per il prossimo che, dal lieve presentimento
fino alla chiara consapevolezza, dal fanciullo balbettante salendo fino
all’angelo supremo, predica solo amore, e pretende soltanto amore.
6. Afferra così la storia della Mia
vita e la Mia dottrina, e ti sorprenderai come le parole che ho espresso come
Sapienza divina, raccolte dai Miei discepoli, ancora oggi sono valide e vere, e
non possono essere discreditate da nessuna cosa. Non pensare che Io ti abbia
abbandonato! Vedi, figlio Mio, Io non abbandono l’ultimo verme che il tuo
occhio è in grado di vedere nella polvere, no! E tu credi che la Mia mano
paterna si ritirerebbe da te e da tua figlia? No! Ma voi stessi siete colpevoli
in molto (di apparentemente spiacevole); e tuttavia con tutto ciò che decidete
ed eseguite secondo la vostra opinione, s’intrecciano i fili della Mia
conduzione, perché vi voglio allevare per altre condizioni permanenti, e
adopero solo le circostanze attraverso il vostro stesso atteggiamento, per
giungere al Mio scopo.
7. Attenetevi solo strettamente a
questo: Io, l’Iddio dell’Amore, non
punisco! Siete voi uomini a punire voi stessi. Vi punite con false opinioni
sullo scopo della vostra vita, e attraverso false deduzione e conclusioni,
punite voi stessi attraverso desideri che forse come conseguenza hanno il bene
materiale, ma pena spirituale. Vedi, tuo figlio († l’ufficiale), che è venuto
presto nel Mio Regno degli spiriti, adesso si rammarica per quanto ha tralasciato
sulla Terra. Egli cerca presso i suoi amici là, come qui (invece che da Me) una
spiegazione: una vita spirituale più alta che qui aveva trascurato secondo la
sua posizione terrena; non imitatelo (in questo), lasciatevi guidare da Me,
confidate in Me! Voi siete figli Miei e propaggini spirituali di un potente
Creatore che vi vuole allevare a ciò per cui siete stati veramente creati: diventare un giorno figli Suoi! Spogliatevi
dei concetti imparati sia del ‘mondo’
che del ‘culto religioso’, cercate il
nocciolo della questione e gettate via il guscio! – Voi siete spiriti, la
vostra origine è elemento spirituale, e dopo poco tempo passate di nuovo nel
Regno degli spiriti.
8. Queste parole che leggete qui,
non sono parole del vostro amico terreno (dello scrivano), no! Sono parole Mie,
sono parole del Padre vostro che credevate molto al di sopra della vostra Terra
e anche al di sopra dell’atmosfera terrestre, ed è comunque spesso così vicino
a voi, vi circonda insieme ad anime affini, tanto dal Regno dell’aldilà che
dell’aldiquà, e vi manda consolazione su tutte le vie, dove solo un pezzetto
della Mia natura entusiasma il vostro occhio.
9. Non fate lutto per vostro
figlio, presto starà meglio di voi. Rallegratevi che Io ho permesso che vi
porti notizia da un mondo che finora avete giudicato male e falsamente
interpretato. Lui, il figlio ritornato presto a ‘casa’, sarà il vostro costante
accompagnatore qui sulla Terra e poi nell’aldilà, dove anche a voi saranno
aperti gli occhi e vedrete che l’amore paterno o fraterno non muore oltre la
tomba; là in quel mondo, solo un animo ben disposto all’amore può amare con una
profondità di sentimento e perseverante, di cui avrete qui ben gustato qualcosa
in alcuni momenti di Luce, ma solo là comprenderete che cosa deve essere
l’Amore di un Creatore che ha potuto mettere una tale scintilla di un Amore
indelebile in un piccolo cuore umano che, crescendo ad ogni possibile
grandezza, può alla fine comprendere da sé la grandezza di un Creatore che ha
creato mondi e spiriti, e voleva aver espresso in tutti i mondi (le Creazioni),
così come in tutti gli esseri, solo tre parole, le quali dicono: “Dio è
Amore!”. Imparate a sentire questo Amore e a confidare in Lui! Gettatevi
nelle Mie braccia! Vi ho messo Io nel mondo, l’ho fatto per Amore, per Amore vi
dirigo e vi guido all’immenso Amore, vi guido a Me! Siate memori di questo, e
le nere nuvole delle sofferenze e delle preoccupazioni terrene, sia nel
presente che nel futuro, verranno mitigate dal Raggio divino del Mio Amore,
perché anche voi dovete compiere, come un giorno Io, ciò che Mi ha posto per
compito il Mio Amore (là, come ora voi). Questa, come una Mia prima parola da
Me a voi, cari figli, ai quali non l’amore per Me, ma ben la comprensione
manca, come devo valorizzare in pratica il Mio Amore, per trarre da figli di
uomini, figli Miei, per l’eterna, mai terminante vita! – Amen!
[indice]
۞
Un’amorevole esortatrice Parola per tutti
2 febbraio 1876
1. Ieri ti sei sforzato di far comprendere ad uno tuo affidato, come le Mie
parole dovrebbero essere comprese, come queste dovrebbero essere associate con
la vita pratica, come si dovrebbe amare e come vivere, per essere sempre
preparati per ogni caso di fortuna o sfortuna, e con ciò, mai provocare false
opinioni e anche falsi giudizi. Ed oggi voglio parlare ai tuoi protetti, e dir
loro con poche parole, dove stanno veramente per ciò che riguarda l’istruzione
spirituale, e mostrare anche quanto hanno deviato dalla giusta via, perché il
loro errore principale è sempre stato quello di mettere davanti gli interessi
mondani, e di esercitare solo di quando in quando il legame spirituale, fin dove
non pregiudica gli interessi sopra citati.
2. Vedi, figlio Mio, ti ho
prescelto per istruire spiritualmente una piccola schiera di uomini, proprio
perché per primo il tuo cuore era già da tempo un buon terreno per
l’accoglienza della Mia parola, e per secondo perché tu con le tue conoscenze
Mi sei un utile strumento per conquistare anche altri attraverso di te.
3. Finora hai fatto il tuo dovere
fin dove lo ha permesso la tua posizione sociale ed altre condizioni, ed hai sparso
la ‘semenza’; ma come dissi un giorno in una parabola, la semenza cadrà in
parte su un buon terreno, in parte tra le spine, in parte sul suolo pietroso e
mangiata dagli uccelli, e così questi ultimi sono ben per l’utilità, ma non
portano il frutto necessario.
4. Così è anche con il tuo piccolo
mucchietto. Vi trovo poco del buon terreno, perfino pochi credenti e pochi che
accolgono la Mia parola così come te l’ho dettata nella penna, oppure come
tutti dovrebbero accogliere una parola dalla Mia bocca che, come parola di
spirito, deve anche essere afferrata solo spiritualmente. In molti è
predominante ancora la ricerca per il nuovo, mentre tutto ciò che vi è già
stato dato non era per voi soltanto, ma basterà per mille generazioni, per
mostrare come la vostra Bibbia e specialmente il Nuovo Testamento nasconde
tesori che adesso non sono ancora sondati, di cui Io stesso vi ho dato di tanto
in tanto delle prove di quanto poco comprendete o ne afferrate il suo
contenuto.
5. Così siete sempre a caccia del
nuovo, e nonostante la pienezza dei Miei chiarimenti siete rimasti quasi sempre
al vecchio punto, vi lamentate e sospirate se non va secondo le vostre idee, se
non va come volete, e non avete ancora mai imparato né a pregarMi
spiritualmente, né percepito spiritualmente il beato godimento di una tale vera
elevazione a Me!
6. Quindi oggi voglio di nuovo
mandarvi una paterna parola ammonitrice e vi grido come un giorno nel Getsemani: “Vegliate
e pregate, affinché non cadiate in tentazione!”
7. ‘Vegliare’ vuol significare: siate di spirito desto! Comprendete una
buona volta che non il mondo deve uniformarsi a voi, bensì voi al mondo (come
il marinaio tra gli scogli). Aprite i vostri occhi spirituali per vedere più
chiaramente quante Grazie riverso su di voi, delle quali finora non avete
riconosciuto nemmeno la minima parte, poiché borbottate sempre sul vostro
destino e sulle vostre condizioni! Voi incolpate o accusate Me e il mondo,
mentre siete voi stessi colpevoli più di tutti, perché rendete continuamente omaggio
alle opinioni mondane, e non alle Mie idee, e
fare delle vostre anime a figli Miei, non l’avete compreso minimamente.
8. Così è la tiepidezza nella fede,
nella fiducia, nel far del bene, diventata presso di voi all’ordine del giorno.
9. Siete con Me, e credete nelle
Mie parole solo finché le stesse non richiedono nessun sacrificio. Non appena
però si dice: “Non giudicare gli altri, ma prima giudica te stesso”, non appena
si dice: “Non dimenticare la tua missione spirituale per via dei desideri
materiali”; o quando devi giudicare Me e le Mie azioni oppure quelle degli
uomini, allora emergono dubbi su dubbi, ognuno crede di saperla meglio, crede
di poter fare diversamente questo o quello, crede di poter essere giudice sulle
azioni degli altri e non riflette sulle proprie.
10. Dov’è la fiducia in Me? Dove
deve sbocciare l’amore per Me? Dov’è l’amore per il Padre invisibile, se non
sapete ancora amare gli uomini visibili quale vostro prossimo come ve l’ho
predicato e dimostrato Io con la Mia condotta, quando camminavo tra gli uomini
nell’aspetto umano? Io lo feci per mostrare appunto con l’esempio che non è
impossibile realizzare ciò che ho prescritto agli abitanti della Terra come
Legge, ma con ferma volontà si riesce, quando c’è comprensione spirituale del
perché si vive e come deve essere il rapporto dell’uomo verso il suo prossimo e
verso il suo Creatore, se – come un fuggevole viandante nell’involucro corporeo
–si prepara a diventare un giorno nell’aldilà un valido strumento, dove lo
attende, invece di una breve vita terrena, un’eterna vita di progresso.
11. Ancora alcuni di voi saranno
colpiti da colpi amari, ma non perché lo voglio Io, sebbene li devo permettere,
ma l’amarezza dipende solo da lui, proprio come l’interessato giudica il mondo
e il suo stesso destino, dove, quanto più mondane sono le sue idee, tanto più
considerevoli diventano i colpi di cui egli stesso ne è per lo più il
promotore, e si accorgerà solo nel risultato a quali false opinioni e punti di
vista si è dato, mentre il fiducioso rivolgerà sempre lo sguardo a Me e, come ho
appena detto, gli infortuni saranno stati solo prove per lui.
12. “Vegliate e pregate!”. Così vi
ho già spesso esclamato!. Vegliate, affinché nulla vi colga di sorpresa, e
badate che tutta la vostra vita diventi solo una continua preghiera! Allora
sarete sempre pronti ad andare incontro a ogni disgrazia come figli spirituali
di un grande e potente Padre, e precisamente con la certezza e la fiducia, come
Egli merita, e allora perfino le più grandi perdite avranno perso la loro
amarezza, poiché una preghiera rivolta a Me, una preghiera nel vero sentimento,
ancor mai nessuno ha lasciato inconsolato!
13. Già da tempo sto a guardare
come qualcuno si coinvolge sempre di più nei suoi interessi mondani, sempre più
cerca di ottenere cose delle quali si aspetta grande soddisfazione. Io però
vedo anche in anticipo come questa soddisfazione stessa non sarà ottenuta col
raggiungimento del desiderato.
14. Io vedo quanto sbagliate sono
le aspettative e le idee, e quando poi Io, come Dio previdente, nella Mia
Misericordia impedisco proprio ciò che può e deve tornare solo a danno per i
Miei figli, allora da loro vengo ancora accusato come un Dio ‘ingiusto’ e
vendicativo, dove poi si presenta l’esclamazione: “Nemmeno quest’innocente
desiderio mi hai concesso, Tu, o Dio!”
15. Povera creatura! Quante volte
vuoi criticare il tuo Maestro, il tuo Creatore? Quanto sei cieco! E quando Io,
quale Veggente, ti guido affinché tu non cada, – allora te ne liberi con ira e
malumore, abbandoni la Mia mano, credi di camminare meglio da solo, cadi e poi
accusi Me che ti ho fatto cadere, e che sia Io il colpevole delle conseguenze
della caduta!!
16. Giudicate voi stessi, quanto
ingiusti, quanto falsi sono spesso i discorsi che devo sentire dalla vostra
bocca, e se non fossi l’eterno amorevole Padre, come Io stesso dissi una volta:
“Ogni giorno lascio sorgere il Sole sui
giusti e sugli ingiusti!”, come dovrei punire un tale attentato alla Mia
Grandezza e alla Mia Sapienza!
17. E vedete, non lo faccio! Non
vado in collera! Ho compassione di voi, figli Miei, per il fatto che fate abuso
della libertà così grande che vi è stata data, e poi devo aspettare paziente,
finché alla fine, stanchi di tutte le vie errate, sentite un impulso nel vostro
cuore di cercare il cibo spirituale, la pace spirituale, poiché il mondo troppo
spesso, ridendo sprezzantemente a tutti i desideri, ha dato solo il contrario,
oppure ha perfino trasformato le più grandi condizioni felici, in giorni e anni
infelici.
18. Perciò cercate dapprima di
imparare ad amare, e vivere come Io l’ho insegnato e dimostrato, e come i figli
Miei lo dovrebbero altrettanto esercitare secondo le loro forze.
19. Vivere, affinché l’educazione
spirituale del cuore si lasci unire con la vita mondana, poiché non è possibile
vivere nel mondo solo spiritualmente. Tuttavia, sia questo il vostro compito:
guadagnare interesse spirituale anche dai minimi particolari della vita umana,
oppure innestare dello spirituale, con cui mostrare che voi, come spiriti,
appartenete a un altro mondo, a un altro Regno, dove la vostra lunga
permanenza, ma anche il vostro stesso atteggiamento può essere più beato che
qui, durante questo breve percorso di vita terrena.
20. Vi ho dato parole nelle quali
la vita è stata illuminata in tutti i lati possibili. Vi ho dato parole che vi
hanno spiegato a sufficienza l’Amore come amore per il prossimo e amore per Me.
21. Vi ho dato parole sulla Mia
Creazione, sia nel grande, sia su singoli oggetti della stessa, dove vi ho
mostrato come l’amore è sempre lo stesso nel piccolissimo granello di sabbia,
nella goccia di rugiada, nel filo d’erba o nell’animaletto infusore, e procedo
col medesimo principio ovunque; principio che è ben contenuto altrettanto nel
raggio di luce proveniente da milioni di miglia. E là da dove è stato emanato,
come là dove cade, sviluppa solo amore e vuol risvegliare amore.
22. Chi di voi, mette la mano sul
cuore? – Chi di voi pensa al risveglio dal sonno notturno, al primo raggio di
luce che tocca il suo occhio? Chi pensa a Me? Chi sente la grande Grazia
cosicché Io non lo richiami nel sonno da questo mondo, ma gli conceda di
assorbire di nuovo la Luce del Mio Sole, per raccogliere nuove forze per la
durata del giorno e per le sue faccende?
23. Chi di voi nella tarda serata
rivolge lo sguardo al cielo stellato disteso sopra il suo capo e vi vede
scintillare mondi che – una volta accostati a lui – contengono beatitudini e
meraviglie, dove adesso il cuore umano sarebbe troppo debole per sopportarne
solo uno?
24. Chi di voi pensa in tali
momenti a Me? Chi di voi esclama poi: “Che
cosa sono io, o Signore, che Ti ricordi di me!”?
25. Chi di voi, quando ha percepito
una parola proveniente da Me, l’accoglie così come Io l’ho data? Chi s’immerge
nella stessa? Chi le dedica più tempo di quanto serve solo per la lettura? Sì,
trovate belle e magnifiche le Mie parole, ma non ve le ho date per questo. La
vostra ammirazione non serve né a Me né a voi, ma, come dissi un giorno: “Nelle loro opere li riconoscerete!”,
così anche le vostre opere dovrebbero fornire la dimostrazione che voi non volete
essere solo ferventi ascoltatori, bensì esecutori di quanto è stato detto!
26. In questo la pigrizia da parte
vostra è grande, e perché? Perché vi lasciate bensì riscaldare dalle Mie
parole, ma non siete in grado di mantenere permanentemente questo calore
spirituale, ed ancor meno per comunicarlo agli altri!
27. Adoperatevi per questo! Poiché
vedete, chi non sa nulla, da questi neanche può essere preteso nulla. Chi non
sa ciò che è bene e giusto e pecca contro, a questi non può essere addossata
nessuna responsabilità! Ricordatevi ciò che dissi sulla croce: “Perdona loro, perché non sanno quello che
fanno!”
28. Solo chi sa ciò che è giusto,
chi sa come deve vivere spiritualmente e tuttavia agisce al contrario, addossa
a se stesso l’onere più grande, e quando poi subentrano circostanze critiche,
quando si fanno sentire destini amari, allora si risveglia la coscienza resa da
lungo tempo muta, la quale rimprovera l’uomo che – anche se sapeva che non era
giusto – ha comunque trasgredito contro le grandi leggi morali, dove poi non ci
sarà nessuna scusa, e ognuno dovrà assegnare a se stesso la colpa. Allora sarà
difficile ottenere una consolazione.
29. Riflettete quindi su ciò che vi
faccio dire qui: nessuna scappatoia e
nessuna scusa vi aiuterà!
30. Ogni sera esplorate il vostro
cuore prima di andare a dormire, e vedete se avete soddisfatto le Leggi morali,
e seppur la risposta risulterà di rado a vostro favore, consegnatevi a Me e
mettetevi a letto col proposito di migliorare il giorno dopo ciò che oggi è stato
tralasciato; e lavorando così sempre in sé e alla propria salvezza animica andando di gradino in gradino, il grande punto di
svolta dal corporeo allo spirituale non vi coglierà di sorpresa impreparati.
31. Non credetevi così sicuri! Voi
infatti non sapete nulla, non vedete nulla e non potete giudicare nulla, se non
vivete alla Mia mano e sotto la Mia conduzione; là siete messi al sicuro! Chi
invece vuol camminare sulle proprie gambe, saprà presto che senza di Me non si
ottiene nulla, ma con Me tutto, specialmente se non è contrario alle Mie grandi
ed eterne Leggi.
32. Ripensate quindi bene ai vostri
piani e desideri, che coltivate per voi e per i vostri cari nella vostra
fantasia.
33. Sappiate, appena scorgete che
gli stessi non sono in sintonia con le Mie Leggi, appena vi si trovano nel
mezzo interessi mondani, allora scriveteli nella sabbia, oppure lasciate la
loro riuscita a Me. Io cambierò i cuori degli uomini, li guiderò, vi offrirò
ciò che vorreste supplicare o desiderare, ma solo se Io (e non voi) lo trovo
conveniente per voi.
34. Questo per la linea di condotta
per il vostro futuro atteggiamento, affinché non accusiate Me, dove la colpa
della non riuscita è solo da parte vostra, perché eravate dediti più al
mondo che a Me! – Amen!
[indice]
۞
Non pensate solo alla Terra, ma oltre
(manca
data)
(a
seguito di una lettera di una vedova a cui lo scrivano aveva risposto, dopo le
ultime seguenti righe, anche la parola del Signore) «… Perciò, cara amica, alza lo sguardo, e guarda oltre! Guarda in alto
negli spazi incommensurabili, dove mondi completano il loro eterno corso nel
vuoto spazio aereo, – e va dentro nel tuo stesso cuore, dove una Voce ti dirà:
1. “Per vero, incommensurabili sono per te gli spazi, immensamente grande e,
altrettanto, immensamente piccola è
l’intera Creazione visibile, con una meraviglia là e una meraviglia qua, e
tuttavia al di sopra di questo Macro e del Microcosmo c’è ancora qualcosa di
più grande, di più elevato, e questo è il tuo stesso spirito, o uomo, che ti fa
appunto, se non comprendere, di certo presentire queste cose a te, che
nonostante tutto – piccolo essere nello spazio infinito – ti fa sentire che, senza
tener conto dell’immane visibile, esiste ancora un invisibile mondo più grande
che sarà la tua futura Patria, dove solo tu potrai riconoscere che non puoi
comprendere, né capire né solo presentire, se l’Amore di un Creatore non ti
avesse insufflato altrettanto quello spirito che unicamente era necessario, che
tu, un figlio dalla Sua mano, puoi amarLo e percepirLo!
2. Perciò confida in Colui che ti
ha posto nel cuore queste caratteristiche! Egli non lo ha fatto perché tu ti
abbandonassi alla disperazione, ma che in mezzo alla stessa sofferenza dovessi
benedire la Sua conduzione.
3. Egli lo ha fatto affinché, anche
se la tua strettezza di vedute non riconosce i fili del tessuto spirituale, né
il come né il perché questa causa e il perché doveva seguire quell’effetto, tu
certo non devi perdere la speranza come se fosse accaduto qualcosa di ingiusto
o come punizione! L’amore non punisce, non può punire, e se tu dovessi perdere
un oggetto amato, lo ritroveresti solo amandolo ancora di più, premesso che tu
sia degna di questo amore. –
4. Perciò sii consolata, figlia
Mia, percorri la via che ti ho tracciato, percorrila con la consapevolezza di
agire sempre giustamente e bene, e lascia tutto il resto a Me!
5. Differenti spiriti hanno bisogno
di differenti mezzi per completare la loro missione sulla Terra, – e così anche
il corso della tua vita è sottoposto alle grandi Leggi del mondo degli spiriti,
dove tu devi risolvere il tuo compito proprio come mille altri, vale a dire: di
avvicinarti di nuovo al tuo punto di partenza.
6. Da lì sei uscita
inconsapevolmente, ma con una consapevolezza morale divina dovrai ritornare di
nuovo là. Il come e il quando è preoccupazione Mia, Io che ti do questa breve
risposta alla tua lunga lettera del Mio scrivano, con la benedizione paterna
per il viaggio della tua vita.
7. Confida, spera e ama Me e il tuo
prossimo come te stessa, – quale discendente spirituale proveniente da Me. Non
profanare il tuo stesso io proprio perché Io ho posto una Scintilla divina, che
a te, o uomo, appone il marchio per ciò che eri prima del tuo principio:
l’immagine del tuo Creatore ed affettuoso Padre! – Amen!”
*
* * * * * *
Cap. 1 7.01.1870 Come e cosa si deve domandare?
Cap. 2 3.03.1870 Una Parola di Luce e di conforto per la
vita
Cap. 3 17.03.1870 Pazienza!
Cap. 4 18.03.1870 Un cenno sulla politica
Cap. 5 22.03.1870 Un buon consiglio sul matrimonio – e
conclusione
Cap. 6 22.03.1870 Aspirate al senso filiale immergendovi
del tutto nel Mio insegnamento
Cap. 7 24.03.1870 Su uno scambio di opinioni – (a causa
dei due dettati precedenti)
Cap. 8 26.03.1870 Amorevole conforto per giustificare due
giovani vite rapite in Cielo
Cap. 9 27.03.1870 Agite liberamente secondo l’amore,
nella piena fiducia in Me!
Cap.10 31.03.1870 Dio è Amore, in noi, nella Chiesa e
nella Creazione – (Sulle usanze cattoliche senza fondamento)
Cap.11 1.04.1870 Lascia andare ciò che è dietro, solo
avanti, non indietro!
Cap. 12 4.04.1870 L’ideale della vita
Cap. 13 7.04.1870 Conforto e Luce per delle difficili
condizioni familiari
Cap. 14 9.04.1870 Sul matrimonio
Cap. 15 18.04.1870 Il vostro orizzonte politico sia il
vostro cuore, in alto a Me
Cap. 16 21.04.1870 Trova il “Padre” in Dio!
Cap. 17 23.04.1870 “Tutto deve avvenire solo come voglio
Io”
Cap. 18 2.05.1870 Della semenza su differente terreno
Cap. 19 3.05.1870 All’opera!
Cap. 20 6.05.1870 Consigli sulla missione per i ferventi
Cap. 21 10.05.1870 Sul perduto e sul suo ritrovamento
Cap. 21bis 14.05.1870 È possibile il perfezionamento in Dio?
(Supplemento)
Cap. 22 17.05.1870 Accontentarsi anche senza croce
Cap. 23 22.05.1870 Avanti con coraggio e fiducia!
Cap. 24 30.05.1870 Tutto a suo tempo
Cap. 25 31.05.1870 Più la miseria è grande, più l’aiuto è
vicino!
Cap. 26 1.06.1870 Consigli per le mamme
Cap. 27 6.06.1870 Sulla pesca di Pietro
Cap. 28 18.06.1870 Pazienza e rassegnazione
Cap. 29 20.06.1870 Un cenno su come essere missionari
verso giovani anime
Cap. 30 22.06.1870 Consigli per una ragazza di servizio
Cap. 31 2.07.1870 Piange forse la selvaggina con l’erba
davanti, o muggisce il bove sopra il suo foraggio? [Gb. 6,5]
Cap. 32 4.07.1870 Con pazienza e fiducia, confidare solo
in Me – (Dalla notte alla Luce)
Cap. 33 4.07.1870 La lotta del fedele figlio di Dio sulla
Terra
Cap. 34 9.08.1870 Sui rapporti con Dio – Dieta spirituale
– Il vero giudeo
Cap. 35 10.08.1870 Chiarificazioni e cenni di vita
Cap. 36 29.09.1870 È la Bibbia, Parola di Dio?
Cap. 37 7.10.1870 Avvicinatevi a Dio, allora Egli si
avvicinerà a voi
Cap. 38 20.10.1870 Conforto a un carcerato pentito
Cap. 39 2.11.1870 Guardatevi dal fare voi stessi il
destino
Cap. 40 3.11.1870 Sulla voce interiore e cenni di come
essere missionari per la diffusione del puro Vangelo
Cap. 41 6.11.1870 Alcuni cenni di Luce e di Conforto
Cap. 42 15.11.1870 Per la festa dell’onomastico
Cap. 43 4.12.1870 “Venite tutti a Me” (Mt. 11,28)
Cap. 44 10.12.1870 Un sogno
Cap. 45 12.12.1870 Una parola di ringraziamento del fratello
M. B. Ch. (deceduto 1874) e risposta del Signore
Cap. 46 20.12.1870 Che cosa significa:fare violenza al
Regno dei Cieli?
Cap. 47 3.01.1871 Uno sguardo spirituale alla via terrena
con regole di comportamento
Cap. 48 5.01.1871 Come uno si corica, così giace
Cap. 49 9.01.1871 Confidare sempre nel Padre celeste
Cap. 50 24.01.1871 Come pregare
Cap. 51 12.02.1871 Se Dio è con me, non ho niente da
temere
Cap. 52 17.02.1871 Sul matrimonio d’oggi
Cap. 53 2.03.1871 Diventa infante come Giovanni
Cap. 54 4.03.1871 Auto contemplazione
Cap. 55 12.03.1871 La primavera
Cap. 56 30.03.1871 Sull’educazione dei bambini
Cap. 57 3.04.1871 Sulla confessione e sulla voce
interiore
Cap. 58 11.04.1871 Cenni di vita e di conforto
Cap. 59 12.04.1871 Ancora sul come pregare
Cap. 60 18.04.1871 Siate umili!
Cap. 61 25.04.1871 Sulla tolleranza verso quelli di altre
dottrine religiose
Cap. 62 16.05.1871 Sulle offerte nelle ‘cassette di Dio’
per i poveri spirituali, ovvero su contributi per la stampa
Cap. 63 17.05.1871 Una Parola paterna ad Ernestina
Cap. 64 18.06.1871 Cenni di vita per la crescita
spirituale
Cap. 65 19.06.1871 Le vie dell’eterno Amore – “Mangerai il
pane col sudore della tua fronte” [Gen. 3,19] e un aggiunta
Cap. 66 28.06.1871 Una Parola alla donna, compagnia
femminile dell’uomo
Cap. 67 9.08.1871 Chiarimento del testo Luca 2,35, «E una
spada trapasserà la tua anima…»
Cap. 68 10.08.1871 Lavora, veglia e prega!
Cap. 69 4.09.1871 Della vera felicità – (supplemento a
una lettera)
Cap. 70 5.10.1871 Amore e fiducia – La parola divina come
sangue spirituale
Cap. 71 14.10.1871 “Egli è come il fuoco del fonditore o
come la potassa dei lavandai”
Cap. 72 11.11.1871 Chiarimenti sull’arte di vivere
Cap. 73 19.11.1871 Ulteriori cenni per essere missionari
Cap. 74 7.01.1872 Opportuni ed appropriati insegnamenti
di vita (I)
Cap. 75 8.01.1872 Opportuni ed appropriati insegnamenti
di vita (II) (per gli innamorati)
Cap. 76 21.02.1872 Sulla libera volontà
Cap. 77 7.06.1872 Una parola di grazia sulla Volontà del
Signore
Cap. 78 7.06.1872 Tutto con tatto: “Lascia che me ne
occupi Io”
Cap. 79 7.07.1872 Una passeggiata
Cap. 80 7.07.1872 Rivolgiti a Me e impara a pregare
Cap. 81 9.07.1872 Un cenno dell’eterno Amore e
dell’eterna Sapienza
Cap. 82 20.11.1872 Cenni d’amore di Luce e di Grazia nella
lotta della vita
Cap. 83 1.02.1873 “Vendi tutto quello che hai e dallo ai
poveri” (Lc. 18,22 / Mt. 19,2)
Cap. 84 20.03.1873 Rassegnazione nella pazienza, per amore
Cap. 85 17.04.1873 Nulla senza di Me
Cap. 86 5.06.1873 Riflettete chi è Colui che qui parla!
Cap. 87 25.11.1873 Amabili parole di consolazione a Busch
Cap. 88 30.11.1873 Essere prudenti nel chiedere
Cap. 89 5.04.1874 Parole del Padre celeste sui rapporti
di coppia
Cap. 90 25.05.1874 Preghiera del mattino
Cap. 91 16.06.1874 Sull’addio seppur temporaneo
Cap. 92 12.10.1874 Cenni di vita per bravi figlioli
Cap. 93 17.02.1875 Breve trattato sulla storia della
Creazione
Cap. 94 2.02.1876 Un’amorevole esortatrice Parola per
tutti
Cap. 95 manca data Non pensate solo alla Terra, ma oltre
[1] Vedi un ulteriore spiegazione in “Prediche del Signore” n. 48 – “La posizione del Signore verso le autorità”.
[2] Vengono messi agli atti,.
[3] S’intende Jakob Lorber.
[4] “Le dodici Ore”, rivelazione comunicata nel 1841a Jakob Lorber.
[5] Il ricco cattivo e il povero Lazzaro - Luca 16,19-30.
[6] Vedi il dettato del 7.04.1870 al versetto 9.
[7] Esempio di umiltà – come grandezza spirituale.
[8] Qualche anno più tardi, dal 18 al 20 luglio 1875, furono date a Mayerhofer tre dettati per spiegare a grandi linee il senso spirituale dell’Apocalisse. Sono pubblicate in Italia in allegato al libro “Prediche del Signore”, col titolo “Spiegazioni sull’Apocalisse”.
[9] Si tratta dell’elettromeopatia, è una terapia medica inventata dal conte Cesare Mattei nella metà del XIX secolo, basata sull’abbinamento di granuli e liquidi medicinali detti “fluidi magnetici”.
[10] Sul piccolo animaletto, nell’opera “La mosca”, il Signore tramite J. Lorber nel 1842 aveva già spiegato in diversi dettati le caratteristiche e la sua utilità.
[11] Vedi un ulteriore insegnamento nella predica n. 8 dell’11.01.1872 – “Le nozze di Cana”, nel libro dello stesso autore “Prediche del Signore”.
[12] Costui all’epoca fu in seguito il presidente del congresso italiano degli spiritisti a Parma nel 1874.
[13] Ciò era riferito a un terzo amico, quale vero buongustaio.
[14] Anacoreta: chi viveva nella solitudine per far penitenza.
[15] Propugnatore: difensore, sostenitore: propugnatore della moralità, della concordia, della religione.
[16] Trattasi dell’opera in 10 volumi del “Grande Vangelo di Giovanni” comunicato a J. Lorber.
[17] Johannes Busch, primo editore delle opere di Lorber fino al 1879.
[18] Storia dell’Infanzia: trattasi dell’opera “L’infanzia di Gesù”, rivelata a J. Lorber, conosciuta anche come “Il Vangelo di Giacomo”.
[19] I tre anni d’insegnamento di Gesù spiegati nel “Grande Vangelo di Giovanni”.
[20] Mettersi in ghingheri: vestirsi con gran sfoggio di eleganza.
[21] Il Signore si riferisce al filosofo dell’antica Grecia: Socrate.
[22] "Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima". – [Lc. 2,34-35]
[23] Potassa: nome comune del carbonato di potassio, utilizzato per saponi e detersivi.
[24] Malachia 3,2-3: «Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai. Siederà per fondere e purificare; purificherà i figli di Levi, li affinerà come oro e argento, perché possano offrire al Signore un'oblazione secondo giustizia».
[25] Lo stesso quella volta cadde pericolosamente da cavallo.
[26] Assordare; far diventare sordo; stordire con forti suoni o rumori.
[27] Qui sono da intendersi: Jakob Lorber e Johannes Busch, appena trapassato, fino ad allora editore della prima casa editrice in Dresda che si occupò della stampa delle opere comunicate a Lorber.
[28]
In particolare, quelle ricevute per spiegare 53 passi del Vangelo, ricevute dal
novembre 1871 al maggio 1872, e raccolte nel libro “Prediche del Signore”.