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Doni del Cielo vol. III
Traduzione dall’originale tedesco “VATERWORTE IN STÜRMISHER ZEIT”
Da: Ingrid Wunderlich e Antonino Izzo
Casa Editrice: Lorber-Verlag – Bietigheim – Germania
Copyright © by Lorber Verlag
Copyright © by Associazione Jakob Lorber
Casa editrice “GESÙ la Nuova Rivelazione” (BG)
La presente raccolta rappresenta un estratto presentato come APPENDICE alla fine del terzo volume di Doni del Cielo, riguardante risposte a domande degli amici di Lorber, riguardanti concetti e problemi sulla politica civile e religiosa al tempo di allora. Lo presentiamo a parte affinché il lettore possa essere guidato storicamente sulle tematiche di allora, ma che sono sempre attuali anche ai nostri giorni.
La dignità dell’uomo è inviolabile |
3 Dicembre 1850 |
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Sugli speculatori e usurai |
19 luglio 1847 |
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La Mia Dottrina insegna l’Amore e proibisce il Giudizio |
21 novembre 1847 |
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Una parola ad And. H. V. |
30 novembre 1847 |
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Siate vigili! |
17 febbraio 1848 |
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State attenti! |
4 marzo 1848 |
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Ogni genere di confusione |
19 marzo 1848 |
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Consigli di politica comunale |
21 marzo 1848 |
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Preghiera o fuga? |
25 marzo 1848 |
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Posizione pericolosa |
4 aprile 1848 |
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Consiglio politico |
7 maggio 1848 |
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Fuga dell’imperatore da Vienna |
21 maggio 1848 |
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Il vero Sole della pace |
14 giugno 1848 |
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A tutti! |
11 luglio 1848 |
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Consiglio politico: Sulle condizioni del tempo |
23 luglio 1848 |
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Consiglio politico: non guardarti indietro e percorri la via, comunque sia fatta |
3 agosto 1848 |
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Un segno nel cielo e suo significato |
il 30 agosto 1848 |
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Giudizio sull’insensibilità |
1 ottobre 1848 |
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L’Arca della pace nello spirituale diluvio universale |
17 novembre 1848 |
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Lotta degli spiriti caduti |
18 novembre 1848 |
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Io solo posso veramente prendere e di nuovo veramente dare [salmo 46] |
2 dicembre 1848 |
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Alleanza di Dio nel giudizio dei popoli |
30 dicembre 1848 |
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Parlamentarismo ed elezione dell’imperatore |
6 gennaio 1849 |
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Sul papa Pio IX [Isaia 14, 4-27] |
13 gennaio 1849 |
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I due vitelli - Una visione |
Il 2 marzo 1849 |
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Tutto deve diventar nuovo! Sguardo nel prossimo futuro |
5 marzo 1849 |
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Pagina commemorativa per il 15 marzo |
19 marzo 1849 |
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La grande Aurora, ovvero la preparazione per l’arrivo del Signore |
6 aprile 1849 |
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La vendetta dei morti |
29 agosto 1849 |
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Preannuncio di fenomeni luminosi il 9, 13 e 27 novembre 1849 |
1° ottobre 1849 |
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Guai ai vincitori avidi di vendetta |
Il 13 ottobre 1849 |
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Tema: 1850 |
5 novembre 1849 |
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Fenomeni luminosi |
11 novembre 1849 |
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Oppressione dello spirito e sue conseguenze |
(a Jahring) 8 marzo 1850 |
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Temporalesca afa spirituale |
25 maggio 1850 |
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Nuvole di guerra |
2 dicembre 1850 |
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Senso di sacrificio cittadino |
6 dicembre 1850 |
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Benedizione per il nuovo anno |
31 dicembre 1861 |
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L’eterno Amen di Dio – Un angelo |
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La dignità dell’uomo è inviolabile
«Guai a colui che volesse diminuire il nome del suo fratello e togliergli l’onore che Dio stesso gli ha dato! Tale onore è proprietà di ciascuno da parte di Dio, e nessuno ha il diritto di attentare alla proprietà tanto sacra dell’altro, con la sua lingua oppure con la sua mano».
[Il Governo della Famiglia di Dio” vol.1,45-10]
Comunicato il 3 dicembre 1850
Il Signore il tempo di ognuno misura. E così è misurato
in modo precisissimo, anche il tempo di ogni tiranno.
Spesso, solo l’ultima goccia manca; caduta questa,
il tempo è alla fine. Perciò non preoccuparti più
per le condizioni della Terra. Il Signore sa guidarle
e accomodarle al meglio.
[‘Dall’Inferno al Cielo’, vol. 2, cap.290-4]
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Sugli speculatori e usurai
19 luglio 1847
O Signore, Tu caro Padre santo! Vedi, per noi, peccatori assai indegni, hai benedetto quest’anno con tutto in guisa tale che, secondo le notizie pervenute da tutte le regioni della Terra, a stento ci si ricorda di un anno così estremamente benedetto com’è ora questo presente 1847. Ovunque frutta in gran quantità, i prodotti agricoli ultra abbondanti, anche le patate promettono fin d’ora un raccolto molto ricco e sano, e la vite è pure ovunque molto abbondantemente carica e fa sperare, con la Tua Grazia, altrettanto un abbondante raccolto. Così pure è provveduto per il foraggio degli animali. In breve, quest’anno da Te oltremodo benedetto non ci lascia nient’altro da desiderare per quanto riguarda la Tua Benedizione.
Ma vedi, o santo, giustissimo Iddio e Padre! Malgrado questa Tua Benedizione, un nuovo, assai orribile tarlo dell’usura, qua e là comincia di nuovo ad esercitare il suo mestiere puramente infernale. Esso fa incetta ad alto prezzo dei raccolti di grano di quest’anno, per prima cosa allo scopo di mantenere, dove possibile, l’alto prezzo dei cereali e piazzare al prezzo più peccaminoso la sua vecchia scorta; ed in secondo luogo, per ottenere così, per il futuro, una penuria artificiale di cereali e con ciò tenere il prezzo il più alto possibile! – O Signore! Non hai più dunque fulmini e peste per questi veri e propri diavoli di usurai?! – Per quanto tempo dunque metterai ancora alla prova la Tua Pazienza su di loro?
1. Scrivi pure la Mia giusta iraconda risposta come predizione di quanto Io farò al più presto.
2. Vedi, Mio povero servitore, i fulmini in questa faccenda otterrebbero meno di quanto a te otterrebbe una cattiva moneta da un centesimo per comprare un dominio, e la peste colpirebbe gli innocenti con i colpevoli. E se Io a causa di alcuni escrementi dell’Inferno maledissi la Terra, allora succederebbe immediatamente sull’intera Terra come ai tempi di Noé e ai tempi di Lot!
3. Ma Io ho deciso qualcosa del tutto particolare che farò al più presto a tutti gli usurai e agli altri speculatori; darò loro una ricompensa di cui Satana stesso insieme a tutti i suoi angeli si dovrà altamente meravigliare!!!
4. In verità, in verità, chi adesso ride nella sua abbondanza e nella sua ricchezza, mentre innumerevoli poveri non sanno dove devono domani elemosinare qualche soldo per il pane, costui deve per Me in breve tempo piangere in una maniera che mai il mondo ha ancora visto un esempio tale!!! – Io ti dico che questo sarà più e indicibilmente peggio del fulmine, della peste e della guerra – per tutti questi speculatori e usurai e mediatori immobiliari ed eroi industriali e tutti i grandi compratori fondiari, venditori e possidenti ed ogni genere di costruttori edili e grandi progettisti e cambiavalute!!!
5. La fiaccola incendiaria della Mia giusta Ira è già conficcata nella Terra; con un mare di fuoco della Mia Ira voglio calmare la Mia antica sete di vendetta!!! – La genia infernale, questa antica covata di vipere, dovrà sentire chi sono Io, l’Iddio da lungo tempo dimenticato!!! – Essa, questa genia, che già da tanto tempo ha disprezzato e rinnegato totalmente il Padre, che ora Lo rinnega ancora di più di giorno in giorno, si dovrà ben lasciar cadere nelle Mani dell’eterno onnipotente Giudice; ma, come detto, in una maniera di cui mai un Inferno e nessun mondo ha mai sognato qualcosa!!! – Io però non ti dico come e decisamente – quando, affinché tanto più facilmente e tanto più spaventosamente Io possa irrompere nelle case dei citati profanatori della Mia Grazia e Misericordia, come uno spietatissimo ladro, rapinatore e assassino nella profondissima notte!!!
6. Vedi, per i fulmini ora si sono già inventati i migliori parafulmini, per la peste cordoni sanitari e differenti efficaci medicine, e la guerra la si fa ora nelle stanze con la penna e con la bocca; ma contro il Mio nuovo Giudizio la Terra non ha rimedi, eccetto la preghiera di coloro che Io frequento come frequento te, Mio povero servitore. A costoro però Io dirò, per il futuro, già quando e per chi essi devono pregare ed a quali condizioni, affinché nulla debba impedire di far assaggiare una buona volta a questi profanatori il Mio Giudizio che Io da molto tempo ho frenato in tutto il suo peso, se non avviene nessun miglioramento!!!
7. Con ciò accontentati, poiché questa volta difficilmente ti succederà, come a Giona, di profetizzare invano il Mio Giudizio. Amen, amen, amen!
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«Vi sono nel mondo moltissimi pericoli per l’anima. Da un lato hai la povertà: i concetti del “mio” e del “tuo” s’indeboliscono tanto più quanto maggiormente l’uomo è oppresso da lei. Fate dunque in modo che la povertà non divenga mai troppo grande fra gli uomini se volete camminare di passo sicuro sulla vostra via!»
[Grande Evangelo di Giovanni 4,79]
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La Mia Dottrina insegna l’Amore e proibisce il Giudizio
21 novembre 1847
(Sui funerali di Pettau e di Graz)
O Signore, Tu Padre migliore! Che cosa dobbiamo pensare del recente avvenimento (del 18 novembre[1]) – ed anche di quello che si è svolto non molto tempo fa a Pettau? Che cosa ne seguirà? Che cosa dobbiamo aspettarci in tali circostanze?
1. Allora intendi una Parola della Sapienza e scrivi!
2. Dove il nemico ha seminato, lì egli vorrebbe anche fare un ricco raccolto, poiché ritiene che il frutto sia maturo; egli però si sbaglia potentemente! La maturità è soltanto una maturazione apparente, e allora, quando la falce viene posta alla seminagione, verrà una grande tempesta e porterà con sé guerra, fame e pestilenza. E questa tempesta sarà la voce di colui che grida nel deserto, quella che Mi prepara le Vie. Quello che è storto deve diventare diritto, e basso ciò che è elevato. Cosa che è un abominio dinanzi a Me!
3. Il lavoro notturno della meretrice dovrà trovare la sua ricompensa, e saranno chiamati al rendiconto i venditori di Dio, e il conto sarà salato, e i popoli si presenteranno con voce tonante per avere il capitale insieme agli interessi già da lungo tempo scaduti. Verranno vecchi creditori e diranno: “Meretrice! Ti abbiamo dato in prestito così tanto per la tua faccia apparentemente onesta; dacci ora ciò che hai promesso!”
4. Allora la meretrice starà lì nuda in grande ignominia e vergogna e si contorcerà come una vipera nella sabbia bollente. Ma i creditori non si cureranno di lei, ma le scaglieranno pietre roventi, affinché perisca colei che ha fatto precipitare così tanti nell’abisso!
5. La Mia Dottrina insegna l’Amore e proibisce il Giudizio! Costoro invece predicano odio, persecuzione e morte, e vogliono essere giudici di tutto il mondo e signori di tutti i sovrani e di ogni magnificenza. Ma questo è il vero e proprio perfettissimo anticristo, del quale ora si è approssimato il tempo della caduta!
6. Ma quello che ora succede qua e là, sono soltanto nuvolette temporalesche che cominciano ad alzare e a muovere le loro teste da tutte le parti sopra l’orizzonte. Solamente quando esse si toccheranno del tutto, cioè, quando tutto viene reciprocamente comunicato, come ovunque i discepoli della notte trattano le loro pecorelle, allora le pecore si trasformeranno in leoni e sbraneranno quelli che così a lungo, senza timore dinanzi a Me, si sono ingrassati con la loro carne ed hanno spento la loro sete con il sangue del paziente gregge!
7. In verità, su questo terreno nessun ramoscello dovrà più verdeggiare, e maledetto sia l’albero che, pur portando un ricco fogliame, non ha alcun frutto per saziarMi quando Io verrò e avrò fame!
8. Vedi, essi se ne vanno in giro con volti spavaldi e orgogliosi nella loro sete di potere, disprezzando il legittimo re e le sue leggi, sprezzando chiunque non voglia danzare con docilità al suono del loro piffero avido di oro e gloria, disdegnando la Mia Parola e disprezzando Me stesso! – Ma presto dovrà venire un altro Pifferaio, il cui suono del piffero dovrà talmente spaventarli che ne moriranno!
9. Io ben dissi un giorno: “Sul seggio di Mosé siedono i sommi sacerdoti e gli scribi; quello che essi v’insegnano, osservatelo, ma non siate imitatori delle loro opere, poiché esse sono vanitosamente maligne!”. – Ora però Io dico: “Non ascoltate neppure il loro insegnamento, poiché esso è colmo del giudizio e pieno dell’Inferno!”.
10. Beati invece i pochi sacerdoti che ancora non hanno scambiato l’antico amore e l’antico Gesù con l’anticristo, e beati anche voi tutti che rimanete attaccati a Me! – Ma tre volte guai alla genia della meretrice amen! – Questo lo dice Colui che ha ogni Potere. Amen, amen, amen!
[indice]
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Una parola ad And. H. V.
30 novembre 1847.
1. Mai il verme s’impenna e si contorce più furente di quando, improvvisamente privato della sua oscura larva, viene portato fuori alla luce. Il morso della vipera non è mai più incurabile che nella luce del Sole più abbagliante, e mai un drago è più furente che quando, di giorno, viene cacciato dal suo assai tenebroso inferno! Perciò vegliate e pregate, affinché non cadiate nella tentazione dell’Inferno, che ora ha spalancato largamente le sue fauci per distruggere e divorare tutto ciò che si volesse ribellare in qualche modo contro di esso.
2. Questo Inferno però, questo evidentissimo drago, oltre ogni concetto avido di potere, ora presso di voi è la Chiesa romana. Questa vuole dominare sull’Inferno, sulla Terra e sul Cielo e non evita neanche i mezzi più vergognosi per raggiungere con questi il suo obiettivo, cosa che però essa veramente mai in eterno raggiungerà e ora meno ancora, perché il suo tempo è completamente prossimo alla fine. Questo essa ben lo riconosce segretamente in sé; ma naturalmente non se lo lascia scorgere e si difende per la vita e per la morte, piuttosto che lasciar scoprire in pienezza la sua grande vergogna, – perché essa in sé sa bene quanto è grande la sua vergogna e quanto pieno di pus pestilenziale velenosissimo sia il suo pudore! – Tuttavia Io permetto ora che in ogni luogo, ovunque essa vuol prendere dimora, venga smascherata e inseguita da ogni Luce! Questo però la colma ovunque anche con la vendetta più insaziabile, tanto che ora, ininterrottamente, giorno e notte, ordisce nient’altro che piani con i quali si potrebbe vendicare nel modo più inaudito di chiunque non sia totalmente della sua razza!
3. Perciò Io ti dico, Mio caro A. H. V., come a tutti voi: “Vegliate e pregate, affinché non cadiate nella tentazione della meretrice!”, vale a dire, fate precisamente attenzione a tutti i suoi movimenti, ai suoi ordinamenti occulti; sorvegliate le sue prediche e soprattutto i suoi confessionali! Infatti, Io dico a te e a tutti voi: “Là i cosiddetti figli della confessione troveranno insegnamenti, esortazioni e incoraggiamenti, dinanzi ai quali la pelle di voi tutti rabbrividirebbe se poteste scoprire tutto!”.
4. Essi annunceranno dal pulpito odio contro le autorità politiche e insegneranno vendetta nei confessionali, e la pretenderanno anche operativamente da coloro che vogliono ottenere una completa assoluzione da tutti i loro peccati. Coloro però che si rifiuteranno di corrispondere alle loro pretese, saranno colpiti da una segreta scomunica, e quindi da loro consegnati al diavolo e all’Inferno, – per la qual ragione parecchi deboli si dispereranno, ma molti un po’ più forti la rinnegheranno, cosa che Io ora voglio anche che accada!
5. Con questo, la meretrice procurerà a se stessa il più grande danno; però questo non la farà più assennata, ma soltanto sempre più incollerita e vendicativa, cosicché alla fine si scaglierà in modo proditoriamente assassino sui suoi presunti nemici, e su queste vie si sforzerà di toglierli di mezzo. E se tali tentativi non le riusciranno, allora si sposterà sulla scaltrissima segreta diffamazione politica e, su questa via, cercherà di sbarazzarsi nel modo più efficace dei suoi presunti nemici, così come non tralascerà nemmeno di mettersi di nuovo, con miracoli prodotti con decisione e artifizio, nella sua vecchia autorità inquisitoria, dinanzi alla quale hanno tremato re e imperatori!
6. Perciò vegliate e pregate, affinché, anche se il serpente vi morderà, il suo veleno non vi danneggi! E se vi metteranno davanti del vino avvelenato, voi lo riconoscerete e non l’assaggerete! Se però con questo verrete bagnati e insudiciati, allora non rimarrà nessun danno attaccato su di voi. – Se tu potessi ora guardare nel cuore dei sacerdoti di Baal e vedere come bolle, sibila, freme e strepita, allora ti spaventeresti molto peggio che se ti trovassi sul bordo del più grande vulcano in eruzione! Questi preti ora mineranno tutto, e se alla fine dovessero per loro, strapparsi tutte le corde alle quali ora si tengono ancora isolatamente in un qualche modo, solo allora faranno esplodere all’improvviso tutte le loro mine infernali, per mietere con questo o una perfetta vittoria per sé oppure perire completamente, la quale ultima cosa sarà anche l’ultimo sicuro esito finale.
7. Ma guai tuttavia a molti! Infatti, ovunque cade una grande e pesante pietra da una grande altezza giù in basso, qui essa causa sempre una distruzione tanto più grande, quanto più grande e più pesante è essa stessa! – Ma con il vostro accurato vegliare e pregare voi potrete però frantumare questa pietra, anzi questa grande ma oltremodo marcia roccia già nella sua altezza; e se poi rotolerà giù in basso, essa potrà arrecare poco danno!
8. Perciò vegliate sempre e pregate, – e osservate il nemico nei suoi segretissimi nascondigli, e mettete un robusto argine ovunque cercherà di aprirsi un varco; altrimenti egli procurerà ancora grandi e amare lotte alla Luce! – Nessuno di voi abbia, e tu Mio A. H. V. in particolare, una qualche paura, perché Io, il Signore e Padre di voi tutti, non vi abbandonerò e non permetterò che vi venga torto anche un solo capello. Voi però dovete lo stesso vegliare e pregare, se volete sfuggire così a parecchie tentazioni. – Infatti, vedete, all’Inferno anche gli angeli non raramente vengono tentati in modo violentissimo, e devono stare nella massima allerta. Qui però adesso è anche Inferno; perciò ora spetta a voi, anche, vegliare e pregare!
9. Io sono tutti i giorni anche presso di voi come lo ero presso gli apostoli, ma quando venne l’ora estrema, allora chiamai anch’essi affinché vegliassero e pregassero per non cadere in tentazione. – Perciò vi benedico ora tutti e dico anche a tutti voi una volta ancora: “Ora vegliate e pregate seriamente, perché Io vi do con questo una consolazione grande, annunciandovi: si avvicina l’ultima ora di Babele!”.
10. Tenete bene conto di questo, e tu, Mio A. H. V. in particolare, e attenetevi di conseguenza, e siate, oltre a ciò, di buon cuore e pieni di misericordia, allora diventeranno visibili in voi i segni della Mia Parola in ogni azione e forza. Amen! Questo dico e consiglio Io, il vostro Signore e Padre. Amen, amen, amen!
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Siate vigili!
17 febbraio 1848
Domanda del servitore a causa di una minacciosa lettera anonima
1. La lettera che oggi hai letto ed ancora una quantità dello stesso contenuto, proviene da un malintenzionato avvocato da straspazzo e precisamente sotto approvazione consapevole di alcuni preti. Essi con ciò non mirano ad una rivoluzione, ma soltanto a rendere sospetti i due servitori dello Stato, affinché costoro possano poi essere eventualmente destituiti dalle loro cariche, cosa che però ovviamente non succederà. Nello stesso tempo però essi certo vogliono anche sondare il popolo per sapere come la pensa. Ma al compilatore di questa lettera le cose vanno avanti un po’ maluccio, poiché sorgono in lui già molto fortemente i cosiddetti terrori, ed egli già si pente di essersi lasciato usare per tale attività di scrivano.
2. Seguiranno ben ancora alcune lettere di contenuto simile, ma il loro effetto sarà lo stesso, e cioè nessuno.
3. Tuttavia per ottenere una disposizione d’animo migliore negli abitanti di questa città piuttosto privi di scrupoli e spesso molto duri di cuore, Io consiglio di non procedere troppo con l’imposta sugli interessi e di non attuare la sua riscossione prima di aver fatto alcune necessarie modifiche riguardo alla classe più povera, perché altrimenti alcuni molto scontenti potrebbero, a causo di ciò, essere incitati seriamente a dimostrazioni violente. Nello stesso tempo però dovrebbe essere anche data al popolo, attraverso un quotidiano oppure anche attraverso un apposito foglio, una spiegazione molto precisa per chiarire a che scopo viene impiegata una tassa del genere, ma accanto a questo però deve essere data anche una giusta minaccia contro coloro che, per pura cattiveria, spargono tale seme infernale. Per cui ovviamente anche le guardie sono molto da aumentare, cosa che è necessaria se l’Inferno vuole in qualche modo metterci il suo gioco.
4. L’ufficio postale deve trattenere la posta e non deve accettare nessuna lettera pervenuta dalle cassette postali esterne, anzi in questo periodo si deve mettere fuori uso tali cassette, ed ogni lettera, sia affrancata che non affrancata, è da accettare soltanto dalla mano del latore. Questo s’intende per la posta di tutto il paese.
5. Se casi di questo genere d’invii di tali cattive lettere si accumulano, allora, come con le lettere assicurate, non dovrà essere accettata dall’ufficio postale in nessun luogo una lettera sigillata. Con una simile giusta vigilanza, tali scritti anonimi all’occorrenza necessaria saranno facilmente scoperti. Io potrei ovviamente indicarveli per nome, ma questo vi servirebbe a poco, perché contro di loro non avreste nessun’altra prova valida per la legge del mondo. Ma con un’energica vigilanza li acciufferete in ogni caso facilmente e in pochissimo tempo.
6. Nello stesso tempo sorvegliate anche strettamente i cosiddetti postini di città e di campagna, i quali talvolta prendono anch’essi in consegna simili letterine sub tectis obscuris[2]. Quindi ci sono qui in città anche parecchi abitanti a metà francesi, a metà italiani e a metà ungheresi e polacchi, dove specialmente i primi saranno particolarmente da tener d’occhio; s’intende da sé, sub tectis obscuris.
7. Questi mezzi sono, certamente in sé e per sé anche un male, ma se con ciò si può evitare una grande sciagura, allora essi sono buoni nel Nome Mio. Se infatti l’Inferno stesso Mi deve servire, che tuttavia è maligno, tanto più lo possono le giurisdizioni mondane che Io ho disposto per il mantenimento dell’Ordine.
8. Tenendo quindi ben presente tutto questo e in caso di necessità si agisce di conseguenza, allora tutto sarà riportato all’equilibrio. Sia! Questo lo dice il miglior Consigliere: sia, sia, deve essere!
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State attenti!
4 marzo 1848
O Signore! Noi che ci atteniamo solamente a Te e crediamo in ogni tempo a ciò che la Tua santa Parola ci insegna in modo così amorevole, Ti preghiamo che Tu voglia indicarci in anticipo, in questo nostro angusto tempo, quale afflizione può venir su di noi, e che con ogni probabilità verrà sicuramente, così da poterci orientare tutti insieme secondo il Tuo onnisantissimo Consiglio, per la sicurezza dei nostri tesori spirituali, con cui Tu, o santissimo Padre, ci hai provvisti tutti in così ultra abbondanza, per i quali non potremo certamente mai in eterno ringraziarTi abbastanza! – O Signore, o Padre Gesù, ascolta questa nostra preghiera! – La Tua santa Volontà sia fatta!
1. «Dunque, allora scrivi: Io vi ho già accennato che cosa verrà in breve sul mondo, sia in occasione della sepoltura del funzionario municipale[3], come anche in altre occasioni. Perciò, ora non dovete meravigliarvi troppo, se il cattivo tempo preannunciato comincia già gradualmente a scaricarsi, di certo, sempre solo parzialmente, dove le nuvole temporalesche sono salite più in alto, poiché, tutte le nuvole temporalesche che già ora da ogni parte sono salite abbastanza in alto oltre l’orizzonte, non si sono ancora afferrate insieme. Ora però voglio far arrivare sul mondo, che Mi ha completamente dimenticato, un giudizio che non ve n’è uguale!
2. I dominatori che ancora oggi studiano il modo di come poter opprimere i Miei poveri popoli ancor più vergognosamente nello spirito e nella natura, cercheranno ancora in quest’anno un riparo per mettersi al sicuro, – ed Io vi dico: “In verità, in verità, essi non lo troveranno, perché hanno completamente dimenticato che solo Io sono il Signore, e che tutti gli uomini sono loro fratelli! – Guai a voi, signori del mondo, il vostro ultimo tempo si è avvicinato! – Inutilmente vi armate, inutilmente concentrate in grandi quantità i vostri soldati che imprecano e vi maledicono per l’inferno, inutilmente proclamate la corte marziale, inutilmente erigete fortezze e patiboli nascosti”.
3. Io, l’antico eterno Dio e Signore su di voi, genia di serpenti e razza di vipere, ho destato un nemico sul vostro capo che dovrà castigarvi per tutte le vecchie atrocità che avete perpetrato sui Miei popoli! – Tu che oggi splendi ancora nell’oro, domani devi camminare come un mendicante, e come un animale braccato devi cercarti una tana che possa essere adatta a proteggere la tua vita!
4. Guai a voi tutti che nelle vostre ricche dimore non percepite la grande miseria dei poveri fratelli e delle vostre sorelle che per lo più sono poveri, perché voi, per quel che Mi riguarda, siete troppo ricchi, è in modo assai illegale! Io vi dico: “Questa volta voglio dare in mano ai poveri le chiavi dei vostri tesori, e consegnare loro le vostre riserve troppo grandi!”
5. Credono dunque, questi grandi e potenti signori del mondo, che il vecchio Dio, il Signore, abbia forse cessato di esistere perché è stato a guardare con la più grande Pazienza il loro cattivo fare e disfare? – Oh, questi signori del mondo si sono sbagliati di grosso! Io sono ancora – Colui che ero dall’eternità – un Padre per coloro che Mi conoscono, che Mi amano e osservano i Miei Comandamenti, e un Giudice inesorabile per coloro che, in verità, Mi hanno già rigettato da tempo ed hanno eretto al Mio posto un paganesimo assai cieco per la completa oppressione dei popoli resi ciechi espressamente allo scopo!
6. Inece a voi che siete amici Miei, ora vi dico: “Fate materialmente del bene ai poveri, e date loro il giusto conforto, così rimarrete risparmiati dal giudizio imminente!”. Chi di voi possiede molto, costui dia anche molto; e chi invece possiede poco, costui dia anche secondo le sue possibilità; e chi non ha nulla, costui accolga in modo riconoscente ciò che gli viene dato. – Se a causa di Me agirete così, allora la Mia mano vi dovrà proteggere da ogni colpo del giudizio. Chi invece non si disporrà a questa regola, che non è niente affatto qualcosa di nuovo, ma solo un purissimo antico comandamento dell’amore, e da costui ritirerò la Mia mano protettrice e lascerò che gli accada come si svilupperà il giudizio e come procederanno le sue grandi pretese!
7. Voi ben domandate e dite: “O Signore, che cosa succederà veramente? Oh, diccelo, affinché possiamo cautelarci e orientarci di conseguenza!”. – Ed Io vi risponderò: “Non chiedeteMi troppo di ciò che avverrà, ma piuttosto, chiedete se il vostro cuore adempirà con gioia il Mio Comandamento dell’Amore! Se lo adempirà, allora accada ciò che vuole, e nondimeno, dal vostro capo non sarà torto un capello!”
8. Chi in questo tempo considererà solo tiepidamente il comandamento dell’Amore per il prossimo, e non rifletterà profondamente in sé quanto deve essere difficile per il fratello e quanto deve essere misero per la sorella quando non hanno nulla e non riescono a ottenere qualcosa da nessuna parte, e non sanno cosa mangeranno oggi e domani e con che cosa copriranno il loro corpo, – costui al tempo dell’imminente giudizio sarà duramente strapazzato!
9. Vi dico ancora qualcosa: “Non è abbastanza che voi diate solo ciò che esige l’amore, ma è necessario ottenere ancora più discepoli nel solerte esercizio dell’amore verso il prossimo!”. Allora il giudizio sarà molto mitigato, perché, quanti più veri operatori dell’amore si impegneranno, tanti meno saranno quelli veramente miseri al massimo grado che si solleveranno contro di voi e vi assedieranno nella vostra proprietà!
10. Ascoltate ciò che vi dico: “Osservate questa piccola ‘Parola’ con gli occhi molto seri, e non pensate che esso sarà poi così brutto. Il Signore mitigherà certamente il giudizio!”. – Sì, di certo, Io lo farò almeno localmente, se voi fate ciò che Io voglio, ma se lo fate solo tiepidamente, allora molto presto vi convincerete come tutto ciò che vi dico, su questo risulterà giusto in modo anche troppo straordinariamente vero, tanto che ora su quasi tutti i paesi verrà la guerra nel modo più folle, e in ogni luogo avverranno ammutinamenti e rincari, carestie e ogni genere di pestilenza. E sorgeranno anarchie su anarchie, e la casa dei vostri regnanti diventerà piccola, e il regno potrà essere facilmente misurato con il cubito!
11. Ora non pensate a come provvederete ai vostri figli; Io vi dico che nel fare così, darete loro la morte; invece, aspirate innanzitutto sempre di più alla Mia amicizia, e allora anche i vostri figli troveranno un indisturbato sostentamento.
12. Ve lo ripeto: “Ora si è giunti a una situazione tale, che chi aiuterà il povero fratello, costui metterà il suo capitale in luogo sicuro e lo riavrà presto con buoni interessi. Chi invece presterà il suo capitale terreno a interesse, in breve, costui perderà il capitale insieme agli interessi. E se qualcuno dovesse anche salvarlo con provvedimenti escogitati con l’esperienza del mondo, non lo salverà comunque dinanzi a Me!”
13. Infatti, così come si è formato ora il mondo nell’usura, nell’egoismo e nell’ambizione, l’umanità non può più sussistere! – Se uno vuole arraffare tutto per sé, di che cosa devono vivere poi milioni di uomini? – Così non si potrà andare più a lungo! Perciò provvedetevi di buone opere, e poi, tutto il resto lo farò Io e proteggerò tutti i vostri tesori e i beni mondani, e in particolare quelli spirituali!
14. E non dimenticate le necessità del Mio servitore che vi ho dato, il quale per voi è come un salvacondotto e un buon messaggero che vi porta instancabilmente i messaggi viventi dai Cieli, come un animale da soma, e si accontenta, come un asino, di poco e di un cattivo foraggio, mentre invece egli vi porta i più grandi tesori!
15. Voglio dirvi ancora, che Io amo il debole, e poiché lo amo, allora lo provo con la povertà fino al giusto tempo, e su ciò vi dico ancora: “In verità, ciò che fate a lui, lo fate direttamente a Me stesso, e a suo tempo, vi sarà restituito tutto!”. – Infatti, dove c’è il Signore, lì con Lui c’è anche il servitore; e dove c’è il servitore, lì neanche il Signore è lontano! Perciò ricordatevi anche del servitore, e allora Io sarò con voi attraverso di lui. – Amen! Questo lo dico Io a voi tutti, nella verità, con la verità, per la verità. Amen! Amen! Amen!
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Ogni genere di confusione
19 marzo 1848
Scrivi in versetti separati quello che Io qui nello Spirito della previsione ti darò riguardo a questo e ad un tempo prossimo a venire.
1. Che cosa significa il folle corre disordinatamente, che cosa il vano gioco delle armi dell’imberbe gioventù? – Vogliono dunque gli uomini interferire nei Diritti di Dio?
2. Se ci sono degli ammalati, guariranno questi con un tale cieco frastuono? Vengono saziati gli affamati e vestiti gli ignudi?
3. Se di notte mettete le candele alle finestre e andate con le fiaccole e con musica militare su e giù nei vicoli e viuzze, vengono con ciò asciugate le lacrime dei poveri e sono illuminate le anime loro?
4. Oh, Io vi dico, queste sono buffonate folli e non conducono a nient’altro che alla rovina!
5. Prima sono stati filtrati moscerini, ma ora saranno inghiottiti cammelli! – Forse il folle armamento porterà la pace? Farà forse ricco colui che non ha niente, e sazierà l’affamato e vestirà colui che è totalmente nudo?
6. Darà forse esso luce al cieco e sapienza a colui che per mezzo secolo è stato reso sempre più stupido?
7. Vedi, questo vuoto armeggio delle città porterà presto la campagna – che è oltre ogni misura stupida e tenebrosa e mai comprende dove questo deve condurre – ancora di più all’esasperazione, e la porterà a cospirare contro le città in violentissima piena misura!
8. Domanda: che cosa farà allora la città? Sarà in grado di domare con le sue armi giocattolo la campagna insorta?
9. Io dico: “Una cosa è necessaria, vale a dire vero amore e una vera luce; tutto il resto verrebbe da sé”. Via le tasse troppo esagerate, specialmente quelle padronali[4], e via il paganesimo, altrimenti non migliorerà mai, ma diventerà solo peggio di ora in ora!
10. Invece di nastri e coccarde i ricchi cittadini dovrebbero piuttosto fare tra di loro delle ricche collette e con queste venire velocemente in aiuto ai poveri abitanti della campagna, allora questi si quieteranno e considereranno come un beneficio i movimenti nelle città.
11. Ma se voi mandate loro, invece del semplice aiuto, solo proclami scritti per loro incomprensibili, dai quali decifrano per sé più male che bene, allora voi stessi vi tirate la disgrazia sul collo.
12. Credete forse che la cosa si potrà così decidere con le armi? Oh, Io vi dico che senza di Me i cittadini non andranno tanto lontano!
13. Dov’è dunque uno che ora farebbe penitenza? Dov’è poi un popolo soltanto che si rivolga a Me nel tempo dell’afflizione?!
14. Io però dico: “Chi ora cercherà di procurarsi diritto ed aiuto con altri mezzi invece che solamente tramite Me, costui andrà in rovina là dove si trova, anche se avesse posto cento armi intorno a sé!”.
15. Chi Mi vuole dunque costringere a benedire quest’anno? – E se Io non lo benedicessi, chi vi proteggerà poi dalla carestia e dalla vendetta della plebe?
16. L’anno scorso Io vi ho dato un anno benedetto, e voi non avete messo limiti all’usura e non vi siete impegnati affinché il pane diventasse più abbondante e la carne più a buon mercato.
17. La miserabilissima tassa sul consumo è rimasta, ed altre tasse sono state ancora aumentate. Quale meraviglia allora se i popoli domandano: “Dov’è la benedizione dell’anno così bello? Chi l’ha divorata a tal punto che per questo veniamo a trovarci in una miseria ancora più grande?”.
18. Ma se i popoli chiedono, a ragione, così già della grande benedizione dell’anno passato, che dirà poi la loro voce se Io non volessi benedire un anno futuro a causa della completa insensatezza?
19. In verità Io vi dico: “Ciò che succede adesso, come ve l’ho già spesso preannunciato, è un lieve inizio solamente.
20. Il vero e proprio fatto verrà soltanto in seguito; nel frattempo i dementi ed orgogliosi cittadini credono che le loro armi, le loro coccarde e le loro sciocche petizioni porteranno loro la salvezza, se già si dimenticano di Me!
21. La libertà di stampa è ben giusta, e parecchio altro non è male; ma il diritto di eleggere i superiori e nuovamente allontanarli se non si lasciano comandare a bacchetta da ognuno, questo è male. Poiché ungere ed ordinare i superiori, ne ho il Diritto Io unicamente!
22. Io farei sicuramente anche questo con segni straordinari, come lo faccio pure in altri paesi migliori ed in futuro lo farò in modo più evidente ancora; ma se un popolo così pomposo Mi dimentica totalmente in tali occasioni appariscenti, allora anch’Io Mi dimenticherò del popolo.
23. Oppure vorrebbe qualcuno di voi credere che pattuglie di alcuni giovani gonfiati – che sono pieni di sonno spirituale e fisico e, se sono già svegli fisicamente, non tengono tra loro nient’altro che i discorsi più sozzi e si ubriacano nelle taverne – proteggeranno la città, se essa sarà colpita?
24. Credete voi forse che se le pattuglie fossero troppo deboli, verrebbero poi in loro aiuto già i cannoni?
25. Ma Io dico: “Se mando su di voi soltanto mezzo milione di cavallette, allora voi con tutti i vostri cannoni diventerete subito del ciarpame, per non parlare se vi manderò una tale massa di popolo tra capo e collo!
26. A cosa vi serve ora tutta quella robaccia bellica, se la questione principale è già stata concordata lo stesso nella città imperiale? Tutto il vostro armeggio è soltanto una vana spacconata che non sfuggirà alla sua punizione.
27. Solo alcuni giorni ancora ed il popolo della campagna riconoscerà le guardie delle città e comprenderà che esse non sono per lo stesso sentire, ma contro il sentire del popolo; allora opporrà resistenza!
28. Quelli che ora si mostrano pieni di coraggio, cercheranno presto gli angoli più segreti per nascondersi dall’ira del popolo della campagna.
29. La città ora giubila moltissimo e si comporta come vincitrice; oh questo è molto vano! Quanto giubilo oggi, tanti guai domani!
30. Voi sapete che senza di Me non vi è nulla e nulla può diventare. Ma Io vi dico: “Io non sono fra questi pazzi, niente affatto con questi armati di sciabole; cosa faranno essi senza di Me?”.
31. I signori di questa città si danno molto da fare, ma ciò sarà infruttuoso, perché non la fanno con Me!
32. Certo tra di loro ce n’è uno che è amico Mio[5], ma la città non bada molto a lui ed egli deve ora fare quello che essa vuole. Oh, questo non tornerà a benedizione per la città, sebbene Io conserverò costui benedetto!
33. Fate attenzione e calcolate giustamente: ogni disposizione da parte della massima autorità verrà presto coperta con molta infamia, perché non ha e non conosce il Mio Spirito ed edifica ora solo sullo spirito della violenza creato recentemente e inutilmente, per il quale bastano venti lupi per polverizzarlo!
34. Che cosa vuol significare iniziare una certa opera e poi mettersi in campo contro la stessa? Volete fare i gabellieri affinché il popolo della campagna si getti prima su di voi?
35. Ma Io dico a voi che siete amici Miei, venite con Me dai poveri e non andate senza di Me dai rispettabili, allora vi proteggerò anche nel tempo del pericolo, altrimenti dovrete cercare protezione presso i vostri rispettabili e amati. Se la troverete, Io non ve lo so dire!
36. Perché in verità vi dico: “Io non ho nessun compiacimento in coloro che si vestono secondo la moda in questi tempi in cui così tanti riescono a stento a coprire le loro vergogne con i peggiori brandelli.
37. Quanto vuole il mondo ancora andar lontano con il cosiddetto nobilfare, far visite, nobilvestire ed ogni genere di recite teatrali, in cui certo tu vedi in modo ultra evidente la Mia Mano punitrice sopra i loro capi?
38. Voi uomini folli! Se solo entrate in casa del vostro vicino, vi vestite già come se andaste nelle stanze di un re, e rendete con ciò il vostro vicino ancora più folle di quanto lo era prima. E se poi egli viene da voi, costui fa ancora peggio di voi e vi vuole superare.
39. Ma Io vi dico: “Quando fate visita al vostro vicino, vestitevi semplicemente, affinché non lo rendiate ancora più arrogante nel suo cuore di quanto lo era già prima.
40. Piuttosto visitate invece spesso i poveri, ed Io vi proteggerò e vi difenderò in ogni necessità!
41. Non prendete quindi nemmeno parte a quest’attuale armamento. Io vi dico che esso vi offrirà poca protezione, perché non sta sotto a colui che cammina con Me! – Ma coloro che sono ora i suoi capi, Io non li conosco, come anch’essi non conoscono Me!
42. Io vi dico che questi ciechi, superbi capi, presto o tardi si daranno addosso perfino l’un l’altro, poiché l’uno lo vorrà bianco e l’altro nero!
43. Se voi tutti invece vi affidate soltanto a Me e vi disponete secondo la Mia Volontà, allora Io proteggerò voi ed i vostri averi e vi difenderò da ogni attacco, perché Io so che voi siete di spirito e di cuore onesto. Perciò la Mia potentissima Benedizione sia con tutti voi. Amen!
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Consigli di politica comunale
21 marzo 1848
Al Mio caro amico A. H. Zelante.
Proverbio: Il giusto non deve temere nessuno, e il buono di cuore è degno del suo salario.
1. Amico Mio e fratello! Io conosco tutto il tuo operare e ti dico che esso è buono e giusto. Anche se il verissimo mondo comune, oltre ogni misura avido, cattivo, malevolo, ambizioso e prova gioia del male altrui, non se ne rende conto e spesso non se ne vuole render conto, tuttavia non cambia nulla alla faccenda. Accanto ai molti cattivi e stolti, infatti, esistono proprio un ugual numero di buoni, vale a dire di sentimento migliore, i quali riconoscono il tuo giusto operare e soprattutto la tua buona volontà. Al loro cospetto il cattivo partito avversario dovrà già comunque al più presto rinunciare del tutto alla sua presunta vittoria.
2. Modifica i tuoi lavori, che ieri hai letto ad alta voce al Mio servitore, un po’ nelle espressioni, attraverso le quali in ogni caso i Consigli direttivi dei poveri e delle comunità, in parte tiepidi, pigri e talvolta anche veramente cattivi, in qualsiasi modo lo siano, sono descritti in modo un po’ troppo tagliente, e falli poi (i tuoi lavori scritti) tutti quanti rendere pubblici, e tu procurerai al mondo non soltanto molta utilità, ma crescerai in apprezzamento elogiativo presso i migliori. E gli avversari stessi dovranno alla fine confessare che ti hanno fatto un torto con i loro discorsi licenziosi e minacce malintenzionate.
3. Non temere, perché Io sono con te e ti proteggerò, e non ti capiterà, anche in futuro, come fino ad ora, nulla di male. Verranno certo ancora delle brutte tempeste; ma dove sono Io, non saranno in grado di far nulla. Ma più una tempesta si presenta violenta, tanto meno tempo dura; ma poi verrà presto tutt’un altro vento!
4. Tu vorresti sapere anche se devi conservare o no questo tuo attuale impiego. Io ti dico: “Finché la cosa rimane com’è adesso, allora rimani ciò che sei. Ma con il tempo convoca i migliori e più rispettabili della città e domanda il loro consiglio a questo riguardo, e ciò che essi poi diranno, fallo! Io penso che essi non ti tratteranno male, perché comprendono le tue capacità anche troppo bene.
5. Per quel tempo però, come apprenderai presto, l’attuale vento stolto cambierà anche molto considerevolmente, come già adesso la banderuola diventa molto instabile, e allora siederai tre volte più solido che mai. – Soltanto che se qui il partito cattivo non volesse mai piegarsi alla migliore volontà, per cui non gli si può togliere la libera volontà; allora dovresti veramente dimetterti dal tuo posto, perché a quel punto non sarebbe nemmeno più degno di te. – Ma allora fa attenzione con quale giudizio Io visiterò questa città! Io ti dico: “Sodoma e Gomorra vengono a trovarsi in una situazione di grande vantaggio al confronto! – Infatti tu sai che Io ho un’enorme Pazienza, ma non è senza limiti. Guai al popolo miserabile sul quale s’infrange la Mia Pazienza! In verità, – In verità Io ti dico che questa volta la Mia Pazienza, per ciò che è grande e ciò che è piccolo, è sospesa soltanto ad un esilissimo filo!”.
6. Infine ti faccio ancora osservare questo: se per caso nel mese di maggio vuoi maritare tua figlia con un prussiano, allora fallo quanto più in segreto possibile o rimanda questo ancora per parecchio tempo, perché qui ci sono alcuni malintenzionati che si sentono danneggiati da questo e vogliono fare del male nel giorno nuziale a tua figlia e al suo sposo. Questo te lo dico per tua norma. La cosa migliore però sarebbe se tu potessi sospendere del tutto questa faccenda, almeno per il momento. Infatti Io ti dico che il paese nel quale tua figlia si va a sposare, verrà visitato con tre piaghe assai poderose, poiché non ha riconosciuto le Mie frequenti, assolutamente pacifiche visite!
7. Il tuo futuro genero però farebbe meglio se vendesse nel suo paese[6] la sua proprietà e si comprasse qualcosa da qualche parte qui in questo paese, perché la sua proprietà avrà presto un aspetto molto devastato nella tempesta di questo tempo.
8. Io ti ho annunciato, amico Mio e fratello, come un vero amico e fratello al suo più caro amico e fratello in ogni brevità, tutto ciò che giova a te e alla tua intera casa. Tu però agisci di conseguenza, allora percorrerai la buona strada, ed Io sarò con te e ti benedirò in ogni tempo. Amen! – Questo dico Io a te, il Padre tuo, Amico e Fratello. Amen, amen, amen!
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Preghiera o fuga?
25 marzo 1848
A Maria H.
1. Figlioletta! Io vi dico, ora pregata, affinché non cadiate in tentazione e nel giudizio del mondo! Infatti adesso sta dinanzi alle porte l’ultima scarcerazione di Satana ed il grande giudizio del mondo, il quale giudizio significa anche la fine del mondo, – questo non significa la fine della Terra e di ogni creatura su di essa, bensì la fine del mondo sulla Terra, il quale mondo è l’attuale completo dominio dell’Inferno sulla Terra, che in verità non durerà a lungo, ma in orrore supererà tutto quanto è accaduto dall’inizio della Creazione su questa Terra!
2. Il popolo ultrastupido di questa città senza amore, che non sa e non vuol sapere nulla di Me, si mette da se stesso il coltello nel cuore, perché vuole essere senza leggi, e già adesso essi vanno l’uno contro l’altro. E nel prossimo futuro formerà un’opposizione ancora più dura, cosa che sarà veramente buona, perché allora il serpente distruggerà se stesso. – Ma se le cose si mettessero molto male, allora ovviamente sarebbe consigliabile trasferirsi in campagna, poiché nelle città per lungo tempo non regnerà alcun ordine. Perciò pregate per il mantenimento dell’ordine e degli attuali tutori della legge. Se costoro con buone preghiere saranno mantenuti al loro posto, allora andrà ancora bene, – ma se la plebaglia malintenzionata dovesse riuscire ad allontanare questi tutori delle leggi, allora pregate doppiamente e fuggite nel Mio Nome in campagna. Allora, infatti, la città diventerà una spelonca di assassini e di briganti, e sarà colpita da un terribile giudizio. – Ma Io tuttavia vi proteggerò se voi tutti rimanete in Me, come Io rimango presso di voi e in voi!
3. Questo consiglio per tutti voi Io do a te, figlioletta Mia, nel giorno del tuo onomastico come un buon regalo. Seguitelo però anche tutti se sarà necessario. Amen! Nel Nome Mio. Amen, amen, amen!
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Posizione pericolosa
4 aprile 1848
O Signore, Tu in tutti i tempi come in eterno, ottimo, verissimo e amorevolissimo Padre di tutti gli uomini e angeli! Tu, unica onnipotente Guida di tutti gli esseri, di tutte le cose, di tutti i mondi e di tutti i soli! – Tu vedi ed hai già previsto dall’eternità, come ora si sono messe le cose sulla Terra. Qui è tutto terribilmente buio e minaccioso. Un’insurrezione dà la mano all’altra, l’anarchia aumenta di ora in ora, essendo tolti tutti i mezzi ai legittimi tutori della legge, proprio per mantenere quelle leggi dalle quali dipende l’ordine. – Che cosa dobbiamo fare ora noi, nel Tuo santissimo Nome, che sempre ci siamo attenuti a Te e in eterno vogliamo attenerci e ci atterremo soltanto a Te? Dove dobbiamo fuggire, come Lot, quando Tu visiterai questa miserevole città con un giudizio, perché sembra essere del tutto abbandonata da Te?– O Padre! Noi tutti Ti preghiamo con il più grande fervore nel nostro cuore, dà a noi, poveri peccatori, un consiglio, un santo Cenno! – Noi certamente vogliamo fare volentieri, con tutte le nostre forze, qualunque cosa la Tua santissima Volontà ci voglia indicare. – O Padre! Perdonaci i nostri peccati, come noi perdoniamo a tutti i nostri offensori e nemici, e non indurci nelle tentazioni dell’Inferno, ma liberaci da tutti i mali!
1. Scrivi! Com’è fatto questo tempo e che cosa ora gli uomini pensano, aspirano e fanno, lo so e so anche che cosa Io farò, così come già ve l’ho anticipato spesse volte, e voi sapete anche ciò che verrà quando il popolo ultrasciocco e cieco di questa città passerà anche nella decisiva cattiveria, dalla quale ora in realtà non è più lontana nemmeno di un pelo.
2. Ma quando ciò arriverà fra poco su questa città, come anche su altri luoghi e città, non meno malvagi, di questa come anche di altre province – e cioè vale un orrore devastante – allora fuggite o in Carinzia o anche, in questa vostra regione, almeno otto a dieci miglia lontano da qui, oppure nella Bassa o nell’Alta Stiria, e là vi troverete già alloggio con un affitto moderato. Io però non vi voglio indicare un luogo definito, perché in ogni luogo dimorano uomini con la libera volontà, i quali possono oggi essere così, e domani diversamente. Vi basti sapere che Io voglia proteggervi e vi proteggerò da ogni male, ovunque volete nel frattempo recarvi. Ma vi dovete ben tener pronti ogni giorno a partire da qui, perché, quando Io vi dirò: “Domani andate via da qui”, non aspettate fino al terzo giorno! Perciò preparate ora le vostre cose in un buono e giusto ordine.
3. Ma per amor vostro ed ancora di alcuni altri di questa città, Io voglio aggiungere ancora da sette a quattordici giorni, perché la città si corregga e ritorni al Mio Ordine, nell’intenzione della Chiesa romana che attualmente la chiama alla penitenza. Ma se questa città non ne terrà conto del tutto o niente affatto, cosa che voi potrete facilmente vedere e riconoscere, allora Io difficilmente sposterò ancora una volta il termine sopraindicato, e voi vedrete da questo che il tempo della partenza è dinanzi alle porte.
4. Ora però accadranno ancora parecchi cosiddetti “spettacoli”, che tuttavia non vi dovranno intimorire troppo, poiché Io sono comunque presso di voi; altrimenti vi potrebbe capitare come a Pietro, quando venne da Me sull’agitato mare.
5. Non temete neppure quando dovrete partire da qui, ma fate tutto con gioia e nella ferma fiducia in Me, allora troveremo presto e facilmente un luogo che sarà adatto a noi per un certo tempo. Il Mio servitore in ogni caso è con voi, attraverso il quale Io vi posso parlare in ogni ora, per iscritto e a voce, per i vostri bisogni del momento, come non meno posso parlare anche attraverso il vostro cuore, se volete attendere là le Mie Parole. E così potete essere del tutto tranquilli, poiché Io sono ogni ora doppiamente presso di voi!
6. Il caro fratello Andrea che ora segue la sua famiglia a Vienna però, non deve trattenersi insieme ai suoi troppo a lungo in questa città, perché anche là le cose presto avranno un aspetto del tutto singolare, poiché nessuno saprà più chi qui è il padrone, che il cuoco e che il cameriere. Specialmente se anche questa città proseguirà nella sua maligna follia di superbia e sete di potere come ha fatto finora, e farà poco o nulla chi è in alto, e chi è in basso invece pretenderà troppo smodatamente molto e cose troppo folli, cosa che è molto probabile, poiché nessun partito ora si presta a faccende moderate. – La proprietà nella Bassa Stiria, Merlhof, deve essere per lui un sicuro asilo, come anche per voi in un primo momento eventualmente necessario; da lì parte la sicura via verso la Carinzia – la piccola regione più sicura di questo impero – sebbene anch’essa non se la caverà del tutto senza eccessi.
7. Nessuno di voi si fidi di Vienna, poiché lì accadranno cose ancora più strane! – Ve lo dico come in confidenza: Io non garantisco nulla per ciò che può accadere là dall’oggi al domani! Infatti questa città ora, da parte Mia, è libera come un uccello, come lo fu la città dei francesi. Comprendete questo?! – Perciò per ora ognuno si prepari a tutto! – Essa può salire enormemente se riconosce il suo tempo, ma anche cadere molto profondamente se non riconosce il suo tempo! – Questo sia per voi segreta conoscenza e orientamento! – In chiusura però vi raccomando ora come sempre il Mio servitore. Non dimenticatevi di lui, ed Io non Mi dimenticherò di voi e vi risarcirò molte volte ciò che fate e potete fare per lui, poiché egli finora non ha veramente nulla al mondo, all’infuori della sua musica. – La Mia Benedizione a voi tutti. Amen, amen, amen!
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Consiglio politico
7 maggio 1848
O Signore! In chiusura del Tuo precedente Dono, menzionasti questo tempo attuale e menzionasti che in campagna si avrebbe ora da temere di più – a causa di un certo vaglio della gente della campagna – che nelle città[7]. Se è Tua Volontà, dimmi perciò qualcosa di più preciso, ma solamente se è la Tua santa Volontà!
1. Non hai tu nessuna vista, nessun calcolo? Non riconosci dunque come gli uomini nelle città ora cominciano a selezionarsi e diventano più sobri, poiché con la mancanza di guadagno vengono messi in uno stato di bisogno costantemente tangibile e perciò così tanti cominciano a pensare a Me? In alcune case si comincia già di nuovo anche a pregare del tutto come si deve, cosa che è un buon segno.
2. Certo c’è ancora molta erbaccia tra la frutta migliore, ma per questo sono anche già per strada i falciatori che presto finiranno con l’erbaccia; allora le città diventeranno dei giardini di Eden, invece la campagna qui e là un deserto! – Ma adesso ascolta il perché anche la campagna viene ora passata fortemente al vaglio, e come.
3. Vedi, il popolo per lo più reso ultrastupido, che da sempre è stato nemico di tutte le tasse, ora ha sentito qualcosa di una libertà e della riduzione delle contribuzioni ai proprietari terrieri. Con ciò gli è stato mostrato un dito, ma ora vuole avere tutta la mano; vuole essere padrone! Esso vuol vedere i cittadini ai suoi piedi a pregare e a mendicare, per vendere a caro prezzo ad essi qualcosa dei frutti di campagna necessari alla vita. Esso si ubriacherà e si infurierà contro i cittadini e caccerà in malo modo i funzionari del paese, e sarà, come è già, oltremodo brutale e grossolano contro chiunque sia vestito alla maniera cittadina, se costui non gli accorderà anche le cose più assurde e non raramente i desideri più sfrenati.
4. Quindi andrà male anche al proprietario terriero, dapprima naturalmente al più duro e più ingiusto, ma alla fine anche al migliore e più giusto. – Sì, il popolo di campagna non accetterà per lungo tempo nemmeno una luce migliore di fede e andrà mortalmente contro ognuno che pensa in modo più puro e più libero, in particolare contro gli uomini di lingua straniera.
5. Ora tu comprendi che Io dovrò visitare questo popolo ribelle assai duramente per portarlo nuovamente all’ordine. Ma così comprenderai anche perché il popolo campagnolo stolto, ed ora veramente per lo più maligno, ha bisogno di essere passato ben bene al vaglio, ed Io ti dico specialmente il popolo campagnolo della Stira vicinissimo all’Ungheria, ed altrettanto quello tedesco, e così pure, se non ancor di più quello slavo, in generale molto più perspicace. – Oppure non hai visto come qui una slava, a causa della sua nazione, ha esposto in pubblico soltanto tre strette fasce ed è stata insultata per questo da tutti i tedeschi, mentre gli slavi espongono addirittura spesso la bandiera tedesca e portano distintivi tedeschi e non impediscono a nessun tedesco di portare il suo distintivo nazionale?
6. Cosa pensi tu, quale popolo è ora più giudizioso e più arrendevole? – Io penso che troverai facilmente la risposta, ma troverai anche dove sarà necessaria la maggior vagliatura, perché Io non bado alla lingua, ma soltanto al cuore di tutti i figli Miei! Per Me il tedesco non è superiore allo slavo e lo slavo non è superiore al tedesco! Ma chi ora si vuole innalzare, costui Io lo abbasserò profondamente amen; questo dico Io! Amen!
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Fuga dell’imperatore da Vienna[8]
21 maggio 1848
(Partenza dell’imperatore per Innsbruck il 17 maggio 1848.)
O Signore, amorevolissimo Padre! Noi Ti preghiamo di donarci in qualche modo una comunicazione, secondo il Tuo unico Compiacimento e onnisantissima Volontà, su che cosa dobbiamo pensare della segreta partenza del nostro imperatore dalla capitale Vienna, a quanto si dice per Innsbruck nel Tirolo, e che c’è da aspettarsi da questo. – Se è la Tua santa Volontà, dacci alcuni cenni!
1. Allora scrivi! Non avete letto dunque in una precedente comunicazione[9] dove Io vi ho spiegato e mostrato in anticipo che la città imperiale verrà messa in libertà a causa della sua folle attività? Vedete, ora è venuto sopra di essa ciò che è stato detto. Il prossimo futuro presenterà a questa città i frutti in grossa quantità, che le procurerà questa vera condizione di essere messa al bando.
2. Io vi dico: questa città non vuole un imperatore che debba governare su di essa, perché la città vuole ora governare da sé! Essa vuole solo un imperatore a causa dello splendore e dell’avidità, e un imperatore che in futuro non debba pretendere quasi nessuna tassa, ma che debba coprire con mezzi propri, tutte le necessità dello Stato, e inoltre, come imperatore, consumi, con l’assai splendida corte, annualmente soltanto a Vienna e da nessun altra parte, come minimo cinquanta milioni, per cui gli toccherebbero poi in differenti occasioni archi trionfali fatti di carta e parecchi “evviva”, dalle botteghe dei calzolai, oltre a parecchie poesie che suonano patriottiche. – Sarebbe così che i viennesi desidererebbero per lo più un imperatore.
3. Poiché volevano far diventare proprio così quest’imperatore, in modo che non avesse più nulla da dire, ma soltanto da ubbidire al popolo sovrano, allora l’imperatore ha fatto bene a svignarsela, dato che è stato ridotto ad un nulla! Questo spavaldo popolo viennese deve sostenere un giudizio e sprofondare in una grande necessità, altrimenti il suo spirito non si innalzerà mai fino a raggiungere un coerente agire collettivo.
4. Credete a ciò che Io vi dico: tali uomini che sono appunto imperatori, re, duchi etc., a cui è legato il destino di milioni d persone, non dipendono nel loro agire da loro stessi, ma sempre da Me, che vedo al meglio come sono fatti tutti i cuori del popolo e perciò so anche molto bene come deve essere fatto il sentimento del legittimo reggente, affinché sia una guida conforme al popolo.
5. Io perciò non domanderò mai conto ad un reggente per le sue azioni, poiché ogni reggente fa quello a cui viene stimolato da Me. Io tuttavia contenderò con i reggenti certo anche a tempo debito, ma non per via delle loro azioni, ma se si sono arrogati da se stessi il potere, oppure se resero l’onore a Me per questo, perché non esiste da nessuna parte un potere nelle mani di un sovrano terreno, eccetto il Potere proveniente da Me. Perciò ognuno deve anche ubbidire al legittimo imperatore o re, perché il disobbediente non è disobbediente al sovrano, ma a Me stesso, e per questo non sfuggirà alla Mia sferza!
6. E così verrà castigata anche Vienna, perché non ha cercato aiuto presso di Me, ma nel proprio pugno. – Oppure avete letto nei molti scritti, il cui numero supererà presto la sabbia del mare, forse già un appello rivolto a Me per Aiuto? – Io non ne so nulla. Lasciamoli perciò tirare solo conclusioni e fare petizioni a migliaia, – ma Io soltanto sono il Signore e so quello che farò. Io vi dico che tutti questi progetti, tutte le Diete del Reich, tutte le loro conclusioni e leggi, le voglio frantumare e mandarle a monte!
7. L’imperatore è partito da Vienna in tutto silenzio, – fate attenzione, è stata la Mia Volontà. Egli è andato in una regione buona, il cui popolo è molto migliore dei molti viennesi. Egli da questa regione ritornerà a Vienna non prima che Io lo vorrò.
8. A Vienna esistono bensì ancora molti che sono migliori e non sono leccapiedi, né aristocratici, ma amici della Verità, dell’Ordine e dei costumi onesti. Questi migliori desiderano il giusto progresso dello spirito; essi non sono tenebrosi amici dei preti, anche se in questi maestri della notte non trascurano il valore dell’uomo. Essi non perseguitano nemmeno i nobili, se questi hanno nel loro cuore il giusto sentimento umano. Essi compiangono gli stolti e pregano per loro; ma per quanto onestamente buone siano le loro intenzioni, essi tuttavia non vengono considerati dalla massa e nemmeno ascoltati.
9. Essi soffrono fortemente per il sentimento totalmente sbagliato della grande massa che vuole aiutarsi ora unicamente con sciabole, fucili, coccarde e uniformi e nastri e bandiere e code di cavallo. Ma Io vi dico: “Non li lascerò soffrire più a lungo, ma manderò un aiuto a casa del quale tutti i cosiddetti grandi proletari diventeranno più rigidi per la paura dell’eterno Polo Nord stesso!”. – Allora questi che si credono ora così forte diventeranno più deboli di una canna di bambù; ma quelli che ora sono deboli sorgeranno ad una magnifica vittoria e si rallegreranno di una libertà vera, non di una libertà come è quella di adesso, ma di una vera libertà dello Spirito nel Nome Mio!
10. Questa attuale libertà fatta di birra, fumo di tabacco, caffetterie e prostituzione, apparirà certo a nessun vero cristiano come desiderabile! Perciò deve essere estirpata dalla radice. – Ma nessuno però creda che Io volessi avere i Miei figli di nuovo sottomessi. Oh, Io vi dico: essi devono diventare veramente liberi nella ed attraverso la Verità! – Ma nessuno di voi pensi anche che qualcuno si tirerà fuori dal giogo della schiavitù con questi libelli e con le sciabole e coccarde. Al contrario, con questo viene soltanto incoraggiata la vera schiavitù.
11. Questi cosiddetti amici del popolo verranno presto smascherati, e si mostrerà soltanto troppo chiaramente di quale stampo sono fatti tali tribuni del popolo che in tutti i tempi per denaro si lasciano utilizzare fin troppo facilmente. Cercate nella storia e guardate, e troverete che i più grandi tiranni sono sempre proceduti dai cosiddetti tribuni del popolo. Perciò ora Io non lascerò mai far carriera a tali esseri, ma quando s’innalzeranno, allora anche cadranno!
12. Io voglio ordine, obbedienza e totale resa alla Mia Volontà, che è solamente buona; guai però a coloro che vogliono opporsi a questa, poiché essi dovranno ricalcitrare duramente contro il pungolo! – Non è l’umiltà la prima condizione per la liberazione dello spirito? – Ma dove è andata a finire questa presso gli attuali cosiddetti liberatori del popolo? Forse nell’uniforme, nella sciabola, nel cimiero a coda di cavallo, nella birra, nei sigari, nelle coccarde, nastri e bandiere, nelle caffetterie, nelle canzoni sfacciate, nella lussuria con le prostitute?
13. Vedete, amici Miei – ma dove non vi è certo di casa nessuna umiltà come fondamento di ogni amore, da dove deve provenire l’amore? Non eravate beati nella vostra giovinezza, se trovavate un delicato cuore di fanciulla che vi veniva incontro battendo con calore e con le pulsazioni accelerate? Non vi ristorava sempre uno sguardo soave da un occhio grazioso? Sì, vi destava perfino a fare parecchie cose buone, belle e nobili e vi entusiasmava a compiere una nobile attività, attraverso la quale potevate venire un giorno in pieno possesso di una delicata fanciulla. – Io vi dico che questo era nobile e buono e portò anche presto dei frutti ricchi di benedizione. Chi non dovrebbe avere una gioia nelle giovani madri delicatamente formate dei Miei figli in divenire?
14. Ma dove si può trovare ora questo nobile amore? Lo conoscono questi attuali giovani liberatori dei popoli? – Io vi dico che questo amore è completamente estraneo a loro, perché essi sono ora puri sovrani. I sovrani però raramente si sposano per amore, ma di solito soltanto per ragioni politiche e per rappresentanza. – Ma poiché questi giovani svariati sovrani ora sui loro troni non possono sposarsi, allora disprezzano del tutto stoicamente il gentil sesso e piuttosto si occupano della liberazione del popolo con sciabola, elmo, birra, tabacco, musica stonata e così via. Io penso che voi potrete desumere facilmente da questa Mia esposizione che questo modo di liberare un popolo mai potrà in eterno condurre alla giusta meta; perciò non aspettatevi nemmeno niente da esso.
15. Ma ricordate che, quando la primavera si avvicina ed anche è già arrivata, i suoi primi mesi sono sempre i più tempestosi e più brutti. Così è anche con l’arrivo della primavera spirituale, a questa precederanno anche parecchie brutte tempeste. Esse certo non generano la primavera, cosa che fa unicamente soltanto il Sole; però quando il Sole comincia a fare effetto, allora si svegliano di certo prima i mosconi che le allodole e usignoli. Ma lasciamoli pure risvegliare, soltanto non facciamo caso al loro ronzio.
16. Non domandate: “Che cosa abbiamo da aspettarci?”. – Voi lo sapete già da tempo che il buono ha da aspettarsi sempre soltanto il buono, e il cattivo soltanto il cattivo. – Quindi non domandate nemmeno se e quando l’imperatore ritornerà nuovamente a Vienna. Questo importa solamente poco. Chiedete piuttosto della Mia Venuta e del Mio Ritorno; soltanto questo può aiutarvi! – Ma l’imperatore farà come voglio Io, per questo egli è imperatore, che sia forte o debole, è lo stesso. Amen! – Questo dice il Signore di tutti i signori. Amen, amen, amen!
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Il vero Sole della Pace
14 giugno 1848
Una piccola immagine.
1. La Terra è minacciata da un grande pericolo. Il suo nemico ha ottenuto una libertà d’azione di breve durata e ride ora beffardo della discordia nei cuori degli uomini! Ma adesso non può essere diversamente, poiché, se il settaccio non venisse fortemente roteato, scosso e mosso, allora la pula non uscirebbe mai dal grano. Oppure se l’aria è satura di vapori malefici, così che il pericolo comincia a minacciare ogni vita e la luce non è mai più in grado di penetrare le oscure masse, allora non serve più una dolce brezza serale per depurare quest’aria, ma qui devono venire degli uragani e fulmini fiammeggianti, affinché i maligni spiriti si pieghino dinanzi a loro.
2. Gli angeli stessi non possono agire con i diavoli come angeli, ma devono agire come contro diavoli, altrimenti concluderebbero poco con loro. – Ma se tu hai un campo, porterebbe esso forse frutti se prima non venisse lievemente rivoltato con l’aratro? – Così è ora anche qui. Satana fa il suo, gli angeli il loro e Io il Mio, e così il grano diventerà certamente puro.
3. Verranno però ancora molte grandi tempeste e fracasseranno molte grandi rocce e montagne. Come pula esse disperderanno nell’aria i potenti, gli alti e i grandi, cosicché si cercherà e mai si troverà il posto sulla Terra dove essi vennero gettati. Allora ci sarà un potente infuriare e scrosciare e molti animi saranno assai intimoriti e fortemente angustiati. Ma tutto questo deve venire, e deve venire con potenza per vincere sul potente.
4. Quando nasce un moscerino, allora il suolo della Terra non trema di certo e c’è pace in ogni luogo, perché un moscerino non ha bisogno di molto. – Ma quando vengono generate montagne, allora sembra veramente tutto diverso sulla Terra. Quando invece vengono frantumate vecchie montagne indurite, allora deve essere estremamente impetuoso! – Come anche non fa molto rumore quando un principe edifica una nuova fortezza; ma quando egli, come nemico, ne demolisce una vecchia, allora ciò accade in modo assai spaventoso – e guarda, così è anche ora il caso.
5. Ma non domandate chi vincerà, perché qui nessuno vincerà prima che la Luce dell’antica Verità disperderà gli animi dei combattenti. Non credete che la dieta del Reich[10] diventerà un giorno di riconciliazione, oh no! Proprio questo giorno attizzerà soltanto il vero fuoco tempestoso. Ma non lo temete, perché Io Mi occuperò di voi. – Anche voi però dovete ora aver cura affinché la Mia Luce possa giungere al più presto nelle mani degli uomini. Io vi dico che questo aiuterebbe presto il mondo e vi arricchirebbe doppiamente. Ma se ora diventate tiepidi, che cosa gioverà poi questo al mondo e a voi?
6. Ora anche voi dovete partecipare all’assalto. Se però assaltate e combattete per amor Mio, allora assaltate e combattete una giusta battaglia, e la vittoria vi dovrà divenir facile. Infatti le membra della vostra carne, nelle quali lottano lussuria, orgoglio e avarizia e sono sempre l’unica causa di tutte le guerre, non richiedono la vostra fatica, – bensì sono Io in voi che la pretendo dal vostro spirito, al quale soltanto ora alla fine verrà data la vittoria e la pace, la quale pace è un frutto della vera giustizia, e verrà data a coloro che in sé hanno e conservano questa pace. Ma Io vi dico anche che con ciò non dovete cercare di ottenere un’amicizia col mondo, perché chi è amico del mondo, costui è Mio nemico, e chi cerca l’amicizia del mondo, costui cerca in una sola cosa la Mia Inimicizia.
7. Perciò non dovete curarvi di una certa critica ostilità del mondo, perché nel caso essa tocchi ciò che voi fate per Me, allora proprio per questo siete anche certi della Mia più intima Amicizia. Se il mondo deriderà e insulterà criticamente la Mia Opera che voi dovete pubblicare, allora rallegratevene, perché proprio questo darà al mondo la piena rovina, e a voi la vittoria!
8. Perciò Io vi dico ancora una volta: “Non cercate di farvi il mondo vostro amico, come e dove esso vi dovesse anche sempre venire incontro, perché l’amicizia del mondo è la Mia evidentissima Inimicizia!”. – Chi vuole essere Mio vero amico, costui deve essere misero di fronte al mondo e deve sopportare molta sofferenza. La risata del mondo deve essere mutata in pianto e la gioia del mondo in tristezza. Nessuno però può fare qualcosa di buono, eccetto se fa la Mia Volontà che è solamente buona. Se però qualcuno conosce Questa e non agisce di conseguenza, allora costui pecca, perché egli non fa la Mia Volontà. – Perciò siate anche voi diligenti nell’esercizio della Mia Volontà, se non volete peccare al Cospetto Mio.
9. Ma nel mondo vi saranno ancora molti conflitti e molta carne sarà uccisa; ai Miei amici ed ai zelanti esecutori della Mia Volontà però non dovrà accadere nulla di male. Quanto grande si crederebbe un principe che Io ponessi come guida della Terra intera, e quanto grande colui a cui mettessi nelle mani la guida di un Sole? – Ma cos’è la Terra, cosa tutti i Soli rispetto alla grandezza del Mio Sole di Grazia che Io vi ho dato affinché possiate far splendere la sua stessa potentissima e vivissima Luce d’Amore a tutto il mondo!? – Da questo voi vedete per quale Cosa grande Io vi ho chiamato e scelti!
10. Ma poiché dovete comprendere questo in modo evidentissimo, allora adesso dovete anche agire di conseguenza, affinché vi dimostriate degni di un tale sublime Incarico. Ma vi faccio anche notare che i tipografi di questo luogo, questi cacciatori di quattrini, non sono per niente adatti ad una rapida pubblicazione delle Mie Opere. Perciò sarebbero da preferire di gran lunga sotto ogni punto di vista quelli della Sassonia, di Amburgo, del Württemberger e ancora parecchi altri editori tedeschi a quelli di questo luogo, perché voi potete già giudicare adesso quanto a lungo avrebbe da fare, in rapporto al Cantico “Il grande Tempo dei Tempi”, un editore locale con l’Opera “Il Governo della Famiglia di Dio”, chiamata da voi “Opera Principale” – ebbene, tre anni sarebbero troppo pochi. Che cosa potrebbe giovare questo a voi e al mondo? Perciò dovete badare, voi e in particolare il fratello A. H. Z., che a questo esclusivo Sole della Pace venga preparato un più rapido sorgere altrove, perché, credeteMi, finché esso rimarrà per strada, non verrà la pace sulla Terra!
11. Al contrario, diventerà solo sempre più tempestoso, cosicché alla fine nessuno sarà quasi più sicuro della sua vita e perderà ogni avere terreno, se ne possiede qualcuno. – Infatti, quando l’amore si raffredda e l’intelletto starà lì da solo così freddo come il Polo Nord o Polo Sud, allora scomparirà anche presto ogni scintilla di senso del Diritto, ed il più saldo cosiddetto comunismo subentrerà al posto di ogni diritto e spezzerà assai violentemente tutte le barriere tra mio e tuo. – Perciò badate che il Sole della Pace venga al più presto procurato al mondo, altrimenti proprio questo mondo vi farà perdere tutto ciò che è vostro, perché il mondo è e rimane sempre lo stesso mondo!
12. Al mondo manca ora ogni luce spirituale, perché i servitori di Baal gli hanno tolto anche l’ultima scintilla e l’hanno anche soffocata nei cuori dei comunque pochi che avevano in qualche modo ancora una debole fede. Ora è venuta una pienissima notte. Nessuno sa più consigliare e aiutare. Perciò essi tengono consiglio su consiglio e scelgono continuamente elettori su elettori per giungere così ai più assennati del paese. Ma ora tutti sono ciechi e non vedono e riconoscono i saggi, perché si attengono solamente a quelli che sono più in vista e a coloro che hanno una voce forte. Ma per questo provocheranno anche sempre più miseria e rapina e assassinio e grande spargimento di sangue, come già ora comincia a mostrasi in parecchie località.
13. È quindi davvero ora il tempo di venire con la giusta Luce, altrimenti verrebbe troppa miseria sulla terra, e dovrebbe venire per essere al sicuro dalla distruzione totale. Io ho già posto anche altrove dei luminari e qui e là spianano un grande sentiero; perciò questa Luce data a voi non dovrà cominciare il suo viaggio nel mondo su vie non spianate. Tutto il possibile è quindi preparato, e così dipende ora solamente dal vostro zelo se volete aspettarvi la grande benedizione dei popoli.
14. In verità, chi ora indugia, chi non si strappa con violenza dal suo abituale modo di vivere, chi adesso risparmia e non mette tutto in gioco, costui in breve perderà tutto. Ma chi ora rischia tutto, costui guadagnerà molto, perché i Miei titoli di Stato non subiranno mai un crollo, ed il Mio Vigneto non verrà colpito mai in eterno da una grandinata e bruciacchiato da una brinata. Perciò speculate ora in modo diligente con i Miei titoli di Stato e coltivate in modo meticoloso il Mio Vigneto, allora avrete molto guadagno nel tempo e nell’eternità. Amen! Questo dico Io, il vostro Signore e Padre, a voi tutti. Amen, amen, amen!
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A tutti!
11 luglio 1848
Esortazione a vegliare e pregare per l’imminente grave pericolo.
1. Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione, infatti ora Satana si aggira come un leone furente e cerca di divorare tutti gli uomini. Non lascerà nessun mezzo intentato per placare la sua grande sete di vendetta, poiché ora si è schiacciata la testa della sua fedele seguace, l’Idra dominatrice. Egli metterà discordia tra i popoli, così che si strangoleranno in massa, come già adesso cominciano a fare; Io dico espressamente: “cominciano”, perché tutto quello che è accaduto finora, è solo l’inizio del principio.
2. Vi dico che nessun mezzo egli lascerà intentato, per placare la sua grande sete di vendetta. Egli afferrerà ciascun uomo dal suo lato più debole e lo strangolerà e lo rovinerà, se l’uomo si allontana da Me anche di un solo minuto nel suo cuore. Perciò adesso vale nella pienissima serietà: – vita o morte! Ora, infatti, tutto deve essere vagliato nel modo più energico, e ciò che è del diavolo deve rimanere del diavolo, e ciò che è Mio deve essere Mio per sempre!
3. Chi ora ha una scintilla di superbia, Satana attizzerà questa scintilla in un incendio grande come una montagna, e di un tale uomo ne farà ‘un satana’. Dunque, guardatevi dalla più piccola scintilla di superbia iraconda, se non volete diventare dei diavoli, poiché Satana sta in agguato e non lascerà intentata nessuna occasione.
4. Perciò, vegliate molto e pregate, affinché non cadiate nelle tentazioni della carne, poiché, se qui ora qualcuno cade, costui è perduto senza salvezza, poiché, quanto è vero che Io sono il Signore e vostro Dio e Padre in Gesù – l’Unto – altrettanto vero è tutto ciò che qui vi annuncio!
5. Se un qualunque padre ha delle figlie e, in sé, ha il pungiglione della carne, …in verità, …in verità, – Satana da questo pungiglione forgerà una spada rovente, e farà dei padri, degli esseri incestuosi; e i figli giaceranno con le madri, e le sorelle non saranno al sicuro dai fratelli! Così pure si desterà in molti il peccato sodomitico contro natura, e lo stupro degli animali, così che sarà dieci volte peggio di come fu a Sodoma e Gomorra!
6. Infatti, poiché così viene colpita la grande meretrice di Babele che aveva fornicato nello spirito, da ciò deriva una tale vendetta di Satana, affinché ogni carne debba essere rovinata fino al più intimo fondamento. Ma anch’Io ora ho reso molto tagliente la Mia spada, e brandirò con enorme potenza un gravissimo giudizio sulla testa di tutti gli scellerati!
7. Perciò adesso evitate molto accuratamente tutto ciò che appena in qualche modo ecciti la carne! Evitate il vino, nel quale dimora lo spirito della lussuria; evitate quei luoghi in cui, delle attraenti e cordiali prostitute vi danno il benvenuto; pregate in ogni tempo e digiunate, soprattutto dal vino e dalla birra, e non fate discorsi impuri, altrimenti nessuno di voi è al sicuro dalle tentazioni di Satana!
8. A te, padre terreno, Io ti dico qualcosa per ogni tempo: – se hai delle figlie, allora amale come un cristiano, e non come un vanitoso amante, altrimenti resti imprigionato nella rete di Satana! Infatti, anche se il tuo spirito riconosce le tue figlie come figlie, a che ti serve questo, se la tua carne viene solleticata lo stesso dalla carne delle tue figlie, proprio come dalla carne di altre prostitute, e ciò stordisce il tuo spirito risvegliando nei tuoi reni le brame più impure e più condannabili che ti uccideranno in eterno?
9. CredeteMi: chi in questo tempo non farà di tutto per affrontare nel modo più rigoroso, nel Mio Nome, Satana liberato, costui andrà perduto, anche se avesse già letto e scritto mille libri della Parola più viva! – Infatti, né il leggere, né lo scrivere serve a qualcosa, ma unicamente l’agire! – Ugualmente, è come se qualcuno avesse letto e trascritto anche diecimila testi delle migliori scuole di pianoforte, ma se non si esercita e studia con le sue dita su un pianoforte, dite: potrà egli suonarvi sopra anche soltanto una battuta di un brano musicale?
10. Dunque, tenetevi tutti assai saldamente a Me, come anch’Io vi tengo assai saldamente, e allora avrete in breve il più splendido motivo – quali Miei puri figli – di rallegrarvi oltre misura in un futuro migliore, ancora in questo tempo, e poi, anche nell’eternità! Cercate anche, con una certa cautela, di guadagnare parecchi discepoli per il Mio Regno, e questo vi porterà molta benedizione. Inoltre, cercate innanzitutto di bussare nel Mio Nome, e dove vi viene detto “Avanti!”, là continuate a costruire. Se però “l’avanti” non vi viene dato, oppure ve lo si dà solo con una scrollata di spalle, allora, là smettete di costruire l’edificio, …e andate avanti!
11. Guardatevi anche dall’avarizia, dall’invidia, dalla viltà, dalla collera e, soprattutto, dall’ira, poiché, come già detto all’inizio, Satana non tralascerà nessuna occasione, nemmeno la più insignificante, per penetrare nell’uomo e rovinarlo.
12. Infine, anche le donne e le ragazze devono ora stringersi a Me molto seriamente, altrimenti subiranno ogni sorta di violentissimi naufragi. Ora Satana ha anche rimesso in sesto delle legioni di impurissimi spiriti sensuali, i quali non avranno altro da fare, che entrare con quanta più sollecitudine possibile nel ventre delle donne e delle ragazze, e poi tormentarle nel modo più miserevole. Tutto ciò che le epidemie presto prorompenti non uccideranno, sarà tormentato da quest’orda infame, o in segreto oppure anche apertamente. Perciò, specialmente le ragazze, poco dopo il tramonto devono ritirarsi nelle loro stanze e là pregarMi; allora saranno al sicuro da tutti quei tormenti.
13. Da adesso, osservate tutto ciò con precisione, almeno solo per sei mesi, e poi sarete liberati da tutto il male, da quello peggiore, e lo resterete! – Amen! Questo ve lo dico Io, Quale vostro amorevolissimo e pazientissimo Padre, che vi vuole conservare eternamente, …e mai distruggervi! Amen! Amen! Amen!
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Consiglio politico
- Sulle condizioni del tempo -
23 luglio 1848
Ad Andreas H. V.
1. Una cosa è se singoli uomini si ribellano ai loro sovrani, cosa che è un peccato, ed una cosa completamente diversa è se interi popoli, spinti dal Mio Spirito, si sollevano contro i loro sovrani divenuti troppo privi di scrupoli e li rimuovono dai loro troni insieme alle loro leggi tiranniche!
2. E guarda, questo è proprio or ora il caso in modo del tutto evidente. Perciò adesso non devi più aggrapparti al vecchio ciarpame che non ritornerà mai e mai lo potrà. – Oppure non sta scritto nel Vangelo: “Si metta il mosto in otri nuovi e non nei vecchi che presto esso squarcerebbe e così andrebbe perduto insieme agli otri” – come anche non si metta una toppa nuova sullo strappo di una vecchia veste, dove la veste, già nel cucirci sopra, ad ogni punto si farebbe un nuovo strappo. Vedi, perciò sarebbe ora anche al massimo grado imprudente se tu volessi andare incontro all’umanità risvegliata da poco con il vecchio ciarpame arrugginito delle leggi dello Stato e desiderassi la precedente quiete ed ordine servile, bensì presentati ora come un nuovo risvegliato!
3. Comprendi questo tempo, non tenerti né con la vecchia dinastia, né con le vecchie leggi e assolutamente niente affatto con gli aristocratici, i quali sono un’antica piaga all’interno dell’umanità; ma ora tieniti più saldamente che mai dalla parte Mia e del popolo, la cui miseria è conosciuta più a te che a chiunque altro. Allora andrai bene ed avrai assicurato in tutta pienezza il tuo intero patrimonio terreno. Altrimenti però ti devo purtroppo in anticipo annunciare che tu, persistendo nella tua attuale posizione, potrai presto cercare il tuo considerevole patrimonio con tutte le lanterne e difficilmente lo ritroverai.
4. Ma meglio è che tu creda a Me adesso piuttosto che, più tardi, tu possa dire: “Sì, ora io credo che il Signore, attraverso il Suo povero servitore, ha detto in ogni tempo la purissima Verità e non ha permesso che costui mettesse in vendita la sua propria merce contrabbandandola per una divina, perciò essa meriterebbe anche meno riguardo, specialmente in certe Parole Secondarie”.
5. Caro Andreas, Io ti dico: “Tu devi ora essere qui, studiare il tempo e amministrare qui i tuoi quattrini e fare con questi del bene, allora guadagnerai molto. Ma laggiù nel guscio di lumaca in nessun caso farai un qualsiasi progresso, né terreno né spirituale”.
6. Infatti vedi, Io stesso guarii nel paese ben più di un ammalato, e proprio da lì cacciai fuori tutti i diavoli, ma nonostante ciò feci l’ingresso trionfale a Gerusalemme, e la santa Cena e la Redenzione e la Resurrezione! Se tu ora vuoi divenir partecipe di tutto questo, allora devi trattenerti nel luogo della vita degli uomini, e non nel luogo della vita delle lumache, delle tartarughe e dei granchi.
7. Io ti dico: “Questo tempo porterà qualcosa del tutto diverso da come tu mai te l’aspetteresti!”. – Io ti dico, se lo puoi afferrare: “Trombe d’aria, trombe d’acqua e trombe di fuoco! – Tempesta, fuoco, grande lamento! – Vendetta, sangue, morte! – Democrazia, libertà, benedizione!”. – Amen! Questo dico Io a te per la tua attenzione, quiete e pienissima sicurezza. Amen, amen, amen!.
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Consiglio politico
- Non guardarti indietro e percorri la via, comunque sia fatta -
3 agosto 1848
Ad Andreas H. V.
1. Mio caro Andrea H. V.! Tu vorresti ben sapere che cosa devi fare adesso che sei stato richiamato nuovamente in carica! Io ti dico, accetta intanto tutto ciò che ti si offre, e questo senza molte cerimonie, perché al più tardi, entro sei mesi, soffierà tutt’un altro vento, e ogni ordinamento statale che è durato finora otterrà un’altra sembianza.
2. Ma se starai nella carica ora estremamente importante, allora non guardare indietro, ma dritto e in avanti, perché tu sai come sta scritto nella Scrittura: “Ma quando qualcuno è all’aratro e volge lo sguardo indietro, è poco adatto al Regno di Dio”. – Così anche tu, come un giusto discepolo della Mia Grazia, Amore e Misericordia, devi rivolgere ora completamente i tuoi occhi in avanti, allora farai tanto del bene e in breve giungerai a grandi onori.
3. Ma come era prima, così non sarà mai più, perché l’umanità perirebbe completamente nell’antico fango della meretrice. Deve venire un ordine nuovo. Ma per ottenere questo, devono venire tali tempeste sulla Terra spirituale, attraverso le quali essa verrà purificata dall’antica aria pestilenziale.
4. Certo, ora moltissimi si lamenteranno, specialmente i servitori dell’antica meretrice di Babele; ma ora non può essere diversamente, poiché è certo meglio che perisca la meretrice piuttosto che perisca la Terra.
5. Ma chi in questo tempo vuol prepararsi una buona dimora, costui non faccia come un giorno fecero i giudei che, ciechi come le talpe, Mi crocifissero per salvare Mosè. Ma a che cosa è loro giovato finora Mosè? Sono trascorsi quasi duemila anni e i vecchi campioni di Mosè, una volta il primo popolo della Terra, stanno ora lì senza terra, senza patria e senza la Mia Grazia, e nella loro vecchia Arca non trovano, in nessun luogo, un fondamento sulle acque del loro antico Mar Morto!
6. Perciò, Mio caro amico, fa’ secondo il Mio Consiglio, come una volta fecero i Miei pochi fratelli, così percorrerai la via migliore.
7. Non farti troppe domande sull’imperatore che è andato via da Vienna, per metà cacciato e per metà costretto da se stesso. Anche se il popolo non ha agito bene con lui, anch’egli però, nella sua arroganza, ha molto mancato verso il popolo, perché un vero pastore non deve abbandonare le pecorelle quando vede arrivare il lupo. Quando poi durante la sua assenza il lupo causa danni al gregge, chi ha la colpa se non il pastore tiepido e troppo timoroso?
8. Perciò non guardarti indietro e non domandare né dell’una né dell’altra cosa, ma percorri la via, comunque sia fatta! Io invece ti accompagnerò in tutte le tortuosità del cammino e proteggerò te e tutta la tua proprietà nel tempo e nell’eternità. Ma ora bada anche che la Mia Parola vivente giunga presto nel mondo migliore. Amen! – Questo dico Io a te per tua consolazione e per la tua tranquillità. Amen, amen, amen!
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«Dove sarà il tuo tesoro, là sarai anche tu col tuo cuore, nel quale dimora il tesoro principale. Se Io ti son divenuto un prezioso Tesoro nel cuore, in verità, mai in eterno sarai abbandonato da Me. Infatti dove Io dimoro nell’amore, là ho la Mia vivissima dimora, e non Mi ritraggo mai più in eterno da una tale dimora. LasciaMi dunque dimorare continuamente nel tuo cuore, ed Io per te non dimorerò in nessun luogo nascosto, poiché l’amore soltanto può sopportare la Mia Presenza, come un fuoco sopporta l’altro».
[Il fanciullo Gesù a Cirenio; ne ‘L’Infanzia di Gesù’, cap. 246.]
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Un segno nel cielo e suo significato
il 30 agosto 1848
Jakob Lorber, al quale il 17 agosto 1848 venne annunciato interiormente che nella notte del 29 agosto tra prima delle undici e l’una dopo mezzanotte si sarebbe resa visibile una meteora, si recò il 29 agosto sul colle dello Schlobberg, e precisamente nel rifugio “Vento” situato ad est. – Un quarto d’ora prima di mezzanotte egli vide sopra il Sieben-turm una piccola scintilla rosso carminio, che nel corso di un secondo si estese a formare un disco della grandezza di luna piena. La meteora, la cui luce divenne sempre più abbagliante, si mosse verso sud ovest, all’inizio lentamente con spirali serpentine, ma poi a velocità del fulmine, e scomparve dietro il Buchkogel presso Sankt Martin. Questo fenomeno naturale durò in tutto circa cinque secondi[11]. Dopo la scomparsa della meteora, ad un vento di sud-ovest molto tiepido seguì all’improvviso un gelido vento del nord, e l’orizzonte orientale si schiarì come avviene un’ora prima del sorgere del Sole. Questo chiarore ad oriente continuò per circa tre quarti d’ora[12]. Il 30 agosto 1848 Jakob Lorber si rivolse al Signore e Gli chiese il significato di questo fenomeno. Il Signore disse:
1. Questo significa dapprima guerra, poi carestia e malattie gravi, ossia pestilenziali, – alla fine verrà la pace!
2. Io ritengo che questa sia una breve e buona spiegazione, e voi sapete quello che dovete fare per cavarvela ovunque salvando la pelle. Ma soprattutto non siate troppo ansiosi e preoccupati per il vostro corpo, che presto o tardi dovrà percorrere la sua strada, ma occupatevi piuttosto dell’anima e dello spirito, affinché questi non periscano. Infatti a che cosa vi servirebbe guadagnare il mondo intero e vivere nella carne mille anni, che dinanzi a Me sono come un giorno, se però aveste da subire danni per l’anima e lo spirito?
3. Non è dunque meglio sistemare la propria dimora così che, se Io volessi chiamare qualcuno da questa dimora terrena, egli possa dire consolato: “Signore! Padre! Io sono pronto, la Tua santa Volontà sia fatta!” piuttosto che cominci subito ad impaurirsi, come se per lui esistesse soltanto una vita su questo mondo, ma dopo questa, eternamente nessuna più?
4. In verità, chi prima di sorgere da questa vita di transitorietà alla luminosa Vita dello Spirito ha solo un po’ di paura, costui dovrà essere fortificato a tempo debito. Ma chi si avvilirebbe per il troppo grande amore per questa vita terrena e troppa grande paura dell’abbandono del corpo, costui dimostra che non ha mai creduto in Me e nella Mia Parola, e che neppure l’ha mai accolta in sé in modo vivente; quindi non può neanche percepire in sé una vita spirituale, ma soltanto la morte dello spirito!
5. A tali uomini Io farò poi anche sentire, per la loro possibile salvezza dall’eterna morte, tutti gli spaventi della morte della carne, specialmente in questo tempo, nel quale si avvererà molto sicuramente ciò che Io ho annunciato nel senso svelato della meteora di ieri.
6. Ma con questo non vi voglio dire come se Io volessi richiamarvi già questa notte o domani da questa Terra, ma vi dico questo solamente perché possiate essere coraggiosi rispetto a quanto verrà su questo mondo maligno. Infatti se Io ho potuto salvare Noé quando la Terra fu coperta dall’acqua, allora sarò ben in grado di proteggere e preservare anche voi, se vi dimostrerete degni della Mia Protezione e della Mia Grazia, del Mio Amore e della Mia Misericordia, attraverso il vostro amore, attraverso la vostra fede e la vostra ferma ed intrepida vivente fiducia, – poiché Io sono ancor sempre Colui che ero ai tempi di Noé. Amen! Questo vi dico non per accrescere, ma per diminuire la vostra paura in questi tempi di grande tribolazione. Amen, amen, amen!
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Giudizio sull’insensibilità
1 ottobre 1848
1. Scrivi dunque come è ora e come sarà.
2. Adesso soltanto è il vero e proprio inizio! – Io ho dato ai popoli, a tutti i grandi, potenti e ricchi e a tutti i mercanti, artisti e artigiani, tempo e agio a sufficienza per il miglioramento attraverso i molteplici segni, quali sono le piccole insurrezioni popolari, guerre minori, attraverso mille petizioni, manifesti ed ogni genere di riviste, quindi anche attraverso epidemie, carestie locali, attraverso mancanza di denaro e di lavoro così come anche attraverso grandinate e alluvioni.
3. Così ho anche permesso che accadesse che alcuni re e principi, induriti troppo dall’avidità e dall’ambizione, siano stati smisuratamente umiliati dal popolo.
4. Io ho ordinato Diete del Reich ed ho strappato le numerose stolte lettere nobiliari, ho brandito una sferza pungente sulla meretrice e fatto frustare i suoi servitori in grande massa.
5. Chi poteva mai credere che, con tutti questi segni più che evidenti, essi non abbiano riconosciuto né compreso da dove questi segni provengano, in modo da volersi rivolgere da ogni parte a Me e implorare a Me mediante una vera penitenza e serie preghiere e con una vera conversione alla Mia Parola – che sta scritta nel Libro del Nuovo Testamento – alla Mia Grazia, Misericordia e Salvezza, per essere protetti da tutti i mali futuri? Ma guarda, di tutto questo non vi è nessuna traccia.
6. I grandi e potenti vanno ora a prendersi consiglio dall’Inferno e, con guerre civili provocate ad arte, vogliono stabilirsi di nuovo sui loro vecchi troni, però Io dico che non se ne farà nulla, perché il loro impero della lussuria, della libidine e della prostituzione è alla fine! Infatti, tutti hanno governato più per la grande lussuria, libidine e la più vergognosa prostituzione, ed hanno reso i poveri popoli per il più oppresso infame campo della loro fornicazione, e a causa di una meretrice, migliaia e ancora migliaia devono sacrificare il loro sangue e la loro vita. Perciò, maledizione ed eterna infamia a tali governanti di popoli! Essi devono essere dispersi come pula.
7. Ai ricchi, agli artisti e commercianti (produttori) ed agli artigiani benestanti (tra questi sono da intendere tutti i possidenti, grandi proprietari di beni stabili e fabbriche metallurgiche), Io ho in questo tempo portato migliaia di poveri. Sennonché, invece di accoglierli con teneri, compassionevoli cuori, essi li hanno cacciati dalle porte con ferro e fuoco. Questo grida a Me vendetta, ed Io anche farò tale vendetta cento e mille volte! Infatti, quanti fiorini hanno rifiutato ai poveri, poiché avrebbero potuto dar loro del tutto facilmente una tale piccolezza dalla loro grande sovrabbondanza, altrettante molte centinaia o migliaia ne perderanno ora con la violenza.
8. Beati coloro che non hanno chiuso il loro cuore davanti ai loro poveri fratelli, costoro troveranno un sicuro rifugio tra le Mie Mani anche nelle estreme tempeste. Chi invece vuole rimetterci e perdere tutto il suo patrimonio, costui cominci adesso a diventare duro e parsimonioso. In verità, prima che la luna cambi sette volte la sua luce, egli sarà privato di tutto il suo patrimonio e starà lì come un mendicante, appoggiato da tutte le parti al debole e fragile bastone della disperazione!
9. State attenti ora voi grandi, potenti, ricchi, artisti e commercianti: il vostro tempo è giunto! Infatti la vostra misura, la vostra vergognosa misura è diventata colma di ogni genere di prostituzione, fornicazione, gozzoviglia, crapula, ambizione, odio, avarizia, invidia, durezza di cuore, spietatezza e pienissima insensibilità. Perciò Io voglio mandare ed anche manderò sui vostri orgogliosi capi un giudizio che la Terra non ne ha ancora gustato uno simile, perché la fede in Me e l’amore per Me e per i vostri fratelli è svanito così totalmente dal vostro cuore!
10. L’amarissima guerra generale, poi fame, pestilenza e fuoco dal cielo vi disperderanno e vi annienteranno così come se non foste mai esistiti! In pochi anni non si troveranno più i vostri nomi, perché verrete cancellati dal grande Libro della Vita con questo grandissimo giudizio da voi ben meritato.
11. In verità, nessun macellaio tratta in modo così spietato e brutale il suo bestiame da macello, come i popoli tratteranno voi, perché non avete voluto riconoscere il Mio avvertimento, e perfino in questi giorni di grande miseria dei poveri fratelli che voi avete preparato loro, avete cercato di aumentare ancora di più la loro miseria invece che diminuirla!
12. Tu, che conti il tuo patrimonio nell’ordine delle centinaia di migliaia, non conosci sicuramente la necessità di colui che già per giorni interi non aveva un soldo nella sua povera tasca; ma in futuro dovrai conoscere tale necessità cento volte tanto!
13. Tu, ricco crapulone, che per pura scellerata spavalderia non sai più con quali pregiatissime e costosissime leccornie devi nutrire la tua miserabile carne per renderla ancora più libidinosa e adatta per prostitute, mentre mille dei tuoi poveri fratelli, che chiami volgari bestie e canaglie, hanno appena del pane più rozzo a fatica commestibile per calmare la loro ardente fame. – O tu miserabile, insensibilissimo, ricco crapulone, che per il tanto lardo e grasso non ti sai più arrangiare, il tuo stomaco non sa come sta colui che soffre costantemente la fame! Ma tu imparerai a conoscerla in futuro!
14. Cento volte guai a voi insensibilissimi servitori della grande meretrice! Io vi voglio colpire e vi colpirò sul capo, perché perfino in questo tempo non volete riconoscerMi, ed istigate il popolo soltanto per la vostra oltraggiosissima ambizione e avidità contro coloro che sono posti per il mantenimento dell’ordine esteriore e contro i veri seguaci della Mia Parola; il giudizio deve colpirvi assai duramente!
15. Infatti Io stesso darò ora ai popoli corona, scettro e spada, ed essi vi spazzeranno via come un mulino al vento spazza via la pula dal grano, ed Io non ascolterò più il vostro insensato gracchiare e vi lascerò perire senza distinzione.
16. Ma rallegratevi voi pochi credenti, e voi benefattori nel Mio Nome specialmente in questo tempo, perché vi aspetta un bellissimo destino se persisterete presso di Me in questi giorni della grande tentazione; infatti dopo non vi visiteranno più nessuna tentazione e nessuna prova. Amen!
17. Questo dice il Primo e l’Ultimo, che ora porta la spada della Giustizia e del fuoco e della morte. Amen, amen, amen!
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L’Arca della Pace nello spirituale diluvio universale
17 novembre 1848
1. Ora però fate attenzione e non fidatevi di nessuno se non di Me. Questo lo dice a voi Colui che vi ha creati, redenti e santificati con la Sua Parola e con il Suo Spirito!
2. Sopra la Terra avanza ora un diluvio universale spirituale, come un giorno quattromila anni terrestri fa, ai tempi di Noé, è venuto un diluvio materiale. Quello uccise la carne, questo però uccide entrambi, vale a dire l’anima e il corpo. Questo diluvio uccide l’anima attraverso lo spirito della sete di potere che ora, come allora i flutti dell’acqua, si riversano in parte dall’interno della Terra e in parte dall’aria, cioè dai suoi cattivi spiriti e lo spirito della sete di potere corrompe le anime che facilmente sommerge.
3. E questo diluvio è come un fuoco – ed è proprio lo stesso fuoco di cui sta scritto che il mondo per mezzo di tale fuoco verrà giudicato in generale per la seconda volta[13]. Ma se voi non volete essere afferrati da questo maligno diluvio di fuoco, allora rimanete saldamente presso di Me e non giudicate affatto ora in un modo ora nell’altro, e non dite neppure: “Questo o quello, oppure questo o quel partito – oppure i grandi o i piccoli hanno ragione”, poiché Io vi dico: “Ora nessuno ha ragione se non soltanto colui che non si volta né di qua né di là, ma rimane perfettamente dritto e saldo come una roccia presso di Me e lascia tutto interamente a Me soltanto, – ciò che va oltre, Io ve lo dico francamente, è peccato”.
4. Tutto questo doveva avvenire così a causa della Parola di Dio, che è la Mia Parola che Io stesso ho pronunciato davanti a Gerusalemme, su Gerusalemme, ed altrettanto anche, come voi sapete, sul mondo intero.
5. Accadranno ancora cose davvero grandi, e vedrete ancora molte cose brutte e ne sentirete parlare, e un popolo condannerà l’altro. Un partito innalzerà patiboli all’altro; coloro che poco prima si salutavano come amici, si tradiranno a vicenda, il figlio tradirà il padre e il padre il figlio.
6. Ma voi non emettete giudizio su nessuno, lasciate invece tutto unicamente a Me, allora vi troverete nella Mia Arca della Pace, nella quale nulla di male di questo tempo potrà raggiungervi.
7. Chi di voi ha il potere di agire nel mondo con qualche efficacia e di ottenere qualcosa in esso? – Se uno sentenzia contro un partito ed esso vince, non verranno poi e lo afferreranno e pretenderanno da lui la resa dei conti? Se invece sta con l’altro e vince il primo, non farà anche questo come l’altro, con colui che gli era contro? Perciò, poiché finora non ho ancora prestabilito a nessun partito la vittoria, se non unicamente per quello che parteggia per Me, allora astenetevi da ogni lode, come anche da ogni biasimo, poiché non sapete chi dovete lodare o chi biasimare. Questo lo so soltanto Io e darò ad ognuno secondo l’opera sua.
8. Se però un potere vince, allora obbedite proprio al potere che ha vinto, perché non sarebbe un potere se esso non lo fosse da Me, poiché Io soltanto do potenza e impotenza. La potenza vince, e l’impotenza soccombe. Oppure, quando Mi giudicò Pilato, non ero Io, come adesso ed eternamente, l’unico Signore dell’Infinità? – Se Io accettai il giudizio di Pilato e non Mi opposi ad esso, poiché si trattava della Mia propria Pelle, allora nemmeno voi dovete mormorare nella vostra sicurezza, su ciò che accade ora. Se, infatti, senza la Mia Volontà nessun passero cade dal tetto e perfino tutti i capelli del vostro capo sono contati, come potrebbero accadere ora queste cose così del tutto senza la Mia Volontà? – Ma se questa è dunque la Mia volontà, e lo è perché il mondo stesso volle così e lo vuole ancora, allora è anche Mia preoccupazione preservare coloro che stanno saldamente a Me e lasciano tutto a Me. Non sapete voi dunque che i Miei decreti sono imperscrutabili ed insondabili le Mie Vie?
9. Vedete, Io mando nubifragi, fulmini, tuoni e grandine sugli abitanti per lo più pacifici delle alpi, e le inondazioni predano i loro buoi, mucche, pecore e capre, e trascinano via le loro capanne negli abissi, e le faticose opere delle loro mani vengono devastate, mentre al ricco cittadino non viene torto un capello. Se qui voleste giudicare secondo i vostri concetti di diritto, come sarebbe il Mio Operato davanti agli occhi vostri? – Io però giudico ed opero così come è giusto nella Verità.
10. Se in qualche modo una peste spirituale vuole avvicinarsi di soppiatto alle montagne più pure, allora Io la lavo via con i giusti mezzi, e l’alpe diventa nuovamente pura. Il ricco cittadino invece, come nessun figlio dell’alto, nella sua indisturbata vita di piaceri ha lì per lo più anche la sua ricompensa. Il cittadino migliore però viene anche lui lavato, se non già con un nubifragio, certo con ogni genere di altre acque, – poiché nessuno viene nel Regno Mio senza essere lavato.
11. Io non ho bisogno di ripetervi un'altra volta che cosa accadrà ancora di particolare, infatti può accadere ancora moltissimo, ma anche molto di meno – a seconda che gli uomini si rivolgeranno a Me o si distoglieranno da Me.
12. La spada ha già avuto molto da fare ed ha infierito malamente, ma se gli uomini si aggireranno ancora più a lungo nel diluvio della sete di potere, allora Io manderò ancora un altro angelo, cioè l’angelo della fame e nello stesso tempo l’angelo della peste. Questi maestri insegneranno agli uomini certamente tutt’altri concetti del diritto, rispetto a quelli da cui sono animati adesso.
13. Ma la vostra massima sia: “Date all’imperatore ciò che è suo, e date però innanzitutto a Me ciò che è Mio, allora andrà meglio con il mondo e con Me stesso”. Anche il gabelliere non aveva nessun diritto di pretendere da Me e da Pietro il tributo per il pedaggio, poiché noi non eravamo stranieri, ma nativi del luogo. Quello però che feci Io, il Signore e Padre di voi tutti, fatelo anche voi, allora sarete in tutto veramente figli Miei. Amen!
14. Questo dico Io quale vostro Padre pieno di Sapienza e Amore. Amen, amen, amen!
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Lotta degli spiriti caduti
18 novembre 1848
Jakob Lorber vide, il 17 novembre tra le 11 prima di mezzanotte e l’una dopo mezzanotte a nord-ovest, il cielo fortemente tinto di rosso e venne messo in ansietà a causa di questo segno di fuoco. Egli pose perciò al Signore la seguente domanda:”O Signore! Il grande segno nel cielo che ho visto ieri, era soltanto una cosiddetta aurora boreale oppure era un segno profetico di un futuro versamento di sangue forse ancora più grande? O Signore, se fosse a te gradito, vorrei apprendere oltremodo volentieri dalla Tua onnisantissima Bocca che cosa è in sostanza e pure se e che cosa significa”.
1. Bene, bene, scrivi pure; te lo voglio ben dire, ma non aver paura se te lo rivelerò.
2. Il segno di luce e di fuoco di ieri nel Cielo era, secondo l’apparizione esteriore, una naturale cosiddetta aurora boreale; ma la causa di ciò era ed è non così naturale come il fenomeno in se stesso, che in effetti è anche solo spirituale, ma nella sua vera essenza esso viene incompreso in modo estremamente forte dagli uomini miopi ed ora quasi del tutto ciechi, poiché viene considerato soltanto come una sorta di emanazione elettrica e non come un conflitto di spiriti. Io però dico a te e a voi tutti, che questo fenomeno in se stesso è anche completamente spirituale e perciò significa anche qualcosa di totalmente diverso da quello che gli uomini credono.
3. Vedi, tutti i cosiddetti spiriti del calore e del fuoco, che in queste guerre perdono il loro corpi, sono ora adirati e furiosi oltre misura per gli atti di violenza che sono stati inflitti loro. Ma poiché tutti gli spiriti di tale animo violento, dopo la caduta del loro corpo, vengono messi sotto la custodia degli spiriti di pace del nord della Terra, allora si intende anche da sé che gli spiriti troppo collerici dei defunti nelle guerre attuali vanno ugualmente lì per frequentare la scuola della pace, della quiete e della riconciliazione.
4. Che questa scuola all’inizio generi nei nuovi arrivati una ribellione ancora maggiore di quella generata da coloro che sono arrivati dal mondo, si può certo facilmente immaginare e comprendere, poiché uno spirito inquieto diventa poi inquieto in pienissima misura soltanto quando gli viene ordinata la quiete, come avviene con un perturbatore della quiete pubblica che vive ancora qui sulla Terra quando viene catturato.
5. Se anche il suo corpo, a causa delle cattive conseguenze minacciate, è calmo, comunque l’uomo interiore è certo ancora tanto più infiammato d’ira che, se avesse potere, sicuramente si prenderebbe la più orribile vendetta sui suoi vincitori. Ma così è anche tanto più il caso con gli spiriti divenuti privi del loro corpo, perché essi pure godono di una certa libertà, grazie alla quale essi possono fare come vogliono, naturalmente soltanto in apparenza e non effettivamente.
6. Questi spiriti dunque, di cui ora il nord è come gremito, si fanno ulteriormente strada verso mezzogiorno ed irritano così tutti gli spiriti in queste regioni già divenuti più pacifici e cominciano una vera e propria lotta con loro, così che questi si mettono sulla difensiva. Quando poi comincia una tale lotta, allora l’atmosfera diventa all’apparenza rosso chiaro. E quando poi arrivano presto gli spiriti della pace e in un certo qual modo catturano i bruti troppo collerici, allora questo dà l’apparenza come se volassero fasci bianchicci verso tutte le direzioni attraverso l’atmosfera all’apparenza di un rosso incandescente, e questo finché alla fine il rosso passa del tutto in un fievole giallo chiaro, dopo di che poi anche l’intera apparizione presto scompare.
7. Ma che tali straordinarie eruzioni spirituali e le lotte degli spiriti da ciò risultanti, eccitino e anche risveglino una sete di vendetta e lotta del tutto uguale negli spiriti affini che vivono ancora nel corpo sulla Terra, questo lo potete accettare tanto più per certo quando sapete quanto in tutto il mondo esterno e le sue apparizioni esterne dipendono unicamente dal mondo degli spiriti, possa esso essere buono o cattivo. E così potete accettare anche questo fenomeno straordinario come una base dalla quale potrebbero seguire, specialmente da parte del nord della Germania, dei moti addirittura sanguinosi!
8. Certamente anche lì ci sono Io nel retroscena che vi tuono o il “veto” oppure il “fiat” – e questo conformemente a come gli uomini sono e si comportano. Ora però gli uomini sono ancora per lo più cattivi e pieni di malignità, di superbia e di ambiziosa sete di vendetta, e così potrebbe certo risultare da Me piuttosto un fiat che un veto.
9. Io vi dico: “Molto sangue innocente grida prepotentemente a Me vendetta, e questo suona male agli Orecchi Miei. Perciò pensate voi stessi a cosa sarò Io costretto a fare quale l’unico giusto eterno Rimuneratore”.
10. Io ve lo dico: “Grandi guai a tutti coloro che abusano del Mio Potere a loro conferito e della Mia grande Pazienza e Longanimità per lo rovina dei loro fratelli! Se Io li colpirò, allora saranno colpiti in eterno.
11. In pochissimo tempo accadrà così tanto che voi non ve lo aspetterete; anzi sarà come un fulmine, ed essi cercheranno invano le tane delle volpi e buchi per nascondersi, ma sarà inutile. Infatti, nascondersi dai Miei Occhi e dalle Mie Mani, sarà certo un po’ difficile. Questo dico Io, l’Onnipresente e Onniveggente. Amen, amen, amen!
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Io solo posso veramente prendere e di nuovo veramente dare
[salmo 46]
2 dicembre 1848
1. Al Mio caro Andr. H. V. – Se le afflizioni di questa Terra colpiscono te, come adesso colpiscono parecchi, quando il mondo viene spazzato ed il Mio campo ripulito dall’erbaccia, quando le tempeste di ogni genere stormiscono, mugghiano e infuriano sui campi della Terra, e gli uomini si disperano con grande paura per l’attesa delle cose che vengono su di essa, e i principi diventano perplessi e pieni di fremito e tremore, allora consolati e grida forte nel tuo cuore: “È il Signore che tiene un tale giudizio su quei popoli che si sono tutti dimenticati di Lui a causa del mondo, ed hanno fatto di se stessi déi, ed hanno stimato la loro grandezza, potenza e magnificenza in base alla grandezza del loro mammona”.
2. Ma per questo i Miei pochi figlioletti soffrirono troppo e dovettero vivere di stenti ed essere molto disprezzati. Ma Io ho ascoltato le loro preghiere ed ho inviato mietitori sulla Terra, essendo il grano insieme alla molta gramigna diventato maturo, li ho mandati perché essi raccolgano entrambi, il grano per i Miei granai e la molta gramigna per essere bruciata nel fuoco possente della Mia Ira, del Mio Zelo e del Mio grande Fervore.
3. Affinché tu, e anche voi tutti, Miei cari e fedeli amici, troviate ora come sempre la giusta fortificazione nelle avversità e tribolazioni, invocate con Davide secondo il suo 46° Salmo e dite:
«2Iddio è la nostra sicurezza e forza,
un soccorso nelle grandi avversità che ci hanno colpito.
3Perciò noi non abbiamo paura, neppure se la Terra sprofondasse
e i monti affondassero in mezzo al mare,
4se anche le acque del mare infuriassero e ondeggiassero,
e per la sua irruenza franassero tutte le montagne.
5Tuttavia con i suoi ruscelletti (pure conoscenze dalla Parola di Dio), la Città di Dio (la Parola di Dio nel cuore)
deve restare gioiosa, poiché le sante dimore (l’Amore di Dio) sono dell’Altissimo.
6Dio dimora in questa Città, perciò essa rimarrà,
Iddio, infatti, presto la soccorrerà.
7I pagani (servi di mammona) dovranno invece disperarsi, e i regni (ambizioni) cadere;
il terreno (egoismo) dovrà svanire, quando Iddio si farà sentire.
8Ma il Signore Zebaoth è con noi;
l’Iddio di Giacobbe è la nostra protezione.
9Venite e ammirate le opere del Signore
che prepara tali distruzioni sulla Terra,
10che alle guerre comanda in tutto il mondo,
che spezza l’arco, frantuma le lance
e distrugge con il fuoco i carri da guerra.
11Siate tranquilli e riconoscete che Io sono Iddio.
Io deposito ora il Mio Onore presso i pagani, e Lo deposito sulla terra (dice il Signore).
12Il Signore Zebaoth è con noi;
l’Iddio di Giacobbe è il nostro rifugio».
4. Se tu, dopo averlo compreso bene, esprimerai questo Salmo nel tuo cuore, allora ogni timore e ansietà ti abbandoneranno, perché Io stesso te li toglierò e ti rialzerò, come una fertile pioggia rialza l’erba avvizzita, –soltanto Io, infatti, posso veramente togliere e veramente di nuovo dare. E darò anche a te ed aggiungerò ancora di più di quanto ti ho tolto. Però anche tu, se hai, dai volentieri ai Miei e ai tuoi fratelli, poiché anche se Io sono Dio e Signore, l’Eterno, sono comunque anche tuo Fratello e il Fratello dei tuoi fratelli. Amen!
Alleanza di Dio nel giudizio dei popoli
30 dicembre 1848
Domanda di Jakob Lorber riguardo alle condizioni di quel tempo estremamente confuse e tristi, e preghiera per una rivelazione del prossimo futuro.
1. Allora scrivi dunque: – da questi tempi avete da aspettarvi poco o nulla, ma in compenso tanto più da Me, dal Signore di tutti i tempi. Se rimanete presso di Me, rimettete tutto a Me, e nemmeno giudicate sempre e dite: “Io, questo e in quel modo accadrà, e deve accadere!”. Infatti, se voi stessi avete un tatto così sicuro e fate già in anticipo vincere l’uno o l’altro partito e benedite l’uno e maledite l’altro, cosa dovrei averci Io a che fare poi in tutto questo? Non sono Io il Signore che sa al meglio dove Egli deve usar la verga, quando il bastone e dove e quando la spada?
2. Ma se Io so questo ed annovero in ogni secondo i Miei popoli, e valuto ogni azione degli eroi di guerra e vedo ogni giudizio pronunciato con la Mia Misura, ebbene, cosa vi affannate allora come se dipendesse da voi far le cose diversamente da come esse sono e devono essere? – Quale dominio dunque volete, se avete da spazzare e da limare così tanto al Mio Dominio?
3. Io ho dato alla Terra una lunga pace. Allora i principi dormivano, i loro ministri rubavano e opprimevano il popolo, ed il popolo nonostante ciò fischiettava e ballava e si dimenticava di Me insieme ai principi e ministri. Io però non dormivo e non opprimevo e non avevo veramente nessun motivo di fischiettare e di ballare, perché un vero Padre non può giubilare quando una maligna epidemia viene e gli uccide un figlio dopo l’altro. Ma se l’epidemia imperversa a lungo, allora il Padre può solo venir colto dalla giusta ira; e poiché questo Padre è anche Signore su tutte le epidemie, allora è ora il tempo di schiacciare la testa dell’epidemia sull’intera Europa, anzi sulla Terra intera!
4. Perciò è molto ridicolo domandarMi che cosa ci si potrebbe aspettare dai generali austriaci, come anche da molti altri. Domandate piuttosto che cosa ha da aspettarsi il mondo da Me, ed Io vi darò per risposta: “Ogni bene se si rivolgerà a Me; al contrario però deve aspettarsi anche il peggio in assoluto se persisterà in ciò che esso è, pensa, aspira e agisce adesso. Cosa Mi importa, infatti, di un mondo pieno di diavoli? Non posso Io crearMi in compenso mille mondi pieni di angeli?!”.
5. Che cosa è per Me la Germania, cosa la Francia, che cosa l’Italia e cosa l’Ungheria e il suo vanaglorioso dittatore? Io vi dico che l’intera Terra è nulla per Me. – Se Germania, Francia, Italia, Ungheria e tutti i paesi della Terra non faranno penitenza in sacco e cenere, allora dovranno essere annientati a vicenda! Io voglio rendere i generali taglienti come rasoi, e i loro cuori più duri di un diamante, e devono infierire come tigri e ruggire come giovani leoni, e devono dilaniare la carne dei Miei avversari come le aquile dilaniano una carogna!
6. È questo però un giusto digiuno di penitenza che Io scelgo: «Lasciate liberi coloro che avete legato con ingiustizia; lasciate liberi coloro che avete aggravato; date la libertà a coloro che avete oppresso e levate ogni genere di carico dal collo dei deboli! Spezzate il vostro pane agli affamati, e portate nella vostra casa coloro che sono in miseria. Se vedete uno ignudo, non privatelo di ciò che si addice alla vostra carne, e vestitelo! –Allora la Mia Luce proromperà nuovamente come un’aurora, ed il vostro miglioramento crescerà velocemente; la vostra giustizia camminerà allora dinanzi a voi, e la Mia unica Magnificenza vi accoglierà a sé! Quando poi chiamerete, allora Io risponderò, e se griderete, Io dirò: “Guardate figlioli, Io, il Padre vostro sono qui!”».
7. Se voi però parlate male di qualcuno e lo segnate a dito e dite: “Costui è un operatore del male e merita la punizione e deve esser molto castigato”, – allora voi non giudicate colui che fa questo, ma giudicate la Mia presunta negligenza e trascuratezza e domandate al vostro cuore che è incollerito: “Come può il Signore permettere tali orrori e stare a guardare? Perché non punisce Egli gli operatori di tali mali?”. – In verità, se lasciate dominare il vostro cuore da tale spirito da giudice, allora già voi siete più di Me, ed Io non vi posso rispondere quando Mi chiamate; e per quanto vorreste anche gridare, non potrei dire: “Io, il Padre vostro sono qui!”. – Infatti è impossibile che i figli possano pensare del Padre loro che Egli sia ingiusto.
8. Tutto ciò che finora si riteneva di essere grande e magnifico, Io l’abbasserò di molto; ma ciò che finora era basso e disprezzato lo innalzerò e lo metterò in alto! – Io ho ancora, in oriente come in occidente, un piccolo popolo che finora è rimasto del tutto inosservato. Chi Mi può impedire che Io lo innalzi e lo metta su tutti i popoli e paesi dell’Europa? –In verità, un popolo che è attaccato ancora a Me e alla Mia Parola e professa il Mio Nome, – per quanto sia piccolo e inosservato, Io voglio innalzarlo e renderlo libero, quando tutti i rinnegati sprofonderanno nel giudizio.
9. Ma voi pochi che avete tenuto finora al Mio Nome e alla Mia Parola, non abbiate paura e anche non giudicate nessuno, allora Io vi conserverò e non vi lascerò cadere. Non aspettate nulla dal mondo e dai suoi insensati consigli, poiché Io vi dico: “Tutto ciò che non si attiene a Me andrà in rovina; ma voi, come Me, rimarrete nell’eternità!”.
10. Io solo sono il Signore e un Giudice perfetto. Tutti i giudici del mondo invece sono puri flagelli nella Mia Mano. Ma dove Io brandisco il flagello, là esso anche si abbatte e ferisce e uccide. Ma chi si tiene a Me, costui non lo colpirà il Mio flagello, perché Io so su quali ho da brandire quest’arma, e tutti i Miei angeli pure lo sanno. Ma i demoni sono tutti ciechi e non possono scansare i Miei colpi. I vedenti per Grazia Mia non hanno bisogno di scansarsi, perché Io stesso li risparmio, ed anche gli angeli Miei li risparmiano, perché essi conoscono assai bene i loro cari fratelli su questa Terra.
11. Ma guai a tutte le grandi e ricche città, perché esse hanno cominciato a fare del Mio Nome un vergognoso zimbello! – Io vi dico: “Esse saranno presto del tutto piccole e molto povere”. Beate invece voi piccole città e campagne che siete ancor sempre attaccate per metà o almeno per un quarto al Mio Nome; a voi deve essere riservato un destino migliore. Non deve scorrere sangue sul vostro suolo, e a voi deve sorgere una bella aurora! Io vi dico che voi dovrete essere protette.
12. Ma non domandate di questa o quella lega delle nazioni, ma domandate dell’unica Lega con Me, che è una vera Lega dell’Amore, allora diventerete veramente grandi, forti e potenti attraverso e nel Mio Nome per il tempo e per l’eternità. Amen! – Beato colui che non si scandalizza di Me, perché questo lo dice il Signore Gesù Zebaoth. Amen, amen, amen!
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«Che cosa significa dunque “temere Dio?”. Temere Dio significa: amare Dio, l’eterno, sommo e purissimo Amore, ed essendo Dio la suprema Verità, perseverare nella divina Verità, e non seguire la menzogna del mondo per il proprio interesse materiale. Chi è veritiero in tutto, costui ha il vero timore di Dio nel cuore; e chi ce l’ha, adora anche Dio in ogni tempo e in modo pienamente valido. Come, infatti, la menzogna è un grandissimo disonore fatto a Dio, così la pura e vivente Verità è anche una continua e somma venerazione e verissima adorazione di Dio».
[Il Grande Vangelo di Giovanni”, vol. 9, 86.]
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Parlamentarismo ed elezione dell’imperatore
6 gennaio 1849
Domanda di Jakob Lorber riguardo all’imminente elezione di un imperatore tedesco[14].
1. Ebbene, scrivi dunque! – Tu mi spingi in modo tale, che alla fine devo parlarti di nuovo di cose che sono diventate ora per Me veramente molto nauseanti; infatti, quanto Io stimo le Diete del Reich e le loro decisioni, tu non lo comprenderai ancora a lungo nella pienezza. Però ti posso ben dire che le attività delle Diete del Reich e dei consigli nazionali sono un’occupazione principale dell’Inferno. Infatti questo ha ora già tenuto più di un decilione di Diete del Reich e si trova lo stesso sempre nella notte più fitta e, con tutte le sue numerose Diete del Reich che ora già stanno andando nell’assolutamente innumerevoli, non ha ancora afferrato il concetto di che cosa sia effettivamente un giorno. Che esso sia diventato un po’ peggiore dopo ogni Dieta, è la pienissima verità; ma di un miglioramento, dopo una tale infernale Dieta di consiglio del Reich non vi è stata mai da scoprire la pur minima traccia.
2. Completamente simili in tutto a quelle infernali sono ora le innumerevoli infernali Diete del Reich sulla Terra; ed i loro prodotti, di qualsiasi genere essi siano, possono perciò anche essere difficilmente migliori di quelli dell’Inferno che corrispondono esattamente a questi prodotti terreni.
3. Ma perché dunque, tu domandi in te, devono essere così cattive queste Diete del Reich? Vi sono certo riunite tante teste molto erudite e intelligenti, ed essi controllano con tutta l’acutezza del loro intelletto ogni proposta, e non l’accettano come avente valore di legge e legalmente valida finché non si è convenientemente smussata e limata in tutte le erudite teste.
4. Sì, sì, Mio caro, la cosa almeno sembra così, ma non è così come essa sembra, ma è del tutto diversa – e precisamente: si riuniscono in una Dieta almeno per un terzo le teste più scaltre, per un altro terzo generalmente del tutto stupide o mezze stupide, e per un debole terzo teste molto superbe, talvolta anche molto dure e testarde. Le ultime teste trovano naturalmente di sotto la loro dignità, per lo più aristocratica, di occuparsi dei comuni deputati della plebe che, secondo la loro opinione, puzzolentemente stupidi e di attirarli a sé.
5. Questo lo sanno e ne approfittano poi le teste scaltre, le quali dunque si occupano della plebe e la conquistano a sé. Perciò generalmente accade anche che i loro emendamenti devono essere accettati ob vota maiora[15], per quanto cattivi e miserabili anche fossero. – Questo di solito deve ben presto indignare la destra aristocratica, e ciò la induce a progettare i mezzi segreti che puniscono l’odiata sinistra. Con ciò inizia poi l’intrigo completamente infernale, oppure ancora meglio, il vero e proprio ballo infernale dei deputanti della Dieta del Reich! – Allora vi regnano poi un amore e una concordia, come Satana non potrà mai desiderarne di più utili per i suoi scopi. – Io penso che tu Mi comprenda.
6. Ora, poiché tu Mi comprendi, allora continua pure a giudicare tu stesso e dì quali frutti devono venir fuori da una semenza simile?! – Tu dici in te: “O Signore, i più miserabili del mondo!”. – “Giusto”, ti dico Io, “così è e così sarebbe; però Io ho escogitato per la semenza una propria specie di tarme che la danneggerà molto”. Per il momento non ti voglio descrivere più da vicino questa Mia Invenzione, ma tu la riconoscerai lo stesso presto e facilmente quando farà il suo ingresso dall’oriente, forse anche dall’occidente.
7. Ma quando la corona imperiale germanica verrà conferita dalla Dieta del Reich tedesco, allora potrai dedurre di quale spirito sarà il dono e che cosa c’è da aspettarsi da esso.
8. Ma tu sai cosa sarebbe una vera Dieta del Reich celeste? – Vedi, una giusta e vera Dieta del Reich celeste sarebbe la Mia Parola e la sua osservanza per i cuori di tutti gli uomini.
9. I reggenti però devono rimanere come sono adesso, però anche come fedelissimi seguaci della Mia Parola; allora diventerebbero tutti grandi come un Salomone nel Mio Nome. Ma se loro, come anche i loro popoli, si aspetteranno la loro salvezza dalle Diete del Reich, allora andrà molto male con loro.
10. Ma al più avido di tutti di dominio e di corona però toccherà la parte peggiore, poiché Io ti dico: “Se egli non avrà una testa di bronzo ed un corpo di pietra, allora non porterà troppo a lungo questa vecchia-nuova corona che sarà completamente incandescente; e un tale nuovo grande imperatore tedesco diventerà fin troppo presto un piccolo imperatore tedesco e poco dopo soltanto un duchetto e, ancora un po’ più tardi, un purissimo piccolo niente!
11. Oh, qualcosa del tutto diverso sarebbe se questa corona la prendesse su di sé un imperatore già esistente, ragion per cui non può essere possibile nessuna elevazione di persona e di carattere, il che nell’aldiquà, per ogni uomo di qualsiasi condizione egli sia, è la cosa più pericolosa. Perciò da parte Mia niente viene anche impedito così accuratamente come lo stabilire nuovi imperi o regni, perché con questo la voglia di dominio si desterebbe in troppi animi e con essa necessariamente guerre e le loro cattive conseguenze, per il quale motivo Io ho esiliato perfino anche tutti i principi eletti, perché anche queste elezioni avevano poi sempre le stesse conseguenze.
12. Perciò deve rimanere imperatore colui che già da tanto tempo è imperatore, e il re deve rimanere un re. Ma se un re aspira al titolo di imperatore e lo vuole raggiungere, allora avrà a che fare poi con Me, specialmente se la Dieta del Reich a Francoforte lo elegge imperatore! – In verità, a lui dovrà andare ancora peggio che ad un passato imperatore dei francesi! – Comprendi tu questo? Sì, sì, tu lo comprendi, perciò Io non ho più bisogno di dirti altro, perché il tempo più prossimo a venire già comunque ti farà luce su tutto questo.
13. Questo dunque per l’osservanza tua e di voi tutti. Amen!
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Sul papa Pio IX [16]
[Isaia 14, 4-27]
13 gennaio 1849
Su una domanda di Ans. H.
1. Riguardo al papa, può essere bene e male. Se si volgerà puramente soltanto allo spirituale e rinuncerà al potere mondano, allora sarà bene per lui ed egli perverrà alla pura Luce. Se invece tornerà ad essere un principe mondano, allora gli andrà male insieme a tutti coloro che sono legati a lui mediante la fede di Roma, e sarà e avverrà di Roma, come ha profetizzato il profeta Isaia[17] quando così parlò di Babele e Assur:
2. «Nel tempo in cui il Signore concederà ai figli una tregua dal tuo strazio, dalla tua sofferenza e dalla dura schiavitù nella quale sei sempre stato, i figli terranno un simile proverbiale detto contro la dominatrice di Babele (Roma) e diranno:
[Isaia 14,4-27]
«4 Com’è finita del tutto la tua attività
il tributo ha la sua fine!
5 Il Signore ha spezzato il bastone della tua empietà
ed ha annientato quello del tuo dominio mondano
6 che colpiva i popoli incessantemente
nella tua continua ira,
e dominava con furore sui pagani (tutti i cattolici e altre confessioni)
e sempre li perseguitava senza alcuna misericordia.
7 Come riposa tutto il mondo
ed è quieto e giubila allegramente!
8 Perfino gli abeti sopra di te e i cedri del Libano si rallegrano e dicono.
“Poiché tu giaci,
allora nessuno viene quassù per abbatterci”.
9 Certo, perfino l’Inferno tremava laggiù dianzi a te,
quando gli andavi incontro.
Esso ti risvegliava i suoi morti, come anche tutti i caproni del mondo,
e comandava a tutti i sovrani dei pagani (gli eretici di tutte le confessioni)
ad alzarsi per te dai loro troni;
10 ma essi parleranno fra loro e ti diranno:
“Vedi, (che cosa dobbiamo fare?) tu sei battuta come noi,
e ti succede come a noi.
11 La tua magnificenza è andata giù all’Inferno
insieme al suono delle arpe.
Quindi le tarme saranno anche il tuo letto
ed i vermi, la tua coperta!
12 Come mai tu, quale bella stella del mattino,
sei ora caduta dal cielo (quale un bellissimo cedro del Libano),
come mai sei caduta a terra,
tu che sei stata perfino un giudice di tutti i pagani?!
13 Pensavi pur sempre nel tuo cuore: “Io sola posso salire in cielo
e innalzare il mio trono sopra tutte le stelle di Dio!
Io sola mi siederò sul monte della fondazione,
al lato verso mezzanotte,
14 e salirò sulle sommità delle nubi
e sarò uguale all’Altissimo” (come rappresentante di Dio!)
15 Ma il Signore dice: “Sì, all’Inferno te ne vai,
al lato della fossa”.
16 Chi poi ti riconoscerà e guarderà
e vedrà chiaramente, costui dirà:
“È questo l’uomo che fece tremare il mondo
e vacillare i regni?
17 Colui che rese deserto il suolo e distrusse le città su di esso,
e mai volle rilasciar i prigionieri suoi?
18 Certo anche noi, re dei pagani, languiamo, però con onori,
ciascuno nella propria casa;
19 tu invece, sei rigettato dalla tua tomba
come un ramo disprezzato,
come una veste degli uccisi, quando sono trafitti con la spada
e poi vanno giù verso i cumuli di pietre dell’Inferno,
come un cadavere calpestato.
20 Tu non sarai sepolto come i re dei pagani,
perché hai rovinato il tuo paese
e sterminato il tuo proprio popolo;
perciò anche non ci si ricorderà della tua maligna semenza.
(Ma agli angeli il Signore dirà:)
21 “Fate ora i preparativi per colpire e massacrare i suoi figli
per i misfatti dei loro padri,
affinché mai più si rialzino,
né ricevano di nuovo ancora in eredità il loro paese e rendano il suolo pieno di città”.
22 Ed Io voglio venir su di lei
dice il Signore
ed estirperò a Babele (Roma) la sua memoria e i suoi rimasti (cardinali)
e nipoti (arcivescovi) e discendenti (tutti i vescovi e subalterni)
23 e voglio rendere loro eredi del riccio e un pozza d’acqua
e spazzarli con la scopa dello sfacelo,
dice il Signore;
24 poiché il Signore Zebaoth ha giurato e detto:
“Ciò che vale, deve andare come Io penso,
e deve rimanere come Io ho in mente,
25 Affinché Assur (il papato) sia smembrato nel Mio paese (la pura Parola di Dio)
ed Io lo calpesti sui Miei Monti (le vere conoscenze derivanti dalla Parola),
affinché il suo giogo (il tenebroso paganesimo di Roma) venga tolto da loro
e il suo carico (funzione da giudice di Roma) tolto dal loro collo”.
26 Questo è il calcolo che il Signore ha su tutte le nazioni,
e questa è la mano stesa di Jehova su tutti i pagani.
27 Il Signore Zebaoth lo ha deciso;
chi glieLo vuole impedire?
E la Sua Mano è stesa,
chi La vuole distogliere?».
3. Io penso che il Mio antico profeta Isaia parli qui piuttosto chiaramente su come andranno le cose in futuro riguardo al papato, se non migliora dalle fondamenta e ritorna puramente solo a Me, e si aspetti soltanto da Me tutto l’Aiuto. Se invece il principe, ora già cacciato da Roma, si rivolgerà ai re della Terra, allora anche otterrà da loro proprio quell’aiuto e quel sollievo che il profeta Isaia aveva annunciato già più di duemila anni fa. Anche se le sue parole, infatti, secondo il senso naturale, suonavano a quel tempo contro la vera antica Babilonia, ora suonano e si riferiscono nel senso spirituale, anche alla nuova Babilonia spirituale (Roma), che somiglia nella rispondenza, completamente, all’antica meretrice del mondo.
4. In breve, se Roma si correggerà, allora le accadrà come al figlio perduto; ma se non si correggerà, allora le dovrà toccare il destino del ricco epulone, così come anche a tutti i suoi ciechi seguaci e suoi complici! – Di più non avete bisogno di sapere! Pregate però per l’ammalata, affinché abbia aiuto, così farete un’opera buona e sarete partecipi di una vera benedizione per l’eternità. Amen! Questo dice il Signore. Amen, amen, amen!
*
«Prendete tutti esempio da Me! Io sono il Signore sopra tutte le cose nel Cielo e sulla Terra, in Me è ogni Potere, Potenza e Forza, e tuttavia Io sono con tutto il cuore pieno d’Amore, Umiltà, Dolcezza, Pazienza, Bontà e Misericordia. Siate anche voi lo stesso, e da ciò si conoscerà che siete veramente Miei discepoli.
Amatevi fra voi come fratelli e fatevi del bene. Nessuno si elevi al di sopra degli altri e voglia essere il primo, poiché Io solamente sono il Signore, mentre voi tutti siete puramente fratelli! Nel Mio Regno sarà primo soltanto colui che è il minimo ed è sempre pronto a servire i suoi fratelli in tutto ciò che è buono e vero».
[Il Grande Vangelo di Giovanni”, vol. 10, cap. 90.4,]
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I due vitelli
(Una visione)
Il 2 marzo 1849
Jakob Lorber il 28 febbraio 1849 vide, verso le 9.30 di sera, nell’osteria “Al re romano” nel vicolo Sporgasse, due vitelli che stavano amichevolmente uno accanto all’altro ad un tavolo vuoto, e subito dopo li vide come andarsene verso una stradina che conduceva verso nord, di cui quello a sinistra sembrava blu chiaro e quello a destra, che correva avanti, giallo canarino. Entrambi gli animali agitavano molto solerti la loro coda a destra e a manca. – Questa visione durò un minuto.
1. Allora scrivi, ma non molto, perché in tutta l’apparizione non vi è neanche molto.
2. Il vitello blu significa la vera religione, che qui è costante e procede in avanti a passo misurato, per questo si mostra anche sempre un po’ indietro al vitello giallo, che rappresenta la precedente religione politica di Stato. – Che il vitello giallo ora vada in giro con quello blu, è un buon segno, poiché significa tolleranza per la vera religione, tolleranza che in precedenza non era propria della religione di Stato. Tuttavia il vitello giallo non può nascondere completamente la sua intima aspirazione ad un certo primato, per cui attraverso il paziente [colore] bianco trapela ancor sempre un velo di gelosia, e così anche con il correre in avanti si rende fin troppo facilmente riconoscibile che la precedente chiesa di Stato, fin troppo volentieri, vorrebbe essere ancor sempre la prima e la preminente.
3. Ma questo ora non ha importanza, perché entrambe le religioni imboccano alla fine una e la stessa strada, e precisamente una determinata strada verso nord, il che equivale a percorrere la giusta via della carne attraverso la prova della libertà, nella vera veste dell’umiltà; infatti il nord rappresenta il mondo, e precisamente nella sfera della sua umiliazione che lo mette alla prova.
4. Chi percorre questa strada fino ad una determinata meta e nello stesso tempo non diventa uggioso e brontolone, costui potrà poi anche dirigersi ben presto a destra, dove la via si dirige ad Oriente, – per questo motivo il vitello giallastro si è anche messo a destra, per togliere a quello blu quel pochino di presunto vantaggio, per potersi dirigere tanto prima alla meta a destra verso Oriente.
5. Ma questo non fuorvia il vitello blu, poiché esso sa che dopo la svolta si troverà dalla parte del vero Oriente, mentre il vitello che va a destra continuerà a camminare dalla parte del Mezzogiorno. Il buon umore di entrambi gli animali, i quali rappresentano le giuste religioni terrene, indicano la buona volontà e la pace che presto ne deriva, infatti finora anche la maggior parte delle insurrezioni popolari e delle guerre sono state fatte bollire a lungo al focolare delle religioni, cosa che però in seguito sarà difficilmente più il caso, se le religioni, come i due vitelli, procederanno pacificamente una accanto all’altra.
6. L’assiduo agitare a destra e a manca delle code significa scacciare da sé diligentemente ogni genere di tentazioni mondane, che nel mondo spirituale si manifestano come mosche di ogni specie.
7. Ma che nel regno degli spiriti, sulla via delle rispondenze, la religione viene rappresentata sotto forma di vitelli, ciò deriva dal fatto che questi animali sono allo stesso tempo un simbolo dell’umiltà, che è il solo presupposto della vera religione. Così anch’Io stesso vengo rappresentato con l’immagine di un Agnello, che in sé significa la massima umiltà, della quale solo ed unicamente Io sono capace; – anche il vitello però rappresenta l’umiltà, ma soltanto così come gli uomini possono essere capaci di umiltà.
8. Comprendi ora la tua visione? – Sì, tu ora la comprendi; ma al più presto ne riceverai anche un’altra, che sarà ancora molto più memorabile di questa. Ma quella Io non te la spiegherò prima che tu stesso non abbia tentato di decifrarla. – Comunica però questo anche a tutti i nostri amici; così sia!
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Tutto deve diventar nuovo!
(Sguardo nel prossimo futuro)
5 marzo 1849
O Signore! Ora all’orizzonte politico sembra davvero strano. Da una parte mi pare che ovunque sia ora tutto spinto agli estremi, e la tensione dei popoli pare anche abbia raggiunto il punto culminante e si crede da molte parti che basterebbe soltanto una piccola pressione ancora e tutte le corde della vita umana e della sua pazienza devono strapparsi in una sola volta, situazione in cui poi tutto dovrebbe necessariamente andare sottosopra. D’altra parte però sembra pure nuovamente, se si osserva la cosa con un po’ più di sangue freddo, come se tutti gli elementi politici popolari e statali, per quanto ora ancora così agitati, si volessero appianare del tutto pacificamente e calmarsi come le onde del mare dopo una grande tempesta. – In breve, le cose degli uomini ora sono messe in un modo tale che in verità anche il pensatore più obiettivo non sa più raccapezzarsi dove tutto questo condurrà e cosa ne sarà.
O Signore! Tu sai tutto, Tu hai già reso noto parecchie volte in anticipo a me e ai Tuoi altri amici e fratelli più di una cosa che si è poi anche sempre avverata giustamente. Questo ci ha molto consolato e noi abbiamo potuto orientarci poi così bene che, con la Tua Grazia e Aiuto, non ci è accaduto veramente nulla di male. – Oh, sii anche questa volta così benevole e misericordioso e donaci solo alcuni accenni, così che con la Tua Grazia possiamo andare incontro al futuro anche con più tranquillità! – La Tua santa Volontà sia fatta sempre e in eterno, ed il Tuo solo santo Nome sia santificato. Amen!
1. Allora scrivi, ma soltanto in breve e non molto.
2. Pace a tutti coloro che sono di buona volontà e confidano in Me nel loro cuore! I loro pii desideri e le loro buone speranze non saranno mai distrutti, perché chi in questo tempo di prove e purificazione non si è scandalizzato di Me e Mi è rimasto fedele nel suo cuore, costui deve essere benedetto in futuro da cento fino a mille volte in ogni bene del suo cuore. Infatti Io aprirò ai Miei seguaci una California del tutto diversa da quella inflessibile dell’estremo Occidente; anzi una California dell’eterno Oriente voglio loro spalancare, la quale dovrà arricchirli con tesori imperituri!
3. Ma i ribelli e tutti coloro che non vogliono sopportare questa Mia Visitazione e non aspirano che solo ad ogni genere di dominio, costoro avranno da sostenere ancora un potentissimo fuoco.
4. Io ve lo dico: “D’ora in poi sui pacifici deve pervenire la vera pace, ma sui litigiosi e attaccabrighe deve pervenire guerra e ogni persecuzione e non dovranno aver pace prima che essi la desidereranno, la vorranno e la cercheranno in modo pienamente serio.
5. Tutto il vecchio passerà con le sue cattive e sudicissime forme. Tutti gli Stati si rinnoveranno, ed anche la vecchia Chiesa passerà in una nuova. Ma chi rimarrà attaccato al vecchio, costui sperimenterà su di sé il destino degli ebrei o già qui oppure del tutto certamente nell’aldilà”.
6. Io vi dico: D’ora in poi “Ite, missa est”[18] non porterà e non varrà più molto, ma bensì: “Signore, qui è bene stare! Facci costruire delle capanne: una per Te, una per Mosé e una per Elia!”. – Infatti ora si è avvicinato il tempo della trasfigurazione di tutto ciò che finora si è dovuto tenere nascosto agli occhi dei popoli. – Ora sul monte spirituale Tabor molti devono ricevere in visione cose di cui prima non avevano nessuna idea, poiché la miseria li spingerà a questo, vale a dire: la miseria dello spirito!
7. Ma vi dico anche questo: proprio quei popoli e stati che erano i primi e lo volevano diventare, saranno addirittura gli ultimi, poiché non hanno riconosciuto il tempo della loro visitazione, perché non lo vollero riconoscere. – Ma ciò che finora era basso e disprezzato, questo dovrà essere innalzato fino al Sole; ma tutto ciò che finora si chiamava grande, prendete nota bene, presto diventerà molto piccolo.
8. La sapienza del mondo subirà un potente naufragio; ma in compenso la sapienza interiore del cuore verrà innalzata sul trono della Luce.
9. Seguirà certo ancora una tempesta principale, ma essa non distruggerà, bensì appianerà e quieterà ciò che ancora adesso è agitato. Questa tempesta sarà uguale ad un erpice, che appiana i solchi che l’affilato aratro ha scavato.
10. A voi pacifici verrà una giusta pace, e ai nemici della pace una vera guerra, poiché ora tutto deve ottenere una nuova veste e nuove armi, perché la veste vecchia è del tutto lacerata, e le armi vecchie sono diventate piene di ruggine. – Questo dunque per vostro conforto e per vostra norma. Amen! Ma a questo, anche tutti voi dite: “O Signore! O Padre! – Sì, sì, nel Tuo Nome, che è Onnipotente. Amen, amen, amen!”.
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Pagina commemorativa per il 15 marzo.
19 marzo 1849
Un Dono particolare in memoria del giorno importantissimo della Mia Discesa, attraverso la Parola e l’Azione, spiritualmente, al mattino del 15° giorno del mese di marzo nell’anno 1840.
1. Io, il grande e in ogni tempo veritiero e fedelissimo Donatore di tutti i buoni doni e della grande Rivelazione dai Cieli, vi dico e vi consiglio di commemorare sempre questo giorno; infatti esso è stato scelto proprio perché in questo giorno grandi cose vengono date da Me ai popoli della Terra – o una grande Grazia oppure un grande Giudizio: Grazia, qualora gli uomini si sono resi meritevoli attraverso la loro giusta amorevole condotta e degni della stessa, un Giudizio, qualora i popoli Mi rinnegano del tutto e veramente non credono più in nessun Dio e Lo rifiutano.
2. Nel corso di questi nove anni – nel cui spazio di tempo vi è stato detto, mostrato e dato davvero moltissimo – anche molto spesso vi ho precisamente annunciato tutto ciò che sarebbe avvenuto in seguito. Ed ora avete avuto occasione in grande quantità, e l’avrete ancora in seguito, di persuadervi dell’avverarsi, presto e bene, di tutto quanto è stato preannunciato, e dedurre da ciò che le Mie Parole sono sicuramente di un’altro peso, rispetto alle parole degli uomini miopi di questo mondo e per la maggior parte completamente ciechi, mondo che ancora oggi opera come un tempo Sodoma e Gomorra, ma già domani può trovar la propria fine.
3. Ma poiché voi avete conosciuto effettivamente il possente peso delle Mie Parole, e vi siete persuasi della loro pienissima verità, allora fate attenzione, anche in futuro, a ciò che ancora succederà.
4. Io vi dico – e voi potete già sapere – che il nostro nemico, Satana, ha messo il piede sui campi del Sole per essere là sottoposto all’obbedienza. Egli ora anche obbedisce, ma la sua obbedienza è peggiore della sua insolenza; esteriormente è ben quieto, ma tanto più malignamente attivo nel suo interiore.
5. Quando egli poteva muoversi di più esteriormente secondo il suo maligno piacere, allora eccitava gli animi e li destava al reciproco combattimento, che rischiava di distruggere ogni cosa. E guardate, gli animi si destavano, afferravano ferro e fuoco, e cominciavano a combattere come giovani leoni. Allora Satana trionfava, perché considerava riuscita l’opera sua.
6. Ma poiché era nel suo progetto muovere a sdegno gli animi l’uno contro l’altro fino a quando gli uomini si fossero sterminati reciprocamente col più terribile odio fino all’ultimo, e dopo gli uomini però anche le altre creature che l’Infinità porta, allora Satana fu spostato dalla Terra al Sole e là voleva continuare l’opera sua maligna su una scala più vasta. Ma allora fu costretto all’obbedienza e ad una costante quiete, nella quale si trova ancora adesso esteriormente.
7. Ma tutt’altro aspetto ha il suo interiore. Là è tutto un ardore di alte fiamme. Presto egli vuole, con la sua quiete, trasferire l’intero mondo nella quiete della tomba. Ma poiché vede che anche nelle tombe la vita non si può soffocare totalmente, allora egli comincia ora a scuotere l’ingranaggio dell’ordine primordiale e, benché non abbandonando il suo punto di osservazione esteriore nemmeno di un pelo, vuol sollevare dai cardini tutta la Creazione visibile e distruggerla fino a ridurla in atomi.
8. Vedete, il modo però in cui ora è fatto l’animo di Satana, si riflette anche nell’intera natura di tutte le cose. Il tempo atmosferico dell’inverno era come una primavera, poiché gli spiriti cattivi dell’aria si misero in una falsa quiete, simile a quella del loro maestro. Con tale quiete però essi volevano procurare alla Terra una grande siccità e una completa perdita del raccolto; infatti per l’imperturbato calore dell’inverno ogni frutto sarebbe dovuto essere portato fino al fiore, poi però, per la repressione di una improvvisa insurrezione degli spiriti cattivi dell’aria, ad opera degli spiriti della pace, sarebbe dovuto subentrare un freddo intenso che avrebbe fatto irrigidire veramente tutto, ed in seguito a ciò, ovviamente, la gran parte dei frutti della Terra per lo più abitabile sarebbe poi andata distrutta; ma guarda un po’, Satana ha fatto male i propri conti!
9. Io non lasciai che i frutti arrivassero alla fioritura, e inviai giù sulla Terra i più forti spiriti della pace in quei giorni invernali, nei quali il calore della luce solare avrebbe già potuto avviare al lavoro gli spiriti attivi nelle piante, e questi afferrarono e afferrano ancora, senza grazia né riguardo, tutti i cattivi spiriti dell’aria falsamente quieti, e li sollecitano a percorrere tempestivamente la via giudicata dell’Ordine, dal quale ordine, un giorno, potrà sorgere per loro la vera libertà. Perciò anche questo tempo atmosferico attuale non vi sia molesto, poiché esso è una buona benedizione per tutti i frutti della Terra.
10. Ma così come questo tempo atmosferico è per così dire un’insegna di ciò che si proponeva il nemico della Vita ed ancora si propone, e di come egli all’opposto viene trattato da Me, così altrettanto è questo tempo atmosferico di marzo un segno profetico rispetto al tempo politico ora diffuso su quasi tutta la Terra.
11. Era il 15 marzo, quando Io vi diedi la Mia Grazia. Era il 15 marzo, quando quasi tutti i popoli della Terra si sollevarono, poiché vennero incitati dallo spirito del mondo al movimento che avrebbe dovuto distruggere tutto quanto, il quale spirito è il nemico della Vita. Ma allora Io gli mandai contro gli spiriti della pace, rigidi e molto duri, prima ancora che spuntassero i giusti fiori ai nobilissimi rami della Vita. Perciò ora dappertutto è subentrato una specie d’irrigidimento con frammischiate tempeste, ed il tempo politico ha un aspetto molto cattivo, come se volesse distruggere tutto. Voi però non vi spaventate per questo!
12. Infatti un 15 marzo venne a voi dall’Alto e in modo simile ancora ad altri fratelli, del tutto in segreto, ed ora è in attesa di risorgere realmente. Di nuovo venne un 15 marzo che come pula cacciò alla rifusa tutti i popoli ed i grandi dai loro troni. E di nuovo venne un 15 marzo davvero freddo e gelido, come se volesse distruggere tutta la seminagione dell’anno precedente. Ma non temete questo! Soltanto alla sensazione esso appare così, ma la realtà è del tutto diverso. Esso protegge soltanto la nobile, non ancora sbocciata, giusta fioritura dell’ordine, della vita e della vera libertà dello spirito.
13. Perciò non vi preoccupate di ciò che accade ora! Lasciate infuriare coloro che sono creati per la furia della tempesta, e lasciate che sottomettano quelli che sono inclini alla schiavitù.
14. Io però vi dico: “Proprio da ciò la vera Vita irromperà all’improvviso come un chiarissimo lampo dalla nuvola nera – e la nuvola passerà, ma il lampo non ritirerà mai più la sua luce, bensì splenderà continuamente!
15. Ma come il 15 marzo non è lontano dalla primavera, poiché lo separano soltanto sette giorni da essa, così anche la primavera spirituale non sarà lontana dal suo predecessore, vale a dire dal 15 marzo spirituale.
16. Di questo siatene assolutamente certi e sicuri, perché così avverrà e così deve avvenire. Amen! Questo dico Io, il vostro Signore, per vostra completa consolazione. Amen, amen, amen!
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La grande Aurora ovvero la preparazione per l’arrivo del Signore
6 aprile 1849
1. Chi ha una luce, costui non la metta sotto un tavolo, al coperto, dove splenda inutilmente, poiché la sua luce illuminerebbe appena le punte dei piedi di alcuni pochi e inoperosi seduti a tavola, cosa che non servirebbe a nulla, essendo tutta la stanza buia, e quelli che siedono al tavolo non vedrebbero ciò che c’è sul tavolo o ciò che altrimenti li circonda; bensì ognuno che sia dotato anche soltanto di poca luce, metta il suo lumicino sul tavolo e lo lasci splendere ed illuminare il tavolo e la stanza. E se in questo modo moltissimi lumicini splendessero e ardessero sul tavolo, allora sarebbe chiaro nella stanza e molto chiaro sul tavolo, cosicché ogni ospite che entrasse se ne stupirebbe e direbbe: “Oh, quanto è chiaro qui, e quanto fa bene questa luce a noi che abbiamo camminato per tutta una lunga notte! Si, essa ci appare come un’aurora!”.
2. Poiché la luce ristora così tanto la vita e la risveglia veramente, perfino se è prodotta in maniera artificiale, cioè sulla via della pura ragione e dell’intelletto purificato, quanto è perciò necessario che in questo tempo, chiunque possieda soltanto un qualche buono ed utilizzabile lumicino, ora lo tiri fuori, lo pulisca bene, lo provveda abbondantemente di olio e poi l’accenda, lo metta sul tavolo della più pura conoscenza e quivi lo lasci splendere per tutti coloro che sono seduti a questo tavolo, ed anche per gli ospiti accanto, chiunque si trovi in questa stanza.
3. Il corso di questi tempi mostra, nel modo più chiaro, che cosa manca ora maggiormente, vale a dire: in luce! A che cosa serve allora predicare l’amore! A cosa serve predicare l’osservanza dei Comandamenti di Dio, se coloro cui si predica si trovano in ogni tenebra e dicono in faccia al predicatore: «Cosa parli tu di ciò che hai visto e sentito altrettanto poco quanto noi? Che cosa diresti tu a noi se ti volessimo predicare a te della luce e delle cose ben illuminate, e pretendessimo da te che ci accordassi piena credibilità in tutto, qualunque cosa volessimo esporti, dato che noi, come te, mai abbiamo visto una luce ed altrettanto poco oggetti illuminati?
4. Vedi, tu ci risponderesti ugualmente ed alla fine diresti: “Di che cosa blaterate voi discepoli della notte, e volete farmi credere cose che voi non avete mai visto né sentito? Procurate perciò prima una luce sul tavolo e osservatela, e indicate esattamente tutto ciò che vedete e notate, allora io vi potrò credere facilmente; la luce delle vostre lampade, infatti, illuminerà anche la mia cameretta!”. – Vedi, allo stesso modo tu stesso accendi una luce prima di predicare, poi crederemo anche noi che è vero ciò che tu ora vuoi farci credere nella notte più fitta».
5. Perciò sia detto qui, non solo a tutti quelli che sono di una migliore volontà e cui occorre la Dottrina della vera Vita, bensì anche a tutti gli insegnanti, che ora devono tutti pulire i loro lumicini, e provvederli in abbondanza di buon olio; e quando i lumicini saranno provvisti di olio abbondantemente, che vengano poi anche subito accesi e messi sul tavolo ospitale del retto discernimento e della retta conoscenza. Poiché, è vicino il giorno in cui si adempirà l’ultima grande Promessa!
6. Sta scritto, di questo tempo, come esso sarà, e guardate, i fenomeni preannunciati sono ora presenti in piena misura; chi può non riconoscerli?
7. Ma se ora, nel modo più inequivocabile, i fenomeni profetizzati si sono avverati, chi può dubitare ancora più oltre che ora non giunga anche presto quel grande giorno che porterà con sé ancora una volta una grandissima, ultima e quindi permanente venuta di Colui, di Cui i due angeli dai Cieli, nel luogo in cui Egli ascese nel Suo Regno, dissero a coloro che Lo piangevano[19]: «Perché indugiate ora tristemente qui e guardate verso Colui che è asceso nel Regno Suo? Siate consolati e recatevi a casa, poiché questo Gesù che ora avete visto ascendere nei Cieli di tutti i cieli, un giorno verrà di nuovo quaggiù così come ora è asceso, e giudicherà tutte le stirpi della Terra! Beati quelli che Egli troverà giusti; questi saranno Suoi figli, ed Egli, loro Signore e Padre. Guai invece a tutti coloro che hanno perseverato in ogni ingiustizia; in verità, la loro responsabilità sarà per loro una pietra da macina al collo!».
8. Ciò che hanno annunciato questi due angeli di Dio, e ciò che ho annunciato Io, quale Signore e Dio stesso, sul futuro del Ritorno di Cristo, è ora giunto a maturazione e accadrà presto; i preparativi, infatti, sono ora già quasi tutti messi in opera. I cuori degli uomini hanno ora lo stesso aspetto di questi tempi, con le loro raccapriccianti manifestazioni. Essi sono pieni di ambizione, avarizia, invidia, ingordigia, crapula e fornicazione, pieni di litigio, attaccabrighe, maldicenze, pieni di rapina, guerra, assassinio e pestilenza di ogni genere. La discordia e la mancanza d’amore e la pienissima crudeltà si sono impadroniti dei cuori degli uomini, ed è per questo che ora una tale tribolazione è venuta sulla Terra, come una uguale proprio la stessa Terra non ha ancora sostenuto, sentito e provato. È perciò necessario che a questo tempo assai tribolato venga presto messa una fine, altrimenti anche quelli che finora ancora sono stati contati tra gli eletti potrebbero naufragare!
9. Ma prima che Io, il Signore e Creatore di ogni Vita, possa ritornare, il suolo della Terra deve essere ben bene ripulito da ogni erbaccia; e questa pulizia si sta svolgendo proprio adesso in tutti i punti della Terra! – Chi ora è consapevole di essere malato nella sua anima e non si sforza affinché la sua anima diventi sana, costui non tarderà ad andare in rovina!
10. Il tempo della purificazione durerà però non meno di quattro settimane, poiché adesso ci saranno ore in cui succederà più che in passato in un secolo. – Un termine più lungo è stabilito di quattro mesi, poiché ci saranno giorni dei quali uno significherà più che in passato un intero secolo. – Un termine ancora più ampio è stabilito di quattro trimestri, poiché in una settimana succederà più che in passato in un secolo intero. – E un termine ancora più ampio è stabilito di quattro anni ed ancora un po’ di tempo in più, poiché ora verranno mesi in cui succederà più che in passato in sette secoli!
11. Questo tempo però è ora come un’aurora di quel giorno che verrà, o per la salvezza dei giusti e per tutti quelli che sono di cuore mite e buono e nel Mio Nome amano i loro fratelli e sorelle; oppure questo giorno verrà anche come un ladro su tutti coloro che non badano a Me e hanno un cuore duro e orgoglioso, e si ritengono migliori e più stimabili dei loro fratelli, in qualunque cosa e per qualsiasi motivo.
12. Chi fra voi si ritiene migliore di suo fratello in qualunque cosa e per qualsiasi motivo, a costui in questo giorno veniente accadrà un gran danno! A partire da quel giorno, infatti, deve cessare ogni differenza esteriore, e saranno tenuti in grande onore soltanto coloro che, per amor del Mio Nome, vengono disprezzati, oppure, in un certo senso, tollerati solo pietosamente in quanto uomini onesti; ma se volessero valere qualcosa in una qualsiasi società, allora verranno respinti subito nei loro insignificanti limiti. Questi uomini invece, in questo giorno, emergeranno grandi e gloriosi, mentre gli attuali notabili in qualsiasi cosa, saranno considerati molto piccoli. Ma i Miei eletti splenderanno come il Sole a mezzogiorno!
13. Un’aurora naturale però non è indice di una bella giornata e di tempo favorevole, si dice, infatti: “Il rosso del mattino è pericolo di giorno e morte di sera!”. – Ma così non sarà per l’aurora spirituale, anzi tutto il contrario; infatti, come l’aurora naturale ristora tutti i cuori, così questa grande aurora spirituale riempirà tutti i cuori di grande paura e ansietà, poiché prenderà il suo colore dal sangue e dal grande incendio del mondo; sotto cui sono da intendersi le grandi e piccole guerre.
14. Ma mentre l’aurora naturale è un segno sfavorevole per il giorno seguente, l’aurora spirituale invece, di per sé cattiva, sarà da considerare e da ritenere soltanto come un precursore molto favorevole del grande veniente giorno della salvezza.
15. Io così ho disposto tutto questo, e lascio ora accadere tutto così come accade! Ma chi di voi Mi vuol sbarrare il passo e dire: “Signore! Tu sei un Dio crudele, provi piacere per il sangue dei molti ammazzati e agisci come un eterno tiranno!”.?!?
16. A costui sia detto: “Il Maestro non è qui perché le Sue opere Lo giudichino, bensì Egli le giudicherà equamente e giustamente!”. – Voi perciò non dovete neanche dire: “Vedi, questo popolo ha ragione e quello ha torto! – e: questo o quel generale opera qualcosa di esecrabile! – oppure: i suoi modi di procedere sono benedetti!”. – Così pure non dovete provare né gioia né tristezza quando verrete a sapere che questo o quel partito ha vinto oppure è stato pienamente sconfitto. Soprattutto, non dovete preoccuparvi se ciò che ora accade sia giusto o ingiusto, perché Io lascio accadere tutto questo così come accade, e ritengo di essere abbastanza Signore per questo, e sono sufficientemente saggio e buono abbastanza!
17. Chi fra voi però vuole ora pensare e giudicare diversamente, costui deve perciò anche voler essere più signore di quello che sono Io, e deve essere necessariamente più saggio e migliore di Me! Ma se qualcuno immagina di esserlo, anche se non proprio nei suoi pensieri, tuttavia con i suoi discorsi e le sue azioni, allora costui domini poi anche gli elementi, tracci alle stelle il loro percorso, comandi ai venti, al mare e al potente fuoco nell’interno della Terra; comandi alle nuvole e provveda al Sole e alla Luna affinché servano meglio la Terra di come è qualche volta il caso.
18. Infatti, chi si ritiene sufficientemente saggio da adeguare il suo giudizio ai moti degli uomini liberi e dire con una certa ostinata fermezza: “Il dominio dell’Austria è brutto e cattivo! - Le sue guerre, vittorie e leggi sono una vergogna! - La Russia agisce sotto ogni critica! - Soltanto dalla Francia e dalla Germania dipende la salvezza dei popoli!”, oh, a costui Io dico: “Bene, bene! Poiché tu sei così saggio e sei in grado di giudicare così a fondo tutte le azioni, leggi, disposizioni, relazioni e moti dei differenti popoli, cosa che perfino per gli angeli più savi è più difficile che mantenere un intero sistema solare nel più rigoroso ordine, allora un tale espertissimo e sapientissimo giudice di tutti i popoli si metta anche alla guida del Sole e della Luna; elimini il fastidioso inverno e chiuda anche il buco da dove provengono i venti freddi!”.
19. Ma se il Sole in estate gli dovesse diventare un po’ troppo caldo, allora la sua sapienza sarà certamente anche in grado di trovare un mezzo per togliere al Sole il suo eccessivo calore! – Qualora l’accumulo troppo ingente di ghiaccio polare gli desse un po’ fastidio, ebbene, – egli può certamente ravvivare il fuoco polare sotterraneo, ed esso presterà già i suoi antichi servizi per scioglierlo!
20. E se alla fine magari le debolezze senili o altre malattie dovessero essere tuttavia così sfacciate da insinuarsi nel corpo di un tale sapiente di popoli, ebbene, per lui dovrebbe essere certo un vero scherzo ringiovanirsi all’istante e rendere la sua carne immortale.
21. Se però tali sapienti giudici dei popoli dovessero forse avvertire che per loro sarebbe irrealizzabile la guida e la cura dell’universo, il che in confronto alla guida dei popoli liberi sarebbe ovviamente solo qualcosa di molto facile, allora essi dovrebbero poi anche rientrare strisciando in tutta umiltà nella loro pelle peccaminosa e dire: “Signore! Ho peccato veramente molto dinanzi a Te; abbi pietà e misericordia di me povero peccatore!”, – allora essi troveranno anche nuovamente Grazia e Misericordia, e sarà data loro una giusta luce che essi dovranno mettere sul tavolo della retta conoscenza e la metteranno anche, nella qual luce però riconosceranno poi anche presto e facilmente se i loro giudizi sui differenti popoli erano giusti oppure ingiusti.
22. Io vi dico: “Non immischiatevi in nulla e rimante per bene in casa, affinché, quando Io fra breve verrò, vi trovi anche in casa, vi consoli, vi fortifichi e vi accolga nel Mio nuovo Regno che fonderò sulla Terra ed in tutte le stelle!”.
23. Ma se non vi troverò in casa, allora dovrete ascrivere solo a voi stessi se a questa Mia grande e ultima venuta avrete, o nessuna parte, oppure soltanto una parte molto minima.
24. Io vi dico: “Solo Io sono il Signore dell’intera Infinità, e non ne esiste eternamente nessun altro! Ciò che vedete, pensate, percepite, provate e sentite dinanzi a voi e, ancora, infinitamente di più, cosa è nascosto, ebbene, tutto questo è solamente Opera Mia!”.
25. Riflettete, – poiché così dice il Signore Jehova Zebaoth: “Che cosa potete dire voi a Me, se Mi sto con coloro che voi disprezzate? – Che cosa Mi volete dire se Io stringo al Mio Cuore una prostituta e respingo da Me una pia bigotta giudicatrice di costumi e di peccati? – Che cosa Mi volete dire se in futuro prenderò alloggio solo presso uomini come Zaccheo e volterò le spalle a tutti i cosiddetti servitori di Dio? – Che cosa Mi potrete inoltre dire se in futuro, come lo fu anche prima, scaccerò dalla Mia Porta le vostre figlie beneducate e al loro posto accoglierò le più comuni ragazze di strada e farò di loro le Mie dame di compagnia?”
26. Sì, in verità, Io lo dico a tutto il mondo: ‘Una Marta, una Maddalena, un’adultera, una donna samaritana e una prostituta che si è lasciata dormir sopra diecimila volte, Mi sarà più gradita di tutte le figlie educate in modo raffinato ed estremamente morigerate, le quali non sono prostitute solo perché ciò sarebbe uno scaldalo dinanzi al mondo!’ - Che cosa ne direbbe, infatti, il mondo?! – Se questo lo venisse a sapere, allora per la sperata felicità terrena, sarebbe sicuramente finita! – Oh, ma se dipendesse da Me e il mondo non esercitasse un ufficio di giudice valido agli occhi degli uomini, allora con i vostri figli non sareste per nulla così delicati come adesso!
27. Io però non vi dico questo come se ritenessi che fosse male educare in modo raffinato e morigerato i figli, – oh, no, non voglio affatto dire questo; ma voglio dire che voi educate i vostri figli in modo raffinato e morigerato molto più a causa del mondo che a causa Mia, e trasmettete loro con questo un’esagerata sopravvalutazione del loro cosiddetto migliore valore umano, la cui sopravvalutazione è una radice fondamentale di ogni superbia, cosa che è un abominio dinanzi a Me! – E allora devo confessare apertamente e chiaramente che a Me è di gran lunga più cara e più gradita una prostituta disprezzata da tutto il mondo, e puzzolente di tutti i peccati della carne, che un intero milione dei vostri ultraraffinati e ultramorigerati figli e figlie.
28. Con questo, però, non voglio nemmeno dire che la prostituzione Mi sia magari più gradita di una virtuosa, pura condotta di vita, poiché nulla d’impuro può entrare nel Regno Mio! Ma Io dico che, se con l’educazione raffinata e delicata dei costumi e della religione è, nello stesso tempo, assai strettamente congiunta un minimo di superbia sprezzante, anzi talvolta perfino disprezza l’umanità di bassa condizione, allora Mi è molto più cara e gradita ogni prostituta disprezzata dall’alto in basso fino all’ultima punta delle dita dei piedi ed umiliata al di sotto di tutte le cloache, che i vostri figli molto considerati dinanzi al mondo! Così come anche Mi preferii quel grande pezzente di un pubblicano – che venne nel Tempio, dove nel luogo consacrato si rese conto fin troppo bene della sua ignobile vita e perciò in un certo senso parlò fra sé: «No, io sono certo un furfante troppo terribile per questo luogo consacrato! Non sono affatto degno di alzare i miei occhi peccaminosi là dove i giusti si rallegrano davanti al Santuario di Dio; perciò è anche giusto che io lasci subito questo luogo e non lo profani!», – che quel fariseo oltremodo soddisfatto di sé che non finiva mai di lodare ed esaltare Iddio per averlo fatto così puro e senza difetti.
29. Io dico qui ora a tutti, secondo la pienissima Verità, solamente la quale può rendere ogni uomo veramente libero: “Dinanzi a Me in senso assoluto esiste effettivamente solo un unico peccato, peccato che è il padre di tutti gli altri peccati, e questo peccato si chiama: superbia!”.
30. Dalla superbia procede poi qualunque altra cosa si possa chiamare peccato – come lo sono egoismo, ambizione, amor proprio, invidia, avarizia, usura, inganno, furto, rapina, ira, omicidio, pigrizia per un giusto lavoro, dolce ozio a spese dei modesti lavoratori, propensione per la vita comoda e darsi delle arie, lussuria della carne, fornicazione, prostituzione, dimenticanza di Dio e infine ben anche spesso totale ateismo e con questo la più completa disobbedienza verso tutte le leggi, siano esse di origine divina oppure soltanto di origine politica.
31. Considerate ognuno di questi enumerati peccati capitali di per sé molto analiticamente, e scorgerete alla base di ognuno di essi, la superbia! Chi allora vuole liberarsi come in un colpo solo di tutti i suoi supposti mille peccati, costui veda soltanto di liberarsi della sua superbia, di qualunque genere essa sia. Allora egli si libererà anche di tutti gli altri suoi peccati. Infatti, molti peccati non sono affatto immaginabili senza la superbia, e questo perché essa è l’unico fondamento di questi peccati.
32. I peccati invece che sono commessi senza superbia, non sono peccati, perché non contengono in sé la base per il peccato.
33. Ma supponiamo che ci sia qualcuno che in genere fosse giusto e nessuno potesse dirgli: “Vedi, ti sei reso colpevole di questo e quel peccato”, – ma che per questo egli se ne facesse gran vanto e si considerasse molto migliore di coloro che egli riconosce come rozzi peccatori; in verità, allora tutta la sua giustizia non gli gioverebbe a nulla! Infatti, facendosi vanto della sua giustizia e integrità, egli sarebbe già vittima della superbia, e quindi dinanzi a Me sarebbe peggiore di uno che per tutta la sua vita – ma naturalmente senza alcuna superbia – avesse peccato nella sua carne, il che di per sé è pure anche un gran peccato, ma non sta in nessun rapporto con la più piccola superbia.
34. Perciò ognuno si lasci ora anche illuminare molto intensamente da parte a parte da questa aurora, e indaghi diligentemente con la massima cura negli angoli e nelle stanze illuminate della sua vita, se non dovesse trovare da qualche parte qualcosa che possa avere una qualsiasi somiglianza con la superbia. Se nel suo interiore trova qualcosa del genere, allora lo aborrisca all’istante e cerchi subito con tutte le sue forze, affinché si liberi dalla sua superbia, per quanto minima possa sembrare, altrimenti essa con il tempo comincerà a crescere come una pianta parassita al ramo, in genere sano, di un albero da frutta, e rovinerà spiritualmente l’uomo altrimenti nobile, così come la pianta parassita rovina l’albero in genere completamente sano.
35. La superbia, di qualsiasi specie possa essere e da qualsiasi parte possa prendere origine, è per l’anima e lo spirito una velenosissima aria soffocante proveniente dall’Inferno, attraverso la quale in breve tempo ogni vita dovrà perire. Perciò sia detto ancora una volta per la millesima volta:
36. “Guardatevi soprattutto soltanto dalla superbia, se volete comparire dinanzi a Me giusti e giustificati, – e se volete rallegrarvi della Mia visibile Presenza nel veniente grande giorno!”
37. Ma se rimarrà in voi soltanto un atomo di una qualche superbia, allora sentirete bensì dire di Me che sono venuto sulla Terra dagli amici Miei; ma quando invocherete: “Signore! Signore! Vieni anche da noi!”, – allora Io non verrò lo stesso da voi, perché non avete rinunciato a ogni superbia.
38. Voi sapete bensì molto di ciò che milioni non possono nemmeno immaginare; ma per questo voi non siete migliori di un pelo di coloro che non hanno alcuna idea di tutto ciò che per voi è diventato già un sapere ricco d’esperienza, anzi talvolta perfino un vero e proprio contemplare. – Ma se con il vostro sapere unite anche la giusta umiltà, allora il profondo sapere nel campo delle pure cose spirituali sarà per voi veramente di una utilità incalcolabilmente grande.
39. Tuttavia, affinché ciascun uomo possa orientarsi e indagare il suo intero essere, allora gli voglio dare a tale scopo una direzione speciale, secondo la quale si potrà molto facilmente accorgere a quali caratteristiche l’assai vergognosa superbia si appiccica nell’uomo e là continua a proliferare.
40. Alcune persone di entrambi i sessi hanno, per così dire, fin dalla nascita una carne più pudica e perciò si astengono di conseguenza anche molto più facilmente da tutte le voglie sensuali della carne. Queste persone, però, solitamente non poi trionfano su se stesse, bensì principalmente sul loro prossimo, su quelli la cui natura non è costituita da specifici sostanziali così casti. – Queste persone però, che vivono caste molto più facilmente, disprezzano poi di solito coloro a cui costa veramente una grande lotta astenersi dagli atti carnali. Anzi, tali persone non riescono, nemmeno con la migliore volontà, ad attuare ciò che per gli altri è una cosa facile.
41. Se ora tali persone che si astengono facilmente dagli atti carnali si beffano di coloro che sono deboli su questo punto, li oltraggiano e spesso li maledicono e scagliano loro l’Inferno sul collo, ritenendosi naturalmente migliori e più infallibili dei loro più deboli fratelli e sorelle, – allora tali persone, che senza un loro particolare merito sono più puri nella carne, sono già vittime della superbia e, così, sono in se stesse già peccatori di gran lunga più grandi del loro debole prossimo. Il considerarsi, infatti, in qualsiasi cosa migliore, superiore e più eccellente del proprio prossimo, proviene già dalla superbia, e dinanzi a Me è di per sé già peggiore di ciò che un superbo potrebbe qualificare come cattivo in qualunque cosa. Infatti, già la minima specie della superbia è di gran lunga peggiore di ogni altro peccato preso a sé.
42. Ogni peccato, infatti, preso semplicemente a sé, è come la polpa di una mela o di una prugna o di una pera, che di per sé non è capace di nessuna riproduzione e moltiplicazione. Ma la superbia è il seme, ovvero il favoloso vaso di Pandora[20], dal quale possono derivare tutti i mali immaginabili, e poi però anche moltiplicarsi proprio così come l’erba sul terreno e la sabbia nel mare. Infatti, chi ha un’opinione troppo buona di se stesso in qualunque ambito, costui pretende che anche altri debbano avere di lui la stessa opinione.
43. Ora però poniamo il caso – che purtroppo si verifica fin troppo spesso – che altri riconoscano una tale eccellenza superiore alle proprie capacità e la lodino molto; allora l’eccellente signor A diventa ancora più avido di lodi. Ben presto egli fa di tutto per aumentare ancora di più la sua eccellenza. Gli riesce, diventa un virtuoso, allora vuole poi già molto più incenso. Gli si spargono fiori e ghirlande. Egli si sente una specie di dio; alla fine lui stesso, per così dire, viene completamente rapito dall’ammirazione di se stesso. E se poi però qualcuno così sfacciato gli dicesse: “Amico! Tu ti sopravvaluti, non c’è poi così tanto in ciò che sei e fai. Vedi, alcuni interessati adulatori ed incensatori ti hanno reso ebbro e confuso con il loro gracidio di lodi completamente vuoto, e tu sei stato così irragionevole ed hai preso un luccicante lustrino senza valore per puro oro colato. Ma ora diventa sobrio ed esamina la tua presunta straordinaria eccellenza con occhi aperti, e troverai che di questa, nove decimi è puramente da rigettare”.
44. Ad un tale consiglio davvero saggio, l’eccellente signor A va allora in collera e farà un rimprovero a chi l’ha ammaestrato davvero saggiamente in maniera tale, che costui, come si suol dire, si farà passare per tutti i tempi la voglia di andar da lui ancora una volta con un saggio ammaestramento. – E vedete, così poi la superbia continua a crescere e consuma infine tutto il nobile che lo spirito, in virtù dei suoi migliori e più eccellenti talenti, avrebbe potuto realizzare per il bene di tante persone dotate più debolmente.
45. Se un tale ha imparato davvero molto ed ha equipaggiato la sua intelligenza con scienze molto valide, tanto che altre persone non istruite nel campo del sapere si comportano verso di lui come pure nullità, ed ora a un non istruito venisse in mente di sostenere di fronte al molto istruito che anche lui comprende qualcosa, e sarebbe perfino una vergogna, se qualcuno che non ha fatto altro che studiare per più di vent’anni e si è occupato di scienze su scienze, non comprendesse più di uno che non aveva per questo né la possibilità né l’occasione, – sì, allora il signor dottore andrebbe fuori di sé! Costui risponderebbe in modo molto singolare a un screanzato così saputello, e gli farebbe vedere se ha il diritto di fare di fronte a lui, tali impertinenti osservazioni.
46. Vedete, questa è già di nuovo superbia che dal signor dottore, invece della benedizione, attira solo una maledizione per la povera umanità! Quanto bene avrebbe prodotto un erudito umile, e quanto sarebbero benedetti tutti i suoi lavori che egli avrebbe compiuto con Me per il bene della povera umanità! Quanto sarebbe veramente apprezzato, amato e cercato!
47. Sì, quanta meno importanza egli darebbe a se stesso, tanta più gliene darebbero gli altri. – Invece no, la superbia, come presunzione della maggior parte degli eruditi, secca e brucia tutto il nobile e buono che sarebbe potuto provenire da loro, poiché quanto più incallita e grande la superbia diventa, tanto più essa li rende inaccessibili per la povera e bisognosa umanità.
48. Così pure stanno le cose anche con la maggior parte dei funzionari, i quali di solito danno un così gran peso alla dignità della loro carica da considerare gli altri uomini a loro sottoposti, non raramente quasi meno di nulla. Questa superiorità della carica di funzionario, non legata alla carica stessa che è qualcosa di utile, ma creata arbitrariamente, è ugualmente di nuovo nient’altro che una purissima superbia, che procura alla carica mai una benedizione, ma prepara sempre e del tutto necessariamente soltanto la maledizione. – Chi può alzarsi e dire che non sia così?
49. Il sacerdote, che dovrebbe essere un modello di ogni umiltà, crede di essere Cielo e Terra, cerca di arraffare oro ed argento per portare il suo presunto prestigio celeste ad uno splendore dinanzi al quale perfino il Sole, se fosse possibile, dovrebbe ben bene vergognarsi.
50. Un maestro o professore della gioventù non raramente fa degli studi veri e propri su come, poter mostrare proprio tangibilmente ai giovani vermi, quanto di straordinario si celi in lui. In genere gli importa poco che i suoi allievi possano essere convinti dell’utilità della sua posizione, ma piuttosto che tremino dinanzi a lui ed all’autorità della sua carica di professore.
51. È certamente vero che con alcuni fanciulli deve essere usata una certa serietà per convincerli dell’utilità e della necessità di ciò che devono imparare, e per colmarli così d’amore per gli argomenti da imparare. Ma d’altra parte è anche molto vero che un maestro che sa trattare i suoi allievi con il giusto amore disinteressato, otterrà molto di più da loro di uno che rincorre l’onore e il prestigio.
52. Io vi dico: “In qualsiasi cosa non cercate mai l’onore del mondo, perché esso è una peste per l’anima e per lo spirito, e presto o tardi le sue conseguenze vengono fuori devastando la Terra”.
53. Considerate le attuali guerre, nelle quali molte migliaia di uomini si devono far uccidere a motivo dell’onore. Se i sovrani, i comandanti degli eserciti e i loro popoli, qualunque sia il loro nome, invece della superbia servissero la cara celeste umiltà, – sarebbero o potrebbero mai essere infiammati i popoli a una tale reciproca furia? – In verità, presso popoli umili una guerra sarebbe una purissima impossibilità!
54. Ma poiché presso questi popoli, invece dell’umiltà, è prosperata la sola superbia, in conseguenza della quale un popolo si ritiene migliore, più prestigioso, più antico, più autorizzato e chissà cos’altro ancora, così anche queste guerre attuali che vogliono devastare tutto, sono una conseguenza del tutto naturale dell’attuale grande allevamento della superbia. Nel grande, infatti, una guerra è ciò che sono nel piccolo le cosiddette baruffe, che di solito derivano molto raramente da una qualche valida causa, quanto per lo più soltanto dall’onore ferito. Infatti, se in una compagnia arriva un ladro o un imbroglione oppure un noto bandito, allora la compagnia la finirà presto con tali pericolosi individui senza alcun litigio ed eccessi sanguinari. Li si catturerà unendo le forze e li si consegnerà alla giustizia ordinaria.
55. Se però in una compagnia uno urta troppo un millantatore, allora capiterà poi, fin troppo presto e certamente, uno scambio di parole offensive. A queste seguono presto minacce molto serie e, come conseguenza del tutto naturale di una eccitata superbia, seguono colpi di ogni genere, sanguinosi e spesso perfino mortali. Infatti, a questo punto ognuno vuol salvare il proprio onore con il pugno oppure col bastone e provoca così inimicizie, sete di vendetta e una quantità di mali di ogni specie per un lungo periodo in una contrada oppure spesso in un intero paese.
56. Ah, qualcosa del tutto diverso è se un qualche nemico da fuori avido o incline ad aggredire, assalisse un pacifico paese, oppure un regno abitato da tutte persone umili e molto tolleranti fra di loro, per farvi lì un bottino. Allora gli abitanti di un tale paese o regno avrebbero certo il diritto di accogliere un tale ignobile nemico con tutta severità e punirlo nel modo più duro, nella quale occasione Io, il Signore del Cielo e della Terra, allora Mi vorrei però anche mettere subito alla loro testa; e il maligno nemico proverebbe anche troppo rapidamente di quale ricompensa era degna la sua azione. – Allora difficilmente egli potrebbe di nuovo trovare il coraggio di visitare un tale paese.
57. Ma purtroppo ora non è così. Un popolo vuole essere più grande dell’altro, così anche un regno vuole essere più grande e più potente dell’altro.
58. Il tedesco vuole essere il primo. Lo slavo pretende per sé questo diritto. Al francese non si può più nemmeno domandare quale nazione sulla Terra sarebbe la prima, la più colta e, sotto ogni punto di vista, la prima. Il russo misura con la scala massima soltanto se stesso; tutto il resto è per lui una bagattella appena degna di considerazione.
59. L’inglese ha già superato in sommo grado la presunzione dei cinesi e giapponesi. Infatti, se il cinese e giapponese ritengono che il rispettivo impero si trovi al centro di tutti i regni della Terra, l’inglese de facto è, per così dire, il legislatore e l’utilizzatore di vantaggi dell’intera Terra ora conosciuta, ed anche se non proprio già su l’intera Terra e in tutti i suoi imperi, tuttavia egli s’immagina di esserlo. E se da qualche parte trova delle ‘violazioni’ a questa sua opinione; allora egli farà certamente ogni sforzo per realizzare ciò che prima di allora era stato in lui soltanto una grandiosa immaginazione.
60. L’americano considera gli Stati europei a mala pena quanto alcuni ragazzi di strada che calcano il selciato di una grande città, alla cui costruzione essi ovviamente non hanno mai contribuito neppure con un solo granello di sabbia, così come non hanno contribuito i nidi dei passeri che si trovano qui e là sugli alberi dei viali. Basta solo che lui si avvicini di sole cento miglia tedesche con una flotta americana alla minuscola Europa, e la stessa è già costretta ad affondare.
61. L’africano considera uomo soltanto se stesso, e dunque perfino il solo ricco, forte e quindi anche potente. Tutto il resto è per lui, animale da soma simile all’uomo, e può essere venduto come ogni altro animale.
62. Ora chieda ognuno a se stesso, con i presenti rapporti esistenti tra popoli e popoli, regni e regni, stati e stati, in cui la superbia ha provocato tali divisioni che la Terra stessa prima del diluvio non ha conosciuto, se sarebbe stato ancora possibile per Me, il Signore del Cielo e della Terra, stare a guardare con tutta calma ancora più a lungo tali abomini?!
63. Il Signore dice: “No, questo non era più possibile! La superbia dei popoli ha superato ogni misura; fino nel Cielo più alto è già salito il fumo dell’Inferno! La Terra stessa Mi ha pregato affinché Io estirpi una buona volta la maligna progenie di Satana! – E vedete, il tempo è giunto; esso è ora svelato dinanzi agli occhi vostri: un popolo muove contro l’altro; e se voi domandate perché? – allora Io vi dico: per pura superbia!».
64. Infatti, di un bisogno o di una necessità non c’era traccia da nessuna parte, poiché se gli uomini si fossero umiliati – naturalmente tutti senza eccezione, come fecero un tempo gli abitanti di Ninive – allora tutti avrebbero abbondanza di tutto. Ma poiché la superbia li ha gonfiati tutti, come un tempo a Gerusalemme l’acqua maledetta gonfiava coloro che la dovevano bere per provare la loro colpa o innocenza, e nonostante tutto però erano colpevoli, – così è dunque ora anche giusto, del tutto in senso naturale, che adesso tutti periscono nell’acqua pestifera della loro superbia!
65. Infatti Io vi dico: “Sono finiti i tempi in cui la spada faceva da arbitro tra onore e disonore, come tra vizio e virtù, poiché la spada non è mai stata un’arma dell’umiltà, bensì sempre soltanto dell’onore e del prestigio, come purtroppo anche, fin troppo spesso, di un dominio tirannico!”.
66. Ma d’ora innanzi non deve più essere così! In futuro solo l’umiltà dominerà i popoli con le armi dell’amore, vale a dire soltanto quei popoli che saranno trovati degni di quest’arma proveniente dai Cieli. Gli indegni invece riceveranno in questo tempo la ricompensa che hanno già meritato da lungo tempo. Io farò bensì pervenire ancor sempre la vittoria alla parte migliore e più giusta; ma se poi essa diventerà incollerita ed arrogante, allora guai anche a lei!
67. Infatti d’ora in poi nessuno che possiede in sé soltanto una scintilla di superbia come motivo per le sue azioni, dovrà essere più risparmiato. – Ogni azione, in cui si fa sentire soltanto in qualche modo qualcosa di un’ambizione, dovrà rimanere d’ora in poi senza alcuna benedizione. Ma ogni azione che viene compiuta esclusivamente per la sua utilità con animo umile, questa dovrà essere da Me benedetta da cima a fondo.
68. D’ora in poi deve essere introdotto un altro ordine tra gli uomini! Ma coloro che non sopporteranno quest’ordine di tutto cuore e faranno emergere in sé ancor sempre antichi dubbi arrugginiti, a costoro le più amare conseguenze dovranno al più presto procurare la conoscenza più che sufficiente se essi erano così pro o contro l’Ordine Mio.
69. Ora si dice spesso: “Io vorrei ben fare questo e quello, poiché per me sarebbe lo stesso; ma cosa ne direbbe il mondo? Questo si rivolterebbe dalla bile, quell’altro comincerebbe a strepitare, e così il mio buon nome di famiglia ne soffrirebbe un gran danno”.
70. Io, il Signore del Cielo e della Terra, non ti dico altro che questo: “Tutto ciò che si chiama mondo, è Inferno!”.
71. Che cos’è un buon nome di famiglia dinanzi al mondo? – Io te lo dico e voglio e devo dirtelo: “Guarda, tu cieco stolto! Un buon nome di famiglia del quale il mondo dice: ‘Questa è una buona casata!’, – è una testimonianza dall’Inferno! Il mondo, infatti, è impossibile che approvi ciò che non gli piace. – Ma ciò che piace al mondo, – leggi solo nel puro Vangelo se esso dice da qualche parte che qualcosa vale anche dinanzi a Dio… Non sta forse scritto: «Tutto ciò che è grande dinanzi al mondo, è un abominio dinanzi a Dio!”».
72. Ma se leggete questo nelle Scritture con parole estremamente chiare, com’è possibile che qualcuno che ha familiarità con le stesse possa dire: “Per me farei senza nessuna esitazione questo e quello; ma che cosa ne direbbe il mondo?”.
73. Io però vi dico adesso in questo tempo: “Chi adesso tralascerà di fare questo e quello di buono a motivo del mondo, costui allora faccia pure a motivo del mondo ciò che gli sembra buono!”. Ma quando poi verrà da Me con il buon attestato del mondo, allora Io gli dirò: “Da chi ti ha dato questo buon attestato va anche e pretendi la tua ricompensa, poiché il Mio Nome non sta scritto in questo attestato! Io non ti conosco, poiché tu hai fatto questo e quello a motivo del mondo, e non hai voluto percorrere la sola via, l’unica di cui Io Mi compiaccio, della vera umiltà cristiana. Ti è piaciuto e ha lusingato la tua ambizione, quando il mondo ha detto di te: ‘Guarda, costui è un uomo d’onore!’. – Allora dovrai anche sopportare che nel Mio Regno giungerai veramente ad onori molto miseri”.
74. Con questo, però, Io non voglio dire che uno debba agire in modo tale che il mondo lo segni a dito e abbia a dire: “Guarda, costui è un uomo cattivo; egli è un fornicatore, un adultero, un truffatore, un bugiardo, un ateo, nella sua casa domina il peggior ordine e una pessima disciplina, ed è un furfante e un crapulone!”. – Oh, questo Io non lo pretendo in eterno! Ma pretendo che voi facciate il vero bene – e dica pure il mondo su questo ciò che vuole – senza il minimo timore dinanzi ad esso. E questo perché è buono ed Io voglio che sia così!
75. Prendiamo ad esempio una coppia di genitori facoltosi che ha un figlio già cresciuto, e costui, quando ha ottenuto un impiego ed ha raggiunto una discreta agiatezza, voglia prendere in sposa per amore una fanciulla povera, perché a lui piace questa, – quando però lo annuncia ai suoi genitori, costoro cominciano subito a fare un baccano infernale e dicono al loro figlio: “Ma figliolo! Che vergogna! Che cosa mai ti è venuto in mente, per l’amor del cielo! Vuoi prendere in sposa una così volgare contadinella, tu che discendi da un così buon casato? Rifletti dunque, lei non ha nulla all’infuori della sua faccia da scimmia un po’ contadinesca. I suoi genitori è gente molto comune, rozza, ignorante, puzzolente di sterco di mucca e di bue. E la loro rispettiva figlia, già una prostituta fin dalla nascita, non sarà certo più istruita dei suoi genitori sporchi di letame di bue? – Ma non vorremmo nemmeno dir tanto della sua educazione e del suo eventuale comportamento, – ma ricordati della tua e poi della sua nascita! Vergogna! Che cosa ti sei messo in testa?! – Dovremmo vergognarci ancora nella tomba! Tu un nobile e quella un volgarissimo sterco di vacca!”.
76. Io però dirò a tali genitori: “Che eterna vergogna per voi! Come avete potuto, voi in quanto uomini, sprofondare così in basso da poter dimenticare anche soltanto per un solo istante il grande valore di ogni uomo? Chi è per voi la contadinella troppo semplice che era tanto indegna per vostro figlio? – Vedete e udite! Lei è figlia Mia, la figlia Mia più eccelsa; e questa era troppo misera per voi, troppo semplice e troppo infima?!
77. Non avete mai letto che, in primo luogo, Io stesso, l’eterno onnipotente Creatore di tutti i Cieli e di tutti i mondi, di tutti gli angeli ed uomini, venni in questo mondo soltanto nella veste della più grande umiltà e insegnai agli uomini, con Parole viventi e con azioni chiarissime, che essi come Me – se vogliono essere figli Miei – devono fuggire il mondo con tutta la sua grandezza e la sua magnificenza, e non devono percorrere la via larga dello splendore terreno, che sempre passa, ma lo stretto sentiero dell’umiltà che conduce alla vita eterna?
78. E, in secondo luogo, che tutto ciò che è grande dinanzi al mondo è un abominio dinanzi a Me? Che Io guardo soltanto a ciò che è piccolo ed a ciò che è disprezzato dal mondo, invece scaccio da Me per sempre ciò che è grande?
79. Se l’avete sentito e sapevate quale via Io stesso ho percorso davanti a tutti i Miei veri figli perché mi imitassero fedelmente, allora diteMi ora per quale ragione, l’unica valida dinanzi a Me, al Signore di ogni vita, non avete mai permesso che la povera contadinella diventasse moglie di vostro figlio? – Voi ora state muti e ancora muti dinanzi a Me, e non sapete replicare nulla alla Mia domanda.
80. Ebbene dunque, poiché non sapete replicarMi nulla e riconoscete il vostro torto che grida al cielo, allora Io non voglio certo giudicarvi e condannarvi come voi avete giudicato e condannato Mia figlia; ma per ogni minuto della vostra vita terrena dovete voi trattenervi qui, nel Regno degli spiriti più miseri, un intero anno terreno nella più grande bassezza. E proprio questa Mia figlia, che voi sulla Terra avete così profondamente disprezzato, dovrà – se lo vuole – accogliervi nella sua dimora celeste. Soltanto allora dovrete conoscere perfettamente, con la più profonda vergogna, colei che sulla Terra avete trovato così tanto indegna per vostro figlio, – ed ora allontanatevi da Me ed andate nel luogo che è stabilito per voi!”.
81. Io vi dico: “In verità, in verità, così sarà nell’ultimo tempo già qui, e in modo particolare nell’Aldilà! E se coloro, che nel mondo tenevano tanto al loro cosiddetto buon casato, Mi pregheranno e diranno: ‘Signore! Signore! Questo di certo non lo sapevamo come lo sappiamo e lo comprendiamo adesso, poiché siamo stati educati e formati così dai nostri genitori stessi; concedici perciò Grazia al posto della giustizia!’ – allora però Io dirò loro: ‘Io so come stanno le cose con l’educazione del vostro cuore. Se fosse soltanto per colpa vostra che esso fu così duro e superbo, allora la vostra sorte sarebbe l’Inferno; questo, infatti, è edificato dalla superbia e dalla durezza del cuore! – Ma poiché una tale biasimevole deformazione del vostro cuore non è tutta colpa vostra, allora proprio per pura Grazia vi è destinato ciò che Io, vostro Dio e Signore, ho decretato su di voi. Infatti, prima che l’ultimo atomo di superbia non lascerà il vostro cuore, non vi sarà concesso di contemplare il Volto Mio’. – E così levatevi di qui!”.
82. Io vi dico: “In verità, in verità, così sarà!”. Ogni peccatore sarà trattato da Me con più indulgenza di uno che, anche soltanto una volta, ha dimostrato in una cosa qualsiasi un’evidente superbia, ma non l’ha bandita subito per sempre dal suo cuore con vero pentimento e profondissima avversione. Poiché, com’è già stato detto più volte:
83. Esiste dinanzi a Me soltanto un peccato veramente meritevole di condanna, e questo è la superbia!
84. Infatti, se voi aveste tanti peccati quanta erba vi è sulla Terra e sabbia sulle ampie rive del mare, e nello stesso tempo però non aveste nessuna traccia di una superbia, allora tutti questi peccati sarebbero come niente dinanzi a Me! Poiché dove non c’è superbia, là vi è l’amore che racchiude in sé ogni umiltà; l’amore e l’umiltà cancellano però tutti gli errori e tutti i peccati, per quanto fossero così tanti, perché amore e umiltà uccidono tutti i peccati! – Ma se si cela soltanto un atomo di superbia dietro gli altri peccati che gli uomini commettono nel tempo della prova per la loro liberazione, allora questo atomo vivifica tutti i peccati, anzi, perfino i più piccoli. E tali spiriti un giorno, come anche già qui, avranno da combattere molto violentemente per liberarsi anche solamente di un solo atomo di superbia.
85. Ma la superbia degli uomini non si fa scorgere in nessun luogo in un grado così alto che proprio là dove si tratta di perdonare l’offesa al prestigio del proprio rango.
86. Io potrei portarvi ad esempio un milione e poi un altro intero milione di uomini che sono addirittura molto miti, amorevoli, caritatevoli e pieni di giustizia. Anzi, il loro senso di giustizia arriva spesso a tal punto che essi riterrebbero un grave crimine il frodare qualcuno anche soltanto per il valore di uno spillo; ma nell’onore del loro rango, non li si deve toccare a nessun prezzo, se no è finita!
87. Anche se, per una specie di magnanimità, perdonano, per così dire del tutto e assolutamente a colui che li ha toccati nel loro onore, rimane pur tuttavia qualcosa che segretamente viene tuttavia fatto notare lo stesso all’attentatore del loro onore. Ed anche se in precedenza colui che li ha toccati nell’onore fosse stato il migliore amico di famiglia ed avesse chiesto anche mille volte perdono agli offesi nel loro onore, ciò nonostante non sarà mai più del tutto in grado di cancellare completamente quella macchia che aveva arrecato o con una sconsideratezza o anche per via di una precedente intima confidenza con quella casa.
88. Si vuole bensì superare totalmente la cosa, e fare come se non fosse mai successo nulla, ciò nonostante però nel parlare ci si esprime più brevemente. Non importa più tanto se l’amico non sia più venuto in casa da molto tempo. Ci s’informa più raramente della sua salute e altre cose simili.
89. Ma dove sta qui la ragione di un tale comportamento? Vedete, di questo sono colpevoli soltanto tre atomi di superbia, e questi tre atomi bastano perché Io non possa entrare da tali persone, per quanto possano anche essere di tipo molto stimabile, fino a quando l’ultimo atomo di superbia non si allontanerà dal loro cuore.
90. In questo sta, specialmente in questo tempo, anche la ragione per cui davvero così pochi riescono a vedere il Mio Volto e possono essere istruiti da Me stesso ed essere educati per diventare figli Miei.
91. Così esistono anche buone case, il che equivale a dire: famiglie benestanti. Queste famiglie fanno davvero molto del bene ai poveri ed hanno un cuore davvero pieno di partecipazione e compassionevole; ma se poi per caso un tale povero dovesse una volta offendere in qualche modo i suoi benefattori, a questo punto nemmeno Io stesso so come gli andrebbe in una tale famiglia. Allora dipenderebbe veramente solo dal temperamento del benefattore offeso se l’offensore se la dovesse cavare soltanto con alcuni rimproveri e con la riduzione del bene ricevuto, oppure perfino con qualche bastonata e con la perdita totale del bene ricevuto.
92. Ma come in tutt’altro modo starebbero le cose presso di Me, riguardo a questi benefattori, se essi all’offensore solitamente non cattivo, ma solo troppo poco accorto, dicessero dal profondo del cuore: “Caro amico! Noi ti vogliamo molto bene e siamo disposti a fare per te tutto quello che è in nostro potere. Ma anche tu devi essere verso di noi così buono e non fare più in futuro ciò che può esserci non gradito. Per questo, però, non siamo affatto adirati con te. Al contrario, ti concederemo la stessa amicizia non diminuita e puoi annoverarci tra i tuoi migliori, più sinceri e più fedeli amici. Fa però anche tu a noi ciò che è giusto ed equo dinanzi a Dio ed a tutti gli uomini buoni”.
93. Vedete, se il povero, del resto di buon cuore, intenderà un così dolce rimprovero dai suoi benefattori, quanto sarà emozionato e commosso, e difficilmente causerà di nuovo qualcosa di spiacevole ad una tale famiglia. E qualora dovesse lasciarsi andare nuovamente ancora una volta, ebbene – la famiglia non ne deve affatto tener conto e deve pensare quanto facilmente e spesso gli uomini migliori possono sbagliare dinanzi a Me, e ciò nonostante faccio pervenire ai Miei nemici così come ai Miei amici tutti i benefici della vita non diminuiti. Perché allora gli uomini devono sempre mettere tutto sul bilancino?
94. In verità, chi di voi potesse pensare e agire così, da di lui Io vorrei sicuramente entrare e uscire giornalmente, e farei a lui, come egli fa ai fratelli poveri. Ma quegli uomini che la fanno pesare ai poveri, se questi talvolta hanno fatto un mezzo passo oltre i limiti della convenienza, sono ancora molto lontani dalla Grazia che Io Mi possa trovare presso di loro come Ospite, e avranno da aspettare ancora a lungo nell’aldilà, prima che Io Mi trovi presso di loro!
95. Così esistono poi ancora effettivamente uomini veramente buoni che hanno la fortuna di essere provveduti di figlioli davvero buoni e belli. Per questi figli, specialmente quando sono già adulti, i genitori si danno però già tali arie che è proprio la fine. Tali figli allora, secondo la grande presunzione dei loro genitori, trovano a mala pena in qualche luogo i loro pari. Se i genitori, cosa che è molto spesso il caso, sono per di più anche molto facoltosi, allora essi hanno naturalmente un valore ancora maggiore.
96. Ma tale sopravalutazione dei figli non è conforme al Mio Ordine, e perciò Io non Me ne compiaccio minimamente; perché il giusto amore dei genitori per i loro figli deve essere come una giusta luce, e l’amore per i figli poveri di altri genitori poveri deve essere come il fuoco di un grande incendio, allora esso (l’amore) avrà da rallegrarsi del Mio eterno compiacimento e benedizione in tutti i tempi. Ma un amore come quello che vi è stato dimostrato più sopra, Mi è molto sgradevole, per cui anche non lo benedirò mai, né qui né là.
97. Ma chi fra voi uomini ha una carica, costui non si dia delle arie come uomo, ma rivesta la carica con umiltà, fedelmente e con coscienza, secondo le direttive ricevute, e obbedisca ai suoi superiori senza mormorare. Ma se i superiori di quando in quando dovessero pretendere qualcosa di ingiusto che fosse addirittura contrario alle Mie Leggi dell’Ordine, allora il funzionario, in tutto rispetto ed amore, può far loro delle fondate obiezioni. Se essi vi prestano attenzione, allora va bene; ma se per superbia non vi prestano nessuna attenzione, allora il funzionario operi secondo le pretese dei superiori – dinanzi a Me egli sarà senza colpa; ma Io e i superiori avremo subito un conto aperto l’un con l’altro. Ma nessun funzionario deve lasciar la carica finché Io non gliela tolgo.
98. Così anche nessuno, eccetto che in casi evidentemente molto pressanti, deve andare in pensione; infatti un pensionato troppo precoce è di solito o uno che disprezza il suo servizio, perché non può raggiungere un gradino superiore, oppure è un servitore pigro nella Mia Vigna, scansa il lavoro e non gli sta a cuore il bene legittimo dei suoi fratelli. Tali servitori riceveranno nel Mio nuovo Regno un pessimo salario.
99. Non ridete nemmeno troppo forte su qualche stupidaggine dei deboli, poiché anche in tale ridere è nascosta la propria superbia, ed amareggia il cuore del deriso spesso molto di più che una severissima ammonizione. Così non siate neppure amici delle cosiddette battute di spirito e altri discorsi ed osservazioni mordaci, con le quali certe persone vengono demolite. Infatti, anche in ciò si trova nuovamente la superbia, un male fondamentale di tutti i mali.
100. Ma se già volete rendere ridicole le stupidaggini e le debolezze degli uomini, allora parlate in generale, però non parlatene mai ai singoli, salvo che a quattr’occhi. E se questo non dovesse servire, allora soltanto prendete prima con voi uno o due, al massimo tre testimoni; e se anche questo non dovesse ancor servire, allora soltanto una comunità ne può essere informata. Ma mai in nessun rimprovero deve essere criticata la persona dell’uomo, bensì esclusivamente la stupidità, debolezza o peccato, in modo certamente vero, ma del resto per quanto possibile in maniera più delicata e dolce.
101. Il pienissimo amore e costante rispetto dell’uomo deve splendere ovunque come un sole.
102. Non dite neanche: “Questa casa, questo terreno e questo possedimento mi appartengono! Nella mia casa sono io il signore, e il mio terreno devo gestirlo io!”. – Vedete, in tali espressioni si nasconde una grande porzione di superbia! In verità, presso coloro che pensano, parlano e agiscono così, Io non farò mai il Mio ingresso, poiché essi non Mi riconoscono come il Signore unicamente al Quale appartiene ogni cosa nel modo più vero e più perfetto, ma considerano solo se stessi come signori sulle cose che Io ho prestato loro soltanto per un tempo molto breve. Oh, in questo si trova una grande superbia, che è l’unica generatrice di tutte le guerre nel piccolo come nel grande.
103. Nel Mio futuro Regno tutto questo dovrà essere organizzato in modo completamente diverso: infatti, là non ci sarà più nessun padrone di casa né proprietario terriero, poiché là Io sarò Tutto in tutto. Ed il più avvantaggiato sarà colui presso il quale Io prenderò dimora!
104. Ma Io ora vi dico anche che prima della Mia venuta su questa Terra, sarà ancora, con la massima severità di giudizio, ancora molta erbaccia ed erba secca, e ogni genere di sterpaglia inservibile e improduttiva; infatti, dove sono due, uno verrà preso e l’altro rigettato, – quindi una potente vagliatura fin oltre alla metà!
105. Ma ancora una volta Io vi ammonisco molto seriamente, affinché in questo tempo non prendiate affatto partito né a destra né a sinistra! Chi, infatti, è chiamato alla lotta, costui combatte là dove è chiamato, non magari di propria iniziativa, perfino a tradimento, ma fedelmente per iniziativa di colui che lo ha chiamato alla battaglia, – ma chi deve vincere, e chi vincerà, questo sta soltanto nella Mia Mano!
106. Nessuno di voi dica: “Questo combatte a ragione! Quello a torto!”, così voi combattete a tradimento, a favore di colui che, secondo il vostro giudizio, deve aver la ragione, ma il vostro compito sia quello di pregare per l’amico e il nemico; ciò che va oltre è peccato! Infatti con tali partigianerie vi attirate la superbia di quel partito che, secondo il vostro desiderio, dovrebbe vincere, e da questa superbia augurate alla parte avversa la completa rovina. – Ma domandate con tutto ciò al vostro cuore se coloro che devono andare in rovina non siano ugualmente vostri fratelli quanto coloro ai quali augurate la vittoria.
107. Ma come si accorderà un tale desiderio, che è pieno di segreta sete di vendetta e di gioia maligna, con la Mia Parola! Poiché Io stesso insegnai espressamente a tutti gli uomini di pregare per coloro che vi odiano, di benedire coloro che vi maledicono, e di fare del bene a coloro che vi vogliono male!
108. Perciò sia detto ancora una volta: “Lasciate combattere coloro che combattono! Pregate per tutti, e non abbiate mai gioia per la sconfitta né dell’uno né dell’altro, così somiglierete ai Miei angeli nel Cielo, i quali nascondono il loro volto quando i loro fratelli sulla Terra si ammazzano, poiché i caduti sono altrettanto fratelli vostri quanto i vincitori, a qualunque partito possano anche appartenere!”
109. Ma ricordatevi questo: quest’Aurora prima della Mia venuta diventerà ancora molto più rossa di quanto è adesso; e si mostrerà soltanto alla fine di ogni uccisione, che né l’uno né l’altro partito di quelli che ora combattono riporterà una vera e propria vittoria, – poiché il giusto Vincitore deve ancora venire!
110. Infatti, dove ora combatte la superbia, lì comincerà poi a combattere l’umiltà, ed alla sua spada non sfuggirà nessun sanguinario e nessun giudice che si sforzava di stabilire nel massimo splendore la sua autorità con il sangue degli inermi prigionieri. – Chi combatte sul campo con i combattenti avversi, a costui non deve essere messo in conto il sangue dei caduti; ma maledetto sia colui che uccide i prigionieri disarmati, e tre volte maledetti siano gli infanticidi! La loro sorte dovrà essere spaventosa!
111. Io, Quale vostro Padre Buono, che vi ho già dato così tanto, vi do ora ancora questa importantissima Parola per il vostro futuro bene e per la vostra futura salvezza. Osservatela fedelmente e con precisione, allora troverete ogni bene nel tempo e nell’eternità. Se invece l’accoglierete solo come qualcosa di consueto, come già parecchie altre cose datovi da Me, a cui con il tempo vi siete già per così dire abituati, e con tutto ciò agirete lo stesso secondo le vostre vecchie abitudini ed usanze, allora avrete da attribuire soltanto a voi stessi se avrete soltanto una minima parte oppure addirittura nessuna parte al Mio Ritorno.
112. Poiché ciò che qui sta scritto attraverso il Mio servitore, questo si realizzerà irrevocabilmente.
113. Beati voi e beato ognuno che non disperderà al vento questo e anche altri simili ammonimenti; in verità, nella sua casa Io farò ingresso qui e là! Ma chi a questo ammonimento e insegnamento – e ad altri simili in molti altri luoghi – presterà poco ascolto e poca volontà, la sua casa fin troppo presto avrà un aspetto molto desolato, triste e abbandonato, – poiché, quando Io verrò, allora verrò soltanto da quelli che sono veramente Miei, e li benedirò personalmente, completamente per l’eternità!
114. Guai però a colui, il cui ingresso della casa i Miei Piedi non calcheranno; la sua parte sarà e rimarrà soltanto la triste e funesta aurora, ma i santi Raggi del veniente grande giorno non giungeranno su di lui. Amen! – Questo dico Io, Colui che verrà. Amen, amen, amen!
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La vendetta dei morti
29 agosto 1849
O Signore! Ora, dopo tanto versamento di sangue, le nostre faccende belliche sarebbero alla fine, e a ragione speriamo ora nuovamente nella pace aurea e ai suoi vantaggi spirituali e, – per quanto lo permette la salvezza delle nostre anime – anche fisici. Le nostre speranze saranno giustificate nei fatti? Oppure tutto questo dovrebbe forse essere soltanto uno straziante preludio ad una più grande spaventosa tragedia mondiale? – Oppure la pace somiglierà magari a quella che c’è nel carcere oppure addirittura a quella nella tomba? In breve, o Signore! Che cosa ci attende? Che cosa abbiamo da aspettarci? – Dio, Signore e Padre! Il Tuo Nome sia santificato, e la Tua unicamente santa Volontà sia fatta!
1. Scrivi! Chi edifica su di Me e confida in Me, a costui non dovrà esser torto neppure un capello, né spiritualmente, né fisicamente. Ma tutti che edificano sulla propria potenza e confidano nella difesa personale, sia pure ciò che vogliono: alti o bassi, re o mendicanti, andranno in rovina, e si dirà: “Oggi a me, domani a te!”. – Coloro che giacciono nelle tombe sorgeranno da esse e affliggeranno tutti quelli che ve li hanno precipitati! – Chi ha occhi, guardi, e chi ha orecchi, ascolti! – Questa sarà una vera resurrezione dei morti dalle tombe della loro morte fisica e spirituale.
2. Guai però allora a tutti coloro che hanno avuto colpa della loro morte! Essi non avranno così tanto a che fare con fuoco e spada, ma in compenso tanto più con demoni lasciati liberi, e vedremo poi come se la caveranno con essi, senza il Mio Aiuto. Al mattino si alzeranno e faranno come a loro piace, ma la sera di nuovo non li rivedrà.
3. Chi sono dunque i nemici? Guarda, essi sono uomini! – E chi sono gli amici? Guarda, essi sono anche uomini. Gli uomini però devono essere come fratelli e sorelle. Invece infuriano come pantere, iene, tigri e leoni e quello che è più forte si gloria della sconfitta dei suoi fratelli che egli ha strangolato. E dalle tombe salgono ai Miei Cieli vapori di maledizione e peste per i vincitori, e gridano: “Vendetta, vendetta, vendetta e ritorsione contro tutti quello che hanno compiuto un sacrilegio contro il sangue dei loro fratelli!”.
4. Ed Io dico a questo: “Amen!”, poiché chi non raccoglie, non combatte e non vince con Me, costui disperde e uccide e vince a sua propria rovina, proprio come fa l’Inferno fin dai primordi. – Ma Io non dico né sì, né no, poiché, come si preparano il letto, così anche dormiranno.
5. Io diedi agli uomini una Legge, e questa si chiama Amore! – Essi però ne ridono e uccidono e scannano i loro fratelli a causa del mondo. Per questo anche il mondo li giudicherà e la Terra fra breve li inghiottirà! Infatti Io non sono con coloro che non sono con Me.
6. Chi li sosterrà se Io li lascerò andare? – Io e la Mia Parola però siamo una sola cosa, e il suono della Parola sono Io, e la Legge sono Io. Chi non opera secondo la Mia Parola, costui opera contro di Me e contro la Mia Legge, che sono ugualmente Io! – Posso Io essere con colui che è contro di Me nella professione di fede, nella parola e nell’azione?
7. Se Io avessi comandato la guerra così come ho comandato l’amore, l’umiltà e la vera semplice mansuetudine, allora avrei benedetto anche l’opera sua; ma poiché la guerra non fu mai comandata da parte Mia, eccetto che contro l’Inferno, nel caso in cui esso dovesse minacciare il Mio Santuario, così la guerra da parte Mia non avrà neppure mai in eterno motivo di rallegrarsi della Benedizione!
8. Perciò anche nessuno si rallegri della vittoria, poiché nessuna creatura dovrà essere benedetta per tale motivo; infatti, ciò che la spada ha guadagnato, quello e molto di più ancora, la spada anche di nuovo consumerà.
9. Nessuno creda però che coloro che marciscono nella tomba siano morti – oh no! Essi vivono mille volte più potenti di quando la tomba non li aveva ancora inghiottiti! Ben potranno la spada ed il fuoco tener sottomessi i timorosi vermi della terra; ma coloro che sono nelle tombe vivono una vita di odio, d’ira e di eterna vendetta, quelli non li trattiene e non li incatena più nessun potere terreno! – Io soltanto posso trattenerli e dominarli. Se però li lascio liberi, dì, dinanzi a quale arma tremeranno ancora e da quale fuoco si lasceranno trattenere? – I signori della Terra rendono onore alle loro armi per la vittoria riportata, ed il soldato è ora il sostegno e il vanto dei troni. Di Me invece ci si ricorda poco o niente affatto! – Bene, vedremo quando i morti combatteranno, quale sostegno i soldati daranno ai troni senza di Me.
10. Ora Io ho visitato duramente tutti gli uomini insieme ai loro sovrani, e ciascuno vi avrebbe dovuto trovare il tangibile ammonimento alla vera penitenza e miglioramento. Purtroppo però non è così, anzi, si agisce ancora come si agiva prima. Il grande e ricco non vedono il povero e lo lasciano vivere di stenti. E con la Mia Parola distorta si vogliono nuovamente gettare i popoli nel carcere della notte e della morte!
11. Ma questa volta Io dico: “Soltanto una proroga molto breve vi sia concessa ancora! Beati voi, uomini della Terra, se l’utilizzerete per la giusta vivente elevazione dei cuori dei popoli, allora dovrà essere steso un velo di riconciliazione sulle opere crudelissime della guerra. Ma se i grandi cominceranno ad opprimere i piccoli nello spirito, per essere così tanto più facilmente loro maestri, allora fate bene attenzione a quale fuoco di vendetta comincerà a diffondersi sulla Terra intera da tutte le tombe! – E deve essere questo proprio lo stesso fuoco di cui sta scritto che con esso la Terra avrà da sostenere un ultimo giudizio[21].
12. Ma voi tutti, figli Miei, pregate, affinché non cadiate in tentazione, e la schiera uscente dalle tombe non possa recarvi nessun danno, qualora fosse costretta a risorgere, poiché coloro che camminano con Me troveranno presso di Me anche la giusta protezione. Amen! – Questo dice il Signore, il Veritiero. Amen, amen, amen!
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«Ecco dunque il motivo per cui è anche tanto necessario per l’uomo esercitare in questo mondo l’amore e la vera amicizia, e far del bene piuttosto che del male a qualsiasi nemico, e benedire colui che maledice, giacché chi può sapere quando al Signore piacerà di richiamarlo da questo mondo. Se qualcuno mi fu nemico su questa Terra, relativamente per lievi questioni, mi diverrà poi, in stato di spirito, cento volte più nemico nelle cose grandi».
[Grande Vangelo di Giov.1, 79-12.]
Preannuncio di fenomeni luminosi il 9, 13 e 27 novembre 1849
1° ottobre 1849
1. Ricordate il 9, 13 e 27 novembre di quest’anno. Nella notte di questi giorni accadranno fenomeni singolari come anche nel frattempo; chi li osserverà, dovrà ricevere un rafforzamento. Amen!
NB. Secondo il giornale della sera del quotidiano di Graz del 22 novembre 1849 si vide a Wels, il 15 novembre 1849 alle 7 di sera, una meteora luminosa che, nonostante una fitta nebbia, diffuse un grande chiarore come un potente incendio sul paesaggio di quel luogo. Il 27 novembre 1849 si ebbero di sera sei gradi di freddo, e la luna aveva un grande alone di nuvole a pecorelle. Nel Sole si mostrarono, nel novembre 1849, fino a 20 grande macchie solari nelle vicinanze del centro.
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Guai ai vincitori avidi di vendetta.
Il 13 ottobre 1849
1. Mio caro amico e fratello Ans. H. Z.! – A Me, al Fratello, Padre e Signore tuo che ti ama molto, non è sconosciuto che oggi tu festeggi il compleanno del tuo corpo, e Io stesso in questo ho una vera gioia, perché tu stesso provi in Me una grande gioia. Io benedico te e la tua casa, e trascorrerò la giornata odierna particolarmente bene in tua compagnia e in casa tua. Anche se gli occhi della tua carne non Mi vedranno, Mi percepirà comunque molto bene il tuo cuore, così come Mi ha già percepito il mattino di questo giorno, poiché sono stato Io stesso oggi a svegliarti dal sonno.
2. Oggi la tua casa è circondata da buoni Guardiani e ad essa capita una grande salvezza. Perciò sii tu sereno e lieto, poiché dove sono Io, là non devono scorrere lacrime ad eccezione di lacrime di gioia, e queste sono una benedizione del cuore e sono per l’anima una rugiada vivificante dai Miei Cieli.
3. Ma cosa Mi attira oggi così tanto a te? – Vedi, è la tua vera compassione per la miseria degl’infelici, che in questo tempo è grande. Ma crediMi: coloro che ora vengono condannati, fucilati e impiccati, non sono di gran lunga così infelici come coloro che li fanno condannare, impiccare e fucilare. Ma non t’irritare neppure per questi miserabili, poiché vedi, Io sto a loro già sul collo. La loro superbissima sete di vendetta li brucerà come un fuoco inestinguibile, e questo giudizio nessuno lo toglierà da loro.
4. Sia maledetto colui che uccide i suoi fratelli, e maledetto il giudice che condanna suo fratello a morte, e maledetto sia anche colui che arbitrariamente diede e dà una legge in base alla quale è lecito che uomini ricevano una condanna a morte dagli uomini! – Tali legislatori e giudici sono bensì protetti dalla spada dei signori del mondo; ma nessuno potrà certo proteggerli dalla Mia Legge, che rimane in eterno, e dalla Mia spada!
5. La Mia Legge ordina: “Amore anche verso i nemici!”. – Io proibii ogni giudizio, e maledissi coloro che maledicono, e condannai coloro che condannano, e non feci alcuna eccezione, tranne per coloro che, a causa del loro troppo basso livello di educazione, non sapevano quello che facevano.
6. Queste Leggi sono oggi ancora le stesse per re e imperatori, come per ogni altro uomo. Chi pecca contro di esse, è condannato, perché egli ha condannato se stesso per proprio potere. E questa Mia sentenza durerà in eterno e mai sarà modificato, – e così tu puoi anche sempre guardare sempre a Me con tutta tranquillità del tuo cuore e nello stesso tempo pensare fra te che ciò che il tuo cuore devoto a Me sente in tutti questi abomini, lo sente anche il Mio. E perciò su questi sovrani e tutti i loro giudici ed esecutori della loro volontà assolutamente privi di cuore, si abbatterà anche al più presto da tutte le stelle un durissimo Giudizio!
7. Come essi ora, per proteggere e per conservare la loro gloria mondana, proclamano in ogni luogo il peggiore, più disumano stato d’assedio da Me maledetto fino al più profondo inferno, e non lo vogliono revocare finché non hanno vendicato la loro grandezza offesa con il sacrificio cruento di migliaia di vittime, – così altrettanto Io oggi, in questo tuo giorno di compleanno, dichiaro su di loro un eterno stato d’assedio, a cui difficilmente seguirà mai un’amnistia!
8. I Cieli e tutti i mondi possono passare, ma le Mie Parole e gli uomini mai eternamente!
9. Essi non ce la faranno a lungo, perché da vincitori non possono mettere nessun termine e nessuna misura alla loro sete di vendetta ed eccedono così terribilmente nella loro baldanza. Perciò deve anche accadere al più presto su di loro, così che poi ci si domanderà: “Dove sono?”, ed essi non saranno più!
10. Guarda i Turchi, questi antichi fanatici! – Essi però sono uomini – e perciò uno di loro Mi è più caro che diecimila di tali cristiani. Guarda i freddi Russi, essi provano pietà per i vinti! Guarda i Cinesi e i Giapponesi, essi sono tolleranti, severi e a modo loro giusti, e a loro la vendetta è sconosciuta. La generosità è un ornamento principale del loro carattere, perciò essi, dei semipagani, Mi sono mille volte più cari di tali cristiani!
11. In verità Io ti dico: «Chi chiama un tale uomo di “sentimento cristiano”, costui commette ora un madornale peccato contro lo Spirito Santo! Infatti, come può avere un sentimento cristiano, o magari essere lui stesso un cristiano, uno che condanna e uccide senza misericordia i suoi fratelli che hanno peccato contro di lui?!». – Che egli sia un imperatore, un re o un mendicante, dinanzi a Me non fa differenza, perché per tutti, senza distinzione della condizione terrena, Io ho dato soltanto una legge senza la minima eccezione; chi pecca contro di essa, costui è già giudicato dalla Mia eterna Parola in lui.
12. Lasciali perciò pure infuriare e infierire; Io te lo dico: “In verità, in verità, essi presto avranno finito di infierire e di infuriare, e nell’aldilà li attende una sorte che Io non vorrei descriverti in nessuna scena spirituale attraverso il Mio debole servitore e terrenamente povero!”. Ma non devi assolutamente pensare che Io tenga loro pronto una tale sorte – oh, questo non lo faccio mai! Ma loro stessi se la costruiscono e se lo preparano con le loro azioni. Essi deridono la Mia Legge dell’Amore; che altro rimane loro poi se non il giudizio e la condanna? Ciò che essi vogliono e fanno, ciò dovranno anche ricevere.
13. Accogli questa fedele e aperta dichiarazione dalla Mia personalissima Bocca, Mio caro amico e fratello, come un buon dono – e tienila a cuore, così ti sentirai più leggero nell’anima tua; Io, infatti, non dormo e vedo tutti gli abomini! – I buoni devono essere benedetti amen; e la Mia Benedizione a te. Amen, amen, amen!
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«Rifletti, tutto nel mondo può ucciderti, perché tutto porta in se stesso la morte; eccetto il solo amore, se tu lo conservi nella sua purezza. Ma se lo mescoli con cose mondane, allora diventa pesante e può anche ucciderti, sia nel corpo che anche nello spirito».
[Il fanciullo Gesù a Cirenio ne “L’Infanzia di Gesù”, cap. 111]
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Tema: 1850
5 novembre 1849
(Sono dati i versi finali)
Ma cos’è, quel che di strano il mio occhio vide
in un vicino sinistro luogo, da nuvole grigie circondato?
Era qui la fine del flusso del tempo forse già?
Oh no, non può essere, ho visto io degli uomini là!
Gli uni venivano festosi, lieti a me vicini assai;
gli altri stavano tetri, alcuni correvano via.
La fine infuocata del flusso del tempo non è qua,
io vedo anzi un animato movimento qui come là.
Ma ascolta! Io sento come l’eco di suoni lontani! Ah, ah!
L’eco arriva qui dal nord tenebroso.
E certo così maestoso! No, no, la fine non è qua;
nel regno dei morti, nessuna armonia là!
Esso è solamente il Panama del flusso del tempo
che da entrambi le parti lo Stretto offre baluardo sicuro.
Il fuoco frangente che si mostra qui e là,
non provoca la fine dei tempi né qui né là.
Il flusso pur così rapido, della lava della terra di fuoco
non distrugge delle ampie rive il porto sicuro;
e così ugualmente il dominio dei tempi qua rimane,
come della Creazione di Dio là negli spazi più lontani!
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Fenomeni luminosi
11 novembre 1849
Nella notte del 9 novembre 1849 dallo Schlobberg tra le 8 e le 10 Jakob Lorber vide parecchi fenomeni luminosi molto fugaci nel cielo. Alla sua domanda sul significato di questi fenomeni ottenne la seguente risposta interiore:
1. Questi fenomeni, come ancora quelli futuri, hanno un significato enormemente importante per l’umanità della Terra e così dal punto di vista spirituale sono molto più memorabili che da quello naturale. Ma Io ti darò la spiegazione soltanto quando li avrai osservati tutti, quindi anche quelli del 13 e 27 fino al 28 di questo mese. Intanto però accontentati solo del fatto che essi annunciano cose tanto enormemente importanti e straordinarie quanto è enormemente importante e straordinaria la loro influenza sulla natura della Terra stessa, che però gli scienziati di questa Terra non saranno, ancora per lungo tempo, in grado di valutare.
2. Nella natura però, come ti è già noto, tutti questi fenomeni luminosi esistenti nell’atmosfera più alta della Terra, provengono dal Sole, fra questi alcuni si muovono con la massima velocità. – Il loro viaggio dal Sole fino all’atmosfera terrestre dura spesso appena da 20 fino a 30 minuti. La loro differente direzione ha una base spirituale e molto poco di conforme alla natura.
3. Questo come introduzione, la spiegazione dettagliata verrà più tardi.
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Oppressione dello spirito e sue conseguenze
8 marzo 1850 (a Jahring)
1. Gli uomini, da tanto tempo, si sono costituiti un ordine cattivo che portava in sé troppo fin troppo chiaramente l’impronta del sistema egizio delle caste. L’umanità però percepiva e si rendeva interiormente conto del fatto che il proprio valore non stava nei livelli delle caste, che furono creati dai regnanti, ma soltanto nella formazione delle proprie forze spirituali interiori. E per questo l’umanità cominciò a mormorare contro i grandi e sui reggenti; ma i grandi e i reggenti non vollero comprendere queste giuste mormorazioni e tapparono con violenza la bocca a chiunque si fosse spinto troppo apertamente o troppo ad alta voce con le sue mormorazioni. Questo dispotico procedere dei grandi e dei regnanti, l’umanità lo chiamava: oppressione dello spirito, e divenne molto irritata per tali arbitrarietà dei grandi e dei regnanti.
2. Poiché l’umanità con le sue mormorazioni non progrediva e vedeva che i grandi e i regnanti non vi badavano affatto, allora essa cominciò a lamentarsi a voce alta e maledisse in mille modi le arbitrarietà senza scrupoli dei grandi e dei regnanti. Ma costoro si erano tappati gli orecchi con i loro molti soldati e non vi badarono. – Allora l’umanità divenne furiosa, si presentò coraggiosamente, disprezzando la morte, davanti ai grandi e ai regnanti e pretese con voce possente il proprio antico diritto ereditario. Allora tremarono i grandi e maggiormente questi regnanti che si erano proposti una legge come principio, quella di opprimere l’umanità all’ultimo sangue e istupidirla con ogni mezzo cui potessero attribuire anche solo un qualche apparente scopo generale.
3. Alcuni grandi e regnanti liquidarono i loro popoli con vane promesse, e questi si accontentarono parzialmente. Altri ancora non vollero promettere nulla, e la conseguenza fu che vennero scacciati dal popolo dai loro troni dorati e fino ad oggi devono ancora vagare sul suolo straniero. – Ma ora arriva il conto a quei grandi e regnanti che hanno fatto ai loro popoli ogni genere di promesse per rabbonirli, delle quali però, fino ad ora nessuna è stata mantenuta nella maniera in cui era stata promessa nell’ora che incalzava.
4. Ora il popolo in ogni luogo comincia di nuovo a chiedere e dice: “Che cos’è mai questo? Ci hanno promesso il bianco, e ora vediamo che, invece del bianco, ovunque ci è dato soltanto il nero. Ė vero che ci hanno liberato dal molesto sistema delle caste, ma in compenso vogliono aggravarci ora dappertutto con catene da schiavi. Si dà a noi libertà di religione senza religione. Così si dà a noi pure una quantità di funzionari altolocati e ben retribuiti, ma una saggia legge non va in porto, e ciò che ancora viene, è formulato come un oracolo di Delfi che si può utilizzare sia in un senso che nell’altro.
5. Il governo è costituito ora da un imperatore che non ha ancora trovato la pietra filosofale, oppure da un re, duca o principe. Queste teste coronate scelgono poi raramente un ministro come deve essere, ma unicamente in base al loro favore secondo il vecchio detto “La benevolenza del regnante fa ministro un filisteo”. – Ed allora, spesso, un fabbro diventa ministro delle corporazioni dei sarti, sebbene questo mestiere gli sia del tutto estraneo, ed un artigiano del cuoio diventa ministro dei fornai, un calzolaio ministro dei gioiellieri, un politico diventa ministro della giustizia, ed un avvocato diventa ministro in materia politica; e così quasi tutti quanti, ciascuno in qualcosa di diverso da ciò di cui è all’altezza. Ma da ciò consegue poi un evitabile malcontento generale, perché in una simile Costituzione non si può evitare di portare alla luce le più grossolane insensatezze, la cui esecuzione è tanto poco possibile, quanto un cieco volesse dare lezioni ai vedenti sulla mescolanza dei colori ed i suoi relativi effetti.
6. Fino a quando tali maestri non diventano ricalcitranti e non permettono che anche i vedenti contino qualcosa, allora la faccenda riesce ancora a sbrigarsi, come quando qualcuno dorme in un letto che è pieno di cimici e pulci. Ma quando poi i maestri diventano recalcitranti e affermano, facendone una questione di vita o di morte, che da quel momento in poi il bianco è nero ed il nero è bianco, e che il povero non è povero ed il ricco non è ricco, e altre simili evidentissime assurdità, – allora con un governo simile tutti quanti, dall’A alla Z, diventano scontenti, e alle fine audaci, feroci e folli.
7. Ma quali conseguenze ne devono sorgere, già in brevissimo tempo, se non si pone quanto prima rimedio ad un tale inconveniente, ciascuno può calcolarlo molto facilmente sulle dita. Insurrezioni, ostilità d’ogni genere fra i grandi e i piccoli, rapine, omicidio e assassinio diventano di giorno in giorno cose ordinarie; la mancanza di scrupoli non può che prendere il sopravvento; la proprietà dei benestanti sarà sempre più minacciata.
8. Le potenze esterne verranno a conoscenza di tali cattive condizioni di uno Stato così sconsideratamente regolato, e sapranno fin troppo bene utilizzare la sua debolezza a proprio favore. E quando uno meno se lo aspetta, già tutto andrà sottosopra, e nessuno potrà consigliare all’altro e dire: “Fa questo o quello, e ti andrà meglio”.
9. Perciò voi pochi che ancora tenete a Me, in futuro aggrappatevi ancora più forte a Me, attraverso l’amore per il prossimo, attraverso le parole e opere secondo la Mia Parola, allora sarete preservati nel tempo e nell’eternità da ogni danno. E dove migliaia di volte mille perderanno, voi dovrete guadagnare, e dove la morte nera farà il suo raccolto, voi sarete risparmiati, e dove la spada imperverserà ed i proiettili fischieranno, voi scamperete con la pelle salva.
10. Voi tutti però dovete osservare questo fedelmente e mostrarvi degni del Mio compiacimento; allora anche la Mia protezione dovrà esservi assegnata in pienezza. Amen! – Nel Mio Nome amen, amen, amen!
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Temporalesca afa spirituale.
25 maggio 1850
1. Scrivi pure, Io conosco il tuo desiderio. – Prima di grandi temporali l’aria diventa di solito calmissima, ma nello stesso tempo afosa in modo opprimente. Solo qui e là il viandante scrutatore nota piccoli giochi di vento, in forma vorticosa poco appariscente, sulla strada piena di polvere fastidiosa. Appena badando a questi giochi aerei egli procede, benché grondante di sudore, quasi del tutto noncurante per la sua via impolverata, poiché non si può di gran lunga ancora parlare di un temporale, giacché non scorge nel cielo nuvole pesanti.
2. Ma guarda là, di minuto in minuto diventa più calmo e più afoso. Un botto tonante giunge all’improvviso all’orecchio del viandante, e quando meno se l’aspetta, un potentissimo uragano alle sue spalle sradica già le querce pesantissime e gioca con esse negli strati alti dell’aria come fa il venticello di sera con i leggeri filamenti dei fiori negli ultimi raggi serali del Sole calante.
3. Il viandante si spaventa in modo indicibilmente forte e comincia a tremare di paura e di grande ansietà. Vuol fuggire, scrutando ansiosamente con i suoi occhi stanchi alla ricerca di un luogo solido, ma troppo tardi!
4. Egli prima non ha fatto caso ai piccoli giochi del vento; ora essi sono cresciuti all’improvviso diventando un potentissimo uragano che fa passi troppo grandi e devastanti. Non vi è più nessuna possibilità di sfuggire da questo oppure di poterlo fermare, perché il suo passaggio è troppo potente e troppo veloce.
5. Ma “il viandante” sono gli effettivi uomini del mondo e principalmente le guide del cosiddetto timone dello Stato; essi camminano sui loro sistemi assai pieni di polvere, non badando a quelle voci che qui e là si fanno sentire ammonendo. Ma in tempo molto breve queste voci si uniscono in un grido di massa assai tremendo, e per i viandanti è la fine.
6. Ciò che ora [1850] accade sulla Terra nel cosiddetto orizzonte politico, somiglia ai giochi turbinanti del vento sopra descritti. Questi in sé e per sé non sono certo di nessun significato; ma attenzione! Essi presto assumeranno un carattere del tutto diverso; ma allora guai a tutti i duri e a tutti i viandanti insensibili! Oh, quanto all’improvviso diventeranno essi preda dell’uragano!
7. Io te lo dico: “Finora non vi è stata ancora nessuna fuga, ma ora avverrà in breve quanto si legge più volte nei Vangeli”. – Comprendi però questo bene! Io faccio certo mettere alla prova i figli Miei, ma non li faccio mai languire e disperare. Amen! Questo dice il Signore. Amen, amen, amen!
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Nuvole di guerra
2 dicembre 1850, pomeriggio
Come, quando, cosa, perché, adesso, domani, dopodomani?
1. Io vedo che tu vorresti venirlo a sapere da Me: Come, quando, cosa, perché, adesso, domani, dopodomani? – Ma proprio oggi Io non sono disposto a preannunciarti così precisamente tutto ciò che verrà fuori, alla fine, da tutti questi preparativi che hanno l’inconfondibile odore di una guerra molto sanguinosa. Voglio però darti dei brevi cenni soprattutto a causa dei tuoi e Miei amici, affinché possiate poi essere in grado di capire, se avete gli orecchi per sentire e gli occhi per vedere.
2. Chiedi ai milioni [di persone] pieni di malcontento nei loro cuori! Esse non pregano e non benedicono, ma in compenso tanto più bestemmiano. Soltanto in Svizzera pregano, esse sentono puzza di bruciato ed hanno già in segreto trecentoquarantaquattromila (344.000) uomini all’erta pronti per la guerra; ma i governi ne hanno appena una vaga conoscenza. – La Sardegna e la Francia però pregano di meno, ma non bestemmiano neanche eccessivamente. Anche la Sardegna però ha già oltre duecentomila uomini segretamente pronti a combattere, – e la Francia anche proprio del tutto in segreto ha mobilitato sei volte centomila uomini affinché si tengano pronti a combattere. A che scopo deve servire un simile armamento?
3. Come l’Austria e la Russia e l’intera Germania si armano, del tutto particolarmente la Prussia, questo voi lo sapete già. Ma per che cosa? – L’Austria non teme la Prussia, e la Prussia non teme l’Austria; entrambe però insieme alla Russia temono i democratici che aumentano in gran quantità di giorno in giorno, le cui officine vengono considerate la Svizzera, la Francia e la Sardegna.
4. Chi ha orecchi, ascolti, e guardi con occhi aperti! Ma tutto questo è un’opera del drago che vuole sterminare tutto ciò che non vuol giurare e tenere alla sua bandiera.
5. I giorni foschi però vi dicono anche come ora stanno le cose. – Si maledice la Verità dei Cieli e si fugge e si vieta la luce; ma in compenso si è avari e ci si preoccupa per i tesori delle tarme e della ruggine. – Oh, oh, questo frutto raccoglierà presto la sua benedizione per la più sgradevole maturazione!
6. Io non lo volevo, ma ho dovuto lo stesso colpire la Terra con i Miei Piedi, e questo le diventerà un Giudizio, perché essa non ha badato al passo dei Miei piedi.
7. Guai a tutti coloro che si attengono al mondo; essi faranno un cattivo raccolto. Ma beati coloro che vigorosamente si attengono a Me – in verità, il loro raccolto sarà talmente benedetto come fin dal principio del mondo ancora mai ne fu benedetto nessuno! Ora, infatti, la differenza tra i figli Miei e i tetri figli del mondo e dell’Inferno deve diventare una differenza più chiara.
8. Ma Io non vi dico come, quando, cosa, bensì chi ha orecchi, ascolti, e guardi con occhi aperti, e la troverà. Su Roma però sarà da leggere con caratteri chiari. I Miei servitori in Inghilterra saranno gli scrivani.
9. Io ve lo dico: “Queste nubi funeste non passeranno, finché verrà una violenta tempesta dall’alto. – Ma quelli che dominano le acque della Terra, hanno già inserito la leva nella grande chiusa. – Quando sentirete un tuono lontano nella notte, la leva avrà fatto il suo servizio”. – Tenetelo a mente, questo ve l’ha detto il Padre vostro dai Cieli. Amen!
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Senso di sacrificio cittadino
6 dicembre 1850, pomeriggio
1. Non mormorate per così tanti amari fatti ed esperienze che ora avete subito, sebbene non tanto con la vostra pelle, quanto piuttosto soltanto col vostro spirito. Io vi dico che di tutto questo è colpevole la durezza degli uomini. Se gli uomini fossero teneri, mansueti e caritatevoli, allora non ci sarebbe nessuna carestia, nessuna mancanza e sicuramente nessuna discordia nel mondo. – Ma così come un usuraio genera dieci usurai, dieci usurai ne generano cento, cento usurai ne generano mille e mille usurai ne generano diecimila, così anche un benefattore genera da sé benefattori in scala costantemente decuplicata.
2. A che scopo voi mangiate con cucchiai d’argento? Lo Stato[22] necessita ora di questo metallo. Portate allo Stato un’offerta e farete molto del bene ad esso, e nello stesso più di tutto a voi stessi. Ciò che uno fa liberamente, questo gli dà gioia e onore. Se invece successivamente viene costretto a qualcosa, allora ciò gli causerà molti dispiaceri, malumori, preoccupazioni e risentimenti, e nello stesso tempo ci saranno molte maledizioni. Alla maledizione però non segue mai una benedizione, ma sempre soltanto una maledizione ancora peggiore.
3. Ben vi preoccupate per i vostri figli e dite: “Non possiamo e non dobbiamo limitare i nostri figli a causa dello Stato” – ma come sarà poi, quando lo Stato sarà costretto dalla necessità a limitare fortemente voi e i vostri figli? – Fate dunque in modo che parecchi si facciano avanti lodevolmente con il buon esempio, e presto si troveranno una quantità di imitatori in tutti i paesi, e voi avrete l’onore di aver fatto qualcosa di grande e buono per il bene di tutti nello Stato. – Se volete, allora fate così; la Mia Benedizione non deve mancare. Amen!
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Benedizione per il nuovo anno
31 dicembre 1861
1. Ebbene scrivi! – Alla conclusione dell’anno Io do a voi, che ancora tenete e credete in Me, una piccola scintilla di ciò che il prossimo anno porterà.
2. La cosa migliore è che tutti voi che tenete al Mio Nome, dovete aspettarvi il Mio incessante Amore e la Grazia Mia. Ma chi ha questo, non guardi al mondo, a ciò che esso fa e vuol fare, poiché Io soltanto sono veramente il Signore, e tutti i destini degli uomini, grandi o piccoli, ricchi o poveri, potenti o impotenti, sono nella Mia Mano e in Mio Potere.
3. La nuvola, dalla quale ora esce il fulmine che tutta illumina, da levante a ponente, dominando ovunque ininterrottamente, sta immobile al firmamento dello Spirito, e l’antica superstizione babilonese e la sua bugia e inganno sprofonda inarrestabile nell’abisso. Non devo Io, guidare i governanti al punto che, attraverso le difficoltà, vengano anch’essi illuminati, e poi non siano più in grado di dare protezione al regno delle tenebre, del giudizio e della morte? Perciò sopportate ancora un brevissimo tempo di difficoltà! In pochi mesi tutto avrà completamente un altro aspetto, del quale non vi spaventerete.
4. Pensate soltanto che Io lascio accadere tutto, così come l’odierna giornata che non vi è gradita, ma nonostante tutto, è lo stesso pieno di benedizione per questa Terra. In breve, chi si trova nella Mia Luce, costui non ha di che preoccuparsi!
5. Io voglio ora visitare e visiterò la superbia e la cattiva arroganza in un modo che mai a nessuno è venuto in mente, – essa dovrà rovinarsi da sé nella sua offerta più alta come l’antica meretrice di Babele, poiché entrambe sono figlie di uno e stesso spirito e dovranno da se stesse rovinarsi.
6. Tutti voi però, che siete stanchi e aggravati di ogni genere di inutili paure, venite a Me carichi d’amore nel cuore, ed Io vi ristorerò tutti! – Ricevete con questa Parola la Mia Benedizione per l’anno veniente e ancora più a lungo e per l’eternità. Amen! Questo dico Io a voi.
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L’eterno Amen[23] di Dio
Un angelo
[Dall'inferno al Cielo (Robert Blum) vol. 2 / 184,1]
«Ascolta! Anche a me spetta il diritto di proferire un amen assolutamente forte. Tuttavia non lo faccio, poiché dietro ad ogni amen sta un giudizio, Perciò vi consiglio di ritirare i vostri amen, perché nessuno ha il diritto di proferire un amen su qualcosa che non è in sintonia con l’Ordine divino, ma ad ogni spirito è concesso portare in sé un eterno amen in ciò che concerne la Volontà di Dio! Questo amen è la vita primordiale di tutti gli esseri e la loro massima libertà purché rendano questo amen completamente proprio da se stessi. Ogni altro amen invece genera superbia, orgoglio e disprezzo di tutto il vero, buono e divino; esso edifica prigioni, forgia catene e alimenta il fuoco di tutta la distruzione. Perciò ritirate il vostro amen e mettetevi in un eterno “Amen” di Dio! Allora voi due quanto prima diventerete liberi dall’Inferno, il quale infuria e batte ancora con forza nei vostri cuori. Seguite questo consiglio, e in verità non vi troverete male!»
[indice]
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[1] Si tratta della sepoltura di una eminente personalità in Graz. (Vedi “Doni del Cielo” vol. 2°cap. 186)
[2] Di nascosto
[3] Vedi rivelazione del 21 novembre 1847, “La Mia Dottrina insegna l’Amore e proibisce il Giudizio” cap. 136 di questo volume
[4] Diritto montano, laudemium (tassa al feudatario), mortuaria ecc.
[5] Vedi il personaggio nell’Opera “Robert Blum” dall’Inferno al Cielo.
[6] Presso Ratisbona, vicino Breslavia.
[7] Vedi “Doni del Cielo” Vol. 2° cap. 195 capoverso 12.
[8] L’imperatore Ferdinando I° (1793 – 1875) successe al governo il 2 marzo 1835 a suo padre Franz I°. Quando il 13 marzo 1848 scoppiò la rivoluzione a Vienna, fuggì il 17 maggio 1848 per Innsbruck e più tardi per Olmütz, dove abdicò il 2 dicembre 1848 in favore di suo nipote Franz Joseph. Ferdinando si ritirò, dopo il forzato cambio del trono, sul Hradschin di Praga, dove visse per le sue inclinazioni botaniche, araldiche e tecnologiche.
[9] Comunicazione del 4 aprile 1848 “Posizione pericolosa”, cap 143 di questo volume..
[10] Dieta del Reich di Vienna del luglio 1848
[11] Il 28 agosto 1848 alle otto di sera era novilunio
[12] Questo fu visto anche dal vigile del fuoco Hönisch, da me interrogato, un boemo di Eger. A lui sembrò come se un albero in fiamme volasse attraverso l’aria. Lo colpì l’intensità della luce. Secondo la sua affermazione, la meteora scomparve a sinistra del Buchkogel scendendo dietro i monti. Ans. H. 31 agosto 1848.
[13] 2 Pietro 3.7
[14] Con il tentativo di unificare la Germania, fu deciso, nel marzo del 1848, nella chiesa di San Paolo a Francoforte sul Meno, dal preparlamento costituito dai membri delle assemblee tedesche, la convocazione di un’assemblea nazionale tedesca per la dichiarazione della costituzione dell’Impero tedesco. Dopo animate lotte di partito, nell’assemblea nazionale fu completata la costituzione dell’impero nel marzo del 1849. Con ciò una parte del parlamento voleva mantenere l’Austria alla guida della Germania (L’arciduca Giovanni d’Austria era stato eletto dall’assemblea nazionale nel maggio del 1848 come reggente dell’impero), l’altra parte voleva perseguire l’esclusione dell’Austria ed una confederazione più ristretta, sotto la guida della Prussia. Alla guida dell’impero doveva stare un imperatore ereditario, accanto a lui una Dieta del Reich, costituita dalla camera dello stato (per metà dai governi, per metà da nominare dalla rappresentanza popolare dei singoli stati) e camera del popolo (provenienti da elezioni generali e dirette). Elezione dell’imperatore del 28 marzo del 1849, re Federico Guglielmo IV di Prussia dichiarò di poter accettare il proposto titolo di imperatore dei tedeschi soltanto col consenso di tutti i tedeschi. Definitivo rifiuto il 28 Aprile, dopo che nel frattempo avevano aderito 28 piccoli stati. Nel dicembre 1849 l’arciduca Giovanni depose il titolo di reggente dell’impero.
[15] Per maggioranza di voti.
[16] Papa dal 16 giugno 1846. Nel novembre del 1848 fu costretto, davanti ad un’insurrezione, a fuggire a Gaeta. A Roma intanto fu proclamata la Repubblica. Appoggiato da potenze europee il papa ritornò a Roma con l’aiuto di truppe francesi nell’aprile del 1850 ed instaurò, nonostante alcune riforme amministrative, il regime reazionario poliziesco. Tuttavia egli, di nuovo con l’aiuto francese, potette tenere solo ancora Roma e dintorni. La guerra franco-tedesca portò nel 1870 l’occupazione italiana di Roma e con ciò la fine dello Stato Pontificio. Sotto Pio IX si sviluppò fortemente l’esaltazione della persona del papa; in occasione del Concilio Vaticano Primo venne definito il primato (il supremo potere ecclesiastico del papa) e l’infallibilità del papa (1869/1870). Sei anni prima, nel 1864, vennero condannate nel Sillabo le libertà civili, per la qual ragione la chiesa cattolica piombò in un crescente isolamento. Un successore di questo papa, il papa Pio X ritenuto santo, era avverso alla politica e concentrò le forze sui problemi ecclesiastici, soprattutto sul rinnovamento religioso del clero e del popolo.
[17] Isaia 14° cap.
[18] Invocazione diaconiale di congedo alla fine della messa romana, tradotta con “andate in pace”.
[19] Atti degli apostoli 1,10-11
[20] Pandora fu la prima donna creata da Zeus perché divenisse flagello dell’umanità. Gli dei le avevano dato in dote uno scrigno sigillato in cui erano contenuti tutti i mali insieme all’unico spirito positivo: la Speranza. Con femminile curiosità, Pandora aprì lo scrigno e tutti i mali usciti cominciarono ad affliggere i mortali.
[21] 2 Pietro 3,7
[22] Austria 1850
[23] Amen = così è in verità