Rivelazione a
JACOB
LORBER
- 1851 -
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LA FORZA SALUTARE
DELLA LUCE SOLARE
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Traduzione dall’originale
tedesco “Die Heilkraft des Sonnenlichts”
Opera dettata dal Signore nel
1951 al mistico e profeta Jakob Lorber
dalla 6a Edizione tedesca
del 1996
Casa
Editrice: Lorber –Verlag –
Bietigheim - Germany
Copyrigt © by
Lorber Verlag
Copyrigt © by Associazione Jakob Lorber [ISBN]: 978-88-95947-15-0
Traduzione di Massimo Teso
Casa editrice “GESÙ
la Nuova Rivelazione” (BG)
Si
ringrazia il Sig. Friedrich Zluhan della Lorber Verlag per la sua gentile
collaborazione,
per il sostegno
economico e per l’opera di divulgazione dei testi di J. Lorber.
- [ Prefazione
dell’editore tedesco ]
- [ Antiche
unità austriache ]
- [ Introduzione
a cura del traduttore ] – (Massimo Teso)
- [ La
fisica dei mezzi di cura solare ]
– (Eliopatia
a cura di Joschim Herbst)
- [ Consigli
per ottenere buon esito ] – a cura della ditta Miron
Gmbh (Svizzera)
- [ Indirizzi
per il reperimento dei prodotti solari ] – tramite la ditta Miron Gmbh (Svizzera)
- [ Indice esteso ]
- [ Indice delle sostanze
utilizzate]
- [ Indice delle oggetti utilizzati]
- [ Indice delle malattie
]
Cap. 1 Generalità
sulla forza salutare del Sole
Cap. 2 Primo
metodo per captare i raggi del Sole
Cap. 3 Secondo
metodo per captare i raggi del Sole
Cap. 4 Indicazioni
sulla dieta
Cap. 5 Terzo
metodo per captare i raggi del Sole
Cap. 6 Un
quarto metodo per l’applicazione della luce solare a scopi curativi
Cap. 7 Un
quinto metodo di impiego della luce solare a scopi curativi [quattro metodi]
Cap. 8 Un
sesto metodo di applicazione della luce solare a scopi curativi
Cap. 9 Alcuni
altri metodi di cura solari
Cap. 10 Un
mezzo di cura solare contro la colerina ed il colera [due metodi]
Cap. 11 Un
mezzo curativo solare contro la peste e la febbre gialla
Cap. 12 Un nuovo mezzo curativo solare [G. Mayerhofer]
GENERALITA’
SULLA FORZA SALUTARE
DEL SOLE
(Dettato
a J. Lorber)
1. In questo contesto non si tratta affatto di prendere troppo in considerazione la misura ed il peso[1], bensì soltanto la giusta Fede e la giusta Fiducia in Me;
2. Giacché voi sapete che Io sono benissimo in grado di lasciare che qualcuno anneghi in poche gocce d’acqua ed allo stesso tempo di mantenere in vita un altro che è caduto nell’oceano.
3. I mezzi materiali in questo caso [2] di per sé non hanno comunque alcun effetto, all'infuori semplicemente di quello di attirare e di mantenere su di essi i raggi solari nelle condizioni indicate. Quando i mezzi materiali sono serviti ed hanno corrisposto a tale scopo, e se in caso di malattia vengono utilizzati con la dieta indicata, nella ‘Vera Fede’ e nella ‘Giusta Misura’, non mancheranno certo di avere il loro effetto.
[“Anzitutto ci vuole - specialmente da parte del soccorritore - una altruistica buona volontà ed una ferma fede, in ciò, per poter con questa Mia Grazia, a lui rivelata, aiutare un sofferente nella forza del Mio Nome; dato che da parte del sofferente non ci si può aspettare sempre una piena fede. Ma se anche il sofferente è pieno di fede, allora, il mezzo terapeutico si dimostrerà più sicuro e di più rapido effetto”[3].]
4. Nei tempi antichi, nei quali questa terra era già abitata dagli uomini, proprio questi uomini, quando sentivano un qualche malessere nel loro corpo usavano il Sole, vale a dire la sua luce ed il suo calore, quale unico mezzo terapeutico per il ripristino della loro salute.
5. Essi mettevano i loro ammalati al Sole, denudando completamente quelle parti del corpo nelle quali l'ammalato sentiva una debolezza od un malessere od un dolore, ed in breve tempo l'ammalato stava meglio.
6. Se l'ammalato aveva un qualche disturbo allo stomaco, prima esponeva al Sole per un certo tempo la regione dello stomaco poi egli beveva dell'acqua da una pura fonte esposta al Sole e ben presto stava meglio.
7. Generalmente, i primi abitanti della terra, se era possibile, non bevevano facilmente dell'acqua la quale prima non fosse stata esposta, per un breve periodo di tempo, alla luce del Sole.
8. Pozzi profondi e coperti erano a loro estranei e da una fonte dove la luce del Sole non poteva penetrare, nessuno beveva acqua; poiché sapevano ed anche vedevano bene che, in tale acqua, dimoravano degli spiriti grezzi, fra i quali addirittura di quelli cattivi, fino a tanto che non venivano espulsi dalla celeste luce solare.
9. Vedete, su quanto fino ad ora citato c'è una profonda verità; giacché la luce del Sole porta con sé, come voi potete facilmente immaginare, degli spiriti più puri. Questi spiriti hanno la più grande affinità con le parti sostanziali dell'anima umana. Quando tramite l’influsso di tali più puri spiriti, all’anima viene procurato un sicuro forte rinvigorimento, allora l’anima, così irrobustita, vince molto facilmente e presto una qualsiasi debolezza che si è formata nel suo corpo, perché la salute del corpo dipende sempre unicamente da un'anima sufficientemente forte. [4]
10. Poiché là dove in origine compare una qualche debolezza dell'anima, cioè nelle sue parti sostanziali, e l'anima stessa non riesce per una via regolare a procurarsi alcun rinvigorimento nella parte indebolita, allora si rivolge al suo stesso spirito nerveo ed attira a sé da questo ciò che le manca. Però allora come nelle “bottiglie” elettriche scariche [-batterie?-], nei nervi avviene una chiara carenza di quel fluido vitale, col quale soltanto, essi vengono mantenuti nella giusta tensione.
11. I nervi, i quali a causa di ciò, sono in un certo modo affamati, assorbono poi dal sangue un nutrimento ancora troppo poco puro, e quando ciò avviene, è del tutto naturale allora che sorga un innaturale processo vitale nella natura della carne, dalla quale possono sorgere tutte le possibili malattie, a seconda della specie e del modo, corrispondenti secondo un profondo calcolo animico, all’una od all'altra delle parti dell'anima che sono diventate deboli.
12. Siccome però, nei semplici spiriti [5] si trovano tutte quelle particolari sostanze dell'anima, delle quali è costituita l'anima stessa, è così facile per l'anima prendere da essi, per il di lei rafforzamento, ciò che le era uscito e con ciò mettere in atto anche di nuovo l'ordine di prima nel suo spirito nerveo e con questo riportare nei nervi e nel sangue la giusta naturale tensione vitale.
13. Una giusta Omeopatia, proprio per questo motivo, è anche in assai molteplici aspetti alla lunga preferibile ad ogni tipo di Allopatia. Poiché tramite l’Omeopatia vengono istantaneamente procurate all'anima stessa elementi spirituali affini all'anima, e l’anima stessa, qualora avesse ingerito in sé dall'esterno alcunché di decadente o comunque di debilitante, diventa poi medico del proprio corpo.
14. Nell'allopatia, invece, è dapprima il corpo che viene obbligato a diventare il medico della propria anima. E’ soltanto allorquando questa, eventualmente, è guarita, attraverso grandi pene del corpo, può retroagendo dedicarsi al ristabilimento del suo corpo, cosa questa che è certamente la via meno adatta per il ripristino della piena salute del corpo, ciò che ognuno può scorgere ad occhio nudo, dalla lunga complicata e cagionevole convalescenza del corpo - ed anche dell’anima. -
15. Come detto, l'omeopatia è di conseguenza un giusto metodo di cura, però ben inteso ci sono 2 tipi di Omeopatia, cioè:
16. La prima - è l'Omeopatia [- limitata al -] particolare [6] che è inevitabilmente più insicura nei suoi successi, perché anche un medico sia pure così abile, non può sempre, con certezza, riconoscere dove e quali parti dell'anima sono indebolite. E quindi egli non può poi nemmeno applicare il giusto specifico animico. Un medico invece, ri-nato nello spirito, è di certo in grado di farlo; per un medico non ancora completamente o nella maggior parte dei casi, niente affatto ri-nato nello Spirito, ciò è difficile o non è affatto possibile, nonostante tutta la sua abilità intellettiva.
17. Per questo motivo è preferibile poi dedicare piena attenzione al secondo tipo di Omeopatia, che Io, proprio per distinguerla dall'altra, chiamo “quella [-Omeopatia-] generale”, perché con essa nessun medico che abbia soltanto un po' di abilità, può fallire.
18. Ed è proprio questo tipo di Omeopatia che Io vi ho preannunciato della "Forza curativa dei raggi solari". [il 16 Luglio 1851]
19. Ora da parte vostra, molto naturalmente, domanderete: "Come si può impiegare ciò?"
20. Un modo ve l'ho già mostrato fin dall'inizio.[7] Questo metodo è, ovvero sarebbe, più che sufficiente se gli esseri umani di questo tempo osservassero quel tipo di vita che dagli esseri umani primitivi veniva fedelmente osservato.
21. Per l’attuale modo di vivere, nel quale è più facile che vengano tolte all'anima delle parti, piuttosto che date, a causa dei cibi sofisticati di ogni tipo, e quelle parti che le vengono ancora date sono difficili del tutto da qualificare, il metodo di impiego della Luce del Sole, del quale si servivano gli antichi sarebbe troppo debole.
22. Per questo motivo Io voglio farvi conoscere parecchi metodi, come pure la dieta a tale scopo necessaria. Se questi metodi, [uniti] con la medicina della luce solare vengono osservati con precisione - ma nota bene, molto precisamente (!), con ciò potrete sicuramente guarire ogni malattia di qualsiasi tipo e qualsiasi nome essa pur abbia.
23. Perfino danni esterni del corpo possono guarire molto prima, applicando nel giusto modo tali medicamenti.
24. Il resto seguirà presto
25. Vogliamo ora far conoscere i modi particolari di come cioè l'elemento salutare della Luce Solare, in modo possibilmente facile, può venire legato con un qualsiasi sottile elemento materiale e come esso sia poi da usare al verificarsi di casi di malattia.
26. Che l'elemento della luce solare si metta in collegamento con la più varia materia è una cosa che ognuno può toccare con mano; è sufficiente che getti uno sguardo su di un tappeto erboso.
27. Che raccolga la prima pianticella più buona che capita, che l'annusi e l'assapori, e, sia il sapore, che l'odore, diranno: "Noi proveniamo dalla luce e dal calore del Sole!"
28. Una lastra di vetro esposta per lungo tempo alla luce del Sole incomincerà presto a mostrare ogni sorta di colori sulla sua superficie esterna. Perché non anche sulla sua superficie interna? Perché la superficie interna non è esposta al primo impatto dei raggi solari.!
29. Prendete una pianta di fiori in vaso e mettetela in una buia cantina! Anche se fiorirà, sul fiore non si scorgerà tuttavia colore, oppure avrà un colore pallidissimo.
30. Da ciò, dunque, si deduce che anche i colori dei fiori, così come dei frutti, sono un'opera degli spiriti attivi della Luce dei raggi solari.
31. In quei paesi, che voi chiamate caldi, il giuoco dei colori tanto delle piante quanto addirittura anche degli animali, è ancora più vivace e rigoglioso di quanto non sia il caso nelle zone temperate o addirittura in una zona fredda, nella quale tutto passa quasi più in un grigiore collettivo e si può parlare molto meno di un profumo, ed il sapore è per lo più acerbo ed amaro; ciò equivale alla giudicata asprezza degli spiriti relegati.
32. Qui qualcuno potrebbe dire: “Ma se di conseguenza tutte le varie specie di piante, di animali, come anche di minerali - specialmente nelle zone calde - hanno in sé così tanto dell'elemento della Luce dal Sole, allora non sono poi nemmeno più necessari ulteriori espedienti artificiali per mezzo dei quali farsi prestare artificialmente dal Sole ciò che si può ottenere per una via del tutto naturale senza tanto incomodo.!”
33. Questa replica è del tutto giusta, e fino ad ora tutte le scienze mediche ufficiali si sono basate su ciò.[8]
34. Poiché chi adopera delle conosciute erbe saltuari ne sentirà anche certamente sempre un effetto; però, nessuna erba è costituita in modo tale da poter accogliere dai raggi del Sole, nella completezza, l'elemento salutare della luce. Ogni pianta accoglie solo quello che a lei corrisponde e non può prendere nient'altro di più, poiché la sua struttura è fatta in modo tale che essa può accogliere, in sé, dalla luce solare solo quello che le si confà e le corrisponde.
35. Se un medico, nel caso di un’anima ammalata potesse indagare con precisione quali specifici vitali sono diventati deboli o addirittura mancano ed oltre a ciò conoscesse anche l'erbetta che contiene in sé proprio gli stessi specifici vitali, egli potrebbe con ciò sicuramente ridare la piena salute ad un'anima ammalata o - che è la stessa cosa - ad un essere umano ammalato.
36. Ma poiché una conoscenza così profonda dell'essere umano e della sua anima è per lo più sconosciuta, ad un comune medico, quanto lo potrebbe essere un continente non ancora scoperto, così la sua specializzazione medica è e rimane sempre per lo più un indovinare che un sapere.
37.
Con quello che gli esseri umani, attraverso
esperienze e prove, raramente fortunate, si sono appropriati della forza
terapeutica delle piante, dei minerali e degli animali, guariscono anche
solitamente i loro ammalati, e nella maggioranza dei medici si potrebbe
applicare il proverbio del nord che paragona un tale medico con un randello: “Se il randello fortunatamente colpisce la
malattia, il paziente starà meglio; se però il
randello colpisce l'ammalato, invece della morte della malattia è la morte
dell’essere umano!"
38. Qui però non si tratta dunque dell'applicazione di vecchie esperienze o di nuovi esperimenti per la guarigione degli esseri umani, bensì, in un certo senso, si tratta di un arcano, che è in grado anche di rivitalizzare di nuovo l'umanità ammalata, finché la macchina del corpo lo permette, così come la Luce, che si fa sempre più forte in primavera, rivitalizza piante ed animali - quando però il loro organismo è in grado di accogliere un tale nuova rivitalizzazione. Poiché - nota bene - su questa terra non esiste nessun arcano, sognato da alcuni medici miracolistici, per la vita eterna del corpo unitamente alla sua anima. Ma fin tanto che, dal Mio Ordine, è dato all'uomo di prolungare la sua vita corporale, egli può, con una giusta dieta ed il giusto uso dell'arcano, raggiungere un'età il più possibile avanzata ed in salute.
39. Dato che noi, ora, abbiamo necessariamente fatto precedere ciò, da cui chiunque può capire come i vari specifici vitali, dai raggi del Sole si uniscono con la natura, ora possiamo passare ad una specie di un tale apparato per captare i raggi del Sole.
CAPTARE
I RAGGI DEL
SOLE
1. Prendete una tazza fatta di vetro dal colore violetto-scuro e dal diametro di 3 fino a 4 pollici[9] il cui orlo dovrà essere alto all’incirca 1 pollice, ma molato con molta precisione. Per questa tazza fate fare però anche un coperchio il quale possa coprire ermeticamente [10] la tazza.
2. Quando vi siete procurati questo recipiente, che è il più adatto, prendete poi le palline di zucchero di latte [11] a voi note e spargetele sul fondo della tazza in modo tale che 2 o 3 palline non abbiano a coprirsi l’una sull'altra. Esponete poi la tazza con le palline per un periodo abbastanza lungo ai raggi del Sole, così queste palline assorbiranno il raggio del Sole e tutti i suoi spiriti specifici di vita. (Utilizzo): E così poi, se c’è un qualsiasi caso di malattia, somministrate all'ammalato, dopo una precedente giusta dieta, 1-2 fino al massimo 3 di queste palline - meglio se prima del sorgere del Sole - e dal 3° fino al massimo il 7° giorno, l'ammalato starà del tutto meglio. Poiché l'anima da ciò si prenderà quello che le manca e sarà rinforzata, ed eliminerà ciò che non le serve e così poi con facilità metterà in atto nel suo corpo la giusta tensione di vita.
3. In estate, quando l’azione del Sole è più forte, è sufficiente se le palline di zucchero suddette vengono esposte al Sole per un periodo di rivoluzione lunare. Però esse non devono rimanere esposte al Sole per tutto il giorno finché il Sole è visibile in cielo, bensì fino a quando il Sole si trova nell'arco dei 45° [gradi] [12]. Al di sotto dei 45°, a causa dell'obliquità della caduta dei raggi, la loro luce ed il loro effetto diventano troppo deboli e l’effetto sulle palline è minimo o non c’è nessun effetto. Per questo esse devono poi essere coperte accuratamente con il coperchio del recipiente già descritto, e devono essere conservati fino al giorno dopo in luogo fresco ed asciutto.
4. Per conservare ulteriormente queste palline, ora impregnate di luce solare, dovete procurarvi delle bottigliette di vetro violetto scuro, le quali sono da chiudere bene con un tappo pulito fatto dello stesso vetro che chiuda ermeticamente; soltanto poi, esse possono venire chiuse bene con una vescica. La conservazione deve essere in luogo fresco ed asciutto.
5. In primavera od in autunno l'esposizione delle palline ai raggi solari dovrebbe durare ben tre lune [mesi]. La ulteriore manipolazione rimane la stessa. In inverno una tale preparazione non è assolutamente possibile, perché i raggi del Sole incidono sulla terra troppo obliquamente[13] e con ciò per lo più senza effetto.
6. La dieta [14] è completamente la stessa che viene usata con precisione dalla Omeopatia, solo con la piccola differenza che bisogna incominciare a fare la Dieta almeno 3 fino a 7 giorni prima [dell'inizio della cura] di quanto sia il caso nella usuale omeopatia. - Nel periodo di dieta che precede, il paziente può bere più volte al giorno acqua che sia stata esposta ai raggi solari.
7. Come recipiente per bere sarebbe ugualmente preferibile a qualsiasi altro recipiente un bicchiere di vetro violetto un pò meno scuro o almeno un vasetto di porcellana che sia stato smaltato con tale colore.
8. Per rendere assai efficace l’acqua, voi potete prendere come aiuto anche una buona lente ustoria [-Brennglas-], avente il diametro di 1 piede e ½ [c.a 48 cm (!!)], con una distanza focale al massimo di 3 piedi [c.a 95 cm (!!)] e con la stessa, dirigere il raggio del Sole potenziato sull'acqua in modo che esso, nel suo punto focale, a seconda dell’altezza del recipiente, cada 1 o 2 fino a 3 pollici [c.a 3-7 cm] sotto lo specchio dell'acqua, quindi più verso la metà della massa acquosa. - Tuttavia il punto focale non deve permanere nell’acqua più di mezzo minuto - perché con ciò quei certi spiriti vitali rinfrescanti dell'acqua verrebbero troppo presi dagli spiriti della luce dal Sole e una tale acqua poi, su esseri umani di natura debole, produrrebbe un'effetto troppo forte, che per la successiva cura principale sarebbe più di ostacolo che non di favore.
9. Anche un vino del tutto genuino, non adulterato, se non è conservato in contenitori di quercia, bensì o come presso gli antichi, in otri od in bottiglie di vetro oppure anche nei fusti di legno dolce e trattato nello stesso modo come l’acqua, per le persone con i nervi deboli, sarebbe da preferire all’acqua.
10. Dopo l'uso di tali medicamenti deve venire osservata la stessa dieta, a seconda del particolare periodo dell'anno, per tre fasi lunari; ed il paziente deve andare spesso all'aria aperta quando splende il Sole, così starà completamente meglio.
11. Per le persone sposate, inoltre, è da tenere in particolare considerazione che durante il tempo di cura devono astenersi in modo rigoroso dalle unioni carnali; giacché il seme di entrambi i sessi è uno specifico vitale principale e non può venire tolto all'anima durante il ristabilimento del suo corpo.
12. Se una persona, in questo modo guarita, in seguito vive in modo moderato ed ordinato, non si ammalerà più di nuovo tanto facilmente e potrà raggiungere una età molto avanzata.
13. Questo è un modo di come ci si può servire in maniera un po' artificiale, della luce del Sole per la salute dell'essere umano. Riguardo ad un altro modo - e perfino su parecchi altri modi - prossimamente Io voglio portarvi a conoscenza di parecchie cose.
PER
CAPTARE I RAGGI
DEL SOLE
1. Se il primo metodo comunicatovi risultasse in qualche modo difficile - cosa che può essere molto probabile - per il fatto di non essere in grado di procurarvi tutto ciò che è necessario per esso, allora anche con un altro metodo, che tuttavia è simile al primo potete captare i raggi solari con un mezzo appropriato ed alla comparsa di casi di malattia, venire in aiuto con ciò ad un sofferente. Questo metodo consiste in ciò: [vedi anche cap. 5°,25]
2. Al posto della tazza di vetro violetto, potete anche prendere una tazza od una scodella di buona terracotta, di ottima qualità, smaltata tutta nera o meglio però se di blu scuro, ed in questa tazza al posto delle palline di lattosio, mettete un altro puro zucchero ([15]) a pezzettini della grandezza di un pisello, in modo che nessun pezzetto ne copra uno che stà sotto. Esponete poi questo zucchero [al Sole], nelle stesse ore del giorno come nel metodo precedente, almeno per 2 mesi e conservatelo durante la notte e così anche dopo, con la stessa cura del metodo precedente in un recipiente scuro e ben custodito dall'azione dell'aria.
3. L'uso è lo stesso come nel metodo di prima solo con la differenza che qui la dose deve essere un pò più forte rispetto al primo metodo, perché in questi pezzettini di zucchero, nel recipiente di terracotta i raggi del Sole non si concentrano così tanto come nel metodo precedente.
4. In caso di malattie, che hanno bisogno di un aiuto e di lenimento immediato, all'ammalato può venire somministrato subito il mezzo curativo di questo secondo metodo come pure quello del primo metodo. Se però la dieta, della quale è stato accennato, assieme al già noto uso dell'acqua solare, può venire osservata in precedenza, la successiva guarigione è tanto più sicura e veloce perché con ciò si risparmia, all'anima, un notevole lavoro.
5. Questi pezzettini di zucchero, impregnati dai raggi solari, potete utilizzarli molto efficacemente anche così:
6. quando l'ammalato avrà bevuto durante il giorno alcuni bicchieri pieni di acqua, che è stata esposta al Sole, egli dovrà poi mettersi in un buon letto, nel quale egli dopo alcune ore sicuramente incomincerà a sudare.
7. Quando l'ammalato è così sudato prendete da 1 a 3 pezzettini dello zucchero impregnato di raggi solari e impregnate il pezzettino un pò in una goccia di sudore e somministratelo così al sofferente. Dopo di che egli si sentirà un pò stordito e sentirà una leggera pressione nella testa e nello stomaco; inoltre sentirà degli anormali brividi di freddo e di febbre molto leggeri in tutto il corpo. Dopo tali brividi di freddo comparirà poi una leggera diarrea con la quale il paziente è anche guarito del tutto.
8. Queste manifestazioni ora descritte possono durare per alcuni 3 giorni e per altri fino a 7 giorni a seconda della natura più debole o più forte dell'ammalato. [ G.E.G. 06°.113°.05 ex. 7 + 8]
9. Dopo essersi ristabilito, a prescindere da ciò, il risanato deve però osservare la dieta per alcune settimane di seguito e di tanto in tanto bere un bicchiere pieno di acqua solare ed egli da qualsiasi male si [ri-]stabilirà radicalmente.
10. A questo riguardo c'è però ancora da notare che in quelle malattie che di solito provengono da iperemie è assolutamente necessario fare precedere una dieta, e precisamente così rigida come essa è prescritta nella migliore Omeopatia.
11.
(vedi
anche: consigli
sulla dieta)
1. Astenersi da tutte le vivande e bevande acide e condite ed in particolare dalla birra e dal caffè.
2. Il caffè è di gran lunga la peggiore cosa che l'essere umano si è scelta dal mondo vegetale per il suo consumo. Questo frutto è più che altro stato creato sulla Terra solo per cavalli, asini, cammelli e animali simili e li vitalizza e rinforza i loro nervi. Negli esseri umani, invece, che li consumano, questi lupini [-Feigbohne-] hanno un effetto del tutto opposto, in essi corrompe estremamente il sangue, eccita i genitali e se dopo non può seguire subito un appagamento ne segue un intorpidimento completo nelle parti eccitabili del corpo umano. E siccome l'eliminazione dal corpo di tali potenzialità animiche, destinate solo al bestiame grezzo, costa una grande fatica all'anima, essa diventa fiacca, svogliata, trascurata, spesso tenebrosa, burbera e triste. Io vi dico: “Bere una tazza piena di letame liquido, addolcito con zucchero, sarebbe di gran lunga più salutare, per il corpo umano della bruna brodaglia cotta di questa grezza pastura animale”.
3. Io ora vi ho mostrato il danno che il caffè provoca, proprio perché vedo e so fin troppo bene quanto l'anima, specialmente quella femminile, sia attaccata a questo mangime per asini, tuttavia non facilmente vi è alcunché di più nocivo per la loro natura [fisica] se non appunto il consumo di questa bevanda! E non vi è facilmente alcunché che rende insensibile il corpo - specialmente quello femminile - ad una medicina salutare se non appunto questo caffè. Quindi bisogna anche evitarlo specialmente durante l'una o l'altra malattia ovvero durante questa cura omeopatica solare, altrimenti la medicina non potrebbe minimamente agire.
4. Se qualcuno avesse preso del veleno, e fosse però già da prima un forte bevitore di caffè e dopo il veleno ingerisse anche una notevole porzione di caffè, attraverso di ciò addirittura l'effetto del veleno verrebbe distrutto.
5. Se però il caffè può annientare l’acuto effetto [-del veleno-] se questo non è troppo intenso, quanto [-più in fretta-] distruggerà l'effetto delicato e soave, specifico per l'anima, dei nuovi medicamenti omeopatici dai raggi solari, a voi ora mostrati.!
6. Bisogna quindi guardarsi per bene da tale vivanda, che inibisce in un certo modo, ancora assai di più del conosciuto oppio, l'effetto di medicine nobili e pure.
7. Cibi farinacei freschi, in un brodo ottenuto da carne fresca, pura e sana oppure cotti in latte ([16]) fresco, buono, non troppo grasso, sono - se gustati misuratamente - da preferire a tutti gli altri cibi. Possono però essere consumati anche altre vettovaglie [-alimenti-], ad esclusione dei fagioli e delle lenticchie.
8. Tritello di granoturco [-mais-], riso ben cotto, anche tritello di miglio, preparato con il brodo o con il latte sopra descritto, possono venire consumati con grande vantaggio.
9. Carne ben cotta e sana - consumata con moderazione - anche non danneggia, però, si dovrebbe guastarla con frutta cotta, mele o pere, anche prugne, e ciò con moderazione; perché la carne contiene specifici animici di specie grossolana ed inferiore; se però viene consumata con frutta, questi specifici vengono attenuati, e questo cibo tornerà ben a vantaggio dell'ammalato.
10. I cosiddetti "cibi verdi" [-crudi-] però sono - almeno per il periodo del trattamento medico - da evitare, perché le specifiche animiche delle erbe e radici commestibili sono ancora molto più impure di quelle nella carne degli animali e sono quindi, come detto, da evitare.
11. Questo secondo metodo, qui indicatovi ([17]) se usato nel giusto modo, con piena FEDE e FIDUCIA nella MIA OPERANTE COOPERAZIONE agisce come il primo metodo ed è più facile da mettere in atto. Solo ha bisogno di un pò più di tempo; ma questo non ha poi certo così tanta importanza.
12. Chi può prepararsi il primo metodo va certamente più sul sicuro, se però questo non è facilmente attuabile allora, posso Io - se c'è una giusta fede e fiducia - BENEDIRE il secondo altrettanto bene quanto il primo. Senza la MIA collaborazione, però, non ha effetto comunque nessuna medicina, se non a svantaggio e rovina del corpo e, col tempo, anche spesso dell'anima.! Prossimamente un terzo metodo.
PER CAPTARE I RAGGI SOLARI
1. Per il terzo metodo voi dovete cercare di prendere un tipo di sale che sia stato liberato da tutte le parti minerali, specialmente dall'arsenico. Il migliore sarebbe il sale di zolfo completamente puro [- cap.05°,11 -], oppure al suo posto un puro sale di mare, che però prima dovrebbe venire arrostito finché non esca più vapore visibile da esso; poi dovrebbe venire reso finemente in polvere.
2. Anche questo sale, come i già noti metodi dello zucchero, dovrebbe poi venire esposto per 2 o 3 lune [mesi] ai raggi del Sole e precisamente nella stessa maniera, in una specie di scuri contenitori prima descritti, dei quali i migliori sono quelli colorati [- cap. 02°,01 e 03°,02 -] in blu-violetto scuro.
3. Quando il sale però, si trova al Sole, bisogna stare attenti affinché durante il giorno, venga rimescolato parecchie volte con un particolare manico di vetro appositamente costruito. Questo mescolamento deve essere fatto perché la polvere fine di sale giacente nel contenitore, che viene esposto al Sole, potrebbe trovarsi anche ad una altezza di circa 2 linee [- 4,4 mm -]. Affinché poi anche i pezzetti di sale sottostanti vengano esposti ai raggi solari, ciò deve venire effettuato con il rimescolamento. Soltanto bisogna fare attenzione che con il rimescolamento non si formino altri solchi o dei mucchietti; e se tuttavia si formano, il che spesso è inevitabile devono venire livellati in modo che il raggio di Sole possa influire da per tutto nello stesso modo.
4. Dopo che queste specie di sali, per il tempo prescritto, sono state impregnate a sufficienza con i raggi solari, devono essere custoditi bene contro l'azione dell'aria atmosferica in recipienti scuri ed asciutti, come lo zucchero del primo e secondo metodo, ed oltre di ciò devono venire tenuti nel posto più asciutto della stanza in asciutte cassette.
5. Se si vuole, in caso di malattia, adoperare questi sali, bisogna fabbricare allo scopo un particolare cucchiaino d'oro o di argento purissimo e con esso prendere dal contenitore quanto sale ci serve. Il cucchiaino può avere soltanto uno spazio di raccolta della grandezza che occuperebbe un piccolo grano di lenticchia; e questa porzione è poi anche già sufficiente per le persone adulte.
6. Ai bambini sotto i 14 anni si dà solo la metà, mentre per i bambini sotto i 6 anni solo 1 quarto; perché l'effetto di questo sale, specialmente del puro sale di zolfo è estremamente potente ed agisce particolarmente sul sistema osseo, come anche sui denti e capelli dell'essere umano, per cui è da utilizzarsi specialmente anche per le fratture delle gambe. Poiché se qualcuno ha rotto una gamba, e la gamba rotta viene poi secondo il metodo usuale ben sistemata e legata, dopo avere ingerito questo sale, in pochi giorni sarà di nuovo totalmente guarita. Se la rottura della gamba è assai notevole, tanto da esserne lesa la carne aderente alla gamba ed il complesso muscolare, si può anche esternamente venire in aiuto alla carne lesa sia con impacchi di acqua solare che col noto unguento verde di Arnica [-vedi cap. 7,5-]; però, si mescoli sempre sia con l'acqua che con l'unguento, 1 fino a 2 dosi del sale ora reso noto.
7. Ma di questo sale - anche per una persona molto robusta - va utilizzata per uso interno al massimo 1 porzione e ½ e può venire presa soltanto una sola volta, perché prendendola più volte anziché la guarigione provocherebbe la morte in breve tempo; poiché esso agendo principalmente sul complesso osseo incrementerebbe lo sviluppo delle ossa così tanto che in breve tempo l'uno o l'altro essere umano diverrebbe in tutte le sue parti quasi completamente ossificato.
8. Con un giusto uso, invece, esso dà a tutto il corpo una giusta tensione e col tempo produce un completo rinnovamento del corpo, così che dopo un anno, di quel corpo che l'anima un anno prima si trascinava dietro con fatica, non rimane neppure un granello. - Perfino i denti, che qualche persona ha perduto, vengono di nuovo sostituiti; ma i vecchi denti facilmente si allungano di 1 linea motivo per il quale poi non si deve superare la porzione perché qualcuno perverrebbe a dei disagi alla sua dentatura.
9. Quanto qui indicato è l'effetto speciale di questo sale; esso guarisce, - se usato come i precedenti metodi nel giusto modo - anche ogni male del corpo; ma deve venire adoperato con grande prudenza.! Perché nei metodi precedenti non può venire provocato nessun considerevole danno se all'ammalato, secondo la costituzione della sua natura e malattia, si desse in una volta una porzione più grande, oppure in caso di necessità si ripetesse la stessa dopo alcuni giorni; ma con questo sale non può mai avere luogo una ripetizione se non soltanto dopo 10 anni - e la porzione non può mai superare la quantità prescritta.
10. La dieta però deve essere seguita altrettanto accuratamente come nei precedenti metodi. Però l'ammalato deve astenersi da bibite e pietanze acide, almeno per 14 giorni più a lungo rispetto ai precedenti metodi [- cioè del 1° e 2° metodo, vedi cap. 2°,10 e 3°,7 -]; perché questo sale contiene degli specifici animici estremamente intensi, che sono di casa anche più o meno in ciascun altro acido e di conseguenza in un primo tempo, questo sale, dagli acidi di altre specie che sono pervenuti allo stomaco ed al corpo, attirerebbe nel corpo quegli specifici animici ad esso simili e con ciò li moltiplicherebbe smisuratamente; ciò che alla fine avrebbe gli stessi effetti come se fin dall'inizio si fosse ingerita una doppia o tripla porzione.
11.
Del resto questo sale ha inoltre anche
l'effetto che se un tale, il quale è così deperito da essere già vicino alla
morte, lo mette sulla lingua ed il suo organismo non è
ancora troppo fortemente distrutto, egli può ridiventare completamente sano,
oppure, in ogni caso, invece, può con ciò prolungare ancora per un pò
di tempo la vita.
12. Alla vostra domanda su quale specie di sale di zolfo sia da impiegare, vi serva questo come risposta: “Io so di gran lunga ben meglio di tutti i chimici e farmacisti che dallo zolfo si ottengono molteplici preparati ed ancora molti di più di quelli conosciuti fino ad ora possono essere ottenuti e si chiamano sali solfurei, in quanto lo zolfo - in parte un minerale, in parte un grasso proveniente dalle viscere interne della Terra - ha in sé tanti tipi di sali quanto svariate sono le proprie parti minerali contenute in esso.
13. Tutto questo tuttavia Io non lo chiamo il comune sale di zolfo, bensì quello che da ME viene chiamato sale è l'acido nello zolfo”. L'acido, però, come lo conoscete voi è appunto anche di duplice specie, cioè quello conosciuto che fuma ed è marrone e poi quello puro e limpido come l'acqua.
14. Quest'ultimo deve essere trattato in modo tale che si cristallizzi e questi cristalli sono poi da liberare da ogni umidità ancora presente, per una adeguata via.
15. Una volta dunque che sono asciutti il più possibile, vengono messi in un puro recipiente di porcellana e con un pestello ridotti in polvere. Durante la macinazione, però, per un cucchiaino da caffè pieno di questo sale si aggiunga circa 1/4 di cucchiaino di fiore di zolfo il più possibile esente da arsenico e lo si trituri bene con l'altra polvere, - è quindi questo stesso sale di zolfo [-questo miscuglio-] che nella presente Comunicazione è da usare allo scopo reso noto quale ‘sale di zolfo’.
16. In questo modo un farmacista od un chimico - se vuole prendersi l'incomodo - può preparare il presupposto sale di zolfo; ma sarà cosa un pò difficile per chiunque, perché questi cristalli ricavati dal puro acido solforico sono un pò difficili da asciugare. L'asciugatura avviene nel migliore modo col tempo, lasciando cristallizzare l'acido solforico così a lungo finché i cristalli si sono formati ad una visibile purezza.
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17. Un metodo un pò più facile, ma tuttavia non altrettanto divertente nel prepararsi dei CRISTALLI da questo acido, sarebbe in ogni caso anche questo: si prenda una tazza di vetro con il fondo livellato (meglio di vetro scuro che di vetro chiaro), questa tazza la si metta al Sole, od in inverno, cosa certo non altrettanto buona, - su sabbia piuttosto calda, e si metta dentro in una volta quel tanto di questo acido, così che l’acido ricopra il fondo con altezza pari all'altezza di un'unica goccia che può ergersi sul fondo, quindi al massimo di 1/4 di linea [- 0,55 mm -].
18. Si lasci poi questo acido esposto ai raggi solari, così la luce del Sole ed il suo calore toglieranno l'umidità acquosa dell'acido, ed il fondo della tazza di vetro sarà poi visibilmente ricoperto da una sottilissima crosta. Questa crosta è poi già appunto il cristallizzato puro acido solforico. Su questa crosta si metta di nuovo altro acido e lo si lasci evaporare nel modo sopraddetto.
19. Se qualcuno esegue questa preparazione in inverno, non dovrà giammai scegliere a questo scopo forse una stanza di abitazione od una normale cucina, bensì a questo scopo dovrà già possedere un suo piccolo laboratorio, perché i vapori acquei, che si separano dall'acido, avrebbero un dannoso effetto su qualsiasi polmone umano.
20. Per il resto si proceda così come per l'evaporazione tramite il Sole, la quale evaporazione è - come già detto - alla lunga la preferibile poiché questi cristalli, in questo modo, vengono saturati già in anticipo dai raggi solari, ed in seguito nella seconda saturazione diventano tanto più forti. [- vedi cap.05°,02 -]
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21. Ci sono però, ancora diversi metodi per portare a cristallizzarsi tali concentrati e puri acidi di zolfo. Se si mettono questi acidi in vasellame di buona argilla cotta non smaltata e li si chiude, però bene, sulla parte esterna dei recipienti d'argilla si incominceranno a formare presto dei cristalli. Tali cristalli sono poi anche da utilizzare come gli altri, che si ricavano anche in un altro modo.
22. E', tuttavia, più facile di ottenere dei cristalli, che ottenere dello zolfo sublimato ( fiore di zolfo ) esente da arsenico.
23. Per la preparazione dei cristalli, però, è da preferire il purissimo, bianco, concentrato Acido Solforico inglese; poiché in Inghilterra viene preparato nel modo più puro.
24.
Si potrebbe ottenere, però, il sale
di zolfo necessario, molto adatto all'utilizzo, ancora in un altro modo;
siccome però, per ottenerlo, sono necessari troppi apparecchi, abbastanza
costosi ed un tempo minimo da 1 fino a 2 anni, Io tralascio di spiegarvi, più
dettagliatamente, tale modo di ottenere il sale di zolfo molto adatto
all'utilizzo, ve ne darò, tuttavia più tardi, all'occasione tramite il servo
una particolare descrizione oltre al necessario disegno degli apparecchi. ([18])
25. Con questo ora vi è stato reso noto completamente il terzo metodo e mostrato il suo uso.
26. Ma bene inteso, il comune sale da cucina come pure il sale alcalino - sia di sale che di diverse piante - non è assolutamente adatto per questa preparazione, poiché il primo, il sale da cucina, contiene in sé troppe parti minerali grezze e addirittura non è esente da arsenico, - i sali alcalini invece sono troppo dissolventi e talvolta hanno una azione distruttiva. Quindi solo i sali indicati sono adatti per questa preparazione.
27. E con ciò per oggi, in merito a questo punto, è stata data sufficiente spiegazione per la vostra pretesa scienza.
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28. Prima di procedere, però, ancora ad con quarto metodo, Io voglio aggiungervi ancora qualche cosa riguardo al terzo metodo, e cioè precisamente riguardo ai recipienti per la preparazione i quali sarebbero da adoperarsi, se è necessario, anche per il primo e secondo metodo. E quello che Io ho da dirvi, in merito, consiste in ciò:
29. Se riuscite con difficoltà o non riuscite affatto, ad ottenere uno qualsiasi dei recipienti descritti (vale a dire in quest’anno -[1851]-), potete al loro posto - ma tuttavia se è possibile dello stesso colore - farvi costruire un recipiente della cosiddetta carta-pesta [- Papiermaché -] del tipo delle cosiddette tabacchiere (- violetto scuro o nero -). Solo che la massa dovrebbe essere discretamente spessa molto ben cotta e laccata. Se il verniciatore non fosse in grado, anche in questo caso, di ottenere alcunché rispetto al colore violetto scuro - Io qui parlo dei fabbricanti in questa città [-Graz-]; a Vienna, in Boemia, a Parigi e Londra ciò sarebbe un pò più facile - si può fare anche con la vernice nera. Solo che il colore nero, in sé, è troppo poco selettivo nell'assorbimento ed accoglie tutto globalmente quello che gli arriva. Per questo Io vi consiglio, nei recipienti neri, di non far cadere i raggi del Sole direttamente sulle sottostanti medicine, che sono lì per l'assorbimento, ma di farli passare attraverso un vetro un pò bluastro, ma però molto pulito, che deve adattarsi molto bene sul recipiente.
30. Nei preparati di ZUCCHERO, fareste meglio di tutto se potreste appiccicare leggermente il sopra detto vetro [- vedi cap.02°,01 e 03°,02 -] tramite gomma che non si attacca, sull'orlo del recipiente; così poi occorre che durante la notte, o nei giorni quando non splende il Sole, il recipiente così preparato, con il suo contenuto di medicamenti, venga coperto soltanto con uno strofinaccio dello stesso colore e venga posto in un luogo asciutto.
31. Per quanto riguarda i SALI bisognerebbe, però, preparare un apposito coperchio, il quale combaci anzitutto in modo preciso con il recipiente; al posto della sovrastante copertura del coperchio ([19]), però, bisognerebbe fissare poi, con il mastice, una lastra di vetro, sopra descritta che chiuda ermeticamente. Poiché, come sapete, con i sali deve avere luogo un frequente rimescolamento. Quando il recipiente è provvisto con un coperchio siffatto, il quale si può togliere con poca fatica, questo rimescolamento si può mettere in atto con facilità. Solo che bisognerebbe, per la preparazione dei sali, che il recipiente venisse ancora una volta fortemente [-?-] ben laccato [- stark lackiert -] al confronto della preparazione delle medicine a base di zucchero.
32. Avendo Noi ora fatto precedere questo, possiamo passare subito, senza impedimento, al quarto metodo.
PER L'APPLICAZIONE DELLA LUCE SOLARE A
SCOPI CURATIVI
1. Prendete una padella [-crogiolo-] realizzata in serpentino [- roccia metamorfica -] che contenga una buona misura di circa 2 Seidel. Prendete oltre alla padella anche un pestello per mescolare o sfregare, fatto dello stesso sasso, e cercate poi di procurarvi da un macellaio circa 1 Seidel o 1 Seidel e ½ di sangue di agnello oppure se questo non fosse disponibile di sangue di vitello del tutto sano ([20]). Mettete questo sangue nella padella prima descritta e se una padella fosse troppo piccola prendetene due e mettete in ognuna la metà del sangue, cioè ½ o 3/4 di Seidel. Esponete poi questo sangue, così come i precedenti medicamenti al Sole e rimestatelo così a lungo di continuo finché il Sole vi splende sopra. Durante la notte, però, dovete custodirlo bene dalla azione dell'aria e metterlo in un luogo fresco ed asciutto.
2. Questo procedimento di rimescolamento ed esposizione del sangue al Sole, deve essere fatto così a lungo finché il sangue si dissecca del tutto. Quando è del tutto disseccato polverizzatelo nello stesso recipiente e con lo stesso pestello, macinatelo schiacciandolo e battendolo.
3.
Quando in questo modo avete ottenuto una polvere marrone-rosso, conservatela poi in recipienti di vetro
puliti e scuri.
4. Questo medicinale è appunto da adoperare di nuovo come i primi due metodi ed ha un impiego altrettanto universale. Principalmente, però, tornerà a buon vantaggio ai malati di polmoni, come pure a coloro che soffrono di qualsiasi tipo di frequenti emorragie.
5. Se il sangue dopo alcune esposizioni, a causa anche di un qualche spiacevole odore, caratteristico del sangue, dovesse anche irritare i vostri organi dell'odorato, non badateci; poiché tale odore non è dannoso ed infine quando il sangue è già asciutto passa ad avere un vero e proprio buon odore.
6. Ma non dovete prendere sangue di un altro animale come non dovete prendere il sangue di bue e di pecora; perché una volta che, simili animali incominciano a nutrirsi di erba, anche i loro specifici animici, nel sangue, diventano più rozzi ed impuri, e questi assorbirebbero poi a sé, dai raggi solari, solo quello che a loro è omogeneo.
7. Perciò il sangue delle due menzionate specie di animali [agnello e vitello] è da adoperare per lo scopo prescritto solo fino a quando - premesso che gli animali siano del tutto sani - questi animali vivono ancora del latte della madre.
8. Questo medicamento, se è ben conservato, mantiene lo stesso effetto completamente per un anno intero; dopo un anno però, diventa più debole. Ma si può rafforzarlo esponendolo, per un certo tempo, di nuovo ai raggi solari, ma è sempre migliore uno nuovo.
9. Questo quindi è il quarto metodo. Prossimamente ne verrà trattato un altro.
DI IMPIEGO DELLA LUCE SOLARE A SCOPI
CURATIVI
1. Quali medicine da ingerire sono sufficienti del tutto i quattro metodi; ma tuttavia il raggio solare può venire impiegato, con profitto, ancora in molti modi per la guarigione di molteplici malattie del corpo.
2. Se, per esempio, qualcuno avesse una ferita esterna cancerogena, prendete una semplice (non troppo forte) lente ustoria e passate, per più volte al giorno, sulla ferita con il punto focale dei raggi concentrati del Sole, precisamente in modo tale che questo punto focale della lente venga passato sopra tutta la ferita, facendo però attenzione a non fermarsi con il punto focale troppo a lungo su un solo punto della ferita.
3. Dopo questi passaggi con il punto focale, immergete una pezza molto pulita di lino nell'acqua solare [-vedi cap.2,6-] e mettete la stessa sopra la ferita; la pezza dovrà venire cambiata più volte in un'ora, così l'ammalato di tale male, - assieme ad una giusta dieta - in breve sarà guarito dal suo male.
4. Se, però, invece della pezza potreste trovare delle buone mature foglie della pianta di tabacco, queste sarebbero da preferire alla pezza; ma anche queste dovrebbero prima, distese su di un piano di vetro, venire un pò essiccate al Sole.
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5. Altrettanto salutare al posto dell'acqua solare sarebbe una cosiddetta TINTURA DI SOLE, la quale si prepara così:
6. Voi conoscete l'erba alpestre detta Arnica; da questa pianta dovete prendere solo i fiori, ovvero soltanto i petali gialli ed i filamenti e quindi metterne circa 2 manciate in una mezza misura [-Halbmaß = 0,7 l - ] di buon alcool. Questo alcool deve venire esposto in una chiara bottiglia, ben tappata, da 14 giorni fino a 3 settimane, ai raggi del Sole, e durante questo tempo deve essere agitata più volte. Dopo questo tempo, questo alcool, oramai già tintura solare, sarebbe poi da filtrare e conservare poi bene in una bottiglia scura.
7. Di questa tintura sarebbe poi da prendere per l'uso 1 goccia per 1 [un] Quintel ([21]) di acqua solare, mentre per ferite più gravi da 3 a 5 gocce. Con ciò si bagnerà poi una pezza di lino, come detto sopra, la quale dovrà prima venire riscaldata al Sole, e la si metta [-umida-] sulla ferita. Tramite questo, come per mezzo dei 2 precedenti metodi la ferita si può guarire al più presto.
8. Anche tumori, eruzioni cutanee e la tigna possono venire con ciò facilmente guariti, se ci sarà pure una dieta conforme ai casi.
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9. Ancora un ALTRO METODO contro tali maligne ferite esterne consiste in ciò:
10.
Prendete buoni e freschi semi di canapa, fateli
asciugare per 14 giorni al Sole e conservateli poi in
un luogo asciutto in recipienti chiusi.
Se capita un qualsiasi caso di bisogno, mettete questi semi di canapa in
un frantoio, dopo averli da prima contusi un pò. Allora voi ne otterrete un OLIO veramente leggero.
11. Con questo olio passate poi parecchie volte tali piaghe così, con la giusta dieta, esse guariranno in breve tempo senza effetto dannoso per il corpo.
12. Nello stesso modo come si prepara il latte di mandorle, da questi granelli di seme, così preparati, si può preparare anche una specie di LATTE, il quale sarà assai utile a coloro le cui viscere non sono del tutto in ordine, coloro per esempio che hanno: tubercolosi nei polmoni, indurimenti nel fegato e nella milza, come pure nei reni, bevendo questo latte sentiranno un effetto benefico.
13. Solo là dove le parti interne hanno maggiore tendenza a disseccarsi sarebbe da preferire al latte di semi di canapa un latte di semi di lino, semi che pure prima dovrebbero essere messi ad asciugare al Sole.
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14. Ancora UN ULTERIORE METODO per alleviare i dolori articolari molto semplicemente si prepara così:
15. Si prenda possibilmente 1 libbra di olio di albero appena pressato ([22]), lo si metta in una bottiglia da 1 libbra circa, che si possa ben tappare, e si metta dentro nella stessa una buona manciata di petali di papavero, che in questo tempo ([23]) si trovano facilmente. I petali di papavero selvatico o del piccolo papavero di campo sono da preferire a quelli del grande papavero da giardino.
16. Quando questi petali di papavero sono nell'olio, si tappi bene la bottiglia e la si esponga anch'essa per 2-3 settimane al Sole e si scuota la bottiglia con il suo contenuto più volte al giorno.
17. Dopo questo periodo si versi quest'olio in una bottiglia - se la bottiglia è scura è meglio, essa però può essere anche chiara - dopo si chiuda bene l’olio.
18. Dunque, se qualcuno viene colto dai dolori menzionati in precedenza inumidisca con questo olio una pulita pezza che è stata esposta al Sole e la ponga sull'arto dolorante così in breve tempo starà meglio. Anche in caso di fitte al petto o ai fianchi, se sono di origine reumatica o gottosa, quest'olio può essere usato con grande beneficio.
19. Prossimamente ulteriori cose su alcuni arcani o alimenti principali per la vita.
DI APPLICAZIONE DELLA LUCE SOLARE A SCOPI
CURATIVI
1. Con ciò Noi vogliamo passare alla preparazione di un altro metodo curativo altrettanto energicamente efficace.
2. Prendete latte sgrassato di capra, mettetelo in una tazza di vetro simile a quella che Io vi ho descritto precedentemente per ottenere i cristalli di zolfo [vedi cap 05°,13]. Se avete difficoltà a procurarvi una tale tazza potete farlo anche con una lastra di vetro violetto scuro di 1 piede quadrato.
3. Ponete su questa lastra delle gocce del latte prima menzionato e mettetela al Sole. In breve tempo le gocce si saranno disseccate.
4. Una volta che le gocce si sono seccate spargete un'altra volta delle gocce di latte sulla lastra, e proseguite questa operazione fin tanto che sulla lastra di vetro o sul fondo della tazza si sarà formata una crosta abbastanza spessa.
5. Raschiate poi con cautela, questa crosta, dalla lastra di vetro; polverizzatela ancora di più sfregandola e poi mettete questa polvere in un recipiente di vetro, conservandola fuori dall'azione dell'aria, in un luogo asciutto.
6. Nello stesso tempo, però, mettete in un recipiente di vetro bianco che, però, deve avere un coperchio, dello stesso vetro, a forma di cupola che chiuda bene, fino a metà dello stesso della pura Canfora raschiata, e così chiusa ponete tale canfora anch’essa al Sole. Con ciò la vera e propria canfora, nel vetro, si ridurrà di giorno in giorno, ma nella cupola di vetro soprastante si formerà un sedimento biancastro.
7. Quando a causa del [-Reim Reif-] sedimento brinoso (?), la cupola di vetro diventa già abbastanza opaca, giratela e metteteci dentro la preparata polvere di latte e mescolatela in questa cupola finché la polvere di latte abbia tolto via, dal vetro, e raccolto in sé questo sedimento.
8. Conservate bene tale polvere in apposite bottigliette. Questo è un mezzo principale contro tutti i mali interni come pure esterni, derivanti da eccessive iperemie ([24]) le quali causano in tutte le parti del corpo tumori, infiammazioni e rigonfiamenti.
9. Questo mezzo è da adoperarsi preferibilmente per gli ammalati di peste; anche in caso di colera esso porta degli eccellenti benefici.
10. Con ciò gli ammalati di polmoni vengono curati altrettanto facilmente.
11. Così pure maligne eruzioni cutanee, come l'herpes e la nota scarlattina possono venire curati al più presto.
12. L'uso di questo mezzo è doppio: se se ne prende per via orale da 1 a 3 Gran [- 70/210 mg-] oppure se compaiono tumori alle estremità - di mani e piedi - si frizioni con questa polvere un panno di lino pulito e precedentemente esposto al Sole e lo si metta asciutto sul tumore ed in breve tutto l'intero tumore si dissolverà. Inoltre, però, è anche sempre opportuna l'assunzione da 1 a 3 Gran a seconda della natura dell'ammalato.
13. Questa polvere ha inoltre la facoltà di vivificare, per lungo tempo, un moribondo ed a volte, SE NON E' CONTRARIO AL MIO ORDINE, anche di risanarlo del tutto, da qualsiasi malattia che egli avesse, la quale avrebbe portato qualcun altro fino alla morte a causa di un precedente non adatto uso di grossolani farmaci allopatici.
14. Prossimamente ancora un altro arcano.
METODI DI CURA SOLARI
1. Oltre a quanto fino ad ora detto e mostrato Io voglio darvi, in aggiunta ancora, alcuni medicamenti preparati a mezzo dei raggi solari, i quali tuttavia sono da usare più esternamente che internamente e che voi potete chiamare "MEZZI CURATIVI SIMPATETICI DAI RAGGI SOLARI".
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2. Prendete rami di legno di prugno, completi di corteccia ([25]) e bruciateli fino ad ottenere la cenere.
3. Meglio di tutto sarebbe certamente se aveste una grossa lente ustoria oppure uno specchio concavo onde poter incenerire, con il suo punto focale, la legna di prugno, la quale naturalmente prima dovrebbe venire ridotta in piccoli pezzi di legno [-spannette-].
4. Questa cenere dovrebbe poi anche venire posta sotto i raggi solari per 5 - 8 giorni, naturalmente meglio in un recipiente scuro che in uno chiaro.
5. Dopo che questa cenere è stata preparata in questo modo, attraverso l'azione dei raggi solari, essa deve essere messa così come gli altri medicamenti in una bottiglietta asciutta - particolarmente ben protetta dalla influenza dell'aria esterna - e conservata in un luogo asciutto.
6. Se qualcuno ha dei denti intaccati prenda circa 5 - 8 Gran di questa cenere su di uno spazzolino semi-tenero da denti, il quale prima si dovrà immergere in alcool di prugna [-Zwetschgengeist-] che è stato esposto al Sole.
7. Con lo spazzolino, in tal modo provveduto di cenere si pulisca molto bene sfregando il dente intaccato per 3 giorni e precisamente al mattino ed alla sera, e con ciò la carie si fermerà ed alla fine verrà messa in atto una completa riparazione del dente.
8. Ci si può preparare una tale cenere anche dalla pianta della salvia, che poi è da trattare allo stesso modo; solo che lo spazzolino qui non va immerso nel puro alcool di prugna ma in uno alcool di vino [-Weingeist-] di circa 40° impregnato con olio eterico di Salvia.
9. L'alcool di vino, però, si impregna con olio eterico di salvia in modo tale che su 1/8 di Seidel si versano 8-10 gocce di olio di salvia, poi si chiude bene la bottiglia, si mescoli bene il suo contenuto agitandola e lo si esponga per 5-8 giorni ai raggi del Sole, dopo di che si tinga la bottiglietta con un colore scuro o la si avvolga con carta [-scura-] e così poi la si conservi per l'uso in un posto asciutto.
CONTRO LA COLERINA ED IL COLERA
1. Raccogliete bacche di ginepro fresche nel periodo in cui incominciano a diventare blu e pulite le bacche dagli aghi.
2. Quando le bacche sono così raccolte prendete un panno di filo di lino blu, stendetelo in un qualsiasi luogo asciutto dove splenda il Sole; meglio di tutto sarebbe su di un vecchio tavolo di legno. Su questo panno mettete le bacche raccolte e stendetele in modo tale che nessuna bacca copra l'altra.
3. Se il Sole, in questo periodo [- vuol dire che qui l'estate è già finita -] è già un pò più debole si possono aumentare gli effetti dei raggi solari se vicino al tavolo, sul quale sono estese le bacche, si metta una parete bianca, proprio di fronte al Sole alta circa un paio di braccia, cosa che si può attuare molto facilmente appendendo un panno di lino (-bianco-).
4. Alla sera si prende il panno di lino [-blu-] alle 4 estremità e si mettono le bacche assieme al panno, in una caraffa di vetro, così grande, nella quale vi possano trovare posto il panno con le bacche. Di notte questa caraffa va ricoperta nel migliore dei modi.
5. Si espongono le bacche così a lungo, al Sole, finché acquistano una buccia raggrinzita, come il pepe; dopo di che si possono mettere le bacche nella stessa caraffa, però, senza il panno, per conservarle a lungo, però, [-bisogna-] che la caraffa sia ben legata con una vescica e messa in un luogo asciutto. Le bacche preparate in questo modo si conservano mantenendo la stessa forza per molti anni.
6. Se in un luogo imperversa il male sopra menzionato [colerina], si mangino al mattino da 3 a 7 di tali bacche, se ne prenda anche una parte, la si polverizzi e si suffumichi con questa le stanze e le vesti che si indossano per uscire; così questo male potrà imperversare in un luogo ma colui che applicherà il detto mezzo, NELLA FEDE E FIDUCIA IN ME, secondo le prescrizioni e con questo vivrà a dieta, si asterrà da venere ed altre dissolutezze, ne rimarrà perfettamente immune.
7. Tali bacche, fatte bollire a fuoco moderato in (un piccolo boccale [-1 Seidel-] pieno di) acqua pulita di fonte e poi bevuto, ovvero solo l'acqua, liberano, in breve tempo anche colui che si è preso il colera.
8. Questo mezzo, ossia questo thé di bacche di ginepro, bollito con un pò di vino con acqua, guarisce anche dalla peste, premesso che questo male non abbia già raggiunto l'ultimo stadio. Tale thé di bacche, se bevuto, guarisce anche la fastidiosa idropisia meglio di qualsiasi altro mezzo; ma per l'idropisia l'acqua pura è meglio del vino.
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9. Contro il Colera Io vi posso indicare un ALTRO METODO e questo consiste molto semplicemente in questo:
10. Raccogliete la piccola Camomilla di campo, prendetene, però, solo i bianchi petali ed il giallo polline. Mettete i fiori raccolti in una bottiglia bianca, cosiddetta bottiglia per lo zucchero, ovvero (bottiglia da latte) [-Einsudflasche-] si intende di buon vetro; vale a dire che il vetro non deve essere verde, chiudete una simile bottiglia molto bene, ed esponetela al Sole, così a lungo finché il suo contenuto sia pressoché completamente asciutto. Quando questi fiori di camomilla saranno del tutto asciutti, allora, nella stessa bottiglia, metteteli in un luogo del tutto asciutto. ([26])
11. Se poi qualcuno fosse stato colpito dal colera, prendete un buon cucchiaio da tavola pieno di questo fiore, mettetelo in una tazza e versatevi sopra ½ Seidel [-170 ml-] di acqua bollente pulita, coprite bene la tazza per 1-2 minuti, filtrate il thé, e datelo così da bere all'ammalato, e copritelo bene in un letto, così anche in breve tempo egli starà del tutto meglio.!
12. Per chi può [-è possibile-] averlo, l’aggiunta nel thé di 1-2 Gran [-75/150mg-] di polvere di castoro [Castoreum sibiricum], aumenterà l'effetto del thé. Non è però consigliabile la cosiddetta Tintura di castoro, a meno che questa non consista in alcool di Ginepro distillato 4 volte, nella quale per ½ Seidel si dovrebbe aggiungere ½ Lot [- 8,75 g -] di polvere di castoro.
13. Dopo di che bisognerebbe chiudere bene la bottiglia e lasciarla esposta ai raggi solari finché tale alcool prenda un necessario colorito rosso-scuro-marrone. Di questa tintura si dovranno poi mettere in una tazza, da 3/4 di Seidel [-363 ml-], da 7 a 10 gocce del suddetto thé di camomilla e con ciò poi, anche in pochi minuti si guarirebbe anche questo male.
14. Qui, voi, avete ora i migliori mezzi contro il colera.
15. Prossimamente, però, Io vi darò ancora diversi mezzi contro la peste nera e la cosiddetta febbre gialla.
CONTRO - LA PESTE E LA FEBBRE GIALLA
1. Voi conoscete già fin dagli anni della vostra infanzia una radice, e questa non è altro che l'autentico Rabarbaro asiatico.
2. Nell'autentico rabarbaro si trova una enorme forza guaritrice, anche quando lo si mangia allo stato crudo, come polvere od a pezzetti (però allora naturalmente si mastica un pò in bocca). Ancora di più però la sua forza guaritrice si dimostra se questa radice viene preparata nel seguente modo:
3. Si prendano alcuni Lot [-1 lot = 17,5 g-] di questa radice e la si polverizzi, ma non troppo finemente; si esponga questa polvere, nel modo già conosciuto, in un recipiente adatto, ai raggi solari e di notte lo si copra con una nera pelle pulita di agnello, la quale di giorno, e precisamente dalla parte della greggia lana si potrà altresì esporla ai raggi del Sole.
4. La lana, però, non deve andare a contatto con la polvere. La cosa migliore è di ritagliare dalla pelle di agnello un pezzo quadrato proprio così grande quanto è grande il recipiente (tazza) e poi lo si incolli dalla parte liscia della pelle su una tavoletta quadrata della stessa grandezza. Se la pelle avesse un pelo un po' troppo lungo lo si può accorciare con la forbice e poi pulire il pelo accuratamente con una spazzola.
5. Quando il Sole è forte sono sufficienti 8-10 giorni di esposizione. Se, invece, è debole bisogna raddoppiare il tempo della esposizione.
6. Nei giorni in cui soffia un vento da nord si può mettere la polvere anche all'aria aperta, anche se il Sole a causa di forti banchi di nebbia, non potesse sempre splendere direttamente sulla polvere. In questo caso l'aria del nord vale come il raggio solare.
7. Quando la suddetta polvere è preparata è da conservarsi nello stesso modo dei precedenti medicamenti. Si fa bene, se si mette il recipiente, per la conservazione, avvolto nella stessa pelle di agnello con la quale prima si è coperta la polvere per la notte.
8. In questo modo si ha, ora, un medicamento essenziale, del quale ingerendone al mattino ed alla sera 7-10 Gran [-500/750 mg-] guarisce, con sicurezza, quasi tutte le malattie, se la malattia non ha raggiunto già l'ultimo stadio.
9. Se in qualche luogo c'è la peste nera od imperversi la febbre gialla, questa polvere - se ingerita abbastanza in tempo, però sempre in quantità di 1/2 Lot [ 8,75 gr.], porterà una veloce completa guarigione; ma se ingerita troppo tardi, cosa che in queste malattie può essere molto facilmente il caso, perché esse hanno di solito un decorso veloce, con questo mezzo di cura naturalmente si otterrebbe poco.
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10. Per questo caso Io voglio indicarvi un'altra radice, la quale si trova nelle alte montagne dell'Asia. Questa radice cresce bensì anche in pianura, ma [-in questo caso-] ha un aspetto un pò giallo e non è così efficace come quella bianca. Il suo nome è Jaisung ed a volte viene chiamata anche Jensing [Ginseng].
11. Questa radice viene preparata nello stesso modo come il Rabarbaro, solo deve essere presa in dose 5 volte inferiore rispetto al rabarbaro.
12. Questo Ginseng in dosi più forti guarisce come nessun altro mezzo la peste nera e la febbre gialla, a volte anche se si trovano nel 3° stadio. Specialmente nel caso della peste nera, è da notare, inoltre, che le camere di tali ammalati debbono essere affumicate più volte al giorno con fumi di corno di becco grattugiato e bacche di ginepro.
13. Se la malattia imperversa molto, dà pure un buon effetto mettere 1 o 2 caproni nella stanza dell'ammalato.
14. [Se si] osserva tutto in questo modo, questa peste nera può anche imperversare assai, in un luogo, ma con tali mezzi si terrà lontana da quella casa. Generalmente se vengono usate le affumicature essa, al massimo, entro 3 giorni sparirà completamente.
15. Nel caso di particolare intensità di questo male oltre alle affumicature si può prendere in aggiunta anche un pò di polvere di rabarbaro.
16. Qui avete, dunque, i metodi promessi contro le 2 più mortali malattie (-presenti-) sulla Terra.
17. Specialmente l'uso sia della polvere di rabarbaro, così come quella del ginseng, sono di preferenza raccomandabili per la rivitalizzazione dei nervi molto indeboliti, e spesso del tutto dissecati, così come pure contro tutti i mali originati da una certa epidemia.
18. Qui a Graz, l'autentico ginseng, lo troverete molto difficilmente; ma a Trieste, Parigi, Londra ed anche Amburgo si può avere dell'autentico ginseng, - ma ad un prezzo difficilmente accessibile.
19. La radice del ginseng americano, cinque volte più debole, se presa in dosi abbondanti svolge lo stesso compito. Si può trovare nel sud e nel nord America. Quella del sud è migliore di quella del nord.
RIVELAZIONE A GOTTFRYED
MAYERHOFER
Il metodo che segue fu
comunicato a Gottfried Mayerhofer,
tramite la ‘Parola Interiore’, nell'anno 1870.
In questo è detto:
1. Dopo che avete già diversi mezzi, che vi sono stati COMUNICATI tramite il MIO Servo [-Knecht-] nell'anno 1851, ora Io voglio oggi aggiungerne a questi uno nuovo e precisamente:
2. Prendete delle castagne selvatiche quando queste sono mature e cadono giù da sole dal guscio; separate la buccia esterna ma anche l’ultima buccia marrone [interna], tagliatele poi in piccoli pezzetti e mettete ad asciugare gli stessi al Sole per 2-3 settimane, in una scodella di vetro violetto scuro. Dopo polverizzateli e conservate la polvere ottenuta in bottigliette di colore uguale a quello della scodella summenzionata.
3. Questo mezzo, usato come thé leggero, per il quale bisogna prima far scaldare l'acqua e quando bolle mettere dentro un cucchiaio da tavola pieno di questa polvere, poi va lasciata riposare per alcuni minuti, poi filtrata e poi bevuta; serve eccellentemente nelle malattie del sangue del sesso femminile, quando le mestruazioni sono sopraggiunte in modo irruente ed abbondanti. Questo thé regola di nuovo le secrezioni naturali.
4. La castagna selvatica [- wilde Kastanie -], nel suo stato crudo, è altresì buona come mezzo simpatetico quando una persona è tormentata dal mal di testa, il quale dipende più dai nervi che dalla pressione sanguigna verso il cervello.
5. In questo caso le castagne ([27]), 3 di numero, devono essere semplicemente portate addosso - confidando pienamente nella MIA BENEDIZIONE - ed il mal di testa all'inizio diminuirà ed al 3° giorno sparirà del tutto.
6. Per spiegarvi questo effetto, delle castagne selvatiche, vi richiamo semplicemente l'attenzione sul guscio esterno della stessa; voi vedete che lo stesso è ricoperto di punte, ovvero di spine. Ora, proprio queste spine sono nella natura i conduttori elettrici e voi potete considerare la castagna come una bottiglia elettrica, che caricata a mezzo di questi conduttori, impregna di elettricità tutti i suoi elementi di cui essa è costituita.
7. Dunque, dato che le malattie del sangue, per lo più, derivano dal non funzionamento del focolare elettrico nel corpo umano, quindi dalla milza, proprio questa polvere ottenuta dalle castagne ed impregnata di raggi solari è l'unico mezzo per indirizzare di nuovo nei giusti limiti la corrente elettrica nel corpo umano.
8. Qui voi avete, in poche parole, la vera e propria causa della forza guaritrice delle castagne selvatiche.
9. Con l'esposizione al Sole vengono eliminate quelle parti ovvero quegli specifici umidi ed impuri, che erano stati assorbiti ancora dalla terra e rimane soltanto la parte caricata di elettricità.
10. Questo thé può essere utilizzato con vantaggio anche nelle malattie della milza.
11. Dunque, qui voi avete un nuovo mezzo per l'umanità sofferente. Utilizzatelo, ricordandovi di ME, ed anche la MIA BENEDIZIONE nella guarigione non mancherà.!
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[inizio]
Cap. 1
= GENERALITA’ sulla forza
salutare del Sole
-
L’effetto immediato di guarigione in rapporto alla fede del malato
-
Nei tempi antichi gli uomini usavano tale ‘forza solare’ quale unico mezzo
terapeutico
-
Una giusta Omeopatia è preferibile ad ogni tipo di
Allopatia
-
Due tipi di Omeopatia: quella particolare degli uomini e quella generale indicata dal Signore
-
Una particolare dieta è necessaria, ed unita alle
metodiche scrupolosamente osservate, può far guarire da qualunque malattia
-
La conoscenza medica è più un indovinare che un sapere
-
Nessuna erba può assorbire nella completezza tutti gli elementi della luce, ma
solo quelli corrispondenti alla sua costituzione.
Cap.
2 = Primo
metodo per captare i raggi del Sole
- Una fase
lunare per preparare le palline di puro zucchero
di latte tramite una tazza di vetro violetto scuro
- Dieta
necessaria prima dell’inizio della cura anticipata di 3-7 giorni rispetto a
quella prescritta in Omeopatia e mantenerla poi per tre fasi lunari
- Guarisce qualunque malattia
- Bere acqua solare
o vino genuino esposto al sole, contribuiscono alla
guarigione.
- Astinenza
sessuale è indispensabile per il ristabilimento della salute dell’anima
Cap.
3 = Secondo metodo (con l’uso di un ingrediente più facile da
reperire)
- Uso di una
tazza di terracotta verniciata di blù
scuro
- Due fasi
lunari per la preparazione del puro zucchero a
pezzettini -
Si guarisce da qualunque
malattia
- Per le
malattie che provengono dalle Iperemie, far precedere Dieta tanto
più rigida così come viene consigliato nella migliore
Omeopatia,
Cap. 4
= DIETA (è’ indispensabile farla prima, durante e dopo l’uso
delle medicine Solari)
- Astenersi
dalle pietanze e beveraggi piccanti tipo la birra. Il caffè è la peggior bevanda che l’uomo si è
scelta per il suo piacere
- Cibi
farinacei oppure pappine di mais e miglio bolliti nel latte e unite al brodo di
carne fresca sono da preferire; evitare invece lenticchie e fagioli
- La carne
deve essere ben cotta, consumata con misura, ma presa
insieme a frutta cotta di mele, pere o prugne.
Le verdure crude durante la cura sono da evitare .
- Qualunque
sia il metodo adoperato per la cura occorre la piena
fiducia in Dio, altrimenti queste andranno a svantaggio e rovina del corpo e dell’anima.
Cap. 5
= Terzo metodo - (si può usare solo 1 volta ogni 10 Anni
con grandissima attenzione)
- 2/3 mesi per
la preparazione del “sale puro” o “Sale di zolfo” o “Sale
di mare” (che non è quello di cucina!!)
- Occorre un cucchiaino
d’oro o d’argento puro della grandezza di una lenticchia per le dosi
- Dosi piccole
per adulti e minime per ragazzi e bambini
- Serve per tutte le
malattie, anche ai moribondi. Agisce sul sistema
osseo, denti e capelli
- Impacchi di unguento verde di Arnica con una dose di questo
sale disciolto nell’acqua solare per le fratture alla gambe
- Occorre una
dieta scrupolosa più lunga che non con i metodi precedenti. Vietate le bibite e
le pietanze acide
- Questo “Sale
di Zolfo” è per il Signore l’acido che
c’è nello zolfo
- La
preparazione dei Cristalli da questo acido utilizzando due metodi: uno estivo ed uno invernale
molto pericoloso per i polmoni dell’uomo
- Un altro
metodo più facile da preparare con il purissimo acido solforico inglese
tramite vasellame di buona argilla cotta non smaltata
- Non usare mai né il sale da cucina, né i sali alcalini!
- Ulteriori indicazioni su un altro tipo di recipiente di “carta pesta” laccata di violetto
scuro o nero
- Come deve essere il coperchio
e la copertura dei recipienti sia del 1° che del 2° metodo e sia per i Sali
Cap. 6
= Quarto metodo - per l'applicazione della luce solare a
scopi curativi
- Con il sangue di Agnello o di vitello da latte sanissimo - Il sangue di altri animali non è
indicato
- Occorre un contenitore e un pestello fatto di roccia di Serpentine
- Impiego
universale di tale medicina come per i primi due metodi e in particolare questo
è per i malati di polmoni o di emorragie
- La polvere
di questa medicina si conserva per un anno circa
Cap. 7 = Quinto metodo - diversi modi
di impiego della luce solare a scopi curativi
- Uso della
luce solare tramite una lente ustoria
contro le ferite
esterne cancerogene, oppure
anche le foglie mature della pianta del tabacco possono essere
adoperate come fossero pezze di Lino
- La tintura di sole preparata con l’Arnica fa
guarire da eruzioni
cutanee, tumori esterni e tigna
- L’Olio di Semi di Canapa per guarire maligne ferite esterne
- Latte di Semi di Canapa, utile nelle malattie
delle viscere quali: tubercolosi
polmonare, indurimento del fegato, milza e
reni
- Latte di semi di Lino per le parti interne
che tendono a disseccarsi
- L’olio di papavero esposto al sole per 2-3
settimane contro i dolori articolari e fitte
al petto o ai fianchi di origine artritica o gottosa
Cap. 8 = Sesto metodo - (“1° arcano”)
- E’ possibile vivificare per lungo tempo un moribondo
e guarirlo del tutto da una malattia male curata, se questo non è contrario
all’ordine di Dio
- Ingrediente: latte
scremato di capra e Canfora pura
esposta al sole per produrre una polvere solare
- Per gli ammalati di peste e colera,
malattie ai polmoni, eruzioni cutanee maligne, Herpes e scarlattina
- Può essere usata per tutti i mali esterni e interni
che hanno origine dalle Iperemie che causano in tutte le parti del
corpo tumori,
infiammazioni, rigonfiamenti
- Se ne può fare un uso doppio, cioè per
via orale o frizionato su tumori alle estremità di mani e piedi
Cap. 9 = Alcuni altri mezzi curativi
simpatetici dai raggi solari - (“2° Arcano”)
- Per guarire dalla Carie tramite la Cenere di legno di prugno ed
alcool di prugna solare
- Per la rigenerazione dei denti tramite Cenere di rami di Salvia
con alcool di vino impregnato con olio di Salvia
eterico
Cap. 10 = Due mezzi di cura
Solare - contro la colerina ed il colera
- Il primo
metodo tramite le bacche di Ginepro
essiccate al sole su di un panno di lino blu
sopra un vecchio tavolo di legno, le quali si conservano per molti anni
-
Con un secondo metodo anche la Camomilla di campo seccata in una bottiglia di vetro
bianco contro il Colera, la peste e
la idropisia
- La polvere di
Castoro aumenta l’effetto del thé di
camomilla contro
ll colera.
Cap. 11 = Un mezzo curativo
Solare contro la Peste e la febbre gialla
- Nel Rabarbaro
è celata una forza guaritrice enorme
- L’uso di un pezzo di pelle
nera di
agnello per la preparazione e conservazione della polvere di
Rabarbaro
- La radice di
Ginseng preparata come il Rabarbaro è 5
volte più potente di questo
- Affumicare le case dei malati di Peste nera
o con la febbre
gialla più volte al giorno
con fumi di corno a spirale grattugiato e bacche di ginepro
- Se la malattia è diffusa
occorrono anche 1 o 2 caproni in tale
stanza dell’ammalato
- Il Rabarbaro
e il Ginseng sono pure raccomandabili
per la
rivitalizzazione dei nervi indeboliti o essiccati e contro tutte le malattie di
origine epidemica.
Cap. 12 = Un Nuovo mezzo
curativo Solare - (comunicato a Gottfried Mayerhofer)
-
Le castagne selvatiche sono dei
conduttori carichi di elettricità in grado di regolarizzare il campo
elettrico del corpo umano
-
Per regolare tutte le secrezioni naturali come le mestruazioni
abbondanti, malattie della Milza e del sangue o il mal di testa che ha origine dai nervi.
[inizio]
«Per l’utilizzo dei termini raccolti in
questi indici, basta attivare il comando ‘CERCA’,
nel menù ‘modifica’, oppure
cliccando contemporaneamente i tasti ‘control’ e ‘la
lettera F’, e poi inserire il
termine cercato nell’apposito riquadro per cercarlo
nella pagina aperta.»
INDICE
delle SOSTANZE
utilizzate
Acido (nello zolfo) |
Ginseng |
Sangue |
INDICE
degli OGGETTI
utilizzati
Asta di vetro |
Pestello (di Serpentino) |
Carie |
|
[inizio]
[ home Lorber
] -
[ home sito ]
[1]
- Nota del traduttore: “Probabilmente qui non è da intendersi il dosaggio
preciso dei singoli rimedi ma bensì si riferisce ai
dubbi che possono sorgere nell’animo di chi si avvicina, per la prima volta,
alla vera efficacia di un rimedio ‘solare’, rimedio appunto usato in dosi
‘infinitesimali’, come è in uso proprio nella scienza Omeopatica.
[3] – A questo
punto del dettato, un amico di J. Lorber
che gli sedeva accanto durante la scritturazione Anselm
Hüttenbrenner, fece un osservazione poi trascritta
(estratto dai Dettati del 19 e 21 Agosto 1851), ma la Casa Editrice non
possiede i testi completi di questi Dettati;
[4] - (vedi: “Grande
Evangelo di Giovanni” vol.6°, cap.187, vers.10 ) ;
[5] - Spiriti
della Luce Solare;
[6] - quella
fondata da Hahnemann;
[7] - (vedi cap.
1°, 06 - ‘Generalità’);
[8] - (non
dimenticare che qui siamo nel 1851) ;
[9] - vedi la
‘Spiegazione delle vecchie unità di misura e di peso austriache del 18mo-19
mo secolo’
a pag. 4 ;
[10] - chiusura a
tenuta d’aria. - Vedi cap. 5°,25 ;
[11] - Palline di
latte puro che si usa in omeopatia; (“Saccaro
Malactis - 35K” - è l’ingrediente principale
delle pastiglie-palline omeopatiche) ;
[12] - dalle 8 alle 15.00 circa - (ora solare non legale) ;
[13] - nella
regione austriaca, in cui venne scritto questo DETTATO
(cioè nell’emisfero australe) - (n.d.t.)
[14] - vedi il
cap. 4° “Dieta” ;
[15] - nota della
casa editrice tedesca: (- sicuramente il
migliore è lo zucchero candito [ci si riferisce a quello non addizionato con sostnze
artificiali] ricavato dalla canna da
zucchero -) ;
[16] - nota: vedi
anche “LA TERRA cap.62” e “G.E.G.10°,210°,01-11” ;
[17] - cioè
l'utilizzazione di zucchero grezzo esposto al Sole - ( nota
dell'editore) ;
[18] - sia la
descrizione che il disegno purtroppo la Casa Edidrice non li ha ;
[19] - (di panno
blu per coprire le ciotole con coperchio dei preparati di zucchero) - (n.d.t.)
[20] - (agnello o
vitello nutriti ancora col latte dalla madre - vedi più avanti al par. 7)
[21] - 1 Quintel = 60 Gran = 4,4 grammi ;
[22] -
probabilmente olio d’oliva - [nota editore tedesco] ;
[23] - qui è
naturale che doveva essere da fine-primavera
all’estate del 1851 - ;
[24] - Iperemia
= aumento dell'afflusso di sangue arterioso - stasi venosa - congestioni
sanguigne -[nota del traduttore ]- ;
[25] - ben
stagionati, cioè secchi - ( Nota del traduttore) ;
[26] - Alla
domanda di un’amico riguardo
all’essiccatura della Camomilla, questi, in una lettera di Jacob Lorber del 15 Settembre 1855 ricevette la seguente risposta
del Signore: “Per quanto concerne
l’essiccatura della Camomilla, questa deve avvenire così, come il Mio servo ti
ha indicato a voce. Oppure essa può avvenire anche in un recipiente di vetro
per lo zucchero da chiudere ermeticamente, ma tu non devi introdurre in un
recipiente di vetro, che contiene circa un paio di Mass [-circa 3 litri-], più di
quanto ne ricopre il fondo. Perciò a tale scopo i recipienti di vetro [-Einsudglässer-] conici con un fondo molto largo, sarebbero
i migliori da adoperarsi; il fondo però dovrebbe prima esteriormente essere
rivestito con un colore violetto-scuro oppure almeno venire posto su di un
basamento di tale colore. Ma se tu essicchi la
Camomilla in una tazza di vetro violetto-scuro, questa dovrebbe poi anch’essa
venir riparata ermeticamente dall’aria esterna con un coperchio di vetro
bianco. Questo quindi per quanto riguarda l’essiccazione
della Camomilla ai raggi solari”.