Estratto da:
[A.Wolf - “Il libro di Grazia”
- parte II - premessa]
L’ESERCIZIO DEL DIRITTO
1. Ci sono alcuni che credono in Dio, ma hanno poca
conoscenza dell’Opera creativa e del Potere-ur che
fluisce nella stessa. La Creazione non era stata fatta affinché la Divinità volesse oppure, ancor meno, dovesse mettere alla prova il Suo
Amore, o il Potere attraverso la cosiddetta ‘caduta’.
Anche il ‘duale’ non era affatto originariamente (una cosa) naturale, bensì, era in tutti i sensi
un vis-à-vis dapprima creato[1].
2. Altrimenti
avrebbero dovuto esistere due Entità-ur, il che
avrebbe significato un caos spirituale. Di conseguenza, se era esistente una
sola Entità originaria, allora anche unicamente da Essa doveva procedere ogni
formazione. Questo è successo! L’Eterno-Santo ha creato il duale come ‘persona’ e come ‘Opera’ dall’insondabile Grembo
dell’onnipotenza della sua Personalità-ur, e
ovviamente, unicamente tramite il Suo principio di Creatore. Cosicché Egli,
all’inizio del ‘divenire’, ha fatto
fluire rispettivamente secondo il Suo altissimo Piano dall’indivisibilità del
Suo Essere–ur, la Sostanza
e la Forza per l’edificazione di
molte opere, testimoniato dalla stessa Creazione in tutta la sua meravigliosa
magnificenza.
3. Alla
Sostanza e alla Forza ne appartiene una terza, più correttamente una quarta,
perché la Causa-prima, come Entità, rimase l’Io di UR[2],
indipendentemente dal Suo essere invisibile o dalla Sua visibilità[3].
Il quarto legame per il raggiungimento di una Opera
completa fu lo Spirito, la pura Essenza dal Suo ‘Io’. Questo risuona come una contraddizione, in vista
dell’uniformità a Lui rimanente. Prima che UR
iniziasse un’opera esteriore che fosse visibile per l’opera stessa, Egli aveva
prodotto in Sé innumerevoli forme, le quali, grazie allo Spirito-ur
– volute così da Lui – dovevano dimostrare da se stesse, nelle facoltà finali,
dei gradi di perfezione sempre crescenti.
4. Questi
flussi di forza, riconoscibili in eoni di molteplicità, Lo spinsero
all’ulteriore attività. UR, il Perfetto stesso, li fece nascere
dall’Unità con un vis-à-vis,
che nel primo divenire non era ancora un duale personale (autonomo, indipendente). Tuttavia erano
‘spirito da Lui’, per mezzo del Quale Egli dirigeva le i
flussi di forza verso gli anzidetti gradi di perfezionamento. Dopodiché la
quarta ordinazione formò dallo spirito un
essere personale, che riunì (in sé) Sostanza e Forza (spirituale) e divenne l’immediato punto culminante, che elevò ‘il divenire’
all’ ‘Opera
vivente’.
5. Questo lascia
vedere che in nessun principio,
pensato o stabilito, poteva esistere una seconda
personalità con un qualche potere, anche se subordinata, come nemmeno nessuna messa alla prova della Propria perfezione di
Potere. Credere questo è uno dei più difficili traviamenti che offendono
la Santità e l’esistenza della perfezione della Divinità.
6. Solo lo spirito
perfetto fluiva nelle Opere, dall’unica Fonte: Luce
- Vita! Da questa, Ur generò gli spiriti provvisti di coscienza
personale che furono chiamati ‘figli della Luce’, gli angeli.
Essi non erano soltanto il duale[4]
come Opera, piuttosto, innanzitutto, quelle formazioni-ur,
sebbene in questo senso non fossero personalmente consapevoli di vivere, bensì dapprima
erano il principio o l’essenza della vita.
7. Con quanta
precisione aumentarono i gradi di perfezione degli angeli, lo testimoniano le
loro capacità creative. Esse erano così grandi, che UR formò con questi angeli
i Giorni-Opera dell’Anno-Atto-ur. Dio disse: «Facciamo l’uomo!». Non disse: “Voglio fare degli uomini”, bensì li
invitò a partecipare a questo. E dopo la
caduta nel peccato disse: «Adamo è diventato come uno di ‘noi’ e lui sa ciò che è bene
e ciò che è male» ([Gen. 1,26]: «Poi Dio disse: ‘Facciamo l’uomo a nostra immagine e a nostra
somiglianza, ed abbia dominio sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sul
bestiame e su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra’.»]; - [Gen. 3,22: «Poi l’Eterno Iddio disse: ‘Ecco,
l’uomo è diventato come uno di noi, quanto a conoscenza del bene e del male»).
8. La
Rivelazione non vuole mostrare da dove sorse il principio cattivo, ‘la caduta’, tuttavia sia indicato al
secondo Portatore del fondamento[5]
la legge della libera volontà, con cui uno spirito, nella conoscenza del primo
Fondamento, cioè con le condizioni poste e giustamente riservate ad UR, si sarebbe sottomesso liberamente
oppure no.
9. Durante i
primi quattro-Giorni
della Creazione, Sadhana e i principi-angeli riconobbero le due Leggi (l’ordine e la volontà), il loro condizionato adeguamento e il
livellamento. Questa fu la formazione fondamentale
del Regno della Luce, e i primi
divennero co-aiutanti dell’Opera. Oramai co-attivi
come ‘re’ (i principi) e ‘sacerdoti’ (le fiaccole), sorse quindi
la possibilità di sacrificare liberamente la facoltà creativa alla Legge della
condizione, oppure, il voler diventare autonomamente attivi. Quest’ultima cosa
avvenne con Sadhana!
10. Il libero
riconoscimento delle giuste Condizioni-ur, (poste) alla Sera del quarto Giorno,
quello della Serietà[6],
Sadhana non le lasciò più valere. Con ciò si ribellò contro l’unitario Principio-Ur, e fu inevitabile che perdesse il suo
principio di Vita, cioè la Forza del suo Spirito, in modo che lo stesso fu da
staccare dal suo essere essenziale. In tal modo, la Sadhana
divenne Lucifero.
11. Qui sta
unicamente la radice del motivo per cui le giuste
Condizioni divennero le Condizioni di
Giudizio. A queste doveva essere subordinata la caduta dall’intoccabile Diritto-ur, al
quale tendeva invano Lucifero. Solamente, già il tentativo – e la materia
derivata da esso (con il rifiuto) – con l’abuso della divina Santità, elevarono per la parte dell’Opera
caduta, questo Esercizio al Diritto-ur.
12. Questa fu
la conseguenza della violazione di una parola, chiamata anche rottura del
contratto (il
Testamento di UR), da cui sorse tutto il male. Questa conseguenza
non era stata creata dalla Sovranità della Potenza di UR, bensì è sorta unicamente dalla caduta di
Sadhana. E l’intera caduta (Lucifero e il suo seguito) deve anche lasciar passare su di
sé le conseguenze del Diritto (arrogato). Proprio in questo si trova la
grandezza della Giustizia-Ur, del ‘giusto Giudizio’!
13. Il veggente
di Dio[7]
trasmette nelle seguenti quattro grandi parti di visioni della parte II della
Rivelazione, come lui la poté vedere:
“L’Esercizio
del Diritto”
[ Anita Wolf ] [ Il libro di grazia ]
[1] Vis-à-vis = viso a viso, un‘immagine speculare, un essere
creato ad immagine di Dio, un Suo negativo, non essenzialmente una controparte.
[2] Ur’ è un
dittongo che in maiuscolo ‘UR’ definisce l’essenza della Divinità originaria,
il Dio originario, l’Amore, il Padre, l’Essenza increata; in minuscolo ‘ur’ significa originario, primordiale, molto usato nell’espressività
delle opere di A.Wolf.
[3] Vedi su
questo il dettato “Visibilità
ed invisibilità di Dio” nella raccolta “Dieci piccoli mattoni” di A.Wolf
[4] Duale: ogni
angelo fu creato doppio, cioè essenzialmente maschio e femmina, cherubino e
serafino, con esclusione di Sadhana che era un essere unico femminile. [n.d.r.]
[5] Il secondo
Portatore del fondamento: non espressamente mai indicato, rappresenta colui che
poteva cadere, come poi si è dimostrato. (vedi in “Eternità-Ur
in Spazio e Tempo”) [n.d.r.]
[6] Alla sera del
quarto Giorno fu stipulato il ‘Testamento della Creazione’ tra tutti i figli,
compresa Sadhana, e controfirmato da UR. [n.d.r.]