(tratto dall’opera “Il
Governo della Famiglia di Dio” di Jakob Lorber – vol. 1 - cap. 5)
Il mistero
della Creazione
(Vol. 1 – Cap. 5)
1. (Il Signore:)
Chi ha orecchi per udire, oda, e chi ha occhi per vedere, veda; poiché, vedi,
Io voglio svelarvi un grandissimo mistero, affinché possiate vedere come il
vostro Padre amorevolissimo e santo vuole mostrarSi
fraternamente a voi, Faccia a faccia e farvi gioire del Suo aspetto, poiché i
figli devono essere introdotti fin dall’eternità nella grande gestione della
casa del loro Padre!
2. La Divinità era fin dall’eternità la
Forza che compenetrava tutta l’infinità dell’infinità,
ed era ed è e sarà eternamente l’Infinità stessa. Al centro della Sua
profondità Io ero, dall’eternità, l’Amore
e la Vita stessa in Essa; ma vedi, Io ero cieco
come un embrione nel corpo materno! Tuttavia la Divinità Si
piacque nell’Amore e Si strinse totalmente al Suo Amore. E all’Amore
venne sempre e sempre più caldo nel Suo centro, e masse e masse della Divinità
vi si affollarono, e tutte le potenze e le forze si precipitarono su di Esso.
3. E vedi, allora sorse un grande rumoreggiare, fremere e infuriare, e l’Amore fu oppresso
e premuto da tutte le parti, così che l’Amore tremò fin nell’intimo! E l’Amore percepì tutto ciò, e il rumoreggiare divenne un suono,
ma il suono divenne nell’Amore una Parola,
e la Parola disse: «Sia Luce!». E allora
divampò nel cuore la fiamma dell’Amore che si era acceso, e fu Luce in tutti
gli spazi dell’infinità!
4. E Dio vide in Sé la grande gloria del Suo Amore, e l’Amore fu rafforzato con la
Forza della Divinità, e così la Divinità si unì con l’Amore per sempre, e la
Luce scaturì dal Calore.
5. E vedi, allora l’Amore vide nella Divinità tutte le glorie, al cui numero non vi è fine,
e la Divinità vide come tutto ciò si riversava dall’Amore per passare in Essa,
e l’Amore vide nella Divinità i Propri pensieri, e trovò grande compiacenza in
essi. Allora l’Amore Si accese di nuovo, e le forze della Divinità rumoreggiarono
attorno ad Esso, e vedi: “I pensieri dell’Amore erano essi stessi amore
ed erano senza numero”.
6. Allora la Divinità vide la Propria
Gloria, e l’Amore percepì la Propria Potenza. E allora
così parlò l’Amore nella Divinità: «Lasciamo che i pensieri della Gloria rimangano stabili (‘fissati’), ed escano, perché
diventino liberi, e possano percepirCi
e vederCi, come Noi li percepiamo e li vediamo, e
come Noi li percepimmo e li vedemmo prima ancora che la Luce illuminasse le
loro forme!»
7. Allora la Parola trapassò nella
Divinità, e la Divinità divenne ovunque, ‘Amore’. E vedi, allora la Divinità, per la prima volta, disse: «Sia fatto!»,
e da Dio divenne libera una schiera di spiriti, il cui numero non aveva fine, e
l’Amore vide Se stesso moltiplicato all’infinito, e vide in maniera perfetta la
Sua infinita bellezza.
8. Ma tutti
gli esseri non erano ancora vivi, e ancora non percepivano, e ancora non
vedevano; poiché essi erano ancora forme ‘fissate’ nella Divinità fuor dall’Amore.
9. E ciò
rincrebbe all’Amore, ed Esso si agitò, e l’agitazione salì nella Divinità, e la
Divinità diede i Suoi prigionieri all’Amore, e l’Amore compenetrò tutto. E vedi, allora le forme divennero vive, e si meravigliarono,
e si scaldarono ai fiumi di fiamme del divino Amore, e ottennero così movimento
e attività autonomi! Ma ancora non si riconoscevano.
10. Allora disse nuovamente l’Amore: «Facciamo in modo
che si riconoscano, perché possano poi riconoscere Me e anche Te attraverso Me!».
11. Allora la Parola salì di nuovo
nella Divinità, e nella Divinità risuonò la Parola, e
la Parola divenne Legge, e la Legge era l’Amore e si riversò in tutti.
12. E vedi, allora furono formati tre,
e da essi ne vennero sette! E
i tre erano simili all’Amore, alla Luce e alla Divinità, e i sette erano simili
ai sette spiriti di Dio, e si chiamano e si chiameranno eternamente:
I. Amate
l’Amore.
II. Temete la
Divinità - la quale uccide - per non essere uccisa.
III. L’Amore
in voi è santo; perciò stimatevi l’un l’altro, come
l’Amore nella Divinità vi stima e prova gioia per voi.
IV. Ognuno è
proprietà di se stesso, ed è proprietà dell’Amore di
Dio; perciò nessuno diventi preda dell’altro.
V. Nessuno copra mai il proprio volto davanti all’altro, perché
l’altro non sappia com’è l’amore, e ciò affinché voi siate come l’Amore che vi chiamò
a divenire.
VI. Il
vostro interno sia anche il vostro esterno, perché non sorga
in voi alcun falso impulso e voi non periate.
VII. Il
vostro esterno sia il fedele riflesso del vostro specchio interno, nel quale
l’Amore della Divinità Si contempla; altrimenti lo specchio interno sarà
spezzato e il vostro aspetto diverrà orribile.
13. Allora la Divinità tuonò negli
infiniti spazi un terribile giudizio di punizione per i trasgressori, e così
nel sommo timore fu comandata l’adorazione della Divinità, e fu loro comandato
di amare l’Amore. Ed essi furono posti fuori nella massima libertà e potevano
fare ciò che volevano, e nulla doveva e deve ostacolarli nella loro libertà, fino
al tempo in cui si saranno riconosciuti nella loro libertà e nella loro umiltà,
affinché la Legge diventi la loro propria legge, ed
essi allora diventino perfettamente liberi.
14. Sennonché giunse il tempo in cui
essi si riconobbero nella loro grande potenza e nella
gloria e maestà che irradiavano su tutto, e il più alto dei tre, simile alla
Luce della Divinità, si accese nella sua avidità per impossessarsi completamente
della Divinità. Attraverso di lui si accese una grande
parte degli spiriti che erano sorti per suo tramite; e tramite costoro anche la
Divinità arse nella sua Collera, così come i due spiriti più bassi fra i tre, e
lanciò la cattiva masnada nel profondo del profondo della propria Ira.
15. E i due e
quelli che erano proceduti da loro, e i sette, nel cui numero erano giusti,
furono trovati nella fedeltà della loro umiltà e furono accolti nelle sfere
della Potenza di Dio; e l’Amore vide che essi erano stati trovati puri, e si rallegrò
della loro completezza. E vedi, la Forza della
Divinità nell’Amore si erse e la Divinità Si mosse, e i creati percepirono il
movimento della Divinità, e la Divinità Si mosse verso il Proprio Amore, e ai
creati furono aperti gli occhi, ed essi videro per la prima volta l’eterno
Amore.
16. Allora le schiere degli innumerevoli
si stupirono e sorse un grande giubilo e una grande
gioia fra loro, poiché essi videro la Potenza di Dio nell’Amore e videro
l’Amore in se stessi, e anche la Forza che li chiamò ad esistere, e si riconobbero
e riconobbero l’Amore e riconobbero Dio.
17. Ora Si mosse la Divinità, e i
creati ebbero timore della Divinità, e l’Amore vide il loro timore e vide che
il loro timore era giusto, e il timore divenne per loro ubbidienza, e
l’ubbidienza fu umiltà, e l’umiltà era il loro amore, e l’amore divenne la loro
legge, e la legge la loro eterna libertà, e la libertà divenne la loro vita, e
la vita la loro beatitudine in eterno.
18. Ora vedi, l’eterno Amore li
interpellò, ed essi compresero la Parola! Allora le
loro lingue si sciolsero, e la prima parola che sfuggì dalle loro labbra fu "amore". E alla Divinità piacque
il suono del loro linguaggio, e la Divinità fu mossa dall’Amore, e il movimento
prese forma nei creati, e la forma divenne suono, e il suono fu la seconda
parola e fu "Dio".
19. E solo ora
i creati furono completi. E l’Amore disse ai creati: «Il primo fra voi
andò perduto; perciò assumo Io il suo posto e sarò fra voi eternamente!».
20. Allora le loro lingue si sciolsero
di nuovo, e le loro ginocchia si piegarono, ed essi adorarono l’Amore.
21. Adesso, guarda ancora tutto quello
che fece l’Amore, e Dio nell’Amore, e l’Amore in Dio! Vedi, l’Amore si dolse
per i perduti; ma la Divinità fremette nella Sua Ira, e in tutti gli spazi
dell’infinità di Dio si udì un grande tuono. E il
tuono penetrò fin nell’intimo dell’eterno Amore, e l’Amore
soltanto comprese il tuono della Divinità, e il tuono in Lui divenne
Parola, e così disse: «Ogni potenza Ti sia soggetta; fa’ come Ti piace e dì ‘Sia!’,
e così sarà fatto!».
22. E vedi,
l’Amore fu commosso fin nell’intimo, e la prima lacrima fluì dall’occhio dell’eterno
Amore, e questa lacrima fluì dal Cuore della Divinità e si chiamava e si chiama
e si chiamerà eternamente "Misericordia".
23. Questa lacrima divenne una grande massa d’acqua, e l’acqua si riversò in tutti gli
spazi dell’infinità e si riversò nel profondo delle profondità dell’Ira della
Divinità, e mitigò il fuoco della Collera di Dio.
24. E vedi, lo
Spirito di Dio nella Sua Forza soffiò dolcemente sulle acque della
Misericordia, e le acque si divisero. E Dio parlò dal Suo Amore, e il Suo Amore
era la Parola, e la Parola scese nel profondo delle profondità e aleggiò sulle
acque, e le acque furono separate come gocce di rugiada, e furono divise in
grandi e piccole secondo il numero dei perduti, il quale non ha
fine in tutti gli spazi dell’infinità.
25. E vedi,
l’ultima goccia che rimase era la più interna delle acque, ed era la più
interna della Misericordia; e quella non fu divisa, ma rimase dov’era rimasta, e
fu destinata come punto centrale e come teatro della più grande delle azioni
dell’eterno Amore.
26. E ora vedi: quest’ultima
goccia fu creata come Terra, che tu e i tuoi fratelli abitate!
E le altre gocce furono create come soli,
terre e lune di ogni genere,
il cui numero non ha fine; e vedi, così sorsero il cielo visibile con le sue
stelle, con il sole, la luna, e la Terra visibile con i mari e con la
terraferma!
27. E ora alza
gli occhi in alto e guarda, e comprenderai le meraviglie dell’eterno Amore! Tu vedi sempre lo splendore del sole, la luce della luna e il luccichio
e scintillio delle stelle nelle loro svariatissime posizioni che voi chiamate
costellazioni; tu vedi anche le più disparate formazioni in tutti e tre i regni
della Terra naturale; sennonché fino ad ora nessuno ha mai conosciuto a fondo e
correttamente compreso che cos’è e da dove viene lo splendore del sole, e come
esso gli fu conferito, e così la lucentezza della luna e il brillio delle
stelle e il loro scintillio, e le loro svariatissime posizioni, e tutte le formazioni
della Terra.
28. Poiché vedi, i Miei figli devono
essere iniziati in tutte le cose belle che il loro santo e amorevolissimo Padre
ha da donare a loro, e precisamente a quei figli che
Lo riconoscono e che amano sopra ogni cosa Lui esclusivamente, e che si amano
l’un l’altro per amore del loro Padre.
29. Ora vedi: quando i soli con le loro
terre sorsero per la Potenza dell’Amore misericordioso dell’eterno e infinito
Dio, essi non avevano ancora splendore, né lucentezza, né brillio, né
scintillio, poiché vi era ancora una grande notte su
tali soli e terre e lune. Ma nel centro dei soli l’eterno Amore fece scendere una
piccola scintilla della Sua Grazia, e questa scintilla, con rapidità maggiore di
quella di un grande lampo, compenetrò di splendore le
masse oscure, e vedi, esse illuminarono le terre, e con grande splendore, come
tuttora illuminano e illumineranno fino a quando la scintilla di Grazia non
sarà loro tolta.
30. E vedi, allora anche le terre e le
lune risplendettero, e furono distribuite ai soli in giusto numero, e l’Amore
alitò su di essi con la Forza e la Potenza della Divinità,
e vedi, la luce tremolò sui soli, i mari delle terre ondeggiarono e si agitarono
vorticosamente nei loro flutti, e le arie e i venti fluirono e spirarono sopra le
terre, simili allo Spirito di Dio sopra le acque della Misericordia! E le lune
si alzarono poderosamente al di sopra delle loro
terre, a cui furono date come un frutto all’albero, e incominciarono a girare
intorno ad esse in vaste orbite, come perenni accompagnatrici delle loro
origini; e dove ce n’erano molte, esse furono unite in orbite fisse; ciò in
segno dell’amore dei figli che devono guardare costantemente il Volto del loro
Padre, come le lune le loro terre, perché esse non vengano, a motivo della loro
soffice costituzione, strappate dalle loro orbite e distrutte.
31. Poiché, vedi, le lune non sono
compatte, ma molto soffici, e sono simili alla schiuma del mare
quando diventa più compatta e più solida, e sono nude e senz’acqua; e
l’aria della Terra è come l’acqua delle terre (lune), e l’aria è simile all’etere
tra soli e terre. Ed esse (le lune) sono destinate ad accogliere coloro che sono fanatici del mondo, e a racchiudere gli
spiriti della materia, e a provare la loro costanza, e a renderli maturi per
ricevere la Grazia.
32. E i continenti delle terre sono la
parte dell’Ira della Divinità addolcita dalla Misericordia, e rinchiudono, in
solidi legami, gli spiriti degli smarriti fino al tempo stabilito del loro
inconsapevole scioglimento, quando essi poi vengono messi
in una materia più tenera, e tuttavia pur sempre per loro abbastanza solida, e
cioè legati singolarmente; da questa materia possono poi uscire solamente quando
vengono di nuovo risvegliati dall’eterno Amore; e i mari e le acque ne sono pieni,
affinché essi vengano posti in umiltà, e l’aria ne è piena, affinché siano
purificati. E l’eterno Amore è la forma in tutto; però
l’Ira della Divinità sulla Terra è solo attenuata, ma non per questo abolita.
33. Ma tieni a
mente questo in modo del tutto speciale: “Nel centro del Sole giace la
scintilla di Grazia, ed essa, mediante il fuoco dell’Ira della Divinità, dà luce
al mondo. Invece nel centro della Terra si trova una scintilla d’Ira della
Collera di Dio, simile a un drago di fuoco, e tiene le
cattive masnade fissate come pietre, le quali solo mediante l’acqua della
Misericordia devono essere ammorbidite, qualora uno debba essere sciolto di
nuovo per una seconda prova, per la libertà e l’eterna vita. E ora comprendi il
mistero del tuo essere, e stupisci per il grande Amore dell’eterna Potenza per quante
volte Esso ti ha già fatto nascere da capo, per riguadagnare te, che eri perduto, all’eterna vita, alla libertà, alla legge,
all’amore e alla luce, e alla contemplazione del Suo Volto. – E vedi, tutto questo
Io voglio farlo sapere e fartelo riconoscere, e così anche a molti altri, affinché
stavolta possiate finalmente scorgere quanto estremamente
buono dev’essere l’eterno Amore, poiché esso,
instancabilmente, fa e tollera per voi disubbidienti così tante e grandi cose!
34. Vedi, così è stato dato il
movimento alle terre attorno ai loro soli e attorno al loro
centro con l’alito della Misericordia dell’Amore, come segno che i figli devono
regolare tutto il loro agire secondo il movimento delle terre attorno ai soli e
delle lune attorno alle terre, e i deboli devono essere come le lune, e i forti
devono essere come le terre, e i rinati devono essere come il Sole. – E i deboli
devono guardare il Vigore dell’Amore che non li lascia mai cadere, se essi,
come le lune, si volgono costantemente al Volto dell’Amore e Gli girano attorno
da tutte le parti in orbite più piccole, e tuttavia per la Sua Forza vengono ugualmente attirati nell’orbita grande. – E i forti
devono essere simili alla Terra, ruotando spontaneamente, per tenersi
costantemente pronti a ricevere la luce e il calore dalla Grazia dell’Amore, il
quale illumina e vivifica riscaldando mediante la Forza che è in Esso, affinché i forti possano portare frutti di ogni genere
dalle opere dell’amore, delle quali i deboli possano saziarsi, ed essi possano ristorare
gli incarnati e possano deliziare i rinati. E i rinati dalle acque dell’Amore misericordioso,
nei quali la Grazia è perfetta, devono essere come il Sole, e la loro luce deve
brillare in tutti i luoghi, e il loro calore deve
animare i deboli e deve far fruttificare i forti per il nutrimento dei deboli,
perché ci sia una comunità tra i figli di un unico e stesso Padre.
35. E vedi, tu
devi osservare ancora più profondamente il come e il perché Io ho preparato
tutto così! Vedi, la luna ha macchie e molti punti scuri, e la Terra a poli
freddi ma stabili, ed ha montagne alte ed ha basse valli, ed ha sorgenti, ruscelli, torrenti, fiumi, laghi e grandi e
piccoli mari; e il sole ha macchie, grandi e piccole. Ora vedi, tutto questo è
l’effetto dell’Amore e della Grazia, ovvero del
corrispondente calore e della luce, e tutto ciò è l’eterno Amore e la Potenza della
Divinità attraverso l’Amore. Perciò guarda i deboli e la luna come si assomigliano,
e ti sarà dischiuso il suo essere; osserva i forti secondo
tutto il loro agire, e davanti ai tuoi occhi giacerà svelata la Terra; e
da un polo all’altro deve esserci la rigida quiete dello spirito nell’amore per
l’Amore, affinché tutto ciò che circonda lo spirito si muova in un perenne
ordine e possa essere così operante per lo scopo comune dell’eterna
conservazione. Infatti, vedi, tutto dipende dalla quiete; senza questa non si può raggiungere nulla, e chi non è come i poli
della Terra, costui non penetrerà nel proprio intimo come la linea congiungente
i due poli penetra nel centro della Terra. E il vostro
amore deve essere freddo come il ghiaccio dei poli, perché voi siate atti a
ricevere tutto il calore del divino Amore. Poiché
vedi, ciò che è caldo, non è adatto a ricevere il calore; ma ciò che è freddo
nella sua quiete, questo è atto a ricevere l’Amore in pienezza e a lasciarlo
affluire in tutte le parti della vita. Poiché vedi, chi riceve il calore, che è
l’Amore di Dio, lo trattiene saldamente in sé e non lo lascia ulteriormente
affluire, costui è un avaro, e sarà dissolto in sé e si distruggerà come il
ghiaccio al fuoco; ma chi riceve il calore come i poli, e immediatamente lo dà
di nuovo a tutti quelli che sono attorno a lui, vicini e lontani, da lui il divino
Amore è al posto giusto e corrisponde interamente alla Volontà del grande e santo Donatore.
36. Questo amore porterà molti frutti e
diventerà luce di Grazia, e contemplerà con sguardo costante le
incommensurabili profondità della Divinità, simile ai poli, i quali gettano lo
sguardo sugli infiniti spazi delle creazioni dell’Amore di Dio, e ad occhi
spalancati assorbono in sé i dolci raggi dall’immensità di tutti gli infiniti
spazi, nei quali circolano innumerevoli gli esseri della Misericordia, ciascuno
secondo la propria specie, e così si accendono di estasi
e diletto nel loro amore all’Amore e per l’Amore, e simili a un sole divengono
essi stessi luminosi, simili alla luce dei poli della Terra.
37. Perciò, chi rimane costantemente
nel centro dell’amore della conoscenza, il che è la Grazia, i suoi lombi
diverranno incandescenti per l’amore da Dio, come la cintura della Terra, e i
suoi occhi brilleranno per la conoscenza come i poli, e le sue braccia si
muoveranno come i torrenti, i ruscelli e le sorgenti, e le azioni affluiranno
ai mari delle divine misericordie, che sono salati con
la Grazia e con le conoscenze dell’eterno Amore e dell’eterna Vita.
38. Ora, qui avete la chiave per aprire e per penetrare con lo sguardo
la Terra che vi porta».
* * *
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