Origini e storia del Movimento Lorber

 

Il ‘Movimento Lorber’ oppure ‘lorberiani’ (una volta chiamato anche ‘Società Editrice Nuova Salem’), è una denominazione per i seguaci apprendisti delle comunicazioni ricevute da Jakob Lorber che essi riconoscono quali insegnamenti dall’Alto, le quali nel loro insieme sono considerate come un Opera rivelata per l’umanità che deve affrontare gli ultimi tempi.

 

Indice del contenuto:

1.       Organizzazione e caratteristica

2.       Posizione verso le chiese

3.       Posizione verso la scienza naturalistica

4.       Spiritismo e occultismo

5.       Medium del Padre

6.       Medicine solari

7.       Opposizione

8.       Storia

9.       Società Nuova Salem

10.     Il tempo del dopo guerra

11.     Il presente

12.     Diffusione

13.     Sulla Dottrina

 

1.    Organizzazione e caratteristica

Il Movimento Lorber s’intende come parte internazionale e ultraconfessionale della “Comunità mondiale delle religioni d’amore”. Un legame spirituale che alcuni paragonano a quello dei Quaccheri o dell’Esercito della salvezza (indirizzato soprattutto all’amore fattivo), quale nuovo movimento spirituale mondiale. Altri lo vedono simile a quello nei Bahai, o nei movimenti-Bhakti dell’Induismo, oppure come nel Tao Yuan e Oomoto.

Gli elementi che uniscono gli aderenti al Movimento Lorber sono la libertà interiore e l’indipendenza di fede, uniti a una profonda religiosità libera, pur indirizzando la propria nuova fede verso l’accettazione degli insegnamenti Paterni compresi nella Nuova Rivelazione dettati a Jakob Lorber. Essi si certificano come cristiani, il cui fondamento è la Bibbia, la quale però non viene intesa come l’unica Opera rivelata esclusivamente da Dio e conclusasi nel IV e V secolo, piuttosto, Dio si rivela anche oggi ancora senza interruzione.

Dal momento che nella Nuova Rivelazione le organizzazioni di comunità ecclesiastiche (le chiese ufficiali), così come i riti e le cerimonie, sono in gran parte rifiutate, finora si sono costituite solo case editrici, circoli indipendenti e gruppi indicati come ‘lorberiani’, i quali organizzano solo di rado degli incontri tra amici. Solo alcuni circoli di tali amici, privati e pubblici, raccolgono lorberiani particolarmente impegnati e, nel complesso, sussistono finora da appena due o tre decenni. Una delle loro massime è questa: “essere  Il tempio deve diventarlo l’uomo stesso, e lo realizza quando accetta decisamente e con efficienza la parola di Dio, vecchia e nuova, così da risvegliare lo Spirito Santo in sé”. Un tale ‘modus vivendi’ dei lorberiani non deve però essere criticato, poiché non si tratta più come nel tempo passato di ascoltare un predicatore che presentava le S. Scritture a un pubblico analfabeta, ma poiché ora buona parte dell’umanità con l’istruzione scolastica ha avuto i mezzi per leggerli, allora ciascuno può comprendere i testi sacri in rapporto al proprio grado di crescita spirituale e, tramite la Nuova Parola, essere istruito nell’interpretazione dall’unico vero Maestro, il Quale ora può utilizzare dei ‘medium’, dei ‘mediani’, quali ‘mezzi’ per istruire tutti.

In alcuni punti della Nuova Rivelazione viene pure riferito che un’istruzione solo teologica, attuata eventualmente presso degli istituti superiori, non sarebbe affatto propositiva, dal momento che questi diventerebbero solo istituti di formazione intellettuale, indirizzati a perseguire fini non spirituali, tendenti piuttosto a insegnare dottrine intellettualistiche che sono da mettere sullo stesso piano delle vie del mondo (ovvero di Satana), al fine di attirare figli propri, e non figli per il Signore, il Quale pone presso i Suoi, primariamente, la formazione dell’animo ben al di sopra della formazione intellettuale. In altri punti viene anche detto che sarebbe accettabile un servizio religioso cerimoniale (come lo è in genere ogni funzione e formazione), ma solo se gli esecutori e i partecipanti coinvolti fossero anticipatamente maturi nel loro sincero amore per Dio. Perciò più volte viene raccomandata una vita concretamente comunitaria e fraternamente organizzata ( l’assunzione del pasto in comune, il cui spirito di fraternità vicendevole potrebbe essere considerato come ‘eucarestia’ ), e il battesimo di purificazione celebrato come era in uso presso i primi cristiani. Se e come dovrebbe essere organizzato un futuro movimento composto da lorberiani, formato da individui variegati che comunque darebbero vita a gruppi molto differenziati – in parte alcuni orientati al pensiero scientifico, e altri più a sentimenti mistici – è sempre stato discusso in modo controverso.

Attualmente gli incontri dei lorberiani si basano generalmente su conferenze e discussioni, occasionalmente completate con pasti in comune, passeggiate nella natura, o intrattenimenti musicali o di preghiera. Nel senso più proprio degli insegnamenti evangelici, come indicato in Giovanni 10,16, di “un solo Pastore e un solo gregge”, non dovrebbe essere formata nessuna organizzazione religiosa specifica con un proprio ordine, ma dovrebbe essere realizzata una comunità i cui appartenenti devono appartenere solo a Gesù Cristo tramite l’amore per Dio e per il prossimo, senza che agli aderenti sia richiesta l’appartenenza a qualche chiesa o comunità religiosa. Oggi la maggior parte dei lorberiani sono (oppure erano) persone che erano già in cerca di spiritualità, facenti parte di Chiese cattoliche o evangeliche, oppure aderenti a comunità particolari, alcuni anche seguaci di religioni addirittura diverse  da quella cristiana.

I seguaci della Nuova Rivelazione, per la maggior parte, sono ricercatori e indagatori molto esperti della verità, i quali hanno avuto la possibilità di accedere alla Nuova Rivelazione tramite vie molto differenti. Oltre agli incontri aventi il fine di una crescita spirituale evangelica, i lorberiani si organizzano in iniziative proprie al solo fine della diffusione e traduzione degli scritti di Lorber, oltre che alla ricerca di mezzi finanziari necessari per la stampa degli innumerevoli scritti, e talvolta al fine di opere di carità, come ad esempio aiutare anime bisognose di aiuto e sostegno, oppure verso coloro che sono propensi al suicidio, malati, disoccupati o carcerati. Alcuni si adoperano anche per la protezione di animali e contro le vaccinazioni o gli obblighi di vaccinazione. Singolarmente si sono anche costruite abitazioni o strutture al solo fine di mettere a disposizione spazi per gli incontri oppure per ospitare anziani con delle vere e proprie case di riposo. A Zwickau (D) è stata costruita e gestita una casa per i senzatetto, e in Cecoslovacchia una casa di riposo per anziani.

 

2.   Posizione verso le chiese

Jakob Lorber e i suoi amici erano membri della Chiesa cattolica romana e fu indicato loro dalla ‘Parola interiore’ a non abbandonarla, ma piuttosto a convincere i suoi appartenenti, tramite la propria vita esemplare, del valore della Rivelazione data a Lorber. Questa fu però soltanto una direttiva rivolta loro personalmente, e non un’indicazione generale. Fino ad oggi non esiste un riconoscimento ufficiale di Lorber come profeta o dei suoi scritti come rivelati dall’Alto da parte della Chiesa cattolica romana. Nel 1930 alla domanda di una simpatizzante lorberiana al vescovo cattolico romano in Bautzen se i cattolici che leggevano gli scritti di Lorber sarebbero stati esclusi dai sacramenti, come risposta ottenne una comunicazione scritta nella quale si indicava ai cattolici che, senza autorizzazione della Chiesa non era permesso di leggere alcuno scritto teosofico, perfino se non era ancora stato formalmente inserito nell’indice dei libri proibiti (indice definitivamente tolto nel 1965/66), e chi li avrebbe letti, comunque, eccetto per motivi importanti e con il permesso, si sarebbe reso colpevole di disobbedienza verso la Chiesa.

Paul Scheurlen nella sua sintesi ‘Le sette del presente’ (1930) fece considerazioni anche sulla Società Nuova Salem riguardo i seguaci di Lorber, asserendo che la posizione di questi seguaci verso la Chiesa territoriale evangelica gli sembrava essere “non del tutto trasparente”, seguaci che continuavano ad appartenere anche “alle preziose forze all’interno della Chiesa”. Scheurlen, tuttavia, di questo ‘movimento’ osservò “approcci per una propria formazione ecclesiastica”.

I lorberiani non hanno mai avuto un buon rapporto con le comunità ecclesiastiche esistenti, essendo ritenuti piuttosto come ‘setta’, e quindi in perenne conflitto con tutte le Chiese. Pur considerati come comunità di fedeli cristiani, verso il cattolicesimo essi sono dichiarati solo simpatizzanti, poiché le troppe differenze nelle opinioni dottrinali non hanno mai aiutato a un avvicinamento fra entrambi. Quei differenti punti di vista che ciascuno sperava si sarebbero potuti appianare nel tempo, tali sono rimasti nel corso di oltre un secolo, nonostante uomini di buona volontà di tanto in tanto hanno sperato in un influsso superiore per i fratelli ancora legati alle tradizioni umane, al fine che questi avessero all’interno della loro fede la possibilità di discernere il vero Spirito e, così, magari avendo delle vere comunicazioni dottrinali al loro interno, si determinassero a indirizzare una nuova fede nello spirito e nella verità dai Cieli, come viene insegnato nella Nuova Rivelazione.

Poiché nella Nuova Rivelazione sono presenti ‘critiche’ piuttosto pesanti verso “la santa Sede”, nel corso del tempo in diverse occasioni la si è invitata a ‘cambiar rotta’, affinché in futuro il giudizio su di essa profetizzato possa diventare meno pesante, ma le esortazioni non sono mai state prese in considerazione, essendo questa basata su un culto rituale che mai abbandonerà, e quindi è logico che il silenzio da parte dei rappresentanti della santa Sede viene considerato dai lorberiani giustificato. Urta invece il silenzio della Chiesa evangelica, verso la quale si concede minor comprensione, visto che questa, essendo basata sulla ‘parola’, dovrebbe comprendere più facilmente il progetto divino e accettare la Nuova Parola come base di un nuovo insegnamento evangelico.

Una parte dei lorberiani comprende che nella Chiesa cattolica non c’è nessuna possibilità di speranze future, poiché rapporta i lorberiani alla stessa stregua, se non peggio, dei farisei nei Vangeli, e perciò il loro continuo invito a riflettere per comprendere il guadagno di un’uscita da questa, per non rischiare alla fine di diventare proprio come quelli che camminano sì insieme, ma per perdersi insieme. I loro punti di vista restano tuttavia divisi, poiché gli aderenti alle due diverse realtà possono dimostrare, con citazioni prese dalla Bibbia gli uni e dalla Nuova Rivelazione gli altri, una verità che attualmente li tiene separati.

 

3.    Posizione verso la scienza naturalistica

Dato che  uno degli argomenti trattati negli scritti di Lorber si occupa di spiegare temi naturali scientifici, è evidente che tra i lorberiani ci sia anche un relativo grande interesse per questi, oltre che per quello propriamente spirituale. Spesso vengono trattate nuove conoscenze, teorie e nuovi risultati di ricerche scientifiche e constatate sia le concordanze come anche le discordanze con la Nuova Rivelazione. Secondo l’opinione dei lorberiani la Nuova Rivelazione ha anticipato alcune delle più importanti scoperte della scienza naturale fin dal 19° secolo, come p.e. la scoperta del pianeta Nettuno e la realtà del mondo atomico e subatomico, la cui esistenza è stata confermata solo successivamente dopo quasi un secolo tramite la fisica quantistica, elementi con cui i lorberiani dei tempi più recenti possono evidenziare particolarmente per confermare la credibilità della Nuova Rivelazione. D’altro canto, però, viene fatto notar loro che alcune indicazioni non coincidono ancora con tutte le conoscenze natural-scientifiche, come ad esempio riguardo a diverse indicazioni sulle distanze e le caratteristiche del Sole e quelle dei pianeti.

 

4.    Spiritismo e occultismo

Alcuni lorberiani provengono da circoli spiritistici oppure da circoli di diversa natura, i quali però continuano ancora a mantenere le loro pratiche abitudinarie per diversi motivi. Ciò comporta che talvolta alcuni lorberiani ed altri affiliati che hanno conosciuto gli scritti di Emanuel Swedenborg[1], discutano animatamente con costoro, sul fatto che il veggente del ‘700 nei suoi innumerevoli scritti aveva messo in guardia gli uomini insistentemente dallo spiritismo. Oltre a ciò, nel 1921 a Kassel gli scritti di Lorber furono respinti dal ‘Congresso tedesco degli occultisti’, e poi nel 1925 fu rifiutato alla Società Nuova Salem l’invito alla partecipazione ufficiale al Congresso dell’occultismo di Hannover. Ciò perché gli occultisti si consideravano danneggiati nella loro reputazione se in concomitanza ci fosse stata la presenza di esponenti della Società Nuova Salem, il cui agire nei circoli spiritistici in alcune cerchia di amici era risultato dubbioso dai media. I lorberiani hanno sempre trovato opposizione critica e il rifiuto scortese presso i circoli spiritistici e occultistici.

Nel 1922 in un incontro a Bietigheim si trovarono 200 partecipanti in massima parte tedeschi, ma in una vivace discussione la constatazione maggioritaria fu che lo spiritismo era ben per uomini ancora mondani e, pertanto, da considerare ancora miscredenti, giustificata come una preparazione di base per convincersi solo dell’esistenza di Potenze spirituali superiori oltre la vita materiale, cui però dovrebbero rinunciare una volta avuta la vera comprensione per la Nuova Rivelazione, perché non si dovrebbe assolutamente ricadere sullo stesso gradino dopo che lo si è superato. Opinione questa che si è più o meno consolidata nel Movimento Lorber fino ad oggi.

 

5.    Medium del Padre

Con il termine “medium del Padre”, probabilmente coniato dagli stessi simpatizzanti del Movimento Lorber, si volle indicare tutti coloro che provenivano da circoli medianici entro cui talvolta si ricevevano comunicazioni elevate, e che nel tempo, nonostante avessero accettato gli scritti di Lorber, continuarono a svolgere tali sedute. Termine accreditato in un certo senso dispregiativo, che però non li rappresenta in modo particolarmente chiaro, poiché riferirebbe di persone con capacità medianiche, le quali, essendo diventate seguaci di Lorber, certamente non avrebbero più dovuto essere considerate a quel livello di medianità. Già il fatto che quasi tutti coloro che ricevettero delle comunicazioni preferirono rimanere anonimi, lasciando in quegli scritti solo le iniziali, dovrebbe far riflettere che erano persone semplici con un certo grado di spiritualità e umiltà, il cui intento restò solo quello di aver fatto da ‘tramite’. Solo nei primi dieci anni della rivista mensile “Das Wort” (“La Parola” 1921-1931) furono diffuse moltissime comunicazioni di almeno trenta medium del Padre, i quali, a conferma del tempo benedetto in cui i seguaci di Lorber avevano cominciato a diffondersi, già dal 1870 iniziarono anch’essi a ricevere centinaia di messaggi, sia personali che per tutta l’umanità.

Nel contempo, in quegli anni anche in Italia a Trieste il mistico Gottfried Mayerhofer cominciò ad avere insieme ad altri ‘medium del Padre’ a lui vicini, centinaia di messaggi, trascinando verso quelle tematiche spirituali moltissimi aderenti che in tal modo poterono toccare con mano l’essenzialità della nuova dottrina, per certo comunicata dal Cielo.

La loro ammissione al movimento Lorber era basata soprattutto sulla parola di Paolo: «Non disprezzate i discorsi profetici. Esaminate tutto, ritenete il bene» [1° Tess. 5,20-21]. Secondo quest’insegnamento evangelico, non si dovrebbe essere prevenuti e ristretti di mente come gli antichi farisei e i molti cristiani odierni che rigettano tutto, ermeticamente serrati nelle tradizioni della propria fede, spesso gridando di volersi nutrire solo ed esclusivamente della parola di Dio trasmessa dai Vangeli, poiché così, di fatto, come viene ben spiegato tantissime volte nella Nuova Parola, impediscono il proprio progresso spirituale e la propria maturità spirituale, la quale può essere acquisita solo tramite le proprie esperienze con il Divino, impegnandosi in prima persona a cercare Dio nell’interiore, e quindi desiderando di essere guidati direttamente da Dio, incarnato in quel Gesù risorto che Giovanni indica come “la Parola, il Verbo”, seppur, stando però attenti a non accettare qualunque cosa ciecamente solo perché proveniente dal mondo dello spirito senza averlo prima esaminato e quindi credervi ciecamente.

Due esempi in poche righe per comprendere in primo luogo perché in quel tempo furono scelti tanti riceventi per diffondere la Nuova Parola, e in secondo luogo perché molti di loro non vollero comunque staccarsi dal mondo dello spiritismo, il che però dava tanto scandalo ai lorberiani.

1°) Questo avviene attraverso la frequentazione interiore con Me, il che in tal modo viene ancora di più alimentato dal fatto che Io ora chiamo singole persone per mettere giù per iscritto le Mie parole per tutti i Miei figli, e con ciò risvegliare e conservare ancora più amore e più fiducia in loro”. – [Hanne L.B. moglie di Th. B. anch’egli ‘medium del Padre’ ricevuto il 4.02.1883]

2°) “Perciò anche le risposte di molti spiriti nelle sedute spiritiche, spiriti che non hanno nessuna Luce, ma che per voi significano tanto, devono dimostrarvi che avete a che fare con spiriti di figure basse, diaboliche. Da costoro non venite a sapere null’altro che bugie, perché vi prendono in giro. Con questi spiriti dovete essere voi stessi a istruirli, ma non dare alcun peso alle loro dichiarazioni”. – [F.Schumi‘Lutero nell’aldilà’ cap.2]

I principali criteri dell’autenticità di un medium del Padre sono questi:

1.   Il vero medium del Padre non avanza pretese né minacce che impediscono  ad un critico esaminatore di analizzare o anche rifiutare lui e la sua parola.

2.       Il vero medium del Padre non si precipita né su una né su altre case editrici che si occupano di diffondere gli scritti di Lorber, se queste rifiutano di stampare le sue comunicazioni[2].

3.   Tra i suoi scritti non devono trovarsi comunicazioni false o dubbiose.

4.   In loro non ci deve essere nessun atteggiamento bramoso di dominare o manipolare.

Le comunicazioni dei medium del Padre, eccetto poche eccezioni, si distinguono notevolmente da quelle della Nuova Rivelazione tramite Lorber. Mentre con le parole ricevute da Lorber vengono tenute conferenze e utilizzati in massima parte i racconti rivelati allo stesso, nelle comunicazioni dei ‘medium del Padre’, a detta dei lorberiani, si trovano soprattutto solo parole di conforto, incoraggiamenti, ripetizioni e ammonimenti, dove talvolta viene preteso in maniera ripetitiva la fede cieca come potrebbe averla un fanciulletto non ancora indipendente.

L’effetto dei ‘medium del Padre’ sul Movimento Lorber è stato a doppio taglio. Da un lato essi erano spesso persone profondamente religiose e molto devote che hanno contributo significativamente allo sviluppo del Movimento Lorber; dall’altro, però, i medium del Padre sono stati anche responsabili della scissione e disfacimento di alcuni circoli lorberiani. Tra questi, a volte si sono intrufolate persone con delle supposte parole dal Padre, poiché riportavano sulla carta i loro stessi desideri, per farle valere e farle considerare come ricevute dal Padre, senza valutare ciò che nel futuro queste avrebbero potuto causare. Altri addirittura hanno cercato di forzare il legame con i medium del Padre, convincendoli a correggere frasi in modo tale però, poi, da produrre una particolare, pericolosa, raffinata miscela di verità e menzogna, dettati poi denominati come le cosiddette “parole apparenti del Padre”.

Nel Movimento Lorber valse quindi il motto che tutti riconoscessero sì la vera Fonte, fino al punto di diventare una sola cosa con il Padre ed avere il dono di trovare in se stessi “la Sua voce nel proprio cuore”, cosicché ognuno diventasse da sé spiritualmente vivente e indipendente, ma senza poi vantarsi per questo come mediatore della Parola, oppure che la sua fosse la sola vera. Considerazione questa basata su indicazioni dalla Nuova Rivelazione e sui versetti della Bibbia come Giov. 6,45 [3].

 

6.    Medicine solari

Tra gli scritti di Lorber ve ne sono alcuni che sono stati comunicati al fine di curarci tramite la preparazione autonoma di specifici prodotti preparati con metodi di esposizione degli stessi ai raggi del Sole in modo piuttosto unico, metodo chiamato in tempi recenti “heliopatia”, e descritto nel libro “La forza salutare della luce solare”. Alcuni lorberiani si sono intensamente impegnati a produrre tali prodotti con dei mezzi propri fatti in casa ivi descritti, e riuscirono anche ad ottenere alcuni successi di guarigione, perfino guarendo malati che la medicina convenzionale aveva abbandonato. Dato però che per la produzione delle medicine solari è necessario esporre i prodotti al Sole ininterrottamente per mesi così com’è prescritto, e ciò non è possibile nel piovoso centro e nord dell’Europa, gli interessati, per avere dei risultati, si sono visti costretti a delegare la preparazione a persone residenti in regioni più a sud dell’Europa, con costi abbastanza dispendiosi. In tempi recenti il metodo di preparazione dei prodotti è stato preso in considerazione da un’azienda svizzera che li fa produrre sull’isola di Malta.

 

7.    Opposizione

La diffusione del Movimento Lorber e quindi una sempre maggior consapevolezza di aderenti che con le nuove parole vedevano confermata la verità della Bibbia e degli insegnamenti evangelici spiegati nella loro essenza spirituale, spinse sempre più lorberiani a confrontarsi con le Chiese ufficiali, come in una sorta di evangelizzazione, stimolata dalle stesse nuove parole, come se il loro contenuto potesse essere accettato in breve tempo dall’atavico ermetismo ecumenico, grazie anche alla moltiplicazione dei medium del Padre che erano stati risvegliati proprio da quelle stesse nuove parole messe in pratica nella vita di tutti i giorni senza un tempio in cui rivolgere le loro preghiere. In tal modo, però, essi in breve tempo furono oggetto (e lo sono ancora) in Germania di opposizioni ferrate, soprattutto da parte della Chiesa cattolica romana a cui erano state inviate ufficialmente gli scritti di Lorber. Già intorno al 1890 un lorberiano facente parte del Consiglio pastorale nella sua comunità diocesana, fu espulso dal parroco perché era stato scoperto a leggere il “Grande Evangelo di Giovanni”. Tuttavia, nella stessa settimana quel sacerdote subì un infarto.

In un'altra occasione, nel 1925 a seguito di una pubblica denuncia da parte del reverendo Ernst Modersohn, autore del libro “Im Banne des Teufels[4] in cui aveva dichiarato i libri di Lorber come diabolici e la Nuova Rivelazione era già stata descritta da diversi evangelisti come “Demonismo”, Otto Zluhan, nuovo editore della casa editrice Nuova Salem, si vide costretto a mettere in guardia quei lorberiani abituati a prestare o regalare i loro libri a persone religiose sprovviste di mezzi, poiché costoro, se erano o diventavano fanatici appartenenti a tutte le confessioni, spinti dalle dichiarazioni di Modersohn che ne aveva stimolato l’antagonismo, avrebbero iniziato a bruciare tutti i libri della Nuova Rivelazione che riuscivano a trovare.

Il reverendo Alfred Blum-Ernst, di Zurigo, nel suo libro "Die Übermacht des Unterbewußten"[5], descrisse la Nuova Rivelazione come fantasie inconsce e ciarlatanerie, per cui non si dovevano comprare quei libri e, nonostante le conferenze dei lorberiani fossero ben visitate, a suo dire erano disturbate da persone spiritiste che si comportavano rozzamente; nel frattempo anche dal pulpito si prodigava di esortare i fedeli a dissentire gli scritti di Lorber e a considerare gli aderenti ai circoli lorberiani come spiritisti, e lo predicava anche se in chiesa erano presenti dei lorberiani. A volte alcune pubbliche conferenze dei lorberiani furono disturbate da nazionalsocialisti, anche da comunisti e da liberi pensatori aventi principalmente alla base della loro vita il rifiuto di Dio e della religione. Per questo motivo la Casa Editrice Nuova Salem nel 1926 a Bietigheim istituì un comportamento difensivo, facendo appello ai lorberiani a non procedere loro stessi contro eventuali aggressioni pubbliche, ma solo di comunicare l’episodio anche per iscritto ed inviare eventuali ritagli di giornale. Successivamente dei difensori si sarebbero poi messi in contatto con le persone interessate per cercare di operare chiarimenti.

Sebbene i lorberiani furono spesso esposti a una critica piena di odio che li polemizzava pubblicamente come “setta della rovina” e i suoi scritti principali erano anche denigrati come “ispirazione demoniaca ed inganno religioso di Satana”, relegando il loro principale profeta quale un disturbato mentale, non ci fu mai una precisa contestazione per via legale. Ci si sforzava per un chiarimento e si finiva per discutere confrontando il proprio punto di vista in base alla propria conoscenza con gli insegnamenti acquisiti. La pacatezza della maggior parte dei lorberiani si è sempre fondata per primo nelle direttive della Nuova Rivelazione, cioè a mettere al primo posto non l’insegnamento, bensì l’amore per il prossimo, e inoltre, a lasciarsi guidare dall’umiltà e dalla pazienza, per controbattere l’evidente dogmatico preconcetto falsato dalla critica. La vera prima critica da considerare seriamente apparve nel 1928 in forma di brochure, in cui il professore di scuola superiore e prelato papale Dr Max Heimbucher, dipinse lo scrivano di Dio come “Der falsche Mystiker Jakob Lorber”[6], brochure nella quale fu riconoscibile per la prima volta una contestazione sistematica e fondamentale dei suoi scritti. Nello stesso anno quella critica fu ancora fatta conoscere ai lorberiani tramite la rivista “Das Wort”, nella quale con precise osservazioni fu commentata la brochure di Heimbucher, la cui copia poteva essere richiesta alla Casa Editrice Nuova Salem.

 

8.    Storia

 

Johannes Busch, il primo editore importante degli scritti di Lorber

 

 

Al tempo di Jakob Lorber esisteva solo una piccola cerchia di iniziati a Graz che si erano schierati intorno a lui. I più conosciuti erano il compositore musicale Hanselm Hüttenbrenner e suo fratello, il sindaco di Graz Andreas Hüttenbrenner, insieme a Karl Gottfried Ritter von Leitner. Tra loro c’era anche l’ufficiale medico Dr. Waidele, il quale raccoglieva e copiava i manoscritti di Lorber. Quando fu trasferito a Trieste portò il libro “L’infanzia di Gesù” all’italiano Dr Medeotti gravemente malato, il quale, dopo una riuscita applicazione della cura solare di Lorber diventò un ardente apostolo della Nuova Rivelazione, tramite cui nacque una piccola cerchia di amici di Trieste a cui presto si aggiunse anche Gottfried Mayerhofer.

Dopo la dipartita di Lorber la cerchia degli amici di Graz si radunò intorno ad Antoine Grossheim, molto amica di Lorber, tramite la quale (nel 1863, un anno prima della morte di Lorber) le erano state trasmesse “Le sette parole di Gesù Cristo sulla croce”. Questo avvenne, secondo quanto riferì, attraverso una voce sentita nel cuore e con due annotazioni: “Figlia Mia, ascolta! Devi scrivere un libro come testimonianza che davanti a Me (Dio Padre) è uguale quale strumento Io scelgo, oppure chi scelgo come portatore della Mia parola, perché i grandi ed eruditi non sanno cosa significa essere un ‘mezzo’ del Signore”. – E poi ancora, dopo alcuni pensieri dubbiosi: “Sì, sono Io! E desidero che da te stessa devi avere l’amore e la fiducia! E pertanto credi e confida solamente!”. Antoine restò a far parte del Movimento Lorber come ‘medium del Padre’ avendo ricevuto anche ulteriori pagine di insegnamenti dall’Alto.

*

Qualche anno più tardi, nel 1870 a Trieste, Gottfried Mayerhofer incontrò il trentenne pittore di insegne Christoph Friedrich Landbeck (1840-1921) il quale prima di conoscere Lorber aveva studiato le opere di Allan Kardec[7] e di Adelma Vay[8] . Mayerhofer per attirare la sua attenzione si presentò a lui come medium e gli fece conoscere gli scritti di Lorber. Landbeck,tramite la loro lettura e l’ulteriore assistenza del nuovo amico, fu portato alla convinzione che la verità non si trovasse in Kardec, ma negli scritti di Lorber, perché Kardec rappresentava l’opinione diffusa nei circoli spiritistici che Dio non avrebbe potuto frequentare direttamente gli uomini, per cui gli scritti di Lorber non potevano essere stati comunicati da Dio. Landbeck si mise completamente al servizio della piccola cerchia di amici di Trieste, trascrisse le comunicazioni di Mayerhofer e copiò anche altri scritti occupandosi pazientemente di Medeotti e Mayerhofer.

Negli anni seguenti la morte di Lorber, poiché anche numerosi aderenti di circoli medianici che avevano conosciuto i suoi scritti, evidentemente sorretti da una propria fede e da un comportamento di vita in linea con il proprio interiore devoto alla ricerca di Dio, iniziarono anch’essi a ricevere numerose comunicazioni dall’Alto, anche in diverse località della Svizzera e in Germania si formarono circoli indipendenti dai precedenti medianici raccogliendo amici fra coloro che erano interessati alla spiritualità cristiana, nei quali diversi di loro, pur di indole medianica, raccomandavano gli scritti di Lorber ai loro rispettivi circoli.

 

Christoph Friedrich Landbeck

 

 

Dopo Johannes Busch († 1872), Landbeck nel 1879 prese in consegna l’edizione delle Opere di Lorber che ristampò e diffuse nuovamente, prima con il nome di “Nuova teosofica Casa Editrice, successore di Johannes Busch, e dopo il 1907 sotto il nome di “Casa Editrice Nuova Salem”. Il cambiamento del nome fu fatto affinché si differenziasse la sua nuova edizione dalla precedente, stampata dalla ex Società teosofica. “Nuova Salem” fu, secondo Landbeck, un nome ispirato da Dio. Egli trasferì la casa editrice da Dresda a Bietigheim, cittadina nella bassa Germania quasi al confine con la Svizzera, raccogliendo tutti i manoscritti di Lorber che ancora oggi si trovano quasi interamente conservati dalla Casa Editrice Lorber, nonché le copie dei libri stampati che con la chiusura della casa editrice di Busch sarebbero andate perdute dopo la sua morte. Landbeck può essere considerato il primo effettivo propugnatore – nonché predicatore – del movimento Lorber, perché viaggiò personalmente attraverso l’Europa informando quante più persone interessate poteva, cui consigliava i libri e gli scritti della sua casa editrice.

Questo diritto editoriale acquisito (Copyrigt), che lui continuava ad affermare nei suoi viaggi – pur tuttavia contro ogni sorta di strane manifestazioni – fu contestato a Landbeck dal ‘medium del Padre’ Franz Schumi, e precisamente con l’accusa di essersi impossessato degli scritti di Lorber, convinto dal fatto che aveva ricevuto queste “Parole del Padre’: «Miei cari figli, con il presente dettato, Io, Gesù, vostro Padre, per una nuova stampa intendo trasferire al Mio scrivano Franz Schumi, tutti i libri dettati da Me dall’anno 1840, il quale li pubblicherà secondo la Mia volontà a lui rivelata, nuova e pura e in nuovo formato, l’uno dietro l’altro come gli ho già indicato. Questa Mia decisione è sorta in seguito all’ingiusto trattamento della Mia Volontà riguardo all’edizione, alla spedizione e alla diffusione (con l’attuale casa editrice). Per molti anni ho guardato irritato a Bietigheim, – ora è finalmente giunto il momento che Io, quale Autore ed unico Ordinatore della Mia dottrina, trasferisco tutto a Schumi, e cioè in proprietà come Mio unico editore di tutti i Miei Libri. Questo per la generale conoscenza della Mia Volontà e della Mia determinante disposizione. Vostro Padre Gesù. Amen!».

Poiché Schumi – secondo l’esposizione di Landbeck – minacciava di andare davanti al tribunale e con i suoi seguaci cercava sempre di imporsi alle riunioni in Bietigheim distante solo pochi chilometri oltre il confine svizzero, pur non invitato, Landbeck lo visitò a Zurigo in compagnia di due testimoni insieme al presidente della corte di Cassazione svizzera Georg Schulzer, che già conosceva bene sia gli scritti di Lorber che lo spiritismo, e in tale occasione Schumi mostrò quanto aveva ricevuto dall’Alto, e quindi, come fosse stato invitato più volte a rilevare gli scritti originali di Lorber che la casa editrice di Landbeck aveva ereditato da Busch. A queste affermazioni il presidente del tribunale, nella sua effettiva carica giuridica, e schierandosi dalla parte di Landbeck, fece un severo rimprovero a Schumi imponendogli di abbandonare il suo intento non giustificato dalle motivazioni addotte, giuridicamente perseguibili, poiché era evidente quanto fosse stato ingannato dalla guida dei suoi spiriti. Secondo Landbeck, in quell’occasione Schumi ben lo promise, ma successivamente non lo rispettò. Infine, all’inizio della prima guerra mondiale, nel 1915, dopo che per oltre dieci anni aveva ricevuto già innumerevoli comunicazioni su tematiche relative alla spiegazione delle Sacre Scritture, raccolte in oltre una trentina di libri, Schumi si suicidò[9], secondo il parere personale di Landbeck con l’ipotesi probabile che era stato spinto all’insano gesto perché scoraggiato dalle inquietudini derivate dal verificarsi della mancanza di introiti nelle sue assemblee.

Landbeck fu attivo per lungo tempo alla guida della casa editrice, per 42 anni dal 1879 fino alla sua morte avvenuta nel 1921 in età molto avanzata. La sua casa editrice fu gestita poi dalla collaboratrice Emma Schmitt, quale principale erede, la quale, insieme ad altri tre eredi, nel 1924 ampliò la sede della casa editrice nella tranquilla cittadina, ridenominandola “Società Nuova Salem Bietigheim”, grazie al fiorente commercio dei libri a causa del grande numero di amici di Lorber che nel 1921 era stimato da 7500 a 15.000.

 

9.    Società Nuova Salem

La denominazione “Casa Editrice Nuova Salem” ereditata da Landbeck in Bietigheim, fu cambiata in “Società Nuova Salem” perché dagli anni ‘20 incrementò il suo successo grazie al nuovo mezzo di scambio editoriale per la divulgazione, e cioè per mezzo del periodico mensile “Das Wort”, con una tiratura iniziale di 1500 copie (1921), passando poi a 4000 (1924) e infine a circa 6600 (1934). Negli anni seguenti, i direttori che si susseguirono furono fino al 1926 Walter Patenge e Paul Tröschel, poi Walter Lutz. Dopo Landbeck, altri, quali Georg Riehle[10], Georg Schön e Willy Knoefeldt si occuparono della diffusione come predicatori itineranti per la “Luce della Nuova Salem” e, nel contempo, anche come operatori di guarigioni. Persone dotate mediaticamente, come negli anni ’20 la nota veggente Maria Michely in Altenkessel, apprezzarono e raccomandavano le Opere di Lorber. Anche le conferenze di Walter Lutz erano ben accolte, e i suoi libri, quali commenti alle rivelazioni di Lorber, tradotti anche in altre lingue, furono facilmente diffusi in moltissime città della Germania e dell’Europa. Grazie a quella impegnativa diffusione della Nuova Parola, molti convertiti s’impegnarono a predisporre incontri in numerose città e località della Germania e in alcune località in Austria e Svizzera, dove si tennero periodici incontri privati e pubblici, nonché convegni, di cui nelle più grandi si riuscirono a raccogliere più di 1000 partecipanti. Per lo più venivano tenute una o più conferenze, alleggerite con musica e canti, e a volte si svolgevano anche discussioni e passeggiate. Le prime traduzioni furono fatte in esperanto, ungherese, ceco, lettone, italiano, russo e inglese. Si calcola che fino all’anno 1928 erano stati stampati e diffusi circa 100.000 scritti di Lorber.

Nel 1925 oltre alla ‘Casa Editrice Nuova Salem’ fu fondata la ‘Casa Editrice Jakob Lorber’. Questo accadde per diffondere e pubblicizzare più largamente i libri tramite un’ulteriore casa editrice, il cui fine di questa era di attivare un vero e proprio commercio librario. Questo nuovo supporto di vendita, però, a motivo dello sconto per i commercianti librai, determinò la necessità di predisporre un prezzo base più alto per ogni libro. All’opposto, la Casa Editrice Nuova Salem offriva i libri ad un prezzo più vantaggioso nella vendita diretta. Un altro motivo del perché di una seconda casa editrice, fu a causa di certi forestieri (antisemiti) che si disturbavano ad avere a che fare col termine “Nuova Salem”.

In Lettonia gli scritti della Nuova Salem furono tradotti e pubblicati come libri, e anche come pubblicazione mensile. Nel 1926 c’erano tre circoli lettoni di amici di Lorber. Gli incontri organizzati erano fortemente ben frequentati; il più grande ne comprese fino a 1000 partecipanti. Nello stesso anno fu tenuta in Brasile la prima adunanza con circa 50 partecipanti. Negli USA nel 1926 c’erano amici di Lorber in Garfield, Clifton, Corona e New York.

Nel 1924 fu fondata una “Comunità d’azione” all’interno della Società Nuova Salem. Si trattava di un gruppo desideroso di un’organizzazione più forte, per poter meglio diffondere e far conoscere gli scritti di Lorber e dei medium del Padre editi dalla Nuova Salem, al fine di finanziare sia la casa editrice, sia per una più proficua attività di promozione tramite manifestazioni di beneficenza. Uno dei due direttori, Walter Patenge, insieme ad altri che si opponevano a un simile progetto di riorganizzazione più impegnativa della Società Nuova Salem, furono messi in minoranza. I contrasti nella direzione della casa editrice si acuirono sempre più, fino a un’aperta contesa fra il “Gruppo Patenge” (“Consiglio dei fratelli”) e il “Gruppo Lutz” (“Comunità d’azione”), comunemente chiamati “setta” oppure “fratelli erranti” dal primo gruppo. Alla fine, nel 1927, dopo ampie dispute, il Gruppo Patenge, sperando di vincere la contesa, promosse lo scioglimento legale della casa editrice ‘Società Nuova Salem’ in Bietigheim, e la destituzione di Walter Lutz come direttore del periodico “Das Wort”. In seguito la questione arrivò davanti al tribunale arbitrale che però decretò il licenziamento di Walter Patenge insieme agli altri due impiegati della casa editrice che lo appoggiavano, Paul Trötschel e Georg Treiber, tutti espulsi sia dall’attività, sia come soci, sentenza con l’aggravante di non dover compiere nel futuro nessuna concorrenza verso la casa editrice denominata ‘Società Nuova Salem’. Allora Patenge e Trötschel abbandonarono Bietigheim e si trasferirono a Jena in Turingia (D).

Nel 1933 a livello mondiale c’erano circa settanta circoli di amici che tenevano regolarmente gli incontri, la maggior parte in Germania, il cui numero medio di partecipanti in tali circoli privati era stimato nel 1935 di circa cinquecento. In un incontro del circolo di Karlsbad per il 10° anniversario, ci si rallegrò di circa duemila partecipanti. Attraverso i nazionalsocialisti la casa editrice e la presidenza della Società Nuova Salem subirono una crescente pressione, per cui il gruppo editoriale cominciò a mettere le mani avanti, costretto a scegliere una posizione apolitica rispetto a quella fino ad allora adottata, e dovettero dichiarare che il movimento Nuova Salem si era posto “all’unanimità dietro la persona e le aspirazioni del Führer e Cancelliere del popolo”.

Otto Zluhan, Fritz Enge e Walter Lutz prepararono un articolo sulla loro rivista “Das Wort” in cui presentarono l’austriaco Lorber, quale un “veggente tedesco”, ed interpretarono diversamente il termine “Nuova Salem” (Nuova Gerusalemme) considerandola una “ariana Nuova Luce guaritrice”, ma rifiutando la democrazia, dato che questa manifesterebbe solamente gli istinti di uomini mediocri o perfino inferiori, e in definitiva lodarono l’esordiente dittatore Adolf Hitler come uomo di pace timorato di Dio per il suo amore per il prossimo, …nonostante l’evidente continuo riarmamento della Germania, elogiando il Führer che si adoperava per l’interesse collettivo invece dell’interesse privato, ed era sostenuto dalle stesse idee di base come quelle di Jakob Lorber.

In tal modo, però, Georg Schön e Otto Zluhan, per timore di ritorsioni, divennero apologeti[11] delle aspirazioni razziste dei nazionalsocialisti, aspirazioni tendenti alla separazione e sterilizzazione di persone geneticamente o moralmente ‘inferiori’. Nel contempo, però, poiché i principali nazionalsocialisti (nazisti) venivano citati in materia di libertà religiosa e libertà di spirito allo stesso tempo scomparvero i contributi finora liberi per le discussioni; perciò i lorberiani furono chiamati a non attirare l’attenzione di personaggi o funzionari governativi sulla Nuova Rivelazione, ma lasciare questo alla casa editrice.

Il 10 maggio del 1937 alla Società Nuova Salem fu proibita l’attività dalla Gestapo, con la motivazione dei loro superiori nazisti che la denominazione “Nuova Salem” sarebbe stata associata ad attività discutibili; tuttavia, essendo già stampata l’ultima edizione della rivista “Das Wort”, anche a giugno fu consegnata per la distribuzione. Di fronte a questo atto contro le istituzioni, Otto Zluhan fu deportato nella prigione di Stoccarda, e da lì oltre, fino al campo di concentramento in Welzheim[12], ma vi restò solo pochi mesi, grazie all’amorevole intervento di amici. Rientrò a Bietigheim di nascosto, e per salvare i preziosi originali degli innumerevoli scritti fuggì in Svizzera a Zurigo e lì riprese l’attività editoriale, rinominando la nuova casa editrice in “Lorber-Verlag Otto Zluhan”. Di conseguenza, fino al 1941, riuscì ancora ad evitare il divieto editoriale minacciato dai nazionalsocialisti, e per circa dieci anni fino alla fine della seconda guerra mondiale continuò a diffondere la preziosa Parola del Signore, sebbene quelle Opere in quel periodo non poterono più essere diffuse in Germania, ma solo all’estero. È da notare come negli anni della guerra, quando a Bietigheim furono chiuse la tipografia e la legatoria, furono requisiti un gran numero di libri, atti e indirizzi, ma i manoscritti di Lorber sfuggirono alla distruzione a causa di un errore, grazie al fatto che la Gestapo riconobbe quei fogli manoscritti solo come vecchi documenti contabili, che perciò furono ignorati. Non si sa molto di quel tempo in cui il Movimento Lorber fu perseguitato e i libri distrutti. Oggigiorno, a guardare in retrospettiva fino all’anno 1948, restano solo dei ricordi storici non rapportati, in cui si dice che quel tempo sconfinasse nell’incredibile e meraviglioso per aver superato indenni gli anni della guerra, poiché, grazie all’impegno e alla volontà di pochi uomini, certamente guidati dall’Alto, fu mantenuta l’opera di diffusione della casa editrice che continuò a moltiplicare gli scritti di Lorber, mentre gli originali per tutto quel tempo restarono in una cassaforte, recuperata alla fine della guerra. È da premiare anche l’opera di raccolta degli scritti dei medium di Dio sparsi in tutta la Germania, recuperati successivamente, conservati dai sopravvissuti nonostante la distruzione seguente i grandi bombardamenti.

 

10.              Il tempo dopo la guerra

Rientrato a Bietigheim, dopo soli due anni dalla fine della guerra e con enormi sforzi per ripristinare i macchinari della vecchia casa editrice, Otto Zluhan ottenne il permesso dal governo militare americano per la ripresa della sua attività editoriale. Nel 1948 riprese la pubblicazione del periodico “Das Worth”, e nel 1949 riuscì a fondare la “Società Lorber e.V.”. Tuttavia, a causa della guerra, il Movimento Lorber aveva subito una grave recessione, e nonostante tutto erano sopravvissuti 20-30 circoli pubblici di amici; di conseguenza anche il Movimento Lorber non era rimasto indenne dal crescente allontanamento dallo spirituale. Altri nuovi seguaci si accostarono al Movimento e nuove forze continuarono l’opera di diffusione della Nuova Parola, come i libri-estratto di Kurt Eggenstein (1904-2007) che, con i suoi commenti e le citazioni di punti importanti dell’Opera di Lorber, tradotti anche in altre lingue, diedero nuovi impulsi negli anni ’70, consentendo un aumento delle vendite alla casa editrice ‘Società Lorber e V.’ di ben sei volte.

 

11.              Il presente

Attualmente, l’impulso alla ricerca dello spirituale è scemata moltissimo in tutto il mondo, non essendoci più dei veri propagatori fattivi della Nuova Parola. I mezzi d’informazione autonomi hanno sostituito completamente il metodo precedente di ascolto della nuova Dottrina tramite incontri presieduti da persone ispirate e preparate negli insegnamenti ricevuti da Lorber. Nondimeno, al fine di una continua crescita della loro diffusione, dovrebbero esistere almeno dieci circoli pubblici di amici lorberiani a livello mondiale. In Germania, come si è sempre fatto, viene tenuto ogni anno a Pentecoste una giornata-Lorber.

 

12.              Diffusione

La maggior parte dei seguaci di Lorber vive a tutt’oggi in paesi europei di lingua tedesca, autonomi, raccolti in piccoli circoli silenziosi; tuttavia, grazie alla traduzione dei libri di Lorber in altre lingue, l’Opera trova sempre più nuova considerazione anche in altri paesi. In ogni caso non è quasi possibile fare una stima del numero di lorberiani a livello mondiale, ma un calcolo può essere fatto se si valuta quanto può incidere la distribuzione delle due riviste “Das Wort” e “Geistiges Leben[13], che hanno rispettivamente una tiratura di non meno 3000 esemplari ciascuna.

 

13.              Sulla Dottrina

I lorberiani vedono negli scritti di Lorber una Nuova Rivelazione sullo stesso piano della Bibbia, così come viene insegnato nel Vangelo quando si parla dello “Spirito della Verità” oppure “Santo Spirito”, secondo Giovanni 14,16-18 e 14,26. Secondo le loro opinioni le annotazioni di Lorber corrispondono al senso spirituale dei contenuti principali della Bibbia. Le nuove spiegazioni chiariscono in modo molto più semplice e più dettagliato le parabole, dando la possibilità di una precisa interpretazione. A dimostrazione di questo, valgono i seguenti versetti biblici tratti dalla Nuova Rivelazione:

·             «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per ora non sono alla vostra portata; ma quando verrà lui, lo Spirito della Verità, vi guiderà in tutta la Verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito e vi annunzierà le cose a venire. Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve l’annunzierà» [Giov. 16,12-14].

·             «Queste cose v’ho detto in similitudine; viene l’ora che non vi parlerò più in similitudini, ma apertamente vi farò conoscere il Padre» [Giov. 16,25].

·             «Ed anche sui miei servi e sulle mie serve, in quei giorni, spanderò il mio Spirito, e profeteranno» [Atti Apostoli 2,18, e Gioele 3,1-5].

·             «E vidi un altro angelo che volava in mezzo al cielo, recante l’evangelo eterno, per annunziarlo a quelli che abitano sulla terra, a ogni nazione e tribù e lingua e popolo» [Apocalisse 14,6].

 

Il nocciolo della Dottrina del Movimento Lorber è rappresentato dagli scritti dettati a Jakob Lorber, attraverso cui, mediante il loro studio, viene considerata e interpretata anche la Bibbia. Sullo stesso piano degli scritti di Lorber vengono considerati e collegati a questi anche gli scritti di Gottfried Mayerhofer. Inoltre, pure il conclusivo undicesimo volume del ‘Grande Vangelo di Giovanni’ dettato a Leopold Engel, viene almeno tollerato dalla maggior parte dei lorberiani. All’inizio furono diffusi anche gli scritti di Johanne Ladner e di altri ‘medium del Padre’, ma questi, presentati al pubblico con le sole iniziali del ricevente e senza alcun’altra possibilità di avere ulteriori notizie, nel corso degli anni già ai primi del ‘900 diventarono pressoché anonimi e, ben presto, cominciarono ad essere criticati dai lorberiani più rigorosi e, in seguito, additati come falsi, a causa del contenuto di base con un fine notevolmente diverso rispetto all’enorme numero di dettati a Lorber, alcuni dei quali vere e proprie Opere guida dall’Alto. Questo causò ben presto scissioni all’interno del movimento, tanto che nel corso degli anni, in particolare dopo la seconda guerra mondiale, i ‘medium del Padre’ furono quasi completamente respinti, e quindi non più pubblicati.

Walter Patenge già nel 1925 si era schierato contro la pubblicazione degli scritti dei medium del Padre, per non sprecare ulteriori energie della casa editrice e, additando a suo dire tutti quei riceventi, senza ulteriori analisi del contenuto spirituale comunicato, quali guide cieche e ingannatori di ciechi. Nel corso del tempo alcuni medium del Padre come ad esempio Franz Schumi, si resero indipendenti e formarono delle proprie comunità nell’ambito di una stretta cerchia di amici, a volte condividendo altre comunicazioni ricevute da altri medium del Padre, riunendo forze e intenti utili alla diffusione della Nuova Parola.

Dal punto di vista della maggior parte dei lorberiani che nel tempo hanno basato la loro attenzione esclusivamente sugli scritti di Lorber, questi circoli in cui si prendevano in considerazione anche gli scritti dei medium del Padre non sono da annoverare al Movimento Lorber, benché quelli di Lorber fossero accettati da questi e talvolta anch’essi si definivano come lorberiani. I lorberiani più intransigenti adducono come motivazione della loro contestazione che l’obiettivo principale di chi accetta gli altri ‘medium del Padre’ sarebbe quello di collocare le loro comunicazioni, evidentemente non riconosciute come ricevute dall’alto, tra quelle di Lorber, sfruttando innanzitutto la possibilità di una stampa e quindi di una diffusione gratuita e, cosa più abietta, distogliere il lettore da una sana Dottrina riconosciuta veritiera, per spargere apparenti parole del Padre e così innestare dubbi, che nel tempo potrebbero portare a ritenere l’intero progetto di insegnamenti dall’alto come falsi. Ciò nasce forse dal fatto che nei libri di Lorber non si fa cenno in modo specifico di questi nuovi mistici, mentre sono citati favorevolmente personalità come Emanuel Swedenborg. Attualmente dai lorberiani trovano approvazione alcuni uomini di Dio ritenuti santi dalla Chiesa cattolica, quali Giovanni di Dio, Giovanni della Croce, Francesco d’Assisi, Thomas von Kempen, Taulerus, Teresa d’Avila, benché anche questi non vengono citati negli scritti di Lorber, come anche Anna Katharina Emmerick, Jakob Böhme, Maestro Eckhart ed altri che, pur se comunque hanno scritto parole eccelse, non sono mai stati riconosciuti da nessuna Chiesa come mistici, tramite cui si sarebbe rivelata la santa parola del Signore.

Secondo l’opinione dell’editore C.F. Landbeck, opinione che si è conservata fino ad oggi tra i lorberiani, il ricco raccolto degli insegnamenti contenuti nella Nuova Rivelazione si adatta solo per persone mature a comprenderle, per persone che cercano sinceramente la Luce della verità della vita, una verità che li soddisfi non essendo riusciti a trovarla nell’usuale conosciuto. Chi si accinge a percorrere questa nuova via di conoscenza e già da subito può notare l’enorme mole di pagine da dover affrontare, deve essere armato da una grande volontà di legarsi a doppio nodo con il Signore, per sostenere il lungo cammino ancora sconosciuto che l’aspetta, cui il desiderio di ricerca della verità deve crescere responsabilmente e di pari passo con lo spirito delle verità man mano acquisite.

Invece, per coloro che non vogliono sforzarsi di approfondire la loro fede, rifiutando inconsciamente di responsabilizzarsi in prima persona, la Nuova Parola non può far breccia, perché il rifiuto interiore che possa essere proprio il Signore, il Creatore del Cielo e di ogni cosa, che parla agli uomini, specie a semplici uomini o donne senza nessuna notorietà, non consente loro di accettare questa verità, e perciò si dichiarano soddisfatti degli insegnamenti acquisiti nelle innumerevoli comunità religiose, appagati da quei ‘pastori’ a cui delegano la responsabilità della crescita spirituale del proprio io.

 

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[1] Emanuel Swedenborg, (Stoccolma 1688 – Londra 1772) filosofo, mistico e scienziato svedese. Portato dalla sua speculazione e dalle sue “visioni” al misticismo, si sforzò nelle sue opere scientifiche di stabilire dei rapporti o corrispondenze tra il mondo naturale e quello soprannaturale.

[2] Un caso evidente fu con Franz Schumi, che la casa editrice ‘Nuova Salem’ non accettò mai di pubblicare i suoi innumerevoli scritti.

[3] [Gv. 6,45]: «Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno ammaestrati da Dio”. Chiunque ha udito il Padre ed ha imparato da lui, viene a me».

[4] Sotto l’incantesimo del diavolo

[5] La supremazia del subconscio

[6] Il faso mistico Jakob Lorber

[7] Allan Kardec, pseudonimo di Hippolyte Léon Denizard Rivail (* 1804 –† 1869), è stato un pedagogista e filosofo francese conosciuto per essere stato il fondatore e codificatore dello spiritismo, dottrina filosofica di cui fu il principale divulgatore a livello mondiale.

[8] La baronessa Adelma Vay o von Vay (anche Vay de Vaya ), nata contessa Adelaide von Wurmbrand-Stuppach (*1840 - †1925), fu una medium e pioniera dello spiritismo in Slovenia e Ungheria.

[9] Notizie storiche precise sulla fine di Schumi non ce ne sono. Nella breve biografia di questo ‘medium del Padre’ si parla di ‘morte violenta’, mentre qui viene utilizzato il termine ‘suicidio’. È chiaro che restano molti dubbi sul perché un mistico, che riceveva comunicazioni dall’Alto, possa aver avuto tali pensieri così bassi da determinare poi un simile atto, ben spiegato in diversi punti della nuova Rivelazione come un atto quanto mai deprecabile. È perciò mai, un vero figlio di Dio, rinato nello spirito, che aveva la ‘Parola interiore’, avrebbe potuto solo pensare a un simile gesto. E poi ci si chiede: “Possibile che nel pieno di una maturità spirituale che gli consentiva di ricevere dall’Alto pagine su pagine di verità evangeliche, un ‘servo di Dio’, potesse pensare al suicidio, e per un motivo così futile?”. Piuttosto, pare evidente che tale ‘morte violenta’ fu causa di un ‘omicidio’, da parte di chi lo premeditò inscenando poi il suicidio per non determinare ulteriori indagini poliziesche. Che Schumi fosse malvisto dalla Chiesa, poiché molti dei suoi scritti trattavano l’argomento ‘Chiesa’ e i sacerdoti in modo piuttosto marcato, è risaputo e basta leggere i suoi scritti. Qui mette a disagio il commento di un lorberiano – Landbeck – direttore di quella casa editrice della quale proprio Schumi aveva contestato il copyright, egli stesso anche ex medium spiritista, convertito dai libri di Lorber, e quindi ben conoscitore degli insegnamenti del Signore, che con il suo commento fa innescare profonde riflessioni, poiché egli lasciò supporre ai suoi lettori e ascoltatori, una motivazione così pusillanime quale causa di quel presunto suicidio, proprio di chi gli si era messo contro perché spinto ed esortato dalla propria Voce interiore.

[10] Georg Riehle (*1872 - †1962) fu uno dei maggiori divulgatori dei libri di Lorber. Molti gli aneddoti della sua vita conosciuti grazie al lavoro di alcuni suoi amici, i quali riportarono sulla carta (raccolti in sette libri) i maggiori suoi sermoni nei quali spesso Georg riferiva episodi della sua vita, oltre che ripetere ciò che gli diceva la Voce interiore; sermoni che oggi ci consentono di conoscere non soltanto gli aspetti della sua umile personalità legata all’amore verso Dio, ma anche alcuni tratti storici di quel tempo a cavallo delle due guerre mondiali.

[11] Apologeta: chiunque si atteggi a difensore di qualcuno o qualcosa.

[12] Nella piccola cittadina di Welzheim nel sud della Germania, immersa nel verde tra boschi e lontana da altri centri abitati, c’era questo campo di concentramento che poteva ospitare circa 10.000-12.000 persone, in cui erano tenuti prigionieri gli stessi tedeschi rinchiusi per motivi politici.

[13] La vita spirituale