1902

Rivelazioni  di  Dio  al  mistico

A. Hedwig

 

Luce e vita ti siano date

affinché sempre più

queste ti guidino per le vie della Verità.

 

“Il Decalogo”

chiarimento  dei  santi

DIECI

COMANDAMENTI

di Dio

 

Il testo nelle parentesi  [ quadre ]  risulta già nel testo tedesco ma non è noto se fu inserito dall’anonimo scrivano A. Hedwig. La presente 3a edizione è del 2005 necessaria per correggere le affrettate edizioni precedenti del 1972 e del 2001, dopo averne confrontato il testo con la ritrovata traduzione manoscritta di Salvatore Piacentini.

 

 

Titolo originale:

“DEKALOG – ERKLÄRUNG DER HEILIGEN ZEHN GEBOTE GOTTES”

 

Traduzione di Antonino Izzo dalla Ia edizione tedesca prima del 1933

 

Dettato del Signore al mistico A. Hedwig nel 1902 / 1903

Copyright © by Casa editrice “Gesù” la Nuova Rivelazione

Via Vittorio Veneto, 167 - 24038  Sant’Omobono Terme  (Bergamo)

Tl. 347.1041176 – fax. 035.851163

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Sito internet:   www.jakoblorber.it

 

Prefazione ai 10 Comandamenti

 

INDICE

 per data di Dettato

                         -  Allo scrivano                                                                  (senza data)

                         -  Introduzione ai Comandamenti                                   ( 29/12/1902 )

Cap.    1 ante    -  Introduzione al 1° Comandamento           ( ore 20.30 - 29/12/1902 )

Cap.    1           -  1° Comandamento                                                      ( 30/12/1902 )

Cap.    2           -  2° Comandamento                                                      ( 5/01/19030 )

Cap.    3           -  3° Comandamento                                                        ( 7/01/1903 )

Cap.    3 bis      -  Supplemento al 3° Comandamento                               ( 9/01/1903 )

Cap.    4           -  4° Comandamento                                      ( ore 3.00 - 10/01/1903 )

Cap.    7           -  7° Comandamento                                                      ( 11/01/1903 )

Cap.    8 ante    -  Introduzione all’ 8° Comandamento                           ( 12/01/1903 )

Cap.    8           -  8° Comandamento                                                        ( 12/1/1903 )

Cap.    8 bis      -  Supplemento - Chiarimenti allo scrivano, e a tutti      ( 13/01/1903 )

Cap.    6           -  6° Comandamento                                                      ( 14/01/1903 )

Cap.    5           -  5° Comandamento                                                      ( 18/01/1903 )

Cap.    9           -  9° Comandamento                                                      ( 22/01/1903 )

Cap.    10         -  10° Comandamento                                                    ( 23/01/1903 )

Cap.    11         -  Agire secondo i Comandamenti                                   ( 25/01/1903 )

Cap.    12         - Ancora una parola sul Decalogo                     ( ore 2.00 - 8/05/1903)

Cap.    13         -  Supplemento alla spiegazione dei Comandamenti       ( 30/05/1903 )

Cap.    14         -  Ultimo cenno riguardo ai dieci santi Comandamenti      (7/06/1903 )

                                        Appendice

Cap.    15         - Cenni comportamentali verso la Chiesa (I)                  ( 23/06/1903 )          

Cap.    16         - Cenni comportamentali verso la Chiesa (II)                 ( 30/05/1903 )          

 

*************

 

Allo scrivano

(senza data)

(Dettato del Signore)

 

1. «Figlio Mio, sei venuto da Me, il Padre, pregando, per ricevere una Parola proveniente dal Mio Amore a favore di ciascuno dei tuoi fratelli e sorelle che ti sono stati portati. La parola che sto per darti deve però anche saziare chiunque altro cerchi di mantenersi nell’amore per il Padre.

2. Vedi, figlio Mio, Io ti dico che se tu vuoi una Parola da Me a favore di chiunque possa essere, devi sapere che non lascio inesaudita alcuna preghiera, poiché chi ha bisogno d’aiuto deve essere aiutato. Tuttavia, per ciascuno sia utile prima di tutto “la spiegazione dei Comandamenti”.

3. In questa parola data da Me è contenuto tutto ciò che serve alla costruzione dell’intima casa della vita spirituale. In questa parola della spiegazione dei Comandamenti viene dato il Mio Amore nella sua piena Misericordia, per ognuno che aspira in verità ad appartenere a Me, al Padre.

4. Perciò ciascuno che avrà letto le parole della Mia spiegazione dei Comandamenti si sforzi di imprimersele in maniera vivente nel più profondo del suo cuore, affinché trasformi quel profondo del suo cuore in un altare del sacrificio, sul quale sia pronto in ogni ora a rendere il sacrificio di grazie.

5. Il Mio Amore deve essere poi quello stesso fuoco che trasforma il sacrificio di grazie reso a Me nella fiamma della vita e dell’amore, cosicché rimanga intatto per ogni eternità per tutti quelli che appartengono a Me, per essere con questo unito permanentemente con Me, al Padre.

6. Vedi, figlio Mio, questo sia detto a te, tuttavia anche ad ogni altro che si trova nell’amore per Me. –  Amen!»

[indice]

 

Introduzione ai

Comandamenti

29.12.1902

1. «Figlio Mio, Luce e Vita ti siano date, affinché sempre più ti guidino sulle vie della verità. Mantieniti dunque in questa Luce e in questa Vita, affinché tu non abbia da scostarti dalla via che sempre più ti porti più vicino a Me, al Padre. L’amore che ti ha portato così lontano al punto che hai riconosciuto Me, il Padre, nel Mio Amore mai transitorio, deve farti salire, ed anche ti farà salire fino al gradino da dove potrai vedere Me, il Padre, dinanzi a te; e se questo per il tuo intelletto non sarà tanto chiaro da poterlo ancora afferrare, allora verrà il giorno in cui potrai vedere che tuttavia è così, come Io, il Padre, te lo vado dicendo.

2. Resta tranquillo senza indagare oltre e più profondamente di quanto il Mio Amore ti rivela di giorno in giorno, poiché puoi mantenerti nella verità solo se ti accontenti di ciò che Io, il Padre, ti dono di giorno in giorno. Un voler di più ti apporta facilmente elementi che hanno l’apparenza del Mio Amore, e nondimeno non provengono da Me, che sono l’Amore.

3. Sii dunque attivo nel seguire i Miei Comandamenti, i quali devono essere osservati in ogni parte. Poiché vedi, figlio Mio, quando Io, il Padre, li consegnai a Mosè, quale figlio Mio e fedele servitore, ero lo stesso Padre d’Amore come Lo sono anche oggi, e i Comandamenti dati a quel tempo hanno il loro valore per tutte le eternità, perché in tali Comandamenti il Mio Amore si è rivelato in tutta la sua estensione, e solo colui che li osserva fino al più piccolo dettaglio si trova sulla giusta via, adeguando rigorosamente  tutto il suo modo di vivere a questi.

4. Questi Comandamenti, figlio Mio, voglio spiegarteli in brevi parole, affinché tu, d’ora in poi, faccia sotto ogni aspetto soltanto quello che Io, il Padre, mediante questi Comandamenti, desidero che tu faccia. Perciò devi imprimerti ben profondamente, nella vita più intima del tuo animo, la Mia Parola che ti do, affinché tu, ad ogni momento, possa essere chiaramente consapevole se agisci giustamente o slealmente.

5. Ebbene, se procedi giustamente, allora sarai rivolto a Me, al Padre, col cuore sempre pieno di riconoscenza. Se invece riconosci di aver commesso sia pure un pur minimo errore, allora il tuo amore per Me continuerà incessantemente ad indicarti che sono Io il Padre misericordioso che ha parlato anche a te attraverso i Comandamenti.

6. Tu riconoscerai che solo presso di Me si può ottenere il perdono degli errori. Anzi, continuerai sempre a sentirti attratto a Me, al Padre, finché alla fine potrai mostrarti perfettamente purificato dinanzi a Me, per entrare nella gioia beatificante per tutta l’eternità.

7. Sì, vedi, figlio Mio, per mezzo Mio apprenderai tutto come è stato, com’era, com’è, e come sarà un giorno, quando tutti gli uomini vivranno nello spirito del Mio Amore, cioè in quello dei Comandamenti che ho dato loro.

8. Io ti dico: “Varie cose ti sembreranno estranee”; tuttavia, come dico, così anche è, poiché mai e poi mai, neppure una sola volta ho espresso una menzogna. Tu però ti manterrai sulla via della verità, se cercherai di tenerti nell’amore per Me, il Padre, perché senza di Me non puoi far nulla che sia in armonia con i Miei Comandamenti.

9. Vedi, perciò mediante la spiegazione dei Miei Comandamenti voglio giorno per giorno donarti una particella del Mio Amore, che ti introdurrà nelle profondità della vita spirituale più interiore, in modo che tu, laddove ora ti senti ancora estraneo, ben presto riconoscerai di trovarti su quel terreno sul quale appartieni da sempre.

10. Perciò fa come Io ti dico: “Sorveglia con fedeltà i tuoi desideri, affinché tu non rivolga il tuo occhio ad altre cose che non provengono dal Mio Amore. Tu devi rimaner conservato alla vita; devi vivere per dare anche agli altri la vita, che sembrano perderla attraverso il loro comportamento”.

11. Sì, figlio Mio, Io parlo a te come Padre tuo che in Sé possiede in ricca pienezza tutto ciò che appartiene alla Vita. Per questo riconoscerai il santo Valore che per tutte le eternità è contenuto in Me e nella Mia parola. Io stesso ho tutto in tutto, per dare a tutti la parte pretesa dal loro amore per Me. Se l’amore per Me è presente in grandi ampiezze, allora anche la parte a lui assegnata si darà a riconoscere in ampiezza ugualmente grande.

12. Questo è certamente vero, detto da Me, il Padre tuo Gesù, che ti parlo nel Mio Amore mai perituro[1], e sempre ho parlato, ancor prima che tu potessi comprendere il Mio linguaggio dell’Amore, perché tu (allora) in te stesso eri ancora privo d’amore (vale a dire immaturo).

13. Questo per oggi; la prossima volta darò inizio alla spiegazione dei dieci Comandamenti. Questo dico Io a te, figlio Mio. – Amen!»

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Cap. 1 ante

Introduzione al

Comandamento

 29.12.1902  -  ore 20.30

1. «Vedi, figlio Mio, siccome sei venuto a Me, il Padre tuo Gesù, pregando, allora voglio anche darti quanto desideri. Ti ho detto nell’ora mattutina di oggi che ti avrei spiegato i dieci santi Comandamenti. Sarà il Mio Amore quello che ti introdurrà nei misteri della vita spirituale più interiore.

2. Ebbene, allora ascolta quanto ti dico: Tu devi amare Me, l’Iddio Padre che si è rivelato agli uomini in Gesù Cristo, di tutto cuore! Non devi mai e poi mai avere in te nessun altro da amare che solo l’Uno, Me, il Padre tuo Gesù. Se fai questo nella giusta fiducia, allora avrai riconosciuto nella vera Luce tutti i Miei Comandamenti; e poi ti sarà cosa quanto mai facile adempiere ciascuno di questi fin nel loro più piccolo dettaglio.

3. Infatti, vedi figlio Mio, in ciascuno dei Miei Comandamenti esprimo sempre lo stesso desiderio, e tuttavia la maggior parte degli uomini opera contro la Mia Volontà. Perché dunque? Perché essi indirizzano tutto il loro amore non nella vera attività d’amore.

4. La scuola della vita è estranea alla maggioranza degli uomini, perché ciascuno pensa più a se stesso; e così gli uomini per lo più falliscono lo scopo della loro vita, il quale tuttavia non è altro e non significa altro che questo: “Ama Me, il Padre tuo Gesù!”.

5. Allora vogliamo cercare di decifrare secondo l’ordine i Comandamenti, e tu sempre dovrai riconoscere solo il Mio Amore che, incessantemente, ti aiuterà sulla via che conduce al Padre».

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Cap. 1

1° COMANDAMENTO

 

(Es 20,2-6 / Dt 5,6-10): - “Io sono l’Eterno, l’Iddio tuo, che ti ho tratto dal paese d’Egitto, dalla casa di servitù. Non avere altri dèi nel mio cospetto! Non ti fare scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù ne’ cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra; non ti prostrare dinanzi a tali cose, e non li servir loro perché Io, l’Eterno, l’Iddio tuo, sono un Dio geloso che punisce l’iniquità dei padri sui figlioli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che Mi odiano, e uso benignità, fino alla millesima generazione, verso quelli che Mi amano ed osservano i Miei comandamenti”

30.12.1902

1. «Non devi avere altri dèi accanto a Me!».Questo è il primo comandamento, secondo il quale devi spartire le necessità della tua vita. Questo significa: tu devi ad ogni ora, anzi ad ogni minuto, essere consapevole a Chi devi attenerti. In ogni circostanza di vita, qualsivoglia possano essere le condizioni e i rapporti in cui vieni a trovarti, devi sapere che Io, il Padre tuo Gesù, sono l’unico che ti sta al fianco consigliando e soccorendo.

2. Devi sapere che sono Io stesso Colui che spessissimo ti faccio avvicinare l’opprimente bisogno, appunto per mostrarti che non è affatto necessario che l’uomo si conceda più spese di quanto è necessario per il mantenimento della propria vita. Tutto il resto passa nel paganesimo, e in questo comandamento enunciato per primo Io dico espressamente: “Tu non devi avere altri dèi accanto a Me, al Padre tuo Gesù”.

3. Dunque, quando ti viene voglia di questo o di quello che il tuo senso può afferrare e desiderare, allora esamina prima se tale desiderio è di origine divina o meno. Ma se riconosci che non è così, allora il tuo amore che ti eleva a Me ti preserverà davanti a questo, poiché tu servi nessun altro Dio, anche solo per un momento, che solo Me, il Padre tuo Gesù, il quale è il tuo Tutto, e il tuo Tutto deve anche rimanere per l’eternità.

4. Vedi, figlio Mio, in questo modo deve essere accolto l’intimo valore spirituale del primo comandamento da Me dato ai Miei figli. Ora sai e conosci quello che devi fare per non acconsentire a nessuna tentazione. Se il tuo sforzo è diretto a servire Me, il Padre, e tramite Me ogni altro, ebbene, allora non ti mancherà, né ti dovrà mancare – mai e poi mai – la forza di mantenerti in ogni tempo nel Mio Amore, allora per te saranno sempre sante anche le Parole che Io ti vado dicendo, e sante ti dovranno restare, affinché tu divenga simile a Me, simile al Padre!

5. Questo è anche lo scopo dei Comandamenti dati agli uomini. Quante migliaia e migliaia di uomini riconoscono per tali i Miei Comandamenti che ho dato loro, e tuttavia passano davanti senza fare attenzione agli stessi!

6. Qual è la conseguenza di questo fatto? La conseguenza è la mancanza di fede che ora attraversa l’intera umanità. Perfino là, dove Io vengo annunciato come il Dio dell’Amore, si trova poca fede, perché presso la maggioranza dei figlioli che vogliono servire Me, il Padre, si trovano – accanto a Me – anche altri dèi che comunque essi servono, anche se in maniera inconsapevole.

7. Perciò ognuno si esamini se ha accolto in sé questo Mio comandamento secondo il suo vero significato. Ma se in sé trova anche solo la più piccola cosa che non concorda con Me, il Padre, allora può e deve sapere che anche per lui stesso sono presenti uno o più dèi che sta servendo; nondimeno gli dèi accanto a Me, al Padre, rendono difficile a ciascuno la via per la rinascita spirituale, e solo attraverso la rinascita spirituale può essere raggiunta la sacrosanta mèta: il ricongiungimento con Me, col Padre.

8. Questo Io dico a te, figlio Mio, ma anche a tutti gli altri che stanno nell’amore per Me, per condurli al riconoscimento che dichiarerà loro in maniera chiara e precisa se accanto a Me rendono omaggio ancora ad altri dèi. Questo ti sia dato intanto per oggi da parte Mia, dal Padre tuo Gesù, il Quale deve essere il tuo unico Dio, al Quale devi dare tutto il tuo amore, per poterti ricongiungere a Me, al Padre di ogni creatura vivente, per tutte le eternità.

*

9. Ecco, figlio Mio, in questo modo cominciai col primo comandamento; secondo il tuo desiderio continuerò a darti nuove spiegazioni, affinché in ogni condizione della vita che ti riguarda, tu possa avere precisa risposta per essere certo in ogni momento che Io, Dio, Padre e Figlio, sono Uno nel Tutto, e il Tutto è di nuovo nient’altro che … l’Amore stesso, che in Sé afferra ogni vita, da cui per il vero (vivente) credente vien fuori la beatitudine suprema.

10. Per colui invece che accanto a Me ha parecchi dèi, verranno fuori tutti gli elementi che contrasteranno il Mio amore; poiché tutto si basa sulla legge della riproduzione (ovvero la semente dal frutto); perciò esercita amore, e per te ci sarà sempre e solo amore che porterà frutto. Questo da Me, il Padre tuo Gesù.

 

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Cap. 2

  COMANDAMENTO

 

(Es. 20,7 / Dt. 5,11): - “Non usare il Nome dell’Eterno, che è l’Iddio tuo, invano; poiché l’Eterno non terrà per innocente chi avrà usato il Suo Nome invano”

5.01.1903

1. Figlio Mio, Io, il Padre, ti saluto nel Mio Amore, e ti do il benvenuto in questa santa ora mattutina. Sì, dovrà essere la Mia parola dell’Amore a fluire a te da Me, che sono il Padre. Vedi, Io stesso voglio dirti come suona l’altro Mio Comandamento dato agli uomini; ascolta, dunque, e scrivi:

«Tu devi considerare santo il Nome dell’Iddio tuo

e non usarlo invano»

     ma in qualsiasi circostanza devi invocarlo, lodarlo e glorificarlo, affinché in ogni tempo tu possa fornire, dinanzi a Me e agli uomini che ti sono stati fatti avvicinare, la prova che sei veramente quello per cui Io dal Mio Amore ti ho chiamato all’esistenza, vale a dire a diventare un ‘figlio di Dio’.

2. Io ti dico che in qualsiasi modo tu voglia considerare questa Parola-comandamento da Me espressa, devi convenire che con questa di nuovo non volevo dire altro che ogni uomo deve mantenersi puro. Non soltanto esteriormente, ma anche in ogni suo modo di fare. Ogni uomo che ha conoscenza di questo Mio comandamento, deve sapere che ogni parola e ogni pensiero che non si concilia con il Mio Amore, è una violazione di questo Mio comandamento, e in tal modo si abusa di Me nel Mio santo Nome.

3. Sì, gli uomini col dispregio di questo Mio comandamento mettono su di sé un pesante carico; nondimeno il carico che loro stessi si son procurati, diverrà per la maggior parte degli uomini un peso insopportabile. Perciò Io, il Padre, dico a te e ad ognuno che ha l’occasione di leggere la Mia parola d’Amore: «Osservate questo comandamento datovi come secondo in tutte le sue parti, le quali prese nell’insieme non dicono altro che questo: “Amate Me, che sono il Padre, con tutte le vostre forze, poiché Io stesso sono la Vita, dalla quale procede esclusivamente l’Amore!”»

4. Amate però tutti gli uomini che vi ho portato vicino, sia fisicamente che spiritualmente; poiché tutti questi sono sorti dalla Mia vita, dalla quale scaturisce l’Amore stesso. Se fate questo nel giusto zelo d’amore, adempierete anche questo comandamento datovi da Me, e mai abuserete del Mio Nome, bensì – mediante il vostro procedere d’amore – lo santificherete continuamente, cosicché tramite la santificazione del Mio Nome, saranno impediti a tutti voi i soprusi delle tenebre per tutte le eternità. Infatti, allora starete tutti nella Mia Luce, nella quale non può sussistere nessuna cosa che non sia compenetrata da e tramite l’adempimento di questo Mio comandamento.

5. Quindi, tutti voi che credete di amare Me, il Padre, fate ciò che questo Mio comandamento richiede a voi di fare. Con ogni violazione di questo vi sbarrate la via che porta alla Luce, poiché pur stando certamente nel Mio Amore, voi stessi non potreste comprendere la Mia Volontà d’amore così chiaramente, come quando cercate di mantenervi nella santificazione del Mio Nome. Io, il Padre, che nella Mia essenza sono l’Amore misericordioso, vi aiuto a progredire, tuttavia da parte vostra deve essere tenuta piena attenzione all’osservanza dei Comandamenti; poiché non posso far nulla per nessun singolo che non abbia egli stesso la volontà di eseguire, con tutta l’amorevole serietà, il Mio desiderio.

6. Quindi Io dico: “Nessun altro dio tollero accanto a Me! Voi non dovete lodare né glorificare nessun altro Nome che solo l’Unico che contiene in sé la Divinità, questi è Colui da cui sgorgano continuamente sia la chiara eterna Luce vivificante che l’Amore per tutti gli esseri viventi”.

7. Questo è ciò che Io ho preteso al tempo in cui Mosè venne davanti a Me con la preghiera di dargli, per i suoi fratelli e sorelle, dei Comandamenti dell’Amore. Quale sia stata l’osservanza di questi Miei Comandamenti, e quale ne sia ancora oggi la non osservanza, ciò risulta abbastanza chiaro ad ognuno che sta nella Luce del Mio Amore. Con raccapriccio ognuno (ogni figlio di Dio) deve riconoscere dove ha condotto l’umanità la non osservanza dei Miei Comandamenti d’amore. Non voglio dire alla perdizione, ma alla incredulità che porta alla perdizione.

8. Perciò è d’importanza vitale per voi tutti, che avete riconosciuto queste cose, poiché avete così ricche occasioni di udire la Mia parola dell’Amore, che accogliate in voi, con pura fede filiale queste Mie parole, per entrare per mezzo di ciò nell’azione d’amore, la quale munisce ciascuno con la forza di adempiere fino al più piccolo dettaglio i Comandamenti che vi ho dato.

9. Questo affinché la Mia Luce si diffonda sempre più per sopprimere le tenebre che compenetrano e riempiono l’intera sfera terrestre. Poiché laddove c’è Luce, la tenebra deve ritirarsi; questo è un fatto constatato che ha il suo fondamento sulla verità (ciò è evidente anche in natura). La Luce però sono solo Io, il Padre, che continuamente vi dono il Mio Amore, per usarlo come mezzo e per convertire voi stessi nella Luce del Mio Amore. Questo è lo scopo del secondo comandamento che Io vi ho dato. Ora anche tu sai quello che devi fare a questo riguardo.

10. Tu devi amare, adorare e stimare solo Me, il Padre tuo Gesù, affinché tu non debba profanare il Mio Nome, bensì che tu possa solo lodarlo, glorificarlo e rendergli grazie. Questo desidero da te e da ogni altro che Mi ha riconosciuto nel Mio beatificante amore, affinché ciascuno diventi ciò che sono Io, il Padre stesso, ovvero la Luce nella quale il Mio Amore ha la sua piena Forza creatrice per tutte le eternità. Questo dico Io nel Mio Amore a te e per tutti coloro che appartengono a Me, poiché voi tutti siete figli Miei chiamati all’esistenza attraverso il Mio Amore.

11. Oh, ascoltate la Mia parola! La stessa vi esclama continuamente: «Venite a Me, al Padre vostro che, in pieno Amore, vi ha racchiusi tutti nel Suo Cuore per tutta l’eternità. Riconoscete la Mia Volontà, per assicurarvi – con l’osservanza dei Comandamenti – la beatitudine suprema!». Questo è così come vi spiego, perciò, credete e fate come Io, il Padre, desidero, affinché voi tutti possiate entrare nella Mia Casa paterna, dalla quale un giorno siete usciti, nella credenza di poter diventare – senza di Me – quello che Io stesso sono.

12. Voi avete attraversato a miliardi i cicli degli anni terrestri, ma nonostante ciò neanche un solo singolo ha raggiunto approssimativamente ciò che sperava di ottenere, poiché dal principio non avete preso in considerazione il Mio Amore, e così dovevate essere guidati verso l’alto di gradino in gradino, finché dei singoli sono stati portati così lontano da riconoscere ben chiaramente che Io sono l’Amore stesso, l’Unico, che può liberarvi da tutti gli errori. Quindi di nuovo vi esclamo ininterrottamente: «È l’amore che vi libera dal giogo delle tenebre!»

 

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Cap. 3

3° COMANDAMENTO

 

(Es. 20,8-11 / Deut. 5,12-15): - “Ricordati del giorno del riposo per santificarlo. Lavora sei giorni e fa in essi ogni opera tua, ma il settimo è giorno di riposo, sacro all’Eterno, che è l’Iddio tuo; non fare in esso alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né il forestiero che ospiti, poiché in sei giorni l’Eterno fece i cieli, la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e si riposò il settimo giorno; perciò l’Eterno ha benedetto il giorno del riposo e l’ha santificato

7.01.1903

1. Figlio Mio, scrivi come ti detto; così ascolta. Oggi devi cominciare col terzo comandamento che suona così:

«Devi santificare il giorno di riposo,

affinché tu possa essere liberato da ogni tentazione»

2. Vedi, figlio Mio, Io, il Padre, ti dico: «Ogni giorno deve essere per te un giorno di riposo». Questo non significa che tu debba sottrarti ad ogni lavoro, questo no, ma per l’intera durata della tua vita devi astenerti da quei lavori che per l’appunto non armonizzano con la Mia Volontà. Se fai qualcosa che sta al di fuori della sfera del Mio Amore, allora profani il giorno nel quale stai, e questa è una violazione verso questo comandamento.

3. Ciascun giorno è un giorno di festa (un giorno del Signore), ovvero un giorno di letizia per l’uomo che cerca di mantenersi nel Mio Amore, poiché questo giorno è santificato per mezzo Mio, il Padre, poiché per colui che Mi ha riconosciuto nel Mio Amore, Io sono immediatamente vicino, e lo rimango sempre finché viene mantenuta la santificazione del giorno a lui dato mediante l’osservanza dei Comandamenti dati agli uomini.

4. In altri casi Io non posso intervenire con tanta benedicente efficacia come invece intervengo nelle situazioni di chi Mi sta vicino, perché dalla non osservanza spiccano sempre e solo elementi disturbatori, i quali avanzano i loro diritti, e questi possono essere respinti e combattuti solo quando seguirà la consacrazione.

5. Questa consacrazione è poi quando ogni giorno, qualunque esso sia, viene considerato come un giorno di festa nel quale soltanto a Me, al Padre, attraverso qualunque occupazione, in pensieri e in parole, ma anche in comportamento, viene manifestato il ringraziamento attraverso la lode e la glorificazione della Mia santificazione esistente in eterno

*

6. Vedi, figlio Mio, fin qui Io, il Padre, ho parlato; nondimeno, se vieni a Me pregando, ti darò su questo comandamento un’ulteriore spiegazione della massima importanza. Perciò mantieniti anche oggi nel Mio Amore, affinché tu Mi santifichi riconoscendo anche questo giorno come un giorno festivo che ti è stato concesso, nel quale Io, come Signore dell’infinità, e come Padre amorevole, sono venuto a te per iniziarti nei misteri della Mia Creazione. Questo è quanto per questa ora da parte Mia, il Padre tuo Gesù.

 

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Cap. 3 bis

Supplemento al

 3° COMANDAMENTO

9.01.1903

1. Figlio Mio, l’ulteriore spiegazione del terzo comandamento suona come segue:

«Tu devi santificare il giorno del riposo!»

    Io, il Padre, l’ho detto a te; ma questo lo dico pure continuamente a tutti coloro che hanno riconosciuto Me, il Padre, nel Mio Amore.

2. Io però ti ho anche detto che ogni giorno è un giorno di festa ovvero un giorno di letizia per colui che, nel Mio Amore, è diventato stabilmente vivente, questo significa che vive nella fede che Io – il Padre universale, Creatore del Cielo e della Terra – sono sempre vicino a voi uomini, e vicino vi rimarrò sempre. Perciò vi ho dato anche questa Parola altamente importante, la quale contiene in sé il terzo comandamento. Quindi ascoltaMi e scrivi in quale modo devi immedesimarti in ogni tempo in questo comandamento da Me dato.

3. Tu devi sapere che nello Spirito del Mio Amore sei chiamato a una vita superiore, per praticare la tua attività in questa maniera, ma poiché secondo i concetti umani ti trovi adesso nella vita terrena, allora di fronte agli uomini devi adempiere i tuoi doveri che la tua professione t’impone, proprio come tale Mio comandamento richiede da te di fare, affinché tu possa essere un modello di fedeltà al dovere per tutti coloro che stanno sopra di te e accanto a te. Vedi, figlio Mio, solo in questo modo tu adempi nel vero senso il comandamento dato da Me, il Padre.

4. Gli uomini richiedono fedeltà al dovere, e questo con pieno diritto, poiché Io stesso desidero fedeltà al dovere in piena misura, ed Io, quale Signore e Governatore di tutti gli uomini, per questo ne ho il diritto. Colui che dà seguito al Mio desiderio, è appunto colui al quale Io sempre più, a seconda di quanto in lui si dà a riconoscere la fedeltà al dovere, Io concedo la Mia fiducia, per affidargli poi, compiti più grandi e ancora più estesi. Altrettanto è anche nella vita materiale.

5. Un uomo che sta al servizio di qualcuno è tenuto e deve essere in ogni tempo un servitore fedele e pieno si abnegazione, finché il padrone su di lui dominante non pretende da lui di fare qualcosa di ingiusto, tale da recare danno al prossimo. Con la fedele prestazione del suo servizio si annoda intorno al padrone e al servitore un vincolo di indissolubilità, mediante il quale ha luogo un’unione spirituale che dovrà avere esistenza per tutta l’eternità. Invece la tendenza di ergersi a signori di altri uomini – tendenza diffusa tra gli uomini che vivono sulla Terra i quali sono legati in e alla materia – è proprio un metodo di procedere a cui il Mio avversario ha cercato di tendere già dal principio della sua separazione da Me, dal Padre, e che questo gli sia anche riuscito nella maggior parte dei casi è certamente chiaro.

6. Io, il Padre, Mi accontento quando posso servirMi di quegli uomini che Mi appartengono, quali servitori di quegli uomini che nella materia stanno lì come signori, e perciò anche in questo caso desidero un fedele e coscienzioso adempimento della Mia richiesta. Nessuno di voi deve domandare: “A cosa porta questo, se io con la fedele prestazione dei miei servizi, contribuisco a procurare al mio padrone un guadagno materiale considerevolmente maggiore di quanto già possiede? Non gli do con questo ancora più occasione di seppellirsi nella materia?”. – Ebbene sì, questo è vero, e tuttavia ognuno è tenuto e deve fare così, perché questo soltanto concorda con il Mio desiderio.

7. Poiché vedi, quanto più profondamente un uomo già sta nella materia e si seppellisce nella stessa, tanto più è bisognoso d’aiuto; nondimeno, mediante il fedele e coscienzioso adempimento del dovere, come già detto, si consolida lo spirituale, quale vincolo di amicizia tra il padrone e il servitore, cosicché ne sorge un’indissolubilità spirituale che avrà la sua consistenza per tutta l’eternità.

8. Quando poi per quell’uomo vivente nella ricchezza si avvicina l’ora in cui, per effetto della morte del suo corpo, verrà a perdere tutto ciò che costituisce il suo patrimonio, allora sarà anche spoglio di tutto il resto, tanto che non gli rimarrà nient’altro che solo il sentimento del legame che lo univa a chi l’aveva fedelmente servito, che ora gli servirà per mitigare il tormento nel quale si troverà immerso [Luca 16,9].

9. Quando poi la scuola della sofferenza per un tale ammalato grave (nell’anima) è finita, così che lo stesso è diventato capace di accogliere in sé il Mio divino Amore, allora sarà anche giunta l’ora in cui il servitore fedelmente ligio al dovere, potrà, secondo le Mie disposizioni, venire in aiuto al (una volta signore terreno) pesantemente oppresso [Luca 16,23].

10. Con questo primo incontro, la fiducia in Me, al Padre, verrà ad accrescersi nell’oppresso, così potentemente che l’uomo, da lungo tempo vivente nella tenebra – da poco rinato nello spirito del Mio Amore – perverrà al risveglio e riconoscerà Me, il Padre, proprio in quel servitore a lui così a lungo fedele.

11. Ecco vedi, figlio Mio, in questo santo momento, il Mio Essere intero diventa visibile in colui che ha osservato in ogni sua parte (nei rapporti) questo Mio comandamento «Tu devi santificare il giorno del riposo!». Perciò dico anche a te: “Come uomo compi con la massima fedeltà al dovere il lavoro a te dato, affinché ciascuno che sta al di sopra di te riconosca in te un modello della fedeltà al dovere”. Non devi aver paura che per questo ti resti meno tempo per dedicarti al lavoro di Dio che per te è destinato, non è così.

12. Infatti, se fai quello che da te esige il compito della vita come uomo, nello stesso tempo fai anche ciò che Io, il Padre, desidero che tu faccia, poiché è stata la Mia Volontà, la Mia concessione che tu subentrassi in queste condizioni di vita nelle quali appunto ti trovi; solamente, non devi oltrepassare i diritti dell’amore. Quello che fai, fallo nello spirito del Mio Amore; allora sarà indifferente se operi nel servizio della posizione che ti è stata assegnata, oppure se esegui il compito spirituale a te assegnato, poiché nell’uno come nell’altro servizio servi Me, il Padre.

13. Nel primo caso, con il tuo fedele adempimento del dovere procuri all’uomo ancora giacente nella materia, un legame spirituale che un giorno lo salverà dalla morte; nel secondo caso, invece, ti elevi ad una altezza spirituale tale da consentirti di avvicinare, quale angelo salvatore, coloro che stanno nelle tenebre.

*

14. Vedi, figlio Mio, accogli così questa Parola come conclusione della spiegazione del terzo comandamento. Ora sai quello che devi fare e in che modo va usato questo importantissimo insegnamento.

15. Innalzati e penetra per tutta l’eternità nello spirito che è contenuto in questo Comandamento, poiché questo spirito che rende viventi è il Mio Amore, l’Amore stesso del Padre. Questo dico Io, il Padre tuo Gesù. – Amen!

 

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Cap. 4

4° COMANDAMENTO

 

(Dt. 5,16 / Es. 20,12): - “Onora tuo padre e tua madre, come l’Eterno, l’Iddio tuo, ti ha comandato, affinché i tuoi giorni siano prolungati e sii felice sulla terra che l’Eterno, l’Iddio tuo, ti da”

10.01.1903  -  ore 3.00

1. Figlio Mio, sei venuto a Me molto di buon’ora, e perciò anch’Io, il Padre, ti do il Pane celeste che ti è necessario; così ascolta: Io, il Padre, ti dico che se il tuo desiderio è di mantenerti puro, allora ho deciso di darti anche la spiegazione dei dieci Comandamenti, perché in questi soltanto è contenuto tutto ciò che rende l’uomo a Me servente, per quello per cui l’ho destinato.

2. Ebbene, vedi, ho cercato di spiegarti i primi tre in tutta la loro ampiezza, come appunto è necessario per te come pure per chiunque altro che ti sta spiritualmente vicino. Adesso però agisci così come te l’ho indicato spiegandoti questi tre comandamenti, e l’accrescersi del riconoscimento spirituale si darà a riconoscere anche in te secondo il desiderio del tuo amore. Tuttavia per oggi voglio cominciare con la spiegazione del quarto Comandamento. Ebbene, allora ascolta e scrivi secondo la Mia Volontà, come Io, il Padre, ti dirò.

3. Il quarto Comandamento suona semplicemente come segue:

«Devi onorare, rispettare e amare, padre e madre,

affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla Terra»

 

4. Ebbene vedi, figlio Mio, questo è un Comandamento che, apparentemente, è stabilito solo per la vita terrena dell’uomo, e tuttavia anche in questo Comandamento non c’è da riconoscere nient’altro che l’amore per Me, il Padre, che sono Io stesso Padre e Madre di tutte le creature viventi, essendo tutto venuto all’esistenza unicamente dal Mio Amore.

5. Così anche questo Comandamento Io l’ho dato a benedizione per gli uomini viventi nelle tenebre, per dar loro l’occasione di liberarsi dal giogo che da se stessi si sono addossati. Io dico espressamente: “Devi onorare, rispettare e amare, padre e madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla Terra”. Come però può un uomo, amare, padre e madre senza amare Me stesso di tutto cuore? Come può un figlio, amare i propri genitori, se questi stanno nella più grande degenerazione? Cosa che in questi giorni si presenta innumerevoli volte, essendo l’incredulità nel continuo crescente progresso.

6. L’amore del figlio verso i genitori non può essere altro che il figlio venga a Me, al Padre, in pieno amore filiale per unirsi con Me, al Padre [vero] per tutta l’eternità, e poi, grazie all’amore che porta in sé, penetrare nella capacità spirituale che gli renda possibile provvedere spiritualmente, per portare benedizione ai propri genitori terreni.

7. Solo in questo modo è possibile attuare giustamente, sotto ogni riguardo, l’onore, il rispetto e l’amore per padre e madre. Perciò anche tu che ancora devi stare ancora per un po’ in questa vita terrena senza i tuoi genitori, accogli anche tu questo Comandamento nella sua piena elevatezza spirituale, affinché in qualsiasi tempo tu possa mantenerti nel puro amore filiale che, nello stesso tempo, ti introduce nell’unione con Me, nell’unione col Padre, e attraverso di Me ti unisci con tutti coloro che, nella loro suprema beatitudine, mettono in atto il loro amore.

8. Dunque, in breve, questo Comandamento non significa altro che questo: «Ama Me, il Padre che è il tuo conservatore per tutte le eternità, affinché tua madre e tuo padre raggiungano la beatitudine suprema che riunirà in Uno, tutti con Me, con il Padre, per sempre». Afferra in questo senso anche questa Parola nell’intimo del tuo cuore, affinché tu ti possa mantenere nell’amore per Me, per diventare così un apportatore di benedizione per tutti coloro che Io, il Padre, ti ho portato vicino.

*

9. Vedi, figlio Mio, così ti voglio aggiungere come conclusione una parola del Mio Amore anche per Mio figlio H.... ‒ Vedi, figlio Mio, anche per te è rivelata la spiegazione di questo Comandamento. Presta quindi attenzione al suo più intimo valore spirituale, affinché tu pervenga all’unione spirituale con Me, con il Padre, per l’appunto al tempo in cui è qui l’istante, in cui Io ti possa adoperare.

10. Fino allora vivi e lavora nello spirito del Mio Amore, nello spirito dei Miei Comandamenti dati agli uomini, affinché nello spirito del Mio Amore tu possa maturare alla elevata perfezione sulla via che conduce a Me. Vedi, mediante questo cuore fraterno Io ti rendo nota questa Mia Volontà, fa ora come il Mio Amore ti dice di fare. Tu devi vivere per essere conservato per Me per tutta l’eternità.

11. Se Mi ami, non sei benedetto tu solo, ma anche tutti quelli che ti ho portato vicino e tutti quelli che Io, il Padre, ti porterò ancora vicino. Ora va in pace, e credi alla Mia parola che Io, il Padre, ti ho dato accogliendoti nel Mio Amore.

12. Tuttavia a te, figlio Mio, dico: “Non badare al tempo, poiché quando ti sentirai attratto a Me, sia di giorno che di notte, allora vieni a Me, perché Io sono sempre al Mio posto e aspetto nel desiderio dei Miei figli”. Vieni dunque sempre con filiale confidenza da Me, dal Padre tuo Gesù.

 

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Cap. 5

  COMANDAMENTO

(Es. 20,13 / Dt. 5,17): - “Non uccidere!”

18.01.1903

1. Vedi, figlio Mio, Io, il Padre tuo, ti do anche in quest’ora secondo il tuo desiderio. Questo Comandamento che dice «Tu non devi uccidere!» è, secondo il senso esteriore, altrettanto un Comandamento che sembra riferirsi solo alla vita terrena, e tuttavia il suo significato è anche per quanto concerne la vita che dura in eterno. Dunque ascolta:

«Tu non devi uccidere!»

     Io ti dico che con queste parole, Io, il Padre, parlo in generale dell’atto di uccidere. Quindi tutto ciò che in sé ha vita, tu ed ogni altro dovete cercare di conservarlo in vita.

2. Le tue premure, il tuo procedere verso ogni uomo (e verso ogni essere vivente) devono essere tali affinché tu non debba abbreviare, in qualsiasi modo, anche solo di un secondo la vita donata all’uomo. Vedi, ogni uomo è il custode di chi gli vien messo vicino (del suo prossimo). Ognuno è obbligato a provvedere, attraverso l’amore a lui dato, per quegli uomini che gli sono portati vicino, per rendere la loro vita il più piacevole possibile, tuttavia così che essi possano raggiungere la loro figliolanza.

3. Ecco, figlio Mio. Comprendi tu come Io intendo questo? Solo allora riconoscerai nella verità anche il valore che è contenuto in questo Comandamento; perciò, con la non osservanza di questo Mio desiderio, poi saprai anche fino a qual punto sarai diventato un uccisore degli intimi sentimenti spirituali del tuo prossimo.

4. Con un comportamento scortese, tu, in colui al quale dimostri scortesia, risvegli involontariamente dei sentimenti che sono in contraddizione con il Mio desiderio d’amore, e queste sono piante velenose che fin troppo presto ricoprono il terreno del cuore, in modo che la Semente divina, che è sparsa in ogni uomo, minaccia di soffocare, e allora tu stesso diventi colui che parla contro di Me, contro il Padre, senza averne forse la benché minima idea.

5. Nelle condizioni di vita date a te, devi quindi concentrare la tua attenzione solo su questo, per rappresentare in ogni campo il tuo istruttivo Padre Gesù. Io sono l’Amore, Io sono anche la costante gentilezza; sono però anche la Giustizia; sono in tutto anche il Dispensatore della Luce e della Vita per sempre, perciò lo devi essere anche tu e chiunque altro abbia riconosciuto Me, il Padre, in tutte le Mie beatificanti caratteristiche. Per nessun singolo uomo c’è una scusa che lo autorizzi a procedere e ad operare diversamente da come faccio Io stesso; infatti, ognuno deve riflettere in quale maniera gli uomini vanno contro di Me, e nondimeno Io resto Lo stesso nel Mio Amore tutto beatificante.

6. Ben tra gli uomini si fa innanzi qualche elemento distruttivo, così si presentano anche gli avvenimenti raccapriccianti che inducono involontariamente più di un uomo a sentenziare che Io sarei un Dio punitore! Oh, quanto ciechi sono proprio tali uomini! Mai e poi mai ho punito neanche un solo uomo; infatti, nel Mio Amore tutto conciliante Mi accosto anche all’uomo più depravato e procedo continuamente al suo fianco, finché nell’intimo del suo cuore non abbia riconosciuto Me, il Padre.

7. Così neanche limito nessuno nella libera volontà che gli è stata data; quindi le cattive conseguenze vengono fuori solo per effetto dell’abuso di questa volontà, a causa della quale spesso molte migliaia di uomini vengono portati alla morte in un minuto.

8. Nondimeno, quando questo accade, non è Mia la colpa se faccio chiamare così tanti uomini incompiuti dalla loro vita terrena; bensì, anche in questo caso la colpa è della libera volontà degli esseri spirituali così differentemente fatti, i quali si trovano per l’appunto anche nel loro sviluppo e abusano di questa volontà data loro, e per vero, secondo l’apparenza, per mandare in rovina molti uomini.

9. Eppure, Io che sono l’Amore, nell’occasione di una catastrofe mondiale così impressionante per gli uomini che vanno in rovina per la vita terrena, vengo poi tra loro nel Mio Amore e, ad ognuno, porgo ripetute occasioni al fine di esercitare in atti d’amore la libera volontà che è data loro, cosa che li può ricongiungere con Me, ricongiungere col Padre.

10. Riconosci perciò sotto tutti gli aspetti il Mio comandamento: «Tu non devi uccidere!» e mediante la libera volontà che è stata data anche a te, diventa un dispensatore di felicità per chiunque ti venga portato vicino. Ogni scortesia, ogni freddezza, ogni errore che ti sarà recato da chi ti è stato posto vicino, ti sia soltanto uno stimolo per perfezionarti nell’amore per Me; poiché in tutti questi eventi devi riconoscere in quale modo gli uomini così poveri d’amore stanno dinanzi a te, e dal Mio avversario vengono abusati per piegarli alla sua volontà.

11. Rifletti, in quale strazio un tale uomo si abitua all’autocondanna, e poi chiedi a te stesso: “È costui degno della morte?”. Tu allora, uno più maturo nello spirito del Mio Amore, dovrai poi dire: “Padre Mio, io riconosco il Tuo Amore che hai posto anche in questo Comandamento, voglio seguire il Tuo consiglio, e là, dove mediante un simile contegno non si riconoscono che pessime qualità, io tenterò, con l’amore che Tu Mi hai donato, di fecondare in loro il germe vitale non ancora destato, in modo che anche un tale povero (perché spiritualmente morto) possa accedere all’amore nel quale imparerà a conoscere nel suo vero significato il Tuo comandamento «Tu non devi uccidere!»

12. Vedi, figlio Mio, se gli uomini fossero tanto progrediti da comprendere anche questo comandamento nel suo vero significato, e si sforzassero però anche di metterlo in pratica, allora spunterebbe il ‘tempo della Pace’ che tutti i Miei, di generazione in generazione, hanno continuamente atteso; questo tempo della pace è annunciato per tutti, e da sempre viene desiderato.

13. Anche adesso questa speranza è in molti cuori; ma vedi, nemmeno i figli che si trovano nell’Amore per Me, il Padre, hanno compreso il vero significato di questo comandamento dato dal Mio Amore, considerato che essi con il loro atteggiamento e con la loro condotta vanno ancora continuamente (o per lo meno, spesso) piuttosto uccidendo i migliori sentimenti negli uomini portati loro vicino, invece di guidarli verso la vera Vita, dove soltanto si può trovare il Mio beatificante Amore.

*

14. Vedi, figlio Mio, questa è la spiegazione di questo comandamento, il quale dice che tramite l’amore donato da Me, tu devi cercare di ravvivare i più intimi sentimenti spirituali della vita che sono posti da Me, il Padre, in ciascun cuore umano, mediante un comportamento amichevole e sempre premuroso verso chiunque ti venga portato vicino, affinché della felicità beatificante che un uomo vivente possiede nel Mio Amore, possa anche accogliere in sé la particella per lui necessaria, la quale poi, dall’istante dell’accoglimento, si sviluppa col tempo in lui stesso per la propria felicità; ecco, questa è la Parola.

15. Anche in questa devi tu riconoscere che solo Io, il Padre tuo Gesù, ti ho parlato, Colui che col Suo Amore vuol beatificare non soltanto te, ma tutti coloro che Io stesso ti porto vicino, che attraverso il Mio Spirito d’amore sono ridestati a nuova vita, e quelli che devono ancora essere ridestati a nuova vita per mezzo Mio, Io che sono il tuo, ma anche per tutti gli uomini e per tutta l’eternità il loro beatificante Padre Gesù. – Amen!

 

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Cap. 6

  COMANDAMENTO

(Es. 20,14 / Dt. 5,18): - “Non commettere adulterio”

14.01.1903

1. Ecco per cosa tu preghi Me, il Padre. Vedi, il prossimo comandamento suona così:

«Non devi commettere adulterio!»

2. Tu devi vivere in maniera pura e casta, per diventare sempre più simile a Me, al Padre. Tutto ciò che di spirituale è dato in questo comandamento, lo troverai solo con la sua osservanza. Vedi, figlio Mio, quale uomo ora maturo, puoi osservare le conseguenze che dalla non osservanza di questo Comandamento rimangono attaccate all’uomo in forme innumerevoli, fino alla sua ultima ora di vita, e molto spesso nella maniera più terribile anche fin oltre la tomba.

3. Devi però sapere che con la trasgressione di questo comandamento, anche tu stesso, che nella conoscenza spirituale sei un po’ più progredito dei comuni mortali, puoi attirarti tale sventura che potrebbe restarti attaccata anche oltre la tomba, e allora, nonostante il tuo persistente desiderio di Me, non Mi troveresti, finché anche la più piccola macchia rimasta in te per effetto di questa trasgressione, non fosse allontanata dalla tua anima. Infatti, qualsiasi ombra, per quanto possa essere irriconoscibile all’occhio che, in conseguenza del peccato originale, rimane attaccata alla veste dell’anima, è un segno dell’impudicizia che deve essere estirpata per sempre.

4. Io, il Padre, sono venuto a voi uomini nel Mio divino Amore, per liberarvi tutti dal peso del peccato. Ho vissuto una vita di purezza divina, per mostrare a tutti voi in quale maniera sono da seguire i Miei Comandamenti. Io non ho mai trasgredito neppure uno di questi, nonostante, come ciascuno di voi, sia stato continuamente influenzato dalla tentazione. Anch’Io rimasi molto spesso prostrato sulle Mie ginocchia, immerso nel dolore, per pregare il Padre Mio (in Me) che nel Suo Amore misericordioso Mi mantenesse puro, affinché potessi compiere l’iniziata opera di redenzione del genere umano, per liberarlo dal peso dei suoi peccati.

5. La preghiera al Padre è anche l’unico mezzo per mantenersi nell’adempimento dei Miei Comandamenti. Prega e continua a pregare, finché tu, portato così lontano, tutto il tuo procedere sia una santa preghiera dell’amore per Dio e per la redenzione degli uomini. Vedi, figlio Mio, per mezzo della pura, filiale preghiera espressa, puoi ottenere la forza spirituale della Vita, tramite la quale reprimi già nel suo germe qualunque tentazione.

6. Infatti, cos’è la tentazione? Non è altro che un avvicinarsi a te del Mio avversario, il quale ha un diritto ereditario finché anche la più piccola particella di quanto gli appartiene non sia stata allontanata da te. Perciò Io stesso, nel Mio Amore beatificante, vengo a voi che volete servirMi, per farvi riconoscere il Mio Amore attraverso la Parola, affinché accogliate in voi l’Amore e la Potenza vitale e, con questi, adempiate fin nel più piccolo dettaglio i Miei Comandamenti che vi ho dato.

7. Vedete, figli Miei, come Io stesso, il Padre, Mi sono assoggettato perfino come uomo a questi Comandamenti col corpo di carne propenso al peccato, così devi fare anche tu, così come qualsiasi altro, questo è certamente vero; perciò considera anche questo comandamento: «Non commettere adulterio!» come un’esortazione d’amore che ti viene fatta, la quale ti farà riconoscere sempre più che non devi vivere solo per il mondo transitorio, ma anche per quel mondo dove ha luogo la perpetua unione con Me, il Padre. Giubila nel cuore, perché per mezzo Mio ricevi la Parola del Mio Amore, la quale continuamente ti porta a riconoscere che Io, il Padre, posso essere trovato da tutti gli uomini esclusivamente in questo Mio eterno Amore beatificante.

8. Perciò prega continuamente Me, affinché la tua preghiera rivolta a Me, al Padre, divenga per te un muro proteggente che ti separerà permanentemente da tutto ciò che ti incita alla trasgressione di questo comandamento dato agli uomini; incitamento che ben spesso si presenta in maniera molto raffinata, ben ideata e ricca di seduzione. Sii riconoscente, e ricordati sempre di Me, il Padre, curando in modo vivente, nell’intimità del tuo cuore, la contemplazione chiara della Mia lotta nel Getsemani (e il sacrificio sul Golgota). Allora riconoscerai in quale angoscioso stato d’animo anch’Io giacqui prostrato e supplichevole dinanzi al Padre Mio, dinanzi al Padre universale degli uomini, e Lo supplicai che Mi concedesse la Grazia di poter trovare in Me la forza di adempiere fino al Mio ultimo respiro, con vero amore filiale per il Padre, il comandamento dato agli uomini, e così ottenere la redenzione degli uomini caduti nel peccato. Nella Mia massima angoscia della solitudine, il Padre Mio e vostro Mi mandò gli angeli dal Cielo, e tramite l’Amore del Padre accolsi in Me, dalla mano degli angeli, il rafforzamento per la rinuncia di tutto ciò che appartiene alla caducità, e poi, senza lamentarMi, con cuore riconciliante verso i Miei nemici, andai incontro alla sofferenza, che terminò con la morte assai straziante sulla croce.

9. Vedi, figlio Mio, se rifletti su tutto questo, allora i sentimenti del tuo cuore devono passare nella malinconia per Me, il Padre; il tuo amore sarà indirizzato al desiderio di Me e all’aumentata attività, e in tali momenti non potrai fare altro che amare solo Me. Ora rifletti; questo è anche l’unico e giusto modo di procedere. Imprimiti nella mente questo, affinché in ciascuna ora del pericolo, e con ciò intendo nel momento in cui ti trovi esposto alla tentazione, ti introduci in questo desiderio d’amore per Me.

10. Ora conosci il mezzo che ti protegge da ogni decadenza; nel Mio Amore ti ho mostrato ciò che ho fatto per te, come pure per l’intera umanità catturata nel peccato. Io stesso desidero da te, così come da qualunque altro, nient’altro che tu, come chiunque che abbia riconosciuto Me, il Padre, nel Mio Amore, sia sempre conscio di cosa Io stesso dovetti soffrire per giungere al punto di prendere su di Me tutto il peso dei peccati degli uomini con la morte sulla croce.

11. Né tu né chiunque altro concluderà in questo modo, secondo l’esteriore, con la morte sulla croce, il tempo della sofferenza a lui assegnato, poiché oggi i tempi sono diversi; tuttavia le lotte più intime dell’anima non mancano per nessuno, e queste sono congiunte anche con le sofferenze del corpo, all’uno più, all’altro meno, a seconda del grado dell’amore che l’uno o l’altro mette in opera per Me.

12. Nondimeno la crocifissione della propria carne deve essere compiuta da ciascuno in sé, mediante il morire di tutte le brame che sono contenute nella carne stessa; poiché senza l’abbattimento di queste brame, non è possibile alcun ricongiungimento con Me. Perciò, a te e a voi tutti presento caldamente per l’attenzione anche questo comandamento «Non commettere adulterio!», per prendere precisamente in considerazione gli svantaggi che derivano dalla trasgressione dello stesso. Esaminate se tali svantaggi siano adatti per potersi mantenere sulla via che conduce a Me.

*

13. Vedi, figlio Mio, così Io continuo a parlare a te, per darti ciò di cui hai bisogno, che non t’infastidisca il fatto che continuo a farti notare ciò che devi fare e ciò che devi tralasciare. Se vuoi appartenere a Me, allora questo è anche l’unico giusto insegnamento che devi accogliere in te con tutta diligenza, per essere un vero seguace dei Comandamenti dati da Me.

14. Quando avrai raggiunto questo gradino spirituale così che Io possa dire: “Figlio Mio, sei tu colui nel quale ho il Mio compiacimento! Entra nel Regno Mio che appartiene al Padre!”, ebbene, allora in te si riverserà in ricca abbondanza il riconoscimento spirituale, congiunto con la Sapienza divina, cosicché da qui in poi, nella Casa del Padre tuo, non dovrà esserci più nulla di estraneo.

15. Con queste parole desidero terminare, al fine di cominciare nella prossima ora col comandamento successivo, la cui spiegazione verrà data a te e a voi dal Mio paterno Amore, come anche questa Parola è solo Amore proveniente da Me, dal Padre tuo Gesù, e l’Amore di Gesù rimarrà per tutte le eternità. Colui che riconosce questo, si guarderà dall’agire anche in minima parte contro il Mio comandamento «Non commettere adulterio!», per non cadere con le sue conseguenze nel sonno mortale a lui sovrastante, nel tormento delle chimere ivi dominanti. Infatti, orrore e spavento sono dati a lui da se stesso, perché non si è liberato dal peccato originale. Questo dico Io, il Padre tuo Gesù che ti guida.    Amen!

 

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Cap. 7

  COMANDAMENTO

(Es. 20,15 / Dt. 5,19): - “Non rubare!”

11.01.1903

1. Vedi, figlio Mio, Io, il Padre, per quest’oggi comincio col seguente comandamento, il quale non dice altro che questo:

«Tu non devi rubare!»

    Ebbene vedi, in questa parola è proprio contenuto ciò che non hai il diritto di fare. Questo comandamento dice espressamente che devi riassumere in una, le spiegazioni dei primi quattro Comandamenti, per compiere sotto ogni aspetto la Mia Volontà.

2. Ma se trasgredisci, anche solo nel modo più lieve uno di questi Comandamenti dati prima[2], allora nel senso spirituale agisci anche contro questo comandamento, poiché così facendo in primo luogo derubi Me, il Padre, dell’amore di cui Mi sei debitore. In tal modo, però, defraudi anche il tuo prossimo di ciò che gli può offrire l’occasione di imparare sempre più a conoscere Me, il Padre, nel Mio Amore, poiché tale Mio Amore è un bene comune per tutti gli uomini.

3. Perciò, di questo Amore ciascuno deve pretendere solo quella parte che gli spetta per diritto secondo il desiderio del suo amore, e che anche gli sarà data attraverso l’osservanza dei Comandamenti dati da Me agli uomini. Quindi nessun singolo uomo ha alcun diritto di pretendere anche solo in qualche modo una cessione. Infatti, Io ho fatto sì che l’uomo giungesse all’esistenza tramite il Mio Amore, affinché proprio tramite questo egli potesse formarsi fino a diventare ciò che è destinato a diventare, cioè quello che gli uomini sono stati in principio e che appunto devono di nuovo diventare.

4. Dal Mio Amore sono sorti solo esseri celestialmente puri, i quali potevano avere la loro esistenza solo nella Luce del Mio paterno Sole di Grazia, e solo con l’ingresso in questo Mio Sole di Grazia, che ha in sé un Fuoco vivificante d’Amore che eternamente si rinnova, può ciascuno che Mi appartiene mantenersi per tutta l’eternità, per passare con ciò alla perfezione suprema.

5. Vedi, figlio Mio, così stanno le cose con voi uomini anche adesso. La perfezione spirituale potrà conseguirla, ed anche la conseguirà, solo colui che osserva i Miei Comandamenti; oltre di ciò non ha mai in sé altro desiderio, se non di fare soltanto quello che l’Amore del Padre desidera. [Gv. 14,15 e 14,23]

6. Voi, figli Miei, siete usciti dalla Mia Luce di Grazia da milioni di anni, per incamminarvi per la vostra via come esseri indipendenti. Avete girovagato per un’eternità attraverso l’intero Universo, e tuttavia in nessun luogo avete trovato un posticino di riposo, per procurarvi, secondo i vostri concetti anche solo per momenti, una felicità permanente. Con sempre rinnovata brama sorse continuamente in voi il senso della distruzione cercando di combattere l’uno e l’altro.

7. Così sono andate le cose di gradino in gradino, fino al punto che alcuni di voi percepirono in sé un puro desiderio di Me, il Padre, ai quali poi, Io, nel Mio Amore, Mi sono avvicinato come Dio ammaestrante. Coloro che nel vero amore per Me hanno poi accolto la Mia parola in sé, alla fine attraverso queste Mie parole sono diventati gli intermediari tra la verità e la menzogna (l’inganno).

8. Dalla verità proviene l’amore, dalla falsità proviene l’odio; e così per il Mio influsso per il bene, venne a formarsi una tendenza migliore tra le creature (che si separarono da Dio) staccatesi un giorno da Me, in modo che a singoli Mi potei rivelare in tutto il Mio Amore, per cui sorsero anche i Miei Comandamenti. Tuttavia, molti anni sono trascorsi da questo tempo, senza raggiungere lo sperato successo per l’intera umanità.

9. E oggi voi siete al punto in cui con cuore afflitto dovreste riconoscere quale cattivo uso viene fatto dei Miei Comandamenti, i quali nell’insieme si riassumono in uno solo che significa: «Amate! Amate Me, il Padre vostro, con tutto il cuore!». Quanto pochi sono gli uomini che si sforzano di osservare i Miei Comandamenti; quanto pochi sono coloro che credono che li abbia dati Io stesso, il Signore di tutti i mondi.

10. Anche oggi la maggior parte degli uomini crede di essersi slanciata sulle altezze per loro stessa capacità, per stare nel loro sapere come stelle autosplendenti al disopra di tutti gli altri uomini, per farsi onorare nella loro cecità. Io, il Padre, da millenni ho mostrato agli uomini la Via che devono percorrere per riottenere il ricongiungimento con Me. Questo l’ho continuamente mostrato, e lo farò nel Mio accondiscendente Amore, finché anche l’ultimo che si è allontanato da Me avrà fatto di nuovo ritorno a Me. Tuttavia, a questo non si può arrivare senza l’osservanza dei Miei Comandamenti.

*

11. Perciò anche tu fai attenzione a Miei Comandamenti che in maniera chiara e giusta ti dicono quello che devi fare. Se non fai così, allora derubi Me, il Padre, dell’amore di cui Mi sei debitore, ma derubi anche i tuoi che ti sono stati posti vicino, derubandoli delmezzo’ che darebbe loro l’occasione di poter venire a Me, al Padre; e in terzo luogo derubi te stesso, sbarrandoti, con la loro inosservanza, la suprema felicità, finché alla fine non giungi al discernimento di adempiere – in ogni momento della tua esistenza e con tutto fervore – ciascuno dei Miei Comandamenti in ogni più piccolo dettaglio.

12. Poiché Io, il Padre, ti amo; Io amo tutti gli uomini, e perciò anch’Io voglio essere amato, perché solo il Mio Amore raggiunge l’unificazione beatificante. Questo da Me, il Padre tuo Gesù. – Amen!

 

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Cap. 8 ante

Introduzione

all’8° COMANDAMENTO

12.01.1903

1. Come ti dico, così deve anche avvenire! Io ti do la Mia parola, ma tu stesso devi mantenerti tranquillo, poiché non sei tu che hai da dire quello che Io, il Padre, ti dico di scrivere, bensì soltanto Io, il Padre tuo Gesù, sono Colui che inserisce nella vita più interiore del tuo cuore ciò che devi scrivere. Abituati dunque una buona volta così com’è corrispondente al Mio desiderio. Se ti senti portato a procedere come Io affermo, allora puoi essere anche assicurato che ciascuna Parola data da Me è una scintilla sfavillante, che (anzitutto) trasforma tutta la parte più intima di te in una luce vitale.

2. Scrivi dunque senza preoccupazione quello che ti do, e riconoscerai che sono proprio Io stesso Colui che ti parla. Mantieniti tranquillo e credi alle parole che per mezzo Mio ti vengono date nell’Amor Mio e ‘per’ l’Amor Mio, poiché, te lo ripeto: “Anche la parola che do a te, anche questa ha il suo permanente valore che rende abbondante guadagno a molti”; non però allo scopo di raccogliere tesori per questa vita terrena, questo no, perché una cosa simile sarebbe di natura passeggera.

3. La Mia parola che procede dall’Amore è un bene perenne che frutta ricchi interessi, ed offre a ciascun bisognoso quel che gli occorre per rinvigorirsi per tutta l’eternità. Per ciascun uomo che si trova nella fede e nell’amore per Me, il Padre, la Mia parola è la perla preziosa che il mercante andò a cercare e, trovatala, diede l’intero suo patrimonio pur di poter chiamare ‘sua proprietà’ una perla simile.

4. Infatti, nella parola data da Me sono contenuto Io stesso in tutto il Mio Amore. Conservala dunque anche tu in te, affinché Io stesso rimanga in te per tutta l’eternità. Vieni in qualunque momento per accogliere in te quello che ti abbisogna, perché Io do a ciascuno così come l’amor suo richiede. Il comandamento che per te necessita chiarire impone:

«Non dire falsa testimonianza contro il tuo prossimo!»

5. Ebbene, figlio mio, cosa desidero Io, il Padre, anche con questo comandamento? Chiaramente nient’altro che ‘amore per Me e per chiunque ti sia posto vicino’, poiché, se proferisci in una qualsiasi maniera una parola avventata in relazione a chi ti è prossimo, allora non fai ciò che Io, il Padre, chiedo venga fatto con questo comandamento, dato che non devi dare alcuna falsa testimonianza intorno al prossimo tuo. Astieniti perciò da ciascuna cosa non amorevole che, anche con troppa facilità, saresti portato a pronunciare sul conto dell’una o dell’altra persona.

6. Voi tutti dovete amarvi fraternamente, e quindi ciascuno deve essere indulgente verso gli altri, sia per le mancanze che per i difetti del prossimo. «Tu non devi dare falsa testimonianza a chi ti è stato posto vicino», ecco ciò che ho detto Io, il Padre, mediante questo comandamento datovi. Ma ora chiedi a te stesso: “Cosa c’è da intendere per falsa testimonianza?”. La frase può essere chiarita in poche parole. Tuttavia, come negli altri, anche in questo comandamento è contenuto al pari degli altri un senso profondamente spirituale che porta in sé, per tutta l’eternità, un suo bene permanente.

7. Tu non devi dare falsa testimonianza vuol dire essenzialmente: “Cerca di mantenerti in ogni tempo nella verità”, poiché solo nella verità e per la verità puoi sussistere al fine di dare al tuo prossimo tutto ciò che gli è utile per guidare anche lui verso la verità, dove poi, poter servire Me, il Padre suo. Tuttavia, mai e poi mai devi dimenticare che tu, come pure chiunque altro, non sei neanche in misura infinitesimale di più di un altro di fronte a Me, il Padre. Perciò: chiunque ti sia stato posto vicino ha lo stesso diritto all’amore. Tuttavia quest’amore da Me non può essere accolto da ognuno nell’identico modo come Io vado donandolo continuamente a ciascuno.

8. Infatti, i rapporti, sotto i quali gli uomini portati all’esistenza sono così vari, che i loro modi si possono annoverare a miliardi. Da ciò ne consegue che solamente pochi si trovano nella vera capacità d’accoglimento, e perciò anche per coloro che, date le circostanze nelle quali sono stati introdotti nella vita terrena, sono in grado d’imparare a conoscere Me, il Padre, nell’Amor Mio che tutto beatifica, per questi tali è doppiamente dovere di adempiere compiutamente e perfettamente fin nei loro minuti dettagli i Miei Comandamenti dell’Amore, affinché anche gli altri siano ricolmi dello Spirito dell’Amor Mio, onde poter accogliere in sé, fin nei più piccoli riguardi, la Mia Grazia in tutta la sua santità.

9. Vedi, figlio Mio, così per te è anche necessario assimilarti nello spirito dell’amore contenuto anche in questo comandamento, affinché di giorno in giorno, sempre più, tu possa divenire simile a Me, il Padre. – Non lasciarti distogliere dalla tua cura di servire Me; – non lasciare che s’intiepidisca in te la brama di appartenere con tutta la tua volontà soltanto a Me; – non trascurare di gettar via da te tutto quello che ha in sé l’impronta del transitorio e del passeggero, affinché tu sia liberato da ogni inutile pensiero; – non cessare di coltivare il desiderio di servire nel Mio Amore e per il Mio Amore chiunque ti sia stato posto vicino, e renderlo continuamente felice, affinché questo prossimo tuo riconosca in te la Luce dalla quale deriva il Mio Amor di Gesù.

10. Vedi, figlio Mio, come può altrimenti avverarsi tale cosa? Non altrimenti se non così: che tu, anche questo comandamento lo comprenda nella sua intera estensione e profondità spirituale e, oltre a ciò, procuri pure di metterlo in pratica. Chiunque ti vien posto vicino, ti sia un pegno santo ricevuto dalla Mia mano, affinché tu l’abbia a rendere tale come da tempi eterni Io stesso ho già destinato per lui.

11. Chiunque ti vien posto vicino è il talento spirituale che Io ti affido per farlo fruttare ad usura, in modo che quando poi vengo per chiederti conto del tesoro affidatoti, possa anche constatare un risultato più soddisfacente; perciò Io ho dato agli uomini pure questo comandamento dell’Amor Mio, secondo il quale soltanto si può procedere apportando benedizione.

12. Osservalo dunque anche tu, affinché ti astenga da qualsiasi parola o atto privo d’amore che gli uomini con tanta facilità sono portati a dire o fare sul conto o contro l’una o l’altra persona; poiché ogni procedere di tale fatta è una falsa testimonianza che tu ben spesso esprimi contro degli innocenti, e le cui perniciose conseguenze, in seguito a un ulteriore lavorio di preparazione, si travasano anche nella sfera della vita spirituale futura, e non possono essere annullate finché l’autore dell’ingiusta asserzione non appaia egli stesso dinanzi a Me, il Padre, purificato del tutto e pronto a rendere conto soddisfacente del talento affidatogli.

13. Astieniti dunque da qualsiasi manifestazione non ispirata all’amore! Pratica l’amore e, sempre, soltanto l’amore cristiano! Nel vero senso di questa parola, con ciò Io intendo che i difetti del prossimo tuo non li devi evidenziare, bensì tramite l’amor conciliante devi cercare sempre di ottenere l’appianamento di ogni questione. Per cui, non dimenticare mai chi sono Io che ti porto vicino più d’uno, affinché mediante l’amore che ti è stato dato da Me, tu l’abbia anche a guidare a Me, al Padre, onde possa derivarMi grande gioia per il figlio che era perduto e che, per mezzo tuo, quale dispensatore d’amore, sarà stato ritrovato, e per il ritorno del quale, tra tutta l’intera immensa schiera degli angeli, risuonerà il sacro inno di lode, mentre tutti andranno incontro al figlio perduto e ormai ritrovato, per condurlo a Me, ricondurlo al Padre.

*

14. Riconosci dunque l’alto e santo valore contenuto anche in questo comandamento dell’Amore ora rivelato, e diventa un suo fedele osservante, affinché chiunque ti venga portato vicino, riconosca l’amore che ti spinge ad agire così come ti suggerisco Io.

15. Sia benedetto colui che opera come richiede il Mio comandamento «Non render falsa testimonianza», poiché il Mio santo Amore che in sé contiene tutta la vita beatificante, resta da quel momento in poi sua proprietà per tutta l’eternità. Ora, questo santo Amore sono Io stesso, il Padre in persona.

16. Questo ti dico Io, il Padre tuo Gesù. – Amen!

 

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Cap. 8

  COMANDAMENTO

 

(Es. 20,16 / Dt. 5,20): - “Non attestare il falso contro il tuo prossimo”

12.01.1903

1. Figlio Mio, tu sei preoccupato se Io, il Padre, ti abbia spiegato giustamente il comandamento che tu stesso credi di aver suscitato nell’animo tuo. Ebbene vedi, questo fatto deve procurarti poche preoccupazioni, perché puoi scegliere uno qualsiasi tra i Comandamenti, poiché essi non sono dati da Me per essere spiegati secondo l’ordine in cui si trovano. I Comandamenti sono l’uno come l’altro; in ciascuno di loro c’è sempre contenuto il riassunto di tutti gli altri. Perciò può affacciarsi davanti a te qualsiasi comandamento, e ottenere con le preghiere da Me la spiegazione dello stesso; allora riceverai solo quella spiegazione che Io, il Padre, ti do, e quello che Io do, o concedo, ha la sua giustezza, e tutto viene disposto così da Me. Chiedi dunque di nuovo, ed Io, il Padre, ti risponderò[3].

2. Quindi ascolta: oggi tu vuoi una spiegazione riguardo al comandamento da Me dato, il quale recita:

«Tu non devi mentire!»

    Ora ascolta la Mia parola, e lascia che ti dica come devi trovarti in buon ordine anche con questo comandamento. Io ti dico: “Tu non devi mentire dinanzi a Me, il Padre, che sono il tuo Tutto; poiché solo Io conosco e so quali pensieri vi sono in te; solo Io so chi sei tu e chi è qualsiasi altro, prima ancora che rivesti i tuoi pensieri in parole, per esprimerli”.

3. Vedi, gli uomini però non sanno questo, e ogni persona che ti porto vicino è, per tutta l’eternità, un membro a te appartenente. Perciò mediante la costante verità, devi farti riconoscere da ciascuno, affinché tu possa mostrarti agli uomini soltanto così come desideri essere per tutta l’eternità nel tuo procedere.

4. Se poi c’è in te ancora una o l’altra cosa tenebrosa, ebbene, allora sono Io che, mediante le persone che ti conduco vicino, ti mostro e ti offro continuamente l’occasione affinché tu impari a conoscerti meglio secondo le tue più intime caratteristiche, affinché tu possa desistere da ciò che, nel tuo cammino, ti ostacola per congiungerti con Me.

5. Perciò devi essere sincero e restare sincero, affinché – mediante la verità – tu possa iniziare alla verità anche tutti coloro che, appunto, per effetto della tua verità data loro, possano mettere te stesso nella condizione di conoscerti sempre meglio nel tuo fare e disfare.

6. Questo comandamento è perfino troppo facile da trasgredire. E ben spesso anche l’uomo meglio intenzionato fa questo senza riflettere che in tal modo inganna se stesso, perché ciascuna parola non vera viene rivelata dall’indugio espresso da colui che, sulla via che conduce a Me, non ha indirizzato il suo desiderio al Padre. Tuttavia egli non soltanto si punisce da sé per il fatto che si attira la menzogna auto evidenziatasi, abbreviandosi la felicità, ma anche a coloro che gli sono posti vicino sottrae un’occasione affinché si perfezionino nella verità, non offrendo loro la verità egli stesso.

7. Osserva perciò il Mio comandamento e fa come ti dico; poiché altrimenti inganni te stesso, esprimendo una mancanza di verità. Tu non puoi ingannare Me, il Padre, e al prossimo tuo non devi dire bugie; poiché anche questo non ti giova a niente, bensì ti arreca doppiamente danni; in primo luogo perché con una menzogna proferita stai nella veste del mentitore dinanzi a Me, una veste che non ti rende simile a Me, e così non puoi diventare ‘una cosa sola con Me’ fino a quando anche la menzogna espressa non si sarà resa manifesta; in secondo luogo, anche dinanzi al prossimo tuo non stai nella Luce del Mio Amore, e la tua interferenza nei suoi intimi rapporti vitali-spirituali rimane infruttuosa, poiché una menzogna è una pessima semente che produce zizzania; guardati perciò dalla menzogna, affinché tu stesso non diventi colui dal quale procede la cattiva semente, e alla fine soffocherebbe del tutto il terreno del tuo cuore.

8. Fa’ quindi come ti dico Io: “Sii sincero verso chiunque ti venga posto vicino!”. Se tu sei riconosciuto nella verità, o no, questo ti sia indifferente; poiché solo attraverso la verità puoi esistere ed anche esisterai. Questo comandamento «Tu non devi mentire!» è dato da Me per condurre alla verità anche coloro che finora stanno ancora nella menzogna.

*

9. Prosegui a scrivere. – Vedi, figlio Mio, anche qui devo dirti: “Persevera!”. In qualunque maniera tu debba combattere, vieni sempre di buona voglia da Me, dal Padre, e scrivi ciò che ti do, poiché Io sono la Verità e non ti do nient’altro che la Verità. Per colui che non l’accetta, sarà colpa sua se sulla via gli si opporranno difficoltà su difficoltà che lo terranno lontano da Me, finché egli stesso non sarà diventato verità.

10. Questo dico Io, il Padre tuo Gesù, essendo stato Io stesso a dare questo comandamento «Tu non devi mentire!» agli uomini, perché sia osservato. Prendi dunque ben nota di questo, e attieniti in ogni tempo soltanto a Me che sono ‘la Verità’ che ti condurrà a quella verità dove Io posso sempre essere trovato da coloro che sono volenterosi nel cercare di ottenere questa Verità.

11. Adesso va, figlio Mio; Io, il Padre tuo Gesù, rimango nella verità presso di te.

 

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Cap. 8 bis

– Supplemento –

Chiarimenti allo scrivano, e a tutti

13.01.1903

1. Figlio Mio, per ciò per cui preghi ti venga dato, deve anche esserti dato. Ascolta dunque e scrivi: “Benedetto sei tu e benedetto ciascuno che legge questa Mia parola, purché si sforzi di accoglierla in sé con piena fede!”. Infatti, vedi, figlio Mio, Io, il Padre, ti do solo quello che ha origine dal Mio Amore, e questo ha la sua gioia permanente in eterno.

2. Se riconosci questo, non devi neanche mai spaventarti se talvolta ti vien dato qualcosa che non si mostra concorde con l’intelletto e ordinamenti umani. Poiché vedi, Io, il Padre, concedo talvolta che si verifichi l’una o l’altra cosa che ha l’apparenza come se i Miei scrivani cerchino di pubblicare il corso delle proprie idee; e tuttavia non è così, perché sono Io stesso che dispongo così, essendo lo scrivano – nella Mia mano – uno strumento con cui opero a Mio piacimento.

3. E ciò che Io, l’Onnisciente, adopero, è certo solo per il bene degli uomini stessi che Io, nel Mio Amore, guido per tutta l’eternità alla beatificante meta finale. Sennonché, a Me occorrono dei cuori volenterosi e docili che non tendano affatto ad elevarsi a critici della Parola data da Me e per mezzo Mio, poiché nessuno deve dimenticare che egli è tuttavia meno di Me, meno del Padre.

4. Poiché Io fui il Primo e da Me stesso son procedute tutte le altre creature chiamate alla vita, le quali come Me stesso hanno la loro esistenza per tutta l’eternità, nondimeno la loro esistenza non può essere mantenuta che solo attraverso di Me, giacché Io stesso ho in Me la Vita, la quale è data a tutti gli esseri viventi proceduti da Me. Perciò Io, il Padre, dico a te e a chiunque altro, che le Mie parole che sgorgano dal Mio stesso Amore, ovvero che son sorte per concessione del Mio Amore, rimangono parole provenienti da Me, dal Padre, per tutte le eternità.

5. Perciò riconosci questo, e resta per sempre nella fede in Me, il Padre, che mai e poi mai ti darà altro, all’infuori di quello che è compatibile con l’Amor Mio soltanto, e rimarrà stabilito per tutte le eternità. Questo dovevo dirti, affinché anche tu non ti urti nelle parole che ti sono date da Me, e quali  perciò non avrebbero mai potuto sorgere dalla tua brama, se tu stesso non ti fossi sentito attratto nell’amor per Me.

6. Solo l’amore per Me ti dà e ti può dare quello che Io stesso, il Padre, ho in Me. Tuttavia, quello che ho in Me, lo sa solo colui che guida la propria vita nell’amore che trae origine da Me. A qualunque altro, basti ciò che se stesso ha, poiché anche a costui ho provveduto, così che la materia lo appaghi in abbondanza con ciò che gli giova, fino a saziarlo con esuberanza, finché va in rovina e, quale un figlio degenerato, possa essere ridestato a nuova vita attraverso il Mio Amore misericordioso.

7. Nondimeno, questo risveglio non può avvenire in un batter d’occhio, poiché tutto il suo essere viene trattenuto tanto a lungo in un terribile sonno mortifero, nel quale spesso le più raccapriccianti visioni lo portano fino alla disperazione, così che diventa sempre più conscio della propria impotenza, e l’anima sua ammalata si dà poi alle Mie cure.

8. Queste sono le conseguenze della mancanza di fede, le conseguenze delle trasgressione dei Miei Comandamenti. Fa perciò attenzione alla parola che Io ti do, non solo per te, ma per tutti quelli che ti porto vicino, per tutti coloro che trovano l’occasione di leggere le Mie parole dell’Amore. La sola lettura della Parola, però, non basta; la stessa deve diventare vivente in ogni cuore, poiché solo coloro che diventano veramente uomini nello Spirito del Mio Amore sono chiamati figli Miei; sono costoro quelli che Io chiamerò e che ho sempre chiamato a Miei servitori.

9. Questo dico Io, il Padre tuo Gesù.    Amen!

 

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Cap. 9

9° COMANDAMENTO

 

(Es. 20,17 / Dt. 5,21): - “Non desiderare la casa del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna che sia del tuo prossimo!”

22.01.1903

1. Figlio Mio, anche in quest’ora mattutina deve essere il Mio Amore a donarti il Pane (spirituale) che sempre più ti trasformi nell’Amore stesso di Gesù. Fino a quell’ora in cui ciò avverrà, sii un fedele seguace della Parola donata a te da Me, dal Padre, poiché solo mediante la devota fedeltà puoi dimostrarti come un figlio appartenente a Me. Quindi Io, l’Amore, voglio spiegarti in quest’ora il comandamento che recita come segue:

«Tu non devi desiderare la casa del tuo prossimo,

alcuna cosa che gli appartiene!»

2. Vedi, con questo comandamento ti spiego e ti mostro che ti devi accontentare di tutto ciò che hai, come le portano con sé le circostanze che Io, il Padre, stabilisco per ciascuno figlio appartenente a Me. Tu in ogni modo devi attenerti in gratitudine filiale soltanto a Me, al Padre tuo, e da Me stesso riceverai tutto quello che ti è necessario.

3. I tuoi desideri devono sempre rimanere puri, avendo cura di non stabilire mai confronti con coloro che ti stanno a portata di mano, che forse si trovano in condizioni più vantaggiose delle tue, affinché nell’intimo del tuo cuore tu non permetta che s’introducano sentimenti inconciliabili con il Mio Amore, quale Gesù. Tu devi e sei tenuto a rallegrarti anche di tali uomini che stanno in condizioni migliori delle tue, poiché vedi, anche qui ho Io, il Padre, nella Mia Onniscienza, concesso unicamente quello che serve solo per il loro bene, bene cui però lo riconoscono la minor parte degli uomini.

4. Un uomo al quale è stata concessa la fortuna di accumulare beni materiali, deve sapere che quanto gli è permesso di possedere non è sua proprietà permanente, ma anche a lui è dato questo da Me, dal Padre, affinché egli, col bene materiale, pratichi l’usura cristiana, con i cui interessi deve alleviare la miseria di coloro che hanno pochi mezzi.

5. Ma se non lo fa, allora alla resa dei conti che un giorno avrà da presentare egli stesso a Me, al Padre, dovrà confessare a propria vergogna di non avere impiegato il bene a lui affidato secondo le Mie prescrizioni, e senza saperlo starà dunque lì, solo, abbandonato e assegnato agli stessi poveri che spesso, affamati, sono passati dinanzi al suo palazzo e ai tesori accumulati [Luca 16,19].

6. Vedi, figlio Mio, in questo modo, mediante l’amore per Me, al Padre, anche colui che un giorno sulla Terra era privo di mezzi diventa ricco, per poter poi provvedere verso colui che un giorno era ricco, che dà poi a questi la possibilità di tirarsi fuori dal fango della materia nella quale si era sempre più profondamente seppellito durante il tempo della sua vita terrena per effetto del suo cuore provvisto di poco amore.

7. Un buon benestante che ha anche riconosciuto il Mio Amore, sa che il bene materiale datogli per Mia concessione è solo un talento affidatogli che deve impiegare a benedizione di tutti coloro che gli sono portati vicino. Tuttavia solo pochi uomini riescono in questo modo di vivere, rimanendo l’accumulo di beni materiali sempre un pericolo, perché in ciò trova espressione solo di più lo spirito del Mio avversario, e contro questo può schierarsi con prospettive di vittoria solo l’Amore proveniente da Me, dal Padre. Perciò accontentati, e ciascun altro sia soddisfatto solo di quello che gli vien dato per Mia concessione e portato nelle condizioni in cui vive.

8. Quindi ciascuno osservi anche questo comandamento «Tu non devi desiderare la casa del tuo prossimo!». Rimani anche tu nella tua casa che ti è data da Me, affinché anch’Io possa entrarvi ed uscirvi, finché verrà l’ora in cui prenderò te stesso in Casa Mia, poiché tu, uomo vivente nel Mio Amore, hai ospitato in casa tua anche Me, il Padre tuo Gesù. Ebbene vedi, amare Me in questo modo, senza desiderare la casa del tuo prossimo, né sbirciare al suo possedimento, sostanze e beni, è l’adempimento di questo comandamento.

9. Infatti, solo così riconoscerai che nella tua povertà sei ricco, mentre il ricco che vive nelle agiatezze senza amore, è povero, e povero rimarrà finché il ricco nel Mio Amore non gli si sarà avvicinato per portargli aiuto. Questo, dico Io, il Padre tuo Gesù, che ti visita giornalmente nella tua povertà, per darti dei doni che ti consentono di progredire nel Mio Amore e nella Mia Sapienza, affinché tu, quale messaggero, possa essere d’aiuto e servire gli uomini che vivono nella ricchezza materiale.

10. Così, tu ora conosci nella sua pienezza d’amore anche questo comandamento «Non desiderare la casa del tuo prossimo». Sii perciò grato verso di Me, il Padre, per non essere stato benedetto con beni materiali, ma sforzati di diventare di giorno in giorno più ricco nel Mio Amore che Io, il Padre, faccio pervenire continuamente nello stesso modo a tutti gli uomini, i quali sono tutti figli Miei. Nondimeno, il Mio Amore lo riconosce solo colui che ritiene alto e santo anche questo comandamento, e cerca in pieno amore di mantenersi per Me e per tutti coloro che Io, l’Amore, porto vicino a lui stesso. Che questi siano ricchi o poveri, questo deve essere indifferente ad ognuno. Infatti, voi siete tutti figli Miei, e per tutte le eternità siete fratelli e sorelle, sorti dal Mio Amore. Perciò, diventate amore, come Io, il Padre, lo sono, per restare conservati per tutta l’eternità.

11. Questo da Me, il Padre tuo Gesù. – Amen!

 

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Cap. 10

10°  COMANDAMENTO

 

(Es. 20,17 / Dt. 5,21): - “Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né alcuna cosa che sia del tuo prossimo!”

23.01.1903

1. Vedi, figlio Mio, come Io, il Padre, ti amo, così devi anche tu amarMi di tutto cuore. Tieniti in ogni tempo stretto a Me, al Padre tuo Gesù, in filiale fiducia in Dio, affinché tu possa continuamente accogliere in te la Mia vita d’amore mediante la parola che ti viene data; in questo modo crescerai nella fede in Me, Padre tuo. In tal modo diverrai anche sempre più conscio di Chi sia Io per te, Chi sia Io, il Signore del Cielo e della Terra, perfino per l’intera umanità e sempre Lo sarò.

2. Allora saprai a dove appartieni per tutta l’eternità, per poter dire: “Io sono solo là, dove è il Padre, poiché quello che appartiene al Padre, appartiene anche a me, essendo il Padre in me ed io stesso nel Padre”. Ma per poter parlare così è necessario che l’Amore proveniente da Me, che Io dono continuamente a ciascun uomo, sia diventato vivente.

3. Tutti gli uomini, così come essi sono, grandi e piccoli, ricchi o poveri, accolgono in sé ugualmente giorno per giorno il Mio Amore, poiché ogni respiro che un uomo fa di giorno o di notte, è impregnato del Mio Amore. Se non fosse così, nessuna creatura vivente potrebbe esistere anche solo un secondo; ma nonostante questo Amore ricco di Grazia che sempre affluisce da Me, dal Padre (Gv. 1,16), pochissimi uomini riconoscono la Mia esistenza (e la loro origine), bensì percorrono la loro stessa via sulla quale di solito vengono portati lontano da Me, così che Io, nonostante il Mio Amore sempre affluente in loro, resto estraneo per la maggior parte degli uomini.

4. Se poi permetto che succeda loro l’una o l’altra cosa sgradevole (come mezzo ridestante) quasi parlando loro anche in questo linguaggio, ben di rado essi riconoscono la Mia voce (bussante), oppure fanno di Me, che sono l’eterno Amore, un Dio punitore che procede ingiustamente, poiché la maggior parte degli uomini non conoscono i loro stessi errori e mancanze (il loro vizio di puro egoismo), ed attribuiscono le cause di tutti gli inconvenienti che li colpiscono, piuttosto al prossimo che gli è posto vicino, che non a se stessi. Così era nei tempi antichissimi, così è sempre stato, così è ancora oggi, e così sarà sempre, finché anche il minimo dei Miei Comandamenti non troverà adempimento nella fede e nell’amore per Me.

5. Perciò ti ho dato la spiegazione di questi Miei Comandamenti, affinché tu e pure qualcun altro riconosciate la verità che deriva dall’Amore contenuto in questi, e proprio per questa ragione ha anche il suo eterno bene permanente, e voi d’ora innanzi vogliate adempiere gli stessi fino al loro minimo dettaglio (per amore), per far risplendere con ciò la Mia Luce, quale una nuova animazione spirituale per tutti gli uomini che vanno cercando la verità.

«Tu non devi desiderare la donna del tuo prossimo,

alcuna cosa che appartenga a lui!»

6. Ebbene vedi, figlio Mio, in questo comandamento è espresso lo stesso concetto già contenuto in quello precedente. Perciò è anche assolutamente necessario che ciascuno (dei Miei figli) entri con tutte le forze in un tale ordine, e si accontenti di come Io, il Padre, vado regolando i rapporti nei quali il singolo viene a trovarsi, così che con fiducia filiale si abitui alla Mia Volontà d’amore; allora mai verrà a mancargli tutto ciò che colmerà il suo cuore di vera gioia.

7. Infatti, Io, il Padre, nel Mio Amore sono per ciascuno l’Apportatore di felicità; solo che questa Mia azione beatificante non è di specie e durata di questo mondo, ma essa va ben oltre, dove la vita ha il suo vero principio e la sua origine. Sono gli uomini stessi che attribuiscono un valore troppo grande alla vita terrena nella quale appunto vivono. Certamente la vita è qualcosa di grande e da ammirare in ogni sua parte, solo che ogni uomo dovrebbe fare maggiore attenzione al suo vero e proprio scopo, al perché tutti sono entrati in questa vita, data in grazia dal Mio Amore, essendo ricolma di tante meraviglie.

8. Se nessun uomo lo fa, troverà non ricompensate le sue fatiche. Quante migliaia e migliaia di cose circondano l’uomo al fine di incitarlo alla riflessione sulla propria esistenza; quante migliaia e migliaia di prove non ha l’uomo nella sua mano, che gli annunciano la Mia esistenza. Ogni filo d’erba, ogni foglia, ogni goccia d’acqua è un linguaggio Mio, un linguaggio del Padre, nel quale è contenuto tutto il Mio Amore. Ma ora chiedi a te stesso: Cosa sei tu come uomo, che Io ho creato a Mia immagine, come corona di tutte le Mie creature chiamate in vita dall’Amore?”. Tu sei dotato di una capacità tale da poter indagare i misteri del mondo materiale, ma sei anche dotato dei più intimi sensi del cuore, i quali ti indicano che deve pur esserci una Potenza superiore che mantiene nel suo corso ordinato queste meraviglie che ti stanno dinanzi!

9. Se tu, o uomo, hai in te la conoscenza per esplorare i misteri che si celano nella Terra e nella pietra, perché non ti addentri più profondamente nel tuo essere spirituale, per esplorare cosa vi sia nascosto ancora di più importante oltre ai misteri contenuti nella materia? Infatti, tutto ciò nel quale tu affliggi il tuo sapere, è anche sorto dal Mio stesso Amore, per offrire occasione agli uomini di innalzarsi al di fuori dalla materia verso lo spirituale puro.

10. Tuttavia, ancora una volta, questo può verificarsi non altrimenti che solo attraverso il Mio Amore, Amore che sono Io stesso, donandolo a ciascuno che non si accontenta solamente di ciò che vede il suo occhio e di cosa può afferrare il suo intelletto (mondanamente corto). Il Mio Amore, infatti, è vita spirituale, dalla quale è sorto anche tutto ciò che appartiene alla materia stessa, essendo tutto questo proceduto da Me, dall’eterno Spirito primordiale.

11. Perciò anche tu, che sei tanto ricolmo di ammirazione per Me, esplorando tra le cose esteriori, vieni da Me; entra anche tu in questo puro spirituale, per appropriarti in maniera vivente del Mio Amore che di giorno in giorno ti fa riconoscere nuove meraviglie, dinanzi alle quali il tuo sapere arretra umiliato. Ma proprio per questo, per poter penetrare nelle profondità della Mia più intima vita spirituale, Io, il Padre, ho dato i Comandamenti ai Miei figli, con il cui adempimento è offerta a ciascuno l’occasione di approfondire la Mia esistenza (in sé).

12. Per colui che mediante l’amore per Me, il Padre, ha accettato in sé con certezza la prova della Mia esistenza, a questi le porte del Mio regno sono aperte, dove il Mio Sole di grazia gli porta incontro Luce e Vita, in modo che egli, nel Mio Amore, giorno per giorno può accogliere in sé quello che lo rende idoneo a ciò per il quale Io l’ho destinato (la vera figliolanza di Dio), per servire nell’amore tutti coloro che Io, l’Amore stesso, ho portato loro vicino. Io, infatti, nel Mio Amore, servo tutti gli uomini, e ognuno che Mi ha riconosciuto deve servirMi, restituendo lo stesso amore ricevuto, a tutti coloro che sono bisognosi d’amore, e questi li conosco soltanto Io, il Padre. Per questa ragione ad ogni figlio che Mi serve, avvicino solo quegli uomini che sono bisognosi d’amore, nei quali però anche l’adempimento dei Comandamenti deve essere eseguito in piena serietà.

13. Se qualcuno fa secondo questo Mio desiderio, allora la porta del Cielo gli si apre, e poi lui, nella Mia Grazia, troverà sempre occasione d’imparare a conoscerMi nel Mio Amore, sempre sotto un nuovo aspetto.

14. L’osservanza dei Miei Comandamenti è dunque anche la chiave che dischiude il Mio Cuore! Infatti, Io posso rivelarMi nella pienezza del Mio Amore soltanto a colui che in tutta fede vive nell’amore e si sforza incessantemente di adempiere fino al più piccolo dettaglio i Comandamenti dati da Me. Perciò imprimiti gli stessi ben vivamente nel più intimo del tuo cuore, affinché ad ogni ora tu possa sapere precisamente quello che devi fare e la maniera in cui devi procedere.

15. La Mia volontà ti deve essere santa! Tuttavia, anche chiunque ti vien posto vicino, deve essere per te in ogni tempo un santo dono da parte Mia, da parte del Padre; poiché in ciascun uomo è posta la divina Scintilla vitale, la quale deve essere portata all’animazione, e questo può accadere solo tramite l’amore, perché l’amore soltanto è il destatore della Vita e la sorgente della Vita beatificante in eterno. Se questo amore viene riconosciuto o no nel suo vero significato dall’uno e dall’altro, questo deve essere indifferente per te o per qualsiasi altro che si trova nel Mio Amore, poiché i Miei Comandamenti consigliano agli uomini di agire in questo Mio Amore.

16. Colui che non accoglie questo amore che gli viene offerto per combattere le tenebre che lo padroneggiano, si attira da se stesso il male con la non osservanza dei Miei Comandamenti, e rimarrà nel male finché non avrà riconosciuto l’amore offertogli e da lui disprezzato e, con cuore pentito, non sarà venuto supplicante a Me, cosa questa però, che non può trovare adempimento finché il sentimento del suo cuore non sarà tanto progredito sulla via della maturazione, al punto da accogliere permanentemente in sé la verità della Vita d’amore, quale unica condizione della libera beatitudine che è contenuta nei Miei Comandamenti come santuario permanente.

17. Ebbene vedi, figlio Mio, tu, così come chiunque altro legge questa Parola data da Me, deve sapere che Io ho detto il vero; perciò fa’ come dico: “Diventa un cooperatore vivente dei Miei Comandamenti!”. Quanto più zelante nel tuo modo di procedere cercherai di adempierli nel modo da Me esposto, tanto più chiaramente riconoscerai la Mia Volontà, la quale continuerà a mostrarti solo la celestiale purezza del beatificante modo in cui Io, il Padre, cerco di rendere felici tutti gli uomini.

18. Così dunque, voi tutti che vi trovate nel Mio Amore, venite a Me, al Padre, affinché vi benedica, per dare a tutti voi la Forza vitale spirituale che affluisce a voi in radiosi torrenti di Luce dall’osservanza dei Miei Comandamenti d’Amore, per scacciare le tenebre che tengono prigioniera l’intera umanità.

19. Lodate altamente il Mio Nome, e in questo Nome dovete uscir fuori, per ritornare di nuovo a casa da Me, al Padre, da vittoriosi e carichi di ricco bottino. Io aspetto tutti voi che state nell’Amore per Me. Venite! Venite singolarmente, venite a gruppi compatti, così come per mezzo Mio, per mezzo del Padre, ve ne è data l’occasione. Però venite! Poiché vi aspetto per andare Io stesso in battaglia con voi, e raccoglierò tutto, raccoglierò quello che un giorno è uscito da Me stesso.

20. Il tempo stringe, non fatevi pregare, perché non verrà più un tempo nel quale parlo a voi in maniera così vivente attraverso la Parola dell’Amore; infatti, per tutti coloro che alla Mia seconda venuta non avranno riconosciuto Me, il Padre, nella Mia Luce, la tenebra rimarrà per lungo tempo, e nell’oscurità essi non vedranno la gioia beatificante di coloro che sono entrati nello spirito dei Miei Comandamenti.

21. O voi uomini che vi tenete in disparte da Me, ascoltate le Mie parole d’amore, le quali vi esclamano attraverso ciascun comandamento: “Diventate figli del Padre vostro, che per voi tutti ha raccolto ricchi tesori, i quali vi congiungono con Me per tutta l’eternità, e con ciò entrare in quella stessa proprietà spirituale che appartiene al Padre vostro”.

22. O figli Miei che state nell’amore per Me, dimostrate con ciò il vostro amore cercando di adempiere precisamente i Miei Comandamenti, affinché anche voi non facciate parte di coloro, tra cui ce n’è più d’uno, che vorrebbero esserlo volentieri, ma pur volendolo non hanno sempre presso di sé soltanto Me, ma anche altri dèi, ai quali di tanto in tanto vanno servendo.

23. Ciascuno si attenga anzitutto a questo comandamento, affinché diventi ciò che Io, il Padre, desidero: un figlio fedele che serve Me soltanto nell’amore!

*

24. Ora, figlio Mio, concludo dicendo che adesso, tanto per te quanto per qualsiasi altro che vuole appartenere a Me, ho dato una nuova spiegazione a questi Miei Comandamenti, ovvero li ho spiegati esattamente in modo che tu ora sai in quale maniera devi procedere. Ora fa come il tuo amore ti dice di fare. Mai dovrai rimanere senza la Mia protezione, attenendoti sempre soltanto alla verità, la cui Verità sono Io stesso, il Padre vostro.

25. Io ti dono giorno per giorno ciò di cui hai bisogno; perciò anche in questa verità riconosci che hai solo Me, il Padre tuo, che si prende cura di te come per ognuno dei tuoi! Perciò credi in Me e ama solamente Me sopra ogni cosa, e ama i tuoi fratelli e le sorelle come te stesso, conformemente ai Comandamenti dell’Amore!

26. Questo dico Io per oggi, il Padre tuo Gesù!    Amen!

 

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Cap. 11

Agire secondo i  COMANDAMENTI

25.01.1903

1. Ecco, figlio Mio, tu preghi per qualcosa che Io faccio continuamente. Infatti. Io, il Padre, sono e resto con te per tutta l’eternità, se tu resti fedele nella tua brama verso di Me. Vedi, come potrebbe essere altrimenti? Infatti, dove c’è amore, là sono Io, l’Amore stesso. Questo prezioso dono celeste è proprietà Mia e di colui che ha indirizzato le proprie brame solo a Me, al Padre. Non devi essere in apprensione per il tuo futuro, poiché per mezzo Mio, cioè dell’Amore, uscirai vittorioso da ogni lotta; perciò mantieniti unicamente in questo amore, che deve chiarirti, come anche chiarirà, ogni tenebra.

2. Il Mio avversario si sforza di corrompere ogni figlio appartenente più a Me, al Padre, vale a dire che tenta di portarlo dalla sua parte; ma Io, il Padre ti dico anche che questo va fino a un determinato limite, e poi la sua intromissione cesserà per sempre, come ebbi a mostrare chiaramente e senza giri di parole con la fedele immagine di vita del figlio Mio Giobbe. Se ti dai la pena e cerchi di consolidare in te l’immagine di vita di questo figlio il cui ardente desiderio era verso di Me, allora apprenderai che sono sempre Io soltanto Colui che possiede in Sé la forza vitale per liberare dagli attacchi delle tenebre anche i Miei, con tutti i loro appartenenti.

3. Fa’ in qualsiasi tempo solo quello che il Mio Amore chiede che tu faccia, e così ti manterrai nella Mia Volontà. Vedi, mediante questa spiegazione dei Miei Comandamenti hai accolto in te tutto quello che ti rende capace di essere di aiuto con consiglio e azione a chiunque ti venga portato vicino; infatti nel Mio Amore, che in tutta la sua piena Potenza è contenuto in ciascuno dei Comandamenti, si trova anche la Vita proveniente da Me, nella quale a sua volta è contenuto tutto ciò di cui ogni singolo ha bisogno per il proprio sviluppo spirituale.

4. Tuttavia, solo colui che con ogni diligenza si è in tal modo abituato a vivere nell’osservanza dei Miei Comandamenti dati agli uomini, può riconoscere ed anche riconoscerà queste cose. Per chiunque altro, questa Potenza celeste che vi si cela dentro rimane cosa morta, poiché posso intervenire, e interverrò in maniera vivente, solo là dove Io stesso sono stato accolto per sempre nell’amore e nella fede in Me.

5. Questo dice anche la fine del comandamento, dove è detto: «Chi agisce secondo questi Miei Comandamenti e li osserva in tutte le sue parti e li santifica, questi è benedetto fino alla millesima generazione; invece colui che non agisce secondo questi e disprezza la Mia Volontà, costui è un ribelle contro di Me fino alla quarta e quinta generazione».

6. Ebbene vedi, Io stesso accolgo nel Mio Amore tutti gli uomini. Io continuo a seguire anche l’uomo che è più lontano da Me, per indurlo al ritorno, tuttavia, colui che con ogni cura si sforza nella sua caparbietà di non prestare attenzione neppure alla Mia influenza benedetta, costui è cresciuto proprio col peccato originale del Mio avversario, e questo peccato ereditario passa poi ai figli dei figli fino alla quarta e quinta generazione. Nondimeno, anche in questi casi vi sono dei singoli meno legati al peccato originale, e questi vengono poi da Me, al Padre, guidati in maniera tale da poter un giorno servire come stelle splendenti anche per tutti gli altri.

7. Riconosci perciò anche in questo la Mia Misericordia, la quale ti dice sempre: «Figlio Mio, non scoraggiarti, poiché Io, il Padre, tengo il Mio Amore sempre pronto per ciascuno, affinché nemmeno uno resti senza di Me nelle difficili ore della sua sofferenza». Ma se sono Io stesso il Padre di tutti gli uomini, allora Lo sono anche per tutti i segregati che vivono nelle tenebre, che essi da soli si son procurate! Anche a questi Io sono vicino, per dare a ciascuno, mediante il Mio Amore, la forza di cui hanno bisogno per la propria conservazione, finché sono passati attraverso la purificazione, che poi farà riconoscere loro che Io, nel Mio paterno Amore, sono sempre stato vicino a loro, ma che nella cecità del loro spirito non erano riusciti a riconoscere Me che sono l’Amore.

8. Nondimeno, della Mia Misericordia ne faccio dono a chiunque, affinché ciascuno riconosca e divenga anche consapevole in sé, di come e in quale modo si debba attuare la Mia opera di redenzione. Io sono pieno di Misericordia con te e con tutti gli uomini; perciò, nel tuo amore, sii anche tu misericordioso verso tutti coloro che ti sono posti vicino, poiché nel Mio Amore devi vivere per tutti gli uomini per poter servire Me, il Padre, in piena umiltà.

9. Questo ti sia detto da Me, dal Padre tuo Gesù, il Quale nel Suo Amore misericordioso abbraccia te, ma anche tutti gli altri uomini. – Amen!

 

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Cap. 12

Ancora una parola sul Decalogo

(Ricevuto dal Signore a mezzo di  +++ K)

8.05.1903 – Ore 2.00

1. Vedi, figlio Mio, tu desideri da Me, il Padre tuo Gesù, qualcosa che anch’Io desidero da ogni Mio seguace; perciò sta solo a te stesso diventare quello che, dal più profondo del tuo cuore, tu stesso desideri essere. Tu conosci le Leggi che Io, il Padre, ho dato agli uomini nei Miei Comandamenti; tu sai quello che Io desidero attraverso questi.

2. Ti è però anche fin troppo noto dove ha portato la loro non osservanza, ma ti è anche noto dove giunge un uomo che vive nel vero amore filiale e di quale forza dello spirito si può appropriare colui che, in vera fede, osserva questi Miei Comandamenti e che, nell’amore per Me, si sforza di metterli anche in pratica in tutti i modi.

3. Dopo che tutto questo ti è noto, ora da parte Mia che sono il Legislatore stesso, posso dirti nient’altro che questo: “Attieniti rigorosamente a queste Mie Leggi dell’Amore, e lo devi fare tanto più, perché Io, il Padre, ho dato a te per primo le spiegazioni di questa Mia Legge dell’amore!”

4. In chiusura a queste spiegazioni, ho detto, come al tempo quando diedi i Comandamenti sul monte Sinai al Mio fedele servitore Mosè: «Benedetto fino alla millesima generazione è colui che adempie questi Miei Comandamenti, ma colui che agisce coscientemente contro questi, non avrà parte alla Mia benedizione fino alla terza e quarta generazione». Vedi, così è, così era, così rimarrà fino a quando ci sarà anche un solo figlio lontano da Me che lascia inosservata questa Mia Volontà.

5. Se tu riconosci che nel tuo procedere spirituale non ci sono progressi da registrare che si rendono manifesti solo nell’amore pieno di abnegazione, allora devi sapere che in una o nell’altra parte dei Miei Comandamenti non procedi ancora fedelmente. Perciò, fa come ti dico Io: “Esaminati in tutte le tue azioni! Esamina ogni domanda, ogni modo di procedere, se la sua attuazione rimane nel piano del Mio Amore, affinché tu non sia tratto in errore!

6. Fare questo non è difficile, poiché vedi, figlio Mio, se stai nell’amore per Me, per il Padre, Io sono sempre con te. Io osservo il tuo procedere in tutte le sue parti, in modo che, mediante l’amore che hai per Me, puoi avere in ogni momento, per mezzo del Mio Amore sempre affluente a te da Me, la piena chiarezza riguardo a tutto ciò che ti vien dato.

7. Infatti, l’unione spirituale tra Me, il Padre, e il figlio che Mi appartiene, è interrotta solo quando lo stesso si è astenuto dall’osservanza dei Miei Comandamenti, cosa questa che provoca però un momentaneo disturbo nel progresso sulla Via puramente spirituale.

8. Adesso conosci la causa e gli effetti che la non osservanza dei Miei Comandamenti manifesta. Altro non è necessario dirti. Quindi tieni alta anche questa Parola che ti è data nell’intimo del tuo cuore come una fiaccola vivente, affinché in ogni tempo tu abbia dinanzi a te la chiarezza che di ora in ora ti porta sempre più vicino alla meta agognata, vale a dire: sii un fervente seguace della Mia Volontà, del cui riconoscimento Io non ti priverò, per vederla dinanzi a te sempre più chiara, affinché tu ottenga sempre più ricche occasioni per mettere in pratica i Miei Comandamenti dell’Amore nel vero filiale amore per Me.

9. Infatti, anche qui Io dico, come già tanto spesso ebbi a dire: “Chi Mi è stato fedele nel piccolo, lo metto su molto” [Luca 16,10], poiché l’amore per Me lo ha reso capace di servirMi in umiltà come un figlio fedele e devoto, e quindi egli è pure capace di rendere altamente felici tutti coloro che Io, il Padre, gli porto vicino.

10. Vedi, figlio Mio, così ho parlato a te Io stesso secondo la tua brama d’amore; accogli in te questa parola espressa, e seguiMi nella filiale brama dell’Amore, poiché Io sono e resto sempre e in eterno presso di te.

11. Questo dico Io, il Padre tuo Gesù che ti ama. – Amen!

 

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Cap. 13

SUPPLEMENTO

alla spiegazione dei  Comandamenti

30.05.1903

1. Per darti ancora qualcosa sul riassunto dei Comandamenti dell’Amore, voglio Io, il Padre tuo Gesù, parlarti ancora. Quello che do, non lo do solo a te, bensì ad ogni altro che si sforza di amare Me, affinché ciascuno possa trovare l’occasione di abituarsi a vivere nella Mia Legge dell’Amore. Ebbene, allora ascolta e scrivi come Io, il Padre, ti dico di scrivere: “Tu devi da Me, dal Padre, accogliere in te nient’altro che una cosa soltanto: ciò che l’amore stesso porta con sé”.

2. Io, il Padre tuo Gesù, ti ho dato questa spiegazione dei dieci santi Comandamenti per il bene generale dell’umanità; se tu o chiunque altro raccogliete questi in ‘uno’, allora l’insieme è da prendere solo nell’unica massima, la quale dice: «Ama Dio sopra ogni cosa e il prossimo tuo come te stesso!»

3. Cosa significa questo? Ebbene vedi, figlio Mio, Io ti dico che quando avrai compreso nel suo giusto senso il primo comandamento: «Tu non avere altri dèi accanto a Me!», e l’avrai messo in pratica con ogni diligenza, allora nulla più potrà essere d’impedimento per maturare fino alla perfezione suprema, e precisamente in breve tempo. Ti troverai allora spiritualmente in continuo progresso, non solo per rendere felice te stesso, ma anche tutti coloro che Io, il Padre, ti porto vicino.

4. Dal primo comandamento risulta dunque la Luce dell’Amore e della Vita che compenetra e ricolma l’intero essere dell’uomo, il quale introduce il suo intero sforzo in questo comandamento.

5. Tieni perciò elevato e santo questo primo comandamento come il più importante, perché proprio questo è la radice fondamentale, dalla quale sorge l’albero spirituale della Vita con i suoi rami ampiamente estesi, sotto i quali trovano la loro beatificante quiete spirituale coloro che Io, il Padre, nel Mio Amore tutto felicitante, porto vicino al singolo. Dare di più su questo argomento, per il momento non è necessario. Verrà il tempo in cui Io, nel Mio Amore, Mi rivelerò anche in un altro modo; nondimeno per adesso è abbastanza.

6. Vedi, figlio Mio, se tu e chiunque altro seguite i Comandamenti dati da Me, conformemente a questa spiegazione come lo desidero da voi (per la vostra salvezza), neanche uno rimarrà senza la Mia benedizione che, nello spirito del Mio Amore, lo introdurrà nella beatitudine suprema. Quindi bada bene alla Mia parola; poiché la Mia parola è Vita, e in essa è contenuto l’Amore che rende possibile a ciascuno di amare Me, il Padre, sopra ogni cosa, e il prossimo proprio come se stesso.

7. Accogli dunque la Mia benedizione affinché ti guidi a nuovi atti d’amore. Questo da Me, il Padre tuo Gesù.    Amen!

*

8. Figlio Mio, scrivi ancora. Vedi, Io, il Padre, ti dico: “Attieniti rigorosamente alle Mie parole espresse, affinché tu venga liberato da tutto ciò che vorrebbe esserti d’impedimento. Io, il Padre, rimango nell’Amore presso di te; tu non hai bisogno di nessun altro se non di Me, che sono il tuo Tutto, e il tuo Tutto rimango per il tempo e per l’eternità! Io, il Creatore, mantengo miliardi e miliardi di esseri viventi, tra i quali sei incluso anche tu. Lascia a Me, al Padre, tutte le preoccupazioni; Io, per chiunque Mi serve, ho un pezzetto di pane che lo nutre spiritualmente e, finché è necessario, anche corporalmente”.

9. Quindi, ama Me, il Padre! Facendo come Io desidero (per la salvezza tua e di tutti), affinché con lo stesso amore che dai a Me, tu conduca anche il tuo prossimo al Santuario. Che questo accada, a ciò aiuto Io, il Padre tuo Gesù, in e mediante il Mio Amore a te, sempre affluente.

10. Questo ti dico Io, il Padre tuo Gesù che ti è di guida. – Amen!

 

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Cap. 14

Ultimo cenno riguardo ai

dieci santi Comandamenti

 

In seguito alla preghiera dello scrivano affinché gli venisse concessa una parola di aggiustamento alle apparenti contraddizioni tra la Legge del Vecchio Testamento e la Grazia del Nuovo, tra il tendere alla santificazione mediante le opere fattive (Giacomo) e la giustificazione attraverso la fede (Paolo), che può risolvere solo l’amore, poiché solo l’amore può adempiere giustamente la Legge. L’amore è quindi la radice delle benedette opere fattive, ed esso solo è anche il fondamento vero e vivente della fede, quindi l’unione della fede e dell’opera, diventano nell’amore, entrambi una cosa sola.

 A tale preghiera seguì quanto segue:

 

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7.06.1903

1. Figlio Mio, cosa desideri da Me, dal Padre tuo Gesù? Certamente nient’altro che la Mia parola ti renda felice, Parola che vien fuori dal Mio Amore soltanto. Tuttavia, quando Io, il Padre ti do la Mia beatificante Parola, chi ne trarrà da questa la beatificante utilità spirituale che è contenuta in ciascuna di esse?

2. Certamente solo colui che ha imparato a conoscere il Mio Amore nel suo vero significato; ogni altro non è atto ad assimilare la Mia parola. Anche se questi divorasse con avidità interi libri delle parole date da Me, egli tuttavia rimarrebbe in sé lo stesso privo d’amore, finché la Semente divina riposta in lui sia fecondata dall’amore operante, mediante qualcuno che per mezzo Mio gli vien portato vicino.

3. Perciò, tu e chiunque altro, accogliete con tutto l’amore e la fede la parola data da Me, ed agite come Io, il Padre, nell’Amor Mio chiedo di fare, senza timore di essere combattuti dall’uno o dall’altro.

*

4. Ad ogni attacco che segue contro la Mia parola data, Io stesso so bene come proteggere l’attaccato, se lo stesso si consegna in tutto e per tutto a Me, al Padre; riconoscendo appunto in chi lo attacca, proprio colui che, tramite il Mio Amore stesso, deve essere introdotto sulla via della verità. Come questo deve accadere, è precisamente evidente e chiaro nelle parole della Mia spiegazione dei dieci santi Comandamenti. Questo a giustificazione.

5. Nessuno che sta al Mio servizio rimane senza lotta, tuttavia la vittoria è Mia, e spetta sempre solo a Me. Perciò ognuno si equipaggi col Mio Amore, affinché tra gli appartenenti a Me e Me stesso, il Padre, non possa subentrare dell’estraneo.

6. Ciò che Io dico è vero e rimarrà vero, anche se le stesse parole dovessero avere in ancora tante contraddizioni; ma se si esaminano più precisamente, sono contraddizioni solo per coloro che stanno ancora lontani da Me, lontani dal Padre.

7. Infatti Io, l’Amore, sono in tutto il visibile, ma anche in tutto quello che per voi è invisibile, poiché dove non ci sono Io, là non vi è alcuna vita che conduca alla perfezione, e tuttavia Io sono anche là, poiché tutto deve essere redento.

*

8. Quindi, come anche tu in queste ultime parole puoi trovare qualche contraddizione, allo stesso modo ne troverai nelle antiche rivelazioni (Bibbia) e nelle nuove Parole di vita da Me date (la Nuova Rivelazione), e precisamente per questo motivo: affinché chi giace nella tenebra sia introdotto nella Luce, dalla quale il calore vivificante dell’Amore si riversa su tutti gli esseri viventi.

9. Quindi, non temere nulla, poiché la Mia parola porta benedizione, anche se per qualcuno, da questa, deve risultare qualche dura lotta. Questa Parola è data per mantenervi tranquilli nella brama d’amore per Me, fino al termine della vostra vita terrena.

10. Questo da Me, dal Padre tuo Gesù.    Amen!

 

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Appendice

 

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Cap. 15

 

CENNI COMPORTAMENTALI VERSO LA CHIESA

( I )

23 maggio 1903, ore 14,30

 

(Domanda) :Anche in quest'ora mattutina io vengo nell'Amor Tuo, supplicandoTi, mio caro Padre Gesù, per aver da Te una parola: “Come deve comportarsi di fronte al clero, un figlio che sta nell’amore per Te? Dobbiamo frequentare le chiese? Dobbiamo battezzare e cresimare i nostri figli e, in caso di morte, farli anche seppellire dal clero preposto nella comunità? Queste le domande che mi premono già da lungo tempo, ed alle quali bramerei avere risposta onde poter dare anche ad altri, per mezzo Tuo, o mio buon Padre, una spiegazione riguardo a questo.

Con filiale gratitudine io innalzo a Te, o Padre, il cuor mio, ringraziandoTi per tutte le grazie che fino ad oggi Mi hai elargito. Tu, o Padre, mi hai dato tanta Luce, e riconosco sempre di più che non posso far niente (di veramente buono) senza il Tuo aiuto. Conservami in questa Tua amorevole Luce, affinché sempre di più io faccia solo ciò che è giusto dinanzi a Te, e ciò rimanga anche giusto per tutta l'eternità per chiunque mi venga portato vicino. Per questo scopo, o Padre, aiutami anche oggi a fare un ulteriore passo nel Tuo Amore. Tuttavia sia fatta la Tua volontà, volontà che per me è santa. Amen!

1.            (Risposta): Figlio Mio, ascolta Me, il Padre tuo Gesù, cosa ho da dire anche in questa faccenda. Quando hai in qualsiasi modo il desiderio di avere una giusta e precisa spiegazione, tu sai già a ‘Chi’ devi rivolgerti. Tu però non devi indugiare di venire a Me, dal Padre tuo Gesù, con una tale richiesta, poiché vedi, sono Io stesso che faccio nascere per te, come pure per altri, il desiderio di procurarvi chiarezza, là dove vi trovate ancora nell’oscurità.

2.            Ma per rispondere alle domande da te poste, Io stesso devo per prima cosa domandarti: “Conosci i Miei Comandamenti, nei quali solamente il Mio Amore è l’unico punto cardinale che compenetra e ricolma la Mia intera dottrina?”. Tu e ogni altro che sta vicino a Me, al Padre, riconoscendoMi nell'amore, dirà: “Padre, Ti ho riconosciuto! Io ho avuto abbondante occasione di ammirare che Tu, nel Tuo Amore, sei sempre misericordioso verso gli uomini giusti, ma Lo sei anche verso gli ingiusti che Ti disprezzano e Ti deridono".

5. Ebbene vedi, figliol Mio, come tu e più d'uno riconosce pure questo e dal fondamento del suo cuore lo percepisce, come avviene dunque che, nonostante tutto ciò, molti di voi si tengono lontani dal servizio religioso ecclesiastico e non si subordinano neanche alle sue disposizioni, e perciò si separano dalla rimanente umanità che, tuttavia, sono anch’essi, tutti, figli Miei come qualsiasi altro che ha riconosciuto Me, il Padre? Con un tale procedere voi private molti di coloro che vi sono portati vicino dell'occasione di rimanervi accanto come fratello o come sorella; ovvero: credete di agire giustamente di fronte a Me, se vi tenete lontani dal legittimo ordinamento? Solo allora voi siete nel pieno diritto, quando ognuno, in tutto il suo procedere, cerca di adempiere i Miei Comandamenti dell'Amore.

6. In quella cerchia di vita nella quale Io ho posto l'uno o l'altro, ognuno deve cercare di vivere nel pieno amore che gli vien dato da Me. Nessuno di voi deve domandare se questo o quello agisce bene nei Miei confronti! Ognuno di voi deve, nell'amore a lui dato, regolare il suo operare e procedere in modo tale, che lui o lei debba essere per ciascuno che gli vien portato vicino, il ‘mezzo’ per guidare alla verità la persona in questione.

7. Tuttavia, non appena l'uno cerca di isolarsi dall'altro credendo di andare solo così sulla giusta via, così facendo egli in tal modo agisce proprio contro ai Miei Comandamenti dell'Amore. Io ti dico: se osservi precisamente i Miei Comandamenti e cerchi di accoglierli nello spirito del Mio Amore tutto abbracciante, alle tue domande a Me rivolte ci sono già state anche delle risposte, poiché vedi, Io ti dico che tu puoi e devi andare al servizio divino ordinato, e non devi tenerti lontano né tu, né i tuoi figlioli, per non separarti dalla comunità nella quale sei posto; infatti, vedi figlio Mio, in qualunque luogo tu vai, Io certamente sono con e presso di te, appena tu stesso nel tuo cuore hai brama di essere presso di Me, presso il Padre.

8. Quindi tu devi, secondo le usanze ecclesiastiche prescritte, battezzare e cresimare i tuoi figli; e se Io, il Padre, chiamo qualcuno di venire a Me, dovete altrettanto farlo seppellire, proprio per non essere esclusi dalla comunità. Poiché, figlio Mio, vedi, Io sono in tutto Lo stesso, anche tramite un ecclesiastico senza fede rimpinzato di dogmi, il quale compie gli atti ecclesiastici sacri che ricolmo con la Mia santa benedizione (per i credenti).

9. La Mia volontà è però questa: che un figlio appartenente a Me si rechi nel campo nemico, per attrarre, come una Luce provveduta con l’Amore del Padre, tutto ciò che finora è rimasto estraneo alla luce. Tuttavia, questo non può accadere in modo appariscente, bensì solo attraverso la tacita osservanza dei Miei Comandamenti. – Questo come risposta alle tue domande rivolte a Me.

10. Ama colui che ti maledice, cercando di rimanergli vicino con tutto il tuo amore. Questo l'ho già detto, lo dico anche oggi e lo ripeterò sempre, finché il Mio Amore avrà compenetrato e colmato il genere umano per tutta l'eternità.

11. Per compiere questo, però, chiunque, ogni singolo che ha occasione d'imparare a conoscerMi nel Mio Amore, è impegnato a procedere ugualmente come Me, che faccio splendere continuamente la Mia Luce di Grazia, tanto sui giusti così come sugli ingiusti.

12. Questo da Me, dal Padre tuo Gesù, per benedizione di tutti coloro che credendo in Me, e si trovano nell'amore per Me.

 

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Cap. 16

 

CENNI COMPORTAMENTALI VERSO LA CHIESA

( II )

30 maggio 1903 alle 15,30

 

(Preghiera) : “In filiale fiducia in Dio Padre, spinto dall'Amore per Te e per tutti gli uomini, vengo anche in quest'ora a Te, mio onni affezionato Padre, con la preghiera di darmi la Tua parola d'amore. Rivela la benigna risposta alle domande del figlio Tuo, mio fratello spirituale, affinché anche questo Tuo figliolo faccia solo ciò che è giusto dinanzi a Te, e rimanga giusto dinanzi agli uomini per tutta l'eternità, avendo assicurata la Tua benedizione a noi che Ti amiamo.

Sia fatta la Tua santa volontà! Allora noi volentieri ci subordiniamo con la forza che ci è concessa. E a far ciò, io Ti prego: vieni a noi anche in quest'ora, affinché io riferisca e doni soltanto quello che il Tuo santo Amore ha deciso di donare. Amen!”

 

1.            (Risposta:) Figlio Mio, abbi luce e chiarezza, affinché il Mio figliolo, che Io, il Padre, ti ho portato tanto vicino, venga liberato da tutti gli errori che egli nel corso del tempo ha accumulato in sé. Così ascolta e scrivi:

2.            Io, il Padre, sono il Tuo Signore e Sovrano. Io, il Padre tuo Gesù, che tu cerchi di amare con tutto il cuore, sono però tuo Amico e Fratello. Io ti dico che, per quanti difetti ed errori hai ancora in te, e un carico di peccati così pesante e così grande come la sabbia nel mare, tu sei tuttavia figlio Mio, che Io, amando, stringo al Mio Cuore e adopero tutta la Mia forza per ripulirti da tutta la sporcizia che t’insudicia, affinché, purificato, tu possa entrare nel Mio regno dell'Amore. Tale regno è ‒ dov’è di casa l’eterna pace, dalla quale sorge la gioia che rende felice tutto, e introduce nella beatitudine per tutta l'eternità.

3.            Tuttavia, così come Io, il Padre, amo te che di gran lunga non stai dinanzi a Me abbastanza purificato da poter accogliere permanentemente in te la beatitudine celeste, a te dico: Io, il Padre, quale tuo migliore Amico e Fratello, sulla parola di come si deve comportare un figlio che sta nell'Amore per Me di fronte alla chiesa e al sacerdozio, ho detto a te e ad ogni altro, chiaramente e con precisione, quello che ciascuno deve fare per assicurare per sé e per coloro che gli sono portati vicino, la Mia benedizione paterna.

4.            A questa Parola data da Me, non c’è da dare nessun'altra interpretazione se non quella data dal significato stesso delle parole.

5.            Ora tu domandi e Mi preghi pure per una spiegazione per la giusta comprensione della Parola su la santa Trinità’. Ebbene vedi, figlio Mio, quando Io dico che voi dovete volgervi via dalle chiese di pietra e dai sacerdoti, con ciò non intendo dire che dovete procedere con sentimenti ostili contro le chiese da Me permesse e contro la casta sacerdotale in queste operanti, poiché questo significherebbe solo: – ripagare il male col male.

6.            Con questo ho inteso dire soltanto che voi dovete stornarvi da tutto ciò che si fa riconoscere per freddo e senza amore per Me. La ‘chiesa di pietra’ significa il sentimento esteriore degli uomini che praticano il servizio divino, e nei sacerdoti è anche da evitare il sentimento esteriore che si rende manifesto proprio nel fatto che i loro desideri sono piuttosto rivolti a ciò che è passeggero ed appartenente al mondo.

7.            Quindi è da ignorare solo il fare e il procedere esteriore che non ha in sé esistenza eterna. Invece l'intimo germe della vita e dell'amore che è presente in ogni uomo, è da destare e curare nella maniera di come allo stesso modo, all'uno o all'altro è data la conoscenza per mezzo Mio, per mezzo del Padre, dal Mio Amore.

8.            Se tu andassi assiduamente in chiesa, comprenderesti che nei riguardi degli uomini le cose non stanno poi così male come talvolta pensi; infatti, là tu odi certamente ben anche solo la Mia parola, anche se questa non sempre viene spiegata secondo il Mio concetto dell'amore, tuttavia, tu che sei di certo più maturo, sai come devi rivolgerti nell’amore per Me, intercedendo per i poveri sacerdoti smarriti o per i compagni di fede.

9.            Nessuno che si trova nell’Amore per Me deve lasciarsi sfuggire l'occasione di raccogliere nuovo materiale da lavoro. Solo tramite l'amore fattivo si sviluppa la conoscenza interiore, e così l'orizzonte spirituale si amplia talmente, che l’intero grande campo di lavoro viene a stare agli occhi dell'interessato nella luce più chiara.

10.       Ovunque si rivolga lo sguardo si vedono giacere intorno migliaia di bisognosi d’aiuto, e la compassione per l'umanità sofferente si avvicina nel suo vero significato davanti ad ogni singolo se maturo nell'amore, così che lo stesso viene incitato ad intromettersi in atti d’amore.

11.       Allora ogni rancore svanisce dal cuore, poiché ogni sofferente, povero nello spirito, è uno di quelli che devono essere guidati a Me, al Padre. Perciò fa’ anche tu come dico Io, ‒ combatti i tuoi sentimenti che ti sconsigliano di seguire il Mio desiderio d'amore, affinché in te sia presente una sola voce, un solo desiderio, e questo sia l'amore per Me, l’amore per il Padre, perché Io sono il tuo Dio, il Padre, il Creatore del Cielo e della Terra; ma nello stesso tempo sono il tuo migliore Amico e Fratello, e tale rimarrò per tutta l'eternità.

12.       Questo da Me, dal Padre tuo Gesù che, amandoti, ti ha chiuso nel Suo Cuore, affinché tu stesso divenga amore, per accogliere in questo amore per Me, tutti coloro che Io ti porto vicino, e che, come tuoi fratelli e sorelle, sono da portare tutti a Me, i quali poi accoglierò dalla tua mano, ognuno nella Mia casa paterna.

13.       Nondimeno, per darti ancora una gioia, ti dico: – Vedi, figlio Mio, per quanto riguarda i tuoi figli, allora abbi per questi nessuna preoccupazione, poiché come Io, l'Amore, ho provveduto per te, così che tu sei potuto entrare nelle Mie vie, la stessa cosa la faccio anche con i tuoi figli. Io solo conosco le vie e i mezzi che devo usare per l'uno e per l'altro. Perciò tu fa ciò che Io desidero in piena fiducia; non ne rimarrai disilluso!

14.       Ama! Ama sempre ogni figlio, per quanto ancora lontano si trovi da Me, poiché ‒ non dimenticarlo ‒ anche te ho tratto fuori dall'abisso della materia, per fare di te un figlio appartenente a Me e che Mi possa servire in filiale obbedienza, per servire poi, con disinteressato amore, tutti coloro che Io, il Padre, ti porto vicino. Se questo corrisponde alla tua volontà, Io ti aiuterò, rimanendoti sempre vicino.

15.       Questa la parola desiderata, affinché tu faccia come ho chiaramente e precisamente espresso nelle parole a te indirizzate su come un cristiano, quale figlio che sta nell'amore per me, deve comportarsi di fronte al sacerdozio.

16.       Io sono Amore per l'intera umanità, e amore deve essere ogni singolo, onde poter con ciò, rimanere vicino a Me, al Padre, per tutta l'eternità. Questo lo dico Io, il Padre tuo Gesù. – Amen!

 

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[1] Perituro: che non perisce mai, non scompare mai.

[2] Si riferisce ai Dettati dal 1° al 4°, in quanto questo 7° fu comunicato a seguito del 4° Comandamento. - Per comprendere meglio, vedi nota n.(2) relativa all’introduzione all’8° Comandamento.

[3] Questa osservazione si riferisce alla circostanza che tali spiegazioni furono date nel seguente ordine: 1°/2°/3°/4° e poi 7°/8°/6°/5°/9°/10°, dopo di ché, in seguito alla nostra umile richiesta ispirata a qualche preoccupazione, fu dato da parte del Padre Celeste la seguente risposta a B.W. il 30 maggio 1903: “Per adeguare questa spiegazione dei santi Comandamenti al gusto anche di altri figli che si trovano ancora lontani dal Padre Celeste, è opportuno che i Comandamenti stessi siano stampati nell’ordine usuale!”.  – (Nota dell’editore tedesco sul testo originale)