[Estratto dal “Grande Vangelo di Giovanni” di Jakob Lorber]

[volume 5 - cap.214, 1- 2]

 

Sulle effemeridi

 

 

1. (parla Gesù): «Tuttavia accanto alla vera fede necessaria esiste purtroppo anche la credulità, in conseguenza della quale certa gente pigra e che non ha assolutamente voglia di pensare ritiene per vero tutto quello che qualcuno gli ha predicato spesso perfino per scherzo, ma il più delle volte invece perché indottovi dal proprio interesse; orbene, di simili credenti ce ne sono attualmente su questa Terra in numero così grande da formare la stragrande maggioranza!

2. Con questi creduloni però non c'è veramente granché da fare, perché per loro è quasi la stessa cosa raggiungere o non raggiungere qualcosa per mezzo della fede. Essi non fanno che credere, e si limitano talvolta a meravigliarsi mantenendosi però del tutto indifferenti anche nella meraviglia, ed esteriormente fanno quello che una certa dottrina prescrive loro di fare, ma quello che fanno è senza alcun valore vitale interiore; e se anche dal loro fare non ricavano mai nulla all'infuori di un po' di noia, non ci fanno caso. Sono troppo pigri, la serietà della vita è perfettamente sconosciuta a loro e perciò sono in tutto e per tutto simili a quelle effemeridi che frullano proforma per l'aria alla luce del sole, con il solo scopo che le rondini si cibino di loro con tanta maggiore facilità. Per quanto riguarda simili eroi della fede, non merita dunque che noi spendiamo nemmeno una parola di più».