Rivelazione
Ricevuta attraverso
da
Gottfried Mayerhofer
nel
1870-1877
Spiegazioni sull’Apocalisse
۞
1. L'Apocalisse di Giovanni, o come Io vorrei chiamarla, questo quadro morale, è un’esposizione di costumi dell'intero periodo che va dal Mio passaggio nel Regno degli spiriti ad ora, e fino al Mio ritorno sulla vostra Terra. Questa Rivelazione è già stata spiegata, esaminata e chiarita da molti, eppure, ancora nessuno ha trovato la giusta chiave per renderne accessibili i libri, e tanto meno per valutare correttamente gli avvenimenti che, dopo il Mio ritorno a casa, dovevano susseguirsi nei vari periodi di tempo, fino a che l'uomo, come essere libero, restasse il padrone delle sue azioni. Adesso che ci troviamo quasi alla fine dell'intera profezia, e che essa per la maggior parte è già passata, Io voglio spiegarvi, passo per passo, questa Rivelazione, affinché voi stessi possiate giudicare quanto lontani, dal suo vero e proprio senso, fossero tutti quelli che volevano conoscere alla lettera ciò che invece, può essere spiegato solo attraverso le rispondenze.
2. Finché l'uomo non comprenderà il senso spirituale delle Mie parole – ciò che si chiama rispondenza, – sarà impossibile che le afferri nel loro significato più interiore. Perfino la grande quantità delle nuove parole che voi avete ricevuto fino ad oggi[1], testimoniano questo. Quanto più, infatti, voi le leggete, tanto più chiaro e spirituale, e spesso anche differente in confronto al passato, vi diventa il loro contenuto. Voi dovete basarvi sul principio che, quale sommo Spirito, Io posso pensare e parlare solo spiritualmente, e anche, che rivesto pensieri e idee spirituali, con parole a voi comprensibili e conformi al modo di vedere dello spirito umano. Perciò, di tali parole – così come voi le comprendete e le leggete – questo non è assolutamente il loro ultimo significato.
3. In questo modo, un giorno, Io guidai Giovanni a mettere giù per iscritto anche questa storia, adattando le Mie idee alle sue facoltà di comprensione. [Ap. cap. 1, 9-16] Se avessi parlato diversamente con lui, non Mi avrebbe compreso, avrebbe male interpretato le Mie parole, o addirittura non si sarebbe fidato di scriverle, temendo di diventare vittima di un inganno.
4. Così, voi trovate in questa Rivelazione solo immagini simboliche! Trovate l'ira di Dio, le piaghe [Ap. cap. 16] e molte altre cose che in quel tempo erano spesso usate dagli stessi profeti, ma che non dovrebbero essere prese alla lettera. Io, il Dio dell'Amore, non posso esercitare né ira, né odio, né vendetta; ciò non è assolutamente possibile! Come Dio, potrei riportare tutto nel giusto ordine con l'improvviso annientamento, oppure con la costrizione morale.
5. Dovrei forse adirarMi per cose che Io stesso ho creato così e non diversamente? Dovrei forse pronunciare una maledizione sulle creature che – proprio perché Io le misi lì, libere – dovevano sbagliare e cadere, affinché potessero riconoscere le grandi Caratteristiche divine e il loro valore, attraverso l’opposto? Come potreste voi apprezzare la luce, se non sapeste nulla dell'ombra o delle tenebre? Come potreste apprezzare la benefica forza del calore, se non conosceste il freddo? Come potreste comprendere la sublime virtù, la moralità, i sentimenti morali, se non esistessero i loro opposti? Come comprendereste l'idea di un progresso spirituale, se non conosceste la via verso il basso?
6. Vedete, da ciò risulta che molto di quel che è contenuto in tutti gli scritti del Vecchio e del Nuovo Testamento non va inteso così come lo mostra la lettera, ma va adattato all'intendimento di quel tempo; e tuttavia, quegli scritti conterranno in eterno il grande germe dello Spirito. Perciò, gli spiriti nell'altissimo aldilà, e perfino gli spiriti angelici, vi troveranno pur sempre qualcosa di superiore, quanto più in alto essi staranno e quanto più ampia sarà la loro visione spirituale. Così tutte le Mie parole saranno per sempre una ricca miniera di tesori spirituali che non raggiungerà mai una fine, perché, quale Spirito infinito, Io posso pensare e parlare e far scrivere dai Miei servitori solo in modo infinito. Ora che avete all’incirca una pallida idea di ciò che si può e si deve trovare in ciascuna delle Mie Parole, vogliamo quindi procedere di un passo e cominciare con i primi capitoli della Rivelazione.
7. Questi primi capitoli [Ap. cap. 2-3] si occupano delle sette comunità esistenti dopo il Mio ritorno a casa, le quali, considerate le prime e le migliori, dovevano servire da riferimento per conservare la Mia religione, ossia l'interpretazione e la spiegazione del culto religioso ebraico. Esse dovevano mostrare come passare pian piano, dall’atteggiamento formale e cerimoniale, alla comprensione spirituale, per ridare il giusto, effettivo valore alle verità fondamentali poste nella religione ebraica. Ciò sta in relazione con quanto Io stesso dissi un tempo: «Io non sono venuto per abolire la Legge, bensì per riaffermarla», come anche nel susseguirsi dei tempi feci di frequente, così come è ugualmente questo e non altro, lo scopo delle Parole che nuovamente oramai da più di tre decenni Io manifesto direttamente a voi[2].
8. Queste comunità[3], che consistevano solo di pochi prescelti, o principianti, pur soggiacendo alla persecuzione da parte di quelli che avevano un'altra fede, erano esposte tuttavia ancora all'errore della falsa interpretazione delle Mie parole. Perciò, il simbolico accenno alla necessità che i membri delle singole comunità dovessero attenersi alle loro guide, le quali, come stelle o luci, avrebbero mostrato loro la via da percorrere; ed anche, che le comunità (e i singoli membri), in unità con le loro guide, avrebbero dovuto a loro volta divenire ‘luminari’ o ‘segnavia’ per altri che ancora camminavano nelle tenebre.
9. Negli ulteriori capitoli seguono poi le ammonizioni alle singole comunità. – Come ovunque, si trovavano anche lì falsi profeti, divulgatori troppo zelanti e tutti i possibili smarrimenti del cuore umano, appunto perché la comprensione della Mia Parola era intesa dai differenti uomini anche in modo differente. Inoltre, non essendo queste comunità tutte nei medesimi rapporti, sia tra loro, sia con quelli con i quali esse dovettero entrare in contatto, erano perciò esposte a ogni genere di tentazioni.
10. In queste sette comunità troverete tutte le eventuali situazioni che potrebbero verificarsi tra uomini liberamente pensanti: lo zelante attaccamento a una dottrina di fede, così come il parziale abbandono della stessa; la diligente interpretazione, come pure la mala interpretazione, l’oscillamento qua e là tra l'orientamento spirituale e quello terreno. Come voi stessi, che per così dire, pur formate una comunità, potete sperimentare come l’espressione “né caldo, né freddo” sia altrettanto applicabile presso di voi, così accadeva più di mille anni or sono. Anche voi sarete in contrasto con il mondo che vi circonda, quanto più vorrete seguire la Mia Dottrina, e allora il vostro agire e il vostro operare verrà a trovarsi in opposizione con quello del resto del mondo. Così fu per la fondazione d’ogni nuova setta religiosa che credeva di aver intrapreso una strada migliore, e così è ora presso di voi, e lo sarà ancora presso molti altri che vorranno mettere le Mie parole a profitto del mondo.
11. C’è ancora qualcosa di rilevante in questi primi capitoli, vale a dire, che proprio il numero sette è menzionato come simbolo spirituale (sette stelle, sette comunità, ecc.).
12. E per portare il numero sette un po’ più vicino al vostro occhio spirituale, Io devo rendervi attenti e sottoporvi un'osservazione più ravvicinata di tutti i numeri dispari, affinché comprendiate meglio l'importanza degli stessi, e quindi dei numeri come il tre o il sette.
13. Vedete, se voi osservate attentamente il ‘sette’, oppure il ‘tre’, per giudicarli in modo un po' simmetrico, vi accorgerete che nel caso del tre, i due (singoli) componenti vengono a stare da una parte come dall'altra; e, nel caso del sette, tre a ogni lato:
( * * * * * * * )
14. Per comprendere ciò, spiritualmente parlando, infatti, un'armonia è possibile solo quando una base fondamentale, o un punto centrale, si trova là, dove tutto gli si muove attorno, tutto dipende da lui ed è appoggiato su di lui. Ebbene, voi col tre dovete considerare sempre il numero mediano come punto centrale, dal quale gli altri numeri dipendono relativamente e sono scaturiti, ovvero, attraverso cui si giunge alla loro spiegazione, solo tramite la sua sussistenza. Così altrettanto con il sette, dove i tre da ogni lato sono i costruttivi, integranti e colleganti fattori dell’insieme.
15. Se prendete le Mie sette Caratteristiche, troverete l'Ordine al centro[4]; senza Ordine, infatti, nulla può esistere, e così quest’ultimo è il pilastro fondamentale di tutto il Creato, affinché esso sia conservato. Voi vedete in questo, che l’Ordine, nonostante sia scaturito dall'Amore, dalla Sapienza e dalla Volontà, deve essere tuttavia la base delle prime e delle successive Caratteristiche, vale a dire della Serietà, della Pazienza e della Misericordia.
16. E se prendete le prime tre Caratteristiche: Amore, Sapienza e Volontà, allora è di nuovo la Sapienza, pari all'Ordine, il pilastro fondamentale delle prime. Se invece prendete le ultime tre, allora è la Pazienza, il punto cardine tra Serietà e Misericordia. Se, infatti, Io ho creato esseri liberi uguali a Me, allora deve esserci dapprima la Pazienza, affinché non abbia a distruggere la Mia stessa Opera.
17. Ciò che Io vi mostro qui delle Mie Caratteristiche, lo potete sperimentare anche nella legge dei sette colori e delle sette note, che sono altrettante corrispondenze materiali delle Mie Caratteristiche spirituali, il cui tema non è adatto ad essere svolto in questa occasione.
18.
Procederemo adesso ai prossimi capitoli. Come la
Rivelazione presenta grandiose immagini di tutte le fasi del Mio insegnamento
religioso, così le seguenti spiegazioni
vi mostreranno anche, come tutto sia avvenuto, e come ora, presto, il
Regno dei mille anni, dovrà ristabilire quell'armonia che un giorno regnava tra
Me e i Miei discepoli, e che sarà anche ristabilita più tardi tra Me e l'intera
umanità, affinché vi siano un solo
Pastore e un gregge solamente. Amen!
(19 Luglio 1875)
19. Il successivo capitolo [Ap. cap. 4] riguarda una visione di Giovanni in cui egli riconosce il Signore, e Creatore, quale il Sommo dei Cieli, appunto nell'immagine che i viventi di quel tempo erano abituati a vedere: stando seduto su un trono, circondato dagli anziani e dai capi supremi, adornati di corone dorate! Qui voi vedete di nuovo che, per essere compreso, Io dovetti servirMi dell'intelligenza di Giovanni. Così pure il numero degli anziani, ventiquattro, è quel numero che avevano i gran sacerdoti di Gerusalemme, mentre il venticinque rappresentava l'intero Consiglio, compreso il sommo sacerdote.
20. Per quanto riguarda i quattro animali e il mare di cristallo, gli animali stessi sono attributi impersonati del Mio stesso Io: il leone, quale forza oppure onnipotenza; il vitello, quale simbolo della mansuetudine; l'uomo, quale potenza spirituale; e l'aquila, quale dominatrice dell'etere universale. Se questi animali erano tutti forniti di molti occhi e avevano ali come le aquile, ciò sta a significare il loro dominio generale su Terra e Cielo. Il mare di cristallo, invece, rappresenta l'Onniscienza, il che vuol dire: davanti all'occhio di Dio tutto è trasparente, e il Suo sguardo attraversa rapidamente l’intero universo con la velocità di un'aquila! Con la forza di un leone Egli governa tutto, con la mansuetudine di un vitello supera tutti gli inconvenienti, e con lo Spirito, pari a un uomo quale Sua immagine, nobilita e spiritualizza tutto, affinché perfino il materiale giunga un giorno lì, da dove esso è proceduto. E dopo che tutte le forze della Creazione, consapevoli e inconsapevoli, si sono piegate davanti all'Unico-Signore, anche gli anziani che rappresentano il grande mondo spirituale nell'aldilà cadono sulle loro ginocchia, per offrire al Creatore, la lode che Gli spetta.
21. Così a Giovanni fu mostrato dapprima, nella rispondenza simbolica, ciò che è la Maestà di un Dio, cosicché egli fosse in grado di comprendere l’essenza di Colui che per primo annunciò che sarebbe sceso su questa piccola Terra per salvare gli uomini dalla totale perdita della loro dignità spirituale. Questo fu l’esordio dell’intero grande processo di fermentazione che fu avviato spiritualmente su questa Terra, affinché la purissima Dottrina fosse effettivamente fondata, Dottrina per la quale il Signore, Quale umana e terrena Creatura, sopportasse quell’acerba sorte, e potesse, in grazia del Suo atto d’umiltà, ammettere nuovamente gli abitanti della Terra al grado più elevato della dignità umana.
22. Ciò che si oppose a lui nel corso dei tempi, e quale sarà il risultato finale di tutto, lo descrivono in immagini corrispondenti i successivi capitoli, così come accadde realmente quando il Divino fu dapprima innalzato dagli uomini, dopo abbassato, ma che alla fine, come vittoria dello Spirito sulla materia, porterà un permanente Regno della pace e della quiete.
23. Il successivo capitolo [Ap. cap. 4] riguarda una visione di Giovanni in cui egli riconosce il Signore, e Creatore, quale il Sommo dei Cieli, appunto nell'immagine che i viventi di quel tempo erano abituati a vedere: stando seduto su un trono, circondato dagli anziani e dai capi supremi, adornati di corone dorate! Qui voi vedete di nuovo che, per essere compreso, Io dovetti servirMi dell'intelligenza di Giovanni. Così pure il numero degli anziani, ventiquattro, è quel numero che avevano i gran sacerdoti di Gerusalemme, mentre il venticinque rappresentava l'intero Consiglio, compreso il sommo sacerdote.
24. Per quanto riguarda i quattro animali e il mare di cristallo, gli animali stessi sono attributi impersonati del Mio stesso Io: il leone, quale forza oppure onnipotenza; il vitello, quale simbolo della mansuetudine; l'uomo, quale potenza spirituale; e l'aquila, quale dominatrice dell'etere universale. Se questi animali erano tutti forniti di molti occhi e avevano ali come le aquile, ciò sta a significare il loro dominio generale su Terra e Cielo. Il mare di cristallo, invece, rappresenta l'Onniscienza, il che vuol dire: davanti all'occhio di Dio tutto è trasparente, e il Suo sguardo attraversa rapidamente l’intero universo con la velocità di un'aquila! Con la forza di un leone Egli governa tutto, con la mansuetudine di un vitello supera tutti gli inconvenienti, e con lo Spirito, pari a un uomo quale Sua immagine, nobilita e spiritualizza tutto, affinché perfino il materiale giunga un giorno lì, da dove esso è proceduto. E dopo che tutte le forze della Creazione, consapevoli e inconsapevoli, si sono piegate davanti all'Unico-Signore, anche gli anziani che rappresentano il grande mondo spirituale nell'aldilà cadono sulle loro ginocchia, per offrire al Creatore, la lode che Gli spetta.
25. Così a Giovanni fu mostrato dapprima, nella rispondenza simbolica, ciò che è la Maestà di un Dio, cosicché egli fosse in grado di comprendere l’essenza di Colui che per primo annunciò che sarebbe sceso su questa piccola Terra per salvare gli uomini dalla totale perdita della loro dignità spirituale. Questo fu l’esordio dell’intero grande processo di fermentazione che fu avviato spiritualmente su questa Terra, affinché la purissima Dottrina fosse effettivamente fondata, Dottrina per la quale il Signore, Quale umana e terrena Creatura, sopportasse quell’acerba sorte, e potesse, in grazia del Suo atto d’umiltà, ammettere nuovamente gli abitanti della Terra al grado più elevato della dignità umana.
26. Ciò che si oppose a lui nel corso dei tempi, e quale sarà il risultato finale di tutto, lo descrivono in immagini corrispondenti i successivi capitoli, così come accadde realmente quando il Divino fu dapprima innalzato dagli uomini, dopo abbassato, ma che alla fine, come vittoria dello Spirito sulla materia, porterà un permanente Regno della pace e della quiete.
27.
Il
successivo capitolo [Ap. cap. 5] mostra a
Giovanni, un libro scritto da tutte le parti
e chiuso con sette sigilli.
Questo sta a indicare la Mia unica e vera Dottrina
che, intelligibile, Io diedi agli uomini in due comandamenti. L’annuncio di
questi comandamenti attraverso il
Figlio dell'Uomo, come ‘agnello’ simbolo dell'innocenza e della
rassegnazione, ha il significato: ‘dissigillare’ con le
Mie sette Caratteristiche il sigillato libro della Vita, così che
Egli lo potesse comunicare all'intera Creazione, e in particolare agli uomini
della Terra. E come l’agnello, ossia Io, quale Uomo-Dio sulla Terra, dovevo
togliere i sette sigilli l’uno dopo l’altro, e questi dovevano corrispondere
alle sette Caratteristiche fondamentali della Mia essenza – poiché il Mio Atto di
redenzione non era diretto solo a questa Terra, bensì all’intera Creazione
materiale e spirituale – così rileverete voi pure, che già al primo simbolo,
cioè le sette corna e i sette occhi [Ap. cap.
5,6] esprime, per rispondenza, la Serietà assoluta, ovvero la
ferma Volontà, o Potenza, con la quale Io adempii la Mia missione, insieme alla
facoltà dell’Onniveggenza, in correlazione a ciascuna di queste Caratteristiche
divine.
28.
Il primo sigillo [Ap. cap. 6,1] presenta l'immagine di un cavallo bianco
che emerge dal libro come simbolo del Mio Amore
universale, coronato da tutte le altre Caratteristiche, e con un arco
per ferire anche i cuori più duri, affinché un giorno si sciolga tutto in
Amore. Per Amore fu creato il mondo,
per Amore Io scesi sulla Terra, e per Amore dovrà esistere la prima pietra
fondamentale che istituirà la Mia divina Dottrina sulla Terra, e che mai sarà
vinta!
29.
Il secondo sigillo [Ap. cap. 6,3] porta un cavallo rosso, simbolo della Sapienza, oppure umanamente
detto, dell’intelletto, della facoltà di
giudicare, di ponderare tutto in modo critico. Essa confronterà la divina celestiale Dottrina, con l'essere materiale, e
ne scoprirà le differenze. Perciò il risultato non sarà pace,
ma conflitto, così come le passioni umane entrano in conflitto con i
principi dell'uomo animico spirituale, da cui poi
scaturiscono il fanatismo, da una parte come dall'altra; le guerre di religione
all’esterno e lotte di coscienza all’interno, quali necessarie conseguenze di
due estremi che stanno di fronte come opposti.
30.
Il terzo cavallo [Ap. cap. 6,5] che viene fuori, è nero, e ha una
bilancia in mano. È la salda e giusta Volontà
che, indisturbata, si è proposta di perseguire lo scopo finale, attraverso
tutti gli ostacoli. La Volontà è anche corrispondente alla Giustizia che pesa
le azioni, e dove i buoni ricompensano se stessi e i cattivi puniscono se stessi. La Giustizia deve regnare ovunque: nelle cose della
fede, come nella vita sociale! Io, quale Cristo, insegnai agli uomini a meglio
comprendere la Dottrina che essi avevano. Insegnai loro l'Amore e la Sapienza,
la cui Sapienza ‘mostra’ l'Amore nella giusta misura. Insegnai loro la
tolleranza, o giustizia verso tutti, e così questi tre sigilli sono la chiave di come si dovrebbe diffondere la Mia
Dottrina, se essi vogliono raggiungere la nobilitazione del genere umano.
31.
Il quarto sigillo [Ap. cap. 6,7] vi mostra un cavallo scialbo. In pratica,
di colore indefinito, non freddo, non caldo, oppure simbolicamente, come lì si dice, la morte! La morte,
infatti, non determina la fine, bensì soltanto una trasformazione. E così anche il colore del cavallo è
corrispondente alla via della trasformazione attraverso la Mia Dottrina, per
procedere o verso l'alto o verso il basso! Verso l'alto, alla spiritualizzazione
più elevata con l’accettazione della stessa, e verso il basso, all’abbrutimento
delle caratteristiche più nobili che Io, quale Creatore, ho posto nel cuore
umano. Questo sigillo corrisponde all'Ordine,
in altre parole, al procedere secondo le leggi di tutto ciò che è stato
creato.
32. Esso conduce poi, in modo del tutto naturale, alla spiegazione del quinto sigillo [Ap. cap. 6,9], dove sono rappresentate simbolicamente le vittime che, per amore della Dottrina, cadono materialmente attraverso le passioni dell'uomo. In ciò, è anche già indicata la vittoria che toccherà a chiunque porti in sacrificio allo spirituale, tutto ciò che sulla Terra ha la sua stessa natura e il suo stesso corpo materiale. Così come in precedenza la Giustizia era rappresentata dalla bilancia, qui sono rappresentate in maniera corrispondente la ricompensa e le gioie sublimi che spetteranno a quelli che nel mezzo della battaglia saranno in grado di tenere alto e difendere il vessillo del loro Dio e la Sua Dottrina.
33. Il sesto sigillo [Ap. cap. 6,12] vi mostra simbolicamente una totale rivoluzione sull'intero globo terrestre, ciò che in maniera rispondente significa: l'impulso verso la Dottrina spirituale vorrà cambiare tutti i rapporti sociali! La zelante fretta di raggiungere tutto questo, spronerà gli avversari ad altrettanta fretta. Sorgeranno guerre e distruzioni nell’interiore e nell’esteriore, i potenti si scaglieranno contro i popoli deboli, e i popoli deboli contro i potenti, quando i loro diritti saranno troppo limitati. Così la religione dell'amore, della pace e della sopportazione, in lotta per la propria esistenza, richiamerà solo l'opposto, e queste potenze combatteranno così a lungo l’una con l’altra, fino a che vincerà lo spirituale. Questo sesto sigillo corrisponde quindi alla Pazienza, e ciò significa che: ogni aspirazione contraria, è vana! Dove un Dio vuole far valere il Suo diritto divino, perfino le pietre devono cedere: Suo, infatti, è il diritto! Sua la Gloria in eterno!
34. E vedi, quelli che sono segnati con il sigillo [i 144.000 - Ap. cap. 7, 4], corrispondono ai vincitori ai quali toccarono le beatitudini, e di cui Io un giorno dissi: «Quelli che credono nella Mia Parola e agiscono di conseguenza, nell'aldilà godranno beatitudini delle quali nessun occhio umano ha ancora visto né sentito» [Gv. 20,29 – Lc. 11,28]. Queste beatitudini sono già annunciate dall'abito, simile a una veste bianca, corrispondente all'innocenza, e i segnati riceveranno il premio per tutte le sofferenze e le pene che hanno sopportato per Me e nel nome della Mia religione.
35. Così a poco a poco si svilupperà l'intero quadro in cui è rappresentata in modo chiaro l'intera storia della Mia Dottrina, in quei periodi dalla prima parola d'Amore fino a tutte le guerre di religione, alle persecuzioni e ai fanatici sacrifici dei sacerdoti.
36. L'apertura del settimo sigillo [Ap. cap. 8 e 9], ossia la fine dell'intero processo evolutivo, dove nonostante tutte le piaghe e gli orrori, solo la Misericordia eserciterà la sua ultima opera, è rappresentato dai sette squilli di tromba e dalle successive piaghe, le quali saranno solo dei mezzi di purificazione per riportare gli uomini al bene. Gli squilli di tromba sono altrettante corrispondenze dei molti cambiamenti morali-spirituali che accadono nell'animo umano, non appena entra in azione la spada a doppio taglio del dubbio, e il sospetto dell'incredulità brandisce la sua sferza.
37. Così, simbolicamente, gli odori bruciati (l'offerta) sull'altare dell'Amore [Ap. cap. 8,3] divennero una piaga per l'umanità egoista. Come tutto rinsecchì simbolicamente, così in generale, l'uomo chiuse il proprio cuore a tutte le nobili caratteristiche, e non volle sapere di nessuna religione che richiedesse spirito di sacrificio e volesse tenere in briglia le sue passioni terrene.
38. Come simbolicamente il fuoco distrugge tutto, così anche le passioni egoistiche annientarono di nuovo tutto il bene. Persecuzioni subentrarono al posto della tolleranza nelle cose della fede, col sangue si cercò di distruggere ciò che era solo di natura spirituale e, proprio per questo, indistruttibile. Così fu ancora ai primi tempi del cristianesimo sotto i romani, dove esisteva ogni possibile orrore rispetto ai fanatici costumi religiosi dei sacerdoti pagani, i quali spesso imprimevano lo stampo stesso della consacrazione religiosa.
39. Ciò che accadde ai singoli, in seguito si estese alle grandi masse: quanto più aumentarono i credenti, tanto più crebbero le persecuzioni contro di loro; quanto più grande fu lo zelo per la pura Dottrina, tanto più grande il numero di vittime del martirio! E così, dopo la caduta dell'Impero Romano, s’instaurarono nuove condizioni, poiché due vescovi sedevano sul trono, uno a Bisanzio, l'altro a Roma. Mai uniti tra loro, essi sostennero questa disarmonia, sempre per i propri vantaggi. Come in passato sotto i pagani c’erano state le persecuzioni dei cristiani, ora dai papi furono perseguitati in massa quegli uomini che non credevano a ciò che gli stessi papi ritenevano giusto credere, oppure a ciò che andava bene loro, di dichiarare giusto in quel momento.
(20 Luglio 1875)
40. Dal tempo della divisione dell'impero romano, quando più tardi dal vescovo di Roma sorse un papa, ebbero inizio le guerre di religione, i contrasti dei concili, le persecuzioni per opera delle inquisizioni ecclesiastiche, l'assoggettamento dei re ai papi, e infine le crociate. Poi, gli sforzi della riforma con le sue sanguinose conseguenze in tutti i Paesi, come pure attraverso la fusione delle razze umane, lo sviluppo delle differenti malattie, quali la peste, ecc. Tutto questo è rappresentato simbolicamente dagli squilli di tromba, nonché dalle coppe dell'ira, come pure dalla corrispondente immagine spirituale “della lotta della donna contro il drago” [Ap. cap. 12, 1-4], immagine, questa, della lotta delle passioni umane e degli interessi mondani contro il progresso spirituale e la Dottrina d'amore; inoltre, le doglie del parto, per portare a termine l'opera una volta iniziata, come pure il violento conflitto con cui il maligno vi istigava contro tutti quelli che si volgevano allo spirito.
41.
Tutte queste immagini contemplate da Giovanni,
esprimono nient’altro che la violenta opposizione che provocò la Mia Dottrina e
il suo naturale procedere, come tra il bene e il male, dove tuttavia il bene
alla fine deve vincere, e vincerà. Non urtatevi per la forma delle immagini; esse erano
adeguate alla facoltà di comprensione e al modo di scrivere di quel tempo!
In altro modo, per molti secoli non si poteva intervenire su di un’umanità che
conosceva così poco l’amore e, al massimo, semplicemente, indietreggiava
davanti alla paura. Se Io, quale Dio dell'Amore, avessi fatto
scrivere l'intero processo di evoluzione fino ad oggi nel vostro linguaggio
corrente, le parole si sarebbero perse, e nessuno si sarebbe preoccupato del
loro senso spirituale.
42. Anche tu, o Mio scrivano, ti rammaricavi ieri ancora a causa dell’interpretazione della ‘Rivelazione di Giovanni’, perché Io non ti spiegai immagine per immagine ciò che significhi l’una o l’altra cosa nel senso simbolico, tant’è che tu volevi metter perfino completamente da parte, né preoccuparti ulteriormente di queste Comunicazioni. Vedi, figlio Mio, qui tu hai giudicato, appunto, nel senso umano, come fecero molti prima di te, che cercavano le spiegazioni di questa Rivelazione procedendo per la stessa via. Come però la fatica dei tuoi predecessori fu vana, così sarebbe stata ugualmente vana anche la tua.
43. Gli scorpioni, [Ap. cap. 9, 1-10] il drago con sette teste, dieci corna, e corone d'oro [Ap. cap. 12,3 e 13,1], stanno a indicare le molteplici interpretazioni della Mia Dottrina, e come essa, talvolta sostenuta dal potere mondano, costrinse gli uomini ad accettare taluni dogmi e cerimonie religiose, da cui sorsero poi molte sette religiose.
44. Le immagini mostrano il dominio della chiesa, noto dalla storia, e i mezzi di cui essa fece uso per giungere al potere, e come gli uomini caddero pienamente vittime del fanatismo della chiesa romana e delle sue inquisizioni. Tutto questo è rappresentato da questi quadri, i quali, se voi voleste leggere la storia dei papi, dei re e dei popoli, sfilerebbero dinanzi ai vostri occhi come un panorama (film). L’esposizione successiva mostra come alla fine l’animosità religiosa diminuì di nuovo gradualmente, e il materiale riportò apparentemente la vittoria, fino a che oro e argento furono ricercati di più che la ricchezza spirituale, come si legge nei successivi capitoli [Ap. cap. 11-12-13], nei quali viene anche esposto, a mo’ di esempio: prima l'ascesa vittoriosa del maligno sotto il mantello del culto religioso, poi attraverso le scoperte delle scienze, la decadenza del primo, ma anche di ogni religiosità e il passaggio al materialismo. Così in queste immagini è anticipata la caduta della chiesa romana, non come se Io la rigettassi, ma come essa stessa si sia data al decadimento, meritando la ricompensa in base alle proprie opere.
45. I profeti uccisi [i due testimoni – Ap. cap. 11, 1-13] mostrano il martirio nei tempi passati, in cui parecchi uomini entusiasti di Dio – a causa di uomini ipocriti – dovettero salire sul rogo «per gloriam dei». In nessun secolo Io tralasciai di inviare campanelli di sveglia profetici, affinché l'umanità non si lasciasse totalmente cullare dal sonno spirituale.
46. Le coppe d'ira e i suoi singoli effetti [Ap. cap. 16], indicano le epidemie e le guerre che l'umanità ha provocato, in parte con la propria vita contro natura, in parte organizzando essa stessa deliberate atrocità. Ancora adesso potete constatare voi stessi, come gli effetti dell'egoismo, del materialismo, delle passioni sfrenate, in generale come nei singoli, siano la causa di ogni genere di sciagure: sciagure per mare e per terra, sciagure attraverso fenomeni elementari, causati dalla cattiva amministrazione degli uomini verso il loro stesso territorio, suicidi e omicidi in ogni forma, come risultato della mancanza di sentimento religioso, della mancanza di fede in un altro mondo, ecc.
47. Unite insieme tutto questo e mettetelo per iscritto nel linguaggio simbolico dell'Oriente, come lo fece un giorno il Mio discepolo Giovanni, e alle sette coppe dell'ira voi potreste ancora aggiungerne altre che descriverebbero altrettante spaventose condizioni.
48. Così, la Mia Dottrina attraversò tutte le fasi di cui è capace l'animo umano, dalla purissima pietà fino alla più inaudita incredulità e al rifiuto di tutto ciò che gli fu dato. Voi vedete davanti a voi in immagine: della rigorosa osservanza dei Miei comandamenti, della spiegazione pedantesca delle Mie parole, fino al totale rifiuto di tutto lo Spirituale predicato attraverso mille voci nella natura visibile e invisibile. Ciò fu dato sotto forma di richiami ammonitori e squilli di tromba, ai quali però, a causa della mancata osservanza, seguirono immediatamente, fatti o castighi. Dalle coppe dell'ira e dal loro riversarsi – come simbolo che il malvagio e ciò che è moralmente e fisicamente contro natura, deve punirsi da sé – vedete tutto chiaramente davanti a voi: come le Mie sette Caratteristiche incitino man mano al bene, come la libera natura dell'uomo si opponga allo stesso, come seguano aberrazioni su aberrazioni, errori su errori! Come sia vano qualsiasi sforzo di scacciare del tutto dalla testa degli uomini le Mie parole, e come perfino il peggio debba condurre, e condurrà, al bene.
49.
Quest’antica lotta del drago con il Cielo,
questa persecuzione della Donna con il suo Cristo fanciullo,
quale Fondatore di pace, tutto ciò vi starà ora chiaro davanti agli occhi. E vi sarà nello stesso tempo lampante che,
dopo il lungo ondeggiare di qua e di là, debba subentrare una decisione, per
definire chi sia il vincitore e chi il vinto! Voi ora andate incontro
a questo tempo! Esso è rappresentato dall’immagine del Regno di
mille anni [cap. 20], come una vita spirituale
di pace spetterà a quelli che sono stati segnati non con il segno della bestia,
bensì con il segno di Dio.
50. Come già prima della Mia discesa imperava una battaglia tra lo Spirituale e il materiale in forma moderata, e come dopo la Mia dipartita questo processo di separazione ha dovuto portare a un risultato finale, così adesso in questa battaglia più che millenaria dovrà irrompere un tempo di pace; allora gli uomini cominceranno a essere nuovamente uomini, così come Io li creai e come li voglio avere, se debbono chiamarsi figli Miei.
51. Questo sarà il tempo della retribuzione, il tempo in cui lo Spirituale avrà sconfitto il materiale, dove l'uomo si sentirà cittadino di due mondi, di casa, sia nell'uno, sia nell'altro, affinché le Mie parole siano finalmente comprese e, sulla vostra Terra, la Mia passata discesa, sia apprezzata nella completa Luce della sua divina Missione e seguita con amore. Questo sarà il tempo in cui il drago è battuto e catturato, e i dieci Comandamenti di Mosè, con i Miei due, compresi in tutta la loro portata! In questo tempo di pace e di quiete, anche il Regno degli spiriti potrà assumere la sua parte attiva, affinché quelli che saranno rimasti indietro, riscaldandosi all'esempio degli uomini viventi, possano progredire più facilmente di quanto fosse stato loro possibile fino allora.
*
52. Nella Rivelazione, questo tempo sta sotto il titolo: “Il Regno dei mille anni” [Ap. cap. 20], oppure: “La nuova Gerusalemme” [Ap. cap. 21]. Un tempo, infatti, Gerusalemme era il luogo dove nel tempio era custodita l'Arca santa dell’Alleanza, dove ardeva l'eterno fuoco, e solo salmi e sostanze profumate annunciavano sull'altare dei sacrifici il purissimo servizio divino per JEHOVA. Questa Gerusalemme, che fu contaminata e profanata dai suoi stessi sacerdoti con la Mia morte lì provata come Uomo, caricandosi di maledizioni anziché di benedizioni, – questa Gerusalemme, alla quale dai profeti fu preannunciata la caduta e da Me convalidata, scenderà di nuovo spiritualmente sulla vostra Terra! Essa verrà come nello splendore dei suoi primi tempi, portando pace e quiete a tutti quelli che credono in Colui che, un giorno predicò in quella città, soffrì e vi fu crocifisso, e dove, di nuovo, risorse. Questa città, quale simbolo della prima comunione del Creatore con le Sue creature, scenderà con la palma della pace per tutti quelli che, dopo lotte e sofferenze, avranno conseguito la figliolanza di Dio.
53. Così come un tempo gli ebrei conoscevano solo una Gerusalemme, altrettanto ci sarà poi anche una sola Chiesa[5]. Ci saranno un solo Pastore e un solo gregge! Le sette religiose scompariranno, l’Iddio, Creatore e Signore, che un giorno camminò come Uomo sulla vostra Terra, sarà riconosciuto per Colui che era, è, e in eterno sarà: vostra Guida e Padre di tutti!
54. La comunità del mondo degli spiriti sarà elevata, anche perché personalmente Io stesso diverrò visibile ai Miei figli, per consolarli e dimostrar loro, di fatto, che si è adempiuto tutto ciò che Io dissi un giorno, ciò che scrissero i Miei apostoli e ciò che anche Giovanni indicò nella sua Rivelazione. Quando saranno cessate tutte le lotte spirituali e materiali, allora tutti Mi comprenderanno facilmente e adempiranno anche volentieri i Miei comandamenti, i quali iniziano con l'amore per il prossimo e terminano con l'amore per Dio.
*
55. Anche a questo Regno dei mille anni però seguirà ancora un'altra epoca [Ap. cap. 20,7-10], in cui la natura umana-bestiale farà il suo ultimo sforzo, e il grande spirito caduto tenterà ancora una volta di requisire i suoi discendenti. Ma il suo sforzo sarà inutile, e a lui stesso sarà poi rivolta la domanda, se avanti o indietro, se decidere il suo ulteriore essere, o il non-essere!
56. Tutto ciò, figli Miei, è la vera e propria materia sostanziale della Rivelazione di Giovanni, data simbolicamente, ma se letta con occhi spirituali e con il linguaggio delle rispondenze, essa vi mostrerà chiaramente, come questo fiorellino dell'Amore che Io piantai nel cuore degli uomini, non potrà mai essere estirpato, e come, nonostante tutti i piani dei potenti in senso spirituale e materiale, questo Germe di origine divina non potrà mai essere distrutto! L’Amore costituisce la caratteristica fondamentale del Mio stesso Io, e fu il motivo per il quale ne riempii l’intero Universo! Come potrebbe perdersi questa Scintilla? Come farsi distruggere? Invano si studiarono tutti i mezzi per abbattere questo edificio; invano gli uomini cercarono di interpretare falsamente le Mie parole. Tutto ricadde di nuovo su loro stessi e dovettero raccogliere ciò che avevano seminato. Così voi adesso vedete svanire a poco a poco tutte le spiegazioni scientifiche e raffinate delle Parole d'Amore della Sacra Scrittura, come neve davanti al Sole della Verità.
57.
Quanto più grande è la resistenza da una
parte, tanto più rapidamente si compie il processo dall'altra. E così anche il risultato
finale di tutto questo operato, favorirà solo la Mia
Dottrina, la porrà nella giusta luce, preparando sempre più il passaggio al
Regno del millennio. Allora la nuova
Gerusalemme, quale tempio simbolico della pace, ristabilirà l’unione tra Me,
l'umanità e il mondo degli spiriti, dove né squilli di tromba né coppe
dell'ira produrranno conseguenze devastanti,
ma dove il vostro stesso globo terrestre porterà tutti gli esseri viventi, come
pure il regno animale e vegetale, ad accogliere l'identico tipo d’amore che
avranno gli stessi uomini.
58. E se anche voi, e tu pure, Mio scrivano, non potrete essere più testimoni di quest’epoca, sarete tuttavia – sia tu, che voi tutti nell’aldilà – partecipi della generale letizia, quando vedrete l’intero genere umano, tenuto semplicemente dai vincoli dell’amore, e gli uomini si presteranno l’un l’altro, aiuto. Allorquando, non vi saranno più né padroni né servi, bensì solo il vincolo dell'amore fraterno concatenerà interi popoli, dove scompariranno i confini territoriali e i potenti e i papi non agiranno più facendosi gli uni pagare con forze fisiche, gli altri con forze spirituali. E pure tu, Mio scrivano, potrai appena là conoscere pienamente il perché e lo scopo delle tue fatiche al Mio servizio, e anche a che cosa avranno giovato le sofferenze tue e dei tuoi; poiché appunto, è questo seme d’amore che, spianato da Me, un giorno ha portato bensì in singoli casi spesso dei frutti, ma che in generale non poté mai svilupparsi e diramarsi completamente.
59. Questo seme, appunto ora, rinnovato mediante la tua mano, costituirà il ‘nuovissimo Evangelo’ il quale, scritto con altre parole ed in altro stile da quello del tempo dei Miei apostoli e anche del tempo successivo, viene a risultare adesso, precisamente in questa forma, più facilmente accessibile e comprensibile all’umanità. Dato che oggi l’educazione scientifica illumina in varie maniere la mente degli uomini, oggi è anche più facile da parte Mia il compito di indirizzarvi per maggior luce, appunto, alla natura che vi circonda ed al vostro stesso interiore. Poiché, se non tutti, almeno alcuni saranno poi suscettibili di riconoscere nelle meraviglie della natura, la Mia voce, di sentirla e riconoscerla.
60. Anche gli uomini, guidati da una religione razionale, nel loro interiore ascolteranno in segreto più volentieri i suggerimenti di altri spiriti, e perfino la Mia voce, e le presteranno fede. In tal modo il rapporto con il mondo spirituale diverrà poi un mezzo di collegamento che bandirà da questo mondo la morte con i suoi orrori; e in secondo luogo, il mondo dell’aldilà vi presenterà l'altro mondo così com’è veramente, ma non come la maggior parte degli uomini se lo immagina!
61. Tutto ciò contribuirà, necessariamente, a far sì che all’inizio del prossimo secolo si inizi un grande progresso spirituale, che però, come tutte le cose dell’intera Creazione, non procederà a sbalzi, bensì renderà possibile solo un lento e graduale passaggio da uno stadio all’altro. Tutto ciò sarà permesso da Me, affinché il libero volere degli uomini non ancora giudicato, e nonostante i mezzi più diversi da loro usati per raggiungere i loro scopi, trovino compimento non i loro, bensì i Miei scopi, i quali giungono ben più lontano e dipendono da una intenzione ben più vasta e di elevata portata, di quelli degli uomini che sono solo per la breve durata della loro vita, mentre i Miei, per tutta l’eternità.
62. Voi, dunque, avete qui una spiegazione spirituale molto ampia della Rivelazione di Giovanni, certamente non così come il mondo se la aspetta da Me, ma tale che esso possa capirla quando avrà imparato a leggerla con occhi spirituali. Le immagini restano immagini, e per ognuna di queste, alla base, c’è sempre un pensiero che cerca poi di esprimersi individualmente in forme. Voi dovreste comprendere così le immagini dell'Apocalisse, e non alla lettera; poiché altrimenti non verreste a capo di nulla, e innumerevoli sarebbero le contraddizioni.
63. Voi dovete anche pensare che nel Regno spirituale vige un'altra associazione di idee e di pensieri, rispetto a quella di voi uomini viventi, e perciò le visioni come quelle presentate da Giovanni, devono avere un altro carattere, rispetto al discorso da voi ora adottato e ben ordinato. Vedete, già nei primissimi tempi, l'espressione del pensiero non era un linguaggio parlato, bensì figurato; perfino gli antichi egizi lo hanno scritto del tutto sui loro monumenti con tali segni.
64. Ancora adesso nelle lingue orientali è in uso il linguaggio figurato. Questo è un residuo di un tempo da lungo passato, in cui l'umanità era più vicina alla sua Fonte originaria, e dove anche il suo modo di esprimersi era più vicino al mondo spirituale.
65. Tutte queste prove, dimostrano che anche dopo il passaggio a una vita più elevata, secondo il grado del progresso spirituale, il linguaggio e la comunicazione tra gli spiriti sarà un altro, rispetto alle lente parole, parole di cui voi spesso ne avete bisogno in gran numero, per esprimere un singolo pensiero. Perfino la Mia intera Creazione, che cos'altro è per voi tutti se non un linguaggio figurato? Ed essa resterà così a lungo, in modo che voi possiate riconoscervi ‘il perché’ spirituale che sta nel profondo, e ‘la ragione’ per cui tutto questo è organizzato così, e non diversamente. Anch’Io Mi esprimo figurativamente; e voi stessi non avete ugualmente un’eredità trasmessavi dai tempi passati, vale a dire: il linguaggio dei fiori! – Chi mai ve lo diede? A chi venne l’idea di attribuire ai fiori il significato di parole umane, mentre son cose pur completamente differenti dalle parole?[6] E come voi avete il vostro linguaggio, ed Io ho il Mio nella natura visibile, così anche gli spiriti delle regioni superiori hanno il loro linguaggio per comunicare, che in apparenza si fa sentire diversamente da ciò che realmente esso cela. Perciò la vana fatica dei vostri eruditi di rivestire le immagini di natura spirituale con parole terrene! E per questo motivo, lo sono anche le Mie attuali parole, per introdurvi nello stesso tempo, oltre alla spiegazione di una grande Rivelazione, anche di un passo in più nel governo della Mia Casa, poiché non dovete per nulla credere di averne appreso abbastanza.
66. È ben vero che sono solo due le Leggi dell’amore, ma in tal modo esse riacquistano il loro pieno valore nell’intera Creazione. Di come siano poste a profitto ed espresse in milioni di forme, di mondi e di esseri creati, voi non potete farvene la minima idea, e questo grande linguaggio simbolico del Mio Universo rimarrà per voi ancora per lungo tempo un libro chiuso, giacché non siete capaci nemmeno di decifrare il minimo tra gli animali o la più piccola pianta, e vedere quale posto essa occupi nell’intero Creato e per qual motivo si trovi proprio sulla vostra Terra, in tale e tal forma, consistente di tali e tal altri elementi e i quel tale e tal altro luogo!
67. Pensate, Miei cari figli, ai milioni di mondi; sì, ai milioni e milioni di esseri; ai milioni di principi spirituali che in forme innumerevoli fanno di ogni luogo, di ogni punto di questo mondo visibile, un paradiso, sempre che l’attento osservatore sappia leggere la scrittura spirituale, se rispettivamente sa interpretare giustamente le figure del linguaggio simbolico; pensate a tutto ciò, all’estensione del Creato, alla grandiosità dei mondi, e appena poi, oltre tutto il visibile, all’immenso e grande ‘altro mondo’ per voi invisibile, nel quale tutte queste forme, nuovamente, si riscontrano spiritualizzate, più nobili e perfette; pensate ancora ai milioni di esseri viventi, cominciando dagli animali fino agli abitanti di tutti questi mondi, alle loro gradazioni, con riflesso all’organizzazione della loro forma, tanto corporea che spirituale, e immaginatevi che nel regno degli spiriti ve ne sono anche moltissimi di questi, che in parte devono compiere i loro periodi di vita sotto forma umana su l’uno o l’altro mondo, e in parte non hanno neanche mai assunto la veste materiale.
68. Quindi, rivolgete il vostro pensiero a Me, il vostro e loro Creatore, a Me che ho disposto tutto in modo che nessuna cosa abbisogni di variazione o alterazione qualsiasi, che l’una sia la conseguenza dell’altra, che tutto si riproduca da sé, che si mantenga, si perfezioni e si elevi gradualmente sempre più.
69. Pensate a questo Creatore che, per amor vostro, per amor dell’intera umanità e del mondo degli spiriti, ritenne meritevole scendere sulla vostra Terra, scegliendosi tra le sorti, la più compassionevole che possa toccare a un uomo, e giudicate poi cosa voglia dire che Io, l’inesprimibile, l’inconcepibile eterno Iddio, come un Padre amorevole, v’istruisca e vi guidi! Comprendete dunque, o almeno presentite una buona volta che pur vi deve essere un Amore che sorpassa di molto il vostro, un Amore che non può e non vuole obliar nulla a nessuno, il quale, seppur il Suo Io e la Sua natura si presentino all’occhio sotto figure e immagini, vorrebbe tuttavia esser compreso dai figli che pensano, figli che Egli ha creato per Suo e per loro diletto, affinché abbiano a loro volta da ricordarsi il Suo Amore, che Egli con tanta generosità ha profuso per ogni dove e in ogni cosa.
70. Amati figli, imparate e datevi ogni cura per leggere e intendere il Mio gran Libro simbolico (della vita); non sfogliatelo in qua e là soltanto! Esso merita ben di più, e in sé ha ben più del sostanziale di quanto voi crediate e di quanto possa sembrarvi, forse, in qualche momento, fugace.
71.
Io voglio lasciarvi comprendere da soli le
immagini di pace e vi ho spiegato solo le più dure della Rivelazione – dove
apparentemente agisce solo l'ira di Dio e l'inesorabile vendetta – affinché,
anche in queste immagini, voi non giudichiate in modo sbagliato quel Dio che
è solo ‘Amore’, e altresì, affinché quando sopravvengano le sventure e
le tribolazioni, non abbiate da incolpare o accusare sempre Lui, bensì, nella
maggior parete dei casi, voi stessi.
72. Eccovi dunque la ragione di tante parole; eccovi il perché di tante Comunicazioni con cui siete resi attenti ora su questo, ora sull’altro argomento; poiché si avvicina un tempo, in cui il vento spirituale – che già adesso si manifesta nei suoi movimenti – soffierà più forte, dove voi non dovrete essere come le canne al vento, piegandovi una volta di qua, una volta di là, ma dovrete percorrere precisamente la via che Io vi ho tracciato. Infatti, come conseguenza dei tempi attuali, e come lo annuncia figurativamente la Bibbia, sorgeranno falsi profeti, si farà cattivo gioco con la purissima Dottrina, con la comunicazione degli spiriti, anzi con tutto quanto, purché ciò serva all'uomo per la soddisfazione delle sue passioni bestiali; e prima che il Regno della Pace possa avvicinarsi, saranno riversate dagli stessi uomini ancora parecchie coppe dell'ira sull'umanità[7], poiché le fazioni si affronteranno sempre più aspramente – in maniera spirituale e materiale – quanto più il tempo si avvierà alla sua conclusione. Attraverso questa lotta andranno a compimento anche le ultime coppe dell'ira, alle quali, dopo che ogni opposizione non sarà servita a nulla, seguiranno oppressione, angoscia e gemiti. Gli uni sconsolati, gli altri confortati, attenderanno con rassegnazione la fine, e anche la vittoria della buona causa.
73. La maggior parte della Rivelazione, come crisi dell’evoluzione, è passata, rimane ancora il peggio! Ma pazienza, e fiducia in Me! Volete voi diventare, o essere, figli Miei? Allora mostratevi degni di questo nome, e la palma della vittoria, come la Rivelazione stessa esprime, non vi mancherà! Siate preparati a tutto! Non Io, bensì la natura bestiale degli uomini, l'incredulità da essi artificiosamente prodotta, la loro irrefrenabile avidità di dominio e cupidigia di denaro, contribuiranno all'adempimento di queste coppe dell'ira e delle immagini delle trombe.
74. Deve subentrare del tutto naturalmente un processo di purificazione, prima che Io stesso possa di nuovo mettere piede sul vostro globo terrestre. – Come col tempo afoso la tempesta purifica l'aria, trascinando con violenza a terra tutte le esalazioni dannose affinché spiri nuovamente aria pura, così avviene anche nel processo di purificazione spirituale: essendo forte la resistenza, devono verificarsi anche forti esplosioni, senza le quali non sarebbe possibile nessuna compensazione! Da voi sulla Terra avrà termine ogni lotta, quando tutte le fazioni riconosceranno la loro impotenza e la Mia onnipotenza, contro la quale è vana qualsiasi resistenza.
75. E allora, prendete questa spiegazione della Rivelazione come un quadro che vi presenta tutte le fasi che un'idea di Dio deve attraversare, per giungere ad esprimere il suo valore vero e proprio. Prendete queste immagini come esempio di cosa comporti che il bene vinca e il male si dichiari vinto! Prendete queste immagini, come pensatori spirituali, come accenni corrispondenti. Poiché così come Giovanni vide spiritualmente l'evoluzione del cristianesimo, altrettanto si rispecchia lo stesso (il cristianesimo), nel corso della vita di ogni uomo durante il suo sviluppo materiale e spirituale.
76. Tali battaglie, tali squilli di tromba e coppe dell'ira, sono riversati sulle idee. Beato chi, anche utilizzando il più amaro, sa in ogni modo ricavare dallo stesso del beneficio! Il processo di purificazione e di sviluppo spirituale resta ovunque, sempre, la lotta dello stesso spirituale contro la natura animale: sacrificio di se stessi, tolleranza verso gli altri! E così, ognuno osservi ciò, attraverso la propria vita, allora troverà in queste immagini della Rivelazione, più o meno scritta la storia della sua stessa vita! Più di un fiore e più di una foglia del dolce albero della speranza egli troverà appassita; più d’una sorgente della verità vivificante, troverà inaridita, e vedrà più d’una mala seducente passione sorgere come un ‘dragone’ dal profondo del suo cuore umano, ed egli troverà più d’una candida, infantile idea d’amore puro, annientata o discacciata da brutali passioni.
77. La poliedrica idra del dubbio, coronata da formule di scuse e da scappatoie, che nel caso di azioni perverse o vietate tentano di addormentare la sua coscienza e, così, avanti, in tutte le fasi della Rivelazione, ciascuno potrebbe riscontrarle nel proprio cuore. Felice chi in quest’impetuosa corrente di umane passioni, evitando cautamente gli scogli e, giunto finalmente a salvarsi – nel porto della quiete e della tranquillità spirituale – anche a lui sarà offerta dalla propria coscienza la palma della vittoria; anche a lui si gonfierà il cuore, al pensiero che un fato benigno lo abbia guidato felicemente attraverso tutti i frangenti (pericoli), e che può rendere grazie al suo Dio per il fatto che dopo così lunghe e burrascose lotte, sia sorta alla fine un’era di pace e di chiara coscienza, nella quale egli giunga finalmente a conoscere l’unica verità che gli additi la via anche dei tempi futuri, e che chiaramente gli tracci il piano della sua missione tanto in questo, quanto nell’altro mondo.
78. Allora l’Iddio suo, quale Padre, sarà anche a lui più vicino! Anche per lui la natura visibile non sarà più un libro morto d’indecifrabili figure; invece, egli sentirà dappertutto la voce del Padre suo, il Quale a tutti rivolge quest’appello: «Venite a Me, voi che siete stanchi e aggravati, affinché Io vi alleggerisca dai pesi e li prenda sui Miei stessi omeri, e per voi siano un sostegno!».
79. Ecco figli Miei, possano queste parole servirvi d’insegnamento, tanto nei rapporti di una biblica eredità, quanto in relazione al corso della vostra stessa vita, dove il Mio scopo è di farvi scorgere chiaramente tutto, affinché sappiate ciò che Io mi aspetto da voi e ciò che voi, Miei figlioli, dovete per voi stessi volere! Rafforzatevi per ogni eventualità nell’avvenire! Non perdete la fiducia in Me, né nelle vostre forze e, guidati da Me per mano, uscirete vittoriosi da ogni lotta. – Amen!
* * * * * * *
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[1] Il
riferimento è a Jokob Lorber
che ricevette la Parola interiore dal 1840 al 1864.
[2] Vedi la
precedente nota n. 24.
[3] Le sette
chiese: Efeso, Smirne, Pergamo, Tiatira, Sardi,
Filadelfia, Laodicea.
[4] 1) Amore; –
2) Sapienza; – 3) Volontà; – 4) Ordine; – 5) Serietà; – 6) Pazienza; – 7) Misericordia.
[5] Altrettanto, poi,
ci sarà una sola Chiesa: qui però alla spiegazione dei ‘mille anni’, manca un
elemento importante, ossia che tale tempo inizierà dopo la purificazione, cioè
dopo il cosiddetto ‘giudizio universale’, e quindi si tratterà di un nuovo
popolo, ‘i salvati’, che saranno innestati nella nuova
Terra. Sono questi che apparterranno a quel nuovo popolo in cui saranno un solo
gregge ed avranno il contatto con Dio, quale il solo
Pastore.
[6] Vedi il cap. 6 dei “Segreti della Creazione” di G. Mayerhofer,
sulla rispondenza del linguaggio dei fiori.
[7] (Si era
ancora nell’anno 1875!)