“APOCALISSE”
(di Giovanni – testo biblico)
Cap.1: Prologo – Visione introduttiva
Cap.2: Lettere alle sette
chiese: Efeso – Smirne – Pergamo - Tiatira
Cap.3: Sardi – Filadelfia - Laodicea
Cap.4: Dio affida all’Agnello i destini del mondo
Cap. 5: Il libro dai sette sigilli
cap. 6: L'Agnello spezza i sette sigilli
cap. 7: I servi di Dio saranno preservati
cap. 8: Il settimo sigillo – Le
prime quattro trombe
cap. 9: La quinta e la sesta tromba
cap. 10: Imminenza del castigo finale – Il libro
dolce e amaro ingoiato
cap. 11: I due testimoni – La settima tromba
cap. 12: Visione della donna e del
drago – Guerra in Cielo – Guerra sulla Terra
cap. 13: Il drago trasmette il suo potere alla
bestia - I falsi profeti al servizio della bestia
cap. 14: I compagni dell’Agnello – Gli angeli annunziano
l’ora del giudizio
cap. 15: Il cantico
di Mosè e dell'Agnello – I sette
flagelli delle sette coppe
cap. 16: Le sette coppe
cap. 17: La grande prostituta – Simbolismo
della bestia e della prostituta
cap. 18: Un angelo annuncia la caduta di Babilonia –
Il popolo eletto deve fuggire – Lamenti su Babilonia
cap. 19: Canti di trionfo in cielo
– Il primo combattimento escatologico
cap. 20: Il regno millenario –
Secondo combattimento escatologico – Il Giudizio delle nazioni
cap. 21:
cap. 22: Il fiume d’acqua viva - Epilogo
Prologo
[1]Rivelazione
di Gesù Cristo che Dio gli diede per render noto ai suoi servi le cose che devono
presto accadere, e che egli manifestò inviando il suo angelo al suo servo
Giovanni. [2]Questi attesta la parola di
Dio e la testimonianza di Gesù Cristo, riferendo ciò che ha visto. [3]Beato chi legge e beati coloro che
ascoltano le parole di questa profezia e mettono in pratica le cose che vi sono
scritte. Perché il tempo è vicino.
[4]Giovanni
alle sette Chiese che sono in Asia: grazia a voi e pace da
Colui che è, che era e che viene, dai sette spiriti che stanno davanti al suo
trono, [5]e da Gesù Cristo, il Testimone
fedele, il Primogenito dei morti
e il Principe dei re della Terra. A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il
suo sangue, [6]che ha fatto di noi un regno di sacerdoti per il suo Dio
e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen. [7]Ecco, viene
sulle nubi e ognuno lo vedrà; anche quelli che lo trafissero e tutte le
nazioni della Terra si batteranno per lui il petto. Sì, Amen! [8]Io sono l'Alfa e l'Omega, dice il Signore
Dio, Colui che è, che era e che viene, l'Onnipotente!
[9]Io,
Giovanni, vostro fratello e vostro compagno nella tribolazione, nel regno e
nella costanza in Gesù, mi trovavo nell'isola chiamata Patmos a causa della
parola di Dio e della testimonianza resa a Gesù. [10]Rapito
in estasi, nel giorno del Signore, udii dietro di me una voce potente, come di
tromba, che diceva: [11]Quello che vedi, scrivilo in un libro e mandalo
alle sette Chiese: a Efeso, a Smirne, a Pèrgamo, a Tiàtira,
a Sardi, a Filadèlfia e a Laodicèa.
[12]Ora, come mi voltai per vedere chi
fosse colui che mi parlava, vidi sette candelabri d'oro [13]e in mezzo
ai candelabri c'era uno simile a figlio di uomo, con un abito lungo fino ai
piedi e cinto al petto con una fascia d'oro. [14]I capelli della testa erano candidi,
simili a lana candida, come neve. Aveva gli occhi fiammeggianti come
fuoco, [15]i piedi avevano l'aspetto del bronzo splendente
purificato nel crogiuolo. La voce era simile al fragore di grandi acque.
[16]Nella destra teneva sette stelle, dalla
bocca gli usciva una spada affilata a doppio taglio e il suo volto somigliava
al sole quando splende in tutta la sua forza.
[17]Appena lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli, posando su di me la destra, mi disse: «Non temere! Io sono il Primo e l'Ultimo [18]e il Vivente. Io ero morto, ma ora vivo per sempre e ho
potere sopra la morte e sopra gli inferi. [19]Scrivi dunque le cose che hai visto, quelle che sono e
quelle che accadranno dopo. [20]Questo è il senso recondito delle sette stelle che hai visto
nella mia destra e dei sette candelabri d'oro, eccolo: le sette stelle sono gli
angeli delle sette Chiese e le sette lampade sono le sette Chiese».
[indice]
[1]«All'angelo della Chiesa di Efeso scrivi: così parla Colui che tiene le sette stelle
nella sua destra e cammina in mezzo ai sette candelabri d'oro: [2]Conosco le tue
opere, la tua fatica e la tua costanza, per cui non puoi sopportare i cattivi;
li hai messi alla prova - quelli che si dicono apostoli e non lo sono - e li
hai trovati bugiardi. [3]Sei costante e hai molto sopportato per il mio nome, senza
stancarti. [4]Ho però da rimproverarti che hai abbandonato il tuo amore di
prima. [5]Ricorda dunque da dove sei
caduto, ravvediti e compi le opere di prima. Se non ti ravvederai,
verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto. [6]Tuttavia hai
questo di buono, che detesti le opere dei Nicolaìti,
che anch'io detesto. [7]Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese:
Al vincitore darò da mangiare dell'albero della vita, che sta nel paradiso di
Dio».
[8]«All'angelo
della Chiesa di Smirne scrivi: così
parla il Primo e l'Ultimo, che era morto ed è tornato alla vita: [9]Conosco la tua tribolazione, la tua povertà - tuttavia sei ricco -
e la calunnia da parte di quelli che si proclamano Giudei e non lo sono, ma
appartengono alla sinagoga di satana. [10]Non temere ciò che stai per soffrire: ecco,
il diavolo sta per gettare alcuni di voi in carcere, per mettervi alla prova e
avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla
morte e ti darò la corona della vita. [11]Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito
dice alle Chiese: Il vincitore non sarà colpito dalla seconda morte».
[12]«All'angelo
della Chiesa di Pèrgamo scrivi: così
parla Colui che ha la spada affilata a due tagli: [13]So che abiti dove satana ha il suo trono; tuttavia tu tieni saldo
il mio nome e non hai rinnegato la mia fede neppure al tempo in cui Antìpa, il mio fedele testimone, fu messo a morte nella
vostra città, dimora di satana. [14]Ma ho contro di te alcune cose: hai presso
di te seguaci della dottrina di Balaàm, il quale
insegnava a Balak a provocare la caduta dei figli d'Israele,
spingendoli a mangiare carni immolate agli idoli e ad abbandonarsi alla
fornicazione. [15]Così
pure hai di quelli che seguono la dottrina dei Nicolaìti.
[16]Ravvediti
dunque; altrimenti verrò presto da te e combatterò contro di loro con la spada
della mia bocca. [17]Chi
ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: Al vincitore darò la
manna nascosta e una pietruzza bianca sulla quale sta scritto un nome nuovo,
che nessuno conosce all'infuori di chi la riceve».
[18]«All'angelo
della Chiesa di Tiàtira
scrivi: così parla il Figlio di Dio, Colui che ha gli occhi
fiammeggianti come fuoco e i piedi simili a bronzo splendente. [19]Conosco
le tue opere, la carità, la fede, il servizio e la costanza e so che le tue
ultime opere sono migliori delle prime. [20]Ma ho contro di te che lasci fare a Iezabèle, la donna che si spaccia per profetessa e insegna
e seduce i miei servi inducendoli a darsi alla fornicazione e a mangiare carni
immolate agli idoli. [21]Io
le ho dato tempo per ravvedersi, ma essa non si vuol ravvedere dalla sua
dissolutezza. [22]Ebbene,
io getterò lei in un letto di dolore e coloro che commettono adulterio con lei
in una grande tribolazione, se non si ravvederanno
dalle opere che ha loro insegnato. [23]Colpirò a morte i suoi figli e tutte le
Chiese sapranno che io sono Colui che scruta gli affetti e i pensieri degli
uomini, e darò a ciascuno di voi secondo le proprie opere. [24]A
voi di Tiàtira invece che non seguite questa
dottrina, che non avete conosciuto le profondità di satana - come le chiamano -
non imporrò altri pesi; [25]ma quello che possedete tenetelo saldo fino
al mio ritorno. [26]Al
vincitore che persevera sino alla fine nelle mie opere, darò autorità sopra le
nazioni; [27]le pascolerà con bastone di ferro e le frantumerà come vasi di terracotta,
[28]con la stessa autorità che a me fu data dal Padre mio e darò
a lui la stella del mattino. [29]Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito
dice alle Chiese».
[indice]
[1]«All'angelo della Chiesa di Sardi scrivi: Così parla Colui che possiede i sette
spiriti di Dio e le sette stelle: Conosco le tue opere; ti si crede vivo e
invece sei morto. [2]Svegliati
e rinvigorisci ciò che rimane e sta per morire, perché non ho trovato le tue
opere perfette davanti al mio Dio. [3]Ricorda dunque come hai accolto la parola,
osservala e ravvediti, perché se non sarai vigilante, verrò come un ladro senza
che tu sappia in quale ora io verrò da te. [4]Tuttavia a Sardi vi sono alcuni che non
hanno macchiato le loro vesti; essi mi scorteranno in vesti bianche, perché ne
sono degni. [5]Il
vincitore sarà dunque vestito di bianche vesti, non cancellerò il suo nome dal
libro della vita, ma lo riconoscerò davanti al Padre mio e davanti ai suoi
angeli. [6]Chi
ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese».
[7]«All'angelo della Chiesa di Filadelfia scrivi:
così parla il Santo, il Verace, Colui che ha la chiave di Davide: quando
egli apre nessuno chiude, e quando chiude nessuno apre. [8]Conosco
le tue opere. Ho aperto davanti a te una porta che nessuno può chiudere. Per
quanto tu abbia poca forza, pure hai osservato la mia parola e non hai
rinnegato il mio nome. [9]Ebbene,
ti faccio dono di alcuni della sinagoga di satana - di quelli che si dicono
Giudei, ma mentiscono perché non lo sono -: li farò venire perché si prostrino
ai tuoi piedi e sappiano che io ti ho amato. [10]Poiché hai osservato con costanza la mia
parola, anch'io ti preserverò nell'ora della tentazione che sta per venire sul
mondo intero, per mettere alla prova gli abitanti della Terra. [11]Verrò
presto. Tieni saldo quello che hai, perché nessuno ti tolga la corona. [12]Il
vincitore lo porrò come una colonna nel tempio del mio Dio e non ne uscirà mai
più. Inciderò su di lui il nome del mio Dio e il nome
della città del mio Dio, della nuova Gerusalemme che discende dal cielo, da
presso il mio Dio, insieme con il mio nome nuovo. [13]Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito
dice alle Chiese».
[14]«All'angelo della Chiesa di Laodicèa scrivi: così parla
l'Amen, il Testimone fedele e verace, il Principio della creazione di Dio: [15]Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu
fossi freddo o caldo! [16]Ma
poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla
mia bocca. [17]Tu
dici: «Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla», ma non sai di
essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo. [18]Ti
consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco,
vesti bianche per coprirti e nascondere la vergognosa tua nudità e collirio per
ungerti gli occhi e ricuperare la vista. [19]Io tutti quelli che amo li rimprovero e li
castigo. Mostrati dunque zelante e ravvediti. [20]Ecco,
sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io
verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. [21]Il vincitore lo farò sedere presso di me,
sul mio trono, come io ho vinto e mi sono assiso presso il Padre mio sul suo
trono. [22]Chi
ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese».
[indice]
[1]Dopo ciò
ebbi una visione: una porta era aperta nel cielo. La voce che prima avevo udito
parlarmi come una tromba diceva: «Sali quassù, ti
mostrerò ciò che deve accadere dopo questo». [2]Subito fui rapito in estasi. Ed ecco, c'era
un trono nel cielo, e sul trono uno stava seduto. [3]Colui che stava seduto era simile
nell'aspetto a diaspro e cornalina. Un arcobaleno simile a smeraldo avvolgeva
il trono. [4]Attorno al trono, poi,
c'erano ventiquattro seggi e sui seggi stavano seduti ventiquattro vegliardi
avvolti in candide vesti con corone d'oro sul capo. [5]Dal
trono uscivano lampi, voci e tuoni; sette lampade accese ardevano davanti al
trono, simbolo dei sette spiriti di Dio. [6]Davanti
al trono vi era come un mare trasparente simile a cristallo. In mezzo al trono
e intorno al trono vi erano quattro esseri viventi
pieni d'occhi davanti e di dietro. [7]Il
primo vivente era simile a un leone, il secondo essere vivente aveva
l'aspetto di un vitello, il terzo vivente aveva l'aspetto d'uomo, il
quarto vivente era simile a un'aquila mentre vola. [8]I quattro esseri viventi hanno ciascuno
sei ali, intorno e dentro sono costellati di occhi; giorno e notte non
cessano di ripetere: «Santo, santo, santo, il
Signore Dio, l'Onnipotente, Colui che era,
che è e che viene!»
[9]E ogni
volta che questi esseri viventi rendevano gloria, onore e grazie a Colui che è
seduto sul trono e che vive nei secoli dei secoli, [10]i ventiquattro
vegliardi si prostravano davanti a Colui che siede sul trono e adoravano Colui
che vive nei secoli dei secoli e gettavano le loro corone davanti al trono,
dicendo: [11]«Tu sei degno, o Signore e Dio
nostro, di ricevere la gloria, l'onore e la potenza, perché tu hai creato tutte
le cose, e per la tua volontà furono create e sussistono».
[indice]
Il
libro dai sette sigilli
[1]E vidi nella mano destra di Colui che era assiso sul
trono un libro a forma di rotolo, scritto sul lato interno e su quello esterno,
sigillato con sette sigilli. [2]Vidi un
angelo forte che proclamava a gran voce: «Chi è degno
di aprire il libro e scioglierne i sigilli?». [3]Ma
nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra era in grado di aprire il
libro e di leggerlo. [4]Io piangevo
molto perché non si trovava nessuno degno di aprire il libro e di leggerlo. [5]Uno dei vegliardi mi disse: «Non piangere più; ha vinto il leone della tribù di Giuda, il
Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette sigilli». [6]Poi vidi ritto in mezzo al trono circondato
dai quattro esseri viventi e dai vegliardi un Agnello, come immolato. Egli
aveva sette corna e sette occhi, simbolo dei sette spiriti di Dio mandati su
tutta la Terra. [7]E l’Agnello giunse e
prese il libro dalla destra di Colui che era seduto sul trono. [8]E quando l’ebbe preso, i quattro esseri
viventi e i ventiquattro vegliardi si prostrarono davanti all’Agnello, avendo
ciascuno un’arpa e coppe d’oro colme di profumi, che sono le preghiere dei
santi. [9]Cantavano un canto nuovo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli,
perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio con il tuo sangue uomini di
ogni tribù, lingua, popolo e nazione [10]e
li hai costituiti per il nostro Dio un regno di sacerdoti e regneranno sopra la
Terra». [11]Durante
la visione poi intesi voci di molti angeli intorno al trono e agli esseri
viventi e ai vegliardi. Il loro numero era miriadi di
miriadi e migliaia di migliaia [12]e dicevano a gran voce: «L’Agnello che fu immolato è degno di ricevere potenza e
ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione». [13]Tutte le creature del cielo e della terra,
sotto la terra e nel mare e tutte le cose ivi contenute, udii che dicevano: «A Colui che siede sul trono e all’Agnello lode, onore, gloria
e potenza, nei secoli dei secoli». [14]E
i quattro esseri viventi dicevano: «Amen». E i
vegliardi si prostrarono in adorazione.
[indice]
[1]Quando l'Agnello
sciolse il primo dei sette sigilli, vidi e udii il primo dei
quattro esseri viventi che gridava come con voce di tuono: «Vieni». [2]Ed
ecco mi apparve un cavallo bianco e colui che lo cavalcava aveva un arco, gli
fu data una corona e poi egli uscì vittorioso per vincere ancora.
[3]Quando l'Agnello aprì il secondo sigillo, udii
il secondo essere vivente che gridava: «Vieni».
[4]Allora uscì un altro cavallo, rosso
fuoco. A colui che lo cavalcava fu dato potere di
togliere la pace dalla Terra perché si sgozzassero a vicenda e gli fu
consegnata una grande spada.
[5]Quando l'Agnello aprì il terzo sigillo, udii il
terzo essere vivente che gridava: «Vieni». Ed
ecco, mi apparve un cavallo nero e colui che lo
cavalcava aveva una bilancia in mano. [6]E
udii gridare una voce in mezzo ai quattro esseri viventi: «Una misura di grano per un danaro e tre misure d'orzo per un
danaro! Olio e vino non siano sprecati».
[7]Quando l'Agnello aprì il quarto sigillo, udii
la voce del quarto essere vivente che diceva: «Vieni».
[8]Ed ecco, mi apparve un cavallo
verdastro. Colui che lo cavalcava si chiamava Morte e
gli veniva dietro l'Inferno. Fu dato loro potere sopra la quarta parte della
Terra per sterminare con la spada, con la fame, con la peste e con le fiere
della Terra.
[9]Quando l'Agnello aprì il quinto sigillo, vidi
sotto l'altare le anime di coloro che furono immolati a causa della parola di
Dio e della testimonianza che gli avevano resa. [10]E
gridarono a gran voce: «Fino a quando, Sovrano, tu che
sei santo e verace, non farai giustizia e non vendicherai il nostro sangue
sopra gli abitanti della Terra?».
[11]Allora venne data a ciascuno di essi una veste candida
e fu detto loro di pazientare ancora un poco, finché fosse completo il numero
dei loro compagni di servizio e dei loro fratelli che dovevano essere uccisi
come loro.
[12]Quando l'Agnello aprì il sesto sigillo, vidi
che vi fu un violento terremoto. Il sole divenne nero come sacco di crine, la
luna diventò tutta simile al sangue, [13]le stelle del cielo si
abbatterono sopra la Terra, come quando un fico, sbattuto dalla bufera, lascia
cadere i fichi immaturi. [14]Il cielo si
ritirò come un volume che si arrotola e tutti i monti e le isole furono smossi
dal loro posto. [15]Allora i re della
Terra e i grandi, i capitani, i ricchi e i potenti, e infine ogni uomo, schiavo
o libero, si nascosero tutti nelle caverne e fra le rupi dei monti; [16]e dicevano ai monti e alle rupi: «Cadete sopra di noi e nascondeteci dalla faccia di Colui che siede sul trono e dall'ira
dell'Agnello, [17]perché è venuto il
gran giorno della loro ira, e chi vi può resistere?»
[indice]
[1]Dopo ciò,
vidi quattro angeli che stavano ai quattro angoli della Terra, e
trattenevano i quattro venti, perché non soffiassero sulla terra, né sul mare,
né su alcuna pianta. [2]Vidi poi un
altro angelo che saliva dall'oriente e aveva il sigillo del Dio vivente. E
gridò a gran voce ai quattro angeli ai quali era stato concesso il potere di
devastare la terra e il mare: [3]«Non devastate
né la terra, né il mare, né le piante, finché non abbiamo impresso il sigillo
del nostro Dio sulla fronte dei suoi servi».
[4]Poi udii il numero di coloro che furon
segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila, segnati da ogni tribù dei
figli d'Israele:
[5]dalla tribù di Giuda
dodicimila; dalla tribù di Ruben dodicimila;
dalla tribù di Gad
dodicimila; [6]dalla tribù di Aser dodicimila; dalla tribù di Nèftali dodicimila; dalla tribù di Manàsse dodicimila; [7]dalla
tribù di Simeone dodicimila; dalla tribù di Levi dodicimila; dalla tribù di Issacar dodicimila; [8]dalla tribù di Zàbulon dodicimila; dalla
tribù di Giuseppe dodicimila; dalla tribù di Beniamino dodicimila.
[9]Dopo ciò,
apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione,
razza, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti
all'Agnello, avvolti in vesti candide, e portavano palme nelle mani. [10]E gridavano a gran voce: «La salvezza appartiene al nostro Dio seduto sul trono e
all'Agnello».
[11]Allora tutti gli angeli che stavano intorno al trono e
i vegliardi e i quattro esseri viventi, si inchinarono profondamente con la faccia
davanti al trono e adorarono Dio dicendo:
[12]«Amen! Lode, gloria, sapienza,
azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli.
Amen».
[13]Uno dei vegliardi allora si rivolse a me e disse: «Quelli che sono vestiti di bianco, chi sono e donde vengono?».
[14]Gli risposi: «Signore mio, tu lo sai». E lui: «Essi sono coloro che sono passati
attraverso la grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole
candide col sangue dell'Agnello. [15]Per questo stanno davanti al trono di Dio e gli prestano
servizio giorno e notte nel suo santuario; e Colui che siede sul trono stenderà
la sua tenda sopra di loro.
[16]Non avranno più
fame, né avranno più sete, né
li colpirà il sole, né arsura
di sorta, [17]perché l'Agnello che sta in mezzo al trono sarà il loro pastore e li guiderà alle fonti delle acque della
vita. E Dio tergerà ogni
lacrima dai loro occhi».
[indice]
[1]Quando l'Agnello
aprì il settimo sigillo, si fece silenzio in cielo per circa mezz'ora. [2]Vidi che ai sette angeli ritti davanti a
Dio furono date sette trombe.
[3]Poi venne
un altro angelo e si fermò all'altare, reggendo un incensiere d'oro. Gli furono
dati molti profumi perché li offrisse insieme con le
preghiere di tutti i santi bruciandoli sull'altare d'oro, posto davanti al
trono. [4]E dalla mano dell'angelo il
fumo degli aromi salì davanti a Dio, insieme con le preghiere dei santi. [5]Poi l'angelo prese l'incensiere, lo riempì
del fuoco preso dall'altare e lo gettò sulla Terra: ne seguirono scoppi di
tuono, clamori, fulmini e scosse di terremoto.
[6]I sette
angeli che avevano le sette trombe si accinsero a suonarle. [7]Appena
il primo suonò la tromba, grandine e fuoco
mescolati a sangue scrosciarono sulla Terra. Un terzo della Terra fu arso, un terzo degli alberi andò bruciato e ogni erba verde si seccò.
[8]Il secondo angelo suonò la tromba: come una gran montagna di fuoco fu scagliata
nel mare. Un terzo del mare divenne sangue, [9]un
terzo delle creature che vivono nel mare morì e un terzo delle navi andò
distrutto.
[10]Il terzo angelo suonò la tromba e cadde dal cielo una grande stella,
ardente come una torcia, e colpì un terzo dei fiumi e le sorgenti delle acque. [11]La stella si chiama Assenzio; un terzo
delle acque si mutò in assenzio e molti uomini morirono per quelle acque,
perché erano divenute amare.
[12]Il quarto angelo suonò la tromba e un terzo del sole, un terzo della
luna e un terzo degli astri fu colpito e si oscurò: il giorno perse un terzo
della sua luce e la notte ugualmente.
[13]Vidi poi e udii un'aquila che volava nell'alto del
cielo e gridava a gran voce: «Guai, guai,
guai agli abitanti della Terra al suono degli ultimi squilli di tromba che i
tre angeli stanno per suonare!».
[indice]
[1]Il
quinto angelo suonò la tromba e vidi un
astro caduto dal cielo sulla Terra. Gli fu data la chiave del pozzo
dell'Abisso; [2]egli aprì il pozzo dell'Abisso e salì dal pozzo un fumo come il fumo di una grande fornace, che oscurò
il sole e l'atmosfera. [3]Dal fumo uscirono
cavallette che si sparsero sulla Terra e fu dato loro un potere pari a quello
degli scorpioni della Terra. [4]E fu
detto loro di non danneggiare né erba né arbusti né alberi, ma soltanto gli
uomini che non avessero il sigillo di Dio sulla fronte. [5]Però
non fu concesso loro di ucciderli, ma di tormentarli per cinque mesi, e il
tormento è come il tormento dello scorpione quando punge un uomo. [6]In quei giorni gli uomini cercheranno la
morte, ma non la troveranno; brameranno morire, ma la morte li fuggirà.
[7]Queste cavallette avevano l'aspetto di cavalli pronti
per la guerra. Sulla testa avevano corone che sembravano d'oro e il loro
aspetto era come quello degli uomini. [8]Avevano
capelli, come capelli di donne, ma i loro denti erano come quelli dei leoni. [9]Avevano il ventre simile a corazze di ferro
e il rombo delle loro ali come rombo di carri trainati da molti cavalli
lanciati all'assalto. [10]Avevano code
come gli scorpioni, e aculei. Nelle loro code il potere di
far soffrire gli uomini per cinque mesi. [11]Il
loro re era l'angelo dell'Abisso, che in ebraico si chiama Perdizione, in greco
Sterminatore.
[12]Il primo «guai» è passato. Rimangono ancora due «guai»
dopo queste cose.
[13]Il
sesto angelo suonò la tromba. Allora udii
una voce dai lati dell'altare d'oro che si trova dinanzi a Dio. [14]E diceva al sesto angelo che aveva la
tromba: «Sciogli i quattro angeli
incatenati sul gran fiume Eufràte». [15]Furono sciolti i quattro angeli pronti per
l'ora, il giorno, il mese e l'anno per sterminare un terzo dell'umanità. [16]Il numero delle truppe di cavalleria era
duecento milioni; ne intesi il numero. [17]Così
mi apparvero i cavalli e i cavalieri: questi avevano corazze di fuoco, di
giacinto, di zolfo. Le teste dei cavalli erano come le teste dei leoni e dalla
loro bocca usciva fuoco, fumo e zolfo. [18]Da questo triplice flagello, dal fuoco,
dal fumo e dallo zolfo che usciva dalla loro bocca, fu ucciso un terzo
dell'umanità. [19]La potenza dei cavalli
infatti sta nella loro bocca e nelle loro code; le loro code sono simili a
serpenti, hanno teste e con esse nuociono.
[20]Il resto dell'umanità che non perì a causa di questi
flagelli, non rinunziò alle opere delle sue mani; non cessò di prestar culto ai
demòni e agli idoli d'oro, d'argento, di bronzo,
di pietra e di legno, che non possono né vedere, né udire, né camminare; [21]non
rinunziò nemmeno agli omicidi, né alle stregonerie, né alla fornicazione, né
alle ruberie.
[indice]
[1]Vidi poi un altro angelo, possente, discendere dal cielo,
avvolto in una nube, la fronte cinta di un arcobaleno; aveva la faccia come il
sole e le gambe come colonne di fuoco. [2]Nella
mano teneva un piccolo libro aperto. Avendo posto il piede destro sul mare e il
sinistro sulla terra, [3]gridò a gran voce come leone che ruggisce. E
quando ebbe gridato, i sette tuoni fecero udire la
loro voce. [4]Dopochè
i sette tuoni ebbero fatto udire la loro voce, io ero pronto a scrivere quando
udii una voce dal cielo che mi disse: «Metti sotto
sigillo quello che hanno detto i sette tuoni e non scriverlo».
[5]Allora l'angelo che avevo visto con un piede sul mare
e un piede sulla terra, alzò la destra verso il cielo [6]e
giurò per Colui che vive nei secoli dei secoli; che ha creato cielo, terra,
mare, e quanto è in essi: «Non vi sarà più indugio!
[7]Nei giorni
in cui il settimo angelo farà udire la sua voce e suonerà la tromba, allora si
compirà il mistero di Dio come egli ha annunziato ai suoi servi, i profeti».
[8]Poi la voce
che avevo udito dal cielo mi parlò di nuovo: «Và,
prendi il libro aperto dalla mano dell'angelo che sta ritto sul mare e sulla
terra». [9]Allora mi avvicinai
all'angelo e lo pregai di darmi il piccolo libro. Ed egli mi disse: «Prendilo e divoralo; ti riempirà di amarezza le viscere, ma
in bocca ti sarà dolce come il miele». [10]Presi
quel piccolo libro dalla mano dell'angelo e lo divorai; in bocca lo sentii
dolce come il miele, ma come l'ebbi inghiottito ne sentii nelle viscere tutta
l'amarezza. [11]Allora mi fu detto: «Devi profetizzare ancora su molti popoli, nazioni e re».
[indice]
[1]Poi mi fu
data una canna simile a una verga e mi fu detto: «Alzati
e misura il santuario di Dio e l'altare e il numero di quelli che vi stanno
adorando. [2]Ma l'atrio che è fuori del santuario, lascialo da parte e
non lo misurare, perché è stato dato in balìa dei pagani, i quali calpesteranno
la città santa per quarantadue mesi. [3]Ma farò in modo che i miei due Testimoni, vestiti di sacco,
compiano la loro missione di profeti per milleduecentosessanta giorni». [4]Questi sono i due olivi e le due lampade che
stanno davanti al Signore della Terra. [5]Se
qualcuno pensasse di far loro del male, uscirà dalla loro bocca un fuoco che
divorerà i loro nemici. Così deve perire chiunque pensi di far loro del male. [6]Essi hanno il potere di chiudere il cielo,
perché non cada pioggia nei giorni del loro ministero profetico. Essi hanno
anche potere di cambiar l'acqua in sangue e di colpire la Terra con ogni sorta
di flagelli tutte le volte che lo vorranno. [7]E
quando poi avranno compiuto la loro testimonianza, la bestia che sale
dall'Abisso farà guerra contro di loro, li vincerà e li ucciderà. [8]I loro cadaveri rimarranno esposti sulla
piazza della grande città, che simbolicamente si chiama Sòdoma
ed Egitto, dove appunto il loro Signore fu crocifisso. [9]Uomini
di ogni popolo, tribù, lingua e nazione vedranno i loro cadaveri per tre giorni
e mezzo e non permetteranno che i loro cadaveri vengano deposti in un sepolcro.
[10]Gli abitanti della Terra faranno
festa su di loro, si rallegreranno e si scambieranno doni, perché questi due
profeti erano il tormento degli abitanti della Terra.
[11]Ma dopo tre giorni e mezzo, un soffio di vita
procedente da Dio entrò in essi e si alzarono in piedi, con grande terrore di
quelli che stavano a guardarli. [12]Allora
udirono un grido possente dal cielo: «Salite quassù»
e salirono al cielo in una nube sotto gli sguardi dei loro nemici. [13]In quello stesso momento ci fu un grande
terremoto che fece crollare un decimo della città: perirono in quel terremoto
settemila persone; i superstiti presi da terrore davano gloria al Dio del
cielo.
[14]Così passò
il secondo «guai»; ed ecco viene subito il terzo «guai».
[15]Il settimo angelo
suonò la tromba e nel cielo echeggiarono voci potenti che dicevano: «Il regno del mondo appartiene al Signore nostro e al suo
Cristo: egli regnerà nei secoli dei secoli».
[16]Allora i ventiquattro vegliardi seduti sui loro troni
al cospetto di Dio, si prostrarono faccia a terra e adorarono Dio dicendo: [17]«Noi ti rendiamo grazie, Signore Dio onnipotente, che sei e
che eri, perché hai messo mano alla tua grande potenza, e hai instaurato il tuo
regno. [18]Le genti ne fremettero, ma è giunta l'ora della tua ira, il
tempo di giudicare i morti, di dare la ricompensa ai tuoi servi, ai profeti e
ai santi e a quanti temono il tuo nome, piccoli e grandi, e di annientare
coloro che distruggono la Terra». [19]Allora
si aprì il santuario di Dio nel cielo e apparve nel santuario l'arca
dell'alleanza. Ne seguirono folgori, voci, scoppi di tuono, terremoto e una
tempesta di grandine.
[indice]
[1]Nel cielo
apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i
suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. [2]Era
incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. [3]Allora
apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e
dieci corna e sulle teste sette diademi; [4]la sua coda trascinava giù
un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla Terra. Il drago si pose
davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato.
[5]Essa partorì un figlio maschio,
destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il
figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono. [6]La
donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi
fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni.
Guerra in Cielo
[7]Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi
angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi
angeli, [8]ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. [9]Il grande drago, il serpente antico, colui
che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la Terra, fu precipitato
sulla Terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli. [10]Allora udii una gran voce nel cielo che
diceva: «Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il
regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, poiché è stato precipitato
l'accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio
giorno e notte. [11]Ma essi lo hanno vinto per mezzo del sangue dell'Agnello e
grazie alla testimonianza del loro martirio; poiché hanno disprezzato la vita
fino a morire. [12]Esultate, dunque, o cieli, e voi che abitate in essi. Ma guai a voi, terra e mare, perché il diavolo è precipitato
sopra di voi pieno di grande furore, sapendo che gli resta poco tempo».
Guerra
sulla Terra
[13]Or quando il drago si vide precipitato sulla Terra, si
avventò contro la donna che aveva partorito il figlio maschio. [14]Ma furono date alla donna le due ali della
grande aquila, per volare nel deserto verso il rifugio preparato per lei per
esservi nutrita per un tempo, due tempi e la metà di un tempo lontano dal
serpente. [15]Allora il serpente vomitò
dalla sua bocca come un fiume d'acqua dietro alla donna, per farla travolgere
dalle sue acque. [16]Ma la Terra venne
in soccorso alla donna, aprendo una voragine e inghiottendo il fiume che il
drago aveva vomitato dalla propria bocca. [17]Allora
il drago si infuriò contro la donna e se ne andò a far guerra contro il resto
della sua discendenza, contro quelli che osservano i comandamenti di Dio e sono
in possesso della testimonianza di Gesù. [18]E
si fermò sulla spiaggia del mare.
[indice]
[1]Vidi salire
dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi
e su ciascuna testa un titolo blasfemo. [2]La
bestia che io vidi era simile a una pantera, con le zampe come quelle di un
orso e la bocca come quella di un leone. Il drago le diede la sua forza, il suo
trono e la sua potestà grande. [3]Una
delle sue teste sembrò colpita a morte, ma la sua piaga mortale fu guarita.
Allora la Terra intera, presa d'ammirazione, andò dietro alla bestia [4]e
gli uomini adorarono il drago perché aveva dato il potere alla bestia e
adorarono la bestia dicendo: «Chi
è simile alla bestia e chi può combattere con essa?».
[5]Alla bestia fu data una bocca per proferire parole
d'orgoglio e bestemmie, con il potere di agire per quarantadue mesi. [6]Essa aprì la bocca per proferire bestemmie contro
Dio, per bestemmiare il suo nome e la sua dimora, contro tutti quelli che
abitano in cielo. [7]Le fu permesso di
far guerra contro i santi e di vincerli; le fu dato potere sopra ogni stirpe,
popolo, lingua e nazione. [8]L'adorarono
tutti gli abitanti della Terra, il cui nome non è scritto fin dalla fondazione
del mondo nel libro della vita dell'Agnello immolato.
[9]Chi ha orecchi, ascolti: [10]Colui che deve
andare in prigionia, andrà in prigionia; colui che deve essere
ucciso di spada di spada sia ucciso. In questo sta la costanza e la
fede dei santi.
[11]Vidi poi
salire dalla terra un'altra bestia, che aveva due corna, simili a quelle di un
agnello, che però parlava come un drago. [12]Essa
esercita tutto il potere della prima bestia in sua presenza e costringe la
Terra e i suoi abitanti ad adorare la prima bestia, la cui ferita mortale era
guarita. [13]Operava grandi prodigi,
fino a fare scendere fuoco dal cielo sulla terra davanti agli uomini. [14]Per mezzo di questi prodigi, che le era
permesso di compiere in presenza della bestia, sedusse gli abitanti della Terra
dicendo loro di erigere una statua alla bestia che era stata ferita dalla spada
ma si era riavuta. [15]Le fu anche
concesso di animare la statua della bestia sicché quella statua perfino
parlasse e potesse far mettere a morte tutti coloro che non adorassero la
statua della bestia. [16]Faceva sì che
tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un
marchio sulla mano destra e sulla fronte; [17]e che nessuno potesse
comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il
numero del suo nome. [18]Qui sta la
sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta
un nome d'uomo. E tal cifra è seicentosessantasei.
[indice]
[1]Poi guardai
ed ecco l'Agnello ritto sul monte Sion e insieme centoquarantaquattromila
persone che recavano scritto sulla fronte il suo nome e il nome del Padre suo. [2]Udii una voce che veniva dal cielo, come un
fragore di grandi acque e come un rimbombo di forte tuono. La voce che udii era
come quella di suonatori di arpa che si accompagnano nel canto con le loro
arpe. [3]Essi cantavano un cantico nuovo
davanti al trono e davanti ai quattro esseri viventi e ai vegliardi. E nessuno
poteva comprendere quel cantico se non i centoquarantaquattromila, i redenti
della Terra. [4]Questi non si sono
contaminati con donne, sono infatti vergini e seguono l'Agnello dovunque va.
Essi sono stati redenti tra gli uomini come primizie per Dio e per l'Agnello. [5]Non fu trovata menzogna sulla loro bocca;
sono senza macchia.
[6]Poi vidi un
altro angelo che volando in mezzo al cielo recava un vangelo eterno da
annunziare agli abitanti della Terra e ad ogni nazione, razza, lingua e popolo.
[7]Egli gridava a gran voce: «Temete Dio e dategli gloria, perché è giunta l'ora del suo
giudizio. Adorate colui che ha fatto il Cielo e la
Terra, il mare e le sorgenti delle acque».
[8]Un secondo angelo lo seguì gridando: «E'
caduta, è caduta Babilonia la grande, quella che ha abbeverato tutte le genti
col vino del furore della sua fornicazione».
[9]Poi, un terzo angelo li seguì gridando a gran
voce: «Chiunque adora la bestia e la sua statua e ne
riceve il marchio sulla fronte o sulla mano, [10]berrà il vino dell'ira di Dio che è versato puro nella coppa
della sua ira e sarà torturato con fuoco e zolfo al cospetto degli angeli santi
e dell'Agnello. [11]Il fumo del loro tormento salirà per i secoli dei secoli, e
non avranno riposo né giorno né notte quanti adorano la bestia e la sua statua
e chiunque riceve il marchio del suo nome». [12]Qui
appare la costanza dei santi, che osservano i comandamenti di Dio e la fede in
Gesù.
[13]Poi udii una voce dal cielo che diceva: «Scrivi: Beati d'ora in poi, i morti che muoiono nel Signore.
Sì, dice lo Spirito, riposeranno dalle loro fatiche, perché le loro opere li
seguono».
[14]Io guardai
ancora ed ecco una nube bianca e sulla nube uno stava seduto, simile a un
Figlio d'uomo; aveva sul capo una corona d'oro e in mano una falce affilata. [15]Un altro angelo uscì dal tempio, gridando
a gran voce a colui che era seduto sulla nube: «Getta
la tua falce e mieti; è giunta l'ora di mietere, perché la messe della terra è
matura». [16]Allora colui che era
seduto sulla nuvola gettò la sua falce sulla Terra e la Terra fu mietuta.
[17]Allora un altro angelo uscì dal tempio che è
nel cielo, anch'egli tenendo una falce affilata. [18]Un
altro angelo, che ha potere sul fuoco, uscì dall'altare e gridò a gran voce
a quello che aveva la falce affilata: «Getta la tua
falce affilata e vendemmia i grappoli della vigna della Terra, perché le sue
uve sono mature». [19]L'angelo
gettò la sua falce sulla Terra, vendemmiò la vigna della Terra e gettò l'uva
nel grande tino dell'ira di Dio. [20]Il
tino fu pigiato fuori della città e dal tino uscì sangue fino al morso dei
cavalli, per una distanza di duecento miglia.
[indice]
[1]Poi vidi nel cielo un altro segno grande e meraviglioso:
sette angeli che avevano sette flagelli; gli ultimi, poiché con essi si deve
compiere l'ira di Dio. [2]Vidi pure come
un mare di cristallo misto a fuoco e coloro che avevano vinto la bestia e la
sua immagine e il numero del suo nome, stavano ritti sul mare di cristallo.
Accompagnando il canto con le arpe divine, [3]cantavano il cantico di
Mosè, servo di Dio, e il cantico dell'Agnello: «Grandi e mirabili sono le tue opere, o Signore Dio
onnipotente; giuste e veraci le tue vie, o Re delle genti! [4]Chi non temerà, o
Signore, e non glorificherà il tuo nome? Poiché tu solo sei santo. Tutte le
genti verranno e si prostreranno davanti a te, perché i tuoi giusti giudizi si
sono manifestati»
[5]Dopo ciò
vidi aprirsi nel cielo il tempio che contiene
[indice]
Le sette coppe
[1]Udii poi una gran voce dal tempio che diceva ai sette
angeli: «Andate e versate sulla Terra le sette coppe
dell'ira di Dio».
[2]Partì il
primo e versò la sua coppa sopra la Terra;
e scoppiò una piaga dolorosa e maligna sugli uomini che recavano il marchio
della bestia e si prostravano davanti alla sua statua.
[3]Il secondo versò la sua coppa nel mare che diventò sangue come
quello di un morto e perì ogni essere vivente che si trovava nel mare.
[4]Il terzo versò la sua coppa nei
fiumi e nelle sorgenti delle acque, e diventarono sangue. [5]Allora udii l'angelo delle acque che
diceva: «Sei giusto, tu che sei e che eri, tu, il
Santo, poiché così hai giudicato. [6]Essi hanno versato il sangue di santi e di profeti, tu hai
dato loro sangue da bere: ne sono ben degni!».
[7]Udii una voce che veniva dall'altare e diceva: «Sì, Signore, Dio onnipotente; veri e giusti sono i tuoi
giudizi!».
[8]Il quarto versò la sua coppa sul
sole e gli fu concesso di bruciare gli uomini con il fuoco. [9]E gli uomini bruciarono per il terribile
calore e bestemmiarono il nome di Dio che ha in suo potere tali flagelli,
invece di ravvedersi per rendergli omaggio.
[10]Il quinto versò la sua coppa sul trono
della bestia e il suo regno fu avvolto dalle tenebre. Gli uomini si
mordevano la lingua per il dolore e [11]bestemmiarono il Dio del cielo a
causa dei dolori e delle piaghe, invece di pentirsi delle loro azioni.
[12]Il sesto versò la sua coppa sopra il
gran fiume Eufràte e le sue acque furono
prosciugate per preparare il passaggio ai re dell'oriente. [13]Poi
dalla bocca del drago e dalla bocca della bestia e dalla bocca del falso
profeta vidi uscire tre spiriti immondi, simili a rane: [14]sono infatti
spiriti di demòni che operano prodigi e vanno a
radunare tutti i re di tutta la Terra per la guerra del gran giorno di Dio
onnipotente.
[15]Ecco, io vengo come un ladro. Beato chi è vigilante e
conserva le sue vesti per non andar nudo e lasciar vedere le sue vergogne.
[16]E radunarono i re nel luogo che in ebraico si chiama Armaghedòn.
[17]Il settimo versò la sua coppa nell'aria
e uscì dal tempio, dalla parte del trono, una voce potente che diceva: «E'
fatto!». [18]Ne seguirono folgori, clamori
e tuoni, accompagnati da un grande terremoto, di cui non vi era mai stato
l'uguale da quando gli uomini vivono sopra la Terra. [19]La
grande città si squarciò in tre parti e crollarono le città delle nazioni. Dio
si ricordò di Babilonia la grande, per darle da bere la coppa di vino della sua
ira ardente. [20]Ogni isola scomparve e
i monti si dileguarono. [21]E grandine
enorme del peso di mezzo quintale scrosciò dal cielo sopra gli uomini, e gli
uomini bestemmiarono Dio a causa del flagello della grandine, poiché era
davvero un grande flagello.
[indice]
[1]Allora uno
dei sette angeli che hanno le sette coppe mi si avvicinò e parlò con me: «Vieni, ti farò vedere la condanna della grande prostituta
che siede presso le grandi acque. [2]Con lei si sono prostituiti i re della Terra, e gli abitanti
della Terra si sono inebriati del vino della sua prostituzione». [3]L'angelo mi trasportò in spirito nel
deserto. Là vidi una donna seduta sopra una bestia scarlatta, coperta di nomi
blasfemi, con sette teste e dieci corna. [4]La
donna era ammantata di porpora e di scarlatto, adorna d'oro, di pietre preziose
e di perle, teneva in mano una coppa d'oro, colma degli abomini e delle
immondezze della sua prostituzione. [5]Sulla
fronte aveva scritto un nome misterioso: «Babilonia la grande, la madre delle prostitute e degli
abomini della Terra».
[6]E vidi che quella donna era ebbra del sangue dei santi
e del sangue dei martiri di Gesù. Al vederla fui preso da grande stupore. [7]Ma l'angelo mi disse: «Perché ti meravigli? Io ti spiegherò il mistero della donna
e della bestia, con sette teste e dieci corna che la porta.
[8]La
bestia che hai visto, era ma non è più, salirà dall'abisso, ma per andare in
perdizione; e gli abitanti della Terra, il cui nome non è scritto nel libro
della vita fin dalla fondazione del mondo, stupiranno al vedere che la bestia
era e non è più, ma riapparirà. [9]Qui ci vuole una
mente che abbia saggezza. Le sette teste sono i sette colli sui quali è seduta
la donna; e sono anche sette re. [10]I primi cinque sono caduti, ne resta uno ancora in vita,
l'altro non è ancora venuto, e quando sarà venuto, dovrà rimanere per poco.
[11]Quanto alla
bestia che era e non è più, è ad un tempo l'ottavo re e uno dei sette, ma va in
perdizione. [12]Le dieci corna che hai viste sono dieci re, i quali non
hanno ancora ricevuto un regno, ma riceveranno potere regale per un'ora
soltanto insieme con la bestia. [13]Questi hanno un unico intento: consegnare la loro forza e il
loro potere alla bestia. [14]Essi combatteranno contro l'Agnello, ma l'Agnello li
vincerà, perché è il Signore dei signori e il Re dei re, e quelli con lui sono
i chiamati gli eletti e i fedeli».
[15]Poi l'angelo mi disse: «Le
acque che hai visto, presso le quali siede la prostituta, simboleggiano popoli,
moltitudini, genti e lingue. [16]Le dieci corna che hai visto e la bestia odieranno la prostituta,
la spoglieranno e la lasceranno nuda, ne mangeranno le carni e la bruceranno
col fuoco. [17]Dio infatti ha messo loro in cuore di realizzare il suo
disegno e di accordarsi per affidare il loro regno alla bestia, finché si
realizzino le parole di Dio. [18]La donna che hai visto simboleggia la città grande che regna
su tutti i re della Terra».
[indice]
[1]Dopo ciò,
vidi un altro angelo
discendere dal cielo con grande potere e la Terra fu illuminata dal suo
splendore.
[2]Gridò a gran voce: «E'
caduta, è caduta Babilonia la grande ed è diventata covo di demòni,
carcere di ogni spirito immondo, carcere d'ogni uccello impuro e aborrito e
carcere di ogni bestia immonda e aborrita. [3]Perché tutte le nazioni hanno bevuto del vino della sua
sfrenata prostituzione, i re della Terra si sono prostituiti con essa e i
mercanti della Terra si sono arricchiti del suo lusso sfrenato».
[4]Poi udii un'altra voce dal cielo: «Uscite, popolo mio, da Babilonia per non associarvi ai suoi
peccati e non ricevere parte dei suoi flagelli, [5]perché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo e Dio
si è ricordato delle sue iniquità. [6]Pagatela con la sua stessa moneta, retribuitele
il doppio dei suoi misfatti. Versatele doppia misura nella coppa con cui
mesceva. [7]Tutto ciò che ha speso per la sua gloria e per il suo lusso,
restituiteglielo in tanto tormento e afflizione. Poiché diceva in cuor suo: ‘Io seggo regina, vedova non sono e lutto non vedrò’,
[8]per questo, in un solo giorno, verranno su
di lei questi flagelli: morte, lutto e fame; sarà bruciata dal fuoco, poiché
potente Signore è Dio che l'ha condannata».
[9]I re della
Terra che si sono prostituiti e han vissuto nel fasto con essa piangeranno e si
lamenteranno a causa di lei, quando vedranno il fumo del suo incendio, [10]tenendosi
a distanza per paura dei suoi tormenti e diranno: «Guai,
guai, immensa città, Babilonia, possente città; in un'ora sola è giunta la tua
condanna!».
[11]Anche i mercanti della Terra piangono e gemono su di
lei, perché nessuno compera più le loro merci: [12]carichi d'oro,
d'argento e di pietre preziose, di perle, di lino, di porpora, di seta e di
scarlatto; legni profumati di ogni specie, oggetti d'avorio, di legno, di
bronzo, di ferro, di marmo; [13]cinnamòmo, amòmo, profumi, unguento, incenso, vino, olio, fior di
farina, frumento, bestiame, greggi, cavalli, cocchi, schiavi e vite umane: [14]«I frutti che ti piacevano tanto, tutto quel lusso e quello
splendore sono perduti per te, mai più potranno trovarli».
[15]I mercanti divenuti ricchi per essa, si terranno a
distanza per timore dei suoi tormenti; piangendo e gemendo, diranno: [16]«Guai, guai, immensa città, tutta ammantata di bisso, di
porpora e di scarlatto, adorna d'oro, di pietre preziose e di perle! [17]In un'ora sola è
andata dispersa sì grande ricchezza!». Tutti i comandanti di navi e
l'intera ciurma, i naviganti e quanti commerciano per mare se ne stanno a distanza, [18]e gridano guardando il fumo del suo
incendio: «Quale città fu mai somigliante all'immensa
città?». [19]Gettandosi sul capo
la polvere gridano, piangono e gemono: «Guai, guai,
immensa città, del cui lusso arricchirono quanti avevano navi sul mare! In
un'ora sola fu ridotta a un deserto! [20]Esulta, o cielo, su di essa, e voi, santi, apostoli,
profeti, perché Dio, condannando Babilonia, vi ha reso giustizia!».
[21]Un angelo possente prese allora una pietra grande come
una mola, e la gettò nel mare esclamando: «Con la
stessa violenza sarà precipitata Babilonia, la grande città e più non
riapparirà. [22]La voce degli arpisti e dei musici, dei flautisti e dei
suonatori di tromba, non si udrà più in te; ed ogni artigiano di qualsiasi
mestiere non si troverà più in te; e la voce della mola non si udrà più in te;
[23]e la luce della lampada non brillerà più in
te; e voce di sposo e di sposa non si udrà più in te. Perché i tuoi mercanti
erano i grandi della Terra; perché tutte le nazioni dalle tue malìe furon sedotte. [24]In essa fu
trovato il sangue dei profeti e dei santi e di tutti coloro che furono uccisi
sulla Terra».
[indice]
[1]Dopo ciò,
udii come una voce potente di una folla immensa nel cielo che diceva: «Alleluia! Salvezza, gloria e potenza sono del nostro Dio; [2]perché veri e giusti sono i suoi giudizi, egli ha condannato
la grande meretrice che corrompeva la Terra con la sua prostituzione,
vendicando su di lei il sangue dei suoi servi!».
[3]E per la seconda volta dissero: «Alleluia! Il suo fumo sale nei secoli dei secoli!». [4]Allora i
ventiquattro vegliardi e i quattro esseri viventi si prostrarono e adorarono
Dio, seduto sul trono, dicendo: «Amen, alleluia».
[5]Partì dal trono una voce che diceva: «Lodate il nostro Dio, voi tutti, suoi servi, voi che lo
temete, piccoli e grandi!».
[6]Udii poi come una voce di una immensa folla simile a
fragore di grandi acque e a rombo di tuoni possenti, che gridavano: «Alleluia. Ha preso possesso del suo
regno il Signore, il nostro Dio, l'Onnipotente. [7]Rallegriamoci ed esultiamo, rendiamo a lui gloria, perché
son giunte le nozze dell'Agnello; la sua sposa è pronta, [8]le hanno dato una veste di lino puro splendente». La
veste di lino sono le opere giuste dei santi.
[9]Allora l'angelo mi disse: «Scrivi:
Beati gli invitati al banchetto delle nozze dell'Agnello!». Poi
aggiunse: «Queste sono parole veraci di Dio». [10]Allora mi prostrai ai suoi piedi per
adorarlo, ma egli mi disse: «Non farlo! Io sono servo
come te e i tuoi fratelli, che custodiscono la testimonianza di Gesù. E' Dio
che devi adorare». La testimonianza di Gesù è
lo spirito di profezia.
[11]Poi vidi il cielo aperto, ed ecco un cavallo bianco;
colui che lo cavalcava si chiamava «Fedele» e «Verace»: egli giudica e
combatte con giustizia. [12]I suoi occhi
sono come una fiamma di fuoco, ha sul suo capo molti diademi; porta scritto un
nome che nessuno conosce all'infuori di lui. [13]E'
avvolto in un mantello intriso di sangue e il suo nome è Verbo di Dio. [14]Gli eserciti del cielo lo seguono su
cavalli bianchi, vestiti di lino bianco e puro. [15]Dalla
bocca gli esce una spada affilata per colpire con essa le genti. Egli le
governerà con scettro di ferro e pigerà nel tino il vino dell'ira furiosa
del Dio onnipotente. [16]Un nome porta
scritto sul mantello e sul femore: Re dei re e Signore dei signori.
[17]Vidi poi un angelo, ritto sul sole, che gridava a gran
voce a tutti gli uccelli che volano in mezzo al cielo: [18]«Venite, radunatevi al grande banchetto di Dio. Mangiate le carni dei re, le carni dei capitani, le carni degli eroi,
le carni dei cavalli e dei cavalieri e le carni di tutti gli uomini, liberi
e schiavi, piccoli e grandi».
[19]Vidi allora la bestia e i re della Terra con i loro
eserciti radunati per muover guerra contro colui che era seduto sul cavallo e
contro il suo esercito. [20]Ma la bestia
fu catturata e con essa il falso profeta che alla sua presenza aveva operato
quei portenti con i quali aveva sedotto quanti avevan
ricevuto il marchio della bestia e ne avevano adorato la statua. Ambedue furono
gettati vivi nello stagno di fuoco, ardente di zolfo. [21]Tutti
gli altri furono uccisi dalla spada che usciva di bocca al Cavaliere; e tutti
gli uccelli si saziarono delle loro carni.
[indice]
[1]Vidi poi un
angelo che scendeva dal cielo con la chiave dell'Abisso e una gran catena in
mano. [2]Afferrò il dragone, il serpente
antico - cioè il diavolo, satana - e lo incatenò per mille anni; [3]lo
gettò nell'Abisso, ve lo rinchiuse e ne sigillò la porta sopra di lui, perché
non seducesse più le nazioni, fino al compimento dei mille anni. Dopo questi dovrà essere sciolto per un pò
di tempo. [4]Poi vidi alcuni troni e a
quelli che vi si sedettero fu dato il potere di giudicare. Vidi anche le anime
dei decapitati a causa della testimonanza di Gesù e della parola di Dio, e quanti non avevano adorato
la bestia e la sua statua e non ne avevano ricevuto il marchio sulla fronte e
sulla mano. Essi ripresero vita e regnarono con Cristo per mille anni; [5]gli
altri morti invece non tornarono in vita fino al compimento dei mille anni.
Questa è la prima risurrezione. [6]Beati
e santi coloro che prendon parte alla prima
risurrezione. Su di loro non ha potere la seconda morte, ma saranno sacerdoti
di Dio e del Cristo e regneranno con lui per mille anni.
[7]Quando i
mille anni saranno compiuti, satana verrà liberato dal suo carcere [8]e
uscirà per sedurre le nazioni ai quattro punti della Terra, Gog
e Magòg, per adunarli per la guerra: il loro numero
sarà come la sabbia del mare. [9]Marciarono
su tutta la superficie della Terra e cinsero d'assedio l'accampamento dei santi
e la città diletta. Ma un fuoco scese dal cielo e li
divorò. [10]E il diavolo, che li aveva
sedotti, fu gettato nello stagno di fuoco e zolfo, dove sono anche la bestia e
il falso profeta: saranno tormentati giorno e notte per i secoli dei secoli.
[11]Vidi poi un
grande trono bianco e Colui che sedeva su di esso. Dalla sua presenza erano scomparsi
la Terra e il cielo senza lasciar traccia di sé. [12]Poi
vidi i morti, grandi e piccoli, ritti davanti al trono. Furono aperti dei
libri. Fu aperto anche un altro libro, quello della vita. I morti vennero giudicati in base a ciò che era scritto in quei
libri, ciascuno secondo le sue opere. [13]Il
mare restituì i morti che esso custodiva e la morte e gli inferi resero i morti
da loro custoditi e ciascuno venne giudicato secondo le sue opere. [14]Poi la morte e gli inferi furono gettati
nello stagno di fuoco. Questa è la seconda morte, lo stagno di fuoco. [15]E chi non era scritto nel libro della vita
fu gettato nello stagno di fuoco.
[indice]
[1]Vidi poi un
nuovo Cielo e una nuova Terra, perché il cielo e la Terra di prima erano
scomparsi e il mare non c'era più. [2]Vidi
anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta
come una sposa adorna per il suo sposo. [3]Udii
allora una voce potente che usciva dal trono:
«Ecco la dimora
di Dio con gli uomini! Egli dimorerà tra di loro ed essi saranno suo
popolo ed egli sarà il "Dio-con-loro". [4]E tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né
affanno, perché le cose di prima sono passate».
[5]E Colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose»; e soggiunse: «Scrivi, perché queste parole sono certe e veraci. [6]Ecco sono
compiute! Io sono l'Alfa e l'Omega, il Principio e
[9]Poi venne
uno dei sette angeli che hanno le sette coppe piene degli ultimi sette flagelli
e mi parlò: «Vieni, ti mostrerò la fidanzata, la sposa
dell'Agnello». [10]L'angelo mi
trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa,
Gerusalemme, che scendeva dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. [11]Il suo splendore è simile a quello di una
gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino. [12]La
città è cinta da un grande e alto muro con dodici porte: sopra queste
porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù
dei figli d'Israele. [13]A
oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e ad
occidente tre porte. [14]Le mura
della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei
dodici apostoli dell'Agnello.
[15]Colui che mi parlava aveva come misura una canna d'oro,
per misurare la città, le sue porte e le sue mura. [16]La
città è a forma di quadrato, la sua lunghezza è uguale alla larghezza. L'angelo
misurò la città con la canna: misura dodici mila stadi; la lunghezza, la
larghezza e l'altezza sono eguali. [17]Ne
misurò anche le mura: sono alte centoquarantaquattro braccia, secondo la misura
in uso tra gli uomini adoperata dall'angelo. [18]Le
mura sono costruite con diaspro e la città è di oro puro, simile a terso
cristallo. [19]Le fondamenta delle mura
della città sono adorne di ogni specie di pietre preziose. Il primo fondamento
è di diaspro, il secondo di zaffìro, il terzo di calcedònio, il quarto di smeraldo, [20]il quinto di sardònice, il sesto di cornalina, il settimo di crisòlito, l'ottavo di berillo, il nono di topazio, il
decimo di crisopazio, l'undecimo di giacinto, il dodicesimo di ametista. [21]E le dodici porte sono dodici perle;
ciascuna porta è formata da una sola perla. E la piazza della città è di oro
puro, come cristallo trasparente.
[22]Non vidi alcun tempio in essa perché il Signore Dio,
l'Onnipotente, e l'Agnello sono il suo tempio. [23]La
città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna perché la
gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l'Agnello. [24]Le
nazioni cammineranno alla sua luce e i re della Terra a lei porteranno
la loro magnificenza. [25]Le
sue porte non si chiuderanno mai durante il giorno, poiché non vi sarà
più notte. [26]E porteranno a lei la
gloria e l'onore delle nazioni. [27]Non
entrerà in essa nulla d'impuro, né chi commette abominio o falsità, ma solo
quelli che sono scritti nel libro della vita dell'Agnello.
[indice]
Il fiume d’acqua viva
[1]Mi mostrò poi un fiume d'acqua viva limpida
come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell'Agnello. [2]In mezzo alla piazza della città e da
una parte e dall'altra del fiume si trova un albero di vita che dà dodici
raccolti e produce frutti ogni mese; le foglie dell'albero servono a
guarire le nazioni.
[3]E non vi sarà più maledizione. Il trono di Dio e
dell'Agnello sarà in mezzo a lei e i suoi servi lo adoreranno; [4]vedranno
la sua faccia e porteranno il suo nome sulla fronte. [5]Non
vi sarà più notte e non avranno più bisogno di luce di lampada, né di luce di
sole, perché il Signore Dio li illuminerà e regneranno nei secoli dei
secoli.
[6]Poi mi disse: «Queste parole
sono certe e veraci. Il Signore, il Dio che ispira i profeti, ha mandato il suo
angelo per mostrare ai suoi servi ciò che deve accadere tra breve. [7]Ecco, io verrò
presto. Beato chi custodisce le parole profetiche di questo libro».
[8]Sono io, Giovanni, che ho visto e udito queste cose.
Udite e vedute che le ebbi, mi prostrai in adorazione ai piedi dell'angelo che
me le aveva mostrate. [9]Ma egli mi
disse: «Guardati dal farlo! Io sono un servo di Dio
come te e i tuoi fratelli, i profeti, e come coloro che
custodiscono le parole di questo libro. E' Dio che devi adorare».
[10]Poi aggiunse: «Non mettere
sotto sigillo le parole profetiche di questo libro, perché il tempo è vicino.
[11]Il perverso
continui pure a essere perverso, l'impuro continui ad essere impuro e il giusto
continui a praticare la giustizia e il santo si santifichi ancora.
[12]Ecco, io verrò presto e porterò con me il
mio salario, per rendere a ciascuno secondo le sue opere. [13]Io sono l'Alfa e l'Omega, il Primo e
l'Ultimo, il principio e la fine. [14]Beati coloro che
lavano le loro vesti: avranno parte all'albero della vita e potranno entrare
per le porte nella città. [15]Fuori i cani, i fattucchieri, gli immorali, gli omicidi, gli
idolàtri e chiunque ama e pratica la menzogna!
[16]Io,
Gesù, ho mandato il mio angelo, per testimoniare a voi queste cose riguardo
alle Chiese. Io sono la radice della stirpe di Davide, la stella radiosa del
mattino».
[17]Lo Spirito e la sposa dicono: «Vieni!». E chi ascolta ripeta: «Vieni!». Chi ha sete venga; chi vuole attinga
gratuitamente l'acqua della vita.
[18]Dichiaro a chiunque ascolta le parole profetiche di
questo libro: a chi vi aggiungerà qualche cosa, Dio gli farà cadere addosso i
flagelli descritti in questo libro; [19]e chi toglierà qualche parola di
questo libro profetico, Dio lo priverà dell'albero della vita e della città santa,
descritti in questo libro.
[20]Colui che attesta queste cose dice: «Sì, verrò presto!». Amen. Vieni, Signore Gesù. [21]La grazia del Signore Gesù sia con tutti
voi. Amen!
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